DO YOU TRUST ME?
Di MariaFlavia
Cordelia
sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Sapeva
che sarebbe finita così Guardò il suo capo, il volto cupo, chiuso in un mutismo
esasperante.
Perché
non era stata zitta? Perché aveva dovuto dirgli dell'ultima telefonata di
Xander?
Eppure
sapeva che era molto sensibile all'argomento.
Anche
lei non riusciva a crederci. Le sembrava una cosa innaturale, assolutamente
irreale, contro ogni ...
-Allora,
che ne dici? - chiese.
Angel
fissava il buio fuori dalla finestra, immobile.
- Ti
sarai fatto un'idea della cosa. - continuò. Tamburellò impaziente con le dita
sulla
scrivania. Avrebbe voluto che almeno una volta lui
riuscisse ad imprecare. Perché gli
riusciva così difficile mostrare quello che provava?
-Almeno
di' qualcosa! - insistette. Lo guardò muoversi per la stanza totalmente
assente. Sembrava non avesse sentito le sue
domande.
-Ti
verrà in mente qualcosa pensando a Buffy e ... - Accidenti, non riusciva a
dirlo!
-Buffy
e... insomma ... lei che fa l'amore con ... - Trasalì vedendo Angel afferrare
dalla
scrivania il tagliacarte e girarlo tra le dita. Non
faceva fatica ad immaginarlo mentre
con un pugnale ...
- E’
meglio se lo posi. -
La
guardò interrogativo.
-Il pugnale ... - Un sorrisetto nervoso le stirò le
labbra.- Volevo dire ... il tagliacarte. Il
tagliacarte.-
Angel
guardò la sua mano, le dita strette convulsamente attorno all'oggetto, le nocche
diventate se possibile ancora più pallide. Aveva
sentito le domande di Cordy. Buffy ...
Non
riusciva ad immaginare Buffy che faceva l'amore con ...
Sentiva
il demone dentro di lui urlare la sua voglia di possesso .
Immaginò
la testa bionda chinarsi verso ...
La
voce gli uscì come un ringhio dalla gola. - Sono solo pettegolezzi. -
Guardò
Cordelia negli occhi, distogliendone subito lo sguardo.
-Solo.
Infondati. Pettegolezzi. -
Voltò
le spalle alla ragazza e a grandi passi raggiunse la porta. Cordelia sobbalzò
quando questa sbatté.
-Buffy
e Spike. - mormorò. - Pettegolezzi? Sarà. Ma in fondo quella ragazza è sempre
stata un po' strana. –
«««\\0//»»»
L’aria
della notte era appena frizzante.
Angel
si fermò di fronte all' oceano.
La
mente continuava a girare intorno a quel pensiero. Quante volte aveva
rinunciato a lei?
Pensò
alla gemma di Amara affondata nell'oceano per sottrarla per sempre ai vampiri.
Alla
decisione di rinunciare alla sua vita mortale per tornare vampiro.
A
quando, dopo lo scontro con Riley, non le aveva detto che la maledizione era stata
annullata.
Neppure
quell'ultima volta, quando l'aveva incontrata dopo il suo ritorno dalla tomba,
glielo aveva detto. Perché?
Aveva
rinunciato per ... darla a SPIKE?
-
NO! MAI! - urlò nella notte. - MAI! -
Non
riusciva ad accettarlo, non era per questo che aveva rinunciato a lei.
"Tu meriti di più. Meriti qualcosa che non sia
solamente demoni e tenebre. Tu devi
stare con un uomo che possa portarti alla luce."
-
Alla luce, non in fondo ad una tomba!-
La
mano gli corse al fianco dove riposava Mr. Punta.
Lo
sfoderò.
Avrebbe
avuto presto un nuovo fodero.
«««\\0//»»»
-
Xander. .. -
Anya
tese il braccio verso il suo cuscino, ma trovò il vuoto.
-
... ancora ... - A fatica aprì gli occhi. La sveglia sul comodino segnava le 3.
- E'
la quarta notte. - Anya si mise a sedere sul letto. - Xander mi nasconde
qualcosa. -
Spalancò
gli occhi, impaurita.
-
Non mi ama più. - Il respiro le si fece affannoso. - Mi vuole lasciare. -
Scostò
le coperte e mise i piedi in terra.
- Ma
io ... io lo uccido. Triturerò quel suo cuore incostante. No, gli taglierò i
piedi. O
meglio gli staccherò le mani. Voglio vedere se
così potrà abbracciare qualcun'altra ... -
Scese
dal letto come una furia per arrestarsi subito.
Davanti
alla vetrata l'ombra di Xander appariva come rimpicciolita. Poi capì. Aveva il
capo basso, le spalle piegate, come se tutto il peso del
mondo fosse su di lui.
Allungò
una mano e gliela appoggiò sulla schiena.
Lo
sentì sobbalzare come colpito da una scarica.
-
... Anya ... -
-
Non è più possibile continuare così, Xander. Io devo
sapere ... - Prese un grosso
respiro. - Non mi ami più? Vuoi lasciarmi?-
-...
cosa?!- Xander aveva l'aria stupida di uno capitato su
un altro mondo, tra alieni di
cui non capiva il linguaggio.
-
COSA? - Xander le toccò la fronte. - Ti senti bene? Non mi sembra che tu
scotti. Hai
avuto un incubo?-
Anya
scostò la sua mano con impazienza.
-
Non sto male. Tu, piuttosto! -
-
lo? .. No, non mi sembra ... Sto bene. -
-
Allora perché questa è la quarta notte che non ti trovo nel letto? Perché non
dormi?-
Xander
spostò il suo peso da un piede all'altro chinando la testa. Le mani cercarono
invano le tasche dei pantaloni per un paio di
volte, poi si ricordò di essere in pigiama e
si passò la mano nei capelli.
-
Allora? .. Ti prego, dimmi. - Anya lo scosse per le
braccia. - Mi stai facendo
impazzire! PARLA!-
Xander
la guardò con quell' aria da cane bastonato che
prendeva quando combinava
qualcosa di sbagliato.
- Ho
parlato con Cordy. .. -
- E'
lei? Ancora lei? Allora ... -
-
ANYA! Accidenti, no! - Xander scosse violentemente la testa, sconsolato.
-
Allora cosa ... ? Perché vi siete sentiti? - Vide
l'uomo arrossire lentamente.
