DESIDERIO
By
Pandora79
Prima
Parte
Capitolo
1
Buffy
si stropicciò gli occhi: era stravolta, indolenzita e assonnata come non mai.
Non ricordava affatto quello che era successo la
scorsa
notte.
Aveva
un tremendo mal di testa.
Scese
in cucina: dalle finestre filtrava la forte e calda luce del sole che però le
faceva male agli occhi. Si sentiva uno straccio.
Sua
madre era già uscita di casa per andare al lavoro e le aveva lasciato un piatto
colmo di biscotti fatti con le sue mani.
Solitamente
Buffy adorava i biscotti fatti da sua madre, ma in quel momento, la sola vista
le dava il voltastomaco.
Tornò
in camera sua e si rificcò sotto le coperte: niente Università oggi, pensò, si sentiva
troppo fuori posto.
Chiuse
gli occhi e, colta da un’improvvisa stanchezza scivolò tra le braccia di
Morfeo.
Improvvisamente
si ritrovò a ricordare quello che le era capitato da poche ore.
Stava
facendo il solito giro nel cimitero poco lontano dal Bronze, sola.
Willow
e Xander erano con i rispettivi partner e lei, dopo essersi bevuta un
cappuccino nel suo locale preferito era uscita con la sua
voglia
di uccidere!
Non
si era però resa conto che qualcuno la osservava da quando era entrata nel
locale…
Camminava
tra le lapidi, ma sembrava che quella sera nessun vampiro osasse uscire allo
scoperto. Avevano paura?
Uno
però si aggirava, camminando alle sua spalle…la voleva…
Buffy
alzò gli occhi al cielo e sbuffò, dirigendosi verso il muro di recinzione del cimitero;
camminava affiancando i mausolei quando
avvertì
una presenza estranea. Si voltò di scatto, impugnando rapidamente il paletto
che teneva nascosto nella giacca.
Nessuno…
Si
guardò intorno, ma non c’era anima viva…o morta…
-
Buffy, cominci a dare chiari segni di pazzia – si disse, girandosi per
proseguire il suo giro.
All’improvviso,
qualcosa di molto rapido e indefinito, l’afferrò per le braccia e la scaraventò
contro il muro; Buffy avvertì un forte dolore
alla
schiena, tossì e cercò di respirare profondamente, sbattendo le palpebre per
rimettere a fuoco la vista.
Di
fronte a lei, a pochi passi, due intensi e splendidi occhi blu la scrutavano
divertiti, gli occhi del suo nemico giurato.
-
Spike! – esclamò la cacciatrice infuriata.
Il
vampiro fece un lieve inchino senza mai perderla di vista.
-
Sei qui per farti disintegrare? – gli chiese Buffy stringendo il paletto.
Spike
si accese una sigaretta in tranquillità e sorrise – A dire il vero i miei
progetti sono altri… - fu la sua risposta.
Avanzò
di un passo, mostrando alla cacciatrice la sua mano sinistra dove risaltava un
anello che lei conosceva molto bene.
-
La gemma di Amara – sussurrò Buffy impietrita di fronte a quella scoperta.
Il
paletto cadde dalla mano della cacciatrice: nella sua mente si stavano
scatenando una serie di future conseguenze dovute a quella
rivelazione.
Spike con la gemma al dito, Spike invincibile, immune al sole, alle croci…a
tutto!
-
Mio Dio… - furono le sue uniche parole di commento.
Spike
rise – Hai visto la novità baby? – le chiese – Ora sono più forte di te! –
Colta
da una violenta reazione di rabbia, la cacciatrice si lanciò contro il vampiro:
lui non era il più forte e glielo avrebbe dimostrato!
Cercò
di colpirlo in ogni modo, con calci e pugni, senza procurargli però ferite
dolorose o considerevoli.
Lui
schivava e parava i colpi divertendosi, senza però mai attaccare Buffy.
Sembrava non volesse farle del male, il che era molto
strano.
-
Su dai…smettila! – le disse lui – mi stai annoiando! Sono qui per un altro
motivo stasera! -
Buffy
si fermò ansimante – Cosa vuoi dire? – chiese. A dire il vero quella piccola
tregua le serviva: la battaglia era più difficile del
previsto,
Spike era veramente diventato molto più forte.
Il
vampiro fece qualche passo in avanti verso di lei. Buffy si appoggiò al muro
stremata.
Senza
che lei se ne rendesse conto si ritrovò il vampiro a pochi centimetri: si
fissarono per un lungo istante in silenzio, poi Buffy,
riprendendosi
da quello stato cercò di colpirlo in faccia con un pugno. Lui, con la rapidità
potenziata grazie alla gemma, le bloccò
entrambi
i polsi sopra la testa e li inchiodò in una stretta contro il muro.
Spike
scosse il capo – Ti ho detto che non ho brutte intenzioni cacciatrice…almeno
non ti voglio uccidere! –
Buffy
rise – Non vuoi raggiungere la quota di tre cacciatrici stasera? –
Spike
continuò a stringerle i polsi con una mano e con l’altra le accarezzò il viso,
scendendo lentamente lungo il collo – Ho altri
programmi
per la terza…- sussurrò.
Impietrita,
Buffy cercò di liberarsi dalla stretta di Spike – Schifoso! – gli gridò e gli
assestò un calcio nelle parti basse.
Spike,
con grande sorpresa della cacciatrice, incassò il colpo senza però mai lasciare
la presa sui polsi di lei.
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2
Il
vampiro ringhiò, ma la sua reazione scemò in fretta: non le avrebbe fatto nulla
di male, glielo aveva detto.
-
Sono qui con uno scopo nobile e ben preciso…Buffy – le disse, tornando a un
soffio da lei.
Era
forse la prima volta che non la chiamava con disgustosi appellativi oppure
“cacciatrice”: il suo nome aveva un suono strano
pronunciato
da lui.
-
Per quanto possa valere la mia parola baby - proseguì il vampiro – sei
bellissima, forte impetuosa! Come piacciono a me… -
Buffy
smise ogni tentativo di liberarsi: ora era curiosa.
-
Cosa vuoi Spike? – gli chiese.
Quegli
occhi così blu la stavano facendo sprofondare negli abissi della tenebra.
-
Voglio averti cacciatrice… - sussurrò lui, soffiando alito gelido sul suo collo
che le provocò un brivido lungo la schiena.
Spike
si avvicinò ancora più a lei, le labbra dei due quasi si sfiorarono.
Buffy
doveva ribellarsi, fare qualcosa, tentare di sottrargli l’anello, ma sentiva di
non volerlo veramente.
Fu
lei a baciarlo, colta forse da un improvviso moto di follia, desiderava le sue
labbra, voleva il contatto con quella pelle gelida. Lui
lasciò
andare la presa sui suoi polsi, rischiando una qualche reazione violenta da
parte di Buffy; al contrario, la cacciatrice lo avvolse
in
un abbraccio intenso, esplorando la sua schiena sotto lo spolverino nero.
Spike
affondò una mano tra i suoi lunghi capelli biondi e con l’altra le accarezzò
avidamente il collo.
Cosa
stava facendo? Dio mio, baciare un vampiro e per giunta il suo peggior nemico!
Ma
era maledettamente affascinante e…baciava divinamente bene.
Le
tolse la giacca e la liberò della camicia per poterla baciare meglio sul collo.
Ma
voleva veramente solo baciarla?
Buffy
lo lasciò fare anche quando si accorse che lui aveva assunto il volto del
demone.
Ecco…il
mio vampiro…
Affondò
i denti nella tenera carne del suo collo e lei sospirò di piacere, lasciandosi
andare contro il muro e chiudendo gli occhi; gli
accarezzò
i capelli platinati e lo lasciò bere liberamente.
È
così che si muore per mano di un vampiro? Si chiese Buffy e pensò che in fondo
non era così male.
Spike
però prese solo una piccola quantità del prezioso sangue della cacciatrice:
quasi subito si staccò da lei, leccò la ferita e
ritornato
al suo volto normale la guardò sorridendo.
-
Ti è piaciuto? – le chiese – Possiamo farlo ancora se vuoi… - proseguì.
Buffy
lo guardò, gli occhi semichiusi dopo il piacere provato: cercò di nuovo le
labbra di Spike e assaporò il suo stesso sangue.
Il
vampiro le accarezzò il viso e le sorrise in modo dolce – Ora ti accompagno a
casa piccola, sei stanca e devi riposare… -
Buffy
annuì ed iniziò a seguirlo come in trance, lasciando che lui le passasse un
braccio intorno alle spalle; in realtà non era così, lei
era
pienamente lucida, ma quello che lui le aveva appena fatto le era piaciuto così
tanto da non volersi ribellare.
Buffy
riaprì gli occhi e con uno scatto si alzò dal letto: ora ricordava tutto ed era
così arrabbiata!
Corse
in bagno e si guardò allo specchio: il segno del morso di Spike era ancora fresco
e vistoso.
-
Come ho potuto? – si domandò, sfiorandosi leggermente la ferita.
Fece
mente locale e pensò anche all’altro problema: la gemma di Amara.
Doveva
assolutamente parlare a Giles di tutto…o quasi…Spike doveva essere eliminato il
più presto possibile.
Si
sedette sul letto per infilarsi i jeans poi si fermò: si sfiorò le labbra
ripensando ai baci che si erano scambiati lei e il suo “assalitore”,
così
sensuali e allo stesso tempo dolci e passionali.
Scosse
il capo per cacciare dalla testa quegli stupidi pensieri e terminò di vestirsi.
Aveva
dimenticato che era stata lei a baciare Spike per prima?
Legò
un foulard rosa intorno al collo e si infilò la giacca mentre scendeva le
scale.
Corse
verso l’ingresso e spalancò la porta di casa, inchiodandosi sul posto
all’istante: Spike, appoggiato mollemente allo stipite le
sorrideva
dietro uno scuro paio di ray-ban.
-
Avevo dimenticato quanto fosse bello il sole!- le disse entrando in casa.
Buffy
lo guardò sorpresa – Chi ti ha invitato? –
Spike
chiuse la porta dietro di se e rise, poi la prese con forza tra le braccia – Ti
sei già dimenticata amore? Mi hai invitato tu stanotte!
Chi
credi che ti abbia spogliato e infilato sotto le lenzuola? – cercò di baciarla
ma lei si divincolò.
-
Lasciami, non mi toccare! – gli intimò.
-
Mi sembrava che ieri ti fosse piaciuto cacciatrice…- rispose lui, sempre con
quel sorrisetto strafottente.
Buffy
si calmò e respirò profondamente: la stretta di Spike (con addosso la gemma)
era troppo forte – Cosa vuoi Spike? –
-
Ma voglio te, Buffy! – rispose lui con naturalezza e la trascinò fino al divano
in soggiorno; si avvicinò al suo viso lentamente e provò
ancora
a baciarla. Questa volta Buffy non oppose resistenza e, come la sera prima, si
ritrovò aggrappata a lui.
-
Perché lo fai? – gli domandò, ansimando per la mancanza d’aria, le labbra rosse
per il bacio.
Non
poteva resistergli e questo la spaventava.
-
È semplice Buffy, tu devi essere mia, solo ed esclusivamente mia! –
Lei
si spaventò, ma non capiva se per le parole di Spike o per il fatto che se
l’avesse morsa ancora lei avrebbe ceduto di nuovo e
forse
lo avrebbe seguito nell’oscurità; si abbandonò contro il corpo del vampiro e
chiuse gli occhi – Ti rendi conto di quello che mi
dici
Spike? - sapeva di essere su ogni fronte molto vulnerabile, ma voleva cercare
di farlo desistere dalla sua decisione, per il bene
di
tutti.
-
Io sono la cacciatrice, tu sei il vampiro cattivo, come puoi pensare a certe
cose? Io non potrei mai essere la tua compagna… -
Spike
le baciò la fronte e lei si odiò perché il tocco delle sue labbra le piaceva.
-
Ho scoperto di desiderarti cacciatrice, ed io ottengo sempre quello che voglio!
– le slegò il foulard – Dimmi che quello che ti ho fatto
ieri
non ti è piaciuto… - con la lingua andò a stuzzicare la ferita della notte
prima.
Buffy
rabbrividì a quel contatto e si aggrappò a lui – Smettila ti prego… - lo
supplicò.
-
Potrei andare oltre, invece – rispose lui divertito.
La
sua mano iniziò a scivolare sotto il tessuto della maglietta di lei – Sei così
calda… - accarezzò la sua schiena nuda e le slacciò il
reggiseno,
mentre lei, in volto un misto di desiderio e orrore, lo fissava.
-
Tesoro – continuò lui divertito – forse è meglio se per oggi mi fermo qui…non
credi? - la liberò dall’abbraccio e lei diventò rossa per
le
sue parole. Si sentiva imbarazzata come una stupida quindicenne.
Si
chinò per baciarla – Voglio che mi desideri Buffy, che tu non possa più stare
senza di me… -
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La
cacciatrice rispose al bacio che però, con suo sommo dispiacere, durò qualche
breve attimo.
Spike
uscì dalla casa salutandola con un cenno della mano ed un sorriso smagliante.
Buffy
si coprì il volto con le mani e scoppiò a piangere: lui aveva ragione, lei lo
desiderava tantissimo! Prima, sul divano avrebbe
voluto
che lui fosse andato oltre. Avrebbe anche potuto prenderla in quell’istante e
lei non avrebbe certo opposto resistenza!
Provò
vergogna per se stessa, cosa le aveva fatto? Sapeva che non era solo il morso
del vampiro, era anche altro: il suo tocco, i suoi
baci
carichi di passione; il suo corpo desiderava un contatto con quello di Spike
più di ogni altra cosa al mondo.
Voleva
fare l’amore con lui, voleva sentirlo dentro di se…
Si
schiaffeggiò per liberare la mente da quei pensieri: ma cosa stava per fare
prima dell’arrivo di Spike? Certo, stava andando da
Giles
per riferirgli della gemma, ma ora non era poi così tanto sicura di volerlo
fare.
Forse
poteva gestire da sola questa situazione: in fondo Spike si stava limitando a
girare di giorno e…tentava di sedurre la
cacciatrice!
Doveva
capire quali fossero le vere intenzioni del vampiro: forse voleva togliere di
mezzo Buffy per dominare incontrastato su
Sunnydale?
A
quel pensiero Buffy rabbrividì: doveva capire, arrivare a capo di questa
situazione alquanto assurda. Spike la desiderava? Da
quando?
Perché?
Decise
di raggiungere la cripta del vampiro per avere spiegazioni.
Capitolo
2
Arrivò
a destinazione in poco tempo, sostenuta dalla rabbia che provava nei confronti
di se stessa per come si era lasciata andare,
per
come era stata facile. Ma non stava facendo il gioco di Spike, andando nella
sua cripta?
In
effetti, una parte remota di Buffy, anelava disperatamente ad un contatto con
il vampiro, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Spalancò
la porta della casa di Spike ed iniziò a cercarlo in ogni angolo: scese al
livello inferiore e lo trovò pigramente disteso sul
letto
a dormire.
Il
castello di intenzioni che Buffy si era costruita cadde a pezzi nel momento in
cui vide il vampiro dormire sotto lenzuola di seta nere,
il
volto innocente come quello di un bambino.
Ma
non è innocente…
Eppure
vederlo con quell’espressione di profonda beatitudine sul viso, le fece provare
un sentimento di tenerezza.
Si
avvicinò a lui lentamente per non svegliarlo, ma i sensi di un vampiro sono
sempre all’erta: Spike avvertì la sua presenza, sentì
il
suo odore, ma decise di fingere di dormire. Voleva vedere come si sarebbe
comportata la cacciatrice di fronte al suo corpo
addormentato:
se avesse tentato di polverizzarlo con un paletto, allora avrebbe reagito.
In
fondo, lui aveva la gemma…
Si
mosse tra le lenzuola facendo trasalire Buffy che indietreggiò di scatto, poi,
vedendo che lui continuava a dormire, avanzò di
nuovo.
Poteva
eliminarlo in quel momento, togliergli l’anello, eppure continuava ad ammirare
il corpo perfetto ed il suo viso dolce; con la
mano,
passò ad un centimetro dalle sue spalle, come se volesse accarezzarlo.
Sospirò
sconfortata: quello non era il momento adatto per parlargli. Si sentiva
impotente di fronte a lui, debole, vinta completamente
e
legata da qualcosa di strano, un rapporto morboso fatto di odio e qualcos’altro
che non sapeva definire.
Si
girò per uscire e tornare a casa ma qualcosa trattenne il suo braccio: si voltò
allarmata e vide Spike sveglio, gli occhi puntati nei
suoi.
Le
baciò la mano – Vuoi già scappare? – le chiese.
Trattenne
la sua mano e l’attirò a se. Buffy perse l’equilibrio e si ritrovò tra le sue
braccia: si guardarono negli occhi in silenzio, Spike
sorrideva
e per una volta in modo dolce.
-
Sei venuta perché non potevi resistere senza vedermi? – lasciò libera la mano
della ragazza e le passò un dito sulle labbra
socchiuse.
Buffy
chiuse gli occhi a quel contatto e si sentì fremere in tutto il corpo: Dio,
come lo desiderava!
Le
sue mani si appoggiarono avide sul petto del vampiro, salendo fino al collo poi
al viso; lo attirò a se e lo baciò con passione.
Quando
si staccarono, lei era rossa in viso per l’emozione.
-
Buffy… - sussurrò Spike – ti voglio sempre…ogni istante – si fermò per baciarle
la punta del naso - …devi essere mia! –
La
baciò di nuovo e questa volta il bacio fu molto tenero, quasi carico d’amore;
Poi,
l’esigenza di sentire il corpo di Buffy contro il suo ebbe il sopravvento e
Spike iniziò a trafficare con gli indumenti della ragazza:
quando
arrivò alla cintura dei pantaloni, lei lo fermò gentilmente – Perché mi fai
questo? – gli chiese lei implorante.
Lui
le baciò il collo – Perché ti desidero! Devo averti o sento che impazzirò
cacciatrice, questo è il motivo! – era la spiegazione che
voleva
sentirsi per concedersi a lui senza rimorsi, in quel momento Buffy smise di
pensare al bene degli altri. Esistevano solo loro
due.
Lo
aiutò quando tornò ad armeggiare con i suoi pantaloni, e quando fu
completamente nuda davanti a lui, si sentì imbarazzata come
alla
prima volta. Lui la contemplò come se fosse una perfetta opera d’arte degna dei
migliori artisti rinascimentali.
La
invitò sotto le lenzuola e lei si distese accanto a lui, godendo di quel
contatto tanto desiderato.
-
Sei mia – gli sussurrò lui in un orecchio.
Il
corpo del vampiro era freddo, ma Buffy bruciava di desiderio fino a star male.
-
Prendimi Spike – gli disse – fallo ora ti prego, non voglio più tornare
indietro! –
Lui
interpretò al volo il suo bisogno e la prese all’istante, con dolcezza,
portandola all’apice della passione e facendole urlare il suo
nome.
In
quel momento, mentre la cacciatrice era al culmine dell’orgasmo, il vampiro la
morse di nuovo.
Il
sangue diventa sublime mentre si scopa, pensò Spike.
Buffy
non ce la faceva più: il sesso era meraviglioso con lui, ora anche il morso.
Era il paradiso.
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Lo
circondò, con le braccia e le gambe, mentre lui continuava a spingere e bere.
Terminato
il loro connubio, i due si lasciarono andare distesi nel letto: Spike guardò
Buffy, che stremata dal sesso e dalla perdita di
sangue
si stringeva ansimante a lui.
Lo
baciò sulla spalla e chiuse gli occhi mentre lui la accarezzava sensualmente;
lei salì fino a mordicchiargli il collo, poi rise.
-
Tesoro, ti mancano i denti giusti per farlo…-
Buffy
lo guardò seria – Termina ciò che hai iniziato Spike…portalo a termine ora, perché
domani potrei pentirmi di non averlo fatto!
–
si mise a sedere sul letto, incurante della sua nudità.
Spike
l’ammirò per l’ennesima volta, soddisfatto per averla condotta dalla sua parte,
poi le fu di nuovo addosso con la rapidità di un
predatore
e allo stesso tempo la dolcezza dell’amante più delicato.
Era
così debole e remissiva sotto di lui.
Ho
domato la cacciatrice…
Lei
lo guidò al collo già martoriato dai suoi morsi.
Cosa
le importava in fondo? Finalmente pensava a se stessa e non a salvare il mondo.
Ci sarebbe stata un’altra cacciatrice dopo di
lei,
una nuova stupida al servizio dell’umanità.
Spike
bevve fino a condurla sul baratro della morte: quando si staccò da lei la
guardò agitarsi tra le lenzuola in cerca di respiro.
Ecco
la sua terza cacciatrice, quella che lui aveva scelto come compagna; poteva
lasciarla morire, ma lui la desiderava sopra ogni
cosa.
Era l’unica che gli avesse tenuto testa fino a quel momento e ora sarebbe stata
un vampiro come lui.
Spike
si morse il polso e lasciò che qualche goccia del suo sangue bagnasse la bocca
di Buffy. Lei, sentendo quel sapore così vivo,
si
sentì pervadere da una nuova forza: si attaccò avida alla ferita dell’amante ed
iniziò a bere, conoscendo finalmente l’estasi del
sangue.
Quando
lui la allontanò da se, lei si lasciò andare tra le lenzuola, cercando gli
occhi di Spike: il vampiro le sorrise e la baciò.
Sangue
e sangue…
-
Non lasciarmi Spike – lo implorò lei spaventata da quello che sentiva operare
nel suo corpo – Mi sento stanca… - sussurrò.
-
Dormi amore… - la tranquillizzò lui – ti starò accanto fino al tuo risveglio,
non ti lascerò un istante! –
Buffy
chiuse gli occhi e si lasciò cullare nell’abbraccio di Spike, poi fu il buio.
Capitolo
3
Spike
aprì gli occhi: si era appisolato. Fuori, il sole volgeva al termine del suo
percorso, presto la sua Buffy si sarebbe svegliata e
sarebbe
stata tutta sua.
La
contemplò: la pelle era ormai fredda e bianca come la sua, il viso di
porcellana ancora avvolto dal sonno della morte.
Non
aveva mai sentito di precedenti cacciatrici vampirizzate: sarebbe stata un
vampiro senz’anima come lui oppure…
Sapeva
che lei era speciale e che come vampiro sarebbe stata unica.
Già
si immaginava a girare con lei al suo fianco, a cacciare insieme, fare l’amore
per notti intere.
Sorrise
al pensiero di quello che li aspettava, poi pensò alla faccia dei suoi amici,
quando si fossero accorti del suo cambiamento.
-
Il sole è tramontato – si disse.
Avvertì
un lieve movimento nel corpo accanto al suo: Buffy aprì lentamente gli occhi e li
sbatté più volte per mettere a fuoco la vista;
si
guardò intorno, cercando di ricordare il luogo dove si trovava.
Improvvisamente
sembrò realizzare quello che era successo nelle ultime ore e cercò lo sguardo
di Spike.
Gli
sorrise, un sorriso dolce, come gli stessi che regalava in vita ai suoi cari.
-
Bentornata – le disse lui, catturando la sua bocca in un intenso bacio.
Lei
sentiva il sangue nel sapore di quel bacio e sapeva di volerne altro; Spike
sembrò intuire il desiderio della compagna e lasciò che
lei
avesse libero accesso al suo collo.
Era
così invitante…
Buffy
scivolò nel suo nuovo volto con facilità, affondando i lunghi denti nel collo
di Spike: fu inondata dal sangue forte del suo sire
che
era come nettare, dolce e vitale.
Lui
le accarezzò la schiena sensualmente e quando lei si staccò dal suo collo la
guardò ammirato e compiaciuto mentre tornava al
suo
volto umano e si leccava le labbra per non lasciarsi sfuggire nemmeno una
goccia di sangue.
-
Come ti senti piccola? – le chiese lui passandole un dito sulle labbra.
Lei
sorrise e si accoccolò nell’abbraccio del vampiro; non aveva ancora proferito
parola da quando si era risvegliata, Spike era
curioso
di sentirla parlare, voleva sapere come si sentiva, se la sua anima era rimasta
ancorata al suo corpo non-morto.
Le
sollevò il viso e la baciò; Buffy sospirò: non si era ancora resa conto di non
aver più bisogno di respirare?
-
Mi sento bene… - si perse negli occhi blu di Spike e cercò ancora il contatto
col suo corpo.
Improvvisamente
un’idea dovette giungerle come un lampo nella testa perché si staccò
dall’abbraccio di Spike e si mise a sedere sul
letto
– E gli altri? – si chiese.
Si
voltò alla ricerca del viso del suo compagno, allarmata per le conseguenze che
avrebbe comportato il suo gesto.
Si
portò le mani al viso e pianse: Spike le mise le mani sulle spalle, cercando di
confortarla – Capiranno…- le rispose – In fondo sei
sempre
la stessa! -
Inorridita
dalle parole del compagno, Buffy lo guardò furiosa – La stessa? – domandò -
Sono un vampiro Spike! –
Il
vampiro si alzò dal letto furioso e indossò i boxer neri che erano abbandonati
a terra – Dannazione Buffy, hai ancora la tua anima! –
lui
la scosse violentemente, poi salì al livello superiore della cripta, prendendo
a calci tutti gli oggetti che trovava al suo passaggio.
Rimasta
sola, Buffy pensò: aveva deciso di seguire Spike di sua spontanea volontà,
senza pensare alle conseguenze; ora doveva
affrontarle,
era inevitabile.
Solo
in quel momento però si rese conto delle parole del suo compagno: hai ancora
un’anima! Era vero!
Da
quando si era risvegliata, poco tempo prima, non aveva ancora avuto modo di
pensare a quello che era diventata: non era un
vampiro
come gli altri! Si sentiva assolutamente come prima, il suo spirito era sempre lo
stesso, non aveva voglia di uccidere o di
vendicarsi
sui suoi cari! La sua anima era ancora nel suo corpo.
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Forse
la sua condizione di cacciatrice l’aveva resa un vampiro atipico.
Dopo
qualche minuto di silenzio, si avvolse nel lenzuolo e salì alla ricerca di
Spike. Non voleva avere attriti con lui, era il suo
compagno
e non poteva essere arrabbiato con lei. Poi, era strano ammetterlo, ma sentiva
la sua mancanza, anche se erano pochi
minuti
che l’aveva lasciata.
Lo
trovò stravaccato sulla sua poltrona, in mano una tazza sbeccata colma di
sangue.
Buffy
si avvicinò silenziosa e lentamente si andò ad accoccolare in braccio a lui,
togliendogli la tazza di mano.
Spike
la osservò in silenzio mentre lei sorseggiava il sangue; ne lasciò metà e la
porse al compagno.
-
Hai ragione – attaccò Buffy – mi hai fatta tua e l’ho voluto io, ora è giusto
che mi assuma la responsabilità della mia decisione! –
Spike
appoggiò la tazza a terra dopo averla svuotata completamente: le passò le mani
sulle cosce nude e salì fino a toglierle il
lenzuolo
che la copriva.
-
Non sarai sola ad affrontare questo, mai…il tuo sangue…tu mi hai stregato
Buffy, mi hai cambiato…-
Buffy
gli accarezzò con possesso il viso e lo baciò: era così eccitante sentire il
sangue mentre esplorava con la lingua la sua bocca.
Sentiva
che era nato qualcosa di forte tra loro due, un sentimento che era rimasto
nascosto per molto tempo e che ora stava
emergendo.
Buffy
non capiva se fosse amore, in ogni caso era meglio non sbottonarsi troppo,
almeno per il momento.
Si
alzò dalla poltrona e preso in mano il lenzuolo nero ritornò al piano
inferiore: si fermò solo all’inizio della scala, per guardare Spike
con
sguardo sensuale ed invitante. Stregato dal suo corpo, il vampiro la seguì e la
trovò sdraiata sul materasso, coperta solo in parte
dalla
seta nera.
Era
tutta sua…
Lo
accolse a braccia aperte e gli saltò sopra, sfilandogli i boxer con occhi
famelici – Sei in mio potere – gli disse lei in un orecchio,
mettendosi
a cavalcioni su di lui e sorridendo compiaciuta nel sentire che il corpo di
Spike si stava risvegliando di nuovo al contatto
col
suo.
-
Sei un vampiro cattivo - gli disse lei, prendendolo dentro di se e sospirando
di piacere.
-
Si… - rispose lui lasciandosi scappare un gemito – è per quello che ti ho presa
con la forza, non potevo fare come un normale
ragazzo!
– lei lo interruppe con un bacio.
Erano
sdraiati abbracciati, dopo aver fatto l’amore per l’ennesima volta quella
notte.
-
Vuoi uscire un po’? – le chiese Spike, afferrando il pacchetto di sigarette.
Buffy
scosse il capo – Questa notte no…non voglio affrontare i problemi ora…domani –
gli rispose lei sorridendo, lo sguardo perso
nel
blu di quelli di Spike.
