Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

A SENTIMENTAL JOURNEY

Di Sara

 

Sommario: fine della VI stagione.

Shipper: B/S, ma non solo

Rating: ok ok, io a 14 anni leggevo di peggio, ma mi astengo dal portare altri sulla cattiva strada: almeno 17 anni

Spoiler: qualcosa della settima?

Disclaimer: Tutto di Joss Whedon, della Mutant Enemy, purtroppo della Fininvest che a quanto pare non se ne rende ben conto. E ovviamente mio. (Avvertenza per i colleghi fanwriter: la ricercatrice italiana è mia, ma la potete riutilizzare, se vi sta simpatica. Solo, avvisatemi, sono affezionata alle mie creature!)

Feedback: si grazie. A diasprorosso@hotmail.com

 

Capitolo I

Capitolo II

Capitolo III

Capitolo IV

Capitolo V

Capitolo VI

 

Capitolo I

 

Di notte, e in mezzo l'oceano

 

 

Finalmente. Non ne poteva più di tutto quel sole. E adesso di nuovo la tragedia del viaggio. Lungo, a brevi tappe, tutto per rinviare al massimo il momento del ritorno. Come avrebbe potuto guardarla di nuovo in faccia?

No, il problema non si poneva, Lei, semplicemente, non lo avrebbe voluto vedere, probabilmente l'unica cosa che desiderava era ucciderlo. E probabilmente era l'unica cosa che desiderava anche lui.

Il senso di colpa l'aveva dimenticato. Ricordava solo certe esaltazioni sentimentali, per il resto non gli era mai sembrato d'aver perso chissà cosa. Finché non era arrivata Lei, e la sua vita così spettacolare e selvaggia all'improvviso era diventata qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da farsi perdonare e per cui essere rifiutati. Lui che per più di un secolo aveva avuto tutto quello che voleva senza chiedere. Semplicemente, se l'era preso, aveva afferrato il mondo per il collo e ne aveva succhiato tutto ciò che gli serviva. Letteralmente.

Alla fine aveva tentato di fare lo stesso anche con Lei. No, non l'avrebbe mai perdonato. E ora a lui interessava soltanto questo, il perdono di qualcuno a cui aveva fatto del male. Perché erano troppi quelli a cui ormai non lo poteva più chiedere.

 

 

L'aereo si alzò dalla pista, Il Cairo splendeva sotto di lui. Città perfetta per nascondersi, città in cui non facevano troppe domande. Un disastro partire per l'Europa dall'Africa in quel momento, i controlli ai documenti erano moltiplicati, e il suo era talmente falso.. Aveva fretta il giorno della partenza, semplicemente non aveva avuto il tempo. Dall'Europa sarebbe stato tutto più semplice, ma qui aveva dovuto mettersi in contatto con un sacco di esseri dei cui favori avrebbe fatto volentieri a meno. Aveva appena riavuto l'anima e già rischiava di corromperla con le cattive compagnie: le vecchie abitudini son sempre dure a morire. Sarebbe arrivato a Roma, di lì, basta aerei e controlli per un po', almeno fino a quando si sarebbe sentito pronto per tornare. Ora no, era troppo presto.

 

Accanto a lui una ragazzina dormiva. La invidiò: sarebbe stato bello staccare la mente per un . Aveva lunghi e soffici capelli biondi. La fitta al cuore arrivò subito, e lì rimase. Chissà se Lei stava un po' meglio. Chissà se s'era ripresa. Il Mediterraneo, scuro e lontano, riposava sotto le nuvole.

 

La luna splendeva su Sunnydale, Dawn stava alla finestra della sua camera. Avrebbe dovuto finire la relazione per il giorno dopo, ma tutta quella luce l'aveva distratta. Sua sorella non accennava a tornare, e non era uscita del migliore degli umori. Del resto ormai era così da tanto di quel tempo. Da quando l'avevano riportata indietro non l'aveva più vista sorridere davvero. Sembrava del tutto impegnata nel suo ruolo di salvatrice del mondo, come se fosse l'unico motivo per cui valesse la pena di rimanere lì, tra loro, le persone che la amavano. Certo, il disastro con Spike non aveva aiutato ad avvicinarla a loro, e la dipendenza di Willow aveva fatto il resto.

Forse in fondo aveva ragione: Spike, Anya, Giles, Willow, Tara Se n'erano andati tutti. Erano rimaste loro due, e Xander. Come dire che Buffy doveva combattere da sola: e questo non era il suo stile di caccia.

 

Tornò al libro, le orecchie tese ad aspettare il rumore della porta. Le mancavano tutti, ma più di tutti Tara e Spike, gli unici che l'avevano trattata da amica, gli unici con cui non s'era mai sentita un grumo d'energia. Di Tara purtroppo non poteva più aspettare il ritorno, ma lui forse.. No. Se n'era andato senza avvisarle, dopo aver tentato di far del male a sua sorella.

Eppure l'avrebbe accolto a braccia aperte.

 

 

Capitolo II

 

Langelo di marmo

 

Buffo, buffo davvero. Un vampiro nella Basilica di San Pietro.

E tutte quelle croci!

 

Appena arrivato in aeroporto sera fermato ad un caffè, in America sul cappuccino italiano giravano leggende, ed era curioso. Al tavolo aveva trovato un depliant sulla città, e gli erano caduti gli occhi su unimmagine della chiesa.

