A.A.A. CERCASI

 

 

Autrice:Lu

Coppie:ogni cosa a suo tempo..

 

So che nessuno di questi personaggi mi appartiene…è tutto di Joss&Co!

E in + ho citato qua e là canzoni dei GOTR,Greenday, blink-182…

 

Avviso:Questo è il mio primo AU dove tutti sono umani. In principio, a dire il vero, era una storia a sé, non c’entrava nulla con Buffy&Co, ma non mi ispirava + di tanto.. forse perché mi sentivo troppo coinvolta.. non che fosse autobiografica, però…vabbè, poco importa!

Volevo solo avvisarvi che se x caso dovesse ricordarvi una storia che per sbaglio avete letto in un altro forum…sappiate che ho semplicemente plagiato da me stessa, non è un crimine!

E cmq, l’ho cambiata un po’.. e adesso che è rinata, sì che mi va di continuarla!

Altro avviso: scordatevi lo  schema ‘ Buffy e William si incontrano, Buffy non lo sopporta … poi scocca la scintilla ‘… Insomma, poi capirete che volevo dire…E poi  è  un AU, aspettatevi il + insolito degli insoliti!!

 

Direi che con le premesse ho finito!

 

Riassunto: Au. Tutti umani. Buffy e Willow cercano elementi per completare la loro band. E se trovassero più di ciò che cercano?

 

Musica, amore, risate e molto altro!

 

 

 

Capitolo 1

 

< Chissà se oggi lo vedo … andiamo! Non lo vedi da due mesi se non di più, perché dovrebbe capitarti proprio oggi? Poi sai già che stai peggio se lo vedi … beh, non che ora sia al settimo cielo.. Uffa, ma dove ho sbagliato? Forse sono stata un po’ aggressiva? No, in fondo che ho fatto? Una semplice innocente SUPER DICHIARAZIONE quel giorno alla stazione… avevamo pure parlato un po’, mi sembrava un buon segno; invece quella pseudo-chiacchierata di non più due minuti è tutto quello che mi resta di lui. Tutta quella faticaccia per cosa? Per farmi dire da lui il suo nome, che tra l’altro sapevo già… con tutte le volte che l’ho sentito chiacchierare coi suoi amici, logico che l’ho sentito chiamare per nome! A proposito, avrà capito che poi ero io la stessa ragazza che qualche settimana prima aveva finto di chiedergli un ‘ informazione… > pensava Buffy Summers, seduta alla sua scrivania con la testa reclinata su quell’infinito trattato di psicologia dove neanche il più semplice dei meccanismi di difesa Freudiani sembrava aver intenzione di entrarle in testa.

 

Forse perché la sua mente era troppo distratta e confusa, confusa come le spirali che scarabocchiava sul libro, quasi senza accorgersene, mentre era persa nelle sue riflessioni.

 

< E chissà perchè la prima volta che l’ho visto dopo la mia totalmente incosciente impresa, non mi ha detto neanche un mezzo ciao! Forse non l’ha fatto perché era confuso o spaventato, poverino! O più semplicemente, non voglio ammetterlo, ma il vero motivo è che non gli interesso neanche un po’ e quindi l’unica via d’uscita è dimenticarselo e basta! Sarebbe già un passo avanti buttar via quel ritratto che ho fatto subito dopo averlo visto quello stesso giorno. Andiamo, è patetico tenerlo lì e rimirarlo di tanto in tanto, fosse una sua foto! Invece è solo uno stupido pezzo di carta, sì però.. è uno stupido pezzo di carta che gli somiglia così tanto, sembra proprio lui, non m’è venuto così male dopotutto…>

 

All’improvviso lo squillo del cellulare la riportò coi piedi per terra.

Non aveva bisogno di guardar sul display per capire chi fosse, perché la suoneria personalizzata le aveva già dato la risposta.

Era Willow Rosenberg, la sua migliore amica, benché si conoscessero da soltanto non più di tre anni, ossia da quando Buffy si era trasferita stabilmente a Sunnydale con la madre Joyce.

 Le due ragazze avevano moltissime cose in comune, mai quanto quelle in cui erano diverse, anche se ciò in qualche modo le completava a vicenda.

In poco tempo erano diventate inseparabili, sapevano ormai l’una tutto dell’altra, si confidavano, ascoltavano, consolavano a turno.

E insieme avevano dato vita ad un loro sogno nel cassetto ben preciso: formare una band stile punk-rock.
Buffy era la chitarrista, benché suonasse solo da un anno, senza mai aver frequentato un corso, ma se la cavava.
Willow, con la bella e soave voce che possedeva non poteva che essere la cantante, anche se Buffy si divertiva ad accompagnarla facendo la seconda voce, era nata per quel ruolo.
Entrambe scrivevano i propri pezzi e ce n’erano alcuni in cui era Buffy la solista.
Mancavano all’appello ‘solo ‘ un bassista e un batterista; nonostante avessero pubblicato da settimane un annuncio per trovarli sul giornale locale, la fortuna non aveva ancora bussato alla loro porta. Almeno non fino a quel momento.

Schiacciò senza pensarci il bottone per la risposta allo squillo e dopo pochi minuti fu il telefono di casa a suonare; ma lei era già sicura di sapere chi fosse prima ancora di alzare il ricevitore.
“ Hey!” la salutò la voce di Willow.
“ Ciao, come va?”
“ Beh, non mi lamento, esami a parte …”
“ A chi lo dici, io non so se riuscirò mai a togliermi questo!”
“ Ma dai, secchiona, dici sempre così poi va a finire che lo passi alla grande!”
“ Non dirne più, io secchiona?! Non mi sembra di avere mai preso un trenta e lode, al contrario di qualcuno di mia conoscenza…”
“ Capirai! Ti ho già detto che era un esame facilissimo e potevi copiare quanto volevi! Ma non parliamo più di scuola, non è per questo che ti ho chiamato! Ti ricordi l’annuncio? Beh, forse ci siamo!”
“ Dici sul serio? Che è successo?”
“ M’ha contattato un ragazzo che ha detto che suona la batteria, anche se non da molto tempo… comunque, sarebbe molto interessato…”
“ Ma gli hai detto che siamo solo ragazze?”
“ Certo, è stata la prima cosa!”
“ E non ci ha riso in faccia?”
“ Al contrario, lo ha incuriosito ancora di più: anche se non ci conosce, ha detto che già tifa per noi…”
“ Dai, mi sembra troppo bello per essere vero… ci sono! Di sicuro sarà un marmocchio, o peggio, magari ha un’età che potrebbe essere nostro padre…”
“ Guarda, stavolta sento che è la volta giusta! Ti dico solo che anche lui parlava d’esami universitari… quindi l’età è più o meno la nostra, a meno che non sia un professore… ma non credo proprio!”
Scoppiarono a ridere entrambe.
“ Ad ogni modo, certo che voi due vi siete fatti una bella chiacchierata!”
“ Niente discorsi, solo un mare di sms. Comunque, cara mia, oggi pomeriggio non prendere impegni perché lo dobbiamo incontrare in centro per decidere meglio, sai .. vive in città anche lui, che fortuna eh?”
“ Già, e vedo che non ha perso tempo! Allora ok, ci vediamo oggi, io, te e … ah, non me l’hai detto, com’è che si chiama?”
“ Cavolo, fammici pensare, me l’ha detto all’inizio ma ora proprio mi sfugge e i messaggi li ho già cancellati tutti, mi spiace!”
“ Oh, non importa, lo scopriremo oggi, no problem! Allora a dopo, grazie della news, bye, bye!” la salutò Buffy, riagganciando il telefono.
Quella bella notizia l’aveva distolta dal suo chiodo fisso e forse finalmente sarebbe riuscita a mandare giù qualche pagina di psicanalisi.

**************************************************** (contemporaneamente)


< Ma certo, ecco come si chiama: William! Ma non poteva venirmi in mente prima? Beh, glielo dirò più tardi con calma, tanto non credo sia una cosa urgente!>

Willow non poteva nemmeno lontanamente immaginare quanto lo fosse per la sua amica.
Il fatto è che sapeva ogni più piccolo particolare della sua cotta, che ormai stava degenerando in un’ossessione, ma siccome ogni volta che Buffy parlava di lui si divertiva a chiamarlo ‘ Mr. Ice ‘ in vista del suo comportamento dopo esserglisi presentata, come avrebbe potuto sapere che il suo nome fosse proprio William?

 

 

Capitolo 2

 

Il tempo era volato, mancavano poco più di due ore prima che Willow passasse a prenderla, ma Buffy non faceva altro che buttare i suoi vestiti sul letto, indecisa su cosa mettersi.

Non riusciva a capire il perché di tanta agitazione: non era certo un appuntamento, ma qualcosa nel suo istinto le diceva che doveva cercare di apparire al meglio.

Alla fine, scelse di indossare un paio di jeans molto attillati con un top verde leggermente scollato, lasciando ricadere i suoi lunghi capelli biondi dietro le spalle, in tante morbide onde.

Sì, così poteva andare!

Dopo essersi sistemata, uscì, raggiungendo l’amica che l’aspettava puntuale in macchina.

 

“ Speriamo bene!” pensò Buffy ad alta voce, uscendo dall’auto, una volte giunte in centro.

Era piena estate, le macchine in giro erano pochissime, quindi non avevano avuto problemi di parcheggio.

“ Calmati una volte per tutte, ti ho già detto che questo è proprio il batterista di cui abbiamo bisogno, non c’è motivo di agitarsi!”

“ Lo so, ma è più forte di me…. Ho una strana sensazione…” cercò di giustificarsi, mentre s’incamminavano verso la piazzetta.

“ Indovina dove gli ho dato appuntamento…” cercò di distoglierla Willow.

“ … davanti alla nostra ex-scuola guida! Non è un posto di ritrovo comune, quindi non possiamo sbagliarci!”

“ Certo che ne hai di fantasia! Meno male che ora è chiusa, non mi andrebbe di incontrare il nostro terribile severissimo istruttore, il Signor Giles, te lo ricordi? Brrr… “ 

“ Già, comunque oramai siamo arrivate, vedo qualcuno in lontananza, forse è proprio lui che è già arrivato! A proposito, m’è venuto in mente poi come si chiama, sai?”

“ William!!!!” sussultò Buffy tra l’entusiasta, lo spaventato e l’incredulo; riconoscendo da lontano quei capelli di un ossigenato spropositato che potevano appartenere soltanto ad una persona.

Del resto, era stata la prima cosa che aveva notato di lui… e che le era subito piaciuta; per poi allungare quella lista all’inverosimile, giorno dopo giorno.

 

“ Ma come hai fatto ad indovinare? Si chiama proprio così…”

“ No, Willow, non hai capito….” cercò di spiegarle sempre più agitata.

“… non è un William qualsiasi, è lui!! E’ Mr. Ice!”

Per tutta risposta, Willow scoppiò a ridere.

“ Hey, si può sapere che ci trovi di tanto divertente?”

“ Beh, questo è proprio uno scherzo del destino, cara mia! E non provare a scappare, ormai è troppo tardi, scommetto che ti ha già visto anche lui… e guarda un po’, non è scappato, forse è un buon segno…”

Ormai li separavano solo pochi metri, e Buffy scelse di seguire il consiglio dell’amica.

“ Ciao, tu sei William, giusto? Io sono Willow, la ragazza dell’annuncio..” lo salutò cordialmente, stringendogli la mano.

 

Buffy si decise ad affrontare una volta per tutte quegli occhi blu oceano che sembravano scrutarla da ore con fare interrogativo.

“ Beh, ciao! Sì, lo so già cosa stai pensando: piccolo il mondo, eh? Che ti piaccia o no, sono proprio io la chitarrista. Se vuoi non ti parlerò, se non per necessità, e ti starò lontana il più possibile, almeno per quanto me lo consentirà il cavo dell’amplificatore quando suoneremo. Insomma, non ti accorgerai nemmeno di me, ma ti prego, non te n’andare!” disse tutto di un fiato, dimenticandosi completamente di quella piccola ma indispensabile azione che si chiama ‘ respirare ‘!

Per tutta risposta, William le sorrise in modo accattivante.

“ E perché dovrei scappare? Dopotutto sono stato io a cercarvi…”

“ Sì, ma tu non potevi immaginarti … me! Andiamo, sai chi sono, no?”

“ Certo che lo so: sei la mia ammiratrice!”

“ Wow, allora così che mi vedi!”

“ Tu come pensavi che ti vedessi, passerotto?”

Buffy per poco non svenne dall’emozione.

 

< Come mi ha appena chiamata? Su Buffy, non facciamoci illusioni.. chissà quante altre ne chiama così..>

 

“ Mm… non lo so, pazza nevrotica, ossessionata a mille…. qualcosa del genere!” rispose, dopo il suo botta e risposta mentale.

William scoppiò a ridere.

“ Beh, allora aggiungo: un’ammiratrice un po’ paranoica… che tra l’altro è maledettamente brava a sparire nel nulla…”

“ Io?! Ma se sei tu quello che si è dileguato? Non ti ho più visto alla stazione da quel giorno…”

“ Non ti ho detto io di venirmi a conoscere proprio al mio ultimo giorno di lezione!”

“ Ah… non potevo certo immaginarlo! Beh, potevi dirmelo quel giorno, invece di scappare dopo due minuti…”

“ Hey, mettiti nei miei panni! Non capita tutti i giorni di ricevere una dichiarazione del genere! Ero anche un po’ confuso, sorpreso, pensavo fosse uno scherzo architettato da qualche mio amico…”

“ Hey, hey, basta, tregua! Qua va a finire che fate una rissa e a me batteria e chitarra servono entrambe!” s’intromise tra i due Willow.

“ Non stiamo litigando, tranquilla… ci stiamo solo chiarendo…” cercò di tranquillizzarla Buffy, per poi ritornare al suo discorso con William.

L’emozione per quell’incontro era tanta, ma lo era ancora di più la voglia di capire.

“ Ok, passi per la stazione, ma c’è stata una volta che mi hai visto e non hai fatto nulla…”

“ Hai ragione, mi dispiace. Ma ho visto che eri in compagnia, quindi magari non era il momento giusto…”

 

Buffy non riusciva a crederci: era riuscita a trovare uno che si facesse più complessi di quanti riuscisse a farsene lei!

“ Ok, perdonato! Qua la mano, iniziamo da amici?” gli propose lei con un sorriso.

“ Ok, amica!” sorrise lui, dandole la stretta, la stessa stretta che li aveva portati a fare conoscenza in quel giorno così burrascoso per entrambi.

 

< Già… amica, un’amica che ti trova affascinante, stupendo, che rischia un arresto cardiaco ogni volta che mi parli o mi sorridi!> pensò tra sé e sé Buffy.

 

“ Ok, veniamo alla cose serie… ora dobbiamo trovarci per provare, o almeno, la prima volta proviamo solo Buffy ed io, tu ci guardi soltanto, così ti fai un po’ un’idea e vedi se è il caso di suonare con noi o meno, ti va?”

“ Ok, non ci sono problemi, credo anch’io che sia meglio così! Per quando facciamo?”

“ Guarda, generalmente noi proviamo nei weekend, il più delle volte a casa di Willow, perché  ha meno vicini di me e i suoi sono più tolleranti; inoltre quando registriamo lei ha un impianto migliore del mio. Quindi, io direi che potremmo fare per il prossimo weekend, non so, sabato pomeriggio… a casa sua, può andare?” propose Buffy, cercando di apparire il più tranquilla e distaccata possibile, quando invece era fusa al punto di non ricordare più il proprio nome!

“ Sì, questo Sabato non ho impegni, basta che mi spiegate un po’ la strada e sarò da voi!”

“ Perché non facciamo una bella cosa? Fatti trovare qua in centro, così passa a prenderti Buffy e ti da un passaggio, tanto ormai lei sa arrivare a casa mia anche ad occhi chiusi; anche se è meglio che li tenga aperti!” terminò Willow, ridendo.

“ Certo, possiamo fare anche così, io di sicuro  sono più comodo,così vedo bene la strada, per te è un problema, passerotto?” chiese William, scrutando gli occhi verdi di Buffy che brillavano come smeraldi per il solo fatto d’essere l’oggetto del suo sguardo.

“ Certo che no!” rispose con un sorriso.

“ Piuttosto, è un problema per te! Ami il rischio fino a questo punto?” cercò di buttarla sullo scherzo.

“ Perché? Sei tanto disastrosa col volante?” domandò lui, preoccupato.

“ No… beh, dai, ho dato tante di quelle volte un passaggio a Willow, e come puoi vedere lei è ancora viva e tutta di un pezzo, io sono ancora viva e tutta di un pezzo… ti basta come garanzia?” rise lei.

“ No, ma comunque, rischierò… beh, allora ci vediamo sabato. Ciao Willow, noi due invece ci troviamo qui, va bene per le tre?”

“ No problem, spaccherò il minuto!”

“ Basta che non spacchi il cofano, o il parabrezza o qualcos’altro!” rise William.

“ Ah, Ah, ma che spiritoso!” rispose lei sarcastica.

“ Va beh, ora vado sul serio; chissà , magari da qui a sabato faccio in tempo a fare testamento prima di salire in macchina con te!” rise un’altra volta allontanandosi.

“ Se vai avanti così, va a finire che ti pianto in asso a metà strada, sai?”  gli urlò lei, mentre si stava allontanando.

Ma lui si girò ancora un’ultima volta.

“ Vorrà dire che sarò smarrito… ma al sicuro!” ribatté, salutandola con un cenno della mano, cosa che fece anche lei.

 

< Ho capito, l’ultima parola deve essere sempre la sua, tanto vale che m’arrenda!> pensò lei, divertita.

 

Non sapeva se odiare Willow o esserle grata per la sua trovata: lei, in macchina con lui, al solo pensiero le veniva un mancamento! Ma avrebbe dovuto fare del suo meglio per non sfigurare con lui.

Trascorse ancora un’ora con la sua amica, per poi tornarsene a casa, ripensando felice all’intero pomeriggio, ancora non le sembrava vero!

Era Martedì, quindi solo meno di quattro giorni la separavano da  Sabato; ma sapeva già che quei pochi giorni le sarebbero sembrati inesorabilmente lunghi.

 

 

Capitolo 3 ( c’è un piccolo omaggio a BtvS + uno a… poi capirete a chi! )

 

“ Finalmente è Sabato!” commentò Buffy, mentre saliva sulla sua auto, pronta per il grande incontro.

L’agitazione che aveva era tanta, al punto da non permetterle di ingranare giusta una sola marcia.

“ Eh, no, così non va!” si disse mentre parcheggiava.

Non era certo la prima volta che andava in centro con la macchina; ma sapeva molto bene quale fosse il motivo del suo continuo distrarsi.

E quel motivo la stava aspettando davanti allo stesso punto di ritrovo dell’ultima volta che si erano visti, e le era venuto incontro non appena l’aveva vista arrivare da lontano, mentre finiva di fumare una sigaretta.

“ Heylà!”     lo salutò lei sorridendo.

“ Heylà!” rispose lui allo stesso modo, schiacciando il mozzicone sotto la scarpa.

Si stava creando un silenzio che a Buffy non piaceva per niente, quindi decise di romperlo subito, facendo ricorso ancora una volta al suo senso dell’umorismo.

“ Allora, hai fatto in tempo a scrivere le tue memorie prima di salire in macchina con me?” gli chiese ironica, mentre gli faceva strada verso la sua auto, ormai a pochi passi.

“ Certo, e ti dirò di più, ho anche dato un ultimo saluto a tutti i miei amici e parenti!” rise lui, mentre saliva a bordo.

“ Bene, allora, si parte!” esclamò lei, decisa e sicura, premendo la frizione e girando la chiave.

Fortunatamente, l’ansia sembrava esserle passata, ora si sentiva quasi a suo agio con lui.

Non aveva avuto il minimo problema agli incroci e anche i semafori quel giorno avevano deciso di ‘ esserle amici ‘: non ne aveva trovato neanche uno rosso.

Avendolo visto in passato chiacchierare con i suoi amici, Buffy s’era fatta l’idea che William fosse un tipo molto loquace, e non si sbagliava.

 

Per tutto il tragitto avevano parlato molto, soprattutto lui l’aveva tempestata di domande sul gruppo.

“ Dai dimmi un po’… com’ è nato?”

“ Semplice: un po’ per gioco, un po’ per una specie di scommessa che avevo fatto…”

Lui la guardò in modo interrogativo e lei capì che doveva spiegarsi meglio.

“ Il giorno dell’esame di pratica per la patente ero così tesa che avevo promesso a Willow che se fossi riuscita a passarlo, per la gioia mi sarei messa a scrivere una canzone su quanto sia difficile guidare e quanto possa essere stressante! Cosa che alla fine ho fatto e.. è venuta una cosa simpatica; magari dopo te la facciamo sentire, anzi.. è molto probabile… è un po’ il nostro cavallo di battaglia!” sorrise lei.

“ Una canzone sulla patente, è originale! Sono curioso di sentirla!”

“ Dopo quella m’è venuta l’ispirazione e ne ho scritte altre, su diversi argomenti. Poi s’è messa a scrivere anche Willow.  Però, sono io quella che musica tutti i pezzi…”

“ Per l’inferno maledetto, direi che sai il fatto tuo! Chissà da quanto suoni…”

 

Buffy scoppiò a ridere, anche perchè era divertita dal suo colorito intercalare:  l’aveva già sentito parlare così, ma era la prima volta che non le capitava… origliando di nascosto!

“ Scommetto che tu suoni la batteria da più di quanto io suono la chitarra: è più o meno un anno, mai presa una lezione che sia una, ho letto una marea di manuali, scaricato spartiti da internet sui miei gruppi preferiti, ho ascoltato CD a non finire, cercando d’imitare le canzoni che ascoltavo.. passo dopo passo qualche progressino l’ho fatto! Ta-dan, eccoti svelato il mio segreto, William!”

Lui le sorrise.

“Sai, se ti va, puoi anche chiamarmi Spike!” disse.

“ Cosa?!”

  Tutti i miei amici mi chiamano così, ormai…”

“Spike, hai detto? Uhmm… mi spieghi l’attinenza?” chiese lei, incuriosita, senza però perdere di vista la strada.

“ Ti dirò, passerotto,non lo so nemmeno io di preciso… mah, sarà forse il piccolo vizio che ho di uccidere la gente torturandola atrocemente con dei chiodi arrugginiti…” commentò lui, con un tono di voce tetro.

Buffy rabbrividì, non certo per il racconto, ma per l’appellativo col quale le si era nuovamente rivolto.

William scoppiò a ridere.

“ No, dai, scherzi a parte, è solo per il modo in cui porto i capelli… sai.. tutti sparati, un po’ a punta…”

Buffy avrebbe potuto intortarlo di complimenti su quanto gli stessero bene i capelli portati così, con quel taglio e quel colore che sfidava le leggi naturali… ma si limitò a sorridergli.

“ Ti dirò, Spike, visto che vedo che siamo in vena di confidenze, spesso mi chiamano Cacciatrice, e sai perché?Mi sono guadagnata questo nomignolo al liceo: il mio vecchio preside Snyder ne avrebbe da raccontare…diciamo che per il mio carattere ribelle e la tendenza a… marinare le lezioni, specie quelle di storia; sono quasi arrivata all’espulsione! E non sai quante volte mi teneva nel suo ufficio,   ripetendo  all’infinito:  ‘Signorina Summers, lei è  proprio una cacciatrice di guai !’ “ spiegò lei, facendo la voce grossa.

“ Ed è da allora che i miei amici si divertono a chiamarmi così, soprattutto quando ne combino una delle mie!” concluse lei, svoltando ad un incrocio.

 “ Cacciatrice, eh? Mi piace!” commentò lui con un sorrisetto.

Buffy intanto era impegnata in un sondaggio nella sua mente dove stava decidendo se la mandava su di giri di più quando lui la chiamava ‘ passerotto ‘ o la new entry ‘ Cacciatrice ’… e il giudizio finale si risolse in un perfetto exequo!

 

Si creò un altro silenzio.. che non piaceva a nessuno dei due. Stavolta fu William a romperlo.

“La canzone della patente… ci sto ancora pensando… sai che è la prima volta che sento di una canzone che ne parla… è strano!”

“ Sai, sarà che la patente era un po’ la mia ossessione, avendo fallito pratica la prima volta…”

“ Come FALLITO? Per l’inferno maledetto! Adesso me lo dici?” sussultò lui preoccupato, mentre lei si accingeva a fare manovra per parcheggiare, avendo trovato fortunatamente la via sgombra.

“ Non credere che mi abbiano bocciata perché sono passata col rosso o non ho dato una precedenza… semplicemente ho sbagliato il parcheggio; hai mai sentito di uno che ha perso la vita perché aveva urtato il marciapiede con una ruota… o addirittura… s’era dimenticato di raddrizzare le ruote?” scherzò lei, mentre entrambi slacciavano le cinture e uscivano.

“ Insomma, alla fine non me la sono cavata male, non sono un pericolo a quattro ruote, no?”

“ Beh, diciamo che tu sei ancora viva e tutta di un pezzo, io sono vivo e tutto d’un pezzo…” la prese in giro lui, ridendo.

“ Certo che sei tremendo!” rise lei, dandogli un buffetto sulla spalla, amichevolmente.

 

In realtà, Buffy gli aveva detto un’innocente bugia: la canzone sulla patente non era stata la prima che aveva scritto; ma non si sarebbe mai sognata di dirgli che la primissima canzone riguardava nientemeno che lui!

“ Hey, che fate lì fuori? Entrate!” li invitò Willow, che li aveva visti arrivare dalla finestra della sua camera.

I due obbedirono e Buffy, che ormai conosceva fin troppo bene la casa dell’amica, fece strada a William, finché giunsero nella sala.

Una volta là, Buffy iniziò a prendere la chitarra e a collegarla all’amplificatore, che gentilmente il biondo s’era offerto di trasportare.

Mentre lei verificava che tutte le corde fossero correttamente accordate, Willow si schiariva la voce, mentre lui, comodamente seduto sul divano, osservava pazientemente i vari preparativi: ormai erano pronte.

Buffy iniziò l’intro della prima canzone che avevano scelto di suonare, ma fu subito interrotta dall’entusiasmo di William

“ Hey, ma questa è ‘ Liar! ‘ ! E’ troppo bella!”

“ Wow! Allora conosci i Ghost of the Robot?” chiese lei sorpresa.

“ Se li conosco?! E’ uno dei miei gruppi preferiti, so tutte le loro canzoni... ma forse è meglio se chiudo il becco e vi lascio continuare!” confessò, rimettendosi a sedere.

Le due ragazze ricominciarono da capo e riuscirono a fare una buona performance, cui ne seguirono altre, alternando le cover alle proprie canzoni, che sembrarono fare una buona impressione a William, soprattutto quella sulla patente.

Infatti, le riempì di complimenti, subito dopo la loro esibizione, mentre sorseggiavano le bibite che Willow aveva premurosamente messo a disposizione di tutti.

“ Credo proprio che mi piacerà maledettamente tanto suonare per voi! Avete un gran bel sound, sapete?”

“ Grazie! Quindi.. accetti?” chiese Willow, cercando di non far trasparire troppo la gioia per avere finalmente trovato un batterista.

“ Certo che accetto! Sono ansioso di sentire le vostre canzoni quando riuscirò ad accompagnarvi. Dovrò lavorarci parecchio, ma ce la faremo, vedrete!” le rassicurò lui.

“ Per le cover sarà molto più facile, so già quel che devo fare!”

“ Ok, vedremo! Beh, per oggi credo che sia tutto; per quando fissiamo il prossimo incontro?” chiese Willow, mentre Buffy s’era già portata avanti, mettendo tutte le sue cose in macchina.

“ Facciamo per il prossimo weekend; io non ho impegni, e prima che lo chiedi, ti rispondo subito: siete le benvenute a casa mia, poi vi spiegherò bene la strada!”

“ D’accordo; intanto se vuoi sentir meglio le nostre canzoni, ho pensato di darti una cassetta con le nostre registrazioni, in più ti do anche la cartelletta con tutti i nostri testi, ok?” propose Willow, offrendogli cartelletta e cassetta.

 

“ Ok, io sono pronta! Possiamo andare, grazie di tutto Will!” rientrò Buffy, per salutarla e  riprendersi  il suo passeggero, senza prestare attenzione a quello che lui aveva in mano.

Dopo un ultimo saluto, i due salirono in macchina.

Per tutto il tragitto continuarono a parlare delle varie esibizioni e dei pareri relativi.

“ Devo proprio ringraziarti, sai?” esclamò ad un tratto lei.

“ Uh? E perché?” chiese lui stupito.

“ Beh, perché sei il primo in assoluto che è riuscito a riconoscere una canzone suonata da me basandosi solo sull’intro… Will a momenti non la riconosce manco se ci canto sopra!” rise lei.

“ Beh, io invece so riconoscere chi ha talento..” le confidò lui sorridendo.

“ Hey stavo pensando… e se ti accompagno fino a casa tua? Mi spieghi un po’ dov’è!” cambiò argomento lei.

“ Perché sei tanto interessata? Di’ la verità, vuoi sapere dove abito, così puoi venire nel cuore della notte sotto casa mia a farmi una serenata!” ribatté lui, non lasciandosi sfuggire l’ennesima occasione per prenderla in giro.

 Ma infine decise di assecondarla.

“ Ma che scemo sei!” rise lei.

“ Pensavo solo che il modo migliore per trovare casa tua è accompagnartici di persona. So già che se tu iniziassi a spiegarmi un tragitto per telefono finirei per perdermi, sono un disastro in orientamento. Far la strada di persona mi resterà più in memoria!” cercò di spiegare mentre seguiva tutte le indicazioni che le diceva lui, per giungere finalmente nei pressi della sua casa, dove fermò la macchina.

“ Ecco, vedi? Abito qui! Non è difficile come strada, no?”

“ Non direi, e poi bastava che mi dicessi… che è vicina al Cimitero, anche se.. accidenti, è un po’ lugubre come posto!” commentò lei.

“ Sì, lo ammetto, è un po’ insolito!Che c’è, hai forse paura?” la prese in giro lui.

“ Macchè, dai, dicevo così per dire!” si difese lei.

 

< Vuoi scherzare? A me andrebbe benissimo anche se tu vivessi in una cripta! > pensò tra sé, sorridendo.

 

“ Allora non avrai problemi la prossima volta!”

“ Potresti scoprirlo stanotte… la strada l’ho capita, la chitarra ce l’ho… d’altronde me l’hai messa in testa tu quest’idea, te la sei cercata!” scherzò lei.

“ Vorrà dire che correrò il rischio e preparerò anche un secchio d’acqua ghiacciata, sei avvisata, ah ah! Ciao Cacciatrice, ci vediamo sabato prossimo, grazie di tutto!” concluse lui, avvicinandosi per darle un bacio sulla guancia, prima di scendere dall’auto.

“ Ciao… Spike!” rispose con un sussurro lei, rimettendosi in moto.

Sbagliò la strada ben tre volte prima di giungere a casa, ma non sembrò importarle molto.

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La sera stessa, una volta ripresasi dal suo piccolo shock, Buffy decise di comporre quel numero che ormai le era più che familiare.

“ Hey Will, allora che ne dici?”

“ Che devo dire? E’ un buon pubblico! Anche se ora siamo noi che dobbiamo vederlo all’opera!”

“ Già, ma qualcosa mi dice che se la caverà benissimo!”

“ Sicuro! Considerando poi come sia imparziale il tuo giudizio…” commentò lei, sarcastica.

Il telefono le impediva di vedere quanto fosse arrossita Buffy dopo quella frase.

“ Beh, cerca di capirmi! E comunque, potevamo dargli la nostra cassetta, almeno si allenava un po’!”

“ E che mi dici se ci ho già pensato io? In più, gli ho dato anche tutti i nostri testi!” la informò Willow.

“ Sei troppo una grande! Hey, no, aspetta, che vuol dire tutti i testi? Tutti, tutti?” chiese Buffy, in preda ad un’improvvisa ansia.

“ Beh, sì… Dai, tanto oramai le canzoni le ho imparate tutte e.. poi comunque ce li restituirà, al limite faremo una copia, non farne un dramma!” cercò di tranquillizzarla l’amica, anche se non capiva il motivo della sua agitazione.

“ Ma no, non è questo il punto! Non capisci? Gli hai dato tutti i testi! Nella cassetta no, ma nella cartelletta c’era anche  ‘Shadow ‘, ti rendi conto?”

“ Oh, Cavolo, non lo sapevo, Buffy! Non mi è nemmeno passato di mente di controllare, prima di dargli i testi! Ma dai, stai tranquilla, magari non lo capisce che l’hai scritta per lui!”

“ Oh, no, di certo, solo perché parla del treno che prendeva e di me che lo prendevo con lui, spiando ogni suo singolo gesto, senza farmi mai vedere, nooo .. perché dovrebbe pensare che è su di lui?” commentò lei, tra l’ironico e l’angosciato.

“ E’ vero, mi spiace, scusa!” disse Willow, in preda ai sensi di colpa.

“ Non è colpa tua, sono stata io a mettere quel dannato foglio in quella cartelletta, quando tu hai insistito più e più volte di separare le registrate dai work in progress !E poi, forse non l’ha ancora letta, anzi; sai che faccio?Adesso mi precipito a casa sua, trovo un modo per entrare di nascosto, e tolgo il testo di quella canzone dalla cartelletta!” esclamò Buffy, anche se molto poco convinta.

“ Secondo me ormai è tardi.. eh, eh, a quanto pare la Cacciatrice ha colpito ancora! Forse era un segno del destino che la leggesse! Vedrai come si comporta sabato: può anche darsi che non l’abbia proprio letta, visto che non era nella cassetta! Ad ogni modo, tu fa’ finta di nulla!” le consigliò Willow.

E alla fine Buffy si rassegnò.

“ Ok, magari è come dici tu, vedremo!”

 

Sirabella (Giuro che prima o poi mi rimetto in pari con ‘broccati’ !), The Gift, Stella Nera, Strawberry, SIETE SPLENDIDE, non ho parole per ringraziarvi! Un mega abbraccio a tutte !!

 

Capitolo 4

 

“ Cosa?! Dimmi che ho capito male!” esclamò Buffy al cellulare, mentre si avviava alla sua macchina.

“ Mi spiace, ma hai capito benissimo! Non passare a prendermi, perché non riesco a raggiungervi per quell’ora! Arriverò dopo una mezz’ora circa…”

“ E tu mi lasceresti mezz’ora con lui tutta sola? Ma che amica sei?”

“ Un’amica che ha un contrattempo urgentissimo che non può proprio rimandare! Tanto la strada me l’hai già spiegata, arrivo solo un po’ più tardi, no problem! Intanto vi metterete d’accordo tra chitarra e batteria, anche se potete accordarvi finché volete, tanto poi decido io, ah ah!” ridacchiò Willow.

“ Ok, allora inizio ad andare io, sigh, da sola! Beh, mi avrai sulla coscienza per almeno trenta minuti, contenta?”

“ Va beh, ci vediamo dopo!”

“ Cerca di fare prima che puoi!” la supplicò Buffy riattaccando.

 

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Ormai aveva già parcheggiato nella sua via. Aveva preso le sue cose e si trovava davanti a suo cancello, indecisa se premere o no il campanello.

Quando lesse la targhetta le venne da ridere.

 

< William Leather, allora è questo il suo cognome! Leather… eh, eh, mi fa pensare a quel giaccone di pelle che ha indossato per tutto l’inverno fino allo sfinimento… accidenti quanto gli stava bene, gli dà un’aria così… No, basta con questi pensieri o finisce che gli salto addosso!Forse è meglio che me ne vado… gli mando un messaggio dicendogli che entrambe arriviamo più tardi e per ora me la squaglio..> pensò Buffy, sul punto di andarsene; e l’avrebbe fatto, se..

 

“ Ciao passerotto, sei puntuale come al solito!” la salutò William, che per ironia della sorte non era dentro casa, ma tornava dal fondo della via, probabilmente aveva anche assistito indisturbato al dubbio amletico della ragazza di fronte al campanello.

“ Ciao William! Non è colpa mia, ma Willow ci raggiunge tra un po’… l’ho saputo anch’io all’ultimo momento, altrimenti ti avvisavo e ripassavo più tardi anch’io. Comunque se vuoi, davvero ripasso dopo..” cercò di giustificarsi lei, in preda alla più totale agitazione.

“ Ma tu credi che io abbia paura di lasciarti entrare in casa mia, solo perché sei da sola? Dai, accomodati, sei la benvenuta!” la invitò lui, aprendo il cancello e facendole strada.

“ E poi c’è una cosa che ti devo chiedere..” concluse lui misterioso.

 

< Perché ho già la sensazione di saper quello che mi chiederà?> pensò lei, mentre entrava per la prima volta nella sua casa.

 

Era molto grande, spaziosa, confortevole, e piena di quelli che avevano l’aria d’essere oggetti d’alto valore.

In fondo al corridoio, una porta socchiusa lasciava intravedere una parte di batteria in quella che probabilmente era la sua sala prove.

“ Sai, ho letto tutti i vostri testi…” iniziò William, mentre cercava la cartelletta.

 

< Ahia! Ci siamo! E’ proprio quello che temevo! > pensò Buffy, cercando di non lasciare trasparire l’enorme ansia che la stava divorando.

 

“ Davvero?” fu tutto quello che riuscì a dire.

“ Già! E c’è una canzone che m’incuriosisce molto : ‘ Shadow ‘. Per caso l’hai scritta tu?”

“ C.. ce.. certo che n.. nnoo!” balbettò lei.

“ E’ di Will! Ha fantasia da vendere quella ragazza, eh?” continuò, giocherellando nervosamente con una ciocca dei suoi capelli.

“ Mm.. chissà perché ma ti credo poco, passerotto!”

“ Chissà perché, ma me lo sentivo che non mi avresti creduto! Quindi scommetto che sia inutile dirti che ogni riferimento a luoghi, persone o fatti reali sia puramente casuale…” ribatté lei, sfoggiando il più innocente dei sorrisi.

“ Scommetti giusto!” la informò lui.

“ Ok, ok, confesso: che ti devo dire? Mi hai ispirato al punto da scrivere una canzone, non ci posso fare niente, è stato più forte di me, e se proprio vuoi sapere la verità, io pure sono spaventata quanto te!” cercò di spiegargli.

“ Ma io non sono affatto spaventato, semmai lusingato!” confessò lui, passandosi una mano fra i suoi biondi capelli ingellati, fingendo un atteggiamento borioso.

“ Lusingato?!” ripeté lei, incredula.

“ Già. Nessuno ha mai fatto qualcosa del genere per me, sai? E’ molto originale. Peccato che nella cassetta non ci sia traccia di quella canzone … Hey, ma visto che sei qui e abbiamo un po’ di tempo, perché non me la fai sentire dal vivo? Tanto sono sicuro che la canti solo tu…” le propose William, con una voce profonda.

“ Qui? Adesso? Beh, il fatto è che ho con me solo l’elettrica e quella canzone viene meglio con la classica…” spiegò lei, augurandosi che William non capisse che quella era solo una banale scusa.

“ Non dire altro!” disse lui, allontanandosi per poi tornare con in mano una chitarra acustica quasi nuova.

“ Puoi usare questa, che dici? E non provare a dire che non è accordata perché è accordatissima, ormai non hai più scuse, Cacciatrice!” le disse lui, consegnandole le chitarra.

 

< Già l’hai detto, mi sono proprio cacciata in un guaio enorme! Tanto vale arrendersi…> pensò lei, sentendosi una preda in trappola.

 

“ Ok, ok, te la canto, solo che non pensavo suonassi anche le chitarra!” ammise lei, mentre studiava minuziosamente l’oggetto.

“ E infatti non la suono. E’ stato un inutile regalo di alcuni amici miei!Non che non mi piacerebbe imparare…” confessò lui, sorridendole.

“ Beh, Spike,ti posso dar una mano, se ti fidi; tu magari potresti farmi provare un po’ la batteria… l’adoro sai? Anche se non ne ho mai suonata una!”

“ Ok, affare fatto! Ora però suona, dai, sono curioso, in un certo senso… è la mia canzone, ho maledettamente diritto di ascoltarla!” cercò di convincerla ancora una volta.

Senza dire una parola, Buffy prese in mano la chitarra e dopo pochi attimi iniziò il dolce melodico arpeggio che apriva la canzone.

Per tutta la sua durata, si guardarono negli occhi, anche se il più delle volte Buffy abbassava lo sguardo, ma solo per assicurarsi di premere le corde giuste, non poteva certo permettersi di sbagliare un’esibizione tanto importante!

 

“ Wow!” esclamò William al termine.

“ Piaciuta?” chiese lei ansiosa di saper la risposta, anche se il sorriso del ragazzo sembrava averle già risposto.

“ Piaciuta è dire poco! E’ bellissima e non riesco a credere che tu l’abbia scritta solo pensando a me…” confessò lui, sedendosi accanto a lei.

C’era una domanda che aveva dentro dal giorno in cui lei era piombata (era la parola adatta!) nella sua vita; ma l’improvviso suonare del campanello non gli diede modo di levarsi quella curiosità.

“ Chi può essere?” si chiese ad alta voce, andando ad aprire la porta, quasi rassegnato.

“ Heylà, sono arrivata anch’io!” lo salutò Willow dal cancello.

Sentendo la voce dell’amica, Buffy s’era avvicinata alla porta per poi andarle incontro.

“ Hey, ma pensavo arrivassi più tardi!”

“ Già anch’io! Ma all’ultimo sono riuscita a scroccare un passaggio e… eccomi qua! Meglio così, no?”

“ Già, meglio così…” si disse Buffy sottovoce, sospirando.

Non poteva certo prendersela con Willow, dopotutto era stata lei ad insistere più volte perché si sbrigasse al più presto.

 

“ Coraggio William, è il tuo momento! Facci vedere che sai fare!” lo incoraggiò Buffy, una volta che i tre ebbero raggiunto lo stanzino dove provava, mentre lui si sistemava alla batteria.

Dopo pochi secondi di concentrazione diede vita al più energico degli assolo coinvolgendo grancassa, piatti e percussioni con un ritmo travolgente.

Infatti, le ragazze rimasero estasiate, senza più finire di applaudirgli.

“ Grazie, grazie! E vi dico solo che questo era il riscaldamento; allora, pronte che cominciamo?” le esortò lui, roteando velocemente tra le dita una bacchetta.

Voleva apparire al meglio in tutto e per tutto.

Le poche canzoni che provarono quel giorno li lasciarono esterrefatti: fra i tre si era creata una sintonia perfetta; erano bastati pochi ritocchi se non per raggiungere la perfezione vera e propria, almeno per andarci molto vicino.

 

 “ Ora che so meglio quali sono i vostri ritmi ci lavorerò un po’ su, vedrete che la prossima volta sarà ancora meglio!” le rassicurò lui, accompagnandole alla porta, una volta giunto il momento dei saluti.

