Fanfiction ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.

 

 

DUE PASSI

Di Sara

 

 

Sto camminando, adoro passeggiare per la strada, è rilassante. Quando è buio e non ci sono molte macchine ho il tempo per pensare. Scusate la maleducazione, io sono Emma e sono beh nessuno in particolare. Vi chiederete cosa ci faccio qui, tra le vostre storie, beh sono qui per raccontarvene una, o meglio per andare a viverla assieme. Prendetemi come un angelo custode, ma vi assicuro che sono in carne ed ossa al cento per cento, ma mi piace camminare e girando per questo folle mondo incontro tanta gente. Non sono una strega,( anche se mi piacerebbe tantissimo, usare calderoni e simili con grandi tuniche addosso, anche se forse oggi non si usano più!) ma diciamo che vedo bene e vedo lontano. Quando incontro qualcuno che soffre me ne accorgo, anche se lui o lei nega e non riesco a fare a meno di intromettermi. Ecco sono un impicciona! Ma mi piacciono i sorrisi e voglio vederli sui volti di chi ho attorno.

Beh è da un bel po che cammino e finalmente vedo le luci di una città. Il cartello stradale dice Sunnydale. Ne ho sentito parlare, non è facile essere felice e qui anche il cartello lo dimostra; sembra che qualcuno abbia cercato di buttarlo giù più di una volta. Beh io non demordo, cosa fare adesso? Beh dopo tutta la strada che ho fatto mi fermerò da qualche parte a bere qualcosa e poi cercherò un posto dove alloggiare. Ci sarà da divertirsi.

Bronze, a quanto pare è lunico locale della città. Ci sono tanti ragazzi qui, ballano, bevono. Beh non sono tutti umani. Come faccio a saperlo? Ve l ho detto che vedo lontano!

E: qualcosa di forte a dire il vero non sono una gran bevitrice, ma mi piacciono le battute deffetto.

Prendo il mio bicchiere di whisky e mi vado a sedere. Mi guardo attorno, non ho intenzione di iniziare il mio lavoro oggi, ma mi piace vedere con che luogo ho a che fare.

Bene bene, ragazzi comuni, qualche vampiro in cerca di un pasto, delle streghe, un altro vampiro alt! Qualcosa di strano mi ha colpito, non sono le streghe, ecco certo il vampiro. Meglio non lui, il suo sguardo. Ne ho viste tante di cose nei miei trecento anni ma non vi avevo detto quanti anni avevo? Beh si sono umana e per ventanni lo sono stata normalmente. Poi ho smesso di invecchiare e ho iniziato a camminare. È il mio compito, salvare! Non fisicamente non sono fortissima, anche se mi so difendere, ma ogni tanto salvo qualche anima, qualche cuore. Sembra che lassù qualcuno abbia deciso che il mio lavoro lo faccio bene e di assumermi a tempo indeterminato. Beh è divertente anche se ogni tanto ci si sente un po soli. Mi piacerebbe avere una famiglia, ma mi accontento degli amici che incontro.

Tornando a noi e a quello che mi aveva colpito, il volto lo conosco ma quello sguardo è diverso dal solito. Ho visto il desiderio di sangue brillare nel suo sguardo e anche la devozione per la sua nera regina, ma questa volta cè amore. Il più puro anche se un po triste. Con calma cerco loggetto a cui è rivolto tutto quellamore, quella passione. Mi fermo su una biondina, indubbiamente bella, forte. Ha il fuoco in sé ma lo tiene nascosto. Lei ricambia lo sguardo del vampiro, per un attimo vedo dolcezza e speranza, ma subito un mantello nero offusca il suo viso. Inspiro profondamente, la tensione si sente nellaria, mi chiedo perché e poi la riconosco. La cacciatrice. Il mio cervello fa due più due e scoppio a ridere. I ragazzi vicino a me si voltano a guardarmi, ma non ha importanza, spesso mi prendono per pazza e credetemi a volte è meglio così. Ha ucciso la prima. Ha ballato e ucciso la seconda e con la sua terza cacciatrice sta ancora ballando. Ma lei è stata più veloce e gli ha rubato il cuore. Ora è tardi, devo cercare un posto dove dormire. Mi volto ancora una volta a guardarli e non riesco a non ridere, li vedo ballare, senza sosta peccato che nessuno dei due sorrida.

Fuori è freddo, ma laria è bella, ci si sente vivi quando ti passa attraverso. Quando è buio in questa città tutto si ferma, sembra non esserci nessuno, deve essere difficile vivere avendo sempre paura. Devo confessarlo, nonostante io sia abituata alla notte questo posto mette i brividi anche a me, e dopo non molto capisco il perché. Tre vampiri mi circondano, ok che mi so difendere ma quando gli aggressori sono umani, qui è un po più complicato.

V: ciao carina, non dovresti girare tutta sola di notte, potresti fare brutti incontri.

E: immagino sia tardi ora, vero?

V: già. Perché continui a sorridere, non hai paura di morire?

S: ma, forse un po, ma credo che prima o poi lo dovrei scoprire anche io. Inoltre è bello sorridere.

V: peccato che tu non lo potrai più fare.

Mi attaccano uno alla volta, non capisco perché. Non ho poi tanta paura della morte ma mi piace vivere e poi ho tante cose da fare, mi difendo alla meno peggio ma è faticoso. Mi ritrovo a terra, forse è davvero la fine. Chiudo gli occhi ma improvvisamente sento la presa mollare. Non sono morta. Apro gli occhi e vedo una mano, tesa verso di me, sbucare da uno spolverino nero. Sorrido. È la seconda volta in questa interminabile vita che ha un atto di pietà per me.

S: tutto bene?

E: molto meglio di prima grazie, William.

S: ma

E: hai ragione ora ti fai chiamare Spike. Beh grazie ancora.

Mi rialzo e scuoto la polvere dai miei pantaloni, risistemo la giacca e rimetto il mio zaino sulle spalle.

S: ci conosciamo?

Quella domanda mi fa sorridere, diciamo che è bello rincontrare amici.

E: sì, ma dubito che tu ti possa ricordare di me.

S: ehi, non dimentico mai le belle ragazze.

E: hai sempre lo stesso modo di fare, pensi ancora che basti uno schiocco di dita per avere ciò che vuoi mi fermo un attimo a fissarlo, a scrutare nei suoi occhi No. Questo lo hai imparato molto tempo fa.

S:

E: beh io sono Emma, lultima volta che ci siamo visti era il 1910 circa.

S: calma, i conti li so fare, riconosco i demoni e se adesso mi dici che hai veramente 93 anni ti faccio i miei complimenti.

E: veramente ne ho quasi trecento, ma lo prendo comunque come un complimento. Non sono un demone, diciamo che ho ricevuto un dono e cerco di sfruttarlo.

S: aspetta io mi ricordo di te. Eravamo ancora in Europa e io non ti ho ucciso.

E: ottima memoria William. Mi hai detto che non si può uccidere una signora che continua a sorridere nonostante sia sotto la pioggia e con di fronte un vampiro che la minaccia.

S: allinizio pensavo mi prendessi in giro ma poi mi hai detto che per quel giorno avevi fatto il tuo dovere.

E: già avevo fatto sorridere qualcuno. È per quello che giro da quasi tre secoli. Avevo vissuto abbastanza e bene, quando è finita è finita.

S: invece vedo che sei sopravissuta per un altro secolo. Hai salvato molti cuori?

E: mai abbastanza.

S: come mai a Sunnydale? Hai deciso di compiere lultima impresa. È difficile far felice qualcuno qui.

E: era sulla mia strada e poi sono belle le imprese difficili. Non ti stanchi mai di battaglie che sai di vincere?

Spike sbarrò gli occhi, come sapeva poi sorrise. Lei era la ragazza che guardava lontano, ti leggeva lanima. Aveva qual viso dolce. Buono. Sì per lei poteva usare quellaggettivo.

S: è pericoloso girare di notte da sola, dove andavi.

E: in cerca di un hotel per la notte. Mi accompagni?

S: caschi male, non è tanto una città da turisti. Ma posso fare di meglio, ti ospito da me.

Mi stupì. In tanti anni è difficile lasciarmi senza parole. Ma la luce che ho visto in lui mi disorientò.

S: perché mi guardi così. Non ti farò del male.

E: lo so, so dei tuoi cambiamenti. Come di quelli di Angelus. Come so quasi tutto delle persone che ho incontrato.

S: i chip cambiano la vita

E: non mi riferivo a quello, ma alla scintilla.

S: cosa?

E: lascia stare, puoi prendermi per pazza, come fanno tutti. gli sorrisi e lui ricambiò.

S: andiamo. Beh comunque è strano che tu ti fidi, sono sempre malvagio. Potrei approfittare di te, sai una bella ragazza in casa mia - mi guardò con fare ammiccante. Era buffo!

Scoppiai a ridere, non sapeva mentire e fingere di essere ancora cattivo gli riusciva male.

E: non ti preoccupare, mi fido degli uomini innamorati. Forza William andiamo, devi raccontarmi un secolo di non-vita e poi voglio sapere tutto della biondina che ti ha stregato.

 

 

capitolo 2

 

E: accogliente la tua casa.

S: strano, sei la prima che la chiama casa. Beh è vero. È solo temporanea ma è sempre casa mia.

E: temporanea? Hai uno strano concetto del tempo, è vero che non ha molta importanza per te, ma mi sembra arredata. Sembra tu ci stia qui da molto. Io se avessi un abitazione temporanea non la riempirei così tanto. Da quanto vivi a Sunnydale?

S: vivi è una parola grossa, comunque ormai sono circa 2 anni abbondanti.

E: fortuna che era temporanea. Comunque è molto carina, ci sono molte cose da umani, forse un po troppe per un vampiro. Ha forse a che fare con qualche donna?

S: beh diciamo che se dovessi portare qualche ragazza qui, vorrei che si sentisse a suo agio.

E: scusa la domanda, ma quale ragazza umana ti seguirebbe in una cripta?

S: stai mettendo in dubbio il mio fascino?

E: non intendevo questo, ma dovresti dirle che sei un vampiro per spiegare alcune cose, tipo il sarcofago in centro stanza. Quindi la ragazza in questione dovrebbe innanzi tutto credere ai vampiri e non averne paura.

Quasi non riuscivo a trattenere le risate.

S: beh siamo a Sunnyhell, pensi che ci sia ancora qualcuno che non crede a demoni e affini?

E: ok ok, se non vuoi parlare di lei non importa.

S: di chi?

E: della cacciatrice. È carina.

Spike si sentì come un bambino pescato con le mani del vaso dei biscotti.

S: cosa centra la cacciatrice. Io non posso ucciderla solo per via del chip, ecco tutto. Cerco solo di sopravvivere tutto qui!

E: va bene. Non ti scaldare. Ho solo detto che è carina. Come si chiama?

S: Buffy cercò di nasconderlo, ma il suo sguardo si illuminò mentre parlava di lei.

E: sembra forte. Ma non pensavo che questo fermasse William the bloody nel suo intento. Ci sono tanti modi per uccidere qualcuno, e tante ragioni per volerlo fare. Ma ce nè solo una per non farlo

Spike mi fissava curioso.

E: non volerlo fare! Ma non ti preoccupare non lo dirò a nessuno. Non provarci nemmeno a convincermi che sei ancora cattivo, che vuoi uccidere la cacciatrice eccetera eccetera. Primo non sono nate ieri, secondo non mi si mente, e questo lo dovresti sapere e terzo credo sia il segreto peggio tenuto in tutto il paese.

Scoppiò a ridere e credetemi fa un certo effetto vedere un demone ridere.

E: solo una cosa e poi se vorrai potremmo non parlare più di lei. Ne vale la pena?

Alzò lo sguardo su di me e per un attimo non seppi dire cosa vidi nei suoi occhi. Poi riconobbi la luce e la verità, quella che fa male ad ammettere.

S: si, ogni attimo.

Non parlammo più di lei per il resto della serata. Ci raccontammo cosa avevamo fatto della nostra vita in tutto questo tempo. Quando giunse lalba Spike andò a dormire e io mi sedetti fuori a respirare laria del mattino.

Erano circa le dieci quando dalla porta irruppe una giovane ragazza dai capelli lunghi e scuri. Sembrava preoccupata e quando mi vide sembro pietrificarsi. Ero seduta sulla poltrona a guardare la tv, mi aveva quasi spaventato. Non pensavo che un vampiro ricevesse visite in pieno giorno.

D: oh, mi scusi, io non sapevo che ci fosse qualcuno, cercavo Spike e - balbettava, era imbarazzata.

E: Spike è giù sta dormendo, se vuoi lo chiamo.

D: no non importa non è urgente. Tornerò un'altra volta. Io

Sorrisi. Era terrorizzata. Chissà cosa ci faceva una ragazzina da Spike, poi la riconobbi, me ne aveva parlato questa notte.

E: la sorella della cacciatrice. Devi essere lei!

D: si sono io, come fai a saperlo. Ora era spaventata e dopo tutto ciò che aveva passato ne aveva tutto il diritto.

E: Spike mi ha parlato molto di te.

Sembrava lusingata, forse la cotta per lui non le era ancora passata.

D: e tu sei la sua ragazza?

E: no, solo una vecchia amica. Sono arrivata ieri a Sunnydale e lui mi ha ospitato qui, dopo avermi salvato da tre vampiri. Posso fare qualcosa io per te?

D: non importa grazie, io ora devo andare.

Stava per uscire, sembrava così piccola e indifesa ed era triste.

E: Down si voltò di scatto verso di me è questo il tuo nome giusto? Beh spero di rivederti presto.

Mi salutò e usci. Spike aveva ragione, era difficile essere felici lì. Non impossibile però e questo era quello a cui aggrapparmi.

 

Pioveva. Pieno pomeriggio e pioveva. Uscimmo e ci dirigemmo a negozio di magia, avevo voglia di conoscere gli amici di Spike, e vi prego nessuno gli dica che li ho chiamati suoi amici. Entrammo e tutti gli occhi si posarono su di noi. Evidentemente la piccola Down aveva raccontato del nostro incontro. La cacciatrice era sulla difensiva, forse teme che io sia un demone o simile o forse

S: buon giorno a tutti

X: Spike perché da queste parti? Non ci presenti la tua ragazza.

E: ehi calma. Innanzi tutto non sono la ragazza di nessuno e in secondo luogo se mi vuoi conoscere puoi parlare direttamente con me. non volevo rispondere male, ma non mi piace quando si parla di me come se non ci fossi.

Mi avvicinai subito al ragazzo moro che mi aveva parlato e gli tesi la mano sorridendo, non bisogna cominciare male.

E: io sono Emma piacere.

X: tu, tu sei calda!

