Harmony. Potrei dire: un nome, una garanzia.
Ovvero: non si può cavar sangue da una rapa. Io adoro Harmony, davvero, ma come soggetto poetico presenta delle difficoltà evidentemente superiori alle mie capacità.

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Novenari

            Di ReaderNotViewer

 

 

HARMONY

Non era la più generosa,
né quella gentile e modesta:
egoista, un po' vanitosa,
con vuota del tutto la testa.
Però scese in guerra con gli altri,
morì, si può dir, da eroina;
insieme ad altri più scaltri
nutrì quella schiera assassina.

Non si sa perché esattamente
riuscì nell’impresa esclusiva
d’entrare in quel club divertente
di gente vivace e non viva,
nottambula senza confronti,
che, senza riflettere molto,
in cerca di pasti già pronti
azzanna sul collo lo stolto.

È questa vampira svampita,
non meno svanita da morta,
di quanto non fosse già in vita;
per quanto così poco accorta,
va avanti con molto coraggio,
cianciando con voce un po’ roca,
avendo l’indubbio vantaggio
di esser sia bella che oca.

Talvolta un cervel da gallina
salvar ti potrà dal paletto,
se, quando al tuo cuor s’avvicina,
al riso fa posto il dispetto.
La bionda vampira ottimista,
oggi è in carrier demonessa:
domani, da professionista,
contar potrà sol su se stessa.