SOLE,
RICATTI E DIVERTIMENTO!
Autrice:Lu
Ambientamento:
durante “L'accecante luce del giorno” (ho solo preso in prestito una piccola
parte del discorso, solo l’inizio e un filino diverso. Grazie comunque a chi ha
scritto l’episodio)
Personaggi
principali: Spike/Buffy
Disclaimer:
so che questi personaggi non mi appartengono!
Commenti:
qualsiasi cosa pensiate… siete liberi di dirmela!
Riassunto:
Spike ha trovato la Gemma di Amarra, ma Buffy è pronta a fermarlo e… leggetela
e basta!
PARTE
1
Pur
di farle smettere le sue lamentele, Spike aveva deciso di portare Harmony ad un
‘ party ‘ e il posto era proprio il Bronze.
Non
appena entrò, Spike avvertì la sua presenza e pochi istanti dopo la vide: stava
ballando un lento, abbracciata ad un ragazzo.
<
Chi è quel perdente e che maledetto diritto ha di abbracciare la Cacciatrice?
>
Mentre
cercava di capire perché la cosa lo infastidisse tanto, lo sguardo sorpreso di
Buffy incontrò il suo.
Era
tempo di venire allo scoperto.
Lui
prese non troppo cerimoniosamente Harmony per un braccio e andò verso di lei.
“
Spike… e Harmony!” esclamò Buffy.
<
Harmony? Lui e questa sgualdrina senza cervello insieme? Che diavolo ci può
trovare in lei… e soprattutto… perché me lo sto domandando?>
“Beh,
sembra quasi un doppio appuntamento!” esclamò Spike.
Il
ragazzo vicino a Buffy tese la mano verso Spike.
“
Ciao, io sono Parker!” disse con un sorriso di convenienza.
Spike
si limitò a guardare quella mano. L’avrebbe presa solo per rompergliela, per il
semplice motivo di aver osato abbracciare la Cacciatrice con quella mano!
Forse
il ragazzo sembrò avvertire una minaccia, perché la ritrasse quasi subito,
guardandolo un po’ spaventato.
“
E’ un po’.. qual è la parola? Vulnerabile.” disse Spike.
“
E tu e Harmony! Cos’è, hai perso una scommessa?”
Lui
sorrise.
“
Beh, è tardi. Dobbiamo andare!” esclamò lui, prima di correre via con Harmony.
“
Rimani qui, torno subito!” disse Buffy a Parker, prima di lanciarsi
all’inseguimento.
Non
erano andati molto lontani, li trovò sulla strada verso il Cimitero.
“
Qual è il problema, Spike? Dru ti ha piantato di nuovo?” chiese Buffy,
avvicinandosi.
“
Magari sono io che ho lasciato lei!” si difese lui.
Harmony
stava per dire qualcosa, ma lui la fece star zitta con una gelida occhiata.
“
Harm, faremo meglio ad andare. Non è ancora il momento!” esclamò Spike.
“
Già, ma appena avremo la Gemma di Amarra, tu…”commentò Harmony; ma prima che
potesse finire la frase, lui le tappò la bocca, urlando esasperato mentre la
trascinava via.
“
La Gemma di cosa?” si domandò Buffy, sconcertata. Sapeva dove trovare le
risposte che cercava.
---------------------------------------------------------
“
Tu, maledetta, stupida! Stavi per rovinare tutto!” disse Spike, tirando Harmony
per i capelli, mentre entravano nel tunnel.
Aveva
quasi localizzato il punto esatto: per lui, trovare la Gemma di Amarra era solo
questione di poche ore, forse meno.
“
Scusami, orsetto biondo! Non volevo. E comunque, lei non ha capito niente!”
disse lei.
“
E ora cos’ hai intenzione di fare? Non dirmi che vuoi rimetterti a scavare in
quello stupido tunnel!” si lamentò lei.
“
Esattamente. Quindi, se non sei d’accordo, sei liberissima di andartene
maledettamente via e star fuori più a lungo che puoi! O meglio, perché non mi
fai un favore e non torni mai più?” le gridò lui.
“
Che vuoi dire, piccolo?”
“
E’ finita, Harm! Non ti potrei sopportare un minuto di più. Stare con te è
stata la più maledettamente stupida cavolata che ho fatto nella mia intera vita
e non-vita!”
“
Eh no, carino, non è così facile; non sei tu a scaricare me, sono io che ti
scarico!” si giustificò lei, non volendogli dare la soddisfazione di umiliarla.
“
Sei troppo noioso per me; mi troverò qualcun altro che sappia cos’è il vero
divertimento! E’ finita, Spikino!” disse lei, andandosene.
“
Non potrei chiedere di meglio!” borbottò lui, rimettendosi al lavoro.
Dopo
solo mezz’ora trovò la stanza dove si nascondeva la gemma e, nonostante fosse
in mezzo ad una miriade di gioielli, lui non ci mise molto per capire quale
fosse: l’anello con quella pietra splendente per qualche ragione sembrava
brillare più degli altri.
Se
lo infilò al dito, sentendo una grande forza dentro di sé. Provò ad afferrare
una croce nelle vicinanze: nessun bruciore.
<
Bingo!>
Sentì
un leggero rumore di passi dietro le sue spalle.
“
Perché sei tornata? Ti ho detto che ormai è finita!” esclamò lui, senza
voltarsi, convinto che si trattasse di Harmony.
“
Bene! A proposito, da quando diavolo abbiamo una storia io e te?” esclamò
Buffy, incrociando le braccia.
“
Cacciatrice!” sussultò lui, voltandosi di scatto.
“
Come hai fatto a trovarmi?”
“
Sai com’ è… Willie sa così tante cose e non riesce a tenere la bocca chiusa!”
disse lei, con un mezzo sorriso.
“
Quell’idiota! Gli ho detto che gli avrei rovinato la faccia a forza di pugni,
se avesse aperto quella maledetta bocca!” brontolò lui, alzando gli occhi.
“
E io gli ho detto la stessa cosa se * non * l’avesse fatto! Forse, teme i miei
pugni più dei tuoi…”
E
mentre parlava si avvicinò a lui, dandogli un pugno sul mento, prima che lo
potesse schivare.
“
… e non puoi dargli torto, dopotutto!” sogghignò Buffy
Lui
ridacchiò.
“
Mi mancava!”
“
Uh?” lei lo guardò sconcertata.
Approfittando
della sua distrazione, lui sferrò un potente calcio nel suo stomaco, spedendola
a terra.
“
Ma mi mancava di più * questo *!” ghignò lui.
Iniziarono
una battaglia, dove alla fine lei ebbe la meglio.
Riuscì
a bloccarlo con la faccia al muro, tenendogli le mani dietro la schiena.
Fu
lì che notò l’anello.
“
E così, Spikino, ora ti piacciono i gioielli da femminuccia?”
