DESIDERIO

By Pandora79

 

 

 

Prima Parte

Capitolo 1

Buffy si stropicciò gli occhi: era stravolta, indolenzita e assonnata come non mai. Non ricordava affatto quello che era successo la

scorsa notte.

Aveva un tremendo mal di testa.

Scese in cucina: dalle finestre filtrava la forte e calda luce del sole che però le faceva male agli occhi. Si sentiva uno straccio.

Sua madre era già uscita di casa per andare al lavoro e le aveva lasciato un piatto colmo di biscotti fatti con le sue mani.

Solitamente Buffy adorava i biscotti fatti da sua madre, ma in quel momento, la sola vista le dava il voltastomaco.

Tornò in camera sua e si rificcò sotto le coperte: niente Università oggi, pensò, si sentiva troppo fuori posto.

Chiuse gli occhi e, colta da un’improvvisa stanchezza scivolò tra le braccia di Morfeo.

Improvvisamente si ritrovò a ricordare quello che le era capitato da poche ore.

Stava facendo il solito giro nel cimitero poco lontano dal Bronze, sola.

Willow e Xander erano con i rispettivi partner e lei, dopo essersi bevuta un cappuccino nel suo locale preferito era uscita con la sua

voglia di uccidere!

Non si era però resa conto che qualcuno la osservava da quando era entrata nel locale…

Camminava tra le lapidi, ma sembrava che quella sera nessun vampiro osasse uscire allo scoperto. Avevano paura?

Uno però si aggirava, camminando alle sua spalle…la voleva…

Buffy alzò gli occhi al cielo e sbuffò, dirigendosi verso il muro di recinzione del cimitero; camminava affiancando i mausolei quando

avvertì una presenza estranea. Si voltò di scatto, impugnando rapidamente il paletto che teneva nascosto nella giacca.

Nessuno…

Si guardò intorno, ma non c’era anima viva…o morta…

- Buffy, cominci a dare chiari segni di pazzia – si disse, girandosi per proseguire il suo giro.

All’improvviso, qualcosa di molto rapido e indefinito, l’afferrò per le braccia e la scaraventò contro il muro; Buffy avvertì un forte dolore

alla schiena, tossì e cercò di respirare profondamente, sbattendo le palpebre per rimettere a fuoco la vista.

Di fronte a lei, a pochi passi, due intensi e splendidi occhi blu la scrutavano divertiti, gli occhi del suo nemico giurato.

- Spike! – esclamò la cacciatrice infuriata.

Il vampiro fece un lieve inchino senza mai perderla di vista.

- Sei qui per farti disintegrare? – gli chiese Buffy stringendo il paletto.

Spike si accese una sigaretta in tranquillità e sorrise – A dire il vero i miei progetti sono altri… - fu la sua risposta.

Avanzò di un passo, mostrando alla cacciatrice la sua mano sinistra dove risaltava un anello che lei conosceva molto bene.

- La gemma di Amara – sussurrò Buffy impietrita di fronte a quella scoperta.

Il paletto cadde dalla mano della cacciatrice: nella sua mente si stavano scatenando una serie di future conseguenze dovute a quella

rivelazione. Spike con la gemma al dito, Spike invincibile, immune al sole, alle croci…a tutto!

- Mio Dio… - furono le sue uniche parole di commento.

Spike rise – Hai visto la novità baby? – le chiese – Ora sono più forte di te! –

Colta da una violenta reazione di rabbia, la cacciatrice si lanciò contro il vampiro: lui non era il più forte e glielo avrebbe dimostrato!

Cercò di colpirlo in ogni modo, con calci e pugni, senza procurargli però ferite dolorose o considerevoli.

Lui schivava e parava i colpi divertendosi, senza però mai attaccare Buffy. Sembrava non volesse farle del male, il che era molto

strano.

- Su dai…smettila! – le disse lui – mi stai annoiando! Sono qui per un altro motivo stasera! -

Buffy si fermò ansimante – Cosa vuoi dire? – chiese. A dire il vero quella piccola tregua le serviva: la battaglia era più difficile del

previsto, Spike era veramente diventato molto più forte.

Il vampiro fece qualche passo in avanti verso di lei. Buffy si appoggiò al muro stremata.

Senza che lei se ne rendesse conto si ritrovò il vampiro a pochi centimetri: si fissarono per un lungo istante in silenzio, poi Buffy,

riprendendosi da quello stato cercò di colpirlo in faccia con un pugno. Lui, con la rapidità potenziata grazie alla gemma, le bloccò

entrambi i polsi sopra la testa e li inchiodò in una stretta contro il muro.

Spike scosse il capo – Ti ho detto che non ho brutte intenzioni cacciatrice…almeno non ti voglio uccidere! –

Buffy rise – Non vuoi raggiungere la quota di tre cacciatrici stasera? –

Spike continuò a stringerle i polsi con una mano e con l’altra le accarezzò il viso, scendendo lentamente lungo il collo – Ho altri

programmi per la terza…- sussurrò.

Impietrita, Buffy cercò di liberarsi dalla stretta di Spike – Schifoso! – gli gridò e gli assestò un calcio nelle parti basse.

Spike, con grande sorpresa della cacciatrice, incassò il colpo senza però mai lasciare la presa sui polsi di lei.

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Il vampiro ringhiò, ma la sua reazione scemò in fretta: non le avrebbe fatto nulla di male, glielo aveva detto.

- Sono qui con uno scopo nobile e ben preciso…Buffy – le disse, tornando a un soffio da lei.

Era forse la prima volta che non la chiamava con disgustosi appellativi oppure “cacciatrice”: il suo nome aveva un suono strano

pronunciato da lui.

- Per quanto possa valere la mia parola baby - proseguì il vampiro – sei bellissima, forte impetuosa! Come piacciono a me… -

Buffy smise ogni tentativo di liberarsi: ora era curiosa.

- Cosa vuoi Spike? – gli chiese.

Quegli occhi così blu la stavano facendo sprofondare negli abissi della tenebra.

- Voglio averti cacciatrice… - sussurrò lui, soffiando alito gelido sul suo collo che le provocò un brivido lungo la schiena.

Spike si avvicinò ancora più a lei, le labbra dei due quasi si sfiorarono.

Buffy doveva ribellarsi, fare qualcosa, tentare di sottrargli l’anello, ma sentiva di non volerlo veramente.

Fu lei a baciarlo, colta forse da un improvviso moto di follia, desiderava le sue labbra, voleva il contatto con quella pelle gelida. Lui

lasciò andare la presa sui suoi polsi, rischiando una qualche reazione violenta da parte di Buffy; al contrario, la cacciatrice lo avvolse

in un abbraccio intenso, esplorando la sua schiena sotto lo spolverino nero.

Spike affondò una mano tra i suoi lunghi capelli biondi e con l’altra le accarezzò avidamente il collo.

Cosa stava facendo? Dio mio, baciare un vampiro e per giunta il suo peggior nemico!

Ma era maledettamente affascinante e…baciava divinamente bene.

Le tolse la giacca e la liberò della camicia per poterla baciare meglio sul collo.

Ma voleva veramente solo baciarla?

Buffy lo lasciò fare anche quando si accorse che lui aveva assunto il volto del demone.

Ecco…il mio vampiro…

Affondò i denti nella tenera carne del suo collo e lei sospirò di piacere, lasciandosi andare contro il muro e chiudendo gli occhi; gli

accarezzò i capelli platinati e lo lasciò bere liberamente.

È così che si muore per mano di un vampiro? Si chiese Buffy e pensò che in fondo non era così male.

Spike però prese solo una piccola quantità del prezioso sangue della cacciatrice: quasi subito si staccò da lei, leccò la ferita e

ritornato al suo volto normale la guardò sorridendo.

- Ti è piaciuto? – le chiese – Possiamo farlo ancora se vuoi… - proseguì.

Buffy lo guardò, gli occhi semichiusi dopo il piacere provato: cercò di nuovo le labbra di Spike e assaporò il suo stesso sangue.

Il vampiro le accarezzò il viso e le sorrise in modo dolce – Ora ti accompagno a casa piccola, sei stanca e devi riposare… -

Buffy annuì ed iniziò a seguirlo come in trance, lasciando che lui le passasse un braccio intorno alle spalle; in realtà non era così, lei

era pienamente lucida, ma quello che lui le aveva appena fatto le era piaciuto così tanto da non volersi ribellare.

Buffy riaprì gli occhi e con uno scatto si alzò dal letto: ora ricordava tutto ed era così arrabbiata!

Corse in bagno e si guardò allo specchio: il segno del morso di Spike era ancora fresco e vistoso.

- Come ho potuto? – si domandò, sfiorandosi leggermente la ferita.

Fece mente locale e pensò anche all’altro problema: la gemma di Amara.

Doveva assolutamente parlare a Giles di tutto…o quasi…Spike doveva essere eliminato il più presto possibile.

Si sedette sul letto per infilarsi i jeans poi si fermò: si sfiorò le labbra ripensando ai baci che si erano scambiati lei e il suo “assalitore”,

così sensuali e allo stesso tempo dolci e passionali.

Scosse il capo per cacciare dalla testa quegli stupidi pensieri e terminò di vestirsi.

Aveva dimenticato che era stata lei a baciare Spike per prima?

Legò un foulard rosa intorno al collo e si infilò la giacca mentre scendeva le scale.

Corse verso l’ingresso e spalancò la porta di casa, inchiodandosi sul posto all’istante: Spike, appoggiato mollemente allo stipite le

sorrideva dietro uno scuro paio di ray-ban.

- Avevo dimenticato quanto fosse bello il sole!- le disse entrando in casa.

Buffy lo guardò sorpresa – Chi ti ha invitato? –

Spike chiuse la porta dietro di se e rise, poi la prese con forza tra le braccia – Ti sei già dimenticata amore? Mi hai invitato tu stanotte!

Chi credi che ti abbia spogliato e infilato sotto le lenzuola? – cercò di baciarla ma lei si divincolò.

- Lasciami, non mi toccare! – gli intimò.

- Mi sembrava che ieri ti fosse piaciuto cacciatrice…- rispose lui, sempre con quel sorrisetto strafottente.

Buffy si calmò e respirò profondamente: la stretta di Spike (con addosso la gemma) era troppo forte – Cosa vuoi Spike? –

- Ma voglio te, Buffy! – rispose lui con naturalezza e la trascinò fino al divano in soggiorno; si avvicinò al suo viso lentamente e provò

ancora a baciarla. Questa volta Buffy non oppose resistenza e, come la sera prima, si ritrovò aggrappata a lui.

- Perché lo fai? – gli domandò, ansimando per la mancanza d’aria, le labbra rosse per il bacio.

Non poteva resistergli e questo la spaventava.

- È semplice Buffy, tu devi essere mia, solo ed esclusivamente mia! –

Lei si spaventò, ma non capiva se per le parole di Spike o per il fatto che se l’avesse morsa ancora lei avrebbe ceduto di nuovo e

forse lo avrebbe seguito nell’oscurità; si abbandonò contro il corpo del vampiro e chiuse gli occhi – Ti rendi conto di quello che mi

dici Spike? - sapeva di essere su ogni fronte molto vulnerabile, ma voleva cercare di farlo desistere dalla sua decisione, per il bene

di tutti.

- Io sono la cacciatrice, tu sei il vampiro cattivo, come puoi pensare a certe cose? Io non potrei mai essere la tua compagna… -

Spike le baciò la fronte e lei si odiò perché il tocco delle sue labbra le piaceva.

- Ho scoperto di desiderarti cacciatrice, ed io ottengo sempre quello che voglio! – le slegò il foulard – Dimmi che quello che ti ho fatto

ieri non ti è piaciuto… - con la lingua andò a stuzzicare la ferita della notte prima.

Buffy rabbrividì a quel contatto e si aggrappò a lui – Smettila ti prego… - lo supplicò.

- Potrei andare oltre, invece – rispose lui divertito.

La sua mano iniziò a scivolare sotto il tessuto della maglietta di lei – Sei così calda… - accarezzò la sua schiena nuda e le slacciò il

reggiseno, mentre lei, in volto un misto di desiderio e orrore, lo fissava.

- Tesoro – continuò lui divertito – forse è meglio se per oggi mi fermo qui…non credi? - la liberò dall’abbraccio e lei diventò rossa per

le sue parole. Si sentiva imbarazzata come una stupida quindicenne.

Si chinò per baciarla – Voglio che mi desideri Buffy, che tu non possa più stare senza di me… -

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La cacciatrice rispose al bacio che però, con suo sommo dispiacere, durò qualche breve attimo.

Spike uscì dalla casa salutandola con un cenno della mano ed un sorriso smagliante.

Buffy si coprì il volto con le mani e scoppiò a piangere: lui aveva ragione, lei lo desiderava tantissimo! Prima, sul divano avrebbe

voluto che lui fosse andato oltre. Avrebbe anche potuto prenderla in quell’istante e lei non avrebbe certo opposto resistenza!

Provò vergogna per se stessa, cosa le aveva fatto? Sapeva che non era solo il morso del vampiro, era anche altro: il suo tocco, i suoi

baci carichi di passione; il suo corpo desiderava un contatto con quello di Spike più di ogni altra cosa al mondo.

Voleva fare l’amore con lui, voleva sentirlo dentro di se…

Si schiaffeggiò per liberare la mente da quei pensieri: ma cosa stava per fare prima dell’arrivo di Spike? Certo, stava andando da

Giles per riferirgli della gemma, ma ora non era poi così tanto sicura di volerlo fare.

Forse poteva gestire da sola questa situazione: in fondo Spike si stava limitando a girare di giorno e…tentava di sedurre la

cacciatrice!

Doveva capire quali fossero le vere intenzioni del vampiro: forse voleva togliere di mezzo Buffy per dominare incontrastato su

Sunnydale?

A quel pensiero Buffy rabbrividì: doveva capire, arrivare a capo di questa situazione alquanto assurda. Spike la desiderava? Da

quando? Perché?

Decise di raggiungere la cripta del vampiro per avere spiegazioni.

Capitolo 2

Arrivò a destinazione in poco tempo, sostenuta dalla rabbia che provava nei confronti di se stessa per come si era lasciata andare,

per come era stata facile. Ma non stava facendo il gioco di Spike, andando nella sua cripta?

In effetti, una parte remota di Buffy, anelava disperatamente ad un contatto con il vampiro, anche se non l’avrebbe mai ammesso.

Spalancò la porta della casa di Spike ed iniziò a cercarlo in ogni angolo: scese al livello inferiore e lo trovò pigramente disteso sul

letto a dormire.

Il castello di intenzioni che Buffy si era costruita cadde a pezzi nel momento in cui vide il vampiro dormire sotto lenzuola di seta nere,

il volto innocente come quello di un bambino.

Ma non è innocente…

Eppure vederlo con quell’espressione di profonda beatitudine sul viso, le fece provare un sentimento di tenerezza.

Si avvicinò a lui lentamente per non svegliarlo, ma i sensi di un vampiro sono sempre all’erta: Spike avvertì la sua presenza, sentì

il suo odore, ma decise di fingere di dormire. Voleva vedere come si sarebbe comportata la cacciatrice di fronte al suo corpo

addormentato: se avesse tentato di polverizzarlo con un paletto, allora avrebbe reagito.

In fondo, lui aveva la gemma…

Si mosse tra le lenzuola facendo trasalire Buffy che indietreggiò di scatto, poi, vedendo che lui continuava a dormire, avanzò di

nuovo.

Poteva eliminarlo in quel momento, togliergli l’anello, eppure continuava ad ammirare il corpo perfetto ed il suo viso dolce; con la

mano, passò ad un centimetro dalle sue spalle, come se volesse accarezzarlo.

Sospirò sconfortata: quello non era il momento adatto per parlargli. Si sentiva impotente di fronte a lui, debole, vinta completamente

e legata da qualcosa di strano, un rapporto morboso fatto di odio e qualcos’altro che non sapeva definire.

Si girò per uscire e tornare a casa ma qualcosa trattenne il suo braccio: si voltò allarmata e vide Spike sveglio, gli occhi puntati nei

suoi.

Le baciò la mano – Vuoi già scappare? – le chiese.

Trattenne la sua mano e l’attirò a se. Buffy perse l’equilibrio e si ritrovò tra le sue braccia: si guardarono negli occhi in silenzio, Spike

sorrideva e per una volta in modo dolce.

- Sei venuta perché non potevi resistere senza vedermi? – lasciò libera la mano della ragazza e le passò un dito sulle labbra

socchiuse.

Buffy chiuse gli occhi a quel contatto e si sentì fremere in tutto il corpo: Dio, come lo desiderava!

Le sue mani si appoggiarono avide sul petto del vampiro, salendo fino al collo poi al viso; lo attirò a se e lo baciò con passione.

Quando si staccarono, lei era rossa in viso per l’emozione.

- Buffy… - sussurrò Spike – ti voglio sempre…ogni istante – si fermò per baciarle la punta del naso - …devi essere mia! –

La baciò di nuovo e questa volta il bacio fu molto tenero, quasi carico d’amore;

Poi, l’esigenza di sentire il corpo di Buffy contro il suo ebbe il sopravvento e Spike iniziò a trafficare con gli indumenti della ragazza:

quando arrivò alla cintura dei pantaloni, lei lo fermò gentilmente – Perché mi fai questo? – gli chiese lei implorante.

Lui le baciò il collo – Perché ti desidero! Devo averti o sento che impazzirò cacciatrice, questo è il motivo! – era la spiegazione che

voleva sentirsi per concedersi a lui senza rimorsi, in quel momento Buffy smise di pensare al bene degli altri. Esistevano solo loro

due.

Lo aiutò quando tornò ad armeggiare con i suoi pantaloni, e quando fu completamente nuda davanti a lui, si sentì imbarazzata come

alla prima volta. Lui la contemplò come se fosse una perfetta opera d’arte degna dei migliori artisti rinascimentali.

La invitò sotto le lenzuola e lei si distese accanto a lui, godendo di quel contatto tanto desiderato.

- Sei mia – gli sussurrò lui in un orecchio.

Il corpo del vampiro era freddo, ma Buffy bruciava di desiderio fino a star male.

- Prendimi Spike – gli disse – fallo ora ti prego, non voglio più tornare indietro! –

Lui interpretò al volo il suo bisogno e la prese all’istante, con dolcezza, portandola all’apice della passione e facendole urlare il suo

nome.

In quel momento, mentre la cacciatrice era al culmine dell’orgasmo, il vampiro la morse di nuovo.

Il sangue diventa sublime mentre si scopa, pensò Spike.

Buffy non ce la faceva più: il sesso era meraviglioso con lui, ora anche il morso. Era il paradiso.

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Lo circondò, con le braccia e le gambe, mentre lui continuava a spingere e bere.

Terminato il loro connubio, i due si lasciarono andare distesi nel letto: Spike guardò Buffy, che stremata dal sesso e dalla perdita di

sangue si stringeva ansimante a lui.

Lo baciò sulla spalla e chiuse gli occhi mentre lui la accarezzava sensualmente; lei salì fino a mordicchiargli il collo, poi rise.

- Tesoro, ti mancano i denti giusti per farlo…-

Buffy lo guardò seria – Termina ciò che hai iniziato Spike…portalo a termine ora, perché domani potrei pentirmi di non averlo fatto!

– si mise a sedere sul letto, incurante della sua nudità.

Spike l’ammirò per l’ennesima volta, soddisfatto per averla condotta dalla sua parte, poi le fu di nuovo addosso con la rapidità di un

predatore e allo stesso tempo la dolcezza dell’amante più delicato.

Era così debole e remissiva sotto di lui.

Ho domato la cacciatrice…

Lei lo guidò al collo già martoriato dai suoi morsi.

Cosa le importava in fondo? Finalmente pensava a se stessa e non a salvare il mondo. Ci sarebbe stata un’altra cacciatrice dopo di

lei, una nuova stupida al servizio dell’umanità.

Spike bevve fino a condurla sul baratro della morte: quando si staccò da lei la guardò agitarsi tra le lenzuola in cerca di respiro.

Ecco la sua terza cacciatrice, quella che lui aveva scelto come compagna; poteva lasciarla morire, ma lui la desiderava sopra ogni

cosa. Era l’unica che gli avesse tenuto testa fino a quel momento e ora sarebbe stata un vampiro come lui.

Spike si morse il polso e lasciò che qualche goccia del suo sangue bagnasse la bocca di Buffy. Lei, sentendo quel sapore così vivo,

si sentì pervadere da una nuova forza: si attaccò avida alla ferita dell’amante ed iniziò a bere, conoscendo finalmente l’estasi del

sangue.

Quando lui la allontanò da se, lei si lasciò andare tra le lenzuola, cercando gli occhi di Spike: il vampiro le sorrise e la baciò.

Sangue e sangue…

- Non lasciarmi Spike – lo implorò lei spaventata da quello che sentiva operare nel suo corpo – Mi sento stanca… - sussurrò.

- Dormi amore… - la tranquillizzò lui – ti starò accanto fino al tuo risveglio, non ti lascerò un istante! –

Buffy chiuse gli occhi e si lasciò cullare nell’abbraccio di Spike, poi fu il buio.

Capitolo 3

Spike aprì gli occhi: si era appisolato. Fuori, il sole volgeva al termine del suo percorso, presto la sua Buffy si sarebbe svegliata e

sarebbe stata tutta sua.

La contemplò: la pelle era ormai fredda e bianca come la sua, il viso di porcellana ancora avvolto dal sonno della morte.

Non aveva mai sentito di precedenti cacciatrici vampirizzate: sarebbe stata un vampiro senz’anima come lui oppure…

Sapeva che lei era speciale e che come vampiro sarebbe stata unica.

Già si immaginava a girare con lei al suo fianco, a cacciare insieme, fare l’amore per notti intere.

Sorrise al pensiero di quello che li aspettava, poi pensò alla faccia dei suoi amici, quando si fossero accorti del suo cambiamento.

- Il sole è tramontato – si disse.

Avvertì un lieve movimento nel corpo accanto al suo: Buffy aprì lentamente gli occhi e li sbatté più volte per mettere a fuoco la vista;

si guardò intorno, cercando di ricordare il luogo dove si trovava.

Improvvisamente sembrò realizzare quello che era successo nelle ultime ore e cercò lo sguardo di Spike.

Gli sorrise, un sorriso dolce, come gli stessi che regalava in vita ai suoi cari.

- Bentornata – le disse lui, catturando la sua bocca in un intenso bacio.

Lei sentiva il sangue nel sapore di quel bacio e sapeva di volerne altro; Spike sembrò intuire il desiderio della compagna e lasciò che

lei avesse libero accesso al suo collo.

Era così invitante…

Buffy scivolò nel suo nuovo volto con facilità, affondando i lunghi denti nel collo di Spike: fu inondata dal sangue forte del suo sire

che era come nettare, dolce e vitale.

Lui le accarezzò la schiena sensualmente e quando lei si staccò dal suo collo la guardò ammirato e compiaciuto mentre tornava al

suo volto umano e si leccava le labbra per non lasciarsi sfuggire nemmeno una goccia di sangue.

- Come ti senti piccola? – le chiese lui passandole un dito sulle labbra.

Lei sorrise e si accoccolò nell’abbraccio del vampiro; non aveva ancora proferito parola da quando si era risvegliata, Spike era

curioso di sentirla parlare, voleva sapere come si sentiva, se la sua anima era rimasta ancorata al suo corpo non-morto.

Le sollevò il viso e la baciò; Buffy sospirò: non si era ancora resa conto di non aver più bisogno di respirare?

- Mi sento bene… - si perse negli occhi blu di Spike e cercò ancora il contatto col suo corpo.

Improvvisamente un’idea dovette giungerle come un lampo nella testa perché si staccò dall’abbraccio di Spike e si mise a sedere sul

letto – E gli altri? – si chiese.

Si voltò alla ricerca del viso del suo compagno, allarmata per le conseguenze che avrebbe comportato il suo gesto.

Si portò le mani al viso e pianse: Spike le mise le mani sulle spalle, cercando di confortarla – Capiranno…- le rispose – In fondo sei

sempre la stessa! -

Inorridita dalle parole del compagno, Buffy lo guardò furiosa – La stessa? – domandò - Sono un vampiro Spike! –

Il vampiro si alzò dal letto furioso e indossò i boxer neri che erano abbandonati a terra – Dannazione Buffy, hai ancora la tua anima! –

lui la scosse violentemente, poi salì al livello superiore della cripta, prendendo a calci tutti gli oggetti che trovava al suo passaggio.

Rimasta sola, Buffy pensò: aveva deciso di seguire Spike di sua spontanea volontà, senza pensare alle conseguenze; ora doveva

affrontarle, era inevitabile.

Solo in quel momento però si rese conto delle parole del suo compagno: hai ancora un’anima! Era vero!

Da quando si era risvegliata, poco tempo prima, non aveva ancora avuto modo di pensare a quello che era diventata: non era un

vampiro come gli altri! Si sentiva assolutamente come prima, il suo spirito era sempre lo stesso, non aveva voglia di uccidere o di

vendicarsi sui suoi cari! La sua anima era ancora nel suo corpo.

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Forse la sua condizione di cacciatrice l’aveva resa un vampiro atipico.

Dopo qualche minuto di silenzio, si avvolse nel lenzuolo e salì alla ricerca di Spike. Non voleva avere attriti con lui, era il suo

compagno e non poteva essere arrabbiato con lei. Poi, era strano ammetterlo, ma sentiva la sua mancanza, anche se erano pochi

minuti che l’aveva lasciata.

Lo trovò stravaccato sulla sua poltrona, in mano una tazza sbeccata colma di sangue.

Buffy si avvicinò silenziosa e lentamente si andò ad accoccolare in braccio a lui, togliendogli la tazza di mano.

Spike la osservò in silenzio mentre lei sorseggiava il sangue; ne lasciò metà e la porse al compagno.

- Hai ragione – attaccò Buffy – mi hai fatta tua e l’ho voluto io, ora è giusto che mi assuma la responsabilità della mia decisione! –

Spike appoggiò la tazza a terra dopo averla svuotata completamente: le passò le mani sulle cosce nude e salì fino a toglierle il

lenzuolo che la copriva.

- Non sarai sola ad affrontare questo, mai…il tuo sangue…tu mi hai stregato Buffy, mi hai cambiato…-

Buffy gli accarezzò con possesso il viso e lo baciò: era così eccitante sentire il sangue mentre esplorava con la lingua la sua bocca.

Sentiva che era nato qualcosa di forte tra loro due, un sentimento che era rimasto nascosto per molto tempo e che ora stava

emergendo.

Buffy non capiva se fosse amore, in ogni caso era meglio non sbottonarsi troppo, almeno per il momento.

Si alzò dalla poltrona e preso in mano il lenzuolo nero ritornò al piano inferiore: si fermò solo all’inizio della scala, per guardare Spike

con sguardo sensuale ed invitante. Stregato dal suo corpo, il vampiro la seguì e la trovò sdraiata sul materasso, coperta solo in parte

dalla seta nera.

Era tutta sua…

Lo accolse a braccia aperte e gli saltò sopra, sfilandogli i boxer con occhi famelici – Sei in mio potere – gli disse lei in un orecchio,

mettendosi a cavalcioni su di lui e sorridendo compiaciuta nel sentire che il corpo di Spike si stava risvegliando di nuovo al contatto

col suo.

- Sei un vampiro cattivo - gli disse lei, prendendolo dentro di se e sospirando di piacere.

- Si… - rispose lui lasciandosi scappare un gemito – è per quello che ti ho presa con la forza, non potevo fare come un normale

ragazzo! – lei lo interruppe con un bacio.

Erano sdraiati abbracciati, dopo aver fatto l’amore per l’ennesima volta quella notte.

- Vuoi uscire un po’? – le chiese Spike, afferrando il pacchetto di sigarette.

Buffy scosse il capo – Questa notte no…non voglio affrontare i problemi ora…domani – gli rispose lei sorridendo, lo sguardo perso

nel blu di quelli di Spike.

