CAMBIAMENTO D’IDEA, CAMBIAMENTO DI VITA

Autrice: Lu

 

 

Ambientamento: AU: L’universo de “ Il desiderio” , in più Drusilla non è mai esistita, l’unico Sire di Spike è solo Angel e Buffy è una fredda combattente senza amici e con una terribile condizione socio-familiare.

Parecchio Dark.

 

Personaggi principali: Spike/Buffy ( c’è bisogno di dirlo?)

Disclaimer: uff, sì  lo so ( purtroppo) è tutto di Jossaccio!

 

 

Ha inizio nel momento in cui Giles dice a Buffy che c’è il Maestro in città, ma( al contrario di quell’episodio) non vuole dire a Buffy dove si trova, e lei decide di ricorrere ai ‘ suoi metodi ‘ per scoprirlo, impiegandoci qualche giorno.

Fate conto che comunque Giles e gli altri riescano a fermare i piani del Maestro, ma senza uccidere o liberare nessuno di importante, ok?( quest’ultima cosa l’ho detta per il seguito)

 

Rating: NC 17

 

Riassunto: Spike cambia idea e la vita di Buffy cambia per sempre.

 

 

 

PARTE 1

 

Non capiva ancora cosa l’avesse portato a Sunnydale.

Non gli era mia piaciuta quella città e , se possibile, ora che il Maestro ne aveva preso pieno possesso la odiava ancora di più.

Infatti, era stato molto attento a non far sapere a lui del suo arrivo e teneva i suoi uomini il più lontano possibile da quelli del Maestro, soprattutto dai suoi scagnozzi più fedeli. Willow e Xander.

Ma c’era qualcosa di più forte dell’odio per quella città: la sua ossessione per le Cacciatrici.

Aveva sentito voci riguardo all’imminente arrivo di quella nuova a Sunnydale, col preciso intento di affrontare e soprattutto sconfiggere il Maestro.

Ma lei non poteva nemmeno lontanamente immaginare che il suo temibile avversario sarebbe stato un altro: Spike aveva già ucciso due Cacciatrici e desiderava ardentemente aggiungerla alla sua lista.

E il momento sarebbe giunto molto presto.

Dopo un paio di giorni, uno dei suoi uomini l’aveva informato d’averla avvistata di pattuglia al più grande cimitero della città.

Sperando di non incontrare la gang del Maestro, Spike si recò là la sera successiva, nascondendosi dietro ad un albero.

E finalmente la vide: una bionda minuta, ma incredibilmente forte, che combatteva con un’energia e un ardore che non aveva mai visto in nessun’altra.

 

“ Così non vuoi dirmi dove si nasconde il Maestro, eh?” chiese la bionda al vampiro che stava affrontando, prima di dargli un micidiale calcio in bocca.

“ Non ti dirò nien…” ma un violento pugno allo stomaco non gli permise di concludere la frase.

La bionda estrasse un paletto e glielo conficcò di proposito a pochi centimetri dal cuore, facendolo urlare come un pazzo.

“ Vediamo se ora mi dai un’altra risposta!” lo punzecchiò lei.

“ Forse so dov…” rispose l’altro dolorante.

“ No, non ho bisogno di ‘ Forse ‘ , ho bisogno di certezze …” lo interruppe lei bruscamente , “ … così come ho la certezza che tu abbia bisogno di * questo* !” disse puntandogli il paletto dritto al cuore stavolta.

“ Non ho bisogno di nessun aiuto, dopotutto. Troverò il Maestro da sola!” commentò lei, togliendosi la polvere dalla giacchetta.

 

Spike aveva osservato l’intera scena, affascinato dalla sua violenza e freddezza, ma soprattutto dalla sua bellezza: non aveva mai visto una Cacciatrice più bella; no, non aveva mai visto una ragazza più bella di lei..

 

< Al diavolo la mia lista! Ho altri piani per questa pétite …>

 

“ Davvero un bello spettacolo, passerotto!” esclamò avvicinandosi, senza che la Cacciatrice potesse capire da dove proveniva quella voce suadente.

E ancor prima che potesse avvertire la presenza di qualcuno alle sue spalle, un fortissimo colpo in testa le fece perdere i sensi.

Ma lei non cadde a terra, per il semplice motivo che Spike la afferrò, sollevandola fra le sue braccia.

“ Ma io sto per dartene uno ancora migliore!” disse, allontanandosi con la ragazza svenuta.

 

Non appena arrivò alla sua dimora, molti dei suoi uomini gli vennero incontro festosi, vedendo la ragazza ancora priva di sensi fra le sue braccia.

“ Spike, ce l’hai fatta! Hai catturato la Cacciatrice, sei un grande, Padrone!” esclamò quello che l’aveva avvistata per primo, complimentandosi con lui. Spike sorrise.

“ Guardatela, ragazzi!” impose lui.

“ Per adesso è ancora la Cacciatrice, ma presto, molto presto, diventerà la vostra Padrona, la mia Regina!” rise lui, lasciando tutti allibiti, allontanandosi con lei nella stanza di fronte, dopo aver ordinato di non essere disturbato per nessun motivo.

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La Cacciatrice si risvegliò sentendo un dolore alla testa, ma per quanti sforzi facesse qualcosa le impediva di aprire gli occhi: ne dedusse di essere bendata.

Provò a portare una mano sugli occhi per confermare la sua ipotesi, ma le risultò impossibile: dedusse d’essere anche legata.

Non potendo usare la vista per capire dove si trovasse, fece ricorso agli altri sensi, primo fra tutti, il tatto.

Sentiva qualcosa di morbido e setoso sotto la sua pelle, forse delle lenzuola.

Questo le fece capire anche d’essere molto poco vestita: qualcuno le aveva sfilato giacca e pantaloni, perché ora aveva addosso solo un paio di slip e una canottina e la cosa la metteva in un enorme disagio.

