CUORE SPEZZATO                        

Di Mickymouse

 

Titolo: Cuore spezzato
Autore: Mickymouse
E-mail:  mickymouse1970@hotmail.com
Spoiler: nessuno
Pairing: Buffy / Angel
Rating: G Romance
Timeline: Buffy 6X04 Angel 3X05

Summary:  Cosa succede nel famoso incontro tra Buffy e Angel che non abbiamo mai visto dopo che Buffy è resuscitata.
Feedback: Graditi
Commenti: Come negli altri casi i personaggi non sono miei e scrivo per puro piacere personale



Dunque la storia è ambientata dopo che Buffy è stata riportata in vita da Willow per cui ci sono diversi spoiler della 5 e 6 stagione.

Buffy è tornata da pochi giorni ed è con i suoi amici è nel salotto di casa sua. Ho immaginato l’incontro con Angel e quello che possono essersi detti o pensati nel famoso crossover al buio dell’inizio della sesta stagione

Come negli altri casi i personaggi non sono miei e scrivo per puro piacere personale ecc. ecc.

 

Down: Buffy è per te!

B: Arrivo!

Buffy si diresse verso il telefono con il cuore in tumulto, lo squillo l’aveva fatta trasalire mentre parlavano dei soliti piani di battaglia.  Eppure quella sensazione che gli nasceva da dentro non poteva essere sbagliata, all’altro capo del telefono c’era lui, il suo amore, il suo amico, il suo confidente, l’altra metà della sua anima. Possibile che anche per telefono lo sentisse così forte…

B: “Pronto?”

A: “Buffy…”

B: “Angel…”

A: “Stai bene? Ho saputo solo oggi che eri tornata.”

B: “Si! Credo di stare abbastanza bene non preoccuparti e tu?”

A: “Credo anche io. Vorrei poterti vedere ma mi è impossibile venire fino a Sunnydale in questo periodo, potremmo incontrarci a metà strada se ti è possibile.”

B: “Penso di si. Dimmi dove.”

 

Buffy salutò frettolosamente i suoi amici dicendo che aveva un impegno e che sarebbe stata via per qualche ora, si cambiò d’abito in un attimo e si precipitò fuori dalla porta lasciando il gruppo incuriosito a guardarla. Solo Down aveva capito ma preferì non farne parola, ricordava, anche se i suoi non erano veri ricordi, che Angel non era mai riuscito a inserirsi totalmente nel gruppo, e nonostante le volte che aveva salvato loro da morte certa non erano mai riusciti a fidarsi completamente di lui. Decise quindi di non dire niente e fingere di non aver riconosciuto l’interlocutore.

 

Sull’autobus che la portava verso il luogo dell’incontro Buffy era immersa nei suoi pensieri. Ripensava all’ultima volta che si erano visti, in occasione del funerale di Joyce, a quello che Angel gli aveva detto “posso rimanere fino a quando hai bisogno che io resti” e a quello che lei gli aveva risposto “per sempre va bene per te?”. Si era subito morsa la lingua per quella frase, sapeva che era impossibile, Angel aveva una sua vita adesso, e se anche non l’avesse avuta sapeva che era impossibile per loro stare vicini. Ne aveva avuto un assaggio proprio quel giorno; un bacio dolce e innocente si era subito trasformato in un bacio carico di passione tanto da lasciarli storditi e ansimanti al momento del distacco. No non sarebbero mai potuti stare vicini, la lontananza non aveva sopito il loro amore, c’erano stati dei momenti in cui lei aveva creduto di poter voltare pagina e di rifarsi una vita con qualcun altro, ma non era così. Quel giorno l’aveva capito, nonostante le discussioni e le liti e tutto il veleno che lei gli aveva riversato addosso dopo che lui se ne era andato, il suo cuore non voleva smettere di battere per lui. E quel crampo allo stomaco ogni volta che lo vedeva o anche solo quando lo pensava era un chiaro segnale che lui sarebbe stato sempre l’unico uomo della sua vita. Sorrise al pensiero, l’unico uomo… Ed era morto da 245 anni circa. Beh in fondo anche lei era morta anche se da pochi mesi, con la differenza che lei era tornata in vita, i suoi polmoni respiravano e il suo cuore batteva, anche se in quel momento sembrava che dovesse fermarsi da un momento all’altro per l’emozione di rivederlo.