- Non provo nessun desiderio di vendetta o voglia di uccidere i miei cari…non è normale Spike! – gli confidò poi – Sono la stessa di

prima…più o meno –

Spike sorrise – Sono io che sono cambiato Buffy – le scostò una ciocca di capelli – volevo una compagna che fosse degna di me, la

cercavo disperatamente perché mi sentivo solo…poi mi sono reso conto che era sempre stata di fronte ai miei occhi… -

Buffy lo baciò sulla fronte – Non sei cattivo come vuoi far credere in fondo… -

Risero insieme e si abbracciarono di nuovo: Buffy appoggiò il capo sul petto del suo sire e Spike si fumò una sigaretta.

Pensava a lei, a quanto fosse bella, a quanto l’aveva cambiato in così poco tempo.

Sono il tuo sire ma mi ritrovo a dipendere da ogni tuo sguardo…

Si sentiva così felice con lei che avrebbe fatto qualsiasi cosa se glielo avesse chiesto, anche smettere di uccidere. Avrebbe affrontato il

giudizio della Scoobie Gang con lei, l’avrebbe difesa da loro se avessero solo tentato di torcerle un capello! In fondo aveva l’anello!

La Gemma di Amara, la voleva per dominare la cacciatrice, invece aveva scoperto di desiderarla anima e corpo: nelle ultime settimane,

prima di uscire allo scoperto, l’aveva spiata in casa, all’università e durante la caccia, ammirando il suo ardore nel combattere.

Sei un killer come me…

Aveva deciso che sarebbe stata sua.

Perso nei suoi pensieri, non si accorse che Buffy lo guardava e gli sorrideva.

- Che c’è? – domandò lui.

Lei si mise a sedere in ginocchio, lasciando che lui indugiasse con lo sguardo sui suoi seni, prima di guardarla negli occhi. Buffy

sorrise compiaciuta di questo.

- Ti guardavo mentre eri assorto: non mi ero mai accorta di quanto fossero blu i tuoi occhi - gli accarezzò il viso e gli baciò le palpebre

– Fino a ieri eri il mio nemico, abbiamo combattuto per molto tempo e ora…sento che non potrei mai più fare a meno di te… - Spike

l’attirò a se e la distese sul letto per poi baciarla con passione e desiderio crescente.

- Ti sei pentita di quello che ti ho fatto? –

Buffy scosse il capo divertita – Mai! Per la prima volta ho fatto qualcosa per me stessa e non per la salvezza del mondo! Che se ne

occupi qualcun’altro da oggi in avanti, io ho arretrati da recuperare! – e detto questo si mise a ridere mentre Spike era di nuovo sopra

di lei e le baciava il collo, scendeva fino ai seni e sempre più giù fino all’interno cosce dove sapeva che lei impazziva di piacere.

La notte volgeva al termine.

I due vampiri erano accoccolati l’uno tra le braccia dell’altra, accarezzandosi a vicenda.

- Ti staranno cercando amore - attaccò Spike riferendosi ai suoi amici e a Joyce.

Buffy gli baciò i pettorali ed emise un basso ringhio – Non importa, stanotte esistiamo solo noi…amore – rispose la sua giovane

Childe.

Felice per come Buffy lo aveva chiamato, Spike coprì i loro corpi nudi con il lenzuolo nero e la strinse in un abbraccio protettivo.

Dopo l’ennesimo bacio Buffy chiuse gli occhi e appoggiò la testa sul petto del compagno: Spike la guardò addormentarsi, poi anche

lui si lasciò cullare nell’abbraccio di Morfeo.

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Seconda Parte

Capitolo 4

Quando Spike aprì gli occhi, era pomeriggio inoltrato: la sua compagna dormiva abbracciata a lui, la testa poggiata all’altezza del

cuore.

Si ritrovò a contemplarla.

Buffy si mosse e piano piano aprì gli occhi, incontrando quelli del suo sire; si allungò per dargli il bacio del buon risveglio.

- Ciao amore – gli disse, la voce ancora assonnata – Il sole sta tramontando… -

Spike annuì e catturò di nuovo la sua bocca.

- Stanotte usciamo tesoro… -

Buffy mugugnò qualcosa e lo attirò sopra di se. Fare l’amore con lui era diventato indispensabile: lo cercava in ogni istante, anche

durante il giorno non aveva mai perso il contatto con il suo corpo.

Si stavano vestendo dopo aver fatto l’amore – Devo andare a prendere i miei vestiti – disse Buffy – Non posso continuare ad

indossare le stesse cose come qualcuno di mia conoscenza… -

Spike la squadrò e tossì – Ti trasferisci qui? – le chiese scherzando.

Buffy si girò e lo guardò con aria di rimprovero – Stupido! –

L’aiutò con l’allacciatura del reggiseno – Portami più rispetto amore, sono sempre il tuo sire! – la redarguì lui e la baciò sul collo.

- Se mi baci ancora così Spike…- ma non fece in tempo a terminare la frase che lui era già incollato alle sue labbra.

La ragazza si allontanò con rimpianto dal corpo del suo compagno – Stanotte devo affrontare mia madre…e gli altri… - i suoi occhi

si fecero improvvisamente distanti.

Spike l’abbracciò – E se non ti accettassero? –

Buffy sospirò, poi lo guardò sorridendo – Ho il mio forte sire accanto e lui non mi lascerà! –

Spike le porse la giacca in pelle e la prese per mano, conducendola fuori dalla cripta – Potremmo anche trovarci un’altra sistemazione

Spike! – propose lei una volta arrivata all’ingresso e guardandosi intorno.

Spike la guardò torvo – Non vorrai iniziare a sindacare su casa nostra baby? Mi sembrava ti piacesse! –

Buffy gli strinse la mano – Però delle tendine rosa… - rise – Scherzavo! –

Improvvisamente due ombre si addentrarono nell’oscurità del boschetto vicino al cimitero: due giovani innamorati che si appartavano.

Spike guardò la compagna fissare le figure con occhi quasi famelici e sorrise, conoscendo il rimedio - Hai fame? – le chiese.

Buffy annuì poi scosse violentemente il capo: il suo viso era triste – Non voglio uccidere…non gli innocenti che ho difeso fino a ieri…

- lo guardò implorante.

Spike ricambiò con un sorriso rassicurante – Non ti preoccupare passerotto, vieni con me, andremo a pescare nei bassifondi qualche

bel malvagio… - le strinse la mano e la condusse verso la sua auto.

Aveva ucciso, e le era piaciuto.

- Uccidi il malfattore! – le aveva detto Spike – …ti sentirai la coscienza leggera! –

Ed era esattamente andata così: si era avventata con naturalezza addosso ad un individuo che minacciava un ragazzo con un

rasoio.

Si era sorpresa per la sua nuova natura: in fondo forse, il demone aveva operato in lei qualche cambiamento. Stranamente non

si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, anzi, era stato immediato, l’aggressione, il morso, averlo prosciugato insieme al suo

compagno. Tutto aveva un non so che di eccitante.

Buffy si lasciò andare contro il muro e lasciò che Spike le pulisse la bocca con i baci: anche quello era eccitante e sapeva che avrebbe

fatto parte di tutte le loro notti di caccia.

Capitolo 5

I suoi amici l’avevano cercata tutto il giorno, preoccupati dalla sua prolungata assenza. Avevano girovagato per Sunnydale, in ogni

negozio, locale e ospedale, senza avere sue notizie.

Dove poteva essersi cacciata?

Quella sera, Xander e Willow erano a casa del Sig. Giles per cercare di capire ed elaborare un piano di ricerca per trovare la loro

amica: di certo, non si aspettavano quello che di lì a poco sarebbe successo.

Quando Buffy arrivò in prossimità della casa dell’Osservatore, si fermò e baciò Spike.

- Devo andare io sola…potrebbero reagire in maniera sbagliata e farti del male… - mormorò.

Spike fu contento di quelle parole, di quel gesto così protettivo nei suoi confronti e le sorrise, accarezzandole il viso con un dito – Non

andrai sola, piccola, non posso permettertelo! Potrebbero fare qualcosa di spiacevole a te…allora devo essere pronto ad intervenire

per difenderti! In fondo, sei la mia piccola creatura…-

Buffy apprezzò il gesto e lo prese per mano, avanzando verso la porta e bussando.

Giles comparve sulla soglia e indietreggiò all’istante, vedendo Buffy che teneva la mano al vampiro.

- Buffy…cosa…come…Spike? – furono le uniche parole che riuscì a pronunciare; Willow e Xander si pararono dietro di lui. La rossa

sgranò gli occhi e Xander si affrettò, con movimenti alquanto maldestri, ad afferrare un paletto.

Giles tossì e cercò di articolare una frase ma venne interrotto da Xander – Buffy, ti rendi conto di chi tieni per mano? –

Buffy abbozzò un timido sorriso.

Giles capì che era arrivato il momento di chiarire tutto – Buffy, vuoi darci una spiegazione? – le chiese serio, indietreggiando per

lasciarla entrare.

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La ragazza però rimase all’ingresso, senza muovere un passo: il suo viso divenne livido e fissò Giles con occhi di ghiaccio.

Fu a quel punto che il Sig. Giles iniziò a temere il peggio.

- Se non ci invita, non possiamo entrare…- disse la ragazza in tono asciutto.

Willow lasciò cadere la tazza che aveva stretto tra le mani fino a quel momento – Sei…sei un vampiro! – esclamò sbalordita.

Giles impallidì improvvisamente e Xander emise suoni gutturali indecifrabili.

- Com’è successo? – chiese Willow: a quanto pareva, lei era l’unica ad avere abbastanza sangue freddo da aver preso in mano la

situazione.

- Ma…sei sempre tu…non sei cattiva, vero? –

Xander si lasciò cadere a peso morto sul divano, fissando l’amica bionda e senza mai abbandonare la presa sul paletto.

Buffy sorrise e guardò Spike – No, non sono cattiva, ho ancora la mia anima! –

Giles si mise a posto gli occhiali, evidentemente interessato dalla risposta della ormai ex-cacciatrice.

- È stato lui vero? Quel lurido bastardo figlio di… – riuscì a dire Xander, rialzandosi in piedi: aveva sempre odiato i vampiri della vita

di Buffy, prima Angel, il bel tenebroso…e ora Spike l’ossigenato senz’anima che l’aveva legata a lui per sempre.

Buffy si fece seria, intuendo le intenzioni non buone di Xander e si mise tra l’amico e il suo Sire con fare protettivo – Non ti rivolgere

a Spike in questo modo o dovrai vedertela con me, chiaro? Si, è stato lui, ma è stata una mia scelta! – lo sguardo di Buffy fulminò

Xander che si sentì per la prima volta veramente spaventato dagli occhi della cacciatrice.

Forse aveva sempre creduto che lei lo avrebbe difeso…

In quel momento Giles aprì bocca – Entrate! – disse a entrambi i vampiri, eliminando la barriera che impediva loro di accedere alla

casa.

I due, fecero qualche passo avanti e richiusero la porta alle loro spalle.

- È stata una tua scelta dici? – chiese Giles, pulendosi gli occhiali.

Buffy annuì.

- Dettata da cosa se posso chiedere? – proseguì l’Osservatore – Eri stufa di essere la cacciatrice? –

Buffy lo guardò negli occhi: riusciva a capire quanto lui fosse deluso dal suo gesto e ne soffrivano entrambi.

Osservatore e Cacciatrice, un legame particolare il loro, simile a quello tra padre e figlia, alcune volte ancora più forte: lui era stato la

sua guida e lei lo aveva deluso scegliendo la via dell’oscurità.

Buffy non riuscì a sostenere il suo sguardo e abbassò gli occhi – No Sig. Giles, non è quello il motivo, è qualcos’altro, una cosa

diversa, inaspettata anche per me! – cercò il sostegno di Spike stringendogli la mano – Io amo Spike! –

La rivelazione scosse tutti i presenti, Spike compreso.

Il vampiro, fino a quel momento rimasto in silenzio spalancò gli occhi e si mise di fronte a Buffy – È vero Buffy? – non credeva alle

proprie orecchie: in quei due giorni, da quando si erano uniti nell’indissolubile legame Sire/Childe, Spike aveva creduto che tra loro

ci fosse solo una forte attrazione sessuale, unita ad una particolare alchimia che si era creata nel tempo.

Cercò di trattenere la sua crescente gioia di fronte agli amici di Buffy e tornò in silenzio dietro di lei.

Nella stanza regnò il silenzio per qualche minuto: Willow era impietrita, gli occhi colmi di lacrime, Xander fissava Buffy senza esprimere

alcun sentimento e Giles si andò a versare qualcosa di molto forte.

Buffy capì che doveva essere lei a spezzare il ghiaccio creatosi – Perdonatemi, so di avervi colpito alle spalle e deluso profondamente,

ma… - le parole le morirono in gola, si asciugò una lacrima - …ho preso questa decisione col cuore, senza pensare alle conseguenze

e ai danni che vi avrei causato. So di essere imperdonabile e non posso biasimarvi se non vorrete più avere a che fare con me,

ma…cercate di capirmi se potete! –

Nessuno, a parte Willow reagì alle sue parole: la prese per un braccio e la trascinò fuori di casa.

Rimaste sole, le due amiche si guardarono in silenzio per un lungo istante, poi la rossa circondò Buffy in un forte abbraccio, scoppiando

a piangere.

- Dio, come sei fredda! – le disse sciogliendosi dalla stretta.

- Ti faccio paura? – le chiese l’amica.

- Sei così uguale a prima che se non fosse per il tuo pallore non me ne sarei accorta! – risero.

- Mi perdoni? – le chiese la bionda.

Willow tirò su col naso e annuì – Se tu sei felice…uccidi non è vero? –

Buffy non riuscì a mentire – l’ho fatto per la prima volta stanotte…si, uccido, ma non gli innocenti…so che in ogni caso è sbagliato,

ma qualcosa di me è cambiato ed è un duro colpo per voi, ma… -

- Lo ami davvero? –

- Si, mi sono accorta solo stasera del vero significato dei miei sentimenti per lui – si appoggiò al muro e contemplò la luna piena – Lo

amavo forse ancora prima che lui mi facesse sua, quando ancora voleva uccidermi… - sorrise – Voglio essere felice con Spike…e ci

sto riuscendo! Spero che almeno tu capisca…-

Willow annuì, lo sguardo sereno – Ormai è tutto fatto, non si può tornare indietro, ma, se lui ti rende felice, allora lo sono anch’io! –

- Lo fa… - fu la risposta di Buffy.

- Parlerò io con gli altri, cercherò di farli ragionare, vedrai che col tempo le cose andranno a posto! -

Buffy abbracciò l’amica, ringraziandola per tutto quello che faceva per lei, per non averla abbandonata di fronte alla realtà delle

cose.

Improvvisamente però si ricordò di aver lasciato solo Spike in casa con gli altri uomini e sembrò allarmarsi – Sarà meglio che porti

via Spike da questa casa per stasera… -

Quando le due ragazze rientrarono, trovarono gli altri nelle stesse posizioni nelle quali li avevano lasciati prima.

Spike, imbarazzato da quel silenzio e dalla tensione che regnava dentro quella casa, accolse il ritorno della compagna come la

salvezza, prendendole il viso tra le mani e baciandola, incurante degli occhi di Giles e Xander su di lui.

Giles tracannò il suo brandy in un colpo, poi tossì.

Buffy rimase abbracciata a Spike e si rivolse agli amici – Io vado, tornerò presto però...per quanto può valere, non voglio perdervi

nonostante tutto! - si voltò per uscire – Non odiatemi, vi prego – detto questo, i due vampiri chiusero la porta alle loro spalle.

Spike si fermò appena girato l’isolato e guardò Buffy negli occhi: era triste e la comprendeva. Si sentiva così in sintonia con i suoi

pensieri…

Buffy lo guardò e, se avesse potuto, sarebbe sicuramente arrossita: sapeva cosa lui le avrebbe chiesto in quel momento, lo leggeva

nei suoi occhi pieni di domande.

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- Riguardo quello che hai detto dentro…poco fa…-

- Si? – mormorò lei.

- Mi ami? –

Buffy abbassò lo sguardo, poi decise di uscire allo scoperto guardandolo negli occhi perché lui potesse leggervi quanto fossero

sinceri.

- Si, ti amo! L’ho capito finalmente prima in casa, quando mi sono trovata ad affrontare gli sguardi accusatori di tutti. Ho sentito che

avevo il tuo sostegno e…il tuo amore che mi ha dato coraggio e… - prima che potesse proseguire si ritrovò le labbra di Spike incollate

alle sue. Lei rispose al bacio e lo circondò con le braccia.

Quando si staccarono, lei continuò – Credevo che tu non potessi amare, pensavo che fossi cattivo al cento per cento, invece sei

dolce e protettivo e…un amante perfetto! – rise mentre lui la sollevava da terra e la faceva girare come una trottola.

Quando la riportò a terra l’abbracciò forte – Non ho l’anima piccola, ma tu hai acceso una piccola luce dentro di me, che scalda come

un fuoco e mi rende felice! –

Buffy gli accarezzò il viso.

- Ti amo – le disse lui – e sarai la mia compagna per l’eternità, ti renderò felice e non ti farò mai mancare niente! –

Buffy inclinò il capo e gli sorrise – Sei così…unico Spike! – rise, poi lo baciò di nuovo.

Ora mancava sua madre.

Fu più facile del previsto parlare con Joyce di quanto era accaduto.

Lasciato Spike fuori di casa, le due Summers si accomodarono sul divano e Buffy cominciò a raccontare tutto dal principio, dalla notte

al cimitero, fino all’incontro a casa di Giles.

Le sue parole erano come un fiume in piena che travolse la madre che, a differenza di quanto previsto, abbracciò la figlia.

- Sei così fredda piccola mia… - le disse. Buffy si lasciò cullare nell’abbraccio materno – è un duro colpo, ma se sei felice con lui, io lo

devo accettare! La tua felicità è la mia…- gli occhi di Joyce erano colmi di lacrime: la sua bambina le aveva riservato molte sorprese

e preoccupazioni, soprattutto da quando aveva scoperto il suo ruolo di cacciatrice poco tempo prima.

- Cosa succederà ora? – fu la domanda che le sorse spontanea.

Buffy asciugò le lacrime della madre – Ora arriverà a Sunnydale una nuova cacciatrice mandata dal consiglio e…io e Spike ce ne

staremo buoni ad amarci e a vedere l’evolversi della situazione – sorrise maliziosa – Non me la sento più di uccidere vampiri e

demoni mamma…ma non voglio nemmeno più avere a che fare con loro, tranne Spike! – la madre si aggiustò i capelli e si ricompose,

alzandosi dal divano.

- Ve ne andrete da Sunnydale? – chiese alla figlia.

Buffy scosse il capo – Non so…credo che aspetteremo l’evolversi degli eventi. Voglio aspettare di conoscere le intenzioni del Sig.

Giles in merito alla comunicazione che farà al consiglio sulla mia morte! –

Joyce sembrò allarmarsi – La nuova cacciatrice potrebbe cercare di eliminarti? –

- Non lo so mamma…in fondo, sono sempre forte e so difendermi! Ma per ora non voglio pensarci! –

Joyce si rassicurò vedendo il volto sereno della figlia e andò ad aprire la porta d’ingresso, invitando Spike ad entrare.

Buffy lo raggiunse e lo abbracciò; Spike sorrise, imbarazzato.

Joyce sorrise alla coppia – Sembra che tu abbia fatto finalmente felice e serena mia figlia…anche se l’hai cambiata così… - si asciugò

una lacrima – solo ieri eri una bambina, ora invece sei una donna e te ne vai insieme a lui… -

Scoppiò di nuovo in lacrime e Buffy si affrettò ad abbracciarla.

Spike e Buffy erano nella camera di lei, intenti a raccogliere tutti i suoi vestiti.

- Tua madre è stata molto comprensiva! – commentò Spike.

Buffy lo baciò rapidamente e si buttò a capofitto nel cassetto della biancheria intima – Forse perché non si rende veramente conto di

quello che sono diventata! –

Spike la colse alle spalle e le cinse la vita con un braccio, affondando il viso nei suoi lunghi capelli biondi – Sei splendida,

ammaliante, letale…sei la mia compagna, la mia creatura, la mia regina oscura, il mio amore… -

Buffy si girò – Mi ami? – voleva che lui glielo dicesse all’infinito.

Spike le accarezzò il viso – Si, ti amo Buffy! Non ti avrei condotta nell’oscurità se non ti avessi desiderata e amata! Ero così stupido

da esser convinto di volerti ad ogni costo per torturarti e farti soffrire. Ti pensavo così tanto e credevo che fosse per l’odio che provavo

nei tuoi confronti, invece…era altro! –

- Era odio – proseguì Buffy – poi è diventata una forte attrazione sessuale che si è tramutata in amore senza che nessuno dei due se

ne accorgesse! – in quel momento si rese conto che stava parlando dei suoi sentimenti per lui.

Chiuse la valigia e si lasciò andare sul morbido materasso – Sai una cosa Spike? – lui la raggiunse ed iniziò a sfilarle la maglietta

– Non ha importanza se i miei amici non accetteranno la nostra storia e il mio cambiamento! È come se esistessimo solo io e te! –

Spike la fissò divertito prima di scivolare nel volto della caccia e morderla sul seno sinistro; Buffy gli mise una mano tra i capelli e si

lasciò cullare dall’estasi del morso.

Quando Spike si staccò da lei, si mise a baciarla sul collo fino a salire alla bocca: si morse la lingua e lasciò che il sangue fluisse in

lei durante il bacio.

Buffy lo circondò con le braccia e si lasciò sfuggire lunghi gemiti di piacere.

Quando si allontanarono, entrambi a malincuore, lui tornò al suo volto umano e abbracciò la sua compagna.

Avrebbero potuto amarsi nel letto della ragazza, ma Joyce sarebbe potuta entrare in qualsiasi momento.

- Sarà meglio andare a fare certe cose a casa nostra amore! – le suggerì Spike, trattenendo a stento il desiderio per lei.

Buffy annuì in silenzio e, con occhi sognanti, iniziò a leccargli la bocca per pulirlo del sangue.

- Sennò mia madre potrebbe scandalizzarsi per le porcate che fa sua figlia! – rise divertita e si rivestì.

- Sei demoniaca mia piccola Childe! – commentò Spike afferrando la pesante valigia e lasciando che lei gli facesse strada fino

all’uscita.

Salutò la madre con un lungo e affettuoso abbraccio e si allontanò con Spike verso il cimitero.

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Capitolo 6

Buffy chiuse il rubinetto dell’acqua della doccia e cercò l’asciugamano senza trovarlo.

- Spike! – chiamò, senza ottenere risposta.

Lui apparve come per magia, in una mano l’asciugamano, nell’altra una brocca di sangue.

- Dammi l’asciugamano amore – lo implorò lei: non capiva quali tenebrose intenzioni celasse il volto del suo compagno.

- Pensavo passerotto… - attaccò lui – che potremmo andare a ballare stanotte, in fondo abbiamo già mangiato! – sorrise crudele.

- Sei un demonio! – commentò Buffy. In effetti, erano due settimane che vivevano insieme e non erano mai usciti, nemmeno per

cacciare. Si nutrivano di sangue animale e del loro amore, sentendosi appagati completamente.

Buffy non vedeva Willow e Xander da quella sera a casa del Sig. Giles ed era curiosa di sapere come avevano digerito il suo

cambiamento.

- Forse ci siamo rintanati troppo in casa a fare l’amore mio sire… - Buffy uscì dalla doccia (in una cripta? Spike la stupiva ogni giorno)

gocciolando acqua ovunque e afferrò la brocca.

Sorseggiò un po’ di sangue e se ne lasciò rovesciare una parte sul corpo – Ops… - disse divertita, leggendo sul volto del compagno

il desiderio nuovamente rinnovato.

Spike, accecato dallo spettacolo di fronte a lui, iniziò a baciarla e a leccare con avidità il sangue, scendendo fino alle sue parti

intime.

Buffy rise per il divertimento del gioco e per il solletico che lui le faceva con la lingua.

Improvvisamente Spike si rialzò e la prese in braccio – Al diavolo il Bronze passerotto! Arriveremo tardi questa notte! – la scaraventò

sul letto e le fu addosso in un istante.

Sesso e sangue erano un connubio paradisiaco per i due vampiri che si amarono con frenesia e passione selvaggia.

Le loro urla si potevano sentire in tutto il cimitero, ma in fondo nessuno avrebbe potuto reclamare in quel luogo.

Stremati, i due amanti si riposarono un istante prima di uscire.

Buffy rubò una sigaretta dal pacchetto di Spike e la fumò fissando il soffitto: sentiva il sangue ribollirle nelle vene, il suo e quello del

suo sire.

Bruciava ogni volta che lo assaporava, e questo succedeva puntualmente ogni notte: erano legati per l’eternità e la cosa le piaceva

immensamente.

- Wow! – fu il commento di Spike quando Buffy si presentò per uscire: indossava un leggero e svolazzante abitino nero senza spalline

che raggiungeva a stento le ginocchia e un paio di anfibi; la sua pelle bianca risaltava così tanto che se non fosse stato per il biondo

dei capelli sarebbe stata una moderna Morticia Addams.

- Sono abbastanza dark, amore? – gli chiese lei girando su se stessa per lasciarsi ammirare.

- Non provocarmi piccola – le rispose lui spogliandola con gli occhi.

Raggiunsero il Bronze mano nella mano e quando furono dentro, Buffy cercò i suoi amici tra la folla: vide Willow e una ragazza bionda

sconosciuta, sedute ad un tavolo, Xander e Anya in pista a ballare.

Buffy e Spike raggiunsero le due ragazze al tavolo e si accomodarono con loro.

Willow sembrava contenta e imbarazzata allo stesso momento ma Buffy non ci badò: in fondo la capiva, doveva solo farci

l’abitudine.

Willow presentò la sconosciuta come Tara, una compagna di Università; quest’ultima strinse la mano a Spike e Buffy, poi sgranò gli

occhi e fissò Willow.

La rossa si sentì subito in obbligo di spiegare la reazione dell’amica, spiegando che Tara era una strega ed era a conoscenza di tutta

la storia di Buffy e Spike.

L’amica squadrò la rossa, poi sospirò e sorrise, sentendosi libera a quel punto di poter parlare.

- Novità dal Consiglio? – domandò Buffy.

Willow si fece seria e tossì – Il Sig. Giles ha dato la notizia della tua morte durante il combattimento con un demone – fissò la sua

coca – da Londra è arrivata una telefonata che annuncia l’arrivo della nuova cacciatrice per la fine della prossima settimana…il Sig.

Giles dice che è un ottimo elemento… -

Buffy tese la mano verso Willow – Non sentirti in colpa per quello che mi hai detto, lo sapevo che sarebbe successo, in fondo non

sono più io la cacciatrice! – sorrise all’amica – Spero solo che questa nuova arrivata non si metta in testa di conficcarci un paletto nel

cuore! – scherzò, ma in fondo Buffy temeva l’arrivo della nuova slayer.

Willow sollevò il capo e sorrise vedendo l’amica tenderle la mano: l’afferrò e la strinse, non stupendosi più della freddezza della sua

pelle.

- Grazie – rispose Willow – Grazie per essere rimasta tu… -

Buffy si commosse a quelle parole e lasciò all’istante la sua sedia per andare ad abbracciare Willow; Spike e Tara, osservarono con

soddisfazione la scena d’affetto della due amiche.

Scioltasi dall’abbraccio, Buffy cercò la mano di Spike e lo condusse in pista per ballare un lento.

Rimaste sole al tavolo, Willow e Tara tornarono sull’argomento cacciatrici.

- Credo che sia scossa per la notizia che le hai dato… - commentò Tara.

Willow annuì – Non vuole farlo pesare, ma forse le spiace che arrivi una nuova cacciatrice e… -

- Credi che possa aver paura? – domandò Tara.

- Si…forse sarà veramente in pericolo quando arriverà la nuova cacciatrice…io non voglio che Buffy corra dei rischi, forse è meglio

che lascino Sunnydale! –

Buffy e Spike nel frattempo, ballavano in mezzo alla pista: la ragazza salutò Xander e Anya che sorrisero lievemente per poi voltarsi

dall’altra parte.

