Fanfiction
ospitata per gentile concessione del Bloodylove in attesa di
riuscire a rintracciare l'autrice.
Di
Spuffy
-
Presto Dawn muoviti o faremo tardi -
-
Si, si arrivo –
Come
al solito stiamo facendo tardi. Mia sorella è incorreggibile.
Arriviamo
trafelate all’ingresso del Nuovo liceo Di Sunnydale. E come sempre ci separiamo.
Lei si dirige nella sua classe, ed io invece vado nel mio ufficio.
Dopo
il diploma ho iniziato a lavorare presso il liceo come consulente scolastica.
-
Buffy ciao – mi saluta Judy una mia collega.
-
Ciao – noto che ? agitata.
-
Cosa ? successo? – domando curiosa
-
Non lo sai? –
La
guardo stupita e in attesa
-
Ritorna qui, torna ad insegnare a Sunnydale -
-
Ma chi? – chiedo ancora pi? confusa.
-
William Darcy –
Resto
un attimo in silenzio mentre la mia mente comincia a vagare nel passato….
Ricordo
ancora la prima volta che lo vidi. Mi ero appena trasferita a Sunnydale ed era
la mia prima lezione di scuola al liceo: Letteratura inglese. Lui era entrato
un po’ goffamente ( era terribilmente goffo ) ed aveva salutato, tirando su gli
occhiali con l’indice. Si sentiva il suo accento inglese ed era cos? timido e
introverso. Fisicamente era esile, abbastanza alto con capelli castani ed occhi
chiari.
Gli
studenti, i colleghi lo prendevano in giro era oggetto di scherno e di
derisione. Ma lo invidiavano anche perch? aveva una moglie stupenda. Drusilla
Parker. Alta, capelli scuri e pelle bianchissima. Uno sguardo intenso che ti
passava da parte a parte. Raffinata ed elegante.
E
poi c’era lui, Liam Sullivan. Professore di Storia, alto bruno, occhi scuri come
la notte e un’aria malinconica, e triste che gli dava il tipico fascino dei
belli e dannati.
Tutte
le donne gli cadevano ai piedi e anche io ci ero cascata. Mi ero lasciata
affascinare dalle sue parole. Per lui sono stata una delle tante per me ? stato
l’uomo, il primo e l’unico, che mi abbia spezzato il cuore.
Lo
scandalo era scoppiato quando Darcy aveva scoperto la relazione tra sua moglie
e Liam (non che per lei fosse la prima si intende, ma era la goccia che aveva
fatto traboccare il vaso). Si erano picchiati nella sala professori, proprio
quella in cui sono adesso. Erano volate parole grosse e poi era intervenuta
Drusilla e per Darcy era stata l’umiliazione ed il dolore pi? grande della sua
vita. Lei gli aveva detto di non amarlo pi? che aveva deciso di lasciarlo. Un
duro colpo da mandar gi?.
Aveva
fatto i bagagli e se n’era andata, nonostante suo marito l’avesse implorata di
non farlo. Darcy, non aveva retto. Aveva mollato tutto e se n’era tornato in
Inghilterra. Di lui non si era saputo pi? nulla sino ad oggi….Stringo i pugni
in tasca, ripensare al passato mi fa ancora male. Dopo Liam ho avuto altre due
storie, una a dir poco orribile con un compagno di college Parker. Che mi ha
usata e gettata. E poi c’? stato Riley, ma non ? durata, troppo diversi…
No
non ? vero, la verit? ? che non lo amavo. Dopo di Liam non ho pi? amato
nessuno, troppo pericoloso e troppo doloroso.
Dopo
la morte di mia madre mi sono rimasti solo Dawn e i miei due cari inseparabili
amici Willow e Xander. Che all’epoca della mia tormentata ‘ love story ‘ (come
la chiamava Xander) mi sono stati vicini e mi hanno aiutato a superare tutto
(anche se non sono sicura di averlo ancora fatto).
Comunque
sono sopravvissuta. Adesso ho ventidue anni, ‘ Sono qui ed ? questo quello che
conta ‘ mi dico ogni giorno. Mentre mi liscio lentamente i capelli davanti allo
specchio. Osservando la mia immagine riflessa nello specchio cercandovi: i
sorrisi, gli sguardi e quell’aria ancora innocente di ragazzina che non ho pi?.
-
Ah davvero? E come mai? – chiedo con finta indifferenza.
-
Ricordi i romanzi “ The bloody hell”? –
-
S? – una serie di romanzi horror sui vampiri che avevano avuto tantissimo
successo e il cui autore era un certo SPIKE. Nome d’arte alquanto bizzarro.
-
Beh tieniti forte…. Gli ha scritti lui –
Sono
a bocca aperta, non ci posso credere. Sto per dire qualcosa ma ormai Judy ?
partita come una locomotiva, e chi la ferma pi?.
-
A quanto pare, ha insegnato in questi anni a Cambridge e adesso torna qui.
Chiss? perch? poi? -
-
Ma tu sei davvero sicura che stiamo parlando dello stesso timido, introverso,
goffo signor Darcy?-
-
S? mia cara, proprio quel Mr. Darcy – e mi sorride.
Certo
che le sorprese nella vita non finiscono mai. Dentro di me provo una sorta di
muta angoscia, ma non voglio indagare sul perch? la provi.
….Io
non avevo assistito alla lite, ma lo avevo visto dopo. Quando era uscito dalla
scuola. Ero l?
seduta
sulle scale che piangevo (l’ultima volta che ho pianto per un uomo). Avevo
scoperto che Liam mi aveva appena tradita con Drusilla. Lui aveva gli occhi
pesti, uno sguardo assente e un sorriso amaro. Mi aveva guardata per una
frazione di secondo. Ed era stato tutto chiaro tra noi. Lui sapeva di me e
Liam, lo aveva capito. Mi aveva fatto un lieve cenno con la testa e si era
diretto alla macchina. Tre giorni dopo era partito….
-
Ma come mai ha deciso di tornare? – domando mentre sorseggio lentamente il mio
caff?.
-
Ma chi lo sa, ? stato sempre un tipo cos? strano. Per? pensa cosa gli
combineranno qui gli studenti. Un po’ mi dispiace per lui - dice Judy alzando
le spalle.
-
Gi? – replico assorta nei ricordi e finisco il mio caff?.
-
Bene sar? meglio andare – mi alzo e mi avvio verso il mio ufficio. ‘ in fondo ?
solo passato ‘ penso.
Poi
era arrivato il giorno. A scuola tutti aspettavano ansiosi e curiosi il suo
ritorno. I colleghi di una volta, gi? lo prendevano in giro.
Attraverso
con passo spedito il corridoio e poi mi fermo, da un’aula giungono fragorose
risate.
‘
ecco hanno iniziato ‘ penso. E lancio un’occhiataccia ad alcuni professori che
si stanno affrettando verso la porta dell’aula da cui provengono le risa,
sicuramente vogliono ridere di lui anche loro.
Mio
malgrado anche io mi avvicino curiosa. E gi? mi coglie un senso di rabbia,
quando resto a bocca aperta.
Nell’aula
vi ? un uomo, dal fisico scolpito. Jeans neri e una camicia rossa sbottonata
che lascia intravedere una canotta nera che gli aderisce perfettamente al
torace. Un viso dai lineamenti dolci e spigolosi allo stesso tempo. E due
occhi…due occhi trasparenti, profondi e intensi come il mare.
E…i
capelli (o mio Dio) sono come posso dire? Ossigenati? Un colore ridicolo, ma
che sul suo viso non stonano affatto. E poi un sorriso accattivante e
contagioso.
Tutti
gli studenti hanno gli occhi puntati su di lui e non lo stanno prendendo
affatto in giro, anzi sono come ipnotizzati da lui. Lui ci scorge e ci fissa
sorridente. Alza il sopracciglio ammiccante. Io abbasso lo sguardo e mi
allontano.
Judy
mi corre incontro e mi dice con il fiato corto
-
Lo hai visto? O Santo cielo hai visto che … che …. Uomo. Per poco non ci resto
secca questa mattina quando mi si presenta davanti in segreteria e mi dice
sorridendo ‘ Salve sono William Darcy. Dovrei vedere il Preside. Mi sta
aspettando ‘ . Giuro che stavo per svenire. -
Io
alzo le spalle e non rispondo. E vado nel mio ufficio.
Ed
? proprio mentre sto riordinando le mie cose che sollevando la testa me lo vedo
davanti. Con la spalla poggiata alla porta, le gambe e le braccia incrociate.
Mi sta fissando e sfodera il suo sorriso.
‘
Accidenti non avevo mai notato avesse degli occhi cos? blu da perdercisi. ‘
-
Salve – mi dice con aria sicura e allegra.
-
Sal..ve – balbetto come una perfetta idiota. Mi sembra di essere tornata una
sedicenne.
-
Buffy Summers vero? -
-
Presente –
-
A quanto pare siamo passati dall’altra parte della barricata –
-
E gi? – sospiro ripensando a quando ero seduta tra i banchi a fare confusione
ed a sparlare dei professori.
-
Senti che ne diresti di…- sta per dirmi qualcosa quando veniamo bruscamente interrotti.
-
Professore potrebbe rispiegarmi questa parte non credo di aver ben capito – una
ragazza bruna molto carina e tanto moinosa (non so se questo termine esista per
davvero ma ? la parola giusta) gli si avvicina con un libro aperto. Ma dalla forma
a cuoricino dei suoi occhi capisco che poco le interessa la letteratura
inglese.
-
Oh certo – risponde lui sorridendo e guardandomi con un’espressione ambigua che
non saprei proprio come definire.
-
Bene sar? meglio che vada – dico e mi avvicino alla porta. Lui si sposta
leggermente ed io gli passo accanto. Sento i suoi occhi cos? intensi, su di me
e ci sfioriamo leggermente. Un brivido e sono fuori nel corridoio. Ho caldo ed
ho la gola secca, mi avvicino al primo distributore d’acqua che trovo. Ho bisogno
di bere. E spingo il bottone, in quel momento sento una mano posarsi sulla mia.
Una sensazione intensissima e avvolgente mi sconvolge, ritraggo la mano un po’
intimorita e mi volto….il professor Darcy.
Lo
sto guardando interrogativamente e forse anche con un po’ di imbarazzo. Lui
sembra divertito.
