LA DANZA DELLE ANIME

 

AUTORE : PRETTYSLAYER2001

PERIODO : La  storia viene ambientata parallelamente sia nella Galway del 1753 che a Sunnydale tra il 1996 ed il 1999.

RATING:PG-13

PAIRING: Buffy/Angel

GENERE: AU Romance

SUMMARY :Le anime gemelle si cercano e si amano per l’eternità ;una volta che si incrociano si ritroveranno per sempre…così come quella di Liam nella lontana Galway del 1753,così come quella di Buffy nella Sunnydale del 1996

SPOILER : La storia fa riferimento alle due prime serie di Buffy anche se con notevoli differenze.Quindi nessuno spoiler fra queste pagine…

DISCLAIMER: I personaggi di Btvs e di Ats sono di proprietà di Joss Whendon, della FOX e della WB. L’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro.

I personaggi di Ser William ed Angel sono di mia invenzione.

COMMENTI : In questa storia Liam non incontra Darla e quindi non verrà mai vampirizzato.

Niente Angelus quindi fra queste pagine e con lui, per riflesso, neppure Drusilla e Spike.

Per quanto riguarda Buffy, la storia racconta i giorni che precedono il suo arrivo a Sunnydale nonché in seguito l’incontro con Willow ,Giles & Co.

I loro rapporti saranno impostati come quelli che hanno nella serie televisiva fatta eccezione per la parte dedicata ad Angel…

RINGRAZIAMENTI: Ringrazio tutti coloro che leggeranno la mia fan fiction e che vorranno commentarla.

 

 

 

                      

 

 

 

PROLOGO

 

 

 

“Le anime danzano in cerchio unite per mano.

 Le anime cantano in cerchio unite per mano.

Quelle sulla terra come quelle nel mondo celeste…

Ci sono anime che si cercano fra tante…

Anime che si riconoscono fra tante…

Anime che si ritrovano e si amano…

Si amano al di là di ogni limite,

al di là del tempo e dello spazio,

per secoli…

per millenni…

per l’eternità…

E queste anime danzano ed amandosi si tengono per mano.”

 

 

 

Ancora una volta sentiva le sue parole alternarsi con i colpi che un giorno gli avrebbero spezzato la schiena…

Odiava quell’uomo.

Aveva ventisei anni e mai dalle labbra di colui che chiamava padre erano uscite parole care e dolci nei suoi riguardi.

Lui continuava a bastonarlo e lui mai avrebbe emesso il più impercettibile suono.

-          Sei un fallito! Ma che ho fatto per meritare un figlio come te!!!-

Liam ascoltava in silenzio.

Le parole facevano molto più male delle legnate sulla schiena.

Oramai il corpo era abituato a quelle percosse…

Ma l’anima…

Quella ancora non era riuscita ad abituarsi a tutto quel disprezzo.

-          Sparisci,o Dio sa che ti ammazzo…-

Ancora senza dire una parola Liam uscì dalla stanza.

Era troppo fiero per piegarsi al dolore.

La schiena gli faceva terribilmente male ma lui fece finta di nulla.

Cercò di camminare nella maniera più naturale possibile…

Mai avrebbe permesso di capire a suo padre quanto soffrisse…

Quel bastone un giorno si sarebbe spezzato sulla sua schiena ma mai lui avrebbe fatto la minima smorfia di dolore dinanzi a suo padre.

Chiuse la porta dietro di se mentre suo padre ancora sbraitava.

Si trascinò fuori in giardino e si sedette sotto una quercia.

-          Ti ha picchiato ancora, vero?-

Liam alzò lo sguardo.

La sua piccola Kathy lo stava guardando con gli occhi colmi di lacrime.

Lei era diversa da lui.

Lei cercava di rendere fiero di lei suo padre.

Lui non le dedicava mai molta attenzione…

Voleva un maschio che portasse avanti la sua fortuna ed invece Dio gli aveva mandato quella bambina…

Kathy si sedette accanto a Liam e gli prese la mano.

Il ragazzo poggiò la testa sulla spalla della sorella.

-          ti fa male?- chiese ancora

-          No. E’ già passato…- le rispose sorridendole

-          Non è vero…-

Liam continuò a sorriderle e la tenne stretta a se.

Piccola ,dolce, cara Katharine…

Lei sola lo amava per quello che era…

Se suo padre malediceva il giorno della sua nascita,sapeva che Kathy ringraziava Dio tutti i giorni.

Prima che Kathy nascesse,Liam si sentiva veramente solo ma da quando c’era lei…qualcuno lo amava non chiedendogli mai nulla…

Per Kathy avrebbe dato la vita…

L’anima…

La sua piccola sorellina era tutto ciò di bello che la vita in ventisei anni gli aveva donato.

Tenendosi stretti rimasero entrambi a farsi baciare dal vento e dai salubri raggi solari…

 

 

 

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Era la classica giornata di sole della California.

Nella scuola non si parlava d’altro…

Chi poteva immaginare che quella ragazza potesse arrivare a tanto.

Buffy era nell’ufficio del preside con i suoi genitori oramai sempre più vicini al divorzio.

-          Ma cosa le è saltato in mente! Avevo molta stima di lei signorina Summers, ma mi rendo conto di essermi sempre sbagliato…-

-          Ma io…non ho fatto nulla…-

-          Incendiare la palestra della scuola equivale a non fare nulla per lei?-

-          Non ha prove che sia stata davvero io…-

-          Buffy! Sta zitta adesso…-

La Cacciatrice non aveva mai visto suo padre così infuriato.

-          Forse è per il divorzio…- ipotizzò Joyce Summers

-          Questo non giustifica il fatto che tua figlia abbia incendiato la palestra…-

-          Tua?! Vorrai dire nostra…-

-          Perché che ho detto?-

-          Ogni volta che combina qualcosa è sempre mia figlia mai la tua…-

-          Questo non mi sembra né il momento né il luogo adatto per una crisi di nervi Joyce…-

Buffy era in silenzio.

Seduta lì fra due bombe ad orologeria pronte ad esplodere.

Erano anni che i suoi non andavano d’accordo ma le cose erano notevolmente peggiorate da quando era diventata la Cacciatrice.

Solo il preside la guardava.

Le degnava  un minimo di attenzione mentre i suoi genitori avevano preso a litigare.

Il vecchio preside sospirò guardando Buffy dritto negli occhi.

-          signori vi ho convocati per farvi conoscere la punizione per vostra figlia non per …-

-          ha ragione…- mormorò Joyce imbarazzata

-          non ho prove precise che inchiodino Buffy ma tutti e quattro sappiamo come sono andate le cose… quindi visto le attenuanti e visto che mai prima d’ora vostra figlia ha dato problemi non effettuerò alcuna denuncia…-

-          grazie…-

-          non è così facile signor Summers sua figlia non può cavarsela con una semplice sospensione,non servirebbe come esempio per gli altri che si sentirebbero in obbligo di fare altrettanto…-

-          è giusto…-

-          sono felice di vedere che lei la pensa come me…-

Buffy guardava il preside con aria interrogativa.

Che punizione le avrebbe dato?

-          Signorina Summers da oggi lei è espulsa!-

-          Cosa?!-

-          Ma lei non può…-

-          Sì che posso signora…-

Ancora una lite fra i genitori di Buffy

La ragazza era rimasta zitta e solo i suoi occhi verdi tradivano l’angoscia e la paura che albergavano dentro il suo animo.

Uscì dall’ufficio del preside e per tutto il tragitto aveva dovuto ascoltare i rimproveri dei suoi genitori.

Passò una settimana da quel giorno.

Buffy usciva di soppiatto tutte le notti per andare a caccia e poi faceva ritorno nella sua stanza dove rimaneva l’intera giornata.

Niente più amici.

Niente più feste.

Si sentiva sempre più sola.

Ma il peggio doveva ancora venire…

- Buffy ormai visto che io e tuo padre siamo divorziati da qualche mese ho deciso di tornare lavorare.

-          OK …-

-          Ho trovato già un lavoro in una galleria d’arte poco distante…-

-          Perfetto…-

-          Ma dobbiamo trasferirci…-

-          Cosa?! E dove?-

-          Sunnydale..-

-          Sunnydale?!-

-          E ‘ una cittadina piccola ma graziosa vedrai ci troveremo bene…-

-          Se lo dici tu…-

Buffy sospirò e quando sua madre uscì dalla stanza lei cominciò a piangere.

 

 

 

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A Galway non si parlava d’altro.

Era arrivato un funzionario inglese,un conte con sua figlia per affari.

Era raro vedere un inglese lavorare in Irlanda.

Fra inglesi ed irlandesi non c’era mai stato buon sangue.

