By Spuffy
I personaggi delle serie
"Angel" e "Buffy, the vampire slayer", appartengono a Joss
Whedon, la WB, ME e la Fox, gli autori non ha alcuno scopo di lucro e non
intendono violare alcun copyright.
spuffyspike@virgilio.it
CAPITOLO I
‘ Accidenti sono in ritardo
proprio il primo giorno ‘.
Entro in aula di soppiatto,
cercando di guadagnare il posto prima che il prof si accorga che sono in ritardo.
- Signorina, è inutile che
si appiattisca sulla parete, non è invisibile -
Boato e risate in tutta
l’aula.
‘ Ecco l’anno è inaugurato ‘
- Mi perdoni – dico un po’
disorientata e confusa.
- Si sieda – dice
sorridendo.
Ed i miei occhi incrociano i
suoi per la prima volta.
‘ Ma è…’ sono sbigottita.
Willow mi fa cenno di andare
da lei.
Mi siedo e tutti mi stanno
ancora guardando.
Tiro un sospiro.
- Ciao – dico a bassa voce.
- Ciao ma che è successo? –
- Niente la dannata sveglia
nuova che mi ha regalato Xander –
- Ma lo hai visto? È
ossigenato! Chi pensa di essere Billy Idol? – lo indico con la testa.
- E’ sexy non trovi? –
- Willow stai bene? – la
guardo un po’ sconcertata.
- Si, si è tutto okay. Ma
lui è sexy –
Mi guardo un po’ in giro e
mi accorgo che tutte le ragazze presenti in sala gli stanno sbavando dietro. Ma
è possibile che solo a me quell’aria arrogante e quella faccia da schiaffi
stiano antipatiche?
Mi sta guardando ed inarca
il sopracciglio.
‘ Mi sono giocata il corso
‘, penso.
‘ Questo non si scorderà di
me ormai sono fregata…Pazienza ‘
Suona la campanella
finalmente, ed io e Willow usciamo dall’aula dirette in biblioteca. Abbiamo
un’ora libera e dobbiamo organizzare lo studio. Questa volta faccio sul serio,
qui non siamo al liceo.
Speriamo bene di mantenere i
buoni propositi.
- Buffy? – mi sta fissando.
‘ Iniziamo male Buffy, nono sono passati nemmeno sessanta minuti dall’inizio
del College ed hai già accumulato un ritardo ed un richiamo per distrazione ‘.
Sorrido e la seguo nella
camera delle tortu…biblioteca volevo dire.
- Sono emozionata. Nuovi
corsi, nuovi temi da affrontare. Sarà stupendo studiare -
- Solo tu potevi dire una
cosa del genere – faccio una smorfia e mi siedo lasciandomi cadere pesantemente
sulla sedia.
- Su dai vedrai che ti
piacerà –
Sempre ottimista la mia
Willow. Io sto già contando i giorni che mi separano dalla chiusura del primo
trimestre e dai 10 giorni di riposo.
- Buffy. Mi stai ascoltando?
– ‘ Ma accidenti. Siamo a quota tre, un record ‘.
- Si certo – il mio sorriso
idiota non convincerebbe nemmeno un neonato ma io ci provo sempre.
- Come no – sbuffa e poi
sorride.
- Ecco questa è la copia dei
tuoi orari di lezione. Mi raccomando Buffy cerca di seguire quelli che ti ho
segnato in rosso, sono i fondamentali –
- Si parola di scout –
- Bene. Adesso che ne
diresti di leggere l’introduzione al saggio di Blake? –
‘ Perché queste parole hanno
un suono ostile alle mie orecchie? ‘
- Si. Su avanti, io ti seguo
-
- Ciao ragazze –
- St…piano Xander. Non
gridare siamo in biblioteca –
- Si scusa Will –
- Che ci fai qui? –
- Beh ho pensato che avreste
avuto fame e vi ho portato qualcosa da sgranocchiare –
Lo guardiamo dubbiose.
- Sputa il rospo Xand -
- Beh mi sentivo un po’
solo. E così eccomi qua – e allarga le mani.
- Sono a vostra completa
disposizione, fate di me quello che volete –
- Ci vuoi dare una mano con
questo saggio? –
Willow lo guarda speranzosa,
mentre io giro gli occhi.
- Ah si, beh a dire il vero
in questo momento mi sono ricordato che ho un importante colloquio di lavoro
proprio ora. Quindi ci vediamo dopo ragazze… e buono studio -
Se la fila il vigliacco
mentre io devo sorbirmi tutta questa sbobba e soprattutto la faccia estasiata
di Willow.
‘ Forza e coraggio ‘
Sono stanchissima, ancora
un’ora con Willow e quel dannato Blake e mi sarebbe cresciuta la barba
Attraverso il campus a
piedi. A quest’ora è quasi deserto.
Il tempo di cambiarmi e poi
raggiungere Willow al Bronze.
E’ affollato come al solito.
Mi alzo sulle punte per cercarli tra la folla.
Indietreggio lentamente
quando urto qualcuno.
Perdo l’equilibrio e lui mi
sostiene tenendomi per i fianchi.
- Mi spiace io…Graz…ie - mi
volto e ...
Quello sguardo beffardo, il
sorriso arrogante e il sopracciglio alzato: ‘ L’ossigenato’ .
