CENTO GIORNI
Scritto da: Maria
Spoiler per: niente
Pairing: Cordelia/Doyle
Rating: Angst
Timeline: Due anni dopo Hero.
Summary: Cordelia ripensa a Doyle a due
anni dalla sua scomparsa.
Disclaimer: i personaggi delle serie “Buffy the vampire Stayer
“ e “Angel” appartengono a Joss Whedon, David Greenwolt
…
Cento… giorni.
…Forse
uno in più… forse uno in meno…
Cento
giorni. Questo abbiamo avuto.
Pare
impossibile, guardando indietro, eppure è vero.
Cento
giorni…
Solo cento giorni…
Cento
albe, cento tramonti, cento riflessi di fuoco sui vetri dell’ufficio.
Cento
saluti al mattino, cento buonanotte.
Cento…
Solamente
cento…
Forse
uno in più… o, forse, uno in meno.
Tre
pagine su un calendario, e meno di tre mesi.
Tre
volte il ciclo della luna.
E
neanche una stagione intera.
Neanche
un Natale.
Neanche
un ‘estate.
Neanche
una passeggiata, a guardare le vetrine illuminate per le feste.
Neanche
una mattina sulla spiaggia.
Giorni
da contare sulle dita.
Battiti
d’ala di farfalla in un secondo.
Colpi
di cuore nel petto, nel tempo di dire “ ti amo”.
Cento…
giorni…
E
scriverlo è più lungo che viverlo.
Piangerlo
più lungo che ricordarlo.
Cento…
solamente cento…
Forse
uno in più… forse uno in meno…
E
a volte mi manca quell giorno in più.
Come
un bambino perso nel mio grembo, che mi è parso quasi di sentire vivere, ma di
cui non vedrò mai il sorriso.
Mi
manca, come qualcosa che mi è stato rubato.
Strappato
dal mio cuore e dalle mie viscere, prima ancora che lo conoscessi…
Prima
ancora che desiderassi...
Come
mi manchi tu.
E
a volte odio quel giorno in meno… se era quello che ti ha portato via.
Faccio
e rifaccio i conti di una vita sbagliata.
Allineo
le stagioni in cui non sapevo chi fossi, e i volti conosciuti, e quelli amati,
e quelli odiati senza una ragione.
Cerco
fra le pieghe della mia vita il volto dell’amore, e quello della gioia, e gioco
con le equazioni assurde della mia esistenza.
E
quando alla fine mi guardo indietro, quello che vedo sono sempre… solo… quei
cento… maledetti… benedetti… odiati e adorati cento giorni.
Che
vorrei non aver vissuto.
E
che vorrei di nuovo.
E
di nuovo.
E
di nuovo.
Vorrei
essere condannata a ripeterli in eterno, quei nostri cento giorni.
…
e nella mia condanna, io sarei felice.
Vorrei
essere condannata a starti accanto come allora.
Senza
toccarti.
Senza
baciarti.
Senza
amarti.
Senza
portare dentro il tuo bambino.
Sapendo,
senza poter parlare.
E
in quel tormento, lo giuro, io sarei felice.
Lo
giuro… sull’amore che ti porto.
Sulla
vita che vivo senza te.
E
sul ricordo di quei cento… unici, giorni.
Che
sono finiti ieri… due anni fa…
Che
sono finiti ieri…
Che
sono finiti ieri…
Che
sono finiti ieri…
Per
piacere…
Svegliami.
E
dimmi che avremo ancora un ‘ora.
Che
avremo ancora un giorno.
E
quando sarà passato, per piacere, svegliami di nuovo.
Per
piacere… io ti supplico… dimmi che sono pazza.
E
nella mia follia, e solo in quella, ti ho perduto.
Dimmi
che sono solo una povera folle che conta e riconta i suoi cento giorni d’amore.
Ti
amo.
E
ti amo più di cento volte.
Ti
amo per ognuno dei giorni che non abbiamo avuto.
Per
ogni ora che trascorro a piangerti, e ogni secondo in cui lotto per non farlo.
Ti
amo.
Per
ogni respiro.
Per
ogni battito di cuore.
Per
quanto non ti ho detto allora.
Per
quanto non ti dirò mai.
Perché
ti ho perso…
Sapendo
di non averti dato niente, e di essermi presa, in cambio, i tuoi ultimi tre
mesi…
No…
No…
Neanche
tre mesi…
Meno…
di tre mesi…
Solo…
cento giorni…
Forse
uno in più… forse uno in meno.
Cento
giorni, per milioni e milioni di lacrime.
Cento
giorni, e ti amo ancora.
Cento
giorni… e ti amerò per sempre…
Cento.
Cento giorni.
Forse
uno in più, forse uno in meno.
Dieci
giorni, forse, per conoscere il tuo sorriso…
Dieci
per fidarmi di te.
Dici
giorni per volerti come amico.
E
dici per affidarti la mia vita.
Dieci
per piangere sulla tua spalla.
Dieci
per ridere con te.
E
dieci per non riuscire più a pensarla, la mia vita, se non c’eri tu.
Dieci
giorni, poi, per innamorarmi.
Dieci
per aspettare, credendo di potere controllare il tempo.
E
a questi novanta aggiungine dieci… e ti ho perduto.
Ora…
non ti vedrò più.
Ora…
non ti sentirò più.
E
non riderò più alle tue parole.
Ora
non ti aspetterò.
Non
ti guarderò.
E
non di dirò più che non ti devo amare.
Non
ci sei più.
E
nessuno al mondo ti farà tornare.
Nessuno
al mondo rimetterà insieme i pezzi del mio cuore.
Cento,
forse… come quei cento giorni.
Forse
uno in più… forse uno in meno…
Come
il giorno che non abbiamo vissuto, e il giorno che non ci è stato risparmiato.
Cento,
indimenticabili, dolorosissimi giorni.
E
mentre passavano io non lo sapevo.
Mentre
il tuo tempo scadeva, io non lo sapevo…
Cento…
giorni…
Solo
questo.
Solo
questo abbiamo avuto.
Duecentoquaranta
ore, forse… eppure, nemmeno una stagione.
Cento
albe.
Cento
tramonti.
Mille
e mille momenti perduti.
E
un universo intero di amore che non è finito… con quei cento giorni.
Si.
Cento
giorni.
Forse
uno in più… forse uno in meno…
Cento
giorni per averti.
E
tutta una vita, la mia, per ricordarti.
Doyle,
mio povero amore.