Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
Di
Spuffy
La
sala era affollata, il chiasso assordante. L’aria era festosa e l’odore di
alcool molto forte. Esattamente quello che ci voleva per lei. Una donna alta
dal fisico snello e slanciato ed una cascata di capelli castani lasciati
sciolti sulle spalle, attraversò la sala lentamente. Il portamento elegante
denotava consapevolezza del suo fascino.
“
Ann tesoro mettiti dritta e cerca di muoverti con più femminilità per favore,
sembri un manico di scopa “ disse con voce soave e modulata alla ragazzina, dal
corpo minuto ed esile che un po’ goffamente le camminava al fianco. Impacciata
nel suo abito color grigio perla, con le spalline sottili che facevano fatica a
mantenersi su.
“
Ci sto provando “ rispose lei seccata.
“
Tutte quelle ore…tempo e denaro buttati “ continuò la donna, sorridendo come
nulla fosse ai presenti.
“
Mi spiace “ borbottò abbassando il capo Buffy.
“
Oh, per l’amor di Dio, solleva quella zucca vuota che ti ritrovi. Mi farai
sfigurare “ sospirò rassegnata.
“
Scusa “ la ragazza si mise dritta e si guardò intorno, con i suoi grandi occhi
verdi, un po’ smarrita e stralunata.
“
Ed ora andiamo a caccia tesoro “ la donna bruna con gli occhi di un azzurro,
grigio quasi acciaio. Si guardò intorno con attenzione, vagliando e soppesando
tutti gli invitati alla festa.
“
E’ lui il nostro uomo “ indicò con un lieve cenno del capo un uomo alto,
muscoloso e moro. Seduto al bar. Buffy seguì la direzione del suo sguardo.
“
No ti prego, Fred. Lui …lui….”
Prima
che potesse dire qualsiasi cosa, si ritrovò accanto a lui. imbarazzata abbassò
lo sguardo.
“
Un gin e tonic ed una coca cola “ la voce soave di sua sorella fece voltare
l’uomo, che squadrò la donna da capo a piedi, negli occhi apprezzamento e
desiderio. Buffy fece una smorfia.
“
Salve “ disse sorridendo con aria sicura.
“
Salve “ balbettò Buffy arrossendo. Mentre stringeva la sua mano, un’ onda di
calore la pervase.
“
Sono felice di rivederla “ continuò lui, guardando sempre la sorella. Buffy si
sentì torcere lo stomaco. Tutto si ripeteva come sempre, quello che Fred voleva
si prendeva. Non importava se a lei piacesse per davvero o se ci tenesse.
L’unica cosa che contava per Fred era solo Fred. Eppure le voleva bene,
nonostante tutto. In fondo dopo la morte della mamma, Fred si era sempre presa
cura di lei.
“
Lei è mia ….” Buffy cercò di fare le presentazioni, ma la sua goffaggine era
palese.
“
Sono Fred, sua sorella. Salve straniero “ la precedette la sorella porgendogli
la mano.
“
Angel O’ Brien “
Lui
sorrise e gliela baciò delicatamente, senza staccarle gli occhi di dosso.
“
La scusi, ma è appena uscita dal college e non si sente ancora molto a suo agio
in società “ le lanciò uno sguardo di rimprovero. Buffy arrossì e si morse il
labbro inferiore.
Due
occhi azzurri di là dal bancone osservavano la scena divertiti, fissando ora
l’una ora l’altra donna con uno sguardo penetrante ed indagatore.
Un
cameriere si avvicinò ad un suo cenno, lo sconosciuto gli disse qualcosa
all’orecchio e l’uomo annuì rispondendo e poi si allontanò.
“
Vogliamo ballare? “ chiese l’uomo guardandosi intorno.
“
Perché no? “ rispose la donna prendendo la mano che gentilmente le veniva tesa.
“
Ann, cara…stai attenta alla mia borsetta per favore “ e con un gesto aggraziato
gliela porse. La musica attaccò e la coppia cominciò a danzare sotto gli
sguardi dei presenti.
Buffy
sorseggiò la sua coca e sospirò. Ogni volta era sempre la solita storia,
ovunque andassero. Sua sorella era davvero una Dea, sin da piccole tutti i
ragazzi le ronzavano attorno e facevano a gara per attirare la sua attenzione.
Lei invece, con il suo seno piatto, l’eleganza di un elefante e l’altezza di un
nanerottolo era il brutto anatroccolo di casa.
I
suoi occhi non riuscivano a staccarsi dall’uomo che ballava con lei, era
semplicemente stupendo. Quanto avrebbe voluto che per una volta, una sola nella
sua vita. Un uomo corteggiasse lei e non Fred. Ma sapeva bene che era
impossibile. Scosse i capo e guardò tristemente il suo riflesso nello specchio.
Era davvero un impiastro e combinava solo pasticci. Eppure era stata bene con
lui due giorni prima, quando si erano incontrati in albergo a colazione.
Il
suo sguardo si posò di nuovo sulla coppia e lui stava ridendo. Lo sguardo
languido
Improvvisamente
le lacrime le salirono agli occhi offuscandole la vista.
“
Ehi piccola tutto okay? “ una voce calda e profonda la distolse dai suoi tristi
pensieri.
“
Cosa? “ si voltò ed un uomo sui trentacinque anni, gli occhi di un blu
intensissimo, come mai aveva visto in vita sua. Il viso magro e gli zigomi
sporgenti. I capelli di un biondo elettrico, orribile ma che stranamente gli
donava.
“
Sembri triste “ le disse con tranquillità sedendosi al suo fianco. Buffy si
agitò non sapendo come comportarsi. Sua madre le aveva sempre detto di non
parlare con gli sconosciuti e lei senza Fred non sapeva mai cosa fare.
“
Io…no…beh….sono qui con amici, non sono da sola. “ cercò di mettersi al sicuro,
qualora lo sconosciuto avesse avuto cattive intenzioni.
“
Si ho visto “ disse lui guardando nella direzione della sorella. “ Chi è? … “
domandò indicando la donna.
Buffy
fece una smorfia di sconforto, guardando di nuovo la coppia, avvinghiata nella
pista. Lo aveva perso, lo sapeva. “ Mia sorella “ disse con voce rassegnata.
“
Ah capisco “ l’individuo tornò a fissarla.
“
Cosa vuole? “ domandò Buffy, diventando improvvisamente brusca.
“
Niente, solo fare due chiacchiere “ disse lui.
“
Si come no, “ Buffy sbuffò, non era la prima volta che un uomo la fermava per
farsi presentare Fred.
“
Lavoro qui come….addetto alle pubbliche relazioni “ disse osservandola
attentamente.
“
Ah “ rispose lei senza particolare entusiasmo.
“
E voi? “ chiese.
Buffy
sorrise sarcasticamente. “ Ecco il ‘ Voi ‘ sicuramente voleva sapere qualcosa
di sua sorella.
“
Noi siamo venute in vacanza. Mia sorella si chiama Fred, ama giocare a tennis e
andare a cavallo. Non le piacciono gli uomini troppo chiacchieroni e detesta i
tipi rozzi e privi di…” si bloccò e arrossì improvvisamente rendendosi conto di
aver detto troppo “ …Fascino “ cercò di correggersi.
Ma
lui aveva notato la sua esitazione e capì che stava mentendo, ma non disse
nulla.
“
Adesso, può smetterla con la commedia e andarsene “ rispose stringendo la
borsetta che aveva tra le mani.
“
Ti va di ballare? “ le domandò senza scomporsi.
“
Eh? Vuol ballare con me? “
Buffy
fu presa in contropiede, sgranò gli occhi, guardandosi intorno in cerca di
aiuto.
Lui
fece cenno di sì con il capo.
“
Ehi, guarda che non ti ho fatto una domanda da dieci milioni di dollari. Ti ho
solo chiesto di ballare “ le sorrise accattivante, inarcando il sopracciglio,
mostrando una cicatrice sexy in mezzo.
“
Non lo so, veramente io …. “ non finì la frase che lui l’aveva presa per mano e
l’aveva condotta al centro della pista. Le passò una mano attorno alla vita e
la strinse a se. dondolandosi leggermente al ritmo della musica. Buffy
completamente smarrita lo seguiva nei movimenti come un automa.
“
Non so ballare “ disse, dopo avergli pestato un piede.
“
Metti le punte sui miei piedi piccola, ti guido io “ Buffy lo guardò perplessa
esitando, ma lui con lo sguardo la incoraggiò. Alla fine fece come le aveva
chiesto ed aggrappandosi alle sue braccia si mise con le punte delle scarpe su
quelle di lui che cominciò a muoversi guidandola.
“
Non mi hai ancora detto come ti chiami “ le sussurrò all’orecchio, quasi
sfiorandoglielo con le labbra. Buffy inghiottì a fatica e poi con un fil di
voce rispose “ Buffy “ scosse il capo, come ricordandosi improvvisamente di
qualcosa e si corresse “ Ann, volevo dire Ann “
Sempre
con voce sommessa, soffiando sul suo collo lui le disse “ Mi piace più Buffy “.
Buffy era sconvolta, non sapeva cosa fare e pensava alla predica che sua
sorella le avrebbe fatto per aver ballato con un perfetto sconosciuto, per lo
più senza un quattrino. Chiuse gli occhi e sospirò ripensando al ragazzo bruno
che adesso sicuramente stava chiedendo a sua sorella di rivederla. E per la
prima volta in vita sua sentì di odiare sua sorella.
“
Sei qui con me passerotto? “ quella voce la riportò ancora alla realtà.
“
Senta forse e meglio se …”
“
St… passerotto “ le ordinò e la strinse maggiormente a se.
Buffy
ansimò e chiuse gli occhi. In fondo aveva bisogno di quell’abbraccio anche se
non era quello dell’uomo che sognava, adesso era conveniente, meglio di niente.
Smise di pensare e si lasciò guidare dalla musica lenta e cantilenante.
Con
la coda dell’occhio sbirciò la coppia a pochi passi da loro e il cuore le si
torse dolorosamente nel vedere le labbra di Angel sfiorare il lobo
dell’orecchio di Fred. Gli occhi le diventarono lucidi e la gola le si seccò.
Girò il capo e lo affondò nel torace accogliente e caldo del suo partner.
Nella
sua mente la confusione più totale.
“
Allora? “ le domandò il suo cavaliere guardandola in attesa.
“
Cosa ha detto? “ domandò stranita Buffy, pensando che doveva evitare di
fantasticare troppo spesso.
“
TI ho detto che non era poi così difficile vero? “
“
Oh! Già “ rispose lei distrattamente, mentre con la coda dell’occhio continuava
a seguire la coppia poco distante da loro.
Fred
scrollò il capo muovendo i capelli leggermente. La sua mossa da diva che Buffy
ben conosceva. Poi si voltò e spalancò gli occhi.
“
Oh mio Dio! Non posso crederci “
“
A cosa? “ le domandò Angel.
“
Mia sorella sta ballando con un ….” Sporse leggermente il busto per vedere chi
fosse il suo accompagnatore. Uno scintillio balenò nel suo sguardo, mentre gli
occhi diventavano due fessure.
Chi
diavolo era quell’ uomo così sexy che ballava con sua sorella? “
In
quel momento gli occhi azzurri dell’uomo si voltarono verso di lei e
scivolarono lungo il suo corpo sinuoso con palese ammirazione.
Sorrise
maliziosa. Presto lo avrebbe scoperto ne era certa, nessuno resisteva al suo
fascino. Era abituata ai corteggiatori timidi o furbi, che abbordavano sua
sorella per arrivare a lei. Proprio come aveva fatto Angel.
Tornò
con lo sguardo sul suo cavaliere silenzioso, che la guardava con adorazione.
Cominciò a chiedersi con chi dei due avrebbe pranzato il giorno successivo.
“
Tua sorella è davvero un amore lo sai Fred? “ le disse Angel osservandola
ballare goffamente.
“
Si lo è. Un po’ scialba, insignificante, ma buona e docile “
Angel
si accigliò un istante, ascoltando la dura definizione data da Fred di sua
sorella.
“
Io la trovo molto carina invece “ si azzardò debolmente a dire.
Negli
occhi di Fred apparve una strana luce, fissò quelli scuri di lui e gli disse
secca.
“
Allora perché non vai a ballare con lei? “
“
Cosa? No, io volevo solo dire che…Fred…tu sei stupenda…tua sorella è carina…ma
tu…” arrossì violentemente incapace di dare un senso compiuto alle sue
proteste.
“
Allora taci e stringimi scemo “ gli sussurrò all’orecchio invitante.
L’uomo
sorrise ed obbedì con piacere.
***
“
Mmm….” Mugugnò con voce roca lui stringendola ancora di più a se e affondando
il viso nel suo collo, aspirando l’odore dolce della sua pelle.
Buffy
spalancò gli occhi, mentre una strana vertigine la coglieva e lo stomaco le si
chiudeva improvvisamente.
“
Cos…a st…a fa…cen….do??? “ domandò esitante.
“
Ti sto odorando amore. Hai un profumo fantastico “
Le
guance di Buffy divennero di fuoco, mentre la mente le andava in tilt.
“
Io…ohhh…forse dovrei andare a…a….. “ Oddio aiuto, quali scuse mi ha detto Fred
di usare quando non so cosa fare? Cercò di ricordare, ma non era semplice con
la mano di lui che le accarezzava dolcemente la schiena e il suo respiro che le
solleticava il collo.
“
Incipriarmi il naso? “ fu più una biascicata domanda, che un’affermazione.
Spike
si staccò leggermente da lei e con la mano le sollevò il mento.
La
fissò con occhi sorridenti.
“
Mi sembra che il tuo naso sia a posto passerotto “ le disse picchiandolo leggermente
con l’indice. Poi il sorriso svanì dal suo viso. Lo sguardo si fece scuro ed
intenso.
Buffy
boccheggiò cercando di distogliere lo sguardo.
“
Sei stupenda Buffy “ le disse con voce profonda e sensuale. Il pollice sfiorò
delicatamente le sue labbra e ne seguì i contorni.
“
Io…io….” Buffy era al limite del collasso. Sentiva il cuore battere
all’impazzata nel petto, e non riusciva a respirare.
“
Sto per baciarti Buffy “ affermò con calma sicura lui. Mentre il cuore di Buffy
improvvisamente cessava di battere e gli occhi uscivano dalle orbite increduli.
Stava per essere baciata, il suo primo bacio, e si sentiva morire, tutto
sarebbe andato storto. Lui avrebbe riso di lei, della sua inesperienza e
goffaggine. Buffy voleva scappare il più lontano possibile ma non riusciva a
muoversi era pietrificata.
Lui
chinò il capo e si impossessò delle sue labbra. Buffy si irrigidì all’istante,
serrando le labbra. Spike rise contro la sua bocca e approfondì il bacio.
Buffy
sentiva le ginocchia cederle e la stanza girare vorticosamente attorno a lei.
Chiuse gli occhi incapace di reagire e con un sospiro si abbandonò tra le
braccia dell’uomo. Lui prese le braccia di lei e se le portò al collo, Buffy lo
strinse a se, mentre socchiudeva le labbra e lasciava che la sua lingua
bollente si insinuasse nella sua bocca e la esplorasse vogliosa. Spike gemette
e la strinse ancora di più a se. Buffy piegò il capo e si arrese a quel bacio,
non chiesto, non voluto ed inaspettato, ma anche così dolce ed intenso allo
stesso tempo.
Il
mondo scomparve e Buffy pensò che baciare era una cosa meravigliosa.
Quando
le labbra di lui la lasciarono andare, per l’ovvia necessità di respirare,
Buffy fu colta dalle vertigini e se lui non l’avesse sorretta sarebbe di certo
caduta. Aprì gli occhi timidamente, sapendo che quelli di lui erano puntati su
di lei. Il suo cuore accelerò, quello sguardo sembrava penetrarla sino
nell’anima.
“
Per…ché? “ domandò, incapace di formulare una frase di senso computo.
“
Perché no? “ domandò lui di rimando, continuando a sorriderle dolcemente.
“
Io de…vo andare! “ esclamò secca cercando di sciogliersi dall’abbraccio serrato
di lui.
“
Dove devi andare? “ le domandò lui senza mollare la presa.
”
Oh…uhm…” cercò di trovare una scusa plausibile lui.
“
Da tua sorella? “ le domandò lui sorridendo beffardo.
“
Oh si mia sorella, giusto “ si voltò lei cercando la figura familiare di Fred.
Ma
non vi era traccia di lei e di Angel in tutta la sala.
“
Beh! Credo che siano andati via da un po’. “ Esclamò sempre più divertito.
“
Ma…ma…” Buffy fu presa dal panico. Era sola con quello sconosciuto che l’aveva
appena baciata e che …. Dio le faceva provare delle emozioni così forti.
“
Io devo…. Devo….” Buffy balbettava visibilmente, mentre il respiro diventava
affannoso.
“
Stai tranquilla amore non sono Jack Lo Squartatore “ cercò di rassicurarla, ma
era troppo divertente vederla così spaventata e nervosa “ forse…però…sono
peggiore chi lo sa “
Buffy
sgranò gli occhi e lo fissò con la bocca aperta, in procinto di dire qualcosa.
“
Scherzavo passerotto. “ aggiunse subito lui accarezzandole una guancia con
l’indice. “ Non voglio farti del male amore. “ le sussurrò con voce dolce e
tentatrice. Languidi brividi si impossessarono del corpo di Buffy.
Le
sue labbra si chinarono di nuovo a cercare quelle di lei, troppa era la
tentazione per lui. Lei scostò leggermente il viso per evitarle ed implorò con
voce tremante.
“
Ti prego, lasciami andare….” Gli occhi chiusi.
Spike
la guardò intensamente per qualche istante. Poi lasciò andare la presa e si allontanò
leggermente.
“
Come vuoi amore. Ti lascio andare...“ le disse con voce calma e rassicurante.
Buffy
aprì gli occhi e lo guardò con gratitudine, non era certa che sarebbe riuscita
a resistergli. Strinse la borsetta di Fred tra le mani e corse via, senza
voltarsi indietro.
“
Per questa volta….” Aggiunse lui, seguendola con lo sguardo, mentre un ghigno
divertito si faceva strada sul suo viso.
***
Buffy
chiuse a chiave la porta della sua stanza e sospirò sollevata. Ma che accidenti
mi è preso? Si domandò accarezzandosi con le dita le labbra ancore gonfie del
suo bacio. E dove era finita Fred? Sicuramente era con lui, pensò ed ancora una
volta il suo cuore sobbalzò.
Calciò
via le scarpe, con un gesto rabbioso e poi si sfilò rapidamente quello stupido
abito. Vide la sua immagine riflessa nello specchio, una smorfia di disappunto
sul viso. Lei non sarebbe mai stata come Fred, non avrebbe mai avuto la sua
classe, il suo charme e non avrebbe mai fatto innamorare di lei Angel.
Rassegnata si diresse in bagno, fece scorrere l’acqua e vi si immerse
completamente.
Le lacrime si mischiarono all’acqua saponata, chiuse gli occhi e la sua mente
tornò indietro, quando era ragazzina e sua madre mettendo qualche goccia di
profumo nel suo bicchiere d’acqua, diceva che l’avrebbe resa più bella.
Singhiozzò raccogliendo le braccia al petto. “ Mamma quanto mi manchi “ mormorò
dondolandosi.
***
“
Resta ancora un po’ per favore “ le chiese lui con voce supplichevole.
“
Devo andare, mia sorella mi starà cercando “ rispose con fermezza Fred.
“
Oh, va bene ho capito. Ma promettimi che domani ci rivedremo? “ nella voce la
speranza.
Fred
gli sorrise maliziosa e con le labbra sfiorò quelle di lui. Non appena lui
cercò di stringerla ed approfondire il bacio, lei si ritrasse divertita. “ Ah,
ah “ lo rimproverò.
“
Allora ti rivedrò? “ le domandò serio, posando la fronte contro quella di lei.
“
Forse…” ridacchiò lei scostandosi da lui ed allontanandosi tra la folla.
Si
avvicinò al bar con passo felino, conscio della sua avvenenza.
“
Scusi…ha visto per caso dov’è andata la ragazzina che era con me? “
Non
la sfiorò nemmeno per un istante il dubbio che il barman potesse non averla
notata.
“
Ah la biondina? Non so…” rispose il tipo continuando a riempire bicchieri.
“
Grazie “ sbuffò seccata Fred, guardandosi intorno.
“
Salve…” la voce calda la fece girare, in volto il suo solito sorriso
ammaliatore.
“
Salve…” lo squadrò dalla testa ai piedi.
“
Ho sentito che stava…cercando…”
”
Si cerco mia sorella…stava ballando con lei. Dov’è andata? “ domandò con fare
cortese, ma anche leggermente in apprensione.
“
Buffy era preoccupata per lei, visto che era sparita…è tornata nella sua
stanza. “
“
Buffy? “ un lampo di disappunto attraversò il suo sguardo, ma subito svanì
lasciando il posto alla solita espressione languida e sensuale.
“
Oh bene, meno male. Mi sento più tranquilla. Forse non avrei dovuto portarla
qui. Sa com’è è ancora così….infantile ed ingenua “
“
Già “ acconsentì con il capo Spike.
“
E lei è…? “ chiese con finta indifferenza.
“
Spike. Mi chiamo Spike “ sorrise lui. “ Posso offrirle qualcosa da bere…oppure
…”
“
Oh si certo “ tagliò corto lei. “ Champagne per piacere “
“
Come desidera “ Spike fece un cenno al barman mentre il suo sguardo accarezzò
sensualmente il corpo di lei compiaciuto.
Lei
lo guardò con aria sospettosa.
“
A cosa pensa? “ le domandò lui porgendole il drink.
“
Non mi ha chiesto ancora come mi chiamo “ disse lei leggermente seccata.
“
So già che si chiama Fred “ disse lui fissandola intensamente.
“
Ah, dovevo immaginarlo…mia sorella? “ sorrise divertita.
“
Si sua sorella “ sollevò il bicchiere.
“
A cosa brindiamo? “ domandò lei atteggiandosi.
“
Mmm….direi agli incontri inaspettati? “ attese il suo assenso.
“
Si va bene. Agli incontri casuali “ ripeté lei “ e piacevoli “ aggiunse con
fare maliardo.
Spike
rise e fu d’accordo. “ Immensamente piacevoli “
Sorseggiarono
i loro bicchieri.
“
Ora devo andare “ disse lei, posando il calice sul marmo del bancone.
“
Va bene. Allora ….a rivederci…” rispose lui con voce tranquilla e sguardo
impenetrabile.
Fred
si accigliò per un istante. Si passò una mano tra i capelli facendoli ondulare
e poi si mosse. Nell’oltrepassarlo gli sussurrò all’orecchio.
“
A rivederci “ e si allontanò seguita dallo sguardo ammirato degli uomini della sala.
Spike la seguì continuando a bere, l’espressione seria e pensosa.
“
Svegliati pigra. Devi fare la tua ora di cyclette, non vorrai che la cellulite
cresca a grappoli sulle tue cosce vero? “ Le diede un leggero colpetto sulle
gambe, allontanando il lenzuolo.
Buffy
si strofinò gli occhi con le dita, e svogliatamente si alzò. Odiava fare
cyclette, ma sua sorella non le avrebbe dato tregua se si fosse rifiutata.
Attese
pazientemente che sua sorella si preparasse, il che voleva dire un bagno caldo
di mezz’ora, un’altra mezzora per il make – up e un quarto d’ora per sistemare
i capelli. Senza contare la scelta del completo da indossare. Guardò il vassoio
della colazione e fece una smorfia disgustata. Un bicchiere di succo di carota
ed uno di arancia. Una fetta biscottata integrale e un cucchiaino di marmellata
dietetica. Gli occhi di Buffy divennero leggermente umidi, ripensando alla
colazione che preparava sua mamma quando era piccola. Si asciugò gli occhi con
la manica del pigiama, non appena sentì la chiave girare nella toppa.
“
Ehi, ma che sei imbambolata tesoro? Su sbrigati o faremo tardi “
Buffy
si tappò il naso e schifata ingurgitò la poltiglia arancione. Poi con foga, per
togliere il saporaccio delle carote dalla bocca, ingurgitò il bicchiere di
aranciata, ed infine si concesse di gustare la minuscola fetta biscottata con
la marmellata.
Entrò
in bagno e si spogliò rapidamente. Lanciò distrattamente uno sguardo di
disapprovazione alla sua immagine riflessa nello specchio e poi si infilò sotto
la doccia. Prese il suo accappatoio e lo indossò, legandolo con la cintura in
vita. Asciugò i capelli con il phon, li spazzolò e legò in una coda. Truccò
leggermente il viso. Venti minuti dopo uscì dalla toilette, già sapendo che
avrebbe dovuto sorbirsi i commenti di sua sorella Fred.
“
Buffy…quando comincerai a comportarti da donna? Dio guarda i tuoi capelli, sono
così, così…oddio sei un disastro “ disse alla fine guardandola con
rassegnazione.
Buffy
abbassò il capo per qualche secondo e poi andò all’armadio per prendere
qualcosa da indossare. Scelse un semplice pantalone ginnico e un top di cotone
rosa. Sua sorella indossava un completo adidas bianco, che le modellava
perfettamente il corpo sinuoso. I capelli erano sciolti lungo le spalle e
tenuti lontano dal viso da una fascia bianca.
Buffy
evitò di fare il confronto e si limitò a seguirla nella palestra.
Come
ogni mattina l’istruttore sbavante corse loro incontro, offrendosi di
accompagnare Fred nello svolgimento di tutti gli esercizi. Fred sorrise e stava
per rispondere quando la voce dolce e familiare, la bloccò. Buffy sobbalzò
mentre si voltava.
“
No, oggi la Signorina è con me Alex “
Angel
era alle loro spalle, sorridente e sensuale.
“
Ciao Angel “ disse distrattamente lei.
“
Ci…ao “ balbettò Buffy agitandosi.
“
Alex…puoi occuparti tu di mia sorella? “ Fred gli sorrise maliziosa.
“
Oh, si va bene “ rispose l’istruttore visibilmente deluso.
“
Grazie “ prese sotto braccio il suo cavaliere e si allontanò.
Buffy
guardò l’istruttore e con fare timido gli disse:
“
Senta non c’è bisogno che si occupi di me. Posso fare da sola “
“
Vada Alex alla Signorina penso io “ Spike si materializzò accanto a lei.
Buffy
si preparò a protestare, ma lui la prese per mano e la trascinò via.
“
Su andiamo amore “
“
Mi lasci “ si liberò dalla presa. “ Non ho bisogno di un…”
Un
dito posato sulle sue labbra la interruppe.
“
Stt… Vieni con me “ e prendendole di nuovo la mano la condusse fuori dalla
palestra.
“
Io devo fare la mia ora di esercizi “ protestò debolmente, costringendolo a
fermarsi. Pensando all’ira di sua sorella quando si sarebbe accorta della sua
fuga.
“
Tu vuoi davvero stare rinchiusa qui? Mentre fuori è una splendida giornata? “
“
Oh…io….” Buffy esitò.
“
Andiamo avanti, non fare i capricci amore “ fece un cenno al portiere e davanti
a loro apparve una de soto nera.
“
Ti presento la mia bambina “ con orgoglio indicò la macchina.
Buffy
fece una smorfia “ Io non posso salire in macchina con lei…lei è…”
“
Uno sconosciuto? “ La guardò socchiudendo gli occhi divertito.
“
Sì “ disse lei.
“
Quanti anni hai bambina? “ la punzecchiò lui.
“
Cosa vuole dire…io …io sono grande “ protestò lei adirandosi.
“
Dimostralo. Sali in macchina “ più che una richiesta sembrò un ordine.
Buffy
si morse il labbro inferiore. Non voleva darla vinta a quell’individuo, ma
d’altra parte sua sorella….come leggendole nel pensiero, Spike ridacchiò e
aggiunse.
“
Oh giusto. Devi chiedere il permesso alla tua padrona “
Buffy
spalancò gli occhi e poi gli lanciò uno sguardo assassino.
“
Io non devo chiedere il permesso a nessuno “
Spike
inclinò il capo da una parte e la guardò scettico.
“
Io decido da sola. Andiamo “ e con rabbia aprì lo sportello e entrò in
macchina.
Spike
si guardò intorno con aria compiaciuta e poi anche lui salì in macchina e mise
in moto. Tutto procedeva come aveva previsto.
Quando
l’auto oltrepassò il cartello che dava l’arrivederci alla cittadina, Buffy
cominciò ad agitarsi, in preda a pensieri angosciosi. Ma cosa mi è saltato in
mente, di salire in macchina con questo individuo…oddio, oddio, siamo fuori
città. Dove stiamo andando??? Dove mi sta portando???
“
Cosa c’è passerotto? “ Le domandò sorridendo, intuendo i pensieri di lei.
“
Do…ve stia…mo an..dan…do? “ la sua voce incerta, tradì la sua paura.
“
Tu cosa pensi? “ le domandò beffardamente, guardandola ad occhi socchiusi.
“
Non lo so. Dove stiamo andando? “ ripeté con voce più alterata.
“
Sta tranquilla amore, non accadrà nulla che tu non voglia “ rispose con voce
leggermente roca.
“
Voglio tornare indietro allora “ rispose prontamente Buffy, agitandosi sul
sedile.
“
Ma su, sta tranquilla. Ti piacerà il posto dove ti porto “ le sorrise
ambiguamente.
Buffy
chiuse gli occhi, cercando di calmare il suo respiro. L’auto frenò bruscamente
e lei venne sbalzata in avanti. Prontamente Spike le bloccò il busto allungando
il braccio e premendola contro lo schienale.
“
Attenta passerotto “ l’ammonì, mentre la sua mano scivolava furtiva sul suo
seno e lo accarezzava lentamente. Buffy spalancò gli occhi e si voltò di scatto
a fissarlo. Lo sguardo intenso e tempestoso di lui la fece avvampare. Un calore
piacevole la sommerse, con un gesto rabbioso sospinse via il braccio ed uscì
dalla vettura. Solo allora si guardò intorno e rimase incantata.
“
Ma è bellissimo “ mormorò camminando, come ipnotizzata verso la scogliera.
Davanti
a lei un faro non molto alto, circondato da una folta vegetazione e recintato
da un muretto bianco che terminava in una cancellata in ferro battuto nero.
“
Sono contento che ti piaccia. Questa è la mia casa “ la raggiunse dopo aver
spento il motore.
“
Tu vivi qui? “ gli domandò guardandolo sbigottita.
“
Sì, esattamente “ le sorrise lui, tirandole gentilmente una ciocca dei capelli
e sistemandola dietro il suo orecchio.
“
Oddio Spike è splendido. È incredibile … è …” Buffy sembrava conquistata dal
posto. La casa era un semplice rettangolo al cui lato spuntava la torre che
faceva da faro.
“
Vieni, che ti faccio vedere “ e prendendola per mano la trascinò in casa.
“
Ohhhh “ Buffy esclamò quando entrata si trovò nel salotto, arredato con gusto
decisamente maschile. Davanti a lei un’immensa vetrata che dava sul mare. Gli
schizzi delle onde che si infrangevano sulle rocce, andavano a morire sulla
vetrata.
“
Questo è il salotto amore, e qui a sinistra la cucina “ aprì le porte
scorrevoli e una piccola, ma molto organizzata, cucina in legno apparve come
per incanto.
“
Quello è il bagno “ indicò una porta in fondo a sinistra. Poi la sospinse verso
destra dove erano delle scale a chiocciola che conducevano al faro vero e
proprio. Buffy salì le scale guardando fuori dalle piccole finestre rotonde
disposte ad intervalli regolari lungo la salita. A metà vi era un tramezzo con
una grande cabina armadio. Continuarono a salire e Buffy si ritrovò in una
stanza circolare fatta tutta di vetrate, compreso il soffitto. Al centro vi era
un grande letto anche’esso circolare. Sotto una finestra vi era un camino, dove
allegro danzava uno scoppiettante fuoco, e davanti al quale era disteso un
grande tappeto nero. Cuscini variopinti, erano sparsi un po’ ovunque. Buffy era
sbalordita.
“
Ma è meraviglioso “ esclamò incapace di nascondere il suo stupore e la sua
ammirazione.
“
Grazie amore “ le sorrise lui. “ Hai fame? “
“
Oh, si un po’ “ ammise lei, continuando a guardarsi intorno un po’ frastornata.
“
Vieni ti preparo qualcosa “ le strinse la mano e la riportò giù. Un senso di
calore e di euforia la pervase. Docilmente lo seguì.
Seduti
in terrazza, davanti a dei sandwich, Buffy e Spike restavano in silenzio. Lui
fissandola intensamente e lei cercando di sfuggire il suo sguardo.
“
Allora tu e tua sorella ve ne andate da sole in giro per il mondo? “ domandò
con fare incurante.
Buffy
annuì.
“
Come mai non ti avevo mai vista? sorseggiò il suo bourbon.
“
Io…io…ero in collegio “ disse Buffy impacciata.
“
Ah, e i tuoi genitori? “
“
Sono morti “ tagliò corto lei voltandosi a guardare il mare. Spike scorse un
triste luccichio, nello sguardo.
“
Amore mi spiace “ e nel dirlo allungò la mano e strinse quella di lei.
“
Mmm..” mugugnò lei non osando alzare lo sguardo su di lui. Un rossore diffuso
sulle guance.
“
Tua sorella è molto bella “ addentò un sandwich.
Buffy
avvertì un crampo allo stomaco. Le labbra si piegarono in una smorfia
amareggiata “ Si è perfetta “ borbottò, chinando il capo.
Gli
occhi di Spike, brillarono sinistramente, non visti. “ Ma tu sei raggiante “
aggiunse con fare seducente.
Buffy
alzò di scatto lo sguardo e lo fissò con sguardo smarrito e diffidente.
Lui
le sorrise e si chinò verso di lei, sfiorandole con le dita la guancia
bollente.
“
Non è vero…” cercò di protestare.
“
Oh, invece sì. Raggio di Sole “ la interruppe lui, le labbra ormai vicissime a
quelle di lei. Buffy era incapace di muoversi, il cuore le batteva
all’impazzata. Non sta accadendo, non può stare accadendo a me. Si ripeteva.
Quando le labbra di lui sfiorarono le sue, ebbe un tremito e istintivamente
chiuse gli occhi in attesa.
Spike
sorrise e cingendole la vita con un braccio l’attirò tra le sue braccia, mentre
le sue labbra si schiantavano contro quelle di lei, domandando di approfondire
il bacio.
Buffy
si ritrasse leggermente, per guardarlo negli occhi e con timore gli domandò “
davvero lo pensi? “
“
Cosa? “ chiese lui, la voce bassa e roca.
“
Che sono bella “
“
No, non sei bella. Tu sei Meravigliosa amore “ Il viso di lei si illuminò,
mentre un sorriso le increspava le labbra rosate. Le braccia volarono e
circondarono il collo di Spike, e lo strinsero a se. Questa volta furono le
labbra di lei a cercare quelle di lui, fameliche. Spike sorrise e rispose
prontamente la bacio.
L’aria
cominciò a scarseggiare e i due furono costretti a separarsi. Il viso di Buffy
era in fiamme, lo sguardo appannato dal piacere e dal timore.
“
Torniamo indietro “ mormorò, con il respiro ancora affannato.
“
No “ replicò lui, stringendola ancora di più a se.
“
Ti prego. Torniamo indietro “ le labbra di lui si inchiodarono di nuovo a
quelle di lei, impedendole di continuare a protestare. I baci si susseguivano
sempre più intensi e profondi. Le mani di lui vagavano, su e giù, lungo il
corpo di lei, in carezze sempre più intime e sensuali.
Quando
una mano scivolò in mezzo alle gambe. Buffy sobbalzò e si ritrasse spaventata.
“
Ti prego. Per favore torniamo indietro “ gli occhi lucidi, il labbro inferiore
tremante.
Spike
la fissò qualche secondo e poi annuì con il capo. “ Si torniamo indietro “ e
con fare brusco si alzò e si passò una mano tra i capelli.
Il
viaggio di ritorno fu silenzioso e lungo. Buffy ripensava a quanto accaduto e
si sentiva leggera e angosciata allo stesso tempo. Quell’uomo l’affascinava
incredibilmente e la terrorizzava allo stesso tempo.
Spike
sembrava tranquillo, guidava con calma e sicurezza. Mancava ancora poco.
“
Ci vediamo stasera? “ le domandò mentre lei scendeva frettolosamente dalla
macchina. Era in ritardo, Fred l’avrebbe rimproverata aspramente, ne era certa.
“
Non lo so … “ rispose sinceramente. Nella voce la speranza.
“
Ti aspetto nel gazebo in fondo al parco. “ le sorrise rassicurante.
“
Non….so “ si guardò intorno smarrita e un po’ impaurita.
“
Io ti aspetterò “ la incalzò lui e senza aspettare risposta, schiacciò
l’acceleratore e partì. Il cuore di Buffy batteva all’impazzata.
‘
Vuole rivedermi. Vuole stare con me ‘ si ripeteva entusiasta. Guardò in alto la
facciata luminosa e liscia dell’hotel. Sospirò e si preparò ad affrontare sua
sorella.
“
Eccoti qui finalmente! “ sbottò, mentre nervosamente si passava la spazzola lungo
i suoi lucidi e setosi capelli.
“
Ciao “ rispose lei timidamente.
“
Allora dove sei stata? Ho incontrato Alex, e mi ha detto che sei andata via con
quell’individuo….Spike, se non sbaglio “ la studiò attentamente con lo sguardo
socchiuso.
“
Si, mi ha portato un po’ in giro per il parco “ mentì lei, mostrando sicurezza.
“
Ah! Bada bene Elizabeth, quello è un tipo poco raccomandabile, senza arte né
parte. “
Buffy
non osò obiettare.
“
Ora vai a cambiarti, e cerca di non apparire un sacco di patate che se ne va a
spasso, per favore. “ sbuffò e tornò a guardarsi nello specchio. “ E a cena,
solo insalate e pane integrale. Non fare come il tuo solito. E’ davvero
rivoltante vedere una ragazza che si ingozza come un maiale. “
Buffy
abbassò il capo, due giorni prima Fred l’aveva aspramente ripresa a tavola,
mentre mangiava con gusto una grossa porzione di parmigiana ed una fetta di
torta di mele.
“
Va bene “ balbettò, vergognandosi.
“
Brava, così mi piaci Elizabeth. E adesso sbrigati “
Buffy
si chiuse nella sua stanza e sospirò. Un sorriso le illuminò il viso, mentre il
ricordo delle labbra calde di lui sulle sue, la faceva tremare. Le sue mani che
dolcemente l’accarezzavano facendola infiammare. Buffy si sentiva stordita,
come ubriaca di felicità. Come non lo era da tanto, tantissimo tempo.
Seduta
nel salottino della suite, Buffy aspettava pazientemente sua sorella, che come
sempre scendeva all’ultimo minuto in sala, per fare la sua entrata ad effetto.
“
Sono pronta, andiamo “ le disse incamminandosi lentamente verso la porta. le
scoccò uno sguardo critico ed emise un sospiro rassegnato. “ Almeno certa di
stare dritta Elizabeth “ distolse lo sguardo quasi disgustata.
Buffy
strinse i pugni, mentre gli occhi le si velavano di lacrime. Senza dire una
parola la seguì.
Appena
entrarono nella stanza ci fu un attimo di silenzio. Buffy avvampò, nonostante
accadesse ogni volta, per lei era sempre un momento molto imbarazzante quello.
Quando tutti gli occhi dei commensali si puntavano su di loro, facendo
inevitabilmente in confronto tra lei, piccola insignificante, goffa e brutta
Buffy Summers e la splendente ed abbagliate Fred Summers. I gentiluomini
facevano a gara per invitarla al loro tavolo e lei inevitabilmente li seguiva a
ruota, come terzo incomodo da sopportare.
Sospirò
e sollevò lo sguardo pronta alla sfida quando….incrociò quelli intensi ed
azzurri di lui. Un esclamazione stupita le sfuggì dalle labbra, mentre lui si
avvicinava con fare sicuro a loro. Improvvisamente fu assalita da un atroce
dubbio. ‘ Ti prego, ti prego fa che non inviti lei. Fa che non la inviti ‘
implorò stringendo gli occhi per non vedere, per non soffrire. Poi la sua voce
calda l’avvolse.
“
Posso invitarla al mio tavolo? “ Il cuore di Buffy mancò un colpo.
“
Mi spiace ma ho già un impegno “ tagliò corto Fred con aria sdegnosa.
Buffy
si sentì morire e lentamente, riaprì gli occhi, colmi di dolore e umiliazione.
Fu abbagliata dal sorriso divertito e sexy di lui che le strizzò l’occhio, in
un gesto di intesa.
“
Non dicevo a lei Fred, io parlavo con Buffy “ rispose tranquillo lui, mentre
Fred sbiancava e il suo sorriso sicuro spariva dal suo viso di bambola di
porcellana.
Buffy
spalancò gli occhi, il respiro azzerato ed il cuore impazzito.
“
Elizabeth “ rimarcò con stizza il nome della sorella “ non credo che vor…”
fu
interrotta dalla voce ansiosa di Buffy “ Io vorrei tanto Fred “. Si morse il
labbro non appena vide l’espressione stupita e furente della sorella.
“
Allora…andiamo? “ le porse il braccio Spike. Buffy esitava incerta. E lui le
prese la mano e se la portò sul braccio stringendola.
“
E va bene, fa come vuoi “ fece spallucce, e si guardò attorno in cerca di
qualcuno. Angel apparve dal nulla, elegante ed affascinante come sempre. Un
sorriso impacciato ed estasiato sul viso.
“
Oh, siete arrivata Fred. Senza di voi questa stanza era senza luce “ Fred
sorrise e infilò il braccio dell’uomo.
Buffy
fissò il giovane bruno dallo sguardo splendente d’amore e per un momento lo
stomaco le si torse per il dolore. Poi avvertì il calore della stretta di Spike
e un senso di dolcezza e di euforia la pervase. Alzò il viso per guardarlo ed i
loro occhi si incontrarono e sorrisero.
“
Andiamo amore? “ le domandò lui impaziente.
“
Si “ rispose lei annuendo. Gli occhi le brillarono di gioia.
Seduta
in quella grande sale, Buffy per la prima volta non si sentiva angosciata e a
disagio. Spike aveva il potere di rassicurarla e di farla sentire a proprio
agio.
“
Allora amore, cosa vuoi ordinare? “ le domandò mentre le porgeva il menù.
Buffy,
guardò il menù in velluto blu, e con mano tremante lo prese. Scorse rapidamente
i vari cibi. Avvertì lo sguardo di sua sorella, seduta alcuni tavoli dopo, e
ricordò le sue parole.
“
Un’insalata e grissini integrali “ mormorò alla fine sospirando e richiudendo
il menù.
Spike
la fissò con occhi socchiusi e un lieve sorriso sul viso. Con le dita fece un
cenno deciso ed un cameriere apparve come d’incanto al suo fianco.
Pronunciò
qualche parola in francese, mentre il cameriere prendeva nota e poi come era
apparso, scomparve.
Buffy
rimase in silenzio, lo sguardo fisso di lui le provocava una miriade di
emozioni, che le impedivano di parlare.
Una
mano spuntata dal nulla con molta grazia posò un piatto davanti a Buffy che
spalancò gli occhi, mentre le narici venivano pervase da un odore fine e
gradevole.
“
Oh, ma ci deve essere un errore “ balbettò sollevando il capo ed incontrando
gli occhi di lui. “ Io non ho ordinato questo “ bofonchiò, tornando a fissare
il piatto davanti a lei.
“
Sei troppo ossuta, hai bisogno di mangiare “ disse semplicemente lui.
Impugnando forchetta e coltello.
“
Ma, ma…” si guardò intorno alla ricerca di sua sorella, quasi spaventata.
“
Non temere. Lei è andata nell’altra sala “ la rassicurò lui, come se le
leggesse nella mente.
Buffy
tornò a fissarlo ed arrossì violentemente.
“
Oh! “ fu l’unica cosa capace di pronunciare.
“
Adesso mangia passerotto “ la incitò, addentando un boccone della sua pietanza.
Buffy
sorrise e impugnate anche lei le posate, divorò il contenuto del piatto, come
se non avesse visto cibo da tanti giorni. La cena finì troppo in fretta.
“
E’ ora che tu rientri Elizabeth “ la voce familiare fece sobbalzare Buffy, che
immediatamente si alzò in piedi e ad occhi bassi annuì.
“
Su avanti saluta e ringrazia il Signore per averti sopportata e Sali nella tua
stanza”
Buffy
arrossì, e con rabbia si morse il labbro inferiore.
“
Grazie mille per la compagnia “ riuscì a dire, trattenendo le lacrime.
Spike
si accigliò e con l’indice le sollevò il mento. Le dedicò un dolce sorriso e
con voce carezzevole le sussurrò “ Il piacere è stato tutto mio, quindi sono io
che ringrazio te passerotto “ Le sue labbra si posarono lievemente sulla
guancia di lei e poi fu tutto finito. Incapace di connettere, come un automa
Buffy entrò nell’ascensore e salì nella sua stanza. Il cuore impazzito e lo
stomaco in subbuglio. “ Dio ti prego aiutami, non voglio innamorarmi di nuovo
“, pregò, ma sul suo viso apparve un’espressione di pura gioia, che le illuminò
il viso.
***
“
Stai svolgendo molto bene il tuo compito William, sono davvero orgogliosa di
te”
ridacchiò
Fred, mentre sorseggiava il suo drink.
“
Non ci vuole molto a far felice, passerotto “ sorrise.
“
Già è così stupida ed ingenua. Ridicola! “ Esclamò con disprezzo Fred.
Spike
avvertì un senso di fastidio alle parole di lei, ma non seppe spiegarsene la
ragione.
“
Non è poi così male la sua compagnia “ azzardò, bevendo d’un sorso il suo
bourbon.
“
Ti accontenti di poco tu “ lo sferzò lei sorridendo. “ O, vuoi forse farmi
credere che preferisci la sua compagnia alla mia? “ il suo sguardo si fece
languido e sensuale.
Spike
deglutì a vuoto e rispose con voce roca ed alterata “ No, sai bene che tu…sei
la mia dea Fred “
“
Sì, esatto, piccolo. Non scordarlo mai “ lo rimproverò lei, posando una mano
sulla sua coscia soda.
