IL MIO SANTUARIO
Autrice:Luce
liberamente ispirato a ' Al di à del bene e del male'
asse cronologico: finale alternativo (e slash) per il 13 capitolo
Era rientrato molto tardi, quel sogno che aveva fatto, quell’incubo l’aveva
sconvolto.
Quel bacio e quegli occhi scuri e profondi l’avevano
fatto precipitare nel terrore più atavico.
Aveva lasciato Freak addormentata e sazia, l’aveva salutata baciandola
dolcemente su una tempia, lei aveva mugugnato e aveva sorriso leggermente.
Ora lui era tornato a casa, l’unica che poteva considerare tale ancora una
volta, perché c’era lui. Doveva parlargli, non sapeva bene di cosa, ma doveva
farlo.
Salì le scale velocemente e sulla porta si fermò improvvisamente. Rimase lì in
ascolto per un breve momento e poi si voltò per andare nella sua stanza.
L’aveva svegliato. Aveva sentito i suoi passi veloci e leggeri,
inconfondibilmente Spike.
Stava venendo da lui.
Poi all’improvviso si era fermato davanti alla porta e si era voltato
dall’altra parte.
I passi si allontanavano lentamente.
Angel decise di scendere dal letto, dove anche Faith
giaceva addormentata ed appagata. Lei aveva ritrovato il suo santuario. Ma lui?
La strinse un po’ e poi la lasciò andare. Si infilò i suoi boxer e si diresse
verso la camera di Spike.
Era sul ciglio della porta e sentii: –Entra non stare lì-
Entrò e chiuse la porta dietro di sé.
-Perché te ne sei andato?- Disse Angel
-Non volevo disturbare..- Spike non lo guardava. Era
in piedi vicino al suo letto, la camicia scura sbottonata e gli immancabili jaens. Fumava una sigaretta nervosamente.
-Avevate bisogno della vostra privacy, lei ne aveva bisogno e se la merita
tutta.-
Angel avanzò verso di lui.
-Abbiamo parlato e poi siamo finiti a letto.-
Altra boccata.
-Avete risolto allora?-
-Non è facendo sesso che si risolvono i problemi Spike..-
-Forse no, ma sicuramente aiuta..-
-Aiuta a non pensare troppo mh?!-
Spike alzò la testa di scatto e perse la sigaretta di bocca. Angel era
vicinissimo e lo scrutava negli occhi.
Poi annusò l’aria..
-Gwen?-
-Già-
-Da tanto?-
-Qualche mese dopo che sei morto.-
-E con Faith? Quando è iniziata con lei?-
-Non è mai iniziata Angel, aspettava te!.-
Angel si senti mancare per un momento le forze e si sedette sul letto.
-Tutto bene?-
Spike si era chinato su di lui.
-Si tutto ok, non preoccuparti.- I suoi occhi erano ancora lo specchio azzurro
della sua anima,
bellissimi e tristi.
Spike seguitava a fissarlo..
-Ho detto che sto bene, non mi credi più forse?-
Spike si risollevò –Non so se crederti o no, non riesco a riconoscerti.-
-Cosa vuoi dire?-
L’espressione era decisa me non trapelava affatto ciò
che Angel provava in quell’istante, per quelle parole che lo ferirono.
-Io….Mi dispiace, non avrei dovuto dirlo… - Fece per
allontanarsi ma Angel gli prese il braccio.
-Spiegati.-
Bene, è arrivato il momento sembrerebbe..Pensò Spike.
Lo guardò negli occhi profondi e perduti.
-Non ti riconosco più Angel ed ho paura.-
-Perché dici di non riconoscermi?-
-Da quando sei tornato non sento più il nostro legame di sangue.-
Angel gli liberò il braccio.
-Ti potevo amare o odiare o potevo ignorarti, ma ti sentivo..
Adesso non sento quello che provi, non capisco neanche se mi dici la verità,
non posso prenderti prima che tu cada.-
-Io ti sento.-
-Già e non so come fai.-
-E’ il sangue di drago, è molto potente e non controllo la brama che esercita
su di me. Sono io che ho paura.-
-Il drago ha cambiato il tuo sangue e quindi ha
cambiato il nostro legame?-
Hai paura Angel? E di cosa? Pensò Spike dentro di sé.
