SCHERZI DEL DESTINO

Di Jade

 

 

 

Disclaimer: I personaggi appartengono tutti a Joss Whedon e alla Mutant Enemy, eccetto quelli che non riconoscete, che appartengono a me.

Rating: PG-13

Personaggi/Pairing: Buffy, Margareth DeWitt (OC), Scooby Gang, Angelus, Spike, Drusilla

Sommario: Qualche anno prima di arrivare a Sunnydale, Spike aveva stretto amicizia con una ragazza di nome Margareth durante un periodo di crisi con Drusilla. Ma ora che Margareth è diventata una Cacciatrice ed è arrivata a dare man forte a Buffy sulla Bocca dell’Inferno, la loro amicizia resisterà? 

Note: ambientato durante la seconda stagione.

***

Oh, Meg…

Spike si svegliò con questo nome sulle labbra. Margareth. A quanto pareva anche questa notte si preannunciava una bella sbronza nel locale di Willy. Per fortuna Angelus e Dru non c’erano, sarebbe stato difficile dare spiegazioni sul suo comportamento. E sarebbe stato difficile spiegare anche perché ogni volta che ripensava a lei quasi rimpiangeva di essere quello che era…

 

Tre anni prima

 

Spike e Dru si erano appena mollati. Secondo Miss Edith, la bambola preferita di Drusilla, lui l’aveva tradita con una mortale, e lei non poteva accettarlo. In verità lui non aveva fatto niente, lui amava Dru, ma lei se n’era andata come una furia lasciandolo disperato. Aveva passato la nottata a ubriacarsi, e stava barcollando verso casa quando aveva sentito delle grida. Senza rendersi conto di quel che faceva picchiò tutti e portò la ragazza, sana e salva anche se un po’ spaventata nel suo appartamento.

 

“Non mi sono neanche presentata. Io sono Meg, e ti sono grata dell’aiuto…come ti chiami?”

“Spike.”

“Spike? È un soprannome?"

“Senti, ti ho aiutato e sono ancora confuso sui motivi per cui l’ho fatto ma che ne dici di chiudere il becco e di dormire? Ho un mal di testa mondiale e non ho voglia di discutere.”

E per quella notte la conversazione terminò lì.

 

Spike dormì fino al pomeriggio successivo, e al suo risveglio la ragazza non c’era più. Spike arrivò al punto di chiedersi se si fosse sognato tutto, ma quando vide la borsa di Meg abbandonata sul tavolo dovette ricredersi. Il vampiro frugò tra le sue cose, e trovò i suoi documenti.

“Allora…Margareth De Witt, 15 anni, newyorkese. Sei veramente carina, non c’è dubbio. Dovevo essere completamente sbronzo per non aver pensato a farmi uno spuntino con te. Ma guarda, ora dovrò cercarti per restituirti la borsa…e ho tutte le intenzioni di trovarti, principessa.”

 

La sera dopo Spike era davanti la porta di Meg. Bussò e la ragazza, che era appena uscita dalla doccia, andò ad aprire con addosso solo l'accappatoio, e tutta gocciolante.

“Chi…ehi, ciao Spike! Come mai da queste parti?”

“Ti eri dimenticata la borsa a casa mia, Meg. Ho pensato di riportartela.”

“Grazie. Ti va di entrare?”

Spike sorrise. Quale occasione migliore di rimanere da solo con lei? “Accetto il tuo invito.”

Entrati in casa, Meg si scusò per come era andata ad aprire, ma era tornata stanca morta da una lezione di danza, e non aspettava visite. Mentre la ragazza si vestiva, Spike girellò un poco per la casa. Guardando in libreria poi, vide un sacco di libri sui vampiri e sui demoni. E qualcosa che pareva tanto un diario, ma non fece in tempo a guardarlo perché Meg arrivò alle sue spalle all'improvviso.

“ Non sei il primo che guarda allibito la mia biblioteca.”

“ Non sono allibito…solo curioso. Come mai questo interesse per i vampiri?”

“ Tutto è nato da un equivoco, quando ero a Los Angeles. Ero andata in biblioteca a fare una ricerca sul gotico e al posto di un libro d'arte mi sono trovata in mano un libro sui vampiri. Quell'argomento mi è piaciuto, e da allora mia madre quasi non mi parla più. Mi ritiene una matta nel credere davvero all'esistenza di demoni e vampiri. Ma io continuo per la mia strada, ed è anche uno dei motivi perché vivo da sola.”

“ È brutto stare da soli.”

“ Sopravvivo. A dirla tutta, non è male dipendere solo da sé stessi. Nessuno mi aspetta, nessuno mi giudica.”

“ Non sei un tantino troppo radicale?”

“ La mia famiglia è strana, e comunque non la conosco. Sono nata a New York, è vero, ma sono cresciuta a Los Angeles da sola.”

“ Perché?”

“ Lunga storia, troppo complicata da spiegare. Che stupida, non ti ho neanche chiesto se vuoi qualcosa da bere.”

Spike le sorrise di nuovo in modo strano: se Meg non la smetteva subito, si sarebbe trovata in guai molto grossi…

“ Ma certo.”

Meg si era voltata per andare verso la cucina, e in quel momento Spike l'aveva aggredita improvvisamente e morsa sul collo. Ma non la uccise.

 

Si risvegliò debolissima qualche ora dopo, con Spike che fingeva di essersi spaventato a morte quando lei gli era crollata come un sasso tra le braccia.

“ Io sono svenuta?”

“ Sei venuta giù di colpo. Soffri di anemia?”

“ Un po'…ma non ero mai stata priva di conoscenza. Che strano...”

“ Forse è meglio che tu vada a riposarti un po', o rischi di svenire un'altra volta…”

Meg seguì il consiglio e riuscì, un po' traballante, a raggiungere la porta della sua stanza.

 

“ …sai, preferisco che il mio spuntino sia cosciente,“ sogghignò lui appena Meg scomparve dalla sua vista. Era talmente risentito nei confronti di Dru e delle donne in generale che eliminare quella ragazzina gli sarebbe sembrato come vendicarsi di tutte quelle che l'avevano fatto soffrire!

Margareth intanto stava cercando di dormire, ma quel dolore al collo le impediva di trovare una posizione comoda.

 Forse ho sbattuto contro la libreria…o forse mi sono stirata qualcosa mentre facevo ginnastica…bah, andiamo a vedere se ho qualche livido.

Arrivata barcollando davanti allo specchio che aveva in camera sollevò i capelli dalla parte sinistra del collo, e rimase quasi pietrificata nel vedere l'immagine riflessa nello specchio. Non c'era un livido, bensì due piccoli fori ancora un po' rossi di sangue. Il suo sangue.

 

Sconvolta, cercò con la mano il letto e si sedette. Continuava a guardare il riflesso dello specchio, e non riusciva a credere a quello che vedeva. Aveva avuto fortuna a non essere uccisa, o a non essere vampirizzata. Ma non si riteneva fortunata. Stupida, stupida, stupida! Dovresti essertene accorta. È venuto da te di notte, mentre qualsiasi altro l'avrebbe fatto di giorno. L'espressione che ha avuto quando l'ho invitato a entrare…quando gli ho chiesto se voleva da bere…avrei dovuto capire.