Liam era nella sua stanza a disegnare quando Kathy franò facendolo sussultare.

-          Perché tutta questa fretta piccolina…- le chiese mentre l’aiutava a rialzarsi.

-          Sono arrivati!-

-          Chi?-

-          Sr Williams...con se ha portato anche sua figlia…-

-          L’inglese?-

-          Esatto…-

Liam tornò al suo disegno.

Kathy si sedette sul suo letto ad osservarlo.

-          Io non li ho mai visti…-

-          Cosa?-

-          Gli inglesi!-

Liam scoppiò a ridere.

-          Che c’è?-

-          Secondo te come sono gli inglesi?-

-          Nostro padre dice che sono la feccia dell’Europa…-

-          Nostro padre dice anche che io sono la feccia della nostra famiglia…-

-          Ma questo non è vero!-

-          E non è vero neppure ciò che dice degli inglesi…-

Kathy sospirò.

Liam sapeva che in quella deliziosa testolina frullava qualche idea.

-          Liam?-

-          Ummm…-

-          Mi accompagni a vedere gli inglesi?-

-          Perché?-

-          Dai voglio solo vederli…e poi sono dei conti…,lo sapevi?-

Liam annuì senza rispondere.

-          Dai…per favore…-

-          Va bene…- le rispose sospirando- andiamo basta che dopo mi lasci in pace …-

Kathy sorrise felice…

Uscirono di casa e si recarono in periferia di Galway.

Arrivarono presso un’enorme villa.

Liam rimase in disparte mentre sua sorella si avvicinava ancora un po’.

C’era una carrozza ferma sul vialetto.

Da lì scese una ragazza.

Aveva un grazioso vestitino celeste e dei nastri che le reggevano la bionda e fluida cascata di soffici boccoli biondi.

Era molto graziosa ed aveva un atteggiamento molto elegante.

Liam si avvicinò alla sorella che guardava incantata la ragazza.

-          Com’è bella!-commentò Kathy

Il ragazzo continuava a fissare la ragazza.

Lei si voltò ed i loro occhi si incrociarono.

Aveva dei meravigliosi occhi verde-mare.

La ragazza sorrise a Kathy che la ricambiò con un inchino.

Poi guardò Liam ed anche per lui ci fu un leggero sorriso ed un impercettibile inchino.

Dalla villa uscì un uomo.

Doveva essere Sr Williams.

-          Ben arrivata tesoro mio…-

-          Padre!-

La ragazza corse incontro a suo padre e l’abbracciò con vigore.

-          Mi siete mancato…-

-          Anche voi Angel…su entriamo in casa dovete raccontarmi tutto del vostro soggiorno in Italia…-

Mentre la ragazza scompariva all’interno della casa, Liam rimase a fissarla.

Era davvero un angelo.

Ne aveva viste (ed avute) di donne ma mai nessuna aveva destato in lui simili sensazioni.

-          Sono tutte così le dame inglesi?- chiese Kathy destandolo dai sui pensieri

-          No ,no credo…-

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Buffy aveva l’impressione di essere in viaggio da una vita…

Stava andando a Sunnydale…

‘Che razza di nome per una città ’pensò fra se.

Guardava fuori dal finestrino e fingeva di ascoltare sua madre che le continuava a ripetere che Sunnydale le sarebbe piaciuta e che avrebbe trovato lì un mucchio di amici.

Buffy sospirò.

Certo era stata espulsa dalla sua vecchia scuola ma almeno se fosse rimasta a Los Angeles avrebbe avuto quei pochi amici che le erano rimasti …

Essere una cacciatrice le aveva rovinato la vita.

Prima era la reginetta della scuola…

Una vincente…

Corteggiata,amata,invidiata,imitata da tutti.

L’annuario scolastico era una sorta di sua biografia.

Tutti i ragazzi più carini della scuola,pure quelli più grandi le facevano la corte…

Poi la chiamata…

Sapere di essere la Prescelta

Conoscere ciò che si muove nelle tenebre…

Era diventata schiva…

Strana…

Tutti ridevano di lei…

Non si era mai sentita così sola…

Poi da quando Derrek era morto, non aveva più neppure un Osservatore a guidarla…

Che cosa avrebbe fatto adesso?

Forse ora che si era allontanata da Los Angeles avrebbe potuto crearsi una nuova vita…

Infondo i vampiri li aveva uccisi…

Aveva chiuso con loro…

Stava andando verso una nuova città.

Avrebbe conosciuto persone che non conoscevano il suo passato.

Sì si sarebbe fatta una nuova vita.

Buffy sospirò profondamente.

-          Ci siamo…- mormorò sua madre

Buffy notò l’enorme cartello con su scritto – BENVENUTI A SUNNYDALE-

Di lì a poco giunsero nella nuova casa.

Buffy rimase ad osservarla da fuori per un po’.

-          Carina…- disse infine

-          Lo trovi anche tu cara?-

-          Sì,non è niente male…-

-          Ed aspetta di vedere l’interno…-

Joyce si avviò dentro con un enorme scatolone.

Buffy la seguì senza dire nulla.

E mentre oltrepassava la soglia della sua nuova casa si disse:- Coraggio Buffy si ricomincia!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era passata già un’altra notte.

Liam era troppo sbronzo per arrivare a casa quella volta.

Si accasciò per terra,in mezzo al prato e lì si addormentò.

Si svegliò che era già mattina.

Il sole doveva essere sorto da poco.

Si alzò e si diede una sistemata.

Respirò profondamente.

Si guardò attorno cercando di capire dove fosse finito.

Era in periferia.

Come ci era arrivato…

Sarebbe stato molto più semplice tornarsene a casa…

Sorrise a se stesso.

Certo era arrivato sin lì per rivederla…

Ma una nobildonna non vaga per le vie di Galway di notte.

E poi lei era un inglese…

Se avesse confessato il suo interesse per la figlia di Sr Williams a suo padre lui gliela avrebbe rotta sul serio quella mazza sulla schiena…

Ma d’altra parte una bella ragazza era pur sempre una bella ragazza che importava se era inglese,irlandese o cinese?

Ma lui era interessato a lei proprio perché era solo molto carina?

-          Certo…!- urlò al vento- sono tutte uguali quelle lì…tutte viziate e stupide come piccole oche!-

Rise per un po’ poi si mise in cammino,doveva tornare a casa a prendere le sue legnate quotidiane.

Sorrise amaramente.

Poi la vide.

Bellissima…

Era vestita con abiti maschili ed i suoi biondi capelli erano raccolti in una coda ornata con un nastro verde.

Stava montando un meraviglioso stallone nero.

Galoppava.

Strano per una ragazza.

‘ va a cavallo come un uomo…se la vedesse mia madre morirebbe di crepa cuore ’ pensò fra se il ragazzo.

La ragazza si fermò vicino al ruscello.

Liam prese a spiarla.

-          Allora,hai ancora sete Black Fire?-

Il cavallo sbuffò quasi come se volesse risponderle.

Lei si sedette leggiadra sul prato.

Liam rimase senza parole.

Nonostante quell’abbigliamento rimaneva molto femminile.

-          Ti piace l’Irlanda?  A me molto. Mio padre dice che gli irlandesi sono cocciuti,secondo te è vero?-

Il cavallo aveva preso a mangiare il verde prato.

-          Sai secondo me lui è più testardo di loro…-

Prese a ridere.

Lo stallone la fissò per un attimo e poi riprese a mangiare.

Rimase in silenzio per un po’.

-          Sai credo che mi stia cercando marito…

Secondo te è giusto?

Scommetto che mi darà in sposa ad un nobile inglese che potrebbe essere mio nonno…

Perché non posso scegliere io?

Di un po’…anche tu credi che potrei perdere la testa per uno della plebe?

E anche se fosse,non sarebbe anche lui un uomo…?-

La ragazza sospirò poi prese le redini del suo cavallo ed accarezzandogli il muso disse:

-          Vorrei sposare chi amo…

E’ così sbagliato?-

Salì in groppa e poi riprese a galoppare dalla direzione da cui era venuta.

Liam uscì dal suo nascondiglio e per un attimo pensò alla vita con quella ragazza,ma poi ridendo di se per la seconda volta in un ora si avviò verso casa.

 

 

 

 

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Certo che la sua nuova stanza era molto più graziosa di quella che aveva a Los Angeles.

Buffy si guardò intorno soddisfatta.

Poi si avviò verso la finestra e guardò fuori.

Che tranquillità!

A Sunnydale non avrebbe incontrato quegli schifosi vampiri.

Vampiri…stava dimenticando qualcosa…

D’improvviso Buffy corse all’ingresso e prese un enorme scatolone.

