Autrice: Io (..e nel frattempo mi nascondo!)
Time: post “Not fade away” ipotetica 6 stagione di ATS. Con
l’unica differenza che Wes è ancora vivo (per la gioia di Princes!).
Raiting: non so di preciso, per sicurezza diciamo NC
Disclaimer: E' tutto di Joss, etc... la canzone dell’inizio è “A chi mi dice”
dei Blue.
Premessa:
Aspettate ad uccidermi! Non è come sembra!!! Fidatevi!
Nota: Sapete
come sono fatta! Mi piace scrivere le storie dai punti di vista dei personaggi,
lo trovo un modo più diretto per trasmettere i loro sentimenti e pensieri..
Cap
1 - Una nuova vita
Pov Spike
Sono passati 2 anni da quando sono tornato
‘vivo’, se così si può dire. Senza contare che per i primi 2 mesi sono stato un
dannato fantasma.
Era meglio stare all’Inferno! Ma lì non mi
hanno voluto. Ero solo un peso. Un peso morto.
Fortuna che la dolce Fred mi ha dato una
mano. Non so cosa avrei fatto senza di lei! Probabilmente starei ancora
svolazzando qua e là, attraversando i muri e facendo spaventare la gente che mi
conosceva e non.. Il lavoro del fantasma a volte è così snervante e stancante!
Ed io che pensavo che la mia condizione trasparente sarebbe stata divertente! Senza
considerare il fatto che non potevo lasciare la città a causa di ciò.
Mi manca quella ragazza.. E’ stata così
gentile con me. Un vero tesoro. La piccola Fred.
Capisco perché Gunn e Wes facevano a gara
per stare con lei.
Adesso non c’è più. Illyria ha perso il
suo posto. E’ un demone che si è impossessato del corpo dell’amata Fred
uccidendola. Wes ha sofferto molto per la sua perdita. All’inizio Illyria
voleva vendicare il suo popolo ma Wes è riuscito a toglierle tutti i suoi
poteri.
‘Blue’, così la chiamo io Illyria a causa
dei suoi capelli, non la capisco proprio.. Sembra essere immune ed indifferente
ai sentimenti umani ostentando la sua forza e la sua estraneità di fronte a
questo mondo che l’ha voluta indietro, ma a volte è capace di trasmettere anche
solo con gli occhi tante sensazioni contrastanti che la rendono così tanto umana.
Credo che una parte di Fred viva ancora in lei. Per questo Wes le è rimasto
accanto, suppongo che in qualche modo lei gli ricordi la donna che ha amato e
che nonostante tutto la considera ancora in vita.
Durante il periodo in cui sono stato un
fantasma, il mio pensiero tornava continuamente a Buffy.
Non che ora non la pensi più.. ma adesso
avviene con una frequenta più rara.
Prima non riuscivo a capire perché lei,
saputa la notizia del mio ritorno, non si facesse viva. Mi dissero che lei non
aveva niente da dirmi e che dovevo dimenticarla, così come aveva fatto lei.
Dannati amici! Non mi hanno mai permesso
di salutarla, né di parlarle di persona.
Tipico da lei fare così.. rinnegare ciò
che è stato è una sua prerogativa. Non cambierà mai!
Ed io che per un attimo le ho davvero
creduto quando sulla bocca dell’Inferno mi disse che mi amava.
Che stupido che sono stato. Il solito
illuso.
Eppure quando sono ritornato corporeo,
avevo deciso che volevo vederla e farla finita una volta per tutte. Dovevo
vederla e sentirmi dire dalla sua bocca che non mi voleva più. Ma qualcosa mi
ha fermato. Non ero pronto. Se lei mi avesse guardato negli occhi e mi avesse
detto addio, non avrei potuto sopportare la sua indifferenza e freddezza.
Così sono rimasto con la speranza che un
giorno lei si decidesse a chiamarmi o a venirmi a trovare.
Ma nulla di tutto ciò è accaduto.
Ricordo ancora il giorno che l’ho rivista,
o meglio intravista, per la prima volta dopo il mio ritorno sulla terra. Era
così bella, come sempre, i capelli sciolti sulle spalle mentre ballava
muovendosi sensualmente..
Una rabbia immane mi pervase.. Dovevo
stare io al posto di quello che ballava con lei!
Quella maledetta canzone mi è rimasta
nella mente e non vuole lasciami andare..
Sorriderai
E ti rivedo come sei
Incrocerai
Lo sguardo mio per poi dirmi addio
E mentirei
Se ti dicessi "ora vai"
Oramai…
Oramai.
Sono davvero stato così poco importante
per lei?
Mentirei se dicessi che non me ne frega
niente, che non soffro più al pensiero di un altro accanto a lei, che anche io
l’ho dimenticata.
Perché non posso cancellare il suo viso
dalla mente, il suo dolce sorriso, i suoi occhi a volte tristi e cupi, a volte
sereni e trasparenti, le sue carezze, i suoi baci..
Non posso scordare tutto quello che
abbiamo passato insieme, non posso impedirmi di domandarmi ‘Oh, amore! Dove
sei?! Cosa fai!?’, non posso sopportare il pensiero che lei mi abbia
dimenticato così facilmente.
A
chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai
Oh A... chi ti dice
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui
Vorrei smettere di amarla, vorrei non
provare questo sentimento così devastante, vorrei credere che col tempo
riuscirò a pensarla senza stare male, vorrei arrendermi all’evidenza che non
lei non sarà mai più mia..
Lo è mai stata ‘mia’? No, non credo.
Indosserai
Sorrisi, allegria ma senza magia
Non piangerai
Perchè tu non riesci a perdere mai.
Ma
lo sai... (ma lo sai)
Ho perso tutto e tu non perdi mai…
Oramai...
Oramai.
Adesso si è rifatta una vita, beatamente
spensierata, senza neppure prendersi la briga di dirmi addio.
Ora sarà finalmente felice e potrà
brindare alla sua vittoria. Non è più la sola Cacciatrice, non è più unica. È
riuscita a buttarsi il passato alle spalle senza tanti sforzi.
Mentre il mio passato mi perseguita, notte
e giorno.
Ma
A... chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai
Oh A... chi ti dice (chi ti dice)
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui
Oh A...chi ti dice (chi ti dice)
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui
Sono davvero bravo a fingere che vada
tutto bene, sto facendo progressi. Fingere che sono felice è diventata la sfida
che devo affrontare ogni mattina appena mi alzo.
Dovrebbero darmi l’Oscar come ‘Miglior
attore non protagonista’.
Ma non dispero. Prima o poi riuscirò a
convincermi che la mia vita è tutta una finzione e che sto solo facendo il suo
gioco perfido.
Sorriderai
Nulla ha più senso, ora no.
E girerò le città
Ma non ti scorderò…
Lei sorride alla sua bella nuova vita.
Ed io?
Perché non riesco a togliermela dalla
mente??!!
E’ come un incantesimo, lei mi ha rapito
il cuore e lo tiene in ostaggio tra le sue mani.
Oh ahhh…
Come mai (oh non mi noterai)
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui
Oh A... chi mi dice
Che tornerai
Non credo oramai
A... chi ti dice
Che sto male pensandoti
Tu sorridi voltandoti
Verso lui.
Verso lui...
Fortunato l’uomo che l’ha conquistata e
che ora le vive accanto.
Per tutti questi anni ho davvero creduto
che potessi avere una chance con lei, ora so che la mia era solo una fottuta
illusione.
Ma ora basta pensare ad un passato morto e
sepolto.
La mia vita è cambiata, totalmente. Ora ho
tutto quello che ho sempre desiderato.. Abito in un appartamento anche se in
affitto sulla 45 e 50 strada a Los Angeles e mi trovo bene. È piccolo come
locale ma ha un bagno, una stanza da letto ed un cucinino annesso ad un
salottino. Non mi posso lamentare.
Sento il rumore del caffè che è appena
uscito dalla macchinetta, vado a prendermi la tazzina e mi verso la mia bella
dose giornaliera di caffeina, non carburo senza questo strano liquido.. Dopo il
sangue, è la mia seconda fonte di nutrimento.
Sorseggio il caffè ancora bollente ed
amaro, e godo della sensazione benefica che esso mi dona scorrendomi lungo la
gola.
Pongo la tazza vuota sul lavabo e mi
avvicino alla finestra.
Oggi sarà una bella giornata, il sole è
appena spuntato.
Adoro vedere l’alba, forse perché ho
passato più di 100 anni all’ombra.
Incredibile come adesso posso andarmene in
giro sotto il sole cocente senza arrostirmi e diventare polvere! Una piccola
controindicazione dell’amuleto che Buffy mi aveva dato. Dovrei ringraziarla per
questo!
Buffy, Buffy, Buffy.. sempre Buffy!!
Scuoto energicamente la testa e sospiro
(non nel vero senso della parola), mi accarezzo l’anello d’oro che porto
all’anulare della mano sinistra. Lo guardo con tenerezza e mi vengono in mente
quelle poche parole che mi hanno cambiato la vita..
“Vuoi
sposarmi?”
Maya era al settimo cielo.
Era la cosa più giusta da fare. Ne sono
convito, so che non me ne pentirò mai.
Ora c’è lei nella mia vita e devo
ringraziala, perché è l’unica che ha saputo darmi quel briciolo di felicità che
ho sempre desiderato avere con insistenza. Lei mi ama immensamente. Ed anche io
la amo, in un certo senso. Il mio amore è più che altro affetto ma lei lo sa
questo. Lei sa tutto di me.. Sa che sono un vampiro e che ho amato veramente
una sola donna nella mia vita. Ma sa anche che l’impegno che ho preso con lei
non lo infrangerò mai.
Sentirla accanto a me, sentirmi amato,
saperla felice, mi dà la forza di andare avanti e affrontare il futuro che ho
deciso di condividere con lei. Ora la sua felicità e quella di William è tutto
quello che conta per me.
Il pensiero di William mi riscalda il
cuore e mi assicura che quello che sto facendo è la cosa più giusta..
William, mio figlio.
Sto guardando il sole alzarsi in cielo al
ritmo di una lumaca..
Sarebbe bello vederla alla luce il mio
‘raggio di sole’!
Non dovrei pensare a Lei, ho promesso di
dedicarmi completamente alla mia famiglia, la mia vera famiglia. Eppure non
posso fare a meno di immaginarla stretta tra le mie braccia sotto il sole del
mattino o al tramonto.
Ad un tratto due braccia ben familiari mi
avvolgono da dietro dolcemente in un abbraccio caloroso. Il suo profumo è
inconfondibile!
Maya sprofonda il viso tra le mie scapole
dandomi un lieve bacio. “Buongiorno amore.” Mi dice lei ancora con la voce
assonnata.
“Buongirono tesoro.” Le rispondo io.
Adoro chiamarla con tanti nomignoli, lo so
di avere una fissazione! ‘Baby’, ‘piccola’ e ‘tesoro’ sono i miei preferiti.
Ma no ‘amore’. Mai ‘amore’. Neppure
‘dolcezza’ o ‘passerotto’. Troppi ricordi tristi e dolorosi.
Anche quando lei mi dice ‘Ti amo’, io mi
limito a rispondere ‘anche io’ e basta.
Fin’ora lei non si è mai lamentata
apertamente ma vedo dai suoi occhi che ne resta delusa tutte le volte perché
spera sempre di sentirmelo dire almeno una volta.
Io non voglio farla soffrire. Ho promesso
che non avrei usato delle bugie e che non le avrei mentito anche se la verità a
volte fa male, e perciò mi limito a non dire niente.
“Il caffè è pronto, è ancora caldo se lo
vuoi.” La informo io.
Ma lei non mi risponde, un debole sospiro
esce dalle sue labbra ed allenta la presa.
Ed io vorrei imprecare contro me stesso e
la mia stupidità, ma poi rischierei di svegliare William, e se William si
sveglia piangendo e controvoglia, poi resta nervoso per tutto il giorno.
Devo imparare a concentrarmi sul presente
ed accantonare il passato.
Velocemente prendo Maya tra le braccia prima
che lei scappi via e la bacio come ama essere baciata: dolcemente,
intensamente, appassionatamente.
La sento gemere e sciogliersi come un
gelato al sole, io le accarezzo le spalle e lei tuffa le sue mani nei miei
capelli un po’ lungo e troppo ricci rispetto al solito modo in cui li ho sempre
portati, lei mi avvicina di più per avere un contatto maggiore e..
Io mi stacco dalla sua bocca succulenta e
la guado: i capelli castani le ricadono sulle spalle in morbide ciocche, ha
ancora gli occhi chiusi, le labbra arrossate e il respiro affannato.. Com’è
bella!!
Questa donna sembra capace di stare in
apnea anche senza ossigeno per ore!!!
Appoggio la fonte alla sua fronte. “Il
caffè si raffredda.”
Lei apre gli occhi e sospira fissandomi
con un’aria triste. “Hai ragione.” Così lei va in cucina e si versa in una
tazza un po’ di quel liquido nero che dà la carica, poi aggiunge un goccio di
latte e mescola col cucchiaino lo zucchero.
Io la seguo e la osservo cercando di
capire cosa c’è che non va. “Piccola, tutto bene?”
“Sì, certo.” Mi risponde lei dandosi un
tono di voce sicuro di sé, e facendo finta di niente sorseggia il caffè.
“Tesoro?” la richiamo io. Con me non
attacca! Non mi inganna e lei lo sa.