“ Non ne ho dubbi! Sei proprio un grande, sai? “ disse Willow con un entusiasmo alle stelle.

“ Anche voi! Ormai siamo una squadra, dolcezze!” esclamò lui sorprendendole, mettendo un braccio attorno al collo di ognuna e stringendole a sé; cosa che portò il cuore di Buffy quasi alla tachicardia!

“ E chissà quando avremo anche un bassista! Prima o poi arriverà! Per il momento continuiamo a provare qui, tanto io vivo da solo, quindi non ho nessun problema!” le informò lui.

“ Già, non vedo l’ora!” si lasciò sfuggire Buffy mentre si avviava alla macchina con l’amica.

 

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“ Davvero gli hai cantato quella canzone? Non ci credo!” esclamò Willow dopo il resoconto dell’amica.

“ Oh cavolo! A saperlo me ne stavo fuori altri trenta minuti; magari ho interrotto qualcosa…” la stuzzicò lei.

“ Sì.. forse… chissà.. ma no, non credo! Gli è piaciuta, era lusingato, ma penso che il discorso si chiuda qui. Anche perché ora siamo amici, no? A me può anche bastare così…”

“ Ma smettila! Chi vuoi prendere in giro? Ogni volta che lo guardi ti vengono gli occhi a forma di cuore!” la prese in giro Willow, facendone una sua imitazione un po’ enfatizzata.

“ Devo dire che mi conosci proprio, non ti si può nascondere niente, eh?”

“ Il fatto è che nemmeno ci hai provato a nasconderlo! Buffy, ormai sei cotta fusa al punto di non ritorno!” la informò l’amica prima di scendere dalla macchina, una volta arrivata a casa sua.

“ Dici che sono senza speranze, Will?” chiese lei, insicura.

“ Tutt’altro; secondo me hai buone chances, ho questa sensazione, sai?” la incoraggiò l’amica, salutandola.

 

 

Capitolo 5 ( questo è un mio piccolo omaggio personale ai blink-182. Potevo scegliere un gruppo qualsiasi, e forse non è nemmeno molto credibile….però… scusate, è stato più forte di me!!!)

 

 

< Certo che non si finisce mai di giudicare una persona! Quando si è presentata pensavo che non  fosse nient’altro che la classica sciacquetta  tutto make up e niente cervello,  proprio come quel trio di oche giulive di Drusilla, Darla e Harmony! Credevo fosse una che andasse col primo che incontrava; invece… Per l’inferno maledetto! E’ così piena di qualità che non so da dove iniziare con l’elenco! Potevo averla da quel giorno, ma ora… beh, logico che avrà preso le sue distanze, magari ha già un altro ragazzo, non che n’abbia mai menzionato uno però… ecco, bravo, sei il solito stupido! Stupido e codardo, sì, perché non hai nemmeno il maledetto fegato di prendere il telefono, invitarla ad uscire con te; non riesci nemmeno a ricorrere ad una scusa… non so, un consiglio su come accordare la batteria ad una loro canzone! Pensare che lei ha quasi rivoltato il mondo per conoscere me! Beh, non si può tornare indietro, ormai le cose stanno così, la vedrò il prossimo weekend, ancora cinque giorni e… E cosa? Accidenti a me e al mio maledetto orgoglio, se solo riuscissi ad ammettere d’essermi sbagliato su di lei la prima volta, di aver finalmente capito ora che splendida persona sia… Ok, basta con tutti questi pensieri, pensiamo solo a passare questo schifosissimo esame e basta! >  pensava William tra sé, mentre si recava alla stazione, combattuto tra la voglia e la paura di confidare a Buffy quelli che finalmente aveva capito fossero i suoi sentimenti.

 

Non poteva nemmeno lontanamente immaginare quanto quell’occasione fosse vicina.

 

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Proprio dietro alle sue spalle, Buffy stava salendo le scale del sottopassaggio della stazione.

I capelli arruffati in malo modo in quella che avrebbe dovuto essere una coda, e gli occhi semichiusi facevano capire che non si era ancora svegliata completamente; d’altronde erano solo le sette del mattino!

Ma la vista di William fu più efficace di cento sveglie che suonano contemporaneamente: approfittando della distrazione del ragazzo, che fissava assorto un punto nel vuoto, il più velocemente possibile lei si pettinò meglio che potesse, lasciando ricadere qualche ciocca e tirò fuori dalla borsa il suo specchietto, per assicurarsi che la riga agli occhi e il mascara non le avessero lasciato la minima sbavatura.

Quindi, con fare insolitamente disinvolto, si diresse nei pressi del ragazzo.

“ William! Ciao, non pensavo di trovarti qui!” lo salutò sorridente.

“ Hey, passerotto! Anche da te tira aria d’esami?”

“ Fortunatamente No. Devo solo andare a registrare un voto! Anche perché quando devo dare un esame lo capiscono tutti: cammino con la testa nel libro, quasi senza vedere dove vado, non me ne stacco un attimo e… guai a chi cerca di distogliermi …”

 

< Ovvio che esistono le eccezioni! > pensò lei.

 

“ Insomma, non me ne sto certo qui serena e rilassata col walkman nelle orecchie!” spiegò lei sorridendo.

“ Già… dovevo immaginarmelo… e dimmi un po’, che ascolti?”

“ Beh, anche se adoro i Ghost of the Robot alla follia, io sono una fan sfegatata dei blink-182 prima di tutti…”

“ Giura! Dai, anch’io vado pazzo per i blink-182!  Sono stato al loro concerto, so suonare quasi tutte le loro canzoni…” svelò lui, mentre salivano assieme sul treno che era arrivato.

Durante tutto il tragitto si fecero a vicenda l’elenco delle canzoni preferite di quel gruppo, piacevolmente sorpresi nel costatare che quei due elenchi differivano di pochissimo.

“ Potremmo mettere in scaletta anche qualche loro pezzo, allora!” propose lui, mentre si preparava a scendere alla sua fermata.

“ Non dirlo manco per scherzo! Willow non li può vedere… a meno che… vuoi cantare tu? Qualcosa mi dice che non sei male nemmeno come cantante..” gli confidò lei.

“ Uhmm.. perché no? Sai suonare qualche loro canzone?”

“ Dalla prima all’ultima , seconda voce compresa!” esclamò Buffy, al culmine dell’entusiasmo.

“ Con una seconda voce come la tua non posso certo rifiutare! So già che verrà una meraviglia, roba che se spediamo ai blink una nostra registrazione, poi ci vogliono in tour con loro!” rise William, per poi farsi più serio.

“ Hey, io oggi pomeriggio non ho nulla da fare, se ti liberi presto e non hai impegni nemmeno tu potremmo provare da me, che dici?”

“ Ok… per me va benissimo!”

“ Allora, d’accordo, ci vediamo alle tre e mezza circa, mi raccomando, ripassa come si deve, perché dobbiamo fare una cosa fatta bene!” la salutò lui scendendo dal treno, mentre lei gli sventolava la mano dal finestrino.

Si era sbagliata : ora era al culmine dell’entusiasmo!

 

< In un certo senso ci sono andato vicino… è quasi come un appuntamento .. ok non proprio… ma è qualcosa! > si disse William, allontanandosi soddisfatto.

 

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La fila all’Università non era stata molto lunga, questo aveva dato a Buffy tempo a sufficienza per ripassare tutte le canzoni, e soprattutto darsi una sistemata prima di andare da quel ragazzo che ormai gli era entrato nella testa e nel cuore e non sembrava avere la minima intenzione di andarsene.   

Non poteva certo immaginare che nel frattempo anche lui fosse davanti al suo specchio facendo le prove, preso dalla medesima ansia di apparire al meglio ai suoi occhi, guardando nervosamente l’orologio.

“ Oramai sono le tre e mezza.. sarà qui a momenti!” si disse ad alta voce.

William non si sbagliava: poco dopo giunse il tanto atteso suono del campanello che annunciava l’arrivo della ragazza.

“ Ciao Buffy, coraggio, entra!” la invitò cordialmente e lei non se lo fece certo ripetere.

Buffy per poco non inciampò per i gradini: era la prima volta che lui la chiamava col suo vero nome.

 

“ Allora, com’è andato l’esame?” s’informò lei.

“ Benone, del resto era una passeggiata! Ormai, la laurea in Lettere è vicina.. e dopo due maledetti anni fuori corso, me lo merito!”

“ Io invece sono solo al secondo anno di psicologia, mentre Willow ha scelto informatica, del resto non poteva fare diversamente, è un genio del computer quella ragazza! Insomma, per entrambe la strada è ancora lunga …Beh, visto che per te è tutto una passeggiata, se ti do il mio libretto ti va di andarti a fare altri ‘ quattro passi ‘ e superare il mio angosciante esame di psicanalisi?” scherzò Buffy.

Lui, per tutta risposta rise.

“ Sei simpatica, lo sai?”

“ Davvero? Ti ringrazio! Anche tu lo sei, e dire che è difficile che quando uno è così bello sia anche così simpatico…”

 

< Oh mio dio, no! Dimmi che l’ultima parte l’ho solo pensata, non posso averlo davvero detto ad alta voce a lui.. > pensò la ragazza, paralizzata per la paura di quel che aveva appena fatto.

 

Paralizzata al punto da non notare nemmeno il sorriso compiaciuto e soddisfatto del ragazzo.

 

< Così mi trova bello! Forse.. non mi ha ancora scordato del tutto; ma credo sia meglio fare finta di nulla... > pensò William, prima di rivolgersi a lei.

 

“ Allora, che ne dici di cominciare? Mettiamoci al lavoro!” le propose, distogliendola dai suoi pessimistici pensieri.

Pochi minuti dopo era già tutto pronto per iniziare, già dalla prima canzone entrambi notarono l’estrema armonia con le quali si erano fusi non solo i loro strumenti, ma anche le loro voci.

“ Però siamo bravini, eh?” costatò lui, ridendo.

 

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Andarono avanti per circa un’ora, finché di comune accordo decisero di concedersi una pausa più che meritata.

Buffy ne approfittò per estorcere a William una piccola lezione di batteria.

“ Coraggio, fidati, non farò disastri!”

“ Ok, se ci tieni… però le cose vanno fatte passo, passo. Vieni qua, ti mostro uno dei primi esercizi che facevo io…” la invitò lui, creando un breve sequenza in cui percuoteva due diverse parti dello strumento con una ritmica diversa da ciascun lato.

L’estrema facilità con la quale ci riusciva lui ingannò Buffy.

“ Non sembra difficile…” mormorò, occupando il posto che lui le aveva gentilmente lasciato.

Ben presto quel ‘ Non sembra difficile ‘ si trasformò in un ‘ Aiuto, è impossibile! Non c’è verso che ci riesca, come accidenti fai? ‘ , mentre provava invano ad impegnarsi a tenere un ritmo da una parte, senza che l’altra mano lo seguisse e viceversa.

William la osservava ridendo di gusto, avendo perso il conto delle volte che lei si era lasciata sfuggir di mano le bacchette.

“ Ok, mi arrendo!” esclamò lei, alzandosi.

“ Vedessi quant’eri buffa, Miss Non-Sembra-Difficile !” la prese in giro lui tra una risata e l’altra.

“ Hey, genietto, lo trovi tanto divertente? Beh, te la faccio passare io la voglia di ridere!” si difese lei.

“ E come?”

“ Va‘ a prendere la tua chitarra; ora è il mio turno di dare lezioni. Te la sei voluta, caro mio!” lo minacciò lei.

 

 

Capitolo 6 ( L’omaggio continua…. Ma ha i suoi buoni frutti!)

 

Dopo avere regolato l’amplificatore in modo da far risultare il suono il meno possibile elettrico, lei gli mostrò una breve serie d’accordi, che il ragazzo molto faticosamente riprodusse.

“ Ora proviamo a fare una canzone, ok? Che ne dici di ‘ Waiting ‘ dei Greenday ? Dovresti conoscerla, sta in scaletta pure quella!”

Il ragazzo annuì e lei gli mostrò la sequenza del primo verso.

Sapeva bene che quella non era certo una canzone da far suonare ad uno alle prime armi, ma in quel momento nella sua mente dominava una sola parola: vendetta!

Infatti, era riuscita nell’intento ed osservava divertita come il tempo che William impiegava ad eseguire solo il primo verso equivalesse quasi al doppio dell’intera durata della canzone.

Si aspettava una contro-risposta da parte sua; ma il ragazzo la sorprese, smettendo improvvisamente di strimpellare e sedendosi vicino a lei sul divano, mettendola in crisi con una semplicissima domanda.  

 

“ Perché ti piacevo tanto?”

La ragazza decise di rimanere sul vago, anche perché la lista di tutti i motivi forse sarebbe durata ore.

“ Beh.. per tutte le ragioni del mondo, e per nessuna in particolare!” rispose, visibilmente arrossita.

“ Caspita! Questa frase me la devo scrivere!” esclamò lui, divertito e lusingato.

“ E comunque… puoi anche usare il verbo al presente…” gli confessò lei, augurandosi di potersi rimangiare quel che aveva appena detto, ma ormai era fatta.

“ Uhmm.. buono a sapersi…” commentò lui, accostandosi ancora di più a lei, che ormai non capiva più niente, persa com’era nei suoi occhi blu.

“…. perché c’è un altro verbo che vorrei tanto volgere al presente…” continuò con voce vellutata

, accarezzandole i capelli.

“ Qu.. qua.. quale?” balbettò Buffy, accennando un mezzo sorriso.

“ Ti bacerò!” e mentre William lo diceva, le sue labbra erano sempre più vicine a quelle di Buffy, che si schiusero dopo un breve momento di incertezza.

Le loro bocche iniziarono una lenta e lunga esplorazione reciproca, aumentando l’intensità di minuto in minuto.

 

Lui fu il primo a smettere, ma solo per vedere la sua reazione, ma i verdi occhi sognanti della ragazza gli avevano già risposto.

“ Wow!” esclamò William, passandosi compiaciuto un dito sulle labbra.

“ I’ve been waiting a life time/ for this moment to come ( Sto aspettando da una vita/ che arrivi questo momento) …” canticchiò Buffy.

“ Pensavo ci stessimo divertendo… Non mi dirai che vuoi già riprendere a suonare quella canzone…” esclamò lui, quasi deluso.

“ Certo che no!” ridacchiò lei, dandogli un bacio a fior di labbra.

“ Per quanto sia un paradosso dirlo… Waiting può… aspettare!” aggiunse intrecciando le dita con le sue e appoggiando la testa sulla sua spalla, notando come la T-shirt bianca attillata che indossava coi blue jeans un po’ strappati, oltre a delineare i suoi scolpiti pettorali mettesse in risalto la sua abbronzatura.

Rimase lì, con gli occhi socchiusi, chiedendosi se non stesse sognando.

“ Coraggio, passerotto, perché non me lo dici?” esclamò il biondo, rompendo il suo silenzio, mentre le sfiorava il viso con il dorso della mano.

“ Dirti cosa?”

“ Quanto sono maledettamente stupido per non essermi accorto subito di quanto vali!”

“ William, nessuno mi aveva mai detto una cosa tanto bella! Ad ogni modo, non ti direi mai che sei stupido… semmai che ci metti un po’ a capire le cose!” scherzò lei, abbracciandolo.

“ Beh, ora che le ho capite dovrò rifarmi del tempo perduto allora…”  disse lui, dandole l’ennesimo bacio.

 

“ Ma ci pensi? Se io e Will non avessimo mai pubblicato quell’annuncio, o tu non l’avessi mai letto… che cosa sarebbe successo?”

“ Probabilmente… non ci saremmo mai chiariti, perché anche se ci fossimo casualmente incontrati di tanto in tanto, tu avresti continuato a vivere nelle tue convinzioni, io nelle mie… Maledettamente tremendo! Meglio non pensarci, non credi?” commentò lui, cingendole la vita con un braccio.

“ Tornando al presente, stasera non t’azzardare a prendere impegni, perché ti voglio tutta per me e non accetto rifiuti, intesi?” finse di minacciarla.

“ Intesi! Peccato però… i miei altri venti amanti ci rimarranno male quando darò loro buca…” scherzò lei, con finto fare pensieroso, per poi prendere possesso delle labbra di William ancora una volta.

E fu nuovamente lui il primo a smettere, folgorato da un’idea.

“ Seguimi! ” le propose, quasi trascinandola per mano.

“ Non dirmi che si torna a suonare….” commentò lei.

Per quanto amasse la sua chitarra, in quel momento suonarla era l’ultimo dei suoi pensieri.

 

Ma invece di portarla nella stanza della batteria, William entrò con lei nella sua camera da letto.

Questo allarmò ancora di più la ragazza, ma William capì subito che lei aveva frainteso le sue intenzioni.

“ Non ti preoccupare, non sono quel genere di ragazzo! Ha a che fare con la musica, tra poco capirai…” la tranquillizzò, mentre cercava impazientemente uno dei numerosi CD che aveva sparsi un po’ ovunque.

Certo, l’ordine non era uno dei maggiori pregi di William, ma a Buffy non sembrava importare più di tanto, mentre lo osservava incuriosita, seduta sul letto rifatto un po’ frettolosamente.

Intanto, lui aveva già inserito il tanto desiderato CD nel suo lettore, premendo il comando per togliere la voce principale e mettendo la canzone scelta in stato di stand by.

“ Sai com’è, passerotto, non sono bravo come te a scrivere le canzoni, ma posso sempre dedicartene una…”, confessò lui, mentre inseriva il jag del microfono, pronto ad esibirsi.

“ Inoltre, visto che la batteria non mi sembra molto adatta per eseguire una canzone da solista, ho bisogno di questo… Spero ti piaccia!” le spiegò, premendo ‘ play ‘, facendole riconoscere solo dalle primissime note la canzone che lui aveva deciso di dedicarle.

 

Una canzone che le piaceva alla follia: ‘ Wasting Time ‘ dei blink-182, neanche a farlo apposta la preferita della ragazza.

Anzi, * a farlo apposta *, perchè era stata lei stessa a confidarglielo la mattina, sul treno.

Buffy adorava la calda voce del ragazzo, che aveva già avuto modo di sentire per tutto il pomeriggio, forse era un po’ roca per le troppe sigarette che fumava; ma non per questo meno affascinante… tutt’altro!

William stava attento a tralasciare le parti... senza molta poesia , mentre lei si faceva rapire da quelle parole:

 

I’M WASTING TIME THINKING ABOUT A GIRL

(STO PERDENDO IL MIO TEMPO, PENSANDO A UNA RAGAZZA)

STEALING HER AWAY FROM HER WORLD

(RUBANDOLA DAL SUO MONDO)

SHE AND I WOULD RUN AWAY

(LEI E IO CORREREMMO VIA)

I THINK OF THE THINGS I’D SAY

(PENSO ALLE COSE CHE DIREI)

WE’D TALK ABOUT IMPORTANT THINGS

( NOI PARLEREMMO DI COSE IMPORTANTI)

AND I PICTURE IT IN MY DREAMS

( ME LO IMMAGINO NEI MIEI SOGNI)

[….]

 

AND MAYBE I COULD IMPRESS HER

( E FORSE POTREI FARE COLPO SU DI LEI)

BY BEING IN A BAND

( ESSENDO IN UNA BAND)

MAYBE IF I ACT REAL THOUGH

( FORSE SE AGISCO CON CAUTELA)

SHE’LL LET ME HOLD HER HAND

(MI PERMETTERA’ DI TENERLE LA MANO)

MAYBE I COULD WIN HER HEART

(FORSE POTREI VINCERE IL SUO CUORE)

BY WRITING THIS SONG ABOUT HER

(SCRIVENDO QUESTA CANZONE SU DI LEI)

 

SOMETIMES I SIT AT HOME

( A VOLTE ME NE STO SEDUTO A CASA)

WONDERING IF SHE’S

( DOMANDANDOMI SE LEI E’)

SITTING AT HOME

( SEDUTA A CASA)

THINKING OF ME

( CHE PENSA A ME)

AND WONDERING IF I’M

( E SI DOMANDA SE IO SONO)

SITTING AT HOME

(SEDUTO A CASA)

THINKING ABOUT HER

( A PENSARE A LEI)

OR AM I JUST WASTING MY TIME?

( O STO SOLO PERDENDO IL MIO TEMPO?)

 

William stoppò la canzone, anche perché la seconda strofa era tutto… ma non certo romantica!

La guardò, sorridendole, sorriso che lei ricambiava con aria a dir poco estasiata: non servivano parole per esprimere la gioia e la sorpresa che il gesto di William le aveva trasmesso.

“ Wow!” fu tutto quello che Buffy riuscì a dire, mentre lui le si sedeva accanto, sfiorandole una mano.

“ Sei una di poche parole, eh? Lo prenderò come un ‘ Bravissimo, meraviglioso, fantastico, stupendo, da urlo, sei un mito!’” scherzò lui, dandole un bacio sulla fronte.

 

“ Per quanto mi dispiaccia dirlo, si è fatto tardi, devo proprio andare. Ci vediamo stasera, ci troviamo in centro, d’accordo? Povera me, resisterò queste due, tre ore senza vederti?” disse lei, fingendosi preoccupata.

“ Sarà maledettamente dura, ma proviamoci!” sorrise lui, aiutandola a sistemare le cose in macchina.

“ Ciao e vedi di non combinare guai con la macchina, Cacciatrice!” scherzò lui, sollevandole il mento con un dito.

“ E’ già tanto se arrivo a casa con l’auto tutta intera! Accidenti, Spike, tra i baci e quella canzone mi hai proprio scombussolato!” sorrise lei, salutandolo con un lungo bacio, prima di salire in macchina.

 

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Buffy aveva percorso tutto d’un fiato le scale del pianerottolo, canticchiando inconsciamente proprio la canzone che William le aveva dedicato, suscitando la curiosità di Joyce, alla quale non era sfuggito nemmeno lo sguardo trasognante della figlia.

Dirigendosi come un razzo nella sua camera, decisa a scaraventare sul letto la sua consueta pila di vestiti, in cerca di qualcosa di adatto all’occasione più che speciale, Buffy si accorse di avere dimenticato il cellulare sulla scrivania.

“ Certo che sono proprio sbadata: ecco perché è tutto il giorno che non sento uno squillo che sia uno!” pensò ad alta voce, accendendolo.

Dopo pochi secondi il tipico suono l’avvertì dell’arrivo di un messaggio, seguito a ruota da un altro.

Sul display apparivano due mittenti: il primo era William, il secondo era il servizio con la lista dei numeri che l’avevano cercata mentre l’apparecchio era spento.

Ovviamente fu la prima busta quella che la ragazza scelse di aprire all’istante, compiaciuta e intenerita dalle parole del ragazzo.

 

‘ E’ la mia impressione, o da quando te ne sei andata i minuti durano ore? Meno male che sono solo 131  quelli che ci separano, ora 130… Avrai capito che non vedo l’ora di vederti! Un bacio, Spike ‘

 

“ Che tesoro, però gli rispondo più tardi, devo pensarci, non voglio essere banale!” decise lei, limitandosi a fargli uno squillo per assicurargli che l’aveva letto.

Le piaceva come aveva scelto di firmarsi, i suoi amici dovevano essere degli autentici geni: il nick-name che gli avevano affibbiato gli stava a pennello!

Decise di aprire l’altro messaggio, dove i numeri sia del cellulare, che di casa di Willow, le ricordarono che era tutto il giorno che non sentiva l’amica.

Un attimo dopo, aveva già composto il numero di casa con il suo cordless, impaziente di comunicarle la grande notizia.

“ Hey Will, come va? Sì, lo so che non è carino sparire così per un giorno intero, ma tu non immagini minimamente cosa mi è capitato…”

“ Invece, è tutto il giorno che io tento di dirti quello che è capitato a me, che riguarda un po’ tutto il gruppo…”

Così, Willow raccontò dettagliatamente all’amica di come finalmente qualcuno si fosse fatto vivo per il posto di bassista, di come avesse scoperto che il ragazzo in questione frequentasse non solo la sua stessa Università, ma anche la sua stessa facoltà, benché un po’ fuori corso ma prossimo alla laurea, e che, pur essendone a conoscenza, avesse preferito non presentarsi il giorno stesso, ma incontrarla direttamente a casa sua, per assistere alle prove del gruppo, e decidere poi il da farsi, proprio come era successo con William.

 

 

Capitolo 7

 

 Buffy era entusiasta della notizia, ma fissava l’orologio, realizzando con terrore come quella chiacchierata le avesse portato via un sacco di tempo, impedendole di trattenersi oltre.

“ Allora siamo d’accordo, ok? Ci pensi tu ad avvisare William, vero?” chiese Willow.

“ Sì, non c’è problema, lo avviserò io… * il mio ragazzo *!” rispose Buffy, soffermandosi di proposito sulla parte finale della frase, decisa a non smettere la conversazione senza prima avere almeno accennato qualcosa all’amica.

“ Come, come, come? Ho capito bene?  Su, forza: racconta tutto!” la incitò Willow, visibilmente contenta per lei.

“ Lo farei più che volentieri, ma ora ti devo proprio lasciare…”

“ Cosa?! E tu avresti il coraggio di lasciarmi così sulle spine dopo quello che mi hai appena spifferato? Ma cos’hai al posto del cuore, una pietra?”

“ Più che altro, al momento ho un orologio che mi ricorda che se non mi do una mossa farò tardi al mio appuntamento con Spike…”

“ Chi?!”

“ Scusa, intendo dire William, il fatto è che si fa chiamare anche così, è carino, no?”

“ Ci fosse anche una sola cosa che non trovi ‘ carina ‘ in quel ragazzo!” commentò Willow, e anche se non poteva vederla, Buffy sapeva che stava alzando gli occhi in rassegnazione.

“ E comunque, wow, allora siamo già agli appuntamenti!” riprese il discorso Willow.

“ Già, guarda il lato positivo: se aspetti domani avrai un racconto più ricco e succulento di quello che potrei farti ora…” tentò di convincerla lei.

“ Ok, ti lascio, hai vinto tu, ma domani voglio un resoconto più che preciso, intese! Buona serata…. E cercate di respirare ogni tanto!!” li prese in giro lei.

“ Molto divertente, Will! E comunque, sei un’amica, grazie! A domani!” la salutò lei, riattaccando.

 

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Mancavano poco più di dieci minuti alle nove e mezza, ora prevista per il loro primo appuntamento ufficiale, ma Buffy si trovava già in centro, sorpresa e allo stesso tempo lusingata che anche William, forse ansioso come lei, era già lì ad attenderla.

“ Ciao piccola, sei uno schianto!” la salutò, avvicinandosi senza perdere tempo e baciandola con notevole trasporto.

“ Mm.. anche tu sei niente male!” rispose lei, senza rompere il contatto.

Ma accorgendosi di tutta la gente che li osservava, incuriosita e forse anche sottilmente invidiosa della loro passione, capirono che quello non era il più adatto dei luoghi per lasciarsi andare a certe effusioni.

 

William la condusse alla sua auto: una Desoto nera.

Quando la vide, Buffy scoppiò a ridere.

“ Ah, ah, divertente, bello scherzo davvero! Ora dimmi qual è la tua vera macchina: mi hai detto che ti piacciono le auto d’epoca, ma c’è un limite a tutto, quel rudere risale al dopoguerra!” lo prese in giro lei.

“ Hey, non permetto a nessuno di offendere la mia Desy, le sono affezionatissimo e non me ne separerei per nulla al mondo! Chiedile subito scusa!” le intimò, indicandole il veicolo.

“ Stai scherzando!” disse lei, ma il suo tono autoritario facevano pensare a tutto, men che meno che a uno scherzo.

“ Ok… scusami…. Desy…” e dovette fare un enorme sforzo per non scoppiare di nuovo in una fragorosa risata.

“… sei davvero una bella macchina!” continuò, chiedendosi chi fosse il più pazzo fra i due:  William che le ordinava di ‘scusarsi ‘ con la sua macchina… o lei che gli dava pure retta!

“ Così, va meglio!” sorrise lui, aprendole la portiera, per poi mettersi al volante.

William guidò in maniera impeccabile, senza mai perdere di vista la strada, nonostante qualche volta si concedesse uno sguardo verso la sua sorridente ragazza.

 

Dopo circa un quarto d’ora giunsero a destinazione, anche se non le sarebbe dispiaciuto se quel breve viaggio fosse durato di più.

William aveva scelto di portarla in un locale dove, per quanto tempo fosse stata a Sunnydale, Buffy non solo non c’era mai stata, ma ne ignorava perfino l’esistenza!

Si chiamava ‘ The Bronze ‘ ed era una specie di disco-pub, dotato di due salette, una al piano di sopra.

Era pieno di gente che aveva tutta l’aria di divertirsi, e c’era anche un palcoscenico dove un gruppo di ragazzi stava suonando musica dal vivo.

“ Spike, ma è una meraviglia!”

“ Me lo sentivo che ti sarebbe piaciuto! Sai, vengo spesso qui, ma con te stasera è come se ci mettessi piede per la prima volta!” sorrise lui, abbracciandola.

Si sedettero ad un tavolo ed iniziarono a parlare di qualunque cosa.

Ogni tanto Buffy interrompeva il discorso, catturata da qualche canzone, che era in grado di riconoscere anche solo dalle primissime note.

Il suo entusiasmo era quasi contagioso.

 

“ Te lo immagini se un giorno sfondassimo e trasmettessero per radio un nostro pezzo? Magari potremmo anche fare un video!” fantasticò lui ad occhi aperti, tenendole la mano.

“ Beh, perché no? Insomma, sono riuscita ad avere un appuntamento con te, stiamo insieme… ormai credo di poter riuscire a fare qualsiasi cosa, se sono riuscita in quest’ardua impresa!” rispose lei, facendo la stessa cosa.

“ Per l’inferno maledetto! Ma sono davvero così irraggiungibile?” esclamò lui, avvicinandosi.

“ Ora non più!” sorrise lei, sigillando le labbra alle sue.

La serata trascorse velocemente, chiacchierando del più e del meno, di cosa piaceva a loro, cosa odiavano e altro ancora.

 

Presto giunse l’ora del ritorno e William, da vero gentleman, l’accompagnò fin sotto casa.

“ Ciao Spike!” disse lei, avvicinandosi per baciarlo.

“ Ah, quasi dimenticavo di dirtelo: hai finito di essere beato tra le donne! Willow ha trovato un bassista… non c’è bisogno di dire che se era * una * bassista mica ce la volevo nel gruppo!” chiarì lei.

“ Hey Cacciatrice, mica sarai gelosa?” la stuzzicò lui, baciandola nuovamente.

Appena la ragazza riprese fiato, rispose.

“ Mm… può darsi! E comunque, sabato tutti da Will, così ce lo presenta!”

“ Poi potrei essere io quello che non lo vuole nel gruppo!” disse lui, fingendosi imbronciato.

“ Non hai niente da temere, gelosone mio!” lo prese in giro lei, scompigliandogli affettuosamente i capelli, prima di salutarlo definitivamente.

 

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Il mattino dopo, approfittando del fatto che nessuna delle due quel giorno avesse lezione, Buffy si recò dall’amica, come promesso.

“….. e questo è tutto!” concluse il suo dettagliato racconto, con gli occhi che le brillavano al solo ricordo.

“ Accidenti! E hai anche il coraggio di dire ‘ è tutto ‘ ? Sembra un romanzo, una cosa che accade solo nei film, ma sono davvero felice per te, te lo meriti: so quanto ci tenevi e ci tieni a lui!”

“ Già. Ti ringrazio, sei gentile, è solo che vorrei che anche tu trovassi l’anima gemella! ”

“ Ma quando mai! Insomma, lo sai quanto sono difficile, per non dire impossibile, nei miei gusti!” si lamentò Willow.

“Mai quanto lo sono io!”

E risero entrambe.

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Alla fine arrivò il fatidico sabato.

Le due ragazze se ne stavano fuori, sui gradini del porticato, mentre William montava pazientemente i pezzi della sua batteria  nel salotto di Willow.

Ormai era tutto pronto, e ciascuno si era impegnato al massimo per figurare al meglio con il nuovo potenziale elemento della band, che sarebbe arrivato a momenti.

Buffy non poteva fare a meno di notare come la sua amica continuasse ad arrotolarsi nervosamente fra le dita una delle sue rosse ciocche.

“ Sbaglio, o sei un tantino agitata?”

Per tutta risposta, Willow sobbalzò all’istante, dandosi un potente strattone ai capelli.

“ Ahia! No, insomma, sì, un pochino… credo che sia normale… tu non lo sei?” cercò di giustificarsi lei, mentre non riusciva a smettere di osservare qualunque macchina passasse dalla sua via.

“ Beh, non più di tanto. Comunque, secondo me c’è dell’altro… Di’ la verità, non coltivi nessun genere di speranza?” la stuzzicò Buffy.

“ Cara mia, sei fuori strada: sono sicura che sarà bruttissimo… sarà per questo che non si è voluto presentare subito all’università; spero solo sia bravo a suonare il basso. Magari lo è davvero, ma poi cambierà idea e non vorrà più entrare nel gruppo, oppure noi gli faremo una buona impressione, ma poi saremo noi a non volerlo nel gruppo perché è una schiappa!” commentò la rossa, senza distogliere lo sguardo dalla strada.  

“ Oh, Will, se il pessimismo fosse fatto di soldi… tu saresti miliardaria!” la prese in giro la bionda.

Ma il silenzio dell’altra la preoccupò.

“ Hey, che ti prende? Mica te la sarai presa!” chiese Buffy, osservandola, e finalmente capì che la sua amica era rimasta letteralmente paralizzata da qualcosa che aveva visto, e seguendo la direzione del suo sguardo capì che quel qualcosa altri non era che un ragazzo, dalle spalle larghe e coi capelli neri dal ciuffo esageratamente ingellato, a bordo di una Cadillac rossa.

“ Pianeta Terra chiama Willow, pronto, pronto?”  cercò di distoglierla Buffy, sventolandole una mano davanti.

“ Oh, oh caspita! Ho appena visto l’ottava meraviglia del mondo! Devo avere preso troppo sole… e ora ho miraggi…” pensò l’altra ad alta voce, riprendendosi dalla forte emozione.

“ Miraggio o no, la tua ottava meraviglia è appena scesa dalla macchina, e sta dirigendosi da questa parte, quindi, o hai un nuovo vicino e non lo sapevi, o quel belloccio è il nostro futuro bassista!” la informò l’amica, avvicinandosi al cancello.

 

Capitolo 8

 

“ Oh, accidenti, non può essere! A saperlo, mi vestivo un po’ più decentemente, mi facevo un’acconciatura, già che c’ero anche una plastica facciale non era una cattiva idea..” cominciò ad agitarsi Willow.

“ Ma smettila, che sei già uno schianto così, cara la mia rossa focosa, mangiatrice di uomini!” la rassicurò Buffy, trascinandola con sé al cancello.

“ Ciao ragazze, non sono in ritardo, vero?” le salutò il moro, avvicinandosi al cancello.

“ Certo che no, orario perfetto!” rispose Willow, aprendogli.

“ Meno male, il fatto è che ho avuto qualche problemino con la strada, non ero mai passato di qui prima d’ora..”

“ Ti ricordo che hai insistito tu per incontrarci direttamente qui, considerando che non sei nemmeno delle nostre parti! E’ una bella sfacchinata, non credi?”

“ Perché secondo te, io faccio tutti i giorni il pendolare Los Angeles- Sunnydale andata e ritorno? Logico che ho un appartamento qui!” spiegò lui, sorridendole.

 

< Come mi è uscita quella domanda idiota? Logico che ha un appartamento… già, ma da quando è sceso da quella macchina… io non so nemmeno più che vuol dire ‘ logico ‘… > si maledì Willow, nascondendo il tutto con un sorriso.

 

“ E’ anche vero che di solito nel weekend me ne tornavo nella mia città, ma non mi dispiace essere qui, Willow!”

“ Come sai il mio nome? Cioè, certo, lo sai perché lo hai letto sull’annuncio, ma come fai a sapere che Willow sono io e non la mia amica?” domandò incuriosita, mentre i suoi occhi di un intenso verde scuro sembravano calamitati da quelli scuri e profondi del ragazzo.

“ Sai, che tu ci creda o no, io ti conosco un po’ di vista: ti vedo spesso girare per i corridoi, ma di sicuro non te ne sarai mai accorta, assorta come sei nei libri o nelle chiacchiere con le tue amiche!” finse di rimproverarla il ragazzo sorridendole, mentre lei si malediva nuovamente, per non essersi mai guardata in giro.

 

< Come ha fatto a sfuggirmi un fotomodello del genere?>

 

“ Sbaglio o è arrivato qualcuno?” fece capolino William, avendo sentito una voce maschile che non era la sua, abbracciando da dietro Buffy con fare piuttosto possessivo, quasi come se volesse lanciare un chiaro messaggio di avvertimento al nuovo arrivato.

Ma quest’ultimo, preso com’era a parlare con Willow, a stento si era accorto di lei.

Tuttavia, l’arrivo dell’altro componente del gruppo lo riportò coi piedi per terra.

“ Tu devi essere il batterista…”

“ Già, e ho anche un nome!” ribattè l’altro, un po’ scorbuticamente.

“ William Leather, amico!” si presentò al moro, con un’energica stretta di mano.

“Angel DeSoul!”

 

< Angel, ecco come si chiama! Che stupida, era la prima cosa da chiedergli… spero non ci sia rimasto male!> si maledì una terza volta Willow, continuando a ripetersi il suo nome nella mente… chissà perché, in quel momento Angel le sembrava il più bel nome del mondo!

 

“ Tu quindi devi essere Buffy…” continuò Angel guardando la bionda.

“ Esatto, Mr. Perspicacia!” lo prese in giro lei, per poi stringergli la mano.

“ Buffy Summers, piacere di conoscerti!”

“ … mentre noi due ci conosciamo già…” sorrise a Willow che fece altrettanto, incapace però di incrociare il suo sguardo per più di due secondi.

 

“ Bene, visto che oramai le presentazioni sono fatte, io passerei alle cose pratiche: Will, fa’ accomodare il nostro ospite in casa, così iniziamo il miniconcerto!” suggerì Buffy, impaziente di cominciare.

Willow seguì il suo consiglio e presto erano tutti e tre pronti a dimostrare ciò che valevano.

 

Peccato che la cantante principale fosse in preda al più nero dei panici, terrorizzata all’idea di perdere la voce, o peggio, prendere una stecca!

Del resto, non si era mai esibita per uno spettatore tanto importante e speciale per lei.

All'improvviso, le sembrava di capire perfettamente tutte le ansie che Buffy aveva avuto prima di incontrare o suonare per il suo William.

Quasi invidiava la calma e la tranquillità che sembravano caratterizzare in quel momento l’amica.

Ma era giusto così: lei il più grande esame della sua vita lo aveva già passato, ora era il suo turno.

Nonostante un’iniziale e sottile emozione eseguì l’intero repertorio al meglio, anche se ogni volta che incontrava lo sguardo di Angel le sembrava di perdere la voce.

 

Le poche canzoni che i tre avevano scelto come demo si susseguirono con un ritmo frenetico e ben presto il breve show finì.

“ Se per fare parte del vostro gruppo c’è un contratto o qualcosa del genere, datemi una penna e ditemi dove devo firmare!” esclamò Angel, applaudendo.

“ Beh, ti dirò, è maledettamente più semplice di quello che credi, basta dire di sì e… benvenuto a bordo!” lo informò William.

“ Allora, in questo caso, certo che sì!”

Senza farsi vedere dai due ragazzi, Willow chiese all’amica di darle un pizzicotto, perché non riusciva a capacitarsi del fatto che tutto quello che stava accadendo non fosse un sogno.

“ Invece credici Will, è tutto vero!” le confermò Buffy, mentre sistemava la sua chitarra nella custodia.

 

Approfittando di un momento di distrazione dell’amica, Buffy si avvicinò a William, nell’altra stanza.

“ Tesoro, mi sa tanto che qualcuno qui si è presa una cotta da paura!”

“ Ecco, lo sapevo! Mi vuoi già lasciare per quel…” reagì subito uno gelosissimo William, che però lei interruppe prima che potesse finire la frase.

“ Stupidotto, guarda che non hai capito niente: non sto certo parlando di me. Io sto bene solo con te, credevo che ormai ti fosse chiaro! E’ Will che non ha occhi che per lui, ormai… qualcosa mi dice che quei due sono fatti l’uno per l’altra…” spiegò la ragazza.

“ Il fatto è che… servirebbe qualcuno che indagasse un po’ su di lui, non so….. sapere se è fidanzato, quali sono i suoi gusti, aiuterebbe…”

“ Sicuro, ma… hey! Perché stai guardando me? Per l’inferno maledetto, levatelo dalla testa, Cacciatrice, non ho nessuna schifosissima intenzione di mettermi a pedinarlo!” sbottò il ragazzo.

“ Non ti ho mica chiesto questo! Basta solo che trovi il modo di fare due chiacchiere con lui, in privato. Tanto, fra voi ragazzi funziona così: o parlate di motori, o di donne…è il vostro chiodo fisso o mi sbaglio?”

“ Basta, mi ritengo profondamente offeso assieme a tutto il genere maschile!” replicò William, incrociando le braccia e fingendosi risentito.

“ Offeso o no, lo farai, Spikey?” lo implorò Buffy, facendogli gli occhi dolci e massaggiandogli le spalle, mentre gli dava piccoli baci sul collo, fino a risalire al suo mento.

“ Mm… beh, se me lo chiedi così…. Sai che non ti posso dire di no…” mormorò lui.

“ … vedrai che troverò il modo, passerotto!” le promise, dandole un bacio.

 

Quando tornarono in sala con gli altri, trovarono Willow indaffarata ad ordinare un po’ la stanza con Angel, che si era gentilmente offerto di aiutarla.

Entrambi si fermarono alla vista degli altri due.

Ormai mancava poco al momento dei saluti, ma William, guardando distrattamente fuori dalla finestra, trovò all’improvviso l’occasione propizia che stava cercando.

“ Per l’inferno maledetto! Non dirmi che quella meraviglia parcheggiata lì fuori è tua!” esclamò, guardando Angel.

“ Indovinato. Ti piace?”

“ Se mi piace?! Ho sempre sognato di averne una!”

“ Hey, che entusiasmo! Se vuoi, ti ci faccio fare un giro!” propose il moro, lanciandogli le chiavi dell’auto.

“ Forse è meglio che vieni con me, così mi spieghi un po’ i comandi; tanto qui abbiamo finito!” disse, trascinandolo verso la porta.

“ Beh, allora, ciao, ci si vede la prossima volta. Grazie dell’ospitalità! Appena arrivo a casa prometto che ci do sotto con il basso: non vi deluderò!” assicurò Angel, riuscendo a dare un ultimo sguardo di sfuggita a Willow.