“
Non riesco a capire ancora perché tu faccia tutto questo. Io ti amo e se tu
volessi ti sposerei anche adesso “
“
Oh, non ricominciare con il tuo romanticismo e la tua gelosia da quattro soldi
William. “
Spike
sorrise amaramente mentre con una mano le accarezzava la folta chioma lucente.
“
E smettila, mi scompigli l’acconciatura. Adesso sarà meglio che vada, Angel mi
sta aspettando “
“
Non mi piace che quella checca ti metta le mani addosso “ ringhiò furioso.
La
risata dura e sferzante di lei lo schiaffeggiò in pieno.
“
William! Non essere volgare, e poi Angel è il mio asso nella manica. Elizabeth
è innamorata di lui. Adesso lasciami andare, domani avremo più tempo per stare
da soli, dopo che avrai mandato a nanna la mocciosa, con il bacio della
buonanotte.”
Spike
si alzò sospirando “ come vuoi tu amore. A domani allora “ e lentamente, a capo
chino attraversò l’ampio salone e si diresse alla sua macchina.
La
notte era stellata ed una leggera brezza saliva dal mare. Il ricordo della
chiara e dolce risata di Buffy gli giunse assieme a quella brezza, e solo
nell’oscurità, mentre si accendeva l’ennesima sigaretta, Spike sorrise.
Canticchiando
sotto la doccia Buffy ripensava alla serata precedente. Spike le era sembrato
davvero un uomo gentile. Per la prima volta non si era sentita inadeguata e
goffa. Poi rivide sua sorella ed Angel insieme e il suo stomaco si contorse per
il dolore. Calde lacrime scivolarono con l’acqua lungo il suo viso. E
paragonandosi a sua sorella, si disse che era giusto così, che un ragazzo come
Angel non poteva volere una come lei, quando poteva avere Fred. Chiuse l’acqua
e posò la fronte contro la superficie fredda e liscia delle mattonelle color
avorio, però faceva così male. Angel sarà felice, questo è ciò che conta, Fred
lo renderà orgoglioso. Con questa magra consolazione uscì dalla doccia e si
preparò per la sua solita odiata ora di cyclette.
Scese
di sotto a passo rapido, ma a metà scala rallentò bruscamente, quando vide
seduti su un divanetto sua sorella ed Angel che ridevano, in un atteggiamento
intimo. Sospirò, continuando a ripetersi: “ Angel sarà felice “, e stringendo i
pugni continuò a scendere.
Prima
che potesse raggiungere i due innamorati, qualcuno le si parò davanti. Buffy
sollevò lo sguardo e lui le sorrise. Il cuore perse un colpo e un leggero
tremito l’assalì.
“
Spike “ sussurrò, mentre un sorriso le sfuggiva dalle labbra.
“
Ciao passerotto “ le fece l’occhiolino. “ Su andiamo, oggi ti farò vedere un
altro bellissimo posto “ le strinse la mano e cominciò a trascinarla verso
l’uscita.
“
Ma….mia sorella “ balbettò, puntando i piedi.
“
Oh avanti, non si accorgerà nemmeno della tua assenza “ borbottò lui,
osservando la coppia, con uno sguardo impenetrabile, ma per nulla amichevole.
Buffy
lo fissò ed ebbe un moto di sgomento. “ Anche lui “ pensò, e fu assalita dalla
rabbia. Ma prima che potesse capire cosa le desse così fastidio, la voce
suadente e fredda di lei riempì l’aria tutt’ attorno.
“
Elizabeth…dove stai andando? “ lo sguardo era glaciale.
“
Io…stavo…stavo….” Buffy balbettò, deglutendo ripetutamente a vuoto.
“
Stavamo andando a fare un giro “ continuò per lei Spike, con aria sicura.
“
Ah! Hai già fatto la tua ora di cyclette? I tuoi fianchi….sono così...così “
Buffy
arrossì, e gli occhi le si riempirono di lacrime.
Spike
fissò il suo sguardo sulla bionda chioma lucente china davanti a lui. Vide le
braccia di lei diventare rigide e la mano, prima sfuggente, serrarsi alla sua.
Qualcosa
dentro di lui lo fece fremere.
“
Sinuosi? “ disse in tono divertito, scuotendole la mano, per infonderle
coraggio.
Buffy
sollevò il viso e nei suoi occhi spalancati vi era un muto ringraziamento.
Fred
sbatté le ciglia e guardò attentamente Spike. E poi in un perfetto Francese
disse, rivolta a Buffy “ A quanto pare hai trovato un cavalier servente “
sogghignò. “ Spero solo che non si riveli un villano “
Lo
sguardo di Buffy divenne improvvisamente duro e battagliero, come mai in vita
sua. Senza riflettere, con voce inflessibile e sicura rispose “ No! Lui è un
vero gentiluomo. Il migliore che io abbia mai conosciuto “ Strinse di nuovo la
mano di Spike nella sua e gli rivolse un sorriso gentile.
“
Andiamo Spike? Sono curiosa di vedere questo nuovo posto….” Inclinò il capo in
attesa. Mentre il suo corpo tremava di paura, rabbia e di qualcosa di
indefinibile.
Spike
ed Angel si scambiarono uno sguardo interrogativo, ma non per questo cordiale.
Con un cenno del capo si salutarono e le due coppie si separarono.
Appena
soli Spike si fermò e piantandosi davanti a Buffy le disse, con aria tra il
serio ed il divertito “ Lo sai che è da persone maleducate parlare un’altra
lingua davanti a delle persone che, potrebbero non capirla? “
Buffy
arrossì e mormorò qualche parola di scuse.
“
Okay per questa volta ti perdono….a patto che tu passi tutto il pomeriggio e la
serata con me. Solo con me! “ puntualizzò.
Buffy
sorrise ed annuì con il capo. Con gesto cortese ed un po’ teatralmente, Spike
le aprì lo sportello della sua De soto nera, e l’aiutò a salire. Mise in moto
ed a velocità si allontanarono dalla città diretti di nuovo verso il Faro.
Seduti
fianco a fianco, nello spiazzo davanti alla scogliera. Spike e Buffy
contemplavano il mare. Fu lui a rompere quell’incanto ed a domandarle curioso:
“
Allora, passerotto, non mi hai ancora detto nulla di te “
“
Beh, non c’è molto da dire “ rispose lei scrollando le spalle e girando il viso
dall’altra parte.
“
Questo fallo giudicare a me. Voglio sapere cosa ti piace, cosa non ti piace. Il
tuo piatto preferito, il tuo colore preferito. Se ti piace il Sole o la
pioggia. Cosa ti infastidisce in un uomo e cosa invece ti attira….insomma TUTTO
“ scandì la parola fissandola con intensità imbarazzante.
“
Io…non lo so “ balbettò lei confusa da quello sguardo e da quella sua aria così
strafottente.
“
Oh avanti….due occhi profondi e misteriosi come i tuoi …nascondono sicuramente
un passato movimentato “
“
Sono stata in collegio da quando i miei sono morti “ lo sguardo di Buffy si
rabbuiò.
“
Oh…e quanti anni avevi amore? “ il suo tono si fece dolce e premuroso.
“
Sei anni “ rispose senza esitazione, la ferita ancora aperta nel suo cuore.
“
Sino a che età? “
“
Sino a due settimane fa “
La
risposta di lei lo lasciò stupito. “ Cosa? “ esclamò.
“
Già, ma sai Fred….aveva troppe cose da fare, per potersi occupare di me. Io
sono così…così….goffa “ si strinse nelle spalle, i capelli scarmigliati dal
vento.
Spike
si sentì pervadere da un senso di rabbia e agitazione. Guardò la piccola
ragazzina accanto a lui e poi ripensò a quella creatura meravigliosa e
sfuggente che era sua sorella.
“
Già “ rispose alterato. “ Fred, deve occuparsi di Fred “ continuò con voce
amara.
“
Beh, lei è così bella. Deve stare con le persone come lei, non con i tipi come
me “
Spike
corrugò la fronte e serrò la mascella per un attimo. Poi tornò a rilassarsi,
osservando lo sguardo limpido e umile di lei. Povera piccola, a volte Fred
sapeva essere diabolica. Aveva annientato l’ego di Buffy, che invece l’adorava.
“
Passerotto da oggi si occuperà Spike di te “ si pentì immediatamente di quello
che aveva detto. Perché si interessava di quella mocciosa?
Buffy
sollevò di scatto il viso ed i suoi occhi avevano una tale espressione di
sbigottimento, di incredulità e di gioia, che a Spike si bloccò il respiro.
“
Perché? “ gli chiese timorosa e speranzosa allo stesso tempo.
Spike
si passò una mano tra i capelli e poi sbuffando, si alzò “ E perché no? “ le
tese una mano e Buffy e la tirò su. In un attimo si trovarono avvinghiati l’uno
a l’altro, il viso a pochi centimetri. Gli occhi incatenati. Nervosamente Spike
si scostò da lei e con voce bassa ed incerta disse“ Sarà meglio rientrare
adesso “.
Buffy
continuando a stringergli la mano lo seguì alla vettura. Nella mente tante domande.
In cuor suo una sola sussurrata risposta.
In
piedi davanti all’hotel, non si decideva ad entrare. In silenzio aspettava, ma
Spike taceva, l’aria crucciata e infastidita.
“
Tu…tu….noi….” Buffy esitò e quando lui la fissò, distolse lo sguardo impacciata.
“
Possiamo rivederci? Tu vuoi? “ le parole tremarono, come stava tremando lei.
Spike
aggrottò la fronte, ed esitò.
Buffy
si sentì morire. E con voce abbattuta ma comprensiva gli rispose “ Oh, si
capisco. Scusa per averti dato fastidio. Sei sta…to, mol…to gen…ti…le. Addio “
balbettò arrossendo e senza aspettare risposta si voltò ed entrò di corsa.
Spike
rimase qualche istante dritto in piedi, immobile. La parola ‘ Addio ‘
riecheggiava nell’aria e un senso di vuoto lo attraversava.
Senza
riflettere velocemente entrò nell’hotel e la cercò con lo sguardo. Era dritta,
rigida davanti all’ascensore. L’espressione affranta e gli occhi lucidi. Le
spalle abbassate. Le posò una mano sulla spalla, stava tremando. Un sorriso
fugace gli attraversò il viso.
“
Buffy “ la chiamò con dolcezza. La sentì sussultare, prima di girarsi
lentamente.
“
Sì? “ lo guardò con stupore e diffidente speranza.
“
Piccola, non vuoi cenare con me questa sera? Perché sei scappata? “
“
Vuoi cenare con me? Davvero? Io pensavo che…”
Spike
le mise un dito sulle labbra. “ St…non devi pensare amore. Allora a stasera
alle 7? “ le domandò reclinando il capo da un lato.
“
Siiiii “ rispose lei con enfasi, non nascondendo la gioia che provava in quel
momento.
“
Allora a stasera “ si curvò e le diede un bacio sulla guancia.
“
A stasera “ annuì lei, sorridendogli.
“
Ecco, sorridi, raggio di Sole. “ le premette scherzosamente l’indice sulla
punta del naso, e si allontanò.
Buffy
rimase a guardarlo sino a quando riuscì a vederlo e poi entrò in ascensore.
Si
guardò allo specchio, e si adombrò. Lei amava Angel, lei lo amava da sempre. Ma
allora perché quando era con Spike il cuore le batteva forte? E si sentiva
felice e sicura? Perché al solo pensiero che lui non volesse più vederla, si
era sentita così male? Perché è un amico, mi vuole bene e mi tratta con
gentilezza. Si rispose, ma dentro di se il suo cuore le urlava forte che era
una bugiarda.“ Oh tesoro, l’hai letteralmente conquistato. Sapevo che avrebbe
funzionato. Sai cosa ha fatto appena arrivata su? Mi ha detto con aria decisa e
convinta “ Stasera ceno con Spike “. L’avresti dovuta vedere. Complimenti, sei
stato grande Spikey.
Cosa?
….ma certo che voglio che tu vada avanti con il piano. Devi divertirti con lei
e poi scaricarla, come stabilito. Voglio che le si spezzi il cuore. “
Sbuffò,
passandosi una mano nella folta e lucente chioma. “ Ma certo che ti amo. E si
quando ci saremo liberati di lei…ne riparleremo. No questo week end devo
tornare in città. Questa è l’occasione giusta per te. Oh sta arrivando, devo
andare. A presto tesoruccio, si ti chiamo quando rientro. Un bacio si. “
Chiuse
la comunicazione e sorridente si diresse allo specchio. Finalmente avrebbe
avuto quello che aveva sempre sognato.
“
Oggi faremo qualcosa di speciale “ le disse, accelerando.
“
Dove mi porti? “ Buffy era felice, come mai lo era stata in vita sua. Avrebbe
passato due giorni interi senza sua sorella.
“
Faremo un bel giro in barca. Ti piace l’idea? “
Buffy
lo guardò un po’ scettica “ Non lo so, non ci sono mai stata “ rispose.
“
Bene…sarò il primo allora “ Buffy avvampò, al doppio senso che Spike aveva
insinuato nella risposta, data con tono di voce roco e sguardo ardente, che le
incendiava il corpo, ovunque si posasse.
“
Saremo solo noi due? “ nella sua voce, si avvertiva chiaramente il timore.
“
Sì. “ rispose sinceramente Spike “ Hai paura di me passerotto? “ le domandò con
voce ingannevolmente tranquillizzante.
“
No, ma…”
Lo
sguardo di lui si fece dolce e volutamente innocente.
Buffy
si morse il labbro inferiore e poi rispose esitante “ No. Io mi fido di te “ un
lieve tremore, accompagnato da attesa ed aspettativa l’attraversò.
“
Bene “ rispose lui, apparentemente soddisfatto.
Era
tutto pronto, lei non sarebbe potuta scappare. Fred sarebbe stata orgogliosa di
lui.
Arrivarono
al molo e Spike parcheggiò la vettura.
“
Eccoci qui, amore “ con un cenno del capo indicò un’imbarcazione lucente lì
davanti. “ Quella è la BloodyHell. Avanti vieni “ le afferrò la mano e con
impeto la trascinò verso la barca.
Buffy
era agitata, sentiva che quel giorno era importante, che tutto stava per
cambiare nella sua vita ed un po’ ne aveva paura, ma ancora non sapeva quanto
questa sua sensazione fosse vera.
“
Ti piace? “ l’arredamento in legno della cabina, la rendeva calda ed
accogliente. Fiori erano disposti ovunque, piccole candele profumate erano
incastrate in portalampade sparsi lungo le pareti. Creando con il loro gioco di
luce e ombra, un’atmosfera da fiaba.
“
E’ bellissima. Ma tutto questo per me? “ domandò incredula la ragazza,
accarezzando con le dita i petali dei fiori disposti in composizioni originali
e colorate.
“
Si, tutto per te passerotto “ le si fece alle spalle e stringendole le braccia
l’attirò a se.
Buffy
sussultò ma non cercò di liberarsi da quella stretta possessiva e sensuale.
“
Profumi di buono amore “ mormorò all’orecchio, affondando il naso nei suoi
capelli morbidi e lucenti.
“
Gra…zi….e “ balbettò lei tremando.
“
Mettiti comoda piccola, mentre io metto in modo la baracca. Di là sono le
cabine, troverai dei costumi, dovrebbero essere della tua taglia. Indossane uno
e raggiungimi. “ La spinse dolcemente verso un piccolo corridoio.
Buffy
avvertì un senso di freddo, quando lui si staccò da lei, ed a passo incerto si
diresse verso la cabina indicatagli da Spike.
Rimase
pensierosa a fissare i minuti pezzi di stoffa sparpagliati sul copriletto
azzurro. Erano tutti due pezzi davvero audaci. Li girò e rigirò ed alla fine
optò per un due pezzi bianco molto semplice, coprente. Indossò un pareo
allacciandolo all’altezza del seno ed uscì a piedi nudi dalla stanza.
Spike
era di spalle, intento a stabilire la rotta.
“
Fatto “ mormorò lei arrossendo istintivamente, nello stesso istante in cui lui
la guardava.
Spike
rimase a bocca aperta. Gli occhi non riuscivano a staccarsi da quella figura
così minuta ma anche così ben fatta. Perfetta in ogni sua parte, e così
seducente. La pelle color ambra, liscia e morbida. Le ciocche che sfuggivano
dai capelli raccolti sulla nuca. Quella sua aria smarrita ed imbarazzata che la
rendeva incredibilmente sensuale. Il labbro inferiore sporgente e tremante e le
sue mani che stringevano il pareo nervosamente.
Spike
le sorrise ammirato. “ Sei bellissima ma…..” con un gesto improvviso le sciolse
il pareo. Buffy emise un gemito di stupore.
“
Questo si indossa in questo modo “ e con mani esperte glielo annodò sui
fianchi.
Buffy
si portò le mani al petto, il cuore le batteva all’impazzata e il respiro si
era fatto affannoso.
“
No passerotto. Non coprirti, sei bellissima “
“
Oh …non è vero….ma ….grazie per averlo detto “ mormorò sempre più nervosa.
“
Oh si che è vero amore “ e senza preavviso, le cinse la vita con un braccio e l’attirò
a se. “ Ho voglia di baciarti Buffy. Di accarezzarti. Di scoprire ogni
centimetro della tua pelle e di fare l’amore con te “
Buffy
tremò a quelle parole mentre si abbandonava con tutto il suo peso contro il suo
torace liscio e muscoloso.
Le
mani di lui si mossero su tutto il suo corpo con dolcezza e desiderio.
“
Ti voglio Buffy. Ti voglio adesso “
Buffy
sollevò le braccia e si aggrappò a lui disperatamente. Aveva così bisogno di
essere amata. Così bisogno di sentirsi desiderata.
“
Davvero tu mi vuoi? Davvero? “ gli domandò, ansimando, quando riuscì a
staccarsi da lui.
“
Si “ la voce roca di lui la fece rabbrividire.
“
Ho paura ….” Sussurrò, intimorita dalla sua reazione “ Io non so come… io non
ho mai…fa male? Io non sono brava, non sono…” bofonchiò frasi incoerenti,
sempre più confusa ed eccitata dalle carezze di lui.
“
Ti prometto che sarà bello amore. Mi vuoi? “ lo sguardo di lui si fissò in
quello di lei in bramante attesa.
“
Non lo so. Io….voglio quello che vuoi tu “ disse infine distogliendo lo
sguardo, intimorita ed ansiosa allo stesso tempo.
Spike
sorrise e con le mani sciolse il nodo che teneva su il suo costume. Il seno
turgido si eresse bisognoso di attenzioni, che subito Spike si premurò di
dedicare. Facendo scivolare la sua mano sino a prenderli a coppa e stringerli
con delicatezza. Buffy gemette più forte, chiudendo gli occhi. Lanciò un
gridolino quando i suoi pollici cominciarono a stuzzicarle le punte già
indurite.
“
Oh…oh….” Ansimò sempre più sperduta Buffy.
“
Ti piace piccola, vero? “ le sussurrava lui, mentre abbassava il capo e
sollevando il seno con una mano, lo prendeva in bocca, succhiando e leccando
avidamente.
“
Basta per favore è troppo “ gemette lei, rovesciando il capo all’indietro.
Spike la sorresse e la spinse verso la cabina. Buffy sentì la mano di lui
scivolare lungo il suo ventre e infilarsi nello slip del costume, tirandolo giù
lentamente.
“
Ti prego. Non mi fare male “ supplicò.
“
No, non ti farò male passerotto. Te lo giuro “
Buffy
non seppe come, ma un attimo prima erano in piedi avvinghiati nella cabina di
comando, un attimo dopo lei era distesa sul letto nella cabina di lui,
completamente nuda. Con lui che sopra di lei la torturava senza tregua e pietà.
Quando
un dito scivolò con difficoltà in lei, Buffy si inarcò contro di lui e gemette
violentemente “ Spike!!!! “
Lui
sorrise e cominciò a pompare lentamente, dentro e fuori. Osservando ogni
emozione che appariva e scompariva sul viso contorto dal piacere, di lei.
“
Lasciati andare amore. Così. Godi “
Buffy
aprì gli occhi e lo fissò con uno sguardo così indefinibile che Spike ne fu
sconvolto. Era paura? Dolore? Rimprovero? Quello che leggeva nei suoi occhi?
“
Tu mi vuoi bene vero Spike? “ gli domandò e Spike lesse un bisogno, una
solitudine e tanta paura che ne fu sopraffatto.
Aprì
la bocca per rispondere, ma non lo fece. Sospirò e chinandosi su di lei, la
baciò lentamente ed a lungo.
“
Lasciati andare amore. Godi per me “ mormorò continuando a baciarla, mentre la
mano si muoveva sempre più velocemente in lei.
Buffy
sentì un’ondata di piacere sopraffarla, rompere gli argini della sua mente e
urlò. Serrando gli occhi e rovesciando il capo all’indietro, incapace di
opporsi alle sensazioni che la sommergevano.
“
Sì, così “ gemette lui, sorridendole. Anche se la sua eccitazione non aveva
trovato sfogo ed era profondamente frustrato. Si sentì orgoglioso di aver fatto
provare piacere alla sua donna. Si accigliò a questi pensieri e lentamente
ritrasse la mano, bagnata dai copiosi umori di lei.
Buffy
respirava affannosamente, con gli occhi ancora chiusi.
“
Apri gli occhi piccola “ scherzò lui, picchiettandole con l’indice il naso.
“
Ho freddo “ gemette.
“
Vieni ti scaldo io “ La strinse a se ed avvolse entrambi nelle lenzuola.
Quando
Buffy si svegliò era già sera. Si sollevò a sedere, Spike non era accanto a
lei. Un lieve rossore le ricoprì le sue guance al ricordo di quello che era
accaduto nel pomeriggio.
Si
infilò i suoi vestiti e andò alla cabina di comando. Lui era in piedi ai comandi.
La figura dritta e sicura.
“
Ciao “ mormorò ansiosa.
“
Ben svegliata Passerotto “
“
Perché ti sei alzato? E … non mi hai svegliato? “
“
Dormivi così bene angelo “
Distrattamente
Buffy guardò fuori dall’oblò. “ Ma è il molo questo…” esclamò stupita.
“
Si, ho invertito la rotta. “ rispose senza guardarla.
“
Perché? “ domandò Buffy improvvisamente allarmata. “ Dovevamo passare due
giorni fuori…hai cambiato idea? Non sono stata brava. Ti ho deluso. Mi
dispiace! “
Lacrime
di paura e dolore le appannavano la vista.
“
Passerotto, no. Non piangere “
“
Tu non vuoi più vedermi? Io posso fare meglio…mi spiace tanto. Ti prego non mi
lasciare sola. Farò tutto quello che vuoi. Io…”
Spike
si voltò a guardarla, nei suoi occhi un’espressione fredda ed adirata.
“
Basta Buffy “ la rimproverò. Buffy cominciò a singhiozzare disperata.
Spike
contrasse la mascella e scagliò un pugno sui comandi.
“
Scusami passerotto. Non piangere ti prego “ le si fece vicino e la strinse a se
con forza.
“
Io non volevo. Io sarò brava, te lo prometto. Non mi lasciare. Io … io ti
voglio bene “ riuscì a dire tra i singhiozzi che la scuotevano.
“
Sei stata bravissima amore. Ora smetti però okay? Non sopporto di vedere le
ragazze piangere. “
Buffy
non accennava a smettere. Lui sapeva cosa lei volesse sentirsi dire. Strinse i
pugni. Dio come aveva fatto a cacciarsi in questa situazione. Chiuse gli occhi.
“
No, non ti lascerò passerotto, promesso. Ora smetti di piangere però. “
Buffy
si quietò tra le sue braccia e domandò “ davvero? Non stai mentendo? “
“
No, non sto mentendo passerotto “
“
Mi vuoi bene? “ domandò esitante, e poi aggiunse “ Anche se non mi vuoi bene
non fa niente. Sono abituata, nessuno mi vuole bene “
Quello
fu troppo per Spike. Le sue parole e il tono così abbattuto e rassegnato con
cui le aveva dette lo fecero sussultare ed adirare.
La
strinse più forte a se e le sollevò il viso con le mani. “ Ti voglio bene
Buffy. Io ti voglio bene “
Buffy
gli sorrise grata, mentre il viso le si illuminava di pura gioia. “ Grazie “
mormorò gioiosa.
Spike
sorrise e la baciò con tenerezza e passione.
Fred
non sarebbe stata contenta di lui. Ma lo sguardo che in quel momento Buffy gli
aveva donato gli aveva fatto perdere la testa. “ Allora ci vediamo domani? “
Buffy gli stringeva ancora la mano, non decidendosi a lasciarlo e rientrare in
albergo.
“
Certo passerotto. Alle 9 in punto, passo a prenderti “
“
Posso darti un bacio? “ gli chiese arrossendo.
“
Mmmm…” fece finta di riflettere lui. “ Sì, va bene “
Lei
si avvicinò a lui, si sollevò sulle punte dei piedi e gli sfiorò le labbra con
le sue.
Spike
fremette e d’istinto la circondò con le braccia. La sua lingua premette sulla
bocca di lei, chiedendo di entrare e Buffy lo accolse con amore. Il bacio da
gentile, divenne sempre più travolgente e passionale. Sino a lasciarli senza
fiato.
“
A domani “ esclamò lui respirando affannosamente.
“
Si a domani “ gli rispose lei respirando altrettanto affannosamente.
Entrò
nell’ascensore e premette il pulsante, senza distogliere un attimo gli occhi da
quelli di lui. Prima che le porte fossero completamente chiuse, gli regalò un
altro radioso sorriso, che riscaldò il cuore cinico di Spike.
“
Un bel guaio, Spike. Un dannato, maledettissimo guaio “ si accese una sigaretta
mentre lentamente si dirigeva alla vettura.“ Allora ti piace? “
Un
ragazzo mingherlino, dall’aria pensierosa, lo sguardo vigile ed attento. Seduto
su un divano, lo scrutava.
“
Sì mi piace “
“
Qual è il problema? “ Spike non rispose.
“
E’ per Fred vero? E’ sempre lei il problema. Da quando l’hai conosciuta non hai
altro che problemi e delusioni “
“
Smettila Oz. Io l’amo “
“
Ah, l’ami “ sbuffò seccato il giovane dai capelli rosso fuoco. “ Tu ne sei
ossessionato, altro che amore. “
“
Falla finita ti ho detto.”
”
Okay come vuoi. Ma la biondina? Buffy? Cosa vuoi fare con lei? “
“
Non lo so. Ed è questo è il vero problema “ si passò una mano tra i capelli
nervosamente.
“
Lei ti piace giusto? Perché non provi a …”
“
No. È una mocciosa ingenua e lagnosa.” Rispose secco, tirando una boccata dalla
sua sigaretta, mezzo consumata.
“
Ma ti piace…” Insistette Oz, fissandolo.
“
Già. Non posso sparare a Bambi. “
“
Mm….Lasciala in pace, Spike. Se davvero ti piace, lasciala stare. Tu la farai
solo soffrire “
Spike
gli scoccò uno sguardo truce. “ Vorrei, ma non posso farlo.”
“
Per Fred? “ domandò con disprezzo il piccoletto.
“
Sì… “ esitò una frazione di secondo. Domandandosi se quella fosse la sola ed
unica ragione. Non attese risposta. Si alzò e con passo spedito andò alla
porta.
“
A domani “ salutò con voce stanca.
“
A domani Spike “ rispose Oz, scrollando il capo non soddisfatto. Questa volta
era in un brutto guaio, Oz ne era certo. E tutto faceva pensare che sarebbe
stato sempre peggio
Avrebbe
parlato con Fred, le avrebbe spiegato che era stato un momento di stanchezza,
di noia. E che avrebbe fatto quello che gli aveva chiesto appena se ne fosse
presentata l’occasione. Pensava a questo Spike mentre guidava veloce lungo i
tornanti che portavano allo splendido hotel sul belvedere.
Attraversò
la hall rapidamente e si fermò davanti alla reception.
“
La Signorina Summers, per favore “
“
Oh mi dispiace signore, sono partite “
“
Cosa? “ Spike lo fissò interrogativamente.
“
La Signorina ha lasciato una lettera per lei “ e nel dire ciò, gli porse una
busta bianca.
Spike
la aprì impaziente e cominciò a scorrere le righe con ansia e curiosità. Il suo
volto si fece via, via più teso e la mascella si contrasse in una smorfia di
rabbia e di dolore.
“
Non è possibile. Quando sono partite? “ lo sguardo gelido e il tono sferzante
fecero sobbalzare l’impiegato.
“
Questa mattina all’alba…. Signore “
“
Maledizione. Questa me la pagherà, quella dannata stronza me la pagherà “
strinse la lettera tra le mani e poi corse alla macchina.
Non
importava quanto tempo ci avrebbe impiegato, l’avrebbe ritrovata e
gliel’avrebbe fatta pagare.
“
Si è sposata? Con quel bellimbusto? “ Oz sospirò “ cosa ti aspettavi Spike?
Sapevi benissimo cosa voleva Fred. E a quanto pare l’ha ottenuto. Ringrazio Dio
che tu non sia così stupido come quell…idiota di Angel “
“
Lei doveva essere mia. Ma questa me la pagherà. La ritroverò e me la
riprenderò…”
“
Oh, ma per tutti i Diavoli dell’inferno, vuoi smetterla. Lasciala perdere una
volta per tutte Spike. Quella donna è pericolosa, porta solo sciagura con se “
“
Io la amo e lei mi appartiene “
“
E’ inutile. “ Una smorfia di rassegnazione segnò le labbra di Oz.
“
Io lo ammazzo “ ringhiò Spike, lanciando lontano il foglio spiegazzato.
“
E’ Buffy che ti ha lasciato la lettera? “ gli domandò l’amico.
“
Già, e vedessi cosa scrive quella stupida. “
Oz
lo raccolse e cominciò a leggere ad alta voce:
“
Mi dispiace Spike, ma non potremo più vederci. Mia sorella Fred si è sposata
con Angel (Un leggero tremolio delle lettere fece capire ad Oz che Buffy stava
piangendo mentre scriveva). Andiamo alla sua Villa a Los Angeles. Sai dovevi
vederli erano così belli, così perfetti. Fred sembrava una Dea e Angel era così
felice.
Questi
giorni insieme a te sono stati i più belli della mia vita, nessuno si era mai
preoccupato per me, così come hai fatto tu, ed anche se lo hai fatto perché ti
facevo pena, è stato lo stesso bellissimo. Mi mancherai tanto Addio Spike.
Con
tantissimo affetto.
Buffy
“
“
Mi piace lo sai? “ Oz era rimasto affascinato dalle parole semplici di quella
lettera.
“
E’ una stupida. “ sbuffò “ Cretina a correre dietro a quella checca “
Oz
lo guardò stupito, socchiudendo gli occhi. E vide qualcosa di nuovo che non
aveva ancora notato nell’amico, ma rimase in silenzio, a riflettere.
“
Beh, è anche molto legata a te….” Azzardò con noncuranza.
“
Perché non può avere la checca. Se avesse avuto Angel tra le mani….” Spike
strinse i pugni, tanto che le nocche divennero esangui. “ Me la pagheranno
tutte e due. Dannate Sommers “
“
Ehi ma che ti ha fatto Buffy?. “
“
E’ innamorata di quel cretino. Ecco cosa mi ha fatto. “
“
Ah io non capisco. Ci rinuncio “
“
Ci vediamo presto Oz. Appena arrivo a Los Angeles ti chiamo “
“
E va bene. Tanto so che è inutile cercare di dissuaderti “ alzò le mani in
segno di resa.
“
Puoi giurarci. “ e detto questo uscì sbattendo la porta.
Oz
fissò lo spazio vuoto davanti a se e poi con voce preoccupata ed allo stesso
tempo speranzosa mormorò
“
Rischi di bruciarti questa volta amico. Si, una grande bella fiammata “
“
Ah si grazie mille Anya, sei sempre un tesoro “ sogghignò, lasciandosi andare
sulla poltrona del grande salotto, riccamente arredato.
“
Allora a questa sera. Si non ti preoccupare, troverò qualcuna disposta ad
accompagnarmi “ le sopracciglia sollevate arrogantemente, indicavano sicurezza
e convinzione.
“
Okay caio. “ riagganciò soddisfatto di se e si passò i palmi delle mani sul
tessuto ruvido dei jeans, pregustando la serata “
“
Oh, William. Sei arrivato. Credevo che non saresti venuto per questa settimana
“ una voce dolce e gentile riempì la stanza illuminata.
Una
donna sulla quarantina, capelli neri e occhi verdi entrò nella stanza con passo
elegante e morbido.
“
Mamma, ciao. Come stai? “ le rispose Spike con voce allegra e dolce, mentre le
andava incontro e la baciava su una guancia.
“
Bene grazie. Ma piuttosto…cosa ci fai tu qui? “ lo guardò sospettosa.
“
Sono venuto a trovarti “ mentì lui cercando di mantenersi serio.
“
Mmmm William Giles, non mentirmi….allora perché sei venuto..” lo scrutò
attentamente pensierosa “ Sono così preoccupata per te William. Quando metterai
la testa a posto e ti troverai una brava ragazza? “ Gli occhi della Signora
Giles si fecero cupi e sgomenti.
“
Tuo padre….se tuo padre fosse vivo…” continuò con voce stanca, chinando il
capo.
“
Chi lo sa…forse questa volta….. “ ribatté allegramente lui, abbracciandola.
La
madre lo fissò con fare perplesso, ma poi qualcosa la spinse a sorridere.
“
Lo spero tanto tesoro. “ gli accarezzò la nuca e gli scompigliò i capelli,
proprio come faceva quando era piccolo.
“
Adesso devo andare a prepararmi, vado ad una festa questa sera”
“
Si ho sentito…” la voce aveva un tono di rimprovero “ da quella Anya….”
“
Su Mamma, è una brava ragazza in fondo. Vuole solo divertirsi “
sbuffò
Spike, che non aveva mai mandato giù le continue intromissioni di sua madre
nella vita privata.
“
E va bene….ci vediamo domani allora. Io vado dai Mclain per una serata di
Bridge “
“
Okay a domani, divertiti mamma “ le schioccò un bacio sulla guancia e
canticchiando salì in camera sua.
L’ampio
e lussuoso salone era illuminato a giorno, dappertutto si poteva incontrare
gente vestita elegantemente che sfoggiava, abiti firmati e gioielli
costosissimi. Spike sorrise beffardo. Detestava quell’ambiente e cercava di
starne alla larga il più possibile. Alla morte di suo padre aveva preso in mano
l’azienda di famiglia. Una compagnia di navi petrolifere, anche se la sua
passione era costruire Yacht e imbarcazioni da vela. Amava il mare e vi passava
la maggior parte del tempo. E all’improvviso si era visto catapultare in questo
mondo di luci e lustrini che inizialmente, doveva confessarlo, lo aveva
abbagliato, ma ben presto si era accorto della miseria che vi albergava e della
sua falsità ed ipocrisia. Tutti volevano qualcosa da lui, apprezzandolo solo
per la ricchezza ed il successo e non per se stesso.
Oz
l’aveva avvertito che Fred in un uomo cercava solo il suo denaro, ma lui non
aveva voluto dargli retta ed aveva accettato quell’assurda scommessa: non dirle
che era ricco, sino a che lei non si fosse messa con lui. Era così sicuro di
riuscire a conquistarla, così convinto … ed invece aveva perso. Se solo non
avesse accettato quella dannata scommessa adesso Fred sarebbe sua moglie. Ma
voleva veramente una donna così al suo fianco? Il viso pulito e dolce di Buffy
per un attimo gli apparve davanti agli occhi, sorridente e sincero. Scacciò il
pensiero dalla mente, dicendosi che anche lei era come sua sorella. E si guardò
intorno attentamente alla ricerca delle due traditrici, e finalmente le vide.
La sua dea bruna sempre splendente ed ammirata era al centro di alcuni uomini,
mentre la piccola streghetta bionda era in un angolo, lì accanto, appoggiata ad
una parete….
Gli
occhi di Spike si fecero attenti e l’espressione crucciata. Buffy sembrava
triste e abbattuta. Aveva l’aria dimessa e lo sguardo lontano. Strinse il
braccio della sua accompagnatrice bionda e a passo deciso si avviò verso il
gruppo.
“
Salve a tutti, ma che bella sorpresa “
“
Oh…ma che …” esclamò Fred sorpresa, ma riprese subito il controllo di se
stessa.
“
Piacere di vederti Fred “ sibilò con tono sprezzante, lanciandole uno sguardo
truce.
“
Non credevo che a queste feste invitassero chiunque. “ Ribatté lei con
altrettanta freddezza, mentre stringeva il braccio di suo marito.
Buffy
per tutto il tempo era rimasta in silenzio, a fissarlo ad occhi sgranati e
contenti.
“
Ciao passerotto “ la salutò, e si rese conto che anche lui non aveva fatto
altro che fissarla da quando si era avvicinato a loro.
“
Ciao Spike “ balbettò lei arrossendo vistosamente.
Spike
rimase immobile a guardarla.
“
Salve, ci siamo già… “ la voce gentile di Angel lo distolse dai suoi pensieri.
Non
finì la frase che un urlo proveniente dalle spalle di Spike fece sobbalzare
tutti.
“
Spikeyyyyyyyyyy tesorooooooooo “ la padrona di casa, attraversò la sala
correndo e si gettò tra le braccia di uno Spike, stupito ma piacevolmente
divertito.
“
Anya, sei sempre la stessa baby “ ridacchiò stampandole un intenso bacio sulle
labbra.
Buffy
serrò i pugni e gli occhi assunsero un’espressione amareggiata e rassegnata,
mentre faceva il confronto tra lei e la bionda vulcanica che era letteralmente
avvinghiata a lui.
“
Ciao ragazzi. Vi conoscete già? “ domandò rimettendosi a posto il vestito.
“
Beh veramente …. “ iniziò Fred con titubanza “ abbiamo alloggiato nell’albergo
dove Spike lavora “
“
Tu lavori in un albergo? “ domandò Anya perplessa “ e da quando?”
“
Ogni tanto…” mormorò lui, passandosi una mano tra i capelli.
“
Non credevo che tu lo conoscessi, com’è piccolo il mondo “ Fred lanciò uno
sguardo di sfida.
“
Ma io e Spikey siamo cresciuti insieme “ esclamò Anya stringendosi al torace
dell’uomo. “ Io ho sempre avuto una cotta per lui, sin dalle elementari. E lui
era uno Don Giovanni terribile, non se ne salvava una. Vero tesoro? “
Spike
non rispose, con la coda dell’occhio osservò la figura curva di Buffy che
continuava a fissarlo smarrita.
“
Ed io posso ben capire il perché, con lui ho provato i migliori orgasmi della
mia vita. È uno da orgasmi multipli garantito “
Fred
era sconcertata, Angel imbarazzato, Harmony furibonda e Buffy era ferita e
triste. Ma nessuno osò riprendere Anya Jankins la figlia di uno dei magnate più
importanti del Texas.
“
Scusate, io sono stanca mi ritiro “ mormorò a voce talmente bassa che non fu
udita da nessuno. A capo chino e con gli occhi pieni di lacrime si allontanò
inosservata.
Anya
continuò con il suo racconto su Spike, con orgoglio. “ Le nostre due famiglie:
i Jankins e i Giles, sono amiche da generazioni. Suo padre era un uomo
fantastico e molto acuto, con un senso degli affari incredibile. Tutti
speravano che io e lui…alla fine saremmo finiti insieme. E vi garantisco che ho
fatto di tutto per farlo cadere nella rete. Ma niente da fare, deve ancora
nascere la donna che metterà il guinzaglio a Spike Giles “ ammiccò
sfacciatamente Anya. Istintivamente, senza sapere bene il perché Spike cercò
con lo sguardo Buffy e si accorse che non c’era più.
Nello
stesso istante anche Angel si accorse dell’assenza di Buffy e domandò
apprensivamente “ Dov’è Eliza? “
“
Sarà andata a bighellonare qui attorno. Quella stupida non fa altro che darmi
problemi “ sbuffò Fred seccata. “ Non capisco perché tu insista sempre a
volertela portare dietro “
“
Perché non voglio si senta trascurata e sola Fred. È una ragazza così sensibile
e dolce “ le rispose risentito.
Spike
fu infastidito dalle parole di Fred, ma lo fu ancora di più da quelle di Angel.
Perché le riservava tante attenzioni? e perché la chiamava con un diminutivo,
secondo lui troppo confidenziale.
Aggrottò
le sopracciglia. “ Blondie Bear, possiamo andare adesso? Mi sto annoiando “
protestò la bionda statuaria, stufa di vedere Anya appiccicata al suo
accompagnatore.
“
Si Harm, adesso andiamo “ mormorò lui, continuando a guardarsi distrattamente
attorno. Di lei nessuna traccia.
“
Allora Spikey. Domani verrai al rinfresco? “ Anya lo guardò con occhi
supplichevoli.
“
Forse …. “ scherzò lui.
“
Avanti, non fare il difficile. Voglio che tu conosca il mio futuro marito “
Fred
fissò Spike con rabbia malcelata, e lui ne approfittò.
“
E va bene Anya. Ci sarò “ Spike lanciò uno sguardo di sfida a Fred,
sorridendole beffardo. Gliel’avrebbe fatta pagare e poi se la sarebbe ripresa, pensò
con spavalderia. Fred avrebbe capito che non aveva a che fare con un damerino
figlio di papà, ma con un vero uomo.
Seduto
sul terrazzo della sua villa Spike sorseggiava il suo drink in silenzio ed
osservava il mare. Aveva bisogno di schiarirsi le idee, di elaborare una
strategia per riprendersi Fred e per togliersi dai piedi quell’imbecille di
Angel. Ma come si permetteva a prendersi tante confidenze con Buffy, con una
ragazzina. Era nervoso, ed inspiegabilmente scontento. Se n’era andata senza
dirgli una parola, tranne uno stentato “ Ciao Spike “. Ma che gli importava poi
di quella mocciosa.
“
William come mai sei ancora in piedi? “ domandò sua madre preoccupata,
posandogli una mano sulla spalla.
“
Tornata presto? “
”
Si mi annoiavo. Ma tu come mai sei ancora in piedi? E com’è andata la festa? “
gli rispose lei sorridendogli.
“
Non lo so mamma, non lo so. “ rispose pensieroso.
“
E’ per una donna vero? L’ho capito subito quando sei arrivato che c’era
qualcosa di diverso questa volta. Oh William, ti sei innamorato? “ gli domandò
ansiosa.
“
Credo di si. “ rispose lui senza voltarsi a guardarla.
“
E lei è una brava ragazza? E’ buona? Gentile? Ti vuole bene? “ gli domandò
incalzante, con una nota di preoccupazione nella voce.
“
Oh, non lo so mamma, lo credevo. No, a dire il vero lo speravo, ma forse sapevo
che non era così “ l’amarezza trasparì chiara dalle sue parole.
“
Si prudente William, non investire il tuo amore su una persona non degna,
quando puoi avere una persona speciale al tuo fianco “
Una
serie di immagini sovrapposte di Fred e Buffy si alternarono rapidamente nella
sua mente, alle parole della madre, ma Spike era troppo concentrato sul come
riprendersi Fred, per prestarvi attenzione.
“
Va bene Mamma, te lo prometto sarò prudente. “ le rispose, sforzandosi di
sorridere. Una certezza lo colpì a sua madre non sarebbe mai piaciuta una come
Fred e nemmeno a Fred sarebbe mai piaciuta sua madre. Si passò una mano fra i
capelli e come a voler allontanare quei cupi pensieri dalla mente, si
stiracchiò pigramente, alzandosi.
“
Adesso sarà meglio andare a dormire mamma. Ci vediamo domani “
“
Notte William. “ con gli occhi pieni di apprensione materna, seguì suo figlio
mentre rientrava in casa. Lo avrebbe difeso a tutti i costi, era l’unica cosa
al mondo che amasse e non avrebbe mai permesso a niente e nessuno di farlo
soffrire.
Guidò
veloce, lungo i tornanti irregolari. Voleva arrivare al più presto alla villa
di Anya, era ansioso di mettere in atto il suo piano e di rivederla…ancora
l’immagine di Buffy a seccarlo. Strinse il volante e accelerò, con uno stridio
di freni e una sgommata parcheggiò davanti al patio della villa.
“
E’ arrivato Spikey “ gridò Anya andandogli incontro.
“
Ehi bella la tua nuova porche, quando l’hai presa? “
Gli
domandò accarezzando il fianco grigio metalizzato della vettura.
“
Un po’ di tempo fa. È una bella macchina “ le rispose distrattamente, mentre
saltava fuori dall’abitacolo e l’abbracciava calorosamente.
“
Su vieni, Xander è nervoso all’idea di conoscerti, il che mi diverte molto “
“
Ah, Anya quando la smetterai di giocare con quei bambocci “
“
Ma guarda da che pulpito viene la predica…” ridacchiò lei.
“
Okay, conosciamo questo novello Otello “ le fece l’occhiolino seguendola nel
giardino, ansioso di incontrarla.
Per
un po’ girò tra gli invitati attendendo l’occasione propizia per avvicinarla e
quando la vide salire di sopra, inosservato la seguì.
Stava
specchiandosi nell’ampia toilette quando lui le apparve riflesso alle spalle.
“
Non ho avuto ancora l’occasione per farti i miei auguri Fred “ le disse
guardandola cupamente.
“
Grazie Spikey “ lo apostrofò lei sprezzante “ Sei un uomo dai mille segreti
tesoro “ disse continuando a spazzolarsi i morbidi capelli.
“
Non sono il solo a quanto pare … “ replicò, mentre un’ira sorda saliva
lentamente.
“
Se tu mi avessi detto chi eri in realtà…”
“
Sarebbe cambiato qualcosa? Oh ma certo…” il tono era gelido quanto
l’espressione.
“
Forse, ma non esserne così sicuro tesoro. Tu non hai un briciolo di classe, e
mai l’avrai “ ribatté lei infuriata per il modo in cui lui la stava trattando
ed a cui non era abituata.
“
Già io non sono ‘ manovrabile ‘ non è vero? “ La rabbia adesso era ben visibile
nei tratti marcati e duri del viso di lui.
Fred
lo fulminò con lo sguardo.
“
Adesso tu vieni via con me Fred, divorzierai da quell’imbecille e sposerai me “
le disse avvicinandosi.
Fred
lo fissò con stupore e poi scoppiò in una fragorosa risata.
