VIENI
NEL MIO MONDO 2: UNA NON-VITA MOVIMENTATA
Autrice:
Lu
Ambientazione:
seguito di ‘ VIENI NEL MIO MONDO ‘. È sempre la stagione 6, e un po’ mi hanno
ispirato gli episodi ‘ Bugia pericolosa ‘ e ‘ L’ingrediente segreto ‘ ( che a
mio avviso è uno degli episodi + brutti, infatti ho solo detto che ho preso
spunto.. non che sia = in tutto e x tutto, anzi!)
Non
possiedo nessuno di questi personaggi, appartengono a Joss&Co…blah, blah,
blah…
Riassunto:
Semplicemente, Buffy e Spike alle prese con i problemi della non-vita
quotidiana…
PARTE
1
“
Cambia!” esclamò Spike e Buffy lasciò emergere il suo demone.
“
Normale!”
Buffy
tornò ai suoi lineamenti normali.
“
Cambia, normale, cambia!”
Buffy
eseguì gli ordini alla perfezione e con estrema facilità.
“
Normale, normale, normale, cambia, nor.. cambia!”
Buffy
ebbe qualche difficoltà a portare a termine l’ultimo comando, ma alla fine ci
riuscì.
“
Fantastico, passerotto. Credo che ormai tu sia più che pronta per il tuo primo
giorno di lavoro! Hai perfettamente imparato a controllare il tuo demone,
amore!” commentò Spike, baciando fiero la sua Compagna.
“
Mm.. credo che quello fosse il minore dei problemi… come diavolo possono
aspettarsi che io vada in giro conciata *così *?” si lamentò Buffy, guardandosi
la divisa del fast food: pantaloni di un rosso improponibile con coordinati una
camicia a righe bianche e rosse e perfino un cappellino con in cima un
pupazzetto.
“
Questo colore non mi dona nemmeno!” continuò, con un’espressione imbronciata.
“
Io non la penso così, sei .. rifulgente!” sorrise lui, dandole l’ennesimo bacio.
“
Sono pronta!” urlò Dawn dal piano di sopra e i due, un po’ a malincuore si
staccarono.
Dawn
scese dalle scale, vestita con dei pantaloni di pelle neri, una spada dentro la
fodera che aveva in cinta, con in mano una balestra con tanto di faretra munita
di frecce a tracolla e con le tasche della felpa nera mimetica che traboccavano
di paletti.
“
Tremate, vampiri, sto arrivando!” esultò felice.
Spike
e Buffy la guardarono esterrefatti.
“
Hey, Briciola, ti manca solo il coltello fra i denti!” la prese in giro il
biondo.
Dawn
lo interrogò con lo sguardo.
“
E’ una semplice ronda, non è che stai partendo per la Terza Guerra Mondiale!”
aggiunse lui.
La
teen ager stava per ribattere, ma Buffy la anticipò.
“
Spike ha ragione, Dawnie, vatti a cambiare…” le consigliò, facendo uno sforzo
per non ridere.
“
.. e la prossima volta, * chiedi * prima di RUBARE le mie cose, Signorinella!”
le intimò, prima che risalisse in camera, mentre borbottava qualcosa fra i denti.
Dieci
minuti dopo tornò, sostituendo ai pantaloni di pelle un paio di più comodi e
pratici jeans, e tenendo solo i paletti come armi.
“
Ora va meglio! Per favore, Dawn, posso capire che tu sia eccitata perché questa
è la tua prima ronda, ma vedi di non allontanarti mai troppo da Spike, e segui
tutte le sue istruzioni… Non voglio sentire niente riguardo a qualche Sindrome
da eroina della situazione , intesi?” si raccomandò Buffy, preparandosi per
uscire.
“
Non preoccuparti! E in bocca al lupo per la tua prima serata di lavoro, Mc
Girl! Sono certa che li farai neri… beh, non letteralmente .. anche se se lo
meriterebbero anche solo per la scelta
della divisa!” la prese in giro la sorella, uscendo accompagnata da Spike.
“
Dannazione, lo sapevo: questa divisa fa schifo e mi fa sembrare ridicola!” si
autocommiserò Buffy, rimasta sola, facendosi coraggio prima di uscire.
---------------------------------------------------------
“
Uff, Spike, siamo qui da più di un’ora e non è ancora successo niente! Che ne è
dell’avventura e del brivido della caccia?” si lamentò Dawn, seduta su una
lapide, sbadigliando.
Aveva
appena finito di dirlo che si sentì afferrare il risvolto dei jeans da una
gelida mano spuntata dalla terra.
La
ragazza urlò sgomenta, liberandosi e prendendolo a calci in faccia con l’altra
gamba non appena emerse anche la testa.
“
Eccola, la tua avventura!” commentò Spike, rimanendo tranquillamente seduto ad
osservarla.
“
Andiamo, combatti!” esclamò Dawn, rivolta al vampiro che ormai era completamente
uscito dal terreno, brandendo il paletto come se fosse una spada.
“
Una ragazzina come te dovrebbe solo giocare con le bambole!” rispose il suo
avversario, per nulla intimorito, strappandogli facilmente l’arma di mano e
gettandola lontana.
“
Hey, così non è valido!” protestò lei, cercando un altro paletto nella tasca
della felpa.
All’altro
bastò questo minimo momento di distrazione per sbatterla contro ad un albero e
avventarsi su di lei, scoprendo le zanne.
Ma
non ebbe il tempo di morderla, perché sentì qualcosa, o meglio qualcuno,
prenderlo e scaraventarlo al suolo.
“
Tsk, tsk, tsk, così non ci siamo proprio!” scosse la testa Spike, sollevando da
terra il vampiro alle prime armi.
“
Tu eri troppo sicura di te: non basta tenere in mano un paletto, bisogna anche
saperlo utilizzare, e poi M-A-I distogliere gli occhi dal nemico,
nemmeno per un secondo!” spiegò Spike, rivolto a Dawn che annuì, ancora un po’
scossa per lo spavento.
“
Quanto a te, amico…” continuò, strattonandolo.
“
… quella era la più patetica frase ad effetto che abbia mai sentito…” commentò,
facendo segno a Dawn di avvicinarsi e lei obbedì, estraendo un paletto.
Il
vampiro più giovane tentò di liberarsi, ma era tutto inutile: Spike lo teneva
troppo saldamente e non sembrava avere la minima intenzione di lasciarlo
fuggire.
“
… dovresti migliorare il tuo repertorio, sai? Peccato che noi non te ne daremo
l’opportunità!” lo informò Spike, per poi rivolgersi nuovamente a Dawn.
“
Coraggio, Briciola, è il tuo momento di gloria adesso: colpisci senza
esitazioni… ma ti prego, stacci attenta, ci sono io dietro!” l’avvisò, un po’
preoccupato.
“
Non preoccuparti, sono pronta!” gli assicurò, alzando il paletto.
“
Addio principiante e grazie di essere sorto… stava diventando piuttosto noiosa
la serata!” disse lei, prima di affondare il colpo e tramutarlo in un mucchio
di polvere, fermandosi col paletto a poco + di una decina di centimetri da
Spike, che per un attimo aveva temuto il peggio.
“
Farei meglio a cambiare postazione, questa è troppo maledettamente rischiosa! E
inoltre, così mi sono totalmente coperto di polvere!” borbottò lui, pulendosi
le scarpe e il giaccone.
“
Te la sei scelto tu quella posizione! E comunque, l’avrei potuto battere
benissimo da sola, stavo solo aspettando il momento giusto per colpire…” si
giustificò lei.
“
Già, certo! E quando sarebbe stato? Dopo che ti aveva prosciugata o solo dopo
che ti aveva spezzato l’osso del collo?” la prese in giro Spike, accendendosi
una sigaretta.
“
Uff, d’accordo: hai ragione… forse avevo bisogno di un piccolo aiuto, solo u
po’.. “ ammise lei, ma senza affrontare il suo sguardo di sfida.
“
… ad ogni modo, era la mia prima volta, dopotutto, sarò più brava la prossima
volta! Sai che ti dico? Mi è piaciuto da matti, è addirittura più divertente
dei videogames della sala giochi!” commentò lei, entusiasta.
“
Già, Briciola, con la sola differenza che qui non puoi inserirti la monetina
per una nuova partita se vai in game-over !” ribattè lui, facendo un lungo
tiro.
“
Credo che tu ti sia divertita e abbia avuto abbastanza brivido per stasera,
torniamo a casa!” suggerì, allontanandosi con lei.
Non
si accorsero dei due occhi famelici che li avevano osservati per tutto il
tempo.
PARTE
2 (Questa parte è un po’ NC 17… giusto un filino…)
Quando
varcarono la soglia di casa trovarono Buffy, probabilmente uscita da poco dalla
doccia, con addosso una corta vestaglia color argento, spaparanzata sul divano
a guardare la televisione.
La
bionda corse subito loro incontro.
“
Allora, Dawnie, racconta: com’è andata la tua prima ronda?”
“
Davvero esaltante: ho polverizzato un vampiro tutta da sola…” raccontò la
sorella, gasatissima, ma poi sentì il biondo schiarirsi la voce.
“
Beh, ok, a dirla tutta, Spike mi ha dato un mano..” aggiunse sbuffando, senza
dargli troppa importanza.
“
E tu che ci dici, tesoro? Com’è stato il primo giorno di lavoro?” s’interessò
Spike, cingendole la vita con un braccio.
“
Credetemi, la Bocca dell’Inferno non è niente a confronto! E’ un vero inferno,
e avevo una voglia tremenda di divorarli tutti e poi staccar loro via la testa…
dal mio Principale all’ultimo dei miei clienti… ma forse.. adesso è il mio
demone che parla..” spiegò lei, un po’ preoccupata.
“
Quindi hai intenzione di smettere?” le domandò Spike.
“
Stai scherzando? Non ho fatto che cercarmi un lavoro senza sosta, e adesso che
finalmente ne ho trovato uno ho intenzione di tenermelo, ad ogni costo!”
dichiarò con fermezza.
“
Non credo sia colpa del tuo demone, Buffy: una mia amica lavora in un fast
food, proprio come te, e sta sicura che la pensa esattamente al tuo stesso
modo… beh, a parte il fatto di divorare tutti!” la informò Dawn, tra i vari
sbadigli.
“
Beh, è stato un giorno pieno, credo che sia ora di andarmene a dormire,
dopotutto sono già le due del mattino! ‘ Notte, ragazzi!” disse la ragazzina,
abbracciando Buffy e Spike e dando loro un bacio sulla guancia.
“
Spike, sono coooooooooosì contenta che adesso tu sia qui con noi!”
“
Anch’io, Dawn. Anche se sono due giorni che continui ripetermelo no-stop!” le sorrise lui, dandole un bacio sulla
fronte.
“
Lo so, ma.. scusa, è più forte di me: è come se adesso fossimo una famiglia… a
pensarci bene, lo siamo davvero!” confessò lei, salendo le scale.
La
gioia del vampiro ossigenato sentendo quelle parole era incontenibile e anche
la sua Childe l’aveva capito.
“
Avevo in mente una certa cosuccia … ma ti vedo già abbastanza felice così…”
Buffy
non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Spike la trascinò con sé nella
loro stanza.
“
Allora…” esclamò lui, chiudendo la porta alle loro spalle.
“…
ora che la Briciola è a dormire nella sua camera… mi puoi finalmente mostrare
la sexy lingerie che scommetto porti lì sotto…” continuò, avvicinandosi
lentamente alla sua amata, con passo felino e intenzioni… molto poco
amichevoli.
Ma
lei si tirò indietro scherzosamente.
“
E se io non stessi indossando nessuna lingerie?” lo stuzzicò lei, guardandolo
con fare seducente.
In
un instante Spike la prese di peso e si gettò sul letto con lei, che
ridacchiava, ma non abbastanza forte da svegliare la sorella.
Lui
sciolse impazientemente il nodo della cinturina, facendola scorrere via dai
passanti della vestaglia che si aprì, rivelando che Buffy aveva detto la ‘ nuda
‘ verità.
“
Tu sei una ragazza davvero, davvero cattiva!” ghignò lui, facendole scivolare
l’indumento giù dalle spalle.
“
Degna del suo Grande, Grande Cattivo!” rispose lei, incollando le sue labbra
alle sue, mentre cercava di togliergli i vestiti il più in fretta possibile.
In
breve, furono entrambi nudi, avvinghiando i loro corpi ed esplorandosi a
vicenda, come se non ne avessero mai abbastanza.
Infatti,
non era di certo la loro prima volta, ma era la prima sera che lo facevano a
casa di Buffy, ormai diventata anche la casa di Spike.
Nonostante
lui si fosse trasferito non appena la sua Childe gli aveva dato la bella
notizia, vale a dire la sera precedente; erano così esausti dopo il trasloco
che si erano addormentati e basta.
Buffy
era rimasta sconcertata nello scoprire quanti affetti personali potesse avere
un vampiro!
Infatti,
Spike aveva finito per invaderle metà stanza con tutte le sue cose, fra cui
pile di CD e libri, soprattutto di poesia.
Ma
quella notte… altrochè se erano svegli!
Buffy
un po’ rimpiangeva la cripta, dove potevano lasciarsi andare a delle urla
selvagge, ma non le dispiaceva nemmeno quella versione… silenziosa.
Come
ormai era diventata un’abitudine, quando lui fu pienamente appagato, più o meno
pochi secondi dopo di lei, cambiò i lineamenti e puntò dritto al collo della
sua Compagna.
“
No!” gli intimò lei.
“
No?!” ripeté lui, inclinando la testa da un lato e guardandola confuso, coi
suoi occhi color ambra.
Lei
gli sorrise dolcemente.
“
Voglio dire, ora ho un lavoro e non voglio che qualcuno possa notare i segni
del morso, e sai che non posso lasciar sciolti i capelli perché devo tenerli
dentro quello stupido cappellino! E visto che là fa un caldo infernale, non ho
nessun’intenzione di indossare un dolcevita o legarmi un foular…” spiegò.
Lui
l’accontentò, ma protestò con un debole ringhio.
Lei
gli sorrise un’altra volta, accarezzandogli i capelli e spingendogli la testa
contro il suo petto.
“
Amore, guarda che ho detto * niente morsi sul collo* , mica * niente morsi del
tutto * … scegliti solo un posto più nascosto…” chiarì lei.
“
Come… questo?” mormorò lui, leccandole un seno, prima di affondare dentro i
canini delicatamente, mentre lei lo ringraziava con un leggero mormorio,
reclinando la testa per dargli maggiore accesso.
Credeva
di avere già raggiunto da un pezzo il culmine del piacere con lui… ma capì che
si sbagliava di grosso!
“
Allora, vuoi scegliere un nuovo posto anche tu, piccola?” le propose lui,
tornando al suo aspetto umano, distendendosi affianco lei e disegnando col dito piccoli cerchi sul suo ombelico.
“
Naaah..” rispose lei, dandogli dei
piccoli baci sul collo, per poi scivolare nel suo altro volto .
“
… vada per il classico!” disse, mordendolo, divertita dal mormorio contento e
soddisfatto del suo Sire.
“
Ti amo…” mormorò lei, addormentandosi sul suo petto, mentre fuori cominciava ad
albeggiare.
“
Ti amo anch’io, mio passerotto!” rispose lui, accarezzandole i capelli, prima
di addormentarsi anche lui.
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Buffy
e Spike se ne stavano seduti sul divano, ad aspettare che Dawn tornasse da
scuola, come ogni pomeriggio.
Spike
era immerso nella lettura di un libro di sonetti di Shakespeare, mentre Buffy
si divertiva a sfogliare uno di quei giornaletti per teen agers che la sorella
aveva dimenticato in salotto, prestando attenzione ad un tipico test di coppia.
“
Amore, perché non lo scrivi tu un libro di poesie, invece di leggerli?” domandò
lei.
“
Vuoi scherzare? Passerotto, l’unica cosa che io ho in comune col maledettamente
meraviglioso Signor Shakespeare, così come coi grandi Signori Wordsworth e
Blake,… è il nome!” rispose lui, continuando a leggere.
“
Tesoro, qui il test dice ‘ Hai mai fatto l’amore col tuo partner in un posto
insolito? ‘ , dici che una cripta si può considerare un posto insolito?” lo
distrasse nuovamente Buffy.
“
Sai, io non credo che la gente lo veda come il posto più gettonato per passarci
il giorno di San Valentino!” ironizzò lui, stavolta alzando gli occhi dal
libro.
“
Questo è un bel dilemma!” esclamò Buffy, un minuto dopo.
“
Che c’è ancora?” chiese lui, chiudendo il libro e alzando gli occhi in
rassegnazione.
“
Senti questa domanda: ‘ Qual è il maggior pregio del tuo ragazzo? a) Ascoltare
i tuoi problemi e saper trovare sempre il modo di confortarti; b) Farti ridere
anche nei momenti più difficili; c) Soddisfarti a letto ‘… Tu sei
maledettamente bravo in tutte e tre le cose!” sorrise lei.
“
Che vuoi che ti dica? Non l’ho chiesto io di essere così perfetto!” si
pavoneggiò lui con un sorrisetto, e in risposta lei gli tirò un calcio sul
ginocchio, in modo scherzoso, prima di riprendere a leggere.
“
Beh, questa è davvero divertente: ‘ Il tuo ragazzo ha smesso di uscire con
certi suoi amici, solo perché a te non piacevano? ‘ Immagino che la risposa sia
‘ Accidenti se sì! ‘ “ ridacchiò lei.
“
Permettimi di ricordarti che non solo ho smesso di uscire con loro, ma ora li
polverizzo pure!” sottolineò lui.
“
Uh, aspetta, c’è di più: questo test dice anche ‘ Non vale se il vostro ragazzo
ha un chip nel cervello!’ ” lo provocò lei.
“
Lo sai maledettamente che non è solo per questo motivo!” ribattè lui, facendo
il permaloso e restituendole lo scherzoso calcio.
“
Dai, Spikey, lo so che lo stai facendo di tua spontanea volontà, solo per me..”
aggiunse lei, accarezzandogli il viso.
“…
ma non puoi certo negare che è anche per la tua passione per la violenza!”
tornò a punzecchiarlo, ma astutamente, prima che potesse ribattere gli tappò la
bocca con un bacio.
PARTE
3
Sentendo
abbassarsi la maniglia della porta, i due si staccarono subito.
“
Ciao piccioncini, basta tubare, sono tornata!” li canzonò Dawn, entrando.
“
Ciao Dawnie, tutto bene a scuola?” s’interessò Buffy.
“
E’ grandioso! Abbiamo un nuovo studente in classe, per uno scambio culturale;
infatti è Svedese!”
“
Fammi un po’ indovinare, Briciola… l’arrivo di questo nuovo ragazzo e quel
sorriso a trentadue denti che hai da quando sei entrata sono solo una pura
coincidenza?” ironizzò Spike, sollevando un sopracciglio.
L’improvviso
rossore sulle gote della ragazzina confermò la sua insinuazione.
“
Beh, ad ogni modo, Janice stasera ha la casa libera, quindi ha invitato
l’intera classe per dare il benvenuto al nuovo arrivato come si deve! Ci posso
andare? Vi prego, vi prego, vi prego, vi prego… “ li implorò Dawn.
“
Perché no? Una festa è sempre una
festa, e in più faresti meglio ad accertarti che nessuna metta i suoi artigli
sul tuo… com’è che si chiama?” chiese Buffy.
“
Justin!” rispose la sorella con un sospiro e gli occhi sognanti.
“…
sul tuo …Justin!”concluse la bionda, divertendosi a farle il verso nel
nominarlo.
“
Anche per me va bene, Briciola. Solo che cosa ti aspetti che dica a tutti i
vampiri che non aspettano altro che venire polverizzati da te?” domandò ironico
Spike.
Dawn
esultò, abbracciando i due biondi.
“
Lo sapevo che non mi avreste deluso! Siete i migliori vampiri dell’universo!”
gongolò felice.
“
Ad ogni modo, prima che tu me lo chieda, scordati di prendere uno dei miei
vestiti in prestito e vedi di essere di ritorno per mezzanotte, massimo
mezzanotte e mezza!” le intimò Buffy e Spike annuì su entrambi i punti.
“
A ripensarci… non credo siate poi così migliori.. “ sbuffò Dawn, recandosi
nella sua stanza.
“
A volte mi comporto di più come una madre, che come una sorella!” commentò
Buffy, e quelle parole le fecero ricordare tutte le volte che Joyce si era
raccomandata che Buffy rispettasse il coprifuoco, soprattutto se si trattava di
una festa.
“
Sai, la mamma mi manca così tanto…” confessò, intristendosi.
Spike
l’abbracciò, baciandole i capelli.
“
Anche a me, tesoro, anche a me! Ma so che adesso se ne sta lassù, badando
amorevolmente alle sue adorate figlie… e che è felice per voi…” la consolò
Spike, nonostante fosse visibilmente commosso anche lui.
Buffy
gli strinse dolcemente la mano nella sua.
“
Per * noi* , amore! Le sei piaciuto da sempre e tu lo sai!” gli assicurò lei,
giocando con le sue dita.
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Dopo
avere esaminato accuratamente l’abbigliamento e il look di Dawn, giudicandoli
attraenti, ma senza esagerare, i due biondi permisero alla teen ager di
raggiungere l’amica Janice, che stava a pochi isolati da Revello Drive, non
prima di averle fatto tutte le varie raccomandazioni… quasi fossero due
genitori in apprensione per la figlia adolescente!
“
Dannazione, sono già le nove meno venti, arriverò tardi al lavoro!” commentò
Buffy, preparandosi per uscire.
“
Pronta a tornare al tuo inferno?” la prese in giro Spike, infilandosi il suo
giaccone di pelle, pronto per la sua ronda.
“
Sai, stasera i miei amici hanno detto che sarebbero venuti a farmi visita per
tenermi un po’ compagnia, e soprattutto per giudicare il mio servizio e farsi
una grossa risata!” lo informò lei sorridendo.
I
due si salutarono con un bacio veloce, uscendo di casa e imboccando due strade
diverse.
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Dawn
era già arrivata a casa di Janice, suonando il campanello e facendo a sé stessa
un discorso per darsi una calmata.
“
Dawn! Finalmente, entra!” la invitò Janice.
“
Ormai tutti gli altri sono già dentro: James, Sarah, David, Nicholas, Emma,
Alyson, Amber …”
“
Justin?” la interruppe Dawn.
“
Non è ancora arrivato, a quanto pare al festeggiato piace farsi attendere; ma
forse è perché è la prima volta che viene da queste parti e avrà di certo avuto
un po’ di difficoltà a trovare l’indirizzo… Ad ogni modo, sono certa che presto
sarà qui. Hey, sbaglio o qualcuno si è presa una mega-cotta per il ragazzo
nordico?” la prese in giro l’amica, dandole una gomitata ed ammiccando.
Dawn
diventò più rossa di un pomodoro.
“
Noo, sei fuori? E’ solo che questa festa è in suo onore, dopotutto, quindi è
logico che mi interessi la sua presenza!”
“
Sicuro, Dawnie, come no? E comunque, sai che ti dico? Mi sa che tu gli piaci
parecchio, sembrava che fosse incapace di staccarti gli occhi di dosso, questa
mattina!” le rivelò Janice, contenta per lei.
“
Davvero?” chiese Dawn, lasciando trasparire tutto il suo entusiasmo.
“
Perché non lo scopri da te? Sta arrivando!” l’avvisò l’altra, vedendolo
arrivare da lontano.
Infatti,
il ragazzo le salutò, ma non aveva occhi che per Dawn.
“
So già che sarà una magnifica festa per il solo fatto che ci sei anche tu!” le
disse, sfoderandole un sorriso accattivante, mentre lei lo osservava passarsi
una mano fra i suoi folti capelli biondo cenere, rapita dal suo sguardo, così
intenso da farle tremare le gambe.
Infatti,
riuscì solo a fargli mezzo sorriso in riposta, prima che lui raggiungesse i
suoi nuovi compagni di classe.
Prima
che anche lei entrasse nella stessa stanza, Janice la prese in disparte.
“
Fidati, Dawn, questo è davvero un buon segno! Ho la netta sensazione che
stanotte nascerà una nuova coppietta!” sorrise sorniona, mentre allestiva il
tavolo dei rinfreschi.
Dawn
sorrise al pensiero guardandolo da lontano con la coda dell’occhio, ma
facendosi cogliere in castagna da Justin.
PARTE
4
Buffy
stava al bancone, girata di spalle, intenta a preparare l’ennesimo panino,
quando si sentì chiamare.
“
Hey, tu, biondina, è una vita che aspetto!” esclamò una voce stizzita.
Buffy
si girò, non prima di avere fatto un lungo respiro per l’esasperazione.
“
Solo un momento e la serv… Willow!” sorrise, quando capì che
quell’insopportabile cliente altri non era che l’amica che aveva camuffato la
voce.
C’era
anche Tara con lei.
“
Te l’avevamo detto che saremmo passate!” disse Tara, sorridendole dolcemente.
“
Già, allora, come va con questo lavoro?” s’interessò la rossa.
“
Ti prego, possiamo parlare di qualcos’altro?”
La
richiesta della bionda le bastò come risposta.
“
Come vuoi tu!” esclamò Xander, appoggiandosi dall’altro lato del bancone, con
la sua inseparabile Anya a braccetto.
“
Come va la con-non-vivenza con Zanna Ossigenat.. voglio dire, Spike?” si
corresse subito il ragazzo, ricordando come aveva reagito Buffy l’ultima volta
che lui aveva… mancato di rispetto al suo Sire.
“
Xan, continui a farmi questa domanda ogni volta che mi vedi, e la mia risposta
è sempre la stessa: non potrebbe andare meglio!” rispose lei, mentre serviva
delle bibite a tre clienti.
“
Ad ogni modo, grazie ragazzi, per essere venuti a trovarmi. Manca solo il
signor Giles…” commentò lei.
“
Sai com’è, il signor Giles non riesce a concepire questo come cibo!” spiegò
Anya, gustandosi le patatine fritte che aveva appena ordinato.
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Buffy
guardò l’orologio. I suoi amici se ne erano già andati da un pezzo, ma la
sollevava il fatto che mancasse solo un’ora alla chiusura del locale.
Si
rimboccò le maniche e prese i sacchi dell’immondizia, uscendo dal retro per
buttarli nel bidone.
Gettato
anche l’ultimo sacco, si pulì le mani nel grembiule, appoggiandosi per qualche
istante al muretto, con lo sguardo rivolto al cielo.
Le
era sempre piaciuta la notte, ma da quando era diventata vampira le sembrava
che il suo incanto fosse addirittura aumentato.
Era
così soprappensiero che nemmeno avvertì la presenza familiare alle sue spalle.
“
Che c’è dentro il Double Meat nuggets?”
“
Spike!” sussultò lei, girandosi di scatto e sorridendogli.
“
Questa è la sera delle visite, amore. In più, ero curioso di vederti all’opera…
ma preferisco non entrare lì dentro… ci metterei un bel po’ ad abituare gli
occhi … Dannate luci fluorescenti! Mi fanno sembrare morto!”
Buffy
lo guardò storto.
“
Beh, ad alcuni demoni piace, il modo in
cui vibrano fa muovere leggermente la pelle. Dimmi un po’, tu che tipo di
demone sei, amore?” le chiese, giocando col suo buffo cappellino.
“
Semplice: il tuo!” sorrise lei, baciandolo, ma staccandosi quasi subito.
“
Adesso, tesoro, devo proprio andare. Sono così occupata che non ho nemmeno il
tempo di respirare… oops, dimenticavo: non ho più bisogno di respirare…”
scherzò lei.
“
Eccola, la mia ragazza! Ad ogni modo, andiamo… non ti puoi prendere una pausa?”
le propose lui, accarezzandole il viso con un dito.
“
Volendo, potrei, sì.. ma ti piacerebbe una sveltina veloce senza romanticismo..
o preferiresti aspettare fino a quando torno a casa e avere una lunga speciale
notte, e probabilmente anche mattina, di sfrenata selvaggia passione e tanti
bei giochetti?” ribattè lei.
“
Non posso avere entrambe le cose?” alzò il sopracciglio lui, stringendola a sé.
“
Spike! Sei incorreggibile!” ridacchiò lei, liberandosi dal suo abbraccio.
“
Aspetta, tesoro, e ti assicuro che non te ne pentirai…” gli sorrise lei
lasciva, rientrando nel Fast Food.
**************************************
Dawn
aveva trascorso quasi tutta la sera in compagnia di Justin, che si era anche
gentilmente offerto di accompagnarla a casa.
Infatti,
era quasi passata mezz’ora dalla mezzanotte e Dawn si stava incamminando per
Revello, assieme al ragazzo.
Qualcosa
in lui un po’ la inquietava, ma allo stesso tempo se ne sentiva fortemente
attratta.
“
Sono arrivata!” esclamò la ragazza, indicandogli la casa.
“
Bene, grazie ancora per la bellissima serata, ci vediamo domani …. *
Cacciatrice *!”
“
Co- Come mi hai chiamato? E… che cos’è una Cacciatrice?” sussultò Dawn,
guardandolo con diffidenza e chiedendosi come facesse a sapere dell’esistenza
delle Cacciatrici.
“
Andiamo, non c’è bisogno che fingi… La maggior parte delle persone qui è
scettica a riguardo, ma io no: credo nell’esistenza dei demoni, dei vampiri…
Sai, credevo che quella della Cacciatrice fosse solo una leggenda, invece dopo
innumerevoli ricerche ho finalmente scoperto che esiste davvero… che tu
esisti!”
“
Non posso darti torto per quanto
riguarda i vampiri e compagnia bella; ma stai prendendo un granchio: io non
sono la Cacciatrice!” chiarì lei.
“
Ma io ti visto con quel biondo ragazzo, al Cimitero, la scorsa notte…”
insistette lui.
“
E’ il fidanzato di mia sorella, e a dire il vero, è lei la Cacciatrice! Io ci
stavo solo provando…” spiegò, senza preoccuparsi di rivelare quel segreto, dal
momento che Justin sembrava già sapere molto sull’argomento.
<
Cacciatrice o no, ti voglio e ti avrò! Ma se non sei la Cacciatrice… allora
cos’è questa immensa energia che sento dentro di te?> pensò il ragazzo,
fissandola attentamente.
“
Allora, quello non era il tuo ragazzo?” s’interessò lui, accarezzandole una
guancia.
“
No, è solo un buon amico… il mio migliore amico!” sorrise lei, prendendo la sua
mano nella sua.
“
Quindi, sei single?” chiese lui, avvicinandosi al suo viso.
“
S.. ì.. “ balbettò la ragazza, completamente persa nel verde intenso dei suoi occhi
magnetici.
Justin
portò le sue labbra su quelle della ragazza, dandole un lieve bacio.
“
Forse non lo resterai a lungo…” le disse, allontanandosi e lasciandola
esterrefatta, senza parole.
<
E così, quella è la sorella della Cacciatrice… Uhmm.. beh, così sarà ancora più
divertente!> pensò Justin tra sé, con un malvagio sorriso, scivolando nel
volto della caccia.
“Ma
adesso, pensiamo allo spuntino!”
PARTE
5 (NC 17!!!!!!!)
Buffy
tornò a casa verso l’una e mezza passate.
Salì
sul pianerottolo e sbirciò nella camera di Dawn, ma come si aspettava dormiva
già profondamente.
“
Passerotto, dovrai aspettare fino a domani per farle il terzo grado… ma ho la
sensazione che abbia delle grosse novità! Avresti dovuto vedere il sorriso che
aveva sulle labbra quando è rientrata…” esclamò Spike sottovoce, apparendo dal
buio e cingendole la vita da dietro.
“
Però, io sono più che sveglio, e tu mi devi qualcosa…” le sussurrò, cominciando
a baciarle il collo.
“
Ti prego, amore, fammi almeno fare una doccia prima! So di patatina fritta…”
disse lei, sentendosi enormemente a disagio.
“
Ed è per questo che stavo per divorarti!” bisbigliò lui, ma lei si divincolò,
correndo in bagno.
“
Prima la doccia, dopo le cosacce!” gli intimò, cominciando a spogliarsi.
“
C’è per caso una legge particolare che vieta di fare le cosacce nella doccia?”
chiese lui, con tono suadente, facendo la stessa cosa.
“
Uhmm… no, non c’è!” ridacchiò lei, tirandolo nella doccia con sé, quando
entrambi furono completamente nudi.
Chiusero
la doccia ed aprirono i rubinetti, lasciandosi scaldare dal getto d’acqua
calda.
Spike
cosparse la spugna con l’immancabile doccia-schiuma alla vaniglia di Buffy,
iniziando ad insaponarla da ogni parte, mentre con l’altra mano le stuzzicava
il centro della sua femminilità, facendola gemere.
“
Mm… hey, così ..oooooooh non vale! Questa …oooooooh….doveva essere una doccia
awww.. rilassante!” finse di lamentarsi lei, e decidendo di ‘ ripagarlo con la
stessa moneta ‘, lasciò scivolare la
sua mano su ‘Spikey Junior ‘, facendo mugolare il suo Sire, ancora di più
quando si mise in ginocchio, convinta che la sola mano non bastasse.
“
Oooooooh, passerotto…. Se continui cosììììììì… temo che non usciremo …maaaaaaaai
da questa doccia…”
Ma
dopo,molto dopo, i due riuscirono nell’ardua impresa.
Corsero
nella loro camera, gettandosi sul letto e amandosi fino all’alba… nel modo più
silenzioso possibile.
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Spike
al suo risveglio non si ritrovò come quando si era addormentato: i suoi polsi
erano legati alla spalliera del letto, e soprattutto… una benda sugli occhi gli
impediva di vedere, ma sentiva comunque la presenza della sua Childe, a pochi passi
da lui.
“
Passerooooottoooooo… che cos’hai in mente?” canterellò.
“
Sai, sono le undici di mattina, Dawn è a scuola… questo significa che posso
farti urlare quanto mi pare!” lo informò lei, mentre accendeva una candela,
ponendosi a cavalcioni su di lui, con addosso solo un ridottissimo completino
di pizzo nero.
“
Uh-Uh, sembra maledettamente allettante! Allora, ora che succede?”
“
Giochiamo a ‘ Indovina cosa sto per farti!’ !” spiegò lei, mentre lui sentiva
il calore della candela sempre più vicino, finché una goccia di cera gli scese
lungo il petto.
“
Per l’inferno maledetto! Cera!” ringhiò lui, scivolando nell’altro volto per quel
gesto inaspettato, che anche se un po’ doloroso, lo eccitava non poco; e
siccome lui era completamente nudo, a Buffy bastava guardare una certa zona del
suo corpo per averne la conferma!
“
Tieni a freno le zanne, tesoro! Questo è solo l’inizio!” gli disse lei,
mettendogli un dito sulle labbra, che lui mordicchiò per gioco prima di tornare
ai lineamenti umani.
Sentì
lei riporre la candela, prendendo in mano qualcosa che lui non riuscì ad
identificare, se non quando lei glielo passò sullo stomaco, il torace, le
spalle e il viso, dandogli dei brividi intensi.
“
Uuuuh.. ghiaccio!” mormorò lui, sorridendo.
“
E adesso, facciamo qualcosa di dolce!” ordinò lei, spruzzandogli un po’ di
panna montata in bocca, per poi tracciarne una lunga scia, dal suo mento fino
alla sua virilità.
Buffy
gli succhiò via tutta la panna, mentre lui gemeva contento, soprattutto per il
fatto che lei si era soffermata molto… sulla parte finale.
“
Vacci piano, passerooooottoooooo… o perderò maledettamente il controllo, sai
già che nella doccia c’è mancato poco!” l’avvisò lui.
“
E sarebbe una così brutta cosa?” lo provocò lei, alzandosi dal letto, attirata
da un oggetto sul pavimento.
“
Uh-Uh! Cosa abbiamo qui!” ridacchiò, raccogliendolo e cominciando a
strusciarglielo contro il viso e il petto.
Avendo
riconosciuto la cintura di cuoio dei suoi jeans, Spike ridacchiò in
anticipazione.
“
Tu sei un ragazzo cattivo, cattivo, non è vero?” chiese retoricamente lei,
continuando a far scorrere la cintura.
“
Oh sì, io sono un così caaaaaaaaatttivo ragazzo… e ho bisogno di una bella
punizione!” ribattè lui.
Buffy
iniziò a frustarlo leggermente, ma poi aumentò l’intensità, anche perché ad
ogni suo ‘ Ouch! ‘ seguiva un ‘ Di più !‘.
Non
potendo resistere un solo istante ancora, Spike spezzò le corde che gli
legavano i polsi, strappando via la benda e saltando sopra Buffy.
“
E’ l’ora della vendetta, amore!” ghignò lui.
“
Non aspettavo altro!” ghignò lei.
E
Spike… si vendicò.
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Dopo
molti altri cera, ghiaccio, panna e cuoio, i due fecero l’amore con selvaggio
trasporto.
Al
culmine Buffy gli graffiò il petto, leccandone le poche gocce di sangue
estratte, prima di scivolare nell’altro volto e affondare i canini nei suoi pettorali,
mentre lui ridacchiava per il solletico che gli stava facendo coi suoi capelli.
Quando
lei ne ebbe abbastanza, fu il viso di Spike a cambiare i lineamenti, cercando
di avvicinarsi al collo della sua Compagna.
“
No, amore: devo ancora lavorare stasera, ma ti prometto che te lo lascerò fare
domani; tanto avrò quattro giorni per fare andare via i segni…” disse lei.
“
Non vale però, sai che è il mio punto preferito… “ protestò lui, leccandole il
collo per poi scendere più in basso, fino a raggiungerle uno dei seni,
precisamente il punto in cui l’aveva morsa l’ultima volta.
“
Beh, per fortuna ci sono altre interessanti alternative..” continuò, ma si
limitò soltanto ad un lieve bacio, continuando a scendere più in basso, optando
infine per l’interno della sua coscia sinistra e regalando così una nuova
emozione alla sua amata.
“
Non so cosa diavolo mi è preso: non mi sono mai comportata così, prima.
Dev’essere il demone..” commentò Buffy preoccupata.
Spike
sorrise, baciandole una spalla.
“
Sicuro, amore, lo stesso demone che possiede ogni donna che cerca di far
contento il suo uomo!” commentò ironico.
“
Anche se al suo uomo piacciono i giochini sconci e perversi?” sottolineò lei,
guardandolo con aria di sfida.
“
Passerotto, guarda che non c’è nulla di cui vergognarsi, e non c’è nulla di
male se lasci che il lato più oscuro di te si diverta un po’ ogni tanto! Non
era sconcio, non era perverso, era una pura forma d’amore. Adesso sei ancora
troppo giovane, mia dolce Childe, ma imparerai presto che a volte per noi
vampiri il dolore può essere un piacere… e che le cosacce sono all’ordine del
giorno!” ghignò, alzando entrambi i sopraccigli.
“
Porco!” finse di rimproverarlo lei.
“
Ci puoi scommettere, piccola!” ribattè lui, accendendosi una sigaretta.
Quella
era l’unica stanza in cui la sua Compagna gli permetteva di fumare in casa, ma
solo quando Dawn non c’era.
Anche
perché, per quanto riguardava Buffy… non è che il fumo passivo potesse nuocerle
gravemente alla salute!
PARTE
6
Quando
Dawn rientrò li trovò seduti sul divano.
I
due la salutarono con il più innocente dei sorrisi.
“
Ma bravi i miei cari due angioletti, vi manca solo l’aureola! E’ inutile che
fate la scenetta… non oso nemmeno immaginare cosa combinate quando io non ci sono!”
disse la ragazzina, salendo in camera.
Se
non fossero stati due vampiri, Spike e Buffy sarebbero arrossiti come pochi!
Buffy
decise di raggiungere la sorella nella sua stanza, anche perché doveva ancora
sottoporla al suo interrogatorio.
“
Dai, raccontami ogni più piccolo dettaglio!” la incitò, chiudendo la porta
dietro di sé e sedendosi sul letto.
Dawn
le raccontò tutto, dall’inizio della festa al bacio rubato finale.
Per
tutto il tempo le risatine delle due sorelle echeggiarono per la casa, incuriosendo
Spike, che non vedeva l’ora di fare la ronda con Dawn per farsi spifferare
tutto.
“
E oggi, cos’è successo?” s’interessò Buffy.
------------------------------------------------------------------------
“
Capisco che tu sia furibonda perché lui ti ha ignorato per tutto il giorno,
come se nulla fosse successo, ma… hey, da’ a quei poveracci uno straccio di
possibilità almeno, l’ultimo l’hai polverizzato senza lasciarlo nemmeno sorgere
del tutto!” commentò Spike, apprezzando però i notevoli progressi della
ragazza.
“
Ad ogni modo, Briciola, sai, non tutti i ragazzi sono uguali: alcuni sono tutti
uno zucchero quando sono soli con la ragazza che piace loro, ma poi si
comportano da duri quando sono coi loro amici o roba del genere..” spiegò lui,
mentre si accertava che anche per quella notte la ronda era terminata.
“
Come ad esempio chi?” lo punzecchiò lei, guardandolo con un sorrisetto.
“
No, non è il mio caso: non importa quanto fossi impegnato, per la mia Principessa
trovavo sempre il tempo, e nemmeno mi importava se c’erano i miei uomini o
chiunque altro nei dintorni.. ma, ti prego, non farne mai parola con Buffy!
Anzi, sai che ti dico? Dimenticati proprio questo discorso!” disse lui, temendo
di avere parlato troppo.
Se
Buffy l’avesse sentito fare il nome di Drusilla… non voleva nemmeno pensarci!
E
decise infatti di cambiare argomento, per allontanarsi al più presto da quel
campo minato.
“
Ho notato che eri molto sicura di te stasera, e questo va bene; ma sai, a volte
è meglio fare la parte dell’indifesa: invece di agitare il paletto a destra e
manca, appena metti piede al Cimitero, dovresti agire un po’ da spaventata,
facendo credere al nemico che può ottenere facilmente ciò che vuole, e * poi *
affondare il colpo quando meno se l’aspetta! E’ una strategia maledettamente
brillante!” le consigliò lui, mentre si recavano a casa.
“
Ok, Spike, lo terrò a mente!”
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La
sera dopo Buffy era fuori per fare la ronda, una cosa che le era mancata da
impazzire.
E
Dawn era felicissima perché tra lei e Justin le cose si erano chiarite ed il
ragazzo, per dimostrarle quanto ci tenesse a lei, le aveva chiesto un
appuntamento.
Spike
era rimasto a casa, per due motivi: voleva lasciare tutto il divertimento alla
sua amata Childe… e poi su Mtv davano uno speciale su Woodstock ’69, non poteva
certo perderselo!
