INCATENATO
Scritto
da: Maria fioredargento@hotmail.com
Nel buio.
Nel freddo.
Nella notte senza fine di una
mente oscura.
Nelle tenebre dense, fitte,
soffocanti di un cuore senza vita.
Asfissiato.
Ferito.
Intossicato da un veleno che
sapeva di sangue.
Sfinito.
Sconfitto.
Angel viveva.
Attraverso la lente di uno sguardo
cattivo, egli vedeva.
Attraverso orecchia che non poteva
assordare, udiva.
Eppure non c'erano occhi da
abbassare ne orecchia da turare.
Ciò che sentiva erano grida
straziate.
Ciò che vedeva sguardi pieni di
paura .
E il sogno spezzato dell'innocenza
che moriva.
Silenzioso.
Incatenato.
Come uno schiavo impotente nella
prigione del suo corpo…
Angel tremava.
Per il disgusto.
E per l'odio.
E supplicava che qualcuno lo
fermasse.
Che qualcuno distruggesse il mostro
che usava le sue mani.
E i suoi occhi.
E i suoi denti…
Che si cibava della vita
dilaniando la sua anima perduta.
Ciò che lui era stato, ciò che
era., e che non avrebbe mai potuto essere.
Angelus…
Troppo forte per lui.
Ombra senz' anima
che non sapeva.
Che non sospettava .
Che non poteva sentire la vita di
Angel torcersi su se stessa, mentre allungava un artiglio verso un giovane
collo.
Ne avvertire il suo tormento
mentre fissava , creatura morbosa nata da un incubo,
il sorriso sfuggito a una ragazza bionda.
E che non udì la sua angoscia
mentre inseguiva la donna che lo aveva liberato.
Ne lo sentì
urlare.
Con tutta la sua forza.
Con tutto il suo orrore.
Sfinendosi.
Svuotandosi.
Mentre Angelus non sapeva nemmeno
che lui era vivo.
Ma Angel c'era.
E vide Jenny Calendar
cadere.
E seppe qual che l'altro aveva
fatto, perché lo aveva compiuto insieme a lui.
E udì la sua risata.
Tremante.
Annichilito.
Stordito da tanto orrore…
Angel, spirito incatenato, si
piegò su se stesso.
Abbassò la testa.
Strinse le ginocchia al cuore che
non aveva più.
E dopo, finalmente, pianse.