BIT BIT BIT

Di Pandora79

 

 

Subject: Buffyverse modificata

Warnings: no.

Rating: NC17.

Genere: Romance.

Storyline: parte dall’episodio 5x01 Buffy vs. Dracula (Il morso del vampiro) ma poi prende tutta un’altra strada…Dawn non esiste e Joyce non è malata, ma è via per lavoro..

Spoiler: no.

Lunghezza: 22 capitoli.

Summary: Spike ha un’idea per fermare Dracula…ma Buffy accetterà? E soprattutto…quali saranno le conseguenze?

 

 

 

 

Capitolo 1

 

Riley aprì la porta della cripta, entrando.

Le candele erano accese in ogni angolo, mentre lui continuava ad addentrarsi, guardandosi attorno.

- Bene, bene… - esclamò Spike, emergendo dall’ombra, tenendo in mano una balestra.

- Si può portare il ragazzo fuori dall’Iniziativa, ma non si può portare l’Iniziativa fuori dal ragazzo… - continuò il vampiro, puntandogli contro l’arma.

-Io la metterei giù, almeno che tu abbia voglia di un inferno di mal di testa. -

Spike esitò un attimo, ma poi la posò a terra.

- Devo starci attento, sai, ci sono un po’ di demoni che mi danno la caccia in questi giorni… -

- Io sto cercando informazioni. Ti potrei pagare un po’?? - propose il soldato.

Spike fece le spallucce.

- Ci sto. - disse,avviandosi verso un paio di sedie.

- Cosa mi sai dire di Dracula? - iniziò il suo interrogatorio il ragazzo.

- Dracula? È un maledetto ruffiano che mi deve ancora undici sterline… - rispose il vampiro, un po’ infastidito, accendendosi una sigaretta.

- Ma poi diventa famoso, si dimentica dei suoi nemici…Sai cos’è? La sua fama gloriosa ha danneggiato noi vampiri più di quanto potesse fare una Cacciatrice. La sua storia viene pubblicata ed ecco che tutti sanno come ucciderci… - continuò, tra un tiro e l’altro, sedendosi.

- Sai, quella cosa dello specchio… -

- Ma lui non è un vampiro regolare. Voglio dire, ha dei poteri speciali, giusto?- lo interruppe l’altro.

- Nient’altro che poveri trucchetti da zingaro. Ma a te cosa importa, comunque? - s’innervosì Spike, stanco di tutte quelle domande.

“ Ma cos’è? Mi ha forse scambiato per una maledetta enciclopedia? “ pensò lui.

- È in città, e sta rendendo nota la sua presenza… - spiegò Riley.

- Drac sulla sua strada per Sunnydale? Immagino che il vecchio ragazzo aveva bisogno di una vacanza, dopotutto… - ridacchiò Spike.

- A dire il vero, sta dando la caccia a Buffy… -

Il discorso di colpo si fece molto più interessante per il vampiro.

- Ma io sono uscito per trovarlo prima che lui le faccia un’altra visita… - continuò l’altro, sedendosi.

- Che parlare da duro, cowboy. Tu non riuscirai a scovarlo, cercando nella cripta. No, il conte ha bisogno della sua dimora e del suo mangiatore di insetti e del suo terriccio,no? - gli spiegò Spike, facendo un grande sforzo per non ridergli in faccia, visto che quello pensava di poter affrontare da solo un nemico di quel livello.

- Allora, mi stai dicendo che dovrei cercare nelle dimore eleganti, questo genere di cose? - dedusse Riley.

- No. - rispose secco Spike, alzandosi.

- Sto dicendo che tu dovresti andar a casa dalla tua superfidanzata e farvi una bella sbaciucchiata… -

“ …Se fossi in te, altro che star qui in questa cripta ad annoiare a morte me, io correrei da lei…e…e cosa? Perché gli ho dato quel consiglio? E da quando mi importa qualcosa di lui con lei? e accidenti al soldatino, cosa ci troverà Buffy in lui? Alt, Perché non l’ho chiamata Cacciatrice? Per l’inferno maledetto, che stavo dicendo a Mr. Muscolo-e-niente-altro? Ah sì… “ pensò il vampiro tra sé e sé, mentre calpestava la sigaretta sotto la sua scarpa.

- Lui non è alla tua portata, ragazzo… - riprese il discorso, girando le spalle a Riley.

“ E nemmeno Buffy lo è…accidenti a me, l’ho fatto di nuovo! Tanto vale farmi installare un chip che mi impedisca di pensare! “ si maledì il biondo ossigenato.

- Tu hai aiutato Buffy in passato, così lei ha problemi ad ucciderti ora che sei innocuo… - rispose l’altro, e Spike si innervosì ulteriormente sentendo quella definizione altamente offensiva per lui.

- Ma io no… - continuò l’altro.

Spike si voltò per guardarlo.

- Vorrei vederti provare… - lo sfidò lui.

Riley si alzò, avvicinandosi a lui, guardandolo dal basso data la sua superiore statura.

- Davvero lo vorresti? - lo minacciò.

I due si ressero lo sguardo a vicenda, ma alla fine fu Spike e guardare altrove per primo, sbuffando.

“ Se non avessi questo schifosissimo pezzo di plastica nel cervello, tu a quest’ora saresti carne in scatola!

Riley si avviò verso l’uscita.

- Hey! - lo chiamò Spike, mentre l’altro era alla porta.

- Non lo troverai mai… - lo avvisò, ma il soldato se ne andò via senza badare alle sue parole.

- Non prima che lui trovi lei… - disse il biondo a se stesso.

- …a meno che… -

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Buffy per miracolo aveva un pomeriggio libero e ne aveva approfittato per stare a casa a studiare un po’ per gli esami in avvicinamento.

Ma stranamente la rivista di moda che sua madre aveva appena acquistato si era rivelata più interessante dei libri scolastici.

Era intenta a leggere un articolo, quando dalla finestra aperta le piombò dentro a tutta velocità qualcosa avvolto in una coperta, che chiuse la finestra e tirò le tende più in fretta che potesse, per poi togliersela di dosso, sbattendola a terra per spegnere il fuoco.

- Spike, ti dice niente la parola * autocombustione *? - sbottò lei, mentre lui si assicurava di aver estinto ogni fiammella.

- Avevo bisogno urgente di parlarti, non potevo aspettare il mio amico tramonto! -

- Allora, parla, prima che io cambi idea ed estragga il mio amico paletto! - alzò gli occhi lei.

- So di Dracula, so che è qui e che ha mire su di te. Sono certo che stanotte verrà a farti visita, tu subirai il suo influsso e cadrai in suo pieno potere… - l’avvisò lui.

- Ma io sono la Cacciatrice! Non mi può incantare come se niente fosse! - ribatté lei.

- Vogliamo scommettere, * Super Girl* ? - esclamò lui, guardandola poco convinto.

Lei ripensò all’incontro al cimitero, e al fascino che il Conte aveva già esercitato su di lei, cominciando ad allarmarsi.

- Ok, immagino che per lui non faccia differenza…quindi. Che potrei fare? -

- Tu, niente. Ma c’è una cosa che potrei fare io… - rispose lui, misterioso ma lei lo interrogò con gli occhi.

- Dracula non può avere il benché minimo controllo su una ragazza che appartiene

già ad un altro vampiro… -

- Già, ma io non appartengo a nes… - rispose lei, confusa, ma poi la realizzazione la colpì.

- Hey! Scordatelo! - sbottò lei.

- E poi, perché mai tu dovresti volere una cosa del genere? Tu mi odi! Anzi, chi mi assicura che non sarai proprio tu a spedirmi fra le grinfie del tuo amico? –

- Primo, non è un mio amico, è solo un buffone sfrontato che conosce quattro trucchi da zingaro e di cui sono un acerrimo creditore, secondo, proprio perché sei la mia più grande nemica non vorrei mai vederti tramutata in una delle sue insulse stupide maledette spose dalla testa vuota, e per impedirlo sono disposto a qualsiasi cosa. E poi, chi mi piomberebbe nella cripta, spalancando la porta quasi da rompermela, per poi riempirmi di botte giusto per il gusto di farlo? - rispose lui, facendola sorridere per l’ultimo commento.

- E sentiamo, cosa avresti intenzione di farmi di preciso? - chiese lei.

- Semplice, passerotto, un morso, e se tu mi darai il tuo consenso il chip non si attiverà! - la informò lui.

Lei strabuzzò gli occhi.

- Cosa?! E ti aspetti che io lo faccia? Io la vedo solo come una scusa bella e buona per dissanguarmi, e… -

Lui la guardò talmente serio che lei si azzittì all’istante.

- Lo sai che non tutti i morsi di vampiro sono uguali? Tra i tanti tipi c’è quello per uccidere, quello per vampirizzare, quello giocoso, quello appassionato, quello per soggiogare e anche quello per far sì che qualcuno ti appartenga? –

- E tu hai intenzione di usare l’ultimo su di me, vero? -

Lui le fece un sorriso furbetto, inclinando la testa da un lato.

- Sei sveglia, Cacciatrice! -

 

Capitolo 2

 

 

- Fammi capire, cosa mi cambia esser morsa da te o da Dracula? E’ un ragionamento che non ha alcun senso!- sbottò la Cacciatrice.

- Certo che ce l’ha, passerotto, io te lo sto chiedendo, Dracula te lo imporrebbe. Con me sei tu a fare la scelta, lascio a te la decisione, se non vuoi basta che me lo dici, io me ne vado e da stanotte in poi sarai un burattino nella mani di Mr. Trucchetti-da-Zingaro..- rispose lui.

< Ok, visto che si tratta di cadere comunque tra le braccia di qualcuno, scegliamo quelle del più carino! Eeeww, ma che dico? E da quando * Spike* sarebbe bello? Bello?! No, prima avevo detto solo carino.. Oddio, sto peggiorando.. > pensò lei,mentre non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

- Cacciatrice, guarda che non ho tutto il tempo del mondo, no, aspetta.. sì che ce l’ho!- fece un sorrisetto lui, distraendola dai suoi pensieri.

- Ma tu no, quindi devi decidere, e in fret..-

-Sì.- lo interruppe lei.

- Cosa?- domandò lui, un po’ incredulo.

- Facciamolo.. questa cosa del morso. Meglio appartenere a te che a lui!- spiegò la bionda.

- Così si parla, ragazza!-

- Aspetta però. Tu non mi metterai contro i miei amici, vero?-

- Io ti lascerò fare solo quello che ti sentirai di fare tu. Non saprei che farmene di una stupida bambola da comandare a bacchetta!- spiegò lui.

- Non mi farei comandare mai da te, nemmeno se tu mi sottoponessi a cento sedute ipnotiche!- ribatté lei fiera, infervorandosi.

- Non mi provocare, piccola!- le ringhiò contro lui, ma per gioco.

- Faresti meglio a mordermi, prima che cambi idea..- lo avvisò lei, dandosi della stupida per averlo fatto.

- E’ quello che farò. Levati la camicetta e mettiti sul letto..- la istruì lui.

- Uh? Non ci siamo spiegati bene. Io voglio solo un morso!- mise in chiaro lei, un po’ confusa da quella richiesta.

- E lo avrai. Ma faremo a modo mio..- l’avvisò lui, togliendosi il giaccone e rimanendo con la camicia che per metà aperta lasciava intravedere dei pettorali scolpiti nella roccia.

< Mm.. mi piace il modo suo.. no cattiva, Buffy, non è vero, non ti piace nulla di lui!> si disse lei, ordinandosi di guardare altrove.

Si sedette sul letto con lui, e veloce come un fulmine Spike le slacciò la camicetta.

-Ma.. che fai?- esclamò lei, scombussolata, mentre gliela sfilava dalle braccia.

- Semplice, visto che te ne stai lì senza far niente, mi servo da solo!- ghignò lui.

- Mi hai preso per un Fai-da-te?- sbottò lei, mentre si copriva con le mani, visto che era rimasta solo in reggiseno.

- Oh, ma ti prego! Come se a me importasse qualcosa!- ridacchiò lui, mentre in realtà si affidava a tutto l’autocontrollo che possedeva per non scendere con lo sguardo oltre il suo collo.

Lui le accarezzò le spalle, cominciando a massaggiarle, mentre la tirava più a sé.

- Uuuhh! E adesso, che ti prrrrendeee? Smeettilaaa..- protestò lei, ma invece di un tono seccato le uscì un mormorio piuttosto compiaciuto.

- Te l’ho detto, si fa a modo mio..- rispose lui, continuando il massaggio, sentendo che l’iniziale tensione della ragazza andava scemando.

- Io non capisco perché stai facendo tutto questo.. è solo un morso. Due zanne nel collo. Un dolore infernale.- ribatté lei.

Lui scoppiò a ridere.

- Davvero la pensi così, Cacciatrice? Non sai quanto può essere sensuale un morso..-

- Ho sperimentato soltanto un tentativo di uccidermi e un quasi totale dissanguamento per salvare Angel una volta.. quindi, spiacente, resto ferma nella mia convinzione ‘ dolore infernale ‘!- ribadì lei.

Lui sorrise.

- Beh, passerotto, sto per farti cambiare idea..- e dicendolo, scese sul suo collo, cominciando a leccarlo e mordicchiarlo coi suoi denti normali.

- Mm.. se questo è il trattamento che lui riserva a tutte le sue vittime.. Mio Dio, che dolce morte!-

- Ti sei già dimenticata il discorso dei morsi? Questo è diverso, non è quello che uso.. beh.. usavo… per uccidere, che è molto più pratico e veloce!- le spiegò lui, senza staccarsi da lì.

- Ma.. come fai a leggermi nel pensiero?- esclamò lei, allibita.

- Sai, se tu pensi ad alta voce è piuttosto facile!- ghignò lui, separandosi, ma solo per vederla arrossire a vista d’occhio senza che dicesse una parola.

Ma lei si dimenticò dell’imbarazzo quando lui riprese a mordicchiarle il collo gentilmente.

- Pronta, Cacciatrice? Lo posso fare?- chiese lui, facendo emergere il suo demone.

- Sono pronta, Spike. Puoi far..-

Il vampiro aveva già perforato coi lunghi canini la tenera carne,cominciando a bere senza che il suo chip si attivasse, anche perché Buffy stava provando tutto fuorché dolore, e ad ogni sorso quella sensazione aumentava.

-Mm..- mormorò, mentre uno strano desiderio si stava impadronendo di lei

Quasi senza accorgersene, si separò, ma solo per chinarsi sul collo del biondo e mordere a fondo, tanto da trarne qualche goccia di sangue, sangue che non esitò ad assaporare.

Spike ne era sorpreso, ma per nulla contrariato.

< Per l’inferno maledetto, una Cacciatrice che morde un vampiro! Se lo racconto in giro non mi crederà nessuno!> pensò divertito, prima di staccarla gentilmente da lui.

Lei sembrò tornare in sé.

- Dannazione, non so che mi è preso..- esclamò la bionda, ma lui la guardò con un sorriso che sapeva.

- Lo so io..- rispose, prima di mordersi il polso e avvicinare la ferita alla bocca della ragazza, tornando ai suoi lineamenti normali.

- Sei impazzito?- sbottò lei, continuando a fissare quella gentile stillante offerta.

- Dì che non lo vuoi..- ribatté lui, guardandola tanto a fondo da leggerle l’anima.

- Sì.. però.. tu devi..-

- Lo so, non temere..- sorrise lui, cambiando di nuovo le sembianze e tornando a morderla.

- Così va meglio..- mormorò lei, afferrando il suo polso e leccando via la striscia di sangue per poi iniziare a bere, raddoppiando sia il piacere che provava il vampiro, sia.. il suo.

Andarono avanti così per qualche secondo, poi smisero entrambi nello stesso istante.

- Questo è stato.. questo è stato.. questo è stato..- esclamò Buffy, sconvolta.

Lui le sorrise, mentre il suo aspetto tornava umano.

- Da questo momento tu mi appartieni..- dichiarò, accarezzandole i capelli.

- Io ti appartengo..- ripeté lei mentre l’atmosfera tra i due si faceva sempre più tesa.

- Speriamo solo che la tua idea funzioni..-

- Lo scopriremo stanotte, passerotto.-

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Ormai era mezzanotte passata, Spike stava ben nascosto in un angolo buio della stanza, mentre Buffy fingeva di dormire.

Dalla finestra si insinuò una nebbiolina sempre più fitta che si fece corporea, rivelando il Conte Dracula, che si avvicinò al letto della ragazza.

- Tu sei magnifica..- le sussurrò, chinandosi su di lei.

- E tu sei * in ritardo!* - esclamò lei, saltando giù dal letto, più sveglia che mai.

- Cosa? non è possibile!-

- Oh sì che lo è!- esclamò Buffy, avvicinandosi a Spike, che emerse dal buio.

- Tu?!- esclamò il Conte, stupito di vederlo.

- Proprio così, amico, lo vedi? Hanno già estratto i numeri della lotteria, e indovina un po’?- rispose il biondo, accarezzando il viso di Buffy e scostandole indietro i capelli per denudarle il collo.

- Il biglietto vincente è il mio!- ghignò, mostrandogli i segni del suo morso.

Lei si avvicinò al Conte, ancora confuso e colto alla sprovvista.

- Ma non ti preoccupare, sono una ragazza molto generosa..- mormorò sensuale, facendosi ancora più vicina e guradandolo intensamente.

- Ho qualcosa anche per te!- e dicendolo tirò fuori il paletto che teneva nella manica del pigiama e glielo conficcò con determinazione nel cuore, in profondità, vedendolo esplodere in un mucchio di polvere.

- Buffy..- la chiamò Spike.

- Lo so, lo so, ho letto qualche suo libro..- spiegò lei, mentre vedeva ricomparire il Conte e affondava il colpo con ancora più violenza di prima.

-… Lui è duro a morire!-

-Serve una mano?- propose Spike.

- Prendi un paletto sulla scrivania e vieni qui, ho idea che ne avremo per un bel po’!- sorrise lei, mentre lo vedeva già ricomparire.

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Dopo averlo impalettato venti volte a testa senza più vederlo ricomparire, i due biondi decisero che il Conte era definitivamente sconfitto.

- Oh, Spike, ce l’abbiamo fatta! Sono così felice che.. potrei baciarti!- esclamò lei.

- Allora, fallo!- rispose lui, tirandole a sé con forza, schiantando le labbra alle sue per un lunghissimo bacio violento e selvaggio che lasciò esterrefatti entrambi.

- Oh, Cacciatrice, non so che mi..- si staccò lui, allontanandosi, mentre lei lo guardava con una strana luce negli occhi.

- Spike, ancora. Facciamolo ancora!- esclamò, avvicinandosi a lui.

- Cosa? il . il bacio?- domandò lui, confuso.

- Tutto. Il bacio, il morso, il mio sangue, il tuo sangue. Ancora..- spiegò lei, parlando un po’ sconnessa.

- N.. no, piccola, hai avuto una giornata intensa, e non sai che stai dicendo! In più hai bisogno di riposo, quindi.. ora. Ora fai la brava Cacciatrice, vai a letto.. e dormi!- ribatté lui, prendendola in braccio, mettendola a letto e rimboccandole le coperte.

Buffy aveva davvero bisogno di riposo, e non appena la testa toccò il cuscino si addormentò.

Spike la guardava più confuso di prima.

< Perché l’ho baciata? Perché mi è piaciuto? Perché lo rifarei? Perché resto qui a fissarla.. e perché lei è così bella alla luce della luna?>

Rimase lì, seduto ai piedi del letto, cercando invano di darsi delle risposte per tutta la notte.

 

Capitolo 3

 

 

Un caldo raggio di sole mattutino entrò dalla finestra, illuminandole il viso: infastidita da quell’intrusione, si accoccolò sotto le coperte, cercando riparo.

Che giorno era? Doveva studiare…ma perché si sentiva così spaesata?

Forse aveva dormito male…

Con un calcio allontanò le coperte, restando a fissare il soffitto per qualche minuto: c’era qualcosa di strano e di diverso in lei quella mattina.

La scorsa notte era avvolta nella nebbia e nonostante si sforzasse di ricordare, le affiorava soltanto un forte senso di nausea a braccetto col mal di testa.

Uscì dal letto per andare in bagno a rinfrescarsi il viso.

Com’era la faccia? Maledettamente pallida.

Gli occhi? Lucidi.

Aveva la febbre? Si tastò la fronte, no era fresca.

Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e si bagnò le mani, portandosele poi al viso e scendendo lungo il collo.

Cosa c’era? Si avvicinò allo specchio per vedere meglio.

La realtà dei fatti le cadde addosso come un macigno: le ultime ore divennero improvvisamente nitide.

L’arrivo di Dracula a Sunnydale, il patto con Spike e l’uccisione del conte transilvano; si toccò il morso ancora fresco e inorridì.

- Cos’hai fatto Buffy? Hai permesso a quel dannato avanzo di vampiro ossigenato di morderti? Oh mio Dio! E ho bevuto il suo sangue! – uscì rapidamente dal bagno e con gesti rapidi cercò qualcosa da indossare: ma dove voleva andare?

- Non ho niente da recriminare a Spike…è stata una mia scelta! Oddio Buffy ti eri ubriacata? E…e…il bacio? – si domandò, ormai preda di una crisi di nervi.

Le era piaciuto baciarlo e sentire il loro sangue mescolarsi nelle loro bocche…era stato…così sensuale.

Il pensiero andò con rimorso a Riley e ai suoi amici – Nessuno dovrà mai sapere… - sussurrò – e quando vedrò Spike chiarirò che il bacio è stato solo…un momento di debolezza! –

Il morso di Spike aveva cancellato il segno del Maestro e quello di Angel: in ogni senso.

I primi due erano stati dolorosi, quello di Spike era stato come sciogliersi in fuoco liquido tra le sue braccia, avvolta dal suo corpo freddo, mentre il piacere aumentava e la tensione cresceva.

Buffy strabuzzò gli occhi – E io gli ho anche detto di appartenergli! – scacciò il ricordo come si fa con una mosca noiosa e terminò di prepararsi, con mille pensieri e altrettante giustificazioni per quel bacio.

Aveva scordato di avergli chiesto di farlo ancora? Quando le tornò alla mente quel particolare gridò come un’isterica e ruppe una gamba del letto dopo averla calciata.

Fortunatamente sua madre non era in casa!

Sarebbe andata in biblioteca a studiare, lì nessun pensiero l’avrebbe importunata, no, forse lo shopping l’avrebbe alleggerita dei suoi pensieri, di certo non il noioso tomo di psicologia che doveva studiare in vista degli esami!

Scese come un treno le scale e aprì la porta.

- Ri…Riley… - balbettò impietrita.

Il giovane la fissò col suo solito sorriso proverbiale da boy scout – Buffy…ti senti bene? –

Lei annuì – Cosa ci fai qui? – gli domandò asciutta.

Riley entrò, anche senza essere invitato, circondandola con le sue forti braccia e affondando il viso nei suoi capelli – Ero preoccupato per te…con quel Dracula in giro per la città… -

- Non è più un problema! – rispose in tono sbrigativo lei, sciogliendosi dalla stretta: pensò che era stato intelligente mettere il foulard che le aveva regalato sua madre lo scorso Natale, altrimenti Riley avrebbe notato il segno maledetto.

- Co…cosa? E quando lo avresti ucciso? –

Lei sorrise tirata e gesticolò mentre gli raccontava a grandi linee le ultime ore di lotta – Il solito vampiro, non era certo diverso dagli altri! Ha commesso l’errore di entrare a casa mia, e prima che dicessi paletto, era già polvere! –

Il ragazzo la fissò incredulo e confuso – Ma…tu non sai quanto sia contento Buffy! Ora potremo stare più tranquilli! – cercò di baciarla ma lei si divincolò.

Credeva che lui potesse sentire il sapore di sangue che lei ancora avvertiva in bocca?

- Si… - sospirò poi Buffy con aria colpevole, senza riuscire a guardare il suo ragazzo negli occhi.

- Sai, mi ero informato su Dracula! – ricominciò lui gongolandosi, mentre Buffy dava chiari segni di impazienza – Sono persino stato da quell’avanzo di immondizia di Spike per… -

- Spike? – domandò lei alzando il capo tutta animata – E perché? Cosa volevi da lui? – balbettò, diventando rossa in viso.

- No… - minimizzò lui – Ormai non ha più importanza! – rispose.

Buffy ringraziò il cielo che aveva fatto Riley così bambolotto, almeno non si era accorto del suo imbarazzo.

- Ok…io vado in biblioteca – concluse lei, uscendo dalla porta e invitando con lo sguardo Riley a fare altrettanto.

Un po’ deluso dalla freddezza della ragazza, il bel soldatino uscì e la accompagnò lungo il vialetto.

- Ci troviamo più tardi in facoltà? – le domandò.

Buffy annuì distrattamente, indossò gli occhiali da sole e si allontanò dopo aver salutato il suo ragazzo con un semplice e sbrigativo cenno della mano.

Camminava a piccoli passi nervosi; una volta scomparsa alla vista di Riley, tirò un sospiro di sollievo e si rilassò quel tanto che bastava per riuscire a riflettere…ma su cosa? Sul fatto che per la prima volta non sopportava i baci di Riley? O pensava ancora al bacio tra lei e Spike?

Spike…doveva assolutamente andare da lui e chiarire la sua posizione. E cioè?

Semplice, quello che era accaduto tra loro era terminato con la morte di Dracula, punto e basta! Non c’erano sviluppi, non esistevano complicazioni! Erano ancora nemici, erano e sarebbero sempre stati solo vampiro e cacciatrice! Naturalmente lei non lo avrebbe ucciso, primo per il servizio reso, poi per il chip che lo rendeva un essere innocuo.

Ma gli avrebbe veramente detto tutto quello?

Cambiò direzione del suo tragitto, dirigendosi verso il cimitero dove l’ossigenato riposava.

Irruppe come un buldozzer nella cripta, sfondando la porta e cercando Spike all’interno.

Lui riposava tranquillo sulla bara al centro, avvolto da lenzuola nere.

I suoi sensi di vampiro si erano attivati non appena Buffy si era avvicinata alla porta, ma non si era scomposto più di tanto.

Sapeva che era lei.

- Cacciatrice… - borbottò, saltando giù e stiracchiandosi stancamente non appena lei ebbe richiuso la porta per evitare di ridurlo in cenere – Che bella sorpresa, prego accomodati! –

Buffy non poté fare a meno di notare i suoi splendidi pettorali, appena visibili dalla camicia semi aperta; vedendo il rossore sulle sue guance, il vampiro si mise a ridere – Che c’è cacciatrice, la vista del mio corpo ti turba? Ti capisco, so di essere geneticamente irresistibile…forse soldier boy non è così attraente? – ridacchiò.

- Risparmia il tuo sarcasmo Spike! – sbraitò lei acida – Non sono qui per perdere tempo! –

- Va bene passerotto, sono tutto orecchi! – ricominciò lui.

Buffy avanzò di qualche passo, ma per chissà quale oscuro timore si mantenne ad una distanza di sicurezza: non era certa della sua reazione alla vicinanza di Spike, ora lo sapeva! Non si fidava più di se stessa!

Tutta la sicurezza che aveva ostentato sulla strada verso il cimitero era crollata – Io…volevo ringraziarti per il servizio che hai reso ieri notte… - incominciò lei, incespicando su alcune parole.

- Dovere cacciatrice, avevo dei conti in sospeso con quel tizio tutto trucchi e nebbiolina! –

Quindi lo aveva fatto solo per regolare i suoi conti? Buffy assaporò un gusto amaro in bocca, senza capirne il motivo – E quindi siamo pari, non abbiamo più nulla da dirci! – sbottò lei con rancore. Non sapeva più che piega stava prendendo la discussione e a dire la verità, non sapeva più cosa dire.

Vattene, le diceva la ragione, ma l’istinto, la parte più remota di lei la invitavano a restare.

Spike fece qualche passo e si trovò a pochi centimetri da lei – Cosa vuoi cacciatrice? C’è forse dell’altro? –

Occhi nei suoi occhi, Buffy si sentì le gambe molli! Oddio, lei era la cacciatrice, poteva scagliarlo all’altro capo del mondo con la forza di un solo braccio! Ma sembrava che in quel momento anche le sue braccia fossero contro di lei.

Cercò di sostenere il suo sguardo, ottenendo soltanto di immergersi in quel blu che erano i suoi occhi.

- Io…volevo solo dirti che…quello che è successo ieri notte è…stato solo… - balbettò lei, ma non riuscì a portare a termine la frase.

Perché tutta l’arroganza che aveva avuto durante il tragitto era scemata dal momento in cui era entrata nella cripta?

Spike aggrottò un sopracciglio, poi finse stupore – Vuoi dirmi che è stato solo un momento di debolezza? Certo cacciatrice, lo avevo capito…non devi preoccuparti, sono stato chiaro con te! Non voglio una maledetta bambolina da comandare a bacchetta! Il nostro patto è decaduto con la morte di Mister trucchetti da zingaro! Stai tranquilla! – e le diede le spalle, per nascondere la sua espressione accigliata.

- Va bene… - riprese Buffy – Allora io me ne vado… - e non attese altro dal vampiro, uscì dalla cripta con una strana pesantezza nell’animo.

Rimasto solo, Spike tornò a sedersi sulla bara, pensando alla visita appena ricevuta: le parole di Buffy gli avevano lasciato l’amaro in bocca e non ne capiva il motivo.

Sollevò il capo, come colto da una folgorazione: come faceva a sapere che era lei ancora prima che entrasse? Lo sapeva e basta…ma non gli era mai capitato…

Il sangue della cacciatrice ribolliva ancora nelle sue vene, possibile che si fosse creato un vero legame?

 

Capitolo 4

 

 

- So tutto, e ora voglio un resoconto dettagliato!- esclamò Willow non appena Buffy entrò in aula, sedendosi vicino a lei.

- Come.. sai tutto? Tutto cosa? Non c’è nessun tutto da sapere!- si agitò lei.

- Non far la modesta con me! Hai sconfitto nientemeno che il Conte Dracula! Riley l’ha raccontato a me e Tara non appena ci ha viste!-

< Accidenti a lui! Ma come fa uno che lavorava per un commando segreto ad essere così pettegolo?> pensò lei, alzando gli occhi.

- Sul serio, Willow, non è niente. Era un vampiro. Io avevo un paletto. Il mio paletto è andato nel cuore del vampiro. Il vampiro è diventato polvere. Fine della storia.- tagliò corto la bionda.

-Ma come non è niente! Ti ho vista al cimitero l’altra notte.. beh.. ho visto anche me a dire il vero.. - ribatté la rossa, mentre l’occhio le era caduto su quel foulard.