Non che per un londinese dell800 occorressero depliant per sapere dellesistenza di San Pietro. Quando era ragazzo aveva letto così tanti racconti di viaggi in Italia che gli sembrava di conoscerla come conosceva la sua vecchia Inghilterra.

E poi cera quellaltra cosa. La religione cattolica, per quanto ricordava, aveva un sacramento, la confessione. E la sua anima avrebbe proprio avuto bisogno di un qualche perdono. Certo, non poteva farlo. Non poteva sedersi davanti ad un prete e dirgli: Buongiorno, sono un vampiro, ho ammazzato gente per divertimento negli ultimi 120 anni, ma, dato che ho appena riavuto la mia anima e me la sono ritrovata davanti ben sporca di sangue, avrei bisogno che lei le desse una bella mano di bianco lasciandomi usufruire di un sacramento a cui non avrei neppure diritto. Già, perché, a mio tempo, ero anglicano. Sa, quelli che alla confessione non ci credono.

Ma neppure poteva mentire. Non se voleva confessarsi.

Eppure, appena la luce del giorno era calata, aveva lasciato laeroporto e si era diretto verso la Basilica.

 

E adesso stava nascondendosi in mezzo ai turisti, tutti davanti a quella scultura della Vergine. Bellissima, commovente. Si era dimenticato certe emozioni, quel dolore sordo di fronte alla bellezza.

Si allontanò, troppa gente, e sentir parlare un accento slavo ancora gli faceva scorrere brividi lungo la schiena. E gli ricordava Drusilla.

La chiesa era immensa, ma allimprovviso si sentì attratto da quello che gli pareva un monumento funebre. Gli sembrava di ricordare quellimmagine, in unincisione appesa nel salotto di Cecily. Che strano, essere assalito da tutti quei ricordi proprio in un luogo in cui non era mai stato prima.

Chiese ad un uomo che gli stava accanto di che cosa si trattasse:

 

il Monumento agli Stuart del Canova. Splendido, vero?

Già. Grazie.

 

Un angelo piangeva affranto, nascondendosi il volto. Si, era splendido.

 

Il confessionale era scomodo, ma rassicurante. Al di là della grata la voce del prete suonò paterna, e Spike si sentì vagamente ridicolo. Cosa stava facendo, lui, in ginocchio!

 

Dimmi, figliolo

 

Mi scusi, non so che mè preso, non sono neppure cattolico

 

Forse, un momento di sconforto..

 

Mi scusi, davvero

 

Fuori, in strada, la penombra della sera lavrebbe protetto. Corse fino alla metropolitana, senza fermarsi.

Doveva tornare a Londra, non era di una confessione che aveva bisogno, non di un perdono estorto con la menzogna. Ma doveva tornare a Londra, sulla propria tomba. Doveva tornare dove tutto era iniziato.

 

Dawn, la colazione?

 

Mangio una mela per strada, sono in ritardo! Ci vediamo stasera.

 

Buffy versò il caffè nella tazza. Sua sorella sembrava avere sempre meno bisogno di lei. Probabilmente ormai sera abituata, in fondo tra il lavoro e la caccia non era mai a casa. Neppure quello le era riuscito bene.

Da quando era morta sua madre le sembrava tutto difficile. Da quando era morta lei poi!

Se nerano andati tutti, Xander le rimaneva vicino solo per abitudine, o per solitudine.

Tara le mancava, forse più di tutti. No. Più di tutti le mancava lui, ma non riusciva ad ammetterlo neppure di fronte a se stessa.

Troppi gli errori, da parte di entrambi. No, non sarebbe più tornato.

Era rimasta sola.

 

 

Capitolo III

 

Rose

 

La sua lapide era ancora lì, dove la ricordava. Però era abbandonata, e gli sembrava incredibilmente vecchia. Chissà che effetto doveva aver fatto il giorno dopo vedere la fossa aperta..

Si inginocchiò, in silenzio. Qualcuno aveva messo dei fiori freschi, delle splendide rose bianche, simili a quelle che sua madre amava tanto. Un attimo: quelli erano fiori costosi, quelli erano fiori appena raccolti, chi diavolo stava spendendo dei soldi per la sua tomba?

Guardò le altre lapidi, in quellala del cimitero risalivano tutte al secolo prima, ma solo alcune avevano fiori freschi, per forza, tutta quella gente era morta da più di centanni, chi poteva ricordarsi di loro!?! Di sicuro nessuno di vivo.

Guardò meglio, tra i fiori sulle altre tombe riconosceva altre rose come le sue. Non gli diceva niente di buono.

 

Buonasera

La voce era morbida, ma laccento pesante. Litaliana era giovane, sulla trentina, i capelli cortissimi, quasi militari, scuri come la carnagione olivastra imponeva. Non era bellissima, ma lo sguardo era ipnotico. Aveva laria di voler dire qualcosaltro.

 

Buonasera

 

Pensavo di essere lunica a venire qui a questi orari.

 

In effetti il tramonto non è il momento più confortante per una visita al cimitero.

 

Confortante? No, credo che non lo sia per molti. Ma qui non vedo pericoli. E dei vivi che bisogna aver paura

 

La guardò meglio. Sorrideva in un modo strano.

 

Mi scusi, ora devo proprio andare.