Era
stata proprio Buffy ad avvisarlo, proponendogli di andare a vederlo con Giles,
altro grandissimo appassionato della musica di quei tempi, ma non c’era stato
verso di convincere entrambi.
Del
resto, lei non poteva pretendere troppo: era già tanto se il suo Osservatore
avesse rispettato la sua scelta, anche se non la condivideva molto, ma la
bionda era ottimista a riguardo e sapeva che con il passare del tempo lui
avrebbe accettato Spike e si sarebbe anche fidato di lui.
Ad
un tratto qualcuno bussò alla porta.
Spike
imprecò tra sé e sé, anche perché in quel momento sul palco c’era uno dei suoi
gruppi preferiti.
Erano
solo le undici e venti: Dawn non sarebbe mai rientrata prima dello scadere del
suo coprifuoco, quanto a Buffy, lei usava sempre le chiavi… quindi, chi era
quello scocciatore improvviso?
Con
questa domanda nella testa, andò ad aprire controvoglia.
“Tu?!”
esclamarono all’unisono lui e Angel, guardandosi increduli, ma non per questo
senza disprezzo reciproco.
Angel
entrò di prepotenza, senza che nessuna barriera lo bloccasse, com’era ovvio.
“
Che diavolo ci fai tu qui? Come ti sei intrufolato?” sbottò il vampiro moro.
“
Non saltare alle conclusioni sbagliate, amico: Buffy sa che sono qui!” cercò di
spiegare il biondo.
“
E comunque, si può sapere che maledetto accidenti ci fai * tu * qui? E’
successo qualcosa, vero?” s’interessò Spike.
“
Già, e non sono affatto buone notizie: Schlecht è tornato…” lo informò Angel,
continuando a guardarsi nervosamente attorno in cerca di Buffy.
“
Aspetta! Ma non era stato intrappolato in un’altra maledetta dimensione grazie
a un maledetto incantesimo?” chiese l’altro, non contento di quella notizia.
Del
resto, se anche un vampiro forte e potente come Angel, Angelus ai tempi di
quella vicenda, l’aveva visto come una minaccia… c’era ben poco da stare
allegri!
“
Beh, sembra che abbia trovato il modo di liberarsi!” tagliò corto Angel.
“
Spike, per l’ultima volta, DOV’E’ Buffy? Che diavolo le hai fatto?” lo aggredì.
La
porta si spalancò in quel momento e senza guardare in faccia nessuno, Buffy
entrò di corsa, precipitandosi in cucina.
“
Ciao, amore! Che bella ronda! Ho fatto fuori tanti di quei vampiri… mi merito
proprio una doppia razione di sangue! Ne vuoi un po’ anche tu, tesoro?” esclamò
lei dalla cucina, aprendo il frigorifero.
Angel
la raggiunse all’istante e ovviamente anche Spike lo seguì.
“
Buffy?”
Quando
sentì la voce di Angel, Buffy si voltò di scatto, fissandolo impalata con in
mano il barattolo di sangue.
PARTE
7
“ Ditemi che non è quello che penso che sia!”
strepitò Angel, guardando storto entrambi i biondi.
“
Angel, posso spiegare!” cercò di giustificarsi Buffy, mettendolo a sedere.
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“
… e questa è l’intera storia…” concluse Buffy, facendosi scudo dietro al suo
Sire, temendo una brusca reazione da parte di Angel.
E
temeva giusto.
Angel
infatti si alzò di scatto, passeggiando freneticamente attorno al divano.
“
Fatemi vedere se ho capito bene: vi siete ubriacati …” ricapitolò, gettando una
gelida occhiata sia a Spike che a Buffy.
“
… tu l’hai vampirizzata.. “ continuò ,
rivolto solo a Spike, che affrontò il suo sguardo imperturbabile, stringendo la
mano della sua Childe.
“
… e tu * gliel’hai lasciato fare * !” sbottò, guardando deluso Buffy.
“
Angel, te l’ho già detto… era perché..”
“
QUANDO diavolo pensavate di dirmelo?” la interruppe Angel, cominciando ad
alzare la voce.
“
Stavamo solo prendendo tempo per trovare il modo più indicato per dirtelo, che
non doveva certo essere questo… dopotutto, è successo solo da due settimane…”
tentò di spiegare lei.
“
Perché non l’hai ucciso per quello che ti ha fatto?” le chiese, additando
Spike.
“
Non posso…” rispose lei.
“
Già, perchè è il tuo Sire, dimenticavo…” dedusse lui.
“
No: perché i… io lo a… io lo amo!” trovò il coraggio di ammetterlo lei, anche
di fronte a quello che era stato il suo grande amore.
“
Tu cosa?! Non puoi amarlo, è malvagio, senza scrupoli… probabilmente deve
averti fatto il lavaggio del cervello! Lascia che io ti aiuti…” continuò il
vampiro moro, avvicinandosi.
“
No, tu non lo sai… lui è cambiato, credimi. Sono successe un sacco di cose
dall’ultima volta che tu l’hai visto… Lui mi ama sul serio… e io ormai amo lui,
e non ha niente a che vedere col legame, era qualcosa che sentivo già prima, ma
che avevo troppa paura di capire. Mi dispiace, Angel, sai che hai significato
davvero tanto per me, e ci tengo ancora a te…”
“
Oh, già, certo, significo così tanto per te, però non ti posso soddisfare come
si deve, e ora che non puoi più frequentare il ‘ Club degli Umani ‘, ti sei rivolta al primo disponibile …”
urlò a Buffy, poi lanciò uno sguardo glaciale a Spike.
“
… e tu hai approfittato della situazione, naturalmente… Ora che lei è la tua
Childe, puoi averla a tua completa disposizione ogni volta che vuoi!”ringhiò,
avvicinandosi alla porta.
“
Angel, adesso è la rabbia che parla per te, so che non lo intendi sul serio
quello che hai detto…” cercò di rabbonirlo Buffy.
“
Zitta, tu! Sono stato uno stupido, e io che pensavo che fossi diversa! E ti
stavo anche per aiutare, per avvisare, per dare delle informazioni, sai che ti
dico? Arrangiati, sgualdrinella che non sei altro, quanto a te, Spike, beh… non
riesco a trovare una parola che sia abbastanza offensiva!” sibilò tra i denti
andandosene, ignorando i tentativi della bionda di fermarlo.
Buffy,
d’altro canto, era anche impegnata a tener fermo Spike, che dopo aver sentito
il suo Sire insultare la sua amata, non ci aveva visto più dalla rabbia ed era
pronto a prenderlo a pugni, ma una rissa fra i due era l’ultima cosa che le
serviva in quel momento.
“
Direi che non l’ha presa molto bene…”
commentò Buffy, sconsolata.
“
Passerotto, non prendere le sue parole troppo sul serio, probabilmente nemmeno
si è reso conto di quel che diceva…” la confortò Spike, una volta calmatosi
anche lui.
“
Lo so… ora ha solo bisogno di starsene un po’ solo per sbollire la rabbia… poi
sono sicura che accetterà la situazione…” disse lei, ma si vedeva chiaramente
che c’era rimasta male.
“
Lo sai, prima o poi avrebbe dovuto saperlo comunque… il fatto è che è successo
nel peggiore dei modi!” tentò di sdrammatizzare lui.
“
Tesoro, non sono più tanto sicura che mi presterà il suo anello…” osservò lei,
con un amaro sorriso.
Lui
le sorrise allo stesso modo, ma poi si fece serio.
“
Prima che tu arrivassi, lui ha accennato a qualcosa … e non è niente di buono,
faremo meglio a parlarne con l’Osservatore e gli scooby domani…”
“
D’accordo, anche se però non è giusto: voglio dire, ho la sera libera… e mi
tocca spenderla in quello che so già che finirà per diventare una lunga ricerca
senza fine!” sbuffò lei.
-------------------------------------------------------------------------
La
sera dopo si prepararono per andare da Giles.
Dawn
quel giorno non era nemmeno rientrata, lasciando un biglietto con su scritto
che avrebbe passato tutto il giorno con Justin e non sarebbe rientrata prima di
mezzanotte.
Quella
ragazzina stava passando sempre più tempo con quel ragazzo, ma Buffy e Spike
non se ne preoccupavano minimamente e
la vedevano come un’innocente cotta fra teen agers.
“
Meno cinque giorni al grande evento!” esclamò Buffy lungo la strada.
“
Cosa?” fece Spike, guardandola confuso.
“
Il mio compleanno!” sbottò lei, offesa per il fatto che se ne fosse scordato.
“
E allora?”
“
E allora?! Voglio una festa, mi sembra ovvio!” spiegò lei, ancora più irritata.
“
Che cosa?! Passerotto, mi spieghi che maledetto senso ha festeggiare il tuo compleanno
quando sai benissimo che avrai per sempre vent’anni?” le fece notare lui.
“
Spike, non ci provare nemmeno! Ho sempre organizzato una festa per ogni
compleanno, è una tradizione di famiglia e non ho intenzione di smetterla per
nessun motivo! Fine del discorso, e faresti bene anche a comprarmi un regalo!”
gli intimò, raggiungendo la casa.
PARTE
8
Da
quando Spike l’aveva vampirizzata, era la prima volta che Buffy si recava a
casa del suo Osservatore.
Ma,
dimentica di questo piccolo fatto, abbassò la maniglia, e aprì la porta,
entrando decisa… e trovando una barriera che le impediva di varcare la soglia.
Giles
era dall’altra parte, e rimediò subito, invitando sia lei che Spike.
Era
stata la sua prima barriera e non era stata per niente una sensazione
piacevole: volere raggiungere un posto e sentire un impedimento, quasi come se…
non si fosse accettati.
Tutto
ciò le fece pensare a quella volta che, dopo che Spike le si era apertamente
dichiarato, ribellandosi perfino alla sua stessa Sire, lei non solo aveva fatto
annullare da Willow l’invito in casa sua, ma era stata capace di negargli
l’accesso, sbattendogli la porta in faccia, anche dopo avere visto la chiara
disperata supplica nei suoi occhi.
Non
riusciva a capire come lui potesse amarla dopo tutte le volte che lei era stata
a dir poco odiosa e sprezzante con lui.
“
Andiamo, passerotto, entra!” la distolse dai suoi pensieri Spike, già dentro da
qualche minuto.
Così,
lei smise di rivangare quel triste passato, raggiungendo gli altri.
“
Allora Spike, raccontaci che cosa ti ha detto Angel…” lo incitò Giles,
pulendosi gli occhiali.
“
Beh, non è che ci sia molto da raccontare: ha detto che Schlecht è tornato, e
scommetto che stava anche per aggiungere che si trova proprio qui a Sunnyhell…
“ spiegò lui.
“
Schlecht, Schlecht … questo nome non mi è nuovo…” borbottò Giles, prendendo un
libro da uno scaffale e sfogliandolo frettolosamente.
“
Eccolo qui! Schlecht: un potente malvagio stregone…” cominciò a leggere Giles.
“
Aggiorna i tuoi polverosissimi libri, Rupert! La vera storia è molto più
complicata … Prima era uno stregone, poi, desideroso di diventare anche
immortale, obbligò un vampiro a renderlo un nostro simile… all’incirca 200 anni
fa…” lo informò il biondo ossigenato.
“
Hey, dicci un po’, Ragazzo Morto Junior, tu come fai a sapere tutte queste
cose?” lo interruppe Xander, guardandolo con sospetto.
Del
resto, il ragazzo nutriva ancora qualcuno dei suoi stupidi sospetti su di
Spike.
“
Per l’inferno maledetto, quando ti fiderai di me, moccioso?” sbottò lui,
alzando gli occhi
“
Angel, o meglio Angelus, me l’ha raccontato quand’ero ancora alle prime armi:
il fatto è che il Sire di Schlecht era proprio uno dei suoi uomini. Angelus non
prese bene la notizia e infatti, lo affrontò, ma per poco non ci lasciò le
penne… voglio dire.. le zanne! E questo prova quanto maledettamente pericoloso
sia il nostro nemico! Ad ogni modo, Angelus si alleò con due potenti streghe e
riuscirono a intrappolarlo in un’altra dimensione… ma ora sembra che sia riuscito
a spezzare quell’incantesimo… “
Willow
e Tara si scambiarono uno sguardo d’intesa, ma la cosa non sfuggì al vampiro.
“
So a cosa state pensando, streghette, ma c’è un problema: per quanto potenti
possiate essere, quella formula è
andata perduta per sempre, ma anche se riuscisse a trovarla, era un incantesimo
che è possibile praticare una sola volta
…” le avvisò lui.
“
Hai detto che Mr. Nome-Impronunciabile è stato vampirizzato da un semplice
servo… non vedo come possa essere tanto pericoloso…” osservò Buffy.
“
Non è importante chi sia il suo Sire, perché Schlecht deve la sua potenza alle
sue arti magiche, non alla Linea di discendenza…” la informò lui.
“
Capisco. E comunque, non è abbastanza: dobbiamo saperne di più, e scommetto che
Angel sia il solo che sappia qualcosa. Andrei io da lui per farlo parlare, ma
devo tornare a Londra, per un’importante ricerca…” disse Giles.
Xander
si alzò, in procinto di dire qualcosa, ma Anya lo anticipò, puntandogli
minacciosamente il dito contro.
“
Eh no, Signorino, non ci provare neanche! Lo so che tu vuoi aiutare solo per
lasciare la città per un paio di giorni. Beh, non se ne parla proprio: abbiamo
ancora da ultimare i preparativi per il matrimonio, perché ormai mancano meno
di due settimane, lo sai. In più, sai che questo weekend i tuoi parenti
verranno a farci visita, e non ho nessunissima intenzione di sorbirmeli tutta
da sola. E, naturalmente, non mi puoi lasciare due giorni interi senza fare
se..”
Xander
gli tappò immediatamente la bocca.
“
Ok, Anya, basta così! Sei stata più che convincente, tesoro, resterò!” disse,
alzando gli occhi al pensiero di ciò che li attendeva.
“
Non preoccupatevi, me la vedrò io con M.M.M.!”
esclamò Spike risoluto.
Tutti,
tranne Buffy ovviamente, lo fissarono aggrottando le sopracciglia, senza
capire.
“
Intende dire Angel!” spiegò loro la bionda, per poi rivolgersi al suo Compagno, con fare apprensivo.
“
Tesoro, io non credo proprio che sia una buona idea…”
“
Buffy, sono quello che lo conosce meglio di chiunque altro. Io so come fargli
sputare il rospo! Inoltre, sono passati quasi due giorni da quando ha scoperto
il nostro legame, saranno tre quando
arriverò là… sono certo che sarà pronto a fare una conversazione civile!”
spiegò lui, accarezzandole il viso.
“
Comunque, fa’ attenzione…” si raccomandò lei, per nulla tranquillizzata.
“
Non preoccuparti, so difendermi… Farei meglio ad andare ora: è ancora buio,
così posso saltare sulla Desoto e partire subito per Los Angeles. Sarò di
ritorno fra due giorni…” la salutò con un bacio, prima di andarsene, ignorando
gli altri che li guardavano, anche perché ormai si stavano abituando sempre di
più a vederli assieme.
-----------------------------------------------------------------------------------
Buffy
tornando a casa trovò Dawn, probabilmente rientrata da poco dal suo
appuntamento con Justin.
“
Ciao Dawnie, a quanto pare siamo tornate ai vecchi tempi: Spike starà via un
paio di giorni, quindi siamo solo tu ed io…” la informò lei.
“
Oh, già, e così sei costretta a passare due giorni da sola con la tua
insopportabile sorella e la cosa ti scoccia… Sicuro! Tanto, a nessuno importa
davvero di me!” sbottò la sorella, con un tono di voce aspro e una fredda
occhiataccia.
“
Che cosa?” esclamò Buffy, sconvolta nel sentirla parlare così.
Improvvisamente,
lo sguardo di Dawn si riaddolcì e lei sembrò risvegliarsi da una trance.
“
Uh! Scusami, Buffy, non intendevo sul serio quello che ho detto, non so che mi
è preso… Beh, magari sono solo stanca,
ti saluto!” si scusò la ragazzina, salendo in camera.
Buffy
ormai era abituata alle lune storte della sorella e non diede più di tanto peso
alla cosa.
PARTE
9
Erano
passati due giorni, e come si aspettava, rientrando dalla ronda, Buffy trovò
Spike ad attenderla in camera.
Quello
che però non si aspettava era il suo occhio nero.
“
Tesoro, che ti è successo?” gli chiese allarmata, abbracciandolo.
“
Beh, diciamo che mi ero sbagliato riguardo alla civile conversazione … Ma ho
restituito il colpo al mio caro ‘ Paparino ‘, anche perché dopo il modo in
cui ti ha chiamata era inevitabile!” sorrise lui.
“
A proposito, si scusa con te e ha detto che non era del tutto in sé quando ti
ha detto quelle cose… Quanto a quello che ha detto a me, ci credeva dalla prima
all’ultima parola … e me l’ha maledettamente dimostrato… OUCH! “ disse,
toccandosi il livido.
“
Oh, povero il mio piccolino!” lo coccolò lei, baciandogli l’occhio malmenato.
“
Ecco, lascia che ci pensi io a farti stare meglio!”
“
Ad ogni modo, dopo la baruffa, finalmente ha parlato, e non sono affatto buone
notizie: sembra che il nostro nemico sia in città perché è in cerca di una
regina con la quale dominare il mondo!” spiegò lui.
“
Rieccoci con questa fissa del dominio del mondo: ma tutti questi demoni non si
potrebbero dedicare a qualcosa di più tranquillo, ad esempio il golf, o ad un
bello sport estremo come il free climbing ?” esclamò lei, sbuffando.
Lui
ridacchiò.
“
Anche nelle peggiori situazioni riesci sempre a ironizzare… Amo questo in te!”
commentò lui, tirandole indietro una ciocca.
“
Uff.. mi ami solo per questo?” finse di mettere il broncio lei.
“
Sai già la risposta, amore!” sorrise lui.
Stava per baciarla, ma si fermò.
“
No, aspetta, non ho ancora finito, c’è maledettamente di più: sembra anche che
sia molto potente, anche se questo lo sapevamo già: ti ho detto che è un
vampiro, ma le sue arti magiche gli permettono di resistere alla luce solare;
in più può assumere l’aspetto che vuole, e ultimo, ma non meno importante,
riesce perfino a soggiogare le menti, ma solo quelle delle persone con cui
riesce ad instaurare un certo feeling!” la informò lui.
“
Dannazione! Non sarà facile sconfiggerlo…” commentò lei, preoccupata.
“
Come stregone è praticamente invincibile… forse paradossalmente l’essere
diventato vampiro potrebbe essere la sua unica debolezza! Ad ogni modo, amore,
non c’è niente che non possiamo affrontare se siamo insieme!” le assicurò lui,
baciandola con tenerezza.
“
C’è una cosa che volevo chiederti: come t’è sembrata Dawn?” chiese Buffy,
interrompendo il bacio.
“
Uh! Beh, come al solito, e quando le ho detto che poteva invitare il tipo che
le piace tanto alla tua Festa di Compleanno, era così felice! Perché me lo
chiedi?”
“
Sai… in questi ultimi giorni si comporta in modo piuttosto strano…. E a volte è
così lunatica!” gli riferì lei.
“
E’ una teen ager, ci credo che è lunatica!” sorrise Spike, non vedendo la
questione come un problema serio.
E
finì per convincere anche Buffy.
“
E adesso… vuoi dare il bentornato al tuo Compagno come si deve, passerotto?” le
sussurrò lui all’orecchio.
In
risposta, lei gli saltò addosso e finirono per amarsi fino all’alba.
---------------------------------------------------------------------------------------
Arrivò
il giorno tanto atteso da Buffy.
C’erano
tutti i suoi amici, e anche qualcuno in più, perché Spike, fedele al motto ‘
Più siamo, meglio è ‘, aveva invitato anche Clem, un amico del bar che era
solito frequentare.
Clem
era un demone con grandi orecchie e la pelle rosa squamata, ma anche se un po’
inquietante nell’aspetto era molto pacifico ed estremamente socievole, tanto
che aveva conquistato subito la simpatia di tutti i presenti, soprattutto della
festeggiata.
E
quest’ultima aveva deciso di invitare alla sua festa anche una sua collega di
lavoro, che però si era rivelata essere molto timida, goffa, impacciata e
allergica a quasi tutto, ma la cosa più curiosa era che quello con cui aveva
finito per legare di più… fosse proprio Clem!
Mancava
solo Dawn che era andata incontro a Justin.
Finalmente
arrivarono anche loro e non appena sentì suonare il campanello, Buffy si
precipitò ad aprire, accompagnata da Spike.
“
Entrate, ragazzi!” li invitò Buffy.
“
E così, tu saresti il famoso Justin! Piacere, io sono Buffy!” si presentò lei.
<
Cacciatrice: finalmente ci incontriamo!> pensò Justin, stringendole la mano.
Si
accorse subito che c’era qualcosa d’insolito in lei, e quando capì di che si
trattava dovette fare un grande sforzo per tener nascosto il suo stupore per
quella scoperta.
“
E questo è Spike!” sorrise Dawn, presentandoglielo.
A
quel nome Justin fece un sussulto.
<
Spike, * quello * Spike?! Non può essere!>
Spike
sembrò notarlo e, quando i due ragazzi si allontanarono, prese in disparte
Buffy.
“
Sai, lui non mi piace, c’è qualcosa … e non mi piace maledettamente il modo in
cui cerca sempre di appartarsi con Dawn…” commentò, guardandolo con sospetto.
“
Già, già. Continui a dire la stessa cosa di qualunque ragazzo su cui lei metta
gli occhi! A volte mi ricordi… un padre che è molto geloso della propria
figlia!” lo prese in giro Buffy.
Dall’altra
parte della stanza anche Anya e Xander stavano discutendo.
“
Ne sei proprio sicura, tesoro?” le chiese il moro.
“
Assolutamente sì, e non c’è modo che tu riesca a farmi cambiare idea! Quindi,
fallo…” rispose lei, irremovibile.
“
Ma…”
“
Ho detto ‘ fallo! ‘ ! Io penserò a Buffy, tu te la vedrai con Spike!” comandò
la ragazza, avvicinandosi a Buffy.
“
Possiamo scambiare due chiacchiere in privato?” le chiese, prendendola in
disparte con sé.
Prima
che Spike potesse capire di cosa si trattasse, si trovò davanti Xander.
“
Credo di avere anch’io qualcosa da dirti…” disse, invitandolo a sedersi con
lui.
“
Ne va della mia esistenza?” chiese Spike un po’ preoccupato: l’occhio nero che
gli aveva fatto Angel era ancora ben visibile… e non ci teneva a rincarare la
dose!
“
Beh, questo dipende…” rispose Xander, tenendosi sul vago.
PARTE
10
“
… se ti azzardi a perdere le fedi nuziali che ti darò da custodire fino a
Domenica pomeriggio… allora sì che ne andrà della tua esistenza!” sorrise il
moro.
“
E comunque, ci tengo a farti sapere che è stata soltanto un’idea di Anya… e
l’alternativa era tra i suoi strampalati amici demoni… o la mia famiglia, e
credimi, è pure peggio!” chiarì lui, mentre Spike lo guardava confuso, quanto
stupito.
“
Hey, mi stai forse chiedendo….”
**************************************
“….
di farti da testimone alle nozze?” esclamò Buffy, al culmine dell’entusiasmo,
raggiante di felicità.
“
Già, così come Spike sarà quello di Xander… ad ogni modo, accetti?” domandò
Anya, ben sapendo che la sua era una domanda superflua: la luce negli occhi
verde cangiante di Buffy le aveva già dato la conferma.
**************************************
“
Sai, vivo da uno schifosissimo sempre, ho fatto di tutto…. Ma non sono mai
stato il testimone di nozze di qualcuno, quindi… perché no? Lo farò, amico!”
“
Hey, da ‘ moccioso ‘ ad ‘ amico ‘… Sto facendo progressi!” scherzò Xander.
Ora
che stava imparando a conoscerlo un po’ meglio stava cominciando ad accettarlo,
ma da lì a diventare addirittura amici…. Un passo alla volta!
“
Non montarti la testa, adesso! E comunque, ho solo una domanda: hai detto che
il matrimonio avrà luogo domenica pomeriggio, quindi…”
*******************************************
“
… come si fa col piccolo problema del sole?” domandò Buffy.
“
Ho già pensato a tutto: ho invitato anche un mio vecchio cugino, e lui è un
demone del Tempo, perciò gli chiederò di farci avere una giornata molto
nuvolosa… magari anche un po’ di pioggia, lo sai, sposa bagnata, sposa
fortunata!” ridacchiò Anya.
*********************************************
Per
avere un po’ di privacy, lontano dal chiasso e dagli schiamazzi di tutti gli
altri, Dawn aveva portato Justin al piano di sopra.
“
E questa è la mia stanza!” sorrise, entrando con lui.
Si
sedette sul letto e gli fece segno di sedersi accanto a lei, ma lui non
sembrava della stessa idea.
“
Perché tua sorella è una vampira, e non solo non è malvagia, ma è ancora la
Cacciatrice?”
Dawn
sussultò a quella domanda inaspettata, ma il ragazzo non aveva ancora finito.
“
E soprattutto, perché William il Sanguinario è qui, e si comporta come se fosse
un vostro amico?”
“
Ma tu come..”
Ma
lui non le lasciò nemmeno il tempo di formulare l’intera domanda.
“
Io conoscevo Spike, solo per la sua fama, una terribile fama, ma non sapevo
nemmeno che faccia avesse… Così, quando tu hai detto il suo nome, ho capito
tutto. Faresti meglio a non avere niente a che fare con lui: è crudele, è
spietato, immorale..”
Stavolta
fu Dawn ad interromperlo.
“
Sono stanca di sentire sempre la stessa storia: è cambiato, credimi: alcuni
soldati gli hanno impiantato un chip nel cervello, quasi tre anni fa, per
impedirgli di fare del male alla gente; ma sai che ti dico? E’ l’amore che lui
prova per mia sorella quello che l’ha fatto cambiare sul serio, e vuole bene a
me come se fossi sua sorella, quindi smettila di parlare male di lui!” lo
difese lei.
“
E prima che tu lo chieda, sì : è lui che ha vampirizzato mia sorella, ma
entrambi non intendevano farlo sul serio… Voglio dire, Spike l’ha sempre
desiderato, ma non l’avrebbe mai e poi mai forzata…” chiarì lei, per poi
guardarlo con sospetto.
“
Tu non puoi sapere tutte queste cose solo grazie ad alcune ricerche… Andiamo,
confessalo una volta per tutte: tu chi sei in realtà?” lo mise alle strette
Dawn.
“
Se io te lo dico, prometti di non urlare?” disse lui, sedendosi vicino a lei.
“
D’accordo, ora… dimmelo!” lo esortò lei, un po’ intimorita da quella premessa.
Justin
scivolò lentamente nel volto della caccia, ma prima che lei potesse dire
qualcosa, le tappò la bocca con una mano.
“
Guarda che hai promesso!” le ricordò, tornando ai suoi lineamenti normali.
Quando
vide che si era un po’ calmata, la lasciò libera di parlare.
“
Ma non può essere, io ti ho visto di mattina…”
“
Pratico anche un po’ di magia… quindi il sole ormai non è più un problema per
me…” le spiegò, sorridendole, per poi farsi serio.
“
Dawn, questo non cambia niente…” le assicurò, prendendole una mano, ma lei la
ritirò subito, alzandosi dal letto.
“
Questo cambia tutto: tu sei un vampiro, sei malvagio…”
“
Ma posso cambiare, per te. Solo pochi minuti fa hai detto che ti fidi di
nientemeno che William il Sanguinario, perché lui è cambiato, e lui non ha
un’anima. Proprio come me, perciò dammi una possibilità…”
“
I… io no… non so s.. se.. “ balbettò lei, insicura.
“
Dawn, tu hai bisogno di me…” disse lui, guardandola negli occhi e lei si perse
nelle sue iridi verdi.
“
Io sono l’unico che ti vuole bene, sono l’unico che ci tiene a te, gli altri
fanno solo finta… Spike e Buffy sono stufi di averti sempre tra i piedi, e i
loro amici ti sopportano solo perché sono costretti… nessuno fra loro ti vuole
bene, nessuno ha bisogno di te…” le disse ripetutamente.
“
Nessuno ha bisogno di me, nessuno mi vuole bene…” ripeté lei, semi-imbambolata.
“
Ma io si, a me importa di te… tu potresti stare con me…”
Stava
per aggiungere ‘ potresti essere come me ‘, ma si interruppe, allontanandosi da
lei quando sentì dei rumori sulle scale.
E
infatti, pochi secondi dopo, la porta si aprì.
“
Hey, eccovi qua, mi stavo preoccupando!” esclamò Buffy, invitandoli a scendere
con tutti gli altri.
Dawn
la seguì, senza ben capire cosa fosse successo, mentre Justin maledì tra sé e
sé la Cacciatrice.
Non
avendo più modo di potersi isolare con Dawn in mezzo alla folla degli
inviatati, Justin fece buon viso a cattivo gioco, confidando nella sera dopo:
forse avrebbe avuto tempo a sufficienza.
Le
ore volarono e a poco a poco tutti se ne andarono.
PARTE
11
Spike
e Buffy erano nella loro stanza a commentare l’intera serata.
“
Sembra che tutti si siano divertiti, in più ho ricevuto così tanti bei regali!”
esultò lei, mettendosi a letto.
“
Già, ma ti manca ancora il mio!” la informò Spike, aprendo il cassetto del suo
comodino ed estraendone una scatolina blu vellutata.
Buffy
era senza parole: lei gli aveva intimato per scherzo di comprarle un regalo,
non avrebbe mai pensato che lui l’avesse presa alla lettera.
“
Spike… tu..” mormorò, aprendola.
Sorrise:
era una catenina d’argento, con un ciondolo a forma di sole.
“
So quanto ti manca, amore… Scusami, ma questo è l’unico che posso darti…” disse
lui, guardandola un po’ intristito.
“
… o forse no?” aggiunse con uno dei suoi sorrisi furbetti che lei conosceva più
che bene.
E
infatti, lo interrogò con lo sguardo.
“
Tesoro, guarda meglio dentro la scatoletta…” le consigliò lui, e fu quello che
Buffy fece, togliendo la bambagia che la rivestiva.
Lo
guardò esterrefatta, quando vide che cosa c’era sotto.
“
Spiiiiiiiiike, è la Gemma di Amarra! Dimmi che non l’hai rubata!” chiese
entusiasta, ma anche preoccupata.
“
Prima cosa: per l’inferno maledetto, chi ha mai stabilito che quell’anello è di
Angel? Hai lo stesso diritto di tenerlo tu!” spiegò lui, ma questo non sembrò convincere la bionda.
“
Ok. Vuoi sapere dove l’ho trovata? Cordelia la custodiva per lui, sepolta sotto
una marea di maledette scartoffie sulla scrivania, nel suo ufficio. E questo
dimostra quanto maledettamente lui ci tenga a quell’anello; probabilmente
nemmeno si è accorto della sua assenza. Quando gliel’hai fatto avere, Mr.
Lasciate-Che-Io-Sia-Il-Campione deve avere detto: ‘ Io non ho tempo per
frivolezze come la luce del sole; di giorno non posso sentire gli innocenti che
urlano nel buio bisognosi di aiuto, e se io non posso aiutarli non posso
provare al mondo quanto sono bravo, forte, coraggioso e brillante… ‘ “ lo prese
in giro lui imitandolo e facendo ridere Buffy.
“
D’accordo, Spike, sei stato molto convincente. Grazie infinite, amore, lo
terrò, ma lo indosserò solo nelle occasioni speciali…” disse lei, riponendolo
nel cassetto.
“
Dolcezza, posso prendertelo in prestito anch’io, qualche volta?” chiese lui,
facendogli gli occhi dolci.
“
Sai, se c’è una cosa che non sopporto è chi ti regala qualcosa che in realtà
vuol utilizzare lui, mi fa venire un nervoso…” commentò ironica lei, prima di
coprirlo di baci.
“
Deduco che sia un ‘ Sì, certo che puoi… ‘ “ commentò lui, mentre gli
mordicchiava il collo con i suoi denti normali.
“
Vedremo… magari una volta ogni tanto..” rispose lei vagamente, per poi
sigillare le sue labbra alle sue.
“
Allora, passerotto, voi iniziare coi morsi …o con il sesso?” chiese lui in modo
seducente, quando si staccarono.
Per
tutta risposta, lei scivolò nell’altro volto e si posizionò a cavalcioni su di
lui, abbassandogli la zip dei pantaloni.
“
Che ne dici di entrambe le cose contemporaneamente?” suggerì lei, togliendosi
anche gli ultimi indumenti.
Lui
sorrise, cambiando i lineamenti.
“
Agli ordini della festeggiata!” ridacchiò, prima di ‘ assalirla ‘.
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Avendo
preso ferie la sera prima per festeggiare, Buffy si trovava costretta a
lavorare la sera dopo.
Era
intenta a pulire il bancone, quando la chiamò una delle sue colleghe.
“
Buffy, fa’ una pausa e vai fuori, perché c’è un ragazzo molto carino che ti
aspetta…” la informò la ragazza, un po’ invidiosa del fatto di non essere
quella a cui era destinata la visita.
“
Grazie, Jen, torno subito!” rispose Buffy, lasciando il panno bagnato sul
bancone e precipitandosi fuori.
“
Spikey, perché non mi hai aspettato sul retro come sempre?” esclamò lei,
arrivando da lontano, senza nemmeno prestare attenzione alla figura che si
stava sempre più delineando, convinta di sapere già chi fosse il ragazzo molto
carino che la stava aspettando.
“
… e comunque, tesoro, scusa ma ora non ho proprio tempo per giocare a ‘ Che
tipo di demone s.. ‘ “ continuò, ma la parola finale le morì in gola, quando si
accorse di chi le stava davanti: l’ultima persona che si sarebbe aspettata di
vedere.
“
Riley!” esclamò, non capendo cosa ci stesse facendo, lì, in quel momento, il
suo ex.
“
Come hai fatto a trovarmi?” domandò, chiedendosi pensierosa se e quanto avesse
sentito di quello che lei aveva detto.
“
Io.. io sono andato all’Università.. e una tua vecchia compagna di corso m’ha
detto che tu ora… lavori qui..” spiegò lui, guardandola sconcertato.
Buffy
sapeva che non era solo per la sua divisa.
“
Già. Sai com’è , sono successe tante di quelle cose…” cercò di distoglierlo
lei, ma lui la interruppe.
“
Buffy, che diavolo stavi blaterando prima? Sembrava quasi che tu …e Spike…”
“
Nooo, hai frainteso tutto: è solo un gioco tra di noi, niente di serio.. e lo
chiamo ‘ tesoro ‘ così, per scherzo, è pura ironia… “ si giustificò lei,
cercando di risultare il più convincente possibile.
E
Riley sembrò bersela.
“
Ad ogni modo, tu che ci fai qui? Dai la caccia a qualche demone?” cambiò
argomento lei.
“
Sì, c’è n’è uno in giro, con pericolose uova, ma le abbiamo quasi distrutte
tutte ormai.. la vera ragione per cui sono qui è un’altra: Buffy, sono successe
tante cose anche a me, e adesso ho una moglie..”
“
Riley, ti sei sposato! Ma è fantastico! Sono così felice per te!” esultò lei e
lui ne rimase profondamente deluso: non era certo quella la reazione che si
aspettava da lei.
“
Vieni qui, fatti abbracciare!” continuò Buffy, tirandolo a sé per abbracciarlo,
ma si staccò subito, in preda ad un dolore lancinante, con una piccola ustione
sul lato destro del collo.
Il
suo ringhio, ma soprattutto i suoi occhi color ambra e i suoi canini più lunghi
e affilati, fecero indietreggiare il ragazzo, in preda all’incredulità e allo
shock più totali.
Nonostante
lei fosse tornata immediatamente ai suoi lineamenti normali, a Riley bastava
già ciò che aveva visto.
PARTE
12
“ Tu sei una vampira! Stai lontano da me!” le
intimò, togliendosi il crocifisso che indossava, la causa della reazione di
Buffy, e puntandoglielo contro.
“
Calmati, bandiera bianca: sì, sono una vampira adesso, ma ho conservato la mia
anima, è una così lunga storia… E comunque, da quand’è che porti un
crocifisso?” chiese lei, indietreggiando e massaggiandosi il collo.
“
Dimmi solo che Spike non ha niente a che vedere con questa storia…” la mise
alle strette lui, ignorando la sua domanda.
“
Beh, a dire il vero… “ bofonchiò lei, chinando il capo.
“
Lo sapevo, lo sapevo! Non sarei mai dovuto partire… e quella volta avrei dovuto
usare un paletto vero, invece che uno di plastica… “ borbottò lui, mentre Buffy
non capiva di cosa stesse parlando.
“
Guarda, come sei caduta in basso, cosa sei diventata!” continuò lui.
“
Tu non ne sai niente, tu non sai proprio un dannato niente! Vuoi sentire le
ultime notizie? Sono morta alcuni mesi fa, salvando il mondo…”
Il
ragazzo la guardò allibito.
“
Già, hai capito bene. In seguito, Willow mi ha riportato in vita, ma io ero in
Paradiso! Nessuno capiva perché fossi così triste di essere tornata, e
continuavano tutti a soffocarmi con le loro attenzioni…” continuò lei, mentre
Riley doveva ancora riprendersi da quella notizia.
“
Spike era l’unico che volevo attorno, perché era l’unico che mi capiva sul
serio, l’unico con il quale mi sentivo bene, per questo solo a lui ho
confessato la verità. Poi, un branco di idioti ha fatto una specie di
incantesimo, facendomi vedere e credere cose non reali. Tutti gli altri
pensavano che stessi impazzendo, quindi mi sono rivolta a Spike, per avere un
po’ di conforto… e siamo finiti con l’ubriacarci di brutto. E… credendo
entrambi che stessimo sognando, lui mi ha resa una sua simile, portandomi nel
suo mondo e io ho acconsentito…” confessò al soldato, sempre più sbalordito.
“
Perché non mi hai detto niente, dopo che sei tornata dalla morte? Avresti
dovuto rivolgerti a me, io..”
“
Tu cosa, Riley? Io non sapevo nemmeno dove tu fossi… e comunque a te non è mai
importato niente… ti preoccupavi solo di essere il mio primo pensiero nella
mente, cosa che fra l’altro non penso che tu sia mai stato!” sbottò lei, per
poi calmarsi.
“
E comunque, non credere che io mi sia risvegliata felice dell’accaduto,
l’opposto direi… mi ci è voluto un po’ per abituarmici, ma adesso finalmente
l’ho accettato, e sono felice e.. so che non ti piacerà sentirlo, ma.. io amo
Spike, sul serio, e non soltanto perché è il mio Sire..” gli annunciò lei,
avvicinandoglisi.
“
Non mi toccare! Sei scesa al suo stesso livello ormai, quindi mi disgusti e
basta! Mi hai proprio deluso, avrei dovuto capirlo prima.. maledico il giorno
in cui ti ho incontrato, quindi ti lascio a goderti la tua stupida esistenza
con quella perdente barzelletta di un vampiro…” sibilò lui.
“
Faresti meglio a scappare più in fretta che puoi, perché non mi lascerò
bloccare da un crocifisso…” lo avvisò lei, ringhiando e guardandolo malissimo.
Poteva
insultare lei finché voleva, ma non doveva azzardarsi a offendere Spike.
E
Riley seguì il consiglio, leggendo la minaccia nel suo sguardo.
“
E io che pensavo che Angel avesse reagito male!” si disse, alzando gli occhi al
cielo, prima di rientrare nel fast food.
----------------------------------------------------------
Buffy
si prese un permesso ed uscì un po’ prima dal lavoro, dirigendosi al Cimitero,
dove trovò ancora Spike, intento a polverizzare quello che probabilmente
sarebbe stato l’ultimo vampiro della serata.
“
Tesoro, meno male che ti ho trovato!” esclamò lei, correndogli incontro.
“
Passerotto, che è successo?” chiese lui abbracciandola, ma notò subito la
piccola bruciatura sul suo collo.
“
Chi?” ringhiò, infuriato per il fatto che qualcuno avesse osato toccare la sua
adorata Childe.
“
Riley. E’ quello che stavo per dirti! Ad ogni modo, non saltare alle
conclusio..”
“
Capitan America è qui?” la interruppe, senza più badare alle sue parole.
“
Già, e sono sconvolta quanto te. E qui per dare la caccia a un demone, ma più
che altro perché voleva farmi conoscere sua * moglie *!”
“
Uh? Soldier Boy è sposato?!” esclamò Spike, incredulo.
“
Già, così pare. E comunque, l’ho abbracciato per congratularmi, lui indossava
un crocifisso.. ed ecco com’è successo!” spiegò lei, mentre lui le leccava la
bruciatura per farla guarire più in fretta.
“
Il guaio grosso è che ha scoperto che adesso sono una vampira. Già sospettava
che fra me e te ci fosse qualcosa… ma quando ha saputo che tu sei il mio Sire
era fuori di sé…” continuò, sempre più preoccupata.
“
Avrebbe dovuto saperlo: non c’è possibilità di vincere contro me… e il mio
fascino!” sdrammatizzò il biondo, sorridendo.
“
Amore, non è il momento di scherzare: avresti dovuto vederlo! Poi, a un tratto
s’è messo a parlare di rimpianti legati a paletti di plastica… Non so che
intendesse dire…”
“
Lo so io. E’ una cosa fra lui e me, dopo che io ti ho mostrato cosa faceva lui
in quello squallido club di vampiri….” le spiegò lui.
“
Vuoi dire che… lui…” domandò lei, sconvolta alla notizia.
“
Diciamo solo che lui si è accorto parecchio prima di te che m’ero innamorato di
te, perciò mi ha mostrato il suo disappunto … e se avesse usato il legno… non
sarei qui a raccontartelo adesso!” continuò lui, prendendole la mano.
“
Quel bastardo! Se lo trovo ancora, io gli..” ringhiò lei, furibonda.
“
Shh, shh, mio passerotto. E’ acqua passata ormai…” la calmò lui, coccolandola,
ma dentro di sé era contento di quella sua reazione.
“
Sono certo che ora sarà già lontano…”
“
Già, amore mio. Speriamo solo di non rivederlo mai più!” commentò lei, avendo
però un brutto presentimento.
***********************************************
Riley
fece ritorno alla base militare, ancora scosso da quella scoperta.
Gli
si avvicinò una ragazza dai capelli scuri, non molto alta ma con un fisico
piuttosto muscoloso.
“
Allora, capo, com’è andata?” esclamò lei.