< Buffy non indossa mai foulard.. E se..> pensò.

- Quindi, mi stai dicendo che tu non hai subito nessun influsso.. che lui non si è minimamente avvicinato a te.. - continuò l’amica.

- Esatto, ha avuto subito quel che si meritava!- confermò lei.

- E * questo * allora? - esclamò Willow, strappandole via il foulard prima che lei potesse impedirglielo.

E come si aspettava trovò i segni ancora ben visibili di un morso.

- D’accordo.. forse un pochino è riuscito ad avvicinarsi.. ma questo gli ha fatto abbassare la guardia e .. BAM! Polvere. Così impara a toccarmi!- spiegò Buffy, rimettendosi il foulard.

- Già. Lo sapevo che non poteva essere uno scontro così facile.. ma l’importante è che ora sia finito tutto!- esultò la rossa.

- Ben detto. Ormai possiamo mettere Mr. Trucchetti-da –Zingaro nel dimenticatoio!-

- Che buffo nomignolo! Come ti è venuto in mente?- ridacchiò l’altra.

- Sai com’è, Will, ho molta fantasia!- si giustificò lei, non potendo fare a meno di toccarsi il collo.

Willow scoppiò a ridere.

- Che ti prende?-

- No, niente.. è solo che.. pensavo.. Caspita, Buffy, il tuo collo sta diventando peggio di un casello autostradale, quanti sono passati da lì? Il Maestro, Angel, ora Dracula.. mancherebbe solo Spike!- continuò a sghignazzare lei.

Buffy sussultò, cercando di non darlo a vedere.

- Spike? No ! Spike?! Ma. Willow.. ma che vai a . a pensare?- finse di ridacchiare lei , sistemandosi meglio il foulard e annodandolo più stretto.

- E comunque, la lezione è iniziata, basta parlare, ora si ascolta!- impose la bionda e Willow fu sorpresa da tanta buona volontà e tanto impegno nel seguire.

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Le lezioni erano finite, e come aveva promesso, avrebbe raggiunto Giles e Anya al Magic Box per aiutarli con i nuovi arrivi delle merci.

Era sulla strada per il negozio, ma era sola, e la solitudine inevitabilmente la portò a pensare .. e dal giorno precedente sembrava che ci fosse un unico pensiero che le albergava nella mente.

< Meno male ha pensato che fosse Dracula! Ma.. in questa posizione il morso si nota troppo, la prossima volta dirò a Spike di.. Prossima volta?! No, non posso averlo detto sul serio! Non ci sarà nessuna prossima volta con nessunissimo Spike! E poi a me non piacciono i morsi, i morsi fanno un male infernale, specie il suo… quelle zanne che a poco a poco affondano nella mia pelle mentre lui mi stringe a sé.. e nonostante lui sia gelido io sento un fuoco pervadermi..> e mentre lo pensava, si era tolta il foulard, accarezzando i segni di quel morso, facendosi venire i brividi al solo sfiorarli.

< E. quando inizia a bere, e parte di me entra in lui nel più intimo dei modi.. quella sensazione di pace.. di essere al sicuro… e assaggiare il suo sangue, sentire il suo sapore.. Nooo, così non mi sto aiutando!>

Si riallacciò il foulard nuovamente, finendo con un triplo nodo.

< I suoi morsi fanno un male tremendo, niente di sensuale, solo un dolore tremendo..> continuò a ripetersi lei per auto-convincersi, facendo un profondo respiro prima di affrontare i suoi amici e la loro chiassosità, cosa che in quel momento non le andava proprio.

- Eccomi qui!- salutò tutti Buffy, entrando, e Anya si affacciò dal bancone.

- Hai ucciso Dracula, vero? Certo, potevi aspettare un po’… volevo scoprire se lui si ricordava ancora di me! Ad ogni modo, racconta tutto!- la incitò l’ex-demone.

- Non ditemi che Riley è stato anche qui!- sbuffò lei, accorgendosi solo in quel momento che era dalla mattina che cercava di evitarlo.. e ce l’aveva fatta.

- No, l’ho capito in un altro modo..- spiegò Anya.

In quel momento, dall’altra stanza uscì Xander, più agitato che mai, continuando a strofinarsi bocca e lingua con le mani.

- Io ho mangiato degli insetti, ho mangiato degli insetti, ho mangiato degli insetti. Quel bastardo mi ha fatto mangiare insetti..- esclamò, scuotendo la testa come se volesse scacciare via il ricordo.

- E’ da ieri notte che fa così!- alzò gli occhi la sua fidanzata.

- Ad ogni modo, Buffy, sarebbe interessante sapere come sei riuscita ad ucciderlo..- si intromise nel discorso Giles, schiarendosi la voce.

- Hey, ma che hai lì? Copri un morso? E’ di Dracula, vero? Posso vederlo?- si avvicinò Anya, curiosissima, ma Buffy indietreggiò.

- Sì, lui è riuscito a mordermi, ma solo all’inizio.. e.. No, non puoi vederlo, neanche voi potete, è una cosa che mi imbarazza, e poi è personale!- si spiegò lei, ma aveva solo paura che con la sua lunga esperienza Anya fosse in grado di capire che quello era un morso di appartenenza.

Ed ebbe fortuna,perché dopo un altro paio di insistenti richieste Anya si arrese, anche se un po’ contrariata, mentre Buffy si apprestava a dar anche a loro la versione dei fatti che aveva dato all’amica.

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Ripensava ancora alla Cacciatrice quella sera: il sole era tramontato da pochi minuti e ancora il cielo era tinto di rosso sangue.

Il sangue, quel dolce nettare che aveva assaporato da lei appena la notte prima le era penetrato dentro, ancorandosi ad ogni sua più piccola cellula, bruciandolo e divorandolo.

Ma che razza di incantesimo aveva operato in lui quella dannata ragazzina?

Seduto sulla poltrona, ancora all’interno della cripta, fissava il vuoto, pensando a cosa fare: andare da lei? Fuori questione, non si sarebbe mai abbassato a quel livello! Lui non era uno stupido cagnolino e non voleva sentirsi trattare come un avanzo di demone.

Se solo quel maledetto chip non fosse esistito, avrebbe dimostrato alla cacciatrice quanto valeva veramente.

Altro che il soldier boy! Lui non era alla sua altezza!

- Ma perché faccio questi dannati pensieri? Quei due si meritano a vicenda, uno più maledettamente stupido dell’altro! – gridò, alzandosi e afferrando il suo giaccone di pelle prima di uscire a cercare di dimenticare e affogare nell’alcool quelle sensazioni stupide e sconosciute.

Dove poteva andare? L’unico posto che l’avrebbe fatto stare meglio era il bar di Willie, magari avrebbe trovato qualche demone con cui attaccar briga e fare a botte!

Si, lì si sarebbe sentito sicuramente meglio!

Quel poco di buono di barista stava pulendo il bancone quando Spike entrò.

Memore delle esperienze passate, il mortale sorrise nervoso al vampiro e gli propose subito del sangue d’annata.

- No amico… - rispose Spike – questa sera voglio qualcosa di più forte…dammi il bourbon più maledettamente ottimo della casa, questa sera voglio affogarci dentro! -

Affrettandosi ad eseguire gli ordini, Willie si lasciò sfuggire una risatina isterica e versò con sbadataggine nel bicchiere di Spike un bourbon che avrebbe resuscitato i morti.

Spike lo guardò in cagnesco – Non si spreca niente amico, stai più attento la prossima volta! – lo rimproverò, tracannando giù tutto il contenuto e chiedendone subito dell’altro.

Willie si affrettò a versare ma la mano del vampiro lo bloccò a mezz’aria – Lasciala! – gli ordinò, servendosi da solo.

- Che c’è Spike…serataccia? – chiese il barista. Forse non si era reso conto che non era serata per stuzzicarlo? In fondo però, lui sapeva che Spike non poteva fargli del male.

Ecco, forse sarebbe stata un’occasione per prendersi una rivincita, pensò Willie, farlo arrabbiare a tal punto da attendersi una sua reazione violenta e…bingo! Spike cerca di colpirlo e quel dannato chip che ha nella testa si attiva e lui si contorce dal dolore, facendo ridere tutto il locale e diventando lo zimbello dei demoni di Sunnydale!

Sorrise sornione continuando a pulire il bancone.

- Sai Spike…girano delle voci… - attaccò guardandolo mentre scolava un bicchiere dietro l’altro.

- Uh? – fece Spike: evidentemente quel bourbon era veramente una bomba perché già gli occhi del vampiro erano lucidi e visibilmente assenti. Era già partito!

- Si amico…sai, qui i demoni girano e hanno il vizio di parlare… -

- E allora? – biascicò lui riempiendo di nuovo il bicchiere – Cosa ti…cosa ti hanno detto? -

- Dicono che sei diventato un mezzo demone, un avanzo dell’inferno…e… - ridacchiò Willie.

Spike spalancò gli occhi – E che altro dicono? Chi è stato? –

Willie fece spallucce – Sai…qui ne girano molti…forse è stato un demone della vendetta che girava da queste parti ultimamente oppure quello tutto… -

- Lascia perdere! – lo intimò il vampiro – Dimmi che altro dicono di me! -

- Dicono che ti nutri di sangue animale perché hai un affare nella testa che ti impedisce di fare del male agli essere umani! Dicono che non puoi più uccidere perché quel coso ti provoca forti dolori se solo tenti di assalire qualcuno…e poi… - Willie si fece più vicino per potergli parlare a bassa voce – Hanno detto che te la fai con quella mocciosa della Cacciatrice… -

Basta, era troppo per lui: senza pensare al dannato chip e incoraggiato dall’alcool, Spike afferrò il sudicio barista per il collo della camicia e lo attirò a se – Chi è un mezzo demone? – gridò ritrovando la lucidità nelle parole – Chi se la fa con quella mocciosa? – continuò.

Gli avventori del bar, demoni e maghi si allarmarono ma non fecero una piega per aiutare Willie: che se la gestisse da solo quella situazione, in fondo il locale era suo!

Spike lo attirò fuori dal bancone, il viso a pochi centimetri dal suo: soffiava alito gelido che puzzava di alcool sulla faccia di quell’avanzo di immondizia.

- Ripetilo sei hai il coraggio! – gridò Spike furioso, cambiando i lineamenti.

- Tu non puoi f…f…farmi male… - balbettò Willie terrorizzato.

Spike inarcò un sopracciglio, stupito dalle parole del povero barista: era vero, perché il chip non aveva ancora messo in atto le sue atroci torture?

Per provare a fondo il sospetto che si stava insinuando nella sua mente, il vampiro assestò un gancio al ragazzo, scaraventandolo dall’altra parte del bar.

A Spike scappò un urletto di gioia.

Willie era tramortito al suolo, il sangue che gli colava dal naso probabilmente rotto; il vampiro gli si avvicinò – Sei un lurido avanzo di fogna…ma grazie per avermi fatto ricordare quanto è bello essere cattivi! – ridacchiò, asciugandogli il sangue con un dito e portandoselo alla bocca prima di uscire canterellando una canzone dei Ramones.

- Cosa ti ha fatto barellare dannatissimo chip? – urlò contento – Ti sei disattivato per magia? Oppure il morsetto alla cacciatrice ha avuto effetti collaterali superlativi? – cantò ancora per qualche isolato, prima di sentire i vecchi istinti farsi avanti e la certezza che il vecchio big bad era tornato su piazza.

- Giusto giusto uno spuntino prima di proseguire la notte… - sussurrò vedendo un giovane che si aggirava furtivo per la strada – Il mio ritorno alla non-vita…tremate! William il sanguinario è tornato! – urlò, attirando l’attenzione del povero malcapitato che si appiattì al muro – Tu piccolo…non sai cosa stai per diventare… - gli disse avventandosi contro di lui e dissanguandolo con la foga di un vampiro che non conosceva la gioia dell’uccisione da troppo tempo.

Dopo averlo prosciugato come una bottiglia di bourbon, lasciò cadere il cadavere a terra, assaporando a fondo il sangue caldo e respirando l’aria satura di morte – Eccomi cacciatrice…il vecchio Spike è tornato…e ora ti dimostrerà quanto è cattivo… -

 

Capitolo 5

 

 

- La prossima volta lo dirò a Spike? – si chiese Buffy, facendo lo slalom tra le lapidi del cimitero quella notte – Come ho potuto pensare una cosa simile? Il mio cervello è andato in tilt? –

Una mano spuntò dal terreno appena smosso.

- Devo essere sotto pressione! – esclamò fissando la mano che con movimenti incerti cercava di farsi strada verso la libertà.

Buffy attese qualche istante, picchiettando con i tacchi il terreno, poi sospirò impaziente leggendo il nome sulla lapide – Allora piccolo Louis, vuoi muoverti ad uscire? Immagino che il risveglio nella bara non deve essere il migliore…però…mi stai facendo perdere tempo! – gridò.

Il diretto interessato terminò la sua uscita poco trionfale dalla bara e fissò la cacciatrice, prima stranito, poi ringhiando per la fame.

- Si…si…risparmia gli effetti sonori, facciamola finita! – ricominciò la cacciatrice seccata, impugnando il paletto e mirando al cuore del vampiro, colpendo con rapidità ed efficacia.

La nuvola di polvere che era stata Louis si diradò in fretta, lasciando nuovamente calare il silenzio che Buffy tanto agognava quella notte; sorrise compiaciuta e soddisfatta, poi fece qualche passo verso un grande pino, poggiandovi la mano, poi la fronte.

Chiuse gli occhi e sospirò, sentendosi rilassata : uccidere le aveva fatto bene, scaricare la sua ansia su quel nuovo nato era stato salutare.

Si voltò, appoggiando la schiena alla corteccia ruvida: tenendo gli occhi chiusi alzò il viso al cielo in direzione della luna.

La luna…unica testimone dei suoi dubbi e delle sue sensazioni più nascoste…unica testimone silenziosa di quello che era successo con quel…dannato vampiro biondo!

Nessuno avrebbe capito, nemmeno Willow che era la sua migliore amica…cosa le stava accadendo?

Il suo corpo non rispondeva più al volere della razionalità! I suoi desideri più reconditi la portavano verso l’oscuro, verso il non ritorno.

Perché lo desiderava? Perché voleva ancora che quelle gelide labbra si poggiassero sul suo collo per bere il suo sangue?

No, questo era troppo sbagliato, lei lo sapeva! Nessuno avrebbe approvato e nemmeno lei doveva farlo!

L’ultima cosa che voleva era che i suoi amici lo scoprissero: non dovevano guardarla con aria di rimprovero, non poteva deluderli!

Lei era la cacciatrice di vampiri!

Si tolse quel dannato foulard dal collo, lasciandolo cadere a terra: si sentiva soffocare ed il morso di Spike pulsava come se le avessero appoggiato sopra un ferro rovente.

Spike…chissà dov’era in quel momento…

- Sono qui… - la voce del vampiro le arrivò all’orecchio come una dolce carezza.

Lei cercò di aprire gli occhi, ma una mano gelida glielo impedì, appoggiandosi su di essi.

Buffy lo afferrò per i polsi e si liberò, trovandosi il vampiro di fronte.

Sorrideva, ma i suoi occhi emanavano una strana luce, oltre al divertimento: lui era il male, e questo la fece fremere.

- È come se mi avessi letto la mente… - sussurrò lei tesa, sentendosi subito dopo una stupida – Cosa ci fai qui? – gli rispose poi dubbiosa, inasprendo il tono di voce.

- Se vuoi me ne vado… - rispose lui cercando di allontanarsi, ma la presa sui suoi polsi non cedette.

- No… - sussurrò Buffy a denti stretti, attirandolo contro di se in modo che i loro corpi aderissero alla perfezione.

- Cosa ti prende Buffy? – chiese lui, scostandole una ciocca di capelli dal viso e seguendone il contorno fino al collo, sfiorando il suo marchio – Hai la pelle d’oca passerotto… - aggiunse con voce roca.

La mente di Buffy era in subbuglio, non capiva perché in quel momento il suo desiderio più forte fosse quello di ripetere fin dall’inizio tutto ciò che era accaduto tra loro il giorno prima e temeva che lui lo intuisse.

Spike soffiò alito gelido sul suo collo e Buffy chiuse gli occhi, trovando giovamento da quella sensazione; appoggiò il capo alla corteccia dell’albero, scoprendo maggiormente il collo.

- Lo vuoi? – domandò Spike ma Buffy non capì se fosse la sua voce o la mente a formulare quelle parole.

Non ci fu risposta, soltanto un tacito assenso da parte della cacciatrice che gli mise le braccia intorno al colo per attirarlo a se.

La lingua di Spike passò sul morso, facendo mugolare Buffy di impazienza; il vampiro rise e baciò il mento della ragazza, cercando poi la sua bocca.

Buffy sospirò di piacere mentre le loro labbra si univano in quel rovente contatto.

Spike si staccò da lei, mutando volto e cercando il suo morso.

Ringhiò famelico prima di avventarsi su quella tenera carne profumata di rose, questa volta con più violenza, succhiando con avidità.

Buffy si lasciò andare a lunghi gemiti di piacere, prima di sentir nascere dentro di se il desiderio di sangue.

“ Perché lo voglio? “ si domandò.

- Spike… - mugolò lei in preda all’estasi e sentendosi mancare.

Il vampiro si staccò dal dolce nettare a malincuore, baciando le labbra di Buffy, imporporandole col suo stesso sangue.

Lei si passò la lingua sulle labbra, poi lo fissò con gli occhi semichiusi, implorandolo di concedergli ciò di cui più aveva bisogno.

Il sangue, chiedeva con tutto il suo corpo il sangue, la cacciatrice desiderava il sangue!

E perché negarle quel piacere che poteva solo portarla alla perdizione e all’oscurità?

Spike cominciava finalmente a comprendere la forza del legame che entrambi avevano creato la notte prima – Ora ti darò ciò che vuoi… - le sussurrò all’orecchio, come se fosse un segreto da non far udire a nessun altro; notò con piacere che sul viso della ragazza si era formato un sorriso.

Si morse di nuovo il polso, senza staccare gli occhi da Buffy, poi glielo porse e lei si attaccò, non potendo rinunciare a quell’offerta per l’ennesima volta.

Lei beveva, questa volta con più foga, con maggiore piacere, con una brama che era propria dei vampiri.

- Buffy… - gemette Spike, alzando gli occhi al cielo e tornando ai suoi lineamenti umani – Buffy… - continuò, preda del piacere.

Il demone riemerse e allontanò bruscamente la ragazza dal suo polso; Buffy si lamentò, cercando di raggiungere di nuovo la ferita che già si stava rimarginando, ma il vampiro la bloccò.

I due si guardarono per un lungo istante, prima che lui l’afferrasse per le spalle spingendola contro l’albero, incollando le labbra alle sue.

Buffy baciava il demone, senza timore.

Si sentiva di nuovo forte perché quel sangue così delizioso l’aveva rinvigorita restituendole la forza.

Spike continuò a baciarla, vagando con le mani lungo i fianchi e risalendo fino al collo.

Quando entrambi si staccarono, lui era tornato lo splendido ragazzo di sempre e la guardava sorridendo: le passò un dito sul labbro e sul mento per pulirle il sangue.

- Hai sonno passerotto? – le domandò lui, sentendosi un po’ colpevole per averle tolto troppo sangue.

La prese in braccio e lei si abbandonò completamente a lui, osservandolo senza espressione.

- Devi riposare principessa, ho in mente qualcosa di speciale per te… -

- Cosa? – domandò Buffy, mentre il vampiro raggiungeva l’uscita del cimitero.

- Domani sera fatti bella, un taxi sarà alle dieci fuori da casa tua! Prendilo, lui saprà dove condurti… -

Lei gli si accoccolò di più, sentendo incombere la stanchezza – E cosa ti fa pensare che io lo prenderò quel taxi? –

Lui sogghignò maligno – Lo so…io lo so… -

“ Sei dentro di me cacciatrice “ pensò “ ormai il tuo sangue ed il mio si stanno legando inesorabilmente…tu sei la mia croce e la mia delizia, saprò condurti verso la via del non ritorno, questo è certo! “

Il chip era andato, e questo lo doveva a Buffy; ora lui doveva ringraziarla nel migliore dei modi, seducendo il suo lato oscuro, si, perché ora ne era convinto, la cacciatrice nasce nell’oscurità, è la sua natura, è il suo destino!

Abbandonandosi ai suoi pensieri e alle sue macchinazioni, il vampiro proseguì per Revello Drive.

Appollaiato sull’albero fuori dalla finestra di Buffy, Spike la fissava dormire beatamente nel suo letto: un lieve sorriso si era formato sul suo viso, un po’ più pallido a causa della perdita di sangue.

Spike rimase lì per un po’, contemplandola mentre nella sua testa frullavano mille pensieri.

“ Avrei potuto ucciderla “ si disse “ vendicarmi finalmente per i torti subiti…ora che il dannatissimo chip è fuori uso potrei…ma perché non riesco? Ora sono tornato ad uccidere, non dovrei avere difficoltà…cosa mi hai fatto maledetta cacciatrice? Il tuo sangue ed i tuoi pensieri sono dentro di me ed ora so solo questo: io e te apparteniamo alla stessa oscura natura, siamo simili! Ti sedurrò Buffy…ti porterò dove non vorrai più tornare indietro…non potrai più voltarti… “

 

Capitolo 6

 

La mattina seguente, Buffy si recò all’Università, trovando subito all’ingresso Riley, che però la guardava di sbieco. .

- Beh, che c’è? Non mi saluti nemmeno più, hai la luna di traverso per caso?- chiese lei, non capendo cosa avesse. .

-E hai pure il coraggio di chiedermelo? A quanto pare, non solo ieri ti ho aspettato per * quattro ore * di filato, ma tu ti sei dimenticata completamente della serata di cui ti avevo parlato!- sbottò lui.

Buffy tutto a un tratto si ricordò di quel telefono che era squillato nel tardo pomeriggio della giornata precedente, di lei che rispondeva sentendo Riley dall’altra parte del ricevitore che dato che non avevano avuto modo di stare un po’ assieme per tutto il giorno e in più per festeggiare la definitiva sconfitta di Dracula, l’aveva invitata al Bronze per una serata speciale. .E quella, per Buffy era stata una serata specialissima.. ma non con Riley. .

- Hai ragione, Riley, ti prego, scusami.. Io ero uscita con tutte le intenzioni di andare lì..- .

”.. ma poi ho incontrato * lui * e tutte le buone intenzioni sono sparite!” pensò lei, benedicendo l’ inventore del foulard. .-. .. ma poi .. lo sai, il solito, dei vampiri mi hanno attaccata, poi si è aggiunto anche qualche altro demone, solita lotta, solita ronda.. Il tempo è passato, e.. davvero scusami, scusami tanto, non succederà più, promesso!- si giustificò lei. .

-Buffy, sei così distratta, assente, non è da te! Posso capire che tu fossi impegnata in qualche ronda, ma non mi hai nemmeno avvisato!- brontolò il ragazzo. .

- E come facevo? Io non so che razza di demoni affronti tu, ma quelli con cui combatto io non sono così gentili da restare in attesa se dico loro ‘ Un attimo, che devo chiamare il mio ragazzo per dirgli che non posso andare all’appuntamento!’ - ribatté lei. .

- In questo almeno sei rimasta la solita, hai sempre voglia di scherzare! - le sorrise lui, già più calmo, ma poi lo sguardo cadde su quel foulard e Buffy se ne accorse. .-Sai, Willow me l’ha raccontato, mi dispiace, Buffy, non dev’essere piacevole.. - commentò lui.

” Uff, ma da quando lui e Will sono diventati amici del cuore e si scambiano ogni minima confidenza? Se dovessero partecipare entrambi a una gara di pettegolezzi sarebbe difficile decretare il vincitore!” pensò la ragazza, un po’ scocciata. .

” Quanto al ‘ non dev’essere piacevole.. ‘ hai torto marcio, caro mio!” - E comunque, non ti preoccupare, sono certo che guarirà presto.. - continuò, accarezzandole i capelli con l’intento di consolarla. .

” Oh, sì certo.. sarebbe anche già guarito.. se solo io non fossi così stupida da andare a farmelo rinnovare ..” pensò lei, e andò col ricordo a quelle incredibili sensazioni che aveva provato la notte precedente con il bel vampiro ossigenato. .Assorta com’era nei suoi pensieri, quasi nemmeno si accorse del ‘ Sei perdonata! ‘’ che mormorò Riley prima di baciarla, cogliendola un po’ alla sprovvista. .

Lei lo lasciò fare, soprattutto perché si sentiva in colpa nei suoi confronti. .

Ma in quel bacio Buffy sentiva che c’era qualcosa che non andava. .

” E’ così caldo, così normale.. così umano! Niente brivido, niente irruenza.. niente passione bruciante.. solo routine.. dolce e tenera, nessun dubbio su questo, ma solo routine..” .E infatti, fu lei la prima a staccarsi. .

- Ora però devo proprio andare, la lezione inizia tra cinque minuti, e il mio professore odia i ritardatari. Ci vediamo, Riley! - lo salutò lei, allontanandosi. .

- Buffy, aspetta! - la chiamò lui, ma lei era già sparita. .

- .. non abbiamo nemmeno fissato il prossimo appuntamento! - pensò ad alta voce, un po’ amareggiato. .- E tu che ci fai già qui? Lo sai meglio di me che non c’è un giorno che sia uno in cui il professore rispetti l’orario, arriva con un quarto d’ora di ritardo quand’è in ‘ anticipo ‘! - esclamò Willow.

Infatti c’erano solo loro due in quella stanza per il momento. .

- Beh, niente e nessuno mi vieta di stare in aula mentre lo aspetto, è un mio diritto di studente!- replicò la bionda, cercando qualcosa nel suo zaino, ma accorgendosi di aver dimenticato il quaderno degli appunti e l’astuccio. .

- Così come il tuo dovere di studente sarebbe quello di presentarti a lezione con tutto l’occorrente, vero?- la punzecchiò l’amica, prestandole sia un foglio dal suo raccoglitore, sia una biro. .

- Grazie. Non ci far caso, Will, ultimamente non so dove ho la testa.. -.

” Sì che lo so dov’è, invece: in camera mia, quel pomeriggio, in una certa cripta la mattina dopo, al cimitero ieri notte.. ovunque ci sia quel dannatissimo vampiro ossigenato! E chissà cos’ha in mente stasera? No, Buffy, lui può avere in mente quello che più gli pare, tanto tu non ci vai!” pensò lei, accorgendosi solo alla fine che l’amica le aveva parlato. .

 

-Hai detto qualcosa, vero?- .

- Sì, che da qualche giorno sei un po’ strana, ti vedo così assente e.. come mi hai appena mostrato ora… distratta!- ripeté Willow, prendendole le mani e guardandola con più attenzione. .

- Buffy, tu cominci a preoccuparmi, e poi.. scusa se te lo dico, ma sei conciata peggio di uno straccio oggi, sei così pallida.. Sei sicura di sentirti bene? -.

” Uh! Beh, se si può ritenere questa ‘ Spikite ‘ acuta che ho da tre giorni una malattia.. sì, allora sono gravemente malata!” si disse tra sé e sé. .- Tranquilla Will, non è niente. Se sono così malconcia e pallidina è perché ho avuto una nottataccia, tutto per colpa di quel dannato vampiro! Voglio dire.. ieri sera, alla solita ronda, un principiante come tanti che però ci ha messo un’eternità a risorgere .. e due secondi a diventare polvere, ma questa è un’altra storia! Fatto sta che il tempo è passato, sono rientrata che ormai era l’alba.. il tempo di appoggiar la testa al cuscino.. ed ecco che suona già la sveglia! Provaci tu ad apparire fresca come una rosa dopo nemmeno due ore di sonno!- sbottò la bionda. .

- Hai ragione tu, scusami. Va beh, ti rifarai in questi giorni, fino a settimana prossima niente più lezioni, ricordi? Si torna a casa!- cambiò argomento Willow, ma poi si ritrovò a fissare ancora l’amica. .

- Vedo che porti ancora quel foulard .. -.

- Uh! Questo? Eh, sì, finché questo brutto segnaccio non sparirà dalla mia vista me lo terrò incollato al collo. Ma a parte questo, ti dirò.. ci sto prendendo gusto ad indossare il foulard .. - rispose Buffy, con la maggior naturalezza possibile. .

” Chi prendo in giro? Io ci sto prendendo gusto * nel motivo per cui lo porto *!” .---------------------------------------------------------------------------

Buffy riattaccò il telefono felice, non tanto perché Riley le aveva dato un appuntamento, ma perché quell’appuntamento era per la sera dopo.

- Come se mi cambiasse qualcosa! Io stasera non ho nulla da fare e non andrò da nessuna parte!- promise Buffy a se stessa risoluta. .

E allora perché era da più di due ore che tirava fuori i vestiti dall’armadio, disponendoli sul letto ed esaminandoli minuziosamente uno a uno?

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Erano le nove e mezza di sera.. e stranamente lei era vestita.

-Allora.. scarpe nere con tacco alto, minigonna nera vertiginosa, camicetta rossa.. potrei mettere lo smalto nero.. Sì, brava, Buffy, poi ti manca solo di ossigenarti i capelli, cominciare a fumare, bere sangue… ma uhmm.. pare che quest’ultima cosa io lo faccia già.. e sarò uguale in tutto e per tutto * a lui *!- pensò lei, ad alta voce.. ma la scelta dell’abbigliamento non cambiò. .

- Sì, ok, sono vestita, ma questo non dimostra nulla, è soltanto una prova, cosa mi metterei se andassi là.. in quel posto misterioso.. ma io là non ci vado! - continuò, mentre si truccava con cura.Erano le dieci meno un quarto, e lei aveva su anche la giacchetta, mentre usciva sul portico. .

” Sì, ok, sono qui fuori, ma voglio solo prendere una boccata d’aria fresca!” pensò, ben consapevole che aveva già spento tutte le luci e chiuso a due mandate la porta, mettendosi le chiavi nella sua borsetta. .Erano le dieci meno cinque.. e Buffy era in strada. .

” Faccio solo due passi.. il giro della casa.. non c’è nulla di male..” .Fu abbagliata dai fari del taxi che le stava venendo incontro, rallentando. .

” Ok, mi sto avvicinando al conducente, ma non significa nulla.. sto aprendo la portiera posteriore.. ma tanto non salgo mica.. Ecco sì, adesso la richiudo e me ne torno in casa..” .La portiera Buffy l’aveva chiusa.. ma dopo essere salita a bordo del taxi che si era già messo in moto, sapendo dove condurla. .Il taxista non pretese nemmeno che lei gli pagasse la corsa.. doveva averci già pensato Spike. .