- Salve….Buffy Summers vero?
-
‘ Accidenti ormai sono
schedata ‘.
- Salve…mi spiace – ripeto
imbarazzata.
- Di niente è stato un
piacere –
Passa oltre continuando a
sorridere.
‘ Bastardo ‘ dico dentro di
me e continuo a cercare i miei amici.
- Buffy -
Willow seduta poco distante
mi sta chiamando e si sta sbracciando.
La raggiungo.
- Angel è arrivato? –
domando e continuo a cercare tra la folla.
- No ancora non si è visto –
Sbuffo. E poi lui fa la sua
comparsa dall’altra parte della sala.
- Eccolo – esulta Willow.
- Finalmente – i miei occhi
si illuminano e cercano di incontrare i suoi.
Mi ha vista e si dirige
verso di noi.
- Ciao tesoro – mi bacia
sulle labbra.
- Ciao – gli prendo la mano.
- Allora come è andata oggi?
–
- Bene – dico poco convinta
e lui sorride (per quanto lui riesca a sorridere).
- Si benissimo Angel. Le
materie di quest’anno sono fantastiche. Non vedo l’ora che ci diano il primo
compito vero –
Willow è partita sparata.
Sono terrorizzata.
- Già – replico mesta.
- Su non fare così amore
vedrai che non è poi così male –
- Già ma tu hai finito anni
fa ecco perché parli così – e faccio una smorfia abbattuta.
- Si ma del college ricordo
solo le ragazze che rimorchiavo –
Lo guardo di sbieco e poi
gli tiro una gomitata.
- Arriva Xander – dice
Willow ridendo.
Guardiamo nella sua direzione
e vediamo Xand che cerca di rimorchiare una ragazza.
Con poco successo (lei gli
ha appena lanciato uno sguardo disgustato e si è allontanata)
Ridiamo anche noi e gli
facciamo cenno di avvicinarsi.
- Cosa ci volete fare le
ragazze non mi lasciano in pace – e fa una smorfia mentre noi lo guardiamo
divertite.
-Vuoi ballare tesoro – mi
dice Angel con voce gentile ed io annuisco.
Parte un lento e ci
stringiamo. La mia vita è quasi perfetta.
Sono ancora al ‘ quasi ‘ che
incrocio il suo sguardo arrogante e sicuro.
E il suo immancabile sorriso
provocante.
Giro il volto dall’altra
parte nascondendolo nel petto di Angel.
La musica finisce e torniamo
al tavolo, dell’ossigenato nessuna traccia.
Come inghiottito dalla
notte.
- Cosa fai domani? – mi
domanda bevendo la sua birra.
- Non lo so vorrei andare…-
- A studiare vero Buffy? –
Willow sgrana gli occhi e mi fissa.
- Io cioè ..-
- Abbiamo la prova ti sei
già dimenticata? –
- No, ma che dici certo che
me lo ricordavo –
Sorrido e nella mia testa
l’immagine di me sdraiata sulla spiaggia a giocare pigramente con il Sole viene
sotterrata, letteralmente da un pesante volume della letteratura inglese di
qualche secolo fa.
- Bene quindi adesso sarà
meglio tornare a casa a riposarci così domani saremo pimpanti -
‘ E se glielo tirassi dietro
il volume? Il Sole tornerebbe a splendere su di me? ‘
- Si certo andiamo. Tu resta
pure – dico ad Angel dandogli un lieve bacio sulle labbra.
- Xand tu che fai? – gli
domanda Willow.
- Io vengo con voi, domani
mi devo alzare presto. Mica sono come lui che si alza quando vuole.
Io devo guadagnarmi il pane
–
Ride e ci segue mestamente,
lanciando un’ultima occhiata alle ragazze in sala.
La dannata sveglia suona ed
io mi alzo malvolentieri, al solo pensiero che dovrò rivedere la sua faccia mi
sento agitata.
Mi vesto e aspetto che Will
passi a prendermi.
Attraversiamo il corridoio e
vediamo un gruppetto di ragazze che si affannano e si scalmano attorno a
qualcosa o qualcuno.
Willow si alza sulle punte
dei piedi, lo sguardo le si illumina e prendendomi per un braccio mi trascina
nella mischia.
E senza che possa impedirlo…
- Ma – dico e mi ritrovo
faccia a faccia, a pochi centimetri con lui.
Che mi sta fissando
incuriosito.
- Bene Miss Summers. Allora
è deciso tu sei l’ultima per questo corso –
Segna il mio nome su un
foglio che mi consegna quasi ghignando.
Sbatto le palpebre mentre
lui cerca di superare il muro di scalmanate che lo guarda deluso e lo implora
di sceglierne ancora un’altra.
- Oh Buffy sei fortunata –
Willow è delusa.
- Ah si? Ho vinto la
lotteria? – le domando sarcastica.
- No ma un posto nel suo
gruppo di letture –
- Cosa?????????? –
deglutisco piano.
- Cosa vuoi dire? –
scandisco le parole.
- Vuol dire che passerai
stupendi pomeriggi insieme a lui –
I suoi occhi sembrano
spiritati.
I miei sconvolti passano dal
foglio a Willow senza capire.