“
Taci, Sam, non hai idea..”
“
Cosa? Avrei tanto voluto vedere la sua faccia quando le hai detto che eri
sposato con me… Ci è cascata?” domandò la ragazza.
“
Vuoi sapere qual è stata la reazione? Non poteva fregargliene di meno! Voglio
dire, lei era *felice * per me! Tutta questa messinscena per niente… io ero
sicuro che lei avrebbe fatto di tutto per riavermi con sé, invece… si è *
congratulata *!” sbottò isterico, tirando un calcio ad un tavolo.
“
Sai, volevo sorprenderla, ma è successo l’esatto opposto: sai la novità?”
Sam
scosse la testa, non capendo dove volesse arrivare.
“
E’ una vampira adesso, una disgustosa vampira, e il suo Sire è nientemeno che
l’Ostile 17, te ne ho parlato… Sapevo che lui aveva una cotta per lei… ma non
avrei mai potuto immaginare che…” continuò, sempre più nervoso.
“
… e lei, QUELLA SGUALDRINA, QUELLA PUTTANELLA IPOCRITA: mi rimprovera perché mi
faccio succhiare un po’ il sangue da due vampire in croce… e adesso, guarda un
po’ cos’è diventata lei!” urlò lui, ribaltando il tavolo.
“
Posso capire che tu ora sia arrabbiato, ma col tempo ti passerà, vedrai, è solo
questione di tempo, pensiamo alla missione adesso..” lo esortò la ragazza.
“
No, Sam, non è affatto finita: lei me la pagherà cara per questo…”
<
… e soprattutto, * lui * me la pagherà!>
pensò con un ghigno sadico.
PARTE
13
*************************************
( contemporaneamente)
“
Amore, stavo pensando … la ronda è finita… tu hai smesso di lavorare prima.. ti
va di fare un salto al Bronze per divertirci un po’? Dopotutto, è solo
mezzanotte…” propose Spike, vedendolo anche come un diversivo per distogliere
Buffy, ancora un po’ scossa dall’incontro precedente.
“
Perché no? Proprio come ai vecchi tempi!” approvò lei.
“
Non è che abbia poi così tanti bei ricordi in quel posto.. “contestò Spike.
“
… uhmm… forse il primo giorno che sono arrivato in città… ti ricordi? Quando ho
giurato che ti avrei uccisa…”
“
E questo è un bel ricordo?!” sbottò lei, visibilmente offesa.
“
Stavo solo scherzando, raggio di sole!” sorrise lui, baciandola.
“
Io ho un altro bel ricordo: quando tu hai fatto lo scemo con quella robot e lei
ti ha dato ciò che ti meritavi!” ribattè lei, ridacchiando.
“
Spero vivamente per te che ora sia tu quella che sta scherzando!” finse di
minacciarla lui, e lei sorrise, facendogli l’occhiolino.
“
E poi c’è stata quella sera patetica che ho trascorso col Moccioso a giocare a
biliardo e a parlare di donne..”
“
Cosa? Questa mi è nuova!”
“
Uh! Lascia perdere, come se non ti avessi detto nulla!” si rimangiò tutto lui,
in fretta e furia.
“
C’è una notte che non potrò mai scordare: quando ti ho chiesto delle
Cacciatrici che tu hai eliminato…”
“
Ricordo tutti i nostri discorsi…” le confidò lui.
“
Ricordo tutta la danza, la nostra danza!” sussurrò lei, giocando coi suoi
capelli.
“
Ricordo il bacio..” continuò lui.
“
Uh? Che bacio? Guarda che non c’è stato nessun bacio!” gli fece presente lei.
“
Il bacio che stavo per darti, se tu non ti fossi tirata indietro…” spiegò lui,
accarezzandole le spalle.
“
Se tu fossi rimasta lì, ti avrei preso…” disse, tirandola a sé con vigore.
“
… e ti avrei baciato così… “ continuò, cominciando a baciarla prima
teneramente, per poi aumentare via, via il trasporto, esplorando la sua bocca
come se fosse la prima volta.
“
Mm.. sono stata proprio una stupida quella notte…” mormorò lei contro le sue
fredde labbra, per poi staccarsi e guardarlo seriamente.
“…
per tutto quello che ho fatto e detto.” aggiunse, e lui poteva chiaramente
leggerle negli occhi lucidi il rimorso che provava per averlo trattato in quel modo, quella notte.
Ricordo
dopo ricordo, erano già arrivati al Bronze.
Entrarono
e si diressero subito in pista.
Ballarono
le prime canzoni, cariche di ritmo, alle quali poi si sostituì un lento che li
riscoprì teneramente abbracciati, dondolando adagio.
Ad
un tratto qualcosa, o più precisamente qualcuno, catturò l’attenzione di Buffy.
“
Hey, tesoro, ma quello non è … Justin?” esclamò, additando a Spike il ragazzo
che si stava allontanando con una ragazza, dai capelli corti e neri, a
braccetto.
“
Hai ragione, andiamo!” ordinò lui e lo seguirono, decisi a dirgliene quattro,
anche perché, dai palesi atteggiamenti del ragazzo, avevano capito che non si
trattava certo di una parente, tanto meno un’amica.
“
Dawn ci tiene così tanto a te, e tu la prendi in giro così?” esclamò Spike,
raggiungendolo all’uscita secondaria.
“
Non sono affari che ti riguardano!” sbottò il ragazzo, ma la moretta si separò
da lui, guardandolo contrariata.
“
Lo sapevo! Mi hai detto che eri single e in cerca, e invece sei già impegnato
con un’altra! Scusami bello, ma non sono affatto quel tipo di ragazza, ti
saluto!” esclamò lei stizzita, mentre lui assisteva impotente al progressivo
allontanarsi di quella che sarebbe stata la sua cena.
Si
girò a guardare con disprezzo Spike.
“
Che c’è? Sei triste perché la tua preziosa ochetta ti ha piantato in asso?
Questo è il tuo problema minore, amico, perché non permetto a nessuno di far
soffrire Dawn!” lo avvisò Spike, minaccioso.
“
Io faccio quello che mi pare!” ribattè l’altro, reggendo il suo sguardo,
impavido.
“
Non mi sei mai piaciuto, fin dal primo momento che ti ho visto. Sai, non
capisco proprio che cosa ci trovi Dawn in te…” continuò il biondo ossigenato,
avvicinandosi di più.
“
Sai cosa ti dico? Tu sei solo geloso!” lo accusò l’altro, facendo un passo
avanti.
“
Cosa?!”
“
Già, a te non piace il fatto che sto con Dawn, perché forse quel bocconcino
tutto pepe della sua sorella non ti basta…” continuò Justin, lanciando
un’occhiata ammiccante in direzione di Buffy, che osservava la scena a
distanza.
La
cosa la infastidì molto, ma soprattutto fece imbestialire Spike, che a stento
riuscì a soffocare un ringhio.
“
.. così, le vorresti entrambe…
Dopotutto, anche Dawn ha proprio l’aria di essere una gran bella scopata…”
Spike
a quel punto non ci vide più dalla rabbia e strattonò bruscamente il ragazzo
per le spalle.
“
Hai detto le tue ultime parole, bastardo di un coglione!” disse, sferrandogli
un sinistro così potente da mandarlo a sbattere contro la rete metallica, che
stava a parecchi metri di distanza.
Sotto
gli occhi stupiti di Spike, il ragazzo si rialzò quasi subito, massaggiandosi
la mascella.
“
Non è ancora finita, e comunque Dawn sarà mia, non potrete fare nulla!” li
minacciò, allontanandosi.
Spike
non si era ancora effettivamente reso conto di quel che aveva appena fatto, ma
Buffy sì.
“
Spike, tu l’hai preso a pugni!”
“
Certo che l’ho preso a pugni! Nessuno si deve azzardare ad insulare te e
Briciola..”
“
Non è questo il punto, Spike. Due parole: Pugno, Chip.” lo fece ragionare lei,
ottenendo l’effetto desiderato.
“
E’ vero! Questo può significare solo due cose: o il mio chip non funziona più….
o quel Justin non è chi vuol farci credere di essere…” dedusse Spike.
“
Perché temo proprio che sia il secondo caso?” alzò gli occhi la bionda.
PARTE
14
“
E’ più forte di un umano qualsiasi: s’è rialzato come se niente fosse… e
pensaci un attimo: Schlecht si libera dall’altra dimensione… e misteriosamente
Justin arriva in città…” le fece notare Spike.
“
Dawn ha detto che Justin è svedese…e Sch-qualcosa proviene dal Nord Europa… e può assumere tutte le sembianze che
preferisce…” continuò Buffy.
“
Allora, quel maledetto Justin non può essere che Schlecht! E se è così.. la
regina che lui brama dev’essere… “
“
DAWN!” strillò lei, angosciata, precipitandosi a casa con lui nel minor tempo
possibile.
Si
sentirono sollevati quando la trovarono a casa, in camera sua.
“
Dawnie, sei qui, grazie a Dio! Ero così in pensiero…” esclamò Buffy,
abbracciandola, ma lei si separò subito, in modo piuttosto brusco.
“
E’ ovvio che sia qui, dove altro volete che sia? Che vi prende?” chiese lei,
mentre i due vampiri la osservavano preoccupati.
“
Dawn, dobbiamo parlare: Justin non è un ragazzo normale…” iniziò Spike.
“
Sì, è un vampiro, lo so già. Me l’ha rivelato lui alla festa di compleanno…” lo
anticipò la ragazzina.
“
Tu lo sapevi?!” ripeté lui, con la medesima espressione perplessa di Buffy.
“
Perché non ci hai informato?” domandò la bionda.
“
Perché sì!” sbuffò l’altra.
“
Dawn, non è solo un vampiro: è un potente malvagio pericoloso stregone…”
“
Che cosa? Ti sbagli: sa solo fare un po’ di magia… niente di serio…” lo difese
Dawn.
“
Dawnie, tu non capisci…” cercò di spiegarle Buffy.
“
No, * voi * non capite! Per questo non ve l’ho detto: solo perché avete
scoperto che è un vampiro adesso ce l’avete con lui, perché siete sicuri che
sia cattivo, crudele… Ma lui può cambiare, mi ha detto che lo farà, per me, e
io gli credo. Quindi, perché non potete credergli anche voi?” protestò
l’adolescente.
“
Briciola, lui sta mentendo, vuole soltanto..”
“
Chiudi il becco, Spike! Ma che diavolo credi? Che solo tu puoi voltare le
spalle al Male? Non illuderti poi tanto! Tu hai smesso di uccidere solo a causa
del chip che hai nel cervello; altrimenti mi avresti probabilmente tagliato la
gola alla prima occasione…” lo accusò lei.
“
Ma… Dawn , tu ti sei sempre fidata di me. Hai detto che siamo una famiglia…”
disse lui, ben sapendo che quella che aveva davanti agli occhi in quel momento
non era più la sua Briciola.
“
Sai che ti dico? Mi sono sbagliata, ma finalmente Justin mi ha aperto gli
occhi…”
“
Basta così, Dawn!Adesso stai esagerando, scusati subito..” la sgridò Buffy, ma
la sorella la interruppe.
“
Non t’azzardare nemmeno ad aprire bocca! Tu sei l’ultima persona che può
parlare, mi fai solo schifo: tu non hai fatto altro che disprezzarlo
violentemente, ma poi tutto ad un tratto ti ritrovi ad essere come lui e visto
che non hai più altra scelta, decidi di concedergli una chance.. ammettilo, non
lo avresti mai amato da umana!” sentenziò Dawn, acida come non mai.
“
Quindi, non venite qui a farmi la predica, e LASCIATEMI IN PACE!” urlò,
sbattendo loro la porta in faccia e chiudendola a due mandate.
“
Fidati: ha * davvero * bisogno di stare un po’ per conto suo adesso..” esclamò
Spike, portando Buffy giù in salotto.
“
Spike, mi dispiace così tanto…”
“
No, passerotto, non c’è n’è motivo..”
“
Sì che c’è, invece: Dawn ha ragione dopotutto… sono stata davvero stronza con
te, calpestando i tuoi sentimenti senza alcuna pietà…” confessò Buffy, con le
lacrime agli occhi.
“
… ma non prendere tutto ciò che ha detto lei troppo seriamente, perché io sono
sicura che ti avrei amato anche da umana, credimi!” continuò, temendo che lui
potesse abbandonarla da un momento all’altro.
Ma
lui si limitò ad accarezzarle i capelli, sorridendole dolcemente.
“
Hey, micetta, te l’ho già detto: smettila. Non sono avvilito o arrabbiato, e
cosa più importante, ti credo. Le parole di Dawn non mi hanno ferito
minimamente… “ la rassicurò lui.
“
Questo per due ragioni: per prima cosa, non è che io mi sia svegliato un bel
giorno tutto felice canticchiando ‘ Che bello, io amo la Cacciatrice! ‘ : ho
tentato di combattere i miei sentimenti, che credevo sbagliati, per tanto di
quel tempo… prima di capire che l’unica cosa davvero sbagliata era combatterli!
Quindi, non mi aspettavo di certo che dopo la mia dichiarazione tu corressi
subito fra le mie braccia, sorridente e confessandomi il tuo amore… anche se…
Hey, Cacciatrice, ce ne hai messo * piuttosto parecchio * di tempo per renderti
conto di quanto io sia adorabile!” spiegò lui, con un sorrisetto compiaciuto
nell’ultima parte.
Buffy
non ci pensava nemmeno a ribattere: Spike aveva pienamente ragione su ogni
punto, e lei glielo dimostrò con un intenso bacio.
“
Mm… e seconda cosa, Buffy, ma non ti sei accorta che non era nemmeno del tutto
in lei? Non dimenticare che quel bastardo può plagiare la sua mente, facendole
pensare e dire tutto quello che maledettamente più lo aggrada… e dobbiamo
fermarlo prima che sia troppo tardi. Almeno, finché è qui con noi, lei è al
sicuro…”
All’improvviso,
la loro attenzione fu catturata da un bagliore e da uno strano rumore che
proveniva dalla stanza di Dawn, ma soprattutto da un suo strillo.
In
un secondo erano già al piano di sopra, e senza pensarci buttarono giù la porta
e videro un portale aperto, dal quale uscì Schlecht/Justin, che si avvicinò a
Dawn, spaventata da quell’improvvisa apparizione.
La ragazza si trovava al centro della stanza,
all’altezza del letto, perfettamente equidistante sia da Spike e Buffy che da
Justin.
“
Chi diavolo sei tu, una volta per tutte?” domandò indietreggiando, voltandosi
dalla parte di Buffy e Spike.
“
Allora, avevate ragione voi, lui è un..”
“
Sì, Dawn, è vero: sono uno stregone, ma non cambia certo quello che provo per
te. Io posso cambiare per te, abbi fiducia in me!” la chiamò Justin e lei andò
verso di lui.
“
Ti sta solo ingannando: è malvagio e non ha nessun’intenzione di cambiare,
stagli lontano, torna qui…” le consigliò Buffy, allargando le braccia per
accoglierla.
Lei
stava per andare, ma si sentì presa per un polso.
“
No Dawn, stanno solo tentando di separarci, perché loro non vogliono che tu sia
felice assieme a me…” replicò Justin, tirandola sé.
“
Già, loro non desiderano la mia felicità..”
“
Briciola, non devi ascoltarlo, noi
vogliamo il meglio per te, noi ti vogliamo bene…” esclamò Spike,
cercando di raggiungere Dawn, per strapparla dalle grinfie di quello stregone,
ma fu scaraventato indietro da un’invisibile barriera che Justin aveva eretto.
“
Che cosa gli hai fatto?” chiese la ragazza allarmata, separandosi da lui.
“
No, Dawn, non preoccuparti, sta bene. Lui stava solo tentando di dividerci, ma
tu non vuoi, tu hai bisogno di me, ricordi? “
“
M.M.M. si è scordato di dirmi che questo qui poteva anche aprire portali e
innalzare barriere a piacimento…” borbottò Spike rialzandosi.
“
Io sono l’unico che ti ama, l’unico che ci tiene a te…” le ripeté Justin,
guardandola negli occhi.
“
No, Dawnie, non lo fare!” l’avvisò Buffy, e dimentica della barriera, si lanciò
verso di loro, seguendo la stessa sorte del suo Sire.
Si
rialzò subito, cercando insieme a lui di distogliere Dawn , ma ormai lei non li
guardava nemmeno più.
“
Hai ragione, a loro non importa, a
nessuno importa… portami via con te!” disse lei, abbracciandosi a lui.
“
NO, DAWN!” gridò Buffy, ma ormai era troppo tardi, perché li videro saltare nel
portale e sparire nel nulla.
Buffy
si accasciò sul pavimento, priva di forze, impietrita, con uno sguardo che non
lasciava trasparire nessuna emozione.
Spike
ricordava bene quello sguardo vuoto.
Era
lo stesso che aveva visto in lei quando Glory aveva rapito Dawn.
Ma
il vampiro non poteva permettere che le conseguenze di quell’episodio si
ripetessero.
Prese
per le spalle Buffy e la scrollò con forza.
“
Buffy, Buffy! Andiamo, amore, reagisci! Non è finita, possiamo ancora salvarla,
devi crederci! Coraggio, non ti posso vedere così, tu sei la Cacciatrice, la
mia Cacciatrice, devi combattere!” esclamò, senza smettere di scuoterla e
finalmente lei sembrò riprendersi, anche se era ancora parecchio scossa.
“
Ma Spike… non sappiamo nemmeno dove possano essere andati, potrebbe essere una
cripta, ma al Cimitero ce ne sono così tante, come facciamo a trovarli?” le
fece notare lei, al culmine della disperazione, mentre lui l’aiutava a
rialzarsi.
“
Io so chi può aiutarci, andiamo, non c’è tempo da perdere!”
PARTE
15
Willow
si svegliò di soprassalto, sentendo un incessante bussare alla porta.
Guardò
l’orologio: segnava l’una e venti del mattino: una visita di cortesia non era
di certo.
Aprì
la porta e si ritrovò davanti Buffy e Spike trafelati.
Per
di più, la sua amica sembrava in preda all’ansia più totale.
“
Justin… Schlecht.. Dawn… scomparsa…”
Willow
la guardò preoccupata, ma senza capire, allo stesso modo di Tara, che aveva
raggiunto la sua ragazza, svegliata anche lei dal rumore.
Per
fortuna, c’era Spike a fare da interprete a quel parlare sconclusionato della sua amata.
“
Abbiamo scoperto che Schlecht in realtà è Justin, sapete, il nuovo compagno di
classe di Dawn. Abbiamo cercato di avvertirla, ma lei ha reagito male e non ci
ha creduto. Poi all’improvviso si è aperto un portale nella sua camera ed è
apparso Justin e lei ha scelto di sua spontanea volontà di andare via con lui,
beh, non è poi così spontanea, visto che quel maledetto bastardo le sta
soggiogando la mente…” cercò di riassumere il biondo nel più breve tempo
possibile, mentre Buffy, che iniziava a riprendersi, si limitò ad annuire ad
ogni frase del suo Sire.
“
Oh, mio Dio! E’ terribile!” esclamarono le due streghe all’unisono.
“
Già, ma non abbiamo il tempo di disperarci, non c’è un secondo da perdere: tu
devi aiutarci!”
“
Come?” gli domandò la rossa.
“
Non ricordi? Quando Buffy è fuggita dopo avervi detto che l’avevate tolta dal
Paradiso, tu hai fatto quell’incantesimo per trovarla…” le ricordò Spike.
“
Ha ragione, tesoro!” le disse Tara.
“
Ci sono! Vuoi che lei faccia lo stesso incantesimo su di voi per ritrovare
Dawn…” continuò, rivolta al vampiro.
“
Sei sveglia, streghetta!” le sorrise lui, facendola inconsapevolmente
arrossire.
“
Ok, posso farlo, non preoccupatevi!” rassicurò loro Willow.
“
Basta che vi abbracciate e..” li istruì, ma si bloccò subito, vedendo ciò che
stavano facendo.
“
C’è una quasi tragedia in corso, e voi due riuscite anche a trovare il tempo
per le smancerie? Ho detto ‘ abbracciatevi ‘ ma intendevo ognuno abbracci se
stesso, non fra di voi! Spike, non ti ricordi cosa ho fatto io quella volta?”
li rimproverò la rossa e i due si staccarono.
“
Hai ragione, Rossa!” disse, chiudendo gli occhi e abbracciando se stesso.
Buffy
non fece altro che imitare le sue azioni.
“
PORTALI LA ’/ DOVE LEI STA!” esclamò Willow e i due sparirono in una nuvola di
fumo blu.
“
Ora non ci resta che pregare!” mormorò Tara, abbracciando Willow.
*************************************************
Dawn
se ne stava seduta su quello che aveva tutta l’aria di essere un trono, in una
specie di castello decadente, probabilmente situato in una radura sperduta di
Sunnydale.
Justin
le sorrideva, seduto su un trono più grande.
“
Mi domando ancora perché tu mi abbia fatto indossare questo vestito!” disse
lei, osservandosi in quel lungo abito nero.
Lui
stava per risponderle, quando entrambi videro apparire dal nulla una nuvola di
fumo blu, dalla quale scaturirono Spike e Buffy.
“
Ma come diavolo..” esclamò lo stregone, alzandosi.
“
Che c’è, maghetto da quattro soldi? Credi di essere il solo a conoscere la
magia?” lo prese in giro Buffy, tornata quella di sempre, soprattutto dopo
avere visto che la sorella stava bene.
Era
questo il punto: Dawn aveva davvero l’aria di stare bene: troppo bene.
“
Buffy, Spike, che accidenti ci fate qui? Andatevene!” sbottò Dawn.
“
Noi non ci muoviamo da qui finché tu non torni indietro con noi!” affermò Spike
con risolutezza, prima di lanciarsi su Justin ed iniziare un’estenuante lotta
in cui sembrava avere la meglio.
“
Non esiste maledetta magia per resistere ai miei calci!” disse, sferrandogli un
micidiale calcio in faccia, che lo alzò in aria e lo mandò a sbattere contro a
un muro.
Nel
frattempo, Buffy si era avvicinata a Dawn , prendendola per mano e portandola
verso l’uscita, ma la ragazzina fece resistenza.
“
Buffy, lasciami, io voglio stare qui!” esclamò lei.
“
Dawnie, adesso sei sotto la sua influenza, e prima ti porto via da questo posto
meglio sarà!”
“
DAWN, NON ASCOLTARLA! Lei ti sta soltanto ingannando!” urlò Justin, liberandosi
dalla presa di Spike.
“
Solo con me puoi essere felice!” continuò, prima che il vampiro ossigenato
ritornasse all’attacco.
“
Dawn, tu non sai quali sono le sue reali intenzioni, corriamo via, prima che
sia troppo tardi!” la esortò nuovamente la sorella.
“
No! Io.. io.. non lo so..” ribattè l’adolescente, ma non più sicura e fredda
come prima.
Il
fatto che Justin stesse combattendo contro Spike lo distraeva dal controllo
mentale della ragazza.
Ma
purtroppo se ne accorse anche lo stregone e decise di ricorrere alle maniere
pesanti.
Con
la sola forza del pensiero sbattè violentemente il suo rivale contro una
parete.
Spike
risentì poco o niente di quel colpo che
avrebbe sicuramente spappolato la spina dorsale di un qualunque comune essere
umano.
“
E così, sarebbe tutta qui la tua cosiddetta potenza?” lo derise lui,
raggiungendo l’uscita del castello con Buffy e Dawn.
Ma
sia lui che la sua Childe si sentirono spinti indietro da una forza misteriosa.
“
Voi due, FERMI!” tuonò Justin e i due si ritrovarono immobilizzati, incapaci di
muoversi anche di un solo passo o di spostare un braccio o una gamba.
“
Non posso .. muovermi!” esclamò Buffy, costatando che parlare era ancora
un’attività che le riusciva.
“
Neanch’io.. quel bastardo, non potevo immaginare che fosse capace anche di
questo!”
“
Certo che anche tu, Spike, dovevi proprio provocarlo?” gli rimproverò Buffy.
“
Per l’inferno maledetto, che ne sapevo? Comincio a pensare che Angel mi abbia
tenuto nascoste alcune cosuccie per ripicca!” brontolò Spike, alzando gli
occhi, visto che questa cosa poteva ancora farla.
“
Che diavolo hai fatto a loro?” sbottò Dawn, andando verso Justin, ma lui la
prese per le spalle.
“
Piccola, va tutto bene!” disse lui, baciandola.
Inizialmente
lei cercò di opporsi, ma poi gli si abbandonò, ricambiando il bacio.
Lui
la rimise a sedere, rivolgendosi ai due vampiri immobilizzati, che non potevano
fare altro che restare a guardare.
“
Visto? Avete perso questa guerra: lei sarà la mia regina!”
PARTE
16
“
Regina?!” aggrottò le sopracciglia Dawn.
“
Sì, mia cara, non sarò io a cambiare per te, sarai tu a farlo per me. E’ solo
questione di tempo: ho calcolato tutto!” le rivelò lui.
“
Ma prima, c’è da eliminare la Cacciatrice!” aggiunse con un malvagio ghigno.
“
A causa dell’energia dentro di te, credevo all’inizio che fossi tu la
Cacciatrice, e sarebbe stato perfetto: avrei avuto la mia regina, eliminando la
Cacciatrice in lei in un solo colpo.”
< A causa della mia energia? > pensò Dawn,
confusa.
“
.. invece non eri tu.. e comunque, la cosa più importante è l’energia che
emani, non so da dove provenga ma non mi interessa, tu hai un potere che
nemmeno puoi immaginare, ecco perché voglio te: con la mia magia e con la tua
grande energia noi saremo inarrestabili!” continuò Justin.
< La mia energia…> si ripeté la ragazzina.
Lo
stregone si avvicinò a Buffy, e se solo gli sguardi avessero potuto uccidere,
quello di Spike lo avrebbe eliminato in un istante.
“
In più, ho dimenticato di dirtelo, Cacciatrice…”
“
…sarà così divertente vedervi morire proprio per mano della tua stessa
sorella!” concluse lui, scoppiando in una diabolica risata.
Si
rivolse nuovamente a Dawn.
“
Amore, sarà meraviglioso: io e te che distruggiamo tutto e tutti, prendendo il
controllo dell’intero mondo, tu..”
“
Dawnie, tu sei più forte di lui, combatti il controllo che ha su di te…”
“
Briciola, ricorda: noi siamo una famiglia… e i componenti di una famiglia non
si uccidono l’uno con l’altro..” aggiunse Spike, non potendo fare a meno di
pensare quanto quel discorso lo rimandasse alle tiritere di Drusilla.
“
Zitti, non c’è niente che possiate fare ormai: lei sarà mia per l’eternità!” li
ammonì Justin, accarezzando una guancia di Dawn.
“
Perché tu lo vuoi, tu vuoi avere il potere, tu vuoi la vendetta, vuoi dominare
con me.. per sempre…” le sussurrò.
“
Sì, io voglio il potere… con te.. per sempre..” ripeté lei, tirandolo a sé per
baciarlo con un’insolita passione, sotto gli occhi sbalorditi di Spike e Buffy,
che non vedevano più via d’uscita da quell’incubo.
“
… ma prima, c’è qualcosa che devo fare… così come tu desideri…” disse lei,
staccandosi da lui, ma rimanendo abbracciata.
“
Voglio ucciderli per te… una volta che saranno polvere nessuno riuscirà a
separarci…” continuò lei, accarezzandogli il viso.
“…
così poi tu potrai farmi diventare come te… darmi il potere… e noi governeremo
insieme, annientando questo mondo dove a nessuno importa di niente.. “ spiegò lei, con un perfido sorriso.
“
Dawn, nooo! Tu sei più forte…” tentò di farla rinsavire un’ultima volta Buffy,
ma la sorella la mise a tacere bruscamente.
“
Zitta, io ti detesto!”
Poi
si rivolse di nuovo a Justin, sorridendogli.
“
E tu, amore, dammi un paletto: prima li elimino, meglio sarà!” commentò,
stringendosi a lui.
Lui
le sorrise in risposta, materializzando dal nulla un paletto.
“
Tieni, amore, divertiti!” esclamò, consegnandoglielo.
“
Ci puoi scommettere!” sorrise lei, avvicinandoglisi di nuovo e tirandolo a sé.
“
Un altro bacio, prima, però..” mormorò, baciandolo con irruenza.
“
Tu sei potente..” gli disse tra i baci, accarezzandogli le spalle con una mano.
“…
tu sei uno stregone invincibile…” continuò, accarezzandogli il petto, tenendo
ben stretto il paletto nell’altra mano.
“
… ma prima di tutto…. Tu sei un vampiro!” aggiunse, spingendogli decisa il
paletto nel cuore, prima che lui si potesse scansare o difendere.
“
NOOOOOO! Non può essere, tu non puoi..” ma non riuscì a terminare la frase,
perché di lui non restò che un mucchietto di polvere.
Nel
medesimo istante, l’incantesimo che immobilizzava Buffy e Spike svanì, ma i due
restarono comunque impietriti a guardarla
senza parlare.
“
Fa’ credere al nemico che può ottenere facilmente ciò che vuole, e * poi *
affonda il colpo quando meno se l’aspetta. Avevi ragione, Spike, è davvero una
strategia maledettamente brillante!Visto? Direi che ho imparato la lezione,
no?” sorrise Dawn, gettando a terra il paletto.
“
Intendi.. dire che… stavi solo facendo finta? Per l’Inferno Maledetto!
Briciola, io ero sicuro che tu fossi sotto la sua influenza…”
“
Credimi, lo ero sul serio. Ma quando siete venuti qui e tu, Spike, hai
combattuto contro di lui… penso che ciò l’abbia indebolito un po’, così come ha
fatto l’incantesimo che vi ha lanciato per tenervi fermi… Così, quando è
tornato da me, dicendomi quelle cose, non funzionava più del tutto come prima..
e io ho solo deciso di stare al gioco.. e grazie al cielo, non se n’è
accorto..” spiegò lei.
“
Ragazza mia, hai un futuro come attrice, non c’è che dire! Ma, Dawnie, tu non
lo amavi?” le chiese Buffy. Dopotutto, lei ne sapeva qualcosa dei sacrifici per
amore…
“
Amarlo?! No! Lui controllava la mia mente, tutto qua. Certo, appena l’ho visto
per la prima volta ho pensato che era bellissimo… che mi sarebbe piaciuto
uscire con lui, magari flirtare un po’.. ma nient’altro. Non era amore, al
contrario, io l’ho davvero odiato con tutte le mie forze quando ha detto, più
di una volta, che mi voleva solo per la mia energia, e credo proprio che quello
sia stato l’esatto momento in cui mi sono liberata completamente del suo
influsso. Grazie alla mia buona stella, non mi sono azzardata a dirgli che sono
la Chiave. Voglio dire, posso capire il detto ‘ L’importante è essere belli
dentro ‘, ma qui si esagera!” sbottò lei, facendo ridere i due vampiri.
“
E non ho mai potuto soffrire chi fa progetti a lungo termine, specialmente
quando riguardano il mio futuro: chi se ne frega del dominio del mondo? Io
voglio solo prendere il mio diploma, andare al College… oops, scusa, Buffy…”
disse la ragazzina quando si rese conto che sua sorella queste cose non le
poteva più fare.
“
Scusa per cosa? Dawnie, io sto più che bene dove sono ora…” le rispose la
sorella, sorridendo al suo amato Sire.
“
.. e poi, il ruolo della studentessa non ha mai fatto per me…” aggiunse.
Dawn
le sorrise, ma poi si rattristò tutto d’un tratto, scoppiando a piangere.
“
Oh, Buffy, Spike, sono stata così orribile con voi, vi ho detto cose atroci..
mi domando solo perché vi siate dati tanto disturbo a salvarmi … io non me lo
merito, tanto meno merito il vostro perdono…” disse lei, tra i singhiozzi.
“
E infatti, noi non ti abbiamo perdonato…” la informò Spike e lei spalancò gli
occhi arrossati dal pianto, sconvolta da quella notizia, ma lo vide
immediatamente sorriderle un attimo dopo.
“…
per la semplice ragione che non c’è niente da perdonare…” le assicurò,
accarezzandole i capelli.
“
Abbiamo capito che non era la vera te a parlarci…” le sorrise Buffy,
abbracciandola finché non la sentì smettere di singhiozzare e la vide
asciugarsi le lacrime, tirando su col naso.
“
Forse, ancora non te ne sei resa conto, ma.. tu hai ucciso Schlecht, uno
dei più potenti stregoni del mondo;
intere generazioni di streghe e Cacciatrici hanno fallito, prima di te..” si
complimentò la sorella.
“
Sarà stato anche forte, potente e tutto, ma non abbastanza intelligente da
capire che è bene non fidarsi * mai *
di una donna, soprattutto di una offesa nel suo amor proprio!” sorrise la
ragazzina.
“
E comunque, * noi * l’abbiamo sconfitto, perché senza il vostro aiuto non sarei
mai stata in grado di fare nulla: se voi non l’aveste distratto, indebolendolo
temporaneamente … io sarei stata sotto il suo completo controllo… mi avrebbe
portato nel suo mondo e … no, non ci voglio nemmeno pensare alle conseguenze!”
spiegò l’adolescente.
“
D’altro canto, questa brutta esperienza ha anche i suoi lati positivi…”
aggiunse, sconcertando i due biondi.
“
… ho anche ottenuto un nuovo vestito!” esultò, volteggiando nel suo elegante
abito nero.
“
E non era nemmeno così difficile fingere e baciarlo: il tipetto era un
bocconcino coi fiocchi!” concluse, con un sorriso furbetto.
“
Sai che ti dico? Lui era bello solo perché ha maledettamente scelto di essere
bello!” le fece notare Spike.
“
Che intendi dire?” aggrottò le sopracciglia Dawn.
“
Che quello non era il suo vero aspetto: senza la magia lui assomiglia più a …
hai presente il Maestro che c’era prima che io arrivassi qui?” continuò lui, e
Dawn dalla perplessità passò gradatamente al disgusto più totale.
“
Eeeeeeeeeeeeeeewwwww! Vuoi dire che ero convinta di stare con Brad Pitt , e
invece era Freddy Krueger ?!”
“
Non avrei saputo spiegarlo meglio io stesso!” annuì lui.
“
Doppio Eeeeeeeeeeeeeeewwwww! “ ripeté lei, continuando a sfregarsi la bocca col
palmo della mano, al limite dell’isterismo.
“
Dai, Dawnie, almeno hai avuto a che fare solo col lato ‘ Brad Pitt ‘ …” la
consolò Buffy.
“
Beh, dimentichiamoci tutto e torniamocene a casa! Non è la prima volta che vedo
questo castello… so la strada che dobbiamo prendere e sono solo le tre e mezza
del mattino, c’è ancora tempo prima dell’alba, quindi, andiamo!” le incitò
Spike, uscendo finalmente da quel castello decadente.
“
Dannazione! Ora mi devo trovare un altro accompagnatore al ricevimento di nozze
di Xander e Anya!” esclamò Dawn, per la strada.
“
Andiamo, Briciola, non dirmi che una così bella ragazza come te non ha uno
stuolo di bell’imbusti ai suoi piedi…” commentò Spike, facendola arrossire non
poco.
“
Beh, ci sarebbe Brian… è così carino!” ammise lei, gongolando.
“
Brian?” s’interessò Buffy.
“
Già, non è in classe con me, è due anni più grande; ma Janice mi ha detto che
Emma le ha detto che Nicholas le ha detto che
Sarah gli ha detto che James le ha detto che David gli ha detto che io
piaccio parecchio a Brian..” spiegò la teen ager, mentre i due biondi si erano
persi alla terza persona nominata.
“
Sapete, quel ragazzo è un vero mostro..” continuò Dawn.
“
UN ALTRO?!” esclamarono Buffy e Spike in coro, preoccupati.
“
… col pallone! E’ capitano della squadra di Football!” rise la ragazzina,
facendo tirare ai due vampiri un lungo respiro di sollievo del quale nemmeno
avevano più la necessità.
PARTE
17
Giunse
la fatidica Domenica, e ciascuno era intento nei preparativi.
Willow
era nella stanza di Buffy e si stava guardando allo specchio.
“
Buffy, è orribile. O mio dio, Buffy. Guarda le sue maniche!”
Buffy
si limitò ad annuire, e per una volta fu felice di non poter più vedere la sua
immagine riflessa, perché ciò che avrebbe visto non le sarebbe piaciuto.
“
Non riesco ancora a capire perché diavolo anche io devo indossarlo! Sono la
testimone, dovrei differenziarmi dalle damigelle!” borbottò, osservandosi
nell’inguardabile vestito di un verde oltraggioso ai limiti dell’impossibile
che, come Willow, Tara Dawn, e anche
Halfreck immancabilmente, indossava e
che emanava bagliori e luccichii da qualsiasi punto lo si guardasse.
All’improvviso,
l’intera stanza fu rischiarata da un lampo, subito seguito da un roboante
tuono, mentre la pioggia continuava a scendere inesorabile.
“
Hey, si direbbe che il cugino di Anya sia stato di parola!” commentò Buffy, per
poi ritornare ad auto-commiserarsi assieme all’amica per i loro atroci abiti da
cerimonia.
“
E infatti il tuo è un po’ diverso: almeno il tuo ha le maniche corte… meno
stoffa infernale da mostrare..” contestò Willow, in quanto il suo e quello
delle altre damigelle aveva le maniche a tre quarti, ma tutti e due i modelli
presentavano lo stesso orrido rigonfiamento sulle spalle.
“
E io che mi lamentavo della divisa del Double Meat!” si lagnò un’altra volta la
bionda.
“
E pensare che a Dawn piace questo
orrore, è pazzesco! Beh, forse se lo chiedo ad Anya posso ancora optare per
quell’altra tradizione col sangue, le larve e la tela di sacco…” commentò
Willow, mentre Buffy si allacciava al collo il ciondolo che le aveva regalato
Spike, approfittando del fatto che i capelli erano raccolti, in modo da
metterlo bene in vista.
Visto
che l’abbigliamento lasciava parecchio a desiderare, almeno cercava di
rimediare con gli accessori.
“
Voglio dire, è stata un Demone della Vendetta per migliaia di anni.. dovrebbe
conoscere tutti i rituali più belli..” continuò la rossa, facendo una faccia
poco convinta.
“
Che cosa pensava?”
“
Beh, credo che probabilmente lei sia troppo stressata per pensare, adesso come
adesso. Coi parenti di Xander e tutti i suoi demoni..”
“
Oh mio dio, ieri notte, quella cena di prova. Era come uno zoo, senza le buone
maniere da tavola. E scommetto che la situazione sia peggiorata quando ce ne
siamo andate!” aggiunse Willow.
“
Davvero non riesco a credere che tutti si siano bevuti quella storia che la
gente di Anya sia un gruppo di fenomeni da circo. Hai visto il tipo coi
tentacoli? E quello chi dovrebbe essere?” cambiò argomento Buffy.
“
E la famiglia di Xander, allora? Hai visto quanto bevono ?”
“
Per l’inferno maledetto se l’ho visto: il signor Harris mi ha vomitato nella
borsetta!” sbottò la bionda con una faccia disgustata, così come quella della
rossa.
“
Ad ogni modo, Buffy, sai, credo che tu stia passando un po’ troppo tempo con
Spike!” notò Willow, sentendo la sua ultima esclamazione.
“
Hai maledettamente ragione, Will. A proposito, chissà come se la sta cavando
lui col ‘ mondo Harris ‘ mischiato alla gente di Anya… Qualcosa mi dice che non
se la sta passando meglio di noi…” commentò Buffy pensierosa, mentre fuori
risuonava un altro potente tuono.
*****************************************
“
Hai visto i miei gemelli, zio Rory?” domandò Xander, nei pressi della sua
cucina, con addosso la camicia da cerimonia, solo parzialmente abbottonata, e
dei pantaloni neri.
Spike
se ne stava in un angolo ad osservare annoiato l’intera scena, chiedendosi
quando quel tizio in accappatoio, boxer e nient’altro, che da quanto aveva
capito era lo zio di Xander, avrebbe smesso di torturare quella povera macchina
del caffé.
“
Quei piccoli aggeggi di metallo, che tengono assieme le mie maniche?” continuò
Xander, alzando le mani per far capire quale fosse il problema che lo
affliggeva.
“
Ah, tu non ne hai bisogno. Quello che davvero vuoi è il velcro. Ti ho mai detto
di come quella sia stata una mia trovata?”
Ad
un tratto, un demone si fece strada, dando una pacca sulla spalla di Xander in
segno di solidarietà.
Sarebbe
sembrato abbastanza normale, se non fosse stato per la sua faccia verrucosa.
“
Hey!” lo salutò.
“
Hey!” rispose Xander, che ormai non si stupiva più di niente.
“
Come ti senti?”
“
Bene!”
Spike
si allontanò, prima di venire coinvolto, entrando in un’altra stanza.
Xander
rientrò in cucina, trovando ancora suo zio alle prese con la macchina del
caffé.
“
Rory? Che ci fai ancora qui?”
“
Beh, sto cercando di farmi un Irish Coffee, ma questa stupida cosa è andata in
tilt!” commentò l’uomo, piegato sulla machina, toccandola un po’ ovunque.
“
Uh! Sta attento, la spina è ancora inserita!”
Nemmeno
il tempo di avvisarlo, che vide suo zio agitarsi in preda ad una scossa.
Xander
si sporse in avanti, staccando la spina, e le convulsioni dell’uomo sparirono.
Il
futuro sposo alzò gli occhi esasperato, cercando di recarsi nella sua stanza,
ma la porta si aprì ed entrarono i suoi genitori.
“
Whooo!” esclamò sua mamma, visibilmente allegra, sventolando a tutti la mano in
segno di saluto.
“
Xander, ancora non sei pronto?” sbottò il padre, guardando l’orologio e facendo
alzare un’altra volta gli occhi al moro.
“
Guardate i miei capelli..” commentò la madre, guardandosi in uno specchietto.
“
Naturalmente suppongo che non importi: a dire il vero non apparirò in nessuna
delle foto!”
“
Ci sarai nelle foto, mamma!” le assicurò, al limite della sopportazione.
Approfittando
di un generale momento di distrazione, sgattaiolò velocemente nella sua stanza,
credendo di essere solo.
“
Per l’inferno maledetto, chi ha inventato la tradizione che il testimone deve
stare con lo sposo anche nei preparativi? Non potevo semplicemente aspettarti
alla Cerimonia?” sbottò Spike, che si era rifugiato nella stessa stanza.
“
Anya ha la mania delle tradizioni, non è colpa mia! Ad ogni modo, stai cercando
anche tu di nasconderti da loro?” disse Xander chiudendo la porta a chiave, per
avere almeno un attimo di pace.