 

 

Capitolo 7

 

 

Buffy entrò nel locale.

Non era nulla di speciale al primo impatto: il bancone, alla destra della porta di ingresso, tavolini alti e divani lungo tutto il perimetro.

La cosa piacevole ed insolita erano i colori: le pareti erano di un caldo color porpora, il pavimento ricoperto da cento e più tappeti di fattura orientale ed il colore dei divani andava dall’ocra all’arancio.

Il tutto era condito da morbida ed onirica musica Ambient che avrebbe messo in pace con se stesso chiunque.

Buffy si domandò mille volte perché aveva accettato quell’assurda proposta fattale da Spike la notte prima.

- Alle dieci di domani sera un taxi sarà di fronte alla porta di casa tua. Prendilo e lasciati condurre dove lui sa! –

“ Perché…e cento ancora volte ancora perché??? “ si domandò.

La sua attenzione si focalizzò sugli avventori del locale: ai tavoli le coppie ed i piccoli gruppi di amici scambiavano chiacchiere con tranquillità e assoluta naturalezza, mentre alle loro spalle il gioco cambiava.

Una coppia, in fondo alla sala, attirò l’attenzione della ragazza: la donna, alquanto giovane, dai lunghi capelli corvini stava a cavalcioni sull’uomo, sulla trentina, abbastanza attraente.

Lui aveva gli occhi socchiusi, come se stesse godendo del semplice contatto con la pelle della ragazza; lei invece si abbassò per baciarlo, poi, sentendosi gli occhi di qualcuno addosso si voltò, fissando Buffy.

I sensi della cacciatrice impazzirono in quell’istante: la ragazza che stava fissando aveva delle bellissime labbra, piene e rosse…di sangue.

Sangue? Ma che diavolo di posto era quello?

Umani e vampiri insieme?

Distolse lo sguardo portandosi le mani al viso: perché scottava? Era forse imbarazzata?

Quella bocca sporca di sangue riusciva ad eccitarla: forse solo perché le ricordava Spike o c’era anche dell’altro?

Si sfiorò con un dito il labbro inferiore, ricordando la sensazione del sangue di Spike, poi scese fino alla camicetta, sbottonando il collo alto e toccandosi i segni del morso del vampiro.

Un brivido le percorse la spina dorsale.

Perché il ricordo della sua bocca sulla pelle la faceva rabbrividire?

La sensazione del morso, la lingua che leccava gentilmente la ferita, quel bacio rovente scambiato tra le loro bocche, il sapore del sangue…

No, aveva sbagliato tutto, non doveva essere lì!

Si voltò e trasalì alla vista di Spike.

Ma perché? In fondo era “solo” Spike!!

- E così alla fine sei arrivata… - le disse prendendole la mano e portandosela alla bocca per baciarla – Sei gelata cacciatrice… - le disse poi, soffermandosi sulla camicetta sbottonata e guardando con occhi famelici il morso, il segno della sua proprietà.

Voleva divorarla?

I suoi occhi vagarono sulla minigonna nera che lei indossava, mostrando le splendide gambe esaltate da un paio di tacchi alti.

- Sei bellissima…Buffy… - si complimentò lui, guardandola negli occhi; le prese di nuovo la mano – Vieni… - la invitò, conducendola verso un angolo della sala, nascosto ai più da un delicato separé in stile giapponese.

Quando la invitò ad accomodarsi sul divano, Buffy si bloccò, gelida come marmo.

- Avanti passerotto, non ti mangio…promesso! – la rassicurò lui.

Perché allora lei si sentiva ancora a disagio?

Forse perché la prospettiva di essere divorata da quella bocca era il suo desiderio?

No, nel modo più assoluto!

- Su cacciatrice, voglio solo offrirti da bere… - Buffy si perse nel blu dei suoi occhi e le sue gambe cedettero; Spike fu lesto nell’afferrarla, accompagnando il suo corpo sul morbido divano.

Tutta raggomitolata in quel calore arancione, Buffy guardò ancora il vampiro: era sempre il solito Spike? Non sembrava…

Una cameriera portò due bicchieri di vino, la cacciatrice la scrutò: era una vampira!

- Come può esistere un posto simile? – chiese a Spike in tono accusatorio, portandosi il bicchiere alla bocca.

Spike la imitò con uno strano sorrisetto dipinto in volto – Che c’è di male? È un locale alla moda, dove fanno buona musica e ottimi drink, la clientela è selezionata accuratamente…cosa vuoi di più? –

- Vampiri e umani? – si animò lei gesticolando.

- Sono consapevoli e consenzienti cacciatrice! – rispose lui alzando il tono di voce – A nessuno di noi è permesso mordere senza che i mortali lo vogliano! E poi, qui non si uccide! Come vedi questo è un luogo sicuro! –

Buffy tracannò il resto del contenuto del suo bicchiere tutto d’un fiato: era un vino strano, ma tutto sommato le piaceva…e poi, probabilmente sarebbe servito a stordirla abbastanza da farle passare il disgusto per la scoperta di quel posto!

- Veniamo a noi passerotto…non ti ho certo fatta venir qui per litigare… -

- A no? – chiese lei riponendo a terra il bicchiere.

- No… - ripeté lui, facendosi più vicino – Ripensavo alla notte nella tua camera…sai, durante la battaglia contro Dracula…e poi il cimitero… -

Buffy si sentì avvampare, non voleva affrontare quell’argomento.

- Spike non è il… -

- Si invece… - le disse, il viso a pochi centimetri da quello di lei; le sfiorò la bocca con un dito – Non vuoi…parlarne di nuovo? –

Il cuore di Buffy sembrò saltarle nel petto – Io…io… - ma lui era così vicino, la sua bocca così morbida, nata solo per baciare quasi sfiorava la sua.

- Ti è piaciuto il vino? – le chiese Spike.

Buffy annuì, incapace di riuscire a comporre frasi con senso compiuto.

A quel punto la vicinanza divenne insostenibile per entrambi: le labbra di Spike si incollarono a quelle di Buffy, la lingua aprì ogni barriera e lei si ritrovò di nuovo avviluppata dalla magia del vampiro.

Fu costretta ad interrompere quel contatto per riprendere fiato: si sentiva infiammata da quel bacio, quasi istupidita.

Spike depose piccoli baci sul suo viso, mentre una mano sbottonava un altro po’ la camicia.

Buffy mugolò, cercando di opporre resistenza, ma le carezze del vampiro si fecero più audaci e lei non riuscì più a distinguere il bene dal male.

- Cacciatrice… - mormorò lui tra un bacio e l’altro – Buffy… - la chiamò poi in un sussurro – Vuoi dell’altro vino? –

- Io…si…ma perché continui a farmi domande sul vino? – domandò lei mentre un lungo sospiro di beatitudine le usciva suo malgrado dalla gola.

Come se avesse udito il suo desiderio, la cameriera tornò con due bicchieri nuovi colmi di vino che Spike prese tra le sue mani, allontanandosi momentaneamente dal corpo della cacciatrice, guardandola col sorriso di chi la sa lunga dipinto sul volto.

Buffy sbatté le palpebre perplessa: non capiva più niente!

Spike era sicuro di se, lo sguardo seducente come non mai; non lo ricordava così, anzi…non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo…da quando l’aveva morsa!

Le porse il bicchiere e lei lo tenne in mano, osservandolo come se potesse leggervi il futuro.

Desiderava berlo fino all’ultima goccia, quel vino le piaceva tantissimo! Non aveva mai assaggiato un sapore simile, solo una volta, ma non ricordava in che occasione.

Forse era un vino per le feste che aveva provato in qualche occasione con i suoi genitori anni prima? Non le sembrava, il gusto era più vicino a lei, più recente.

Osservò il liquido rosso scuro rigirando il bicchiere: era denso…molto denso…forse troppo.

Si portò nuovamente il calice alle labbra e lo assaggiò: perché non capiva appieno il sapore? E perché quel dannato vampiro la guardava in quella maniera strafottente?

Avrebbe voluto picchiarlo all’istante, nonostante quelle effusioni che si erano scambiati da pochi minuti.

- Spike! – lo richiamò lei irritata – Smettila di fissarmi in quel modo mi dai ai nervi! Che motivo hai di fissarmi così? Mi trovi tanto divertente? –

Lui socchiuse gli occhi e le sfiorò le labbra con un dito, portandoselo poi alla bocca – Sono contento che tu stia godendo della specialità della casa…anzi…veramente l’ho preparata apposta per te passerotto! –

Buffy inclinò il capo, proprio come aveva il vizio di fare Spike: non capiva le sue parole – Perché sei così? Non sembri il solito…Spike…che cosa mi hai fatto bere? –

La bocca del vampiro fu di nuovo vicina alla sua – Non lo hai ancora riconosciuto piccola? – le loro labbra si sfiorarono – Hai già dimenticato…il mio sapore? –

La cacciatrice strabuzzò gli occhi esterrefatta e…disgustata – Cosa? Hai osato…mi hai fatto bere il tuo sangue? – gettò a terra il bicchiere che si frantumò in mille pezzi, lasciando che il sangue contenuto all’interno si spargesse intorno alle sue belle scarpe nere – Lurido verme schifoso…mi hai ingannata! Mi hai… -

Si alzò in piedi e fissò con disprezzo Spike dall’alto.

Lui mantenne la tipica calma come ogni buon inglese – Ti ho chiesto se ti piaceva…Buffy…hai risposto affermativamente! Cosa ho fatto di male? Potevi accorgerti prima di quello che stavi bevendo...invece ti piaceva così tanto che ne hai voluto dell’altro! – finì il suo bicchiere di sangue, poi tornò a guardarla – Non ti ho costretta…non credi di dover capire che qualcosa tra noi sta cambiando? Tu mi appartieni e anche tu lo sai! –

- Io non ti appartengo per niente! Il nostro è stato solo un patto all’inizio, ora sta diventando una farsa, un inganno! Non puoi mordermi e farmi bere il tuo sangue a tradimento, diventando il perfetto vampiro seduttore e farla franca! Io non te lo posso permettere! –

- Cosa vuoi fare…uccidermi? Polverizzarmi sul posto? Ricordati, qui non si uccide…e la regola vale per tutti, umani e vampiri! –

Inviperita dalle ultime parole, Buffy calciò il divano con il piede, rompendosi un tacco e lasciandosi sfuggire un imprecazione irripetibile.

- Sei un bastardo! – gli gridò e zoppicando si avviò all’uscita del locale, pulendosi la bocca per cercare di eliminare quell’obbrobrio che aveva bevuto fino ad ora…e che aveva trovato buono.

 

Capitolo 8

 

 

Vino? Come aveva anche solo potuto credere che quello fosse vino? Con quale assurda magia lui l’aveva confusa?

Seduta ad un tavolo del Bronze, Buffy ripensava con rabbia all’inganno di Spike della notte precedente.

“ È un lurido verme!” si disse, portando il bicchiere alla bocca ed assaggiando il cocktail che Riley le aveva appena portato.

Riley? Oddio, persa com’era nei suoi pensieri non si era resa conto che il suo ragazzo le stava parlando…ma di cosa?

Cercò di recuperare il filo del discorso, apparendo interessata.

- …e allora il professore lo ha sbattuto fuori riempiendolo di insulti! – terminò Riley, alzando il tono di voce e scoppiando a ridere.

Buffy si unì alla sua ilarità, pur non sapendo cosa ci fosse divertente. Se avesse prestato attenzione alla storia forse si sarebbe divertita seriamente…

Lui le accarezzò il viso – È splendido vederti ridere – le disse contemplandola; la ragazza arrossì, ma non per il complimento.

Non voleva essere al Bronze con Riley, avrebbe preferito sfogare la sua rabbia spaccando la faccia a qualche demone!

E poi non sopportava le sue attenzioni quella sera.

Quella sera soltanto?

I suoi pensieri erano tutti rivolti ad un certo vampiro e al suo inganno.

Non provava alcun desiderio per lui, voleva solo riempirlo di calci fino a ridurlo ad una maschera rossa!

“ Quello che mi ha fatto… “ pensò “ è stato meschino! Io ho un ragazzo, un essere umano che può darmi l’isola di normalità che desidero, non posso continuare a tradirlo! Oddio… “ proseguì “ Io sto tradendo Riley…no, io e Spike ci siamo solo baciati, non abbiamo mai fatto l’amore…cioè sesso! E anche se lui mi ha morso ed io ho fatto lo stesso…bhè…questo non è tradimento, vero? “

Avvertì nuovamente il calore salirle alle guance, mentre Riley la fissava incuriosito – Buffy, sei sul pianeta questa sera? – domandò facendosi serio e teso.

< Basta perdersi nei pensieri! > si ammonì lei, poi sorrise al suo normale fidanzato – Scusa Riley… -

- Mi sembri distante… - le disse preoccupato, cercando la sua mano – C’è qualcosa che ti turba? – chiese mentre Buffy si sottraeva al suo contatto.

- No…no… - si affrettò a precisare lei – Nulla di grave…a dire il vero sono in pensiero per gli esami che si avvicinano – proseguì, aumentando in maniera esponenziale la quantità di bugie dette negli ultimi tre giorni – Sai, le ultime ronde sono state impegnative e mi hanno stancata, rubando energia e tempo allo studio… -

Lui annuì e questa volta non si fece scappare le mani della ragazza, chiudendole nella sua stretta.

- Ti aiuterò io se vuoi piccola…nello studio e nel farti rilassare… - terminò lui cercando di assumere il volto del grande seduttore.

< E ora che crede di fare? > si domandò Buffy sorridendo al ragazzo con uno sforzo immane < Il pensiero delle sue mani che mi toccano mi fanno inorridire, ma perché sono così esagerata? C’è sempre stata un’ottima intesa tra me e Riley, perché ora… > ma non riuscì a terminare quel pensiero perché subito ne prese piede un altro.

< Spike…è tutta colpa sua! Sono così furiosa con lui che tutto il resto non conta…furiosa? > si domandò. Non era convinta che quello fosse il termine giusto da usare.

< Evitarlo… > continuò < devo solo evitarlo! Questo è il segreto, non pensare a lui, non vederlo, girargli alla larga! Ucciderlo non posso, è innocuo per via del chip, sarebbe ingiusto farlo…però, è già un giorno intero che non lo vedo! Brava Buffy, è un buon inizio! > Sorrise a se stessa per la conclusione del suo pensiero e Riley lo interpretò come un assenso alla sua proposta.

- Allora che ne dici se traslochiamo… -

< Allarme rosso! > Buffy strabuzzò gli occhi, ben consapevole di ciò che lui stava per dirle e si affrettò a dire qualunque cosa.

- Sete! – esclamò.

- Uh? –

- Si, potresti prendermi qualcosa da bere? – chiese lei.

Riley indicò il bicchiere di lei – Ma hai ancora il tuo cocktail! –

Buffy fissò il contenuto – Si si…ma…ho voglia di cambiar gusto! Per favore… - lo implorò con occhi sognanti.

Non appena Riley si fu allontanato dal tavolo, Buffy si mise una mano sul petto e tirò un sospiro di sollievo.

Non poteva essere con Riley ed avere la mente altrove, non era in grado di fare tutto insieme! E non voleva traslocare dal Bronze, almeno fino a quando non fosse arrivato il momento di andare a casa…la sua!

Il suo sguardo vagò distrattamente per il locale, cercando di svuotare la mente: quel pensiero fisso la distraeva dalla realtà e lei non poteva permetterselo!

I suoi occhi si posarono però su qualcosa che non doveva essere lì: uno spolverino di pelle nera, quello spolverino così inconfondibile che solo una persona poteva indossare.

Si sentì avvampare, portandosi istintivamente una mano al foulard.

Lo osservò attentamente, percorrendolo dagli anfibi al colore dei capelli ed in quel momento sgranò gli occhi: non era lui!

Quello aveva i capelli neri, era un dannatissimo dark qualunque!

Ringhiò, imprecando dentro di se: chi diavolo permetteva ad un tizio qualsiasi di indossare il suo spolverino? Solo Spike poteva indossarlo!

< Ma cosa diavolo sto pensando? A me non interessa chi indossa quel dannato spolverino! Potrebbe metterlo anche l’ultimo dei nerd se fosse per me! > Riley tornò al tavolo con due bicchieri di ponch, facendo riassumere a Buffy il volto della serenità.

- C’era molta gente al bancone… - si scusò lui porgendole il bicchiere.

Buffy ringraziò con un sorriso e fissò il contenuto: rosso, il ponch era rosso, come il sangue, il sangue di Spike ed il suo…

Si passò la lingua sulle labbra mentre una piccola goccia di sudore le scendeva lentamente dalla fronte.

Era troppo, non poteva restare un momento di più in quel posto! Voleva stare da sola!

Guardò l’orologio, poi Riley – Devo andare! –

Riley la guardò stranito, corrugando la fronte – Di già? E perché? È solo mezzanotte! –

- Lo so ma… - Buffy cercò una scusa plausibile – Giles! Si, il signor Giles mi ha dato appuntamento per…per… - scrutò nei recessi della sua mente – meditazione! Si, dobbiamo fare meditazione!

- A quest’ora? – chiese lui dubbioso.

- Si! – rispose pronta lei – È un’antica pratica cinese che va categoricamente svolta dopo la mezzanotte, in un particolare momento di rilassamento del corpo e della mente! E poi sai quanto Giles tenga alla puntualità! –

Riley annuì sconsolato, abbassando il capo ed incurvando le spalle: aveva altri progetti per il fine serata, non credeva andasse tutto a rotoli per…la meditazione cinese!

Usciti dal locale, Riley mise un braccio intorno alle spalle di Buffy e l’accompagnò verso la casa di Giles.

Buffy avrebbe voluto dirgli che sarebbe andata sola, ma lui aveva tanto insistito per portarla almeno fino a metà strada, poi il senso di colpa la logorava troppo quella sera! In fondo era convinta che quello fosse solo un momento che presto sarebbe passato! Non poteva perdere Riley per colpa della sua debolezza, in fondo, lui era il suo normale fidanzato, sarebbe stato sciocco lasciarlo!

Lei stava uscendo dal piccolo momento di crisi, sapeva che non ci sarebbero stati altri episodi…oscuri nella sua vita personale!

Alle loro spalle, due occhi blu, infiammati dalla gelosia, fissavano la coppia, senza perderli di vista.

- E così sei uscita col soldatino questa sera… - furono le parole pronunciate, prima che Spike svanisse nell’oscurità.

 

Capitolo 9

 

 

Ma la sera successiva Buffy non era stata più così brava a resistere.

Dopo cena era uscita di casa.

L’intenzione era quella di fare solo quattro passi, ma quei quattro passi l’avevano portata al cimitero, non un cimitero qualsiasi, ma quello dove c’era la cripta di Spike. E Buffy aveva finito per bazzicare proprio in quei paraggi.

- Lui è un bastardo, un dannatissimo vampiro ingannatore. Ora vado lì e lo riempio di botte finché non lo costringo ad annullare questa cosa che c’è tra noi, qualunque cosa sia!- si disse decisa, ma non entrò, per il semplice motivo che sentì un rombo di moto provenire dall’altro lato della cripta.

Si affrettò a fare il giro e lo vide in strada, a bordo di una bellissima moto da corsa nera, col vento che muoveva il suo lungo spolverino di pelle, lasciato aperto, mentre l’unica cosa che brillava nel buio era la sigaretta che si stava accendendo.

Buffy sembrò dimenticarsi il motivo per cui era andata lì, del resto era troppo per lei.< Così non vale. Moto da capogiro + Spike da capogiro = Buffy che deve lottare strenuamente contro i suoi ormoni.. e perde!> pensò lei, nascosta dietro una siepe a fissarlo.

- Passerotto, se sono un così bello spettacolo prima o poi ti farò pagare il biglietto!- esclamò lui, con la sigaretta tra i denti, senza nemmeno guardarla.

Non avendo più scelta, Buffy uscì allo scoperto.

Si preparò a parlargli, ma le tremarono le gambe e non le uscì nemmeno mezza parola.

- Perché non lo dici?- disse lui, scendendo dalla moto e mettendole il cavalletto.

- Co.. cosa?- riuscì a chiedere lei.

- Che sono un bastardo..- cominciò lui facendo un passo in avanti verso di lei.

-.. un imbroglione..-

Altro passo.

-.. che ti ho fatto bere il mio sangue con il più meschino dei trucchi.. -

Altro passo.

-.. che mi odi per quello che ti ho fatto..-

Ormai erano a pochi millimetri l’uno dall’altra, ma lei continuava a fissarlo con gli occhi spalancati, senza interrompere.

-.. ma che ti è piaciuto. E non dire di no.- aggiunse lui, con voce più soft.

Lei sembrava incapace di proferire parola.

- E tu adesso vuoi di più, e guarda che non mi riferisco solo.. - continuò, strappandole via il foulard e chinandosi sul suo collo, senza che lei lo fermasse.

-.. al sangue, Cacciatrice!- concluse, leccandole i segni del suo ultimo morso, ormai a stento visibili.

Lei emise un gemito, spingendo indietro la testa.

- No.. nooo non di nuovo..- mormorò lei, e lui ridacchiò.

-Andiamo, vieni con me..- esclamò lui, prendendola per mano e conducendola alla moto, levando il cavalletto e montando a bordo.

- Salta su!- la invitò lui.

- Perché?- domandò lei.

- Sai già la risposta, micetta!- le sorrise lui, felice di vederla salire dietro.

In effetti, lei lo sapeva benissimo perché lo stava seguendo, perché ci stava cascando un’altra volta, perché stava per perdersi di nuovo in quell’abisso di piacere oscuro.

Era quel loro strano legame che le permetteva di intuire a pieno le sue intenzioni.

Lui le passò il casco, ma lei fece segno di no.

- Libera, selvaggia, e sprezzante delle regole: mi piaci!- ridacchiò lui, facendo rombare il motore.

- Reggiti forte, raggio di sole!- la avvisò lui e lei gli cinse la vita, appoggiando la testa alla sua schiena.

- Dove stiamo andando?- chiese lei, sapendo quanto fosse inutile e superflua quella domanda.

- Tu lo sai meglio di me!- rispose lui, partendo a tutta velocità verso una meta ben precisa.

E quella corsa sfrenata nel cuore della notte non faceva altro che aggiungere adrenalina a quella che già Buffy aveva in corpo.

Arrivarono in quel locale in qualche zona sperduta di Sunnydale. Spike parcheggiò la moto, mise il lucchetto e accompagnò Buffy all’entrata.

Non era cambiato nulla dall’ultima volta, stesso arredamento, stessa musica, stessa clientela mista.. che però non sembrava più infastidire Buffy così tanto.

Ma arrivati al privet giapponese si accorsero che qualcosa era cambiato: il loro divano era occupato da un vampiro alle prime armi che aveva appena iniziato a mordere un’umana.

- Sparite. Ora!- ringhiò Spike, scivolando per un istante nell’altro volto.

Il giovane vampiro aveva capito con chi aveva a che fare, ma la ragazza no, e stava per protestare, ma lui la prese in braccio, sparendo con lei alla velocità della luce.

- Ora la nostra serata può cominciare! – ghignò lui, sedendosi sul divano e tirando Buffy sul suo grembo, cingendole la vita da dietro e affondando il viso nel suo collo.

Lei era rimasta in silenzio da quand’era salita sulla moto.

- Hey, passerotto, a cosa pensi? - mormorò lui, stringendola più a sé.

- E me lo chiedi? Penso a quanto sia stata stupida a seguirti di nuovo, a quanto sia sbagliato quello che abbiamo fatto, quello che stiamo facendo e quello che stiamo per fare… - rispose lei, per poi girarsi e guardarlo dritto negli occhi.

- …ma soprattutto penso…a che diavolo stai aspettando a baciarmi! - concluse lei, e un secondo dopo, a un ringhio del vampiro seguì un bacio violento ed appassionato, mentre lui la distendeva lungo il divano, ponendosi sopra di lei.

Il loro idillio fu interrotto da una cameriera che chiese loro se gradivano da bere, avvicinando il vassoio con due bicchieri di sangue.

Senza scostarsi da lui, Buffy allungò la mano per prenderne uno, ma Spike la fermò.

- No, grazie. Vai pure, non prendiamo niente… - la informò spike e immaginando cosa quei due avessero in mente, la cameriera si allontanò con un sorriso sornione.

Buffy gli mise il broncio.

- Che c’è? volevi il * vino *? Non credi che sia meglio…servirsi da soli? – ghignò lui, innalzando il sopracciglio cicatrizzato, mentre si toglieva il giaccone e lei faceva altrettanto, mentre fissava vogliosa il polso destro di Spike, che già due volte le aveva concesso quel dolce nettare a cui ambiva inconsciamente.

Anche lui se ne accorse.

- No, tesoro, non lì, stanotte c’è un cambiamento… – spiegò, estraendo dalla tasca un coltellino.

Buffy lo interrogò con lo sguardo, ancora di più quando lui si sbottonò la camicia, denudando quei pettorali perfetti.

Lui le consegnò il coltellino, ponendola sopra di lui.

- Coraggio, Cacciatrice, scegli il posto che ti piace di più. Sono a tua completa disposizione, approfittane!- mormorò lui languido, mentre lei continuava a passar lo sguardo dalla lama del coltello al suo petto.

- Spike, io non so se… – tentennò lei, ma per tutta risposta lui impugnò il coltello assieme a lei, passando la lama poco al di sopra del capezzolo sinistro, con un’espressione di dolore mista e battuta dall’enorme piacere che stava provando.

Il sangue cominciò a sgorgare dalla ferita, scendendo fino al suo stomaco.

Buffy non ci pensò due volte e si chinò su di lui, leccando la scia e risalendo alla ferita, succhiando avida e mordendolo, cosa che lo fece gemere contento.

Andò avanti così per qualche secondo e poi si staccò da lui guardandolo con le labbra stillanti di sangue, e nei suoi occhi verdi c’era lo stesso desiderio lussurioso che c’era negli occhi blu del vampiro.

La scuola, Riley, i suoi amici, perfino quel locale, per Buffy non sembravano più esistere. In quel momento c’erano solo Spike, lei e il loro sangue.

Prese il coltello, leccando il sangue via dalla lama, tagliandosi la lingua di proposito.

Il biondo capì il suo invito e la baciò con selvaggio trasporto, succhiandole il sangue dalla lingua, mentre assaporava pure il suo.

E mentre si baciavano, lei poteva sentire lui sbottonarle i pantaloni neri di pelle, separandosi da lei il tempo necessario per sfilarle il top nero, per poi ristabilire il contatto delle loro bocche, con più foga.

Lei gli accarezzava petto, spalle e schiena, conficcandogli dentro le unghie, per poi scendere all’altezza dei suoi jeans, strattonandogli la cintura.

- Oh, Buffy, io non riesco più a fermarmi! - sussurrò lui contro la sua bocca con voce roca, mentre le slacciava il reggiseno, togliendolo e riempiendosi le mani dei suoi seni tonici.

- Neanche io ci riesco…non voglio fermarmi! - rispose lei a fatica in un gemito, aprendogli la cintura e slacciandogli i pantaloni, mentre il loro bacio si faceva sempre più rovente.

Si abbassarono entrambi i pantaloni quando bastava per stabilire il contatto e fu lei, dopo essersi abbassata anche le slip a mettersi a cavalcioni su di lui, spingendolo sempre più dentro di sé, sconvolta dal piacere che stava provando nel lasciarsi andare completamente senza freni ed inibizioni come non aveva mai fatto prima di allora.

Spike ribaltò i ruoli, e fu lui a dominarla, mentre entrambi raggiungevano il culmine.

- Oddiiiiiio, Spiiiiiiiiiiiiiiike, fallo, fallo ora! – lo incitò lei, e capendo cosa voleva, ma soprattutto sapendo cosa voleva lui più di tutto, Spike lasciò emergere il suo demone che affondò impaziente le zanne nel suo seno sinistro, mentre lei esprimeva il suo compiacimento con un lungo gemito.

Lui le leccò le ferite, tornando al suo bel volto umano.

- Dolcezza, andiamocene da qui… - mormorò lui con un basso ringhio e lei annuì, sapendo già dove l’avrebbe portata.

Si rivestirono in fretta e uscirono dal locale.

 

Capitolo 10

 

La porta della cripta venne spalancata con forza, andando a sbattere contro il muro: Spike e Buffy, entrarono avvinghiati, senza mai smettere di baciarsi.

Il vampiro chiuse la porta, allontanandosi da lei solo per un istante: Buffy però lo riagguantò subito, mandandolo contro il muro ed incominciando a spogliarlo.

- Vuoi…il secondo round cacciatrice? – domandò lui tra un bacio e l’altro.

Buffy si accanì sulla sua camicia, incastrandosi sul secondo bottone: sbuffò spazientita e strappò il resto, facendo ridere il biondo.

- Mi devi una camicia… - la prese in giro lui, mentre eliminava quella che aveva indosso, ormai ridotta ad uno straccetto.

- Te ne comprerò altre cento se necessario… - mugolò lei scendendo lungo il suo collo, fino al punto in cui prima le loro mani insieme avevano tagliato la pelle.

- Cacciatrice… - mormorò Spike chiudendo gli occhi – Cosa vuoi farmi? –

Buffy gli leccò il capezzolo – Improvviso… - fu la sua risposta, mentre le mani lavoravano sulla cintura.

Spike sospirò di piacere, mentre lei si inginocchiava – Oh bambina…sei eccezionale…non ti fermare… - le accarezzò la nuca e chiuse gli occhi, perdendosi nell’ondata di piacere che la ragazza gli stava procurando – Buffy… - fu l’ultima parola ad uscire dalle sue labbra prima di cadere a terra accanto a lei.

Buffy gli fu di nuovo addosso, dopo essersi tolta il top; gli accarezzò i pettorali e risalì baciandogli il collo e mordicchiandolo.

Lui rise per il solletico che i suoi lunghi capelli biondi le procuravano – Hey… - esclamò – Ne vuoi ancora? –

Buffy mugolò – No…non ora – gli rispose – Voglio altro… - e gli saltò sopra a cavalcioni dopo essersi tolta i pantaloni.

- WOW! – rise lui, sorpreso per quell’atteggiamento così intraprendente – Non sembri nemmeno tu passerotto! Non vuoi nemmeno arrivare al letto? –

Buffy sorrise mentre tornava a baciarlo – Non è necessario… - rispose leccandogli l’ombelico – Bastiamo noi due…Spike –

Lo aveva chiamato per nome? Era raro che lo facesse…e che enfasi ci aveva messo nel pronunciarlo!