Ma l'importante ora era uscire da quella situazione. Agguantò il cellulare ma, non appena lo accese, un bel messaggino sullo schermo le comunicò che la batteria era scarica.

“ Al diavolo.”

Detto questo, si gettò di traverso sul letto a guardare il soffitto, e il sonno la colse quasi all'istante.

Spike, ora che non aveva più Meg tra i piedi, prese quel diario e cominciò a leggerlo. Sembrava il classico diario di una ragazza, eccezion fatta che per un dettaglio. Margareth sapeva più cose su di loro di quanto a una comune mortale era dato di sapere. Non era la Cacciatrice, lui conosceva la sua faccia perché l'aveva affrontata. Si sarebbe potuta definire un'osservatrice. Qualcuno che osservava senza mai intervenire…

Arrivò l'alba, poi di nuovo il tramonto, e Spike ancora stava leggendo.

Meg, che si era ripresa, lo stava osservando da uno spiraglio della porta di camera sua. Vide il diario, e a quel punto cominciò ad avere paura. Che sarebbe successo ora che Spike conosceva il suo segreto?

Ok, la frittata è fatta.

“ Ciao. Non pensavo di trovarti ancora qui.”

“ Non potevo lasciarti in quello stato.”

“ Grazie.” Se pensi che ti sarà così facile mordermi di nuovo hai fatto male i tuoi conti, caro mio.

Meg andò a prendersi del caffè e, di nascosto da lui, si prese anche le vitamine che teneva là sul tavolo. Giusto per evitare altri barcollamenti.

 

Tornata indietro, gli si sedette davanti e fissandolo negli occhi gli domandò “Perché?”

“ Perché…cosa?”

Meg scostò i capelli, e gli fece vedere il collo. Lui a quel punto chiuse il quaderno e glielo fece vedere.

“ Potrei farti la stessa domanda. Chi diavolo sei tu?”

“ Quando l'avrò capito sarai il primo a saperlo. Ora vattene.”

“ Non così in fretta, bellezza. È scortese mettere alla porta qualcuno che tu stessa hai invitato ad entrare…” disse continuando ad avvicinarsi. Margareth sapeva bene che lei aveva solo metà delle forze e lui invece era nel pieno delle sue. Se avessero combattuto stavolta non se la sarebbe cavata con solo un morso sul collo, ma tutto considerato un tentativo poteva anche farlo.

“ Scommettiamo che ci riesco?”

“ OK, bambina. Pronta a giocare con me?“ disse lui con la sua faccia demoniaca un secondo prima di scagliarsi addosso a lei.

Cominciarono a lottare a suon di pugni, graffi e tentativi di morsi, e urtando contro il tavolo la borsa da ginnastica di Meg cadde per terra rovesciando il contenuto. Lei si ricordò che c'era un paletto lì in mezzo e allungò la mano nel disperato tentativo di afferrarlo. Lui le aveva già immobilizzato un braccio, e se non ci riusciva poteva dire addio ai suoi progetti e soprattutto alla sua vita.

Ecco…ci sono quasi…Sì! Afferrò il paletto e lo puntò contro il petto di Spike.

“ Tenta di mordermi ed entrerai in posacenere!”

Lui guardò divertito il suo sguardo, la sua determinazione, e decise che questa ragazzina che aveva tanto fegato da riuscire a puntargli un paletto al cuore meritava di sopravvivere. Per ora.

“ Ci rivedremo,“ e se ne andò prendendo la porta.

Meg si rialzò a fatica appoggiandosi al tavolo e facendo un respiro profondo per riprendersi

“ Ci puoi contare, Spike. Ci puoi contare.”

 

Tornato a casa sua, Spike per la prima volta guardò quelle quattro mura e non si sentì depresso per non averci trovato Drusilla. Anzi, era quasi felice.

Nella sua testa c'era ancora quella ragazzina. Voleva ucciderla, e invece a momenti era lei che uccideva lui. Voleva rivederla, a tutti i costi. Si ricordò del diario, e pensò che una ragazza che conosceva così bene i vampiri doveva anche sapere dove si incontravano, e si ripromise che la sera dopo avrebbe fatto un salto in quel bar di demoni a Manhattan.

Aveva visto giusto, il bar era come al solito pieno. E dopo aver cercato per un po' nell'ombra vide Margareth che osservava la scena. Si avvicinò a lei, e Meg tirò fuori un paletto.

 

“ Sta calma, dolcezza. Vengo in pace.”

“ Pretendi che ti creda?”

“ No. Francamente non mi interessa. Ma vorrei che mi dicessi un paio di cose.”

“ Se rispondo in maniera sorprendente mi lascerai in pace?”

“ Ovviamente…no.”

“ Ne ero certa. Forza, spara.”

“ Faccio fatica a credere che uno schianto come te non abbia un ragazzo. Perché?”

“ Appena scoprono la mia grande passione scappano. Più o meno al terzo appuntamento. La seconda cosa?”

“ Se non sei la Cacciatrice perché diavolo lo fai? Intendo rischiare l'osso del collo ad osservare i vampiri.”

“ Vocazione. Se hai finito ora me ne torno a casa, quindi ciao.”

Lui la prese per un braccio, e le disse che voleva conoscerla meglio. Anche se era un po' riluttante, si accorse che anche lei voleva conoscere un po' meglio quel vampiro biondo. Un po' tentennante accettò il suo invito al bar dei demoni e, cosa incredibile, in neanche tre ore sapevano tutto l'uno dell'altra.

“ E così…vediamo se ho capito…la tua ragazza ha sentito la sua bambola parlare di te e del fatto che l'avresti tradita con una mortale e sulla base di questo ti ha piantato? E io che pensavo che niente mi potesse stupire…”

“ Ora sai tutto. Credo che la palma del più sfigato in amore tocchi a me.”

“ Mi accontento dell'onorevolissimo secondo posto, non farti problemi. Se ti può consolare…ci ha perso lei.”

“ Smettila di fare la sentimentale, o stavolta ti ammazzo davvero.”

“ Tanto lo so che ora non lo faresti più.”

“ Con tutto quello che sai di me ora ho un motivo in più per farlo.”

“ Fammi un piacere, piantala. E poi che ne dici di smetterla qui con questi discorsi? È l'alba, e io domani devo alzarmi presto.”

“ Che fai domani sera?”

Meg si girò verso di lui. “ Cosa?”

“ Credo che a una come te l'horror piaccia un sacco, e domani notte c'è un film niente male. Niente morsi, te lo giuro.”

“ C'hai preso in pieno, l'horror è la mia passione. Comunque questa, “ e gli fece vedere la sua croce, “me la porto lo stesso. Fidarsi è bene…”

“ …non fidarsi è meglio. Domani alle nove, ricordatelo.”