“
Cosa? Sei impazzito per caso? Non mi trascinerai in uno scandalo, scordatelo.
Non rinuncerò a quello che ho faticosamente conquistato per …per…uno come te
Spike. “
Gli
occhi di Spike fiammeggiarono di rabbia e di follia.
“
Fred, tu farai esattamente come ti ho detto o io….io….” sollevò l’indice in
segno minaccioso.
“
Ma smettila ‘ Blondie Bear ‘ non mi fai paura, rassegnati. Hai giocato ed hai
perso. Angel ha fatto l’offerta migliore, ed io l’ho accettata “
Per
Spike fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Tutta la sua rabbia svanì in
un istante. Fred sorrise trionfante e con la sua solita aria regala si
allontanò senza voltarsi una sola volta.
A
grandi falcate ridiscese le scale e andò in giardino, avrebbe ucciso Angel e si
sarebbe ripreso Fred, era come impazzito. Lo vide sorridere e scherzare
spensierato, e lo maledisse per avergli portato via la sua felicità. Si diresse
verso di lui con una luce omicida nello sguardo e poi….si arrestò di colpo,
come fulminato. Tutti i suoi propositi andarono in fumo.
La
sua risata allegra e contagiosa lo investì. Si voltò di scatto e la vide:
indossava un corto gonnellino nero, a pieghe che le scopriva le gambe snelle e
flessuose (indecente pensò). Ed un top bianco, troppo scollato. I capelli erano
raccolti in una coda sbarazzina e la visiera riparava gli occhi dal Sole. Stava
giocando a tennis. Era raggiante, Spike rimase lì ad ammararla e poi la rabbia
lo accecò di nuovo. Lei era con Riley Finn, un ragazzone alto, dagli occhi
chiari ed i capelli castani. Figlio di uno dei più noti avvocati del paese.
Lui
le stava praticamente appiccicato, mentre le spiegava le regole base per
imparare a giocare. Lei sembrava divertirsi e gradire quelle attenzioni. ‘
Stupida ‘ pensò sempre più infastidito dalla scena melensa che gli si parava
davanti. Nella sua mente si fece strada un’idea geniale. Non gli importava
delle conseguenze, di chi ci sarebbe andato di mezzo. Lui soffriva e tutti
dovevano soffrire con lui. Dandosi un contegno ed indossando il suo più
seducente sorriso si avvicinò all’allegra coppia.
“
Salve Passerotto “ la salutò con voce sensuale. Buffy si voltò di scatto ed
avvampò. Imbarazzata come fosse stata colta in fragrante si scostò da Riley e
balbettando lo salutò “ Ciao Spike “
“
Ieri sei sparita…” le disse con voce fintamente imbronciata.
“
Oh, io ero stanca, non credevo che la mia presenza….” Si bloccò, incapace di
continuare.
“
Raggio di Sole, tu sei indispensabile come l’aria per me “ mormorò lui,
baciandole una guancia.
“
Scusa amico, ma io e la signorina…” non riuscì a finire la frase, che fu
interrotto da Spike.
“
Amore, che ne dici di venire via con me? Ti porto a fare un giro sulla mia
nuova auto. “
Buffy
guardò prima Riley poi Spike, non sapendo decidere. Poi il suo sguardo incrociò
gli occhi ardenti di Spike, ma con un fondo di tristezza, e la decisione fu
presa.
“
Scusa Riley “ con timore si avvicinò a Spike, guardandolo.
Riley
rimase a bocca aperta incapace di profferir parola.
“
Bene amore andiamo “ la prese per mano e sorridendo vittorioso a Riley, la
trascinò via.
“
Dove andiamo? “ domandò mentre lui la spingeva nella macchina.
“
E’ una sorpresa amore “ salì in macchina e a tutta velocità lasciò la villa.
Per
tutto il tragitto rimasero in silenzio. Spike sembrava teso e nervoso. Fissava
la strada pensieroso, la sua mente era lontana.
Buffy
sospirò e poi azzardò un tentativo di conversazione
“
Mi dispiace essermene andata così, ma Fred ha voluto per forza partire e…”
“
Non ti preoccupare, non importa “ tagliò corto lui.
“
Hai avuto il biglietto, ho pregato l’addetto…”
“
Sì. “ rispose secco.
“
Sei arrabbiato con me? Mi dispiace non volevo farti arrabbiare, se è per Riley
io, io …. “ Buffy era agitata, non sapeva come andare avanti.
“
Non lo devi più vedere Buffy. Non gli devi più parlare. Te lo proibisco “
rispose con voce dura.
Buffy
chinò il capo e annuì “ Si, va bene. “
“
Brava piccola “ le sorrise, accarezzandola con lo sguardo.
Viaggiarono
per più di due ore, quando imboccarono la strada per la scogliera Buffy capì.
“
Mi stai portando al Faro? A casa? “ domandò agitandosi.
Lui
annuì, senza parlare. Buffy sorrise “ Oh, quanto mi è mancato. Adoro la tua
casa Spike “
Lui
si voltò a guardarla e la sua espressione si addolcì. La vettura si arrestò
davanti al cancello.
“
Su vieni “ Il Sole stava tramontando e l’aria era rinfrescata. Dal mare saliva
l’odore di salsedine e di sale.
Buffy
fu assalita da un’ondata di gelo e paura. Lo sguardo di lui, la sua voce.
Sapeva perché l’aveva portata lì, sapeva cosa aveva in mente dal momento in cui
l’aveva salutata a casa di Anya, eppure era andata con lui senza protestare.
Strinse forte i pugni e lo seguì in silenzio, mentre il cuore batteva
all’impazzata.
“
Sai perché siamo qui? “ le domandò accendendo la luce e richiudendo la porta
alle spalle.
Buffy
deglutì a fatica e tremando, annuì con il capo.
“
Bene. Allora spogliati “ nel dirlo lui cominciò a spogliarsi frettolosamente.
Buffy
rimase immobile, muta e tremante.
Spike
evitò il suo sguardo “ Su muoviti o vattene “ le intimò.
Buffy
obbedì e lentamente cominciò a spogliarsi, vergognandosi da morire.
“
Puoi spegnere la luce? “ domandò timidamente.
“
No, mi piace guardare mentre scopo “ le rispose con tono sprezzante.
Buffy
chiuse gli occhi e finì di spogliarsi. Nuda, rimase rigida al centro della
stanza. Gli occhi serrati e il respiro interrotto.
Ormai
non potendo più evitarlo, Spike si voltò e la guardò. Tutta la sua certezza ed
il suo cinismo, svanirono nell’istante in cui i suoi occhi si posarono sul
corpo armonioso e snello di lei. Inclinò il capo da un lato e trasse un
profondo sospiro.
“
Buffy apri gli occhi “ le disse con voce più gentile.
“
Non posso “ replicò lei, serrando le labbra.
“
Passerotto apri gli occhi “
“
Non ci riesco, perdonami. Non posso, ho paura “ rispose cono voce strozzata,
mentre cominciava a singhiozzare.
Spike
imprecò in silenzio e le andò incontro, stringendola tra le braccia.
“
Non piangere passerotto. Non piangere ti prego “
“
Mi spiace, sono così … così goffa. Non voglio deluderti, ma…io….”
Spike
si maledisse mentalmente e cominciò a cullarla dolcemente.
“
St….tu non mi stai deludendo amore. Sei bellissima “
“
Non è vero, lo so. Tu sei buono con me “
Per
Spike fu una coltellata.
Raccolse
lo spolverino da terra e glielo mise sulle spalle.
Non
poteva farlo, non con lei così.
“
Maledizione! Rivestiti. Ti riaccompagno a casa “ le ordinò.
Buffy
spalancò gli occhi e lo guardò terrorizzata. Lui si girò per raccogliere i suoi
vestiti, quando si sentì stringere da due braccia sottili e morbide.
“
Ti prego no. Non piangerò più. Sarò brava. Ti prego Spike “
Spike
si sentì opprimere da un senso di colpa mentre si voltava a guardarla.
“
Passerotto “ esclamò sbigottito, lei lo stringeva a fargli male.
“
Per favore, stringimi. Sono così sola “
Spike
cedette. Le accarezzò una guancia con la mano e le sorrise dolcemente.
“
Piccola. “ Buffy si sollevò sulle punte e chiudendo di nuovo gli occhi, cercò
le sue labbra con le proprie.
Spike
rispose prontamente al bacio. In fondo era solo un uomo, peggio per lei. La
sollevò tra le braccia e la portò nella stanza da letto.
Aprì
la porta con un gomito e cercò di metterla giù, ma Buffy rimase saldamente
avvinghiata al suo collo.
“
No, no ti prego “ lo implorava.
Spike
sentiva il cuore pesante e martellante. Quella piccola strega lo faceva sentire
così meschino, indegno e soprattutto gli faceva perdere il controllo.
La
stese sul letto e la seguì, ormai rassegnato a non liberarsi della sua stretta
mortale.
“
Non ac…cendi “ la luce. Balbettò Buffy imbarazzata.
“
Adesso mi secca alzarmi “ le disse, mentendo.
“
Bene “ gli rispose lei, accoccolandosi sotto di lui. Tenendolo sempre stretto.
“
Buffy…asc…” cercò di parlare ma lei prese a baciarlo con foga. Le sue labbra
calde, morbide, così incerte ma sensuali. Lo fecero vacillare, un uomo non può
resistere quando una donna così lo avvolge nel suo caldo abbraccio e gli si
dona così completamente.
Un
brivido gli attraversò la schiena, mentre i sensi ottenebravano la mente e il
bisogno di lei si faceva strada prepotentemente in lui annullando ogni altra
volontà.
Rispose
ai baci tentennanti di lei, con baci sempre più famelici e bisognosi. Le mani
si mossero da sole sul corpo caldo ed eccitato di lei alla ricerca dei punti
più nascosti e sensibili, per farla gemere di piacere. E Buffy gemette, sospirò
e si inarcò sotto il suo tocco avido. Quando la sua eccitazione fu troppo
dolorosa per sopportarla ancora, con dolcezza si sistemò tra le sue cosce,
divaricandole più che poté, e con cautela cominciò a farsi strada nelle pieghe
bollenti e bagnate di lei.
Buffy
emise un grido soffocato quando con una spinta Spike la penetrò, facendo di lei
una donna. Si aggrappò a lui e mormorò tra le lacrime
“
Ti amo Spike. Ti amerò sempre “
Spike
sentì gli occhi diventare umidi e strinse i denti contrariato. Con il desiderio
di uscire subito da quell’antro caldo e stretto, che sembrava fatto apposta per
lui.
Lei
contrasse leggermente i muscoli e Spike si sentì morire.
“
Dannazione Buffy “ mormorò e cominciò a muoversi lentamente ormai perso nel suo
bisogno di possederla. Buffy ansimò cercando di seguirlo nel suo ritmo sempre
più incalzante ed infine all’apice del piacere entrambi urlarono quasi con
dolore, i loro nomi. Piombando poi in un silenzio, rotto solo dal respiro
affannato dei loro corpi che cercavano di recuperare l’aria.
Rimasero
abbracciati per un tempo indefinito e poi Spike lentamente si staccò da lei.
Negli occhi una domanda ed una espressione di orrore ‘ Che cosa ho fatto? ‘
Buffy
capì e ne fu ferita, ma ormai non le importava più. Questa notte l’avrebbe
conservata per sempre, come il ricordo più bello della sua vita.
“
Posso dormire qui? “ gli chiese speranzosa, ma anche pronta ad un suo rifiuto.
“
Cosa? “ Spike, non aveva mai permesso alle sue donne di dormire nella sua casa.
Era una cosa che non sopportava, ma guardando l’espressione estasiata, un po’
assonnata e speranzosa di Buffy, non se la sentì di dirle no. Così annuì con il
capo e lasciò che lei si accoccolasse al suo fianco e lo stringesse prima di
scivolare in un dolce sonno.
Il
mattino dopo….
Il
silenzio, fu la costante di quella mattina. Al suo risveglio Buffy non aveva
trovato Spike al suo fianco, era sola in quel grande letto che guardava al
cielo. Aveva pianto senza farsi udire, dandosi della sciocca, perché anche se
sapeva quello che sarebbe successo, anche se sapeva di essere solo l’avventura
di una notte. Lei aveva sperato sino all’ultimo che lui come un principe
azzurro l’avrebbe baciata e le avrebbe detto che l’amava. E poi sarebbero
vissuti felici e contenti. Invece la realtà era ben diversa, nessuno l’avrebbe
salvata dal suo destino. Facendosi forza si era alzata ed avvolta nello spolverino
di lui era scesa di sotto. Fortunatamente non lo aveva incontrato, era
probabilmente fuori in terrazzo. Aveva raccolto frettolosamente i suoi abiti e
si era chiusa in bagno. Quando si era sentita abbastanza forte da sopportare
tutto, era uscita ed era andata a cercarlo.
Era
seduto su una sdraio lo sguardo fisso sulle onde. Buffy si sentì stringere il
cuore. Era pentito, lo sapeva. E sapeva anche che non era lei che voleva quella
notte. Sapeva che lui amava una donna impegnata, che amava Anya. Ma non le importava,
voleva fingere che per una volta era stata lei ad essere desiderata ed amata. E
di questo avrebbe vissuto per sempre.
“
Ciao “ balbettò abbassando lo sguardo.
Spike
la fissò e infine rispose stancamente
“
Era ora che ti svegliassi. Andiamo ti riaccompagno a casa, ho un appuntamento
“.
Non
un sorriso, nessuna dolcezza o gentilezza. Neanche una pietosa bugia. Buffy
sentì un groppo alla gola, annuì con il capo e si diresse alla macchina. Anche
lei voleva che finisse tutto presto, così avrebbe potuto andare nella sua
stanza e sognare di lui. Uno Spike che l’amava e che l’avrebbe salvata.
Per
tutto il tragitto Buffy guardò fuori dal finestrino, voleva imprimersi quei
luoghi e quella mattina per sempre. Infine quando all’orizzonte si profilò la
collina con le varie ville della società bene di Los Angeles, si voltò a
guardare Spike. Lo fissò intensamente, voleva imprimersi ogni piega, ogni
tratto del suo bellissimo volto. Per non scordarlo mai. Fermò la macchina fuori
dal cancello, voleva evitare di incontrare Angel o Fred, sapeva che avrebbero
finito per litigare, e sentiva che non avrebbero avuto tutti i torti a
prenderlo a calci nel sedere.
“
Bene, ci si vede “ le disse, cercando di assumere un’aria allegra.
“
Si, certo “ rispose lei, ben sapendo che quello era un addio.
“
Posso baciarti ancora? “ era una stupida, eppure voleva ancora una volta
sentire il sapore dolce dei suoi baci.
Spike
la fissò perplesso ed ancora una volta non seppe dirle di no.
Buffy
si avvicinò a lui con lentezza e gli prese il viso tra le mani.
“
Chiudi gli occhi “ gli domandò e lui incapace di negarle qualsiasi cosa ubbidì.
Con delicatezza posò le sue labbra su quelle di lui e lo baciò con dolcezza.
“
Abbi cura di te “ gli sussurrò sfiorandogli l’orecchio. Poi fu il gelo, riaprì
gli occhi e lei era andata via. Si girò verso il cancello e la vide sorridergli
tristemente. Gli fece un cenno con la mano e poi si allontanò senza più
voltarsi.
Spike
si sentì mancare, qualcosa lo faceva star male. Un peso insopportabile sul
petto e un dolore lancinante alla testa.
Rimise
in moto e partì a tutta velocità.
“
Che vadano al diavolo tutte e due “ imprecò, mentre un senso di vuoto e di
solitudine lo travolgeva.
Un
mese dopo….
“
Finalmente sei tornato William. Mi sei mancato “
Sua
madre lo accolse a braccia aperte come sempre, eppure lui non si sentiva degno
di tutto quell’amore.
“
Ciao Mamma. Novità? “
”
Oh, niente di speciale, le solite cose. Feste, balli, qualche fidanzamento
previsto e non, qualche divorzio…tutto come sempre”
“
La solita routine “ sbuffò, lasciandosi cadere sul divano.
“
Dovresti riposare. Hai l’aria stanca “ gli disse sua madre. Colpita dal pallore
del viso e dall’aria stanca e abbattuta. Non usuale in suo figlio.
“
Si lo farò. E’ stato un periodo difficile “ si versò da bere e chiuse gli
occhi, ma non trovava pace.
“
Già con tutte quelle donne che hai frequentato “ lo rimproverò sua madre.
Il
telefono squillò insistentemente, evitando una discussione spiacevole tra loro.
“
Si. Oh ciao Oz. Te lo passo subito. È appena arrivato “
Spike
si alzò ed andò a rispondere.
“
Davvero? Non so se voglio venirci! “ ci fu un momento di pausa. Spike bevve
d’un sorso il drink che teneva in mano.
“
E va bene. Arrivo “ chiuse il ricevitore e rimase qualche istante a riflettere.
Non avrebbe potuto evitare l’amico per sempre.
“
E’ successo qualcosa? “ domandò sua madre sempre più preoccupata.
“
Questa sera c’è una festa in maschera dagli O’Brien. “
“
Eh? “ domandò la donna con aria interessata.
“
Passo a prendere Oz. A domani Mamma “
“
Comportati bene William “ lo ammonì, il cui cuore le diceva che suo figlio era
tormentato.
“
Come sempre “ sorrise amaramente lui e senza dire altro andò a cambiarsi.
“
Ma che ti è saltato in mente? Perché lo hai fatto? “ lo rimproverò Oz,
guardandolo torvamente.
“
Non lo so. Va bene? Ero, ero…furioso “ ringhiò lui, mentre lanciava la macchina
a tutta velocità lungo il sentiero alberato.
“
Spike, io non mi sono mai intromesso nella tua vita. Ma questa volta sei stato
una carogna e te lo devo dire. Eliza è una brava ragazza e tu non avresti
dovuto ferirla così “
“
E’ lei che l’ha voluto, io la volevo riaccompagnare a casa “
Oz
lo guardò scettico e Spike si sentì colpevole ancora una volta.
“
Accidenti, ma cosa dovevo fare? Era nuda, e voleva che la prendessi “ urlò
arrabbiato con se stesso, per sentirsi così in colpa.
“
Già. Poverino, non potevi fare nulla. Ma dopo cosa hai fatto? Sei andato a
donne in giro per tutta la California. L’hai mai chiamata? “
Spike
strinse il volante e guardò avanti “ No! E a che scopo? Sapeva bene che era una
cosa da una notte “
“
Come vuoi tu “ rispose semplicemente Oz. E questo fece sentire Spike ancora più
meschino e infimo.
“
E’ adulta e vaccinata. Ed era anche ora che qualcuno la facesse scendere dalla
nuvoletta dove viveva. Così impara che la vita è dolore “
“
Stupido. Ha già sofferto tanto quella ragazzina. UNA RAGAZZINA Spike “
sottolineò “ E non riesco ancora a credere che tu abbia approfittato di lei.
Non lo avevi mai fatto prima “
“
Che vuoi che ti dica. Sono un bastardo “ rise cinicamente, ma dentro un dolore
sordo lo spezzava.
“
Si lo sei “ mormorò Oz e poi rimasero in silenzio sino all’arrivo.
La
sala era addobbata a festa. Ovunque si udivano risate e tintinnio di bicchieri.
“
Andiamo a divertirci adesso “ cercò di incoraggiarsi Spike mentre si lanciava
in mezzo alla folla. Voleva allontanarsi da Oz il più in fretta possibile. Il
suo sguardo di condanna lo feriva più di ogni altra cosa.
Girovagò
per la sala con aria assente. Aveva visto Fred accogliere gli ospiti con aria
da gran Signora. E per la prima volta non gli era sembrata poi così divina come
sempre. L’aveva cercata tra la folla, ma non l’aveva trovata. Probabilmente
aveva deciso di non partecipare alla festa. Si chiese come avesse passato quel
mese, se fosse stata triste ed abbattuta per essere stata usata ed abbandonata.
‘ Ma che accidenti sto dicendo, l’ha voluta lei. ’ Si rimproverò mentalmente.
Scrollò il capo e si guardò intorno. Aveva bisogno di distrarsi e cosa c’era di
meglio, per distrarsi, di una donna? Con aria da predatore scandagliò la stanza
ed avvistò la sua preda.
Una
giovane vestita con un abito nero di seta lucida, un mantello lungo le spalle e
una maschera anch’essa nera a coprirle gli occhi. Una bella creatura della
notte.
Sorrise
e con fare casuale si avvicinò.
“
Salve, vampira. Il tuo cacciatore è qui “ sussurrò, prendendola per i fianchi.
La sentì tremare tra le sue mani.
Lei
lo riconobbe immediatamente: il suo odore, il suo tocco, la sua voce.
“
Salve cacciatore “ rispose sforzandosi di apparire sicura di se.
“
Che ne dici di ballare amore? “
Gli
sorrise ed annuendo si lasciò condurre al centro della pista.
“
Non so ballare “ gli disse, ricordando il loro primo incontro.
“
Metti le punte sui miei piedi piccola, ti guido io “
Lei
ubbidì e lentamente cominciarono a dondolare al ritmo lento della musica.
Buffy
si strinse istintivamente a lui e con la mente tornò a quella sera…..
“
Sei qui con me passerotto? “ la voce di lui la riportò alla realtà, come in un
de-ja vieu.
“
Forse è meglio …”
“
St…passerotto “ e come allora le posò l’indice sulle labbra e l’attirò a se,
stringendola di più.
Buffy
si perse nelle sensazioni che provava e non sentì quello che lui le chiedeva.
Scrollandosi si obbligò a domandare.
“
Cosa ha detto? “
“
Visto che non era poi così difficile vero? “ le sorrise arrogantemente.
“
Oh! Già “ Buffy sentì un nodo allo stomaco. Lui si comportava così con tutte le
donne. Lei non era stata speciale per lui, nemmeno al loro primo incontro. Le
lacrime le annebbiarono la vista, e ringraziò la maschera che la nascondeva e
le evitava l’ennesima umiliazione.
“
Spikeyyyyy “ la voce di Anya come sempre fece sobbalzare tutta la sala per un
momento.
Approfittando
della confusione, Buffy si sciolse dall’abbraccio di lui e mormorando qualche
frase di scuse si dileguò. Spike si voltò per seguirla ma fu letteralmente
travolto dal ciclone Anya.
“
Sei tornato! Ma è possibile che tu sparisca sempre così? “ lo baciò con
trasporto.
“
Wow siamo calde questa sera “ la prese in giro lui.
“
Sei stato davvero un tesoro Spikey “
Lui
la guardò interrogativamente.
“
A far ballare Buffy, sai era così nervosa. E quella strega di Fred, non le sta
rendendo la vita facile. Dio se potessi torcerle il collo….” Imitò il gesto con
le mani.
Spike
impallidì improvvisamente, e fu colto da un tremito.
“
Buffy? “ balbettò.
“
Si. La vampira! “ esclamò Anya portandosi le mani ai fianchi.
“
Oddio, non dirmi che non l’avevi riconosciuta. Ah fantastico! “ ridacchiò. “
Spero tu non l’abbia sconvolta “
“
Scusami Anya “ disse distrattamente, mentre con lo sguardo la cercava
freneticamente tra la folla.
“
E’ andata fuori in giardino…” gli indicò lei con un cenno del capo.
“
Vicino al laghetto, sotto il salice. Va sempre lì quando vuole isolarsi. “ gli
fece l’occhiolino e gli aprì la porta finestra più vicina.
“
All’arpia penso io. Tra poco sguinzaglierà i cani per ritrovarla. Che strazio “
“
Grazie “ le disse lui e scivolò fuori nella notte piena di stelle.
Seduta
sulla panchina, le mani intrecciate in grembo e il capo chino, sembrava così
piccola ed indifesa. Spike si fece coraggio, chissà perché affrontarla lo
spaventava così tanto.
“
Buffy “ la chiamò mettendosi alle sue spalle.
Lei
sobbalzò ma non si voltò a guardarlo.
“
Perché non mi hai detto che eri tu? “ le domandò guardando l’acqua placida del
laghetto, illuminata dalla pallida luna.
“
Non aveva importanza “ rispose lei a voce bassa, come temesse di disturbare
qualcuno.
Spike
si voltò a guardarla. “ Sono felice di rivederti “ e sentì che era vero.
“
Anche io. Mi sei mancato “ disse con disarmante sincerità lei.
Avrebbe
voluto dirle che anche lei gli era mancata, ma le foto sui giornali e i
pettegolezzi su tutte le sue avventure in quel mese, non l’avrebbero reso ribile.
Sospirò e tornò a guardare davanti a se.
“
Buffy mi spiace per quella notte “ cercò di mantenere un tono neutro, ma la
voce gli si incrinò.
“
A me no. “ gli rispose lei, alzandosi di scatto. “ E’ stata la più bella notte
della mia vita “ gli sibilò con voce alterata dal pianto imminente. “ Non la
dimenticherò mai. Grazie, grazie di tutto. E non preoccuparti per me
io….io….sopravviverò. Addio Spike “
Spike
esitò indeciso se abbracciarla o baciarla. Ma Buffy scappò via senza dargli il
tempo di decidere.
Frustrato
ed infuriato tornò indietro, era arrivato al portico quando una mano lo prese
per il braccio e l’attirò a se.
“
Mi sei mancato tesoro “ la sua voce sensuale lo fece eccitare istantaneamente.
Le sue labbra avide cercarono le sue e le imprigionarono. Il suo corpo sinuoso
si strofinò contro di lui facendolo incendiare.
“
Fred….” Gemette lui stringendola e intensificando il bacio.
“
Chi sono io? Dimmelo “ lo incitò lei mordendogli il lobo dell’orecchio.
“
La mia Dea. “ rispose come stregato da quella voce.
“
Si la tua Dea “ ridacchiò lei divertita.
“
Tuo mari…to…. “ cercò di dire mentre la pressava contro il muro, accarezzandola
e baciandola con frenesia.
“
Lui non si accorgerà di niente. Non temere “ lo rassicurò. “ Ho una mezz’oretta
“ continuò a guardarlo con quell’aria trionfante e divertita.
Spike
si irrigidì e si staccò da lei con un gesto brusco.
“
Il tempo di una scopata non è così? “ sibilò stringendole i polsi, e
portandoglieli sulla testa.
“
E se adesso io ti prendessi qui e ti facessi urlare. Se facessi sentire a tutti
come gode una cagna….cosa penserebbe il tuo maritino “
“
Oh, tu non lo faresti Spike. Io ti conosco “ lo sfidò lei, strofinando il basso
ventre contro l’eccitazione di lui, tesa allo spasmo.
“
Già, non lo farei. “ Serrò la mascella ripensando a Buffy e a come l’aveva
usata.
“
Ti odio Fred “ ringhiò spingendola via.
“
Non è vero piccolo. Tu mi ami, e mi desideri ancora. E prima o poi…tornerai da
me….alle mie condizioni. Come sempre Spike “ la certezza nelle sue parole.
“
Non contarci tesoro “ ringhiò lui.
“
Fred. Sei qui Fred? “ La voce di Angel squarciò il buio della notte.
Fred
sbuffò e dopo essersi riavviata i capelli, sorridendo andò verso la luce che
illuminava il portico.
“
Si eccomi amore. Avevo caldo e sono uscita a prendere una boccata d’aria “
“
Hai visto Buffy? “ domandò Angel apprensivo come sempre. Mentre Spike sentì lo
stomaco torcersi dalla rabbia.
“
No. E smettila di preoccuparti per lei. È noioso questo tuo atteggiamento da
fratello maggiore “
“
Scusami amore. Su vieni gli ospiti ti reclamano “ la portafinestra fu chiusa e
Spike si sentì svuotato di ogni energia. Quanto la desiderava. Fred aveva
ragione, prima o poi avrebbe ceduto. Si maledisse mentalmente e senza dire una
parola a nessuno si rimise in macchina e tornò a casa.
Non
avrebbe voluto andare a quella dannata festa, un’altra occasione per rivederla.
Ma Oz aveva insistito così tanto:
“
Spike devi assolutamente venire con me e Will. “
Era
strano per un tipo riflessivo e flemmatico come lui, essere nervoso ed agitato,
eppure quel pomeriggio Oz gli era sembrato preoccupato.
Indossò
il suo immancabile spolverino, e per un istante gli sembrò di sentire l’odore
di lei, di Buffy. Si passò una mano sul viso e poi prese le chiavi della
macchina, andò in garage.
Una
festa come le altre: luci, fiumi di champagne, sorrisi falsi belle donne con
corpi rifatti inguainati in abiti di lusso e agghindati da gioielli veri. Si
maledisse per aver ceduto alla richiesta di Oz.
L’amico
non appena lo vide gli corse incontro.
“
Ce l’hai fatta finalmente “ sorrise, ma sembrava tutt’altro che tranquillo.
“
Ciao e Will dov’è? “ domandò Spike, canzonandolo. Da quando si era fidanzato,
Oz era praticamente inseparabile dalla sua dolce metà, come temesse gliela
potessero portar via.
“
E’ di sopra con le ragazze. “ Oz, sembrava esitare, come volesse dire qualcosa,
ma non sapesse come fare.
“
Bene in tal caso…io avrei adocchiato una bella preda “ sorrise Spike, indicando
una bruna tutta pepe che danzava in mezzo a un gruppo di ragazzi per niente
intimorita o vergognosa.
“
Faith! Quella è una tosta “ sentenziò Oz. Nella voce ancora l’ansia.
“
Beh, anche io lo sono “ e come accettando una sfida si accinse a dirigersi verso
la donna sexy e provocante che si dimenava nella pista.
Qualcosa
però lo fece fermare di colpo ed arretrare di qualche passo. Fred splendente
come sempre, al braccio di suo marito rideva e scherzava. Più allegramente del
solito. Angel aveva l’aria cupa e davvero contrariata. Ma quello che aveva
attratto la sua attenzione era qualcun altro…accanto a loro c’era Buffy,
truccata e vestita come una donna adulta. Con scarpe dai tacchi sottili e alti
che la facevano traballare incerta. Sorrideva, ma appariva palese la forzatura
di quel suo atteggiamento di donna vissuta e di quella sua allegria mesta. E
accanto a lei...un vecchio. Che la palpava, l’abbracciava e la baciava
lascivamente. Buffy non cercava di divincolarsi, non si ritraeva semplicemente
restava lì immobile, in quell’abbraccio viscido. Spike sentì qualcosa dentro di
lui spezzarsi, la mente vacillare. Una furia cieca e terribile lo invase
accecandolo, come mai in vita sua.
“
Che diavolo sta succedendo? “ domandò con una freddezza ed una calma nella voce
che fece rabbrividire Oz.
“
Ecco…era questo che dovevi vedere “ disse allora Oz, come si fosse liberato da
un peso.
“
Ciao Spikey “ la voce di Anya gli giunse alle spalle, ma non era la solita voce
squillante e tonante. Piuttosto un sussurro.
“
Che cosa è questa storia? “ Spike non riusciva a distogliere gli occhi da
Buffy.
“
Quella strega ce l’ha fatta. “ esclamò Anya rabbiosamente. “ L’Ha spuntata, e
quella stupida di Buffy, non si è opposta nemmeno. ‘ Non ha importanza ‘ ha
detto. Dio che rabbia “
“
Volete spiegarmi? “ ringhiò Spike al limite della sopportazione, mentre
quell’uomo la stringeva e la toccava.
“
Si è fidanzata con Holland. O meglio dovremmo dire che Holland se l’è comprata
“
Spike
spalancò gli occhi. “ Cosa? “
“
Era nell’aria da un po’. Fred le ha fatto pressioni in tutti i modi. L’ha
accusata di essere un peso morto. L’ha minacciata ed alla fine la poveretta ha
ceduto. “
“
Stupida, perché ha accettato? “ sibilò ormai fuori di se Spike.
“
Sai è stato il giorno che è successo il finimondo a casa O’Brien. “
“
Che giorno? “ domandò Spike continuando a fissare la ragazza.
“
Il giorno che Buffy ha passato la notte fuori. Fred aveva organizzato una
colazione con le amiche e quando Buffy si è presentata vestita con il suo
completino da tennis del giorno prima….è scoppiato il pandemonio. Fred le ha
detto di tutto, davanti a tutti e lei è rimasta lì muta, senza protestare, con
un viso sereno e tranquillo. Davvero inquietante se ci penso. Alla fine Fred le
ha detto che Hollan aveva chiesto la sua mano, e che lei avrebbe fatto bene ad
accettare. Visto che tanto nessuno se la sarebbe mai filata e che ormai era
compromessa, tutti sapevano che era venuta via con te e che si era fatta
sbattere come una puttana senza vergogna. “
Spike
strinse i pugni e un sentimento di rancore, rabbia e odio crebbe in lui verso
Fred.
“
Continua “ la incitò con voce ancora più glaciale.
“
Buffy ha detto solo: ‘ Va bene ed è andata via. Io sono rimasta davvero
traumatizzata. Quella donna è un mostro! “ Sentenziò Anya.
Oz
era rimasto in silenzio a guardare Spike in attesa.
“
Allora? Non hai intenzione di fare nulla? “ domandò ormai al limite della
sopportazione.
Spike
scrollò le spalle “ e che vuoi che faccia? Fatti suoi se ha deciso di vendersi
a quel porco “ ma la voce tradì una forte tensione, e lo sguardo acceso di odio
indirizzato verso l’uomo non convinsero Oz.
“
Ci rinuncio! “ alzò le mani il rosso “ Sei un imbecille oltre che un bastardo “
esclamò e si allontanò in preda a pensieri omicidi.
Spike
tornò a voltarsi verso Buffy. “ Dannazione. Per l’inferno maledetto “ borbottò,
mentre al volo prendeva un bicchiere di bourbon dal vassoio e lo tracannava
tutto d’un fiato. Continuava a palparla, a baciarla e lui sentiva la rabbia
crescere sempre di più.
“
Oh Fottiti! “ un altro bicchiere fu vuotato in un sorso.
In
quel momento vide Buffy scusarsi ed allontanarsi, sotto lo sguardo soddisfatto
di Fred, preoccupato di Angel e voglioso di Holland.
Si
avvicinò senza dare nell’occhio ed ascoltò in silenzio.
“
Sono contento che alla fine abbia detto di sì. È una ragazzina così obbediente
e discreta. Credo che mi soddisferà come moglie, e non farà storie se mi
concederò delle distrazioni “ ridacchiò sorseggiando lo champagne.
“
Oh non si preoccupi. Elizabeth è una piccola sciocca. Farà tutto quello che le
dirà, senza fiatare “
Spike
strinse i pugni e continuò a fissare quella splendida creatura priva di cuore
che aveva amato e che forse amava ancora. E la detestò.
“
Bene, bene. Non vedo l’ora che arrivi la prima notte di nozze “
Holland
era davvero un porco senza vergogna.
“
Oh, vedrà non la deluderà “
Angel
girò la faccia disgustato, ma non osò contraddire sua moglie.
Spike
sentì le vene delle tempie gonfiarsi e pulsare incessantemente. Gli mancava
l’aria, doveva uscire da lì e subito.
Con
mani tremanti aprì la portafinestra e si affacciò, respirando a pieni polmoni.
Ancora
prima di vederla con la coda dell’occhio, sentì la sua presenza. Si voltò e la
fissò nell’oscurità. Era immobile e guardava lontano. Le mani strette
saldamente alla ringhiera del portico. I lineamenti tirati e l’espressione
infinitamente triste e rassegnata.
“
Buffy “ la chiamò, quando le fu alle spalle. Sorpresa lei sobbalzò e si strinse
nelle spalle, ma non si voltò.
“
Perché stai facendo una cosa simile? “ le domandò con voce bassa e gentile.
Lei
rimase in silenzio, e Spike sentì la rabbia tornare ad assalirlo.
“
Dannazione Buffy! Rispondimi! “ le afferrò un braccio e la costrinse a
voltarsi. Piangeva silenziosamente.
“
No, non piangere passerotto. Non piangere “ sussurrò abbracciandola e
cullandola con dolcezza.
“
Lasciami andare “ protestò lei puntando le mani sul petto ed allontanandolo.
Spike
fu di nuovo accecato dall’ira. Quella donna gli faceva perdere il controllo.
“
Ti fai toccare, baciare da quello e respingi me, che ho fatto di te una donna?
“ l’aggredì, ferito.
Buffy
arrossì violentemente al ricordo. “ Lasciami in pace. Hai avuto quello che
volevi. Adesso lasciami in pace, ti prego “ singhiozzò.
“
Vuoi davvero sposare quell’uomo? “ le domandò incredulo.
“
Si. Lo voglio “ esclamò determinata.
Spike
si sentì invadere da una frustrazione e da un odio violento.
“
Perché stai piangendo allora se è questo quello che vuoi? “
“
Non sto piangendo “ replicò lei, negando l’evidenza.
“
A no? “ le sollevò il mento e la luce proveniente dalle finestre, illuminò il
viso pallido e bagnato dalle lacrime.
Le
accarezzò la guancia e ritornato calmo le domandò con dolcezza “ E queste cosa
sono? “
“
E a te cosa importa se io piango, se sono felice o infelice? A nessuno importa,
quindi lasciami in pace. “
“
Smettila Buffy. Adesso basta “ la voce di nuovo dura.
“
Si basta. Basta! “ urlò lei “ sono così stanca. Di tutto e di tutti. Lasciatemi
al mio destino. Non curatevi più di me. Io sparirò, non darò più fastidio a
nessuno. Vi prego lasciatemi in pace. Non ce la faccio più “ scoppiò in un
pianto disperato, prendendosi la testa tra le mani.
“
Buffy, calmati passerotto. Calmati “ la strinse di nuovo a se, incurante delle
sue proteste.
“
Ti prego no. Come faccio a tornare da lui se tu mi stringi così? Io non posso,
mi fai soffrire così. Lasciami andare, a me basta quello che mi hai dato. A me
bastano le briciole “
Spike
strinse la mascella e si irrigidì. La mente annebbiata dalla rabbia e dal
desiderio di proteggere il piccolo passerotto che piangeva inconsolabile, tra
le sue braccia.
“
Sali in macchina “ le ordinò con voce sottile ma determinata.
Buffy
sollevò il capo e lo fissò interrogativamente.
“
Cosa? “ gli domandò preoccupata.
“
Ti ho detto, Sali in macchina. “ ripeté con ancora maggiore determinazione
nella voce.
“
Ma…” cercò di protestare, ma lui l’aveva già trascinata verso la macchina.
Aveva aperto lo sportello e l’aveva spinta dentro, richiudendo. Buffy era
smarrita, continuava a fissarlo ad occhi sgranati, ancora lucidi di lacrime.
“
Cosa stai facendo? “ domandò timorosa.
“
Metti la cintura “ le ordinò senza risponderle.
Buffy
obbedì come un automa. Dentro di se una gioia incontenibile. Non le importava
diventare la sua amante, o la sua schiava. L’unica cosa che voleva era che lui
la portasse via da quel posto. Da quell’uomo viscido e orribile. Le importava
solo che lui la tenesse con se. Solo questo voleva. Strinse il sedile con le
mani e continuò a guardarlo con un misto di contentezza e timore allo stesso
tempo.
“
Asciugati le lacrime Buffy “ le ordinò con tono più gentile.
Buffy
obbedì prontamente.
Spike
mise in moto e partì a tutta velocità nella notte, diretto verso la sua meta.
La
villa era silenziosa, le luci spente.
Spike
si voltò a guardarla, si era addormentata sul sedile, il capo poggiato alla sua
spalla e un lembo dello spolverino stretto nella mano, come avesse paura che
lui l’abbandonasse. Le scostò una ciocca dal viso e sorrise dolcemente.
“
Passerotto siamo arrivati “ le toccò la spalla.
Buffy
aprì lentamente gli occhi e li stropicciò con le dita. Si guardò intorno
frastornata, non riconosceva quel posto.
“
Dove siamo? “
“
A casa, vieni “ uscì dalla vettura e fatto il giro, le aprì lo sportello. Buffy
arrossì dinanzi a tanta cortesia. Afferrò la mano che lui le porgeva e con voce
sommessa lo ringraziò.
Entrarono
dalla porta e senza accendere la luce Spike la condusse tra le varie sale.
“
E’ grandissima “ mormorò intimorita dal lusso e dalle grandi stanze, dagli alti
soffitti.
“
Già. Sembra più un museo “ scherzò lui. “ Ma è la casa di famiglia” scrollò le
spalle rassegnato.
“
Io preferisco il faro “ gli disse lei sincera, arrossendo violentemente quando
sentì il suo sguardo intenso su di lei, ed intuendo a cosa stesse pensando.
“
Anche io “ le rispose con voce roca.
Buffy
avvampò ed inciampò contro qualcosa, prima che si potesse rendere conto di cosa
fosse, un tonfo secco e il rumore sordo di porcellana che va in frantumi, la
fece sobbalzare.
“
Io….io…ti giuro non l’ho fatto a posta, è buio. Mi spiace. Sono stupida “
“
Buffy ascol…” Spike stava cercando di rassicurarla quando, la luce si accese e
la voce di sua madre, sorpresa e leggermente alterata, lo interruppe.
“
Cosa sta succedendo qui? “ Gli occhi freddi della donna incontrarono quelli
lucidi e stanchi di Buffy.
“
Mamma ciao “ sorrise lui, andandole incontro, trascinandosi dietro una Buffy
terrorizzata.
“
Allora chi è questa qui? Ti ho detto mille volte che non voglio che porti le
tue sgualdrine in questa casa. “ Le sopracciglia inarcate, lo sguardo duro e
determinato e la mascella serrata. Decisamente Spike aveva preso da sua madre,
pensò Buffy.
Lo
sguardo duro e scrutatore della donna la mise in agitazione ed imbarazzo.
Abbassando il capo e stringendosi le mani l’una con l’altra, in preda alla
paura ed al nervosismo, balbettò rapidamente:
“
Mi perdoni signora, vado subito via. Sono una stupida, ho rotto il suo bel
vaso. Non l’ho fatto a posta era buio, glielo giuro. Non volevo dar fastidio a
nessuno. “
Poi
rivolta a Spike con voce tremante aggiunse “ Tua madre ha ragione non dovevi
portarmi qui. Torno a piedi, non ti preoccupare per me, è tardi è meglio che tu
vada a riposare. Grazie di tutto quanto. “ Con il dorso delle mani si asciugò
gli occhi, ormai pieni di lacrime e a passo incerto si diresse all’uscita.
Spike
rimase immobile a fissare quella figura minuta che si allontanava nel buio a
capo chino. Una morsa dolorosa gli strinse il cuore.
Lo
sguardo della donna si addolcì immediatamente e rivolta al figlio con aria di
rimprovero gli ordinò.
“
Beh, cosa fai lì impalato? Valle dietro e riportala qui. Non vorrai lasciare
andare in giro tutta sola quella bambina vero? “
Spike
si riscosse e fissò la madre con uno sguardo misto di gratitudine e di
sorpresa.
“
Su muoviti “ lo sollecitò. “ Io vado a preparare del tè. Sembra molto stanca
povera piccola “ e senza dire altro andò verso la cucina.
“
Buffy. Fermati Buffy “ La chiamò ma lei continuò a camminare imperterrita.
Spike accelerò il passo e la raggiunse che era quasi arrivata al cancello. La
prese delicatamente per un braccio e la costrinse a voltarsi.
“
Passerotto! Dove pensi di andare da sola a quest’ora della notte?”
“
Non lo so “ rispose una Buffy in lacrime.
Spike
sospirò. Dio detestava quando piangeva a quel modo.
“
Vieni torniamo dentro “ le disse dolcemente mentre la stringeva a se, con fare
protettivo.
“
Ma tua mamma….non vuole le tue …”
Spike
si irrigidì. “ Mamma si è sbagliata. Non aveva capito. Vieni ti sta preparando
del tè, e non le piace ricevere un rifiuto quando invita qualcuno.” Le sorrise
dolcemente.
Buffy
spalancò gli occhi “ Sta preparando il tè per me? “
Spike
annuì con il capo.
“
Non doveva per me. Andiamo non voglio che si arrabbi. Mangerò tutto vedrai,
sarò brava “
Spike
si sentì pervadere da un sentimento sconosciuto. Che gli riscaldava il cuore e
lo faceva sentire sereno e leggero.
Strinse
ancora di più a se quella piccola ragazzina così impaurita ed entrò in casa.
“
Su siediti piccola “ le disse la donna, indicandole il posto accanto a se, sul
divano.
Buffy
guardò Spike in cerca di approvazione e vedendolo sorridere, si decise ad
obbedire.
“
Grazie. Non doveva disturbarsi per me “
La
donna la fissò, accigliandosi. Le sembrò così fragile ed indifesa, che in lei
si risvegliò prepotente l’istinto materno.
“
Oh, nessun disturbo piccola. Su prendi un biscotto, li ho fatti io “
Buffy
la guardò un po’ intimorita e poi prese un biscotto, portandolo alla bocca “
Buono “ disse subito, come a voler a tutti i costi far piacere alla padrona di
casa. Sorseggiò il tè, senza avere il coraggio di guardare negli occhi la madre
di Spike.
“
Come ti chiami piccola? “ Spike era rimasto in silenzio a godersi la scena. Non
era cosa di tutti i giorni vedere Jenny Giles, inflessibile donna d’affari,
comportarsi come una chioccia.
“
Buffy “ scosse il capo desolata “ Volevo dire Elizabeth, Elizabeth Summers “
“
Mi piace di più Buffy “ esclamò la donna addentando un biscotto.
“
Oh davvero? “ Buffy la fissò sorpresa “ Davvero le piace? “
“
Si certo “ la donna le sorrise e Buffy spalancò gli occhi incredula.
“
Hanno sempre detto che è brutto “ bofonchiò, addentando anche lei un altro
biscotto.
“
Chi lo ha detto? “ chiese la donna con curiosità.
“
Oh, beh….tutti “ mentì Buffy, che pensava a sua sorella e a tutte le volte che
l’aveva presa in giro per il suo nomignolo. Tanto amato dalla loro madre.
“
Invece è davvero bello ed originale, non trovi William? “ guardò il figlio con
aria severa. Orinandogli in silenzio di fare un complimento a Buffy.
“
Certo, gliel’ho già detto Mamma “
“
Grazie Signora. Siete così gentili “ Buffy sorrise per la prima volta e Spike
si sentì mancare, tanto era radioso quel visino dolce.
