DREAMWORKS

By Silea

 

 

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Flash…

 

Luci abbaglianti… forme indefinite che si muovevano appena oltre il campo visivo… movimenti frenetici… lontani lamenti…

Buffy cercò di focalizzare le forme che riusciva appena ad intravedere, senza successo. Girò la testa da un lato solo per essere accecata dai fulminei e brillanti colori che avevano improvvisamente sostituito l’oscurità che la circondava fino a quel momento.

-Cacciatrice…

Si girò verso la voce che la chiamava.

Non c’era nulla.

Sforzò ancora la vista cercando di focalizzare cosa ci potesse essere in lontananza. Nulla, non riusciva a vedere nulla.

Buffy cominciò a sentire una strana sensazione alla bocca dello stomaco. “Paura?” Scosse la testa, “No, io non ho mai paura.”

-Chi è là?

La voce la ignorò. Passò qualche secondo nel buio e nell’oscurità. La cosa non le piaceva affatto.

-Chi è la?

Ripeté urlando…

 

Flash…

 

La sensazione di cadere, di precipitare… poi un improvviso stop, seguito da un lancinante dolore all’addome. Buffy non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Sapeva solo che faceva male.

-Chi sei?

Urlò la cacciatrice sfidando l’avversario invisibile.

-Chi sei?

Le rispose solo un rumore come di tuoni in lontananza…

 

Flash…

 

Ombre confuse che si sovrapponevano …altre luci abbaglianti… forme che si muovevano appena oltre il campo visivo… macchie rosso acceso… “Sangue? No, non sangue…” …movimenti frenetici in lontananza… lamenti e mugolii incoerenti… improvvisi lampi di colori… verdi…rossi…flash che si sovrappongono…

-Torneremo…

La sussurrata minaccia che sembrava provenire da nessun luogo e da tutti i luoghi.

 

Buffy si svegliò di soprassalto, confusa e completamente disorientata. Era in un bagno di sudore, il respiro affannato, le pupille dilatate.

Le ci volle qualche secondo per accorgersi di essere nella sua camera, il lenzuolo fastidiosamente attorcigliato intorno alle gambe ad impedirle i movimenti.

Era stato un sogno.

Fece un respiro profondo per calmarsi. Si costrinse a ripensare al sogno. “Gli unici sogni così reali sono quelli profetici.” Rifletté, pochi secondi e la decisione era presa.

-Devo chiamare Giles.

 

 

La mattina dopo. Magic Shop.

 

 

I ragazzi arrivarono alla spicciolata. Sapevano che ci doveva essere qualcosa di profondamente sbagliato per stare alle sei e mezza davanti ad un negozio che ufficialmente non avrebbe dovuto aprire prima delle nove.

La prima ad entrare fu Anya, dopo aver aperto la porta di ingresso accese le luci e si diresse verso il registratore di cassa per controllare il suo benessere, con lei c’era Xander che onestamente faticava a tenere gli occhi aperti. Era il suo giorno libero, e non riusciva a spiegarsi perché era sveglio prima ancora che sorgesse il sole. Si lasciò cadere in una sedia stremato.

Il campanello della porta trillò pochi minuti dopo. Le due teste si girarono verso l’ingresso, era Giles con in mano quello che sembrava un vassoio con sei caffè. Motivo sufficiente perché Xander si ricordasse di sapere parlare.

-Allora G-man, per quale motivo l’improvvisa riunione stamattina?

Chiese il ragazzo mentre allungava la mano verso una delle tazze di caffè, che l’osservatore aveva poggiato sul tavolo. Negli occhi semichiusi si leggeva chiaramente l’impellente necessità di avere un po’ della bevanda. Almeno un po’.

Giles sospirò e si tolse gli occhiali per fregarsi gli occhi, che gli bruciavano da impazzire. Inutile negarlo, era stanco. Buffy l’aveva svegliato alle tre e poi non era più riuscito a riprendere sonno. Odiava la mezza età.

-Stanotte Buffy ha avuto un sogno profetico.

