IL RITORNO DEL SANGUINARIO Autore: Sonia Periodo: quinta stagione circa Summary: che succede se Spike si
rende conto che il suo chip non funziona più? E se nel frattempo è tornato Riley
che ha riconquistato il cuore di Buffy? Disclaimer: i personaggi non sono
miei ma della WB Pairing: Buffy/Riley Rating: per tutti Commenti e critiche sono ben accetti
all'indirizzo folleria@tiscali.it RINGRAZIAMENTI: a Buffysource.
Questo breve racconto è nato da una sua sfida. Il ritorno del sanguinario Se n'era accorto quasi per caso. Era
un pezzo che non si decideva a rapinare le fanciulle per avere i soldi per il
sangue, ma quella notte era proprio a secco. In più ne aveva le scatole piene
della situazione che si era venuta a creare con la gang, e soprattutto con la
cacciatrice. Da quando era tornato quello stoccafisso dal Belize, Buffy aveva
cambiato atteggiamento. Okay, era sempre gentile, ironica, e qualche volta le
scappava qualche pugno affettuoso, ma si vedeva lontano un miglio che non
aveva più bisogno di lui. Tra l'altro Riley si era messo in testa di
riconquistare la principessina, e dopo quello che Spike aveva fatto scoprire
alla cacciatrice...insomma, aveva l'impressione che il soldatino stesse
parlando male di lui. Ma guarda, proprio un tossicomane di quel tipo che
sparla del potente vampiro! Okay, potente magari non lo era più, con questa
storia del chip... Con tutte queste bellicose idee si
avvicinò ad una bella figliola che passeggiava da sola nei dintorni del
Bronze, fece la faccia "cattiva" e ululò, per spaventarla a dovere.
Ma qualcosa andò decisamente storto. Nel giro di una frazione di secondo si
ritrovò circondato da tre poliziotti imbestialiti che lo prendevano a manganellate.
Senza pensarci due volte si difese alla grande e riuscì ad atterrarne due e
mettere in fuga precipitosa il terzo. Rimase compiaciuto a guardare i resti
della battaglia, col sorrisetto suo solito. Prese una sigaretta e la accese,
assaporando il momento di gloria. Un attimo. Perché non aveva mal di testa?
Incuriosito guardò meglio i due poveri, prossimi pazienti dell'ospedale.
Polizia, buoncostume. Mica erano demoni! Come mai il chip non era entrato in
funzione? Dopo aver ripulito i portafogli si avviò al macello comunale che a
quell'ora già doveva essere aperto, per acquistare la sua cenetta. Che cosa
strana. Al ritorno verso la sua cripta trovò
un gruppo di tre teppistelli che stavano ribaltando i cassonetti. Perché non
provare un'altra volta? Si gettò nella mischia e la sua soddisfazione fu
sconfinata. Niente dolore. Nisba. E tanto sangue riverso per terra...quasi
quasi un assaggino...Sentì dei rumori e si nascose. Magari era Buffy per la
ronda. Riuscì a sgattaiolare fino alla sua cripta, malamente esaltato, come
non lo era da due anni ormai. Potere, forza. Era stato sin troppo buono negli
ultimi tempi. E Buffy come lo aveva ringraziato? Torna quel verme e ricade
tra le sue braccia. Lui aveva cercato in tutti i modi di far capire che era
cambiato, che era buono, che non era solo l'effetto del chip...Poi arriva Big
Jim, pentito, triste, tenero come un agnellino e più bucato della gruviera!
Che rabbia. Dopo aver saziato la sua sete decise di uscire ancora. Mancavano
ancora tre ore all'alba, ma si sentiva carico come una duracell. Pieno si
risentimento si avvicinò a casa Summers, a spiare la sua amata. Come la
odiava. Poteva capire il suo amore per Angel, okay, ci arrivava. Non era la
prima a cascare ai piedi di quel musone pallido. Ma Riley, no! Dopo tutto quello
che aveva fatto! Ma forse lei non era così scema. Forse ci stava solo per
vendicarsi in modo più subdolo...e poi magari neanche ci stava. In fondo lui
li aveva visti solo un paio di volte assieme, la notte, a far la ronda...a
parlare fitto fitto... Guardava le luci accese in camera di
Buffy. Le ombre erano inequivocabili. Lui c'era. Era proprio tornato. Che
strazio. E poi chi lo dice che ha fatto fuori i suoi vizietti sanguinolenti?
Non è facile disintossicarsi, bello mio. Rimase ancora sopra l'albero a
fumare come un turco, con la sua bella fiaschetta argentea ricolma di
torcibudella irlandese di prima qualità. I suoi pensieri erano foschi come la
notte ventosa. Perché non organizzare una festicciola? Le luci della stanza vennero spente.