- Forse non dovevo portarti qui – le disse Spike.

Buffy scosse il capo – Non è semplice per loro, lo comprendo! E poi…sapevo che sarebbe arrivata una nuova cacciatrice…non

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credevo tuttavia che mi facesse questo effetto! –

- Prevedo guai – commentò sorridendo Spike – Saremo in pericolo passerotto… - la cosa era stimolante per lui, Buffy lo aveva

capito.

- Abbiamo la gemma… - rispose, soffermandosi sugli occhi blu del compagno – e poi lei non sa che io sono un vampiro! –

Spike sollevò un sopracciglio – Rischieremo se i tuoi amici parleranno! –

Buffy scosse il capo e chiuse gli occhi – Non lo faranno, ho fiducia in loro! Potremmo anche andarcene da qui! Oppure… -

- Potremmo ucciderla! – esclamò Spike sorridendo come un bambino che trova un nuovo gioco.

Buffy lo guardò stupefatta – Spike! Mi meraviglio di te! Ne manderebbero subito una nuova! –

Spike rise divertito dalla risposta di Buffy e lei lo seguì, tappandosi la bocca per nascondere l’ilarità crescente.

- Non so nemmeno come mi sia uscita una risposta simile! – disse la ragazza asciugandosi le lacrime.

Spike la strinse a se – Piccola…sei un vampiro e anche se non lo ammetti un po’ sei cambiata…sei un pochino cattivella Buffy! – le

toccò la punta del naso con le labbra – Credo che una piccola parte della tua anima sia salita in paradiso… -

Buffy sorrise maliziosa – Può essere tesoro…ma non mi sono mai sentita così libera! – rovesciò la testa all’indietro e lasciò che Spike

le baciasse il collo.

Parte Tre

Capitolo 7

Emma scese dal taxi che l’aveva condotta a Sunnydale dall’aeroporto: attraverso le lenti scure degli occhiali osservò la cittadina:

sembrava così tranquilla all’apparenza che nessuno avrebbe mai detto che fosse la Bocca dell’Inferno.

- Farò piazza pulita di tutto lo schifo che abita questo posto! – si disse.

Afferrò le sue valigie e raggiunse lo sconosciuto che le stava andando incontro con passo deciso - Buon giorno Sig. Giles – disse

asciutta, togliendosi gli occhiali da sole e stringendogli energicamente la mano.

Rupert Giles, l’osservatore, si prese un istante prima di parlare, per poter scrutare la nuova cacciatrice: capelli lunghi e neri, fisico

atletico, altezza media.

Era una bella ragazza, non lo si poteva negare, ma il suo volto era duro e freddo: nei suoi occhi azzurri si leggeva una freddezza

che Buffy non aveva mai posseduto.

Giles non poté fare a meno di provare un brivido freddo lungo la schiena.

- Seguimi, ti mostrerò l’appartamento che ti ho preso in affitto, così potrai sistemarti! Ti sei iscritta a qualche corso universitario? - le

chiese continuando a camminare.

Emma lo affiancò – Si, Storia dell’Arte! I miei genitori hanno già provveduto al pagamento della retta e la ripagherò al più presto della

caparra dell’appartamento! – fissò Giles – Non mi guardi in quel modo Sig. Giles, sono ricca di famiglia! Non avrò nessun problema

economico finché sarò qui a Sunnydale! –

L’osservatore si sistemò gli occhiali e sospirò, comprendendo fin da subito che la nuova cacciatrice gli avrebbe dato filo da torcere

in quanto a disciplina.

Rimpianse Buffy con tutto il cuore per la prima volta.

Emma raggiunse il Magic Box nel pomeriggio e trovò tutta la gang al completo che l’aspettava; Willow le andò incontro sorridente,

ma ricevette in cambio solo un tiepido saluto.

- Voi siete gli amici della…morta? – fu la sua domanda – Non era in grado di fare il suo lavoro da sola? – Xander si alzò dalla sedia,

pronto ad inveire con la nuova arrivata ma fu bloccato da Anya che lo trattenne con forza e lo ricacciò al suo posto.

Willow, dal canto suo cercò di mantenere la calma - Buffy ha sventato due apocalissi Emma, non dare giudizi affrettati su di lei! E

poi… - respirò – gradiremmo che la chiamassi col suo nome e non con epiteti strani o spregiativi! –

Emma fulminò la rossa, ma si ritrovò di fronte i suoi occhi decisi: evidentemente il tasto Buffy era delicato per tutti loro – Ho sentito

parlare di Buffy a Londra, so tutto delle sue imprese! Si, era brava ma evidentemente non era così forte come tutti dicevano! –

- Cosa vuoi dire? – domandò Giles, interessandosi al discorso.

La cacciatrice si accomodò ad una sedia - Una vera cacciatrice è spietata, non entra in combutta con i vampiri, non si lascia

coinvolgere dalle loro storie…li elimina e basta! –

Il gelo calò nella stanza: nessuno osò aprir bocca per paura forse di tradirsi o lasciarsi sfuggire una parola di troppo.

- Non sei qui per giudicare l’operato di chi ti ha preceduto Emma! – commentò Giles serio – Sei qui per fare il tuo dovere e basta! –

Emma lo sfidò con lo sguardo, per niente intimorita dalle sue parole o dai suoi occhi diventati freddi e cattivi. Rupert Giles amava

molto la vecchia cacciatrice, questo era chiaro!

Passò in rassegna i volti di tutti i presenti, soffermandosi su quello di Willow. Sentiva che c’era qualcosa di nascosto nei loro cuori,

qualcosa che aveva già minato la buona convivenza tra loro.

Giles si avvicinò ad Emma e le tese una mano – Ora è meglio se ci alleniamo un po’, stanotte sei di ronda! – detto questo, la condusse

nel retro del negozio.

Rimasti soli, gli altri si guardarono in silenzio.

- Non le abbiamo fatto una buona impressione, temo – commentò Willow.

- Quella non mi piace! – inveì Xander irritato; Anya lo intimò di abbassare la voce.

- È un osso duro – mormorò Tara – Buffy potrebbe non essere al sicuro con Emma in giro! –

Willow si animò improvvisamente – Vado da lei! – e raggiunse l’ingresso.

- Da Buffy? E per dirle cosa? – chiese Anya.

- Devo avvertirla della nuova cacciatrice, dirle che è in pericolo! – non aspettò repliche da nessuno ed uscì di corsa, diretta verso il

cimitero.

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Capitolo 8

Era pomeriggio inoltrato quando Willow arrivò a destinazione: era l’unica a conoscere il luogo esatto dove riposavano Buffy e

Spike.

La porta della cripta era sprangata dall’interno, ma alla strega fu sufficiente un semplice incantesimo per materializzarsi dalla parte

opposta: filtrava poca luce dentro, abbastanza però da permetterle di muoversi e trovare la via per il livello inferiore.

I due vampiri dormivano abbracciati nel letto: Willow si ritrovò a contemplare i loro volti tranquilli e non poté fare a meno di provare un

po’ d’invidia per la loro felicità. Non poteva negare che la sua vita fosse in una fase di transizione abbastanza confusa.

Spike si era già svegliato, allertato da una presenza estranea.

- Come sei entrata? – le chiese andandole incontro con fare minaccio, indosso solo i boxer.

Willow, evidentemente spaventata dalla sua reazione, indietreggiò.

Il vampiro distolse lo sguardo da lei e sorrise beffardo, tornando tra le coperte e, voltatosi verso Buffy, la svegliò con un bacio.

- …mmm…il sole è ancora alto… - mugugnò lei tenendo gli occhi chiusi.

- Amore, abbiamo visite! – le sussurrò lui in un orecchio: improvvisamente Buffy spalancò gli occhi e vide Willow in piedi accanto al

letto: immediatamente si coprì col lenzuolo e si mise a sedere sorridendo imbarazzata.

- Will, cosa ci fai qui? – domandò all’amica. La ragazza aspettò che Buffy indossasse una camicia, poi le raccontò tutto su Emma.

- E così alla fine è arrivata la nuova…prescelta – furono le parole di Spike.

- Credo che sia diffidente nei nostri confronti…ma lei non è stata molto ben disposta! – spiegò Willow giustificandosi.

Buffy tornò a sedersi sul letto senza proferir parola.

- Dovreste lasciare la città! – suggerì l’amica – Potreste essere in pericolo! –

La bionda prese le mani di Willow tra le sue – Tranquilla Willow, noi sappiamo badare a noi stessi! – le sorrise – Non ci farà del

male! Ora vai, questa nuova cacciatrice non potrebbe gradire la tua assenza! – il volto di Buffy, diventato improvvisamente duro non

accettava repliche da parte di Willow, che si lasciò condurre docilmente all’uscita. Non aveva ottenuto quello che voleva, mettere al

sicuro la sua migliore amica.

Willow passeggiò tra le lapidi sola con i suoi pensieri: non aveva molta voglia di tornare al negozio e vedere Emma, voleva pensare…

a Buffy.

Da quando era diventata un vampiro, non si era mai soffermata a riflettere sui cambiamenti avvenuti in lei; era sempre la stessa Buffy

di prima, di certo non una spietata creatura tenebrosa come Drusilla, eppure…ogni tanto avvertiva una durezza nel suo volto che la

faceva rabbrividire.

- Non fa più parte del nostro mondo – si disse Willow a voce alta – Ma farò di tutto perché nessuno le faccia del male! – le sue parole

volarono via col vento, come a suggellare la promessa di una solida amicizia.

Quando Buffy chiuse la porta della cripta alle sue spalle, raggiunse Spike, trovandolo ancora sdraiato nel letto – Deve essere un

peperino questa Emma! – mormorò lui tra le lenzuola.

Gli occhi di Buffy brillarono come non mai a quelle parole – Ti fa gola la nuova cacciatrice forse? – domandò.

- Sei gelosa…forse? – Buffy annuì – Io ho già ottenuto la cacciatrice che volevo, sono soddisfatto così! – rise.

Buffy gli accarezzò i capelli – Che ne dici di andare a vedere come se la cava questa cacciatrice? –

- Vuoi controllare se è veramente così temibile come dice la tua amica? – le domandò Spike, iniziando a spogliarla.

Buffy inclinò il capo ed emise un lieve mugolio mentre Spike l’accarezzava. Si, era un po’ preoccupata, ma ben presto i baci e le

carezze di Spike le fecero dimenticare il resto del mondo e questa…come si chiamava?…Emma.

Sunnydale non le piaceva per niente: anche se era in quel posto da poche ore, si era accorta che non c’era feeling.

Lei era di origini italiane, cresciuta in mezzo alla natura, poi spedita come un pacco a Londra per l’addestramento da cacciatrice.

Perché Buffy Summers aveva avuto una vita tutta sua? Amici, amore…

Lei era stata addestrata ed educata rigidamente, non aveva avuto una vera vita da adolescente!

Il vero odio però nasceva dall’avversione che provava per Buffy: sapeva che un giorno sarebbe stata la cacciatrice, ma non credeva

di doversi scontrare con lo spettro di questa invincibile guerriera!

Non sarebbe mai riuscita ad occupare un posto nel cuore di quei ragazzi e la cosa la infastidiva.

Calciò una lapide mandandola in frantumi: c’era una strana sensazione nel suo cuore.

Perché non si fidava di quei ragazzi? Dovevano sostenere anche lei, eppure le nascondevano qualcosa, un segreto nei loro cuori.

Buffy e Spike seguivano la cacciatrice da lontano dall’inizio della ronda: lui era divertito mentre lei ne osservava attentamente ogni

mossa.

Non la perdeva di vista un istante, sembrava quasi affascinata dalla ragazza.

Emma eliminò un altro vampiro e camminò oltre il cimitero.

Buffy si rilassò – È forte, combatte con rabbia! –

- È un fascio di nervi, potrebbe crollare da un momento all’altro! – proseguì Spike – Non capisco come possa alla sua età essere

così… -

Buffy gli mise un dito sulle labbra per zittirlo – Credo di capire cosa la faccia arrabbiare! – si lasciò abbracciare dal compagno – Devo

seguirla! – baciò Spike e corse fuori dal cimitero.

Lui si accese una sigaretta e seguì Buffy con lo sguardo – Prevedo guai… -

Emma era sulla strada di casa: Willow le aveva proposto di raggiungerli al Bronze, l’unico locale decente di Sunnydale, ma lei aveva

preferito buttarsi a capofitto nella caccia.

Le piaceva uccidere.

Trovava che uccidere un vampiro fosse lo sfogo migliore alla rabbia.

La via era deserta, eppure lei si sentiva osservata: era come se qualcuno l’avesse seguita fin dal cimitero, cercando però di farsi

scoprire intenzionalmente.

Si voltò, in mano un paletto…nessuno.

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Forse era troppo tesa per le emozioni della giornata: non doveva cacciare ma distrarsi come le aveva suggerito Willow?

Si diresse verso casa, era meglio dormirci sopra questa giornata.

Girò la chiave nella serratura del portone – Sei brava! – le disse una voce nell’oscurità – Forse però ci metti troppa rabbia personale

quando combatti… -

- Chi sei? – Emma cercò di scrutare nell’oscurità, dove sentiva provenire la voce, chiaramente giovane e femminile.

- Solo un’amica che vuol darti qualche buon consiglio: lasciati aiutare dagli amici della vecchia cacciatrice, ti sentirai meno sola! Non

lasciare che la rabbia inaridisca il tuo cuore! – avanzò di qualche passo nel buio ma improvvisamente seppe di essere sola: perché

sentiva che quella era una voce famigliare e…amica?

Era come se fosse provenuta dal suo cuore, come se fosse stata un’entità antica che la conosceva meglio di chiunque altro.

Buffy? Forse un fantasma? Non poteva essere…oppure…

- E se non fosse morta? – si chiese – No, non sarei qui io! - si guardò ancora intorno ma non percepì più nulla.

Buffy afferrò il bicchiere di sangue che Spike le porgeva.

- Le hai parlato? – chiese.

Lei si mise in braccio al suo sire e intinse un dito nel sangue, portandolo alla bocca di lui – Si, ma non mi sono fatta vedere –

Spike l’accarezzò con fare protettivo – Potresti anche eliminarla… -

- Non arriverei mai a questo punto! –

Spike sorrise come uno che la sa lunga – Non conosci ancora a fondo la tua natura amore – rise – Non sottovalutare il tuo demone…

-

Buffy terminò il suo pasto e si alzò – So controllare il mio demone Spike…ho ancora un’anima… - e detto questo lo prese per il colletto

della camicia e lo trascino a letto.

Dopo averlo fatto sdraiare lo legò al letto con un paio di collant – Per ora però…amore…lasciamo che il demone e la tua piccola childe

siano una cosa sola… - sorrise maliziosa.

Spike si lasciò andare a una risata sonora prima che lei lo iniziasse a spogliare e baciare.

La notte volgeva al termine mentre Buffy sottoponeva il suo amato a dolci e carezzevoli torture.

Alle prime luci dell’alba i due raggiunsero il culmine del piacere per poi lasciarsi andare al dolce sonno dei non-morti.

Parte Quattro

Capitolo 9

Emma si stava rigirando nel letto, sognava.

Era al cimitero di Sunnydale, camminava attraverso le lapidi, andando incontro ad una figura sconosciuta; era una splendida ragazza

dai lunghi capelli d’oro, gli occhi verdi ed un dolce sorriso rassicurante.

Dentro di se, la cacciatrice sentiva che quella era la persona che le aveva parlato poche ore prima.

La ragazza sconosciuta tese la mano ad Emma, poi, senza attenderla, cominciò a camminare, voltandosi ogni tanto per guardarsi

intorno: Emma la seguiva incuriosita, nonostante sentisse nel suo cuore un crescente pericolo.

Improvvisamente una figura alta apparve dal nulla: un giovane uomo avvolto in uno spolverino nero e i capelli (alquanto pittoreschi)

biondo platino; prese tra le braccia la ragazza e la baciò con trasporto.

Perché aveva paura?

Lo sconosciuto volse lo sguardo e fissò i suoi occhi blu in quelli di Emma, cercando forse di impadronirsi dei suoi pensieri, poi attirò

la ragazza nuovamente verso se e la condusse via, oltre il cimitero.

Aspetta…

Aprì gli occhi di colpo, un raggio di sole filtrava dalle persiane.

Si passò una mano sulla fronte poi si alzò dal letto, confusa per il sogno appena fatto; si infilò sotto la doccia, ma i suoi pensieri

andarono a quella ragazza.

Perché pensava a Buffy Summers? Lei era morta…e se le avessero mentito? No, era impossibile che fosse viva, la nuova cacciatrice

si attiva alla morte di quella precedente!

Lavati via quei pensieri strambi con un getto di acqua fredda, pensò alla mattina di lezioni che l’aspettava: Willow e Tara avevano

appuntamento con lei nell’aula di Storia Medievale.

Afferrò l’asciugamano e uscì dalla doccia.

Willow si stava vestendo quando qualcuno bussò alla porta: doveva essere Tara, anche se era presto.

Aprì rapidamente e si trovò di fronte una sorridente Buffy.

- Posso entrare? – chiese.

Rimasta di stucco alla vista dell’amica, Willow si rese conto dopo qualche istante che doveva invitarla per darle libero accesso alla

sua camera.

- Come puoi…il sole… -

Buffy rise e le mostrò trionfante l’anello che portava al dito – L’ho preso in prestito a Spike – reclinò il capo – Non fare quella faccia

preoccupata Will…io e Spike usiamo la Gemma di Amara con giudizio, solo per goderci la luce del sole! –

La rossa si accomodò sul letto e invitò Buffy a fare altrettanto: certo, ogni volta che rivedeva l’amica era una continua sorpresa. Si

ritrovò ad ammirare l’anello di Buffy.

- A cosa devo la tua visita? – chiese tornando alla realtà.

Buffy incrociò le gambe sul letto - Sono venuta a trovarti e… - si tolse gli occhiali e guardò fuori dalla finestra – Ieri notte ho osservato

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Emma durante la caccia! È molto brava! –

Willow sembrò scossa da un tremito improvviso – L’hai seguita? Le hai parlato? Oddio Buffy, se ti vedesse…potrebbe… - le parole

le morirono in gola.

Buffy le mise le mani sulle spalle e Willow trasalì al tocco gelido dell’amica – Stai tranquilla – le disse la bionda – so quello che faccio,

non corro rischi con Emma! Tu come la trovi? – le domandò.

Willow sospirò – È una ragazza scontrosa, non riesco ancora a decifrarla: è come se avvertissi dentro di lei una grande quantità di

rabbia, ma è tutto avvolto in una forte corazza di metallo! –

Buffy adorava quando Willow parlava in quel modo – Cercate di esserle vicini, forse è solo molto sola… - suggerì.

- Io credo che sospetti qualcosa sulla tua morte…Ho provato ad esserle amica, darle la mia disponibilità in tutto, ma niente…è un

ghiacciolo! –

Cara, dolce e schietta Willow…

- Ho anche provato ad invitarla al Bronze ma niente…dice che non ha tempo per simili distrazioni! – fece spallucce e iniziò a

giocherellare con un cuscino.

Buffy sorrise amaramente – Com’è votata alla missione…le conviene distrarsi ogni tanto, oppure arriverà al limite e crollerà! – si rialzò

lentamente dal letto: Willow la guardò affascinata mentre si muoveva con eleganza.

Buffy sembrò accorgersene perché sorrise divertita – Sarà meglio che ti lasci alle tue lezioni Will… - la rossa annuì e gettò nell’angolo

opposto del letto il cuscino – Credo ci vedremo al Bronze stasera! – e detto questo indossò i suoi occhiali da sole ed uscì dalla

stanza.

Capitolo 10

Buffy infilò lentamente la gemma al dito di Spike che si svegliò sorridendole – Hai fatto un giro alla luce del sole piccola? – lei annuì

ed iniziò a spogliarsi raggiungendolo sotto le lenzuola.

Spike l’avvolse in un abbraccio protettivo e la coprì: lei chiuse gli occhi e ringhiò debolmente – Mi mancava il sole – mormorò – ma

mai quanto te… - lui la baciò sulla fronte – voglio riposare almeno fino al tramonto…stasera Willow ci aspetta al Bronze! –

Smise di accarezzarla – Sei andata all’Università? Hai incontrato la cacciatrice? –

Buffy riaprì gli occhi e incontrò quelli blu di Spike: era furioso e preoccupato allo stesso tempo.

- Tu stai giocando col fuoco piccola… - le disse.

Buffy rise – Io sto giocando con la sanità mentale della cacciatrice!! –

Spike inarcò il sopracciglio – Vuoi farla fuori? –

Buffy scosse il capo – No, amore…stai tranquillo,,,stasera voglio solo divertirmi… -

Il vampiro la scrutò: perché credeva che lei stesse architettando qualcosa? – Non si può certo star tranquilli con te… -

Buffy gli saltò sopra – Dovevi pensarci prima di farmi tua! – ed iniziò a baciarlo sul petto.

- Mai pentito di questo! – fu il suo commento tra le risate, prima di lasciarsi andare alla passione.

Il Bronze era affollato come ogni venerdì sera: Buffy e Spike arrivarono nello stesso istante di Willow e Tara.

- Quelle due sembrano molto intime! – attaccò Spike, vedendo le due ragazze da lontano; Buffy gli assestò una gomitata nel torace

per zittirlo.

Le amiche si salutarono con calorosi abbracci mentre Spike si limitò ad un cenno della mano.

Il gruppo, orfano di Anya e Xander che erano “stanchi”, entrò nel locale, non accorgendosi della figura che li osservava da lontano.

- Chi sono quei due… - Emma si ritirò nell’oscurità della via, attendendo il momento giusto per entrare.

Un sesto senso le aveva detto di accettare l’invito di Willow quella sera, unito ad una strana sensazione che l’aveva incuriosita. Da

lontano, la coppia che era entrata con le due ragazze le sembrava così familiare…

Lui e lei, vampiro e cacciatrice, perché pensava a questo?

Perché il tuo istinto di cacciatrice non mente…

Respirò a fondo ed entrò.

Per qualche minuto li osservò da lontano: si erano seduti tutti e quattro ad un tavolo vicino alla pista da ballo: Willow e Tara sembravano

molto amiche della ragazza che dava le spalle ad Emma.

Era così curiosa di vederla in faccia…

Decise che in fondo non c’era niente di male nel raggiungerli al tavolo.

Con passo sicuro coprì la distanza che la separava dal gruppo e sfiorò la spalla di Willow: la ragazza si voltò e impallidì nel vederla.

Sembrava sul punto di svenire! Tara strinse la mano di Willow come per darle forza, mentre Emma puntò gli occhi sui due sconosciuti,

rimanendo scioccata.

Erano loro due, la coppia del suo sogno!

La ragazza bionda fissò Emma negli occhi, quasi avesse voluto entrarle nella mente.

- Ciao Emma! – disse rigida Willow, rompendo il silenzio creatosi.

- Non mi presenti? – domandò la cacciatrice fissando la rossa: si vedeva lontano un miglio che era imbarazzata dalla situazione.

- Loro sono… - si interruppe per deglutire.

Buffy tese la mano ad Emma – Sono Elisabeth e lui è William! – perché sembrava che stesse sfidando la cacciatrice con i suoi occhi

verdi?

Emma strinse la mano a Buffy ed avvertì un gelo immenso scorrere dalla mano al resto del corpo.

- Tu sei… - iniziò a dire, ma Buffy ritrasse la mano e afferrò Spike per un braccio.

- Una ragazza che ha molta voglia di ballare con il suo uomo! – esclamò e trascinò Spike in pista.

Emma rimase impietrita di fronte a quel gesto: era convinta che quella ragazza fosse in realtà un vampiro, ma c’era qualcosa di più.

- Bevi qualcosa? - Le chiese Willow per cercare di stemperare l’atmosfera.

Scosse il capo rigida e iniziò a fissare la coppia in pista.

Tara strattonò Willow e le due si guardarono allarmate.

Spike intanto stringeva Buffy in un romantico lento – Lo sai che ci sta fissando, vero? – le sussurrò all’orecchio.

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Lei annuì.

- Sembra che sia quello che vuoi… -

Buffy alzò il capo ed annuì – Sta rimuginando su noi due, su chi siamo in realtà! La mia natura mette in confusione i suoi sensi di

cacciatrice, non è divertente? –

- Dipende da cosa ne vuoi fare di lei… - Spike la catturò la bocca in un dolce bacio.

- Quando capirà chi sono in realtà vorrà eliminarmi! –

Spike la strinse di più a se – È quello che vorrei evitare amore! –

Buffy gli baciò il naso – E non succederà, tranquillo… -

Terminata la canzone, la coppia tornò al tavolo dove il gelo non si era sciolto, quindi decisero che erano stanchi (come Anya e Xander

suggerì Spike) e si congedarono dall’allegra compagnia.

Emma stringeva i pugni silenziosa, conficcandosi le unghie nella carne: lei era Buffy Summers, la cacciatrice era un vampiro! Ora lo

sapeva, il suo istinto non sbagliava!

Uscì di corsa dal locale e a nulla valsero i richiami di Willow e Tara.

- Buffy! – una voce lontana richiamò l’attenzione della bionda: sapeva chi era.

Spike si voltò di scatto mentre la sua compagna lo fece con assoluta calma.

Emma si avvicinò – Tu sei la cacciatrice – sibilò.

Buffy sorrise - No, tu lo sei! – rispose.

- Tu sei Buffy Summers e sei un vampiro! –

Buffy schioccò le dita e sorrise compiaciuta – Brava! Ora hai indovinato! Cosa vuoi quindi? –

Spike cercò di capire le intenzioni della sua giovane Childe senza cavare un ragno dal buco.

Le donne…

Emma si ricompose – Tu eri la cacciatrice, ora sei un vampiro! –

- Ti stai ripetendo piccola – Intervenne scocciato Spike.

- Hai venduto la tua anima al diavolo! – gridò la cacciatrice ansimando. Perché era così sfinita?

Buffy si fece seria e si portò una mano al cuore – Ti sbagli piccola, la mia anima è ancora qui! –

Emma rimase di stucco.

- Giovane cacciatrice, hai ancora molto da imparare, il tuo cammino è all’inizio. Qui vedrai e vivrai molte cose che ti segneranno il

cuore e se non vorrai avere problemi con noi devi solo lasciarci in pace! Forse potremmo anche andare d’accordo! –

Emma scosse il capo agitata - Come posso? Come puoi? Tu hai tradito ciò che eri, sei diventata quello che hai sempre combattuto!

Buffy puntò un dito contro la cacciatrice – Io ho scelto la mia strada per amore, piccola, tu? Sei una cacciatrice, ma senti tua la santa

missione di salvare il mondo dal male? –

Emma rimase in silenzio: si sfiorò il viso, piangeva?

- Non rispondi? – chiese Buffy. Sorrise amaramente . Forse allora abbiamo qualcosa in comune! – si voltò e si allontanò nell’oscurità

con Spike.

- Noi non abbiamo niente in comune! – gridò al vuoto, stringendo i pugni e iniziando a correre per raggiungere i due vampiri.

Niente, non trovò nessuno nella via: urlò e prese a calci un bidone dell’immondizia per sfogare la sua rabbia.

Era furiosa: desiderava uccidere Buffy Summers, la odiava perché era un vampiro! No, in realtà la invidiava perché era felice, perché

aveva avuto il coraggio di scegliere la sua strada lasciando a lei il ruolo di cacciatrice.

“Io non so se voglio essere la cacciatrice”

Quella frase, pronunciata cinque anni prima al suo arrivo a Londra dagli Osservatori le echeggiava nella mente.

Lo ricordava come se fosse ieri la piccola Emma, giunta in quell’angusta casa che avrebbe forgiato il suo spirito e il suo corpo.

“…senti tua la santa missione di salvare il mondo?”

Anche le parole di Buffy l’avevano colpita.

Si voltò per rientrare a casa e vide Willow e Tara che la fissavano con sguardi colpevoli. Emma si affrettò ad asciugare le lacrime ed

assunse la sua maschera di freddezza.