Lei sospira rassegnata all’evidenza che io
non mollo mai. “Più tardi vado da mia madre. Ti dispiace restare con William
fino al mio ritorno?”
Ahi! La ‘strega dalla lingua lunga e
tagliente’ (è così che la chiamo io mia suocera.) ci ha messo lo zampino! Certo
di soffocare la voglia che ho di impedirle di andare da quell’arpia, ma è pur
sempre sua madre e so che lei le vuole bene. La Sig. Nancy McDowel non ha mai
accettato la nostra unione e si è opposta fino alla nausea per convincere la
figlia a non sposarmi. Secondo lei non sono degno di stare con sua figlia. Il
chè è vero, ma Maya e William hanno fatto affidamento su di me ed io non voglio
deluderli. Voglio bene ad entrambi e ce la sto mettendo tutta per garantire a
loro la vita serena che si meritano.
Ma la sig. McDowel non si arrende mai. Ora
si è messa in testa di voler contribuire alle spese per la crescita di William,
affinchè lui possa essere istruito nelle migliori scuole del nostro paese.
Accidenti! Ha solo un anno e già vuole scaricarlo all’Università.
Non voglio litigare con Maya di nuovo
perché non sopporto sua madre, quindi preferisco fare quello che rispetta le
opinioni altrui e con un cenno del capo annuisco, anche se dentro di me il
demone ringhia, ma mi sforzo di apparire tranquillo. “Sicuro. Tanto devo essere
al pub per le 12.15. Tu ce la fai a tornare prima di quell’ora?”
“Tenterò. Dopo volevo passare a vedere se
posso tornare a lavoro.”
Lei fa, anzi faceva la cameriera in un
ristorante prima che nascesse William. Io le ho proposto di venire a lavorare
al pub ma lei mi sorriso dicendomi che sarebbe stato imbarazzante lavorare dove
il tuo capo è anche tuo marito e che non poteva prendere dei soldi da me. Ma io
non sono della sua stessa opinione, non si tratterebbe di prendere dei soldi ma
di guadagnarseli. “Maya, ne abbiamo già parlato, non serve che tu riprenda
subito a lavorare. Ce la facciamo benissimo anche con i soldi che guadagno solo
io al pub.”
Finalmente mi sono reso indipendente
economicamente e sono soddisfatto, non solo perché questo mi permette di
mandare avanti la mia famiglia, ma anche per una questione personale. Non mi
sento più un buono a nulla. È vero che ho aperto il pub con i sold che avevo
racimolato strada facendo quando ero a Sunnydale e giocavo a poker, ma è anche
vero che ho messo su una mia attività dal nulla ed ora che è avviata sembra
fruttare bene. I clienti non mancano e non sto parlando di demoni e vampiri, ma
di essere umani normali che amano passare le loro serata nel mio locale, tra
una birra e una canzone al karaoke.
“Lo so, ma mia madre..”
Riecco la rompipalle della madre!!!! Io
sbuffo, ma non mi va di fare discussione quindi. “D’accordo!” Alzo una mano per
fermarla prima che incominci il suo discorsetto che la madre è tanto brava da
rimpinzarle la bocca ‘Con uno stipendio non si campa, ma tuo marito non ti
lascia lavorare perché è maschilista e ti vuole a casa ai suoi comodi’. Quella
lì non mi conosce neppure e si permette pure di giudicare. Ma chi l’ha detto
che io sono così???? “Male che vada lo porto con me e lo lascio da Angel.”
Maya scuote la testa per niente convita. “Sei
certo che Angel non si scocci a badare sempre a William? Ha un lavoro
impegnativo.” mi ricorda lei, lasciandomi capire che non vede tanto di buon
occhio questo mi modo di mollare nostro figlio al primo vampiro che incontro.
Io lascio correre la sua titubanza. “Dimentichi
che Angel dorme di giorno, quindi sarà certamente a casa sua.”
“Così lo sveglierai?”
Il mio sorriso si fa più esplicito. “Esatto.”
Poi vedo l’occhiataccia che Maya mi lancia e ribatto subito. “Dai, lo conosco,
prima si arrabbierà dicendo che non è un babysitter poi quando William vedrà il
suo adorato ‘zio’ e incomincerà a richiamare la sua attenzione, lui cederà
tutto contento verso il suo nipotino preferito.”
Maya sembra arrendersi. “Stai usando un
bambino di un anno per sottomettere un vampiro di 200?!”
“Sì. E funziona a meraviglia!! Dovresti
vedere come vanno d’accordo quei due!” ridacchio io all’idea di un super
vampiro pluricentenario messo a tappeto da un neonato.
“Non so come faccia a sopportarti Angel.”
Mi comunica lei ormai avendo rinunciato a farmi cambiare idea.
Io mi avvicino e la avvolgo nel mio
abbraccio con un sorriso malizioso sulle labbra. “Perché tu non mi sopporti già
più?” e faccio fina di mettere il broncio.
Lei sorride e mi bacia a fior di labbra. “Purtroppo
per me sono caduta nella tua trappola e non posso immaginare di vivere senza di
te.”
Le accarezzo una guancia dolcemente e
vorrei dirle tutto quello che sento in questo momento: che anche lei è tutto
quello che ho sempre desiderato, che farei tutto per vederla sempre sorridere, che
amo nostro figlio e che non la lascerò mai, ma mi si serra la gola e mi mancano
le parole. “Oh, baby!” le bacio delicatamente la fronte e la stringo forte, poggiando
il mento sulla sua nuca ed assaporando la sua dolce fragranza.
Lei appoggia la testa al mio petto ed
esclama in un soffio appena percettibile. “Ti amo Spike.”
Dopo un attimo di esitazione le rispondo. “Anch’io.”
È sleale, lo so. Ma non è totalmente una bugia.
---
Sono davanti la porta del nuovo
appartamento di Angel, adesso abita a poco più di 50 m da casa mia.
Che l’abbia fatto di proposito? Non
saprei.
Comunque non mi dispiace affatto! Mi è
stato utile in molto casi, come in questo, tra l’altro.
Anche il nostro rapporto, da sempre
oscillante tra amore-odio, si sta trasformando in un qualcosa di più simile ad
un’amicizia di fiducia reciproca.
“Eccoci arrivati William, mi raccomando
non farmi fare brutta figura. Fai il tuo dovere piccolo!”
Cerco di capire se c’è una possibilità che
lui mi abbia capito ma ho subito la sensazione che non mi stia prestando troppa
attenzione.. Infatti William non smette di agitarsi tra le mie braccia, ride,
sghignazza, sbrodola, fa le bolle con la bocca… insomma tutte cose che fa un qualsiasi
bambino alla sua età senza prestarmi molta attenzione.
“Speriamo bene! Ora fa silenzio piccolo.”
Apro la porta silenziosamente cercando di
non farla scricchiolare.
William stranamente ha smesso di
ridacchiare e mi sta guardando con un espressione seria e pensierosa.
Non è che questo bambino mi legge nella
mente?!!! Non può avere dei poteri soprannaturali, lui non è.. Beh, è pur
sempre mio figlio! Quindi..
Beh, ora lasciamo perdere. Meglio torno al
problema principale.. Entrare furtivamente in casa di un pericolosissimo
vampiro, non è un buon modo per sopravvivere.
Fortuna che io ho la mia arma vincente.. E
che il pericoloso vampiro in questione non sia puoi tanto pericoloso come
potrebbe sembrare.
Dentro casa tutto tace. Si ode un silenzio
mortale…, anzi, direi quasi tombale! Sembra non ci sia anima viva!
In realtà tutti sappiamo che di anime vive
qui ce n’è solo una: e cioè Willam; mentre di anime ‘morte’ siamo in due: io ed
Angel.
Mi avvicino quatto quatto verso la zona notte,
anche se nel caso di Angel dovrei dire giorno, prestando particolarmente
attenzione a qualunque ostacolo mi si presenti davanti: un divano, una sedia,
un calzino (più di 200 anni e ancora non sa cos’è l’ordine!)..
Finalmente sono arrivato di fronte alla
porta chiusa della camera da letto, faccio leva sulla maniglia molto ma molto
lentamente e con estrema cautela la faccio scattare..
William resta sempre tranquillo aggrappato
al mio collo.
Com’è bravo questo bambino, lo amo. Istintivamente
gli bacio la fronte e lui mi sorride genuinamente “Sei pronto piccolo?!” gli
sussurrò in silenzio.
Lui sembra capire quello che dico ed agita
una manine in aria cercando di afferrarmi la bocca, io faccio finta di
mordergli le dita piccoline e lui si diverte come un matto facendo quei versi irresistibili
che lo fanno sembrare un angioletto.
Poi riporto la mia attenzione alla stanza
in penombra.. Guardo attentamente all’interno e scorgo nel letto una figura ben
nota avvolta nel lenzuolo fino alla vita. Mi posiziono ai piedi del letto per
ammirare il mio gran Sire ronfare indisturbato.
Devo dirgli che russa mentre dorme. Sai
che risate!!!!
“Uno duo e tre..” mi carico di tutto il
fiato che riesco a trovare (in senso metaforico!) e dò sfogo a quelle che erano
le mie intenzioni iniziali. “Allarme rosso, allarme rosso! Pericolo di
incendio! Pericolo di incendio!! Stiamo andando al fuoco! Al fuoco!! Al fuoco!”
“Il fuoco no! No! No! No!” Angel scatta
immediatamente a sedere sul letto ancora frastornato, e con gli occhi spalancati
si guarda velocemente intorno in cerca di una via di fuga..
Io non mi sono mosso dalla mia posizione e
neppure William, l’unico cambiamento è che tutti e due ora stiamo ridendo come
due matti fino alle lacrime.. Non ce l’ho fatta proprio a resistere! Mi diverto
troppo a vederlo scattare sull’attenti e a spaventarlo. Sono fatto così e lui
lo sa.
Angel appena si accorge dello scherzo
ringhia forte contro di noi partendo al contrattacco. “Che possiate bruciare
all’inferno!! Tu e il tuo..” poi la sua espressione cambia immediatamente quando
vede William sghignazzare tutto allegro.
Ecco! Lo sapevo! Se non avessi con me
William, a quest’ora sarei un cumulo di polvere! Un vampiro che si lascia
intenerire da un frugoletto paffutello!
“..il tuo grazioso figlioletto. Vieni
dallo zio Angel, tesoro!” con una vocina dolce e tenera che fa a pugni con il
suo solito modo di fare musone e petulante, lui protende le mani verso di noi in
trepida attesa.. Il suo è un chiaro invito a volersi occupare personalmente del
suo adorato nipotino.
Io smetto di ridere e gli lascio il campo
libero esultando in silenzio. Il mio piano ha funzionato egregiamente!
Appena William finisce tra le braccia di
Angel incomincia a toccargli i capelli.
Si vede che ha preso da me! E’ tutto suo
padre!! Ed io ne sono fiero!!
“Ah, no! Molla i capelli!” fa Angel
cercando di allontanare le sue manine indaffarate e curiose dalla sua
capigliatura al quanto ribelle.
Capisco che non possa vedersi allo
specchio, ma dovrebbe usare più gel per domare quei suoi capelli ispidi! “Sei
ridicolo Angel!” gli faccio io vedendo come si diverte a fare il solletico
leggermente al pancino di William che ride sommessamente..
Angel smette di giocare con il bambino e
mi lancia un’occhiataccia “Vorrei vedere te, al posto mio!”
Beh, non c’è molto da ribattere. Io farei
la stessa cosa. Adoro vedere William ridere di gusto e amo il suo modo di farmi
capire che vuole che continui. È così innocente, così piccolo e bisognoso di
coccole e protezione. “Senti, puoi tenerlo qui con te per un po’?! Io dovrei
andare al pub per un’oretta, ho appuntamento con dei fornitori, e Maya..”
Ma lui non mi lascia neppure finire la
frase. “Certo! Io e William ce la spasseremo! Hai già fatto colazione
giovanotto?”
Angel si è affezionato molto al piccolo.
Sono contento che abbiano legato così. Il mio gran Sire ha bisogno di
distrarsi, non può pensare sempre ed esclusivamente al lavoro. Soprattutto dopo
che Nina lo ha piantato. Lui deve trovare la forza di ricominciare e lasciarsi
il passato alle spalle, come sto tentando di fare io. “Ho portato la sua borsa
con il biberon e i pannolini. Sai ancora come si cambia un pannolino, vero?”
gli domando io aggrottando la fronte per un momento.
“Ricorda che sono stato padre prima di te,
Spike!” mi rammenta lui con serietà.
Già! Suo figlio Connor.. Probabilmente
sente ancora la sua mancanza. Lo capisco eccome! Non so cosa farei io, se mi
dovessero portar via William, impazzirei!!
Angel si mette a strofinare il naso contro
il pancino di William, sapendo che lui adora essere stuzzicato ed essere
ricoperto di mille attenzioni. “Io e William faremo una bella scorpacciata di
latte e sangue.”
Io gli lancio un’occhiataccia disgustata “Non
ti azzardare a dare del sangue a mio figlio, sai??!”
Angel mi rivolge una smorfia. “Stavo
parlando per me, che credi!? Sono pur sempre il suo padrino.”
“Sfortunatamente, non so cosa avevo nella
testa quando te l’ho chiesto.” Alzo gli occhi al cielo! Già! Cosa avevo nella
testa?