-
Noi ..·. ci sentiamo sempre
per il compleanno ... -
-
Vuole tornare con te? - Anya sentì pruderle le mani. Piuttosto l'avrebbe uccisa
quella
smorfiosa. Anzi, no, l'avrebbe sfigurata!
-
Smettila di pensare solo a quello! - Xander adesso era furioso. - Come faccio a
dirti
cosa ho fatto se tu pensi sempre e solo a quello?-
- Ma
io ti amo e ... -
- Lo
so, ma non esiste solo questo, il nostro rapporto, voglio dire. -
-
Allora ... -
-
ZITTA! - Xander prese dei lunghi respiri. - Le ho detto di Spike. - buttò fuori
tutto di
un fiato.
Anya
aggrottò le sopracciglia.
-
Hai ... - le mancò la voce. - Hai ... - riprese, poi deglutì. - Tu hai ... hai
detto a
Cordelia
cosa?! -
-
Spike. - Xander si strinse nelle spalle. - Buffy.-
-
Spike e ... Buffy? - Crollò a sedere sul divano. - Sei un uomo morto. -
-
No, Angel non ... -
-
No, non Angel.. - Strinse le mani a pugno. - Spike. E
Buffy ... e non necessariamente
in quest' ordine. –
«««\\0//»»»
Buffy
crollò sopra Spike esausta.
Non
era possibile, quella storia non poteva andare avanti, era una situazione
assurda.
Socchiuse
gli occhi e lo guardò.
Era
imbarazzante.
Non
si può picchiare un uomo fino a sfigurarlo e poi fare l'amore con lui sino a
rimanere senza respiro, allo sfinimento. Neppure se
quest'uomo era un vampiro.
E
mai in un letto!
Chiuse
gli occhi reprimendo un sospiro.
Spike
aveva la pessima abitudine di capire prima di lei cosa le succedeva. Aveva
voglia
di piangere. Non voleva ...
"Oh
Dio, riuscirò mai a capire cosa voglio?" Soffocò senza pietà l'esile voce che
sussurrava "Spike. Solo
Spike"
Non
si può volere il male. Una Cacciatrice non può amare un ...
Bruscamente
si alzò, evitando lo sguardo sorpreso di Spike.
-
Slayer?-
Buffy
volse il capo scuotendolo. Recuperò in fretta i suoi vestiti e scappò.
Spike
rimase a fissare la porta della cripta con la fronte aggrottata, la mascella
stretta,
poi in uno scatto d'ira spazzò il tavolino di fronte a
lui.
S'infilò
i pantaloni e, presa la bottiglia di scotch, sprofondò nella poltrona. Aveva
voglia ... La rabbia gli montò dentro come una marea.
-
Maledizione! Come può essere così testarda?- urlò lanciando la bottiglia contro
il
muro, poi sogghignò amaro.
-
Rimarrà intatto solo il sarcofago qua dentro ... -
Qualcosa
di leggero e lilla catturò la sua attenzione. Un malizioso sorrisino increspò
la
sua bocca. S'inchinò e raccolse il piccolo indumento.
-
Strana Cenerentola. .. Sei scappata troppo in fretta,
Slayer.-
«««\\0//»»»
il
Buio.
Rumori
di lotta furiosa.
Non
riusciva a vedere oltre quel buio. Non riusciva a capire dove fosse.
Cercò
di muoversi, ma sembrava che il suo corpo fosse diventato improvvisamente
pesante e immobile, una statua.
I
suoi piedi erano inchiodati al suolo, non riusciva a muovere nessun muscolo.
Cercò di
urlare ma non un suono uscì dalle sue labbra serrate.
Spalancò
di più gli occhi e li vide.
Tutta
la sua paura, l'incubo più folle che avesse potuto sognare, era lì nella lotta feroce
tra ...
Due
bestie mitologiche?
Due
uomini?
-...
Angel...-
"SPIKE"
urlò la sua mente.
Le
mancò l'aria improvvisamente quando vide l'arma.
Sembrava
che tutta la luce fosse concentrata su di lei e il suo obiettivo: il cuore ...
-
ANGEL! NOOO!-
Buffy
spalancò gli occhi al proprio urlo e balzò a sedere.
Il
suo sguardo incontrò quello di Spike ai piedi del letto.
Si
fissarono immobili.
Lui
vide la paura e l'orrore negli occhi della ragazza. Qualcosa dentro di sé urlò
dal
dolore. Non voleva sentire quel genere di sguardo su di
sé, non voleva generare in lei
quella paura.
Angel.
Ancora lui sul suo cammino!
Buffy
non riusciva a controllare il respiro e l'espressione di Spike, che lentamente
assumeva l'aria affilata di quando era furioso, non
contribuiva a rasserenarla.
Lo
vide gettarle qualcosa, poi voltarsi e andarsene con quel suo particolare
passo, una
pantera
nera, felpata e mortale.
Rimase
a fissare senza capire il mucchietto di pizzo lilla. Il suo tanga.
«««\\0//»»»
Tara
guardò Buffy seduta sul divano di casa Summers.
Era
venuta per parlare di Dawn e dei suoi sempre più frequenti episodi di
cleptomania,
ma ora si rendeva conto che qualcosa di diverso dalla preoccupazione per
la sorella tormentava la giovane. Era strana quella mattina.
E
la causa poteva essere solo una. Spike.
Le
spiaceva che la sua amica non riuscisse a scendere a patti con quello che provava,
a
non riconoscere quel lato della sua personalità in conflitto con tutto ciò
che erano le sue
convinzioni, la sua vita, la sua missione.
Conosceva
quel genere di lotta. L'aveva vissuta nel rifiuto della sua omosessualità.
-
Che cosa hai deciso?-le chiese.
Buffy
non rispose.
-
Buffy. -
Tara
la chiamò, ma sembrava che
-
Buffy ... -
Finalmente
la ragazza volse il viso verso di lei, ma Tara si accorse di non avere ancora
la sua attenzione.
-
Allora, Buffy, cosa hai deciso?- La vide sussultare.
-
... Deciso?- Aveva lo sguardo smarrito, fisso su qualcosa che solo lei poteva
vedere.