Le mani del vampiro le massaggiarono la schiena, slacciando di nuovo il reggiseno e gettandolo in aria, poi decise che era giunto il momento di ribaltare i ruoli; lei si ritrovò sotto il peso di quel corpo freddo, mentre Spike si accaniva sul suo seno, baciandola dove l’aveva morse poche ore prima. Il marchio era ancora fresco, ma decise di non morderla più per il momento, continuò invece il suo lento cammino verso il basso, arrivando agli slip neri e strappandoli senza poesia, come se niente fosse, gettandosi nel dolce ed inebriante sapore della sua femminilità.

Buffy ansimava, gemendo di piacere, mentre il suo respiro si faceva affannoso e sulle sue labbra si formava un nome – Spike… -

Lui risalì, raggiungendo il suo viso in piena estasi e sfiorandole le labbra con le dita – Torna sulla terra passerotto… - le sussurrò.

- No…mi piace volare… - gli bisbigliò lei con gli occhi semichiusi – Ti voglio ancora Spike… -

- Oh si…lo so cosa vuoi da me… -

- Si…si… - lo implorò lei aggrappandosi a lui per paura che se ne andasse.

Lei poteva sentirlo, il suo sangue parlava per lui.

- Cavalcami cacciatrice…dimostrami la tua forza oscura… - la incitò.

Buffy gli tornò sopra, inchiodandogli le braccia al freddo pavimento e dominandolo come lui desiderava.

- Sono in tuo potere… - le disse lui con aria strafottente.

- Si… - rispose Buffy abbassandosi sul suo collo e mordendolo per trarne qualche goccia di sangue.

Quello fu il massimo per entrambi che urlarono uno il nome dell’altro, trovandosi a terra sdraiati e senza forze.

Dopo qualche minuto di assoluto silenzio, Buffy si accoccolò accanto a Spike, addormentandosi col sorriso sulle labbra.

Lui la prese tra le braccia dopo essersi rialzato, conducendola al suo letto dove avrebbero potuto riposare sul morbido.

Non appena la ebbe adagiata sotto le coperte, il vampiro si fermò un istante a guardarla, percorrendo con la mano il profilo del suo corpo nudo, dai piedi alla testa, poi si intrufolò dentro anche lui, lentamente per paura di svegliarla, concedendosi però il lusso di prendere una calda mano tra le sue, prima di chiudere gli occhi. Buffy aprì gli occhi con pigrizia, temendo che come tutte le mattine, il sole che entrava nella sua stanza quasi la accecasse.

< Che strano… > pensò, non c’era luce quella mattina nella stanza, solo una lieve e polverosa penombra intorno a lei.

La sua mano stringeva qualcosa; si mosse nel letto ed avvertì un corpo accanto a se.

Ecco cosa stringeva, la mano di Spike.

< Spike? > si domandò allarmandosi.

Goffamente si mise a sedere nel letto, coprendo la sua nudità col lenzuolo.

< Un momento… > continuò < Io nuda? > alzò il lenzuolo dalla parte del vampiro ma lo ricoprì immediatamente, diventando rossa come un peperone e allarmandosi < Spike nudo? > sciolse la mano dalla stretta del vampiro per portarsela alla bocca < Io nuda…lui nudo…oh mio Dio! Cosa… > i ricordi della notte precedente tornarono in superficie.

< È successo di nuovo…e questa volta siamo andati fino in fondo! >

Spike si svegliò controvoglia, disturbato dai movimenti della ragazza.

< E quante volte… > proseguì lei con i suoi pensieri < E gli ho anche…e lui mi ha… > Cosa le impedì di urlare non lo scoprì mai, visto che Spike l’afferrò per un braccio, attirandola a se per baciarla.

Inizialmente Buffy avvertì ancora la bruciante passione della scorsa notte, ma il suo razionale campanello d’allarme suonò all’impazzata, riportandola alla realtà.

Si staccò bruscamente da lui ed uscì dal letto, cercando qualcosa con cui coprirsi.

- Che hai raggio di sole? – le domandò Spike ancora assonnato.

Lei non gli rispose – Dove sono i miei vestiti? – domandò invece, fissando il pavimento senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Sono sparsi qua e la all’ingresso…ma che fai, vai già via? –

Lei lo fulminò con lo sguardo, sentendo la rabbia montare in lei – Tutto questo non ha senso… - sibilò, trovando subito dopo una delle camice di Spike appoggiata su una vecchia cassettiera – È successo di nuovo… - la indossò.

- Si – rispose lui sornione – Ed è stato stupendo…vederti così libera e disinibita è stato lo spettacolo più… -

- Smetti! – lo interruppe lei – Non…non proseguire ti prego… - balbettò nervosa.

Lui la interrogò con lo sguardo.

- Tutto è sbagliato, noi due abbiamo commesso un errore dietro l’altro! –

- Errori? – si alterò lui, uscendo dal letto completamente nudo.

Buffy, nonostante la criticità del momento si sentì avvampare a quella vista < Resisti, resisti, resisti… > continuò a ripetersi, poi si voltò per non cedere.

- Ti prego, rivestiti… - lo implorò – Copriti! –

Lui si lasciò sfuggire una risatina sarcastica – non mi sembrava che questa notte il mio corpo fosse un problema per te cacciatrice… - poi tornò serio, puntando i pugni ai fianchi; sbuffò prima di cedere e avvolgersi intorno al corpo il lenzuolo – Mi è un po’ impossibile vestirmi, visto che tu mi hai spogliato all’ingresso! –

- Non cercare di mettermi in imbarazzo Spike! – ribatté lei arrossendo di collera, poi gli occhi si fecero lucidi – Io non so cosa mi sia preso, so solo che sto cercando con fatica di avere una vita il più normale possibile…e tu non mi stai aiutando! –

- Aiutarti? – chiese lui inarcando il sopracciglio sinistro – Sbaglio o sei stata tu la scorsa notte a cercarmi? –

Buffy si portò una mano alla fronte – Quello che è successo non accadrà mai più, mettitelo bene in testa! Io ho un fidanzato, degli amici, lo studio… -

- E tutto questo ti fa sentire normale? – le domandò – E dove lo metti quell’angolo oscuro del tuo io, quello che ti fa bramare il sangue, quello che ti fa godere nell’uccidere…cosa vuoi fargli…gettarlo al vento? Non credo sia possibile Buffy… -

Stanca di quel discorso che non faceva altro che confonderla, Buffy raggiunse l’ingresso della cripta, raccattando a mano a mano i suoi vestiti.

< Ha ragione? No, non ha ragione…ma quella parte di me…smettila Buffy > si disse nella testa, non voleva più toccare quell’argomento, non ne era in grado, temeva che lui stesse dicendo il vero.

Non trovava tutto, mancava ancora un capo essenziale: ringhiò spazientita.

Spike la raggiunse, sempre seminudo e maledettamente sexy: si abbassò a raccogliere qualcosa – Credi di poter girare senza questi? –

Buffy strabuzzò gli occhi alla vista dei suo slip ridotti a brandelli; facendo un verso incomprensibile, si rivestì, anche senza quelli.

Una volta resasi presentabile, lanciò la camicia del vampiro sulla poltrona e toccò la maniglia della porta, bloccandosi: si voltò, guardando Spike di traverso - Spostati da lì! – gli suggerì – O il sole ti investirà! –

Lui si voltò, allontanandosi – Vai…vai dal tuo normale fidanzato e dai tuoi cari amici… -alzò le braccia al cielo – Corri incontro a quelli che ti amano…stupido vampiro… - si disse alla fine, ma questo Buffy non lo sentì perché era già andata via.

 

Capitolo 11

 

 

(Parole estratte da ‘Uno‘ dei Muse)

Quella sera Riley sapeva, come gli aveva detto Buffy, che lei doveva studiare in vista di un esame, ma lui aveva deciso di uscire comunque e si era recato al Bronze, come sempre.

Non era molto affollato, e questo gli permetteva di potersi concentrare su una canzone che stava suonando un gruppo, mentre era intento a sorseggiare il suo drink.

Non poteva fare a meno di pensare a Buffy, perché aveva la netta sensazione che lei si stesse allontanando progressivamente da lui, e lui non ne capiva il motivo.

Forse aveva sbagliato qualcosa con lei, anche se non riusciva a capire proprio dove.

THIS MEANS NOTHING TO ME, CAUSE YOU ARE NOTHING TO ME

(QUESTO NON SIGNIFICA NIENTE PER ME, PERCHE ’ TU NON SEI NIENTE PER ME )

AND IT MEANS NOTHING TO ME THAT YOU BLEW IT AWAY

(E NON SIGNIFICA NIENTE PER ME CHE TU HAI ROVINATO TUTTO)

Riley lo sapeva che era solo una canzone, una serie di parole accompagnate da una serie di note di una serie di strumenti, ma per lui…era come se quelle parole gliele stesse dicendo Buffy…o come se un giorno gliele avrebbe dette.

YOU COULD HAVE BEEN NUMBER ONE IF YOU ONLY HAD FOUND THE TIME

(TU AVRESTI POTUTO ESSERE IL NUMERO UNO SE SOLO NE AVESSI TROVATO IL TEMPO)

AND YOU COULD HAVE RULED THE WHOLE WORLD IF YOU HAD THE CHANCE

(E TU AVRESTI POTUTO GOVERNARE L’INTERO MONDO SE NE AVESSI AVUTO LA POSSIBILITA‘)

YOU COULD HAVE BEEN NUMBER ONE

(SARESTI POTUTO ESSERE IL NUMERO UNO)

AND YOU COULD HAVE RULED THE WHOLE WORLD

(E AVRESTI POTUTO GOVERNARE L’INTERO MONDO)

AND WE COULD HAVE HAD SO MUCH FUN

(E NOI CI SAREMMO POTUTI DIVERTIRE COSI ‘ TANTO)

BUT YOU BLEW IT AWAY

(MA TU HAI ROVINATO TUTTO)

“ E’ vero. Se non avessero eliminato la nostra iniziativa probabilmente non avremmo avuto problemi a conquistare il mondo…non che a me interessi il dominio…e poi io sto dalla parte dei buoni! Non dovrei nemmeno farli certi pensieri! Ho fatto la scelta giusta…e Buffy è fiera di me. Non ho rovinato un bel niente! “

La cantante aveva ripreso a cantare e lui la ascoltò nuovamente.

YOU ’RE STILL NOTHING TO ME AND THIS IS NOTHING TO ME

(TU SEI SEMPRE NIENTE PER ME, E QUESTO NON E’ NIENTE PER ME)

AND YOU DON’T KNOW WHAT I ‘VE DONE BUT I ‘LL GIVE YOU A CLUE

(E NON SAI CIO ‘ CHE HO FATTO, MA TI DARÒ UN INDIZIO)

“ Ci dev’essere qualcosa, qualcosa che ha fatto e che mi tiene nascosto per paura, e per vergogna…non lo so…ma dev’essere qualcosa di serio…e io devo scoprirlo! “

- Va proprio forte questo gruppo! - esclamò Willow, avvicinandosi al tavolo di Riley dopo che l’aveva avvistato.

- Ciao Willow, anche tu qui, vedo! -

- Già. E’ vero che ormai gli altri vengono qui sempre più di rado, se conti anche che Anya ha fatto una testa tanta a Xander perché la portasse in un posto più esclusivo! Ma, a me piace sempre venire qui, ho così tanti ricordi…come tutte le volte che ho assistito ai concerti di Oz…tra l’altro anche il suo gruppo ha fatto questa cover una o due volte… - spiegò lei.

- Sbaglio…o avverto una punta di malinconia? - la stuzzicò lui.

- Beh, forse sì, dopotutto è stata e rimarrà sempre una storia importante. Ma ormai le cose sono cambiate, e io ho preso tutta un’altra direzione…A proposito, Tara sarà qui a momenti. Sai, aveva una cena con alcune sua compagne di corso…ma lo vedi no? Sono una fidanzata modello. Niente scenate, le lascio tutta la libertà che vuole, perché io ho piena fiducia nella mia piccolina! - dichiarò lei, intenerita.

- E tu che mi dici? Non vi vedete tu e Buffy stasera? – si interessò la rossa.

- Willow, non è che nascono tutti dotati della tua spiccata bravura negli studi, c’è anche chi necessita di più tempo per prepararsi adeguatamente! - spiegò lui, mentre lei si chiedeva cosa avesse voluto dire, ma preferì non indagare.

- Certo che quel Professore vi rende la vita impossibile! - continuò lui, finendo il suo drink.

- Uh? Di chi parli? -

- Di quello che avete alla prima ora! Dico, non bastava già mettervi tutti in riga come soldatini rendendovi la vita un inferno se non vi presentate in aula alle nove spaccate per fargli iniziare la lezione! - sbottò lui.

Willow scoppiò a ridere spudoratamente.

- Questa sì che è buona! Riley, sei uno spasso! - commentò lei fra le risate.

- Che ci trovi di tanto divertente? - chiese lui, confuso.

- Ma dai, come se non lo sapessi! Non c’è mai stata una volta che quel professore abbia rispettato l’orario, e non sono rari i giorni in cui veniamo a lezione solo per…mettere una firma. Sai, c’è un motivo se noi tutti lo chiamiamo Mr. Sono-sempre-in-ritardo! - ridacchiò lei, poi vide una figura familiare fare capolino dall’entrata.

- Beh, Tara è arrivata, devo andare, ti saluto! – disse lei, raggiungendola all’uscita.

Riley doveva ancora capacitarsi di quelle notizie.

“ Quel Prof non è mai stato puntuale, ma lei aveva detto…e forse anche la storia dell’esame è una balla colossale! E chissà quante altre frottole mi ha raccontato… “ e mentre lo pensava, gli venne in mente il motivo al quale lei aveva fatto ricorso per abbandonarlo nel bel mezzo del loro ultimo appuntamento.

Pagò alla cassa e uscì dal locale.

Era quasi l’una di notte, non poteva disturbarlo a quell’ora.

E’ così come non aveva detto niente a Willow per non fare la figura del babbeo imbrogliato e credulone, non avrebbe detto nulla nemmeno a lui.

L’avrebbe fatta passare solo come una sua semplice curiosità.

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Il mattino dopo, di buon ora Riley entrò al negozio, e come si aspettava trovò Giles da solo, perché non solo non si era ancora fatto vivo mezzo cliente, ma nemmeno Anya lo aveva ancora raggiunto al lavoro.

- Riley, e tu che ci fai qui a quest’ora? - domandò l’uomo, sorpreso di vederlo lì.

- Spero che non sia successo nulla di grave! - si preoccupò.

- Tranquillo, Signor Giles, volevo solo farle alcune domande…è per una ricerca che sto facendo… - lo informò lui.

- Dimmi tutto… –

- Riguarda i molteplici tipi di meditazione. Ne ho già descritti parecchi.. ma ho dei dubbi sull’esistenza di uno… -

- Quale? -

- La meditazione cinese. Sa, quella che va fatta solo dopo la mezzanotte perché richiede un livello di concentrazione che è possibile raggiungere solo a quell’ora… – spiegò lui, augurandosi che Giles ne affermasse l’esistenza.

Ma il modo stralunato in cui lo stava guardando il suo interlocutore annullò quella vana speranza.

- Non so che libri tu abbia letto, ma ti posso assicurare che non esiste niente del genere, non ho mai sentito un’assurdità più grande! - ridacchiò lui.

- Beh, vorrà dire che non l’ inserirò nella ricerca. La ringrazio comunque, buona giornata! - lo salutò lui, allontanandosi con le pive nel sacco.

“ Ricapitoliamo. Buffy mi sta dicendo un mare di bugie, e hanno tutte lo scopo di…evitarmi. C’è qualcosa che non va, ma stasera la affronterò e le farò confessare ogni cosa… “ decise Riley.

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Quella sera era solo il grande senso di colpa che l’attanagliava ad averla spinta ad uscire con Riley.

Aveva passato ore al trucco, ma solo per cercare di coprire il più possibile il vistoso pallore che aveva in volto.

“ Certo che Spike ha fatto proprio il pieno ieri notte! No, Buffy, cosa avevamo detto? Basta pensare a lui. E’ Riley il tuo ragazzo, tu vuoi bene a Riley, tu stai bene con lui e tu non lo vedi l’ora di passare una serata in sua compagnia!” si disse Buffy, trascinandosi fuori casa.

Nemmeno in quel tentativo di auto-convinzione la ragazza era riuscita ad affermare che lo amava.

Dopo pochi minuti vide arrivare la macchina di Riley, che accostò, scendendo.

- Ciao Riley! - lo salutò lei in fretta, senza nemmeno guardarlo, aprendo la portiera, ma senza riuscirci.

- Ok, ho capito. Vuoi andare a piedi? Andiamo a piedi, tanto scommetto che stiamo andando al Bronze, no? - commentò lei, cominciando ad incamminarsi.

- Buffy! - la chiamò Riley, con un tono autoritario.

Lei si voltò per guardarlo e solo allora si accorse di quanto era scuro in volto.

- Che ti prende? -

- Dimmelo tu, Buffy, o dovrei chiamarti Miss Bugiarda-incallita? - sbottò lui.

- Ma che stai dicendo? -

- So tutto, Buffy, non puoi più negarlo. Tu continui a mentirmi su ogni cosa…e io voglio sapere perché… -

- Riley, io non… –

Ma lui non la lasciò parlare.

- Il prof puntualissimo, la meditazione cinese, l’esame che dovevi preparare…devo continuare, Buffy? - alzò la voce lui.

- Hai ragione…ma non sono affari che ti riguardano! - reagì lei.

- Sì che mi riguardano! Tu se la mia ragazza, mi devi dire tutto e mi devi portare rispetto! Non puoi ingannarmi così e andare a fare la sgualdrina col primo che passa! - le urlò lui.

- Ora sei ingiusto! - ribatté lei.

“ Lui non è il primo che passa! “ pensò lei.

- Buffy, che cosa sta succedendo? Me lo devi dire! Ti stai stancando di me? Ho fatto forse qualcosa che non va? – domandò lui, con voce più pacata.

- No, Riley, no…tu sei una persona meravigliosa… –

“…sono io che sto diventando un’altra persona…e non ho ancora capito se questa nuova me mi piace di più o no… “

- Chiunque lui sia, qualunque cosa tu stia facendo, smettila! Ti impedirò di vederlo ancora! Torna da me, sono io il numero uno per te! - esclamò lui, strattonandola e tirandola a sé per un bacio, dal quale lei cercò di divincolarsi.

Lui non sembrava volerla lasciar andare e lei lo spinse via, ma senza metterci troppa forza, o gli avrebbe rotto qualche osso.

- Lasciami! Tu non mi puoi comandare a bacchetta! Tu…tu mi stai assillando…e io così non ce la faccio più! Temo che per stasera non ci sarà nessuna uscita! - sbottò lei, ritornando sul portico, entrando in casa e sbattendo la porta.

- Sei una sgualdrina! - le gridò Riley da fuori, risalendo in macchina e sbattendo la portiera con rabbia e partendo con una pesante accelerata al motore.

- Non solo per stasera, mio passerotto, non ci saranno mai più uscite con lui… – pensò ad alta voce Spike, mentre finiva di fumarsi una sigaretta.

Il vampiro era rimasto nascosto nell’ombra, e aveva assistito all’intera scena con un largo sorriso stampato sul volto.

- Stiamo partecipando in troppi a questo gioco…ed è ora che qualcuno abbandoni la partita…Tesoro, non temere, ci penserà il tuo Grande Cattivo! - ghignò, incamminandosi verso la sua meta.

 

Capitolo 12

 

 

Il campus appariva come un deserto a quell’ora della notte: l’atmosfera era resa spettrale da una sottile foschia bassa.

Lui si muoveva tranquillamente, non temeva di essere visto: era il predatore e voleva fare un dono alla sua cacciatrice.

Si, lei era sua, il legame di sangue li aveva indissolubilmente uniti e quella notte stessa l’avrebbe liberata del suo pesante fardello.

Sentiva l’odore della sua preda, sapeva esattamente dove trovarlo.

Era tardi, Riley non riusciva a chiudere occhio: sedeva ai piedi del letto, in mano stringeva una bottiglia di birra semivuota, lo sguardo perso nel vuoto.

< Le ho dato della sgualdrina… > continuava a ripetersi < …ma lei lo è! Come ha potuto farmi questo? Mi ha mentito…non mi ama… > C’erano una miriade di questi pensieri che si affollavano nella sua mente, poi però alla fine si diceva sempre la stessa cosa < Buffy, io ti amo… > La bottiglia gli cadde di mano, rovesciando il suo contenuto a terra – Dann… - imprecò lui, passandosi una mano tra i capelli e alzandosi per prendere qualcosa per asciugare quel macello.

Quando però i suoi occhi si posarono sulla finestra, trasalì.

Andò ad aprirla – Tutto mi sarei aspettato ma non di trovare te qui! – disse acido, dando le spalle a Spike che lo fissava senza espressione – Cosa ci fai qui? – gli domandò abbassandosi per asciugare la birra con della carta assorbente – Entra…ma butta fuori quella sigaretta, qui non si fuma! – ordinò.

Liberò da ogni impedimento, il vampiro entrò con un balzo, senza ancora proferir parola.

- Allora perché sei qui? – Riley gettò nella spazzatura la carta.

Spike fece spallucce – Passavo… -

- Ed hai pensato di far due chiacchiere con il tuo caro amico Riley? – domandò asciutto.

- Che hai soldatino…bevuto latte cagliato questa mattina? –

Riley sentì montar la rabbia dentro di se, ma la fece sbollire in fretta – Lascia stare… - mormorò abbassando le arie.

- Qual è il problema? – domandò Spike.

- Che cos’ho? Ho…no, io niente…è Buffy che…a quanto pare ha un altro… -

- Uh? –

- Già… - proseguì Riley sconsolato – alla fine le donne sono tutte uguali… - aprì una nuova birra ed indicò a Spike dove trovarne una anche per lui – Credevo che lei fosse diversa perché era più matura…in realtà anche lei si è rivelata una sgualdrina… -

Spike lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure – E ti ha lasciato? – domandò secco.

Riley alzò gli occhi al soffitto – E chi lo sa… - sbuffò – Sta mentendo da giorni per evitarmi e…e non ha negato la presenza di un altro… -

Spike giocherellò con il suo accendino, appoggiandosi al muro – Sospetti qualcuno? –

- No! – sbraitò Riley – Credi che non gli avrei già spaccato la faccia? Buffy è mia! –

Il vampiro si accese una sigaretta – È tua? – domandò.

Riley alzò lo sguardo e lo vide – Hey! Ti ho detto che qui dentro non si fuma! - si avvicinò a Spike per minacciarlo.

- E cosa mi farai altrimenti? – chiese il vampiro, gongolandosi per quel momento che aspettava da tanto, la sigaretta tra le labbra.

Riley gliela tolse bruscamente di bocca, gettandola fuori dalla finestra ancora aperta – Ecco cos’ho fatto! Sei venuto ad attaccar briga avanzo dell’inferno? –

Spike scoppiò a ridere rumorosamente, piegandosi in due – Sei patetico! – gli disse accendendosi un’altra bionda.

- Credi che sia un’idiota? – Sbottò il ragazzo, cercando di ripetere il gesto di prima, ma il vampiro fu lesto nello stringergli il polso in una morsa d’acciaio.

- Tu…tu… - balbettò Riley confuso.

Il vampiro lo scaraventò a terra con una spinta.

- Come puoi? – domandò Riley.

Spike sorrise maligno – Oh…questi sono i misteri della vita… -

- Il tuo chip? –

- Svanito…fuori uso…kaputt…puff! – rispose Spike – A dire la verità non ho ancora capito come…so solo che il regalino della tua maledetta organizzazione è andato! – allargò le braccia.

Riley, allibito, lo ascoltava senza capire fino in fondo – Sei qui per vendicarti? –

A dire la verità non sapeva se doveva aver paura di Spike, in fondo non aveva mai avuto a che fare con lui…al naturale.

Spike spense la sigaretta sul pavimento, poi prese una birra, aprendola e tracannando metà del contenuto - Sai…a dire il vero non lo so… - rispose, poi guardò in alto mentre Riley si alzava e scattava verso di lui.

Spike lo respinse facilmente con un gancio – Volevo dirti che Buffy non è più tua! –

Riley lo interrogò con lo sguardo.

- Non fare quella faccia…bambolotto! Vuoi sapere come il mio chip è partito? Il dolce sangue della tua futura ex ragazza ha ristorato le mie fredde membra…disattivandolo col suo potere! –

- Cosa? – Riley non credeva alle sue orecchie - Tu…sei tu? No… -

- Si…lo so sembra incredibile, vero? Ma del resto, come credi che abbia potuto sconfiggere Dracula…tutta sola? Naaaa…grazie a me! Io e la -tua- Buffy ci siamo legati col sangue per ucciderlo! -

- Perché mi stai dicendo tutte queste cose? –

Spike sorrise – È semplice, per farti soffrire…mi piace lo sai? Adoro crogiolarmi nella sofferenza altrui, specialmente se è la tua! Buffy è una forza della natura, il suo corpo è sinuoso e perfetto, i suo seni così sodi… - proseguì Spike mimando le curve della ragazza.

- Finiscila schifoso! – gridò Riley – Tu sei il cane che l’ha…mi fai schifo! – sbraitò poi – No, tu stai mentendo, è la tua squallida messinscena per sbattermi ancora più giù ed allontanarmi da lei! –

Il vampiro rise di nuovo – Non potrei mai mentirti su una cosa del genere…che gusto ci sarebbe? È meglio spiattellarti la nuda realtà dei fatti…carino! Buffy non è più cosa tua! –

- No! – Riley, infuriato come non mai, colpì Spike in pieno viso, sbattendolo al muro.

- Cosa pensi di farmi? – ricominciò il vampiro, leccandosi il sangue che usciva da una leggera ferita al labbro - …male? – ruppe la bottiglia di birra che aveva ancora in mano, trasformandola così in un’arma tagliente e scagliandosi contro il soldato.

Lo colpì al fianco, provocandogli una profonda ferita che sanguinava copiosa; istintivamente Riley picchiò ancora il vampiro, allontanandolo da se, poi si coprì la ferita per cercare di rallentare l’emorragia.

- Oh poverino…tutto quel sangue macchierà il pavimento… - lo canzonò Spike, avventandosi di nuovo sul ragazzo e facendogli perdere i sensi. Si sentiva debole, gli arti erano immobilizzati al letto; Riley mise a fuoco la vista e vide la sua camera e…Spike che fumava l’ennesima sigaretta affacciato alla finestra.

- Ti sei svegliato finalmente! – lo rimproverò divertito il vampiro – Sembri tanto aitante e dotato, invece…pivello…quella ferita al fianco non ti ucciderà! –

- Ma lo farai tu vero? – domandò Riley con voce roca.

Per la prima volta vedeva il vero Spike e…aveva paura.

- Perché…vuoi eliminarmi? – gli chiese – Sono forse uno scomodo rivale all’amore di Buffy? – strattonò i legacci che lo imprigionavano, senza però ottenere risultati efficaci.

Il vampiro gettò fuori la sigaretta e andò a sedersi sul letto accanto al suo prigioniero – No – gli rispose – Non credo proprio di avere rivali in questo gioco e sai perché? – si toccò la fronte con un dito – Perché Buffy è dentro di me! Il suo sangue scorre vivo nelle mie vene e posso sentire ogni suo più nascosto desiderio…sai cosa vedo? –

Riley scosse il capo in segno negativo.

Spike sorrise – Vedo me…io so cosa lei vuole, conosco il modo in cui lei vuole essere amata, so come le piace fare sesso, conosco il suo desiderio di sangue…e sono l’unico che può soddisfarla in tutto questo! – pausa – Non fare quella faccia…lei ha attinto più volte alle mie vene…credevi che lo avessi fatto solo io? Sciocco, quante cose non sai della tua ormai ex fidanzata! –

- E credi…che lei desideri vedermi morto? – domandò il ragazzo inorridito, mentre una lacrima gli usciva furtiva da un occhio.

- No…la mia è solo una libera interpretazione di un suo desiderio! La sto solo portando…diciamo all’estremo! –

Riley chiuse gli occhi al limite della sopportazione: quelle parole lo stavano ferendo più di una pugnalata, inoltre era consapevole del fatto che implorare quell’essere sarebbe stato inutile.

Il desiderio di vendetta era troppo forte…e ora che il chip era andato…

- Perché mi stai dicendo tutto questo? – domandò al vampiro.

Forse se avesse preso tempo…

Spike infilò due dita nella ferita al fianco del prigioniero, intingendole nel sangue e poi assaggiandolo – Perché mi piace! – rispose maligno mentre Riley soffriva – Sarebbe stato troppo semplice ucciderti dissanguandoti in pochi secondi! Vuoi mettere il divertimento e la soddisfazione nel vedere la tua faccia mentre ti dico che con me Buffy ha scopato come non ha mai fatto con nessun’altro? – pausa – Dovresti vedere la tua faccia…bambolotto! –

Riley ebbe uno scatto d’ira e cercò di liberarsi con la forza, senza naturalmente riuscirci – Cane bastardo! – gridò.

Spike gli mise una mano sul petto, ricacciandolo indietro, mutando i lineamenti e fissandolo serio con i suoi occhi gialli da demone – Si, mi piace sentirmi dire questo da te… - si passò la lingua tra i denti famelico – Ma mi duole dirti che il tuo tempo qui è scaduto e per me invece la notte è giovane… -

Riley tentò di gridare un’ultima volta, alla ricerca di un aiuto che non sarebbe però mai arrivato. La casa della sua confraternita era deserta quella notte per via di una festa dall’altro lato del campus.

- Soldatino…non dovresti urlare come una femminuccia… - lo derise Spike, zittendolo con una mano sulla bocca – Mi raccomando, tieni gli occhi ben aperti mentre muori…mi eccita! – e si avventò sul collo imperlato di sudore freddo del ragazzo.

Si pulì la bocca dal sangue, guardando fuori dalla finestra, poi si voltò, dando un’ultima fugace occhiata al cadavere di Riley che giaceva con gli occhi sbarrati di terrore sul letto.

Gli gettò il fazzoletto sporco addosso, poi tornò a fissare la luna – Si, per me la notte è giovane ancora…ora ho altro da fare… -

 

 

 

Capitolo 13

 

 

OH MY LOVE, PLEASE DON’T CRY

(OH AMORE MIO, TI PREGO NON PIANGERE)

I ‘LL WASH MY BLOODY HANDS AND WE ‘LL START A NEW LIFE

(LAVERO‘ LE MIE MANI INSANGUINATE, E INIZIEREMO UNA NUOVA VITA)

Spike camminava nella notte, fiero e soddisfatto.