“Buon senso, amico mio.” Mi annuncia lui
con convinzione.
Io non sono d’accordo. “No, momentanea
pazzia ereditaria. È tutta colpa di Drusilla. La tua childe mi ha infettato.”
Sto facendo la vittima? Potete dirlo forte! Sono stato la sua puttana preferita
fino a quando ha pensato bene di farsela con un demone del Caos. Ora non me ne
frega più niente, ma io ho sopportato per quasi 200 anni la sua pazzia e lei mi
ha ripagato così.. Sgualdrina!
“Dru non centra affatto. Tu hai una
particolare predilezione verso la schizofrenia.” mi dice lui ridacchiando e
prendendomi in giro.
Cattivo! “Ma piantala! Guarda che mi
riprendo mio figlio!” lo avverto io. Anche io so fare il cattivo quando voglio..
Resto sempre il Big Bad!!!!!!! Non proprio cattivo come una volta, ma di certo
non ho dimenticato come attuare una minaccia.
“Non mi pare che William voglia andarsene.
Non è vero piccolo? Vuoi restare con lo zio Angel?”
Purtroppo ha ragione lui. Dannazione! Quel
bambino sa come farsi contendere e come ottenere tutto ciò che vuole. Basta un
suo sorriso disarmante e quello scintillio dei suoi occhini nocciola che tutti
cadono ai suoi piedi.
“Vedi! Almeno tuo figlio sa scegliere bene
da che parte stare.” Mi fa notare Angel.
“Traditore!” borbotto io rivolgendomi più
che altro al mio angioletto che si è trasformato in diavoletto. A quanto pare
il mio William non perde tempo in chiacchiere e passa subito all’azione.
“Comunque io ora devo andare.”
Gli lascio la borsa con l’occorrente del
piccolo sul letto e mi avvio alla porta seguito da Angel che porta in braccio
William tutto contento di stare con lo zio dalla faccia buffa e i capelli
dritti. Perché è proprio questo che adora in Angel, tirargli i capelli e
guardarlo diventare un vampiro.
C’ho provato anche io, ma non avuto lo
stesso effetto che Angel ha su di lui. Devo ammettere che all’inizio ero un po’
geloso di questo, poi ripensandoci non mi dispiace affatto che lui adori Angel,
sarà un buon esempio da seguire per lui. È pur sempre il suo padrino!
“Spike?” mi richiama Angel ed io mi volto
nella sua direzione guardandolo negli occhi.
“Sì?!” cerco di capire dalla sua
espressione cosa voglia dirmi, ma è così strano e serio adesso che non saprei.
Mi sembra anche un po’ amareggiato. Perché? Cos’ha?
Per qualche secondo restiamo in silenzio
entrambi, io che aspetto una sua spiegazione e lui che cerca di trovare le
parole adatte.
Alla fine lui esclama “No, niente..” e
così dicendo fa le spallucce in segno di noncuranza.
So che mi nasconde qualcosa, è da quando
sto con Maya che ogni tanto viene fuori questo suo atteggiamento titubante e
preoccupato al tempo stesso, come se mi vuol dire qualcosa ma non trova il
coraggio di farlo.
Io non so cosa sia e sinceramente non voglio
saperla. Sto benissimo così, grazie! In pace con me stesso e col mondo intero.
Non voglio rogne e non cerco assolutamente cambiamenti improvvisi o colpi di
scena.
“Allora io vado. Ciao William!” e saluto
con la mano mio figlio.
Angel aiutata il piccola a salutarmi con
la sua manina “Dì ciao a papà..”
Io mi commuovo ogni volta che guardo negli
occhi mio figlio. Non rinuncerei mai a lui, nemmeno se mi dovessero offrire
l’umanità.
Ed adesso, al lavoro!
Pov Buffy
Un nuovo giorno è cominciato.
Ed io non sono più la stessa di 2 anni fa.
Non sono più l’unica Cacciatrice, non sono più la sola prescelta.
Dovrei urlare di gioia eppure sento un
gran peso sullo stomaco.
Incompleta, ecco come mi sento!
Nonostante abbia tutto quello che ho
sempre desiderato e cioè un lavoro normale, un appartamento tutto mio e senza
debiti in vista, un ragazzo (non del tutto normale!), sento che mi manca ancora
qualcosa.. E non capisco cosa..
Oggi è una giornata uggiosa, il che
rispecchia perfettamente il mio umore. La pioggia continua a cadere
implacabile. Sembra quasi un applauso scrosciante, la sarcastica approvazione
celeste del mio ennesimo errore madornale.
Ma dovevo pur ricominciare da qualche
parte! Non potevo mica continuare a rimuginare sulle decisioni passate!
Il passato è passato e non posso certo
cambiarlo, non che non desideri farlo..
Ma ormai è tardi! Avrei dovuto pensarci
prima.
Forse è perché sento la mancanza di
Dawn??!! L’ho sentita ieri e mi ha assicurato che sta bene e che ha quasi finito
lo stage di 6 mesi a Boston e che presto tornerà a New York. È diventata una
donna in gamba, più giudiziosa e matura. Si sta laureando in Lettere classiche
con ottimi risultati e io sono fiera di lei.
Forse mi manca Willow, è da una settimana
che non la sento al telefono. Si è trasferita in Inghilterra, inizialmente
seguita da Giles, per raffinare i suoi poteri e metterli al servizio dei più
bisognosi: ha aperto un centro di recupero per persone che hanno avuto a che
fare con la droga o con l’alcool, e si è laureata lì in psicologia.
Giles ora è a Los Angels ed è entrato a
far parte del team di Angel. Lui dice che lo sta aiutando a trovare una banda
di vampiri spacciatori di sangue umano. Gli ho chiesto se gli serviva una mano
ma mi ha detto che se la cavano abbastanza bene. Non che io muoia dalla voglia
di imbarcarmi di nuovo nella caccia ai vampiri, ma mi è sembrato troppo
insistente affinché io non lo raggiungessi.. E poi non capisco che motivo c’era
da parte del Sig. Giles di restare lì, visto che c’è già Wesley.
Anche Xander mi manca, lui è a Washington.
Dopo la morte di Anya, che lo ha talmente straziato, ha deciso di tagliare i
ponti col passato e si imbarcato in una nuova avventura. Fa sempre il falegname
ma ora costruisce navi.
È LUI che mi manca più di tutti. Cerco di
non pensarlo, ma è così difficile!!!
So che non dovrei pensare continuamente a
LUI.. Quello è un punto morto, in tutti i sensi, della mia precedente vita non
tanto felice. Raramente pronuncio il suo nome, ed ogni volta che lo faccio
sento una fitta al cuore. Fa troppo male.. Eppure non posso farne a meno. LUI è
sempre qui, nei miei pensieri, nei miei sogni, nella mia mente, ovunque vada,
ovunque sono.. Sempre.
Lo amavo e lo amo ancora, anche se devo
continuare ad andare avanti per la mia strada sapendo che non lo rivedrò mai
più.
Tutti si sono rifatti una nuova vita,
compresa io.
Ho scelto di fare un corso specializzato
di arti marziali, non che ne avessi bisogno visto la mia esperienza
soprannaturale, però così è stato facile ottenere un diploma ed aprirmi una
scuola di autodifesa e di preparazione al karate e roba simile.
Vengono molte donne che hanno subito delle
aggressioni o che voglio sentirsi più sicure ad uscire di sera da sole. Io cerco
di fare del mio meglio per aiutarle a superare i loro timori ma non è
semplice.. Non sono una psicologa! Lo yoga aiuta molto a rilassarsi e a
concentrasi, ma poi non si può certo dimenticare una brutta esperienza con una
serie di calci e pugni contro un sacco!
Io ne so qualcosa, anche se evito di
pensarci accuratamente. Nonostante abbia superato da un pezzo quel brutto
momento, mi fa ancora male. Non perché abbia paura di LUI, io non lo odio né lo
rimprovero per quello che è successo tra noi quella notte, sono io che l’ho
spinto fino all’esasperazione.
Al ‘Use the mind’, ovvero ‘Usa la mente’
(nome che mi sembrava appropriato per la mia scuola visto che non bisogna agire
solo con le mani ma anche con la testa!) non mancano certo i ragazzi, molto più
portati per la lotta, anche se credo che siano qui non solo per imparare ma
anche per guardare indisturbati la mia assistente in pantaloncini e top.
Faith sta facendo strage di cuori!!!
Già, proprio lei!
Da quando ha rotto con Robin si è imposta
di non cercare più l’uomo della sua vita; dice che quando lo incontrerà, sarà
per puro caso e allora sarà per sempre.
Io e Faith siamo finalmente riuscite a
trovare una buona intesa amichevole lasciandoci il passato alle spalle e lei si
sta dimostrando un’ottima socia in affari nonché una buona amica davvero. Forse
è ancora un po’ pazza ma è proprio quello che ci distingue e allo stesso tempo
ci fa essere in sintonia. Lei è la più sbarazzina e io la più disciplinata.
E poi c’è Alan, o come adora essere
chiamato lui, Alan l’Immortale.
Non suona così impressionante come vuole
far credere! Era meglio che si sceglieva un altro nome, tipo: Jason, Jack (no,
quello è lo squartatore!), Michael.. Chissà perché poi ha preferito Alan!!!!?
Tra di noi è iniziato tutto dalla semplice
curiosità di conoscerci a vicenda: io sono l’unica Cacciatrice morta due volte
e resuscitata entrambe le volte, lui è l’unico immortale ancora in vita.
Alan ha mostrato subito il suo interesse
nei miei confronti e mi ha invitata fuori ma io ho rifiutato. Ero fermamente
decisa a non volerne più sapere degli uomini. A mio tempo, avevo amato ed avevo
sofferto troppo. Non riuscivo ad immaginarmi accanto ad un’altra persona dopo
di LUI. Mi pareva di tradirlo.
Imperterrito, Alan ha continuato a
corteggiarmi e alla fine ha saputo conquistarmi con la sua affabilità e la sua
forza d’animo.
E’ un anno che ci vediamo regolarmente. Lui
vorrebbe venire a vivere con me, ma io sono ancora un po’ restia. Voglio
andarci con i piedi di piombo.
Infatti a volte mi sembra di non conoscerlo
affatto, mentre altre volte penso che lui mi capisca meglio di chiunque altro.
Sarà che è per metà umano e per metà divinità, e che io resto pur sempre la
Cacciatrice. Non siamo certo una coppia normale! Ormai ho capito che il
concetto di normalità per me non esiste.
Certe volte, quando facciamo l’amore, mi
sembra di sentirlo distante.. O sono io che mi allontano da lui?? Sta di fatto
che dovrebbe essere il contrario, l’intimità sessuale dovrebbe unisce due
persone, ma nel nostro caso c’è qualcosa che mi spinge a non sentirmi troppo coinvolta.
Non che non mi piaccia fare l’amore con lui!
Non so bene cosa provo realmente.. Mi
piace molto, ma è presto per affermare che lo amo. Ho ancora bisogno di tempo
per accettare tutte le novità di questa mia nuova vita.
..E questa volta non aspetterò
un’apocalisse per dichiararmi!
Quella è stata una stronzata che mi è
costata cara e che ora mi è da esempio per il futuro. Se solo lo avessi capito
prima.. Se solo..
Ma ho imparato a mie spese che non si vive
di ‘se solo’ e di ‘forse’, bisogna essere realisti. Quindi, quando avrò capito
i miei sentimenti verso Alan, lui sarà il primo a saperlo e glielo dirò subito
senza aspettare che scoppi la fine del mondo per rendere più memorabile il
momento.
Come vorrei chiudere gli occhi per poi
riaprirli e vedere il mondo con occhi diversi, più allegri e meno preoccupati.
Sbadiglio coprendomi la bocca con una mano,
sono ancora distesa nel mio letto e mi giro leggermente verso il quadrante
illuminato della sveglia e lo fisso aspettando che scatti l’ora x in cui essa
si accende sintonizzandosi sulla mia stazione radio preferita.
Accade sempre così: ogni giorno mi sveglio
sempre prima che suoni la sveglia. Ho un orologio biologico incorporato!
Sono le 6.59.. manca poco..
Amo svegliarmi con una canzone diversa
ogni mattina, essa mi accompagna per tutta la durata della giornata e spesso si
rispecchia sul mio umore.
Oggi sono un po’ giù di morale, mi ci
vorrebbe una bomba per tirarmi fuori dal letto!
Il 9 si trasforma in 0 e sono le 7 in
punto.. Ecco l’ora x!
Si accende la radio e sento la voce del
conduttore che ormai ho imparato a riconoscere “..è naturale sentirsi depressi in una giornata come questa..”
Quanto è vero!!!!
“Ma
non disperate giovani ascoltatori, dopo la pioggia spunta sempre il sereno
accompagnato dall’arcobaleno.. Ed ora vi lascio una bella canzone italiana che
spero vi riscaldi l’anima..” e parte la musica..
<
Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà >
Ecco! Lo sapevo che la canzone doveva
essere proprio quella giusta al mio umore a concordare con i miei sentimenti!
Magari bastasse solo spegnere la luce e
lasciarsi avvolgere dal buio per dimenticare e far sparire dalla mente quei
dolorosi e tristi ricordi.
E ripenso a LUI..
Quel velo di malinconia che annebbia il
mio cuore è il non aver potuto dirgli addio come avrei voluto.
