QUALCUNO LASSU’ FA IL TIFO PER NOI

 

Autrice: Lu

Ambientamento: Dopo ‘ Chosen ‘

Personaggi principali: Spike/Buffy (E chi altrimenti?) + Xander/Anya (ma sono solo accenni) (so che questi personaggi non mi appartengono!)

Commenti: qualsiasi cosa pensiate… siete liberi di dirmela!

Attenzione : spoiler per la settima stagione, soprattutto per gli episodi “ Storyteller” “ Lies my parents told me” e “ Chosen”.

Riassunto: Indovinate un po’ chi torna, con l’aiuto dell’ultima persona che si sarebbe potuto immaginare?

 

PARTE 1

 

Los Angeles, 5 Settembre 2003

 

“ Non aprirò un solo dannato libro!” gridò Dawn risoluta.

“ Per prima cosa, modera il linguaggio, Signorinella!” la rimproverò Angel.

“ E poi, * devi* fare i tuoi compiti. La scuola inizia tra due settimane, non puoi presentarti impreparata!”

“ Perché dovrei? E’ totalmente inutile! Sicuro, è la mia nuova scuola, ma sono certa che prima o poi un demone la distruggerà; quindi, perché dovrei sbattermi con lo studio?”

“ Bel tentativo, Dawn, ma non è un buon motivo per ignorare il tuo dovere scolastico!” insisté lui.

“ Ad ogni modo, non ce ne sarà bisogno se morirò. E io morirò presto. Tutti intorno a me continuano a morire…”

Angel addolcì lo sguardo, avvicinandosi alla ragazza.

“ Ti prego, non parlare così. Io sono qui per proteggerti, Bric..”

“ NON FARLO! Non hai il diritto di chiamarmi così. Solo una persona poteva… e non sei tu!” sbottò, uscendo dalla stanza come una furia, per rinchiudersi in quella che provvisoriamente era la sua stanza.

Dopo la battaglia con il Primo Male, Angel, Cordelia e gli altri si erano gentilmente offerti di ospitare da loro, almeno temporaneamente Buffy, Dawn, Xander, Willow, Kennedy ed Andrew.

Faith e Robin avevano deciso di concedersi un viaggio per riprendersi dalle fatiche dell’ultima battaglia; mentre Giles era andato in perlustrazione della nuova Bocca dell’Inferno nel Cleveland, accompagnato dalle altre potenziali Cacciatrici, ansiose di intraprendere una nuova avventura. Anche se per il momento quel posto non sembrava dare grandi problemi.

 

Non si poteva dire chi stesse peggio tra Xander e Buffy.

Entrambi mangiavano a stento, parlavano poco, preferendo rinchiudersi in lunghi silenzi e cercando di isolarsi il più possibile dagli altri.

Era proprio quello che stava facendo Buffy, mentre i due discutevano, finché la brusca reazione della sorella l’aveva costretta ad avvicinarsi al vampiro.

“ Mi scuso io per lei. Credimi, non intendeva essere così sgarbata e maleducata nei tuoi confronti: tu le piaci e ti è molto grata per quello che hai fatto, così come lo siamo tutti. Però… non aveva poi tutti i torti …” disse lei, toccandosi nervosamente i capelli.

“ E’ come se tu mi chiamassi… Riccioli d’Oro ..o… * passerotto*… “ spiegò, sforzandosi di pronunciare le ultime parole senza scoppiare in lacrime.

Lo sguardo d’Angel s’indurì.

“ Beh, sembra che non sia la sola a portarne il lutto!” commentò lui, con un tono amaro.

“ Tu non puoi capire…”

“ Esattamente, Buffy, non riesco a capire come tu possa provare qualcosa per Spike, per carità di Dio! Così, tutto ad un tratto, ti sei dimenticata del suo passato, solo perché lui ha riconquistato l’anima. Beh, io l’ho fatto per primo, lui mi ha solo copiato!” brontolò lui, incrociando la braccia.

Buffy gli lanciò uno sguardo gelido.

“ Hai finito di dire le tue idiozie?”

“ Cosa?”

“ Primo, non è solo per l’anima, è iniziato prima, ma non ho nessun’intenzione di discuterne con te; secondo, io non ho scordato il suo passato, ma l’ho perdonato, proprio come ho fatto con te, * due volte* a dire il vero! E terzo, visto che ti piace tanto parlare di anime, ti sei mai chiesto come lui ha riavuto la sua? Beh, te lo dico io: è andato Dio solo sa dove in cerca di un demone che, dopo avergli fatto affrontare prove atroci, gli ha concesso un desiderio… e prova un po’ a indovinare che cos’ha desiderato? Angel, tu hai la tua anima perché sei stato punito, Spike ha la sua perché se l’è guadagnata; la tua è una maledizione, la sua una ricompensa. Pensaci su!” gli rinfacciò la ragazza, per poi salire al piano di sopra. Ma Angel la seguì, fermandola prima che rientrasse nella sua stanza.