Sfoggiava ancora il volto della caccia di proposito, compiaciuto e anche eccitato dalle urla di chi lo vedeva, e a volte rincarava la dose con qualche ringhio.

Non intendeva uccidere, aveva già cenato a sufficienza per quella notte, ma incutere il terrore era una sensazione meravigliosa che lo faceva sentire…potente.

Era arrivato alla cabina telefonica, e dopo aver inserito gettoni in abbondanza si accinse a comporre un numero che ormai conosceva a memoria.

Per lui e la Cacciatrice stava per iniziare una nuova vita, insieme, e presto lo avrebbe capito anche lei.

*************************************************************

Buffy era seduta sul suo letto, con tutte le foto di lei e Riley sparpagliate, mentre teneva in mano un paio di forbici, tagliando la metà in cui c’era lui, foto dopo foto.

Sul pavimento c’era un cestino, dove bruciando un po’ di carta lei aveva appiccato un piccolo falò, e osservava le fiamme inghiottire i pezzi di foto che gettava dentro.

Le buttava di proposito con il lato rivolto verso di lei, in modo da vedere l’immagine del ragazzo contorcersi e bruciare.

Non riusciva ad ammetterlo, ma provava un sottile piacere nel farlo.

- Stupido idiota impiccione! Non potevi accontentarti della solita uscita assieme con te che mi sfinisci coi tuoi noiosissimi aneddoti? Ma no, certo che no, il Soldatino deve indagare, perché per lui tutto deve sempre procedere nel più ordinario dei modi, ma io non sono ordinaria e non posso averla una vita ordinaria…c’è quella parte di me che la rifiuta.. che è attirata da…altro. E lui cosa fa? Mi insulta e mi intima di non vedermi più con.. l’altro! Chi si crede di essere? - inveì ad alta voce, talmente infervorata che non solo tagliò la metà della foto, ma a quella metà tagliò via la testa.

- Io stessa non riesco a impedirmi di vederlo e stare con lui…pensa di poterci riuscire lui? Cosa pretende di fare, impiantarmi un chip per potermi controllare? Grrr, e adesso so già che non mi perderà di vista un secondo…non ho mai avuto un ragazzo più assillante…e ora come me lo levo dai piedi quel presuntuoso di un Soldatino che crede di essere il numero uno per me? Non lo è mai stato e…oddio! Sbaglio…o è già due volte che lo chiamo proprio come fa… -

Parli del diavolo e spuntano le corna, o meglio…parli del vampiro…e spuntano le zanne.

Il telefono suonò e Buffy rispose al terzo squillo.

- Pronto? -

- Buonasera passerotto! -

- Spike! Tu. Che telefoni?! - chiese lei, sorpresa e scombussolata dall’effetto che le faceva la sua voce al telefono…e le aveva detto solo due parole!

- Hai ragione, non è mia abitudine, ma tu non sai cos’è successo! - rispose lui, con un tono abbastanza agitato.

- Così mi preoccupi, parla, che è accaduto? -

- Sai, volevo far visita al caro vecchio Soldatino… - cominciò a raccontare lui.

- * Tu* da Riley? E che diavolo ci sei andato a fare? - si incuriosì lei.

I RIPPED OUT HIS THROAT

(GLI HO SQUARCIATO LA GOLA)

AND CALLED YOU ON THE TELEPHONE

(E TI HO CHIAMATO AL TELEFONO)

- Beh, mi conosci no? Sono Spike. Grande Cattivo. Che adora infastidire la gente… -

“ …e ancora di più ucciderla! “ pensò tra sé e sé, tornando ai suoi lineamenti umani, mentre assaporava i rimasugli di sangue e se lo leccava via dalle mani.

- Già, hai ragione tu…E stupida io a chiedertelo! - alzò gli occhi lei.

- Ad ogni modo, non è questo il punto, dolcezza. Spero che tu sia seduta, perché ciò che sto per dirti sarà un duro colpo… - la avvisò, sentendola deglutire rumorosamente dall’altra parte.

- Va’ avanti… -

- Ho visto Riley…morto. - spiegò lui, e come si aspettava la sentì scoppiare a piangere.

TO TAKE OFF MY DISGUISE

(PER TOGLIERMI VIA LA MASCHERA)

JUST IN TIME TO HEAR YOU CRY

(GIUSTO IN TEMPO PER SENTIRTI PIANGERE)

WHEN YOU, YOU MOURN THE DEATH OF YOUR BLOODY VALENTIE

( QUANDO TU, TU PORTI IL LUTTO PER LA MORTE DEL TUO MALEDETTO VALENTINO)

THE NIGHT HE DIED

(LA NOTTE CHE E‘ MORTO)

YOU MOURN THE DEATH OF YOUR BLOODY VALENTIE

(TU PORTI IL LUTTO PER LA MORTE DEL TUO MALEDETTO VALENTINO)

ONE LAST TIME

(UN‘ULTIMA VOLTA)

“ Sì. Brava, così, piccola mia, ora piangi pure per quel perdente, ma poi capirai…Io l’ho fatto solo per te, per noi…perché…tutto quello che so stanotte è che…io ti amo! “ pensò lui, e fu il primo a sbalordirsene.

OH MY LOVE, PLEASE DON’T CRY

(OH AMORE MIO, TI PREGO NON PIANGERE)

I ‘LL WASH MY BLOODY HANDS AND WE ‘LL START A NEW LIFE

(LAVERO ‘ LE MIE MANI INSANGUINATE, E INIZIEREMO UNA NUOVA VITA)

I DON’T KNOW MUCH AT ALL, DON’T KNOW THE WRONG FROM RIGHT

(IO NON SO MOLTO, NON DISTINGUO CIO‘ CHE E’ SBAGLIATO DA CIO‘ CHE E’ GIUSTO)

ALL I KNOW IS THAT I LOVE YOU TONIGHT

- Ne. ne sei certo? - balbettò lei.

- Vampiro, qui. Me ne intendo di certe cose! Era in condizioni raccapriccianti,con la gola squarciata, ferito in più punti, c’era un lago di sangue, e sai…la tentazione di assaggiarlo era forte… - spiegò lui con un sorrisetto, prevedendo la sua reazione, e infatti non si sbagliò.

- Spike! Mi disgusti! - esclamò lei, stizzita.

- Oh, tesoro, ti prego, non farmi la paternale! Tu sai cosa vuol dire assaggiare il sangue, conosci l’appagante effetto che dà… - rispose lui, con voce così profonda da farle venire i brividi.

- Solo il tuo! - esclamò lei, prima che se ne potesse accorgere.

Il vampiro ridacchiò.

- Dimentichiamo le ultime frasi…stavi dicendo? - cambiò argomento lei.

- Che è stato attaccato, e scommetto che è stato un vampiro, sai…qualcuno che voleva vendicarsi dell’Iniziativa… - spiegò lui, dicendo nient’altro che la verità.

- …ma a giudicare da com’era ridotto…forse erano più di uno! - aggiunse, con un sorriso orgoglioso.

“ Caro il mio Spike, non hai perso il tuo stile! “ si disse mentalmente.

- Sai, non so dirti di preciso come siano andate le cose… - riprese il discorso lui.

“ Oh * sì * che lo so! “ ghignò malignamente.

HE DROPPED YOU OFF I FOLLOWED HIM HOME

(LUI TI HA LASCIATO GIU‘ E IO L’HO SEGUITO A CASA)

THEN I STOOD ASIDE HIS BEDROOM WINDOW

(E POI SONO RIMASTO FUORI DALLA FINESTRA DELLA SUA CAMERA)

STARING OVER HIM HE BEGGED ME NOT TO DO

(MENTRE STAVO IN PIEDI DAVANTI A LUI MI PREGAVA DI NON FARE)

WHAT I KNOW I HAD TO DO ‘CAUSE I’ M SO IN LOVE WITH YOU

(QUELLO CHE SAPEVO CHE DOVEVO FARE PERCHÉ SONO COSI‘ INNAMORATO DI TE!)

-Beh.. grazie.. hai fatto bene ad avvisarmi. Ora vado là, e lo dirò anche agli altri… - disse lei.

- Certo e se dopo hai bisogno di * conforto *…sai dove trovarmi! - le sorrise lui.

- Spike! Levatelo dalla testa…non dopo quello che è successo! -

- Ma tu verrai, io lo so… - ribatté lui sornione.

- No, non verrò! -

- Oh sì che verrai…e in tutti i sensi! - ridacchiò lui.

- Porco! - sbottò lei, riattaccando.

Era ancora sconvolta da quella notizia.

- Io. Dicevo quelle cose solo per dire…forse. E ora…Riley non c’è più! - si disse lei ad alta voce.

Niente più Riley che l’aiutava con lo studio, che l’ascoltava e consigliava quando aveva qualche problema, che cercava di essere a volte esageratamente romantico con lei, che di tanto in tanto le dava una mano con le ronde, che le dimostrava continuamente quanto lei fosse importante per lui.

- Riley non c’è più! - si ripeté, asciugandosi le lacrime e traendone altre importanti conclusioni.

Niente più Riley invadente che l’assillava, che voleva essere presente in ogni aspetto della sua vita, che non le lasciava spazi…che le avrebbe impedito di vedersi ancora con Spike.

- Riley non c’è più! - esclamò, con un sorriso cattivo.

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Nel giro di venti minuti erano tutti radunati nella sua stanza al Campus.

- Non riesco ancora a crederci! Povero ragazzo! - esclamò Giles.

- Che cosa tremenda! Chiunque abbia fatto questo scempio…dev’essere un concentrato di pura crudeltà! - commentò Willow e Tara annuì, rabbrividendo assieme a lei.

- Che tragedia! - esclamò Anya con un’espressione disperata.

- Sì, lo so tesoro, forse non avrei dovuto portarti qui!- disse Xander, stringendola a sé.

- Senti, amore, sono stata un Demone della Vendetta per più di un Millennio, ho visto e fatto cose ben peggiori! Io mi riferivo al sangue sulla moquette, perché non hai idea di quanto sarà difficile se non impossibile toglierlo da lì!- chiarì lei, e tutti alzarono gli occhi.

Buffy si guardò attorno, notando le numerose bottiglie di birra sulla scrivania.

“ Guarda, guarda, a quanto pare Mr. Perfettino alzava un po’ troppo il gomito ultimamente…a ognuno le sue dipendenze! “ pensò lei.

“ Ma che faccio? Ora mi metto a criticare anche un morto? “

- Sapete, la cosa che mi dispiace di più…è il modo in cui ci siamo lasciati, dopo la lite… - spiegò lei.

“ e ci credo! Mi ha insultata e io non ho nemmeno contraccambiato! “ pensò lei…spaventandosi un po’ per la freddezza che sembrava avere.

Non stava piangendo davanti ai suoi amici, anzi…dopo aver pianto all’inizio al telefono…non aveva più versato una lacrima per lui.

- Cosa? Voi avete litigato?! Perché? Com’è successo? - si interessò Willow.

- Willow, non c’è nessuna legge che mi costringa e farti un resoconto di ogni giorno della mia vita! - sbottò Buffy, sentendosi soffocata.

Intanto lo sguardo le era caduto vicino al davanzale, vedendo tutti quei mozziconi di sigaretta.

“ No, è solo una coincidenza, lui ha quel dannato chip.. di certo non è stato lui! “ pensò, inconsciamente un po’…delusa.

- Oh, Will, scusami, non volevo, tu cercavi solo di starmi vicino, perdonami! Il fatto è che…non ce la faccio più a stare qui, ho bisogno di starmene un po’ sola, per superare tutto… - spiegò lei e gli altri capirono, permettendole di andarsene.

Inutile battagliare con la sua coscienza un’altra volta, Buffy sapeva già che avrebbe perso in partenza, e si incamminò in un posto dove avrebbe trovato ciò di cui più aveva bisogno in quel momento.

Pochi minuti dopo che era uscita, un ragazzo entrò nella stanza.

- Salve, voi non mi conoscete, ma abbiamo un amico in comune, beh…avevamo. Io ero compagno di stanza di Riley. - si presentò lui.

- Oh, condoglianze! - esclamarono gli altri a turno.

- Grazie, ma…non è per questo che sono qui. Io non so se dirvelo o no… ma, ero uscito da poco.. e l’ho sentito parlare con qualcuno.. non riuscivo a sentire cosa si dicevano… - cominciò a raccontare lui.

- Hai visto chi era? Aveva un aspetto…strano? - si azzardò a domandare Giles.

- Solo da lontano, di sfuggita…e no, sembrava un ragazzo normalissimo, a parte per quei capelli ossigenati, un colore così pazzesco non si dimentica! - spiegò lui e questo sconvolse tutti, soprattutto perché sapevano che era impossibile per via di quel chip.

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“ E così, io la amo, non è più una sfida, un favore che voglio farle, una questione di proprietà…io la amo, voglio passare con lei ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo…accidenti a me! E da quando sono diventato così maledettamente sdolcinato? “

Spike non aveva più tempo per i pensieri, perché la porta della cripta si spalancò e lui la vide, sorridendole vittorioso.

- Sapevo che saresti venuta, Cacciatrice! -

 

Capitolo 14

 

 

- Lo sapevi? – sbraitò Buffy sbattendo la porta alle sue spalle – E come diavolo puoi sempre sapere tutto di me? –

i due si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra, fissandosi dritto negli occhi con aria di sfida.

Spike sostenne lo sguardo della cacciatrice con un ghigno sulle labbra – Cosa c’è di strano passerotto? Tu non conosci i miei desideri e i miei pensieri? È il sangue che parla per noi…ormai il nostro legame è indissolubile! – terminò la frase unendo le mani a quelle della ragazza che a quel contatto però cercò di divincolarsi.

- Smettila! Sono tutte bugie! Io e te non siamo legati… -

- A no? – domandò lui infuriato, facendo un passo avanti e costringendola ad indietreggiare finché non si trovò spalle al muro.

Il vampiro la bloccò col suo corpo, fissandola con occhi di ghiaccio.

- Non senti che il sangue è come fuoco liquido nelle tue vene quando ti sono vicino? Non senti quello che adesso provo? –

Lei annuì riluttante, detestava ammettere che lui aveva ragione.

- Non lo avverti il suo richiamo? – proseguì lui.

Buffy sbatté gli occhi e cercò di liberarsi, ma le forze le vennero meno – È un tuo stupido trucchetto? –

Spike scosse la testa – I trucchetti li lascio ai vampiri come Dracula, io sono reale e concreto cacciatrice! Dimmi, perché sei venuta qui? – le chiese – Il tuo bambolotto è appena stato ucciso e tu non hai il cuore di rinchiuderti nel tuo dolore come una vedova innamorata? – la schernì, poi le accarezzò il viso e lei si sentì bruciare a quel contatto.

- Io non so…cosa mi prende… - sussurrò quasi senza fiato – Non so perché sono qui…tu mi devi aver stregata… -

- Oh si che lo sai…e credimi, non sono avvezzo a certe bassezze - ribatté lui avvicinando le labbra a quelle della ragazza – Vuoi essere consolata? Oppure non te ne frega assolutamente nulla di quel maledetto soldatino assillante…e sei qui, in cerca di altro… -

Buffy chiuse gli occhi e strofinò le labbra contro il viso del vampiro – No…io non lo so…sono cattiva…non dovrei…il mio cuore sta diventando freddo… - sussurrò.

- No…il tuo cuore non è freddo…anzi…il tuo cuore brucia perché il sangue scorre veloce…il mio ed il tuo insieme… - la rassicurò lui – Dimmi che di quell’essere insulso non ti importava nulla…dimmi quello che il tuo cuore mi ha già rivelato…voglio sentirlo dalle tue labbra! – ordinò.

Buffy lasciò che lui le leccasse il collo, perdendo completamente coscienza di se…oppure riacquistandola finalmente.

Cosa le costava dire la verità, arrivata a quel punto? Non poteva mentire a lui, non era in grado di farlo se il suo sangue agiva contro di lei.

- Io…sono stata contenta della sua morte… - mormorò mentre Spike la baciava agli angoli della bocca – Io…volevo che qualcuno lo uccidesse, l’ho desiderato… - sentì le fredde labbra di lui contro le sue e dischiuse la bocca per ricevere tutto il piacere che il vampiro poteva offrirle, sciogliendosi contro di lui e perdendosi nel buio.

- Passerotto… - mugolò lui staccandosi per farla respirare – Andiamo via di qui…non voglio che qualcuno venga a disturbarci…potremo stare tranquilli in un luogo più sicuro… -

Buffy respirò a fondo ed annuì, completamente soggiogata dalla passione che la travolgeva quando stava con lui.

Sapeva che l’avrebbe portata in quel locale, in fondo però a lei non importava il luogo, la compagnia in quel momento era l’unica cosa essenziale.

Mentre l’aria della notte le sferzava il viso, lei si accoccolava al corpo del vampiro, cingendolo con le braccia e assaporando il profumo della pelle del suo spolverino.

Non vedeva l’ora di potersi fare stringere da quel corpo, sentire il suo tocco su di se…mentre il mondo intorno a loro svaniva e lei si perdeva nell’oscurità.

Il pensiero della morte di Riley era già passato…era solo un piccolo ricordo nella sua mente, qualcosa di lontano e non più essenziale o doloroso per lei.

Era cattiva? In fondo non era di grossa importanza la cosa.Buffy attendeva appoggiata noiosamente al bancone del locale di vampiri e umani, mentre Spike parlottava con un tizio che aveva l’aria di essere il proprietario di tutto quanto; i due si guardavano negli occhi, entrambi con profondo rispetto.

Il barista si accostò a Buffy, chiedendole se gradiva qualcosa da bere, ma lei lo cacciò via con un cenno della mano.

Aveva in mente qualcosa, un esperimento, una prova.

< Spike… > provò a richiamare l’attenzione del vampiro con un semplice pensiero e lui si voltò, interrompendo il dialogo con l’uomo, lanciandole un’occhiata carica di desiderio e strizzandole poi un occhio in segno d’intesa.

Buffy si passò una mano tra i capelli: aveva caldo, terribilmente caldo e desiderava soltanto che Spike le strappasse i vestiti di dosso.

Improvvisamente, i due si strinsero la mano salutandosi e Spike raggiunse con grandi falcate la sua cacciatrice.

- Cosa vi siete detti? – domandò lei curiosa mentre lui l’avvolgeva nel suo abbraccio.

- Mi sono assicurato un posticino solo per noi e un sicuro rifugio per il giorno… -

Buffy annuì e si lasciò condurre da lui per un lungo corridoio che si apriva dal lato del bancone.

Mentre abbandonava la grande sala gremita di avventori di ogni genere, Buffy sentiva gli occhi di tutti puntati su di se; Spike la strinse forte – Non preoccuparti passerotto, loro sono invidiosi… - terminò al suo orecchio.

Buffy sorrise e lo seguì come in trance, verso la porta in fondo al corridoio che si aprì per loro, rivelando una splendida stanza da letto, molto simile all’arredamento del locale.

Il letto, al centro, era basso, costellato di cuscini color ocra e arancio, morbidi e pesanti tendaggi incorniciavano una grande finestra che rivelava uno splendido cielo stellato.

C’era una grande cassettiera con uno specchio largo sul lato opposto al letto e Buffy corse a specchiarsi: era pallida, non poteva negarlo, ma del resto ne stava passando di tutti i colori con Spike.

< Con tutto il sangue che gli ho donato… > pensò sorridendo mentre non vedeva riflessa nello specchio la figura che la stava avvolgendo in un dolce abbraccio.

- Mmmm…la tua pelle profuma sempre di rosa…ti mangerei ogni momento… - e giocando lui le mordicchiò il collo.

Buffy socchiuse gli occhi mentre scorgeva nello specchio la sua figura che lentamente veniva spogliata della camicetta da un’entità invisibile.

- Mangiami… - gli suggerì – Puoi assaggiarmi anche stanotte Spike… - lo invitò, mentre lui infilava una mano sotto il suo reggiseno.

- Mi stai tentando Buffy… - con la lingua stuzzicò un orecchio della ragazza.

- Spike… - mormorò lei – se non lo fai tu…lo farò io… -

< E come poter rifiutare una simile proposta? > pensò Spike < Sembra che la morte del bambolotto l’abbia liberata dalle sue inibizioni più di prima > esultò lui nella sua mente, ben sapendo che lei lo avrebbe capito.

- Quindi è questo che vuoi? – domandò Buffy voltandosi di scatto e spingendolo verso il letto, dove gli salì sopra a cavalcioni – Dimmi che lo hai con te… - disse, iniziando a frugargli le tasche dello spolverino.

Lui la interrogò con lo sguardo, poi capì dall’espressione della ragazza che aveva trovato ciò che cercava; Buffy tirò fuori da una delle tasche della giacca del vampiro, il coltellino che avevano usato insieme per il loro gioco di sangue.

- Perfida… - sibilò lui, mentre lei iniziava a tagliargli la maglietta con quell’aggeggino infernale, partendo dal basso per arrivare fino al collo.

- Dimmi Spike…dove lo preferisci questa volta? – gli chiese lei, ispezionando il suo torace liscio e freddo.

Il vampiro cominciò a ridere mentre le sue mani accarezzavano con possesso le gambe della ragazza che lo teneva prigioniero – Dove vuoi tu passerotto…ovunque… -

Vide negli occhi della ragazza una luce che sapeva di desiderio e di oscuro, quella luce che lui desiderava vederle ogni notte della sua esistenza.

- Si… - mormorò lei percorrendo una sottile linea con la lama, partendo dall’ombelico e arrivando in linea retta fino al collo: il sangue uscì piano dal lungo taglio e Buffy si abbassò come una sonnambula, leccandola tutta, salendo fino alla fine e raggiungendo la bocca del vampiro che la baciò con impazienza.

Spike si morse la lingua, lasciando che Buffy potesse avere maggiore sangue e potesse assaporarlo meglio.

Lei mugolò di piacere mentre lo baciava e beveva, affondando le mani nei capelli di lui e strusciando il suo corpo per risvegliare quello del vampiro.

Quando si staccarono, Buffy si pulì con le dita la piccola linea di sangue che le era scesa lungo il mento, senza mai staccare gli occhi da Spike e si levò anche gli ultimi indumenti che la intralciavano, aiutandolo a fare altrettanto.

Si scostò i capelli dal collo e lo guardò dall’alto della sua posizione privilegiata di dominatrice – Ora tocca a te! – lo invitò.

Spike inarcò un sopracciglio, tutta quell’iniziativa quasi lo sconvolgeva – Non ti interessa il segno che ti lascerò? –

Buffy scosse negativamente il capo – No…non ha importanza…voglio solo che in questo momento tu mi morda! – ordinò, ed il suo tono di voce non ammetteva repliche.

Spike sogghignò prima di cambiare il suo bel viso in quello del demone e affondare i suoi denti nel collo della cacciatrice, per lasciarle un nuovo e visibile marchio di appartenenza che l’avrebbe legata ancora di più, inesorabilmente, trascinandola verso quel limite che lui voleva farle varcare.

- Si Spike… - gemette lei, in preda al piacere che le dava diventare la fonte di nutrimento per quel vampiro.

Quando, appagato da quel morso, Spike si staccò da lei, ribaltò i loro ruoli, dominandola col suo corpo e penetrandola con forza, prolungando il piacere di entrambi, fino a che, raggiunto il limite, si lasciarono andare deboli e sfiniti, ma abbracciati l’uno all’altra tra i mille cuscini colorati di quel letto.

 

Capitolo 15

 

 

Buffy era sveglia, ma aveva ancora gli occhi chiusi, per assaporare meglio ogni cosa.

Le lenzuola di seta sulla sua pelle denudata erano una sensazione piacevolissima, e non aveva mai dormito su u materasso più morbido.

Inspirava a pieni polmoni i profumi orientali della stanza, decidendo che era arrivato il momento di alzarsi.

Sempre con gli occhi chiusi si stiracchiò pigramente, rotolando dall’altra parte del letto, convinta di atterrare a cavalcioni del bel vampiro che condivideva il letto con lei.

Ma non andò come previsto, perché non trovando nessun impedimento finì per cadere giù dal letto, con un pesante tonfo.

- Ahi! Non era questo il risveglio che avevo programmato! E io che con lui volevo fare un’altra volta l’am.. No! Non devo dirlo nemmeno per scherzo. Sesso. Volevo solo fare sesso, perché tra di noi c’è solo questo,sesso selvaggio, violento, e totalmente perverso..- si disse, accarezzandosi di riflesso i segni del morso sul collo, ancora freschi.

- Ma dove diavolo se ne è andato?- si chiese mentre, dopo essersi rivestita apriva la finestra, osservando il cielo buio.

- Ok, forse è sceso a fare un giro nelle sale, ma quando lo trovo mi sente! Che storia è questa? Sono * io* quella che fugge sempre via il giorno dopo!-

< E pensare che stavolta non avevo la minima intenzione di farlo.. > pensò, un po’ sconsolata.

Mentre sedeva sul letto per mettersi le scarpe, si ritrovò ad osservarsi allo specchio: era pallidissima, ancora più della notte precedente, ma quel pallore le piaceva, così come le piaceva essersi svegliata dopo il tramonto.. le sembrava di essere… una vampira.

< Chissà che si prova a non veder la propria immagine riflessa, e.. Ma in che razza di fantasie mi sto perdendo?!> si rimproverò, infilandosi la giacca e uscendo dalla stanza, sbattendo la porta e cancellando dalla mente quell’ultimo pensiero.

********************************************

A Spike era dispiaciuto sgattaiolare via dal letto in quel modo, ma aveva bisogno di cacciare.

Il sangue della sua Cacciatrice era stato il più dolce dei pasti, ma non era la fame a spingere il vampiro a cercare una preda, quanto la voglia di uccidere, di prendere possesso di una vita.. e metterle fine.

Si aggirò per qualche isolato, e poi i suoi istinti si accorsero di una giovane ragazza alla fermata dell’Autobus. Quella povera ingenua non sapeva che non sarebbe mai arrivata a destinazione.

< Perfetto. Spiacente, dolcezza, ma il tuo è un biglietto di sola andata.. per la morte!> sogghignò malefico, preparandosi ad adescarla e portarla con sé nel vicolo cieco adiacente.

********************************************

Buffy aveva perlustrato ogni angolo di quel locale, tentata di sbattere via quella coppia che osava pomiciare su quel ‘ loro ‘ divano, ma sapendo di non averne il tempo.

Le venne incontro il tipo con cui Spike aveva parlato la notte precedente.

- Guarda che se cerchi Spike qui non lo troverai, è uscito poco più di mezz’ora fa, ma sarà qui nei dintorni..- la informò.

- Grazie.. anche se non capisco che fretta aveva di andarsene!- commentò lei.

- Beh, pasticcino, le conosci le abitudini del tuo fidanzato, no?-

- Quali abitudini? E comunque LUI NON E’ IL MIO FIDANZATO!- sbraitò, uscendo in strada.

- Oh certo, e io non dirigo questo locale!- disse l’altro, rimasto solo, con un sorriso che sapeva.

Buffy capì che poteva sfruttare quel legame a suo vantaggio. Si concentrò per qualche secondo.

< Perfetto. Ora so dov’è!> pensò, correndo.

*****************************************************

Spike era troppo assorto dalla caccia per prestare attenzione a quel pensiero, e ormai si stava avvicinando il momento che aspettava.

Quella stupida facilona l’aveva seguito come una calamita e si era appartata con lui.

- E così, ti chiami Spike. Posso sapere perché?- sorrise lei, avvicinandosi di più al suo viso.

- Perché per oltre un secolo ho torturato le mie vittime con dei chiodi.. e potrei tornare a farlo molto presto!- ghignò lui, ma lei scoppiò a ridere.

- Che burlone che sei! No dai, sul serio!- esclamò la ragazza, con una risatina.

Spike non l’avrebbe potuta sopportare un istante di più.

- Pensi che sia uno scherzo?- le disse con voce tetra e lei smise di ridere, sconcertata.

- Vediamo se ora ridi ancora!- continuò, facendo affiorare il suo demone in superficie, cosa che la fece gridare terrorizzata.

Il vampiro affondò con voracità le zanne nel collo della sventurata, mordendo a fondo e prosciugandola nel giro di pochi minuti.

Aveva ancora la testa china sul suo collo, ma una voce lo distolse.

- Spike! Oh, mio Dio! Ma tu.. puoi di nuovo uccidere!- esclamò Buffy sconvolta, fissandolo impietrita con gli occhi spalancati dallo stupore.

Spike gettò il cadavere a terra, avvicinandosi lentamente a lei, sempre sfoggiando il volto della caccia.

- Buffy, non credevo che ti saresti svegliata così presto!-

- E ti sembra una buona scusa?- sbraitò lei.

- No, hai ragione tu. Del resto, prima o poi l’avresti scoperto, tanto vale che sia adesso!-

- Spike! Tu hai appena ucciso una ragazza!-

- Tesoro, non è certo il primo omicidio che commetto in questi ultimi giorni!- sorrise lui, con la fierezza che brillava nei suoi occhi color ambra, mentre faceva ancora qualche passo verso di lei.

- Dannazione, Spike! Da quanto va avanti? E il chip?! Come te ne sei liberato?- domandò lei, confusa.

- No, piccola, non me ne sono liberato e sempre qui in testa, ma.. diciamo che qualcosa l’ha mandato in corto circuito perenne!- spiegò lui.

- Che cosa?- sbottò lei, infastidita da tutta quella spavalderia che mostrava lui.. e suo malgrado, anche eccitata.

- Non ci arrivi proprio, Buffy?- le sussurrò lui, con voce profonda e roca, sfiorandole con un dito i segni dell’ultimo morso che le aveva lasciato, facendola irrimediabilmente gemere.

Lei si divincolò, capendo tutto.

- Oh, no.…Oddio, non può essere! - esclamò disperata, portandosi una mano alla bocca, impaurita.

- Invece, sì, il tuo dolce nettare mi ha liberato, Cacciatrice! - sorrise lui, capendo che le parole tra loro non bastavano più e sapendo anche come fare, quale bottone premere per ottenere ciò che voleva e destarla da quello shock.

Aveva funzionato quella volta che si erano affrontati alla luce del sole, dopo che lui si era impadronito di quel prezioso anello…e avrebbe funzionato anche stavolta.

- Smettila! - gridò Buffy, tappandosi le orecchie per non sentire, ma era inutile.

- E perché, passerotto? E’ solo la verità. D’altronde è innegabile che tu sia molto brava in questo genere di cose.. risvegliare i demoni, intendo…devo forse ricordarti… * Angelus? * - ghignò.

Il tempo di dirlo e si ritrovò un pugno nello stomaco e un calcio in bocca.

- Quella è una storia completamente diversa, e tu lo sai bene! - disse lei tra i denti.