Il temporale sembra non smettere mai.. e il sereno è così lontano.. per non
parlare dell’arcobaleno che è da troppo tempo che non ne vedo uno.
È come se la NOSTRA storia, mai iniziata,
non si fosse mai conclusa.
È una sensazione strana, mi rende nervosa
e trepidante al pensiero di poter mette la parola fine ad essa.
< Ma è la tenerezza
Che ci fa paura >
Ed è anche questo il problema… Non avrei
voluto che fosse finita così!
Quell’indimenticabile dolcezza che LUI
usava con me, che mi faceva scalpitare il cuore, che mi donava infinita pace e
tranquillità. Ora non c’è più. E mi fa paura credere che nessuno saprà come accedere
la miccia nel mio cuore ormai spento.
< Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso, immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai >
Sarò pure un’idiota nostalgica ma non
riesco a non pensarlo, lo conservo gelosamente dentro di me e non permetterò a
nessuno di rovinare il SUO ricordo. Non voglio neppure provare a dimenticare
perché so già che sarebbe impossibile, come se tentassi di cancellare
un’incisione nel marmo.
< Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te >
So di aver commesso molti sbagli,
soprattutto con LUI. Ma essi mi sono serviti per imparare a guardare con occhio
critico la vita e a non commettere gli stessi errori.
Prima usavo la solitudine come arma di
difesa, pensavo che essendo la Cacciatrice, l’unica e la sola, fossi destinata
a vivere in perfetto isolamento. E fingevo di essere felice, fingevo e mentivo
non solo ai miei amici ma anche a me stessa. Mi volevo convincere che era
quello il mio destino, il destino della Prescelta: essere sempre sola!
Ora ho la certezza che quella era solo una
fuga dalla realtà, una realtà che non ammettevo e che non volevo vedere perché
mi faceva troppa paura.
Avevo paura di amare.
Non ero pronta ad amare senza remore e senza
rimpianti perché credevo che se avessi donato il mio cuore, esso non avrebbe
retto ad un possibile abbandono dell’uomo che avevo imparato ad amare.
Questa è stata la mia peggior paura che mi
ha impedito per anni di vivere e sognare la felicità.
< Quanta tenerezza
Non fa più paura >
Poi è arrivato LUI e mi ha stravolto tutte
le concezioni riguardo il bene e il male. LUI voleva che capissi che essere la
Cacciatrice mi rendeva diversa dalla gente comune e che non facevo parte del
loro mondo, che io appartavo alle tenebre e non dovevo avere paura di
abbracciare l’oscurità perché ci sarebbe stato LUI accanto a me e mi avrebbe
insegnato cosa volesse dire ‘amare allo stato puro e totale’.
Ma io ero troppo codarda per lasciarmi
andare.
< Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito >
Se mi sentisse ora affermare che aveva
ragione, probabilmente salterebbe dalla gioia.
Sorrido al ricordo delle NOSTRE bevute e
delle NOSTRE scazzottate tra battutine e scaramucce. LUI mi faceva ridere come
nessuno abbia mai fatto, mi faceva arrabbiare e ribollire di ira anche con una
sola parola, e mi faceva battere il cuore con un solo sguardo.
Mi manca.
Molto.
Troppo.
Immensamente.
Un groppo in gola mi opprime e sento che
le lacrime vorrebbe uscire fuori, gli occhi mi si velano e una stretta allo
stomaco mi impedisce di respirare..
< Sei nell’anima…
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato >
Non ce la faccio più!
Scoppio in un pianto disperato e senza
soluzione.
Invece lo vorrei sapere PERCHE’ tutti gli
uomini che amo se ne vanno.
Perché anche LUI mi hai lasciato????
Perché? Perché? Perché?
È colpa mia, vero?
Sono stata io a dargli quel dannato
amuleto.
< Goccia a goccia, fianco a fianco >
Così ripeso all’ultima volta che l’ho
visto…
Mani nelle mani, occhi negli occhi e
quella frase che mi rimbomba tutt’ora nelle orecchie: “Ti amo.” gli dissi io con le lacrime agli occhi..
E poi la sua risposta inattesa: “No, non è vero. Ma grazie per averlo
detto.”
Che cosa pensavo di ottenere confessandogli
il mio amore mentre LUI si stava sacrificando per salvare non solo me ma anche
il mondo intero??!!! Un tempismo perfetto il mio!
LUI con quella frase non ha voluto tenermi
legata al suo ricordo. So che gli è costato molto dirmi quelle ultime parole,
l’ho visto riflesso nei suoi occhi che la vera risposta era: “Ti amo anche io.”
Un eroe.. Ecco chi è LUI.
Il mio eroe.
MIO.
Spike.
Il mio SPIKE.
Per sempre.
Nel cuore e nella mente.
E nella mia anima.
Spengo la radio e mi alzo dal letto con il
ritornello della canzone nella mente <
Sei nell’anima, e lì ti lascio per sempre, sei in ogni parte di me, ti sento
scendere fra respiro e battito >
Un’ultima lacrima scivola giù sulla mia guancia. Mi asciugo gli occhi con
rabbia per scacciare via quella tristezza che mi ha gettato subito nello
sconforto.
Devo andare avanti, non posso vivere nel
ricordo di un passato sofferto ed infelice. La mia vita adesso è questa!
Sono cambiata, non sono più la Buffy di
una volta. Sono molto più forte e molto più determinata a rendermi felice e a sorridere.
Con convinzione e rinnovata chiarezza, mi
dirigo verso il bagno. Mi guardo allo specchio e vedo rilesse la mia immagine:
gli occhi ancora rossi per le lacrime versate, i capelli scarmigliati, le
guance arrossate, le labbra secche..
Mi faccio paura da sola!! Sono peggio di Clem!
Mi viene da ridere al pensiero del mio amico
demone con la pelle molle e appesa.
“Se
sorridi, sei più bella!” mi dice sempre Alan.
E ha ragione! Devo sempre sorridere alla
vita così anche lei mi sorriderà.
Annuisco allo specchio e faccio un respiro
profondo. Mi sento più risollevata e più rincuorata. Così va meglio!
Apro il rubinetto e faccio scorrere
l’acqua, immergo le mani nel flusso e l’accolgo nei palmi, poi avvicino il viso
e mi bagno la faccia godendo di quella frescura rigenerante.
Mi riguardo allo specchio e mi vedo più
serena.
Al lavoro Buffy!
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Nota:
La canzone è “Sei nell’anima” di Gianna Nannini.
Pov Buffy
Sono arrivata in orario al UTM(‘abbreviazione
di ‘Use the mind’). Come sempre!
Faith non c’è ancora, lei non è mai
puntale. Come sempre! Certe cose non cambieranno mai!
La nostra scuola-palestra è composta da 3
stanze abbastanza grandi: la 1 è quella principale dove alleniamo coloro che
vorrebbero imparare le arti marziali per partecipare a dei veri tornei. Di
questo si occupa di più Faith.
La 2 è più piccola, è usata per accogliere
le persone che vorrebbero imparare a difendersi con delle piccole mosse
prestabilite a mettere subito K.O. gli avversari.
Poi c’è una 3 stanza ancora più piccola: è
la stanza della concentrazione (così la chiama Faith). Quando qualcuno vuole
allenarsi o vuole ripetere degli esercizi particolari per conto proprio viene
qui dentro per non essere disturbato dagli altri.
Io mi dirigo verso questa stanza, appunto,
per concentrami, visto che di solito faccio sempre un po’ di riscaldamento
prima dell’arrivino dei miei allievi.
Tutti hanno il loro metodo antistress. Io,
da buona Cacciatrice “anziana”, mi rilasso prendendo a pugni un sacco o facendo
fuori un paio di vampiri! E lo faccio con la musica di sottofondo (riferito non
ai vampiri, ma al sacco!). Mi libera la mente e non penso più a niente. È l’ideale
per scaricare la tensione.
Purtroppo da queste parti scarseggiano i
“denti aguzzi” da un bel po’ e le ronde sono sempre più solitarie e noiose.
Eh già! Il vecchio vizio delle ronde non
mi è ancora passato. L’ho fatto per troppo tempo e non riesco a prendere sonno
se almeno non mi faccio un giro di ricognizione in un cimitero. Senza contare
che ho sempre Faith alle calcagna che mi incita tutta esultante quando è “l’ora
della pillola agrodolce” (lei le chiama così le ronde.)
Ho scoperto anche che la voce di Madonna e
le sue canzoni ritmate mi danno la carica giusta.
Infatti prendo il mio stereo portatile e
premo PLAY..
I'm gonna wake
up, yes and no - mi sveglierò sì e no
I'm gonna kiss some part of - bacerò qualche parte di..
I'm gonna keep this secret - mi terrò questo segreto
I'm gonna close my body now - chiuderò il mio corpo ora
Sono perfettamente concentrata.. Libero la
mente, mi sciolgo i muscoli del collo, delle gambe e delle braccia. Poi mi
metto in posizione davanti al sacco.
Ecco il mio avversario!
Stringo i pugni con forza e gli assesto il mio primo
colpo facendolo oscillare come un pendolo.
I
guess, die another day - credo che morirò un altro giorno
I guess, die another day
I guess, die another day
I guess, die another day
Mi lascio
trasportare dalla musica e le sue parole fluiscono libere nella mente vuota,
man mano vengono a galla le immagini passate della mia vita e mi sembra di
tornare in dietro nel tempo..
Ho sfiorato e poi toccato ed assaporato la morte per
ben 2 volte. Ma sono ancora viva e vegeta!!! Ci sarà pure un motivo per questo!
Tralasciando il fatto che: la prima volta sono rimasta
morta per poco più di 2 minuti; la seconda per 147 giorni (contati minuto dopo
minuto dall’unica persona che non mi sarei mai aspettata che lo facesse a quel
tempo..) e dopo resuscitata grazie ad un incantesimo.
Continuo a colpire il sacco con forza e determinazione.
Ho energia da vendere oggi!
I guess I'll die another day (Another day)
I guess I'll die another day (Another day)
I guess I'll die another day (Another day)
I guess I'll die another day
Anche se il destino centrava ben poco con il mio
ritorno alla vita, di certo centravano i miei amici che mi hanno rivoluta qui
con loro.
È grazie a loro se ho riavuto la possibilità di una
seconda chance.. Una chance per rivivere.
All’inizio non lo avevo capito, pensavo che il mio
ritorno era una maledizione per me. Ero costretta a vivere di nuovo in un mondo
pieno di violenza ed orrore. E mi sentivo così spenta e svuotata, pian piano
sono diventata ‘glaciale’.
Sigmund Freud
Analyze this - Analizza questo
Analyze this
Analyze this
E’ stato piuttosto difficile per me rientrare nel
ritmo della quotidianità come se non fosse successo niente. Cercavo di far finta
che andasse tutto per il meglio, poiché essere tornata in vita doveva voler
dire ‘gioire della mia rinnovata esistenza ogni giorno’. Mi sforzavo di
ringraziare coloro che mi avevano salvato e di sorridere a tutti.
Ma ogni passo che facevo in avanti, mi sembrava di
essere attirata all’indietro, le mie gambe si erano fatte pesanti, gli occhi si
rifiutavano di vedere la luce. Stavo meglio all’oscurità, il buio mi faceva
sentire più protetta, al buio non potevo mentire, esso mi rassicurava di non
essere vista da nessuno e mi consolava.. lì potevo tornare ad essere me stessa.
Il mio corpo era solo un guscio che doveva ospitare la mia anima persa.
I'm gonna break the cycle - romperò il ciclo
I'm gonna shake up the system - sconvolgerò il sistema
I'm gonna destroy my ego - distruggerò il mio ego
I'm gonna close my body now - chiuderò il mio corpo ora
Uh, uh
Non è mica uno scherzo riprendere la stessa vita di
prima dopo aver conosciuto il Paradiso!!
L’equilibrio mentale della gente comune non è
collaudato ad un simile sforzo. Per non parlare del mio equilibrio che è sempre
stato sottoposto a mille incursioni e ben disposto ad accogliere tante notizie
e novità tutte insieme. Ma la mia testa, piena zeppa di innumerevoli
contraddizioni, non poteva certo reggere anche questa ‘cosa’.
I think I'll find another way - penso che troverò un altro modo
There's so much more to know - c'é cosi tanto altro da conoscere
I guess I'll die another day - credo che morirò un altro giorno
It's not my time to go - non é ancora il mio tempo per andare
Eppure dovevo reagire per il bene dei miei amici e di
Dawn. Sapevo che loro erano preoccupati per me, io non ero più la ragazza
solare e sorridente di prima (lo sono mai stata? Non me lo ricordo neppure.),
ma non potevo farci niente.
Mi sono allontanata poco a poco da loro e senza
rendermene conto sono finita tra le braccia della notte.
For
every sin, I'll have to pay - Per ogni peccato, dovrò pagare
I've come to work, I've come to play - Un tempo per lavorare, un tempo per
giocare
I think I'll find another way - Penso che troverò un altro modo
It's not my time to go - non é ancora il mio tempo per andare
Ed è così che ho conosciuto il mio lato oscuro, la
parte di me che adora le tenebre. Ho lasciato che il potere nero mi avvolgesse
e mi portasse con sé.
..E LUI me l’ha mostrato, mi ha mostrato di cosa ero
capace di fare, mi ha fatto vedere cosa significa essere realmente una
Cacciatrice..
Io sono la fusione delle due essenze che governano
l’universo: il bene e il male.
