By
Silea
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Los Angeles
Il buio non permetteva di
capire quanto grande fosse in realtà la caverna. Angel e gli altri si erano
fermati alla fine del tunnel fognario che li aveva portati lì sotto, cercando
ansiosamente di individuare ombre più scure sullo sfondo, per avere modo di
sapere dove si trovassero gli adepti della congrega.
-Che schifo di posto. Pare
di essere in una fogna.
-E’ una fogna Faith.
La cacciatrice squadrò il
vampiro, scuotendo la testa, sconsolata.
-Sai? Non lo avevo affatto
notato. Il rigagnolo di acque nere vicino a cui abbiamo camminato, il fatto che
siamo entrati da un tombino, mi deve essere veramente sfuggito… mai pensato che
potesse essere una battuta? Quel genere di cose a cui si risponde con una
risata? Tipo “Ah ah ah, molto divertente Faith”?
Angel la guardò, il suo
volto la solita maschera senza espressione.
-Sto cercando la redenzione
Faith. Non il mio senso dell’humor.
-Di sicuro non lo hai mai
avuto. – Sussurrò tra sé e sé la cacciatrice, per poi proseguire ad alta voce
rivolgendosi a Wesley, che stava dietro di lei. –E comunque come si chiamano
‘sti idioti che vogliono l’apocalisse?
Fece un vago gesto con la
mano, indicando alcune delle figure vestite di scuro, forse viola o blu, che si
stavano radunando vicino ad un fuoco appena acceso in fondo alla caverna.
-Fanno parte di una congrega
molto potente. Si narra che fra loro ci siano stati alcuni dei più potenti
maghi della storia, qualcuno potente addirittura quanto Merlino. Sono tutti
adepti di livello superiore dell’antichissima setta di Fered, ancora oggi una
delle più potenti al mondo. E’ stata fondata da un monaco divenuto cieco più di
duemila anni fa…
“…e chissenefrega che il
tipo fosse cieco non lo aggiungiamo?…” Faith annuì, interrompendolo. -E per
tutto il tempo il loro scopo è stato quello di distruggere il mondo?
Wesley la guardò
sconcertato. Sapeva che la cacciatrice era stupida quanto un mattone ma una
domanda del genere non se la sarebbe mai aspettata neanche da lei.
-Si certo, cosa altro
pensavi volessero?
-Che ne so? Magari
conquistare il mondo? Fare denaro… –Faith cominciò a fare l’elenco sulle dita
della mano. Poi si fermò per un momento, colpita da un’idea -E comunque se
sapevate che volevano distruggere il mondo da duemila anni, perché siamo qui la
notte in cui si deve celebrare il rito, e non che ne so? Trecento anni fa?
Giusto per avere il tempo di ritentare se qualcosa fosse andato storto?
Stavolta lo sguardo
critico, seppure sempre inespressivo, era quello degli
occhi marroni di Angel.
-Prima non si poteva.
Faith scosse le spalle
sconsolata. Non sarebbe mai riuscita a capirli. Non che la cosa avesse poi
molta importanza, lei era lì solo per menare le mani. Che si trattasse di
monaci in viola o vampiri la cosa non aveva la minima importanza per lei. Si
trovava lì con gli Eroi semplicemente perchè si era scocciata di dover far
sparire i cadaveri degli uomini che aveva ucciso, assieme a tutte le prove che
la potevano ricollegare alle scene del crimine. Dannati gli scienziati della
squadra dei C.S.I., tra DNA, fibre e capelli, uno non poteva più commettere un
omicidio in santa pace. Dieci minuti di piacere e almeno quindici ore per
pulire il casino. Non ne valeva la pena. Almeno con i demoni il problema non
sussisteva.
I monaci avevano cominciato
a cantare, una melodia niente male, doveva ammettere Faith, dolce ed armoniosa
con un sottofondo di musica etnica indiana, rilassante… le parole, una specie
di nenia abbastanza monotona, non le capiva però, dovevano essere in un qualche
dialetto non parlato da almeno tremila anni. Il tutto dava un’atmosfera molto
mistica alla cerimonia.
Angel, Wesley, Faith e gli
altri rimasero lì ad aspettare, pronti ad intervenire, le armi già impugnate. Pronti
ad intervenire a cosa?
-Ma che stiamo aspettando?
La cacciatrice sussurrò
appena nell’orecchio del vampiro. La musica sacra e l’ambiente semibuio
cominciavano ad avere effetto su di lei, le sembrava di essere di nuovo in
chiesa. Anche Angel le rispose sotto voce.