Una volta usciti avevano preso direzioni diverse, ma entrambi avevano un sorriso in faccia che spingeva molti a chiedersi cosa fosse loro mai successo di bello.

 

Quella fu solo la prima delle loro uscite notturne. Sapevano bene di essere totalmente diversi, ma sapevano anche che tra loro bastava uno sguardo per capirsi. Questo Drusilla non era mai stata in grado di farlo, ripensava amaramente Spike.

E Meg aveva trovato un amico. Ma sentiva che non era destinato a durare, e ne ebbe la conferma quando sorprese Spike e una ragazza mora a quel locale. I due si stavano baciando, e a Margareth arrivò un magone allo stomaco. Drusilla le passò a fianco, e in quel momento Spike la vide, e vide anche la sua reazione.

“ Volevo dirtelo, te lo giuro.”

“ Drusilla, suppongo. È molto bella, sei fortunato. Te l'avevo detto che si sarebbe accorta dell'errore!”

“ C'è dell'altro… “

“ Ero abituata a vederti da solo. Sono un po' possessiva, che posso farci?”

“ Devo dirti un'altra cosa.”

“ Mi piacerà?”

“ No. Meg… Io e Dru partiamo domani notte per Vienna.”

 

Vienna. Cavolo, che mazzata. Meg si aspettava di tutto, tranne questo.

Ormai era tutto deciso, e altro non poteva fare che andare a salutare Spike prima della partenza facendo attenzione a non beccare anche Drusilla. Rimase ad aspettare vicino alla porta di Spike fino a quando non vide uscire Drusilla e la sua bambola.

“ La mia piccola Miss Edith vuole il tè con i biscotti…ma ora dobbiamo fare un lungo viaggio e dovrai aspettare… “

Meg si appiattì contro la parete buia cercando di non fare rumore. Già il fatto di avere a che fare con una vampira non le andava, se poi era anche pazza…

Appena fu sicura che Drusilla era lontana entrò nell'appartamento. Spike era alla finestra, e stava guardando la città.

“ Pronto a partire?”

Lui si girò di scatto, sorpreso di trovarla lì. “ Dru vuole tornare in Europa, New York non le piace.”

“ Perché lo fai?”

 

“ La amo.”

“ Spero che lei lo sappia, dannazione!”

Quelle parole le erano scappate fuori senza che lei volesse, e ora Spike la stava fissando con un'espressione un po' stupita.

“ Scusami…non volevo. È solo che questa storia, il fatto che ora te ne vai, mi deve aver scombussolato più di quello che pensavo.”

“ Dispiace anche a me lasciare New York, ma chissà, magari ci incontreremo di nuovo.”

“ Magari la prossima volta saltiamo il morso preliminare, OK?”

Spike sorrise alla battuta, e poi fece una cosa per lui veramente insolita: la abbracciò.

“ Lo sai che mi mancherai tanto?”

“ È meglio che vada. Non vorrei che risalisse e mi trovasse qui.”

Aveva fatto solo due passi che Spike l'aveva fatta voltare di scatto e baciata. Una cosa che l'aveva lasciata senza fiato e senza parole.

“ Stavi dicendo? “ le sussurrò tenendola ancora tra le braccia.

Lei si allontanò da lui qualche passo, avvicinandosi alla porta. “ Stavo dicendo che devo andare…per quanto non voglia devo farlo.”

Addio Spike…

Meg a quel punto si era voltata ed era corsa via. Al diavolo la prudenza, al diavolo Drusilla, al diavolo tutto.

Non avrebbe mai permesso che Spike la vedesse piangere.

CAPITOLO 2

Qualche anno più tardi…

 

Buffy era alla stazione degli autobus. Accidenti a Giles! Ma non poteva venire anche lui? E invece no, l'aveva spedita ad accogliere questa sostituta di Kendra da sola. Non aveva neanche la minima idea di che faccia avesse…

L'ultimo autobus da Los Angeles era arrivato cinque minuti prima, ma non c'era nessuna che corrispondesse alla vaga descrizione: capelli biondi cortissimi, una croce d'argento, occhi verdi.

Improvvisamente Buffy sentì un gran baccano, e vide un vampiro scaraventato con forza contro un autobus. Paletto alla mano, corse a vedere cosa stava succedendo e trovò la ragazza che stava aspettando. In un momento di tregua, lei alzò lo sguardo e la vide.

“ Buffy Summers?”

“ Margareth DeWitt?”

“ Piacere di conoscerti. Me la dai una mano?”

In quattro e quattr'otto le due Cacciatrici sistemarono i vampiri, e finalmente riuscirono a intavolare una conversazione.

“ Sono sempre così?“ chiese Meg riagguantando il bagaglio, un borsone che aveva l’aria di aver visto giorni migliori.

“ No… a volte anche peggio.”

“ Buono a sapersi. New York è stranamente calma, se Giles e l'Osservatore di Kendra non mi chiamavano mi sarei annoiata a morte!”

“ Incredibile. Ci siamo tu, io, e Kendra. Poveri vampiri, quasi mi dispiace per loro. Tre Cacciatrici nello stesso periodo!”

“ Kendra sarebbe venuta, ma si è beccata un virus influenzale piuttosto brutto e non riesce neanche ad alzarsi dal letto, figurati viaggiare e combattere. Se non sbaglio abbiamo la stessa età, vero?”

“ No, hai un anno più di me. Forza, mia madre è fuori, e casa mia non è distante. Ti ospiterò per il tempo che ci vorrà.”

“ Non voglio crearti problemi.”

“ Scherzi?”

“ Sai, credo di avere lo stesso problema di Kendra. Devo stare in incognito. Grazie per l'offerta ma preferisco stare per conto mio, è più forte di me.”

“ Come vuoi. Ci vediamo domani alla biblioteca del liceo di Sunnydale?”

Meg sorrise. “Questo posso farlo. A domani, collega!”

 

Una volta sola, Meg cominciò a girarsi intorno alla ricerca di un palazzo abbandonato, e destino volle che dopo solo qualche minuto trovasse una casa splendida e completamente vuota. Mentre controllava il cancello, si accorse che il catenaccio era già stato tranciato.

“ Allora avrò compagnia…” mormorò tra se e se.

Si stava aggirando per il giardino e le piante di gelsomino, quando sentì delle voci e si nascose dietro una pianta.

“…e questo è il giardino.”

“ Oh, Angel, questa casa è un sogno. Guarda, del gelsomino!”

“Sboccia la notte…”

“ Come noi.”

Meg aveva riconosciuto la voce di Dru, ma non conosceva l’altra. Ma di tante case, proprio nel covo di due vampiri doveva capitare?

“ È un paradiso…la casa ha grandi finestre così la luce potrà entrare e ucciderci.”

“ Non ti piace Spike? Allora vattene e sta zitto.”

Spike?

Margareth si sporse un po'…non era possibile, era proprio lui! Ma che ci faceva su una sedia a rotelle?

“ La fabbrica secondo me poteva andare ancora bene per noi.”

“ Bisogna cambiare Spikey…”

“ Come sei mistico, amico mio,” aveva risposto Spike, chiaramente sarcastico.