“
Giù le mani!” le intimò lui.
“
Non sei nella posizione di dare ordini!” gli ricordò lei, premendolo
ulteriormente.
“
E poi, andiamo! Non è nemmeno nel tuo stile; non sembri molto virile con su
quello! Perché non te lo levi?” disse lei, sfilandoglielo.
Lui
riuscì a liberarsi dalla presa e con uno scatto invertì le parti: ora era lei
pressata, con la schiena contro il muro.
“
La mamma non ti ha mai detto che non è carino rubare le cose agli altri?” le
sussurrò all’orecchio, strappandole di mano l’anello.
Lei
gli diede una ginocchiata nelle sue parti intime per liberarsi e ricominciarono
la loro lotta.
“
Ti ho battuto prima, credi che non sia capace di riuscirci due volte?” disse
lei, cercando di dargli un pugno, ma lui fu più veloce.
“
Puoi provarci, Cacciatrice. Fai del tuo meglio!” disse lui, bloccandole la mano
e spingendola contro il muro.
“
Hai intenzione di sbattermi contro il muro un’altra volta? Andiamo, Spike, non
hai molta fantasia!” lo prese in giro lei.
“
Vuoi propormi qualcosa di nuovo?” replicò lui, alzando un sopracciglio.
Lei
lo spinse a terra prima che lui potesse reagire, sedendosi su di lui, ed
estrasse un paletto.
“
Che ne dici di tu che perdi e io che vinco?” esclamò lei, togliendogli un’altra
volta l’anello.
“
Te l’ho detto che potevo riuscirci due volte!” sorrise lei, alzandosi.
Prima
che lui potesse attaccarla nuovamente, si girò, alzando il paletto verso di
lui.
“
Ha-Ha , fai il bravo o diventi un mucchietto di polvere!” lo avvisò lei,
allontanandosi, verso l’uscita del tunnel.
“
Per l’inferno maledetto, Cacciatrice! Immagino che tu sia molto soddisfatta,
ora che hai mandato all’aria i miei piani ancora una volta…” esclamò lui,
domandandosi silenziosamente perché lei non l’avesse ucciso.
“
Ero quasi riuscito a realizzare il mio sogno!” sospirò lui.
“
E quale sarebbe il tuo sogno, Spike? Uccidere chiunque vuoi, quando accidenti
vuoi, dove accidenti vuoi, come accidenti vuoi? Perché so tutto di questa
Gemma: ti darebbe l’immunità dai paletti, dalle croci, dall’acqua santa …”
“
Dal sole.” esclamò lui.
“
Tutto quello che volevo è vedere l’alba, farmi una passeggiata in pieno giorno,
lasciando che il sole mi riscaldasse il viso, come non fa da più di un
maledetto secolo! Già, è un piano davvero malvagio e agghiacciante!” urlò lui,
tra l’ironico e il disperato, sedendosi a terra con un’espressione afflitta sul
viso.
“
Così , tutto ad un tratto, hai UN DESIDERIO DI SOLE!” commentò lei ironica, non
volendogli mostrare quanto fosse rimasta colpita dalle sue parole.
“
Già. Almeno, il poeta che è in me ne ha bisogno!” ammise lui.
“
Poeta?!” ripeté lei, incredula.
“
Lascia perdere! E’ una storia lunga..”
“
Dai, davvero vuoi farmi credere che tu hai lavorato senza sosta in questo
tunnel per trovare questa gemma, solamente per camminare al sole? E che mi dici
di tutti gli altri immensi poteri che ti darebbe?”
“
Che tu mi creda o no, passerotto, non m’interessano. Non che essere invincibile
e invulnerabile faccia schifo.. è solo che non ne ho bisogno, non rientra nel
mio stile: a me piace far male, uccidere e nutrirmi con le mie sole forze; è
più divertente!” disse Spike con un mezzo sorriso.
Poi
tornò a rattristarsi.
“Ne
avevo bisogno solo per rivedere il sole, almeno una volta. Mi manca così
tanto..”
Si
accorse di non essere da solo, quindi cercò di trattenere le sue emozioni.
“
Beh, suppongo che tu abbia maledettamente vinto. Quindi ora, ti dispiacerebbe
lasciarmi in pace nella mia infelicità?” chiese lui, esasperato, abbracciandosi
le gambe e appoggiando la fronte sulle sue ginocchia.
Un
improvviso tintinnio gli fece alzare la testa, e si accorse che quello che
stava rotolando ai suoi piedi era proprio l’anello.
Guardò
Buffy con fare interrogativo, inclinando la testa da un lato.
“
Ti do un giorno, uno soltanto! Poi, me lo restituirai, con le buone o con le
cattive!” spiegò lei, riavvicinandosi a lui.
“
Forse mi pentirò di averlo fatto!” disse lei, alzando gli occhi.
“
Perché? Perché lo stai facendo?” chiese lui, prendendo l’anello e indossandolo,
prima che lei cambiasse idea.
“
Non lo so. Forse perché sei il primo vampiro che incontro che sente la mancanza
del sole; tutti gli altri lo detestano!” spiegò lei.
“
Ad ogni modo, ci sono delle condizioni!” chiarì Buffy.
“
Primo: puoi usarlo solo e soltanto per camminare alla luce del sole; non ucciderai
nessuno con l’aiuto dell’anello!”
“
Benissimo, ti ho già detto che non è divertente farlo con su quello!”
“
Secondo: alla fine del giorno non solo mi darai indietro l’anello, ma lascerai
anche la città e non ti farai mai più vedere… o dovrò ucciderti.. “ continuò
lei e lui ebbe la sensazione che fosse amareggiata nel dire l’ultima parte.
“
C’è qualche altra condizione?” chiese lui.
“
Sì, c’è: passerò tutto il giorno con te!”
“
Cosa?!” esclamò lui.
“
Nemmeno per sogno, non ti voglio attorno, ogni maledetto secondo! Perché mi
stai chiedendo una cosa simile?”
“
Hey, non ti montare la testa! Nemmeno io sono felice a riguardo. Ma non ti puoi
aspettare che io mi fidi di te solo perché mi hai detto che non ucciderai
nessuno: io * devo * controllarti!” spiegò lei.
<
Mm.. Harmony non c’è .. forse lui l’ha piantata… non che la cosa m’interessi,
ma qualcosa mi dice che lui ha mollato quella scema. Quindi, addio, stupida
inutile ochetta!> pensò lei, con un sorrisetto.
“
Va bene. Quindi, dal momento che dovremmo passare un po’ di tempo assieme,
propongo una tregua, tipo ‘ Nessuno-Uccide-Nessuno ‘! Sei d’accordo?” propose
lui, alzandosi e allungandole la mano.
“
Affare fatto! Finché non avrò le tue zanne nel mio collo, tu non avrai i miei
paletti nel tuo cuore!” promise lei, stringendogliela.