Nessuno notò l’occhiata d’intesa tra Buffy e William.

 

 

 

Capitolo 9

 

“ E adesso a noi due, gioiellino!” esclamò William, girando la chiave, dopo essersi accertato di avere regolato gli specchietti e allacciato la cintura.

Destreggiandosi con grande abilità, riuscì a liberarsi dal parcheggio e a percorrere il viale che conduceva alla strada principale.

“ E meno male che è la prima volta che guidi questa macchina, sembra che tu non abbia fatto altro in vita tua!” si complimentò Angel, abbandonando definitivamente l’ansia che lo aveva accompagnato al pensiero di affidare la sua adorata auto nelle mani di un perfetto estraneo.

 

Dopo un discorso generale sulle rispettive esperienze a quattro ruote, William decise che era arrivato il momento di centrare il bersaglio.

“ Sono curioso di vedere come te la cavi col basso, sai? Comunque, per ora il ritrovo resta sempre là. Come hai potuto vedere, non ho nemmeno smontato la batteria, anche perché tempo una settimana e avrei dovuto trasportarla e rimontarla di nuovo, una maledetta faticaccia!”

“ Immagino, hai fatto bene. A proposito, devo dire che ci sai proprio fare con quello strumento. Ma nemmeno io sono un dilettante, e la prossima volta ve ne darò la prova!” assicurò Angel, con una punta di vanità.

William alzò gli occhi: aveva preso il discorso troppo alla larga, così rischiava di non concludere niente.

“ Sono contento che ti abbiamo fatto una buona impressione! Hai visto quant’è brava la mia Buffy con la chitarra ? ” riprese a parlare, mentre sfrecciava sulla strada, lasciandosi accarezzare i capelli dal vento.

“ Già, è davvero brava, anche se quella che mi ha colpito di più è Willow, ha davvero una voce incredibile quella ragazza, è nata per cantare…”

 

< Ah, ah, colpito! > pensò William, pronto a tornare all’attacco.

 

“ Sicuro, e tu non le hai tolto gli occhi di dosso un secondo… solo per vedere quant’è bella * la sua voce * ! ” ironizzò il biondo.

Il balbettio incomprensibile di Angel come risposta confermò i suoi dubbi.

 

< Colpito… e affondato! > sorrise trionfante tra sé e sé.

 

“ Me lo sentivo che ti piaceva sai, si capiva lontano un miglio!” gli fece presente William, senza perdere di vista la strada.

“ Oh, no! Se ne sarà accorta anche lei? Accidenti a me!” si maledì Angel.

 

“ Io non ti capisco proprio, sai? Ti piace, e non vuoi che lei lo sappia? Perché non le chiedi di uscire?” suggerì l’altro ragazzo, mentre si accingeva a parcheggiare in centro.

“ Scherzi? Andiamo, che ci verrebbe mai a fare una come lei … con uno come me? E guai a te se ti azzardi a spifferarle qualcosa!” lo minacciò il moro.

“ Sta’ tranquillo, hai la mia parola che non dirò nulla a Willow…” gli assicurò l’altro, spegnendo il motore e saltando giù dalla vettura.

“ Beh, direi che come giro può bastare, io scendo qui, quattro passi fino a casa me li faccio volentieri! Grazie ancora, amico, e non temere: sarò muto come un pesce….”

 

< … con la rossa.. > pensò tra sé, salutandolo.

 

< Me lo auguro!> pensò Angel, mettendosi al volante.

 

Qualcosa gli diceva che avrebbe fatto meglio a non fare affidamento su William, tanto meno sulla parola che quest’ultimo gli aveva dato.

 

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La sera stessa, Buffy aveva appuntamento con il suo ragazzo, e mentre lei sorseggiava una coca cola, seduta a un tavolo di quello che ormai era diventato il loro locale per eccellenza, lui le spiattellò ogni cosa.

“ Tesoro, sei grande! Ma tu guarda che detective che ho per ragazzo!” esclamò lei, abbracciandolo.

“ E la vuoi sapere la parte migliore? La Cadillac nemmeno mi piace, ho solo improvvisato un po’…” le rivelò, dandole un bacio sulla fronte.

“ Ma allora sto con un attore fenomenale: che aspetta Hollywood a scritturarti?”

“ E’ quello che mi domando anch’io! Beh, mentre aspetto la nomination, perché non mi dai qualcosa che per me vale più di qualsiasi Oscar?” disse William, sussurrandole l’ultima parte nell’orecchio, prima di darle un focoso bacio.

 

< Mm..  allora, detective, attore…  e ora scopro che è pure un grande poeta. Certo che sono proprio una ragazza  fortunata ! > pensò lei, baciandolo.

 

“ Del resto, dovevo capirlo che è era una messinscena…. Tu non tradiresti mai la tua Desy così…” lo prese in giro lei, giocando coi suoi capelli.

“ Ad ogni modo, me lo sentivo che c’era qualcosa fra quei due, ma timidi come sono non c’è verso che si parlino. Forse, lo farebbero se rimanessero chiusi in un ascensore, o…” commentò Buffy, soffermandosi a meditare.

Un’idea le stava balenando nella testa.

“ O cosa? Sbaglio, o la mia Cacciatrice sta tramando qualcosa?” chiese il ragazzo, che ormai stava cominciando a conoscerla.

“ Può darsi… Per ora lasciamo le cose come stanno, anche perché dobbiamo provare con il gruppo al completo, almeno la prima volta… ma poi forse farò in modo che si dichiarino a vicenda…” rispose la ragazza, misteriosa.

“ Al diavolo, io ci rinuncio a capirti! Beh, ora sarà meglio andare. S’è fatto tardi e domani mi devo alzare all’alba… schifosissimo ricevimento col prof per la tesi alla maledetta prima ora!” borbottò William, alzandosi per andare a pagare, mentre lei si recava all’uscita.

“ A proposito, ancora non te l’ho chiesto: su cosa la stai preparando la tesi?” s’interessò lei, mentre raggiungevano la Desoto.

“ Sul vampirismo nella Letteratura… che vuoi che ti dica? Devi avermi ispirato il Cimitero vicino casa mia…” si giustificò lui.

“ Ho capito, è curioso! Ad ogni modo, vorrà dire che dormirò anche per te! Tanto , io domani prima delle tre non ho lezione!” infierì lei, salendo in macchina.

Pochi minuti dopo William era già arrivato sotto casa sua.

“ Povero Spikey… quasi, quasi ti faccio solidarietà e mi alzo presto anch’io…” continuò lei, dandogli il bacio della buona notte prima di scendere.

“ … naaah, a pensarci bene, credo che me ne starò a letto almeno fino alle undici!” si divertì a sbeffeggiarlo, chiudendo la portiera e  facendogli una scherzosa linguaccia dal finestrino abbassato.

“ Sei tremenda, ma ti amo maledettamente troppo per poterti odiare!” rispose lui sorridendo, prima di mettere in moto e sparire nel buio della notte.

 

< Oh, mio Dio! Ok, calma Buffy, era una frase spiritosa… e ok, forse ha bevuto qualche birra di troppo e non si è nemmeno accorto di ciò che ha fatto… MA MI HA DETTO CHE MI AMA!!! > si disse la ragazza fra sé e sé.

 

Quella frase l’aveva letteralmente sconvolta, e passò almeno dieci minuti in una pseudo-paresi davanti alla porta di casa, consapevole che ci fosse una determinata connessione tra le chiavi che teneva in mano e la serratura, ma non riuscendo a ricordare quale fosse.

 

 

Capitolo 10

 

I giorni volarono e giunse quello della prova di Angel.

Willow si aggirava per la sua casa come un’anima in pena, e dopo il suo quarto cambio d’abito Buffy le aveva chiuso la stanza a due mandate e aveva nascosto la chiave per impedirle di rientrarci.

William si divertiva a strimpellare con la chitarra di Buffy, così, per gioco, stando bene attento a non scordargliela.

Non ci sarebbe stato nulla di male in tutto ciò, se solo non avesse messo l’amplificatore quasi al massimo!

Ma all’improvviso, nonostante l’assordante frastuono del biondo ossigenato, Willow riuscì a sentire il campanello e si precipitò al cancello come una saetta.

Buffy e William si avvicinarono alla porta per non perdersi l’intera scena.

“ Ciao, Angel! E andato bene il viaggio?” gli sorrise lei, maledicendosi quando si ricordò troppo tardi che lui aveva un appartamento anche lì.

“ Beh, io non definirei un tragitto di nemmeno dieci minuti ‘ viaggio ‘, ma comunque, sì, tutto a posto, non c’era nemmeno traffico!” le sorrise lui, mentre lei gli faceva strada.

“ Non vedo l’ora di vederti suonare. Qualcosa mi dice che non ci deluderai!” ammise lei, entusiasta.

“ Sai com’è, suono da quando avevo tredici anni, ora ne ho quasi ventinove… avrò pur imparato qualcosa, no?” rispose lui, con falsa modestia.

Erano già entrati in casa, ma nessuno dei due sembrava accorgersi dei due biondi, che non ci misero molto a rendere nota la loro presenza.

 

“ Ma che tenero quadretto: vi manca solo lo sfondo che si chiude a forma di cuore!” commentò William, dando sfoggio del suo immancabile sarcasmo, mentre si posizionava alla batteria.

“ Se avete finito di perdervi l’una negli occhi dell’altro, noi saremmo anche pronti ad iniziare!” aggiunse Buffy, infilandosi la tracolla della chitarra.

Le loro due frecciatine andarono a segno, perché sia il moro che la rossa arrossirono all’istante.

“ Ma no, ragazzi, che dite? Cercavo solo di essere ospitale!” si giustificò Willow, sorridendo dolcemente ad Angel ma girandosi di scatto e lanciando fuoco e fiamme dagli occhi, in direzione dei due biondi.

“ A proposito, voi due avreste bisogno di un corso sull’ospitalità: non l’avete nemmeno salutato!” aggiunse la ragazza, subito dopo.

“ Ciao, Angel!” esclamarono i due in coro, come due bambini rimproverati dalla maestra.

Angel si limitò a fare un cenno della mano in risposta, divertito dalla situazione.

“ E adesso possiamo maledettamente cominciare?” sbottò William, che non si caratterizzava di certo per la sua  pazienza.

 

Angel si preparò in pochi minuti e si sistemò, guardacaso, proprio vicino alla cantante principale.

Dopo un attimo di comune concentrazione, Buffy e Willow iniziarono in perfetta sincronia la prima canzone programmata in scaletta, ‘ Valerie ‘ , una scelta insolita per due motivi: il primo è che cantata da due ragazze risultava un po’ ambigua, ma a loro piaceva troppo, e inoltre avevano provveduto, modificando un po’ il testo in modo da farne una narrazione in terza persona; il secondo era che nella versione originale i Ghost of the Robot la eseguivano con due chitarre, ma non veniva male nemmeno con l’utilizzo di una sola.

Angel dimostrò subito il suo valore, e infatti la cover riuscì alla perfezione.

Dopo la performance del primo pezzo senza la minima sbavatura, nel brano seguente il ragazzo si sentì talmente sicuro di sé da destreggiarsi abilmente in un assolo improvvisato che lasciò le ragazze senza parole.

William se ne rese conto e, non volendo essere da meno, visto che fino a quel momento era stata lui l’attrazione principale del gruppo, nel bel mezzo della terza canzone iniziò a fare la stessa cosa con la batteria, quasi in segno di sfida.

Sfida che Angel colse al volo, ‘ ribattendo ‘ col suo basso , e i due continuarono così ad un ritmo sempre più forsennato,finché non si arresero esausti.

 

“ Questa canzone in teoria non dovrebbe superare i tre minuti, ma la vostra assurda smania competitiva è riuscita a portarla oltre i cinque!” fece presente Willow.

“ Però … questa cosa dell’assolo sembra divertente…. Quasi, quasi mi cimento anch’io…” commentò Buffy, facendo scorrere le dita sui tasti della chitarra, ma prima che potesse pizzicare le corde con il plettro, Willow la fermò subito.

“ Per carità, Buffy, non ti ci mettere pure tu! Altrimenti, ragazzi, io inizierò a fare vocalizzi e gorgheggi per almeno dieci minuti…” li minacciò la rossa.

“ Ma non lo faremo, primo, perché io non sono capace di improvvisare, è già tanto che riesca a passare da un accordo all’altro senza sbagliare, e secondo…” disse la bionda, guardando l’amica con un atteggiamento complice.

“ … perché noi, al contrario di voi maschietti, non ci comportiamo come se avessimo si e no tre anni!” terminò la frase Willow.

“ Guardate che è stato lui ad iniziare!” si difese William, indicando Angel.

“ Però lui mi ha copiato!” ribattè l’altro allo stesso modo.

“ Appunto,come volevasi dimostrare!” esclamò Buffy, alzando gli occhi al cielo, mentre sia lei che Willow si chiedevano se davvero quei due avessero ventisette e vent’otto anni.

“ Ad ogni modo, Angel, direi che ti sei guadagnato l’entrata del gruppo a pieno titolo! Se vi diciamo che siete entrambi bravissimi allo stesso modo, possiamo andare avanti?” domandò la rossa, dopodichè tutti ripresero da dove avevano interrotto.

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Fra tutti gli elementi si era venuta a creare una sintonia impeccabile: ora sì che erano una band a tutti gli effetti.

William e Buffy si erano divertiti ad osservare le varie occhiate che gli altri due avevano continuato a scambiarsi di sfuggita, stando attentissimi a non farsi cogliere in flagrante l’un l’altra.

Per quanti sforzi avessero fatto e per quante scuse fossero riusciti a trovare per lasciarli un po’ da soli, ogni tentativo era stato vano, forse perché quei due non si sentivano realmente appartati, temendo il ritorno dei due biondi da un momento all’altro.

Ma quando arrivò il momento dei saluti, Willow fece un gran respiro e approfittando del fatto che Buffy e William fossero fuori a caricare le loro cose in macchina, si avvicinò ad Angel, prima che se ne andasse.

“ Non dirlo a William, se no mi uccide… e di conseguenza mi uccide anche Buffy… ma… per me sei tu il più bravo!”

ammise lei, senza il coraggio di affrontare il suo sguardo.

 

<  E anche il più bello!> aggiunse, ma solo nella sua mente.

 

“ Grazie Willow, sei gentile… vorrà dire che resterà il nostro piccolo segreto. Io te l’ho già detto, ma te lo ripeto: hai davvero una voce incantevole…”

 

< … e non solo quella… > pensò tra sé, con un mezzo sorriso, prima di salutarla.

 

Entrambi si sentivano personalmente soddisfatti per quel piccolissimo traguardo che erano riusciti a tagliare.

Ma di quel passo, le acque tra di loro non si sarebbero mai smosse.

C’era soltanto una cosa da fare, e Buffy ci aveva già pensato.

Non aveva potuto attuare la sua idea subito, anche perché se avesse osato mandare a monte la prima prova collettiva, Willow non gliel’avrebbe mai perdonato, poco sarebbe importato il motivo che l’avesse spinta ad agire così.

Ma la prima prova l’avevano fatta, ed era stata un vero successo.

Ora era libera di agire.

 

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L’occasione arrivò il weekend successivo.

Quel giorno era il suo turno di guida e, puntuale come sempre, Buffy parcheggiò davanti alla casa di William, che, approfittando della bella giornata di sole nonostante oramai l’autunno fosse alle porte, l’aspettava seduto al tavolo del suo giardino.

“ Ciao, luce dei miei occhi!” lo salutò la ragazza, lasciando trasparire il suo lato romantico.

“ Ciao, passerotto!” rispose lui, andandole incontro e baciandola come se non si vedessero da anni.

“ Hai visto che giornata splendida? Dimmi un po’, Spikey, non avrai per caso voglia di rinchiuderti dentro quattro mura a provare?” chiese Buffy, non appena riuscì a riprendere fiato.

“ Perché? Forse tu hai qualche idea migliore, Cacciatrice?” le domandò a sua volta il ragazzo, incuriosito

 

 

Capitolo 11

 

“ Uhmm… sai, si da il caso che esista anche quel luogo chiamato ‘ spiaggia ‘… l’articolo ti può interessare?” gli propose Buffy ammiccante.

“ Volendo…” mormorò William, ma con una punta d’incertezza.

“ E va bene, vedrò di chiarirti meglio le cose!” esclamò lei con risolutezza, prendendo le mani del ragazzo nelle sue e sistemandole come se fossero i piatti di una bilancia.

“ Allora, vuoi rinchiuderti in casa a provare canzoni che possiamo benissimo provare un altro giorno, considerando inoltre che Will e Angel hanno un disperatissimo , urgente, indispensabile bisogno di restare soli…” e così dicendo fece una leggera pressione sul palmo destro di William, richiamando così il gesto di un piccolo peso posto su un piatto di una bilancia.

“ … oppure preferisci forse, tu ed io, a goderci un pomeriggio di sole, relax e divertimento, in piena solitudine, lontani dal caos cittadino, in una giornata così incredibile che rischiamo di non vedere più fino alla prossima primavera….” Continuò, avvicinandosi al suo orecchio e mordicchiandogli il lobo.

“ Ah… ho anche dimenticato di dirti che ho già sotto un bikini rosso fiammante, * molto ridotto * e che tende a diventare un tantino * trasparente * se si bagna?” gli sussurrò, sapendo già di averla avuta vinta.

Infatti, dopo quegli argomenti non ci fu più bisogno di alcuna pressione sull’altra mano, perché fu il ragazzo ad abbassarla spontaneamente in modo spropositato rispetto alla prima.

 

Ma, veloce come un fulmine, infilò una mano nella scollatura di Buffy, strattonandole la maglietta e sbirciando all’interno.

“ Hey, che ti prende?” esclamò lei, un po’ sconcertata da quella reazione irruente.

“ Mi accertavo solo che dicessi il vero, raggio di sole!” si giustificò lui, alzandole il sopracciglio e sfoderandole un sorrisetto sexy, due cose che insieme, aggiunte poi al nuovo appellativo affettuoso col quale le si era rivolto, per Buffy erano uno shock da non poco conto!

“ Il tempo di mettermi in costume anch’io e sono da te, piccola!” disse, precipitandosi in casa, mentre Buffy tornava in macchina, sebbene una parte di lei desiderasse ardentemente seguirlo ed assistere allo spettacolo.

Ma combatté i suoi istinti per poco, perchè William fu di ritorno in un baleno, salendo a bordo; quindi la ragazza mise in moto.

 

In pochi minuti giunsero in prossimità della rotonda che era solita condurli alla strada principale che portava alla casa di Willow.

“ Ascolta, siamo ancora in tempo per cambiare idea, dato che, come puoi vedere, ho portato con me anche la chitarra! Insomma, se giro a destra si va a provare tutti insieme, se invece giro a sinistra si va alla spiaggia…” gli fece notare Buffy, un istante prima di azionare la freccia.

“ Oops… ho messo a sinistra, ma tu guarda che sbadata… ormai non si può più tornare indietro…” scherzò la ragazza, fingendo di essere pure dispiaciuta.

“ Sei tremenda!” le sorrise William.

“ Già, ma io ti amo troppo perché tu mi possa odiare!” lo sorprese lei, stravolgendo la stessa frase che aveva utilizzato lui; ma la cosa che sbalordì di più il ragazzo fu la naturalezza con cui lei aveva pronunciato quelle parole, benché, per quanti fossero i modi in cui gliel’aveva fatto capire,  prima di allora non era mai stata capace di dirglielo.

Dopo circa mezz’oretta, arrivarono a destinazione, e una volta spedito un messaggio a Willow, cercando di inventarsi la più credibile delle scuse, scesero dalla macchina.

 

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“ Si direbbe che oggi a nessuno spetti il ‘ Premio Puntualità ‘!” commentò ironica Willow, guardando l’orologio, mentre si accertava che la casa fosse in perfetto ordine.

In effetti, era già passato un quarto d’ora dalle tre e non si vedeva ancora anima viva.

Finalmente, sentì il rumore di una macchina che veniva parcheggiata, ma constatò con ansia che si trattava di una Cadillac rossa.

Vedere Buffy e William prima di Angel l’avrebbero fatta sentire molto più a suo agio, ma doveva farsi coraggio ed accettare quella situazione.

“ Ciao, Angel!” lo salutò lei con un’insolita disinvoltura, andandogli incontro per aprire il cancello.

“ Ciao Willow, scusami per il ritardo, ma non hai idea della coda di macchine che c’era oggi!” spiegò il ragazzo, sorridendole.

“ Non c’è problema. Poi, io non posso certo aprire bocca sulla puntualità: hai davanti a te la più ritardataria delle ragazze!” gli confidò Willow, ben sapendo che a volte era più puntuale di un orologio svizzero, ma convinta che non ci fosse niente di male nel dire una piccola bugia, soprattutto se serviva a metterlo a suo agio.

 

“ E tu il più ritardatario dei ragazzi, e ti giuro che non lo faccio apposta. Guarda il lato positivo… se mai un giorno io e te avessimo un appuntamento non avremmo problemi di orario!” azzardò il ragazzo, sicuro che lei si sarebbe messa sulla difensiva e avrebbe cercato di cambiare argomento il più velocemente possibile.

Invece, la ragazza non fece altro che annuire, sorridendo.

 

< Uhmm… non se l’è presa… è un buon segno!> meditò Angel.

 

< Uhmm … si è messo a parlare di appuntamenti, così all’improvviso… senza che io gli dicessi nulla…. Sì, d’accordo, l’ha detto scherzando… ma forse è un buon segno!> meditò Willow.

 

Angel aveva appena collegato il basso all’amplificatore e stava accordando le prime corde, quando il tipico squillo dell’arrivo di un messaggio sul cellulare di Willow distolse entrambi.

 

“ Oh, no!” esclamò la ragazza, subito dopo averlo letto.

“ Che c’è? Brutte notizie?” chiese il ragazzo, un po’ preoccupato.

“ Pessime, senti qua…” lo informò la ragazza, iniziando a rileggerlo ad alta voce.

‘ Ciao Will, sono Buffy. Io e William abbiamo bucato una gomma mentre stavamo venendo da te, siamo fermi a metà strada in attesa di un soccorso. Temo proprio che per oggi non faremo in tempo a venire, scusa ancora, saluti da entrambi.. ‘ concluse la lettura.

“ Accidenti, non ci voleva!” esclamò il ragazzo, scollegando il jag del cavo del basso dall’amplificatore.

“ Non ha molto senso cantare con il solo accompagnamento del basso…” si giustificò il moro, riponendo lo strumento nella propria custodia.

“ E’ vero..” commentò a malincuore la rossa, anche se la confortava enormemente scorgere un velo di tristezza e dispiacere nello sguardo del ragazzo.

Non poteva lasciarselo sfuggire così, doveva inventarsi qualcosa e in fretta.

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William e Buffy scelsero il litorale più isolato, si tolsero le scarpe e decisero per prima cosa di farsi una lunga romantica passeggiata in riva, da intervallare ovviamente ad interminabili baci roventi, mentre la spuma delle onde dell’oceano lambiva le loro caviglie, bagnando leggermente anche l’orlo dei jeans di William.

Buffy non aveva quel tipo di problema, perché aveva scelto di mettersi una minigonna tanto attillata quanto corta.

“ Per l’Inferno maledetto!” imprecò il biondo, quando un’onda un po’ più forte delle altre arrivò a bagnarlo fino alle ginocchia.

“ Qualcuno ha sbagliato a vestirsi…” sentenziò lei.

“ Hai ragione, tesoro: dovrei cominciare ad indossare pure io una delle tue minigonne… poi mi ci vorrà anche un top da abbinare… e non dimenticarti di prestarmi il rossetto giusto…” scherzò lui, facendo la voce in falsetto e movenze da effeminato.

“ Che scemo sei!” rise lei, dandogli un leggero pugno sulla spalla.

“ Perché non ti levi i pantaloni, semplicemente?”

“ Uh, uh, ma come siamo intraprendenti oggi, passerotto!” ridacchiò lui, facendola arrossire come un peperone.

“ Ma no, dai, che hai capito? Lo sai cosa intendevo: jeans bagnati, togli i jeans, rimani in costume. Mi sembra chiaro come concetto!” si difese lei.

“ E se io all’ultimo momento avessi deciso di non mettermi niente sotto? Sai, così c’è molta più libertà…” la provocò lui sornione, ma lei in risposta lo prese per i fianchi, slacciandogli la cintura.

“ Vediamo se il mio ragazzo è un esibizionista!” disse, abbassandogli la zip e tirando giù decisa i calzoni.

“ A quanto pare, no!” commentò lei, quando scoprì che sotto indossava dei boxer color blu notte, abbastanza  larghi (evidentemente… per non ‘ tradirsi ‘!) che sembravano avere lo scopo principale di mettergli in risalto gli occhi.

William la guardò allibito.

“ Mi accertavo solo che dicessi il vero… raggio di sole!” scherzò lei, girandogli di proposito la stessa farse che poco prima aveva utilizzato lui, cercando pure di imitarne la voce.

 

 

 

Capitolo 12 ( un filino NC 17… ma senza esagerare..)

 

************************************ (contemporaneamente)

 

“ Beh… guarda che resti il benvenuto in casa mia anche senza suonare! E poi, mi spiace di averti fatto venire qui a vuoto… Potremmo guardarci un bel film, che dici? Ne avevo noleggiato uno per stasera, ma niente e nessuno ci vieta di vederlo adesso!” propose Willow, aspettando titubante la risposta di Angel.

“ Accetto più che volentieri! A dire il vero, non ho molta voglia di tornare a casa, le giornate troppo assolate non mi sono mai piaciute… e poi un bel film non si rifiuta mai!” disse lui, entusiasta, sedendosi sul divano e, una volta inserita la cassetta nel videoregistratore e premuto ‘ play ’, la ragazza gli si sistemò accanto.

Era un genere horror, il preferito di Willow, precisamente un film con lupi mannari, streghe e vampiri.

Pur essendo abituata ad assistere a quelle scene raccapriccianti senza battere ciglio, Willow aveva preferito recitare la parte dell’impaurita, espediente che le aveva permesso di stringersi al ragazzo al primo momento saliente del film.

Angel le aveva messo un braccio attorno alle spalle, per poi scendere a poco a poco, fino a cingerle la vita, per tirarla più a sé.

E dentro quel tenero contatto c’erano tutte le parole che i due ragazzi morivano dalla voglia di dirsi, ma che tenevano dentro per paura di un rifiuto.

 

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William e Buffy se ne stavano distesi al sole, tranquilli e beati.

Ormai anche la ragazza aveva deciso di sfoggiare il suo bikini e il ragazzo non vedeva l’ora di verificare quanto potesse diventare trasparente in acqua.

Infatti, dopo avere fatto le lucertole per quasi un’ora, lui le propose un bel bagno refrigerante, che lei accettò di buon grado.

Nuotarono per un po’, poi William la portò con sé dietro a uno scoglio, certo che lì nessuno potesse vederli.

Il livello dell’acqua permetteva al ragazzo di toccare il fondale con i piedi, ma non si poteva dire la stessa cosa per Buffy, che galleggiava, abbracciandosi a lui.

Lui iniziò a baciarla dolcemente, a fior di labbra, cingendole la vita e tirandola più a sé, per poi approfondire il bacio, che lei ricambiò con tutta la passione che aveva in corpo.

Ben presto, una mano le lasciò i fianchi, slacciandole i lacci del bikini legati al collo, baciandole la spalla e scendendo progressivamente fino al seno, senza tralasciare un solo centimetro di quella pelle salata dall’acqua, divertendosi a stuzzicarle il capezzolo, ormai già più che turgido, con la lingua.

“ Wiiiilllliiiiiaaam!” gemette la ragazza, avvinghiandogli le gambe attorno al bacino.

Lui sorrise alla reazione della ragazza, ripetendo la stessa operazione dall’altra parte.

 

Dopo essersi velocemente riallacciata il pezzo sopra, lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò a lungo, per poi salire fino dietro al suo orecchio, una sua parte molto sensibile, e scendere fino ai suoi pettorali, cercando di imitare la stessa cosa che aveva fatto lui, e sembrò riuscirci, perché stavolta fu il biondo a gemere.

“ Oh, Buuufffyy…”

Ma quando lei sentì lui accarezzarle sensualmente lo slippino del costume, facendo scivolare la mano attraverso il laccetto, la bionda si irrigidì, anche perché sentiva premerle contro… un’altra cosa.. ben più rigida.

“ Oddio, Wil.. li.. am… che fai?” riuscì a dire a fatica, troppo sconvolta da quell’emozione, anche perché sentiva la sua virilità sempre più vicino, benché entrambi indossassero ancora il costume.

Lui le sollevò il mento con un dito della mano che aveva libera, e la baciò con tenerezza, ma anche impetuosità.

“ Che c’è (bacio), passerotto (bacio)? Non l’hai mai fatto (bacio) in acqua (bacio)?” le sussurrò tra un bacio e l’altro, stringendosi ancora di più a lei.

Lei interruppe il bacio, ma rimase comunque abbracciata a lui.

“ A dire il vero… io * non l’ho mai fatto * , è questo il punto!” ammise lei, senza guardarlo e arrossendo per l’imbarazzo, temendo che lui avrebbe riso di lei e del fatto che fosse ancora così inesperta, nonostante avesse già ventun’anni suonati.

Ma lui non reagì secondo le sue pessimistiche aspettative.

Semplicemente, si separò da lei in modo gentile, baciandole la fronte.

“ Significa… che … io sarei… il primo?” le domandò, con un dolcissimo sorriso.

“ Già, sono patetica, vero?” si autocommiserò lei.

“ Non dirlo nemmeno per scherzo, raggio di sole. Questo non fa altro che renderti più adorabile e speciale. Voglio che tra di noi sia indimenticabile, e prometto che non ti forzerò in alcun modo, aspetterò il momento in cui ti sentirai pronta…”

“ Ma… io sono… pronta…” farfugliò lei, con una punta d’insicurezza che non sfuggì a William.

“ No, Buffy. Lo sento che non è vero. Lo stai solo dicendo per fare contento me, e di questo ti ringrazio; ma so che non vuoi, non così e non adesso! Non preoccuparti, ti rispetto, e poi mi hai già dato tanto, piccola!” la rassicurò lui, uscendo con lei dall’acqua e… correndo alla doccia più vicina, girando al massimo il rubinetto dell’acqua fredda, per… calmare i bollenti spiriti; mentre lei ringraziava il cielo di averle concesso un tale tesoro di ragazzo: era lui la vera perla rara!

 

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La sera stessa, Buffy se ne stava in camera, col suo cordless in mano, continuando a comporre il numero di Willow, ma riattaccando ancora prima di avere completato l’intera sequenza delle cifre.

Da un lato moriva dalla curiosità di sapere se era successo qualcosa fra quei due, ma dall’altro la paura di un responso negativo la soggiogava terribilmente.

E se la sua idea non fosse servita a nulla? Se fosse solo riuscita a peggiorare le cose, ponendo la sua amica in una situazione imbarazzante, Willow l’avrebbe mai potuta perdonare in quel caso?

Eppure, il suo sesto senso non l’aveva mai tradita.

L’improvviso squillo del telefono la distolse dalle innumerevoli domande e paranoie che si stavano accavallando nella sua testa, senza darle un attimo di tregua.

“ Pronto?” rispose esitante, sicura di sapere già chi ci fosse dall’altra parte del ricevitore.

E  infatti non si sbagliava.

“ Ciao Buffy! Allora, tutto a posto con l’auto? Non avete più richiamato, così mi fate preoccupare. E’ questo il modo di comportarsi?” la rimproverò sottilmente l’amica.

 

Buffy in un primo momento non capì di cosa stesse parlando, poi si ricordò della scusa che lei e William si erano inventati.

“ Uh! Sì, hai ragione, Will, ma sai… tra una cosa e l’altra ci è proprio sfuggito di mente di avvisarti, al nostro ritorno. Scusami ancora, comunque ora è tutto sistemato…” confessò la ragazza, cominciando a temere  che le cose non fossero andate per il verso giusto.

“ Ok, va bene, perdonata. Anche perché oggi sono troppo felice e niente può cambiare il mio buon umore!” le rivelò Willow.

Le parole dell’amica riaccesero la speranza in Buffy.

“ Uh-Uh! Che ti è successo di tanto speciale?” chiese, impaziente di sapere.

“ Beh, diciamo che forse è stata la mia buona stella a farvi bucare quella gomma. Sai, ero sola con Angel, e…”

“ E…?” domandò l’altra, sempre più incuriosita.

“ … lui stava per andare via, ma all’improvviso ho avuto l’idea di proporgli di vedere un film insieme…”

“ Sì…”

“ … lui ha accettato molto volentieri, così ci siamo accovacciati sul divano…”

“ Vai avanti..”

“… c’era un pezzo saliente… mi sono finta spaventata, così mi sono stretta a lui!”

“ Mossa geniale, ragazza!”

“ Già, si direbbe che la cosa non lo ha infastidito. Poi, ad un tratto, mi ha tirato a sé e ha fatto scivolare la mano…”

“ Dove, dove?” la incitò la bionda, non stando più nella pelle.

“ … sul mio fianco, cingendomi la vita con un braccio. Siamo rimasti così per tutta la durata del film.

Dopodichè l’abbiamo commentato un po’, si è fatto tardi e lui è dovuto tornare  a casa…” commentò Willow, con una punta di rammarico.

“ Tutto qui?” sbottò Buffy, alquanto delusa.

 

 

Capitolo 13

 

 “ E dire che era un piano perfetto…” si lasciò sfuggire, ma l’altra la sentì.

“ Cos’hai appena detto?”

“ I.. Io? Niente…”

“ Oh, No. Buffy, ti prego: dimmi che quella gomma l’hai davvero bucata..” le intimò, cominciando a sospettare qualcosa.

“ Vedi..”

“ Buffy…o farei meglio a dire *Cacciatrice * ?” esclamò la rossa, con un tono di rimprovero.

“ E va bene: non c’è stata nessuna ruota bucata, io e William abbiamo deciso di lasciarvi soli soletti di proposito! Infatti noi…”

E Buffy confessò il tutto in breve.

“ Tu e lui.. COOOSA?! Ti rendi conto? Mentre la sottoscritta rischiava un infarto, voi due ve la spassavate alle mie spalle!” li accusò.

“ Beh, no, dai, non è proprio così! Ad ogni modo, prima di afferrare il più affilato dei coltelli e precipitarti a casa mia per tagliarmi la gola… guarda che qualche buon frutto questo piano l’ha dato! Insomma, direi che Angel ha mostrato un certo interesse nei tuoi confronti… valeva la pena di rischiare un po’, no?” le fece notare Buffy.

“ Uff. e va bene, hai vinto tu! La mia gratitudine nei tuoi confronti è più forte della voglia che avrei di ammazzarti!” rise Willow.  

“ Se non altro abbiamo passato un bel pomeriggio. Chissà… forse col passare del tempo…” ammise speranzosa la rossa.

 

< … e con un’altra piccola spintarella da parte mia e di chi dico io…>  pensò la bionda, con un diabolico sorrisetto.

 

“ E comunque sia, non vi azzardate più a saltare una giornata di prove, bigioni che non siete altro! Allora, divertiti?”

“ Willow, facciamo che tra venti minuti sono lì da te e parliamo a quattrocchi, primo perché ne ho da raccontare, e non vorrei che ti arrivasse una bolletta del telefono astronomica, secondo… non oso immaginare che direbbe mia mamma se accidentalmente mi sentisse…” spiegò, abbassando la voce nell’ultima parte.

“ Ok, Buffy, però, aspetta, c’è un problema: casa mia al momento è un po’ a soqquadro, perché i miei stanno finendo di fare le valigie, t’ho detto che domani mattina partono per New York a trovare i miei zii… non avremmo la giusta privacy… Facciamo così: ci troviamo al solito posto, ok?”

“ Allora, d’accordo: al ‘ Magic Box ‘ tra mezz’ora circa!” riattaccò la bionda

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Tre quarti d’ora dopo, le due amiche erano già sedute al tavolo del ‘ Magic Box ‘, la Pizzeria - Paninoteca- Bar- Gelateria  più grande della città, nonché loro principale posto di ritrovo.

“ Fammi capire… è sabato sera… e non lo passi col tuo William?” la prese in giro Willow, davanti al suo frappé al cioccolato.

“ E’ uscito con dei suoi amici, mi sembra anche giusto: abbiamo passato tutto il pomeriggio assieme… non possiamo mica vivere in simbiosi!” spiegò lei, mangiandosi un cucchiaio della sua gigante coppa di gelato panna e fragola.

“ E… non ti rode nemmeno un po’?” la punzecchiò l’amica,  che ormai la conosceva  troppo bene.

“ Grrr, non me ne parlare! Diciamo che in un primo momento ho avuto la mezza idea di uscire e sterminare tutta la popolazione femminile di Sunnydale e dintorni, giusto per impedirgli di mettere gli occhi su qualcun’altra… ma ripensandoci, alla fine ho deciso di fidarmi di lui, dopotutto ha detto che mi ama, me l’ha anche fatto capire in più modi… Non ho nulla da temere. Ha detto anche che vuole presentarmi ai suoi amici, sai? Sono impaziente di conoscerli!”

“ Bene, direi che sta diventando una cosa seria!” esultò la rossa.

“ Ma adesso racconta ogni singolo particolare di questo pomeriggio!” le intimò.

“ Ti ho già detto che ce ne siamo andati in spiaggia. Abbiamo iniziato con una bella passeggiata in riva all’oceano, mano nella mano… e fin qui tutto nella norma, ma poi…”

 

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“ Non ci credo, davvero ti ha fatto quelle cose in acqua? Dio mio, se per caso Angel mi riservasse lo stesso trattamento… giuro che non risponderei di me, né mi riterrei responsabile delle conseguenze!” ridacchiò eccitata Willow, al solo pensiero.

“ Sai, una parte di me voleva lasciarsi andare, ma lui ha capito che l’altra parte non si sentiva ancora pronta… e mi ha rispettato. In effetti, è vero… io voglio che sia speciale con lui, voglio donargli tutta me stessa senza riserve, abbandonarmi al mio istinto… che non va esattamente nella stessa direzione del mio cervello!” spiegò Buffy, ridendo nell’ultima parte.

“ E’ solo che quello non era il momento giusto, e quando arriverà lo capirò da sola di essere davvero pronta!”

“ Beh, intanto potreste ingannare l’attesa con qualche… diversivo..” le suggerì Willow maliziosa, anche perché era un po’ più esperta dell’amica, in materia.

“ Hai presente la mia storiella con Parker? Ringrazio solo la mia buona stella di non essere andata a letto con lui, anche perché poi si è rivelato un tale idiota, ricordi?”

“ Come si fa a dimenticarlo? Quel viscido depravato ci ha provato si e no con metà campus… e grazie al cielo io stavo nell’altra metà…” ironizzò Buffy.

“ Già, fortuna che anch’io l’ho capito in tempo l’errore che stavo per fare. Ma il punto è che… insomma, lui mi ha insegnato alcune cosuccie…”

E così, Willow raccontò ogni cosa all’altra, che non credeva alle proprie orecchie: avrebbe fatto molto felice il suo William, non appena ne avesse avuto l’occasione.

 

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Buffy selezionò il numero nella rubrica del suo cellulare, schiacciò il tasto ‘ ok ‘ per confermare il comando ‘chiamare ‘  e attese pazientemente una decina di squilli.

Poi finalmente si sentì prendere la chiamata.

“ Pron… nto?” biascicò la voce impastata di William, che probabilmente s’era appena svegliato… ammesso che avesse aperto gli occhi.

Nemmeno si era curato di vedere chi l’aveva chiamato, il suo unico obiettivo era stato quello di localizzare la fonte di quel frastuono infernale e metterle fine, mentre si malediceva ripetutamente per due ragioni: la sua ormai consolidata abitudine di tenere acceso il cellulare ventiquattro ore su ventiquattro, ma soprattutto la scelta della suoneria polifonica, perché essere svegliati di soprassalto dal ritornello di ‘ From the Inside ‘ dei Linking Park, messo al massimo livello di volume, non era la più gratificante delle esperienze!

 

“ William, sono io… non stavi dormendo, vero?” chiese la ragazza, mentre quel dubbio le si insinuava nella mente.

“ Oh, seei tu, paaasserotoo… “ bofonchiò lui, anche perché al momento il suo subconscio più che a un passerotto la associava ad un corvaccio gracchiante che aveva interrotto il suo riposo beato.

“ … è bello svegliarsi al suono della tua voce… ma… PER L’INFERNO MALEDETTO! Buffy, è * Domenica * e sono le * otto di mattina *, e se permetti almeno in questo giorno io ignoro l’esistenza di questo maledetto orario!” sbottò lui, ma almeno era segno che ormai si era svegliato del tutto.

“ Sì, lo so amore, scusa, ma è un’emergenza… e poi avrai tante altre domeniche per rifarti…” si giustificò lei.

“ Che cos’ è successo?” chiese senza allarmarsi, perché ormai sapeva che per Buffy anche il più insignificante dei fatti poteva essere un’emergenza.

“ Il nostro piano per mettere insieme i due timidoni cronici non ha funzionato al 100%, urge un piano B e bisogna fare presto, dobbiamo ultimare tutto prima di stasera, è fondamentale, altrimenti poi iniziano le lezioni settimanali  all’Università, quindi bisogna attendere il prossimo weekend; ma poi non è detto che la casa di Willow sia ancora libera, perché i suoi potrebbero tornare, visto che non le hanno lasciato una data precisa…” spiegò lei in modo frettoloso, con un tono di voce agitato, ma il silenzio dall’altra parte le fecero venire un sospetto.

“ William, ci sei ancora?”

“ Uh? Sì.. sì.. ma credo d’essere rimasto a ‘ due timidoni cronici ‘… poi mi sono perso il delirio degli ultimi due minuti…” sbadigliò lui, in preda ad un nuovo attacco di sonno.

“ Va beh, poi ti spiego tutto con calma. Sarò da te per le undici, fatti trovare pronto, mi raccomando, e intanto pensa anche a un messaggio carino, ma che faccia anche capire le intenzioni, da spedire assieme a delle rose rosse, tanto conosco un posto che fa le consegne anche la Domenica…” ricominciò a parlare tutta concitata lei, mentre lui si limitava ad annuire con un lungo lamento e cercava di capire dove lei prendesse tutte quelle energie di prima mattina.

“ Ok, allora a dopo. So che è una seccatura, ma saprò farmi perdonare, vedrai… Ti amo.”

Le ultime frasi William le sentì bene.

“ Ti amo anch’io…” rispose, mandandole un bacio, prima di riattaccare.

 

< … ancora di più se mi lasci tornare a dormire!>  pensò, distendendosi di nuovo sul letto, chiedendosi perché la sua ragazza fosse uscita di senno tutto ad un tratto.

