Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove
in attesa di riuscire a rintracciare l'autrice.
E
SE…
Di Sara
Disclaimer:i personaggi non sono di mia proprietà, ma di Joss Whedon, UPN e FOX.
Ricordate la puntata della sesta serie
in cui Buffy diventa invisibile… beh
se le cose fossero andate un po’ diversamente
(Tara è ancora con Willow
e lei riesce a prendere il raggio senza farsi beccare dai tre cretini.)
Xander aveva appena parlato con Spike ed ora doveva tornare
a cercare Buffy, ma non sapeva da dove iniziare, gli
era sembrato che a lei quasi piacesse essere invisibile. Appena giunto alla
porta della cripta si accorse di aver lasciato le chiavi dell’auto
da Spike e ritornò indietro. Si avvicinò alle scale che conducevano giù, stava
per scendere ma sentì delle voci e si fermò ad ascoltare.
Avrebbe giurato che c’era
solo Spike, ma allora quella voce femminile da dove arrivava? Ad un tratto un
lampo attraversò il suo cervello…la voce era quella di Buffy! Ecco perché non aveva visto nessuno… ma
allora non era ginnastica quella che stava facendo Spike, ma lui e Buffy
stavano… (scusate ma qui devo dire la mia… come
ha fatto Xander nella puntata a credere veramente
alla scusa della ginnastica, inoltre si è sentita la sua voce! Bisogna essere
proprio accecati!!!)
X: Oh mio Dio.
S: c’è qualcuno?
Xander non si era accorto di aver parlato a voce alta.
X: Spike sono Xander,
sono APPENA ritornato, mi sono accorto di aver lasciato le chiavi della
macchina da te.
Mentre parlava pregava di non
assistere a strane scene. Appena entrato nella stanza vide Spike con il
lenzuolo attorno alla vita, che gli porgeva le chiavi.
Si guardò attorno e si accorse che c’era qualcosa
sul letto, anche se non si poteva vedere!
S: ti serve qualcos’altro?
– gli chiese parandosi davanti, con aria visibilmente
agitata.
Xander prese le chiavi ed uscì, sconvolto pensando alla sua
amica, probabilmente nuda sul letto. Si diresse al magic
box e rimase in un angolo in silenzio e pensieroso.
Tutti rimasero ad osservarlo per un po’
finché si sedettero attorno a lui preoccupati.
W: Xander
sembra tu abbia visto un fantasma. Siamo riusciti a recuperare il raggio per
rendere visibile Buffy, dovresti essere felice.
Perché hai l’aria di uno a cui è caduto il mondo addosso?
X: io credo che Buffy
sia assieme a Spike
A: bene! Allora fra poco verrà qui!
X: intendo insieme in senso biblico.
A: oh! Ma sei certo, come fai a
saperlo?
Il giovane raccontò l’accaduto
e tutti rimasero pensierosi e in silenzio!
W: magari ti sei sbagliato, magari non
c’era nessuno, potresti aver sentito male! Lei non
potrebbe, non ci credo, e poi ce ne avrebbe parlato.
X: magari verrà a dircelo adesso così
potremmo aiutarla.
A: io non ve lo direi se fossi Buffy! Guardate come stiamo, anzi, state reagendo. La state
considerando come fosse malata. Magari è felice.
X: stiamo parlando di Spike. Non è
buono, la sua è un ossessione, non è amore. Non può
amare non ha un anima!
A: già hai ragione! Molto meglio Angel
che senza anima ha cercato di ucciderla e con l’anima l’ ha
abbandonata. O perché non parlare dell’idiota traditore Parker, o il
tuo amico soldatino che non l’accettava e la voleva cambiare.
Già hai ragione tu, Spike a confronto è proprio un mostro. Pensa un po’ è
rimasto al suo fianco e non l’ ha abbandonata per un momento,
nonostante come noi e Buffy lo abbiamo trattato. Non
potrebbe mai amarla, si vede da come la guarda. Avete mai notato come la
guarda?
Calò il silenzio le verità di Anya facevano sempre un po’ male. Il
silenzio fu interrotto dalla porta che si apriva.
B: buon giorno a tutti.
W: Buffy!
B: perché questo silenzio? Di cosa
parlavate?
W: di te… cioè
abbiamo preso il raggio, possiamo riportarti visibile!
Dopo aver rivisibilizzato
Buffy ed essersi complimentati per il nuovo taglio di
capelli, si sedettero attorno al tavolo per cercare notizie sul furgone
misterioso e fare un piano per trovare i colpevoli.
X: Buffy
cosa hai fatto questa mattina?
B: oh ho sistemato alcune faccende con
l’assistente sociale e ho fatto un giretto.
X: hai visto Spike?
B: Spike… no certo
che no! Perché dovrei vederlo?
Il discorso finì lì e dopo qualche
indagine tornarono tutti a casa.
Alla sera si incontrarono al Bronze.
Avevano deciso che meritavano un po’ di riposo.
Buffy, Anya, Down e Tara erano
sulla pista da ballo, quando entrò Spike e si sedette al bancone del bar,
ordinando da bere. Xander e Willow
si accorsero di lui e fecero ciò che Anya aveva
detto: osservarono come lui la guardava.
X: i vampiri fingono bene credo, sono
quasi certo che la sua sia solo un ossessione, ma…
W: già ha proprio lo sguardo di un
uomo innamorato!
Poco dopo tornarono tutte al tavolo e
appena Down vide Spike lo trascinò dagli altri.
S: buona sera a tutti.
X: buona sera a te Spike, va meglio
dopo la ginnastica?
Ci fu un attimo di imbarazzo generale
B: io devo andare ragazzi, devo fare
la ronda. Accompagnate voi Down? Grazie ciao.
Non aspetto neppure la risposta, prese
la giacca ed uscì, trascinandosi dietro Spike.
Quando fu uscita tutti si voltarono
fulminando Xander.
D: c’è qualcosa
che non so?
T: nulla Down, torniamo a ballare.
La ronda fu breve, non sembravano
esserci demoni in giro quella sera. Spike accompagnò Buffy
a casa e per tutto il tragitto non parlarono.
Arrivarono alla porta e rimasero un
attimo fermi senza guardarsi.
B: vuoi… vuoi
entrare a bere qualcosa?
S: grazie volentieri.
Entrarono e arrivarono in cucina.
Spike si tolse la giacca e Buffy prese due birre dal
frigo. Se non fossero stati un vampiro ed una cacciatrice si poteva quasi dire
che fossero in imbarazzo. Lei si voltò e lo guardò, rimase incantata a fissare
i suoi occhi blu, il fisico ben delineato dalla maglietta nera attillata… in
un attimo senza neppure accorgersene era aggrappata a lui spingendolo contro il
muro e baciandolo con tanta passione da non riuscire quasi a respirare
Non sapeva se fosse giusto quello che
stava facendo, ma sapeva di non poter resistere, ne era troppo attratta. Non era
certa che la situazione la rendesse felice, ma sapeva che lui la faceva stare
meglio. Sentiva meno il dolore dell’ultimo periodo.
Inoltre era da un po’ che
non si sentiva così attratta da un uomo. Era una bella sensazione sapere che
qualcuno la trovava ancora bella e desiderabile.
Spike, dal canto suo non capiva più
nulla. Sapeva di amarla, ma sapeva anche di non essere corrisposto. Lei lo
confondeva. prima lo respingeva e lo picchiava e poi
aveva bisogno di lui e gli saltava addosso, come adesso. Nonostante l’orgoglio
che urlava di mandarla al diavolo, non sapeva resisterle.
Mentre questo fiume di pensieri
attraversava la loro mente, continuavano a baciarsi. Quasi senza accorgersene
salirono le scale, spogliandosi a vicenda e seminando indumenti in giro.
Finalmente giunsero in camera di Buffy e dopo averla
spinta sul letto Spike la raggiunse.
Non gli era capitato molto spesso di
trovarsi in quella stanza e di certo non in queste circostanze. Iniziò ad
esplorare il suo corpo nudo mentre Buffy aveva smesso
di pensare. I suoi sensi erano concentrati su di lui e con le mani percorreva
la sua schiena attirandolo sempre di più a se. Indubbiamente il vampiro ci
sapeva fare, sapeva esattamente quello che lei desiderava. La passione li
travolse e si amarono senza tregua, concentrati l’uno sull’altro,
senza sentire più nulla, neppure la porta della cucina che si apriva.