“
Io non rimangio mai la mia parola, ma non posso dire la stessa cosa di te!”
commentò lei, preoccupata.
“
Ti puoi fidare di me stavolta, passerotto, sul serio! E poi, ti sono troppo
grato per eliminarti!” sorrise lui, giocando col suo anello.
“
Vieni?”
“
Dove?”
“
Non scherzavo prima: voglio davvero vedere l’alba, quindi se mi vuoi
controllare così maledettamente tanto, seguimi fuori !” la invitò lui.
Poco
dopo, giunsero al parco. Mancavano poco più di due ore all’alba, così lui si
sedette sull’erba ad aspettare e lei gli si sedette accanto.
Vedendola
sbadigliare di continuo, lui sorrise.
“
Passerotto, puoi dormire se vuoi. Io non vado da nessuna parte. E in più,
veglierò su di te!”
“
E’ confortante sentire queste parole dal mio giurato nemico mortale!” commentò
lei, sarcastica.
“
Ad ogni modo, se riesci a stare sveglio tu, ci posso riuscire benissimo pure
io!”
Venti
minuti dopo era già addormentata, con la testa appoggiata alla spalla di Spike,
cercando la morbidezza del suo giaccone di pelle.
Lui
sorrise nel vedere che era già arrivata ad avere una tale fiducia in lui.
Dopotutto, avrebbe potuto ucciderla in un secondo, indifesa com’era in quel
momento.
Invece,
si divertì ad osservarla respirare, contando tutti i cambiamenti d’espressione
che faceva nel sonno, quasi stesse sognando.
Ucciderla
era l’ultimo dei suoi pensieri.
Un’ora
dopo la svegliò gentilmente.
“
Ti stai perdendo lo spettacolo, passerotto!” le sussurrò lui.
Lei
aprì gli occhi in tempo per vedere le varie sfumature che assunse il cielo,
mentre il buio della notte lasciava il posto alla luce del mattino.
Non
riusciva a ricordare l’ultima volta che era stata sveglia ad aspettare l’alba;
ma era sicura che non avrebbe più dimenticato quello spettacolo.
Poi
notò una cosa che non si sarebbe mai aspettata: dagli occhi di Spike era scesa
una lacrima, senza che lui nemmeno se n’accorgesse, rapito com’era da quella
vista.
Si
risvegliò da quella specie di trance pochi minuti dopo, sfregandosi gli occhi.
“
Bene, dolcezza, ora credo che possiamo farci un sonnellino: è troppo presto per
fare qualsiasi cosa , dopotutto..” spiegò lui, sdraiandosi e chiudendo gli
occhi .
Lei
non disse niente, ma rimandò mentalmente a se stessa di scoprire quanto più
poteva sul poeta in lui!
Poi,
si sdraiò anche lei.
PARTE
2
Buffy
aprì gli occhi per prima.
Nonostante
si fosse addormentata abbastanza distante da Spike, si trovò a pochi centimetri
dal suo viso.
La
cosa più sorprendente fu che non si scostò subito: non l’aveva mai visto
addormentato.
Le
ispirava molta tenerezza; nemmeno Angel le era mai sembrato tanto innocente
quando dormiva.
Inoltre,
notò incantata come un raggio di sole gli rischiarava il viso, rendendo i suoi
capelli così lucenti che quasi faceva male guardarlo.
Quello
che la stupì di più fu che quel calore sembrava piacergli, a giudicare dal
sorriso sereno sulle sue labbra.
A
malincuore, decise di alzarsi, prima che lui si svegliasse.
Per
eliminarlo in quel momento sarebbe bastato togliergli l’anello e lasciare fare
il resto al sole.
Ma
eliminarlo era l’ultimo dei suoi pensieri.
Pochi
minuti dopo, lui iniziò a stiracchiarsi, aprendo gli occhi.
“
Buongiorno!” sorrise lei.
“
Puoi dirlo forte! E’ davvero un buon giorno!” sorrise lui.
“
Sai, … avevo paura di svegliarmi…come un mucchio di polvere… direi che la
nostra tregua funziona!” confessò lui, alzandosi.
“
Così, dubitavi della mia parola. Cattivo, cattivo, cattivo!” esclamò lei,
facendo l’offesa.
“
Sono l’unico?” e lui alzò il suo sopracciglio.
“
D’accordo, devo ammetterlo: stanotte, quando mi sono addormentata affianco a
te, avevo paura di svegliarmi un pochino… prosciugata… o peggio, di non
risvegliarmi proprio!” rivelò lei, con un timido sorriso.
“
Oh! Allora non ti fidavi di me! Cattiva, cattiva, cattiva!” la imitò lui, con
lo stesso atteggiamento.
“
Allora, qual è il tuo piano per oggi, Padrone?” chiese lei, colpendolo
gentilmente sul braccio.
“
Beh, mi piacerebbe andare in un posto carino e all’aperto per mangiare… Hey,
non preoccuparti, intendo una vera colazione!”
Lei
ridacchiò, divertita dalla sua fretta di chiarire quel punto.
“
Poi, che ne diresti di un intero giorno in spiaggia?”
“
Uh? Un intero giorno in spiaggia? E’ strano sentirlo da te,… hai intenzione di
diventare il primo vampiro abbronzato?” lo prese in giro lei.
“
Perché no? L’idea è questa! Allora, vieni? Il giorno non è mica così lungo..”
disse lui, prendendola per mano.
“
Sei mia ospite, oggi!” ghignò lui.
“
Hey, io non sono tua ospite! Piuttosto sei tu che sei… una specie di mio…
ostaggio!” replicò lei.
“
Non mi sento rapito per un maledetto accidenti! Ad ogni modo, vedila come ti
pare, basta che ce n’andiamo!”
Dopo
pochi minuti di strada, Buffy notò che Spike continuava a strizzare gli occhi,
senza riuscire tenerli completamente aperti.
Lei
aprì il suo zainetto e tirò fuori un paio d’occhiali da sole scuri.
“
Forse i tuoi poveri occhi, abituati solo e soltanto al buio da più di un
secolo, hanno bisogno di questi, più dei miei!” disse, infilandoglieli.
“
Grazie passerotto, ora va meglio!”
“
Prego, e poi… ti stanno bene!” ammise lei, timidamente.
Dopo
la colazione, la portò alla sua auto.
“
Spike, se andiamo in spiaggia devo tornare al Campus a prendere il costume!”
“
Beh, qual è il problema? Andiamo in una spiaggia per nudisti!” suggerì lui,
sollevando entrambi i sopraccigli.
“
Spike..” lo avvertì lei.
“
Ok, ok! Vai a prendere le tue cose. Ti darò un passaggio!”
Parcheggiò
davanti alla sua Università dopo pochi minuti e scesero entrambi.