-
Non provo nessun desiderio di vendetta o voglia di uccidere i miei cari…non è
normale Spike! – gli confidò poi – Sono la stessa di
prima…più
o meno –
Spike
sorrise – Sono io che sono cambiato Buffy – le scostò una ciocca di capelli –
volevo una compagna che fosse degna di me, la
cercavo
disperatamente perché mi sentivo solo…poi mi sono reso conto che era sempre
stata di fronte ai miei occhi… -
Buffy
lo baciò sulla fronte – Non sei cattivo come vuoi far credere in fondo… -
Risero
insieme e si abbracciarono di nuovo: Buffy appoggiò il capo sul petto del suo
sire e Spike si fumò una sigaretta.
Pensava
a lei, a quanto fosse bella, a quanto l’aveva cambiato in così poco tempo.
Sono
il tuo sire ma mi ritrovo a dipendere da ogni tuo sguardo…
Si
sentiva così felice con lei che avrebbe fatto qualsiasi cosa se glielo avesse
chiesto, anche smettere di uccidere. Avrebbe affrontato il
giudizio
della Scoobie Gang con lei, l’avrebbe difesa da loro se avessero solo tentato
di torcerle un capello! In fondo aveva l’anello!
prima
di uscire allo scoperto, l’aveva spiata in casa, all’università e durante la
caccia, ammirando il suo ardore nel combattere.
Sei
un killer come me…
Aveva
deciso che sarebbe stata sua.
Perso
nei suoi pensieri, non si accorse che Buffy lo guardava e gli sorrideva.
-
Che c’è? – domandò lui.
Lei
si mise a sedere in ginocchio, lasciando che lui indugiasse con lo sguardo sui
suoi seni, prima di guardarla negli occhi. Buffy
sorrise
compiaciuta di questo.
-
Ti guardavo mentre eri assorto: non mi ero mai accorta di quanto fossero blu i
tuoi occhi - gli accarezzò il viso e gli baciò le palpebre
–
Fino a ieri eri il mio nemico, abbiamo combattuto per molto tempo e ora…sento
che non potrei mai più fare a meno di te… - Spike
l’attirò
a se e la distese sul letto per poi baciarla con passione e desiderio
crescente.
-
Ti sei pentita di quello che ti ho fatto? –
Buffy
scosse il capo divertita – Mai! Per la prima volta ho fatto qualcosa per me
stessa e non per la salvezza del mondo! Che se ne
occupi
qualcun’altro da oggi in avanti, io ho arretrati da recuperare! – e detto
questo si mise a ridere mentre Spike era di nuovo sopra
di
lei e le baciava il collo, scendeva fino ai seni e sempre più giù fino
all’interno cosce dove sapeva che lei impazziva di piacere.
La
notte volgeva al termine.
I
due vampiri erano accoccolati l’uno tra le braccia dell’altra, accarezzandosi a
vicenda.
-
Ti staranno cercando amore - attaccò Spike riferendosi ai suoi amici e a Joyce.
Buffy
gli baciò i pettorali ed emise un basso ringhio – Non importa, stanotte
esistiamo solo noi…amore – rispose la sua giovane
Childe.
Felice
per come Buffy lo aveva chiamato, Spike coprì i loro corpi nudi con il lenzuolo
nero e la strinse in un abbraccio protettivo.
Dopo
l’ennesimo bacio Buffy chiuse gli occhi e appoggiò la testa sul petto del
compagno: Spike la guardò addormentarsi, poi anche
lui
si lasciò cullare nell’abbraccio di Morfeo.
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Seconda
Parte
Capitolo
4
Quando
Spike aprì gli occhi, era pomeriggio inoltrato: la sua compagna dormiva
abbracciata a lui, la testa poggiata all’altezza del
cuore.
Si
ritrovò a contemplarla.
Buffy
si mosse e piano piano aprì gli occhi, incontrando quelli del suo sire; si
allungò per dargli il bacio del buon risveglio.
-
Ciao amore – gli disse, la voce ancora assonnata – Il sole sta tramontando… -
Spike
annuì e catturò di nuovo la sua bocca.
-
Stanotte usciamo tesoro… -
Buffy
mugugnò qualcosa e lo attirò sopra di se. Fare l’amore con lui era diventato
indispensabile: lo cercava in ogni istante, anche
durante
il giorno non aveva mai perso il contatto con il suo corpo.
Si
stavano vestendo dopo aver fatto l’amore – Devo andare a prendere i miei
vestiti – disse Buffy – Non posso continuare ad
indossare
le stesse cose come qualcuno di mia conoscenza… -
Spike
la squadrò e tossì – Ti trasferisci qui? – le chiese scherzando.
Buffy
si girò e lo guardò con aria di rimprovero – Stupido! –
L’aiutò
con l’allacciatura del reggiseno – Portami più rispetto amore, sono sempre il
tuo sire! – la redarguì lui e la baciò sul collo.
-
Se mi baci ancora così Spike…- ma non fece in tempo a terminare la frase che
lui era già incollato alle sue labbra.
La
ragazza si allontanò con rimpianto dal corpo del suo compagno – Stanotte devo
affrontare mia madre…e gli altri… - i suoi occhi
si
fecero improvvisamente distanti.
Spike
l’abbracciò – E se non ti accettassero? –
Buffy
sospirò, poi lo guardò sorridendo – Ho il mio forte sire accanto e lui non mi
lascerà! –
Spike
le porse la giacca in pelle e la prese per mano, conducendola fuori dalla
cripta – Potremmo anche trovarci un’altra sistemazione
Spike!
– propose lei una volta arrivata all’ingresso e guardandosi intorno.
Spike
la guardò torvo – Non vorrai iniziare a sindacare su casa nostra baby? Mi
sembrava ti piacesse! –
Buffy
gli strinse la mano – Però delle tendine rosa… - rise – Scherzavo! –
Improvvisamente
due ombre si addentrarono nell’oscurità del boschetto vicino al cimitero: due
giovani innamorati che si appartavano.
Spike
guardò la compagna fissare le figure con occhi quasi famelici e sorrise,
conoscendo il rimedio - Hai fame? – le chiese.
Buffy
annuì poi scosse violentemente il capo: il suo viso era triste – Non voglio
uccidere…non gli innocenti che ho difeso fino a ieri…
-
lo guardò implorante.
Spike
ricambiò con un sorriso rassicurante – Non ti preoccupare passerotto, vieni con
me, andremo a pescare nei bassifondi qualche
bel
malvagio… - le strinse la mano e la condusse verso la sua auto.
Aveva
ucciso, e le era piaciuto.
-
Uccidi il malfattore! – le aveva detto Spike – …ti sentirai la coscienza
leggera! –
Ed
era esattamente andata così: si era avventata con naturalezza addosso ad un
individuo che minacciava un ragazzo con un
rasoio.
Si
era sorpresa per la sua nuova natura: in fondo forse, il demone aveva operato
in lei qualche cambiamento. Stranamente non
si
sentiva in colpa per quello che aveva fatto, anzi, era stato immediato,
l’aggressione, il morso, averlo prosciugato insieme al suo
compagno.
Tutto aveva un non so che di eccitante.
Buffy
si lasciò andare contro il muro e lasciò che Spike le pulisse la bocca con i
baci: anche quello era eccitante e sapeva che avrebbe
fatto
parte di tutte le loro notti di caccia.
Capitolo
5
I
suoi amici l’avevano cercata tutto il giorno, preoccupati dalla sua prolungata
assenza. Avevano girovagato per Sunnydale, in ogni
negozio,
locale e ospedale, senza avere sue notizie.
Dove
poteva essersi cacciata?
Quella
sera, Xander e Willow erano a casa del Sig. Giles per cercare di capire ed
elaborare un piano di ricerca per trovare la loro
amica:
di certo, non si aspettavano quello che di lì a poco sarebbe successo.
Quando
Buffy arrivò in prossimità della casa dell’Osservatore, si fermò e baciò Spike.
-
Devo andare io sola…potrebbero reagire in maniera sbagliata e farti del male… -
mormorò.
Spike
fu contento di quelle parole, di quel gesto così protettivo nei suoi confronti
e le sorrise, accarezzandole il viso con un dito – Non
andrai
sola, piccola, non posso permettertelo! Potrebbero fare qualcosa di spiacevole
a te…allora devo essere pronto ad intervenire
per
difenderti! In fondo, sei la mia piccola creatura…-
Buffy
apprezzò il gesto e lo prese per mano, avanzando verso la porta e bussando.
Giles
comparve sulla soglia e indietreggiò all’istante, vedendo Buffy che teneva la
mano al vampiro.
-
Buffy…cosa…come…Spike? – furono le uniche parole che riuscì a pronunciare; Willow
e Xander si pararono dietro di lui. La rossa
sgranò
gli occhi e Xander si affrettò, con movimenti alquanto maldestri, ad afferrare
un paletto.
Giles
tossì e cercò di articolare una frase ma venne interrotto da Xander – Buffy, ti
rendi conto di chi tieni per mano? –
Buffy
abbozzò un timido sorriso.
Giles
capì che era arrivato il momento di chiarire tutto – Buffy, vuoi darci una
spiegazione? – le chiese serio, indietreggiando per
lasciarla
entrare.
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La
ragazza però rimase all’ingresso, senza muovere un passo: il suo viso divenne
livido e fissò Giles con occhi di ghiaccio.
Fu
a quel punto che il Sig. Giles iniziò a temere il peggio.
-
Se non ci invita, non possiamo entrare…- disse la ragazza in tono asciutto.
Willow
lasciò cadere la tazza che aveva stretto tra le mani fino a quel momento –
Sei…sei un vampiro! – esclamò sbalordita.
Giles
impallidì improvvisamente e Xander emise suoni gutturali indecifrabili.
-
Com’è successo? – chiese Willow: a quanto pareva, lei era l’unica ad avere
abbastanza sangue freddo da aver preso in mano la
situazione.
-
Ma…sei sempre tu…non sei cattiva, vero? –
Xander
si lasciò cadere a peso morto sul divano, fissando l’amica bionda e senza mai
abbandonare la presa sul paletto.
Buffy
sorrise e guardò Spike – No, non sono cattiva, ho ancora la mia anima! –
Giles
si mise a posto gli occhiali, evidentemente interessato dalla risposta della
ormai ex-cacciatrice.
-
È stato lui vero? Quel lurido bastardo figlio di… – riuscì a dire Xander,
rialzandosi in piedi: aveva sempre odiato i vampiri della vita
di
Buffy, prima Angel, il bel tenebroso…e ora Spike l’ossigenato senz’anima che
l’aveva legata a lui per sempre.
Buffy
si fece seria, intuendo le intenzioni non buone di Xander e si mise tra l’amico
e il suo Sire con fare protettivo – Non ti rivolgere
a
Spike in questo modo o dovrai vedertela con me, chiaro? Si, è stato lui, ma è
stata una mia scelta! – lo sguardo di Buffy fulminò
Xander
che si sentì per la prima volta veramente spaventato dagli occhi della cacciatrice.
Forse
aveva sempre creduto che lei lo avrebbe difeso…
In
quel momento Giles aprì bocca – Entrate! – disse a entrambi i vampiri,
eliminando la barriera che impediva loro di accedere alla
casa.
I
due, fecero qualche passo avanti e richiusero la porta alle loro spalle.
-
È stata una tua scelta dici? – chiese Giles, pulendosi gli occhiali.
Buffy
annuì.
-
Dettata da cosa se posso chiedere? – proseguì l’Osservatore – Eri stufa di
essere la cacciatrice? –
Buffy
lo guardò negli occhi: riusciva a capire quanto lui fosse deluso dal suo gesto
e ne soffrivano entrambi.
Osservatore
e Cacciatrice, un legame particolare il loro, simile a quello tra padre e
figlia, alcune volte ancora più forte: lui era stato la
sua
guida e lei lo aveva deluso scegliendo la via dell’oscurità.
Buffy
non riuscì a sostenere il suo sguardo e abbassò gli occhi – No Sig. Giles, non
è quello il motivo, è qualcos’altro, una cosa
diversa,
inaspettata anche per me! – cercò il sostegno di Spike stringendogli la mano –
Io amo Spike! –
La
rivelazione scosse tutti i presenti, Spike compreso.
Il
vampiro, fino a quel momento rimasto in silenzio spalancò gli occhi e si mise
di fronte a Buffy – È vero Buffy? – non credeva alle
proprie
orecchie: in quei due giorni, da quando si erano uniti nell’indissolubile
legame Sire/Childe, Spike aveva creduto che tra loro
ci
fosse solo una forte attrazione sessuale, unita ad una particolare alchimia che
si era creata nel tempo.
Cercò
di trattenere la sua crescente gioia di fronte agli amici di Buffy e tornò in
silenzio dietro di lei.
Nella
stanza regnò il silenzio per qualche minuto: Willow era impietrita, gli occhi
colmi di lacrime, Xander fissava Buffy senza esprimere
alcun
sentimento e Giles si andò a versare qualcosa di molto forte.
Buffy
capì che doveva essere lei a spezzare il ghiaccio creatosi – Perdonatemi, so di
avervi colpito alle spalle e deluso profondamente,
ma…
- le parole le morirono in gola, si asciugò una lacrima - …ho preso questa
decisione col cuore, senza pensare alle conseguenze
e
ai danni che vi avrei causato. So di essere imperdonabile e non posso
biasimarvi se non vorrete più avere a che fare con me,
ma…cercate
di capirmi se potete! –
Nessuno,
a parte Willow reagì alle sue parole: la prese per un braccio e la trascinò
fuori di casa.
Rimaste
sole, le due amiche si guardarono in silenzio per un lungo istante, poi la
rossa circondò Buffy in un forte abbraccio, scoppiando
a
piangere.
-
Dio, come sei fredda! – le disse sciogliendosi dalla stretta.
-
Ti faccio paura? – le chiese l’amica.
-
Sei così uguale a prima che se non fosse per il tuo pallore non me ne sarei
accorta! – risero.
-
Mi perdoni? – le chiese la bionda.
Willow
tirò su col naso e annuì – Se tu sei felice…uccidi non è vero? –
Buffy
non riuscì a mentire – l’ho fatto per la prima volta stanotte…si, uccido, ma
non gli innocenti…so che in ogni caso è sbagliato,
ma
qualcosa di me è cambiato ed è un duro colpo per voi, ma… -
-
Lo ami davvero? –
-
Si, mi sono accorta solo stasera del vero significato dei miei sentimenti per
lui – si appoggiò al muro e contemplò la luna piena – Lo
amavo
forse ancora prima che lui mi facesse sua, quando ancora voleva uccidermi… -
sorrise – Voglio essere felice con Spike…e ci
sto
riuscendo! Spero che almeno tu capisca…-
Willow
annuì, lo sguardo sereno – Ormai è tutto fatto, non si può tornare indietro,
ma, se lui ti rende felice, allora lo sono anch’io! –
-
Lo fa… - fu la risposta di Buffy.
-
Parlerò io con gli altri, cercherò di farli ragionare, vedrai che col tempo le
cose andranno a posto! -
Buffy
abbracciò l’amica, ringraziandola per tutto quello che faceva per lei, per non
averla abbandonata di fronte alla realtà delle
cose.
Improvvisamente
però si ricordò di aver lasciato solo Spike in casa con gli altri uomini e
sembrò allarmarsi – Sarà meglio che porti
via
Spike da questa casa per stasera… -
Quando
le due ragazze rientrarono, trovarono gli altri nelle stesse posizioni nelle
quali li avevano lasciati prima.
Spike,
imbarazzato da quel silenzio e dalla tensione che regnava dentro quella casa,
accolse il ritorno della compagna come la
salvezza,
prendendole il viso tra le mani e baciandola, incurante degli occhi di Giles e
Xander su di lui.
Giles
tracannò il suo brandy in un colpo, poi tossì.
Buffy
rimase abbracciata a Spike e si rivolse agli amici – Io vado, tornerò presto
però...per quanto può valere, non voglio perdervi
nonostante
tutto! - si voltò per uscire – Non odiatemi, vi prego – detto questo, i due
vampiri chiusero la porta alle loro spalle.
Spike
si fermò appena girato l’isolato e guardò Buffy negli occhi: era triste e la
comprendeva. Si sentiva così in sintonia con i suoi
pensieri…
Buffy
lo guardò e, se avesse potuto, sarebbe sicuramente arrossita: sapeva cosa lui
le avrebbe chiesto in quel momento, lo leggeva
nei
suoi occhi pieni di domande.
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-
Riguardo quello che hai detto dentro…poco fa…-
-
Si? – mormorò lei.
-
Mi ami? –
Buffy
abbassò lo sguardo, poi decise di uscire allo scoperto guardandolo negli occhi
perché lui potesse leggervi quanto fossero
sinceri.
-
Si, ti amo! L’ho capito finalmente prima in casa, quando mi sono trovata ad
affrontare gli sguardi accusatori di tutti. Ho sentito che
avevo
il tuo sostegno e…il tuo amore che mi ha dato coraggio e… - prima che potesse
proseguire si ritrovò le labbra di Spike incollate
alle
sue. Lei rispose al bacio e lo circondò con le braccia.
Quando
si staccarono, lei continuò – Credevo che tu non potessi amare, pensavo che
fossi cattivo al cento per cento, invece sei
dolce
e protettivo e…un amante perfetto! – rise mentre lui la sollevava da terra e la
faceva girare come una trottola.
Quando
la riportò a terra l’abbracciò forte – Non ho l’anima piccola, ma tu hai acceso
una piccola luce dentro di me, che scalda come
un
fuoco e mi rende felice! –
Buffy
gli accarezzò il viso.
-
Ti amo – le disse lui – e sarai la mia compagna per l’eternità, ti renderò
felice e non ti farò mai mancare niente! –
Buffy
inclinò il capo e gli sorrise – Sei così…unico Spike! – rise, poi lo baciò di
nuovo.
Ora
mancava sua madre.
Fu
più facile del previsto parlare con Joyce di quanto era accaduto.
Lasciato
Spike fuori di casa, le due Summers si accomodarono sul divano e Buffy cominciò
a raccontare tutto dal principio, dalla notte
al
cimitero, fino all’incontro a casa di Giles.
Le
sue parole erano come un fiume in piena che travolse la madre che, a differenza
di quanto previsto, abbracciò la figlia.
-
Sei così fredda piccola mia… - le disse. Buffy si lasciò cullare nell’abbraccio
materno – è un duro colpo, ma se sei felice con lui, io lo
devo
accettare! La tua felicità è la mia…- gli occhi di Joyce erano colmi di
lacrime: la sua bambina le aveva riservato molte sorprese
e
preoccupazioni, soprattutto da quando aveva scoperto il suo ruolo di
cacciatrice poco tempo prima.
-
Cosa succederà ora? – fu la domanda che le sorse spontanea.
Buffy
asciugò le lacrime della madre – Ora arriverà a Sunnydale una nuova cacciatrice
mandata dal consiglio e…io e Spike ce ne
staremo
buoni ad amarci e a vedere l’evolversi della situazione – sorrise maliziosa –
Non me la sento più di uccidere vampiri e
demoni
mamma…ma non voglio nemmeno più avere a che fare con loro, tranne Spike! – la
madre si aggiustò i capelli e si ricompose,
alzandosi
dal divano.
-
Ve ne andrete da Sunnydale? – chiese alla figlia.
Buffy
scosse il capo – Non so…credo che aspetteremo l’evolversi degli eventi. Voglio
aspettare di conoscere le intenzioni del Sig.
Giles
in merito alla comunicazione che farà al consiglio sulla mia morte! –
Joyce
sembrò allarmarsi – La nuova cacciatrice potrebbe cercare di eliminarti? –
-
Non lo so mamma…in fondo, sono sempre forte e so difendermi! Ma per ora non
voglio pensarci! –
Joyce
si rassicurò vedendo il volto sereno della figlia e andò ad aprire la porta
d’ingresso, invitando Spike ad entrare.
Buffy
lo raggiunse e lo abbracciò; Spike sorrise, imbarazzato.
Joyce
sorrise alla coppia – Sembra che tu abbia fatto finalmente felice e serena mia figlia…anche
se l’hai cambiata così… - si asciugò
una
lacrima – solo ieri eri una bambina, ora invece sei una donna e te ne vai
insieme a lui… -
Scoppiò
di nuovo in lacrime e Buffy si affrettò ad abbracciarla.
Spike
e Buffy erano nella camera di lei, intenti a raccogliere tutti i suoi vestiti.
-
Tua madre è stata molto comprensiva! – commentò Spike.
Buffy
lo baciò rapidamente e si buttò a capofitto nel cassetto della biancheria
intima – Forse perché non si rende veramente conto di
quello
che sono diventata! –
Spike
la colse alle spalle e le cinse la vita con un braccio, affondando il viso nei
suoi lunghi capelli biondi – Sei splendida,
ammaliante,
letale…sei la mia compagna, la mia creatura, la mia regina oscura, il mio
amore… -
Buffy
si girò – Mi ami? – voleva che lui glielo dicesse all’infinito.
Spike
le accarezzò il viso – Si, ti amo Buffy! Non ti avrei condotta nell’oscurità se
non ti avessi desiderata e amata! Ero così stupido
da
esser convinto di volerti ad ogni costo per torturarti e farti soffrire. Ti
pensavo così tanto e credevo che fosse per l’odio che provavo
nei
tuoi confronti, invece…era altro! –
-
Era odio – proseguì Buffy – poi è diventata una forte attrazione sessuale che
si è tramutata in amore senza che nessuno dei due se
ne
accorgesse! – in quel momento si rese conto che stava parlando dei suoi
sentimenti per lui.
Chiuse
la valigia e si lasciò andare sul morbido materasso – Sai una cosa Spike? – lui
la raggiunse ed iniziò a sfilarle la maglietta
–
Non ha importanza se i miei amici non accetteranno la nostra storia e il mio
cambiamento! È come se esistessimo solo io e te! –
Spike
la fissò divertito prima di scivolare nel volto della caccia e morderla sul
seno sinistro; Buffy gli mise una mano tra i capelli e si
lasciò
cullare dall’estasi del morso.
Quando
Spike si staccò da lei, si mise a baciarla sul collo fino a salire alla bocca:
si morse la lingua e lasciò che il sangue fluisse in
lei
durante il bacio.
Buffy
lo circondò con le braccia e si lasciò sfuggire lunghi gemiti di piacere.
Quando
si allontanarono, entrambi a malincuore, lui tornò al suo volto umano e
abbracciò la sua compagna.
Avrebbero
potuto amarsi nel letto della ragazza, ma Joyce sarebbe potuta entrare in
qualsiasi momento.
-
Sarà meglio andare a fare certe cose a casa nostra amore! – le suggerì Spike,
trattenendo a stento il desiderio per lei.
Buffy
annuì in silenzio e, con occhi sognanti, iniziò a leccargli la bocca per
pulirlo del sangue.
-
Sennò mia madre potrebbe scandalizzarsi per le porcate che fa sua figlia! –
rise divertita e si rivestì.
-
Sei demoniaca mia piccola Childe! – commentò Spike afferrando la pesante
valigia e lasciando che lei gli facesse strada fino
all’uscita.
Salutò
la madre con un lungo e affettuoso abbraccio e si allontanò con Spike verso il
cimitero.
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Capitolo
6
Buffy
chiuse il rubinetto dell’acqua della doccia e cercò l’asciugamano senza
trovarlo.
-
Spike! – chiamò, senza ottenere risposta.
Lui
apparve come per magia, in una mano l’asciugamano, nell’altra una brocca di sangue.
-
Dammi l’asciugamano amore – lo implorò lei: non capiva quali tenebrose
intenzioni celasse il volto del suo compagno.
-
Pensavo passerotto… - attaccò lui – che potremmo andare a ballare stanotte, in
fondo abbiamo già mangiato! – sorrise crudele.
-
Sei un demonio! – commentò Buffy. In effetti, erano due settimane che vivevano
insieme e non erano mai usciti, nemmeno per
cacciare.
Si nutrivano di sangue animale e del loro amore, sentendosi appagati
completamente.
Buffy
non vedeva Willow e Xander da quella sera a casa del Sig. Giles ed era curiosa
di sapere come avevano digerito il suo
cambiamento.
-
Forse ci siamo rintanati troppo in casa a fare l’amore mio sire… - Buffy uscì
dalla doccia (in una cripta? Spike la stupiva ogni giorno)
gocciolando
acqua ovunque e afferrò la brocca.
Sorseggiò
un po’ di sangue e se ne lasciò rovesciare una parte sul corpo – Ops… - disse
divertita, leggendo sul volto del compagno
il
desiderio nuovamente rinnovato.
Spike,
accecato dallo spettacolo di fronte a lui, iniziò a baciarla e a leccare con
avidità il sangue, scendendo fino alle sue parti
intime.
Buffy
rise per il divertimento del gioco e per il solletico che lui le faceva con la
lingua.
Improvvisamente
Spike si rialzò e la prese in braccio – Al diavolo il Bronze passerotto!
Arriveremo tardi questa notte! – la scaraventò
sul
letto e le fu addosso in un istante.
Sesso
e sangue erano un connubio paradisiaco per i due vampiri che si amarono con
frenesia e passione selvaggia.
Le
loro urla si potevano sentire in tutto il cimitero, ma in fondo nessuno avrebbe
potuto reclamare in quel luogo.
Stremati,
i due amanti si riposarono un istante prima di uscire.
Buffy
rubò una sigaretta dal pacchetto di Spike e la fumò fissando il soffitto:
sentiva il sangue ribollirle nelle vene, il suo e quello del
suo
sire.
Bruciava
ogni volta che lo assaporava, e questo succedeva puntualmente ogni notte: erano
legati per l’eternità e la cosa le piaceva
immensamente.
-
Wow! – fu il commento di Spike quando Buffy si presentò per uscire: indossava un
leggero e svolazzante abitino nero senza spalline
che
raggiungeva a stento le ginocchia e un paio di anfibi; la sua pelle bianca
risaltava così tanto che se non fosse stato per il biondo
dei
capelli sarebbe stata una moderna Morticia Addams.
-
Sono abbastanza dark, amore? – gli chiese lei girando su se stessa per
lasciarsi ammirare.
-
Non provocarmi piccola – le rispose lui spogliandola con gli occhi.
Raggiunsero
il Bronze mano nella mano e quando furono dentro, Buffy cercò i suoi amici tra
la folla: vide Willow e una ragazza bionda
sconosciuta,
sedute ad un tavolo, Xander e Anya in pista a ballare.
Buffy
e Spike raggiunsero le due ragazze al tavolo e si accomodarono con loro.
Willow
sembrava contenta e imbarazzata allo stesso momento ma Buffy non ci badò: in
fondo la capiva, doveva solo farci
l’abitudine.
Willow
presentò la sconosciuta come Tara, una compagna di Università; quest’ultima
strinse la mano a Spike e Buffy, poi sgranò gli
occhi
e fissò Willow.
La
rossa si sentì subito in obbligo di spiegare la reazione dell’amica, spiegando
che Tara era una strega ed era a conoscenza di tutta
la
storia di Buffy e Spike.
L’amica
squadrò la rossa, poi sospirò e sorrise, sentendosi libera a quel punto di
poter parlare.
-
Novità dal Consiglio? – domandò Buffy.
Willow
si fece seria e tossì – Il Sig. Giles ha dato la notizia della tua morte
durante il combattimento con un demone – fissò la sua
coca
– da Londra è arrivata una telefonata che annuncia l’arrivo della nuova
cacciatrice per la fine della prossima settimana…il Sig.
Giles
dice che è un ottimo elemento… -
Buffy
tese la mano verso Willow – Non sentirti in colpa per quello che mi hai detto,
lo sapevo che sarebbe successo, in fondo non
sono
più io la cacciatrice! – sorrise all’amica – Spero solo che questa nuova arrivata
non si metta in testa di conficcarci un paletto nel
cuore!
– scherzò, ma in fondo Buffy temeva l’arrivo della nuova slayer.
Willow
sollevò il capo e sorrise vedendo l’amica tenderle la mano: l’afferrò e la
strinse, non stupendosi più della freddezza della sua
pelle.
-
Grazie – rispose Willow – Grazie per essere rimasta tu… -
Buffy
si commosse a quelle parole e lasciò all’istante la sua sedia per andare ad
abbracciare Willow; Spike e Tara, osservarono con
soddisfazione
la scena d’affetto della due amiche.
Scioltasi
dall’abbraccio, Buffy cercò la mano di Spike e lo condusse in pista per ballare
un lento.
Rimaste
sole al tavolo, Willow e Tara tornarono sull’argomento cacciatrici.
-
Credo che sia scossa per la notizia che le hai dato… - commentò Tara.
Willow
annuì – Non vuole farlo pesare, ma forse le spiace che arrivi una nuova
cacciatrice e… -
-
Credi che possa aver paura? – domandò Tara.
-
Si…forse sarà veramente in pericolo quando arriverà la nuova cacciatrice…io non
voglio che Buffy corra dei rischi, forse è meglio
che
lascino Sunnydale! –
Buffy
e Spike nel frattempo, ballavano in mezzo alla pista: la ragazza salutò Xander
e Anya che sorrisero lievemente per poi voltarsi
dall’altra
parte.