Forse per tutti questo motivi quando si erano visti l’ultima volta lei non gli aveva parlato di Glory e dei suoi problemi con la Dea. Lui si sarebbe fermato sicuramente per aiutarla, e la vicinanza avrebbe risvegliato in loro troppe sensazioni, troppi ricordi, e quando poi la battaglia sarebbe finita e lui sarebbe tornato a Los Angeles lei non lo avrebbe sopportato.

Forse anche per quello aveva deciso di saltare da quella torre. Aveva la consapevolezza di fare la cosa giusta, per Dawn e per il mondo intero, ma sapeva anche di non avere molto da perdere, sua madre era morta, il suo grande amore non sarebbe mai più tornato, i suoi amici erano ormai forti anche senza di lei. Cosa lasciava in fondo, sentiva di aver già vissuto la parte migliore della sua vita, e senza pensarci decise di saltare. Ma aveva sottovalutato Willow, lei non poteva permettere che Buffy sparisse così dalla sua vita, e così eccola di nuovo li. Su quell’autobus che la portava ancora per l’ennesima volta da lui, niente era cambiato, e niente sarebbe cambiato in futuro. Neanche la sua permanenza dall’”altra parte” era riuscita a cambiare il suo amore per lui. Nonostante una inquietudine l’avesse accompagnata dal giorno del suo risveglio, quando si trattava di Angel era tutto immutato, lo sentiva ancora dentro, e più si avvicinava al luogo dell’incontro e più questa sensazione si faceva forte quasi dolorosa. La testa appoggiata al finestrino, guardava il paesaggio scorrere velocemente, una lacrima rotolò sulla sua guancia. Forse gli avrebbe fatto bene parlare con lui, in fondo chi meglio di lui poteva capirla e rassicurarla, era sempre stato così quando si parlava di cose terrene, adesso lo sarebbe senz’altro stato anche in quel caso.

Angel era arrivato da più di due ore, l’ansia di rivederla aveva fatto sì che prima ancora che lei avesse acconsentito ad incontrarlo lui si fosse già messo in viaggio sfidando anche la luce del sole. E adesso passeggiava nervosamente in attesa che il tramonto potesse permettergli di recarsi nel luogo dove si erano dati appuntamento, era sulla riva di un lago, lui c’era stato tanto tempo prima ed era rimasto incantato da quel paesaggio così bello. Gli era sembrato il posto ideale per rivederla, un luogo bello quanto lo era lei.

E anche lui non poté fare a meno di farsi prendere dai ricordi, il primo incontro, il primo bacio, e poi ancora ricordò quanto aveva lottato contro se stesso per rimanere nell’ombra e non avvicinarglisi più dopo che lei aveva scoperto la sua natura. Ma era stato tutto inutile, lei era la sua luce, e nonostante lui avesse paura di offuscarla, non riusciva a stargli lontano, a non parlargli a non toccarla a non baciarla. Quando era con lei riusciva a dimenticare tutto, di essere un vampiro, di aver ucciso per anni, dimenticava Darla, Drusilla, Spike. Contava solo lei, i suoi occhi si colmavano della sua bellezza, si perdevano in quelli di lei, e il mondo poteva anche scomparire sotto i suoi piedi, esistevano solo loro, il loro amore, la loro passione. Passione, ecco cosa li aveva rovinati, quella dannata notte di passione, se solo avesse saputo cosa gli sarebbe costato dividere quella notte con Buffy, se solo avesse saputo quello che avrebbe significato quella felicità che Buffy nella sua innocenza gli aveva donato per una notte. Quanto dolore aveva provocato in lei in seguito a quella notte. Si rivide nella sua camera, mentre lei lo guardava incredula, a dirgli tutte quelle cattiverie. Rivide i suoi occhi pieni di lacrime e si sentì morire. Se solo avesse saputo. Eppure dentro di lui una parte era fiera, soddisfatta di averla fatta sua, di essere stato il primo uomo e forse l’unico ad avergli fatto provare certe sensazioni, forse era la sua parte demoniaca che gli trasmetteva quella sensazione, così come era fiera di quel morso, non perché si era salvato la vita con il suo sangue, di quello non gli importava, ma perché sentiva di averla legata a se per sempre.

