NEL FUOCO ALCHEMICO
Autore: Massimo Luciani
Serie: Alchimie Cosmiche (5)
Fandom:
BTVS/Babylon 5 Crossover
Pairing:
Dawn/OMC, Buffy, Willow, Tara, Spike, Giles.
Genere: AU
Rating: PG13
Timeline: Post BTVS 7 stagione/ATS
5° stagione
Summary: Dawn e la sua famiglia su Babylon 5 nel 2258 e
anni seguenti.
Nel fuoco alchemico
di Massimo Luciani
Anno 2261 Babylon 5
Prologo
Dawn e Jack percepirono la presenza di
una creatura dalla traccia energetica sconosciuta sull'astronave che si stava
avvicinando a Babylon 5. Un breve sguardo d'intesa fu più che sufficiente alla
coppia per decidere che dovevano indagare. Fu subito chiaro che non erano gli
unici ad interessarsi del nuovo arrivo perché percepirono chiaramente parecchie
persone avvicinarsi al molo d'attracco a cui stava arrivando l'astronave,
presumibilmente personale della sicurezza inviato per verificare chi fosse
l'ospite sconosciuto, il quale peraltro viaggiava assieme ad un umano.
Mentre i due alchimisti attendevano
che la situazione si calmasse per poter andare a controllare di persona senza
troppi rischi Buffy entrò nell'appartamento e dalla sua espressione
interrogativa i suoi nonni capirono che anche lei aveva percepito il nuovo
arrivato e si stava chiedendo chi fosse.
- Nello Zocalo si stanno radunando
tutti quelli contrari all'attacco contro Z'ha'dum, - disse la più giovane dei
tre alchimisti al momento su Babylon 5 - chissà se c'è un collegamento con il
nuovo arrivato?
- Non ci resta che attendere e
vedere... - osservò Jack.
L'attesa non fu molto lunga: il
misterioso alieno e l'umano si diressero verso lo Zocalo e ciò convinse i tre
alchimisti che la cosa migliore era andare anche loro in mezzo alla folla che
si era radunata per vedere cosa sarebbe successo.
Un rappresentante Drazi stava
arringando la folla da una piattaforma sopra lo Zocalo sostenendo che sarebbero
stati tutti distrutti se avessero provato ad attaccare Z'ha'dum, proprio come
Sheridan ma proprio allora il capitano, ritenuto morto dopo essere partito per
il pianeta delle Ombre qualche tempo prima, si affacciò sulla stessa
piattaforma tra lo sbalordimento generale.
- Pensavamo che lei fosse morto. - si
giustificò il Drazi.
- Lo ero. - confermò Sheridan - Ora sto
meglio.
Ai tre alchimisti non sfuggì lo
scambio di occhiate tra Sheridan e l'alieno giunto assieme a lui che stava in
posizione più defilata: era logico concludere che in qualche modo fosse stato
lui a salvare il capitano e a riportarlo su Babylon 5.
"Possibile che sia il primo
essere senziente dell'universo di cui parlavano le antiche leggende dei
demoni?" trasmise Dawn a marito e nipote.
Erano trascorsi oltre due secoli e
mezzo da quando Dawn aveva trovato il primo riferimento a Z'ha'dum in un'antichissima
pergamena che riportava le leggende dei demoni terrestri risalenti all'epoca in
cui essi dominavano il pianeta: secondo tale leggenda, in quel luogo risiedeva
proprio il primo essere senziente dell'universo.
"La sua energia è certamente
unica..." commentò prudente Jack.
Nel frattempo Sheridan aveva
cominciato a parlare alla folla esortando tutti ad unirsi per dare il colpo di
grazia alle Ombre.
Sheridan era un capo carismatico e
tutto sapevano che era anche un abile stratega che non si sarebbe gettato di
sua volontà in una battaglia se non avesse avuto la ragionevole certezza di
vincerla perciò anche coloro che fino a pochi minuti prima non ne volevano
sapere di impegnarsi in un attacco contro le Ombre finirono ben presto per
manifestare il loro supporto a Sheridan.
Mentre Sheridan parlava l'alieno
vicino a lui osservava con curiosità la folla sotto di loro e quando il suo
sguardo si posò sui tre alchimisti essi avrebbero giurato che non solo avesse
indugiato su di loro ma anche che avesse capito che erano diversi da tutti gli
altri.
Capitolo I
I Vorlon stavano attaccando i pianeti
che secondo loro erano stati contaminati dalle Ombre distruggendoli
completamente con il risultato di uccidere anche milioni di esseri innocenti.