La
donna captò la sua espressione rapita con la coda dell’occhio e dentro di se
sorrise finalmente soddisfatta.
“
Puoi chiamarmi Jenny. Dunque posso avere il piacere di ospitarti Buffy? “
“
Oh Sì, grazie. Posso dormire sul divano, non darò fastidio. E domani toglierò
il disturbo Sign…volevo dire Jenny “ disse subito Buffy con entusiasmo, correggendosi
con titubanza.
“
Non se ne parla nemmeno. Tu dormirai di sopra, nella stanza accanto alla mia, e
resterai qui sino a che ti farà piacere. Sono così sola….e questa casa è così
grande. Non ti andrebbe di farmi compagnia? “
Buffy
la fissò ancora più stupita di prima “ Vuole la mia compagnia?
Io
sono goffa e stupida, non sono una buona compagnia “ esclamò scusandosi per se
stessa.
Spike
la vide stringere i pugni e gli occhi luccicare di ira violenta. Conosceva
quello sguardo, sapeva cosa volesse dire. Sua madre era una donna d’affari
sicura e spietata a volte, ma molto corretta ed onesta. E quando prendeva a
cuore qualcosa, o qualcuno, lo difendeva con le unghie e con i denti, ed era
molto pericoloso mettersi contro di lei. Pensò che Fred avrebbe fatto meglio a
stare alla larga da Buffy, se non voleva ricevere una lezione.
“
Sciocchezze “ la voce divertita e rassicurante della donna, lo distolse dai
suoi pensieri. “ Sei così carina e dolce piccola. Sono sicura che andremo
d’accordo “ Le prese la mano e gliela strinse con calore. Buffy arrossì e gli
occhi le si velarono di lacrime, era tanto tempo che non sentiva una stretta
così materna e calorosa.
“
Grazie “ disse con una convinzione commovente.
“
Adesso sarà meglio che tu vada a riposare. Per la biancheria….ti presterò
qualcosa di mio. Tu William aspettami qui. “
Spike
sapeva che lo aspettava il 3° grado, l’ordine perentorio e il tono usato dalla
madre, non lasciavano adito a dubbi.
“
Va bene “ rispose stancamente, rilassandosi sul divano.
Buffy
esitò qualche istante prima di seguirla. Si voltò e corse verso Spike. Gli
lanciò le braccia al collo e lo baciò su una guancia con ardore e affetto.
“
Ti amo “ gli sussurrò “ Sei tanto gentile con me “ e poi vergognandosi per la
confessione appena fatta, si scusò goffamente con loro e senza aspettare
risposta, corse via.
La
madre fissò Spike con occhi socchiusi di avvertimento.
“
Aspettami qui “ ripeté l’ordine e poi raggiunse Buffy che l’aspettava ai piedi
della grande scala che portava al piano di sopra.
La
stanza era spaziosa ed arredata con gusto. Colori caldi, tessuti raffinati ma
delicati.
“
E’ bellissima “ disse Buffy guardandosi intorno affascinata.
“
Sono contenta che ti piaccia “ le accarezzò il viso con dolcezza.
“
Tieni questo pigiama dovrebbe andarti bene. Adesso ti lascio sola così potrai
riposare. Ci vediamo domani mattina per la colazione. Va bene? “
“
Si grazie Jenny. Lei è una Signora di gran classe ed è molto bella, la più
bella che abbia mai visto dopo la mia mamma.” Le disse con sincerità
imbarazzante.
Jenny
scoppiò in una risata dolce e affettuosa.
“
Grazie piccola. Sei davvero un tesoro “ e con fare materno le baciò la fronte.
Buffy
si spogliò rapidamente e si infilò nel grande letto. Odorò il pigiama che Jenny
le aveva prestato. ‘ Ha un buon odore ‘ pensò e stanca per tutte le emozioni
provate cadde in un sonno profondo.
“
Allora? Che cosa è questa storia? “ attaccò Jenny non appena ebbe varcato la
soglia del salotto “ Che cosa stai combinando? “
I
suoi occhi fiammeggiavano. Armato di tutta pazienza Spike le raccontò
l’accaduto, omettendo uno o due particolari, come la notte al faro, che
avrebbero sicuramente fatto infuriare sua madre con lui.
“
Conosco Fred O’Brien, e non mi è mai piaciuta “ sentenziò decisa “ Ma non
sapevo che avesse un tesoro come Buffy per sorella. È
semplicemente…semplicemente….”
“
Disarmante “ concluse Spike per lei, mandando giù un altro bourbon.
“
Mi piace quella bambina e non permetterò a quella strega di fare la sua
infelicità “
Spike
sorrise tra se e se, era certo che sua madre avrebbe reagito a quel modo.
“
Sapevo che sarebbe stata in buone mani mamma “ sorrise vittorioso.
“
Ti ama lo hai capito vero? “ lo fulminò sua madre “ e non permetterò nemmeno a
te di farle del male William “
Spike
rimase stupefatto dall’atteggiamento iperprotettivo di sua madre.
“
Oh, accidenti ti ha colpita dritta al cuore a quanto vedo “ la prese in giro.
“
Sciocco! Non hai visto quanto è infelice e sola quella bimba? “ lo guardò
sprezzante.
Spike
abbassò gli occhi e rispose a voce bassa, sentendosi un po’ colpevole “ Si me
ne sono accorto. Perché credi l’abbia portata qui?”
Sua
madre lo fissò con attenzione e poi con calma rispose “ Questo ancora non lo so
William, ma lo scoprirò. Cosa provi per lei? “
Spike
sollevò la testa e per un attimo si sentì ancora bambino, quando veniva
sorpreso dopo aver fatto qualche marachella. Solo che questa volta quello che
aveva fatto era molto più grave e non sapeva come uscirne.
“
Cosa provo per lei? E cosa dovrei provare? “ cercò di sviare la domanda.
“
Perché l’hai portata da me? Eri convinto che io l’avrei protetta e che l’avrei
tenuta qui. Ma a quale scopo? Perché ti interessa così tanto?”
Quelle
domande gli davano sui nervi, non voleva pensarci. Non voleva sapere perché stava
facendo tutto questo. Sentiva solo che era giusto, che doveva farlo. Non poteva
lasciarla a quel vecchio bavoso.
“
Te l’ho detto “ seccato si passò una mano tra i capelli.
“
Si mi hai raccontato la storiella del buon samaritano, ma adesso io ti chiedo …
Perché? “ ripeté sua madre inesorabile. E Spike non riuscì, o non volle dare
una risposta a quella domanda.
“
Oh non lo so va bene? Sei contenta adesso? Forse mi fa pena, forse…è troppo
giovane e innocente. Non lo so “ sbottò ormai esasperato “ ed ora se vuoi
scusarmi, sono esausto. Vado a dormire “ e senza indugiare oltre, timoroso che
lei potesse leggere la sua frustrazione e la sua confusione. Uscì da quella
stanza in cui l’aria era diventata improvvisamente soffocante.
La
mattinata trascorse tranquilla, Buffy e la madre di Spike fecero una lunga
passeggiata nel parco.
“
Vieni avanti tesoro. Aspetta qui vado a prendere un vaso “ Jenny ridendo andò
in cucina.
“
Ehi siete tornate final….” Spike si arrestò sulla porta del soggiorno,
trattenendo il fiato. Buffy era in piedi accanto alla portafinestra con in
grembo un immenso mazzo di fiori tra i più disparati. Il suo viso spuntava in
mezzo a tutti quei colori, sorridente e rilassato. Gli occhi luminosi ed
allegri e le guance arrossate. Indossava un paio di pantaloncini bianchi, corti
arrotolati sulla coscia e una camicetta, di sua madre troppo lunga, legata in
un lungo nodo sotto il seno.
Deglutì
a vuoto cercando di dominare l’eccitazione improvvisa che l’aveva assalito, a
quella visione bucolica ed al ricordo di come fosse morbida e vellutata la sua
pelle. Di come fosse calda ed appassionata nel momento dell’amore.
“
Buffy “ riuscì solo a dire continuando a deglutire a vuoto, incapace di
staccarle gli occhi di dosso. Lentamente si avvicinò alla ragazza.
Lei
arrossì e strinse il mazzo ancora di più, come a volersene fare scudo.
“
Ci…ao Spi…ke “ mormorò indietreggiando, man mano che lui si faceva avanti. Sino
a che non sentì la dura parete premerle sulle spalle.
Spike
ormai le era di fronte e continuava a fissarla senza pudore. Incapace di
sostenere ancora il suo sguardo Buffy abbassò gli occhi e nascose il viso tra i
fiori.
“
Dalli a me “ con un gesto gentile le sfilò il mazzo dalle braccia e lo posò
sulla poltrona accanto, sempre senza distogliere lo sguardo da lei.
Alcuni
steli e petali erano rimasti impigliati nei suoi capelli, sulla sua camicia.
Spike con gesti sensuali cominciò a toglierli, uno ad uno. Adesso era Buffy ad
avere il fiato corto e gli occhi sbarrati.
Quando
volutamente lui le accarezzò il seno destro, attraverso la sottile stoffa della
camicia. Buffy chiuse gli occhi e gemette sommessamente. Spike sorrise,
eccitandosi ancora di più per quella sua arrendevolezza. Senza esitare la
premette, con il suo corpo, contro la parete, e sollevandole il mento, cercò le
sue labbra frementi.
“
Dio passerotto sei una tentazione “ si chinò e la baciò avido. Incurante di
tutto il resto del mondo.
Le
mani si mossero su tutto il corpo, stringendo, accarezzando, sfiorando. In un
desiderio crescente. Quando si staccarono per respirare, entrambi respiravano
affannosamente, negli occhi lo stesso desiderio e lo stesso bisogno.
“
Questa notte verrò da te “ le sussurrò lui facendo scivolare la sua mano, in
modo erotico, lungo il corpo di lei. Buffy ansimò ed annuì con il capo.
“
Arrivo tesoro! Ne ho trovato uno adatto “
Spike
si premette l’indice sulle labbra, chiedendole il silenzio. E Buffy annuì
ancora. Si ricomposero immediatamente, un attimo prima che Jenny entrasse nella
sala.
“
Oh sei qui William, ben alzato “ lo salutò, baciandogli la guancia.
“
Ma che bei fiori. Avete intenzione di addobbare una chiesa? “
Jenny
lo guardò con aria di sfida e poi con tono sibillino ammiccando a Buffy disse “
Forse. Chi lo sa….”
Spike
si mise in allerta e guardò le due donne ad occhi socchiusi.
“
Bene, sarà meglio che vada a guadagnarmi il pane quotidiano “ evitando ogni
ulteriore coinvolgimento in quella conversazione, che per lui aveva preso una
brutta piega, si rintanò nello studio. Pensando con fastidio all’ingerenza di
sua madre nella sua vita e con desiderio crescente a Buffy e alla notte che lo
attendeva, nel suo candido letto.
Preso
dalle telefonate e dalle conversazioni in videoconferenza, non si accorse delle
voci provenienti dal salotto sino a che queste non divennero tanto forti da
essere udite per tutta la casa.
***
“
Come ha potuto quella stupida. Mettermi così in imbarazzo, davanti al Senatore.
E’ una stupida, ma questa volta me la pagherà cara, vedrai “ Fred furiosa salì
la scalinata di casa Giles, seguita da Angel e senza attendere di essere
annunciata entrò in sala, dove Buffy era ancora intenta a sistemare i fiori,
mentre la madre di Spike era andata i cucina a dare disposizione per il pranzo.
Buffy
divenne improvvisamente pallida e si fece piccola, schiacciandosi contro lo la
parete più lontana.
“
Tu piccola, stupida. Cretina, Ingrata, miserabile, idiota. Insignificante
donnetta “ ruggì avvicinandosi minacciosa alla sorella.
“
Come hai osato farmi fare la figura della stupida davanti agli invitati. Per
non parlare del Senatore Holland! “ ormai era davanti a Buffy, ritta in tutta
la sua alterigia e prepotenza.
“
Sei sempre stata solo un peso. Una ridicola scimmiottatura di donna. Adesso
chiedi scusa ai signori Giles per averli importunati, con i tuoi stupidi
capricci, e sali in macchina. Il TUO fidanzato ti aspetta, ed è furioso “
Buffy
rabbrividì e strinse i pugni. A capo chino ed occhi chiusi, raccolse tutto il
coraggio di cui era capace e rispose:
“
No! “ una semplice parola pronunciata con tutta la determinazione del mondo.
“
Cosa? “ Fred era a dir poco stupefatta. Mai Buffy aveva osato contraddirla così
nettamente.
“
No? “ sibilò. “ Lurida sgualdrina alzati e obbedisci “
Buffy
ormai era tutto un tremito di rabbia e di paura, ma nonostante questo rimase
immobile e decisa.
“
NO! “ ripeté alzando la voce insieme al capo. L’espressione terrorizzata in
viso, ma anche pronta a tutto.
“
Bastarda “ ormai fuori di se Fred, sollevò il braccio e la colpì violentemente
in viso. Buffy dondolò sotto il colpo ed istintivamente si portò la mano sulla
guancia dolorante. Calde lacrime le bagnavano il viso, pallido e spaurito.
“
Tu farai quello che ti ho detto senza dire più una parola. Mi hai capito “ le
strinse il viso nella mano, premendo con forza sulle guance, lasciando il segno
delle sue dita affusolate ed ingioiellate.
“
Adesso basta Fred! Le fai male “ cercò di intervenire Angel.
“
Tu stanne fuori. Questa scema deve capire chi comanda qui “
Poi
tornò a fissare Buffy, fulminandola. “ Allora? Non ti è bastata? “
Buffy
sporse il mento e non si mosse. Quando sua sorella sollevò il braccio, chiuse
gli occhi ed attese il colpo, ma questi non fu mai vibrato.
“
Non si azzardi a toccarla ancora! O la faccio buttare fuori calci nel sedere “
La voce gelida e ferma della Signora Giles, risuonò nel silenzio della grande
sala.
Buffy
aprì gli occhi e subito cercò il volto gentile ed amico. La signora le sorrise
dolcemente e lei, le corse incontro in lacrime, nascondendosi alle sue spalle.
Fred
si ravviò i capelli e sorrise mellifluamente.
“
Mi scusi signora Giles, ma lei non sa cosa vuol dire occuparsi di una sorella
come Elizabeth. E’ davvero una….una…croce. A volte mi fa davvero perdere le
staffe “
“
Che diavolo sta succedendo qui? “ Spike apparve alle spalle di sua madre. Buffy
si voltò verso di lui, ed ancora una volta Spike ebbe un tuffo al cuore nel
vederla piangere.
“
Perché piangi? “ le domandò apprensivo.
Incurante
di tutto, lei si gettò tra le sue braccia e nascose il viso nel suo petto.
D’istinto senza riflettere, Spike l’abbracciò con fare protettivo.
“
Io non so come sia stata educata lei Signora O’Brien “ volutamente il ‘ Signora
‘ fu pronunciato dalla madre di Spike con derisione. “ Ma in questa casa io non
tollero che si alzino le mani, per nessuna ragione “
“
Si mi perdoni forse ho esagerato. Adesso andiamo via e non vi disturberemo più
“ fulminò con lo sguardo Buffy che continuava a stringersi a Spike, piangendo
disperatamente.
“
Ti prego, non mandarmi via. Ti prego, farò tutto quello che vuoi. Non mandarmi
via. Lui è …è orribile. Ti prego Spike “ lo pregava.
Spike
le sollevò il mento con un dito e la guardò. Sulla guancia il segno della mano
di Fred. Lo coprì con la sua, in una dolce carezza.
“
Smettila di frignare Elizabeth e vieni via “
“
Buffy non si muove di qui “ sbottò Jenny. “ E’ lei che se ne deve andare e non
ci deve più importunare “
“
Ma come si permette…” Fred si fece seria e i suoi lineamenti divennero più
duri.
“
Come osa lei entrare nella mia casa e comportarsi come fosse la padrona.
Picchiare una mia cara ospite e pretendere di dettare legge, urlando come una
pazza isterica. “
“
Cosa? “ Fred incredula si preparava a controbattere, lanciando fiamme con lo
sguardo.
“
Le consiglio di tenere a freno la lingua Signora… “ ancora una volta la parola
venne pronunciata con tono derisorio. “… e le mani. Buffy è una mia ospite, e
non tollero che i miei ospiti vengano molestati. “
“
Ma guarda questa….”
“
Angel. Dovresti insegnare a tua moglie a comportarsi nel nostro ambiente.
Altrimenti mi vedrò costretta a prendere provvedimenti “ e senza battere
ciglio, lanciò uno sguardo significativo ad Angel, che impallidì all’istante.
“
Scusaci Jenny, non volevamo creare questo scompiglio. C’è stato un equivoco. “
rispose Angel con tono deferente.
“
Ma Angel…” Fred non capiva cosa stesse succedendo.
“
Andiamo Fred. Buffy vuole restare qui ancora per qualche giorno. Quando se la
sentirà tornerà a casa e sistemerà le cose con Holland “ cercò di rabbonirla.
Vedere
Fred ed Angel insieme, fece infuriare Spike. Ancora vivo in lui era il
desiderio per quella donna senza cuore ma bellissima, che sapeva essere Fred.
“
No! Buffy non tornerà a casa e non sposerà Holland.” Si stupì per primo di
quello che stava dicendo.
“
Cosa? “ Fred lo fissò intuendo quello che stava per dire.
“
No “ gemette, portandosi una mano alla bocca.
“
Buffy sposerà me “ Angel serrò la mascella ed i suoi occhi si fissarono sulla
piccola figura rannicchiata contro Spike.
Buffy
si irrigidì e sollevò il capo di scatto, fissando i suoi occhi in quelli di
lui, increduli ma anche immensamente speranzosi.
“
Tu…vuoi sposare me? “ gli domandò tra i singulti soffocati.
Spike
le sorrise. “ Perché tu non vuoi? “ le fece l’occhiolino.
Il
viso di Buffy si illuminò di pura gioia, con le mani si aggrappò con forza al
bavero della giacca e dopo un attimo di esitazione, urlò gioiosamente: “ Sì
Spike, io non voglio altro. Voglio stare con te per sempre. Dove vuoi tu, come
vuoi tu. Basta che non mi lasci mai. Oh quanto ti amo Spike. Grazie, grazie. Tu
mi fai felice. Tu mi vuoi bene, e questo è meraviglioso. “ Affondò ancora una
volta il viso sul suo torace e si abbandonò ad un pianto di gioia.
Spike
la cullò dolcemente, cercando di calmarla. Infine le sollevò il viso e la baciò
con dolcezza. Buffy smise di piangere e si abbandonò tra le sue braccia felice
come mai in vita sua. Lei era amata, per la prima volta era amata davvero.
Fred
sconvolta con un gesto teatrale si riavviò i capelli e con voce fredda e
innaturalmente pacata minacciò.
“
Non finisce qui Elizabeth “ Seguita dal marito, che aveva un’aria cupa e
triste, uscì come una furia, così come era entrata.
Jenny
invece non aveva distolto un momento lo sguardo dal figlio, dall’istante in cui
aveva annunciato che sposava Buffy. Nei suoi occhi preoccupazione e timore.
I
preparativi iniziarono frenetici il giorno dopo. E nonostante Jenny avesse
sempre desiderato per suo figlio una donna come Buffy, allo stesso tempo si
chiedeva, per il bene che già voleva a quella piccola ragazzina, se per lei
fosse altrettanto auspicabile un marito come suo figlio. Aveva notato lo
sguardo fuggevole che si erano scambiati William e quella Fred, e con
perspicace intuito di madre, aveva capito che tra loro c’era stato qualcosa, e
forse quel qualcosa non era ancora finito. E per niente al mondo voleva veder
soffrire Buffy, soprattutto a causa di suo figlio. Non lo avrebbe perdonato, se
avesse fatto del male ad una creatura così dolce ed indifesa.
“
Allora Buffy che ne pensi di questo colore per le decorazioni? “
Buffy
guardò Jenny pensierosa “ Fai tu ‘ mamma ‘ “ Jenny aveva insistito perché la
chiamasse Mamma ed a Buffy faceva così piacere. Si sentiva per la prima volta
amata e protetta.
“
Tu hai tanto gusto. Invece io…”
“
Adesso smettila con queste sciocchezze. Tu sei perfetta amore mio “ le sorrise
la donna.
Buffy
sorrise e la madre tornò a mostrarle i due colori, perché lei scegliesse. Esitò
qualche istante e poi indicò un color crema, attraversato da piccoli fili dorati.
Jenny
annuì con il capo compiaciuta “ Anche io avrei scelto questo” cercò di
rassicurarla e Buffy esultò gioiosa.
“
Ho prenotato per la prova dell’abito oggi pomeriggio amore. Troveremo un abito
splendido per te vedrai. “
Buffy
era semplicemente euforica. Non credeva possibile che tutto stesse accadendo a
lei. Si sentiva in Paradiso. Aveva una nuova famiglia che le voleva bene, a cui
importava di lei. E Spike che lei amava tanto, stava per diventare suo marito.
La sua vita era perfetta e qualche volta, come una nuvola passeggera nel cielo
limpido estivo, si domandava se non fosse troppa questa felicità tutta per lei
che non aveva fatto niente per meritarla, e se non ci fosse un prezzo da pagare
per questo.
Poi
Spike l’abbracciava e la baciava e il Sole tornava a splendere raggiante.
“
Allora possiamo andare? “ domandò seccato per tutto quel girare, entrare nei
negozi e scegliere, per i preparativi delle nozze.
“
Non avere fretta William. Ci si sposa una sola volta “ disse Jenny puntandogli
l’indice contro.
Il
volto di William si rabbuiò e sua madre colse al volo i suoi pensieri. William
non pensava di restare sposato con Buffy? E’ possibile che avesse già in mente
di divorziare? Scrollò il capo, sperando si sbagliarsi, augurandosi che fosse
frutto della sua eccessiva apprensione. E si ripromise che la sera stessa, non
appena Buffy fosse andata a dormire, avrebbe affrontato suo figlio per sapere
cosa aveva in mente davvero.
Buffy
ignara di tutto si stringeva a lui e gli sorrideva in estasi. Jenny corrugò la fronte
e si disse che avrebbe dovuto fare due chiacchiere anche con lei. Non doveva
essere così accondiscendente con un uomo. Gli uomini si stancano presto delle
donne innamorate.
“
Vuoi un gelato passerotto? “ le domandò Spike, picchiettandole con l’indice
sulla fronte.
“
Sì “ Esclamò. Buffy che finalmente non era più costretta a sottostare a diete
stressanti e a noiose ore di ginnastica, annuì leccandosi le labbra. E corse
verso il camioncino dei gelati per scegliere i gusti del megacono che intendeva
comprare.
Jenny
guardò la scena e si rese conto che suo figlio vedeva Buffy come una bambina,
che voleva proteggerla come si fa con un bambino più debole, ma non vi era in
lui traccia del desiderio del maschio verso la propria femmina. Non aveva mai
scorto in lui un lampo di passione e possesso verso Buffy. Sospirò e ancora una
volta cercò di allontanare quei cupi pensieri dalla mente.
“
Su muovetevi. Smettetela di comportarvi come due adolescenti. Abbiamo ancora
molte cose da fare “ li rimproverò cercando di sorridere. Ma i cattivi presagi
non svanirono.
“
Allora William sei felice? “ gli domandò a brucia pelo sua madre non appena
furono rimasti soli.
“
Cosa? “ Spike evitò di guardarla, anche se sapeva che non avrebbe potuto
ingannarla ancora a lungo.
“
Mi hai capito benissimo William? Cosa diavolo stai cercando di fare? “ la voce
si fece dura.
“
Non capisco cosa tu voglia dire Mamma “
“
Lo sai benissimo invece. Esigo una spiegazione William. Voglio bene a Buffy e
non voglio debba soffrire proprio a causa tua “ continuò a fissarlo,
squadrandolo.
“
Nemmeno io voglio farla soffrire mamma. “ rispose riluttante.
“
Ma non la ami giusto? “
La
verità era stata detta. Ormai non era più possibile evitare quella penosa
discussione. Spike sospirò pesantemente.
“
No, non la amo. Ma le voglio bene “
“
Le vuoi bene? Credi questo sia sufficiente William? “ i suoi occhi
lampeggiarono di ira.
“
Non so se sia sufficiente, io spero di si. “
“
William, Buffy ti ama “
“
Lo so. Dannazione lo so “ esclamò esasperato “ Cosa vuoi che faccia? Che la
pianti quasi all’altare? “
“
Perché le hai proposto di sposarla? “ Jenny era furibonda.
“
Mi faceva pena, vederla trattata così da ….da Fred “ pronunciò quasi con dolore
quel nome, e la madre ebbe la certezza che tra loro c’era qualcosa. E sentì il
cuore pesante perché sentiva che Buffy avrebbe sofferto.
“
E’ così dunque? “ lo fissò in attesa di conferma. Aveva capito, Sua madre ora
sapeva, inutile negare.
“
Sì, è così “
“
Era quella la donna che volevi sposare? Quella di cui mi parlasti?”
“
Si era lei. Ma come vedi le cose sono andate diversamente…lei ha preferito….Mr
Nobiltà e sicurezza “ sorrise amareggiato.
“
La ami ancora vero? “
“
Non lo so. Credo di si “ rispose abbattuto. “ Ma non temere, non voglio far del
male a Buffy “
“
Oddio William, glielo stai già facendo. E se venisse a scoprirlo? Ti rendi
conto che …. Le spezzeresti il cuore? “
“
Non verrà a saperlo, non conviene nemmeno a Fred che la cosa si sappia….sai suo
marito è così moralista …integro “ c’era disprezzo nella sua voce. Jenny si
sentì male, suo figlio amava ancora quella donna, se provava un così forte
rancore contro l’uomo che ora era suo marito.
“
William. Io non posso permettere che tu sposi Buffy “ esclamò alla fine
lasciandosi andare sul divano. Come avrebbe fatto a dire a Buffy che quella
farsa, che lei credeva un sogno, non poteva andare avanti, e che lo faceva per
il suo bene? La testa le faceva male, quanto si era affezionata a quella
bambina, e com’era potuto accadere in così poco tempo? Per un momento desiderò
che Buffy non fosse mai entrata nella sua vita, nella sua casa. Poi il suo viso
gentile, la sua allegria contagiosa e la sua dolcezza le tornarono alla mente.
No Buffy era stata una benedizione per lei. Le aveva fatto tornare la gioia di
vivere, dopo la morte di suo marito.
“
Hai pensato alle conseguenze? “ la voce grave di William la fece tornare al
presente.
Lo
guardò aspettando che continuasse.
“
Cosa accadrebbe se il matrimonio andasse a monte? Lei si sentirebbe umiliata,
non capirebbe e sicuramente se ne vorrebbe andare e dove…ci hai pensato? “
Un
brivido attraversò la schiena di Jenny, si probabilmente William aveva ragione.
Buffy si sarebbe sentita tradita ed ingannata. Sarebbe tornata da Fred ed
avrebbe finito per sposare….Holland. senza contare le umiliazioni che avrebbe
dovuto subire ad opera di Fred. Come l’avrebbe derisa. No non poteva
permetterlo. Cosa fare allora? Cosa?
“
E va bene William. Il matrimonio si farà, ma ti avverto: prova a farla soffrire
e te la dovrai vedere con me. E non sto scherzando. Lei sicuramente non
reagirà, non ti punirebbe qualsiasi torto tu le facessi, ma io William….io ti
giuro che te la farei pagare. E sai che ho il potere di farlo ”
Lo
sguardo serio e deciso di sua madre lo lasciò senza parole.
Non
stava scherzando era una minaccia. Sua madre gliel’avrebbe fatta pagare davvero
poteva contarci.
“
Va bene. “ entrambi si fissarono per un interminabile istante, entrambi
consapevoli che forse in futuro sarebbero diventati due nemici.
“
Buonanotte mamma “
“
Buonanotte William “
La
luce venne spenta e la casa piombò nell’oscurità più completa. Di sopra una
giovane donna, sognava il giorno più bello della sua vita, ignara di tutto.
“
Perché Spike non è venuto con noi? “ domandò apprensiva Buffy.
“
Si è già pentito? “
“
Ma che dici Buffy? “ sua madre cercò di apparire naturale.
“
Non è più così entusiasta come prima “ abbassò il viso triste.
“
Ma no, tutti gli uomini sono così Buffy. William non è diverso dagli altri…anzi
a dirti il vero sono contenta che non stia fra i piedi per un po’. Io e te
dobbiamo fare una bella chiacchierata “ la prese sottobraccio con affetto.
“
Qualcosa non va? È successo qualcosa? Non mi vuole più? Lei non vuole più che
sposi suo figlio? “ Era così agitata, così preoccupata, che a Jenny il cuore
divenne pesante.
“
No cara. No. E’ di qualcosaltro che voglio parlarti “
“
Oh bene. Per un momento…” Buffy tornò a sorridere.
“
Tu ami William vero? “ era più un’affermazione che una domanda.
“
Da morire. “ rispose subito Buffy.
“
A volte Buffy in amore bisogna usare come dire…dei piccoli trucchi. Qualche
innocente inganno e qualche bugia rendono le cose …più….intriganti per un uomo
“
“
Mentire a Spike? Ma non è bello. Io non mentirei mai a Spike “
Buffy
la guardò con i suoi due grandi e limpidi occhi verdi.
No
Buffy non era una donna da inganni purtroppo.
“
Buffy quello che voglio dire e che non dovresti essere sempre così
condiscendente con lui. Sempre così arrendevole, disponibile. A volte gli
uomini amano cacciare la loro preda e più e difficile raggiungerla più la
desiderano “
Buffy
aggrottò le sopracciglia pensosa “ Io sono una preda? “ chiese innocentemente.
“
Beh in un certo senso…sì “
“
Oh! Ma io voglio che Spike mi prenda, perché dovrei fingere di volergli
sfuggire? “
La
sua ingenuità era disarmante.
“
Fai finta che sia un gioco….dove tu devi correre e lui deve inseguirti per
afferrarti “
“
Un gioco….e se lui si stanca di inseguirmi? “
Jenny
fissò Buffy intensamente. Quanta paura Buffy aveva di perdere William, e cosa
sarebbe successo se William alla fine, stanco l’avesse lasciata? E se Fred
avesse divorziato e fosse tornata da lui? Cosa sarebbe stato di Buffy? Cosa
stava facendo?
“
Non si stancherà cara. William ti vuole bene “ sorrise forzatamente, cercando
di convincere anche se stessa.
“
Si lo so, ma non mi ama “
Jenny
rabbrividì a quell’affermazione, fatta con tanta naturalezza e rassegnazione.
“
Cosa vuoi dire piccola? “ le domandò con voce incerta.
“
Lo so che lui non mi ama. Mi vuole bene però. “ si voltò, erano ferme davanti al
fioraio per scegliere gli addobbi floreali per la casa ed il giardino. Con una
mano accarezzò i petali di una rosa bianca. “ A me basta. Io sarò brava e lo
renderò felice spero solo che non si stanchi mai di me e non si penta … di
avermi sposato “ lo disse con sincerità ma anche con tanta tristezza nella voce
che Jenny si sentì mancare. Per un attimo sentì di odiare suo figlio che non
riusciva ad accorgersi del dono che Dio aveva messo sul suo cammino.
“
Non dire queste cose Buffy. William non …” ma non riuscì a continuare, gli
occhi di Buffy erano lucidi di lacrime.
“
Oh piccola vieni qui “ la strinse forte al seno.
“
Basta ti prego Mamma. Voglio essere felice, non voglio pensare a questo ora “
Jenny
sentì un groppo alla gola. Annuì incapace di parlare e le asciugò le lacrime
con le dita.
“
Adesso andiamo a scegliere la torta. Metteremo tanta cioccolata, che ti piace
tanto “
“
Si, andiamo “ rispose Buffy tornata allegra.
“
Cosa sto facendo. Dannazione cosa accidenti sto facendo? “
Spike
andava avanti ed indietro per la stanza agitatissimo.
“
Stai per sposarti. Chiesa, marcia nuziale, ricevimento…ricordi? “ gli rispose
Oz, guardandolo scettico.
“
E come potrei scordarlo? Anche se volessi…”
“
Vorresti scordarlo? Spike perché ti stai sposando, se non è quello vuoi?” Era
l’ennesima volta che cercava di affrontare l’argomento, ma tutte le volte Spike
aveva tagliato corto senza rispondere mai alla domanda.
“
Perché?!!! Perché è quello che tutti vogliono che io faccia: Tu, mia madre,
Buffy. Tutti vi aspettate che salvi la principessa in pericolo, dalle grinfie
della strega “
Oz
strinse gli occhi e poi affondò la lama senza pietà “ Solo che in questa bella
favola…il principe azzurro, non si sa per quale stregoneria, è innamorato della
strega cattiva invece che della principessa. Non è vero? “
Spike
gli lanciò uno sguardo assassino. “ Okay Fred non è perfetta, non è buona, cara
e dolce. Ma è una donna. Una femmina Oz. “
“
Mentre Buffy….” Lo provocò l’amico.
“
E’ una ragazzina! È così…così per bene, così infantile. Quando la tocco…è come
…come….toccassi la Madonna. Non riesco a….” si passò una mano tra i capelli. “
E ci ho provato…una o due volte mi ha pure eccitato sai? Ma poi…mi basta
guardare il suo viso angelico e quell’aria da martire….Santo cielo! È
straziante “
“
Okay ho capito…non ti attrae sessualmente a quanto pare “
“
Esatto. Ed è così frustrante. Ho bisogno di una donna. Di una che mi accenda il
fuoco nelle vene.“
“
… Di Fred giusto? “ Oz era contrariato.
Spike
non rispose ma evitò di guardare l’amico.
“
E’ ora Signor Giles, dobbiamo andare “ il prete si affacciò dalla porta un po’
agitato.
“
Arriviamo “ rispose Spike senza entusiasmo.
“
Cos’ha il prete? “ domandò infastidito Spike.
“
E’ il primo matrimonio anche per lui “
“
magnifico “ gemette.
“
Sei ancora in tempo a fermare tutta questa cosa “ Oz si mise davanti a lui in
attesa.
“
E’ troppo tardi invece. Andiamo e facciamola finita. “ Senza aspettarlo, aprì
la porta e scese a grandi falcate la scalinata che portava di sotto.
Una
ragazza dai capelli rossi e gli occhi intelligenti uscì dalla stanza della
sposa, con il viso sorridente.
“
Ehi Oz. William è già andato di sotto? “ gli domandò dandogli un bacio sulla
guancia.
“
Si amore. Era impaziente … “ Oz sospirò.
“
Buffy è così eccitata. Sai è così dolce, mi piace molto la futura moglie di
Spike “ sorrise contenta.
Anya
apparve sbirciando dalla porta “ Lo sposo è fuori campo visivo? “ chiese
eccitata.
“
Si è già sceso. “ le rispose Willow.
“
Bene. Puoi avvertire che qui è tutto pronto e che la festa può avere inizio. La
piccola è così ansiosa di arrivare alla notte di nozze. “
“
Anya smettila. “ la voce allegra di Buffy giunse da dietro l’uscio.
La
bionda ridacchiò “ Che ti avevo detto “ e poi richiuse l’uscio.
Willow
guardò Oz “ Vado di sotto, tu siediti al tuo posto ed aspettami “ gli schioccò
un altro bacio veloce e si precipitò di sotto.
“
Dio, non vorrei essere nei panni di Buffy per tutto l’oro del mondo “ sospirò
il rosso sgomento e scese di sotto come gli aveva ordinato la fidanzata.
“
Mamma sono così emozionata “ disse Buffy prendendo la mano di Jenny.
“
Non ti preoccupare di nulla tesoro. Quando cammini verso l’altare guarda
William e non pensare ad altro “
“
Va bene “ sospirò, cercando di farsi coraggio.
“
Andiamo su. E’ ora “
Raggiante,
nel suo semplice abito coloro crema come il bouquet di rose. Buffy si preparò
ad attraversare quel piccolo tratto di strada che la separava dalla sua
felicità. Non avrebbe permesso a nessuno, nemmeno a Fred, di rovinarle quel
giorno.
La
musica partì e Jenny prese posto in prima fila, mentre si sedeva il suo sguardo
incontrò quello di Spike, in una muta intesa.
Buffy
tremava mentre avanzava lentamente lungo il viale. Sentì gli occhi gelidi di
Fred puntati su di lei e per un attimo credette di non farcela, poi il suo
sguardo incontrò quello di Spike e ritrovò in un attimo tutto il suo coraggio.
Gli sorrise e raddrizzandosi fieramente proseguì con decisione verso l’altare.
Quando
lui le porse il braccio e lei lo strinse, tutto svanì. Buffy si sentì
completamente felice. Non pensò più ad altro, non udì più altro. L’unica cosa
che vide fu Spike.
Il
ricevimento fu allegro e sobrio, secondo copione. Jenny aveva organizzato tutto
nei minimi dettagli.
Unico
momento di tensione fu quando Fred approfittò di un momento in cui Buffy fosse
sola, vulnerabile e l’avvicinò sorridendole.
“
Auguri Elizabeth. O dovrei dire Buffy, in fondo questo nome da cani ti si
addice di più. “ la guardò dall’alto in basso come sempre.
“
Sei davvero ridicola in quest’abito, come sempre del resto. Credi che Spike ti
ami? Per lui sei come un cagnolino scodinzolante, gli fai solo pena e presto si
stancherà di te “
Buffy
si guardò intorno spaventata cercandolo.
“
Perché mi fai questo Fred? Io ti ho sempre voluto bene. “ sincero dolore nella
voce.
Fred
si accigliò per un momento e sentì di odiare Buffy come mai in vita sua.
“
Perché tu sei un essere insignificante, una nullità. Non ti ho mai potuta
soffrire, mai. Con la tua aria ingenua e la faccia da Santa. Mi fai solo pena “
Buffy
sentì le lacrime salirle agli occhi, ma non le avrebbe dato la soddisfazione di
vederla piangere, con fatica le ricacciò.
Fred
sorrise con derisione.
“
Goditela finché puoi stupida “ e dopo averle lanciato un ultimo sguardo carico di
disprezzo, si allontanò.
“
Tutto bene cara? Ti ha forse importunata? “ Jenny la prese sotto braccio.
“
Non avremmo dovuto invitarla “ esclamò seccata.
“
No, infondo è mia sorella “ cercò di essere conciliante Buffy.
“
Già, purtroppo. Ma dov’è andato William? Non doveva lasciarti sola “ disse con
una punta di rimprovero nella voce.
“
Non ti arrabbiare. Non può stare sempre appiccicato a me. Non sono poi una
grande compagnia per lui “
Jenny
si accigliò e continuò a guardarsi intorno ma di Spike nessuna traccia.
“
Cosa ci fa lo sposo tutto solo? “ Fred sorrise sensuale, avvicinandosi al
divano dove Spike era seduto. Lo aveva seguito dal giardino.
“
Niente, avevo bisogno di riposarmi un po’. “
“
Già stanco? Il giorno delle nozze…figuriamoci la prima notte allora. Povera
Buffy! Sai adesso penso che le si addica quel nomignolo. Da proprio l’idea di
una cagnetta obbediente “ si sedette al suo fianco, mettendo in mostra la sua
figura flessuosa, fasciata da un abito di seta bianco.
“
Non parlare di lei così “ obiettò debolmente Spike.
“
Oh avanti…puoi mentire con tutti, ma non con me tesoro. Io so quello che tu
vuoi da una donna. So cosa ti accende e ti fa impazzire. Sollevò il piede e con
gesto languido lo sfregò contro la coscia di lui. Spike fremette.
“
E Buffy…non ha niente di quello che tu vuoi “ il suo sorriso si fece più
ammiccante.
“
Finiscila. “ Spike era esasperato. Dio quella donna era una strega.
Con
gesto inaspettato si sporse verso di lui gli strinse i capelli tra le mani e lo
attirò verso di se.
“
Tu hai bisogno di passione, di calore, di carne. Non di spirito “ e con gesto
famelico si impossessò delle sue labbra, imprigionandolo in un bacio violento e
travolgente. Spike rispose immediatamente al richiamo della carne, ma nella sua
testa la voce di Buffy che lo chiamava gli fece riprendere il controllo.
“
No, basta “ la spinse via e si alzò in piedi. “ Vattene Fred. Sparisci dalla
mia vita “
“
Sei un bugiardo Spike. Tu non vuoi che io esca dalla tua vita. Tu mi desideri
alla follia. Ed anche io ti voglio Spike. Angel è così….Non avrei mai dovuto
sposarlo “
Spike
strinse i pugni “ Maledetta “ ringhiò “ Avresti dovuto pensarci prima. Ma per
te contavano solo i soldi e la posizione. E’ troppo tardi ora “ Detto questo
uscì fuori quasi correndo.
“
Scappa, scappa…. Non potrai sfuggirmi per sempre “ un sorriso diabolico si
dipinse sul viso.
“
Dov’eri finito? Perché hai lasciato Buffy da sola? “
“
Mamma falla finita. E’ al sicuro qui! “
“
William “ Jenny inarcò il sopracciglio minacciosamente.
“
Va bene. Vado da lei, contenta? “ e senza dire altro raggiunse Buffy. Che cosa
aveva fatto? Che cosa? Si domandava incessantemente.
La
giornata passò rapidamente.
“
Sarà meglio andare se vogliamo arrivare al Faro prima di notte “ disse Spike
abbracciando sua moglie.
“
Va bene “ rispose Buffy ricambiando la stretta.
“
Ancora auguri Bambina e mi raccomando a te William “ l’ammonì per l’ultima
volta Jenny. Poi baciò entrambi e li lasciò andare.
Gli
sposi corsero tra manciate di riso, applausi e fischi degli invitati, alla macchina.
“
Pronta signora Giles? “ le domandò lui facendole l’occhiolino.
“
Pronta Signor Giles “ sorrise Buffy dandogli un lieve bacio sulle labbra.
Con
la coda dell’occhio Spike vide la figura elegante e femminile di Fred. Scosse
il capo e mise in moto. Buffy era dolce, buona ed ….innamorata di lui. Sospirò,
mentre lei gli si stringeva accanto e gli sorrideva beata.
“
Spero siano felice “ disse Jenny ad Anya.
“
Oh lo saranno di certo “ ridacchiò la bionda.
“
Buffy è ancora così bambina. Non so se Spike riesca a vederla come una donna “
chissà perché le risultò molto facile parlare delle sue preoccupazioni con
Willow ed Anya.
“
Oh non si preoccupi, Signora Giles. Questa notte Spike avrà una sorpresa, che
non scorderà tanto facilmente “
Ridacchiarono
complici, sia Anya che Willow.
Jenny
le guardò socchiudendo gli occhi e domandò
“
Cosa avete combinato? “
Le
due si lanciarono uno sguardo d’intesa e poi Anya disse con la suo solito tatto
da elefante.
“
Oh abbiamo fatto in modo che questa notte la nostra piccola Buffy abbia tanti,
tantissimi orgasmi multipli. E che al nostro caro Spike venga un infarto “
Tutte
e tre si misero a ridere, quasi diabolicamente.
Arrivarono
al Faro al tramonto. Buffy si fermò davanti alla soglia mentre Spike depositava
i bagagli in soggiorno.
“
Allora non entri? “ le domandò guardandola.
Buffy
esitò, continuando a guardarlo.
Lui
rammentò improvvisamente “ Già la tradizione “ e tornando indietro la prese tra
le braccia e la portò dentro.
“
Benvenuta a casa “ le sussurrò. Buffy si strinse a lui e sorrise.
“
Grazie “
Rimasero
qualche momento immobili, in piedi l’uno di fronte all’altro. Buffy
giocherellando con il bouquet, che aveva gelosamente tenuto, invece di
lanciarlo come di solito accadeva ai matrimonio.
“
Sei stanca? Io molto vado a farmi una doccia e a stendermi “
Spike
impacciato, l’oltrepassò e si chiuse in bagno. Appoggiò il capo alla porta e
chiuse gli occhi. Non voleva farle del male doveva essere gentile.
Buffy
rimasta sola, si guardò intorno progettando cambiamenti e miglioramenti. Un
sorriso gioioso le illuminava il viso.
“
Tesoro puoi entrare. Ho finito puoi andar…Buffy? “ Spike nudo, con un minuscolo
asciugamano avvolto in vita, si bloccò, davanti alla porta del bagno.
Di
Buffy nessuna traccia, il vestito era abbandonato ai piedi della scala. Spike
sbuffò. Ci mancava solo lo streep adesso.
Stando
al gioco seguì le tracce che lei gli aveva lasciato. Le scarpe, la sottoveste,
il bracciale…arrivato alla stanza, chiuse un attimo gli occhi. Doveva mostrare
apprezzamento e desiderio, non avrebbe ferito i sentimenti di Buffy. Non il
giorno del suo matrimonio.
Salì
gli ultimi gradini e…..
La
bocca aperta e gli occhi spalancati.
“
Bu…f….f…..y? “ balbettò, deglutendo a vuoto e sbattendo le palpebre, per
riprendersi dallo shock.
La
stanza era illuminata da mille candele, gli ultimi raggi di Sole incendiavano
la sua pelle color miele. I capelli sciolti scompigliati sul viso e sulle
spalle.
“
Si Spike?! “ una punta di malizia nella voce che lo fece fremere.
Gli
occhi di lei erano scintillanti e provocanti.
Spike
si sostenne alla ringhiera per non cadere.
Era
distesa sul letto, appoggiata sui gomiti. Indossava un corpetto bianco di seta
ricamato, semitrasparente. Un paio di scarpe con il tacco sottile, anche se non
altissimo. Un paio di autoreggenti bianche tenute su da una giarrettiera, in
pizzo. E nient’altro. Niente mutandine. Spike pensò che per tutto il giorno era
andata in giro così sotto il suo abito da sposa. Si sentì avvampare.
Buffy
sorrise invitante e Spike sentì il cuore accelerare paurosamente, mentre
l’asciugamano si gonfiava a dismisura.
“
Bu….f….f….y “ ripeté incapace di connettere coerentemente.
“
Sarà meglio che ti riposi, amore se sei stanco “ lo provocò lei, dischiudendo
leggermente le gambe.
Per
Spike quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Con
un balzo la raggiunse sul letto, insinuandosi tra le gambe.
Buffy
lo accolse gioiosa, stringendolo a se.