Si vergognò immediatamente di quelle sensazioni, no non avrebbe mai più permesso che si ripetesse una cosa del genere, a costo di soffrire per il resto della sua miserabile vita. A pensarci il periodo più sereno era stato quando era tornato dall’inferno, lui era debole e confuso, sembrava un bambino spaventato e lei era li, lo accudiva, passava il tempo libero a leggergli un libro o a raccontargli della sua vita, e lui beveva ogni parola, incantato dal suono della sua voce, dalla sua bellezza. Non ricordava di essersi mai sentito così al sicuro neanche quando era vivo, dipendeva completamente da lei, lei era il suo universo, il suo mondo, la sua luce. Ma mano a mano che si riprendeva, la coscienza di quello che era e di quello che aveva fatto lo strappava sempre di più a quel mondo ovattato e di pace che lei sapeva trasmettergli. Ed era giusto così, la consapevolezza di aver distrutto la vita di tanti innocenti lo portava a pensare che lui non meritasse tanta pace, tanta serenità. Quanto dolore aveva provocato nelle persone che lo avevano amato, a cominciare dalla sua famiglia e fino a ad arrivare a Buffy, a Giles e a tutti gli altri che avevano cominciato a fidarsi di lui. Niente sarebbe più stato lo stesso, non si sarebbero mai più fidati di lui, e come biasimarli. Ancora si chiedeva come potesse fidarsi Buffy, perché nonostante le parole atroci che lei gli aveva rivolto in più di un’occasione sia prima che dopo che lui se ne andasse sentiva che si fidava ancora. Sentiva ancora il suo amore forte dentro di lui, lo aveva chiaramente sentito quando si erano visti l’ultima volta. “Va bene per sempre?” Quella frase gli rimbombava ancora nella mente, come poteva volerlo ancora al suo fianco dopo tutto il dolore che gli aveva provocato. Avrebbe voluto dirgli, “si amore mio,  per sempre” ma si era ingoiato le parole. Gli occhi gli si erano inumiditi, anche per il ricordo di quella giornata che lei non poteva ricordare. Per sempre… c’era stato un momento in cui aveva creduto che fosse vero, l’aveva stretta tra le sue braccia sotto la luce del sole e l’aveva baciata, l’aveva amata nel suo appartamento fino allo sfinimento e lei si era addormentata cullata tra le sue braccia, fiduciosa nel loro futuro. Ma era stato solo un momento, e in quel ricordo lui avrebbe vissuto il resto della sua vita. Non voleva rischiare di rovinare anche quel ricordo con un'altra decisione sbagliata, non poteva rimanere con lei per sempre, prima o poi sarebbe finiti di nuovo uno tra le braccia dell’altro e tutto sarebbe ricominciato. No lui avrebbe vissuto con il ricordo di quella magnifica giornata, aveva già avuto la sua dose di felicità, non meritava niente di piu’. E lei forse si sarebbe rifatta una vita con qualcuno che l’avrebbe amata e protetta e che lei avrebbe amato. Ma una voce dentro di se diceva che erano sono bugie, che lei avrebbe amato solo lui, che sarebbe stata felice solo con  lui, perché lei era sua da sempre e per sempre. Decise di ricacciare dentro quella voce e di uscire, ormai il sole era tramontato e si diresse verso il lago

Quando Buffy arrivò sul luogo dell’appuntamento Angel era già li, lo sentì chiaramente dentro di se. Era qualcosa che urlava dentro di lei e allo stesso tempo faceva male. Era il suo amore insoddisfatto che urlava ed era la consapevolezza di appartenere a qualcuno ma allo stesso tempo di non potersi dare a lui totalmente. Poi lo vide. Sempre lo stesso Angel, forse un po’ più sciupato dell’ultima volta che lo aveva visto, ma sempre bellissimo. La sua figura si stagliava imponente nella notte illuminata dalla luna. Desiderò di correre tra le sue braccia e di piangere come una bambina, ma si trattenne e rimase li a guardarlo in attesa che lui facesse la prima mossa.

Angel da parte sua non riusciva a parlare, non riusciva neanche a muoversi, la guardava e si perdeva di nuovo nei suoi occhi, il suo cuore sembrava battere di nuovo. Di colpo si rese conto che la sofferenza e la disperazione che aveva provato quando si era ritrovato Willow nel suo ufficio con la triste notizia erano niente in confronto a quello che aveva provato nei giorni successivi alla sua morte. Il mondo si era fermato, il sole si era oscurato, il tempo stesso non esisteva più. E tutto si era trascinato finché non aveva ricevuto quella telefonata che lo informava che lei era tornata. Non gli avevano detto niente, non avevano ritenuto che lui dovesse essere informato del tentativo di riportarla in vita. Così come non avevano ritenuto di informarlo di Glory e dei problemi che avevano avuto. Come avevano potuto nascondergli che il suo amore era in pericolo, e lui come aveva potuto permettere che lei si allontanasse da lui così  tanto da non riuscire più a proteggerla.