Willow entrò per prima mentre Down tornava a prendere la
borsa lasciata in macchina di Xander. Vide la giacca
di Spike sulla sedia ma non ci fece caso. Poi sporse la testa e vide per terra
una maglia, si avvicinò seguendo gli indizi fino alla base delle scale e notò
che anche lì c’erano indumenti sparsi. Un dubbio attraversò la sua
mente. infine udì dei suoni, non così sommessi,
arrivare dalla stanza di Buffy e i dubbi furono
confermati. Si catapultò alla porta e blocco Down prima che entrasse
D: che c’è? È
arrivata Buffy?
W: Si! No! Cioè ho un
idea. – mentre parlava la spinse fuori e si chiuse la porta
alle spalle.
W: passiamo a prendere un film dei pop-corn
e ce la spassiamo a casa di Xander.
Arrivate all’auto Xander scese per capire perché fossero tornate indietro.
D: perché non possiamo stare qui dato
che Buffy non c’è?
W: ma no, poi altrimenti torna e ci
rovina la festa, meglio da Xander.
A: ma io volevo andarmene a letto.
W: ecco appunto. C’è chi
va a letto, c’è chi fa ginnastica e chi, come noi, va a vedere un
film su una casa diversa da questa.
Xander non era certo di aver capito ma caricò tutti in auto
e si diresse verso la videoteca.
Dopo aver visto il film, Down si
addormentò sul divano e gli altri si spostarono in cucina.
W: giuro è quello che ho visto e
sentito.
X: allora è vero, perché non ce ne ha
parlato?
T: perché deve accettarlo prima lei.
Credo che dobbiamo darle tempo. Ce ne parlerà quando se la sentirà. Da buoni
amici dobbiamo aspettare e accettare le sue scelte.
Andarono tutti a dormire, l’indomani
ci avrebbero pensato
La luce che entrava dalla finestra la
svegliò dolcemente, dopo un attimo ogni cosa le tornò in mente, si sedette di
scatto sul letto e guardò al suo fianco ma Spike non c’era
più.
Guardò la sveglia, erano già le 8,
Down doveva essere già a scuola, anche se non l’aveva
sentita rientrare… un lampo le attraversò il cervello. Cielo e se Down
era rientrata? E li avesse visti assieme? Stava per scendere dal letto, doveva
controllare se lei era ancora qui, doveva spiegarle ma prima doveva vestirsi.
Appena si mosse notò un foglio appoggiato al cuscino. La scrittura di Spike.
Chiamò Down ma lei non rispose. Si
avvolse nel lenzuolo e dopo essersi detta di risolvere un problema alla volta,
si mise a leggere.
“ Avrei voluto rimanere e
guardarti dormire, avrei voluto svegliarti io questa mattina, ma so che non
avresti voluto tu!
La luce del sole mostra la realtà e sono
consapevole che questa è una realtà che non vuoi vedere. Io ho accettato di
amarti, anche andando contro natura, ma non tutti siamo disposti a farlo.
Ti sveglierai anche senza di me… ma
sarebbe stato bello.
Spike”
Rimase immobile a guardare il foglio e
poi iniziò a piangere senza riuscire a smettere.
W: Buffy che
succede?
Alzò lo sguardo sconvolto, trovandosi
di fronte Willow. Sapeva che avrebbe dovuto spiegarle
molte cose, ma ora voleva solo piangere.
Willow le si sedette accanto e l’abbracciò,
aspettando che l’amica si calmasse.
Poco dopo scesero in cucina e si
sedettero di fronte ad una tazza di tè.
W: Down ha dormito da Xander, ora è al negozio di magia con Anja,
le abbiamo detto che poteva stare a casa da scuola e
lei non ci ha chiesto spiegazioni di nulla.
B: grazie, ma come hai saputo…
W: ieri sera stavamo rientrando e
mentre Down tornava alla macchina di Xander io sono
entrata in casa. Ho visto un po’ di vestiti in giro e vi ho
sentito, allora ho pensato fosse meglio andare altrove.
Le due amiche rimasero in silenzio, in
evidente imbarazzo, finché Willow riprese a parlare.
W: perché non ce ne hai parlato?
B: perché non c’è
nulla di cui parlare. Non c’è una relazione da annunciare.
Non c’entrano i sentimenti, non si parla d’amore.
È solo questo. Solo sesso! Non potrebbe esserci nulla di più, anzi non dovrebbe
esserci neppure questo. Io sono la cacciatrice e lui un vampiro con un ossessione per me. Io ero debole e triste e lui…
disponibile. Cosa avrei dovuto raccontarvi se me ne vergogno pure io.
Aveva parlato camminando avanti e
indietro senza alzare lo sguardo su di lei e ora abbassava il capo aspettando
la reazione dell’amica. Non voleva guardarla, su alcune cose le aveva
mentito, non voleva che lei capisse.
W: Buffy ma
allora perché piangevi quando sono arrivata?
Si fermò solo allora, dalla sua
immaginaria fuga, e maledisse la sua debolezza. Non poteva più mentire, non
alla sua migliore amica. Le si sedette vicino e le porse il biglietto che le
aveva lasciato Spike. Willow lo lesse e poi le
sorrise.
W: si vede che è un uomo romantico. Tu
cosa avresti voluto?
B: non volevo mentirvi, ma temevo che mi avreste giudicato male…
W: intendo riguardo a questa mattina.
Avresti voluto che fosse qui al tuo risveglio?
Buffy ci pensò seriamente, ma non riusciva a trovare una
risposta.
W: ne sei innamorata?
B: no!no! non
pensarlo neppure. Ma nemmeno lui è innamorato di me.
B: su Buffy,
questo non negarlo, io non ne sarei così sicura. Quando ti osserva il suo
sguardo si illumina, sembra proprio innamorato. Ti guarda in modo diverso da Riley e anche da Angel.
B: lui è diverso da loro. Lui è
cattivo, non ha un anima, potrebbe tradire tutti da un
momento all’altro, senza scrupoli. Potrebbe prendere e andarsene
così, senza neppure un ciao, senza un vero motivo.
W: ma non lo fa. Noi lo abbiamo
trattato male e lui è rimasto. Tu non sei mai stata troppo gentile con lui, ma
non ti ha mai fatto del male, ne ti ha mai tradito.
Non voglio difendere Spike, sono comunque dalla tua parte. Credo solo che se
devi soffrire per una relazione che c’è o non c’è
devi trovarne i motivi veri.
Buffy rimase in silenzio ad ascoltare
B: Willow,
vuoi fermarti a pranzo qui? Dawn arriverà solo
stasera, invita anche Tara. Se vuoi chiamala, io intanto vado a farmi una
doccia.
Una volta sotto l’acqua
che scorreva sentì tutto il dolore e i pensieri di quei giorni scivolarle
addosso e pianse il resto di lacrime che le rimanevano.
Dopo pranzo le raggiunse anche Anja e assieme si misero a sistemare i preparativi per il
matrimonio.
A: posto per il ricevimento?
W: fatto!
A: sistemazione tavoli?
T: da rivedere
A: lista finale
invitati?
B: siamo ancora in alto mare. Molti
non ci hanno ancora risposto e non sappiamo se alcuni verranno accompagnati o meno, quindi se farli sedere vicino a qualcuno altro o no.
A: tu verrai accompagnata Buffy?
Buffy sgranò gli occhi e rimase ad osservare Anja.
B: no perché? Non ho un accompagnatore…
A: calmati! È perché Willow è con Tara, Dawn viene con
un suo amico e volevo solo sapere se tu saresti entrata dalla porta al braccio
di qualcuno.
B: non ho nessuno da cui farmi
accompagnare – disse con tono quasi triste –
sapete che è da un po’… beh un bel po’ che
non esco con qualcuno.
A: ma non c’è
proprio nessuno di carino e sexy che ti trova bella ed attraente e sarebbe ben
felice di accompagnarti?
Buffy si sentì osservata e alle parole di Anja le venne in mente una sola persona.
B: nessun uomo che corrisponda a tale
descrizione.
A: neppure nessun vampiro?
B: ok ragazze parliamo! Mi spiace di
non avervene parlato ma no! Non c’è nulla tra me e Spike, è stato
solo sesso. Solo un momento di debolezza.
A: come è stato?
B: ma… Anja che domande fai?