La faccia di Xander si piegò in una smorfia. Che fosse a causa del caffè amaro o della notizia Giles non avrebbe saputo dirlo. Svogliatamente il ragazzo prese una bustina di zucchero dal cartone che l’osservatore aveva portato. “Caffè senza zucchero. Bleah che schifo, ma perché Giles non ne mette mai?”

In quel momento entrarono anche Tara e Willow, pure loro mezze assonnate.

Sorrisero entrambe per la prima volta nella mattinata mentre notavano le tazze sul bancone. Mugolarono a mezza voce un buon giorno e si avventarono sulla caffeina, aggiungendo automaticamente lo zucchero prima di assaggiarlo. Sapevano che Giles aveva la deprecabile abitudine di non aggiungerne mai.

-Cosa è successo?

Chiese Willow dopo la prima sorsata.

-Buffy ha avuto un sogno profetico.

Le rispose Xander, quasi umano ora che aveva raggiunto la metà del suo bicchiere.

-Un sogno?

Mugolò disperata Willow, rituffandosi nel caffè. E lei non aveva praticamente neanche dormito. Con Tara avevano passato tutta la notte ad un party, erano rientrate alle quattro solo per riuscire alle sei.

-Cos’è Buffy ha avuto gli incubi? Con il suo mestiere non c’è da stupirsi… -Scosse la testa. –Gli umani non dovrebbero fare il lavoro dei demoni, non ne hanno il fisico né le capacità.

Si intromise Anya afferrando anche lei una tazza dal cartone. Ora che era tutto pronto per l’arrivo del primo cliente poteva prendersi una pausa.

-No, -Fece Giles seccato dalla banalizzazione del problema. –Ha avuto un sogno profetico. –Sorso di caffè. –Sembra che qualcuno dei nostri vecchi avversari ritornerà… –Altro sorso. –Dovremo ricontrollare tutti i demoni che abbiamo sconfitto…

Anche Xander accusò il colpo alle parole dell’osservatore.

-Tutti? Giles ma sono centinaia! –Protestò Willow per tutti. –Alla media di uno a settimana, per circa dieci mesi ogni anno per cinque/sei anni…

Seguì il silenzio.

Erano tutti impegnati profondamente nel loro caffè.

Quello che avevano davanti era un lavoro disumano. Cosa avevano fatto di male si chiesero?

Per tacito accordo rimasero in silenzio fino a quando qualche minuto dopo, finite le gigantesche tazze, si misero all’opera.

Giles si avvicinò alla libreria e cominciò a scegliere i libri da consultare, sapendo come sempre quali volumi erano importanti, ma non quale parte di essi lo fossero. Seduti al tavolo gli altri quattro avevano cominciato a sfogliare i primi libri soffermandosi sulle figure, per capire se li avevano già incontrati o meno.

Era un lavoro lungo e noioso. Di tanto il tanto il silenzio era rotto da qualcuno e tutti si mettevano a discutere sul demone di turno. Se c’era la possibilità di un ritorno dalla morte (ed erano in molti quelli che potevano farlo, tanto che Tara si ritrovò a pensare, mentre aggiungeva il decimo demone in mezz’ora alla loro lista di sospetti, se per caso all’ingresso dell’oltretomba non ci fosse una porta girevole).

Un’ora dopo, completamente annoiati e soltanto al loro secondo libro, Willow e Xander posarono lo sguardo sull’ultima tazza rimasta sul tavolo. Buffy non si era ancora presentata. Un’idea si presentò nelle loro menti.

-Sarà freddo.

Constatò Willow.

-Probabilmente è già congelato.

Replicò il pratico Xander.

-Al meglio di tre?

Propose la rossa. Il ragazzo annuì. Rapidamente i due amici si sfidarono a sasso carta e forbice.

Vinse Willow per un sonoro due a zero, e la ragazza prese a sorseggiare il caffè con un ghigno soddisfatto davanti allo sguardo disperato di Xander.

Passò un’altra ora ancora prima che Buffy si presentasse al negozio. Non era un bello spettacolo constatarono tutti. Eppure visto che si era alzata non prima delle nove avrebbe dovuto avere una cera migliore delle loro. Invece era veramente distrutta. Incarnato quasi giallognolo, pelle lucida e sudata…

-Scusate il ritardo…

Non lo disse con voce convinta mentre si faceva cadere una sedia e poggiava la testa sul tavolo.