“
Hey, Moccioso, se hai bisogno di startene un po’ da solo, me ne vado..”
commentò, avvicinandosi alla porta, ma senza troppa voglia di aprirla.
“
Forse… se corro maledettamente veloce.. riesco a lasciare questo maledetto
appartamento senza incontrare nessuno…” borbottò, girando la chiave.
“
Rimani se vuoi, non importa. Sai, fra tutte le persone che ho attorno adesso,
tu sei quella che sopporto di più, e questo dice già tutto!” ammise il ragazzo,
sedendosi sul letto e massaggiandosi le tempie.
“
Oh, amico, sono lusingato!” esclamò il biondo con una notevole nota di
sarcasmo, non volendo dargli a vedere quanto fosse rimasto colpito, non tanto
da ciò che aveva detto, ma dal fatto che, magari senza neanche accorgersene,
l’aveva definito ‘ persona ‘.
“
E comunque, tieni!” aggiunse lanciandogli i tanto agognati gemelli.
“
Dio ti benedica!” esclamò il ragazzo, mettendoseli.
“
Hey, Vampiro, qui! Magari sei malato: è maledettamente possibile, considerando
tutta la gente irritante che ti circonda… anche se sono piuttosto divertenti…”
“
Divertenti?! Se solo tu non avessi quel chip, te li avrei già dati tutti in
pasto! E pensa che uno si stava anche fulminando per conto suo… ma purtroppo ho
avuto la grandiosa idea di salvarlo!” sbottò il moro, facendo sorridere il
biondo ossigenato.
“
Ripeto: tu devi essere seriamente malato!”
“
Ad ogni modo, dove?” cambiò argomento Xander, indicandogli i gemelli.
“
I gemelli hanno a che fare con le camicie, le camicie hanno a che fare col
cassetto delle camicie… e indovina un po’? Stavano proprio nel cassetto delle
camicie! Non era così difficile.. si chiama ‘ libera associazione ’.. dovresti
usarla qualche volta, Moccioso!” si
divertì a prenderlo in giro Spike.
“
Ma immagino che tu sia così maledettamente eccitato oggi, che forse nemmeno ti
ricordi più come ti chiami! Se quella ragazza ti fa quest’effetto, beh, lei
dev’essere davvero speciale per te!” aggiunse, col sorriso di chi sa.
“
Ci puoi scommettere! E adesso, niente potrà impedire questo matrimonio!”
affermò il moro risoluto, uscendo dalla stanza, pronto ad affrontare quella
giornata piena di eventi.
********************************************
Anya
apparì sulla soglia della camera di Buffy, con addosso solo un accappatoio, ben
allacciato in vita.
Vedendo
le altre due, trattenne un respiro.
“
Oh!” esclamò, portandosi una mano alla bocca.
Willow
e Buffy si scambiarono uno sguardo, chiedendosi se Anya fosse compiaciuta o
terrorizzata.
“
Oooh!” sospirò la futura sposa.
“
Ragazze, siete così belle!” disse, andando loro incontro e abbracciandole
entrambe.
“
Questo è il giorno più felice della mia intera vita!” esultò, al culmine della
gioia, mentre le altre le sorridevano, felici per lei.
PARTE
18
Xander
e tutti gli altri ormai erano arrivati e Buffy andò subito incontro al suo
amico.
“
Ma guardati, sei un figurino, Mr. Tra-Poco-Sposato!” gli sorrise.
“
E vedo che indossi già la fascia per smoking, la cravatta a farfalla… Spike si
è preso gran cura di te, non è poi così male come testimone, vero?” continuò
lei, senza smettere di sorridere.
“
Già, è piuttosto bravo. E sai, senza la sua forza da vampiro non sarei mai
riuscito a mettermi su questa fascia!” gli sorrise lui.
Ad
un tratto, dagli occhi di Buffy cominciarono a scendere copiose le lacrime.
Xander
la guardò preoccupato.
“
Piangi. E’ per quella specie di vestito che Anya ha scelto per voi ragazze,
vero? Andiamo, non è poi così brutto: e comunque, tempo stasera e potrai
toglierlo e dimenticartelo per sempre!” commentò lui.
Buffy
sbuffò: si era dimenticata dell’orrore che indossava e lui glielo aveva appena
ricordato.
“
Oh, no…” rispose, asciugandosi le lacrime.
“
Belle. Lacrime belle. Significa che sono felice per te e Anya!” gli sorrise
lei.
“
Già, anch’io sono felice!” sorrise Xander.
******************************************************
Tara
stava cercando di abbottonare l’abito di Anya, mentre Willow si limitava a
guardare.
“
Vuoi che te lo tenga chiuso?” si propose di aiutarla.
Tara
accettò, così Willow si sporse in avanti per tenere i bordi del vestito chiusi.
“
Mi state almeno ascoltando, ragazze?” esclamò Anya, sistemandosi meglio la
maschera che aveva sugli occhi, un’altra delle sue tradizioni, probabilmente.
“
Ho bisogno di un commento, gente!” cercò di richiamare l’attenzione.
“
Scusa, ti prego, continua coi giuramenti…” disse Tara, sorridendo a Willow.
Anya
si schiarì la voce.
“
Io, Anya, prometto di amarti.. di tenerti in gran considerazione… di onorarti…
uh, ma non di obbedirti, naturalmente, perché è una cosa fuori dal tempo e misogina
e chi ti credi di essere? Un capitano di mare o qualcosa del genere?”
Tara
e Willow sorrisero divertite, lasciandosi scappare una risatina e scambiandosi
uno sguardo complice dietro le spalle di Anya.
Quest’ultima
si schiarì un’altra volta la voce.
“
Okay, blah, blah, blah, misogina, blah, blah. Comunque, mi affido a te.. uh,
con il mio cuore. Prenditi cura del mio cuore, lo farai, vero? Prenditene cura,
perché è tutto ciò che ho. E se me lo permetterai, anch’io mi prenderò cura del
tuo cuore.”
Stavolta
Willow e Tara, più che divertite furono intenerite.
“
Lo proteggerò e baderò a lui, come un gatto randagio. Aspetta, no, come un
piccolo sudicio gattino sperduto, che ha bisogno di una casa. No, non è nemmeno
questo…”
Tara
e Willow furono nuovamente divertite.
Tara
si schiarì la voce.
“
Uhmm… io credo che qui abbiamo finito. Fatti dare un’occhiata…”
Anya
si girò e le altre due arretrarono di un passo, l’una affianco all’altra.
Entrambe
la guardarono a bocca aperta.
“
Oh!” esclamò la strega bionda.
“
Wow. Sei adorabile. Davvero… adorabile!” disse Willow.
“
Grazie. Probabilmente è la vergogna dello spendere imprudentemente. Credete che
a Xander piacerà?” chiese Anya, ammirandosi sulla piccola piattaforma vicino
allo specchio, per poi girarsi nuovamente verso le due ragazze.
“
Oh, voglio vedere Xander adesso!” aggiunse.
“
Non puoi. Porta sfortuna se lo sposo vede la sposa con l’abito da cerimonia,
ricordi?” l’ammonì Willow.
“
Giusto. Non posso attenermi a tutte queste tradizioni ridicole così rigidamente.
E se io non indossassi nessun abito quando lo vedo?” ribattè Anya.
La
strega dai capelli rossi la guardò con aria di rimprovero.
“
Okay, niente sesso. Coccole?”
Willow
e Tara ridacchiarono ancora.
“
Okay, è solo che sono così eccitata e voglio condividerlo con il mio migliore
amico…” si giustificò, elettrizzata.
“
Starò con il mio migliore amico per sempre!”
***********************************************
Spike
se ne stava appoggiato a una colonna dell’ingresso, sperando che nessuno avesse
più bisogno di lui, almeno per dieci minuti.
Osservava
l’ennesima litigata fra i parenti di Xander e gli invitati di Anya.
Il
vampiro ossigenato ebbe qualche difficoltà nel riconoscere come la sua ragazza
la bionda avvolta in quella cosa verde, così fosforescente da fargli sospettare
che fosse radioattiva.
La
guardò stralunato, inclinando la testa da un lato, e Buffy se ne accorse.
Infatti,
appena lo vide aprir bocca non gli diede nemmeno il tempo di pronunciare una
parola.
“
Azzardati a fare una battutina sul mio vestito … e giuro che ti dissanguo!” lo
avvisò, puntandogli il dito contro.
Lui
la guardò in modo suggestivo.
“
Mm.. e ti aspetti che io veda * questa cosa * come una minaccia? Mi sa più di
una ricompensa…” disse, sollevando il sopracciglio con la cicatrice, ammiccante.
“
Uh, giusto. Allora, azzardati a fare una battutina sul mio vestito… e ti puoi
scordare il morso della buonanotte!”
“
Ouch. Colpo basso, passerotto!” ribattè lui, dimenticandosi tutto ad un tratto
l’intero repertorio di battute che aveva su quella brutta copia malriuscita di
un abito.
“
Così, sai già che è meglio se tieni la bocca chiusa: altrimenti, sarebbe una
punizione per entrambi… “ gli mise il broncio lei, dandogli un bacetto veloce,
prima di allontanarsi e occuparsi delle varie faccende, così come fece Spike.
Ma
quanti compiti avevano due testimoni di nozze?
**************************************************
Xander
se ne stava davanti alle porte dell’area principale, che erano chiuse.
Fece
una pausa, sistemandosi e tirando un lungo respiro.
Poi,
si accinse ad entrare. Bastò una sola persona che gli si avvicinò,
stringendogli la mano e congratulandosi, che tutti gli altri presenti fecero la
stessa cosa, qualcuno gli diede anche una pacca sulla spalla.
“
Alexander, ti rendi conto che l’usciere ci ha fatto sedere in terza fila?” gli
fece notare la signora Harris.
“
Mamma, sono certo che si tratta di un errore!” cercò d tranquillizzarla il
figlio.
Molti
altri invitanti gli si avvicinarono, e il ragazzo si sentì circondato.
Ad
un certo punto, un signore piuttosto anziano lo prese per un braccio.
“
Per favore, ho davvero bisogno di parlarti.”
Ma
con il chiasso che stava facendo l’assordante folla, il ragazzo riuscì a
malapena a sentirlo, prestandogli poca attenzione.
Ma
il vecchio si fece più insistente.
“
Per favore, ti prego, devi ascoltare…” disse, spingendo Xander da parte.
“
Tu mi devi ascoltare!”
Gli
altri erano troppo presi a parlare ( o meglio, a litigare!) fra di loro, per
accorgersi di quel che stava succedendo.
“
Tu non ti puoi sposare oggi, è un enorme errore!” lo mise in guardia quello
strano individuo.
“
Già, d’accordo. Grazie del consiglio,
zio… mi dai un aiutino?”
“
Zio?! Tu non mi riconosci, vero?” ribattè l’altro.
“
Mi spiace, io non..” si scusò Xander, un po’ imbarazzato.
“
Suona pazzesco, lo so, ma tu devi credermi…” continuò l’uomo anziano.
Xander
lo guardò perplesso.
“
Io sono Xander Harris. Sono te!” dichiarò l’altro.
Il
ragazzo lo fissò.
“
Che vuol dire che tu sei me?”
“
Io sono te. Sono te, dal futuro!” spiegò il vecchio.
“
Oh, dal futuro! Per un attimo ho creduto che tu fossi un pazzoide, ma ora che
vieni dal futuro!” commentò lo sposo, alquanto scettico, credendo di avere a
che fare con un malato di mente… che però in qualche modo gli assomigliava in
maniera inquietante.
“
Per favore, ascoltami. Ho trovato il modo di tornare indietro, per avvisarti,
per dirtelo..” continuò l’altro, iniziando ad agitarsi.
“
Hey, hey, calma, calma. Andrà tutto per il meglio….” disse il ragazzo, poi qualcosa
lo distrasse.
“
Brindisi!”
Era
l’inconfondibile voce di suo padre.
Xander
guardò dietro le sue spalle.
“
Giuro che ho detto a quell’uomo niente drink prima della cerimonia!” brontolò.
“
Brindisi!” ripeté il Signor Harris nell’angolo bar, stando in piedi e alzando
il bicchiere verso gli altri.
“
Un brindisi al clan degli Harris!” esclamò, bevendo tutto di un fiato.
“
Guarda, guarda. Posso provartelo…” riprese a parlare l’anziano, cercando di
riottenere l’attenzione di Xander, estraendo dalla tasca dei pantaloni una
piccola sfera violacea.
Il
padre di Xander continuava a sbiascicare frasi sconnesse, mentre tutti gli
altri invitati lo guardavano sempre più infastiditi.
“
Pensavo che avessi bisogno di convincimento. Vieni, seguimi!” continuò il
misterioso vecchio, riuscendo a portare Xander via con sé, dopo che
quest’ultimo ebbe rivolto un’altra occhiata sconsolata e delusa verso il padre,
ormai ubriaco.
Prima
che uno degli invitati reagisse alle offensive provocazioni dell’uomo, Buffy
gli apparì alle spalle, senza che lui quasi se ne accorgesse, afferrandolo per
un braccio e portandolo via in tempo.
“
Hey, ma cosa..” chiese l’uomo, confuso.
“
Dev’essere felice per Xander, nel suo specialissimo giorno una- volta- nella-
vita, uh, Signor Harris…” esclamò Buffy, iperallegra.
“
Che bella carrozzeria, che c’è sotto la capote? Rrowr!”
Spike
stava dall’altra parte della stanza, ma al sovrannaturale udito del super
possessivo vampiro quella frase non sfuggì.
“
Sa, potrei usare una forte tazza di caffé. Hey, prendiamone una anche per lei,
che ne dice?” continuò Buffy, ignorando le sue squallide avances.
“
Tu possedevi una borsetta quadrata rosa?” le domandò lui.
Buffy
perse il suo entusiasmo di colpo.
“
La possedevo..” sospirò, intristendosi al ricordo della sua borsetta preferita,
mentre proseguiva con lui.
Spike
stava dietro una colonna, osservando attentamente la sua amata allontanarsi.
“
Pensavo così. Hey, che ne dici se sgattaioliamo nello stanzino sul retro, e ti
mostro il mio…”
L’uomo
non capì cos’era successo: un secondo prima era a braccetto con Buffy e il
secondo dopo di lei non c’era più traccia, mentre al suo posto c’era uno Spike
che lo trascinava per un braccio dalla parte opposta, in modo tutt’altro che
gentile.
“
Tu prova solo a finire quella frase e io ti garantisco che non avrai più un
maledetto niente da mostrare!” lo minacciò ringhiando, portandolo via, mentre
l’uomo, che vedendo un flash di luce
color ambra negli occhi del biondo aveva capito che era meglio tacere, si
chiedeva chi fosse quel ragazzo e come diavolo avesse fatto a sentirli.
PARTE
19
***********************************************
Anya
aveva tirato su i capelli per raccoglierli nel velo.
“
Io, Anya, prometto di onorarti .. Eeew, no, niente onorarti. Io prometto…”
Tara
sedeva sul divano vicino, osservandola un po’ annoiata.
“…
di fare sesso con te ogni volta che * io * voglio, e.. uh…” continuò, scendendo
dalla piattaforma.
“
… mi impegno ad essere la tua amica, la tua moglie, la tua confidente, e la tua
serva del sesso..”
“
Uh? Serva del sesso?” aggrottò le sopracciglia Tara.
“
Si, perché?”
“
Uhmm.. non sono sicura che dovresti dire ‘ serva del sesso ‘ nei tuoi voti..”
“Uh”
Intanto,
nella stanza principale, la piccola orchestra cominciò a suonare. Anche Anya
sentì la musica, e si elettrizzò.
“
Musica. Stanno suonando la musica. Ci siamo!” sorrise, ancora più eccitata.
La
porta si aprì e Buffy mise dentro la testa.
“
Pronta ad andare ?” chiese alla sposa, ma prima che lei potesse rispondere,
qualcuno la tirò dentro la sala, nuovamente.
Buffy
richiuse la porta e guardò Willow, quella che l’aveva tirata via.
“
E’ andato via. Xander è sparito!” le annunciò agitatissima e Buffy si allarmò.
“
Cosa? Xander se ne è andato via?” ripeté ansiosa, cercando di non urlare per
non farsi sentire da Anya.
“
Co.. cosa facciamo?” continuò.
“
Vado a cercarlo… Lo troverò..” affermò Willow, ma era la prima a dubitarne.
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Nelle
vicinanze, Dawn stava conversando piacevolmente con un demone, più o meno un
suo coetaneo, che appariva abbastanza normale, a parte i due cornini che gli
spuntavano dalla fronte.
“
La mia famiglia è peggio!” dichiarò lui, tenendo in mano un drink analcolico
alla frutta, così come Dawn.
La ragazza scosse la testa.
“
Non esiste. La mia è così incasinata
che non ne hai un’idea!” ribattè lei.
“
No. Aspetta solo che mia mamma si metta a ballare al ricevimento, okay, e poi
dimmi chi è incasinato!” insistette il ragazzo e Dawn rise di gusto.
“
Credo che siano un po’ tutti incasinati!” commentò, bevendo il suo drink.
“
Già, ognuno qui è parecchio stupido!” annuì il ragazzo.
“
Hey, Briciola, che fine ha fatto il tuo cavaliere?” esclamò Spike,
avvicinandosi.
A
lei quell’intromissione un po’ dispiaceva: avrebbe preferito rimaner sola col
demone teen ager.
“
Intendi dire Brian? Oh dio, quel ragazzo è così pieno di sé.. e così noioso:
tutto quello che sa fare è parlare di football, per tutto il tempo! Quindi,
all’ennesima partita che mi ha descritto in ogni minimo particolare, l’ho
abbandonato. Magari puoi trovarlo davanti al più grande specchio della sala,
intento ad ammirarsi in santa pace!” spiegò Dawn, sbuffando.
“
Ad ogni modo, sembra che io abbia trovato un migliore cavaliere!” aggiunse,
sorridendo al giovane demone.
Spike
si limitò a dare al ragazzo il suo sguardo alla ‘ bada- a – ciò – che – fai –
con – lei ‘ , per poi rivolgersi nuovamente a Dawn.
“
Vedo che i preparativi vanno per le lunghe, quindi me ne esco fuori a fare una
passeggiata, magari anche a fumare un po’. Torno subito, ragazzi!” li salutò,
uscendo.
Dawn
e il ragazzino demone gettarono uno sguardo alla sala principale, dove gli
ospiti sembravano sempre più irrequieti e Buffy non sapeva più che inventarsi
per intrattenerli, dopo aver comunicato loro il ritardo.
In
quel momento si stava improvvisando giocoliera… e con un discreto successo.
“
Accidenti, perché tutta questa attesa, a proposito?” chiese il ragazzo, un po’
spazientito.
“
Sai tenere un segreto?” esclamò Dawn e il demone annuì.
La
ragazzina lo trascinò con sé vicino all’ingresso della sala principale, certa
di avere la giusta privacy.
“
Nessuno lo sa, ma lo sposo? Ha preso e se n’è andato e non si riesce più a
ritrovarlo!” gli rivelò.
Risbucarono
dall’uscita fuori dalla sala principale, ma Anya era appena entrata, in tempo
per sentire tutto. Tara le correva appresso, pur sapendo che ormai era troppo
tardi.
“
Cosa?” esclamò Anya, rivolta a Dawn, che balbettò, non sapendo cosa rispondere.
Invece
di aiutarla , il ragazzino pensò bene di tagliare la corda.
“
Ci si becca più tardi, Dawn!” la salutò vigliaccamente.
Dawn
si rattristò al pensiero di ciò che stava per scoprire Anya.
“
Xander è andato via? Manca Xander?” domandò, sempre più in preda al panico.
“
Cosa vuol dire che Xander manca?” urlò e tutti i presenti nella stanza
principale sentirono, voltandosi per guardarla.
Buffy
la osservava demoralizzata.
***********************************************
Spike era uscito così soprappensiero da
essersi scordato l’ombrello, e si era ricordato troppo tardi della scrosciante
pioggia che lo aveva inzuppato in pochi secondi.
Buttando
via esasperato la sigaretta, ormai resa inutilizzabile dall’acqua, tra
un’imprecazione e l’altra si accorse di non essere il solo a zonzo.
Inizialmente
credeva che si trattasse di qualche invitato, ma rimase sorpreso quando vide
che era Xander.
“
Hey non dirmi che un’altra delle maledette tradizioni di Anya è che lo sposo
faccia il remake di ‘ Singing in the rain ‘ prima della Cerimonia!”
esclamò il vampiro, avvicinandosi, ma
capì che non era il momento di scherzare quando notò l’espressione sconvolta
del ragazzo.
“
Cos’ è successo?” domandò, facendosi
più serio.
“
Non ci sarà nessuna Cerimonia…” disse l’altro, ma sembrava più ripeterlo a se
stesso.
“
Cosa?” esclamò Spike allibito.
“
Non posso sposare Anya, non dopo ciò che quell’uomo mi ha mostrato, non
posso..” rispose il moro.
“
Per l’inferno maledetto, di che stai parlando?”
“
C’era un vecchio, che ha detto che era il me stesso dal futuro. Pensavo che
fosse un pazzo, ma poi ha estratto una sfera violacea..”
“
.. e ti ha mostrato il tuo futuro” concluse la frase Spike.
“
Come lo sai?”
“
Conosco quel tipo di sfere, molti demoni le usano. Possono fare vedere alla
gente qualunque cosa voglia il possessore della sfera: può essere il passato,
il futuro , o anche il presente, qualsiasi cosa…” spiegò il biondo.
“
Sai, avevo alcuni servi che ne avevano una e la usavano per farmi credere di
avere fatto ciò che avevo loro ordinato. Comunque, ho scoperto presto il loro
inganno, li ho tramutati in mucchi di cenere… e ho regalato a Dru la sfera, e
lei si è divertita parecchio, ma si è stancata presto, come fanno i bambini
quando hanno un nuovo giocattolo…” continuò, sorridendo al ricordo, ma poi si
rese conto che si stava dilungando.
“
Il punto è: non è vero. Qualunque cosa tu abbia visto non è la realtà.” gli spiegò, facendosi più
vicino.
“
Non riguarda la magia, riguarda me e quello che le potrei fare… prendi mio
padre: non era così quando si è sposato con mia madre… e se diventassi come
lui? Anya non se lo merita, non posso..”
“
Oh, giusto, al primo ostacolo ti spaventi e corri via come l’ultimo dei
codardi…” lo provocò Spike.
“
Taci! Non è così semplice…”
“
Certo che non lo è: il matrimonio non vuol dire solo giorni felici e infinita tenerezza… devi essere pronto a
liti, discussioni, momenti tristi dove sarete così arrabbiati da dire ciò che
non pensate davvero… ma la cosa più bella è che affronterete tutto insieme,
fianco a fianco, e..” continuò il biondo, ma fu nuovamente interrotto da
Xander, che gli diede uno spintone per levarselo di torno, senza che l’altro
reagisse.
“
Ma che diavolo vuoi da me? Tu non mi conosci, tu non puoi capire, tu sei solo
un demone senz’anima che non sa nemmeno cosa sia un matrimonio!” gridò
furibondo, dandogli un pugno in faccia.
A
discapito del chip, stavolta Spike reagì, dandogli uno schiaffo, più che altro
per calmarlo, ma le scosse nel suo cervello non tardarono ad arrivare e il
vampiro si reggette la testa fra le mani, urlando in preda al dolore.
“
Al diavolo il mio chip, te la sei voluta, amico!” riprese a parlare, quando il
chip si disattivò.
“
Quindi, io non so cosa sia un matrimonio! Io ho scelto di amare e onorare per
tutta la mia esistenza la donna che amo, nella buona e nella cattiva
sorte, in ricchezza e in povertà… con
la sola differenza che nel nostro caso la morte non ci separerà… anzi, in un
certo senso.. la morte ci ha uniti!” commentò, con un sorrisetto nell’ultima
parte, mentre si massaggiava la mascella.
Xander
lo ascoltava in silenzio, col respiro affannato e la guancia dolente.
“
Che cosa dovrei fare?” chiese il moro, in tono remissivo.
“
Hai due possibilità: scappare come un patetico moccioso troppo impaurito per
affrontare la vita… oppure essere un vero uomo, tornare dalla tua donna e
mostrarle che la ami e che sarai sempre lì per lei, non importa cosa
succederà..” disse Spike, voltandosi per tornare indietro.
“
Allora, vuoi essere un moccioso o un uomo?” aggiunse, guardandolo.
“
Sei ancora il mio testimone?” domandò
timidamente l’altro, pentito per come l’aveva trattato, ma non gliel’avrebbe
mai detto, anche perché forse il vampiro l’aveva già intuito.
“
Ci puoi scommettere, uomo!” gli diede una pacca sulla spalla Spike.
“
Hey, comunque, devo dire che hai un destro che non è maledettamente niente
male, sai?” commentò, allontanandosi con lui.
(Fine
Prima parte)
(Seconda
Parte)
*********************************************
Anya
correva da un invitato all’altro, sempre più ansiosa, domandando se qualcuno
avesse visto Xander.
Ad
un tratto si sentì tirata per una mano dalla cugina del ragazzo.
“
Beh, io l’ho visto che parlava nella stanza dei trofei, con quell’individuo!”
la informò, indicandole l’anziano signore appoggiato alla parete.
Anya
lo guardò, puntando dritta verso di lui, bloccandogli la strada sul corridoio.
“
Lei. Lei stava parlando con Xander proprio prima che se ne andasse. Che cosa le
ha detto lui? Che cosa gli ha detto lei?” lo interrogò.
“
Non importa più ormai , no? E’ fatta!” rispose il vecchio, freddamente.
“
Cos’è fatta? Lei… se gli ha detto qualcosa per farlo andare via…” cominciò a
minacciarlo lei.
“
Tu cosa? Non sei cambiata di una virgola. Vendicativa come sempre…” commentò
lui.
Anya
aggrottò le sopracciglia, perplessa.
“
Io ti conosco?”
“
Non mi riconosci, Anya? Non sono più l’uomo che ero una volta, lo ammetto…”
disse lui, girandosi per andarsene, ma lei lo bloccò.
“
Xander, dov’è? Tu ora me lo dici, vecchio! Tu mi dici perché se ne è andato!”
gli intimò.
“
Se ne è andato via a causa tua!” disse il vecchio, ottenendo ciò che voleva:
Anya si rattristò all’istante.
“
Io non ho fatto niente..” mormorò.
“
Oh, davvero? E’ di questo che mi dici?”
Subito
dopo averlo detto, davanti agli occhi increduli della ragazza, il vecchio
cominciò a crescere, tramutandosi in un demone gigante con la pelle grigia e
tanti piccoli chiodi gialli sulla testa.
Ma
Anya lo affrontò senza paura.
“
Dimmi cosa hai fatto a Xander? Cosa sei tu?”
“
Tu hai fatto questo. Sei tu che hai iniziato. Ho aspettato un lungo tempo per
questo, Anyanka!” disse il demone, con una voce più tetra.
“
Chi sei?” domandò Anya, con le lacrime agli occhi.
“
Ricordi Chicago, Southside, 1914?”
Anya
gli rivolse uno sguardo vuoto, irritando il demone.
“
Stewart Burns. Donnaiolo. Tu te ne ricorderesti. Ma ancora, mi hai rovinato la
vita…”
“
Tu eri un… io ti ho punito…” cominciò a ricordare la ragazza.
“
Proprio così. Una sciacquetta con la quale sono andato ti ha incaricato, e
subito dopo sapevo solo di essere diventato così e di venire torturato in
un’altra dimensione…”
“
L’ho scordato..”
“
Beh, io no.”
Il
demone colpì Anya in faccia, facendola indietreggiare.
Buffy
vide l’intera scena, saltando giù dal palco su cui era rimasta fino a quel
momento.
“
Anya!” gridò.
************************************
Dall’esterno
Spike sentì la sua Childe gridare e si affrettò a raggiungerla, assieme a
Xander.
************************************
“
Ogni giorno, ricordavo… e ogni giorno pensavo a come sarei arrivato qui e avrei
rovinato la tua vita, così come tu hai rovinato la mia. Non c’è voluto nemmeno
tanto. Ho terrorizzato il tuo fidanzato con un paio di visioni fasulle..”
“
Visioni di cosa?” chiese lei, con gli occhi sempre più gonfi di lacrime.
“
Il vostro futuro. O la sua versione incubo del vostro futuro.”
A
quelle parole, Anya scoppiò a piangere.
“
E così? E’ tutto ciò che hai fatto?”
“
Sì. E’stato facile. Guarda, stai piangendo. Oh, quanto mi piace!”
Anya
si asciugò le lacrime con le mani.
“
Smettila!” disse con un filo di voce.
“
Oh, piangi. Anyanka, piangi. Amo vederti piangere. E adesso vorrei tanto
vederti gridare!” disse, pronto a colpirla con i suoi artigli affilati.
“
Nooooooo!” gridò Xander, trafelato dalla corsa, gettandosi davanti a Anya per
difenderla, giusto in tempo per prendersi gli artigli nel braccio, al suo
posto.
Il
demone tornò all’attacco, ma fu interrotto da Buffy, che lo colpì in faccia con
una sedia pieghevole.
Xander
intanto giaceva a terra con due tagli nel braccio, fortunatamente poco
profondi, mentre Anya gli era vicino, accarezzandogli i capelli bagnati dalla
pioggia, così come tutto il resto.
Buffy
voleva muoversi liberamente, ma il vestito la bloccava, quindi non ci pensò due
volte e lo squarciò per liberare le gambe.
Però
il demone nel frattempo aveva preso Anya in ostaggio, prima che Xander potesse
difenderla.
“
Fai un altro passo soltanto e io la uccido!” intimò a Buffy che obbedì,
guardandolo con odio.
Prima
che il mostro se ne potesse accorgere, Spike, che fino a quel momento aveva
saggiamente pensato di rimanere nascosto, lo colpì alle spalle, e Anya riuscì a
liberarsi, correndo da Xander.
Buffy
si precipitò a dare man forte al suo Sire, che sembrava già cavarsela
egregiamente da solo.
“
Xander, erano solo bugie, quello che ti ha mostrato, non era vero..” disse
tutto di un fiato Anya, mentre aiutava il ragazzo a rialzarsi.
“
Lo so, tesoro. Non ha più importanza adesso..” la tranquillizzò lui.
“
Allora, andrà tutto bene!”
Lui
le sorrise dolcemente.
Ormai
mancava solo il colpo di grazia, e Buffy si mise in mezzo alla coppia appena
riconciliata.
“
Scusatemi!” disse, strappando il pesante telo sopra la testa del bisonte
incastonata nella parete, avvolgendolo attorno al collo del demone prima che si
rialzasse, tenendo un’estremità lei e dando l’altra a Spike.
Tirarono
simultaneamente e il demone lottò a fatica per liberarsi, rimanendo a terra
semi-soffocato, perdendo i sensi.
Spike,
per essere doppiamente sicuro del fatto suo, sollevò un piedistallo e colpì ripetutamente il demone in faccia.
“
E’ morto.” gli annunciò Buffy.
“
Yup!” esclamò il biondo, buttando il piedistallo a terra.
“
Oh Anya, perdonami. Stavo per commettere il più grande errore della mia vita,
spaventato da quel nostro fasullo futuro; ma qualcuno mi ha fatto capire che la
cosa più spaventosa che poteva capitarmi era rimanere a domandarmi per tutta la
vita come sarebbe potuto essere fra di noi. Anya, ti prometto che farò del mio
meglio per non finire come in quell’orribile visione… fidati di me, amore!”
disse Xander, inginocchiandosi davanti a lei.
“
Mi vuoi ancora sposare, Anya?”
La
ragazza ne fu commossa.
“
Ti voglio sposare, Xander, perché ti amo e ti amerò per sempre. E prima di
conoscerti, ero una persona completamente diversa. Neanche una persona, a dire
la verità…” ammise, con un debole sorriso, mentre lui le stringeva la mano.
“
… e avevo visto cosa poteva fare l’amore alla gente, ed era dolore e tristezza.
Da soli era meglio. E poi, all’improvviso, c’eri tu, tu mi hai conosciuto. Tu
mi hai visto, ed è stata questa …cosa. Mi fa sentire sicura e riscaldata.” gli
sorrise, mentre lui si rialzava.
“
E ora ce l’ho Xander. Finalmente ho trovato l’amore, Xander, l’ho trovato
davvero..”
Buffy
li guardò commossa, stringendosi a Spike.
Fu
lì che si accorse che anche lui era bagnato fradicio.
“
Eeew! Voi ragazzi avete bisogno di farvi una doccia prima di cominciare la
Cerimonia!” sentenziò Buffy e Anya annuì.
“
Non ti ricordi, tesoro? E’ la sposa che deve essere bagnata per portare fortuna
al matrimonio, non lo sposo!” commentò la sposa, ed entrambi i maschi alzarono
gli occhi, allontanandosi per obbedire agli ordini.
“
Vado a dire a ognuno che si è tutto sistemato.. e anche a cercare Willow,
chissà dov’è finita!!” annunciò Buffy, tornando a sfoggiare un sorriso più
radioso che mai.
“
Oh, e Anya… non star più lì a scervellarti con i voti: quello che hai detto
prima… beh, era semplicemente perfetto!” aggiunse, prima di lasciare la sala.
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Circa
un’ora dopo, erano tutti seduti nella stanza principale, ad osservare tra
lacrimoni di gioia e fazzoletti, i due sposi che si scambiavano le loro solenni
promesse, senza più alcuna interruzione.
Buffy
e Spike, in piedi ai lati opposti, si guardarono per tutto il tempo, come se in
qualche modo anche loro fossero protagonisti di quella cerimonia.
Il
ricevimento fu un completo disastro, perché i parenti di Xander e la gente di
Anya non fecero altro che dare luogo a quella colossale rissa che minacciava d
scoppiare già dal mattino.
Ma
a nessuno importava più di tanto ormai:
Xander e Anya erano finalmente marito e moglie a tutti gli effetti, era
solo questo ciò che contava.
PARTE 20
********************************************
( contemporaneamente)
Riley
era giunto a destinazione: Los Angeles.
Parcheggiò
la macchina e si diresse verso l’agenzia investigativa designata, ma uscì
subito dopo pochi minuti, deluso e amareggiato per il fatto che la bella
ragazza mora, che ricopriva lì il ruolo di segretaria, gli aveva detto che il
suo principale era fuori per un’indagine e non sarebbe rientrato prima di due
giorni.
Doveva
ancora aspettare.
(
N.d.A. : sarei potuta subito saltare al dunque, ma poi mi sono detta…. E
tiriamola un altro po’ per le lunghe: lasciamo che i nostri due biondini se la
spassino un po’, prima che arrivino i guai ! Quindi, ecco che sono nati altri
due post 100% spuffy, il primo( questo) fluffy, molto fluffy, pure troppo!! Il
secondo, ve lo dico già, sarà moooooooooltooo hot, siete avvisate!)
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2
GIORNI DOPO
“
La gemma di Amarra: da sempre l’obiettivo di migliaia di vampiri, demoni, ma
anche qualche umano che vuole avere il potere e diventare più forte, invincibile e invulnerabile.
Loro la vogliono per dominare il mondo, vendicarsi.. beh, ..c’è stato anche
qualcuno che la voleva per cercare di uccidere una certa Cacciatrice…” esclamò
Spike, fischiettando nell’ultima parte.
“
.. e comunque, passerotto, non avrei mai pensato che qualcuno avrebbe usato
quella gloriosa gemma… per andare a fare shopping!” concluse, guardando Buffy
con una certa disapprovazione e una lunga serie di sbadigli; del resto la
sveglia sul comodino segnava le otto di mattina.
E
la cosa più sorprendente era che Buffy si era già alzata, lavata e vestita,
fresca e riposata come una rosa e soprattutto con il prezioso anello al dito,
impaziente di rivedere il sole.
“
Tesoro, tu non puoi capire che cosa significa per una ragazza: il primo giorno
dei saldi di fine Gennaio è un’occasione che non posso assolutamente perdere.
Ci sarà una battaglia estenuante fino all’ultimo vestito! Dawn è già giù che mi
aspetta!” gli spiegò Buffy, controllando la borsetta per vedere se aveva preso
tutto.
“
Ad ogni modo, torna a dormire, amore, e scusami se ti ho svegliato, non volevo.
Beh, noi non torneremo prima del tramonto, quindi ci vediamo stasera!” disse,
baciandolo a fior di labbra, mentre lui richiudeva gli occhi. Ma quando lei
fece per rialzarsi, lui la strinse a sé con un debole ringhio di protesta.
“
Spikey, ti prego, lasciami andare, tesoro! Ti prometto che dopo mi
ringrazierai!” aggiunse, riuscendo a liberarsi.
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Furono
di parola, perché alla sera Spike le vide tornare, sorridenti e cariche di borse.
Incuriosito,
seguì in camera Buffy, che stava riponendo con cura i suoi nuovi acquisti
nell’armadio.
Lui
approvava con lo sguardo ogni capo vestiario che vedeva immaginandoselo addosso alla sua Childe… ma
ancora di più, immaginando di toglierglielo!
Spike
aveva notato che era rimasto un borsone sul letto, che lei non aveva ancora
disfatto.
Pur
dandogli le spalle da quand’era entrato, Buffy aveva percepito la presenza del
suo Sire, e ancora di più le sue intenzioni.
Infatti,
si lanciò sul letto, tirando via il borsone un istante prima che lui potesse
metterci su le sue grinfie.
“
No, amore, non puoi vederlo: è una sorpresa, quindi non saprai che cos’è prima
di stanotte! Devi essere paziente!” gli spiegò, nascondendolo dietro la
schiena.
Con
una rapidità sovrannaturale, lui la mise con le spalle al muro, premendola
contro.
“
E sentiamo, da quando io sarei un tipo paziente?” le sussurrò lui, cercando di
strapparle via il borsone.
Per
tutta risposta, lei gli diede una forte ginocchiata nello stomaco, per poi
liberarsi dalla presa e spingerlo a terra.
“
Da quando io ho deciso così, tesoro!”
ribattè lei sapendo di non avergli fatto realmente male, correndo via,
decisa a raggiungere il piano di sotto, per nascondere il suo acquisto in un
luogo più sicuro.
Ma
lui non era della stessa idea, e con un balzo le fu di nuovo addosso,
buttandola a terra con lui.
“
Andiamo, passerotto, fammi dare una sbirciatina..”
Ma
lei difese il borsone con le unghie e coi denti (letteralmente!) con un debole
ringhio.
“
No Spike, non attacca! Mi domando perché nonostante i tuoi centoventotto anni e
passa, tu sia curioso come un pestifero bambino di tre anni!” alzò gli occhi
lei, ricorrendo ad un tono più soft non appena si accorse che adesso era lui
quello che ringhiava.
“
Dai, Spikey.. fa’ il bravo. E’ solo questione di poche ore… e tu non vuoi
rovinarti la sorpresa, vero? Sarebbe una mossa davvero sbagliata, perché ho in
mente una serata davvero speciale, approfittando del fatto che la casa è
libera, solo per noi due… ma se adesso cerchi di dare una sbirciatina… salta
tutto!” e mentre lo spiegava, aveva fatto slittare una mano all’interno della
sua camicia, accarezzandogli sensualmente i pettorali, temendo che le sole
parole non bastassero a rabbonirlo.
E
la tattica funzionò, perché Spike passò dal ringhio ad un mormorio compiaciuto,
al quale seguì un bacio interminabile.
“
E va bene, hai vinto tu, raggio di sole!” disse, rialzandosi ma lei, non
fidandosi ancora completamente, gettò il borsone sotto il letto e trascinò
Spike con sé fuori dalla stanza, chiudendo la porta a chiave e mettendosela in
tasca.
“
E tu credi di fermarmi così? Potrei sempre buttare giù la porta..” l’avvisò
lui.
“
No, non lo farai, perché io non ti perderò di vista un solo secondo!” lo
informò lei.
“
Non puoi: stasera devi lavorare!” sorrise beffardo, assaporando già la
vittoria.
“
Al diavolo! Chiamerò il mio principale e mi darò per malata. Tra l’altro, non
ho nessuna voglia di andare là a lavorare stasera. Così ti terrò d’occhio!”
decise lei.
“
Testarda, vero?” commentò Spike con un sorrisetto, per poi fingersi
preoccupato.
“
Buffy, credo davvero che tu stia passando un po’ troppo tempo con me!” disse,
riferendosi all’espressione che lei aveva usato.
“
Hai ragione. Quindi, farei meglio ad andare ad abitare con un altro inquilino
e..” scherzò lei, ma prima che potesse finire la frase, Spike le chiuse la
bocca con un bacio possessivo, violento… e nonostante tutto, tenero.
“
Tu sei MIA, passerotto, non dimenticarlo mai!” ringhiò lui.
“
E poi, questa è la tua casa, perciò sono io quello che se ne deve andare.
Uhmm.. chissà se Harm mi vorrà di nuovo con sé…” la provocò lui, e stavolta,
approfittando del fatto che Dawn fosse ancora chiusa in camera sua a rimirare i
suoi acquisti, lo sbattè alla parete e gli si avvinghiò contro in modo
proibitivo, ringhiando un ‘ MIO! ‘
prima di prender possesso delle labbra del suo Compagno per rendergli
chiaro il concetto.
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Erano
le nove e mezza passate. Dawn preparò le sue cose e uscì, salendo in macchina
con la madre di Janice e Janice.
Spike
e Buffy erano più che tranquilli perché si erano premurosamente accertati sul
fatto che ci fossero solo ragazze ( trattandosi di un pigiama party) e
soprattutto.. che non ci fosse nessun misterioso nuovo studente!
“
Briciola è lontana, la casa è libera…” le fece notare Spike, allusivo.
“
Scordatelo tesoro, prima il dovere!” esclamò Buffy, preparandosi per uscire.
Non c’era pericolo che il suo principale o
qualche suo collega la vedesse, perché il cimitero era dalla parte opposta del
Double Meat Palace.
“
Coraggio, c’è una ronda che ci aspetta!” comandò lei, aprendo la porta.
Lui
la trascinò via con sé di corsa.
Dopo
neanche un’ora, Spike aveva già fatto fuori una decina di suoi simili e un paio
di minacciosi demoni, senza dar loro nemmeno il tempo di contrattaccare.
E
guardava spazientito Buffy, che aveva preso di mira un vampiro principiante
e si divertiva a stuzzicarlo come un
gatto con un topo.
Ma
Spike mise fine a quel continuo tira e molla, assestandogli a distanza un
paletto in mezzo al cuore.
“
Hey, io con lui non avevo ancora finito!” protestò lei, incrociando le braccia.