- Non mi avete detto nulla… - ringhiò la cacciatrice fissandole.

Willow fece qualche passo avanti – So che ci stai giudicando male e hai ragione ma… -

- Ma cosa? – inveì Emma – Io sono la nuova arrivata, l’estranea, non posso conoscere le vostre tresche? Credevate che non fossi

in grado di capire il gesto di Buffy? –

- Cerca di capire… - tentò di proseguire Willow – Noi volevamo solo proteggere Buffy e lasciarla tranquilla! –

- Se mi aveste spiegato… -

- Cosa? – attaccò Tara in tono deciso – Quando sei entrata al Magic Box la prima volta hai da subito espresso i tuoi sentimenti! Sei la

cacciatrice, ma sei una creatura fredda e spietata! Agisci con rabbia e non permetti a nessuno di penetrare la barriera che hai creato

intorno a te! –

Willow osservò l’amica, sorpresa per la durezza delle sue parole.

- Tu odi Buffy? – proseguì poi – Domandati perché, cerca la risposta nel tuo cuore – il suo tono si fece più dolce – Vuoi veramente

essere la cacciatrice in questo modo? –

Emma la fissò esasperata – Non ho mai avuto scelta! – gridò – Perché Buffy ha potuto? Lei non doveva! – e detto questo corse via.

Rimaste sole, Willow e Tara si fissarono a lungo: la seconda sembrava mortificata per la sua reazione – Lei odia Buffy perché ha

scelto di non essere più la cacciatrice, ma la odia maggiormente perché ha reso lei la nuova prescelta! Tenterà di vendicarsi per

placare la sua rabbia, ma non servirà… -

Willow sospirò e fece spallucce – Ora siamo nei guai… -

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Parte Cinque

Capitolo 11

Buffy era seduta sulla poltrona di Spike fissando il vuoto: pensava a Emma continuamente e provava comprensione nei suoi

confronti.

- Cercherà la vendetta – la voce di Spike alle sue spalle le giunse come un monito.

La raggiunse e si inginocchiò di fronte a lei – Hai liberato la sua rabbia –

Buffy sorrise malinconica – Se solo riuscisse ad amare ciò che è… -

- Perché difendi il nostro nemico naturale? – Buffy cercò la sua mano – A volte non ti capisco, cosa vuoi dalla cacciatrice? –

Buffy sbuffò e si passò una mano tra i capelli – Non lo so amore, non lo so – si prese una pausa – la odio perché minaccia la nostra

felicità, eppure…la comprendo perché anch’io ci sono passata…ma ho saputo trovare il sostegno degli amici! È una ragazza a cui

hanno tolto la spensieratezza dei suoi anni, come me…non può fare altro che il killer finché qualcuno di più forte non la ucciderà! –

Spike si sedette su un bracciolo della poltrona – Dunque non vuoi più giocare con lei? –

Buffy scosse il capo – Forse in realtà non ho mai voluto farlo Spike! Vorrei curare il suo odio e la sua solitudine e cercare di avvicinarla

e Willow e gli altri, ma temo che non sarà facile, soprattutto dopo questa notte! Ho sbagliato tutto, dovevamo andar via da Sunnydale!

Emma mi odia… – proseguì – …perché con la mia morte l’ho resa la cacciatrice in carica…sono stata egoista? –

In tutta risposta il vampiro la baciò dolcemente sulla fronte e le sorrise – Sei stata un’ottima cacciatrice, anche se è dura da ammettere

per me, hai anteposto il bene degli innocenti al tuo e… - le sorrise – se un tuo gesto fatto per amore è da considerarsi egoista

allora…ti prego, continua ad esserlo! –

La sollevò di peso dalla poltrona e la portò nel letto dove trascorsero le ultime ore della notte amandosi disperatamente.

I primi raggi del sole facevano capolino nel cielo mattutino e due donne si stavano contemporaneamente pensando: Buffy, abbracciata

a Spike, fissava il vuoto, lasciando vagare la mente verso Emma. Forse si sarebbero battute e Buffy non le avrebbe permesso di

distruggere ciò che aveva ottenuto con Spike, eppure, se solo fosse stato possibile evitarlo…

Emma si rigirava nel letto senza riuscire a prendere sonno.

Buffy ama William, sono felici. Perché non poteva esserlo anche lei?

Se solo avesse avuto la vita di una ragazza normale, non avrebbe provato quella tempesta di sentimenti contrastanti nel cuore:

odiava, invidiava e ammirava Buffy Summers e questo la confondeva. Cosa doveva fare?

Doveva ucciderla per placare la sua ira?

Capitolo 12

Quando Emma aprì il portone di casa erano già passate le nove quella mattina: voleva parlare con Giles e tutti i complici di Buffy,

annunciare loro che avrebbe ridotto in polvere la loro protetta.

Non intendeva più avere a che fare con Willow e i suoi amici e avrebbe fatto di tutto per avere un nuovo osservatore!

Cosi sarai di nuovo sola…

Andò a lezione badando accuratamente di evitare Tara e Willow, poi, nel pomeriggio raggiunse il Magic Box.

Erano lì, tutti tranne Xander.

Stavano in silenzio, Willow e Tara sedute al grande tavolo rotondo, Giles e Anya dietro al bancone.

Emma li fissò gelida.

Il Sig. Giles si sentì in dovere di parlare per primo ma la cacciatrice impose il silenzio con la mano.

- Siete tutti spregevoli! – iniziò – Mi avete tenuta all’oscuro della verità fin dal primo giorno, ma peggio, avete approvato e accettato

il gesto di Buffy! –

- Noi le vogliamo bene! – si giustificò Willow – E la sua felicità è anche la nostra…se lo merita! –

- E io non merito nulla vero? Conosci la sincerità? Non c’è peggior gesto che possa fare una cacciatrice e cioè tradire la missione! Si

è unita al male che ha combattuto e voi siete stati suoi complici! –

- Questo non è vero! – obiettò Anya offesa.

- Forse a questo punto dovresti conoscere per intero la storia di Buffy…e Spike… - mormorò Willow – potresti

comprendere…-

- No! – la interruppe Emma, poi si rivolse al Sig. Giles – Faccia in modo che io abbia un nuovo osservatore al più presto! – fissò Tara

negli occhi – Non voglio più vedervi, non intromettetevi nella mia vita e non esiterò a farvi fare la fine di Buffy! Prenderò in mano la

situazione in questa città come dovrebbe fare una vera cacciatrice! –

- Cosa? – chiese Giles – La vuoi… - ma non terminò la frase perché Emma era già uscita dal negozio.

Dopo pochi istanti la porta si riaprì rivelando la figura di Xander.

- Ho visto Emma correre come una furia qui fuori… - spiegò alquanto confuso. Willow gli spiegò tutto in breve tempo.

Xander si lasciò cadere sulla sedia – Non è possibile… - commentò – Quella io l’ho subito detestata! – cercò conforto nell’abbraccio

di Anya – Ci riuscirà? – chiese poi guardando il Sig. Giles.

L’osservatore scosse il capo – Non lo so Xander! Buffy è molto forte e non è sola, ma non credo che la sua volontà sia uccidere la

cacciatrice…ha l’anima ricordiamoci, è sempre la stessa! – calò il silenzio nel negozio.

Willow fissò la porta immaginando Buffy mentre entrava nel negozio come tutti i giorni della sua vita. Pensò a quello che lei sapeva e

gli altri no sul conto dell’amica: Buffy uccideva, si nutriva di esseri umani anche se reietti e…possedeva la gemma di Amara.

In realtà era Emma quella in pericolo!

Si chiese se doveva mettere al corrente il resto del gruppo delle informazioni su Buffy.

Non era il caso, non avrebbero capito.

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Willow ricacciò i suoi pensieri in fondo al cuore e tornò alla realtà - Noi non possiamo permettere che Buffy muoia! –

Il sig. Giles annuì - Ma non possiamo nemmeno lasciare che la cacciatrice muoia! Ricordiamoci che in fondo è una guerriera del

bene! Maledizione! – imprecò poi.

La situazione non era certo delle migliori, se solo Emma fosse stata più ragionevole…

- Dobbiamo stare qui fermi a far nulla? – chiese Tara – Cerchiamo di parlare a Emma e a Buffy per evitare lo scontro! Altrimenti una

delle due morirà! –

Xander si alzò – Prova a chiedermi chi vorrei che morisse! –

- Xander! – lo rimproverò Willow – Non possiamo fare il tifo per una delle due! Non deve morire nessuno in questo modo! – ma nel

cuore di tutti i presenti Willow sapeva che c’era la volontà che ne uscisse vincitrice Buffy.

- Non riusciamo a capire Emma – proseguì la rossa – Forse è questo che ci rende ostili nei suoi confronti! –

- Cosa proponi di fare Will? – chiese Xander.

Lei scosse il capo – Non so…forse Buffy ha qualche idea in proposito…cercherò di parlare con entrambe! –

Emma tornò a casa e si inginocchiò di fronte alla cassapanca ai piedi del suo letto: all’interno erano riposti gli armamenti del perfetto

ammazzavampiri.

Si munì di paletti a sufficienza per fare una strage, acqua santa e croci per una ronda speciale. Avrebbe fatto il suo dovere, ma

avrebbe cercato come un segugio la tana di Buffy e Spike per eliminarli entrambi.

Buffy si svegliò di colpo, cercando spasmodicamente il contatto con Spike che sembrò tranquillizzarla. Il tramonto era ancora lontano,

a svegliarla era stata una forte sensazione di pericolo.

Il corpo accanto al suo si mosse lievemente: Buffy lo accarezzò senza però svegliarlo, si limitò per qualche minuto a contemplarlo.

- Non sai quanto ti amo… - gli sussurrò.

A quelle parole, il vampiro aprì gli occhi e sorrise alla ragazza – Si, lo so quanto mi ami! – le rispose e prese il suo viso tra le mani

per attirarla a se e baciarla.

- Dolcezza, come mai sveglia a quest’ora? –

Buffy socchiuse gli occhi – Ho sentito il pericolo, la cacciatrice! –

- Vuoi dire che sei in sintonia con i suoi pensieri? –

Buffy si appoggiò al suo petto – Può essere! Non conosco i misteri arcani del mio sangue di prescelta fino in fondo! Avendo trattenuto

la mia anima, credo sia rimasto anche qualcosa della cacciatrice che era in me! –

- Quindi senti pericolo… - mormorò lui pensieroso.

Annuì – Mi vuole polverizzare e lo vuole fare stanotte! È armata fino ai denti e mi cercherà! – sorrise amaramente – È lo scontro

finale! –

Spike non poté fare a meno di nascondere la sua preoccupazione – Indossa la gemma, uccidila e falla finita! Altrimenti lo farò io! –

Buffy scosse il capo – Voglio parlarle se possibile…non me la sento di elargire la morte in questa maniera Spike! Io ero come lei! – il

vampiro sospirò deluso e strinse forte la compagna.

- La ucciderò solo se non mi darà altra scelta! Lo giuro! Credimi, non voglio rinunciare a noi due per il bene di altri! – nei suoi occhi

passò un lampo di luce ambrata.

Questa determinazione in lei sembrò rassicurare Spike che la baciò con irruenza.

Capitolo 13

Il sole era tramontato da più di due ore ed Emma stava raggiungendo il cimitero per la ronda; qualcuno la chiamò alle sue spalle, era

Willow.

Sbuffò scocciata da quella presenza ma si fermò per sentire quali sciocchezze volesse propinarle la rossa per convincerla a desistere

dalla sua missione.

- Cosa vuoi? Sei qui per fermarmi? –

Willow riprese fiato un istante prima di parlare – Sono qui per cercare di convincerti a ragionare…e per chiederti scusa per come ci

siamo comportati con te! –

La cacciatrice la fissò con sguardo interrogativo – È un po’ tardi per chiedere scusa non trovi? –

Willow annuì – Ma ti chiedo anche di fermarti a capire le nostre intenzioni! Noi lo abbiamo fatto nell’interesse di Buffy e… -

- Ancora Buffy, sempre Buffy…ma non la smetterete mai di pensare solo al suo bene? Chi diavolo è questa ragazza, una dea scesa

in terra? –

Willow si fece seria – È la mia migliore amica e si è sacrificata molte volte per il bene del mondo! Quando ha seguito Spike è stato

un colpo per tutti, ma lo abbiamo accettato perché le vogliamo bene! –

- Ma è sbagliato! Ha intrapreso il cammino del male! Come potete accettare questo? – la cacciatrice si voltò per non sentire più le

sciocchezze della ragazza.

- Non andare da lei, non cercarla! Lasciala in pace oppure cerca di comprenderla! Lei non è cattiva! –

- Ma è un vampiro dannazione! – esclamò esasperata Emma – Uccide, si nutre di sangue umano, è un demone! –

Willow strinse i pugni – Lei non uccide – disse.

Stava mentendo, non era mai stata in grado di farlo senza farsi scoprire, eppure ora…

Willow, la dolce e sincera ragazza aveva detto una bugia alquanto grossa.

È fatta a fin di bene…

- Cosa succede qui? Non mi si invita alla festa? – la voce di Buffy catturò l’attenzione delle due ragazze: Emma non si mosse mentre

Willow sembrò preoccupata per l’amica.

- Buffy, non dovresti essere qui…- le disse la rossa.

- Non ti preoccupare Willow, ho solo facilitato le cose alla cacciatrice! Volevi trovarmi non è vero? – l’espressione sul viso di Buffy era

tranquilla, come se stesse parlando con un’amica.

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Si appoggiò ad una lapide con la mano e fissò Emma – Sei venuta per uccidermi non è così? – chiese.

La cacciatrice la osservò senza però trovare modo di reagire. Perché?

Buffy sorrise – Io vorrei evitare tutto questo Emma…potremmo parlare invece che batterci all’ultimo sangue! -

Willow cercò rapidamente di scorgere la Gemma di Amara alla mano di Buffy invano: perché non la indossava? Forse perché,

nonostante fosse cambiata, rimaneva onesta.

Non avrebbe combattuto contro Emma ad armi impari.

Finalmente la cacciatrice si scosse dal suo torpore ed afferrò un paletto che teneva nascosto sotto la giacca – Buffy Summers…io

sono qui per fare il mio dovere, non intavolare discussioni filosofiche sul destino delle cacciatrici! –

- Quindi tu vuoi vivere e morire sola? –

Emma la fissò con occhi confusi – Cosa vuoi dire? –

Buffy si rilassò – Hai riflettuto su ciò ce ti ho detto Emma? Sei così convinta di voler fare la cacciatrice ed essere sola fino al momento

della tua morte? Tu puoi vivere una vita diversa da quella che conduci ora…il fardello del nostro destino può essere lenito con le

persone che ci stanno accanto! –

- Smettila! – gridò la cacciatrice e si avventò su Buffy puntando al suo cuore: da lontano Spike osservava la scena, estremamente

preoccupato per l’evolversi della situazione; sapeva che la sua Buffy avrebbe potuto uccidere con un dito quella ragazza, eppure non

poteva fare a meno di essere apprensivo.

Uscì allo scoperto e corse vicino a Willow: la ragazza trasalì vedendolo arrivare rapido come una scheggia.

Willow gli sfiorò una spalla con riluttanza e i due si misero ad osservare il duello tra cacciatrici.

Emma colpiva forte, ma Buffy con la sua esperienza e l’enorme potere di cacciatrice che ancora possedeva si difendeva molto

bene.

- Non la colpisce… - commentò esterrefatta Willow – Buffy si sta solo difendendo! –

Spike osservò più attentamente le mosse della compagna: Buffy parava i pugni e i calci di Emma, senza però farle del male.

Perché non la fai finita? Potresti prosciugarla all’istante, non ha le capacità per batterti…

Emma si allontanò di qualche passo per riprendere fiato mentre Buffy rimase tranquillamente nella sua posizione.

- Ti sei stancata abbastanza? – le chiese la bionda.

- Tu devi morire Buffy! – gridò la cacciatrice – Sei un demone! E una traditrice! –

Buffy sbuffò scocciata – Andiamo ragazzina, dimmi quali sono i veri motivi del tuo odio, non continuare con la stessa canzone

retorica! –

Spike e Willow si fissarono, colpiti dalle parole di Buffy.

Emma invece si sentì per la prima volta colta in flagrante.

- Tu… - attaccò quindi la cacciatrice – Tu mi hai costretta a questa vita, tu sei morta, hai amato un vampiro e l’hai seguito nell’oscurità

condannando me ad una vita di privazioni e senza affetti! –

Buffy sorrise compiaciuta – Hai visto? Ci voleva molto? Non ti senti più libera ora? Hai ammesso quali sono i motivi per cui odi me e

non solo…tu odi te stessa per quello che sei! Ti hanno strappata alla tua adolescenza per addestrarti privandoti delle esperienze delle

tue coetanee…mi immagino la ragazzina che si allena mentre fuori dalle mura della sua prigione dorata le altre bambine giocano e

fanno le civette con i ragazzi! Tu volevi essere come loro, invece sei sempre stata diversa! Povera patetica ragazzina… -

Willow non capiva il perché delle parole di Buffy – Perché lo fa? La istiga… -

Spike sorrise, convinto di aver capito le intenzioni di Buffy – Certo, vuole che la ragazzina sfoghi tutta la sua rabbia, così sarà pronta

a comprendere a mente lucida, a ragionare! –

Willow sembrò stupita dalle parole del vampiro – Vuoi dire che Buffy sta cercando di fare sfogare la rabbia repressa di Emma? –

Spike annuì – Esatto, così la sua mente sarà sgombra dagli spettri del passato e… -

- Buffy pensa che poi accetterà la sua condizione di cacciatrice? È una probabilità…perlomeno sarà più propensa a comprendere…

- Willow guardò Emma: le parole di Buffy la stavano caricando nuovamente per il secondo round di lotta.

La cacciatrice si avventò nuovamente su Buffy: questa volta però la bionda colpì duro, mandando più volte a terra la ragazza.

- Ti manca l’esperienza mia cara… - la canzonò Buffy – Dovresti allenarti di più! –

Emma gridò con tutta la rabbia che aveva in corpo e si rialzò, nuovamente pronta alla battaglia.

Buffy tirò un pungo dritto sul naso della ragazza che iniziò a sanguinare copiosamente.

Era evidente che Buffy era più forte della cacciatrice, ma Spike sapeva che non stava usando tutte le sue conoscenze e forze.

Lui aveva combattuto tante volte contro di lei…quasi invidiava Emma in quel momento.

Emma cercò di fare lo sgambetto a Buffy ma per qualche strana ragione si ritrovò col culo per terra.

- Non ne hai abbastanza piccola? – le chiese Buffy. Era strano ammetterlo, ma quel combattimento la divertiva.

Di nuovo in piedi, Emma estrasse dalla giacca un’ampolla contenente dell’acqua santa che scagliò contro Buffy, andando però

a colpirla solo sulla mano che si bruciò al contatto. La bionda non poté fare a meno di urlare per il dolore dell’ustione provocata;

ringhiò furiosa e per reazione mollò un ceffone talmente forte alla cacciatrice, che la mandò a sbattere con la faccia sulla pietra di

una tomba.

Spike si mosse rapido verso la sua Childe per constatare i danni della maledetta acqua santa e a uccidere una volta per tutte la

cacciatrice se fosse stato necessario.

Prese delicatamente la mano di Buffy tra le sue e controllò l’ustione, poi guardò il corpo riverso di Emma che giaceva a terra

svenuta.

L’avrebbe uccisa se Buffy non gli avesse chiesto di lasciarla stare. Nel frattempo, Willow si avvicinò al gruppo – Come ti senti Buffy?

– chiese inginocchiandosi per sentire il battito cardiaco di Emma.

Buffy sorrise nonostante il dolore – La mia ferita guarirà Will…lei come sta? –

Willow scosse il capo - È solo svenuta, ma credo che si sia presa una bella batosta con questo combattimento –

Spike cercò gli occhi di Buffy per intimarla a finire per quella sera – Dobbiamo andare via da qui… -

Buffy lo abbracciò – Non credo di poter fare ancora molto con questa mano così ridotta…e poi, confido che la ragazza abbia

compreso le mie parole… - guardò Willow – Stai con lei, assicurati che si riprenda, per favore…non credo che voglia vedere la mia

faccia quando si sveglierà! – e detto questo si lasciò sollevare di peso da Spike e condurre alla loro cripta segreta.

- Non ti sembra di esagerare? Sono in grado di camminare sulle mie gambe amore… -

In tutta risposta Spike la guardò con aria di rimprovero – Ti sei esposta troppo tesoro…e sei anche ferita…non posso permettere che

la mia dolce metà si stanchi nel tornare casa…poi...una volta arrivati…ti curerò come solo io so fare… -

Buffy rise e lo abbracciò: il dolore alla mano stava già diminuendo, le capacità rigenerative di un vampiro sono sorprendenti!

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Emma era già stata dimenticata, i due vampiri si inoltrarono all’interno del cimitero per nascondersi nel loro nido segreto.

Willow li osservò mentre scomparivano nell’oscurità , sospirò e tornò ad interessarsi ad Emma: le accarezzò il viso e pensò a quello

che aveva appena passato.

- Povera ragazza…ora capisco quello che hai passato e mi dispiace per te…ma forse solo Buffy ti può aiutare… - si stava convincendo

che forse la sua amica stava agendo in maniera giusta con la cacciatrice.

Emma si mosse lievemente ed emise qualche suono rauco prima di tossire e sputare sangue; Willow cercò il suo fazzoletto nelle

tasche e lo usò per pulire la bocca e il naso della ragazza.

- Will…cosa mi è… - cercò di rialzarsi, faticando non poco.

La rossa le suggerì di non parlare – Non affaticarti Emma, ti accompagno a casa… -

La cacciatrice si lasciò aiutare senza proferir parola e zoppicando riuscì a giungere a casa; Willow la portò fino al letto dove l’aiutò a

sdraiarsi.

Dopo averle pulito il viso, la rossa le chiese se aveva bisogno di qualcosa.

Emma scosse il capo e le chiese gentilmente di lasciarla sola.

Willow chiuse la porta dell’appartamento alle sue spalle e pensò un istante a quei momenti appena passati: qualcosa era cambiato

in Emma, lo avvertiva nell’aria. Forse Buffy aveva fatto breccia in quella rude corazza?

La ragazza sorrise speranzosa e tornò a casa sua.

Nella sua stanza Emma stava rannicchiata nel letto, senza reagire a tutto quello che le era accaduto: si era fatta battere da un

vampiro, da quello che odiava più di tutti, Buffy.

No, in quel cimitero era accaduto qualcosa di diverso da un combattimento con un vampiro: Emma stava combattendo contro il suo

passato e il suo odio, ed era grazie a quella ragazza se era successo.

Singhiozzò all’improvviso e si lasciò andare alle lacrime come non faceva da molto, molto tempo…

Parte Sei

Capitolo 14

Spike controllò la mano di Buffy: le ustioni provocate dall’acqua santa erano quasi del tutto guarite.

- Spike, non guardare la mia mano con compassione, non vedi che sta scomparendo ogni segno? – lei si ritrasse dalle attenzioni del

vampiro per sdraiarsi sul letto – Non hai dubitato di me, vero? – gli chiese sospettosa, reprimendo a stento un sorriso.

Lui la raggiunse ed iniziò ad armeggiare con i suoi vestiti – Mai! – rispose.

Buffy sorrise incredula – Non eri preoccupato per me? –

Spike assunse quell’espressione strafottente che la sapeva conquistare, poi cedette e abbassò il capo, aggrappandosi ad una Buffy

alquanto stupita – Ero pronto ad intervenire per rompere il collo a quella stupida se solo tu me lo avessi chiesto! – le scostò una

ciocca di capelli – Non potrei mai…Buffy, se solo ti fosse successo qualcosa di grave…credo che avrei fatto una strage di innocenti

a Sunnydale! –

- Un bagno di sangue – commentò lei baciandolo, poi gli accarezzò il viso dolcemente – Grazie di essere con me… -

Gli occhi di Spike indugiarono ancora una volta sulla mano ferita di Buffy: la prese tra le sue e la baciò, poi si lasciò sprofondare nello

sguardo della ragazza – Il grande cattivo ha trovato una buona ragione di non-vita e intende conservarla per l’eternità… -

Buffy lo afferrò per il colletto della camicia ed iniziò a sbottonargliela – Senti…potremmo dare tante altre ragioni al grande cattivo…

magari adesso…te le potrei illustrare… -

Intuendo le “cattive” intenzioni della bionda, Spike la spogliò in pochi attimi, sentendo il bisogno di farla sua ancora e ancora…

Mettendosi a cavalcioni su di lui, Buffy estrasse un coltellino tagliacarte da sotto il letto e glielo mostrò sorridente: lui la fissò,

incuriosito dal nuovo gioco e rise mentre lei percorreva il suo petto con la lama, tagliandolo in superficie per far uscire sangue e

poterglielo leccare lentamente.

Quando Buffy terminò di percorrere la linea di sangue sul corpo di Spike, lui scivolò impaziente nel volto della caccia e l’afferrò per

le spalle, baciandole il collo per poi subito morderla.

I loro gemiti e mormorii d’amore echeggiarono nella cripta fino alle prime luci dell’alba, quando, esausti per la maratona di sesso e

sangue, si lasciarono andare tra le lenzuola chiudendo gli occhi, l’uno tra le braccia dell’altra.

Capitolo 15

- Cosa? Buffy ha battuto Emma? – Xander picchiò i pugni sul bancone del Magic Box – E non l’ha uccisa? –

- Xander! – lo ammonì il Sig. Giles – Non dovresti parlare così! – poi si rivolse a Willow – Come sta Emma? –

La rossa sospirò – L’ho lasciata ridotta abbastanza male, ma sembrava non avesse nulla di rotto…è sicuramente un osso duro!

– Giles annuì – Forse è il caso che vada a trovarla… -

- NO! –

Una voce proveniente dall’ingresso la zittì: tutti si voltarono in quella direzione e videro Buffy, baciata dai raggi del sole

pomeridiano.

Lo stupore generale la fece sorridere e la portò a mostrare l’anello al suo dito.

Giles, riconoscendolo, superò la sorpresa iniziale e parlò – Così hai battuto la cacciatrice grazie a quello… - nella sua voce c’era

un’evidente punta di delusione per la scoperta – Tu lo possiedi, da quanto? –

Buffy si avvicinò al bancone togliendosi gli occhiali da sole e osservando il volto dell’osservatore seria – Non è solo mio, appartiene

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anche a Spike! E…non si preoccupi, non lo indossavo ieri notte per combattere contro Emma! – tenne a precisare orgogliosa.

Giles sembrò rincuorarsi a quella notizia, perché prese le gelide mani di Buffy tra le sue e sorrise.

- Qualcuno mi vuole spiegare? – proruppe Xander che si sentì arrivare alle spalle una forte pacca da Anya.

- È la gemma di Amara, stupido! – spigò lei – Rende i vampiri immuni praticamente a tutto! –

- Cosa ti porta qui? – chiese il Sig. Giles, non curandosi dell’intermezzo creato dalla coppia.

- Non disdegno mai un giretto al sole…e poi, voglio andare io dalla cacciatrice! –

- Perché? – chiese Willow preoccupata.

Buffy si voltò – tranquillizzati Will, voglio solo vedere come sta…non credo che possa fare molto contro di me nelle sue condizioni – il

suo sorrisetto malizioso non sfuggì alla rossa che la seguì fuori dal negozio.

La fermò appena chiusa la porta d’ingresso; Buffy si lasciò trattenere dall’amica pazientemente – Cosa c’è, non ti fidi di me, vero?

– le chiese.