Gli altri cinque si scambiarono una serie di sguardi misti tra preoccupazione, invidia e risentimento. Aveva dormito più di loro, perché invece di aiutarli se ne stava lì a vegetare sul tavolo “…probabilmente sbavando…” aggiunse Anya. mentalmente notando l’insieme.

Nessuno disse niente.

Continuarono a lavorare fino alle dieci. Per quell’ora avevano una lista di quasi cento sospetti ed ancora circa la metà dei libri da controllare, “Si, decisamente è una porta girevole”, decise Tara. Era un lavoro frustrante.

Willow si chiese se c’era un modo per restringere il campo di ricerca. Possibile che il sogno di Buffy fosse così generico? Insomma, i sogni profetici erano inviati per essere capiti. Magari capiti dopo che la cosa che prevedevano era accaduta, ma capiti. Questo non sembrava avere molto senso.

Forse avrebbero dovuto svegliare la cacciatrice, Will era convinta che la bionda stesse dormendo lì a meno di un metro quando a lei era stato impedito, e chiederle di raccontare di nuovo il sogno… la rossa sorrise all’idea…

Xander chiuse il volume che stava leggendo con un sonoro “sbam”. Prima di parlare, irritato e stanco.

-Io vado a prendere caffè e ciambelle. Qualcuno vuole qualcosa di speciale?

-Qualsiasi cosa va bene.

-Basta che sia caffè…

Non erano di grandi pretese. Will propose di svegliare Buffy e farsi raccontare di nuovo il sogno in cerca di un indizio. Tutti furono d’accordo. A nessuno piaceva il fatto che la bionda dormisse mentre loro lavoravano. La cacciatrice non diede ancora segni di vita durante la discussione.

Willow decise che avrebbe aspettato il ritorno di Xander per svegliare Buffy.

Xander tornò con il necessario alla sopravvivenza neanche dieci minuti dopo. Oramai dopo anni passati a recuperare ciambelle e caffè nei vari negozi lo conoscevano e lo servivano sempre per primo.

Si divisero le ciambelle in modo molto anti-democratico. Il primo che ne afferrava una era il proprietario. Le prime a sparire furono quelle ripiene.

Finalmente sazia dopo la seconda ciambella e la terza tazza di caffè della mattinata, ed in un umore leggermente migliore, Willow decise che era ora di svegliare Buffy. Alcuni scossoni dopo, quando tutti erano già pronti a dare un calcio alla sedia ed a farla cadere, la cacciatrice si svegliò.

-Si… ancora cinque minuti… -Xander perse la pazienza e la colpì alla nuca. Fu sufficiente perché la cacciatrice aprisse un occhio. –…che è successo?

Chiese mentre si aggiustava i capelli con una mano. “E per fortuna dovrebbe essere sempre reattiva e pronta a scattare.” Pensò Giles.

-Buffy dovresti raccontarci di nuovo il tuo sogno.

-Ma Giles era orribile, non me lo faccia raccontare di nuovo…

In quel momento gli occhi di Buffy caddero sulle ciambelle ed in contemporanea il loro odore raggiunge il suo finissimo olfatto.

La cacciatrice scattò in piedi e corse nel retro del negozio lasciandosi cinque persone molto confuse alle spalle a guardarsi a vicenda chiedendosi cosa fosse successo.

Dopo qualche secondo Willow si alzò dicendo che doveva andare a fare una telefonata. Giles annuì ancora stupito dal comportamento di Buffy “Che fosse un sogno profetico tanto orribile da giustificare una reazione simile?” Si chiese.

Willow e Buffy tornarono insieme nella stanza.

La bionda si stava ancora pulendo la bocca e la sua faccia ormai era più verde che gialla.

La rossa invece aveva uno sguardo decisamente arrabbiato sul volto.

