GEOMETRIA
DI LUCE ALCHEMICA
Autore: Massimo Luciani
Serie: Alchimie Cosmiche (2)
Fandom: BTVS/Babylon 5 Crossover
Pairing: Dawn/OMC.
Genere: AU
Rating: PG13
Timeline: Post BTVS 7 stagione/ATS 5° stagione
Summary: Dawn e la sua famiglia su Babylon 5 nel 2258
e anni seguenti.
Anno 2259 Babylon 5
Capitolo I
Dawn aprì il libro di
G'Quan e sorrise pensando a come G'Kar avesse usato il dono di quel libro a lei
come scusa per offrirsi non solo di aiutarla a leggerlo e a comprenderlo ma di
aiutarla anche con qualsiasi altra pietra miliare della cultura Narn: quando
lei, con tono assolutamente casuale, gli aveva detto che suo marito era
italiano come il Capo della sicurezza Garibaldi doveva ammettere che
l'ambasciatore Narn aveva dimostrato classe nel fare retromarcia sui suoi
propositi di seduzione continuando nello stesso tempo ad assicurarle qualsiasi
aiuto di cui avesse bisogno nello studio di quel libro sacro.
Vista la reticenza
di Kosh nel fornirle informazioni sulle Ombre, Dawn aveva deciso di fare
qualche ricerca per conto suo e sperava che le affermazioni di G'Kar sui
contenuti del libro si rivelassero corrette.
Dawn aveva appena
cominciato a sfogliare quel libro che era la copia esatta fino all'ultimo
particolare dell'originale quando percepì l'arrivo sulla stazione di due
umanoidi che avevano una traccia energetica anomala poiché avevano
caratteristiche confuse, come se fossero ibridi di specie diverse, inoltre in
essi c'erano componenti che lei non conosceva ma avevano delle sinistre
similitudini con quelle di un vampiro o di Morden. Dopo qualche secondo di
riflessione, decise che era il caso di indagare più approfondiamente: se altri
servi delle Ombre stavano arrivando su Babylon 5 era meglio cominciare al più
presto a raccogliere notizie.
Mantenendo la sua
attenzione concentrata sui nuovi arrivati, Dawn si incamminò con fare casuale
verso la zona in cui i due si stavano dirigendo: siccome non voleva dare
nell'occhio ci mise un po' ma nel frattempo la sua percezione delle loro tracce
energetiche migliorò però il risultato fu solo di renderla più perplessa dopo
che si era accorta che sembravano avere in parte un'origine tecnologica. Gli
unici ricordi che aveva Dawn di qualcosa di simile, e si trattava solo di
alcuni dei falsi ricordi della sua prima adolescenza, riguardavano Adam, il
composito di parti di demoni assortiti uniti a componenti tecnologici
realizzato alla fine del secondo millennio all'interno di una struttura
governativa americana.
Quando finalmente
Dawn riuscì a vedere le due strane creature si accorse che in apparenza erano
Drazi ma il travestimento che pure era eccellente ad una distanza così breve
non era in grado di celare alle sue sensibilissime percezioni alchemiche un
essere umano maschio ed una Centauri femmina modificati in un modo sconosciuto
che presentava decisamente un'affinità energetica con Morden.
I due finti Drazi
sembravano volersi infiltrare tra i veri membri di quella specie e Dawn si
chiese se ciò fosse legato alla lotta che avveniva ogni cinque anni tra i Drazi
divisi in due fazioni scelte arbitrariamente per stabilire chi avrebbe
governato per i successivi cinque anni visto che ormai stava iniziando perciò
decise di tenere i due impostori sotto controllo.
Il giorno dopo Dawn
aveva deciso di andare a controllare i nuovi arrivi mentre i due finti Drazi
sembravano prendere parte alla lotta tra le due fazioni come quelli veri e
concentrandosi sui passeggeri di un'astronave in arrivo si accorse che c'erano
altri umanoidi che manifestavano le stesse componenti energetiche di origine
tecnologica dei due finti Drazi ma stavolta sembrava che le tracce energetiche
che ne identificavano le rispettive specie fossero ben definite.