I collegamenti nel mio
cervello sono andati in frantumi.
- Tieni prendilo tu – e le
passo il foglio come scottasse.
- No non posso ha segnato il
tuo nome. Ha scelto te –
- Oh mio Dio che male ho
fatto? –
Tutte le ragazze mi stanno
guardando e guardano il foglio che ho in mano come se fosse oro.
- Forse sarà meglio andare –
dico balbettando e mi allontano con Willow.
E i loro sguardi sono
furiosi.
Seduta a lezione sono
sconvolta. Lui sembra più allegro del solito.
- Bene per le fortunate e i
fortunati, domani sera alle diciotto a casa mia puntuali. –
Sottolinea il ‘ puntuali ‘
guardandomi strafottente.
- Cominceremo con qualcosa
di leggero non preoccupatevi - altro sorriso.
Alzo la mano timidamente.
- Si dimmi pure Buffy –
Lo sguardo delle mie
compagne diventa ancora più adirato quando lui pronuncia il mio nome.
E devo dire che la sua voce
calda e sensuale lo rende affascinante (okay sto delirando ma dove ero? Perché
ho alzato la mano? Ah si…).
- Professore io….-
- Puoi chiamarmi William
passerotto –
- Ah…si beh William – ecco
fatta la mia brava figura
- Io volevo dirle che non
credo di essere all’altezza del corso e che forse qualcun altro sarebbe ….-
Noto che gli occhi delle
ragazze si sono illuminati come alberi di Natale e mi guardano quasi con amore.
- Su non ti buttare giù
Buffy. Vedrai che ti piacerà, te lo prometto –
Il tono in cui lo dice mi fa
venire i brividi.
Non so cos’altro dire se non
un biascicato e balbettato
- Se lo dice lei -
Mi siedo e leggo la
delusione sui visi attorno a me. Mi detestano di nuovo.
Ma giuro non è colpa mia.
Guardo di sbieco Willow e un
pensiero cattivo mi attraversa la mente.
‘ Già è tutta colpa sua.
Accidenti a lei ‘
Stringo il libro di Blake
tra le mani e mi viene voglia di tirarglielo in testa.
Ma mi trattengo, chi mi
aiuterebbe con le lezioni se no?
Sospiro e mi rassegno.
La lezione termina con un
suo inchino teatrale e un
- A domani messeri e madame
-
E se non fosse che sono un
po’ cecata, credo che mi abbia appena fatto l’occhiolino.
- Oh Buffy come vorrei
essere al tuo posto – Willow è andata.
Io stringo maggiormente il
libro tra le mani e cerco di dominarmi.
Mi alzo e mi avvio alla
porta.
Quando vengo urtata
ripetutamente, mi guardo intorno e capisco che non è un caso.
Sono appena iniziate le
ostilità.
A pranzo nella sala mensa.
Con il mio vassoio cerco un tavolo libero.
Ci sediamo e devo sopportare
i deliri di Willow.
Gli sguardi rabbiosi e
mangiare questo schifo di brodaglia.
Passiamo il pomeriggio a
leggere e studiare.
E la cosa si fa difficile in
serata quando ci raggiunge Angel.
Seduta sul divano cerco una
concentrazione che i suoi piccoli baci sul collo non mi consentono.
- Basta dai, domani ho un
compito -
Cerco di allontanarlo poco
convinta.
- Va bene adesso vado. Vi
lascio in pace –
si alza pesantemente e dopo
avermi baciato se ne va.
Willow mi fissa un po’
contrariata.
- I ragazzi non sono ammessi
quando studiamo. Ci fanno perdere tempo –
- Tu parli così perché sei
single – le faccio la linguaccia.
- No perché voglio prendere
A – dice secca.
Ed io faccio una smorfia ripensando
a tutte le D che ho collezionato a scuola e al grido di gioia che lanciava mia
madre quando prendevo una – B.
Ricaccio via quei pensieri e
riprendo decisa il libro tra le mani.
Non sono una che si arrende
io. Cerco di convincermi.
L’ora si avvicina ed io sono
terrorizzata.
Il mio primo compito e la
mia prima D penso con sconforto.
- Su muoviti o arriveremo
tardi -
Willow mi riporta alla
realtà e corriamo per i corridoi.
Entriamo nell’aula e lui è
seduto sulla cattedra.
Indossa una t-shirt nera e
jeans neri ed è sexy davvero, lo ammetto.
Mi fissa ridendo e scuotendo
il capo.
- Ti stavamo aspettando
Buffy – ride.
‘ Ma che c’è? Willow è
invisibile? Anche lei è in ritardo ‘
- Si scusi – sto diventando
ripetitiva.
- Su avanti. I posti sono
occupati vieni a sederti vicino alla cattedra –
Ed indica la sedia.
Willow senza che io me ne
accorgessi ha già preso posizione in prima fila.
‘ Traditrice ‘
- Io….- ‘ Nooooooo adesso
come farò. Questa volta mi prenderò una E garantito ‘
- Si certo – e come in
Dracula la mia ombra vorrebbe strangolarlo.
Invece eccomi seduta,
condiscendente e felice, alla cattedra.
Sotto lo sguardo soddisfatto
anche se un po’ piccato delle altre.