“
Così non è divertente!” continuò, mettendogli il broncio.
“
Non è questo il genere di divertimento che voglio avere con te, passerotto!”
replicò lui, prendendola in braccio e correndo a casa al doppio della velocità
con la quale l’aveva trascinata lì.
Spike
chiuse la porta alle sue spalle con un calcio e gettò Buffy sul divano, mentre
lei ridacchiava eccitata.
“
Qualcuno ha una gran fretta…” canterellò lei, provocandolo.
“
Qualcuno è in un grosso guaio se non mantiene la sua promessa…” ribattè lui
allo stesso modo, saltandole addosso e togliendole la giacca a vento, mentre le
copriva il viso di baci, infilando scaltro una mano da sotto la sua felpa, che
si arrestò malandrina nell’incavo dei suoi seni.
Combattendo
il forte impulso di farsi prendere da lui lì in quel preciso momento, lei si
scostò, alzandosi.
“
Ok, tesoro, vado su in camera, tu rimani qui … e quando torno ne sarai
piacevolmente sorpreso..” lo istruì lei, mentre saliva le scale.
PARTE
21 ( NC 17!!!!!)
Quando
sentì chiudersi la porta di sopra, Spike si precipitò alla ringhiera, e quando
lei fece la sua comparsa, ebbe qualche difficoltà a frenare i suoi istinti:
Buffy era avvolta in un lungo spolverino in pelle nero, molto simile al suo,
con la cinturina ben stretta in vita, che però lasciava intravedere le gambe
snelle, fasciate da un paio di stivali neri di pelle a punta e con un notevole
tacco, alti quasi fino a inizio coscia.
I
capelli erano tirati su, lasciando il collo scoperto.
Scese
lentamente e con passo felino, pienamente consapevole che ciò non faceva altro
che arrapare ancora di più il suo Compagno, che a sua volta l’aveva sorpresa
non poco, visto che le stava davanti completamente nudo… e pronto all’uso!
Gli
accarezzò il mento con un dito, sollevandolo per dargli un bacio rovente.
“
Così, d’ora in poi non prenderò più in prestito il tuo giaccone, contento? E
comunque, ti piace ciò che vedi?”
sorrise lei, lasciva.
“
Sai che mi piace maledettamente… e a giudicare dal tuo sguardo.. posso
affermare che anche a te piace ciò che vedi!” ribattè lui strafottente,
inarcando il sopracciglio.
“
E non è ancora finita!” lo informò lei, slacciandosi la cinturina e aprendo lo
spolverino, rivelando un perizoma nero coi lacci in pelle, coordinato con un
reggiseno nero in pelle, senza spalline, con allacciatura sul davanti … e con
tanto di borchie.
Spike
si sentiva in paradiso.
Lei
si allontanò, risalendo le scale all’indietro e facendogli ammiccante il gesto
di seguirla.
Lui
in un attimo le fu accanto, ma lei reclinò la testa, adocchiando il suo
giaccone buttato sul divano e un’idea un po’ azzardata la solleticò.
“
Mm.. Spikey…” mormorò, massaggiandogli le spalle.
“…
probabilmente è la mia mente perversa, ma… che ne dici di indossare anche tu il
tuo giaccone?” chiese, un po’ imbarazzata.
Lui
la guardò un po’ perplesso, ma obbedì, indossandolo e apprezzando il diretto
contatto del tessuto sulla sua nuda pelle.
Lei
lo prese per mano, tirandolo con sé verso la loro stanza.
“
Sai… ho quest’immagine nella testa: tu, io .. e la pelle! Voglio che ci
circondi… mi piace al tatto, mi piace il rumore che fa, mi piace il suo
odore..” spiegò lei, sdraiandosi sul letto e invitandolo a raggiungerla con lo
sguardo.
“
Mi intriga maledettamente!” le sussurrò all’orecchio, ponendosi a cavalcioni su
di lei, percorrendo il suo corpo con una lunga leccata dalle sue cosce al suo
collo, non senza essersi prima soffermato molto a giocare col suo reggiseno,
studiandone l’allacciatura.. visto che non era il caso di strapparlo via e
farlo a brandelli com’era capitato a qualche altro suo simile ‘più sfortunato ‘.
Buffy
lo afferrò per le spalle e ribaltò i ruoli, ponendosi sopra di lui e
graffiandolo leggermente con le unghie dalle guance fino al suo ombelico.
Fu
lì che lui si accorse di un altro particolare, che prima non aveva notato.
“
Uh, uh! Anche le unghie laccate di nero. Mi hai rubato lo smalto, mia
bellissima Dark Lady, non è vero?” mormorò lui.
“
Oh! Forse ho fatto male?” chiese lei con lo sguardo innocente, mentre una mano
era già scesa in basso, afferrandogli la virilità già eccitata.
Ottenne
solo un lungo gemito in risposta.
Stava
per chinarsi e usare anche la bocca, ma lui la fermò in tempo.
“
No , passerotto. C’è mancato tanto così perché perdessi il controllo..” gli
disse, indicandole una distanza minima tra l’indice e il pollice.
“
… e voglio che mi accada solo dentro di te!” spiegò, girandola lentamente con
sé, rimettendosi sopra, slacciandole con attenzione il reggiseno e affondando
il viso tra i seni, dandole un piacere immenso.
Tanto
che, inconsciamente lei avvinghiò rapida le gambe attorno al suo bacino, ma non
ricordando di avere ancora addosso quei pericolosi stivali finì per colpirlo
alla schiena con i tacchi, che anche se per fortuna non erano a spillo, di
sicuro si facevano sentire.
Infatti,
Spike fece una smorfia a metà tra il sofferente e il compiaciuto.
“
Oops, perdonami, tesoro. Mi sono dimenticata, farei meglio a toglierli
subito..” si scusò lei, cominciando ad abbassar la lunga cerniera, ma lui le
bloccò la mano.
“
Non lo fare!” le impose.
“
Ma se ti colpisco ancora coi tacchi o con le punte?” domandò lei.
“
Uh, beh, è ancora meglio!” ghignò lui.
Buffy
lo guardò stralunata.
“
Che c’è? Pensi di essere l’unica con una mente perversa?” sorrise lui, prima di
baciarla, scendendo progressivamente fino al centro della sua femminilità,
sfilandole le mutandine e facendola impazzire di desiderio.
Nessuno
dei due poteva resistere un secondo di più, e rigirandosi più e più volte nel
letto, avvolti nel tessuto dei loro spolverini, che lasciati aperti
accarezzavano sensualmente la loro pelle, si amarono con una passione selvaggia
e indomabile, per un’infinità di tempo.
Mancava
solo la degna conclusione: scivolarono entrambi nell’altro volto.
Buffy
si avvicinò al collo di Spike, ma si limitò a leccarlo, senza mordere.
“
Fa’ la stessa cosa, amore!” gli sussurrò.
“
Ma.. domani.. tu lavori, e..” protestò lui, per quanto la proposta lo tentasse.
“
Al diavolo! Metterò una sciarpina,un dolcevita, qualunque cosa, ma lo voglio, * adesso* !” comandò lei, e in
risposta lo sentì affondare i canini nel suo collo, proprio nell’esatto punto
in cui l’aveva morsa per la prima volta, quella che li aveva indissolubilmente
legati per l’eternità.
Buffy
seguì subito il suo esempio e si assaporarono il sangue a vicenda, fino a
raggiungere l’estasi completa.
“
E comunque, amore, vedo che lo smalto non è l’unica cosa che mi hai rubato!”
ribadì lui.
“
Arrenditi, Spike! Non l’hai inventata tu quell’esclamazione, quindi non hai
nessun diritto d’autore su di essa e io
posso usarla quanto mi pare!” protestò lei, cocciuta.
“
Hai vinto tu!” si arrese lui, alzando gli occhi in rassegnazione.
Si
alzò dal letto e questo incuriosì Buffy.
“
Sai, micetta, mentre eri fuori a fare spese con Briciola, Clem è venuto da me,
chiedendomi se poteva abitare nella mia vecchia cripta, e io ho accettato,
meglio cederla ad un amico fidato che a qualche vampiro di bassa lega.. “
spiegò lui.
“
… Quindi sono andato là a rimuovere le ultime cianfrusaglie ..” continuò,
tirando un cassetto del suo comodino.
“
.. e guarda un po’ cosa avevo dimenticato…” disse, mostrandole un set di catene
e lucchetti.
Lei
sorrise maliziosa, in anticipazione, mentre lui le sfilava il giaccone, dopo
essersi tolto il suo, appoggiando le catene sul letto.
“
Sai, l’ultima volta che le ho adoperate ce l’avevi a morte con me…” le ricordò,
mentre le legava le gambe al letto, divaricandole.
“
… vediamo se stavolta ho più fortuna, ma credo di sì..” ghignò lui, per poi
tirarle indietro le braccia, estraendo un paio di manette e sventolandogliele
davanti agli occhi.
“
Ti fidi di me?” le sussurrò.
“
Sempre!” sorrise lei, mentre le sentiva chiudersi attorno ai suoi polsi, poco
prima che il ‘ secondo round ‘ avesse inizio.
----------------------------------------------------------
“
Tesoro,è stato incredibile!” commentò Buffy, pienamente appagata,
accoccolandosi a lui, dopo essersi parzialmente rivestiti.
“
E comunque, non è giusto: dopotutto, è merito nostro se Anya e Xander si sono
sposati… potevano portarci con loro alle Hawaii, almeno!” brontolò Buffy.
Spike
sorrise accendendosi una sigaretta.
“
Non c’era nemmeno nessun problema con il sole: potevamo indossare la gemma una
volta per uno.. e comunque, c’era sempre la notte…” continuò lei,
accarezzandogli i capelli, ormai tutti spettinati.
“
Sai amore, è pur sempre una luna di miele: si meritano un po’ di privacy… e poi
preferirei non vedere quell’irritante moretto con addosso una collana di fiori
e magari un maledetto gonnellino di paglia mentre balla al ritmo di un
ukulele!” ribattè lui facendo un tiro, mentre Buffy rideva immaginandosi la
scena.
Premessa
: in AtS è un AU perché, primo non so
bene come sia la terza stagione ( che corrisponde alla sesta in BtVS.. ) quindi potrei fare qualche errore coi
personaggi presenti in quel momento.. , secondo, Kate non è mai esistita, lui non ha mai avuto storie con
Cordelia, ma SOPRATTUTTO Darla ( e tutte le conseguenze che ne
derivano) non è mai stata riportata in vita ( altrimenti mi complicherebbe le
cose…)
PARTE
22
Quella
stessa sera, mentre i due biondi si divertivano, Angel e la sua gang facevano
ritorno all’agenzia.
“ Rieccoli, i miei uomini forti e coraggiosi! Allora, sconfitti i cattivoni?”
esclamò Cordelia, vedendo rientrare Angel, Wesley e Gunn dalla loro missione.
Anche
Harmony aveva voluto aggregarsi, vedendolo come un modo per evadere dalle
quattro mura di quell’edificio in cui ormai era segregata da mesi.
“
Come sempre, nessuno mi può sfuggire!” esclamò Angel, ma sentì Wesley e Gunn
tossire alle sue spalle.
“
Sicuro, grazie anche all’indispensabile aiuto dei miei validi assistenti!” aggiunse
subito.
Cordelia
vide Harmony imbronciata.
“
Che c’è che non va, Harm?” s’interessò.
“
Oh, sai, si da il caso che tra i cattivoni ci fosse anche un tipo interessante
che la sottoscritta avrebbe volentieri frequentato, ma Mr. Campione e i suoi
degni compari hanno avuto la grande idea di eliminarlo!” sbuffò Harmony,
incrociando le braccia.
Cordelia
alzò gli occhi, pentendosi di averglielo chiesto, e si rivolse di nuovo a
Angel.
“
Beh, non so se c’è già altro lavoro per te, ma c’è un ragazzo che ti aspetta
nel tuo ufficio. Mi ha detto che vi conoscete già. E sembra anche piuttosto
impaziente di parlarti..” gli spiegò
Cordelia, portandolo nel suo ufficio.
Il
vampiro rimase di stucco quando si accorse di chi gli stava di fronte: Riley.
“
* Tu *, qui? Che diavolo vuoi?” sbottò Angel.
“
Rilassati, non cerco la rissa, non stavolta!” rispose l’altro con un’insolita
calma.
Cordelia
li guardava senza capirci nulla.
“
Sono qua in vesti solidali!”
Stavolta
fu Angel a non capirci più niente.
“
Diciamo che è successo che ho scoperto il ‘ piccolo ‘ cambiamento di Buffy… e
questo ci mette sullo stesso piano. Due ex delusi.. battuti da un nemico in
comune!” gli fece notare Riley, sapendo di far leva su un’argomentazione
accattivante.
“
Quindi, cosa? Non risponde alla domanda ‘ Che diavolo vuoi? ‘ “ ripeté Angel,
sempre più adirato.
“
Semplice: voglio condividere questo momento con qualcuno che so che si sente
come me. Che ne dici di tu ed io che ce ne andiamo a berci qualcosa insieme in
un bar, dicendo addio ai tristi ricordi e ripartendo da zero?” gli propose
Riley, con quella grande calma che sembrava contraddistinguerlo da quando aveva
messo piede nell’ufficio.
Se
possibile, Angel era ancora più perplesso di prima.
“
Io e chi a fare cosa, quando e dove?” fu tutto quello che riuscì a proferire.
“
Invece, io ho capito tutto, e penso che sia una fantastica idea: dovresti
uscire con questa specie di tuo vecchio amico…” s’intromise Cordelia.
“
* Non * è un amico!” puntualizzò freddamente Angel.
“
Sicuro, non lo sono di certo!” confermò l’altro.
“
Tutto quello che vedo è qualcuno che si offre di distrarre il mio amico per un
po’, e credimi, lui ne ha *davvero * bisogno!” continuò la ragazza.
“
Io non credo che sia una buona idea..” protestò Angel.
“..
e poi, sono appena tornato dal lavoro, perciò…”
“
Appunto, perciò hai bisogno di rilassarti un po’, e questa è la giusta
occasione! Ti conosco, bell’imbusto, e non ti lascerò sedere in un angolo buio
o rimuginare su un vecchio libro, hai capito?” ribattè Cordelia, guardandolo
con fare deciso e intransigente.
E
a livello di cocciutaggine, lei e Buffy si eguagliavano!
“
Ok, Cordy, mi arrendo!” borbottò il vampiro esasperato, infilandosi il
giaccone.
“
Beh, ragazzo solidale, andiamo a goderci la nostra solidale serata!” esclamò
rivolto a Riley, allontanandosi con lui.
“
Pensa solo a divertirti! Avviserò io gli altri e non risponderò nemmeno al
telefono, per stasera: ti meriti una serata libera..” gli comunicò Cordelia,
prima che i due si dileguassero.
La
ragazza si sedette sulla poltrona, tirando fuori da un cassetto una rivista di
moda e un enorme pacchetto di patatine. Si stiracchiò, mise i piedi sulla
scrivania, la rivista in grembo e aprì il pacchetto, estraendone una manciata.
“
.. e soprattutto, me la merito io!” bofonchiò mentre stava mangiando.
Tra
il lavaggio di cervello che gli aveva fatto la sua amica, e lo stress
accumulato dall’ultima missione, il sesto senso di Angel si era un po’
assopito, tanto da non metterlo all’erta sulla presenza di quel ragazzo poco
fidato.
Ma
forse, era anche perché lo vedeva come un modo per staccare un po’ la spina,
cosa di cui effettivamente aveva bisogno.
Ad
ogni modo, ormai i due stavano già seduti a un tavolo di un pub.
Era
stato proprio il vampiro a sceglierlo, e per prudenza aveva optato per uno dove
nessuno lo conoscesse.
Davanti
a loro c’era una bottiglia di Jack Daniels alla quale i due avevano già fatto
onore.
E
già dopo solo il primo bicchiere, Angel si era fatto stranamente loquace.
“
Allora, dimmi, come hai scoperto di Buffy?” s’interessò, mentre fissava il
bicchiere, ormai vuoto.
“
Le ho fatto visita, lei mi si è avvicinata, io indossavo un crocifisso.. puoi
immaginarti il resto!” rispose il soldato, versandogli un altro bicchiere.
“
Oh, sì, tu devi avere visto la sua bella faccina da caccia contorcersi dal
dolore!” ridacchiò il vampiro.
“
E per quanto riguarda te?” chiese il suo interlocutore.
“
Oh, beh, sono andato a casa sua e ci ho trovato Spike. Poi, all’improvviso,
Buffy si è precipitata in casa, senza guardare nessuno, dicendo che si meritava
una doppia razione di sangue. So che non rientra nei fabbisogni giornalieri di
una dieta alimentare umana, e sai, due più due fa quattro…” spiegò
lui,tralasciando il fatto che lei si fosse anche rivolta a Spike chiamandolo ‘
amore ‘.
“
Quindi, non desideri vendicarti?” gli domandò Riley, con una fredda luce nello
sguardo.
Angel,
per tutta risposta, finì di bere e rise… e questo provava già quanto fosse
sotto l’effetto dei fumi dell’alcool.
“
Sciaai che ti dicoo? Se tu fossi venuto qui una deciiina di sgioorni faaa, ero
coooscì furrrioso che probabilmente avrei deeeetto ‘ Sciiì , li voglio morrrti
quei due ingrrrrrati trrraditoriiii !’ , ma non adeesscio, non piùù !” biascicò
Angel, fissando un punto nel vuoto.
“
No?” ripeté Riley e , approfittando della distrazione del vampiro, lasciò
scivolare due pasticche nell’ultimo bicchiere che aveva appena finito di
riempirgli.
“
Sccicuro, Shhpiiike è stato crrrudele e ha fatto cooose rrraccapriccianti , maa
dopotuttooo anch’io le ho fattee, e pure peeegggiioooo , ma se Buuuffffyy mi ha
giurato che lui èèè cambiato sciul sceerrrioo .. io ci creeedo. E caaambiato o nooo, sc’è una cooosa che lui è
scieempre shhtato in grrrado di faaare: amare. Sciaaai, io creeedo che ci
ssciia ancora un briiciolo di umaniiità in luii, che non l’haaa mai abbandonato…
E non scioo quale sciia il sciuo segrrreto, ma quel baashhtardo sciaà anche
cooome farrrrsi amaaaare.. “ spiegò Angel, fermandosi per bere.
“
… e inoltre, il mio rrraaagazzo ha scieempre avuto un deeebolee per le mieee
ex…” ridacchiò, e stranamente, il suo pensiero andò a Drusilla: chissà dov’era
la sua Childe, cosa stava facendo.
Ne
avevano passate tante assieme, facendo di tutto, e per poco l’ultima volta non
avevano provocato la fine del mondo.
“…
la veerrriità èèè chee oraa scieembra che glii importi davvero di Buuuffffyy ,
leei è fiiinalmeente feeliiisce e queesshto è ciòò che cooonta. Del resshto,
preferriscoo lei con Shhpiiike che con teeeeeeee..” continuò Angel, ma Riley
non si sorprese più di tanto.
“
Sciai che ti diiico? Almeeeno io posso diiiire di aveeerla perrrscia… maa tu
nemmeno l’haaai maii avuta sciul sceerrrioo
… tuuu sceei sciolaaamente shhtato il sciuo uuuultiimoo teeeentaaativo
per una viiita norrrmaale, una viiita norrrmaale di cuui leeei non haa maiii
fatto parrte, nonooshhtante io peensciavo di sciiìì Proobabilmeente, ooorraaa
ha trovvato quello di cuui leeei ha davvero biisciogno …” aggiunse, finendo il
bicchiere e ridendo un’altra volta.
Per
quanto quelle parole lo avessero offeso e umiliato, Riley le ignorò, alzandosi
dal tavolo.
“
Beh, si è fatto tardi, devo andare adesso. E’ stata una piacevole serata,
dovremmo rifarlo qualche volta… E comunque, non preoccuparti, stavolta offro
io!” lo informò Riley, lasciando sul tavolo i soldi e andandosene, mentre Angel
era nuovamente assorto nei suoi ricordi.. e ne sembrava parecchio divertito.
Riley
chiuse la porta del locale alle sue spalle, incamminandosi verso l’hotel in cui
alloggiava.
“
E così, Angel, tu non vuoi aiutarmi..” commentò ad alta voce, ridacchiando
mentre guardava la scatoletta di antidepressivi che aveva estratto dalla tasca
del giubbotto.
“…
beh, conosco qualcun altro che ne sarà interessato!” ghignò.
**************************************
I
pensieri di Angel furono interrotti da un improvviso rumore di piatti e
bicchieri rotti.
Si
guardò attorno, credendo che fosse scoppiata qualche rissa, ma vide che si
trattava solo di una cameriera impacciata che aveva rovesciato il vassoio ad un
tavolo non distante dal suo.
Un
po’ gli dispiaceva… avrebbe dato volentieri quattro cazzotti, aveva proprio
voglia di un po’ di violenza.
Tuttavia,
si ritrovò a fissarla, mentre raccoglieva i cocci, ma sempre più maldestra, la
ragazza si tagliò con un bicchiere rotto e il sangue cominciò a fluire
copiosamente dalla sua mano.
Angel
inconsapevolmente si passò la lingua sulle labbra, ma quasi come risvegliandosi
da una trance, si alzò e si allontanò da quella tentazione, prima di cedere ai
suoi istinti.
Non
capiva che cosa gli stesse succedendo: si sentiva strano, euforico, e gli
girava la testa, così tanto che, camminava sbandando a destra e a manca.
Una
ragazza che passava di lì se ne accorse, avvicinandoglisi.
“
Hey, tu, ti senti bene?” gli chiese, aiutandolo a reggersi in equilibrio prima
che cadesse.
Il
vampiro percepì il calore di quel contatto.
Era
troppo: prima che se ne potesse rendere conto, le sue zanne erano già affondate
nel tenero collo della sventurata.
“
Ora sì che mi sento meglio! Grazie infinite, dolcezza!” ghignò, in pieno volto della caccia, dopo
averne assaporato un lungo sorso.
Stava
per riprendere a bere, ma sembrò tornare in sé e si fermò, prima che potesse
arrecarle un serio danno, fuggendo via in preda alla confusione più totale.
Da
un alto si sentiva in colpa e spaventato dal suo stesso gesto, ma dall’altro..
si sentiva appagato da quel sangue caldo, sangue umano che cantava nelle sue
vene e gli solleticava il palato, come non succedeva da tanto tempo.
Infatti
scoppiò a ridere, una risata che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene di
chiunque l’avesse sentita, ma non di chi gli stava alle spalle, che addirittura
si unì alla sua risata.
“
La luna aveva ragione!” esclamò.
PARTE
23 ( NC 17 !!!!!!!!!)
Al
suono di quella voce familiare, Angel si voltò di scatto: davanti ai suoi occhi
ancora color ambra stava Drusilla, in un sontuoso abito lungo, rosso porpora,
che le fasciava perfettamente le curve sinuose.
La
vampira gli sorrideva con voluttuosità, ballando da sola al chiaro di luna… al
ritmo di una musica che risuonava solo nella sua testa.
E
come sempre, era bellissima.
“
Dru… “ mormorò, guardandola con desiderio, ma poi scosse la testa, tornò ai
suoi lineamenti umani e il suo sguardo divenne più freddo.
“
Che diavolo ci fai tu qui? Lasciami in pace, vattene via!” le intimò, ma lei, incurante delle sue
parole, non fece altro che avvicinarsi di più, sorridendo e accarezzandogli il
viso.
Lui
le sorrise, tenendo la sua mano nella sua e cingendole la vita con l’altro
braccio, per tirarla più a sé.
“
Oh, piccola mia, io non so che diavolo sta succedendo… ma tu lo sai, non è
vero?” le sussurrò all’orecchio.
Lei
si separò da lui, ridendo e oscillando i fianchi, mentre disegnava grandi
cerchi con un dito.
“
Il mio Angelus vuol fare ritorno,/ ma Angel glielo vuole impedire./Resta con me
finché sarà giorno,/E quella scintilla faremo sparire “ canterellò,
riavvicinandoglisi e avvinghiandosi a lui.
“
Seguimi, amore!” lo invitò, con voce soave.
L’ultimo
barlume di buon senso che era rimasto in Angel fece capolino.
“
No, Dru, io..”
Per
tutta risposta, lei conficcò le unghie nella sua guancia, graffiandola e
leccandone via il sangue. Angel non poté fare a meno di chiudere gli occhi per
godersi quel momento.
“
Oh, siiiììì ..” gemette, iniziando a ridere.
“
Ok, piccola, andiamo dove vuoi tu!” le sorrise lui, mentre lei lo prendeva per
mano, trascinandolo con sé.
Non
distavano molto dal cimitero, e in breve Drusilla lo condusse nella cripta che
si era trovata momentaneamente .
Tirò
Angel a sé e lo baciò, senza che lui si tirasse indietro; al contrario, la
strinse più a sé, baciandola con trasporto ancora maggiore.
Lei
interruppe il bacio e lo spinse con violenza sul sarcofago.
Tutto
ciò non fece che eccitarlo ancora di più.
“
Le bionde non fanno per te…” mormorò lei, strisciando sopra di lui, con movenze
feline.
“
Cosa?” mormorò Angel, ormai del tutto incapace di intendere o volere,
soprattutto quando lei gli sfilò il giaccone, gettandolo a terra e gli squarciò
in due il maglione.
“
La Nonna non ti ha mai amato veramente… e la Cacciatrice era solo il gusto per
la novità, per una nuova esperienza…” continuò lei, girandosi e tirandosi su i
capelli per fargli vedere la zip del vestito, che Angel non esitò ad abbassare.
Lei
sfilò le maniche, e la parte superiore del vestito le ricadde in grembo,
scoprendo la nuda schiena, che Angel cominciò a cospargere di baci.
Lei
cercò da dietro le sue mani, portandosele sui suoi seni e gemendo.
“
La Cacciatrice è solo una ragazzina, perciò lasciamola con Spike, che è solo un
ragazzino.. “ mormorò lei, mentre lui le palpava i seni, per poi girarla di
scatto, facendola cadere sul suo petto vigoroso.
“…
ma io sono una vera donna, e una vera donna ha bisogno di un vero uomo, e tu
sei un così vero uomo…” disse lei, leccandogli i pettorali e mordicchiandogli i
capezzoli coi suoi denti normali.
“
Io sono l’unica di cui tu hai davvero bisogno..” esclamò, pizzicandogli un
capezzolo fra due dita, ottenendo un ringhio compiaciuto in risposta.
“
Io sono l’unica che ti ama per davvero!” proseguì, facendo la stessa cosa
dall’altra parte.
“ Siiiììì ..” gemette lui, cercando di
strapparle via il vestito, ma lei glielo impedì.
“
Bambino cattivo e impaziente! Non ho ancora finito con te…” gli spiegò e fu lei
a togliergli i pantaloni, accarezzandogli la sua virilità attraverso la fibra
dei boxer.
“
Paparino ha sempre voluto la sua bambina, io lo so..” continuò, accarezzandolo
con più intensità, abbassandogli i boxer.
“
Oh, Druuu!” ringhiò Angel eccitatissimo, tanto che scivolò nell’altro volto.
Del resto, quello della sua Childe era un tocco davvero esperto.
“
Tu avevi detto alla Nonna che mi volevi
torturare per l’eternità, ma io so che era solo una bugia per tenermi
con te: tu mi hai desiderato fin dalla prima volta che i nostri sguardi si sono
incrociati, così hai fatto di tutto per avermi, io sono tua..” disse,
togliendosi l’abito e rimanendo completamente nuda davanti a lui, altrettanto
nudo.
“
E’ vero.. io ti ho sempre voluto e tu sei mia.. Andiamo, piccola, mostrami
quanto mi appartieni!” la tirò a sé lui, tornando ai suoi lineamenti umani.
Lei
lo baciò con violenza, mentre lui si pose sopra di lei, che avvinghiò le gambe
attorno al suo bacino e lo graffiò a fondo lungo tutta la lunghezza della
schiena, ricordando quanto quella cosa piacesse al suo Sire.
“
Lei non è l’unica che può farti felice, ho ragione?” mormorò lei, mentre il
ritmo tra loro aumentava vorticosamente.
“
Sì!!” ringhiò lui, spingendosi progressivamente in lei.
Mancava
poco perché entrambi raggiungessero il massimo appagamento. C’era ancora una
cosa da fare, e Drusilla lo sapeva bene.
“
Oh, mio Angelus.. ricordi la prima volta che hai assaggiato il mio sangue?”
gemette lei.
“
E come potrei mai dimenticarmi una tale ambrosia?” mormorò lui, leccandole il
collo, esattamente nel punto in cui l’aveva resa sua, facendola tremare di
piacere.
Lui
era già scivolato nell’altro volto, ma esitava a morderla, quasi aspettasse
qualcosa.
Lei
capì, cambiando lineamenti e avvicinandosi alla sua spalla.
“
E’ tempo che il mio Angelo Oscuro ritorni dalla sua Principessa…” sorrise,
prima di morderlo sulla spalla, contemporaneamente a lui che affondava i canini
nel suo collo, mentre entrava completamente in lei.
Bevvero
l’uno dall’altra per qualche minuto, poi entrambi gridarono estasiati,
raggiungendo l’apice del piacere.
All’improvviso,
lui si staccò bruscamente da lei, allontanandosi, per poi inginocchiarsi a
terra, semi sofferente.
Ma
lei non si preoccupò, perché sapeva benissimo cosa stava accadendo.
“
Io ti ho reso felice!” canterellò rivestendosi, saltellando contenta come una
bambina, soprattutto quando vide una scintilla abbagliante uscirgli dagli occhi
e lo sentì ridere.
“
Tesoro, sono a casa: è bello essere di nuovo me stesso!” si rialzò Angelus ghignando,
sbattendola contro il muro e baciandola selvaggiamente.
“
Ne mancano due!” esclamò lei, quando fu nuovamente libera di parlare.
“
Che intendi dire?” rispose lui, mentre si rimetteva i jeans.
“
Mancano ancora due persone per riavere indietro la mia famiglia..” spiegò lei,
con gli occhi sognanti.
“
Dru, lo sai: Darla è morta..” le ricordò lui, più serio che mai.
“
Ma io parlo di una nuova famiglia: tu, io, il mio William ..e la sua piccolina…
la Cacciatrice..” sorrise lei.
“
E tu come fai a saperlo?” chiese Angelus, stupito.
“
Le stelle lo sapevano, ma doveva rimanere un segreto, ma una stella ha parlato
col vento, e il vento me l’ha bisbigliato all’orecchio: ora lei è una di noi!”
“
Hai ragione, amore, ma c’è qualche piccolo problema: Spike ha un chip nel
cervello e Buffy ha conservato la sua anima, quindi..” cercò di spiegarle
Angelus, ma lei non sembrò avvilirsi, tutt’altro: iniziò a ridere e a
volteggiare su se stessa.
“
Il chip sarà rimosso, d’anima ci sarà assenza, / Niente più brutte scosse , e
niente più coscienza!” cantilenò lei, toccandosi le tempie.
“
Oh, Dru, mi mancava così tanto questo di te, sai?” sorrise lui, abbracciandola
da dietro e baciandola lungo il collo e lei inclinò la testa per dargli
maggiore accesso, accarezzandogli il viso con una mano.
“
Amore mio, che ne dici di andare a nutrirci un po’?” suggerì lei, ma lui la
sbattè a terra con violenza, ponendosi sopra di lei.
“
Per stanotte ho solo fame di te!” ghignò lui.
--------------------------------------------------------------------
Benché
fosse ancora pieno mattino, Angelus e Drusilla si svegliarono di soprassalto,
sentendo arrivare qualcuno.
“
Bene, bene. Vedo che non hai perso tempo, e così adesso sei totalmente privo
d’anima… Beh, non m’interessa, significa soltanto che non dovrò più usare degli
antidepressivi!” esclamò Riley, facendo il suo ingresso.
PARTE
24
“
Ancora tu! Come diavolo sei riuscito a trovarmi?” alzò gli occhi Angelus,
mentre Drusilla scrutava il nuovo arrivato con attenzione.
“
Hey, così mi offendi: sono nell’esercito dopotutto, ho i miei trucchi!” sorrise
il soldato.
“
Dammi solo una buona ragione per cui non dovrei ucciderti!” lo minacciò
Angelus, avvicinandosi a lui con affianco la sua Childe.
“
Per prima cosa, io sono il primo che ha iniziato a liberarti: se non ti avessi
drogato, non saresti mai andato a letto con lei… con tutte le relative
conseguenze…” si giustificò l’altro, ma Angelus lo sollevò per le spalle,
sbattendolo al muro.
“
Già, è vero… peccato che la gratitudine non rientri nei miei pregi!” lo informò
ghignando malvagiamente, per poi scivolare nel suo vero volto, ma prima che
potesse attaccarlo, Drusilla gli mise una mano sulla faccia e lo tirò indietro,
ringhiandogli scherzosamente contro.
“
Wof, Wof! Cane cattivo, cattivo! Non ha ancora finito di parlare!” gli ricordò
lei, e il volto di Angelus tornò normale, e sbuffando lo lasciò libero,
gettandolo a terra e permettendogli di finire il discorso.
“
Io desidero la vendetta, e tu sai già a chi mi riferisco…”
“
Spike!” concluse la frase per lui Angelus.
“
Esatto, voglio fargliela pagare, ho in serbo per lui le più tremende torture
e..”
Drusilla
lo interruppe, battendo felice le mani e sorridendo.
“
Oooh, sì, mi piace: il bambino è stato cattivo e la mamma vuole punirlo…”
“…
ma c’è un problema: Buffy è sempre nei paraggi, e lei può sentirlo, quindi ho
bisogno di qualcuno che la distragga, che la tenga alla larga da lui..”
continuò Riley, ignorando deliberatamente gli sproloqui della vampira.
“
E qui entro in gioco io, giusto?” sorrise Angelus.
“
Già. Devi solo tenerla lontana, ma non farle niente: fare male a Spike
significa già fare del male anche a lei! Dopotutto, io ho fatto un favore a te,
quindi è ora che tu ne faccia uno a me” commentò Riley.
Angelus
stava per ribattere, ma Drusilla lo interruppe nuovamente.
“
D’accordo, accettiamo, ma ricordati: dopo il castigo, i bambini possono
ritornare fuori a giocare ancora!” sentenziò lei.
Riley
guardò perplesso Angelus, alludendo a lei, ma il vampiro rise.
“
E’ soltanto il suo modo per dire che puoi torturare e ferire Spike quanto ti
pare, picchialo un po’ anche per me visto che quel bastardo se lo merita; ma…
non devi ucciderlo, hai capito bene?” gli intimò Angelus.
“
Affare fatto!” affermò Riley, anche se molto amareggiato.
“
Ce ne andremo via al tramonto. Poi
stabiliremo il piano!” li informò Riley.
“
Hey, dimmi un po’, soldato: che ti è successo? * Tu* che ti allei con i
cattivoni?” chiese incuriosito Angelus.
“
Ho smesso da tanto di quel tempo di stare dalla parte dei buoni: non porta a
niente!”commentò Riley, allontanandosi.
“
Dimmi perché non solo, non me l’hai lasciato uccidere.. te ne avrei anche
lasciato un po’; ma gli hai pure detto che siamo d’accordo!” domandò Angelus a
Drusilla, una volta rimasti nuovamente soli.
“
Perché mentre lui sarà impegnato con Spike, noi ci prenderemo grande cura della
Cacciatrice, so già cosa dobbiamo fare. Io l’ho visto: presto staremo tutti
dalla stessa parte, cantando alla luna e ballando nella notte!” esultò lei.
“
Se lo dici tu.. “ le sorrise Angelus.
“
Ad ogni modo, perché proprio stanotte? Mi sarebbe piaciuto così tanto andare a
fare una visitina ai miei ‘ amichetti ‘ nell’agenzia…” mise il broncio lui.
“
Lo faremo quando torneremo, amore… e sarà più divertente tutti insieme!” ghignò
lei e finirono per ridere insieme.
----------------------------------------------------
2
GIORNI DOPO (notte)
I
tre erano arrivati a Sunnydale, e dopo essersi messi d’accordo sul da farsi,
ciascuno era andato per la sua strada: Riley aveva fatto ritorno alla sua base,
inventandosi una scusa credibile per la sua improvvisa assenza, aiutato anche
dal gioco che Sam gli aveva retto; mentre Angelus aveva condotto Drusilla nel
suo vecchio appartamento, rimasto ancora disabitato… non che sarebbe stato un
problema per loro sbarazzarsi dei nuovi potenziali abitanti.
Per
quella sera erano tutti troppo stanchi per attuare il loro piano: avrebbero
agito l’indomani.
******************************************
Dall’altra
parte della città, c’era qualcuno che era nel pieno dell’attività.
“
E con questo fanno otto!” esclamò Buffy, infilzando il paletto nel cuore
dell’ennesimo vampiro.
“
Sei un po’ troppo tradizionalista, sai? Sempre paletto, paletto, e ancora
paletto. Non hai mai provato a staccar loro via la testa o a dargli fuoco? E’
parecchio maledettamente divertente!” commentò Spike, seduto su una lapide,
mentre aspettava che il presunto morto risorgesse, anche se non doveva
occuparsene lui: si era già divertito abbastanza coi primi cinque della serata.
“
Hey, non sono così banale.. ti sei dimenticato di questa!” si difese lei,
impugnando la sua balestra e scagliando una freccia dritta nel cuore
dell’inesperto che era appena uscito dalla sua tomba.
“
Visto? Non solo e sempre paletti!” gli fece notare soddisfatta, riponendo
l’arma nella sua sacca.
“
E’ una cosa buona che Sophie mi abbia chiesto di cambiare il mio turno col suo
per stavolta.. un’altra serata libera per spassarmela un mondo assieme a te,
tesoro!” esultò lei.
“
Già, ma questo significa anche che ti toccherà lavorare domani: sabato sera..
non t’invidio!” osservò lui, alzandosi.
“
Ti prego, non mi ci far pensare .. pensiamo solo a goderci questo momento!”
disse la bionda, avvicinandosi e abbracciandolo, mentre lui faceva scorrere una
mano fra i suoi capelli, poco prima di chinarsi su di lei per baciarla in modo lento,
tenero e interminabile.
“
Mm.. questo sì che chiude in bellezza la serata!” commentò lei soddisfatta,
sistemando le sue cose nella sacca, pronta ad andarsene.
“
Aspetta, e chi ha detto che la serata è già finita?” protestò lui, tirandola a
sé e sfilandole il giaccone, baciandole una spalla e risalendo fino al collo.
“
Andiamo, non dirmi che non trovi tutto questo così maledettamente noioso..
niente validi avversari, niente brivido.. tutto è davvero troppo facile … dico
bene?” le sussurrò all’orecchio, mentre si era tolto il suo giaccone e l’aveva
buttato sopra una lapide, accanto al suo ‘ gemello ‘.
“
Oh,certo. Mi manca così tanto una bella lotta come dico io..” mormorò lei,
stringendosi più a lui… per poi venir spedita a terra da un suo calcio.
“
Ah, ah. Lo sapevo che volevi * ballare * , Cacciatrice!” ghignò lui,
avvicinandosi minacciosamente a lei, pronto al prossimo attacco.
Ma
lei si rialzò con un fulmineo colpo di reni, sferrandogli un potente pugno sul
naso.
“
Ci puoi scommettere, Grande Cattivo!”
“
Per l’Inferno Maledetto, quante volte te l’ho ripetuto? Tutto, ma non il naso!”
si lamentò lui, tenendoselo con entrambe le mani.
“
Ho la memoria corta. Perché non mi punisci?” lo provocò lei.
“
Oh, quasi dimenticavo: prima devi riuscire a prendermi!” lo informò per poi
correre via rapidissima, sparendo tra le varie lapidi.
Era
convinta di aver trovato il più ingegnoso dei nascondigli, quando Spike le
apparì alle spalle, soffiandole leggermente sul collo e facendola rabbrividire.
“
Non c’è modo che tu possa nasconderti da me: io ti sento!”
“
Perfetto, allora prova un po’ a sentire questo!” esclamò Buffy, tirandogli un
calcio nel fianco… con quei famosi stivali a punta.
“
Ouch! Questo fa maledettamente male!” ringhiò lui, mostrando l’altro volto.
“
Quindi, deduco che stiamo ancora ballando!” ridacchiò, colpendola alla mascella
prima che lei potesse scansarsi.
“
Mi mancava così tanto ballare con te, passerotto mio!” continuò, deciso a darle
un calcio in faccia, ma lei si abbassò in tempo.
“
Mai quanto è mancato a me!” ribattè lei, preparandosi a un colpo basso, ma lui
intuì le sue intenzioni e con un atletico salto la scavalcò , atterrando dietro
di lei e dandole un calcio nella schiena che la rispedì a terra.
Spike
le si buttò sopra, prima che lei potesse rialzarsi.
“
Risultati finali dell’ incontro ‘ Grande Cattivo - Cacciatrice ‘ : 3-2!” la
informò lui, avventandosi bramoso sul suo collo, mentre tornava ai suoi
lineamenti normali, dandole un normalissimo bacio, per poi tirarle indietro i
capelli dalla fronte e guardarla col più innamorato degli sguardi, che lei
ricambiava sorridendogli.
“
E va bene, vincitore… qual è il tuo premio?” chiese lei, prima che lui la
baciasse.
“
Non ci arrivi proprio?” le domandò retorico, con voce profonda, alzando il
sopracciglio con aria sexy.
“
Ma.. Spike! Adesso e * qui * ?! E se arriva qualcuno?”
“
Uhmm.. facciamo così. Se si tratta di un vampiro lo uccidiamo, se invece si
tratta di una vampira… beh, se è brutta fa la stessa fine.. ma se è parecchio
carina… amore, ti andrebbe di provare un ménage à trois? “ ammiccò lui.
In
risposta, lei ringhiò, spingendolo via con forza per liberarsi.
“
Spike, tu.. porco schifoso!” sfuriò.
Lui
scoppiò a ridere.
“
Basta con la lotta, raggio di sole! Rilassati, stavo solo scherzando! Non ti ho
fatto capire ancora abbastanza che ormai sei tu l’unica per me, che non voglio
nessun’altra?” le sorrise, facendole il baciamano e risalendo fino alla spalla,
cingendole la vita da dietro, con un braccio.
Lei
emise un mormorio contento, in risposta.
“
Sai.. ci sarebbe ‘ Spikey Junior ‘ che reclama certe attenzioni… Dopotutto, è
da un po’ che non te ne prendi cura…” disse lui, prendendole la mano e
portandosela sul cavallo dei suoi jeans, e quel gesto fece gemere entrambi.