Senza il male, il bene non potrebbe definirsi tale.
A quell’epoca però non riuscivo ad accettare una
simile concezione. Considerarmi parte del male mi faceva sentire sbagliata.
E poi la mia relazione con LUI non ha certo facilitato
le cose. Andare a letto con il mio peggior nemico non rappresentava un motivo
aulico di vivere la mia vita appena ritrovata. Ma nonostante mi ostinassi a
credere che quello che stavo facendo era errato, continuavo a cercarlo ed ad
anelare il suo tocco.
LUI era l’unico a farmi sentire viva e libera da tutte
le concezioni morali della società che mi opprimevano.
I'm
gonna avoid the clichè - sfuggirò al cliché
I'm gonna suspend my senses - sospenderò i miei sensi
I'm gonna delay my pleasure - Ritarderò il mio piacere
I'm gonna close my body now - chiuderò il mio corpo ora
Sono stata imperdonabile con LUI. L’ho maltrattato,
l’ho usato e poi l’ho buttato via come una cosa sporca e senza prezzo.
Dio! Sono stata così orribile!!!!
Mi dispiace. Mi dispiace così tanto..
Perché non l’ho capito prima che la mia repulsione nei
suoi confronti era dovuta al fatto che stavo cercando in tutti i modi possibile
di punirmi, perché sentivo di non essere degna della vita e dell’amore che gli
altri mi donavano deliberatamente??
Ho fatto di tutto per impedirgli di amarmi e per
impedire a me stessa di ricambiarlo.. Ed alla fine ho ottenuto quello che ho
meritato: il rimpianto di aver lasciato andar via l’unica persona cha mi abbia
mai capito veramente.
Amore, dove sei?
Forse io mi merito la morte. Io, più di tutti.
I guess, die another day - credo che morirò un altro giorno
I guess I'll die another day
I guess, die another day
I guess I'll die another day
Ma non
posso arrendermi proprio ora. Non è ancora giunta la mia fine.
I think I'll
find another way - penso che troverò un altro modo
There's so much more to know - c'é cosi tanto altro da conoscere
I guess I'll die another day - credo che morirò un altro giorno
It's not my time to go - non é ancora il mio tempo per andare
Io non sono
una perdente.
Sono giovane, intelligente, forte ed indipendente. Ho
tutta la vita davanti a me, devo guardare oltre.. anche senza SPIKE..
Mi blocco immediatamente e vedo il sacco che continua a
dondolare avanti ed indietro.
Uh, uh
I guess, die
another day - credo che morirò un altro giorno
I guess I'll die another day
I guess, die another day
I guess
I'll die another day
Another day [x6] – un altro giorno
Al solo
pronunciare il suo nome nella mente sento la solita fitta al cuore e un nodo
alla gola che mi sale.
Piangere non serve a niente, non me lo riporterà
certamente indietro.
Sento una rabbia sfociare dentro di me.
Adesso basta! Basta piangere sul latte versato.
L’ultimo pugno fa volare il sacco dalla parte opposta
della stanza.
Ops, forse ci ho messo un po’ troppa energia questa
volta!!!
Sono sudata ma ora mi sento meglio. Mi fa bene
scaricarmi così.
Spengo lo stereo e mi asciugo il volto fradicio di
sudore con un asciugamano.
“Buon giorno B.” la voce frizzante e strillante di Faith
mi fa sussultare.
Lei fa sempre così, entra come un uragano e grida ai 4
venti il suo saluto, giusto per farsi riconoscere da me, la sola ed unica presenza
nella nostra palestra la mattina presto (visto che per lei, le 8 sono l’alba.).
“Ciao Faith! Ti sei svegliata adesso?” la schernisco
io. Uffa, io mi sveglio sempre presto per aprire la nostra scuola di
autodifesa.
E lei che fa?
Se la prende con comodo presentandosi solo alle 9.30, e
cioè trenta minuti prima dell’apertura vera e propria del UTM. Eppure sa perfettamente
che mi piacerebbe discutere con lei il programma da seguire durante la giornata.
Ma lei dice sempre di non preoccuparmi e di seguire l’istinto. Come è snervane!
“No, saranno almeno 10 minuti che sono già in piedi.”
ribatte lei, sempre con la battuta pronta. Chissà chi mi ricorda!
Io scuoto la testa arrendendomi all’evidenza. Non
cambierà mai! Il chè non so se sia una fortuna o una sfortuna.
“Ti va di fare a botte, io e te?” mi propone lei, sapendo che la mia risposta
non può che essere..
“Come no! Non vedo l’ora di suonartele di santa
ragione ‘signorinella sei in ritardo, la campanella è già suonata’!” così
dicendo mi metto in posizione di combattimento e la aspetto a braccia aperte.
Il suo sorriso smagliate ed accattivante diventa
pericoloso ed impertinente, quasi minaccioso.
Così mi piace!
Che il gioco abbia inizio!
Tutte e due siamo finite per terra ansimando
pesantemente tenendoci le mani sullo stomaco.. Io ad un lato, Fatih all’altro
lato della stanza.
Sono sfinita ma contenta. Picchia forte la ragazza!
Beh, anche io non sono stata da meno.. l’ho fatta
sudare! Sono soddisfatta di me stessa.
“Accidenti B. quando è stata l’ultima volta che hai
fatto sesso?” mi chiede lei sfacciatamente ancora senza fiato, rapendomi dallo
stato silenzioso e catartico del dopo-lotta.
“Cosa?” Quando Faith se ne esce con queste frasi mi
ricorda un po’ Anya e la sua lingua lunga.
“Tesoro, hai bisogno di un bel po’ di attività fisica
per scaricare tutto quello che hai dentro. Non puoi continuare a prendertela
con me!” mi dice lei tutta convinta.
“La mia vita sessuale non dovrebbe riguardarti.” ribatto
io cominciandomi ad alterare. Odio quando qualcuno si impiccia degli affari
miei. E lei è una maga dell’essere intrigante.
“Scommetto che Highlander non ti soddisfa come faceva
Spike!”
Questo non doveva dirlo! Mi alzo di scatto e mi dirigo
verso la porta a passo svelto, incazzata. “Stronza!” le grido io di rimando.
Quando ho affermato che siamo amiche, non ho mica
detto che non litighiamo più! Anzi.. E la colpa di chi è? Sempre la sua!
Ok, anche io a volte so essere insopportabile ed
ostinata, ma lei mi batte comunque!
C’era solo un’altra persona che mi faceva incazzare
così: Spike.
Il fatto è che tutti e due mi fanno arrabbiare perché
riescono sempre ad indovinare quello che penso e mi dicano la verità. È
estenuante!
Anche Faith si è rialzata e mi sta seguendo come un
segugio “Che c’è? Che ho detto? Non ti sarai mica offesa! Dai scherzavo!” la
sua voce è allegra, come se volesse provarmi che stava davvero solo scherzando.
Ed io le credo. Lei sa che effetto mi fa il ricordo di
SPIKE, sa che mi fa ancora male. In realtà non voleva affatto rattristarmi od
offendermi. Lei ha una sua teoria: la sua intenzione è quella di cercare di aiutarmi
a superare il dolore che mi affligge tutte le volte che si nomina SPIKE ..E lei
lo fa apposta a nominarlo perché si è fissata, dice che se voglio mettergli una
bella pietra sopra (Oddio! Mi è tornato in mente Acathla! Che pietrone era quel
mostro!), devo imparare a parlare di LUI senza sentire più quel buco allo
stomaco e quella fitta al cuore.
Facile a dirlo per lei! Io non posso farlo, non posso
mettere una grossa pietra sopra e far finta che non sia mai accaduto.
E’ vero che questo lo dicevo anche quando è morto
Angel. Allora pensavo che non sarei più riuscita a vivere con quel ricordo
straziante. Poi, però, l’ho superata, anche se c’è voluto un bel po’.
Il tempo attenua certe sofferenze ma non le cancella
mai del tutto, esso allevia il dolore e lo rende meno vivido ma resta sempre
lì, impresso e scalfito nella memoria, visibile come una cicatrice.
Tra l’altro, con Spike la questione si complica..
Mi fa incazzare di brutto il fatto che non abbia
tentato abbastanza di convincerlo a fuggire e salvarsi con me.
Perché cazzo non l’ho preso per mano e non l’ho
portato fuori da quella fottuta trappola mortale??
Perché? Dannazione! Perché???
Perché sono una cretina!!!! Ecco perchè!
Ed è con me che dovrei avercela, non con Faith!!!!!
Ma visto che è lei che ha acceso il fuoco della
discussione, ne approfitterò per sfogarmi. Così si impara a sfottermi!
Mi volto di scatto verso di lei e con un’occhiataccia
fulminea la investo dritta negli occhi cancellandole quel sorrisetto
soddisfatto dalla faccia “Non pronunciare più quel nome!” le ribadisco io
digrignando i denti e guardandola in cagnesco. Anche io so essere cattiva. Mica
solo lei ha il primato della Cacciatrice stronza!
“Quale? Highlander?” mi fa Faith ridacchiando e non
cogliendo di proposito la mia aria minacciosa.
Non la sopporto quando fa l’innocentina. Vorrei
strangolarla!!!!! “No, l’altro!” sbotto io. E poi quando la smetterà di
chiamare Alan con quel nome ridicolo?!
Christopher Lamber nel vero ‘Highlander’ è molto più
sexy di lui. Senza contare Adrian Paul, l’attore che ha interpretato lo spin
off del film. Loro sì che erano da sbavare!!
Non che Alan sia brutto, questo è chiaro! E per la
cronaca non è vero che lui non mi soddisfa a letto. È solo che.. mi manca quel
pizzico di attesa e battito di cuore che mi faceva provare Spike. Questo non
vuol dire che Alan non sia bravo! Tuttavia definirlo il più sexy tra gli
Immortali (anche se lo sto paragonando a degli attori).. beh, non è vero! Non
lo è.
“Spike?” riprova la mia ‘cara amica del cuore’
pensando di potermi confondere le idee ed alleggerire la situazione.
Io le faccio una smorfia ancora seccata per il suo
tono scherzoso. Erano solo 2 i nomi che aveva pronunciato, quindi è logico che
‘se non è zuppa, è pan bagnato.’! Ma non voglio darle la soddisfazione di
avermi in pugno. Sono ancora arrabbiata con lei. Non dovrebbe dirle queste
cose. Non si scherza su un amore finito male.
Ok, è vero! Ho sempre proclamato a squarcia gola che
tra me e Spike non c’era amore ma solo sesso, sta di fatto che tutti possono
cambiare idea, quindi posso farlo anche io: tra me e Spike non c’era solo
sesso. LUI mi amava ed io amavo LUI (anche se lo negavo!).
Come vorrei che fosse qui...
Ad un tratto, il divertimento sfuma dalla faccia di
Faith e la vedo guardarmi seriamente.
Avrà capito a CHI sto pensando? Sa che nessun altro
potrà prendere il SUO posto nel mio cuore? Che nonostante mi sforzi di essere
felice con Alan, LUI non lo dimenticherò mai? Che non mi perdonerò mai per non
averlo salvato?
“Andiamo Buffy. Ormai dovresti averlo già superato,
sono passati 2 anni da quando... Non puoi continuare a recriminarti per quello
che gli è successo.”
E con questo vorrebbe consolarmi?! Beh, non sta
funzionando! Io vorrei solo piangere in questo momento, piangere e gridare..
Urlare contro il cielo e chiedere perché mi hanno privato dell’unica persona
che desideri avere accanto a me per tutto il resto della mia vita. Da questo si
può capire quanto sia diventata debole logorandomi nel rimpianto di un passato
senza la speranza folle di poterlo cambiare.
Sono io quella che ha fatto fuori i miei 2 amori della
mia vita: ho trafitto Angel con una spada e ho dato un amuleto maledetto a
Spike. Che bella accoppiata!
Rilascio un sospiro di sconforto e resa. “Lo so. Ma
non ci riesco proprio, Faith!” le confesso con voce strozzata.
La mia confessione non la sorprende minimamente. Sa
come mi sento. I suoi occhi sono pieni di tenerezza e comprensione.
Io abbasso il volto perché sento che quelle ficcanaso
di lacrime vogliono uscire fuori a prendermi in giro anche loro. No, non darò
loro la soddisfazione di vedermi piangere ancora. Sto diventando una frignona
patetica! Insomma devo essere forte, voglio essere..
Faith mi si avvicina e mi mette le mani sulle spalle
in segno di rassicurazione “LUI vorrebbe che tu fossi felice!” mi rassicura lei
con voce dolce e soave. “Avanti, fammi un bel sorriso e dammi un pugno. Scommetto
che dopo ti sentirai meglio!”
E così scoppio a ridere seguita a ruota libera da lei.
Menomale che c’è Faith che mi tira sempre su di
morale! Non so cosa farei senza il suo aiuto e la sua amicizia sincera.
A volte vorrei strozzarla, altre volte invece
abbracciarla.
È come una sorella.. Una sorella rompiscatole ma
sempre pronta a darmi una mano in segno di sostegno.
Sono felice che ci siamo ritrovate. È l’unica cosa che
non cambierei della mia attuale vita.
E poi c’è anche la mia vera sorellina.. Come
dimenticare la sua presenza preziosa che mi spinge ad andare avanti!?
Faith e Dawn sono la mia rinnovata voglia di vivere.
È grazie a loro che sono sopravvissuta al crollo, è
grazie a loro che sono rinata..