Rimanemmo tutti perplessi.

X: tu non sei un vampiro?

E: no! Umana al cento per cento, potete posare i paletti.

X:ma Down ha detto che cera una bella ragazza che aveva passato la notte da Spike e che era una sua vecchia amica.

S: ehi questa cosa che deve essere un vampiro per passare la notte da me una bella ragazza me la devi spiegare.

E: calmatevi. Innanzi tutto, Down grazie per la bella ragazza, ma giuro che non sono un vampiro.

Un distinto signore si stava pulendo gli occhiali, scotendo la testa. Quella scena doveva essere familiare. Un uomo intelligente, e inglese si vedeva lontano un miglio. Mi si avvicino e mi tese la mano.

G: mi scusi signorina, ma a volte è peggio dellasilo nido. Io sono Rupert Giles ed è un piacere conoscerla. Come mai qui?

E: sono solo di passaggio. Sono arrivata ieri sera e ho incontrato per caso William che mi ha gentilmente ospitato.

A: beh se vuoi posso affittarti una stanza, mettendoci daccordo sul prezzo.

Mi voltai di scatto. Quella voce la conoscevo. Le sorrisi, avevo saputo anche dei suoi cambiamenti, ma certe cose non cambiano mai.

E: Anjanka, è un piacere rivederti.

Mi guardò sorpresa, mi stava studiano.

A: ma tu sei Emma. Emma due passi.

E: sono secoli che nessuno mi chiama più così.

A: ti vedo bene! Ti vedo ancora viva.

Tutti erano stupiti, era bello rivedere gente conosciuta, ma questo implicava innanzitutto che per la maggior parte erano demoni e che ogni volta dovevo raccontare la mia storia.

T: quella Emma due passi?

W: la conosci anche tu?

Le due giovani streghe viste la sera prima.

T: no ma mia madre mi parlava di lei. Io ho sempre pensato fosse una favola.

B: ok se qualcuno ci spiega qualcosa è meglio. Comunque io sono Buffy.

Mi strinse la mano e mi guardò diritta in faccia. Voleva sapere se fidarsi. Era sempre allerta, era sempre spaventata. Chissà se ci si abitua a convivere con la paura?

E: so chi sei. Ho sentito parlare di te è un vero piacere conoscerti.

Abbassò lo sguardo, le strinsi ancora la mano, volevo che mi guardasse negli occhi.

E: ho sentito parlare di Buffy, non della cacciatrice.

B: ma come

T: perché vede lontano. Mia madre me lo diceva sempre, che riuscivi a leggerle dentro.

E: ora ricordo tua madre. Era una persona meravigliosa, mi dispiace che - abbassai la testa.

T: non ti preoccupare, va tutto bene.

Calò un po di silenzio.

E: bene è meglio che vi racconti brevemente di me. Poi potrete controllare se dico la verità.

W: no ma non serve controllare se

E: non cè problema

W: Willow.

E: dicevo non cè problema. È bello fidarsi ma non è facile farlo qui.

Raccontai la mia storia, molto molto brevemente, non volevo entrare troppo nei dettagli, avevo altro da fare piuttosto che parlare di me.

E: bene mentre voi sbrigate le vostre faccende se Down volesse accompagnarmi a vedere la città e fare un bel giretto te ne sarei molto grata.

D: io, ma nonloro sono più grandi magari ti annoi con me.

E: preferisco la tua compagnia, se vuoi e se Buffy è daccordo.

Ci voltammo tutti verso di lei.

B: ok, ma tornate presto è pericoloso girare di notte qui. Emma se vuoi venire a cena da noi

E: grazie volentieri. Allora andiamo mia guida?

Down sembrava entusiasta prese la giacca e mi portò fuori sorridendo.

B: Spike, tu non lasceresti mai Down in pericolo vero?

S: Buffy tranquilla. Emma non è ne un demone ne nessuno con poteri particolari, o meglio uno ce l ha, guarda. Buffy si voltò verso la sorella, ma non capiva.

Si girò nuovamente verso il vampiro e incrociò il suo sguardo. Ebbe un brivido lungo la schiena ma scosse la testa per scacciare il pensiero.

S: sorride, Down è felice. È questo che fa Emma, rende felici.

Buffy abbassò il capo. Si sentì per un attimo gelosa.

Li guardai prima di uscire e vidi una famiglia. Senza legami di sangue ma erano uniti. Spike era rimasto a guardare Buffy, sembrava rapito da lei. Lei non lo fissava, ma avevo visto il brivido passarle lungo la schiena.

Uscimmo, ci vuole tempo e pazienza per occuparsi di quei due, ma io sono ben fornita di entrambe le cose.

 

 

Arrivammo a casa Summer. Avevamo fatto un bel giro per la città, Down era stata un ottima guida e una splendida compagnia. Entrammo in casa e ritrovammo tutti, tutti tranne Spike. Andai in cucina ad aiutare Buffy, gli altri erano immersi in molte faccende e io volevo parlare un po da sola con lei.

E: ciao Buffy. Posso darti una mano?

B: ciao, vi siete divertite? mi sorrideva ma mi guardava perplessa. Mi porse un cespo dinsalata ed io inizia a pulirlo.

E: non ci sarà William con noi immagino.

Si irrigidì. Si vedeva, mi dava le spalle ma sentivo che quellargomento la innervosiva.

B: no, Spike non è stato invitato.

E: perché?

Domanda dolente. Si voltò di scatto verso di me con gli occhi che lampeggiavano. Ci sarebbe voluto più tempo del previsto.

B: lui, io, noi non

E: non ha importanza, non mi devi spiegazioni, hai il diritto di invitare chi vuoi in fondo è bello avere solo amici in casa e se lui non

B: no non è che - si voltò, dandomi nuovamente le spalle tra te e Spike

Come era difficile parlare, sentivo il suo cuore battere allimpazzata. Cera una lotta in lei, fra ciò che sentiva e ciò che credeva giusto sentire. Mi dispiaceva per lei ma in quel momento capii una cosa importante, e su quella avrei lavorato.

E: dimmi

B: cioè voi vi conoscete da molto, siete amici o magari

E: sai Buffy è più facile capire se le domande sono precise.

B: non importa era così solo curiosità. Tanto a me non importa cosa fa, sarebbe ora che trovasse una nuova beh cambiamo discorso, dove siete state tu e Down?

E: ascoltami. Tra me e Spike non cè nulla, siamo solo amici, se così si può dire. Lo conosco da molto, come Angel, ma è tutto qui. Questa notte mi ha ospitato dopo avermi aiutato, perché non avevo altro posto dove andare e non è successo nulla, abbiamo solo parlato del suo amore in quel momento mi guardò perplessa, come se non sapesse. inoltre, non vergognarti di ciò che pensi, come ti avranno raccontato non mi si può mentire, in nessun caso.

Le porsi la ciotola con linsalata pulita e feci per uscire.

E: sai credo sia una persona molto speciale lamore di William, magari poi ti racconterò cosa mi ha detto di lei. Ah Buffy unultima cosa, non è Drusilla.

Uscii, lasciandola sola con le domande che aveva nella testa e la rabbia che sentiva dentro. Sapevo che si stava chiedendo chi fossi in realtà, cosa volessi da loro, se veramente Spike mi aveva parlato dal suo insano amore e se sapevo che era lei. Ma la domanda che più la tormentava era se io sapevo, se avevo percepito la verità, quella che lei stessa rifiutava ma lunica che la teneva ancora in vita.

Dopo cena restammo a chiacchierare del più e del meno e Giles era molto interessato alla mia storia. Dopo un po sentimmo bussare alla porta. Buffy andò ad aprire e si trovò davanti Spike. Per un attimo la vidi trattenere il fiato, voleva sorridergli.

X: cosa vuoi Spike, non sei stato invitato. Cosè i ti si è rotta la tv e ti sei ritrovato da solo nella tua cripta?

Fissai lo sguardo su di lei, la vidi indossare la sua maschera di freddezza e distogliere lo sguardo dal vampiro. Daltra parte lui era furioso, non per le cretinate di Xander quanto perché lei ne era influenzata.

B: che cè Spike?

S: è bello essere accolti da tanto calore. Ci si sente proprio a casa.

D: entra Spike, siediti qui. Emma ci stava raccontando qualche storia.

Il volto di William si addolcì, come quello di un fratello che guarda la sorellina.

S: grazie briciola, ma non credo di essere il benvenuto. Volevo solo sapere se Emma aveva trovato un posto per la notte o se aveva ancora bisogno di ospitalità.

D: beh potresti fermarti da noi. disse guardandomi speranzosa.

E: non vorrei disturbare, magari tua sorella non è daccordo.

B: no non cè problema, posso offrirti solo il divano ma è comodo, chiedi a Giles?

Tutti sorrisero.

S: bene allora, meglio un divano qui che in una cripta umida.

Rimasero tutti fermi e zitti per un attimo. Perché quella tensione? Perché complicare troppo le cose.

E: William aspetta un momento, devo darti una cosa. Il tempo di andarla a prendere.

Spike si richiuse la porta alle spalle e rimase in piedi ad aspettare.

B: io intanto vado a fare il caffè.

Raggiunsi Buffy in cucina e finsi di cercare qualcosa nel mio zaino.

E: sai non dovresti farti influenzare così. Fa male reprimere i sorrisi.

B: ma di cosa stai parlando sembrava arrabbiata. Anzi lo era ma non credo non sapesse bene con chi.

E: sto dicendo che quando Xander e gli altri se ne andranno a casa e torneranno alle loro vite, quando Down sarà andata a dormire e tu avrai voglia di chiacchierare e sorridere a qualcuno, sarai da sola. Oltre alla cacciatrice, oltre alla lotta ci sei tu, e quando andrai nella tua camera a fine giornata dovrai fare i conti con la tua vita. Spero ci sia un sorriso e non un rimpianto sul tuo viso prima che ti addormenti.

Uscii, non volevo essere dura con lei, ma tanto sapevo che non lo sarei mai stata quanto lo era con se stessa.

Rientrai in soggiorno, alzando le mani rivolta Spike, come se non avessi trovato ciò che cercavo.

E: mi spiace ero certa di trovarlo

S: non importa, quando lo troverai, qualunque cosa sia, sai dove abito. Bene allora è meglio che vada

X: già!

Aveva appoggiato una mano sulla maniglia, quando una voce lo fece trasalire.

B: beh perché non ti fermi Spike.

Tutti si voltarono verso di lei stupiti.

B: in fondo Emma è soprattutto amica tua, magari a lei fa piacere che tu rimanga.

William si tolse la giacca e si sedette accanto a Down, non prima di aver donato a Buffy un sorriso pieno damore e di gratitudine

Cera chi era quasi arrabbiato e chi molto felice per latteggiamento di Buffy.

Io dal canto mio avevo solo trovato ciò che cercavo.

 

 

Capitolo 4

 

Giles aveva accompagnato Anya al negozio per controllare che fosse tutto a posto, Willow e Tara erano andate al campus e Down era andata a dormire. Xander si avvicinò alla porta per andarsene, poi si voltò verso Spike, guardandolo.

X: non te ne torni a casa, capelli doro?

Io sono sempre stata una donna paziente, ma quel ragazzo a volte mi dava proprio sui nervi. Ma cosera cieco? Cieco come tutti a quanto pare.

E: Xander posso parlare con te un attimo?

Lo trascinai fuori senza dargli il tempo di replicare.

E: tu cosa sai di me?

X: quello che ho letto e che mi ha raccontato Anya. sembrava stupito dalla domanda.

E: ok, ma pensi che io sia cattiva?

X: no anzi. Credo solo che tu abbia pessimi gusti in fatto di amicizie.

E: ognuno ha la propria opinione. Comunque, so che sei un ottimo amico di Buffy, da molto.

X: si è vero, ci conosciamo da molto e farei di tutto per lei.

E: lo so si vede che le vuoi molto bene, e si vede anche che lei tiene molto a voi e a ciò che pensate di lei, forse troppo.

X: che vuoi dire?

E: che cosè per te lei? Cioè quando pensi a lei cosa vedi?

X: vedo la cacciatrice, vedo una giovane donna forte

E: è questo il punto. Lei è una giovane donna, sola. Tornata in vita, riportata a combattere, riportata a soffrire e ad aver paura, per se , per chi ama. Io credo che non sia facile per lei arrivare ogni giorno a sera, senza poter parlare con qualcuno del suo dolore

X: ma ci siamo noi

E: qualcuno che conosca il suo dolore! Lei è forte, è coraggiosa, l hai mai vista piangere?

X: no!

E: Spike l ha vista piangere, si è seduto a fianco a lei mentre era debole e sola ed è rimasti lì, senza dire nulla, sola a farle sentire che era lì per lei.

X: ma lui ha un ossessione per lei, non dubito che sia stato lui stesso a farla piangere.

E: innanzitutto io credo che lui sia innamorato di lei, ma il punto non è questo, potrebbe anche averla fatta piangere, ma lei non ha avuto paura di lasciarsi consolare da lui, di farsi vedere debole. Chi ha pianto con te, chi si è fatto consolare da te?

X: Anya, ma cosa vuol dire, non penserai mica che Buffy possa

E: no non lo penso, anche perché se fosse innamorata di lui piuttosto si farebbe torturare piuttosto che ammetterlo e ferire la vostra sensibilità. Non vi siete accorti che non ha una vita privata? Non ha nulla per se, non ha nessuno di cui è innamorata? E non perché non ha trovato quello giusto, ma perché deve occuparsi di altro. Di voi, di salvarvi la vita e di non turbarvi.

X: lei non ama Spike e comunque ha una sua vita privata e nessuno le dice cosa fare e con chi uscire.

E: già, nessuno le dice nulla, basta che a voi vada bene. Se Buffy ti avesse parlato male di Anya, se ti avesse detto che era cattiva e di non fidarti, se lavesse disprezzata davanti a tutti, deridendola, saresti con lei ora?

X: ma lei non e poi Anya non è come Spike

E: già Buffy non ti ha detto nulla, non ti ha giudicato non ti ha imposto il suo pensiero perché è una tua amica, non vuole che tu soffra e avrebbe potuto impedirti di stare con lei, in fondo Anya non era uno stinco di santo. Ma non l ha fatto, le ha concesso il beneficio del dubbio. Hai ragione sono diversi Spike ed Anya, già lei non ha mai ucciso nessuno o torturato a morte. Sei veramente sicuro di conoscerla? Ora è una persona splendida è cambiata e a te non importa nulla del suo passato. Ma immagino che questo valga solo per te.

X: tu non puoi capire, non ci conosci, non sai cosa ci ha fatto Spike prima che gli mettessero il cip. Lui l ha fatta e la farà soffrire, lui non ha unanima non la può amare.