-
Forse non dovevo portarti qui – le disse Spike.
Buffy
scosse il capo – Non è semplice per loro, lo comprendo! E poi…sapevo che
sarebbe arrivata una nuova cacciatrice…non
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credevo
tuttavia che mi facesse questo effetto! –
-
Prevedo guai – commentò sorridendo Spike – Saremo in pericolo passerotto… - la
cosa era stimolante per lui, Buffy lo aveva
capito.
-
Abbiamo la gemma… - rispose, soffermandosi sugli occhi blu del compagno – e poi
lei non sa che io sono un vampiro! –
Spike
sollevò un sopracciglio – Rischieremo se i tuoi amici parleranno! –
Buffy
scosse il capo e chiuse gli occhi – Non lo faranno, ho fiducia in loro!
Potremmo anche andarcene da qui! Oppure… -
-
Potremmo ucciderla! – esclamò Spike sorridendo come un bambino che trova un
nuovo gioco.
Buffy
lo guardò stupefatta – Spike! Mi meraviglio di te! Ne manderebbero subito una
nuova! –
Spike
rise divertito dalla risposta di Buffy e lei lo seguì, tappandosi la bocca per
nascondere l’ilarità crescente.
-
Non so nemmeno come mi sia uscita una risposta simile! – disse la ragazza asciugandosi
le lacrime.
Spike
la strinse a se – Piccola…sei un vampiro e anche se non lo ammetti un po’ sei
cambiata…sei un pochino cattivella Buffy! – le
toccò
la punta del naso con le labbra – Credo che una piccola parte della tua anima
sia salita in paradiso… -
Buffy
sorrise maliziosa – Può essere tesoro…ma non mi sono mai sentita così libera! –
rovesciò la testa all’indietro e lasciò che Spike
le
baciasse il collo.
Parte
Tre
Capitolo
7
Emma
scese dal taxi che l’aveva condotta a Sunnydale dall’aeroporto: attraverso le
lenti scure degli occhiali osservò la cittadina:
sembrava
così tranquilla all’apparenza che nessuno avrebbe mai detto che fosse
-
Farò piazza pulita di tutto lo schifo che abita questo posto! – si disse.
Afferrò
le sue valigie e raggiunse lo sconosciuto che le stava andando incontro con
passo deciso - Buon giorno Sig. Giles – disse
asciutta,
togliendosi gli occhiali da sole e stringendogli energicamente la mano.
Rupert
Giles, l’osservatore, si prese un istante prima di parlare, per poter scrutare
la nuova cacciatrice: capelli lunghi e neri, fisico
atletico,
altezza media.
Era
una bella ragazza, non lo si poteva negare, ma il suo volto era duro e freddo:
nei suoi occhi azzurri si leggeva una freddezza
che
Buffy non aveva mai posseduto.
Giles
non poté fare a meno di provare un brivido freddo lungo la schiena.
-
Seguimi, ti mostrerò l’appartamento che ti ho preso in affitto, così potrai
sistemarti! Ti sei iscritta a qualche corso universitario? - le
chiese
continuando a camminare.
Emma
lo affiancò – Si, Storia dell’Arte! I miei genitori hanno già provveduto al
pagamento della retta e la ripagherò al più presto della
caparra
dell’appartamento! – fissò Giles – Non mi guardi in quel modo Sig. Giles, sono
ricca di famiglia! Non avrò nessun problema
economico
finché sarò qui a Sunnydale! –
L’osservatore
si sistemò gli occhiali e sospirò, comprendendo fin da subito che la nuova
cacciatrice gli avrebbe dato filo da torcere
in
quanto a disciplina.
Rimpianse
Buffy con tutto il cuore per la prima volta.
Emma
raggiunse il Magic Box nel pomeriggio e trovò tutta la gang al completo che
l’aspettava; Willow le andò incontro sorridente,
ma
ricevette in cambio solo un tiepido saluto.
-
Voi siete gli amici della…morta? – fu la sua domanda – Non era in grado di fare
il suo lavoro da sola? – Xander si alzò dalla sedia,
pronto
ad inveire con la nuova arrivata ma fu bloccato da Anya che lo trattenne con
forza e lo ricacciò al suo posto.
Willow,
dal canto suo cercò di mantenere la calma - Buffy ha sventato due apocalissi
Emma, non dare giudizi affrettati su di lei! E
poi…
- respirò – gradiremmo che la chiamassi col suo nome e non con epiteti strani o
spregiativi! –
Emma
fulminò la rossa, ma si ritrovò di fronte i suoi occhi decisi: evidentemente il
tasto Buffy era delicato per tutti loro – Ho sentito
parlare
di Buffy a Londra, so tutto delle sue imprese! Si, era brava ma evidentemente
non era così forte come tutti dicevano! –
-
Cosa vuoi dire? – domandò Giles, interessandosi al discorso.
La
cacciatrice si accomodò ad una sedia - Una vera cacciatrice è spietata, non
entra in combutta con i vampiri, non si lascia
coinvolgere
dalle loro storie…li elimina e basta! –
Il
gelo calò nella stanza: nessuno osò aprir bocca per paura forse di tradirsi o
lasciarsi sfuggire una parola di troppo.
-
Non sei qui per giudicare l’operato di chi ti ha preceduto Emma! – commentò
Giles serio – Sei qui per fare il tuo dovere e basta! –
Emma
lo sfidò con lo sguardo, per niente intimorita dalle sue parole o dai suoi
occhi diventati freddi e cattivi. Rupert Giles amava
molto
la vecchia cacciatrice, questo era chiaro!
Passò
in rassegna i volti di tutti i presenti, soffermandosi su quello di Willow.
Sentiva che c’era qualcosa di nascosto nei loro cuori,
qualcosa
che aveva già minato la buona convivenza tra loro.
Giles
si avvicinò ad Emma e le tese una mano – Ora è meglio se ci alleniamo un po’,
stanotte sei di ronda! – detto questo, la condusse
nel
retro del negozio.
Rimasti
soli, gli altri si guardarono in silenzio.
-
Non le abbiamo fatto una buona impressione, temo – commentò Willow.
-
Quella non mi piace! – inveì Xander irritato; Anya lo intimò di abbassare la
voce.
-
È un osso duro – mormorò Tara – Buffy potrebbe non essere al sicuro con Emma in
giro! –
Willow
si animò improvvisamente – Vado da lei! – e raggiunse l’ingresso.
-
Da Buffy? E per dirle cosa? – chiese Anya.
-
Devo avvertirla della nuova cacciatrice, dirle che è in pericolo! – non aspettò
repliche da nessuno ed uscì di corsa, diretta verso il
cimitero.
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Capitolo
8
Era
pomeriggio inoltrato quando Willow arrivò a destinazione: era l’unica a
conoscere il luogo esatto dove riposavano Buffy e
Spike.
La
porta della cripta era sprangata dall’interno, ma alla strega fu sufficiente un
semplice incantesimo per materializzarsi dalla parte
opposta:
filtrava poca luce dentro, abbastanza però da permetterle di muoversi e trovare
la via per il livello inferiore.
I
due vampiri dormivano abbracciati nel letto: Willow si ritrovò a contemplare i
loro volti tranquilli e non poté fare a meno di provare un
po’
d’invidia per la loro felicità. Non poteva negare che la sua vita fosse in una
fase di transizione abbastanza confusa.
Spike
si era già svegliato, allertato da una presenza estranea.
-
Come sei entrata? – le chiese andandole incontro con fare minaccio, indosso
solo i boxer.
Willow,
evidentemente spaventata dalla sua reazione, indietreggiò.
Il
vampiro distolse lo sguardo da lei e sorrise beffardo, tornando tra le coperte
e, voltatosi verso Buffy, la svegliò con un bacio.
-
…mmm…il sole è ancora alto… - mugugnò lei tenendo gli occhi chiusi.
-
Amore, abbiamo visite! – le sussurrò lui in un orecchio: improvvisamente Buffy
spalancò gli occhi e vide Willow in piedi accanto al
letto:
immediatamente si coprì col lenzuolo e si mise a sedere sorridendo imbarazzata.
-
Will, cosa ci fai qui? – domandò all’amica. La ragazza aspettò che Buffy
indossasse una camicia, poi le raccontò tutto su Emma.
-
E così alla fine è arrivata la nuova…prescelta – furono le parole di Spike.
-
Credo che sia diffidente nei nostri confronti…ma lei non è stata molto ben
disposta! – spiegò Willow giustificandosi.
Buffy
tornò a sedersi sul letto senza proferir parola.
-
Dovreste lasciare la città! – suggerì l’amica – Potreste essere in pericolo! –
La
bionda prese le mani di Willow tra le sue – Tranquilla Willow, noi sappiamo
badare a noi stessi! – le sorrise – Non ci farà del
male!
Ora vai, questa nuova cacciatrice non potrebbe gradire la tua assenza! – il
volto di Buffy, diventato improvvisamente duro non
accettava
repliche da parte di Willow, che si lasciò condurre docilmente all’uscita. Non
aveva ottenuto quello che voleva, mettere al
sicuro
la sua migliore amica.
Willow
passeggiò tra le lapidi sola con i suoi pensieri: non aveva molta voglia di
tornare al negozio e vedere Emma, voleva pensare…
a
Buffy.
Da
quando era diventata un vampiro, non si era mai soffermata a riflettere sui
cambiamenti avvenuti in lei; era sempre la stessa Buffy
di
prima, di certo non una spietata creatura tenebrosa come Drusilla, eppure…ogni
tanto avvertiva una durezza nel suo volto che la
faceva
rabbrividire.
-
Non fa più parte del nostro mondo – si disse Willow a voce alta – Ma farò di
tutto perché nessuno le faccia del male! – le sue parole
volarono
via col vento, come a suggellare la promessa di una solida amicizia.
Quando
Buffy chiuse la porta della cripta alle sue spalle, raggiunse Spike, trovandolo
ancora sdraiato nel letto – Deve essere un
peperino
questa Emma! – mormorò lui tra le lenzuola.
Gli
occhi di Buffy brillarono come non mai a quelle parole – Ti fa gola la nuova
cacciatrice forse? – domandò.
-
Sei gelosa…forse? – Buffy annuì – Io ho già ottenuto la cacciatrice che volevo,
sono soddisfatto così! – rise.
Buffy
gli accarezzò i capelli – Che ne dici di andare a vedere come se la cava questa
cacciatrice? –
-
Vuoi controllare se è veramente così temibile come dice la tua amica? – le
domandò Spike, iniziando a spogliarla.
Buffy
inclinò il capo ed emise un lieve mugolio mentre Spike l’accarezzava. Si, era
un po’ preoccupata, ma ben presto i baci e le
carezze
di Spike le fecero dimenticare il resto del mondo e questa…come si
chiamava?…Emma.
Sunnydale
non le piaceva per niente: anche se era in quel posto da poche ore, si era
accorta che non c’era feeling.
Lei
era di origini italiane, cresciuta in mezzo alla natura, poi spedita come un
pacco a Londra per l’addestramento da cacciatrice.
Perché
Buffy Summers aveva avuto una vita tutta sua? Amici, amore…
Lei
era stata addestrata ed educata rigidamente, non aveva avuto una vera vita da
adolescente!
Il
vero odio però nasceva dall’avversione che provava per Buffy: sapeva che un
giorno sarebbe stata la cacciatrice, ma non credeva
di
doversi scontrare con lo spettro di questa invincibile guerriera!
Non
sarebbe mai riuscita ad occupare un posto nel cuore di quei ragazzi e la cosa
la infastidiva.
Calciò
una lapide mandandola in frantumi: c’era una strana sensazione nel suo cuore.
Perché
non si fidava di quei ragazzi? Dovevano sostenere anche lei, eppure le
nascondevano qualcosa, un segreto nei loro cuori.
Buffy
e Spike seguivano la cacciatrice da lontano dall’inizio della ronda: lui era
divertito mentre lei ne osservava attentamente ogni
mossa.
Non
la perdeva di vista un istante, sembrava quasi affascinata dalla ragazza.
Emma
eliminò un altro vampiro e camminò oltre il cimitero.
Buffy
si rilassò – È forte, combatte con rabbia! –
-
È un fascio di nervi, potrebbe crollare da un momento all’altro! – proseguì
Spike – Non capisco come possa alla sua età essere
così…
-
Buffy
gli mise un dito sulle labbra per zittirlo – Credo di capire cosa la faccia
arrabbiare! – si lasciò abbracciare dal compagno – Devo
seguirla!
– baciò Spike e corse fuori dal cimitero.
Lui
si accese una sigaretta e seguì Buffy con lo sguardo – Prevedo guai… -
Emma
era sulla strada di casa: Willow le aveva proposto di raggiungerli al Bronze,
l’unico locale decente di Sunnydale, ma lei aveva
preferito
buttarsi a capofitto nella caccia.
Le
piaceva uccidere.
Trovava
che uccidere un vampiro fosse lo sfogo migliore alla rabbia.
La
via era deserta, eppure lei si sentiva osservata: era come se qualcuno l’avesse
seguita fin dal cimitero, cercando però di farsi
scoprire
intenzionalmente.
Si
voltò, in mano un paletto…nessuno.
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Forse
era troppo tesa per le emozioni della giornata: non doveva cacciare ma
distrarsi come le aveva suggerito Willow?
Si
diresse verso casa, era meglio dormirci sopra questa giornata.
Girò
la chiave nella serratura del portone – Sei brava! – le disse una voce
nell’oscurità – Forse però ci metti troppa rabbia personale
quando
combatti… -
-
Chi sei? – Emma cercò di scrutare nell’oscurità, dove sentiva provenire la
voce, chiaramente giovane e femminile.
-
Solo un’amica che vuol darti qualche buon consiglio: lasciati aiutare dagli
amici della vecchia cacciatrice, ti sentirai meno sola! Non
lasciare
che la rabbia inaridisca il tuo cuore! – avanzò di qualche passo nel buio ma
improvvisamente seppe di essere sola: perché
sentiva
che quella era una voce famigliare e…amica?
Era
come se fosse provenuta dal suo cuore, come se fosse stata un’entità antica che
la conosceva meglio di chiunque altro.
Buffy?
Forse un fantasma? Non poteva essere…oppure…
-
E se non fosse morta? – si chiese – No, non sarei qui io! - si guardò ancora
intorno ma non percepì più nulla.
Buffy
afferrò il bicchiere di sangue che Spike le porgeva.
-
Le hai parlato? – chiese.
Lei
si mise in braccio al suo sire e intinse un dito nel sangue, portandolo alla
bocca di lui – Si, ma non mi sono fatta vedere –
Spike
l’accarezzò con fare protettivo – Potresti anche eliminarla… -
-
Non arriverei mai a questo punto! –
Spike
sorrise come uno che la sa lunga – Non conosci ancora a fondo la tua natura
amore – rise – Non sottovalutare il tuo demone…
-
Buffy
terminò il suo pasto e si alzò – So controllare il mio demone Spike…ho ancora
un’anima… - e detto questo lo prese per il colletto
della
camicia e lo trascino a letto.
Dopo
averlo fatto sdraiare lo legò al letto con un paio di collant – Per ora
però…amore…lasciamo che il demone e la tua piccola childe
siano
una cosa sola… - sorrise maliziosa.
Spike
si lasciò andare a una risata sonora prima che lei lo iniziasse a spogliare e
baciare.
La
notte volgeva al termine mentre Buffy sottoponeva il suo amato a dolci e
carezzevoli torture.
Alle
prime luci dell’alba i due raggiunsero il culmine del piacere per poi lasciarsi
andare al dolce sonno dei non-morti.
Parte
Quattro
Capitolo
9
Emma
si stava rigirando nel letto, sognava.
Era
al cimitero di Sunnydale, camminava attraverso le lapidi, andando incontro ad
una figura sconosciuta; era una splendida ragazza
dai
lunghi capelli d’oro, gli occhi verdi ed un dolce sorriso rassicurante.
Dentro
di se, la cacciatrice sentiva che quella era la persona che le aveva parlato
poche ore prima.
La
ragazza sconosciuta tese la mano ad Emma, poi, senza attenderla, cominciò a
camminare, voltandosi ogni tanto per guardarsi
intorno:
Emma la seguiva incuriosita, nonostante sentisse nel suo cuore un crescente
pericolo.
Improvvisamente
una figura alta apparve dal nulla: un giovane uomo avvolto in uno spolverino
nero e i capelli (alquanto pittoreschi)
biondo
platino; prese tra le braccia la ragazza e la baciò con trasporto.
Perché
aveva paura?
Lo
sconosciuto volse lo sguardo e fissò i suoi occhi blu in quelli di Emma,
cercando forse di impadronirsi dei suoi pensieri, poi attirò
la
ragazza nuovamente verso se e la condusse via, oltre il cimitero.
Aspetta…
Aprì
gli occhi di colpo, un raggio di sole filtrava dalle persiane.
Si
passò una mano sulla fronte poi si alzò dal letto, confusa per il sogno appena
fatto; si infilò sotto la doccia, ma i suoi pensieri
andarono
a quella ragazza.
Perché
pensava a Buffy Summers? Lei era morta…e se le avessero mentito? No, era
impossibile che fosse viva, la nuova cacciatrice
si
attiva alla morte di quella precedente!
Lavati
via quei pensieri strambi con un getto di acqua fredda, pensò alla mattina di
lezioni che l’aspettava: Willow e Tara avevano
appuntamento
con lei nell’aula di Storia Medievale.
Afferrò
l’asciugamano e uscì dalla doccia.
Willow
si stava vestendo quando qualcuno bussò alla porta: doveva essere Tara, anche
se era presto.
Aprì
rapidamente e si trovò di fronte una sorridente Buffy.
-
Posso entrare? – chiese.
Rimasta
di stucco alla vista dell’amica, Willow si rese conto dopo qualche istante che
doveva invitarla per darle libero accesso alla
sua
camera.
-
Come puoi…il sole… -
Buffy
rise e le mostrò trionfante l’anello che portava al dito – L’ho preso in
prestito a Spike – reclinò il capo – Non fare quella faccia
preoccupata
Will…io e Spike usiamo
La
rossa si accomodò sul letto e invitò Buffy a fare altrettanto: certo, ogni
volta che rivedeva l’amica era una continua sorpresa. Si
ritrovò
ad ammirare l’anello di Buffy.
-
A cosa devo la tua visita? – chiese tornando alla realtà.
Buffy
incrociò le gambe sul letto - Sono venuta a trovarti e… - si tolse gli occhiali
e guardò fuori dalla finestra – Ieri notte ho osservato
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Emma
durante la caccia! È molto brava! –
Willow
sembrò scossa da un tremito improvviso – L’hai seguita? Le hai parlato? Oddio
Buffy, se ti vedesse…potrebbe… - le parole
le
morirono in gola.
Buffy
le mise le mani sulle spalle e Willow trasalì al tocco gelido dell’amica – Stai
tranquilla – le disse la bionda – so quello che faccio,
non
corro rischi con Emma! Tu come la trovi? – le domandò.
Willow
sospirò – È una ragazza scontrosa, non riesco ancora a decifrarla: è come se
avvertissi dentro di lei una grande quantità di
rabbia,
ma è tutto avvolto in una forte corazza di metallo! –
Buffy
adorava quando Willow parlava in quel modo – Cercate di esserle vicini, forse è
solo molto sola… - suggerì.
-
Io credo che sospetti qualcosa sulla tua morte…Ho provato ad esserle amica,
darle la mia disponibilità in tutto, ma niente…è un
ghiacciolo!
–
Cara,
dolce e schietta Willow…
-
Ho anche provato ad invitarla al Bronze ma niente…dice che non ha tempo per
simili distrazioni! – fece spallucce e iniziò a
giocherellare
con un cuscino.
Buffy
sorrise amaramente – Com’è votata alla missione…le conviene distrarsi ogni
tanto, oppure arriverà al limite e crollerà! – si rialzò
lentamente
dal letto: Willow la guardò affascinata mentre si muoveva con eleganza.
Buffy
sembrò accorgersene perché sorrise divertita – Sarà meglio che ti lasci alle
tue lezioni Will… - la rossa annuì e gettò nell’angolo
opposto
del letto il cuscino – Credo ci vedremo al Bronze stasera! – e detto questo
indossò i suoi occhiali da sole ed uscì dalla
stanza.
Capitolo
10
Buffy
infilò lentamente la gemma al dito di Spike che si svegliò sorridendole – Hai
fatto un giro alla luce del sole piccola? – lei annuì
ed
iniziò a spogliarsi raggiungendolo sotto le lenzuola.
Spike
l’avvolse in un abbraccio protettivo e la coprì: lei chiuse gli occhi e ringhiò
debolmente – Mi mancava il sole – mormorò – ma
mai
quanto te… - lui la baciò sulla fronte – voglio riposare almeno fino al
tramonto…stasera Willow ci aspetta al Bronze! –
Smise
di accarezzarla – Sei andata all’Università? Hai incontrato la cacciatrice? –
Buffy
riaprì gli occhi e incontrò quelli blu di Spike: era furioso e preoccupato allo
stesso tempo.
-
Tu stai giocando col fuoco piccola… - le disse.
Buffy
rise – Io sto giocando con la sanità mentale della cacciatrice!! –
Spike
inarcò il sopracciglio – Vuoi farla fuori? –
Buffy
scosse il capo – No, amore…stai tranquillo,,,stasera voglio solo divertirmi… -
Il
vampiro la scrutò: perché credeva che lei stesse architettando qualcosa? – Non
si può certo star tranquilli con te… -
Buffy
gli saltò sopra – Dovevi pensarci prima di farmi tua! – ed iniziò a baciarlo
sul petto.
-
Mai pentito di questo! – fu il suo commento tra le risate, prima di lasciarsi
andare alla passione.
Il
Bronze era affollato come ogni venerdì sera: Buffy e Spike arrivarono nello
stesso istante di Willow e Tara.
-
Quelle due sembrano molto intime! – attaccò Spike, vedendo le due ragazze da
lontano; Buffy gli assestò una gomitata nel torace
per
zittirlo.
Le
amiche si salutarono con calorosi abbracci mentre Spike si limitò ad un cenno
della mano.
Il
gruppo, orfano di Anya e Xander che erano “stanchi”, entrò nel locale, non
accorgendosi della figura che li osservava da lontano.
-
Chi sono quei due… - Emma si ritirò nell’oscurità della via, attendendo il
momento giusto per entrare.
Un
sesto senso le aveva detto di accettare l’invito di Willow quella sera, unito
ad una strana sensazione che l’aveva incuriosita. Da
lontano,
la coppia che era entrata con le due ragazze le sembrava così familiare…
Lui
e lei, vampiro e cacciatrice, perché pensava a questo?
Perché
il tuo istinto di cacciatrice non mente…
Respirò
a fondo ed entrò.
Per
qualche minuto li osservò da lontano: si erano seduti tutti e quattro ad un
tavolo vicino alla pista da ballo: Willow e Tara sembravano
molto
amiche della ragazza che dava le spalle ad Emma.
Era
così curiosa di vederla in faccia…
Decise
che in fondo non c’era niente di male nel raggiungerli al tavolo.
Con
passo sicuro coprì la distanza che la separava dal gruppo e sfiorò la spalla di
Willow: la ragazza si voltò e impallidì nel vederla.
Sembrava
sul punto di svenire! Tara strinse la mano di Willow come per darle forza,
mentre Emma puntò gli occhi sui due sconosciuti,
rimanendo
scioccata.
Erano
loro due, la coppia del suo sogno!
La
ragazza bionda fissò Emma negli occhi, quasi avesse voluto entrarle nella
mente.
-
Ciao Emma! – disse rigida Willow, rompendo il silenzio creatosi.
-
Non mi presenti? – domandò la cacciatrice fissando la rossa: si vedeva lontano
un miglio che era imbarazzata dalla situazione.
-
Loro sono… - si interruppe per deglutire.
Buffy
tese la mano ad Emma – Sono Elisabeth e lui è William! – perché sembrava che
stesse sfidando la cacciatrice con i suoi occhi
verdi?
Emma
strinse la mano a Buffy ed avvertì un gelo immenso scorrere dalla mano al resto
del corpo.
-
Tu sei… - iniziò a dire, ma Buffy ritrasse la mano e afferrò Spike per un
braccio.
-
Una ragazza che ha molta voglia di ballare con il suo uomo! – esclamò e
trascinò Spike in pista.
Emma
rimase impietrita di fronte a quel gesto: era convinta che quella ragazza fosse
in realtà un vampiro, ma c’era qualcosa di più.
-
Bevi qualcosa? - Le chiese Willow per cercare di stemperare l’atmosfera.
Scosse
il capo rigida e iniziò a fissare la coppia in pista.
Tara
strattonò Willow e le due si guardarono allarmate.
Spike
intanto stringeva Buffy in un romantico lento – Lo sai che ci sta fissando,
vero? – le sussurrò all’orecchio.
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Lei
annuì.
-
Sembra che sia quello che vuoi… -
Buffy
alzò il capo ed annuì – Sta rimuginando su noi due, su chi siamo in realtà! La
mia natura mette in confusione i suoi sensi di
cacciatrice,
non è divertente? –
-
Dipende da cosa ne vuoi fare di lei… - Spike la catturò la bocca in un dolce
bacio.
-
Quando capirà chi sono in realtà vorrà eliminarmi! –
Spike
la strinse di più a se – È quello che vorrei evitare amore! –
Buffy
gli baciò il naso – E non succederà, tranquillo… -
Terminata
la canzone, la coppia tornò al tavolo dove il gelo non si era sciolto, quindi
decisero che erano stanchi (come Anya e Xander
suggerì
Spike) e si congedarono dall’allegra compagnia.
Emma
stringeva i pugni silenziosa, conficcandosi le unghie nella carne: lei era
Buffy Summers, la cacciatrice era un vampiro! Ora lo
sapeva,
il suo istinto non sbagliava!
Uscì
di corsa dal locale e a nulla valsero i richiami di Willow e Tara.
-
Buffy! – una voce lontana richiamò l’attenzione della bionda: sapeva chi era.
Spike
si voltò di scatto mentre la sua compagna lo fece con assoluta calma.
Emma
si avvicinò – Tu sei la cacciatrice – sibilò.
Buffy
sorrise - No, tu lo sei! – rispose.
-
Tu sei Buffy Summers e sei un vampiro! –
Buffy
schioccò le dita e sorrise compiaciuta – Brava! Ora hai indovinato! Cosa vuoi
quindi? –
Spike
cercò di capire le intenzioni della sua giovane Childe senza cavare un ragno
dal buco.
Le
donne…
Emma
si ricompose – Tu eri la cacciatrice, ora sei un vampiro! –
-
Ti stai ripetendo piccola – Intervenne scocciato Spike.
-
Hai venduto la tua anima al diavolo! – gridò la cacciatrice ansimando. Perché
era così sfinita?
Buffy
si fece seria e si portò una mano al cuore – Ti sbagli piccola, la mia anima è
ancora qui! –
Emma
rimase di stucco.
-
Giovane cacciatrice, hai ancora molto da imparare, il tuo cammino è all’inizio.
Qui vedrai e vivrai molte cose che ti segneranno il
cuore
e se non vorrai avere problemi con noi devi solo lasciarci in pace! Forse
potremmo anche andare d’accordo! –
Emma
scosse il capo agitata - Come posso? Come puoi? Tu hai tradito ciò che eri, sei
diventata quello che hai sempre combattuto!
–
Buffy
puntò un dito contro la cacciatrice – Io ho scelto la mia strada per amore,
piccola, tu? Sei una cacciatrice, ma senti tua la santa
missione
di salvare il mondo dal male? –
Emma
rimase in silenzio: si sfiorò il viso, piangeva?
-
Non rispondi? – chiese Buffy. Sorrise amaramente . Forse allora abbiamo
qualcosa in comune! – si voltò e si allontanò nell’oscurità
con
Spike.
-
Noi non abbiamo niente in comune! – gridò al vuoto, stringendo i pugni e
iniziando a correre per raggiungere i due vampiri.
Niente,
non trovò nessuno nella via: urlò e prese a calci un bidone dell’immondizia per
sfogare la sua rabbia.
Era
furiosa: desiderava uccidere Buffy Summers, la odiava perché era un vampiro!
No, in realtà la invidiava perché era felice, perché
aveva
avuto il coraggio di scegliere la sua strada lasciando a lei il ruolo di
cacciatrice.
“Io
non so se voglio essere la cacciatrice”
Quella
frase, pronunciata cinque anni prima al suo arrivo a Londra dagli Osservatori
le echeggiava nella mente.
Lo
ricordava come se fosse ieri la piccola Emma, giunta in quell’angusta casa che
avrebbe forgiato il suo spirito e il suo corpo.
“…senti
tua la santa missione di salvare il mondo?”
Anche
le parole di Buffy l’avevano colpita.
Si
voltò per rientrare a casa e vide Willow e Tara che la fissavano con sguardi
colpevoli. Emma si affrettò ad asciugare le lacrime ed
assunse
la sua maschera di freddezza.