Ma adesso era li davanti a lui, e non parlava, lo guardava con quegli occhi colmi di lacrime e lui non sapeva se per paura amore o rabbia. Fece quello che il suo cuore gli comandò, le sue gambe si mossero verso di lei e la strinse in un abbraccio disperato lasciando libero sfogo alle lacrime che per tanto tempo aveva ricacciato indietro.

Rimasero abbracciati per un tempo interminabile poi Angel si staccò anche se con fatica.

A: “Scusami, non avrei dovuto…”

B: “No Angel, ne avevo bisogno, avevo bisogno di sentirmi ancora stretta tra le braccia di qualcuno, tra le tue braccia.”

A: “E’ solo che quando ti ho vista… oh Buffy, questa volta credevo veramente di averti perso per sempre, e non ho saputo resistere dallo stringerti per sentire che non eri solo un’illusione.”

Buffy sorrise, finalmente, il sorriso più dolce del mondo.

B: “E invece eccomi qui, Willow è diventata proprio in gamba, solo un paio d’anni fa chi avrebbe detto che sarebbe riuscita in una simile impresa.”

A: “Già, per nostra fortuna è migliorata notevolmente con la magia. Ma dimmi di te, vorrei sapere come stai, come stai veramente, lo so che non è piacevole parlarne, ma io so bene come ci si sente.”

B: “Dovrei star bene, almeno credo, sono tornata, Glory non esiste più Dawn è salva e con lei il mondo e i miei amici sono sempre così premurosi con me…”

A: “ma?”

B: “Ma non è così. Non lo Angel, non so cosa mi succede, ma una parte di me non riesce a credere di essere tornata, il ricordo di quei giorni bui mi tormenta e il risveglio è stato traumatico. Lottare per riuscire a emergere dalla terra scavare con le mani contro il legno e il terreno, o Angel è questo che provano i vampiri quando si svegliano?”

Angel la guardò atterrito, come potevano aver permesso che il suo risveglio fosse stato così terribile, quando lo avevano avvisato credeva che prima del rito avessero dissotterrato la bara e la avessero adagiata sul divano o sul letto, come avevano potuto pensare di lasciarla la sotto da sola a lottare per riemergere dalla terra.

Angel si senti mancare al pensiero di quello che aveva provato, si, lo sapeva bene quello che aveva provato, lo aveva provato anche lui tanto tempo prima.

A: “Buffy perdonami.”

Buffy lo guardò senza capire.

A: “perdonami per non essere stato lì al tuo risveglio, di non averti cullato tra le mie braccia mentre riaprivi gli occhi, ma soprattutto perdonami per non aver saputo  proteggerti, per non esserci stato quando avevi bisogno di me, quando la lotta con Glory si è fatta troppo grande per te.”

Angel parlava ormai singhiozzando e tutti i suoi buoni propositi di mantenere un certo distacco si sciolsero come neve al sole. Buffy dal canto suo si rese conto in quel momento di quanto doveva aver sofferto, certo sapeva bene che lui l’amava, ma i silenzi di lui e le sue parole le avevano fatto sorgere dei dubbi che il suo cuore non voleva ascoltare. Adesso capiva che aveva ragione il suo cuore, lui non l’aveva mai dimenticata.

A: “Scusami Buffy, io non volevo, è solo che…”

B: “Basta Angel! Smetti di chiedermi scusa, non è di questo che ho bisogno adesso.”

Poi abbassò gli occhi, “ho solo bisogno di stare tra le tue braccia, e di sentire che ancora ci sei, che sei qui per me. Che sono viva, che siamo vivi. Anche se non potrò sentire più battere il tuo cuore”

Angel trasalì, quel riferimento al suo cuore… Non poteva essere, era stata sicuramente una frase buttata li per caso. Lei non poteva ricordare, solo lui aveva mantenuto il ricordo di quel giorno.

Buffy si era allontanata dicendo quelle parole e lui aveva visto un’ombra passare nei suoi bellissimi occhi. No non poteva essere, si era sbagliato sicuramente, ma quell’accenno aveva risvegliato in lui le sensazioni di quella giornata.

Di colpo si avvicinò coprendo la distanza tra loro, la prese per tra le braccia e la baciò, era un bacio colmo di disperazione, di passione. Lei rimase senza fiato, le labbra di lui sulle sue, quelle labbra fredde ma che accendevano in lei una passione che non aveva mai provato per nessun altro. Salate dalle loro lacrime che si mischiavano. Quanto aveva sognato quel bacio, quanto aveva desiderato ritrovarsi ancora tra quelle braccia, finalmente si sentiva di nuovo viva, viva veramente.