Respirai a fondo prima di rispondergli, listinto di colpirlo era forte.

E: Xander, è vero non vi conosco, ma so che William anche senzanima mi ha risparmiato la vita,

daltronde Anyanka non è mai stata così generosa con qualcuno. Ma anche questo non conta ora lei è umana mentre Spike è ancora un demone, che non vi uccide anche se credo a volte vorrebbe farlo.

X: lui non può toccarci

E: già ma può lasciarvi morire attaccati da qualcun altro. Ascoltami ho capito che le mie parole non ti toccano, in fin dei conti non voglio farti piacere William. Vorrei solo che gli dessi il beneficio del dubbio. Non per lui ma per Buffy.

X: lei non lo ama. Non può amarlo.

Scossi la testa, povera Buffy non doveva essere stato facile, anche perché laveva già passato con Angel. Sapeva cosa voleva dire e non voleva allontanare i suoi amici, piuttosto avrebbe sacrificato se stessa, come ogni volta.

E: prometto che non ti tormenterò più con questo argomento, so che tu come tutti volete solo il suo bene. Solo una cosa ti chiedo, quando questa sera andrai a casa e guarderai la donna che ami e che ti è sempre stata a fianco dormire, pensa che non la puoi amare, pensa che i tuoi amici non la vogliano. Impegnati e fai come se fossi davanti a loro e fingi di non amarla, quando la guardi non sorriderle ma sforzati di disprezzarla.

Forse hai ragione e Buffy non prova nulla per Spike, ma se ci fosse anche la minima possibilità che senta qualcosa per lui fermati a pensare che lei vive tutti i giorni quello che tu hai solo immaginato per qualche minuto.

Rientrai in casa e lo lasciai solo a pensare. Poi lui alzò la testa convinto di aver ragione e se ne tornò a casa. Appena entrato in camera da letto e si mise a guardare il suo amore dormire, si sforzò di non sorridere e rabbuiò il suo sguardo. Pensò allidea di vederla e non poterla stringere, non poterle dire che lamava, non tornare a casa stanco e sfogarsi con lei. Immaginò di imporsi di non ridere alle sue battute e non addolcire lo sguardo quando faceva le espressioni che solo lui conosceva. Pensò alle giornate difficili, quando il mondo sembrava crollargli addosso, quando tutti erano contro di lui, quando si sentiva triste e rabbrividì quando si vide da solo, senza qualcuno che lo capisse e che si sedesse accanto a lui ad ascoltarlo. Due lacrime gli scesero dagli occhi. Tornò a guardare la sua donna, il suo amore e lei era lì. Fingere, anche se solo per poco, era stato troppo doloroso. Improvvisamente gli tornarono in mente le mie parole “…lei vive tutti i giorni quello che tu hai solo immaginato per qualche minuto. .

Xander cadde esausto a terra. Quella notte non dormì.

 

Quando rientrai mi avvicinai alla cucina senza entrare, come potevano un vampiro ed una cacciatrice non percepire la mia presenza? Poi li vidi e capii che i loro sensi erano concentrati uno sullaltro.

Buffy lavava i piatti con lo sguardo basso. Era nervosa. Spike si era offerto di darle una mano e asciugava qualche stoviglia, felice come un bambino con un gioco nuovo. Erano buffi da vedere. Quando Spike si voltava per appoggiare qualcosa lei lo guardava, per distogliere subito lo sguardo quando lui si voltava a osservarla. Non parlavano, a parte qualche scambio di battute, taglienti, provocatorie. Anche adesso ballavano e quando uno dei due si avvicinava laltro si allontanava, cose se lavvicinarsi troppo fosse pericoloso. Sembravano due acrobati in equilibrio e entrambi temevano che laltro non lavrebbe tenuto durante il salto. Avevano paura di essere lasciati cadere a terra.

S: grazie per avermi fatto restare. Lo so che l hai fatto solo per Emma ma mi ha fatto piacere lo stesso.

Le passo lo strofinaccio bagnato e si mise la giacca. Arrivò alla porta della cucina e lei per la seconda volta in una sera lo trattenne, non voleva che se ne andasse così.

B: Spike non l ho fatto solo per Emmacioè conosci Down avrebbe stressato per tutta la sera. lui le sorrise, non le aveva detto nulla ma forse e grazie per i piatti.

S: è stato un piacere. Notte Buffy.

Pronunciò il suo nome piano, carico damore e lei sentì una morsa al cuore.

S: notte Emma.

Dannazione ero stata beccata. Non ero mai stata brava a nascondermi. Buffy arrossì quando mi vide entrare e io mi sentii presa con le mani nel vaso dei biscotti.

E: notte William.

Lui se ne andò e lei per un momento lo seguì con lo sguardo. Infine riportò lattenzione su di me. Prese due tazze di tè fumanti e mi sorrise, di un sorriso sincero come se si fosse arresa alla mia insistente ed ingombrante presenza.

B: andiamo un po fuori? Si sta bene in veranda.

E: due chiacchiere sincere?

B: due chiacchiere da amiche!

 

 

Capitolo 5

 

Sorseggiavo il mio tè lentamente, stavo bene.

B: posso farti una domanda personale.

E: certo ma solo se riguarda Emma e non i miei trecento anni di vita.

B: ok ti senti mai sola?

E: si, è quasi trecento anni che mi sento sola. Ma dopo un po ci si abitua. Ma questo tu lo sai!

B: già ma pensavo che per te fosse diverso. Cioè tu incontri tanta gente e li aiuti

E: come te ma lo sappiamo bene entrambe come funziona. Non è facile avvicinarsi a qualcuno sapendo che prima o poi uno dei due se ne andrà.

B: già. Non so come fai, io dopo poco più di ventanni non lo sopporto più, trecento sono tanti!

E: a volte sembrano troppi.

B: ma non ti sei mai avvicinata a qualcuno, cioè

E: si mi sono innamorata e più di una volta.

B: ma nessuno di loro è con te. abbassò la testa, era triste e non so se per lei o per me.

E: già nessuno di loro. Non è facile trovare qualcun altro di trecento anni.

B: come fai ad andartene? Ad essere innamorata e lasciarli.

E: beh innanzi tutto sono insopportabile, quindi alcune volte è finita come molte altre storie normali. Altre volte invece me ne andavo e basta, senza una parola. Non è facile spiegare che te ne devi andare e soprattutto perché. Ma questo non significa che non li amavo più.

B: hai mai desiderato fermare il tempo e rimanere con una persona? Essere disposta a sfidare tutto e tutti anche solo per un momento in più con lui?

E: il tempo è già fermo per me, il problema è che per gli altri continua. Tutti ciò che ho amato e amo se ne andranno o moriranno e io non posso fare nulla. A volte vorrei che finisse tutto, perché ci sono momenti in cui il dolore è troppo forte e vorrei solo poter riposare.

B: cosa ti spinge ad andare avanti, come hai fatto a non mollare fino ad ora.

E: perché so che quello che faccio è importante e vale la pena lottare per far sorridere qualcuno.

B: riesci davvero ad arrivare a sera ogni giorno solo sapendo che hai fatto sorridere qualcuno?

E: no ma ho i miei ricordi e il mio angolo speciale e questo si ricollega a quel qualcuno per cui avrei fermato il tempo.

Mi sorrise, sembravamo due ragazzine che spettegolano sui ragazzi.

B: comera?

E: insopportabile. Indubbiamente attraente ma fastidioso. Doveva sempre dirmi ciò che pensava e accidenti a lui, aveva sempre ragione. Lunica persona al mondo che mi leggesse dentro. Non potevo mentire con lui. Mi ha fatto capire quanto quello che faccio io a volte sia irritante.

Speravo fosse come me, ma era un ragazzo comune ma molto speciale.

B: e siete stati assieme per molto?

E: no, non lo siamo mai stati. Lui sapeva di me e non ci eravamo mai avvicinati abbastanza. Sapevamo entrambi che non sarebbe durata che io avrei dovuto ripartire per cui non siamo mai stati nulla luno per laltra

Ci fu un momento di silenzio. Ancora dopo tanti anni cercavo di mentirmi.

E: beh non proprio nulla. Ho passato tre anni a fingere di non amarlo, quando eravamo assieme litigavamo continuamente. Ogni volta che avevo un problema o ero triste lui era lì a darmi fastidio.

Per tanto tempo ho pensato che mi odiasse a tal punto da volermi far star peggio ma poi mi sono accorta di una cosa: era insopportabile ma cera. Non ricordo una volta in cui ero triste e lui non fosse li. Non mi ha mai fatto sentire sola. Arrabbiata magari ma mai sola.

B: ma io non capisco? Se tu avevi bisogno di lui e lui teneva a te, perché non ci avete mai provato?

La guardai. Perché cercava una risposta da me sul cosa fare.

B: non mi rispondere so a cosa stai pensando e la situazione è diversa.

E: già è capovolta, allora ero io quella sbagliata. Non avrei mai dovuto affezionarmi a lui, non ero lì per quello, non appartenevo a quel mondo.

B: tu non sei sbagliata

E: Buffy, ognuno di noi è giusto e sbagliato, dipende solo da quale parte guardi. Anzi nessuno è ne giusto o sbagliato, non siamo nessuno per giudicare cosa è bene e cosa è male. Cerchiamo solo di sopravvivere e di trovare un bel modo per passare il tempo mentre lo facciamo. Non essere così dura con te stessa. Io non so la tua situazione e non so cosa provi, ma vivi ciò che senti o rischi di rimpiangerlo.

B: ma se tra voi non cè mai stato nulla, nessuna dichiarazione, nessun contatto. Come sai che lo amavi?

E: il fatto di amare qualcuno lo senti e basta. Non è una cosa che puoi decidere, ne che puoi tenere segreta per troppo o ti brucerà dentro.

Abbassò la testa e il suo cuore batteva forte.

E: e poi è lui che mi tiene in vita per che mi ha dato quel momento.

B: quale?

E: quellistante speciale in cui tutto si ferma, anche il mondo attorno. Non senti nulla, nessun dolore nessuna paura non ti chiedi niente. La tua mente si svuota, dimentichi chi sei e cosa devi fare, sai solo che non vorresti altro. Vorresti che tutto si cristallizzasse lì, perché in quel momento senti pace. Senti che puoi riposare, e che sei tu quella importante di cui ti devi preoccupare. Noi abbiamo bisogno di pace e di riposo.

Quella sera ero stanca, mi ero seduta su un dondolo in veranda e mi ero addormentata. Feci un incubo spaventoso e quando mi sveglia lui mi teneva fra le braccia per calmarmi. In quel momento sentii la pace, sentii il mio momento speciale. Quella sera ci guardammo con occhi diversi e siamo rimasti senza dirci nulla, seduti immobili a goderci quellattimo miracoloso.

B: perché non sei rimasta?

E: perché non ne ho avuto coraggio, non avrei potuto più lasciarlo andare. Sarai più coraggiosa di me?

B: io non l ho ancora sentito quel momento. Forse non lo sentirò mai. Tu hai vissuto trecento anni per incontrarlo, io non so se arriverò a domani.

Ridemmo. Avevamo bisogno di scaricare la tensione. Poi fu silenzio e io cercai ancora quella pace, ma ne avevo solo il ricordo.

B: la desideri mai una vita normale?

E: tipo un lavoro, una famiglia, dei figli. Una casa dove tornare ogni sera, un marito umano che mi aspetta e cose simili? Noo scherzi! Io adoro dover girare il mondo da sola e sperare che arrivi la fine anche per me, non saprei cosa farmene di un posto dove tornare, di volti da voler rivedere. scoppiai a ridere. a parte gli scherzi, non la sogno più perché io ho già la mia vita normale ed è questa. Il nostro tipo di vita ci cerca e noi siamo adatte a questa probabilmente. La si può adattare bene comunque, potrai farti una famiglia che ti ami anche se non sono normali o del tutto umani. E potrai avere una casa dove tornare anche se non avrà porte o staccionate bianche. Sta a noi renderci felici e non è detto che la normalità sia adatta a noi.

B: però sarebbe bello provarla.

E: chi te lo impedisce?

B: io non posso, solo la cacciatrice. Devo essere pronta ad ogni cosa, devo fare la ronda non mi posso distrarre.

E: Buffy non è per tutta la vita, è per una sera. Potremmo occuparci noi della ronda e tu uscire, magari fuori città, dove nessuno ti conosce e spassartela e per una sera essere solo Buffy.

B: e se mi piacesse?

E: avrai un ricordo che ti tiene viva.

B: non so se mi basterà un ricordo.

E: allora porta qualcuno che ti ricordi chi sei.

B: non posso portare in giro demoni per ricordarmi che sono una cacciatrice.

E: infatti non devi ricordare di essere la prescelta ma solo Buffy.

Si alzò e andò verso la porta.

B: verresti con me?

E: anche in capo al mondo. sorrisi. La trovavo simpatica e dolce, mi sarebbe piaciuto conoscere di più Buffy.

B: beh basta a bere qualcosa. stava per rientrare poi si fermò, si voltò piano verso di me, sembrava intimorita. so che ti piace la tua vita così comè ma se un giorno avessi voglia di tornare a casa puoi sempre tornare qui.

Feci un segno di assenso col capo, la mia gratitudine non poteva essere espressa a parole. Per un attimo il ricordo di riposo si accentuò in me e fui felice. In due giorni un vampiro ed una cacciatrice mi avevano stupito, dopo un eternità che non mi sbalordiva più nessuno.

Rimasi ad assaporare lodore della notte. Dopo che la luce della camera di Buffy si fu spenta unombra si arrampicò sullalbero di fronte a casa sua.

Lui era lì per lei, per farle sentire che cera che non era sola. In quel momento sperai che Buffy fosse abbastanza coraggiosa da cercare il suo momento speciale.

 

 

Capitolo 6

 

Era già pomeriggio inoltrato quando arrivammo al magic box. Come sempre erano tutti lì, indaffarati in mille faccende.

B: ragazzi devo chiedervi un favore.

Tutti si voltarono verso di lei, sembravano stupiti. Da quando in qua Buffy chiedeva aiuto?

B: potreste fare voi la ronda per me questa sera? Vado fuori città.

G: è successo qualcosa?

B: no vado solo a divertirmi.

G: cosa?

B: ehi avrò pur il diritto di prendermi qualche serata libera. Niente caccia, niente demoni solo frivolo svago.

T: mi sembra una splendida idea. Andrai da sola?

B: no siete liberi di venire con me a condizione che nessuno parli di lavoro e qualcuno si occupi della ronda.

W: io e Tara abbiamo un convegno di magia, mi spiace.

X: verrei volentieri ma io e Anya abbiamo una cena a casa dei miei genitori.

