LA ROVINA DEL GIOCATORE

By Silea

 

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C’era un nuovo demone ed anche questo uccideva innocenti allo scopo di collezionare sufficienti, e macabre, offerte per celebrare un rituale in grado di renderlo ancora più potente.

Erano bastate tre telefonate, il ritrovamento di un paio di cadaveri e un avvistamento del demone da parte di Buffy perchè la scooby gang si fosse riunita al Magic shop per una sessione di ricerca in proposito.

Si erano ritrovati lì, ancora una volta, sapendo che avrebbero passato la serata assieme tra lunge e faticose ricerche, ciambelle alla marmellata e polverosi libri, cercando di trovare la soluzione al loro ultimo problema.

Ed appena ottenuta una soluzione Buffy si sarebbe armata con il proprio paletto, magari anche con una spada corta, per andare ad affrontare il loro nemico e sconfiggerlo.

Insomma, era un settimana come un’altra a Sunnydale.

 

 

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Tara sollevò la testa da un vecchio tomo polveroso, starnutendo.

Anche se non l’aveva mai detto a nessuno “…o meglio, l’ho detto, ma come sempre non sono stati a sentirmi, ignorandomi bellamente… giuro hanno un udito selettivo stupefacente…” lei soffriva di asma allergica, e continuando a passare le sue serate in quel posto pieno di polvere avrebbe finito col morire per una crisi allergica.

I suoi bronco-dilatatori stavano per finire, il cortisone lo era già…

C’era un'unica soluzione.

Andarsene per qualche giorno da lì e respirare un po’ d’aria non contaminata.

Almeno finché non potesse passare di nuovo in farmacia, l’unica data la grandezza di Sunnydale ed ovviamente chiusa per il week-end

Willow sedeva poco distante da lei davanti al suo portatile, la fronte corrugata mentre guardava lo schermo. Tara si sporse un po’, lanciò uno sguardo al computer e notò che la fidanzata era molto concentrata sullo scegliersi il nuovo fondo del desktop. Come Buffy faceva notare addormentandosi tutte le volte, queste lunghe sessioni di ricerca erano estremamente noiose.

Tara pensò ad un modo per fuggire. Avrebbe dato tutto quello che possedeva per andarsene di lì.

Guardò Willow con aria speculatrice.

Come faccio a farla allontanare dal magic-shop?”

-Will, tesoro, -Le suggerì a bassa voce. –che ne pensi di una fuga d’amore per il week-end? A Los Angeles ci sono i saldi di fine stagione…

Avrebbe funzionato con qualsiasi ragazza.

Willow si girò a guardarla incerta.

Buffy russava in sottofondo.

Poi, un’illuminazione.

-C’è anche la fiera della tecnologia…

Aggiunse suadente Tara. Willow si illuminò, un sorriso smagliante apparve improvvisamente. Cominciò ad annuire come una forsennata mentre blaterava parole senza senso su come fossero ampi hard disk e potenti processori.

Tara sorrise soddisfatta.

 

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La ricerca era stata rinviata al lunedì. La prima data utile per realizzare il rituale non era prima una altra settimana. Fu decretata una pausa week-end.

In realtà: Willow e Tara erano partite; né XanderAnya sapevano leggere; l’unico neurone di Buffy aveva chiesto e ottenuto il prepensionamento, tanto lì non aveva lavoro; Giles non poteva pulire i suoi occhiali, anche l’ultima pezzetta si era consumata.

 

 

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Il giorno successivo, nell’ambito dell’attuazione del loro progetto di “Visita e Sfruttamento” di tutti i luoghi “nascosti e perduti” di Sunnydale, trovò Anya e Xander appartati tra le rovine del liceo di Sunnydale.

Si erano portati dietro un plaid e un cestino per la merenda e campeggiavano allegramente sopra la bocca dell’inferno. Erano certi che nessuno avrebbe mai pensato di visitare il posto, garantendogli così la più completa privacy.

Xander si voltò sorridendo verso Anya allungandole una birra prima di sdraiarsi nuovamente sul plaid, godendosi la pace ed il silenzio.

Ottima idea venire qui.”

Improvvisamente la terra cominciò a venire squassata da scosse. Macerie caddero dalle travi pericolanti.

Anya e Xander si guardarono in faccia per un lungo istante, senza capire veramente cosa stesse accadendo, appena una lieve ombra di paura nei lori occhi.

La voragine saldata per l’eternità, si riaprì senza preavviso direttamente sotto i loro piedi, inghiottendoli.

Tutto ciò che rimase di loro fu un lembo di plaid a fantasia scozzese.

 

Il Centro Sismico di L.A. registrò una modesta scossa di assestamento in California.

 

 

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Giles se ne stava tranquillo a contare gli incassi settimanali, per una volta sembrava che Anya avesse trovato di meglio da fare che infastidirlo.