Il vampiro che Dru aveva chiamato Angel aveva raccolto del gelsomino e stava flirtando con Drusilla sotto gli occhi di Spike. Stava male lei per lui.

“ Adoro vederti felice. Mi fa piacere…”

“ Certo,“ rispose lui andandosene, amareggiato per il comportamento della fidanzata e di Angel “Ma come sei generoso, Angel…” 

I due vampiri si allontanarono insieme, e Meg colse l'occasione per entrare in casa e cercarsi un posto lontano da Drusilla e Angel.

Povero Spike...se lo sentiva che Dru gli avrebbe tirato un altro scherzo del genere!

Si sedette audacemente in soggiorno a leggere un libro, e sentì un cigolare avvicinarsi alla porta

“ Al diavolo. Non ho bisogno di questo maledetto affare!”

Dopo aver preso a calci per un po' la sua sedia a rotelle, Spike si decise a rientrare in casa. Quando vide chi lo aspettava, a momenti si prese un colpo.

“ Che io sia dannato...Meg?”

“ Ciao Spike “ disse lei avvicinandosi a lui “ Finalmente ci rivediamo. Sai che siamo coinquilini?”

Spike continuava a guardarla, come se avesse paura che fosse solo un fantasma. Quando si autoconvinse che era reale la abbracciò stretta, e poi le sfiorò i capelli, che erano un po' diversi da come se li ricordava.

“ Ma che ha fatto ha capelli? Santo cielo sei… “

“ Se le parole che stai per dire sono "uguale a Gwyneth Paltrow" ti impaletto qui seduta stante!”

“ … uno schianto. Questo è concesso o devo tirar fuori i canini?”

“ Concesso. Grazie, molto gentile!”

“ Non c'è di che. Allora, chi stai seguendo? Qualcuno che conosco?”

“ Perché?”

“ Dubito che una newyorkese come te verrebbe in un buco come Sunnydale se non avesse una ragione più che valida. Allora, chi è?”

“ Nessuno. Sono qui per aiutare un'amica, e magari studiare un po' la Bocca dell’Inferno. Sarà anche un buco questa città, come dici tu, ma ha un'attrazione che non si trova proprio dovunque…voglio saperne di più, e la Cacciatrice può aiutarmi.”

  La Cacciatrice? Buffy Anne Summers?”

“ Già, lei.”

Spike alzò gli occhi al cielo e si sedette sul divano dove prima era lei “ Buffy è la cosa più pericolosa della città per quanto riguarda la popolazione demoniaca. Devo ringraziare lei se sono…meglio, sono stato su una sedia a rotelle.”

“ Lo so.”

“ E come fai a saperlo?”

“ Me l'ha detto Giles.”

“ Come lo conosci?”

“ Lunga storia…”

“ Se stai per aggiungere "troppo complicata da spiegare" questa volta ti uccido sul serio!”

Meg rise e alzò le mani in segno di resa. “D'accordo, d'accordo…te lo dico! Ma prima c'è un piccolo dettaglio che devi sapere di me. Una novità…. Una svolta nella mia carriera, per così dire…”

In quel mentre un vampiro fece irruzione da una finestra saltando addosso a Margareth. “Morte alla seconda Cacciatrice!”

Meg senza neanche scomporsi lo fece cadere a terra e lo colpì dritto al cuore.

“ Santa pace, quanta polvere…” disse mentre si levava la polvere dalla giacca e dai pantaloni. “Quanto odio che il lavoro mi segua fino a casa!”

Poi si ricordò di Spike, il suo amico vampiro che aveva fatto dell'ammazzare le Cacciatrici il suo hobby preferito, che stava seduto esattamente davanti a lei con fare impassibile.

“ È questo il dettaglio che mi volevi dire?”

“ In parole povere…sì. Sono una Cacciatrice. Devo cominciare ad aver paura?”

Spike si alzò come una furia, arrivandole esattamente a tre centimetri di distanza “ Sei una Cacciatrice. La mia migliore amica…una Cacciatrice. Questa è senza ombra di dubbio la cosa più assurda che mi sia mai capitata! E ti assicuro che di cose assurde me ne sono capitate a vagonate!”

Meg non si era mossa di un millimetro, e continuava a fissarlo “ Devo cominciare ad avere paura?”

Spike le sorrise. Dio, quanto adorava il sangue freddo di questa ragazza. Fece un respiro profondo e poi pronunciò la fatidica sillaba: “No.”

Margareth gli tirò un pugno sul braccio. “ E tu mi hai fatto prendere un colpo del genere solo per dirmi questo? Che razza di… “

Lui ritornò a sedere ridendo, “ Lo so. Se te lo sei scordato, ho giurato che non ti avrei mai morso di nuovo, e mantengo la parola data. Forza, siediti e raccontami tutto.”

Appena cominciarono a parlare, fu come se non si fossero mai lasciati. Meg aveva cominciato a raccontargli un paio di storie dei sue prime notti di caccia, saltando le storie di vampiri, ed era riuscita a far ridere Spike fino alle lacrime.

“ Non ci credo… “

“ Beh, sei stato tu a consigliarmi di dire sempre quello che penso!”

“ Sì, ma non vale per gli Osservatori! Oddio, chi sa che faccia che ha fatto …” poi si zittì di colpo.

Meg gli domandò cosa stava succedendo, e lui le fece segno di stare zitta “ Angelus e Drusilla. È meglio che sparisci, e alla svelta. Angelus non è esattamente la persona a cui muoio dalla voglia di presentarti.

Quando i due vampiri entrarono ridendo, Meg era sparita e Spike di nuovo sulla sedia a rotelle.

“ Ciao amore “ disse Drusilla andando da Spike per dargli un bacio.

“ Spero tu non ti sia annoiato troppo tra queste quattro mura,“ continuò Angel. “Io e Dru eravamo stati invitati a cena da una famiglia qui vicino…sarebbe stato scortese rifiutare un loro invito.”

“ L'ultimo della loro vita…” sussurrò Dru, sogghignando al suo sire.

“ Tranquillo, amico. So badare a me stesso.”

“ A guardarti non sembra proprio…“ gli rispose Angel guardandolo dall'alto in basso. Lasciatolo solo di nuovo, la sua rabbia sarebbe esplosa di nuovo se Margareth non gli avesse messo una mano sulla spalla

“ Vuole solo provocarti.”

“ E ci riesce benissimo! Ma non ti avevo detto di sparire?”

“ L'ho fatto, sono sparita nella mia stanza e quando le acque si sono calmate sono tornata giù.”

“ No. Non dirmi che…

“ Abito qui? Eh già.”

“Pensavo mi stessi prendendo in giro!”

“E invece no. Ma se ci rifletti un minuto arriverai alla conclusione a cui sono arrivata io.”

“ Quale, di grazia?”

“ Se succede qualcosa, i tuoi amici mi verranno a cercare. Questo è l'ultimo posto dove guarderebbero.”