-          Buffy…non preoccuparti metto io a posto le tue cose domani hai il tuo primo giorno di scuola…-

-          Grazie mille ma preferisco fare da sola,almeno i miei oggetti,magari ti lascio i vestiti da sistemare…-

-          Già le cose semplici le lasci sempre alla sottoscritta…-

Buffy rivolse alla madre un ampio sorriso poi corse in camere sua.

-          che le dicevo…sai mamma è meglio che i paletti li sistemi io…?-

Aperto lo scatolone sistemò i paletti e le boccette di acqua santa in un cassetto sotto la specchiera e poi per riflesso ne mise uno nella borsa che l’indomani avrebbe portato con se a scuola…

-          Non si può mai sapere…-mormorò

Continuò a guardarsi intorno.

L’indomani avrebbe avuto la possibilità di ricominciare tutto da capo.

Scelse gli abiti che avrebbe indossato per il suo primo giorno al liceo.

Il primo impatto è sempre quello che conta.

Le tornò alla mente quando a Los Angeles decideva chi entrava o meno fra i suoi amici in base agli abiti o al profumo che usavano.

Probabilmente avrebbero fatto un esame simile anche a lei.

Comunque non le dispiaceva.

Si sarebbe fatta amica le persone più popolari di questo liceo per poi riprendere ad essere la bellissima reginetta della scuola.

Sorrise ed al pensiero di riavere una vita normale si addormentò nel suo nuovo letto nella sua nuova stanza nella sua nuova città.

 

 

 

 

 

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Nessuno si aspettava che Sr Williams organizzasse una festa nella sua villa e che invitasse anche tutte le famiglie più potenti Galway.

Inglesi ed irlandesi insieme.

Liam era stato costretto ad andare da suo padre.

In realtà a Liam non dispiaceva andare a quella festa ma mai glielo avrebbe detto.

Kathy socializzò immediatamente con le sue coetanee mentre Liam si unì al solito gruppetto di amici viziosi che frequentava ogni notte.

-          Carina eh?- disse Jhon

-          Chi?- chiese assente Liam

Da quando era arrivato non l’aveva ancora vista.

-          Angel Williams…-

-          Chi?-

-          Insomma Liam, la figlia del padrone di casa...-

-          Sì è vero…-

-          Ho sentito dire che ha sedici anni…-

-          Un po’ piccola per te…-

-          Davvero? E per te no Liam?-

-          Chi lo sa…-

-          So che è un tipino ribelle…- intervenne kirk

-          Davvero?!-

-          Proprio così John…-

-          Mi piacciono i cavallini purosangue da domare…-

-          Non è un cavallo!- sbottò Liam

-          Il nostro volpone sa come trattare le dame…è per questo Jhon che è quello fra noi che ha più successo…-

Liam si allontanò dal gruppo e si prese da bere.

Finalmente la vide.

Stava chiacchierando con un gruppetto di dame irlandesi.

Sembrava a suo agio.

Prese a fissarla.

Angel si voltò.

Lo vide.

Fece un cenno col capo e Liam si avvicinò baciandole la mano.

-          I miei omaggi Milady…-

Angel gli sorrise.

Era un sorriso amichevole ,dolce e rassicurante.

Liam si vide puntare gli occhi delle dame addosso e così andò via.

Angel rimase a fissarlo mentre si allontanava.

-          Vi ha puntato…-disse una delle dame

Angel la guardò perplessa.

-          Sarà meglio che vi metta in guardia su quel giovanotto Milady-

E mentre Angel veniva messa a conoscenza dell’identità di quell’uomo e delle sue discutibili abitudini non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

-          Hai colto nel centro…- disse Jhon

-          Che stai dicendo?-

-          Liam hai visto come ti osserva Angel…-

-          Per forza quelle oche che le saranno vicine staranno commentando le nostre uscite serali…-

-          Che facciano pure,così saprà a chi rivolgersi quando vorrà divertirsi un po’-

-          Non parlare di lei così,lei non è come tutte le donne che frequenti o come queste oche ben vestite!-

-          Che ti prende!sei impazzito?-

Liam si scostò dal gruppo e andò verso il giardino sul retro della villa.

Angel continuava a fissarlo.

Perché tanto interesse per lui?

Se lo chiedeva sempre…

 

  

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-          Ti prego Buffy non cacciarti nei guai…-

-          Sta tranquilla mamma non incendierò nulla stavolta…-

-          Non mi hai ancora detto perché lo hai fatto…-

-          Perché c’erano dei vamp…lasciamo perdere-

Joyce sospirò.

Cosa avrebbe dato per capire sua figlia.

Era una bella giornata di sole.

Buffy fissava la città fuori dal finestrino dell’auto.

Sembrava una città noiosa.

Non era proprio come Los Angeles…

-          che te ne pare di Sunnydale?-

-          ci sono tante case…-

-          Buffy…-

-          Guarda anche tu! Una casa…un’altra casa e lì che c’è?

Guarda un’altra casa…-

-          Beh, è una città tranquilla…-

-          E dove vanno i ragazzi a divertirsi…-

-          Ci sarà un locale nei dintorni…-

-          Ma se ci sono solo case e …cimiteri?Un altro?! E’ il terzo…!-

-          Non l’avevo notato…forse qui si usa seppellire tutti i membri della famiglia nelle città in cui sono cresciuti…-

-          Allora quando tocca a me ricordati che sono cresciuta a Los Angeles…-

-          Buffy…che razza di discorsi fai…-

-          Lascia perdere…-

Certo!

Sua madre non poteva sapere che negli ultimi mesi molte volte aveva rischiato di morire a causa dei vampiri.

Sospirò.

Case, case ed ancora case…

Sunnydale era troppo monotona per lei…

Neppure i vampiri dovevano trovare simpatico quel posto…

Almeno lì non avrebbe dovuto combattere…

Un altro sospiro.

-          che hai?-

-          Niente mamma…-

-          E allora perché sospiri?-

-          Niente…-

-          Ti farai tanti amici anche qui…questa cittadina è deliziosa…-

Finalmente Buffy arrivò a scuola

-          non è carina Buffy?-

-          E’ una scuola come tante mamma…-

-          Andiamo non fare così…-

-          Io vado ci vediamo oggi…-

Scesa dalla macchina Buffy stava dirigendosi verso le scale quando Jyoce la richiamò.

-          Buffy…-

-          Lo so…non farti cacciare! Sta tranquilla,non ne ho intenzione…almeno non il primo giorno…-

-          Buffy!-

-          Scherzo…-

Sorridendo alla madre ancora perplessa Buffy si avvia a Scuola mentre Joyce esclama prima di andarsene:

-          Speriamo bene…-

 

 

 

 

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Liam era seduto sul prato e con un ramoscello aveva preso a disegnare sul terreno.

Perché aveva risposto così ai suoi amici.

In fondo perché si irritava così tanto se parlavano così di lei…

Infondo lei non era niente per lui,o si sbagliava…

Sussultò quando si ritrovò Angel dinanzi.

-          Vi ho spaventato?-

-          No…non preoccupatevi…-

Angel gli sorrise.

-          Non dovreste farvi vedere con me in un posto appartato?-

-          Perché di grazia…-

-          Come non vi hanno detto chi sono…?-

-          Sì, qualcosa…-

-          E trovate il coraggio di parlarmi…-

-          A me non interessa ciò che pensa la gente…-

-          Davvero? Ma io potrei…-

-          Approfittare della mia ingenuità? No non credo…-

Liam si alzò.

Angel gli sorrise nuovamente.

-          perché siete venuta?-

-          Volevo assicurarmi che steste bene…-

-          Perché?-

-          Volete passeggiare con me?-

-          Volentieri…-

Angel e Liam passeggiarono a lungo per il giardino della villa.

Parlarono di molte cose.

Dagli argomenti frivoli a quelli più filosofici.

Liam si sentiva al settimo cielo.

-          Voi non mi temete?-

-          Dovrei?-

-          Qualsiasi dama…-

-          Io non sono qualsiasi dama…-

Liam sorrise.

Angel si sedette su di un altalena e Liam si sedette ai suoi piedi.

-          Non importa come preferiate passare il vostro tempo…-

-          Voi credete Milady?-

-          La lussuria è un peccato certo…ma io ritengo che sia meno grave dell’omicidio-

-          Così io sarei un lussurioso…-

-          Così mi hanno riferito…-

-          Capisco…e non vi faccio ribrezzo?-

-          No…anzi vi compatisco…-

-          Scusate?-

-          Non avete ancora trovato una donna che appaghi tutti i vostri bisogni, che sola vale più di mille e che non riuscirete mai a rimpiazzare con altre…-

-          Che intendete?-

-          Che quando la troverete verrà meno anche la vostra lussuria e per voi esisterà solo lei…-

-          Sempre che la trovi…-

-          Almeno voi potete cercarla…-

Liam fissò il volto di Angel.