-
Scusami Buffy, non volevo spaventarti – sorride maliziosamente.
-
No non mi ha spaventata, solo che io non …- sono confusa e mi sento davvero
idiota. ‘ Andiamo bene Buffy due volte in un giorno, ma che ti prende? ‘ dico a
me stessa.
-
Su non farti intimorire dal fatto che ero il tuo professore. E’ passato molto
tempo da allora…- e sembra per un attimo rabbuiarsi.
-
S? lo so ? che oggi, non so – ‘ e sono tre. Ottimo adesso penser? che sei
proprio imbecille ‘
-
Senti ho saputo che hai ripreso il college e che vuoi laurearti. Bene se hai
bisogno di aiuto per l’esame di letteratura sono a tua disposizione. Fa di me
quello che vuoi – e nel dirlo il suo sguardo sembra accendersi. ‘ Ma dove
accidenti ? finito il vecchio William Darcy ‘ mi domando osservandolo di
soppiatto ‘ che sia un caso di sdoppiamento di personalit? alla Dottor Jekyll e
Mr. Hyde? ‘.
-
Oh lei ? …-
-
Puoi darmi del Tu Buffy – sorride ancora.
-
La ringr…- ride adesso – Ti ringrazio… sei davvero gentile….-
-
Bene allora che ne diresti di vederci il pomeriggio dopo le lezioni a casa mia?
verso le diciannove?-
Lo
guardo incredula e lui mi scruta socchiudendo gli occhi.
-
Signorina Summers. Che cosa sta insinuando che le stia facendo una proposta
oscena? -
Arrossisco
violentemente. ‘ Accidenti ‘ Comincio a rimpiangere il vecchio Professor Darcy.
-
No io. Mi scusi…oh volevo dire Scusami – e abbasso il capo ormai rassegnata a
fare la figura della ritardata mentale con lui.
-
Di nulla – mi sussurra avvicinando il suo viso al mio orecchio.
-
A domani allora – e mi fa un cenno con la testa a cui io rispondo annuendo con
il capo.
Sono
completamente nel pallone quando lui si allontana con una camminata baldanzosa
ed arrogante.
Esco
dalla scuola confusa e con mille domande per la testa. E solo allora realizzo
che domani sera ho un “appuntamento” con William Darcy. ‘ Ma che sto dicendo,
non ? affatto un appuntamento, ? una lezione, un incontro. Oh accidenti ma che
? tornato a fare? ‘.
Sono
nervosa e Willow se ne accorge.
-
Che hai Buffy? E’ successo qualcosa? -
-
No, no niente – non mi va di parlarle di questa storia. Non ? nulla di
importante.
-
Cosa fai oggi? Io avevo intenzione di andare a fare shopping – dice con aria
contenta per essere stata lei a proporlo. Di solito ? il contrario.
-
Ah… beh sai io avrei da studiare per l’esame. Non vorrei essere bocciata al
primo che faccio, mi demotiverebbe –
‘
Oh mio Dio sembro Willow, questa non sono io. ‘
Lei
mi guarda con due fanali al posto degli occhi e poi sorride comprensiva.
-
S? hai ragione Buffy. Allora buono studio, magari organizziamo qualcosa per
domani -
-
S? certo Will – e non so perch? ma un po’ mi sento meschina per la menzogna che
le ho appena detto.
Arrivo
a casa, sono le diciassette e quaranta. Faccio un bagno veloce e mi preparo con
cura.
Alle
diciannove meno tre minuti (ho la mania della puntualit?) sono davanti alla sua
porta, ma esito a suonare. ‘ Forse sarebbe meglio lasciar perdere tutto ‘,
penso. Ma mentre sono intenta a prendere una decisione, la porta si apre da
sola. Ed io resto ancora una volta a bocca aperta.
-
Mi era sembrato di aver sentito qualcuno – dice lui con aria naturale.
-
Su entra Buffy – e mi fa cenno di entrare.
-
Buonasera – gli dico e sono un po’ titubante, come l’allieva con il professore,
e tutto questo non mi piace nemmeno un po’.
-
Vuoi qualcosa da bere? – mi domanda, mentre io lo guardo come se avesse appena
tentato di uccidermi.
-
Buffy? – lui mi fissa con il bicchiere in mano.
-
Acqua grazie –
-
Accomodati – mi fa indicandomi il divano, ma io mi dirigo di filato verso la
poltrona.
Lui
nota il mio gesto e ride piano mentre si versa lentamente del bourbon nel
bicchiere.
Si
siede sul divano.
-
Bene passami i testi e fammi vedere dove sei arrivata -
Gli
passo quanto chiestomi e attendo che lui finisca di esaminare il mio quaderno.
Mi
guardo intorno, la stanza ? arredata semplicemente, ma con molto gusto e sulla
parete vi ? una immensa libreria a muro piena di testi. Anche in altre lingue.
-
Bene, vedo che ti sei data da fare -
Sorride
contento.
-
Io direi di dare una rapida ripassata a quello che hai fatto e poi di andare
avanti -
-
S? per me va bene – gli dico e mi preparo a rispondere alle sue domande.
Lui
si alza e si dirige verso la libreria, prende un testo e lo sfoglia e poi torna
a sedersi.
-
Leggimi questa e commentala per favore -
Prendo
il testo tra le mani, un po’ tremante. E comincio a leggere mentalmente.
-
No Buffy, leggi ad alta voce – e mi guarda mentre sorseggia il suo drink.
-
Va bene – dico imbarazzata. - Bene allora? – mi guarda in attesa della mia
spiegazione.
-
Non avevo letto ancora nulla di Pessoa, sentendomi la pi? stupida delle
allieve.
-
Non fa nulla, non voglio la spiegazione da libro stampato Buffy, voglio
emozioni. Sentimenti, sensazioni. Voglio sapere a cosa ti ha fatto pensare
questa poesia mentre la leggevi. Cosa hai sentito dentro – i suoi occhi sono
accesi di passione. ‘ adora il suo lavoro ‘ penso e cerco di concentrarmi sulle
sensazioni che quelle poche parole messe in fila in una frase mi hanno
provocato.
-
Bene – sospiro e comincio il mio vaneggiamento – ho pensato ad una stazione di
treni, a me seduta in un vagone di uno di questi serpenti di ferro fermo in
attesa. Sto guardando fuori dal finestrino e ad un tratto, su un altro binario
un altro treno sfreccia a tutta velocit?. Ma per un istante, un solo
interminabile istante, vedo distintamente in un vagone identico al mio. Vi ?
seduto un uomo ed anche lui sta fissando me. Ed ? come se ci riconoscessimo se
le nostre essenze per un fuggevole momento si toccassero. Poi il tempo riprende
la sua corsa eterna e tutto svanisce. Un senso di vuoto-
Evito
di guardarlo e continuo decisa.
-
Vedo la strada che percorro ogni mattina per andare a scuola, il negozio di
spezie e il semaforo che lampeggia. Il cespuglio di oleandri e il castano alla
fine del viale. E il vecchio cinema. La rotonda con la fontana, quella con la
statua della rana e dello scorpione e l’ingresso della scuola con il suo
orologio che segna sempre l’ora sbagliata. Ed ? strano ma ? sera -
Ho
finito resto in silenzio e attendo il suo commento, scettica.
-
Ottimo Buffy e adesso dimmi cosa hai provato? – mi sta fissando come volesse
sentire cosa sto provando.
-
Solitudine, rimpianto, nostalgia e forse un po’ di paura – i suoi occhi sono
puntati sul mio viso io gli sfuggo.
-
Bene e il perch? lo sai? – la sua voce adesso ? bassa e molto dolce, si ?
lentamente spostato verso di me. Adesso siamo vicinissimi le gambe quasi si
sfiorano.
-
Non lo so – rispondo secca, non mi piace essere analizzata. Mi mette a disagio.
Lui
si ricompone e mi sorride. - Come prima lezione direi che ? andata bene – gli
porgo il libro e ancora il contatto della sua mano che sfiora leggermente la
mia, mi fa trasalire. ‘ Ma che accidenti ti prende Buffy Summers, lui ? il
goffo, bruttino e ingenuo Professor William The Bloody Darcy ‘.
Alzo
lo sguardo e mi perdo in quegli occhi cos? profondi e intensi da toglierti il
respiro. Non reggo il suo sguardo e subito distolgo il mio. Cercando
disperatamente l’uscita, stringo la maniglia e sto per aprire la porta quando
lui mi ferma. E con voce gentile e calma mi dice.
-
Buffy quella ? la camera da letto – sta sorridendo beffardo.
Io
sono rossa come un peperone e non so cosa dire, riesco solo a balbettare parole
senza senso
-
Ah io…scusa non mi so orientare. Ancora non conosco questa casa –
‘
Oddio ho detto un’altra stupidaggine ‘
-
Ti piacerebbe conoscerla? – sorride con maggiore derisione.
-
No – ribatto seccata e questa volta ringraziato Dio, trovo la porta.
-
A domani – dice suadente lui. porgendomi la mano.
Esito
qualche secondo e poi gliela stringo senza guardarlo negli occhi. Lui la
trattiene qualche secondo tra le sue e poi mi lascia finalmente andare… a
gettarmi in un pozzo senza fondo.
Ritorno
a casa a passo spedito, sono furiosa con me stessa. Non riesco a capire perch?
lui mi imbarazzi cos? tanto e soprattutto non capisco come ho fatto a cacciarmi
in questa storia.
Poi
mi ? venuta in mente la poesia e devo ammettere che ? davvero bella.
Sto
attraversando il viale, ho appena passato la fontana e il castagno ? alla mia
destra. E di nuovo quelle sensazioni e quella paura sorda che mi prende allo
stomaco.
E
nella testa la sua dannata domanda ‘ Perch?? Perch? lo sai Buffy? ‘ ed io non
ho risposta. Abbasso la testa sconfitta e sono davanti alla porta di casa, Dawn
? gi? dentro sento la Tv accesa. Tiro un sospiro e mi preparo a recitare.
Come
al solito ho fatto tardi e come sempre quando apro la porta della sala
professori tutti mi puntano gli occhi addosso con disapprovazione. C’? anche
lui che sorseggia un caff?. Willow gli ? seduta accanto, il che vuol dire che
sono costretta anche io ad unirmi a loro.