“
Ci metterò solo un minuto, aspettami qui!” disse lei, correndo via, mentre lui
se ne stava appoggiato alla sua portiera, fumandosi una sigaretta.
Quando
tornò, Buffy ebbe quasi un attacco di cuore: Spike non era dove gli aveva detto
di aspettarla; ma la cosa peggiore era che vicino alla macchina c’era un
mucchietto di polvere.
Lei
trasalì, chinandosi per toccare il mucchietto.
“
Nooo!” esclamò.
“
Ma non doveva mica funzionare quello stupido anello?” si chiese ad alta voce,
quasi piangendo.
“
Ti manco, passerotto?” esclamò Spike, apparendo all’improvviso alle sue spalle.
Girandosi,
lei lo vide sorridere, abbassando leggermente gli occhiali per guardarla in
modo suggestivo.
Lei
era combattuta tra la voglia di abbracciarlo e la voglia di prenderlo a pugni
per lo spavento che le aveva fatto prendere.
“
Non ti montare la testa! Ero solo dispiaciuta perché voglio essere io a ridurti
in cenere!” si giustificò lei, ma lui la guardava col sorriso di chi sa.
“
E comunque, se ti azzardi a rifarlo, giuro che ti polverizzo!”
“
Sì, come no? Blah, blah, blah!” ridacchiò lui, mettendosi al volante.
“
Salta su, passerotto, la spiaggia ci aspetta!”
Arrivarono
alla spiaggia dopo circa un’ora.
Lasciarono
le loro cose in macchina e decisero di fare una passeggiata sul lungomare.
“
Potresti maledettamente smetterla di starmi dietro le spalle, puntandomi quel
paletto appuntito? “
“
Tutti questi ‘ Happy Meal ‘ su due gambe, attorno a te, potrebbero farti
perdere il controllo, e io sono qui per impedirti di fare del male a qualcuno,
non ti ricordi? E faresti meglio a comportarti bene, perché, gemma o no, un
paletto nel cuore non è mai un’esperienza piacevole!” lo avvisò lei.
“
Lo so, comunque, rilassati! Rispetterò la nostra tregua, e sono troppo
maledettamente felice per essere affamato! Quindi, getta via quello
schifosissimo coso, se non l’hai ancora notato, la gente ci sta guardando
male!”
Lei
si diede un’occhiata attorno, capendo che lui stava dicendo la verità.
“
Hai ragione, seguirò il tuo consiglio!” disse lei, gettando via il paletto.
“
Saggia decisione!” esclamò lui con un malvagio sorrisetto, prendendola in
braccio, mentre lei picchiava contro il suo petto, cercando di liberarsi.
“
Tu, stupido ossigenato, mettimi giù, METTIMI GIU ‘ ADESSO!”
Per
tutta risposta, Spike la tenne ancora più fermamente, entrando nel mare,
fermandosi dove l’acqua era bassa, per non bagnarsi troppo.
“
Se non sbaglio, volevi che ti mettessi giù…” commentò lui, allentando la presa,
mentre lei si aggrappava alle sue spalle, avvinghiandogli le braccia attorno al
collo.
“
L’acqua è fredda… e io sono completamente vestita… non lo farai…” lo implorò
lei.
Lui
sogghignò, liberandosi dalla sua stretta.
“
Lo farò!” disse, gettandola più lontano, dove l’acqua era abbastanza alta da
inzupparla del tutto.
Lui
stava per tornarsene alla riva, ma lei fu più veloce di lui, prendendolo per la
maglietta e tirandolo a sé.
“
Vieni qua, Signorino! Sei un po’ troppo asciutto per i miei gusti!” lo informò,
trascinandolo con sé nell’acqua alta, per poi sommergerlo.
“
Ringrazia la tua buona stella, che ho lasciato il mio giaccone in macchina,
Cacciatrice!” disse lui, schizzandola.
Così
iniziarono una battaglia di spruzzi, ridacchiando come bambini.
Quando
uscirono dall’acqua, vedendo come s’erano conciati l un l’altra, scoppiarono a
ridere.
“
Siamo bagnati fradici!” esclamò lei fra le risate, strizzandosi sia i capelli
che i vestiti.
“
Propongo di toglierci i vestiti e asciugarci al sole; non vorrei che ti
prendessi un raffreddore per colpa mia!” disse lui, togliendosi la maglietta.
“
Già, perché buttarmi nell’acqua gelida è un modo geniale per mostrarmi quanto
ti stia cuore la mia salute!” commentò lei, sarcastica, togliendosi la
maglietta.
Si
accorse che gli occhi del biondo erano su di lei.
“
Spike! Dimmi che non l’hai fatto per vedermi in bikini!” esclamò, ma lei stessa
aveva difficoltà a staccar gli occhi dal suo petto scolpito.
Il
modo in cui lui la stava guardando le diedero la risposta.
“
Sai... avrei tolto i miei vestiti lo stesso… forse… solo un po’ più tardi;
dopotutto, stavamo facendo una passeggiata!”
“
Beh, passerotto, non sono mai stato famoso per la mia pazienza!”, ghignò lui,
levandosi i pantaloni.
Per
un attimo lei temette che lui non indossasse niente sotto, invece, vide un paio
di boxer neri, che gli stavano a pennello.
Anche
lei s’era tolta i suoi jeans e sfoggiava un due pezzi rosso fuoco, molto
attillato e succinto.
“
Sembri invitante, Cacciatrice!” disse lui, mentre entrambi si sdraiavano al
sole.
“
Beh, considerando che tu di solito mangi le persone… dovrei prenderlo come un
complimento o .. una minaccia?” domandò lei, preoccupata.
“
L’unico modo in cui ti sto divorando è coi miei occhi, passerotto!” rispose
lui, facendole diventare la faccia dello stesso colore del bikini.
“
Chiudi il becco e goditi il tuo amato sole!” disse lei, girandosi dall’altra
parte.
Dopo
un po’, si rigirò e lo osservò attentamente, approfittando del fatto che lui
aveva gli occhi chiusi: se ne stava lì, tranquillo e beato, con le mani dietro
la testa e un’espressione serena sul volto, che già sembrava un po’ meno
pallido.
“
Lo so che sono maledettamente bello e irresistibile, ma smettila di fissarmi,
passerotto!” esclamò lui, senza nemmeno aprire gli occhi, con un sorrisetto di
trionfo.
“
Oh! No, non è come pensi… non stavo… volevo solo… non importa!” balbettò lei,
rigirandosi di scatto.
La
sua reazione non fece altro che allargargli il sorriso.
------------------------------------------------------------------
“
Siamo qui da non so quanto tempo, sono più che asciutta e la sabbia inizia a
scottare! Ti va un bagno?” propose lei, alzandosi.
“
Stavo per chiederti la stessa cosa!”
Corsero
in acqua, lasciandosi cullare dalle onde.