-
Buffy, cosa c'è?-
Tara
si sentiva sempre più inquieta. Quella non era
conoscere. Diede voce alla sua intuizione e chiese: -... Spike? .. -
Vide
un lampo di terrore nel suo sguardo e tremò.
-
Buffy, cosa ti ha fatto? Dimmi cosa succede.-
La
ragazza scosse il capo.
-...
Non è come credi ... no ... - Deglutì più volte e aggrottò la fronte. Cercava
di mettere
insieme i suoi pensieri. - No, non ... non mi ha fatto ... nulla di più
che ... -
S'interruppe, l'affanno nella sua voce era ormai evidente.
-
Allora cosa ... ?-
-
Ho fatto un sogno.-
Tara
sentì un brivido. Willow gliene aveva parlato. I sogni, o meglio, gli incubi di
Buffy
si avveravano sempre.
-
Un sogno ... premonitore?-
Buffy
non riuscì a nascondere la propria angoscia.
-
Credo ... spero di no, ma ... non posso sbagliarmi, lo senti che non sono ...
Hanno
un'atmosfera ... sì. Un sogno premonitore. -
Tara
le prese una mano fra le sue.
-
Spiegati. Riguarda Spike?-
La
ragazza annuì.
-E
... - la incalzò Tara.
-
Mr. Punta. -
-
Mr. Punta? - Tara era confusa.
-
Mr. Punta è ... era ... il paletto portafortuna di Kendra. -
Tara
ricordò. Kendra,
nello scontro con il Maestro.
-
Non ho mai saputo che ... -
-
L'ho dato ad Angel... - Buffy s'interruppe. -... gliel'ho dato quando ... -
Tara
la guardò cercando di comprendere.
-
Che cosa c'entra Mr. Punta con Spike?-
-
Angel ... - Gli occhi le si riempirono di lacrime. -
Non ricordo ... Loro lottavano e io
non potevo muovermi, non riuscivo a muovermi, non riuscivo neppure a
gridare!-
- Hai
visto Spike ed Angel lottare? Perché? -
- '" Ho paura che ... Per me. Lottavano per me. - fu il
suo sussurro angosciato.
-
Ma Angel non sa di Spike. Come potrebbe saperlo? Nessuno glielo direbbe, ne
sono
sicura. - rifletté un attimo. - Nessuno della Scooby, almeno.-
Vide
che le sue parole non convincevano Buffy.
-
Credi che Spike ... glielo farebbe sapere?-
Buffy
si strinse nelle spalle e cercò di asciugare le lacrime.
-
E' così imprevedibile. Non so cosa ... non riesco a capire quello che pensa. -
-
No, non credo che glielo direbbe. Lui ... - Tara si interruppe. Come dirle che
secondo
lei Spike era troppo geloso per permettere che qualcuno o qualcosa si
frammettesse tra
loro? - Lui ti vuole solo per sé. - .
Tara
le strinse di nuovo le mani.
- Parlami
di questo sogno. Che cosa hai visto esattamente?-
Buffy
ritirò le mani e le strinse una contro l'altra. Chiuse gli occhi e si
concentrò.
-
Era buio. Un buio totale. Non potevo vedere nulla, né muovermi, né parlare. Ho
sentito rumori di lotta e li ho visti ... non credevo potesse
esserci una lotta così feroce. E
poi ho visto Mr. Punta. Sembrava che la luce fosse solo lì. Sapevo che
poteva avere un
solo esito quella lotta ... -
Tara
aspettò che continuasse, poi vedendo che non ne aveva intenzione chiese:
-
Ii paletto ... chi lo impugnava?-
-...
Angel...
-
E chi è ... Spike? - La vide rabbrividire.
-
Mi sono svegliata urlando il nome di Angel e ... - la voce proprio non voleva
uscire
tanto la gola le si era chiusa. -... e Spike era in piedi di fronte al letto.
- sussurrò.
-
Cosa ... ?-
-
Nulla. Se n'è andato. - Arrossì al pensiero del tanga e chinò la testa. Quello
proprio
non poteva dirlo a Tara.
Tara
rimase alcuni minuti in silenzio, pensosa.
-
Hai pensato che se … se succedesse, se Angel dovesse ... uccidere Spike, tt ...
ttu
saresti libera? Niente più conflitti, nessuna vvvergogna, niente. -
"Niente. Più nulla." Pensò Buffy.
Sollevò
lentamente la testa e guardò negli occhi Tara. Ogni colore sembrava aver
abbandonato il suo viso. .
La
voce fu un sussurro così debole che Tara dovette sporgersi verso di lei per
udirlo.
-
Sarei morta.-
«««\\0//»»»
Lungo
i sentieri del cimitero Buffy camminava, la mano stretta sul paletto. Come ogni
notte, da innumerevoli notti, era in caccia.
"Esiste
altro oltre la notte?"
L'angoscia
non l'aveva abbandonata. Era per quello che scrutava le ombre ancora più
attentamente? Che cosa credeva di poter scoprire?
Angel.
No,
non doveva pensare al sogno. Cosa avrebbe fatto se fosse accaduto ... ?
In
fondo al viale la cripta illuminata da una calda luce fioca sembrava
prometterle una
pausa ai tormentosi pensieri.
No,
non sarebbe entrata.
Sapeva
che il momento si avvicinava. Sentiva la crisi vicina e non voleva farsi trovare
impreparata. Avrebbe impedito a qualsiasi costo quella lotta.
Non
sapeva come, ma era sicura che Angel avesse saputo.
Ebbe
uno scatto d'insofferenza. Non aveva rinunciato a lei da tanto tempo? Perché
doveva provare tutta quest'angoscia?
Da
quando tutto questo era cominciato non si era mai posta l'interrogativo che ora
la
tormentava. Non aveva più pensato ad Angel, tranne quella mattina,
quando aveva.
detto a Spike che uno solo era il vampiro che l'accendeva, che lui era stato
solo
"conveniente"
...
Si
era impuntata su quella parola, come sempre le succedeva quando quello che diceva
non corrispondeva esattamente alla verità.
Indietreggiò.
Non sarebbe andata da lui. Non ora.
«««\\0//»»»
Aveva
bisogno di tempo prima di arrivare a Sunnydale.
Ancora
non sapeva cosa avrebbe fatto. O detto. Non poteva
presentarsi e chiederle a
bruciapelo ... Non riusciva neppure a pensarlo.