-In un certo senso, si!. Ma siamo noi che decidiamo,
noi possiamo essere amici e compagni e fratelli, forse non mi puoi sentire ma
io ti posso dire quello che penso e provo, la scelta è tua! Se fidarti oppure no.-
-Non ho mai smesso di fidarmi di te.-
Si chinò di nuovo, prese il mento di Angel e lo baciò sulla fronte.
Angel non si mosse però era evidente la sua sorpresa.
-Cosa?!-
Spike non rispose, si protese ancora di più e mise un ginocchio tra le gambe di
Angel per appoggiarsi meglio. Angel continuava a non muoversi, non capiva cosa
stava succedendo.
Spike mosse le sue labbra dalla fronte per percorrere il profilo destro di
Angel, quello con la cicatrice, lasciando piccoli baci adoranti lungo il
percorso.
-S-spike-
-Sshhh, ora posso solo sentire il tuo odore- Voleva
di nuovo imprimerlo nella memoria e nei sensi. Angel chiuse gli occhi e
appoggiò le mani grandi ai lati della vita di Spike, per tenersi, per non
cadere.
Poi quando Spike cominciò ad allontanarsi, la presa si fece più forte.
Si guardarono negli occhi profondamente, erano a pochi centimetri di distanza e
la mano destra di Angel si sollevò per posarsi dietro la nuca di Spke, lo avvicinò a sè e lui
stesso si protese di più verso l’alto.
Le bocche si incontrarono dolcemente, si sfioravano e i loro occhi erano incatenati e bene aperti.
Poi Spike posò le mani leggere e affusolate sulle guance di Angel, per
prolungare l’attimo magico. Entrambi chiusero gli occhi mentre la pressione tra
le loro labbra aumentava.
Dopo poco Angel lasciò la nuca del vampiro più giovane e le bocche si
staccarono di poco.
-Mi senti adesso?.-
Spike annuì con la testa e un piccolo sorriso incurvò le sue labbra perfette e
carnose.
Si lasciarono e Spike si allontanò da lui, entrambi cercavano di sopprimere
quel sospiro di pace e completezza che si erano dati l’uno con l’altro.
-Di cosa hai paura?-
Stava cercando di cambiare discorso, per Angel andava bene, non voleva
aggiungere parole inutili e rovinare tutto. Non sapeva spiegarsi quello che era
successo, però in ogni caso non era pentito, e se lui non voleva parlarne,
perché farlo?
-Ho paura che non riuscirò a stare dalla parte giusta,
ho paura che non riuscirò a proteggerla,
ho paura che non riuscirò a controllare tutto il potere che mi scorre nelle vene.-
Si rialzò e si avvicinò di nuovo al vampiro più giovane.
Era ancora più alto di lui, ma non erano più Angelus e il giovane William erano
due uomini con addosso la morte e l’odore incessante
della battaglia e del nemico e se ora il moro non era più sicuro di essere un
eroe, era certo che invece Spike lo era e lo sarebbe stato sempre.
-Ho paura di non essere di fianco al mio campione quando arriverà il momento.-
Ora era Spike quello letteralmente shockato.
-Non sono il campione Angel, tu lo sei.-
-Non lo sono più!-
-Lo sei sempre stato..-
-Non lo sono più!-
E si faceva ancora più vicino.
Ora Spike lo fronteggiava con gli occhi fissi e lo sguardo limpido e deciso.
Sentiva l’odore di Faith fortissimo su di lui.
-La ami?-
-E tu ami Gwen?-
-Lei è diversa, è una cacciatrice, la migliore, quella che ti può seguire nel
percorso della redenzione.-
-Quel cammino l’abbiamo iniziato insieme.-
-L’hai iniziato da solo, hai lottato e hai perduto e sei caduto, ma ti sei
sempre rialzato, io ti ho raggiunto più tardi..- Un
attimo di silenzio aumentava la tensione palpabile.