“
Hey, vediamo chi arriva prima a quella boa!” lo sfidò lei, indicandogliela.
“
Considerami già vincitore!” disse lui, con un sorrisetto.
“
Pronti, attenti…” e prima di dire ‘ via ’ lei s’era già lanciata verso la boa,
nuotando il più veloce possibile.
Infatti,
arrivò prima, pronta a farsi beffe di Spike, ma di lui non c’era più traccia.
“
Spike? Spike! Se è un altro dei tuoi stupidi scherzi, io…”
Prima
che potesse reagire, sentì qualcuno, sottacqua, sfilarle il reggiseno.
“
Hey, non vale!” strillò lei, coprendosi con le mani , rimanendo nascosta
nell’acqua, permettendo solo alla testa di rimanere in superficie.
“
Hai appena barato alla nostra gara e * tu * vuoi parlare di correttezza?”
esclamò Spike, riemergendo a pochi metri da lei, tenendo il suo reggiseno in
mano, con il precedente sorriso di trionfo di nuovo sulle sue labbra.
“
Tu! Stupido, idiota, pervertito, bastardo, porco, brutto demoniaccio…” borbottò
lei, furibonda.
“
Con gli insulti non andrai da nessuna parte, dolcezza!” la informò lui.
Avrebbe
voluto strangolarlo, ma le sue mani erano troppo impegnate a coprirle il seno.
Nessuno
fece nessuna mossa e dopo un quarto d’ora e molti altri insulti indirizzati al
vampiro, lei decise di cambiare tattica.
“
Per favore, Spikuccio… fai il bravo Vampiretto e aiuta la povera Cacciatricella
… sto gelando!” tentò di impietosirlo lei, col più innocente degli sguardi.
“
Se hai tanto freddo, esci maledettamente fuori dall’acqua e basta!” ribatté
lui, sforzandosi per non ridere. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che si
era divertito così tanto.
“
Grr! Se non te ne sei accorto, deficiente mentecatto senza cervello, al momento
non posso!”
“
Oh! Hai forse bisogno di * questo* ? “ chiese lui, allungandole il costume, ma
prima che lei potesse prenderlo, ritirò la mano.
“
Ha-Ha . Non così in fretta, raggio di sole: ad una condizione!”
“
E sarebbe?”
“
Un giorno in più. Fammi indossare quest’anello un altro giorno ancora!”
“
Hai vinto. Ora, ridammi il costume e ti prometto che ti lascerò indossare
l’anello ancora una volta!”
“
Ti avevo detto di considerarmi vincitore!” esclamò lui, lanciandole il costume
“
Allora, non ti riferivi alla gara, avevi già pianificato tutto!” esclamò lei,
tra lo stupito e l’arrabbiato, mentre si riallacciava il costume senza
lasciargli intravedere nulla.
“
Esatto, passerotto: stavo solo aspettando il momento giusto per colpire!
Dopotutto, io sono il Grande Cattivo!” ghignò lui.
“
Ad ogni modo, hai promesso, Cacciatrice! E sto cominciando a fidarmi della tua
parola…”
Lei
non glielo avrebbe mai confessato; ma non le dispiaceva passare un altro giorno
con lui.
----------------------------------------------------------------------
Era
sera. Spike aveva lasciato l’anello a Buffy e lei gli aveva concesso di andare
a nutrirsi; aspettandolo nella sua cripta.
Sapeva
che era un suo istinto naturale, ma preferiva non sentirne parlare.
Non
poteva immaginare che, per una volta, Spike non aveva ucciso nessuno: aveva
preso dalle sue vittime sangue sufficiente a saziare lui, ma non abbastanza per
arrecare loro un grave danno.
Quando
fece ritorno, lei vide un’espressione di dolore dipinta sul suo volto.
“
Cacciatrice, ti prego, polverizzami e metti fine al mio tormento!”
“
Che ti prende?” chiese lei, stupita per la sua richiesta.
Per
tutta risposta, lui si tolse il giaccone e sollevò la maglietta, mostrandole i
suoi arrossatissimi petto e schiena.
Buffy
scoppiò a ridere.
“
Non è maledettamente divertente!”
“
Accidenti se lo è! Deduco che quella potente Gemma ti può proteggere
dall’auto-combustione, ma non dalle scottature!” continuò lei, ridendo.
“
Questo non sarebbe dovuto succedere! “ brontolò lui, con una smorfia di dolore.
“
Avresti dovuto usare un po’ di crema protettiva, come tutti i cari saggi
vampiretti.. “
“
Nominami un vampiro che ha preso il sole!”
“
Mm.. tu?” sorrise lei, avvicinandosi per esaminarlo meglio.
“
Se ti azzardi a darmi una pacca sul petto o sulla schiena, tregua o no, giuro
che ti ammazzo!” la minacciò lui, indietreggiando.
“
Sì, come no? Blah, blah, blah. Perché invece non chiudi il becco, ti levi la
maglietta e ti sdrai sul letto? Forse posso aiutarti…”
“
Uh? Passerotto, non credo sia il momento più adatto per fare sesso…” commentò
lui, confuso, togliendosi la maglietta e sdraiandosi sul letto, a fatica.
“
Idiota pervertito! Mi riferivo ad una pomata per le scottature e le ustioni: ne
ho una nella mia borsa. Ma se non la smetti di fare il porco… me ne vado e ti
lascio nel tuo dolore!” disse lei, e l’avrebbe anche colpito sulla spalla, se
non si fosse ricordata del suo stato.
“
No, ti prego! Farò il bravo ragazzo! Aiutami, la mia non-vita è nelle tue
mani…” la supplicò lui.
Lei
sorrise, prendendo la crema.
Non
appena iniziò a spalmargliela sulla schiena, lui sospirò compiaciuto, non solo
per il sollievo che quella pomata fresca dava al suo corpo; ma anche per la
sensazione delle mani di Buffy su di lui, e del suo tocco, così gentile per una
volta.
Da
parte sua, anche Buffy sembrava apprezzare quel contatto, perché si ritrovò a
sospirare con lui.
“
Va meglio?” sorrise lei.
“
Molto” mormorò lui.
Lei
lo fece girare e cominciò a spalmargli anche il suo vigoroso petto,
apprezzandone la levigatezza.
“
Meno male che Willow non mi ha trovato questa mattina: le ho detto che dovevo
andare in missione per combattere un demone. Se mi avesse beccata nella stanza
non avrei saputo cosa raccontarle: che razza di missione richiede borsa da
spiaggia e costume?” ridacchiò lei, continuando il massaggio.
“
Beh… io!” sorrise lui.
“
Non ti vedo come una missione, voglio dire, non più: abbiamo passato un intera
giornata insieme, siamo andati in spiaggia, abbiamo fatto una battaglia di
spruzzi, tu mi hai fatto tutti quegli stupidi scherzi…. Sembrava più…”
“
Un appuntamento? “ tentò di finire la sua frase lui, guardandola con
un’espressione stupita quanto quella di Buffy.
