TALE OF DEMIAN

Di PrincesOfTheUnivers

 

 

La neve turbinava tra le stradine gelate. I signori bene scivolavano sull'acciottolato dove le puttane si vendevano per pochi spiccioli.

A vedere quelle scene, un uomo biondo dagli occhi verdi, vestito come un galantuomo, sorrise malizioso, lasciando intravedere i bianchi canini. In fondo il Nuovo Mondo non era molto differente da quello vecchio, pensò cinico, mentre si avvicinava ad una ragazza dalla magrezza spaventosa con i capelli biondo cenere terribilmente sporchi.

“Due monete e faccio tutto.” Gli disse veloce. L'uomo annuì: quella sera non aveva voglia di cercare una buona donna da conquistare per divertirsi. Aveva solo fame e voglia di fottere. “Andiamo nella mia stanza.” Gli disse la ragazza contenta, finalmente, di avere per cliente un giovane di bel aspetto e non il solito laido grassone.

“Quattro monete e ti faccio qui.” Lei si stupì: non era di Boston, aveva un accento molto più esotico. Un europeo, come i marinai che ogni tanto la usavano. Russo? No, forse slavo. Lei alzò la gonna lasciando intravedere le gambe nude e gelate con il sesso scoperto pronto all'uso. L'uomo la sbattè senza grazia contro il muro entrando in lei con forza. La ragazza provò dolore ed urlò: lei non era pronta, però non poteva lasciare il lavoro a metà Le spinte erano lunghe e forti, l'aroma del sangue della donna arrivò prepotente all'olfatto dell'uomo, da cui emerse il demone completo di occhi gialli e volto sfigurato. Quando stette per arrivare al culmine, affondò i denti sul tenero collo della ragazza che, immediatamente, si irrigidì. La stava mordendo, non era possibile. Cercò di dimenarsi, ma si sentì illanguidire: un piacevole calore si stava formando fra le gambe e, nonostante avesse capito di star per morire, si godette quei ultimi attimi di vita. L'uomo lasciò cadere il corpo nella neve, si chiuse i calzoni e si pulì la bocca: ora stava proprio meglio.

Si accorse all'ultimo momento della freccia che gli stava arrivando addosso. Si spostò giusto in tempo per schivarla. Avrebbe dovuto capire che la Cacciatrice lo avrebbe cercato dopo la scia di cadaveri che si era lasciato dietro le spalle, era il minimo, specie dopo lo scherzetto delle sere precedenti.

"Questa volta non mi scappi." Decretò a voce alta la nuova arrivata: non molto alta, una fluente cascata di capelli neri, un volto regolare e due morbide labbra piegate in un sprezzante sorriso di vittoria. Indossava un semplice abito da cameriera con una gonna di colore rosa e uno scialle a coprirle il collo, per combattere il freddo della notte.

"E chi scappa? Di certo non io." Si fissarono a lungo, vampiro contro Cacciatrice, una battaglia che durava da millenni. La ragazza gli si avventò contro senza giungere a nulla, dato che lui sembrava volteggiare come un ballerino. "Ah, mia dolce Magdalene, non puoi prendermi." La canzonò lui.

"Sta zitto Demian." Rispose la ragazza infuriata. Gli dava la caccia da notti intere senza riuscire a colpirlo una volta soltanto. E non riusciva a capire il perchè: ogni volta che i suoi occhi color della giada si posavano su di lei, si sentiva persa.

"Tesoro, è più facile che ti prenda io, in tutti i sensi." Concluse Demian avvicinandosi a lei, congendola per la vita e facendole cadere il paletto che teneva in mano. Magdalene si irrigidì: era stato troppo veloce per lei. Avrebbe dovuto capirlo che sarebbe finita così, lui era un Master potente ed antico, lei Cacciatrice da poco meno di qualche mese.. "Visto?" In fondo a Demian quel gioco era piaciuto. Quella Cacciatrice gli piaceva: aveva assaggiato il suo sangue qualche sera addietro e l'avrebbe uccisa allora se quel rompi palle del suo osservatore non fosse intervenuto. Però, così facendo, gli era venuta in mente un'altra idea per la giovane Magdalene.

"Fallo in fretta." mormorò lei conscia che la Morte capeggiava su di lei.