“ Buf…” ma un’altra voce, proveniente dalla stanza di fronte, interruppe Angel e catturò la completa attenzione della ragazza, che sussultò per la fortissima emozione.

 

<< Credevo di averti detto di filare via con la tua maledetta… >>

 

Spalancò immediatamente la porta, gridando il suo nome, per poi capire con un’infinita tristezza che si trattava solo di una registrazione: Andrew stava mostrando a Cordelia la videocassetta con le riprese che aveva fatto quando stava in casa di Buffy, prima della grande battaglia finale contro il Primo Male.

“ Lei voleva vedere la mia videocassetta, ma io avevo suggerito di guardare ‘ Guerre Stellari! ‘ !” si giustificò il ragazzo.

“ Vedere Luke Skywalker non ti avrebbe fatto lo stesso effetto. Mi dispiace!”

Buffy rimase in silenzio per qualche minuto, combattendo contro le lacrime che minacciavano di ricaderle dagli occhi.

Come aveva potuto illudersi così? Lui se n’era andato e non sarebbe più tornato: doveva accettarlo.

Quello poteva essere l’unico ricordo tangibile che le rimaneva di lui.

“ Posso..?” chiese timidamente, con voce titubante.

“ Vedere la cassetta? Certo! E se vuoi ti farò tutte le copie che desideri, Buffy!” disse Andrew, felice di potersi rendere utile.

Cordelia guardò perplessa sia Buffy che Andrew.

“ Perché vorresti vederla? La casa è un disastro; non c’è una sola persona che sia telegenica; i capelli di tutte le Potenziali sono orribili, per non parlare di come si vestono, eewww! “ esclamò la morettina.

Dopotutto, nessuno le aveva mai detto di Buffy e Spike.

Pensava che Buffy fosse sconvolta per la distruzione di Sunnydale e per i vari morti prima e durante la battaglia; ma non certo per il vampiro.

Andrew la trascinò via dalla stanza.

“ Dai Cordy, andiamocene!”

“ Perché? Non ho nemmeno finito di vederla…” si lamentò lei.

“ Ho detto ANDIAMOCENE!” ribadì lui, chiudendo la porta e lasciando Buffy sola nella stanza, davanti al videoregistratore.

 

Nessuno osò disturbarla, ma dopo un po’ entrò Xander, forse l’unico che potesse capire come si sentiva lei.

La osservò per qualche minuto guardare, fermare e riavvolgere gli unici due minuti in cui poteva vedere e sentire Spike, anche a rischio di rovinare la video.

Poi, Buffy si accorse della sua presenza.

“ Xan! Forse, vuoi vedere..”

“ Non preoccuparti, guardala pure quanto ti pare! D’altronde, io ho molte foto con Anya, più tutti i regali che mi ha fatto; mentre a te non resta altro che quella videocassetta!” spiegò il ragazzo, sedendole accanto.

“ Vedi?” esclamò lei, indicando lo schermo.

“ E’ tipico del suo comportamento: fare tutto il duro e fingere di non poter sopportare la videocamera, quando io so che gli piaceva essere ripreso, vanitoso com’era!” commentò lei con un debolissimo sorriso.

“ Xan! Mi manca così tanto!” confessò lei, buttandosi fra le braccia del suo migliore amico e piangendo a dirotto.

Xander la lasciò sfogare.

“ Mi dispiace anche per te e Anya, proprio quando le cose andavano di nuovo bene fra di voi, non è giusto, niente lo è! Almeno tu sei riuscito a dimostrarle il tuo amore, e lei è morta sapendo che tu l’amavi. Invece io, nonostante avessi avuto tante di quelle opportunità con Spike, sono stata così testarda e stronza che le ho sprecate tutte. Così, quando finalmente ho avuto il coraggio di ammettere i miei sentimenti e dirgli che lo amavo, lui non m’ha creduto!” confessò la bionda al ragazzo, rompendo quel silenzio che durava da più di due mesi.

Ma Xander ormai aveva perso anche la forza di reagire o stupirsi davanti ad una tale rivelazione.

“ Buffy, sono sicuro che l’ha capito..” si limitò a dire.

“ No, Xander, io l’ho visto nei suoi occhi: mi ha ringraziato per averlo detto, ma non ha creduto alle mie parole. E non posso biasimarlo, m’ha visto mentre mi baciavo con Angel quand’è tornato..”

“ Hai baciato Angel?” chiese Xander, stavolta un filino più sbalordito.

“Sì, ma è stato un bacio innocente, un bacio d’addio, senza passione, sentimento, nulla. Tutto quello a cui pensavo è che era freddo come Spike e all’inizio facevo l’esatto opposto quando baciavo Spike, ma solo all’inizio…”

“ E tu non l’hai spiegato a Spike…” dedusse il ragazzo.