Tutte scoppiarono a ridere
A: è una domanda sensata. Siamo fra
amiche e quindi si spettegola di uomini, o donne, e soprattutto di sesso. Io ve
lo dico com’è il sesso con Xander e
quindi è giusto che tu ci dica com’è il sesso con Spike. Infondo ha
più di un secolo, saprà pur fare qualcosa di più di Riley.
Buffy era visibilmente in imbarazzo.
W: allora?
B: Willow ma
ti ci metti anche tu?
W: beh noi siamo sempre alle prese con
apocalissi e demoni, non abbiamo una vita normale, sarebbe bello spettegolare
un po’ come fanno tutte le ragazze della nostra età.
Rimasero in attesa ad osservare Buffy.
B: beh è piacevole.
A: piacevole? Sembra tu sia parlando
di un dentifricio.
B: ok ok! Diciamo che è diverso dale
altre volte.
T: cioè?
B: non vi facevo così interessate!
Tutte risero ma non sembravano
intenzionate a mollare il discorso.
B: con Angel è stata una cosa dolce,
con Riley era… normale, non brutto ma non da
ricordare particolarmente. Con Spike invece è tutta un’altra
cosa. È pura passione, un uragano di emozioni.
A: insomma sembra splendido.
B: già!
A: e allora qual è il problema?
Buffy si fece triste, raccontò alle amiche del suo
risveglio e fece leggere loro il biglietto lasciatole da Spike.
B: beh io non so cosa avrei voluto! Io
non lo amo, questo non pensatelo, ma non capisco cosa mi succede. So di essere
attratta da lui ma a volte ho la sensazione che non ci sia solo questo.
Sbuffando si prese la testa fra le
mani.
T: ti è mai capitato di svegliarti con
lui ancora li?
B: si
T: e… cosa
provi? Che succede?
B: lui è sempre sveglio, anche se
finge di dormire. Appena sente che sono sveglia mi abbraccia più forte e io rimango
li a gustarmi quel momento – il
suo viso da sereno diventò triste e quasi arrabbiato con se – poi
la verità prende forma e io mi sento inappropriata ed agitata. Forse sente
anche quello perché molla la presa e rimane li, sempre fingendo di dormire, mentre
mi vesto e me ne vado. Non saprei cosa dirgli, ha ragione, il sole mostra la
realtà e io non so se la saprei accettare.
Rimasero in silenzio, finché i loro
pensieri non furono interrotti dall’entrata di Dawn,
seguita da Spike.
D: ciao a tutte. Ce
una riunione?
W: ci siamo solo trovate qui per
aiutare Anja nei preparativi.
Buffy si alzò di scatto mettendosi il foglio in tasca.
B: come è andata a scuola?
D: bene, ma mi hanno dato una ricerca
sull’Inghilterra dell’ottocento, quindi mi sono fatta
dare una mano da Spike, che ci ha vissuto. Poi mi ha riaccompagnato e eccomi
qui! Ora un po’ di riposo.
Così dicendo si sedette vicino ad Anja e si mise a sfogliare il giornale di vestiti da sposa.
D: allora di cosa avete chiacchierato?
A: abbiamo spettegolato su cose da
ragazze adulte.
D: cioè?
A: uomini e sesso, ma tu sei troppo
giovane.
D: io sono una teen-ager, le so queste
cose. Ma se avete parlato di sesso con uomini hai parlato solo tu.
A: beh non sono l’unica
donna etero qui.
Si voltò guardando Buffy,
la quale per poco non svenne.
B: qualcuno vuole un caffè o una
camomilla?
D: ma Buffy
non ha un fidanzato non esce con nessuno.
Spike sentiva che il discorso prendeva
una piega interessante, avrebbe voluto saperne di più, ma
decise che c’era troppa gente li.
S: Briciola se non hai più bisogno di
me, me ne vado.
D: no grazie Spike, stasera andiamo al
Bronze, vieni?
S: non credo, devo riposare, non ho
dormito stanotte! – salutò e uscì lanciando uno
sguardo malizioso a Buffy.
Quando fu uscito l’aria
era tesa.
D: io non capisco quando mia sorella
potrebbe aver trovato un ragazzo, sta sempre solo con vampiri da uccidere.
W: non ti sforzare Dawn,
tira una brutta aria, che ne dici di preparare la cena?
Tutti si spostarono in cucina, lasciando
Buffy ancora in piedi in mezzo al salotto che pensava
a cosa le stava succedendo.
Alla sera si ritrovarono al Bronze e
dopo aver ballato Buffy e Tara si sedettero attorno
al tavolo per bere qualcosa.
T: come ti senti Buffy?
B: bene! È una serata piacevole,
niente demoni, niente combattimenti. Splendido!
T: vorresti andare via vero?
B: si. Non
che non mi stia divertendo è che ormai è un’abitudine
andare di ronda, mi manca un po’ se non ci vado.
T: beh allora vai! Dawn
torna con noi, magari ci fermiamo lì, così puoi fare con comodo.
B: no, no, torno presto, faccio solo
un giro veloce per il cimitero, per stare tranquilla.
T: passi da lui?
B: no, assolutamente no.
T: Buffy non
serve che ci dici nulla.
B: beh magari passo solo un attimo,
giusto per un ciao.
T: non ci devi spiegazioni.
B: torno presto.
T: spero che tu riesca a scendere a
patti con te stessa.
Già, scendere a patti con se stessa,
non era così facile. Camminò a lungo pensando, finché si ritrovò davanti alla
cripta di Spike.
B: no, non voglio entrare! Devo
andarmene.
Ancora con le lacrime agli occhi
arrivò di corsa a casa e si sedette sui gradini del portico, aspettando forse
una risposta dal cielo.
Poco dopo tornarono anche Willow, Dawn e Tara.
W: Buffy,
sei già tornata
B: eh si! Nessun vampiro in giro
Le due streghe entrarono in casa,
mentre Dawn si sedette accanto alla sorella
D: come va sorellina? Sembra tu abbia
il peso del mondo sulle spalle.
B: peggio. Solo la mia vita. È più
facile uccidere demoni che fare i conti con me stessa.
D: sei andata da lui?
B: no! Un attimo, lui chi?
D: non sai neppure mentire. Buffy non sono stupida, sono giovane ma ho anche io gli
occhi. Vi ho visti!
A Buffy, a
quelle parole, mancò quasi il respiro
B: cosa? Visti, come, quando, chi?
D: devi scrivere un articolo? Beh, tu
e Spike ovviamente. Si percepisce la tensione quando siete assieme. Oggi
pomeriggio si poteva tagliare con il coltello. Non ti preoccupare, non ho visto
scene sconce, anche se mi è sembrato strano che mi avessero trascinato da Xander, ieri sera, dopo che avevo visto lo spolverino di
Spike sulla sedia.
Ci fu un momento di silenzio, Buffy cercava le parole giuste, voleva dare una spiegazione
a Dawn, ma cosa dire?
D: lo fai vedere anche a me il foglio
che hai così frettolosamente nascosto nei jeans oggi quando siamo entrati?
Buffy sospirò e scosse la testa
B: Beh ormai, perso per perso. – e
porse il foglio a Dawn, che lo lesse e rilesse con
attenzione.
B: e non chiedermi anche tu cosa avrei
voluto, perché non lo so!
D: veramente io volevo chiederti cosa
ci fai ancora qui?
B: cosa? Tu non puoi capire…
D: eh no. Non cominciare con la storia
tu non puoi capire, sei troppo giovane. Io capisco
benissimo, sei tu che non vuoi vedere. Ogni ragazza sogna un uomo così, che la
ami in questo modo. Magari con meno zanne e più vivo. Rimane il fatto che lui
ti ama e non ti chiede nulla. Spera e basta. E tu invece di correre lì, te ne
stai qui a piangerti addosso. Forse sei stata troppo con Angel!
B: Dawn, io
non lo amo.
T: ne sei proprio
così sicura?
Dawn si alzò e si recò alla porta lasciando la sorella
senza parole e ancora più confusa.
D: io raggiungo Willow
e Tara, guarderemo un po’ di tv. Se ci vuoi raggiungere… - si
guardarono per un attimo e si sorrisero - … buona notte Buffy.
B: buona notte.
Dawn si richiuse la porta alle spalle e andò a sedersi
vicino alle due streghe.
W: tua sorella viene?
D: credo e spero di no.
Risero e si misero a vedere un film
strappalacrime.