Jack, Dawn e Buffy erano andati nei quartieri di Ulkesh per verificare se ci
fosse la possibilità che i Vorlon modificassero la loro strategia.
- Non pensate che questi attacchi
finiranno solo per portare più caos? - chiese Jack a Ulkesh - Se vi fermaste
ora che la posizione di Sheridan si è rafforzata potreste aiutarlo nella sua
opera.
- La valanga è già cominciata. -
sentenziò Ulkesh.
- Vi rendete conto che per le specie
giovani questa potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso
convincendole a smettere di seguirvi? - chiese Dawn - Perfino Sheridan a questo
punto potrebbe mettersi contro di voi!
- Sheridan è irrilevante. - si limitò
a commentare Ulkesh.
- Oh, si, è per questo che le Ombre
hanno messo in piedi un piano elaborato facendo riapparire la moglie che lui
credeva morte per attirarlo su Z'ha'dum? - chiese ironicamente Buffy.
- Una pennellata non garantisce che
esca arte dalle setole. - rispose Ulkesh.
- Non c'è alcuna speranza che
interrompiate i vostri attacchi? - chiese ancora Dawn.
- No. - rispose laconicamente il
Vorlon.
Dawn sospirò e dichiarò: - In questo
caso io e la mia famiglia non possiamo più collaborare con voi.
- Si. - si limitò a commentare Ulkesh.
Dawn fece una smorfia: sapeva che per
qualche motivo almeno una parte dei Vorlon teneva in considerazione le sue
opinioni e aveva sperato di farle valere ma a quel punto doveva pensare che
essi si fossero ormai spinti troppo in là. Senza ulteriori parole i tre alchimisti
scomparvero dai quartieri di Ulkesh.
Nei giorni successivi giunsero notizie
di altri attacchi dei Vorlon contro pianeti che ritenevano contaminati dalle
Ombre.
- E' così frustrante stare qui senza
poter fare nulla! - commentò Buffy.
- E tu non hai passato decenni ad
occuparti in prima persona di varie apocalissi... - osservò Dawn con un sorriso
amaro.
I tre alchimisti continuarono ad
attendere gli sviluppi della situazione finché un giorno percepirono una
concentrazione di energie provenire dalla zona principale di Babylon 5 e la
cosa più strana era che Ulkesh era proprio nel mezzo.
- Lo stanno attaccando! - esclamò
Buffy e non ci fu neppure bisogno che i nonni annuissero perché, seppure non
conoscessero le circostanze che avevano portato a quel tentativo di uccidere
l'ambasciatore Vorlon, era chiaro che anche Sheridan non voleva più avere nulla
a che fare con lui e il suo popolo.
In breve i tre alchimisti percepirono
l'astronave di Ulkesh che partiva dalla stazione e la traccia energetica di un
altro Vorlon emergere dall'interno di quella di un umano e andare a collidere
con Ulkesh in un abbraccio che portò entrambi i Vorlon fuori da Babylon 5 verso
l'altronave di Ulkesh circondandola e finendo per provocarne l'esplosione.
- Dunque una parte di Kosh si era
davvero annidata in Sheridan. - commentò Jack.
In seguito alla defenestrazione di
Ulkesh i Vorlon continuarono i loro attacchi ma su Babylon 5 giunsero anche
notizie di attacchi da parte delle Ombre nei confronti di pianeti che supportavano
i Vorlon: era evidente che questa nuova escalation della guerra avrebbe portato
ad un livello di distruzione mai visto se non fosse successo qualcosa di nuovo
ed evidentemente anche Sheridan doveva pensarla così perché la flotta con
astronavi provenienti da tutti i mondi che lo appoggiavano cominciò a muoversi.
Capitolo II
Jack stava seguendo le notizie degli
attacchi delle Ombre quando notò qualcosa nella sequenza dei pianeti distrutti.
Dawn, notando l'espressione del marito, gli si avvicinò.
- Guarda la sequenza dei pianeti
attaccati - disse Jack alla moglie - e ripensa alle informazioni che Kosh ci ha
fornito prima di morire...
Dawn fece come suggeritole, ci
riflettè sopra e infine osservò: - Sembra che le Ombre abbiano iniziato i loro
attacchi dal pianeta in cui c'era meno tecnologia Vorlon e quindi
presumibilmente quello più facile da annientare, per poi procedere attaccando
sempre il pianeta con meno tecnologia Vorlon tra quelli nella lista!
- Possiamo presumere che stiano
cercando i bersagli più facili in modo da distruggerne il più possibile
cercando allo stesso tempo di evitare perdite... - commentò Jack.
- Se è così possiamo individuare il
prossimo bersaglio! - aggiunse Dawn.