“ Era troppo tardi. Ho intrecciato le mie dita alle sue, e le nostre mani hanno preso fuoco, ma non mi importava: sapevo che la fine era vicina e avevo solo pochi secondi per parlargli, sebbene sarei rimasta con lui fino alla fine, ma lui non me l’avrebbe mai perdonato, lo so. Quindi, ho usato quel momento per dirgli qualcosa d’importante, qualcosa che intendevo sul serio. Non c’era tempo per chiarire le cose riguardo ad Angel…” singhiozzò lei.

“ Insomma, citando le tue parole, ho un doloroso buco nel cuore e sono stata io ad avercelo fatto!”

“ Buffy, credi che io sia migliore di te? Credi d’essere l’unica ad avere sprecato tutte le opportunità?  Io non ho nemmeno avuto il coraggio di sposare la donna che amavo! Avevo la possibilità di portarla all’altare, di avere dei bambini con lei, di passare tutta la mia vita accanto a lei, morendo possibilmente vecchio! Invece, sono fuggito, spaventato da Dio solo sa che cosa! Quindi, lei è tornata ad essere un demone della Vendetta. Forse, se questo non fosse successo, lei non avrebbe avuto… quel gran senso di colpa… che l’ha portata … a sacrificarsi… per salvare Andrew…” e questa volta fu lui a piangere.

 

 

PARTE 2

 

**************************************** ( = contemporaneamente)

Sunnydale, 5 Settembre 2003

 

L’intera città era ridotta ad un cumulo di macerie, soprattutto la scuola.

Sotto i vari rottami giaceva ancora il medaglione, attorniato da un mucchio di cenere.

All’improvviso si mise a soffiare un vento che sollevò la cenere.

Essa formò un vortice che assunse un’unica forma compatta, che stava via, via prendendo l’aspetto e i lineamenti di un determinato individuo: Spike.

Egli si guardò introno, agitato e confuso, non capendo come fosse tornato in vita ( beh, si fa per dire!), dove si trovasse e soprattutto perché di fronte a lui ci fosse nientemeno che Nikki, la Cacciatrice che lui aveva aggiunto alla sua lista negli anni ’70 a New York.

“ Ok, ci sono: questo è l’Inferno, quindi tu hai ottenuto di torturarmi per l’eternità. Coraggio, divertiti!” esclamò lui, toccandosi per avere conferma di essere davvero tornato in carne ed ossa.

“ Questo non è l’Inferno, tanto meno il Paradiso o il Purgatorio, rilassati! E’ solo Sunnydale, beh… un po’ diversa da come la ricordavi tu!” spiegò lei, confondendolo ulteriormente.

“ Che diavolo significa? E, per l’Inferno Maledetto, tu perché sei qui con me?”

“ Beh, non è un modo molto gentile per salutare la tua salvatrice!” commentò lei, incrociando le braccia.

“ La…la m-mia c-cosa?”

“ Hai capito. Sai, dopo tutte le Apocalissi che abbiamo evitato e l’Inferno in cui abbiamo vissuto; quando passiamo a miglior vita, noi Cacciatrici abbiamo una certa influenza coi ‘ Poteri più alti ’. Così, molto spesso riusciamo ad ottenere ciò che vogliamo. E indovina un po’ cos’ho desiderato io?”

“ Hai desiderato che io tornassi. Come può essere?”

“ Sai, i Poteri più alti apprezzano molto i sacrifici e più il sacrificio è grande, più loro sono ben disposti a… chiudere un occhio!” spiegò lei.

“ Chiudere un occhio?! Hanno riportato * me *, un demone, un killer, indietro, solo per una buon’azione che ho fatto. Ma una buon’azione non può riscattare tutte le altre!”

“ Negli ultimi due anni tu hai fatto più di una buon’azione! Ad ogni modo, ascolta: quante persone avrai ucciso? Centinaia?”

Spike, o meglio, il suo demone, le lanciò uno sguardo alla ‘ Hey, stai parlando con il Flagello dell’Europa!”.

“ Ok, migliaia! Ma quante ne hai salvate? Ogni singolo individuo nell’intero mondo, il che significa milioni e milioni d’esseri umani, molti più di quelli che hai ucciso. Io credo che una buona azione del genere possa riscattare tutte le altre!” sorrise lei.

“ Ma perché tu, proprio tu, mi stai aiutando? Io ti ho ammazzato, per carità di Dio!”

“ Era soltanto il tuo istinto contro il mio: uno di noi doveva morire e tu hai avuto la meglio. Se non mi avessi ucciso tu, qualcun altro l’avrebbe fatto presto comunque. Inoltre, avevi ragione: io avevo davvero un desiderio di morte…” ammise lei.

Spike non credeva a ciò che stava sentendo, ma nemmeno questo lo faceva stare meglio.

“ Ad ogni modo, non si tratta solo di me. Tu hai fatto qualcosa per cui ti sarò eternamente grata: non hai ucciso il mio Robin, nonostante lui ti abbia torturato atrocemente. Sai, solo vedere il suo ‘ santuario ‘ mi ha fatto stare male per te! Spike, avevi libera volontà e nessun chip, eppure tu non l’hai ammazzato, grazie!”