Buffy si incammino verso il cimitero, anche se non sapeva
bene cosa fare. Decisa solo a non essere più confusa.
Si ritrovò di nuovo di fronte alla sua
cripta, per la seconda volta in una notte, ma questa
volta entrò.
Non sembrava esserci nessuno. Aprì il
frigorifero e ne prese due birre, poi con calma e cercando di non far rumore, scese
le scale.
Spike era sul letto che dormiva, lei
si sedette su una sedia e rimase ad aspettare. Lo guardava e il suo cuore
batteva sempre più forte, tanto che Buffy pensò che
il rumore avrebbe potuto svegliarlo.
S: a cosa devo la tua visita?
Spike era ancora con gli occhi chiusi,
steso sul letto. L’aveva sentita arrivare ma era
rimasto fermo ad ascoltare la sua presenza.
B: volevo solo bere qualcosa in
compagnia.
Questa volta aprì gli occhi e si mise
seduto sul letto, con il lenzuolo attorno alla vita.
S: il bronze
era chiuso?
B: no, ma qui la birra è gratis.
Buffy si alzò sorridendo, cosa che fece piacere a Spike
dato che ultimamente non le accadeva così spesso, e gli porse una bottiglia.
Dopo essersi tolta le scarpe salì sul letto e si sedette vicino al vampiro.
Rimasero per un po’ in
silenzio sorseggiando la birra e senza guardarsi.
S: e adesso? La birra sta finendo.
B: beh potremmo chiacchierare di
qualcosa.
S: di cosa?
B: qualunque –
disse con tono tra il supplichevole e l’esasperato.
Rimasero ancora un po’ in
silenzio, lei sembrava aspettare, ma dopo un po’ decise che
se ne sarebbe andata. Stava per muoversi, anche se non avrebbe voluto.
S: come ti è sembrato il gruppo che
suonava l’altra sera al Bronze?
B: mi ricordava il gruppo di Oz – disse sorridendo e mettendosi
più comoda.
Parlarono per delle ora,
di qualunque cosa venisse loro in mente.
Alle 4 si mattina avevano quasi finito
la scorta di bevande varie di Spike e ridevano, come entrambi non facevano più
da un’infinità di tempo .
S: beh pensaci, potresti star bene con
la tela di larve insanguinate.
B: beh se io devo mettere quella cosa,
allora Xander si auto flagella, non vale che soffra
solo io.
S: mmm… che
immagine deliziosa, dai andiamo a comprarla, cosa aspetti. –
disse movendosi, quasi per alzarsi.
Buffy lo fermò e senza esitare prese il suo viso tra le
mani e gli diede un bacio. Sembrava mossa da una strana forza e ci mise tutta
la dolcezza che aveva. Niente irruenza, era solo un
casto bacio a fior di labbra.
B: forse ho bevuto troppo –
disse ancora vicinissima al suo viso.
S: sì, lo credo anche io.
Buffy si alzò prese una t-shirt di Spike e spari di sopra.
Poco dopo tornò con solo quella addosso, si infilò sotto le coperte con lui e
lo guardò un momento.
B: grazie per l’ospitalità,
ma come hai detto tu, ho bevuto troppo. Grazie anche per la chiacchierata, era
da una vita che non mi divertivo così. Buonanotte!
Come una bambina, gli diede un bacio
su una guancia e si distese dandogli le spalle.
Spike rimase immobile per un attimo e
poi sorrise scotendo la testa. Spense le candele, lasciandone accesa solo una.
Si distese vicino a lei e fece per abbracciarla ma si fermò con la mano a mezz’aria.
S: e se la svegliassi? Magari poi
prende e se ne và. Sembra così dolce e indifesa. Forse è meglio se rimango
immobile e mi godo il momento finché dura. - pensò
Stava per ritirare la mano, quando lei
si avvicinò, accoccolandosi su di lui, e prendendo la sua mano perché l’abbracciasse.
Rimasero immobili e vicini come non lo
erano mai stati. Spike inspirò il suo profumo, fino a inebriarsi e poi si
addormentò. Niente sogni. Niente incubi. Solo pace.
Al mattino Buffy
si svegliò e come tutte le volte Spike la strinse più forte. Rimase ferma a
cercare dei pensieri, ma non ne trovò, si sentiva solo bene.
Spike sempre ad occhi chiusi inspirò
il suo profumo, non si era mai sentito così felice, gli sembrava quasi che il
suo cuore avesse ripreso a battere, sorrise a quell’idea,
ma il sole sarebbe sorto e presto la realtà si sarebbe insinuata tra di loro.
Con calma allentò la presa, in modo che lei potesse andarsene, senza dover dare
spiegazioni, senza inventare scuse. Quella mattina non le avrebbe accettate,
non dopo la notte appena passata. Voleva illudersi che lei se ne sarebbe andata
solo perché aveva altro da fare, non perché non voleva rimanere con lui. Voleva
credere che sarebbe tornata, ma sapeva che poteva farlo solo ad occhi chiusi.
Buffy sentì che lui si stava allontanando e una sensazione
di freddo la pervase. Forse avrebbe dovuto andarsene
come ogni volta e tornare alla sua vita come nulla fosse, in fondo non era
accaduto nulla quella notte… non riusciva a mentire bene
neppure a se stessa. Si sentiva diversa quella mattina, si sentiva viva e non
voleva smettere di esserlo. Sapeva bene che le sue “nuove”
sensazioni non erano dovute ad una buona dormita. Sapeva che era per lui. Lui
che le aveva trasmesso la vita, pur non avendola, lui che la faceva sorridere,
lui che la faceva sentire amata come non accadeva più da troppo. Voleva essere
amata e voleva essere amata da lui.
Lei si mosse e Spike sentì una stretta
al cuore, non avrebbe voluto che se ne andasse, era come sempre ma allora
perché faceva così male? Buffy si stava davvero
movendo, ma non per alzarsi. Si voltò verso di lui e rimase fra le sue braccia
a guardarlo.
B: lo so che sei sveglio. Lo sei ogni
volta.
Spike aprì gli occhi e la fissò
intensamente.
S: e perché questa volta non te ne sei
andata?
B: perché volevo rimanere. Volevo
svegliarmi tra le tue braccia e non sgattaiolare fuori al freddo come un ladro.
S: quindi è solo perché fuori è freddo
– disse abbozzando un sorriso.
B: si certo, perché fuori è freddo
mentre tu sei una coperta riscaldata.
Si sorrisero, era quasi divertente
prendersi in giro. Lui le accarezzò i capelli e la fissava. Era la donna più
bella che avesse mai visto e in quel momento più del solito. Avrebbe voluto
tenerla con se, ma temeva che lei se ne sarebbe comunque
andata.
S: e adesso cosa succede?
B: non lo so. So solo che questa notte
sono stata bene, mi sono sentita protetta, mentre di solito sono io a
proteggere, e questa mattina non avrei voluto svegliarmi da nessun’altra
parte – abbassò gli occhi, era imbarazzata, ma da dove le
veniva tutta quella sincerità? – e con nessun altro.
Buffy sospirò e si girò mettendosi ad osservare il
soffitto. ( non centra ma avete mai notato quanto
siano belli e affascinanti, pavimenti e soffitti in certe occasioni?)
B: io non so cosa provo, ma certamente
non è continuando a scappare che lo scoprirò – aveva
scoperto le sue carte ed ora si sentiva indubbiamente meglio.
S: ne sei sicura?
B: no, ma ora ho bisogno di crederci.
Si strinse a lui e iniziò a baciarlo,
con sempre più passione, forse quasi con amore.
B: ti possono bastare i miei dubbi per
ora?
Lui la guardò intensamente e la attirò
nuovamente a se, riprendendo a baciarla. Quasi non poteva crederci, lei era lì
con lui, perché voleva esserci. Non gli importava altro, i suoi dubbi gli
sarebbero bastati per una vita. Lei era rimasta, questo contava, solo questo.
Fecero l’amore e per
entrambi non fu solo sesso. Dopo molto tempo entrambi
si addormentarono soddisfatti.
Al suo risveglio Spike non trovò Buffy ma vicino a lui c’era la sua
maglietta piegata e un foglio sopra.
“buon giorno,
è carina questa cosa di lasciarci i biglietti. Questa
volta non sono sgattaiolata nell’ ombra, anche perché il sole era già
in cielo e tu dormivi veramente. La realtà si è fatta strada, almeno in me, e
per ora ho deciso che mi va bene così com’è. Non ho risposte alle domande
che probabilmente ti stai facendo, e non ne ho neppure per le mie.