 

 

Capitolo 14

 

A Buffy non fu nemmeno necessario suonare il campanello, perché William, avendola vista arrivare dalla finestra, le aveva già aperto, andandole incontro.

“ Ciao tesoro! Allora, l’hai pensato? ” esclamò lei, entrando come una furia in casa sua.

“ Di che parli?” chiese lui,  un po’ deluso dal fatto che lei non gli avesse dato nemmeno un bacetto.

“ Del messaggio da scrivere, te l’ho anche detto!” s’innervosì lei.

“ Intanto, per prima cosa dimmi un po’ a cosa servono il messaggio e i fiori… perché io non ci ho ancora capito un maledetto niente!” sbottò lui.

“ Lasciare quei due da soli e basta non è sufficiente, qua ci vogliono le maniere forti! Quindi, manderemo delle rose rosse a Willow da parte di Angel, con un chiaro messaggio; stesso chiaro messaggio che, sempre fingendo, Willow spedirà ad Angel tramite sms. E se va tutto secondo i piani… stasera i nostri cari due timidoni faranno fuoco e fiamme!” spiegò lei con un sorrisetto.

“ E’ un piano perfetto, ma c’è solo un problema: la ‘ nostra ‘ Willow come accidenti lo manda il messaggio al bell’imbusto? Certo, puoi inviarlo da Internet, ma prima cosa, non è sicuro che giunga a destinazione, e seconda cosa, non meno importante, Angel potrebbe insospettirsi per il fatto che non arrivi direttamente dal cellulare della rossa…” le fece notare lui, chiedendosi cosa stesse cercando lei nella sua borsa.

“ Intendi dire * questo * cellulare?” sorrise Buffy, sventolandogli davanti agli occhi proprio il cellulare dell’amica.

Lui la interrogò con lo sguardo.

“ Poverina, è da ieri sera che si lamenta: è convinta di averlo perso al ‘ Magic Box ‘, un bar dove andiamo sempre io e lei, invece…. Diciamo che l’ho solo momentaneamente preso in prestito… per una causa più che giusta!” si giustificò lei.

William la tirò a sé, baciandola dietro l’orecchio.

“ Tu sei perfidamente geniale e genialmente perfida, Cacciatrice!” le sussurrò, soffiandole leggermente sul lobo, e il suo caldo respiro la fece impazzire.

“ Mm.. e tu sarai il mio complice, Spike?” domandò lei, ben conoscendo già la risposta.

“ Sempre, amore, sempre!” continuò a baciarla lui, scendendo fino al suo collo, mordicchiandolo delicatamente, ma il ragazzo si fece prendere dal troppo trasporto… e finì col lasciarle un vistosissimo succhiotto.

“ William!” esclamò lei, a metà tra un rimprovero ed un gemito, scostandosi da lui.

“ Mi ci vorrà un quintale di fondotinta per nasconderlo, spero solo che mia madre non lo noti!” si lamentò lei, ma non riuscì a nascondergli un sorriso.

Infatti, fu lei e tirarlo a sé, mettendogli le braccia attorno al collo.

 

“ Rose rosse hai detto? Lo sai che sono il simbolo della passione, passerotto? Ma non basterebbero le rose di tutti i negozi dell’intera città per provarti la mia… vieni qui, che te lo dimostro di persona…” esclamò lui, chinandosi per baciarla con passione sempre più crescente, facendo slittare una mano sulla schiena della ragazza, per spingerla ulteriormente a sé.

“ Mm.. mm.. mm! Wil (bacio) li (bacio) am (bacio)… è perfetta!” si separò da lui Buffy, aprendo la sua borsa per estrarne un block notes e una biro.

“ Avanti, annotatela, prima che ti sfugga di mente!”

“ Annotarmi cosa?” chiese lui, non capendo che le fosse preso di nuovo, tutto a un tratto.

 

“ La frase che hai detto prima, è perfetta! Basta solo cambiarla un po’, e togliere ‘ passerotto ’ ovviamente, quella è una cosa solo mia, sai che ci tengo!” gli sorrise lei.

Si scervellarono per trovare la versione più efficace e una volta che l’ebbero approvata entrambi, Buffy diede a William il recapito del negozio di fiori.

“ Fa’ pure quindici rose rosse, non bado a spese!” gli disse lei, mentre lui componeva il numero.

“ Buongiorno, è la fioreria ‘ Il Concilio: sempre, ovunque, a domicilio ’ ? Perfetto, vorrei quindici rose rosse, da allegare a questo messaggio, pronta a scrivere? Bene: ‘ Willow, sai che le rose rosse sono il simbolo della passione? Ma non basterebbero tutte quelle di ogni negozio della città per provarti la mia…” dettò lui pazientemente alla ragazza dall’altra parte del ricevitore.

“… ho saputo che hai la casa libera, quindi forse stasera potrei passare da te e dimostrartelo di persona… Non prendere impegni, piccola, sarò da te per le nove e mezza: il tempo dei giochi è finito…’. Il messaggio è terminato, firmato Angel. Come dici? Questa Willow è una ragazza davvero fortunata?” sorrise lui.

“ Ad ogni modo, questo è l’indirizzo: Willow Rosenberg… “ le spiegò William, mentre Buffy si chiedeva cosa avesse tanto da sorridere lui al telefono.

“ Allora, hai detto che per oggi pomeriggio riesci a consegnarle? Grandioso, sei fantastica!... Oh, grazie, anche tu hai una bella voce! Passerò più tardi in negozio per pagarti, ok? Ciao!” sorrise ancora una volta, riattaccando la cornetta.

Vide Buffy fissarlo, con le braccia conserte e un’espressione rannuvolata.

“ Di sicuro avrai parlato con Kendra, quella ci prova con tutti! E comunque, levatelo dalla testa: passo * io * al negozio a saldare il conto…” sbottò la bionda

 

< … così gliene dico anche quattro a quella, e la prossima volta ci penserà due volte prima di fare la svenevole col ragazzo delle altre! >  pensò cocente di rabbia.

 

“ Che c’è, passerotto, sei gelosa?” la stuzzicò lui, pizzicandola ai fianchi e prendendola in braccio, sedendosi sul divano con lei sulle sue ginocchia.

“ Puoi scommetterci, bello: tu sei solo mio!” sorrise lei, sigillando le labbra alle sue per ‘ rivendicare  il  suo   territorio ‘.

 

“ Amore, senti un po’ se va bene il messaggio da mandare ad Angel: ‘ Ciao Angel… sai, ho la casa libera e mi sento tanto sola… Perché stasera non passi da me? Può darsi che stavolta si vada ben oltre il film da vedere insieme… Ti aspetto da me, per le nove e mezza: non si gioca più…. Willow ’. “

“ Direi che è esattamente quello che ci vuole…” sorrise William.

“… però..” continuò lui, ma era troppo tardi, perché alle parole ‘ quello che ci vuole ‘ Buffy aveva già inviato il messaggio al suo destinatario.

“ … hai pensato all’eventualità che lui possa chiamare per avere una conferma, saperne di più o cose del genere?”

“ Dannazione, no! Non ci ho davvero pens…”

Stava finendo di dirlo quando sentì suonare il cellulare di Willow, con la scritta ‘ chiamata Angel. Rispondi? ‘ che lampeggiava.

La ragazza vedeva già il suo piano andare in fumo, ma il suono cessò quasi subito.

“ Meno male, era solo uno squillo per fare sapere che l’ha letto!” esclamò, tirando un respiro di sollievo.

“ Ad ogni modo, sarà meglio spegnere, giusto per evitare rischi o chiamate di altra gente, magari i genitori di Willow… o peggio, Will stessa!” sentenziò lei, premendo il tasto ‘ spegni ‘ finché il display non si annerì.

 

“ Il più è fatto, adesso tocca a loro due, non ci resta che attendere!” continuò, gettando un’occhiata maliziosa a William.

“ Vogliamo rendere l’attesa un po’ più interessante, ti va?” miagolò lei, distendendolo quasi con violenza sul divano e strisciando lentamente sopra di lui.

“ Uh-Uh! Cos’hai in mente, micetta?” chiese lui, con un tono di voce caldo, guardandola col suo tipico sopracciglio alzato.

“ Te l’ho detto: devo farmi perdonare per tutte le scocciature che ti ho dato prima…” sussurrò lei, strusciandoglisi contro, mentre lui socchiudeva gli occhi, inalando a pieni polmoni il suo inebriante profumo alla vaniglia.

“ Tanto per cominciare, amore… sei un po’ troppo vestito per i miei gusti…” lo avvisò lei, mettendosi a cavalcioni su di lui, ma prima che lui potesse rendersene conto, lei gli aprì con irruenza la camicia, facendo saltare via tutti i bottoni.

“ Hey! Io.. a quella camicia.. ci tenevo!” trovò la forza di protestare lui, ma era troppo impegnato a tenere a bada i suoi ormoni.

“ Non fare tante storie: ho visto che hai l’armadio pieno di camicie rosse come questa! Ma visto che ci tieni così tanto, vorrà dire che te ne comprerò una nuova!” ribattè lei, accarezzandogli i pettorali.

 

 

Capitolo 15 (NC 17!!)

 

Buffy gli prese un suo capezzolo fra le labbra, succhiandolo e disegnandone il contorno con la lingua, mentre giocherellava con l’altro, rigirandoselo tra il pollice e l’indice.

William sembrava gradire molto le sue attenzioni.

“ Oh, sììì..  piccola, così…” mormorò.

Lei continuò a baciare ogni centimetro di pelle esposta, graffiandola leggermente con le unghie.

Arrivata al suo punto vita mise il broncio.

“ Uff, sei ancora troppo vestito!” finse di lamentarsi.

Lui le inarcò il sopracciglio per vedere se aveva capito giusto e quando la vide annuire cominciò a slacciarsi la cintura dei jeans, ma lei con uno scatto gli bloccò le mani, spostandogli le braccia indietro, sul bracciolo del divano.

“ No, tesoro, tu non devi fare proprio niente: penso a tutto io!” sorrise lei, baciandolo mentre gli sfilava la cintura dai passanti, abbassando gradualmente la zip.

“ Amore, sto facendo un piccolo passo alla volta, prima di arrivare a * quello *… devi solo avere un po’ di pazienza…” gli assicurò lei, tirandogli leggermente giù i jeans e scoprendo una cosa che non si aspettava.

“ E così, a questo ragazzaccio non piace l’intimo …” ironizzò lei, accarezzando con una mano la sua virilità già irrigidita.

“ Non addosso a meee!” gemette lui.

“ Meglio così… non mi farai perdere tempo…” continuò, passando la mano avanti e indietro con un ritmo sempre più incalzante.

“ B.. U ..F ..F ..Y!!!” gridò lui, cominciando a perdere il controllo.

 

< Se questo per lei è solo un piccolo passo…> pensò, malizioso.

 

“ Uh! Già ti agiti così?” ridacchiò lei, senza smettere di accarezzarlo là, e riprendendo a baciarlo, partendo dalla fronte e proseguendo col naso, le labbra, il mento, il collo, il petto, l’addome, lo stomaco… e scendendo ancora un po’.

“ E dire che il pezzo forte deve ancora arrivare…” gli anticipò lei, mentre scendeva progressivamente.

“ Buffy, se ..non te la senti.. non  DEEEEVIIIIII! “ l’avvisò lui, perdendo però il controllo quando lei raggiunse l’obiettivo.

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“ Oh, Buffy, sei stata a dir poco fantastica, passerotto!” mormorò lui, una volta ricomposto.

 Lei sorrise, ma prima che se ne potesse accorgere, si ritrovò distesa sul divano, con lui sopra di lei.

Questo la allarmò, temendo che lui cominciasse ad esigere di più, ma lui sembrò leggerle quel timore negli occhi.

“ Non preoccuparti, amore, restiamo sempre sui ‘ piccoli ‘ passi… “ la rassicurò chinandosi sul viso della ragazza.

“… ad ogni modo, micetta mia, c’è niente che io possa fare per sdebitarmi?” le chiese, guardandola allusivo, mentre faceva già scivolare una mano all’interno della sua maglietta.

Stavolta fu lei ad alzare il sopracciglio con fare seducente.

“ Mm.. a dire il vero… un ideuccia o due io le avrei…” ridacchiò, mentre lui la baciava dietro al collo.

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Era il quinto giro di ricognizione che Willow faceva per la casa, per assicurasi che fosse tutto in perfetto ordine, fermandosi davanti ad ogni specchio per controllare che la minigonna di jeans evidenziasse i punti giusti e che il maglioncino azzurro pastello che le aveva abbinato avesse la giusta scollatura.

Il suono del campanello interruppe quel suo rito che ormai si ripeteva da quasi due ore.

Andò ad aprire, adocchiando l’orologio: nove e mezza in punto.

Quando vide entrare Angel le venne quasi un mancamento: indossava scarpe nere, estremamente lucidate, pantaloni neri di taglio classico e una camicia nera leggermente sbottonata con un maglione nero legato alle spalle.

La ragazza decise che il nero era indubbiamente un colore che gli si addiceva.

Prima l’aveva visto solo indossare jeans e T-shirt colorate… non che non le piacesse anche così, ovvio!

 

“ Ciao Angel!” lo salutò con un sorriso, facendolo accomodare.

“ Ciao Willow!” sorrise lui, squadrandola da capo a piedi e approvando pienamente la scelta del suo abbigliamento.

“ Sei stato di parola: nove e mezza precise!” disse lei in cerca di una frase qualunque per smorzare la tensione palpabile che si stava creando fra i due.

 

< Ma sentila, fa anche la spiritosa: è stata lei a dirmi di passare per quest’ora… > pensò il moro, sedendosi sul divano con lei.

 

Continuarono a guardarsi, sorridersi, senza però parlare.

All’improvviso entrambi si decisero ad aprire bocca contemporaneamente.

“ Quale film hai scelto di vedere stavolta?” domandò lui

“ Non ti ho ancora ringraziato per le rose!” esordì lei.

Si guardarono sconcertati.

“ Io non ho noleggiato nessun film… anche perché mi era sembrato di capire che tu avessi tutt’altre intenzioni…” rispose lei, mettendo un pizzico di malizia nell’ultima parte, nonostante fosse confusa come poche.

“ Di che rose stai parlando?” aggrottò le sopracciglia il ragazzo, non certo meno confuso di lei.

“ Angel, che cosa dici? Non mi hai mica mandato un mazzo di rose rosse… con quel bigliettino…” e le vennero di nuovo gli stessi brividi caldi che aveva avuto leggendolo la prima volta.

“ … dove hai detto che saresti passato da me? A proposito, come facevi a sapere che casa mia era libera?” lo inondò di domande la ragazza, senza riuscire a capirci più nulla.

“ Guarda che sei stata proprio tu a informarmene! Con quell’ sms che mi hai spedito stamattina… e ti giuro che io non ti ho mandato quei fiori, tanto meno il bigliettino…” spiegò lui.

“ Eh no, ti sbagli di grosso! Non è possibile: io il cellulare nemmeno ce l’ho più, l’ho perso ieri sera, quando sono uscita con B… “

 

Improvvisamente le fu tutto chiaro, e divenne tanto rossa dalla rabbia da fare pan dan con i suoi capelli.

“ Grrrr! Questa è di nuovo opera loro, ci scommetto!” ringhiò.

“ Hey, e adesso che ti prende?” esclamò il ragazzo, mentre gironzolava imperterrito avanti e indietro, cercando di capirci qualcosa in quell’intricatissima vicenda in corso.

“ Si da il caso che Buffy e William abbiano questa assurda idea che fra me e te ci potrebbe essere del tenero… ma adesso hanno veramente esagerato! Ora vado a prenderli e li spello vivi!” sbottò Willow, avvicinandosi alla porta, furibonda per la situazione, ancora più imbarazzante della precedente in cui l’avevano messa.

“ A me non sembra poi un’idea così assurda…” commentò Angel, con un’insolita tranquillità.

“ Per prima cosa, strappo via loro i capelli uno a uno, e poi…. Co.. cosa hai det- detto?” balbettò la ragazza, dimenticandosi completamente il suo progetto di sadica vendetta non appena sentì la frase del ragazzo.

 

“ Willow, ascolta: sì, è vero, non ti ho mandato i fiori, non ti ho lanciato nessun esplicito segnale…” continuò lui, avvicinandosi lentamente e con passo felino a lei.

“… ma vorrei tanto averlo fatto! E non solo da quando ci siamo incontrati…” aggiunse, avanzando fino a che non la bloccò tra lui e la parete alle sue spalle.

“ Angel, no.. non mi devi dire queste cose.. solo per gentilez.. “ cercò di ribattere lei, ma lui le tappò la bocca con un bacio, dapprima tenero; ma non appena sentì lei dischiudere le labbra e mettere le mani dietro la sua testa per spingerlo maggiormente a sé, accarezzandogli intanto i capelli sulla nuca, il bacio divenne più irruente.

 

“ Ti è sembrato un gesto di cortesia anche questo?” ironizzò lui, quando, dopo un’eternità, si staccarono.

“ Io… tu.. WOW!” fu tutto quello che riuscì a dire la ragazza, ancora troppo scombussolata da quel bacio, mentre si passava un dito sulle labbra con aria visibilmente soddisfatta.

“ Willow, tu mi piaci da impazzire, dalla prima volta che ti ho vista passeggiare per i corridoi… è solo che credevo di non essere il tuo tipo di ragazzo…”

“ Angel, troppi anni di studio ti hanno dato alla testa: tu mi piaci da quando i miei occhi si sono posati su di te, e vorrei tanto essermene accorta all’università… Fatto sta che * io * ero sicura di non essere alla tua altezza, di non poter aspirare a tanto…”

“ Io direi che gli effetti del troppo studio si riscontrano anche in te!  Ma ti rendi conto? Abbiamo sprecato tanto di quel tempo…” sussurrò lui.

“…a rincorrerci, senza che l’una sapesse dell’altro…” continuò lei, per poi perdersi nei suoi occhi marroni, resi più scuri dal desiderio.

“ Non si gioca più!” bisbigliarono nello stesso momento, bocca contro bocca, tornando a baciarsi con passione.

 

TBC

 

 

 

 

Capitolo 16 (NC 17 !!)

 

Angel la pressò ancora di più al muro, mentre lei avvinghiò una gamba attorno al suo fianco, senza staccare le labbra dalle sue.

“ Angel…” esclamò lei, separandosi giusto il tempo per riprendere un po’ di fiato.

“… visto che l’unico fatto vero di questa storia è che ho sul serio la casa libera… ne vogliamo approfittare?” mormorò, slegandogli il maglione e gettandolo sul divano per poi sbottonargli tre bottoni della camicia, quanto bastava per far scivolare dentro la mano e accarezzargli il petto, stuzzicandogli prima un capezzolo, poi l’altro.

Per tutta risposta, lui la sollevò fra le sue forti braccia, correndo su per le scale e precipitandosi dentro la prima stanza che i suoi occhi incrociarono, visto che ormai… il ragazzo non ragionava più con il cervello!

Ma per fortuna, quello di Willow funzionava ancora abbastanza da farle riconoscere che quella era la stanza dei suoi genitori.

Infatti, saltò a terra in un istante e lo trascinò via da quella camera il più in fretta possibile.

“ Tutto, ma non qui!” spiegò, mentre lo conduceva sulla soglia della sua camera da letto.

“ Ecco, qui è perfetto!” disse, saltandogli di nuovo in braccio e avvinghiandoglisi peggio di un’edera a un muretto.

“ Se ti va, apri pure la porta con un calcio… fa più scena!” ridacchiò, e fu quello che Angel fece, senza nemmeno preoccuparsi di rinchiuderla alle loro spalle, tanto non c’era rischio che ricevessero visite improvvise.

 

Riprese a baciarla con avidità, distendendola gentilmente sul letto, sotto di lui.

Il bacio divenne sempre più focoso e incandescente, finché il ragazzo lasciò le morbide labbra della ragazza, scendendo a poco a poco verso il suo collo, mordicchiandolo, scoprendo con piacere che Willow sembrava particolarmente sensibile in quel punto.

Deciso a costatare se quella fosse la sola zona del corpo che la facesse andare in estasi, proseguì la discesa, fino a raggiungerle l’incavo dei seni, facendo gemere ancora di più la ragazza.

Peccato che la scollatura del suo maglioncino, troppo castigata per i suoi gusti, non gli desse l’ampio accesso che voleva.

“ Willow… corro un po’ troppo se… te lo levo?” le chiese un po’ titubante.

Lei si mise seduta sul letto, togliendoselo in un istante e buttandolo in aria, senza nemmeno preoccuparsi di centrare la sedia.

“ Ti basta come risposta?” sorrise lei, mentre lui l’ammirava nel suo reggiseno blu a balconcino.

Tornò all’ ’ assalto ‘ , ma Willow lo fermò.

“ Eh no, bello mio, per continuare devi pagare il pegno!” ridacchiò, slacciandogli del tutto la camicia e sfilandogliela dalle spalle.  

Angel non poteva fare altro che apprezzare tutta quell’intraprendenza da parte sua.

“ Che fine ha fatto quella ragazzina timida che a momenti si vergognava a salutarmi?” la provocò, accarezzandole i seni attraverso la fibra del reggiseno, mentre Willow continuava a chiedersi come sarebbe stato senza, se già così la mandava in delirio.

“ Ooooh, ma sentilo, ha parlato Mr. Ardito!” ribattè lei, spingendosi sopra di lui, fino a farlo atterrare con la schiena sul materasso, mentre premeva con insistenza la sua femminilità contro la sua virilità già eccitata.

 “… sai, basta darmi un po’ di confidenza… e so anche essere * moooolto  socievole * , ora te lo dimostro!” disse, baciandogli i pettorali e scendendo giù a poco a poco fino al suo ombelico.

Stava per proseguire, ma Angel si buttò sopra di lei, decidendosi una volta per tutte a sbarazzarsi del suo reggiseno, per ‘ torturarla ‘ senza pietà.

“ Oh, Angeeeeel, ti prego, continuaaaaaa ….”

Lui lasciò il capezzolo che le stava succhiando, solo per risponderle.

“ Non ti preoccupare, piccolina…” disse, mentre una mano si infilava scaltra e malandrina sotto la sua gonna, accarezzandole l’interno delle cosce e spostandole le mutandine.

“ Tu adesso sei il mio basso, e io ho intenzione di suonarti per moooolto tempo!” disse con un ghigno che più che al nome ‘ Angel ‘ rimandava a ‘ Devil ‘!

Dopo essersi ripresa dalle emozioni che l’avevano stordita, Willow si accorse di non avere nemmeno più su la gonna.

Guardò con aria di sfida Angel.

“ Così non andiamo d’accordo: tu per metà sei ancora vestito, ma non lo resterai per molto!” lo ‘ minacciò ‘, togliendogli le scarpe e puntando verso la zip dei jeans.

Stavolta fu lei a non fargli capire più nulla.

 

Lui, ormai completamente nudo come lei, la distese con dolcezza,prima di porsi sopra di lei.

“ Angel… sai.. tu… saresti il .. primo..” balbettò lei, al culmine dell’imbarazzo.

“ Oh, scusami, non lo sapevo..” si giustificò lui, allontanandosi subito, a malincuore, facendo un grande respiro  prima di pronunciare una frase che gli costava tantissimo.

“… se non te la senti, non dobbiamo…” aggiunse, riagguantando i jeans, ma lei gli impedì di infilarseli nuovamente.

“ Ma io voglio che tu sia il primo: non vorrei nessun altro…” le sorrise lei, mentre lui le si riavvicinava lentamente.

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Willow si risvegliò la mattina dopo, contenta come poche.

Ma non appena aprì gli occhi la felicità diminuì: Angel non c’era più, doveva essersene andato dopo che lei si era addormentata.

Non era il genere di risveglio post-prima volta che aveva programmato, ma del resto doveva anche considerare che i suoi non le avevano detto di preciso quando sarebbero rientrati, potevano tornare una settimana dopo, così come potevano aprire la porta da un momento all’altro.

La prudenza non era mai troppa.

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Buffy non sapeva cosa aspettarsi: era dal pomeriggio del giorno prima che non aveva più notizie di Willow, non voleva farsi viva per prima, ma dopo aver aspettato l’intera mattinata senza averla sentita, aveva cominciato a chiamarla al telefono di casa, una volta tornata dal campus, ma lei non aveva accennato minimamente a rispondere.

Sarebbe passata a casa sua, ma aveva paura di scoprire che non tutto fosse andato come previsto.

 L’improvviso suonare del campanello la distolse dai suoi timori.

Andò ad aprire e fu sorpresa di trovarsi davanti Willow, ancora di più per lo sguardo glaciale che quest’ultima le stava rivolgendo.

“ Buffy, come hai potuto?” esclamò, entrando in casa con una certa prepotenza.

“ Willow, cosa..”

“ E’ inutile che fingi, so che c’è il tuo zampino, e quello di William: gran bel tiro mancino quello che mi avete giocato  ieri..” continuò, mentre la bionda si allarmava progressivamente di parola in parola.

“ E dovevi sentire Angel, è andato su tutte le furie! Si è sentito preso in giro, ha detto che ha chiuso con noi e che possiamo cercarci pure un altro bassista per quello che lo riguarda! Siete contenti, adesso?”

“ Ma non è possibile, Willow, ti prego perdonami, io pensavo di farti un favore, non capisco… e poi tu gli piacevi, me l’ha detto William..” si lasciò sfuggire Buffy, in preda all’agitazione.

Willow dovete fare un grande sforzo per non mettersi a ridere.

 

< Cari i miei due cospiratori: ma da quanto tempo tramavate alle nostre spalle?>

 

“ No che non ti perdono, Buffy. Mi hai delusa e non mi sono mai sentita tanto umiliata come ieri sera… sono qui solo perché rivoglio indietro il mio cellulare, visto che so che ce l’hai tu. Questo me lo devi!” aggiunse con un tono freddo.

Buffy lo tirò subito fuori da una cassetto, consegnandoglielo senza dire niente.

“ Bene, e adesso credo che non abbiamo più niente da dirci!” concluse, andandosene e sbattendo la porta, mentre Buffy stava ancora facendo mente locale sul disastro che era appena successo.

Dopo circa un minuto, il suo cellulare l’avvisò dell’arrivo di un sms.

Lei lo lesse, iniziando a sorridere: era di Willow.

 

‘ Che ridere, avresti dovuto vedere la tua faccia, eri più bianca di un lenzuolo! Sono fuori dalla porta e ti aspetto per raccontarti la VERA versione dei fatti…  ;-P ’

 

Corse  ad aprire immediatamente, felice di vederla sorriderle di nuovo.

“ Tu sei una strega!” sbottò, per poi sorriderle a sua volta.

“ Che c’è? Credevi di essere l’unica a sapere ingannare qualcuno? E poi… un po’ te lo meritavi!”

“ Ok, d’accordo. Bando alle ciance… E FUORI LA VERITA’!”

E Willow iniziò il suo dettagliato resoconto della serata.

 

 

Capitolo 17

 

 “ Accidenti, Willow! E noi che pensavamo che voi foste due timidoni che avessero bisogno di una piccola spinta… direi che la * spinta * te l’ha data Angel… e nemmeno tanto piccola!”  esclamò Buffy maliziosa, dopo avere ascoltato il resoconto dell’amica, sedute sul letto della sua camera.

Potevano lasciarsi andare a quel genere di confidenze, perché Joyce era fuori a fare compere.

“ Sei sconcia!” l’ammonì Willow, arrossendo a vista d’occhio.

“ No, sono solo realista!” ridacchiò l’altra, facendole una spiritosa linguaccia.

“ Tu e William, invece… ancora niente?” s’interessò l’amica.

“ Ai vostri livelli non ci siamo ancora arrivati, però ieri ho messo in pratica tutti i tuoi consigli… e ti posso assicurare che per ora gli basta e avanza!” commentò lei, sorridendo al ricordo.

“ Le cose tra di noi vanno benissimo così come sono, non c’è motivo di forzare i tempi. Ne abbiamo già parlato..” le spiegò.

“ Tu e Angel quando vi vedete di nuovo?” cambiò subito discorso, sentendosi un po’ a disagio.

“ Domani sera, e non vedo l’ora!” sospirò l’amica.

“ E dove ti porta di bello?”

“ Basta coi noleggi: andiamo al cinema a vedere un film.. beh, ‘ vedere ‘ … si fa per dire…” mormorò Willow, con una risatina maliziosa.

“ Will, datti un contegno! Qualcosa mi dice che finirete per essere voi due il vero spettacolo!” la prese in giro l’altra.

“ Anch’io e William usciamo domani sera, quindi, visto che sei qui, ne approfitterò per chiederti un parere su cosa mettermi!” disse Buffy, aprendo il suo armadio ed estraendo un vestito dopo l’altro.

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Il martedì, alle nove e mezza di sera precise, la ormai consueta Desoto entrò nel quartiere di Revello Drive, fermandosi sotto casa di Buffy.

Quest’ultima si diede un’ultima controllatina allo specchio, prima di uscire, mentre Joyce la guardava con aria circospetta, non approvando il suo abbigliamento.

Ma sapeva che era inutile fare l’ennesima litigata, dove sapeva già che avrebbe vinto la bionda, cocciuta com’era.

Da quando si era separata dal marito, Joyce non aveva fatto altro che viziare la figlia… e quello era il risultato!

La donna si appostò alla finestra, tirando la tenda per osservare la figlia mentre saliva sulla macchina di quell’affascinate giovanotto, con il quale da quasi un mese usciva.

Aveva già capito ogni cosa, del resto anche lei era stata ragazza!

E sapeva anche che molto presto lei e Buffy avrebbero fatto una lunga chiacchierata sull’argomento.

 

Buffy salutò William con un bacetto veloce, per poi allacciarsi la cintura e soprattutto sistemarsi la ridottissima minigonna celeste a portafoglio che indossava… giusto per lasciare qualcosa all’immaginazione.

William la fissò con grande attenzione, facendole una panoramica, dalle Chanel che richiamavano il colore della gonnellina, alla maglietta bianca con le maniche a tre quarti e l’ampia scollatura a barchetta che indossava.

“ Uhmm… sì, dovresti andarle bene così..” borbottò il ragazzo, prima di mettere in moto, mentre Buffy si chiedeva che cosa avesse inteso dire lui con quella frase.

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Giunsero al Bronze, e si sedettero ad un tavolo, e questa fu un’altra cosa che insospettì Buffy.

“ Come mai ci siamo messi a un tavolo da sei?”

“ Ma sì, dai, un tavolo vale l’altro…” spiegò lui, mentre continuava a fissare imperterrito l’ingresso, come se stesse aspettando qualcuno.

Infatti, Buffy lo vide salutare due coppie che erano appena entrate, che risposero al suo saluto e si accinsero a raggiungere il loro tavolo.

“ Passerotto, ti ho detto che ti avrei presentato i miei amici, no? Beh, è arrivato il momento!”  le spiegò tranquillamente, mentre quelle quattro figure si facevano sempre più vicine.

“ Ma come, adesso?! Tu mi avevi promesso che me l’avresti detto, prima: non mi sento preparata, non sono vestita per l’occasione, potevo pettinarmi meglio, non so cosa dire… finirò per dare loro una brutta impressione… perché non me l’hai detto prima, perché,  PERCHE ’ ?” cominciò ad agitarsi la ragazza.

“ Ecco perché non te l’ho detto!” alzò gli occhi il biondo.

“ Guarda come sei ipertesa: non è mica il Presidente, sono solo i miei amici! E stai tranquilla, loro non giudicano mai, vai benissimo così come sei e non preoccuparti di niente. Sii solo te stessa, vedrai che ti adoreranno, ne sono certo!” la rassicurò lui, mentre i suoi amici erano arrivati.

 

Buffy li scrutò uno dopo l’altro: c’erano due gran bei ragazzi, mori e dal fisico slanciato; uno, che indossava degli occhiali che gli conferivano un’aria da intellettuale, stava abbracciato ad una bionda dal sorriso dolcissimo, mentre l’altro, che sembrava avere un’aria più disinvolta, avvolgeva il braccio attorno alla vita di una morettina che sembrava uscita da una rivista di moda.

Anche le due coppie guardavano con attenzione Buffy.

“ Buffy, loro sono Wesley e Doyle, i miei compagni di corso, ma soprattutto i miei più grandi amici, siamo come fratelli ormai…” disse William, mentre i due ragazzi stringevano la mano della bionda.

“ Mentre loro sono Tara e Cordelia…” continuò lui, presentandogli le altre due ragazze.

“ Finalmente conosciamo la famosa Buffy che ha conquistato il cuore del nostro Spike…” le sorrise Tara, facendo arrossire il biondo, un’impresa quasi impossibile.

 

“ Chissà quando vi vedrà assieme quella pazzoide… non la prenderà molto bene…” esclamò Wesley, e in risposta William lo fulminò con gli occhi, facendo no con la testa, senza farsi vedere da Buffy, che guardava perplessa il suo amico.

Tara aveva già capito tutto ( potere dell’intuito femminile!) e diede una gomitata nello stomaco del suo ragazzo, per impedirgli di parlare.

Il pericolo sembrava scampato, ma Doyle ebbe la grandiosa idea di continuare il discorso dell’amico, prima che Cordelia, sveglia e perspicace come l’amica, potesse fargli segno di tacere.

“ Ma sì, dai, ce l’hai raccontato tu: quella che quando ti si è presentata ti ha detto che prendeva il treno alla stessa ora in cui lo prendevi tu, anche se lei aveva lezione più tardi, e lo faceva solo per poterti vedere… Aspetta, com’è che la chiamavi? Ah, sì: Station Maniac!” concluse il ragazzo, soddisfatto.

“ Ti dirò, credo che quella povera ragazza fuori di testa non prenderà poi tanto male il fatto che adesso noi due stiamo insieme… e nemmeno mi odierà, neanche un po’, vuoi sapere perché? Sai, si da il caso che quella * pazzoide * sia la * sottoscritta * !” lo informò Buffy, incrociando le braccia, mentre tutti gli altri guardavano storto Doyle.

Ma Buffy riservava le sue occhiatacce glaciali a William, che si sentiva come un bambino colto di sorpresa dalla mamma con le mani nel vasetto della Nutella.

“ Avevi detto che non mi consideravi una pazza!” sbottò la bionda.

“ Beh, ho mentito…” ammise lui, con il più innocente dei sorrisi.

“ In fondo, un po’ mi hai spaventato la prima volta, a dirla tutta..”

“ Sì, ma… * Station Maniac * ?” lo interrogò, visibilmente offesa.

“ Taci tu, che dovrei dire io, * Mr. Ice *?” pareggiò i conti lui.

“ Ma tu.. come.. “ cercò di domandare lei, attonita.

“ La Rossa chiacchiera!” svelò lui, con un sorriso furbetto.

“ Willow, questa me la paghi!” borbottò Buffy tra sé e sé.

 

“ E così, sei tu l’intrepida ragazza della stazione. Beh, io lo trovo un gesto molto coraggioso da parte tua, hai tutta la mia ammirazione!” le sorrise Tara.

“ Anche la mia, a partire dalle scarpe che indossi, sono un amore! Poi mi devi assolutamente dire dove le hai comprate, anzi, credo proprio che tu ed io un giorno di questi ce ne andremo a fare shopping insieme!” esordì Cordelia con un acceso entusiasmo, e Buffy annuì sorridendo in risposta.

La mora si girò verso la sua amica.

“ Tara, sei una ragazza d’oro e tutto… ma in fatto di abbigliamento, cara  mia, hai un gusto così antico…” si giustificò Cordelia, facendole una faccia compassionevole, domandandosi cosa ci trovasse lei in quelle gonne lunghe e ampie.

“ C’è a chi piaccio così come sono!” fece le spallucce lei, baciando il suo Wesley.

“ Tornando al discorso di prima, sai Buffy,  io non sopporto chi crede ancora nella teoria che sia sempre l’uomo a dover fare la prima mossa!” aggiunse Cordelia, per poi rivolgersi a Doyle.

“ Certo che, se non mi facevo un po’ avanti io, chissà quando ti decidevi a darti una svegliata tu, Doy, mi sa tanto che diventavo vecchia decrepita!” lo prese in giro lei, pizzicandolo a un fianco, prima di baciarlo.

“ Non è vero, Cordy, ci avrei soltanto impiegato un po’ di più… lo sai che ho i miei tempi!” si difese il ragazzo.

Buffy ridacchiava divertita, felice di non essere l’unica ad aver preso l’iniziativa per prima.

“ Anche nel vostro caso sei stata tu la prima a fargli capire qualcosa?” chiese a Tara.

“ Oh, no, per quanto riguarda io e Wes, è stato Spike a farci conoscere…  ha capito subito che saremmo stati una coppia perfetta, e non si sbagliava!” spiegò Tara, guardando il fidanzato.

“ La mia Tary ha ragione… è un po’ come se lui ci avesse fatto da Agenzia di appuntamenti… e io sono un cliente * davvero * soddisfatto!” aggiunse Wesley, abbracciando la sua ragazza, che ridacchiava   

“ Ma allora la tua è una vocazione, tesoro!” esclamò Buffy, sorridendo a William.

Gli altri li guardarono senza capire, mentre prendevano posto accanto a loro.

“ Vedete, io e Spikey abbiamo aiutato due nostri amici a mettersi assieme… e non è stato poi così facile!” spiegò Buffy e gli altri annuirono, per poi scambiarsi uno sguardo complice con un sorrisetto.

“ * Spikey * ?!” lo presero in giro in coro, mentre William sarebbe voluto sprofondare sotto il tavolo.

 

La serata trascorse in modo piuttosto tranquillo, finché Wesley non aprì una nuova discussione.

“ Spike, lo sapevo che ti saresti trovato un altro gruppo prima o poi… Non potevi resistere a lungo lontano dalla tua amata musica!”

William gli tirò un calcio da sotto il tavolo.

“ Wes, dimmi, ti ci sono voluti anni di studio oppure è innata la tua maledetta capacità di toccare tutti gli argomenti * tabù *?” sbottò William, esasperato, passandosi una mano fra i capelli.

“ Che significa?” lo interrogò Buffy, con un tono tutt’altro che dolce, mettendosi le mani sui fianchi.

“ Amore, ricordi quando ti ho detto che è da poco che suono la batteria?”

Lei annuì, ma i suoi occhi non smisero di interrogarlo.

“ Beh, a dire il vero, ormai è più di dieci anni che suono. Ok, ho mentito, ma l’ho fatto solo per farvi sentire più a vostro agio…” si giustificò immediatamente.

“ A dirla tutta, un po’ lo sospettavo … sei troppo bravo per essere un principiante!” sorrise lei.

“ A quanto ho sentito, allora, prima stavi in un altro gruppo…” continuò lei, attendendo spiegazioni… e augurandosi che fosse solo composto da ragazzi.

“ Sì, più o meno fino a due anni fa. Ci chiamavamo  i ‘ Bloody ‘ , sai, il nome l’ho scelto io..”

“ Non ne avevo dubbi!” alzò gli occhi lei.

“ All’inizio suonavo con Xander,  un amico del liceo col quale andavo abbastanza d’accordo, lui era il bassista e anche il cantante principale, mentre mio cugino Oz suonava la chitarra, ma poi per motivi di studio dovette lasciare il gruppo.” continuò a spiegare lui.

“ Subentrò Riley,  il miglior amico di Xander, ma non c’era verso che io e lui andassimo d’accordo, e la cosa peggiore fu che Xander diventò un altro. Riley voleva sempre fare il capetto e Xander gli dava man forte. Io non mi sentivo più libero di esprimere le mie opinioni nel gruppo, mentre quei due continuavano a fare un po’ come volevano. Per l’inferno maledetto, ma cosa credevano? Che io avessi un maledetto chip nel cervello che mi facesse eseguire gli ordini senza obiettare?!” sbottò il biondo, sbuffando, mentre Buffy se lo coccolava per calmarlo un po’.

 

“ Insomma, non ce la facevo più, quindi decisi di andarmene… e non ci siamo lasciati nemmeno nel migliore dei modi: è da quel giorno che non ho più loro notizie.. e nemmeno voglio averne!”

“ L’importante è che adesso sei con noi… e mi sembra che tu ne abbia parecchia di libertà. Andiamo, ti ho mai schiavizzato?”

William guardò Buffy con fare malizioso.

“ Dipende, passerotto: stiamo parlando del gruppo.. o dei nostri momenti in privato?” domandò con voce sensuale, ghignando e alzando il sopracciglio.

Stavolta fu Buffy a desiderare di sprofondare sotto al tavolo, sentendosi addosso gli occhi indagatori degli altri quattro.

 

 

Capitolo 18

 

 Le settimane passarono senza che i quattro trascurassero le prove. E i progressi non si fecero certo attendere: ormai avevano raggiunto una maggiore sicurezza nelle loro esibizioni.

Inoltre, avevano scritto nuovi pezzi, a cui anche i ragazzi si erano divertiti a dare un contributo, tutt’altro che superfluo.

Tuttavia, continuavano a trasferirsi da una casa all’altra per provare, fatta eccezione per l’appartamento di Angel: era un monolocale, quindi c’erano problemi di spazio. Per di più era in affitto, e al padrone non piacevano gli schiamazzi.

Angel aveva anche una villetta spaziosa ed accogliente… ma il problema era che si trovava a Los Angeles.

 

Era un pomeriggio di fine Novembre, e Buffy aspettava con Willow, a casa di quest’ultima, che i loro due ragazzi le raggiungessero per la consueta prova settimanale.

“ Sapevo che William sarebbe arrivato un po’ in ritardo, perché doveva fermarsi da un suo amico, non so di preciso per cosa… E comunque, non pensavo così tardi…” spiegò la bionda, continuando a guardare il suo orologio: era già passata mezz’ora abbondante dall’orario stabilito.

“ Io non mi preoccupo più di tanto: Angel arriverà puntuale a un appuntamento quando uno più uno farà tre! Le prime volte si è sforzato, ma solo per farmi una buona impressione.. e chissà quanto gli è costato!” rise la rossa, affacciandosi alla finestra non appena sentì una macchina avvicinarsi.

Infatti, vide l’auto di Angel arrivare a tutta velocità e accostarsi al cancello con un’inchiodata clamorosa.

“ Ti sembra questo il modo di guidare?” sbraitò la ragazza, precipitandosi fuori dalla porta.

“ Oh, beh, ammetto di essere stato un tantino spericolato, ma morivo troppo dalla voglia di darvi una notizia bomba!” le rispose, dandole un bacetto veloce.

“ Ma… William?” chiese a Buffy, non vedendolo da nessuna parte.

“ Arriverà a momenti… almeno lo spero!” rispose lei, continuando a fissare nervosamente l’orologio.

“ Intanto posso dirlo a voi, coraggio, andiamo in casa!” le esortò a rientrare con lui.

Non fecero nemmeno in tempo a sedersi che un micidiale stridere di freni attirò l’attenzione di tutti, che corsero fuori a vedere.