La stanza in cui si trovava era fredda, ma in lontananza sentiva un leggero tepore, forse delle candele accese.

Infatti, sentiva l’odore della cera bruciata, mischiato a quello più forte di tessuto di pelle e tabacco.

Poi passò all’udito: non sentiva il minimo rumore, eppure i suoi sensori da Cacciatrice avvertivano una presenza ed era sicura che si trattasse di un vampiro.

 

Consapevole del fatto che almeno non era imbavagliata, finalmente parlò.

“ Chiunque tu sia, liberami adesso!” esclamò lei, dimenandosi per cercare di spezzare le catene.

“ Tsk, tsk! Sei appena arrivata e già te ne vuoi andare? Non è molto carino da parte tua…” rispose una voce maschile, la stessa che aveva sentito al cimitero prima di perdere i sensi.

Quella voce che per lei aveva un misterioso ed oscuro fascino.

Lei sentì il rumore dei suoi passi, mentre lui si faceva sempre più vicino, fino a sedersi accanto a lei.

“ A proposito, benvenuta nella mia umile dimora. E’ molto carina ed elegante, peccato che tu non possa vederla!” ridacchiò lui, accarezzandole una guancia con il dorso della mano, compiaciuto nel vederla rabbrividire per il contatto.

Qualcosa gli diceva che non era solo per il freddo.

 

 

 

“ Che vuoi da me e chi diavolo sei tu?” chiese lei, cercando di ignorare il suo tocco.

“ Voglio solo ciò che è meglio per te, quindi posso dire di essere il tuo salvatore; perché qui sei lontano dai doveri, dalle persone che ti dicono cosa devi fare, dai maledetti innocenti da salvare… qui sei libera e al sicuro!” rispose lui, senza rompere il contatto della sua mano con la guancia della ragazza, un tocco estremamente sensuale.

“ Libera e al sicuro?! Come accidenti puoi dire una cosa simile? Sono * incatenata * ad un letto, prigioniera di un vampiro malintenzionato!” ribatté lei.

“ Come fai a dire che sono malintenzionato?”

“ Sei un vampiro, questo spiega tutto!”

 

Lui ridacchiò, spostando la sua attenzione sulla parte di pelle che la sua corta canotta lasciava scoperta.

“ Ad ogni modo ti potrebbero addirittura piacere le mie cattive intenzioni!” la informò, tracciando piccoli cerchi col dito attorno al suo ombelico per poi chinarsi a baciarlo, cosa che la fece rabbrividire ulteriormente.

“ Non preoccuparti, le catene sono solo temporanee.. “ le annunciò.

 “ … se fai la brava ti libererò presto!”

Subito dopo averlo detto, ridacchiò ancora.

“ Il che è maledettamente divertente, perché il mio dire ‘ fare la brava ‘ per te significa ‘ fare la cattiva ‘, fare davvero la cattiva!”

 

Sotto la benda, lei sfoggiava un’espressione confusa, ma decise di ignorare i suoi giochini di parole.

“ Non riesco a capire perché tu non mi abbia ancora ucciso. Non che mi lamenti, naturalmente, solo voglio dire… tu sei un vampiro, io una Cacciatrice… e l’ambizione d’ogni vampiro è uccidere la Cacciatrice, dà molta popolarità…”

Per tutta risposta, lui rise, confondendola ancora di più.

“ Uccidere una Cacciatrice? Stato là. Già fatto. Due volte a dire il vero…” rispose lui con un sorrisetto che lei non poté vedere.

In quel momento lei capì tutto e trattenne un respiro.

“ William il Sanguinario!” esclamò tra lo spavento e l’emozione.

“ Mi conosci?” lui fece un’espressione confusa.

“ Beh, sono felice d’essere tanto famoso..”

“ Tu sei il più grande nemico d’ogni Cacciatrice, tutti ti temono, ma non io, io non ho paura di te!” affermò lei con un tono sicuro e deciso.

“ Bene, perché tu non hai nessun motivo per avere paura di me…” la rassicurò lui, accarezzandole i capelli.

“ E comunque, dolcezza, preferirei Spike…”

“ Cosa?”  chiese lei.

“ Chiamami Spike, mi si addice di più, mi fa sentire così virile…” spiegò lui.

“ Ok…. Spike.” lo accontentò lei, confusa dal suo atteggiamento: erano nemici mortali, perché si comportava come se stesse facendo amicizia con lei?

“Beh, sembra che tu mi conosca, ma io non conosco te: come ti chiami, passerotto?”

“Uh? B.. Buffy!” rispose lei, sempre più confusa.

“ Adorabile, ma non mi dà l’impressione di essere un nome da Cacciatrice. Dopotutto, tu non sei fatta per essere una Cacciatrice… “

“ No? Sentiamo, per cosa pensi che io sia fatta?” chiese lei, incuriosita.

“ Semplice: per essere un vampiro!” rispose lui tranquillamente, portando la sua bocca all’orecchio della ragazza.

“ Non un vampiro qualunque: la mia Compagna, la mia Regina!” spiegò, per poi baciarle la fronte.

 

“ Tu sei pazzo!” esclamò lei, confusa dalle sue parole e soprattutto dai suoi gesti.

Insomma, era William il Sanguinario, il crudele e malvagio uccisore  di due Cacciatrici; come poteva un killer spietato essere tanto dolce e sensuale con lei?

Dopotutto, lei era una Cacciatrice e lui odiava le Cacciatrici.

“ Tu non sei come le altre…” esclamò lui, quasi le avesse letto la mente, tanto da farle chiedere se  stesse pensando ad alta voce.

“ Ho visto il tuo fuoco, ho visto la tua energia. E’ solo che stai combattendo dalla parte sbagliata: tu non appartieni a quel mondo. Tu sei una creatura della notte, proprio come me!” continuò lui, passandole lentamente le mani dalle sue spalle alle manette che la imprigionavano al letto.