-Poi sei scomparso.- Ora abbassava lo sguardo.
Angel gli prese un lembo della camicia e lo strinse forte.
-Sono qui adesso.-
-Per quanto?-
-E anche di questo che hai paura vero Spike?-
-Si!.-
-Non so per quanto tempo, lo devo dire anche a Faith.-
-Lei ha deciso comunque di accompagnarti, merita la verità e la tua fiducia in
voi.-
-Si hai ragione le parlerò.-
-Un’eternità e all’improvviso non abbiamo tempo…-
Angel gli afferrò anche l’altro lato per costringerlo a guardarlo meglio.
-Non ci hanno concesso niente in queste vite, prendiamocelo allora..-
Detto questo si avventò di nuovo sulla bocca di Spike. Più cattivo, più forte,
più passionale.
E Spike lo ricambiò con la stessa intensità e la stessa naturalezza.
Le mani del moro non lasciavano la camicia e quelle di Spike gli si
aggrapparono alle spalle con forza e disperazione.
Finirono entrambi sul letto.
Angel, sotto di lui gli sfilò la camicia perdendosi a mordere il collo del
compagno.
Spike avvicinava le mani ai boxer di Angel. Lo prese attraverso al stoffa.
Angel ansimò e cercò la cerniera dei jeans di Spike.
Ma lui si ritrasse e cominciò a baciare avidamente il petto segnato e muscoloso
di Angel.
-Sai tutto di lei..- Disse Spike
Angel lo tirò su per le spalle, la presa era forte e dolorosa. Lo baciò ancora,
afferrandogli il collo. Le loro lingue si incontravano e si scontravano con
desiderio, affondavano l’una nell’altra bocca, di più, sempre di più, finchè si staccarono molto ansimanti.
-Anche tu sai di lei e di molti altri, non voglio.-
-Cosa?!-
-Adesso voglio sentire solamente me sopra di te.-
Spike si tirò su e si tolse i pantaloni mentre mentre Angel faceva lo stesso con i suoi boxer .
Poi di nuovo Spike su di sè
-Mi volevi sentire più vicino a te?!- Disse il moro
Si toccavano appena.
Poi Spike gli prese di nuovo la bocca, non poteva farne a meno.
Angel gli afferrò i fianchi con decisione scostandosi poco gli disse
-Muoviti-
Ansimavano entrambi anche se non avevano bisogno di
respirare.
-Piano…..Piano…-
E spike cominciò a premere di più sotto di lui e a
muoversi con maggiore intensità. Angel allargò di più le gambe e Spike sospirò
ricadendo ancora più in basso, senza smettere di muoversi. Le mani di Angel si
muovevano esplorando ogni centimetro dell’altro.
-Angel..Angel..- Spike si
reggeva a stento sulle sue braccia.
Cadde sul petto duro e rassicurante ed eccitante di Angel.
Lui scese con le mani sulle sue braccia tese fino alle dita ed esse si
incrociarono, con un colpo di bacino Angel capovolse le loro posizioni.
Si guardavano e sorridevano, ed Angel riprese a muoversi con maggiore forza.
Le loro mani non si lasciavano. Spingevano entrambi incontrandosi
Di più.
Sempre di più……..
I loro occhi erano incatenati e arrivarono insieme.
Angel si accasciò sulla spalla si Spike e sorrideva sulla pelle del suo collo
–William.-
Spike a sua volta soddisfatto si girò e diede un bacio sulla fronte all’altro
vampiro – Liam.-
Rimasero così per un po’, abbracciati.
Poi sollevandosi Angel baciò dolcemente Spike sulle labbra e si alzò dal letto.
Raccolse i suoi boxer e li rimise.
Si stavano ancora guardando negli occhi.
E si stavano ancora sorridendo.
Nei loro sguardi tenerezza e comprensione.
Si stavano ancora sorridendo.
Poi Angel Aprì la porta e uscì.
William si addormentò senza che la sua bocca cambiasse espressione. In pace.