Willow si mordicchiò il labbro inferiore, evidentemente colta in flagrante – No…è che… -

- Ti ho sentita ieri sera Willow, hai mentito su di me alla domanda di Emma! –

L’amica abbassò lo sguardo colpevole – L’ho fatto per te! Ho paura Buffy, tu sei diversa ed io non so fino a che punto…e se gli altri

sapessero… -

Buffy indossò gli occhiali da sole – Hai ragione, sono cambiata, ma non sono cattiva! Era inevitabile che qualcosa di me si modificasse

da quando sono un vampiro…eppure… - non riuscì a terminare la frase che aveva in mente – Ti ringrazio per la tua menzogna,

l’importante però è che la nostra amicizia non ne risenta! Io tengo molto a te Will…non ti obbligo però ad avere segreti con gli altri!

Willow scosse il capo – Scusa Buffy…è che…mi trovo in una posizione precaria, nel mezzo…e non so ancora come devo pormi di

fronte a tutti questi cambiamenti! –

Buffy si voltò, incapace di guardare negli occhi l’amica – Io sono cambiata… - sussurrò.

- Cosa conti di fare? – chiese Willow rapida, per evitare di farla scappare subito via.

- Se ti riferisci ad Emma, stai pure tranquilla – rispose Buffy voltandosi – Le parlerò soltanto! Sono stufa di lotte, voglio solo un po’ di

tranquillità…per quanto la Bocca dell’Inferno ne possa dare… - detto questo si diresse verso la casa della cacciatrice.

Rimasta sola, Willow attese qualche istante prima di entrare: cosa stava succedendo alla loro amicizia? Era inevitabile che si

perdessero anche loro?

Non voleva rinunciare a Buffy ma doveva capire fino in fondo quanto il suo cambiamento pesasse sulla sua vita.

Temeva che Buffy li stesse perdendo tutti piano piano…

Il sonno di Emma era agitato: il dolore delle ferite era forte, ma soprattutto il suo orgoglio soffriva.

L’odio per Buffy era in secondo piano, il suo passato era riaffiorato per mettere in luce i suoi incubi e le sue debolezze.

Le ferite al fisico sarebbero guarite, quelle allo spirito…ci sarebbe voluto più tempo.

Qualcuno bussava? La ragazza aprì gli occhi e ascoltò il silenzio dell’appartamento.

Toc…toc…

A fatica si alzò dal letto: chi poteva essere? E come l’avrebbe vista conciata? Si guardò allo specchio: il naso era gonfio e nero, le

labbra nello stesso stato. Sangue rappreso le sporcava il mento e la fronte. Buffy picchiava duro…si passò rapidamente la mano per

eliminare quelle tracce.

La schiena le doleva e anche il braccio sinistro. Come aveva potuto lasciarsi picchiare cosi in quel modo da un vampiro?

Bussarono di nuovo.

Indossava ancora i vestiti della scorsa notte, laceri e macchiati di sangue: non poteva presentarsi in quel modo; indossò la vestaglia

appesa all’armadio e lentamente raggiunse l’ingresso.

Quando aprì la porta rimase di stucco – Buffy! – esclamò sorpresa.

- Posso entrare? – domandò la vampira con un sorriso – Vengo in pace Emma, voglio solo parlarti! –

La cacciatrice restò qualche istante in silenzio prima di invitare Buffy e permetterle di oltrepassare la barriera. Si osservarono a lungo,

in silenzio, occhi negli occhi, poi Emma sentì le forze venirle meno.

Buffy fu rapida nel sostenerla e l’accompagnò al letto dove l’aiutò a sdraiarsi – Non sei molto in forze ancora… - la coprì con le

lenzuola – non credevo di averti fatto simili danni…mi dispiace! –

Emma non reagì a quelle parole, ma per la prima volta scoprì di non provare istinti omicidi nei confronti di Buffy.

- Hai bisogno di qualcosa? – chiese Buffy.

Emma chiese soltanto un bicchiere d’acqua che Buffy fu rapida a portare – Perché sei qui? – le chiese poi la brunetta bevendo con

avidità.

Buffy andò a sedersi accanto a lei e prese il bicchiere vuoto – Sono venuta per controllare il tuo stato di salute…non avrei voluto

ridurti così… - Emma strabuzzò gli occhi.

- Tu credi che non cercherò più di ucciderti? – le chiese.

- Questo non lo so…di una cosa sono certa però, la tua preparazione di cacciatrice non è sufficiente per battermi! Questo mi da un

certo margine di tranquillità! – sorrise e vide un lieve accenno di sorriso anche sulle labbra della ragazza.

- Sono così imbranata? –

Buffy rise mentre si alzava per riempire di nuovo il bicchiere – No, sono io che ho più esperienza di te! Non sottovalutarti, sei forte

Emma! Ti manca solo una buona guida… -

- Perché fai questo? Mi stai aiutando…io ho cercato di ucciderti ieri notte! – scrutò il volto di Buffy – Perché mi hai detto quelle cose

ieri? –

- Emma…quando ti ho vista combattere la prima notte ho capito cosa si celava nel tuo cuore: chiamalo sesto senso, affinità tra

cacciatrici, non lo so! Quello che è certo è che io sento i tuoi sentimenti dentro di me come se fossero i miei! Avverto quando sei

inquieta, sento l’odio e l’amore dentro di te…qualcosa ci unisce… -

La ragazza prese fiato, sommersa da tutte quelle parole che Buffy le aveva detto – Tu vuoi dire che siamo in…sintonia? –

Buffy annuì – Una specie! È per quello che ho saputo scoprire le tue debolezze! –

La cacciatrice si scoprì risentita da quelle parole perché fissò Buffy stizzita.

- Aspetta, non arrabbiarti per quello che ti ho detto! Ormai sappiamo che ho detto il vero…credimi, sono qui per aiutarti perché credo

che tu possa solo migliorare la tua vita! – Buffy si avvicinò alla finestra chiusa poi fissò Emma di nuovo – Ti lascio riposare ora, voglio

che tu pensi a quello che ti è successo in queste ultime ore…e alla proposta che ti sto per fare… - la cacciatrice la interrogò con lo

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sguardo – posso prepararti alla caccia, allenarti e farti diventare più forte! –

Emma si portò le mani alla bocca, senza trovare le parole: non avrebbe mai pensato che Buffy le proponesse una cosa simile!

Socchiuse gli occhi – In cambio vuoi che non ti dia più la caccia, vero? –

Buffy rise – Questo è scontato piccola, anche perché io sono comprensiva nei tuoi confronti, ma non toccare me o Spike, potrei non

rispondere delle mie azioni! – le puntò un dito contro – Conosco le tue capacità, so che non puoi battermi…e poi…non credo che tu

abbia ancora molta voglia di affrontarmi! –

Una volta uscita Buffy, Emma si rialzò dal letto e si buttò sotto la doccia per lavare via lo sporco della lotta e il sangue rappreso sul

corpo.

Chiuse gli occhi, lasciando che il vapore e l’acqua bollente la investissero. I pensieri vagavano verso Buffy, Willow, Xander, Giles,

Tara…fece un piccolo riassunto di quei pochi giorni trascorsi a Sunnydale, in cui le era successo di tutto.

Cosa ne farai della tua vita ora? Tu sei la cacciatrice…sei stata scossa dal tuo torpore, ti sei sfogata…non ti senti libera?

Ora hai la possibilità di avere una guida speciale…Buffy ti può insegnare…

Buffy rientrò silenziosa nella cripta, il sole era quasi tramontato: Spike stava versando del sangue in una tazza con la buffa scritta

“Bacia il tuo bibliotecario”.

- Quella io l’ho già vista! – gli disse togliendogliela dalle mani – Non bere amore… - gli disse.

Spike la interrogò con lo sguardo e Buffy sorrise – Sono stata in giro sola tutto il pomeriggio, ho parlato alla cacciatrice, trascurando il

mio amore e…ora voglio che lui mi segua e venga a caccia con me… - mentre parlava le sue mani scivolarono sotto la sua camicia,

accarezzando avide la pelle fredda e liscia del vampiro - …lascia che la fame ti divori…aspetta di perdere il controllo…la sai che

rende più piacevole l’uccisione… -

Spike si compiacque di quelle parole perché l’avvolse in un abbraccio dopo aver riposto la tazza nel frigorifero – E non temi la

cacciatrice? – le chiese in modo provocatorio.

- È fuori combattimento almeno per stanotte amore…non si è nemmeno resa conto che sono andata da lei in pieno pomeriggio!

Stanotte saremo tranquilli e poi…ho voglia di affondare i miei denti nel collo di un ladro o di un assassino stanotte… -

- Non ti capisco a volte… - le disse lui, impossessandosi di nuovo della gemma che lei gli porgeva – Sembri comprendere la

cacciatrice…vuoi aiutarla…però sei… -

- Un vampiro – terminò lei - …che ha voglia di cacciare questa notte… - lui la zittì con un bacio appassionato prima di portarla a

letto.

- Prima il dovere… - le disse buttandola tra le lenzuola e tuffandosi su di lei un istante dopo.

Parte Sette

Capitolo 16

Willow beveva un cappuccino al Bronze con Tara: era curiosa di sapere come fosse andato l’incontro tra Buffy ed Emma, ma non si

azzardava ad andare da nessuna delle due.

Tara, accanto a lei, la fissava silenziosa, fino a quando spalancò gli occhi e indicò con un dito l’ingresso del locale; Willow si voltò e

vide Emma, accuratamente truccata per nascondere i lividi che lentamente si stava avvicinando con un sorriso tirato.

- Sta sorridendo? – chiese Tara sbalordita all’amica.

Willow annuì, sorpresa anche lei di trovarsi di fronte la cacciatrice, dopo quello che era successo.

Al suo arrivo, la ragazza saluto entrambe e si accomodò al loro tavolo: il viso, nonostante il trucco, non era in ottimo stato.

- Sto attirando l’attenzione col mio viso da clown vero? – chiese lei imbarazzata.

Tara sorrise – Non farci caso, qui non si bada all’opinione della gente! –

- Come…come stai? – chiese Willow.

Emma ordinò una coca e si accese una sigaretta di fronte alle due stupite ragazze – Mai stata meglio! – fu la sua risposta.

- Da quando fumi? – chiesero le due in coro.

La cacciatrice rise di gusto prima di aspirare nuovamente il fumo dalla sigaretta – Era una vita che sognavo di farmi del male con le

sigarette! - continuò a ridere mentre le altre due erano sempre più basite – Scusatemi ragazze….ma da questa sera le cose sono

cambiate! –

- Direi che ce ne siamo accorte! – risposero di nuovo insieme le due, sorprese ma anche compiaciute per come Emma stava

sorridendo. C’era qualcosa di nuovo in lei, una luce diversa da quella fredda che la illuminava fino al giorno prima.

- Buffy è stata da me… - disse poi – e mi ha fatto una proposta! – in quel momento la musica si fece più alta per via del gruppo dal

vivo, quindi Willow e Tara dovettero avvicinarsi di più alla brunetta per ascoltare le sue parole – Ha deciso di allenarmi! –

Willow credeva di non aver sentito bene a causa del volume assordante, quindi si fece ripetere tutto da Emma: quando si fu convinta

di aver udito le parole giuste rimase a bocca aperta – Io…non credevo… - era sorpresa, tutto avrebbe immaginato, ma mai una

proposta simile da parte di Buffy.

- Accetterai? – domandò Tara.

Emma annuì – Ci ho pensato fino a pochi minuti fa, prima di entrare e mi son detta che in fondo non sono ancora abbastanza

abile nel combattimento! Ho bisogno di un maestro che conosca le tecniche e sia forte! Buffy è la persona giusta, è una…era una

cacciatrice! –

- Credi di poter accettare che sia un vampiro? – domandò Willow – La odiavi fino a ieri… -

La cacciatrice sorrise spegnendo la sigaretta – Non sono abituata a queste cose… - fece una smorfia – credo di poterlo fare, in ogni

caso, se un giorno voglio batterla devo diventare più forte di lei, no? –

Le due ragazze ammutolirono a quelle parole: per il momento si era arrivati ad una pace che, anche se precaria, poteva diventare

più stabile col tempo.

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Willow tirò un sospiro di sollievo per la piega che stava prendendo la situazione.

- Tu sai… - ricominciò Emma rivolta alla rossa – quello che è successo ieri notte e ciò che Buffy mi ha detto…aveva ragione – ammise

con serenità – le cose devono cambiare, altrimenti soffrirò io e chi mi sta accanto e…io voglio che voi siate al mio fianco! –

- Dici sul serio? –

Emma annuì – Non voglio più essere una ragazza sola e incompresa! La figura della vittima non mi si addice, per questo voglio

ricominciare da Sunnydale la mia vita, fare la cacciatrice e avere una vita tutta mia con degli amici! –

Willow sorrise, rincuorata da quelle parole e strinse la mano di Emma come segno dell’inizio di un buon rapporto di amicizia e

collaborazione.

Fuori dal Bronze, Buffy e Spike stavano decidendo se entrare o no.

- Dai…due salti in pista… - lo implorava lei tirandolo per lo spolverino.

Spike contrasse la mascella – Sei viziata piccola…ti lascio fare sempre quello che vuoi… -

Buffy fece una smorfia contrariata – Potrai punirmi a tuo piacimento dopo, prima fai contenta la tua piccola viziata… - si strusciò

sensualmente contro il suo corpo – Ho il sangue di quel ladruncolo che pulsa ancora dentro di me…sono così…calda! – scoppiò a

ridere.

Il vampiro annuì stremato ed eccitato contemporaneamente – Sarei volentieri passato subito alle punizioni…. – mormorò, prendendola

a braccetto ed entrando.

Il locale era pieno, coppie ballavano sotto il palco la musica della rock band di turno, Willow, Tara ed Emma erano ad un tavolo,

sorridenti.

Buffy attirò l’attenzione di Spike, facendogli notare il quadretto delle tre ragazze – Ha funzionato! – gli sussurrò ad un orecchio

– Andiamo da loro! –

La coppia comparve alle spalle di Willow che si accorse della loro presenza dopo qualche istante; le due amiche si salutarono con

un abbraccio mentre Spike prendeva posto accanto a Tara.

Emma aspettò che Buffy le dedicasse la sua attenzione e la osservò seria: la bionda le si mise accanto nella sedia rimasta vuota e

la salutò con un cenno della mano. La cacciatrice rispose con un sorriso.

- Ti trovo meglio… - le disse Buffy – sei di costituzione forte… - la cacciatrice si tastò il naso.

- Ho circa due quintali di trucco e non riesco a nascondere il nero dei lividi! Sono un mostro! – esclamò ridendo.

Buffy si unì alla risata – Prometto che cercherò di non deturpare più il tuo bel visino in futuro!…sempre che tu accetti la mia proposta!

Emma annuì – Voglio diventare forte e invincibile! Voglio essere la più longeva delle cacciatrici! – affermò – Tutti dovranno temermi!

E poi…voglio essere la prima cacciatrice ad andare in pensione per anzianità! –

Il gruppo rise suo malgrado a quelle parole, mentre Buffy divenne seria – Ti sottoporrò ad un allenamento duro, stressante…sei

pronta? –

Emma lasciò che Buffy le stringesse le mani e le due si guardarono negli occhi – Certo! E ti batterò, vedrai! –

Buffy rise – Aspetta…ne dovrà passare di tempo! –

Gli occhi della ragazza incontrarono quelli di Spike che si stava evidentemente annoiando – Ho capito amore…leviamo le tende! – gli

disse poi.

Spike, grato per le parole di Buffy si alzò immediatamente dalla sedia e la raggiunse, cingendole la vita con un braccio; incontrò per

qualche istante lo sguardo fiero della cacciatrice e si irrigidì, notando una strana luce nei suoi occhi.

Emma si affrettò a sorridergli – Non temere Spike, non cercherò più di farvi del male, è una promessa! –

Il vampiro strinse la mano alla ragazza per suggellare quelle parole, poi si avviò all’uscita, per nulla convinto di quanto appena detto

dalla cacciatrice.

Il suo istinto lo metteva ancora in allarme da quella ragazza.

Buffy si trattenne ancora qualche istante – Cura le tue ferite in fretta cacciatrice, ti aspetto dopodomani al Magic Box, alle tre! – e

detto questo si accomiatò dal gruppo.

Inizialmente, Emma annuì alle sue parole, poi finalmente realizzò quanto le aveva detto Buffy – Nel pomeriggio? Ma come… -

Stava per alzarsi dalla sedia quando Willow e Tara la trattennero per le maniche della camicia – Ferma! – le intimarono in coro

ricacciandola giù – Ti spiegheremo noi…mettiti comoda! –

Fuori dal Bronze, Spike aspettava Buffy gustandosi una sigaretta: due mani lo cinsero da dietro e lo avvolsero in un abbraccio.

- Possiamo andare? – chiese serio.

Buffy lo interrogò con lo sguardo – Che ti prende? – domandò.

Lui si staccò dall’abbraccio di lei e camminò avanti di qualche passo, completamente assorto nei suoi pensieri: Buffy lo raggiunse,

non comprendendo la sua reazione; Spike continuò a camminare senza proferir parola, fumando la sua sigaretta fin quasi al filtro.

Ad un tratto si fermò e prese per mano Buffy, restando però in silenzio fino alla cripta: solo quando furono dentro, i lineamenti del suo

volto si distesero e accennò un sorriso tirato alla compagna, rimasta esterrefatta dal suo comportamento.

- Allora? Si può sapere che cos’hai? –

Spike prese dal frigo la tazza che aveva lasciato ore prima e la mise a scaldare – Non sono convinto Buffy… - mormorò.

- Di cosa? –

- La cacciatrice…non mi fido di lei! –

Buffy sbuffò e andò a sedersi sulla poltrona – Perché non vuoi darle una possibilità? – il campanello del forno suonò, Spike tirò fuori

la tazza – Ho visto i suoi occhi – disse lui – c’era qualcosa di strano ancora… -

Buffy scosse il capo – Io non l’ho notato! –

Spike le fece cenno di spostarsi e lasciò che lei si mettesse sulle sue ginocchia – Io l’ho osservata mentre eravamo al Bronze.

Allenala pure, ma stai in guardia! Tu sei troppo entusiasta per averle risolto i problemi esistenziali!! Ti senti ancora una cacciatrice

che aiuta gli innocenti, ma non lo sei più! Non susciti più fiducia e sicurezza nel prossimo perché sei un vampiro! – il tono della sua

voce si fece più alto – Non appartieni più al loro mondo… -

Buffy si risentì per quelle parole perché si alzò subito – Credi che non abbia la capacità di comprendere le persone? –

- Ti sto solo dicendo che non tutte le cacciatrici sono uguali, come del resto le persone! –

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- Le persone possono cambiare! – rispose secca lei.

- Buffy, non tutti cambiano in bene e…tu non sei più la stessa di prima! – si riscaldò lui.

- Tu sei cambiato! –

Spike si accese un’altra sigaretta – Io sono cambiato solo con te e per te! Non sono poi tanto diverso da quello che ero prima! Chi ti

ama è sempre un vampiro, un assassino! –

Lei alzò le braccia al cielo – Perché non vuoi credere ai suoi buoni propositi? –

- Perché ho più esperienze di te in fatto di cattivi! – detto questo, Buffy si allontanò da lui e andò al livello inferiore della cripta per non

sentire più le sue parole.

Lo detestava quando faceva il saccente, lui aveva più di cento anni, aveva visto e compiuto più orrori di lei.

Perché non poteva più aiutare il prossimo?

Non susciti più fiducia e sicurezza…

Willow e gli altri si fidavano di lei, o forse no?

La sua amica in fondo le era vicino, nonostante tutto quello che sapeva sulla sua nuova vita…eppure forse Spike aveva ragione…

Sentì i passi di lui mentre scendeva.

Buffy si addentrò nelle profondità della cripta, in cerca di qualche indumento da indossare per dormire: in realtà lo stava facendo solo

per non affrontarlo ancora, lei dormiva nuda solitamente!

- Scusa per le mie parole! – sentì dirsi alle sue spalle.

Non si voltò subito, lasciò che lui la raggiungesse per afferrarla per le spalle e voltarla. Le sollevò il viso per guardarla negli occhi

– Non volevo essere duro, ma non voglio assolutamente che tu corra rischi inutili per un’estranea! –

Buffy si scostò da lui – Demonio! Perché hai ragione? Lo so che le tue parole sono giuste, ma credevo di saper ancora valutare le

persone! –

Lui le fu di nuovo accanto – Emma non è una persona come le altre! E non assomiglia a te! È un’altra cacciatrice, con una testa

indipendente! Potrebbe essere cattiva fino al midollo per quanto ne sappiamo! – Buffy annuì e questa volta lasciò che lui l’abbracciasse

in segno di pace – Allenala, ma tienila d’occhio e non appena cogli una qualsiasi stranezza nei tuoi confronti…uccidila! –

Lei strabuzzò gli occhi – Ucciderla? –

Spike annuì, guardandola serio – Preferiresti morire tu? – lei si affrettò a negare col capo.

- Ti dimostrerò che non è malvagia! –

- Va bene, dimostramelo, sarò felice di essermi sbagliato…ma tu…promettimi che la ucciderai se solo… -

- Lo farò! – promise lei – Ora però… - il suo tono di voce, da serio divenne languido – dobbiamo entrambi farci perdonare per quello

che ci siamo detti…giusto? – tamburellò con un dito sui suoi denti, passandosi poi la lingua sulle labbra.

- Io so come farmi perdonare…e come tu puoi fare… - rispose lui sornione, prima di afferrarla di peso.

Parte Otto

Capitolo 17

Emma si ritrovò col sedere per terra per l’ennesimo colpo di Buffy – Sei debole nel parare i colpi allo stomaco, rialzati! – le ordinò la

bionda.

Si allenavano da due ore, Buffy era sempre riuscita a mettere al tappeto la cacciatrice che si era però dimostrata un’allieva tenace

e volenterosa.

- Devi essere più rapida! – Spiegò Buffy, aiutandola ad alzarsi – Quando attacchi sei veloce, devi affinare i tuoi riflessi in difesa! Il

corpo a corpo è essenziale per una cacciatrice! –

Emma si passò la mano sulla fronte per levarsi il sudore, ascoltando attentamente i consigli dell’insegnante.

- Per ora fermiamoci qui! – riprese Buffy – Non vorrei stancarti troppo per la ronda di questa notte! – la cacciatrice afferrò la bottiglia

d’acqua mentre Buffy tornava dagli altri che li aspettavano in negozio.

Emma la osservò mentre usciva, soffermandosi sulla mano dove risaltava la Gemma di Amara.

Il sig. Giles stava catalogando dei libri appena arrivati ma si fermò quando vide Buffy tornare dal retro del negozio.

- Come va? – chiese Willow, chiudendo il libro sul quale stava studiando.

Buffy fece spallucce – Direi che c’è da lavorare un po’ sulla tecnica! La forza indubbiamente non manca! –

Emma uscì in quell’istante dal retrobottega con un asciugamano avvolto intorno al braccio: quando lo scostò, Willow vide subito una

profonda abrasione che sanguinava; lei e Giles spalancarono gli occhi e accorsero preoccupati.

Anya, rientrata in quel momento, notò subito la ferita e corse a prendere la cassetta del pronto soccorso – Chi è quel pazzo che ti ha

fatto quella brutta ferita? – chiese ad alta voce.

Willow si voltò, scura in viso, verso Buffy che si domandava in quale momento Emma si fosse procurata quell’abrasione.

- Andateci piano! – intimò Anya prendendo il disinfettante – Non è una vera battaglia! –

Buffy si scusò con Emma, che le rispose con un cenno del capo: era sicura che tutto quel sangue non ci fosse quando era uscita

dalla palestra poco prima.

…appena noti qualsiasi stranezza…

Le parole di Spike le affiorarono alla mente ma le ricacciò subito nei recessi del suo cervello: forse era stata realmente lei a farle del

male…involontariamente.

Anya fasciò la ferita di Emma che si lasciò docilmente coccolare dalla ragazza: si stava ambientando bene finalmente, l’amicizia con

Willow e gli altri sembrava mettere delle solide basi per crescere forte.

Chissà perché Buffy si risentì per queste sue osservazioni: gelosia? Forse…

- Farai la ronda con me? –

Buffy si scosse dalle sue divagazioni mentali per tornare alla realtà: Emma le stava chiedendo di fare la ronda insieme.

Perché le faceva quella domanda? Come poteva chiederle questo?

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Rifiutò gentilmente l’invito e si congedò dal gruppo, uscendo dal negozio per tornare da Spike: si sentiva confusa per via di Emma,

ma forse era lei che interpretava male il suo comportamento!

Non era il caso…o forse doveva andare con lei per controllarla?

- Potrei andare… - si disse. Rientrò al negozio e prese accordi con Emma per darsi appuntamento al cimitero.

La ronda con la cacciatrice fu piacevole: Buffy si limitò ad osservarla mentre lei faceva fuori i vampiri. Non se ne fece scappare

nessuno ed in totale ne polverizzò quattro.

Buffy si rese conto che nemmeno per un istante aveva sentito la mancanza del suo vecchio lavoro: Emma era indubbiamente forte

e ne diede prova, non trovandosi mai in difficoltà nella lotta.

- Sei stata molto brava! – commentò lei mentre l’accompagnava a casa.

- Ho ancora molto da imparare! – spiegò Emma – Il mio addestramento a Londra è stato troppo teorico forse…tu mi stai aiutando

molto! -

Girò la chiave nella serratura del portone esterno di casa – Domani potremmo allenarci con qualche arma…bastone, spada…quello

che vuoi – le propose Buffy.

Emma annuì, illuminandosi in volto – La spada? Wow! Sarà eccitante! –

Buffy rise mentre la cacciatrice chiudeva il portone alle sue spalle.

Quando si ritrovò sola nel suo letto, Emma rise di gusto, addormentandosi col sorriso sulle labbra.

Era tutto appena iniziato…

Buffy rientrò nella cripta a notte inoltrata: non vedeva l’ora di farsi coccolare da Spike, aveva sentito la sua mancanza durante quelle

poche ore di separazione. Lui stava comodamente seduto sulla poltrona, le mani giunte, gli occhi fissi su di lei: quella posizione gli

dava un’aria da principe delle tenebre che bastò a far eccitare Buffy.

- Mi sei mancato… - gli mormorò andando ad abbracciarlo e affondando il viso nel suo collo, con un mugolio sommesso.

- Non andrai più a fare la ronda, vero? – le chiese lui stringendola – Non vorrei che in un impeto di pazzia quella lì tentasse di

polverizzarti! -

Buffy rise nervosa suo malgrado, appoggiando la fronte alla sua.

- Prometto che cercherò di non andarci più! – rispose – Me lo ha chiesto lei…sai…sono la sua allenatrice… -

- Si è comportata bene? – domandò Spike.

Buffy gli raccontò l’intera giornata trascorsa con Emma, l’allenamento e la ronda insieme attendendo in silenzio i commenti del

vampiro.

- Sei dubbioso? – gli chiese.

- Anche tu lo sei, non negarlo! Ti conosco… -

Buffy sospirò – A volte credo che sia solo frutto della mia immaginazione… - mormorò – Tu hai insinuato il dubbio in me…così mi

ritrovo a riflettere su ogni suo gesto! –

- Vorrei che tu non avessi più nulla a che fare con la cacciatrice e i suoi amici! – affermò sincero Spike.

- Sono i miei amici! -

Lui scosse il capo – Ti accorgerai che non è così.. – le accarezzò con possesso il viso – Io sono l’unico che vive per te dolcezza! –

Buffy mise il broncio – Li perderò? –

- È inevitabile, piccola… - la baciò teneramente e l’attirò a se per coccolarla - …rimarremo solo io e te un giorno… -

Buffy chiuse gli occhi, appoggiando la testa al suo petto, una lacrima le rigò il volto: Willow, Tara, Xander e Anya sarebbero diventati

gli amici della nuova cacciatrice, l’avrebbero sostenuta ed aiutata come avevano fatto con lei in passato.

- È il prezzo della tua scelta amore…io non ti basto? – le chiese lui sollevandole il viso con un dito.