“ C’è già un pizzico d’oscurità in te, dolcezza, riesco a sentirla. Devi solo arrenderti ad essa…” e intanto una mano aveva incominciato ad accarezzarle le gambe, fino ad arrivare all’interno delle sue cosce.

“ Arrenditi a me, Buffy!”

 

Buffy non riuscì a soffocare i gemiti di piacere che quelle mani le stavano dando e lui ne era compiaciuto.

“ Ad ogni modo, non sai che le Cacciatrici non possono essere vampirizzate?” lo informò lei, cercando di non pensare a quelle mani sul suo corpo.

“ Ti sbagli, passerotto. Un modo c’è: ci vogliono un Vampiro Maestro e io sono un inferno di Maestro, e una Cacciatrice che accondiscenda.. “ spiegò lui, alzandosi dal letto; cosa che Buffy non gradì, ma non si azzardò a mostrarglielo.

“ Io non accondiscendo per niente, nemmeno un po’!” chiarì lei, dimenandosi per rompere le catene, ma invano.

“ Non ancora, ma lo farai presto. Sono certo che non ti piace la tua vita e il tuo destino, avverto la tua solitudine, e credimi, so quello che stai provando…” la sorprese lui, mente lei poteva sentirlo camminarle attorno.

“ Dimmi un po’, Cacciatrice, quante persone ti hanno mai ringraziato per quello che hai fatto?”

Buffy non disse niente, ma le sue parole la fecero pensare.

 

Quante vite aveva salvato? Innumerevoli.  E quanti si erano mai presi la briga di ringraziarla? Nessuno.

Lei aveva rischiato la sua vita per salvare i loro stupidi fondoschiena e mai nessuno le aveva mostrato un minimo di riconoscenza. Al contrario, alcuni avevano iniziato a spargere la voce che lei fosse strana  e che frequentasse gente pericolosa.

Questo l’aveva portata ad essere emarginata dalla sua intera scuola. Quando anche i suoi genitori ne vennero a conoscenza, invece di aiutarla e starle vicino, suo padre se ne era andato e sua madre aveva iniziato a bere e non passava giorno senza che le dicesse che era solo colpa sua se il suo matrimonio era andato in pezzi.

Questo era ciò che era successo nella sua precedente città, ma qualcosa  le diceva che nemmeno a Sunnydale le cose  sarebbero cambiate.

A meno che lei non le aiutasse a cambiare e il suo passaporto per il cambiamento si trovava a pochi metri da lei e la stava osservando attentamente: poteva sentire la sua rabbia repressa.

E lui voleva che lei desse sfogo a quella rabbia.

 

“ Spike?” lo chiamò lei, distogliendolo dai suoi pensieri.

“ Sì, passerotto?” rispose lui, sedendosi di nuovo accanto alla ragazza.

“ Com’è essere un vampiro?”

“ Beh, temo di non potertelo spiegare propriamente… devi solo provare per saperlo!” le rispose, felice di vederla sorridere quando ricominciò ad accarezzarle i capelli.

“ Allora dimmi, come ti senti tu ad essere un vampiro? Che cosa hai provato quando il tuo Sire ti ha vampirizzato?”

 

Il suo Sire. Era stato così importante per lui. Fino a quella maledizione che lo aveva cambiato e lo aveva portato ad abbandonarlo. Spike lo odiava per quella specie di tradimento, ma allo stesso tempo gli mancava terribilmente.

Sapeva che prima o poi non avrebbe più resistito e lo avrebbe liberato dall’insopportabile prigionia del Maestro.

Ma quello non era ancora il momento.

 

Buffy si schiarì la voce e questo gli fece capire di non avere ancora risposto alla sua domanda.

“ Che posso dire? La mia vita umana era così patetica e vuota che essere ucciso mi ha fatto sentire vivo per la prima volta! Ogni cosa era diventata diversa e migliore. Il desiderio di vendetta, il senso di libertà… sono intossicanti! I primi giorni, o meglio anni, ero entusiasta come non mai. E col passare dl tempo ero sempre più grato al mio Sire per aver fatto di me ciò che sono ora, per aver imparato da lui tutto ciò che avevo bisogno di sapere, per essere il mio maestro, il mio amico, la mia famiglia. Finché lui mi lasciò!” ammise lui, non riuscendo a soffocare un ringhio al ricordo.

“ Mi dispiace!” sussurrò lei, senza capire perché si stesse sentendo triste per un demone che l’aveva catturata con la violenza e la teneva incatenata ad un letto.

Un demone che, benché non l’avesse ancora visto, esercitava un immenso fascino su di lei.

 

“ E per cosa, passerotto? Non è mica colpa tua: il mio Sire è stato maledetto dagli zingari che gli hanno restituito l’anima. Quindi, smise di cacciare, di nutrirsi, e dopo avermi guardato come se fossi qualcosa di rivoltante, mi pregò di perdonarlo e corse via e non l’ho più visto da allora. Ora ho appena scoperto dove si trova, ma non sono qui per salvarlo, non adesso. Ho un altro obiettivo…” spiegò, chinandosi per baciarle la guancia.

“ Così, ho passato più di ottanta anni completamente solo. Certo, sono diventato più forte, ho ucciso la mia seconda Cacciatrice, sono diventato una leggenda per tutti gli altri vampiri, ho un sacco di servi fedeli che mi rispettano e mi ammirano; ma c’è ancora una cosa che mi manca, la più importante, la sola che davvero voglio.”

“ Una Compagna!” concluse la frase Buffy.

 

PARTE 2

 

“ Già, qualcuno da amare con tutto me stesso, qualcuno da stringere a me quando dormo, qualcuno a cui dare tutto quello che ho da dare, qualcuno da fare felice con la quale essere felice! Ho trascorso tutta la mia non-vita cercandola, ma non fu affatto facile. Sembrava che non riuscissi a trovare quella giusta per me, finché ho visto te, Buffy, e all’improvviso tutto è diventato chiaro: sei tu quella speciale!” sussurrò lui, avvicinando lentamente le sue labbra all’angolo della sua bocca.