G: avrei voluto parlare ancora un po con Emma ma se lei viene con te

D: chiedi a Spike.

Tutti si voltarono di scatto verso Dawn.

B: stai scherzando vero. Non voglio andarci con Spike. Ho detto niente lavoro e tu mi proponi di andarmi a divertire con un vampiro?

D: io intendevo che puoi chiedere a lui per la ronda ma se preferisci

B: oh! Mi sembra una buona idea. Mi spiace Giles ma io Emma e Dawn andremo a divertirci stasera, se vuole venire

G: grazie, magari accompagnerò Spike per cimiteri.

B: che belle le rimpatriate tra compaesani.

D: posso venire anche io davvero?

B: si! Ma non farci labitudine.

Dawn saltellava per il negozio euforica. Usciva con sua sorella, andava in un locale! Splendido!

Tornammo a casa e ci preparammo per uscire. Buffy era splendida, aveva un vestito corto bianco con dei fiori dipinti e i capelli raccolti. Sembrava proprio una ragazza come molte altre. Prendemmo la macchina che era stata di Joyce e ci avviamo per la nostra serata. Prima però ci fermammo da Spike. Scendemmo e io cercando di non farmi notare bloccai Dawn, lei capì e mi sorrise.

D: ti aspettiamo qui.

Buffy ci guardò in modo sospettoso ma si avviò ugualmente verso la cripta del vampiro.

Questa volta non buttò giù la porta, bussò ed entrò con calma. È vero che era già tramontato il sole ma sperava di trovarlo ancora li.

Dopo un po lo sentì mentre saliva le scale.

B: Spike ci sei? Devo chiederti un favore.

S: già sembra che io sia qui per questo, prima o poi mi dovrò far pagar

Era salito e laveva vista. Gli erano morte le parole in gola. Se avesse potuto avrebbe trattenuto il fiato. Ora poteva chiedergli quello che voleva, non le avrebbe rifiutato nulla. Buffy notò lo sguardo su di lei e si sentì un po imbarazzata.

B: emm io sto uscendo con Emma e Dawn, volevo chiederti se potevi fare la ronda per me

Lui non rispondeva continuava a fissarla, sembrava incantato. Quanto lamava e non riusciva a capire come fosse possibile, lui il terribile William the bloody che si faceva addomesticare da una ragazzina bionda. Il suo demone urlava in lui, come poteva chiedergli di fare il suo lavoro mentre lei se ne usciva a divertirsi. Chissà dove andava poi, magari si sarebbe fatta corteggiare da qualche stupido umano. Avrebbe potuto ballare stretta a qualche ragazzino. Era geloso, furioso, il suo demone voleva uscire e urlarle in faccia che si doveva arrangiare che non era il suo schiavetto. Anche lui avrebbe potuto aver da fare. Cosa credeva che non fosse capace di rimorchiare qualche ragazzina solo per portarsela a letto. Lui non aveva nessun problema a farlo in fondo era cattivo.

S: ok non cè problema me ne occupo io.

Ma cosa succedeva? Aveva uno sdoppiamento di personalità e tutto il bel discorso di prima, dovera finito?

Lei gli sorrise, dolcemente. Lui continuava a guardarla senza muoversi e a lei sembrava piacere.

In quellistante lui capì dovera finito il suo bel discorso alle ortiche come tutto il resto daltronde. Lei gli stava sorridendo ed era splendida, il resto non contava.

B: grazie, Giles ha detto che sarebbe venuto con te.

S: che bello una serata tra inglesi. Sarà uno spasso! lei rise per il tono con cui laveva detto. La vedeva felice e se andarsene via da quellinferno per una sera le faceva quelleffetto per lui andava bene. Si rattristò per un attimo. Lei voleva una vita normale, niente mostri, niente vampiri, niente preoccupazioni. In fondo se lo meritava.

B: grazie ancora io vado Dawn ed Emma mi aspettano fuori.

S: ti accompagno così le saluto.

Si avvicinò a lei, sentiva il suo profumo e per un attimo si guardarono fissi negli occhi. Non riusciva a capire cosa lo tratteneva dallo stringerla tra le braccia. Nel frattempo Buffy pensava che doveva andarsene da lì. Subito. Perché lui le faceva quelleffetto? La guardava in un modo che le faceva ribollire il sangue nelle vene. Doveva stargli lontana o la sua ragione non avrebbe più trattenuto listinto.

D: allora andiamo?!

La voce di Dawn fece sobbalzare entrambi, mentalmente ringraziarono e maledirono contemporaneamente quellintervento.

Laria fresca della sera sembrò calmare gli animi di entrambi ma lenergia che cera tra loro non mi era certo sfuggita. Non capivo come facessero a resistere. Erano attratti uno dallaltra, o avevano una gran forza di volontà o erano molto molto spaventati.

S: siete splendide? Dove vanno tre belle ragazze in giro da sole?

D: a divertirci, ballare e bere ok io non posso bere ma il resto lo posso fare.

S: divertitevi allora, non troppo però.

Scoppiammo a ridere e risalimmo in macchina.

S: Emma spero che tu dopo trecento anni sia più responsabile di queste due.

E: non ti preoccupare paparino faremo le brave.

Partimmo e per un po non dicemmo nulla.

D: fortuna che il suo cuore non batte, ma da come ti guardava ha rischiato un infarto quando ti ha visto.

B: non dire sciocchezze. Poi abbiamo detto che non si parla di vampiri o affini, pensiamo a divertirci.

Passammo la serata in un locale, sembrava il Bronze ma cerano molti meno demoni, anzi quasi nessuno.ballammo e chiacchierammo del più e del meno. Era una serata divertente. Dawn era in pista a ballare con delle compagne di classe che aveva incontrato. Ad un tratto Buffy vide con la coda dellocchio uno spolverino nero passarle dietro e si voltò di scatto.

E: non è lui.

B: lui chi? Mi sembrava solo un ragazzo carino e

Ma perché provano comunque a mentirmi? Lavevo sentita trattenere il fiato per un momento e lavevo vista delusa quando si era accorta che non era lui.

B: ok nego per la forza dellabitudine, ma non è che speravo fosse lui per qualche particolare ragione, volevo solo vedere una faccia familiare. Non che non sia felice che non ci sono demoni in giro era così. È stato un gesto istintivo, poteva essere un vampiro dovevo controllare

E: non ti preoccupare, non mi dire nulle tanto ti riescono male le scuse.

B: ma - scoppiò a ridere.

Sembrava felice, forse aveva davvero bisogno di normalità.

Un ragazzo ci si avvicinò e le chiese di ballare. Era alto e con i capelli scuri, per un momento mi ricordò Angel e anche a lei.

Accettò in fondo era lì per divertirsi. Poco dopo Dawn mi raggiunse, anche lei era felice.

D: dovè Buffy?

E: sta ballando con quel bel ragazzo.

D: carino sembra Angel.

E: l ho notato anche io. Forse è per questo che ha accettato di ballare.

D: credi che sia ancora innamorata di lui?

E: credo che gli voglia ancora molto bene, ma penso che non lo ami più, ma gli serve come difesa.

D: in che senso scusa?

E: è come quando racconti che hai un ragazzo per non farti corteggiare da nessuno. Probabilmente non vuole che nessuno si avvicini a lei.

D: ma non ha senso, lei è forte gli basta dire di no. Non gli servono scuse se non è interessata.

E: già è questo il punto. Forse non è poi così non interessata.

------------- nel frattempo----------

P: ciao io sono Pitt.

B: piacere Buffy.

P: sono felice che hai accettato di ballare con me, era da un po che ti osservavo. Sei molto carina.

B: grazie disse imbarazzata

P: sei da qui? Non ti ho mai visto?

B: no sono da Sunnydale, sono solo venuta a farmi un giretto con le mie amiche.

Lui continuava a fissarla e a lei non piaceva. La guardava come se volesse saltarle addosso, non voleva essere fissata così. Lui si strinse ancora di più a lei, sperava che ci stesse e di concludere bene la serata.

B: ora però devo andare. e toglimi gli occhi di dosso pensò.

P: rimani ancora un po, almeno finiamo questo ballo. Allora dimmi pensi di venire ancora da queste parti, mi piacerebbe rivederti.

Non sapeva cosa fare, sembrava carino ma ora voleva liberarsene. Non cera problema avrebbe tirato fuori la solita scusa del suo fidanzato Angel, grande grosso e geloso e se ne sarebbe liberata.

B: non saprei.

P: non avrai mica un fidanzato che ti aspetta a casa?

B: beh si perché?

P: ma davvero e come si chiama?

B: Spike alt. Stop. Ferma tutto. Dove era sparita la solita scusa e perché aveva pensato subito a lui.

P: che strano nome. Beh non deve essere un granché dato che esci con le tue amiche e balli con uno sconosciuto, un vero uomo non ti lascerebbe mai andare in giro da sola, potrebbe essere pericoloso e si strinse ancor di più a lei.

B: ehi, non ti permettere. Innanzitutto stiamo solo ballando e ho accettato perché mi annoiavo, poi posso uscire con le mie amiche quando voglio, e tu non sai nulla di lui, è cento volte più uomo di te e sa benissimo che mi posso difendere da sola.

P: a si? Chiese avvicinandosi e mettendo una mano sul suo seno.

Non cerano demoni in quel locale ma quanto a uomini lasciava molto a desiderare.

Gli diede un pugno che lo fece volare dallaltra parte della sala. Era felice di essere così forte. Se la vita normale era così preferiva indubbiamente la sua. I demoni non erano una bella compagnia ma a volte erano meglio di alcuni umani. Tornò da noi soddisfatta.

E: perché quel poveraccio è volato dallaltra parte della sala?

B: è stato poco carino, ha messo le mani dove non avrebbe dovuto e non ha creduto alla storiella del fidanzato.

D: hai di nuovo raccontato che il tuo fidanzato ti aspettava a casa?

B: già ma non mi ha creduto e ha riso del suo nome.

D: perché mai, Angel non mi sembra un nome buffo, fa più ridere Spike

Ci fu un momento di silenzio. Poteva non significare nulla, aveva solo detto un altro nome, ma se ci fosse stato il buon Freud

B: andiamo a casa ragazze? Mi ha stancato questa serata tranquilla.

Tornammo a casa e dopo che Down fu a letto Buffy uscì per un giretto.

E: non dovresti preoccuparti per la ronda.

B: beh ho voglia di fare due passi e poi non mi dispiacerebbe scaricarmi un po.

E: non ti è piaciuta la tua serata normale?

B: è stata bella, ma forse avevi ragione tu. È questa la mia normalità devo solo abituarmici.

Uscì e si incamminò verso il cimitero, le piaceva camminare di notte. Sembrava non esserci nessuno in giro, dovevano aver fatto un buon lavoro. Tornò verso casa ma non aveva voglia di rientrare e si sedette sugli scalini della veranda.

S: andata bene la tua serata normale?

B: divertente e se non muoio per un infarto adesso ancora meglio.

S: conosciuto qualcuno? voleva fare lindifferente ma lei era così bella e aveva un odore non suo addosso.

Lei lo guardò, era bello sapere che alcune cose non cambiano mai.

B: solo uno stupido umano.

Sembrava divertito e si sedette vicino a lei.

S: ci ha provato? ma cosa aveva! il fatto che il suo cervello pensasse una cosa, non per forza implicava che doveva dirla.

B: spudoratamente e non ha creduto alla scusa del fidanzato a casa.

S: con i tempi che corrono non funziona più. Anche io non ti avrei lasciato andare solo per un fidanzato a casa.

B: già ma saresti stato più gentile.

Il suo viso si indurì. Cosa aveva fatto quello stupido umano alla sua Buffy?

B: non fare quella faccia, sembri geloso. Inoltre è finito steso con un pugno dallaltro lato del locale.

S: già così la prossima volta ci penserà due volte a provarci con una ragazza di Sunnydale. Inoltre sono geloso.

Per un attimo scoppiarono a ridere.

B: sai che detto che il tuo nome è strano.

Spike ci pensò un momento e poi il suo viso si illuminò

B: non montarti la testa adesso è solo il primo nome che mi è venuto in mente. Non significa nulla disse senza guardarlo.

S: lo so. Come tu sai che mi monterò comunque la testa.

Si sorrisero ancora, la sentì di nuovo. Sentì quel desiderio di lasciarsi andare, di farsi abbracciare da lui. Forse era quella la normalità e la pace che cercava. Ma non poteva, non voleva. Non ancora un vampiro, non qualcuno che avrebbe potuto andarsene e spezzarle il cuore.

Si alzò, doveva allontanarsi da lui, doveva riprendere il controllo di sé.

B. ora è meglio che vada, è tardi

Lui si avvicinò a lei e non staccava gli occhi dai suoi. Lei sembrava pietrificata, non riusciva a muoversi, non voleva muoversi. Spike le prese il viso tra le mani e le diede un leggero bacio sulla fronte. Tutto sembrava andare piano, ogni cosa sembrava muoversi a rallentatore. Poi lui si allontanò da lei senza smettere di guardarla.

S: buona notte Buffy.

Si voltò e si allontanò sparendo nella notte.

Lei era ancora ferma immobile? Cosera successo? Non avrebbe dovuto permetterglielo. Arrivò in camera e si mise a letto continuando a ripetersi che non avrebbe dovuto succedere. Mai più. Lo ripete fino allo stremo, ma quando si addormentò un sorriso spuntò sulle sue labbra e il suo sonno fu tranquillo.

 

 

Capitolo 7

 

Quando scesi Buffy era in cucina che sorseggiava del caffè, con lo sguardo perso nel vuoto.

E: buongiorno. sobbalzò

B: buongiorno non ti avevo sentito.

E: dopo averci dormito su come è la valutazione sulla serata?

B: beh la stessa di ieri, ceri anche tu.

E: mi riferisco a dopo, non avevi quel sorriso quando ti ho salutato.

B: beh nulla di che, nessun demone, tutto tranquillo sembrava imbarazzata

E: non hai incontrato Spike?

B: cosa? No! Beh si l ho visto è passato a salutare ma nientaltro.

E: ah!

Ci fu un momento di silenzio ma era solo la calma prima della tempesta.

B: perché mi parli sempre di Spike? Non cè nulla tra di noi e a me non interessa, quindi ti prego di non fare più allusioni di nessun tipo. Io non provo nulla. Per nessuno e soprattutto non per lui. Sto bene così, non voglio innamorarmi e non voglio ferire e allontanare nessuno. alla fine aveva quasi urlato.

La guardai aspettando che si calmasse, stava male e non per il motivo che tutti pensavano.

Si sedette come se fosse esausta.

B: mi spiace non avrei dovuto prendermela con te.

E: non avevamo capito nulla.