Spike era sempre più scombussolato, ma le sorrise.

“ Non è poi un cattivo ragazzo, un lottatore maledettamente bravo tra l’altro! E poi … capisco le sue ragioni… tutti noi abbiamo una mamma a cui vogliamo bene… Io dovrei uccidermi ( ancora) per quello che ho fatto alla mia….” confessò, quasi con le lacrime agli occhi.

“ Tu hai cercato di salvarla. D’accordo, non era il modo giusto, ma tu l’hai vampirizzata perché le volevi bene, solo per impedirle di morire di quella sua terribile malattia. Senza contare che tu eri solo un demone privo d’anima allora, e che la maggior parte dei vampiri adora sterminare i loro stessi genitori; eppure tu hai avuto un sentimento umano verso di lei, è incredibile! Sono certa che tua madre, la vera lei, non il suo demone, l’ha capito, e ti ha pure perdonato…”

 

Era a dir poco un controsenso: un vampiro che quasi si metteva a piangere, pentito di ciò che aveva fatto a sua madre, e ancora più assurdo una Cacciatrice, una delle due che lui aveva fatto fuori, che faceva del suo meglio per consolarlo. E lei riuscì nell’intento.

“ Oh, quasi mi dimenticavo! I Poteri più alti hanno gradito così tanto il tuo gesto eroico ed altruista che ti vogliono ricompensare: esaudiranno un tuo desiderio!”

“ Mi prendi in giro? Voglio dire, non solo tu, o loro, mi hai riportato indietro; ma addirittura loro mi danno un premio? Io non lo merito, non meritavo di tornare indietro. Sono malvagio, ho fatto soffrire tanta gente, merito di essere punito!” insisté lui.

“ Credimi, hai sofferto abbastanza: hai patito molto prima, durante e dopo avere riacquistato la tua anima, una cosa che hai scelto di fare di tua volontà, nessuno ti ha obbligato, né maledetto. E quello che alla fine hai fatto, l’hai fatto per amore; non era il chip e forse nemmeno l’anima: tu sei cambiato per amore, per amore di quella ragazza, ed è qualcosa di stupendo, di sorprendente… e anche parecchio commovente!” ammise lei.

“ Insomma, non potevo lasciare che le cose finissero così male, non dopo quello che lei ti ha detto. Vi osservo da anni, e come puoi capire, faccio il tifo per voi due! Perciò adesso resta su questa Terra, torna alla tua esistenza e dimmi qual è il tuo desiderio, o chiederò personalmente di lasciarti bruciare all’Inferno, cocciuto di un vampiro!” sbottò la Cacciatrice.

“ Lo farò, non ti scaldare! E’ solo che sono ancora piuttosto scombussolato, non mi aspettavo tutte queste attenzioni per me. Sembra che io possa avverare il mio più grande desiderio da solo, quindi se devo sceglierne un altro… il Sole. Mi manca, mi piacerebbe stare alla luce del giorno.. senza avvolgermi in pesanti coperte, ovvio!”

“ Allora, è il sole.. “ disse lei, mettendosi un dito sul mento con un atteggiamento pensieroso.

“ Beh.. stai chiedendo un po’ troppo. Dovrai rinunciare a qualcosa per una richiesta del genere…” lo informò lei.

“ Sicuro, lo sapevo che c’era un tranello! Sono disposto a rinunciare a qualsiasi cosa.. no, aspetta, eccetto due: i miei ricordi di lei… e nemmeno la mia anima; ti prego non una di queste..” la implorò lui, temendo di pagare un duro prezzo per il suo desiderio.

Lei sorrise misteriosamente, inquietandolo.

“ Ho già deciso a cosa rinuncerai…”

 

*****************************************

Dopo avere confortato Xander per un po’, Buffy decise di lasciarlo solo a guardare quella videocassetta.

Cercò un’altra persona, a cui doveva delle scuse, e lo trovò nel suo ufficio.

“ Angel, ti chiedo scusa. Non intendevo essere così dura con te prima…”

“ Non dirlo neanche, Buffy. Dopotutto, c’era verità nelle tue parole…”

“ No, Angel! Non è vero. E’ solo che ho così tanta rabbia dentro e a volte me la prendo con chi non ne ha colpa; la verità è che l’unica persona che davvero detesto… sono io. Dio, a volte so essere così orribile e..”

“ Basta con questo discorso senza senso, Buffy. Sei una persona meravigliosa, con un grande cuore e tutti ti amano, soprattutto io..” disse lui, guardandola serio negli occhi.

“ Angel..” rispose lei, titubante e insicura.

“ Lo so. Tu non mi ami più. L’ho capito quando ci siamo baciati…” commentò lui, un po’ rattristato.

“ Angel, io ti ho amato, Dio solo sa quanto, e una parte di me t’amerà sempre. Tu mi hai insegnato ad amare…”

“ Ma poi ti ho lasciato, non importa se solo per il tuo bene..”