-
Non mi avete detto nulla… - ringhiò la cacciatrice fissandole.
Willow
fece qualche passo avanti – So che ci stai giudicando male e hai ragione ma… -
-
Ma cosa? – inveì Emma – Io sono la nuova arrivata, l’estranea, non posso
conoscere le vostre tresche? Credevate che non fossi
in
grado di capire il gesto di Buffy? –
-
Cerca di capire… - tentò di proseguire Willow – Noi volevamo solo proteggere
Buffy e lasciarla tranquilla! –
-
Se mi aveste spiegato… -
-
Cosa? – attaccò Tara in tono deciso – Quando sei entrata al Magic Box la prima
volta hai da subito espresso i tuoi sentimenti! Sei la
cacciatrice,
ma sei una creatura fredda e spietata! Agisci con rabbia e non permetti a
nessuno di penetrare la barriera che hai creato
intorno
a te! –
Willow
osservò l’amica, sorpresa per la durezza delle sue parole.
-
Tu odi Buffy? – proseguì poi – Domandati perché, cerca la risposta nel tuo cuore
– il suo tono si fece più dolce – Vuoi veramente
essere
la cacciatrice in questo modo? –
Emma
la fissò esasperata – Non ho mai avuto scelta! – gridò – Perché Buffy ha
potuto? Lei non doveva! – e detto questo corse via.
Rimaste
sole, Willow e Tara si fissarono a lungo: la seconda sembrava mortificata per
la sua reazione – Lei odia Buffy perché ha
scelto
di non essere più la cacciatrice, ma la odia maggiormente perché ha reso lei la
nuova prescelta! Tenterà di vendicarsi per
placare
la sua rabbia, ma non servirà… -
Willow
sospirò e fece spallucce – Ora siamo nei guai… -
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Parte
Cinque
Capitolo
11
Buffy
era seduta sulla poltrona di Spike fissando il vuoto: pensava a Emma
continuamente e provava comprensione nei suoi
confronti.
-
Cercherà la vendetta – la voce di Spike alle sue spalle le giunse come un
monito.
La
raggiunse e si inginocchiò di fronte a lei – Hai liberato la sua rabbia –
Buffy
sorrise malinconica – Se solo riuscisse ad amare ciò che è… -
-
Perché difendi il nostro nemico naturale? – Buffy cercò la sua mano – A volte
non ti capisco, cosa vuoi dalla cacciatrice? –
Buffy
sbuffò e si passò una mano tra i capelli – Non lo so amore, non lo so – si
prese una pausa – la odio perché minaccia la nostra
felicità,
eppure…la comprendo perché anch’io ci sono passata…ma ho saputo trovare il
sostegno degli amici! È una ragazza a cui
hanno
tolto la spensieratezza dei suoi anni, come me…non può fare altro che il killer
finché qualcuno di più forte non la ucciderà! –
Spike
si sedette su un bracciolo della poltrona – Dunque non vuoi più giocare con
lei? –
Buffy
scosse il capo – Forse in realtà non ho mai voluto farlo Spike! Vorrei curare
il suo odio e la sua solitudine e cercare di avvicinarla
e
Willow e gli altri, ma temo che non sarà facile, soprattutto dopo questa notte!
Ho sbagliato tutto, dovevamo andar via da Sunnydale!
Emma
mi odia… – proseguì – …perché con la mia morte l’ho resa la cacciatrice in
carica…sono stata egoista? –
In
tutta risposta il vampiro la baciò dolcemente sulla fronte e le sorrise – Sei
stata un’ottima cacciatrice, anche se è dura da ammettere
per
me, hai anteposto il bene degli innocenti al tuo e… - le sorrise – se un tuo
gesto fatto per amore è da considerarsi egoista
allora…ti
prego, continua ad esserlo! –
La
sollevò di peso dalla poltrona e la portò nel letto dove trascorsero le ultime
ore della notte amandosi disperatamente.
I
primi raggi del sole facevano capolino nel cielo mattutino e due donne si
stavano contemporaneamente pensando: Buffy, abbracciata
a
Spike, fissava il vuoto, lasciando vagare la mente verso Emma. Forse si
sarebbero battute e Buffy non le avrebbe permesso di
distruggere
ciò che aveva ottenuto con Spike, eppure, se solo fosse stato possibile
evitarlo…
Emma
si rigirava nel letto senza riuscire a prendere sonno.
Buffy
ama William, sono felici. Perché non poteva esserlo anche lei?
Se
solo avesse avuto la vita di una ragazza normale, non avrebbe provato quella
tempesta di sentimenti contrastanti nel cuore:
odiava,
invidiava e ammirava Buffy Summers e questo la confondeva. Cosa doveva fare?
Doveva
ucciderla per placare la sua ira?
Capitolo
12
Quando
Emma aprì il portone di casa erano già passate le nove quella mattina: voleva
parlare con Giles e tutti i complici di Buffy,
annunciare
loro che avrebbe ridotto in polvere la loro protetta.
Non
intendeva più avere a che fare con Willow e i suoi amici e avrebbe fatto di
tutto per avere un nuovo osservatore!
Cosi
sarai di nuovo sola…
Andò
a lezione badando accuratamente di evitare Tara e Willow, poi, nel pomeriggio
raggiunse il Magic Box.
Erano
lì, tutti tranne Xander.
Stavano
in silenzio, Willow e Tara sedute al grande tavolo rotondo, Giles e Anya dietro
al bancone.
Emma
li fissò gelida.
Il
Sig. Giles si sentì in dovere di parlare per primo ma la cacciatrice impose il
silenzio con la mano.
-
Siete tutti spregevoli! – iniziò – Mi avete tenuta all’oscuro della verità fin
dal primo giorno, ma peggio, avete approvato e accettato
il
gesto di Buffy! –
-
Noi le vogliamo bene! – si giustificò Willow – E la sua felicità è anche la
nostra…se lo merita! –
-
E io non merito nulla vero? Conosci la sincerità? Non c’è peggior gesto che
possa fare una cacciatrice e cioè tradire la missione! Si
è
unita al male che ha combattuto e voi siete stati suoi complici! –
-
Questo non è vero! – obiettò Anya offesa.
-
Forse a questo punto dovresti conoscere per intero la storia di Buffy…e Spike…
- mormorò Willow – potresti
comprendere…-
-
No! – la interruppe Emma, poi si rivolse al Sig. Giles – Faccia in modo che io
abbia un nuovo osservatore al più presto! – fissò Tara
negli
occhi – Non voglio più vedervi, non intromettetevi nella mia vita e non esiterò
a farvi fare la fine di Buffy! Prenderò in mano la
situazione
in questa città come dovrebbe fare una vera cacciatrice! –
-
Cosa? – chiese Giles – La vuoi… - ma non terminò la frase perché Emma era già
uscita dal negozio.
Dopo
pochi istanti la porta si riaprì rivelando la figura di Xander.
-
Ho visto Emma correre come una furia qui fuori… - spiegò alquanto confuso.
Willow gli spiegò tutto in breve tempo.
Xander
si lasciò cadere sulla sedia – Non è possibile… - commentò – Quella io l’ho
subito detestata! – cercò conforto nell’abbraccio
di
Anya – Ci riuscirà? – chiese poi guardando il Sig. Giles.
L’osservatore
scosse il capo – Non lo so Xander! Buffy è molto forte e non è sola, ma non
credo che la sua volontà sia uccidere la
cacciatrice…ha
l’anima ricordiamoci, è sempre la stessa! – calò il silenzio nel negozio.
Willow
fissò la porta immaginando Buffy mentre entrava nel negozio come tutti i giorni
della sua vita. Pensò a quello che lei sapeva e
gli
altri no sul conto dell’amica: Buffy uccideva, si nutriva di esseri umani anche
se reietti e…possedeva la gemma di Amara.
In
realtà era Emma quella in pericolo!
Si
chiese se doveva mettere al corrente il resto del gruppo delle informazioni su
Buffy.
Non
era il caso, non avrebbero capito.
WBS
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Willow
ricacciò i suoi pensieri in fondo al cuore e tornò alla realtà - Noi non
possiamo permettere che Buffy muoia! –
Il
sig. Giles annuì - Ma non possiamo nemmeno lasciare che la cacciatrice muoia!
Ricordiamoci che in fondo è una guerriera del
bene!
Maledizione! – imprecò poi.
La
situazione non era certo delle migliori, se solo Emma fosse stata più
ragionevole…
-
Dobbiamo stare qui fermi a far nulla? – chiese Tara – Cerchiamo di parlare a
Emma e a Buffy per evitare lo scontro! Altrimenti una
delle
due morirà! –
Xander
si alzò – Prova a chiedermi chi vorrei che morisse! –
-
Xander! – lo rimproverò Willow – Non possiamo fare il tifo per una delle due!
Non deve morire nessuno in questo modo! – ma nel
cuore
di tutti i presenti Willow sapeva che c’era la volontà che ne uscisse
vincitrice Buffy.
-
Non riusciamo a capire Emma – proseguì la rossa – Forse è questo che ci rende
ostili nei suoi confronti! –
-
Cosa proponi di fare Will? – chiese Xander.
Lei
scosse il capo – Non so…forse Buffy ha qualche idea in proposito…cercherò di
parlare con entrambe! –
Emma
tornò a casa e si inginocchiò di fronte alla cassapanca ai piedi del suo letto:
all’interno erano riposti gli armamenti del perfetto
ammazzavampiri.
Si
munì di paletti a sufficienza per fare una strage, acqua santa e croci per una
ronda speciale. Avrebbe fatto il suo dovere, ma
avrebbe
cercato come un segugio la tana di Buffy e Spike per eliminarli entrambi.
Buffy
si svegliò di colpo, cercando spasmodicamente il contatto con Spike che sembrò
tranquillizzarla. Il tramonto era ancora lontano,
a
svegliarla era stata una forte sensazione di pericolo.
Il
corpo accanto al suo si mosse lievemente: Buffy lo accarezzò senza però
svegliarlo, si limitò per qualche minuto a contemplarlo.
-
Non sai quanto ti amo… - gli sussurrò.
A
quelle parole, il vampiro aprì gli occhi e sorrise alla ragazza – Si, lo so
quanto mi ami! – le rispose e prese il suo viso tra le mani
per
attirarla a se e baciarla.
-
Dolcezza, come mai sveglia a quest’ora? –
Buffy
socchiuse gli occhi – Ho sentito il pericolo, la cacciatrice! –
-
Vuoi dire che sei in sintonia con i suoi pensieri? –
Buffy
si appoggiò al suo petto – Può essere! Non conosco i misteri arcani del mio
sangue di prescelta fino in fondo! Avendo trattenuto
la
mia anima, credo sia rimasto anche qualcosa della cacciatrice che era in me! –
-
Quindi senti pericolo… - mormorò lui pensieroso.
Annuì
– Mi vuole polverizzare e lo vuole fare stanotte! È armata fino ai denti e mi
cercherà! – sorrise amaramente – È lo scontro
finale!
–
Spike
non poté fare a meno di nascondere la sua preoccupazione – Indossa la gemma,
uccidila e falla finita! Altrimenti lo farò io! –
Buffy
scosse il capo – Voglio parlarle se possibile…non me la sento di elargire la
morte in questa maniera Spike! Io ero come lei! – il
vampiro
sospirò deluso e strinse forte la compagna.
-
La ucciderò solo se non mi darà altra scelta! Lo giuro! Credimi, non voglio
rinunciare a noi due per il bene di altri! – nei suoi occhi
passò
un lampo di luce ambrata.
Questa
determinazione in lei sembrò rassicurare Spike che la baciò con irruenza.
Capitolo
13
Il
sole era tramontato da più di due ore ed Emma stava raggiungendo il cimitero
per la ronda; qualcuno la chiamò alle sue spalle, era
Willow.
Sbuffò
scocciata da quella presenza ma si fermò per sentire quali sciocchezze volesse
propinarle la rossa per convincerla a desistere
dalla
sua missione.
-
Cosa vuoi? Sei qui per fermarmi? –
Willow
riprese fiato un istante prima di parlare – Sono qui per cercare di convincerti
a ragionare…e per chiederti scusa per come ci
siamo
comportati con te! –
La
cacciatrice la fissò con sguardo interrogativo – È un po’ tardi per chiedere
scusa non trovi? –
Willow
annuì – Ma ti chiedo anche di fermarti a capire le nostre intenzioni! Noi lo
abbiamo fatto nell’interesse di Buffy e… -
-
Ancora Buffy, sempre Buffy…ma non la smetterete mai di pensare solo al suo
bene? Chi diavolo è questa ragazza, una dea scesa
in
terra? –
Willow
si fece seria – È la mia migliore amica e si è sacrificata molte volte per il bene
del mondo! Quando ha seguito Spike è stato
un
colpo per tutti, ma lo abbiamo accettato perché le vogliamo bene! –
-
Ma è sbagliato! Ha intrapreso il cammino del male! Come potete accettare
questo? – la cacciatrice si voltò per non sentire più le
sciocchezze
della ragazza.
-
Non andare da lei, non cercarla! Lasciala in pace oppure cerca di comprenderla!
Lei non è cattiva! –
-
Ma è un vampiro dannazione! – esclamò esasperata Emma – Uccide, si nutre di
sangue umano, è un demone! –
Willow
strinse i pugni – Lei non uccide – disse.
Stava
mentendo, non era mai stata in grado di farlo senza farsi scoprire, eppure ora…
Willow,
la dolce e sincera ragazza aveva detto una bugia alquanto grossa.
È
fatta a fin di bene…
-
Cosa succede qui? Non mi si invita alla festa? – la voce di Buffy catturò
l’attenzione delle due ragazze: Emma non si mosse mentre
Willow
sembrò preoccupata per l’amica.
-
Buffy, non dovresti essere qui…- le disse la rossa.
-
Non ti preoccupare Willow, ho solo facilitato le cose alla cacciatrice! Volevi
trovarmi non è vero? – l’espressione sul viso di Buffy era
tranquilla,
come se stesse parlando con un’amica.
WBS
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Si
appoggiò ad una lapide con la mano e fissò Emma – Sei venuta per uccidermi non
è così? – chiese.
La
cacciatrice la osservò senza però trovare modo di reagire. Perché?
Buffy
sorrise – Io vorrei evitare tutto questo Emma…potremmo parlare invece che
batterci all’ultimo sangue! -
Willow
cercò rapidamente di scorgere
nonostante
fosse cambiata, rimaneva onesta.
Non
avrebbe combattuto contro Emma ad armi impari.
Finalmente
la cacciatrice si scosse dal suo torpore ed afferrò un paletto che teneva
nascosto sotto la giacca – Buffy Summers…io
sono
qui per fare il mio dovere, non intavolare discussioni filosofiche sul destino
delle cacciatrici! –
-
Quindi tu vuoi vivere e morire sola? –
Emma
la fissò con occhi confusi – Cosa vuoi dire? –
Buffy
si rilassò – Hai riflettuto su ciò ce ti ho detto Emma? Sei così convinta di
voler fare la cacciatrice ed essere sola fino al momento
della
tua morte? Tu puoi vivere una vita diversa da quella che conduci ora…il
fardello del nostro destino può essere lenito con le
persone
che ci stanno accanto! –
-
Smettila! – gridò la cacciatrice e si avventò su Buffy puntando al suo cuore:
da lontano Spike osservava la scena, estremamente
preoccupato
per l’evolversi della situazione; sapeva che la sua Buffy avrebbe potuto
uccidere con un dito quella ragazza, eppure non
poteva
fare a meno di essere apprensivo.
Uscì
allo scoperto e corse vicino a Willow: la ragazza trasalì vedendolo arrivare
rapido come una scheggia.
Willow
gli sfiorò una spalla con riluttanza e i due si misero ad osservare il duello
tra cacciatrici.
Emma
colpiva forte, ma Buffy con la sua esperienza e l’enorme potere di cacciatrice
che ancora possedeva si difendeva molto
bene.
-
Non la colpisce… - commentò esterrefatta Willow – Buffy si sta solo difendendo!
–
Spike
osservò più attentamente le mosse della compagna: Buffy parava i pugni e i
calci di Emma, senza però farle del male.
Perché
non la fai finita? Potresti prosciugarla all’istante, non ha le capacità per
batterti…
Emma
si allontanò di qualche passo per riprendere fiato mentre Buffy rimase tranquillamente
nella sua posizione.
-
Ti sei stancata abbastanza? – le chiese la bionda.
-
Tu devi morire Buffy! – gridò la cacciatrice – Sei un demone! E una traditrice!
–
Buffy
sbuffò scocciata – Andiamo ragazzina, dimmi quali sono i veri motivi del tuo
odio, non continuare con la stessa canzone
retorica!
–
Spike
e Willow si fissarono, colpiti dalle parole di Buffy.
Emma
invece si sentì per la prima volta colta in flagrante.
-
Tu… - attaccò quindi la cacciatrice – Tu mi hai costretta a questa vita, tu sei
morta, hai amato un vampiro e l’hai seguito nell’oscurità
condannando
me ad una vita di privazioni e senza affetti! –
Buffy
sorrise compiaciuta – Hai visto? Ci voleva molto? Non ti senti più libera ora?
Hai ammesso quali sono i motivi per cui odi me e
non
solo…tu odi te stessa per quello che sei! Ti hanno strappata alla tua
adolescenza per addestrarti privandoti delle esperienze delle
tue
coetanee…mi immagino la ragazzina che si allena mentre fuori dalle mura della
sua prigione dorata le altre bambine giocano e
fanno
le civette con i ragazzi! Tu volevi essere come loro, invece sei sempre stata
diversa! Povera patetica ragazzina… -
Willow
non capiva il perché delle parole di Buffy – Perché lo fa? La istiga… -
Spike
sorrise, convinto di aver capito le intenzioni di Buffy – Certo, vuole che la
ragazzina sfoghi tutta la sua rabbia, così sarà pronta
a
comprendere a mente lucida, a ragionare! –
Willow
sembrò stupita dalle parole del vampiro – Vuoi dire che Buffy sta cercando di
fare sfogare la rabbia repressa di Emma? –
Spike
annuì – Esatto, così la sua mente sarà sgombra dagli spettri del passato e… -
-
Buffy pensa che poi accetterà la sua condizione di cacciatrice? È una
probabilità…perlomeno sarà più propensa a comprendere…
-
Willow guardò Emma: le parole di Buffy la stavano caricando nuovamente per il
secondo round di lotta.
La
cacciatrice si avventò nuovamente su Buffy: questa volta però la bionda colpì
duro, mandando più volte a terra la ragazza.
-
Ti manca l’esperienza mia cara… - la canzonò Buffy – Dovresti allenarti di più!
–
Emma
gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo e si rialzò, nuovamente pronta
alla battaglia.
Buffy
tirò un pungo dritto sul naso della ragazza che iniziò a sanguinare
copiosamente.
Era
evidente che Buffy era più forte della cacciatrice, ma Spike sapeva che non
stava usando tutte le sue conoscenze e forze.
Lui
aveva combattuto tante volte contro di lei…quasi invidiava Emma in quel
momento.
Emma
cercò di fare lo sgambetto a Buffy ma per qualche strana ragione si ritrovò col
culo per terra.
-
Non ne hai abbastanza piccola? – le chiese Buffy. Era strano ammetterlo, ma
quel combattimento la divertiva.
Di
nuovo in piedi, Emma estrasse dalla giacca un’ampolla contenente dell’acqua
santa che scagliò contro Buffy, andando però
a
colpirla solo sulla mano che si bruciò al contatto. La bionda non poté fare a
meno di urlare per il dolore dell’ustione provocata;
ringhiò
furiosa e per reazione mollò un ceffone talmente forte alla cacciatrice, che la
mandò a sbattere con la faccia sulla pietra di
una
tomba.
Spike
si mosse rapido verso la sua Childe per constatare i danni della maledetta
acqua santa e a uccidere una volta per tutte la
cacciatrice
se fosse stato necessario.
Prese
delicatamente la mano di Buffy tra le sue e controllò l’ustione, poi guardò il
corpo riverso di Emma che giaceva a terra
svenuta.
L’avrebbe
uccisa se Buffy non gli avesse chiesto di lasciarla stare. Nel frattempo,
Willow si avvicinò al gruppo – Come ti senti Buffy?
–
chiese inginocchiandosi per sentire il battito cardiaco di Emma.
Buffy
sorrise nonostante il dolore – La mia ferita guarirà Will…lei come sta? –
Willow
scosse il capo - È solo svenuta, ma credo che si sia presa una bella batosta
con questo combattimento –
Spike
cercò gli occhi di Buffy per intimarla a finire per quella sera – Dobbiamo
andare via da qui… -
Buffy
lo abbracciò – Non credo di poter fare ancora molto con questa mano così
ridotta…e poi, confido che la ragazza abbia
compreso
le mie parole… - guardò Willow – Stai con lei, assicurati che si riprenda, per
favore…non credo che voglia vedere la mia
faccia
quando si sveglierà! – e detto questo si lasciò sollevare di peso da Spike e
condurre alla loro cripta segreta.
-
Non ti sembra di esagerare? Sono in grado di camminare sulle mie gambe amore… -
In
tutta risposta Spike la guardò con aria di rimprovero – Ti sei esposta troppo
tesoro…e sei anche ferita…non posso permettere che
la
mia dolce metà si stanchi nel tornare casa…poi...una volta arrivati…ti curerò
come solo io so fare… -
Buffy
rise e lo abbracciò: il dolore alla mano stava già diminuendo, le capacità
rigenerative di un vampiro sono sorprendenti!
WBS
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Emma
era già stata dimenticata, i due vampiri si inoltrarono all’interno del
cimitero per nascondersi nel loro nido segreto.
Willow
li osservò mentre scomparivano nell’oscurità , sospirò e tornò ad interessarsi
ad Emma: le accarezzò il viso e pensò a quello
che
aveva appena passato.
-
Povera ragazza…ora capisco quello che hai passato e mi dispiace per te…ma forse
solo Buffy ti può aiutare… - si stava convincendo
che
forse la sua amica stava agendo in maniera giusta con la cacciatrice.
Emma
si mosse lievemente ed emise qualche suono rauco prima di tossire e sputare
sangue; Willow cercò il suo fazzoletto nelle
tasche
e lo usò per pulire la bocca e il naso della ragazza.
-
Will…cosa mi è… - cercò di rialzarsi, faticando non poco.
La
rossa le suggerì di non parlare – Non affaticarti Emma, ti accompagno a casa… -
La
cacciatrice si lasciò aiutare senza proferir parola e zoppicando riuscì a
giungere a casa; Willow la portò fino al letto dove l’aiutò a
sdraiarsi.
Dopo
averle pulito il viso, la rossa le chiese se aveva bisogno di qualcosa.
Emma
scosse il capo e le chiese gentilmente di lasciarla sola.
Willow
chiuse la porta dell’appartamento alle sue spalle e pensò un istante a quei
momenti appena passati: qualcosa era cambiato
in
Emma, lo avvertiva nell’aria. Forse Buffy aveva fatto breccia in quella rude
corazza?
La
ragazza sorrise speranzosa e tornò a casa sua.
Nella
sua stanza Emma stava rannicchiata nel letto, senza reagire a tutto quello che
le era accaduto: si era fatta battere da un
vampiro,
da quello che odiava più di tutti, Buffy.
No,
in quel cimitero era accaduto qualcosa di diverso da un combattimento con un
vampiro: Emma stava combattendo contro il suo
passato
e il suo odio, ed era grazie a quella ragazza se era successo.
Singhiozzò
all’improvviso e si lasciò andare alle lacrime come non faceva da molto, molto
tempo…
Parte
Sei
Capitolo
14
Spike
controllò la mano di Buffy: le ustioni provocate dall’acqua santa erano quasi
del tutto guarite.
-
Spike, non guardare la mia mano con compassione, non vedi che sta scomparendo
ogni segno? – lei si ritrasse dalle attenzioni del
vampiro
per sdraiarsi sul letto – Non hai dubitato di me, vero? – gli chiese
sospettosa, reprimendo a stento un sorriso.
Lui
la raggiunse ed iniziò ad armeggiare con i suoi vestiti – Mai! – rispose.
Buffy
sorrise incredula – Non eri preoccupato per me? –
Spike
assunse quell’espressione strafottente che la sapeva conquistare, poi cedette e
abbassò il capo, aggrappandosi ad una Buffy
alquanto
stupita – Ero pronto ad intervenire per rompere il collo a quella stupida se
solo tu me lo avessi chiesto! – le scostò una
ciocca
di capelli – Non potrei mai…Buffy, se solo ti fosse successo qualcosa di
grave…credo che avrei fatto una strage di innocenti
a
Sunnydale! –
-
Un bagno di sangue – commentò lei baciandolo, poi gli accarezzò il viso
dolcemente – Grazie di essere con me… -
Gli
occhi di Spike indugiarono ancora una volta sulla mano ferita di Buffy: la
prese tra le sue e la baciò, poi si lasciò sprofondare nello
sguardo
della ragazza – Il grande cattivo ha trovato una buona ragione di non-vita e
intende conservarla per l’eternità… -
Buffy
lo afferrò per il colletto della camicia ed iniziò a sbottonargliela –
Senti…potremmo dare tante altre ragioni al grande cattivo…
magari
adesso…te le potrei illustrare… -
Intuendo
le “cattive” intenzioni della bionda, Spike la spogliò in pochi attimi,
sentendo il bisogno di farla sua ancora e ancora…
Mettendosi
a cavalcioni su di lui, Buffy estrasse un coltellino tagliacarte da sotto il
letto e glielo mostrò sorridente: lui la fissò,
incuriosito
dal nuovo gioco e rise mentre lei percorreva il suo petto con la lama,
tagliandolo in superficie per far uscire sangue e
poterglielo
leccare lentamente.
Quando
Buffy terminò di percorrere la linea di sangue sul corpo di Spike, lui scivolò
impaziente nel volto della caccia e l’afferrò per
le
spalle, baciandole il collo per poi subito morderla.
I
loro gemiti e mormorii d’amore echeggiarono nella cripta fino alle prime luci
dell’alba, quando, esausti per la maratona di sesso e
sangue,
si lasciarono andare tra le lenzuola chiudendo gli occhi, l’uno tra le braccia
dell’altra.
Capitolo
15
-
Cosa? Buffy ha battuto Emma? – Xander picchiò i pugni sul bancone del Magic Box
– E non l’ha uccisa? –
-
Xander! – lo ammonì il Sig. Giles – Non dovresti parlare così! – poi si rivolse
a Willow – Come sta Emma? –
La
rossa sospirò – L’ho lasciata ridotta abbastanza male, ma sembrava non avesse
nulla di rotto…è sicuramente un osso duro!
–
Giles annuì – Forse è il caso che vada a trovarla… -
-
NO! –
Una
voce proveniente dall’ingresso la zittì: tutti si voltarono in quella direzione
e videro Buffy, baciata dai raggi del sole
pomeridiano.
Lo
stupore generale la fece sorridere e la portò a mostrare l’anello al suo dito.
Giles,
riconoscendolo, superò la sorpresa iniziale e parlò – Così hai battuto la
cacciatrice grazie a quello… - nella sua voce c’era
un’evidente
punta di delusione per la scoperta – Tu lo possiedi, da quanto? –
Buffy
si avvicinò al bancone togliendosi gli occhiali da sole e osservando il volto
dell’osservatore seria – Non è solo mio, appartiene
WBS
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anche
a Spike! E…non si preoccupi, non lo indossavo ieri notte per combattere contro
Emma! – tenne a precisare orgogliosa.
Giles
sembrò rincuorarsi a quella notizia, perché prese le gelide mani di Buffy tra
le sue e sorrise.
-
Qualcuno mi vuole spiegare? – proruppe Xander che si sentì arrivare alle spalle
una forte pacca da Anya.
-
È la gemma di Amara, stupido! – spigò lei – Rende i vampiri immuni praticamente
a tutto! –
-
Cosa ti porta qui? – chiese il Sig. Giles, non curandosi dell’intermezzo creato
dalla coppia.
-
Non disdegno mai un giretto al sole…e poi, voglio andare io dalla cacciatrice!
–
-
Perché? – chiese Willow preoccupata.
Buffy
si voltò – tranquillizzati Will, voglio solo vedere come sta…non credo che
possa fare molto contro di me nelle sue condizioni – il
suo
sorrisetto malizioso non sfuggì alla rossa che la seguì fuori dal negozio.
La
fermò appena chiusa la porta d’ingresso; Buffy si lasciò trattenere dall’amica
pazientemente – Cosa c’è, non ti fidi di me, vero?
–
le chiese.
Willow
si mordicchiò il labbro inferiore, evidentemente colta in flagrante – No…è che…
-
-
Ti ho sentita ieri sera Willow, hai mentito su di me alla domanda di Emma! –
L’amica
abbassò lo sguardo colpevole – L’ho fatto per te! Ho paura Buffy, tu sei
diversa ed io non so fino a che punto…e se gli altri
sapessero…
-
Buffy
indossò gli occhiali da sole – Hai ragione, sono cambiata, ma non sono cattiva!