Dopo l'attracco
dell'astronave i passeggeri cominciarono a sbarcare e Dawn vide che uno degli
umanoidi misteriosi era effettivamente un umano. L'ambasciatore Mollari, che era
lì per accomiatarsi da Lord Refa, un altro nobile Centauri che stava partendo,
quando vide il nuovo arrivato esclamò: - Gran Creatore, è un tecnomago!
I tecnomaghi erano
quasi una leggenda, umanoidi in grado di emulare la magia grazie alla
tecnologia e a causa delle sue percezioni Dawn sospettò che si trattasse di
tecnologia fornita dalle Ombre, direttamente o tramite qualche loro alleato.
Secondo i racconti i tecnomaghi preferivano rimanere nei loro luoghi di potere,
dove erano disseminati tutti i loro marchingegni, in modo da poter sfruttare in
pieno i loro poteri, dunque non era soprendente che l'ambasciatore Mollari
fosse tanto agitato dopo averne visto un gruppo arrivare su Babylon 5.
Dall'arrivo in pompa
magna del gruppo di tecnomaghi Dawn dedusse che i due arrivati di nascosto il
giorno prima potevano essere solo un'avanguardia che aveva il compito di
verificare l'esistenza di eventuali problemi e forse ai tecnomaghi non
importava nulla delle lotte intestine dei Drazi mentre era convinta che non
fosse una coincidenza che si muovessero in gruppo proprio all'inizio
dell'apocalisse galattica. Controllare le attività dei tecnomaghi era diventato
ancor più importante.
Capitolo II
Nel corso dei
giorni successivi Dawn concentrò le sue percezioni sui tecnomaghi e si rese
conto che stavano operando le loro illusioni in modo da far credere che il loro
gruppo fosse più numeroso rispetto ai cinquanta tecnomaghi effettivamente
presenti su Babylon 5. La faccenda si fece ancor più interessante quando Dawn
percepì un Centauri, in questo caso autentico, che si dirigeva direttamente
verso la zona della stazione in cui i tecnomaghi si erano sistemati. Dawn
decise che era il caso di seguirlo perché evidentemente voleva comunicare con i
tecnomaghi ed era la prima occasione di ottenere informazioni di prima mano.
Per seguire il Centauri Dawn modificò l'orientamento spaziale nelle dimensioni
nascoste delle particelle del suo corpo in modo che non interferissero col passare
della luce, rendendosi trasparente: non poteva sapere se i tecnomaghi avessero
congegni tecnologici sufficientemente sofisticati da percepire la sua energia
rendendo inutile qualsiasi tecnica alchemica mimetica ma non poteva eliminare
completamente le sue tracce, l'unica cosa che poteva fare era minimizzare le
sue emissioni.
Dawn si trasportò
abbastanza lontano dalla posizione del Centauri da minimizzare il rischio di
essere scoperta ma abbastanza vicina a lui da poterlo raggiungere camminando,
mise in opera la sua tecnica mimetica e si avviò verso di lui. Ovviamente,
poiché tutta la luce passava attraverso il suo corpo, Dawn era completamente
cieca dal punto di vista fisico ma la sua mente poteva percepire lo spazio
anche meglio dei suoi occhi perciò non sentì la mancanza della vista fisica.
Quando arrivò
praticamente a ridosso del Centauri Dawn si rese conto che si trattava di Vir
Cotto, l'attaché dell'ambasciatore Mollari e il fatto che quest'ultimo fosse
stato l'unico tra le persone contattate da Morden a diventarne un collaboratore
la spinse a chiedersi se non ci fosse in atto un qualche complotto tra il
Centauri e i tecnomaghi, nonostante il fatto che all'arrivo di questi ultimi
Mollari fosse sembrato genuinamente stupito nel vederli.