Lui rise divertito.

- Finalmente, micetta! Non sei contenta? Il Grande Cattivo è tornato, ed è solo merito tuo! - continuò lui, ricevendo un altro calcio in risposta.

- Così come ti ho risvegliato…io ti eliminerò! - ringhiò lei, guardandolo freddamente, ma nei suoi occhi lui poteva ancora vedere quella luce che tanto gli piaceva.

- Non è vero, tu non vuoi eliminarmi! - esclamò lui, mentre il suo pugno la colpiva al mento.

- Io lo so che a te piace tutto questo… - proseguì, con una ginocchiata nel suo stomaco.

- Il sangue, il sesso…non era tutto. Mancava ancora qualcosa tra di noi… - le sussurrò all’orecchio con voce languida, prima che lei lo spingesse via bruscamente.

Lui rise un’altra volta, mentre lei si mise in posa di attacco.

- Ecco cosa intendevo… - disse, imitando la sua posizione.

- Possiamo di nuovo tornare a * ballare *, Cacciatrice! - ghignò, prima di lanciarsi verso di lei con un ringhio.

- Uh? Per te noi staremmo ballando? - chiese lei, accigliandosi mentre lui si abbassava per non ricevere un suo calcio in faccia.

- Non abbiamo mai fatto altro! - rispose lui, scavalcandola e colpendola da dietro, spedendola a terra, ma lei si rialzò con uno strabiliante colpo di reni.

- Quindi…anche per quanto riguarda Riley…sei stato tu! - dedusse, colpendolo al naso con un destro mirato.

- Sì, tesoro, e lascia che te lo dica, il Soldatino piagnucolava peggio di una femminuccia, perfino la ragazza che ho appena ucciso ha fatto meno scene.. ma forse è solo perché non gliene ho dato il tempo! - ridacchiò, ancora di più quando la vide estrarre un paletto dalla giacca.

Se la sua Cacciatrice voleva giocare pesante lui era ben lieto di accontentarla.

- Allora…di Dracula, del patto…del legame che abbiamo creato fra noi…non te n’è mai importato nulla! Tu da me volevi solo le chiavi per aprire la dannata gabbia e far uscire l’animale feroce che è in te! - lo accusò lei, con la voce spezzata e gli occhi lucidi.

- No, su questo ti sbagli di grosso…io volevo davvero aiutarti, e quando ho scoperto del chip è stata una sorpresa anche per me, non ne sapevo niente! - le confessò lui.

- Sta’ zitto! - sbraitò lei, saltandogli addosso e inchiodandolo a terra.

- Come faccio a crederti? - disse, cominciando a prenderlo a pugni in faccia.

Lui si liberò, ribaltando i ruoli.

- Pensaci un attimo. Se davvero mi fosse solo importato di liberarmi del chip, perché dopo avrei continuato con te…tutto questo? - rispose lui, restituendole i pugni.

- Buffy, tra di noi c’è qualcosa, e lo senti anche tu. Io ti voglio, io ti desidero. Io ti a… –

- NOO! - gridò lei, spingendolo via con un calcio con entrambi i piedi e alzandosi.

- Non dirla neanche quella parola! - continuò, calciandogli una guancia e facendola sanguinare.

- E’ solo un’altra delle tue bugie! - disse lei, mettendosi a cavalcioni su di lui e innalzando il paletto.

- Ma è l’ultima che mi dici! - concluse lei, guardandolo con la stessa serietà con cui la stava guardando lui, che tornò ai suoi lineamenti umani.

- Avanti, uccidimi! - le disse, senza smettere di guardarla e aprendo le braccia in segno di sottomissione.

- Infatti, è quello che sto per fare. Cosa credi? Di incantarmi con quel tuo viso angelico…quegli occhi blu come la notte…quel piccolo taglio… - e mentre lo diceva, il paletto le era già scivolato dalla mano, e si era chinata su di lui per leccargli via il sangue dalla guancia.

Lui gemette, per poi catturare la sua bocca in un bacio dominato dalla passione.

- Perché mi stai facendo questo? - mormorò lei contro le sue labbra, piangendo.

Lui si separò da lei.

- Passerotto, io non ti sto facendo proprio niente, ricordi? Hai libero arbitrio, non ti ho mai comandato di fare qualcosa, sei tu che l’hai fatto perché hai scelto di farlo, perché sentivi che era quello che volevi. Perché tu sei attratta da me! - rispose lui, accarezzandole i capelli.

- Ma. Io…non posso. Tu…tu sei malvagio! - disse lei, ma a lui non sfuggì il brivido che la invase mentre lo diceva.

- Sì. E questo ti eccita enormemente, essere amata da un killer perfido che sa essere tanto dolce con te quanto è spietato con le sue vittime…dimmi, tu in fondo…desideravi che fossi stato io a uccidere il Soldatino! - spiegò lui, interrogandola con gli occhi…e lei a quegli occhi non poteva mentire.

- Sì. Io. Io l’ho sperato.. nell’angolo più nero del mio cuore. Ho desiderato che fossi stato tu. Così, come prima.. quando ti ho visto con quella.. ero accecata dalla rabbia, credevo che ti fossi già stancato di me. Ma quando ho capito cosa stavi facendo…che Dio mi perdoni, ma in fondo io ne ero felice, e non ti ho nemmeno fermato, sono rimasta a guardare morire quella stupida oca! - ammise lei, con uno spasmo di rabbia nell’ultima parte, e lui ridacchiò.

- Non c’è niente da ridere, Spike! Non lo capisci? Io…io non posso amare un killer! - gridò lei.

- Tu hai detto che non puoi, Buffy, non che non vuoi! - ribatté lui, strattonandola e tirandola a sé per un ennesimo bacio…che lei non gli rifiutò.

- Ma…è sbagliato… - cercò di protestare lei tra un bacio e l’altro, ma fu proprio lei stessa a tirarlo più a sé per approfondirlo.

< Lascia che io lo renda giusto, amore. Sai, io non posso diventare umano, e nemmeno lo vorrei…ma tu potresti… > pensò Spike, ma fu un errore madornale, perché intimi com’erano in quel momento, era impossibile che Buffy non gli avesse letto la mente.

- E’ questo il tuo piano? - sbottò lei, separandosi istantaneamente da lui e alzandosi, indietreggiando.

- Mai, Spike…non succederà mai! Tu…devi starmi lontano! - gli urlò, per poi correre via più veloce che potesse.

Spike sapeva che era inutile rincorrerla, perché aveva bisogno di restare un po’ di tempo da sola, e rimase lì a maledirsi.

< Per l’inferno maledetto! Accidenti a me! Me lo dovevo fare impiantare per davvero uno schifosissimo chip anti-pensiero! >

 

Capitolo 16

 

 

- Buffy è molto vulnerabile in questo momento, potrebbe correre dei rischi! – fece notare al gruppo Willow, mentre con Tara, Xander e Anya correva verso la casa di Buffy.

- Ma come può essere stato lui? - chiese Tara, fermandosi al limitare del giardino di casa Summers e riprendendo fiato.

- Non ne siamo ancora sicuri… - ribatté la rossa, guardando Xander di traverso come ad impedirgli di controbattere.

- Gli indizi portano a lui però… - suggerì Anya che in quei casi adorava sentirsi investigatrice dell’ignoto.

- Potrebbe… ora l’importante è trovare Buffy! –

Quando qualche ora prima il compagno di Riley era uscito mesto dalla stanza, il signor Giles e gli altri si erano fissati senza proferir parola.

Il primo a rompere quella tensione era stato Xander, che con aria di sufficienza aveva esclamato – Uccidiamolo! –

- Chi? – aveva chiesto Anya.

- Andiamo ragazzi, quanti in questa città hanno i capelli orrendamente di quel colore? – aveva proseguito lui, con una punta di soddisfazione nel tono di voce, ansioso di poter porre fine a quel cane di un vampiro.

- Dobbiamo aspettare che Buffy si riprenda dallo shock, poi le parleremo dei nostri sospetti e decideremo che fare! – aveva suggerito Giles – Ora però dobbiamo lasciarla tranquilla, senza assillarla con la nostra presenza! Avrà bisogno di solitudine per piangere la scomparsa del suo ragazzo! –

- Io credo che sia innocente… -sostenne Tara timidamente – Ha aiutato Buffy tante volte, non le farebbe mai del male… -

- Già…come no… - rispose il signor Giles sorridendo amaramente - Solo perché c’è il chip che gli impedisce di fare del male…e questo va comunque a suo vantaggio! –

- E se il chip avesse smesso di funzionare? – chiese Anya, ma nessuno seppe darle una riposta, perché si guardarono tutti perplessi.

Ora, dopo una giornata di completo silenzio da parte della cacciatrice, i quattro si trovavano di fronte a casa sua, dove le luci erano completamente spente.

- Non si è fatta sentire tutto il giorno…non risponde al telefono…dove potrà essere? – domandò al vento Willow.

- La madre è via per lavoro? – domandò Xander, poi improvvisamente si sentì afferrare per le spalle dalla rossa che lo fissava minacciosa.

- Qualunque cosa accada, tieni quella tua boccaccia chiusa chiaro? Buffy è provata dalla morte di Riley, non sconvolgiamo di più il suo equilibrio! –

Il ragazzo annuì, impietrito dall’atteggiamento dell’amica. Fece spallucce e bussò alla porta, poi provò ad aprire - È chiusa… forse sta dormendo… -

- O non c’è… - suggerì Tara seria – È buio, in fondo forse è di ronda… -

- Di ronda? È vero… - realizzò Willow sconsolata – Ascoltate, dobbiamo cercarla! Chi ha ucciso Riley forse vuole fare del male anche a lei e quindi la sta cercando! Dividiamoci, punto d’incontro il Magic Box! –

Tara e Willow perlustravano il cimitero, proprio nei pressi della cripta di Spike.

- E se fosse stato lui veramente? – domandò Tara, guardandosi intorno un po’ impaurita.

- È tutto così strano…è praticamente impossibile visto il chip che ha nella testa! Avrebbe dovuto soffrire le pene dell’inferno anche solo pensando di fare del male a Riley! Forse…lui lo ha solo trovato morto…e poi ha avvisato Buffy! – terminò la rossa, indicando l’ingresso del rifugio del vampiro – Entriamo! – ordinò.

All’interno però non trovarono nessuna traccia, né di Spike, né di Buffy e deluse, le due streghe uscirono.

L’aria di quella notte era fastidiosa, muoveva le piante in maniera sinistra, facendole ondeggiare e produrre strani lamenti, come anime in pena che cercavano aiuto.

- Ma…ma secondo te il chip potrebbe smettere di funzionare? – continuò a chiedere la bionda.

L’altra scosse il capo – Quel aggeggio è stato costruito con una tecnologia molto avanzata…dubito che possa disattivarsi…d’altro canto però…abbiamo a che fare con creature misteriose come i vampiri, non sappiamo fino a che punto i loro poteri possano agire sulle creazioni meccaniche dell’uomo… - si guardò intorno, scostandosi i capelli dal viso e qualcosa d’un tratto attirò la sua attenzione: c’era un pezzo di tessuto variopinto che svolazzava, incastrato sul ramo di un cespuglio, proprio a pochi metri dall’ingresso della cripta.

- Ma questo… - mormorò allarmata avvicinandosi - …questo è il foulard di Buffy! – terminò afferrandolo e facendo un cenno a Tara affinché la seguisse di corsa al negozio.Xander stava accanto alla porta d’ingresso del Magic Box, curiosando qualche articolo, quando Willow entrò, centrandolo in pieno.

- Hey! – esclamò lui tenendosi il naso dolorante – Stai più attenta! –

Willow si scusò, senza nemmeno guardarlo in faccia e raggiunse con Tara il bancone.

Anya fece spallucce e sbuffò, andando a controllare che il bel viso del suo ragazzo fosse ancora intero.

- Suppongo non l’abbiate trovata… - affermò Giles lapidario.

La rossa annuì, scura in volto, poi appoggiò sul bancone quello che aveva trovato al cimitero – Questo è di Buffy! -

- Dove lo avete trovato? – domandò l’osservatore afferrandolo e riconoscendo il profumo usato dalla cacciatrice.

- Davanti alla cripta di Spike! – rispose Tara.

- Spike? – esclamarono in coro i due uomini.

Xander e Anya si avvicinarono per esaminare il foulard.

Calò il silenzio sul gruppo, nessuno aveva niente da dire in quel momento, mille pensieri affollavano la mente di ognuno sulla sorte della loro amica.

Anya, sorridendo spezzò quella tensione – Ma certo! Come ho fatto a non capirlo prima! – gli altri la fissarono – Buffy, Spike, foulard! Non ci arrivate? –

Xander sospirò – Anya…tesoro, questo non è il momento per gli indovinelli, spiegaci quello che hai capito! – la rimproverò.

L’ex demone sbuffò, poi recuperò il sorriso: adorava saperne più degli altri!

- Quando ero un demone…nei miei tempi d’oro...sapete…ho frequentato dei vampiri, e ho potuto imparare certe cosette sul loro conto! Vedete, il morso del vampiro non è unico per tutti! Loro usano diversi tipi di morso: esiste il classico morso per uccidere, quello per vampirizzare, quello per possedere la mente di una persona e renderla schiava e…quello di appartenenza, ovvero il marchio! –

Tutti la guardarono come se fosse un’aliena.

- Ma si ragazzi…mi spiego meglio – proseguì lei con aria da maestrina – Il vampiro maestro può creare un legame con un mortale, attraverso un semplice scambio di sangue…sapete, io succhio a te, tu succhi a me! In questa maniera stabiliscono una sorta di contatto fisico e mentale che però non soggioga il mortale. È solo che il vampiro conosce ogni pensiero e anche desiderio della persona… - arricciò il naso e aspettò commenti – Insomma forse non sono molto brava nelle spiegazioni…per farla breve, quando Buffy diceva che Dracula l’aveva morsa, in realtà era stato Spike a farlo! e non mi ha voluto mostrare la ferita perché sospettava che mi sarei accorta della diversità! –

Giles appoggiò i gomiti al bancone e chiuse gli occhi – Vuoi dire che da quando Dracula è stato eliminato, Buffy ha intrecciato questo legame con Spike? –

- Secondo me si! – rispose l’ex demone, soddisfatta per la soluzione dell’enigma – Io mi sarei accorta se l’avessi visto…sapete…c’è una sorta di energia emanata dalle persone marchiate… - proseguì.

- La cosa è grave… - commentò Willow fissando il vuoto – Buffy è in pericolo, Spike possiede la sua mente e potrebbe farle del male…quindi… -

- In realtà lui non può… - tentò di precisare Anya, ma venne interrotta e la sua frase finì nel dimenticatoio.

- Quindi è stato lui ad uccidere Riley! E poi ha fatto il lavaggio del cervello a Buffy, non ci sono altre spiegazioni! – sbraitò Xander già pronto ad entrare in azione.

- Che sia stato lui o no non ha importanza…del suo chip ora non ci interessa più nulla, Spike va eliminato in ogni caso per spezzare quel legame… - mormorò il signor Giles - Se Anya ha ragione, Buffy è veramente nei guai…guai molto seri! –

- E quindi che si fa? – chiese Anya con innocenza.

Il silenzio tornò nella stanza.

- La cerchiamo! – ordinò il signor Giles – Dobbiamo trovarla a qualunque costo e tenerla alla larga da Spike! –

- Ma dove possiamo trovarla? – chiese Willow.

Il sospiro di Giles risuonò pesante nel negozio – Ovunque! Cerchiamo in tutti gli angoli di Sunnydale, a partire dai luoghi che di solito frequentate! –

Mentre il gruppo usciva compatto dal negozio, Tara si staccò fermando Willow per un braccio – E se questo non fosse ciò che lei vuole? – domandò esitante.

Willow corrugò la fronte – Ma come puoi dire una cosa simile? – ribatté lei senza attendere risposta e diede le spalle alla strega, incamminandosi insieme agli altri.

Tara socchiuse gli occhi e sospirò, poi li seguì.

Contemporaneamente, la Cacciatrice camminava per la strada, diretta a casa, il volto rigato dalle lacrime e gli occhi rossi per il gran pianto.

La sua mente era colma di pensieri e vuota ed allo stesso tempo, non desiderava incontrare nessuno, voleva solo andare a casa e scomparire dal mondo.

Provava vergogna di se stessa? No…il peso che sentiva era…solitudine…

 

Capitolo 17

 

 

“ Mi intorti con la storia del legame? E va bene. Mi fai venire il vizio del sangue? E va bene. Mi porti a fare con te cose…che non riesco nemmeno a pronunciare? E va bene. Ti liberi del chip e torni ad uccidere, compreso il mio ex? E va bene. Mi sconvolgi la vita a punto tale che nemmeno io stessa so più cosa realmente voglia da essa? E va bene. Ma non ti devi azzardare a tramutarmi la vita…in una non-vita…questo proprio no! “ pensò Buffy, mentre aveva corso così tanto da aver ritrovato la via verso casa.

Non si era mai sentita così confusa.

“ Sì, certo, Buffy, raccontatela! Vogliamo parlare dei tuoi pensieri, stamattina? Sì, ok…ma hey, coscienza, avevamo detto che quei pensieri erano cancellati…e poi…si può sapere da che parte stai tu? Sempre che io ce l’abbia ancora una coscienza… “ continuò il suo monologo, mentre rallentava la camminata e si fermava ad osservare la luna, quella luna che quasi ogni notte aveva fatto da sfondo alla sua pericolosissima relazione con quel vampiro al quale non sapeva resistere.

“ Fantastico! Sto avendo un acceso dibattito. Con me stessa! Manicomio, sto arrivando! Fortuna che siamo abbastanza lontani ora, perché se Spike mi sentisse…Ahi, Buffy, non ci ricascare! Cos’avevamo deciso, chi non deve mai più pensare * a chi*? “ si rimproverò lei.

Era già a Revello Drive, ma da lontano vide venirle incontro una piccola folla di persone…e i loro volti si fecero sempre più familiari.

- Oh, mio Dio, Buffy, eccoti! - esclamò Willow, abbracciandola.

- Will, mi dispiace…io non volevo farvi stare in pensiero, ero solo… -

- Tu eri con Spike,lo sappiamo! - l’accusò Xander, freddo.

- Co-co-cosa? No, vi sbagliate…e poi che c’entra… - rispose lei, gesticolando esageratamente, ma Anya le si avvicinò rapida, scostandole i capelli dal collo e trovando ciò che cercava.

- Ecco qui, lo vedete? Un bel grosso rosso morso di appartenenza…che risale a meno di ventiquattrore fa! - spiegò la detective improvvisata, mettendo tutti di fronte a quella amara verità.

- La vecchia Anyanka colpisce ancora! Uh, vecchia l’ho detto per dire, perché lo vedete tutti che non sono vecchia! -

- Allora è vero! - commentò Giles, semiparalizzato dallo sbigottimento.

- Sì, d’accordo, lo ammetto, questo è un morso di Spike, e non è di certo il primo… - cominciò a spiegare lei.

“ Ma di sicuro sarà l’ultimo!…vero? “ pensò, non essendone pienamente convinta.

- Tutto è iniziato dopo il mio primo incontro con Dracula, Spike mi è piombato in stanza il pomeriggio seguente, dicendomi che l’unico modo per non subire il suo influsso…era appartenere a un altro vampiro, e così… -

- Non ci credo! E tu hai accettato? Sei così ingenua che dovresti vergognarti! Non si scende mai a patti con un vampiro, è una delle prime regole, se solo tu ti fossi degnata di studiare un po’ di teoria ogni tanto! - sbottò Giles, scuotendo la testa indignato e deluso.

- Intanto, Dracula l’ho ucciso, se aspettavo voi e il vostro * prezioso * aiuto stavo fresca! - ribatté lei con un sarcasmo tagliente.

- Buffy, ora sei ingiusta! - la rimproverò Willow.

La Cacciatrice si lasciò cadere a terra, scoppiando a piangere.

- Sì, sono ingiusta, sono cattiva, sono perfida, sono un essere spregevole, e ogni giorno che passa peggioro…Voi non sapete cos’ho fatto…quante volte l’ho fatto…dove l’ho fatto…ma con chi l’avete già capito! - esclamò lei, tra un singhiozzo e l’altro.

- Buffy, tu non ne hai colpa, è Spike, quel lurido bastardo schifoso ti ha fatto il lavaggio del cervello! - esclamò Xander.

Dalle lacrime Buffy passò ad una risata che sconcertò tutti. Non l’avevano mai sentita ridere così…sembrava una risata…priva di anima.

- Poveri ingenui! Credete ancora alla favoletta del vampiro incantatore che domina le menti? Magari fosse così semplice, ma non lo è. Ogni cosa che ho fatto…sono stata io a scegliere di farla, lui non mi ha mai imposto niente,anzi…la prima a cercarlo dopo aver sconfitto Dracula sono stata proprio io! C’era una parte di me repressa che aveva una gran voglia di uscire allo scoperto…e lui mi ha aiutato a farmela scoprire, ma non l’ha creata lui, esisteva già, forse è sempre esistita. Insomma, di tutto quello che è successo, io non sono una sua vittima…ma una sua complice! - spiegò lei, un po’ freddamente, con un’inquietante fierezza nel dirlo, e ancora più inquietante era quella luce che le brillava negli occhi.

Tutti la guardarono scioccati, e Willow rifletteva attentamente sulle sue ultime parole.

- Oh, dio, Buffy…non dirmi che…Riley… - esordì lei, tentennante.

- No, non ho aiutato Spike ad ucciderlo, tanto meno gli ho chiesto di farlo…ma è come se l’avessi fatto, perché…io l’ho desiderato fortemente! - rispose lei, shockandoli ulteriormente.

Tutti parlarono nello stesso istante, ciascuno dicendo qualcosa di diverso, ma Buffy mise a tacere tutti.

- Voi non potete capire…Lui mi aveva esasperata! Cercava ogni giorno di impormi una dose di normalità, ma io non facevo che rifiutarla in tutti i modi, assuefatta com’ero dall’oscurità che mi ha offerto Spike finora! - spiegò lei.

Anya la guardò un po’ perplessa, accigliandosi.

- Buffy.. stai cercando di dire che…Spike è uno spacciatore…e lo era anche Riley?! - chiese, ma la sua domanda venne ignorata e rimpiazzata da un pesante silenzio generale.

Fu Buffy a riprendere il discorso.

- Ma poi…lui ha esagerato, e io sono fuggita spaventata… -

- Intendi dire…quando hai scoperto che lui non aveva più il chip e poteva uccidere? - domandò Tara, col maggior tatto possibile.

Buffy stava per dire che nemmeno quello l’aveva scandalizzata, che era un’altra la cosa di cui aveva avuto paura…paura di non riuscire a rifiutare una seconda volta.

Ma decise di tacere, non voleva che loro sapessero tutto fino in fondo, non voleva esser tenuta sotto stretto controllo, non voleva che loro tentassero di salvarla.

“ Io non voglio essere salvata…e questo non va affatto bene… “ si disse, ma poi capì che gli altri stavano ancora attendendo la sua risposta.

- Sì…è per quello…io l’ho casualmente sorpreso proprio mentre cacciava…e non ci ho visto più…ho iniziato a correre, perché non potevo affrontarlo, al momento tra noi due il più forte è lui! - spiegò lei, incurante di aver detto l’ennesima colossale bugia ai suoi amici.

- Oh, tesoro, deve essere uno shock! - la compatì Tara.

- Hai fatto bene a fuggire…ora che sa che tu sai…probabilmente vorrà ucciderti! - aggiunse Xander.

“ Perfetto. Questi non hanno capito niente , quale parte di ‘ relazione con Spike ‘ non hanno afferrato? Tanto vale far credere loro ciò che vogliono..” pensò lei.

- Sì, è vero. Ora lui è in collera con me, perché l’ho rifiutato.. e perché sa che so tutto.. quindi è deciso ad uccidermi!- continuò lei.

“ Beh.. solo temporaneamente…per poi passare l’eternità assieme…Ma tanto non succederà, Buffy, ti proibisco anche solo di immaginartelo! “ fece un debole capolino quello che ormai rimaneva della sua coscienza.

Buffy era ancora in tempo per confidare la reale verità ai suoi amici, per chiedere il loro aiuto, per far in modo che loro la tenessero lontano da Spike, a costo di legarla, come Ulisse per non cadere nella malia di quelle sirene.

Eppure era rimasta in silenzio, gettando al vento anche l’ultima possibilità di ritornare a una vita il più normale possibile.

- Buffy, sta’ tranquilla, ora è tutto finito. Ci siamo noi con te, vedrai che si risistemerà ogni cosa! - la rassicurò Willow.

-Adesso hai soltanto bisogno di riposarti. Io e Tara ti terremo compagnia, così saremo lì se hai bisogno di qualunque cosa! - continuò la rossa, salutando tutti gli altri.

Anya non era del tutto convinta e stava per dire qualcosa, poi si ricordò di come non l’avevano lasciata parlare l’ultima volta, e si azzittì da sola.

Le due streghe proseguirono con lei lungo il viale ed entrarono in casa.

Mentre Tara si era gentilmente offerta di prepararle un po’ di camomilla, Buffy prese in disparte Willow.

-Va un po’ meglio? - le sorrise la rossa e la bionda annuì sommessamente.

- Will, ti posso fare una domanda? -

- Certo, Buffy, qualunque cosa! -

- E’ a proposito di te e Tara. Quando hai capito che non ti sentivi più attratta da quello che ti era sempre piaciuto fino a quel momento, ma da qualcosa di nuovo…di particolare…non avevi paura dei pregiudizi, o di cosa avrebbero pensato tutti i tuoi cari? - le chiese Buffy, stupendola con quella insolita domanda.

- Beh, sì…è normale, io stessa ero la prima a stupirmi. Credevo fosse solo una cosa passeggera, che col tempo sarei tornata quella di sempre, che non dovevo più pensarci… - cominciò a spiegare Willow.

- Ma… - incalzò l’altra.

- Ma non era così. Più andavo avanti e più capivo che lei era quella giusta per me, che quella era la vita che volevo, il resto non contava… - sorrise lei al ricordo di quelle sensazioni.

- E così hai fatto il grande cambiamento! - esclamò Buffy.

- Già, e non me ne pento, anche se dovessi tornar indietro nel tempo rifarei esattamente la stessa cosa… - rispose l’altra, guardando dalla sala la sua Tara che spegneva il fuoco, prendeva il bollitore e riempiva la tazza.

- Sai, Buffy, io ero smarrita, ma con la mia piccolina ho trovato la mia vera strada! - concluse Willow, con occhi sognanti.

- Grazie, Willow, mi ha fatto bene parlare con te! - l’abbracciò Buffy.

La rossa non poteva nemmeno minimamente sospettarlo, ma in quella loro breve discussione c’era nascosto tutto un altro significato per la bionda.

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Willow e Tara erano rimaste di sotto, in sala, accoccolate sul divano a vedere un po’ di tv, mentre Buffy si era preparata per andare a letto.

Il morso di Spike le pulsava in modo quasi doloroso. Erano i chiari sintomi dell’astinenza.

Voleva uscire in strada e correre da lui…ovunque si trovasse, ma allo stesso tempo sapeva che non doveva e si impose di resistere.

Finalmente la camomilla fece effetto, e Buffy si addormentò.

 

Capitolo 18

 

 

- Dorme come un angioletto!- riferì Tara a Willow, dopo che era salita in camera di Buffy a controllarla.

- Bene. Sei così dolce quando fai l’apprensiva .. ma che dico? Tu sei sempre così dolce..- mormorò Willow, accarezzandole i capelli e sfiorandole le labbra con un bacio.

- Sai, tesoro, prima parlare con Buffy mi ha fatto venire in mente che è un po’ che non ti dimostro quanto ci tengo a te..- continuò, tirandola a sé per scambiarsi un po’ di tenere effusioni.

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Verso le due di notte tutto in casa Summers taceva e tutte le luci erano spente.

Qualcuno si arrampicò silenzioso sull’albero e con altrettanto silenzio saltò sul davanzale della finestra, entrando.

Osservò per un po’ Buffy che dormiva abbastanza profondamente, felice di vederla con la mano appoggiata ai segni del suo ultimo morso.

Si avvicinò quatto, quatto al letto, sedendosi, e chinandosi su di lei le diede un tenero bacio sulla spalla.

Lei mormorò, come se avesse gradito quel gesto, girandosi verso di lui e aprendo pigramente gli occhi.

- Spike!- esclamò sottovoce, svegliandosi di colpo, e nel suo tono di voce c’era una vasta gamma di emozioni: confusione, disorientamento, rabbia, agitazione, ma soprattutto.. gioia.

- Cosa ci fai qui?- continuò sottovoce, perché se avesse urlato le due streghe sarebbero accorse.. e lei non voleva.

Doveva restare un segreto la sua presenza, il loro piccolo tenebroso segreto.

- Sono venuto a prenderti, passerotto!- le sorrise lui, tirandole via le coperte e ammirandola nella sua corta camicetta da notte blu oceano.

Nella sua voce, nel suo sguardo, nei suoi movimenti c’era quella sua spiccata sicurezza che tanto le dava ai nervi.. e tanto la attizzava.

- Spike, io non verrò, lo sai!-

Lui la guardò dritto negli occhi, prendendole entrambe le mani nelle sue.

- Quella era la tua bocca..- disse, portandole entrambe sul petto della ragazza.

-.. ora voglio sentire cosa dice il tuo cuore!- concluse.

E ancora una volta le lacrime fecero la loro comparsa sul viso della bionda.

- Non importa cosa dice il mio cuore, si deve rassegnare, noi non possiamo, tutto questo non sarebbe mai dovuto cominciare.. e io vorrei tanto mettere fine a questo nostro legame.. ma non si può!- rispose lei, piangendo sulla sua spalla.

- A dire il vero.. si può!- le rivelò lui.

- Che cosa?- chiese lei attonita, sollevando lo sguardo.

- Vuoi mettere una volta per tutte fine al nostro legame?- le chiese lui.

- Spike.. sì. Io credo che forse questa sia la cosa migliore per entrambi..- disse lei con un filo di voce, non capendo perché lui si fosse tolto il giaccone e si stesse slacciando la camicia, denudando ancora una volta quei suoi magnifici pettorali.

- Non serve che tu aggiunga altro, raggio di sole!- esclamò lui rattristato, afferrando rapido un paletto dal suo comodino.

Lo innalzò, deciso a infilarselo nel cuore, ma prima che la punta del legno potesse far contatto con la sua pallida pelle, Buffy gliel’aveva già strappato dalla mano con violenza, gettandolo all’angolo opposto della stanza.

