POLVERI
Autrice:
Solitaire
Sommario:
Quando non avevano niente di meglio per cui preoccuparsi, parlavano di
inquinamento. Il mondo non sarebbe di certo finito per colpa dell’inquinamento.
Lei lo sapeva bene.
Rating:V.M. 14
Tipologia:
One-shot
Disclaimer:I
personaggi appartengono a Joss Whedon
e agli aventi diritti. Questa storia non è stata scritta a scopi di lucro.
Il
Sole galleggiava appena al di sopra dell’orizzonte. Una sfera schiacciata,
gonfia, le dimensioni alterate dall’ottica. Un colore che comprendeva ogni
gradazione del rosso e del viola e nulla di giallo.
Ogni
cosa era una serie di sfumature di luce e ombra.
L’alba
trasformava il desolato paesaggio californiano in uno spettacolo d’irreale
incanto.
Anche
la squallida vegetazione della valle svelava una bellezza che si sarebbe poi
dissolta sotto la chiassosa luce del giorno.
I
suoni erano più squillanti eppure, al tempo stesso, meno fastidiosi.
Non
faceva freddo né caldo.
Il
momento più calmo della giornata, insieme al tramonto. Quando la pressione
atmosferica su mare e terra si equivaleva, placando il vento, spianando le
onde, trasformando l’oceano in una distesa di vetro liquido, del colore del
vino e del mercurio, e ancora non si poteva distinguere la linea dove finiva
l’acqua e iniziava il cielo.
Un
momento di transizione, quando tutto era un po’ una cosa e un po’ l’altra.
Tra
caldo e freddo… tra cielo e terra… tra silenzio e frastuono.
Tra
il mondo della notte e quello del giorno.
*
* * * * * *
Buffy
sbadigliò, affacciandosi alla finestra.
Il
canto di un’allodola faceva vibrare l’aria.
(Stamattina
è particolarmente bella)
Ma
ormai era un po’ di tempo che al mattino e alla sera il cielo si tingeva di
colori spettacolari. Rossi fiammanti e violacei turbinosi.
Chissà
se c’era un motivo.
Rimase
per un po’ incantata a godersi lo spettacolo, fiutando il profumo della salvia
selvatica e del mare.
In
momenti come questo, il mondo le sembrava davvero meraviglioso e non le
importava il perché fosse così.
Si
scosse dopo qualche minuto. Voleva sistemare un po’ prima di recarsi al lavoro.
La casa era piena di polvere.
Accese
…
i rilevamenti effettuati mostrano una crescita esponenziale del livello di
inquinamento solido nell’atmosfera, dovuto alla presenza di polveri, o
‘particolato’, cioè dell’insieme di particelle atmosferiche solide e liquide
con diametro compreso fra 0,1 e 100 micron…
Inquinamento?
Avevano
tirato fuori di nuovo quest’argomento?
Quando
non avevano niente di meglio per cui preoccuparsi, parlavano di inquinamento.
Il
mondo non sarebbe certo finito per colpa dell’inquinamento. Lei lo sapeva bene.
…
l’origine di queste particelle può essere naturale (eruzioni vulcaniche,
residui sollevati dal vento, incendi di foreste tropicali) o umana.
Essendo
componenti solidi o liquidi, le particelle finiscono prima o poi per ricadere
al suolo. I tempi di caduta dipendono tuttavia da diversi fattori.
Precipitazione, venti e dimensioni delle particelle.
L'aria
ritarda la caduta esercitando una forza verso l'alto che è proporzionale al
diametro delle particelle. Quelle più piccole possono rimanere nell'aria per
molto tempo; alla fine, gli urti casuali e la reciproca attrazione fanno
ingrossare le stesse al punto da far loro raggiungere una velocità di caduta
sufficiente a farle depositare al suolo…
*
* * * * * *
“Non
entri?” chiese Anya.
Xander
esitò solo un attimo, poi la seguì.
La
domanda di lei era solo una formalità. Stavano di nuovo quasi sempre insieme.