-Aspettiamo Buffy.
Faith attese che il vampiro
si spiegasse. Passò un secondo, poi un altro. Un intero minuto senza che il bello
e maledetto, “…di sicuro maledetto…”, a fianco a lei continuasse. La
bruna si decise a fargli un’altra domanda.
-B? E perché?
-Ha l’amuleto.
Quanto odiava quando Angel
faceva il criptico. Prima le ci erano voluti cinque minuti per cavargli
soltanto quanto costasse il caffè che aveva preso al bar dell’angolo.
Abbastanza da impedirle di avere tempo a sufficienza per prenderne uno prima
che dovessero entrare nelle fogne.
-Quale amuleto?
Angel la guardò sofferente.
-L’amuleto di Drekkar.
Faith strinse un po’ di più
le mani attorno all’impugnatura dei suoi coltelli, cercando di ignorare
l’improvviso bisogno di piantarne uno nella schiena di Angel. Sapendo che era
inutile, considerando che si trattava di un vampiro. “Dio se è frustrante
sapere qualcosa da Angel.”
-E a che serve l’amuleto di
Drekkar?
-A fermare il rito.
Finalmente qualcosa di
utile.
Ancora qualche domanda e
sarebbe riuscita anche a capire tutta la storia. Tanto non è che avesse
qualcosa altro da fare durante l’attesa, tranne giocare alle venti domande con
il vampiro.
-E ce lo ha Buffy perché?
-Era a Sunnydale.
Faith avrebbe voluto sapere
perché l’amuleto era lì, od anche da quanto tempo ci fosse e da quanto tempo
Angel sapeva perfettamente dove si trovasse. Ma non aveva la forza di fare
tutte le domande necessarie ad Angel per avere queste risposte.
-E B dove è?
-Sta arrivando.
“Lampante…” Faith si
guardò attorno giusto per fare qualcosa. Notò Wesley giocare nervosamente con
la sua balestra. Non si sarebbe stupita se fosse partito un colpo, l’osservatore
non le aveva mai ispirato fiducia come combattente, anche se doveva ammettere
che fisicamente era migliorato. Molto migliorato. “Forse ho trovato qualcosa
da fare per il resto della serata, sempre che Gunn sia già impegnato…”, no,
andare a letto con loro sarebbe stato sbagliato per un sacco di motivi. “E
chissenefrega…” Per distrarsi dai suoi pensieri e far passare un altro po’
di tempo, si stava annoiando terribilmente, si mise a parlare con Wesley,
tentare con Angel era inutile.
-Sai a che ora finirà il
rituale?
-Naturalmente. Questa
particolare cerimonia può essere condotta solo ogni mille anni, durante
l’allineamento del secondo, quinto e settimo pianeta del sistema solare, quando
la cometa conosciuta ai maghi di Kristes come Telers attraversa la cintura
degli asteroidi, in contemporanea con l’assenza di luna dal cielo di Roma,
prima che la stelle Iritis raggiunga il suo culmine….
“Perfetto incastrata tra
un laconico ed un logorroico, la cosa non potrebbe che migliorare” Spazientita,
Faith lo interuppe. -Cioè?
Sbuffando indignato Wesley
replicò. -A mezzanotte.
Improvvisamente il treno si
fermò. All’interno dello scompartimento le luci si spensero completamente,
lasciando i passeggeri al buio. Il vagone rallentò fino a fermarsi.
Buffy diede una spallata al
suo vicino per levarselo da dosso, disgustata alla scoperta che il ragazzo le
aveva sbavato addosso durante il sonno, si pulì molto poco
elegantemente sulla camicia di lui. La cacciatrice si guardò attorno per capire
dove fossero esattamente. Era ovvio dalla desolazione di rovi e cespugli che si
trovavano attorno al treno che non erano ancora arrivati in città.
Affacciandosi dal finestrino poteva vederne le luci di Los Angeles sullo
sfondo, ancora lontane da loro.
L’altoparlante gracchiò per
qualche istante, ci furono anche alcune scariche elettrostatiche prima che
Buffy riuscisse a capire l’annuncio dato.
-..siamo
per l’improvviso guasto avvenuto alla rete elettrica. Il treno riprenderà
normalmente la propria corsa entro quarantacinque minuti. Ci scusiamo per
qualsiasi disagio provocato… Gentili passeggeri, ci scusiamo per l’improvviso…
Buffy sollevò la manica del
suo bellissimo giaccone marrone cammello e guardò il suo orologio digitale.
23.30
-Oh, merda.