Quel
motel era giusto a metà strada. La camera era uguale a tutte le altre di ogni altro
motel Chiuse le tende molto bene: era quasi l'alba.
Spike.
Quel
pensiero continuava a tormentarlo. Poteva sopportare che Buffy avesse tutti gli
uomini del mondo, ma non lui. Tutti, anche quel Riley Finn, ma Spike!
No.
Spike no!
Come
poteva
pagliaccio.
Un
pericoloso pagliaccio. Lo ricordava bene. Avevano sempre avuto di che discutere
fin dalla prima volta che Dru l'aveva portato da loro. Sembrava provare
un gusto
perverso a metterli in pericolo, sempre pronto ad incendiare la
popolazione contro di
loro, salvo poi non seguire Angelus nell' Armageddon.
Per
colpa sua aveva dovuto distruggere l'anello.
E
lui, come suo solito, l'aveva irriso.
-
Amare una Cacciatrice! Che perversione!-
No,
Spike non amava Buffy. Non ne era il tipo. Troppo irriverente, un anarchico
narcisista. E con quei capelli!
Angel
si fermò in mezzo alla stanza. Quasi non si era accorto di aver continuato a
camminare nervosamente da quando era entrato.
Una
vocina nel profondo lo contraddisse.
"Lui
sa cos'è la passione. Come Buffy."
-
Ma non sa amare!- esclamò allo specchio vuoto.
La
passione di Buffy. La sentiva ancora intensamente dentro di sé.
E
ripensò a come l'aveva vista l'ultima volta proprio lì, in quel motel.
Non
aveva nulla di quello che ricordava di lei. Era silenziosa, cupa. Non aveva
voluto
dire quasi niente della sua esperienza. Solo quando aveva criticato
Willow, per l'uso
pericoloso che aveva fatto della magia, aveva avuto una risposta
emotiva. Aveva difeso
l'amica come una lupa il suo cucciolo. L'emozione di rivedersi era
rimasta come
congelata, compressa: non si erano neppure sfiorati. Angel ricordava
la sensazione di
gelo che quella figuretta triste gli aveva trasmesso. Sembrava senza vita.
Tornata per
essere cosa? L'ombra della Cacciatrice?
E
adesso aveva una relazione con Spike.
Quella
cosa era assurda. Che cosa poteva darle un vampiro ossigenato con un chip nel
cervello?
-
Amare una Cacciatrice! Che perversione!-
Forse
era solo quello per lui. Un modo di uccidere
farlo materialmente. Portarla nell' ombra, nelle
tenebre con lui, rubarla alla luce.
Angel
si sentì sollevato. Adesso aveva capito. Era questo. Sì, era questo l'obiettivo
di
Spike.
«««\\0//»»»
-
Connor. Si chiama Connor. -
La
voce di Anya era squillante come il solito.
Buffy
si passò la mano sul viso. Era sudata e stanca, ma doveva ancora allenarsi almeno
un'altra ora. Sentiva gli amici parlare nel negozio.
-
E' strano. Come può essere successo? Non sapevo che i vampiri potessero diventare
padri. - La voce di Xander le giunse attutita, ma lo sconcerto in essa era
percepibile
anche dalla palestra.
Buffy
si fermò incredula. Un vampiro padre? Quale vamp ...
-
Non avevo mai sentito di un avvenimento così! Cordelia sa com'è successo?-
-
Non urlare, Anya. Vuoi che Buffy ti senta? Perché non
metti i manifesti? Potresti così
farle sapere prima che Angel ha un bel bambino!- sentì dire da Willow.
L'aria,
che aveva trattenuto nei polmoni fino ad allora, le
uscì in un sibilo.
UN
BAMBINO.
"Voglio
che tu abbia una vita normale ... lo non potrò mai
darti un figlio."
La
voce era ancora lì, nel suo cervello.
L'aveva
lasciata perché non poteva darle tutto questo e adesso ...
Un
figlio.
Aveva
avuto un figlio. Da un' altra.
Percosse
il sacco con i pugni nudi con furia. Poi la gamba scattò violentemente e il
piede colpì con forza inaudita ancora e ancora e ancora. Un velo rosso le
alterava la
vista, il sangue le batteva furiosamente nelle tempie mentre, come una
tempesta
improvvisa, la rabbia cresceva dentro di lei.
Una
vita normale. Solo questo aveva sempre voluto. E adesso Riley era sposato,
Angel
padre. E lei ...
Si
ritrovò ben presto in un bagno di sudore, ansimante e con i muscoli doloranti.
Pronta.
Era pronta.
Prese
la giacca di pelle e uscì. Attraversò il Magie Box senza guardare nessuno
nell’improvviso silenzio della gang.
L’aria
della notte le asciugò il sudore dal viso, ma non placò la sua collera.
Sentì
salirle prepotente dalla gola la voglia di urlare alla notte tutto il suo
furore.
Allungò
il passo mentre il suo cuore batteva impazzito nel petto.
“Attenti a voi, demoni, vampiri e affini: non ci sarà pace
questa notte.”
Nessuno.
Quella
notte non c'era nessuno in giro. Sembrava sapessero tutti che
ancora
più letale. Aveva intravisto un vampiro, ma quello si era dato senza vergogna
alla fuga.
Doveva
trovare il modo di scaricare tutta quell'adrenalina o sarebbe impazzita.
«««\\0//»»»
Spike
si appoggiò al tronco dell'albero. Seguiva Buffy da quando aveva lasciato il
Magic
Box. Aveva percepito la sua rabbia e quella aveva alimentato la sua.
Avrebbe
voluto aiutarla, ma portava ancora i segni del loro ultimo scontro. Avrebbe
voluto chiederle cosa l'aveva portata sull'orlo dell'esplosione. Ma lo
sapeva.
Quel
nome gridato la notte precedente ancora risuonava nella sua mente. Sapeva che
era colpa di quell'angelo caduto e tormentato, quell'angelo nero con
l'anima!
Angelus,
Angel.
Il
tormento della sua donna.
La
dannazione di Spike.
L'ombra
con cui aveva dovuto sempre confrontarsi, vincendo per un momento solo
quando aveva ucciso la sua prima Cacciatrice. E quando si era
ritrovato solo con la
pazzia di Drusilla, finalmente padrone di se stesso, ma
desolatamente solo,
inesorabilmente oppresso dalla sua ombra, dal rimpianto di Dru.