-
Ciao Will. Salve – dico cercando di recuperare un po’ di contegno e dignit?
perduta il giorno prima.
-
Salve – risponde lui squadrandomi dalla testa ai piedi. Sembra soddisfatto di
se. Si alza per cedermi il posto, ma io rifiuto con un cenno della testa.
Preferisco andare in classe dalle mie reticenti alunne piuttosto che stare qui
a farmi vivisezionare da questo perfetto sconosciuto.
-
Will ci vediamo dopo vado a lezione –
Lei
mi guarda sorpresa e dice
-
Ah, vai di gi?? -
-
S?, ? meglio –
-
Ti accompagno, vado anche io da quella parte – dice lui lasciandomi ancora una
volta di sasso.
Non
replico e lui si alza e mi segue.
Nel
corridoio ci sono attimi di silenzio e poi lui parla
-
La poesia di ieri ti ? piaciuta? - mi fissa curioso.
-
S? – gli dico con sincerit?.
-
Bene, ? una delle mie preferite –
-
Ah davvero? – non so cosa dire, ho paura di fare casini.
-
Buffy allora ci vediamo oggi alle Sette. Magari puoi fermarti a mangiare
qualcosa… se ti va, io sono sempre solo –
-
Veramente c’? Dawn io devo pensare a lei, non credo …- ‘ Bugiarda. Di che hai paura
di restare troppo a lungo con lui ‘
-
Okay capisco – piega la testa da un lato e mi fissa sorridente.
–
A dopo allora – e si allontana con la sua solita arrogante e sicura camminata.
Sono
agitata ancora pi? di ieri e metto maggior cura nel prepararmi. Quando arrivo
lui sta ascoltando un disco di musica rock a tutto volume ed ? cos? in
disaccordo con l’immagine che per tanti anni avevo avuto di William Darcy che
mi sento completamente sbalestrata.
Suono
e lui mi viene ad aprire.
-
Entra Buffy – e mi fa passare.
-
Vieni su – mi prende la mano, io rabbrividisco.
E
mi porta al centro del soggiorno.
E
ci ritroviamo a ballare come due pazzi.
-
Dai su lasciti andare. Balla con me Buffy –
quella
frase detta in quel modo, non so perch? mi fa venire la pelle d’oca.
Il
suo attirarmi e respingermi ritmicamente mi fa ansimare ( e so che non ? il
ritmo forsennato della musica), quando i nostri corpi si incontrano, scontrano
sento un brivido caldo attraversarmi il corpo e temo che lui possa
accorgersene. Cos? cerco di evitare il contatto e di ritrarmi il prima
possibile, ma lui mi tiene saldamente per le mani e non posso sfuggirgli. Forse
non voglio nemmeno sfuggirgli. ‘ In fondo stiamo solo ballando ‘ mi dico
mentendo.
La
musica finisce e lui lascia le mie mani cos? come le ha strette tra le sue.
Mi
sorride.
-
Ora il dovere – si avvicina allo scrittoio, prende un testo e me lo porge.
Ho
davvero paura che sia peggio della prova di ieri, ma lo prendo lo stesso e
accetto la sua sfida.
?
un testo di storia della letteratura medievale, tiro un sospiro di sollievo ed
iniziamo la lezione. Molto impegnativa ma divertente.
Chiude
il libro ed io sono rilassata, oggi ? andata bene (un consiglio? Non cantare
mai vittoria troppo presto).
Mi
alzo e faccio per prendere la borsa
-
N…n….o, No. Adesso viene il bello Buffy – e sorride porgendomi un altro libro.
-
E’ l’ora della lettura libera – il suo viso ? un ghigno divertito.
-
Ma… ? proprio necessario? – cerco alquanto goffamente di sottrarmi a questa
tortura.
Lui
scuote il capo risoluto. Prendo il libro e comincio a leggere, mentre
arrossisco….
….Lontana
dalle torri di Firenze vagabondava come presa da un sogno, per l’ondeggiante
dorato oceano d’orzo schizzato dalle macchie cremisi dei papaveri. Del tutto
inosservato lui le fu accanto. Non usc? dalle sue labbra nessuna verbosa
dichiarazione da innamorato di maniera. Non possedeva nessuna eloquenza e non
ebbe a sentirne la mancanza che semplicemente egli la strinse tra le maschie
braccia …e la baci?….(Camera con Vista di Edward Morgan Forster)
Non
ho parole, sono letteralmente senza fiato. Non so cosa dire o fare.
-
Allora, Cosa hai provato? – domanda lui.
-
Niente – e faccio una smorfia – e tu? – ‘ che stupida domanda lo so da me ‘
I
suoi occhi hanno uno strano luccichio.
-
Vuoi saperlo? – sto per obiettare di no ma ? tardi.
-
Ho sentito le mie mani stringersi attorno ai fianchi della mia donna,
stringerla, sentire il suo odore. Desiderare le sue labbra. Baciarla –
Mi
sta fissando ed io sono al limite dell’imbarazzo umanamente sopportabile.
Mi
alzo di scatto, tutta intenzionata a lasciare la stanza di corsa.
Ma
anche lui ha avuto la stessa idea e ci troviamo faccia a faccia, vicinissimi.
Mi
sto perdendo nelle sue due calamite azzurre e non mi rendo conto di quello che
sta accadendo.
Lui
dice – Proprio cos? – e mi prende tra le braccia e mi bacia.
Io
sono ancora a calamite.
Quando
realizzo, gli passo le mani tra i capelli e rispondo al suo intenso bacio.
Improvvisamente
lui mi allontana tenendomi le spalle.
Io
sto ancora fissando le sue labbra e cerco di sporgermi verso di lui per
ristabilire il contatto con la sua pelle. Quando lui sorride (un sorriso
demoniaco. Sembra satana appena uscito dall’inferno) e dice con tutta la calma
del mondo
-
La lezione ? finita – e senza smettere di guardarmi mi porge la borsa e il
libro.
-
A domani Buffy –
Sono
sconvolta e furiosa.
-
Te lo scordi – gli rispondo e come una furia prendo borsa e libro e mi avvio
alla porta.
-
A domani – ripete lui guardandomi, con il sorriso infernale sempre stampato
sulle labbra, attraversare il viale borbottando maledizioni e imprecazioni
contro di lui e contro di me.
Perch?
so che domani torner? di nuovo.
A
casa trovo Willow tutta euforica che sta parlando con Dawn, ed indovinate di
chi?
Di
Mr. Faccia tosta dei miei stivali.
-
E domani sera vado a cena con lui – Willow sorride e di nuovo, gli occhi a
cuoricino.
-
Davvero? ? bellissimo. A scuola siamo tutte cotte di lui – fa eco Dawn e ancora
occhi a cuoricino.
-
Ma insomma di cosa blaterate? E poi la superficiale sarei io – mi guardano come
fossi ‘ io ‘ la pazza.
-
Vado a cena con William – dice Willow fiera.
‘
Okay sono rimasta un po’ stupita ma come, quando, e dove ? accaduto che Willow
e William sono amici? Mi sono persa qualche passaggio ‘
-
Voglio prendere lezioni di antitimidezza da lui. Visti i risultati…– e fa uno
sguardo di intesa a Dawn.
-
Allora secondo te cosa devo indossare? – e chiede consiglio a Dawn ma vi
rendete conto?
Dico
io che sto a fare. In fondo ? la mia migliore amica.
-
Vieni ti faccio vedere quello che ho preso oggi –
Dawn
sghignazza e entrambe salgono di sopra lasciandomi come una scema seduta in
cucina davanti ad una pizza riscaldata e una bottiglia di coca cola.
‘
Mi sento sempre pi? il Willy coyote della situazione. Non ? giusto ‘
E
ripenso ancora al suo bacio, al contatto delle sue mani con la mia pelle
attraverso il maglione. Il suo respiro accelerato e il suo sapore dolce e
buono. ‘ ma come si ? permesso ‘ e sospiro.
La
giornata trascorre tranquilla, fortunatamente prese come sono, non si sono
accorte del mio umore come dire Coyotesco?.
Non
riesco a dormire, mi rigiro nel letto e mi ritrovo a pensare a cosa accadr?
domani. Che cosa avr? in mente. ‘ Ma se ci riprova io lo…lo….. ‘ sospiro.
‘
Questa verr? etichettata come la giornata dei sospiri ‘.
Nella
mattinata ci incrociamo per i corridoi, lui ? con altri professori. Gli stessi
che lo deridevano adesso gli girano intorno come falene attratte dalla luce.
Mi
disgustano, faccio finta di niente, ma ovviamente non funziona.
-
Salve signorina Summers – dice lui ad alta voce ‘ fai prima a mettere gli
annunci ‘
-
Salve – rispondo, guardandolo di sbieco.
-
A stasera allora – sorride innocentemente. I colleghi mi scrutano. ‘ adesso
penseranno che abbiamo un’ appuntamento e chiss? cos’altro. Quanto lo detesto
non sapr? mai dirlo ‘
Non
rispondo, lo guardo ancora un attimo e poi mi allontano.
Sono
le sette ed io sto facendo su e gi? per il viale, vicino casa sua, e non mi
decido sul datarsi. Alla fine imbocco il vialetto. Sono davanti alla sua porta,
suono.
-
Ciao Buffy – dice lui guardandomi tranquillamente. Come fosse sempre stato
sicuro che sarei andata da lui questa sera.
Ci
sediamo e lui subito si lancia nella spiegazione. L’ora vola ed anche oggi la
lezione ? stata molto bella e mi ha aiutato molto a capire alcuni passaggi che
mi erano apparsi oscuri prima.
-
Adesso…- sta per dire lui fissandomi.
-
No oggi non ho voglia di fare la ‘ lettura libera ‘ – lo precedo io.
-
Bene perch? volevo dirti che per oggi basta. Ho un altro appuntamento tra poco
– e guarda l’orologio ansioso.
-
Ah – e chiss? perch? sono delusa. E purtroppo questo non gli sfugge, perch?
subito vedo dipingersi sul suo viso un sorriso diabolico.
Si
alza e mi accompagna alla porta.