“
Già, una specie. Voglio dire, quando non sei tutto ‘ Grr ‘ e d’umore tipo ‘
Voglio-Uccidere-La-Cacciatrice ‘ .. non sei poi tanto male …” ammise lei, con
un timido sorriso.
“
Beh, devo ammetterlo; anche a me piace starti attorno quando non sei troppo
impegnata a cercare di polverizzarmi, dolcezza!” sorrise lui.
“
Ecco fatto, ora sei a posto!” esclamò lei, prima che si creasse un pericoloso
silenzio fra loro, alzandosi per mettere via la pomata.
“
Oh, è già mezzanotte e mezza..” commentò lei, con uno sbadiglio.
“
Farei meglio a tornare al Campus. Sarò di ritorno per domani, di prima mattina,
per restituirti l’anello. Sai, qualcosa mi dice che tu non resterai su a vedere
l’alba. Abbiamo avuto una giornata più che piena. Non so te, ma io sono
completamente sfinita!” confessò, sbadigliando di nuovo, mentre si metteva la
giacca.
“
Io pure. Quindi, perché non rimani qui, passerotto? Voglio dire, mi sembri
troppo stanca per raggiungere il Campus adesso, e sono sicuro che la Rossa sia
in grado di affrontare un altro giorno senza te! E poi, questo letto è a due
piazze e abbiamo la tregua ‘ Niente-Zanne-Nel-Collo/Niente-Paletti-Nel-Cuore ‘
ti puoi fidare di me!” disse lui, picchiettando il lato vuoto del letto, in
segno d’invito.
“
Resta!” mormorò ancora una volta.
Lei
si avvicinò, appoggiò la borsa per terra, calciò via le scarpe, si tolse la
giacca e s’infilò sotto le coperte.
“
Solo perché sono troppo stanca per andare via!” chiarì lei.
Lui
sorrise, cercando la posizione più confortevole, senza invadere il suo spazio.
“
‘ Notte, passerotto!”
La
sentì ridere.
“
Cosa c’è?” chiese lui, riaprendo a fatica gli occhi.
“
Tu. Vampiro. Che stai per addormentarti, quando dovresti essere in giro a
nasconderti nel buio!”
“
Che vuoi che ti dica? Passare questo giorno alla luce del sole, per me è stato
come partire per un viaggio… e forse adesso ho il jet-lag !” disse lui, non
riuscendo a non ridere; lei aveva ragione: era una situazione paradossale.
“
Non sapevo che i vampiri soffrissero il jet-lag !” commentò lei, chiudendo gli
occhi.
“
Ci sono così tante cose che non sai di me, raggio di sole!” farfugliò lui, già
mezzo addormentato.
PARTE
3
Come
la mattina precedente, Buffy si svegliò vicina a lui.
Si
era addormentata dalla parte opposta del letto; ma in qualche modo, ora il
braccio di Spike le avvolgeva pigramente la vita e la testa della ragazza
giaceva sul suo petto, così confortevole e … così diverso!
Lo
sentì risvegliarsi , quindi si spostò dall’altra parte, prima che lui si
accorgesse dove fosse.
“
Buongiorno, passerotto!” la salutò lui, aprendo gli occhi.
“
Buongiorno, Signor Tintarella-Con-Zanne! “
“
Come mi hai chiamato?”
“
Guardati!”
Quando
lui lo fece, capì perché lei gli aveva dato quel soprannome: grazie ai suoi
poteri di guarigione, non solo il rossore era completamente sparito; ma ora
sfoggiava pure una notevole tintarella.
Sorrise
soddisfatto.
“
Non è giusto! Voglio dire, io passo mesi interi distesa al sole per prendere un
po’ di colore e tu, solo dopo un giorno, sei più abbronzato di un surfista! Ti
odio!” si lamentò lei, incrociando le braccia, non potendo fare a meno di
notare quanto quell’abbronzatura gli donasse.
Si
alzò dal letto per recuperare l’anello e si sedette accanto a lui, prendendo la
sua mano e posizionandoglielo sul palmo.
“
Una promessa è una promessa!” sorrise lei.
“
Pronto per un altro viaggio? Sono già le dieci, che hai intenzione di fare
oggi?”
“
Mm.. non lo so.. di sicuro, niente spiaggia!” sorrise lui, ricordandone i
dolorosi ‘ effetti collaterali ‘.
“
Che ne diresti di un tranquillo bel giretto per Sunnyhell? Sai, ci sono così
tanti negozi che non ho mai visto, perché di notte sono chiusi..” spiegò lui.
“
Affare fatto! Sarò la tua guida nel fantastico mondo dello shopping, nessuno lo
conosce meglio di me!” ridacchiò lei, sorprendendosi ancora una volta per
quella strana richiesta.
Era
così diverso dagli altri vampiri!
Quando
uscirono dalla cripta, lei notò che, invece della solita maglietta nera, aveva
scelto di indossare solo la sua camicia rossa, ampiamente sbottonata, per fare
risaltare la sua abbronzatura. E sopra, non indossava nient’altro.
“
Niente giaccone? Ok, chi sei e che cosa ne hai fatto del vero Spike?” scherzò
lei.
“
Devo approfittarne finché dura. Tutto qui, passerotto !” rispose lui,
infilandosi i suoi occhiali da sole, mentre andavano alla macchina.
Lei
doveva ammettere a se stessa che lui era bello da togliere il fiato; non che
non fosse stupendo anche nel suo normale pallore!
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Passarono
l’intera mattinata nel centro della città, visitando di tutto.
Lui
correva da un negozio all’altro, trascinandola con sé con l’entusiasmo di un
bambino. Questo la divertiva e la sua euforia era contagiosa.
Passarono
la maggior parte del tempo nei negozi di vestiti, sfilando l’uno per l’altra.
E
risero insieme per tutto il tempo.
Abituata
com’era a vederlo col suo solito abbigliamento, per Buffy era davvero uno shock
vedere Spike sfoggiare i colori più vivaci e sgargianti, e non ce n’era uno che
gli stesse male.
Infatti,
lei riuscì a convincerlo a comprare qualche maglietta e camicia colorata.
Lui
le fece trascorrere molto tempo anche nei negozi di musica; e perfino le
librerie sembravano catturare il suo interesse.
Lei
lo attribuì al poeta che lui diceva fosse in sé.
Usciti
dall’ultimo negozio, lui fece una cosa che lei dovette aggiungere alla lista
delle cose che mai si sarebbe aspettata da lui: Spike le offrì un gelato e ne
mangiò uno anche lui.
Lei
poteva facilmente abituarsi a tutte le sue stranezze.