Anche ora, dopo avere passato la sera a dare la caccia ed eliminare una delle
tante schifezze che giravano in città, avevano deciso di non tornare ognuno, da
solo, nella propria casa.
La
ragazza si diresse in camera per cambiarsi i vestiti sporchi. Xander accese la radio.
…
proprio l’aumentare delle foreste bruciate artificialmente per ricavare terre
coltivabili, soprattutto in Russia, in Africa e nel continente Sud Americano,
nonché l’uso sempre maggiore dei combustibili fossili e delle automobili, è la
causa principale della quantità di particolato attualmente presente
nell’atmosfera…
Era
stata una sorpresa che Anya avesse scelto di restare
fra loro, invece di tornare nel suo mondo. Ma una sorpresa piacevole.
Era
bello averla intorno ed era utile. Anche questa sera, il potere di Anya era stato risolutivo.
Non
avrebbe dovuto abbandonata, l’anno prima. Aveva
sbagliato, come aveva fatto con Cordelia. Era bravo a
distruggere, ridurre in polvere speranze e vite. Ma ora sembrava avere una
possibilità per rimediare.
Finalmente
si rese conto di quello che stava dicendo la voce proveniente dalla radio.
…
le particelle più grandi generalmente raggiungono il suolo in tempi brevi e
causano fenomeni di inquinamento su scala molto ristretta. Ma, attualmente, a
destare preoccupazione è la crescita dei livelli di polveri di piccolo
diametro…
Xander
cercò un canale che trasmettesse musica.
Niente
più polvere per lui.
*
* * * * * *
Il
vampiro si dissolse con uno sbuffo, inondando di polvere la ragazza che lo
aveva trafitto.
“Sei
brava, Dawn. Davvero brava.” mormorò Buffy, mentre la sorella si voltava verso di lei
sorridendo.
Questa
volta non aveva dovuto minimamente intervenire. Ormai
da qualche notte non doveva più intervenire.
Andava
bene così.
Si
stava ritirando, lasciando il campo a Dawn, ogni
giorno un po’ di più. Agognava il giorno in cui la sorella avrebbe preso
finalmente del tutto il suo posto.
(Presto.
Non avere fretta. Sarà presto)
Sotto
i suoi piedi, la pagina strappata di una qualche rivista.
…
un altro effetto dovuto alle polveri atmosferiche è a carico del clima.
Infatti,
le particelle fungono da nuclei di aggregazione per il vapore acqueo, favorendo
la formazione di nubi e nebbie…
Buffy
osservò il cielo notturno.
Sereno,
ma l’aria non era limpida e non si vedevano le stelle.
(Mai
troppo presto, però)
*
* * * * * *
Giles
osservava Willow.
In
qualche modo, lei aveva radunato la polvere depositata sui mobili in una sfera
evanescente del diametro di una palla da tennis, brillante sotto la luce del
giorno, che ora ruotava, formandosi e disfandosi in
continui vortici e disegni, sospesa al di sopra della mano tesa della ragazza.
Doveva
sempre essere tenuta attentamente sotto controllo, ma
Giles aveva capito che non avrebbe mai potuto vietarle di usare la magia, come
non avrebbe potuto vietarle di respirare senza farla morire. Così, le
permetteva quei giochi innocui che costituivano la valvola di sfogo delle sua eccessiva energia.
Guardò
il giornale aperto sul tavolo davanti a lui, senza badare realmente ai titoli.
Tanto,
ormai, erano sempre gli stessi.
…
l’enorme concentrazione di polveri atmosferiche misurate nei rilevamenti non
mostra segni di diminuzione…
Da
qualche mese non passava giorno senza che i giornali mettessero in prima pagina
articoli di qualche opinionista apocalittico e il giorno dopo il controarticolo dell’opinionista di parere opposto.
Giles
non seguiva troppo i dibattiti. Era una delle tante mode che si esaurivano con
il tempo.
Il
giorno dopo sarebbero ripartiti per l’America.
Bene.