‘ Oggi un Dio non c’è ‘
mugugno dentro di me.
E comincio a scorrere il
foglio terrorizzata.
Le ore scorrono ed io
annaspo e mi arrampico sugli specchi.
Lui si avvicina alle mie
spalle e si china leggermente per leggere quello che ho scritto.
Poggia il braccio accanto al
mio e il suo viso quasi mi sfiora i capelli.
- Buffy un consiglio? – dice
a bassa voce.
Tengo gli occhi fissi sul
foglio.
- Scrivi solo quello che
provi. Quello che senti, non c’è bisogno di trattati o di tante parole -
- Grazie – dico seccata.
Lui non può sapere che
questa è per me la cosa più difficile.
‘ Scrivere quello che provo.
Fosse facile ‘.
Si allontana e io ho ancora
le narici piene del suo odore intenso e dolce.
‘ il compito ‘ mi richiamo
all’ordine.
E continuo a scribacchiare
il foglio, cercando di fare il minor numero di errori grammaticali. Almeno la
forma non sarà sotto accusa.
La campana suona e io poso
la penna.
E come sempre sono
insoddisfatta di me.
Faccio una smorfia e
allontano il foglio.
- Raccogli i compiti Buffy
se non ti spiace -
- Arrivederci a domani
ragazzi –
Mi alzo e ripulisco i
banchi.
Poso tutto sulla cattedra.
Lui è accanto a me poggiato
alla cattedra a braccia incrociate.
- Allora non dimenticare il
nostro appuntamento di questa sera –
- No non tema non scorderò
la lezione –
- Beh io preferisco
chiamarli incontri –
Sorride sicuro come sempre.
- Va bene incontro -
Inclina il capo da un lato e
mi fissa.
Ha smesso di sorridere e nel
suo sguardo c’è qualcosa di strano e così profondo che un po’ mi inquieta.
- Adesso sarà meglio che
vada -
- Si lo penso anch’ io –
torna il suo solito sorriso.
E mentre io esco in tutta
fretta da quell’aula che mi sembra un forno.
Vedo lui che raccoglie i
fogli e si siede sulla sedia incrociando le gambe sulla cattedra e fissa fuori
dalla finestra assorto.
Ed io guardando il
rigonfiamento dei jeans ho il primo pensiero sconcio della giornata.
A dire il vero il primo pensiero
sconcio della mia vita.
Arrossisco e accelero il
passo. Angel mi aspetta a casa.
CAPITOLO II
Entro come una furia ‘ Se
avessi Willow tra le mani che le farei ‘
- Ciao tesoro -
La sua voce mi smonta di
colpo.
- Ciao Angel -
Gli corro incontro e lo
bacio con foga
- Buffy non respiro – non lo
ascolto e quasi viola lo trascino in camera da letto.
Lui sembra alquanto
sconvolto.
Di solito è lui che deve
fare l’opera di convincimento e di seduzione.
- Wow. Spero che passi altre
giornate così – sorride beato.
Mentre io ho ancora
l’immagine di quei jeans che gira nella mia testa.
- E’ stato un inferno. Un
vero inferno -
Mi avvolgo nel lenzuolo e mi
alzo sbuffando.
Non sono ancora
soddisfatta…..’ il frigo la mia ultima speranza ‘
Scendo di sotto e prendo
tutto quello che mi capita tra le mani.
Lui mi segue a ruota
- Anche io ho fame amore –
mi bacia sulle labbra e si siede accanto a me.
Pensa che mangi per
rimettermi in forze ed è contento.
Ma io sono solo
insoddisfatta.
Ho bisogno di colmare il
vuoto immenso che oggi sento e di nuovo i dannati jeans.
- Oh cavoli. No sono le
17.40 la lezione…cioè l’incontro -
Corro di sopra e indosso un
paio di jeans e una maglietta in tinta unita.
- Che lezione? – dice
sorpreso.
- Un corso di letteratura,
sai com’è fa punteggio – cerco di sorridere.
- Ah non sapevo ti piacesse
–
- Beh sono una donna che
riserva molte sorprese –
- Già. Allora ci vediamo
domani Buff –
- Come, non stasera? –
- Ho una riunione sai come
vanno queste cose. Si sa quando iniziano e mai quando finiscono –
- Si va bene capisco – gli
sorrido e lo bacio.
- A domani –
E scappo via.
Questa volta arriverò
puntuale a costo di prendere sotto tutti i pedoni che incontro.
Sunstreet 1880 eccolo.
Suono il campanello. Sento
risate provenire da dentro.
Apre la porta ed è vestito
come la mattina, ‘ inizia male ‘ .
- Salve -
- Ciao. Ti stavamo…-
- ….Aspettando. Lo so: il
traffico – cerco di giustificarmi.
- Su accomodati –
Siamo in tre, tutte e tre
ragazze ‘ coincidenza ‘.
- Allora William – dice una
di loro famigliarmente – cosa ci farai leggere per prima cosa? -
Lui sorride – avevo pensato
a qualcosa di particolare e di diverso –
Comincia a frugare nella sua
immensa libreria.
Solo adesso mi rendo conto
che la sua casa è letteralmente invasa dai libri.
Ce ne sono ovunque
accatastati, e impilati.
Mi guardo intorno.