“
Ma Spike, se solo appena questa mattina..” protestò lei, ma non la sfiorò
minimamente l’idea di togliere la mano da lì.
“
Appunto, passerotto: è maledettamente * da un po’* !” ghignò lui, e lei in
risposta gli abbassò la zip e si inginocchiò, col preciso intento di rendere il
suo Compagno molto, molto felice... intento che le riuscì alla perfezione!
Dopodichè
finirono per fare l’amore lì, incuranti del fatto che potesse giungere
qualcuno, anzi.. forse ancora più eccitati per questo motivo, ma nessuno passò
più di lì per quella notte.
L’unica
cosa che li mise in fuga… fu il sorgere del sole.
PARTE
25
Spike
e Buffy sonnecchiavano placidi e beati al buio della loro camera da letto, del
tutto ignari della figura che si era intrufolata nella loro stanza, più
silenziosa che mai, avvicinandosi ai piedi del letto e prendendo fiato a pieni
polmoni, pronta a compiere il suo dovere.
“
SVEEEEGLIIIAAAAAA , cari i miei pigroni!” strillò Dawn, saltando sul letto in
mezzo ai due vampiri che si svegliarono di soprassalto con un piccolo urlo.
“
Oh mio dio, Dawnie, ma sei matta?” protestò Buffy.
“
Eh, no, cara la mia sorellona, non attacca, non puoi dire ‘ Stavi per far avere
un infarto a me e Spike ! ‘: i vostri cuori ormai non battono più…” ridacchiò
la ragazzina.
“
E’ vero, ma abbiamo ancora le orecchie e così ci farai maledettamente perdere
l’udito!” sbottò Spike, mentre Dawn era in procinto di alzarsi, ma lui la tirò
indietro.
“
Ad ogni modo, non lo sai cosa succede alle ragazzine imprudenti che osano
disturbare il sacro sonno di due gran pericolosi vampiri?” la intimidì Spike
con voce cupa, scambiando uno sguardo d’intesa con la sua Childe, e prima che
se ne potesse rendere conto Dawn si ritrovò sdraiata sul letto, rischiando di
morire… dalle risate, per il solletico che i due le stavano facendo.
Molte
risatine isteriche dopo, Dawn si rialzò.
“
Hey, così non è valido! E comunque, è già il tramonto da un bel pezzo, e tutti
e due avete una nottata piena di fronte a voi, quindi, in piedi, su! L’ultima
volta mi sono presa le mie perché non vi ho svegliato, ricordate?” si giustificò lei, sollevando la tapparella
ed aprendo la finestra.
“
Già, ma sai.. è così bello dormire, soprattutto dopo una dura notte di ronda..”
brontolò Buffy, alzandosi a malincuore e stiracchiandosi.
“
Uhmm.. non so perché, ma ho la netta sensazione che la vostra stanchezza non
sia dovuta solo alla ronda..” commentò
Dawn maliziosa , e i due biondi si sentirono colti in flagrante, ma non gliela
diedero certo a vedere.
“
A proposito, vi sono grata per il fatto che chiudete a chiave la porta quando
fate le vostre cosacce o siete .. come dire.. piuttosto impresentabili.. Ne va
dei miei poveri occhi innocenti!” continuò la ragazzina, mentre anche Spike si
alzava dal letto, cercando di non incrociare il suo sguardo.
“
Parlando di ronda.. hai già perso tutto il tuo entusiasmo per polverizzare i
nemici?” cambiò argomento Spike.
“
Beh, avevo di meglio da fare… e comunque posso prendermi tutti i break che
voglio, non dimenticatevi che ho pur sempre polverizzato un vampiro che valeva
almeno 500 punti!” ribattè fiera l’adolescente.
“ Sapete, vi avrei anche portato la colazione
a letto, ma se poi rovesciavo il vassoio? Non è mica facile togliere il sangue
dalla moquette .. e nemmeno piacevole!” commentò Dawn, avvicinandosi alla
porta.
“
Però la colazione è già in tavola che vi aspetta.. certo che.. colazione.. a
quest’ora farei meglio a chiamarla cena!” disse ironica, scendendo le scale.
“
Quindi, sbrigatevi a cambiarvi e scendete a mangiare, se no si raffredda!” li
consigliò.
“
Sì, * mammina * !” la presero in giro all’unisono i due, ridacchiando.
“
Ridete quanto vi pare, in un certo senso è divertente, ma anche ingiusto: in
teoria dovreste essere * voi * ad occuparvi di * me *, non il contrario!”
rinfacciò loro la ragazzina.
Dopo
aver mangiato, i due biondi si prepararono per le rispettive serate.
“
Se non lo vedevo non ci credevo: * tu* che passi un sabato sera in casa? Ok,
chi sei e cosa ne hai fatto della vera Dawn?” scherzò Buffy, vedendo la sorella
dentro una comoda tuta, spaparanzata sul divano a guardare la TV.
“
Sai, Janice e le altre stasera non possono uscire, vabbè, non è poi così male,
c’è di peggio, almeno io non devo * lavorare* stasera, come una certa
personcina di mia conoscenza..” infierì la sorella.
“
Touché. E devo dire che me la sono proprio cercata!” alzò gli occhi la bionda,
mentre si sistemava la sua ridicola divisa.
“
E tu che mi racconti, Grande Cattivo? Te ne vai a fare la tua ronda quotidiana?
Sai, potrei anche cambiarmi e darti una mano, che ne dici?” propose Dawn,
rivolta a Spike.
“
Spiacente, Briciola, ma stasera c’è un programma diverso: Clem mi ha invitato
nella mia vecchia cripta che ormai è sua, per mostrami un po’ come l’ha
sistemata e per passare tutta la notte a vedere una maratona di sanguinari e
truculenti film horror, mangiando ali di pollo piccanti… praticamente è un
invito a nozze!” ridacchiò lui.
“
Quindi, fatemi capire, alla fine sono io quella che si becca la più brutta
serata!” si lamentò Buffy, infilandosi il giubbotto.
“
Così sembra, mio passerotto!” disse lui, tirandola a sé per un lieve bacio.
“…
ma vorrà dire che più tardi troverò il modo di farti dimenticare questa brutta
serataccia.. “ le sussurrò all’orecchio e lei ridacchiò al pensiero.
Dopo
avere salutato Dawn, i due uscirono, imboccando le due diverse strade.
-----------------------------------------------------------
Era
passata poco più di un’ora e Dawn si apprestava a godersi il secondo film della
serata, quando sentì bussare alla porta.
Andò
ad aprire, domandandosi chi potesse essere e fu sorpresa quando aprì la porta,
tanto quanto chi le stava davanti, che pensava di trovare un’altra persona.
“
Angel! E tu che ci fai qui? Ad ogni modo, sono così contenta di vederti, ne è
passato di tempo da..” esclamò l’adolescente abbracciandolo entusiasta, ma
lui la interruppe e si divincolò subito
dal suo abbraccio, in modo piuttosto brusco.
“
Non ho tempo da sprecare con te, piccoletta! Dimmi solo una cosa: dov’è Buff? ”
“
Buffy? Beh, se la cerchi la troverai al Double Meat Palace, poverina, le tocca
lavorare anche stasera!” spiegò Dawn, anche se un po’ risentita per come
l’aveva chiamata.
“
Ma certo, lui me l’aveva detto che lei lavora lì..” disse lui fra i denti, e
questo sconcertò la ragazza, mentre lui si allontanava senza nemmeno salutarla.
“
Ok, già non è mai stato Mr. Simpatia, ma adesso è diventato pure acido! Beh,
sarà l’effetto del viaggio!” borbottò tra sé Dawn, richiudendo la porta a due
mandate.
--------------------------------------------------
<
Perché con tutti i Fast Food che ci sono in questa schifosissima città tutta
questa maledetta ressa di gente ha deciso di venire qui a rovinarmi la
non-vita?> pensò Buffy, mentre preparava l’ennesimo menù con sorpresa in
omaggio.
“
Questa è la prima e l’ultima volta che mi faccio fregare da Sophie! Grrrr, se
tra meno di un minuto non esco di qui, giuro che scoppio!” pensò ad alta voce,
mentre si spostava dal bancone alla cassa.
“
Ti prego, dammi un diversivo, una scusa, qualcosa per evadere da questo
inferno, una ragione qualsiasi, ti prego!” continuò il suo mantra, quando
l’improvvisa ombra che era calata le fece capire che c’era già qualcuno davanti
alla cassa, e alzò lo sguardo rassegnata, pronta a prendere le ordinazioni.
“
Buonasera, cosa pren.. Angel!” esclamò, quando vide chi era il suo presunto
cliente.
“
Già, sono io. Andiamo, non ho molto tempo, prenditi una pausa e vieni fuori con
me, devo dirti una cosa importante..” spiegò in modo molto sbrigativo.
Lei
non aspettava altro: si tolse il buffo berretto, informò una collega della sua
momentanea assenza e uscì con lui, guardando in alto e sorridendo.
“
Però, sei davvero un fulmine ad esaudire le richieste!” mormorò a bassa voce.
“
Non so ancora cos’è successo, ma so che ti devo un favore: grazie di avermi
tirato fuori di lì, non ce la facevo più..” disse lei, mentre si addentravano
nel vicolo sul retro del locale.
Angelus
le stava alle spalle e senza farsi scoprire sollevò silenziosamente il
coperchio di un bidone.
“
Allora, cosa dovevi dirmi di tanto import..” continuò, girandosi e accorgendosi
così di come stavano le cose, ma ormai era troppo tardi: Angelus l’aveva già
stordita con un forte colpo di coperchio in testa, che la mise subito K.O.
“
Soltanto quanto tu sia una povera ingenua, mia stupida ragazza!” ghignò il
vampiro, prendendola in braccio e allontanandosi prima che sopraggiungesse
qualcuno attirato dal rumore.
***************************************
“
E * quello * dovrebbe essere un vampiro? Oh per favore, non farmi ridere!”
esclamò Spike, indicando a Clem lo schermo del televisore che stava
trasmettendo un remake di ‘ Dracula ‘ di qualità scadente.
Clem
non aveva poi fatto molte modifiche alla cripta, ma le poche che aveva fatto
non andavano molto a genio al precedente proprietario, ma non si azzardò a dire
nulla… dopotutto era suo ospite.
“
Sai, Spike, non capisco perché la gente associ sempre il concetto di ‘ vampiro
‘ ai pipistrelli, ai lunghi mantelli neri e all’accento transilvanico!” commentò
Clem.
“
Lo so io perché: è tutta colpa del Conte, coi suoi scritti e i suoi maledetti
trucchetti da zingaro! Così la gente pensa che sia tutto glorioso e
potentissimo, ma non è altro che un tizio che mi deve ancora undici maledette
sterline!” inveì il biondo, alzando gli occhi.
“
Beh, Spike, guarda il lato positivo: almeno voi vampiri siete famosi e fanno un
sacco di film su di voi.. invece io non ho mai visto un film dove ci sia un
demone che mi somigli anche solo lontanamente!” si lamentò Clem, cambiando
canale.
All’improvviso
Spike scattò in piedi, visibilmente agitato.
“
Hey, amico, che ti prende?” si preoccupò l’altro.
“
Buffy! Le è successo qualcosa, qualcosa che non mi piace! Devo trovarla..”
spiegò, precipitandosi fuori dalla cripta, ma trovò qualcuno ad attenderlo.
“
No, non ci credo, è fin troppo facile: ti stavo cercando e ti trovo proprio
nell’ultimo posto dove ci siamo visti l’ultima volta …” ridacchiò Riley,
parandoglisi davanti.
Spike
era troppo preoccupato per la sua Childe per potersi sorprendere di vederlo lì.
“
Va all’inferno, Soldatino, non ho tempo per i tuoi schifosissimi giochetti!” sbottò furiosamente, con
l’intento di dargli un pugno per toglierselo di mezzo, ma inevitabilmente il
chip intuì le sue intenzioni e si attivò prima che potesse colpirlo, e il
vampiro si inginocchiò a terra dolorante.
“
Invece di preoccuparti per quel che è successo a Buffy, preoccupati per quello
che sta per succedere a te!” ghignò il soldato.
Il
vampiro si rialzò all’istante, sentendo nominare Buffy.
“
Per l’Inferno Maledetto, tu come lo sai?”
“
Lo so e basta.. e non sono affari che ti riguardano!”
“
Bastardo, se le hai fatto qualcosa, io ti..” ringhiò, mostrandogli le zanne e
lanciandosi nuovamente all’attacco.. che però ebbe lo stesso esito.
“
Sai, potrei passare tutta la notte a guardarti mentre ti fai del male da
solo..” lo schernì Riley, estraendo la sua pistola paralizzante con gli stimoli
elettrici.
“..
ma ho altri piani per te..” continuò, e prima che Spike potesse rialzarsi lo
tramortì con una massiccia scarica elettrica.
Clem,
sentendo le voci, era corso fuori e aveva assistito all’intera scena, ma Riley
gli si avvicinò.
“
Chiunque tu sia, fatti un sonnellino anche tu!” esclamò, colpendolo con le
scosse e il demone crollò a terra privo di sensi, mentre il soldato trascinava
via Spike.
PARTE
26
Buffy
era ancora prova di conoscenza, incatenata a una parete nell’appartamento di
Angelus.
Drusilla
la osservava , seduta su una sedia accanto al muro, con in braccio la sua
bambola preferita.
“
Shh! Signorina Edith, non parlare così forte, lei sta dormendo e noi non
dobbiamo svegliarla, shh! Adesso non ancora, ma presto lei giocherà con noi e
le piacerà, e potremo invitarla al ricevimento per il tuo compleanno; verrà
anche Spike, sei contenta? Lo so che ti manca!” disse lei a bassa voce,
pettinando amorevolmente i capelli alla bambola.
“
Perciò, io non sono invitato?” le sussurrò Angelus, apparendole da dietro e
massaggiandole le spalle, mentre le mordicchiava l’orecchio.
“
Mm.. ma è naturale , sei invitato anche tu, amore mio: non ci può essere nessun
Party senza di te!” mormorò contenta.
“
Sai, temo di averla colpita un po’ troppo forte: è già passata l’alba e ancora
non si è svegliata!” commentò lui, accennando a Buffy.
“
Pazienza, mio Angel, devi avere pazienza!”
“
Ma io non vedo l’ora di fare l’incantesimo e vedere che succede.. sono certo
che sarà una killer spietata!” ridacchiò Angelus, ma Drusilla fece un ringhio
di protesta.
“
Più spietata di me?” gli mise il broncio.
“
Oh, no, mia Principessa: tu sei la più spietata delle spietate!” la rassicurò
lui, baciandola con una tale irruenza che finirono per ribaltarsi con la sedia.
“
Adulatore!” rise lei, continuando a baciarlo, rotolando e ponendosi sopra di
lui.
In
quel momento Buffy riaprì gli occhi.
“
Accidenti! Non potevo restare tramortita un’altra ora se devo assistere al
vostro show sconcio?” esclamò Buffy, voltandosi dalla parte opposta, per quanto
le catene glielo consentissero.
“
Finalmente sei sveglia, mia cara!” esultò Drusilla, rialzandosi e
ricomponendosi.
“
Dru?! Immagino sia tu la responsabile dell’improvviso cambiamento di Angel…
o forse dovrei dire *Angelus *?” dedusse Buffy, guardando minacciosa
entrambi e dimenandosi per cercare di rompere le robustissime catene.
“
Hai indovinato! La Principessa ha reso il suo Angelo Oscuro molto felice!”
sorrise la mora, leccando il viso del suo Sire e stringendosi a lui.
“
Che c’è, Buff? Sei gelosa?” la provocò Angelus.
“
Ti piacerebbe! Scusami, ma.. non me ne potrebbe fregare di meno! Aspetta solo
che mi liberi e prenderò solennemente a calci il tuo malvagio perfido sedere!”
sbraitò strattonandosi un’altra volta, ma inutilmente.
In
risposta, i due mori risero.
“
Che c’è di così divertente?”
“
Stavo solo pensando.. questo è il posto dove tu mi hai fatto perdere l’anima la
prima volta… e questo è il posto dove ti renderò il favore!” spiegò Angelus
tranquillamente.
“
E sarebbe questo il tuo piano? Spiegami soltanto una cosa: * in che modo * ?
Hey, sveglia? Io non ho nessuna clausola della felicità, altrimenti avrei perso
l’anima moooolto tempo fa, contando tutte le volte che *Spike* mi ha resa F E L
I C E! “ ribattè lei, lasciva, ma si bloccò di colpo.
“
Spike! Cosa gli è successo? C’è qualcosa che non va. Dov’è? Ditemelo!” intimò
loro la bionda, ringhiando.
“
Calmati, Buff. Spike sta bene.. beh… si fa per dire..” ghignò lui, allarmando
ulteriormente Buffy.
“
Ma non devi preoccuparti, ci raggiungerà presto!” la rassicurò Drusilla.
“
Per quanto riguarda la clausola, non ce n’è alcun bisogno e meno male, credevi
che volessi renderti felice?” continuò Angelus.
“
Non ci saresti mai riuscito, perché sarebbe stato solo uno schifosissimo
stupro: senza un solo minuscolo maledetto briciolo di felicità!” gli rinfacciò
Buffy.
“
Ti prego, non farmi ridere! Perché dovrei mai volere una ragazzina inesperta
quando ho al mio fianco una vera donna?” ribattè lui, guardandola con disprezzo,
per poi baciare Drusilla, che ridacchiava eccitata.
A
dire il vero, Angelus non disdegnava nemmeno Buffy, visto che se ne sentiva
fortemente attratto, ma riconosceva che lei ormai apparteneva a Spike, e un po’
lo invidiava per questo; inoltre, Drusilla non gliel’avrebbe mai perdonato e se
doveva scegliere fra le due, la sua Childe vinceva il confronto senza ombra di
dubbio.
Il
vampiro si allontanò e aprì un armadio, dal quale estrasse una cosa che Buffy
conosceva molto bene.
“
Il globo di Thesulah!” esclamò sorpresa.
“
Aspetta un attimo, ma quel coso in teoria non dovrebbe *restituirla *
l’anima?” osservò.
“
E’ un’opportunità da cogliere/ Quello che da può anche togliere!” canticchiò
Drusilla, battendo le mani.
“
Risparmiami le tue maledette tiritere, Dru, cosa significa?” sbottò Buffy,
guardando Angelus, mentre sfogliava un libro.
“
Certo, c’è un incantesimo per maledire un vampiro e dargli l’anima, ma ..
indovina un po’? La mia Principessa mi ha detto che se leggi quell’incantesimo
alla rovescia..”
“…l’anima
la porta via!” concluse la frase per lui, Buffy.
“
Sei perspicace!” sorrise Angelus.
“
Non farlo, lasciami andare, io non voglio..” protestò Buffy, cercando invano di
liberarsi.
“
Bugiarda. Tu sai che lo vuoi: quel senso di completa libertà, che ti fa seguire
i tuoi più oscuri istinti senza mai preoccuparti delle conseguenze… Buff, non
dirmi che tu non lo desideri..”
“
I- Io non.. lo de- desidero..” cercò di ribattere Buffy, ma quelle
argomentazioni in fondo non la lasciavano indifferente, almeno non il suo
demone.
“
E Spike? Lui non può più..” si ritrovò a chiedere, sorprendendosi lei stessa di
una tale domanda.
Angelus
ridacchiò.
“
Non preoccuparti del ragazzo, lui ti seguirà, ne sono certo; quindi troveremo
il modo di levargli quel chip dalla testa.. e finalmente anche lui tornerà a
quella che è la nostra vera natura, Buff: noi siamo Killer..” le spiegò il
vampiro.
“
Giusto, mia cara , così noi saremo una gioiosa famiglia felice e ci divertiremo
tanto: ci sarà una festa, e inviteremo tutti…” esultò Drusilla.
“
Basta con questi discorsi senza senso, io non voglio!” si ribellò Buffy,
tornata pienamente in sé.
“
E’ troppo tardi, tu non hai scelta, quindi chiudi il becco e goditi la
favoletta che sto per leggere… Poi tu cadrai profondamente addormentata e
quando ti risveglierai… ti sentirai un’altra!” ghignò lui, trovando la pagina
dell’incantesimo.
“
Dovresti essere contenta: a tutti i bambini piacciono le favolette!” commentò
Drusilla sedendosi vicino al suo Sire, che iniziò a leggere alla rovescia, e
Buffy non poteva fare altro che stare lì a sentire.
Quando
lui pronunciò l’ultima parola, chiudendo il libro, il globo si sollevò in aria
da solo all’altezza del cuore di Buffy e si illuminò, mentre la bionda crollò
in un profondo e tormentato sonno.
“
Adesso, hai detto che dobbiamo solo aspettare, piccola..” disse Angelus,
accarezzando i capelli della sua Childe.
“
Esatto, mio adorato… a poco a poco il globo inizierà ad annerirsi, e quando
sarà completamente nero, la sua anima se ne sarà andata!” spiegò Drusilla,
prima che lui la tirasse a sé per un violento e impetuoso bacio.
La
prese in braccio e la distese sul letto, ponendosi sopra di lei, ma lei si
divincolò, alzandosi.
“
No… dove te ne vai?” si lamentò Angelus, tenendola per mano.
“
La Signorina Edith ha bisogno di cambiarsi i vestiti ( e girandosi verso
Buffy).. e non sarebbe la sola…” spiegò lei, ma lui la strattonò e lei finì
sopra di lui.
“
Andiamo, puoi pensare dopo alla tua bambola… ora c’è qualcun altro che ha
bisogno di attenzioni..” mormorò lui e lei sorrise, preparandosi a soddisfare
ogni sua esigenza.
************************************
Spike
riaprì gli occhi, ritrovandosi a torso nudo, con le braccia e le gambe
saldamente legate alla parete di quella che sembrava un’aula scolastica.
Le
finestre erano ben chiuse e le luci erano accese.
“
Era ora che ti svegliassi, l’alba ormai è gia passata da un bel po’, ma sai,
non posso iniziare finché dormi: voglio che tu sia sveglio per sentire il
dolore!” esclamò Riley, mentre il vampiro faceva mente locale su quanto era
successo.
“
D’accordo, Capitan America, fammi un po’ indovinare: adesso mi torturerai, non
è vero, Signor Banalità- è- il- mio- secondo- nome?” ribattè Spike col suo
classico atteggiamento sprezzante del pericolo, anche se sapeva che non era
certo una bella situazione quella in cui si trovava.
“
Ti do il benvenuto nella mia ex- Università, sai.. la Domenica le scuole
restano chiuse, quindi l’aula è tutta per noi, e io ho molte belle lezioni da
insegnarti…” disse Riley, togliendo un telo dalla cattedra e rivelando quello
che ci stava sopra: un coltello, una bottiglia di vetro rotta, croci, acqua
benedetta, una pistola e immancabilmente anche dei paletti di plastica.
“
Cominciamo: questo è per ciò che hai fatto a Buffy, approfittandoti della
situazione..” continuò lui, impugnando la pistola e caricandola.
“
Oh, per l’inferno maledetto! Perché tutti continuano a dirmi la stessa cosa?”
alzò gli occhi il vampiro esasperato, ma urlò quando il proiettile lo colpì
sotto la spalla destra.
“
So che i proiettili non uccidono i vampiri, però li fanno soffrire moltissimo!”
Nonostante
il proiettile, Spike scoppiò a ridere.
“
Ma certo, l’ho capito il tuo gioco: vuoi dimostrare a Buffy che sei un tipo
cattivo, perché credi che le piacerai per questo. Sei patetico! Ouch! Lascia che ti dica una cosa.. tu stai
picchiando e ferendo uno che sai che non può nemmeno reagire: questo non è essere
cattivo.. ouch.. è solo essere uno schifosissimo codardo!” gli disse il
vampiro, sputandogli in faccia.
Riley
gli diede un pugno in faccia e uno sulla spalla ferita, ma Spike fece un enorme
sforzo per non urlare.
“
Bene, vorrà dire che ti mostrerò quanto posso essere codardo!” sbraitò lui,
prendendo in mano la boccetta di acqua santa.
PARTE 27
Dopo
ore e ore di tortura, Spike era ridotto ad un colabrodo; a confronto Glory gli
aveva fatto il solletico: tutto il lato sinistro della sua faccia era ustionato
dall’acqua benedetta, il petto era marchiato dalla croce che Riley gli aveva
premuto contro , per non parlare del finto paletto che gli aveva conficcato nel
cuore e di tutti i pugni che gli aveva dato, tanto che le mani avevano iniziato
a fargli male.
Sotto
al vampiro c’era una larga pozza formata dal suo stesso sangue, che si
allargava progressivamente, aiutata
anche dai numerosi tagli che il soldato gli aveva inferto un po’ ovunque.
Spike
aveva ormai perso i sensi da tempo, e giaceva incatenato alla parete, immobile
ed esangue più del suo solito.
Riley
guardò annoiato l’orologio: erano quasi le sette di sera, il sole era già
tramontato.
“
Bene, credo che così può bastare, e poi non c’è gusto se non sei cosciente!”
esclamò, ma era come se parlasse da solo, visto che l’altro non poteva
rispondere.
Il
soldato gli si avvicinò, estraendo dalla tasca le chiavi dei vari lucchetti
delle catene, liberandolo e caricandoselo sulle spalle, mentre si avviava
all’uscita.
“
Sai, Angelus ha detto che io non posso ucciderti, e sai che ti dico? Credo
proprio che gli obbedirò: *io * non ti ucciderò …” disse, mentre lo gettava su
una panca del cortile del Campus.
“…
sarà * il sole * a farlo per me!” rise.
“
Non ho nemmeno bisogno di legarti un’altra volta, ridotto come sei.. dubito
seriamente che tu possa andare da qualche parte..” commentò ironico,
andandosene.
*************************************
Giles
stava facendo l’inventario dei nuovi arrivi della merce al Magic Box. Willow e
Tara sostituivano temporaneamente Anya, ancora in luna di miele con Xander, e
gli davano una mano sistemando i vari oggetti negli appositi scaffali.
Controllando
soddisfatti il frutto del loro lavoro, i tre si stavano accingendo a chiudere
il negozio, quando sentirono il telefono squillare.
Fu
Willow a sollevare la cornetta al terzo squillo.
“Magic
Box, buonasera..”
“
Ciao Willow, sono Cordelia, come state?”
“
Cordy, qui stiamo tutti bene, e voi?”
“
Noi abbiamo un problema, è per questo che ho chiamato: per caso avete visto
Angel in questi ultimi giorni? Pensavamo che si fosse buttato in un’improvvisa
indagine… non sarebbe la prima volta; ma adesso .. sono più di tre giorni che
non abbiamo sue notizie.. siamo preoccupati… “spiegò Cordelia, e dalla voce
Willow poteva capire quanto fosse agitata la ragazza.
“..
e non ho nemmeno una visione che mi aiuti… quelli mi fanno venire un mal di testa
allucinante solo quando fa comodo a loro!!” si lamentò la mora.
“
Mi dispiace, ma qui non l’abbiamo visto.. quando l’hai sentito l’ultima volta?”
“
Proprio qui, nel suo ufficio, prima che uscisse con quel ragazzo…” rispose
Cordelia.
“
Quale ragazzo?” chiese Willow incuriosita.
“
Non lo so, loro due sembravano conoscersi, ma io non l’avevo mai visto prima.
Fammi un po’ pensare a come si chiama: Roland? No, aspetta, era qualcosa come
Raymond? No, nemmeno questo..”
“
Ok, Cordy, lascia stare, non è poi così importante…”
“
Può aiutarti a capire qualcosa se ti dico che era vestito come una specie di
soldato?” aggiunse la mora.
“
Aspetta, hai detto un soldato? Cordy.. non è che per caso il suo nome è *
Riley* ?” intuì Willow.
“
Già, sì, esatto, ecco come si chiama, grazie, Will!”
“
Aspetta a ringraziarmi, Cordy, avrei preferito un ‘ No ‘ come risposta: Riley
ed Angel non vanno per niente d’accordo.. ho paura che sia successo qualcosa di
brutto ad Angel…” commentò l’altra, preoccupata.
“
Beh, non credo proprio che questo Riley sia pericoloso: tutto quello che ha
fatto è stato convincere Angel ad uscire con lui per bere qualcosa e
dimenticarsi i tristi ricordi… Dev’essergli successo qualcosa dopo, quand’è
rimasto solo…” dedusse Cordelia.
“
Uhmm, non mi convince! Beh, Cordy, ti farò sapere se scopriamo qualcosa, ok?
Scusa, ma ora ti devo lasciare, ciao!” la salutò Willow, riattaccando.
Stava
informando gli altri, quando Dawn piombò nel negozio, in preda al panico più
totale.
“
Oh, no, non sono nemmeno qui!” esclamò, guardandosi frettolosamente in giro.
Stava
per correre via, ma Tara la fermò.
“
Dawnie, dove scappi, cos’è successo?” domandò, cercando di calmarla.
“
Spike. E Buffy. Ero sicura che fossero a casa a dormire, ma quando al tramonto
sono entrata nella loro stanza per svegliarli, come faccio sempre.. non
c’erano. Sono preoccupatissima. Speravo che fossero qui; ho già controllato al
Double Meat , ma Buffy lì non c’era e pure i suoi colleghi sono in pensiero,
perché non è più ritornata dalla sua pausa, ieri sera..” spiegò, agitandosi.
“
Così non va affatto bene. Qui tutti stanno sparendo. Cordy mi ha appena
chiamato per dirmi che anche Angel sembra che sia scomparso. Gli avremmo potuto
chiedere di aiutarci a trovarli, invece…” esclamò Willow, ma Dawn la guardò
confusa.
“
Angel? No, non è scomparso, io l’ho visto proprio ieri sera..” li informò la
ragazzina.
“
Tu l’hai visto?” la guardò stupita Tara.
“
Sì, beh, non è che stesse cercando me in effetti.. voleva trovare Buffy, ed era
piuttosto scorbutico e strano.. a proposito: ‘ Buff ‘, mi domando perché
l’abbia chiamata in quell’assurdo modo..” commentò Dawn.
Giles
e Willow si guardarono col terrore negli occhi.
“
Ha- Hai de- detto *Buff *?” ripeté
tremante la rossa.
“
Sì, perché?”
“
Probabilmente tu non te lo ricordi.. anche perché fondamentalmente in teoria a
quel tempo tu non eri ancora qui.. ma c’è solo una persona che chiamerebbe
Buffy così.. e persona non è nemmeno il termine adatto per definirlo: Angelus.
E credo proprio che ora abbia catturato Buffy.. ” spiegò Giles, pulendosi
nervosamente gli occhiali.
Dawn
non ebbe nemmeno il tempo di stupirsi o allarmarsi, perché un altro individuo
si precipitò nel negozio.
“
Meno male che vi ho trovati, Spike me l’aveva detto che voi siete sempre qui…
sono corso qua non appena mi sono ripreso!” spiegò Clem, facendo il suo
ingresso e riprendendo fiato.
“
Hey, io mi ricordo di te, eri alla festa di Buffy.. ti ho anche stracciato a
poker!” esclamò Tara, e anche gli altri fecero mente locale.
“
Già, Lady, Comunque, non è il momento di parlarne, adesso. Dovete aiutarlo:
Spike è in pericolo. C’era qualcuno, un soldato presumo…” cominciò a raccontare
Clem, ancora parecchio sconvolto, ma fu interrotto da un coro generale.
“
Riley!”
“
Non so il suo nome, ma Spike l’ha chiamato Soldatino…”
“
Sì, è Riley!” ribadì il coro.
“
Ad ogni modo, hanno lottato.. beh.. Spike ha tentato, ma sapete, il chip… e
quel ragazzo l’ha tramortito, io ho provato a scappare in cerca di aiuto, ma
lui ha messo K.O. pure me.. solo pochi minuti fa mi sono risvegliato.. Io non
posso fare granché…volevo solo avvisarvi.. ora forse è meglio che me ne torni a
casa” spiegò, andandosene.
“
Dunque, Riley porta fuori Angel una sera e misteriosamente Angelus fa il suo
ritorno…” cominciò a riassumere Willow.
“
E poi Riley viene qui e porta via Spike; Buffy di sicuro sarebbe corsa in suo
soccorso, ma Angelus la rapisce… ci sono troppe coincidenze.. è quasi come se
quei due..” continuò Tara.
“
.. fossero scesi a patti!” concluse Giles.
“
Oh, no, è terribile! E comunque, eewww .. mi domando solo.. come ha fatto Riley
a far perdere l’anima ad Angel? Eewww .. nella mia mente si sta facendo strada
un’immagine disgustosa.. eewww!” commentò Dawn inorridita, scuotendo la testa.
“
Beh, Dawn, un momento di felicità non significa… necessariamente… * quel * tipo
di felicità!” spiegò Giles, imbarazzato.
“
Cordelia ha detto che lui l’ha portato fuori, può averlo fatto ubriacare, per
poi drogargli il bicchiere con qualche antidepressivo per esempio.. non è vera
e propria felicità, ma può bastare, e inoltre può continuare a somministrarglieli
per mantenere l’effetto…” ipotizzò l’Osservatore.
“
Ad ogni modo, non sappiamo che cosa hanno intenzione di fare a Buffy e Spike,
qualunque cosa sia non sarà niente di buono.. dobbiamo fermarli!” aggiunse con
risolutezza.
Dawn
sussultò folgorata da un’idea, guardando Willow.
“
Hey, c’è quell’incantesimo: ricordate quando io sono fuggita con
Justin/Schlecht ? Buffy mi ha raccontato che lei e Spike sono riusciti a
trovarmi grazie a un tuo incantesimo, lo stesso che Spike mi ha detto che
Willow ha utilizzato per trovare Buffy, quando lei era scappata dopo che
avevate scoperto che era stata in Paradiso..” fece notare loro Dawn.
“
Hai ragione, Dawnie, ma vedi, quell’incantesimo funziona solo quando una
persona a noi cara non vuole essere trovata: quindi, non lo possiamo usare per
trovare Riley o Angelus perché non sono persone a noi care, non più almeno; e
non possiamo usarlo nemmeno per Buffy e Spike perché loro sono stati rapiti, e
non fuggiti di loro volontà, capisci?” spiegò Willow, desolata.
“
Dannazione, ci dev’essere un altro modo!” protestò la ragazzina, mentre Giles
accatastava una pila di libri dopo l’altra sul tavolo.
“
E’ quello che dobbiamo scoprire, ragazzi, è tempo di ricerca e forse ci vorrà
tutta la notte!”
**************************************************
Buffy
era ancora profondamente addormentata e il globo di Thesulah si era annerito
già per poco più della metà.
Il
sonno della vampira era popolato da una miriade di immagini: gente che fuggiva
in preda al panico, fiumi di sangue che scorrevano, grida, dolore e morte che
aleggiavano tutt’intorno.
Ma
col passare del tempo quelle grida e la paura della gente iniziavano a
divertirla, e quei fiumi di sangue non la infastidivano più come all’inizio.
Infatti
Angelus e Drusilla la osservavano compiaciuti, mentre lei si passava
inconsapevolmente la lingua sulle labbra, sorridendo.
La
loro attenzione fu interrotta dall’ingresso di Riley nel loro appartamento.
“
Tutto secondo i piani, l’ho lasciato nella sua cripta…” mentì il soldato.
“
Guardala, la mia nipotina sta ancora dormendo, non devi svegliarla!” esclamò
Drusilla, avvicinandoglisi e indicando Buffy.
Il
ragazzo sussultò quando la vide incatenata , con quel globo luminoso per metà
nero che le aleggiava intorno.
“
Che diavolo le state facendo? Non era così il nostro accordo!” sbraitò, ma i
due mori scoppiarono a ridere.
“Beh,
l’accordo è cambiato!” lo informò Angelus, avvicinandosi anche lui.
“..
e abbiamo aggiunto un altra variante..” continuò, mentre Drusilla batté Riley
in velocità, strappandogli di mano la sua arma per dare la scossa, prima che
potesse usarla.
“..
la tua uscita di scena!” concluse Angelus, scivolando nell’altro volto, mentre
Drusilla teneva fermo il ragazzo.
“
Aspetta, amore!” esclamò, prima che Angelus potesse affondare le zanne nel suo
collo.
“
Che c’è?” domandò il vampiro, guardandola confuso.
“
E se prima ci giocassimo un po’?” propose lei mugolando e facendogli gli
occhioni dolci.
“
E così, piccola, vuoi giocare, vero? Beh, perché no? Sarà divertente e ci
stimolerà l’appetito!” le sorrise, tornando al suo volto umano, mentre Riley li
guardò perplesso, cercando di liberarsi ma inutilmente.
“
Il piccolo soldato ha perso la grande guerra..” gli canterellò la vampira,
prima di tramortirlo con una leggera scossa.
PARTE
28 ( NC 17!!)
Pochi
minuti dopo, Riley si svegliò, trovandosi incatenato alla parete di fronte a
quella di Buffy, che dormiva ancora, ignara di tutto.
“
Finalmente! adesso facciamo un bel gioco…” esclamò Angelus, aprendo una
bottiglietta nera dal misterioso contenuto.
“
E’ vero, si chiama ‘ Ti sei mai chiesto? ‘ !” esultò Drusilla, battendo le mani
felice.
“
Cos..” esclamò Riley, mentre Angelus gli si avvicinava.
“
Ti sei mai chiesto cosa prova un vampiro quando tocca l’acqua santa? Beh, è più
o meno così!” ridacchiò , versando poche gocce su di lui.
Fu
soltanto quando il liquido fece contatto con la sua fronte e scese lungo il
viso che Riley, urlando come un pazzo, capì di cosa si trattava: acido
solforico.
Drusilla
scoppiò a ridere, tirando Angelus a sé.
“
Le sue urla.. sono una così bella musica.. la senti? Andiamo, amore mio, balla
con me!” esclamò estasiata, dondolando insieme a lui.
Mentre erano intenti a ballare, la vampira
adocchiò l’attizzatoio, appoggiato al caminetto acceso, e si scostò dal suo
Sire.
“
Tocca a me, tocca a me!” esordì con l’entusiasmo di una bambina, prendendo in
mano quell’oggetto e lasciando che il fuoco surriscaldasse l’altra estremità.
“
Ti sei mai chiesto cosa prova un vampiro quando tocca una croce?” domandò a
Riley, ancora sofferente per ciò che gli aveva fatto Angelus.
Lei
con una mano gli strappò via la camicia, percorrendo con le mani il suo nudo
torace.
“
E’ più o meno così!” rise, marchiandolo a fuoco con l’attizzatoio, proprio
all’altezza del cuore e lui imprecò dal dolore.
La
ragazza tornò dalle braccia del suo amato, che la attendevano impazienti.
“
E’ un peccato che lei dorma ancora: non può giocare assieme a noi..” commentò
lei, indicando Buffy.
“
Beh, Dru si rifarà la prossima volta!” rispose lui, baciandola.
“
Hai ragione. Ha perso un giro su questa giostra.. ma il Luna Park ne è pieno!”
sorrise lei, baciandolo selvaggiamente.
“
Allora, riprendiamo il gioco? Io avrei un’idea..” sussurrò Angelus,
bisbigliandole all’orecchio qualcosa che la fece ridacchiare eccitata in
anticipazione.
Tornarono
dalla loro preda, che li guardava col più puro terrore negli occhi, ben
consapevole che quei due perversi non avevano ancora finito con lui.
“
Cambiamo gioco..” esclamò Angelus, mentre entrambi gli tenevano una mano.
“
Già. Ora si gioca a ‘ Dove fa più male? ‘ , Paparino mi ha appena spiegato le
regole!” continuò lei, con un sorriso sadico.
“
Io dico ‘ pollice ‘!” disse Angelus, stringendogli il pollice.
“
Che diavol.. AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!” gridò Riley quando lo sentì rompergli il
dito con un fastidioso scricchiolio.
“
Io dico ‘ mignolo ‘!” disse Drusilla, facendo la stessa cosa al dito che aveva
chiamato e Riley strillò ancora di più.
“
Medio!” “ Anulare!” esclamarono i due mori contemporaneamente, rompendoglieli,
finché arrivarono all’ultimo, facendolo urlare il doppio, perché lo ruppero
insieme.
“
Bene, deduco che abbia vinto ‘ indice ‘ ..” sorrise Angelus, ma Drusilla non ne
sembrò convinta.
“
Uhmm.. non lo so..” mormorò, continuando a fissare l’altra mano, e Riley se ne
accorse.
“
No.. abbiate pietà..” li implorò a fatica, ma incurante delle sue suppliche
Drusilla tirò il suo Sire a sé, sorridendogli.
“
… potremmo sempre fare una verifica dall’altra parte…” gli propose, e fu quello
che fecero.
“
Vi pre- prego, vi sco- scongiuro, uccide.. te.. mi.. “ chiese Riley con un
enorme sforzo.
“
Così presto? Naaah, amico mio, abbiamo ancora in mente un sacco di belle cose
da fare con te.. e ti assicuro che griderai molto più di quanto tu abbia fatto
finora.. resterai senza voce!” rispose Angelus, con una malvagia risata.
Il
vampiro si avvicinò al caminetto, prendendo un ceppo e facendolo bruciare dall’altra
parte, per poi tornare dal ragazzo, che già prevedeva le dolorose conseguenze.
“
Sai, a questo gioco non ho ancora trovato un nome..” disse, toccando col fuoco
la spalla e il braccio destro del soldato.
“
.. ma è altrettanto divertente, non trovi?” ghignò, ottenendo un grido
raggelante in risposta, mentre lo vedeva dimenarsi e sbattersi contro il muro
nell’intento di spegnere le fiamme, ma quando ci riuscì la spalla e metà
braccio avevano ormai subito gravissime ustioni.
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Molte
altre torture indescrivibili dopo, Riley giaceva sanguinante in ginocchio, non
avendo ormai più la forza di reggersi in piedi.
Drusilla
prese un oggetto da un cassetto, per poi rivolgersi al suo amato.
“
Che c’è , mio Angel, non vuoi più giocare?” mormorò accarezzandogli il viso in
modo così sensuale da fargli fare le fusa.
“
Sono piuttosto annoiato. Ma mi divertirò a guardare te, bambina mia!” le
sorrise lui, dandole un bacetto veloce.
Lei
trotterellò dal loro prigioniero, che a fatica riuscì ad alzare lo sguardo per
vederla mentre gli si inginocchiava
davanti.
“
Lo sai dire il mio nome? Dru- sil -la !” esclamò, ondeggiando.
Riley
provò a parlare, ma ormai aveva gridato così tanto che, come gli aveva annunciato
Angelus, non solo aveva perso la voce, ma il dolore gli rendeva impossibile
perfino articolare le parole.