“ Già. Così, io ho chiuso il mio cuore a chiunque da allora, perfino a Riley…”

Angel sbuffò alzando gli occhi, sentendo quel nome. Benché l’avesse visto una sola volta, non poteva sopportarlo.

“ La domanda è… Buffy… tu amavi Spike?”

Buffy non sapeva cosa rispondergli: sapeva quanta fatica gli fosse costata quella domanda. E anche che stava per dargli un grande dolore, ma doveva essere sincera con lui.

“ Con lui avevo iniziato a riaprire il mio cuore, quindi… sì, lo amavo e lo amo ancora, ma.. ora se ne è andato.. e ho paura che il mio cuore rimarrà chiuso per sempre. L’amore è sofferenza e io sono stanca di soffrire!” spiegò lei, con le lacrime agli occhi.

“ Ho solo bisogno di starmene da sola per un po’. Ecco perché me ne sto andando!” lo informò lei.

“ Dove hai intenzione di andare?” si limitò a chiederle Angel.

Sapeva che era inutile tentare di fermarla: se Buffy si metteva in testa qualcosa, niente e nessuno poteva farle cambiare idea.

“ Me ne tornerò a Sunnydale…”

“ Ma non è rimasto niente là!”

“ E’ esattamente quello di cui ho bisogno: niente!”

 

< Niente che me lo possa ricordare…>

 

“ Quando partirai?”

“ Stanotte. Lo sto solo dicendo a te, gli altri non mi farebbero mai andare via… per favore, salutali da parte mia… Forse un giorno tornerò!”

 

PARTE 3

 

2 GIORNI DOPO

 

Buffy non capiva perché, ma qualcosa in cuor suo le diceva che era giusto essere tornata a Sunnydale, anche se l’unica cosa che era rimasta intatta era la spiaggia.

E, infatti, era là che si era fermata per riposarsi un po’, dopo essere arrivata la notte precedente nella stazione della città più vicina.

“ Sei un vero egoista, lo sai? Hai salvato il mondo tutto da solo…” esclamò lei, parlando a Spike, come se lui fosse lì con lei, accovacciandosi sulla riva e tirando sassi nell’acqua.

***************************************

Spike stava muovendo i suoi primi passi alla luce del sole: il suo desiderio era stato avverato fin dal primissimo giorno, ma temendo che non fosse vero soltanto quella mattina aveva deciso di provarci, molto, molto cautamente.

Quando finalmente si era assicurato che non c’era la benché minima fiammella sul suo corpo, si era deciso a fare una passeggiata sulla spiaggia.

Non riusciva ancora a credere di essere tornato ad esistere, non riusciva ancora a credere che ora poteva starsene al sole quanto voleva… e non riusciva ancora a credere che Nikki gli avesse impedito di lasciare Sunnydale.

Si mise a calciare la sabbia nervosamente.

 

< Per l’Inferno Maledetto, da quando in qua prendo ordini da una Cacciatrice… beh… * da un’altra* ? Al diavolo quello che mi ha detto! Perché farmi tornare se poi non posso andare da lei? Io ora vado, annuserò l’aria e la troverò, non importa quanto tempo…>

 

<< Sei un vero egoista, lo sai?…>>

 

Spike sussultò: quella voce.

Quella voce che avrebbe saputo riconoscere fra un migliaio di altre.

Era la * sua* voce. E lei non doveva essere molto distante.

 

Cominciò a seguirne il suono, finché la vide in lontananza, avvicinandosi progressivamente, ma senza farsi notare da lei.

Buffy se ne stava là, seduta in riva al mare, avvolgendosi le gambe con le braccia e con lo sguardo assente, che fissava un punto fisso all’orizzonte.

Stava parlando nientemeno che a lui.

 

“… avrei dovuto essere io il Campione, non tu! Sono saltata in un vortice d’energia da un’alta torre; che cosa volevi che fosse per me bruciare viva? Invece tu ti sei sacrificato per tutti, non è giusto!”

 

Spike non ce la faceva più: voleva uscire allo scoperto.

 

“ E poi sai che c’è? Che qui non abbiamo un ricordo che sia uno; ne avevamo tanti a casa mia, nella tua cripta, al Bronze, al Cimitero… ma tutti quei posti ora non sono altro che un cumulo di macerie. E qui noi non abbiamo mai avuto una conversazione, una lite, una lotta.. Spike, ti piaceva il mare? Non lo so nemmeno, c’è così tanto che non so di te, ma ora te ne sei andato e mi manchi così tanto che fa male, io…”

 

“ Sono qui, passerotto…”

 

Buffy sussultò, rischiando un attacco di cuore.

Si girò il più lentamente possibile, per paura che dietro alle sue spalle non ci fosse nessuno.

Eppure, non poteva esserselo solo immaginato: quella era la sua voce!

 

Quando finalmente lo vide, la ragazza si alzò; ma non per corrergli incontro, come si aspettava lui.