L’arredamento è molto
semplice e lineare.
Un mix di acciaio e legno.
Che da un aspetto
confortevole ed accogliente insieme.
Al centro del soggiorno un
baule che funge da tavolino e un divano a tre posti, davvero grande.
E di lato il camino e un
tappeto dai colori vivaci.
Davvero accogliente.
- Eccolo – dice soddisfatto dell’esito
positivo della sua ricerca.
Mentre io e le mie compagne
ci siamo lanciate sguardi poco amichevoli.
- Ann Rice. Qualcuno la
conosce? – chiede e solleva il libro mostrandocelo.
- Si io – dice subito la
ragazza bionda alla mia destra. Euforica.
L’altra le fa eco, ed io mi
sento una perfetta idiota.
- Io no – confesso sincera e
le altre ridono.
- Bene allora questa è
l’occasione buona per conoscerla –
Si siede accanto a me. Ed io
mi irrigidisco involontariamente.
Inizia a leggere e la sua
voce calda e profonda mi avvolge completamente.
Mi concentro e per un po’
non esiste altro che la sua voce calda e le sue labbra che si muovono
armoniosamente.
- Allora Buffy? – mi rendo
conto in ritardo che mi ha fatto una domanda e mi chiedo quando mi sono persa
seguendo il suono della sua voce.
- Non saprei –
Mi stanno fissando
interrogativamente.
- Non sai se vuoi una tazza
di tè? -
- Ah, si – mi mordo il
labbro e ingoio la mia lingua.
Comodamente seduti
sorseggiamo la bevanda ambrata, particolarmente scura.
Si vede che è un inglese.
- Allora che ne pensate sino
ad ora? -
- E’ bellissimo io lo avevo
già letto – sempre lei la bionda ‘ so
tutto io ‘.
- Anche a me piace – dico
quando è il mio turno
- e’ così raffinatamente
decadente – aggiungo e non so da dove mi è venuto il commento.
- Sì esatto, raffinatamene
decadente è il termine giusto. Mi piace Buffy –
‘ Sìììì ce l’ho fatta 1 a 0 per me biondina ‘.
Sorrido soddisfatta.
- Adesso è ora di andare
ragazze ci vediamo dopodomani. Okay? -
- Si certo – rispondiamo
insieme e poi ci alziamo e ci avviamo alla porta.
Lui ci accompagna e ci
saluta.
Inciampo nello scalino e
faccio l’equilibrista per non cadere.
Per fortuna sono stata
l’ultima ad uscire e loro non mi hanno vista, ma lui si. Sento la sua risata
sommessa che mi segue.
‘ Doppiamente accidenti ‘
La serata la trascorro a
casa, Angel non c’è quindi non mi va di andare in giro.
Prigioniera di Willow che
vuole sapere ogni dettaglio dalla forma del campanello al colore delle
mattonelle del bagno. Ed io pazientemente l’accontento fin dove posso e ancora
l’immagine dei jeans non mi abbandona.
Seduta al mio posto, attorno
a me terra bruciata, se non fosse per Willow.
Attendo la mia D.
Lui si avvicina e mi posa il
foglio sul banco.
- Puoi fare molto di più
Buffy, molto di più – e mi sfiora leggermente la mano con la sua.
Alzo il volto e lo fisso e
di nuovo quello sguardo intenso che non riesco a reggere.
Riabbasso il capo e vedo una
‘ – C ‘ sul mio foglio.
‘ Pensavo peggio ‘
Sospiro scorgendo la ‘ A ‘
di Willow che la sta osservando con un sorriso ebete in volto.
Tornata a casa, la
televisione è accesa.
- Angel? – chiamo.
- Si sono in cucina – la sua
voce è stranamente imbarazzata e titubante.
- Ciao tesoro – mi avvicino
e faccio per baciarlo.
- Aspetta Buff –
‘ E’ serio, non mi piace ‘.
- Cosa è successo? – domando
stupita e in allarme.
- Buffy c’è una cosa che
devo dirti –
‘ Questa mi piace ancora
meno ‘.
- Cosa? – adesso ho io il
tono titubante.
- Buffy devo andare a
Chicago per lavoro. Mi devo spostare per alcuni mesi –
- Chicago, perché? – sono
incredula.
- Affari lo sai – sospira.
- Ma come? –
- Forse è meglio che
allentiamo le cose per un po’ –
- Ma cosa dici? –
- Buffy niente, voglio solo
dire di stare tranquilli per un po’ senza troppe pretese –
- Ma come? Quando ti è
venuta questa brillante idea ieri pomeriggio? –
Ed alludo al nostro incontro
di lotta sul materasso.
- Buffy, perché devi essere
sempre così drastica e in allerta. Rilassati. Voglio solo che tu non ti
preoccupi e che sia serena quando non ci sarò -
- Stare tranquilli? Senza
pretese? Cosa vuol dire? –
Il terreno sta cedendo sotto
di me ed ho un senso di terrore.
- Ma niente, dai su vieni
qui. Sai che con le parole sono una frana, volevo rassicurarti ed invece vedi
cosa ho fatto -
Ma non mi convince del
tutto.
Mi bacia e mi accarezza una
guancia e torna il solito e rassicurante Angel.