Aveva una gran voglia di vedere i ragazzi e il Sole della California.
…
inoltre sono ancora in continuo aumento le particelle di diametro inferiore a
0,1 micron che, a causa delle dimensioni ridottissime, permangono in
sospensione nell’aria per tempi molto lunghi…
*
* * * * * *
Buffy
salì in camera e si sedette sul bordo del letto, sfiorando la guancia di Spike.
“E’
meglio che ti alzi.”
Lui
sbatté le palpebre, confuso.
“Forza.
E’ tardi.” gli disse dolcemente.
Spike
annuì senza vera convinzione. Faticava ancora a stare sveglio di giorno, ma
faceva del suo meglio per abituarsi.
Dal
piano inferiore,
…
queste polveri possono provocare aggravamenti di malattie asmatiche, aumento di
tosse e persino convulsioni, oltre agli effetti tossici diretti sui bronchi e
sugli alveoli polmonari…
Qualche
volta Buffy si era scoperta a chiedersi se non
rimpiangesse quello che era stato una volta.
Lei
no. Non avrebbe potuto amarlo come era prima.
Non
voleva ricordare quanto si era sentita sporca e squallida per avere portato
avanti una relazione con lui e le volte che aveva pensato di polverizzarlo,
proprio perché la faceva sentire così. Prima o poi avrebbe finito per farlo, lo
sapeva bene. Era inevitabile. Il giorno in cui si sarebbe sentita più sporca
del solito.
Adesso
invece era tutto a posto. Tutto giusto.
Ora
lui aveva anche trovato un suo equilibrio. Le crisi autolesive
(alcune francamente imbarazzanti) diventavano sempre più rare e lui di giorno
in giorno appariva sempre più… umano.
Peccato
che fra loro non ci fosse più passione, ma almeno ora c’era vero affetto.
(Va
bene così. La passione fa male. E’ solo quando passa che si comincia a vivere.
Quando si spegne il fuoco e resta solo la cenere)
…
il particolato contiene anche alcuni composti mutageni e cancerogeni, come derivati
nitro-ossigenati e nitrosammine…
*
* * * * * *
Le
finestre del soggiorno erano spalancate, le tende scostate per fare entrare la
luce del primo pomeriggio e tutti avevano cercato di sedersi in modo da essere
direttamente sotto quella luce. Tranne Spike, naturalmente, che se ne stava in
un angolo all’ombra.
Buffy
li guardava, felice.
Nuovamente
insieme. Tutti quanti. O almeno, tutti quando sarebbe arrivato anche Xander, in ritardo come al solito.
Queste
riunioni stavano diventando sempre più frequenti, come lo erano state una
volta.
Buffy
sorrise malinconicamente fra sé. Ora c’erano Spike e Anya
e Dawn. E si ritrovavano in casa sua invece che in
biblioteca. Ma c’erano di nuovo Willow e Giles.
Forse
le cose sarebbero tornate come ai vecchi tempi.
Anche
meglio che ai vecchi tempi.
Si
alzò per andare a prendere da bere, lanciando un’occhiata infastidita allo
schermo televisivo.
…
la cosa che però sta suscitato maggiore interesse e apprensione è la
possibilità che l’eccesso di polveri ultrasottili riduca l’irraggiamento
solare…
Ancora
questa storia.
Buffy
cominciava a stancarsi. Ormai non si parlava d’altro.
…
in effetti è provato che le polveri atmosferiche
diffondono la luce del Sole assorbendola e riemettendola
in tutte le direzioni. Il risultato è che una quantità minore di luce raggiunge
la superficie della Terra…
La
porta suonò di nuovo.
Xander,
finalmente.
Tenne
il vassoio con bicchieri e bottiglie in equilibrio su una mano e, con l’altra,
aprì la porta senza neanche guardare.
“Vieni
avanti. E’ aperto.”
Qualcosa
le fu scagliata contro, una cosa enorme e pesante che la gettò a terra tra
bibite rovesciate e suoni tintinnanti di vetri che si rompevano.