“ Ma cos’è oggi? La Giornata Mondiale dei Pirati della Strada?” commentò Buffy, allibita quando si accorse che il ‘ Pirata ‘ in questione era proprio il suo William.

“ Cosa, e soprattutto QUANTO hai bevuto per guidare come un pazzo?”  lo sgridò la ragazza, incrociando le braccia.

“ Sono maledettamente sobrio e lucido come non mai, raggio di sole! E’ solo che non vedevo l’ora di essere qui. Non potete nemmeno lontanamente immaginare cosa sto per dirvi!” si giustificò il biondo, chiudendo la sua macchina, per poi entrare in casa con gli altri.

 

“ Vorrà dire che continueremo a immaginarcelo ancora per un po’, dovete prima sentire me!” ricordò Angel,  un po’ geloso del fatto che ora al centro dell’interesse ci fosse William.

“ Già, è vero, tesoro, dacci la grande notizia!” lo esortò la sua ragazza, scompigliandogli capelli, una cosa che innervosiva terribilmente il ragazzo.

“ Quante volte te lo devo dire? I miei capelli sono off-limits quando ho su il gel!” brontolò, riaggiustandoseli.

“ Allora, immagino che tu non glieli possa mai toccare!” bisbigliò Buffy all’amica, ridacchiando.

“ Adesso fa così, ma sotto le lenzuola posso anche sistemarglieli a mò di cornini o mettergli una delle mie mollettine… e ti assicuro che il mio  stallone mi lascia fare!” rispose l’altra, allo stesso modo.

Angel si schiarì la voce, per riottenere l’attenzione, e le due ragazze si sentirono come due scolarette riprese dal maestro perché chiacchierano durante la lezione.

“ Allora, proprio stamattina, ho incontrato la mia ex…”

“ TU COSA?!” tuonò Willow.

“ Da quando hai una ex.. e da quando le dai appuntamento come se niente fosse? Altro che scompigliarti i capelli, io ti rapo a zero!” lo aggredì.

“ No, baby, hai capito male: non era un appuntamento e non era nemmeno pre-meditato..” si affrettò a chiarire le cose Angel, mentre William e Buffy cercavano  di immaginarselo pelato.

“ Anya e io abbiamo avuto una storiella all’incirca due anni fa, ma non è stato nulla di serio: non abbiamo resistito assieme per più di tre mesi. Siamo troppo diversi: lei è così strampalata, eccentrica, caotica… e a me piacciono le ragazze un po’ più tranquille, come te, amoruccio… “ continuò, tirando a sé Willow e baciandola.

“ … anche se, quando vuoi… sai essere tutt’altro che tranquilla!” le sussurrò all’orecchio, per poi tornare a baciarla, con più trasporto, dimentichi di chi li stava guardando.

 

 Hey, pomicioni, dateci un taglio!” li prese in giro Buffy.

Willow si staccò da Angel.

“ Da che pulpito! Io mi sono dovuta sorbire gli occhi dolci che vi facevate tu e William e tutte le vostre moine per tanto di quel tempo senza dire ‘ Beh ‘; quindi ora, se permetti, è il mio turno!” ribattè Willow, strofinando il viso contro quello di Angel, mentre se lo abbracciava stretto, stretto.

Il ragazzo riprese il discorso.

“ Comunque, io e lei siamo rimasti buoni amici, e poi sta in città anche lei, sapete, ha un negozietto di oggetti esoterici, quindi non è raro che ci s’incontri per caso, di tanto in tanto, com’è successo oggi..”

“ Hey, Gel-Boy, salta i convenevoli con l’esoterica e vieni al dunque!” borbottò William, scocciato dal fatto di dover ancora aspettare, prima di poter raccontare a tutti ciò che non stava più nella pelle dalla voglia di dire.

 Ma dal momento che le ragazze pendevano dalle labbra di Angel, il suo brusco tentativo di interruzione gli costò una gomitata nello stomaco da parte di Buffy.

Insomma, Angel gli stava rubando la scena!

 

“ Fatto sta che anche Anya ha la passione per la musica, e cantava in un gruppo hard-rock, i ‘ Vengeance Demons ‘ !” spiegò Angel.

“ Però tu sei molto più brava, piccola!” aggiunse subito, rivolto a Willow.

“ Ho usato il passato, perché mi ha raccontato che nemmeno un mese fa il gruppo si è sciolto. Ma la cosa più importante è che hanno una sala prove privata che ormai non usano più, e ce la lasciano per un prezzo più che ragionevole! Non c’è bisogno che vi dica che si trova a non più di dieci minuti di macchina da qui!” concluse il moro.

Per tutta risposta, Willow gli saltò al collo, abbracciandolo, e Buffy urlò di gioia, ma poi si impensierì.

“ Certo che… un po’ mi dispiace per la tua amica: la fine di un gruppo è sempre una cosa triste…”

“ Guarda che Anya non aspettava altro! E’ da un po’ che la sfiorava l’idea di tentare una carriera da solista e ha le carte in regola per farcela, credimi. Pensa che ha già pronto il nome d’arte: Anyanka, ha un bel suono!” sorrise Angel, ma dallo sguardo di Willow capì che era meglio chiudere il capitolo ‘ Anya ‘ al più presto.

 

“ E tu non esulti,  Bleached ?”  esclamò il ragazzo, rivolto a William, che si era limitato solo a un mezzo sorriso dopo avere sentito il suo resoconto.

“ Che vuoi che dica? Buono a sapersi…” rispose il biondo, deciso a non dargli la minima soddisfazione.

“ Tutto qui? E’ questo il tuo entusiasmo?” protestò Angel.

“ Sai, una sala prove privata ci farà comodo… ora che abbiamo un INGAGGIO! “ esordì William, aumentando gli urli di gioia delle ragazze, che si misero a saltellare insieme come bambine.

“ Racconta tutto, amore!” esultò Buffy, baciando il suo ragazzo: ora erano loro i pomicioni.

“ Riguarda il Bronze…” cominciò William.

“ Sì, conosco anch’io quel posto. Will, ti ricordi? Ti ci ho portato un paio di volte!” lo interruppe Angel e la rossa annuì.

“ Tanto meglio, non mi devo dilungare con le spiegazioni. Prima la proprietaria del locale era una certa Glory, o come mi divertivo a chiamarla io, la Dea- delle- permanenti- fatte -in -casa, avreste dovuto vederla, era così…”

“ Ora sei tu quello che non viene al dunque!” borbottò Angel.

“ Touché: ok, quella donna era insopportabile, ed era iper selettiva nella scelta dei gruppi da fare esibire al suo locale, praticamente solo i raccomandati! Ma per fortuna, quest’estate la gestione è passata nelle mani di suo fratello Clem, che guardacaso è un mio grande amico. E’ da circa un mese che cerco di intortarlo coi miei discorsi, e finalmente l’ho convinto: alleniamoci come si deve, perché il prossimo weekend si debutta là!”

Le ragazze gioirono un’altra volta.

“ William,sei un grande!” esclamarono all’unisono, mentre Angel non voleva dargli la soddisfazione di essere contento, cosa che però era!

“ Sala prove privata…” canterellò, incrociando le braccia.

“ Angel, sei un grande!” aggiunsero le due amiche.

“ Ingaggio..” replicò il biondo allo stesso modo del moro.

Le ragazze non sapevano più chi osannare maggiormente.

 

“ Calma, gente, manca ancora una cosa: Clem vuole mettere fuori una locandina per avvisare.. e vi sarete accorti che il nostro gruppo non ha ancora un nome..” fece notare William.

Gli altri tre annuirono.

“ Bene, allora, coraggio, spremiamo le meningi e facciamo un po’ di Brainstorming , perché entro oggi il nome deve saltare fuori!”

 

Seguirono alcuni minuti di massimo silenzio, poi Willow parlò per prima.

“ A me piaciucchia  ‘Scooby Band ‘ …” propose timidamente.

I due ragazzi scossero la testa inorriditi, e Buffy fece un’espressione poco convinta.

“ Will, mi sembra un po’ infantile… e poi mi ricorda quello stupido cagnone.. Eeew! Ci vuole qualcosa di più incisivo!” commentò la bionda.

“ Io ce l’ho:  ‘Hellmouth ‘ ! “ esordì William, con un notevole entusiasmo.

“ A me non dispiace …” approvò Angel, dandogli una pacca sulla spalla.

Willow scosse la testa, contrariata.

“ Ho detto * incisivo *, non * violento *!” sentenziò Buffy.

“ Che ne dite di ‘Scourge of Europe ‘ ?” suggerì Angel.

“ Quale parte di ‘ non violento ‘ non hai afferrato ?” borbottò Willow, alzando gli occhi.

“ E poi, perché proprio dell’Europa?” domandò Buffy.

“ Non so.. m’è uscito così..” mormorò il ragazzo.

“ A me piaceva, amico!” gli mostrò la sua solidarietà maschile William, restituendogli la pacca.

“ Hey, passerotto, visto che polemizzi maledettamente tanto, perché non ne trovi uno tu?” la sfidò William.

“ Beh… non saprei… sarà perché è un po’ il destino che ci ha fatto incontrare…  che ci ha scelti…  ma a me ispira tanto ‘Chosen Ones ‘ …”

Gli altri la guardarono senza dire niente, e Buffy si preparò all’ondata di critiche.

Invece, sentì solo un debole applauso di Willow, seguito a ruota da quelli di Angel e William.

Quest’ultimo parlò per tutti, nel consenso generale.

“ E’ azzeccato.. e resta in mente, sì, mi piace proprio… allora è deciso: saremo i ‘Chosen Ones ‘ !”

 

 

(N.d.A. : ho tenuto i vari nomi in inglese( come ho già fatto prima e farò così anche in seguito) perché ‘ I demoni della Vendetta ‘, ‘ La banda  Scooby ‘ , ‘ La bocca dell’Inferno ‘ , ‘ Il flagello d’Europa ‘ e ‘ I prescelti ‘ non mi ispiravano sinceramente….

Ah, un’altra cosa: Brainstorming ( tempesta di cervelli) si usa molto in pubblicità ed è quel momento in cui tutti sono invitati ad esprimere le proprie idee in tutta libertà…

La smetto di fare la saccente, ignorante come sono non è proprio il caso… )

 

 

 

Capitolo 19

 

Appena si era diffusa la notizia riguardo al possibile acquisto della sala prove privata, i più contenti erano stati i genitori di Willow, indubbiamente, dato che la loro casa era la più gettonata per le prove.

Invece, a Joyce dispiaceva, perché nelle poche volte che avevano provato da Buffy lei non c’era  mai, quindi non aveva ancora avuto modo di conoscere il famoso William di cui la figlia si era finalmente decisa a parlarle.

Intanto, Angel aveva rintracciato Anya e nel giro di due giorni la ragazza era pronta a mostrare la sala prove ai suoi potenziali acquirenti.

 

I quattro arrivarono puntuali, grazie soprattutto a un’abile stratagemma di Anya che, conoscendo l’allergia del ragazzo alla puntualità, aveva comunicato ad Angel che li aspettava nel punto di ritrovo stabilito per le tre e mezza del pomeriggio, quando lei stessa non sarebbe stata lì prima delle quattro.

La ragazza li accolse con notevole entusiasmo e, dopo un rapido giro di presentazioni, fece strada a tutti per portarli alla sala prove che distava di pochi metri.

“ Coraggio, non c’è tempo da perdere! Il tempo è denaro, denaro che finisce nelle mie tasche… e uff, sì vabbè.. anche in quelle degli altri componenti!” esclamò, sbuffando nell’ultima parte, mentre gli altri la seguivano, domandandosi se al mondo esistesse una ragazza più schietta.

 

Una volta giunti a destinazione, lei estrasse la chiave ed aprì la porta: era una stanza abbastanza spaziosa, con un buon impianto di registrazione e una parete insonorizzata per la batteria.

“ Come puoi vedere, la batteria c’è già, così non hai più bisogno della tua!” disse Anya, rivolta a William.

“ Beh, però la mia è la mia…” protestò il ragazzo.

“ Non vedo dov’è il problema: una batteria vale l’altra, no? “ ribattè la ragazza.

“ Dai, tesoro, non mi dirai che sei così affezionato alla tua batteria da chiamarla per nome … come fai con Desy!” lo prese in giro Buffy, ma solo lei e William sapevano di cosa stavano parlando.

“ Certo che no!”  si giustificò lui.

 

<  Non rivelerò mai a nessuno come chiamo la mia Miss Boom! E’ un segreto che porterò nella mia tomba…>  pensò, mentre negava l’evidenza.

 

Anya aveva mostrato accuratamente ogni parte della saletta, compreso lo stanzino adiacente.

“ Come potete capire dalle macchinette per bibite e snacks e dal divanetto, questo è l’angolo pausa. Ma visto che voi siete tutte coppie… credo proprio che diventerà ‘ l’angolo pomiciamento ‘ !” esclamò la ragazza, facendo arrossire tutti, tranne Angel, che ormai sapeva che lei era fatta così.

“ Allora, vi piace? La volete?” domandò ai suoi interlocutori, che dopo un breve consulto confermarono l’acquisto, consegnandole direttamente la somma pattuita, sapendo di aver fatto un ottimo investimento.

Anya ripose la busta coi soldi nella sua borsetta … dopo aver contato meticolosamente le banconote più e più volte.

 

“ Ah, io adoro vendere, sono nata per vendere, è la mia vocazione!” esultò eccitata e gli altri le sorrisero in risposta.

“ Sapete, saprei vendere saune nel deserto, ghiaccio al Polo nord, preservativi ad un prete..” continuò, scandalizzando nuovamente gli altri tre.

Angel le tappò la bocca prontamente.

“ Basta così Anya, grazie dell’immagine! Credo che ci sia chiaro il concetto: sei bravissima a vendere!” disse il ragazzo, lasciandole libera la bocca.

Willow prese in diparte Angel.

“ Ma.. c’è qualcosa che quella ragazza non si scandalizza a dire?” gli bisbigliò.

“ Ho paura di no!” le sorrise il moro.

William e Buffy la osservavano divertiti: forse era fin troppo diretta, ma era davvero simpatica.

Invece, Willow più che guardarla la stava studiando.

Era indiscutibilmente molto carina: piccola di statura, ma ben proporzionata, aveva dei capelli lisci, di media lunghezza, di un colore che variava dal biondo al rossiccio, e occhi color nocciola molto vispi ed espressivi.

Sapeva anche che al momento era single, ma non la vedeva come una minaccia: ormai tra lei e Angel c’era solo una sincera amicizia… anche perché aveva ragione lui: avevano dei caratteri davvero incompatibili!

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Non avevano resistito e l’ avevano voluta collaudare subito il giorno dopo, ed erano rimasti pienamente soddisfatti del risultato.

Era un’altra cosa suonare in una vera sala prove.

Ma purtroppo non si poteva solo pensare alla musica: c’era anche la scuola.

 

E William lo sapeva bene, dato che la mattina seguente si era recato all’Università  per restituire alla biblioteca il libro che aveva preso in prestito per la sua tesi e prenderne degli altri.

“ Sono due giorni che ti cerchiamo, alla fine dovevo capirlo che ti avrei trovato qui: sempre con la testa fra i libri, non sei cambiato affatto!” esclamò una voce familiare alle sue spalle, una voce che non sentiva da molto tempo… e che non pensava di sentire ancora .

 

Chiuse il libro, girandosi e incontrando lo sguardo di Xander, in compagnia  dell’insopportabile Riley e di un altro ragazzo che non conosceva.

“ Per l’Inferno Maledetto!E voi, cosa diavolo ci fate qui? Non avrei mai pensato di rivedervi… e badate bene che non lo sto dicendo come una cosa positiva!” sbottò il biondo, cercando di oltrepassarli.

Ma Xander lo fermò, prendendolo per un braccio.

“ Hey, ma quanta fretta! E il tempo per far due chiacchiere coi tuoi vecchi amici non ce l’hai?” esclamò il moro.

“ Sai com’è.. io di amici non ne vedo nei dintorni…” ribattè l’altro.

“ Rilassati, siamo qui in pace! Il fatto è che questa città è piccola, e le voci girano in fretta…” disse Riley.

“ … si mormorava  che tu avessi trovato un nuovo gruppo, poi siamo passati dal Bronze, abbiamo visto l’avviso che c’è fuori di quel nuovo gruppo… con i nomi dei componenti a lato e… Bingo! Allora è vero: sei un ‘ Chosen One ‘ adesso?” continuò Riley, pronunciando il nome con una nota di scherno.

“ Già. Perché, la cosa ti disturba? E’ la mia ragazza che ha scelto il nome, e a noi tutti piace!” disse William, guardandolo con astio, accorgendosi che però forse aveva parlato più del dovuto.

“La tua ragazza? “ ripeté Xander, incuriosito.

“ Sì. Lei è la chitarrista, poi ci sono la cantante principale e il bassista…” decise di confessare William, credendo che non ci fosse nulla di male nel farlo.

 

“ Piuttosto, ditemi un po’, chi è quel ragazzo? E’ con voi ma non ha ancora aperto bocca!” cambiò subito discorso, fissando il ragazzo alto dai capelli castani un po’ a caschetto, che effettivamente non aveva ancora  pronunciato una parola.

“ Mi chiamo Ben Double, e sono il nuovo batterista!” si presentò il ragazzo, con una vigorosa stretta di mano.

“ Uh! Mi fa piacere che i ‘Bloody ‘ esistano ancora!” commentò il biondo.

“ Basta con i ‘Bloody ‘ ! Quel nome non mi è mai piaciuto, quindi l’ho cambiato: adesso siamo gli  ‘Initiative ‘ !” lo informò Riley, con uno sguardo fiero.

William sbuffò alzando gli occhi a quella notizia.

“ William, non pensi che sia ora di dare un taglio ai vecchi rancori?” gli propose Xander, sorridendogli.

“ Beh, in effetti è un po’ che andiamo avanti con quest’inutile schifosissima lite!” annuì l’altro.

“ Mettiamoci una pietra sopra e ripartiamo da zero. Anzi, sai che ti dico? In segno della nostra ritrovata amicizia, verremo ad assistere al debutto del tuo nuovo gruppo, ok?” continuò Xander, tendendogli la mano.

“ Perché no? E poi, un po’ di pubblico in più è sempre ben accetto!” commentò William, stringendogliela.

“ Va beh, ragazzi, ora vi devo lasciare… la tesi mi chiama! Allora vi vedrò Domenica sera al Bronze!” li salutò il ragazzo, andandosene.

 

“ Ma che ti è preso? Guarda che io non ho nessunissima intenzione di sorbirmi un intero concerto di quel deficiente!” sbottò Riley.

“ Non capisci niente: noi non andremo là solo come spettatori, ma anche come sabotatori… “ spiegò Xander.

“… spezzare l’armonia all’interno di un gruppo è così facile, è come un castello fatto con le carte: alla minima folata di vento crolla tutto!” continuò il ragazzo.

“ Sbaglio, o ha qualcosa a che fare con la sua ragazza?” sorrise Riley.

“ Hai indovinato, vecchio mio. Qualcosa mi dice che lei è il suo tallone d’Achille. Ho già una mezza idea… basterà chiedere un aiuto alle ragazze, ma so già che non si tireranno indietro: non hanno mai sopportato William fin dall’inizio..”

“ Posso sapere perché ce l’avete tanto con quel ragazzo?” domandò Ben.

“ E’ una questione personale, è l’affronto che ci ha fatto, piantandoci in asso! Ma la cosa che mi fa davvero rabbia è che quando stava con noi suonavamo nei locali di quint’ordine… e ora .. quelli hanno un ingaggio nel locale più ‘ in ‘  della città!” spiegò Riley con rancore.

“ Senza contare che… una volta tolti di mezzo loro… la scena si libererà per noi… “ ghignò Xander.

“ Mi piace quest’ultima possibilità…” ghignò Ben.

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Buffy sentì suonare il campanello e quando andò ad aprire non riuscì a credere ai propri occhi.

“ Faith, Andrew! Che bella sorpresa!” esclamò, abbracciandoli.

“ Pensavi che mi sarei persa il tuo grande debutto, B?” le sorrise l’altra ragazza, spaparanzandosi  sul divano, come se fosse a casa sua.

Tipico di Faith.

“ Già, Buffy. E guarda, io ho anche portato la mia videocamera! Devo immortalare quel momento a tutti i costi! “ esclamò Andrew, mostrandogliela, mentre si sedeva sul divano accanto a Faith, ma non senza prima chiedere il permesso alla padrona di casa.

“ Andy, sei un’ossessione con ‘sta videocamera! Scommetto che se tu  ne avessi avuta una il giorno che tua madre ti ha messo al mondo, avresti immortalato pure la tua stessa nascita!” lo prese in giro Faith, cominciando a giocare coi capelli biondi del ragazzo.

“ Anche se devo ammettere… che a volte ci divertiamo parecchio con quella videocamera..” gli sorrise maliziosa, prima di tirarlo a sé e baciarlo con impeto.

 

Faith e Andrew erano i migliori amici che Buffy aveva a san Francisco, la città dove aveva vissuto prima di trasferirsi a Sunnydale.

Siccome le loro famiglie abitavano vicine, i tre erano praticamente cresciuti assieme ed erano diventati inseparabili, tanto che anche dopo la partenza di Buffy avevano mantenuto i contatti, facendosi a turno qualche visita sporadica, per lo più nel periodo estivo.

Benché Andrew fosse di un anno più grande rispetto a loro, fin da bambine le due erano sempre riuscite a sottomettere il biondino ai propri voleri, soprattutto Faith che a furie di botte e minacce ne aveva fatto un po’ il suo schiavetto.

E le cose non erano cambiate , nemmeno adesso che quei due facevano coppia fissa: lui così remissivo, quieto e anche leggermente impacciato; e lei grintosa, dalla rissa facile e che non si faceva mai mettere i piedi in testa da nessuno.

Eppure, tra di loro c’era una storia seria che durava da quasi quattro anni ormai, della serie :  ‘ gli opposti si attraggono  ‘ !

Anche Buffy e Faith erano come il giorno e la notte, sotto ogni aspetto: la prima, bionda, solare, socievole e minuta di costituzione, e la seconda mora, dark sia nel trucco che  nel vestire, poco socievole e tutt’altro che gracilina.

Ma Buffy sapeva che sotto l’atteggiamento da dura, Faith nascondeva un cuore d’oro.

Non appena aveva saputo dell’ingaggio, Buffy aveva comunicato loro la notizia per telefono la sera stessa, ma non si sarebbe  mai aspettata che le facessero visita.

 

“ E poi, B, sono troppo curiosa di conoscere l’ormai celebre Mr. Ice, che finalmente sei riuscita ad  accalappiarti! Inoltre, voglio anche vedere chi è il bell’imbusto su cui ha messo le grinfie la nostra cara Will “ continuò Faith.

“ Contaci, F! Se sei così impaziente di conoscerli, oggi pomeriggio puoi venire ad assistere alle nostre prove, te l’ho detto che ora abbiamo..”

“ … una sala -prove – privata: e con questo fanno trentanove volte che ce lo ripeti!” le fece notare Andrew, con fare annoiato.

“ Ci pensi tu a dargli un pugno da parte mia?” disse Buffy con finta aria di sufficienza, scambiandosi uno sguardo d’intesa con l’amica.

 E fu quello che Faith fece.

“ Ouch!” si lamentò Andrew, massaggiandosi la spalla e costatando che tra di loro era ancora tutto come ai tempi dell’infanzia… ed era sempre lui e rimetterci.

 

 

Capitolo 20

 

Angel, William, Buffy e Willow fecero un grande respiro, mentre aspettavano che Clem li introducesse al pubblico.

Il sound-check del pomeriggio era andato a meraviglia, le canzoni le avevano ripassate alla perfezione, si sentivano più carichi che mai… e allora perché erano così agitati?

Forse perché una cosa era provare per due o tre amici che venivano a sentirli ogni tanto durante le prove; un’altra era  salire su un palco dove li attendeva più di un centinaio di persone, di cui la maggior parte erano perfetti sconosciuti.

 

Ma ormai Clem aveva già pronunciato il nome del gruppo ed erano partiti gli applausi per accoglierli e incoraggiarli: non potevano più tirarsi indietro.

Salirono sul palcoscenico, diedero una veloce occhiata alla platea che li osservava, cercando il sostegno dei volti amici, fecero un piccolo cenno con la mano, troppo emozionati per spiccicare parola, e partirono con il primo pezzo della scaletta programmata, un medley di ‘ Minority ‘ e ‘ Warning ‘ dei Greenday.

Il pubblico ne fu entusiasta.

Anche il secondo pezzo, ‘ Vehicles shock me ‘ dei Ghost of the Robot incontrò la stessa sorte.

Rincuorati, i quattro cominciarono anche a parlare, scherzare ed interagire un po’ con il loro pubblico, ma più che altro questa era una competenza dei due più estroversi: William e Buffy.

Scelsero di suonare anche qualche loro pezzo, e gli spettatori sembrarono gradirli parecchio.

 

Ognuno aveva invitato la sua parte di amici: Willow l’aveva chiesto alle sue compagne di università, Amy, Kate e Kennedy, che avevano accettato entusiaste, Anya aveva accolto l’invito di Angel, apprezzando il concerto, ma vedendola soprattutto come un’occasione d’oro per rimorchiare qualcuno.

Quindi, si era tirata al massimo e aveva passato in rassegna l’intera sala, mentre era impegnata a bere il suo drink nel modo più sensuale possibile, e alla fine il suo sguardo era caduto su un affascinante barista castano dalle mèches rossicce e non gli aveva più tolto gli occhi di dosso.

E il suo bersaglio sembrava ricambiare le occhiate, sorridente ed ammiccante.

 

< Se continua così, io e quel bel fustacchione finiremo presto per fare assieme un po’ di quella ginnastica che mi piace tanto fare!>  pensò lei, fiduciosa ed ottimista.

 

Gli urli e gli incitamenti più sfegatati provenivano dal tavolo centrale per sei persone, formato da Wesley, Tara, Doyle, Cordelia,  Andrew e Faith, che avevano legato molto, dopo che i rispettivi amici li avevano presentati.

Non disdegnavano l’idea di una possibile uscita a sei, anzi, coinvolgendo anche le due coppiette sul palco, anche un’uscita a dieci.

E tra uno sbaciucchiamento e l’altro, sostenevano la band con grandissimo impegno.

 

In fondo alla sala c’era un altro tavolo da sei che osservava il gruppo che si stava esibendo, ma con tutt’altre intenzioni: Xander stava abbracciato ad una ragazza dai lunghi capelli corvini, mentre Riley e Ben erano avvinghiati a due bionde.

“ Allora, hai capito, Dru? E’ lei!” esclamò Xander, indicando la chitarrista, mentre la ragazza strusciava il viso contro il suo.

“ Non c’era bisogno che me la indicassi, amore, l’avevo capito da come lei e William continuano a guardarsi : come se non esistessero che l’uno per l’altra… quanto sono patetici!” commentò Drusilla, prima di baciare Xander, incurante della gente che li osservava.

“ Tu che dici, Harm? “ continuò lei, rivolta alla biondina incollata a Ben.

“ Hai pienamente ragione, sorellina, non li sopporto! Lei poi è così insignificante…” annuì Harmony.

“… anche se, in fondo.. io devo un favore a William: se lui non si fosse levato dalla scatole, io non ti avrei mai conosciuto!” mormorò, tornando a baciare il suo ragazzo.

“ Non farti prendere da sciocchi sentimentalismi, Harm! Su quel palco ci dev’essere solo e soltanto un gruppo, e non sono di certo quei quattro incapaci! Dico bene, amore?” esclamò la terza ragazza, senza staccarsi dall’abbraccio di Riley.

“ Mi hai tolto le parole di bocca, Darla, non so come ci riesci tutte le volte, dolcezza!” commentò Riley, baciandola con irruenza.

“ Tenetevi pronte, mi sa che stanno per finire !” le avvisò Xander.

“ E’ vero. Noi penseremo a distrarre William, voi non perdete di vista la bionda!” aggiunse Riley.

“ Sapete già cosa fare, non e vero, piccola?” continuò Xander, guardando la sua ragazza.

“ Certo, mio Capitano, abbiamo imparato la parte a memoria…” sorrise lei.

Non appena vide il gruppo sul palco fare i ringraziamenti finali e i saluti, fece segno alle altre due di tenersi pronte.

Infatti, dopo aver ricevuto l’ultimo caloroso applauso, i quattro sparirono.

 

Xander e gli altri due si erano già allontanati in cerca  di William e lo beccarono prima che raggiungesse i suoi amici, o peggio, la sua ragazza.

“ Hey, vecchio mio, bel concerto davvero! Vieni al nostro tavolo, ti offriamo una birra, te la sei proprio meritata!” lo invitò Xander e William accettò, anche perché difficilmente diceva di no a una birra.

“ Beh, e le versioni maledettamente odiose di Qui, Quo e Qua in gonnella dove sono?” si domandò William, sedendosi coi tre al tavolo.

“ A parte  che dovresti mostrare un po’ più rispetto per le nostre ragazze, non sono qui, avevano altro da fare…” si mantenne sul vago Riley.

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Drusilla fu quella che per prima avvistò Buffy, che aveva deciso di andare in bagno a darsi un attimo una rinfrescata.

Quale occasione più propizia?

Richiamò l’amica e la sorella, e la seguirono in bagno.

Vedendo dallo specchio che tre ragazze la stavano fissando insistentemente, Buffy si voltò.

“ Avete bisogno di qualcosa?” domandò, con un sorriso di convenzione.

“ Volevamo solo farti i complimenti, siete stati bravi!” disse Darla, rivolgendole lo stesso sorriso.

“… anche se, oltre ai complimenti, volevamo anche esprimerti tutta la nostra compassione, poverina…” aggiunse, rendendo la sua interlocutrice alquanto perplessa.

“ Che vuoi insinuare?” disse, aggrottando le sopracciglia.

“ Beh, tu sei la ragazza di William, no?” intervenne Harmony, mentre la squadrava con aria di superiorità.

“ Non dev’essere piacevole dividerlo con tutte le altre che si ritrova, vero?” le domandò con naturalezza.

“ Ma di che accidenti state parlando? E chi diavolo siete voi?”

“ Non l’hai ancora capito? Siamo le sue ex, ai tempi in cui suonava nell’altro gruppo. Si è preso gioco di ognuna di noi, ci ha illuse, sedotte e usate per poi gettarci via come un fazzoletto, senza che nessuna sapesse dell’altra, e quando l’abbiamo capito era troppo tardi, quel bastardo!” esclamò Drusilla, scrutandola coi suoi grandi e profondi occhi scuri, dai riflessi violetti.

“ No, non può essere… lui.. lui non è così..” balbettò Buffy, non volendo credere a quelle parole.

 

“ Del resto, non si può negare che sia irresistibile. E poi, a letto è qualcosa d unico; per quanto lo detesti, è un’esperienza che non riesco a rimpiangere!” continuò Darla, sapendo già di toccare il tasto giusto.

“ Eh, sì: Orsetto Biondo non si dimentica! Andiamo, non vorrai negare che sotto le lenzuola sia impagabile? Io tremo al solo ricordo!” aggiunse Harmony, facendosi aria con le mani, mentre Buffy la inceneriva con lo sguardo per il modo in cui si era azzardata a chiamare il * suo * William, un orrendo nomignolo tra l’altro.

Tuttavia, non rispose a quella domanda, e Drusilla colse nel segno.

“ Oh, mio dio! Voi due non l’avete ancora fatto!” dedusse e Buffy arrossì, dandole così un’altra preziosa informazione.

“ Non mi dirai che sei ancora vergine!” continuò la mora, centrando in pieno il bersaglio.

“ E’ per questo che gli interessi: ma certo, tu per lui sei solo una sfida, e mentre aspetta di vincerla chissà quante altre ragazze, vere donne, si fa nel frattempo… del resto, quell’infame deve pur divertirsi . Fammi un po’ indovinare: scommetto che ti dice che esce coi suoi amici…” aggiunse Darla.

“ E’ così, lui esce davvero con i suoi amici!” replicò Buffy, non volendo più ascoltare un’altra sola parola.

“ Povera piccola illusa, ma cosa credevi? Che tu fossi speciale per lui? Non appena otterrà da te ciò che vuole ti scaricherà, così come ha fatto con tutte!” l’avvisò Drusilla.

“ Smettetela, lasciatemi in pace! Siete solo tre bugiarde invidiose malelingue!” urlò Buffy, quasi con le lacrime agli occhi, uscendo in fretta e furia, mentre le tre ragazze sorridevano beffarde.

 

“ Il mio Capitano sarà molto contento!” esordì Drusilla, battendo le mani felice.

“ E poi tu sei stata bravissima: ma come hai fatto a capire che era vergine? Se non ti conoscessi meglio, sorellina, direi che a volte tu sei una visionaria!” si complimentò Harmony.

“ Beh, cara, anche il tuo ‘ Orsetto Biondo ‘ è stato provvidenziale: era verde di rabbia! Solo a te poteva venire in mente un nomignolo simile!” sorrise Darla e tutte e tre finirono per ridere.

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Buffy era tornata nella sala principale.

Le tre coppie del tavolo centrale erano in momento d’intimità, Angel e Willow si erano appartati nella saletta di sopra, le amiche di Willow parlottavano tra loro, Anya era intenta a flirtare a distanza col bel barista che aveva puntato; però di William nessuna traccia.

Ma prima che si potesse preoccupare, lui le apparì alle spalle, cingendola da dietro.

“ Cercavi me, raggio di sole?” le sussurrò.

“ Si può sapere dove ti eri cacciato?”sbottò lei, alquanto distaccata.

“ Beh, c’erano quelli del mio vecchio gruppo che mi hanno invitato a bere qualcosa con loro… sai, te li avrei anche presentati, ma si sono dileguati, dicendo che avevano un impegno urgente che non potevano proprio rimandare, valli a capire! Sarà per la prossima volta !” spiegò lui, un po’ disorientato dalla sua reazione.

Buffy sembrò addolcirsi: non era il caso di fare una discussione inutile, non era il momento.

Quella era una serata da vivere festeggiando, senza farsi offuscare la mente da pensieri negativi.

Infatti li scacciò via e riuscì a godersi la serata in compagnia dei suoi amici e di William.

Dopotutto, era la parola di tre perfette sconosciute contro quella del suo ragazzo, e alla fine aveva deciso di credere a lui.

 

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Il pomeriggio seguente, la lezione dell’ultima fascia oraria era stata sospesa e Buffy ne aveva approfittato per andar a trovar William a casa sua.

Erano accoccolati sul divano, con addosso solo i jeans, quando il suono di arrivo sms al cellulare del ragazzo li distrasse.

Buffy lo vide leggere il messaggio con un largo sorriso sulle labbra, per poi buttar il telefonino sull’altro divano.

“ Amore, vado a mettermi su un maglione e a prendere il giaccone, così poi usciamo!” l’avvisò lui, salendo in camera sua.

Buffy aveva lo sguardo fisso sull’altro divano, mentre si rivestiva.

 

< A cos’era dovuto quel sorriso?>

 

Del resto sarebbe bastato un attimo per controllargli il cellulare, ma avrebbe significato invadere la sua privacy.

Anche se in fondo si trattava di un’innocente curiosità, giusto per stare più tranquilla, non c’era niente di sbagliato.

 

Mentre litigava ancora con se stessa, con una mano aveva già afferrato il cellulare, rintracciando l’ultimo sms ricevuto, senza resistere alla tentazione di leggerlo:

 

‘ Ciao mio caro William, non hai idea di quanto mi manchi! Ma per fortuna, questa settimana vengo a Sunnydale, così possiamo stare un po’ assieme, finalmente, mi sembra passata un’eternità dall’ultima volta. Arrivo venerdì col treno delle 16:30, vieni a prendermi alla stazione, ci conto! Non vedo l’ora, e non prendere altri impegni, perché ti voglio tutto per me, un bacione grosso, grosso. Dawn. ‘

 

< E questa chi è? Che vuole da William? E soprattutto, perché William sorrideva all’idea di vedersi con questa?>  pensò Buffy confusa, rimettendo il cellulare a posto prima che lui ritornasse.

 

 

Capitolo 21

 

Improvvisamente, quelle voci della sera prima che era riuscita a rimuovere, si riaffollarono con insistenza nella sua mente, incrementando la paranoia.

 

< ‘ Non dev’essere piacevole dividerlo con tutte le altre che ha, vero? ‘ . No, non è vero, lui non è così.

‘ sei solo una sfida per lui… Del resto, il ragazzo deve pur divertirsi…’. Però, è vero, io non mi sono mai concessa a lui, e se lui stesse cominciando a stancarsi di me e a cercare altrove? Dopotutto, lui ha certe esigenze, ed io non gliele ho ancora soddisfatte…

‘ Scommetto che ti dice che esce coi suoi amici ‘ . No, non può usarlo come alibi: William non mi mentirebbe mai… un momento! Su due cose mi ha mentito, si ok, erano due stupidaggini senza nessuna importanza… ma se non fossero l’unica cosa su cui mi ha detto una bugia?>

 

“ Buffy, hey? E’ la quinta volta che ti chiamo. Si può sapere a che pensi?” esclamò William, che era già tornato e la osservava da un po’, per poi sventolarle la mano davanti.

Buffy si ridestò dai suoi pensieri, guardandolo, ma decise di non affrontare con lui una discussione che di sicuro sarebbe sfociata in una litigata senza precedenti.

“ Uh! Niente William, pensavo agli esami che devo preparare…” mentì lei.

“ … usciamo, che è meglio!” aggiunse, infilandosi il giubbotto.

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“ Will, io credo che William abbia un’altra!” le rivelò Buffy, la sera stessa, mentre erano sedute ad  un  tavolo  del  ‘Magic Box ’.

Willow per poco non le sputò in faccia l’aranciata che stava bevendo.

“ Oh, andiamo, Buffy, questa sì che è bella! Per favore, non dirne più: ma se William è pazzo di te!” rise la rossa scettica come non mai.

“ No, Will. Tu non lo sai, ma ieri, subito dopo il concerto, sono venute a parlarmi tre ragazze. Mi hanno detto che erano le sue ex.. e che lui è pieno di donne che prende in giro come più gli pare e piace…”

“ E tu credi alla parola di tre perfette sconosciute che probabilmente sono solo tre fanatiche che si sono inventate tutto perché sono invidiose?” ribattè Willow.

“ E’ la stessa cosa che mi sono detta io, e infatti non avevo dato molto peso alle loro chiacchiere. Ma oggi pomeriggio, ero a casa di William… e va beh, ti risparmio i particolari, puoi immaginare.. “ spiegò lei, un po’ imbarazzata nell’ultima parte.

“ Fatto sta, che all’improvviso gli arriva un messaggio, lui l’ha letto con un sorriso compiaciuto e poi si è allontanato un attimo; allora io, mi vergogno come una ladra, ma ne ho approfittato per controllargli il messaggio… e indovina? E’ di una certa Dawn, che dice che gli manca tantissimo, che è una vita che non si vedono e nel weekend viene a trovarlo e lo vuole tutto per sé per passare un po’ di tempo assieme…” continuò, innervosendosi.

“ Ma dai, Buffy, mi sembra strano… ci dev’essere una spiegazione…”

“ E’ quello che ho intenzione di scoprire!”

“ Non starai macchinando qualcosa, Cacciatrice?” ribattè Willow, ma la sua non era una semplice presa in giro.

“ Dico sul serio, qualunque cosa tu abbia in mente, lascia perdere, è meglio, potresti davvero combinarla grossa!”

“ No, non riuscirai a farmi cambiare idea! Ho detto che ho intenzione di scoprire cosa sta succedendo e giuro che lo farò!” affermò la bionda risoluta, picchiando il pugno sul tavolo.

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Era Venerdì pomeriggio, l’orologio della stazione segnava le quattro e un quarto, e Buffy era già di pattuglia, ben nascosta dietro il cartellone dell’orario dei treni, su un binario che non c’entrava nulla col treno che doveva arrivare da Los Angeles.

Quella mattina, William le aveva detto che aveva un impegno irrevocabile, e lei, nel pessimismo più nero, si aspettava di vederlo sbucare dal sottopassaggio da un momento all’altro.

Infatti, dopo cinque minuti circa, lo vide fare la sua comparsa, per poi aggirarsi impaziente avanti e indietro lungo il binario designato.

Buffy tremava al pensiero di scoprire un’amara verità, ma doveva essere pronta e avere il coraggio di affrontarlo a quattrocchi.

L’altoparlante annunciò l’arrivo del treno, e William, vedendolo avvicinarsi progressivamente, si posizionò al centro del binario, guardando ogni vagone che passava, finché trovò la persona che stava cercando e le fece segno per farsi vedere da lei.

Col cuore in gola e l’umore a terra, Buffy vide scendere dal treno una ragazza decisamente carina,  snella, slanciata e con lunghi lucenti capelli castani che le ricadevano morbidi dietro le spalle.

Non poteva esserne certa data la lontananza, ma le sembrava molto giovane.

 

“ William!” esclamò, posando i bagagli a terra e gettandogli le braccia al collo.

“ Dawn, piccola, mi sei mancata!” sorrise lui, stringendola a sé.

 

Era troppo: Buffy uscì allo scoperto, e dalla fretta che aveva di raggiungerli attraversò direttamente i binari, senza servirsi dei sottopassaggi.

“ William, come hai potuto? E così, sarebbe questo l’impegno improvviso al quale non potevi rinunciare!” sbottò la bionda, guardandolo infuriata quanto amareggiata.

Non era il modo in cui la stava guardando l’altra, che ne sembrava addirittura divertita.

“ Buffy, guarda che non è come pensi..” cercò di giustificarsi lui, staccandosi gentilmente dall’abbraccio di Dawn.

“ Ah no? Io so solo che stai nelle braccia di un’altra… e per l’amor del cielo, William! Non è un po’ troppo piccola per te? Non le do più di diciassette anni!” continuò la bionda.

“ A dire il vero, ne faccio quindici tra pochi mesi… Sul serio ne dimostro diciassette? Mi stai già simpatica, lo sai?” le sorrise la castana.

Buffy non ci vedeva più dalla rabbia: quella le stava portando via il ragazzo sotto i suoi occhi e la trovava pure simpatica? Come poteva prendersi gioco di lei, così?

“ Allora, è questa la famosa Buffy di cui mi hai parlato tanto, Billy?” continuò, rivolta al biondo.

Buffy, si fece perplessa.

 

< Cosa? Le ha parlato di me?! Aspetta, oh cavolo, e se fosse…>

 

Ma l’adolescente interruppe i suoi pensieri.

“ Piacere di conoscerti, Buffy: sono Dawn Leather … nonché la sorellina di William!” le strinse la mano, sorridente.

“ So- so- sorella?” balbettò la bionda con voce flebile, desiderando che la terra si aprisse sotto i suoi piedi in quel preciso istante e la inghiottisse in una voragine.