Infatti, la bionda lanciò una risata isterica, triste e vuota.

“ Ecco, ci risiamo con le allucinazioni! Questa sarà la trentesima volta in due mesi: sto seriamente diventando pazza!” esclamò lei.

“ Buffy, sono io, sono reale…”

“ Non so perché, ma il fatto che tu stia alla piena luce del sole non mi convince molto che tu sia reale. Non lo sei. Non puoi essere qui… E se ti abbraccio, se ti tocco, svanirai…”

“ No, non lo farò!”

“ Lo fai sempre. Ma non mi voglio illudere ancora… Non potrei sopportarlo… non stavolta…” singhiozzò lei, indietreggiando, pronta a correre via.

 

Lui fu più rapido e le impedì di farlo, prendendole le mani.

E nei suoi occhi verdi, ora gonfi e arrossati dal pianto, lui poté leggere tutto lo stupore, l’incredulità e soprattutto la gioia che lei provò nel sentire lui stringerle le mani, senza dissolversi come lei temeva.

Rimasero così, senza dire niente per un lunghissimo tempo, ma quel silenzio valeva più di mille parole.

 

“ Buffy, credi nei miracoli? Io sì, adesso!” esclamò lui, facendo scorrere una mano nei suoi soffici capelli.

“ Mi sei mancata così tanto, mia Riccioli d’Oro!”

“ Spike!” esclamò lei, una volta riacquistata la facoltà di parlare e di articolare le frasi.

“ Come può essere? Tu dovresti essere morto, tu eri morto…”

“ Beh, mi conosci, no? Non sono rimasto morto la prima volta che mi hanno ucciso, perché avrei dovuto fare una cosa simile la seconda volta?” sorrise lui, ma l’espressione della ragazza gli fece capire che quello non era il momento di scherzare.

“ Buffy, sono qui, con te, e non ti lascerò più! Ha davvero importanza come ho fatto a tornare? O perché sto al sole senza bruciare?”

Stavolta fu lei a sorridere, scuotendo lievemente la testa.

“ Niente ha più importanza, adesso!”

“ Bene, anche perché non mi crederesti comunque, faccio ancora fatica a crederlo io stesso! Diciamo solo che… qualcuno lassù fa il tifo per noi!” spiegò lui, toccandole fuggevolmente una mano.

Lei passò una mano, titubante (ancora scossa per la forte emozione), fra i suoi capelli, scendendo fino a sfiorargli il viso.

“ Novantanove!” esclamò, socchiudendo gli occhi.

“ Novantanove cosa?”

“ I giorni da quando te ne sei andato: novantotto ieri, novantanove oggi, solo che oggi non conta, vero?” disse lei, con un dolce sorriso, citando di proposito la stessa frase che lui aveva usato quando l’aveva rivista dopo la sua resurrezione.

 

Spike era al culmine della felicità. Non solo lei gli aveva già mostrato di avere sentito terribilmente la sua mancanza e quanto lui fosse nei suoi pensieri; ma lei aveva perfino tenuto il conto dei giorni della sua assenza.

“ Sottrai due da novantotto!” sorrise lui.

Lei lo interrogò con lo sguardo.

“ Il misterioso qualcuno che ho menzionato prima mi ha riportato indietro da tre giorni; ma mi ha anche ordinato di non partire alla tua ricerca… e ora capisco perché: tu stavi venendo già qui!”

Lei non disse niente, continuando ad accarezzargli il viso con una dolcezza inaudita.

Lui aveva sentito il cuore della ragazza batterle all’impazzata da quando le aveva preso le mani nelle sue. Quella notizia lo aveva addirittura accelerato. E ora Spike stava per farle aumentare ulteriormente il ritmo cardiaco.

“ Passerotto, d’ora in poi dovrai tenere anche il conto degli anni!”

 

PARTE 4

 

“ Che intendi dire?”

“ Che quel qualcuno ha esaudito un mio desiderio, quindi ho scelto di poter stare ancora al sole; ma subito dopo la mia richiesta, ha detto che stavo chiedendo troppo e che dovevo rinunciare a qualcosa. E indovina che cosa ha deciso di togliermi?”

“ La tua eterna giovinezza!” trattenne un respiro lei, col più acceso dei sorrisi.

“ Esattamente. Perciò, ho intenzione di diventare molto, molto vecchio con te, dolcezza!”

“ Allora, quanti anni hai? Non me l’hai mai detto!”

“ Vado per i Centotrenta come vampiro…. Vent’otto come umano…” confessò lui.

“ Così alla fine anche il più antico dei misteri è stato svelato! Mm… hai detto vent’otto? Non so se potrebbe funzionare… sei un po’ troppo grande per me!” scherzò lei.

“ Hai ragione: centootto anni di differenza potevano anche andare; ma sei anni…. è troppo!” scherzò lui.

“ Spike, ti amerei anche se avessimo 10000 anni di differenza!”

