FRAMMENTI DI PARADISO
Di MariaFlavia
Per un attimo di
questo paradiso perderei l'anima cento volte.
Angel, idiota, non
hai capito il dono che ti era stato fatto.
Non hai capito cosa
era
Accecato dall'anima e
dai suoi rimorsi, dal rancore di averla avuta ad impedirti di
flagellare il mondo, hai lasciato che ti
sfuggisse tra le dita come sabbia.
Ucciderla non supera
il piacere di averla tra le braccia, sentirla tutta intorno a te, per un
momento
morbida e profumata.
Una lama di Toledo su
un cuscino di piuma.
E non la posso avere.
Io le servo, mi usa
ma non l'ho.
Anche se adesso so
cos' è il Paradiso, sono mille volte dannato perché non l'ho.
E non l'avrò mai.
Può un demone amare? E' questo l'inferno? Amare e non poterla
avere?
Io la faccio sentire
male, non vuole accettare la realtà, non mi vuole perché la faccio
sentire viva.
Io, e non uno degli
altri, le ho offerto una ragione per vivere. Io un non-morto.
Per questo mi odia.
Io che non ho
un'anima, la tocco così profondamente che mi odia.
Mi usa, mi odia e non
si accorge che mi ama.
E non l'avrò mai,
perché mai accetterà questo incredibile, impossibile e assurdo
amore.
Ma in questo momento
è qui, tutta intorno a me, finalmente, e i suoi occhi sono
spalancati nei miei.
Questo stupore
incantato è anche nei miei ?
Il desiderio che mi
afferra la gola e le viscere, che mi tiene sveglio e che vorrei
seppellire in una tomba per non essere più
tormentato può finalmente esplodere. Si
fonde e amplifica la sua smania
incosciente.
E’ questa la fine di
tutto?
Affondo nella
dolcezza e nel tepore.
E’ questo
quello che non ho mai avuto e per cui mi sono dannato?
Dannato mille volte
se questa era la mia fine.
Che io sia dannato per l'eternità.