Cercò
di liberarsi da quel peso morto che la schiacciava.
Lo
shock che ebbe nell’accorgersi che la cosa era il cadavere dilaniato di Xander fu subito cancellato da quello che provò nel
rendersi conto che sulla soglia, sotto il Sole quasi allo zenith,
erano apparsi parecchi vampiri.
Uno
di loro, quello che le aveva scagliato addosso il
corpo, quello che lei aveva sbadatamente invitato credendolo Xander, era entrato in casa.
Non
fece neppure il tentativo di reagire. Lo stupore le aveva completamente
annullato la ragione. I vampiri non stavano al Sole. Non lo avevano mai fatto.
Questa era la regola. Le regole non potevano essere infrante.
(Non
è giusto)
Neppure
si accorse del vampiro che, con una rivoltella munita di silenziatore (sempre
meglio evitare rumori inutili), le sparò quattro colpi nel torace poi, giusto
per prudenza, si chinò su di lei e, con un gesto quasi gentile, le torse il
collo.
Subito
dopo, riservò lo stesso trattamento a Dawn.
A
quel punto la barriera alla porta svanì ed entrarono anche gli altri vampiri.
…
sembra invece del tutto infondata l’idea che le
polveri si comportino da schermo selettivo, impedendo quindi l’arrivo di
particolari lunghezze d’onda.
L’ipotesi
aveva inizialmente creato qualche allarme, perché la fotosintesi vegetale è
attivata solo da determinate frequenze luminose…
Lo
stupore demente che aveva annichilito il cervello della cacciatrice aveva avuto
lo stesso effetto anche sui suoi amici. Non ce ne fu uno che tentò un gesto di
difesa. Morirono tutti senza protestare.
Simon,
il vampiro che aveva guidato l’attacco, si era fatto da parte, limitandosi a
osservare. Aveva ucciso la cacciatrice e la cacciatrice in rodaggio. Poteva
accontentarsi. Poi trovava affascinante studiare come sorpresa
e imprevisto riuscissero a disattivare, almeno per un po’, anche il più
basilare istinto di sopravvivenza.
Solo
il biondo traditore non sembrò affatto meravigliato, anche se neppure lui fece
qualcosa per reagire.
E
la ragazza con i capelli rossi, che si mise a balbettare qualcosa prima di
essere squartata. Qualcosa su anelli e gemme prodotti in serie.
…
questo fenomeno determinava un tempo solo una transitoria diminuzione della
visibilità a livello locale. Con l’aumento della quantità di polveri sottili e
ultrasottili, l’effetto si è però attualmente esteso a livello globale…
Tutto
finito, in pochi minuti.
Gli
assalitori cominciarono a uscire dalla casa.
Simon
stava per seguire gli altri, ma fu distratto dalla voce proveniente dal
televisore. Si attardò qualche minuto ad ascoltare le ultime frasi della
trasmissione con un certo divertito interesse.
…
tuttavia, la riduzione della luce non è tanto consistente da avere un effetto
collaterale concreto sulla vita terrestre. La fotosintesi vegetale non ha
mostrato alcun livello di diminuzione né si è rilevato, finora, una variazione
fisiologica o comportamentale nella vita animale e batterica…
Oddio,
non era proprio così.
Un
effetto, almeno uno, c’era stato.
A
quanto pareva, nessuno nel gruppo della cacciatrice si era premurato di seguire
le notizie. O, magari, lo avevano anche fatto ma non erano stati in grado di
valutare le conseguenze.
Che
fortuna che lui non fosse così limitato. In fondo, nella sua vita precedente,
era stato un docente di ecologia fisica.
Spense
il televisore e uscì, sotto la gloriosa luce del Sole.
Sarebbe
stato interessante relazionare ora i suoi ex-colleghi sulla vera efficacia
delle troppe polveri atmosferiche nel filtrare la luce solare.
Peccato
non poterlo fare.
Ma,
tanto, gli effetti a lungo termine li avrebbero presto visti tutti.
Fine