La gioia del vampiro era indescrivibile.

“ Hai davvero detto ‘ amerei ‘ o me lo sono solo immaginato?” sorrise lui, mettendole un braccio intorno alla vita.

Per tutta risposta, lei avvicinò le labbra alle sue e gli diede il più dolce dei baci.

“ Ti sei immaginato anche questo?”

“ Non ne sono sicuro, fammi provare di nuovo…” bisbigliò lui, baciandola di nuovo, con tutta la passione di cui era capace.

Ma dopo qualche minuto, sentì uno strano sapore salato in bocca e si staccò da lei, per scoprirla in lacrime.

“ Che ti prende, passerotto? Sono diventato un così terribile, pessimo baciatore?” chiese lui, un po’ offeso.

Lei gli diede un pugno giocoso sulla spalla.

“ Scemo! Sono lacrime di gioia!” spiegò, mescolando il riso al pianto.

“ Ti amo, Spike! Adesso mi credi?” disse, tirandolo a sé.

“ Ascolta: credi che io sia morto con un largo sorriso sulle labbra perché le fiamme mi stavano facendo il solletico?” sorrise lui.

“ Ma tu… tu hai detto… e tu eri… così serio…” balbettò lei, confusa.

“ Ho dovuto farlo, saresti rimasta là con me se non te l’avessi detto… Ho già fallito una volta nel salvarti, non potevo farlo una seconda!” spiegò lui.

C’era troppa tensione tra i due, lui doveva fare qualcosa per allentarla.

“ Che vuoi che ti dica? Sono un ottimo attore!” disse, con uno di quei suoi sorrisetti sfrontati, di cui lei aveva sentito terribilmente la mancanza.

Buffy si buttò fra le sue braccia, stringendolo forte.

“ Stupido, stupido vampiro! Non provarci mai più a fare una cosa del genere! Non c’è vita per me, se non ci sei tu!” gridò, bagnandoli il giaccone con le sue lacrime.

“ Buffy, niente più lacrime. Dimentichiamo il passato, ora sono di nuovo qui con te e ci resterò per sempre!”

I singhiozzi della ragazza a poco a poco cessarono e il sorriso tornò ad illuminarle il volto.

 

“ Ad ogni modo, la risposta è sì!”

“ Qual era la domanda?”

“ Ti chiedevi se mi piace il mare: sì. Mi piace il modo in cui cambia, perché a volte è tranquillo ed arrendevole e sembra che t’inviti a giocarci assieme; mentre altre volte è violento e inavvicinabile e faresti meglio a non averci niente a che fare… Beh, mi ricorda te!”

Lei gli diede uno spintone, buttandolo sulla sabbia.

“ Hey! Sarai anche il salvatore dell’intero mondo, ma sei sempre ancora così insopportabile ed impossibile a volte!”

“ Ed è per questo che mi ami, piccola!” esclamò lui, prendendola per le caviglie e trascinandola giù nella sabbia con sé.

Lei rise, come non faceva più da tanto di quel tempo.

“ Allora, ora come mi vedi? Violenta ed inavvicinabile o tranquilla ed arrendevole?”

“ Perché non me lo dici tu?” disse lui, tirandola più a sé.

Dopo un bacio infinito, si rialzarono.

 

“ Spike, c’è una cosa importantissima, che tu devi sapere…” esclamò lei.

“ E sarebbe?”

“ Io non ti amo…”

“ Hey, ferma, ferma! Non mi piace per niente l’inizio di questa frase! E poi, prima, tu hai detto…”

“ Se solo mi lasciassi finire di parlare di tanto in tanto, mio stupido vampirotto impaziente!” sorrise lei, tappandogli la bocca.

“ Io non ti amo soltanto per via della tua anima…” spiegò.

“ E’ iniziato prima… è solo che non l’avevo capito, o meglio, avevo troppa paura di capirlo! Ho cominciato a vederti in una luce differente da quando Glory ti ha torturato. Ti ho visto come amico… forse qualcosa di più… ma sono morta prima che tu potessi saperlo! Poi sono tornata, e tra noi si è creato un feeling ogni giorno più forte; ma noi, più di tutti io perché sono stata io a portarti all’esasperazione, abbiamo rovinato tutto e tu hai deciso di andartene. Poi, sei tornato con la tua anima, ma non eri del tutto te stesso, non fino a quando ti sei liberato da quel trigger. E quella notte che abbiamo trascorso insieme, quando sono fuggita da tutto e da tutti…. Beh, non ci sono stati né baci né un rapporto fisico, tu mi hai semplicemente tenuto stretta a te… ma credimi, quella notte è come se noi avessimo fatto l’amore!” continuò lei, e gli occhi del vampiro lampeggiarono oro per lo stupore di quell’ultima frase.

La ragazza continuò a tenergli la bocca chiusa, doveva ancora finire il suo discorso.