Gli tornò alla mente il discorso che la ragazza fece al suo cavallo quella mattina.

-          Perché voi non potete?-

-          Sono una donna mio caro Liam, a scegliere uno sposo per me ci pensa mio padre… voi avete più possibilità di trovare la vostra anima gemella…-

Il ragazzo si alzò e la invitò a fare lo stesso.

Angel non si fece pregare.

-          potete scegliere voi il vostro futuro…-

-          ed andare contro i voleri di mio padre?-

-          avete paura di farlo?-

-          no.Ma vorrei farlo per chi mi ama a sua volta…mio padre è importante per me…rinuncerei a lui solo se…-

Angel non finì la frase che Liam la baciò dolcemente.

La ragazza ricambiò il bacio che in breve divenne colmo di passione.

Liam poi si scostò e sorridendo sussurrò all’orecchio della ragazza:- Non dovete fidarvi di me…-

-          e se io volessi farlo…-

-          allora dovrete accettarne le conseguenze…-

Il ragazzo tornò alla festa mentre Angel restò a fissarlo in disparte.

 

 

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-          Qui mia cara Summers si troverà benissimo…-

-          Ne sono sicura signor preside…-

-          In questa scuola non conta ciò che è stato in quelle precedenti ma solo ciò che farà qui…-

-          Fantastico!-

-          Mi aspetto molte cose da lei…-

Buffy fissava il suo nuovo preside.

Era sulla quarantina basso e grassoccio.

Sulla sua scrivania c’era una sua foto.

“deve essere un megalomane”

-          Questo è il mio curriculum…-

-          Qui,non serve…-

Buffy osserva il preside strappare il foglio.

-          Ma…-

-          Niente ma Signorina Summers cosa vuole che mi interessi se nell’altra scuola lei…oh mio dio! Ha incendiato la palestra?-

-          Veramente non ci sono prove che sia stata io…-

“Ma che fa?Lo riattacca!

 Altro che qui non interessa ciò che hai fatto prima…”

-          Bene,ora mentre aggiusto il suo curriculum lei vada pure in classe…-

-          Lo riaggiusta?-

-          Beh,il mio gesto è stato puramente simbolico…-

-          Come no…allora io vado…-

-          Certo e ricordi…mi aspetto tante BUONE cose da lei…-

Buffy gli sorride e raccolta la sua borsa esce dall’ufficio.

“ Mi aspetto tante BUONE cose da lei…

  Ha sottolineato la parola buone…

   Senza contare che sembra un idiota…”

Il suono della campanella della prima ora distoglie Buffy dai suoi pensieri.

-          Perfetto,in ritardo in classe il primo giorno di scuola…e non ho la più pallida idea di dove sia l’aula di storia…-

Borbottato un “accidenti” si precipitò per i corridoi ormai deserti della scuola.

 

 

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Altra notte,altra locanda.

Liam era seduto al bancone mentre Jhon e Kirk erano fra le braccia di due prostitute.

Da quando aveva baciato Angel non gli interessava più baciare le altre donne.

Non provava più quel piacere nel farlo…

Non riusciva più a stare con qualcuna senza pensare ad Angel…

Qualche notte prima aveva fatto l’amore con una prostituta e lo aveva fatto pensando che quella donna fosse la sua Angel…

Si era sentito in colpa verso Angel…

Non meritava di essere paragonata ad una donna del genere…

Da quella notte non era stato più con nessun’altra.

Cosa insolita per uno come lui.

Era questo di cui parlava Angel sotto l’altalena quel giorno?

Probabile, si disse.

Perfetto un irlandese ed un inglese…

Da suicidio…

-          posso sedermi a farti compagnia?-

Liam alzò lo sguardo dal bicchiere verso la ragazza che gli aveva rivolto la parola.

-          non è divertente bere da soli…-

-          già!-

-          sono amici tuoi quelli?-

-          sì…-

-          e tu non vuoi divertirti come loro?-

-          non stasera bellezza…-

-          come vuoi tesoro….-

La ragazza si alzò e si diresse verso un altro cliente della locanda.

Liam sorrise.

Come aveva fatto a stare con tipi come quelle lì.

Lasciò la locanda e i suoi amici neppure se ne accorsero impegnati come erano.

Tornò a casa.

Non era sbronzo.

Suo padre si meravigliò nel vederlo rincasare ad un ora decente.

-          Hai finito il denaro Liam?-

Il ragazzo prese quello che aveva in tasca e glielo lanciò sul tavolo senza guardarlo dirigendosi nella sua stanza.

Pensò ad Angel, al loro unico bacio…

Suo padre le stava cercando marito…

Come poteva sperare di ottenere la sua mano?

La sua mano?

E da quando pensava addirittura di sposarla…

Angel le era entrata dentro.

Non voleva perderla.

Ma lei lo amava?

Liam non sapeva cosa fare.

Lei gli aveva detto che voleva fidarsi di lui…

Aveva ricambiato il suo bacio…

Aveva reagito con passione…

Non lo disprezzava altrimenti lo perché avrebbe baciato?

“ E’ un tipino ribelle quello lì “

Lo aveva baciato per ribellarsi…

Voleva dimostrare di saper attirare a se anche uomini, che come lui, avevano molta esperienza?

“ Che parlino pure, così se avrà voglia di divertirsi saprà a che rivolgersi…”

Era andata davvero così…

Voleva divertirsi?

Lui per divertimento aveva usato molte donne ma non era mai stato usato da nessuna prima d’ora.

Perché pensava così tanto?

Perché faceva così male?

Chiuse gli occhi e desiderò con tutte le sue forze che ciò che Angel aveva fatto durante la festa nella sua villa fosse stato dettato dall’amore e non dal desiderio di ribellione…

Si augurò che lei non l’avesse usato…

Che la donna che gli aveva rubato il cuore non lo avesse trasformato nel suo burattino.

Amava Angel…

L’amava dalla prima volta in cui l’aveva vista…

Da quando la vide scendere da quella carrozza avvolta nel suo abito celeste…

Da quando l’aveva sentita parlare col suo cavallo…

Da quando con un sorriso gli aveva offerto la sua amicizia…

Col pensiero di lei e delle sue dolci labbra si addormentò sognando per l’ennesima notte una vita con lei. 

 

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Buffy stava correndo fra i corridoi deserti del liceo quando d’improvviso si scontrò con un ragazzo.

La sua borsa cadde per terra e tutte le sue cose si sparsero per il corridoio.

-          Che disastro!- esclamò Buffy chinandosi in terra per raccogliere le sue cose.

-          S…sono mortificato io ero in…-

-          Ritardo? Anch’io!-

-          Sei quella nuova?-

-          Sì!-

-          I... io s... sono Xander Herris …-

-          Buffy Summers…-

-          Magari qualche volta…ci incontriamo…nei corridoi intendo ,così  magari…-

-          Certo magari ci incontriamo…ma ora devo andare…-

Presa la sua borsa Buffy scappò via veloce come il vento mentre fra le mani di Xander rimase un affilato ed appuntito paletto di legno…

-          Hei Buffy…- ma la ragazza era già andata via- hai dimenticato questo…- mormorò il ragazzo fissando perplesso l’oggetto.

Intanto la ragazza ha trovato finalmente la sua aula di storia.

-          Sei Buffy Summers giusto?- chiese il professore

-          Sì, mi dispiace per il ritardo è che non riuscivo a trovare l’aula…-

-          Per stavolta passi pure ma che non succeda mai più…-

-          Certamente…-

Una ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi nocciola fece cenno a Buffy che accanto a lei c’era un posto libero.

-          Ciao –disse sottovoce- io sono Cordelia…-

-          Piacere,io mi chiamo Buffy…-

Cordelia fece seguire a Buffy la lezione sul suo libro.

Quando la campanella suonò iniziarono ad attaccare bottone.

-          sei la nuova studentessa ,giusto?-

-          Però ,sono così famosa?-

-          No,è che qui a Sunnydale non succede mai nulla di interessante…-

-          Lo avevo intuito…-

-          Da dove vieni?-

-          Los Angeles!-

-          Davvero!Farei carte false per abitare lì!Come ci sei finita in questa città?-

-          Mia madre lavora qui vicino…-

-          Capisco!Sai,se frequenterai le persone giuste ti ambienterai subito…-

-          Davvero?-

-          Certo,ti presento io quelle più in…-

-          Grazie…-

-          Figurati…Piuttosto ora ho un appuntamento ma se vuoi ci vediamo più tardi in palestra, devi raccontarmi tutto di te…-

-          Certo…-

-          Cordelia?-

-          Sì…-

-          Sono un po’ indietro con il programma non potresti darmi una mano?-

-          Senza offesa ma io ho molte cose da fare,puoi chiedere a Willow Rosenberg,è una secchiona sarà in giardino a pranzare con i suoi amici chiedilo a lei…-

-          OK,come la riconosco…-

-          Ha l’aria della fallita sia lei che i suoi amici…-

-          Grazie…e..a dopo-

Buffy vide Cordelia allontanarsi di gran fretta e pensò che fino ad un anno fa anche lei era stata così…scema…

Sospirò e poi andò in giardino a cercare Willow.