Buon risveglio.
Buffy
P.S. mi sarebbe
piaciuto svegliarmi ancora con te, ma rischiavo di non riuscire più ad
andarmene.”
Spike si mise a ridere, quella donna l’aveva
stregato e l’avrebbe fatto impazzire, ma lui non avrebbe potuto
chiedere di meglio. Sentiva ancora il suo profumo fra le lenzuola, si rigirò
nel letto e tornò a dormire.
Buffy rientrò il più silenziosamente possibile in casa,
sembrava dormissero ancora tutti, ma invece trovò Tara alle prese con il caffè.
B: buongiorno –
disse quasi imbarazzata, come colta in fragrante con le mani nella marmellata (…e
niente commenti sulla marmellata eheheh…) – sei
sola?
T: oh Buffy –
disse sobbalzando, evidentemente non l’aveva sentita rientrare –
buongiorno a te. Le altre stanno ancora dormendo, abbiamo fatto tardi davanti
alla tv. Ti vedo serena. Spero tu abbia trovato un compromesso.
B: diciamo che oggi sono felice e più
che un compromesso ho deciso di accettare le cose come
sono. Non gli posso ancora dare un nome, ma qualunque cosa sia mi fa stare
bene.
T: ne sono felice! Non vorrei essere
indiscreta, quindi niente particolari, ma cosa è successo stanotte da farti
cambiare idea?
B: nulla o meglio è stata una notte
speciale, come non ne avevo da… beh forse come non ne ho mai
avute. Abbiamo parlato di tutto e niente, niente missione, niente demoni, solo
noi; e soprattutto abbiamo riso! E questa mattina sono rimasta, non avevo
domande e dubbi che mi facessero scappare, sapevo solo che volevo essere lì.
Tara le sorrise dolcemente e le porse
una tazza di caffè.
T: quindi adesso possiamo dire che hai
un ragazzo.
B: beh… più o meno
sì.
D: mia sorella ha ammesso di avere un
ragazzo? – disse quasi urlando Dawn
alle sue spalle.
W: ma è un miracolo, e hai visto la
sua faccia Dawn? – disse
sgomitandola piano, come se stessero bisbigliando e nessuno le sentisse –
sembra felice!
Ridevano e sembrava proprio la
prendessero in giro. Willow si sedette vicino a Tara
e Dawn vicino alla sorella.
B: che amiche cretine che ho!
Scoppiarono tutte a ridere, fino a che
non furono bloccate dall’espressione seria di Buffy.
B: questa cosa non deve uscire da qui.
Nessuno deve sapere quello che ho detto e soprattutto non lui o si monta la
testa.
D: lui chi? Non ce l’ hai
ancora detto il suo nome. Sappiamo solo che hai passato la notte, e a quanto
pare non l’unica, con qualcuno. – disse
trattenendo le risate.
Buffy sgranò gli occhi e quasi si soffocò con il caffè.
W: in effetti
dovresti dircelo espressamente.
B: ma voi sapete di chi parlo.
D: forse, ma potremmo aver capito
male, magari è qualcuno che hai incontrato al Bronze. Non ci vorrai far credere
che la potente cacciatrice si vergogna a dirci il nome del suo ragazzo.
Buffy era in notevole imbarazzo. Non ci aveva pensato.
Ammetterlo a voce alta significava, oltre a dare conferma alle sue amiche, a
farlo sapere a se stessa. Sentirlo con le proprie orecchie e naturalmente non
poterlo più negare. Terrificante! Altro che apocalisse, quella a confronto è
una passeggiata.
Sembrò pensarci un po’, ma
in fondo aveva deciso che era inutile mentire, se doveva incasinarsi la vita,
tanto valeva farlo bene.
B: dunque…diciamo
che tra me e Spike c’è qualcosa, che potrebbe
assomigliare ad una relazione… - era sempre stata un disastro
con le parole.
D: non è tra le migliori
dichiarazioni, ma l’importante è il concetto. Come
ti senti ora?
Buffy sentiva ancora le sue parole riecheggiarle nelle
orecchie, e avevano un bel suono.
B: bene. Indubbiamente bene!
Era notte e Spike girava per il
cimitero, sperando di incontrarla, ma non sembrava esserci nessuna traccia di
lei. Dove poteva essere? E se avesse cambiato idea? No doveva smettere di
pensare troppo. Doveva limitarsi a trovarla. Anzi incontrarla per caso.
Arrivò di fronte al Magic Box e incontrò Dawn con un amica, mentre uscivano da li, dove a quanto pare stavano
facendo una festa.
S: ciao Briciola, ancora in giro a
quest’ora?
D: già, non sono più una bambina – poi
guardò il volto divertito del vampiro e sbuffò. – stiamo
andando a casa sua. dormo lì.
S: cosa sta succedendo là dentro?
D: una festa per soli adulti, dato che
ci hanno cacciato subito. Tra l’altro credo che ti stiano
aspettando.
S: aspettano me? Per un agguato?
Dawn stava per salutarlo e trascinare via la sua amica,
che però non era dello stesso parere. Era rimasta a fissare affascinata il
misterioso amico di Dawn e voleva a tutti i costi
farsi presentare. Dopo un attimo Dawn capì e sorrise
divertita.
D: ah Spike ti presento la mia amica
Kelly. Kelly questo è Spike, il fidanzato di mia sorella.
Il vampiro stava porgendo la mano alla
giovane, sapeva di avere fascino sulle donne, e era sempre soddisfatto quando
faceva colpo. Le parole di Dawn pero, per poco non
gli fecero venire un infarto, se fosse stato possibile. Si ridestò un attimo,
cercando di far tornare l’ossigeno al cervello. Se Buffy l’avesse sentita, prima avrebbe
strozzato la sorella e poi impalettato lui, per aver
permesso che Dawn solo pensasse una cosa simile.
S: cosa? No, Dawn
ti sbagli io non…
D: non serve più. Ce l’ ha
detto lei. Ora entra credo ti stia aspettando.
Ok, non aveva più dubbi. Stava avendo un infarto. Lo
sentiva benissimo, poteva sembrare impossibile, eppure era vero. Sentiva
chiaramente una morsa al petto, forte. Magari era il primo vampiro a morire d’infarto… beh
sarebbe stata la miglior morte che lui potesse desiderare. Morire di gioia. Se
non fosse stato un vampiro, con una dignità da tenere, si sarebbe messo a
ballare di felicità. Lei aveva accettato la loro relazione e a quanto pare lo
aveva detto ai preziosi amici… incredibile. Quello si che era
un giorno speciale.
Salutò la sua briciola ed entrò nel
negozio di Giles. Davanti ai suoi occhi apparve una scena alquanto bizzarra.
Alcune erano demoni e alcune erano umane, ma erano tutte donne. Una stanza
piena di donne. Splendido! A parte una presenza estranea: Xander,
che guardava l’orologio e si teneva la testa fra le mani.
Poi finalmente la vide, bella più che
mai e felice. Non capitava spesso di vederla in quello stato d’animo
e istintivamente sorrise. Lei si voltò e lo vide, in fondo alla stanza e
ricambiò il suo sorriso. Era per lui, gli sorrideva apertamente, anche se altre
persone erano lì sembrava non importargli, lei dimostrava di essere felice di
vederlo. Si avvicinò.
B: ciao
S: ciao a te, che succede qui?
B: qui c’è la festa
di addio al nubilato di Anja.
X: finalmente sei arrivato, non ne
potevo più di stare con queste pazze scatenate. Andiamo.
Spike lo guardò sbalordito. Si voltò per
vedere se parlava con qualcuno dietro di lui, ma non c’era
nessuno. Tornò a fissarlo sospettoso.
S: io e te? Dove?
X: ovvio. Al mio addio al celibato al
Bronze.
S: e perché mi vuoi al tuo addio al
celibato? Cosa c’è sotto?
X: niente, è perché appartieni al
sesso maschile e non credo tu voglia stare qui circondato da donne… beh
magari tu sì, ma Anja ti ucciderebbe piuttosto. Deve
spettegolare di sesso e di uomini e non ci vuole intorno.
Il vampiro continuava a guardarlo
sospettoso. Qualcosa non gli quadrava in tutta quella gentilezza.