Mi guardò stupita.

E: anche io per un attimo mi sono fatta distrarre. Tutti pensano che tu non ti voglia avvicinare a qualcuno per non soffrire più. Invece tu non vuoi ferire chi ami. Pensi davvero che sia colpa tua se le cose non hanno funzionato

B: non lo penso.. lo so. Sono stata io a respingerli e a ferirli a tal punto da farli andar via. Ma non succederà più.

E: ma William

B: no tra me e Spike non cè e non ci sarà mai nulla. Non provo nulla per lui, non mi sto avvicinando eppure lo ferisco lo stesso. Forse è meglio se sparisse dalla mia vita.

Non attese una mia risposta, si alzò e si diresse verso le scale, ma in quel momento il telefono suonò.

B: pronto?

A: Buffy sono Angel.

B: ciao non sembrava felice come al solito di sentirlo. Sapeva che le telefonate di Angel non erano un buon segno.

A: come stai?

B: bene grazie tu? aspetta dimmi solo se è una telefonata di cortesia o devo aspettarmi il peggio.

A: io ho avuto giornate migliori e sì, non è una telefonata di cortesia.

Buffy si sedette, meglio essere pronti per ricevere le notizie.

A: diciamo che non ti coinvolgerò ma ho bisogno di un favore, si tratta di una cosa di famiglia

Era perplessa. Non voleva il suo aiuto e di che famiglia parlava, ma cosa

A: ho bisogno di Spike, ma non so come rintracciarlo se tu potessi

B: che bello, ho sempre sognato di fare la segretaria di Spike.

A: Buffy ascolta è una cosa importante non

B: non posso capire? Ok non dirmi altro allora, dirò ad Emma di andare a chiamarlo e

A: Emma?

B: si dovresti conoscerla

A: passamela!

Era allibita e furiosa. Chiamava, rientrava nella sua vita così solo per chiederle di Spike e adesso le comandava anche

Raggiunsi il telefono prima che lei scoppiasse. Me lo passò e rimase in piedi lì vicino, sentivo la sua tensione.

E: Angel

A: Emma

Ci fu un momento di silenzio.

A: perché sei lì.

E: lo sai che vado dove capita, faccio solo il mio lavoro.

A: ed io il mio. Ho bisogno di Spike, si tratta di Drusilla e lui è lunico che possa aiutarmi a ritrovarla.

E: pensi davvero che lo farà? Che ti darà una mano?

A: si non si tratta di me, parliamo di Drusilla.

E: lui non la ama più.

A: ne sei davvero così sicura?

A: in ogni caso si tratta della famiglia, non si tirerà indietro, magari solo per chiudere definitivamente questo capitolo della nostra non-vita.

E. daccordo ti farò richiamare

A: Emma tu perché sei li? Per far sorridere e asciugare lacrime.

E: ho promesso che non avrei mai più asciugato lacrime causate da te, non farmi infrangere promesse.

A: temi che il povero William rischi la vita? Perché in quel caso non ci sarebbero lacrime da asciugare era terribile e volte, quasi peggio di Angelus, la gelosia era un mostro orribile per un anima tormentata e insicura come la sua

E: ne sei davvero sicuro?

Riaggancia su quella domanda e mi voltai verso di lei, che per tutto il tempo era stata immobile ad ascoltare. Le appoggiai una mano sulla spalla e la vidi sussultare.

Era tesa con il viso cupo e lo sguardo freddo. Salì le scale e poi fermandosi a metà si voltò verso di me.

E: avvisa tu per favore Spike, in fondo non è affare che mi riguarda a quanto pare. Forse il mio desiderio che esca dalla mia vita è stato esaudito.

Vidi il terrore passare sui suoi occhi, e il sorriso che la scaldava questa mattina era sparito del tutto.

Si chiuse in camera e io rimasi immobile pensando al da farsi. Uscii diretta alla cripta di William, ma sapevo che non sarebbe stato felice della notizia che gli portavo. Aveva ragione Angel, si trattava della famiglia, non si sarebbe tirato indietro.

Entrai nella cripta e lo trovai sulla poltrona che guardava la tv.

S: buongiorno, divertita ieri sera?

E: abbastanza, il locale non era male. Pochi demoni e pessimi umani, ma in fondo è stato divertente.

S: perché da queste parti?

E: sono un messaggero, e quindi ricorda che non puoi prendertela con me.

S: buone o cattive

E: Angel

Vidi la mascella serrarsi. Era arrabbiato.

S: cosaBuffy come sta?

E: non riguarda lei. Ha bisogno del tuo aiuto.

S: beh può scordarselo, io non ho intenzione di

E: Si tratta della famiglia.

Rimase immobile per un attimo. Poi prese lo spolverino e la coperta. Non mi guardò e io non capivo cosa provava.

S: andiamo.

 

 

Capitolo 8

 

Lo vidi parlare con Angel, lo sguardo fisso, la mascella serrata. Parlava poco per lo più usava monosillabi.

S: fra due giorni. Sia chiaro Angel non lo faccio ne per te ne per Drusilla. Forse è la volta buona che chiudiamo questa storia una volta per tutte.

Riagganciò e rimase immobile.

Buffy era seduta sulle scale senza dire nulla.

S: grazie per il telefono.

B: la famiglia ti rivuole, devi tornare come un cagnolino dalla TUA Drusilla.

S: solo lavoro e non è la MIA Drusilla.

B: beh divertitevi e salutami Angel

S: beh non vieni a rivedere il tuo amore? Pensavo non vedessi lora di correre nuovamente fra le sue braccia. Si sa quando chiama bisogna rispondere.

B: non vuole il mio aiuto.

S: giusto è solo per questo.

Erano furiosi, ma da dove arrivava tutto quel rancore, cosa era successo in una notte per riportarli nuovamente così lontani. Fantasmi ecco cosa. Forse era giusto così, forse prima dovevano chiudere con il passato.

B: beh magari rivedi il tuo sire e tornate ad essere la coppia di matti di un tempo.

S: già magari sì, così potrò andarmene e liberarmi finalmente di te.

B: non vedo lora non capisco perché non te ne sei andato fino ad ora.

S. già perché rimanere così legati a qualcuno che non fa altro che spezzarmi il cuore?

B: non hai un cuore da spezzare!

S: giusto dimenticavo non sono come il tuo amato Angel, non merito nessun tipo di amore.

B: hai ragione. Non sei come lui.

S: quando lo vedo te lo saluto, in fondo il suo cuore può farsi spezzare, magari decide di tornare da te a soffrire ancora un po.

B: almeno soffrirà perché io lo amo, ma tu cosa ti aspettavi. Sei riuscito a farti lasciare perfino dalla pazza Drusilla. Ti fai torturare solo per un po damore.

S: vero, spero che il mio amore per lei mi farà scordare lossessione per te. Anzi sai cosa ti dico: è già passata. Sarò un demone ma so amara più di te e ho coraggio di ammetterlo.

B: addio speriamo sia definitivo.

S: speriamo. Ma sai una cosa, mi ero sbagliato su di te. Pensavo fossi speciale, pensavo fossi piena damore. Invece sei vuota, allontani chiunque ti sia accanto. Sei riuscita a cacciare perfino me, meglio così. Buona vita cacciatrice.

Prese la coperta e se ne andò. Lei rimase immobile. Poi si alzò di scatto e si diresse alla porta.

E: Buffy

B: dobbiamo festeggiare, non sei contenta? Ce ne siamo liberati, finalmente non avrò più nessuno che mi darà fastidio potrò continuare la mia vita normalmente. Andiamo a dare la bella notizia agli altri.

Non aspettò una mia risposta e mi trascinò al negozio di Giles. Appena entrati si mise a ridere. Tutti si voltarono a fissarla.

B: se ne và non siete contenti.

W: chi?

B: Spike! Angel l ha chiamato, si tratta della famiglia. Finalmente torna dalla sua Drusilla. Riavrò indietro la mia vita normale. Bisogna festeggiare, stasera offro da bere al Bronze.

G: Buffy Giles era preoccupato, non sembrava proprio felice era strana.

B: signor Giles non è felice tutti i nostri desideri sono stati esauditi, tornerò ad essere la cacciatrice di un tempo, niente distrazioni potrò tornare a fare la ronda e tutto il resto da sola. Peccato solo che non avremo più nessuno da deridere e torturare. Non preoccupatevi arriverà presto qualcun altro da portare allesasperazione.

Tutti la fissavano sbalorditi: era impazzita?

X: io sono felice della notizia ma non sembra che tu

B: giusto Xan, nessun ma, siamo tutti felici e ora un po di sano allenamento per festeggiare.

Se ne andò nella palestra da sola e iniziò ad allenarsi.

Dopo due ore era ancora lì che tirava pugni e calci.

W: Emma cosa è successo, cosè questa storia e perché lei è così.

Raccontai delle telefonate e della discussione tra Buffy e Spike.

Rimasero tutti in silenzio, ognuno che cercava di capire.

G: io continua a non capire perché lei sia così strana? Loro non sono mai stati ottimi amici ma ultimamente sembravano sopportarsi a vicenda.

D: ma lui è innamorato di lei, perché se ne va e perché le ha detto tutte quelle cose?

G: Down non è innamorato è ossessionato da lei, forse questa è la cosa migliore per lei

T: ma siete ciechi? Tara aveva quasi urlato lei sta male. Io non so perché ma lei soffre e quello che si sono detti era solo per ferirsi, anche se non capisco

E: Buffy è convinta che sia colpa sua. pensa che tutti la lascino perché lei li fa soffrire e li allontana. Si sono feriti perché sperano che sia meno doloroso allontanarsi.

G: ma no, lei non prova nulla per Spike, lui è solo un vampiro crudele che ultimamente la aiuta perché è ossessionato da lei.

D: lui le è stato vicino da quando è tornata, lui non l ha mai abbandonata. Ha lasciato che lei si sfogasse, piangesse, lo picchiasse e ridesse con lui. Non l ha fatta sentire sola.

G: su Down non esagerare. Può essere che andassero daccordo ma Buffy non

X: già deve essere per questo che sono due ore che sta buttando giù la palestra.

Tutti rimasero in silenzio. Mi avviai verso la palestra. Quando entrai stava ancora tirando pugni. Aveva lo sguardo fisso.

E: Buffy

Non si fermava, la sua rabbia aumentava, sembrava non sentirmi. Mi avvicinai ancora e le toccai una spalla.

B: lasciami in pace.

E: non puoi prendertela con quel sacco.

B: preferisci che me la prenda con te? era arrabbiata e per un attimo ebbi paura credi che mi faccia problemi? Se vuoi posso prenderti a pugni fino quasi ad ucciderti, chiedi a Spike se non ne sono capace.

E: ok. Colpisci.

Si voltò di scatto verso di me, ora era lei quella spaventata.

B: non ho paura, lo posso fare. Posso ferire e colpire tutti anche chi amo. Forse fare la cacciatrice mi ha reso come i demoni che combatto. Vattene!

E: no! Colpiscimi. Fammi vedere quanto sei arrabbiata. Mostrami quanto non ti importa di nulla.

B: l hai voluto tu. Dovevi ascoltare Spike, io non so amare io sono vuota dentro, non mi importa di nessuno. aveva il braccio alzato, pronta a sferrare il colpo, magari era la volta che imparavo a starmene zitta, un pugno non me lavrebbe tolto nessuno. Rimasi ferma a guardarla lei mosse il braccio e io pensai che non si sarebbe fermate. Chiusi gli occhi ma il colpo non partì.

Quando li riaprii era in ginocchio. Piangeva e sembrava così indifesa. Mi sedetti vicino a lei e labbracciai. Lei non si ritrasse e continuò a piangere.

B: aveva ragione, non so amare. Sono vuota dentro e ora sono di nuovo sola.

S: lui non lo pensava davvero

B: spero di si!

La guardai stupita. Si asciugò gli occhi e si rialzò in piedi.

B: se nè andato e è meglio così. Sono riuscita a ferirlo abbastanza, starà meglio senza di me. Se pensa davvero quello che ha detto magari non torna.

E: e tu starai meglio senza di lui?

B. non ha importanza. Non importa più nulla ormai.

E: partirà tra due giorni, magari potresti parlarci prima.

B: non mi farò trovare.

Uscì lasciandomi li come un idiota. Non ero riuscita a fare ciò per cui giravo il mondo da trecento anni. Forse stavo invecchiando!

Alla sera ci ritrovammo tutti al Bronze, Buffy continuava a dire di voler festeggiare. Aveva convinto anche Giles a venire.

Eravamo seduti a chiacchierare del più e del meno quando ci si avvicinò Clem.

C: salve a tutti.

D: ciao Clem, come mai qui?

C: non mi piace questo posto ma ti stavo cercando.

D: io perché? Forse volevi Buffy.

C: no no! È stato chiaro, questa dovevo darla alla sorella della cacciatrice. e porse una busta a Down. Lei la guardò e cera scritto per Briciola.

Ci fu un momento di silenzio.

D: ma questa è da Spike

C: si me l ha data prima di partire.

B: è partito?

C: si cacciatrice, ha detto che prima se ne andava e meglio era. Mi ha affidato la sua cripta ha detto che non sa se sarebbe tornato.

Buffy si alzò di scatto, aveva gli occhi rossi.

X: Buffy

B: vado solo a prendere da bere.

Il demone ci salutò e se ne andò. Down si rigirava la lettera tra le mani.

A: forza aprila.

D: è una cosa personale.

A: beh tu leggila intanto, come fai a resistere alla curiosità.

Down la aprì e tutti in silenzio la guardavano mentre i suoi occhi scorrevano tra le parole.

 

cara Briciola,

mi spiace ma me ne devo andare, si tratta di lavoro e di famiglia, ma questo non ha importanza.

Volevo salutarti e mi spiace di non averlo fatto di persona ma non potevo più rimanere.

Non credo tornerò e ti scrivo questa lettera perché so che forse sarai lunica che sentirà la mia mancanza. Ti voglio bene e spero tu lo sappia, anche se sono un demone senzanima provo sentimenti e tu sei come una sorella per me. Prenditi cura di tutti, hanno bisogno di una persona con la testa sulle spalle che li tenga docchio. Abbi cura di lei, ha bisogno di te, di sentirsi amata e di non sentirsi sola. È forte ma tutti abbiamo bisogno di qualcuno. Ora ti saluto, magari un giorno tornerò a trovarti.

Buona fortuna piccola Down e ricordati che sei speciale, non perché sei energia ma perché sei tu.

Spike

 

P.S. dì ad Emma che mi dispiace, non cè riuscita questa volta, ma ha un eternità per far sorridere qualcuno. Ringraziala per averci provato.