"Non ti piacerebbe." Le sussurrò all'orecchio poco prima di leccarglielo. Magda si impaurì: non poteva farle questo, era l'umiliazione più cocente. Sentì le mani del vampiro farsi strada tra le sue vesti alzandole la gonna.

"Lasciami." Singhiozzò lei tentando di dimenarsi, ma lui era troppo forte. Le si spezzò il fiato quando lui la baciò sulle labbra insinuandole la lingua fredda nella bocca. Senza accorgersene, Magda prese a rispondere al bacio sciogliendosi a lui come cera di una candela pronta ad essere modellata.

"Ah, piccola, lo sapevo: sei un'anima troppo oscura per non apprezzare tutto questo." Le sussurrò sulle labbra. "Sei una creatura della notte, proprio come me, ci separa solo la dieta. "E così dicendo le graffiò leggermente il collo tenero per far sgorgare una stilla cremisi terribilmente attraente, che si affrettò a bere.

"Non è vero, non siamo simili, tu...tu mi fai schifo." Stava cercando nel suo cervello ottenebrato dalla paura e dall'eccitazione, degli insulti, ma non riusciva a capire niente, specie quando Demian, con un gesto secco, le abbassò il corpetto rivelando i suoi bianchi seni. Con un movimento secco, si appropriò di un capezzolo con le labbra in modo da farlo indurire. Magda non riuscì ad evitare di gemere rumorosamente a questa stimolazione. Una parte di se stava urlando per il senso di colpa, di quanto era ingiusto quello che stava facendo, l'altra parte, però, invocava di averne di più. Quella stimolazione, per quanto splendida, non riusciva a saziarla del tutto. Era qualcosa di mai provato, qualcosa di unico e prezioso...E lei la stava donando ad un vampiro. No, pensò, è lui che se la sta prendendo senza chiederlo. Eppure...Eppure lo sapeva che se veramente non l'avesse voluto sarebbe stata capace almeno di sfuggirli. Intimamente, da quando l'aveva visto scopare con quella prostituta, voleva lo stesso tattamento, solo che era troppo casta e pura per dare vita con le parole ai suoi pensieri.

Pazienza, veramente, era lui che stava facendo tutto quello che lei voleva.

Demian sorrise quando, con le mani, toccò i pudici mutandoni di cotone che lei indossava sotto il vestito. Il rumore dello strappo ruppe il silenzio perfetto del vicolo ammantato di neve. Insinuò le dita tra le sue pieghe rimanendo molto soddisfatto da quello che trovò.

"La mia piccola Cacciatrice apprezza il trattamento." Le disse dolcemente per prenderla in giro.

"Non vantarti." Tentò di rispondere Magda, piegata, sì, ma non ancora spezzata "E' solo il mio corpo che reagisce...io ti odio." Lui rise e in quel momento a lei sembrò avesse veramente quei vent'anni che dimostrava.

"Pensi che a me interessi qualcosa di diverso dal tuo corpo?" Le fece sentire chiaramente l'erezione premendogliela sul sesso caldo. Lei rabbrividì, non tanto al pensiero di quello che sarebbe successo di lì a poco, bensì sentendo il membro freddo, terribilmente in contrasto rispetto alla sua carne calda. Ma non fu il pene a toccarla per prima: Demian la stava accarezzando quasi amorevolmente e lei prese a mugolare insoddisfatta, voleva di più, prima di morire voleva che lui le desse di più, a costo di essere umiliata.

"Tu sei bella, Magda, bella e forte, fiera e unica...E mia, d'ora in poi." così dicendo la penetrò, incontrando la sottile barriera che decretò l'entrata di lei nel mondo delle donne. Una smorfia di dolore si propagò per il suo bel volto, ma lui l'accarezzò piano. "Vedi come dolore e piacere si fondo insieme come se fossero un'unica cosa? Non ti preoccupare, presto resterà soltanto piacere e sarà piacere che io ti avrò donato." Iniziò a muoversi lentamente in lei, in modo che la stretta apertura di Magda riuscisse a prendere la forma del suo membro.

In lei, in effetti, il sordo dolore che le si era formato, stava scemando, lasciando il posto a qualcosa di più profondo, qualcosa di ancestrale. Nella banalità delle cose, si sentiva veramente cambiata, proprio come dicevano le servette di casa sua quando parlavano dei loro incontri notturni. E nonostante odiasse Demian per quello che stava facendo, una parte del suo cuore non poteva non amarlo per la delicatezza che stava usando con lei. Non nutriva dubbi sul fatto che di solito, probabilmente, lui non era così delicato con tutte.