Buffy lasciò che lui le asciugasse le lacrime, poi sorrise – Tu sei tutto per me…il distacco da quello che ero però è difficile…perché…

-

- Perché hai ancora un’anima…ti allontanerai da loro, è inevitabile! Loro invecchieranno, moriranno...tu sarai sempre la stessa,

giovane, bellissima, immutata! Non torturarti per questo, è la nostra natura! I nostri cari muoiono, chi ucciso per nostre mani, chi

invecchia…chi si ammala…noi restiamo! Ma tu hai me… -

Buffy lo circondò con le braccia per non lasciarlo scappare via – Non mi lasciare mai… -

- E chi ci pensa a questo passerotto? – rispose lui baciandole il collo, salendo fino all’orecchio dove iniziò a leccarla e mordicchiarla

lentamente, risvegliando in lei istinti molto, molto cattivi…

La ragazza si lasciò sfuggire un gemito mentre Spike scivolava nel volto della caccia ed iniziava e graffiarla con i canini sul collo,

lasciando che poche gocce del suo sangue gli bagnassero le labbra.

- Hai sempre nuove idee amore… - sussurrò Buffy baciandolo e macchiandosi la bocca con il suo stesso sangue.

- So come risvegliare il tuo demone tesoro – rispose lui tornando al suo volto umano.

Le sue mani scivolarono esperte sotto gli indumenti di lei, accarezzandole il seno. Lei sorrise e socchiuse gli occhi, lasciandolo agire

indisturbato in quell’incursione.

- MI stai sgualcendo la camicetta amore… - sussurrò lei divertita bloccandogli la mano.

Spike ringhiò.

Come risposta, Buffy iniziò a slegarsi rapidamente i laccetti della camicia – Lo sai che ora il tuo demone deve soddisfare il mio…è

molto esigente… -

Spike rise e l’aiutò con l’intricato intreccio della camicia che indossava, diventando sempre più impaziente.

- A volte detesto gli abiti femminili… - commentò lui.

Buffy abbandonò i suoi vestiti per armeggiare con i quelli di Spike, sicuramente più pratici e veloci da eliminare: quando il suo petto

fu completamente nudo e alla sua mercé, iniziò a baciarlo, percorrendolo con la lingua fino a quando si soffermò alla base del collo.

- Ho fame….di te… - ringhiò poi, mostrando il suo vero volto e affondando i denti nella fredda carne di lui.

Spike rovesciò la testa all’indietro, lasciandosi cullare dall’estasi del morso, poi, quando Buffy si staccò da lui, lo baciò – Portami sotto

e fammi tua…per sempre… - gli disse – Non ne ho mai abbastanza di te… -

Il vampiro ghignò soddisfatto e si lasciò scappare un ululato famelico che fece ridere a crepapelle Buffy.

- Vedrai come riderai fra poco…dolcezza… - minacciò lui, trascinandola verso il letto.

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Capitolo 18

Willow ed Emma erano sedute in un bar appena fuori dall’Università.

- Com’è andata la ronda ieri? – chiese la rossa.

Un giovane cameriere arrivò al loro tavolo portando le loro ordinazioni.

- Bene! – rispose Emma, giocherellando con la cannuccia del suo succo di frutta, poi il suo volto si incupì - …anche se… - Willow

la pregò di spiegarsi – C’erano dei momenti in cui combattevo ed ero in difficoltà e cercavo il sostegno di Buffy…insomma… - era

imbarazzata - …lei sorrideva senza muoversi, sembrava divertirsi! Ho visto una luce strana nei suoi occhi…mi ha quasi fatto paura!

-

Willow sgranò gli occhi – Non è possibile… -

- Lo credevo anch’io – rispose subito pronta Emma sorridendo di nuovo – Infatti devo essermi sbagliata! Come potevo cogliere il suo

sguardo mentre combattevo? –

Willow la osservò alquanto preoccupata e sospettosa. Quando si salutarono, la rossa passeggiò qualche minuto in un parco li vicino:

perché Buffy si comportava in quella maniera con Emma? La ferita che le aveva procurato il pomeriggio prima, la ronda…non era

da Buffy.

- Non era da Buffy quando era viva! – pensò ad alta voce – Perché non si può avere un attimo di pace in questa maledetta città?

Emma potrebbe essere in pericolo! – decise che forse era il caso di parlarne con il Sig. Giles.

Corse al Magic Box ed espose all’osservatore il racconto di Emma e le sue impressioni.

- Buffy non ucciderebbe mai nessuno, è un vampiro con l’anima! – fu il commento di Giles.

Willow arrossì: la sua bugia sarebbe venuta a galla, ora lo sapeva, doveva dire la verità.

- C’è una cosa Sig. Giles… - mormorò imbarazzata – Non è esattamente vero quello che ha detto… -

Giles la fissò con sguardo interrogativo, aspettando impaziente che la ragazza trovasse le parole adatte – Buffy va a caccia nei

bassifondi, uccide i mortali, ma solo i ladri e gli assassini! – ci tenne a precisare, come se fosse un punto a favore dell’amica.

Rupert Giles si tolse gli occhiali e iniziò a pulirli nervosamente: ecco, era in una situazione critica, non sapeva cosa pensare, lo si

capiva da quel suo gesto.

La sua cacciatrice, Buffy, non poteva uccidere, aveva un’anima!

- Sig. Giles… - sussurrò Willow: non si sentiva meglio dopo aver rivelato la verità, anzi…

- Willow… - lui la prese febbrilmente per le spalle, stingendola forte – Ti rendi conto di quello che ci hai tenuto nascosto? È grave!

Buffy è un assassina, è un vampiro a tutti gli effetti! Anche se uccide solo gli scarti della società, rimane un killer! Emma è in pericolo!

-

La ragazza cercò di scansarsi dalla sua stretta – Potrei parlarle e chiederle di non uccidere più! –

- Non si può reprimere l’istinto di un assassino! – fu la risposta secca del Sig. Giles – Emma non deve più essere allenata da Buffy

e…le parlerò io! – terminò sbrigativo.

- Io parlerò con Buffy! – propose Willow.

- Potrebbe essere rischioso… - commentò l’osservatore.

- Non lo sarà! Buffy non mi farebbe mai del male! Sig. Giles… - proseguì poi - …non mi dica che dobbiamo evitarla da oggi in avanti…

-

Lui smise finalmente di tormentare i suoi occhiali e li indossò – Forse sarebbe meglio che lei e Spike se ne andassero…per la loro

sopravvivenza… -

Willow si portò un mano alla bocca, estremamente preoccupata per la situazione – Non diamo a Buffy il beneficio del dubbio? Magari

è Emma che mente… -

- Quello è un altro problema, io mi sto riferendo a quello che tu mi hai detto! Credevi di tenertelo per te? – la rimproverò lui.

- È che…volevo proteggerla dai vostri sguardi accusatori e dai vostri commenti! In fondo lei non è cambiata molto… -

Il Sig. Giles alzò le braccia al cielo – Dici che non è cambiata molto? Rifletti Willow, ne hai la prova! Il suo comportamento con Emma

è solo una piccola cosa in confronto al fatto che Buffy si nutre di esseri umani! La cacciatrice potrebbe definitivamente decidere di

ucciderla se dovesse sapere questo! –

- E lei non glielo dirà, vero? Non possiamo permettere che Buffy muoia! – gridò la ragazza allarmata.

- Buffy è già morta… – sussurrò lui sconsolato: si sentiva estremamente deluso da quella rivelazione. Aveva rinunciato alla migliore

cacciatrice che fosse mai vissuta, ora doveva fare i conti con la sua natura vampiresca.

- Vai da lei… - riprese Giles – spiegale che è meglio per tutti che lei non veda più Emma…dille di stare alla larga dalla cacciatrice! A

te darà ascolto sicuramente… -

- E con noi? Come si dovrebbe comportare? – chiese Willow.

- Dille che è meglio per tutti se si tiene lontana anche da noi…dovrà scomparire per tutti, è meglio per lei e per noi… -

Willow si asciugò le lacrime che scendevano copiose sul suo volto – Non dica nulla agli altri, la prego… - implorò – Non

capirebbero…a fatica l’ho compresa io…lei non lo ha accettato…è meglio che gli altri non sappiano la verità! –

Il Sig. Giles annuì – È la cosa migliore da fare Willow, possiamo evitare che Emma le dia la caccia raccontandole l’ennesima bugia…

poi basta, il capitolo Buffy sarà chiuso per tutti! –

- Non si può eliminare il ricordo di una persona con due parole! – fu il commento di Willow mentre usciva dal negozio in lacrime.

Si avviò verso il cimitero, sola con i suoi pensieri, mentre Giles si lasciava andare su una sedia, fissando il vuoto: entrambi

pensavano a Buffy, al fatto che stavano per allontanarla dalle loro vite.

Come potevano? Dopo tutto quello che aveva fatto per loro…

Un’ombra si mosse alle spalle di Willow, iniziando a pedinarla.

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Parte Nove

Capitolo 19

Il sole stava tramontando. Buffy e Spike dormivano beatamente, l’uno tra le braccia dell’altra; la prima ad aprire gli occhi fu lei, che

baciò il compagno con un tenero tocco sulle labbra.

Spike aprì gli occhi, stiracchiandosi e voltandosi su un fianco per vederla meglio.

- Ciao amore… - mormorò lui sorridente.

Buffy si alzò dal letto e sparì qualche minuto, tornando poi con due tazze colme di sangue.

- Cin cin… - gli disse porgendone una a lui.

Bevvero fino alla fine, appoggiando poi le tazze a terra: Buffy si lasciò trascinare di nuovo sotto le lenzuola.

- Che dolce risveglio… - le disse lui – un tuo bacio ogni notte quando apro gli occhi è il massimo che possa desiderare… -

- Puoi avere altro se vuoi… - sussurrò lei.

- Non hai allenato la cacciatrice oggi… - mormorò Spike divertito mettendosi a sedere nel letto.

Buffy spalancò gli occhi allarmata, poi rise – Sai che la cosa non mi mette certo in allarme!? Andrò domani…sai, quello che abbiamo

fatto al mio ritorno ieri mi ha spossata… - sospirò lei.

- Allora non dovremmo farlo più? – chiese Spike, reprimendo a stento una risata.

Buffy scattò subito e gli rispose con una cuscinata in faccia che lo stordì e lo mise fuori combattimento, permettendo a lei di salirgli

sopra e inchiodarlo al letto.

- Ti ho forse detto che la spossatezza da sesso non mi piace? – domandò lei, in viso un’espressione perfida – Ho affilato le unghie

ieri…potrei punirti, lo sai? –

Il vampiro mugolò fingendo spavento.

L’unghia dell’ indice destro della ragazza iniziò a descrivere piccoli cerchi intorno all’ombelico di Spike, lasciando fuoriuscire il

sangue; Buffy iniziò a giocare con la lingua, leccando fino all’ultima goccia.

- Mi stai facendo il solletico… - mormorò lui.

Buffy alzò la testa e lo guardò – Allora vado più in alto… - e dicendo questo iniziò ad accanirsi sui suoi capezzoli, baciandoli,

succhiandoli finché scivolò nel volto della caccia e li morse, uno ad uno, strofinandosi poi il viso nel sangue.

Spike, estasiato, lasciò che lei terminasse, poi la prese per le spalle e sorrise per il suo splendido volto imbrattato da quel dolce

liquido vermiglio.

Rapidamente fu sopra di lei e si incollò al suo viso, baciandola in ogni punto toccato dal sangue – Demone tentatore… - le disse

cambiando i lineamenti; iniziò a scrutare attentamente ogni centimetro del suo corpo, cercando forse un nuovo punto dove

morderla.

- Sei indeciso? – chiese lei, incantata dai suoi occhi color ambra.

Lui le baciò l’ombelico ed iniziò a scendere senza mai staccare le labbra dalla sua pelle: arrivò all’interno cosce, appena sotto la sua

femminilità e lì decise che era il punto giusto.

Buffy si lasciò sfuggire un gridolino eccitato e lasciò che lui continuasse a bere, affondando le mani nei suoi capelli platinati –

Non fermarti – gli disse, guidando il suo viso poco più sopra, conoscendo di nuovo l’abbinamento sangue e sesso che le faceva

raggiungere ogni volta l’apice del piacere.

Furono interrotti da un insistente sbattere alla porta della cripta: Spike si lasciò sfuggire un’imprecazione irripetibile e Buffy mise il

broncio.

- Spero che la persona che ci interrompe abbia un ottimo motivo per farlo…altrimenti giuro che le strappo il cuore e me lo mangio!

– si vestirono sommariamente e salirono mano nella mano.

Spike spalancò violentemente la porta e si trovò di fronte Willow che li fissò interdetta: Buffy indossava la maglietta nera del compagno,

il viso ancora sporco di sangue, il vampiro aveva indosso solo i jeans, sul petto i segni del passaggio dei canini di Buffy.

La bionda si affrettò a passarsi una mano sul viso per eliminare i segni della passione così bruscamente interrotta – A cosa dobbiamo

la tua visita? – chiese, evidentemente risentita per quell’intromissione.

Willow entrò imbarazzata e Spike sbuffò, scendendo sotto e brontolando.

- Scusalo ma… - si affrettò a dire Buffy.

- Non ti preoccupare…sono arrivata in un momento…delicato! -

Buffy la fece accomodare su una sedia recuperata chissà dove mentre lei si mise sulla poltrona; Willow ebbe qualche difficoltà ad

iniziare, forse per paura di ferire l’amica.

Dopo un breve tentennamento però, riuscì a vuotare il sacco, spiegandole con estrema calma tutto ciò che era accaduto con Emma

e la discussione con il Sig. Giles.

Buffy si intristì per le parole dette da Giles, ma si arrabbiò quando scoprì le menzogne di Emma – Quella…non è assolutamente vero

quello che ti ha detto! Non le crederai…spero… - il suo viso si incupì alla reazione di Willow – Hai dei dubbi sulla mia sincerità? Non

potrei mai mentire a te! – si alzò dalla poltrona ed iniziò a camminare nervosamente per la cripta.

- Buffy io…mi sento confusa! Non so più cosa devo fare, chi ascoltare! – si portò nervosamente le mani al viso – Il Sig. Giles parla

per il bene di tutti! Tu devi lasciare in pace Emma…e tutti noi… -

- Non posso credere che tu sia d’accordo con lui! Will…non vi farei mai del male! -

- Io non so più a chi credere! – gridò la rossa gesticolando – Da una parte tu, la mia migliore amica che diventa un vampiro con

l’anima che però uccide…dall’altra gli altri, la loro incolumità e la cacciatrice che se venisse a sapere questo ti ucciderebbe senza

riserve! -

Buffy tornò a sedersi e si prese la testa tra le mani esasperata – Per il vostro bene e per il mio dunque dovrei lasciarvi in pace o

meglio lasciare la città? –

Willow mormorò un “si” tra i denti, asciugandosi le lacrime – Emma è la cacciatrice, noi seguiamo lei, l’aiutiamo nella lotta contro il

male, come abbiamo fatto con te…tu hai scelto la tua strada…ci hai abbandonati per amore… -

- Io vi ho abbandonati? – di fronte a quelle parole Buffy non ci vide più – Io non ho mai avuto diritto ad una vita mia, c’è sempre stato

qualcuno che ha scelto per me! Prima il famigerato destino, poi Giles e anche Angel…ora voi? Solo perché per una volta ho deciso

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per la mia felicità? No, questo non è giusto! Non si voltano le spalle in questo modo! Non potete farmi pagare in questo modo la mia

scelta!-

- Tu sei un vampiro Buffy! – esclamò la rossa.

Willow tremò guardando gli occhi di Buffy che mandavano bagliori ambrati: la rabbia si stava impadronendo di lei, poteva darle torto?

No, forse…però aveva paura dell’amica per la prima volta.

Spike, che aveva assistito a tutta la discussione nascosto nell’ombra, raggiunse Buffy rapidamente e la circondò con le braccia per

calmarla: lei si scostò violentemente da lui e tornò a fissare Willow.

- Vattene! – le disse puntandole un dito contro – Prima che il mio demone decida di farvi fuori tutti quanti! Sparisci dalla mia vista!

– gridò.

Willow uscì di corsa dalla cripta, correndo a perdifiato fino a mettere una ragionevole distanza tra lei e Buffy.

Le braccia di Buffy caddero pesanti lungo i suoi fianchi, chinò il capo e scoppiò a piangere: Spike fu rapido nell’abbracciarla

nuovamente e questa volta lei non sfuggì.

- Avevi ragione…dannato! – disse tra i singhiozzi.

Spike la tranquillizzò con le carezze e dolci baci sulla fronte – Calmati amore…non ti si addicono le lacrime… -

Buffy smise di singhiozzare e appoggiò la testa al petto di lui, chiudendo gli occhi – È successo così in fretta…il distacco, l’abbandono

degli amici…non ero preparata! – disse sconvolta – Mi ha assalita con le sue parole, sentivo che avrei potuto aggredirla! Come hanno

potuto… -

- Emma è… - stava per proseguire quando bussarono ancora alla porta, questa volta con tocco delicato.

Spike e Buffy si guardarono stupiti – Questa sera abbiamo troppe visite! – commentò acido lui, andando ad aprire: era Tara.

La giovane strega notò subito gli occhi rossi per le lacrime di Buffy e si affrettò ad andarle incontro per abbracciarla – Come, tu non

hai paura di me? – le chiese lei.

Tara scosse lentamente il capo, non perdendo mai l’espressione dolce che la caratterizzava – Non potrei mai aver paura di un’amica!

Quelle parole bastarono a risollevare l’umore di Buffy che sorrise lievemente.

- Ho ascoltato di nascosto la conversazione tra Willow e il sig. Giles al negozio, poi l’ho seguita fino a qui! Non sapevo che tu abitassi

in questo posto… - si guardò intorno per fare una rapida carrellata degli oggetti nella cripta – Sono rimasta nell’ombra qui fuori ma

non mi sono persa nemmeno una virgola di quello che vi siete dette tu e Will… -

Buffy le posò una mano sulla spalla – Tu le credi? –

- Sono dell’idea che ognuno segua la sua natura…io so che tu non sei cattiva, sei un vampiro con l’anima, ecco tutto! Sono convinta

invece che Emma stia mentendo! La sua aura è ben celata da un velo di finta bontà. È piena di invidia, quella non sei riuscita a

guarirla! -

Spike si accese una sigaretta e si accomodò alla poltrona – Quella lì è maledettamente complicata! –

Tara lo ascoltò poi sorrise – Credo che non si possa fare molto con un’indole come la sua…ci hai provato ma ti si è rivoltata contro!

Non tutte le cacciatrici evidentemente sono buone e votate al sacrificio come te Buffy! –

- Ma Willow… -

Tara scosse il capo – Willow non percepisce quello che sento io perché vuole aiutarla senza comprenderla nel profondo. Non vede

quello che vedo io… -

La strega le accarezzò dolcemente i capelli e Buffy si sentì finalmente calma e serena – Mi stai facendo qualche incantesimo Tara?

– chiese – Mi sento già meglio… -

Tara ammiccò e si voltò, uscendo dalla cripta – Io sarò sempre disponibile per te Buffy… - e si incamminò verso l’oscurità.

Spike chiuse la porta – Dobbiamo aspettare qualcun altro? – chiese sarcastico.

Buffy sollevò il capo in tono di sfida e lo raggiunse, circondandolo con le braccia – Avevamo qualcosa in sospeso…giù di sotto… -

Spike sollevò il sopracciglio – Non sei scossa per quello che ti è appena successo? –

Buffy rise lasciva – Prima…ora sono eccitata…al pensiero di quello che ti farò ora e a quello che sto pensando… -

- E a cosa stai pensando? – domandò lui, mentre Buffy lo accarezzava sul petto scendendo a slacciare i suoi pantaloni.

- …la cacciatrice… - sussurrò infilando la mano sotto i suoi boxer - …è una morta che cammina… -

Spike cercò di ridere di quelle parole ma lei gli tappò la bocca con un bacio e lo trascinò bruscamente a terra.

Giacevano a terra da qualche minuto, dopo aver giocato e fatto l’amore molte volte: c’era del sangue per terra e un bicchiere rovesciato

era rotolato di fianco alla poltrona. I loro corpi nudi erano ancora avvinghiati l’uno all’altro, sporchi di sangue in ogni parte.

Buffy riaprì stancamente gli occhi – Nessuno ci ha disturbato più questa notte… - sussurrò baciandolo e pulendogli il viso – mancano

almeno tre ore all’alba… -

Spike l’attirò a se – il pavimento ci mancava ancora passerotto… - mormorò lui.

Buffy annuì e si rialzò, raccogliendo il bicchiere e andando a riempirlo – Secondo round? – chiese maliziosa.

Il vampiro la raggiunse – A volte ti immagino in una vasca da bagno piena di sangue… -

- Non è mia abitudine fare il bagno nel sangue di vergini… - commentò lei – ma l’idea in fondo non sarebbe male… se ci fosse anche

quello della cacciatrice poi…sarebbe più eccitante! -

Spike sorrise – Allora amore il nostro nuovo divertimento sarà uccidere la cacciatrice? –

Buffy sollevò il capo per guardarlo negli occhi – No! Quello è un divertimento tutto mio amore! – la sua determinazione soddisfò

estremamente Spike.

- Brava la mia piccolina…ora sei un vero assassino…lo leggo nei tuoi occhi! –

Buffy sorrise amaramente – Non sarei mai arrivata a questo punto ma…ora è inevitabile! – i suoi occhi si illuminarono di una luce

che Spike aveva visto in lei solo nei momenti in cui cacciavano. Si sentì inevitabilmente soddisfatto; le prese una mano e la baciò

lentamente, poi si mise sopra di lei per bloccarla.

- Ora amore….abbiamo ancora qualche ora di divertimento prima della nanna… - recuperò solo i suoi pantaloni, abbandonati lì a

fianco e prese da una tasca il loro tagliacarte preferito – Ti sto per rendere quello che mi hai fatto stanotte…. –

Buffy spalancò la bocca emettendo un finto grido di spavento protestò come una fanciulla indifesa, cercando di colpire con piccoli

pugni il petto dell’amante, pugni che presto diventarono avide carezze.

Spike si passò la lama sulla lingua, tagliandosi, poi prese i polsi di Buffy, che senza un lamento si lasciò bloccare al pavimento: lui la

baciò, esplorando la sua bocca e lasciando che il sangue entrasse in lei.

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Ben presto i suoi polsi furono liberi perché le mani di Spike erano impegnate ad esplorare nuovamente il suo corpo.

Quando si staccarono, sfiniti per il bacio, Spike prese dolcemente Buffy in braccio con un sorriso demoniaco dipinto sul viso e la

condusse a letto, dove avrebbe messo in atto a tutti i cattivi propositi di “vendetta” a cui si riferiva pochi minuti prima.

Il sole si faceva strada nel cielo, alcuni si svegliavano, altri facevano l’amore con passione ardente pensando all’omicidio che li

aspettava, altri, come Willow, piangevano rintanati nel sottoscala della propria cantina, sopraffatti dai rimorsi di coscienza e dai

dubbi.

Parte Dieci

Capitolo 20

Willow si svegliò bruscamente: dove si trovava? Era ancora nel sottoscala, doveva essersi addormentata, sfinita dal lungo pianto

della notte precedente.

Le bruciavano gli occhi: si ricordò cos’era successo poche ore prima e ricominciò a disperarsi.

Aveva realmente fatto la cosa giusta? Era poi convinta che Buffy fosse un pericolo per loro tutti? Ma come poteva Emma mentire

ancora? L’aveva vista così piena di buoni propositi!

La confusione l’aveva condotta a casa dei suoi genitori, in quel sottoscala che tanto temeva da bambina.

- Buffy… - sussurrò.

Raggiunse la sua stanza al campus dove si preparò per andare a lezione nel pomeriggio: avrebbe incontrato sicuramente Emma.

Infatti, con sorpresa, la trovò ad attenderla appena fuori la sua stanza, sorridente come non mai.

La cacciatrice notò subito il viso tirato dell’amica e cercò di scoprirne il motivo.

Willow sviò l’argomento, giustificandolo con un brutto sogno fatto durante la notte. Emma fece spallucce ma la rossa non notò la

strana luce nei suoi occhi.

Si incamminarono.

Qualcuno seguiva le due ragazze, senza farsi notare: Tara non aveva perso di vista un solo istante la cacciatrice, scrutando ogni sua

espressione o movimento. Si sentiva in dovere di aprire gli occhi a Willow, per il bene di tutti e di Buffy.

Quella mattina, percepiva in Emma un’insolita eccitazione: forse aveva in mente qualcos’altro per screditare Buffy?

Non sapeva ancora il danno che aveva già provocato?

Emma seguì la lezione distrattamente, continuando a scarabocchiare sul blocco degli appunti le armi che potevano uccidere un

vampiro: alla fine della lezione una splendida balestra spiccava in mezzo ai segni della penna.

Il comportamento di Willow le era sembrato strano, forse aveva già raggiunto il suo obbiettivo?

Uscì dall’aula per andare a mangiare, rimuginando sul prossimo passo da fare, che si stava delineando nella sua mente poco a

poco.

Che strano, le sembrava che un’ombra incombesse su di lei: si sentiva osservata.

Sai guardò intorno ma incontrò solo gli sguardi di studenti intenti a fare la fila alla mensa o che mangiavano col capo chino sui libri.

- Io vi difendo tutti… - sibilò.

Eppure, le sembrava così palpabile la sensazione di due occhi puntati su di lei.

Si alzò dal tavolo con fare nervoso, raccattando i suoi libri e gettando i resti del pasto: si incamminò lungo il corridoio che portava

all’ingresso principale ma la sensazione perdurò.

Aumentò il passo, poi si bloccò di scatto voltandosi: nessuno.

- Ciao! – si sentì dire da un lato.

Emma cercò la proprietaria della voce: Tara era di fronte a lei, sorridente come sempre. La salutò rapidamente. Che strano, ora non

avvertiva più quella presenza!

- Vai al negozio? – le chiese la strega.

La cacciatrice annuì ed iniziò a camminare.

- Ti accompagno, anch’io sono diretta lì, ho appuntamento con Willow per una ricerca! –

Il sorriso che Emma le elargì era evidentemente tirato, ma lo mascherò abilmente all’istante – C’è qualcosa che non va? – le chiese

Tara.

La ragazza scosse il capo – No, tranquilla…sono solo un po’ nervosa per il mio primo esame…non ho avuto molto tempo per studiare

ultimamente… -

Voleva andare sola al Magic Box per parlare con il Sig. Giles: sicuramente Willow gli aveva parlato dei suoi dubbi su Buffy e

l’osservatore doveva essere giunto ad una conclusione…definitiva.

Abbandonare Buffy o ucciderla!

Magari lui avrebbe colto l’occasione per parlare liberamente dell’ex cacciatrice anche davanti a Tara, mettendola così di fronte alla

vera natura della vampira.

Non avrebbero più potuto accettare di averla vicina dopo quello che aveva detto su di lei: Buffy non riusciva a controllare il suo istinto

di assassina e quindi era un pericolo per gli Scoobies.

Quando raggiunse il Magic Box trovò il Sig. Giles sommerso da una montagna di libri relativamente vecchi, naturalmente di magia e

antiche culture tribali.

Scrutava uno strano manufatto, somigliante ad una mano mummificata; quando si accorse dell’arrivo delle due ragazze, lo abbandonò

sul tavolo – Siete arrivate giusto in tempo per salvarmi da una forte emicrania! Sono ore che cerco di capire la provenienza di questo

oggetto e capire se ha poteri di qualche sorta ma nulla! –

Tara lo osservò – Non potrebbe semplicemente essere una reliquia? Non avverto nessuna magia! –

Il Sig. Giles sorrise – Forse mi sto accanendo per niente… - Emma attirò la sua attenzione.

- Va tutto bene Giles? – chiese lei, accomodandosi sul bancone con un salto.

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L’osservatore tossì – Ti ho già chiesto di non sederti in quel modo lì sopra! – la rimproverò.

Emma fece spallucce e sorrise, estraendo una mela dalla sua borsa ed addentandola – Ci sono novità? Demoni, vampiri assetati di

sangue o altre catastrofi da sventare? – chiese masticando rumorosamente.

Il Sig. Giles si tolse gli occhiali per pulirli: era nervoso.