Si accesero quelle dell'ingresso. Spike vide Buffy alla porta, scarmigliata
come una bimba, in punta dei piedi per baciare sulla bocca il suo baldo
cavaliere. "Sono calmo, tranquillo e rilassato." Si ripeteva
mentalmente il sanguinario. La porta si chiuse. "Ma in realtà sono
incazzato come una biscia." E saltò giù dal ramo, seguendo a fatica la
ridicola mimetica di Riley. Il cimitero. Com'è che non andava a
casa? Che ci faceva là? Forse era in cerca di una dose...Spike già si
pregustava l'incontro, quando rimase di sasso. Stava entrando nella sua
cripta! Come si permetteva di fare una cosa del genere? Con due balzi lo
raggiunse. "Salve, soldatino. Potrei
denunciarti per effrazione." "Esagerato. Volevo
parlarti." "Io no. Quindi vedi di girare
velocemente al largo." "E' per Buffy." "Chi se ne frega. È di nuovo
tua, no? Cosa vuoi da me?" "Che non le giri più intorno,
naturalmente." Riley sorrideva. Solo adesso Spike notò la pistola che
aveva in mano. Non ne poteva più. Ogni volta la stessa storia. Se la
prendevano sempre con lui. Che aveva fatto di male? Non lo capiva nessuno.
Riley gli puntò l'arma. "Ti ho visto, sai? Ci stavi
spiando un'altra volta. Buffy ha deciso di darmi un'altra possibilità e io
voglio che tutto vada bene, stavolta. Quindi non metterti in mezzo" "Dipende da te, tesoro. Ti sei
più fatto mordere da qualche dolce prostituta?" "Ho smesso con quella roba, da
un pezzo. Quindi smettila di girarle intorno. Chiaro?" "Se no, che fai, mi
spari?" "Solo un assaggio, un
avvertimento. Se ti ribecco userò un paletto." Riley fece fuoco, ma
Spike fu più veloce e il proiettile lo sfiorò solamente. "Pessima mira per essere un
soldato..." e con queste parole gli saltò addosso, cogliendolo di
sorpresa. Spike era forte, e in un attimo si trovò sopra di lui, bloccandolo,
scoprendo il collo abbronzato da sano fanciullo dell'Iowa. "Te lo do io un assaggio."
E affondò i denti deliziato dalla rapida conclusione della battaglia. Lo
allontanò da sé quando ancora non era del tutto vuoto... "Allora, ti lascio una scelta: morto
o non-morto?" "Il chip, le batterie..." "Mi sa che si sono esaurite,
caro. Benvenuto. Sei il mio primo pasto vivo dopo tanto tempo. Allora cosa
scegli? Vuoi provare l'ebbrezza dell'essere un figlio della notte o un
cadavere? Tanto ormai hai finito di vivere. Se diventi un vampiro ti fa fuori
Buffy. Se non lo diventi e rimani cadavere, domani mattina lei ti trova e
secondo te cosa penserà? Povero caro, quel bastardo mi ha fregato, non è vero
che non si faceva più mordere...Mi sa che decido io per te. Bevi, idiota! E
saluta la tua anima!" Il giorno dopo Buffy cercò Riley per
mari e per monti, senza trovarlo da nessuna parte. Pensò di averlo perso
ancora una volta, e rimase chiusa in camera sua ad aspettare. Le sembrava
tutto così strano...lui che era tornato, più forte, più sicuro di sé, così
bello e dolce...e poi quando finalmente aveva deciso di dargli un'altra
possibilità spariva nel nulla. Chiamò tutti gli ospedali, e persino
l'obitorio, ma nessuno sapeva niente. Non sapeva neanche come contattare gli
amici di Riley, l'Organizzazione... La notte arrivò velocemente e Buffy
si fece coraggio, doveva uscire per il suo solito giro. Fu sorpresa di vedere
Riley al cimitero, ma lo abbracciò senza pensarci due volte, felice e
stordita. Forse troppo stordita. Puzzava. E aveva i vestiti del giorno prima.
Si staccò un attimo e guardò meglio, mettendosi ad urlare come una matta
vedendo il viso dell'amato trasformato in una grottesca maschera... Lo gettò a terra. "Riley, che
ti è successo?" "Ho fame, Buffy, tutto qua."
E provò ad aggredirla nuovamente. Ma non poteva innamorarsi di una persona
normale? E basta, stava diventando ripetitiva! Cercò ancora una volta di
comunicare con lui, ma sembrava una furia scatenata. Spike sbucò dal nulla e
riuscì a bloccare Riley da dietro. "Fa qualcosa, è forte!" Buffy si avvicinò al suo uomo con un
paletto. "Perché l'hai fatto? Non ci posso credere, proprio
adesso.." Riley non parlò Tutto accadde in una frazione di secondo.
Diede uno strattone e si liberò da Spike, finendo praticamente per
impalettarsi da solo. Buffy lo guardò polverizzarsi, piombando a terra a
piangere come una bambina. Il sanguinario sorrideva soddisfatto. L'aiutò a
rialzarsi, abbracciandola, cercando di consolarla meglio che poteva...ora lei
aveva bisogno di lui. |