“
Non sono affatto stanco “ gemette, mentre con rabbia quasi, si avventava sulla
bocca di Buffy, per un bacio disperato e appassionato. Quando finalmente la
lasciò andare, i loro respiri erano affannati e bollenti. Buffy continuò a
prenderlo in giro.
“
Ma avevi detto di essere st…” non riuscì a finire che Spike tornò a baciarla
con maggiore foga.
“
Dio Buffy. Sei …Ti voglio. Adesso “ ringhiò e con avidità e desiderio
incontrollato le divaricò le gambe, con gentilezza ma determinazione.
Sollevò
il viso per guardarla negli occhi e lentamente la penetrò. Vedere il viso
arrossato di lei, gli occhi lucidi di desiderio e passione gli fecero andare il
sangue alla testa. Si sentì bruciare dentro, mentre cominciava a muoversi su di
lei.
“
Sei così…così….stretta. Santo Cielo. “ gemette, intensificando il ritmo. Come
non aveva fatto ad accorgersene prima. Come aveva potuto essere così cieco.
Spike non riuscì a rispondere a queste domande. I muscoli di lei si contrassero
stringendolo in una morsa di piacere incontenibile e lui non resistette, si
lasciò investire dall’orgasmo come da un treno in corsa, che lo lasciò privo di
forze e svuotato come mai in vita sua.
Ricadde
su di lei, affondando il viso tra i capelli. Profumava di vaniglia e di rugiada
la sua Buffy. Aspirò cercando di recuperare un po’ d’aria. Il respiro ancora
affannoso e corto.
“
E’ stato bellissimo “ riuscì a dire infine, lasciandosi cadere sulla schiena e
stringendola possessivamente a se.
Buffy
sorrise appagata e si accoccolò al suo fianco.
“
Stanco? “ gli domandò, mentre con l’indice percorreva sentieri nascosti lungo
il torace teso di lui.
Spike
si voltò a guardarla, gli occhi ancora fiammeggianti di desiderio e bisogno. E
si chiesa chi era questa piccola demonietta che aveva nel suo letto, e dove si
fosse nascosta in tutti quei giorni.
“
Perché? “ gli domandò nervosamente, mentre la mano di lei scendeva sempre più
in basso, facendolo restare con il fiato sospeso.
“
Così “ rispose lei con noncuranza.
“
Un po’ “ azzardò lui, cercando di mantenere il controllo.
Buffy
ridacchiò contro il suo collo e lui sentì di nuovo un bruciante bisogno di
possederla. Ma con un gesto inaspettato, lei lo spinse di nuovo giù posandogli
con decisione una mano sul torace.
“
Voglio di gelato “ gli disse con fare innocente.
Spike
sollevò il capo e la guardò sconvolto
“
Cosa? Proprio adesso? “ le domandò incredulo. Come poteva desiderare del gelato
proprio in quel momento, quando lui stava andando in fiamme. E dove accidenti
sarebbe dovuto andare a prenderlo.
“
Si “ gemette lei, scuotendo il capo in modo così invitante, che Spike pensava che
da un momento all’altro le sarebbe saltato addosso come un animale.
“
Dopo. Ti prometto che dopo avrai tutto il gelato che vuoi “ rispose roco,
cercando di tornare sopra di lei.
“
No “ lo fermò lei. “ Adesso “ spinse i capelli dietro le spalle e il suo seno
dondolò leggermente. Spike sentiva le vene martellargli nella testa ed il cuore
impazzito battere furiosamente.
“
Ti prego…dopo “ la implorò, facendo scivolare una mano tra le sue cosce calde.
Dio era così calda, così….non aveva mai desiderato una donna in vita sua, come
in quel momento.
“
Adesso…” protestò lei meno convinta.
“
Oh Buffy per favore. Ho bisogno di te “ la supplicò, con gli occhi scuri e
appannati dal desiderio.
Fingendosi
imbronciata si sollevò a sedere sul letto.
“
Cattivo “ lo rimproverò.
“
Oh amore. Dove vuoi che vada a prendere un gelato adesso? “ cercò di farla
ragionare. Ma Buffy continuava a tenere il broncio, le braccia incrociate sul
petto. Cercò di abbracciarla ma lei allontanò le mani, stizzita.
“
E va bene “ cedette alla fine, ricadendo supino sul letto e chiudendo gli occhi
sopraffatto dalla frustrazione.
“
Grazie “ rispose esultante lei. Spike sospirò e stava per alzarsi quando sentì
qualcosa di bollente ed umido guizzare sul suo pene, duro a far morire.
“
Maled….” Imprecò aprendo gli occhi di scatto e abbassando lo sguardo. Buffy
accoccolata tra le sue gambe lo fissava avida e golosa.
“
Voglio il tuo gelato Spike “ disse con voce roca e bassa.
Spike
sentì il cuore fermarsi e le labbra seccarsi, ormai convinto che sarebbe morto
da un momento all’altro per un arresto cardiaco.
“
Vu…oi il mio ge…la…to…” ripeté come un automa.
“
Si “ rispose sicura e fece scivolare la sua piccola e rosa lingua lungo la sua
asta dura e gonfia.
“
Oh mio Dio “ gemette lui, spalancando gli occhi.
“
Ma tu chi sei? “ le domandò incredulo, mentre lei afferrato il pene con le
mani, lo teneva dritto e dopo averne stuzzicato la punta con la lingua. Aprì la
bocca e lentamente lo fece scivolare dentro.
“
Ohhhhhhhhhhhhh “ gemette Spike ormai letteralmente sconvolto, incapace di
distogliere lo sguardo dal viso di sua moglie. Dalla sua infuocata bocca che si
muoveva su e giù sul suo pene ormai in procinto di scoppiare.
“
Si non fermarti ti prego.” Gemeva ininterrottamente “ E’ bellissimo. Ancora ti
prego, ancora. Più veloce “
Buffy
lo stava facendo impazzire. Arrivato al limite con voce strozzata l’avvisò: “
Sto venendo “ mentre le sue mani come animate di volontà propria si erano
posate sulla nuca di Buffy e la guidavano dolcemente nei movimenti.
Lei
continuava sempre più veloce, sempre più a fondo.
“
Sto venendo “ l’ammonì per la seconda volta, ma Buffy non accennava a mollarlo,
anzi lo risucchiava con maggiore vigore nella sua piccola bocca.
“
Oh Dio, Buffy “ urlò ormai allo stremo e si lasciò andare all’orgasmo più
potente della sua vita. Si contorceva e gemeva, spingendo i fianchi contro la
bocca di lei, perché lo prendesse più a fondo e succhiasse meglio. E Buffy
continuò sino alla fine, sino all’ultima goccia.
Sfinito
si lasciò ricadere sulle lenzuola madide, il cuore ormai andato e il respiro
interrotto. Restò qualche secondo così, abbandonato, con gli occhi chiusi.
Poi
infine riuscì a mormorare “ Cosa mi hai fatto Buffy? Cosa? “
Buffy
gli si accoccolò di nuovo contro il fiacco e sospirò contenta.
“
Ti amo Spike “ gli sussurrò, stringendolo.
Spike
aprì gli occhi e la fissò intensamente. Un groppo in gola gli impedì di
parlare, e all’improvviso non fu più sicuro che quello che provava per Buffy
fosse solo pietà e affetto. Qualcosa dentro di lui stava bruciando,
distruggendo ogni ostacolo che incontrava. E lui in un certo senso ne aveva
paura.
Si
chinò a baciare quelle labbra così piccole e sottili. E di nuovo il desiderio
lo travolse e lo infiammò per tutta la notte.
Il
Sole era alto quando Spike pigramente riaprì gli occhi confuso. Si sentiva
intorpidito e stanco, non aveva chiuso occhio tutta la notte. Un sorriso
lascivo gli attraversò il viso mentre allungava il braccio in cerca di quel
diavolo di donna che aveva sposato. La sua mano incontrò le lenzuola fredde e
un senso di panico latente lo colpì. Sollevò di scatto il busto e si guardò
intorno in cerca di lei.
Infilò
un paio di jeans al volo e scese quasi correndo le scale.
“
Buffy? “ si affacciò nel soggiorno. Di lei nessuna traccia.
“
Accidenti. Buffy? “ non riusciva a spiegarsi il perché, ma il pensiero che lei
potesse essersene andata gli faceva male.
Attaccato
al frigorifero trovò un biglietto.
‘
Sono in spiaggia ‘
Uscì
in terrazza e guardò in basso, verso la piccola spiaggetta, una piccola
insenatura sabbiosa tra gli alti scogli. Scese la scala ricavata nella pietra e
si diresse verso la battigia. L’asciugamano era disteso sulla sabbia, ma di
Buffy nessuna traccia. Portò la mano sugli occhi per ripararli dal Sole e per
la seconda volta Buffy lo lasciò letteralmente senza fiato.
Era
appena uscita dall’acqua ed avanzava verso la spiaggia: era completamente Nuda.
Spike strabuzzò gli occhi, di nuovo preda di un’eccitazione irrefrenabile. Poi
di scatto si guardò intorno apprensivo. Raccolse rapidamente l’asciugamani e le
corse incontro con sguardo indefinibile.
“
Ma che fai? Copriti, qualcuno potrebbe vederti “ e in preda ad una folle
gelosia e timore che qualcun altro oltre lui potesse vederla così nuda ed
eccitante, l’avvolse nel telo.
“
Guardare me? “ lo interrogò lei con viso ingenuo.
“
Sì te. Non ti azzardare mai più ad uscire nuda da casa okay? “ Spike era
infastidito ed eccitato.
“
Agli ordini padrone “ lo canzonò lei lasciandosi abbracciare e guidare verso
casa.
“
Ho fame, facciamo colazione? Hai preparato qualcosa per il tuo maritino, così
stanco? “
Lei
ridacchiò e guardandolo ad occhi socchiusi, di un verde così intenso che a
Spike per un attimo mancò il respiro.
“
Forse…..ma dovrà meritarselo “ lo avvertì scherzosamente.
“
Credevo di essermelo meritato …questa notte “ le sussurrò lui, accarezzandole
il labbro con il pollice, mentre le faceva una dolce carezza sul viso.
“
Ho preparato uova e wrustel e una torta di mele “ gli annunciò uscendo in
terrazza con un vassoio.
“
Buonissimo. Ho una fame da lupi “
Mangiarono
in silenzio. Poi Spike fu attratto dalla bocca di Buffy che leccava via
vogliosamente la salsa dal Wrustel, risucchiandolo poi nella bocca. Gemette
frustrato.
“
Che st…ai fa..cen…do? “ le domandò agitandosi sulla poltrona.
“
Io? Niente, faccio colazione “ gli rispose lei ammiccante.
“
Dio, sei …diabolica “ mormorò mentre lei faceva guizzare la lingua attorno al
wrustel prima di addentarlo piano e leccarlo.
“
All’inferno “ esclamò alzandosi di scatto, con un balzo la raggiunse. La
sollevò di peso, prendendola per i fianchi, e la portò dentro.
“
Aspetta, non abbiamo finito di fare colazione “ rideva Buffy felice.
“
Non vuoi un altro gelato? Ne ho uno enorme per te “ replicò lui, depositandola
quasi con violenza sul letto.
“
No. Oggi non voglio il gelato “ disse fintamente seria lei.
“
Beh, mi spiace per te ma dovrai mangiarne in quantità industriale amore. E
l’hai voluta tu, piccola strega “ le saltò addosso e le premette i polsi contro
le lenzuola.
“
Smettila Spike. Stupido “ ridacchiava lei, mentre cercava di girare il capo ed
evitare le sue labbra affamate.
“
Mangerai il gelato? “ le domandava indomito lui.
“
Spike “ le mani di lui l’accarezzavano e tormentavano senza sosta.
”
Allora lo divorerai come ieri notte? “ incalzò, rabbrividendo di piacere al
ricordo della notte precedente.
“
Prepotente “ lo accusò lei.
“
Non sai quanto amore “ rimbeccò lui, mentre le carezze si facevano sempre più
intime.
“
Ti prego “ il tono di lei si fece incerto.
“
Allora? “ sollevò il sopracciglio divertito, in attesa della sua resa.
“
Per favore, non così “ ansimò quando il suo indice scivolò in lei con lentezza
esasperante.
“
Sto aspettando amore “
“
Basta non resisto “ si morse il labbro inferiore con forza. Mentre un altro
dito raggiungeva il primo e si muoveva in lei ad un ritmo sempre più
incalzante.
“
Così impari a provocarmi. Demonietta “
Lo
sguardo di entrambi divenne intenso, mentre si fissavano.
Smisero
di sorridere e l’espressione si fece seria. Buffy arrossì vistosamente ed il
cuore di Spike si strinse per l’emozione.
“
Mangerai il mio gelato? “ sussurrò con voce roca e sexy.
Buffy
avvampò pensando che Anya e Willow le avevano dato dei consigli utili, ma che
lei si vergognava comunque tanto.
“
Si. Voglio il tuo gelato “ rispose con un fil di voce, senza riuscire a
distogliere lo sguardo.
“
Bene, bravo il mio passerotto “ e senza dire altro si chinò per impossessarsi
delle morbide labbra di lei.
“
Perché tremi? “ le domandò sollevando un momento il capo e fissandola
nuovamente.
“
Perché ti amo tanto. Troppo “ rispose sincera lei, ricambiando il suo sguardo.
“
Mi sei entrata nel sangue Buffy, nella testa. Non faccio altro che pensare a
te, che vedere te. Baciami “
Buffy
si liberò dalla stretta di lui e gli cinse il collo con le braccia, attirandolo
a se per un altro bacio affamato.
“
No. Non mi piacciono “ sbuffò “ la casa mi piaceva già com’era prima “
“
Non posso mettere le tendine alle finestre allora? “ lo guardò supplichevole
Buffy. “ Non ti piacciono proprio? “
Spike
fece cenno di no, con risolutezza. Buffy abbassò il capo.
“
Forse hai ragione, non ho mai avuto gusto “ strinse la sottile stoffa al petto.
“
Già esatto “ esclamò Spike soddisfatto di averla spuntata. Poi commise l’errore
di voltarsi a guardarla ed il solito tuffo al cuore lo fece vacillare.
“
E va bene. Va bene, metti le tue dannate tendine alle finestre “
Buffy
alzò il viso, ma non era sorridente “ Non ti piacciono. Allora non le metto “
disse risoluta.
Spike
si sentì tremendamente in colpa, ma allo stesso tempo furibondo con se stesso.
Non capiva perché non riuscisse ad averla vinta con lei. Ogni volta che cercava
di negarle qualcosa, finiva sempre per sentirsi un mostro ed insistere perché
si facesse a modo suo.
“
Ma no sono bellissime e si intonano con quei divani color pesca che hai preso
l’altro giorno “ alzò gli occhi al cielo, chiedendosi cosa avessero i suoi
divani di pelle nera, che non andasse bene.
“
Davvero? Ti piacciono allora? “ sorrise gioiosa lei. A Spike sembrò che la
stanza si illuminasse tutta.
“
Si davvero. Allora le mettiamo su? “ le indicò la scala.
“
Siiiiiiiiiiiiiii “ urlò Buffy e saltellando gli girò intorno.
Spike
si sentì pervadere da una gioia incontenibile. L’afferrò e la strinse tra le
braccia.
“
Piccola. Tu mi farai impazzire “ mormorò baciandole la nuca, la guancia, il
collo, sino a incontrare le sue labbra sempre accoglienti ed invitanti.
“
Non è vero. Bugiardo “ lo smentì, abbandonandosi nella sua stretta.
“
Non dobbiamo montare le tende? “ gli domandò con gli occhi lucidi di passione
dopo il bacio travolgente.
Spike
la fissò con un’intensità tale da toglierle il fiato.
“
Dopo “ le disse semplicemente e sollevandola tra le braccia, la portò di sopra.
Dio
che gli stava succedendo? Non riusciva a starle lontano. E pensare che una
settimana prima aveva detto ad Oz che le faceva pena. Adesso era lui a farsi
pena, quando la implorava di toccarlo o di baciarlo. Doveva essere davvero
patetico quando la sera aspettava impaziente che lei riordinasse la cucina per
portarla a letto.
…..Una
sera era talmente eccitato che non era riuscito a controllarsi, cosa che non
gli era mai successo con nessuna donna. L’aveva guardata tutta la sera muoversi
in cucina leggera e sicura. La gonna che si sollevava ogni volta che si piegava
lasciando intravedere le sue cosce sode. Le spalline della canottiera che
scivolavano in continuazione lungo la spalla, come ad invitarlo a baciarla
nell’incavo del collo. La sua voce bassa che canticchiava serena ignara, del tormento
che lui provava a pochi passi da lei, solo a guardarla.
“
Ne hai ancora per molto? “ le aveva domandato nervoso.
“
Si. Vai pure a letto Spike. Io ti raggiungo quando ho finito “ gli aveva
risposto tranquilla. Già era facile per lei parlare, intanto lui stava morendo
in agonia. Era accecato dal desiderio.
“
Finisci domani, avanti vieni a letto “ aveva tentato di convincerla.
“
No. Tu vai a dormire “. Dormire? Era teso e duro come il marmo, come diavolo
pensava che sarebbe riuscito a dormire in quello stato?
Si
era fermato ai piedi della scala, guardando in alto. Non gli andava proprio di
stendersi nel grande letto senza di lei. Aveva sospirato, rassegnato ad
aspettarla ancora, quando lei ... si era piegata a novanta gradi per riempire
la ciotola del gatto, e lui aveva visto le sue natiche bianche e sode svettare
sotto la minigonna in jeans.
Oh
Dio Santo ... era senza mutandine.
“
Per l’inferno maledetto “ aveva imprecato andandole incontro.
“
Ma tu non porti mai biancheria intima? “ l’aveva quasi rimproverata, mentre
immagini di lei in giro senza nulla sotto lo facevano impazzire di gelosia.
L’aveva
presa e sbattuta sul tavolo, tenendola ferma con il suo corpo.
Buffy
era arrossita violentemente ed aveva balbettato distogliendo lo sguardo “ Mi
hai strappato l’ultimo paio ieri notte. Domani, volevo andare a comprarne altre
“
“
Oh “ Spike era rimasto un momento stupito, ricordando vagamente che ogni
qualvolta le saltava addosso finiva per strapparle via le mutandine, tanto era
il bisogno di possederla immediatamente.
“
Mi spia…ce. “ cercò di scusarsi. Poi era tornato a sorriderle maliziosamente. “
Ci penseremo domani “ e senza complimenti le aveva sollevato le gambe
portandosele sulle spalle.
“
Adesso però…..ho voglia di te amore “
“
Spike “ lo aveva chiamato lei eccitata, sentendo il rumore della zip e il
fruscio della stoffa che viene fatta scivolare.
“
St….non posso aspettare “ le aveva detto fissandola con una luce quasi folle
nello sguardo. Poi l’aveva penetrata con un’unica fluida spinta, trovandola già
calda e bagnata, e come sempre era impazzito per il piacere. Lei gli aveva
avvolto le gambe intorno ai fianchi e lo aveva attirato su di se, neanche lei
poteva aspettare…
l’odore
di caffè e di fette biscottate calde gli fece aumentare il languorino allo stomaco.
Si passò la mano tra i capelli mentre si guardava intorno frastornato. Quando
aveva permesso a quella streghetta di invadere così la sua vita? Quando le
aveva permesso di mettere sotto sopra la sua casa, che adesso non riconosceva
più? Di cambiare le sue abitudini e i suoi orari? Prima non si sarebbe mai
sognato di passare nemmeno mezza giornata in casa. E adesso…non riusciva a
stare lontano dal letto e da lei. Non rispondeva alle chiamate, neanche di sua
madre. Santo cielo che cosa gli aveva fatto Buffy?
Stava
rimuginando su questo quando la vide apparire sorridente sul vano della cucina.
“
Ben svegliato. Pigrone “
“
Ciao passerotto “ le andò incontro spinto dal bisogno irresistibile di
baciarla.
“
Hai fame? “ gli sorrise mentre lui la prendeva tra le braccia e la baciava con
tenerezza.
“
Ho sempre fame di te “ la provocò strofinandole il naso contro la guancia.
“
Stupido. Ho fatto delle frittelle di riso. Spero ti piacciano “
“
A me piace tutto quello che fai amore. “ inclinò il capo e le sorrise
malizioso. “ Anche se la cosa che preferisco e quando mangi il gelato…il mio
gelato “
Buffy
arrossì e lo guardò torva “ Stupido, stupido, stupido “
Lui
scoppiò in una risata irresistibile che finì per contagiare anche lei.
“
Andiamo a trovare la mamma oggi? Sarà in pensiero…visto che tu non mi permetti
di chiamarla e non rispondi alle sue chiamate “ una vena di rimprovero nella
voce.
“
Domani, oggi ho altri programmi “ il suo sguardo scivolò lascivo sul corpo di
lei.
“
No oggi. “ lo sguardo deciso di lei lo fecero sbuffare, sapeva che l’avrebbe
spuntata.
“
Oh passerotto…”
“
Oggi “
“
E va bene. Ma torniamo presto okay? “
Buffy
sorrise “ Va bene. E se sarai buono….” Lasciò la frase in sospeso, con tante
promesse.
“
Sarò buonissimo amore. “ enfatizzò lui, tornando a guardarla con desiderio. Era
incredibile quella donna l’aveva drogato. Era il suo schiavo oramai. Poi il
pensiero della notte che lo aspettava lo fece sorridere. Non era poi così male
essere il suo schiavo.
“
Oh finalmente vi siete degnati. Cominciavo sul serio a preoccuparmi “
“
Ciao Mamma “ Buffy le era saltata al collo e le aveva baciato la guancia con
calore.
“
Oh piccola. Sei felice? “ la domanda apparentemente fatta con noncuranza,
celava molta apprensione.
“
Si mamma. Tanto, felice. “ Jenny sorrise e guardò Spike. Rimase stupita
dall’espressione serena ed appagata del figlio.
“
Siamo solo passati a salutarti “ si affrettò a dire Spike, già ansioso di
riportare la moglie a casa.
“
Non restate? Ho organizzato un piccolo rinfresco per questo pomeriggio, ci
saranno solo pochi amici.
“
Oh davvero? “ Buffy sembrava contenta.
“
No, abbiamo fretta di tornare a casa. “ protestò subito lui.
“
E che avete di così urgente da fare? “ domandò Jenny curiosa.
“
Perché ho vogl….”
Spike
stava per risponderle quando si bloccò, arrossendo.
“
Stupido “ ridacchiò Buffy.
“
Restiamo mamma, non dare retta a Spike “ poi vedendo l’aria imbronciata di
Spike, aggiunse “ Ma non possiamo restare sino a tardi. Sono un po’ stanca “
La
madre le sorrise e le diede un bacio sulla guancia. Mentre Spike era tornato a
sorridere soddisfatto.
“
E’ stanca esatto “ confermò euforico.
“
Gli ospiti saranno qui a momenti. Su andate in giardino ad accoglierli “
“
Va bene “ Buffy si alzò e si avviò verso il giardino, Spike le si fece accanto
e la prese per mano. Jenny rimase stupita dal gesto di suo figlio ed in
silenzio continuò ad osservarli.
“
Oddio non posso crederciiiiiiii sono resuscitati!!!! Spikeyyy “ Urlò Anya
correndo incontro a Spike e come al solito buttandoglisi tra le braccia.
“
Scusa Buffy, l’abitudine “ cercò di rimediare, ricomponendosi.
“
Perché mia madre ha invitato anche quell’imbecille di Riley “ sbuffò Spike
mentre guardava torvamente l’alto e aitante marine che chiacchierava
allegramente con Buffy.
“
Oh avanti è simpatico “ intervenne Oz.
“
Già guarda come ride Buffy. Chissà che cosa allegra le sta raccontando “
Oz
lo fissò divertito “ Siamo gelosi eh? “
“
Cosa? geloso e di che? “ cercò di mantenersi calmo ed ostentare un’aria di
sicurezza.
“
Lo so io di cosa Spike. Ma guardati, sembra che da un momento all’altro tu
debba scavalcare il tavolo e saltargli addosso. Sta solo parlando con lei. E tu
è tutta la sera che lo guardi come volessi sfidarlo a duello “
“
Già solo parlando “ lo sguardo si fece ancora più cupo.
“
Ma scusa…non mi avevi detto che … “
“
Falla finita okay! E vedi di far allontanare quel big jim da Buffy o io….non
rispondo più di me “
“
Santo cielo, sei peggio di Otello “ Oz sospirò divertito “ Non ti facevo così
geloso e possessivo. Povera Buffy, ti manca solo la clava e la cintura di
castità. “
“
Ci avevo pensato alla cintura, ma impiegherei troppo tempo a sfilargliela
quando facciamo l’amore “
Oz
lo guardò sbigottito. “ Oddio Spike. Ti sei innamorato di lei? “
“
Cosa? No, è mia moglie e le voglio bene…tutto qui “
“
Se lo dici tu “ Oz non sembrava convinto.
Cazzo
se non si allontana lo ammazzo quel coglione si disse Spike. Bene, ma chi
voglio prendere in giro. Mi sono fottuto il cervello, anzi lei mi ha fottuto il
cervello. Inspirò a lungo cercando di dominarsi.
Jenny
lo fissava di nascosto e dentro di se esultava. Se conosceva bene suo figlio,
si stava innamorando, se non lo era già. Sperò con tutto il cuore che non
accadesse nulla che potesse in qualche modo interferire con la gioia dei due
ragazzi.
“
Finalmente non ne potevo più “ esclamò Spike quando furono sulla strada di
ritorno verso casa.
“
E’ stato divertente “ replicò Buffy serena.
“
Già come no. E tu stai lontana da Riley Finn “
“
Cosa? “ Buffy lo fissò senza capire.
“
Non voglio che tu gli parli, te l’avevo detto mi pare “ sbuffò seccato di
questa sua gelosia.
“
Perché Che ho fatto? “ chiese lei mortificata.
“
Niente, ma non mi piace vederlo gironzolare attorno a te “
Buffy
sgranò gli occhi per qualche istante e poi sorrise trionfante.
“
Sei geloso “
“
Cosa? “
“
Sei geloso di Riley “
“
Io non sono geloso di quella checca “
“
Invece si lo sei “
“
Non lo sono e smettila di dirlo “
“
Invece si. Spike è geloso. Spike è geloso “ continuò a canterellare Buffy
allegra.
La
macchina si fermò nello spiazzale davanti alla porta di casa.
“
Tu….piccola, strega maligna “ ringhiò Spike voltandosi verso di lei.
“
Ora ti faccio vedere io chi è geloso “
Buffy
lanciò un urlo e saltò giù dalla macchina.
“
Prova a prendermi “ urlò e corse a perdifiato in casa. Spike le era alle
costole come un predatore che caccia la sua preda.
“
Ora che ti prendo vedrai “
“
ahhhh “ urlò lei spaventata, sfuggendogli per un pelo. Attraversò il terrazzo
correndo e scese la scaletta che portava alla spiaggia.
“
Non mi prendi. Non mi prendi “ urlava a squarciagola, con voce affannata.
“
Vedrai, quando ti avrò acchiappata. Implorerai pietà “ Spike l’aveva quasi
raggiunta.
Con
un gesto rapido, Buffy si sfilò il top e glielo lanciò in viso.
Spike
ansimò e gettatolo via si fermò paralizzato.
“
No “ gemette guarandosi in giro allarmato.
Buffy
si era spogliata completamente nuda e saltellava lungo la riva, sollevando
spruzzi d’acqua schiumosi.
Era
meravigliosa sotto la pallida luce Lunare. La sua pelle splendeva di una luce
bianca e quasi fosforescente.
“
Buffy “ sussurrò catturato da quella visione paradisiaca.
“
Vieni Spike. L’acqua è calda “ gli urlò lei, facendogli cenno con la mano. “
Non mi vuoi più acchiappare? “ gli domandò con una punta d’ansia nella voce.
Era
sua. Quella splendida creatura era tutta sua, poteva fare quello che voleva di
lei: adorarla, amarla, possederla. Un forte senso di possessività e di
desiderio lo assalì. Le corse incontro e l’afferrò con violenza spingendola
distesa sulla sabbia.
“
Sei mia. Solo mia capito? Mia “ le urlò quasi, riempiendola di baci.
“
Si tua. Solo tua “ gli rispose lei contenta.
“
Tu mi appartieni. Il tuo corpo mi appartiene, la tua mente e la tua anima.
Tutto è mio “ continuava a vaneggiare inebriato dal suo odore.
“
Ti amo “ gli sussurrò lei, gli occhi colmi di lacrime.
“
Perché piangi? “ le domandò stupito.
“
Perché sono felice “ rispose lei stringendolo.
Spike
ricambiò la stretta e le sussurrò con voce gentile e sincera.
“
Anche io sono felice “
“
Non riesco a capire… sei sicura che quel cosa piacerà a Spike? “
Jenny
sembrava perplessa.
“
Si ne sono certa “ annuì Buffy sogghignando.
“
Ma cosa rappresenta? Posso saperlo “
“
Beh è il portachiavi per le chiavi della macchina “
“
Si ma ho visto che sulla piastrina c’è stilizzato un piccolo gelato…dalla forma
a dir poco strana direi “ Jenny continuava a non capire quel regalo “
“
Si è un gelato “
“
Mah! E tu dici che a Spike piacciono i gelati? “
“
In un certo senso …. Si è così “ ridacchiò lei.
“
Ah, io ci rinuncio. Questo linguaggio in codice non fa per me “
Buffy
si avvicinò e le schioccò un bacio sulla guancia.
“
Mamma ti spiace andare dal pasticciere? Io devo prendere ancora una cosa,
perché tutto sia perfetto “
“
Va bene. Ti aspetto alla macchina, non fare tardi mi raccomando. E ricorda
domani vi aspetto per il tè delle cinque “
“
Si non lo scorderò “
“
Gli farai davvero una bella sorpresa questa notte “
Buffy
felice e trotterellante si allontanò lungo il viale.
Come
era cambiata in quelle tre settimane. Era così radiosa, così maliziosa e
femminile. Aveva spesso colto lo sguardo carico di desiderio, quasi lussuria di
suo figlio. Sorrise tra se e se ed entrò nella pasticceria.
“
Uffa! Mia madre è una gusta feste “ Spike ciondolava per casa come un leone in
gabbia, in attesa del suo domatore. Gli seccava restare solo quella notte, ma
Jenny lo aveva chiamato dicendogli che Buffy restava a casa da lei perché aveva
delle commissioni da sbrigare ed avrebbe fatto tardi. “ Potevo andarla a
prendere “ borbottò guardando torvamente il frigo vuoto.
La
porta suonò e lui si precipitò ad aprire. Forse aveva cambiato idea pensò.
“
Ah! Sentivi la mia mancanza confes….” Lo sguardo di Spike si fece freddo e
distaccato mentre Fred gli sorrideva.
“
Ciao Spike. Come stai? “
“
Cosa vuoi Fred? “ le domandò acido.
“
Uhm…vediamo. ‘ Te ‘ ti va bene come risposta? “
“
No niente affatto “
“
Come prosegue la farsa? Vuoi ancora fare il cavalier servente e proteggere la
stupida principessa? “
“
Vattene Fred! “
“
Angel ed io ci siamo separati “
Spike
sentì il sangue pulsare più veloce. Fred era libera, divorziava da Angel.
“
Ah si? come mai? “ le domandò fingendo indifferenza.
“
Perché io sono innamorata di te e non lo sopporto più “ gli puntò i suoi occhi
dritti in faccia, ammaliante.
“
Te ne sei accorta tardi Fred “ cercò di apparire freddo, ma i vecchi sentimenti
riaffiorarono prepotentemente in lui.
Ricordò
il giorno che l’aveva conosciuta a Los Angeles. La sua bellezza, la sua
allegria e quella brama di cose belle che la rendeva così attraente. Le notti
con lei erano fuoco e ghiaccio, sapeva portarti alle stelle e farti precipitare
nelle stalle. E con disarmante sincerità diceva che voleva godere della vita.
Avere tanti soldi per poter fare tutte le cose che le erano state negate dopo
la morte dei genitori. Lui ne era rimasto ammaliato, in un certo senso aveva
avuto anche per lei un desiderio di proteggerla, di viziarla. Oz però gli aveva
detto di non fare lo stupido e di non dire che era ricco. Si passò una mano sul
viso.
“
Non è mai troppo tardi. So che tu mi ami ancora. So che quella insipida
sciacquetta non è nulla per te. Ti fa solo pena e non sono arrabbiata perché
l’hai sposata “
“
Dio, ma ti rendi conto di quanto sei insensibile? Calpesteresti qualsiasi cosa
pur di raggiungere il tuo scopo non è vero? “
“
Anche tu sei come me Spike. Non puoi negarlo. Volevi farmela pagare ed hai
sposato mia sorella “
Spike
si chiese se davvero non fosse proprio quella la verità.
“
Si forse hai ragione ma ora…adesso…”
“
Oh non dirmi che ti sei follemente innamorata di quella stupida, inutile
bambinetta, che gioca a fare la donna? “
“
Oh Fred. Finiscila, Buffy non è affatto così “
“
Puoi sul serio affermare che io ti sia indifferente? Puoi davvero con tutta
sincerità dire che non mi desideri? “
Lo
sguardo scintillante e malizioso, il corpo proteso in un richiamo sessuale
irresistibile. No Spike, non poteva negarlo: desiderava ancora Fred Summers.
“
Fred questa discussione non ha senso “
“
Oh per me ne ha molto invece “ e con fare deciso sciolse la cintura del suo
leggero impermeabile in cotone. Il tessuto scivolò leggero sul suo corpo
sinuoso, completamente nudo.
Spike
deglutì a stento, il pomo d’adamo si muoveva rabbiosamente su e giù, lungo la
gola.
“
Fred “ gemette frustrato.
“
Prendimi Spike. Sono qui “
“
Dio sparisci “ ma non si mosse.
“
Lo so che lo vuoi anche tu. Avanti vieni a prenderti ciò che è tuo “
La
vide avvicinarsi pericolosamente, provò a respingerla ma il desiderio,
l’ossessione di riaverla che lo aveva accompagnato in quei mesi lo sopraffece.
Con violenza le afferrò le braccia e la baciò. “ E’ questo che vuoi? “ ringhiò.
“
Si “ gemette Fred sfidandolo e Spike accettò la sfida.
“
Mi sei mancato Spike “mugugnò Fred stesa accanto a lui mentre fissava il cielo.
Spike
era disgustato da se stesso. Come avrebbe fatto a guardare Buffy in faccia il
giorno dopo? Cosa le avrebbe detto. Dio come glielo avrebbe detto? Si passò una
mano stancamente sul viso.
“
E’ stato un errore Fred. “
“
Un errore? Ah, ma è stato perfetto “ replicò incredula.
“
No è stato sesso. Solo sesso, la mia dannata ossessione per te. Anzi …. Per
l’idea che io mi ero fatto di te. “
“
Cosa vuoi dire? “
“
Fred…” esitò aggrottando le sopracciglia. “ E’ finita. Io non ti amo più “
“
Non è vero. Menti “
Spike
scrollò la testa. Non amava Fred, ne era certo. Se davvero l’aveva amato, quel
sentimento era morto molto tempo prima. Ma quando? Si chiese cercando di
ricordare.
“
Spike tu vuoi solo ferirmi come io …”
Spike
sorrise “ No. Non voglio più ferirti Fred. Non voglio più niente da te, perché
non provo più niente. E non capisco come mai ci abbia impiegato così tanto
tempo per capirlo “
Fred
lo fissò muta e per la prima volta amareggiata.
Buffy
si diede un ultima occhiata allo specchio, era rientrata in silenzio senza
accendere le luci. Aveva immaginato che sarebbe andato a letto presto senza di
lei. E non vedeva l’ora di vedere la sua faccia stupita. Aveva comprato quel
completino sexy perché sapeva che gli piaceva. Due giorni prima quando erano
passati davanti al negozio l’aveva ammirato, manifestandole il desiderio di
vederglielo addosso. Sorrise sicura, sentendosi bella. Spike la faceva sentire
bella.
Si
ravviò i capelli e prese in mano la torta con 34 candeline accese.
Salì
l’ultima rampa di scale e si trovò nella stanza immersa nel buio.
“
Tanti auguri a te. Tanti auguri a te …. Tan…..” la voce le si spezzò, mentre
gli occhi si dilatavano per lo stupore e un sentimento così indefinito ed
angosciante a cui non seppe dare un nome. Buffy rimase immobile ferma sulla
soglia della loro stanza da letto. Sbattendo ripetutamente le palpebre nella
speranza si trattasse di un terribile incubo.
“
Buffy “ Spike si sollevò a sedere sul letto il suo sguardo incontro quello di
lei e lui sentì il cuore spezzarsi. Improvvisamente come un Flash la sua mente
si schiarì e comprese con lucida precisione, quanto mai tarda, che amava Buffy
e non la donna che era nel letto con lui.
“
Buffy ascolta “ le disse con voce strozzata, mentre gli occhi gli si riempivano
di lacrime. Dio che cosa aveva fatto.
Gli
occhi di Buffy rimasero fissi su di loro, vuoti. Aprì la bocca nel tentativo di
parlare.
“
Mi dispiace. Scusate “ riuscì a dire quasi mortificata.
Spike
si sentì morire. La risata sferzante di Fred riempì il silenzio opprimente
della stanza.
“
Ma come ti sei conciata? Ora capisco….per tenertelo sei diventata la sua
puttana. Ah, ah, ah “
“
Chiudi il becco Fred “ le urlò Spike. “ Buffy. Ti prego ascolta. “
Si
alzò di scatto e le andò incontro per prenderla tra le braccia.
Buffy
squadrò il suo corpo nudo, cercò di coprirsi per la vergogna, ed istintivamente
indietreggiò. Nello sguardo c’era un così profondo dolore che Spike poteva
quasi toccarlo.
“
Buffy perdonami. Ti prego Buffy. Mi dispiace “ le disse con voce rotta dal
pianto.
Buffy
si voltò senza dire una parola e scese di sotto barcollando.
Il
mondo le stava crollando addosso e lei non riusciva ad affrontarlo. Non poteva,
voleva solo morire.
“
Rivestiti e vattene Fred. “ le lanciò uno sguardo carico di disprezzo e poi
infilato un paio di jeans corse dietro sua moglie.
Entrò
in cucina come una furia. La torta era stata posata sulla penisola, con le
candele ancora accese. La cera stava colando sulla panna. Buffy indossava un
vecchio paio di jeans ed un maglioncino che le ricadeva largo sui fianchi, come
prima che lo incontrasse.
“
Buffy. Ti prego Buffy ascoltami. Ho bisogno che tu mi ascolti “
“
La cena è quasi pronta. Chiedi a Fred se vuole restare “
La
sua voce calma e pacata lo terrorizzarono.
“
Buffy “ la chiamò spaventato.
Fred
scese lentamente le scale e fece il suo ingresso trionfale.
“
Bene, io tolgo il disturbo. “ fissò Buffy con sguardo glaciale e vittorioso.
“
Tesoro, sapevi che sarebbe andata a finire così. Non c’è competizione tra te e
me “ poi rivolta a Spike.
“
Spike quando avrai finito qui. Vieni da me. Ti aspetterò “
“
Va all’inferno “ le gridò dietro lui per tutta risposta.
Lei
rise e uscì sbattendo la porta.
Spike
tornò a girarsi verso Buffy. Si avvicinò cautamente e la strinse tra le
braccia.
“
Lasciami “ gli disse con voce troppo distante, troppo impersonale, che ferì
Spike più di una lama affilata.
“
Ti prego Buffy. Ho rovinato tutto lo so. Io ti amo. Ti giuro che ti amo. Non
voglio perderti, non ora “
Buffy
non rispose, e con tranquillità finì di preparare la cena e si sedette in
silenzio. Spike non toccò cibo, continuava a fissarla esasperato disperato.
Infine al limite della sopportazione sbottò
“
Urla. Arrabbiati. Picchiami. Distruggi tutto. Ma ti scongiuro non startene così
in silenzio. Mi fai paura “
Le
lacrime scivolarono lungo la mascella serrata, ma Buffy non lo guardava, lo
ignorava. Come se lui non fosse lì.
“
Buffy “ supplicò ma non ottenne alcuna risposta.
Riordinò
la cucina come ogni sera, mentre Spike la fissava angosciato e tormentato.
Infine senza degnarlo di uno sguardo, o rivolgergli la parola salì di sopra.
Indossò il suo pigiama e si mise a letto. Spike sentiva l’angoscia
attanagliargli il cuore, ma sapeva di essere l’unico colpevole di tutto questo
e si malediva per non aver capito sino ad ora. Per essere stato così cieco e
folle. Sua madre l’aveva capito, persino Oz e la stessa Fred l’avevano capito.
Lui solo era stato stupido e testardo, ad inseguire un’ombra che in realtà non
esisteva.
Si
sfilò il jeans e le si distese accanto. La strinse tra le braccia, ma non vi
era calore in lei, non vi era alcuna risposta al suo abbraccio.
“
Ti prego amore. Perdonami. Ti prego, non accadrà mai più. Dio darei qualsiasi
cosa per tornare indietro “
In
risposta solo un silenzio di morte. Spike sentì che era finito. Che Buffy non
l’avrebbe perdonato.
La
mattina dopo Spike si alzò con un mal di testa terribile. Non si meravigliò del
fatto che Buffy non fosse al suo fianco. L’avrebbe riconquistata, le avrebbe
chiesto scusa per il resto della sua vita. E questa volta l’avrebbe amata e
resa felice come meritava, perché lui adesso sapeva che la amava alla follia. E
che voleva stare con lei per sempre. Quando scese di sotto, fu subito colpito
dall’irreale silenzio. Il terrore pian, piano crebbe in lui inesorabilmente.
“
Buffy “ la chiamò con voce affrettata, sperando, sognando, di vederla apparire
sul vano della cucina, sorridente come sempre.
Poi
i suoi occhi si posarono sulle tendine….strappate. Le fodere dei divani
squarciate, e gli oggetti che lei aveva portato per abbellire e rendere
femminile la sua casa, frantumati sul pavimento. Spike si sentì il cuore gonfio
e la mente vuota. Un freddo silenzio fatto di solitudine si impossessò di lui.
“
Buffy ti prego torna da me. Non mi lasciare “ mormorò accasciandosi sul
pavimento, in preda a lacrime di dolore.
Si
era alzata all’alba ed a piedi si era incamminata verso la casa di Jenny. Là
avrebbe trovato conforto e comprensione, sperava.
Non
appena la cameriera le aprì si precipitò dentro, chiamandola a gran voce.
“
Jenny. Mamma dove sei? “ tremava per il freddo, mattutino e per il dolore
lacerante che le spezzava in due il cuore.
Jenny
le corse incontro scendendo rapidamente le scale.
“
Cosa è successo tesoro? Che ti ha fatto William? “ le domandò apprensiva.
“
Mamma. Mamma. Perché? Perché? Perché proprio lei? Poteva con tutte, io avrei
capito, avrei perdonato. Ma lei…perché proprio lei. Perché ha voluto spezzarmi
il cuore. Cosa avevo fatto? Io lo amavo così tanto. Io…Fa troppo male, mamma. Ti
prego aiutami, fa che non faccia più così male ” piangeva a dirotto,
nascondendo il viso sul suo seno. In cerca di protezione e di qualcuno che
cancellasse il dolore insopportabile che sentiva dentro.
La
rabbia si impossessò di Jenny che senza riflettere esclamò con voce dura “
Dannazione William. Lo sapevo che sarebbe accaduto. Dalla prima volta che ho
rivisto quella donna. Sapevo che non l’avevi dimenticata “
Buffy
spalancò gli occhi con orrore e si tirò immediatamente dritta, allontanandosi da
Jenny. Le labbra le tremavano mentre la fissava con sospetto e incredulità.
“
Tu…tu lo sapevi? Sapevi di Fred e di …. “ non riuscì nemmeno a pronunciare il
suo nome, tanto le faceva male il cuore.
Jenny
rabbrividì sotto quello sguardo così umiliato, ferito, tradito ed ingannato.
“
Oh Buffy. Io…volevo solo che tu fossi feli…”
“
Sta zitta “ urlò Buffy balzando in piedi, come fosse stata appena morsa da un
serpente velenoso.
“
Tutti lo sapevate. Tutti mi avete ingannata. E’ stato facile prendere in giro
la povera ed ingenua Buffy. Tanto lei è una stupida vero? “
Gli
occhi lampeggiarono di una rabbia cupa e oscura, che fece tremare Jenny.
“
Buffy. Tesoro “
“
Non chiamarmi più così. Tu non sei più niente per me. Nessuno è più niente per
me. “ la sua espressione era diventata improvvisamente di ghiaccio. Distante e
quasi pacata. Le lacrime non scendevano più sul suo viso pallido e stanco.
Un
sorriso sarcastico apparve infine sul suo viso, quasi una smorfia.
“
Buffy ti prego fammi spiegare “
Con
gesto plateale si sfilò l’anello nuziale e quello di fidanzamento, un antico
gioiello di famiglia che Jenny aveva voluto donarle, e li scaraventò sul
tavolino davanti al divano.
“
Riprendeteveli, non so più che farmene di questi “
Jenny
era spaventata dall’atteggiamento di Buffy e addolorata.
“
Buffy bambina “ cercò di prenderla per un braccio, ma Buffy si scostò
ripugnante.
“
Non mi tocchi. “ sibilò. “ Non abbiamo più niente da dirci. Addio Signora Giles
“ e senza aspettare altro. Si girò e di corsa uscì dalla portafinestra aperta
ed attraversò rapidamente il giardino.
Prima
che Jenny potesse ordinare ai suoi uomini di fermarla, Buffy era già corsa via
lungo il Viale, aveva attraversato il cancello ed era sparita nel traffico
cittadino.
Jenny
si accasciò sul divano sconvolta, con il viso tra le mani.
“
Dio cosa hai fatto William, cosa hai fatto? “
ripeteva
piangendo. Mai in tutta la sua vita avrebbe dimenticato, lo sguardo disperato e
ferito di Buffy, diventare carico di rabbia e di odio. “ Cosa farà ora? Dove
andrà? “ si domandò in preda all’angoscia.
Il
rumore del motore della sua macchina fece balzare in piedi la donna, i cui
nervi erano tesi allo spasmo.