Non
voglio andarmene, non cos?. Non pu? buttarmi fuori. E poi con chi ha
quest’appuntamento? (nella mia testa riecheggia il dannato Beep beep…maledetto)
Mi
soffermo un attimo sulla porta come in attesa e lui senza dire nulla mi cinge
la vita con un braccio e mi bacia. Sono senza fiato, lo sto baciando
disperatamente anche io. E’ cos? caldo il suo corpo. Sono cos? invitanti le sue
labbra.
Quando
si stacca da me siamo entrambi accaldati e senza fiato. Gli occhi lucidi e lo
sguardo languido.
-
Questo era gratis – dice lui, sorride lievemente e poi mi sussurra all’orecchio
“Ma
poi che cosa ? un bacio? Un giuramento fatto
Un
poco pi? da presso, un pi? preciso patto,
una
confessione che sigillar si vuole,
un
apostrofo roseo messo tra le parole
“t’amo”;
un segreto detto sulla bocca, un istante
d’infinito
che ha il fruscio di un ‘ape tra le piante,
una
comunione che ha il gusto di fiore,
un
mezzo di potersi respirare un po’ il cuore
e
assaporarsi l’anima a fior di labbra!.”
(Cirano
di Bergerac di Rostand)
-
Questo ? un compito per casa tesoro. Domani ti interrogher? pi? a fondo sul
significato di queste frasi –mi accarezza il viso mentre si allontana dal mio
viso.
Apre
la porta e…
Davanti
a me c’? una ragazzina in minigonna e golfino. Che mi guarda sospettosa.
-
Salve Prof. – gli sorride con tutti i denti che ha.
-
Salve – e la voce ? suadente e ancora lo sguardo a cuoricino.
-
Salve – dico arrabbiata e attraverso il viale quasi correndo, mentre con la
coda dell’occhio vedo la porta richiudersi alle loro spalle.
‘
Maledetto Beep giuro che ti spenno se ti prendo. Quanto ti capisco povero il
mio Willy genio incompreso ‘.
Sospiro
profondo e insoddisfatto.
Sono
a casa, nella mia rassicurante, e vuota casetta. Sul pensile in cucina un
biglietto di Dawn
‘
Ciao vado fuori con una mia amica, ci vediamo dopo.
Dawn
‘
-
Fantastico – prendo una mela dal cestino e la mordo con rabbia. Poi me ne vado
a letto, triste e sola.
Sola
nella mia stanza da letto ripenso al pomeriggio e a quel bacio cos? disperato e
sento ancora le sue mani su di me poi…la visione della ragazzina in minigonna,
e l’immagine si fa in tanti pezzettini come uno specchio infranto. ‘ ma chi
accidenti era quella? ‘ e cos? mi scopro gelosa di una perfetta sconosciuta. Il
fatto ? che pensavo che le nostre lezioni fossero esclusive ‘ oddio qualcuno mi
svegli sto delirando “esclusive” che vuol dire? ‘
La
mattina mi alzo ed ho due patate al posto degli occhi.
Ho
dormito male e poco. A scuola sembro una zombie.
L’ora
di pranzo arriva come una benedizione, oggi proprio non riesco a sopportare di
ascoltare anche i problemi degli altri, ne ho gi? abbastanza di miei.
-
Ciao Buffy, ma che hai fatto. Sembra che un camion ti abbia investito – dice
Willow guardandomi preoccupata.
Mentre
io sto pensando a me in versione Willy il Coyote che viene investito da qualche
treno di passaggio su un binario sperduto nel deserto tra i canyon.
-
Ciao. Non ? nulla, ho dormito poco e male -
-
Sei sicura? – insiste e questo mi infastidisce, rende pi? difficile mentirle.
-
Si certo –
-
Allora come va lo studio per l’esame? –
-
Oh bene perch? come dovrebbe andare? –
-
Buffy calmati, era solo una domanda. Secondo me sei troppo agitata, dovresti
prendere qualche tisana che ti calmi –
-
Cosa? Io sarei agitata – e non mi sono resa conto di aver alzato il tono della
mia voce.
-
Eh si credo che Willow abbia ragione, devi rilassarti Buffy – ? lui che parla
alle mie spalle.
Ho
terrore di voltarmi, so che avr? il suo dannatissimo sorriso stampato su quella
faccia da schiaffi.
E
mi star? fissando come fossi io la pazza.
-
Ah ma davvero? – ribatto e mi volto, nonostante tutti i miei propositi.
-
Su dai scherzo – e mi posa le mani sulle spalle, esercitando una lieve
pressione. Che mi fa ancora di pi? agitare e irrigidire.
-
Oh ma hai tutti i muscoli tesi… ti ci vorrebbe un bel massaggio. Io sono bravo
se vuoi puoi…abusare di me quando vuoi –
-
No grazie – e mi scosto indispettita, per quel suo modo cos? sfacciato di fare.
-
Eh si Buffy, credo che William abbia proprio ragione. Un bel massaggio ti
farebbe bene –
‘
Ora li strangolo tutti e due. E da quando Willow lo chiama cos? famigliarmente?
Questa deve essere una dimensione alternativa. Ed io come accidenti ci sono
capitata RIPORTATEMI INDIETRO ‘
-
Allora per la prossima settimana sei anche tu dei nostri vero? -
Willow
e Darcy hanno intrapreso una conversazione criptica per me. Che li guardo ad
occhi sgranati.
-
S? certo, sar? divertente - risponde lui fissandomi.
-
Ma cosa….-
-
Non dirmi che ti sei dimenticata vero Buffy? – Willow mi guarda contrariata.
-
Cosa? – chiedo come cadendo dalle nuvole.
-
La gita, quattro giorni nel deserto con le tende. Ricordi? Hai aderito anche tu
–
-
Io… io cosa? – ho gli occhi talmente sgranati che stanno per schizzare via
dalle orbite.
-
Ecco lo sapevo. Te ne sei dimenticata, ma non puoi tirarti indietro. Non puoi
farmi questo –
-
No, Will certo che non mi tiro indietro – e ingoio la saliva.
-
Bene, grazie sapevo di poter contare su di te. A proposito, io sono in tenda
con Xand, beh sai lo facciamo sempre quando andiamo per escursioni. Ci ricorda
quando eravamo ragazzi anche noi –
Un
leggero velo di tristezza adombra per un attimo i miei occhi. E’ vero lo
facevano sempre.
-
A te invece ? toccata la fortuna di dividere la tenda con me Buffy – e si
sposta lentamente dietro Willow.
‘
cosaaaaaaaaaaaaaaa????? Ti trapano tutti i denti cos? te lo cancello per sempre
quel sorriso idiota. E per inciso: dividere la tenda con te? NEANCHE PER SOGNO.
SCODATELO. Professore dei miei stivali ‘
-
Che vuoi dire? – sono letteralmente precipitata in picchiata senza paracadute.
-
Indovina? – sorride sarcastico.
-
Si Buffy William si ? offerto subito di venire con noi –
Dietro
la testolina di Willow spunta la sua che fa certe smorfie soddisfatte ed inarca
le sopracciglia.
Farfuglio
qualcosa, ma non posso tirarmi indietro ormai.
La
lezione questa sera ? tranquilla, lui non prova nemmeno a sforarmi con un dito.
Tutto concentrato sulla spiegazione, a stento mi guarda.
Sono
davanti alla porta, e ormai dispero che accada qualcosa. Quanto ? avvilente
dover ammettere di desiderare una persona. Coyotite acuta in agguato.
Sto
per uscire, quando sento le sue braccia prendermi da dietro e stringermi al
petto. Poso la nuca sul suo torace. E resto cos? ferma. Lui si china su di me e
sfiora il mio collo, lasciato scoperto dalla maglietta.
-
Niente baci stasera tesoro. Cos? impari a non apprezzare il fatto di avermi
nella tenda con te – lo sento sorridere beffardamente.
-
Lasciami – gli domando, ma il mio tono ? debole.
-
Come vuoi tu – mi risponde e mi allontana.
Senza
voltarmi attraverso il vialetto, e chiss? perch? mi sento come quei personaggi
dei cartoni tutti incazzosi che hanno il viso paonazzo, i capelli dritti in
testa e lo sguardo assassino. Che incenerisce.
‘
che stia impazzendo sul serio? Penso di stare in “Chi ha incastrato Roger
Rabbit?” ovviamente la parte di Jessica me la scordo, come misure non ci siamo
proprio. Ecco lo sto facendo ancora sto vaneggiando. Maledetto, e pensare che
per un attimo mi aveva fatto pena al pensiero che sarebbe stato nuovamente
deriso dai suoi colleghi. Che adesso se solo potessero gli luciderebbero le
scarpe. E basta adesso Buffy finiscila ‘
Willow
mi ha appena chiamata, stasera si va al Bronze, non ho molta voglia dopo
l’incontro ravvicinato con Mr. Bastardo dentro. Ma non posso dirle no, cos?
eccomi qui, in mezzo a questa masnada di ragazzini vestiti come banditi
impazziti. E noto che la pettinatura ossigenata ? improvvisamente diventata
trendy. E ripenso ai poveri Punk che negli anni ’80 li prendevano a pomodori in
faccia per come si conciavano i capelli.
E
poi lo vedo…
Sta
ballando con Miss mi sono persa la gonna. Ride, e sembra divertirsi molto. Si gira
e mi vede.
Sono
testa contro testa e mi stanno guardando entrambi.
Sorridono.
‘
Quanto ti odio maledetto cafone ‘
Sento
la rabbia crescere in me a dismisura e se non ci fosse Willow che mi trattiene
con le sue chiacchiere (che possa perdonarmi ma non la sto ascoltando) andrei
l? in mezzo e tirerei un sonoro pugno ad entrambi.
Faccio
finta di niente e il ego grida ‘ vendetta, tremenda vendetta ‘.
-
Salve Buffy – mi dice una voce familiare alle spalle
-
Richard, ciao. Ma che piacere rivederti. Dai invitami a ballare – lo prendo per
una mano e lo trascino in pista.
Lui
mi guarda sconvolto. E dalla sua espressione sembra che pensi ‘ Non mi hai mai
filato, ed adesso vuoi ballare con me? ‘
-
Stai bene Buffy? – dice mentre io lo stringo a me, e questo conferma la mia
idea. Pensa anche lui che sono matta.
Stiamo
ballando e lui mi guarda. Posso sentire il suo sguardo su di me. Non so perch?
lo sto facendo, e non me lo domando.
