L’EFFETTO FLETCHER
Autrice Solitaire
Rating VM 14
Genere: Humor
Tipologia:
One-shot
Sommario
Di tutti quegli occhi lo innervosivano soprattutto quelli di Willow, così stranamente
neri. Tutti neri. Senza pupilla, iride, sclerotica. Solo superfici nere
convesse.
Note
Iniziali Dell'Autore:
I
personaggi appartengono a Joss Whedon.
Questa storia non è stata scritta a scopi di lucro e non intende violare nessun
copyright.
Giles
cercava di mantenere una parvenza di calma, ma era terribilmente difficile.
Il
suo aplomb britannico si stava squagliando sotto il gelido sguardo di quattro
paia d’occhi.
“Posso
mangiarlo?”
“Sta
buono, Spike.” disse Willow “Allora, Giles, che hai
da dire?”
“Va
bene. Ammetto che potreste avere ragione.”
“No no. Noi abbiamo sicuramente ragione. Su
questo non ci piove.”
“E
abbiamo già provveduto.” continuò Anya gentilmente.
“Voi
cosa avete fatto???”
“Abbiamo
eliminato il problema. Quello che ci hai insegnato a fare tu, ricordi?”
“Willow, io però ho ancora fame.” si lamentò Spike.
Giles
rabbrividì.
“Un po’ di pazienza, Spike. Piuttosto, come ti senti?” chiese
la strega.
“Mmmmm… bene direi. A dire la verità, ho una gran voglia di
tornarmene a Londra. E di vedere Drusilla.”
“Lo immaginavo. L’effetto sta svanendo, quindi non hai più motivo di restare qui.
Forse ci vorrà un pochino di tempo perché si esaurisca del tutto ma, con un po’
di pazienza, ci si arriva. Vedi, Giles? Spike ne è la prova.”
“Insomma,
ragazzi. Non si può fare un errore?”
“Un errore è sbagliare la dose di zucchero nella torta. Qui c’è stata volontà di uccidere.” esclamò Xander
“Non
potete pensare che io… che noi…”
“Cazzo
se lo penso! Quanti secoli… no, millenni… sono che fate questo lavoro? E non ve
ne siete mai accorti? E noi poveri pivelli ci abbiamo messo pochi anni? O siete
i più inqualificabili deficienti della storia o la cosa è voluta. E tu non mi sembri un deficiente.”
Giles
deglutì.
“Allora,
Giles…” continuò Xander con un sorriso “Caro, caro
vecchio amico… facciamo due chiacchiere da persone civili, o togliamo il
guinzaglio a Spike?”
“Spike
non può…”
Già,
però cosa aveva detto, prima? Che aveva ancora fame?
Willow
abbassò modestamente gli occhi, poi mostrò a Giles un rettangolino
di plastica e metallo lucente.
“Beh,
a che serve essere la strega più potente del paese, se non sei in grado di…”
Spike
si sedette accanto all’Osservatore, incrociò le braccia sul tavolo e ci
appoggiò sopra la testa, fissandolo con attenzione.
Tanta
attenzione.
“Semplice
traslocazione, vecchio mio.
La rossa non ha neanche dovuto fare un taglietto.”
Ad
ascoltare bene, sembrava che stesse facendo le fusa.
Giles
si sentì mancare.
Sì.
Era davvero difficile restare calmi.
Di
tutti quegli occhi, lo innervosivano soprattutto quelli di Willow,
così stranamente neri. Tutti neri. Senza pupilla, iride, sclerotica. Solo nere
superfici convesse.
E
anche quelle scintille simili a piccoli lampi che brillavano intorno alle sue
dita non lo facevano sentire molto tranquillo.
*
* * * * * *
“Ciao,
Willow. Che piacere sentirti.”
Wesley
si accomodò nella poltrona di fronte alla scrivania, mentre Angel parlava al
telefono.
La
conversazione era lunga e, a quanto pareva, divertente, visto che Angel si era
messo a ridere.
“Bella
storia, Will. E’ uno scherzo architettato da Xander?”
#Quando
sono iniziati i vostri veri guai?#
Il
sorriso di Angel si era come… congelato?! E’ così che
si dice, no?
“Oh!”
#E
prima che arrivasse?#
Aveva
anche smesso di ghignare.
“Solo
lavoretti di poco conto. Demoni da due soldi, vampiri mezzi
morti di fame… cose così.”
#Già.
Poi…#
Sì.
Decisamente non rideva più. Anzi…
“E’
arrivata lei. E sono incominciati i casini apocalittici. Profezia
oscure, sacrifici,
#Tesoro,
tu perché lo hai fatto?#
Se
qualcuno avesse chiesto a Wesley cosa lo aveva messo in allarme, forse non
avrebbe saputo che rispondere.
Quelle
poche parole che aveva sentito, oppure l’espressione di Angel… vedere il
proprio socio ringhiarti contro con una bocca che sembrava una tagliola per
orsi poteva fare un certo effetto… Ma, qualunque cosa fosse, in quel momento
seppe con assoluta certezza che il vaso di Pandora era stato aperto.
Si
alzò e corse via con una velocità che non credeva proprio potesse raggiungere,
facendo cadere dietro di sé sedie e tavoli, giusto per rallentare Angel che
sicuramente lo avrebbe inseguito.
“Porco mondo! CORDELIA!!! Blocca Wesley.” gridò Angel alla
segretaria che stava entrando in quel momento.
L’Osservatore
aveva quasi raggiunto la porta, quando Cordelia lo
stese.
*
* * * * * *
Il
telefono squillò e Xander fu il primo a rispondere,
inserendo il viva-voce cosicché anche gli altri potessero sentire.