Vir, che evidentemente
riteneva di aver raggiunto un luogo in cui poteva prendere contatto con
qualcuno sebbene nessuno fosse in vista, si presentò e chiese di parlare con
qualcuno tra i tecnomaghi che ne avesse l'autorità ma come risposta di fronte a
lui giunse un ruggito seguito dall'immagine di un demone che Dawn riconobbe
come un costrutto illusorio. Vir, pur evidentemente spaventato, ripetè la sua
presentazione e richiesta, ottenendo stavolta come effetto la sparizione del
demone e l'apparizione di un tecnomago, stavolta in carne ed ossa. Vir spiegò
al tecnomago che l'ambascitore Mollari chiedeva un'udienza privata ma ottenne
solo un rifiuto, anche quando gli venne offerto del denaro. Dawn rimase colpita
quando il tecnomago commentò l'offerta monetaria affermando: - Anche il denaro
è irrilevante. Dove stiamo andando non ci servirà a nulla.
Alla fine il
tecnomago, che disse di chiamarsi Elric, avvertì Vir di non disturbarlo più se
non voleva guai e gli intimò di andarsene, lasciando perplessa Dawn poiché
l'incontro non era decisamente quello che ci si aspettava tra due alleati
perciò decise di andare a spiare Mollari.
Presumibilmente Vir
sapeva dove fosse il suo capo perciò Dawn continuò a seguirlo facendo solo una
sosta in un angolino dove non c'era nessuno per tornare visibile per poi
incamminarsi nuovamente dietro Vir fino al casinò della stazione, dove
l'ambasciatore Centauri trascorreva molto tempo e dove anche in quel momento
stava giocando. Accanto a lui c'era una donna Centauri che però era anche una
tecnomaga ma il fatto che fosse vestita con abiti Centauri e non con quelli da
tecnomago fece pensare a Dawn che fosse in incognito e che i tecnomaghi
volessero tenere sotto controllo Mollari.
Quando Vir
raggiunse il suo capo, l'ambasciatore si accomiatò con grande cordialità dalla
tecnomaga e andò via con il suo attaché.
Dawn attese con
pazienza le successive mosse di Mollari il quale andò dal capitano di Babylon 5
Jonathan Sheridan. Quando Dawn si rese conto della destinazione
dell'ambasciatore Centauri decise di utilizzare ancora la tecnica
dell'invisibilità per poter entrare nell'ufficio del capitano al quale Mollari
raccontò che i Centauri avevano avuto molte esperienze con i tecnomaghi i quali
potevano causare problemi ma lui sapeva come trattare con loro e quindi offrì a
Sheridan la sua assistenza. Il capitano spiegò a Mollari che i tecnomaghi
stavano emigrando e che la Terra voleva informazioni riguardo alla loro
situazione quindi chiese all'ambasciatore di aiutarlo e, vista l'accettazione
della proposta, programmò un incontro. Interessata più che mai dal riferimento
di Sheridan alla migrazione dei tecnomaghi, Dawn decise che doveva
assolutamente partecipare.
Capitolo III
Il tecnomago che si
era presentato come Elric stava discutendo animatamente con Sheridan: l'uno
rivendicava il diritto dei tecnomaghi di fare ciò che volevano poiché non
stavano facendo nulla di male né intendevano farlo, l'altro gli esponeva i suoi
doveri di vigilare su ciò che accadeva su Babylon 5 ed in particolare su eventi
anomali come l'arrivo dei tecnomaghi.
La discussione
venne interrotta dall'arrivo dell'ambasciatore Mollari il quale scherzò sul
clima 'gioioso' dell'incontro facendo notare che i suoi servizi di mediatore
erano davvero necessari e Dawn vide chiaramente che, con la scusa di appoggiare
su uno dei tavoli dell'ufficio di Sheridan il bicchiere che aveva in mano
quand'era entrato, aveva attaccato un qualche congegno sul bordo del tavolo.