E
adesso ...
Si
raddrizzò. No, adesso nulla. Non avrebbe più accettato di restare prigioniero
della sua
ombra.
-
Nessuno più di me conosce il tuo fuoco, Slayer. Io ti ho acceso, tu sei mia. -
Dentro
di lui risuonò la sua voce e le parole che quella sera al Bronze avevano segnato
il suo destino.
" ... potrei avere tutto e chiunque. Persino te, Spike. Potrei
cavalcarti fino a farti piegare
le gambe e a farti esplodere come champagne caldo ... "
Come
allora sentì prepotente la risposta del suo corpo.
-
Ombra e luce. Vita e morte. Io e te, Slayer.-
Silenziosamente
si gettò al suo inseguimento.
«««\\0//»»»
Sembrava
che l'ombra si fosse fatta più profonda. I suoi passi la portavano là dove solo
riusciva ad essere viva.
"La
vita non è una canzone"
No,
è vero.
"La
vita non è beata"
La
vita è lotta, incessante, in te e fuori di te.
"La
vita è solo questo: vivere"
E
lui gliel'aveva data la vita. Aveva fermato la sua danza distruttiva, solo lui aveva
trovato le parole.
"Ce la farai. li dolore che senti può guarire
solo vivendo»
Com'
era diventata dolce la sua voce ...
"Devi
continuare a vivere"
...
e teneri i suoi occhi quando l'avevano supplicata di
capire e accettare.
"Così
almeno uno di noi due lo è ... "
Lei
voleva solo sentire. Sentire la vita che prepotentemente scorre dentro di te,
come un
fiume in piena.
Era
quasi arrivata, era arrivata. Quella luce dolce e fioca la invitava ad entrare,
ad
accettare finalmente la realtà.
Lui
l'aveva inseguita, provocata, aveva lottato contro di lei. L'aveva fatta
sentire viva,
viva dopo tanto tempo, perché ancora prima del suo sacrificio lei era
morta. Sentì nella
mente il tintinnare delle manette.
"Ti
fidi di me?"
"Mai."
Non
ancora. Non poteva ancora.
Sentì
la disperazione farsi strada tra le sue emozioni e la paura afferrarla di
nuovo.
L'incubo
tornò prepotente ad affacciarsi alla sua mente.
Ma
questa volta era attrice.
Spike
indifeso, abbandonato sul letto e lei che affondava il paletto nel suo cuore.
Non
voleva pensare. Non era stato un sogno premonitore, no. Era solo
il frutto
dell' incantesimo di Warren. Era così. Doveva
essere così.
Si
voltò e si guardarono a lungo. Spike sembrava in attesa. Come sempre le
lasciava
l'iniziativa, mentre lei cercava disperatamente qualcosa da dire, qualcosa
che la
togliesse da quella situazione congelata.
Voleva
che la provocasse.
Voleva
provocarlo.
Voleva
lo scontro.
Voleva
fare l'amore con lui.
Spike
inclinò la testa e alzò un sopracciglio interrogativamente. Buffy strinse le
labbra.
-
Qualcosa non va?- chiese ironicamente il vampiro.
-
Oltre a nessun vampiro da uccidere, agli incubi, un vampiro-padre e dei demoni
che
latitano?-
-
Cosa?-
-
Non ho voglia di parlarne. -
-Mmmm
... -
-
Che vuol dire "mmmm"?-
-
Sai, per caso, cosa vuoi?- Lo sguardo era sardonico. - Posso dare il via ai
tromboni?-
Buffy
strinse i denti e i pugni.
-
Cerchi la lite?-
-
Io? No. Tu? - il sarcasmo nella sua voce la gelò.
Lo
scartò e si avviò sul sentiero allontanandosi da lui. "
-
Forse volevi ... -
-
NO! - urlò lei voltandosi di nuovo a guardarlo. - Non voglio nulla ... ohff. .. - L'aria
le esplose dai polmoni sotto l'impeto dell'attacco di un demone.
"Mai
chiedere." Pensò rialzandosi e affondando un calcio nel suo ventre.
Finalmente
poteva sfogarsi .. Improvvisamente alle sue spalle ne apparve un altro
che la bloccò. Un
terzo sopraggiunse a dare manforte agli altri. "Come
finisce il proverbio? Ah: potresti
essere accontentata."
Fece
volare sopra le sue spalle quello che la teneva facendolo atterrare sugli
altri.
"Quando
è troppo è troppo!" Furono pochi minuti di lotta furiosa, poi i demoni
scapparono. Potevano solo perdere ed era evidente che non avevano
voglia di morire.
-
Non sei intervenuto!-
-No.-
-
Grazie!-
-
Prego.-
Il
respiro ancora affannato e l'adrenalina a livelli di guardia la spinsero a
provocarlo.
Gli
si avvicinò, pronta a picchiarlo.
-
Non sei ancora contenta, Slayer?- Spike parò il suo pugno sinistro, poi il
destro, ma
come
sempre non parò il calcio.
-
No. Ricordi? lo caccio i vampiri.-
- Cerchi
un vampiro? Cosa ne farai?-
-
lo li uccido!-
-
Tutti?-
Buffy
strinse il pugno sul paletto.
-
Tutti!-
Lo
sguardo di Spike si fece serio. Aprì la camicia, prese la sua mano armata e
l'appoggiò sul suo cuore.
-
Fallo.-
Vide
i suoi occhi sbarrarsi, le pupille diventare profondi pozzi neri e il suo respiro
fermarsi.
"Finalmente!
"
Buffy
si sentì tremare dentro. NO. Sentì la sua mano perdere la presa sul paletto.
Gli
afferrò il bavero dello spolverino e lo gettò contro la porta della
cripta che si spalancò
violentemente.
"No,
neppure il sarcofago ... " fu l'ultimo pensiero logico di Spike.
«««\\0//»»»
Era
strano ritrovarsi a Sunnydale dopo tanto tempo. L'aria era più tersa che a Los
Angeles.
Camminava silenzioso, ombra scura tra le ombre. Dov' era il rifugio di Spike?
Non
nella vecchia fabbrica bruciata, né alla villa abbandonata.
Entrò
nel bar di Willy. Lì avrebbe trovato certamente qualcuno che avrebbe saputo
dirglielo.