“
E ora, che possiamo fare?” chiese Buffy, notando che era solo il primo
pomeriggio.
“
Andiamo, voglio farti vedere una cosa…” disse lui misterioso, portandola alla
sua macchina.
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Scesero
dall’auto e, dopo pochi minuti di strada, arrivarono in un posto meraviglioso,
che solo lui sembrava conoscere: c’erano alberi, un vasto prato, un piccolo
ruscello e soprattutto una grande quiete.
“
Ti piace, Cacciatrice?”
“
E’ fantastico!”
“
Bene, bene… solo tu ed io, questo posto tutto per noi…” mormorò lui,
accarezzandole i capelli.
“…
pensi anche tu quello che penso io?” le domandò, alzando entrambi i
sopraccigli.
“
Sicuro! La prima mossa è tua!”
Il
tempo di dirlo, e il suo pugno colpì le colpì il mento, facendola
indietreggiare.
“
E tu quello lo chiami un pugno?” lo provocò lei, dandogli un energico pugno sul
naso, che lo sollevò da terra.
“
* Questo* è un pugno!” sogghignò soddisfatta.
Lui
si rialzò con uno scatto e le diede una forte gomitata sulla bocca, che le fece
sanguinare il labbro inferiore.
“
Meglio?” chiese lui con un perfido sorrisetto.
“
Meglio!” sorrise lei, asciugandosi il labbro con una mano.
“
E cosa ne pensi di questo?” esclamò lei, saltando e lanciando un calcio sopra
la sua spalla, mirando il viso; ma lui schivò il colpo, afferrò la sua gamba e
la spinse a terra.
“
Penso che puoi fare di meglio!” disse lui, sedendosi cavalcioni su di lei.
“
Andiamo, tira fuori il meglio di te, Cacciatrice!”
“
Così?” ribatté lei, liberando le gambe abbastanza da calciare il suo stomaco
con entrambi i piedi.
Lui
si abbracciò lo stomaco, dolorante,ma ridacchiando al tempo stesso.
“
Eccola, la mia Cacciatrice!”
Lei
lo afferrò per le spalle, rotolando insieme a lui: ora era lei a stare a
cavalcioni su di lui.
“
Oh! Non hai ancora visto niente!” sogghignò lei.
“
Temo che non mi mostrerai molto!” rise lui, prendendole i polsi e aiutandosi
con le gambe per catapultarla dietro le sue spalle.
Lei
atterrò con la schiena a terra e lui si lanciò su di lei prima che si potesse
rialzare, bloccandola col suo peso e tenendole le braccia dietro la testa.
“
Sembra che io abbia vinto!” le sussurrò all’orecchio, premendola ulteriormente
sul prato, sotto l’ombra di un albero, dove solo un raggio di sole filtrava,
illuminandole il viso.
Lei
era lì, ansimante, con qualche filo d’erba tra i capelli, ora scompigliati, i
suoi vestiti sporchi di terra ed erba per la loro lotta, e la passione nei suoi
occhi.
Non
gli era mai sembrata così bella quanto lo era in quel momento.
Lei
era in suo pieno potere e vedendolo chinarsi pericolosamente su di lei, si
chiese se lui stesse per baciarla o per ucciderla.
E
francamente non le importava: in quel momento per lei esisteva solo l’oceano
blu dei suoi occhi, che poteva intravedere dietro gli occhiali da sole, che
ancora lui indossava.
Le
loro bocche stavano per sfiorarsi, quando entrambi sentirono un suono
improvviso.
Lui
si distrasse e lei si rialzò.
“
Il mio cellulare!” esclamò, estraendolo dalla tasca, mentre lui la guardava
confuso, domandandosi da quando lei avesse un cellulare e perché fosse suonato
proprio in un momento così prezioso.
“
Forse è Giles, forse è successo qualcosa di grave!” spiegò lei, prima di
rispondere.
“
Pronto?” e subito dopo, fece una faccia allibita.
“
Ciao, Parker!” e sentendo quel nome, Spike alzò gli occhi.
“
Come hai avuto il mio numero? Oh, te l’ha dato Willow!” e si fece una nota
mentale per *ringraziare * l’amica per il suo geniale intervento.
“
Hai ragione… mi dispiace… non volevo lasciarti là ad aspettarmi al Bronze due
sere fa.. ma ero impegnata… E’ una storia lunga…”
Continuava
a ripetere le frasi del ragazzo, quasi volesse fare sapere anche a Spike quello
che si stavano dicendo.
“
Già… aveva qualcosa a che fare con quei due miei amici… Hey, no! Aspetta! Lui
*non * è il mio ex! Come puoi pensare una cosa simile?”
Spike
sembrava molto interessato a quella conversazione e si avvicinò a lei.
“
Dal modo in cui mi stava guardando?” ripeté lei, incredula, guardando Spike.
“
Geloso? Di me? Sul serio?” esclamò, con un sorrisetto compiaciuto.
“
C’e del vero nelle parole del maledetto moccioso!” le sussurrò, ricambiando il
sorriso.
“
Non sono affari che ti riguardano e .. HEY! Bada a come parli! Va bene, se sei
così maledettamente curioso, sto con lui adesso, sì, e.. HEY, NON CHIAMARMI
COSI’! Non ti devo nessuna maledetta spiegazione! Non sono la tua ragazza, e
ora posso affermarti con certezza che non lo sarò mai, addio!” sbraitò lei
riattaccando, senza nemmeno notare che aveva usato uno degli intercalari più
famosi di Spike, ben due volte!
“
Qualcuno ha rinunciato ad un appuntamento?” esclamò lui.
“
Non era niente di speciale, lo stesso! E poi, tu sei molto più divertente!”
sorrise lei.
“
Si sta facendo tardi, passerotto. Sarà meglio tornare.” la informò lui.
E
il suo sorriso svanì.
Sulla
via di ritorno per Sunnydale, non dissero nulla, entrambi troppo confusi per
quello che era successo o era quasi successo e troppo spaventati dai loro
sentimenti.
Arrivarono
alla sua cripta poco prima del tramonto.
Lui
entrò per prendere le sue cose.
“
Il sole è tramontato. Il giorno è finito.” sospirò lui, sfilandosi l’anello e
dandoglielo.
“
Una promessa è una promessa” citò le sue parole con un triste sorriso. Triste
come il suo.
“
Non ho più bisogno nemmeno di questi. Grazie, passerotto!” disse, togliendosi
gli occhiali da sole, restituirglieli, ma lei li rifiutò..
“
Puoi tenerli!” disse.
“
Non è che n’abbia bisogno durante la notte!” commentò lui, sconcertato, ma li
rimise comunque in tasca.
“
Andrò per la mia strada e basta! Niente più sole per me, niente più scocciature
per te! Erano questi i patti, ricordi?” spiegò lui, salendo in macchina e
mettendosi al volante.