“ E’ quello che ho tentato di dirti, gelosona che non sei altro!” le rinfacciò William, ma c’era una certa durezza nel suo tono. Non era una delle sue solite battute.

“ Io.. io non ho parole per scusarmi, con tutti e due! Sono stata una stupida, un’idiota completa, una..”

“ Sai,  Billy non ha fatto mistero nemmeno del tuo burrascoso temperamento, quindi… me l’aspettavo una reazione del genere da parte tua!” spiegò Dawn.

Nonostante Buffy si sentisse ancora un essere spregevole, la curiosità era troppa.

“ Billy?” esclamò, interrogando il suo ragazzo con gli occhi.

“ Beh, prima cosa, è il suo diminutivo, e poi… è o non è il sosia perfetto di Billy Idol?” le fece notare Dawn con un lieve sorriso.

In un qualsiasi altro frangente quell’osservazione avrebbe scatenato una risatina generale, ma non in quel momento.

 

“ E comunque, non ci provare nemmeno: solo a lei permetto di chiamarmi così, vero, Briciola?” disse lui, sorridendo alla sorella.

Ma smise di sorridere quando tornò a guardare Buffy.

“ E ora, se permetti, sono io a fare le domande: per l’inferno maledetto, tu che ci fai qui? Non può essere solo una semplice coincidenza!” la mise alle strette lui.

“ William, ti prego perdonami, io non volevo.. non so che mi è preso.. è tutta colpa di quelle tre streghe, da quando le ho incontrate.. “ iniziò ad agitarsi lei.

“ Di che stai parlando?” la interruppe lui.

“ Sai, dopo il concerto sono venute a parlarmi tre ragazze, due bionde e una bruna, ed è soprattutto quest’ultima che mi ha detto delle cose terribili su di te: che non devo farmi illusioni di poter avere una storia seria con te… che tu vuoi divertirti e basta, proprio come hai fatto con loro, visto che erano le tue ex..”

“ Ex?! Non sono mie ex! Io non sono mai stato con.. aspetta! Due bionde e una bruna, hai detto?” ripeté lui, pensieroso.

“ Ma certo! Ecco perché non c’erano quella sera: Xander e gli altri mi avevano detto che non erano venute, invece… erano solo impegnate ad intortare te con le loro infamie fasulle sul mio conto, e quella Dru… ha sempre avuto le doti da incantatrice…” borbottò lui.

“ Ma di cosa stai parlando?” lo interruppe Buffy, perché stavolta era lei a non capirci più niente.

“ Ricordi il gruppo in cui suonavo prima? Ti ho detto che non ci siamo separati nel migliore dei modi. Credevo che quella sera fossero venuti a vederci in segno di riappacificazione, e invece quei bastardi meditavano di pugnalarmi alle spalle, ricorrendo a quelle tre oche delle loro ragazze! Buffy, non devi credere a una sola parola di quello che ti hanno detto. Io non ho mai avuto niente a che fare con loro, né mai ho voluto o vorrò averci a che fare…” la rassicurò.

“ E infatti, io non ho dato retta a nessuna di loro, lo sapevo che non era possibile. Volevo credere pienamente in te…” rispose lei, ma poi fece il grave errore di affrontare un argomento che non avrebbe dovuto nemmeno accennare.

“… ma quando ho letto quel messaggio sul tuo cellulare…”

 

“ TU COSA?!”  tuonò William, tenendola per un braccio.

“ Come hai potuto, Buffy? Te l’avevo detto che avevo un impegno improvviso, che bisogno avevi di controllare? Avevo solo promesso a mia sorella che avremmo passato un po’ di tempo per conto nostro, dato che sono più di sei mesi che non ci vediamo…” continuò, parlandole freddamente e aumentando la stretta.

“ Scusami, hai tutte le ragioni, ma è stato più forte di me.. ho sbagliato, non avrei mai dovuto.. perdonami..” disse lei, con le lacrime agli occhi.

Le stava facendo male, non tanto per la stretta al braccio, ma per il gelo e lo sdegno con cui la stava guardando.

Dawn si mise in mezzo, separandolo da Buffy.

“ Calmati, William, è solo un malinteso…” cercò di sdrammatizzare lei.

“ No, Dawn, non è così semplice, è molto più di un malinteso..” le disse, accarezzandole teneramente i capelli, per poi rivolgersi di nuovo a Buffy.

Nel suo sguardo non c’erano più il gelo e la rabbia di prima, c’era qualcosa di molto più grave: tristezza, ma soprattutto delusione.

“ .. è una questione di fiducia, fiducia che tu non hai avuto in me, Buffy. Credevo che fossi diversa, che fossi molto più forte, e invece alla prima maledetta sciocchezza ti sei subito mostrata per quello che ancora sei: un’infantile ragazzina così insicura da crearsi assurde paranoie. E su queste basi… io non credo di essere pronto per costruire qualcosa di serio..”

Per Buffy ogni frase era una coltellata dritta al cuore, che la trafiggeva sempre più; fino ad arrivare a quelle quattro parole che di colpo le tolsero ogni speranza.

“ E’ finita tra noi!”

Ma quelle quattro parole costavano care anche al ragazzo, che a stento riuscì a trattenere una lacrima e a reprimere un singhiozzo nella voce.

 

 

 

 

Capitolo 22

 

“ Vieni Dawn, andiamo a casa!” si rivolse alla sorella allontanandosi.

Buffy non aveva nemmeno la forza di fermarlo, chiamarlo, chiedergli di tornare, e ormai lui era sparito nel sottopassaggio.

 

“ E’ tutta colpa mia: se non fossi mai venuta, se non ti avessi mai inviato quel messaggio…” si rimproverò Dawn, col viso bagnato dalle lacrime che aveva iniziato a versare dopo avere assistito all’intera scena.

“ No, non dirlo nemmeno per scherzo! E’ solo un problema tra me e lei. Tu non hai nessunissima colpa, hai capito? Vieni qui, Briciola!” la consolò William, abbracciandola.

“ Ma io.. non capisco.. Tu sembravi tenerci tanto a lei..” continuò la ragazzina, asciugandosi le lacrime.

“ E ci tengo ancora, ma dopo quello che è successo non posso più… tu sai perché ho reagito così!”

“ Sì, lo so, sempre per quella storia… ma non puoi sempre pensare al passato!”

“ Hai ragione, ma tu sai quello che ho sofferto…”

“… e quanta paura hai di poter soffrire ancora!” finì la frase lei per lui, stringendogli la mano.

“ Già, però.. non pensiamoci più adesso! Lo sai che il tuo fratellone è un osso duro e non si abbatte facilmente! E poi ti ho promesso una serata noi due soltanto, e sai che mantengo sempre le mie promesse!” si finse allegro lui, ma non la diede bere né a Dawn, né soprattutto a se stesso.

 

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Buffy crollò a terra sul binario, versando tutte le lacrime che aveva, finché esausta tornò a casa.

La sollevava il fatto che sua madre fosse nuovamente via per lavoro e che non sarebbe rientrata prima delle vacanze natalizie.

Di sicuro le sarebbe stata di gran conforto, come succedeva il più delle volte, ma per il momento non aveva voglia di parlarne con nessuno… neanche con Willow.

Ma doveva chiamarla per un altro motivo.

“ Pronto?” rispose  Willow, dall’altra parte del ricevitore.

“ Ciao Will..” disse Buffy, con voce leggermente rotta.

“ Buffy, che c’è? Non stai bene?” si preoccupò l’altra.

“ Diciamo che ho visto giorni migliori. Volevo solo dirti che.. lo so che domani ci sono le prove, ma non me la sento proprio di venire… Ci vediamo direttamente al Bronze domenica… tanto anche se per una volta non ripassiamo non credo sia un problema, e poi so già tutto a memoria..”

“ Ok, Buffy, sì, lo penso anch’io. E comunque, Angel mi ha detto che William gli ha fatto sapere che domani non viene neppure lui..” le spiegò Willow, e sentendo quel nome a Buffy si formò un groppo in gola.

“.. ma Buffy… non è che tra voi due è successo qualcosa, vero?” domandò con discrezione l’amica.

“ Will, ora ti devo lasciare. Ci vediamo domenica sera!” riattaccò in fretta Buffy.

Un solo secondo ancora e non avrebbe retto. Si era sbagliata: aveva ancora qualche lacrima e le versò tutte sul cuscino del suo letto, sul quale si era buttata.

 

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Era domenica sera, e fino a quel momento Buffy era riuscita a tenere Willow all’oscuro di tutto.

Mentre si recava al Bronze, nella sua testa aleggiava un solo pensiero.

 

< Lui sarà lì, per forza, quindi mi tocca rivederlo… Come faccio? Non avrò nemmeno il coraggio di affrontare il suo sguardo… figuriamoci parlargli… ma tanto lui non mi dirà niente… ha già parlato fin troppo l’ultima volta. Sì, certo, sicuro, io sono stata un’idiota completa, ma anche lui non è che avesse tutte le ragioni… no, chi prendo in giro? Le aveva tutte. Però… mi sembra che abbia esagerato… addirittura far- farla fin.. finita  …>

 

E a quel punto le lacrime si sporsero minacciose dai suoi occhi, ma lei le ricacciò indietro, scuotendo la testa.

Non c’era più tempo per i pensieri. Era arrivata a destinazione e doveva affrontare la realtà.

Accostò la macchina e tirò fuori le sue cose, entrando nel locale dal retro.

Trovò Willow e Angel, che stavano ultimando i preparativi.

“ Buffy, come ti senti? Meglio, mi auguro! Com’è che non sei arrivata con William?” s’interessò l’amica, e mentre Buffy si sforzava di trovare una risposta coerente e plausibile, il biondo ossigenato fece il suo ingresso.

“ Ciao ragazzi. Allora, vediamo di iniziare al più presto questo maledetto show, perché prima finisce e meglio è!” sbottò, sistemandosi alla batteria, senza degnare di uno sguardo Buffy.

 

Ma il ragazzo aveva agito così per un motivo ben preciso: se l’avesse guardata, le avesse parlato e lei gli avesse rivolto uno dei suoi radiosi sorrisi… lui sarebbe caduto di nuovo sotto il suo incantesimo… e non poteva permetterselo.

 

Angel e Willow si guardarono perplessi, chiedendosi silenziosamente cosa fosse successo, e qualunque cosa fosse, temevano già che non prevedeva nulla di buono.

Ormai  mancava poco all’inizio del concerto.

Il locale era gremito di gente, che attendeva ansiosa di assistere allo spettacolo.

Per quella volta, i loro amici non erano presenti, ma nascosti tra la folla Xander, Riley, Ben e le loro ragazze li osservavano.

 

“ Io proprio non capisco: hai detto che le avete parlato e che era sconvolta, non è vero Dru?”  chiese Xander innervosito.

Drusilla si limitò ad annuire.

“ E allora perché accidenti stasera si esibiscono di nuovo su quel palco, tranquilli e beati come se nulla fosse successo?” sbottò il suo ragazzo.

“ Io non me lo spiego: avevamo fatto un così bel lavoro… che fatica inutile!” si lamentò Darla.

“ Tanto vale che ce ne andiamo, non mi va di fare il bis di questo strazio!” sbuffò Harmony.

“ No, restiamo almeno all’inizio. Magari, non è detta l’ultima parola…” suggerì Ben e i sei decisero di aspettare.

 

Ci fu la consueta presentazione di Clem con i conseguenti applausi di incoraggiamento, ancora più forti da parte di chi aveva già assistito alla loro prima esibizione.

Quello che cambiò fu il modo in cui i Chosen Ones si presentarono al loro pubblico, più precisamente i due che fungevano un po’ da animatori del gruppo.

Infatti, Buffy si limitò ad un cenno con la testa, senza una sola parola o un ringraziamento, e iniziò l’attacco, sbagliandolo clamorosamente, tanto che Willow e Angel capirono di che canzone si trattava solo perché ricordavano quale fosse la prima nella scaletta e riuscirono a salvare la situazione.

Per quanto riguardava William, lui sembrava uno zombie e probabilmente un’ameba avrebbe suonato quella batteria con più vitalità.

 

Il pubblico rimase sconcertato, mentre Xander e la sua combriccola se la ridevano della grossa.

“ Allora, è stata brava la tua Principessa?” esordì Drusilla, sorridendo al suo ragazzo.

“ Altrochè! Guarda come sono nel pallone, avete totalmente azzerato l’armonia che regnava nel loro gruppo, siete state grandiose!” approvò Xander, baciandola.

“ Ancora un paio di canzoni e scommetto che il pubblico inizierà a tirare loro addosso qualcosa!” rise Ben.

“ Già, quindi teniamoci pronti… e ragazze, voi sapete già qual è il vostro compito!” disse Riley, chinandosi sulla bocca della sua ragazza.

“ Non ti preoccupare, amore: lo tengo d’occhio da quando siamo entrati e non lo perderò certo di vista, sta’ tranquillo!” gli assicurò Darla tra un bacio e l’altro.

“ Tra poco su quel palco salirà chi davvero merita! Sarà un successo, e domani le mie amiche saranno verdi d’invidia!” ridacchiò Harmony, stringendosi a Ben.

 

Le previsioni di Ben erano esatte: nella canzone seguente, Buffy si innervosì al punto di rompere una corda della chitarra, William, perso com’era nei suoi pensieri, non capiva nemmeno più quello che stava facendo, Angel, confuso dalla situazione che si era creata, si era momentaneamente scordato la sequenza degli accordi… e di conseguenza, Willow aveva cominciato a prendere una stecca dopo l’altra.

In parole povere, era stato un completo disastro, e i fischi da parte del pubblico e le intimidazioni a ritirarsi si erano fatti sempre più insistenti, tanto che a metà della terza canzone, i quattro decisero di seguire quel consiglio: piantarono lì i loro strumenti, allontanandosi dal locale.

 

Clem stava già iniziando a disperarsi, cercando un modo qualunque di intrattenere il pubblico deluso, quando gli si avvicinarono le tre ragazze.

“ Sai, se ti interessa, qui ci sono dei nostri amici che sarebbero disposti a salir sul palco e suonare qualcosa..” gli propose Darla.

“ Fidati, sono piuttosto bravi, non sono certo dei dilettanti alle prime armi.. ti assicuro che al pubblico piaceranno!” le diede man forte Drusilla.

“ Tanto, al momento non hai niente da perdere, no? O ti fidi.. o ti sorbisci le lamentele di tutta questa gente!” aggiunse Harmony.

 In effetti, quel ragionamento non faceva una grinza… e Clem al momento aveva davvero bisogno di un diversivo qualsiasi.

“ E va bene, mi voglio fidare. Avete detto che sono abbastanza bravi, no? Dite loro di andare a prendere gli strumenti e tenersi pronti.. tra un po’ li presento. A proposito, com’è che si chiama il gruppo?” s’informò Clem.

“ Sono gli ’ Initiative ‘, e per quanto riguarda gli strumenti, sono già pronti a salire!” gli assicurò Darla, mentre Drusilla era corsa a dar la notizia ai ragazzi e Harmony era andata sul palcoscenico a spostare gli strumenti di troppo.

 

**********************************************

 

Appena fuori dal Bronze, Buffy voleva solo salire in macchina e dimenticarsi quell’orrenda serata, ma Willow non gliene diede la possibilità.

 “ Eh no, non te la squagli così facilmente: tu adesso mi spieghi che accidenti è preso a te e William per farci fare una figuraccia del genere!” sbottò la rossa.

“ Willow ha ragione: se avete qualche scaramuccia tra di voi, non è giusto che tutto il gruppo ci vada di mezzo… anche se ormai è fatta, credo che questa sia la fine dei Chosen Ones. Che dire? E’ stato bello, anche se è durato troppo poco… grazie a voi due!” disse Angel, guardando i due biondi con aria di rimprovero.

“… aggiungerei anche che non bisognerebbe mischiar la vita privata con la musica… ma io sono l’ultimo che può parlare.. “  aggiunse, sorridendo a Willow e tenendola per mano.

Sia William che Buffy erano sul punto di dire qualcosa, ma furono interrotti dall’annuncio che Clem stava facendo all’interno, col microfono.

 

<< Un attimo di attenzione. Vi prego di scusarmi, probabilmente per i Chosen Ones non era serata, ma lo show continua, perché a tenerci compagnia ci sono gli  ‘ Initiative ‘ , facciamo loro un bell’applauso! >>

 

Sentendo quel nome, William alzò gli occhi.

“ Quei bastardi! Per l’inferno maledetto, ecco cosa volevano!” imprecò il biondo.

“ Quelle dannate megere!” borbottò Buffy tra sé e sé, cominciando a capire tutto.

 

Willow e Angel ci capivano sempre meno.

“ Avete visto? Quelli ci hanno soffiato il posto e la colpa è solo vostra e della vostra stupida litigata!” li rimproverò Willow.

“ Io non la chiamerei stupida litigata: io e…” mormorò Buffy tremante

“ Io e Buffy ormai ci siamo lasciati!” esclamò William, con voce così bassa che gli altri a stento riuscirono a udire.

Willow si avvicinò a Buffy, e vedendo i suoi occhi lucidi capì che era prossima al pianto, e corse subito ai ripari.

“ E’ stata una brutta serata per tutti, e visto che non c’è  più niente da fare, Buffy e io ce ne andiamo. Ciao a entrambi!” disse, allontanandosi con lei verso il parcheggio.

 

“ Buffy, mi dispiace così tanto… io non immaginavo.. Coraggio, sei libera di sfogarti, ti farà bene!” l’abbracciò l’amica e lei inondò la sua giacca con le lacrime, finché i suoi singhiozzi e sussulti non scemarono.

 

“ Buffy… te la sentiresti di raccontarmi un po’ quello che è successo?” le chiese Willow col massimo tatto, e l’amica, asciugandosi le lacrime, le raccontò per filo e per segno tutto.

 

“ Ecco cos’avevi in mente quando abbiamo fatto quel discorso al bar! Buffy, io te l’avev…”  

“ No, Willow, non provarci neanche! L’ultima cosa di cui ho bisogno adesso è uno dei tuoi  dannati    te l’avevo detto ‘!” sbottò Buffy con tono acido, ma si rese subito conto di come aveva reagito.

“ Oh, Will, perdonami. Lo vedi? Sono orribile, me la prendo con te che non c’entri nulla, mentre la colpa  è soltanto mia e della mia stupida gelosia ingiustificata..” si rimproverò lei.

“ Buffy, smettila, non puoi darti sempre tutte le colpe! Sai, credo che anch’io avrei reagito nel tuo stesso modo in fondo.. Dopotutto, non lo sapevi nemmeno che William avesse una sorella!” la rincuorò l’amica.

“ Già… è questo il punto: lui non mi ha mai voluto parlare della sua famiglia, del suo passato… è così schivo.. e non so perché…” mormorò Buffy, ricominciando a singhiozzare.

“ L’unica cosa che so è che tu non puoi guidare in queste condizioni: coraggio, dammi le chiavi, ti riporto a casa io…” disse la rossa e la bionda obbedì, consegnandole le chiavi.

“ Will, cosa farei senza di te?” si sforzò di sorriderle Buffy, mentre salivano in macchina.

“ E’ per questo che ci sono i veri amici, no?” le sorrise l’altra, mettendo in moto.

 

 

Capitolo 23

( parole estratte da ‘ Walk through the fire ‘ e ‘ Going to the motions ‘ del Musical di BtvS)

 

************************************** ( Contemporaneamente)

 

Angel guardava William tirare l’ennesimo calcio al muretto, imprecando.

“ Sai, noi due ci conosciamo poco o niente, ma ti ammiravo per due cose: per quanto tenevi al gruppo… e per quanto ci tenevi a Buffy, ma ora che ti vedo così… probabilmente non ho capito nulla di te!” sentenziò Angel.

William smise di prendersela col muro, iniziando a ridere,  m era una risata amara e vuota.

“ Risparmiati la paternale, amico, tu non sai proprio niente! Credi che quel gruppo adesso sta esibendosi per puro caso? Quelli non aspettavano altro che vederci in difficoltà per approfittare della situazione. Era il mio vecchio gruppo, si sono finti nuovamente miei amici e poi mi hanno pugnalato alle spalle. Vuoi sapere come? Hanno mandato in missione quelle tre oche patentate delle loro ragazze, perché intortassero Buffy coi loro discorsi fasulli, così lei alla prima occasione ci è cascata in pieno, non si è fidata d me… mi ha controllato il cellulare e .. mi ha addirittura spiato, ti rendi conto? Non è più quella che credevo di conoscere. Un conto è essere un pochino gelosi com’è normale che sia, ma lei ha esagerato, proprio come…” iniziò a parlare a raffica il biondo, come un fiume in piena, ma si arrestò di colpo.

Angel l’aveva ascoltato in silenzio, immaginandosi cosa stesse passando.

“ Volevano il locale? Che se lo prendessero maledettamente… ma che diritto avevano di rovinare quello che mi sta più a cuore?” continuò il suo sfogo William, in tono dimesso, quasi con le lacrime agli occhi.

 

“ Fammi un po’ indovinare: ora hai intenzione di fiondarti nel primo pub che trovi ad affogare i tuoi dispiaceri nell’alcool, vero?”   chiese Angel, avvicinandoglisi.

“ E tu chi sei? Un indovino?”

“ No, sono solo un attento osservatore, e tu hai l’atteggiamento tipico di uno che sta per ubriacarsi fino a non capire più niente e andare con la prima ragazza che incrocia il suo sguardo!” spiegò il moro.

“ No, non sono il tipo..” si difese lui.

“ Ma dopo esserti bevuto anche l’anima lo diventeresti di certo!” ribattè Angel.

“ E anche se fosse? Come riuscirai a fermarmi?” lo provocò l’altro.

“ Semplice: venendo con te e tenendoti d’occhio per tutto il tempo, così t’impedirò di fare una cazzata di cui finiresti per pentirti all’infinito!” rispose Angel, con la massima naturalezza, mentre erano giunti al parcheggio.

“ Dai, salta a bordo, si va con la mia, anche perché mi sa che per stasera è meglio se tu non guidi!” commentò il moro.

“ Non posso lasciare la mia auto qui. Non mi fido.. e se me la rubano?” si preoccupò William.

“ Rubarti… quel catorcio?!” rise Angel e William lo fulminò con gli occhi, avvicinandosi alla sua Desoto.

“ Desy, tornerò a prenderti domani, non temere… e non dar retta a quel bell’imbusto … non ne capisce niente di auto!” esclamò, accarezzando il cofano, per poi salire su quella di Angel, che lo guardava come se fosse scappato da un manicomio.

 

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Erano passati quattro giorni da quella rovinosa domenica, quattro giorni che Buffy aveva passato al limite dell’apatia: non era andata a lezione, non aveva visto o sentito nessuno dei suoi amici, tanto meno era uscita di casa; aveva mangiato poco e a stento e sembrava aver perso interesse per qualsiasi cosa.

Ma in quel preciso momento le era tornata stranamente la voglia di riprendere in mano la sua chitarra acustica, appoggiata al muro, che sembrava non aspettare altro.

La prese in braccio e costatando che era ancora perfettamente accordata, iniziò a pizzicare una corda dopo l’altra, spostando le dita sui vari tasti.

E così come la melodia, anche le parole per accompagnarla le uscirono spontaneamente.

 

I TOUCH THE FIRE AND IT FREEZES ME

( TOCCO IL FUOCO E MI CONGELA)

I LOOK INTO AND IT’S BLACK

( GUARDO DENTRO ED E’ NERO)

WHY CAN’T I FEEL? MY SKIN SHOULD CRACK AND PEEL

( PERCHE ’ NON RIESCO A SENTIRE?  LA MIA PELLE DOVREBBE SPACCARSI E SPELLARSI)

I WANT THE FIRE BACK

( RIVOGLIO INDIETRO IL FUOCO)

I WAS ALWAYS BRAVE AND KIND OF RIGHTEOUS

( SONO SEMPRE STATA CORAGGIOSA E ABBASTANZA GIUSTA)

NOW I FIND I’M WAVERING

( ORA MI RITROVO TENTENNANTE)

NOTHING SEEMS TO PENETRATE MY HEART

( NIENTE SEMBRA PENETRARMI IL CUORE)

I CAN’T EVEN SEE IF THIS IS REALLY ME

( NON RIESCO NEMMENO A VEDERE SE QUESTA SONO DAVVERO IO)

AND I JUST WANNA BE ALIVE

( E IO VOGLIO SOLO ESSERE VIVA)

 

Finì di strimpellare e appoggiò la chitarra al muro.

“Beh, Buffy, complimenti vecchia mia: con questo ti sei senza dubbio aggiudicata l’award per ‘ Miglior Canzone Allegra ‘!” ironizzò amaramente.

Stava per farsi nuovamente prendere dallo sconforto, ma qualcuno suonò alla porta.

Anche se non era molto in vena di visite, la ragazza andò ad aprire lo stesso: trovò sulla soglia Faith e Willow e le invitò ad entrare.

“ Buffy, non ti ho voluto disturbare in questi giorni, perché ho pensato che volessi restare un po’ per conto tuo, ma adesso stavo iniziando a preoccuparmi.. e in effetti ti vedo piuttosto sciupata!” commentò preoccupata Willow.

“ Io dico, non vengo a vederti per una volta e ti trovo ridotta in questo stato? Che ti ha fatto William? Se lo trovo giuro che lo massacro di botte!” esclamò Faith, scrocchiandosi le dita.

“ Allora.. non gliel’hai detto!” dedusse Buffy, guardando Willow che le fece segno di no.

“ Non mi sembrava giusto nei tuoi confronti…” si giustificò la rossa.

“ Infatti non lo sarebbe stato. Io voglio sentire il resoconto dalla diretta interessata, in prima persona. Quindi, B, fatti forza e racconta tutto alla cara vecchia Faith!”

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“… Quindi, vedi, Faith? L’unica da massacrare di botte sono io!” concluse Buffy, dopo averla minuziosamente messa al corrente di ogni cosa.

“ E lui ti ha lasciato solo per questo? Mi sembra un po’ esagerato. Ora cerco quel testone e gliene dico quattro!” commentò Faith, alzandosi, pronta ad uscire, ma la bionda la bloccò.

“ No, tu non capisci… Anche a me sembrava esagerato, ma per lui non lo è di certo… Io non l’avevo mai visto così.. non sembrava più lui… e l’ultima sera c’era un tale gelo tra noi che mi ha fatto ricordare perché all’inizio l’avevo soprannominato Mr. Ice!” disse Buffy, ma la sua non voleva essere una battuta.

“ Io sono convinta che col tempo le cose si riaggiusteranno..” la consolò Willow, cercando di infonderle un po’ di ottimismo.

“ Le cose non cambiano se tu non le aiuti a cambiare!” la riportò coi piedi per terra Faith.

“ E se proprio non cambieranno, devi reagire, B!” la spronò.

“ Ma io non posso vivere senza di lui, Faith, questa non è una di quelle stupide cottarelle che mi prendevo quando eravamo ancora adolescenti, ti ricordi? Io sono INNAMORATA  di lui, con la I maiuscola… e non ce la faccio più…”

“ Invece di dire che non puoi vivere senza di lui, prova a vivere… lontano da lui!” la consigliò la mora.

“ Cosa vuoi dire?”

“ Sabato mattina, io e Andy ce ne torniamo a casa… potresti venire con noi e restare a San Francisco per un po’.. un ritorno alle tue radici ti farà bene… Joyce penseremo ad avvisarla dopo.. tanto, credo che capirà…” le propose Faith.

“ Tornare a San Francisco?” ripeté Buffy.

“ Sì, tanto l’Università non la stai seguendo comunque… e non hai più nemmeno le prove del gruppo che ti trattengono. Inoltre, hey, mica ti sto dicendo di lasciare la città per sempre, solo per un po’, sarai tu a decidere quanto. Noi non abbiamo problemi a ospitarti, lo sai: casa nostra è casa tua.. beh, anche se non si può certo paragonare questa meraviglia di casa al buco in cui stiamo io e Andy…” commentò ironica, riuscendo strappare un sorriso alla bionda.

“ Ad ogni modo, pensaci, B, capito?” tornò seria la mora, mentre sia avvicinava all’uscita con Willow, che aveva preferito non intromettersi nei loro discorsi.

“ Lo farò. Grazie ad entrambe, mi ha fatto bene parlare un po’ con voi!” le salutò, richiudendo la porta.

 

Stava per risalire in camera sua, quando sentì squillare il cellulare che aveva dimenticato sul divano.

“ Ma allora è una persecuzione!” borbottò tra sé, prendendolo.

Guardò il display, sul quale continuava a lampeggiare un numero a lei sconosciuto.

C’era solo un modo per scoprire di chi si trattava.

“ Pronto?” esclamò, premendo il bottone per la risposta.

“ Buffy, sono Dawn, ti ricordi di me, no? Ti avrei anche chiamato prima, ma… conosci mio fratello, non molla quel suo maledetto cellulare un secondo, ce l’ho fatta per miracolo poco fa a prendere il tuo numero dalla sua rubrica, e mi sono allontanata con una scusa, per poterti parlare indisturbata, perché è meglio che lui non mi senta…” rispose la ragazzina, parlando concitata.

“ Dawn, mi fa piacere sentirti… pensavo di averti fatto una pessima impressione la prima e unica volta che ci siamo viste..” disse Buffy, pensando a come s’era comportata.

“ E’ appunto di questo che voglio parlarti… avrai pensato che William sia stato esagerato, ma ti assicuro che ha le sue ragioni, però sono cose che non si possono dire per telefono.. dobbiamo vederci. Spiegami bene dove abiti, così passo da te domani pomeriggio, ok? Ti prego, è importante, poi capirai..” la informò Dawn.

Buffy acconsentì, dandole le varie indicazioni e fissando un orario per l’incontro.

Doveva ammettere che la incuriosiva molto quella faccenda.

 

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Dawn, il giorno dopo fu puntualissima, ma quando Buffy andò ad aprire scoprì che non era sola.

“ Ciao Dawn, hey, Tara, ci sei anche tu!” esclamò, sorridendo e facendole accomodare.

“ Già. Appena ho saputo cos’era successo tra te e Spike sono voluta venire anch’io… Sai, ci sarebbe dovuta essere anche Cordelia, ma.. c’è stata un’improvvisa liquidazione nella sua Boutique preferita… puoi immaginare!” ridacchiò Tara, sedendosi vicino a Dawn sul divano, di fronte a Buffy.

“ Sai , Buffy, domenica sera non sono venuta a vedervi di proposito, perché prevedevo che sarebbe andata a finire così, anzi.. è andata ben oltre le mie aspettative , soprattutto quando ho visto rientrare William ubriaco fradicio!” spiegò Dawn.

“ U.. ub.. ubriaco?” balbettò Buffy, associando quella parola alle più terribili conseguenze.

Dawn sembrò leggerle la mente.

“ Non temere, c’era Angel con lui, e l’ha tenuto sotto stretto controllo, assicurandosi che non commettesse nessun’idiozia… Sai, si può dire che gli ha proprio fatto da ‘ Angel ‘ custode!” ridacchiò Dawn e Buffy sembrò sollevata e si annotò mentalmente di chiedere a Willow di dare un grosso bacio a Angel da parte sua.

“ Il punto è, Buffy, mio fratello è tutto, ma non un donnaiolo!” lo difese Dawn.

“ Tanto per cominciare, sai che William e io siamo inglesi, no?”

“ Sì, è stata una delle prime cose che m’ha detto… ma l’avrei capito da sola comunque: il suo accento non mente.. e ora che lo sento meglio, nemmeno il tuo!” sorrise Buffy.

“ Beh, devi sapere che a Londra, negli ultimi anni di liceo, William faceva coppia fissa con Cecily, che era di un anno più piccola. Sinceramente, io non so che ci trovasse in lei, fatto sta che William era pazzo di questa ragazza, e all’inizio avrei giurato che lei ricambiasse il suo sentimento..” cominciò a raccontare Dawn.

 

Buffy non prese bene quella notizia, anche se sapeva benissimo che c’era stata senz’altro qualche altra ragazza prima di lei; lei stessa aveva il suo passato, anche se non aveva mai avuto storie serie e durature.

“ Quando finì il liceo,  Cecily gli disse che voleva trasferirsi proprio qui, per seguire la facoltà di Giurisprudenza che aveva scelto, ma anche che non si voleva separare da William e lui per lei abbandonò il suo primo anno di studi a Londra per seguirla qui. Questo scatenò le ire di nostro padre, ancora peggio di quando mio fratello si è ossigenato i capelli per la prima volta.. credo che se si fosse fatto un piercing  o un tattoo papà non avrebbe sbraitato così tanto. Oops, scusa mi sto perdendo.. tornando a ciò che stavo dicendo prima, i due ebbero una furiosa litigata. Alla fine la spuntò William, ma a un duro prezzo: papà disse che non voleva più saperne di lui e lo abbandonò al suo destino…”

“ Oh, no, poverino!” si rattristò Buffy.

“ Sì, ma Billy è in gamba: aveva già qualche soldo messo da parte con dei lavoretti estivi che aveva fatto, e a Sunnydale si è cercato subito un lavoro per mantenersi gli studi, in più ora lavora nella segreteria dell’ Università… è anche per questo che è un po’ fuori corso!” continuò Dawn.  

 

 

 

 

Capitolo 24

( parole estratte da ‘ I ‘m lost without you ‘ dei blink-182 … sto usando un casino di canzoni e lo farò ancora, ma se non lo faccio qui che si parla di musica….)

 

 

 

“ Capisco, beh, è da ammirare, è un ragazzo in gamba, non c’è che dire..” commentò Buffy.

“ Sì, ma lui aveva anche qualche altro aiuto, non è vero Dawnie?” le fece presente Tara.

“ Già, E’ anche vero che agli inizi la mamma ha cercato di aiutarlo finanziariamente, ma poi papà l’ha scoperta e si sono separati e lui se ne è andato. Non credere che sia per questo, un  motivo valeva l’altro, e papà era in cerca di un pretesto qualsiasi per divorziare..”

“ Mi spiace per voi, soprattutto per te: so cosa vuol dire crescere senza un padre alla tua età… “ disse Buffy, mettendole una mano sulla spalla.

“ Ad ogni modo.. com’è finita poi con quella ragazza?” si azzardò a chiedere.

“ Purtroppo per lui, non c’e nessun lieto fine: il primo mese è stato abbastanza tranquillo, ma poi William ha notato un certo distacco da parte di Cecily, e siccome non è stupido, ha capito che c’era qualcosa che non andava e l’ha messa alle strette. Praticamente, lei gli ha detto non provava più niente per lui, che la loro storia si trascinava da ormai troppo tempo senza più fuoco… e addirittura ha osato dirgli che lui era un essere inferiore!” le rivelò Dawn.

 

“ COSA?! Dopo tutto quello che lui ha fatto per lei; bastarda ingrata vipera senza cuore! Ditemi dove si trova, perché se incontro quella stronza la concio per le feste!” ringhiò Buffy furibonda.

“ Capisco la tua giusta sete di vendetta, cara, ma temo che non la potrai soddisfare: Cecily ha dato il benservito a William ed è fuggita via con un certo Lindsay, sai.. pare che fosse il suo professore di Diritto.. ma di più non saprei dirti..” le raccontò Tara.

“ Povero William, povero tesoro mio, sarà stato a pezzi…” si rattristò Buffy.

“ Puoi scommetterci: era a terra, ma il suo orgoglio gli ha proibito di ritornare a Londra; ha deciso di rimanere qui e rimboccarsi le maniche. All’Università aveva già fatto amicizia con Wes e gli altri e ha iniziato a uscire con loro, mentre io e lui ci siamo conosciuti in seguito, ad un opzionale che avremo seguito si e no in dieci.. ma non penso che questo ti possa interessare più di tanto!” ammise Tara con un sorriso.

“ Poi, all’Università ha ritrovato anche Xander, il suo vecchio amico del liceo, che non sapeva si fosse trasferito anche lui qui… e così è nato il primo gruppo.. il resto te l’ha già raccontato Spike, no?” continuò Tara.

Buffy annuì, impaziente di sentire il seguito.

“ Questo l’aveva distratto un po’, finché per i problemi che sai già se ne è andato dal gruppo. Il punto è che Spike aveva perso fiducia nell’amore, s’era chiuso a guscio, e aveva giurato a se stesso che non avrebbe più sofferto così a causa di una donna…” proseguì Tara.

“ Ora non dico che mio fratello avesse smesso in tutto e per tutto di frequentare le ragazze.. usciva con loro, ma non nasceva mai niente di serio e.. so a cosa stai pensando, ma hai torto: non credere che mio fratello sia tipo da una notte e via; quando dico ‘ niente di serio ‘ vuol dire che uscivano una sera, poteva anche capitare che con qualcuna flirtasse un po’, ma nient’altro, te lo giuro. E non c’è nessuna che abbia avuto l’onore di uscire una seconda volta con lui, finché sei arrivata tu, Buffy. Tu eri riuscita a far breccia nel cuore di Billy, è non è un’impresa facile, te lo assicuro…”  

“ Può darsi, Dawn, ma ora ho rovinato tutto.. però, non sapevo cosa avesse passato lui, poverino, mi si spezza il cuore per lui..”

 

“ C’è un’altra cosa che non sai… di Cecily..” l’avvisò Tara, facendo segno a Dawn di proseguire il discorso.

“ Già. Buffy, devi sapere che all’inizio Cecily era gelosa di William in modo quasi ossessivo: a volte lui la sorprendeva a spiarlo, ma era troppo succube di lei per far scoppiare una litigata. Il fatto è che .. quando tu hai più o meno fatto la stessa cosa..”

“ Oh, mio dio, io devo avergliela ricordata!” dedusse Buffy, sussultando e portandosi una mano alla bocca.

“ Diciamo che la sensazione di déjà vu per lui è stata troppo forte e ha dovuto mettersi sulla difensiva..”

“..  perché pensa che io possa diventare come lei. Ma non accadrà, io non lo tradirei mai, per me non esiste che lui… ma ho agito da stupida, e .. ormai l’ho perso!” scoppiò a piangere lei.

“ No, Buffy, non dire così! Voi due siete nati per stare assieme, e io non permetterò che fra di voi finisca così!” protestò Dawn.

“ Non so cosa tu abbia in mente, ma so quello che ho in mente io: andarmene via per un po’, perché non ce la faccio più così…”

“ No, ti prego, non lo fare.. o se proprio devi, non puoi sparire così vigliaccamente, devi dirglielo!”

“ Ma Dawn, per quanto ne so, lui non mi vuole nemmeno più vedere, figuriamoci sentire!”

“ Lui non vuole vederti, perché ha paura di soffrire di nuovo, devi capirlo, ma..”

“ E tu pensi che io non soffra? Basta guardarmi, sono ridotta una straccio, e se ci fosse stata anche Cordelia non avrebbe esitato a dirmelo in faccia!” si autocommiserò Buffy.

“ Dawn ha ragione, tu devi parlare con lui, e non è detto che sia per forza faccia a faccia… Prova a lanciargli un messaggio..” propose Tara.

“ Avete ragione: questo glielo devo, ma farò di più: voglio fare qualcosa che lo colpisca, un semplice messaggio non basta. E’ l’ultima occasione che ho, devo tentare il tutto e per tutto, e se non mi caccio in quest’ultimo guaio non sono più la Cacciatrice!” giurò a se stessa.

“ Cos’hai in mente?” ridacchiò Dawn, felice di vederla di nuovo con lo stesso spirito combattivo con cui l’aveva conosciuta.

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“ Will, sei stata davvero gentile ad accompagnarmi!” esclamò Buffy, mentre l’amica aspettava che il semaforo diventasse verde, tenendosi pronta con la frizione.

“ Non è questione di gentilezza, è questione che ti voglio viva, e nelle tue condizioni, non solo quelle fisiche, visto che dirti che sei deperita è dirti niente; ma soprattutto l’ansia che ti sta divorando per quello che stai per fare… beh, se ti fossi messa al volante da sola ti saresti schiantata da qualche parte al primo incrocio!” commentò Willow ripartendo.

“ A proposito, ne sei davvero convinta?”

“ Certo, devo. Ammetto che è un tantino azzardato, ma per William questo ed altro! Mi deve stare a sentire, e lo farà che gli piaccia o no. Ma nel più disperato dei casi, ho già pronta la valigia..” spiegò lei, abbacchiandosi  nell’ultima parte, mentre Willow si apprestava a parcheggiare.

“ Ormai ti conosco e non mi stupisco più di niente, cara mia… nemmeno del fatto che fa un freddo gelo e non vuoi nemmeno tenere su il giubbotto…” la rimproverò l’amica, aiutandola a prendere le sue cose sul sedile posteriore.

“ Il fatto è che mi impedisce i movimenti, ma non ti preoccupare, non ci metterò molto…” disse Buffy, ma ebbe un improvviso lieve mancamento che le fece perdere l’equilibrio, ma fortunatamente si appoggiò alla macchina.

“ Buffy, che c’è? Stai male?” si allarmò Willow, soccorrendola.

“ Non è niente, è solo che sono talmente agitata che non ho toccato cibo…. E questo è il risultato! Ad ogni modo, mi è già passato…” la tranquillizzò la bionda, incamminandosi verso la sua meta.

“ Ok mi raccomando, però.. io ti aspetto qui, vai, e .. in bocca al lupo!” le augurò, risalendo in macchina.

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“ Credi che io sia felice, che avrei voluto che finisse così?” esclamò William, quando la sorella tornò per l’ennesima volta sul delicatissimo argomento ‘ Buffy ‘.

“ Io credo solo che sia stato tu a combinare questo pasticcio, William, devi capire che il passato non ritorna per forza ogni volta. E comunque, tu che parli tanto di fiducia… ti sei mai aperto con lei, le hai mai parlato di te, di cos’è successo prima che tu la incontrassi? Scommetto che non le hai mai accennato niente!”

In risposta, William chinò il capo in silenzio.

“ Lo vedi? Non è una mancanza di fiducia anche questa, che dici?”

“ Dico che è tardi e che faresti meglio ad andare a letto, signorinella!” cercò di cambiare argomento lui, indicandole l’orologio che segnava quasi la mezzanotte.

Ma questo per Dawn significava qualcos’altro.

“ Uff, mi sembra di sentire la mamma! Almeno tu, Billy, lasciami un po’ più libertà. Ho quasi quindici anni, quindi credo di poter restare su fino a tarda notte, se ne ho voglia! Piuttosto, non hai caldo?” disse, aprendo la finestra che dava sulla strada.

Era il segnale.

“ Caldo?! A metà dicembre? Vuoi scherzare? Chiudi sub..”

 

<< William, ti ricordi quel nostro discorso in macchina, quando mi hai indicato casa tua per la prima volta? >>

 

Il ragazzo sussultò al suono di quella voce più che familiare, che proveniva da fuori, ma preferì non affacciarsi.