“
Oh, poverino, non ci riesci!” mormorò dolcemente, guardandolo con finta
compassione, accarezzandogli la parte del viso non corrosa.
“
Beh, allora farò meglio a scrivertelo da qualche parte.. così non te lo
dimenticherai più!” spiegò, mostrandogli l’affilato punteruolo e girandolo
verso la sua schiena, una delle poche parti dove i due vampiri non avevano
ancora lasciato segni.
“..
e ti scriverò anche quello di Angelus, e anche della Signorina Edith,
naturalmente.. altrimenti poi lei ce l’avrà con me..” aggiunse, cominciando ad
incidere la sua carne, mentre il ragazzo continuava a ripetersi che si trattava
solo di un incubo e che presto si sarebbe risvegliato.
Ma
per essere soltanto un incubo gli sembrava troppo dolorosamente reale.
A
un certo punto, la vampira vide qualcosa spuntare dalla tasca dei pantaloni del
ragazzo e incuriosita lo prese, osservandolo.
“
Un paletto finto.. uhmm.. forse questo lo useremo noi due più tardi..” commentò
rivolta ad Angelus, lanciandoglielo.
“
Invece con te..” continuò, guardando nuovamente Riley e prendendo la sedia di
legno che c’era di fianco, spaccandone due gambe.
“..
preferisco usare quelli veri!” ghignò.
“
Adesso giochiamo a ‘ La Cacciatrice Pasticciona ‘, funziona così: sai dove la
Cacciatrice Buona deve colpire il Vampiro Cattivo per ucciderlo? Forse alle
gambe?” disse e gli affondò contemporaneamente i due rudimentali paletti nelle
cosce e sul viso del soldato si dipinse l’espressione della sofferenza più pura
con un pallido tentativo di grido, che però rimase afono.
“
No, aspetta, forse era lo stomaco..” continuò, infilandolo allo stomaco.
“
.. o alla spalla?” e lo infilzò alla spalla, quella non ustionata.
“
Adesso mi è venuto in mente dov’è ..” finse di ricordarsi lei, ma prima che
potesse colpirlo al cuore sentì Angelus schiarirsi la voce.
“
Druuu.. hai finito?” esclamò con fare annoiato, per poi guardare Riley.
“
Niente di personale, amico, ma sai.. avrei un certo languorino…” ghignò,
alzandosi dal letto su cui stava sdraiato e lasciando emergere il suo demone.
“
Allora?” ringhiò spazientito a Drusilla.
“
Mi spiace, ma hai sentito? Paparino
dice che il tempo dei giochi è finito!” commentò lei rivolta a Riley, gettando
via i paletti insanguinati, dopo aver dato loro una lunga leccata, eccitando
così il suo Sire.
“
E poi, non gridi nemmeno più, non c’è più musica.. non è più divertente!”
continuò, mettendo il broncio, ma poi sorrise al suo amato.
“
Va bene, mio adorato..” disse, prendendolo per mano e chinandosi con lui verso
la loro vittima.
“
.. la cena è servita!” dichiarò, scivolando nell’altro volto e azzannandolo al
collo, mentre Angelus aveva già affondato i canini dall’altro lato.
In
breve lo prosciugarono, rialzandosi in piedi e baciandosi con passione
animalesca.
“
Mm…Sapeva di bombe e carri armati!” esclamò lei, leccandosi le labbra e
tornando ai suoi lineamenti umani.
“
Sicuro, Dru, sicuro!” la assecondò Angelus alzando gli occhi e imitando le
azioni della sua amata.
“
Povero stupido idiota, ma cosa credeva? Che poteva scendere a patti * con me *?
Lui..” commentò il vampiro, ma si interruppe non appena vide la sua Childe
lamentarsi e stringersi lo stomaco.
“
Il soldato.. è un bugiardo.. il mio povero William…” mormorò inchinandosi,
mentre lui la sorreggeva, accorgendosi che nel frattempo anche Buffy aveva
cominciato a lamentarsi, anche se sempre nel sonno.
“
Sp.. iiiiiiiike! “ mormorò la bionda, sofferente.
Anche
l’altra vampira chiamò il suo nome.
“
La cripta è buia.. perciò è sicura… ma non sarà buio dov’è lui… perciò non è al
sicuro.. io non riesco a vederlo…” disse, alzandosi e raggiungendo l’uscita.
“
Dove vuoi andare? Tra meno di un’ora sarà l’alba..” le fece notare Angelus
bloccandola, ma lei gli ringhiò contro, spingendolo via e liberandosi, con la
furia di una leonessa quando le toccano i cuccioli.
“
Devo aiutare chi può aiutarlo!” spiegò, correndo via prima che lui potesse
fermarla.
Angelus
si voltò dall’altra parte, dove c’era Buffy che continuava a lamentarsi,
chiamando il suo Compagno.
“
Donne: e chi le capisce?” sbuffò, alzando gli occhi e augurandosi che la sua
amata Childe facesse ritorno sana e salva… o meglio.. insana e salva!
PARTE
29
*****************************
( Contemporaneamente)
Spike
aveva appena riaperto gli occhi, giusto per costatare che ormai la notte stava
per cedere il suo posto al giorno, in non più di trenta minuti scarsi.
Sapeva
che quello non era certo un posto sicuro, ma era troppo debole al momento per
riuscire anche solo a muoversi, figurarsi a camminare.
<
D’accordo, ho detto che mi sarebbe piaciuto rivedere l’alba… ma non era così
che intendevo!> pensò con un velo di
ironia, benché avesse paura.
Per
quanto gli costasse ammetterlo aveva paura, così come non ne aveva mai avuta
prima. Non temeva per sé: quello che lo spaventava era il pensiero di non
rivedere più la sua amatissima Childe e la sua adorata Briciola, di non poterle
più proteggere.
Però
si ritrovò a pensare anche a chi gli aveva fatto conoscere la non-vita e aveva
avuto un posto importante in essa: Drusilla, la sua Sire, e.. in qualche modo
anche Angelus, che era stato un po’ il suo maestro.
Ma
tornò subito a concentrare tutti i suoi pensieri sull’anello di congiunzione di
quelle due sue ‘ famiglie ‘ : Buffy. E a tutti i momenti che avevano passato
insieme, sia quelli belli che quelli un po’ meno belli, ma che comunque gli
sembravano troppo pochi e non voleva credere che non ce ne potessero essere
altri.
*************************************************
“
Ancora niente?” domandò Dawn agli altri.
Nonostante
fosse quasi l’alba, la ragazzina era troppo agitata e preoccupata per poter
chiudere occhio.
“
Mi dispiace, ma qui non c’è niente che possa aiutarci!” rispose Giles,
chiudendo sconsolato l’ennesimo libro.
“
Aspettate, ho trovato qualcosa!” esclamò Tara a un certo punto, catturando
l’attenzione generale.
“
Qui, c’è un incantesimo per rintracciare un vampiro..” cominciò a spiegare.
“
E’ grandioso!” esclamò Dawn.
“
Dawnie, non è così semplice: ci serve il sangue del legame del vampiro che
vogliamo trovare; quindi per trovare Spike ci servirebbe o il sangue della sua
Sire o quello della sua Childe, ma Buffy non è qui..”
“
Ma c’è la sua Sire!” interruppe tutti Drusilla, entrando nel negozio.
I
quattro si girarono a guardarla ammutoliti, assumendo una posa di attacco e
afferrando i paletti e i crocifissi più vicini.
“
Fermi! Non ho intenzione di attaccarvi, non ora.. Adesso entrambi vogliamo la
stessa cosa: salvare Spike!” li avvisò lei, e gli altri decisero di crederle,
riponendo le loro armi di difesa.
“
Oh, mi ricordo di te: tu sei il bravo baciatore!” sorrise ammiccante a Giles,
che distolse lo sguardo imbarazzato, balbettando qualcosa di incomprensibile.
“
Perché mai vorresti aiutarci?” chiese lui, cambiando astutamente discorso.
“
Io lo sento. Sento il suo dolore, ed è giusto, perché merita di soffrire un
po’..”rispose lei con un ghigno
soddisfatto, ma gli altri la guardarono malissimo.
“
… ma sento anche la sua paura, perché è in pericolo. Non importa quanto mammina
sia arrabbiata col suo bambino, NESSUNO UCCIDE IL MIO CHILDE!” ruggì, cambiando
i lineamenti.
“
Hey, calma, hai detto che non ci avresti fatto del mal..” l’accusò Willow, ma si mise a tacere da sola
quando vide che stava solo mordendosi il polso, versando qualche goccia di
sangue in un’ampolla sul tavolo.
Consegnò
l’ampolla a Tara, tornando al suo aspetto umano.
“
Ecco. Ora salvatelo, ma vedo che lo farete…” commentò, avvicinandosi
all’uscita, ma non riuscì a trattenere una risata che insospettì tutti.
“
Quando il bianco nero sarà / La mia famiglia ritornerà!” cantilenò, con occhi
sognanti.
“
Che intendi dire?” la interrogò la strega bionda, aggrottando le sopracciglia.
“
Chi ora è l’amico presto sarà il nemico..” continuò la vampira.
“
Tu sai qualcosa! E adesso devi dircel..”
le intimò la rossa, ma ormai era troppo tardi: Drusilla aveva strappato
via un pesante tendone, avvolgendosi e fuggendo via.
“
Non capisco che accidenti ci faccia lei qui. Scommetto che lei sa dove Angelus
e Buffy si trovano, anzi, no, scommetto che è pure d’accordo con Angelus.. un
momento! Se lui e lei sono insieme… “ commentò la rossa.
“
Allora Angel ha davvero perso l’anima! E se davvero Riley è stato così pazzo da
allearsi con quei due.. beh, non credo sia rimasto vivo per raccontarlo”
concluse Giles.
“
Prima le cose più importanti. Ora che avete il sangue, troviamo Spike!” ricordò
loro Dawn.
“
Giusto, Dawn, provvedo subito!” si scusò Tara, prendendo l’ampolla e versandone
poche gocce sul tavolo.
“
DEL SUO LEGAME QUESTA E’ LA PROVA
SVELACI ADESSO DOVE SI TROVA! “
Subito
dopo che Tara ebbe pronunciato quelle parole, le gocce si raccolsero in un
piccolo cerchio, che a poco a poco si allargò e funzionò come il monitor di una
telecamera nascosta, mostrando dove si trovava Spike.. e in che condizioni.
Willow
riconobbe subito il posto.
“
E’ il Campus, ed è fuori! Oh mio dio, non ce la faremo mai ad arrivare là in
tempo, è troppo lontano!” commentò desolata.
“
Che ne dite del teletrasporto? “ propose Dawn.
“
Non possiamo: un teletrasporto richiede troppe energie, e noi dobbiamo
conservarle tutte per affrontare Angelus e Drusilla..” spiegò Tara, tenendo gli
occhi bassi.
“
Un momento! Voi sapreste spedirgli un oggetto?” chiese la ragazzina,
speranzosa.
“
Certo, ma..” rispose Willow, non capendo dove volesse arrivare.
“
Il regalo che Spike ha fatto a Buffy per il suo compleanno..”
“
Cosa? Dawn, cosa se ne fa di una catenina col ciondolo?” ribattè la rossa,
capendoci sempre meno.
“
Ma, no! L’altro… oops, forse Buffy ancora non ve l’ha detto, ma ha la Gemma di
Amarra, grazie a Spike, gliel’ha regalata lui.. Aspettatemi , volo a prenderla
e..” parlò concitata la ragazzina, in procinto di uscire, ma Tara la bloccò.
“
Non ce n’è bisogno. E a casa vostra?” chiese la bionda.
“
Sì, nel cassetto del comodino di Buffy..” rispose l’altra.
“
Anello!” esclamò Tara dopo un breve attimo di concentrazione e magicamente
l’anello comparve sul suo palmo.
“
Quando so dove si trova esattamente un oggetto, posso chiamarlo a me!” spiegò,
sotto gli occhi esterrefatti di Dawn.
“
Va bene, ma adesso non c’è un minuto da perdere: spediteglielo!” ordinò Dawn
con una certa autorità.
Le
due streghe si presero per mano, formando un cerchio, al centro del quale
posero l’anello.
Chiusero
gli occhi e si concentrarono.
“
CON QUEST ’ ANELLO AL DITO
SI SALVERA ‘ ALL ‘ INFINITO !” esclamarono,
e l’anello sparì in un piccolo vortice.
**************************************
Quello
stesso vortice si aprì sotto gli occhi increduli di Spike, che non solo vide
comparire la Gemma di Amarra, ma gli si infilò addirittura al dito da sola,
appena pochi minuti prima che il sole sorgesse.
<
Dev’essere un sogno.. > pensò, mentre osservava con gli occhi lucidi quello
spettacolo che gli era stato negato da moltissimo tempo: l’alba.
Dopodichè,
sia per la debolezza che per la troppa emozione, perse i sensi un’altra volta.
***************************************
“
Fatto!” esclamò Willow.
“
Come fai ad esserne certa?” domandò Dawn impensierita.
“
Se l’oggetto non raggiunge il destinatario torna subito al mittente!” le spiegò
Tara, e Dawn tirò un sospiro di sollievo.
Chi
non sembrava affatto sollevata era Willow.
“
Che c’è, tesoro?” le chiese Tara, accarezzandole i capelli.
“
Le sue parole. Non promettono niente di buono… un amico che si tramuta in
nemico… il bianco che diventa nero…” ma si interruppe, quasi folgorata.
“
Un momento! Il bianco che diventa nero… dove l’ho già sentito?” pensò ad alta
voce, sfogliando i libri alla rinfusa.
“
Eccolo qui. Riguarda il globo di
Thesulah.. sappiamo che serve a restituire l’anima a un vampiro, ma.. qui c’è
una piccola clausola: se per un qualsiasi motivo l’incantesimo fosse letto alla
rovescia invece di restituire l’anima lo si può usare per toglierla… il globo
si illumina e inizia ad annerirsi.. finché.. da bianco diventa completamente
nero e la magia si compie. E sappiamo già tutti qual è l’anima in questione.. ”
spiegò.
“
Buffy!” fecero coro gli altri tre.
“
Già. Credo che sia quella la famiglia di cui parlava Drusilla: lei, Angelus,
Buffy .. e di conseguenza Spike, perché lui non l’abbandonerebbe mai! E se quei
due riescono nel loro intento.. beh, temo proprio che faremo meglio a cambiare
Stato!” commentò, rabbrividendo.
“
Fortunatamente per noi, quell’incantesimo è molto lungo, può impiegarci
addirittura un intero giorno, e forse visto che lei è una Cacciatrice potrebbe
anche richiedere più tempo.. Ad ogni modo dobbiamo trovarli, solo.. come?
Potevamo costringere Drusilla a parlare, ma lei è stata più veloce di noi..
sarà anche pazza, ma non è certo stupida!” commentò la rossa.
“
Io scommetto che si trovano nell’appartamento di Angel.. beh.. ora Angelus!”
suggerì Dawn.
“
Oh, andiamo, non credo sia così stupido da nascondersi là, sarebbe troppo
ovvio..” ribattè Willow.
Tara
la interruppe sorridendo.
“
Ti sei dimenticata questa, tesoro!” disse, sventolandogli davanti agli occhi
l’ampolla col sangue che era rimasto.
“
Possiamo trovarli con lo stesso incantesimo, pensaci: Drusilla è la Sire di
Spike.. ma è anche la Childe di Angelus, ecco il legame! E dove c’è Angelus..”
“
…c’e anche Buffy! Amore, sei un genio!” concluse Willow, abbracciandola.
“
Io sono ancora dell’idea che stiano nell’appartamento!” ribadì la ragazzina.
Le
due streghe la ignorarono, facendo l’incantesimo.. per poi scoprire che aveva
ragione lei.
“
Potevamo risparmiarci la magia, visto che si tratta di Mr. Quanto- Sono-
Imprevedibile!” sbuffò Dawn.
“
E ringraziate la vostra buona stella che non abbiamo tempo, o avrei ballato la
mia danza del ‘ Ve l’avevo detto ‘ per ore!” aggiunse.
“
Bene. Tara ed io andiamo lì, invece tu e Giles andrete a soccorrere Spike, e
portatevi dietro qualche borsa di sangue, ne avrà bisogno: dopotutto, abbiamo
visto in che condizioni era … e purtroppo la Gemma protegge chi la indossa, ma
non può guarire le ferite precedenti…” mormorò Willow preoccupata.
“
Non posso lasciarvi andare: è troppo rischioso..” protestò Giles.
“
Noi siamo le uniche che possono tenere testa a Dru e Angel al momento, la
nostra magia ci aiuterà, non temete. Ma se siamo in ritardo e l’incantesimo si
è già concluso.. beh.. non saremo noi a salvare Buffy, ma qualcuno dovrà
salvarci da lei!” disse, terrorizzata alla sola idea.
“
Adesso, andiamo e incrociamo le dita!” ordinò lei e ciascuno si avviò per la
propria strada.
“
Perché Drusilla l’ha chiamata ‘ bravo baciatore ‘ prima?” chiese Dawn
incuriosita, mentre saliva in macchina con l’Osservatore.
“
Noo, guarda che lei ha detto ‘ bravo squartatore ‘!” tentò di distoglierla lui.
“
Signor Giles, guardi che non sono così tonta!” protestò lei, offesa.
“
E va bene, hai ragione. Le- lei mi ha chiama- chiamato così.. ma sai.. una che
par – parla con le stelle e gioca con le sue bam- bambole .. non va mai presa
troppo su- sul serio!” si difese lui, ma Dawn non ne sembrò convinta e giurò a
se stessa che un giorno avrebbe fatto luce su quella storia.
PARTE
30
***********************
( Contemporaneamente)
Drusilla
piombò come un razzo nell’appartamento di Angelus, mentre la tenda che aveva
usato per ripararsi stava bruciando.
“
Cattivo fuoco, cattivo, va’ via!” piagnucolò, mentre sbatteva la stoffa a terra
per spegnere le fiamme, e Angelus le diede subito una mano.
“
Mia pazza, incosciente ragazza, guarda cos’hai fatto: stavi per andare a fuoco:
non fare MAI più una follia del genere!” la rimproverò lui, per poi
abbracciarla e stringerla a sé, mentre lei tremava ancora per lo spavento che
si era presa.
“
Promesso. Ad ogni modo, ora lo so. Spike è al sicuro!” sorrise.
“
L’ho immaginato: lei ha smesso di lagnarsi pochi minuti fa..” rispose lui,
indicandole Buffy.
“
A proposito, come sta la mia nipotina?” s’interessò lei.
“
Giudica tu stessa!” rispose l’altro.
Buffy
dormiva ancora, ma il globo ormai si era annerito oltre i tre quarti, mancava
solo poco più di un ottavo perché l’incantesimo si completasse.
E
sul volto della vampira dormiente c’era un sorriso che stava assumendo i
caratteri di un malvagio ghigno: desiderava ardentemente fermare tutti i cuori
che sentiva battere, spezzare collo e ossa della gente, incutere il terrore e
fare una sanguinosa strage.
“
Sarà qui con noi molto presto, amore..” sorrise Drusilla, abbracciandolo.
“
Quindi, perché non ci infiliamo sotto le coperte a giocare al ‘ Gioco
dell’attesa ‘ * a modo mio *, piccola ?” le suggerì lui, allusivo.
“
Oh, mio Angel, tu sei così..”
La
vampira si interruppe sentendo una macchina avvicinarsi e parcheggiare.
Anche
Angelus si mise all’erta.
“
Una macchina qui, a quest’ora?! Dru, non me l’hai ancora detto: DOVE diavolo
sei stata?” la mise alle strette lui.
“
Beh.. dagli amici della Cacciatrice.. ma nessuno mi ha seguito, te lo giuro.
Perciò, è impossibile che..”
Al
doppio grido di ‘ Apriti! ‘, i due vampiri videro la porta spalancarsi
all’improvviso e con un agile salto si catapultarono al di fuori dello
spiraglio di sole che era entrato assieme a Willow e Tara, che avevano subito
richiuso la porta, prima che il sole potesse colpire Buffy.
“
E’ un po’ presto per il Party: mancano ancora i due festeggiati..” protestò
Drusilla, ringhiando.
“
Beh, Dru, forse è meglio così..” la calmò il suo Sire, per poi avvicinarsi
minaccioso alle due streghe, che però non sembravano affatto intimorite.
“
E’ molto carino da parte vostra venire qui e offrirvi spontaneamente come
colazione di Buffy non appena si risveglierà… mi avete risparmiato la strada
fino in centro per prendere qualche vittima..” ghignò il vampiro.
Willow
lanciò un’occhiata a Buffy, sollevata dal fatto che fosse ancora addormentata,
ma notando con terrore che mancava solo un piccolissimo spicchio prima che il
globo si oscurasse del tutto.
“
Nessuno sarà la colazione di nessuno, Angel, sappiamo tutto del globo e del
vostro agghiacciante piano, ma ve lo impediremo!” gli intimò Willow.
Per
tutta risposta, Angelus scoppiò a ridere.
“
Solo come? Lo sai che ormai è solo questione di pochi minuti…”
“
Ma per rompere l’incantesimo io devo semplicemente rompere il globo!” sorrise
Willow.
“
E tu mi credi davvero così stupido da lasciarti avvicinare a Buffy?” ghignò
Angelus.
“
E chi ha mai parlato di avvicinarsi?” ribattè la rossa, e il vampiro la guardò
sconcertato.
“
Uh?”
“
Tara, il globo è là, sai cosa devi fare!” la istruì Willow, indicandole la
sfera che aleggiava su Buffy.
“Ma
che..” borbottò Angelus.
“
Globo di Thesulah!” esclamò la strega bionda, e il globo sparì da dove si
trovava per poi ricomparire sul palmo di Tara, nonostante inizialmente Drusilla
fosse riuscita ad afferrarlo.
“
Non lo toccare!” ringhiarono all’unisono Drusilla e Angelus, avventandosi su
Tara.
“
Prendi, Willow!” esclamò la bionda, lanciandole il globo che l’altra prese al
volo.
“
Willow, non lo fare!” le intimò Angelus.
“
L’avrai probabilmente notato anche tu, vero? Questi globi sono così fragili…”
commentò Willow, scaraventando a terra il globo, prima che i due mori potessero
impedirglielo.
“ .. basta un niente e si spaccano!” continuò,
mentre il globo si frantumava in mille
pezzi, e tutto il nero si dissolveva in una nuvola di fumo.
Tutti
assistettero stupiti alla luce abbagliante che si irradiò in Buffy, che subito
dopo riaprì gli occhi, guardandosi attorno disorientata.
“
Liberala!” comandò Willow, alzando un braccio, e le catene che la
imprigionarono si spezzarono, confondendo Buffy ancora di più.
“
Nooo, la mia famiglia, la mia famiglia, la mia famiglia!” piagnucolò Drusilla.
“
Piantala di frignare, Dru!” sbottò Angelus irritato, scostandola da sé.
“
Vorrà dire che rifaremo l’incantesimo… non appena avrò eliminato queste due
ficcanaso!” continuò, in procinto di aggredirle, ma fu spinto a terra da un
calcio nello stomaco da parte di Buffy, che ormai si ricordava tutto.
“
Buffy, sei tornata!” esulatrono in coro Tara e Willow.
“ Sì. E sai, Angel, apprezzo davvero il tuo
gentile tentativo, ma no, grazie, a me la mia anima piace dove sta!” spiegò,
preparandosi ad attaccare ancora, ma Drusilla la prese alle spalle, tenendola
ferma.
“
Sei una nipotina cattiva!” la sgridò, cercando di imprigionarla nella sua
morsa, ma Buffy si chinò su se stessa, riuscendo a ribaltarla altrove.
“
Non mi scocciare, * nonnina *, con te farò i conti più tardi!” le disse,
lanciandosi su Angelus e sbattendolo a terra con sé.
“
Dov’è Spike? Tu adesso me lo dici!” gli intimò, riempiendogli la faccia di
pugni.
Tutto
questo fece solo ridere di gusto il vampiro.
“
Sì, Buff, ora * sì * che mi piaci, tutta furiosa, violenta e grrrr!” le disse.
“
Oh no, Angel, tu non mi hai ancora visto arrabbiata!” lo informò, ma poi lui
ribaltò i ruoli.
“
Lascia che adesso ti ripaghi!” rispose, prendendola a pugni, ma lei riuscì a liberarsi,
assestandogli un potente calcio nelle sue parti intime, con entrambi i piedi, e
questo lo fece piegare in due dal male, dandogli una spiacevole sensazione di
dejà vu, anche se quella volta il piede era uno solo.. ma questo non aveva di
certo diminuito il dolore!
Drusilla
stava per correre in aiuto del suo Sire, ma Willow la fermò.
“
Perché disturbarli? Divertiti un po’ con noi!” le disse.
“
Oh, ti pentirai di avermelo chiesto!” ribatté lei, facendo loro segno di farsi
sotto.
Willow
fu la prima a cercare di colpirla con un calcio, ma la vampira la spedì con
facilità dall’altra parte della stanza.
“
E adesso, siamo io e te, sole, biondina..” mormorò, avvicinandosi lentamente a
Tara, che all’improvviso contro la sua volontà sentì il suo sguardo calamitarsi
a quello della vampira.
“
Guardami..” esclamò Drusilla, cominciando ad agitarle davanti agli occhi il
medio e l’indice della mano destra, dalle lunghe unghie curate e affilate.
Per
quanto si sforzasse, Tara non riusciva ad allontanarsi da lei.
“
Dentro i miei occhi..” continuò, ondeggiando avanti e indietro le dita,
scivolando nell’altro volto e preparandosi a morderla.
Ma
prima che potesse aggiungere ‘ In me ‘, sentì una misteriosa forza spingerla
via, e sbatterla contro al muro.
Si
rialzò, scoprendo sorpresa che l’artefice era la strega dai capelli rossi, ma i
suoi occhi ora dal loro bel verde scuro erano diventati due buchi neri e
profondi.
“
Io non voglio che la mia dolcezza guardi le altre, sono molto gelosa, sai!”
commentò, ritornando al suo aspetto normale.
“
Tu.. hai il potere.. lo posso sentire fin da qui.. e mi riempie la testa..”
mormorò la vampira, ciondolando e socchiudendo gli occhi.
Tara
e soprattutto Willow la guardarono sconcertate, ma si rimisero subito in posa
di attacco.
Buffy
e Angelus, che si era ripreso dal colpo basso, si erano persi l’intera scena,
troppo impegnati nella loro lotta.
Il
tutto andò avanti per circa mezz’ora, senza che in entrambe le parti nessuno
riuscisse ad avere la meglio sul proprio avversario.
“
Non mi hai ancora risposto: DOV’E’ il mio Spike?” ringhiò Buffy, spingendolo
contro al muro e tenendogli il collo con entrambe le mani, preparandosi a
strozzarlo.
“
Sai, Buff, qualcun altro sarebbe stato felice di dirtelo… se solo non fosse
morto!” ridacchiò il vampiro, indicandole il cadavere ancora incatenato
all’altra parete.
Da
quella posizione non le riusciva di vedere chi fosse, quindi si sporse più in
avanti, ringhiando quando lo riconobbe.
Angelus
ne aveva approfittato per liberarsi della sua presa.
“
Oh, per l’inferno maledetto! Riley, ma certo! Lo sapevo che quel maledetto
soldatino segaiolo aveva in mente qualche schifosissima cosa quando se n’è
andato!” borbottò Buffy furibonda.
“
Sai che ti dico, Buff? Inizio a pensare che tu stia passando troppo tempo con
Spike..” osservò Angelus, riferendosi al linguaggio della ragazza.
“
Invece, io credo che ne stia passando
troppo poco, e se qualcun altro, demone o persona che sia, si azzarda a dirmi
ancora ‘ sta cosa, io..”
Sentendo
una presenza, Buffy si interruppe e sia lei che gli altri due vampiri corsero
nell’angolo in penombra.
La
sensazione era giusta, perché un istante dopo videro la porta spalancarsi, con
Spike che barcollando fece il suo ingresso, appoggiandosi a Giles, che richiuse
subito la porta, mentre Dawn aveva deciso di restare fuori per non correre
rischi e non essere d’intralcio.
“
Ha insistito così tanto per venire qui, non ha voluto sentir ragioni, dopo che
gli ho detto cosa stava succedendo…” spiegò Giles, mentre dalle labbra del
biondo ossigenato uscì una sola parola.
“
Buffy..”
Drusilla
lo guardò esterrefatta, chiedendosi per quale strano motivo lui fosse rimasto
esposto alla piena luce del sole senza che nemmeno una fiammella si accendesse
su di lui; stessa cosa che si chiedeva Angelus, dato che al momento si era
completamente scordato dell’esistenza della Gemma di Amarra.
Invece,
Buffy aveva già notato al dito del suo Sire la conferma alle sue ipotesi, ma
quello che la allarmava era lo stato in cui era ridotto, visto che si aspettava
che quell’anello dovesse renderlo immune a qualsiasi ferita.
Ma
sapeva già cosa doveva fare.
PARTE
31
“
Tara, Willow, sareste in grado di tenerli occupati per un po’?” domandò Buffy
alle due streghe, indicando con lo sguardo Angelus e Drusilla, ancora distratti
da ciò che avevano precedentemente visto.
“
Certo, su, va da lui, ha bisogno di te ora come non mai!” le sorrise Tara.
I
due mori si ripresero dallo shock e si lanciarono minacciosi verso le due
streghe, che però seppero come accoglierli.
Infatti,
le due borbottarono qualcosa in una lingua antica, e prima che se ne potessero
rendere conto Angelus e Drusilla si ritrovarono a levitare, sospesi a mezz’aria
e bloccati da una barriera invisibile che impediva loro di andare oltre o di
tornare a terra.
Drusilla
si mise a ridacchiare divertita, e il suo Sire la interrogò con lo sguardo.
“
Mi sento come una piccola stella!”
“
Fammi un favore: CHIUDI IL BECCO!” le ringhiò contro, spazientito.
“
Hey, Angel, ti ricordi quando riuscivo a malapena a sollevare una matita? Beh,
pare che ne abbia fatti di progressi, eh?” esclamò Willow, con aria
strafottente.
“
Non puoi farlo durare in eterno!” le fece notare Angelus.
“
Hai ragione, ma spero di farlo durare quel tanto che basta per permettere a
Buffy di fare quello che vuole fare!” spiegò la rossa.
Giles
vide Buffy venirgli incontro come una furia, e per un attimo temete il peggio,
ma la bionda sembrò intuirlo.
“
Non si preoccupi, Signor Giles, sono ancora la solita me, con l’anima e tutto!”
gli sorrise, per poi rivolgere lo sguardo a Spike, che si separò subito da
Giles per andarle incontro, ma la debolezza era ancora tanta da impedirgli di
camminare.
Ma
fortunatamente Buffy lo prese fra le sue braccia, prima che cadesse.
“
Passe.. rotto.. mi… mancavi..” mormorò lui a fatica.
“
Shh, shh, è tutto ok, adesso!” gli sussurrò dolcemente, accarezzandogli i
capelli.
“
Hai bisogno di energie: coraggio, amore, bevi da me!” lo invitò lei,
spingendogli con la massima delicatezza il viso contro al suo collo.
Il
vampiro la guardò sconsolato.
“
Non.. posso cambi.. are... troppo de bo le ..” spiegò a monosillabi.
“
Non è un problema!” lo rassicurò lei.
“
Buffy, guarda che gli abbiamo già fatto bere diverse borse col sangue..” spiegò
Giles.
“
Lo so, ma non è la stessa cosa..” rispose lei, prendendo dal pavimento uno dei
tanti frammenti di globo e usandolo per tagliarsi con decisione il polso,
portando la ferita alla bocca del suo amato, che iniziò a leccarle via il
sangue, simile a un gattino che beve il latte dalla ciotola.
“
.. questo è sangue di vampiro, è il sangue della sua Childe, della sua
Compagna, ma soprattutto.. è il sangue della *Cacciatrice *… In una parola, non
ci potrebbe essere un più efficace ricostituente per lui…” spiegò al suo
Osservatore ,felice di sentire Spike succhiarle e berle il sangue con maggiore
convinzione, afferrandole il polso con una forza rinnovata.
“
Buffy, ti prego, sbrigati.. non credo che potremmo resistere ancora a lungo…”
l’avvisò Tara, mentre le sue energie vacillavano, come quelle della sua
compagna, visto che quello era un incantesimo molto impegnativo.
“
Beh, tesoro, mi auguro che tu ne abbia preso abbastanza!” gli sussurrò Buffy,
scostando gentilmente il polso dalla sua bocca, prima che si indebolisse troppo
pure lei.
“
Grazie, passerotto!” esclamò lui, balzando in piedi con un agile scatto.
“
Visto? Direi che ha fatto effetto!” le sorrise.
Si
voltarono di scatto quando videro le due streghe perdere i sensi e di
conseguenza Drusilla e Angelus ricadere a terra, pronti a riprendere il
combattimento.
“
Io me la vedo con Dru, tu pensa ad Angel!” esclamò Spike, preparandosi ad
attaccare.
“
Ma tesoro, tu sei ancora debole.. pensi di farcela?” chiese Buffy preoccupata.
“
Non c’è il tempo di scoprirlo!” rispose lui, lanciandosi verso la sua Sire,
prima che lo anticipasse, e Buffy fece altrettanto con Angelus.
“
Mammina ti ha insegnato una lezione, ma tu non sembri averla imparata!” lo
sgridò Drusilla , cercando di dargli un calcio, ma lui lo evitò.
“
Andiamo, piccola, sai che non mi piace farti male..” ma lei lo interruppe,
sferrandogli un violento pugno sul naso, cosa che lo fece infuriare.
“..
ma non mi piace nemmeno che me ne faccia tu!” sbottò, assestandole un calcio in
pieno stomaco, ma non riuscì a metterci la potenza che voleva, e lei si rialzò
subito.
“
Non ti piace farmi male?! William, tu hai cercato di uccidermi, e la Signorina
Edith ne è molto delusa!” lo accusò lei, ritornando all’attacco.
“ Uff, come sei pignola. E comunque alla fine
non l’ho fatto, hai visto?” ribatté lui, restituendole il colpo.
Improvvisamente
lei smise di attaccarlo, e il suo tono di voce si fece soave.
“
Spike, perché non vuoi ritornare dalla tua famiglia? Ci sarà anche la tua
preziosa Childe; quindi unitevi a noi,
tutti e due…” lo invitò.
“
No, grazie, Dru!” rispose lui, e un istante dopo lei se lo ritrovò alle spalle,
mentre le stringeva il collo col braccio, facendole gradualmente perdere le
forze, proprio come quando si era trovato costretto a combattere contro di lei
durante la sua prima alleanza con la Cacciatrice.
“
Adesso sono diverso, ho un’altra famiglia, e la amo, loro mi fanno sentire.. un
uomo. E ho anche degli amici.. ma tu queste cose non le puoi capire, vero?”
spiegò, mentre lei tra un guaito e l’altro si indeboliva sempre più.
“
Beh, pensaci un po’ su!” concluse, posandola gentilmente a terra, dopo essersi
accertato che avesse effettivamente perso i sensi.
Si
girò dall’altra parte, per vedere come stava andando Buffy: lei sembrava
difendersi bene, ma Angelus non aveva intenzione di demordere.
Il
vampiro moro riuscì a coglierla di sorpresa con un attacco che la sbatté
violentemente contro il muro, e lei non riuscì a rialzarsi subito.
Spike
aveva adocchiato a terra l’arma di Riley e anche Giles se ne era accorto, ed
essendo più vicino e avendo intuito i propositi del vampiro biondo, riuscì a
calciargliela dalla sua parte, senza che Angelus si accorgesse di nulla.
“
E ora Buff, è tempo che tu faccia la nanna, ancora!” la minacciò, pronto a
darle un forte colpo in testa.
“
No, amico, è ora che * tu * faccia la maledetta nanna!” lo informò Spike,
colpendolo con la scossa, prima che l’altro avesse tempo di reagire.
Infatti,
cadde a terra tramortito , ma anche Spike si accasciò sul pavimento, cosciente
ma nuovamente indebolito dal combattimento.
Buffy,
ripresasi dall’impatto precedente lo soccorse subito.
“
Spike, tesoro, tutto ok?” disse, appoggiandogli la testa sul suo grembo.
“
Che posso dire, passerotto? Non sono ancora del tutto me stesso al 100% !” le
sorrise lui.
Tara
riaprì gli occhi, assieme a Willow, un po’ scombussolate, ma in ottime
condizioni.
“
Ragazze, siete state grandiose, e mi avete salvata, grazie!” sorrise loro
Buffy.
“
E avete salvato pure me, perché non credo che gli anelli provvidenziali appaino
dal nulla di loro spontanea volontà!” commentò Spike, ringraziandole con un
sorriso.
“
Oh, ti prego, Buffy, non dirlo neanche: vogliamo parlare di tutte le volte che
ci hai salvato tu?” rispose Willow, avvicinandosi all’amica per abbracciarla.
“
Quanto a te, Spike, siamo felicissime di esserti state utili, ma chi si merita
un gigantesco ‘ Grazie! ‘ è Dawnie, perché l’idea di spedirti l’anello è stata
sua, noi nemmeno lo sapevamo… E indovina
chi altro ci ha dato un aiuto fondamentale? D- r- u. Già, hai sentito
bene: lei è venuta da noi e ci ha aiutato a rintracciarti..” gli spiegò Willow,
sorprendendo anche Buffy.
Anche
Giles si avvicinò a Buffy, stringendola a sé con affetto paterno, e infatti
Spike non ebbe nulla da ridire.
“
E di loro che ne facciamo?” le chiese, indicando Angelus e Drusilla,
addormentati.
“
Se hai bisogno di paletti, ne ho visti alcuni..”
“
No. Io non ho nessuna intenzione di ucciderli!” lo interruppe Buffy, con tono
autoritario.
“
No?! Nemmeno Drusilla?” chiese lui sorpreso, ottenendo in risposta un ringhio
da parte di Spike.
Buffy
lo calmò, accarezzandogli il viso.
“
Mi creda, Giles. La Cacciatrice che è in me l’avrebbe fatto in un attimo; ma
ora le cose sono diverse. Dru è la mia Gran- Sire, così come Angel è il mio
Gran- Gran- Sire… loro, assieme a Spike, ovvio, sono un po’ come una specie di .. famiglia per me, o almeno per
il mio demone! Quindi, proprio non posso farlo!” gli spiegò.
“
Inoltre, Dru ha salvato Spike, dopotutto, e questa è una cosa per la quale le
sarò grata in eterno! E non è affatto
giusto che Angel debba pagare per ciò che ha fatto Angelus!” aggiunse.
“
Allora, hai intenzione di restituirgli l’anima, vero?” dedusse Willow, pensando
già se aveva tutto l’occorrente in negozio per poter eseguire il rituale.
“
Questo sarebbe il piano!”
“
Willow, ho paura che dovremo aspettare un po’, perché al negozio non ho più
globi, e non so quanto ci..” le fece notare Giles , ma Willow lo interruppe
all’improvviso!
“
Un momento! Angelus ha detto che avrebbe ripetuto l’incantesimo, nel caso non
fosse riuscito la prima volta..” commentò, cominciando a aprire armadi e
cassetti a casaccio.
“
.. e se tanto mi da tanto …” continuò, aprendo un armadietto dove, fra i tanti
raccapriccianti oggetti che avevano probabilmente utilizzato per torturare
Riley, trovò ciò che stava cercando.
“
..bingo!” esclamò, mostrando trionfante un altro globo di Thesulah a tutti gli
altri.
“
Willow, sei una brillante detective! Dovresti lavorare con Angel nella sua
agenzia, appena lui torna, naturalmente!” commentò Buffy.
“
E adesso, faremmo meglio a tornarcene tutti a casa! Signor Giles lei porti la
macchina il più possibile vicino all’uscita, e se ha avuto la saggia idea di
metterle dentro, sarebbero utili anche delle coperte!” suggerì la vampira,
aiutando Spike a rialzarsi.
Giles
obbedì, rientrando con le coperte che aveva chiesto lei.
“
Un bravo Osservatore pensa sempre alla sua Cacciatrice, ancora di più quando
lei diventa una vampira. Visto? Lo sapevo che avevo fatto bene ad oscurare i
vetri della mia macchina, non si sa mai!” le sorrise Giles, uscendo per
accostarla più vicino, mentre lei lo ringraziò con un acceso e devoto sorriso, avvolgendosi in una delle coperte e
aiutando Tara e Willow ad avvolgere accuratamente anche i due vampiri privi di
sensi.
Dopodichè,
Buffy tornò ad aiutare Spike, le due streghe trascinarono i due mori, e tutti
abbandonarono l’appartamento.
PARTE
32
Nel
pomeriggio, mentre aspettavano che Angelus e Drusilla si risvegliassero, Giles,
Willow e Tara avevano preso tutto l’occorrente per l’incantesimo.
Com’è
facile immaginare, i due vampiri erano prudentemente incatenati, e il fatto che
quando Giles aveva chiesto a Buffy di prendere delle catene l’aveva vista salire nella sua camera da
letto aveva un po’ scandalizzato tutti.
Buffy
nel corso della giornata si era amorevolmente presa cura di Spike, aiutandolo a
lavarsi, medicandogli le ferite più gravi, che erano ancora parecchie, e
sostituendo i suoi vestiti ormai tutti strappati e insanguinati con dei nuovi,
per poi lasciarlo riposare un po’, approfittandone per parlare in disparte con
le due streghe.
“
Will, sei sicura che potete già farlo?” s’interessò, consapevole del fatto che
le due avessero già speso molte energie.
“
Buffy, abbiamo praticato un rito di resurrezione, quindi per noi ormai questo è
un gioco da ragazzi!” rispose Willow, ma Tara la guardò impensierita.
“
E sai che ti dico? Credo che possiamo fare anche di più: elimineremo la
clausola della felicità, così l’anima di Angel sarà permanente!” aggiunse
Willow, e Tara annuì con un sorriso.
Buffy
era felice che finalmente anche lui potesse essere libero di avere qualcuna al
suo fianco, senza conseguenze…
Adesso,
la vampira bionda sedeva su un bracciolo del divano, accanto a Spike, che si
era svegliato da qualche ora, intenta a fargli bere da una tazza il sangue che
gli aveva scaldato alla sua temperatura preferita, mentre Dawn, che non voleva
più smettere di abbracciarli da quando li aveva visti salire in macchina,
sedeva vicino ai due.
A
un tratto, l’attenzione di tutti si calamitò sui due vampiri mori, che
finalmente avevano ripreso i sensi.
Si
guardarono tra di loro, confusi, per poi guardare con disprezzo gli altri.