L'aria
era fumosa e s'intravedevano a fatica gli avventori. Non capiva che gusto ci
provassero tanti vampiri a fumare. Forse pensavano aumentasse il loro
fascino dannato.
O
forse, semplicemente, ora non dovevano più preoccuparsi dei danni del fumo.
Dietro
il bancone Willy lo vide e tremò.
Angelus.
Era tornato Angelus.
Lo
vide guardarsi attorno e poi fissare il suo sguardo su di lui.
"Maledizione!
Perché non ho aperto un drugstore?"
Fece
finta di nulla, prese un bicchiere e iniziò ad asciugarlo con cura. Lo guardò
avvicinarsi con quell'andatura imponente, le spalle ampie squadrate sotto
lo spolverino
nero.
-
Willy.- si sentì salutare.
-
Angelus. - rispose.
Angel
fece finta di nulla. Essere preso per Angelus avrebbe facilitato la sua
ricerca.
-
Cosa ti posso dare?-
Angel
si accorse che Willy era molto nervoso. Sorrise appena e lo vide tremare.
-
Un'informazione.- Lasciò scorrere lo sguardo intorno.-
Spike.-
"Maledizione!
Lo sapevo, di nuovo in mezzo tra questi due."
Angel
vide che Willy non era ansioso di rispondergli e aggrottò le sopracciglia.
-
Hai qualche problema?-
-
Problema? PROBLEMA? No, dovrò solo rifare il locale e forse anche la mia faccia
dopo
che ti avrò dato l'informazione. -
-
lo pago bene, quando occorre.-
-
Tu, ma
-
-
Ultimamente chi si è messo contro Spike se l'è vista brutta.-
Vicino a lui un demone
sogghignò. - Chiedetelo a Shark. In una sola serata ha perso trenta
gattini e due guardie
del corpo.-
- Perché
credi che sia così affollato il locale questa sera? - interloquì un altro
vampiro.
-
Non so cosa abbia provocato
solito, -
-
Forse qualcosa è andata storta nella relazione. - mormorò il demone.
Angel
si volse a guardarlo.
-
Cosa?- ringhiò.
-
Dev' essere una Cacciatrice coi fiocchi per avere quest' effetto
su voi vampiri. -
borbottò quello. Si ritrovò improvvisamente a cercare disperato il
respiro. La mano di
Angel
lo stringeva alla gola sollevandolo dallo sgabello.
-
Ripeti.-
-
Hey! Angelus! Non voglio risse nel mio locale! - Wi1ly si stava arrabbiando.
La
porta si aprì con violenza e tre demoni si catapultarono dentro chiudendo
precipitosamente la porta dietro di loro. Ci fu un silenzio innaturale per
qualche minuto,
poi tutti ripresero a parlare nello stesso istante.
I
tre si avvicinarono al bancone.
-
Nottata difficile, eh? - Willy servì loro da bere. .
-
Difficile? - Uno dei demoni sputò la parola insieme ad un dente. - Sunnydale è
diventata impraticabile! -
-
Cattivi incontri?-
-
-
Ed era sola? - s'informò Willy.
-
No. - Un altro demone si asciugò un labbro sanguinante. - C'era Spike con lei.
-
-
E vi hanno conciato così? -
-
No, solo
Un
vampiro a capo del bancone sogghignò.
-
Se erano in due non eravate qui a raccontarlo! -
Angel
guardò i tre e aggrottò la fronte. Buffy era diventata senza dubbio molto
forte.
Quei
tre non erano certo dei demoni deboli e senza esperienza.
- Nottata
difficile. - ripeté un altro avventore.
-
Dove? - La voce di Angel soffocò ogni rumore. Tutti lo guardarono.
Poteva
essere che quella notte si risolvesse il 'problema
Spike'?
Il
primo demone si affrettò a rispondergli farfugliando qualcosa tra i denti
rotti. Angel
annuì e con la sua andatura calma uscì dal locale seguito dagli sguardi
di tutti.
"E
che il Diavolo ci metta la sua dannata coda e se li porti via tutti all'inferno
una
buona volta!" pensò Willy ingollando una generosa dose
di whisky.
«««\\0//»»»
Rimaneva
un'unica candela ad illuminare.
Spike
le aveva viste spegnersi una dopo l'altra e il corpo di Buffy immergersi
nell'ombra
sempre più densa. Dormiva, esausta. Avrebbe voluto accarezzare quella
pelle levigata dal candore madreperlaceo, sentirne il calore sotto la
palma, ma non
voleva che si svegliasse. Un poco di tregua dai suoi conflitti. Ne
aveva bisogno.
Sapeva
che quella notte era accaduto qualcosa. Ancora non era sicuro che lei avesse
accettato la realtà della loro relazione, ma di una cosa era
consapevole: teneva a lui in
qualche misura. Non era solo il suo 'riposo del guerriero', il
momento in cui riprendere
le forze dopo il combattimento.
Continuò
a guardarla, vegliando il suo sonno.
Non
si era ancora abituato al nuovo taglio di capelli. Sorrise appena. Sapeva
perché li
aveva tagliati. Quel suo commento su quanto li adorasse era stata la miccia
della sua
rivolta. Strano che non se li fosse
tagliati a spazzola!
Corti,
lunghi, senza. Lei sarebbe comunque stata il suo amore.
"Dovrai
arrenderti prima o poi, Slayer."
Qualcosa
nella notte silenziosa lo mise in allarme. Cautamente scivolò fuori dal letto.
Si
infilò i pantaloni e si diresse in fretta verso l'uscita della cripta. ,
Lo
aveva sentito. Sapeva che stava per arrivare. Era inevitabile. Come il loro
prossimo
scontro. Inevitabile e mortale.
Avrebbe
combattuto. Nulla doveva mettersi tra lui e la sua Cacciatrice.
Neppure
Angel.
Era
di nuovo buio fitto, poi la luce su quel dannato paletto. Il petto di Spike. La
mano
di Angel.
-
NOOO!!-
Buffy
si svegliò urlando nel buio della cripta, per un attimo
disorientata. Solo la poca
luce di una candela le permetteva di intravedere qualcosa. Seppe subito che
Spike non
era lì con lei.