X: saluto Anja
e poi andiamo.
Si voltò senza aspettare risposta e si
allontanò.
S: chi era quello?
B: cosa?
S: chi era quel tipo che mi ha appena
parlato?
B: stai scherzando? Perché?
S: perché? mi
chiedi perché? ma lo hai visto quel ragazzo che era
qui fino ad un attimo fa, alto, moro, senza stile e che mi ha invitato al suo
addio al celibato?
B: si e…
S: Assomigliava molto ad uno che mi ha
sempre odiato e che non avrebbe esitato molto a piantarmi un paletto nel cuore.
Quindi o Xander ha un gemello o io sono in una realtà
parallela. Cosa che tra l’altro ho pensato in più
occasioni in questi due giorni. Credo di averne avuto la conferma.
B: le persone cambiano.
S: quello non era un cambiamento. Era
uno sdoppiamento di personalità. Ci immagini io e Xander
assieme, a bere birra e guardare qualche spogliarellista, come vecchi amici?
B: beh, non ci sarebbe nulla di male.
A parte per la spogliarellista ovviamente. Provaci e ti tolgo gli occhi – e
fece un sorriso diabolico, di una che sa di essere capace di farlo.
Spike sorrise e le accarezzò il viso.
S: mi piaci possessiva. Ma non stare
troppo vicino ad Anja. Comunque tornando a Xander, continua a non convincermi.
B: beh, allora diciamo che è più il
bene che vuole a me, del disprezzo che prova per te. Lui come amico, anche se
non apprezza, accetta le mie scelte, su come vivere e con chi stare. Ed io ora
sto con te.
S: ah si? E da quando? –
disse sorridendo con aria provocatoria.
B: ma… da un po’, da
adesso, da sempre. Ha importanza?
Spike sorrise, non gli importava
altro, tutto andava bene, sarebbe anche andato in ferie con Xander
Harris se serviva, perché tanto ora c’era lei. Ed era sua. Niente più inganni, solo loro.
Buffy gli mise le braccia attorno al collo e dopo averlo
attirato a sé, lo baciò.
Si stacco un momento da lei e la
guardò quasi seriamente
S: potrebbero averci visto. Non ti
preoccupi?
B: hai ragione –
disse guardandosi in giro. lui la prendeva in giro? anche lei ci sapeva fare.
Il vampiro per un attimo si preoccupo,
non poteva essere così idiota. Un giorno o l’altro si
sarebbe cucito la bocca. Finalmente lei sorrise.
B: meglio rifarlo. Così siamo sicuri
che ci vedano tutti.
Si baciarono nuovamente, con passione,
per poi guardarsi negli occhi e scoppiare a ridere come due ragazzini.
Nel frattempo Xander
era seduto vicino ad Anja, che osservava la scena.
X: mi devo proprio rassegnare vero?
A: si amore, e dovresti anche esserne
felice. Guardala ride. Niente più ombre scure nei suoi occhi.
Xander rimase in silenzio a pensare a quel pomeriggio e
alle parole di Buffy. Era entrata nel negozio e dopo
un lunghissimo giro di parole gli aveva detto che stava con Spike. All’inizio
non ci poteva credere, anzi non voleva crederci. Avere un sospetto era già
abbastanza doloroso, ma sentirlo dire da lei era insostenibile.
Poi lui era diventato quasi cattivo, e
ora pensandoci si vergognava di ciò che le aveva detto, ancora sentiva le sue
parole.
X: come puoi voler stare con quella…cosa?
Come puoi pensare che potresti innamorarti di lui, volerti far toccare da lui.
È cattivo e spietato e ha cercato di ucciderci, ma sembra tu l’abbia
dimenticato. Sei tornata diversa.
Non avrebbe voluto dirgli quelle
parole, sapeva di averla ferita
B: si, sono
tornata diversa. Sono tornata morta dentro. E mentre voi vi preoccupavate che
io riuscissi ancora a combattere, lui era lì, e capiva cosa provavo e non mi ha
chiesto nulla. Non dovevo fingere con lui, potevo mostrarmi com’ero.
Spike non si aspettava che io fossi la solita Buffy,
non pretendeva di vedere la solita cacciatrice, non…
X: non come invece abbiamo fatto noi.
Erano rimasti in silenzio. Si erano
fatti male.
X: perché non Riley
o Angel, loro ti amano, ti capirebbero, loro hanno un anima.
B: loro hanno sempre cercato di
cambiarmi e hanno amato Buffy la super cacciatrice,
non me. Inoltre con la loro anima mi hanno abbandonato e spezzato il cuore. Io
capisco che Spike possa non piacerti, ma lui mi fa sentire viva, felice.
Xander l’aveva abbracciata, doveva
accettare la sua scelta, infondo lui sposava un ex-demone della vendetta.
Anja lo riportò alla realtà.
A: tesoro lo sai che ti amo, ma stai
rovinando la mia festa, quindi prenditi il biondo e andate a festeggiare
altrove.
Xander sorrise e uscì con Spike, diretti al Bronze.
Appena usciti le ragazze iniziarono a
festeggiare. Dopo aver ballato e bevuto, Anja propose
un gioco. Fece sedere tutte in cerchio.
A: dunque adesso a turno ognuno di noi
sceglie una persona, e gli fa una domanda, a cui bisogna rispondere
sinceramente.
W: sembra i giochi che facevamo a
quindici anni
A: beh io ho avuto quindici anni quasi
due millenni fa, quindi voglio giocare.
B: e io uccidevo vampiri a quindici
anni e poi ho bevuto a sufficienza per non stupirmi di nulla, quindi voglio
giocare.
A: brava Buffy.
Così potremmo saperne di più sui rispettivi compagni e compagne. Non fate le
santarelline, vogliamo domande sul sesso.
Tutti pensarono che Anja è sempre Anja,
ma era la sua festa e nessuno avrebbe imbrogliato.
Dopo quasi un’ora, la
birra era quasi finita e le domande erano diventate piccanti, lasciando la
festeggiata, indiscussa campionessa di indiscrezioni e record. Molte donne da
quel momento si ricredettero riguardo a Xander.
Quando toccò finalmente ad Anja fare la domanda, decise di prendere di mira Buffy.
A: dunque, domanda per Buffy, precisando che lei è la cacciatrice e il suo
fidanzato un vampiro, vediamo battono me e il mio Xand:
l’ultima volta che hai fatto l’amore
e quanto tempo è durato
B: dunque…
innanzitutto fortuna che mia sorella non è rimasta e che probabilmente
domattina non ricorderò quello che ho detto, dicevo… ho
fatto l’amore questa mattina e è durato abbastanza.
A: cosa significa abbastanza, vogliamo
il tempo… 10 minuti, mezz’ora, un’ora
B: beh da quando abbiamo iniziato a
quando ci siamo addormentati, qualche… ora
A: ma Buffy –
disse una quasi scioccata Anja –
complimenti per la resistenza.
Tutte risero e tra bevande e giochi
vari della quasi sposa, si fecero le 4 di mattina.
Dopo poco la porta si aprì ed entrò
Spike, che sorreggeva uno Xander ubriaco.
S: buona sera signore. Vi state
divertendo? Vi abbiamo interrotto?
A: no, stavamo per andarcene. Voi come
è andata?
S: bene a parte che Xander ha poca resistenza.
Le ragazze rimaste, si guardarono e
scoppiarono a ridere, lasciando i due arrivati un po’
sorpresi.
S: che c’è?
W: nulla Spike è solo che questa sera
abbiamo saputo fin troppe cose su di voi. – disse una Willow
barcollante, mentre continuava a fissarlo – potevamo immaginare, dato che
sei un vampiro, ma non avrei mai pensato così… -
sbiascicò confusamente la strega.
Buffy lo prese sotto braccio
B: non darle retta e non ascoltarla
oltre, ha bevuto troppo. Andiamo prima che arrivi l’alba.
Dopo aver salutato si avviarono alla
porta, anche se Spike era poco convinto, lo guardavano in modo strano. Prima di
uscire furono bloccati dalle grida di Anja.
A: buon divertimento, donna fortunata.
Spike la guardò perplesso e lei lo
trascinò fuori a forza, mentre ancora rideva.
B: poi ti spiego.
Arrivarono alla cripta e lungo la
strada Spike le aveva raccontato delle peripezie di Xander
all’addio al nubilato e aveva rassicurato Buffy sulla totale assenza di spogliarelliste, anche se non
l’aveva molto convinta.