“Spero per te che tu abbia ragione, piccola…”

“Rimarrei a parlare, ma domani ho un incontro alla biblioteca e non vorrei sembrare uno zombie, quindi…buona notte.”

Spike la guardò sparire su per le scale. Era felice di saperla così vicina, ma aveva un brutto presentimento.

 

La mattina seguente, come da accordi, Margareth corse alla scuola di Buffy e s'infilò in biblioteca prima che qualcuno facesse domande a cui non voleva rispondere.

“ C'è nessuno? Signor Giles? Buffy?”

“ No “ rispose Xander “ Solo io. Sei nuova?”

Accidenti! “ In un certo senso… “

“ Come ti chiami?”

“ Sono Margareth DeWitt. Vengo da New York. Tu?”

“ Xander Harris, e sono amico di Buffy. Ma dove sei stata nascosta finora?”

“ Xander, lascia stare Meg… “ gli disse Buffy entrando con Giles e Willow.

“ Margareth, piacere di rivederti.”

“ Già. Si può sapere che succede?”

“ Vedi, sono arrivati dei vampiri molto pericolosi in città…non so se li conosci di fama. Spike, Angelus e Drusilla. Angelus un tempo è stato…come dire… “

“ Continuo io, se non le dispiace “ interruppe Buffy. “ Io e Angelus abbiamo avuto una storia, lui all'inizio della faccenda era buono, aveva la sua anima, e si chiamava Angel. Una notte abbiamo dormito insieme e da quel momento è iniziato l'incubo. Il suo scopo è farmi impazzire.”

“ Mi dispiace.”

“ Ormai è successo, è inutile dispiacersi. Giles pensa che abbia bisogno di una mano con i turni di pattuglia al cimitero, durante i combattimenti…insomma, qualcuno che per un pochino si sobbarchi la parte più pesante del lavoro.”

“ Ovviamente solo per poco, Margareth. So che anche a New York la situazione non è rose e fiori.”

“ Non c'è bisogno di convincermi, signor Giles, ci sto. Tanto a New York ora non succede niente, posso stare qui in tutta tranquillità. Se succede qualcosa mi fanno un fischio.”

“ Allora…benvenuta sulla Bocca dell’Inferno, Miss DeWitt.”

 

Ma c'era anche qualcun altro che voleva dare il benvenuto a Margareth.

“ È qui…” disse Dru ad Angel, sottovoce perché Spike non sentisse.

“ Chi è qui, Dru? Dimmelo.”

“ La mortale che vuole portarmi via il mio Spike…è qui vicino, lo sento…”

“ Hai avuto una visione? Dimmi cos'hai visto.”

“ È come Buffy…ha gli occhi verdi di Buffy, ma non è lei…è buio dov'è, non riesco a vederla bene. Uccidila, uccidila, uccidila! Ti prego, fallo per me…”

“ Tutto quello che vuoi, piccola. La troverò per te.”

CAPITOLO 3

Angelus quella sera stessa era uscito ed era andato al cimitero. Che fortuna, c'era Buffy. Ma non era da sola, c'era un'altra biondina con lei. Gli ritornarono in mente le parole di Dru, la vaga descrizione di quella nemica… che fosse la misteriosa mortale delle visioni di Dru? Beh, non importava. Comunque gli era venuta fame…

“ Ciao amore. Ti sono mancato?”

“ Come una spina nel piede, Angel, “ e si stava preparando a combattere quando Angel le chiese chi era la sua amica.

“ Sono Margareth. Finalmente ci conosciamo, ne ho sentite tante sul tuo conto.”

“ Allora, Meg, pronta a morire stanotte?”

“ E tu?”

Dimenticatosi di Buffy, Angelus attaccò la ragazza. Meg pensava che i vampiri della sua metropoli fossero forti, ma questo qui li batteva tutti. Buffy, vedendo l'amica in difficoltà, tentò di colpire Angelus ma lui la sbatté a terra, facendole perdere i sensi.

“Oh no…Buffy!”

“ Scusami, Buff, ma la faccenda riguarda solo Meg e me. Vogliamo riprendere?”

Il combattimento si spostò dal cimitero alle strade, e quando lei cominciò a pensare che la faccenda sarebbe stata dura, si sentì afferrare alle spalle. Drusilla.

“ La regina di cuori vuole tutti i cavalieri del regno…ma non avrai il mio.”

Margareth cercò di liberarsi dalla stretta di Drusilla, ma ormai era tardi. Ora era Angelus a tenerla tra le braccia, e così stretta che minacciava di soffocarla.

“ Sei stata molto cattiva, Margareth “ disse mentre la sua faccia cambiava “ e non sopporto che qualcuno renda infelice Drusilla…”

Meg cercò in tutti i modi di liberarsi quando la morse, ma Angelus era più robusto e forte di lei. Piano piano smise di lottare, la testa abbandonata sul petto del vampiro, la vita che le stava scivolando via senza poter fare niente per trattenerla.

Appena rialzò la testa, sciolse la ragazza dal suo mortale abbraccio e la lasciò cadere come una bambola rotta. Drusilla cominciò a fare i salti di gioia e corse avanti lungo la strada, Angelus no. S'inginocchiò vicino alla sua vittima, un sorriso crudele sul viso ritornato umano “ Non ti preoccupare, Meg, la tua agonia non durerà ancora molto. Sei a due passi dalla casa di Buffy, spero ti trovi giusto in tempo per assistere alla tua morte…” e detto questo, le fece una carezza sul viso e raggiunse Dru che lo stava chiamando.

 

Ormai era questione di poco, e non avrebbe sentito più niente.

L'unica cosa che ancora poteva fare era guardare in cielo le bellissime stelle apparse quella notte, e le lacrime cominciarono a scendere senza controllo. All'improvviso il cielo si oscurò, e Margareth perse i sensi.

Era così che Spike l'aveva trovata. Da quando aveva ripreso l'uso delle gambe andava sempre in giro quando gli altri non c'erano, e quando la vide abbandonata a terra in fin di vita…

Senza pensare a quello che stava facendo la prese tra le braccia e corse a casa della sua acerrima nemica, Buffy Summers.

“ Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Andrà tutto bene…”

Buffy sentì qualcuno bussare violentemente alla porta, e andò ad aprire. Quando vide Meg svenuta lì davanti, la prese in braccio per portarla dentro e poi chiamò subito l'ambulanza.

Spike non aveva avuto il coraggio di farsi vedere. Tanto sapeva che nessuno gli avrebbe creduto, specialmente Buffy. Se fosse stato trovato vicino a lei, non avrebbero certo pensato per prima cosa che volesse aiutarla… Rimase a guardare da fuori fino a quando non la portarono all'ospedale a sirene spiegate insieme a Buffy, poi ritornò alla villa.

Intanto all'ospedale erano arrivati anche Giles, Xander e Willow, chiamati da Buffy che era sull'orlo di una crisi di nervi.

“ Buffy, che cosa è successo?”

“ Angelus . Non si sa neanche se si risveglierà…”

“ Maledetto… “ ringhiò Xander a denti stretti.