Stiamo
in silenzio e ci guardiamo. Non abbiamo nulla da dirci io e Richard questa ? la
verit?.
-
Posso – una voce dietro di me interrompe questo silenzio imbarazzante.
-
Oh, si certo – fa Richard impacciato.
-
Grazie – dice la voce.
-
No che non pu? – ribatto io secca, ma Richard si ? gi? volatilizzato ‘
Vigliacco ‘
-
Su dai tesoro non fare il broncio, o ti verranno le rughe- e ride ancora.
Vuole
proprio che lo uccida oggi. E mi allontano dal centro della pista.
Lui
mi segue, siamo un po’ appartati. Mi prende nuovamente tra le braccia.
-
Ho detto no – e faccio per liberarmi dalla stretta.
Ma
lui mi stringe in una morsa e mi attira a se. Parte un lento.
‘
Questa voi la chiamate coincidenza? Io la chiamo sfiga ‘ e lui sembra in
estasi.
-
Cosa c’? piccola dillo a Spikey –
-
Finiscila imbecille – gli dico cercando di ferirlo. Ma nulla sembra toccarlo di
quello che gli dico.
-
Adoro quando ti arrabbi e la tua voce trema quando mi parli – ‘ ti odio, ti
odio, ti odio ‘
Mi
stringe ancora di pi? e poi mi bacia sul collo e sul lobo dell’orecchio
“
Amor ch’a nullo amato amar perdona “
(Dante
- La Divina Commedia)
-
Cosa stai facendo? – gli chiedo con voce roca.
-
Ti sto baciando tesoro. Lo vuoi tu? – e senza aspettare risposta mi bacia sulle
labbra. Lasciandomi senza respiro.- Ti odio - gli dico a voce bassa quando le
nostre labbra si separano.
-
S? davvero? –
-
S? davvero…ti ….od…..baciami ancora –
-
Agli ordini tesoro – e mi bacia ancora.Siamo avvinghiati l’uno all’altro non
sento pi? nulla se non le sue labbra sulle mie, le sue mani che mi accarezzano
avide e i nostri corpi che si intrecciano.
Alla
fine lui si stacca da me e mi guarda dolcemente, carezzandomi il viso.
-
Mi piacerebbe continuare ma devo andare adesso ci vediamo domani tesoro. Si
parte alle sei -
Si
allontana da me, sparendo tra la folla.
Sono
l? ferma, come una statua di sale che lo guardo svanire incredula. Nella mia
testa il vuoto. Solo un immenso punto interrogativo.
Sconfitta
e con un senso di impotente inappagamento me ne torno a casa salutando a stento
la povera Willow che si stava chiedendo dove fossi finita tutta preoccupata.
Nella
mia stanza al buio per la prima volta dopo tanti anni sento il bisogno di
piangere, ma non lo faccio.
Il
giorno della partenza ? arrivato, sono angustiata e preoccupata, non ho pi? il
controllo della situazione e questo mi spaventa a morte. E dai tempi di Liam
che non mi accadeva.
Metto
poca roba nello zaino, il minimo indispensabile, e poi esco diretta a casa di
Willow.
Dove
ho appuntamento con lei e Xand.
-
Ciao Buffy – mi salutano insieme. Sono contenti come fossero loro gli studenti
in escursione.
-
Ciao – rispondo e non sono affatto entusiasta all’idea di dividere la tenda con
quello ‘ spaccone ‘.
-
Su dai Buffy su con il morale. Oggi siamo Indiana Jones, Lara Croft, Robinson
Crusoe e Venerd?-
-
Chi? – domando. Dei tre conosco solo Indiana Jones (perch? adoro Harrison Ford
che lo interpreta).
-
Va bene, okay lasciamo perdere – sorridono con comprensione (coyotite allo
stadio terminale).
Partiamo
alla conquista del deserto. Anche se so gi? sar? una disfatta per me ‘ Nella
stessa tenda ‘ ripete il mio cervello che sembra ormai un disco incantato.
Arriviamo
a scuola, l’autobus ? pronto e ci sono tutti… anche lui. Pi? sexy che mai in
quel suo completo nero, con spolverino di pelle nera.
‘
Pensa forse di andare ad una sfilata? ‘ mi domando sarcastica.
Mi
fa un cenno con la mano e mi aiuta con il bagaglio. Ed io…
‘
Buffy finiscila sei una STUPIDA ‘ gli sto divorando le labbra con lo sguardo.
Come
leggendo nei miei pensieri, lui si avvicina e prima di oltrepassarmi mi
sussurra all’orecchio
-
Dopo Buffy -
Arrossisco
e giro la testa verso il finestrino. Mentre lui prende posto nella fila dietro
la mia. Sono contenta di non dover incrociare i suoi occhi.
Il
viaggio ? lungo e un po’ stressante. Giungiamo nel posto stabilito che ? il
tramonto.
Gli
studenti sono tutti esagitati, sembra si siano iniettati un litro di caffeina
prima di venire a scuola. Mi domando se anche noi eravamo cos?.
-
Preparate le tende – grida Willow. E’ lei il capo quando si fanno le escursioni.
Tutti le ubbidiamo ciecamente.
-
Disponetevi in coppie per tenda, come stabilito e montate la tenda. Avanti
presto, tra poco sar? buio completo. –
Eccomi
di fronte a lui che ghigna (sempre quel sorriso demoniaco che detesto con ogni
mia cellula).
-
Bene tesoro adesso che ne dici di preparare il nostro nido d’amore -
‘
Adesso basta ora gli salto addosso e lo pesto a sangue ‘
-
Bene bravo William, non credevo fossi cos? in gamba – ? Willow alle mie spalle.
Giuro che se non fosse lesbica a quest’ ora penserei che ? cotta di lui.
-
Beh ero nei Boy Scouth. – Dice sorridendo innocentemente.
‘
Bastarda di una Marmotta ‘
La
tenda ? finita. E’ sera e abbiamo finito di consumare il nostro primo pasto
all’aperto.
-
Ora tutti nelle tende avanti domani ci dobbiamo alzare presto -
Noto
che le ragazze mi guardano quasi con odio ‘ ed ? tutta colpa tua marmotta dei
miei stivali ‘
Io
non mi muovo. Sono terrorizzata al solo pensiero di restare sola nello stesso
sacco a pelo con lui.Ormai siamo rimasti solo noi, io continuo a sorseggiare il
caff?, ma la tazza ormai ? vuota.
-
Andiamo Buffy vieni nella tenda. ? ora di andare a nanna – dice lui alzandosi e
porgendomi la mano.
Sono
in mezzo al nulla, non posso nemmeno fuggire. Rassegnata e senza degnarlo di
uno sguardo. Mi alzo, rifiutando il suo aiuto e mi dirigo verso la tenda.
Willow
mi augura buona notte mentre sta chiudendo la sua tenda ed io la guardo
sgomenta.
Siamo
soli. Lui comincia a spogliarsi………..
-
Ma cosa fai? – gli domando e credo di essere terrorizzata.
-
Tu cosa dici? Mi sto spogliando, mi sembra ovvio –
-
Perch? ti stai spogliando? – ‘ Domanda pi? idiota del solito. Voglio
schiantarmi come Willy il coyote, non c’? pi? speranza per me ‘
-
Perch? voglio andare a letto tesoro – adesso ? rimasto in jeans. Mi guarda
fissa, mordendosi il labbro.
-
E tu non ti spogli? –
-
No, nemmeno per sogno – e tutta vestita mi infilo nel sacco a pelo
rannicchiandomi nell’angolo.
Lui
ride fragorosamente ‘ imbecille ora svegli tutto l’accampamento e quelle
scalmanate la fuori verranno qui e mi faranno a pezzettini ‘.
Si
stende al mio fianco, resta nella sua parte. Incrocia le braccia dietro la nuca
e comincia a canticchiare un motivo lentamente.
‘
I’ve been walking, I’ve been waiting
In
the shadows for my time
I’ve
been searching, I’ve been living
For
tomorrows all my life
In
the shadows ... I’ ve been waiting...’
La
sua voce ? calda e cos? intensa che sento come se con la sua voce mi
accarezzasse la pelle.
Un
calore languido mi pervade.
Lui
si volta verso di me, sento i suoi occhi alle mie spalle, puntati su di me.
-
Buffy – mi chiama a voce bassa, che mi sembra anche un po’ alterata.
-
Buffy… c’? una cosa che voglio fare da quando ti ho vista la prima volta nel
tuo ufficio giorni fa – e con un braccio mi cinge la vita e mi attira a se.
-
Voglio sentire il tuo odore – e affonda il volto nel mio collo. Respirando a
lungo la mia pelle e baciando lievemente il mio collo. Lunghi brividi mi
attraversano e ondate di calore mi pervadono.
-
Ohhh – ? tutto ci? che riesco a dire, mentre il suo respiro si fa accelerato.
-
Oh Buffy sai di…..vaniglia – e bacia ancora pi? intensamente il mio collo.
Mi
stringe ancora di pi?, tanto da sentirmi mancare.
Giro
il capo, ormai la sensazione di languore ? troppo forte. Lo fisso con desiderio
e anche lui ha lo stesso sguardo di un assetato d’amore nel deserto di
solitudine.
-
Baciami – gli intimo e lui sorridendo mi obbedisce.
Il
bacio ? intensissimo, non riusciamo a staccarci. E come sempre ? lui che alla
fine lo fa.
E
comincia a recitare qualcosa lentamente a bassa voce. E tutto questo mi eccita
maggiormente.‘ Gli dice: vorrei che non mi amassi, e se mi ami, vorrei che
facessi come con le altre donne.
Lui
la guarda, spaventato, domanda: ? questo che vuoi? Lei risponde di s?. E lui
soffre gi?, in quella camera, per la prima volta. su questo certo non mente. Le
dice di saper gi? che lei non lo amer? mai e lei lo lascia parlare. Dice:
forse, poi lo lascia parlare ancora.
Dice
che ? solo, atrocemente solo con quel suo amore per lei. anche lei gli dice che
? sola. Non dice con che cosa. Lui dice: mi hai seguita fino a qui come avresti
seguito chiunque. Lei risponde che non pu? saperlo, che prima d’ora non aveva
mai seguito nessuno in una camera. Gli dice di non parlare, di fare come fa di
solito con le donne che porta nella sua gar?onni?re. Lo supplica di fare nello
stesso modo ‘
Poi
mi bacia ancora. Io mi giro verso di lui e lo stringo. Lo desidero questo ormai
? certo. Ansimiamo entrambi e siamo eccitati.