La trovò seduta a mangiare uno yogurt.

“Non ha l’aria della fallita. Anzi sembra simpatica”

Si avvicinò.

Appena la ragazza la vide le disse:

-          Devo spostarmi?-

-          No. Ciao io sono Buffy…-

-          Quella nuova?-

-          Sì-

-          Posso esserti utile?-

-          Vedi sono un po’ indietro con i programmi e mi hanno detto che tu sei la persona più adatta a cui rivolgermi per delle ripetizioni…-

-          Certo…ma a Cordelia non piacerà…-

-          Perché?-

-          Perché lei mi detesta…-

-          Sono problemi suoi questi…-

-          Vuoi dire che vuoi frequentare entrambe?-

-          Perché non si può?-

-          Beh,non ufficialmente…-

Buffy  le sorrise ,in quel momento qualcuno saluta la ragazza dai lunghi capelli rossi.

-          Hei Will…!c... ciao…t…ti ricordi di me? Sono X…Xander…-

-          Sì ci siamo scontrati in corridoio…-

-          Già…ah questo deve essere tuo-

Buffy osserva il paletto di legno fra le mani di Xander che continuava a fissarlo perplesso.

-          Grazie…sai a Los Angeles si usa come autodifesa…-

-          Qui non ne avrai bisogno,non succede mai nulla…- mormorò Willow

-          Meglio così…-

-          Devi prendere dei libri…-

-          Come?-

-          Sai per le ripetizioni, vai in biblioteca,lì troverai ciò che ti occorre…-

-          OK. Grazie per la dritta-

 

 

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Liam non riusciva a prendere sonno quella sera.

Voleva rivederla.

Si recò fuori la sua villa.

Doveva rivederla anche solo per un attimo.

Rivedere i suoi occhi.

Risentire la sua soave voce.

-          Liam?-

Il ragazzo sussultò.

Quella voce…

Era tardi che ci faceva per strada a quell’ora.

Liam si voltò e la vide.

Angel aveva gli occhi rossi.

Aveva pianto.

-          Che vi è successo?- chiese preoccupato

-          Nulla a cui voi possiate porre rimedio…-

-          Posso esservi utile?-

-          Vi ringrazio ma non c’è nulla che possiate fare per me…-

Angel scoppiò in lacrime.

Per Liam fu istintivo prenderla fra le sue braccia e tenerla stretta a se.

Perché stava piangendo?

Angel abbracciò a sua volta il ragazzo affondando la sua testa nel petto di lui.

-          Che vi è successo Milady?-

-          Nulla ora mi passa…-

Liam la scostò e poi la guardò negli occhi.

Lei cercò di sfuggire il suo sguardo.

-          Ditemi qual è la causa del vostro dolore…-

-          Mio padre…mi ha promesso in sposa ad un conte di londinese…-

-          Dovete sposarvi?-

-          Sì con un uomo di cinquant’anni …-

-          Quando?-

-          Il mese prossimo non appena farò ritorno in Inghilterra…-

-          Non è giusto…-

-          Lo so…ma è sempre stato così per noi nobildonne Liam…-

-          Non voglio…-

Angel fissò  gli occhi di Liam incredula.

-          Che cosa significa che voi non volete?-

-          Che morirei se voi vi sposaste…-

-          E perché mai?-

-          Perché io vi amo…-

-          Suvvia, con tutte le donne che avete che cosa potrebbe importarvi di una come me…-

-          Io non ho smesso un attimo di pensarvi…-

-          Non voglio sentire altro…-

Angel stava allontanandosi a passo svelto verso casa quando Liam dopo averla raggiunta la bacia con passione.

-          Sono qui per voi questa sera…-

-          Non voglio sposarlo…-

-          Sposate me allora…-

-          Cosa?!-

-          Se mi amate al punto da poter andare contro i voleri di vostro padre allora sposate me…-

Liam fissava Angel .

Lei era incredula.

Il ragazzo era teso e pallido,era evidente che attendesse una risposta.

-          Voi credete di amarmi ma …-

-          No,io vi amo…-

-          Come potete affermarlo?-

-          Io non riesco più a stare con nessuna donna.Penso solo a voi e al fatto che vorrei sposarvi…-

Angel continuava a fissarlo.

-          Non mi credete?-

Angel gli sorrise e poi prese a baciarlo.

-          Io vi credo…e voglio fidarmi di voi ve l’ ho già detto…-

Liam la baciò a sua volta.

Ora lo sapeva…

Anche lei lo amava…

 

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Buffy entrò nella biblioteca.

Un luogo enorme e colmo di libri.

La Cacciatrice si guardò intorno.

“ Così è così una biblioteca…”

Quando era a Los Angeles non aveva mai messo neppure il naso in una biblioteca.

Era poco sexy…

Libri pieni di polvere e puzzolenti…

Un posto adatto ai secchioni non a lei.

Cercò con lo sguardo il bibliotecario.

Willow le aveva detto che era arrivato dall’Inghilterra qualche giorno prima di lei portandosi dietro moltissimi libri.

Due nuovi cittadini a Sunnydale in una settimana…

Doveva essere proprio la settimana dagli avvenimenti.

-          C’è nessuno?- chiese Buffy

-          Arrivo subito..-

Il bibliotecario sbucò fuori da uno scaffale al piano superiore della stanza.

Buffy l’osservò attentamente.

Era abbastanza giovane…

Lei credeva che i bibliotecari fossero per la maggior parte vecchi e decrepiti…

Portava un paio di occhiali e fissava un libro attentamente.

Non la degnò di molta attenzione…

-          Salve, vorrei INTRODUZIONE ALLA STORIA…-

-          Certo…allora vediamo…-

Buffy si continuava a guardare intorno.

Quel posto non era un granchè…

Era noioso…

“Una biblioteca noiosa in una città noiosa, perfetto…”

-          Tu sei la nuova studentessa? Buffy Summers, giusto?-

-          Esatto…-

-          Allora credo che ti occorrerà molto di più questo testo…-

Il bibliotecario poggiò sul bancone un antico volume sui vampiri.

Buffy lo guardò perplessa.

-          che cosa dovrei farmene di questo?-

-          Tu sei la Cacciatrice,devo spiegarti a cosa ti serve?-

-          Lei chi è?-

-          Rupert Giles…il tuo nuovo Osservatore…-

-          Io ho chiuso con i vampiri…

-          Ti sbagli…non hai neppure iniziato…-

-          Io me ne tiro fuori!-

-          Non puoi…Sunnydale è un centro di energia negativa,è popolata da demoni e vampiri…Non è un caso che tu sia qui…-

-          Io sono qui perché mia madre ha trovato lavoro qui vicino!-

-          Tu sei qui perché è il tuo destino combatterli…-

Buffy guardò il suo nuovo Osservatore.

Sospirò…

Non era affatto finita…

 

 

 

 

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Era una calda mattina di primavera.

La chiesa era deserta.

Non era stato facile per Liam convincere Padre Timothy a celebrare il matrimonio…

Al principio il parroco temeva la reazione dei genitori dei due ragazzi.

Ma quando li vide insieme decise di accontentare la loro richiesta,unendoli nel sacro vincolo del matrimonio.

Fino a quella mattina, Angel e Liam,si erano visti di nascosto proprio in quella chiesetta.

Infatti dopo che Angel aveva confessato al suo padre l’intenzione di sposarsi con un irlandese, Sr Williams le aveva proibito di mettere il naso fuori di casa fino al loro ritorno a Londra,data che fu notevolmente anticipata.

Alla giovane dama era concesso solo di recarsi in chiesa per pregare.

E quello era l’unico luogo in cui Liam poteva vederla,grazie alla complicità ed al sostegno di sua sorella Kathy nonché di Padre Timothy.

Quella mattina però non erano lì per il loro consueto appuntamento galeotto…

Angel sarebbe dovuta partire per Londra il giorno seguente…

Non potevano attendere oltre.

Kathy,per non destare sospetti in paese si era recata dal vecchio Mr Willy per acquistare gli anelli nuziali.