Infastidirmi? Più che altro rompermi le palle…”

Ma tutto sommato era di buon umore. Da quando aveva rilevato il negozio gli affari andavano una meraviglia. Un negozio di magia a Sunnydale era una vera miniera d’oro. Tra veri praticanti ed idioti creduloni il giro di affari non faceva che allargarsi.

Entrarono sfondando la porta.

Annoiato Giles alzò la testa, già immaginando quale casino avrebbe creato questo gruppo di vampiri e cercando di indovinare quante costole gli avrebbe rotto questa volta.

Mai che potessero essere originali ‘sti demoni.”

Sbagliò.

Questa volta erano comuni rapinatori.

Due tizi con il volto coperto da un passamontagna gli puntarono una pistola contro urlandogli di mollargli l’incasso.

Lui lo fece, ma con la solita flemma inglese.

Che loro scambiarono per ostruzionismo.

Lo lasciarono a terra con tre pallottole nel petto.

Giles era il terzo proprietario del Magic-shop in due anni.

 

 

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Buffy bighellonava per il cimitero come tutti i sabato sera.

Non c’era dubbio, la sua vita sociale faceva ufficialmente schifo.

Will e Tara sono a L.A. Xander e Anya da qualche parte, Giles a contare gli incassi… ed io in un cimitero…

Finì la sua passeggiata riposante, a parte il demone della settimana non c’erano grandi problemi. Aveva ammazzato un paio di novellini che l’avevano tutta sporcata di cenere. Cosa che la irritava a non finire.

Si grattò poco elegantemente la schiena contorcendosi come un serpente.

Dovette quasi slogarsi la spalla per arrivare dove prudeva.

Ma grattarsi, oh, fu impagabilmente piacevole.

Chiuse gli occhi assaporando la sensazione.

Forse anche la sua vita sessuale lasciava a desiderare.

Eh già… Dannazione, ci manca solo che sia diventata allergica alla polvere di vampiro. Fantastico considerando il mio lavoro.”

Continuò a camminare senza davvero fare attenzione a dove stesse andando, la fronte corrucciata mentre cercava di trovare un modo per rendere la sua vita un po’ più interessante.

Tanto cosa può accadermi?”

Lei era la cacciatrice.

La più Anziana, la più Forte, quella che aveva sconfitto la Morte.

Si sentiva invincibile.

Sono invincibile.”

Pensò con un sorriso.

Sentendosi meglio cominciò a sorridere senza alcun motivo ed a lanciare il paletto in aria per poi riprenderlo, tipo majorette, camminando a passo baldanzoso.

Attraversò la strada ed improvvisamente fu accecata da una luce abbagliante.

La sua sviluppata visione notturna risultò totalmente compromessa dalla potenza degli abbaglianti del Tir.

Le sue pupille si strinsero fino a diventare capocchie di spillo.

Anche il camionista, completamente sbronzo, sorrideva, mentre affondava sull’acceleratore.

Un cerbiatto investito da un furgone attraversando la strada, avrebbe avuto la stessa espressione di Buffy.

Il risultato fu lo stesso.

 

 

 

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Tara guardò ancora una volta il grande tavolo attorno a cui si erano sempre riuniti.

Poi fissò il nastro giallo della polizia attorno al bancone “keep-out, crime scene”.

Fissò con risentimento i polverosi volumi allineati.

Mai nessuno che si degnasse di spolverarli… vi odio…

 

E’ finita.”

Era durato molto in fondo.

Più di un anno da quando li conosceva lei, quasi cinque da quando era iniziato tutto.

Ma le probabilità erano sempre state contro di loro.

Prima o poi sarebbe dovuto succedere.

Non avrebbero potuto sempre vincere le proprie scommesse con il pericolo.

La teoria sulla rovina del giocatore. Alla lunga il banco vince sempre.”

Quanto a Willow, beh, lei stava male.

Morta Buffy, morto Giles, scomparsi Xander e Anya.

Morti probabilmente… certamente… a Sunnydale di certo non serve ritrovare un cadavere per avere la certezza che qualcuno sia scomparso…

Ma si sarebbe ripresa.

Tara ne aveva la certezza.

Will è forte. Basterà un po’ di tempo, un po’ di amore ed una nuova vita da qualche altra parte, magari anche con un futuro.

 

Ed io cosa provo di fronte a quanto accaduto…

Beh, loro erano morti.

Era affranta dalla loro scomparsa?

Beh, si…”

In fondo Tara era il tipo che si sentiva dispiaciuta per aver ucciso una mosca.

Si, era dispiaciuta.

Ma praticamente tutto quello che poteva far naufragare la sua relazione con Willow era scomparso.

Ora aveva delle esequie da sovrintendere e funerali a cui assistere.

Del resto non era mica la prima volta che seppelliva qualcuno.

Spense la luce e se ne andò, sorridendo appena.