 

<< Beh, sei liberissimo di preparare un secchio d’acqua gelata se vuoi, ma non basterà a fermarmi..>>

 

“ Briciola, tu apri la finestra e * magicamente * sotto guarda un po’.. c’è Buffy che mi sta parlando. Tu non ne sai nulla, immagino..” .

“ Shh! Non è me che devi stare a sentire adesso!” lo zittì la sorella.

 

<< Se sono qui c’è una ragione ben precisa: so che non ho scuse per come mi sono comportata, ma non possiamo più andare avanti così; è per questo che domani me ne vado via: ogni angolo di questa città mi ricorda te, mi ricorda noi… e io non ce la faccio più…>>

 

“ No! Lei non può andarsene, Dawn, dille qualcosa, falla restare!”

“ Io?! E perché dovrei? E poi, non era quello che volevi? Così potrai dimenticarla e riprendere la tua vita!” replicò Dawn.

“ E comunque, guarda che non ti ha ancora detto tutto…” lo avvisò, col sorriso di chi già sa.

“ Che intendi di..”

 

<< Sono qui per salutarti, perché so che anche se non ti vuoi affacciare sei lì. E per salutarti ho scelto una canzone… Buffo, non trovi? Tutto fra di noi è cominciato co una canzone.. e tutto forse finirà con una canzone.. Sai, ormai io mi gioco il tutto e per tutto, perché non ho più niente da perdere, a parte te.. e io sono perduta senza te…>> continuò Buffy, mentre William ascoltava attentamente: credeva che quella ragazza lo avesse già stupito quel primo giorno alla stazione… ma adesso doveva ricredersi, perché lei era riuscita a sorprenderlo di nuovo.

 

Buffy infilò la tracolla della chitarra acustica e suonò il primo accordo della canzone che aveva scelto. Casualmente, una del loro gruppo preferito.

 

I SWEAR THAT I CAN GO ON FOREVER AGAIN

( GIURO CHE POSSO CONTINUAR ANCORA PER SEMPRE)  

PLEASE LET ME KNOW THAT MY ONE BAD DAY WILL END

( TI PREGO FAMMI SAPERE CHE IL MIO BRUTTO GIORNO FINIRA’ )

I WILL GO DOWN AS YOUR LOVER, YOUR FRIEND

( IO FALLIRO’ COME TUA AMANTE, TUA AMICA)

GIVE ME YOUR LIPS, AND WITH ONE KISS WE BEGIN

( DAMMI LE TUE LABBRA, E CON UN BACIO INIZIAMO)

 

ARE YOU AFRAID OF BEING ALONE?

( HAI PAURA DI RESTARE DA SOLO?)

CAUSE I AM, I’M LOST WITHOUT YOU

(PERCHE’ IO NE HO, SONO PERDUTA SENZA TE)

ARE YOU AFRAID OF LEAVING TONIGHT?

( HAI PAURA DI PARTIRE STANOTTE?)

CAUSE I AM, I’M LOST WITHOUT YOU

(PERCHE’ IO NE HO, SONO PERDUTA SENZA TE)

 

I’LL LEAVE MY ROOM OPEN TILL SUNRISE FOR YOU

( LASCERO’ LA MIA STANZA APERTA FINO ALL’ALBA PER TE)

I’LL KEEP MY EYES PATIENTLY FOCUSED ON YOU

( TERRO’ I MIEI OCCHI PAZIENTEMENTE FOCALIZZATI SU DI TE)

WHERE ARE YOU NOW? I CAN HEAR FOOTSTEPS, I’M DREAMING

( DOVE SEI ORA? POSSO SENTIRE DEI PASSI, STO SOGNANDO)

AND IF YOU WILL, KEEP ME FROM WAKING TO BELIEVE THIS

( E SE LO FARAI, IMPEDISCIMI DI SVEGLIARMI PER CREDERCI)

 

 

ARE YOU AFRAID OF BEING ALONE?

( HAI PAURA DI RESTARE DA SOLO?)

CAUSE I AM, I’M LOST WITHOUT YOU

(PERCHE’ IO NE HO, SONO PERDUTA SENZA TE)

ARE YOU AFRAID OF LEAVING TONIGHT?

( HAI PAURA DI PARTIRE STANOTTE?)

CAUSE I AM, I’M LOST WITHOUT YOU

(PERCHE’ IO NE HO, SONO PERDUTA SENZA TE)

 

I’M LOST WITHOUT YOU ( X 2)

( SONO PERDUTA SENZA TE ) ( X2)

 

La canzone era finita.

Buffy alzò speranzosa lo sguardo verso la finestra aperta, ma non solo non vide nessuno, ma scoprì pure che era già chiusa.

Affranta se ne andò, mentre le lacrime che le  avevano già  rigato il volto mentre gli cantava tutto il suo amore aumentavano progressivamente, fino ad appannarle la vista.

**********************

“ Io non capisco: quella ragazza, che è la cosa più bella che ti sia mai capitata, ti ha appena donato il suo cuore, e tu non fai niente, te ne stai lì impalato! Come puoi essere così insensibile?” lo rimproverò Dawn.

“ Oh, Briciola, ma io sto già facendo qualcosa: sto aspettando il momento giusto per correre da lei… perché così sarà ancora più bello… farlo subito era così scontato, tipico di ogni sdolcinatissimo film d’amore, e io non sono scontato..”

“ No, tu sei solo perfido! Povera cara, farla soffrire così..” alzò gli occhi sua sorella, in rassegnazione.

 

 

 

Capitolo 25 ( NC 17!!!!!!!!!)

( parole estratte da ‘ Don’t go away ‘ degli Oasis e ‘ Seasons ‘ dei Good Charlotte ( altro gruppo che adoro alla follia!!) )

 

Mancava poco all’alba, e decidendo che aveva aspettato anche troppo, William uscì di casa, saltando a bordo della sua fidata Desy.

Mentre attraversava una via dopo l’altra la radio gli teneva compagnia. L’aveva sintonizzata su una stazione dove, fra le varie canzoni, passava anche qualche successo degli anni passati.

Iniziò un vecchio pezzo degli Oasis, e siccome William non disdegnava quel gruppo, alzò il volume… nei limiti del possibile:  erano le tre di notte passate, e si trovava in pieno centro abitato!

Si ritrovò ad ascoltare attentamente le parole, e non gli sarebbero potute sembrare più indicate.

 

A COLD AND FROSTY MORNING

( UNA FREDDA E GELIDA MATTINA)

THERE ’S NOT A LOT TO SAY

( NON C’E’ MOLTO DA DIRE)

‘BOUT THE THINGS CAUGHT IN MY MIND

( SULLE COSE CATTURATE NELLA MIA MENTE)

AND AS THE DAY WAS DAWNING

( E MENTRE STAVA ALBEGGIANDO)

MY PLANE FLEW AWAY

( IL MIO AEREO E’ VOLATO VIA)

WITH ALL THE THINGS CAUGHT IN MY MIND

( CON TUTTE LE COSE CATTURATE NELLA MIA MENTE)

 

AND I WANNA BE THERE WHEN YOU ’RE COMING DOWN)

( E IO VOGLIO ESSERCI QUANDO SCENDERAI)

AND I WANNA BE THERE WHEN YOU HIT THE GROUND

( E IO VOGLIO ESSERCI QUANDO TOCCHERAI IL FONDO)

 

SO DON’T GO AWAY, SAY WHAT YOU SAY

( PERCIO ‘ NON ANDARE VIA, DI ‘ QUELLO CHE DICI)

BUT SAY THAT YOU ’LL STAY FOREVER AND A DAY

( MA DI ‘ CHE RESTERAI PER SEMPRE PIU ‘ UN GIORNO)

IN THE TIME OF MY LIFE

( NEL TEMPO DELLA MIA VITA)

CAUSE I NEED MORE TIME, YES I NEED MORE TIME

( PERCHE ‘ HO BISOGNO DI PIU ‘ TEMPO, SI ‘, HO BISOGNO DI PIU ‘ TEMPO)

JUST TO MAKE THINGS RIGHT

( SOLO PER RIAGGIUSTARE LE COSE)

 

DAMN MY SITUATION

( SIA DANNATA LA MIA SITUAZIONE)

AND THE GAMES I HAVE TO PLAY

( E I GIOCHI CHE DEVO GIOCARE)

WITH ALL THE THINGS CAUGHT IN MY MIND

( CON TUTTE LE COSE CATTURATE NELLA MIA MENTE)

DAMN MY EDUCATION

( SIA DANNATA LA MIA EDUCAZIONE)

I CAN ‘ T FIND THE WORDS TO SAY

( NON RIESCO A TROVARE LE PAROLE DA DIRE)

‘BOUT THE THINGS CAUGHT IN MY MIND

( SULLE COSE CATTURATE NELLA MIA MENTE)

 

 

AND I WANNA BE THERE WHEN YOU ’RE COMING DOWN)

( E IO VOGLIO ESSERCI QUANDO SCENDERAI)

AND I WANNA BE THERE WHEN YOU HIT THE GROUND

( E IO VOGLIO ESSERCI QUANDO TOCCHERAI IL FONDO)

 

SO DON’T GO AWAY, SAY WHAT YOU SAY

( PERCIO ‘ NON ANDARE VIA, DI ‘ QUELLO CHE DICI)

BUT SAY THAT YOU ’LL STAY FOREVER AND A DAY

( MA DI ‘ CHE RESTERAI PER SEMPRE PIU ‘ UN GIORNO)

IN THE TIME OF MY LIFE

( NEL TEMPO DELLA MIA VITA)

CAUSE I NEED MORE TIME, YES I NEED MORE TIME

( PERCHE ‘ HO BISOGNO DI PIU ‘ TEMPO, SI ‘, HO BISOGNO DI PIU ‘ TEMPO)

JUST TO MAKE THINGS RIGHT

( SOLO PER RIAGGIUSTARE LE COSE)

 

ME AND YOU, WHAT ‘S GOING ON?

( IO E TE, CHE STA SUCCEDENDO?)

ALL WE SEEM TO KNOW IS HOW TO SHOW

( TUTTO QUELLO CHE SEMBRA CHE NOI SAPPIAMO E ‘ COME MOSTRARE)

THE FEELINGS THAT ARE WRONG

( I SENTIMENTI CHE SONO SBAGLIATI)

 

DON’T GO AWAY..

( NON ANDARE VIA…)

 

La successiva canzone sfumò il finale, ma sembrava anche avere uno scopo preciso: fargli fare un tuffo nei ricordi:

 

SUMMER AIR REMINDS ME OF

( L’ARIA DELL’ESTATE MI RIMANDA A)

ALL THE FEELINGS OF YOUR LOVE

( TUTTE LE SENSAZIONI DEL TUO AMORE)

AND WHAT IT WAS LIKE WHEN WE WERE TOGETHER

( E COM’ERA QUANDO NOI STAVAMO INSIEME)

WALKING OUT ALONG THE BEACH

( PASSEGGIANDO LUNGO LA SPIAGGIA)

YOU WERE NEVER FAR FROM REACH

( NON ERI MAI LONTANA DA RAGGIUNGERE)

AND YOU HELD ME THROUGH THE STORMY WEATHER

( E TU MI TENEVI DURANTE IL TEMPO BURRASCOSO)

 

AND I

( E IO)

I WANNA FALL IN LOVE TONIGHT

( IO VOGLIO INNAMORAMI STANOTTE)

AND I REMEMBER WHEN YOU SAID

( E IO RICORDO DI QUANDO TU DICEVI)

EVERYTHING WAS GONNA BE ALRIGHT

(CHE TUTTO SAREBBE ANDATO BENE)

 

LAYING ON THE SUMMER GRASS

( SDRAIATI SULL’ERBA ESTIVA)

YOU TOLD ME NOT TO TALK SO FAST

( MI HAI DETTO DI NON PARLARE COSI ‘ VELOCE)

AS I TOLD YOU HOW I FELT

( MENTRE TI DICEVO COME MI SENTIVO)

YOU MAKE ME FEEL RIGHT AT HOME

( MI FAI PROPRIO SENTIRE COME SE FOSSI A CASA)

YOU TOLD ME I WAS NOT ALONE

( MI HAI DETTO CHE NON ERO SOLO)

AND YOU KNEW JUST HOW I FELT

( E SAPEVI PROPRIO COME MI SENTIVO)

 

I KNOW WE TALKED ABOUT IT

( SO CHE NE ABBIAMO PARLATO)

I JUST CAN’T GET AROUND IT

( NON RIESCO PROPRIO A GIRARCI ATTORNO)

I JUST WANT ONE MORE NIGHT WITH YOU

( VOGLIO SOLO UN’ALTRA NOTTE CON TE)

 

AND I

( E IO)

I WANNA FALL IN LOVE TONIGHT

( IO VOGLIO INNAMORAMI STANOTTE)

AND I REMEMBER WHEN YOU SAID

( E IO RICORDO DI QUANDO TU DICEVI)

EVERYTHING WAS GONNA BE ALRIGHT

(CHE TUTTO SAREBBE ANDATO BENE)

 

OCTOBER AIR REMINDS ME OF

( L’ARIA DI OTTOBRE MI RIMANDA A )

ALL THE SEASONS OF YOUR LOVE

( TUTTE LE STAGIONI DEL TUO AMORE)

AND WHAT IT WAS LIKE WHEN WE WERE TOGETHER

( E COM’ERA QUANDO NOI STAVAMO INSIEME)

THE SMELL OF FALL IS EVERYWHERE

( L’ODORE DELL’AUTUNNO E ‘ OVUNQUE)

AND THOUGH IT SEEMS I JUST DON’T CARE

( E NONOSTANTE CIO ’, SEMBRA CHE NON M’INTERESSI)

CAUSE NOW YOU ‘VE GONE AWAY

( PERCHE ‘ ORA TU TE NE SEI ANDATA VIA)

 

I

( IO)

I WANNA FALL IN LOVE TONIGHT

( IO VOGLIO INNAMORAMI STANOTTE)

AND I REMEMBER WHEN YOU SAID

( E IO RICORDO DI QUANDO TU DICEVI)

EVERYTHING WAS GONNA BE ALRIGHT

(CHE TUTTO SAREBBE ANDATO BENE)

 

Ormai era arrivato a Revello Drive. Spense la radio e parcheggiò.

Giunse davanti alla casa di Buffy e si preparò a suonare il campanello.

Gli dispiaceva svegliarla così bruscamente, ma sembrava che non avesse scelta.

Si guardò distrattamente intorno e capì che forse una scelta l’aveva: la finestra della sua camera da letto inspiegabilmente era rimasta aperta.

E, neanche a farlo apposta, c’era un albero con dei rami robusti che si affacciavano proprio verso quella finestra.

Nonostante non lo facesse più da anni, William si arrampicò sull’albero e con incredibile destrezza raggiunse il davanzale.

Buffy non si era accorta di nulla, e continuava a dormire, o almeno ci provava, visto che non faceva che rigirarsi nel letto senza sosta. William le si avvicinò quatto, quatto.

“ Allora non scherzavi, raggio di sole: hai davvero lasciato la tua stanza aperta fino all’alba; anche se con questo freddo non mi sembra la più saggia delle idee..” le sussurrò, scostandole i capelli dall’orecchio.

Lei si svegliò all’istante, trattenendo un respiro per la sorpresa, e gli gettò le braccia al collo.

“ William, sei tu, sei proprio tu! Dimmi che non sto sognando, ti prego…” esclamò, stringendosi a lui.

“ Sai, generalmente si usa dare un pizzicotto, ma ho in mente qualcosa di più carino…” le sorrise dolcemente, chinandosi su quelle labbra di cui aveva terribilmente sentito la mancanza.

“ Buffy, ti prego, amore, perdonami, ero così maledettamente legato al passato, da non rendermi conto di quello che stavo per perdere nel presente…” ammise lui, tra i vari baci, mentre lei sgusciava dalle lenzuola, rivelando la camicia da notte rosa che indossava.

“ No, William, sei tu che devi perdonare me: giuro che non farò più la pazza paranoica, non dubiterò mai più di te…” si scusò lei, senza staccare la bocca dalla sua.

“ E io non ti darò mai più motivo di dubitare.. “

“ Oh, Spike, ancora non mi sembra vero..” sospirò lei.

 

Improvvisamente lui si separò da lei, alzandosi e lei si allarmò, temendo di aver detto qualcosa di sbagliato, ma sorrise quando lo vide prendere la sua valigia, metterla ai piedi del letto, aprirla e tirare via un indumento dopo l’altro.

“ Di questa non avrai più bisogno, perché rimani qui, vero, passerotto?”

Lei in risposta lo aiutò a buttare all’aria i vestiti.

“ Non c’è altro posto in cui vorrei essere che qui con te, Spike. Tesoro, credevo di averti perso per sempre quando non ti ho visto affacciarti alla finestra..” mormorò lei e i suoi occhi verdi si fecero lucidi.

“ E’ quello che volevo farti credere… allora, ti ho sorpreso?” disse lui, baciandole gli occhi e asciugandole le prime lacrime che erano scese.

“ Sì, ma.. sei stato cattivo!” protestò lei, dandogli dei piccoli pugni sul petto.

“ Passerotto, dovresti saperlo: io sono il Grande Cattivo!” ghignò lui, baciandola ancora una volta.

 

“ Raggio di sole, sbaglio .. o sei un po’ dimagrita?” osservò lui, guardandola preoccupato.

“ Beh, sì… un pochino… diciamo che non avevo molta voglia di toccare cibo in questi ultimi orribili giorni… Ecco! Lo sapevo, ora non ti piaccio più perché sono brutta!” disse lei, scostandosi e tirando su il lenzuolo per coprirsi.

Ma lui glielo tolse gentilmente, accarezzandola dalle caviglie alle spalle, col più tenero dei sorrisi.

“ Tu non sei * mai* brutta, amore, hai capito?   Sei bellissima, voglio solo che tu ti rimetta un po’ in forze..” spiegò, stringendola a sé.

“ Piccola mia, sei così… oddio! Sei bollente, ma tu scotti!” esclamò spaventato.

“ E’ che brucio dalla voglia di averti!” sussurrò lei, stringendosi più a lui.

“ No, amore, tu hai la febbre!” dedusse, scostandosi e chinandosi per sentirle la fronte con la bocca.

“… ed è pure un bel febbrone, devi..”

Buffy lo interruppe, tirandolo a sé e baciandolo.

“ Non ho bisogno di niente: sei tu la mia unica medicina. William, non ho mai desiderato tanto essere tua come lo desidero ora. Sono pronta, amore, prendimi!” disse, cercando di togliergli il giaccone. Ma lui si separò alzandosi.

“ Per prima cosa, quest’aria gelida non ti fa certo bene..” commentò, chiudendo la finestra.

“… e secondo..” continuò, sedendosi di nuovo sul letto, intrecciando le dita della mano a quelle della sua.

“.. mi assicuri che non è la febbre che ti sta facendo delirare?” le sorrise.

“ Nessun delirio: io ti amo, William, e non potrebbe esserci momento migliore di questo per mostrarti quanto, febbre o no! La domanda è: tu mi vuoi?”

In risposta, il ragazzo scoppiò a ridere.

“ Non c’è dubbio, hai la febbre, altrimenti non faresti domande così maledettamente idiote!” rispose, togliendosi il giaccone e buttandolo sulla scrivania.

“ Certo che ti voglio, non puoi immaginare quanto!” continuò, sdraiandosi sopra di lei e solleticandole il naso coi laccetti della camicia da notte.

“ Allora, fammelo immaginare, cosa aspetti?” ribattè lei, rotolando su di lui e facendogli il solletico allo stesso modo, mentre con l’altra mano sbottonava uno a uno i bottoni della sua camicia rossa.

“ Baciami, William!”

“ Consideralo già fatto!” sorrise lui, avventandosi sulle sue labbra, lasciando che le loro lingue ingaggiassero una battaglia senza sosta e senza vincitori.

 

Senza rompere il contatto tra le loro bocche, Buffy riuscì a togliergli la camicia, ma la sua mano invece del suo petto incontrò il cotone della T-shirt.

“ Uff! ma quanti vestiti hai!” brontolò, decidendo di infilare la mano sotto la maglietta e la sua temperatura più calda del normale gli regalò un intenso brivido, stesso brivido che lui regalò a lei percorrendo con le sue mani fredde le sue gambe, gli addominali, le spalle, il viso.

“ Ti levo prima io la camicetta o tu a me la T-shirt?” chiese lui, ansimando al pensiero di ciò che li attendeva.

“ Direi che tocca prima a me, considerando che poi tu rimani comunque vestito per metà!” propose lei, sbarazzandosi della sua maglietta.

Stava per slacciargli anche la cintura, ma lui la fermò.

“ Eh, no, tesoro! La prossima mossa è mia..” ghignò lui, sfilandole a poco a poco la camicetta da notte, per scoprire il completo intimo di pizzo rosso che si nascondeva sotto.

“ Wow! Ma lo sai che il rosso è il mio colore preferito?”

“ Sì che lo so, ma ho come l’impressione che anche se fosse stato verde, viola, blu o amaranto… per te non avrebbe fatto molta differenza!” lo punzecchiò lei.

“ Touché. “ sorrise lui, in procinto di chinarsi su di lei, ma stavolta fu la ragazza a fermarlo.

“ Adesso sei tu a barare: tocca a me!” affermò, tornando decisa sulla sua cintura, ma lui non era della stessa idea.

“ Tsk, tsk. Cos’ è tutta questa fretta, vogliamo andare subito dritti alla meta? Ci sono tante cose che voglio far con te prima..” protestò lui, mettendosi a cavalcioni su di lei e slacciandole il reggiseno in una sola mossa.

“ Ma Spike, queste cose le abbiamo già faaaa.. “ provò a ribattere Buffy, ma quando lui tuffò il viso fra i suoi seni lei si ritrovò a impazzire di piacere.

“ Hai ragione, raggio di sole, sono cose che abbiamo già fatto, quindi non c’è motivo di continuare…” la provocò lui, separandosi, ma lei lo spinse al suo petto.

“ Tu azzardati solo a smettere, che ioooooo…” ma tornò a gemere quando il biondo riprese la sua attività, succhiandole e mordicchiandole prima un capezzolo, poi l’altro, mentre una mano le accarezzava avida la femminilità, attraverso il pizzo delle mutandine.

 

“ Oh dio, Buffy, sei bollente!”mormorò lui contro l’incavo del suo collo, per poi cominciare a percorrere il suo corpo con piccoli baci, arrivando all’ombelico e proseguendo la discesa.

“ Oh, Spike, sono tutta un fuoco..  e non so più fino a che punto c’entra la febbre!” mormorò Buffy, sentendo lui abbassarle le slip, mentre si abbandonava alle sue carezze.

William risalì fino al suo viso, baciandola con tutta la passione di cui era capace, dopodichè la guardò col più diabolico dei ghigni.

“ Beh, vorrà dire che qualcuno dovrà spegnere l’incendio!” e prima che lei potesse pronunciare anche una sola parola, il ragazzo affondò il viso in mezzo alle sue gambe… e lei non capì più niente.

Non appena tornò nel pieno delle sue facoltà, Buffy gli calciò via le scarpe, per poi spingersi su di lui, sfilargli quella cintura su cui aveva mire da quand’era entrato nella sua camera e slacciargli i jeans, abbassandoli.

“ Uh! Estate o inverno che sia, non c’è niente da fare: l’intimo proprio non ti piace!” esclamò lei, sorridendo.

“ Beh, devo dire che la cosa ha i suoi vantaggi…” ghignò la ragazza, prendendogli la virilità fra le mani e cominciando ad accarezzargliela.

“ Per l’inferno maledetto, Cacciatrice, così me lo abbrustolisci!” esclamò lui.

“ Oh, scusa!” esclamò lei, fermandosi.

“ Ti ho forse detto che non mi piace?” ghignò lui e lei riprese, e quando entrò in gioco anche la sua bocca, William si sentì in Paradiso… anche se per la temperatura.. ricordava più l’Inferno!

 

Ormai erano entrambi nudi, ammirandosi a vicenda.

“ Amore, allora ne sei sicura?” sussurrò il ragazzo, portandosi lentamente su di lei.

“ Sì, amore, sono prontissimaaaaaa..” gli assicurò lei, ma prima che potesse finire la frase, lui aveva già iniziato le prime spinte in lei, con enorme delicatezza, finché fu lei stessa a incoraggiarlo ad aumentare il ritmo, muovendo istintivamente i fianchi in sintonia coi suoi. E continuarono così per molto tempo.

 

“ Siiìì, Wiiiiilllliaaamm, non fermarti.. cosììì, siiiììì  …” gemette lei, graffiandogli leggermente le spalle, mentre raggiungeva l’apice  del piacere.

“ Oh, Buuuffffy !” ruggì lui, seguendola a ruota nell’estasi.

Si baciarono ansimanti e sfiniti e si rivestirono parzialmente.

Poi, lui la strinse a sé, facendo una cosa che la riempì di gioia: si aprì con lei, parlandole della sua famiglia, del suo passato; e lei ascoltò con vivo interesse come se fosse la prima volta, e in un  certo senso lo era, perché non aveva mai sentito quel racconto dalla voce del diretto interessato.

Parlarono fino alle prime luci del mattino, per poi addormentarsi l’una fra le braccia dell’altro.

 

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“ E’ ora: togliamoli!” esclamò nel pomeriggio una Buffy febbricitante ( in tutti i sensi!) ad un William nelle sue stesse condizioni, estraendo il termometro da sotto il braccio e attendendo che lui facesse altrettanto.

“ Allora, quanto hai?” gli domandò lei.

“ 38.2° , tu?”

“ Ah, ah! 38.5°. Sono io la più malata, ho vinto! Quindi, tocca a te scendere in cucina e prendere due bicchieri d’acqua, le aspirine le ho già qui nel cassetto!” spiegò lei, mentre lui si alzava, infilandosi la T-shirt e la camicia, visto che era troppo malconcio per restarsene in jeans e basta.

“ Apri un po’ di armadietti a casaccio e vedrai che troverai tutto, amore, su, va’!” lo istruì Buffy.

Dopo circa un quarto d’ora di trafficare in cucina, William risalì con i bicchieri d’acqua, e Buffy buttò dentro le due aspirine che aveva già preparato.

“ Facciamo un brindisi?” propose lui, mentre ascoltavano il fruscio delle pastiglie effervescenti che si scioglievano nell’acqua.

“ Con le aspirine?!” lo guardò lei, allibita.

“ Beh, sempre meglio di niente: vorrà dire che appena staremo bene ti porterò nel più lussuoso ristorante della città e brinderemo a champagne!” le promise lui, mentre incrociavano i due bicchieri.

“ Perché dovrei stupirmi, poi? Da uno che parla con la sua macchina dovrei aspettarmi di tutto! Piuttosto, a cosa brindiamo?”

“ Semplice. A noi due, passerotto!” sorrise lui, e dopo avere scontrato i bicchieri, ciascuno svuotò il suo.

 

“ E adesso, che si fa?” domandò Buffy , baciandolo.

“ Mm… malaticcio come sono, non vorrai mica che me ne torni a casa…” mormorò lui, fra i baci.

“ Vuoi scherzare? Non ci saranno più di tre gradi là fuori, rischieresti d prenderti una broncopolmonite. No, tesoro, tu te ne stai qui buono, buono..”

“ Mm.. sul ‘ buono, buono ‘ avrei da ridire…” ghignò lui, pizzicandola affettuosamente a un fianco.

“ Dopotutto, sai cosa consigliano ai malati, vero, amore? Starsene al caldo, prendere le giuste medicine, ma soprattutto.. passare moooolto tempo a letto!” ridacchiò lui, saltandole addosso, e inevitabilmente i loro vestiti finirono un’altra volta sul pavimento mentre i due biondi facevano nuovamente l’amore.

 

“ Spikey, di questo passo non guariremo mai. Ai malati si raccomanda anche di * non affaticarsi *!” finse di lamentarsi lei, mentre si rivestivano, tra un capogiro e l’altro.

“ Passerotto, guarda che io non sono mai stato così felice di avere la febbre! Per quello che mi riguarda, potremmo anche restare così ammalati per sempre!” ribattè lui, rimboccando le coperte per entrambi.

“ No, tesoro, al massimo per due giorni… perché poi, sai, mamma torna.. e non credo che sarebbe contenta di trovarci a letto insieme. Ok che ti vuole conoscere.. ma non mi sembra questo il migliore dei modi!” ridacchiò,per poi starnutire.

William la tirò a sé, aprendo la camicia e avvolgendola all’interno, come si fa con un cucciolo infreddolito.

“ Oh, la mia piccolina sta peggiorando… vieni qui che ti scaldo io!”

 

 

 

Capitolo 26

 

Circa un paio d’ore dopo, William si era addormentato e dopo un po’ Buffy ne aveva approfittato per prendere il cordless e chiamare Willow, cercando di parlare a voce più bassa che potesse.

“ Hey, Will!”

“ Buffy, ma dove sei?”

“ A casa..” rispose, sempre sottovoce .

“ Che bello, ma allora non sei partita!” esultò la rossa.

“ No, sai, col febbrone che mi ritrovo non mi conveniva proprio..” spiegò la bionda.

“ Ah, è solo per questo, ed è anche per questo che stai parlando sottovoce, sarai raffreddata …” commentò l’altra un po’ delusa.

“ E comunque, me lo sentivo che ti saresti buscata qualcosa: così la prossima volta impari a non coprirti!” la rimproverò.

“ Uff,  mi sembra di sentire mia mamma… ad ogni modo, sì, sono rimasta qui perché non potevo partire con la febbre, ma anche per..”

In quel momento, William riaprì gli occhi, girandosi di lato dalla sua parte.

“ Dai, passerotto, riaggancia quel maledetto telefono e vieni a prenderti cura di questo povero malatino…” esclamò lui, e dall’altra parte del ricevitore Willow  riconobbe subito quella voce.

“ Buffy, ma è.. è..”

“ Indovinato!” esultò l’altra, senza più preoccuparsi di parlare piano.

“ E’ l’altro motivo per cui sono rimasta… ed è anche il più importante! Giuro che appena ci vediamo ti racconto tutto, ma adesso ti devo lasciare, a presto Will!” la salutò, riattaccando.

 

“ Però, signorino, abbiamo il sonno leggero, eh?” commentò guardandolo.

Lui la tirò a sé.

“ Già. La cosa ti disturba per caso? Con la Rossa ci puoi chiacchierare quando vuoi… ora *chiacchiera * con me!” disse, baciandola, e il calore reciproco delle loro labbra fece capire ad entrambi che avevano ancora la febbre.

“ Mm.. perché ho l’impressione che tu abbia tutt’ altre intenzioni che chiacchierare?” ridacchiò lei tra i baci.

 

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Due giorni dopo, Buffy si sentiva meglio, e in tarda mattinata aveva invitato Willow a trovarla.

“ Ma Buffy, e William dov’è?”

“ E’ tornato a casa… o meglio, l’ho.. come posso dire.. costretto io: aveva ancora qualche linea di febbre; ma d’altronde stasera torna a casa mia mamma…”

“ Vuoi dire che l’hai fatto guidare con la febbre?” insinuò l’altra sconcertata.

“ Mettiamo bene in chiaro le cose: innanzitutto, mi sono offerta di accompagnarlo con la mia, ma lui ha detto che non voleva lasciar De.. ehm. la sua macchina qui; ma quando gli ho proposto di lasciarla guidare a me mi ha risposto che piuttosto l’avrebbe guidata anche con 40° di febbre! Bella fiducia che ripone nelle mie doti di guidatrice!” spiegò lei, alzando gli occhi nell’ultima parte.

“ Capisco. Hey, a proposito di fiducia… dimmi un po’ come ti ha perdonato, visto che all’inizio il tuo ultimo colpo di testa non sembrava aver dato il migliore degli esiti ..”

E Buffy raccontò tutto all’amica.. non proprio tutto, ma almeno un abbondante 90%!

“ Oh, ma è stupendo! Sono così felice per entrambi! Credo che anche ad Angel farà piacere, anzi, sai che faccio? Corro subito a dargli la bella notizia, ci vediamo Buffy!” la salutò, uscendo.

 

Nemmeno mezz’ora dopo suonò di nuovo il campanello, e stavolta si trattava di Dawn.

“ Buffy!” esultò, abbracciandola con un piccolo urlo di gioia, e Buffy era altrettanto su di giri.

“ Ora mi devi spiegare bene per filo e per segno cos’è successo da quando hai finito la tua serenata. Io so solo che dopo * due interi giorni * ho visto rincasare Billy, malaticcio come pochi, mi ha fatto il sorriso più radioso che esista sulla faccia della Terra, ma ha detto anche che non aveva la forza di affrontare il mio interrogatorio e si è infilato di corsa a letto!” spiegò la ragazzina, un po’ imbronciata.

“ Quindi, visto che non posso attingere le preziose informazioni  dalla prima fonte…”

“… ti sei rivolta alla seconda!” concluse Buffy, preparandosi a darle la versione censurata di quanto era successo.

 

“ Allora, fammi ricapitolare bene: mio fratello esce nel cuore della notte, e col favore delle tenebre entra di soppiatto nella stanza di una fanciulla per insidiarla.. E che è diventato, un vampiro?” ironizzò l’adolescente, con una finta espressione preoccupata.

“ No dai, a parte gli scherzi, sono troppo felice per voi; e non vi azzardate più a farmi prendere un colpo del genere! E poi, è del mio fratellone che stiamo parlando: trattamelo bene, ci conto!” si raccomandò, avviandosi all’uscita.

“ Ci puoi scommettere, Dawnie.  So tutto quello che ha passato, ma ti giuro che d’ora in avanti farò in modo che per lui sia soltanto un lontanissimo ricordo!” gli assicurò Buffy.

“ Ad ogni modo, grazie!” aggiunse, sorridendole.

“ Grazie a me?! E’ di cosa? Solo perché ho messo un po’ di sale in zucca a quel testone d mio fratello? Se mi avessero dato un dollaro ogni volta che l’ho fatto… a quest’ora sarei schifosamente ricca!” ridacchiò la ragazzina, prima che l’altra l’abbracciasse.

“ Sai, io sono figlia unica.. ma mi sarebbe piaciuto tanto avere una sorella come te!” le sorrise, salutandola.

 

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Nel pomeriggio, Buffy  ricevette altre visite.

Credeva fosse sua madre, ma quando aprì la porta capì che si sbagliava.

“ Tara, Cordelia, che bella sorpresa, entrate!” le invitò.

“ Sai, abbiamo incontrato Dawn poco fa, e lei ci ha detto che sei stata poco bene, così siamo venute a vedere come stavi..” spiegò timidamente Tara.

“ Per l’amor del cielo, Tara, ma quando imparerai a dire semplicemente le cose come stanno, senza inutili sotterfugi?” si lamentò Cordelia.

“ Dawn ci ha anche raccontato di * come *  tu e Spike vi siete riappacificati, quindi cara mia, prendi un bel respiro e dacci la versione vietata ai minori, visto che qui i diciotto anni li abbiamo passati tutte da un pezzo!” le intimò la mora, mentre si sistemava due capelli fuori posto, osservandosi accuratamente nel suo inseparabile specchietto.

“ Ancora? Avrei fatto meglio a registrarla su cassetta la prima volta che l’ho raccontata, per poi distribuire le copie a tutti gli interessati!” alzò gli occhi Buffy, sbuffando, ma poi scoppiò a ridere.

“ Ma chi voglio prendere in giro? Non mi stancherò mai di raccontare questa storia! Allora…”

 

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Il mattino dopo di buon’ora, Buffy sentì qualcuno suonare insistentemente il campanello, e corse ad aprire prima che si svegliasse sua madre,esausta dopo il viaggio di lavoro da cui aveva fatto ritorno la sera prima, sul tardi.

“ Buongiorno, Confettino!” la salutò l’energica Faith, facendo riferimento alla camicia da notte rosa con le pantofole dello stesso colore che Buffy indossava.

“ E’ una giornata troppo bella per lasciarti poltrire a letto!” continuò la mora, entrando in casa di getto.

Buffy la guardava ancora stralunata, non capendo cosa ci facesse lì.

“ Ma.. Faith, tu non eri tornata a San Francisco? “ domandò, stropicciandosi gli occhi.

“ Oh, B, andiamo: davvero credevi che * io *, che ti ho sempre insegnato a lottare per ciò in cui credi, ti potessi spingere a fare la più grande delle vigliaccherie?”

“ Ma allora..”

“ Certo, te l’ho solo fatto credere, almeno quell’ultimatum ti ha fatto reagire.. o saresti ancora qui con lo sguardo fisso verso il muro a domandarti quando e se si sarebbe risolto tutto!” le spiegò l’amica.

“ Oh, F, sei unica! Che farei senza te?”

“ Non intendo lasciartelo scoprire, B!” rispose lei, stringendola in un vigoroso abbraccio.

 

“ Mamma sarà felice di rivederti, perché non ti fermi un po’ qui? “ la invitò Buffy.

“ Ok, tanto non ho niente da fare: da quando Andrew ha fatto combriccola con gli amici del tuo bello… passa più tempo con loro che con me, e credo che nemmeno Tara e Cordy  facciano i salti di gioia!” sbuffò Faith, alzando gli occhi.

“ Allora, visto che mammina è tornata non puoi più nascondere il tuo stallone ossigenato sotto le lenzuola!” ridacchiò, ma Buffy le fece subito segno di abbassar la voce, prima ce Joyce potesse sentirle.

“ Afferrato il concetto: eviterò quel ‘ campo minato ‘!”

“ E chi ha parlato di evitarlo? Ti ho solo detto di abbassare un po’ la voce!” ghignò Buffy.

“ Hey, dalla tua frecciatina mi sembra di capire che Willow ti ha già raccontato.. “ dedusse la bionda, mentre si preparava la colazione.

“ No, lei mi ha solo accennato qualcosina,  poi il resto l’ho lasciato fare alla mia fervida immaginazione.. quindi, credo di averci messo anche più pepe!” spiegò lei con un sorrisetto che la sapeva lunga.

“ Ti assicuro che l’originale era già parecchio piccante!” si difese l’altra, leggermente offesa nel suo amor proprio.

“ Vuoi dire che la tua aureola da santarellina non acceca più con la sua luce pura, candida e immacolata?” la punzecchiò l’amica.

“ Puoi dirlo forte, F, questa ex-santarellina sa il fatto suo!” affermò orgogliosa.

“ Allora, ti fidi della tua fervida immaginazione, o vuoi un fedele resoconto?” chiese Buffy, chiudendo la porta a chiave, nel caso Joyce si svegliasse.

“ Ok, B, sono tutt’orecchi e ho inserito il bollino rosso nella mia mente, quindi, spara!”

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“ Però…ok, mi devo ricredere. Che dire? Mi hai lasciato senza parole… e sai che non è da me!” commentò Faith a fine racconto.

“ E comunque, peperino, vestiti e preparati in fretta, hai davanti una giornata piena: per prima cosa dovrai infilarti la chitarra a tracolla e ripassare bene tutte le canzoni..” la istruì l’amica.

“ Uh? E perché?”

“ Mi sembra ovvio: oggi pomeriggio tu fili dritta in sala prove con gli altri e vi allenate come si deve.. sempre che il tuo stallone ossigenato si sia rimesso in forze.. e guarda che non mi riferisco alla febbre!” ghignò maliziosa.

“ Faith! Non cambi mai, eh?” scosse la testa l’altra, sorridendo.

“ E se mai dovessi farlo, ti prego, uccidimi!” ribatté la mora.

“ Però.. l’hai saputo cos’è successo al Bronze, no?” riprese l’argomento la bionda.

“ Io so solo che è giunto il momento che vi riprendiate ciò che è vostro: quel palco appartiene ai Chosen Ones!”

“ Uhmm.. sbaglio o hai in mente qualcosa?”

 

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Su consiglio di Faith, Buffy si era allenata con la chitarra per l’intera mattinata, per poi mettersi d’accordo con Willow e ritrovarsi tutti alla sala prove, che trovarono un po’ più impolverata dell’ultima volta che l’avevano lasciata.

C’erano tutti, anche William, al quale Buffy andò subito incontro.

“ Tesoro, sei sicuro di farcela? Ieri sera, al telefono, non è che tu mi sembrassi un concentrato di salute!” commentò lei, preoccupata, avvicinandosi per baciarlo, ma vedendolo come un  modo per controllargli la temperatura, e fu sollevata quando costatò che rientrava nella norma.

“ Sto benone, passerotto, non temere; sì, ok, ieri sera ero un po’ K.O. , ma niente che una bella dormita non potesse sistemare…”

 

< .. e logico, anche un maledetto cocktail di aspirine e sciroppi!> pensò il biondo tra sé e sé.

 

“ Se avete finito con ‘ L’Angolo della salute, a cura della Dottoressa Summers e del Dottor Leather ‘, al resto del gruppo non dispiacerebbe iniziare le prove!” esclamò Angel e Willow annuì.

“ Hey Gel- Boy , da quando non solo hai scoperto cos’è il sarcasmo, ma addirittura sai anche utilizzarlo?” lo prese in giro William, mettendosi alla batteria.

“ Mai sottovalutarmi, Bleached: io sono una fonte di sorprese!” ribatté Angel, inorgoglito, mentre si infilava la tracolla del basso.

William lo guardò poco convinto, per poi scaldarsi alla batteria.

“ Cominciamo che è meglio!” disse, giocherellando con le bacchette.

“ Ragazzi, sapete, è bello essere di nuovo un gruppo!” sorrise Buffy, sistemando le corde della sua chitarra.

“ Io credo che in fondo non abbiamo mai smesso di esserlo!” le rispose Willow allo stesso modo, prima di dare inizio alla prima canzone.

 

 

 

Capitolo 27

 

Stavano provando la quinta canzone, soddisfatti dall’esito delle precedenti quattro, quando ricevettero visite.

“ Ragazzi, vi abbiamo sentito ancora prima di entrare: siete un vero portento!” si complimentò Doyle.

“ Già, vedrete che ritorno!” esultò la sua ragazza.

“ Ritorno?” ripeté William, guardandoli sospettoso.

“ Sì, ritorno, e potete già immaginare il luogo in questione…” continuò Wesley, aggiustandosi gli occhiali.

“ Non mi direte che..” iniziò Buffy speranzosa.

“ A quest’ora Anya avrà già fatto una testa così a Clem, spiegandogli come stanno effettivamente le cose e convincendolo a darvi un’altra chance, ma non credo che sarà così dura convincerlo..” sorrise Tara.

“ Anya è sempre una grande!” sorrise Angel.

“ E poi, a darle man forte c’è quel ragazzo che lavora lì… ormai tra quei due sta diventando una cosa piuttosto seria…” aggiunse Cordelia.