 

Le piacciono le rose antiche?

 

Si fermò. Quella donna doveva saperne qualcosa, ed aveva laria di chi non aspettava altro che poterglielo dire. Tornò sui suoi passi e le si mise davanti.

 

Piacevano a mia madre. Lei chi è?

 

Buffa reazione, volevo farle la stessa domanda. Anche se credo di sapere la risposta. Ma forse mi sbaglio

 

Continuava a sorridere, e la cosa aveva laria di essere rischiosa. Lei era umana, lo sentiva, ma era pericolosa, e non capiva le sue intenzioni.

 

Sì, di certo si sbaglia

 

Io sono una ricercatrice. E qui vede quasi tutti gli oggetti della mia ricerca

 

E con un gesto del braccio indicò le lapidi. Le era vicino, e riconosceva il profumo di sandalo. Strano profumo per una donna, ma pareva adatto.

Oh, a che diavolo stava pensando, forse era una pazza furiosa a caccia di vittime in un cimitero, e lui pensava al suo profumo.. , non lo avrebbe certo potuto uccidere più di così.

 

Ricercatrice? Di cosa, scusi, qui vedo solo tombe. Studia lapidi?

 

La risata era bassa, appena accennata in un sorriso ironico. Lo guardò seducente. Già,quello era proprio fascino, e in abbondanza.

 

Mi occupo di ricerche storiche. In particolare, sto studiando ormai da un anno di una strana epidemia che colpì questa zona di Londra nel 1880.

 

Epidemia?

 

Così pare. In pochissimo tempo morirono molte persone, tutti giovani sani, tutti morti di notte, fuori casa. E ritrovati con strani segni sul collo. Pensi che allepoca si pensò a dei vampiri!

 

Spike cercò di fare unespressione tra lo scettico e il divertito.

 

In effetti le stranezze non sono poche. Soprattutto in un caso. Pensi che la tomba di una delle vittime fu profanata la notte stessa del funerale, il corpo venne sottratto e mai più ritrovato. Quello è il caso che ho studiato di più. Sono riuscita perfino a ritrovare un ritratto a carboncino del morto, e a risalire alla sua abitazione. Ovviamente la casa non cè più, ma lì vicino cè un bellissimo giardino, che risale proprio allepoca di cui mi sto occupando. E lì che raccolgo le rose.

 

Allora è lei che..

 

A forza di leggere di loro mi ci sono affezionata. Mi pareva carino, pensi che se la ricerca porterà a qualcosa di interessante potrebbe essere il mio primo lavoro pubblicato.

Dovevo pur ricambiare.

 

A me pare un po lugubre

 

Può sembrare, in effetti

 

, la ringrazio, ora devo proprio andare. Arrivederci.

 

Non aspettò il saluto, era meglio fare in fretta, non aveva proprio voglia di sapere come la sua storia avrebbe fatto la fortuna di qualche squallido editore. La fortuna.. No, alla fine lavrebbero letta giusto un paio di bibliotecari ammuffiti. Ecco, sarebbe stato divertente spedirne una copia allinglese.

 

William?

 

Si voltò, distinto. E si maledisse immediatamente di fronte alla faccia di lei, evidentemente sorpresa. Le aveva confermato un sospetto, e adesso? Negare, negare tutto.

 

Scusi, come mi ha chiamato?

 

Lei si è voltato

 

Ora lespressione era di trionfo. Le si avvicinò a grandi falcate.

 

Mi sono voltato perché lho sentita parlare, e qui siamo solo io e lei.

 

Sembrava una minaccia. Meglio. Avrebbe lasciato perdere. Lui era un estraneo, con fare minaccioso, e lì non cera nessuno. Lui non poteva aggredirla, ma lei non lo sapeva. Forse lavrebbe spaventata abbastanza.

 

Già. Solo io e lei. Ma lei si è voltato

 

Evidentemente non la spaventava abbastanza. Come era potuto cadere così in basso, una volta gli bastava lo sguardo giusto e le donne fuggivano terrorizzate. Da vivo gli bastava di meno, ma quello non era così piacevole da ricordare..

 

Perché mi ha chiamato William? Io non mi chiamo William, e noi non ci siamo presentati.

 

Lei è identico a quel disegno. Se vogliamo escludere i capelli. E quella lapide, quella su cui era inginocchiato. E quella di William. Lunico cadavere mancante.

 

Lei è pazza.

 

No, non lo sono. E tu.. tu sei un vampiro.

 

Il paletto era proprio lì, a un centimetro dal suo petto, appuntito abbastanza da fargli scorrere un brivido lungo la schiena. Lei lo guardava negli occhi, sprezzante, un sorriso soddisfatto e laria di chi ha vinto la lotteria.

Sopravvivere agli attacchi di tre cacciatrici per finire vittima di una storica a caccia di best seller! Si, proprio in basso..

 

Che vuoi fare con quel paletto?

 

Oh, niente di grave, mister morto vivente. Solo un accordo

 

Un accordo?

 

La ragazza allungò un dito a sfiorargli il viso, lo fece scorrere lungo la cicatrice sulla fronte, per posarlo sullangolo delle labbra.

Nonostante la situazione, Spike si lasciò decisamente distrarre dalla cosa. Forse non cercava un best seller..