“
Mamma “ urlò Spike, entrando trafelato in casa. “ Dov’è Buffy? “
“
Cosa le hai fatto? Cosa è successo? Ti ha trovato a letto con lei vero? “ urlò
Jenny sconvolta.
Spike
abbassò il capo, confermando le peggiori paure di Jenny.
“
Ho ….Dio ho rovinato tutto. Mio Dio ora mi odia, ma io la amo Mamma. Io sono
pazzo di lei “
“
Troppo tardi William. Troppo tardi, l’abbiamo persa. “ si lasciò cadere sul
divano, ora sapeva che Buffy non sarebbe più tornata da loro.
“
Cosa? dov’è, dimmelo! “ era disperato, ed in lacrime.
“
Se n’è andata.” Rispose stancamente la madre.
“
E’ scappata via e non tornerà “
“
Io devo trovarla. Non posso vivere senza di lei, capisci? Non posso “ Le si
fece vicino stringendo i pugni.
In
un impeto d’ira sua madre sollevò il braccio e lo schiaffeggiò con violenza. “
Stupido “ urlò “ Ne è valsa la pena per una come Fred? “
Spike
non rispose, strinse semplicemente i pugni e serrò la mascella.
”
Io la amo. So solo questo mamma. E non mi importa quanto tempo ci impiegherò.
La ritroverò e mi farò perdonare. “
“
Le hai spezzato il cuore Spike. Una donna non perdona questo “
“
Buffy si. Lei mi perdonerà “
Jenny
sollevò il viso amareggiata.
“
Vattene William. Non voglio più vederti, va via da questa casa “
Spike
spalancò gli occhi, come fosse stato colpito in pieno viso, ma non disse nulla.
Si alzò e a capo chino lasciò la villa. Si meritava tutto quello che gli stava
accadendo, tutto. Ma avrebbe sopportato, questo e ben altro pur di ritrovare
Buffy e di riaverla con se.
Salì
in macchina e partì a tutta velocità alla sua ricerca. Non avrebbe mai
rinunciato a lei. Mai.
Con
aria assente e lontana camminava lungo le strade affollate di Los Angeles. Con
i pochi soldi che aveva in tasca aveva preso il primo treno per la metropoli ed
ora vagava in cerca di una ragione, di un perché a tutto quello che era
successo.
Improvvisamente
tutto tornò chiaro nella sua mente, le mezze frasi di Willow e Anya. La
preoccupazione e i rimproveri di Jenny. I sorrisi malvagi e beffardi di Fred. E
perfino lo sguardo sfuggente di Oz. Tutti sapevano e tutti l’aveva ingannata.
Un forte senso di nausea l’assalì non lasciandola respirare. E per la prima
volta da quando aveva preso a girovagare per le strade alzò la testa e si
guardò intorno. Era in una strada centrale, gente elegante passeggiava o faceva
shopping nei negozi lussuosi. Si fermò ad osservare il suo riflesso nella
vetrina luminosa. Aveva versato tutte le lacrime, aveva gli occhi arrossati e
l’aspetto trasandato e sconvolto. Si guardò intorno rendendosi conto che adesso
era davvero sola. Non le era rimasto più nulla e nessuno al mondo. Una parte
del suo cuore le diceva di tornare indietro, di tornare da lui, che l’amava e
che tutto si sarebbe sistemato. Le mancava così tanto, nella mente si
affollavano le immagini di quel mese passato insieme. Le risate e le corse in
spiaggia, i baci rubati al tramonto, le sue coccole appassionate e il suo
calore. Le lacrime tornarono a rigarle il viso. Presa da follia e bisogno delle
sue braccia forti che la stringessero, corse verso la cabina telefonica e
chiamò Jenny. Le avrebbe detto dov’era, e che voleva che Spike andasse a
prenderla se l’amava, se la voleva ancora. Sentire la sua voce, le sue labbra
morbide.
Il
telefono squillò, Buffy strinse la cornetta tra le mani ansiosamente. Jenny si
precipitò giù dalle scale, sperava fosse lei.
“
Liza? Sei tu Liza? “ una voce dolce e calda fece sobbalzare Buffy che si voltò
di scatto e due occhi azzurri dolcissimi la fissavano sorridendole.
“
Oddio sei davvero tu. Quando ti ho vista dalla vetrina del negozio non credevo
ai miei occhi “ la guardò accigliandosi, non appena scorse le lacrime sul suo
viso.
“
E’ successo qualcosa tesoro? Chi ti ha fatto del male? “
Buffy
lo fissò per un istante senza dire o fare nulla.
“
Pronto Buffy sei tu. Ti prego Buffy…” Jenny rispose trafelata al telefono, ma
Buffy non poteva sentirla. Aveva lasciato cadere la cornetta ed era corsa tra
le braccia di quell’uomo che riaffiorava da un passato lontano.
“
Ti prego, non lasciarmi sola. Ti prego. Ho tanto bisogno di qualcuno adesso.
Solo per un po’ poi ti lascio andare. “ gli aveva mormorato tra i singhiozzi stringendosi
contro il suo torace ampio e muscoloso.
“
St….calmati piccola. Andrà tutto bene. Calmati, penserò a tutto io. Nessuno ti
farà più del male. Te lo giuro Liza. Te lo giuro. “ le accarezzava dolcemente
la schiena mentre la stringeva e le baciava con tenerezza la nuca. Quanto aveva
sognato di tenerla stretta a se così. Di proteggerla e starle accanto per
sempre, ed ora forse il sogno sarebbe potuto diventare realtà. Quanto l’aveva
cercata la sua Liza, ed ora non l’avrebbe più lasciata andare.
“
Dannazione era lei ne sono convinta “ Jenny sbatté la cornetta esasperata. “ Fa
chiamare Gunn, Mary. “ ordinò alla cameriera. “ Dobbiamo ritrovarla, e Gunn è
l’unico che può farlo “
“
Va meglio? “ le domandò premuroso l’uomo, facendola sedere sulla panchina. Buffy
annuì ma non parlò. Rimase in silenzio a guardare davanti a se.
“
Vuoi dell’acqua? Qualcosa da mangiare Liza? “ sembrava preoccupato.
“
No grazie “ finalmente la sua voce. Pensò l’uomo sorridendo lievemente. “ Mi
spiace di darti tanto fastidio, io…sono stupida “ l’amarezza e la tristezza in
quella voce gli strinsero il cuore.
“
Wes che stai facendo? Chi è quella stracciona? “
Una
donna dai lunghi capelli neri, gli occhi di un violetto scuro e intenso,
apparve alle loro spalle. Era stupenda ed oscura nel suo vestito bordeaux e
negli stivali neri.
Buffy
si alzò di scatto cercando di scusarsi e di nascondere le lacrime. Anche Wes si
alzò in piedi, imitandola.
“
No aspetta Liza “ le disse con voce rassicurante. Lanciò uno sguardo truce alla
donna e con voce pacata ma pericolosa le disse “ Dru, io resto con la mia
amica. Tu torna pure in ufficio. “
Dru
lo guardò stupita “ C’è la riunione e devi incontrare i clienti venuti dal
Giappone “ gli ricordò.
“
Annulla tutti gli appuntamenti e scusami con loro. “
“
Ma Wes come tornerai indietro…”
“
Fa come dico Dru, prenderò un taxi. A domani “ la congedò senza complimenti.
Tornando a guardare con tenerezza e premura la sconosciuta che se ne stava in
piedi con il capo chino.
Dru
inarcò le sopracciglia contrariata, ma non fiatò. Guardò con sospetto e una
punta di gelosia la ragazza e poi voltandosi altezzosamente si diresse alla
macchina.
“
Andiamo “ sibilò sbattendo lo sportello.
Buffy
guardò la macchina allontanarsi e poi con voce dispiaciuta disse “ Mi spiace
che tu abbia litigato con la tua ragazza “
“
Ah, non è la mia ragazza Liza. E’ la mia assistente. Un vero tormento, ma è
praticamente perfetta quindi…mi tocca sopportarla.”
Buffy
sorrise leggermente e lui ne fu contento.
“
Allora Signora, mi fa l’onore di pranzare con me? “ le porse il braccio
scherzosamente.
Le
valutò per un momento l’offerta e poi annuì. “ Ma niente ristoranti eleganti “
Wes
fu d’accordo e insieme si incamminarono tra la folla.
“
Ricordi quando correvi e ti rifugiavi nel mio studio? “ ridacchiò ripensando al
passato. Un passato che lui non aveva mai scordato.
“
Si, e la mamma che mi cercava dappertutto, non sospettando minimamente che tu
potessi essere mio complice. Il serioso e studioso Wesley. “ sorrise un po’
mestamente, mentre il volto di Spike continuava a torturarla.
“
Già, sei stata tu che mi hai insegnato a mentire, lo sai ragazzina?”
Buffy
gli fece la linguaccia, proprio come allora. Il cuore le faceva meno male,
forse avrebbe potuto sopravvivere a tutto quanto.
“
Dove vivi adesso Liza? “ negli occhi di Wes un lampo.
“
Adesso….” Lo guardò. Wes era il suo complice di sempre. Le loro famiglie erano
amiche prima dell’incidente, prima che Fred la mandasse in collegio. E lei gli
aveva sempre voluto bene.
“
Da nessuna parte. Sono scappata di casa “ gli disse con sincerità.
Lo
sguardo di Wes si fece cupo “ Dannata Fred “ la odiava, l’aveva sempre odiata
per quello che le faceva, e per come la trattava.
“
In un certo senso, ma non è colpa solo sua “
Gli
occhi di Wes si fecero più attenti ed interessati “ Ti va di raccontarmi? “ le
domandò con premura.
Buffy
esitò, tirò un profondo respiro e gli raccontò tutto.
“
Ecco qui, patetico vero? Sono una vera ingenua, è logico che tutti si prendano
gioco di me “
Wes
strinse i pugni e per un attimo l’espressione del suo viso divenne acciaio
puro.
“
Bene Liza, adesso tu vieni a casa con me. Mi occuperò io di tutto e domani
vedremo il da farsi. “
“
Ma…così? “
“
Sì così. I miei sono morti Liza. Sono rimasto solo e a quello che mi hai detto,
adesso anche tu lo sei “
“
Non mi stai prendendo in giro vero? Tu non mi ingannerai come gli altri? Non ti
approfitterai di me? “
Wes
sollevò il sopracciglio e sorridendo “ Aough! Parola di capo tribù alla sua
bella squaw “
Buffy
sorrise ricordando il loro giuramento. “ Aough! “ disse di rimando, alzandosi.
“
Vieni andiamo “ la prese per mano e con un gesto chiamò un taxi. Il Sole stava
tramontando, dal finestrino Buffy osservava la palla di fuoco immergersi
nell’oceano, e dolorosamente pensò che questo era il primo tramonto senza di
lui.
Solo
al buio che scendeva rapidamente sulla scogliera, Spike piangeva. Seduto sul
divano stringeva in mano il regalo che Buffy aveva incartato da sola e
amorevolmente disposto al centro della torta. Sul bigliettino, scritto con
calligrafia gentile e minuta:
“
Al mio amore che ha il gelato più buono del mondo.
Tua
Buffy “
Afferrò
la lampada e la scaraventò contro la parete.
“
Per l’inferno maledetto “ ringhiò guardandosi intorno. “ Le sue cose, le ha
distrutte tutte. “ Si rese conto che gli piaceva molto come aveva sistemato la
casa. Dio gli piaceva tutto quello che lei faceva. Sospirò disperato “ Buffy
dove sei? Io non posso lasciarti andare, non voglio. Devi tornare con me, devi
perdonarmi, o io non so cosa farò. Buffy ti prego devi darmi un’altra
possibilità. Non ti deluderò mai più. Buffy “ singhiozzò accasciandosi sul
pavimento.
Strinse
i pugni e prese il cellulare.
“
Si. ciao Harm, sono Spike. Mi servirebbero alcune cose, posso passare domani mattina?
Si ci vorrà un po’. Va bene grazie, a domani “
Riagganciò
e fissò nell’oscurità il mare agitato. “ Tu sei mia Buffy. E ti riavrò con me,
dovessi anche costringerti a tornare con me. Non ti lascerò andare, non lo
permetterò mai più “
“
Allora che te ne pare? “ le domandò facendosi da parte per farla entrare nella
sua nuova stanza.
Buffy
si guardò intorno “ Ma è…è…Wes. Mi ricorda la mia stanza da bambina “ gli disse
accarezzando il grosso peluche sul tappeto.
“
Davvero? Che coincidenza “ rispose lui, trattenendo a stento un sorriso. Era
proprio alla sua stanza che aveva pensato quando l’aveva fatta arredare,
sperando che prima o poi lei sarebbe tornata da lui.
“
Grazie di tutto Wes, senza di te adesso io non saprei proprio come … “ tornò a
singhiozzare. Wes le corse incontro e l’abbracciò forte.
“
Non piangere più Liza. Basta, da oggi sarai di nuovo felice. Te lo prometto “
Wes
aveva sempre mantenuto le sue promesse. Buffy strinse il bavero della sua
giacca tra le mani e strofinò il capo sulla sua camicia.
“
Mi sei mancato tanto Wes. Quando ero in collegio pensavo spesso a te “
Wes
chiuse gli occhi e sospirò contento “ Anche tu Liza, mi sei mancata. Da morire
“ le stampò un bacio sulla fronte.
“
Adesso a nanna, devi riposare. Ti ho portato uno dei miei pigiama. Domani
andremo a fare acquisti “
“
Non ho denaro “ arrossì lei.
“
Non ti devi preoccupare di questo. Si occuperà il tuo capo tribù di tutto.
D’accordo? “
Buffy
sollevò lo sguardo ed un lampo di orgoglio attraversò i suoi occhi.
Subito
Wes le posò un dito sulle labbra “ Non dirmi di no tesoro. Me li restituirai
non appena comincerai a lavorare. Va bene? “
“
Lavorare? Io non so fare niente “ abbassò di nuovo il capo.
Wes
le sollevò il mento con un dito e le sorrise affettuosamente.
“
Oh non è vero. Io sono sicuro che tu sei bravissima in tutto amore. E domani te
lo dimostrerò. Io credo in te Liza, ho sempre creduto in te. Sei bella,
intelligente, dolce e generosa. Ed io ti voglio molto, moltissimo bene “
Buffy
sembrò sconvolta dalla sua rivelazione, ma guardandolo negli occhi, vi lesse
sincerità e affetto. Si forse Wes aveva ragione, lei in fondo non era così
stupida ed inetta.
Sorrise
ed annuì “ Grazie Wes. “ disse con forza.
Wes
le diede un piccolo buffetto sul viso e uscì dalla stanza.
Appoggiò
il capo alla porta e chiuse gli occhi.
“
E’ tornata. L’ho ritrovata. Dio ti ringrazio “ mormorò.
“
Signore tutto bene? “ domandò con discrezione il maggiordomo.
“
Si Mike, tutto bene. Lei è tornata da me “
“
Chi signore? “
“
Liza. La mia Liza è tornata da me “ gli occhi erano lucidi, per l’emozione.
“
Oh davvero Signore? Sono così felice per lei, era tanto che la cercava. “
“
Già. Ed ora è qui. E’ tornata da me. Non posso ancora crederci “
“
Le faccio preparare qualcosa di caldo? “
“
No grazie. Non ho fame, sono troppo contento Mike.”
“
Lo vedo Signore “ il maggiordomo sorrise.
“
Credo che andrò a letto anche io. E se è solo un sogno Mike, ti prego non
svegliarmi più “
“
Non è un sogno Signore. “ lo rassicurò l’uomo “ Allora buonanotte Signore a
domani “
“
A domani, Mike “ Wes sentendosi leggero e ringiovanito di dieci anni entrò
nella sua stanza e si chiuse la porta alle spalle. Il suo amore dormiva al
sicuro, a pochi metri di distanza da lui.
Buffy
si sedette sul letto, poggiando le mani in grembo. Ancora non riusciva a
capire.
“
Perché mi hai fatto questo? Non lo meritavo. Io ti amo Spike, perché tu non mi
ami? Perché? “ si rannicchiò sul letto al buio, e le lacrime tornarono a
bagnarle il viso.
“
Ehi dolce Squaw è ora di alzarsi “ Buffy aprì gli occhi e cercò di mettere a
fuoco la figura china su di lei. Sorrise, per un attimo convinta di trovarsi
ancora al faro e che Spike la stesse svegliando, come era solito fare a volte,
accarezzandola e già desideroso di fare l’amore. Poi i ricordi riaffiorarono, il
sorriso le morì sulle labbra ed il viso sorridente e dolce di Wes apparve
nitido davanti a lei.
“
Ciao “ si strofinò gli occhi ancora arrossati per il recente pianto, mentre
stringeva un peluche tra le braccia.
“
Vedo che hai già trovato compagnia mia bella Squaw. “ rise accarezzando il
piccolo leoncino di stoffa.
“
Beh, non riuscivo a dormire così…” Buffy era imbarazzata.
“
No, no. Non cercare scuse, ho capito tutto sai. Sei caduta anche tu nelle
grinfie di quel Don Giovanni di Leo. “ la prese in giro.
“
Non è vero. Lui è buono e caldo e ….” Wes inarcò il sopracciglio vittorioso.
“
Si continua…” ridacchiò. Buffy arrossì ancora di più. Ce l’aveva fatta, come
sempre Wes l’aveva giocata.
“
Antipatico. Lo so che è solo un peluche ed io non sono più una bambina “ cercò
di guadagnare dignità, ma non mollò per un attimo il leoncino.
“
Allora perché non lo lanci sulla sedia? “ la sfidò.
Buffy
sporse il mento e il labbro inferiore, imbronciandosi.
“
Non voglio si rovini “
“
Ah. Balle! “ continuò a canzonarla.
“
Non è vero. Ora ti faccio vedere “ e con gesto rabbioso lanciò il peluche
lontano. “ Visto “ disse soddisfatta.
“
Sono stupefatto “ la guardò tra il serio ed il faceto lui. “ Povero peluche si
sarà fatto male, magari si è rotto una zampa “
Buffy
rimase immobile, con sguardo duro. Poi con la coda dell’occhio sbirciò il
pupazzo, che giaceva riverso sul pavimento.
“
Non vale. Sei sleale “ lo rimproverò lei e con un balzo corse a raccogliere
l’animaletto. Stringendolo al petto mormorò “ Scusa, non volevo essere cattiva.
E’ tutta colpa di Wes “
“
Ah, ah, ah “ la risata di lui riempì la stanza.
“
Vigliacca. Adesso datti una rinfrescata e cambiati, ti aspetto di sotto per
fare colazione “
Buffy
annuì “ Ho fame “
“
Lo immaginavo “ rispose lui ed uscì.
Buffy
guardò il pupazzo che sembrò sorridergli contento di essere tornato tra le sue
braccia. Wes la considerava ancora una bambina e forse lei lo era davvero. Però
Spike…lui l’aveva fatta sentire donna. Un brivido le corse lungo la schiena al
ricordo dei baci infuocati e delle carezze che lui le faceva. Lasciò il peluche
sul letto e si infilò nel bagno, aveva bisogno di una doccia e di rimettersi un
po’ in ordine. Aveva molte cose da decidere, e doveva farlo da sola questa
volta.
Non
si era accorta di quanto fosse grande l’appartamento la notte precedente, era
troppo triste e stanca per badarci. Ma ora…alla luce del giorno. Era davvero
immenso. Spazioso, luminoso e arredato con gusto ed eleganza.
“
E’ davvero bello Wes, abbiamo gusti simili io e te sai. E i colori…sono i miei
preferiti “
Wes
sorrise ma non disse nulla, non le disse che sapeva benissimo che
quell’appartamento rispecchiava i suoi gusti, che quelli erano i suoi colori
preferiti.
“
Sono contento che ti piaccia Liza “
“
Allora…quale sarebbe questo lavoro adatto a me? “ Buffy si sedette e addentò un
biscotto.
“
Andiamo subito al sodo eh? Ti troverò un posto nella mia compagnia, comincerai
oggi stesso se ti và. “
“
Si va bene. Ho deciso che me la caverò da sola Wes. Io voglio imparare a vivere
da sola, a farcela con le mie forze. “
“
Mi sembra giusto Liza. “ la sostenne lui con convinzione.
“
Voglio che loro…che …. “ Buffy non riuscì a continuare, non aveva ancora le
idee ben chiare su cosa volesse in verità, forse voleva solo che Spike venisse
a prenderla e la stringesse tra le braccia, dicendole che era dispiaciuto, che
lui era innamorato di lei e che Fred non contava niente. Ma poi l’immagine di
Fred avvinghiata a lui nel loro letto matrimoniale, fu come un pugno nello
stomaco per lei. No con Spike era finita, ora doveva andare avanti da sola, per
se stessa. Si sarebbe conquistata un posto al mondo da sola, senza l’aiuto di
nessuno, e non avrebbe più avuto paura. Mai più.
“
Vuoi che loro paghino per il male che ti hanno fatto “ finì lui per lei.
“
In un certo senso forse è proprio così. “ rispose sincera.
“
Bene Liza. Noi faremo in modo che loro paghino per tutto, con gli interessi “
le sorrise con condiscendenza.
Buffy
annuì con il capo, ma il cuore le faceva male se pensava ai suoi capelli biondi
e ai suoi occhi blu come il mare. Scacciò quell’immagine dalla sua mente e si
concentrò sul presente. Si lei voleva che tutti pagassero per il male che le
avevano fatto. Anche Spike doveva pagare, lei non era poi così buona come loro
pensavano, ed ora avrebbe dimostrato a tutti di cosa era capace.
“
Mamma, sono Spike. Non voglio importunarti, volevo solo sapere se lei….ha
chiamato? “
“
Si ma non mi ha risposto. Sono così preoccupata ed è tutta colpa tua William.
Perché le hai fatto una cosa simile? Dovrei ucciderti con le mie mani “
“
Ho sbagliato lo so. Dio se lo so, e mi maledico ogni minuto per averla ferita
così, ma io la amo Mamma. Ti giuro, la amo da morire. Devo ritrovarla o credo
che impazzirò “
“
Ora riattacco, non voglio che trovi occupato qualora decida di richiamare. “
Jenny era fredda, le costava molto esserlo, ma non riusciva ancora a perdonarlo
per quello che aveva fatto. Rivedeva ancora il viso afflitto di Buffy e il
dolore profondo dei suoi occhi innocenti. No William non se la sarebbe cavata con
poco questa volta. Mise giù la cornetta e guardò l’uomo di colore che era
seduto di fronte a lei.
“
A quanto pare questa ragazzina è davvero importante per la famiglia “ affermò
Gunn rilassandosi sulla poltrona.
“
Si Gunn. E’ davvero molto importante, sia per me che per mio figlio. “
“
Perché allora…se posso domandare “
“
Perché William è uno sciocco. Uno stupido, che si è accorto troppo tardi dei
suoi sentimenti. Doveva andarci a sbattere contro il muro, per capire che era
un muro. “ si passò una mano tra i capelli.
“
Capisco. “ Gunn scosse il capo “ purtroppo è più comune di quanto si pensi,
accorgersi quanto qualcuno sia importante per noi, solo quando lo abbiamo
perso. “
“
Già. Voglio che la ritrovi Gunn e che me la riporti a casa. E’ così ingenua e piccola,
ancora quasi una bambina. Ed ora è sola chissà dove, ed è tutta colpa di
William e mia. Si anche mia. Se solo avessi resistito…se avessi detto No con
più decisione. Ma io sono anche una madre e speravo, credevo che William…che
lei gli avrebbe aperto gli occhi e che lui alla fine avrebbe capito. Che
sciocca sono stata “
“
No Jenny, non fare così. Vedraiche la ritroverò presto e la riporterò sana e
salva a casa. Non ha nessuno che l’aiuti o a cui possa rivolgersi? Parenti,
amici? “
“
No che io sappia nessun amico. Ha una sorella…” strinse i pugni con rabbia. “
Ma sarebbe stato meglio non ne avesse affatto. “
“
Bene. Allora mi metto subito al lavoro, appena avrò notizie ti contatterò. “
“
Grazie Gunn, ti sono davvero riconoscente. “
“
Tu sei un’amica Jenny, lo faccio volentieri. A presto allora “
Si
strinsero calorosamente la mano e poi l’uomo uscì dalla stanza.
“
Liza…non dovresti avvertire che stai bene? “ azzardò guardandola di sott’occhi.
“
Cosa? “ Buffy si irrigidì.
“
Liza, ascolta. So che adesso tu sei arrabbiata e che vuoi vendicarti, ma … ti
sembra agire da adulta scomparendo nel nulla? “
“
Non voglio parlare con loro, non voglio più vederli “
“
Va bene. Vuoi che ci parli io? Ma questo alla fine …. In un certo senso…darà
ragione a loro “
Buffy
rifletté qualche istante in silenzio. Wes aveva ragione, come poteva pensare di
cavarsela da sola se non era nemmeno in grado di telefonare e di affrontarli?
“
Va bene, ma non voglio sappiano dove sono “ disse decisa.
“
Mi sembra giusto. Ti lascio sola “ Wes si diresse alla porta.
“
No ti prego resta “
Wes
si voltò a fissarla ed annuì con il capo.
Buffy
si sedette sulla poltrona e prese il cordless in mano. Compose il numero e
rimase in attesa, con mani tremanti. Guardò Wes in cerca di coraggio e lui le
sorrise.
“
Pronto casa Gil…”
“
BUFFY! “ urlò di gioia Jenny. “ Sei tu tesoro. Piccola ti prego ascoltami,
perdonami se puoi, ma torna a casa. Dove sei? Ti prego non farmi stare in
ansia, non voglio che tu te ne vada in giro da sola. E’ pericoloso per una bimba
come te “
Quelle
parole furono per Buffy la miccia che accendeva la sua rabbia. Sorrise con
ironia.
“
Non mi accadrà nulla di peggio di quello che mi avete già fatto. “
La
voce fredda e pacata, spiazzò Jenny che si lasciò cadere sulla poltrona
stupita.
“
Buffy io devo spiegarti. Tu mi devi ascoltare “
“
Ho già ascoltato troppe stupidaggini nella mia vita Signora Giles. Sono stanca
“
“
Ti prometto che questa volta sarà diverso, non ti mentirò e nemmeno Will…”
“
Non mi interessa più, Signora Giles “ quel tono distaccato, quella voce così
distante.
“
Buffy…” gemette afflitta Jenny.
“
Ho chiamato per dirvi che sto bene, che non dovete più preoccuparvi per me. E
che … “ tirò un profondo respiro per trovare coraggio. “ Presto vi manderò le carte
per il divorzio. Non voglio più avere nulla a che fare con la vostra famiglia.
“
“
Che stai dicendo Buffy? Divorzio? William è pentito Buffy. Lui ti ama davvero
ora ha capito “
Una
risata bassa si udì dall’altro capo del telefono.
“
Grazie per tutto quello che avete già fatto per me. Se volete provvederò a
rimborsarvi per il tempo e il denaro speso. “
“
Buffy, tu non mi ascolti. Non senti quello che ti sto dicendo? “ Jenny era
disperata.
“
Non conta quello che adesso prova lui per me. Sono io che non provo più niente
per lui. Spero che sia felice con Fred, sono fatti l’uno per l’altra. “
“
Buffy “ fu un sussurro questa volta.
“
Adesso devo andare “
“
Buffy dove sei? Con chi sei, stai attenta ti prego “
“
Sono con chi mi vuole bene davvero. Con persone di cui posso fidarmi. E non si
preoccupi per me, io andrò avanti senza nessuno di voi. “
“
Mi spaventi Buffy. Dimmi dove sei e con chi sei. Non mi far preoccupare “
“
Addio Signora Giles “ e senza dire altro riagganciò e rimase a fissare la
cornetta.
“
Brava Liza, sei stata davvero coraggiosa “
“
Ma fa stare tanto male Wes, tanto male “
“
Passerà vedrai. Tutto si sistemerà e …. Come cita un film famoso ‘ Non può
piovere per sempre ‘ “ disse solennemente, guardandola dritta negli occhi.
Buffy
rise della sua aria accigliata.
“
Vuoi andare in ufficio adesso? “ le chiese.
“
Si andiamo “
“
Mike fa preparare la macchina io e Liza andiamo in ufficio “
“
Subito Signore “
La
sua prima giornata da adulta, pensò Buffy. Mentre il ricordo delle braccia
forti di lui che la stringevano, era ancora vivo nella sua mente.
“
Allora che ne pensi il posto ti piace? “ le domandò sedendosi comodamente sulla
sua poltrona. L’ufficio era ampio e spazioso, arredato in stile moderno e dalle
ampie vetrate si godeva un panorama splendido sulla città degli Angeli.
“
Si mi piace e credo mi troverò bene. Sono tutti così simpatici “
“
Bene sono contento. Puoi iniziare anche domani se ti va “
Buffy
si sentì sollevata. Era andato tutto bene.
“
Adesso andiamo a comprare un po’ di roba per te, stasera ti porto
fuori….inoltre voglio farti conoscere una persona speciale….che ti piacerà
molto e che ti potrà dare una mano “
“
Davvero? “
“
Vedrai “
Due
giorni dopo….
“
Allora sei soddisfatto Wes? Mi hai portato una bellissima crisalide, ed io l’ho
trasformata in una splendida farfalla “
Cordelia
Chase sorrise compiaciuta di se stessa. Aveva fatto un ottimo lavoro su Buffy e
ne era soddisfatta. Inoltre la ragazzina le piaceva molto.
“
Avanti Buffy vieni fuori “
La
testa di Buffy spuntò da dietro la pesante tenda che dava ingresso alla piccola
pedana che serviva per le sfilate private, che si tenevano nell’atelier per
clientela raffinata e molto danarosa.
“
Mi vergogno “ mormorò arrossendo.
”
Su non fare la timida, e pensa a quella faccia di culo di tua sorella. Devi
prenderla a calci per quello che ha fatto “
“
Cosa? “ Wes era allibito, sapeva che Cordelia non aveva peli sulla lingua, ma a
volte riusciva lo stesso a stupirlo.
“
Mi ha raccontato tutto. Sai che io sono la psicologa della moda, se non li raccontano
a me i loro più sordidi segreti a chi vuoi che li raccontino? E poi l’analista,
solitamente un vecchio rimbambito, si frega un pozzo di soldi e non da in
cambio nessuna soddisfazione. Io invece…le riempio di nastri e seta e alla fine
fanno vita tutte contente e soddisfatte. “ Il sorriso smagliante di lei avrebbe
disarmato un esercito intero.
”
Ah, mi arrendo con te non c’è speranza di spuntarla “
“
Avanti Liza, Buffy fatti sotto “
Buffy
ridacchiò e con un profondo sospiro sollevò la tenda rivelando la sua persona
in tutto il suo splendore.
Era
la prima volta che indossava un abito da sera e si sentiva ancora un po’
impacciata. Aveva imparato a calzare i tacchi a spillo e a camminare con
femminilità e garbo. Erano passati pochi giorni e lei era cambiata
completamente, chiunque avrebbe stentato a riconoscerla. La vicinanza di
Cordelia le aveva trasmesso coraggio ed una dose di sfacciataggine che l’aveva
resa molto affascinante e allo stesso tempo sfuggente. Sul lavoro era precisa e
puntigliosa, inoltre aveva tirato fuori un caratterino tutt’altro che docile e
mansueto. Farla arrabbiare non era considerato augurabile da nessuno dei suoi
colleghi. E Wes ne era sempre più conquistato ed affascinato.
Era
avvolta in un elegante ed attillato abito color crema, che faceva risaltare la
sua pelle abbronzata. Calzava delle minute scarpette dorate, la cui fascia era
costituita da una foglia stilizzata. I capelli erano raccolti sulla nuca e
tenuti fermi da un fermaglio tempestato di diamanti. Al collo una sottile collana
d’oro cui pendeva una piccola spirale di rubini. In mano una borsetta
all’ultima moda, in tinta con l’abito.
Wes
rimase a bocca aperta a fissarla. Cordelia con gli occhi illuminati dalla gioia
creativa, allungò la mano e gli chiuse la mascella.
“
Tesoro, un po’ di contegno. Stai per sbavare “ gli sussurrò e Wes arrossì,
tossicchiando per nascondere l’imbarazzo.
Buffy
avanzò lungo la pedana con sicurezza e grazia.
“
Allora? “ domandò curiosa.
“
Semplicemente Divina “ esclamò lui “ Non hai paura di rincontrare quella gente?
“ le domandò apprensivo.
“
Paura io? No per niente. Loro dovrebbero aver paura. Anzi ne dovranno avere. A
proposito … quando saranno pronte le carte? “
“
Oh il mio legale ci sta lavorando, non manca molto e finalmente sarai libera “
Wes si illuminò nel pronunciare quelle parole.
“
Non vedo l’ora. “ esclamò lei sorridendo, senza gioia.
“
Allora andiamo a dare una lezione alla sorella brutta e stronza di Cenerentola?
“ Cordelia sorrise maliziosamente.
“
Si andiamo “ Buffy la prese sotto braccio e insieme si avviarono, seguite da un
meravigliato quanto rassegnato Wes.
La
sala era gremita di gente, c’era da aspettarselo. Il matrimonio di Anya Jenkins
era l’evento mondano dell’anno. Buffy rimase un attimo ferma sulla soglia della
sala, nonostante tutte le sue affermazioni di sicurezza e determinazione, in un
angolo del suo cuore c’era ancora la piccola e spaurita Buffy che cercava
disperatamente due occhi blu in mezzo alla gente.
Sospirò
ricacciando indietro quegli sciocchi pensieri e innalzandosi in tutta la sua
persona fece il suo ingresso trionfale.
Wes
la prese sottobraccio e le strinse la mano in silenzio.
Arrivarono
davanti da Anya e Buffy attese la prima reazione.
“
Oddio…” esclamò la donna squadrandola da testa a piedi “ Sei proprio tu Buffy?
“ nello sguardo ammirazione. “ Sei…sei…oddio sei Stupenda “
“
Grazie sei gentile Anya. Volevo farvi le mie congraturazioni per il vostro
matrimonio ed augurarvi tanta felicità “
Anya
aggrottò le sopracciglia e la fissò ancora più sbalordita.
“
Ma che cosa ti è successo? Dov’è finita la timida ed impacciata ragazzina di
nemmeno due settimane fa? “
Buffy
le lanciò uno sguardo glaciale e misurato. Con voce pacata, quasi scherzosa
infine disse “ E’ morta “
Anya
avvertì un brivido lungo la schiena, la nuova Buffy la spaventava e
disorientava.
“
Tu e Wes vi conoscete? Siete venuti insieme? “ domandò sempre più confusa.
“
Si, siamo inseparabili ormai. “ Volutamente Buffy assunse un tono malizioso e
carico di sott’intesi.
”
Ancora auguri Anya “ continuò con sicurezza, la baciò affettatamente sulle
guance e poi proseguì tra la folla, lasciando il posto agli altri ospiti che
volevano congraturarsi con la Sposa.
Anya
rimase qualche secondo imbambolata e poi sollevando il vaporoso vestito a balze
si mise a correre per la sala, sotto lo sguardo attonito degli invitati.
Raggiunse al buffet Willow ed Oz, e gesticolando ampiamente descrisse
l’incontro che aveva appena avuto con una trasformata, completamente cambiata
Buffy.
Oz
si sporse tra gli invitati incredulo e poi si attaccò al cellulare.
Willow
invece guidata da Anya andò a constatare di persona.
“
Buf…fy? Sei dav…ve…ro tu? “ balbettò fermandosi alle sue spalle.
La
giovane donna si voltò e le sorrise raggiante. Willow si sentì mancare per
quanto era bella.
“
Oh, Buffy sei …sei…lo sai che ti stanno cercando tutti come pazzi? “ una
leggera nota di rimprovero nella voce.
Buffy
si accigliò un istante e poi il suo sguardo divenne freddo e l’espressione dura
come marmo. “ Davvero e perché? Lo spettacolo è finito, Buffy ha smesso di dare
rappresentazioni avvertili “
“
Ma Buf…”
“
Mi chiamo Liza, se non ti spiace Willow. “
Willow
boccheggiò arrossendo. “ Cosa ti è successo? “ le domandò con un fil di voce.
Buffy
la guardò sprezzante e poi sempre sorridendole sibilò “ Sono cresciuta, cosa
vuoi che mi sia successo? “ poi rivolgendosi a Wes con tono più gentile e dolce
gli disse “ Mi prenderesti qualcosa da bere tesoro? “
Wes
sorrise ed annuì con il capo “ Tutto quello che vuoi Liza. Torno subito “
“
Grazie “ rispose lei e si guardò intorno con finta curiosità.
“
Adesso Buffy tu mi spieghi cosa sta succedendo qui “ Anya cominciava a perdere
la pazienza.
“
Non è successo un bel niente, e vi prego di non fare scenate inutili. “
Le
due donne si guardarono sconcertate, dal nuovo modo di parlare e di atteggiarsi
di Buffy.
“
Mi sembri una seconda Fred “ sbottò infine Anya incapace di trattenersi.
“
Forse lo sono “ sorrise indifferente Buffy.
Di
nuovo un pesante silenzio.
“
Dov’è la Buffy che mi piaceva? “ domandò questa volta Willow ormai esasperata.
“
L’ho già detto ad Anya è morta e non tornerà mai più, rassegnatevi ragazze ed
andate avanti, trovatevi un altro divertimento “
“
Sei ingiusta adesso. Noi eravamo tue amiche “
“
Le amiche non mentono “ replicò Buffy gelandole.
“
Noi non ….non…” cercarono di difendersi.
“
Non sapevate? “ Buffy lanciò loro uno sguardo incredulo e scettico.
“
Eh va bene. Io lo sapevo, ma Willow l’ha saputo solo dopo il matrimonio “
confessò Anya.
“
Ragazze, non capisco perché stiate facendo tutto questo. E’ tutta acqua
passata. Tutto finito. “
“
Non ci credo, non posso e non voglio crederci. Tu amavi Spike, tantissimo “
Willow strinse i pugni.
“
E’ vero “ sospirò come rammaricata Buffy “ Hai ragione, purtroppo. Amavo Spike
da morire. Al passato però. Adesso è finita, amo un altro “
Willow
e Anya rimasero pietrificate mentre guardavano Wes farsi strada tra la folla,
salutando a destra e sinistra ed elargendo sorrisi. Sorrisi di un uomo
soddisfatto di se e felice. Di un uomo innamorato. Entrambe spalancarono gli
occhi colpite dallo stesso terribile sospetto, mentre lui le porgeva il
bicchiere e le poggiava una mano sulla schiena con fare protettivo.
“
Non può essere vero…io non ci credo “ Anya scosse incredula il capo.
“
Non mi interessa “ alzò le spalle Buffy “ Mi faresti ballare Wes? “
“
Certo Liza, anche se non sono un grande ballerino “ si scusò lui.
“
Sei perfetto andiamo “ Wes le cinse la vita e cominciarono a muoversi al ritmo
della musica sotto lo sguardo attento e curioso degli altri invitati.
“
Sei stata magnifica, Liza. Padrona di te, sicura. Splendida “ Wes le sorrideva
ammaliato.
“
Grazie, io e Cordelia abbiamo fatto le prove oggi pomeriggio “
“
Cosa? “ lui spalancò gli occhi ancora una volta stupito.
“
Già. Dovevi vederla “ ridacchiò divertita.
“
Siete…terribili! Spero di non diventare mai vostro nemico “
“
Tu? no, tu non sarai mai un nemico per me. Capo tribù. “
“
Ah” Wes rise. “ Come desidera la mia Squaw, o forse dovrei dire…la mia regina “
“
Ah…ah….non offrirmi una corona se non sei disposto a cedere il regno “ lo
provocò.
“
Ma io sono disposto a offrirti tutto Liza. Tutto “ lo sguardo si fece intenso e
serio.
Buffy
si chiese se aveva ben capito a cosa lui si riferisse. E’ possibile che le
stesse chiedendo di sposarlo? Ebbe un attimo di smarrimento, mentre il suo
cuore le urlava un solo nome.
Un
colpo leggero alla spalla di Wes ruppe l’imbarazzante silenzio che era calato
tra loro due.
“
Scusa amico, posso avere l’onore? “ un ragazzo alto e muscoloso. Il sorriso e
il viso da bravo ragazzo americano, chiese a Wes il cambio.
A
malincuore Wes si fece da parte e dopo aver lanciato uno sguardo carico di
promesse a Buffy cedette la mano al giovane.
“
Ciao Buffy, forse non ti ricordi di me ma io …”
”
Ciao Riley “ tagliò corto lei, sempre sorridendo. “ Certo che mi ricordo di te.
Sei stato gentile una volta con me, prestandoti per darmi lezioni di tennis. “
“
Si esatto, ma è stato un piacere per me “ bofonchiò arrossendo. Dove aveva
trovato il coraggio per chiederle di ballare ancora se lo stava domandando.
“
Non vorrei aver interrotto nulla di … “ indagò cautamente.
“
No, non hai interrotto nulla di importante. Solo un ballo “ lo rassicurò.
“
Allora è un po’ che non ci vediamo. Ti ho chiamata…ma mi hanno sempre detto che
non c’eri.”
“
Già “ Buffy serrò le labbra, ricordando tutte le volte che aveva detto ai
domestici di Jenny di mentirgli, perché Spike non voleva nemmeno che lei
parlasse con lui.
“
Mi dispiace, è stato un periodo…stressante per me “
“
Si beh, ho saputo delle tue nozze “ le disse diventando rosso per l’imbarazzo.
“
Sì, un errore da dimenticare e presto “
“
Cosa? Non stai più con Sp…”
Non
lo lasciò finire, le faceva ancora male sentire quel nome.
“
No. E’ finita “
“
Oh, mi spiace “
“
A me no. “ rispose secca lei, mentre avvertì una fitta al cuore.
“
E come mai…se posso. Sembravi così …. Innamorata “ l’espressione di Riley si
incupì.
“
Non lo amo più. Tutto finisce, anche l’amore “
“
Come sei pessimista “ si stupì.
“
No, niente affatto, sono solo realista “
“
Credi che…potresti….vorresti… “ Dio com’era difficile parlarle. Lo era già
prima quando anche lei era timida ed impacciata, ora che era così sicura e
determinata lo era ancora di più.
“
Si Riley, uscirò con te “ Buffy lo prevenne, con un sorriso divertito in viso.
“
Oh davvero? Sono felice. Grazie “
“
Di nulla Riley. Adesso possiamo ballare un po’ in silenzio? “
“
Oh si certo, scusami. “ Lei poggiò il capo sulla sua spalla e per un attimo
chiuse gli occhi, immaginando che lui fosse lì con lei.
“
Buffy “ la sua voce sensuale, calda e carezzevole, la fece rabbrividire. Aprì
gli occhi e i gli occhi Blu che aveva tanto cercato la stavano fissando, con
tenerezza e infinita tristezza.
Ritto
davanti a loro, l’espressione disperata. Aveva l’aspetto trascurato, le spalle
rilasciate, i capelli disordinati che gli ricadevano sul viso. Sembrava
ubriaco.
“
Ti ho ritrovata “ mormorò sollevando il braccio ed accarezzandole la guancia
con mano tremante.
Buffy
si ritrasse come schiaffeggiata, gli occhi di lui si velarono di lacrime, mentre
un lampo di frustrazione e di dolore li attraversava.
“
Perdonami amore, perdonami. Ti scongiuro, senza di te non posso vivere. “ la
sua voce roca si spezzò per l’emozione. Buffy strinse i pugni, doveva essere
forte, non doveva cedere, lo aveva giurato a se stessa. Nessuno l’avrebbe più
presa in giro ed umiliata.
“
Non toccarmi “ gli disse sprezzante.
“
Per favore, passerotto. Ti scongiuro, perdonami. Ho sbagliato tutto lo s, ma io
ti amo, e non posso pensare ad una vita senza di te. “
“
Mi dispiace tesoro, io invece ho già una vita senza di te, e ti confesso che mi
piace, molto di più di quella grande menzogna che avevamo insieme. “
“
Non è stata una menzogna “ ringhiò lui, mantenendo l’aria supplichevole. “ Io
ti amavo, e ti amo anche adesso. Torna a casa con me, mi farò perdonare per il
male che ti ho fatto “
“
Scordatelo! Non tornerò mai più con te. Mai più “ replicò categorica.
Spike
era esasperato e disperato, dinanzi a tanta ostinazione.
“
Perché? “ le domandò.
Buffy
strinse i pugni, aveva bisogno di tutto il coraggio di cui era capace per
dirgli che non lo amava, per mentirgli.
“
Perché io non ….” strinse i denti e si concentrò sulle parole “ Non ti amo più
“
Spike
sgranò gli occhi, l’espressione di chi era stato colpito a morte.
“
Non è vero. Tu mi ami ancora. Non puoi aver smesso di amarmi “
“
E invece è così. Tutto quello che provavo….si è trasformato in niente. Tu conti
meno di niente per me, adesso. “
Spike
la fissò mentre il mondo gli crollava addosso, e poteva biasimare solo se
stesso per questo. Era tutta colpa sua.
“
Ti prego, torna con me. Dammi una seconda opportunità anche se non ma merito.
Tornerai ad amarmi, ad essere felice … te lo….”
“
No. Ti ho già detto Scordatelo, non tornerò con te “ Buffy si fermò un momento,
se avesse detto ancora un’altra parola, sarebbe crollata e scoppiata in
lacrime. Vederlo così la faceva star male, più di tutto, più del dolore che
aveva provato per il tradimento, più dell’umiliazione. Guardarlo negli occhi e
mentirgli era la cosa più dolorosa che Buffy avesse mai fatto.
Lo
sguardo di Spike si spostò da lei a Riley e gli occhi fiammeggiarono di rabbia.
“
Toglile le mani di dosso. Lei è mia “ urlò lanciandosi contro il giovane. Ne
scaturì una rissa, i due si rotolarono sul pavimento, alla fine la rabbia di
Spike ebbe la meglio. A cavalcioni sul malcapitato, cominciò a colpirlo
violentemente senza sosta.
“
Io ti ammazzo. Devi starle lontano, non la devi toccare “
Buffy
sconvolta urlava “ Fermati. Fermati “
Oz
e Wesley riuscirono a bloccarlo, tirandolo su. Riley si sollevò sputando sangue
e approfittando del fatto che Spike fosse trattenuto gli sferrò dei violenti
colpi allo stomaco.
Spike
si piegò in due per il dolore e Buffy furibonda, si mise tra i due e
schiaffeggiò violentemente Riley.