Era
Cordelia.
#Angel
mi ha detto di riferirvi che il lavoro è fatto e il problema qui è risolto. Poi
ha strangolato Wesley ed è andato a farsi la doccia.#
“A
proposito di Osservatori…”
“Non
ora, Spike!” lo zittì Xander “Cordelia,
se diventa troppo pesante con i sensi di colpa, posso dargli il numero di un
buon prete per confessarsi.”
“Anche
di un rabbino.” esclamò Willow.
#A
dire la verità, mi è sembrato piuttosto di buon umore. Ora, prima che mi venga
un attacco isterico, volete dirmi come avete fatto ad accorgervene?#
“Beh,
in un certo senso è stato Spike.” disse Willow “Buffy gli aveva dato il benservito per la millesima volta e
lui era venuto a piangere sulla mia spalla. Era proprio noioso e gli ho chiesto
per quale motivo sopportava una simile situazione. Voglio dire, uno come Spike,
con metà della popolazione femminile vampiresca e umana che gli corre dietro,
non ha certo bisogno di una Buffy. Mi ha rivelato di
non capirlo e di non capire neanche perché non riusciva ad andarsene da questa
città. Non so come, è scattato un interruttore. Mi sono ricordata di
quell’estate in cui Buffy era dal padre e qui era
stato tutto tranquillo, o quando lei era scappata e avevamo visto solo qualche
vampiro ma niente grossi problemi. Ricordi?”
#Difficile
dimenticare. Facevo l’esca.#
“Già…
vero… Comunque, tornando a noi… Non riuscivo a togliermi dalla testa che ci
fosse una correlazione. Quante erano le probabilità che tutti i dannati casini
scoppiassero proprio qui, dove c’era lei, oppure da voi, dove c’era Faith, e non nel resto del pianeta? Ti rendi conto di
quanto sarebbe scomodo se uno dei nostri aspiranti distruttori se ne andasse
nella jungla pluviale o nella tundra siberiana? E chi li fermerebbe? Invece no.
Scelgono sempre un posto convenientemente vicino a una cacciatrice. Comodo, no?
Troppo, per essere casuale. Insomma, di solito demoni e vampiri sono esseri di
buon senso. Non per niente nessuno sa della loro esistenza. Allora perché
appena si avvicinano alle cacciatrici si comportano da coglioni? Abbiamo fatto
due chiacchiere con Spike e Anya, abbiamo chiesto una
tregua e ci siamo incontrati con vari rappresentanti demoniaci qui a Sunnydale. Tutti dicevano la stessa cosa. Non sapevano
perché si comportavano così. Si sentivano quasi… obbligati a
farlo.”
#Era
la vicinanza di lei.#
“Esatto.
La presenza delle cacciatrici induce la reazione. Catalizzatori. Ecco cosa
sono. Aumentano e accelerano le attività soprannaturali, concentrandole nei
punti dove vivono. Lo fanno dovunque, figurati poi quando si trovano in una
zona ‘calda’ di natura, come Sunnydale. Si ha un
centro demonicamente iperattivo. Prima o poi, con
tutti questi demoni in circolazione, uno di loro sarebbe riuscito ad aprire i
cancelli della dimensione infernale. Una semplice questione
statistica.”
#C’è
ancora una cosa che non capisco. Perché le cacciatrici… beh, perché fanno le
cacciatrici, allora? Non finiscono per vanificare il loro stesso scopo?#
“Vedi,
funzionano secondo quello che potresti definire una specie di… meccanismo di
retroazione. Più demoni uccidono e più ne arrivano. Poi tolgono di mezzo solo
quelli che, comunque, non possono provocare niente di grave. Gli Osservatori
erano sicuri che, prima o poi, sarebbe arrivato quello
che avrebbe causato la definitiva, totale, irrimediabile apocalisse.”
#Non
direi che i nemici affrontati da Buffy fossero così
incapaci.#
“Ma
per favore, Cordy! E chi? Il Maestro? Il tizio che si
era imbottigliato da solo in un nodo dimensionale? Angelus? Angelus inciampava
nei tappeti e negli scopettoni. Il Sindaco… No, lui non voleva la fine del
mondo, e neanche
#Dannati
finemondisti! Certo che ci hanno fregati per bene.# esclamò Cordelia.
“Era
un piano ben congegnato, se si aveva la pazienza di aspettare.”
#Ma
si parla di migliaia di anni.#
“Se
avessero aspettato la naturale fine del mondo, ce ne sarebbero voluti milioni, di anni.” disse Xander.
“Miliardi.”
intervenne Willow.
#Perché
lo hanno fatto?#
“Quando
erano i demoni a fare disastri, vi siete mai preoccupati di chiedervi perché?”
esclamò Spike irritato.
#Beh…#
“Spike,
non essere polemico. Che ti posso dire, Cordelia… Quale fanatico ha mai un buon motivo?”
*
* * * * * *
Willow
sospirò stancamente.
Erano
state giornate stremanti, eppure non potevano permettersi ancora di risposare.
Certo,
per il momento il problema era rimandato, non c’erano più né Buffy né Faith… Ma ora?
I
suoi tristi pensieri furono interrotti da Spike, che la guardava con aria
speranzosa.
“Adesso
posso mangiarlo?”
Willow
si riscosse.
“Dopo,
Spike, dopo. Te l’ho promesso. Prima dobbiamo farci dire tutto quello che sa.
Dobbiamo sapere dove si attiveranno le nuove cacciatrici e quanto tempo abbiamo
per intervenire, prima che si ripresenti… l’effetto Jessica Fletcher.”
Fine