Era inevitabile che qualcosa di me si modificasse
da
quando sono un vampiro…eppure… - non riuscì a terminare la frase che aveva in
mente – Ti ringrazio per la tua menzogna,
l’importante
però è che la nostra amicizia non ne risenta! Io tengo molto a te Will…non ti
obbligo però ad avere segreti con gli altri!
–
Willow
scosse il capo – Scusa Buffy…è che…mi trovo in una posizione precaria, nel
mezzo…e non so ancora come devo pormi di
fronte
a tutti questi cambiamenti! –
Buffy
si voltò, incapace di guardare negli occhi l’amica – Io sono cambiata… -
sussurrò.
-
Cosa conti di fare? – chiese Willow rapida, per evitare di farla scappare
subito via.
-
Se ti riferisci ad Emma, stai pure tranquilla – rispose Buffy voltandosi – Le
parlerò soltanto! Sono stufa di lotte, voglio solo un po’ di
tranquillità…per
quanto
Rimasta
sola, Willow attese qualche istante prima di entrare: cosa stava succedendo
alla loro amicizia? Era inevitabile che si
perdessero
anche loro?
Non
voleva rinunciare a Buffy ma doveva capire fino in fondo quanto il suo
cambiamento pesasse sulla sua vita.
Temeva
che Buffy li stesse perdendo tutti piano piano…
Il
sonno di Emma era agitato: il dolore delle ferite era forte, ma soprattutto il
suo orgoglio soffriva.
L’odio
per Buffy era in secondo piano, il suo passato era riaffiorato per mettere in
luce i suoi incubi e le sue debolezze.
Le
ferite al fisico sarebbero guarite, quelle allo spirito…ci sarebbe voluto più
tempo.
Qualcuno
bussava? La ragazza aprì gli occhi e ascoltò il silenzio dell’appartamento.
Toc…toc…
A
fatica si alzò dal letto: chi poteva essere? E come l’avrebbe vista conciata?
Si guardò allo specchio: il naso era gonfio e nero, le
labbra
nello stesso stato. Sangue rappreso le sporcava il mento e la fronte. Buffy
picchiava duro…si passò rapidamente la mano per
eliminare
quelle tracce.
La
schiena le doleva e anche il braccio sinistro. Come aveva potuto lasciarsi
picchiare cosi in quel modo da un vampiro?
Bussarono
di nuovo.
Indossava
ancora i vestiti della scorsa notte, laceri e macchiati di sangue: non poteva
presentarsi in quel modo; indossò la vestaglia
appesa
all’armadio e lentamente raggiunse l’ingresso.
Quando
aprì la porta rimase di stucco – Buffy! – esclamò sorpresa.
-
Posso entrare? – domandò la vampira con un sorriso – Vengo in pace Emma, voglio
solo parlarti! –
La
cacciatrice restò qualche istante in silenzio prima di invitare Buffy e
permetterle di oltrepassare la barriera. Si osservarono a lungo,
in
silenzio, occhi negli occhi, poi Emma sentì le forze venirle meno.
Buffy
fu rapida nel sostenerla e l’accompagnò al letto dove l’aiutò a sdraiarsi – Non
sei molto in forze ancora… - la coprì con le
lenzuola
– non credevo di averti fatto simili danni…mi dispiace! –
Emma
non reagì a quelle parole, ma per la prima volta scoprì di non provare istinti
omicidi nei confronti di Buffy.
-
Hai bisogno di qualcosa? – chiese Buffy.
Emma
chiese soltanto un bicchiere d’acqua che Buffy fu rapida a portare – Perché sei
qui? – le chiese poi la brunetta bevendo con
avidità.
Buffy
andò a sedersi accanto a lei e prese il bicchiere vuoto – Sono venuta per
controllare il tuo stato di salute…non avrei voluto
ridurti
così… - Emma strabuzzò gli occhi.
-
Tu credi che non cercherò più di ucciderti? – le chiese.
-
Questo non lo so…di una cosa sono certa però, la tua preparazione di
cacciatrice non è sufficiente per battermi! Questo mi da un
certo
margine di tranquillità! – sorrise e vide un lieve accenno di sorriso anche
sulle labbra della ragazza.
-
Sono così imbranata? –
Buffy
rise mentre si alzava per riempire di nuovo il bicchiere – No, sono io che ho
più esperienza di te! Non sottovalutarti, sei forte
Emma!
Ti manca solo una buona guida… -
-
Perché fai questo? Mi stai aiutando…io ho cercato di ucciderti ieri notte! –
scrutò il volto di Buffy – Perché mi hai detto quelle cose
ieri?
–
-
Emma…quando ti ho vista combattere la prima notte ho capito cosa si celava nel
tuo cuore: chiamalo sesto senso, affinità tra
cacciatrici,
non lo so! Quello che è certo è che io sento i tuoi sentimenti dentro di me
come se fossero i miei! Avverto quando sei
inquieta,
sento l’odio e l’amore dentro di te…qualcosa ci unisce… -
La
ragazza prese fiato, sommersa da tutte quelle parole che Buffy le aveva detto –
Tu vuoi dire che siamo in…sintonia? –
Buffy
annuì – Una specie! È per quello che ho saputo scoprire le tue debolezze! –
La
cacciatrice si scoprì risentita da quelle parole perché fissò Buffy stizzita.
-
Aspetta, non arrabbiarti per quello che ti ho detto! Ormai sappiamo che ho
detto il vero…credimi, sono qui per aiutarti perché credo
che
tu possa solo migliorare la tua vita! – Buffy si avvicinò alla finestra chiusa
poi fissò Emma di nuovo – Ti lascio riposare ora, voglio
che
tu pensi a quello che ti è successo in queste ultime ore…e alla proposta che ti
sto per fare… - la cacciatrice la interrogò con lo
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sguardo
– posso prepararti alla caccia, allenarti e farti diventare più forte! –
Emma
si portò le mani alla bocca, senza trovare le parole: non avrebbe mai pensato
che Buffy le proponesse una cosa simile!
Socchiuse
gli occhi – In cambio vuoi che non ti dia più la caccia, vero? –
Buffy
rise – Questo è scontato piccola, anche perché io sono comprensiva nei tuoi
confronti, ma non toccare me o Spike, potrei non
rispondere
delle mie azioni! – le puntò un dito contro – Conosco le tue capacità, so che
non puoi battermi…e poi…non credo che tu
abbia
ancora molta voglia di affrontarmi! –
Una
volta uscita Buffy, Emma si rialzò dal letto e si buttò sotto la doccia per
lavare via lo sporco della lotta e il sangue rappreso sul
corpo.
Chiuse
gli occhi, lasciando che il vapore e l’acqua bollente la investissero. I
pensieri vagavano verso Buffy, Willow, Xander, Giles,
Tara…fece
un piccolo riassunto di quei pochi giorni trascorsi a Sunnydale, in cui le era
successo di tutto.
Cosa
ne farai della tua vita ora? Tu sei la cacciatrice…sei stata scossa dal tuo
torpore, ti sei sfogata…non ti senti libera?
Ora
hai la possibilità di avere una guida speciale…Buffy ti può insegnare…
Buffy
rientrò silenziosa nella cripta, il sole era quasi tramontato: Spike stava
versando del sangue in una tazza con la buffa scritta
“Bacia
il tuo bibliotecario”.
-
Quella io l’ho già vista! – gli disse togliendogliela dalle mani – Non bere
amore… - gli disse.
Spike
la interrogò con lo sguardo e Buffy sorrise – Sono stata in giro sola tutto il
pomeriggio, ho parlato alla cacciatrice, trascurando il
mio
amore e…ora voglio che lui mi segua e venga a caccia con me… - mentre parlava
le sue mani scivolarono sotto la sua camicia,
accarezzando
avide la pelle fredda e liscia del vampiro - …lascia che la fame ti
divori…aspetta di perdere il controllo…la sai che
rende
più piacevole l’uccisione… -
Spike
si compiacque di quelle parole perché l’avvolse in un abbraccio dopo aver
riposto la tazza nel frigorifero – E non temi la
cacciatrice?
– le chiese in modo provocatorio.
-
È fuori combattimento almeno per stanotte amore…non si è nemmeno resa conto che
sono andata da lei in pieno pomeriggio!
Stanotte
saremo tranquilli e poi…ho voglia di affondare i miei denti nel collo di un
ladro o di un assassino stanotte… -
-
Non ti capisco a volte… - le disse lui, impossessandosi di nuovo della gemma
che lei gli porgeva – Sembri comprendere la
cacciatrice…vuoi
aiutarla…però sei… -
-
Un vampiro – terminò lei - …che ha voglia di cacciare questa notte… - lui la
zittì con un bacio appassionato prima di portarla a
letto.
-
Prima il dovere… - le disse buttandola tra le lenzuola e tuffandosi su di lei
un istante dopo.
Parte
Sette
Capitolo
16
Willow
beveva un cappuccino al Bronze con Tara: era curiosa di sapere come fosse
andato l’incontro tra Buffy ed Emma, ma non si
azzardava
ad andare da nessuna delle due.
Tara,
accanto a lei, la fissava silenziosa, fino a quando spalancò gli occhi e indicò
con un dito l’ingresso del locale; Willow si voltò e
vide
Emma, accuratamente truccata per nascondere i lividi che lentamente si stava
avvicinando con un sorriso tirato.
-
Sta sorridendo? – chiese Tara sbalordita all’amica.
Willow
annuì, sorpresa anche lei di trovarsi di fronte la cacciatrice, dopo quello che
era successo.
Al
suo arrivo, la ragazza saluto entrambe e si accomodò al loro tavolo: il viso,
nonostante il trucco, non era in ottimo stato.
-
Sto attirando l’attenzione col mio viso da clown vero? – chiese lei
imbarazzata.
Tara
sorrise – Non farci caso, qui non si bada all’opinione della gente! –
-
Come…come stai? – chiese Willow.
Emma
ordinò una coca e si accese una sigaretta di fronte alle due stupite ragazze –
Mai stata meglio! – fu la sua risposta.
-
Da quando fumi? – chiesero le due in coro.
La
cacciatrice rise di gusto prima di aspirare nuovamente il fumo dalla sigaretta
– Era una vita che sognavo di farmi del male con le
sigarette!
- continuò a ridere mentre le altre due erano sempre più basite – Scusatemi
ragazze….ma da questa sera le cose sono
cambiate!
–
-
Direi che ce ne siamo accorte! – risposero di nuovo insieme le due, sorprese ma
anche compiaciute per come Emma stava
sorridendo.
C’era qualcosa di nuovo in lei, una luce diversa da quella fredda che la
illuminava fino al giorno prima.
-
Buffy è stata da me… - disse poi – e mi ha fatto una proposta! – in quel
momento la musica si fece più alta per via del gruppo dal
vivo,
quindi Willow e Tara dovettero avvicinarsi di più alla brunetta per ascoltare
le sue parole – Ha deciso di allenarmi! –
Willow
credeva di non aver sentito bene a causa del volume assordante, quindi si fece
ripetere tutto da Emma: quando si fu convinta
di
aver udito le parole giuste rimase a bocca aperta – Io…non credevo… - era
sorpresa, tutto avrebbe immaginato, ma mai una
proposta
simile da parte di Buffy.
-
Accetterai? – domandò Tara.
Emma
annuì – Ci ho pensato fino a pochi minuti fa, prima di entrare e mi son detta
che in fondo non sono ancora abbastanza
abile
nel combattimento! Ho bisogno di un maestro che conosca le tecniche e sia
forte! Buffy è la persona giusta, è una…era una
cacciatrice!
–
-
Credi di poter accettare che sia un vampiro? – domandò Willow – La odiavi fino
a ieri… -
La
cacciatrice sorrise spegnendo la sigaretta – Non sono abituata a queste cose… -
fece una smorfia – credo di poterlo fare, in ogni
caso,
se un giorno voglio batterla devo diventare più forte di lei, no? –
Le
due ragazze ammutolirono a quelle parole: per il momento si era arrivati ad una
pace che, anche se precaria, poteva diventare
più
stabile col tempo.
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Willow
tirò un sospiro di sollievo per la piega che stava prendendo la situazione.
-
Tu sai… - ricominciò Emma rivolta alla rossa – quello che è successo ieri notte
e ciò che Buffy mi ha detto…aveva ragione – ammise
con
serenità – le cose devono cambiare, altrimenti soffrirò io e chi mi sta accanto
e…io voglio che voi siate al mio fianco! –
-
Dici sul serio? –
Emma
annuì – Non voglio più essere una ragazza sola e incompresa! La figura della
vittima non mi si addice, per questo voglio
ricominciare
da Sunnydale la mia vita, fare la cacciatrice e avere una vita tutta mia con
degli amici! –
Willow
sorrise, rincuorata da quelle parole e strinse la mano di Emma come segno
dell’inizio di un buon rapporto di amicizia e
collaborazione.
Fuori
dal Bronze, Buffy e Spike stavano decidendo se entrare o no.
-
Dai…due salti in pista… - lo implorava lei tirandolo per lo spolverino.
Spike
contrasse la mascella – Sei viziata piccola…ti lascio fare sempre quello che
vuoi… -
Buffy
fece una smorfia contrariata – Potrai punirmi a tuo piacimento dopo, prima fai contenta
la tua piccola viziata… - si strusciò
sensualmente
contro il suo corpo – Ho il sangue di quel ladruncolo che pulsa ancora dentro
di me…sono così…calda! – scoppiò a
ridere.
Il
vampiro annuì stremato ed eccitato contemporaneamente – Sarei volentieri
passato subito alle punizioni…. – mormorò, prendendola
a
braccetto ed entrando.
Il
locale era pieno, coppie ballavano sotto il palco la musica della rock band di
turno, Willow, Tara ed Emma erano ad un tavolo,
sorridenti.
Buffy
attirò l’attenzione di Spike, facendogli notare il quadretto delle tre ragazze
– Ha funzionato! – gli sussurrò ad un orecchio
–
Andiamo da loro! –
La
coppia comparve alle spalle di Willow che si accorse della loro presenza dopo
qualche istante; le due amiche si salutarono con
un
abbraccio mentre Spike prendeva posto accanto a Tara.
Emma
aspettò che Buffy le dedicasse la sua attenzione e la osservò seria: la bionda
le si mise accanto nella sedia rimasta vuota e
la
salutò con un cenno della mano. La cacciatrice rispose con un sorriso.
-
Ti trovo meglio… - le disse Buffy – sei di costituzione forte… - la cacciatrice
si tastò il naso.
-
Ho circa due quintali di trucco e non riesco a nascondere il nero dei lividi!
Sono un mostro! – esclamò ridendo.
Buffy
si unì alla risata – Prometto che cercherò di non deturpare più il tuo bel
visino in futuro!…sempre che tu accetti la mia proposta!
–
Emma
annuì – Voglio diventare forte e invincibile! Voglio essere la più longeva
delle cacciatrici! – affermò – Tutti dovranno temermi!
E
poi…voglio essere la prima cacciatrice ad andare in pensione per anzianità! –
Il
gruppo rise suo malgrado a quelle parole, mentre Buffy divenne seria – Ti
sottoporrò ad un allenamento duro, stressante…sei
pronta?
–
Emma
lasciò che Buffy le stringesse le mani e le due si guardarono negli occhi –
Certo! E ti batterò, vedrai! –
Buffy
rise – Aspetta…ne dovrà passare di tempo! –
Gli
occhi della ragazza incontrarono quelli di Spike che si stava evidentemente
annoiando – Ho capito amore…leviamo le tende! – gli
disse
poi.
Spike,
grato per le parole di Buffy si alzò immediatamente dalla sedia e la raggiunse,
cingendole la vita con un braccio; incontrò per
qualche
istante lo sguardo fiero della cacciatrice e si irrigidì, notando una strana
luce nei suoi occhi.
Emma
si affrettò a sorridergli – Non temere Spike, non cercherò più di farvi del
male, è una promessa! –
Il
vampiro strinse la mano alla ragazza per suggellare quelle parole, poi si avviò
all’uscita, per nulla convinto di quanto appena detto
dalla
cacciatrice.
Il
suo istinto lo metteva ancora in allarme da quella ragazza.
Buffy
si trattenne ancora qualche istante – Cura le tue ferite in fretta cacciatrice,
ti aspetto dopodomani al Magic Box, alle tre! – e
detto
questo si accomiatò dal gruppo.
Inizialmente,
Emma annuì alle sue parole, poi finalmente realizzò quanto le aveva detto Buffy
– Nel pomeriggio? Ma come… -
Stava
per alzarsi dalla sedia quando Willow e Tara la trattennero per le maniche
della camicia – Ferma! – le intimarono in coro
ricacciandola
giù – Ti spiegheremo noi…mettiti comoda! –
Fuori
dal Bronze, Spike aspettava Buffy gustandosi una sigaretta: due mani lo cinsero
da dietro e lo avvolsero in un abbraccio.
-
Possiamo andare? – chiese serio.
Buffy
lo interrogò con lo sguardo – Che ti prende? – domandò.
Lui
si staccò dall’abbraccio di lei e camminò avanti di qualche passo,
completamente assorto nei suoi pensieri: Buffy lo raggiunse,
non
comprendendo la sua reazione; Spike continuò a camminare senza proferir parola,
fumando la sua sigaretta fin quasi al filtro.
Ad
un tratto si fermò e prese per mano Buffy, restando però in silenzio fino alla
cripta: solo quando furono dentro, i lineamenti del suo
volto
si distesero e accennò un sorriso tirato alla compagna, rimasta esterrefatta
dal suo comportamento.
-
Allora? Si può sapere che cos’hai? –
Spike
prese dal frigo la tazza che aveva lasciato ore prima e la mise a scaldare –
Non sono convinto Buffy… - mormorò.
-
Di cosa? –
-
La cacciatrice…non mi fido di lei! –
Buffy
sbuffò e andò a sedersi sulla poltrona – Perché non vuoi darle una possibilità?
– il campanello del forno suonò, Spike tirò fuori
la
tazza – Ho visto i suoi occhi – disse lui – c’era qualcosa di strano ancora… -
Buffy
scosse il capo – Io non l’ho notato! –
Spike
le fece cenno di spostarsi e lasciò che lei si mettesse sulle sue ginocchia –
Io l’ho osservata mentre eravamo al Bronze.
Allenala
pure, ma stai in guardia! Tu sei troppo entusiasta per averle risolto i
problemi esistenziali!! Ti senti ancora una cacciatrice
che
aiuta gli innocenti, ma non lo sei più! Non susciti più fiducia e sicurezza nel
prossimo perché sei un vampiro! – il tono della sua
voce
si fece più alto – Non appartieni più al loro mondo… -
Buffy
si risentì per quelle parole perché si alzò subito – Credi che non abbia la
capacità di comprendere le persone? –
-
Ti sto solo dicendo che non tutte le cacciatrici sono uguali, come del resto le
persone! –
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-
Le persone possono cambiare! – rispose secca lei.
-
Buffy, non tutti cambiano in bene e…tu non sei più la stessa di prima! – si
riscaldò lui.
-
Tu sei cambiato! –
Spike
si accese un’altra sigaretta – Io sono cambiato solo con te e per te! Non sono
poi tanto diverso da quello che ero prima! Chi ti
ama
è sempre un vampiro, un assassino! –
Lei
alzò le braccia al cielo – Perché non vuoi credere ai suoi buoni propositi? –
-
Perché ho più esperienze di te in fatto di cattivi! – detto questo, Buffy si
allontanò da lui e andò al livello inferiore della cripta per non
sentire
più le sue parole.
Lo
detestava quando faceva il saccente, lui aveva più di cento anni, aveva visto e
compiuto più orrori di lei.
Perché
non poteva più aiutare il prossimo?
Non
susciti più fiducia e sicurezza…
Willow
e gli altri si fidavano di lei, o forse no?
La
sua amica in fondo le era vicino, nonostante tutto quello che sapeva sulla sua
nuova vita…eppure forse Spike aveva ragione…
Sentì
i passi di lui mentre scendeva.
Buffy
si addentrò nelle profondità della cripta, in cerca di qualche indumento da
indossare per dormire: in realtà lo stava facendo solo
per
non affrontarlo ancora, lei dormiva nuda solitamente!
-
Scusa per le mie parole! – sentì dirsi alle sue spalle.
Non
si voltò subito, lasciò che lui la raggiungesse per afferrarla per le spalle e
voltarla. Le sollevò il viso per guardarla negli occhi
–
Non volevo essere duro, ma non voglio assolutamente che tu corra rischi inutili
per un’estranea! –
Buffy
si scostò da lui – Demonio! Perché hai ragione? Lo so che le tue parole sono
giuste, ma credevo di saper ancora valutare le
persone!
–
Lui
le fu di nuovo accanto – Emma non è una persona come le altre! E non assomiglia
a te! È un’altra cacciatrice, con una testa
indipendente!
Potrebbe essere cattiva fino al midollo per quanto ne sappiamo! – Buffy annuì e
questa volta lasciò che lui l’abbracciasse
in
segno di pace – Allenala, ma tienila d’occhio e non appena cogli una qualsiasi
stranezza nei tuoi confronti…uccidila! –
Lei
strabuzzò gli occhi – Ucciderla? –
Spike
annuì, guardandola serio – Preferiresti morire tu? – lei si affrettò a negare
col capo.
-
Ti dimostrerò che non è malvagia! –
-
Va bene, dimostramelo, sarò felice di essermi sbagliato…ma tu…promettimi che la
ucciderai se solo… -
-
Lo farò! – promise lei – Ora però… - il suo tono di voce, da serio divenne
languido – dobbiamo entrambi farci perdonare per quello
che
ci siamo detti…giusto? – tamburellò con un dito sui suoi denti, passandosi poi
la lingua sulle labbra.
-
Io so come farmi perdonare…e come tu puoi fare… - rispose lui sornione, prima
di afferrarla di peso.
Parte
Otto
Capitolo
17
Emma
si ritrovò col sedere per terra per l’ennesimo colpo di Buffy – Sei debole nel
parare i colpi allo stomaco, rialzati! – le ordinò la
bionda.
Si
allenavano da due ore, Buffy era sempre riuscita a mettere al tappeto la
cacciatrice che si era però dimostrata un’allieva tenace
e
volenterosa.
-
Devi essere più rapida! – Spiegò Buffy, aiutandola ad alzarsi – Quando attacchi
sei veloce, devi affinare i tuoi riflessi in difesa! Il
corpo
a corpo è essenziale per una cacciatrice! –
Emma
si passò la mano sulla fronte per levarsi il sudore, ascoltando attentamente i
consigli dell’insegnante.
-
Per ora fermiamoci qui! – riprese Buffy – Non vorrei stancarti troppo per la
ronda di questa notte! – la cacciatrice afferrò la bottiglia
d’acqua
mentre Buffy tornava dagli altri che li aspettavano in negozio.
Emma
la osservò mentre usciva, soffermandosi sulla mano dove risaltava
Il
sig. Giles stava catalogando dei libri appena arrivati ma si fermò quando vide
Buffy tornare dal retro del negozio.
-
Come va? – chiese Willow, chiudendo il libro sul quale stava studiando.
Buffy
fece spallucce – Direi che c’è da lavorare un po’ sulla tecnica! La forza
indubbiamente non manca! –
Emma
uscì in quell’istante dal retrobottega con un asciugamano avvolto intorno al
braccio: quando lo scostò, Willow vide subito una
profonda
abrasione che sanguinava; lei e Giles spalancarono gli occhi e accorsero preoccupati.
Anya,
rientrata in quel momento, notò subito la ferita e corse a prendere la cassetta
del pronto soccorso – Chi è quel pazzo che ti ha
fatto
quella brutta ferita? – chiese ad alta voce.
Willow
si voltò, scura in viso, verso Buffy che si domandava in quale momento Emma si
fosse procurata quell’abrasione.
-
Andateci piano! – intimò Anya prendendo il disinfettante – Non è una vera
battaglia! –
Buffy
si scusò con Emma, che le rispose con un cenno del capo: era sicura che tutto
quel sangue non ci fosse quando era uscita
dalla
palestra poco prima.
…appena
noti qualsiasi stranezza…
Le
parole di Spike le affiorarono alla mente ma le ricacciò subito nei recessi del
suo cervello: forse era stata realmente lei a farle del
male…involontariamente.
Anya
fasciò la ferita di Emma che si lasciò docilmente coccolare dalla ragazza: si
stava ambientando bene finalmente, l’amicizia con
Willow
e gli altri sembrava mettere delle solide basi per crescere forte.
Chissà
perché Buffy si risentì per queste sue osservazioni: gelosia? Forse…
-
Farai la ronda con me? –
Buffy
si scosse dalle sue divagazioni mentali per tornare alla realtà: Emma le stava
chiedendo di fare la ronda insieme.
Perché
le faceva quella domanda? Come poteva chiederle questo?
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Rifiutò
gentilmente l’invito e si congedò dal gruppo, uscendo dal negozio per tornare
da Spike: si sentiva confusa per via di Emma,
ma
forse era lei che interpretava male il suo comportamento!
Non
era il caso…o forse doveva andare con lei per controllarla?
-
Potrei andare… - si disse. Rientrò al negozio e prese accordi con Emma per
darsi appuntamento al cimitero.
La
ronda con la cacciatrice fu piacevole: Buffy si limitò ad osservarla mentre lei
faceva fuori i vampiri. Non se ne fece scappare
nessuno
ed in totale ne polverizzò quattro.
Buffy
si rese conto che nemmeno per un istante aveva sentito la mancanza del suo
vecchio lavoro: Emma era indubbiamente forte
e
ne diede prova, non trovandosi mai in difficoltà nella lotta.
-
Sei stata molto brava! – commentò lei mentre l’accompagnava a casa.
-
Ho ancora molto da imparare! – spiegò Emma – Il mio addestramento a Londra è
stato troppo teorico forse…tu mi stai aiutando
molto!
-
Girò
la chiave nella serratura del portone esterno di casa – Domani potremmo
allenarci con qualche arma…bastone, spada…quello
che
vuoi – le propose Buffy.
Emma
annuì, illuminandosi in volto – La spada? Wow! Sarà eccitante! –
Buffy
rise mentre la cacciatrice chiudeva il portone alle sue spalle.
Quando
si ritrovò sola nel suo letto, Emma rise di gusto, addormentandosi col sorriso
sulle labbra.
Era
tutto appena iniziato…
Buffy
rientrò nella cripta a notte inoltrata: non vedeva l’ora di farsi coccolare da
Spike, aveva sentito la sua mancanza durante quelle
poche
ore di separazione. Lui stava comodamente seduto sulla poltrona, le mani
giunte, gli occhi fissi su di lei: quella posizione gli
dava
un’aria da principe delle tenebre che bastò a far eccitare Buffy.
-
Mi sei mancato… - gli mormorò andando ad abbracciarlo e affondando il viso nel
suo collo, con un mugolio sommesso.
-
Non andrai più a fare la ronda, vero? – le chiese lui stringendola – Non vorrei
che in un impeto di pazzia quella lì tentasse di
polverizzarti!
-
Buffy
rise nervosa suo malgrado, appoggiando la fronte alla sua.
-
Prometto che cercherò di non andarci più! – rispose – Me lo ha chiesto
lei…sai…sono la sua allenatrice… -
-
Si è comportata bene? – domandò Spike.
Buffy
gli raccontò l’intera giornata trascorsa con Emma, l’allenamento e la ronda
insieme attendendo in silenzio i commenti del
vampiro.
-
Sei dubbioso? – gli chiese.
-
Anche tu lo sei, non negarlo! Ti conosco… -
Buffy
sospirò – A volte credo che sia solo frutto della mia immaginazione… - mormorò
– Tu hai insinuato il dubbio in me…così mi
ritrovo
a riflettere su ogni suo gesto! –
-
Vorrei che tu non avessi più nulla a che fare con la cacciatrice e i suoi
amici! – affermò sincero Spike.
-
Sono i miei amici! -
Lui
scosse il capo – Ti accorgerai che non è così.. – le accarezzò con possesso il
viso – Io sono l’unico che vive per te dolcezza! –
Buffy
mise il broncio – Li perderò? –
-
È inevitabile, piccola… - la baciò teneramente e l’attirò a se per coccolarla -
…rimarremo solo io e te un giorno… -
Buffy
chiuse gli occhi, appoggiando la testa al suo petto, una lacrima le rigò il
volto: Willow, Tara, Xander e Anya sarebbero diventati
gli
amici della nuova cacciatrice, l’avrebbero sostenuta ed aiutata come avevano
fatto con lei in passato.
-
È il prezzo della tua scelta amore…io non ti basto? – le chiese lui
sollevandole il viso con un dito.