"Ti piace come piace a me perchè sei una creatura della notte. Perchè tu, come tante altre prima di te, odi la missione e tutto quello che ne comporta. Vero?" Chiese Demian mentre le regalava una poderosa spinta. Magda non rispose, non voleva dargliela vinta così facilmente. Lui sorrise, le prese un seno con la mano e glielo strizzò forte fino a farla urlare. "Vero, Maggie?"

"Sì!" Capitolò lei. "Odio la mia vita." Disse ignorando la sorpresa di sentire il suo nome tramutato in un vezzeggiativo.

"Allora cedila a me e diventa come me." Solo allora lei capì: Demian le stata proponendo l'oscurità eterna, le stava chiedendo di stare con lui per sempre. Le venne da ridere: lei pensava alla morte e lui le donava la vita.

Sentì che il suo ventre si stava preparando a venire con molta più potenza delle timide volte in cui si toccava da sola nel letto della sua piccola cella del convento in cui viveva. Magdalene non perse neppure tempo a pensare: portò indietro la testa lasciando il collo indifeso ai canini di Demian, in un gesto che indicava chiaramente un tacito invito. Il vampiro non se lo fece ripetere e la morse in profondità. Il sangue sgorgò potente grazie anche ai battiti accelerati dall'eccitazione e dall'orgasmo che la stava scotendo.

Magda provò un forte dolore, subito rimpiazzato da un ulteriore piacere che la sommerse portandola lentamente all'oblio. Si sentiva pesante, senza nessuna forza ed incapace di qualsiasi movimento coerente. La vita stava velocemente uscendo da lei per entrare nella famelica bocca di lui.

Demian la guardò e pensò che mai le era parsa così bella. Il pallore accentuava ancor di più i suoi lunghi capelli scuri e le labbra sembravano più rosse. Sarebbe diventata una splendida vampira, pensò lui, e si tagliò il collo e lo poggiò sulla bocca semiaperta di Magda. Inizialmente sembrava che lei non volesse bere, come schifata dal sapore del sangue, ma pochi istanti dopo Demian sentì chiaramente Magdalene che succhiava con forza. Quel gesto lo portò al limite e riversò il suo seme freddo in lei con un gemito di soddisfazione. Staccò la ragazza da se e le pulì le labbra sporche sostenendola: in fondo stava morendo.

" Ci vediamo al tuo risveglio, Magdalene."

"Maggie... Chiamami Maggie." E così dicendo chiuse gli occhi e morì..

Demian la prese in braccio e la portò lentamente verso il suo rifugio, incurante degli sguardi dei passanti. Chi fu più temerario si scontrò con i suoi occhi gialli, capendo immediatamente che non era l'uomo giusto con cui attaccar briga.

 

La notte dopo Demian si trovò al capezzale di Magda: ormai il suo volto sembrava porcellana pura. Lui sorrise contento del suo operato: erano anni che non aveva una compagna e sperava che lei durasse a lungo. Osservò la povera ragazza atterrita che era legata al muro: l'aveva già denudata e pure bevuto da lei, era un vezzo che non riusciva a perdere. Era rossa di capelli, una spruzzata di lentiggini e due occhi grigi ricolmi di lacrime. Sicuramente un bel regalino per la sua Childe fresca di risveglio. Sentì un piccolo gemito provenire dalla ragazza e le si avvicinò.

"Ti è andata male, piccola, sarà per la prossima vita." E le accarezzò la guancia arrossata per poi voltarsi verso Magda: stava per svegliarsi, lo sentiva. Si sedette sul letto e vide che lentamente lei apriva gli occhi come fosse confusa.

"Buonanotte Maggie." Le sussurrò sorridendo. La vampira si alzò lentamente guardando il suo compagno che la baciò senza troppe premure. Lei ricambiò il bacio felice, facendo le fusa come una gatta. "Tutto bene? Dimmi qualcosa." Disse Demian leggermente preoccupato dal mutismo di lei. Maggie guardò la stanza ed infine posò lo sguardo sulla povera ragazza incatenata. Un luccichio dorato le solcò gli occhi e sorrise sguainando i canini.

"Amore, ho fame."

 

Fine?