Sentiva
imminente il disastro. Affannosamente si guardò in giro imprecando perché
non vedeva nessuno dei suoi indumenti. Affannata si trovò sotto le mani la
camicia di
Spike
e senza perdere altro tempo se l'infilò correndo verso l'uscita.
«««\\0//»»»
-
E così il vampiro con l'anima è tornato! -
Spike
emerse dall'ombra davanti a lui.
Angel
s'immobilizzò e lo squadrò. Non era il solito Spike. Nel buio spiccava il suo
torso nudo sotto lo spolverino di pelle nera. Sembrava quasi ... che si
fosse alzato dal
letto in tutta fretta.
Digrignò
i denti. Aveva sentito l'odore di lei su di lui.
Buffy
e Spike.
-
Cosa ti porta da queste parti? - Il vampiro era cauto, la voce tranquilla,
quasi
colloquiale, ma Angel non si lasciò trarre in inganno. Spike era all'erta,
pronto
all' attacco. Come lui, sentiva prepotente dentro di sé la spinta alla lotta.
-
Buffy.-
Spike
strinse la mascella.
-
Che cosa vuoi dalla Slayer? -
-
Non ti riguarda. -
-
Oh, vedo. Un segreto di stato. - Il sorriso che scoprì i denti bianchi di Spike
era
ferino. - Non puoi riaverla. Nulla è come prima. - Spike si avvicinò di
qualche passo,
lentamente.
-
Neppure tu puoi averla. -
-
Lei è già mia. - .-
Angel
sentì l'antica rivalità sorgere tra loro. Ma questa volta era dentro di lui.
Spike ne
sembrava quasi immune.
-
Lei non ti ama.-
-
Perché lo pensi?-
-
Tu sei tutto quello che lei combatte, il male, il vuoto. Tu non hai un'anima.-
-
La tua invece l'ha amata. - Spike era serissimo. - E' stato semplice. E'
semplice
amare quando si ha un'anima, vero? Difficile quando è il demone ad amare.-
Fece
una lunga pausa mentre riprendeva ad avvicinarsi lentamente.
-
Angelus non l'ha amata. Ma io sì.-
-
Tu hai solo un chip nel cervello e un' ossessione per
lei.-
Spike
s'immobilizzò inclinando il capo come se meditasse sulle sue affermazioni.
Angel sentì su di sé lo sguardo di quegli occhi chiari, gelidi.
-
Bene. Non risolveremo mai questa faccenda con le parole. - Spike sembrò
diventare
più grande mentre si raddrizzava. - Lei ha bisogno di me per sentirsi
viva. Non può
farne a meno. Per questo torna sempre a cercarmi. Non riuscirai a
separarla da me. -
Sorrise,
un piccolo sorriso soddisfatto.
-
Tu I'hai condizionata!-
-
lo? No.-
Spike
non sorrideva più.
-
No. L'ho seguita, protetta. Dov'eri tu quando lei moriva? Hai protetto tu Dawn
da
Glory,
facendoti torturare? Dov'eri tu con la tua anima? Non sei neppure capace di
controllarti per starle vicino quando ne ha bisogno. Sei stato solo capace
di fuggire
come
un cane bastonato. E' questo il tuo grande amore?- La voce di Spike si era fatta
astiosa.
Angel
sentì lacerarsi qualcosa dentro di lui. Con un urlo rabbioso apparve il suo
volto
di vampiro. Anche Spike si trasformò.
-
Era ora! Basta con le parole! -
E si
gettarono uno contro l'altro.
«««\\0//»»»
Li
vedeva là, nel buio, ne sentiva la lotta Tutto come nel sogno.
Per
un attimo l'emozione le tagliò le gambe e cadde in ginocchio. No. Non poteva
essere. Questo non era un sogno.
"Alzati,
Buffy, ALZATI! Non puoi permettere che accada!"
Non
poteva restare lì come una statua di ghiaccio. Cercò dentro di sé la rabbia per
costringersi a muoversi. Troppe volte aveva perso le persone a lei più
vicine, ma non
questa
volta. Riuscì ad alzarsi e non si accorse neppure di essersi ferita alle gambe e
alle mani nella caduta, troppo intenta a precipitarsi verso di loro. .
Con
un urlo si gettò contro le due figure nere confuse nella notte, una furia scatenata
che colse di sorpresa i due vampiri. Spike si trovò lontano da Angel senza
sapere cosa
l'avesse investito.
Ange1
pensò di essere attaccato da un demone impazzito. Per qualche attimo pensò solo
a difendersi senza riconoscere in quella figuretta, vestita solo di una
camicia rosso
cupo, la sua Cacciatrice. Un pugno lo mandò a sbattere contro un albero e,
prima che si
potesse rialzare, si sentì sollevare per il bavero e scaraventare
di nuovo lontano.
Spike
rimase immobile seduto per terra, attonito. Quella furia scatenata era la sua
Slayer?
Provò un moto di soddisfazione vedendo come Angel fosse in difficoltà, quasi
impotente di fronte a Buffy.
"Una volta per uno. Assaggia pure la sua furia, io ho
già dato!" pensò sogghignando.
Poi
rimase ammirato a guardare quelle gambe nude saettare verso la faccia di Angel,
ma, quando lo vide colpire Buffy in pieno viso, si rialzò e come una
pantera si gettò di
nuovo su di lui.
Il
combattimento riprese feroce. Sembrava che ogni parvenza d'intelletto fosse fuggita
da quel luogo di lotta. Contava solo la forza bruta e la lotta per la
supremazia del
territorio.
Buffy
si precipitò di nuovo contro di loro e li separò nuovamente. Di nuovo Spike si
trovò gettato a terra qualche metro più in là. Senza più pazienza Buffy
colpì duro Angel
tra le gambe. Lo guardò accasciarsi con un gemito. Colse con la coda
dell'occhio un
movimento di Spike verso di loro e ancora colpì spedendolo a terra.
- Bloody Hell!-
lo udì esclamare. - Slayer! Perché l'hai fatto?-
Buffy
non gli rispose, non riusciva ancora a parlare tanto era l'affanno del suo
respiro.
Era
all'erta e controllava ogni loro più piccolo movimento.
-
... Buffy? .. – Angel la guardò stupito cercando di
riprendersi dal colpo subito. La
maschera da vampiro lasciò il posto al suo viso e rimase a guardarla
sconcertato, in silenzio.