Buffy
lasciò che lui le asciugasse le lacrime, poi sorrise – Tu sei tutto per me…il
distacco da quello che ero però è difficile…perché…
-
-
Perché hai ancora un’anima…ti allontanerai da loro, è inevitabile! Loro
invecchieranno, moriranno...tu sarai sempre la stessa,
giovane,
bellissima, immutata! Non torturarti per questo, è la nostra natura! I nostri
cari muoiono, chi ucciso per nostre mani, chi
invecchia…chi
si ammala…noi restiamo! Ma tu hai me… -
Buffy
lo circondò con le braccia per non lasciarlo scappare via – Non mi lasciare
mai… -
-
E chi ci pensa a questo passerotto? – rispose lui baciandole il collo, salendo
fino all’orecchio dove iniziò a leccarla e mordicchiarla
lentamente,
risvegliando in lei istinti molto, molto cattivi…
La
ragazza si lasciò sfuggire un gemito mentre Spike scivolava nel volto della
caccia ed iniziava e graffiarla con i canini sul collo,
lasciando
che poche gocce del suo sangue gli bagnassero le labbra.
-
Hai sempre nuove idee amore… - sussurrò Buffy baciandolo e macchiandosi la
bocca con il suo stesso sangue.
-
So come risvegliare il tuo demone tesoro – rispose lui tornando al suo volto
umano.
Le
sue mani scivolarono esperte sotto gli indumenti di lei, accarezzandole il
seno. Lei sorrise e socchiuse gli occhi, lasciandolo agire
indisturbato
in quell’incursione.
-
MI stai sgualcendo la camicetta amore… - sussurrò lei divertita bloccandogli la
mano.
Spike
ringhiò.
Come
risposta, Buffy iniziò a slegarsi rapidamente i laccetti della camicia – Lo sai
che ora il tuo demone deve soddisfare il mio…è
molto
esigente… -
Spike
rise e l’aiutò con l’intricato intreccio della camicia che indossava,
diventando sempre più impaziente.
-
A volte detesto gli abiti femminili… - commentò lui.
Buffy
abbandonò i suoi vestiti per armeggiare con i quelli di Spike, sicuramente più
pratici e veloci da eliminare: quando il suo petto
fu
completamente nudo e alla sua mercé, iniziò a baciarlo, percorrendolo con la
lingua fino a quando si soffermò alla base del collo.
-
Ho fame….di te… - ringhiò poi, mostrando il suo vero volto e affondando i denti
nella fredda carne di lui.
Spike
rovesciò la testa all’indietro, lasciandosi cullare dall’estasi del morso, poi,
quando Buffy si staccò da lui, lo baciò – Portami sotto
e
fammi tua…per sempre… - gli disse – Non ne ho mai abbastanza di te… -
Il
vampiro ghignò soddisfatto e si lasciò scappare un ululato famelico che fece
ridere a crepapelle Buffy.
-
Vedrai come riderai fra poco…dolcezza… - minacciò lui, trascinandola verso il
letto.
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Capitolo
18
Willow
ed Emma erano sedute in un bar appena fuori dall’Università.
-
Com’è andata la ronda ieri? – chiese la rossa.
Un
giovane cameriere arrivò al loro tavolo portando le loro ordinazioni.
-
Bene! – rispose Emma, giocherellando con la cannuccia del suo succo di frutta,
poi il suo volto si incupì - …anche se… - Willow
la
pregò di spiegarsi – C’erano dei momenti in cui combattevo ed ero in difficoltà
e cercavo il sostegno di Buffy…insomma… - era
imbarazzata
- …lei sorrideva senza muoversi, sembrava divertirsi! Ho visto una luce strana
nei suoi occhi…mi ha quasi fatto paura!
-
Willow
sgranò gli occhi – Non è possibile… -
-
Lo credevo anch’io – rispose subito pronta Emma sorridendo di nuovo – Infatti
devo essermi sbagliata! Come potevo cogliere il suo
sguardo
mentre combattevo? –
Willow
la osservò alquanto preoccupata e sospettosa. Quando si salutarono, la rossa
passeggiò qualche minuto in un parco li vicino:
perché
Buffy si comportava in quella maniera con Emma? La ferita che le aveva
procurato il pomeriggio prima, la ronda…non era
da
Buffy.
-
Non era da Buffy quando era viva! – pensò ad alta voce – Perché non si può avere
un attimo di pace in questa maledetta città?
Emma
potrebbe essere in pericolo! – decise che forse era il caso di parlarne con il
Sig. Giles.
Corse
al Magic Box ed espose all’osservatore il racconto di Emma e le sue
impressioni.
-
Buffy non ucciderebbe mai nessuno, è un vampiro con l’anima! – fu il commento
di Giles.
Willow
arrossì: la sua bugia sarebbe venuta a galla, ora lo sapeva, doveva dire la
verità.
-
C’è una cosa Sig. Giles… - mormorò imbarazzata – Non è esattamente vero quello
che ha detto… -
Giles
la fissò con sguardo interrogativo, aspettando impaziente che la ragazza
trovasse le parole adatte – Buffy va a caccia nei
bassifondi,
uccide i mortali, ma solo i ladri e gli assassini! – ci tenne a precisare, come
se fosse un punto a favore dell’amica.
Rupert
Giles si tolse gli occhiali e iniziò a pulirli nervosamente: ecco, era in una
situazione critica, non sapeva cosa pensare, lo si
capiva
da quel suo gesto.
La
sua cacciatrice, Buffy, non poteva uccidere, aveva un’anima!
-
Sig. Giles… - sussurrò Willow: non si sentiva meglio dopo aver rivelato la
verità, anzi…
-
Willow… - lui la prese febbrilmente per le spalle, stingendola forte – Ti rendi
conto di quello che ci hai tenuto nascosto? È grave!
Buffy
è un assassina, è un vampiro a tutti gli effetti! Anche se uccide solo gli
scarti della società, rimane un killer! Emma è in pericolo!
-
La
ragazza cercò di scansarsi dalla sua stretta – Potrei parlarle e chiederle di
non uccidere più! –
-
Non si può reprimere l’istinto di un assassino! – fu la risposta secca del Sig.
Giles – Emma non deve più essere allenata da Buffy
e…le
parlerò io! – terminò sbrigativo.
-
Io parlerò con Buffy! – propose Willow.
-
Potrebbe essere rischioso… - commentò l’osservatore.
-
Non lo sarà! Buffy non mi farebbe mai del male! Sig. Giles… - proseguì poi -
…non mi dica che dobbiamo evitarla da oggi in avanti…
-
Lui
smise finalmente di tormentare i suoi occhiali e li indossò – Forse sarebbe
meglio che lei e Spike se ne andassero…per la loro
sopravvivenza…
-
Willow
si portò un mano alla bocca, estremamente preoccupata per la situazione – Non
diamo a Buffy il beneficio del dubbio? Magari
è
Emma che mente… -
-
Quello è un altro problema, io mi sto riferendo a quello che tu mi hai detto!
Credevi di tenertelo per te? – la rimproverò lui.
-
È che…volevo proteggerla dai vostri sguardi accusatori e dai vostri commenti!
In fondo lei non è cambiata molto… -
Il
Sig. Giles alzò le braccia al cielo – Dici che non è cambiata molto? Rifletti
Willow, ne hai la prova! Il suo comportamento con Emma
è
solo una piccola cosa in confronto al fatto che Buffy si nutre di esseri umani!
La cacciatrice potrebbe definitivamente decidere di
ucciderla
se dovesse sapere questo! –
-
E lei non glielo dirà, vero? Non possiamo permettere che Buffy muoia! – gridò
la ragazza allarmata.
-
Buffy è già morta… – sussurrò lui sconsolato: si sentiva estremamente deluso da
quella rivelazione. Aveva rinunciato alla migliore
cacciatrice
che fosse mai vissuta, ora doveva fare i conti con la sua natura vampiresca.
-
Vai da lei… - riprese Giles – spiegale che è meglio per tutti che lei non veda
più Emma…dille di stare alla larga dalla cacciatrice! A
te
darà ascolto sicuramente… -
-
E con noi? Come si dovrebbe comportare? – chiese Willow.
-
Dille che è meglio per tutti se si tiene lontana anche da noi…dovrà scomparire
per tutti, è meglio per lei e per noi… -
Willow
si asciugò le lacrime che scendevano copiose sul suo volto – Non dica nulla
agli altri, la prego… - implorò – Non
capirebbero…a
fatica l’ho compresa io…lei non lo ha accettato…è meglio che gli altri non
sappiano la verità! –
Il
Sig. Giles annuì – È la cosa migliore da fare Willow, possiamo evitare che Emma
le dia la caccia raccontandole l’ennesima bugia…
poi
basta, il capitolo Buffy sarà chiuso per tutti! –
-
Non si può eliminare il ricordo di una persona con due parole! – fu il commento
di Willow mentre usciva dal negozio in lacrime.
Si
avviò verso il cimitero, sola con i suoi pensieri, mentre Giles si lasciava
andare su una sedia, fissando il vuoto: entrambi
pensavano
a Buffy, al fatto che stavano per allontanarla dalle loro vite.
Come
potevano? Dopo tutto quello che aveva fatto per loro…
Un’ombra
si mosse alle spalle di Willow, iniziando a pedinarla.
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Parte
Nove
Capitolo
19
Il
sole stava tramontando. Buffy e Spike dormivano beatamente, l’uno tra le
braccia dell’altra; la prima ad aprire gli occhi fu lei, che
baciò
il compagno con un tenero tocco sulle labbra.
Spike
aprì gli occhi, stiracchiandosi e voltandosi su un fianco per vederla meglio.
-
Ciao amore… - mormorò lui sorridente.
Buffy
si alzò dal letto e sparì qualche minuto, tornando poi con due tazze colme di
sangue.
-
Cin cin… - gli disse porgendone una a lui.
Bevvero
fino alla fine, appoggiando poi le tazze a terra: Buffy si lasciò trascinare di
nuovo sotto le lenzuola.
-
Che dolce risveglio… - le disse lui – un tuo bacio ogni notte quando apro gli
occhi è il massimo che possa desiderare… -
-
Puoi avere altro se vuoi… - sussurrò lei.
-
Non hai allenato la cacciatrice oggi… - mormorò Spike divertito mettendosi a
sedere nel letto.
Buffy
spalancò gli occhi allarmata, poi rise – Sai che la cosa non mi mette certo in
allarme!? Andrò domani…sai, quello che abbiamo
fatto
al mio ritorno ieri mi ha spossata… - sospirò lei.
-
Allora non dovremmo farlo più? – chiese Spike, reprimendo a stento una risata.
Buffy
scattò subito e gli rispose con una cuscinata in faccia che lo stordì e lo mise
fuori combattimento, permettendo a lei di salirgli
sopra
e inchiodarlo al letto.
-
Ti ho forse detto che la spossatezza da sesso non mi piace? – domandò lei, in
viso un’espressione perfida – Ho affilato le unghie
ieri…potrei
punirti, lo sai? –
Il
vampiro mugolò fingendo spavento.
L’unghia
dell’ indice destro della ragazza iniziò a descrivere piccoli cerchi intorno
all’ombelico di Spike, lasciando fuoriuscire il
sangue;
Buffy iniziò a giocare con la lingua, leccando fino all’ultima goccia.
-
Mi stai facendo il solletico… - mormorò lui.
Buffy
alzò la testa e lo guardò – Allora vado più in alto… - e dicendo questo iniziò
ad accanirsi sui suoi capezzoli, baciandoli,
succhiandoli
finché scivolò nel volto della caccia e li morse, uno ad uno, strofinandosi poi
il viso nel sangue.
Spike,
estasiato, lasciò che lei terminasse, poi la prese per le spalle e sorrise per
il suo splendido volto imbrattato da quel dolce
liquido
vermiglio.
Rapidamente
fu sopra di lei e si incollò al suo viso, baciandola in ogni punto toccato dal
sangue – Demone tentatore… - le disse
cambiando
i lineamenti; iniziò a scrutare attentamente ogni centimetro del suo corpo,
cercando forse un nuovo punto dove
morderla.
-
Sei indeciso? – chiese lei, incantata dai suoi occhi color ambra.
Lui
le baciò l’ombelico ed iniziò a scendere senza mai staccare le labbra dalla sua
pelle: arrivò all’interno cosce, appena sotto la sua
femminilità
e lì decise che era il punto giusto.
Buffy
si lasciò sfuggire un gridolino eccitato e lasciò che lui continuasse a bere,
affondando le mani nei suoi capelli platinati –
Non
fermarti – gli disse, guidando il suo viso poco più sopra, conoscendo di nuovo
l’abbinamento sangue e sesso che le faceva
raggiungere
ogni volta l’apice del piacere.
Furono
interrotti da un insistente sbattere alla porta della cripta: Spike si lasciò
sfuggire un’imprecazione irripetibile e Buffy mise il
broncio.
-
Spero che la persona che ci interrompe abbia un ottimo motivo per
farlo…altrimenti giuro che le strappo il cuore e me lo mangio!
–
si vestirono sommariamente e salirono mano nella mano.
Spike
spalancò violentemente la porta e si trovò di fronte Willow che li fissò
interdetta: Buffy indossava la maglietta nera del compagno,
il
viso ancora sporco di sangue, il vampiro aveva indosso solo i jeans, sul petto
i segni del passaggio dei canini di Buffy.
La
bionda si affrettò a passarsi una mano sul viso per eliminare i segni della
passione così bruscamente interrotta – A cosa dobbiamo
la
tua visita? – chiese, evidentemente risentita per quell’intromissione.
Willow
entrò imbarazzata e Spike sbuffò, scendendo sotto e brontolando.
-
Scusalo ma… - si affrettò a dire Buffy.
-
Non ti preoccupare…sono arrivata in un momento…delicato! -
Buffy
la fece accomodare su una sedia recuperata chissà dove mentre lei si mise sulla
poltrona; Willow ebbe qualche difficoltà ad
iniziare,
forse per paura di ferire l’amica.
Dopo
un breve tentennamento però, riuscì a vuotare il sacco, spiegandole con estrema
calma tutto ciò che era accaduto con Emma
e
la discussione con il Sig. Giles.
Buffy
si intristì per le parole dette da Giles, ma si arrabbiò quando scoprì le
menzogne di Emma – Quella…non è assolutamente vero
quello
che ti ha detto! Non le crederai…spero… - il suo viso si incupì alla reazione
di Willow – Hai dei dubbi sulla mia sincerità? Non
potrei
mai mentire a te! – si alzò dalla poltrona ed iniziò a camminare nervosamente
per la cripta.
-
Buffy io…mi sento confusa! Non so più cosa devo fare, chi ascoltare! – si portò
nervosamente le mani al viso – Il Sig. Giles parla
per
il bene di tutti! Tu devi lasciare in pace Emma…e tutti noi… -
-
Non posso credere che tu sia d’accordo con lui! Will…non vi farei mai del male!
-
-
Io non so più a chi credere! – gridò la rossa gesticolando – Da una parte tu,
la mia migliore amica che diventa un vampiro con
l’anima
che però uccide…dall’altra gli altri, la loro incolumità e la cacciatrice che
se venisse a sapere questo ti ucciderebbe senza
riserve!
-
Buffy
tornò a sedersi e si prese la testa tra le mani esasperata – Per il vostro bene
e per il mio dunque dovrei lasciarvi in pace o
meglio
lasciare la città? –
Willow
mormorò un “si” tra i denti, asciugandosi le lacrime – Emma è la cacciatrice,
noi seguiamo lei, l’aiutiamo nella lotta contro il
male,
come abbiamo fatto con te…tu hai scelto la tua strada…ci hai abbandonati per
amore… -
-
Io vi ho abbandonati? – di fronte a quelle parole Buffy non ci vide più – Io
non ho mai avuto diritto ad una vita mia, c’è sempre stato
qualcuno
che ha scelto per me! Prima il famigerato destino, poi Giles e anche Angel…ora
voi? Solo perché per una volta ho deciso
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per
la mia felicità? No, questo non è giusto! Non si voltano le spalle in questo
modo! Non potete farmi pagare in questo modo la mia
scelta!-
-
Tu sei un vampiro Buffy! – esclamò la rossa.
Willow
tremò guardando gli occhi di Buffy che mandavano bagliori ambrati: la rabbia si
stava impadronendo di lei, poteva darle torto?
No,
forse…però aveva paura dell’amica per la prima volta.
Spike,
che aveva assistito a tutta la discussione nascosto nell’ombra, raggiunse Buffy
rapidamente e la circondò con le braccia per
calmarla:
lei si scostò violentemente da lui e tornò a fissare Willow.
-
Vattene! – le disse puntandole un dito contro – Prima che il mio demone decida
di farvi fuori tutti quanti! Sparisci dalla mia vista!
–
gridò.
Willow
uscì di corsa dalla cripta, correndo a perdifiato fino a mettere una
ragionevole distanza tra lei e Buffy.
Le
braccia di Buffy caddero pesanti lungo i suoi fianchi, chinò il capo e scoppiò
a piangere: Spike fu rapido nell’abbracciarla
nuovamente
e questa volta lei non sfuggì.
-
Avevi ragione…dannato! – disse tra i singhiozzi.
Spike
la tranquillizzò con le carezze e dolci baci sulla fronte – Calmati amore…non
ti si addicono le lacrime… -
Buffy
smise di singhiozzare e appoggiò la testa al petto di lui, chiudendo gli occhi
– È successo così in fretta…il distacco, l’abbandono
degli
amici…non ero preparata! – disse sconvolta – Mi ha assalita con le sue parole,
sentivo che avrei potuto aggredirla! Come hanno
potuto…
-
-
Emma è… - stava per proseguire quando bussarono ancora alla porta, questa volta
con tocco delicato.
Spike
e Buffy si guardarono stupiti – Questa sera abbiamo troppe visite! – commentò
acido lui, andando ad aprire: era Tara.
La
giovane strega notò subito gli occhi rossi per le lacrime di Buffy e si
affrettò ad andarle incontro per abbracciarla – Come, tu non
hai
paura di me? – le chiese lei.
Tara
scosse lentamente il capo, non perdendo mai l’espressione dolce che la
caratterizzava – Non potrei mai aver paura di un’amica!
–
Quelle
parole bastarono a risollevare l’umore di Buffy che sorrise lievemente.
-
Ho ascoltato di nascosto la conversazione tra Willow e il sig. Giles al
negozio, poi l’ho seguita fino a qui! Non sapevo che tu abitassi
in
questo posto… - si guardò intorno per fare una rapida carrellata degli oggetti
nella cripta – Sono rimasta nell’ombra qui fuori ma
non
mi sono persa nemmeno una virgola di quello che vi siete dette tu e Will… -
Buffy
le posò una mano sulla spalla – Tu le credi? –
-
Sono dell’idea che ognuno segua la sua natura…io so che tu non sei cattiva, sei
un vampiro con l’anima, ecco tutto! Sono convinta
invece
che Emma stia mentendo! La sua aura è ben celata da un velo di finta bontà. È
piena di invidia, quella non sei riuscita a
guarirla!
-
Spike
si accese una sigaretta e si accomodò alla poltrona – Quella lì è
maledettamente complicata! –
Tara
lo ascoltò poi sorrise – Credo che non si possa fare molto con un’indole come
la sua…ci hai provato ma ti si è rivoltata contro!
Non
tutte le cacciatrici evidentemente sono buone e votate al sacrificio come te
Buffy! –
-
Ma Willow… -
Tara
scosse il capo – Willow non percepisce quello che sento io perché vuole
aiutarla senza comprenderla nel profondo. Non vede
quello
che vedo io… -
La
strega le accarezzò dolcemente i capelli e Buffy si sentì finalmente calma e
serena – Mi stai facendo qualche incantesimo Tara?
–
chiese – Mi sento già meglio… -
Tara
ammiccò e si voltò, uscendo dalla cripta – Io sarò sempre disponibile per te
Buffy… - e si incamminò verso l’oscurità.
Spike
chiuse la porta – Dobbiamo aspettare qualcun altro? – chiese sarcastico.
Buffy
sollevò il capo in tono di sfida e lo raggiunse, circondandolo con le braccia –
Avevamo qualcosa in sospeso…giù di sotto… -
Spike
sollevò il sopracciglio – Non sei scossa per quello che ti è appena successo? –
Buffy
rise lasciva – Prima…ora sono eccitata…al pensiero di quello che ti farò ora e
a quello che sto pensando… -
-
E a cosa stai pensando? – domandò lui, mentre Buffy lo accarezzava sul petto
scendendo a slacciare i suoi pantaloni.
-
…la cacciatrice… - sussurrò infilando la mano sotto i suoi boxer - …è una morta
che cammina… -
Spike
cercò di ridere di quelle parole ma lei gli tappò la bocca con un bacio e lo
trascinò bruscamente a terra.
Giacevano
a terra da qualche minuto, dopo aver giocato e fatto l’amore molte volte: c’era
del sangue per terra e un bicchiere rovesciato
era
rotolato di fianco alla poltrona. I loro corpi nudi erano ancora avvinghiati
l’uno all’altro, sporchi di sangue in ogni parte.
Buffy
riaprì stancamente gli occhi – Nessuno ci ha disturbato più questa notte… -
sussurrò baciandolo e pulendogli il viso – mancano
almeno
tre ore all’alba… -
Spike
l’attirò a se – il pavimento ci mancava ancora passerotto… - mormorò lui.
Buffy
annuì e si rialzò, raccogliendo il bicchiere e andando a riempirlo – Secondo
round? – chiese maliziosa.
Il
vampiro la raggiunse – A volte ti immagino in una vasca da bagno piena di
sangue… -
-
Non è mia abitudine fare il bagno nel sangue di vergini… - commentò lei – ma
l’idea in fondo non sarebbe male… se ci fosse anche
quello
della cacciatrice poi…sarebbe più eccitante! -
Spike
sorrise – Allora amore il nostro nuovo divertimento sarà uccidere la
cacciatrice? –
Buffy
sollevò il capo per guardarlo negli occhi – No! Quello è un divertimento tutto
mio amore! – la sua determinazione soddisfò
estremamente
Spike.
-
Brava la mia piccolina…ora sei un vero assassino…lo leggo nei tuoi occhi! –
Buffy
sorrise amaramente – Non sarei mai arrivata a questo punto ma…ora è inevitabile!
– i suoi occhi si illuminarono di una luce
che
Spike aveva visto in lei solo nei momenti in cui cacciavano. Si sentì
inevitabilmente soddisfatto; le prese una mano e la baciò
lentamente,
poi si mise sopra di lei per bloccarla.
-
Ora amore….abbiamo ancora qualche ora di divertimento prima della nanna… -
recuperò solo i suoi pantaloni, abbandonati lì a
fianco
e prese da una tasca il loro tagliacarte preferito – Ti sto per rendere quello
che mi hai fatto stanotte…. –
Buffy
spalancò la bocca emettendo un finto grido di spavento protestò come una
fanciulla indifesa, cercando di colpire con piccoli
pugni
il petto dell’amante, pugni che presto diventarono avide carezze.
Spike
si passò la lama sulla lingua, tagliandosi, poi prese i polsi di Buffy, che senza
un lamento si lasciò bloccare al pavimento: lui la
baciò,
esplorando la sua bocca e lasciando che il sangue entrasse in lei.
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Ben
presto i suoi polsi furono liberi perché le mani di Spike erano impegnate ad
esplorare nuovamente il suo corpo.
Quando
si staccarono, sfiniti per il bacio, Spike prese dolcemente Buffy in braccio
con un sorriso demoniaco dipinto sul viso e la
condusse
a letto, dove avrebbe messo in atto a tutti i cattivi propositi di “vendetta” a
cui si riferiva pochi minuti prima.
Il
sole si faceva strada nel cielo, alcuni si svegliavano, altri facevano l’amore
con passione ardente pensando all’omicidio che li
aspettava,
altri, come Willow, piangevano rintanati nel sottoscala della propria cantina,
sopraffatti dai rimorsi di coscienza e dai
dubbi.
Parte
Dieci
Capitolo
20
Willow
si svegliò bruscamente: dove si trovava? Era ancora nel sottoscala, doveva
essersi addormentata, sfinita dal lungo pianto
della
notte precedente.
Le
bruciavano gli occhi: si ricordò cos’era successo poche ore prima e ricominciò
a disperarsi.
Aveva
realmente fatto la cosa giusta? Era poi convinta che Buffy fosse un pericolo
per loro tutti? Ma come poteva Emma mentire
ancora?
L’aveva vista così piena di buoni propositi!
La
confusione l’aveva condotta a casa dei suoi genitori, in quel sottoscala che
tanto temeva da bambina.
-
Buffy… - sussurrò.
Raggiunse
la sua stanza al campus dove si preparò per andare a lezione nel pomeriggio:
avrebbe incontrato sicuramente Emma.
Infatti,
con sorpresa, la trovò ad attenderla appena fuori la sua stanza, sorridente
come non mai.
La
cacciatrice notò subito il viso tirato dell’amica e cercò di scoprirne il
motivo.
Willow
sviò l’argomento, giustificandolo con un brutto sogno fatto durante la notte. Emma
fece spallucce ma la rossa non notò la
strana
luce nei suoi occhi.
Si
incamminarono.
Qualcuno
seguiva le due ragazze, senza farsi notare: Tara non aveva perso di vista un
solo istante la cacciatrice, scrutando ogni sua
espressione
o movimento. Si sentiva in dovere di aprire gli occhi a Willow, per il bene di
tutti e di Buffy.
Quella
mattina, percepiva in Emma un’insolita eccitazione: forse aveva in mente
qualcos’altro per screditare Buffy?
Non
sapeva ancora il danno che aveva già provocato?
Emma
seguì la lezione distrattamente, continuando a scarabocchiare sul blocco degli
appunti le armi che potevano uccidere un
vampiro:
alla fine della lezione una splendida balestra spiccava in mezzo ai segni della
penna.
Il
comportamento di Willow le era sembrato strano, forse aveva già raggiunto il
suo obbiettivo?
Uscì
dall’aula per andare a mangiare, rimuginando sul prossimo passo da fare, che si
stava delineando nella sua mente poco a
poco.
Che
strano, le sembrava che un’ombra incombesse su di lei: si sentiva osservata.
Sai
guardò intorno ma incontrò solo gli sguardi di studenti intenti a fare la fila
alla mensa o che mangiavano col capo chino sui libri.
-
Io vi difendo tutti… - sibilò.
Eppure,
le sembrava così palpabile la sensazione di due occhi puntati su di lei.
Si
alzò dal tavolo con fare nervoso, raccattando i suoi libri e gettando i resti
del pasto: si incamminò lungo il corridoio che portava
all’ingresso
principale ma la sensazione perdurò.
Aumentò
il passo, poi si bloccò di scatto voltandosi: nessuno.
-
Ciao! – si sentì dire da un lato.
Emma
cercò la proprietaria della voce: Tara era di fronte a lei, sorridente come
sempre. La salutò rapidamente. Che strano, ora non
avvertiva
più quella presenza!
-
Vai al negozio? – le chiese la strega.
La
cacciatrice annuì ed iniziò a camminare.
-
Ti accompagno, anch’io sono diretta lì, ho appuntamento con Willow per una
ricerca! –
Il
sorriso che Emma le elargì era evidentemente tirato, ma lo mascherò abilmente
all’istante – C’è qualcosa che non va? – le chiese
Tara.
La
ragazza scosse il capo – No, tranquilla…sono solo un po’ nervosa per il mio
primo esame…non ho avuto molto tempo per studiare
ultimamente…
-
Voleva
andare sola al Magic Box per parlare con il Sig. Giles: sicuramente Willow gli aveva
parlato dei suoi dubbi su Buffy e
l’osservatore
doveva essere giunto ad una conclusione…definitiva.
Abbandonare
Buffy o ucciderla!
Magari
lui avrebbe colto l’occasione per parlare liberamente dell’ex cacciatrice anche
davanti a Tara, mettendola così di fronte alla
vera
natura della vampira.
Non
avrebbero più potuto accettare di averla vicina dopo quello che aveva detto su
di lei: Buffy non riusciva a controllare il suo istinto
di
assassina e quindi era un pericolo per gli Scoobies.
Quando
raggiunse il Magic Box trovò il Sig. Giles sommerso da una montagna di libri
relativamente vecchi, naturalmente di magia e
antiche
culture tribali.
Scrutava
uno strano manufatto, somigliante ad una mano mummificata; quando si accorse
dell’arrivo delle due ragazze, lo abbandonò
sul
tavolo – Siete arrivate giusto in tempo per salvarmi da una forte emicrania!
Sono ore che cerco di capire la provenienza di questo
oggetto
e capire se ha poteri di qualche sorta ma nulla! –
Tara
lo osservò – Non potrebbe semplicemente essere una reliquia? Non avverto
nessuna magia! –
Il
Sig. Giles sorrise – Forse mi sto accanendo per niente… - Emma attirò la sua
attenzione.
-
Va tutto bene Giles? – chiese lei, accomodandosi sul bancone con un salto.
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L’osservatore
tossì – Ti ho già chiesto di non sederti in quel modo lì sopra! – la
rimproverò.
Emma
fece spallucce e sorrise, estraendo una mela dalla sua borsa ed addentandola –
Ci sono novità? Demoni, vampiri assetati di
sangue
o altre catastrofi da sventare? – chiese masticando rumorosamente.
Il
Sig. Giles si tolse gli occhiali per pulirli: era nervoso.