Lei spostò la testa, catturando quelle fredde labbra in un intenso bacio.

 

Era stanca di pensare, stanca di seguire la ragione, stanca di fidarsi del suo istinto da Cacciatrice… stanca di essere una Cacciatrice.

“ Io.. voglio essere… la tua speciale!” ammise lei, interrompendo il bacio, e la benda sugli occhi le impedì di vedere la sorpresa mista a gioia del vampiro, sia per il bacio che per quella sincera confessione.

“ Ma devo chiederti una cosa…” aggiunse lei.

“ Qualsiasi cosa, passerotto!”

“ Non voglio terminare la mia vita umana da vergine, quindi, ti prego,  prendimi, sii il mio primo ragazzo adesso!”

La sua sorpresa aumentò.

Lui si chinò per baciarla di nuovo, ma lei lo interruppe un’altra volta.

 

“ Visto che è la mia prima volta… non è che potresti possibilmente liberarmi?”

“ Come faccio a sapere che tu non vuoi essere libera solo per combattermi e cercare di scappare?” le sussurrò lui all’orecchio, tenendole entrambe le manette.

La sua reazione scombussolò Spike: Buffy ridacchiò.

“ E’ questa la parte divertente: tu non lo sai. E c’è solo un modo per scoprirlo; devi correre il rischio!” rispose lei, con un perfido sorrisetto.

“ E dovresti esserne felice: il diario degli Osservatori dice che William il Sanguinario ama il rischio ed è attratto da qualsiasi cosa pericolosa…” aggiunse con un ghigno.

“ Hanno maledettamente ragione!” disse lui, liberandole il polso destro, tenendo subito la mano nella sua.

“ Comunque, farebbero meglio ad imparare a farsi i loro schifosissimi affari!” continuò, ripetendo la stessa operazione e precauzione con l’altro polso.

“ Beh, potremmo dar loro una bella lezione un giorno di questi!”

Lui sorrise per la proposta della ragazza.

 

“ Ora sto per liberarti, passerotto, ok? Però devi rimanere bendata!” l’avvisò lui, massaggiandole i polsi.

“ Perché?” protestò lei, mettendo il broncio.

“ Perché sì, e poi se tu mi vedessi rimarresti probabilmente soggiogata dalla mia bellezza…” le sussurrò all’orecchio, soffiandole sul lobo, e il suo freddo respiro la fece rabbrividire per l’ennesima volta.

“ Mm.. un filino vanitoso?” lo prese in giro lei, chiedendosi perché gli stava dando tanta confidenza, perché si stavano parlando come se si conoscessero da sempre. 

Stava cominciando a capire perché Spike avesse scelto proprio lei: tra di loro c’era una speciale alchimia, qualcosa che non credeva possibile provare con qualcuno.

E sarebbe stato per sempre.

“ Sto solo dicendo la verità!” ribatté lui, slegando anche l’ultima catena.

“ Senza contare che così è più eccitante!” ghignò.

 

Prima che lei potesse dire qualcosa, lui prese nuovamente possesso delle sue labbra.

Questa volta fu un bacio più esigente e lei poté finalmente abbracciarlo, percorrendo le sue spalle nude con una mano e facendo scorrere l’altra fra i suoi capelli.

“ Mi piacciono le tue spalle e adoro i tuoi capelli, anche se forse usi un po’ troppo gel!” commentò lei accarezzandoglieli.

“ Puoi far di meglio, passerotto!” ridacchiò lui.

“ Cosa?”

“ Voglio dire…per adesso non puoi usare la vista, quindi devi fare appello agli altri tuoi sensi. Andiamo, Buffy, sono qui a tua completa disposizione: esplorami, cerca di conoscermi!”

“ Ok, vediamo cosa riesco a fare!” disse lei, mettendosi a cavalcioni su di lui, sollevata nel sentirgli indosso un paio di jeans.

“ Ho già usato l’udito e posso dire che la tua voce mi elettrizza dalla prima parola che mi hai detto!” sorrise lei, avvicinando la bocca al suo orecchio soffiando sul lobo, proprio come aveva fatto lui con lei.

Il suo tiepido respiro lo fece impazzire e andò in estasi quando sentì lei leccarlo, baciarlo e mordicchiarlo.

“ Poi, mi piace il tuo odore, un misto di tessuto in pelle, fumo e menta…” disse annusandolo dietro al collo, facendolo gemere.

Si mosse verso il suo collo, leccandoglielo.

“ Mm.. e poi hai davvero un buon sapore, yum! Ma voglio di più…”

“ Credo di poterti accontentare…” mormorò lui, sollevandole il viso e catturando le sue labbra in una serie di piccoli ma intensi baci.

 

“ Dolcezza, sei sicura che è la tua prima volta?” chiese lui tra i baci.

“ Hey!” disse lei, staccandosi e dandogli un pugno sulla spalla.

“ Voglio dire…stai agendo con una certa esperienza…” si giustificò lui.

“ Davvero?” chiese lei con un fiero sorrisetto.

“ Ad ogni modo, credimi, ma non ho mai fatto niente del genere prima, non sapevo nemmeno di esserne capace e ho io stessa difficoltà a credere che sto facendo davvero questo… sei tu che mi fai sentire così!” spiegò lei arrossendo.

“ Beh, sono felice di farti questo effetto!”

“ Così, ti piace quello che ti sto facendo?”

“ Direi proprio di sì!” rispose lui, baciandola nuovamente.

“ Mi stavo chiedendo… eccomi qui, che mi offro a te per la mia prima volta! Pensavo che mi saresti saltato addosso come una furia in un istante, invece sei così tenero, dolce, paziente…sei sicuro che è il tuo Sire quello con l’anima?”

Stavolta fu lui a fermarsi.