-
Bene adesso dormiamo. Vorrei che provassi a cercare il libro di cui ti ho
citato questo passo -
La
sua voce ? tornata improvvisamente calma e tranquilla. Mentre io sono allibita
ed in preda al desiderio pi? folle. Ma allo stesso tempo sono arrabbiatissima. Mi
stacco da lui e senza rispondergli mi rigiro nel sacco a pelo e gli porgo le
spalle.
‘
Maledetto…anzi maledettissimo Beep Beep che ti possano ammazzare…’
Al
mio risveglio lui non ? accanto a me, sono sola come sempre. Mi alzo e sono di
cattivo umore. Fuori dalla tenda sono tutti pronti per le escursioni, io non ho
molta voglia, ma faccio buon viso a cattiva sorte e mi unisco al gruppo.
Sono
molto fredda e distaccata con lui.
Camminiamo
fianco a fianco, lui mi guarda di sbieco, e attende, ma io non parlo.
Non
ho nessuna intenzione di intavolare una conversazione con lui.
-
Sei arrabbiata? – domanda cauto.
-
No – ribatto secca, ma il tono ? alterato.
-
Buffy. Ieri se noi avessimo ….-
-
Ahhhhh – lancio un urlo. Mentre un dolore lancinante mi prende la gamba destra.
Non
riesco pi? a camminare e cado al suolo con il viso riverso nella sabbia.
Il
dolore ? fortissimo, lui mi ? accanto che mi guarda preoccupato.
-
Buffy –
Mi
prendo la gamba con le mani, mentre il dolore mi piega in due.
Lui
mi scosta le mani e con un gesto rapido e deciso mi strappa i pantaloni. Mi
osserva la gamba e infine estrae un coltello dal suo zaino.
Io
lo guardo atterrita, chiedendomi cosa ha intenzione di fare con quella
sciabola.
-
Sta tranquilla Buffy –
Un
taglio, uno fiotto di sangue. La gamba che mi tira e mi fa male.
Lui
si china e sfiora con le labbra la ferita.
Un
brivido improvviso.
Succhia
lentamente via il sangue e il veleno. Risputandolo nella sabbia.
Lo
fa diverse volte.
Con
una pomata cosparge la ferita. E me la benda.
Mi
sento debole e ho i brividi (sul serio questa volta).
Mi
sento mancare e poi il buio. L’ultima cosa che ricordo sono le sue braccia che
mi sorreggono e voci che dicono agitate
-
Cosa ? successo? -
-
Un serpente. Il veleno ? stato estratto ma la riporto indietro per farle
somministrare l’antidoto –
-
Prendi la mia macchina. ? l’unico mezzo –
-
Va bene. Voi proseguite pure con l’escursione a lei ci penso io –
-
Va bene grazie William. Chiama appena star? meglio –
-
Okay –
Rumori
di portiere che sbattono, e poi il mezzo mettersi in moto.….. Quando mi
risveglio ? notte, sono nella mia stanza la finestra ? leggermente aperta. Vedo
una figura indistinta seduta sul divano con la testa reclinata, dorme.
-
Dawn? – domando a voce bassissima. La gamba mi fa ancora male.
Nessuna
risposta.
Guardo
meglio e riconosco i suoi lineamenti.
-
William?
-
Buffy ti sei svegliata – si alza strofinandosi gli occhi con le mani. E si
avvicina a me.
Sorride.
-
Cosa ci fai qui? – e la mia voce ? fredda.
-
Aspettavo che ti svegliassi –
-
Bene ora sono sveglia puoi andartene –
Cerco
di alzarmi, ed anche se la gamba mi fa un male cane, con sforzo mi metto in
piedi.
Lui
mi soccorre e cerca di aiutarmi, ma io rifiuto.
-
Buffy dobbiamo parlare -
-
No non abbiamo niente di cui parlare. La lezione finisce qui –
‘
ce l’ho fatta oggi mi sento Beep Beep altro che Willy il coyote ‘
Ma
? solo un attimo.
Subito
dopo ritorno ad essere lo sfigato coyote texano.
Lui
mi sta fissando e non molla la presa del mio braccio.
-
Buffy smettila -
-
Cosa? Io devo smetterla? Ieri sera se non mi sbaglio non sono stata io quella
che si ? tirata indietro –
-
Non sei pronta Buffy –
-
Per cosa? – sono sconvolta e arrabbiata. Ho paura che quello che sta per dirmi
sia la verit? e questo mi terrorizza.
-
Per avere una storia Buffy. Ieri sarebbe stato solo sesso. Ed io non voglio il
tuo corpo, o meglio non voglio solo il tuo corpo. Voglio di pi? Buffy, molto di
pi? –
-
Tu sei pazzo – sono davvero esasperata.
-
Si forse hai ragione. Io sono lo schiavo d’amore ma sono tanto uomo da
ammetterlo. Tu invece cosa hai fatto in tutti questi anni? –
Mi
guarda chinando il capo da un lato.
Con
un’espressione cos? dolce.
-
Tu sei fuggita. Ti sei messa con quel Parker, perch? sapevi che non sarebbe durata.
E dopo Riley, il buon soldatino. Altra scelta strategica vero? Non si pu?
essere feriti da chi non si ama-
Mi
guarda duramente adesso.
-
Basta, finiscila. Tu non sai nulla di me –
I
miei occhi sono lucidi.
-
Invece si. Quel giorno ricordi, quando ci siamo incontrati sulle scale della
scuola? –
Non
rispondo ma ricordo perfettamente.
-
Beh io ti ho guardato ed ? stato allora che ho capito tutto -
-
Cosa vuoi dire? – gli domando sbigottita.
-
Tutti pensano che io me ne sia andato per quello che era successo tra Dru e
Liam, ma non ? cos?. Era da mesi che tra noi le cose non funzionavano pi?. Era
solo questione di tempo oramai. –
Solleva
il capo e sospira profondamente. Mentre io desidero solo che smetta di parlare
e che vada via. E mi lasci di nuovo sola con me stessa. Sento gi? il dolore
arrivare.
-
Non ho picchiato Liam per Dru, ma per te -
Sono
a bocca aperta e mi chiedo cosa stia cercando di fare.
-
Ma cosa stai dicendo? -
Sospira
e sorride amaro.
-
Mi sei piaciuta dalla prima volta che ti ho vista al Bronze, ballavi ed eri
cos? travolgente. -
Dru
se n’? accorta prima di me, ma io allora ero diverso, timido. -
Abbassa
lo sguardo per qualche secondo.
-
E tu eri tu. Ed ero il tuo professore. –
Mi
sta fissando.
-
Cos? sono rimasto in silenzio, e poi quel giorno ho capito che tu e Liam
eravate stati insieme. Non ci ho visto pi? e ci siamo picchiati. Anche se lui
ha pensato che lo facessi per Dru. Poi sono uscito e ti ho vista, ed eri cos?
piccola e fragile che mi sono sentito davvero orribile. E poi il resto ?
storia. Sono andato a Londra, tu hai continuato la tua vita. -
Continua
a fissarmi con uno sguardo penetrante.
-
Quando ho deciso di accettare questo incarico, ero rassegnato a stare fuori
dalla tua vita, anche se avevo una speranza. E quel giorno ti ho vista fuori la
porta della mia aula. E tutto ? stato come la prima volta. ed ho capito che non
potevo rinunciare senza provare. -
-
Basta, basta – non voglio pi? ascoltare.
Non
posso ricominciare tutto, non posso rischiare ancora. questa volta mi spezzerei.
-
No adesso andiamo sino in fondo Buffy. Costi quel che costi. –
Sto
piangendo e mi tremano le labbra dalla tensione.
-
Io credo… -
-
Non dirlo –
-
Io credo di amarti Buffy –
Lo
ha detto ed io adesso so che devo fuggire da lui prima che sia tardi per me.
Lui
mi guarda poi mi bacia.
Io
cerco di sottrarmi, ma la gamba mi fa male e non posso muovermi.
-
Vattene – gli intimo quando le nostre labbra si staccano.
-
No – risponde in un sussurro, e mi carezza il viso, passandomi il pollice sulle
labbra.
-
Io non posso, non voglio. Non pi? – e scuoto il capo.
Lui
mi tiene ancora stretta.
-
Io non devo andare Buffy, io devo restare. Lo sai tu e lo so io. -
E
senza aspettare risposta mi solleva come fossi di carta. E mi lascia distesa
sul letto.
Si
toglie lentamente la giacca, senza smettere di fissarmi.
Sono
come ipnotizzata da quello sguardo ed il mio cuore sembra impazzito.
Si
sfila i jeans e li lancia lontano.
E’
completamente nudo e mi raggiunge sul letto.
Sembra
un predatore che cacci la sua preda.
Si
impossessa delle mie labbra e mi bacia.
Mentre
con le mani sbottona la giacca del mio pigiama con foga. Infila la mano
nell’apertura e carezza delicatamente i miei seni.
-
Quanto ho sognato questo momento Buffy -
Emetto
un gemito soffocato, e mi inarco sotto le sue mani calde e leggere.
Mi
sfila il pantalone del pigiama e comincia a carezzarmi intimamente attraverso
la biancheria.
Sento
il suo desiderio crescere, ed anche il mio.
I
respiri si confondono come le nostre labbra che non smettono di cercarsi e di
rincorrersi.
Sfila
anche gli slip e siamo pelle contro pelle, desiderio contro desiderio.
-
Mi desideri tu? – domanda ansioso e forse un po’ timoroso.
-
S? – emetto un gemito prolungato sotto il suo tocco intenso e voglioso.
E
poi mi prende, e mi fa sua. Ed ? come navigare senza timone in un mare in
tempesta. Vado alla deriva ed ? dolcissimo. Sto annegando in lui e lui sta
annegando in me. Respiriamo affannosamente e i nostri gemiti si confondono e si
fondono.
Infine
appagati restiamo abbracciati a contemplarci. Le parole non servono. Adesso
siamo Amanti. E cos’altro Dio lo sa.
Ho
paura.