Grazie sorelle! Vi voglio bene!
---
Nota: la
canzone è “Die Another Day” di Madonna.
Cap 2 - Dubbi e controsensi
Pov Spike
È tardi!
Maya sarà già tornata a
casa. Sarà meglio che mi muova!
Sto andando a riprendermi
mio figlio da Angel, lui mi ha avvisato che ora si trovano alla sua ‘nuova base
di controllo’, o come la chiama lui: la Angel’s tower.
È un vero maniaco di
grandezza il mio Sire!!!
La ‘Angel’s tower’ dapprima
era un vecchio magazzino di mattoni situato in una zona periferica di LA,
facilmente raggiungibile grazie alla linea fognaria diretta.
Angel sostiene che William
non dovrebbe respirare quell’aria malsana che c’è nelle fogne(il che è
verissimo!), e così che si è comprato una macchina nera con i vetri oscurati
stile limousine. Lui dice che l’ha fatto per il piccolo, ma tutti sappiamo che
si era innamorato di quella Rolls Royce decappottabile a prima vista. Tra
l’altro, la nuova sede l’ha comprata ad un prezzo stracciato, quindi aveva
soldi da spendere.
Ok, diciamo che anche io ho
contribuito a contrattare il prezzo. Il vecchio proprietario è rimasto un
pochino shockato nel notare il mio metodo anticonformista di trattare gli
affari, ma alla fine è servito a qualcosa. I miei occhi gialli non perdonano
mai!
È inutile stare a
rimuginarci sopra! Sono pur sempre un vampiro!! E mi diverto ancora a
spaventare la gente. Che posso farci?!
“Sono sempre stato
cattivo!!!!!” ghigno soddisfatto tra me e me.
E poi Angel aveva bisogno di
un posto dove stare. Ed io l’ho semplicemente aiutato perché allora ero in debito
con lui.
Ora siamo pari!
Anche se, considerando tutte
le volte che mi tiene William la mattina, continuerò ad indebitarmi con lui per
l’eternità..
Fortuna che nessuno dei due
ha delle scadenze in fatto di tempo!
Ora il magazzino è stato
diviso in 2 parti.
Una stanza più piccola è
diventata una specie di deposito di vecchie scartoffie di Giles e Wesley. Loro
sostengono che il potere sta nei libri e nel sapere.
Io la penso diversamente…
Che c’è di più forte di un bel pugno ben assestato dritto nello stomaco di
qualcuno??! Quello è potere!
Fortuna che sono riuscito a
convincerli a installare un computer con internet!
Mentre l’altra stanza è
stata destinata alla costruzione di una palestra con tanto di deposito di armi
da guerra.
Sono arrivato davanti all’entrata
del magazzino.
Non c’è un campanello e il
portone è sempre aperto, lasciando il libero accesso a chiunque
indisturbatamente.
Io l’ho detto che sarebbe
utile un videocitofono, ma il mio gran Sire è così ottuso che non ne vuole
sapere di nuove tecnologie. Che matusalemme! Per non parlare di Giles che
sembra venire dal Medioevo!
L’unico che sembra ancora
ragionare col cervello è Wes. Il giovane osservatore infatti è molto più
disponibile ed affabile del vecchio Squartatore inglese. E tra parentesi, il
mio William sembra andare più d’accordo con lui che con Giles. Ed io mi fido
del giudizio di mio figlio, il suo intuito non sbaglia mai. Avrà preso da me!?
Sento delle voci provenienti
dalla stanza piccola.. Mi sembra di capire che ci tratti di Angel e Giles, per
l’appunto.
“Io non sono mai stato d’accordo, Giles. Sin dal principio.. E lei lo sa
bene. Non è giusto! Per nessuno.” sta dicendo Angel.
“Lo stiamo facendo per il suo bene… per il loro bene.” È
la risposta secca di Giles.
“Dannazione! Questa frase comincio proprio ad odiarla!”
esclama Angel con un pizzico di sarcasmo nella voce.
Raramente ho sentito il mio
Sire imprecare (tranne quando era Angelus, questo è chiaro!) Ma quando è Angel
a bestemmiare, non c’è nulla di buono nell’aria.
Ora sono esattamente dietro
la porta e prima di varcare la soglia sento Giles replicare in modo deciso “Lei ha bisogno di stabilità.”
Lei?!!!!!!!!!
Adesso sono proprio curioso
di sapere di chi stanno parlando.
Apro la porta di colpo e
mostro la mia presenza ai due che rimangono al quanto spiazzati dal mio arrivo
inaspettato e tempestivo.
Infatti appena mi vedono
Giles ed Angel sembrano stiano trattenendo il fiato (Angel è un asso in
apnea!).
“Lei chi?” gli interrogo
subito io alzando un sopracciglio e fissandoli intensamente negli occhi.. prima
uno, poi l’altro.
Nessuno mi risponde.
Improvvisamente sembra che
abbiano perso l’uso delle parole. Il gatto ha mangiato loro la lingua?!
Angel tiene in braccio
William che sta giocando con il suo colletto del giaccone. Appena mio figlio
sente la mia voce, si gira a guardarmi e mi sorride, mi fa dei versi strani e
protende poi le sue manine verso di me scalpitando nel chiaro invito a
prenderlo in braccio.
Il mio gran Sire mi guarda e
io noto nel suo sguardo dispiacere ed apprensione.
Che cosa significano quegli
occhi così addolorati nei miei confronti??!
Lascio correre e mi
concentro sul mio piccino “Ciao cucciolo!” lo prendo tra le braccia e lui è
tutto contento, poi sprofonda la sua boccuccia sul mio collo e mi sbava. Questo
è il suo modo di salutarmi. E’ tutto suo padre, vero!? Io ricambio il favore
facendo finta di morderlo e lui ride forte. Amo mio figlio quando ridere! Ha
un’aria così spensierata e beata!
Il primo a parlare e a
rompere quell’atmosfera silenziosa che era calata nella stanza dopo il mio
intervento è Giles, che si schiarisce subito la gola e si toglie gli occhiali
per pulirli con un fazzoletto che esce dalla tasca del suo gilet. “Dawn viene
domani a farci visita.” Mi informa lui prontamente senza lasciar trapelare dal
suo sguardo altre emozioni al riguardo. Una risposta troppo asciutta e piatta
per passare inosservata.
L’osservatore mi sta
nascondendo qualcosa. Ed Angel lo sta coprendo.
Come sempre io sono l’ultimo
a sapere le novità! Ma faccio finta di niente. “Ah, la piccola Summers! Come
mai da queste parti?” esclamo io. Pensano davvero che sia uno stupido? Credono
che non veda che qualcosa non quadra nei loro atteggiamenti riservati nei miei
riguardi?
“E’ solo di passaggio, così
ha deciso di.. farci visita.” Mi risponde ancora una volta Giles alzando le
spalle in segno di non curanza.
Angel sembra essere
diventato muto all’improvviso. Mi guarda, semplicemente.
Non vuole compromettersi?
Non vuole passare per bugiardo anche lui? Cos’è, un eccesso di bontà d’animo?
Io stringo la mascella e
cerco di farmi passare la voglia di prendere a pugni Giles per farmi dire che
cosa c’è di tanto misterioso nell’aria.
Vogliono tenermi fuori dai
loro affari? Benissimo! Non me ne frega un cazzo! Possono anche continuare a
confabulare alle mie spalle, possono anche organizzare un’apocalisse.. Io me ne
starò fuori, non mi immischierò di nuovo in una lotta senza fine.
Ho la mia famiglia da
proteggere e non posso rischiare di abbandonarli.
Con un’espressione risoluta
annuncio il mio disinteresse nei fatti loro. “Fantastico!” sbotto io alla fin
fine.
Come era prevedibile, la mia
aria controllata fa rilasciare loro un sospiro di sollievo.
Riporto la mia attenzione
verso William che ha preso a mordermi la camicia e mi sta bagnando tutto. “Cosa
ha fatto il mio giovanotto oggi? Ti è mancato il tuo papà, cucciolo?” ..e cerco
di fargli capire con le buone che non è commestibile il colletto della mia
camicia ma lui non sembra della mia stessa opinione. Saranno gli altri dentini
che vogliono spuntare e gli faranno male ancora le gengive. Povero cucciolo!
Quando usciamo di qui gli compro un bel giocattolo ‘fresco fresco a prova di
denti’ che lo aiuterà a non mordermi il mio ormai malridotto colletto. (nda.si
tratta di quei giochino che si mettono in frigo per anestetizzare il dolore.
Spero di non essere troppo in ritardo per parlare ancora di dentizione visto
che William ha già 1. Lascio giudicare alle mamme.)
Angel si illumina a sentir
parlare del suo adorato figlioccio e la sua voce lascia trasparire una reale
emozione piena di vanto “William è un bambino d’oro. Si è comportato benissimo.
Fortuna che non ha presto da suo padre!” alla fine sento del sarcasmo nel suo
tono, molto inusuale per lui.
L’ultima frase poteva pure
risparmiarsela. Io gli lascio tenere mio figlio e lui mi ringrazia così??? Vampiro
ingrato! “Non dargli retta cucciolo. Zio Angel avrà certamente bevuto sangue
avariato.” Gli dico io, ridacchiando alla fine.
Guardo di sottecchi Angel e
lo vedo lanciarmi un’occhiataccia per niente contento della mia battuta. “Molto
spiritoso.” sbuffa poi lui.
E dopo la sua risata finta
che mi ha giovato all’anima posso continuare la mia opera di beffa. “Infatti.
Speriamo che prenda anche da me il mio sarcasmo contagioso.”
“Speriamo di no.” borbotta
lui quasi schifato.
Ma io sono superiore alla
sua aria schizzinosa. “Ora saluta lo zio Angel e Rupert, William. Ciao ciao
piccioncini.”
“Ma quali piccioncini. A me
sono sempre piaciute le donne, idiota!!” mi grida lui in faccia, arrabbiato e seccato
dalla mia insinuazione provocatoria (La mia provocazione ha un fondo di verità
più che valido. E lui lo sa, così come lo so io.).
Giles sta scuotendo la testa
in segno di esasperazione ma anche di resa. Lui sì che mi conosce! Sa che amo
provocare. Lo facevo anche con lui quando abbiamo convissuto per mesi a casa
sua. Ora lui non ci fa più caso a quello che dico.
Invece il mio vecchio Sire
si infastidisce rapidamente ed è così facile farlo arrabbiare! Come mi piace
prendere in giro Angel!! Abbiamo vissuto per un paio di decenni insieme e lui
non ha ancora imparato a lasciarmi perdere. Sto ridendo ancora sotto i baffi..
“Se lo dici tu. Ora che la maledizione non ti impedisce più di essere felice,
ti conviene darti alla pazza gioia mio caro..”
“Lo farò!” mi avvisa lui
ergendosi in tutta la sua statura e mostrandosi convinto a pavoneggiarsi solo
per farmi un dispetto.
Il mio sorriso si fa più
esplicito e più canzoniere “Buon per te. Au revoir!” e così me la filo prima di
scatenare l’Inferno. (nda. Per chi non conoscesse il francese, ‘au revoir’ vuol
dire ‘arrivederci’.)
“Siamo sicuri che la sua anima ci sia ancora? Non mi sembra tanto diverso
dallo Spike spaccone di una volta!” Sento parlare poco dopo ancora
Angel rivolgendosi a Giles.
“Ce l’ha, ce l’ha! È solo che non la usa insieme al cervello!” gli
risponde il vecchio Osservatore.
“Perché ha anche un cervello?” ribatte il mio ‘amato’
Sire.
Mi viene ancora da ridere al
pensiero di Angel che fa una battuta. Ecco cosa accade a chiunque passi del
tempo di qualità con me! Io sono capace di trasmettere una bella dose di
ilarità anche al più musone dei musoni. Ed Angel è un vero campione in fatto di
musi lunghi. A quanto pare si sta riprendendo dal suo eterno stato deprimente.
Ed è merito mio quanto del mio giovanotto che sta contribuendo a rendere più
piacevole e spensierata la non-vita del vampiro sempre avvilito.
“Guardate che vi sento
ancora. Sono un dannato vampiro, non un sordo!” grido io ridacchiando
sommessamente per farmi sentire dalla mia posizione non tanto lontana da non
riuscire a sentire il loro confabulare.
“Au
revoir William.” Mi grida dietro Angel.
William sente nominarsi e si
volta sopra le mie spalle facendo dei versi di rimando verso suo zio. Orami so
riconoscere i suoi sbrodolini in saluti.
“Andiamo a casa tesoro, la
mamma ci aspetta.” gli bacio la fronte dolcemente e mi avvio verso la macchina.
Cap 3 - Sogni rivelatori
Pov Buffy
Mi trovo a Sunnydale. Ed è
notte.
So che non può essere vero,
molto probabilmente è un sogno, eppure è così strano ritrovarmi qui dopo tanto
tempo. Mi viene voglia di sospirare! Questa era la mia città, qui c’era la mia
casa, la mia famiglia…
È la prima volta che mi
capita di sognare questo posto impregnato di ricordi dopo la sua distruzione
risalente a circa 2 anni fa.
Di solito nei mie
sogni-incubi, inerenti alla mia vita precedente a New York, vedo solo e sempre
LUI, lo vedo da lontano ma non riesco a raggiungerlo.. Corro, voglio chiamarlo
per nome ma non mi esce alcun suono dalla bocca.