Tara
si avvicinò ad uno scaffale ed iniziò a sfogliare dei libri sulle erbe
medicinali, fingendo disinteresse per le altre due persone nel
negozio.
L’osservatore
si avvicinò ad Emma, indossando nuovamente gli occhiali – Ci sarebbe una
cosa…ma vorrei che mantenessi la
massima
discrezione con gli altri… - iniziò a bassa voce.
Emma
annuì aggrottando la fronte – È accaduto qualcosa, vero? – chiese, fingendo
preoccupazione e sorpresa.
Giles
le spiegò con brevi parole la discussione avuta con Willow il giorno prima,
esponendole la risoluzione a cui erano arrivati, cioè
emarginare
Buffy senza farle alcun male.
-
Sono stupita da quello che mi sta dicendo! – esclamò la cacciatrice – Non posso
credere che Buffy sia in realtà cattiva! Vi state
sbagliando!
–
Il
Sig. Giles scosse il capo sconfortato – Vorrei che fosse così e…apprezzo la tua
bontà, ma anche tu hai espresso dubbi su di lei!
–
-
Ma ho anche detto che forse mi ero sbagliata! –
-
Forse… - ribatté Giles.
Emma
rimase senza parole – Lei è stato il suo osservatore per anni, non può
lasciarla così su due piedi! – strinse con forza la mela
che
ancora aveva in mano, facendo cadere sul bancone un po’ di succo.
-
Forse hai ragione, dovrei andare da lei per chiarire… - suggerì lui, lo sguardo
perso nei suoi pensieri.
-
Andrò io! – lo bloccò subito Emma – Forse da donna a donna riusciremo a
chiarire la situazione! Io la posso comprendere meglio di
chiunque
altro! – si affrettò a spiegare – Willow è troppo coinvolta emotivamente per
sostenere una discussione, chissà come le ha
parlato,
povera Buffy! A me darà ascolto, si tranquillizzi! –
-
Ma tu non sai dove trovarla! –
Emma
pensò un istante – Non si preoccupi, la troverò durante la ronda al cimitero…si
fidi di me…. - saltò giù dal bancone.
Il
Sig. Giles non ebbe tempo di ribattere a quelle parole, Emma si avviò
all’uscita, dove trovò Tara.
Non
aveva colto tutte le parole del dialogo tra i due, eppure sentiva che si
preparava qualcosa di grosso! Si avvicinò alla cacciatrice
–
Vai via? – le chiese.
-
Vado a studiare – rispose Emma evasiva – Oggi il mondo sembra non sia sull’orlo
di un’apocalisse, quindi posso dedicarmi ai miei
esami!
–
La
strega la seguì con lo sguardo mentre usciva: dove andava in realtà? Si
avvicinò a Giles che nel frattempo era tornato a tormentarsi
con
altri oggetti sconosciuti e arcani.
-
Dove andava Emma così di fretta? –
Il
Sig. Giles non alzò nemmeno lo sguardo per rispondere – Andava a studiare… -
Perché
le mentiva anche lui? Ma cosa stava macchinando la cacciatrice? Aveva preso in
giro tutti quanti così abilmente?
Doveva
scoprire la verità.
Willow
camminava lentamente in direzione del Magic Box: aveva appuntamento con Tara ma
in realtà non aveva molta voglia di
affrontare
l’amica. Avrebbe dovuto fingere o dirle tutto su Buffy?
Entrò
silenziosamente e trovò Giles che beveva un tè, sfogliando un libro.
-
Buona sera… - disse timidamente.
Giles
le fece un cenno col capo, ustionandosi la lingua due secondi dopo e reprimendo
un’imprecazione.
-
Tara è andata via da quasi un’ora! – le disse Giles dopo essersi ripreso
dall’incidente con la classica bevanda inglese.
Che
strano, pensò la ragazza, non era da Tara.
Nel
frattempo, la strega bionda era sulle tracce di Emma, che era realmente andata
a casa sua, ma stava studiando?
All’interno
dell’abitazione, la cacciatrice aprì il suo baule con le armi e ne estrasse una
balestra, la stessa che aveva disegnato a
lezione
quella mattina: l’ammirò , come si ammira un uomo e la baciò sorridendo –
Stasera avrai l’onore di trafiggere il cuore di colei
che
ti ha posseduta prima di me… -
Parte
Undici
Capitolo
21
Spike
aprì gli occhi ma non si mosse, temendo di svegliare Buffy; restò immobile per
qualche istante ad osservarla: dormiva
beatamente,
il suo freddo corpo era semiscoperto, invitante e perfetto.
Lunghe
ciocche di capelli le ricadevano sul viso rilassato; le labbra schiuse come per
ricevere un bacio lo chiamavano, e chi poteva
resistere?
Spike
sfiorò la sua pelle, percorrendola sensualmente dalla schiena al collo; Buffy
si mosse lentamente, continuando a dormire. Lui
allontanò
il lenzuolo dal suo corpo, scoprendo finalmente l’intera bellezza della
compagna.
-
Spike… - sussurrò Buffy, probabilmente immersa in qualche sogno. Lui sorrise e
la baciò lievemente sulle labbra: istintivamente,
Buffy
lo circondò con le braccia e si incollò a lui, rispondendo al bacio.
Quando
si staccarono, lei era completamente sveglia e con un sorriso malizioso
stampato sul viso.
-
Eri così indifesa mentre dormivi…sembravi un angelo… - le mormorò lui.
Buffy
rise – Si…un angelo nero… - rispose - …il tuo angelo nero! –
Spike
la strinse a se – Questa notte… -
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-
Sono di ronda! – terminò lei seria.
Spike
si allontanò per guardarla negli occhi – Non scherzare piccola! –
Buffy
lo catturò nuovamente in un abbraccio – Non sto scherzando amore… - gli passò
una mano tra i capelli – Questa notte vado
a
caccia di cacciatrici! –
Spike
sbuffò, poi si sfilò
-
Indossala! Dannazione! – sbottò lui – Buffy, questo non è un gioco e quella
maledetta non è una sprovveduta! Non si tratta di andare
a
combattere lealmente con la cacciatrice! Una delle due deve morire e non devi
essere tu! –
Buffy
si lasciò sfuggire una lacrima e si lasciò stringere al petto del compagno –
Non sopporterei che ti venisse fatto del male!
–
continuò lui – Tu sei parte di me, morirei se… - lei lo zittì con un bacio.
-
Non succederà! – lo rassicurò poi – Indosserò
-
Ma cosa? – domandò lui.
Buffy
si coprì col lenzuolo, come se avesse freddo – Non è da me giocare slealmente!
–
-
Credi che lei lo farà? Tu sei più forte di Emma e questo lei lo sa! Cercherà di
batterti in ogni modo questa notte! –
Buffy
si lasciò catturare dalle forti braccia di Spike e chiuse gli occhi, lasciando
che lui le infilasse
-
Uccidila, fallo in fretta, poi festeggeremo la tua prima cacciatrice… - le
sussurrò all’orecchio.
Buffy
non poté fare a meno di ridere a quelle parole provocatorie – Tu mi tenti… -
rispose – Io non volevo diventare una…”sanguinaria”
come
te… -
Spike
rise – Ma sai che chi va con lo zoppo… -
Buffy
riaprì gli occhi e lo spintonò – Stupido! – esclamò lei tra le risate –
Però…riesci quasi a convincermi…quando mi parli così…
-
lo graffiò sul petto – sei un demone tentatore…porti fuori il mio lato più
oscuro… -
-
E non ti piace? – chiese lui aggrottando un sopracciglio.
Buffy
scese fino al suo ombelico ed iniziò a stuzzicarlo con la lingua – Lo trovo
eccitante… mio sire… -
Emma
terminò di caricare la balestra e la ammirò un’ultima volta prima di alzarsi
dalla sedia dove aveva lavorato ininterrottamente
per
due ore.
Era
pronta? Quella era una ronda speciale.
Avrebbe
eliminato tutto ciò che riguardava il passato e ciò era impersonato da una
bella vampira bionda.
Si
vestì per uscire.
Fuori
dalla palazzina dove abitava la cacciatrice, Tara aveva ormai smesso di
attendere l’uscita della ragazza e si stava recando al
cimitero.
Era inutile aspettare che Emma uscisse di casa, era meglio mettere in guardia
Buffy da un quasi certo attacco da parte della
cacciatrice.
Willow
stava riponendo della biancheria pulita nei cassetti: si portò improvvisamente
la mano al cuore. Perché tutto ad un tratto
sentiva
che stava per succedere qualcosa di pericoloso a qualcuno a lei caro?
Forse
uno dei suoi amici si stava cacciando nei guai? Emma? Era la più esposta al
pericolo dopo tutto! La sua mente elaborò
immagini
di lotte contro i vampiri e anche contro Buffy.
Emma
poteva essere vittima della vendetta di una Buffy infuriata con i suoi vecchi
amici? Ma perché era così disfattista? Fino a due
giorni
prima non avrebbe mai pensato queste cose su Buffy, eppure…ora che il dubbio si
era insinuato in lei come un cancro che le
divorava
l’animo, non riusciva più a pensare a mente lucida e oggettiva.
Con
il cuore ancora in subbuglio uscì dalla sua stanza in cerca dell’aiuto di Tara.
Capitolo
22
Buffy
stava indossando la giacca, Spike era ancora sdraiato tra le lenzuola, gli
occhi chiusi, il volto appagato dalle ore d’amore
appena
trascorse con la compagna. Non poté fare a meno di accarezzargli il volto con
dolcezza prima di uscire: aveva ragione lui,
non
si sarebbe fatta uccidere dalla cacciatrice anzi…
In
cuor suo assaporava già l’uccisione di quell’insipida ragazza che aveva portato
solo guai e complicazioni nella sua vita! Godeva
immaginando
il momento in cui l’avrebbe presa, i denti affondati nel suo collo, il sangue
che entrava in lei, la forza della cacciatrice!
L’aria
della notte appena nata risvegliò completamente i suo sensi di vampiro: le
piaceva così tanto lasciarsi cullare dalla luce della
luna
e dalle stelle in cielo: ogni notte erano come un dono tutto per lei e il suo
amore.
Sarebbe
tornata presto.
Emma
camminava lentamente: da quando era entrata al cimitero dove era certa
dimorasse Buffy, la sua spavalderia aveva iniziato
a
cedere. Ogni piccolo rumore, ogni passo falso potevano costarle la vita. Buffy
doveva morire quella notte, aveva il motivo buono.
Con
gli altri non ci sarebbero stati problemi: la vampira l’aveva attaccata,
dimostrando la sua vera natura e lei era stata costretta a
difendersi.
Willow
non sapeva dove cercare Tara: nella sua stanza al campus non l’aveva trovata,
il Magic Box era chiuso, il Bronze avrebbe
aperto
tra qualche ora. Dove altro poteva essere? Il suo cuore era in subbuglio, aveva
una strana sensazione che la opprimeva.
Senza
rendersene conto si stava recando al cimitero, proprio nei pressi della cripta
di Spike e Buffy.
Che
stupida, pensò, era buio ormai, poteva fare incontri poco piacevoli, del tipo
vampiresco. Non si sentiva per nulla tranquilla me
decise
di continuare a cercare Tara.
L’inquietudine
cresceva ad ogni suo passo, poi fu al centro del cimitero e si fermò.
Il
cuore sembrò per un attimo smettere di battere: cosa le succedeva?
Buffy
passeggiò languidamente all’interno del cimitero, aspettando l’arrivo della
cacciatrice; arrivata in un punto tranquillo, a nord
della
cripta, si accomodò sfacciatamente su una lapide, dondolando le lunghe gambe e
contemplando il cielo. Sembrava distratta
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dal
firmamento, ma le sue orecchie erano tese a carpire ogni rumore, il suo olfatto
cercava l’odore della cacciatrice, odore che lei
conosceva
molto bene.
Emma
tolse la sicura alla balestra: sapeva che Buffy era vicina. Aveva cercato di
sentire quello che l’ex cacciatrice provava, la
vicinanza
tra di loro, come la aveva detto quel giorno a casa sua.
La
sintonia: Emma poteva avvertire la presenza di Buffy e viceversa.
Sarebbe
stato un combattimento all’ultimo sangue che lei doveva vincere.
Buffy
la sentì avvicinarsi: il cuore della cacciatrice aveva aumentato i suoi battiti
nonostante la ragazzina si imponesse calma.
Buffy
si passò la lingua tra i denti.
-
Vieni piccola… - sussurrò.
Emma
spezzò un ramoscello sul terreno e si maledisse per il rumore provocato.
Imprecò
a denti stretti ma ormai poco contava: quando alzò lo sguardo di fronte a se la
vide, accomodata su una lapide che le
sorrideva
dolce e innocente.
-
Ciao Emma! – le disse però in tono glaciale – Sei di ronda vedo…posso farti
compagnia? –
La
cacciatrice abbassò la balestra per qualche breve istante, poi, al minimo
movimento della mano di Buffy gliela puntò contro, diretta
al
cuore.
-
Perché punti quell’arma contro di me? – chiese la bionda: pareva che fosse
realmente sorpresa dal gesto di Emma, poi invece
scoppiò
in una fragorosa risata – Sei divertente piccola, con la mia vecchia arma
preferita! Consente di colpire da una distanza più
che
ragionevole! Niente pugni o calci in faccia, ottima per evitare antiestetici
lividi! Sei stata brava, potrai eliminarmi senza sporcarti
le
mani! –
Emma
s’incupì – Buffy, lo faccio per il bene di tutti! –
Buffy
rise ancora. Accavallò le gambe – Si certo, e io sono la strega cattiva di
Biancaneve! Piccola Emma, credi che sia nata ieri? So
perché
vuoi uccidermi! –
Emma
non smise mai di tenere puntata l’arma contro Buffy – Tu sei un vampiro, i tuoi
istinti potrebbero nuocere ai tuoi amici! –
Buffy
si passò una mano tra i capelli, perfettamente rilassata – Avanti piccola,
siamo sole, io e te…sii sincera fino in fondo per una
volta!
–
La
cacciatrice sputò a terra in segno di disprezzo nei confronti di Buffy –
Sincera? Dovrei esserlo io quando tu sei stata la prima a
non
esserlo? –
Buffy
alzò gli occhi al cielo – Ancora con questa ramanzina? Le prediche non ti si
addicono cacciatrice, lasciale al Sig. Giles, lui vive
di
quello! Si stava parlando di te poi, non della mia vita! –
-
E va bene! – esclamò Emma – Vuoi la verità? Io ti odio con tutta me stessa
Buffy Summers, odio la tua vita, la tua presenza mi urta,
il
ricordo che hanno i tuoi amici di te…tutto ciò che hai toccato o amato mi
disgusta! –
-
Quindi è per quello che hai cercato di screditarmi agli occhi di Willow e gli
altri? –
Emma
annuì sorridendo – E ci sono riuscita, così ho avuto un pretesto ottimo per
venire ad ucciderti…o almeno…io ho cercato di farti
ragionare,
tu mi hai attaccata e sono stata costretta ad eliminarti per sopravvivere!
Semplice ma efficace come piano, vero? –
Buffy
si compiacque per quel piano – Degno di una creatura malvagia come te! –
-
Io non sono malvagia! Voglio che tutto sia perfetto! –
Buffy
la fissò incredula – Sei pazza… - sussurrò – …questo rende tutto più
divertente! – si mosse rapidamente, Emma non riuscì a
percepire
alcun movimento finché non se la trovò a pochi centimetri dalla faccia - Sai di
morte piccola…non la senti? – le disse e
la
baciò sulla bocca, stordendola; la spinse a terra con violenza, facendola
ruzzolare sull’erba. La balestra cadde, abbandonata e
incustodita.
-
Come pensi che ti potrei far fuori cacciatrice? – chiese la bionda – Morderti
subito e prosciugarti non avrebbe senso! Pensavo che
se
devo impersonare il vampiro cattivo, allora devo farti soffrire… -
Emma
si rialzò, Buffy fece qualche passo avanti – Che ne dici di picchiarci un
pochino? Hai perduto la balestra, potremmo ammazzare
il
tempo con un corpo a corpo! –
La
cacciatrice lanciò un urlo ed estrasse un paletto dalla tasca interna della
giacca, correndo verso Buffy che lo schivò senza
problemi.
-
Cosa pensi di fare piccola? Non noti i particolari? – mostrò la gemma che
portava al dito.
-
Tu giochi slealmente! –
-
E tu cos’hai fatto fino ad ora? Vuoi combattere lealmente? Piccola, non mi
freghi più! – le si avvicinò e le diede un calcio allo
stomaco,
mandando la cacciatrice a sbattere con la schiena contro una lapide che si
spezzò – Emma, tu morirai questa notte, non
lo
sentivi? Ricordi, la sintonia? –
La
ragazza alzò gli occhi verso Buffy e si asciugò il sangue che le colava lungo la
bocca.
-
Forse le parole di Willow non erano sbagliate – proseguì poi Buffy – In fondo,
sono un po’ cattivella…ma solo con chi voglio io. I
miei
amici sono sacri e tu li hai messi tutti contro di me! Questo non lo posso
sopportare! – Buffy si scagliò nuovamente contro la
cacciatrice
e la colpì in pieno viso.
-
I tuoi amici? Ti hanno voltato le spalle appena hanno avuto il minimo dubbio su
di te! Rapporti profondi! –
Buffy
s’infuriò ancora di più.
-
Ti arrabbi Buffy? Credi che abbia torto? La tua amichetta, la povera Willow, ha
mentito per te, ti ha coperta e ora? Si sta struggendo
perché
sei un’assassina! Ma non ti preoccupare, dopo la tua morte, andrò a consolarla
e lei crederà alla mia versione dei fatti, come
l’ingenua
che è! -
Willow
era arrivata dove si combatteva, aiutata dai rumori provocati dalle due parti:
non aveva sentito nulla di quello che si erano dette
le
ragazze ma intuiva che stavano combattendo.
Si
acquattò dietro ad una piccola siepe e restò in ascolto: ormai le due
combattevano senza dirsi nulla, spinte da un odio profondo
che
avrebbe portato una delle due a morte certa.
Doveva
intervenire?
Emma
era palesemente in difficoltà, soccombeva sotto i colpi di Buffy, anche se
cercava di difendersi.
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Buffy
del resto sembrava divertirsi immensamente in quella situazione, godendo della
sofferenza della cacciatrice.
Questa
è la conferma che è cambiata? Pensò la rossa affranta.
Doveva
in qualche modo salvare Emma, aiutarla.
Conosceva
qualche incantesimo che avesse effetto contro i vampiri? No, ma forse sarebbe
bastato uscire allo scoperto per distrarla
e
permettere ad Emma di riprendersi.
Si
mosse rapidamente ed uscì dal cespuglio, parandosi tra le due contendenti.
Buffy
si bloccò all’istante, perdendo quasi l’equilibrio per la sorpresa di vedere
Willow in quel posto.
-
Will…che ci fai tu qui? – domandò la bionda incredula.
-
Buffy… - sussurrò la ragazza impietrita – Cosa stai facendo? –
Buffy
rovesciò gli occhi all’indietro: Willow aveva frainteso la situazione, poteva
capirlo dai suoi occhi – Willow, non è come può
sembrare…
-
La
rossa guardò la cacciatrice, e con fare protettivo le si avvicinò – Perché
Buffy? Lei voleva forse farti del male? –
-
Fatti da parte Willow! – intimò una voce da dietro un cespuglio – Non sono cose
che ci riguardano! La questione è tra Emma e
Buffy!
–
quando
Willow si voltò per scoprire a chi appartenesse la voce, rimase stupita: era
Tara, seria in volto come non l’aveva mai vista. La
sua
determinazione era impressionante, lei che era sempre un angelo dolce e
comprensivo.
-
Tara…perché sei qui? –
Buffy
si rilassò, concentrando la sua attenzione su Willow e Tara – Voi due non
dovreste essere qui! –
-
Buffy ha ragione, Willow – proseguì la strega bionda – La sfida tra loro due
deve concludersi questa notte, senza l’intromissione di
nessuno!
– avanzò di qualche passo verso l’amica – Ma non hai capito ancora nulla? –
Willow
inclinò il capo, guardando Tara confusa – Cosa dovrei capire ancora? Non è
chiara la situazione? –
Buffy
scosse il capo – Non sai Willow? Le apparenze a volte ingannano! La situazione
non è come sembra! Emma non è quella che
credi!
–
-
Vuoi dire che non è la vera cacciatrice? –
-
Voglio dire che non è cambiata per niente, anzi! Vuole uccidere Buffy per
eliminare il suo ricordo! L’ha screditata agli occhi di tutti
con
le bugie! Ha mentito a te e al Sig. Giles! – esclamò Tara.
-
Questa sera è venuta con l’intenzione di uccidere Buffy! – disse con voce grave
la ragazza, avvicinandosi al punto dove giaceva la
balestra.
In
quei minuti di tensione tra le tre amiche, Emma si era ripresa, arrancando
verso la balestra che però era stata presa in custodia da
Tara:
cosa poteva fare? La parola di Tara contro la sua. Willow non le avrebbe più
creduto? Aveva perso tutto?
Non
poteva…c’era ancora una speranza forse?
Parte
Dodici
Capitolo
23
Il
silenzio era calato sulle quattro ragazze, nessuna osava aprir bocca. Tara
fissava Willow, gli occhi colmi di tristezza per l’amica che
non
capiva la realtà dei fatti; Buffy cercava con lo sguardo di convincere l’amica
di sempre, senza mai perdere di vista Emma che era
accasciata
al suolo dolorante per le ferite.
L’atmosfera
era spettrale, il solo rumore dell’aria notturna che muoveva le foglie degli
alberi era il sottofondo musicale di quella
scena.
Fu
Tara a spezzare il silenzio – Willow – disse pacatamente – credi a Buffy, è
sempre stata sincera con te! –
Perché
Tara credeva a Buffy senza remore? Si chiese Willow confusa.
-
Ti è sempre stata vicina e anche se ha scelto una strada diversa non vi ha
abbandonati! – lo sguardo della strega bionda si addolcì,
un
timido sorriso le colorò le guance. Fece qualche passo in direzione dell’amica.
-
Il mio animo…è confuso… - balbettò con un filo di voce. I suoi occhi vagarono
per un istante da Buffy ad Emma.
Buffy
avanzò verso l’amica – Will…credimi, non potrei mai farvi del male! –
Willow
puntò un dito verso la cacciatrice che nel frattempo si era avvicinata alla
balestra – Ma a lei lo stai facendo! –
La
bionda si incupì a quelle ennesime parole – Lei deve morire questa notte! –
disse decisa – Il suo animo è malvagio, è divorata
dall’invidia
e dalla cattiveria…non può essere una cacciatrice! –
-
Ma chi sei tu per giudicare? Ti credi al di sopra di tutto e pensi di poter
elargire diritti di vita o di morte su di noi? –
-
No… - sussurrò Buffy spiazzata – Lo faccio per proteggere voi… -
Willow
scosse il capo delusa – Non abbiamo bisogno di questo da te…non più ormai! –
-
Willow… - Buffy avrebbe voluto ribattere a quelle parole ma non ne ebbe il
tempo: Emma si era rialzata con la balestra in mano,
pronta
a colpire.
Puntò
al cuore della vampira.
La
freccia partì dall’arma, rapida e letale; Willow reagì d’impulso, spinta dal
bisogno di difendere l’amica. Fu rapida nei movimenti,
spingendo
Buffy a terra e ferendosi lei stessa alla spalla sinistra.
-
No! – gridarono Tara e Buffy all’unisono.
-
Non era necessario! – singhiozzò Buffy inginocchiandosi per soccorrere l’amica.
Emma
sorrise amaramente.
Tara
sosteneva Willow che era pienamente cosciente – È stato un riflesso
incondizionato… - sorrise stringendo i denti – In fondo la
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ferita
non è grave! –
Buffy
le accarezzò amorevolmente il viso – Non era necessario – si trovò a ripetere,
mostrando la gemma che portava al dito.
-
Sono stata una sciocca a comportarmi così…non dovevo dubitare di te…avrò modo
di farmi perdonare? – Willow sorrise e Buffy la
imitò:
in fondo la ferita non era realmente grave, provocava solo molto dolore…forse
più all’animo…
Buffy
alzò lo sguardo per fissare la cacciatrice negli occhi: quando si accorse del
sorriso stampato su quel volto, l’odio in lei divampò.
Una
luce ambrata le illuminò gli occhi.
-
Perché ridi? – chiese – Sapevi di non potermi fare male con quella freccia,
perché l’hai scagliata? –
-
Sapevo che una delle tue amiche si sarebbe sacrificata per salvarti in qualche
modo! A dire il vero avevo pensato alla biondina con
la
testa che vaga sempre tra le nuvole! – rispose riferendosi a Tara.
-
Tu…volevi che si facessero del male? – domandò Buffy esterrefatta.
Emma
annuì silenziosa.
-
Lo sai che hai firmato la tua condanna a morte? – la cacciatrice ebbe un
fremito – Non puoi uccidermi, Emma, sei destinata a
diventare
carne morta… -
Ci
fu un istante di silenzio – Non dovevi ferire Willow… - Buffy le sorrise – Che
hai cacciatrice…paura? Non ti si addice, sai? Ti avevo
detto
di agire con la logica con i nemici più forti di te! –
Il
volto demoniaco di Buffy prese il sopravvento su quello angelico, incutendo
nella cacciatrice una crescente sensazione di angoscia
e
terrore: era ipnotizzata dai suoi occhi color ambra, da quel volto crudele e
mortale che suscitavano in lei uno strano fascino.
Il
fascino della morte…
-
Cosa…cosa… - balbettò la ragazza impietrita.
Buffy
si avventò su di lei, colpendola ripetutamente in volto, poi le assestò un
calcio al ginocchio che probabilmente si ruppe,
inchiodandola
a terra.
La
cacciatrice incontrò lo sguardo di Willow e implorò il suo aiuto ma vi lesse
solo muta rassegnazione, poi quello di Tara che la
fissava
fredda e impassibile.
Un
calcio la colpì allo stomaco – Ragazze…vi prego…fermatela…aiutatemi… - implorò.
-
Come osi chiedere il loro aiuto? – sibilò Buffy, afferrandola per il collo e
sollevandola da terra.
…è
finita…
Buffy
le era addosso, il volto vicinissimo al suo – Una volta sono stata generosa con
te, ho cercato di capirti…ma ora… - le mostrò
i
lunghi e appuntiti canini - …la mia bontà ha raggiunto il limite! – e detto
questo affondò nel collo della ragazza, iniziando a bere il
sangue
della sua prima cacciatrice.
Willow
e Tara osservarono la scena immobili: Emma le fisso entrambe, gli occhi colmi
di terrore per la fine ormai vicina.
Ad
un centro punto la voce di Willow interruppe Buffy – Non ucciderla…ti prego… -
Parte
Tredici
Capitolo
24
Buffy
ascoltò le parole di Willow, tornò al suo volto umano sebbene riluttante e
lasciò la cacciatrice rovinare a terra come un sacco
di
patate.
-
Non macchiarti dell’omicidio della cacciatrice…ti prego! – la implorò la rossa.
-
Se lei non muore sarete…saremo sempre in pericolo! Questa ragazza è pazza!
Perché vuoi che viva? –
Willow
cercò gli occhi di Buffy e le sorrise, rialzandosi da terra lentamente – Non
devi avere sulla coscienza la sua morte, non lo
meriti!
Lei deve essere curata! Lasciala in vita! –
Buffy
si allontanò da Emma per gironzolare intorno alle lapidi: ci stava pensando?
-
Tu mi chiedi qualcosa che non posso fare…ti rendi conto che finché lei sarà
viva non ci sarà un’altra cacciatrice? Vuoi lasciare
Sunnydale
nelle mani di una squilibrata? – Willow ammutolì – Occorre assicurare una
cacciatrice con un minimo di sale in zucca
maledizione!
– imprecò infine.
Tara
camminò in direzione della cacciatrice che giaceva a terra svenuta.
Mentre
Buffy e Willow discutevano sul diritto di vita o di morte su Emma, la strega
pensò a quel corpo senza sensi che pareva
indifeso,
lì, disteso sull’erba.
Per
la prima volta non riuscì a comprendere fino in fondo l’animo di una persona:
generalmente riusciva a trovare uno spiraglio di
luce
in ognuno, ma Emma…lei era diversa.
Si
stupì nel non provare pietà per quella creatura; si accucciò a terra per
afferrare la balestra e rimise la sicura.
Emma
aprì gli occhi! La situazione si era capovolta a favore di quella sgualdrina
bionda…non aveva più niente da perdere? Forse
lei
no…ma Buffy…
Se
doveva morire lo avrebbe fatto portando con se almeno una persona cara a
Buffy…e guarda caso ne erano presenti due!
Si
alzò e tirò un calcio alle caviglie di Tara, facendola cadere a terra.
La
ragazza non ebbe il tempo di accorgersi di cosa le capitava: Emma, nonostante
la perdita di sangue era ancora forte, abbastanza
da
sollevare in piedi Tara e afferrarle la testa minacciandola di spezzarle l’osso
del collo.