- Va bene. Per un attimo mi
sono preoccupata. Ma tornerai presto vero? –
- Ecco vedi cosa volevo
dire? Buffy è lavoro non so quando tornerò, tra tre, sei mesi. Un anno –
- Un anno – sgrano gli
occhi.
- Su dai non fare così. Sono
stato via altre volte lo sai –
- Si ma …-
- Dai Buffy vieni qui – mi
stringe e ci sediamo sul divano.
Non so perché ma sento
dentro un magone.
- Dormi qui stanotte? –
chiedo e spero.
- Si – mi sorride.
- Quando parti? –
- Domattina –
- Ti accompagno – sono
triste.
- Non è necessario. Hai
lezione ed io odio gli addii –
- Si anche io –
Gli prendo la mano e saliamo
di sopra.
Voglio che questa notte se
la imprima nella mente.
E gli basti sino alla
prossima volta che ci rivedremo.
Quando mi sveglio lui è già
andato via.
Mi vesto e faccio colazione
malvolentieri.
Rileggo il suo biglietto sul
cuscino
‘ Ciao tesoro,
Ci vediamo la settimana
prossima se potrò.
Ti chiamo appena arrivo.
Un bacio.
Tuo
Angel. ‘
Faccio un mezzo sorriso e mi
avvio verso il campus.
Willow mi sta aspettando
seduta su una panchina, con il naso ficcato sempre in un libro.
- Ciao – dico con voce
abbattuta.
- Ciao. E’ successo
qualcosa? –
- Si Angel è andato a
Chicago –
- E voi due non potete
proprio stare separati vero. Tanto torna presto –
- Non tanto presto, si parla
di mesi. Forse anche un anno –
Sospiro sconsolata.
- Un anno? – è basita.
- Si – altro sospiro.
- Su dai fatti coraggio. In
fondo anche un anno passa presto – ma non sembra convinta.
- Già – faccio una smorfia e
tutto attorno a me ha un colore diverso. Più tetro e monotono.
- Su andiamo è ora – Willow
fissa l’orologio e andiamo a lezione.
Anche lui sembra non curarsi
più di me. E’ distratto dalla lezione.
E non mi guarda nemmeno una
volta.
‘ Che bella giornata ‘ .
Non vedo l’ora di tornare a
casa. Di rilassarmi un po’ ascoltando musica.
E aspettando la sua
chiamata.
Non arriva sino a sera.
- Ciao – ci sono rumori non
sento bene.
- Ciao sei arrivato? Tutto
bene? –
- Si, si tutto bene. Ti
chiamo domani adesso devo andare ciao tesoro un bacio –
- Ti amo Angel –
Resto con il ricevitore in
mano.
Dall’altra parte hanno
riattaccato.
Sono triste ed ho già
svaligiato il frigo oggi.
E non sono andata
all’incontro domani mi farà a pezzi.
Vado a letto e mi sento
sola.
Entro in aula titubante so
che mi sta aspettando al varco.
Sbircio dentro ma non c’è.
- Salve – dice alle mie spalle.
Ed io sobbalzo.
- Salve – rispondo e non oso
guardarlo.
- Mi hai dato buca Buffy –
- Io veramente ….- non so
che balla inventare, non sono una grande bugiarda.
- Bene passa oggi pomeriggio
così recuperi –
Passa oltre e si dirige alla
cattedra.
- Tu e lui soli oggi? –
sussurra Willow che sembra stia assistendo ad una soap e chissà cosa pensi
debba accadere oggi pomeriggio tra noi.
Ed ecco, ancora i jeans.
Di nuovo qui Sunstreet 1880.
Suono e attendo.
Apre è spettinato ed ha il
viso assonnato.
- Ciao entra. Scusa il
disordine stavo riposando -
Sposta un po’ di libri e un
‘ reggiseno ‘ dal divano e mi fa sedere.
- Bene eccomi qui -
Frase banale ma non mi viene
altro in mente.
Lui si gira, prende il libro
e me lo passa.
- Inizia a leggere a voce
alta per favore. Io preparo del caffè forte -
- Va bene – ma che razza di
lezioni.
- Ti sembreranno curiose
queste lezioni Buffy –
‘ Accidenti ma chi è
Superman che legge nel pensiero? ‘
- Ma vedrai alla fine non ne
potrai fare a meno -
Ed è davanti a me. Di nuovo
quello sguardo profondo, un po’ ambiguo e perverso.
- Prendi – mi tende una
tazza di caffè ed io la prendo.
Le nostre dita si
intrecciano per un momento ed è come una scarica elettrica.
La tazza mi sfugge e il
caffè scivola sulla mia maglietta e ‘ oddio brucia ‘.
Balzo in piedi
- Ahi – grido e mi tampono
con le mani.
E lo fa anche lui.
‘ Ehi mi sta mettendo le
mani sul seno ‘
Lo guardo stupita con occhi
giganti.
Lui mi sta fissando a sua
volta, e noto un tremito delle labbra.
‘ Gli sto fissando le labbra
‘ e il suo tocco da semplice tamponamento è diventato qualcosa di più intimo,
di più sensuale.
Mi sta accarezzando, con
l’altra mano mi attira a se e senza dire una parola siamo labbra sulle labbra.
E mi sembra che il tempo si
fermi e che tutto giri attorno a me.