Liam era stato molto puntiglioso a proposito…

Dovevano essere due anelli Claddagh.

Anche quella mattina Angel era stata accompagnata dalla sua governante in chiesa.

Kathy finse di essersi fatta male costringendo la gentildonna inglese a prestarle soccorso…

-          Milady… -aveva detto ad Angel-

-          Non preoccupatevi…andate ad accompagnare la fanciulla a casa…io vi aspetterò in chiesa…-

Congedata la sua accompagnatrice Angel si era recata in Chiesa dove Liam l’attendeva da molto.

I due si abbracciarono forte e rimasero stretti l’uno all’altra per alcuni minuti.

-          Andiamo figlioli…-disse Padre Thimoty.- Non c’è molto tempo…-

Liam annuì e fissò Angel

-          Sicura di volerlo fare?-

-          Non ho alcun dubbio…-

-          Non potrò garantirti il tenore di vita in cui sei cresciuta…-

-          Non ho dubbi…-

-          Ti amo…-

-          Anch’io…-

I due giovani si presero per mano e si avviarono all’altare con passo lento ma sicuro.

Padre Timothy affrettò la cerimonia…

Spese poche parole sui preliminari passando velocemente alle promesse nuziali.

Fu Liam il primo a parlare.

-          Angel,prima di conoscerti non ero certo fra le persone più oneste di Galway.

Ho conquistato il disprezzo di mio padre…

La compassione di mia madre...

Ma non ho mai sofferto per questo…

Potevano pensare tutto ciò che volevano di me e delle mie abitudini…

Ma quando ho incrociato il mio sguardo con il tuo,qualcosa in me è cambiato…

Ho desiderato essere diverso…

Essere un nobil uomo…

Di essere degno di te…

E quando tu mi hai detto ciò che provavi per me ho sentito il mio cuore riempirsi d’amore…

Per te che mi hai amato per quello che ero.

Per te che non hai cercato di cambiarmi.

Per te che se diventata la mia unica ragione di vita.

Ti amo…

E prometto di amarti,proteggerti…sino alla morte-

Detto ciò Liam mise al dito di Angel il suo anello Claddagh.

Angel lo fissò commossa e poi lo guardò negli occhi…

Ora era il suo turno…

-          Liam,io ti amo…

Ti amo da quando ti vidi la prima volta dinanzi la mia villa,nascosto tra gli alberi il giorno in cui arrivai in Irlanda…

Chiunque mi parlasse di te mi diceva di starti lontana…

Che eri pericoloso…

Ma quando ti guardai la prima volta negli occhi capì che quelle persone non avevano mai capito nulla di te…

Io voglio fidarmi di te…

Te lo dissi quando tu mi mettesti in guardia da te stesso…

Ora non mi basta più fidarmi di te,voglio anche amarti e starti vicino sia nei bei momenti sia in quelli difficili…

Voglio stare al tuo fianco per sempre…

Ti amo e ti amerò fino alla fine dei miei giorni-

Stavolta fu Angel a mettere al dito di Liam l’anello Claddagh.

Padre Timothy fissò i due ragazzi che continuavano a guardarsi negli occhi.

Sorrise alla coppia poi formulò il rito finale

-          Che nessuno separi ciò che oggi Dio ha unito…

Ora miei cari siete marito e moglie…-

Liam fissò padre Timothy  e poi baciò Angel sulle labbra.

Fu in quel momento che la governante di Angel irruppe in chiesa realizzando ciò che stava accadendo…

Alla vista di Angel e di quell’irlandese presi  per mano dinanzi ad un padre Timothy urlò.

L’urlo rimbombò nella chiesa in un eco assordante.

Angel e Liam trasalirono.

-          Milady…che cosa avete fatto?-

-          Nessuno può separare ciò che Dio ha unito…-mormorò Liam ad Angel per rassicurarla.

Angel annuì.

La governante si affrettò verso l’altare e poi afferrò la ragazza per un braccio strattonandola .

Liam trattenne Angel per l’altro braccio.

-          Lasciatela stare…-urlò la vecchia signora.

-          Questa donna adesso è mia moglie…-

-          Questa donna è Angel Williams,contessa di West…promessa sposa di…-

-          Io sono sua moglie adesso!- l’interruppe la ragazza

Liam strattonò Angel e la tirò verso si sé.

Padre Timothy intanto si era messo in mezzo.

-          Voi che cosa avete fatto…-

-          Ho unito in matrimonio due giovani innamorati-

-          Contro il volere dei loro padri…-

Mentre Padre Timothy incassava i colpi di quella corpulenta e adirata donna fece cenno a Liam di fuggire per l’entrate secondaria.

Presa Angel per mano si affrettò a lasciare la Chiesa…

-          Se mio padre ci trova…-

-          Non ci troverà Angel…-

-          Ma se dovesse farlo lui ci dividerebbe…-

-          Non accadrà…-

-          Ma dove possiamo andare?-

-          Tu fidati di me amore mio…ho promesso di proteggerti e di starti accanto per tutta la vita…-

-          Io voglio fidarmi di te…-

E mentre fuggivano verso i boschi che circondano Galway sognavano entrambi una vita insieme lontano da tutto e da tutti coloro che sapevano chi erano.

 

 

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Buffy stava vagando per le vie di Sunnydale.

Cordelia le aveva raccontato di un locale in cui i ragazzi della loro età erano soliti andare.

-          Non si potrebbe entrare visto che non abbiamo compiuto la maggiore età però per un paio di dollari chiudono un occhio…

Non ti sarà difficile trovarlo,è nella parte brutta della città…

Ti aspetterò lì…

Vestiti in maniera carina,voglio presentarti un paio di ragazzi che giocano nella squadra di football…-

Fino a qualche minuto prima la cacciatrice non aveva la minima voglia di andare al Bronze…

L’incontro col suo nuovo Osservatore l’aveva messa di malumore, tuttavia se fosse rimasta a casa di venerdì sera sua madre l’avrebbe tempestata di domande senza contare le continue raccomandazione che avrebbe dovuto subire per tutta la serata…

Si era preparata in fretta.

Non aveva indossato nulla di particolarmente sexy…

Se c’era un Osservatore in città c’erano anche dei vampiri…

Prima di uscire aveva infilato nella giacca uno dei suoi fidati paletti di legno.

Ascoltate le raccomandazioni di sua madre si era affrettata ad uscire…

Aveva appena passato quella che doveva essere la parte bella di Sunnydale e si era addentrata in quella brutta.

In lontananza si sentiva della musica…

“Ci sono quasi” disse a se stessa Buffy .

Non aveva incontrato nulla di strano sul suo cammino…

Sorrise, già pregustava una serotina tranquilla da passare con potenziali nuovi amici…

Poi un urlo squarciò i pensieri della cacciatrice.

“ Addio seratina tranquilla…”pensò fra se la ragazza.

Corse velocemente nella direzione delle grida.

Appena svoltato l’angolo vide accasciato a terra un ragazzo e sopra di lui una ragazza.

La sentì ruggire mentre il ragazzo si dimenava violentemente.

Buffy afferrò la vampira per i lunghi capelli e la scaraventò lontano.

Si inginocchiò accanto al ragazzo che intanto aveva perso conoscenza.

Accertatasi che fosse ancora vivo si alzò in piedi ed estrasse il paletto dalla tasca interna della giacca.

La vampira si lanciò su Buffy e la scaraventò per terra.

Con un calcio la Cacciatrice l’allontanò dal proprio collo.

-          Senti carina…-disse in tono di sfida rialzandosi in piedi-…passi lui che non è davvero niente male,ma non ti azzardare a mordere me!-

-          Siete tutte uguali…-ringhiò la vampira

-          A me non piace essere considerata l’imitazione di un’altra…-

Buffy si scaraventò sulla vampira ed in poco tempo riuscì a polverizzarla.

Corse verso il ragazzo che ancora giaceva senza sensi nell’angolo della strada.

Lo caricò sulle spalle e cominciò a correre verso l’ospedale.

-          Certo che se ti vedesse un tuo amico…che figura ci faresti tu che sei grande e grosso in groppa ad una piccolina come me…

Non che mi dispiaccia…

Sei molto carino per finire i tuoi giorni così giovane…-

Buffy continuava a parlargli per evitare di pensare a cosa avesse dovuto fare se non fosse giunta in tempo al pronto soccorso…

-          Ma dov’è Cloney e la sua squadra di ER quando servono!-sbottò Buffy sistemandosi meglio il ragazzo sulle spalle.

Finalmente arrivò al pronto soccorso.

Poggiò la vittima del vampiro che aveva ucciso da poco su di una sedia della sala d’aspetto poi cominciò a chiedere aiuto.

