liberamente ispirato a ' Al di à del bene e del male'
asse cronologico: finale alternativo per il 13 capitolo

 

PER IL TEMPO DI UNA VITA

Autrice:Luce

 

L’ autrice non scrive a scopo di lucro, ma solo per fare psicoterapia,non intende violare copyright e non possiede i personaggi che sono di proprietà della Mutant Enemy, della Fox,  e naturalmente di MJ e Pedi.

NOTA PERSONALE: l’ho scritto perché altrimenti mi mettevo a piangere dopo aver visto la puntata 100 di Angel.

Abbiate pazienza, qui anche Angel è un po’ fuori caracter da quello di bene e male.

Ho dovuto farlo, mi è venuto di getto.

Cmq può essere una possibile continuazione de “Il mio santuario

 

 

Spike si svegliò incredibilmente rilassato.

Si vestì e scese le scale. Notò subito il suo odore e decise di raggiungerlo in giardino.

-Una volta era bellissimo. Pieno di fiori. Cordelia si preoccupava sempre che le rose crescessero.

Si preoccupava che io ne fossi circondato.-

-Era una gran donna, per quello che ne so.-

-E cosa ne sai? Non c’eri..- Glielo disse con una punta di fastidio, voltandosi verso di lui.

Spike decise di ignorare il tono.

-So il necessario. Una bellissima e giovane donna che tra le mille sofferenze si prendeva cura di te, come un vampiro, come un uomo. La stessa che prima di morire ti ha dato il dono più grande: la possibilità di farla finita con loro.-

L’espressione di Angel mutò, divenne serio e triste. Voltandosi dall’altra parte disse: -Scusami, non è colpa tua.-

Spike gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.

-Non ti scusare con me, posso capire.-

-Li so lo che puoi William.-

Silenzio.

Poi all’improvviso

-Quanto amavi Buffy?-

La domanda sorprese il vampiro più giovane.

-Tanto da riprendermi l’anima per lei.-

-Io non abbastanza da rimanerle accanto.-

-E’ stato meglio così.-

-Grazie tante, poi l’hai avuta tu!.-

Si misero a ridere di gusto.

 

-Io l’amavo Spike.-

-Lo so. Era il tuo primo amore come uomo. Quello più dolce.-

-Non parlo di Buffy ma di Cordy.-

Le spalle gli si incurvarono per la tristezza.

Spike le circondò con le sue braccia, e Angel appoggiò il viso al suo petto. Cominciava a singhiozzare.

-Tanto…..tanto…….-

Spike strinse più forte.

 

Dopo che si fu sfogato, Angel di districò dalle braccia del compagno e sollevò il viso rigato di lacrime.

Spike gli asciugò il viso con la manica, come fa un bambino quando si sporca giocando con la sabbia o quando mangia della nutella, e non fa che sporcarsi di più.

Angel passò il pollice sul labbro inferiore di Spike

-L’ho baciata una sola volta, veramente, senza incantesimi,tanto tempo fa, e ricordo ancora il suo sapore.-

Si avvicinò a lui e lo baciò. Ma Spike non partecipò al bacio.

Angel continuò per qualche secondo poi passando la lingua sulle labbra di Spike si allontanò.

-Sei così diverso da lei, e anche Faith lo è.- Lo disse senza curarsi di fargli del male con quelle parole, ma William lo perdonò all’istante. Lo aveva perdonato sempre, perché cambiare abitudine ora?!

-Non confonderla con lei.-

-Non le farei mai questo. E non lo farei neanche a te.-

Spike gli credette.

-Parlami ancora di lei.-

-Perché?-

-Quando parli di lei ti senti te stesso fino in fondo, non rinneghi mai i tuoi errori, non chiedi scusa e ti senti protetto.-

-E’ vero, non l’avevo mai notato.-

-Lei era un sogno per me. Un sogno ad occhi aperti, il più vero che potessi desiderare e provare.

Quando l’ho conosciuta eravamo ancora a Sunnydale ed ero così preso da Buffy che non badavo molto a lei. Mi occupavo degli altri solo per fare piacere a Buffy, per farle credere che era un ragazzo premuroso, per convincermene io stesso.-

Adesso guardava davanti a sé.

-Però non potevo non notare quanto fosse bella e perfetta. Capelli neri e lucenti, folti, morbidi, lisci o con i boccoli, stava bene comunque. Una bocca ben proporzionata, labbra carnose e rosse, anche senza il rossetto. Naso piccolo, all’insù e lei lo arricciava sempre, in un modo tutto suo, quando sorrideva. E il suo sorriso…

Il sorriso alla Queen C. Sicura di se stessa, maliziosa, energica, felice. Era talmente contagiosa che quando eravamo a Los Angeles, non potevo fare a meno di sorriderle di rimando. Come un idiota. Un idiota innamorato perso.