“ Poi è tornato Angel, ma tu hai interpretato male quel bacio, era solo un addio… volevo dirtelo, ma non l’ho fatto e alla fine era troppo tardi e tu avevi già deciso di fare ciò che hai fatto, così tu…sei morto. “ disse con un tremito nella voce, rattristandosi al ricordo.

“ Ma ora mi è stata data un’altra chance con te, e non la sprecherò! Io ti amo, Spike, ti amo così tanto! Mi chiedo solamente come tu possa amarmi dopo che io sono stata così insensibile con te! Io non merito il tuo amore..” disse, liberandogli la bocca e scostandosi leggermente.

Lui la interruppe con un bacio.

“ Basta parlare, godiamoci la nostra chance! Buffy, io ti amo, qualunque cosa tu faccia, non riesco a smettere di amarti, non voglio smettere!” disse lui, decidendo che forse i suoi baci potevano convincerla anche più delle sue parole.

 

“ Non vedo l’ora di tornare dagli altri. Dawn sarà così felice di vederti!”

“ Anche a me manca la mia Briciola! Hey, aspetta un momento… lei mi ha minacciato di bruciarmi nel mio sonno, dopotutto. Non mi sembra l’atteggiamento tipico di una persona che sarebbe felice di rivedermi…” commentò lui, preoccupato.

“ Quello era il passato, un passato che non sarebbe mai dovuto esserci. Ora le cose andranno diversamente, e credimi, lei ti adora! Io non darei così tanto peso a qualcosa che ha detto in un momento di rabbia; so che non l’intendeva e dovresti saperlo anche tu!” lo rassicurò lei, stringendogli la mano e appoggiando la testa alla sua spalla, sollevando lo sguardo verso il cielo, sospirando felice.

“ Chiunque tu sia, misterioso qualcuno, grazie mille!”

 

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“ Non c’è di che, mia cara!” rispose Nikki, guardando l’intera scena da quel posto dove anche Buffy aveva soggiornato, per Centoquarantasette giorni.

“ Mi domando come tu possa essere felice per loro! Dopotutto, lui era un tuo nemico… un nostro nemico!” commentò Kendra, raggiungendola.

“ Divertente! Da che pulpito viene la predica! Se non sbaglio, tu hai appena aiutato la fidanzata del ragazzo che ti piace! Senza contare che lei è stata pure un Demone della Vendetta!” le ricordò la Cacciatrice più anziana.

“ D’accordo, hai vinto! Immagino che siamo entrambe pazze allo stesso livello!” rise la più giovane.

“ Dovevi vedere la sua faccia quando l’ho informato che non solo poteva starsene al sole, ma anche avanzare negli anni! Era così felice che voleva restituirmi il mio giaccone, ti rendi conto? Ma l’ho rifiutato, e poi… sta meglio a lui!” ridacchiò Nikki.

“ E di te che mi racconti? Com’è andata? I poteri più alti hanno accettato la tua proposta?”

“ Sì. E’ andata bene. Hanno già esaudito la mia richiesta!” rispose entusiasta la ragazza.

“ Mi domando ancora perché tu l’abbia fatto…”

“ Sai… lo dovevo a Xander. E’ stato il primo ragazzo ad essere tanto gentile con me, e poi non ce la facevo più a vederlo in quello stato pietoso. Se davvero vuoi bene a qualcuno, desideri solo la sua felicità e c’è soltanto una persona che può renderlo di nuovo felice; ecco perché ho convinto i Poteri a rispedirla sulla Terra, credo che il suo gesto per salvare quel ragazzo li abbia colpiti! Quindi, probabilmente, ora sarà già a Los Angeles, davanti alla porta dell’ufficio di Angel. Dovevi vederla, era fuori di sé dalla gioia quando le ho raccontato tutto: continuava a blaterare qualcosa sul fatto che lei e il suo… aspetta.. come l’ha chiamato? Ah, sì..    ‘ Pirata Sexy ‘ dovessero recuperare il tempo perduto e fare un mucchio di… Beh, forse non è il caso che vada nei particolari!”

 

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Los Angeles, 7 Settembre 2003

 

Nonostante tutti fossero amareggiati per la partenza di Buffy, dovevano pur continuare la loro esistenza; confortati dal fatto che Angel aveva riferito da parte della ragazza che forse un giorno non lontano sarebbe ritornata, il suo non era un addio.

In quel momento, lui e la sua combriccola erano fuori città per svolgere un’indagine; Willow e Kennedy erano uscite per i fatti loro e Andrew era finalmente riuscito a strappare un appuntamento a Dawn, che da parte sua non era poi così indifferente a quel ragazzo.

Perciò, era rimasto solo Xander a badare all’ufficio, mentre se ne stava seduto sul divano a guardare un po’ di TV, senza prestarle una grand’attenzione.

Ad un tratto il campanello suonò e lui si avviò alla porta, apprestandosi ad aprire.

Non poteva certo immaginare chi ci fosse dall’altra parte: il ragazzo stava per ricevere il più bel regalo della sua vita.

 

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FINE