Quando mi lascia andare,
sono letteralmente senza fiato.
Boccheggio e sono incredula.
- Io….tu….- ansimo e faccio
fatica a respirare.
- Si noi – riprende lui
ansimando a sua volta.
Abbiamo gli occhi lucidi, ed
io sto per avere una crisi di nervi e di pianto.
- E’ dalla prima volta che
ti ho vista appoggiata al muro della mia aula, in quel vestito rosa, che ho
desiderato baciarti -
La sua sincerità mi
sconvolge e mi turba.
Sollevo la mano, lo
schiaffeggio e corro via.
Mentre il mio cuore batte
all’impazzata, che temo che da un
momento all’altro salti fuori dal petto.
- Wow – è l’ultima cosa che
gli sento dire con il suo solito tono beffardo.
Sono già sulla via di casa.
Angel sta per chiamare.
CAPITOLO III
Ma Angel non chiama.
Provo a rintracciarlo al
cellulare ma è sempre spento.
Demoralizzata e un po’
delusa spengo la TV e salgo le scale lentamente sono a metà quando qualcuno
bussa alla porta.
- Arrivo – dico e scendo, in
fondo un po’ di compagnia mi tirerebbe su il morale.
Apro e lui è davanti a me:
le mani infilate nei jeans sul davanti e il capo inclinato.
Arrogante più che mai mi
fissa con il suo dannato sorriso e il suo sopracciglio perennemente
asimmetrico.
- Cosa ci fa qui? – la mia
voce è fredda, o cerca di sembrarlo.
- Ti ho riportato questa – e
mi mostra la mia borsa.
‘ Accidenti nella furia del
momento l’ho dimenticata da lui ‘.
Faccio per prenderla con la
mano, ma lui la ritrae.
- Ah, ah…non avere tanta
fretta passerotto -
Ed è ancora più strafottente
e da schiaffi la sua faccia.
- Cosa diavolo? -
- Non pensi che meriti una
ricompensa? –
- Eh? – sono incredula e mi
preparo a schiaffeggiarlo ancora.
- Su avanti, non dirmi che
non è piaciuto anche a te. Non ti crederei –
- NON MI è PIACIUTO PER
NULLA – dico lentamente perché afferri ogni singola sillaba.
- Conosci la prova del 9? –
‘ Ma che fa, si mette a
farmi lezioni di matematica? ‘
E la mia faccia deve essere
ancora più sconvolta.
- No, ma tanto me la dirai
tu –
- Tutto va sempre verificato
– e il suo più che un sorriso, adesso è un ghigno.
- Che? – ‘ Non riesco a
seguirlo. Ma dove vuole andare a parare? ‘
- Così – e senza dire altro
mi prende per i fianchi e mi stringe in una morsa d’acciaio.
‘ Mi sta baciando di nuovo ‘
Sento brividi bollenti
attraversarmi il corpo, come una febbre improvvisa.
Le sue mani mi percorrono
ansiosamente i fianchi e la schiena.
Gli cingo le spalle e mi
abbandono, socchiudendo gli occhi.
Proprio nel momento in cui
comincio a godere del suo sapore e della sua lingua che lentamente mi esplora
la bocca.
La sua risata è una doccia
gelata.
Mi lascia.
- Visto? Come volevasi
dimostrare – sorride soddisfatto.
Sgrano gli occhi e lo fisso
stranita.
- Ma tu…tu sei un bastardo –
urlo.
Con un rapido gesto gli
strappo la borsa di mano e richiudo la porta.
Ma resto lì in ascolto. So
che è ancora là dietro.
- Buffy – è un sussurro –
volevo solo che ammettessi che ti piace baciarmi -
Un attimo di silenzio e poi
- Oh forse ti sei arrabbiata
perché ho interrotto il bacio? -
E di nuovo la sua risata
beffarda. Ha colto nel segno.
‘ Spero ti si carino tutti i
denti ‘ gli auguro e salgo le scale.
In bocca sento ancora il suo
sapore e sospiro.
‘ E’ criminale interrompere
così le cose. Uno ci può restare secco ‘
La mattina quando mi alzo ho
due occhiaie enormi.
Mi faccio forza e rimediando
alla meglio mi rendo presentabile per la lezione.
Entro in aula. Willow è già
ai posti di combattimento, almeno questa volta mi ha tenuto il posto.
- Ciao – mi dice – non è
ancora arrivato -
- Vedo – ‘ mica sono cieca.’
- Allora com’ è andata ieri
la lezione? -
- Niente di particolare –
mento e ripenso ai dannatissimi jeans e alle sue labbra.
- Cosa avete letto? –
- Abbiamo finito il libro di
Ann Rice –
- Bello! Ti è piaciuto il
finale? –
‘ Ecco, lo sapevo. Quando
imparerai a tenere chiusa quella bocca Buffy Summers? ‘
- A dire il vero non è che
abbia seguito molto la lettura. Sai com’ è -
- Beh anche io sarei stata
distratta da altro….- e mi lancia uno sguardo d’intesa molto eloquente.
- Salve – la sua voce calda
riecheggia nella stanza.