Buffy
e Willow si bloccarono all’istante, congelate dalla nuova situazione.
-
Voi…voi state a decidere della mia sorte…cosa pensate, che una cacciatrice si
arrenda facilmente? Buffy… - la guardò sorridendo
beffarda
– Credevi di poter decidere della mia vita? Stupida puttana amante dei vampiri!
–
Willow
si portò una mano alla spalla ferita e si morse il labbro fino a sentire il
sangue.
-
Ehi strega! – la richiamò Emma – Cosa proverai quando avrò spezzato il collo
della tua amichetta? Perché tu sei molto affezionata
WBS
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a
questa biondina, vero? –
Willow
strinse i pugni – Lasciala andare, non ti ha fatto niente! –
Emma
rise – Vedi Will…puoi dire tutto quello che vuoi, implorarmi quanto vuoi, ma la
mia dipartita esige un tributo! E se non posso
rivalermi
su Buffy…perché non la dolce Tara? –
Buffy
si allarmò – Tara non ha colpe, è me che vuoi! Allora vediamocela una volta per
tutte tra noi! –
-
No! Tu sei invulnerabile con quell’anello e poi…devi vivere ed avere sulla
coscienza il rimorso per non essere riuscita a salvare la
tua
amica! –
-
Tu sei spregevole! – gridò Willow – Noi ti abbiamo teso la mano, abbiamo
cercato di esserti amici! –
-
Sai cosa me ne faccio degli avanzi della vecchia cacciatrice! – aumentò la
pressione sulla testa di Tara e si preparò a dare il colpo
mortale.
Il
tempo si fermò…
Di
punto in bianco la cacciatrice spalancò gli occhi in modo innaturale e lasciò
la presa su Tara che si allontanò confusa di qualche
passo.
Emma
si voltò lentamente, dando le spalle alle tre ragazze che notarono un coltello
conficcato nel mezzo della sua schiena e una
macchia
di sangue che andava via via allargandosi.
Emma
emise qualche strano suono gutturale, poi cadde a terra con un tonfo, rivelando
una figura rimasta fino a qualche istante
nell’ombra.
-
Spike! – esclamò Buffy sorpresa.
Il
vampiro sorrise, aggirò il cadavere della cacciatrice e raggiunse la sua amata
– La situazione mi sembrava critica amore…poi
quella
lì mi stava annoiando con le sue paranoie! Mi sembravi ansiosa di porre fine a
tutta questa pantomima…allora ho deciso di
toglierti
l’ incombenza! –
Buffy
osservò il cadavere di Emma: era morta la cacciatrice e non era stata lei ad
ucciderla: in cuor suo si sentiva sollevata per quello:
strinse
Spike in un forte abbraccio – Sembra che sia finita… - lui cercò le sue labbra
e la baciò quasi con prepotenza.
Willow
e Tara guardarono il corpo senza vita di Emma. Si presero per mano senza mai
staccarle gli occhi di dosso..
-
Dobbiamo estrarre la freccia e fasciare la ferita…ho un unguento che la farà
guarire in fretta… - sussurrò Tara, arrossendo
leggermente
in volto.
Willow
ricambiò con un timido sorriso e una maggiore stretta alla mano.
Buffy,
stretta nell’abbraccio di Spike, le richiamò alla realtà – Andate a casa! Tu
Willow devi farti medicare ed entrambe dovete
riposare…
-
Willow
cercò di ribattere – Non è il momento della spiegazioni questo… - la interruppe
Buffy seria – Tornate a casa, parleremo quando
sarà
il tempo! –
Spike
cinse la compagna per la vita e la trascinò in direzione della cripta: le due
streghe li osservarono scomparire nell’oscurità.
-
Potrà mai perdonarmi fino in fondo? – si chiese Willow.
-
Lei ti vuole bene, non porterà rancore a lungo! Forse la ferita nel suo animo
si rimarginerà lentamente, però credo che tutto si
aggiusterà
– la rassicurò Tara.
-
Ci stavi mettendo troppo tempo amore… - le disse Spike, mentre passeggiavano
stretti in un abbraccio – Credevo volessi intrattenere
la
cacciatrice in qualche discussione sul senso della vita! –
Buffy
lo colpì al torace con un pugno debole – La situazione che si è creata
era…critica…non avevo previsto l’arrivo di Tara e
Willow…mi
sarei divertita più senza di loro! –
-
Hai il broncio piccola? – le chiese Spike divertito - Non sei contenta che la
tua amica strega abbia capito chi aveva ragione e chi
era
la pazza? –
Buffy
annuì – Si…ma…volevo divertirmi un pochino con la cacciatrice… -
-
…e loro ti hanno rovinato la serata… -
Arrivati
all’ingresso della cripta, Spike la fermò – Ora amore voglio che tu chiuda gli
occhi…c’è un piccolo regalino che ti attente
dentro…
-
Buffy
lo guardò sospettosa – Regalino dici? –
Spike
la costrinse a chiudere gli occhi e la guidò all’interno della loro dimora; la
condusse fino al loro letto dove la fece accomodare
–
Ora apri gli occhi… - le sussurrò all’orecchio.
Lei
non se lo fece ripetere due volte e quando li riaprì si lasciò scappare un
gridolino emozionato: incatenato al muro per i polsi,
giaceva
semi svenuto un ragazzo dall’aspetto trasandato.
-
Dove lo hai trovato? – chiese Buffy entusiasta.
-
Ha cercato di derubare una vecchia signora appena fuori del cimitero…stavo
facendo un giro mentre ti aspettavo amore e…ho
trovato
la cena per festeggiare la morte dell’odiata cacciatrice! – risero entrambi.
Buffy
si alzò e lo circondò con le braccia, strusciandosi contro il corpo del
compagno – Sei stato così dolce amore…è un pensiero
così…romantico
– Buffy rise – Potremmo trascorrere il resto della notte divertendoci un sacco
– lo stuzzicò lei mordicchiandogli un
lobo
dell’orecchio. Spike la prese per mano e la condusse accanto al ragazzo. Non
aveva più di sedici anni a vederlo.
-
Povero piccolo…una vita difficile fatta di stenti e sotterfugi per vivere…-
sussurrò Spike. Buffy lo studiò curiosa poi sorrise al
compagno.
Iniziò lentamente a raggiungere la giovane preda che non aveva ancora chiara la
situazione in cui si trovava.
Buffy
lo accarezzò sul viso, scendendo fino al collo.
-
Amore…mi sembri così…strana…più perversa del solito! – commentò Spike assolutamente
soddisfatto nel vedere la sua giovane
childe
in quella condizione.
-
Sai amore…che adoro i cattivi…e purtroppo Emma non mi ha divertita questa
notte…per fortuna hai sempre un pensiero per me…-
lo
baciò, appassionata più che mai, elettrizzata anche da quel ragazzino che di li
a pochi minuti avrebbe placato la loro fame.
Spike
si passò la lingua tra i denti, poi si avvicinò a Buffy che giaceva tra le
lenzuola fissando il soffitto.
La
bacio delicatamente, svegliandola da quel torpore, poi le pulì la bocca con la
lingua, lentamente, sensualmente, risvegliandola.
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-
Sei pensierosa? – le chiese.
Il
cadavere dissanguato del giovane ladro giaceva ancora incatenato, la camicia
strappata, segni di morsi un po’ ovunque, gli occhi
sbarrati
in un espressione di terrore.
-
Dobbiamo sistemare i cadaveri…la cacciatrice è ancora lì…- disse lei prima di
lasciare libero accesso alla lingua del compagno per
un
dolce bacio.
-
Ci penseremo tra poco… - mugugnò lui – prima devi baciare il tuo Sire e fare
l’amore con lui… -
-
Si… - gemette lei, accogliendolo tra le sue braccia.
Capitolo
25
Tara
chiuse la fasciatura con un gancino di metallo – Ecco fatto Will…questo
unguento ti farà guarire più in fretta e non lascerà
cicatrici!
–
Willow
ricambiò le attenzioni dell’amica con un sorriso imbarazzato – Sono
preoccupata… - rispose titubante – Buffy avrà capito le
mie
ragioni? Io…mi sento in colpa… -
Tara
le accarezzò i capelli – Non ti preoccupare, sono sicura che presto vi chiarirete!
Siete amiche da tanti anni, non butterà al vento
ciò
che c’è stato tra voi fino ad ora! –
-
Si ma io… -
-
Non pensarci ora – la interruppe decisa Tara, spingendola delicatamente a letto
– Ora dormici sopra, domani mattina, dopo aver
fatto
colazione verrò qui e ne parleremo a mente lucida, ok? –
La
rossa annuì e si lasciò coprire da Tara – Buffy capirà, ne sono sicura! Questa
notte la cacciatrice è morta, siamo tutti un po’ scossi
anche
per il suo comportamento! –
-
Ne arriverà un’altra…chissà come sarà…io non sono sicura di volerlo sapere! –
sussurrò Willow chiudendo gli occhi e addormentandosi
all’istante.
Buffy
aprì gli occhi pensierosa: sarebbe arrivata un’altra cacciatrice e lei non era
sicura di volerla vedere: sentì il desiderio di non aver
mai
a che fare con la futura stayer, un forte desiderio di tranquillità per lei e
Spike.
Lo
accarezzò mentre dormiva: ormai era tardo mattino, i cadaveri della cacciatrice
e del giovane ladruncolo erano già cenere nella
discarica
appena fuori città.
Sarebbe
potuta rimanere tutta la giornata in quel magnifico letto, insieme al suo
splendido compagno di eternità, eppure sentiva di
dover
aggiustare tutto e porre la parola fine alla storia.
Tutto
si era sistemato…no, non ancora tutto…
Indossava
ancora la gemma al dito, sarebbe potuta uscire subito e raggiungere il campus.
Baciò
Spike sulla fronte e uscì dal letto silenziosa.
-
Dove vai passerotto? – le chiese lui assonnato.
Lei
tornò tra le lenzuola e lo baciò seriamente, accarezzandogli le spalle e il
collo.
-
Stai uscendo, vero? –
Buffy
annuì mentre lo privava della seta nera delle lenzuola per meglio toccarlo –
Vado a finire tutto…poi…senti… -
Lui
le fu sopra in un istante – Dimmi amore… - sussurrò al suo orecchio prima di
ricominciare con i baci.
-
Avrei un’idea… - iniziò Buffy.
Bussarono
alla porta: Willow trasalì, distolta bruscamente dai suoi pensieri e si alzò,
massaggiandosi il braccio ferito; Tara era
meravigliosa,
pensò, il suo unguento era miracoloso! Non avvertiva più alcun dolore!
Bussarono
nuovamente.
Quando
aprì la porta, Buffy era di fronte a lei, il volto sorridente.
Willow
la fece accomodare sul letto mentre lei avvicinava la sedia della scrivania.
Le
due si guardarono in silenzio per qualche lunghissimo istante: perché in quei momenti
non si riescono mai a trovare le parole
adatte
per iniziare? Willow era terrorizzata dalle possibili parole di Buffy. Temeva
sinceramente che non la perdonasse o che le
dicesse
di non volerla più vedere.
-
Come stai? – fu invece Buffy ad iniziare la conversazione, con un tono di voce
pacato – Il braccio va meglio? –
Willow
sorrise, distendendo i lineamenti e respirando profondamente, come se fosse
appena emersa dall’acqua; annuì in silenzio,
poi
decantò le doti di Tara nel preparare unguenti e cure per simili ferite.
Esaurito
l’argomento, il silenzio si fece però di nuovo imbarazzante.
-
Forse dovrei parlare io… - disse Willow.
Buffy
non aprì bocca ma si limitò a fissarla seria in viso, attendendo le sue parole.
-
Io ti devo chiedere scusa – iniziò la rossa torturandosi le unghie delle mani –
Sono stata superficiale nel giudizio, voltafaccia…una
perfetta
idiota…e se tu non vorrai più par… -
Buffy
le mise la mano sopra le sue e fermò la tortura dell’amica – Non devi darti
tutti questi appellativi! Credi che io non sappia
perdonare?
E poi abbiamo tutti le nostre colpe, non solo tu! Io vi ho abbandonati, sono
stata egoista nella mia scelta di vita! –
-
Non è vero! – si affrettò a dire Willow – Per la prima volta hai pensato al tuo
bene e io ti approvo! Noi siamo gli egoisti, lo siamo
sempre
stati! –
Buffy
guardò l’amica sorpresa per le sue parole.
-
Contavamo tutti sempre e solo sulla tua presenza, sul tuo intervento, credendo
che ci saresti sempre stata per difendere il mondo…
invece
non comprendevamo la tua solitudine, il tuo bisogno di una vita! – Willow,
animata da quelle parole, si alzò dalla sedia e
raggiunse
la finestra – Non pensavamo alle tue necessità ma solo alle nostre! –
-
Ma per voi ho fatto la scelta sbagliata, correggimi se sbaglio! –
La
rossa si ritrovò spiazzata dal tono accusatorio di Buffy – No…io non la penso
così…è stata dura da mandare giù eppure, non ti ho
mai
vista così felice! – sorrise timidamente – io l’ho capito veramente solo ora.
Ho fatto in fretta a credere alle parole di Emma senza
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tener
conto che tu sei sempre stata sincera con me! Il dubbio si è insinuato nel mio
cuore perché in realtà nel profondo mi sentivo
tradita
da te! Gli altri non hanno colpe, loro non hanno mai nascosto la loro disapprovazione,
fino a quando si sono rassegnati! Io
invece,
ti ho subito detto belle parole anche se non le pensavo! –
-
Vi ho abbandonati… - sussurrò Buffy fissando il vuoto.
-
L’ho pensato dopo il tuo cambiamento, devo essere sincera. Avrei dovuto confidarmi
con te e non l’ho fatto ma credevo che tu non
avessi
più tempo per me! Mi sento confusa! – si portò le mani al viso – Avevo bisogno
di te, mi sono successe delle cose… -
Buffy
la raggiunse rapidamente e l’abbracciò – Devi perdonarmi per il mio comportamento!
Ero così presa dal mio nuovo mondo che
non
ho nemmeno pensato che tu potessi aver bisogno di me! Quello che ho fatto è
stato troppo per voi! Potevate sopportare tutto ma
non
che diventassi un vampiro! E se ci ripenso ora… - i suoi occhi si fecero lucidi
- …diventare un vampiro era il mio incubo peggiore,
eppure
ora…non ho rimorsi per questo! –
-
Spike ti rende felice, questo me lo hai detto subito e si vede dai tuoi occhi!
Il tuo sguardo si illumina ogni volta che il suo sguardo si
posa
su di te! Forse è stata l’invidia che ho provato per te che ha aiutato Emma a
dividerci… -
-
Invidia? – chiese Buffy incredula.
Willow
annuì tornando a sedersi mesta sulla sedia e fissando il pavimento,
ricominciando a torturarsi le mani nervosamente – Non
ho
potuto raccontarti niente di quello che mi è accaduto ultimamente…sai, Oz mi ha
lasciata –
Buffy
rimase a bocca aperta: come aveva potuto non accorgersi di questo?
-
Non crucciarti per questo, non potevi accorgerti, ho saputo fingere bene e poi…
- sembrò improvvisamente voler cambiare la rotta
della
frase – Sai, se n’è andato con un’altra, una come lui, un licantropo! – esclamò
gesticolando animatamente.
-
Will…e tu come ti senti ora? Voglio dire…oddio, avrei dovuto esserti vicina! –
La
ragazza sorrise e un lieve rossore le colorò le guance – A dire il vero, il mio
dolore è durato pochi giorni! Sai, la vicinanza di Tara
è
stata rilevante per me! Mi è sempre vicina, le voglio molto bene! –
Buffy
non poté fare a meno di notare che gli occhi di Willow brillavano mentre
parlava di Tara e il suo sorriso si era fatto radioso.
-
A dire il vero Tara piace molto anche a me! – commentò la vampira sorridendo
maliziosa: aveva intuito qualcosa di particolare nelle
parole
e nel tono di voce dell’amica.
-
Lei ti ha sempre difesa e ha sempre creduto a te! Ha visto subito che Emma non
era una persona limpida, ma io ero cieca e non le
davo
ascolto! –
-
Non parliamo più di Emma! – ordinò Buffy, fattasi improvvisamente seria – Lei è
il passato, non esiste più! –
-
Hai ragione, ma dovevamo affrontare l’argomento… - ribatté Willow, leggermente
intimorita dal tono di Buffy.
-
Il Sig. Giles conosce già i fatti di ieri notte? – Willow annuì – E come l’ha
presa? – chiese subito dopo.
-
Non molto bene per quello che abbiamo rischiato tutte noi per causa sua –
rispose la rossa.
-
E riguardo a me? – chiese Buffy, ansiosa di sapere cosa avesse detto il suo
vecchio osservatore in proposito.
Willow
fece spallucce e scosse il capo sorridendo – Inizialmente ha mantenuto una
certa freddezza, poi però non ha saputo contenere
la
felicità nel sapere che eri sana e salva! Ha detto che anche lui si sente in
colpa! Credo che abbia consumato le lenti degli occhiali
a
furia di pulirli! Ad ogni modo, vorrebbe vederti… -
Buffy
fissò il soffitto, pensando qualche istante – mmm…lasciamo che si crogioli un
pochino nei sensi di colpa, gli farà bene! – rise.
Ci
fu una breve pausa di silenzio nella quale Buffy cercò di trovare il coraggio
per dire a Willow tutti i motivi per i quali era lì.
-
Sai… - iniziò però la strega – …sono così felice. Ora so con certezza che sei
sempre tu, la mia migliore amica –
Buffy
sorrise, improvvisamente a disagio – C’è qualcosa che non va? – le chiese
l’amica.
Buffy
annuì – Non sono venuta solo per chiarire la situazione con te Willow, devo
dirti un’altra cosa e forse non ti piacerà! –
Willow
cercò di parlare ma Buffy la zittì con uno sguardo.
-
Sappiamo tutti che ora arriverà una nuova cacciatrice a Sunnydale
e…sinceramente io non voglio essere presente al suo arrivo! –
Nella
stanza calò il silenzio – Cosa intendi? Questa volta sarà diverso, non ci sarà
omertà da parte nostra, saremo sinceri con lei e
lei
diremo ogni cosa! –
Buffy
scosse il capo – Non è questo…io e Spike ce ne andiamo! –
Willow
trasalì e a momenti cadde dalla sedia.
Buffy
l’aiutò a ricomporsi – Stai tranquilla Willow! – si affrettò a dire lei – Non
andremo via per sempre, è solo una specie di vacanza!
–
-
Vacanza? E dove? Per quanto? –
-
Calmati, respira! – le ordinò la bionda – Non sommergermi di domando in questo
modo! Ti spiegherò tutto! – rise per la reazione di
Willow
che tornò composta sulla sua sedia.
-
Voglio essere lontana da Sunnydale quando la nuova cacciatrice arriverà, lo
faccio per non complicare la mia esistenza e la vostra!
E
poi, voglio lasciarmi alle spalle questo posto per un po’. Il ricordo di Emma e
dei guai che ha causato è forte, voglio dimenticare…
-
Willow
si sentì ancora una volta responsabile e Buffy lo comprese all’istante.
-
Lei era cattiva! – si affrettò a dire – Ho bisogno di disintossicarmi da
questo! Tu hai Tara che ti starà accanto, l’università, la
magia,
Xander e Anya! Io ho Spike e il nostro amore, ma ho bisogno di aria diversa! E
poi, sarebbe imbarazzante essere di nuovo
l’ossessione
della cacciatrice! –
Willow
sorrise rincuorata ma non nascose a lungo le lacrime – Tornerai, vero? – Buffy
annuì – Quando? – chiese spontanea.
-
Non lo so, non starò via secoli, stai tranquilla! –
-
Dove? –
-
Inghilterra, Italia, ancora non sappiamo quale dei due posti! Qualcosa di romantico
ma oscuro, adatto a due vampiri dopo tutto! –
La
tensione creatasi a quella notizia si stemperò lentamente mentre le due ragazze
parlavano; Willow scoppiò a ridere improvvisamente,
fissata
da un’incredula ma altrettanto divertita Buffy.
-
Sai una cosa? È meraviglioso che voi due andiate in vacanza! Vi invidio! –
Buffy
si asciugò una lacrima e smise di ridere a fatica – È così strano il pensiero
di due vampiri in gita culturale? –
Willow
annuì e saltò addosso a Buffy, stringendola in un forte abbraccio – Promettimi
silo che tornerai prima che mi sposi! –
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Capitolo
26
Spike
si rilassò sulla sua poltrona, fissando la porta d’ingresso della cripta:
sentiva che lei si stava avvicinando, presto sarebbe stata
di
nuovo tra le sue braccia e l’avrebbe portata in paradiso come ogni volta.
Quest’idea
del viaggio lo elettrizzava, sapeva che sarebbe stato memorabile per entrambi:
luoghi a lui familiari, città rinascimentali
d’Italia,
artisti e pittori famosi, musei vuoti la notte da mostrarle, tutto interamente
a loro disposizione…omicidi vari…lo sapeva, lei
sarebbe
stata entusiasta di tutto!
Via
da questo lurido posto, via dai brutti ricordi, lontano dai suoi amici mortali,
via dalla nuova cacciatrice!
Ne
aveva uccisa un’altra, ne era orgoglioso! Lei, la sua amata invece non si era
macchiata di un simile delitto e questo era ancora
più
importante.
I
passi leggeri di lei si fecero più forti. Sorrise e si alzò per nascondersi
nell’ombra.
Buffy
entrò lentamente nella cripta, chiudendo subito la porta per lasciar fuori la
temibile luce del sole: fece qualche passo in direzione
della
scale poi si fermò. C’era qualcuno nascosto nell’ombra.
Improvvisamente
una mano le coprì gli occhi e lei si trovò disorientata.
Non
fu un attacco ma una piacevole imboscata.
Due
labbra conosciute e gelide le sfiorarono il collo, lentamente: avvertì i lunghi
e affilati canini passare sulla pelle e un’altra mano
accarezzarle
i seni e la pancia, poi il fianco fino a cingerle la vita.
-
Spike… - sospirò lei mentre i denti di lui affondavano dolcemente nella carne
del suo collo; sentì le ginocchia cederle ma lui la
sostenne
prontamente.
Buffy
chiuse gli occhi in piena estasi, lasciandosi cullare dall’abbraccio del
vampiro.
Spike
leccò la ferita sul collo di Buffy e la girò per guardarla negli occhi: lei li
aprì lentamente, come una giovane appena destata da
uno
splendido sogno.
-
…fantastico… - sussurrò lei.
Il
vampiro tornò al suo volto umano e la baciò – La tua bocca ha il sapore del
paradiso – gli disse lei prendendogli il viso tra le mani
e
baciandolo con trasporto per sentire il suo sangue.
-
Hai risolto tutto? Come sta la tua amica? – domandò lui, conducendola come una
sonnambula sulla poltrona e prendendola in
braccio,
accarezzandole la schiena.
Buffy
appoggiò la fronte sulla sua.
-
Io e Willow abbiamo sistemato tutto… -
-
Le hai detto della nostra partenza? –
Annuì
– Mi ha chiesto di non stare via a lungo… - mormorò lei.
Spike
rise e con mani esperte iniziò a slacciarle i pantaloni – Questo dipende da
noi…torneremo quando vorremo… -
Buffy
gli leccò il collo – Potrei non stufarmi mai… - gli soffiò in un orecchio prima
di torturarglielo con i denti, poi tornò sui suoi passi
e
lo morse.
-
Amore…sei il mio demonio… - le sussurrò Spike, ammaliato e in estasi.
-
Hai caricato la macchina amore? – chiese Spike, notando la grande valigia
piazzata sul sedile posteriore della De Soto.
Buffy
uscì dalla cripta con una piccola borsa da viaggio – Questi sono i tuoi… -
disse sorridente ammucchiando i bagagli.
-
Credi che basteranno? – le chiese Spike sarcastico. Lei gli rispose con una
smorfia e chiuse la portiera.
Spike
la prese tra le braccia – Non vuoi salutare nessuno piccola? – le chiese.
Lei
scosse il capo – Non voglio veder piangere Willow o sbuffare Xander…oppure
Giles che si pulisce nervosamente gli occhiali! Ci
penserà
Willow ad avvertirli! Vedrai che li convincerà che è la cosa giusta…del
resto…una persona mi piacerebbe vederla… -
Una
figura conosciuta apparve silenziosa: era Tara.
-
Sapevo che sareste partiti – disse – Willow mi ha avvisata! –
Buffy
corse ad abbracciare l’amica – Sono venuta a salutarvi, non potevo farvi
partire senza vedervi! Chissà quanto starete via… -
-
Non preoccuparti Tara, tornerò, te lo prometto! Mi siete troppo cari per
lasciarvi a lungo ma… - Buffy lanciò un’occhiata maliziosa
a
Spike.
-
Avete bisogno di una vacanza! – esclamò Tara visibilmente divertita da quello
scambio di sguardi.
-
Tara…Tara…coma fai ad essere così angelica? Sei una delle persone più belle che
abbia mai conosciuto! – la accarezzò il viso con
un
dito, facendo arrossire la strega – Stai vicino a Willow e anche alla nuova
cacciatrice! Avrà bisogno di persone valide che l’aiutino
in
questo inferno! –
Tara
sorrise e dopo essersi sciolta dall’abbraccio di Buffy si mise di fronte a
Spike che la guardò imbalsamato.
-
Dimmi… - biascicò lui, imbarazzato dal sorriso così dolce della ragazza; Tara
lo abbracciò senza paura ed il vampiro non si
ritrasse.
Quella
ragazza era uno dei pochi mortali che le andava a genio.
-
Falla felice, mostrale il paradiso! – gli disse la ragazza.
-
Sarà fatto! – rispose Spike sicuro.
Spike
accese il motore della De Soto e aspettò che Buffy salutasse un’ultima volta Tara
– Vorrei farti raccomandazioni ma forse non
ne
avete bisogno… - disse la strega.
-
Non devi preoccuparti per noi, saremo due romantici piccioncini in vacanza! –
Osservò
l’auto finché non scomparve nel buio della notte di Sunnydale – È ora di
tornare a casa… - si disse la strega voltandosi per
far
ritorno al campus.
Willow
comparve dal nulla – Sono partiti… - sussurrò come imbambolata.
-
Perché non sei venuta prima? – le chiese Tara avvicinandosi a lei.
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Willow
abbassò il capo fissando l’asfalto – Non avrei sopportato un addio da parte
sua…chissà se torneranno! – si asciugò una
lacrima.
Tara
le mise una mano sulla spalla – Ce l’anno promesso, torneranno! Il suo destino
è qui, la sua vita da umana…troppi ricordi la
legano
a Sunnydale, molte persone la amano! Sua madre l’aspetterà sicuramente e così
faremo noi! –
Willow,
ritemprata da quelle parole, respirò a fondo e sorrise a Tara – Che ne dici di
andare al Bronze? – chiese.
La
bionda capì che le sue parole avevano sortito l’effetto desiderato, sorrise a
si allontanò con l’amica.
-
Ma…una curiosità… - riprese Tara – Buffy ha chiarito con il Sig. Giles? –
Willow
tossì – A dire il vero mi ha detto che preferiva che si crogiolasse un po’ nei
sensi di colpa… -
Tara
sgranò gli occhi esterrefatta.
-
Poi però, prima di andare via dalla mia stanza mi ha lasciato una breve lettera
che ho già consegnato! Buffy ha preferito salutare
solo
noi e sua madre… -
-
Capisco – mormorò Tara e terminarono la loro passeggiata fino al Bronze in
silenzio.
Epilogo
-
Manca più o meno un’ora all’alba – annunciò Spike uscendo dalla strada
principale per entrare nel parcheggio di un Motel.
-
Quando prenderemo l’aereo? – chiese Buffy spegnendo la radio.
-
Dopo domani passerotto – Spike poggiò la mano sulla sua gamba, accarezzandola
avidamente.
Raggiunsero
l’ingresso e presero una camera con vista su un cortile con una piccola piscina
che aveva più l’aria di una vasca da
bagno.
Ma
a loro poco importava.
Mentre
salivano le scale, Buffy incrociò una giovane che dimostrava più o meno
diciotto anni: era poco più alta di lei, aveva lunghi
capelli
ricci e rossi, occhi verde smeraldo e un fisico indubbiamente atletico.
I
loro sguardi si incrociarono per un lungo istante: si scrutarono. Fu la rossa a
distoglierlo per prima, intimorita quasi dagli occhi di
Buffy.
La
vampira si voltò per vedere la ragazza caricare la valigia su una monovolume e
salire dal lato del passeggero.
Spike
tornò indietro sui suoi passi e la interrogò con lo sguardo.
-
Non preoccuparti amore… - lo rassicurò lei – Credo proprio di averla mio
malgrado incontrata! – e senza fare altre domande, Spike
la
prese di peso per condurla in camera e “sottrarla al suo destino”.
Fine