La mano di lei si impossessò violentemente della sua nuca, abbassandogli la testa come per baciarlo. Il suo respiro caldo gli sfiorava la bocca, gli occhi scuri fissi nei suoi:

 

Voglio diventare come te.

 

Capitolo IV

 

Notturno con vampiro

 

 

Buffy, coshai, ti sto parlando!

 

La cacciatrice si voltò trasognata verso la sorella: chissà perché aveva alzato la voce.. Aveva alzato la voce?!?

Dawn, è meglio essere chiare su questo punto, questo non dovrebbe essere il tuo tono quando mi parli Almeno, non quando nellaltra stanza cè un assistente sociale, per favore, facciamo almeno finta di essere una famiglia normale, dove io oltre ad essere la tua sorella maggiore sono anche il tuo tutore, sai quello strano personaggio a cui tu dovresti obbedire? Ti prego, sai che..

 

Hai finito?

Lo sguardo della più piccola era proprio quello che non ci voleva.

Ormai era cresciuta, e sarebbe stato sempre più difficile. Buffy aveva una gran voglia di scapparsene da qualche parte ad aspettare la maggiore età della sorella.

 

Dawn, davvero, non mi pare il caso di..

 

Senti, non so a cosa stessi pensando, ma il caffè è pronto da un pezzo, e di là ormai mister comesichiama mi sta facendo il terzo grado. Probabilmente pensa che tu abbia dei problemi seri, dato che sei scomparsa da trenta minuti. E spero, sottolineo spero, che non mi abbia sentita chiamarti per ben cinque volte prima di avere la tua attenzione, perché potrebbe credere di avere ragione. Ora, torni in salotto con me o preferisci restare qui a meditare sul senso cosmico del bollitore?

 

Gli occhi verdi della cacciatrice erano sgranati: a cosa stava pensando?

 

E quindi ti chiami?

 

Spike

 

No, questo davvero non può essere un nome.

 

William?

 

Andiamo meglio.

 

Il paletto era appoggiato sul tavolo, abbastanza lontano da lui per non poterlo afferrare, abbastanza vicino a lei per spaventarlo. Le corde che lo legavano alla sedia in compenso erano ben strette, e lei pareva soddisfatta del suo lavoro mentre lo guardava come valutando la situazione. La testa gli sarebbe scoppiata per la nausea: quella donna doveva essere davvero a caccia di un vampiro per avere tutto quellaglio già pronto, molto di più di quanto ne sarebbe bastato per farlo girare al largo da lì.

Era stato un idiota, avrebbe dovuto tagliare la corda subito, appena lei gli aveva parlato delle rose, non avrebbe mai dovuto voltarsi, non avrebbe dovuto cadere in quella trappola. Ma era stato un idiota, e adesso era lì.

 

Allora, capiamoci.. William. Inizio questa ricerca un anno fa, e lo faccio pensando che si tratterà di una cosa noiosa, ma che tanto la gente ci si sollazza sui fatti di sangue, e che quindi potrei cercare di raschiare un po il fondo con le possibili risposte a quello che mi sembrava un semplice caso di mania omicida. Il che già sarebbe stato più che interessante, dato che il primo serial killer di cui ci si è occupati è il caro Jack. E tu capisci che questo mi permetteva di far risalire nel tempo il fenomeno..

 

Sì, hai ragione, tutto questo è mortalmente noioso

 

Le corde stringevano davvero troppo, e iniziava ad aver fame.

Lei sorrise, e continuò:

 

Un po di pazienza, ho bisogno di spiegarti tutto per bene. Insomma, arrivo qui, inizio a lavorare sui documenti dellepoca, sui fascicoli della polizia, e inizio ad avere dei dubbi. Nei fascicoli mi ritrovo sempre qualche testimone che racconta di strani personaggi visti con le vittime poco prima della loro scomparsa. Nellinsieme riesco a risalire ad un gruppo, due donne ed un uomo, giovani, belli, misteriosi. Tranne che per le ultime vittime. Lì compare un altro uomo, più basso dellaltro, meno massiccio, non viene mai visto da solo.. E questo tizio compare proprio nelle testimonianze che seguono alla sparizione di uno dei cadaveri delle vittime. Il tuo.

 

E adesso? Avrebbe dovuto negare ed accusarla di essere una pazza? E se lei avesse fatto delle prove per verificare la sua ipotesi? Sapeva dei paletti, se avesse saputo anche del resto? Se avesse provato a tirare le tende e a lasciare entrare la luce del sole nella stanza? Ormai mancavano poche ore allalba. E poi aveva fame..

 

Continuo ad annoiarmi..

 

Certo che per letà che hai pazienza zero, eh? Insomma, data la natura delle ferite, date le modalità degli omicidi, dati gli indizi raccolti, inizio a chiedermi se per caso non possano essere vere le voci che girarono subito dopo la tua scomparsa, e che vennero riportate da qualche giornale popolare già allepoca. Sai, qualcuno già lo pensava, che tu fossi diventato un vampiro. Del resto, scomparire così dalla tomba proprio mentre nel tuo quartiere la gente muore dissanguata, non è proprio un sistema sicuro per nascondersi..

 

Chi ti dice che mi interessasse nascondermi? Per noi non era necessario.

 

Noi? Parlami di loro

 

Scordatelo

 

Allora parlami di te. Sai, sono curiosa. Che hai fatto in questi ultimi 123 anni? E cosa ti ha spinto a tornare sulla tua tomba?