-Nottata
difficile ... l'avevo sentito dire ... - mormorò poco dopo.
-
Difficile? DIFFICILE?- La ragazza strinse i pugni, pronta a colpire di nuovo. -
Cos'è
questo?- con un gesto della mano indicò loro due a terra.
- Protezione
del territorio? - Spike fece un sorrisino mentre gli occhi gli splendevano
quasi divertiti.
Buffy
non gradì e lui tornò subito serio. -Slayer... -
-
Risposta sbagliata!- Buffy si volse verso Angel che cercava di rimettersi in
piedi. -
Che
cosa fai tu QUI?!-
-
Avevo sentito … - Non sapeva come dirlo senza sembrare un perfetto idiota. -
Avevano
detto … -
Buffy
provò il desiderio impellente di ringhiare. Frequentare vampiri non migliorava
i
suoi modi!
-
Cosa? Detto cosa?-
Angel
non si capacitava. Quella che aveva davanti vestita solo con una camicia da
uomo ... digrignò i denti e lanciò uno sguardo feroce a Spike. Aveva
riconosciuto la sua
camicia. Spike rispose con un sorrisetto sfottente.
Buffy
colse il leggero movimento di Angel verso l'altro vampiro e si pose lesta fra i
due volgendo le spalle a Spike.
Angel
la guardò stupito. Quella era la stessa giovane, triste donna che aveva
incontrato pochi
mesi prima?
-
Avevano ragione, allora.-
-
Ancora non hai detto su cosa avevano ragione!- Buffy si sentì tremare. Così
aveva
saputo di lei e Spike. Per un attimo desiderò sprofondare, poi raddrizzò
le spalle. Con
che diritto veniva lì e si metteva a giudicare?
Avevano
preso strade diverse. Non aveva nessun diritto su di lei. Colse dietro di lei
il
movimento di Spike che si rialzava lentamente. Non si volse a guardarlo,
non ne aveva
bisogno. Era dietro di lei, come sempre, pronto a proteggerla.
Pronto a reclamare il suo
diritto.
Angel
li guardò: la piccola figura bionda e dietro il vampiro ossigenato. Sentì il
legame
che li univa. Non solo passione…
Lui
l'aveva amata e non era stato difficile per la sua anima assetata di pace.
Spike
aveva ragione. Lui invece era andato contro la sua natura. Non era solo
il chip. Quello
poteva impedirgli di uccidere personalmente gli umani, ma solo quello. Ci
sono mille
modi di uccidere, ma lui non l'aveva fatto. Aveva sfidato al fianco della
Cacciatrice
l'inferno e il paradiso e sarebbe stato così per tutto il loro tempo.
Ora
poteva ammettere che quello che l'aveva contrariato era sapere che, mentre qualunque
altro uomo non lo avrebbe mai privato dell'amore di Buffy, Spike poteva
farlo.
L'aveva
fatto.
Era
diventato più importante di lui nella sua vita. E lui avrebbe voluto non
perderlo mai quel legame.
-
E Connor come sta? - La voce della Cacciatrice aveva una sfumatura pericolosa.
Angel
si raddrizzò. Come spiegarglielo? Ma Buffy non voleva sapere come, solo sapere
perché lui non gliene aveva parlato. Già. Non aveva pensato di
dirglielo perché ...
"Perché
non fa più parte della tua vita." .
Annuì
piano con la testa e Buffy capì.
Era
finita. Questa volta era proprio finita. Non ci sarebbero stati più contatti
fra loro. Le
loro strade erano ormai divise per sempre.
"lo non sono più una tua responsabilità. E' finita. Questa è
un'altra vita. Io sono
un'altra. Mai come adesso me ne rendo conto. Tu sei il passato, un
doloroso, splendido
passato di un'altra vita."
Angel
raccolse qualcosa da terra e glielo porse.
Buffy
sentì un brivido lungo la schiena. Mr. Punta. Lo prese e guardò per l'ultima
volta
il suo primo amore. Ma Angel non guardava lei.
Lui
e Spike si fissarono a lungo. In silenzio si scambiarono con lo sguardo un
avvertimento.
"Non
farla soffrire o io ti ucciderò."
"Sta
lontano. Non ha bisogno di te. Lei ha me." .
Angel
si volse e si allontanò silenzioso nella notte. Alzò lo sguardo verso il cielo.
Adesso
poteva tornare a L.A. e occuparsi di Connor. E forse di ....
Sì,
forse anche di lei.
Buffy
lo guardò andarsene sentendosi triste e al tempo stesso sollevata, come se un
peso le fosse stato finalmente tolto dalle spalle. Improvvisamente si rese
conto di essere
praticamente nuda in mezzo al bosco. Dannazione,
era anche senza scarpe!
S'incamminò
piano cercando di guardare dove metteva i piedi scalzi.
Sentì
Spike seguirla.
Ancora
non era pronta a guardarlo. Sentiva il cuore batterle furiosamente al ricordo
della lotta. Aveva rischiato di farsi ammazzare! Avrebbe voluto picchiarlo di
nuovo.
"E' preoccupante tutta questa voglia di violenza! Mi occorrerebbe
un analista!" Le
venne da sorridere. "Sa, dottore, ho questo impulso irrefrenabile di
picchiare il mio
ragazzo. E lui? Anche. Sa è un vampiro! Ha questo
piccolo difetto."
Spike
la seguiva incerto. Perché non lo aveva guardato? Non aveva detto nulla dalla
partenza di Angel e questo lo inquietava.
"Maledizione! Devo combattere ancora contro di
lei?" Allungò il braccio per toccarla.
-Slayer
... -
Gli
si rivoltò contro come una furia. Lo prese per il bavero e lo spinse contro un
albero.
-
Mai più! - gli urlò.
Si
sentì morire. Mai più? Mai più cosa? Mai più vederla? Mai più fare l'amore con
lei?
Buffy
lo sentì tremare, vide il suo sguardo ferito. Avvicinò il viso al suo.
-
Mai più. - Lo baciò furiosamente. - Non provare mai più a farti ammazzare!-
Vide
i suoi occhi diventare chiari e trasparenti alla luce della luna come acqua
chiara.
Sentì
le sue braccia circondarla e sollevarla.
-
Ti fidi di me?-
La
risposta fu un soffio sulle sue labbra.
-Sì.-
fine
21