- Già e questo ci porta a dover
decidere cosa fare di quest'informazione... - osservò Jack.
- Io so cosa farne! - affermò convinta
Dawn.
Jack guardò negli occhi la moglie per
diversi secondi e poi le chiese: - Ne sei proprio sicura?
- Abbiamo osservato l'apocalisse
dall'esterno fin troppo, - rispose Dawn - ora che ho l'occasione di intervenire
devo farlo!
Jack annuì ed abbracciò la moglie.
Dawn aveva stimato il momento in cui
le Ombre avrebbero attaccato il nuovo bersaglio basandosi sugli intervalli di
tempo trascorsi tra gli attacchi precedenti e, per sicurezza, si era
trasportata nel suo stato energetico vicino al pianeta con diverse ore di
anticipo, attendendo pazientemente.
Alla fine le Ombre uscirono
dall'iperspazio. Dawn non perse un attimo: valutò le posizioni delle astronavi
per prendere la mira e aprì un portale la cui uscita era nel cuore della stella
vicina. Immediatamente un getto di plasma uscì dal portale con tutta la
violenza data dall'enorme pressione a cui era sottoposto all'interno della
stella e investì le astronavi delle Ombre le quali non ebbero il tempo di
evitare quell'attacco imprevisto e neppure la loro avanzatissima tecnologia
potè nulla contro quel calore immenso per cui nel giro di qualche secondo
vennero tutte incenerite.
Dawn richiuse il portale e si
trasportò indietro nel suo appartamento su Babylon 5. Provata da quell'uso così
distruttivo del suo potere si sedette sul divano, dove venne raggiunta da Jack
il quale le mise amorevolmente un braccio attorno alle spalle e la testa a
contatto con quella della moglie.
- La cosa più terribile - disse Dawn
dopo qualche tempo - è che alcuni dei poveretti che venivano usati per pilotare
le astronavi delle Ombre hanno avuto un istante di libertà quando l'energia del
plasma ha provocato un tale sovraccarico nei loro sistemi da disabilitare gli
innesti tecnologici dei piloti e loro hanno usato quel breve momento per
ringraziarmi di averli liberati.
Jack non commentò il racconto della
moglie: secoli di saggezza si inchinarono di fronte alla fine di quelle vite
violentate dalle Ombre che le avevano schiavizzate con i loro innesti.
Capitolo III
La flotta comandata da Sheridan era
partita da diverso tempo ma un'astronave tornò su Babylon 5 e su di essa c'era anche
Lorien, il misterioso alieno che aveva riportato indietro Sheridan da Z'ha'dum:
un quantità di voci si era diffusa su di lui, incluso il fatto che si trattasse
dell'essere senziente più antico dell'universo, il Primo dei Primi, proprio
come narrava l'antichissima leggenda dei demoni terrestri.
Incuriositi da quell'inatteso ritorno,
Jack e Dawn mantennero la loro attenzione sulla traccia energetica di Lorien e
ad un certo punto si accorsero che l'alieno era rimasto solo: marito e moglie
si scambiarono un'occhiata e il reciproco sorriso che la seguì sancì la loro
decisione.
Con discrezione la coppia di
alchimisti si avviò verso l'appartamento in cui alloggiava Lorien: una volta
arrivatavi, Jack suonò il campanello e, quando la porta venne aperta, lui e
Dawn entrarono.
- Finalmente siete venuti a farmi
visita! - li accolse Lorien.
- Ormai temevamo che non ci sarebbe
stato un momento in cui potessimo venire senza farci notare. - spiegò Jack.
Lorien annuì e disse: - Le Ombre hanno
raccolto tutte le informazioni che hanno potuto su di voi, soprattutto su di
te, Dawn...
- Non abbastanza se hanno mandato un
loro agente a propormi di allearmi con loro pensando davvero che potessi
accettare... - osservò la donna.
Lorien sorrise e commentò: - Loro ti considerano
molto importante perciò hanno voluto tentare comunque! - e, vedendo la
perplessità di Dawn, aggiunse - Forse i Vorlon non ti hanno mai detto perché
anche per loro sei importante...
- Avevo concluso che mi considerassero
simile a loro perché posso passare da uno stato materiale ad un energetico.
- Tu non sei di questo universo,
eppure sei fondamentale nella sua storia! - spiegò Lorien - Il fatto che tu sia
diventata umana ha cambiato la storia della tua specie...
- Come? - chiese Dawn.