 

 

Mister comesichiama stava affondato nella poltrona, in salotto, a prendere appunti sul suo taccuino con una terribile faccia da avvoltoio.

 

E quindi, signorina Summers, lei lavora come..?

 

Consulente, consulente scolastica. Vede, mi sembrava una bella opportunità, anche perché lavoro nella scuola di Dawn, così posso profittarne per seguirla più da vicino, controllare il suo andamento scolastico, verificare direttamente se ha problemi dinserimento..

 

Fai la faccia da brava mamma Buffy, ce la puoi fare, è solo un burocrate, e tu hai affrontato di peggio in vita tua.. Appunto, hai affrontato troppo di peggio, di come si affrontano i burocrati non ne sai proprio niente.. Fai la faccia da corn flakes mattutini e torta di mele la domenica, su su, ce la puoi fare..

 

Di certo sono ottime intenzioni, signorina, ma non ha paura di soffocarla un po?

 

Cosa cosa cosa? Ma perché ogni volta qualcosa non deve funzionare?

 

Scusi?

 

Voglio dire, Dawn sta crescendo, è unadolescente, e lei sa quanto tendano a rivendicare i propri spazi. Voglio dire, è lodevole da parte sua tanto impegno, e probabilmente nel suo essere così.. diligente, ci sta dietro il fatto che lei sia così giovane. Ma le assicuro, la pedanteria danneggia qualunque genitore, anche se è giovane come lei.

 

Oddio.. Le avevano dato della madre oppressiva. Doveva essere per il taglio dei capelli.

 

Ma guardi, Dawn sa che so divertirmi, non sono così rigida, voglio dire, ci divertiamo..

 

Signorina, o fa la madre o fa la sorella maggiore, ma deve dare a Dawn dei riferimenti precisi, quindi ne tenga conto. E se non sa cosa fare, cerchi di ricordarsi quali erano i suoi problemi a quelletà. Del resto non le dovrebbe riuscire molto difficile, non è poi passato tutto questo tempo

 

Già.

 

Ora mi scusi, devo continuare il mio giro. Mi sarebbe piaciuto chiederle altre cose, ma Dawn ed io abbiamo parlato parecchio mentre lei era occupata in cucina.

 

Il tono dellultima frase le fece abbassare lo sguardo.

 

Comunque passerò tra un mese, mi farò vivo io per fissare il prossimo appuntamento.

 

Se avesse bisogno di qualsiasi chiarimento..

 

Certo signorina Summers, certo. Arrivederci

 

Arrivederci

 

Si chiuse la porta alle spalle. Non si sarebbe mai abituata a quelle visite.

 

Dawn?

 

Che cè, è già andato?

 

La ragazzina aveva in mano la solita vaschetta di gelato al cacao.

 

Dawn, quella roba ti fa male..

 

Uffa, ma devi sempre rimproverarmi qualcosa? Ho fame..

 

Se hai fame mangia qualcosa di sano. Che vi siete detti con lassistente sociale mentre io ero in cucina?

 

Dawn si lasciò cadere sul divano, affondando il cucchiaio nel gelato.

 

Di sano non cè rimasto nulla, dobbiamo fare la spesa. E non preoccuparti di quello, gli ho detto che mi fai fare sempre i compiti e che mi porti a scuola ogni mattina in perfetto orario. Non mi ha chiesto niente dei furti, credo che non ne sapesse nulla, e io di certo non glielho detto.

 

Ok ok. Ora andiamo a fare la spesa. Sedendosi accanto alla sorella Comè questo gelato?

 

 

Capitolo V

 

Giles

 

 

Cosa vuoi da me?

 

Quella storia iniziava a stancarlo. Non si era liberato di lei al cimitero per colpa del chip, e in fondo doveva ammettere che era anche perché laveva incuriosito. Ma ora il tutto stava iniziando ad apparire come un deja vu, e no, non ne aveva voglia. Fosse stato ancora William the Bloody probabilmente lavrebbe lasciata giocare ancora per un po, ma non erano più giochi per lui, e continuava a sentirla pericolosa.

 

Te lho già detto cosa voglio. Eppure il mio inglese non mi pareva tanto male..

Lo guardava dritto negli occhi. Non aveva mai smesso. Le aveva raccontato per ore della sua vita da vampiro, e lei non aveva mai distolto lo sguardo. Non gli era mai successo. Se non altro la ragazza aveva del carattere.

 

Guarda, mè capitato altre volte. Gente che voleva essere vampirizzata, per via delleterna giovinezza, per la forza, limmortalitàMa te lassicuro, il prezzo da pagare è alto, e non credo ne valga la pena. Se lo dico io che sono pratico.. E poi, non è immortalità, noi siamo già morti. Solo che ci conserviamo bene.

 

E lei, tanto per cambiare, sorrideva, in quel modo enigmatico.

 

Vedo.. lo stava valutando come lui valutava le sue vittime. E non faceva nulla per dissimulare. Non è limmortalità ad interessarmi. In fondo ogni uomo è unimmortale. Porta con sé secoli e secoli di storia e può lasciare memoria di sé per altrettanto tempo. Non occorre il morso di un vampiro per questo. Per un sacco di altre cose sì. Sono quelle che mi sembrano divertenti.

 

E adesso?