Invece questa volta il sogno
è diverso. Ed è inspiegabile!
Sono finita al centro della
città, come se fossi stata trasportata telepaticamente da qualcuno o da me
stessa, non so.. C’è un po’ di foschia e sento l’aria umida, appiccicosa sulla
pelle. Sono in messo alla strada principale ed è tutto deserto. Non c’è anima
viva, tutto è in uno stato di abbandono. Vedo il Magic Shop alla mia destra e
sono tentata di andarci ma le mie gambe sembrano avere vita propria e sono di
tutt’altra opinione, mi spingono in una direzione diversa ed io non posso fare
altro che seguirle come se fossi un automa.
La ricordo perfettamente
quella sensazione di girare a vuoto, con la mente in subbuglio, piena di
pensieri contrastanti, piena di dubbi ed incertezze, con la paura di non poter
far nulla, di non poter sopravvivere, con la rabbia per il senso di impotenza
che si impossessa prepotentemente del tuo corpo. È una sensazione che ho
provato così tante volte..
Anche la notte in cui capii
che c’era qualcosa di più importante da fare che sopravvivere: amare.
Fu quella notte che mi
lasciai amare senza bisogno di parole nè di gesti, con semplici sguardi carichi
di quel sentimento che per troppo tempo avevo negato a LUI.
Il suo ricordo agrodolce mi
sommerge come un fiume in piena. Come sempre. Ho chiesto tante volte a me stessa di allontanarlo da
me, ma i ricordi ritornano sempre più insistenti e martellanti. Sento un groppo in gola opprimermi.
Deglutisco a fatica per impedire alle lacrime di trovarmi impreparata.
Non serve a niente rivangare
il passato. Un passato ‘morto e sepolto’ in tutti i sensi.
In questi ultimi anni ho
cercato di imparare a non sentirmi sopraffatta dal dolore, e ci sono quasi
riuscita. Dico ‘quasi’ perché a volte, anzi diciamo ‘spesso’ nei miei sogni, mi
lascio andare e dò libero sfogo alle emozioni che ho sopito nel cuore. So che
non dovrei lasciare che lo sconforto prenda il sopravvento, ma a volte non
posso fare a meno di un bel pianto per sfogarmi di tutto il dolore che continuo
a covare dentro e che mai mi lascia andare.
Non è facile mettere un
punto finale alla mia passata vita per andare a capo.
Forse è per questo che ora
mi ritrovo qui, a rivivere gli ultimi miei momenti peggiori ed allo stesso
tempo anche i più belli della mia precedente vita di Cacciatrice.
Quella notte, stretta tra le
sue braccia, LUI mi ridiede la forza di combattere, di tirare fuori le unghia e
di non arrendermi mai.
LUI non si arrendeva mai.
Nemmeno alla fine LUI si è
arreso alla morte, una morte che lo aspettava con ansia e senza scrupoli. LUI
ha scelto di morire. È stata una sua scelta. Un po’ dettata dalle circostanze,
un po’ dal voler fare la cosa giusta, ma comunque una sua scelta.
Come è assurda ed imprevedibile la vita! Avrei
dovuto farla io quella fine, molto tempo fa. Ero io che sarei dovuta bruciare,
fino a consumarmi. Ma lui mi ha salvato, cantandomi come sempre il suo eterno
ed incondizionato amore, per ridarmi la gioia di vivere.
Io invece sono stata una vigliacca. Quando
era lui a bruciare, io sono scappata via, sono fuggita da lui e dal suo amore,
dal mio amore, pensando che così sarebbe stato più facile. Perché amare
qualcuno che sa ama come LUI amava, fa paura.
Avevo paura di non essere capace di amare
così profondamente. Mi sentivo inferiore a LUI. Stano ma vero!
So che sono stata molto crudele nei suoi
confronti, so che l’ho definito tante volte ‘una cosa brutta e cattiva, un
essere inferiore’. So di non avere scusanti a quel proposito, ma so anche che
fu esattamente l’opposto che pensai di LUI quando tornò con l’anima. Perché solo
un essere superiore può barattare la sua vita con il voler ristabilire la pace
nel mondo.
Solo un campione può farlo.
Un eroe.
Il mio eroe.
LUI è morto per salvare il mondo intero e per salvare me. Si è sacrificato per
il bene dell’umanità senza ricevere nulla in cambio, né pretendere nulla.
Ricordo ancora nitidamente quella notte e
le sue parole.. “Ascoltami. Sono vivo da un po’ più di tempo di te, morto da
molto di più.. ho visto cose che non potresti immaginare e fatto cose che
preferirei tu non immaginassi. Non ho esattamente la reputazione di essere un
pensatore. Seguo il mio sangue che non va esattamente nella direzione del mio
cervello… quindi faccio molti errori, prendo decisioni terribilmente sbagliate.
In oltre cento anni… c'è solo una cosa di cui sono stato sicuro: te. Hey,
guardami. Non ti sto chiedendo nulla, quando dico che ti amo non è perchè ti
voglio o perchè non posso averti. Non ha niente a che fare con me. Amo quello
che sei, quello che fai, come vai avanti. Ho visto la tua gentilezza e la tua forza.
Ho visto il meglio e il peggio di te. E ho capito perfettamente ciò che sei.
Sei un diavolo di donna. Sei l'unica, Buffy.”
Come si fa a rimanere impassibili dopo una
dichiarazione del genere??!
Solo ora riesco a rendermi conto di quello che ho
perso.
Continuavo a cercare invano il Paradiso
sulla terra.. E invece l’avevo già trovato senza rendermene conto.
In verità, non sono stati i miei amici a strapparmi da quella felicità che
tanto bramavo.
Sono stata io.
Io.
Con la mia cecità, con il mio orgoglio,
con il mio egoismo e con la paura di amare ancora.
Perché amare ancora voleva dire soffrire ancora.
Avevo paura del giudizio di quelli che consideravo la mia famiglia. Loro non
avevano nessun diritto di giudicarmi, eppure io continuavo a dipendere da loro,
dalle loro convinzioni, dalla loro morale che credevo fosse la più giusta.
Avevo paura di me stessa e dei miei sentimenti, perché troppo profondi e reali,
e li ho rinnegati.
Ed ora sono
sola.
Quando mi guardo intorno, il nulla è così forte che
l’amarezza che ho dentro mi fa odiare me stessa, per quello che ho fatto e per
quello che non ho fatto.
Quello era il mio destino. Sarei dovuta
esserci io al suo posto. Era la mia battaglia, la mia guerra. Invece ho
lasciato che il fuoco lo bruciasse vivo e che la morte lo portasse via con sé.
Via da me.
Quanto vorrei aver avuto il coraggio di afferrargli la
mano e salvarlo così dalle fiamme assassine che invece me l’hanno strappato
via.
Ricordo ancora la sensazione delle fiamme che ardevano
le nostre mani, la mia dichiarazione a quanto pare inutile, la sua risposta
dettata dalla consapevolezza di non poter più avere un futuro insieme.
Alla fine LUI mi ha lasciato
sola ad affrontare un mondo nuovo che non ero pronta a farlo diventare mio
senza di LUI.
Ed ora di lui non mi rimane altro che
cenere.
E il suo ricordo.
Per amarlo.
Anche se non dovrei.
Quanto tempo ci vorrà ancora, prima che io torni a
guardare il giorno senza che il mio cuore rimpianga la notte?!
E quante notti dovranno passere ancora, prima che il
mio cuore smetta di gridare il suo nome e smetta di sognare un futuro che non
può esistere, e mai esisterà?!
Mi riprometto sempre che dovrei smettere di rivangare
il passato, che ormai non c’è più nulla da fare.. Ma che cosa devo fare se non
ci riesco?
LUI mi manca terribilmente!
Non faccio altro che pensare a LUI.
Incessantemente!
Mi ritrovo sempre, nonostante tutto, a pregare ogni
notte che LUI ritorni da me. Una preghiera inutile, lo so.
Ci sono giorni in cui mi sento soffocare da questo
amore ancora così forte, addirittura mi sento morire, perché LUI continua ad
esserci comunque nella mia vita ma non posso averlo come vorrei.
Spesso, quando sono sola, mi immagino che LUI possa
tornare da me, di ritrovarmelo di fronte, magari con il suo solito sorrisetto
strafottente, e che mi dica con una battuta che si era stufato di stare a non
far niente in Paradiso. Perché so che LUI ora è lì. Se l’è meritato! Ed io non
posso fare a meno di sentirmi gelosa di tutti quelli che godono della sua
compagnia.
Vorrei poterlo stringere ancora un’ultima volta, solo
una..
No, non è vero! Non una volta, ma per sempre.
Vorrei avere la possibilità di ricominciare da capo, perché
ora sono di essere nel giusto. Ora so ciò che volglio e chi voglio.
Voglio LUI.
Solo LUI.
Per sempre LUI.
Se solo fossi stata diversa, se solo avessi lasciato che
LUI mi amasse, se solo avessi lasciato che il mio cuore lo amasse…
Ora non sarei qui a sognarlo, ogni notte.
Ora non sarei qui a pregare che LUI torni da me.
Ora non sarei qui a piangere perché non posso tornare
indietro.
Ora non sarei piena di rimorsi e sensi di colpa che mi
logorano l’anima fino a consumarla.
Ora non sarei piena di rabbia e amarezza verso me
stessa, l’unica vera colpevole.
Se solo avessi capito prima la verità! Se solo non
avessi avuto così paura di rischiare in un nuovo amore.
Magari ora sarei tra le sue braccia a ridere di noi e
della nostra strana storia d’amore.
Non mi restano che i “se solo” e i “vorrei”, ed una
marea di “forse”: tutte parole inutili. Parole che non servono a nulla, tanto
meno a cambiare il passato.
Ed ora sono di nuovo qui,
intrappolata in una vita non richiesta e mai voluta. Continuo a camminare per
le strade di Sunndydale, sapendo che sto sognando ma non sapendo il motivo di
tale sogno.
Ad un tratto credo di capire
dove sto andando. Vedo in lontananza un luogo che mi è piuttosto famigliare.
Sono arrivata davanti al
cimitero.
Quante lotte, quante
battaglie!!!!!! C’è così tanta nostalgia nel mio cuore.
Mi inoltro all’interno del
Campo Santo.
Ora so perché sono qui.
Eccola lì!
La SUA cripta.
E’ tutto come allora!
E’ così strano rivederla
intatta dopo così tanto tempo.
Socchiudo la porta quasi
tremando e mi sento mancare le forze.
C’è il SUO odore.
Respiro profondamente e
cerco di trattenere l’aria ancora impregnata di LUI dentro i miei polmoni,
affinché rimanga ancora vivo il segno della SUA presenza nel mio corpo.
Ho voglia di mettermi a
piangere.
Deglutisco ancora e spingo
giù il nodo che mi si è formato in gola prima di trattenere il fiato mentre
scendo le scale.
Ho paura.
Paura di sapere che
dopotutto LUI non c’è. Che non può esserci. E che non ci sarà.
Scalino dopo scalino, passo
dopo passo, lentamente e tremante arrivo di sotto. Si è fatto più buio adesso.
Mi guardo intorno e i ricordi
si affollano prepotentemente nella mia mente…
E lo vedo.
Un dolore forte al petto mi
impedisce di respirare.
Il letto.
Il SUO letto.
Il NOSTRO letto.
Mi avvicino e faccio
scorrere le mie dita delicatamente sul copriletto bordeaux. Le lacrime che fino
a questo momento avevo trattenuto vengono fuori in singhiozzi. Mi lascio cadere
sul letto rannicchiandomi su di un fianco, mi copro il viso con i palmi delle
mani e piango senza avere la forza di fermare quell’attimo di pura
disperazione.
Non so quanto tempo è
passato da quando mi sono arresa al lancinante dolore che ho nel petto, ma pian
piano le lacrime che prima cadevano a fiotti ora si sono tramutate in
singhiozzi più radi.
“Passerotto?!” mi chiama una
voce che conosco fin troppo bene.
Io sussultò spaventata
smettendo di piangere all’istante, sbarro gli occhi ancora bagnati nei palmi
delle mani ma non mi muovo di un millimetro.
Quel nome! Quella
voce!!
No, non può essere! Non è
possibile!
Il mio cuore batte
all’impazzata. È l’unico rumore che si sente all’interno della cripta.
Ho paura. Tanta. Troppa.
Ho paura che sia il frutto
della mia immaginazione.
Un’altra ILLUSIONE.
Questa volta però ho paura
di morire di dolore se dovessi scoprire che effettivamente non c’è nessuno
oltre a me qui dentro.
Ma ho anche paura che se LUI
c’è o che se io mi muovo, LUI se ne andrà.
Ed ho paura di svegliarmi da
un momento all’altro, senza aver avuto almeno la possibilità di vederlo ancora.
Poi sento dei passi.
I SUOI passi.. Sempre più
vicini.
Ed io attendo impaziente. I
battiti furiosi del mio cuore aumentano incessanti.
Voglio sapere, devo sapere
se è LUI o se invece è solo il vento che si prende gioco di me, se è uno
scherzo del destino crudele che continua ad infliggermi pene atroci da quando
sono diventata la Caicciatrice anche nei miei sogni… O se invece è la fede in
un domani migliore a darmi una seconda possibilità.
Una mano mi sfiora i
capelli.
Il SUO tocco gentile mi fa
lacrimare di nuovo gli occhi.