Tara si avvicinò ad uno scaffale ed iniziò a sfogliare dei libri sulle erbe medicinali, fingendo disinteresse per le altre due persone nel

negozio.

L’osservatore si avvicinò ad Emma, indossando nuovamente gli occhiali – Ci sarebbe una cosa…ma vorrei che mantenessi la

massima discrezione con gli altri… - iniziò a bassa voce.

Emma annuì aggrottando la fronte – È accaduto qualcosa, vero? – chiese, fingendo preoccupazione e sorpresa.

Giles le spiegò con brevi parole la discussione avuta con Willow il giorno prima, esponendole la risoluzione a cui erano arrivati, cioè

emarginare Buffy senza farle alcun male.

- Sono stupita da quello che mi sta dicendo! – esclamò la cacciatrice – Non posso credere che Buffy sia in realtà cattiva! Vi state

sbagliando! –

Il Sig. Giles scosse il capo sconfortato – Vorrei che fosse così e…apprezzo la tua bontà, ma anche tu hai espresso dubbi su di lei!

- Ma ho anche detto che forse mi ero sbagliata! –

- Forse… - ribatté Giles.

Emma rimase senza parole – Lei è stato il suo osservatore per anni, non può lasciarla così su due piedi! – strinse con forza la mela

che ancora aveva in mano, facendo cadere sul bancone un po’ di succo.

- Forse hai ragione, dovrei andare da lei per chiarire… - suggerì lui, lo sguardo perso nei suoi pensieri.

- Andrò io! – lo bloccò subito Emma – Forse da donna a donna riusciremo a chiarire la situazione! Io la posso comprendere meglio di

chiunque altro! – si affrettò a spiegare – Willow è troppo coinvolta emotivamente per sostenere una discussione, chissà come le ha

parlato, povera Buffy! A me darà ascolto, si tranquillizzi! –

- Ma tu non sai dove trovarla! –

Emma pensò un istante – Non si preoccupi, la troverò durante la ronda al cimitero…si fidi di me…. - saltò giù dal bancone.

Il Sig. Giles non ebbe tempo di ribattere a quelle parole, Emma si avviò all’uscita, dove trovò Tara.

Non aveva colto tutte le parole del dialogo tra i due, eppure sentiva che si preparava qualcosa di grosso! Si avvicinò alla cacciatrice

– Vai via? – le chiese.

- Vado a studiare – rispose Emma evasiva – Oggi il mondo sembra non sia sull’orlo di un’apocalisse, quindi posso dedicarmi ai miei

esami! –

La strega la seguì con lo sguardo mentre usciva: dove andava in realtà? Si avvicinò a Giles che nel frattempo era tornato a tormentarsi

con altri oggetti sconosciuti e arcani.

- Dove andava Emma così di fretta? –

Il Sig. Giles non alzò nemmeno lo sguardo per rispondere – Andava a studiare… -

Perché le mentiva anche lui? Ma cosa stava macchinando la cacciatrice? Aveva preso in giro tutti quanti così abilmente?

Doveva scoprire la verità.

Willow camminava lentamente in direzione del Magic Box: aveva appuntamento con Tara ma in realtà non aveva molta voglia di

affrontare l’amica. Avrebbe dovuto fingere o dirle tutto su Buffy?

Entrò silenziosamente e trovò Giles che beveva un tè, sfogliando un libro.

- Buona sera… - disse timidamente.

Giles le fece un cenno col capo, ustionandosi la lingua due secondi dopo e reprimendo un’imprecazione.

- Tara è andata via da quasi un’ora! – le disse Giles dopo essersi ripreso dall’incidente con la classica bevanda inglese.

Che strano, pensò la ragazza, non era da Tara.

Nel frattempo, la strega bionda era sulle tracce di Emma, che era realmente andata a casa sua, ma stava studiando?

All’interno dell’abitazione, la cacciatrice aprì il suo baule con le armi e ne estrasse una balestra, la stessa che aveva disegnato a

lezione quella mattina: l’ammirò , come si ammira un uomo e la baciò sorridendo – Stasera avrai l’onore di trafiggere il cuore di colei

che ti ha posseduta prima di me… -

Parte Undici

Capitolo 21

Spike aprì gli occhi ma non si mosse, temendo di svegliare Buffy; restò immobile per qualche istante ad osservarla: dormiva

beatamente, il suo freddo corpo era semiscoperto, invitante e perfetto.

Lunghe ciocche di capelli le ricadevano sul viso rilassato; le labbra schiuse come per ricevere un bacio lo chiamavano, e chi poteva

resistere?

Spike sfiorò la sua pelle, percorrendola sensualmente dalla schiena al collo; Buffy si mosse lentamente, continuando a dormire. Lui

allontanò il lenzuolo dal suo corpo, scoprendo finalmente l’intera bellezza della compagna.

- Spike… - sussurrò Buffy, probabilmente immersa in qualche sogno. Lui sorrise e la baciò lievemente sulle labbra: istintivamente,

Buffy lo circondò con le braccia e si incollò a lui, rispondendo al bacio.

Quando si staccarono, lei era completamente sveglia e con un sorriso malizioso stampato sul viso.

- Eri così indifesa mentre dormivi…sembravi un angelo… - le mormorò lui.

Buffy rise – Si…un angelo nero… - rispose - …il tuo angelo nero! –

Spike la strinse a se – Questa notte… -

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- Sono di ronda! – terminò lei seria.

Spike si allontanò per guardarla negli occhi – Non scherzare piccola! –

Buffy lo catturò nuovamente in un abbraccio – Non sto scherzando amore… - gli passò una mano tra i capelli – Questa notte vado

a caccia di cacciatrici! –

Spike sbuffò, poi si sfilò la Gemma di Amara dal dito, porgendola a Buffy: lei scosse il capo rifiutandola.

- Indossala! Dannazione! – sbottò lui – Buffy, questo non è un gioco e quella maledetta non è una sprovveduta! Non si tratta di andare

a combattere lealmente con la cacciatrice! Una delle due deve morire e non devi essere tu! –

Buffy si lasciò sfuggire una lacrima e si lasciò stringere al petto del compagno – Non sopporterei che ti venisse fatto del male!

– continuò lui – Tu sei parte di me, morirei se… - lei lo zittì con un bacio.

- Non succederà! – lo rassicurò poi – Indosserò la Gemma se questo ti farà stare tranquillo ma… -

- Ma cosa? – domandò lui.

Buffy si coprì col lenzuolo, come se avesse freddo – Non è da me giocare slealmente! –

- Credi che lei lo farà? Tu sei più forte di Emma e questo lei lo sa! Cercherà di batterti in ogni modo questa notte! –

Buffy si lasciò catturare dalle forti braccia di Spike e chiuse gli occhi, lasciando che lui le infilasse la Gemma al dito.

- Uccidila, fallo in fretta, poi festeggeremo la tua prima cacciatrice… - le sussurrò all’orecchio.

Buffy non poté fare a meno di ridere a quelle parole provocatorie – Tu mi tenti… - rispose – Io non volevo diventare una…”sanguinaria”

come te… -

Spike rise – Ma sai che chi va con lo zoppo… -

Buffy riaprì gli occhi e lo spintonò – Stupido! – esclamò lei tra le risate – Però…riesci quasi a convincermi…quando mi parli così…

- lo graffiò sul petto – sei un demone tentatore…porti fuori il mio lato più oscuro… -

- E non ti piace? – chiese lui aggrottando un sopracciglio.

Buffy scese fino al suo ombelico ed iniziò a stuzzicarlo con la lingua – Lo trovo eccitante… mio sire… -

Emma terminò di caricare la balestra e la ammirò un’ultima volta prima di alzarsi dalla sedia dove aveva lavorato ininterrottamente

per due ore.

Era pronta? Quella era una ronda speciale.

Avrebbe eliminato tutto ciò che riguardava il passato e ciò era impersonato da una bella vampira bionda.

Si vestì per uscire.

Fuori dalla palazzina dove abitava la cacciatrice, Tara aveva ormai smesso di attendere l’uscita della ragazza e si stava recando al

cimitero. Era inutile aspettare che Emma uscisse di casa, era meglio mettere in guardia Buffy da un quasi certo attacco da parte della

cacciatrice.

Willow stava riponendo della biancheria pulita nei cassetti: si portò improvvisamente la mano al cuore. Perché tutto ad un tratto

sentiva che stava per succedere qualcosa di pericoloso a qualcuno a lei caro?

Forse uno dei suoi amici si stava cacciando nei guai? Emma? Era la più esposta al pericolo dopo tutto! La sua mente elaborò

immagini di lotte contro i vampiri e anche contro Buffy.

Emma poteva essere vittima della vendetta di una Buffy infuriata con i suoi vecchi amici? Ma perché era così disfattista? Fino a due

giorni prima non avrebbe mai pensato queste cose su Buffy, eppure…ora che il dubbio si era insinuato in lei come un cancro che le

divorava l’animo, non riusciva più a pensare a mente lucida e oggettiva.

Con il cuore ancora in subbuglio uscì dalla sua stanza in cerca dell’aiuto di Tara.

Capitolo 22

Buffy stava indossando la giacca, Spike era ancora sdraiato tra le lenzuola, gli occhi chiusi, il volto appagato dalle ore d’amore

appena trascorse con la compagna. Non poté fare a meno di accarezzargli il volto con dolcezza prima di uscire: aveva ragione lui,

non si sarebbe fatta uccidere dalla cacciatrice anzi…

In cuor suo assaporava già l’uccisione di quell’insipida ragazza che aveva portato solo guai e complicazioni nella sua vita! Godeva

immaginando il momento in cui l’avrebbe presa, i denti affondati nel suo collo, il sangue che entrava in lei, la forza della cacciatrice!

L’aria della notte appena nata risvegliò completamente i suo sensi di vampiro: le piaceva così tanto lasciarsi cullare dalla luce della

luna e dalle stelle in cielo: ogni notte erano come un dono tutto per lei e il suo amore.

Sarebbe tornata presto.

Emma camminava lentamente: da quando era entrata al cimitero dove era certa dimorasse Buffy, la sua spavalderia aveva iniziato

a cedere. Ogni piccolo rumore, ogni passo falso potevano costarle la vita. Buffy doveva morire quella notte, aveva il motivo buono.

Con gli altri non ci sarebbero stati problemi: la vampira l’aveva attaccata, dimostrando la sua vera natura e lei era stata costretta a

difendersi.

Willow non sapeva dove cercare Tara: nella sua stanza al campus non l’aveva trovata, il Magic Box era chiuso, il Bronze avrebbe

aperto tra qualche ora. Dove altro poteva essere? Il suo cuore era in subbuglio, aveva una strana sensazione che la opprimeva.

Senza rendersene conto si stava recando al cimitero, proprio nei pressi della cripta di Spike e Buffy.

Che stupida, pensò, era buio ormai, poteva fare incontri poco piacevoli, del tipo vampiresco. Non si sentiva per nulla tranquilla me

decise di continuare a cercare Tara.

L’inquietudine cresceva ad ogni suo passo, poi fu al centro del cimitero e si fermò.

Il cuore sembrò per un attimo smettere di battere: cosa le succedeva?

Buffy passeggiò languidamente all’interno del cimitero, aspettando l’arrivo della cacciatrice; arrivata in un punto tranquillo, a nord

della cripta, si accomodò sfacciatamente su una lapide, dondolando le lunghe gambe e contemplando il cielo. Sembrava distratta

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dal firmamento, ma le sue orecchie erano tese a carpire ogni rumore, il suo olfatto cercava l’odore della cacciatrice, odore che lei

conosceva molto bene.

Emma tolse la sicura alla balestra: sapeva che Buffy era vicina. Aveva cercato di sentire quello che l’ex cacciatrice provava, la

vicinanza tra di loro, come la aveva detto quel giorno a casa sua.

La sintonia: Emma poteva avvertire la presenza di Buffy e viceversa.

Sarebbe stato un combattimento all’ultimo sangue che lei doveva vincere.

Buffy la sentì avvicinarsi: il cuore della cacciatrice aveva aumentato i suoi battiti nonostante la ragazzina si imponesse calma.

Buffy si passò la lingua tra i denti.

- Vieni piccola… - sussurrò.

Emma spezzò un ramoscello sul terreno e si maledisse per il rumore provocato.

Imprecò a denti stretti ma ormai poco contava: quando alzò lo sguardo di fronte a se la vide, accomodata su una lapide che le

sorrideva dolce e innocente.

- Ciao Emma! – le disse però in tono glaciale – Sei di ronda vedo…posso farti compagnia? –

La cacciatrice abbassò la balestra per qualche breve istante, poi, al minimo movimento della mano di Buffy gliela puntò contro, diretta

al cuore.

- Perché punti quell’arma contro di me? – chiese la bionda: pareva che fosse realmente sorpresa dal gesto di Emma, poi invece

scoppiò in una fragorosa risata – Sei divertente piccola, con la mia vecchia arma preferita! Consente di colpire da una distanza più

che ragionevole! Niente pugni o calci in faccia, ottima per evitare antiestetici lividi! Sei stata brava, potrai eliminarmi senza sporcarti

le mani! –

Emma s’incupì – Buffy, lo faccio per il bene di tutti! –

Buffy rise ancora. Accavallò le gambe – Si certo, e io sono la strega cattiva di Biancaneve! Piccola Emma, credi che sia nata ieri? So

perché vuoi uccidermi! –

Emma non smise mai di tenere puntata l’arma contro Buffy – Tu sei un vampiro, i tuoi istinti potrebbero nuocere ai tuoi amici! –

Buffy si passò una mano tra i capelli, perfettamente rilassata – Avanti piccola, siamo sole, io e te…sii sincera fino in fondo per una

volta! –

La cacciatrice sputò a terra in segno di disprezzo nei confronti di Buffy – Sincera? Dovrei esserlo io quando tu sei stata la prima a

non esserlo? –

Buffy alzò gli occhi al cielo – Ancora con questa ramanzina? Le prediche non ti si addicono cacciatrice, lasciale al Sig. Giles, lui vive

di quello! Si stava parlando di te poi, non della mia vita! –

- E va bene! – esclamò Emma – Vuoi la verità? Io ti odio con tutta me stessa Buffy Summers, odio la tua vita, la tua presenza mi urta,

il ricordo che hanno i tuoi amici di te…tutto ciò che hai toccato o amato mi disgusta! –

- Quindi è per quello che hai cercato di screditarmi agli occhi di Willow e gli altri? –

Emma annuì sorridendo – E ci sono riuscita, così ho avuto un pretesto ottimo per venire ad ucciderti…o almeno…io ho cercato di farti

ragionare, tu mi hai attaccata e sono stata costretta ad eliminarti per sopravvivere! Semplice ma efficace come piano, vero? –

Buffy si compiacque per quel piano – Degno di una creatura malvagia come te! –

- Io non sono malvagia! Voglio che tutto sia perfetto! –

Buffy la fissò incredula – Sei pazza… - sussurrò – …questo rende tutto più divertente! – si mosse rapidamente, Emma non riuscì a

percepire alcun movimento finché non se la trovò a pochi centimetri dalla faccia - Sai di morte piccola…non la senti? – le disse e

la baciò sulla bocca, stordendola; la spinse a terra con violenza, facendola ruzzolare sull’erba. La balestra cadde, abbandonata e

incustodita.

- Come pensi che ti potrei far fuori cacciatrice? – chiese la bionda – Morderti subito e prosciugarti non avrebbe senso! Pensavo che

se devo impersonare il vampiro cattivo, allora devo farti soffrire… -

Emma si rialzò, Buffy fece qualche passo avanti – Che ne dici di picchiarci un pochino? Hai perduto la balestra, potremmo ammazzare

il tempo con un corpo a corpo! –

La cacciatrice lanciò un urlo ed estrasse un paletto dalla tasca interna della giacca, correndo verso Buffy che lo schivò senza

problemi.

- Cosa pensi di fare piccola? Non noti i particolari? – mostrò la gemma che portava al dito.

- Tu giochi slealmente! –

- E tu cos’hai fatto fino ad ora? Vuoi combattere lealmente? Piccola, non mi freghi più! – le si avvicinò e le diede un calcio allo

stomaco, mandando la cacciatrice a sbattere con la schiena contro una lapide che si spezzò – Emma, tu morirai questa notte, non

lo sentivi? Ricordi, la sintonia? –

La ragazza alzò gli occhi verso Buffy e si asciugò il sangue che le colava lungo la bocca.

- Forse le parole di Willow non erano sbagliate – proseguì poi Buffy – In fondo, sono un po’ cattivella…ma solo con chi voglio io. I

miei amici sono sacri e tu li hai messi tutti contro di me! Questo non lo posso sopportare! – Buffy si scagliò nuovamente contro la

cacciatrice e la colpì in pieno viso.

- I tuoi amici? Ti hanno voltato le spalle appena hanno avuto il minimo dubbio su di te! Rapporti profondi! –

Buffy s’infuriò ancora di più.

- Ti arrabbi Buffy? Credi che abbia torto? La tua amichetta, la povera Willow, ha mentito per te, ti ha coperta e ora? Si sta struggendo

perché sei un’assassina! Ma non ti preoccupare, dopo la tua morte, andrò a consolarla e lei crederà alla mia versione dei fatti, come

l’ingenua che è! -

Willow era arrivata dove si combatteva, aiutata dai rumori provocati dalle due parti: non aveva sentito nulla di quello che si erano dette

le ragazze ma intuiva che stavano combattendo.

Si acquattò dietro ad una piccola siepe e restò in ascolto: ormai le due combattevano senza dirsi nulla, spinte da un odio profondo

che avrebbe portato una delle due a morte certa.

Doveva intervenire?

Emma era palesemente in difficoltà, soccombeva sotto i colpi di Buffy, anche se cercava di difendersi.

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Buffy del resto sembrava divertirsi immensamente in quella situazione, godendo della sofferenza della cacciatrice.

Questa è la conferma che è cambiata? Pensò la rossa affranta.

Doveva in qualche modo salvare Emma, aiutarla.

Conosceva qualche incantesimo che avesse effetto contro i vampiri? No, ma forse sarebbe bastato uscire allo scoperto per distrarla

e permettere ad Emma di riprendersi.

Si mosse rapidamente ed uscì dal cespuglio, parandosi tra le due contendenti.

Buffy si bloccò all’istante, perdendo quasi l’equilibrio per la sorpresa di vedere Willow in quel posto.

- Will…che ci fai tu qui? – domandò la bionda incredula.

- Buffy… - sussurrò la ragazza impietrita – Cosa stai facendo? –

Buffy rovesciò gli occhi all’indietro: Willow aveva frainteso la situazione, poteva capirlo dai suoi occhi – Willow, non è come può

sembrare… -

La rossa guardò la cacciatrice, e con fare protettivo le si avvicinò – Perché Buffy? Lei voleva forse farti del male? –

- Fatti da parte Willow! – intimò una voce da dietro un cespuglio – Non sono cose che ci riguardano! La questione è tra Emma e

Buffy! –

quando Willow si voltò per scoprire a chi appartenesse la voce, rimase stupita: era Tara, seria in volto come non l’aveva mai vista. La

sua determinazione era impressionante, lei che era sempre un angelo dolce e comprensivo.

- Tara…perché sei qui? –

Buffy si rilassò, concentrando la sua attenzione su Willow e Tara – Voi due non dovreste essere qui! –

- Buffy ha ragione, Willow – proseguì la strega bionda – La sfida tra loro due deve concludersi questa notte, senza l’intromissione di

nessuno! – avanzò di qualche passo verso l’amica – Ma non hai capito ancora nulla? –

Willow inclinò il capo, guardando Tara confusa – Cosa dovrei capire ancora? Non è chiara la situazione? –

Buffy scosse il capo – Non sai Willow? Le apparenze a volte ingannano! La situazione non è come sembra! Emma non è quella che

credi! –

- Vuoi dire che non è la vera cacciatrice? –

- Voglio dire che non è cambiata per niente, anzi! Vuole uccidere Buffy per eliminare il suo ricordo! L’ha screditata agli occhi di tutti

con le bugie! Ha mentito a te e al Sig. Giles! – esclamò Tara.

- Questa sera è venuta con l’intenzione di uccidere Buffy! – disse con voce grave la ragazza, avvicinandosi al punto dove giaceva la

balestra.

In quei minuti di tensione tra le tre amiche, Emma si era ripresa, arrancando verso la balestra che però era stata presa in custodia da

Tara: cosa poteva fare? La parola di Tara contro la sua. Willow non le avrebbe più creduto? Aveva perso tutto?

Non poteva…c’era ancora una speranza forse?

Parte Dodici

Capitolo 23

Il silenzio era calato sulle quattro ragazze, nessuna osava aprir bocca. Tara fissava Willow, gli occhi colmi di tristezza per l’amica che

non capiva la realtà dei fatti; Buffy cercava con lo sguardo di convincere l’amica di sempre, senza mai perdere di vista Emma che era

accasciata al suolo dolorante per le ferite.

L’atmosfera era spettrale, il solo rumore dell’aria notturna che muoveva le foglie degli alberi era il sottofondo musicale di quella

scena.

Fu Tara a spezzare il silenzio – Willow – disse pacatamente – credi a Buffy, è sempre stata sincera con te! –

Perché Tara credeva a Buffy senza remore? Si chiese Willow confusa.

- Ti è sempre stata vicina e anche se ha scelto una strada diversa non vi ha abbandonati! – lo sguardo della strega bionda si addolcì,

un timido sorriso le colorò le guance. Fece qualche passo in direzione dell’amica.

- Il mio animo…è confuso… - balbettò con un filo di voce. I suoi occhi vagarono per un istante da Buffy ad Emma.

Buffy avanzò verso l’amica – Will…credimi, non potrei mai farvi del male! –

Willow puntò un dito verso la cacciatrice che nel frattempo si era avvicinata alla balestra – Ma a lei lo stai facendo! –

La bionda si incupì a quelle ennesime parole – Lei deve morire questa notte! – disse decisa – Il suo animo è malvagio, è divorata

dall’invidia e dalla cattiveria…non può essere una cacciatrice! –

- Ma chi sei tu per giudicare? Ti credi al di sopra di tutto e pensi di poter elargire diritti di vita o di morte su di noi? –

- No… - sussurrò Buffy spiazzata – Lo faccio per proteggere voi… -

Willow scosse il capo delusa – Non abbiamo bisogno di questo da te…non più ormai! –

- Willow… - Buffy avrebbe voluto ribattere a quelle parole ma non ne ebbe il tempo: Emma si era rialzata con la balestra in mano,

pronta a colpire.

Puntò al cuore della vampira.

La freccia partì dall’arma, rapida e letale; Willow reagì d’impulso, spinta dal bisogno di difendere l’amica. Fu rapida nei movimenti,

spingendo Buffy a terra e ferendosi lei stessa alla spalla sinistra.

- No! – gridarono Tara e Buffy all’unisono.

- Non era necessario! – singhiozzò Buffy inginocchiandosi per soccorrere l’amica.

Emma sorrise amaramente.

Tara sosteneva Willow che era pienamente cosciente – È stato un riflesso incondizionato… - sorrise stringendo i denti – In fondo la

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ferita non è grave! –

Buffy le accarezzò amorevolmente il viso – Non era necessario – si trovò a ripetere, mostrando la gemma che portava al dito.

- Sono stata una sciocca a comportarmi così…non dovevo dubitare di te…avrò modo di farmi perdonare? – Willow sorrise e Buffy la

imitò: in fondo la ferita non era realmente grave, provocava solo molto dolore…forse più all’animo…

Buffy alzò lo sguardo per fissare la cacciatrice negli occhi: quando si accorse del sorriso stampato su quel volto, l’odio in lei divampò.

Una luce ambrata le illuminò gli occhi.

- Perché ridi? – chiese – Sapevi di non potermi fare male con quella freccia, perché l’hai scagliata? –

- Sapevo che una delle tue amiche si sarebbe sacrificata per salvarti in qualche modo! A dire il vero avevo pensato alla biondina con

la testa che vaga sempre tra le nuvole! – rispose riferendosi a Tara.

- Tu…volevi che si facessero del male? – domandò Buffy esterrefatta.

Emma annuì silenziosa.

- Lo sai che hai firmato la tua condanna a morte? – la cacciatrice ebbe un fremito – Non puoi uccidermi, Emma, sei destinata a

diventare carne morta… -

Ci fu un istante di silenzio – Non dovevi ferire Willow… - Buffy le sorrise – Che hai cacciatrice…paura? Non ti si addice, sai? Ti avevo

detto di agire con la logica con i nemici più forti di te! –

Il volto demoniaco di Buffy prese il sopravvento su quello angelico, incutendo nella cacciatrice una crescente sensazione di angoscia

e terrore: era ipnotizzata dai suoi occhi color ambra, da quel volto crudele e mortale che suscitavano in lei uno strano fascino.

Il fascino della morte…

- Cosa…cosa… - balbettò la ragazza impietrita.

Buffy si avventò su di lei, colpendola ripetutamente in volto, poi le assestò un calcio al ginocchio che probabilmente si ruppe,

inchiodandola a terra.

La cacciatrice incontrò lo sguardo di Willow e implorò il suo aiuto ma vi lesse solo muta rassegnazione, poi quello di Tara che la

fissava fredda e impassibile.

Un calcio la colpì allo stomaco – Ragazze…vi prego…fermatela…aiutatemi… - implorò.

- Come osi chiedere il loro aiuto? – sibilò Buffy, afferrandola per il collo e sollevandola da terra.

…è finita…

Buffy le era addosso, il volto vicinissimo al suo – Una volta sono stata generosa con te, ho cercato di capirti…ma ora… - le mostrò

i lunghi e appuntiti canini - …la mia bontà ha raggiunto il limite! – e detto questo affondò nel collo della ragazza, iniziando a bere il

sangue della sua prima cacciatrice.

Willow e Tara osservarono la scena immobili: Emma le fisso entrambe, gli occhi colmi di terrore per la fine ormai vicina.

Ad un centro punto la voce di Willow interruppe Buffy – Non ucciderla…ti prego… -

Parte Tredici

Capitolo 24

Buffy ascoltò le parole di Willow, tornò al suo volto umano sebbene riluttante e lasciò la cacciatrice rovinare a terra come un sacco

di patate.

- Non macchiarti dell’omicidio della cacciatrice…ti prego! – la implorò la rossa.

- Se lei non muore sarete…saremo sempre in pericolo! Questa ragazza è pazza! Perché vuoi che viva? –

Willow cercò gli occhi di Buffy e le sorrise, rialzandosi da terra lentamente – Non devi avere sulla coscienza la sua morte, non lo

meriti! Lei deve essere curata! Lasciala in vita! –

Buffy si allontanò da Emma per gironzolare intorno alle lapidi: ci stava pensando?

- Tu mi chiedi qualcosa che non posso fare…ti rendi conto che finché lei sarà viva non ci sarà un’altra cacciatrice? Vuoi lasciare

Sunnydale nelle mani di una squilibrata? – Willow ammutolì – Occorre assicurare una cacciatrice con un minimo di sale in zucca

maledizione! – imprecò infine.

Tara camminò in direzione della cacciatrice che giaceva a terra svenuta.

Mentre Buffy e Willow discutevano sul diritto di vita o di morte su Emma, la strega pensò a quel corpo senza sensi che pareva

indifeso, lì, disteso sull’erba.

Per la prima volta non riuscì a comprendere fino in fondo l’animo di una persona: generalmente riusciva a trovare uno spiraglio di

luce in ognuno, ma Emma…lei era diversa.

Si stupì nel non provare pietà per quella creatura; si accucciò a terra per afferrare la balestra e rimise la sicura.

Emma aprì gli occhi! La situazione si era capovolta a favore di quella sgualdrina bionda…non aveva più niente da perdere? Forse

lei no…ma Buffy…

Se doveva morire lo avrebbe fatto portando con se almeno una persona cara a Buffy…e guarda caso ne erano presenti due!

Si alzò e tirò un calcio alle caviglie di Tara, facendola cadere a terra.