 

 

Qui stiamo bene Giles. Solo, ci manca un po. Mi manca un po. Per Dawn non posso assicurare, non mi parla un gran che.

 

La voce del suo Osservatore sembrava dispiaciuta, dallaltra parte dellOceano. Già, dallaltra parte dellOceano. Che si dispiacesse, laveva piantata lì da sola!

 

Senta Giles, lo so che il Consiglio ha bisogno di lei, e che io non sono la più affidabile delle Cacciatrici e che proprio per questo ora le tocca dimostrare di aver fatto tutto il possibile per ostacolarmi nel mio brutto vizio di creare casini..

 

Buffy, non..

 

Giles, la prego, non ho finito, mi lasci dimostrare che sono cresciuta! Ora, Willow si sta riabilitando, e intorno a me non ci sono più streghe impazzite, ex demoni della vendetta o .. amanti vampiri..

 

Doveva, doveva assolutamente concludere il discorso senza crollare per la vergogna. Sarebbe mai riuscita a parlare con il suo Osservatore di quella storia senza bloccarsi per limbarazzo? No, ma doveva ignorare la questione.

 

Insomma, intorno a me non cè proprio più nessuno, a parte un amico dal cuore infranto e una sorella minore in piena crisi adolescenziale. E lei può capire quanto questo sia oggettivamente difficile.. E mi possa distrarre dai miei compiti.

 

Buffy, io..

 

Mi ascolti, la prego! Non le sto dicendo che non ce la faccio, anche il nuovo lavoro mi sta piacendo, insomma, non è il sogno della mia vita, ma qualunque cosa sarebbe meglio del Doublemeat, e poi stando a scuola sto proprio sopra la bocca dellInferno, e tutto il giorno in mezzo agli adolescenti di Sunnydale, voglio dire, nel mezzo dellazione, così posso sempre avere il polso della situazione demoniaca E così tengo docchio Dawn..

 

Oddio, lo stava trattando come lassistente sociale. Ma doveva proprio giustificarsi di fronte a qualsiasi maschio adulto le capitasse a tiro? No. Solo con quelli umani. Doveva risolvere questo problema della figura paterna, e al più presto.

 

Poi lo stipendio è buono, e Xander sta aiutandoci con la manutenzione della casa. Però, signor Giles, io mi alleno come al solito, faccio le ronde come al solito, faccio anche le ricerche che devo fare quando capita qualcosa di nuovo, chessò, un demone feticista che ruba i pon pon alle cheerleaders..

 

Ecco, lo sentiva ridere. Forse era la strada giusta?

 

Però, davvero, sono sempre stata una schiappa in quella roba, avrei davvero bisogno di qualcuno che mi desse una mano con la teoria. E lo so che dovrei fare da sola, ma quale cacciatrice prima di me è morta due volte, è tornata dal paradiso e sè ritrovata orfana, con sorellina minorenne casa fatiscente e montagna di debiti a carico? E se lè cavata lo stesso? Insomma, non le chiedo di venirmi a fare da balia, semplicemente a darmi una mano con mostri e vampiri.. voglio dire, è quello che fa un osservatore, no? Ho dimostrato di farcela da sola, bene, perché adesso non torna?

 

Era terrorizzata dalla possibile risposta. Le avrebbe fatto la solita lavata di capo.

 

Buffy, posso parlare ora?

 

Ssssii..

No, terrorizzata era poco. Semplicemente pietrificata.

 

Io volevo appunto dirti che sto per tornare.

 

E quando? La vengo a prendere allaeroporto, se arriva di mattina posso prendermi un giorno di permesso, e far saltare la scuola a Dawn, oh, sarà così felice..

 

Buffy, posso finire?

 

Imbarazzo.. Peggio di una bambina indisciplinata, perché la faceva sentire sempre così?

 

Torno, ma perché devo sistemare un po di cose. Tra cui far visita a Willow. Non potrò stare sempre a Sunnydale.

 

Tanta delusione. Anche troppa. Se nera accorto.

 

Insomma Buffy, sarà diverso. Sei cresciuta, in ogni senso. Come hai detto prima, sei matura, e hai dimostrato di sapertela cavare. E hai bisogno di me più che altro per le ricerche. Il Consiglio ha pensato che potrei farti da consulente, ma per questo non servirà il contatto quotidiano. Non hai più bisogno di una guida. Ma ci sarò quando ne avrai davvero bisogno. Però di questo non voglio parlare per telefono. Ci vediamo sabato, va bene?

 

Non sarebbe mai riuscita a dare un tono un po meno deluso alla sua voce. Si concentrò sul fatto che sabato sarebbe tornato.

 

Ok, a che ora?

 

No, non cera riuscita.

 

Ormai era giorno, fuori dalla stanza. Lo avrebbe fatto impazzire.

 

Puoi farmi qualunque cosa. Ma non ti darò quello che vuoi.

 

E perché, si può sapere? Non ti piaccio abbastanza?

 

Lo sguardo di lei che lo teneva fermo, gli appoggiò tranquilla una mano sul ginocchio. La cosa, stranamente, lo turbò. Quella donna gli faceva uno strano effetto.

 

Ho smesso con quella vita. E non faccio le cose perché le vogliono gli altri. Non è nel mio stile

 

Lei abbassò lo sguardo. Forse ce laveva fatta.