- Accelerandone l'evoluzione! -
rispose Lorien - Anche se i tuoi discendenti non sono in grado di usare i tuoi
poteri ne hanno comunque ereditato una parte rimasta latente che pian piano si
diffonderà nella specie umana: senza di te chissà quanto tempo ci sarebbe
voluto per far evolvere la specie umana, con l'innesto dei tuoi poteri i vostri
discendenti diventeranno come i Vorlon molto prima! Certamente ci vorranno
comunque molti millenni ma sono certo che tra un milione di anni gli esseri
umani saranno normalmente in grado di trasformarsi in sfere di energia.
- Non è esattamente domani neppure per
noi - intervenne Jack - ma mi rendo conto che la percezione del tempo è
relativa.
Lorien sorrise e confermò: - Ormai per
me un tale lasso di tempo ha un valore modesto.
- Allora sei davvero il Primo dei
Primi. - osservo Dawn.
Lorien annuì e spiegò: - Per me tutte
le specie nate in questo universo sono mie figlie: io e gli altri come me
avevamo allevato i Vorlon e le Ombre affinché a loro volta allevassero le specie
più giovani ma sono andati troppo oltre ed è arrivato il momento che anch'io
intervenga. Se le cose andranno come penso presto affideremo a voi la galassia
e ce ne andremo.
- Dunque questa è l'unica possibilità
che abbiamo per stare insieme. - concluse Jack.
- Esatto e mi ha fatto piacere
incontrarvi prima di andarmene. - disse Lorien.
- Speravamo di imparare qualcosa da
te... - rivelò Jack.
- Quest'era è molto diversa da quella
in cui è nata la mia specie e anche da quella in cui nacquero Vorlon e Ombre -
spiegò Lorien - perciò credo che sia meglio che continuiate per la vostra
strada imparando dalle vostre esperienze.
- In fondo anche questo è un
insegnamento... - affermò Jack.
Lorien sorrise e concesse: - Se vi può
far piacere... - per poi celiare - ma adesso devo raggiungere il comandante
Ivanova per unirmi alla flotta e saprete certamente che è meglio non far
arrabbiare quella donna...
Jack e Dawn sorrisero a loro volta: le
sfuriate di Ivanova erano leggendarie su Babylon 5.
Lorien salutò i due alchimisti: -
Forse un giorno ci rivedremo di nuovo, in un altro luogo... addio Dawn, addio
figlio mio.
- Addio... padre... - ricambiò Jack,
accettando quell'ideale rapporto padre/figlio tra Lorien e lui.
- Addio Lorien. - si unì al saluto
Dawn dopodiché i due alchimisti uscirono dall'appartamento.
Epilogo
La flotta di Sheridan tornò a Babylon
5 e in men che non si dica si diffuse la notizia della fine della guerra e
della partenza di Lorien, Vorlon e Ombre verso un luogo sconosciuto. Buffy, che
si era riunita ai nonni, guardava assieme a loro il susseguirsi di comunicati.
- Pensate che ci sarà davvero la pace?
- chiese la più giovane dei tre alchimisti.
- Temo che inizialmente ci saranno
altre guerre: - rispose Jack - le specie giovani sono rimaste per troppo tempo
sotto la guida di Vorlon e Ombre per imparare subito a gestirsi da sole.
- Insomma, alla fine ci hanno fatto
più male che bene... - commentò Buffy.
Jack sospirò e osservò: - Col passare
del tempo hanno dimenticato lo scopo di ciò che stavano facendo e la loro
potestà sulle specie giovani è diventata il fine e non il mezzo per permettere
loro di evolversi: per noi tutti è stata una lezione imparata nella maniera più
dura, speriamo che non vada dimenticata...
- Non è più o meno la stessa cosa che
successe agli Osservatori? - chiese Buffy.
- Peggio ancora! - rimarcò Dawn con
una smorfia - Gli Osservatori erano comunque normali esseri umani con una vita
limitata perciò coloro che ad un certo punto cominciarono ad essere più
interessati ai giochi di potere che alla lotta contro i demoni non avevano
nulla a che fare con i fondatori dell'organizzazione, invece Vorlon e Ombre
sono... o erano... creature dalla vita lunghissima che avrebbero dovuto
ricordare gli insegnamenti dei Primi, invece si sono fossilizzati sulle loro
posizioni e tutte le specie senzienti della galassia ne hanno pagato il prezzo.
- Noi alchimisti con la nostra lunga
vita non rischieremo anche noi di fare la loro fine? - chiese ancora Buffy.
- La nostra ricerca interiore dovrebbe
far sì che ognuno di noi trovi la propria via individuale - rispose Jack per
poi concludere ammonendo - tuttavia quest'apocalisse deve servire anche a noi
di monito spronandoci a guardare sempre dentro di noi con totale onestà per
scongiurare un simile rischio!
Fine.