“ Non dirlo mai più, nemmeno per scherzo! Io sono un Grande Cattivo malvagio crudele vampiro * senza anima* ! Questo non significa che non sappia come si tratta una lady ..” spiegò lui, accarezzandole le labbra con un dito.

“ E poi abbiamo un sacco di tempo per il veloce e il selvaggio, ora voglio che sia tenero e lento…” disse, baciandola con un’enorme tenerezza.

 

“ Dal momento che ti piacciono le cose che ti sto facendo, e non solo le tue parole me lo confermano…” sorrise lei, maliziosa, “… credo che continuerò la mia esplorazione, c’è ancora un senso che m’è rimasto…” lo informò, lasciando che le sue mani scendessero sul suo petto.

“ Sei così freddo, muscoloso, liscio… “ mormorò lei, mentre con una mano percorreva la lunghezza della sua schiena, graffiandola leggermente con le sue unghie, facendogli emettere un altro gemito, mentre l’altra si spingeva sempre più in basso, facendolo trasalire, ma solo  per un istante, perché entrambe le mani risalirono fino al suo viso, soffermandosi sulle guance.

“ Mm.. guance scolpite, mi piacciono! Va sempre meglio…” sorrise lei, accorgendosi che quelle guance erano sparite e che il suo volto era più discontinuo.

Mentre capiva che lui era passato all’altro suo volto, un suo dito si punse con qualcosa di lungo e affilato: un suo canino.

“ Hey, hai imbrogliato!” lo accusò lei, portandosi il dito sanguinante in bocca.

“ Beh, dovevi esplorare tutto di me, piccola!” spiegò lui, togliendole il dito dalla bocca per portarlo nella sua, iniziando a succhiarglielo lievemente.

  Sentendo i suoi denti normali, lei capì che Spike era tornato al suo volto umano, qualunque esso fosse.

“ Questa è la cosa più sensuale che qualcuno abbia mai fatto per me…” mormorò lei.

 

“ Scusa, non resisto più!” e prima che lui potesse capire di cosa stesse parlando, con l’altra mano lei si strappò la benda, incontrando due occhi blu che la fissavano con finta disapprovazione.

“ Hey, adesso sei tu quella che ha imbrogliato!”

“ E n’è valsa la pena: sei bellissimo!” disse lei baciandolo e sdraiandolo con sé sul letto.

“ Finalmente so il colore dei tuoi occhi, incantevole!” disse lui, baciandoglieli.

“ E io sto annegando nei tuoi, Spike!” rispose lei, spingendolo più a sé, cercando con una mano i suoi jeans per slacciarglieli, ma lui la fermò.

“ Uh-Uh! Qualcuno qui è impaziente!” ridacchiò lui.

“ Sì, devo averti. Ora!” lo implorò lei.

“ Credo che abbiamo giocato abbastanza…” commentò lui, mettendole un dito in mezzo alle gambe, capendo che era già più che pronta per lui.

Si alzò dal letto, ma solo per togliersi i jeans e non appena lo fece, Buffy lo prese per un braccio, tirandolo di nuovo sul letto, su di lei.

“ Allora, vuoi che il Grande Cattivo faccia di te una vera donna?” chiese lui, mentre gli toglieva le slip coi denti e lei gli semplificava le cose, togliendosi la canotta.

Ora entrambi erano nudi l’uno di fronte all’altra, ammirando i loro corpi reciprocamente.

 

Spike con lei fu dolce e impetuoso allo stesso tempo, ma con la sua forza di Cacciatrice lei poteva adeguarsi facilmente al suo ritmo.

Il dolore della prima volta per lei fu niente confronto al piacere che lui le stava dando, e da come le parlava e mormorava lui, anche lei poteva affermare con soddisfazione di fargli provare la stessa cosa.

Dopo quella che sembrò un’eternità, entrambi urlarono il nome dell’altro estasiati.

Un istante dopo lei sentì affondare le zanne di Spike nel suo collo e si abbandonò fra le sue braccia possenti, pronta ad affrontare quel cambiamento per lui.

Ma dopo pochi secondi lui ritrasse le zanne, leccandole le ferite e stringendola a sé.

Questo la sconcertò.

“ So una cosina o due sui vampiri e, nel caso te ne fossi scordato, per far di me un vampiro tu dovresti prosciugarmi, non prenderti pochi sorsi e basta!” commentò lei, senza staccarsi dal suo abbraccio.

“ Non ho mai detto che ti volevo vampirizzare stanotte, amore!” spiegò lui, baciandole una spalla.

“ Oh!” esclamò lei, quasi dispiaciuta.

“ Non preoccuparti, passerotto mio, diventerai la mia Regina molto, molto presto!” la rassicurò lui, sorpreso e compiaciuto dalla sua impazienza di diventare come lui, alzandosi dal letto e infilandosi i jeans.

“ Dove te ne vai?” chiese lei spaventata, rimettendosi i pochi indumenti che aveva.

“ Hai bisogno di riposarti e poi voglio lasciarti godere il tuo ultimo giorno alla luce del sole!” spiegò lui, aprendo la grande finestra di fronte al letto.

Lei lo guardò con occhi pieni di gratitudine, ma anche con un velo di tristezza per il fatto che la stava abbandonando, non importa se solo per poche ore. Lui sembrò capirlo.

“ Tra un po’ sarà l’alba, non posso restare, scusami! Sai, avrei qualche problema a diventare il tuo Sire come un mucchio di polvere!” spiegò lui, dandole un bacio sulla fronte, prima di uscire dalla stanza.

“ Tornerò presto, amore, saluta il sole anche per me!” sorrise lui, chiudendo la porta dietro a sé.

Dopo aver dato ai suoi uomini l’ordine preciso di non entrare e disturbare la Cacciatrice per nessun motivo, Spike si ritirò nella sua stanza personale.

Quella in cui aveva tenuto prigioniera Buffy era solo una delle tante stanze della sua sontuosa dimora.