Angel la baciava, e la baciava ancora e la sua bocca si fece sempre più avida, le sue mani la stringevano forte, accarezzavano il suo viso il suoi capelli, e poi sempre più giù le sue spalle la sua schiena, mentre le labbra accarezzavano il suo collo. Quando incontrarono quella cicatrice che conoscevano bene si riscosse come da un sogno. Sapeva bene come sarebbe finita se avessero continuato su quella strada. Le labbra di lei morbide come seta, il suo profumo leggero, lo confondevano e lo stordivano e il suo corpo abbandonato tra le sue braccia gli faceva dimenticare tutto il resto. Con fatica si staccò da lei ancora una volta, lei che ansimava per il respiro che gli mancava ma non solo per quello. La guardò perdendosi in quegli occhi ancora una volta, quegli occhi colmi d’amore per lui.

B: “Ti prego Angel, non andartene adesso, parliamo un po’, ti va?.”

A: “Certo Buffy, questa notte è per noi.”

Rimasero così abbracciati per tutta la notte parlando e raccontandosi delle rispettive esperienze, Buffy era spaventata da quello che aveva passato nell’altra dimensione e Angel la rassicurò, la aiutò a capire quella sensazione di inquietudine che la accompagnava da che era tornata. E dopo tanto tempo anche Angel poté parlare con qualcuno che lo capiva, si aprì e si confidò con Buffy, su tutto quello che aveva provato quando era tornato dalla dimensione infernale, e su quello che aveva provato sapendo che lei era morta e poi dopo tornata in vita. Ogni tanto si fermavano e si guardavano negli occhi, poi si baciavano e si accarezzavano dolcemente, e dopo ricominciavano a parlarsi, come non avevano fatto da un’eternità. Speravano che il tempo si fermasse, ma l’alba si avvicinava e così si diressero verso la stanza che Angel aveva affittato per trascorrere la giornata in attesa di ripartire. Buffy avvisò Dawn che avrebbe trascorso la giornata fuori casa e di stare tranquilla che andava tutto bene, La sorella si limitò a dire di salutare il suo “fratellone”, così lei considerava Angel. Avevano talmente tante cose da dirsi che la giornata trascorse in un attimo; e venne la sera, e con lei il momento in cui dovevano salutarsi.

Angel non riusciva a staccarsi da lei, l’averla perduta anche se per pochi mesi aveva ulteriormente rafforzato il suo amore. Ma era inevitabile, almeno finché non avrebbe più rappresentato un pericolo, non avrebbe potuto tornare con lei.

A: “Buffy promettimi che se avrai ancora dei problemi con qualche mostro, dea, o avrai bisogno di aiuto non esiterai a chiamarmi.”

B: “Promesso. Ma anche tu promettimi la stessa cosa. So che non sarebbe giusto chiederti di restare, ma non chiudermi fuori completamente dalla tua vita.”

Angel la strinse ancora forte in un ultimo abbraccio e la baciò ancora con dolcezza. Dentro di lui pensò che quello non era un addio, che erano come le due metà dello stesso cuore, e che avrebbe fatto di tutto perché quel cuore si riunisse. Al suo ritorno a Los Angeles avrebbe smosso il mondo per trovare una soluzione per loro due per il loro amore. Ma non glielo disse, per non alimentare speranze che non sapeva se avrebbero potuto essere esaudite. Pensò che avrebbe tenuto il ricordo di quell’ennesima giornata dentro il suo cuore, l’avrebbe custodito gelosamente insieme agli altri che aveva di lei.

E mentre si scambiavano quell’ultimo bacio, come facesse eco ai suoi pensieri Buffy lo guardò per un istante negli occhi e gli disse: “non dimenticherò… non dimenticherò…” e con la tristezza nel cuore ma allo stesso tempo più sollevata di quando era giunta in quel luogo scese dalla macchina di Angel che l’aveva accompagnata alla fermata degli autobus. Angel non ebbe il coraggio di pronunciare parola, ma mentre guardava l’autobus che portava sempre più lontano il suo amore gli sembrò di sentire dentro di se la voce di Buffy che diceva: “e ti aspetterò….”. Chiuse gli occhi e mentalmente rispose: “aspettami amore mio, tornerò da te…”.

 

FINE