 

Eravamo rimasti immobili a fissarla, avevamo guardato il suo viso cambiare più volte espressione e alla fine avevamo visto due lacrime scendere.

W: Down cosa dice

Si voltò verso di me.

E: mi ha detto di dirti che non ci sei riuscita, ma ti ringrazia per averci provato.

Abbassai lo sguardo e una morsa mi strinse il cuore.

G: Down ma cosa cè scritto.

Questa volta alzò lo sguardo su di loro e sembrava arrabbiata.

D. io sono stufa di questa storia. Ho sedici anni e non posso prendermi cura di voi. Perché le persone a cui tengo se ne devono sempre andare, perché pensano a voi anche se le avete ferite. Perché sempre i più buoni mi devono lasciare sola.

B: Down

Si voltò di scatto verso la sorella.

D: è colpa tua. Solo colpa tua. Perché lo hai fatto andare via? Lui ti ama e tu gli ha spezzato il cuore. L hai ferito e lunica cosa di cui si preoccupa è che io mi prenda cura di te.

Ora stava piangendo, chiese a Tara di accompagnarla e se ne andò, lasciando lì la lettera.

Anya la prese e la lesse ad alta voce.

Buffy era rimasta immobile ad ascoltare. Poi con calma, pesando ogni movimento che faceva si alzò e si mise la giacca. La seguii e per tutta la strada fino a casa non disse una parola, le lacrime scendevano dal suo volto. Avevo fatto una promessa e lavrei mantenuta. Lindomani avrei chiamato Angel

 

 

Capitolo 9

 

Erano passate due settimane ed io non ero riuscita a rintracciare Angel. Cordelia aveva detto che appena Spike era arrivato se nerano andati ma da allora non aveva più sue notizie.

Ma come per ogni storia che si rispetti il peggio non era ancora arrivato.

Da qualche giorno cera un nuovo demone che si aggirava per Sunnydale, sembrava cattivo e pericoloso. Buffy laveva incontrato una volta e lui laveva ferita. Era uno duro da battere e da soli ancora di più. Oltre a questo tutto sembrava essere come sempre. La vita continuava e la cacciatrice passava i giorni sopravvivendo. Lui beh di lui non si parlava.

Una mattina stavamo facendo colazione e sembrava meno infelice del solito, quasi sorrideva. Lo squillo del telefono interruppe le nostre chiacchiere. Down andò a rispondere e dopo poco la vedemmo sbiancare. Buffy prese i ricevitore.

A: Buffy

B: Angel è da un po che non ti si sente.

A: so che Emma mi ha cercato e volevo avvisare che siamo tornati.

B:

A: siamo tornati tutti e due. Mal ridotti ma ancora non-morti.

B: bene, devo passarti Emma? era fredda ma sentii il suo cuore sollevato.

A: pensavo che tu

B: non ho nulla da dirti, nessun apocalisse in vista.

Mi passo il ricevitore meccanicamente.

E: Angel ben tornato

A: Emma, so che mi hai cercato.

E: si volevo chiederti un favore, ma mi hai già accontentato.

A: da quando chiedi favori personali, e da quanto ti interessa lui

E: non è personale è lavoro. Ha pianto abbastanza e trattenuto troppo dolore, dovevo assicurarmi che non avrebbe sofferto ancora.

A. NO! Tu non sai nulla di lei, tu non puoi pensare che

E: non provarci mai più. la mia voce si era alzata, ero come dire alterata - Non tentare più di dirmi cosa so o posso pensare. Sai che ho ragione, lo sai bene che la sua voce non è triste e arrabbiata perché si è svegliata male, quindi non cercare di dirmi come stanno le cose. Lo sappiamo bene che non è più come un tempo che lei non è più

A: lei sarà sempre parte di me.

E: lo so, e so quanto tieni a lei. mi calmai, non era facile neppure per lui - Ma i vostri sentimenti sono cambiati, anche i tuoi e non provare a mentirmi. È il tuo desiderio di possesso che parla non il tuo amore.

A: lei non può amare

E: lei non ha mai detto di amarlo ma ha bisogno di lui per sentirsi viva, anche se lo negherebbe sotto tortura. Lei si sente responsabile, pensa che sia colpa sua se tutti se ne vanno.

A: non è vero

E: la conosci più di me, sai che non è facile convincerla di qualcosa.

Restammo un po in silenzio ma sapevamo già cosa ci passava per la testa.

A: non so se lui tornerà

E: non ti chiedo di convincerlo a tornare, non potrei farti questo, una sola richiesta: non costringerlo a rimanere, lascia a lui la scelta.

A: saremo pari poi. Non ti dovrò più nulla.

E: non sei mai stato in debito con me, lo sai.

E: ora devo andare, salutami Spike.

A: Emma grazie

Riaggancia e raggiunsi le sorelle in cucina. Non parlammo ne di Angel ne di Spike. Buffy non mostrava alcun sentimento ma sapevo che era felice che non fosse morto.

 

Capitolo 10

 

Un'altra settimana era trascorsa e di lui ancora nessuna notizia, in compenso le visite del demone aumentavano.

Eravamo tutti al negozio a fare ricerche ma non riuscivamo a trovare nuovi elementi e soprattutto punti deboli.

Questo era un demone del sacrificio, aveva dei grandi artigli che uscivano dalle mani, (avete presente Wolwerine se si scrive così di x-man? Escono così), zanne, era grande e grosso come un armadio e sembrava sempre arrabbiatissimo.

Nessun libro diceva nulla su punti deboli, ma su uno di essi cera una strana postilla che diceva:

il sangue lo potrà annientare

se per amore lo si vorrà sacrificare.

Solo dolore porterà il suo arrivo

E lacrime lascerà ad ogni vivo

La sua morte non porterà la vittoria

Solo dolore per chi resterà…”

Qui si concludeva. Già si capiva poco ma senza la fine era un rebus. Una cosa lavevamo capita questo coso avrebbe solo portato guai. Lunica consolazione era che nella notte di luna piena non si faceva vedere. Avevamo anche pensato che non sopportasse i licantropi, ma anche se fosse non sapevamo dove si nascondeva in quei giorni, quindi altro buco nellacqua.

Quindi quella sera saremo usciti, un po di pausa ci avrebbe fatto bene. Eravamo al Bronze e tutto era particolarmente tranquillo.

E: come stai Buffy?

B: bene! Oggi riesco a non prenderle da quellenergumeno.

E: intendevo

B: no, non voglio parlarne. Sto bene e lui starà certamente meglio.

E: lo so che non riuscirò a convincerti ma non è vero che si sta bene senza di te. Lo so che quando me ne andrò mi mancherai come una sorella. Sei riuscita a sconvolgere tutti i miei piani: non affezionarsi più a nessuno. Mi ero ripromessa che non avrei più avuto una famiglia, non avrei sopportato di perderla senza poter far nulla. Ma tu sei piena damore e rendi felici le persone, se permetti loro di amarti.

Mi guardò ma sembrava non credere alle mie parole.

E: avrei sempre voluto una sorella e delle persone speciali attorno. Tu me le hai date, mi hai dato la sensazione che si prova ad averle sul serio. Mi hai reso felice, me capisci io faccio questo lavoro da trecento anni e tu sei riuscita in quello in cui io ho sempre fallito. Sei una persona speciale e spero che tu lo sappia.

Questa volta mi sorrise si avvicinò e mi abbracciò forte.

B: grazie

E: Buffy

B: no davvero grazie, nessuno mi aveva mai detto

E: Buffy, il tuo abbraccio è significativo ma comincio ad aver grossi problemi con lossigeno.

Mi lasciò sorridendo.

B: scusami, ma mi hai reso felice, non so se mi hai convinto ma grazie.

Ridemmo e per un po il velo di tristezza che le aveva coperto gli occhi sembrò sparire

B: ora devo andare a uccidere qualche demone comune, sai un po di sana violenza.

Uscì ed io restai con Down

D: sembrava felice cosa le hai detto.

E: che mi ha reso felice e che le voglio bene come ad una sorella.

Mi voltai, sembrava così piccola e indifesa ed invece era forte e coraggiosa.

E: pensa un giro solo e ho recuperato una quasi famiglia e due sorelle.

Mi fissò stupita

D: vuoi dire che anche io per te

E: mi sarebbe sempre piaciuto avere una sorella più pic più giovane.

Mi regalò il sorriso più bello che avessi mai visto e lo avrei portato con me per molto tempo.

 

Buffy camminava lentamente per il cimitero, respirava laria della notte, si sentiva a casa. Mancavano solo i soliti ospiti con le zanne, ma per il resto

V: buona sera cacciatrice.

Buffy si guardò attorno e dopo un po si vide circondata da sei vampiri.

B: pensavo non arrivaste più, ero quasi preoccupata.

V: beh ora siamo qui. sembrava il capo ed era molto sicuro di se. Illuso vuoi giocare con noi?

B: se volete concludere così la vostra non-vita.

P: ci rincontriamo allora.

Si voltò da dove proveniva la voce. Era Pitt, il ragazzo con cui aveva ballato quella sera, doveva aver fatto brutti incontri da allora.

P: abbiamo un discorso in sospeso. Non vedo lora di ballare ancora con te.

B: nessuno può ballare con me, più nessuno.

Così dicendo ne attaccò due e in men che non si dica di loro rimase solo polvere.

P: se sapevo che era così divertente sei brava, magari prima di ucciderti

B: mi spiace ma di te rimarrà presto solo polvere.

V: povera cacciatrice, tutta sola. Sono due settimane che ti osserviamo e tu cacci tutta sola, che fine ha fatto il traditore? Hai mandato allinferno anche lui?

B: non credo siano cose che ti riguardano.

Così dicendo lo attaccò e dopo qualche pugno anche il capo fu cenere.

Rimanevano solo Pitt e altri due che sembravano ai suoi comandi.

Si avventarono contro di lei e dopo un po Buffy si trovò in difficoltà. I due vampiri le tenevano le braccia e lei non riusciva a muoversi. Pitt laveva spinta contro un albero e ora le accarezzava il viso.

P: povera Buffy, che fine ha fatto il fantomatico fidanzatino.

Con una mano le accarezzava i capelli e con laltra sfiorava il suo corpo. Buffy era inorridita, non riusciva a muoversi e gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.

P: non ti preoccupare ti farò divertire, vedrai. Era una cosa che avevo in mente ancora laltra sera ma poi tu te ne sei uscita con quella strana storia del fidanzato. Chissà se pensa ancora che te la sai cavare da sola?

Buffy non ci vedeva più dalla rabbia e dalla frustrazione. Lui le mise una mano sul seno e lei non trattenne più le lacrime.

P: non piangere cacciatrice, vedrai quanto ti piacerà. Il tuo fidanzatino non ti fa godere come lo farò io, o non saresti qui da solo adesso. Se ti vedesse ora scapperebbe a gambe levate, sono così stupidi gli umani.

S: hai ragione, sono proprio stupidi gli umani e anche i vampiri che lo sono da poco tempo.

La voce fece sobbalzare Pitt e strinse il cuore di Buffy.

P: ehi amico, ce nè per tutti. Poi magari ti presento la ragazza e se vuoi farti un giro anche tu.

S: potresti presentarti tu prima, sembra tu conosca già la cacciatrice.

P: niente di che, ho ballato con lei ma è solo una sgualdrinella reticente. Pensa che mi ha fatto volare dallaltra parte del locale solo perché le avevo messo le mani addosso. Volevo verificare la merce prima. lidiota rise e questo non fece che aumentare la rabbia del vampiro che aveva di fronte. non lavresti fatto anche tu?

S: sai sono su questo mondo da più di un secolo e vorrei darti qualche consiglio. Primo lessere un vampiro non ti rende un animale, le signore vanno trattate con gentilezza. Secondo disse avvicinandosi sempre di più Buffy sa sempre cavarsela da sola e se fossi stato lì ti avrei ucciso con le mie mani

P: ma tu chi sei?

S: piacere Spike e senza aspettare oltre lo colpì in pieno viso e polverizzò i due che tenevano stretta Buffy.

Lei si accasciò a terra. Nel frattempo Pitt provò ad attaccare Spike ma in poco tempo si ritrovò stretto contro un albero.

S: dovero arrivato, ah si, terzo: prova a metterle le mani addosso un'altra volta e a chiamarla sgualdrinella e anzi non servirà che tu lo faccia un'altra volta e senza esitare gli infilò un paletto nel cuore.

Si voltò verso di lei che era ancora accasciata a terra, le si inginocchiò vicino e le accarezzò una guancia rigata dalle lacrime. Lei si destò, come svegliata da un sogno e gli diede uno schiaffo.

Spike rimase stupito. Aveva ricevuto pugni e quanto di peggio da lei ma uno schiaffo era insolito.

B: tu, tu te ne sei andato! parlava cercando di apparire dura ma dai suoi occhi continuavano a scendere lacrime

B: non avresti dovuto tornare! Sei così masochista da voler soffrire ancora un po?

Lui non era arrabbiato per le sue parole, lei era triste e lui non lavrebbe lasciata così.

B: io stavo bene da sola, stavo bene senza di te. Pensi che non me la sappia cavare?

S: prima non mi sembrava

B: tu non capisci, rovini sempre tutto. Avrebbe potuto finire, avrei avuto la mia pace, avrei smesso di ferire tutti. Io merito di stare da sola

Avrebbe voluto dirle tante cose, urlarle che non era vero, che tutto ciò che le aveva detto lultima volta non lo pensava ma la strinse solo di più a se.

Lei batteva i pugni sul suo petto, ma senza forza, senza rabbia.

B: non avresti dovuto tornare, ti farò solo più male.

Poi si lasciò cullare dal suo abbraccio. Spike non lavrebbe lasciata sola, la teneva stretta a se, voleva che lei sapesse che lui cera per lei e ci sarebbe sempre stato.

Buffy smise di piangere ma non si staccò da lui, rimase ad ascoltare i suoni della notte e per la prima volta da troppo tempo, fra le sue braccia si sentì protetta. Prima di addormentarsi esausta sentì la pace di cui le avevo parlato. Sentì il suo momento speciale. Non voleva pensare a nulla in quell'istante, voleva solo goderselo e con il sorriso sulle labbra si addormentò.

 

Capitolo 11

 

Eravamo a casa e Buffy non era ancora rientrata. Down era andata a dormire e io ero seduta sul divano e pensavo. Pensavo a quella strana profezia sul demone, come se mi ricordasse qualcosa, forse un sogno che avevo fatto o parole che avevo già sentito. I miei pensieri furono interrotti dal bussare alla porta. Quando andai ad aprire mi trovai davanti Spike con in braccio Buffy addormentata.

E: ben tornato. Ce ne hai messo di tempo! sorrisi cosè successo.