 

Di nuovo il sorrisetto ironico. No, non ce laveva fatta. Ai vecchi tempi lavrebbe fatta fuori, quella stronza..

 

Lei lo sa quanto la ami, spero..

 

Cosa?

 

Voglio dire, stai facendo questo per quella ragazza di cui parlavi prima, no? Ti si leggeva negli occhi.

 

Si, lei lo sa

 

E apprezza?

 

Non cè proprio niente da apprezzare

 

Di nuovo quegli occhi, arroganti.

 

Dio, non cè sogno proibito più diffuso tra le donne che il cambiare un uomo. E fin da ragazza tutti ti ripetono che non ce la farai mai, neppure a cambiare il modo in cui il tuo uomo strizza il dentifricio. E tu, demone assassino da più di centanni, ti trasformi in uomo virtuoso e caritatevole. Come può non apprezzare?

 

Resto un vampiro

 

Dettagli.

 

Capitolo VI

 

Redenzioni

 

 

Niente anima, eh? Divertente.. E basterebbe questo a decidere chi è buono e chi no? Dio mio, che spasso. Tutta la fatica che ho fatto per imparare a stare al mondo ed è così semplice. E spiegami un po, che ci facevano tutta la rabbia, la passione e lamore di cui mi hai parlato in questa specie di mostro che avresti dovuto essere?

 

Cosa intendi dire?

 

Voglio dire: sono sentimenti. Dove stavano se non avevi lanima?

 

Appunto.

 

Tu sai che per un po di secoli lanima non lhanno avuta le donne, per un altro po non lhanno avuta i selvaggi, e via di seguito. Bé, alla fine si, lo sai, qualche volta ceri.

 

Quelle erano opinioni. Oggettivamente, io non avevo unanima.

 

E adesso ce lhai. Meglio?

 

Per niente. Nel pacchetto era compresa una coscienza

 

Ah, per quella stai tranquillo, basta abituarsi. Un sacco di gente fa come se ne fosse sprovvista. Vedrai, sarai un magnifico essere animato. Adesso ti va un caffè? O preferisci il mio collo?

 

Prima o poi lo avrebbe fatto ridere. Era una strana donna. Alla fine le aveva raccontato anche della sua storia con Buffy, dopo tutte quelle ore era un po come parlare a sé stessi, e svuotare finalmente il sacco iniziava a dargli una specie di sollievo. Chissà, forse sarebbe stato quello il risultato se non fosse scappato a gambe levate da quella chiesa.. No, probabilmente il prete lavrebbe fermato subito dopo la prima strage, per il disgusto. E sarebbe stato del tutto controproducente.

 

Hey bellezza bionda, lo vuoi quel caffè o no? Voglio dire, non so tu, ma io inizio ad avere anche fame.

 

No, non gli sarebbe mai stata neppure simpatica.

 

Stavo pensando. Mi hai legato a questa sedia, mi minacci da ore con quel dannato paletto, mi hai costretto a raccontarti i cazzi miei, mi puoi lasciare in pace almeno per un minuto?

 

Laria affabile di lei immediatamente sostituita dallinsopportabile tono arrogante a cui ormai si stava abituando.

 

No, questo ti deve essere ben chiaro: chi decide qui sono io, io decido quando e se lasciarti in pace.

 

Sì, avrebbe voluto poterla ammazzare, ma lentamente, in modo molto doloroso. Rimasero in silenzio, a guardarsi negli occhi.

Poi lei appoggiò le mani alle sue spalle, abbassandosi leggermente per non distogliere lo sguardo dal suo. E di nuovo sembrò prenderlo in giro, la voce stucchevolmente gentile: Allora?

 

Allora cosa?

 

Non hai fame anche tu?

 

Sì. Certo, se mi lasciassi libero potrei toglierti dallincombenza di procurarmi del sangue fresco. Inizia ad essere tardi, e non è così facile trovarne in posti dove non ti chiedano spiegazioni.

 

Ora gli era ad un soffio.

 

Tesoro, mi pare di averti ampiamente spiegato che non hai bisogno di procurarti altro sangue. Sono ben lieta di fornirtene io.

 

Sillabò lentamente, con soddisfazione: No.

 

Lei si allontanò con stizza.

 

Bene, troverò qualcun altro disposto a farlo. E ne sarai responsabile.

 

Cosa?

 

, William, diciamo che di te mi fido abbastanza, con tutti questi sensi di colpa e ansie di redenzione che ti ritrovi, sono sicura che se ti decidessi lo faresti davvero. Voglio dire, pensa che divertente: tu ti rifiuti di vampirizzarmi, trovo un altro vampiro che mi dice di sì, e poi magari, non completa il lavoro e se ne approfitta per farsi solamente un bello spuntino. Tutto a causa tua. Sarei morta comunque, e inutilmente. Senza la minima possibilità di redenzione.

 

Redenzione? Se diventassi come me non ne avresti comunque.

 

Dunque. Vediamo se afferri: come ti ho spiegato, tutti gli uomini hanno unanima, ma non per questo sono buoni. E fin qui credo che ci sia arrivato anche tu, voglio dire, in 120 anni e passa..

 

Non trattarmi da idiota e vieni al dunque.