“
Vigliacco “ gli urlò contro e poi si voltò a guardare Spike tenuto in piedi dai
due uomini. Lui sollevò il capo e la fissò con un tenue sorriso sulle labbra.
“
Lo sapevo. Tu mi ami ancora Buffy. Tu mi ami. Io non rinuncerò a te mai.
Tornerai con me, te lo giuro. Tu tornerai con me “
Buffy
sentì un brivido d’eccitazione e di paura nel sentire quelle parole. Il cuore
le martellava nel petto impazzito. Avrebbe voluto ribattere qualcosa di
tagliente, di cattivo, ma non poteva con quegli occhi che la spogliavano sino
all’anima. Distolse lo sguardo sconfitta, poteva mentire con tutti, ma di
fronte a lui restava sempre la stupida ed innamorata Buffy.
Wes
fece un cenno ad Oz ed insieme trascinarono, uno Spike sanguinante fuori.
Buffy
sentì il cuore fermarsi, mentre lo vedeva andare via. Tutto in lei urlava di
seguirlo, di andare con lui e dargli una seconda possibilità. Si portò una mano
al petto e poi lentamente senza volerlo si mosse per seguirlo. Era appena
uscita dalla porta che la voce fredda e tagliente di Fred la paralizzò.
“
Elizabeth…”
“
Oh non dirmi che gli stai correndo dietro vero? “ la derise con disprezzo. “ Si
certo….tu fai sempre il suo gioco. “
Buffy
si voltò e la fissò con lo sguardo più sprezzante di cui fu capace.
“
Non dirmi che gli hai creduto vero? Anche se devo ammettere che Spike è un
grandissimo attore. E’ stato bravissimo a sedurti e a portarti nel suo letto.
Sapessi quante risate ci siamo fatti il giorno dopo. “
Buffy
continuò a fissarla in silenzio.
“
Oh lo so che ti stai domandando…allora perché mi ha sposato? Tesoro hai davvero
bisogno di una risposta? “ sospirò “ Pietà tesoro. Ha avuto pietà di te,
piccola ed insignificante mocciosa “
Buffy
serrò la mascella e sollevò il mento in segno di sfida.
“
Vuoi la guerra Fred? Bene allora preparati, perché l’avrai. Ti garantisco che
ti pentirai di ogni singola parola. “
“
Oh che paura…” fece il gesto di spaventarsi tremante.
Gli
occhi di Buffy si socchiusero in due fessure “ Oh…l’avrai Fred, ti garantisco
che l’avrai “
In
quel momento Wes salì i gradini del portico.
“
L’ho lasciato con Oz…sta piangendo “ la guardò di sott’occhi per saggiarne la
reazione. Ma l’espressione di Buffy era impenetrabile, fissa su sua sorella
Fred.
“
Non m’interessa cosa sta facendo. Andiamo per favore, ne ho avuto abbastanza di
questa festa “
“
Certo Liza. Come vuoi tu “
Lanciando
uno sguardo ammonitore a Fred, Wes cinse le spalle di Buffy e la scortò alla
vettura.
Fred
continuò a fissare l’oscurità per alcuni istanti in silenzio. Un brivido gelido
l’attraversò, riavviandosi i capelli con le mani tornò dentro, ma
l’inquietudine non l’abbandonò.
“
Lei può dire tutto quello che vuole, ma è ancora Buffy, ed è ancora innamorata
di Spike “ esclamò Anya, non disposta ad accettare proteste da nessuno su
questo punto.
Willow
annuì con il capo, era desolata per l’accaduto, vedere Spike in quello stato le
aveva fatto male.
“
Hai capito anche tu? Wonder Woman? Buffy ama Spike! “ Anya indicò la bruna che
per tutto il tempo non aveva fatto altro che fissare la scena con attenzione.
“
Questo lo sapevo, sono venuta proprio per averne la conferma “
“
Eh? “ entrambe si guardarono e poi fissarono Cordelia.
“
Lo pensi anche tu? “ domandarono all’unisono.
“
Già. Adesso il problema è come farlo capire a Buffy e a Wes “
“
Cosa centra lui? “ Anya si accigliò.
“
E’ innamorato di lei. Beh, da sempre è stato innamorato di lei a dire il vero.
E’ un tipo così schivo ed introverso, una volta che lo conquisti, rimane
fedele. “ scrollò le spalle la bellissima donna.
“
Oh che romantico “ esclamò Willow quasi dispiaciuta per lui.
“
No! Niente da fare. Buffy ama Spike e Spike ama Buffy! Wes…si cerchi un’altra
madonna da adorare “
Willow
si riscosse “ Si hai ragione, nessuna pietà. In guerra ed in amore ogni cosa è
permessa. “ poi guardando incerta le altre..” Non è così? “
Cordelia
e Anya annuirono.
“
Allora cosa facciamo? “
“
Domani sondo il terreno ed attacco la fortezza. Anche se…l’unica cosa che
dobbiamo fare è riuscire a farli incontrare da soli. Buffy potrà fare la fredda
e scostante con tutti noi, ma con Spike…no. Con lui è sempre la piccola e
timida Buffy. Lo ha dimostrato questa sera. Se sarà sola con lui…cederà “
“
Si è un’idea geniale “ gli occhi di Anya scintillarono di gioia perversa.
Mentre Willow dubbiosa le guardava, chiedendosi cosa avessero in mente.
“
Come ti senti Spike? “ gli domandò Oz preoccupato, mentre gli passava un
fazzoletto imbevuto d’acqua.
“
Bene, sono felice “
“
Eh? “ Oz lo guardò perplesso. “ Hai battuto la testa durante la scazzottata? “
“
Lei mi ama ancora. Mi ama capisci? Tornerà con me, dovessi costringerla,
tornerà con me “
“
Non sei forse un po’ troppo ottimista? “
“
Mi ha difeso, Oz. Non capisci? Anche se è furiosa con me, anche se l’ho ferita.
Mi ha difeso “ sorrise, ma subito il viso si contorse in una smorfia di dolore.
“
Dannato Big Jim. Lo ammazzo se si avvicina a Buffy. “
“
Secondo me più che di lui dovresti preoccuparti di qualcun altro …” si lasciò
sfuggire incautamente.
Spike
lo guardò crucciato “ Chi? “ domandò agitato.
“
Ops. Accidenti alla mia boccaccia “
“
Parla. Chi? “
“
Wesley. Buffy vive a casa sua “ mormorò.
“
Cosa? cosa? “ ripeté incredulo Spike.
Me
l’ha detto Anya. E’ venuta con lui stasera ed erano già due o tre giorni che circolava
la voce che lo scapolo d’oro fosse stato accalappiato.
“
Beh, si sbagliano. Io andrò a riprendermela e la riporterò a casa, dovesse
essere l’ultima cosa che faccio. Non permetterò a nessuno di portarmela via,
ora che so che … lei è l’unica per me. Ora che ho capito “ la voce divenne un
sussurro colpevole “ Che l’amo “
“
Bel tempismo ragazzo. Davvero un bel tempismo. Non potevi accorgertene un
giorno prima, di fare la più grande cazzata della tua vita? “
“
Tu non ci crederai Oz, ma io l’ho capito proprio per quella cazzata. Che idiota
vero? “
“
Beh no…tutti gli uomini capiscono le cose soltanto dopo aver fatto la più
madornale delle cazzate.”
“
Già “
“
Adesso vado a chiamare Willow e ti accompagniamo a casa. non sei in grado di
guidare. “
“
Si credo tu abbia ragione amico. Io ti aspetto seduto qui. Ho bisogno di
riflettere un po’.”
“
Okay. Torno subito “ detto questo, tornò in sala alla ricerca della sua
ragazza.
“
Quella vipera. Quella arpia maledetta. Io l’ammazzo. Questa me la paga. Dovevo
abbandonarla invece di portarmela dietro. Disgraziata “
“
Ma che è successo? “ domandò la cuoca di casa O’Brien, alla cameriera di Fred.
“
Il finimondo. Il marito le ha mandato le carte del divorzio. Non vuole più
saperne di lei. Ieri sera hanno avuto una lite furibonda. Lui le ha detto che è
stanco della sua arroganza e del suo egoismo, e che è stato un cieco a non
accorgersene prima. A non vedere l’abisso che esisteva tra lei e sua sorella
Buffy. E le ha urlato in faccia che avrebbe dovuto sposare sua sorella e non
lei. La Signora era furibonda. Lui ha fatto la valigia e se n’è andato.
Dicendole che se non era troppo tardi, si sarebbe inginocchiato ai piedi di
Buffy e avrebbe cercato di conquistarla. Lei gli ha tirato dietro la
bottiglietta di Chanel. Lui l’ha fissata con disprezzo e le ha intimato di fare
le valigie e lasciare la casa entro il fine settimana. E che il giorno dopo
avrebbe ricevuto la visita dei suoi avvocati. Inoltre ha aggiunto di non
illudersi, che non le avrebbe dato nemmeno un soldo.”
“
Ah ben le sta. Io l’ho sempre detestata, con la sua aria di superiorità. “
“
Si sono d’accordo con te. La Signorina Buffy, quella si che era una cara
persona. Io spero che il padrone riesca a conquistarla e la riporti qui.
Sarebbe una padrona perfetta per noi “
“
Parole sante Patricia, parole sante. Speriamo “
“
Allora è tutto pronto? “ domandò Cordelia abbassando la voce al telefono.
“
Si qui siamo pronte. Tu piuttosto hai fatto la tua parte? “
“
Si tutto fatto. Non ha avuto il minimo sospetto. È sempre ingenua dopotutto.
Per fortuna direi. Non mi sarebbe piaciuta in versione Fred. “
“
Si neanche a me. Per un attimo ho davvero temuto il peggio “
“
Willow ha fatto quello che le avevamo detto? “
”
Spero di sì. Altrimenti non servirà a nulla. E Spike come l’ha presa? “
”
Appena ha sentito la parola piano è saltato su entusiasta. Rassicurandoci che
era disposto a fare qualsiasi cosa per riavere Buffy. “
“
Perfetto. Mi spiace un po’ per Wes però….io sono anche sua amica “
“
Si….hai ragione…ma l’amore è amore. Non puoi lottare contro i mulini a vento lo
dice anche Don Chisciotte. “
“
Hai letto Don Chisciotte di Cervantes? “
“
No ho visto il film “ ribatté Anya.
“
Ah giusto. Adesso vado. Sarà qui da un momento all’altro. Tenetevi pronte “
“
Ricevuto. Passo e chiudo “
“
Bene Liza possiamo andare se sei pronta “ disse Cordelia sfoderando il suo più
luminoso sorriso.
“
Che strano un party di mattina, e poi un invito così…improvviso.”
“
Capita, sai i ricchi sono strani “ ridacchiò nervosamente Cordelia.
“
Si va bene. E Wes? “ si guardò attorno per vedere se era arrivato.
“
Oh sarà stato trattenuto. Noi andiamo a lui lascerò un messaggio per dirgli di
raggiungerci al party “
“
Ma…non è carino. Lui non lo farebbe mai “ protestò Buffy.
“
Oh avanti… non hai ancora capito come bisogna trattare gli uomini? “ Cordelia
si detestò per quel colpo basso ma necessario se voleva dissuaderla
dall’aspettarlo.
“
Oh “ esclamò mordendosi il labbro. “ Hai ragione andiamo “ sospirò e tornò a
guardarsi intorno sperando nell’arrivo di lui.
‘
Si, tu aspetta….e spera che il desiderio non si avvera ‘ pensò Cordelia mentre
la trascinava verso la vettura.
“
Allora si può sapere dove stiamo andando? “ domandò Wes seccato, mentre
guardava contrariato Anya.
“
Nella mia tenuta in Texas “ esclamò con innocenza la giovane sposa. Mentre un
Xander estremamente seccato borbottava seduto sul sedile posteriore della
Mercedes.
“
Cosaaaaaaaaaaa “ urlò Wes sconcertato “ In Texas? Ma sei impazzita! “
“
Oh senti dobbiamo sottoscrivere quest’accordo matrimoniale, prima di celebrare
il rito “
“
Non potevamo stipularlo e firmalo a Los Angeles? Nel mio studio?”
“
Già è quello che dico anche io “ bofonchiò lo sposo sbuffando.
“
No. Io voglio stipularlo nella mia tenuta. Dove c’è la mia famiglia attorno “
“
Ma che stai dicendo….la tua famiglia è in Europa. “
“
Oh beh volevo dire l’aria di casa mia. E’ come se ci fossero anche loro “
Wes
guardò di sott’occhi Xander che scrollò le spalle “ Io ho già rinunciato. Rassegnati
amico “
“
Avevo un appuntamento questa sera…quanto ci tratterremo. Io avrei delle cose da
sbrigare…e devo avvertire Liza che sarò fuori questo Week end. Ma perché non me
lo hai detto prima? “ sbottò seccato.
“
Perché non avresti accettato. Ed io volevo fossi tu a stipulare l’accordo. Sono
una persona romantica che ci vuoi fare? “ Gli sorrise accattivante, mentre Wes
roteava gli occhi.
“
Ehi brutto ciccione bavoso e pulcioso, togli il tuo dannato sedere dalla strada
e lasciami passare “ urlò aprendo il finestrino e suonando il clacson
rabbiosamente.
“
Certa gentaccia. Chi ti ha dato la patente coglioneeeeeeeeeeee “ fece un gesto
poco femminile in direzione del guidatore dell’utilitaria, che la fissò a bocca
aperta sconvolto. Anya schiacciò l’acceleratore sollevando un polverone sulla
strada. Xander che aveva il finestrino aperto fu investito dal pulviscolo e
cominciò a tossicchiare.
“
Anya dannazione “
“
Cosa c’è? Quell’imbecille andava a 60 miglia all’ora “
“
Forse perché il limite di velocità su questa strada è di 60 miglia all’ora? “
rispose ironico lui.
“
Dettagli amore. Dettagli. “ sbuffò la moglie continuando nella sua folle corsa.
Wes
si asciugò la fronte con un fazzoletto ed impugnò il cellulare.
“
Chiamo Liza e l’avverto. Non voglio stia in pensiero “
“
Liza...? “
“
No sono Cordelia “
“
Ah, scusa ma dov’è Liza? E come mai hai tu il suo cellulare? “
“
Oh Liza è andata un attimo alla toilette e mi ha lasciato la borsa “ mentì
spudoratamente la bruna, guardando Buffy mentre acquistava un pacco di
sigarette nella tabaccheria.
“
Puoi dirle che resterò fuori per il Week end per lavoro? “
“
Oh…quanto mi dispiace Wes….non ti preoccupare glielo riferirò. Anzi…sai che
farò? La porterò a casa mia così non resterà sola nel tuo appartamento questi
giorni.”
“
Oh grazie Cordelia sei davvero gentile a preoccuparti per Liza “
“
Figurati. “
“
Allora l’avverti tu? “
“
Ma certo, contaci “
“
Dille che la chiamo più tardi “
“
Va bene. Ciao “ e chiuse la conversazione. Infilò rapidamente il cellulare
nella sua borsa e richiuse quella di Buffy, che attraversata la strada si
avvicinò alla macchina.
“
Ecco qui. Ha fatto storie, non credeva fossero per te le sigarette.”
“
Oh grazie sei stata un tesoro Liza. Possiamo andare adesso “
“
Si “ richiuse lo sportello e la macchina partì.
“
Cordelia è davvero gentile. Mi ha stupito, non me l’aspettavo “
“
Si infatti gentilissima “ rispose Anya sorridendo forzatamente.
Drusilla
era rimasta in silenzio per tutta la conversazione, lanciando sguardi penetranti
nella direzione di Anya. C’era qualcosa sotto, ci avrebbe scommesso, e solo
quell’ingenuo di Wes non si era accorto del tranello. Poi si voltò e vide la
faccia sciocca di Xander sorriderle. Beh, forse Wes non era l’unico stupido.
“
Cordelia. Perché non mi hai detto che era un party organizzato da Willow e dal
suo fidanzato? “
“
Oh non te l’ho detto? Ti giuro che pensavo di averlo fatto tesoro. Che sbadata,
mi sarà sfuggito. “ Buffy la guardò arrabbiata.
“
Io non ci vengo. Riportami a casa “ Incrociò le braccia sul petto ed assunse
l’aria imbronciata.
“
Oh Liza ti prego, non possiamo fare una cosa del genere, non è … educato “
“
Non mi interessa. Voglio tornare a casa “
“
Hai paura? “ Buffy sembrò colta sul vivo.
“
Di cosa dovrei aver paura? “ lo sguardo divenne duro.
Cordelia
sapeva di aver colpito il nervo scoperto.
“
Oh niente…facevo per dire “ guardò altrove, seguendola però con la coda
dell’occhio.
Buffy
si morse il labbro inferiore “ Andiamo “ disse alla fine afferrando con rabbia
la borsetta. Saltò giù dalla vettura e sbatté lo sportello con violenza.
Perfetto tutto era andato secondo i piani. Adesso la palla passava a Willow
“
Speriamo bene “ sussurrò la bruna mentre seguiva Buffy verso l’ingresso della
villa.
Una
sorridente ma stranamente nervosa, Willow venne loro incontro.
”
Ciao finalmente siete arrivate. Sono felice che tu abbia accettato Buffy “
“
Liza “ la corresse immediatamente lei “ e non vedo perché non avrei dovuto
accettare, un così cortese invito “ bofonchiò furente.
Cordelia
e Willow si diedero un’occhiata fuggevole.
“
Gli altri ospiti non sono ancora arrivati. C’è solo…” esitò un momento
guardando di sott’occhi Buffy. “ Jenny “
Buffy
sobbalzò ma si riprese immediatamente, non lasciando trasparire alcuna
emozione.
“
Andiamo? “ domandò esitante.
“
Certo “ Buffy si mise dritta in tutta la sua persona e seguì la padrona di casa
verso il salottino.
“
Guarda chi è arrivato Oz “ cercò di stemperare la tensione palpabile, con un
sorriso incerto Willow.
“
Oh Buffy, Cordy “
“
Liza “ corresse ancora Buffy sempre più tesa.
“
Voi … voi vi conoscete vero? “ Willow si guardò intorno in cerca di aiuto,
mentre Cordelia roteava gli occhi e Oz le andava incontro per sostenerla.
“
Certo che ci conosciamo. “ saltò su Jenny guardando con tenerezza Buffy “ Ciao
Buffy “
“
Salve Signora Giles “ le rispose gelida, evitando però di incontrare il suo
sguardo.
“
Mi dispiace tanto per quello che è successo Buffy “ continuò Jenny, senza
smettere di fissarla.
“
A me no “ rispose con cocciutaggine la ragazza, sporgendo il mento in
atteggiamento di sfida. Desiderando dentro di se che tutto finisse presto.
“
Perché non ci sediamo? “ Intervenne Willow.
“
Già sediamoci tutte ragazze “ Cordelia prese sotto braccio Buffy e la condusse
verso il divano.
Willow
versò una tazza di tè e la porse a Buffy con gentilezza. Le mani le tremavano
vistosamente, tanto che per poco la tazza non si rovesciò.
“
Ecco bevi questo ti farà bene. Il tè ha un effetto calmante e su alcuni
soggetti può anche indurre sonnolenza, a differenza di quanto crede la gente
invece la camomilla….”
“
Dacci un taglio Will, “ Cordelia le lanciò uno sguardo truce, mentre tutti
sembravano in attesa.
Buffy
sorseggiò il tè lentamente, era nervosa, aveva bisogno di calmarsi.
“
Non vuoi proprio perdonarmi? “ domandò con voce velata Jenny, quando Buffy posò
la tazza sul tavolino.
Buffy
strinse le mani in grembo, mentre un forte desiderio di piangere l’assalì.
“
Non ho niente da perdonare. Per me è tutto passato, finito “ si sforzò di dire
senza guardarla.
“
Non è vero Buffy, altrimenti adesso mi guarderesti e non ti nasconderesti
dietro quella corazza …quell’atteggiamento così, così….simile a quello di Fred
“
“
Siamo sorelle dopo tutto, anzi è anche lei tra gli invitati? “
Ci
fu uno strano silenzio e Buffy guardò prima Oz e poi Willow, in attesa.
“
Buffy ascolta … “ cercò di parlare Jenny.
“
Io mi chiamo Liza. E basta, non sono venuta qui per parlare, ma solo per
divertirmi. Quando arrivano gli altri invitati? “ Ruggì come una leonessa sulle
difensive.
“
Tesoro, non ti arrabbiare “
“
Non c’è nessun invitato vero? Avete organizzato tutto quanto voi. È un altro
dei vostri meschini inganni, e magari vostro figlio è qui in casa in attesa di
importunarmi “ tuonò alzandosi in piedi di scatto.
“
No ti giuro in casa non c’è “ protestò Willow.
“
Io me ne vado. Cordelia andiamo, non voglio restare in questa casa un minuto di
più “ e senza attendere si diresse alla porta.
“
Buffy tu e William dovete parlare, non lo capisci? “ Jenny cercò di indurla a
ragionare. “ Ha sbagliato è vero, ma dagli una seconda chance, sono sicura che
non ti deluderà “
“
No! Andiamo Cordelia “ con violenza aprì la porta e sbatté violentemente contro
qualcuno.
Sollevò
il capo e sbiancò “ Spi….” Mormorò ritraendosi come scottata.
“
Ciao amore “ sussurrò lui accarezzandola con lo sguardo.
Era
ancora più bello di come lo ricordava, pensò Buffy indietreggiando terrorizzata
dalle sue stesse emozioni.
“
Lo sapevo che era una trappola “ urlò davvero fuori di se.
“
No, io non ho mentito “ si difese Willow. “ Ti avevo detto che Spike non era in
casa e come vedi…tecnicamente….ho detto la verità “
Oz
sorrise dell’intelligenza della sua ragazza.
“
Beh Liza, devi ammettere che in un certo senso ha ragione “
Le
fece eco Cordelia.
“
Allora eri d’accordo anche tu? Aspetta che lo sappia Wes “
Puntò
il dito contro l’amica, ora nemica.
“
Amore, voglio solo parlarti. “ Spike fece un passo verso di lei.
“
Non ti avvicinare, io ti odio. Lasciami passare, voglio andare via”
Gli
intimò lanciandogli uno sguardo assassino.
“
No, non posso lasciarti andare amore “ le sussurrò con voce dolce e comprensiva
lui.
“
Ti ho detto di lasciarmi passare “ sollevò i pugni impotente.
“
Ti prego amore, non ti arrabbiare “ la pregò guardandola con tenerezza crescente.
“
Ora chiamerò Wes e vedrete “ minacciò aprendo la borsetta con furia e
frugandovi.
“
Il cellulare….non lo trov…” si voltò di scatto verso Cordelia che arrossendo
abbassò il capo.
Buffy
balbettò qualcosa confusamente. Era stata giocata, e lei ci era cascata senza
sospettare nulla.
“
Voglio solo parlare amore. Io e te da soli “
“
Scordat….” Si portò la mano alla testa. Tutto cominciava a girarle intorno, un
senso di stordimento e di debolezza si stava impossessando di lei.
“
Cosa mi avete fat….” Cercò di dire, mentre le labbra diventavano secche e gli
occhi le si chiudevano. Guardò ancora Spike e vide la sua espressione da
cucciolo, colto in fragrante a fare qualche marachella.
“
Mi dispiace amore, sapevo che non avresti mai acconsentito di tua spontanea
volontà “
“
Mi avete drogata? “ esclamò stupita in un ultimo guizzo di lucidità.
“
Mi dispiace “ mormorò lui, inclinando il capo da un lato.
“
Solo erbe. Te lo giuro, nessuna controindicazione. Tra qualche ora sarà tutto
passato “ rassicurò Willow torcendosi le mani e sorridendo nervosamente, mentre
Buffy la fissava sempre più debole e stordita. Sentì il pavimento ondeggiare
sotto di se e barcollò pericolosamente.
Spike
le fu subito accanto e cercò di sostenerla, ma lei lo spinse via con violenza.
“ Non mi toccare “ gemette cercando di sfuggire alla sua presa, ma si sentiva
troppo debole e pesante.
“
Me la pagherete tut….” Si sentì mancare. Avvertì due braccia forti sorreggerla
e prenderla in braccio.
“
Andra tutto bene amore. Non avere paura, ci sono io con te “ le sussurrava
dolcemente stringendola.
“
Siete sicuri che non è pericoloso? “ la voce di Jenny giungeva ovattata e
confusa.
“
Sicuro Signora Giles. Non si preoccupi “
“
Adesso che facciamo? “ continuò Jenny
“
Noi niente, adesso tocca a Spike “ doveva essere Oz a parlare.
“
Si adesso ci penso io mamma. Grazie ragazzi, a presto “
Sentì
che veniva trasportata fuori, depositata su qualcosa di morbido. Qualcuno le
accarezzava il viso con dolcezza, le sue mani…era Spike. E poi le depositava un
bacio gentile sulle labbra. Buffy avvertì un brivido di freddo.
“
Hai freddo amore. Aspetta “ veniva avvolta in una coperta e stretta in un forte
abbraccio.
“
Sta perdendo conoscenza. Andiamo Oz “ ordinava al rosso.
“
Sì, mi raccomando tienila “
“
Non la lascio Oz. Non la lascerò più andare non ti preoccupare, parti “
Sentì
il motore sussultare e la macchina lentamente muoversi.
“
Ti amo “ le continuava a mormorare accarezzandola con dolcezza. E poi svenne.
La
testa le doleva leggermente e si sentiva intorpidita.
“
Dove sono? “ domandò muovendosi e portandosi la mano alla fronte.
Aprì
gli occhi e vide il cielo limpido e di un blu carico, come gli occhi di lui.
Per un attimo rimase immobile a contemplarlo rapita.
“
Ti è sempre piaciuto stare a guardare il cielo appena sveglia “ le mormorò la
sua voce a poca distanza.
Si
girò di scatto. Lui era lì seduto sulla poltrona accanto al letto che la
fissava, un lieve sorriso ad incurvargli le labbra. Ma i suoi occhi erano cerchiati
e aveva l’aria stanca e abbattuta.
“
Cosa è successo? “ gli domandò d’istinto, poi spalancando gli occhi ricordò
tutto.
“
Vigliacco. Come hai potuto farmi una cosa simile? “ sibilò, rannicchiandosi al
centro del letto. Era nel loro letto, nella loro stanza matrimoniale. Era a
casa al Faro.
“
Non mi hai lasciato altra scelta amore “ sospirò lui passandosi una mano tra i
capelli “ Non mi piace quello che ho fatto. Non avrei mai voluto farlo…ma ti
amo. E non mi ha lasciato alternative. Ti rivoglio con me Buffy. Farò di tutto
per farti tornare con me “
“
Ti denuncerò per sequestro di persona, rapimento …”
“
Non lo farai amore. Tu non lo farai “
“
Vedrai “ ringhiò cercando si sostenere il suo sguardo così….dio aveva uno
sguardo così addolorato, così ….innamorato? No lui non l’amava, lui amava Fred.
Prese
il telefono e compose un numero e le porte la cornetta.
“
Allora avanti fammi vedere “ la sfidò fissandola dritto negli occhi.
Buffy
tremò leggermente, ma cercò di farsi coraggio. Afferrò la cornetta con violenza
e si preparò a parlare.
“
Pronto, qui la polizia…è in pericolo? Ha bisogno di aiuto? “
Buffy
avrebbe tanto voluto urlare, dire qualcosa. Ma non ci riuscì. Lui la stava
guardando, ed aveva quegli occhi, quegli occhi così intensi, così penetranti. Con
rabbia sbatté giù la cornetta e la riprese in mano per comporre il numero di
Wes. Come leggendole nel pensiero, Spike gliela strappò di mano.
“
No! L’unica telefonata consentita era alla polizia. Mi spiace amore” quel
dannato sorrisetto arrogante.
“
Sei un Bastardo “ lo apostrofò, tornando a rannicchiarsi.
“
Si hai ragione “ lasciò cadere le braccia lungo il corpo. “ Non ti chiederò mai
perdono abbastanza Buffy. E non sai cosa darei per poter tornare indietro, per
non essere così cieco e stupido.”
La
guardò mortificato “ Ma non posso. L’unica cosa che posso fare è chiederti
perdono. Dirti che ti amo e che …ho bisogno di te. “
Buffy
distolse lo sguardo, non poteva sopportare di guardarlo ancora. Sentiva
qualcosa stringerle il cuore e non era un bene.
“
Buffy. Ti prego, dammi un’altra occasione. Sarà tutto diverso questa volta “
Buffy
scosse il capo, troppo emozionata per parlare.
“
Perché sei così testarda. Tu mi ami ancora lo so.”
“
Non è vero “ replicò.
“
Non mi avresti difeso con Riley “ La guardò cercando di carpire le emozioni che
le passavano sul viso imbronciato. “ E mi avresti denunciato poco fa se non
fosse così “
Buffy
incrociò le braccia e guardò dritto davanti a se, cercando di ignorare il
tremito che l’aveva assalita.
“
Dimmi qualcosa Buffy “
“
Io con te non ci parlo “ inconsciamente sporse il labbro inferiore.
Spike
rimase incantato a fissarla. Adorava quando lo faceva e soprattutto, adesso era
convinto che nonostante l’atteggiamento e il nuovo look, lei era sempre la sua
piccola e dolce Buffy.
“
Io non ho fretta, posso aspettare… “
Buffy
lo sbirciò in attesa che continuasse, ma lui si era rilassato sulla poltrona e
la guardava divertito.
“
Wes si accorgerà della mia assenza “ disse con sicurezza.
“
Mmmm…..veramente….” Spike si accarezzò il mento con la mano.
Buffy
lo guardò sospettando il peggio.
“
Wes è in Texas con Anya e non tornerà per il week end “ le sorrise
accattivante, sperando che lei non si arrabbiasse troppo.
“
Week end? “ Balbettò alla terribile prospettiva che le era passata davanti agli
occhi. Il sorriso di Spike si allargò notevolmente, mentre il suo sguardo
scivolava, accarezzandolo, sul suo corpo tremante.
“
Non puoi fare questo. Tu non…” la voce le si bloccò in gola.
“
Sono un bastardo …. Ricordi? “ sollevò il sopracciglio arrogantemente.
Buffy
si sentì mancare, d’istinto si coprì con la coperta che ancora aveva indosso e
si rannicchiò più stretta al centro del grande letto.
“
Hai fame? “ domandò la voce tornata gentile e premurosa.
“
No “ lo freddò lei.
“
Io si. Vieni di sotto con me, mi farai compagnia “
“
No. Voglio restare qui “
Spike
inarcò ancora una volta il sopracciglio.
“
Va bene….vorrà dire che mangeremo qui, insieme, tête-à-tête, come un tempo “
Buffy
avvampò ricordando, come erano soliti, a volte mangiare a letto e fare l’amore,
senza soluzione di continuità per ore.
Spike
si diresse alle scale e Buffy si mise subito a sedere, anche se barcollò per un
capogiro.
“
No, ho cambiato idea. Vengo con te di sotto “ si affrettò a dire. Distogliendo
immediatamente lo sguardo, quando lui si voltò divertito.
“
Come vuoi tu passerotto “ si fece da parte indicandole le scale. Altezzosamente
e sdegnosamente lei lo superò e cominciò a scendere gli scalini. Giunta di
sotto si bloccò improvvisamente e si guardò intorno sbigottita. Tutto era
esattamente come prima, le tende, i divani perfino tutti gli oggetti che lei
aveva portato con se.
“
Ma io li avev…” mormorò ancora incredula.
“
Li ho ricomprati tutti. Sono esattamente identici. Alcuni li ho fatti rifare “
sentì il suo alito caldo sul collo. Un tremito le fece venire le vertigini.
Buffy
rimase immobile, era così vicino, poteva sentire il suo calore del suo corpo
sfiorarla. Poi le posò le mani sulle spalle e l’attirò contro il suo petto, passandole
le braccia attorno alla vita.
“
Perché? “ disse sommessamente lui, deglutendo a stento. La vicinanza del
piccolo e tremante corpo di lei, l’odore dei suoi capelli. La sua pelle.
“
Vuoi sapere perché? “ continuò a fatica. “ Perché non potevo vivere in questo
posto, senza che mi parlasse di te. In questo modo mi illudevo che tu fossi
ancora qui con me, e se chiudevo gli occhi potevo vederti muoverti per casa
allegra e sorridente “ la voce divenne un sussurro indistinto che la fece
fremere sino nelle ossa.
Gli
occhi le si riempirono di lacrime.
“
Lasciami “ mormorò inconsciamente lasciandosi andare contro il suo petto
accogliente.
“
Ti amo “
“
Ti prego lasciami “ la voce era incerta, spaventata.
“
Buffy “ la chiamò lui con voce roca e sensuale.
Buffy
si sentì mancare, non poteva resistere ancora a lungo.
“
Lasciami ho detto “ cercò di divincolarsi debolmente.
“
Perché stai tremando? “ le chiese lui, la voce sempre più spezzata
dall’emozione.
“
Ave…vi det…to che ave…vi fa…me “ cercò di distrarlo.
“
Do…po “ ribatté lui, stringendola più a se. “ Ti voglio Buffy “ affondò il capo
sul suo collo e cominciò a baciarla lentamente. Come temesse un suo rifiuto.
“
No “ protestò senza convinzione, con un fil di voce.
“
Mi sei mancata Buffy, mi sembrava di impazzire “ mormorò tra un bacio e
l’altro, mentre la sua mano era risalita lungo il ventre di lei ed aveva preso
a coppa il suo seno, accarezzandole con il pollice la punta sempre più tesa. Il
respiro di Buffy si fece affannoso. La mano di Spike scivolò sinuosa sotto il
suo vestito accarezzando la sua pelle accaldata e fremente.
“
Dio quanto ti amo. Ti amo da morire Buffy “
Lei
si inarcò contro di lui, così bisognosa delle sue carezze, dei suoi baci, di
lui.
“
Spike “ gemette sconfitta, abbandonandosi completamente a lui.
“
Si Buffy, lasciati amare. Tu sei mia. Mia “
Buffy
si girò verso di lui, restando nel suo abbraccio, si fissarono a lungo
parlandosi con gli occhi. Poi lui si chinò verso di lei per catturarle le
labbra e Buffy chiuse gli occhi. Il cuore le batteva furioso, non le importava
più di niente. L’unica cosa che sapeva è che Buffy voleva Spike e che Spike
voleva Buffy.
Le
loro bocche si incontrarono e una vampata di fuoco liquido li avvolse,
dissolvendo ogni altra cosa attorno a loro.
Quando
si staccarono erano entrambi senza fiato.
“
Forse…” la paura per un attimo la fece esitare.
“
St….” la strinse più forte lui, accarezzandole con il pollice il labbro
inferiore, tremante e gonfio.
“
Tu mi vuoi Buffy, ed io voglio te. Ti prego non dire nulla “ e di nuovo la
baciò con impeto e passione, facendola sciogliere in un caldo languore di
sensi.
Si
sentì sollevare e riportare nella stanza, mentre le labbra brucianti di lui non
le davano tregua. Le impedivano di respirare e di pensare, poteva solo provare.
Le emozioni si susseguirono rapide e poi si sovrapposero vorticosamente. Sentì
la cerniera del vestito abbassarsi, le sue mani tremanti spingere il morbido
tessuto lungo il suo corpo fremente ed eccitato. Lo sentì mormorare frasi
indistinte, gentili e piene di passione. Solo per un attimo avvertì un senso di
vergogna, quando i suoi due occhi le accarezzarono avidi il corpo nudo,
indifeso eppure offerto così prontamente al suo desiderio.
L’avvolse
tra le braccia e le accarezzò morbidamente la schiena, stringendola sempre più
a se, come a volersi fondere con lei. Non capì come si ritrovò stesa sulle
lenzuola candide, che avevano accolto sia lei sposa felice, che il tradimento
di lui. Per un attimo l’immagine le offuscò la mente, un groppo in gola e il
cuore pesante.
“
Guardami “ le sue parole la distolsero dal dolore, ed obbedì.
Le
sorrideva con tenerezza e forse un po’ di tristezza.
“
Ti amo Buffy. Tu devi credermi. Tu sai che è vero “ affondò il viso nella
spalla di lei e le baciò teneramente il collo.
“
Dimmelo Buffy. Ho bisogno di sentirtelo dire “ la supplicò.
Buffy
serrò le labbra, non voleva cedere. Lui l’avrebbe umiliata ancora. Le carezze
però diventavano sempre più intime, sempre più profonde, come a volerle toccare
l’anima. Il bisogno di lui era così intenso da farle quasi male.
“
Ti prego “ lo pregò di non abbattere le sue difese, di non lasciarla indifesa.
Sola con il suo amore.
“
Dimmelo “ le intimò in un dolce comando, o preghiera.
“
Spike “ gemette il suo nome ormai prossima alla resa.
“
Non avere paura amore. Non ti farò mai più del male “ ansimò lui mentre
spingeva i fianchi in avanti e con dolcezza struggente la penetrava.
Buffy
lanciò un piccolo grido di liberazione e capitolazione e con fiato corto e
spezzato sussurrò “ Ti amo Spike “
Un
sorriso di amore, più che di trionfo, illuminò il viso di lui, mentre affondava
in lei completamente, bisognoso di perdersi nel suo amore infinito.
La
luce lo infastidiva, avevano passato tutto il pomeriggio e la notte a fare
l’amore, ed era stato bellissimo, sembravano mai sazi l’uno dell’altra. Adesso
Spike di una cosa era certo, Buffy lo amava ancora. Aveva solo paura di
soffrire, ma lui l’avrebbe convinta che non aveva nulla da temere, che questa
volta lui l’avrebbe sul serio resa felice. Allungò pigramente la mano per
incontrare il suo corpo caldo, ma le lenzuola erano fredde. Sollevò il busto di
scatto e si guardò intorno. Nell’animo un’inquietudine. Si alzò ed indossato un
paio di jeans scese di sotto. Si sentiva male, prigioniero di un orribile dejà –
vu. Arrivò in fondo alle scale con il cuore in gola. Si guardò attorno
lentamente, questa volta nessun oggetto era stato danneggiato. Guardò in
cucina, tutto era in ordine, tutto era silenzio. Un silenzio agghiacciante, per
lui dopo averla tenuta un giorno tra le braccia. Forse avrebbe dovuto parlarle
di più, non avrebbe dovuto fare l’amore con lei così disperatamente,
selvaggiamente, ma lo voleva anche lei. Si passò una mano tremante tra i
capelli.
“
Buffy “ la chiamò senza speranza, l’espressione sempre più disperata e
desolata.
“
Buffy? “ Poi il suo sguardo fu attratto da un foglio bianco sul tavolino.
D’istinto lo prese tra le mani, sforzandosi di mettere a fuoco quello che era
scritto.
“
Mi dispiace Spike. Anche se ti amo, io non posso tornare con te.
Non
riesco a dimenticare.
Addio
Buffy
“
Accartocciò
il foglio in un gesto di rabbia, ma poi subito pentito lo stiracchiò con le
mani, mentre calde lacrime cominciavano a scivolare sul suo viso pallido ed
affilato.
Lei
era ancora la sua Buffy e lo amava, ma non poteva perdonarlo. Se avesse urlato,
se l’avesse picchiato, avrebbe potuto difendersi, lottare per il loro amore.
Qualsiasi cosa, ma il suo silenzio, la sua rassegnazione e ora questa frase
carica di amore e dolore allo stesso tempo, era qualcosa con cui non poteva
combattere.
Si
prese la testa tra le mani e violenti singhiozzi proruppero dalla sua gola
chiusa.
“
L’ho persa. Lei non tornerà da me “
“
Mi dispiace non abbia funzionato eppure era un buon piano. “
Disse
Anya dispiaciuta.
“
E dire che anche la rossa qui era stata perfetta “ aggiunse Cordelia, indicando
Willow che le era seduta accanto. Tutte e tre sospirarono con l’aria affranta,
di chi ha fallito una missione.
“
E Wes come l’ha presa? “ domandò Willow alle due.
“
Non vuole parlarmi, né vedermi. E soprattutto vuole che stia alla larga da
Buffy “
“
Io invece sono stata cancellata dall’agenda dei suoi clienti come INDESIDERATA
“
“
Oh mi spiace “
“
Eppure io non mi rassegno, deve esserci qualcosa che possiamo ancora fare “
Anya sembrava la cocciutaggine fatta persona.
“
Ma sei pazza? Non li leggi i giornali? Hanno annunciato il loro fidanzamento.
E’ ufficiale, il che per uno come Wes vuol dire nozze sicure. “
“
Si ho letto i giornali. Non sono mica analfabeta “
“
Come l’ha presa Spike? “
“
Diciamo non bene….” Willow assunse un’aria preoccupata. “ Si è ubriacato ed ha
distrutto la mobilia per la seconda volta. “
“
Oh “
“
E del divorzio? “
“
Ha detto che non glielo concederà mai “
……Due
giorni prima ufficio di Wes ….
“
Un momento Signore devo annunciarla “
La
porta dell’ufficio di Wes si spalancò di colpo. Uno Spike furibondo e pronto a
fare a pugni entrò nella stanza come un uragano.
“
Dov’è lei? “
“
Non è qui Spike, e comunque non vuole vederti “
“
Beh allora dille che non firmerò mai questi documenti, se vuole il divorzio
deve venire lei a chiedermelo, guardandomi in faccia “
“
Spike, non ti sembra il caso di metterci una…”
Con
voce alterata lo interruppe bruscamente
“
Un accidente. Lei è mia. Io non rinuncerò mai a lei. Capito? “
“
Hai avuto la tua occasione Spike e l’hai buttata via. Adesso mi prenderò cura
io di lei “
“
Scordatelo, se provi a portarmela via….io ti ammazzo “
Lo
sguardo tagliente e sicuro.
“
Mi dispiace, non sono io che te l’ho portata via. Hai fatto tutto da solo “ Wes
rimase immobile a fissarlo con aria di sfida.
Spike
lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, colpito.
“
E’ vero. E’ tutta colpa mia, ma io l’amo e non posso….non posso….senza di lei.
Dio mio “. Cercando di dominare le emozioni che stavano per travolgerlo, guardò
ancora una volta con rabbia e gelosia Wes e mormorò, “ Dille che … non la
lascerò mai andare via. Mai “.
Wes
annuì con il capo e lo guardò uscire, l’espressione pensosa e greve.
“
Mi dispiace amico, avrei tanto voluto che le cose tra te e Buffy si fossero
sistemate invece…” Oz era dispiaciuto. Vedere Spike in quello stato pietoso lo
faceva star male.
“
Io non posso pensare, non voglio credere che lei non tornerà da me. “
“
Capisco “
“
Dio l’hai vista? È su tutti i dannati giornali. Sempre appiccicata a quella
fottuta checca “
“
Dai Wes non è così…” deglutì a stento incontrando lo sguardo gelido di Spike. “
Volevo dire…si è una dannata Checca “
“
E’ sempre bellissima non trovi? Forse ancora più bella. Secondo te è felice? “
mormorò continuando a fissare la foto che gli rimandava l’immagine sorridente
della coppia del momento.
“
Non lo so… “ rispose sincero Oz.
“
Io l’amo così tanto che mi fa male solo a pensarci. Non voglio rinunciare a
lei, ma…” socchiuse gli occhi concentrandosi sul viso tanto amato.
“
Spike “
“
Sono un idiota. Solo un dannato idiota poteva perdere una donna come lei, per
cosa? Per qualcuno che non esisteva “
“
Già Fred….a quanto pare se la passa male. Il divorzio è stato una guerra, e lei
ha perso. Angel se l’è cavata con poco. “
“
Non mi importa niente “
Il
suono del campanello fece sobbalzare entrambi.
“
Un momento. Vado io e se è qualche scocciatore lo mando via a calci nel sedere.
“
L’amico
andò ad aprire e rimase basito….Fred ancora lei.
“
Salve piccoletto, c’è Spike? “ La voce sensuale come sempre fece sobbalzare
Spike. Scattò in piedi gli occhi lampeggianti d’ira.
“
Cosa vuoi? “ le domandò trattenendo a stento la furia che si era scatenata in
lui.
“
Oh tesoro…non si tratta così la donna che si ama “
“
Io non ti amo “ ribatté secco Spike.
“
Non è vero, sei solo confuso Baby. Ed ora Fred farà ordine nella tua graziosa
testolina “
Era
vestita divinamente, incarnava la femminilità fatta donna.
Una
tentazione per gli occhi e per i sensi.
“
Non sono mai stato più lucido di così “
“
Oh amore…” poi accorgendosi della fastidiosa presenza di Oz, che la fissava con
la bocca aperta, non nascondendo la sua libidine, disse infastidita “ Possiamo
parlare da soli? “
Spike
guardò Oz “ Vai pure Oz. Andrà tutto bene “
“
Sei sicuro? “ gli domandò continuando a fissare la donna come fosse un
pericolo.
“
Si sicuro “
Oz
annuì con il capo ed uscì, dentro di se il presentimento di altri guai in
arrivo.
“
Oh avanti Spike, tu sai bene che mi ami. Hai forse dimenticato la passione, il
desiderio? E cosa abbiamo fatto proprio in questa casa l’ultima volta? “
Spike
serrò la mascella e strinse i pugni “ Sta zitta. Non sai quanto vorrei
dimenticare “
“
Ma amore…sono tornata per restare con te “ lo guardò languidamente.
“
Ah…tesoro, mi dispiace darti una brutta notizia, ma io non ti voglio con me. E’
finita tra noi, e ora mi chiedo cosa mai abbia visto in te allora. Comunque sia
è tutto finito, non ti amo Fred. Io amo Buffy adesso “
“
Bugie. Tutte bugie “ Fred strinse i pugni, senza perdere la sua avvenenza.
“
Sai mi sono sempre chiesto perché odiassi tanto tua sorella. Allora ero
accecato da…dal desiderio !” la guardò con freddezza.
“
Adesso però vedo con chiarezza e so perché la odi. Perché sei gelosa Fred, sei
invidiosa di lei. Perché lei è tutto ciò che tu vorresti essere e non sei e non
sarai mai “
Fred
rimase pietrificata dinanzi a quella terribile verità mai voluta vedere,
sbattutale ora in pieno viso.