Restiamo
in silenzio a guardarci per un po’ e poi ci baciamo.
Ed
? tutto come prima.
Mi
prende in braccio e mi porta di sopra ed io sono tornata la Buffy di un tempo.
Spalanca
la porta della camera e mi mette gi?. Accendo la luce, voglio guardarlo negli
occhi e ritrovare la vecchia scintilla.
Ci
baciamo mentre ci sfiliamo i vestiti, desiderosi di risentire, riprovare la
stessa intensa, bruciante passione di un tempo.
….Sotto
la mia finestra intanto qualcuno osserva nell’ombra.
Appoggiato
con la spalla ad un tronco, guarda in su verso la stanza illuminata e fuma
nervosamente una sigaretta.
Due
ombre si stanno baciando e stringendo.
Butta
via il mozzicone, sospira profondamente e poi abbassa il viso.
Quando
lo rialza i suoi occhi sono lucidi.
Solleva
il bavero dello spolverino e si stringe.
-
Bitch – dice a denti stretti prima di svanire nella notte.
La
sveglia suona, allungo una mano e la cerco a tentoni. Con un colpo la spengo. E
poi stropicciandomi gli occhi guardo che ore segna.
Le
08.20. Devo alzarmi ho lezione alle dici.
Lui
mi stringe
-
Liam devo alzarmi -
-
Ancora un attimo dai –
-
No ho lezione avanti. Devi prepararti anche tu –
-
Accidenti. E tutti per colpa di quei mocciosi –
-
Cosa? Ma non hai voglia di andare a lezione? –
Non
sapevo che a Liam non piacesse insegnare.
-
Per niente. Detesto quelle zucche vuote –
-
Ah – dico un po’ stupita e spiazzata.
-
Ma dobbiamo andare lo stesso –
-
Lo so – dice sarcastico.
Ci
alziamo e dopo una veloce doccia e colazione. Ci dirigiamo alla scuola.
Ripercorro
lo stesso tragitto…. il negozio di spezie e il semaforo che lampeggia. Il
cespuglio di oleandri e il castano alla fine del viale. E il vecchio cinema. La
rotonda con la fontana, quella con la statua della rana e dello scorpione e
l’ingresso della scuola con il suo orologio che segna sempre l’ora sbagliata.
Per
un attimo desidero che al mio fianco non ci sia Liam. Ma ? solo un istante.
Ci
fermiamo a prendere un caff? al bar della scuola e lo incontriamo.
E’
seduto ad un tavolo in fondo al locale ed ha l’aria malinconica.
I
nostri sguardi si incrociano per un momento ed ho una fitta al petto.
Liam
lo ha visto, sorride sarcastico e nel suo sguardo c’? disprezzo per William.
Liam
mi stringe e mi accompagna al tavolo. Mi sta fissando lo sento, ma non oso pi?
guardarlo. Il suo sguardo mi ferisce.
Ci
sediamo, lui mi abbraccia e mi sussurra frasi piene di passione sulla notte
precedente. Tutto questo per? mi infastidisce.
-
Perdente – dice a bassa voce. Ma so a chi si riferisce.
Non
lo sto pi? ascoltando.
Osservo
di soppiatto quell’uomo solo seduto in fondo al locale che beve il suo caff? in
silenzio.
Si
alza, lascia la mancia al tavolo ed esce, senza voltarsi.
Liam
lo segue con lo sguardo sino a che la porta non si richiude.
Poi
tornato allegro mi dice
-
Allora questa notte ? stata fantastica vero piccola –
Annuisco,
ma non parlo. Sorseggio il mio caff? lentamente.
-
Vedrai ce ne saranno altre mille come questa. Sei diventata pi? bella con il
tempo Buffy –
-
Grazie –
E
per la prima volta dentro me ho la sensazione che niente sia come prima, che
tutto sia diverso. Che io sia diversa. O forse non era mai stato come
ricordavo.
‘
E se avessi solo immaginato quello che era stato. Tutto reso magico ed ovattato
dai ricordi? ‘
Mi
chiedo se in realt? Liam non fosse stato sempre cos? e se non fossi stata io a
non accorgermene accecata dall’amore che provavo per lui.
A
scuola fingiamo. Per adesso non vogliamo che nessuno sappia nulla di noi due.
Ma
non posso non dirlo a Willow, lei ? la mia migliore amica.
-
Cosa? Ma sei per caso impazzita? –
-
Will lo so ma ti prego non dirmi che sto sbagliando e che finir? per farmi del
male. Adesso non voglio pensarci. Io voglio capire voglio… - ancora la domanda
aleggia ‘ cosa vuoi…? ‘ e ancora nessuna risposta.
-
Ma Buffy. Ricordi cosa ? accaduto? ? un bastardo e il lupo perde il pelo ma non
il vizio –
E’
preoccupata e parla nervosamente.
-
Buffy ti prego non fare sciocchezze – mi fissa.
-
O mio Dio. Ci sei andata a letto? – scuote il capo mentre io abbasso lo sguardo
e arrossisco.
-
Buffy no –
Sospira
e poi mi prende la mano.
-
Buffy mi spiace non volevo darti addosso. So quello che ha significato per te –
Quella
frase mi entra dritta nell’anima e si ripete all’infinito come un eco.
‘
Cosa ha significato per te? ‘……..
L’amarezza
sopraggiunge lenta ed implacabile e mi avvolge.
‘
Tra poco rivedr? Liam e tutto passer? ‘ cerco di convincermi.
Il
pomeriggio io e Liam passeggiamo per Sunnydale, manca da tanto e molte cose
sono cambiate. Anche se non sembra molto curioso.
-
Qui ? dove ci siamo dati il primo appuntamento – gli dico ed indico una
panchina lungo il viale alberato.
-
Ah davvero? –
Non
se lo ricorda, di nuovo l’amarezza.
-
Hai sentito la novit?? -
-
Quale? – gli chiedo curiosa, mentre gli prendo la mano.
-
Il perdente se ne va –
Un
gelo mi paralizza.
-
Quando? – domando come imbambolata.
-
Presto – e sorride beffardo.
-
Non credo l’abbia mandata gi? – dice soddisfatto.
-
Cosa? - gli domando.
-
Di te e di me –
Lo
fisso sbigottita. Cosa voleva dire. Come faceva a sapere.
-
Ma cosa stai dicendo? – gli domando e un dubbio si fa strada nella mia testa.
-
Non dirmi che non lo sai? – mi guarda curioso e un po’ incredulo.
-
Lui vuole te – sono a bocca aperta.
-
Ti ha sempre voluta, anche allora. Ma io sono stato pi? bravo. Ho vinto io. –
mi stringe.
-
Cosa….? –
-
Dai non dirmi che non ti sei mai accorta di come ti guardasse? E di come ti
parlasse. Perch? credi che Dru sia venuta con me quella notte? Sapeva, sentiva
che lui era innamorato di un’altra. Anche se non sapeva fossi tu. E quel giorno
in sala professori per chi credi si sia battuto? Per te logico. Aveva capito
che eri stata con me ed era folle di gelosia e di rabbia. –
-
Ma tu come hai fatto a…? –
-
Capirlo? - guarda avanti.
-
Era chiaro come il Sole Buffy. Lui ti amava e ti ama ancora. Povero illuso –
Sto
sudando freddo. E’ possibile che Liam si fosse accorto di tutto, che solo io
cieca e stupida non avessi capito, visto.
-
Liam…- esito un momento – tu mi ami? -
Non
lo sto guardando, e non so cosa voglio che mi risponda.
-
Beh penso che stanotte te l’abbia dimostrato ampiamente – sorride e stringe la
mano.
Strano
ma non mi importa niente di cosa lui provi per me.
Lo
guardo ma ? come guardare una foto sbiadita di tanti anni prima.
E
non mi piace quello che ci vedo ritratto. Penso solo a quello che Liam mi ha detto
‘ sta per andarsene ‘. Va via per me.
La
sera facciamo ancora l’amore (anche se a questo punto non so se definirlo
tale), ma sono indifferente. Dopo lo osservo, dorme. E mi scopro a chiedermi
chi sia mai quest’uomo steso accanto a me. Non lo riconosco, o forse non l’ho
mai conosciuto.
Ho
detto a Liam che avevo delle cose da sbrigare nel pomeriggio e che era meglio
ci vedessimo la sera. Non so perch? ho mentito, ma non mi andava di vederlo.
Girovago per la citt? e mi ritrovo davanti alla biblioteca e come attirata da
una forza misteriosa decido di entrarci.
Attraverso
i tavoli di legno, c’? poca gente e un silenzio spettrale.
Qualcuno
mi chiama a bassa voce
-
Buffy -
Mi
volto e vedo il viso sorridente di Willow. Dovevo immaginare che ci avrei
trovato lei in questo posto. Adora i libri.
-
Ciao Will – la saluto sedendomi accanto.
Resto
in silenzio per pochi secondi e poi distrattamente le chiedo
-
Cosa stai leggendo? -
C’?
un piccolo libro sul tavolo.
Lo
apro svogliatamente e lo sfoglio con noncuranza.
Ci
sono delle frasi sottolineate e all’improvviso una frase mi colpisce.
‘
Gli dice: vorrei che non mi amassi, e se mi ami, vorrei che facessi come con le
altre donne.
Lui
la guarda, spaventato, domanda: ? questo che vuoi? Lei risponde di s?. E lui
soffre gi?, in quella camera, per la prima volta. su questo certo non mente. Le
dice di saper gi? che lei non lo amer? mai e lei lo lascia parlare. Dice:
forse, poi lo lascia parlare ancora.
Dice
che ? solo, atrocemente solo con quel suo amore per lei. anche lei gli dice che
? sola. Non dice con che cosa. Lui dice: mi hai seguita fino a qui come avresti
seguito chiunque. Lei risponde che non pu? saperlo, che prima d’ora non aveva
mai seguito nessuno in una camera. Gli dice di non parlare, di fare come fa di
solito con le donne che porta nella sua gar?onni?re. Lo supplica di fare nello
stesso modo ‘
Spalanco
gli occhi e guardo di nuovo la copertina.
In
una foto in bianco e nero anni venti, ingiallita dal tempo. Vi ? ritratto il
volto di una ragazza sui quindici anni. Capelli castani e due immensi occhi
neri che sembrano fissarti.