 

 

PARTE 3

 

La notte dopo Spike si precipitò nella sua stanza, ansioso di rivederla: la finestra era ancora spalancata, offrendo la splendida visuale di un cielo stellato, il letto era stato rifatto con cura, dopo la selvaggia notte trascorsa; ma di Buffy non c’era nessuna traccia.

Che fosse scappata? Che la sua fosse stata solo una recita?

 

“ Mi ha ingannato, quella piccola…” ma una voce femminile interruppe i suoi pensieri ad alta voce.

“ Non sai che una relazione duratura si basa sulla fiducia reciproca? E tu non sembri averne molta in me…” esclamò Buffy, emergendo da un angolo buio della stanza.

Lui fu così felice di rivederla che si maledì per quello che aveva iniziato ad immaginare.

“ Scusa, passerotto, pensavo…”

“ Visto che presto diventerò un vampiro, stavo solo provando a comportarmi come uno di loro! Vedo che sono abbastanza brava a nascondermi nell’ombra…” spiegò lei, avvicinandoglisi.

“ Maledettamente brava! Hai ingannato perfino me, e io mi nascondo nell’ombra da più di un secolo!” sorrise lui, ma all’improvviso lei lo spinse a terra, saltandogli addosso.

“… vediamo se sono tanto brava anche ad attaccare la mia preda!” disse, mordicchiandogli il collo ed emettendo un buffo ringhio.

Spike rise divertito.

“ Beh, dolcezza, devi riprovarci quando avrai il giusto equipaggiamento!” le consigliò, prima di afferrarla per le braccia e catapultarla sul letto, dove un secondo dopo la raggiunse.

 

“ Allora, dammelo! Ma non adesso, prima fai l’amore con me un’ultima volta, Spike!”

Lui alzò un sopracciglio, guardandola incredulo.

“ Ultima volta?! Se hai intenzione di votare la tua eternità alla castità… hai scelto il compagno sbagliato, amore!”

“ Intendevo solo la mia ultima volta come umana, scemo!” chiarì la bionda.

“ Hey, mi devi portare rispetto, mia imminente Childe!” le ricordò lui, fingendosi offeso.

“ Quindi, immagino che dovrai punirmi, mio imminente Sire!” le consigliò lei, cominciando a togliersi la canotta.

 

Stava per occuparsi dei vestiti di Spike, ma lui la bloccò.

“ Immagini giusto, sto per torturarti senza fine, passerotto! Ti dirò: io posso toccare te, ma tu non puoi toccare me!” l’avvisò lui, ma lei, incurante delle sue parole, si liberò dalla presa e tentò nuovamente di togliergli i vestiti, sentendo un irrefrenabile impulso di accarezzare ancora una volta quel corpo muscoloso e perfetto.

Ma Spike non le diede quella soddisfazione.

“ Vedo che non mi hai preso sul serio…” disse, afferrandole entrambe le mani, spingendole alla spalliera del letto.

“… allora dovrò usare le maniere forti!” continuò, ammanettandola nuovamente.

“ Tu sei perfido!” esclamò lei, mettendo il broncio.

“ Ce ne hai messo di tempo per capirlo!” ghignò lui.

“ Ho intenzione di usare alcune armi che non ho mai usato per torturare qualcuno finora; baci…” disse baciandole l’ombelico, facendole venire i brividi.

“ … carezze…” continuò, accarezzando con entrambe le mani l’interno delle sue cosce, abbassandole le slip.

“ dita, lingua e di più, così maledettamente di più…” le sussurrò, inserendole due dita nel centro del suo piacere.

 

Buffy gemeva in estasi, ma dopo altre sue attenzioni non poté più resistere.

“ Ti preeeeeeeeeeeeeeeeego Spike, ho bisogno di te, devo toccarti…” lo supplicò lei, strattonando le manette più che poteva.

“ Guarda, guarda, non ci mettevi tutto questo impegno ieri per liberarti…” osservò lui.

“ Il desiderio di fuga che avevo ieri non è niente paragonato a quello di toccarti che ho adesso…” spiegò lei, strattonandosi ancora una volta.

“ Dimmi perché mai ti dovrei liberare, ragazzaccia!” chiese Spike, percorrendo con un dito una delle sue manette.

“ Ho un’idea migliore: tu mi liberi e io ti mostro perché hai fatto la cosa giusta!” suggerì lei, passandosi la lingua sulle labbra con fare seducente.

Non appena lui la liberò, con un agile scatto lei lo spinse alla spalliera, e prima che potesse reagire lo imprigionò alle sue stesse manette

“ E ora, Signor Perfido, cambiamo i ruoli!” ghignò lei.

Ma quando Spike si accorse che Buffy stava conducendo il suo stesso gioco, capì di avere davvero fatto la cosa giusta.

 

“ Basta coi giochi. Ti voglio in me. Ora!” comandò lei, liberandolo e lui fu più che felice di obbedirle.

Dopo, molto tempo dopo, quando entrambi furono pienamente soddisfatti, si rivestirono e lui si avvicinò al collo della ragazza, dandogli un lieve bacio.

“ Buffy, te lo chiedo un’ultima volta: ne sei sicura? Perché non si torna più indietro una volta che abbiamo iniziato. Ad ogni modo, se hai cambiato idea, ti chiedo solo di polverizzarmi prima di andartene, perché ora che ti conosco e che sono stato con te, non voglio continuare la mia esistenza se non posso condividerla con te..” disse lui seriamente, guardandola negli occhi.

 Lei, commossa da quelle parole, le diede un bacio veloce.

 

“ Mm.. fammi pensare: dovrei continuare il mio triste dovere da Cacciatrice, pieno di solitudine e incomprensione…o dovrei scegliere di trascorrere l’eternità divertendomi un sacco, con un bellissimo vampiro che sto già iniziando ad amare, anche se lo conosco solo da ieri? Mm.. che decisione difficile!” ammise lei, e i suoi occhi blu lampeggiarono giallo per la gioia e lo stupore di quella rivelazione.