Sto tremando.
È vero! È reale!
LUI è qui!!!!!!!
Vorrei gridare di gioia ed
abbracciarlo forte, baciarlo, accarezzarlo.. Ma ho il terrore che se dovessi
fare un qualsiasi movimento, lui potrebbe sparire.
“Amore?!” mi richiama ancora
LUI con la sua voce soave. L’unica voce che mi fa venire i brividi. Brividi di
piacere.
“Spi..ke!” Con il suore in
gola, pronuncio il SUO nome in un soffio.
“Buffy!”
Il mio nome detto da LUI è
la cosa più dolce che abbia mai sentito.
Voglio vederlo.
Voglio affondare le mie
lacrime nel suo petto, voglio sentire le sue mani accarezzarmi e confortarmi,
voglio sentire la sua voce parlarmi ancora ed ancora, voglio amarlo senza
remore, voglio che mi ami e non smetti più.
Con estrema lentezza mi
faccio forza per annientare la paura di vederlo scomparire. Mi giro di lato ed
incontro immediatamente i SUOI occhi. Come mi sono mancati i SUOI meravigliosi
occhi blu!!!!!
LUI mi sta sorridendo. Un
sorriso dolce. Innamorato.
“Spike!” ridico il SUO nome
tra le lacrime perché non credo ancora a quello che vedo.
“Sei tornata da me, amore!”
mi dice LUI con un tono strafottente.
I miei occhi ancora pieni di
lacrime gli sorridono e così ridendo gli butto le braccia al collo. “Sì!!!”
LUI mi accoglie stringendomi
nel suo abbraccio confortante e protettivo. Sento il cuore scoppiarmi di una
gioia immensa. Non posso descrivere le mille sensazioni che sto provando in
questo momento.
Ora sì che sono a casa! Tra
le sue braccia, mi sento a casa. Mi sento completa.
E non mi importa più niente.
Anche se questo è solo un sogno, un dannatissimo sogno, questo è il MIO sogno.
E per un attimo posso anche far finta di non sapere che si tratta solo di un
sogno ma di una fantastica realtà.
Conta solo LUI.
Contiamo solo NOI.
INSIEME.
“Sei qui, sei tu. O mio
Dio!” Non connetto più, niente mi è razionale in questo momento.
“Sì, amore. Sono qui con
te.” LUI mi accarezza i capelli dolcemente, come in una lenta ninnananna.
Io lo stringo forte, ho
ancora la paura folle e giustificata di potermi svegliare da un momento
all’altro “Non lasciarmi più. Promettimelo. Ti prego, promettimelo.”
“Te lo prometto!” mi
assicura LUI.
Una promessa che comunque so
che non infrangerà mai. Perché LUI, anche se nella vita vera non c’è, lo sento
sempre accano a me. Lo sento sulla pelle, lo sento intorno a me, in ogni parte di me, in
ogni più piccola particella di quest’aria che respiro. Sempre.
Ma ora voglio solo godermi
questo benedetto sogno. Voglio dargli tutta me stessa, tutto il mio amore che
gli ho sempre negato. E fare l’amore con lui come se fosse la prima volta ma
anche l’ultima.
“Ti amo.” Gli dico tra le
lacrime di una felicità indescrivibile. Nascondo il viso nel suo torace
possente e confortante, e sospiro “Ti amo, Spike. Ti ho sempre amato.” E vorrei gridare al mondo intero quanto lo
amo..
Lui mi alza il viso e mi
asciuga le lacrime “Lo so amore. Lo so.” E mi bacia.
Ed io mi perdo nel suo
bacio, nella sua bocca, nel suo profumo, nella sua essenza, nella sua anima..
---
Ancor prima di aprire gli
occhi, avverto che c’è qualcosa che non va.
Sono in uno stato di torpore
e il mio subconscio sempre vigile e mai assopito di Cacciatrice mi sta mandando
chiari segnali che dovrei rimandare ancora per un po’ il momento del risveglio
e continuare a dormire.
Ma quando sento un gemito
accanto a me, spalanco gli occhi e vengo avvolta dal chiarore della stanza che preannuncia
l‘alba.
Un nuovo giorno sta per
cominciare.
Sapevo che quello che stavo
vivendo era solo un sogno, sapevo che non c’era alcuna possibilità che restassi
a vivere quel sogno in eterno, sapevo che non avrei dovuto farmi strane
illusioni, sapevo tutto questo.. Eppure la delusione che provo ora è
indescrivibile. Una piccola parte irrazionale del mio essere ha sperato fino
all’ultimo che il sogno fosse la realtà o
quanto meno si tramutasse in realtà.
Invece, ancora una volta, la
vera realtà è tornata prepotentemente alla ribalta. Essa mi sta sbattendo in
faccia deridendomi la mia patetica esistenza e la mia totale mancanza di una
sola possibilità che la tristezza, che si è annidata nel mio cuore, sparisca
completamente.
Sono appoggiata sul fianco
destro e il braccio di Alan mi è poggiato languidamente sulla vita, ho la
schiena incollata al suo petto, il suo respiro irregolare mi annuncia che anche
lui si sta per svegliare.
All’improvviso avverto un
senso di nausea e una voglia matta sgusciare via dal suo abbraccio per non
ricordare l’intimità che abbiamo condiviso questa notte. La mia pelle è ancora
impregnata del suo odore e provo disgusto di me stessa per aver sognato un
altro uomo mentre sono ancora tra le braccia del mio attuale compagno.
Non è la prima volta che
tradisco Alan nei miei pensieri e nei miei sogni, e come tutte le volte, anche
ora provo un senso di colpa soffocante.
Anche se è stato solo un
sogno, e nonostante il mio senso di colpa, devo ammettere che desidererei in
questo momento avere accanto a me LUI, piuttosto che il mio ragazzo reale ed
Immorale.
Ma che cosa devo fare per
arrendermi all’evidenza che LUI non c’è più, e mai più ci sarà?!
Mi alzo di controvoglia,
sciogliendomi dal suo abbraccio delicatamente per cercare di tardare il più
possibile il suo risveglio. Neppure il suo mugolio di protesta mi impedisce di
svignarmela in bagno senza esitare né voltarmi, prendendo con me solo la maglia
del mio pigiama e infilandomela addosso.
Non voglio che Alan mi veda
così. Ho bisogno di qualche minuto da sola per schiarirmi le idee.
Chiudo la porta del bagno e
mi accascio contro di essa, lottando per trattenere le lacrime di frustrazione
e rabbia.
Questo sogno mi ha sconvolto
ancora di più rispetto a tutti gli altri.
Sto perdendo la dignità e il
rispetto di me stessa. Se continuo così, finirò per odiarmi di nuovo.
Mi copro il volto con le
mani e un singhiozzo esce spontaneo.
Che cosa sto facendo?! Dove
mi poterà tutto questo? Sto diventando patetica. E pazza! Non sono cambiata
affatto! Perché mi faccio del male da sola?
Pensavo di aver sorpassato
questa fase, pensavo di aver chiuso con il passato. Invece sono ancora
intrappolata in un tunnel senza fine. Prigioniera dei miei stessi ricordi che
non la smettono di assillarmi.
Ma a che cosa stavo pensando
quando continuo a raccontarmi la tavoletta del passato ‘morto e sepolto’? Non è
sepolto proprio niente! Il passato è più vivido che mai nella mia mente e nel
mio cuore, un cuore che non si dà pace.
Cos’ho che non va? Perché mi
torturo così? Lo so che non serve a niente continuare a piangermi addosso,
eppure..
No! Non è possibile! Cerco
ancora di trovare delle scuse. Ora basta mentire. Basta tacere. Ho mentito per
troppo tempo. Mi ero ripromessa di essere più sincera prima di tutto con me stessa
e poi anche con gli altri.
La verità è che AMO Spike.
Lo amo e non smetterò mai di amarlo.
Ma LUI non c’è più.
Il passato c’è e non posso
cancellarlo. Questo è il mio sbaglio più grande! Pensare di potermi dimenticare
totalmente di LUI e cancellare dalla mente il SUO ricordo e i miei sentimenti è
impossibile.
Ma questo stesso passato non
può impedirmi di continuare a vivere, di seguire la mia strada. Il fatto che
ami Spike, non può impedire al mio cuore di innamorarsi anche di un’altra
persona. Giusto? Lo so che questo è solo un modo per autoconvincermi ma è
l’unico modo che conosco per non arrendermi a vivere una vita priva di
emozioni.
Per questo devo dare ad Alan
una possibilità, devo dargli l’opportunità di potermi stare accanto e
reinsegnarmi ad amare.. Perché come disse una volta la Prima Cacciatrice ‘io
sono piena d’amore’.
Però devo essere paziente.
Non posso impormi di amarlo subito, di dirmi ‘ora o mai più’; non posso
pretendere che il mio cuore si apri totalmente a lui in questo preciso momento.
Non posso darmi un ultimatum: ‘ma io lo amo o no?’. Devo dare il tempo al
tempo.
Io gli sono molto
riconoscente, gli voglio bene e mi piace stare con lui. Il giorno che capirò di
amarlo, allora sarò certa che il mio cuore ha fatto il suo normale corso e che
sono pronta finalmente per cominciare una nuova vita insieme alla persona che amo.
Ma se questo non dovesse
avvenire, se alla fine mi rendessi conto che non amo Alan, allora non devo
sentirmi obbligata a restare con lui solo perché mi sa dare conforto e
comprensione. Non è giusto nei suoi confronti né tanto meno nei miei.
Faccio un respiro profondo
per calmarmi. Ora mi sento meglio!
“Buffy?” un lieve colpo alla
porta mi fa trasalire. Mi irrigidisco scoprendo i miei occhi bagnati. Mi
asciugo le lacrime con il dorso della mano e mi guardo allo specchio.. La mia
aria disfatta farebbe pensare che stanotte non abbia affatto dormito.
No, non posso affrontarlo.
Non ora. Non così.
“Buffy?” mi richiama lui,
più forte questa volta. “Stai bene?”
Io mi schiarisco la gola e
cerco di far uscire la voce la più decisa possibile. “Sto bene. Devo farmi una
doccia veloce e per poi scappare in palestra. Che ne dici se ci vediamo
direttamente stasera?”
Lui rimane in silenzio per
alcuni secondi di troppo. “Se è ciò che vuoi..” la sua voce mi appare diversa,
quasi fredda. Probabilmente è irritato perché non mi rendo disponibile alle
coccole mattutine. È da un po’ di tempo che il risvegliarmi accanto a lui mi
rende nervosa. Senza contare che oggi, dopo il sogno di stanotte, mi sento un
bel po’ scombussolata. E nonostante la mia nuova intenzione di accettarlo come
possibile fidanzato, non riesco a non provare tensione.
Lo so, sono così contorta!!!
Mi mordo il labbro
inferiore. So di avere qualche problema di relazione con il mio ragazzo
attuale, probabilmente ora lui si starà chiedendo che cosa mi stia succedendo.
Sto scappando da lui? Forse
pensa che sono pentita di stare con lui e che voglio scaricarlo? Spero soltanto
che non si senta usato al solo scopo di ‘chiodo schiaccia chiodo’, perché non è
affatto così. Ho smesso di usare il sesso come arma di svago dalla vita
quotidiana. Io e Alan stiamo insieme da un anno quasi, io lo rispetto e non mi
permetterei mai di manipolarlo al punto di usarlo per dimenticare Spike. Quando
faccio l’amore con lui, nonostante i miei dubbi e i miei sentimenti contorti,
non faccio mai l’errore di immaginarmi con Spike. Mai! Questa è la prova del
fatto che sono sincera con me stessa e che considero il sesso troppo importante
per definirlo soltanto un rapporto fisico. Sarei una pessima persona se continuassi
a fare l’amore Alan pensando ad un altro e non credo che me lo perdonerei mai.
Sono sempre stata sincera
con lui, lui sa che ho amato un vampiro (2 per la verità!) e sa anche che non
sono del tutto pronta ad aprirmi totalmente con lui. Gli ho anche detto
chiaramente che ho bisogno di tempo e lui me l’ha concesso, rispettandomi a sua
volta. E’ stato così paziente con me, ha aspettato che fossi pronta prima di
fare per la prima volta l’amore con me.
Per questo non posso
permette ad un sogno di rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme, la
nostra fiducia e i nostri nuovi sentimenti. Devo dare spazio e soprattutto
tempo all’amore per farlo fiorire.
Ecco di cosa ho bisogno ora…
di altro tempo.
“Allora, a stasera.” gli
dico decisa. E per evitare che la conversazione continui, apro il rubinetto
della doccia e faccio scorrere l’acqua.. Lentamente mi sfilo la maglia ed entro
nella doccia, sperando che almeno l’acqua tiepida mi plachi l’anima inquieta.
Dopo qualche minuto, sento
il tonfo della porta chiudersi, segno che Alan se n’è andato in fetta e furia.
E’ chiaro che è arrabbiato! Dovrò farmi perdonare.. Ma ora voglio solo
rilassarmi ed allontanare per un po’ dalla mente tutti questi pensieri.
Il tempo guarisce tutte le
ferite, le rimargina e le rende quasi invisibili ad occhio nudo. Solo una
leggere cicatrice resta per sempre impressa sulla pelle, una strisciolina rosa
che testimonia il proprio passato, un passato triste, fatto di lacrime e sogni.
Un passato che ormai è
passato. E tale resterà.