S: qualche vampiro. Ho fatto il principe azzurro e mi sono preso uno schiaffo.

E: non hai laria da principe azzurro sarà per quello. Portala su ti aspetto qui.

Spike salì le scale e con titubanza entrò nella sua stanza. Non era una cosa che capitava spesso. La adagiò sul letto, le tolse le scarpe e la coprì con una coperta. Rimase ad osservarla, era incantato da lei. Le accarezzò il viso.

S: sarò sempre qui per te Buffy.

Fece per alzarsi e lei si mosse per trovare la sua posizione. Il vampiro sorrise, era così bello guardarla dormire. Si avviò alla porta senza fare il minimo rumore.

B: Spike

Si voltò ma lei stava ancora dormendo, forse sognava di lui.

B: mi sei mancato.

Sorrise ed usci, dormiva ma sentirselo dire era bello anche se da sveglia lavrebbe negato.

Quando chiuse la porta Buffy aprì gli occhi.

B: sono felice che sei tornato

Disse in un sussurro prima di riaddormentarsi.

Spike mi aveva raggiunto in cucina e sembrava un uomo felice.

E: bella la rimpatriata di famiglia?

S: un vero spasso. Ma è finita.

E: perché ci hai messo tanto per tornare

S: è una settimana che sono tornato.

E: e quali importanti faccende ti hanno trattenuto a tal punto da non farti vedere?

S: lei mi voleva fuori dalla sua vita. Stava bene senza di me, solo stasera sono dovuto intervenire.

E: ma voi due siete impossibili. Avete il salame sugli occhi? Buffy pensa che tu stia bene senza di lei, tu che lei stia meglio senza di te ma siete proprio imbecilli allora!

Scoppiammo a ridere. Lui mi raccontò delle due settimane con Angel - per lesattezza le ha definite meglio di uno spettacolo di cabaret e io gli ho raccontato del nuovo demone.

Prima dellalba tornò alla cripta e io mi addormentai mentre rimuginavo ancora sulla profezia.

Da allora i giorni passavano tranquillamente e le notti erano un continuo scappare.

Non avevamo trovato altra soluzione che evitare il demone, speravamo in un calo di resistenza.

Nel frattempo i rapporti tra Buffy e Spike erano tornati i soliti: litigavano, si punzecchiavano e avevano sempre un motivo valido per dar torto allaltro in pratica ogni occasione era buona per vedersi.

 

Altra notte di luna piena, finalmente serata tranquilla. Down aveva approfittato per andare da unamica e Giles mi aveva incastrato in un dettagliato racconto della mia vita. La notte più lunga che ricordo, non saprei chi si sia addormentato per primo annoiato a morte, ma ha fatto bene ad entrambi era da molto che non parlavamo di noi personalmente.

Spike e Buffy avevano fatto un breve giro di ronda ma la serata era tranquilla.

Arrivarono sul portico di casa sua e si sedettero per due chiacchiere.

B: non mi hai più detto come è andata la rimpatriata di famiglia.

S: ho passato due settimane con Angel in giro per fognature, alla ricerca di Drusilla. Dopo due settimane abbiamo trovato una vampira che ci assomigliava e che aveva preso un non so cosa ad Angel solo per errore. Quindici giorni e quindici notti con lallegra e unica compagnia di Angel, prova a rifarmi la domanda.

Buffy si mise a ridere, se li immaginava quei due assieme.

S: allora riesco ancora a farti sorridere le disse guardandola dolcemente.

Era in imbarazzo. Non voleva rispondergli era fin troppo evidente che lei stesse bene con lui. Ma non poteva si alzò di scatto.

B: ora è meglio che rientri, sono stanca

S: Buffy aspetta, dannazione perché fai così ogni volta.

B: ogni volta quando?

Stavano praticamente urlando

S: ogni volta che ti dico qualcosa di carino anche se gli era costato, aveva la faccia da : sono cattivo, non dico cose carine ogni volta che mi avvicino a te.

B: non dovresti farlo.

S: perché?

B: perché non potrebbe funzionare. Accidenti perché sei così testardo. Non cè nulla fra di noi, andiamo daccordo tutto qui. Lo senti, senti che fra di noi non cè

Non finì la frase. Lui la stava baciando, con tutta la passione e lamore che poteva donarle. Lei dal canto suo si era persa in quel bacio. Forse si sarebbe preso un pugno ma ne valeva la pena.

Si staccò e la guardò negli occhi.

S: io lo sento che cè qualcosa fra di noi. Perché lo vuoi negare? Non ti sto chiedendo amore eterno, tu sai cosa provo per te e io so cosa tu non provi per me, ma non svilire questo. Forse è solo attrazione, forse solo un momento di follia, ma permettimi di amarti.

Buffy lo guardò attentamente, sembrava valutare le sue parole e non lo aveva ancora colpito.

Questa volta fu lei ad avvicinarsi, come a volerlo osservare da vicino, gli accarezzo il viso e poi, quasi a rallentatore come nei vecchi film, lei lo baciò. Non gli stava dichiarando amore eterno, ma voleva essere amata, da lui, e questo per ora bastava ad entrambi.

Il bacio si fece via via più passionale, senza quasi accorgersene erano entrati in casa e stavano salendo le scale verso la camera di Buffy.

Si ritrovarono distesi sul letto, intenti a spogliarsi a vicenda. Sapevano cosa stava succedendo e non volevano che quel momento finisse. Si fermarono per un attimo e si guardarono fissi negli occhi. Forse non avrebbero dovuto, sarebbe stato tutto più complicato. Buffy riprese a baciarlo, le domande avrebbero potuto aspettare lalba.

 

 

Capitolo 12

 

Buffy si svegliò tra le sue braccia. Era inutile negarlo era felice. Si rigirò per un po e poi appoggiando le braccia al suo petto si mise ad osservarlo. Come aveva fatto a non capirlo prima? Calma non voleva arrivare a conclusioni avventate. Non stava dicendo di amarlo ma sì, provava qualcosa per lui. Essersi lasciata amare così totalmente era la cosa migliore che potesse aver mai fatto per se. Dopo poco lui aprì gli occhi e incrociò i suoi.

B: buon giorno.

S: Questo non è un sogno e tu non mi hai ancora buttato fuori di casa sotto il sole? Direi che è un maledetto ottimo giorno. Mi sento luomo più fortunato del mondo. Forse è la ricompensa per aver scontato due settimane con Angel.

Buffy si mise a ridere. Si sentiva viva e si sentiva una viva felice, non riusciva a smettere di sorridere.

Lui la strinse nuovamente a se e riprese a baciarla.

B: Spike disse cercando di staccarsi da lui, impresa non facile per altro. dobbiamo scendere.

S: vuoi liberarti di me?

B: no

S: no, davvero? disse guardandola con un sorriso diabolico

B: dico che dobbiamo scendere perché Down ed Emma e magari gli altri potrebbero arrivare.

S: quindi questa cosa disse indicando loro due ed un letto che sembrava aver visto passare un uragano rimane un segreto tra me e te?

B: si, per ora sì.

Spike si alzò e si rivestì senza protestare. Aveva uno strano sorriso dipinto sul volto. Lei finì di prepararsi e non staccava gli occhi da lui.

B: perché hai quel sorriso?

Lui si avvicinò e le diede un bacio dolcissimo prima di avviarsi verso la cucina.

S: mi piace il tuo per ora.

 

Non avevano sbagliato di molto i conti, infatti dieci minuti dopo che erano in cucina arrivammo io e Giles.

G: permesso, buongiorno Buffy, se non ti dispiace mi sarei invitato a colazione con voi disse ancora prima di entrare in cucina.

B: buongiorno ha fatto bene. Ciao Emma passato una bella serata?

E: ciao Buffy, ciao William, come mai da queste parti?

Non avevo resistito, volevo vederli inventare una scusa, il cosa fosse accaduto lo si leggeva nei loro volti.

S: veramente sono venuto qui per

B: già cercava te per

S: si perché volevo chiederti se

Mi ero divertita a sufficienza e non volevo metterli in crisi con Giles.

E: ah quella cosa che dovevo darti ma non trovavo.

S: già proprio quella.

E: non l ho trovata, ma non ha più importanza.

Facemmo colazione parlando del demone e raccontando , brevemente, la chiacchierata tra me e Giles.

Più tardi Spike si fece prestare una coperta e tornò alla cripta, sosteneva di aver bisogno di dormire, e Giles andò al negozio di magia.

Era felice, lo vedevo e lo sentivo.

E: fra qualche giorno dovrò ripartire.

B: perché?

E: ho fatto ciò per cui ero venuta, anche se in verità ve la sareste cavata bene anche senza di me.

Mi sorrise e sembrava un po in imbarazzo.

B: rimani qui, perché non ti fermi con noi. Fai parte della famiglia ormai, inoltre hai appena passato una notte ad ascoltare Giles, prometto che non può andare peggio.

E: mi dispiace ma devo ripartire. Questo non significa che non potrò tornare.

B: non riuscirò a farti cambiare idea vero?

E: no. Ma abbiamo ancora qualche giorno da passare assieme, intanto raccontami il vero motivo per cui Spike era già qui o meglio ancora qui!

Scoppiammo a ridere e passammo una splendida mattinata. Andammo anche a fare compere. Buffy insisteva che dovevo portarmi un ricordo di Sunnydale, ma io avevo già loro da portare nel mio cuore. Mi avevano dato forza ed energia, quella che pensavo di aver esaurito. Grazie a loro avrei potuto camminare per altri trecento anni.

La sera ci ritrovammo tutti assieme a cenare, volevamo festeggiare anche se sarei partita solo due giorni dopo. La cena fu favolosa e loro mi scaldavano il cuore. Per un attimo pensai che forse avrei potuto rimanere, che mi sarebbe piaciuto restare con la mia nuova famiglia, mi sentivo adottata.

Ad un tratto ci furono dei forti colpi alla porta come se stessero per buttarla giù e io sentii ancora la sensazione di aver già visto tutto questo, la stessa sensazione che avevo avuto leggendo la profezia.

La porta si spalancò e il demone entrò, sembrava più arrabbiato del solito.

Buffy e Spike lo colpivano per distrarlo mentre gli altri cercavano di uscire.

Pensa Emma, pensa. Cosa voleva dire quella dannata profezia?

Poi vidi il demone che colpì Spike e lo fece volare fuori dalla finestra. Si diresse verso Buffy con gli artigli in fuori e lei era spaventata.

Corsi più forte che potei e prima che la colpisse la spinsi via.

Poi sentii solo il demone urlare, per poi sparire nel nulla. In quel momento capii.

Non avevo mai visto tanto sangue, soprattutto se questo era il mio. Faceva male cielo quanto faceva male. Non pensavo fosse così doloroso morire.

Non era possibile, negli ultimi cento anni avevo sperato che tutto finisse. Andava bene in qualunque modo, non serviva una fine così eroica. Invece ora che avevo ritrovato forza e voglia di vivere tutto si sarebbe spento. Avevo girato il mondo facendo il possibile per rendere felice chi incontravo ed ora che ero felice io dovevo smettere di camminare.

Forse era giusto così, forse avevo compiuto la mia missione, avevo reso felice anche lultima persone: me!

Tutto quadrava, il demone, la profezia. Era così che doveva andare, almeno questa volta avevo protetto la mia famiglia, perché allora scendevano lacrime dal mio viso?

Con questi pensieri mi accasciai a terra, perché era così lunga questa agonia!

B: EMMA, Emma, Emma no, ti prego no.

Buffy mi prese fra le braccia.

B: perché, perché ti sei fatta colpire.

E: ho capito la profezia, era così che doveva andare, un sacrificio per amore. Ho protetto la mia famiglia, e ho finito il mio lavoro. Ora ci sarà la pace per me.

B: no ti prego, guarirai e avrai la tua pace con noi. Non devi morire.

E: è tardi Buffy, ma non piangere. Io tornerò da voi in un modo o nellaltro. Tu sei già morta due volte e sei qui a raccontarmelo, non aver paura per me, io non ne ho.

B: io ho bisogno di te. Non te ne andare, ti prego. Io

E: non è colpa di nessuno, è andata così. Vi voglio bene e vi proteggerò ovunque io vada. È tempo di riposare per me.

Spike ci raggiunse trafelato, era arrabbiato, si sentiva responsabile e per la prima volta vidi un vampiro piangere.

S: Emma dannazione, perché sei stata così stupida, non dovevi esserci tu li. Avremmo potuto batterlo in un altro modo quello stupido demone.

E: Spike, nessun altro modo, e nessun altro avrebbe dovuto essere li. Il tempo stringe e non vi posso dire tutto ciò che vorrei, ma tanto lo sapete già. Sorridete e rendete meravigliosa la vostra vita. Per me.

Finalmente chiusi gli occhi, era giunto il tempo di riposare.

S: chiamate un ambulanza dannazione, fate presto.

X: Spike, non cè più niente da fare

S: no! Lei non può morire così, lei è buona, la persona migliore che abbia mai incontrato. Non può morire così. Perché non ci sono finito io sotto quel demone? Perché non riesco mai a salvare chi amo? Non lei

William cadde in ginocchio e fu dolore per chi era rimasto e lacrime per chi era ancora vivo.

La profezia era giusta, la missione era compiuta, il cattivo era stato ucciso, ma nulla sarebbe stato come prima.

 

Il giorno del mio funerale pioveva. Attorno alla mia bara cerano tutti, due streghe, un osservatore, una cacciatrice, un ex-demone della vendetta, un amico, una chiave mistica e due vampiri, ossia la mia famiglia. Cerano bene e male assieme per salutare una vecchia amica. Poche parole dette dal pastore e poi le loro voci, i loro saluti. Ognuno aveva qualcosa da dirmi. Alla fine Down prese una lettera che avevo lasciato per salutarli, quando ancora pensavo che me ne sarei andata sulle mie gambe.

La sua voce era rotta dal pianto, ma nonostante le apparenze era la più forte per farlo.

ciao a tutti,

questo è solo un saluto, ma preferisco scriverlo o rischio di emozionarmi se ve lo dico a voce.

Per me è tempo di ripartire, devo tornare ai mie due passi , ma non è un addio prometto che tornerò da voi. Siete stati la mia famiglia adottiva e siete riusciti in quello in cui io ho sempre fallito: rendermi felice. In trecento anni non lavevo mai capito ma grazie a voi ora lo so. Rendete la vostra vita meravigliosa, perché dovrete fare i conti solo con voi stessi alla fine e sorridete perché è la cosa più bella che possiate fare.

Vi ho visto felici e tristi, ma comunque andassero le cose eravate assieme. Continuate a farlo. Io dal canto mio devo riprendere la mia strada, ma non piangete per la mia partenza perché io sono in voi come voi in me. Ridete oggi, quando me ne sarò andata e festeggiate in modo che quando ripenserete a me, ricorderete i vostri sorrisi e non le vostre lacrime.