Lei faceva bene alla mia anima e anche al mio demone.-

-Cosa?!-

-Si! Anche Angelus la desiderava.-

-Per mangiarsela?-

-Per averla con sé, sempre. Pensava di farla la sua regina, ma non voleva vampirizzarla, non si spiegava come mai. Voleva che rimanesse quello che era diventata con il tempo: Una donna forte, determinata, intelligente. Era un mezzo demone dopo tutto. Lo era diventata per me, per non lasciarmi solo.-

-E lei? Lei desiderava Angelus?-

-Si! Quando è tornato per via del sogno indotto, per combattere contro la bestia, lo sentita.

Ho sentito la sua eccitazione attraverso le sbarre. E l’ha sentita anche Angelus.-

-Voleva te.-

-E’ questo il punto! Voleva ogni parte di me.

Non potevo fare a meno di lei. Ma ho dovuto.

Non ti puoi neanche immaginare la felicità che ho provato quando si è risvegliata. Lei, la mia guida, la mia migliore amica, la mia speranza. Dopo non ho potuto piangere, non ho potuto cedere alla disperazione, lei non avrebbe voluto, dovevo sfruttare l’occasione che mi aveva dato.-

-Posso invece, ho provato la stessa cosa quando Buffy è tornata.-

-Io era già innamorato di lei e non lo sapevo. L’ho capito solo per colpa di un incantesimo..-

Seguitava a parlare della sua Cordy, e non piangeva, rideva.

Dio solo un grande amore supera così la morte da non fargli provare dolore a ricordarlo, ma solo gioia infinita e tenerezza, pensò Spike.

-Perché non vai da lei?-

-Cosa?-

-Si! Allo stagno Angel.-

-Non c’è il tempo.

Ho una missione.

Non sarebbe lei.-

-Prenditelo il tempo, penso io alle cose qui. E sarebbe lei credimi.-

-Tu chi hai visto?.-

-Molte persone. Tra le quali Cecily e Dru, e mi ha fatto lo stesso effetto di quando erano vive. Dicevano la verità. Puoi credere a quello che ti diranno, quei fantasmi, non ingannano.-

-Grazie Spike.-

-Di che?-

-Dille dove sono andato e perché se te lo chiede. Non ci sono segreti tra me e Faith.-

-Ok tranquillo.

Buon viaggio.-

Fece un cenno con la testa. si alzò e si allontanò nella notte.

 

Stava percorrendo quella strada, la stessa nella quale Doyle per primo lo aveva accompagnato, la stessa che aveva percorso da solo e arrabbiato quando il suo migliore amico era morto e quando lei era caduta in coma mistico.

Senza nessun dono con sé, riuscì lo stesso a varcare la soglia.

Potere.

Potere che gli aveva dato il drago.

Potere al di là del bene e del male.

Sarebbe potuto andare all’inferno e tornare senza difficoltà.

E adesso entrava in un luogo di magia bianca con la stessa semplicità.

-Ciao uomo!.-

-Ciao..Doyle.-

-Come stai?-

-Confuso.-

-E cavolo, allora non è cambiato proprio niente!-

-Pare di no.-

Lo faceva sempre sorridere Doyle.

-Scusa amico, lei c’è?-

-Non me la lasci neanche adesso che siamo morti?-

-No, mi dispiace..-

-Va bene così, tanto anche lei ti vuole vedere.-

Sparì con la sua solita espressione ridanciana e spensierata.

Poi lei comparve.

-Ciao, Angel.-

-Cordelia.-

Il vampiro era senza fiato. Era morta e gli dava sempre la stessa sensazione.

Scatenava in lui sentimenti di apprensione, confusione, una chiusura alla bocca dello stomaco, un cuore morto che batteva veloce.

Le sensazioni, o forse le illusioni di un uomo innamorato.

Accidenti Spike aveva ragione.

-Sei bellissima.-

Occhi lucenti, grandi e sorridenti. Capelli corti e ondulati e ancora morbidi. Viso delicato e perfetto. Ambrato.

-Lo sei sempre stata.-

-Tu invece dovresti nutrirti di più vampiro.-

Oh eccolo!

Il suo sorriso. Meraviglioso come l’alba e il tramonto che io non potrò mai più assaporare.

-Dai sai che non è facile adesso, dopo quello che ho fatto…-

-Vorrei dirti che non eri tu, ma lo eri Angel..-

-Lo so.-

-Avevi un’anima e un demone e semplicemente hai deciso di non scegliere. Hai preferito dimenticare.

-Già.-

-E sei dispiaciuto?-

-Solo in parte.-

-In che senso?-

-Sono demone e vampiro e ho seguito la mia natura.-

-Ti ci è voluto tanto a capirlo vero?