“ Ha saputo di una nuova Cacciatrice e subito ha tentato subito di ucciderla. Che tempismo.”

“ Quando l'ho vista davanti a casa…mio Dio, ho avuto paura che fosse morta. I paramedici hanno detto che in quelle condizioni è un miracolo che sia sopravvissuta. Ma nessuno sa per quanto ancora.”

Spike era entrato nella stanza di ospedale di Margareth. Neanche assomigliava alla ragazza che solo la notte prima scherzava con lui, circondata da un sacco di macchine che cercavano di mantenerla in vita.

“ Non è giusto…”

Si avvicinò al letto, le prese la mano. Era così fredda…pareva quella di un cadavere, forse lo sarebbe stata di li a poco. Ma non lo avrebbe permesso. La sua Margareth non sarebbe morta in quel modo.

Le sfilò la mascherina per l'ossigeno, e si morse la mano. Appena vide il sangue affiorare, riguardò per un momento il viso pallido della ragazza. Stava per far bere a Meg il suo sangue, quando la porta si aprì di scatto e Buffy entrò. Un'infermiera aveva detto di aver visto un ragazzo strano e con i capelli ossigenati girare per i corridoi, e a Buffy non c'era voluto molto a fare due più due.

“ Cosa pensi di fare? Completare l'opera del tuo amico?”

Spike guardò la Cacciatrice con rabbia. Dannazione, sarebbe bastato un solo minuto in più!

Buffy lo scaraventò fuori dalla finestra prima che lui avesse il tempo di reagire “ Se osi ancora avvicinarti a lei, giuro che ti farò implorare di morire!”

Depresso come non lo era mai stato in vita sua, Spike ritornò da Drusilla e Angel. Erano così di buon umore che domandò loro cosa fosse successo.

“ Una Cacciatrice è morta, e un'altra la seguirà presto. Non ti sembra un motivo sufficiente?”

“ Angel, forse hai bevuto, ma al mondo ce n'è solo una per volta. Ricordi? Me l'hai insegnato tu.”

“ Era una biondina, occhi verdi, graziosa tutto sommato. Mi pare abbia detto di chiamarsi Margareth. Avresti dovuto vedere come lottava per liberarsi…”

Spike ascoltava i discorsi di Angelus con faccia inespressiva.

Sei stato tu…tu l'hai ridotta in quello stato. Me la pagherai, non so ancora come, ma me la pagherai!

“ Ah, davvero?”

“ Sì, davvero, “ confermò Drusilla. “ Il mio Angel ha fatto un ottimo lavoro.”

Spike guardò la sua fidanzata ancora al braccio del suo sire. Evidentemente Dru aveva sentito la sua presenza e aveva fatto in modo che non fosse una minaccia per lei.

All'improvviso Drusilla si accasciò per terra piangendo per una visione “ No…non è possibile…è viva, sento ancora il suo cuore battere!”

“ Maledizione, è più forte di quello che pensavo. Ma è una cosa a cui posso rimediare subito.”

“ NO! “ urlò Spike bloccandolo  prima di uscire.

Il vampiro lo guardò con aria bellicosa, e allora Spike si affrettò a dire che ormai era l'alba e che era inutile compiere un'imprudenza del genere per una ragazzina comunque in fin di vita.

“ Hai ragione. Ci penseremo domani sera.”

Domani sera sarà dove tu non potrai trovarla, Angelus. Ti do la mia parola.

Appena l'ultimo raggio di sole scomparve all'orizzonte, Spike uscì di nascosto per mettere in atto il suo piano. Arrivato alla sua stanza, si accorse che Xander stava facendo buona guardia fuori dalla porta Accidenti a te! E ora che faccio?

Fortunatamente il ragazzo si allontanò un momento per una rapida razzia alla macchinetta in fondo al corridoio, e Spike ne approfittò subito per entrare nella stanza, prendere Meg tra le braccia, e portarla nel posto a parer suo più sicuro della terra.

La casa di Buffy Summers.

CAPITOLO 4

“ Apri questa maledetta porta, Summers!”

La porta sembrava vicina allo spaccarsi a causa del bussare del vampiro, che continuava a urlare a Buffy di aprire la porta. Buffy si avvicinò, tenendo in mano un paletto per difendersi.

“ Sparisci Spike, o giuro che… “ Buffy dalla finestra vide Margareth tra le braccia del vampiro “ Mio Dio…”

“ Fammi entrare, o Angelus stavolta ammazza tutti e tre!”

Spike sistemò subito Meg sul divano, prendendo la coperta che Buffy gli porgeva “ L'incantesimo contro Angelus è ancora attivo?”

“ Prima dimmi che diavolo centri tu…e poi da quando è che cammini di nuovo?”

Ma Spike non era dell'umore adatto, e sbatté Buffy contro il muro “ Ti ho chiesto se l'incantesimo è ancora attivo!”

“ Sì. Lo è.”

“ Angelus si è accorto di non aver terminato il lavoro, e stanotte sarebbe tornato a finirla. Portarla qui era l'unico modo per proteggerla.”

Stava per andarsene, quando Buffy gli sbarrò la strada “ Non così in fretta. Credo che tu mi debba dare qualche spiegazione.”

Spike, seduto in cucina con lei, per la prima volta parlò di Margareth, di come si erano conosciuti, di quello che sentiva per lei.

“ È sacra per me. L'unica persona al mondo a parte Dru a cui abbia mai detto "Ti voglio bene" da quando sono un vampiro.”

“ Sei stato tu, vero? A portarla davanti alla mia porta?”

“ Perché, se mi fossi presentato con una Cacciatrice moribonda tra le braccia mi saresti stata a sentire? Non credo.”

“ Vero. Mia madre è fuori per comprare dei quadri, Meg può stare in camera sua. Forza, ti faccio strada.”

Era una cosa ai limiti della realtà, stava pensando Buffy mentre saliva le scale. Una sua amica era stata quasi ammazzata dal suo ex, e lei ora stava cercando di salvarla insieme a Spike! Incredibile era solo un eufemismo. Quando l'avrebbe detto a Giles…

Osservò Spike mentre metteva sul letto Meg, come la guardava. Non poteva davvero credere a quello che vedeva.

“ O santo cielo…Buffy, vieni. Ha aperto gli occhi!”

Meg si stava guardando intorno un po' spaesata, e appena fece il tentativo di parlare Spike le mise un dito sulle labbra “ Non parlare. Sei a casa di Buffy ora, qui c'è un incantesimo che impedisce ad Angelus di entrare. Lui sa che sei ancora viva, avrebbe tentato di ucciderti. Drusilla…penso che abbia sempre saputo di te. Ma non preoccuparti, andrà tutto bene, ti rimetterai in men che non si dica.

Era riuscita solo a fare un cenno con la testa e a sorridere ai due, poi aveva perso di nuovo conoscenza.

“ Se Meg muore, ammazzerò Angel con le mie mani. Te lo giuro.”

“ Ecco una cosa che non avrei mai creduto di sentirti dire.”

