Bando alle ciance: finalmente siamo arrivati all’endecasillabo, il più nobile dei versi italiani, quello che chiunque di noi ha nella testa e nel cuore, grazie a nomi della nostra letteratura così sommi che non oso nemmeno pensarci.
A rigor di termini questa poesia non sarebbe nemmeno fanfic, non più di quanto lo sia il Cinque Maggio, voglio dire (e no, con questo non intendo certo paragonare Joss Whedon a Napoleone ma soprattutto non intendo paragonare me stessa al Manzoni!). In ogni caso, in una raccolta di poesie buffyiane, non poteva certo mancare il mio umile omaggio al grande Joss, non vi pare?

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A JOSS



Tu, odiator di padri e d'ufficiali,
o inventor d'amabili vampiri,
che celi quotidiani orror reali
nei tuoi fantasmagorici deliri,
torna sui nostri schermi derelitti
invasi da reality e tettone
e fiction dove gli unici delitti
son contro i congiuntivi e la ragione.


Riportaci i tuoi mostri e le eroine,
facci sognare strani sogni inquieti,
dimenticare le risse e le veline
tra demoni cantanti di segreti.
Riporta la metafora ed il mito
in questo mondo povero di storie,
dove il sorriso sembra sia smarrito
tra veri fallimenti e false glorie.


Lupi mannari, streghe, Cacciatrici,
mostri, divinità, Osservatori,
i demoni malvagi e quelli amici,
i cittadini ignari o sfruttatori:
tutti, noi li amavamo caramente
e con il cuore che balzava in petto
saltavàm sul divano allegramente
al primo risuonar del motivetto.


Tu che riporti indietro un personaggio,
per quanto morto sia, quando t'aggrada,
facendo di quell'esile passaggio
una trafficatissima autostrada,
non cedere all'oblio televisivo
quel mondo variegato e scintillante
che nelle nostre menti resta vivo:
ristoralo col genio tuo brillante.