 

La differenza la fa il libero arbitrio: gli uomini possono e devono scegliere. Sono le loro scelte a fare di loro quello che sono. Ora, caro demone, tu hai unanima. Ma sta a te decidere come usarla. Certo, è bella sporca di quello che hai fatto fin qui, ma, almeno stando a quel poco che ne so io di teologia, lunica cosa che può aiutarti a ripulirla un po sono le buone azioni. E unazione davvero ottima potrebbe essere ad esempio salvarmi da una fine peggiore di quella che farei se solo mi mordessi un po.

Potrebbe essere anche piacevole, sai?

 

Tu sei pazza.

 

Pazzia, non cè che dire, ma non senza un metodo.

 

Cosa..

 

Ok, fa niente, nessun morsetto per oggi, vorrà dire che dovrò arrangiarmi. Ma sarà un problema comunque: potresti tentare di scappare mentre sono fuori. Certo, cè il sole.. ma non so, magari ti basta una coperta, o magari quello che ho letto sui vampiri e il sole non è neppure vero.

 

Lo è.

 

Capisci, vero, che in questo frangente non mi posso certo fidare di te? No, telefonerò a un tipo che conosco e ci manderò lui. E abbastanza stupido e abbastanza disonesto da non chiedermi nulla se gli faccio capire che verrà adeguatamente ricompensato per farlo.

 

Conosci gente interessante per essere una povera ricercatrice in trasferta.

 

Ecco, adesso puoi startene in pace a pensare. Basta che tu lo faccia in silenzio.

 

Giles laveva a malapena salutata. Non aveva fatto neppure in tempo a salutare sua sorella che già sera messo in viaggio per Los Angeles. Doveva andare a vedere come stava Willow. Urgentemente. Come se Willow non avesse già abbastanza persone che si occupavano di lei. Dawn ci sarebbe rimasta male.

 

 

La cripta era ancora lì, ancora vuota. La impressionava saperla vuota. Clem non cera da giorni, le aveva lasciato un biglietto a proposito di un qualche raduno demoniaco nel deserto. Le avrebbe salutato Anyanka, nel caso fosse stata là.

Tutto questo avrebbe dovuto inquietarla, mentre dimprovviso le sembrava tutto così normale, banale.. noioso. Rise tra sé: noioso. Una vita a lamentarsi dei suoi compiti, a desiderare ordinarie giornate da studentessa, e adesso trovava noioso il cacciare demoni ogni notte, e occuparsi di una sorella minore e di una casa!

Le mancava qualcosa. Forse avrebbe dovuto ricominciare a studiare, magari dei corsi serali, tra la cena di Dawn e le ronde, un paio dore: da brava madre-single stava imparando a fare miracoli con il suo tempo.

No, non le mancava qualcosa: le mancava qualcuno, e non qualcuno a caso.

Incredibile: le bastava entrare dove lui aveva vissuto per sentirsi costretta ad essere sincera con se stessa. Come se lui avesse potuto sentirla e sbatterle in faccia la verità, come al solito. Strano che lei si ostinasse a mentirgli.

Anche se lui fosse stato lì, lavrebbe fatto. E decise di farlo. Ad alta voce.

Mi manca qualcuno su cui sfogare la rabbia

 

Buffy, fallo su di me. Ma ti prego, tieni conto che, io, posso farmi male. Tutto, pur di non doverti venire a cercare di nuovo qui.

Xander era sulla porta, con una delle sue improbabili camicie hawaiane.

 

Ok ok. Ti va di andare a prendere Dawn e poi a mangiare qualcosa tutti e tre? Giles non si è fermato neppure unora, e credo che lei ci rimarrà molto male.

 

E tu? Come ci sei rimasta?

 

Xander, andiamo a prendere Dawn.

 

 

Ma dovremmo dirlo a Buffy.

 

Willow, non è ancora il momento. Del resto io non volevo informare neppure te. Ma il Consiglio vuole procedere.

 

La strega si affacciò alla finestra. Le sbarre chiudevano la vista su quel vicolo sporco. Probabilmente era meglio così, le sembrava di poter sentire lodore di quella spazzatura attraverso il vetro.

 

Willow, non è che io mi fidi ancora del tutto di te. Certo, mi dicono che tu ti sia comportata bene finora: ma non sarà facile. E non potrai aiutare nessuno per un sacco di tempo, forse soltanto te stessa. In condizioni normali sarei intervenuto più duramente, ti sei dimostrata pericolosa, e di solito..

 

Si voltò verso losservatore

Di solito quelli pericolosi li fate fuori.

 

Già

 

Gli dispiaceva dover essere così duro con Willow. In fondo a guardarla ora gli ricordava la ragazzina che piombava in biblioteca durante i cambi dora, il piccolo genio terrorizzato dai suoi coetanei più che dai mostri della sua amica cacciatrice. Ma quello era il passato, e non se lo poteva più permettere. Li avrebbe uccisi. Willow voleva distruggere il mondo, e ci sarebbe anche potuta riuscire. Alzò lo sguardo fino ad incontrare quello della ragazza: Ho.. Abbiamo deciso di darti unaltra possibilità. Ma dovrai stare sotto il diretto controllo del Consiglio. In Inghilterra.

 

Potrò salutarli?

 

Meglio di no. Domani ti accompagnerò in aeroporto. Ora scusami, devo incontrare una persona.

 

La porta si chiuse e la strega si stese sul letto. Domani.

 

 

[continua]