Si strinse a lui, piangendo più di prima.

- Pazzo! Ma cosa volevi fare?- esclamò lei tra le lacrime, prendendolo a pugni sul petto.

- Quello che desideravi tu. Per mettere fine al legame.. l’unico modo è la morte del vampiro Maestro che l’ha creato!- spiegò lui con gli occhi lucidi, alzandole il mento con un dito perché lei lo guardasse.

- Allora, questo vampiro Maestro è un completo idiota.. perché ancora non ha capito che .. * io lo amo *!- ribatté lei, unendo le labbra alle sue per un bacio disperato che aveva il sapore salato delle sue lacrime.

< Anch’io ti amo, piccola mia, e non sai quanto!> pensò lui, approfondendo il bacio.

< Wow! Una dichiarazione per via telepatica non l’avevo mai ricevuta!> pensò lei e lui la sentì sorridere contro le sue labbra, mentre quel bacio diventava sempre più rovente.

< Beh, lo sai micetta, no? Io sono un tipo originale!> rispose lui, sorridendo e separandosi da lei, compiaciuto di sentirla mugolare scontenta.

- Tesoro, tu ami me, io amo te.. c’è solo un modo per..- cominciò lui, ma lei gli chiuse la bocca con un dito.

- Non è detto, Spike, forse possiamo comunque.. se tu smettessi di uccidere e tornassi a comportarti come quando avevi il chip, forse gli altri..- tentò di convincerlo lei, ma era la prima a non credere in ciò che stava dicendo.

 

( Parole estratte da ‘ Anywhere ‘ degli Evanescence, ancora una volta non solo canzone meravigliosa di sottofondo, ma immensa fonte di ispirazione!)

Lui scosse la testa, sorridendole.

- Andiamo, amore, non vuoi stare con me? E allora perché vuoi rinchiudermi di nuovo in gabbia.. quando potremmo essere liberi entrambi?- le sussurrò all’orecchio, facendola rabbrividire.

DEAR MY LOVE, HAVEN’T YOU WANTED TO BE WITH ME?

( CARO AMORE MIO, NON HAI VOLUTO STARE CON ME?)

AND DEAR MY LOVE, HAVEN’T YOU LONGED TO BE FREE?)

( E CARO AMORE MIO, NON HAI ATTESO DI LIBERARTI?)

- Tu credi che.. io non sia libera? Ma io lo sono.. ho una bella vita..- protestò lei, ma con molta incertezza nella sua voce.

- Oh, certo! Salvi il mondo e non ottieni nulla in cambio, perché è quello che tutti si aspettano che tu faccia, visto che è il tuo maledetto compito! E anche se riesci a salvarlo ti si ripresenta sempre una nuova apocalisse, o comunque non passa giorno senza che tu non debba combattere.. dimmi tu se questa è una bella vita!- ribatté lui, mentre si rivestiva, e lei si spaventò nel constatare quanto lui avesse ragione.

- Buffy, amore, non lo capisci? Io non riesco più ad andare avanti così.. facendo finta che non mi importi nulla di te di giorno.. mentre ogni notte.. tu sei mia..-

I CAN ‘T KEEP PRETENDING THAT I DON’T EVEN KNOW YOU

( NON POSSO CONTINUARE A FINGERE CHE NON TI CONOSCO NEMMENO)

AND AT SWEET NIGHT YOU ARE MY OWN

( E NELLA DOLCE NOTTE TU SEI UNA MIA PROPRIETA ‘)

- Anch’io non ce la faccio più ad andare avanti così..- mormorò lei, prima che lui la tirasse a sé per un altro bacio infuocato.

- Passerotto, sai che non puoi avere due vite separate.. devi fare la tua scelta!-

Fu lei a tirarlo a se per un ennesimo bacio.

- Io credo di averla appena fatta!- sussurrò lei, e quella luce che lo mandava su di giri tornò ad illuminarle gli occhi, e le lacrime avevano lasciato il posto ad un sorriso carico di promesse.

Lui salì sul davanzale, tendendole la mano.

- Allora, seguimi , amore mio, ce ne andiamo via da qui, in un posto sicuro dove nessuno ci verrà a disturbare.. o se lo farà .. sarà troppo tardi!- le propose lui, con un sorriso cattivo nell’ultima parte. Lo stesso sorriso che aveva lei, che non esitò a prendere la sua mano dopo essersi infilata i jeans che aveva lasciato sulla sedia assieme a una felpa che indossò sopra la camicia da notte.

SO TAKE MY HAND

( PERCIO’ PRENDI LA MIA MANO)

WE ‘RE LEAVING HERE TONIGHT

( CE NE ANDIAMO DA QUI STANOTTE)

THERE ‘S NO NEED TO TELL ANYONE

( NON C ‘E’ BISOGNO DI DIRLO A NESSUNO)

THEY ONLY PULL US DOWN

( LORO CI DEMORALIZZANO E BASTA)

SO BY THE MORNINGS LIGHT

( QUINDI, DALLE PRIME LUCI DELL’ALBA)

WE’LL BE HALF WAY TO ANYWHERE

( NOI SAREMO LONTANI DA OVUNQUE)

WHERE LOVE IS MORE THAN JUST YOUR NAME

( DOVE L’AMORE E’ PIU ‘ DEL TUO NOME SOLTANTO)

Lui la prese in braccio, avvolgendola col suo giaccone e saltando giù dalla finestra.

- Io voglio dare la mia vita solo a te, lo sogno da così tanto, non posso più sognarlo e basta!- ammise lei, mentre lui la conduceva alla sua moto.

I HAVE DREAMT OVER A PLACE FOR YOU AND I

( HO SOGNATO DI UN POSTO PER TE E ME)

AND NO ONE KNOWS WHO WE ARE THERE

( E NESSUNO LA ‘ SA CHI SIAMO NOI)

ALL I WANT IS TO GIVE MY LIFE ONLY TO YOU

( TUTTO QUELLO CHE VOGLIO E’ DARE LA MIA VITA SOLO A TE)

I ’VE DREAMT SO LONG, I CANNOT DREAM ANYMORE

( L’HO SOGNATO TANTO, NON POSSO PIU ‘ SOGNARE)

- Scappiamo via, ti porterò là. Amore, ora.. dimentica la tua vita, vieni con me, e non voltarti più indietro.. ormai non c’è più nessuno che ti possa fermare!- le sorrise lui, montando in sella con lei.

LET’S RUN AWAY, I ’LL TAKE YOU THERE

( CORRIAMO VIA TI PORTERO ‘ LA)

FORGET THIS LIFE, COME WITH ME

( DIMENTICAQUESTA VITA, VIENI CON ME)

DON’T LOOK BACK, YOU’RE SAFE NOW

( NON GUARDARE INDIETRO, SEI AL SICURO, ADESSO)

UNLOCK YOUR HEART, DROP YOUR GUARD

( TOGLI IL LUCCHETTO AL TUO CUORE, ABBASSA LA GUARDIA)

NO ONE ‘S LEFT TO STOP YOU NOW

( NON C’E’ PIU ’ NESSUNO CHE TI POSSA FERMARE ADESSO)

Era arrivato spingendo la moto a motore spento per non far il minimo rumore.

Ma adesso voleva rendere più che nota la sua presenza, quasi volesse lanciare un sfida.

- Tieniti forte, piccola!- lo avvisò, e lei seguì il consiglio, abbracciandolo stretto , mentre lui impennava, facendo rombare il motore con un frastuono infernale.

Willow e Tara si erano appisolate sul divano, ma quel fracasso le svegliò di colpo, allarmandole e facendo venir loro un bruttissimo presentimento.

Si precipitarono nella stanza di Buffy, giusto in tempo per vedere disperate dalla finestra Spike sparire con Buffy a bordo di una moto nera da corsa che ignoravano che lui possedesse.

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- E comunque, poi me li dovrai raccontare i pericolosi pensieri che facevi al tuo risveglio!- esclamò il bel vampiro, mentre la loro folle corsa in moto proseguiva.

- Allora hai sentito tutto da quando sono fuggita, brutto curiosone!- esclamò lei, ridendo.

- Già amore, ero molto più vicino di quel che credevi.. e lasciamelo dire, sei adorabile quando discuti con te stessa!- ridacchiò lui, premendo ancora di più sull’acceleratore.

 

Capitolo 19

 

 

- Cosa? – urlò Giles non appena Willow ebbe raccontato la fuga di Buffy insieme a Spike; l’osservatore continuava a sbraitare, andando avanti e indietro per la stanza, le vene della fronte tese e visibili come se fossero sul punto di saltare per la tensione nervosa.

Dopo l’ennesima sparizione della cacciatrice, le due streghe avevano chiamato il resto della gang per correre ai ripari.

- Lei ci ha mentito! – urlò Xander, unendosi alle imprecazioni dell’inglese.

- Siamo stati superficiali… - si rimproverò l’osservatore – Abbiamo creduto che Buffy fosse al sicura da Spike in questa casa ma… -

Willow si mise una mano sulla fronte, rimanendo a bocca aperta, come se avesse avuto un flash – L’invito! Dio che stupida! Spike poteva già entrare in questa casa perché era già stato invitato in precedenza! – si lasciò cadere sul divano, scoppiando a piangere – Dovevo proteggerla meglio…dovevo impedirgli di entrare… -

- Smettila di rimproverarti Willow! – la consolò Giles sedendosi accanto a lei e prendendole le mani nelle sue – Quello che è fatto è fatto, pensiamo a trovarla piuttosto! Ogni minuto è prezioso… - terminò con un sorriso rassicurante illuminato dai suoi occhi celesti nascosti dalle lenti degli occhiali – Vedrai….risolveremo anche questa cosa… -

- Hey… - cantilenò Anya, attirando la loro attenzione – Smettetela con i piagnistei…mi sembrate le star di una soap opera! Mentre voi due vi rimproverate, Tara si è già messa all’opera! –

Strega e osservatore alzarono il capo contemporaneamente, constatando le parole dell’ex demone; si alzarono in piedi avvicinandosi al tavolo in sala da pranzo, dove Tara stava già facendo muovere il pendolo sopra una cartina di Sunnydale.

La bionda fissava il cristallo, concentrandosi attentamente su di esso per trasmettergli il proprio potere: questo si muoveva in cerchio, delimitando il perimetro della città, senza mai variare in velocità o posizione.

- Sarebbe sciocco da parte di Spike portare Buffy alla sua cripta, li troveremmo subito! – dedusse la strega – Questo è il modo più rapido per sapere dove si trovano ora! –

Ma i minuti passavano senza ottenere risultati…

Una goccia di sudore cadde dal viso di Tara che ormai teneva il braccio immobile da tempo, sprecando anche la sua energia.

L’attenzione di tutti era puntata su di lei, Willow in particolare guardava la sua ragazza con apprensione.

- Amore… - sussurrò in pena.

Improvvisamente Tara lasciò cadere il braccio lungo i fianchi, sfinita – Non ce la faccio… - sussurrò, mentre Willow l’abbracciava per sostenerla.

- Non avresti dovuto farlo da sola! – la rimproverò.

- Ma Will…è magia elementare questa! – spiegò lei.

- Forse io… - provò ad intromettersi Anya, ma il signor Giles le impose il silenzio solo con uno sguardo.

L’ex demone gli fece una smorfia, incrociando gli occhi e arricciando il naso.

- Facciamolo insieme! – suggerì Willow alla compagna – Uniremo i nostri poteri e la troveremo! –

Tara annuì, prendendo per mano la rossa e sorridendo timidamente; alzò di nuovo il braccio ed il pendolo ricominciò il suo cerchio.

Anya sbuffò spazientita, visto che il secondo giro di pendolo sembrava non dare risultati positivi – Hey… - ricominciò ad attirare l’attenzione e questa volta nessuno l’avrebbe zittita – Anya chiama il resto del mondo! –

Xander cercò di farla smettere, prendendola per un braccio e trascinandola via, ma lei fu più forte e oppose resistenza.

- Volete ascoltarmi dannazione? – sbraitò.

- Anya per favore… - sospirò il signor Giles.

- Per favore un accidenti! – sbottò lei – Smettetela con quel gingillo! Non avete ancora capito che sprecate tempo ed energia su quella cartina? –

- E perché mai? – domandò l’osservatore, mentre le due streghe continuavano imperterrite, in volto i segni della stanchezza fisica e spirituale.

- Non ci arrivate? Diamine… - imprecò la ragazza, liberandosi da Xander che ancora la intralciava – È Buffy ad opporre resistenza al pendolo! –

- E…p…perché? – balbettò il suo ragazzo.

Anya storse il naso – Perché forse in realtà lei non vuole essere trovata.

Il silenzio cadde nella stanza, rotto soltanto dal cristallo del pendolo che cadeva a terra.

Quella dove la moto si era fermata era la periferia ricca di Sunnydale, situata su un piccolo altopiano dal quale si poteva ammirare una discreta porzione della città.

Lì c’erano soltanto tranquille ville abitate da famiglie benestanti.

- Perché ci siamo fermati qui? – domandò Buffy al suo affascinante rapitore, scendendo dalla moto e osservando la villa: era a due piani, bianca, in pieno stile coloniale, completamente diversa dalle altre costruzioni moderne che completavano il quartiere; non aveva recinzione sul davanti, solo un bianco vialetto di sassolini bianche che conduceva alla porta d’ingresso.

- Ti piace passerotto? – le chiese Spike.

- s…si – rispose Buffy confusa – Ma…perché me lo chiedi? –

Lui fece un ghigno perfido e le stampò un rapido bacio sulla bocca – Vedrai… - la prese per mano e la condusse di corsa fino all’ingresso.

- Spike…ma è notte fonda…cosa… - ma lui le impose silenzio.

Sorrise, iniziando a suonare e bussare con insistenza – Aiuto! – gridò – Per favore aiutatemi! –

Buffy lo fissò stralunata, e quasi gridò quando Spike la prese in braccio dicendole – Fingi di essere svenuta! – poi le strizzò un occhio – Adesso giochiamo passerotto… -

Dall’interno della casa si sentirono movimenti e passi frettolosi, farsi sempre più vicini, Buffy sbirciò Spike con un occhio, poi, non appena la porta venne aperta li richiuse.

- Ma si può sapere cosa… - disse una voce femminile spalancando l’uscio e restando di sasso.

- La prego signore… - attaccò la recita Spike, assumendo un volto disperato – Mi aiuti…la mia ragazza si è sentita male e non so che fare…mi faccia chiamare il 911 per favore! – terminò affannato.

La donna, una signora robusta sui cinquant’anni, guardò il volto emaciato della ragazza e capì che stava seriamente male – Entrate su! – gridò – Sdraiala sul divano! – ordinò a Spike, i cui occhi ora brillavano di una luce sinistra e soddisfatta.

Aveva ricevuto l’invito…

Adagiò Buffy sul divano di pelle e le accarezzò la guancia con un dito, mentre la proprietaria prendeva il telefono portatile.

- Pss… - le fece il vampiro, e la cacciatrice aprì gli occhi – passerotto…guardami mentre lo faccio… -

La signora arrivò con in mano un cordless nero, pronta a porgerlo a Spike, poi però vide Buffy…sveglia e apparentemente in salute – Ma ti sei ripresa! – esclamò sollevata e sorpresa.

Spike si alzò in piedi, voltandosi verso la padrona di casa – A dire il vero signora… - iniziò, terrorizzandola non appena ebbe assunto il volto della caccia – Non le hanno mai detto che non si apre agli sconosciuti? –

Lei tentò di urlare, ma dalla gola non le uscì che un rantolo, poi Spike le fu addosso, mordendola, e nella foga, spezzandole l’osso del collo.

Buffy aveva fatto come le aveva detto lui: aveva osservato ogni istante l’uccisione della poveretta, non fredda e impassibile, bensì eccitandosi sempre più, desiderando solo partecipare a quella festa.

< Dovrei provare pietà per quella donna? Forse dovrei difenderla? > si chiese < E perché? Vederla morire…mi è piaciuto… > fu la sua risposta, una prova che anche quel piccolo barlume di coscienza che le era rimasto, si era spento del tutto.

Il cadavere cadde sul pavimento con occhi e bocca ancora aperti a dimostrazione dell’orrore che la donna aveva visto nel momento finale.

Buffy si mise in ginocchio, accogliendo Spike tra le sue braccia: la bocca del vampiro era sporca di sangue, ma ci pensò la cacciatrice a pulirla, leccando le sue morbide labbra e baciando quel demone che tanto amava, assaggiando per la prima volta sangue umano.

- Andiamo di sopra… - le sussurrò Spike riassumendo il suo bel volto umano.

- SI… - mormorò Buffy con voce roca, lasciandosi prendere in braccio e condurre su per le scale.

- Ma se arrivasse qualcuno? – chiese poi preoccupata.

- Tranquilla raggio di sole! Ho tenuto d’occhio questa casa giorni addietro… - spiegò lui – Questa poveretta era vedova, le ho solo fatto un favore! C’è una cameriera che viene due volte la settimana…ci penserò io ad accoglierla domattina, dopo che avrò protetto tutta la casa dai raggi del sole… -

La camera padronale era grande quanto il piano inferiore di casa Summers, con un grande letto a baldacchino in legno scuro e morbidi tendaggi alle finestre: una porta bianca la collegava ad un bagno e un’altra alla cabina armadio.

Sul comò c’erano diverse foto che ritraevano la defunta padrona col marito e vari ninnoli di ogni tipo.

Spike lasciò Buffy sul letto e andò a chiudere le imposte e le tende, proteggendosi dall’incombente alba.

Quando si voltò per tornare alla sua bella, lei si era già sbarazzata della felpa e dei jeans, rimanendo ancora con quella camicia da notte blu oceano così sexy.

- Spike… - lo chiamò lei appoggiando il capo ad una colonna del letto – Vieni da me? –

L’invito venne immediatamente preso alla lettera: il vampiro si spogliò mentre si avvicinava a lei, poi si ritrovarono uno di fronte all’altra; lui le prese una mano e l’attirò a se per baciarla.

- Oh Spike… - mormorò lei avvolgendogli le braccia al collo – Divorami mio bel vampiro…fallo subito ti scongiuro… -

Lui si fermò un istante per guardarla negli occhi, come se volesse cercare in lei l’ennesima conferma: Buffy sorrise languida.

- Ti amo Spike… - gli disse accarezzandogli il viso.

Lui rispose a quel sorriso con un ghigno strafottente che poi si addolcì – Ti amo anch’io…Buffy… - le rispose, imitando il gesto di lei e poi spogliandola anche della camicia da notte.

Ammirò il suo corpo nudo per un istante interminabile, accarezzandola con lo sguardo, poi la sua mano si posò leggera sul suo marchio – Sei pronta passerotto? – le chiese.

Buffy annuì, seria e sicura come mai era stata prima d’ora.

A quel punto lui la fece sdraiare sul letto, salendo sopra di lei – Vedrai… - le sussurrò in un orecchio – Ti piacerà varcare il limite oscuro… -

Buffy rise sonoramente e gli baciò la punta del naso – Ma io quel limite l’ho già varcato notti fa… - rispose poi in un sussurro, attirandolo a se per farsi mordere un’altra volta.

La morse con quanta più lentezza e dolcezza possibile perché voleva farle ricordare quel momento per l’eternità.

Lei mugolò di piacere mentre la vita l’abbandonava.

Spike si allontanò dal suo collo, questa volta dopo averle preso molto più sangue delle precedenti: si leccò le labbra, poi si morse un polso, porgendolo a Buffy che ormai era tra la vita e la morte.

Glielo accostò alla bocca, lasciando che poche gocce risvegliassero il suo corpo come tante scariche elettriche.

- Bevi amore… - le ordinò lui.

E Buffy si attaccò avida alla ferita, provocando così ondate di piacere oscuro ad entrambi.

< Ti amo Spike… - erano i suoi pensieri mentre abbandonava la sua umanità per abbracciare la nuova natura tenebrosa ed eterna.

Quando Spike la scostò dalla ferita, coprì entrambi con il leggero copriletto e si perse poi nei suoi occhi verdi che stavano per perdere momentaneamente la loro luce – Spike… - lo chiamò lei sfinita – Ho tanto sonno… -

Lui le accarezzò il viso, poi la strinse a se – Dormi amore…io ti veglierò…proteggerò il tuo sonno, finché non riaprirai gli occhi…e mi troverai lì… - Buffy gli si accoccolò mentre le forze la abbandonavano – Poi…al tuo risveglio ti amerò per l’eternità…e faremo l’amore e… - smise di parlare.

Buffy non respirava più, il suo cuore aveva smesso di battere.

La cacciatrice era morta.

Spike le scostò le ciocche di capelli che le coprivano il volto immobile nel sonno della morte, poi strinse a se il corpo della sua ormai imminente Childe.

Anche lui chiuse gli occhi, lasciandosi sfuggire una risatina perfida: al suo risveglio Buffy avrebbe trovato un bel regalo…

 

Capitolo 20

 

 

Dopo aver capito che perdere tempo con quel cristallo era inutile, gli scoobies avevano deciso di cercare alla cieca, e su consiglio di Xander avevano concentrato la loro attenzione solo sui cimiteri.. poco importava che Sunnydale ne avesse una dozzina!

Avevano continuato per tutta la notte e oltre, cripta dopo cripta e cimitero dopo cimitero, ma senza risultati.

Era tardo pomeriggio e ormai il sole si apprestava a calare, mentre loro ispezionavano il decimo cimitero della città.

- Lo troveremo quello schifoso vampiro, dovessi rivoltare sottosopra ogni maledetta tomba!- spergiurò Xander.

-Amore..- esclamò Anya, e lui si voltò verso di lei un po’ irritato.

- Che c’è?-sbottò.

- Uh! Niente, niente!- mormorò lei, decidendo che forse non era il caso di fargli presente che nella foga del momento lui aveva appena usato uno degli intercalari preferiti di quel vampiro che tanto detestava.

Tara e Willow cercavano dalla parte opposta, mentre Giles aveva preferito rimanere al negozio, nel caso..

Sinceramente, nemmeno lui sapeva perché era rimasto lì.

- Io non me lo perdono ancora! Saremmo dovute stare più attente, più vigili, e tutto questo non sarebbe successo!- sospirò Willow.

- Io credo che sarebbe successo comunque, forse non così presto, ma prima o poi lei lo avrebbe fatto, tesoro, non potevamo fare nulla!- la rincuorò la bionda.

- Hai ragione tu, e poi era così strana, mi ha fatto un sacco di domande sul mio passato e il mio cambiamento, sulle sensazioni che mi dava, se ero pentita o meno.. dovevo capirlo da quello che qualcosa non andava, accidenti a me!- continuò a rimproverarsi la rossa, per poi raggiungere gli altri dopo l’ennesimo esito infruttuoso.

Tara estrasse da una tasca dei jeans il foglio piegato della cartina di Sunnydale, e dall’altra tasca il cristallo.

< Chissà, magari stavolta..> pensò, chiudendo gli occhi per concentrarsi.

Ma qualcosa glielo impedì.

- Tara, vieni, ce ne andiamo! Abbiamo fatto un altro buco nell’acqua!- le urlò Xander dall’altro lato del cimitero.

- Un attimo, arrivo subito!- gridò lei in risposta, per poi richiudere gli occhi e concentrarsi nuovamente.

Il suo sesto senso le diceva che doveva fare a tutti i costi un altro tentativo, e il suo sesto senso non l’aveva mai tradita.

Prese il sottile filo del cristallo e lo lasciò cadere sulla cartina, ma stavolta non lo sentì più girare in tondo.

Aprì gli occhi e vide che il cristallo si era fermato in un punto preciso.

- Ragazzi, venite qui, presto!- li chiamò a gran voce, e gli altri accorsero.

- Ci siamo, l’ho trovata!- esultò, indicando la mappa della città.

- E così, a quel bastardo piace il lusso, eh?- commentò Xander furibondo, estraendo il cellulare da una tasca.

- Chiamo Giles e gli dico di raggiungerci direttamente là. Conosco bene quella zona, e in un paio d’ore con la mia macchina saremo lì!- annunciò, appartandosi per fare la telefonata.

- Sono così contenta! Finalmente Buffy ha capito l’errore che ha commesso e non oppone più resistenza!- esultò Willow, e le altre due le sorrisero.

Nessuna aveva preso in considerazione l’eventualità che la diretta interessata non opponesse più resistenza.. semplicemente perché.. al momento era morta.

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Spike sapeva che ormai era questione di pochi minuti e la osservava senza sosta, ammirando come la morte non avesse fatto altro che renderla ancora più bella.

Lui era stato sepolto in una tomba e aveva dovuto scavarsi la sua via d’uscita fino a che le mani gli facessero male, ma lei non avrebbe dovuto affrontare nulla del genere.

Buffy giaceva in quel letto, con addosso solo la camicia da notte blu oceano che Spike le aveva gentilmente rimesso.

Lui era seduto sul letto, vicino a lei, facendole appoggiare la testa sul suo grembo, mentre attendeva il suo imminente risveglio.

 

Non erano soli in quella stanza, e Spike si accorse che anche la cameriera tramortita nel mattino aveva appena ripreso i sensi e lo guardava spaventata e confusa, legata ad una sedia con robuste corde e la bocca imbavagliata da un fazzoletto.

- Ho perso la scommessa che avevo fatto con me stesso, credevo che si sarebbe svegliato il mio passerotto per prima!- esclamò lui, sorridendole.

- Che c’è? Perché quella faccia? Non sei comoda lì? Guarda che è una sedia di alto valore! O forse è per la botta in testa? Lo ammetto, non è stato molto cavalleresco da parte mia, ma dovresti saperlo meglio di me, dolcezza, a voi ragazze piacciono tanto i regali.. e io non potevo certo presentarmi dalla mia adorata a mani vuote, ti pare?- continuò lui, mentre accarezzava il viso della bionda che ancora dormiva sul suo grembo.

- Non è incantevole? E aspetta di vederla sveglia!- ridacchiò lui.

- A proposito di ‘ presentarsi a mani vuote ‘, ottima idea quella di portarti dietro tua sorella.. così ho qualcosa anch’io!- aggiunse con una risata diabolica, mentre la sua muta interlocutrice piangeva disperata, non sapendo esattamente cosa aspettasse lei e sua sorella, ovunque fosse, ma avendo la certezza che si trattasse di qualcosa di orribile.

A un tratto, Spike sentì Buffy cominciare a muoversi pigramente, per poi svegliarsi e vedere quei magnifici occhi blu che la osservavano dall’alto colmi di amore.

- Ciao, amore mio!- sorrise lei, tirandolo a sé per incollare le labbra alle sue.

- Allora, come si sente la mia micetta?- le sorrise lui, scostandole i capelli dal volto.

- Libera, felice.. e anche affamata, tesoro!- ammise lei e lui ridacchiò.

- Oh, ma a questo si rimedia subito!- rispose lui, mentre lei si era accorta della ragazza legata che li fissava con terrore crescente.

- Oooooooooh, amore, è per me?- sorrise lei, abbracciandolo.

- Certo. Ma non è quello a cui mi riferivo..- rispose lui, togliendosi la camicia ed esponendole il collo.

- Mordimi!- esclamò.

- Ma.. Spike.. non voglio indebolirti, e poi ho già…- cominciò a ribattere lei, per quanto le fosse difficile resistere a quella tentazione.

- No!- la interruppe lui, guardandola serio.

- Non è esatto. Il mio sangue è stata l’ultima cosa che hai assaporato da umana, ora voglio essere il tuo primo assaggio da vampira, ti prego, fammi felice..- mormorò lui con un ringhio sommesso a cui lei rispose senza nemmeno accorgersene, scivolando con estrema naturalezza nel suo nuovo volto della caccia.

Vedendola mutare quei suoi bei lineamenti, l’altra ragazza provò ad urlare, ma essendo imbavagliata le uscì poco più di un gridolino soffocato.

Ma per i due biondi fu abbastanza.

Si voltarono a guardarla, divertiti dalla sua paura.

- Che c’è, dolcezza, non ti piace ciò che vedi?- le chiese Spike, ma quella era troppo paralizzata dallo shock per poter annuire.

- Rassegnati, mia cara, perché..- continuò, lasciando emergere il suo demone a sua volta.

-.. tu non vedrai altro!- rise malvagio, mentre la sua Childe lo guardava con devota ammirazione.

La cameriera fu sopraffatta da quelle emozioni troppo forti e perse nuovamente i sensi.

- Meglio, non ci disturberà più, almeno! E poi, voglio essere guardata solo da te!- gli sorrise lei.

Spike la guardò rapito.

- Non ti ho ancora detto quanto sei bella, passerotto!- mormorò lui, accarezzandole i lineamenti.

Lei gli sorrise, facendo altrettanto, poi gli guardò il collo, un po’ tentennante, ma lui annuì.

- Amore, voglio sentire le tue zanne nel mio collo più di ogni altra cosa..- la incitò lui, e lei obbedì, affondando i lunghi canini aguzzi nell’attaccatura tra il collo e la spalla destra di Spike.

- Oooooooooh, sì..- mormorò lui contento, mentre lei beveva.

Dopo qualche sorso, lei si staccò, tornando ai suoi lineamenti umani, così come fece lui.

- Yum, come antipasto direi niente male!- sorrise la vampira, leccandosi le labbra e abbandonandosi tra le braccia del suo Sire, che catturò la sua bocca in un bacio dolcemente brutale.

- A dire il vero, c’è anche la cena.. è solo un po’.. svenuta!- spiegò lui, ridacchiando.

- Meglio così, ho altri progetti!- rivelò lei, avvicinandosi al giaccone di pelle ai piedi del letto e frugando tra le tasche.

Lui sapeva già cosa stava cercando, e la vide tornare da lui trionfante con il coltellino in mano.

Lui inarcò il sopracciglio con un sorriso sexy compiaciuto.

- Non montarti la testa, bello mio, non lo userò con te stavolta...- lo avvisò lei, gettando un’occhiata alla ragazza dormiente.

Lui le mise il broncio.

- Andiamo, amore, per noi ci sarà tanto di quel tempo! Questa sera, vorrei giocare un po’ con lei..- ridacchiò lei, portandolo davanti alla finestra che dava sul giardino.

- Hai visto che bella piscina?- esclamò lei, facendogli l’occhiolino.

Lui guardò lei, la piscina, la lama del coltello e la ragazza priva di sensi.

- Uh- uh! Cos’hai in mente, mio perfido raggio di sole?- mormorò lui, leccandole il collo.

Sapeva già la risposta, ma voleva sentirla dalle sue labbra.

- Mm.. è semplice, amore: un vero bagno di sangue!- rise maligna lei.

- Io ti amo così tanto, passerotto!- le bisbigliò lui, mordicchiandole l’orecchio.