“
Aspetta!” esclamò lei, quasi urlando, prima che l’accendesse.
Lui
scese dalla macchina, restando appoggiato alla portiera, aspettando che lei
parlasse.
“
E se… rivedessimo un punto?” propose lei, timidamente.
“
Un punto?” ripeté lui, incredulo, ma con una debole speranza negli occhi.
“
Già. Il primo non si tocca, lo sai… ma il secondo… sai, non ho riferito a
nessuno della gemma, quindi.. potrei custodirla e prestartela quando hai voglia
di rivedere il sole… lo sai, … sarebbe il nostro piccolo segreto e
implicherebbe che tu non devi lasciare la città… e me!” spiegò lei, facendosi più
vicino.
“
Mi piace questo cambiamento!” esclamò lui, facendosi più vicino.
“
Ad una condizione!” lo ricattò lei.
“
Qualsiasi cosa!”
“
Mostrami quello che stavi per fare prima che suonasse il mio cellulare!”
Lui
sorrise.
“
Non è una condizione…” rispose, giocando con una ciocca dei suoi capelli.
“…
è un piacere!” e si chinò su di lei, avvicinando lentamente le sue labbra a
quelle della ragazza.
All’inizio
fu un bacio tenero ed esitante; poi lei gli avvolse le braccia intorno al
collo, tirandolo a sé per approfondire il bacio.
Lui
le cinse la vita con un braccio, spingendola ancora più a sé, accarezzandole la
schiena con l’altra mano, e il bacio divenne ancora più appassionato.
Dopo
un’eternità si staccarono.
“
Così, vuoi che io resti?” chiese lui, ansimando pesantemente, appoggiandole la
fronte contro la sua.
“
Sì. E poi, non vedo l’ora che tu trascorra un altro giorno alla luce con me!” e
lo tirò per il colletto della camicia, baciandolo di nuovo.
“
E io non vedo l’ora che tu trascorra un’altra notte al buio (bacio), con me
(bacio), nella mia cripta (bacio), per essere ancora il tuo cuscino!”
“
Allora, te ne sei accorto!” esclamò lei, sorpresa.
“
E mi è piaciuto un sacco, Buffy!”
A
lei mancò il respiro.
“
E’ la prima volta che mi chiami così!”
“
E’ un nome così carino. Lo amo! E se stanotte resti con me, forse possiamo
sperimentare un altro tipo di… prima volta..” disse lui, sollevandole il suo
sopracciglio cicatrizzato, in modo seducente.
“
Porco!” rise lei.
“
Resterò, ma credo che faremmo meglio ad aspettare per quel tipo di prima volta.
Dopotutto… non sono così facile!” commentò lei, entrando con lui nella cripta.
“
Lo so, passerotto. Non ti preoccupare, sono un gentiluomo, so aspettare.”
sorrise lui, accarezzandole il viso, in modo molto sensuale.
“
Beh, Spike… se fai il bravo… l’attesa non sarà così lunga!” mormorò lei,
baciandolo ancora.
Continuarono
a baciarsi per tutta la notte, e poi si sdraiarono sul letto, teneramente
abbracciati e.. con tutti i vestiti ancora addosso: Spike era stato davvero un
gentiluomo.
“
Buffy?” esclamò lui, facendole venire ancora i brividi, per l’uso del suo nome.
Lei
sollevò la testa dalla sua spalla, per vederlo meglio.
“
Dicevi sul serio? Voglio dire… riguardo all’anello: non mi fa sembrare virile?”
chiese preoccupato.
Per
tutta risposta, lei gli prese il viso tra le mani, baciandogli tutta la faccia.
“
Tu (bacio) sei (bacio) sempre (bacio) così virile (bacio), mio (bacio) Grande
(bacio) Grande (bacio) Cattivo (bacio)!”
Questo
sembrò rassicurarlo.
Lui
le tracciò i lineamenti del collo con un dito, chinandosi per mordicchiarlo
leggermente, coi suoi denti normali.
Lei
spinse indietro la testa, appagata.
“
Buffy?”
Ancora
una volta lei rabbrividì e questo lo dilettò.
“
Ho capito che ti piace il mio nome, ma non puoi continuare a ripeterlo ogni due
secondi!” sospirò lei, spingendo ancora più indietro la testa.
“
Mi piace vedere i brividi che ti da quando lo faccio!” rispose, senza che la
sua bocca lasciasse mai il suo collo.
“
Piace anche a me, quindi, non smettere!”
“
Ok, …Buffy!”
Un
altro brivido, un altro gemito.
“
Ad ogni modo, stavo pensando, faremmo meglio a rivedere un altro punto..”
“
Quale?” chiese lei, curiosa, spingendogli la faccia ancora più vicina al suo
collo.
“
La nostra tregua… non la parte che riguarda i paletti, non c’è una sola
possibilità che quelli possano essere piacevoli! Ma l’altra parte…”
Buffy
sussultò; ma, sorprendentemente, non si discostò da lui, gli permise di
continuare, e sapeva già cosa stava per dire.
“
Voglio dire, i vampiri non mordono solo per uccidere o nutrirsi…non hai idea di
quanto sarebbe bello… parlo per entrambi, piacerebbe anche a te…” le sussurrò
nell’orecchio e avrebbe potuto giurare che lei si lamentò quando le sue labbra
lasciarono il suo collo.
“
Vuoi provare, Buffy?”
“
Spike..” mormorò lei.
Lui
stava per morderla, ma lei alzò la mano.
“
Fermati, ti prego… non adesso…” disse lei e lui si fermò.
“
Non è che non lo voglia..” spiegò lei e lui riprese subito a mordicchiarle il
collo, gentilmente.
“
Mm.. è solo che.. voglio dire, sta succedendo tutto così in fretta…vorrei solo
prendermi il tempo per ogni cosa!”
“
Va bene, passerotto, stavo solo cercando di sfidare la mia fortuna!” sorrise
lui, baciandole il collo un’ultima volta prima di staccarsene.
Quella
vicinanza era troppo tentatrice.
“
Se questo Vampiro continua a fare il bravo… forse questa Cacciatrice potrebbe
fare la monella e trasgredire qualche regola per lui …. molto presto! E’ solo
questione di tempo…” canterellò lei, mordicchiandogli il collo.
“
Lo sai, il tempo non è di certo un mio problema!” rise lui, accarezzandole i
capelli.
“
Quindi, per ora niente sesso né morsi…” commentò lui, mettendo il broncio.
“
Beh, ci sono tante altre cose interessanti che possiamo fare..” sussurrò lei,
prendendo possesso delle sue labbra ancora una volta, per un lunghissimo tempo.
“
Spike?” disse lei, accarezzandogli il viso.
“
Mm?” mormorò lui, compiaciuto.
“
Raccontami qualcosa del poeta che c’è in te!”
FINE
TBC