Fermò un medico che stava probabilmente finendo il suo turno e che stava pensando già ad andarsene a casa.

-          La prego mi aiuti quel ragazzo è stato morso da qualcosa e ha perso molto sangue…-

-          Presto una barella…-urlò il dottore riabbottonandosi il camice- cosa l’ ha morso?-

-          Non lo so!-

-          E’ allergico a qualche farmaco?-

-          Non lo so,non lo conosco!-

-          Allora infermiera facciamo tutti gli accertamenti ma prima di tutto un anti-rabica…-

Buffy si fece da parte e si sedette su di una sedia.

Dopo un ora un infermiera le si avvicinò.

-          Mi scusi…-

-          Sì…ci sono novità? Come sta?-

-          Sta bene…ha perso molto sangue ma si riprenderà…-

-          Meno male…-

-          Abbiamo chiamato i suoi genitori…-

-          Ah! Io non ci avevo neppure pensato…-

-          E’ naturale quando si è scossi…ora è in una stanza,se vuoi andare da lui invece che aspettare qui…-

-          Sì grazie,gliene sarei grata…-

L’infermiera indicò a Buffy la stanza dove avevano messo il ragazzo e la cacciatrice lentamente la raggiunse.

Rimase un po’ ferma sulla soglia della stanza a fissare il ragazzo che aveva salvato poi entrò e si sedette su di una sedia accanto al letto.

 

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 Erano passati più di tre anni da quel giorno in cui si sposarono di nascosto.

A Galway non si parlò d’altro per mesi.

Un irlandese ed una nobildonna inglese.

Si erano sposati di nascosto ed erano fuggiti lontano da tutti…

Inutili furono le ricerche di Sr Williams e dei suoi potenti amici…

Angel era scomparsa nel nulla.

Intanto,ignari di quanto succedesse a Londra e a Galway ,Angel e Liam vivevano la loro storia d’amore.

Nessun palazzo come dimora,nessun vestito lussuoso o gioielli ornavano i loro corpi…

Liam lavorava come fabbro presso una piccola bottega a Siviglia.

Angel aiutava come poteva occupandosi dei mestieri domestici e della loro primogenita.

Mai la ragazza ebbe rimpianti nell’aver sposato Liam.

Ricordava ancora con infinito amore il giorno del loro matrimonio e ricordava con ancor più tenerezza il giorno in cui nacque il loro piccolo angelo.

Era una fredda notte di febbraio.

Liam non faceva che andare su e giù per la stanza mentre l’ostetrica cercava di aiutare Angel a mettere a mondo il suo primo pargolo.

Più Angel urlava dal dolore più Liam implorava la donna di fare qualcosa.

Sembrava volesse spaccare il mondo quell’irlandese.

Angel temette per un attimo che si mettesse a prendere a pugni la povera ostetrica…

Ma ciò non accadde.

Ci volerlo ore di dolori finchè quella piccola creaturina decidesse di venire al mondo.

Quando Liam udì il suo pianto si precipitò verso Angel che già stringeva fra le braccia quel piccolo fagottino.

-          E’ una bambina…- annunciò l’ostetrica

Angel porse la bimba a Liam.

Toccava a lui assegnarle il nome.

Liam la fissò a lungo con le lacrime agli occhi.

-          Angel…si chiama Angel…-

-          C…Come?-

-          Sì amore è il nostro angelo,la nostra Angel…-

Angel sorrise.

Liam le si sedette accanto sempre tenendo stretta a se la piccola creatura.

-          Sarà un dono…Angel porterà il nome di sua madre così come il suo primogenito,e così come tutti i primogeniti delle generazioni future…

Saranno simbolo del nostro amore…

Per i secoli…

La testimonianza che l’amore va oltre ogni ostacolo…-

Angel gli sorrise e poi gli prese la mano annuendo.

Amava quell’uomo più della sua vita…

Avrebbe dato la sua vita per la sua e per quella della loro piccola Angel

-          Sarà una bambina molto fortunata…

La gioia di sua madre e l’orgoglio di suo padre…- Continuò Liam commosso- Sarà Coraggiosa come sua madre e tenace come suo padre- 

Liam baciò Angel e le mise la loro creatura di fianco.

-          Ora ho due Angeli da proteggere ed amare per sempre…-

 

 

 

 

 

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Buffy era ferma lì ad osservare quel ragazzo da ore.

Non sapeva neppure il suo nome.

Chissà se quando si fosse svegliato avrebbe ricordato ciò che gli era successo…

Che lei gli aveva salvato la vita…

Sospirò…

Che cosa importava infondo.

Era vivo…solo questo contava.

Era arrivata appena in tempo se avesse tardato di un solo minuto…

Scrollò la testa.

Non voleva pensarci.

Ora voleva solo vegliare sul sonno di quel ragazzo.

Al diavolo i Bronze ed i potenziali amici…

Per quella sera non contavano nulla.

Finalmente per la prima volta si rendeva conto che essere la cacciatrice non era poi così brutto…

Aveva salvato la vita ad un ragazzo…

Cosa c’era di più bello…

Cosa avrebbe mai potuti fare di più bello quando aveva la sua stupida vita da normale adolescente.

Buffy contemplava il corpo del ragazzo che dormiva placido in quel freddo letto di ospedale.

Era davvero molto carino…

Aveva dei bei lineamenti.

Era alto e con i capelli castani.

Quando l’aveva portato sulle spalle dal vicolo all’ospedale aveva notato anche che aveva dei muscoli sodi sotto la sua camicia.

Arrosì…

Non era certo quello il momento di soffermarsi su quei pensieri…

Gli prese la mano e gliela strinse forte.

Si sentiva responsabile per lui.

C’era un detto cinese che diceva che se salvavi la vita a qualcuno diventi responsabile per lui fino alla morte…

Forse era un concetto troppo esagerato visto che probabilmente quel ragazzo non lo avrebbe neppure ricordato…

Comunque non aveva il coraggio di lasciarlo lì da solo…

Sarebbe rimasta lì fino a quando i suoi non l’avrebbero sostituita nel vegliarlo.

 

 

 

 

 

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Liam ed Angel si erano recati con la loro piccola principessa alla festa del villaggio in cui oramai abitavano da anni.

La piccola Angel era diventata una meravigliosa bambina di dieci anni.

Aveva gli occhi del padre ed i capelli della madre.

Dolce ed educata era diventata la bambina più coccolata.

Anche Angel e Liam erano molto rispettati.

Tutti adoravano quella famigliola immigrata chissà da dove.

Nessuno sapeva nulla del loro passato…

Ma per nessuno era un problema.

Lavoravano e non davano fastidio …

Cortesi e disponibili con tutti.

Nessuno al villaggio poteva aspettarsi la disgrazia che stava per colpire quella felice famigliola.

La piccola Angel stava vicino alla bancarella dei dolciumi a giocare con le sue amiche.

Angel e Liam erano andati a passeggiare sulle rive del fiume che scorreva poco lontano.

D’improvviso Liam fu scaraventato per terra.

Angel cominciò ad urlare.

Due grossi uomini le stavano dinanzi.

Liam si scagliò con violenza contro uno di loro.

Questi ringhiò e con una spinta lo scaraventò sulla riva del fiume.

-          Di te ce ne occuperemo più tardi…- sogghignò uno dei due uomini ringhiando.

Liam notò che entrambi gli assalitori avevano un volto deforme ed aguzzi canini.

Mai in vita sua aveva visto qualcosa di più raccapricciante.

Vide uno di loro mordere Angel che cadde in terra…

Liam, si alzò con notevole difficoltà per prestare soccorso a sua moglie che adesso giaceva per terra con quell’enorme mostro sopra a morderla…

-          Scappa!!-urlò la ragazza- pensa ad Angel…devi proteggerla…l’ hai promesso! –

-          Angel io non ti lascio…-

L’altro vampiro gli corse incontro e preso per il collo lo scaraventò nel fiume.

Liam lo vide balzargli sopra spalancando le fauci.

-          Va via- continuava ad urlare Angel dalla sponda dolorante.

Le urla di Angel attirarono un gruppo di giovani passanti e i due vampiri scapparono via.

Liam si rialzò toccandosi il collo.

Quel mostro lo aveva morso…

Aveva succhiato il suo sangue…

Vide Angel inerte distesa per terra.

Corse da lei.

Aveva le lacrime agli occhi…

Liam le si inginocchiò accanto mentre uno dei ragazzi accorsi in loro aiuto era andato alla fiera in cerca di soccorso.

-          Tieni duro…-sussurrava  Liam all’orecchio di sua moglie.

-          Angel…proteggila tu,io non posso più farlo…-

-          Non dire sciocchezze!-

-          Liam ascoltami…- la voce di Angel era quasi impercettibile.