- Lo so, e hai promesso di farlo per l’eternità.. Me lo ricordo bene quello che mi hai detto!-

-Uh?-

- Hai detto che al mio risveglio mi avresti amato per l’eternità.. e che.. -continuò, scaraventandolo sul letto.

- .. avremmo fatto l’amore!- concluse lei, saltandogli addosso.

Lui ribaltò i ruoli, ringhiando eccitato.

- E puoi star certa che il tuo Grande Cattivo manterrà ogni promessa!-

 

Capitolo 21

 

 

- Tic…tic…tic…guardalo…è così affascinante! – esultò Buffy, rivolgendosi a Spike con la meraviglia negli occhi.

Lui la guardava dalla veranda, in piena adorazione, mentre la sua piccola creatura giocava con il regalo che lui le aveva procurato.

Dopo aver fatto l’amore nel grande letto a baldacchino, con la cameriera che giaceva ancora priva di sensi lì vicino, Buffy aveva indossato i suoi abiti, andando poi ad osservare il retro della villa dalla finestra.

Appoggiò i polpastrelli al vetro, alitandoci sopra – Non avevo visto quanto fosse così grande questo parco…oh amore…questo posto è adorabile! –

Spike la cinse da dietro, ancora nudo – Già adoro la tua perversione micetta… –

Buffy rise e gli indicò la ragazza con lo sguardo.

- Amore aiutami…adesso ho veramente fame… -

Spike ghignò soddisfatto e si rivestì in un attimo; insieme alla sua giovane childe poi prese il corpo della poveretta, trascinandolo nel parco.

Aprì gli occhi, la vista era annebbiata: ci mi se qualche istante prima di mettere a fuoco e capire dove si trovava.

Ricordò le ultime ore, il terrore che le aveva accompagnate, ma allora perché ora si trovava in piscina?

E perché era legata al trampolino, sul bordo?

Si agitò per cercare di liberarsi, poi vide la scena nella sua interezza: accanto a lei c’era un coltellino abbandonato a terra, insanguinato e…il suo polso destro era libero, abbandonato a peso morto sul filo dell’acqua. Gocce di sangue colavano da una profonda ferita all’altezza delle vene.

Ma da quanto era in quelle condizioni? L’acqua della piscina stava diventando per metà rossa del suo stesso sangue!

La rivelazione sembrò farle sentire la debolezza causata dalla perdita di sangue, la testa le girò.

Il panico la investì in tutto il suo terrore, ma sembrava non bastare ancora: una risata cristallina la spinse a voltarsi.

Non aveva dunque visto tutto? La bionda che si era svegliata nella camera poco prima era seduta a bordo piscina, i piedi che sguazzavano nell’acqua rossa.

Le sorrideva – Ti sei svegliata finalmente! – le disse gioiosa.

Voleva gridare, voleva piangere, voleva essere a casa, ma nulla di tutto questo sembrava possibile.

- Ti starai chiedendo perché ti sta capitando tutto questo vero? – domandò Buffy.

Lei annuì.

- Chiamalo puro caso! Sei capitata sulla nostra strada, diventando il regalo per il mio risveglio…e tu invece sei stata così carina da portarci in dono la tua sorellina… - e le indicò la veranda, in particolare il romantico dondolo, dove Spike teneva tra le braccia il corpo senza vita dell’altra ragazza.

- No… - riuscì a dire con un filo di voce.

- No? – ripeté Buffy inclinando il capo, uscendo dall’acqua e avvicinandosi a lei – Dovresti ritenerti privilegiata…stai diventando il mio primo pasto…e hai contribuito a rendermi felice! – le accarezzò il viso con una mano bagnata di acqua e sangue.

La poveretta fissò Buffy negli occhi: il terrore era ciò che le restava dentro, puro e semplice terrore…

Alzò il braccio libero nel vano tentativo di colpire quella cosa con le sembianze di donna, ma le ricadde pesantemente a filò d’acqua.

- Cosa volevi fare? – ridacchiò Buffy, prendendole il braccio e leccando sensualmente la ferita, provocando nonostante tutto un brivido alla sua vittima.

La vampira inarcò un sopracciglio – Ti piace vero? – le chiese sottovoce, modulando il tono di voce per renderlo più caldo. Si inginocchiò accanto alla sua vittima e le guardò il viso con dolcezza – Sei una ragazza così carina…mi sei simpatica… -

La ragazza sembrava fissarla con occhi privi ormai di sentimento, però il tono delle parole di Buffy sembrarono farla recuperare un po’ di coscienza di se.

- Lo sai… - ricominciò Buffy accarezzandole il braccio ferito – io posso rendere questo momento il più dolce possibile…farti attraversare il limite con un dolce bacio… sei così bella…non meriti la sofferenza sul viso quando sarai morta… -

- M…morta? – domandò la ragazza – Io morirò? –

- Oh si… - sussurrò Buffy, sempre dolce – Ormai è inevitabile piccola…però io posso accompagnarti dolcemente…lo vorresti? –

Ormai sentiva solo la voce di Buffy, quella ragazza sembrava dover perdere i sensi da un momento all’altro, poi sarebbe lentamente sopraggiunta la morte.

- Rifletti…io ti darò il piacere più intenso che tu abbia mai provato…non avrai rimorsi…non soffrirai… -

La ragazza annuì debolmente col capo, una, due volte, poi riaprì gli occhi e vide solo il volto di Buffy che mutava e si avvicinava al suo collo.

Mai, neppure per un istante ebbe paura, la ragazza bionda diceva il vero…non soffrirai…non soffriva, sentiva solo dolcezza e morbidezza in quel bacio che le stava dando…solo piacere ed abbandono, estasi e…il nulla alla fine di tutto.

- Aspetta un attimo…come possono essere dentro questa villa? Sbraitò Anya con gli occhi spalancati, colmi di meraviglia.

- Non lo immagini? – rispose il signor Giles con una punta di sarcasmo, sistemandosi gli occhiali.

- Già… - sospirò l’ex demone – Come può Spike permettersi un posto simile? -

Il gruppo la fissò basito e senza parole – Tesoro non sarebbe la casa giusta per noi? – terminò lei voltandosi verso Xander che si mise le mani nei capelli, incurvandosi rassegnato e senza speranza.

- Tesoro…non è il momento… - la pregò.

Anya scosse il capo – Ho detto qualcosa di sbagliato? –

La risposta che le arrivò fu un semplice e glaciale silenzio.

- Hey ragazzi! – parlò per prima Willow – Non credete che aspettare metta sempre più in pericolo Buffy? -

Tara annuì – Si…sarà meglio entrare… -

Mossero i primi passi nel vialetto bianco, avvicinandosi alla porta d’ingresso.

Anya quasi trotterellava dietro a Xander, andandogli a sbattere contro quando questi si fermò di scatto.

Erano tutti fermi lì, di fronte a quella porta bianca, aspettando in silenzio.

- Bhè? – chiese l’ex demone – Pensiamo di suonare il campanello o di entrare? -

Tutti si guardarono perplessi: ma cosa li faceva esitare?

- La paura… - sibilò Willow, stupendo gli altri per quelle parole nate dal nulla.

- Eh? – fece Xander.

Willow lo guardò preoccupata, poi scosse il capo per lasciar cadere il discorso.

< Perché temiamo questa porta? > si chiese < No…ciò che è al di là… > si rispose da sola.

Fu il signor Giles a prendere l’iniziativa, mettendo mano alla maniglia – È aperta – disse.

Entrò per primo, controllando che non ci fosse nessuno: come per magia nella sua mano era apparso un paletto di legno.

Chissà per chi lo avrebbe usato…

Invitò gli altri a seguirlo.

La grande sala d’ingresso era in penombra, rischiarata dalla luce della luna e da un piccola abat jour posta sul tavolino accanto al divano.

Quella pallida luce bastava però a portare agli occhi di tutti un piccolo particolare.

- Buon Dio! – esclamò l’osservatore, precipitandosi verso il cadavere disteso a terra.

Tara inorridì alla vista di quegli occhi così terrorizzati nel momento della morte e strinse la mano di Willow così forte da farle male.

Il signor Giles si rialzò, fissando gli occhi in quelli della rossa – Tutto questo deve finire! – sbottò deciso e proseguì la perlustrazione, avanzando spedito.

- La veranda ed il parco sono illuminati! – notò Xander avanzando.

L’osservatore fece cenno di avanzare.

Si ritrovarono di colpo proiettati in un fantastico ed esotico luogo, con piante di rara bellezza e singolare profumo, un’atmosfera fa fiaba, con un dondolo grandissimo sul quale…

- Spike! – gridarono tutti all’unisono.

Il vampiro se ne stava comodamente seduto, dondolandosi su quel romantico dondolo, accarezzando morbidamente una folta chioma bionda.

- Oh mio Dio! – gridò Willow – È Buffy!? – terminò, tra la domanda e la rivelazione, sperando che non fosse la sua amica con tutto il cuore.

Spike si mise a ridere.

- Che cosa le hai fatto cane bastardo? – urlò Xander, trattenuto da Anya. Avrebbe voluto fondarsi contro quello schifoso morto vivente, ma era di fatto senza armi, ne croci, avrebbe perso di sicuro.

Però come lo avrebbe pestato volentieri…

Evidentemente Spike trovava la scena molto divertente, perché non smetteva di godersi la scena, con quel suo ghigno dipinto sul volto – Volete sapere cos’ho fatto a Buffy? – domandò smettendo di ridere ma mantenendo l’aria divertita – Perché non lo chiedete a lei? –

 

Capitolo 22

 

 

- Che significa?- sbottò Giles, ma Spike lo ignorò completamente.

- Amore, puoi venire qui?- la chiamò lui, gettando a terra il cadavere e tutti gli altri furono sollevati nel constatare che non si trattava di Buffy, ma nessuno credeva al modo in cui l’aveva chiamata.

Videro arrivare Buffy dalla piscina.

Era uno strano gioco di luci.. o quell’acqua aveva una chiazza rossastra?

- Che c’è, Spi..-

Vedendo chi le stava davanti, la bionda si irrigidì.

- E voi che ci fate qui? Come avete fatto a trovarmi?- sbottò lei.

- Smettila, non è questo il punto, Buffy! Ma non ti rendi conto di quello che stai facendo, e soprattutto di quello che gli permetti di fare?- la rimproverò Giles, guardandola freddamente.

Ma Buffy non aveva occhi che per Spike.

- Oh, sì che me ne rendo conto..- rispose lei, senza smettere di sorridere al suo Sire.

-Buffy.. tu ora non sai bene che cosa stai dicendo… sei confusa. Stai attraversando una fase..- esclamò Willow, con voce un po’ tremolante.

- Beh, credo proprio che sarà una fase * moooolto * lunga.. potrebbe anche durare.. per sempre!- ridacchiò lei, scambiandosi l’ennesimo sguardo complice con il bel vampiro, mentre gli altri non capivano il significato di quelle parole.. o non volevano capirlo.

- L’avete vista, no? Lei sta bene, io mi prendo gran cura di lei, non le faccio mancare nulla e la vita ci sorride.. beh, quella degli altri!- ridacchiò Spike, mentre Buffy gli si sedeva accanto sul dondolo e lui le avvolgeva la vita con un braccio.

- Quindi, ora ve ne potete anche andare e..-

- Tu sta zitto, Spike! Buffy, sei uscita di senno?- sbottò Xander.

- Se uscire di senno significa trovare l’amore, il vero amore, allora sì, sono impazzita!- rispose lei, senza nemmeno guardarlo,scambiandosi dei teneri baci con Spike, mentre gli altri assistevano tanto shockati quanto impotenti.

- Ma, cara, tu non puoi amarlo veramente.. lui è malvagio!- protestò timidamente Tara.

- E invece posso amarlo, e lo faccio.. e se lui è malvagio per me non è certo un problema!- sorrise lei, abbracciata a lui che li guardava con la più strafottente delle arie.

- Basta, Buffy, non voglio più sentire una parola su questo inconcepibile argomento! Tu ora vieni a casa con noi!- le impose Giles, spazientito, avvicinandosi e strappandola via dall’abbraccio di Spike.

Il vampiro lo lasciò fare , ma fu lei a strattonarsi e liberarsi dalla presa per tornare dal biondo.

Giles la guardava con la perplessità e lo sbigottimento più totali.

- Mi lasci! Ancora non l’avete capito?- esclamò lei, scoppiando in quella stessa terribile risata che già li aveva sconvolti la prima volta che l’avevano sentita.

- Questo non è possibile..- continuò lei, scivolando nel volto della caccia, lasciando tutti esterrefatti, attoniti e incredibilmente spaventati.

- Io sono già * a casa *!- ghignò lei, mentre Spike la abbracciava da dietro possessivo e fiero.

Xander fu il primo a reagire, strappando di mano a Giles il paletto e precipitandosi verso Spike, furioso come non mai.

- E’ tutta colpa tua, schifoso bastardo!- sbraitò, deciso a perforargli il cuore, ma Buffy si alzò con uno scatto e ringhiando lo colpì con un calcio allo stomaco e lo spedì in aria con un pugno sul mento.

Il ragazzo atterrò bruscamente sopra il tavolo accanto al dondolo.

-Tsk, tsk, Xan, così non ci siamo proprio. Ti sembra questo il modo di comportarti col padrone di questa casa di cui voi siete gentili ospiti?- scosse la testa lei, tornando ai suoi lineamenti umani e incrociando le braccia.

- Buffy, ma cosa hai fatto?- sbottò Willow, sconvolta.

- E’ semplice..- rispose Spike, alzandosi e avvicinandosi alla sua Childe.

-.. Buffy ha fatto la sua scelta, e se voi davvero siete suoi amici dovreste rispettarla!- continuò, mentre lei si stringeva a lui.

Nel frattempo Anya era corsa dal suo ragazzo, aiutandolo a rialzarsi.

- Tesoro, stai bene? Niente di rotto, vero?- si accertò lei.

- No, non preoccuparti, solo una botta, ma niente di serio..- la rassicurò lei, intenerito dall’interesse della sua ragazza nei suoi confronti.

- Meno male, per un attimo ho temuto che non potessi più fare sesso con me!- ammise lei, riaccompagnandolo dagli altri, e lui sorrise, perché in fondo la sua limpida schiettezza era ciò che più lui amava in lei.

- Buffy, sta’ tranquilla, risistemeremo tutto.. ti restituiremo la tua anima,e..- propose Tara, ma fu bruscamente interrotta.

-No, voi non farete niente del genere!- ringhiò Spike, scivolando nell’altro volto.

- Io l’anima non la rivoglio!- protestò Buffy.

- Buffy, tu adesso non sei in te!- ribatté Willow.

- Non sono mai stata così in me come lo sono adesso! Io ho deciso di perdere la mia anima per lui, e forse, se possibile, prima ancora di diventare una vampira, quindi restituirmela sarebbe solo tempo sprecato! Sentite, anche se sono cambiata, non voglio farvi del male.. ma se tentate qualche trucchetto magico su di me.. potreste ritrovarvi sei metri sotto terra.. ammesso che riescano a ritrovarli i vostri corpi!- li minacciò la vampira, con voce tetra nell’ultima parte, e agli altri bastava guardare quella luce nei suoi occhi per capire che non stava affatto scherzando.

 

- Riprendete le vostre schifosissime vite e andatevene via! – urlò Spike spazientito ai presenti, spezzando il silenzio e stringendo con possessione Buffy.

Lei lo fissò con amore e accarezzandolo, lui tornò ai suoi lineamenti umani.

Willow tentò di dire qualcosa, ma ci ripensò: non sapeva quali parole usare in quella circostanza epoi…Spike la fissava con quegli occhi blu così intensi e crudeli da intimorirla.

- Lei non fa più parte della vostra vita! Uscite di qui e andate a scrivere la cartolina per farvi spedire la nuova cacciatrice! – li sbeffeggiò lui, poi baciò Buffy – la vecchia ha dato le dimissioni! –

Il signor Giles strinse i pugni e deglutì a fatica: lui non era tipo da abbassare il capo e gettare la spugna, avrebbe preferito perdere un braccio piuttosto che darla vinta a quello strafottente vampiro…eppure, forse questa volta aveva realmente perso la battaglia.

Alzò il capo fiero anche nella sconfitta e si rivolse ai due vampiri – Va bene…vi lasceremo in pace… - disse asciutto.

Xander rimase a bocca aperta, completamente annientato da quelle parole; del resto anche gli altri avevano reagito alla stessa maniera.

- …ma voi dovrete lasciare Sunnydale! – terminò l’osservatore, affrontando direttamente Spike con sguardo deciso.

Il vampiro strinse maggiormente la sua childe ed annuì al signor Giles, sorridendo soddisfatto. In fondo era ciò che desiderava, portar via Buffy da loro per sempre.

L’osservatore poi guardò la sua cacciatrice e lei vi lesse tristezza e delusione allo stesso tempo.

Giles aprì bocca, e dopo un attimo di esitazione formulò la domanda che aveva sulle labbra da qualche istante – Posso almeno salutarti, prima che tu te en vada? – domandò, rivolto a lei, esclusivamente alla sua Buffy.

Lei guardò il suo sire negli occhi, cercando di leggervi approvazione.

Spike le rispose con un lieve sorriso e un bacio, prima di scioglierla dalla su astretta.

Buffy mosse i primi due passi, allontanandosi da Spike, mantenendo ancora il contatto con la sua mano, poi guardò il suo ex osservatore e gli fece cenno di seguirla.

Il signor Giles fece un respiro profondo, scambiò uno sguardo di ghiaccio col vampiro: i suoi occhi erano una minaccia vera e propria, -torcile un capello e sei morto- gli dicevano, senza mezzi termini, senza possibilità di scampo.

Distolse lo sguardo per primo e seguì Buffy.

Lei lo fece passare di nuovo attraverso il salotto, vicino al cadavere che non venne degnato di uno sguardo da nessuno dei due, arrivando poi alla cucina.

Lì, Buffy si fermò e rimase in silenzio: abbassò lo sguardo e per la prima volta da quando i suoi amici avevano fatto irruzione nella casa, si sentì vulnerabile.

Aspettava che fosse il signor Giles a parlare per primo, ma in realtà pensavano entrambi la medesima cosa.

Fu Buffy, dopo un minuto che sembrò durare un’eternità, a decidere di spezzare il silenzio – Io…so già cosa vuole dirmi, ma sappia che non servirà a… - iniziò.

- No, non lo sai! – ribatté lui di rimando, con voce triste – Ti posso capire! –

Buffy alzò lo sguardo, interrogandolo con i suoi occhi verdi. Mai si sarebbe aspettata una risposta simile dal suo osservatore!

Ma lui non aveva ancora terminato – Ti stupisce vero? Bhè, questa è l’ultima volta che ci vediamo…e voglio che tu abbia un buon ricordo di me! Non voglio essere il tuo osservatore ora, voglio solo essere la persona che ti ha seguita e sostenuta in questi anni di lotta…credimi Buffy, io so cosa vuol dire essere tentati dal mondo oscuro…tu che hai sempre camminato al confine tra il bene ed il male sei stata la più esposta e…alla fine hai compiuto la tua scelta! Bada però, io non la approvo…è solo che ormai…è fatta! E non si torna indietro in questi casi… -

Buffy sentì le lacrime salirle in superficie e sorrise – Grazie… - sussurrò.

Le sembrava ancora la sua cacciatrice, ma in realtà non lo era.

Non era più la fragile e forte Buffy, non avrebbe più sventato apocalissi, non avrebbe più salvato innocenti…li avrebbe uccisi! Era un vampiro…

Sarebbe però stata sempre qualcosa di più per lui…

- Ne arriveranno delle altre dopo di te… - riprese lui - …ma saranno solo cacciatrici – l’osservatore sorrise commosso – Tu sei speciale Buffy, sei stata una figlia per me… -

Buffy rise, visibilmente commossa ormai – Io…io la abbraccerei ma…signor Giles vede…sono ancora inesperta e… - si passò una mano tra i capelli - …non controllo ancora del tutto il mio demone e… -

Giles scosse il capo e la strinse improvvisamente tra le braccia.

 

Nel frattempo in veranda, Spike teneva d’occhio il resto della gang, che non batteva ciglio, restando immobile, ognuno nelle proprie posizioni.

Willow spostava il peso del corpo da una gamba all’altra, alzando ogni tanto lo sguardo sul vampiro ma distogliendolo non appena lui la ricambiava.

C’era una domanda che voleva uscire dalla sua bocca, una cosa che doveva assolutamente chiedergli.

La sua gola era secca, allora cercò di deglutire, quasi strozzandosi visto che le andò la saliva di traverso.

I suoi colpi di tosse attirarono l’attenzione di Spike, poi, non appena lei ebbe ripreso il controllo di se, parlò – Perché lei? – gli domandò infine.

Spike si accese una sigaretta distrattamente, guardando fuori la luna, poi sorrise buttando fuori il fumo; fissò gli occhi in quelli della strega, facendola suo malgrado rabbrividire.

- Non chiedermi come e quando è successo, so solo che…la amo… - una pausa per aspirare di nuovo il fumo - …e lei ama me! –

Willow abbassò il capo, annuendo sconsolata. Tara le prese la mano e la strinse.

Dentro di se lei conosceva quella risposta, anche se fino all’ultimo aveva dubitato.

- Quindi lo avete già fatto? – saltò fuori Anya con la sua curiosità ed il suo tono di voce spiccatamente alto – È brava a letto? Ammesso che l’abbiate fatto in un letto! Forse in una bara…o nella tua sudicia cripta? – terminò, poi guardò Spike in attesa della risposta.

Nella veranda cadde un silenzio alquanto imbarazzante: Xander mise una mano nei capelli e guardò in alto, come se stesse pregando il cielo; poi posò la mano sulla spalla della sua ragazza e la guardò con…comprensione?

Anya lo squadrò, come se non avesse fatto nulla di male e lui di rimando le fece un sorriso imbarazzato, scuotendo poi il capo.

In quel momento Buffy ed il signor Giles rientrarono.

Spike smise di osservare la scenetta tra i due fidanzati per fissare i suoi occhi sulla sua childe.

L’osservatore si avvicinò a Willow con gli occhi rossi. Aveva pianto?

La strega lo guardò confusa, interrogandolo con lo sguardo, poi osservò la sua amica che aveva raggiunto Spike e si lasciava circondare dal suo abbraccio.

- Cosa si fa ora? – domandò Anya.

Buffy sorrise a quella domanda per poi incollarsi alle labbra del suo sire – Gia amore…cosa facciamo ora? –

Almeno mille pensieri perversi passarono nella mente di Spike che non riuscì a nascondere il suo divertimento.

- Spike! – lo rimproverò Buffy col sorriso sulle labbra, - Il momento qui è drammatico e tu pensi…a questo? Terminò lei ridacchiando, passandogli una mano famelica sul fondoschiena, coperta alla vista di tutti dallo spolverino di lui.

Il vampiro sorrise, poi guardò i suoi amici con aria di trionfo.

< Ve l’ho portata via… > pensò, fissandoli uno ad uno < Poveri piccoli…lei non sarà mai più la vostra cacciatrice, mai più!! Ora è mia… > Buffy passò in rassegna i volti di tutti, senza commozione, senza rimpianto – Addio! – disse semplicemente, avviandosi con Spike verso l’uscita della casa.

La gang non reagì.

Willow pensò che avrebbe potuto dire almeno due parole, ma non ne aveva avuto il coraggio; Xander non aveva aperto bocca perché avrebbe solo sputato veleno sui due vampiri…e sinceramente temeva di prenderle di nuovo!

Anya…bhè Anya aveva almeno salutato i due con un cenno della mano e un sorriso: in fondo a lei non cambiava la vita se Buffy era un vampiro e se ne andava da Sunnydale!

Tara infine, solo per timidezza, o per la sua saggezza, l’aveva salutata solo con i suoi dolci occhi, incrociandoli con quelli di Buffy e includendo in quello sguardo il suo addio.

Fuori la notte era tiepida, Buffy si appoggiò alla porta, dopo averla richiusa alle sue spalle.

- Soddisfatta passerotto? – le chiese Spike, tendendole una mano che lei prese all’istante.

- Soddisfatta? Con te Spike mi sento la creatura più appagata sulla faccia della terra! – gli rispose, incollandosi di nuovo a lui per un rovente bacio.

Fu lei a staccarsi per prima, guardandolo con un sopracciglio inarcato e studiandolo – Senti amore… - gli disse con voce bassa.

- Mmm? – mugugnò lui curioso, senza staccare gli occhi dalla labbra di lei.

- Quelle cose che stavi pensando prima…sai…dentro lì…di fronte a tutti… -

- Mmm? – continuò lui.

Buffy fece una smorfia maliziosa – In fondo non dobbiamo partire stanotte…ormai l’alba è vicina…potremmo ammazzare il tempo mettendo in atto tutte quelle cosucce… -

Spike rise sonoramente e lei si unì a lui, poi la prese in braccio, portandola dritta alla moto.

Dentro la villa, i presenti sentirono dopo pochi istanti una risata maschile e il forte rumore di una moto che sfrecciava via.

Il signor Giles si tolse gli occhiali ed iniziò a pulirli, sospirando.Epilogo

- No, questo mi ingrassa, no, questo non mi fa curve, no, questo…non mi piace il colore… - borbottò Buffy, tirando fuori alla rinfusa i suoi vestiti dall’armadio e riponendo in una valigia quelli che uscivano vincitori dal minuzioso esame della vampira.

- Non hai ancora finito? Guarda che l’alba non aspetta i tuoi comodi! - brontolò Spike, seduto sul suo letto.

- Ma io ho bisogno dei miei tempi, amore, e poi lo sai che voglio apparire al meglio per te! - sorrise lei, mettendo nella valigia l’ennesima minigonna.

- Allora non devi metterti addosso proprio niente! - ribatté lui con voce profonda e carica di desiderio che la fece rabbrividire.

- Porco! - lo insultò lei, ignorando l’effetto che le faceva.

- Certo che…non bastava sentirlo nella tua mente…ora assisto in diretta al maledetto ‘Che cosa mi metto?‘ show! - esclamò lui, sdraiandosi sul letto, mettendosi esasperato le mani nei capelli.

- Hey! Ma quante volte hai curiosato nella mia mente a mia insaputa? Ti potrei denunciare per violazione della privacy! - scherzò lei, e lui si alzò con un balzo, tirandola per un braccio e sbattendola sul letto, sotto di sé.

- Adesso vorrei tanto violarti un’altra cosa…ma non è la privacy! - ghignò lui, cominciando a spogliarla con irruenza, ringhiando famelico.

- Te lo ripeto…Porco! - ribatté lei, ma stavolta non riuscì più a resistergli e finirono per fare l’amore in modo appassionatamente selvaggio.

- Ad ogni modo, ancora non capisco perché hai insistito per tornare qui… - commentò lui, mentre, dopo essersi rivestito, si accendeva una sigaretta.

- Tesoro, ci sono dei vestiti ai quali non potevo proprio rinunciare! - spiegò lei, mentre si apprestavano a lasciare la stanza, dopo che lei le ebbe gettato un’ultima occhiata.

- Ma passerotto, sai che io ti regalerò qualunque cosa tu voglia… - mormorò lui, stringendola a sé.

- Uhm, fammi un po’ indovinare…bellissimi gioielli e bellissimi vestiti…con bellissime donne dentro? - ribatté lei con un perfido ghigno.

- Tu sì che mi conosci, raggio di sole! - ridacchiò lui, baciandola.

- Sai, un po’ mi dispiace di non aver nemmeno avuto la possibilità di salutare mia madre un’ultima volta…Ma forse è meglio così, non avrei sopportato di vederla piangere… - cambiò argomento lei, intristendosi un po’.

- Già. Ci penseranno gli altri a raccontarle tutto quando torna…e di certo non mi metteranno in una buona luce, stravolgeranno la storia a loro maledetto piacimento! Ma Joyce è una donna intelligente e sono sicuro che alla fine capirà…Non ti sto dicendo che ne sarà felice, ma almeno lo capirà. - la rassicurò lui.

- Sì, lo credo anch’io. E poi mamma ha sempre desiderato vedermi felice, e io non potrei essere più felice di così, amore mio! - riprese a sorridere lei.

- Aspetta a dirlo, micetta, io non ho nemmeno iniziato ancora a renderti felice! - sogghignò lui, facendole l’occhiolino e sistemando la sua valigia nel bagagliaio della Desoto, accanto alle sue cose.

- Allora, mia Regina, comanda ed io eseguirò. Dove ti piacerebbe andare? - esclamò lui, aprendole la portiera con galanteria e facendola accomodare, per poi sistemarsi al volante.

- Io stavo pensando al Brasile, dev’essere un posto stupendo, che dici? - propose lei, ma poi notò la sua faccia poco convinta.

- Non approvi le mie scelte? Guarda che la tua Regina non ne è molto contenta! - finse di protestare lei, incrociando le braccia e dandogli le spalle indignata.

- No,amore, sai che ogni tuo desiderio è un ordine, e se ci tieni ti accontenterò…E’ solo che…sai, l’ultima volta che ho visto Drusilla è stato proprio lì, quindi forse lei è ancora… -

- Come non detto! - sbottò Buffy, ringhiando gelosa.

- Non hai niente da temere, passerotto, io desidero solo te, credevo di avertelo fatto capire chiaramente… - mormorò lui, languido.

- Ok, in ogni caso, no, niente Brasile! Perché non decidi tu, tesoro? Dopotutto, tu hai girato il mondo intero… - lo esortò lei.

- Già, l’ho girato tutto per capire che alla fine il miglior luogo era proprio il punto di partenza! -

- Uh? -

- Amore mio, ti andrebbe bene Londra? Sono certo che appena la vedrai non vorrai più lasciarla…senza contare che il sangue inglese è favol… -

Spike non fece in tempo a finire la frase, perché lei l’aveva già tirato a sé, chinandosi sul suo collo, leccandolo e mordicchiandolo prima di mutare i lineamenti e affondarvi le zanne per prenderne pochi piccoli sorsi che lo fecero gemere contento.

- Yum, hai ragione, amore,è davvero favoloso! - sorrise lei, tornando al suo aspetto umano e leccandosi le labbra soddisfatta, prima di incollarle a quelle del suo Sire.-Allora, si va a Londra? - chiese conferma lui, accendendo il motore.

- Sì, non c’è posto dove io non riuscirei ad amarti…ti seguirei anche all’inferno! -

Un ghigno diabolico si dipinse sul volto di Spike, mentre la guardava con una luce nei suoi occhi blu tanto malvagia quanto innamorata.

- Mio piccolo diavoletto, io lì ti ci ho già portata! -

 

 

Fine