“
Taci “
“
Vattene Fred, non abbiamo più niente da dirci io e te. Non abbiamo mai avuto
nulla da dirci, abbiamo solo condiviso un letto, per mia sfortuna “
“
Maledetto. Me la pagherai, e cara questa “
“
No. Tu sta attenta Fred, e se ti azzardi ancora a fare qualcosa contro Buffy,
te la farò pagare. “
Le
labbra di Fred tremarono e si aprirono per dire qualcosa, ma quello sguardo
gelido e quell’espressione disgustata la fecero tacere.
Gli
lanciò un ultimo sguardo rabbioso e poi uscì, come una diva, sbattendosi la
porta alle spalle. Fred non sarebbe mai cambiata, ma adesso era per sempre
dalla sua vita.
Tornò
a sedersi ed a fissare quelle dannate carte. Amare vuol dire…anche lasciar
andare. Chi l’aveva detto doveva essere proprio un idiota pensò e spinse via i documenti.
Lui non aveva nessuna intenzione di lasciar andare Buffy.
“
Deve firmare quelle carte. Ti prego Wes convincilo “ Buffy lo pregava
esasperata da quella situazione.
“
Amore, come vuoi che ci riesca? Se mi presento da lui è capace di uccidermi “
“
Wes mi gira la testa. In questi giorni non sto molto bene. Sono tesa ed agitata
“
“
Forse è meglio che ti riposi Liza. “
“
Si forse è meglio “ si portò una mano alla fronte, mentre la paura si faceva
strada dentro di lei. Appena rimasta sola nella stanza cominciò a misurarla a
lunghi passi.
Si
lasciò cadere sul letto in preda allo sconforto, doveva dirlo a Wes. Non poteva
nasconderglielo.
“
Non si fa avvicinare. Wes ha assunto delle guardie del corpo che hanno il
compito specifico di tenere Spike lontano da Buffy. “
Borbottò
Willow.
“
Ogni volta che lo vede cambia strada. Alle feste lo ignora e gli sta alla
larga. Fa davvero pena guardare Spike che la fissa con quello sguardo da
cucciolo bastonato e lei che fa l’indifferente. Ti giuro mi verrebbe voglia di
… di….” Anya alzò i pugni “ Ma poi penso a quello che lui ha fatto a lei…e beh
mi verrebbe voglia di dare un pugno a lui. Forse dovremmo picchiarli entrambi.
“
Xander
la guardò perplesso e poi sorrise “ Sai, questa forse non sarebbe una brutta
idea. Sono due idioti “
“
Già. Anya questa volta ha ragione “ Willow e Cordelia annuirono.
“
Allora è davvero finita. “
“
Temo di si, ormai i giornali parlano di matrimonio imminente. Appena Buffy
otterrà il divorzio Wes se la sposerà vedrai “
“
A me dispiace per Drusilla “ disse tranquillamente Anya sorseggiando il suo
Frappé.
“
Cosa centra Drusilla? “ cascarono tutte dalle nuvole.
“
Eh? Come cosa centra non vi siete accorti che è innamorata persa di Wes da
anni? “
“
Cosaaaaaaaaaa “ Willow sputò il suo succo. “ Drusilla e Wes “una piccola
vignetta apparve nella mente di Willow.
“
Beh…a pensarci bene “ Cordelia cominciò a riflettere.
“
Non ha accolto bene Buffy e veramente ogniqualvolta una donna si è avvicinata a
Wes lei è diventata scorbutica e velenosa. “
“
Ma che state dicendo se lo tratta da schifo e si arrabbia per un nonnulla. L’ho
sentita spesso dargli dell’idiota e ottuso. Mi chiedo anzi perché Wes non
l’abbia ancora licenziata “
Tutte
e tre si guardarono come improvvisamente consapevoli di qualcosa.
“
Si indubbiamente è innamorata e forse ….“
“
Anche lui lo è “ esultarono gioiose. “ Ma allora…”
“
Un vero casino “ esclamarono sconsolate tornando a sorseggiare le loro bibite.
Tre
mesi dopo….
“
Adesso sono davvero sospettosa “ Anya si sedette ansiosa.
“
Sono passati tre mesi quasi e niente matrimonio. Anzi…niente di niente. Niente
più foto, niente più articoli. Cosa sta succedendo? “
Willow
e Cordelia si guardarono.
“
Già la cosa mi puzza. Prima si fanno fotografare ovunque proclamando ai quattro
venti che si sposeranno ed ora…neanche una foto. Anzi mi chiedo dove sia finita
Buffy, non la si vede più in giro. Sparita “
“
Volatilizzata. Secondo voi l’ha uccisa? “ Willow sembrò preoccupata.
“
Ma no. Wes è un cuore d’oro. Non le farebbe mai del male. “
“
Però devi ammettere che questa cosa è strana. Ho provato a chiamare a casa, ma
la servitù dice sempre la stessa cosa. < E’ a letto>, <Non può
risponderle>. Insomma c’è qualcosa sotto ne sono sicura “
“
Dobbiamo scoprire cos’è “
“
Già ma come? “ si domandarono e come ormai erano solite fare tutti i giorni,
presero il loro aperitivo.
“
E’ lei ferma dannazione “ Spike scese dalla macchina ancora in corsa, come
spiritato e si mise a correre lungo il marciapiede.
Era
lei ne era sicuro ed era da sola, finalmente pensò.
Buffy
era uscita da un negozio in centro e stava cercando un taxi per tornare a casa.
Le
arrivò alle spalle e subito l’odore dolce di lei l’avvolse inebriandolo.
“
Buffy “ sussurrò tremando di emozione.
Buffy
sobbalzò, un sudore freddo le bagnò il viso.
Alzò
la mano disperata sperando che un taxi libero accostasse.
Lui
le poggiò una mano sulla spalla, con gentilezza.
“
Buffy amore, ti prego guardami. Non voglio farti nulla, solo guardarti “ la
implorò.
Buffy
si strinse nel cappotto e si voltò fingendo sdegno ed indifferenza.
“
Cosa vuoi ancora? “ cercò di assumere un’aria seccata, ma sembrò piuttosto
spaventata e abbattuta.
Spike
la scrutò ad occhi socchiusi. Il viso era pallido e stanco.
“
Cosa c’è passerotto? Cosa ti hanno fatto? “ le disse con apprensione
accigliandosi.
“
Niente, sto bene. Non sono mai stata meglio “ mentì malamente.
“
Non è vero. Stai male, sembri….stanca e ammalata. “
“
Sto bene ti dico “ si passò una mano tra i capelli e lui si accorse che
tremava.
“
Hai freddo? “ le domandò premuroso avvicinandosi. Buffy fece un passo indietro.
Spike
si fermò ferito da quel suo atteggiamento scostante.
“
Non mi perdonerai mai vero? “ le domandò amareggiato.
Buffy
non rispose ma sollevò il mento in atteggiamento di sfida. Il cuore le faceva
male.
“
E va bene hai vinto tu amore. Farò tutto quello che vuoi. Se vuoi che firmi il
divorzio, firmerò. Voglio solo che tu sia felice. Solo questo. “ quanto
dovevano costargli quelle parole. Buffy poteva leggerlo sul suo viso deluso e
distrutto dal dolore.
“
Sp…” la voce le morì in gola. La paura, i dubbi la bloccarono.
Spike
aveva sollevato e l’aveva fissata con speranza nello sguardo, speranza che si
era subito dissolta dinanzi all’espressione tornata dura e risoluta di lei.
“
Addio Spike “ un taxi si fermò davanti a lei e Buffy scivolò dentro rapidamente
ed ordinò all’autista di partire.
Lui
rimase lì in piedi sul marciapiede, lo sguardo che inseguiva quell’auto gialla
che si portava via il suo cuore infranto.
Oz
non disse nulla, attese che Spike salisse in macchina e ripartì.
“
Non credi dovresti almeno dirglielo? “ Wes era preoccupato.
“
No. Non voglio “ Buffy sembrava decisa, irremovibile.
“
Sei davvero ostinata Liza, ma io non condivido questa tua scelta “
“
Non vuoi più sposarmi Wes? Io capirei…” lo guardò in attesa.
“
Oh Liza, sai benissimo che per me questo non cambia nulla. Io … ti amo e …no
non ho cambiato idea sulle nozze, ma non voglio che la nostra vita matrimoniale
cominci con una bugia “ si passò una mano sul viso.
Era
terrorizzata all’idea che Spike lo venisse a sapere. Sarebbe stata la fine, non
l’avrebbe più lasciata in pace.
“
Tu non capisce, se lo viene a sapere, lui è capace di qualsiasi cosa pur di …”
”
Si lo so, ma ci sono io. Non gli permetterei di importunarti “
“
Tu non capisci…” Buffy era esasperata.
“
No Liza forse sei tu che non vuoi ammettere le cose come stanno. Tu hai paura
di come reagiresti tu dinanzi alle sue pressioni. Hai paura che questo
costituisca un legame così forte tra voi da farti ritornare sui tuoi passi “
“
Se pensi questo…perché allora vuoi che ci parli? “
“
Perché è giusto così.” Wes sentì una fitta al cuore mentre diceva queste
parole, ma non poteva fare altrimenti. Lui era un uomo leale e non avrebbe mai
approfittato così meschinamente della situazione.
“
Ti prego Wes. Ti scongiuro aiutami. Non mi lasciare “ Buffy lo strinse forte,
aveva bisogno di lui. Era la sua oasi di pace e sicurezza nel mondo.
“
Oh Liza…io sono la tua ancora, ma anche la tua catena. “ mormorò
rattristandosi. “ E va bene Liza ti aiuterò “ disse con voce sottile,
accarezzandole la nuca.
“
Oh grazie, Wes. Grazie “ gemette lei tra i singhiozzi.
“
Adesso va a riposare. Penserò a tutto io “ nella voce una nota di sconforto.
Buffy gli porse le labbra e lui le baciò con dolcezza e amore, poi la lasciò
andare.
Prese
il telefono e fece una chiamata.
“
Ciao…sono Wesley. Ho un lavoro per te. “
Era
una giornata invernale, fredda e piovosa. Spike se ne stava seduto sul
davanzale dell’immensa vetrata nel soggiorno, a fissare il mare. Buffy gli
mancava terribilmente, aveva firmato le carte e gliele aveva fatte avere, ed
ora attendeva, la notizia del suo matrimonio. come un condannato a morte.
Sentì
il campanello suonare, ma non voleva vedere nessuno, era così stanco di tutto e
di tutti. Il suono continuava insistente.
Sbuffando
si voltò e urlò “ Avanti è aperto “
La
porta si aprì e Jenny entrò in casa con aria agitata.
“
William non hai sentito che bussavo? “ gli occhi si fecero grandi e tristi nel
vedere l’espressione disperata ed infelice di suo figlio.
“
Oh William, devi andare avanti figlio mio. “
“
Ah, andare avanti “ replicò con sarcasmo nella voce.
Jenny
si avvicinò e gli passò una mano sulla guancia, bagnata. Aveva pianto, e
pensare che il suo William non piangeva mai prima.
Si
udì una frenata brusca di una vettura e voci concitate giunsero dal giardino.
Rumore
sulla ghiaia e poi forti colpi alla porta. Spike roteò gli occhi, non volevano
proprio lasciarlo andare. Poi un sospetto si insinuò in lui. Che fossero venuti
a dargli la notizia che più temeva? Un brivido lo fece fremere.
“
A..van…ti “ mormorò pallido.
“
Spike finalmente “ Oz entrò di corsa.
“
Il telefono è fuori posto. Sono ore che cerchiamo di contattarti “ sbottò Anya
prendendo la cornetta e rimettendola con violenza al suo posto.
“
Oddio Spike è successa una cosa….” Willow sembrava nervosissima, prossima al
collasso.
“
Già incredibile, ancora non ci credo “ continuò Cordelia.
Spike
non riusciva a seguire quello che dicevano, parlavano tutti insieme concitatamente.
“
Oggi stavo seduta tranquillamente in soggiorno in attesa che arrivassero loro e
improvvisamente mi ha telefonato Cordelia, sembrava sconvolta “
“Io
ero dal parrucchiere a farmi la messa in piega quando ho ricevuto la chiamata
di Drusilla “
“
Oddio per poco non ho fatto venire un infarto al mio Alex. Ho urlato così forte
che si sarà sentito per tutto l’isolato “
“
Comunque io ero in macchina diretta a casa di Anya “ intervenne Willow. “ Ero
così abbattuta, così a terra “
“
Già anche noi lo eravamo, comunque dicevo. Mi chiama Drusilla, la voce seria,
professionale. Sai da comunicato stampa “
“
Ho sporcato il mio divano nuovo con il tè, mi sono agitata tanto per la
chiamata di Cordelia che ho rovesciato la teiera colma, sul tavolino. Il tè è
schizzato ovunque “
Spike
guardò Oz sconcertato e frastornato, in cerca di aiuto. Jenny si portò le mani
alle tempie cercando di far ordine in quella baraonda, mentre Xander si era
seduto comodamente sul divano e sgranocchiava noccioline.
“
Oh insomma. “ Borbottò alla fine “ Buffy è incinta “
“
Cosaaaaaaaaaaaaaa “ urlò Spike.
Le
tre ragazze lo fissarono arrabbiate “ Beh non lo avevi capito? Sono tre ore che
te lo stiamo dicendo “
“
E’ incinta? “ il suo sguardo si fece ancora più disperato mentre si lasciava
andare sul davanzale annientato dalla notizia.
Oz
comprese immediatamente l’equivoco e prima che il casino riprendesse, subito
aggiunse “ Da tre mesi. E’ tuo Spike “
Spike
sollevò il capo di scatto e lo fissò incredulo.
“
E’ mio? Sicuro? “ volle accertarsi prima di abbandonarsi alla gioia più
assoluta.
Tutti
annuirono. “ Allora….c’è qualcosa che non ci hai detto del giorno del
rapimento….” Le tre donne gli mossero una velata accusa.
“
Ci avevi detto solo che avevi fallito….” Lo sguardo si fece inquisitorio.
“
A quanto pare non è stato un totale fallimento. “
Spike
arrossì lievemente e poi un timido sorriso si affacciò sul suo viso ancora
pallido, al ricordo di quel giorno.
“
Ma che ci fai ancora qui? Corri da lei no? Immagina come sarà spaventata, e
angosciata “ Jenny lo incitò a muoversi.
“
Non mi permetterà di avvicinarla “ mormorò.
“
Vai da lei. Drusilla mi ha detto di dirti così “
Spike
guardò Cordelia perplesso “ Perché Drusilla dovrebbe…”
“
Amore. L’amore sempre l’amore “ sospirò Willow.
“
Poche domande Spike. Vuoi o non vuoi riprenderti Buffy? “ gli domandò la madre
seria.
“
Più di ogni altra cosa al mondo.”
“
Allora…” gli porse le chiavi della macchina e Spike era già saltato su e
partito a tavoletta.
Arrivò
alla villa fuori città dove Buffy si era rifugiata per stare lontana da
giornalisti e fotografi. Uscì dalla macchina incurante dell pioggia battente e
suonò il citofono accanto al cancello.
“
Si “ la voce gentile del maggiordomo venne fuori dall’apparecchio metallico.
“
Sono Spike Giles…devo vedere la Signora Buffy “
“
Oh…attenda un momento prego “
L’attesa
sembrò durare secoli. Spazientito e incurante dei rischi, con audacia scavalcò
il cancello, l’allarme stranamente non suonò, forse non era in funzione, si
disse Spike mentre correva a perdifiato verso la villa. Verso di lei.
Arrivato
al portico prese un lungo respiro e cominciò a battare i pugni con foga contro
il massiccio portone di legno.
“
Aprite. Devo parlare con Buffy. Aprite “ urlava fuori di se dalla gioia e
dall’ansia di riabbracciarla. Di tenerla nuovamente tra le sue braccia.
Buffy
si affacciò dalla stanza, il volto pallidissimo e l’espressione spaventata. “
Lo sa. Lo sa “ mormorava torcendosi le mani.
Wes
l’abbracciò con tenerezza.
“
Liza sta calma. Non temere “
“
Non farlo entrare Wes. Lui….mi porterà via. Ti prego Wes “
Lo
implorava, mentre una strana sensazione languida le saliva dal ventre.
“
Non ti preoccupare di nulla Buffy. Aspettami qui “. Le accarezzò il viso e così
dicendo scese di sotto.
Buffy
strinse i pugni e si sedette in attesa, sul piccolo divano nel vano della
finestra che si trovava tra una rampa di scale e l’altra che portava al primo
piano dell’abitazione.
Improvvisamente
tutto fu silenzio. Buffy cominciò a rilassarsi, Wes l’aveva mandato via. In
qualche modo era riuscito a convincerlo. Un pò delusa chiuse un attimo gli
occhi e sospirò per calmarsi. Nell’istante in cui li riarì fu attraversata da
una vampata di calore intenso.
“
Perché lo hai fatto? “ la voce impersonale, leggermente più bassa del solito,
distrasse Wes dai suoi pensieri.
“
Cosa vuoi che ti dica? “ scrollò le spalle, versandosi da bere e sedendosi
sulla poltrona nel suo studio.
“
La verità “ lo guardò dritto negli occhi.
“
Se avessi avuto una sola chance di renderla felice, non avrei mai rinunciato a
lei, ma per chi sa quale ragione Liza “ un sorriso dolce increspò le sue labbra
“ Buffy “ si corresse “ Ama lui, e solo con lui potrà essere felice. Se dovesse
farla soffrire ancora una volta però….” Lasciò in sospeso la frase, quando i
suoi occhi incontrarono quelli violetti di Drusilla. Intensi e addolorati? Si
chiese.
“
Drusilla…ti andrebbe di cenare con me questa sera? So che non è
molto…professionale, ma non mi va di restare solo “
Drusilla
si illuminò a quelle parole e prontamente con una voce dolce e premurosa che
Wes non le conosceva acconsentì.
“
Si certo, mi farebbe piacere Wes “
Le
sorrise dolcemente, una speranza e na nuova emozione negli occhi.
Lui
era lì immobile ai piedi della scala e la fissava, aveva quello sguardo…da
predatore che lei conosceva bene, e che non prometteva nulla di buono per lei.
Si
agitò guardandosi intorno in cerca di Wes. Lui posò la mano sulla ringhiera
della scala e cominciò a salire lentamente.
“
Fermati. Non ti avvicinare a me. Chiamo aiuto. Wes ti farà sbattere fuori “
balbettò rannicchiandosi contro la spalliera del divanetto.
“
Buffy “ la chiamò lui con voce roca, facendola rabbrividire.
“
Va via. “ Ansimò spaventata.
“
Buffy…c’è qualcosa che vorresti dirmi “ la invitò a parlare.
Lei
impallidì ancora di più se possibile.
“
No. Non ho niente da dirti. Niente “ urlò esasperata, mentre lui non accennava
a fermarsi.
“
Wes…wes….” Lo chiamò ma Wes non rispose. Possibile che lui l’avesse tradita?
Che le avesse mentito? Un senso di vuoto e di cieco terrore l’assalì,
accompagnato da qualcosa di più profondo, di più violento e infinitamente
dolce.
“
Ti prego, va via. Mi fai paura “
A
quelle parole Spike si accigliò “ E perché ti faccio paura Buffy? “ le domandò.
“
Perché…perché...” non sapeva cosa dire, cosa fare. Aveva troppa paura di se
stessa e delle sensazioni che provava in quel momento, mentre lui la fissava
spietatamente, senza lasciarle dubbi sulle sue intenzioni.
“
Perché….”
“
Vattene, non lo capisci che non ti voglio più “ arrossì nello stesso istante in
cui vide lui sollevare il sopracciglio e sorridere scettico.
“
Non ti credo. Dimostramelo “ la sfidò continuando ad avanzare minacciosamente
verso di lei.
“
Io non ti devo dimostrare nulla…voglio solo che te ne vada “
Cercò
di mostrarsi decisa, ma dentro di lei si sentiva mancare. Dove era finito tutto
il coraggio? Tutto il suo self control? Pensava di essere cresciuta, di essere
diventata più dura, più forte, invece…era sempre la stessa piccola sciocca che
arrossiva quando lui la guardava, che tremava ad ogni sua parola. Dio quanto lo
odiava per avere questo potere su di lei.
“
Tu mi ami ancora. Tu mi desideri ancora. Posso leggertelo sul viso Buffy. A me
non puoi mantire, non ti puoi nascondere. Io ti vedo Buffy, io vedo la tua
anima “
Buffy
sentì un brivido caldo avvolgerla, ogni sua parola la travolgeva lasciandola
priva di forza e di volontà.
Aveva
salito l’ultimo scalino ormai solo pochi metri li separavano e negli occhi di
lui vi era eccitazione e desiderio bollente, che la faceva sentire debole.
“
Per favore “ mormorò alzandosi in piedi e guardando nella direzione nella sua
stanza con l’intenzione di correre e chiudersi dentro, quando lui la freddò
dicendole:
“
Non ci pensare nemmeno amore. “
Torno
a guardarlo e lui era vicinissimo. Le gambe le tremarono e indietreggiò
istintivamente, spalancando gli occhi.
“
Tu, tornerai a casa con me questa sera. Che lo voglia o no. “
“
Non puoi costringermi “ replicò con rabbia, stringendo i pugni.
“
Ma io non ho nessuna intenzione di costringerti amore…” piegò il capo da un
lato e il suo sorriso malizioso illuminò sinistramente il suo volto. Buffy
sentì il cuore accelerare paurosamente e il fiato diventare corto e pesante.
“
Non voglio “ gemette sobbalzando quando le sue gambe urtarono il divanetto
dietro di lei. Non aveva scampo, era in trappola.
“
Vorrai vedrai, ti convincerò “ Le fece l’occhiolino e il suo sguardo divenne
ancora più intenso e profondo.
“
Buffy ti voglio “ gemette lui e lei sentì il calore diventare insostenibile. Il
cuore le sembrava impazzito, lo voleva. Dio lei lo voleva ancora e questo la
terrorizzava oltre ogni ragione. Perché sapeva che se solo lui l’avesse toccata
avrebbe ceduto, sarebbe stata di nuovo sua.
La
vecchia Buffy rispuntò fuori con tutte le sue paure ed insicurezze, presa dal
quel terrore che da le vertigini ed è solitamente preludio alla follia. Buffy
corse a rannicchiarsi in un angolo con le gambe raccolte ed il capo affondato
tra le braccia.
“
Vattene, vattene, vattene “ urlava.
Spike
la rincorse e le si accovacciò vicino, le gocce che cadevano dai suoi capelli
fradici bagnavano il tappeto.
“
Amore non piangere ti prego, non voglio farti del male te lo giuro. Voglio solo
amarti “
Cercò
di stringerla ma lei si dibatté come una furia.
“
Perché. Perché hai fatto una cosa del genere? Con Fred! Tu sapevi che cosa mi
aveva fatto. Tu sapevi cosa io avessi passato a causa sua. Perché? “ Con
violenza gli batteva i pugni contro il petto, senza sosta. Buffy stava
piangendo. Spike rimase immobile, continuando a stringerla a se, senza
fermarla.
“
Sono stato uno stupido, ecco perché e non mi pentirò mai abbastanza per averti
fatto soffrire passerotto. Ma ti amo, e non posso fare a meno di te “
“
Non voglio sentire, non voglio ascoltarti “ Si portò le mani alle orecchie,
scuotendo il capo, ormai incapace di nascondere tutto il dolore che aveva
provato a causa sua.
“
Il nostro bambino Buffy pensa al nostro bambino “
“
Mio! Lui è il mio bambino. “ gli urlò con rabbia.
“
Non vuoi almeno provare amore? Non vuoi darmi una seconda possibilità? “
Buffy
lo fissò con furia cieca ed urlò con quanto fiato aveva in gola.
“
No! Voglio che tu sparisca dalla mia vita “
Spike
si sentì stringere il cuore. L’amava così tanto e l’aveva ferita. Abbassò il
capo, sfiorandole la nuca con la fronte.
“
Mi dispiace, quanto male ti ho fatto amore. Quanto! Non potrò mai perdonarmi
per questo. “ Le sue braccia ricaddero lungo i fianchi e lentamente si alzò in
piedi.
“
Ti amo Buffy più di qualsiasi cosa al mondo, questo voglio tu lo sappia, ma non
voglio più farti piangere. Non voglio più farti del male. “ con il cuore a
pezzi e l’anima ferita Spike si voltò e tornò verso le scale lentamente
cominciò a discenderle. Buffy sollevò il capo e vide la chioma bionda sparire
oltre il pianerottolo. Il suo cuore si strinse in una morsa di dolore
bruciante.
Andava
via, la lasciava. Non sarebbe più tornato. Mille pensieri l’assalirono, mille
paure, dubbi e angosce, ma in tutto questo caos l’unica cosa che sapeva è di
cui era certa era Spike. Aveva visto il meglio ed il peggio di lui e lo amava,
era l’unico per lei.
Si
alzò in piedi di scatto e senza pensarci a piedi nudi gli corse dietro per le
scale.
Spike
aveva la mano sulla maniglia della porta e la stava aprendo. Quando si sentì
stringere da due mani piccole e morbide. Il battito del suo cuore si fermò
all’istante, mentre lui si diceva che stava sognando, che doveva essere un
sogno.
Buffy
lo strinse da dietro e schiacciò il viso contro la sua schiena.
“
Spike….ti amo…non lasciarmi “ mormorò piangendo.
Spike
sollevò il capo e chiuse un momento gli occhi, voleva far durare più a lungo
che poteva quell’istante perfetto. Poi lentamente si voltò a guardarla.
“
Buffy? “ la chiamò ancora incredulo.
“
Ti prego, io…io non posso stare senza di te. Ci ho provato tanto ma non ci
riesco, non ci riesco “ gli urlò quasi rabbiosamente mentre serrava i pugni e
si aggrappava al bavero del suo spolverino. Gli occhi immensi lo fissavano
disperati.
“
Amore. “ le accarezzò il viso, inclinando il capo. “ Oh amore “ e incapace di
resistere oltre la strinse a se e la baciò con passione crescente.
“
Portami a casa Spike “ sussurrò piano, mentre lui le asciugava le lacrime dal
viso. Buffy non piangeva più.
“
Si amore, torniamo a casa. “ si sfilò con gesto aggraziato lo spolverino e
glielo mise sulle spalle, sorridendole appena, quasi timoroso di ferirla, lei
ricambiò il sorriso.
“
Apri quel dannato cancello “ intimò al maggiordomo che era in piedi davanti
alla soglia della cucina, muto e silenzioso.
La
sollevò tra le braccia e stringendosela al petto corse verso la macchina.
La
macchina si fermò dinanzi alla loro casa, la pioggia aveva smesso di cadere, e
le nuvole erano state spazzate via da una brezza proveniente dal mare. In cielo
splendeva una grande e pallida Luna, il mare calmo si colorava dei riflessi dei
suoi raggi argentati.
“
Siamo arrivati amore “
Buffy
avvolta nel suo spolverino si era rannicchiata sul sedile, accanto a lui e gli stringeva
con le mani un braccio, poggiando la testa sulla sua spalle. Sollevò il capo e
lo fissò intensamente.
Lui
sorrise e scese dalla vettura, fece il giro ed andò ad aprire lo sportello di
lei.
“
Vieni passerotto “ la sollevò tra le braccia e baciandole la fronte la condusse
in casa.
accese
la luce con il gomito, mentre Buffy continuava a stringersi a lui.
“
Eccoci a casa piccola “ la guardò con tenerezza.
“
E’ proprio come l’ho lasciata io. L’altra volta mi ha davvero…” esitò prima di
continuare, ricordando quello che era accaduto sulla scala, quel giorno. “
Colpita “
“
Ci contavo a dire la verità “ sogghignò lui, ormai sereno.
“
Vai a cambiarti e ad asciugarti mentre io…”
Spike
spalancò gli occhi come se lei stesse dicendo assurdità.
“
Cosa? No amore...adesso io e te andiamo a letto, dopo penseremo al resto “
“
Ma…”
Buffy
stava per protestare ma Spike la fece tacere con un bacio avido.
“
St….ti voglio amore. Se non entro in te prima di subito, credo che morirò “
Buffy
arrossì a quella confessione sfacciata, ma sorrise.
A
passo rapido la portò di sopra, la stanza era illuminata dalla Luna.
“
Non accendere la luce “ gli chiese Buffy stringendosi a lui.
“
Tutto quello che vuoi amore “
Le
sfilò lo spolverino e la camicia da notte, restò ad ammirarla in silenzio, con
sguardo colmo di desiderio ed amore.
Era
splendida illuminata solo dalla fredda luce Lunare.
“
Dio quanto mi sei mancata amore. Il tuo corpo così caldo, così morbido. “ Fece
scivolare le mani lungo i fianchi, risalendo lungo le braccia, accarezzando la
gola e poi scivolando sui seni già tesi. Li prese a coppa e cominciò a
massaggiarli mentre lei chiudeva gli occhi e rovesciava il capo all’indietro,
avvolta da un turbinio di sensazioni.
“
Spo…glia…ti anche tu “ mormorò lei eccitata ed imbarazzata.
Spike
le sorrise, adorava il suo pudore. Allontanò le mani e rapidamente si spogliò
degli abiti fradici e rimase anch’egli nudo davanti a lei.
Buffy
si avvicinò e gli posò le mani sulle spalle, accarezzandole.
“
Mi sei mancato tanto “ gli sussurrò facendo scivolare le dita attraverso i
capelli bagnati di lui.
“
Sei tutto bagnato amore “ gli disse sorridente.
Spike
se la premette contro e muovendo leggermente il bacino, fece scorrere il suo
membro sulla femminilità di lei, che gemette.
Poi
infilò una mano tra le sue cosce tremanti e l’accarezzò sorridendo trionfante.
“
Anche tu sei tutta bagnata amore “ sorrise trionfante.
Le
carezze si fecero più profonde e i suoi gemiti prolungati.
“
Ti prego Spike “ li supplicò socchiudendo gli occhi.
“
Mi piace quando mi preghi amore “ ridacchiò lui, sfiorandole il collo con
teneri baci.
Lei
gemette più forte e Spike l’accontentò. La sollevò tra le braccia e la distese
sul letto.
“
Mi vuoi amore? “ le chiese, spingendola sotto di se ed avvolgendola nel suo
caldo abbraccio.
“
Si, ti voglio adesso Spike “ la voce roca e spezzata dal bisogno di lui. “ Ti
voglio così tanto “
Spike
sentì un brivido di piacere attraversarlo. Come era bello sentirsi desiderato,
amato. Quanto gli era mancato quello sguardo sognante e bisognoso di amore e
calore.
“
Dillo ancora. Dillo ancora Buffy “
“
Ti voglio Spike. Mi sei mancato così tanto. Ho bisogno di te “
Distolse
gli occhi da lui, il suo sguardo era troppo intenso, non riusciva a sostenerlo.
“
No guardami amore, guardami. Sei così bella e se mia. Dio come sono felice che
tu sia tornata da me. Ti amo così tanto “ la strinse come non temesse che
potesse svanire da un momento all’altro.
“
Non mi lascerai più vero? “
“
No mai più “ gli rispose stringendolo a sua volta.
“
Lo prometti? “
“
Lo prometto, ma tu….”
Lui
la interruppe prima che lei potesse finire .
“
No, non ti tradirò mai più amore. Mai te lo giuro “
Lei
lo fissò per un momento, studiandolo. I suoi occhi erano lucidi, non mentiva,
era sincero. Sorrise e sollevando il capo verso di lui, lo baciò con ardore.
Spike
si sollevò leggermente e si insinuò tra le gambe di lei, allargandogliele. Con
dolcezza e decisione si abbassò su di lei e la penetrò. Buffy gemette nella sua
bocca approfondendo il bacio. Spike cominciò a muoversi lentamente, godendo di
quella ritrovata intimità.
Istintivamente
gli avvolse le gambe intorno ai fianchi, per prenderlo più a fondo. Spike
gemette accelerando il ritmo.
“
Sei così stretta, così….calda….mi farai morire “ i movimenti del bacino erano
diventati scomposti e sempre più violenti. Le unghia di Buffy lo graffiarono,
ma lui non smise di muoversi e di spingere sempre più rapidamente e
profondamente in lei. Stavano raggiungendo rapidamente l’apice, non staccavano
gli occhi l’uno dall’altra, vogliosi di osservare reciprocamente il loro viso
contorto dal piacere.
La
prima ad essere travolta fu Buffy che spalancò gli occhi ed urlò,
immediatamente lui la seguì gemendo più forte e stringendo con le mani le
lenzuola. Furono travolti da un’ondata di passione che li fece sussultare e
gemere ininterrottamente, mentre le spinte di lui si facevano più lente e
prolungate. Un’ultimo affondo profondo e Spike si riversò in lei chiudendo gli
occhi.
“
Dio è magnifico stare dentro di te “ le sussurrò con voce spezzata
dall’eccitazione ancora alta.
Rimasero
immobili stretti nel loro tumultuoso abbraccio, cercando di recuperare il
respiro. Poi lui si sollevò lentamente da lei e si stese al suo fianco, il
corpo imperlato di sudore.
“
Vieni qui “ le disse attirandola su di se “ Abbracciami “ le domandò e Buffy si
accoccolò sul suo fianco e si strinse a lui, tenendolo stretto.
“
Così? “ domandò sorridente.
“
Più forte “
“
Così? “ gli disse stringendolo forte a se.
“
Si “ sospirò lui poggiando il capo sulla nuca di lei dopo averla baciata
teneramente.
Lentamente
scivolò nel sonno….
Fred
era di lì davanti a lei e sorrideva, beffarda e malvagia come sempre. Spike era
dietro di lei, l’abbracciava e la teneva stretta a se. Anche lui rideva di lei.
Buffy si sentì morire, mentre un forte senso di nausea la soffocava. Calde
lacrime tornarono ad inumidirle gli occhi.
Una
mano gentile le accarezzava il viso e le sussurrava parole d’amore. Lentamente
riaprì gli occhi e vide il viso tanto amato, chino su di lei che le sorrideva.
“
Era solo un incubo amore. Ci sono io con te, non devi aver paura “
Buffy
si strinse ancora di più a lui e gli baciò il petto. Sollevò il capo e tornò a
guardarlo con amore.
“
Non dormivi? Sembri stanco “
Spike
sorrise a metà “ Non dormivo “ confessò, strofinando la guancia contro quella
di lei.
“
Perché? “ gli domandò preoccupata.
“
Perché avevo paura che se mi fossi addormentato…al risveglio non ti avrei più
trovata. E se questo accadesse ancora…io non credo riuscirei a sopportarlo “
Buffy
rimase un attimo in silenzio, toccata da quella sua paura di perderla, poi gli
diede un bacio sulla guancia e lo strinse.
“
Dormi amore, veglierò io su di te e domani quando ti sveglierai mi troverai
ancora qui, tra le tue braccia “
“
Non ti alzerai? Non mi lascerai solo? “ le domandò ancora timoroso.
Lei
annuì con il capo e sorrise. “ Resterò qui, proprio nella posizione in cui mi
vedi adesso “
Lui
sorrise e chiuse gli occhi “ Buffy “ sussurrò con voce assonnata.
“
Mmmm “ rispose anche lei in dormiveglia.
“
Non devi più avere paura e fare brutti sogni. Sei tu la donna che voglio,
nessun altra.”
Buffy
sorrise soddisfatta ed entrambi scivolarono in dolci sogni, fatti di Gioia,
serenità e amore.
Epilogo….
14 mesi dopo…..
“
Chi l’avrebbe mai detto…..Cordelia! “ esclamò Buffy stupita.
“
Già. Quando l’ho saputo per poco non mi prendeva un colpo “ Anya addentò una
meringa voracemente.
“
Ma quando…come…perché??? “ domandò Willow sempre più confusa.
“
L’ha incontrato ad un party, due settimane dopo che aveva lasciato la moglie.
Lui si è avvicinato per chiedere tue notizie…ed una cosa tira l’altra….si sono
sposati e sono partiti per un lungo viaggio di nozze. “
Le
tre donne si guardarano sconcertate. “ Chi l’avrebbe detto “ ripeté Anya.
“
Wes invece … è una tragedia “ esclamò esasperata Willow.
“
Credo che alla fine Drusilla lo ucciderà “
“
Ancora non gliel’ha detto? “ domandò Buffy stupita.
“
Ah, ah “ negò Anya. “ Siamo ancora in fase….che fai stasera? Che ne dici di
prendere qualcosa insieme? “
“
Beh…anche io lo ucciderei se fossi al posto di Drusilla “borbottò Willow.
“
Oz gli è andato a parlare proprio oggi. Spero riesca a mettergli un po’ di sale
nella zucca “
“
E voi…? “
“
Beh Xander è Xander “ scrollò le spalle la bionda “ A volte mi chiedo cosa ci abbia
trovato di tanto speciale in lui…boh vallo a capire il mio cuore pazzo “
“
Io e Oz come deciso, ci sposiamo tra due mesi, ormia è quasi tutto pronto. E
come avevamo detto…voi sarete le mie damigelle d’onore. Sperando…che anche
Cordelia ritorni in tempo “
“
Cordelia già, chi l’avrebbe mai detto…con Angel O’Brien “
“
E Fred che fine ha fatto? “ Willow era curiosa.
“
Non lo sai? “ esclamò Anya indignata per l’ignoranza dell’amica.
“
Si è risposata “
“
Oh davvero? “
“
Si….con Holland “ ridacchiò sadicamente.
“
H O L L A N D “ Willow era sbigottita.
“
Già mi ha mandato un biglietto di partecipazione…” Buffy aveva la voce triste,
non aveva ancora dimenticato quello che lei le aveva fatto.
“
L’altro giorno era con una bionda davanti al Regent. “
“
Beh … non fa mistero delle sue innumerevoli avventure. “
“
Come fa lei a tollerarlo? “ Buffy era amareggiata, in fondo era pur sempre sua
sorella.
“
Lei ha bisogno di lui per i soldi e lui ha bisogno di lei come donna immagine.
Anche se ho sentito dire che non disdegna il suo letto. Da pettegolezzi di
servitù ho saputo che un giorno lei si è ribellata ed hanno litigato, sai
quando si faceva vedere con quella rossa tutta curve. Bene lui ha urlato cose
vergognose…che se non si infilava nel letto e non apriva le gambe l’avrebbe
sbattuta per strada a fare la puttana. Sembra che lei si sia messa a piangere e
poi la porta sia stata chiusa. “
“
Beh ognuno ha quello che si merita, anche se mi fa un po’ di pena … “
“
Beh potrebbe lasciarlo… se non fosse così avida “
“
Adesso basta vi prego “ Buffy si era rattristata improvvisamente a sentire quei
discorsi.
“
Ehi che succede qui…passerotto cosa c’è? Ti senti male? “ Spike era apparso
improvvisamente alle spalle di Buffy, in braccio cullava la piccola Anne.
“
Oh…chi ha fatto la bua alla mamma? Lo puniremo vero dolcezza?” faceva buffe
smorfie alla bimba sorridente.
“
Nessuno Amore, sono solo un po’ stanca “ si lasciò andare sullo schienale.
“
Devi riposarti amore, lo sai…nelle tue condizioni… “ con gesto pieno d’amore
passò la mano sul suo ventre rotondo, mentre continuava a coccolare la piccola.
“
Tra te e mamma, la state viziando “ sospirò rassegnata Buffy.
Lui
le fece l’occhiolino e le diede un bacio. Buffy sorrise, era così protettivo
nei suoi confronti.
“
Ci avete dato dentro eh…peggio dei ricci “ li interruppe Anya.
“
Conigli vorrai dire “ la corresse Willow.
“
NOOOOOOOOOOO “ Anya la guardò torvamente “ Non nominare quegli esseri pelosi, e
per tua informazione anche i ricci si danno da fare “ sbuffò.
“
Ma che dite …. Noi non siamo come i ricci “ Buffy arrossì.
“
Io direi peggio dei ricci “ sollevò il sopracciglio Spike divertito.
“
Non è vero. “ Buffy cominciava a spazientirsi. “ E’ capitato in un momento
fertile “ disse fiera di se.
“
Mmmm … “ Spike si passò la mano sotto il mento “ Vediamo…quando è stato…la
volta sul tavolo della cucina? O quella, anzi pardon quelle in bagno? Magari
sulla scala? “
“
Sulla scala? “ spalancò gli occhi Anya guardando Buffy sconvolta.
“
O magari quando l’abbiamo fatto sulla spiaggia o sul terrazzo “
“
Incredibile “ borbottò Willow.
“
Oppure quelle sere in macchina, quando non riuscivamo a trattenerci sino a casa
…”
“
Smettila “ ringhiò lei. “ Sta scherzando “ arrossì lei.
“
Anche se io sono convinto che sia stato quando siamo andati al party di
Wes…nell’ascens..”
“
Basta “ l’ammonì lei lanciando fiamme dagli occhi.
“
L’ascensore di Wes. OHHHHH VERGOGNA BUFFY “ ridacchiò Anya.
“
Tu l’hai fatto in un posto pubblico? Oh mio Dio “ Willow era letteralmente
sconvolta.
“
E’ colpa sua “ puntò l’indice lei. Mentre prendeva tra le braccia la piccola
Anne.
Anya
e Willow la guardarono scettiche.
“
Lui indossa cose sempre così sexy che io …. Io….” il rossore sulle guance
divenne intenso.
“
Sono irresistibile amore, confessa “
“
Stupido “ gli diede un gomitata allontanandolo dal suo collo, dove stava
depositando piccoli baci tentatori.
“
Non si dicono le bugie amore. Ragazze …Credo sia ora di andare“ disse Spike con
voce seria.
“
Perché ci stiamo divertendo “ Willow protestò.
“
Andiamo Willow “ la riprese Anya, tirandola in piedi.
“
Dai restiamo un altro po’ “ pregò la rossa.
“
Non credo la mia signora resisterà ancora a lungo e a meno che voi non vogliate
assistere ad un….” Nostro momento di fertilità “ vi consiglio di andare “
“
Che? “ Willow sembrava confusa.
“
Willow….è il momento del multiorgasmo, andiamo muoviti “
Willow
arrossì e seguì l’amica imbarazzata.
“
Ciao a presto Buffy e ….buoni orgasmi “
“
Anya “ dissero in coro Buffy e Willow.
“
Beh che ho detto? E’ la verità “ Anya scrollò le spalle e si diresse alla
macchina con Willow.
La
macchina sgommò e partì a tutta velocità.
“
Allora mia signora…abbiamo un momento di fertilità adesso? “
“
No! “ mise il broncio lei.
“
No? “ la sua mano scivolò tra le cosce di lei, sollevando il vestito.
“
Sicura? “ mormorò accarezzandola con dolcezza tra le gambe.
“
S….i “ sospirò lei ormai bagnata ed eccitata.
“
Io direi che invece siamo proprio nel bel mezzo di uno dei nostri momenti “
“
Smettila “ lo implorò cercando di allontanare la mano.
“
Tu non vuoi che smetta amore, tu vuoi di più non è vero? “
Due
dita scivolarono in lei e Buffy gemette. Il respiro sempre più affannoso e
corto.
“
Dicevi passerotto? “
“
Sei…sei…un demonio “ sibilò inarcandosi contro la sua mano, inondandola dei
suoi umori.
“
Si….e tu sei la mia donna Buffy? “
Ormai
incapace di opporsi al piacere intenso che lui le dava, Buffy urlò il suo
orgasmo con violenza.
“
Si, sono tua. Ti prego, ti prego adesso prendimi “
Spike
sorrise…” Questa è la mia ragazza “ ridacchiò e senza pensarci due volte la
sollevò tra le braccia, mentre lei stringeva a se sua figlia e la portò di
sopra.
La
guardò depositare Anne nella sua culla e subito le fu addosso, irruento,
passionale, violento e caldo come sempre.
“
Non resisto più amore, vieni qui “ con bramosia le sfilò l’abito e cominciò ad
accarezzarla sensualmente.
“
Vuoi ballare? “ le chiese, mentre dallo stereo si alzava una canzone romantica.
“
Non so ballare “ gli rispose Buffy fissandolo.
“
Metti i tuoi piedi sui miei “ le disse lui e Buffy obbedì.
“
Ecco visto che non era così difficile? “ le sorrise.
“
Lo facevi con tutte “ lo rimproverò lei, sporgendo il labbro inferiore.
“
Si è vero “ sussurrò lui “ ma a nessuna ho fatto questo “ affondò il viso nel
suo collo e ne aspirò l’odore che adorava.
“
Cosa fai scemo “ sorrise divertita.
“
Ti sto odorando passerotto, hai un odore buonissimo “ Poi fissandola
intensamente aggiunse “ ed a nessuna ho detto…sto per baciarti Buffy. “
Lei
arrossì e attese che le labbra di lui si posassero sulle sue con passione e
desiderio. Si ritrovarono stesi sul letto, con bisogno impellente Spike le
divaricò le gambe e stando attento a non abbandonarsi con il suo peso su di
lei, la penetrò. Buffy gemette violentemente, avvinghiandosi a lui.
Si
guardarono e sorrisero con amore.
“
Forse Anya aveva ragione “
“
Su cosa amore? “ le domandò cominciando a muoversi con sempre maggiore
rapidità.
“
Sul fatto che siamo come ricci “ Spike ridacchiò mentre le spinte si facevano
più pressanti e poderose.
“
Beh a me piacciono i ricci “ Spike le morse il collo.
“
Però…”
Spike
la baciò interrompendo la sua protesta.
“
Adesso stai zitta amore, voglio sentire solo i soliti gemiti e suoni che fai
quando godi “
“
Spike “ Buffy si sentì pervadere da uno stato febbrile di eccitazione, mentre
l’orgasmo cresceva in lei.
“
St…lo so, lasciati andare, vieni per me amore. Godi “
Buffy
urlò mentre l’orgasmo esplodeva in lei e Spike venne in lei gemendo rocamente.
“
Oh Dio Spike “ Buffy si asciugò il viso imperlato di sudore.
“
E questo è solo l’inizio amore….cosa ha detto Anya?
multiorgasmi….bene….multiorgasmi siano allora “ l’attirò a se e reclamò con
possesso le sue labbra.
“
Ti amo Buffy “ mormorò accarezzandola con frenesia.
“
Ti amo anche io Spike “ disse lei rispondendo con altrettanta frenesia alle sue
carezze. La musica cessò e si udirono soltanto i gemiti ed i sospiri d’amore
mentre gli ultimi bagliori del Sole al tramonto illuminavano il loro nido
d’amore.
Fine
Fine