Il giorno dopo Buffy riunì tutti in biblioteca per metterli al corrente delle novità, ma dopo aver visto l'occhio nero di Xander si rese conto che qualcosa sapevano già.

“ Lasciami indovinare…Angel?”

“ Mi ha scaraventato a terra come una furia, è entrato nella stanza per ucciderla e sorpresa, non c'era più. Non so chi fosse il più stupito. Dove sarà?”

“ È a casa mia. Non crederete mai a quello che sto per raccontarvi… “

Al termine del racconto tutti la stavano guardando come qualcuno che fosse impazzito di colpo.

“ Lo so che è pazzesco, ma Spike era veramente sconvolto quando l'ha portata da me…non riesco a credere a quello che sto per dire, ma io gli ho creduto. Davvero.”

 

Erano passati tre giorni, e Margareth con l'aiuto di Buffy e Spike si stava riprendendo. Una sera riuscì a scendere le scale e a raggiungerli di sotto, sotto lo sguardo sorpreso dei due.

“ Perché ogni volta che ti vedo il giorno dopo sto sempre uno schifo?”

“ Tanto male non stai, se riesci a fare una delle tue solite battute sceme.”

“ Beh, almeno ti ho fatto sorridere. Non è cosa da tutti… “

“ Forza, vieni a sedere o rischi di svenire un'altra volta.”

“ Come stai? “ le chiese Buffy.

“ Molto meglio di prima. Com'è la situazione?”

“ Meg, stai malapena in piedi, cosa vuoi fare?”

“ Ero venuta qui a studiare la Bocca dell’Inferno, studierò la Bocca dell’Inferno…sui libri. La vendetta su Angelus può aspettare un altro po'.”

Buffy, raccontate le novità a Giles, si accorse che l'uomo era alquanto scioccato.

“ Era in fin di vita…e ora mi stai dicendo che in tre giorni si è ripresa?”

“ Incredibile, ma vero.”

“ Capacità di guarigione veloce vengono con tutto l'armamentario della Cacciatrice. “ disse Margareth entrando in biblioteca “ L'avere un amico vampiro che mi tira fuori dai guai? È solo un mio bonus.”

“ Meg, ma che diavolo fai qui?”

“ Se voglio studiare la Bocca dell’Inferno non pensi mi servano i libri?”

“ Ehm…Margareth? Scusami la domanda…ma nella tua famiglia ci sono stati altri casi di guarigioni così veloci? “ disse Giles mentre le prendeva i libri.

“ Solo mia madre…cioè, da quello che mi hanno detto. Io…”

“ Sei stata cresciuta da un'Osservatrice, lo so. Aveva doti particolari?”

“ No “ disse lei mentre usciva carica di libri “ era solo un mezzo vampiro.”

 

“ Un mezzo vampiro? Ora le ho proprio sentite tutte! “ disse Spike mentre Margareth chiudeva i libri per quella sera.

“ Se ti ricordi, avevo detto che la mia famiglia era...insolita.”

“ Solo insolita?”

“ Va bene, forse "un po' inquietante" la descrive meglio. Comunque è morta che ero piccola, neanche mi ricordo di lei. Restando in argomento di famiglie strane…come stanno i miei ex coinquilini?”

“ Esattamente come li hai lasciati “ ironizzò il vampiro “ forse staranno ballando adesso, l'uno nelle braccia dell'altra.”

“ Mi dispiace. Sai, stavo pensando una cosa…ma credo mi servirà il tuo aiuto e quello di Buffy.”

“ E cosa mai potrebbe spingere io, te, e lei a lavorare insieme?”

“ Angelus. Direi che tutti e tre abbiamo motivi sufficienti per detestarlo.”

“ Allora parlavi sul serio. Ti vuoi davvero vendicare. Guarda che stavolta potresti non essere così fortunata.”

Margareth comunque non lo stava a sentire, e gli chiese di aspettare con lei il ritorno di Buffy per discuterne anche con lei.

“ Scommetto che saprai già che è un'idea totalmente folle, ma qualcuno dovrà venire per tirarti fuori dai guai. Sono della partita “ le rispose lei.

“ Per quanto riguarda te “ disse rivolgendosi a Spike “ è meglio fare una tregua. Niente tentativi di ucciderci a vicenda fino a quando questa storia non sarà finita. D'accordo?”

“ D'accordo.”

“ OK, Meg. Dicci cos'hai in mente.”

CAPITOLO 5

Angelus stava ritornando alla villa dopo un'altra notte di quello che per lui era puro divertimento. Peccato non aver trovato anche la piccola Buffy, gli sarebbe piaciuto tormentarla un po'. L'unico neo era non essere riuscito a trovare quell'altra, ma era sicuro che nello stato in cui l'aveva lasciata o era già morta o lo sarebbe stata entro poco.

Non si aspettava di certo di trovarsela in casa, sul divano, che lo stava aspettando!

“ Tu.”

“ Ciao. Mi stavi forse cercando?”

“ Cercavo un cadavere. Ecco perché non ti trovavo. Tranquilla, a questo rimediamo subito.”

Iniziò la lotta, Angelus era già sicuro di batterla una seconda volta ma guardandola negli occhi vide una luce che gli fece venire un brivido lungo la schiena.

“ Cosa vuoi fare? Giocare? Se non sbaglio l'ultima volta ti è andata molto male…”

“ L'ultima volta ero venuta da sola, “ e da dietro le spalle si fece avanti Buffy “ stavolta ho portato un'amica. Spero non ti dispiaccia.”

“ Mi hai fatto un favore. Non sai quanto ti ho cercato stasera, Buffy.”

Come Margareth aveva previsto, il vampiro vista Buffy si dimenticò di lei all'istante ,lasciandola libera di soffiargli addosso una strana polverina argentata.

Angelus smise di lottare e guardò le due ragazze ridendo “ Pensate che un po' di polvere possa fermarmi? Sapete, vi credevo più furbe…”

Riprese a lottare con tutte e due, ma dopo qualche minuto si accorse che qualcosa non andava. Cominciava a non vedere più le sue avversarie, le voci gli arrivavano come da un posto lontanissimo, e cosa strana per lui, era arrivata una debolezza che gli impediva di muoversi velocemente. Morale della storia: Angelus era in uno stato talmente pietoso che per Buffy e Meg prendersi una rivincita su di lui fu estremamente facile.

“ Allora Angel…cos'è che dicevi?”

“ Che mi hai fatto maledetta strega…”

“ Niente di troppo cattivo, per arrivare al tuo livello avrei dovuto impegnarmi di più. Forza, Buffy, andiamo via.”

Le due ragazze erano appena uscite che subito Spike era apparso per sapere come era andata.

“ E come volevi che andasse? Grazie per aver tenuto Dru lontano, non sarebbe stato facile con lei in casa.”

“ Appena ha visto quel negozio di bambole antiche, si è perfino dimenticata della mia esistenza. Ora è corsa dentro…da lui.” 

“ Se ti può consolare, ora le parti si sono invertite. Rendigli pan per focaccia ora.”

“ Ci puoi contare.”