“ Non mi sembra vero!” esultò Willow, ma urlò nel microfono senza prima preoccuparsi di spegnerlo e finì per stordire tutti, compresa lei stessa, con un fastidiosissimo fischio.

“ Oops, scusate ragazzi!” sorrise in modo innocente.

“ Ad ogni modo, bisogna trovare un modo per togliere di mezzo quegli odiosi Initiative e le loro ragazze..” commentò Wesley, ma tutti lo guardarono sconcertati.

“ Uh? Ah, sì, ok, ho  detto ‘ togliere di mezzo ‘, ma non intendevo niente di drastico… solo un espediente per tenerli occupati e non farli esibire venerdì..” chiarì il ragazzo.

“ Ci vorrebbe qualcosa per distrarli..” propose Andrew.

“ Conoscendoli, quelli perderebbero subito la testa per la prima che si presenta loro e fa un po’ la svenevole … Così come non si può certo dire che alle loro ragazze spetti il premio ‘ Fedeltà ‘…” borbottò William.

“ Ci sono! “ esclamò Wesley.

“ Spike, noi abbiamo visto loro, ma loro non hanno mai visto noi, visto che tu hai avuto la saggia idea di non presentarceli mai; quindi potremmo sfruttare la cosa a nostro vantaggio.. Pensaci: io, Doy e Andy potremmo pensare alle loro ragazze, dopo che tu, tesoro, Cordy e Faith avrete adescato con una scusa i tre allocchi… e li avrete fatti cadere in trappola.. non so ancora che genere di trappola, ma… “

 

Improvvisamente Wesley si interruppe, capendo che tutti gli altri lo stavano fissando da un po’, con un’espressione divertita.

“ Che c’è, non vi piace l’idea?”domandò.

“ No, Wes,  è che ci sembravi troppo un generale che allestisce un piano di guerra!” lo prese in giro William.

“ Ad ogni modo, è davvero un grande piano!” aggiunse.

“ Davvero, Wes, per me tu hai la stoffa del Leader!” commentò Angel, dandogli una pacca sulla spalla.

“ Già, il piano non è male, ma come facciamo a coglierli di sorpresa, e tutti insieme, e come facciamo a vederli prima che  vadano a prepararsi dietro le quinte?” domandò Doyle.

“ Ci vorrebbe qualcuno che reggesse il gioco, ma chi?” si chiese Andrew.

 

Proprio in quel momento, Anya entrò nella sala prove, un po’ affannata per la corsa.

“ Ragazzi, è andata benone: appena ho raccontato a Clem chi sono in realtà gli Initiative e quello che hanno fatto… ha giurato vendetta per voi!” spiegò la ragazza.

“ E non intende semplicemente dir loro che ha scoperto tutto e poi cacciarli via, sarebbe troppo comodo per loro. No, lui non dirà niente, e venerdì crederanno che sia una serata come le altre, e invece..”

“ E invece?” la interrogò Willow.

“ Questo è il punto: lui e il mio fustacchione hanno già pronta una scusa per riunirli prima che inizino i preparativi; il fatto è che non sappiamo ancora come attirarli in un’altra stanza, in parole povere lo scantinato, ma soprattutto come liberarci delle tre fidanzate che non si schiodano un attimo da loro..” sbuffò Anya.

Gli altri sorrisero, e lei se ne chiese il perché.

“ Si da il caso che Faith, Andrew, Doyle, Cordy, Tara e il loro Leader sappiano come distrarli… ma non riuscivano a trovare l’occasione adatta… voi avete l’occasione, quindi.. Bingo!” spiegò Angel.

“ Già, è perfetto, ma smettetela tutti di chiamarmi così!” protestò Wesley, alzando gli occhi esasperato.

 

“ Hey, mi raccomando, rubacuori da strapazzo : quando ti occuperai della morettina.. ricordati che è solo una farsa!” intimò Cordelia a Doyle.

“ Ma tesoro, come fai a sapere che avevo già scelto lei?” chiese il ragazzo, stupito.

“ Perché conosco il tuo debole per le more, bello mio!” lo tirò a sé la ragazza, baciandolo.

Anche Faith mise in guardia Andrew, con un tono di voce dolcissimo, ma il messaggio non era altrettanto dolce.

“ Andy, sai che nemmeno a te conviene calarti troppo nel personaggio , se ci tieni a rimanere ancora intero e tutto d’un pezzo, vero?”

“ E dai , Faithy, lo sai che non voglio nessun’altra!” la rassicurò lui,accarezzandole i capelli e il viso.

Tara si limitò a sorridere al suo ragazzo.

“ Non credo sia il caso di dirti qualcosa, io mi fido di te… però è della bionda che non mi fido, non so ancora quale delle due, ma tanto è lo stesso!” sbottò.

“ Ma tanto io la mia biondina l’ho già, e me la tengo stretta, stretta!” rispose  Wesley, stringendola a sé.

Anya sembrò quasi scocciata, e si avvicinò ai Chosen Ones.

“ Prima che anche a voi partiate per Sdolcinatolandia, riprendete gli strumenti e suonate qualcosa, perché se vi mettete a pomiciare pure voi.. io mi sentirò un’esclusa, visto che il mio bello è rimasto al pub..” si lamentò lei, e gli altri quatto decisero di accontentarla, mettendosi a provare una canzone.

 

“ Fantastici! Direi che siete addirittura migliorati dall’ultima volta che vi ho sentito!” li applaudì lei a fine esibizione.

“ Ragazzi, sono così contenta che i Chosen Ones non si siano sciolti alla fine!” ammise lei, e gli altri le sorrisero inteneriti.

“ Temevo che se no poi mi avreste restituito la sala prove e avreste preteso indietro i vostri soldi!” aggiunse.

“ Eccola, questa è l’Anya che conosco!” alzò gli occhi Angel, scuotendo la testa rassegnato.

 

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“ Niente male l’idea di organizzare un aperitivo per noi, tre ore prima del concerto!” si complimentò Riley con Clem, e gli altri cinque annuirono, rimpinzandosi di patatine, popcorn  e salatini.

“ Beh, sapete, dopo due serate che sono state un successo, ve lo meritate! Vi ho già detto che offre la casa, no?” sorrise loro Clem.

 

< Fosse per me ve li avrei avvelenati quegli aperitivi, brutti infidi imbroglioni!> pensò Clem furente, allontanandosi.

 

“ Hey, tu, renditi utile e portaci un altro drink!” comandò Xander al barista che era lì, per la precisione quello che usciva con Anya.

Per quanto avesse voglia di prendere a pugni quel pallone gonfiato, che assieme alla sua combriccola, dopo due semplici esibizioni si credeva una rock star assoluta, il ragazzo fece il loro gioco e obbedì… ma la soddisfazione di sputare nei loro bicchieri se la prese, eccome!

Il ragazzo si recò sul retro per gettare l’immondizia, ma non era quello il suo unico scopo.

“ Allora, care le mie attrici, pronte ad entrare in scena?” si rivolse a Tara, Cordelia e Faith, che attendevano fuori.

“ Ti stupiremo con effetti speciali!” sorrise Faith, avviandosi con le altre all’ingresso principale.

 

I sei seduti al tavolo videro entrare di getto tre ragazze che si guardavano attorno ansiose.

“ Ragazze, guardate che apriamo solo tra due ore…” li informò Clem, spuntando al bancone.

Una di loro, incurante delle parole del proprietario del locale, li indicò gridando.

“ Ragazze, eccoli, sono loro! Ve l’avevo detto che non mi ero sbagliata!” esclamò Cordelia, tirando fuori in gran fretta dalla borsetta un agenda.

I tre ragazzi sembravano divertiti e compiaciuti, mentre Darla, Drusilla e Harmony  le guardavano storto.

“ Devo avere a tutti i costi una vostra dedica!”

“ E’ vero, sono proprio gli Initiative! Voglio troppo farvi una foto, anzi magari ne faccio anche una con voi! Disse Tara, estraendo dal suo zainetto una macchina fotografica.

“ Io voglio entrambe le cose, più un souvenir, qualsiasi cosa, un bottone della tua camicia, o un plettro della tua chitarra!” esclamò Faith, con un entusiasmo alle stelle, sorridendo a Riley e avvicinandosi a lui, che ricambiò il suo sorriso, dimenticandosi completamente di Darla.

Nel frattempo, anche Cordelia e Tara avevano fatto altrettanto, rispettivamente con Xander e Ben, ottenendo il medesimo effetto.

Infatti, senza pensarci due volte, i ragazzi si allontanarono con loro, sotto gli  sguardi carichi d’ira delle loro ragazze.

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“ Bene, la fase A   è andata secondo i piani.. Ora pensiamo alla fase B!” pensò Clem, prendendo il suo telefonino e componendo il numero del cellulare di Doyle, facendo uno squillo soltanto, segnale che il ragazzo e gli altri suoi due amici colsero a volo, allontanandosi dal parcheggio, e preparandosi a recitare la loro parte.

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“ Dove andiamo?” chiese Ben, mentre le ragazze li stavano conducendo in una stanza precisa.

“ Di là ci sono altre nostre amiche che vogliono conoscervi! " spiegò la bionda, augurandosi che lui la smettesse al più presto di accarezzarle i capelli.

“ E così, siete venute a vederci…” disse Xander, mettendo un braccio attorno alle spalle di Cordelia, che fece un enorme sforzo per non reagire.

“ Già, e siete davvero grandissimi..”

 

< … meglio che non dica * cosa * !> pensò fra sé la ragazza.

 

“ Però, lo sai che non sei niente male?” sussurrò Riley a Faith, mentre le stringeva un braccio attorno alla vita.

“ Devo dire che tu mi fai proprio ribollire il sangue..” sorrise lei.

 

<… sì, dalla rabbia! E se non togli di subito quel braccio te lo spezzo, così poi voglio vedere se riesci ancora a suonare la chitarra.. e di questo credo che l’intera società mi sarà grata!> pensò la ragazza riuscendo a scostarsi gentilmente a lui, felice di aver finalmente raggiunto la porta dello scantinato.

 

“ Coraggio, sono qui dentro che vi aspettano, così poi facciamo una foto assieme!” li invitò tara.

“ Beh, intanto ora pensiamo a te, peperino..” disse Riley, prendendo una biro e guardando spudoratamente nell’ampia scollatura del top di Faith.

“ Allora, su qual tetta lo vuoi l’autografo?”

Prima che avesse anche solo il tempo di respirare, Faith lo prese per le spalle, assestandogli una micidiale ginocchiata nelle parti intime.

“ Direi che lì va benissimo!” ghignò, mentre il ragazzo si piegava in due dal dolore.

“ Però.. un po’ violenta la tua amica, eh?” commentò Xander, stringendo Cordelia a sé, ma la ragazza si divincolò come una furia.

“ E io come ti sembro?” disse, pestandogli con forza un piede con uno dei suoi tacchi vertiginosi, facendolo urlare e saltellare sull’altro.

Tara aprì la porta, tirò Ben per il maglione e lo spinse dentro lo scantinato prima che lui se ne potesse rendere conto.

“ Visto? Io non ti ho nemmeno lasciato il tempo di dire qualcosa.. che di sicuro sarebbe stato qualcosa di stupido.. quindi in un certo senso ti ho pure fatto un favore!”  spiegò la ragazza, mentre e altre buttavano dentro anche Riley e Xander.

“ Hey, che scherzi sono?” sbottarono i tre in coro.

Prima che potessero uscire, si trovarono davanti Clem e il ragazzo di Anya.

“ Voi non andate proprio da nessuna parte. So tutto, brutti doppiogiochisti: approfittarvi così di un momento di crisi del gruppo di quello che un tempo era vostro amico, senza contare che quel momento avete contribuito a crearlo voi, siete disgustosi! Sapete, io apprezzo la competizione, ma solo quando è leale, voi avete sorpassato ogni limite!” li rimproverò Clem.

“ Ma se ci chiudi qui, stasera non avrai un gruppo da fare esibire e perderai un sacco di clienti!” gli fece notare Riley.

“ Non ci arrivi proprio, pollo? Io ce l’ho già un gruppo, il migliore, quello che avrebbe dovuto esserci da sempre!” li informò lui.

“ Non potete tenerci qui: vi denunceremo per sequestro di persona!” li minacciò Xander.

“ Non farmi ridere: si parla di sequestro dopo le ventiquattro ore.. noi non riusciremmo mai a sopportarvi per tutto quel tempo, entro fine serata sarete fuori.. e guai a voi se vi azzardate a rimettere piede qui!” li avvisò il ragazzo di Anya.

“ Già. E non sognatevi nemmeno di potervi esibire altrove: sono amico dei proprietari dei migliori pub in città, e li metterò al corrente di che razza di esseri spregevoli siete!” continuò Clem.

“ Ah,tanto per la cronaca… guardate che in quei drink prima ci ho sputato!” svelò loro l’altro, chiudendo lo scantinato a chiave.

 

Le tre ragazze avevano assistito all’intera scena divertite.

“ Però, siamo state brave!” commentò Faith.

“ Tu poi sei stata grandiosa, accidenti! Pagherei per avere anche solo un quarto della tua grinta!” ammise Tara, guardandola con ammirazione.

“ Beh, Tara, sappi che la tua… è una dolcezza che intimorisce!” cercò di consolarla Cordelia.

“ Chissà come se la staranno cavando i nostri tre con quelle arpie, considerando poi che Darla è la più terribile ed è toccata per esclusione proprio al tuo Wes !” cambiò discorso faith, guardando la bionda.

“ Se quella vipera inacidita osa mettere le sue grinfie sul MIO ragazzo, giuro che prendo una bottiglia di vetro, la spacco e la uso per sfigurarla fino a quando nemmeno sua madre sarà più in grado di riconoscerla!” ringhiò Tara, stupendo le altre due.

“ Hey, che ne è della dolce Tara che noi tutti amiamo?” esclamò Cordelia, guardandola un po’ impaurita.

“ E dai, ragazze, almeno a parole, fatemi fare un po’ la dura!” sorrise la bionda.

 

 

 

Capitolo 28

( Parole estratte da ‘ Having a Blast ‘ dei Greenday )

 

*************************************** ( Contemporaneamente)

 

“ Ma.. dico.. li avete visti? Piantarci qui, così, come se noi stessimo lì ad aspettare i loro comodi!” sbottò Darla.

“ Hai ragione, chi si credono di essere? Noi abbiamo di meglio da fare!” continuò Harmony.

“ Quindi, andiamo a farlo!” propose Drusilla, alzandosi, seguita dalle altre.

Si scontrarono con Wesley, Doyle e Andrew, che erano appena entrati.

“ Perdonateci, ma senza volerlo abbiamo sentito tutto!” esclamò Wesley, sorridendo a darla,che ricambiò con un certo interesse.

“ Già. A quanto pare i vostri accompagnatori sono degli autentici idioti, e dovrebbero anche essere processati, perché è un reato abbandonare tre così splendide fanciulle come voi!” disse Doyle, ammiccando verso Drusilla, che decise di fare la falsa timida.

“ Quindi.. pensavamo.. vi andrebbe di passare il resto della serata con noi? Vedetelo come un modo per salvarvi dagli abbordaggi di petulanti e noiosi scocciatori!” aggiunse Andrew, lanciando un’occhiata eloquente ad Harmony che aveva già una serie di progetti per il biondino.

“ Beh, a dire il vero.. voi ci state abbordando proprio adesso..” finse di lamentasi Darla.

“ Ma almeno noi non siamo petulanti, vero?” si difese Doyle.

“ E come avreste intenzione di salvarci?” s’interessò Drusilla, guardando Doyle.

“ Tanto per cominciare, vi portiamo fuori di qui: la nostra macchina non è lontana..” le informò Andrew, avvicinandosi a Harmony.

“ Perciò, Signore, se volete seguirci, da questa parte..” le invitò Wesley, e ognuna si allontanò a braccetto del suo cavaliere.

 

Dopo pochi minuti arrivarono alla Mercedes di Doyle, che impressionò molto positivamente le ragazze.

“ Prego, prima le donne..” esclamò Doyle, mentre sia lui che Andrew  aprivano le portiere, facendole salire sui sedili posteriori, per poi chiuderle dentro velocemente, facendo scattare le chiusure centralizzate.   

“ Hey, guardate che se è uno scherzo non è divertente!” sbraitò Darla, tanto che nonostante i finestrini alzati, i tre ragazzi riuscirono a sentirla.

“ Infatti, non è uno scherzo..” la informò Doyle.

“.. anche se è dannatamente divertente!” commentò Andrew.

“ Beh, non lo è per la mia povera macchina… spero solo che quelle arpie non mi squarcino i telai con le loro unghiacce!” borbottò Doyle sottovoce, parecchio preoccupato.

“ Signore, noi vi salutiamo.. godetevi la serata, anche perché non uscirete da lì prima della fine del concerto!” le avvertì Wesley.

“ E non serve che vi dica che non saranno di certo quegli incompetenti degli Initiative ad esibirsi!” aggiunse Andrew, mentre le tre lanciavano fuoco e fiamme dagli occhi,cercando di uscire e picchiando i vetri, ma inutilmente.

“ A dopo, brutte oche starnazzanti!” le salutò Doyle, allontanandosi con gli altri.

 

“ Grrr, ci siamo fatte fregare… ed è tutta colpa vostra, che non sapete tenere gli ormoni a bada!” ringhiò Darla.

“ Noi?! Ma se è tutta colpa tua, che subisci sempre il fascino dell’intellettuale! Due paroline di quel tipo e hai perso subito la testa, cacciandoci in questo pasticcio!” ribatté Harmony.

“ Ora pensiamo a uscire da qui!” disse Drusilla, ma si arrese ancora prima di provarci.

“ Non riusciremo mai, siamo al chiuso… e c’è poco spazio.. e la cosa non mi piace, non mi piace per niente! Mi manca l’aria, sto male!” si lamentò Darla, iniziando ad agitarsi in preda al panico.

“ Fantastico, ci mancava anche questa: e sentiamo, da quando tu saresti claustrofoba?”

“ Non lo so, ma da adesso ho deciso che lo sono! Quindi, nessuna parli: c’è troppa poca aria, e potrebbe non bastare per tutte e tre, senza contare che..”

 “ Ma guardati: dici di non parlare per risparmiare l’ossigeno, e poi ti metti a fare il comizio!” la derise Harmony.

“ Sta’ zitta, ruba-aria!” l’accusò Darla, buttandosi su di lei, tappandole la bocca, ma in risposta l’altra bionda le morse la mano, facendola urlare.

“ Oh, no, ragazze, è terribile, una cosa gravissima , povera me, che tragedia! “ esclamò Harmony, disperata.

“ E adesso ce c’è, ti ci metti anche tu?”sbottò la mora, esasperata, dato che aveva già il suo bel da fare per tenere calma Darla.

“ Mi sono rotta un’unghia!” spiegò lei, scoppiando in lacrime.

“ Povera me, ma che ho fatto di male per essere circondata da due idiote come voi?” si autocommiserò Drusilla,alzando gli occhi al cielo.. o meglio, al tettuccio dell’auto.

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“ Meno male che c’era la tua auto: sulla mia non ci sarebbero mai salite!” commentò Wesley, mentre i tre rientravano nel locale.

“ Sai, una delle regole basilari per far breccia nel cuore di Cordelia è avere una bela macchina… anche se lei sostiene che nel mio caso l’auto non conti poi molto!” sorrise Doyle compiaciuto.

Le loro fidanzate corsero loro incontro, e ciascuno raccontò il pieno successo della rispettiva ‘ missione ‘.

“ Bene, non ci resta che avvisare Buffy e gi altri..” propose Andrew.

“ Già fatto, saranno qui   a momenti.” Gli annunciò Faith, agitando soddisfatta il cellulare.

 

Infatti, pochi minuti dopo arrivarono i quattro, che se possibile erano ancora più agitati che al loro debutto.

“ Ci fischieranno di nuovo, forse  anche la volta che ci tirano addosso qualcosa…” borbottò Angel, alquanto pessimista.

“ Non lo faranno: vedrete che andrà tutto bene! Piuttosto, non ho parole per scusarmi per avervi rimpiazzato con quegli imbroglioni..” esclamò Clem, andando loro incontro.

“ Ormai è acqua passata, e poi mi sembra che abbiano già avuto ciò che si meritavano, no?”  sorrise William.

“ Puoi dirlo forte, ma senza le nostre portentose attrici non sarebbe stato possibile!” rispose Clem, stringendo a sé Tara, Faith e Cordelia.

“ Oh per così poco. Noi ci siamo anche divertite!” sorrise Cordelia.

“ Voi ora dovete solo pensare a dare il meglio, e sono certa che andrà tutto per il meglio!” li rincuorò Tara, prima che il gruppo si ritirasse a provare.

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Il Bronze era gremito, era il momento, e Clem salì sul palco.

Doyle, Cordelia, Andrew, Faith, Wesley, Tara e Dawn attendevano con impazienza, in piedi, a breve distanza dal palco.

“ Salve a tutti, è il momento del concerto live che stavate aspettando, ma vi avviso: non ci saranno gli Initiative … tanto meno sperate di rivederli, anche altrove. ..” annunciò Clem.

“ Ma sono tornati a trovarci degli amici. Forse l’ultima volta non è andata nel migliore dei modi.. ma stavolta vi stupiranno, ne sono sicuro. E ora, un bell’applauso per i Chosen Ones!”

 

“ Oh, no, ha fatto ritornare quei quattro disastrosi fenomeni da baraccone nel suo locale. Ma così rischia di chiudere i battenti!” commentò una ragazza, rivolta alla sua amica, ma Faith era davanti e aveva sentito tutto.

Si girò, fulminandola con lo sguardo.

“ E tu, che vuoi?” sbottò la ragazza.

“ Ci tenevo solo ad avvisarti che se ti azzardi ancora a dire una cosa del genere, ti strappo via la lingua, così come stacco le orecchie alla tua amica, per impedirle di sentire le scemenze che escono dalla tua bocca!” la minacciò, sorridendole.

Andrew si era allontanato un attimo, e la vide subito in vena di attaccar briga.

“ Uh! No, non fateci caso.. è solo che lei è una grande ammiratrice di questo gruppo..” sorrise loro imbarazzato, portandola via di lì.

“ E comunque,sappi che hai detto un’assurdità.. e tra poco sarai la prima a ricrederti!” riuscì a dirle Faith, girandosi un’ultima volta, prima ce Andrew la trascinasse da un’altra parte.

 

Intanto, tra applausi poco energici e sguardi poco convinti, i Chosen Ones erano saliti sul palco.

“ Lo so già cosa state pensando: ‘ Stavolta mi sa che non riescono nemmeno a eseguire per intero una canzone..’ “ esclamò William, sistemandosi alla batteria, ma Angel lo interruppe, avvicinandosi al microfono di Willow.

“ Per prima cosa, ci tenevo a scusarmi con tutti voi a nome dell’intero gruppo per a scorsa volta.. ma vi assicuro che non si ripeterà mai più!” disse, scombussolato dal fatto che William lo stesse guardando come se venisse da Marte, per poi rivolgersi al pubblico.

“ Non ci credo. Hey, gente, stasera avete assistito ad un evento: Mr. No- Dai- Vi – Prego- Tutto – Ma- Non- Fatemi- Parlare- Al- Microfono vi ha appena detto qualcosa… vi rendete conto?” esclamò stupefatto, e tra la folla si sentì qualcuno ridacchiare.

“ Proprio così… e quando lo racconterete ai vostri nipoti potrete dire ‘ Io c’ero! ‘” aggiunse Buffy, cominciando a risentirsi a proprio agio.

“ Io credo che invece Angel si meriti un applauso, perché è riuscito, anche se solo per un microsecondo, a * togliere la parola * a William, e vi assicuro che non è un’impresa da tutti!” intervenne Willow e il pubblico ridacchiò di nuovo.

“ Finché parla mi sta anche bene.. l’importante è che non si metta a cantare. Ragazzi, se davvero dovesse farlo, sono io il primo ad autorizzarvi a darvela a gambe e mettervi in salvo!” ribatté il biondo ossigenato.

Stavolta, oltre alle risate ci fu anche qualcuna che gridò ‘Sei fortissimo, William!’ , e sentirsi chiamare per nome da una perfetta sconosciuta esaltò il ragazzo.

“ Vogliamo parlare di come suoni la chitarra tu? Ma che dico suoni? Percuoti con forza e violenza… ma guarda che non è che se lei si sente minacciata si mette a suonare bene da sola!” gli rinfacciò l’altro.

“ Vai così Angel, fatti valere!” urlò una ragazza tra le risate d sottofondo, e fu il petto del moro a gonfiarsi di orgoglio.

“ Hey, voi due, il duo di Cabaret potete farlo da un’altra parte, non siamo qui per questo!” fece notare a loro la rossa.

Per lei si levò addirittura un applauso e un ragazzo la incitò.

“ Brava Willow, digliene quattro!”

“ E’ vero, siamo qui per suonare, giusto?” esclamò Buffy, interagendo col pubblico

“Giusto, Buffy!” le risposero in coro.

“ E comunque, che resti tra noi: guardate che non era previsto niente del genere in scaletta!” aggiunse la bionda, schiacciando l’occhio.

“ Ok, ora però si fa sul serio: vorremmo iniziare con una dedica.. ma non è certo una di ringraziamento” cominciò William.

“ Esatto. Scommetto che tutti voi avete qualcuno che mandereste volentieri all’Inferno.. beh, ce l’abbiamo anche noi, sapete? Ma non ci piace fare nomi, perché alla fine scenderemmo al loro livello..” continuò Buffy.

“ E’ vero, ma chissà.. magari può anche darsi che ci sentano..” aggiunse William, battendo il piede sul pavimento di proposito, pienamente consapevole di due cose: la prima, che il palcoscenico era situato esattamente sopra lo scantinato, e la seconda, che con l’impianto acustico che c’era era impossibile che Xander, Riley e Ben, ancora intrappolato di sotto, non sentissero.

“ Bene, questa è per loro!” esordì Willow, con un acceso entusiasmo, mentre Buffy iniziò l’attacco, seguita prima da Angel, poi da William e infine da Willow, che cominciò a cantare, con la bionda che faceva la seconda voce e William che partecipava ai ritornelli.

 

I’M TAKING ALL YOU DOWN WITH ME

( VI TRASCINERO’ TUTTI GIU ’ CON ME)

EXPLOSIVES DUCT TAPED TO MY SPINE

( I CONDOTTI ESPLOSIVI SONO FASCIATI ALLA MIA SPINA DORSALE)

NOTHING IS GONNA CHANGE MY MIND

( NIENTE MI FARA ‘ CAMBIARE IDEA)

I WON ’T LISTEN TO ANYONE ’S LAST WORDS

( NON ASCOLTERO’ GLI ULTIMI VOLERI DI NESSUNO)

THERE ’S NOTHING LEFT FOR YOU  TO SAY

( NON VI E’ RIMASTO NIENTE DA DIRE)

SOON YOU ‘ LL BE DEAD ANYWAY

( TANTO, PRESTO SARETE MORTI )

 

WELL NO ONE ELSE IS GETTIG OUT ALIVE

( BENE, NESSUNO USCIRA’ VIVO DI QUI)

THIS TIME I REALLY LOST MY MIND AND I DON’T CARE

( STAVOLTA HO PERSO DAVVERO LA TESTA E NON MI INTERESSA)

SO CLOSE YOUR EYES AND KISS YOURSELVES GOODBYE

( PERCIO ‘ CHIUDETE GLI OCCHI, E DATEVI IL BACIO D’ADDIO)

AND THINK ABOUT THE TIMES YOU SPENT AND WHAT THEY ‘ VE MEANT

( E PENSATE AL TEMPO CHE AVETE TRASCORSO E A COSA HA SIGNIFICATO)

TO ME IT ‘S NOTHING (X4)

( PER ME NON E ‘ NIENTE) (X4)

 

I ‘M LOSING ALL MY HAPPINESS

( STO PERDENDO TUTTA LA MIA FELICTA ‘)

THE HAPPINESS YOU PINNED ON ME

( LA FELICITA ‘ CONTRO LA QUALE MI HAI PRESSATO CONTRO)

MY LONELINESS STILL CONFORTS ME

( LA MIA SOLITUDINE ANCORA MI CONSOLA)

MY ANGER DWELLS INSIDE OF ME

( LA MIA RABBIA ABITA DENTRO ME)

I’M TAKING  ALL IT OUT OF YOU

( MI STO SFOGANDO CON VOI)

AND ALL THE SHIT YOU PUT ME THROUGH

( E A TUTTO LO SCHIFO CHE MI AVETE FATTO PASSARE)

 

WELL NO ONE ELSE IS GETTIG OUT ALIVE

( BENE, NESSUNO USCIRA’ VIVO DI QUI)

THIS TIME I REALLY LOST MY MIND AND I DON’T CARE

( STAVOLTA HO PERSO DAVVERO LA TESTA E NON MI INTERESSA)

SO CLOSE YOUR EYES AND KISS YOURSELVES GOODBYE

( PERCIO ‘ CHIUDETE GLI OCCHI, E DATEVI IL BACIO D’ADDIO)

AND THINK ABOUT THE TIMES YOU SPENT AND WHAT THEY ‘ VE MEANT

( E PENSATE AL TEMPO CHE AVETE TRASCORSO E A COSA HA SIGNIFICATO)

TO ME IT ‘S NOTHING (X4)

( PER ME NON E ‘ NIENTE) (X4)

 

Fu un vero successo, e il pubblico si scatenò, concludendo con un enorme applauso e urli di approvazione.

E anche le due ragazze che inizialmente li avevano giudicati male, come aveva previsto loro Faith, dovettero ricredersi.

Anche il resto della scaletta incontrò la medesima fortunata sorte.

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“ Hey ragazzi, siete stati F A V O L O S I! “ esultò Cordelia, raggiungendoli a fine esibizione, con tutti gli altri.

“ Già, un ritorno coi fiocchi.. e i contro fiocchi !” approvò Doyle.

“ E con quella dedica gliel’avete proprio messa in messa in quel posto!” esordì Faith,tirando un pugno nel vuoto.

“ Anch’io ho visto tutto, e siete stati davvero una forza della natura!” esclamò Anya, raggiungendoli di corsa.

“ Ma allora ci sei anche tu! Non ti avevamo vista..” disse Angel, contento che anche la sua amica fosse testimone del ritorno della band.

“ Certo che c’ero, come potevo perdermelo? Il fatto è che ero dietro al palco.. ha i suoi vantaggi avere il ragazzo che lavora nel pub.. a proposito, ora che ci penso, ancora non ve l’ho nemmeno presentato ufficialmente! Aspettatemi, il tempo di trovarlo e ve lo porto qui!” li informò, andandosene con la stessa rapidità con cui era arrivata, e fu di parola, perché dopo pochi minuti tornò abbracciata al suo ragazzo.

“ Bene, allora, sì lo so che un po’ lo conoscete già.. ad ogni modo, lui è Lorne, mentre voi siete troppi, quindi i nomi diteveli da soli!” spiegò lei, dando il via a un giro di strette di mano.

“ Sapete, lui lavora qui per mettere da parte i soldi per realizzare il suo sogno..” li informò Anya.

“ E sarebbe?” s’interessò Tara.

“ Oh, niente di così impossibile: aprire un locale mio, con tanto di Karaoke, perché adoro non solo cantare, ma soprattutto sentir cantare gli altri..” disse il ragazzo.

”Già, dice che in questo modo.. lui riesce quasi a leggere  l’anima..” continuò Anya, stringendosi più a lui.

 “ Esatto. E quando ho visto quella della mia bambolina.. non ho capito più niente!” sorrise Lorne, baciandola.

“ Tesoro, sei sicuro che stiamo sempre parlando della mia * anima* ?” domandò lei, maliziosa.

“ ANYA!” esclamarono tutti in coro, scoppiando a ridere.

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Il giorno dopo, nel pomeriggio, dopo avere accompagnato Dawn alla stazione, con la promessa di tornare a trovarli al più presto, William e Buffy si apprestarono a tornare a casa.

Nel corso della mattinata, anche Faith e Andrew erano tornati a San Francisco, ma per quanto tutte quelle partenze fossero tristi, Buffy sapeva che non si trattava certo di un addio.

A un tratto le suonò il cellulare.

“ Pronto?”

“ Sono Willow, appena vedi William dillo subito anche a lui..”

“ A dire il vero, è qui con me..”

“ Perfetto. Allora, venite subito al Bronze, tutti e due. Clem ci ha convocato qui di urgenza, quindi sbrigatevi, Angel e io vi aspettiamo!” la informò l’amica, riattaccando.

“ Era Will. Dice che bisogna correre al Bronze.. sembrava agitatissima ..” riferì Buffy a William, un po’ confusa.

 

Dopo circa un quarto d’ora li raggiunsero.

“ Allora, Clem, che succede?” chiese William, sedendosi al tavolo con Buffy, assieme a Willow e Angel che sembravano su di giri.

“ Cari i miei ragazzi, pare proprio che qualcuno di importante vi abbia notato, e sia molto interessato a produrvi. Sapete, non so chi gliel’abbia spedita, ma questo signore ha ricevuto una videocassetta con le riprese del vostro primo concerto qui.. con tanto di recapito nel caso avesse voluto rintracciarvi ..”

Willow e Buffy si guardarono sorridendo, avendo già capito chi fosse il responsabile.

“ Andrew!” esclamarono all’unisono, annotandosi mentalmente di ringraziare sia lui che Faith, perché l’idea di spedire quella videocassetta alla casa discografica di un produttore poteva solo essere sua.

“ Fatto sta che ha funzionato, perché lui ha visto la cassetta, gli è piaciuta molto, mi ha contattato e tra poco verrà a conoscervi di persona..” spiegò Clem ai sempre più eccitati ragazzi, per poi affacciarsi alla finestra, vedendo accostarsi una macchina.

“.. anzi, direi che è appena arrivato!” aggiunse.

I ragazzi videro fare il suo ingresso un corpulento signore sopra i cinquanta anni.

“ Salve, ragazzi, io sono..”

“ Quentin Travers! Lei è il famoso talent-scout dell’etichetta discografica Powers That Be, e ha scoperto gruppi del livello dei ‘ Watchers ‘  ..” lo interruppe Angel, con un entusiasmo alle stelle, alzandosi per stringergli la mano.

William fece altrettanto.

“ Anche gli ‘ Order of Taraka ‘ sono una sua scoperta , grandissima band!” si complimentò il biondo, mentre sia Willow che Buffy non avevano la più pallida idea né di chi fosse Quentin Travers, né dei gruppi di cui stavano parlando.

“ E anche gli ‘ Acathla’s Return ‘!” continuò Angel.

“ E i ‘ Gem of Amarra ‘ !” aggiunse William.

“ Hey, che entusiasmo, calma! Ho capito: siete molto ben informati. Ad ogni modo.. è la mia impressione.. o state facendo a gara su chi conosce meglio la mia carriera?”

“ Guardi, loro conoscono Lei.. ma Lei non conosce loro!” esclamò Willow, sorridendogli e invitandolo a sedersi al tavolo.

“ Quei due sono in grado di tramutare qualsiasi cosa in una competizione!” spiegò Buffy, sorridendo e stringendoli la mano.

 

“ Mi piaceva già quel che ho visto in cassetta, e mi state facendo un’ottima impressione anche ora, si vede subito quanto siete affiatati. Credetemi, conosco gruppi che, una volta scesi dal palco o senza telecamere che li riprendano, a momenti ignorino come si chiamino i vari componenti… voi invece mi sembrate un gruppo a tutti gli effetti.. ed è proprio ciò che sto cercando. In più il vostro sound non è niente male, e sono certo che insieme potremmo fare grandi cose..” spiegò Quentin, mentre era difficile capire quale dei quattro ragazzi avesse il sorriso più acceso, ancora di più quando il produttore fece loro la fatidica domanda.

“ Vi andrebbe di fare un provino nei miei studi, fuori città?”

 

Non sapevano cosa avrebbe riservato loro il futuro, ma non vedevano l’ora di scoprirlo.

Un semplice annuncio li aveva portati non solo a realizzare un sogno che ciascuno dei quattro condivideva .. ma anche a trovare sia il vero amore, che un’amicizia sincera.

E questo non è già di per sé un enorme successo?

 

 

 

 

Epilogo

 

William stentava a crederci, e su quel palco ripercorreva con la mente gli eventi trascorsi: erano successe un sacco di cose che avevano portato i Chosen Ones sulla cresta dell’onda.

Il provino era andato alla grande, e Quentin Travers non aveva perso tempo, dando il via ad un’accuratissima ed efficace strategia di marketing, che aveva dato i suoi frutti, e non si era fatto attendere nemmeno il loro primo album.

Infatti, da oltre un mese lo stavano presentando a metà America, con il ‘ Bugger This ‘ Tour e il nome, non serve dirlo, era stata un trovata del biondo, che in quel momento si trovava con il resto del gruppo nel bel mezzo di una performance a Times Square , tappa conclusiva del tour.

Tutti stavano dando il massimo, e il pubblico li acclamava a gran voce, eccitatissimo.

Mancava solo una canzone, la loro hit, quella che di sicuro avrebbe portato loro una nominee per ‘ Best New Act ‘ ai prossimi MTV Video Music Awards.

Inoltre, William amava particolarmente quella canzone, perché alla fine prevedeva un suo assolo di batteria.

 Non si stancava mai di leggere i cartelloni che c’erano per loro, ancora più gasato se ne vedeva qualcuno dedicato solo a lui.

Fu fortunato, perché ne trovò uno sorretto da alcune ragazze delle prime file, che cominciarono a chiamarlo, , prima con un sussurro, che ovviamente lui non poté percepire, poi alzando sempre di più il volume.

“ William.. WILLIAM..”

William gongolava felice: quella era musica per le sue orecchie.

“ WILLIAM JAMES LEATHER, SVEEEEEEEEEGLIIIIIIAAAAA !!!!!”

 

Il ragazzo aprì gli occhi di colpo, sobbalzando sul letto, e portandosi una mano al cuore per lo spavento.

“ Ce ne hai messo di tempo a svegliarti, dormiglione! E’ una vita che ti chiamo!” esclamò Buffy, baciandolo, mentre lui era ancora un po’ scombussolato.

“ Allora.. era solo un sogno..” bofonchiò lui, senza che lei potesse udirlo.

William si girò dalla parte del comodino, dove l’orologio indicava le 7:30 del mattino.

“ Per l’Inferno maledetto, Cacciatrice, che ti ho fatto di male stavolta per piombarmi qui a quest’ora? Quasi mi pento di averti dato un duplicato delle chiavi!” si lamentò lui, chiedendosi cosa avesse la sua ragazza contro la sacrosanta domenica mattina.

“ Lo so, ma è stato più forte di me: ero a casa e ho acceso la radio e.. stavano trasmettendo  in esclusiva ‘ Once More with Feeling ‘ , ti rendi conto? Dovevo correre a dirtelo!” esultò lei.

Per  tutta risposta lui saltò giù dal letto, accendendo la radio e sintonizzandola sulla stazione locale.

“ Ripasserà prima o poi!” disse, tornando dalla sua fidanzata.

“ Certo, è il nostro primissimo singolo, gli devono pur fare un po’ di pubblicità!” aggiunse Buffy, al culmine della gioia.

“ Ora mi devi spiegare come mai ti metti ad ascoltare la radio alle sette del mattino alla * domenica * per giunta!”

“ Non riuscivo a dormire, sono troppo agitata: domani c’è la nostra prima intervista col giornale locale, ancora non mi sembra vero!”

“ E tu parti con un giorno d’anticipo a metterti in ansia?”

“ Io sono fatta così, prendere o lasciare!” ribattè lei con una scherzosa linguaccia, ma prima che se ne potesse rendere conto si ritrovò con le labbra incollate a quelle del ragazzo.

“ Mm.. prendo.. prendo..” mormorò lui tra i baci.

 

“ Tesoro, ma tu non sei teso nemmeno un po’? Chissà cosa ci potranno chiedere i giornalisti!” commentò lei, preoccupata.

“ Beh, non sarà niente, in confronto al quinto grado che mi ha fatto tua madre quando mi hai presentato a lei!” alzò gli occhi William, e Buffy gli tirò una leggera gomitata.

“ Hey, voglio un po’ vedere cosa mi dirà la tua.. perché sai che prima o poi io e te voleremo a Londra, e tu me la presenterai. Dawn l’ha già convinta, quindi, lo vedi? Siamo due contro uno!” gli rinfacciò lei.

“ Vedremo.. metti caso che diventiamo famosissimi, tanto da non riuscire a prendere un aereo, non sarebbe prudente… “ cercò di giustificarsi lui.

“ Spikey, sei patetico: dovrai inventarti una scusa più credibile!” ridacchiò lei, scuotendo la testa.

“ Hey, guarda che nemmeno Willow ha ancora incontrato i genitori di Angel a Los Angeles, ma non ne fa un affare di Stato! E anche per quanto riguarda Tara e Cordy, ce n’è voluto di tempo prima che conoscessero le famiglie di Wes e Doy!” le fece notare lui.

“ Non attacca.. prima o poi io conoscerò la misteriosa Jenny Calendar Leather, che a suo figlio piaccia o no!” ribadì Buffy, irremovibile.

 

“ Passerotto, vuoi sapere  cosa stavo sognando prima che mi svegliassi tu?” cambiò astutamente argomento lui, e funzionò, perché sapeva quanto lei adorasse i racconti di sogni.

“ Spara!” esclamò lei, accovacciandosi a lui.

“ C’eravamo io, te, Willow e Angel, e stavamo esibendoci a Times Square, e il pubblico era in delirio per noi. Era l’ultima tappa del nostro tour.. ed eravamo anche sulla buona strada per aggiudicarci una Nominee ai VMA..”

“ Ma che sogni ambiziosi ed esagerati che fai, Spikey!” lo prese in giro lei, scompigliandogli i capelli.

“ Nei sogni tutto è concesso! Piuttosto, al momento avrei un certo desiderio… e non è poi così irrealizzabile…” mormorò lui, sdraiandosi sul letto e invitandola con lo sguardo a seguirlo.

Buffy  si gettò sul letto.. ma finì per baciare il cuscino, perchè William, sentendo l’inizio del loro singolo, trasmesso alla radio con tanto di DJ che li presentava come una giovane promessa del punk-rock, era corso davanti alle casse, alzando il volume e gongolando quando sentì la batteria e la sua partecipazione ai cori.

Buffy lo raggiunse, sedendosi sul pavimento con lui e tendendo l’orecchio per cogliere ogni passaggio degli accordi di chitarra e sentire la sua voce, assieme a quella di Willow.

 

“ Amore, c’è una cosa che si dice sui sogni che si fanno di mattina, sai?” gli sussurrò lei, baciandolo dietro l’orecchio.

“ Mm.. e sarebbe?” mormorò lui, per poi baciarla e mordicchiarla sul collo.

“ A volte possono diventare realtà!”

 

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FINE