-          Non morirai,io non permetterò che tu muoia…

Angel…

Amore mio non lasciarmi…-

-          Liam…-la ragazza sorrise- …ci ameremo ancora…

Un giorno ci rincontreremo e staremo ancora insieme…-

Liam strinse a sé il corpo sempre più freddo di Angel

-          Ti amo…-le sussurrò

-          Ti amo anch’io…-

-          Come farò adesso da solo ad andare avanti…-

-          Non sei solo…c’è il nostro piccolo angelo con te…

Ed io veglierò su di voi per sempre…-

Liam baciò Angel.

Fu un bacio dolcissimo e carico di dolore.

Quando riaprì gli occhi e guardò il viso di sua moglie urlò di dolore.

Pianse disperatamente tenendola stretta a sé.

Il suo Angelo era morto…

 

 

 

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Buffy si era alzata a guardare fuori dalla finestra.

Era strano pensare che quella cittadina così tranquilla potesse nascondere simili insidie fra le sue strade.

Sentì il ragazzo disteso sul letto gemere.

Si stava svegliando.

Automaticamente si sedette sul letto e gli tenne la mano.

Lui dovette aprire e chiudere più volte gli occhi per focalizzare l’immagine della ragazza che aveva dinanzi.

Buffy fissò i profondi occhi nocciola del ragazzo.

-          Ciao!- gli disse- come stai?-

-          Come se mi avesse investito un treno…-rispose lui cercando di abbozzare un sorriso.

-          Per un attimo ho pensato che tu non ce la facessi…-

-          Sei stata tu ad accorrere in mio aiuto?-

-          Diciamo che sono quella che ti ha portato qui…-

-          Allora ti devo la vita!-

Buffy gli sorrise.

Lui ricambiò il sorriso e le strinse forte la mano.

-          Grazie- le disse

-          Io non ho fatto nulla…-

-          Sì che hai fatto qualcosa…

Ho visto quello che mi ha attaccato…

Tu sai cos’era?-

-          non saprei,forse un cane randagio…-

-          Non era un cane randagio…

Se non ci credessi direi che era un…-

-          Vampiro?!-

Angel la fissò perplesso e poi annuì.

Buffy spostò lo sguardo imbarazzata.

-          Io mi chiamo Angel…- si presentò il ragazzo

-          Io sono Buffy…-

-          Grazie Buffy…

Forse stavo sognando o chissà cosa ma ti ho visto combattere contro quel mostro…

Cosa sei?

Un Angelo?-

Buffy sorrise imbarazzata

-          No!-

-          Allora sarai il mio Angelo…-

Buffy si alzò e si sedette sulla sedia su cui aveva vegliato Angel per quasi tutta la notte.

-          Rimango qui finché non arrivano i tuoi…

L’infermiera li ha chiamati un’oretta fa…-

Angel le sorrise come per dire grazie

Poi imbarazzato disse: - Così mi sentirò più tranquillo…-

Seguirono minuti di completo silenzio.

Buffy cominciava a sentirsi imbarazzata.

Da sola in una camera d’ospedale con il ragazzo a cui aveva salvato la vita…

“Però…-pensò- mica male come esordio nella mia nuova città…”

il ragazzo continuava a fissarla.

Stava cercando di ricordare ciò che era successo.

-          Hai un bel nome…- bisbigliò Buffy

-          Sai è una tradizione della mia famiglia…

Ogni primogenito prende questo nome…-

-          Carino…e posso chiederti il significato di questa tradizione?-

-          Certo…

Fu intorno alla seconda metà del settecento quando prese vita.

La mia famiglia discende da una nobile famiglia inglese ed una famiglia della ricca borghesia irlandese…-

-          Inglesi ed irlandesi?-

-          Sì ed è qualcosa di molto raro ancora oggi!

Comunque i miei antenati del ‘700 si sposarono contro il volere di tutti e scapparono in Spagna.

Qui ebbero una figlia che chiamarono Angel…

E da allora a simboleggiare l’amore che abbatte ogni barriera,questo nome viene dato a tutti i primogeniti delle famiglie che discendono da loro…-

-          Wow è una storia bellissima…-

-          Non proprio…

La madre della prima creatura che iniziò la tradizione morì assassinata…

So che suo marito e la piccola Angel dovettero fuggire lontano per evitare che la famiglia di lei rivendicasse la bambina…-

-          e dove andarono…-

-          Si dice che si nascosero un po’ in Italia e che poi raggiunsero l’America….-

Buffy fissò il ragazzo negli occhi.

Portava un nome davvero importante…

Portava un nome che aveva alle spalle una storia meravigliosa…

Sospirò…

-          Scusa se ti ho rattristato…-

La ragazza scosse la testa e sorrise ad Angel.

In quel momento irruppero nella stanza una coppia di distinti signori.

Dovevano essere i genitori di Angel.

La donna scoppiò in lacrime mentre Angel cercava di tranquillizzarla.

L’uomo invece si avvicinò a Buffy che intanto si era alzata in piedi.

-          L’infermiera mi ha detto che hai salvato tu la vita a mio figlio…-

-          Beh,veramente io…non ho fatto nulla di speciale…-

La donna si lanciò verso Buffy abbracciandola forte.

-          Grazie cara…- le disse piangendo di gioia- grazie…-

La cacciatrice le sorrise.

-          Andiamo mamma…così la farai morire asfissiata…-

La signora si ricompose subito lasciando Buffy riprendere fiato…

Il padre di Angel invece le porse la mano.

Buffy gliela strinse.

-          Grazie…-

La ragazza annuì.

Poi si voltò verso Angel che fissava la scena divertito,disteso sul suo letto.

-          Io…devo tornare a casa adesso…- mormorò la cacciatrice

-          Spero di rivederti…- le rispose Angel

-          Magari passo domani a vedere come stai…-

-          Mi farebbe piacere…-

Buffy salutò e uscì dalla stanza.

-          Buffy!- la chiamò Angel.

La ragazza tornò indietro.

-          Grazie…-disse infine il ragazzo avvolto dalle carezze di sua madre.

La cacciatrice sorrise ancora poi si avviò a verso casa.

Cominciava a piacerle essere la cacciatrice…

 

 

EPILOGO

Il Bronze era super affollato.

Cordelia e Xander erano in pista a ballare.

Buffy era con Willow seduta al tavolo a farle compagnia.

Erano passati due anni da quando era arrivata a Sunnydale.

-          Suona bene Oz,vero?-

-          Sì..è davvero bravo!-

-          Non è solo bravo…è straordinario…-

Buffy sorrise.

Poi si guardò intorno.

-          E’ in ritardo?- chiese Willow

-          Diciamo che gli ho detto di venire un po’ più tardi visto che Giles mi ha mandato a fare la ronda…-

Willow guardò in giro fra le persone che ballavano in pista.

-          Eccolo!- esclamò

-          Dove?- chiese Buffy su di giri

L’amica gli indicò con gli occhi il posto in cui lo aveva visto.

Buffy si voltò e alzò una mano per farsi vedere.

-          Ciao!- esclamò baciando Angel sulle labbra.

Il ragazzo le si sedette accanto e le poggiò una mano sulla spalla poi salutò Willow.

Parlarono un po’ del più e del meno fin quando ai tre non si unirono anche Xander e Cordelia.

-          Andiamo?- chiese Angel a Buffy

-          Dove andate?-domandò Xander

-          Mia madre l’ ha invitata a cena…- poi continuò rivolgendosi a Buffy- ti adora…-

Buffy sorrise e si alzò in piedi.

Salutò gli amici e poi preso Angel per mano si avviarono fuori dal locale.

Angel aveva scoperto subito la sua seconda attività.

E l’aveva sempre aiutata insieme a Will,Cordelia ,Xander e Oz.

I due avevano preso a frequentarsi subito.

Stavano camminando mano nella  mano.

-          Ti amo…- disse Angel improvvisamente.

-          Anch’io…-

-          Chissà che cosa faremo fra dieci anni…-

-          Staremo ancora insieme!- esclamò sicura la cacciatrice.

-          Noi staremo insieme per sempre…- corresse lui

Buffy sorrise.

-          La conosci la filastrocca della danza delle anime?- chiese lui

-          Chi non la conosce…-

-          Sarà così anche per noi!-

Buffy abbracciò Angel e lo baciò con passione.

-          Ci ameremo in questa vita ed in altre ancora…per l’eternità!- disse fissandolo negli occhi

-          Per l’eternità…-ripeté lui

Poi tenendosi per mano si avviarono mano nella mano nella dolce notte illuminata dalla luce della luna piena.

 

 

 

 

 

                                                                                                     FINE