Cosaltro dire nulla ho usato anche troppe parole per qualcosa che già tutti sapevamo. Lasciatevi amare, siete persone e demoni speciali.

Basta o comincerò a bagnare il foglio dalla commozione.

Tornerò, magari solo per un saluto. È una promessa e io mantengo sempre le mie promesse.

Con tutto lamore

Emma

Non ce lavevano fatta, avevano pianto. Ma sarebbe passata, il dolore si sarebbe alleviato. Avrei trovato un modo per tornare da loro. Avevo fatto una promessa.

Rimasero molto sotto la pioggia, Willow e Tara si sorreggevano a vicenda, Xander teneva stretta a se la sua Anya, lavrebbe resa felice a qualunque costo. Giles rimase fermo immobile, con lo sguardo fisso, non è facile razionalizzare un sentimento. Buffy si sentiva sfinita, aveva versato troppe lacrime e si abbandonò tra le braccia di Spike, non voleva un amico ne una sorella ne un padre, aveva bisogno di lui, di sentirlo li, di sapere che non tutto era cambiato. Lui la stringeva a se, per non sentirsi inutile, per non sentirsi perso per prometterle che lavrebbe protetta o che ci avrebbe provato. Angel asciugava le lacrime di Down e versava le sue per colei che era stata unamica e che laveva guardato come un uomo buono.

Con calma un po trascinandosi ad uno ad uno se ne andarono. Lultimo fu William. Si inginocchiò vicino alla mia lapide e vi appoggiò una margherita.

S: lo so che ti piacevano, una volta mi hai detto che le trovavi simpatiche. Non so come facessi a sorridere sempre. La persona più buona che abbia mai incontrato, e lunica che ha sempre guardato tutti per ciò che erano in quel momento e non per ciò che erano stati. Ancora non capisco perché te ne sei andata ma la sorte è beffarda e restano solo i peggiori qui.

Hai sempre mantenuto le tue promesse, quindi troverai la mia porta aperta per quando deciderai di tornare.

Non riusciva ad alzarsi, non riusciva a placare il dolore che sentiva, poi una mano gli si posò sulla spalla. Si voltò e vide Angel che gli porgeva una mano per alzarsi e sorrideva. Capite Angel sorrideva, già queste due parole nella stessa frase suonano strane e in più sorrideva a Spike. non fate quella faccia, il fatto che sia morta non vuol dire che non posso fare ironia.

A: voleva che sorridessimo e ho intenzione di esaudire la sua richiesta.

Mentre guardavo le due figure nere che se ne andavano, rimanevo ad osservare la margherita posta lì per me e il cielo continuava a piangere.

 

Capitolo 13 epilogo

 

Quella sera si erano fermati per un po a casa di Buffy, sembrava non volessero rimanere da soli. Un po alla volta tutti se ne andarono. Buffy era seduta sul portico e Angel la raggiunse, mentre Spike era rimasto in soggiorno con Down.

A: come ti senti?

B: come una che ha perso una sorella. Tu?

A: triste cose sempre era divertente sentire Angel fare autoironia.

B: se devi tornare a Los Angeles

A: posso rimanere con te se vuoi

B: no, non serve.

A: non serve perché ci sarà lui? chiese indicando la porta di casa. La sua voce era arrabbiata.

B: ti prego non

A: no parliamone! Perché lui

B: perché ho bisogno di Spike, perché lui mi fa sentire viva. È sempre stato con me, mi ha sopportato quando ero arrabbiata, mi ha consolato quando ero triste e mi fa sorridere. Sembra capire ancora prima di me quello di cui ho bisogno. Ha visto il meglio e il peggio

A: anche io ti capivo, ti conosco

B: no Angel! Tu non mi conosci. Hai amato la cacciatrice e cercato di proteggere la ragazzina, ma non hai mai potuto vedermi nel mio complesso. Io ho bisogno di essere amata, ho bisogno che sia amata Buffy , non la cacciatrice o lamica o la sorella, ma solo io, per tutto ciò che sono

A: io potrei - lui stava per dirle quello che per una vita lei aveva sperato di sentirsi dire, trattenne quasi il fiato, ma poi capì e si sentì libera

B: ho bisogno di essere amata da lui.

Angel abbassò il capo rassegnato, sapeva riconoscere una sconfitta. Lei aveva fatto la sua scelta e era certa di quello che voleva. La vedeva felice e gli si stringeva il cuore sapendo di non esserne lui la causa.

A: lo ami?

B: non lo so, ma sono certa che lui ama me. Ho bisogno di tempo per capirlo e voglio che lui sia qui quando avrò una risposta. Per il momento non ho molto da dargli, ma so di voler stare con lui molto a lungo.

A: molto a lungo per te o per Spike?

B: ha importanza ora?

A: no, forse no!

La lasciò seduta sul portico se ne andò dopo aver salutato la piccola Down.

Ad un tratto Buffy sentì la porta aprirsi. William le si sedette vicino e le porse una tazza di tè fumante.

S: Down si è addormentata.

B: grazie, come stava?

S: male, come tutti noi daltronde. Laltro se nè andato?

B: si. È tornato a Los Angeles, non serviva che rimanesse. Posso cavarmela da sola.

S: bene. Io allora ti lascio andare a riposare.

B: Spike. Puoi rimanere con me?

Lui la guardò era stupito ma felice. Si risedette vicino a lei e le mise un braccio sulle spalle. Buffy appoggiò la testa sul suo petto e sentì ancora quella sensazione di pace.

B: rimarrai con me?

S: fino a che vorrai!

B: sarà molto a lungo per te allora.

S: ho tutto il tempo.

 

 

Era passato ormai quasi un anno da allora. Xander e Anya si erano sposati e la vita sembrava proseguire come sempre.

La relazione tra Buffy e Spike non era più un segreto e lui passava molti giorni e molte notti a casa Summers, sembrava quasi una cosa seria. Da qualche giorno però Buffy non era al pieno della forma, si sentiva strana, qualcosa non andava e quella mattina aveva scoperto cosa fosse.

Era nervosa, aveva girato tutto il giorno visibilmente preoccupata. Era tardo pomeriggio e Down si era stancata di vederla girare per la casa parlando da sola.

B: comè possibile, non può essere successo cosa faccio adesso.

D: Buffy, Buffy sembrava non riuscire a ottenere la sua attenzione mi dici cosa ti è successo?

Si fermò di colpo, guardando la sorella, sembrava quasi spaventata.

B: no, mi dispiace prima devo capirci qualcosa, poi ti dirò.

D: se è successo qualcosa di inspiegabile parlane con Giles.

B: no, indubbiamente è tra le ultime persone che lo verrà a sapere. Devo vedere Spike.

D: beh ancora un paio dore. Non dovete trovarvi per la ronda?

B: si un paio dore. e riprese a camminare avanti e indietro farneticando.

 

Il sole era tramontato e Buffy era pronta per uscire, veramente era pronta da due ora ma non sembrava riuscire a varcare la soglia.

D: mi dici cosa succede? Prima sembri un leone in gabbia e adesso che devi uscire sembri spaventata. Cosè hai paura di vedere Spike?

Buffy si voltò di scatto verso la sorella.

D: cosa succede?

Prese un foglio di carta e ci scrisse qualcosa, lo ripiegò con cura e lo mise tra le mani di Down.

B: ne parleremo quando torno. Tu leggilo solo quando sarò uscita, non ho risposte al momento, quindi niente domande. Vado. Augurami in bocca al lupo.

Down era sconcertata, ma salutò la sorella e aspettò che uscisse.

Quando Buffy fu fuori, diretta al cimitero sentì distintamente la voce della sorella

D: oh mio Dio ma è

Sorrise e corse, aveva bisogno di risposte e sperava di trovarne da Spike.

S: ciao passerotto.

Lei si voltò di scatto e rimase a fissarlo per un po. Era visibilmente preoccupata.

S: Buffy cosa succede? Hai un aria stanca.

B: no, tutto bene più o meno è che è successa una cosa strana di cui ti devo parlare.

Furono interrotti da due vampiri che li attaccarono. Se ne liberarono in fretta ma non grazie a Buffy che dopo due pugni era già a terra.

S: ehi che succede, sei fuori allenamento, non ti ho mai visto al tappeto di fronte a due novellini come quelli. Cosa devi dirmi?

B: dunque

E: buona sera miei cari.

Il vampiro e la cacciatrice a quella voce si bloccarono di scatto, continuavano a tenere gli occhi fissi luno sullaltro, senza avere il coraggio di voltarsi.

Piano Spike si girò verso la voce e mi vide.

S: Emma sussurrò.

Lei si voltò di colpo e mi corse in contro.

B: sei tornata ma come

E: calma, sono felice di vedervi ma sono solo di passaggio.

S: tu sei viva?

E: non proprio, diciamo che sono momentaneamente corporea, per questa visita.

B: non puoi rimanere?

E: cosa ne dite se ci sediamo e parliamo con calma?

Arrivammo a casa Summers e ci sedemmo in veranda, non volevamo svegliare Down, non ancora. Io avevo già salutato tutti, loro me li ero tenuti per ultimi, o quasi.

E: allora, dopo che sono morta fa un certo effetto dirlo vero? scoppiammo a ridere. Eravamo morti tutti e tre almeno una volta e ce ne stavamo seduti a chiacchierare come nulla fosse. Era indubbiamente divertente.

E: dicevo che, dopo quello che era successo sono stata chiamata dai capi e sono stata accolta con molta gioia, si sono complimentati per il lavoro che ho fatto e mi hanno offerto un nuovo incarico.

Mi guardavano curiosi

E: beh sono diventata un angelo custode

S&B: cosa?

E: dunque, più o meno ho il compito di proteggere e aiutare qualcuno.

S: e chi?

E: solitamente ci viene affidato qualcuno fin da piccolo, anzi ancora prima che nasca e noi dobbiamo seguirlo finché ne avrà bisogno.

S: bene, mi sembra adatto a te.

E: già e ora risponderò ai dubbi che vi assillano quando sono arrivata dai capi mi hanno chiesto se volevo qualcosa e io ho espresso un desiderio per voi.

Mi guardavano stupiti, anche se Buffy ora iniziava a sorridere.

E: sarebbe successo quando e se solo entrambi lo avreste desiderato. Doveva essere qualcosa che volevate tutti e due e preferibilmente nello stesso periodo. È stato incredibile ma lo avete praticamente chiesto contemporaneamente non serve che vi ricordi quando vero?

Buffy era arrossita ma Spike continuava a guardarmi confuso.

S: di cosa stai parlando?

Mi voltai verso di lei

E: non lo sa ancora?

B: beh glielo stavo dicendo quando sei comparsa.

S: cosa devo sapere?

E: accidenti al tempismo. Sono arrivata troppo presto. Ma ora devo andare beh William poi capirai, comunque questo era il mio modo per rimanere con voi. Vi avevo promesso che non vi avrei abbandonato. In lei ci sarà sempre qualcosa di me e farò in modo che sorrida, in fondo rimane sempre il mio lavoro.

Mi avvicinai a Buffy e labbracciai stretta, era felice e allo stesso tempo spaventata.

E: non avere paura, sarai bravissima, proprio come lo era Joice con te.

Poi mi rivolsi a William che forse iniziava a capire.

E: sarai il migliore del mondo per lei. Tutto ciò che hai fatto per arrivare fino a qui ti ha reso un uomo buono. Sarai allaltezza di ogni situazione, come sempre daltronde, cè da esserne fieri. Non è stato facile per te, lo so ma avrai ciò che hai chiesto. Buffy ci guardava stupita e il volto di William iniziò ad illuminarci. Mi avvicinai ancora di più a lui e gli sussurrai in un orecchio avrai qualcuno che un giorno ti chiamerà papà.

Mi allontanai e i suoi occhi erano lucidi.

E: ora devo andare. Devo ancora salutare Angel prima di tornare ad occuparmi della mia protetta non ti preoccupare Spike ti lascio la soddisfazione di essere tu a dirglielo.

Sparii nel nulla e in silenzio come ero arrivata, avevo ancora un amico da salutare e loro dovevano parlare.

Dopo che fui sparita, per alcuni minuti rimasero immobili in silenzio. Spike le si sedette vicino e le accarezzo i capelli.

S: Buffy cosa devi dirmi?

B: io non te l ho detto prima perché non ne ero sicura. Stamattina ho avuto la conferma e ho passato la giornata a pensare alle parole da usare, non sapevo cosa avresti detto, se mi avresti creduto - era nervosa. Parlava velocemente e si contorceva le mani. Lui gliele prese tra le sue e la guardò negli occhi.

S: ti prego. Dimmi solo che quello che penso è vero, che non ho frainteso le sue parole. Dimmi che la cosa più bella e più impossibile è accaduta a noi due.

Lei lo guardò negli occhi e erano lucidi. Quelli di entrambi. Si morse le labbra e riuscì solo a fare un cenno di assenso con la testa.

Spike sentì che il cuore gli scoppiava. Era felice no felice non era la parola esatta. Non sapeva neppure lui spiegare cosa provava. Avrebbe passato leternità a ringraziare Dio o chi per lui gli aveva donato tutto questo. Anzi avrebbe rinunciato alleternità e a qualunque cosa se fosse stato necessario e forse ma questa è un'altra storia!

Lunica cosa che fece fu abbracciare la sua Buffy. Voleva tenerla stretta a se, il suo tesoro, anzi i suoi amori.

Buffy si fece coccolare dal suo uomo, dal suo amore, da tutto ciò che lui aveva rappresentato fino a qual momento e ora poteva dire di farsi coccolare dal padre di sua figlia.

Dopo poco furono interrotti dalla porta che si apriva e da una Down esultante che li abbracciava.

D: allora è vero sarò la zia Down?

S: si, a quanto pare.

D: avevo quasi pensato fosse un sogno ma quando è apparsa Emma e mi ha detto che era vero, non vedevo lora che tornaste.

S: già saremo una vera famiglia, non normale ma la nostra.

D: maschio o femmina?

B: da quello che abbiamo capito, probabilmente femmina.

D: come la chiamerete?

Buffy e Spike si guardarono e si sorrisero. Stavano parlando della loro famiglia. Avevano passato di tutto ma cerano riusciti, avevano vinto loro contro inferno e paradiso, erano ancora uniti. Cera amore nei loro sguardi. Erano felici, avevo fatto proprio un bel lavoro. Non dovevano parlarsi, sembrava che si leggessero nel pensiero, come se qualcosa li unisse ulteriormente. Si voltarono verso Down.

S&B: Emma.