Margareth a quel punto gli lanciò un'occhiata fulminante, e Spike anche se di malavoglia, ringraziò Buffy per l'aiuto.

“ Non mi ringraziare…le ostilità riprendono quando Meg riparte.”

Nessuno però immaginava che sarebbe successo tanto presto.

 

Tornando a casa di Buffy, Margareth ascoltò la segreteria e ci trovò un messaggio di Giles.

"Margareth, tua madre e il tuo Osservatore mi hanno chiamato, sembra che a New York stia per succedere qualcosa. Chiamali appena senti il messaggio…"

E in effetti qualcosa c'era. Una nuova Confraternita di vampiri in città. La madre le aveva assicurato che li avrebbe tenuti d'occhio lei, ma Meg entro tre giorni doveva essere a casa.

Prima di partire però c'era ancora tempo per festeggiare con Buffy e il resto della truppa. Giles aveva fatto sapere che il posto per lui era troppo rumoroso, ma che cosa ci si poteva fare? Il Bronze era l'unico club della città…

Cordelia appena aveva saputo da dove veniva, l'aveva sequestrata per parlare di negozi, vestiti, ragazzi, e nessuno era riuscito a farla stare zitta. Come fosse riuscita a scapparle Meg non lo sapeva proprio.

“ Come va la serata? “ gli disse Spike uscendo da un vicolo vicino al locale.

“ Bene. È divertente, e faresti bene a spassartela un poco anche tu, invece che rimanere qua fuori a spiare.”

“ L'ho appena lasciato il mio spasso. Vedere Angelus in quello stato si può dire che non mi lascia indifferente “ sogghignò lui.

“ Che tipo che sei…allora, entri con me? Magari così Cordelia decide di starmi alla larga.”

“ Non credo sia il benvenuto. Perché non ci vediamo domani, da soli…come facevamo a New York?”

“ E perché no?”

 

Le nove e mezza. Ma dov'era finita? Si erano dati appuntamento al Bronze alle nove, e Spike cominciava ad avere paura che le fosse successo qualcosa, o che Buffy avesse ficcato di nuovo il naso nei fatti loro facendole un bel sermone su di lui.

Quando però la vide arrivare, tutta vestita di rosso e nero, tutti i suoi dubbi sparirono.

“ Scusa il ritardo. Ero a caccia.”

Senza parlare, lui sorridendo le prese la mano ed entrarono nel locale. Quella sera niente esisteva, né Drusilla, o l'incombente partenza di Meg. Solo loro.

Dopo aver parlato un po' come non facevano da tanto, Spike le chiese se voleva ballare, e in quel momento, la band cominciò a suonare una vecchia canzone, "I have only eyes for you".

 

"My love must be a kind of blind love… I can't see anyone but you…"

Lentamente i due avevano iniziato a ballare, l'uno tra le braccia dell'altra.

“ Mi dispiace…”

“ Di cosa, Spike? “ domandò Margareth.

“ Vorrei che le cose fossero andate diversamente.”

"The moon may be high,  but I can't see a thing in the sky…"

“ Io no…” sorrise Meg.

"'Cause I only have eyes…"

Spike le sorrise anche lui. Quella serata sembrava un sogno agli occhi di Margareth, e si aspettava di svegliarsi da un momento all'altro. Quando però Spike si chinò a baciarla, dovette rendersi conto che era tutto vero.

"…for you…"

Aveva ancora il ricordo di quella serata in testa, e quella canzone nel cuore, quando neanche un'ora dopo era in viaggio con Buffy e Giles per l'aeroporto di Los Angeles.

“ Grazie dell'aiuto…con Angel.”

“ Sarà fuori gioco per almeno una settimana, forse due, non preoccuparti.”

“ Ma come hai fatto?”

Meg sorrise e mostrò a Buffy un sacchetto di erbe “ Mia madre si diletta di magia, e mi ha insegnato ad usare qualche filtro…sono ormai una habitué delle botteghe di magia della mia città. Se vuoi te lo lascio, può sempre servire una seconda volta.”

“ Non credo funzionerebbe ancora su di lui. Comunque grazie per l'offerta. Ritornerai qualche volta?”

“ Non credo succederà. Comunque scrivi, chiaro?”

Le due ragazze e l'Osservatore si salutarono davanti l'aeroporto, lasciandola sola ad aspettare il volo. Non aveva fatto neanche tre passi, che tutti i tabelloni dei voli cominciarono a dare scritte incoerenti, lasciando l'aeroporto nel caos.

“ Ci mancava anche questa…” mormorò lei sedendosi. Sarebbe stata una lunga attesa.

 

“ Mamma calmati…guarda che sono solo bloccata in aeroporto…sì, i computer. Non lo so, dipende se trovo un volo, se risolvono il problema…comunque per domani sera sono a casa, per conoscere i nuovi arrivati. Tienili d'occhio ancora stasera, OK? Ciao mamma, ci vediamo. Ciao.”

Stava tornando dal suo bagaglio quando si accorse che c'era qualcuno che la stava aspettando.

“ Ci fosse una volta che fai quello che dici! Non avevamo deciso di evitare gli addii stavolta?”

Spike le rispose che "per caso" aveva sentito dei problemi ed era venuto a vedere.”

“ E comunque dovevo fare due cose.”

“ D'accordo. La prima?”

“ Questa è la prima, “ le disse consegnandole un pacchetto. “ Aprilo quando avrai lasciato Los Angeles, va bene?”

“ Lo prometto. La seconda?”

“ La seconda…ecco, riguarda una cosa che stavo per fare quando eri in ospedale. Io…”

“ Lo so. Buffy me lo ha detto. Non ti sarebbe piaciuto avermi intorno, perché come prima cosa ti avrei ucciso per avermi vampirizzato, poi avrei sistemato Dru per quello che ti ha fatto e poi Angel perché mi sta antipatico.”

“ Meno male che poi ho capito il mio errore!”

In quel momento i tabelloni ripresero a funzionare definitivamente, e il caso volle che ci fosse un aereo in partenza per New York entro mezzora.

Lui rimase con lei fino al momento dell'imbarco, davanti al gate.

“ Ora devo proprio andare.”

“ Fa buon viaggio, “ le disse lui abbracciandola e dandole un bacio sulla fronte.

Anche se nessuno aveva detto niente, entrambi sapevano che quello era un addio definitivo. Il destino che li aveva fatti incontrare, innamorare, che li aveva divisi e riuniti, aveva concluso il suo gioco.

Meg lo guardò allontanarsi, fino a quando sparì tra la folla, e poi salì sull'aereo che l'avrebbe riportata a casa.

Come lui le aveva fatto promettere, appena Los Angeles fu lontana aprì il regalo che le aveva fatto.

Era un CD, e c'era incisa quella dolcissima canzone che avevano ballato insieme solo poche ore prima. E c'era anche un biglietto, quattro parole che Margareth lesse asciugandosi una lacrima dagli occhi e che poi mise nella tasca dentro la giacca.

Perché tu non dimentichi.

 

Fine