Elric fece a Sheridan
le sue rimostranze perché secondo lui entrambi erano stati usati
dall'ambasciatore Centauri e gli rivelò che aveva cercato un'udienza privata
con lui fin da quando era arrivato su Babylon 5. Mollari negò vigorosamente
tale circostanza ma Elric, con uno dei suoi trucchi, mostrò sul palmo della sua
mano un ologramma contenente la registrazione di Vir che veniva a cercarlo per
conto dello stesso Mollari il quale, messo alle strette da Sheridan, cercò di
rivoltare la frittata lamentandosi dell'esistenza della registrazione ma
offrendosi di dimenticare l'incidente in nome delle buone relazioni. Elric
accettò ma fece esplodere il congegno installato da Mollari, del quale si era
evidentemente accorto anche lui, e gli ritorse contro la sua stessa
argomentazione sulle registrazioni fatte di nascosto.
Sheridan, con tono
severo, disse a Mollari che era meglio che se ne andasse prima che decidesse di
cacciarlo da Babylon 5 e l'ambasciatore Centauri se ne andò rapidamente, con le
pive nel sacco.
Il maldestro
intervento di Mollari raffreddò gli animi e la conversazione tra Sheridan ed
Elric continuò con toni più amichevoli. I due uscirono dall'ufficio del
capitano parlando di magia, della sua natura e di come la gente consideri magia
ciò che non riesce a comprendere. Dawn li seguì di nascosto, mantenendosi ad
una distanza dalla quale riusciva a sentire cosa si dicevano sperando che il
tecnomago non fosse in grado di rilevare comunque la sua presenza.
- Siamo sognatori,
modellatori, cantori e creatori. - stava spiegando Elric a Sheridan e Dawn
trovò curiose quelle parole dette da qualcuno che faceva tutto ciò utilizzando
un potere legato alle Ombre.
- Questo è il
motivo per cui ce ne siamo andando via: per preservare quella conosceza. -
concluse Elric dopo aver illustrato per sommi capi a Sheridan cosa facevano i
tecnomaghi e, quando il capitano gli chiese da cosa dovesse essere preservata
quella conoscenza, il tecnomago rispose: - C'è una tempesta in arrivo, una
tempesta nera e terribile. Non vogliamo che la nostra conoscenza venga persa, o
utilizzata a fini malvagi. Da questo luogo ci lanceremo verso le stelle.
Mentre Elric
chiedeva a Sheridan di fidarsi di lui Dawn riflettè sulle parole che aveva
appena sentito: se erano sincere significava che i tecnomaghi non intendevano
affatto schierarsi accanto alle Ombre anzi non volevano schierarsi per niente e
volevano trovare un rifugio in cui rimanere al sicuro durante l'apocalisse.
Elric si congedò da
Sheridan e Dawn decise di seguire ancora il tecnomago, il quale uscì dallo
Zocalo per entrare nei livelli ad accesso ristretto. Dawn percepì delle
presenze, tracce energetica particolari e ormai da lei conosciute: Morden
assieme a due Ombre. Improvvisamente, dopo aver voltato un angolo, Elric si
bloccò: evidentemente aveva visto l'agente delle Ombre. Ancora una volta Dawn
rimase ad una distanza sufficiente per ascoltare cosa si sarebbero detti i due
e la loro conversazione consistette sostanzialmente in uno scambio di minacce
più o meno velate, più o meno dirette poiché Morden nominò un tecnomago di nome
Galen, identificandolo come un allievo di Elric, dimostrando di avere
conoscenze di un certo livello sui tecnomaghi. A quel punto Elric creò una
sfera di fuoco che colpì Morden rompendo una collana che portava al collo, che
il tecnomago raccolse con la mano libera per poi incamminarsi superando
l'agente delle Ombre.