La ragazza non ebbe il tempo di accorgersi di cosa le capitava: Emma, nonostante la perdita di sangue era ancora forte, abbastanza

da sollevare in piedi Tara e afferrarle la testa minacciandola di spezzarle l’osso del collo.

Buffy e Willow si bloccarono all’istante, congelate dalla nuova situazione.

- Voi…voi state a decidere della mia sorte…cosa pensate, che una cacciatrice si arrenda facilmente? Buffy… - la guardò sorridendo

beffarda – Credevi di poter decidere della mia vita? Stupida puttana amante dei vampiri! –

Willow si portò una mano alla spalla ferita e si morse il labbro fino a sentire il sangue.

- Ehi strega! – la richiamò Emma – Cosa proverai quando avrò spezzato il collo della tua amichetta? Perché tu sei molto affezionata

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a questa biondina, vero? –

Willow strinse i pugni – Lasciala andare, non ti ha fatto niente! –

Emma rise – Vedi Will…puoi dire tutto quello che vuoi, implorarmi quanto vuoi, ma la mia dipartita esige un tributo! E se non posso

rivalermi su Buffy…perché non la dolce Tara? –

Buffy si allarmò – Tara non ha colpe, è me che vuoi! Allora vediamocela una volta per tutte tra noi! –

- No! Tu sei invulnerabile con quell’anello e poi…devi vivere ed avere sulla coscienza il rimorso per non essere riuscita a salvare la

tua amica! –

- Tu sei spregevole! – gridò Willow – Noi ti abbiamo teso la mano, abbiamo cercato di esserti amici! –

- Sai cosa me ne faccio degli avanzi della vecchia cacciatrice! – aumentò la pressione sulla testa di Tara e si preparò a dare il colpo

mortale.

Il tempo si fermò…

Di punto in bianco la cacciatrice spalancò gli occhi in modo innaturale e lasciò la presa su Tara che si allontanò confusa di qualche

passo.

Emma si voltò lentamente, dando le spalle alle tre ragazze che notarono un coltello conficcato nel mezzo della sua schiena e una

macchia di sangue che andava via via allargandosi.

Emma emise qualche strano suono gutturale, poi cadde a terra con un tonfo, rivelando una figura rimasta fino a qualche istante

nell’ombra.

- Spike! – esclamò Buffy sorpresa.

Il vampiro sorrise, aggirò il cadavere della cacciatrice e raggiunse la sua amata – La situazione mi sembrava critica amore…poi

quella lì mi stava annoiando con le sue paranoie! Mi sembravi ansiosa di porre fine a tutta questa pantomima…allora ho deciso di

toglierti l’ incombenza! –

Buffy osservò il cadavere di Emma: era morta la cacciatrice e non era stata lei ad ucciderla: in cuor suo si sentiva sollevata per quello:

strinse Spike in un forte abbraccio – Sembra che sia finita… - lui cercò le sue labbra e la baciò quasi con prepotenza.

Willow e Tara guardarono il corpo senza vita di Emma. Si presero per mano senza mai staccarle gli occhi di dosso..

- Dobbiamo estrarre la freccia e fasciare la ferita…ho un unguento che la farà guarire in fretta… - sussurrò Tara, arrossendo

leggermente in volto.

Willow ricambiò con un timido sorriso e una maggiore stretta alla mano.

Buffy, stretta nell’abbraccio di Spike, le richiamò alla realtà – Andate a casa! Tu Willow devi farti medicare ed entrambe dovete

riposare… -

Willow cercò di ribattere – Non è il momento della spiegazioni questo… - la interruppe Buffy seria – Tornate a casa, parleremo quando

sarà il tempo! –

Spike cinse la compagna per la vita e la trascinò in direzione della cripta: le due streghe li osservarono scomparire nell’oscurità.

- Potrà mai perdonarmi fino in fondo? – si chiese Willow.

- Lei ti vuole bene, non porterà rancore a lungo! Forse la ferita nel suo animo si rimarginerà lentamente, però credo che tutto si

aggiusterà – la rassicurò Tara.

- Ci stavi mettendo troppo tempo amore… - le disse Spike, mentre passeggiavano stretti in un abbraccio – Credevo volessi intrattenere

la cacciatrice in qualche discussione sul senso della vita! –

Buffy lo colpì al torace con un pugno debole – La situazione che si è creata era…critica…non avevo previsto l’arrivo di Tara e

Willow…mi sarei divertita più senza di loro! –

- Hai il broncio piccola? – le chiese Spike divertito - Non sei contenta che la tua amica strega abbia capito chi aveva ragione e chi

era la pazza? –

Buffy annuì – Si…ma…volevo divertirmi un pochino con la cacciatrice… -

- …e loro ti hanno rovinato la serata… -

Arrivati all’ingresso della cripta, Spike la fermò – Ora amore voglio che tu chiuda gli occhi…c’è un piccolo regalino che ti attente

dentro… -

Buffy lo guardò sospettosa – Regalino dici? –

Spike la costrinse a chiudere gli occhi e la guidò all’interno della loro dimora; la condusse fino al loro letto dove la fece accomodare

– Ora apri gli occhi… - le sussurrò all’orecchio.

Lei non se lo fece ripetere due volte e quando li riaprì si lasciò scappare un gridolino emozionato: incatenato al muro per i polsi,

giaceva semi svenuto un ragazzo dall’aspetto trasandato.

- Dove lo hai trovato? – chiese Buffy entusiasta.

- Ha cercato di derubare una vecchia signora appena fuori del cimitero…stavo facendo un giro mentre ti aspettavo amore e…ho

trovato la cena per festeggiare la morte dell’odiata cacciatrice! – risero entrambi.

Buffy si alzò e lo circondò con le braccia, strusciandosi contro il corpo del compagno – Sei stato così dolce amore…è un pensiero

così…romantico – Buffy rise – Potremmo trascorrere il resto della notte divertendoci un sacco – lo stuzzicò lei mordicchiandogli un

lobo dell’orecchio. Spike la prese per mano e la condusse accanto al ragazzo. Non aveva più di sedici anni a vederlo.

- Povero piccolo…una vita difficile fatta di stenti e sotterfugi per vivere…- sussurrò Spike. Buffy lo studiò curiosa poi sorrise al

compagno. Iniziò lentamente a raggiungere la giovane preda che non aveva ancora chiara la situazione in cui si trovava.

Buffy lo accarezzò sul viso, scendendo fino al collo.

- Amore…mi sembri così…strana…più perversa del solito! – commentò Spike assolutamente soddisfatto nel vedere la sua giovane

childe in quella condizione.

- Sai amore…che adoro i cattivi…e purtroppo Emma non mi ha divertita questa notte…per fortuna hai sempre un pensiero per me…-

lo baciò, appassionata più che mai, elettrizzata anche da quel ragazzino che di li a pochi minuti avrebbe placato la loro fame.

Spike si passò la lingua tra i denti, poi si avvicinò a Buffy che giaceva tra le lenzuola fissando il soffitto.

La bacio delicatamente, svegliandola da quel torpore, poi le pulì la bocca con la lingua, lentamente, sensualmente, risvegliandola.

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- Sei pensierosa? – le chiese.

Il cadavere dissanguato del giovane ladro giaceva ancora incatenato, la camicia strappata, segni di morsi un po’ ovunque, gli occhi

sbarrati in un espressione di terrore.

- Dobbiamo sistemare i cadaveri…la cacciatrice è ancora lì…- disse lei prima di lasciare libero accesso alla lingua del compagno per

un dolce bacio.

- Ci penseremo tra poco… - mugugnò lui – prima devi baciare il tuo Sire e fare l’amore con lui… -

- Si… - gemette lei, accogliendolo tra le sue braccia.

Capitolo 25

Tara chiuse la fasciatura con un gancino di metallo – Ecco fatto Will…questo unguento ti farà guarire più in fretta e non lascerà

cicatrici! –

Willow ricambiò le attenzioni dell’amica con un sorriso imbarazzato – Sono preoccupata… - rispose titubante – Buffy avrà capito le

mie ragioni? Io…mi sento in colpa… -

Tara le accarezzò i capelli – Non ti preoccupare, sono sicura che presto vi chiarirete! Siete amiche da tanti anni, non butterà al vento

ciò che c’è stato tra voi fino ad ora! –

- Si ma io… -

- Non pensarci ora – la interruppe decisa Tara, spingendola delicatamente a letto – Ora dormici sopra, domani mattina, dopo aver

fatto colazione verrò qui e ne parleremo a mente lucida, ok? –

La rossa annuì e si lasciò coprire da Tara – Buffy capirà, ne sono sicura! Questa notte la cacciatrice è morta, siamo tutti un po’ scossi

anche per il suo comportamento! –

- Ne arriverà un’altra…chissà come sarà…io non sono sicura di volerlo sapere! – sussurrò Willow chiudendo gli occhi e addormentandosi

all’istante.

Buffy aprì gli occhi pensierosa: sarebbe arrivata un’altra cacciatrice e lei non era sicura di volerla vedere: sentì il desiderio di non aver

mai a che fare con la futura stayer, un forte desiderio di tranquillità per lei e Spike.

Lo accarezzò mentre dormiva: ormai era tardo mattino, i cadaveri della cacciatrice e del giovane ladruncolo erano già cenere nella

discarica appena fuori città.

Sarebbe potuta rimanere tutta la giornata in quel magnifico letto, insieme al suo splendido compagno di eternità, eppure sentiva di

dover aggiustare tutto e porre la parola fine alla storia.

Tutto si era sistemato…no, non ancora tutto…

Indossava ancora la gemma al dito, sarebbe potuta uscire subito e raggiungere il campus.

Baciò Spike sulla fronte e uscì dal letto silenziosa.

- Dove vai passerotto? – le chiese lui assonnato.

Lei tornò tra le lenzuola e lo baciò seriamente, accarezzandogli le spalle e il collo.

- Stai uscendo, vero? –

Buffy annuì mentre lo privava della seta nera delle lenzuola per meglio toccarlo – Vado a finire tutto…poi…senti… -

Lui le fu sopra in un istante – Dimmi amore… - sussurrò al suo orecchio prima di ricominciare con i baci.

- Avrei un’idea… - iniziò Buffy.

Bussarono alla porta: Willow trasalì, distolta bruscamente dai suoi pensieri e si alzò, massaggiandosi il braccio ferito; Tara era

meravigliosa, pensò, il suo unguento era miracoloso! Non avvertiva più alcun dolore!

Bussarono nuovamente.

Quando aprì la porta, Buffy era di fronte a lei, il volto sorridente.

Willow la fece accomodare sul letto mentre lei avvicinava la sedia della scrivania.

Le due si guardarono in silenzio per qualche lunghissimo istante: perché in quei momenti non si riescono mai a trovare le parole

adatte per iniziare? Willow era terrorizzata dalle possibili parole di Buffy. Temeva sinceramente che non la perdonasse o che le

dicesse di non volerla più vedere.

- Come stai? – fu invece Buffy ad iniziare la conversazione, con un tono di voce pacato – Il braccio va meglio? –

Willow sorrise, distendendo i lineamenti e respirando profondamente, come se fosse appena emersa dall’acqua; annuì in silenzio,

poi decantò le doti di Tara nel preparare unguenti e cure per simili ferite.

Esaurito l’argomento, il silenzio si fece però di nuovo imbarazzante.

- Forse dovrei parlare io… - disse Willow.

Buffy non aprì bocca ma si limitò a fissarla seria in viso, attendendo le sue parole.

- Io ti devo chiedere scusa – iniziò la rossa torturandosi le unghie delle mani – Sono stata superficiale nel giudizio, voltafaccia…una

perfetta idiota…e se tu non vorrai più par… -

Buffy le mise la mano sopra le sue e fermò la tortura dell’amica – Non devi darti tutti questi appellativi! Credi che io non sappia

perdonare? E poi abbiamo tutti le nostre colpe, non solo tu! Io vi ho abbandonati, sono stata egoista nella mia scelta di vita! –

- Non è vero! – si affrettò a dire Willow – Per la prima volta hai pensato al tuo bene e io ti approvo! Noi siamo gli egoisti, lo siamo

sempre stati! –

Buffy guardò l’amica sorpresa per le sue parole.

- Contavamo tutti sempre e solo sulla tua presenza, sul tuo intervento, credendo che ci saresti sempre stata per difendere il mondo…

invece non comprendevamo la tua solitudine, il tuo bisogno di una vita! – Willow, animata da quelle parole, si alzò dalla sedia e

raggiunse la finestra – Non pensavamo alle tue necessità ma solo alle nostre! –

- Ma per voi ho fatto la scelta sbagliata, correggimi se sbaglio! –

La rossa si ritrovò spiazzata dal tono accusatorio di Buffy – No…io non la penso così…è stata dura da mandare giù eppure, non ti ho

mai vista così felice! – sorrise timidamente – io l’ho capito veramente solo ora. Ho fatto in fretta a credere alle parole di Emma senza

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tener conto che tu sei sempre stata sincera con me! Il dubbio si è insinuato nel mio cuore perché in realtà nel profondo mi sentivo

tradita da te! Gli altri non hanno colpe, loro non hanno mai nascosto la loro disapprovazione, fino a quando si sono rassegnati! Io

invece, ti ho subito detto belle parole anche se non le pensavo! –

- Vi ho abbandonati… - sussurrò Buffy fissando il vuoto.

- L’ho pensato dopo il tuo cambiamento, devo essere sincera. Avrei dovuto confidarmi con te e non l’ho fatto ma credevo che tu non

avessi più tempo per me! Mi sento confusa! – si portò le mani al viso – Avevo bisogno di te, mi sono successe delle cose… -

Buffy la raggiunse rapidamente e l’abbracciò – Devi perdonarmi per il mio comportamento! Ero così presa dal mio nuovo mondo che

non ho nemmeno pensato che tu potessi aver bisogno di me! Quello che ho fatto è stato troppo per voi! Potevate sopportare tutto ma

non che diventassi un vampiro! E se ci ripenso ora… - i suoi occhi si fecero lucidi - …diventare un vampiro era il mio incubo peggiore,

eppure ora…non ho rimorsi per questo! –

- Spike ti rende felice, questo me lo hai detto subito e si vede dai tuoi occhi! Il tuo sguardo si illumina ogni volta che il suo sguardo si

posa su di te! Forse è stata l’invidia che ho provato per te che ha aiutato Emma a dividerci… -

- Invidia? – chiese Buffy incredula.

Willow annuì tornando a sedersi mesta sulla sedia e fissando il pavimento, ricominciando a torturarsi le mani nervosamente – Non

ho potuto raccontarti niente di quello che mi è accaduto ultimamente…sai, Oz mi ha lasciata –

Buffy rimase a bocca aperta: come aveva potuto non accorgersi di questo?

- Non crucciarti per questo, non potevi accorgerti, ho saputo fingere bene e poi… - sembrò improvvisamente voler cambiare la rotta

della frase – Sai, se n’è andato con un’altra, una come lui, un licantropo! – esclamò gesticolando animatamente.

- Will…e tu come ti senti ora? Voglio dire…oddio, avrei dovuto esserti vicina! –

La ragazza sorrise e un lieve rossore le colorò le guance – A dire il vero, il mio dolore è durato pochi giorni! Sai, la vicinanza di Tara

è stata rilevante per me! Mi è sempre vicina, le voglio molto bene! –

Buffy non poté fare a meno di notare che gli occhi di Willow brillavano mentre parlava di Tara e il suo sorriso si era fatto radioso.

- A dire il vero Tara piace molto anche a me! – commentò la vampira sorridendo maliziosa: aveva intuito qualcosa di particolare nelle

parole e nel tono di voce dell’amica.

- Lei ti ha sempre difesa e ha sempre creduto a te! Ha visto subito che Emma non era una persona limpida, ma io ero cieca e non le

davo ascolto! –

- Non parliamo più di Emma! – ordinò Buffy, fattasi improvvisamente seria – Lei è il passato, non esiste più! –

- Hai ragione, ma dovevamo affrontare l’argomento… - ribatté Willow, leggermente intimorita dal tono di Buffy.

- Il Sig. Giles conosce già i fatti di ieri notte? – Willow annuì – E come l’ha presa? – chiese subito dopo.

- Non molto bene per quello che abbiamo rischiato tutte noi per causa sua – rispose la rossa.

- E riguardo a me? – chiese Buffy, ansiosa di sapere cosa avesse detto il suo vecchio osservatore in proposito.

Willow fece spallucce e scosse il capo sorridendo – Inizialmente ha mantenuto una certa freddezza, poi però non ha saputo contenere

la felicità nel sapere che eri sana e salva! Ha detto che anche lui si sente in colpa! Credo che abbia consumato le lenti degli occhiali

a furia di pulirli! Ad ogni modo, vorrebbe vederti… -

Buffy fissò il soffitto, pensando qualche istante – mmm…lasciamo che si crogioli un pochino nei sensi di colpa, gli farà bene! – rise.

Ci fu una breve pausa di silenzio nella quale Buffy cercò di trovare il coraggio per dire a Willow tutti i motivi per i quali era lì.

- Sai… - iniziò però la strega – …sono così felice. Ora so con certezza che sei sempre tu, la mia migliore amica –

Buffy sorrise, improvvisamente a disagio – C’è qualcosa che non va? – le chiese l’amica.

Buffy annuì – Non sono venuta solo per chiarire la situazione con te Willow, devo dirti un’altra cosa e forse non ti piacerà! –

Willow cercò di parlare ma Buffy la zittì con uno sguardo.

- Sappiamo tutti che ora arriverà una nuova cacciatrice a Sunnydale e…sinceramente io non voglio essere presente al suo arrivo! –

Nella stanza calò il silenzio – Cosa intendi? Questa volta sarà diverso, non ci sarà omertà da parte nostra, saremo sinceri con lei e

lei diremo ogni cosa! –

Buffy scosse il capo – Non è questo…io e Spike ce ne andiamo! –

Willow trasalì e a momenti cadde dalla sedia.

Buffy l’aiutò a ricomporsi – Stai tranquilla Willow! – si affrettò a dire lei – Non andremo via per sempre, è solo una specie di vacanza!

- Vacanza? E dove? Per quanto? –

- Calmati, respira! – le ordinò la bionda – Non sommergermi di domando in questo modo! Ti spiegherò tutto! – rise per la reazione di

Willow che tornò composta sulla sua sedia.

- Voglio essere lontana da Sunnydale quando la nuova cacciatrice arriverà, lo faccio per non complicare la mia esistenza e la vostra!

E poi, voglio lasciarmi alle spalle questo posto per un po’. Il ricordo di Emma e dei guai che ha causato è forte, voglio dimenticare…

-

Willow si sentì ancora una volta responsabile e Buffy lo comprese all’istante.

- Lei era cattiva! – si affrettò a dire – Ho bisogno di disintossicarmi da questo! Tu hai Tara che ti starà accanto, l’università, la

magia, Xander e Anya! Io ho Spike e il nostro amore, ma ho bisogno di aria diversa! E poi, sarebbe imbarazzante essere di nuovo

l’ossessione della cacciatrice! –

Willow sorrise rincuorata ma non nascose a lungo le lacrime – Tornerai, vero? – Buffy annuì – Quando? – chiese spontanea.

- Non lo so, non starò via secoli, stai tranquilla! –

- Dove? –

- Inghilterra, Italia, ancora non sappiamo quale dei due posti! Qualcosa di romantico ma oscuro, adatto a due vampiri dopo tutto! –

La tensione creatasi a quella notizia si stemperò lentamente mentre le due ragazze parlavano; Willow scoppiò a ridere improvvisamente,

fissata da un’incredula ma altrettanto divertita Buffy.

- Sai una cosa? È meraviglioso che voi due andiate in vacanza! Vi invidio! –

Buffy si asciugò una lacrima e smise di ridere a fatica – È così strano il pensiero di due vampiri in gita culturale? –

Willow annuì e saltò addosso a Buffy, stringendola in un forte abbraccio – Promettimi silo che tornerai prima che mi sposi! –

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Capitolo 26

Spike si rilassò sulla sua poltrona, fissando la porta d’ingresso della cripta: sentiva che lei si stava avvicinando, presto sarebbe stata

di nuovo tra le sue braccia e l’avrebbe portata in paradiso come ogni volta.

Quest’idea del viaggio lo elettrizzava, sapeva che sarebbe stato memorabile per entrambi: luoghi a lui familiari, città rinascimentali

d’Italia, artisti e pittori famosi, musei vuoti la notte da mostrarle, tutto interamente a loro disposizione…omicidi vari…lo sapeva, lei

sarebbe stata entusiasta di tutto!

Via da questo lurido posto, via dai brutti ricordi, lontano dai suoi amici mortali, via dalla nuova cacciatrice!

Ne aveva uccisa un’altra, ne era orgoglioso! Lei, la sua amata invece non si era macchiata di un simile delitto e questo era ancora

più importante.

I passi leggeri di lei si fecero più forti. Sorrise e si alzò per nascondersi nell’ombra.

Buffy entrò lentamente nella cripta, chiudendo subito la porta per lasciar fuori la temibile luce del sole: fece qualche passo in direzione

della scale poi si fermò. C’era qualcuno nascosto nell’ombra.

Improvvisamente una mano le coprì gli occhi e lei si trovò disorientata.

Non fu un attacco ma una piacevole imboscata.

Due labbra conosciute e gelide le sfiorarono il collo, lentamente: avvertì i lunghi e affilati canini passare sulla pelle e un’altra mano

accarezzarle i seni e la pancia, poi il fianco fino a cingerle la vita.

- Spike… - sospirò lei mentre i denti di lui affondavano dolcemente nella carne del suo collo; sentì le ginocchia cederle ma lui la

sostenne prontamente.

Buffy chiuse gli occhi in piena estasi, lasciandosi cullare dall’abbraccio del vampiro.

Spike leccò la ferita sul collo di Buffy e la girò per guardarla negli occhi: lei li aprì lentamente, come una giovane appena destata da

uno splendido sogno.

- …fantastico… - sussurrò lei.

Il vampiro tornò al suo volto umano e la baciò – La tua bocca ha il sapore del paradiso – gli disse lei prendendogli il viso tra le mani

e baciandolo con trasporto per sentire il suo sangue.

- Hai risolto tutto? Come sta la tua amica? – domandò lui, conducendola come una sonnambula sulla poltrona e prendendola in

braccio, accarezzandole la schiena.

Buffy appoggiò la fronte sulla sua.

- Io e Willow abbiamo sistemato tutto… -

- Le hai detto della nostra partenza? –

Annuì – Mi ha chiesto di non stare via a lungo… - mormorò lei.

Spike rise e con mani esperte iniziò a slacciarle i pantaloni – Questo dipende da noi…torneremo quando vorremo… -

Buffy gli leccò il collo – Potrei non stufarmi mai… - gli soffiò in un orecchio prima di torturarglielo con i denti, poi tornò sui suoi passi

e lo morse.

- Amore…sei il mio demonio… - le sussurrò Spike, ammaliato e in estasi.

- Hai caricato la macchina amore? – chiese Spike, notando la grande valigia piazzata sul sedile posteriore della De Soto.

Buffy uscì dalla cripta con una piccola borsa da viaggio – Questi sono i tuoi… - disse sorridente ammucchiando i bagagli.

- Credi che basteranno? – le chiese Spike sarcastico. Lei gli rispose con una smorfia e chiuse la portiera.

Spike la prese tra le braccia – Non vuoi salutare nessuno piccola? – le chiese.

Lei scosse il capo – Non voglio veder piangere Willow o sbuffare Xander…oppure Giles che si pulisce nervosamente gli occhiali! Ci

penserà Willow ad avvertirli! Vedrai che li convincerà che è la cosa giusta…del resto…una persona mi piacerebbe vederla… -

Una figura conosciuta apparve silenziosa: era Tara.

- Sapevo che sareste partiti – disse – Willow mi ha avvisata! –

Buffy corse ad abbracciare l’amica – Sono venuta a salutarvi, non potevo farvi partire senza vedervi! Chissà quanto starete via… -

- Non preoccuparti Tara, tornerò, te lo prometto! Mi siete troppo cari per lasciarvi a lungo ma… - Buffy lanciò un’occhiata maliziosa

a Spike.

- Avete bisogno di una vacanza! – esclamò Tara visibilmente divertita da quello scambio di sguardi.

- Tara…Tara…coma fai ad essere così angelica? Sei una delle persone più belle che abbia mai conosciuto! – la accarezzò il viso con

un dito, facendo arrossire la strega – Stai vicino a Willow e anche alla nuova cacciatrice! Avrà bisogno di persone valide che l’aiutino

in questo inferno! –

Tara sorrise e dopo essersi sciolta dall’abbraccio di Buffy si mise di fronte a Spike che la guardò imbalsamato.

- Dimmi… - biascicò lui, imbarazzato dal sorriso così dolce della ragazza; Tara lo abbracciò senza paura ed il vampiro non si

ritrasse.

Quella ragazza era uno dei pochi mortali che le andava a genio.

- Falla felice, mostrale il paradiso! – gli disse la ragazza.

- Sarà fatto! – rispose Spike sicuro.

Spike accese il motore della De Soto e aspettò che Buffy salutasse un’ultima volta Tara – Vorrei farti raccomandazioni ma forse non

ne avete bisogno… - disse la strega.

- Non devi preoccuparti per noi, saremo due romantici piccioncini in vacanza! –

Osservò l’auto finché non scomparve nel buio della notte di Sunnydale – È ora di tornare a casa… - si disse la strega voltandosi per

far ritorno al campus.

Willow comparve dal nulla – Sono partiti… - sussurrò come imbambolata.

- Perché non sei venuta prima? – le chiese Tara avvicinandosi a lei.

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Willow abbassò il capo fissando l’asfalto – Non avrei sopportato un addio da parte sua…chissà se torneranno! – si asciugò una

lacrima.

Tara le mise una mano sulla spalla – Ce l’anno promesso, torneranno! Il suo destino è qui, la sua vita da umana…troppi ricordi la

legano a Sunnydale, molte persone la amano! Sua madre l’aspetterà sicuramente e così faremo noi! –

Willow, ritemprata da quelle parole, respirò a fondo e sorrise a Tara – Che ne dici di andare al Bronze? – chiese.

La bionda capì che le sue parole avevano sortito l’effetto desiderato, sorrise a si allontanò con l’amica.

- Ma…una curiosità… - riprese Tara – Buffy ha chiarito con il Sig. Giles? –

Willow tossì – A dire il vero mi ha detto che preferiva che si crogiolasse un po’ nei sensi di colpa… -

Tara sgranò gli occhi esterrefatta.

- Poi però, prima di andare via dalla mia stanza mi ha lasciato una breve lettera che ho già consegnato! Buffy ha preferito salutare

solo noi e sua madre… -

- Capisco – mormorò Tara e terminarono la loro passeggiata fino al Bronze in silenzio.

Epilogo

- Manca più o meno un’ora all’alba – annunciò Spike uscendo dalla strada principale per entrare nel parcheggio di un Motel.

- Quando prenderemo l’aereo? – chiese Buffy spegnendo la radio.

- Dopo domani passerotto – Spike poggiò la mano sulla sua gamba, accarezzandola avidamente.

Raggiunsero l’ingresso e presero una camera con vista su un cortile con una piccola piscina che aveva più l’aria di una vasca da

bagno.

Ma a loro poco importava.

Mentre salivano le scale, Buffy incrociò una giovane che dimostrava più o meno diciotto anni: era poco più alta di lei, aveva lunghi

capelli ricci e rossi, occhi verde smeraldo e un fisico indubbiamente atletico.

I loro sguardi si incrociarono per un lungo istante: si scrutarono. Fu la rossa a distoglierlo per prima, intimorita quasi dagli occhi di

Buffy.

La vampira si voltò per vedere la ragazza caricare la valigia su una monovolume e salire dal lato del passeggero.

Spike tornò indietro sui suoi passi e la interrogò con lo sguardo.

- Non preoccuparti amore… - lo rassicurò lei – Credo proprio di averla mio malgrado incontrata! – e senza fare altre domande, Spike

la prese di peso per condurla in camera e “sottrarla al suo destino”.

Fine