Ma poi si fece seria.

“ Spike, solo promettimi che è per sempre: tu non farai di me una vampira per divertirti per un po’ con un nuovo giocattolo e poi abbandonarmi in un mondo che non voglio affrontare tutta sola!” lo pregò, guardandolo dritto negli occhi.

“ Buffy, non sto semplicemente per fare di te una vampira: sto per farti diventare la mia Compagna, la mia Regina, ed è per sempre; e quando dico ‘ per sempre ‘ lo intendo nel vero senso della parola, amore mio!” sorrise lui, baciandola con tutta la passione di cui era capace.

“ Allora, sono pronta… amore!” esclamò lei, esponendogli il collo e affondando le dita nei suoi capelli ossigenati.

“ Ti prometto che non te ne pentirai mai, passerotto!”

“ Lo so…” sussurrò lei, guardandolo nei suoi occhi, già color ambra, mentre lei gli spingeva il viso contro il suo collo, fino a sentire i suoi canini affilati esercitare una leggera pressione.

Quando Spike la morse, molto più a fondo di quanto avesse fatto la notte prima, Buffy sentì di appartenergli completamente e ad ogni sorso quel legame si rafforzava.

 

Dopo quella che sembrò una dolcissima eternità, sentì lui staccarsi da lei, per poi avvicinarla con delicatezza ad un taglio che si era praticato sul petto.

Senza che lui le dicesse nulla, istintivamente lei cominciò a succhiare quella ferita, dapprima delicatamente, poi con maggior convinzione, finché Spike la separò gentilmente da lui.

“ Allora,… ci vediamo dopo, amore mio! Solo tienimi stretta a te, per favore!” chiese lei, accarezzandogli debolmente una guancia con una mano, strofinandosi contro il cotone della sua T-shirt nera, mentre le sue forze la stavano abbandonando e il suo cuore faceva i suoi ultimi battiti.

“ Starò qui con te per tutto il tempo, non aver paura, amore, dormi in pace e basta. Non vedo l’ora che ti risvegli per divertirmi così tanto assieme a te, passerotto!” sussurrò lui fra i suoi capelli, abbracciandola, poco prima che lei cadesse in un lungo sonno profondo.

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Buffy si svegliò con un sussulto: si erano dimenticati di chiudere la finestra quella sera, com’ era possibile che non fossero diventati due mucchi di polvere?

Guardandosi in giro, ebbe la risposta: la stanza le sembrava molto più spaziosa, c’erano molte più candele, il letto era più grande e soprattutto, l’enorme finestra di fronte a lei era prudentemente chiusa.

Era in un’altra stanza, precisamente la Camera Principale, quella di Spike.

E il proprietario di quella stanza giaceva a pochi millimetri da lei, profondamente addormentato, avvolgendole pigramente un braccio intorno alla vita, mentre l’altra mano era immersa nella morbidezza dei suoi lunghi capelli biondi.

Buffy si distese di nuovo sul letto, più rilassata, cercando il rassicurante contatto del corpo accanto a lei, incantata dal suo petto, nuovamente scoperto, e dal suo collo esposto.

Prima che se ne potesse rendere conto, era già scivolata nel suo nuovo volto e aveva delicatamente affondato le sue zanne nel collo del suo Sire, deliziata dal gusto del suo sangue e dall’energia che le dava.

Mentre continuava a bere, sentì lui stiracchiarsi sotto di lei, per poi aprire gli occhi fissandola.

 

 

Lei temeva un rimprovero, ma il sorriso che si formò sulle labbra del biondo annullò quell’ipotesi.

“ Felice di vederti finalmente sveglia, passerotto!” mormorò lui, per poi farla smettere e il volto di Buffy tornò alle sue sembianze umane.

“ Scusa, non intendevo farlo… ma è solo che è stato più forte di me… e il tuo sapore è così… “

“ Ti capisco, micetta! Non preoccuparti, mica sono arrabbiato, anzi, è stato un delizioso risveglio, spero che tu lo faccia spesso!” sorrise lui, accarezzandole le spalle.

“ Contaci! E spero che anche tu faccia la stessa cosa!” esclamò lei, avvicinando le sue labbra alle sue per un bacio che gli fece assaporare il suo stesso sangue.

 

“ Allora, come ti senti, amore? Sei felice?”

“ E’ esattamente come mi avevi detto: questo senso di libertà, il desiderio di vendetta che ho verso tutta quella stupida ingrata insignificante gente che ho salvato, rischiando la mia vita un migliaio di volte…” spiegò con un ringhio sommesso, ma improvvisamente si abbracciò lo stomaco, strisciando sul letto in preda ad un dolore lancinante.

“ Hey, non avevi detto niente riguardo all’assenza di sangue, è tremenda, falla smettere!” si lamentò lei.

“ Scusa passerotto, non voglio che tu soffra, ma è una cosa più che normale, non ti preoccupare: hai solamente bisogno di nutrirti, intendo seriamente. Io ero solo un piccolo aperitivo, tu necessiti di più, devi bere sangue umano!” le spiegò, dandole un bacio prima di scendere dal letto.

“ No, non mi lasciare, ti preeegooo.. !” piagnucolò lei, mentre il dolore aumentava.

“ Sarò di ritorno in un istante, amore. Voglio solo aiutarti, piccola. Adesso sei malata e io posso darti la giusta medicina…” la tranquillizzò lui, uscendo dalla stanza per poi tornare pochi minuti dopo, trascinando con sé un giovane ragazzo.

 

Buffy, vedendolo, si ricordò di averlo già visto nella sua precedente città. Non capiva cosa ci facesse lì in quel momento, ma sapeva che, di tutte le città che avrebbe potuto scegliere, quella era di sicuro la peggiore.

E lei non vedeva l’ora di dimostrarglielo.

Anche il ragazzo sembrò riconoscerla non appena la vide e questo incuriosì Spike.