Morden richiamò
Elric e i due si scambiarono altre minacce ed accuse: il tecnomago mostrò a
Morden la collana che gli aveva preso e Dawn riuscì a vedere che su un ciondolo
c'erano immagini di volti ma non poteva capire di chi si trattasse tuttavia le
parole di Elric le fecero capire che si trattava di qualcuno che Morden aveva
amato, presumibilmente prima di mettersi al servizio delle Ombre.
Dopo aver gettato
il ciondolo addosso a Morden, Elric si incamminò nuovamente e le Ombre parvero
agitarsi. Dawn doveva decidere sul momento cosa fare: visto che Elric pareva
considerare le Ombre come suoi nemici era propensa a dargli una mano ed
un'eventuale emissione di energia sarebbe stata probabilmente interpretata dal
tecnomago come opera di Morden perciò Dawn scelse di passare direttamente allo
stato energetico alle spalle dello stesso e, poiché era ridiventata visibile,
l'alleato delle Ombre venne richiamato dalla sua luminosità e si girò solo per
cogliere un ultimo raggio di luce mentre lei si trasportava nel suo
appartamento.
Ora Dawn doveva
decidere chi seguire: presumibilmente Elric stava andando a riunirsi agli altri
tecnomaghi e sarebbe stato rischioso avvicinarsi ad un gruppo così numeroso
anche se col passare del tempo sembrava sempre di più che volessero tirarsi
fuori dalla guerra che stava cominciando mentre Mollari non si sarebbe accorto
di nulla ma il suo rapporto con i tecnomaghi sembrava problematico. Purtroppo in
quel momento Dawn era da sola su Babylon 5 perché il resto della sua famiglia
era sulla Terra a cercare di capire a quale livello fossero arrivati i contatti
delle Ombre e quale fosse il loro coinvolgimento nella morte del presidente
Santiago perciò doveva fare tutto da sola: alla fine decise di riprendere a
sorvegliare l'ambasciatore Centauri.
La sorveglianza di
Dawn diede i suoi frutti quando Mollari si avvicinò alla zona in cui si erano stabiliti
i tecnomaghi e cominciò a giustificare le sue azioni, ricevendo peraltro come
risposta solamente strane luci e strani versi animaleschi che andarono
crescendo d'intensità finché l'ambasciatore Centauri si scusò per le sue
azioni. Poiché nessun tecnomago si mostrò, alla fine Mollari dovette andarsene.
Dawn seguì Mollari
fino al casinò e, quando si rese conto della destinazione del Centauri, si
fermò per tornare visibile discretamente per poi andare anche lei al casinò con
l'aria di chi voleva divertirsi un po'.
Mentre Mollari si
avvicinava al tavolo da poker venne raggiunto dalla tecnomaga con cui aveva
parlato in precedenza sempre al casinò. Dawn si avvicinò ai due con l'aria di
essere semplicemente incuriosita dal gioco e sentì che Mollari, il quale aveva
estratto da una tasca un dado a otto facce, stava proponendo alla tecnomaga una
scommessa in cui il perdente avrebbe esaudito un desiderio del vincitore con la
sola limitazione che fosse in suo potere e non fosse illegale. La tecnomaga
accetto e, visto che era stata sfidata, scelse il cerchio, uno dei due simboli
che occupavano le facce del dado quattro per ciascuno, lasciando la croce a
Mollari il quale aveva il diritto di lanciare il dado in quanto sfidante.
Quando l'uomo
lanciò il dado Dawn si accorse di una breve traccia energetica proveniente
dalla tecnomaga e diretta verso il dado dalla quale capì che la donna stava
barando perciò fu solo l'ambasciatore ad essere sorpreso quando uscì il cerchio
e a quel punto la vincitrice gli confessò la sua vera identità. Di fronte
all'espressione oltraggiata di Mollari la tecnomaga si limitò a chiedegli che
le fosse messa a disposizione la Ondavi, un'astronave ormeggiata su Babylon 5
appartenente a Lord Refa. Mollari tentò di convincerla a desistere con varie
scuse ma la tecnomaga gli fece notare che ormai lui aveva iniziato un rapporto
con la sua gente a suo rischio e pericolo e gli intimò di renderle disponibile
l'astronave in due ore dopodiché gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò,
lasciandolo sbigottito.