S: voi cosa avete fatto? – le
chiese appena entrati nella cripta
Ma Buffy non
aveva voglia di parlare e appena chiusa la porta, lo spinse contro il muro e
iniziò a spogliarlo. Ogni movimento indicava la sua urgenza.
B: è stato divertente, ma mi sei
mancato
S: bisogna farle più spesso queste
feste se ti fanno questo effetto. Ma non finì la frase che lei premeva le sue
labbra sulle sue. La passione li travolse e loro si fecero trasportare, molto a
lungo.
La mattina delle nozze Buffy era davanti allo specchio che sistemava i capelli.
Lei e Willow si preparavano e ridevano sulla scelta
del vestito per le damigelle, forse la tela insanguinata non era così male.
Il campanello suonò e Dawn andò ad aprire la porta. Quando vide chi aveva suonato
sentì nell’aria odore di tempesta. Aveva di fronte Angel.
Dawn lo guardò un po’ stupita e soprattutto
preoccupata.
D: Angel ciao, cosa fai qui e
soprattutto di giorno?
A: beh, piove ed è nuvoloso, quindi
niente problema giorno. Sono stato invitato al matrimonio, ho accompagnato Cordelia da Anja e sono passato a
trovare Buffy. Mi fai entrare?
Dawn era rimasta davanti alla porta e ora sembrava in
imbarazzo.
D: si scusami, ma sono fuori fase, sai
i preparativi, il caos. Accomodati – e si fece seguire in cucina –
posso offrirti un caffè?
A: grazie, volentieri, e non ti
preoccupare, posso capirti, i matrimoni sono sempre stressanti. Sei molto bella
vestita così – lei sorrise a quel complimento – Buffy c’è?
D: sì, si sta preparando.
A: bene, sai volevo chiederle se
potevo accompagnarla alla cerimonia e – Dawn
a quelle parole sbarro gli occhi. Quelli si erano guai. Al vampiro il viso
preoccupato della ragazza non sfuggi. – perché ho la sensazione che tu
voglia dirmi qualcosa, e che non sei molto felice che io sia qui?
D: no, sono felicissima che sei qui, è
solo che… vedi è da molto che non ti si vede, che non sei qui,
e con il tempo a volte succedono delle cose, cioè…
A: Buffy va
al matrimonio con qualcuno? – sembrava curioso più che geloso
in quel momento.
D: no, non è che va ufficialmente con
qualcuno, ma sì, più o meno…
Ma le parole di Dawn
furono interrotti dai passi di Buffy sulle scale. Ora
sarebbe successo il disastro, pensò la giovane.
B: non puoi essere già qui, non sei
mai puntuale, Dawn ma è già arrivato…
E le parole le morirono in gola quando
vide che colui che parlava con la sorella era Angel.
A: ciao Buffy,
ti trovo bene. Come va?
B: A…Angel ma… ma
cosa fai qui?è giorno e… – sembrava
scossa dalla sua presenza. Era da tantissimo che non lo vedeva, e trovarselo di
fronte all’improvviso l’aveva lasciata senza parole.
A: grazie, anche io sto bene. Fuori
non c’è il sole e sono stato invitato al matrimonio. – ci
fu un momento di silenzio imbarazzante.
B: scusami ma non mi aspettavo di
trovarti qui, non sapevo che ci saresti stato, credevo avessi rifiutato…
A: beh ho cambiato idea, o meglio Cordelia mi ha trascinato qui. Ero passato per vedere se
volevi farmi da accompagnatrice, ma credo tu stia già
aspettando qualcuno.
In quel momento erano entrati anche
Tara e Spike, ma nessuno sembrò accorgersi del loro arrivo, erano tutti troppo
impegnati in una conversazione imbarazzante.
B: sì, cioè no, stiamo solo aspettando
Tara e Spike, niente altro, solo i nostri amici. Tutto qui . – era
a disagio.
W: ciao Tara, finalmente siete
arrivati – gridò Willow dalle scale.
In quel momento lei si sentì morire,
perché riusciva sempre a ficcarsi in situazioni incasinate. Si voltò di scatto
e si trovò di fronte uno Spike visibilmente arrabbiato. Non disse nulle, ma i
suoi occhi fiammeggiavano e erano blu come il mare in tempesta. Come quella che
tutti sentivano avvicinarsi a loro. Nessuno parlava, sembravano immobili, come
ad aspettare la prima mossa, per dare il via allo scontro. Spike dal canto suo,
sfoderò un sorriso e si sedette vicino ad Angel.
S: come và amico? Anche tu al
matrimonio allora.
A: già e tu?
B: certo, come mancare, sono entrato
nel club e poi si incontra tanta gente ai matrimoni –
disse sorridendo amaramente – sei venuto a prendere Buffy?
A: era la mia intenzione. Poi ho
pensato che avesse già un accompagnatore, ma mi ha appena detto di no!
Il biondo strinse i pugni e la
mascella, senza però smettere di sorridere. I suoi movimenti indicavano che avrebbe potuto scoppiare da un momento all’altro.
Si alzò di scatto, doveva andarsene.
S: bene, io dovevo accompagnare Tara e
l’ ho fatto. Ora è meglio che vada, ci vediamo dopo lì.
Buffy aveva assistito alla scena e sembrava non riuscire a
muovere un muscolo, quando lui le passo vicino, mentre si avviava alla porta,
lei gli tocco un braccio. A quel contatto, lui si
voltò di scatto, guardandola con rabbia e delusione. Per un attimo lei si
spavento, sembrava veramente una furia.
S: non mi toccare –
disse con voce calma, ma lei sentiva bene le sue urla. – non
vorrai che Angel pensi male?
Buffy non capiva più nulla, non voleva sentirsi così
impotente, non voleva litigare con Spike, e soprattutto non per colpa di Angel.
Inoltre non si era mai comportata così, da quando in qua lui è arrabbiato e lei
non reagisce? Avevano litigato tante volte, ma non in quel modo. Loro urlavano,
si picchiavano ma poi facevano la pace. Mai uno dei due se ne andava furioso,
non da quando erano così… vicini. Non avrebbe permesso
che accadesse ora. La cacciatrice sembrò svegliarsi e era decisa ad uscire
vittoriosa da quell’assurda situazione.
B: NO! – urlò
bloccando i movimenti e il respiro di tutti. – tu non te
ne puoi andare così, e non puoi prendertela per questo –
disse indicando la cucina e i presenti.
Lo prese per mano e lo trascinò a
sedere in cucina. Eccola, ora si sentiva lei, sentiva il fuoco fiammeggiarle
negli occhi.
B: io non ho intenzione di litigare
con te per colpa sua – disse indicando l’altro
vampiro, ancora stordito dalla strana reazione di Buffy
– non lo vedo da secoli, pretendevi che gli
raccontassi la mia vita in cinque secondi?
Ma non sembrava aver finito. Ora il
suo sguardo si era spostato su Angel, ce n’era anche per lui.
B: e tu? Tu ti ripresenti qui dopo
avermi mollata di punto in bianco, e non esserti fatto ne vedere ne sentire per
mesi interi, per cosa? Per accompagnarmi a un matrimonio? Ma cosa avete voi vampiri,
il giorno vi fa male? Ma la cosa peggiore è che io non ti ho detto nulla, non
ti ho detto che stavo aspettando Spike, perché ora sto con lui, e non capisco
perché. forse perché temevo una dei tuoi sguardi da “ ma
come hai potuto!”. Ora basta voi mi incasinate la vita, e non ci
provare nemmeno a dirmi qualcosa perché sono perfettamente sana felice e
innamorata.
S: cosa?
C’era un innaturale silenzio e Buffy ripensò alle parole appena dette. Poi si guardò un
attimo intorno e tutti la fissavano, sembravano aspettare, erano ansiosi,
mancava solo che si prendessero i pop-corn tipo cinema.
B: perché c’è
così tanta gente in questa cucina?
Tutti si alzarono, anche se un po’
delusi, e lasciarono Buffy e Spike da soli. L’ultima
ad andarsene fu Dawn che si richiuse la porta alle
spalle, mentre sul suo viso si dipingeva un sorriso vittorioso.
Rimasero in piedi in silenzio, poi il
vampiro alzò il volto su di lei e si accorse che aveva quasi gli occhi lucidi.
Le si avvicinò e le accarezzò una guancia.