Il
titolo del libro ? L’ amante e l’autrice (che poi ? la ragazza nella foto) ?
margherite Duras.
Le
mani mi tremano. Inizio a leggere non riesco a smettere.
Il
tempo vola ma io non me ne accorgo.
…..Quella
notte, perduta tra tante e tante notti, la ragazza. di questo era certa,
l’aveva trascorsa su quella nave e c’era quando ci? era successo, quando era
esplosa la musica di Chopin sotto il cielo luminescente. Non c’era un alito di
vento e la musica si era propagata per tutto il piroscafo buio, come
un’ingiunzione del cielo, chi sa per che cosa, come un ordine divino
dall’ignoto significato. E la ragazza si era alzata come per andare a uccidersi
a sua volta, a buttarsi a sua volta in mare e poi aveva pianto, perch? aveva
pensato all’uomo di Cholen e tutto a un tratto non era pi? sicura di non averlo
amato, solo che quell’amore non l’aveva visto perch? si era perso nella storia
come acqua nella sabbia e lei lo ritrovava soltanto ora nell’istante della
musica sul mare……
Stavo
piangendo anche io disperatamente.
Continuo
a leggere.
….Anni
e anni dopo la guarra, dopo i matrimoni, i figli, i divorzi, i libri, era
venuto a Parigi con la moglie. Le aveva telefonato. Sono io. Lei l’aveva
riconosciuto alla voce. Le aveva detto: volevo solo sentire la tua voce. Lei
aveva detto, ciao, sono io. Era intimidito, aveva paura come prima, la voce
improvvisamente gli tramava e in quel tremito, improvvisamente. Lei aveva
ritrovato l’accento cinese. Lui sapeva che lei aveva cominciato a scriver
libri, l’aveva saputo dalla madre incontrata a Saigon. Sapeva anche del
fratello piccolo, disse che ne aveva sofferto pensando a lei. E poi sembrava
che non avesse altro da dire. Ma poi glielo aveva detto. Le aveva detto che era
come prima, che l’amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d’amarla,
che l’avrebbe amata fino alla morte…..
Chiudo
il libro meccanicamente e lo lascio cadere sul tavolo. ? buio adesso.
Willow
mi sta guardando preoccupata.
-
Cosa c’? Buffy? Ti prego parlami -
-
Willow, io…io….non voglio. – singhiozzo.
-
Buffy cosa succede – la sua voce ? angosciata.
-
Quando va via? –
Willow
non sembra stupita della domanda e capisce al volo a chi mi sto riferendo.
-
Questa sera credo -
La
guardo e sono stupita per la seconda volta.
-
Tu sapevi….-
Fa
cenno di si con la testa.
-
Buffy era cos? evidente. Ma tu pensavi solo a Liam e poi…-
Tace
vedendo il mio viso rigato di lacrime.
-
Corri Buffy, corri. Sei ancora in tempo forse -
Ed
io inizio a correre.
Arrivo
a casa sua, sono senza fiato ed ho il cuore in gola. Attraverso lentamente il
vialetto. Le gambe mi tremano. Suono il campanello, ma nessuno viene ad aprire.
Guardo
dalla finestra cercando di scorgere qualcosa dentro. La stanza e vuota.
Mi
sento mancare. ‘ Se n’? andato. Sono arrivata tardi. Sono una stupida, una
cieca e stupida ‘ piango senza ritegno.
Mi
accascio sugli scalini del portico e resto l? per un tempo indefinito. Poi
facendomi forza mi alzo e ritorno sconsolata a casa.
Seduto
in veranda c’? lui che mi attende. E’ tranquillo, mi sorride.
Poi
vede il mio viso sconvolto dalle lacrime e si acciglia.
-
Buffy cosa…? -
Gli
faccio cenno di tacere e senza guardarlo gli dico quello che devo dirgli.
-
Liam mi spiace, io pensavo le cose potessero tornare allora, o come io
ricordavo, immaginavo fossero allora. Ma non ? cos?. Io non sono pi? quella di
allora. Noi non siamo pi? quelli di allora. E niente ci potr? riportare
indietro -
Sospiro
e guardo in alto.
-
Non ti amo Liam – l’ho detto e mi sento meglio. Pi? leggera.
-
Buffy ma cosa….- sembra sorpreso.
-
Il passato ? passato Liam non si torna indietro. Noi possiamo solo andare
avanti ed io sto andando avanti. –
Lo
guardo per qualche secondo e gli sorrido dolcemente.
-
Addio Liam -
Resta
seduto a fissarmi mentre io rientro in casa.
E
riprendo a piangere disperata e sconfitta. Perch? quello che ho appena detto a
Liam vale anche per me purtroppo –
Il
campanello suona, sbuffo. Non mi va di parlare ancora con Liam. Non in questo
stato.
Apro
la porta e gli occhi si spalancano come avessi visto un fantasma.
-
Wi…lliam – balbetto.
-
Scusa se piombo qui a quest’ ora. So che probabilmente non sei sola, ma volevo
salutarti. Dovevo salutarti prima di andarmene –
Mi
fissa con quel suo sguardo dolce e intenso. Si passa la mano nei capelli e
distoglie lo sguardo.
Resto
qualche secondo immobile, incapace di fare qualsiasi movimento.
Poi
lancio un grido e gli salto al collo.
Lui
sembra sbigottito.
-
Buffy…-
Sto
piangendo di nuovo. Lo stringo e lo abbraccio come non lo vedessi da secoli.
-
Pensavo di averti perso. Di aver capito troppo tardi. Come sul piroscafo, come
il valzer di Chopin. Ma io non voglio, non voglio perderti cos?. -
Lui
ascolta serio.
-
Tu hai trovato il libro? Lo hai letto? – mi domanda e sembra ancora pi?
sorpreso.
-
Si ti ho trovato amore – rispondo e lo fisso con desiderio.
-
Davvero? – chiede ancora diffidente. Socchiudendo gli occhi e scrutandomi.
-
S? – e gli sorrido.
Mi
stringe anche lui adesso. E mi bacia, ed ? meraviglioso risentire le sue mani
su di me.
Le
sue labbra premute contro le mie. Il suo respiro che si confonde con il mio. Il
suo odore e la sua pelle.
Siamo
avidi di carezze e di baci. Mi spinge dentro casa ed io gli passo una mano
sulla nuca attirandolo ancora di pi? a me.
Mi
solleva tenendomi per i fianchi senza smettere di baciarmi e poi mi porta di
sopra.
Lo
voglio da morire, ho bisogno di lui, di sentirlo e di sentire.
Mi
spoglia lentamente sfiorandomi delicatamente con la punta delle dita. Vuole
prolungare la mia agonia e il mio piacere.
-
Spogliami – mi sussurra all’orecchio ed io lo faccio.
Gli
sfilo lentamente la camicia e accarezzo il suo torace, strappandogli un gemito
soffocato di piacere.
-
Continua – mi dice con voce roca.
Lo
guardo con malizia e poi gli sbottono i jeans. Ha un brivido, e anche io l’ho.
Abbasso
la cerniera e lo guardo maliziosa.
Mi
sorride, prende la mia mano e se la porta nell’apertura.
Al
contatto con la sua pelle liscia e morbida sussulto.
Lui
chiude gli occhi e alza la testa. Poi mi lascia la mano e mi guarda.
-
Buffy – la sua voce ? rotta dall’emozione e dal desiderio.
Comincio
a muovere la mano e lui sussulta e geme. Lo faccio distendere sul letto e lo
seguo senza smettere di toccarlo.
Il
suo desiderio ? diventato insopportabile, si tende verso di me e mi bacia con
passione.
Poi
inverte le posizioni e mi guarda dritto negli occhi.
Con
le mani sfiora le mie guance e le mie labbra.
-
Ti amo Buffy -
Resto
qualche secondo in silenzio.
-
Ti amo William. Si io ti amo. – una lacrima scivola lungo la guancia e sono
felice.Lui si solleva un attimo e mi scruta.
-
Un momento e Angel? -
-
E’ finita per sempre –
E
mentre lo dico sente che ? la verit?.
Lui
esita un attimo, non ? convinto.
Lo
bacio con passione. Mi sorride.
-
Allora sei mia adesso? – mi chiede e il suo viso ? radioso.
-
Si sono tua – rispondo ed anche adesso mentre lo dico sento che ? vero.
Riprendiamo
a baciarci ed accarezzarci.
Ed
? incredibile perdersi in lui e vederlo perdersi in me.
Facciamo
l’amore lentamente, come volessimo godere di noi stessi appieno e a lungo.
E’
felice. Io sono felice.
Un
raggio di Sole gli sfiora il viso, ‘ sei bello William ‘ penso dentro di me e
gli accarezzo la mano. Ed ? cos? avvolgente stare cos? stretta a lui, tra le
sue braccia.
Lui
si sveglia mi stringe pi? forte.
-
Ciao amore– mi sussurra baciandomi la fronte.
-
Ciao – gli rispondo.
-
Buffy non stiamo pi? giocando questo lo sai vero? –
Mi
fissa intensamente.
-
S? lo so – occhi negli occhi.
-
Adesso stiamo davvero ballando – dico e sorridiamo.
Accendo
la radio e metto mia stazione preferita Radio Sunnydale.
Il
Dj sta per lanciare un brano....
-
Ed adesso tenetevi forte… dedicata da Angel al suo amore perduto…STUPID THING
di Nickel.
La
parata dei settantasei tromboni pu? partire. Un nuovo giorno ? sorto Sunnydale
e come dice il detto africano….
‘
Non importa se tu sei Leone o Gazzella, quando il Sole sorge sar? meglio che
cominci a correre. ‘
La
musica parte e dentro di me sento ancora la fatidica domanda
‘
Cosa vuoi Buffy? …’ resto in ascolto e questa volta la risposta arriva inattesa
‘
Lui, Voglio William ‘
Lo
guardo ancora e lo bacio.
-
Cosa c’? amore? –
-
Amami. Amami William, adesso, domani e ancora, sempre.–
-
Si Buffy oggi, domani e sempre – mi stringe e mi accarezza senza tregua.
Le
nostre labbra si uniscono in un bacio caldo, sensuale ed infinito che suggella
le nostre parole di amanti felici di essersi finalmente ritrovati.
Fine
Fine