Capitolo IV
Convinta che
Mollari sarebbe riuscito a rendere la Ondavi disponibile per la tecnomaga, Dawn
decise di andare nell'area di imbarco per vedere cosa sarebbe successo e come
previsto in breve tempo non solo i tecnomaghi cominciarono ad affollare la zona
ma un cordone di sicurezza composto da guardie della stazione si piazzarono per
rendere libera la strada ai tecnomaghi: evidentemente Elric doveva aver parlato
ancora con Sheridan convincendolo ad aiutarli.
Dawn si accorse ben
presto che in apparenza i tecnomaghi stavano salendo sulla Ondavi ma in realtà
stavano creando una complessa illusione per farlo credere mentre prestando
attenzione alle tracce energetiche fu chiaro che solo pochissimi di loro
stavano davvero salendo su quell'astronave mentre in realtà quasi tutti stavano
salendo a bordo della Crystal Cabin, un'altra astronave ormeggiata lì vicino.
Poco dopo arrivò
anche Mollari il quale scambiò qualche parola con la tecnomaga che l'aveva
costretto ad esaudire quel suo desiderio: l'ambasciatore sembrava aver superato
la sorpresa e sebbene Dawn non potesse sentire cosa avesse detto alla donna
dall'espressione sembrava che il commiato fosse stato molto cordiale. Mollari
raggiunse Elric ma in questo caso il commiato non parve essere altrettanto
cordiale perché l'espressione del tecnomago era fredda e quella del Centauri
mostrò sempre più disagio.
Anche il capitano
Sheridan arrivò all'area d'imbarco e scambiò qualche parola con Elric dopodiché
il tecnomago raggiunse il grosso della sua gente sulla Crystal Cabin e, nel
giro di poco tempo, entrambe le astronavi salparono da Babylon 5.
Dawn cercò di
focalizzare le sue percezioni su entrambe le astronavi man mano che si
allontanavano dalla stazione e mentre la Ondavi si stava avvicinando al portale
per il salto nell'iperspazio si accorse che a bordo era cominciata una serie di
esplosioni che in breve distrusse l'astronave mentre la Crystal Cabin continuò
indisturbata il suo viaggio.
Dopo aver
riflettuto sugli ultimi avvenimenti Dawn concluse che i tecnomaghi volevano
davvero andarsene per trovare un riparo dall'apocalisse ma le Ombre non
volevano lasciarli andare perciò avevano tentato di ucciderli tutti e solo
l'elaborata illusione dei tecnomaghi e l'aiuto di Sheridan avevano fatto si che
quasi tutti si salvassero. Se le cose stavano così i tecnomaghi realmente
salpati a bordo della Ondari sapevano benissimo che sarebbero morti e si erano
sacrificati per mantenere fino all'ultimo l'illusione che tutti fossero a bordo
di quell'astronave e permettere agli altri di andarsene di nascosto.
Dawn si accorse che
Kosh era tornato su Babylon 5 perciò si trasportò nei sui quartieri e gli
chiese: - Lo sa che i tecnomaghi erano qui su Babylon 5?
Kosh si limitò a rispondere:
- I contafavole sono andati.
Il termine usato
dal Vorlon per definire i tecnomaghi suonava ambiguo nella traduzione ma Dawn
sapeva bene che per cercare un significato doveva ascoltare la musica e non la
canzone perciò aveva prestato attenzione direttamente a ciò che Kosh aveva
detto nella sua lingua ed era chiaro che la sua esprssione intendeva essere
sprezzante nei loro confronti sottintendendo che si trattasse di bugiardi ma da
ciò che aveva visto Dawn si era fatta l'opinione che volessero solamente vivere
in pace e si augurò che riuscissero a trovare il rifugio che cercavano.
FINE