“Voi due vi conoscete?” chiese incredulo, guardando Buffy.

“ Niente di importante. L’ho solo salvato da un demone una volta!” spiegò lei, cercando di combattere il dolore per alzarsi dal letto.

L’ignaro ragazzo aspettava fiducioso l’intervento della ragazza per liberarlo dalla grinfie di quel terrificante vampiro con le zanne ben scoperte.

“ Ti prego, aiutami, credo che mi voglia uccidere!” la esortò nervosamente, chiedendosi cosa ci facesse semivestita nella stanza di un vampiro altrettanto semivestito. Dov’era la sua tenuta da combattimento e perché gli sembrava tanto debole?

 

Lei a fatica si avvicinò.

“ Non preoccuparti, caro, lui non ti farà del male, te lo posso assicurare…” lo rassicurò lei, per poi scoppiare in una risata che gelò il sangue nelle vene del malcapitato.

“ * Io* te ne farò!” lo informò, mentre Spike lo teneva saldamente fermo con una mano, sorridendole e sostenendola con l’altra, altrimenti la sua momentanea debolezza l’avrebbe fatta accasciare a terra.

Il ragazzo la guardò sconcertato.

“ Che intendi dire?”

“ Beh, lo conosci quel detto? Se non puoi combatterli…” e mostrò il suo vero volto al ragazzo, che urlò terrorizzato.

“… unisciti a loro! E tu non hai idea di quanto fossi stanca di combatterli..” esclamò avventandosi su di lui, mordendolo al collo e iniziando a bere avidamente.

 

Dopo pochi sorsi, sentì una nuova forza pervaderla e senza mollare la presa, strappò con forza il ragazzo dalla braccia di Spike, sbattendo la sua preda contro il muro.

Quando ne ebbe abbastanza, lo gettò a Spike, che lo prosciugò.

“ Beh, adesso come ti senti? Va meglio?” le sorrise il biondo.

“ Sto così bene! Grazie, tesoro.Ad ogni modo, non vedo l’ora di andare a caccia con te!” disse lei, abbandonandosi fra le sue braccia.

“ Presto, amore, molto presto!” rise lui, divertito dal suo entusiasmo.

“ Beh, per adesso, ci possiamo cimentare in un’attività altrettanto divertente, probabilmente ancora di più..” mormorò lui, baciandola furiosamente, entrambi tornando ai loro volti umani durante il bacio.

Lui la trascinò con sé sul letto, dove fecero l’amore in modo rude, violento e selvaggio, terminando con un reciproco morso appassionato.

 

“ Beh, questo era divertente, più che divertente: era pura estasi!” mormorò lei contenta, leccandogli le ferite che gli aveva inferto per pulirle, dopo che lui aveva fatto la stessa cosa con lei.

“ Perfetta. Sei così maledettamente perfetta!” mormorò lui, stringendola a sé.

“ Solo perché tu mi hai reso così perfetta, Spike!” rispose lei, giocando coi suoi capelli.

“ Già, devo farmi i complimenti: ho fatto davvero un bel lavoro. Sapevo già che saresti stata la più bella e straordinaria Regina che ogni Vampiro Maestro possa desiderare…”

“Non ogni Maestro: solo tu! Io sono soltanto tua, amore mio!” ringhiò lei, mettendosi a cavalcioni su di lui per dimostrargli ancora una volta quanto lei gli appartenesse.

 

“ Spike, dimmi una cosa: per quanto ho dormito?”

“ Quattro giorni interi, mia Buffy, e io sono stato sempre qui, non facendo nient’altro che tenerti stretta a me, come mi avevi chiesto. Mandavo i miei servi a portarmi qualche ‘ Happy Meal su due gambe ‘ , così non dovevo lasciarti nemmeno per mangiare!” spiegò lui, facendola ridere per il suo modo di definire le loro vittime.

“ Sai, anche se ero una Cacciatrice non sapevo molto sui vampiri. Il mio Osservatore provava senza sosta a farmi studiare sui libri, ma io detestavo farlo. Preferivo la pratica!” sorrise lei.

“ Comunque, ho letto da qualche parte che più una persona impiega tempo a risvegliarsi come vampiro, più questo vampiro è forte e potente!” spiegò lei.

“ Quattro giorni è tanto: significa che sarò un inferno di vampiretta!” ridacchiò lei.

“ Non ne ho dubbi, passerotto!” rise lui, accarezzandole i capelli.

“ Non vedo l’ora di presentarti ai miei ragazzi, beh… nostri! Sono certo che saranno felici di averti come padrona!”

“ Già. Dopo così tanti anni passati a seguir dannate regole, … sarà così divertente essere quella che dà gli ordini, naturalmente con te, mio amato e tenebroso Re!” mormorò lei, accarezzandogli sensualmente il viso.

“ Pensa solo al divertimento che ci aspetta, mia preziosa amata tenebrosa Regina!” ridacchiò lui.

“ Mm.. al momento sto già avendo un enorme divertimento… e ho intenzione di averne ancora di più!” commentò Buffy, facendolo roteare assieme a lei dall’altra parte del letto, dove finirono per amarsi un’altra volta.

 

“ Hey, che mi dici di te? Quanto ci hai messo a diventare un Figlio della Notte?” chiese lei, strofinandoglisi contro.

“ Nientemeno che sette giorni; è una specie di record! Vedi, c’è una ragione se sono un Vampiro Maestro così forte e potente!” si vantò lui, ridendo.

“ La cosa più importante è che sei tutto mio!” disse lei, prendendo nuovamente possesso delle sue labbra, per un tempo interminabile.

“ Sempre e per l’eternità, mia Buffy!” bisbigliò lui quando si staccarono, stringendola al suo petto e chiudendo gli occhi, perché fuori incominciava ad albeggiare.

“ Sono sicura di aver preso la decisione giusta…” bofonchiò lei contenta, addormentandosi con lui.

 

FINE

 

TBC