B: no! È tutta colpa tua. Perché sei
sempre così impulsivo?
S: Buffy – la
interruppe serio lui, fissando gli occhi su i suoi – tu
lo sai cosa hai detto ad Angel?
B: si, lo so.
Ma ero così arrabbiata e confusa, tutto era accaduto così in fretta che ho
detto quello che mi passava per la testa.
Spike si allontanò da lei e abbassò la
testa.
S: allora non era vero?
La sua voce era triste, rassegnata,
come di qualcuno che si è svegliato di colpo da un bel sogno.
Lei lo osservò e il suo sguardo si addolcì.
Come aveva potuto non accorgersene prima, come aveva
fatto a non dirglielo fino ad ora.
B: si che è vero, ma avrei preferito
che lo sapessi prima tu che tutti gli altri.
Spike si alzò e prendendola per le
spalle la guardò dritta negli occhi.
S: dimmelo guardandomi. Ti prego.
Lei ora sembrava imbarazzata, come una
ragazzina al primo appuntamento, e era altrettanto felice.
B: sono innamorata di te Spike. –
abbassò un attimo gli occhi, era quasi arrossita.
Il vampiro sospirò a fondo, liberatorio
più che necessario. Quanto aveva desiderato sentirsi dire quelle parole da lei.
Le accarezzò il volto e la costrinse a guardarlo.
S: ti amo Buffy
– e le diede il bacio più dolce e carico d’amore
che potesse.
Dopo cinque minuti che non si sentiva
più nulla Angel e Dawn si affacciarono alla porta ed
entrambi sorrisero. Erano ancora abbracciati e intenti a baciarsi, come se non
esistesse altro al mondo.
D: il mio accompagnatore mi ha tirato
buca, se vuoi venire con me…
A: con molto piacere. Ma loro –
disse indicando la cucina – credi che dobbiamo chiamarli?
D: indubbiamente o non li vediamo più.
– e ridendo si avviò nuovamente alla porta.
Il matrimonio era andato per il
meglio, nonostante i battibecchi tra gli invitati e un incidente con uno strano
signore, che voleva ad ogni costo parlare con Xander.
Pare che ad un certo punto non essendo ascoltato ha offeso un invitato della
sposa e è finito rinchiuso in un ripostiglio. Poi non si è più visto. Gli sposi
erano felici, nonostante una prima titubanza di Xander,
finalmente c’erano riusciti. Dopo la cerimonia si era dato il via
al banchetto nuziale e dopo un po’ si erano aperte le danze. Buffy aveva fatto un ballo con lo sposo, ma poi era stata
ripresa dal suo cavaliere, che non aveva intenzione di dividerla con nessuno.
Erano abbracciati che ballavano,
quando una mano si posò delicatamente su Spike.
D: non è che concedi un ballo anche a
me?
S: certo briciola,
è un piacere.
Affidò la sua compagna tra le braccia
di Angel, non era molto felice, ma non avrebbe detto di no a Dawn.
A: allora, mi sembra stia andando
bene?
B: si tutto alla perfezione, infatti sono un po’ preoccupata. Mi aspettavo un
demone con le corna che cacciava Xander e rovinava il
matrimonio – risero all’idea –
invece nulla. Tutto tranquillo, se lo meritano.
A: si tutti meritano il loro giorno
speciale.
Ci fu un po’ di
silenzio, sembrava che non sapessero cosa dirsi.
B: mi spiace per prima, non volevo
succedesse tutta quella confusione, ma sai ero tesa. I
preparativi per il matrimonio, tu che compari nel nulla e tutto da spiegare
così in fretta… mi spiace non volevo lo sapessi così!
A: o non volevi che lo sapessi e
basta.
B: forse, diciamo che temevo il tuo
giudizio.
A: è così importante il mio parere per
te?
B: come quello dei miei amici. Ma poi
ho capito che è la mia vita e che per quanto non possiate essere d’accordo
con me, devo fare del mio meglio per rendermi felice.
A: quindi siamo amici adesso?
B: non possiamo essere altro.
A: perché non mi ami più?
B: per questo, perché tu non ami più me e perché non abbiamo mai accettato veramente di stare
assieme.
A: quindi adesso hai accettato di
poter stare con un vampiro?
B: no. Ho accettato di stare con
Spike, e lui ha accettato che io stia con lui.
A: mentre io no?
B: no, neppure tu hai mai ritenuto un
bene che io stessi con te. Hai avuto paura per me e hai smesso di crederci.
Spike ha continuato a combattere per avermi, nonostante io sia una donna
impossibile.
A: era vero,
era pericoloso stare con me, come lo è stare con lui. Io l’ ho
fatto solo per il tuo bene.
B: no, l’ hai fatto
per il tuo, per non rischiare di avere un’altra vittima sulla coscienza,
perché volevi darmi una vita normale che tanto non avrò mai, perché era
faticoso lottare contro la propria natura per amore.
A: e pensi che William the Bloody possa farlo?
B: si! Abbiamo accettato le cose come
sono, le nostre nature sono diverse e allo stesso tempo simili. Non avremo mai
una vita come una normale coppia, ne un giorno
speciale come quello di Xander e Anja,
ma ci va bene così. Abbiamo deciso di vivere al meglio quello che abbiamo e io
sono felice. Mi sento in pace con me stessa.
A: lo ami veramente?
B: si. Lo amo
e ho bisogno di lui.
A: stai facendo l’errore
più grosso della tua vita, ma per me va bene se sta bene a te. Tanto anche se
non mi andasse bene faresti comunque di testa tua. Almeno siete uguali in
qualcosa… testoni come i muli
B: grazie, anche per l’avermi
dato del mulo – si sorrisero
Alla fine del ballo Spike riprese Buffy tra le braccia, mentre Angel tornava a ballare con Dawn, non prima di aver guardato il vampiro biondo quasi
con ammirazione.
S: allora?
B: allora…
S: avete parlato?
B: sì
S: e cosa ti ha detto? Che ti ama
ancora e ti rivuole con se?
B: no, solo che sto facendo l’errore
più grosso della mia vita, ma che gli va bene.
S: wow abbiamo avuto la benedizione di
Angel, ora siamo a posto. – disse sarcastico – e lo
pensi anche tu che stai facendo l’errore più grosso della tua
vita?
B: sì, come penso che tu stia facendo
quello più grosso della tua non vita. Ma se bisogna sbagliare tanto vale farlo
bene e poi amo questo errore.
Si sorrisero.
S: io sto facendo la cosa migliore
della mia non-vita. Stare con la cacciatrice è come un assicurazione
sulla vita.
B: quindi stai con me solo per quello?
S: ovvio, come tu stai con me, perché
sono la termocoperta più sexy che conosci.
Risero, si divertivano tantissimo a
prendersi in giro.
B: a parte gli scherzi, io non penso
di fare un errore stando con te. Penso che sto facendo
del mio meglio per rendermi felice.
S: e sei felice? Anche se non posso
scaldarti di notte.
B: si sono felice. Inoltre c’è
molto calore tra noi di notte. – lo guardò maliziosa
e sorrise.
Lui la baciò, stringendola ancora più
a se.
B: ti amo. E sono stata una sciocca a non
dirtelo fin ora. Amo ogni cosa di te, amo quando ti arrabbi, quando mi fai
sorridere. Ti amo quando combatti con me e quando facciamo l’amore.
Ti amo perché sei un vampiro e perché sai cosa sento. Ti amo perché mi completi
e perché sei l’uomo più paziente con me che abbia mai conosciuto.
Alzò il viso per vedere la reazione
alle sue parole. Spike la guardava con amore, e sorrideva. Per tutta la sua
vita umana avrebbe voluto usare delle parole così belle per le sue poesie, e
per tutta la sua non vita avrebbe voluto sentirsele dire. La sua Buffy lo amava, e non amava il riflesso di William uomo,
amava proprio Spike il vampiro. Era felice e la stinse ancora di più fra le sue
braccia.
S: il mio poeta ha perso le parole?
A: no, ma le migliori le hai già usate
tu amore. - Le accarezzò il viso e la baciò.
Gli invitati attorno a loro li
osservavano ammaliati. Molti non sapevano chi fossero e agli altri non
importava. Davanti ai loro occhi c’erano solo due persone felici,
il bene e il male stavano a guardare impotenti, questo andava oltre loro,
questo era solo amore.
FINE