I quattro guardarono le due amiche e si chiesero cosa potesse essere successo nel retro del negozio oltre all’ovvio. Distrutta, la cacciatrice si lasciò cadere sulla sedia, cercando disperatamente di evitare di guardare la scatola delle ciambelle.

-Allora Buffy, ci vuoi dire cosa hai mangiato ieri sera per cena?

Chiese maliziosa Willow tra lo stupore generale.

L’incarnato di Buffy si fece ancora più verde, per la costernazione di buona parte della stanza, Willow a parte. “No, non devo pensare al cibo, non devo pensare… no, non devo pensare…” ripeteva tra sé la cacciatrice.

-Magari parmigiana di melanzane. Seguita da fiori di zucca fritti… -Ad ogni piatto il colore di Buffy si faceva più verde e gli altri cominciavano a capire cosa intendesse dire Willow. -… e peperonata… -Anya guardava affascinata la faccia della bionda, oramai dello stesso colore di quella di un Resfugh. L’ex-demone doveva ammettere di aver sempre trovato quella particolare tonalità di verde ripugnante. -…assieme al gelato al gusto di zuppa inglese seguito da uno variegato alla cioccolata…

Il primo ad urlare fu Xander, peggiorando inconsapevolmente il malditesta di Buffy. Probabilmente se lo avesse saputo avrebbe urlato più forte.

-Vuoi dire che mi sono alzato alle sei del mattino del mio giorno libero perché quella cretina ha digerito male?

Willow sorrise cattiva, gli occhi piantati in quelli della cacciatrice… Buffy ebbe paura…

-Esatto.

Anche gli sguardi di Tara ed Anya non erano rassicuranti, la cacciatrice cominciò a scuotere la testa ed a negare…

-No, non è così… non è perché ho digerito male…

-No? Allora avrai fame… –Il verde tornò con ferocia mentre Tara strappava la lista di più di cento demoni che avevano stilato e l’appallottolava avendo tutta l’intenzione di farla mangiare a Buffy.

-Giles non lo sapevo…

Buffy si girò verso il suo ultimo alleato con uno sguardo supplichevole. Solo che l’osservatore non era affatto suo alleato.

-Alle tre Buffy! Mi hai svegliato alle tre di notte perché sei troppo stupida per capire che non devi mangiare pesante la sera, cacciatrice o meno, altrimenti non digerirai! Non ho più vent’anni Buffy! Non sono più riuscito ad addormentarmi e dimmi cosa cazzo avrei potuto fare a quell’ora per passare il tempo visto che abito in un condominio e non posso nemmeno fare rumore?

-Oh, ma non preoccupatevi. –La voce di Willow metteva paura. –Il problema è già risolto. –Sorrise spietata verso la bionda. –Ho parlato con Joyce. Non farà più peperonate, parmigiane o fiori di zucca.

-Che? Will no, non puoi farmi questo! –Urlò Buffy praticamente ridotta in lacrime. Non potevano toglierle i suoi piatti preferiti. Lei salvava il mondo. Aveva diritto a magiare quello che preferiva.

Willow sorrise ancora.

-Buffy l’ho già fatto.

Improvvisamente sul volto di Buffy si accese la speranza. In fondo avrebbe potuto convincere sua madre a fargliele ugualmente, ne era certa.

-No Buffy. Ho parlato con Joyce. Sa benissimo che se avrai un nuovo “Sogno profetico” Giles la chiamerà a qualsiasi ora per chiederle se hai mangiato pesante. –Continuava a sorridere. –Quindi eviterà il più possibile la cosa non credi?

Willow raccolse le sue cose mentre Tara faceva lo stesso, abbandonando la pallottola di carta sul tavolo con qualche amarezza, avrebbe apprezzato farla mangiare a Buffy, ma ci sarebbe voluto tempo.

-Perfetto. –Disse Willow godendosi la faccia verdognola di Buffy vicina alle lacrime. –Visto che abbiamo risolto la crisi noi ce ne andiamo. Buona giornata a tutti.

Soddisfatta uscì dal negozio assieme alla ragazza lasciando la cacciatrice alle prese con un irato osservatore e un arrabbiato amico.

Come si sentiva bene.