L’hai detto anche a lei, di affrontare la realtà, di non scappare.

Le hai consigliato di vivere, nonostante tutto.-

-E’ vero.-

-Sei stato anche piuttosto duro e un po’ violento.-

-Ci voleva una terapia d’urto.-

-Hai fatto bene sai?!-

Il fantasma stava scendendo e si stava separando dalla colonna di luce. Stava andando verso di lui.

Scura, bellissima, vestita di seta bianca. Un angelo ai suoi occhi.

-Mi piace questo nuovo Angel.

Un po’ rude.

Maschio.-

-Cordy, non hai mai usato questi termini nei miei confronti...-

Lei sorrise maliziosamente

-Non di fronte a te vampiro.-

Aveva allungato una mano bianca e trasparente sul suo petto e lui se l’era messa sul cuore.

Ah se solo avesse potuto toccarla…….

-Ti ha fatto male saperlo?.-

-Sapere cosa?-

-Che desideravo Angelus.-

-All’inizio si! Era il male e tu ne eri attratta.-

-Eri tu!.-

-Si adesso lo so. Non combatto più contro il demone, lo accetto e lo assecondo quando è il caso.-

-Sei sempre tu.-

-Con l’anima, con il cuore, con la mente, con il demone. Io ti amo Cordelia Chase.-

Lei rimase in silenzio perdendosi negli occhi di lui.

-Ti amo ancora e non posso farne a meno.-

-Devi pensare a mantenerti in vita adesso.-

-Lo sto facendo da quando sei morta, sapendo che non potrò più abbracciarti.-

-Devi pensare alle persone vive della tua esistenza. Faith, Spike, Dawn ….e anche MacDonald.-

-Che c’entra lui?.-

-Quando torni parla con Dawn. E stalle vicino, falle sentire che non è più sola. Ha un grande peso da sopportare, come il tuo.-

-Non posso fare a meno di pensare anche alle persone morte.-

Con l’altra mano sfiorava idealmente i capelli di Cordelia.

-Quanto sei testardo. Non sei cambiato poi molto.-

Lei rideva e lui la seguì per un momento, poi si fece di nuovo serio.

-Ho perso una parte di me con te.-

Lei diventò ancora più lucente e appoggiandosi alla sua bocca gli bisbigliò: -Riprenditela allora…-

Si baciarono. La poteva sentire, la poteva toccare, la poteva assaporare.

La stringeva forte intrecciando le braccia in una morsa stretta dietro la schiena di lei, che aveva come la consistenza della pelle nuda, eppure era ancora vestita di seta.

Il bacio era dolce e poi avido e poi ancora dolce, e così per molto continuò in una spirale che sembrava infinita.

-Ti amo Angel.-

-Anche io.-

Ed Entrambi –Fino al giorno in cui rinasceremo.-

E poi solo carezze e due corpi nudi che si sfioravano e si completavano. Erano le loro anime che facevano l’amore.

Dolce, lento…. Poi appassionato e frenetico.

Nella luce dal profumo di rose.

Nel fuoco rosso e ardente.

Nell’acqua fresca e cristallina.

Nel vento tiepido dell’estate

Tra morbidi fiocchi di neve invernale.

Nell’oscurità della notte piovosa dell’autunno.

Fecero l’amore per tutto il tempo di una vita……..

Poi la separazione.

Lei di nuovo nella luce.

Lui di nuovo nel tempio.

-Come è stato possibile?- Chiese lui.

-I poteri che sono mi dovevano qualcosina

E il sangue di drago ha aiutato. Una pausa dal dolore e dalla confusione.-

-Non sarai mai una pausa per me, e anche se ci risaranno William e Faith io non ti lascerò mai andare.-

-Ti farà ancora più male.-

-Non importa, il tuo è l’unico dolore che chiedo per me.

Solo per me.

L’unico dolore che bramo e al quale sento di poter resistere.-

-Come puoi?-

-Perché l’amore che sento è più forte.-

-Amore mio….-

-Anima mia…….-

-E’ tempo.-

-Lo so.

Non tornerò.-

-Ti aspetterò.-

-Non riuscirò mai a raggiungerti.-

-La speranza  e la fede che io ho è più forte della tua incredulità e del tuo pessimismo vampiro.-

-Sei sempre stata più forte di me.-

-Vero!- Sorrise sarcastica

-Mi credi?- Aggiunse lei

Lui si avvicinò e la rimirò da sotto in su adorante. Allargò la braccia.

Sorrideva con tutto se stesso.

-Sempre…. Sempre…. sempre-

Si voltò e lasciò il santuario con una nuova consapevolezza nel cuore. E la speranza.