“
Perché siamo qui? Cosa ci volete fare?” sbottò Angelus, cercando di
divincolarsi inutilmente.
“
Chiudi il becco, * io* faccio le domande: Angelus, devi dirmelo: quante persone
hai ucciso stavolta?” lo interrogò Buffy, augurandosi che non avesse fatto una
grande strage.
“
Beh, sai , ho avuto poco tempo per fare le cose come si deve, però la prima
notte che siamo arrivati qui io e Dru ce ne siamo andati al parco, e ci siamo
mangiati qualche barbone … avevi ragione, ragazzo, a lei piacciono i barboni…
Uhmm, forse è anche perché nutrirci non è l’unica cosa che abbiamo fatto al
parco quella notte…” commentò Angelus rivolto a Spike, ma lanciando
un’occhiatina ammiccante a Drusilla, che ricambiò.
In
passato, Spike gli sarebbe saltato addosso, iniziando una rissa furibonda per
fargli capire che non doveva nemmeno avvicinarsi alla sua Drusilla , ma ora si
limitò solo ad un ‘ Te l’avevo detto!’ , facendo le spallucce e continuando
imperterrito a bere.
“
Bene, e nessun altro, non è poi questo dramma..” dichiarò Buffy.
“
Ah, già, c’è anche il soldatino, e la mia piccola e io ci siamo divertiti
parecchio con lui…” aggiunse Angelus, sorridendo fiero a Drusilla.
“
Proprio come ho detto: * nessun altro *!” ripeté Buffy, fredda e impassibile.
Nessuno
si azzardò a dirle niente.
“
Sai cosa? Vi dovrei ringraziare per quello, avete mantenuto la mia anima
intatta, altrimenti me la sarei sporcata con uno dei più crudeli delitti,
perché gli avrei spezzato braccia e gambe, gli avrei strappato il cuore dal
petto con le mie nude mani, facendoglielo ingoiare, squarciandogli la gola e
facendo un bagno nel suo sangue.. e non necessariamente in quest’ordine…”
commentò la bionda.
Tutti
la guardarono allibiti, chi sorpreso e spaventato, chi sorpreso e divertito.
“
Smettetela di fissarmi così! Ce l’ho ancora la mia anima, stanno parlando sia
il mio demone, che la Cacciatrice che la vera Buffy! NESSUNO deve toccarmi il
mio Spike, MAI!” ringhiò, ma il suo Sire la tranquillizzò subito.
“
Buffy, come fai a essere così sicura che lui non stia mentendo?” domandò
Willow, indicando il vampiro moro.
“
Hey, Rossa, guarda che è di Angelus che stiamo parlando: lui ama vantarsi di
ogni vittima che uccide, è già tanto se non si mette ad organizzare una parata
ogni maledetta volta! Quindi, credimi, lui non nasconderebbe mai un omicidio
che ha commesso, nemmeno se da quello dipendesse la sua non-vita!” spiegò il
biondo.
“
Esatto, ragazzo. Allora, ora che lo sapete, che succede? Decidete come
ammazzarmi?” esclamò Angelus, cercando di liberarsi invano per l’ennesima
volta.
Per
tutta risposta, Willow gli mostrò il globo di Thesulah.
“
Prova ancora a indovinare!” ghignò la rossa, mentre Tara disponeva il resto
degli ingredienti sul pavimento.
“
NO, non di nuovo, non puoi!” ringhiò lui.
“
Oh sì che posso, e lo farò, e questa volta sarà a prova di clausole e
incantesimi!” gli assicurò Willow, disponendo il globo al centro degli altri
ingredienti.
“
Mi dispiace, Dru, ma devi dire addio al tuo Paparino!” commentò Spike, mentre
la vampira mora aveva già iniziato a piagnucolare.
Tara
iniziò a leggere la formula, e Willow a tradurla, finché un antico spirito
si impossessò di lei, com’era già
successo, ma stavolta la strega ebbe un autocontrollo sufficiente a farle
modificare il rituale, alla fine del quale ebbe un mancamento, ma Tara la
soccorse prontamente.
Tutti
videro il globo innalzarsi e illuminarsi, trasferendo la sua luce negli occhi
di Angelus, che tornò ad essere Angel.
Il
vampiro si guardò attorno un po’ disorientato, cercando di ricostruire i fatti
nella sua mente, mentre Giles e Dawn lo liberavano dalle catene.
Buffy
e Spike, che si era parzialmente rimesso in forze, si occuparono di liberare Drusilla, sotto lo sguardo incredulo di
quest’ultima.
“
Volevo solo che lo vedessi coi tuoi occhi, per farti capire che non puoi
riavere indietro la tua famiglia, Dru, ora tutto è diverso..” le spiegò Buffy,
con un tono stranamente dolce e pacato, mentre sia lei che il suo Sire la
trascinavano verso l’uscita.
“
Ora, il sole è tramontato, perciò puoi andartene .. e non tornare mai più!”
continuò Buffy, ma l’altra si divincolò, riuscendo a liberarsi.
Temevano
che potesse attaccare qualcuno, ma si tranquillizzarono quando la videro
semplicemente gettare le braccia attorno al collo di Angel, che ormai si
ricordava tutto.
“
No, ti prego, non farmi andare via.. io non voglio rimanere sola.. ancora!”
Lui
si separò gentilmente dal suo abbraccio, guardandola con occhi tristi.
“
Dru, non posso, non più, lo sai..” cercò di farle capire.
“
Lo so, lo so, e finalmente capisco cosa significava la mia visione: tutti dalla
stessa parte… vuol dire che sono io quella che deve scegliere la vostra parte,
adesso!”
Tutti
la guardarono esterrefatti, non capendo dove volesse arrivare.
“
Ti prego, ti prego, tienimi con te: posso essere buona, se me lo chiedi tu, ce
la metterò tutta, ti prego, non abbandonarmi…tutti lo fanno!” mugolò lei.
Nessuno
poteva capirla meglio di Angel: ricordava i primi tempi, quando gli avevano
restituito l’anima, ma lui non lo voleva accettare, e aveva cercato Darla,
chiedendole di riprenderlo con sé, Drusilla
e Spike, giurando che poteva tornare ad uccidere con loro.
E
ora, con la stessa disperazione, la sua Childe lo stava implorando di
riprenderla con sé per dimostrargli l’opposto.
Non
poteva abbandonarla.
Infatti,
cercò con uno sguardo il consenso di Spike e Buffy, e quest’ultima rivolse lo stesso sguardo a Willow e a tutti gli altri.
“
Beh, io potrei restituirle l’anima, e..”
“
NO!” tuonarono Angel e Spike all’unisono, e la rossa si zittì.
“
Grazie, Willow..” rispose Angel, con un tono più gentile.
“
.. ma è troppo dolore, credimi, io lo so.. e poi il senso di colpa..”
“..
la farebbe impazzire!” concluse Spike, ma tutti lo guardarono storto, più di
tutti Drusilla.
“
Ok, ho scelto male le parole.. Beh, dai , avete capito che intendo dire!” si
difese lui.
“
Ad ogni modo, sono certa che lei non può riuscire a smettere di uccidere così,
con le sue sole forze, ha una forza di volontà pari a quella di un bimbo di
quattro anni! Ha bisogno di qualcosa che le impedisca di uccidere..” commentò
Buffy e tutti annuirono.
“
Proprio come il mio chip!” suggerì Spike.
“
Già, ma è troppo tardi: Riley .. ( ringhiando non appena pronunciò il nome) è
morto e io non so come accidenti contattare la maledetta Iniziativa … e
onestamente nemmeno voglio, e poi non ci farebbero mai un favore del genere!”
“
Aspettate! Io potrei inserirle un chip nel cervello con la magia.. peccato però
che non abbiamo un altro chip come quello, e non so proprio dove potremmo
trovarne un altro…” commentò Willow amareggiata.
“
Prendete quello di Spike!” propose Buffy, seria come non mai.
“
Cosa?!” esclamarono tutti sconvolti, Spike per primo.
PARTE
33
“
Avete capito bene.” confermò Buffy.
“
Ma.. Buffy, senza il chip.. Spike sarà di nuovo libero di uccidere gli umani..”
protestò Willow e Giles si limitò ad annuire.
“
No, sarà libero di * difendersi* dagli umani! Guardate cosa gli ha fatto Riley.
Non deve MAI PIU ’ succedere, mi sono spiegata?” ringhiò Buffy, e i suoi occhi
lampeggiarono oro.
“
Spike vi ha mostrato più di una volta che adesso è dalla nostra parte, chip o
non chip: pensate solo a poche ore fa, avrebbe potuto lasciare che Angelus mi
mettesse KO per poi permettere a lui e Drusilla di uccidervi tutti, uno a uno,
ma non l’ha fatto; deve pur significare qualcosa per voi!” fece osservare loro
lei, con un tono più calmo.
“
Buffy, sei sicura di volermi davvero liberare?” le chiese Spike, guardandola
dritto negli occhi.
“
Lo sono. Per una semplice ragione: io credo in te, amore mio.” disse lei,
accarezzandogli il viso.
“
So che non ucciderai più le persone..”
“
A dire il vero, nemmeno so più che sapore ha il sangue umano… potrei
rinfrescarmi la memoria..” scherzò lui, ma lei lo redarguì.
“
Spike.. guarda che sono seria..”
“
Passerotto, sai che sono cambiato, e se tu mi liberi potrò finalmente
dimostrarti che non è per lo schifosissimo chip!” affermò lui, più serio che
mai.
“
Bene. Allora Dru, tu sei d’accordo?” le
chiese Buffy, e la vampira mora cercò la risposta negli occhi del suo Sire, che
le confermarono che stava facendo la scelta giusta.
“
Sì, va bene!” rispose lei.
“
E voi che mi dite?” continuò la bionda, rivolgendosi a tutti gli altri.
“
Beh, io credo proprio che sarò il primo Osservatore a scrivere nel suo Diario
una cosa del genere!” borbottò Giles, pulendosi gli occhiali, e Buffy gli
mostrò la sua gratitudine con un sorriso.
“
Io sono stata la prima a fidarmi di lui, quindi non vedo perché dovrei smettere
proprio adesso!” affermò Dawn.
“
Lo so, Briciola, mi ricordo ancora i primissimi giorni, quando tu venivi a
trovarmi nella mia cripta, scambiandola per il tuo doposcuola , così come
scambiavi me per il tuo personalissimo racconta storie!” le sorrise lui.
“
Anch’io sono d’accordo, perciò credo che possiamo già iniziare: ho bisogno che
sia Spike che Drusilla stiano vicini, tempia contro tempia, e..” cominciò a
spiegare Willow, ma fu interrotta.
“
Aspetta un momento!”
Buffy
non riusciva a credere che chi si stesse opponendo fosse proprio Tara.
“
Ma.. tu sei sempre stata la più tollerante, la più..” commentò la vampira
bionda, guardandola un po’ delusa, ma Tara le sorrise, scuotendo la testa.
“
Non hai capito, non mi volevo opporre..” si giustificò.
“..
volevo solo dirvi che se volete… posso rendere il chip liquido
temporaneamente.. sapete, per rendere il passaggio meno doloroso!” spiegò
timidamente.
“
Oh Tara, ti prego, perdonami, non avrei mai dovuto dubitare di te, mi dispiace
così tanto!” si scusò Buffy, andando verso di lei e abbracciandola.
“
Non ti preoccupare, Buffy, è tutto ok!” la rassicurò lei.
“
Ad ogni modo, davvero puoi farlo?” chiese Buffy speranzosa.
“
Sicuro!” sorrise l’altra.
Spike
e Drusilla si misero seduti sul divano, tenendosi per mano e appoggiando tempia
contro tempia, mentre Tara pronunciò la formula finché Spike sentì liquefarsi
il chip.
Quindi,
le due streghe accesero due candele che simboleggiavano i due vampiri in
questione.
Tutti
gli altri osservarono incuriositi, in gran silenzio.
“
CHI FA MALE ANCOR MOLESTA
MA DA ORA CAMBIA TESTA!” esclamarono
all’unisono, scambiando di posto le due candele, che si spensero da sole.
In
quel preciso momento, tutti videro passare un fluido dalla testa di Spike a
quella di Drusilla, ed entrambi ne restarono un po’ scombussolati.
Tara
fece il contro-incantesimo e il fluido tornò ad essere un chip.
“
Fatto!” esclamò la strega bionda, soddisfatta.
“
Ora non resta che verificare se davvero funziona su di lei, e credo che lo farò
io: dopotutto, Spike mi ha provato che non ero un demone dandomi un pugno,
quindi..” continuò lei, in procinto di
avvicinarsi a Drusilla, ma Willow la fermò, tenendola per un braccio.
“
No, lo farò io: del resto, Spike ha scoperto per la prima volta il suo chip
quando ha tentato di mordermi, nella camera mia e di Buffy al Campus…” spiegò
Willow, ma fu l’altra ad opporsi.
Mentre
le due erano intente a discutere e gli altri a guardarle, Dawn si avvicinò a
Drusilla.
“
Coraggio, feriscimi, mordimi, cavami gli occhi!” la provocò.
“
Dawn, no!” l’avvertì Buffy, ma ormai ciò che era fatto era fatto.
“
Oh, i tuoi occhi brillano e scintillano
come due piccole stelle.. le voglio prendere!” commentò la vampira mora,
alzando su di lei la mano come un artiglio.
Dawn
chiuse gli occhi impaurita, dandosi della pazza incosciente per essersi offerta
volontaria per quella verifica, ma prima che Drusilla potesse toccarla, il chip
intuì le sue malvagie intenzioni e si attivò, facendo rotolare la vampira a
terra, mugolando e tenendosi la testa con entrambe le mani.
“
Ok, l’abbiamo testato: il chip funziona!” commentò Dawn con fierezza, mentre
Angel si precipitò da Drusilla , per soccorrerla e aiutarla a rialzarsi.
“
Non posso cacciare. Non posso far male. Non posso uccidere.” esclamò lei, muovendosi a scatto ad ogni
frase, come se fosse un robot.
“
Coraggio Dru, ti abituerai…” la rincuorò Angel, abbracciandola.
“
Oh, Angel, è tutto nella mia testa, posso vederlo.. piccolo pezzetto di
plastica che tesse le sue brutte ragnatele di scosse blu..” continuò lei,
massaggiandosi le tempie.
Buffy
si avvicinò a Spike, che ancora stentava a credere di non avere più quel chip
che lo opprimeva.
“
E tu non fai niente, tesoro?” s’interessò, sedendoglisi accanto.
“
Uh?” disse lui, guardandola confuso, inclinando la testa da un lato.
“
Non vuoi verificare se ti sei davvero liberato del chip?” gli propose.
Lui
si rialzò, passando in rassegna ognuna delle possibili ‘ cavie ‘
dell’esperimento.
“
Sono un gentiluomo, quindi non sceglierò nessuna di voi, ragazze!” sentenziò,
rivolto a Willow, Tara e Dawn, che ringraziarono la loro buona stella.
“
Quanto a te, Rupert…” continuò, fermandosi di fronte all’Osservatore che si
preparò, levandosi gli occhiali e augurandosi che il colpo non fosse troppo
forte.
“
.. noi due abbiamo un conto in sospeso: tu mi hai fatto perdere un episodio di
‘ Passioni ‘ una volta.. e queste sono cose che non si dimenticano…” commentò
il vampiro ossigenato, alzando la mano come un pugno.
“..
ma preferisco aspettare e verificarlo sul nostro caro Harris: lui mi ha fatto
indossare una delle sue schifosissime stupide patetiche camicie hawaiane, e
questo fa di lui il vincitore incontrastato della ‘ Fai infuriare Spike ‘
Competition !” concluse, e Giles tirò un sospiro di sollievo, rimettendosi gli
occhiali.
“
Willow, ti posso parlare un momento?” esclamò Tara, invitandola a seguirla
fuori.
“
Che c’è , tesoro?”
“
E’ a proposito della magia.. Dru ha ragione: lo so che tu hai molto più potere
di me..” commentò la bionda.
“
E quindi? Sei forse invidiosa?” scherzò la rossa.
“
Willow, non è questo il punto, e non è uno scherzo: ho paura che tu stia usando
un po’ troppo la magia.. e sono preoccupata..” spiegò Tara.
“
Ma tesoro, era necessario.. lo sai anche tu..” protestò l’altra.
“
Certo, e infatti non ti rimprovero per quello.. solo promettimi che d’ora in
avanti la userai di meno!”
“
Te lo prometto: solo se strettamente necessario!” gli assicurò la rossa.
“
Bene, cerca di averne bisogno il meno possibile!” si raccomandò l’altra.
“
Non hai nulla da temere, dolcezza, sai che non potrei mai fare nulla che ti
renda triste!” ribadì l’altra, accarezzandole il viso.
La
bionda le sorrise, più rasserenata.
Tara
non era l’unica in vena di discussioni in privato.
“
Angel, vorrei scambiare due parole con te..” disse Buffy, ma Spike la
trattenne, con un ringhio sommesso.
“
Fidati, amore, voglio solo parlargli.. torno subito!” lo rassicurò con un
bacio, e Angel la seguì fuori, sotto lo sguardo indispettito di Drusilla,
mentre le due streghe rientravano.
“
Buffy, perdonami per ciò che ho fatto e ciò che stavo per fare..”
“
Non dirlo neanche.. dopotutto non è successo nulla di così grave..” lo rincuorò
lei.
“
E comunque, d’ora in poi cambierà tutto, voglio rimettere le cose a posto, o
almeno tentare. Porterò Dru con me e le starò vicino, per aiutarla ad essere
una persona migliore…” gli assicurò, ma lei riuscì a spiazzarlo con una semplice
domanda.
“
Tu la ami?”
“
Sai.. Angelus, nel suo modo perverso e immorale… l’amava..” rispose lui, ma lei
non sembrò soddisfatta.
“
Non tirare in ballo Angelus, io sto parlando di te, Angel. Sai meglio di me che
ormai tra noi non c’è più niente, quindi sentiti pure libero di dirmi tutto..”
lo esortò lei.
“
Beh, posso dire che mi importa di lei, e molto, significa così tanto per me, mi
sento protettivo verso di lei.. ma non sono ancora in grado di rispondere alla
tua domanda..” spiegò lui.
“
Invece, finalmente ho capito che tu e Spike vi amate sul serio, non è solo una
questione di possessione e legame
Sire/Childe come credevo all’inizio.. Buffy, mi spiace tanto per quello che ho
detto, forse.. dopotutto.. Spike non è poi così malaccio.. e ora so che sei in
buone mani., beh.. buone.. diciamo.. non troppo cattive…” le sorrise lui.
“
Io auguro a te e Drusilla di essere felici.. ora che puoi!” le sorrise lei in
risposta, abbracciandolo.
Per
non insospettire troppo gli altri, decisero di rientrare.
“
Bene, è quasi notte ormai.. direi che possiamo partire adesso, sei d’accordo,
Principessa?” esclamò Angel, e Drusilla sorrise elettrizzata sentendolo
chiamarla così.
“
Perfetto, possiamo andare!” approvò, avvicinandosi all’uscita.
“
Aspettate, voglio venire anch’io con voi!” li fermò Dawn, incuriosendo tutti.
PARTE
34
“
Che c’è, Briciola? Sei già stanca di stare con noi?” chiese Spike, un po’
perplesso.
“
No, non è questo, non preoccuparti , e non sto chiedendo di andarmene per
sempre solo un paio di settimane.
“
Perché?” domandò Buffy, più confusa di prima.
“
Beh, ti ricordi il mio doppio gioco per eliminare Justin? Mi hai detto che
potevo fare l’attrice..” cominciò Dawn.
“
Sì, ma l’ho detto così per dire..” cercò di giustificarsi la sorella.
“
Ad ogni modo io ci ho pensato su, e molto.. e alla fine ho deciso che non mi
dispiacerebbe provarci in futuro.. “
“
E con ciò? Non spiega perché tu te ne voglia andare là, non mi risulta che
Angel sia un attore!” le fece notare Spike, che ci capiva sempre meno.
“
Beh, ci sono alcune missioni dove mi devo fingere un altro, fare il doppio
gioco .. Buffy, te lo ricordi quello contro Faith? Beh, lì meritavo l’Oscar!”
si pavoneggiò il vampiro moro.
“
Ci sono! Non riguarda te, Angel, riguarda
Cordy! Spike, tu non lo sai , ma lei sogna di diventare un’attrice
famosa, e si sta dando da fare, quindi .. due più due fa quattro, non è vero,
Dawnie?” dedusse Buffy.
“
Hai indovinato: ho bisogno di parlare con Cordy, lei è l’unica che può davvero
capirmi, e poi potrebbe anche farmi visitare qualche studio..” spiegò Dawn.
“
Allora?” chiese alla sorella, facendole gli occhioni dolci.
“
Uhmm.. beh, e che mi dici della scuola? Se stai via due settimane..” le fece
notare lei, ma l’altra la interruppe.
“ Ho già affrontato tutte le interrogazioni
che dovevo affrontare, e sono andate tutte bene, non ho una sola materia giù,
mi perderò solo qualche lezione ma chiederò gli appunti ad Alyson, e ti giuro
che lei è la studentessa più brillante
dell’intera scuola… Perciò, ora posso andare? Ti prego, ti prego, ti prego!”
continuò Dawn, rivolgendo le sue suppliche a Spike, ben consapevole che era lui
quello più incline a viziarla.
“
Beh, Briciola, io non ho niente contro.. se sta bene ad Angel..” esclamò il
biondo, e di riflesso Dawn puntò i suoi occhioni imploranti verso Angel.
“
Per me non ci sono problemi!” le assicurò Angel, mentre Drusilla lo strattonava
per un braccio verso l’uscita, impaziente di andare via.
“
Fantastico, siete meravigliosi, ragazzi!” esultò Dawn, correndo in camera sua e
scendendo subito, con la valigia già fatta.
“
Dawnie, ma da quanto lo stavi progettando?” la interrogò Buffy, stupita.
“
Beh, mentre tu ti prendevi cura di Spike, io mi prendevo cura dei miei
bagagli..” sorrise la sorella, avvicinandosi per salutarla.
“
Non temere, farò la brava e starò tranquilla, non mi metterò a giocare alla
Cacciatrice anche là!” le assicurò, abbracciandola.
“
Lo spero per te: quella è la città di Angel, guai a rubare la scena a Mr. Io-Sono- Il- Protagonista- Assoluto !” commentò Spike, abbracciandola.
“
Hey, non è vero che sono il protagonista, io lavoro in una squadra: sai, Cordy,
Wes e Gunn mi sono di grande aiuto, anche Lorne fa la sua parte, quanto ad
Harm.. beh, almeno ci prova!” chiarì
Angel.
“
Ora, faremo meglio ad andare, o perderemo il treno!” cambiò argomento.
Dopo
che Dawn ebbe salutato anche tutti gli altri se ne andò coi due vampiri, e alla
fine anche Giles e le due streghe tornarono ciascuno a casa propria.
--------------------------------------------------------------------------
Quella
notte, Buffy e Spike erano nella loro stanza, comodamente sdraiati a letto dopo
le fatiche della giornata, soprattutto, di quelle precedenti.
Buffy
sembrava assorta.
“
Che c’è, raggio di sole?” s’interessò lui, con una serie di piccoli baci sul
collo, che le fecero fare le fusa.
“
Pensaci un attimo: metti che Willow e Tara arrivano tardi, il globo è già
completamente nero e io sono totalmente priva di anima.. che succede?” domandò
lei, inclinando la testa da un lato per concedergli un maggiore accesso.
“
Beh, temo che per loro due non ci
sarebbe scampo, poi arriverei lì anch’io, scoprirei che hai perso l’anima, e..”
cominciò lui.
“
E ..?” lo interrogò lei, temendo la risposta.
“
Non lo so con precisione, ma di una cosa sono sicuro: non ti avrei abbandonato.
Amore mio, lo sai, dovunque vai tu,vado anch’io..”
“
Allora mi avresti amata comunque?”
“
Ma certo, perché, avevi qualche dubbio?” disse lui, inarcando il sopracciglio.
“
Beh, sei tu quello che una volta mi ha detto che non poteva amare la mia versione
senza anima..” puntualizzò lei.
“
Passerotto, è una cosa che ho detto nella foga del momento: non c’è un solo
modo in cui io non ti possa amare, anima o no.. forse ho solo paura..”
“
E di cosa?”
“
Che tu non mi ameresti più senza la tua anima.. a volte le persone che ami di
più quando perdono l’anima ti si rivoltano contro.. credimi, io ne so
qualcosa..” spiegò lui, pensando a ciò che era accaduto in passato, e
rattristandosi.
“
Credimi, non è il mio caso. So per certo che ti amerei anche senz’anima: quando Dru e Angelus hanno fatto
quell’incantesimo su di me, io riuscivo a sentire la mia anima scivolare via a
poco a poco , ma non il mio amore per
te, quello era sempre lì, te lo giuro!” gli assicurò lei ,baciandolo.
“
Ad ogni modo, sono felice di essermela tenuta, non avrei mai sopportato di far
del male alle altre persone che amo..”
“… anche se un po’ sono curiosa .. mi domando
come potrebbe essere..” non poté fare a meno di ammettere, facendolo sorridere.
“
Io, che torno ai vecchi tempi, e tu, senz’anima? Uhmm… questa città sarebbe
nostra nel tempo di un battito di cuore, anche senza l’aiuto di Dru e Angel!”
rise lui.
“
Solo la città?” si finse offesa lei, mettendo il broncio.
“
Hai ragione, amore: come minimo, l’intero continente!” si corresse lui, e lei ne sembrò più soddisfatta.
“
Ora, dobbiamo solo lasciarci gli ultimi due giorni alle spalle!” propose Spike,
accarezzandole i capelli.
“
Hey, a proposito, tu hai detto che mi avresti fatto dimenticare la mia brutta
serataccia..” gli rinfacciò Buffy.
“
Perdonami, sbaglio o tu non eri quella con la memoria corta?” osservò lui.
“
Beh, dipende da quello che mi voglio ricordare!” ribattè lei, facendoglisi ‘
minacciosamente ‘ più vicino.
“
E così, non hai nemmeno un briciolo di pietà per un povero vampiretto
brutalmente ferito?” domandò lui, facendo l’indifeso.
“
Mm.. ferite sexy!” rispose lei lasciva, leccandogli prima il viso, ancora
leggermente mezzo ustionato, per poi aprirgli la camicia, percorrendo con la
lingua il suo petto pieno di tagli e bruciature evidenti.
Lei
riuscì a togliergli completamente la camicia, per poi saltargli sopra, ma si
interruppe subito, sentendo i lamenti del Compagno.
“
Ahia, no, passerotto, ahia, ahia, non riesco…ahi ..ancora!” esclamò Spike,
separandola da lui.
“
Ancora troppo debole, temo che dovremmo aspettare un altro po’ per quello!” le
spiegò, desolato.
Lei
annuì, un po’ delusa, rotolando dalla sua parte del letto e apprestandosi a
dormire, dato che l’alba si stava avvicinando.
Improvvisamente
lo sentì ridere.
“
Che c’è di così divertente, adesso?”
domandò, senza nemmeno aprire gli occhi.
“
Tu, perché sei una tale credulona!” rispose lui, saltandole addosso , rapido
come un fulmine.
“
Tu.. sporco imbroglione!” finse di rimproverarlo lei, mentre lui le tirava via
con attenzione la T-shirt nera di almeno due o tre taglie più grandi che lei
usava per dormire.
“
L’unico modo per impedirti di squarciare uno dei miei indumenti.. è indossarne
uno dei tuoi!” sorrise lei, per poi tirarlo a sé per un bacio infinito.
“
Felice di sapere che ce la puoi fare, tesoro! Ma per andare sul sicuro, sentiti
pure libero di bere il mio sangue quanto vuoi..” lo informò lei, scivolando
nell’altro volto e portandosi il polso alla bocca, ma prima che potesse
morderselo lui la fermò, e lei tornò al suo aspetto umano, interrogandolo con
gli occhi.
“
Non ce n’è bisogno, amore.. “ l’avvisò
lui, sorprendendola quando lei lo vide assumere il volto della caccia.
“…
credo di poter fare di nuovo da me!” le sussurrò all’orecchio, per poi
avventarsi sul suo collo e affondare i lunghi canini.
“
Oh, rieccolo, il mio bel vampiro, quanto mi mancava tutto questo!” esultò lei,
tra un gemito e l’altro, preferendo non ricambiare il gesto per quella volta,
temendo che si indebolisse.
Quando
lui finì, ritrasse le zanne, leccandole le ferite, poi lei lo tirò a sé,
baciandolo senza nemmeno lasciarlo tornare ai suoi lineamenti umani.
“
Allora, amore, cosa si prova ad avere a tua completa disposizione un
distributore automatico di ‘ bevande ’
aperto 7 giorni su 7, 24 ore su 24, che non ha nemmeno bisogno di una
monetina?” sussurrò lei, mentre gli slacciava i pantaloni, e lui le abbassava
le mutandine.
“
A dire il vero, avrei tutte le intenzioni di inserire qualcosa in questo
distributore… ma non è la monetina!” ghignò lui, prima di spingersi lentamente
in lei.
“
Spike, sei un .. pooooooooooooooooooooooooooorrrrrrrrcoooooooooooooooooooooo
!!” gemette lei, mentre insieme raggiungevano l’estasi.
“
Beh, direi che ti sei ripreso, eccome!” commentò lei, visibilmente appagata,
mentre lui estraeva dal comodino un pacchetto di sigarette e l’accendino.
“
Sai, almeno stavolta non sono rimasto bloccato su * una maledetta sedia a
rotelle *!” le fece notare lui, mettendo un certo risentimento nel tono, con la
sigaretta fra i denti mentre se la accendeva.
“
Uff, ancora con questa storia? Ma quando smetterai di rinfacciarmela?” sbuffò
lei, alzando gli occhi.
“
Uhmm.. forse.. tra due.. o trecento anni!” sorrise lui, facendo il primo tiro.
-----------------------------------------------------
IL
GIORNO DOPO ( SERA)
“
Lo so, Willow e Buffy mi hanno raccontato ogni cosa al telefono.. ad ogni modo,
dovremmo fidarci?” esclamò Cordelia, scambiandosi un’occhiata con Wesley, Gunn
e Harmony, quando videro Angel far
ritorno all’Agenzia con Drusilla a braccetto e Dawn che li seguiva.
“
Garantisco io per entrambi, nessun pericolo.. perciò ora fidatevi!” assicurò
l’adolescente, e tutti si tranquillizzarono.
“
E così, tu sei Drusilla..” esclamò Gunn, avvicinandosi a lei con un sorrisetto
ammiccante, ma Angel la tirò più a sé ringhiando, quasi ne fosse geloso.
“
Gunn, perché non mostri a Dawn la sua stanza?” gli chiese il vampiro, anche se
il suo era un ordine più che una richiesta!
“
Ok, ho ricevuto il messaggio: ‘ giù le mani! ‘” ribattè Gunn, per poi
rivolgersi a Dawn, che però era già altrove.
“
Ciao, io mi ricordo di te: sei stato l’Osservatore di Buffy per un po’…” disse
la ragazza a Wesley, maledicendosi perché a quel tempo lei aveva solo poco più
di dodici anni e non gli aveva mai dato molto credito.
“
Sicuro, forse nemmeno ti ricordi di me, perché dopotutto, io tecnicamente
nemmeno c’ero a quel tempo, sono solo falsi ricordi, sai, essendo la Chiave e
tutto…” sorrise lei, parlando a raffica
e rischiando una paresi facciale quando Wesley le sorrise in risposta.
“
Ma è naturale che mi ricordo di te,
anche se sono solo falsi ricordi è impossibile dimenticarsi una ragazzina così
simpatica e vivace, Dawn, e mi ricordo perfettamente anche tutti i tuoi
sbadigli quando eri costretta ad assistere a una delle mie riunioni con Buffy e
gli altri..” spiegò lui, e lei si maledì una seconda volta, per non avere
prestato più attenzione a quel tempo.
“
Beh, spero che passerai un bel periodo qui con noi!” le sorrise, sistemandosi
gli occhiali.
“
Sicuramente!” cinguettò lei, imbambolata.
“
Dawn, sono così felice che anche
tu voglia diventare un’attrice!
Per prima cosa, ti porterò nello studio dove ho girato uno spot qualche mese
fa…” esultò Cordelia, abbracciandola.
Harmony
invece si era avvicinata a Drusilla, ma con intenzioni meno amichevoli.
“
Hey, Angel, così non è giusto: ero io l’esclusiva vampira segretaria qui!” si
lamentò la bionda, sbuffando.
“
Beh, d’ora in poi sarete in due, e, Cordy, magari ti aiuterà con le visioni!”
le informò lui, mentre la vampira mora era
così frastornata da non aver ancora aperto bocca.
“
Bene, Ragazza Dark, dal momento che so che non mi puoi più fare del male, sono
certa che andremo molto d’accordo!” le sorrise Cordelia, sorpresa di vedere la
vampira staccarsi dall’abbraccio di
Angel e scrutarla a fondo, tanto da intimorirla.
“
Tu riesci a vedere tante cose.. proprio come me!” esclamò Drusilla,
sorridendole.
“
Beh, a dire il vero le mie visioni sono un po’ più dolorose, non si tratta di
parlare con le stelle o ascoltare i sussurri del vento… ma a livello di
confusione ci siamo!” le sorrise l’altra mora, mentre si allontanava con lei e
Dawn per mostrare loro le stanze.
L’adolescente
si ricordò all’improvviso di un’importante questione in sospeso.
“
Ah, Dru, c’è una cosuccia che mi piacerebbe sapere..”
EPILOGO
UNA
SETTIMANA DOPO
Spike
e Buffy se ne stavano accoccolati sul divano, guardando la tv, quando sentirono
suonare il telefono, e Buffy corse a rispondere, sollevando la cornetta al
terzo squillo.
“
Pronto?”
“
Ciao, Buffy, sono Dawn… sono stata così impegnata che solo adesso ho trovato il
tempo di chiamarvi per chiacchierare un po’. Perdonatemi, lo so che sono solo
le due del pomeriggio, per voi è un po’ presto…” si scusò la sorella.
“
Non preoccuparti, Dawn, siamo svegli.. con le ronde che non durano più di
mezz’ora.. ultimamente i demoni e gli altri vampiri scarseggiano qui.. forse ti
hanno seguita a Los Angeles!” spiegò lei, e sentendo di chi si trattava, anche
Spike si avvicinò, inserendo il viva voce per sentire.
“
Allora, come va? Com’è la vita d’attrice?” s’interessò Buffy.
“
Bella, e molto, però… è anche parecchio stressante, ho visto quello che deve
sopportare Cordy ogni volta.. e non so più se lo voglio davvero…però resto
sempre dell’idea, facciamo che prima finisco la scuola, poi ci penserò..”
ammise Dawn.
“
Chiedimi di Dru, piuttosto!” suggerì la ragazzina.
“
Bene, che mi dici di Dru? C’è qualche problema col suo chip?” l’accontentò
Buffy.
“
Non ci credereste nemmeno se voi la vedeste: sono bastati un paio di giorni in
balia di Cordy e Harm e le hanno fatto il lavaggio del cervello, non la
riconoscereste più: non indossa più i suoi lunghi e sontuosi abiti coi
drappeggi; per esempio, adesso ha su una gonnellina di jeans, tanto corta
quanto attillata e un top di un colore sgargiante, e indovinate un po’? Quelle
due l’hanno convinta anche a cambiare il look ai capelli, perciò adesso si è
fatta le mèches viola e non le stanno per niente male!” li informò lei, mentre i due vampiri cercavano di
immaginarsela, sorridendo all’idea.
“
Moda e stile a parte, come si trova lì?”
“
Oh, molto bene. Magari deve imparare a rispondere un po’ meglio al telefono,
perché non a tutti i clienti piace sentirsi dire qualcosa come ‘ Il vento mi ha
sussurrato che Paparino presto risolverà le cose per te ‘ o sentirla
canticchiare qualche sua strampalata filastrocca. In compenso, ha già avuto un
paio di visioni che hanno aiutato molto, assieme a quelle di Cordy, ormai sono
una squadra. E per quanto riguarda il chip sta imparando a con- non- viverci ,
ma se solo poteste vedere quando Angel cerca di farle bere sangue di maiale! E’
come una bebè che non vuole l’omogeneizzato, tanto che i due sono scesi a
patti..”
“
A patti?” ripeterono i due biondi, incuriositi.
“
Già, niente di malvagio, non temete: in pratica, ogni volta che lei beve senza
fare storie, lui le compra un accessorio per la Signorina Edith, e ormai quella
bambola ha così tante cose che Barbie a confronto è una poveraccia!” svelò loro
Dawn, facendoli ridere di gusto.
“
Ancora con la Signorina Edith? Pensavo che l’avesse lasciata nell’appartamento
di Angel..” osservò Buffy.
“
Infatti era così, ma lei ha iniziato a frignare così tanto che il povero Angel
si è trovato costretto a tornare indietro e recuperare la sua bambola, prima di
partire..” raccontò loro la teen ager e anche questo li divertì.
“
Inoltre, lei mi ha detto che quando fa davvero la brava Angel le permette di
bere il suo sangue, ma solo ogni tanto, altrimenti rischia di indebolirlo
troppo. Dovreste vedere quant’è tenero e premuroso Angel con lei… stanno
assieme nella sua camera da letto, e lei mi ha detto che… beh, diciamo solo che
quanto a riservatezza Dru non ha nulla da invidiare ad Anya!” ridacchiò Dawn,
maliziosa.
“
Oh, quasi mi dimenticavo: parlando di Angel, mi ha detto di dirti che, non so
cosa tu gli abbia chiesto, ma la risposta è sì..” aggiunse la ragazzina e Buffy
sorrise alla notizia, incuriosendo Spike, che però non si preoccupò
minimamente.
“
Bene, ad ogni modo, è la mia impressione o tu e Dru state diventando amichette
del cuore?” la prese in giro Buffy.
“
Beh, dopotutto non è più pericolosa adesso, quindi che potrebbe farmi? Parlarmi
a morte? Inoltre, è divertente, molto più di Janice, e ha così tante storie da
raccontare.. A proposito, di’ a Giles che Dru mi ha spifferato * tutto* e
quando torno andrò avanti per mesi a prenderlo in giro!” disse Dawn, e Buffy
non capì di cosa stesse parlando, e la confuse ancora di più il fatto che Spike
se la stesse ridendo della grossa.
“
Adesso, stacca il viva voce e tu allontanati un attimo, Spike, perché devo fare
un discorso da donna a donna..” li avvisò Dawn e Buffy obbedì, mentre Spike
tornò a guardare la tv.
“
Tu credi che Wesley sia già impegnato?” domandò lei.
“
Cosa?! Dawn! Levatelo dalla testa, è troppo grande per te!” l’ammonì la bionda.
“
Senti, sono uscita con uno stregone che aveva più di duecento anni e non avevi
niente da ridire!” ribattè la sorella.
“
Sì, ma perché ne dimostrava sedici!” le fece notare l’altra.
“
Prima o poi sarò maggiorenne e farò quello che voglio, perché al contrario di
te, cara la mia sorellona, io avanzerò negli anni!” l’avvisò l’altra, e Buffy
alzò gli occhi, non gradendo molto quel colpo basso.
“
Ad ogni modo, indovina: Wesley mi ha detto che sarà lui a riaccompagnarmi a
casa, perché sostiene che una bella giovane ragazza come me non dovrebbe mai
viaggiare da sola..” esultò lei, e questo preoccupò Buffy, che però sentì
arrivare un avviso di chiamata.
“
Dawnie, ti devo lasciare.. e mi raccomando con Wes, vedi di comportarti bene..”
l’avvisò , ma aveva già preso l’altra chiamata.
“
Pronto?”
“
Buffy, sono Will, forse ti ho avvisata in tempo..”
“
Che è successo?” si allarmò lei.
“
Giles ha appena chiamato me e Tara, dicendoci che Xander e Anya sono tornati..”
“
Beh, è fantastico!” esultò Buffy.
“
Aspetta a dirlo: hanno una valigia che trabocca di foto e diapositive del loro
viaggio di nozze, e hanno costretto Giles a guardarle ininterrottamente per
tutta la mattinata, in più, come se non bastasse, Anya ha commentato ogni
singolo frammento con tutti i dettagli che poteva dare…”
“
Oh, mio dio, è terribile!”
“
Già, ma lui ci ha messe in guardia in tempo, così noi siamo corse via il più in
fretta possibile, quindi state attenti, perché ora verranno da voi, ciao!” la
salutò, riattaccando.
“
Tesoro, è un’emergenza: sta per succedere qualcosa di spaventoso!” riferì Buffy
a Spike, agitatissima.
“
Che c’è ? Dawn esce con un altro vampiro o demone?”
“
Grazie al cielo no, anche se comunque c’è ben poco da stare allegri a
riguardo..” commentò lei, impensierita.
“
E non si tratta nemmeno di M.M.M., non può più perdere l’anima..” osservò lui.
“
E’ peggio, amore, molto peggio..” lo avvisò lei, ma prima che potesse spiegarsi
meglio, all’improvviso proprio Anya spalancò la porta che i due si erano
imprudentemente dimenticati di chiudere, entrando di getto e facendo gettare a
capofitto all’ombra i due vampiri.
“
Salve gente, siamo tornati, e abbiamo un casino di cose da mostrarvi!” esordì
Anya, con una collana di fiori al collo e l’adrenalina a mille.
“
Ma sei matta? Per poco non ci carbonizzi!” sbottò Spike, rimanendo nell’ombra
con Buffy.
“
Ora? Con questa giornata nuvolosa senza un solo raggio di sole? Non penso
proprio!” si giustificò lei.
“
Nuvolosa?” ripeterono i due vampiri in coro, scambiandosi un’occhiata d’intesa,
e prima che Anya potesse rispondere, i due erano già in strada.
“
Più veloce, amore, più veloce!” la incitò Spike, mentre correvano
all’impazzata, defilandosi all’orizzonte.
“
Proprio come con Tara e Willow..” commentò Xander, che era rimasto fuori ad
attenderla.
“
Già, ma almeno loro due non sono ricorsi ad un teletrasporto!” aggiunse lei,
imbronciata, cercando conforto tra le braccia del marito.
“
Sai, prima di scappare, Spike mi ha detto di tenermi pronto perché ha in serbo
una sorpresa per me..” la informò lui, un po’ preoccupato al pensiero,
baciandole i capelli.
Lei
alzò lo sguardo fiera, battendo un pugno sull’altra mano.
“
Non ne ho idea, tesoro, ma so una cosa per certa: sappiamo dove abitano tutti
loro.. e prima o poi dovranno tornare a casa!”
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FINE
TBC