‘ Sempre quei dannati Jeans,
ma non glielo ha detto nessuno che esistono anche i pantaloni ‘
- Ho una sorpresa per voi
ragazzi… - sorriso e pausa del tipo ‘ guardatemi quanto sono figo ‘
- …E ragazze ovviamente –
altro sorriso e sguardo ammiccante.
- Dopodomani parteciperemo
ad un seminario sulla DONNA E SESSUALITA’ NELLA STORIA DELLA LETTERATURA –
E chissà perché guarda me.
‘ Ma questo pensa solo a una
cosa? ‘ E il reggiseno mi torna alla mente.
- Che bello e dove? –
domanda la solita bionda ‘ so tutto io ‘, non so proprio come accidenti si
chiami.
- A Los Angeles, qui vicino.
Partiamo il pomeriggio e torniamo il giorno dopo. Ne approfitteremo anche per
fare un giro per la città degli angeli se vi va –
‘ Noooooo ‘ urlo dentro di
me.
- Sììììììììì – è il coro
generale.
Ed io non posso fare altro
che rassegnarmi sotto il suo sguardo divertito.
Mi sta provocando temo, e
non capisco dove voglia arrivare.
La lezione si svolge serena
ed è molto intensa.
Suona la campanella e non si
trattiene
- Salve a domani allora – fa
un cenno con la testa e sparisce.
Due ragazze corrono alle
finestre per vederlo andare alla macchina e una di loro lancia un urlo
lancinante che sembra l’abbiano passata con una spada da parte a parte.
- Cosa succede – Willow
nella sua nuova versione: Mai farsi gli affari propri.
In un balzo è corsa alla finestra ancora libera e mio
malgrado anche io mi scopro curiosa e sbircio.
‘ Oddio e quella chi è? ‘
penso tra me.
- Ma accidenti chi è quella
lì? – dice una delle ragazze e mi frega la battuta.
- L’avete vista? – sembrano
tutte demoralizzate.
E devo ammettere che lo sono
anche io.
Una donna bruna alta e dal
fisico praticamente perfetto lo stava aspettando poggiata alla sua vettura.
Si sono baciati sulle labbra
e poi lui le ha aperto lo sportello e sono saliti in vettura.
Sono delusa e arrabbiata. E
Angel non chiama.
- Non se ne parla nemmeno io
a Los Angeles non ci vengo. E poi Aspetto la chiamata di Angel -
Il mio tono si rattrista
pronunciando il suo nome.
- Dai Buffy non puoi
mancare, sarà un’esperienza stupenda. Avanti non fare l’asociale –
- Asociale io? Che sono
stata cheerleaders e a Los Angeles ero l’eroina della scuola? –
- Si lo so ma devi ammettere
che da quando sei qui hai meno amici di me –
E sorride come soddisfatta
di aver trovato qualcuno più sfigato di lei.
- Ehi ma che vuoi dire? –
- Scusami non volevo farti
arrabbiare. Voglio solo che tu venga con me a Los Angeles –
E fa il suo sorriso da
cerbiatto alla ‘ ti prego, ti prego non consegnare Bambi ai cacciatori ‘.
- Ci penserò – dico e roteo
gli occhi.
-Sìììì – gioisce, sa che
cederò.
Passo il pomeriggio ad
attendere la sua chiamata.
Ed a provare a chiamarlo
senza risultato.
E’ sera quando finalmente
dopo quasi 48 ore squilla nuovamente il telefono.
- Pronto – dico agitata –
Angel sei tu? -
- Si sono io Buffy – ‘ è
serio. Il lavoro deve essere faticoso ‘
- Come stai? –
- Sto bene Buffy - silenzio.
- Ehi qualcosa non va? –
- Buffy devo dirti una cosa,
so che non è corretto ma è accaduto così in fretta, ed inaspettatamente.-
- Cosa è successo? Non torni
più hanno deciso di lasciarti a Chicago? Beh non ti preoccupare, non è che
l’idea mi entusiasmi, ma sono pronta a venire sino a lì se necessario –
‘ Si io amo il mio Angel ‘.
- No Buffy non è questo -
Ancora silenzio.
Adesso comincio sul serio a
preoccuparmi.
- Angel parla dannazione.
Vuoi che mi venga un infarto? -
- Buffy ho conosciuto una
ragazza e vedi lei è così….-
Silenzio, ma io non lo sento
nemmeno più.
Le tempie mi scoppiano e la
frase rimbomba nella mia testa amplificata.
- Cosa stai dicendo che mi
hai tradito? -
Le lacrime cominciano a
rigare il mio volto.
- Ne riparliamo quando torni
– dico in un sussurro.
Ma il peggio deve ancora
venire.
- Buffy non torno per adesso
-
Ancora il silenzio e sento
il mio cuore che si frantuma.
- Buffy mi sono innamorato
mi dispiace -
- Ti sei innamorato? Ti
dispiace? – ripeto meccanicamente.
La mia testa si è svuotata.
- Bene allora vi auguro
tanta felicità -
Cos’altro posso dire ad un
uomo che mi sta mollando per telefono, dicendomi che è innamorato di un’altra?
E’ ironico ma adesso non sento nulla.
Probabilmente ancora non ho
realizzato che è finita. Che mi sta dicendo addio.
- Perdonami se puoi. Addio -
- Addio – il clic del
ricevitore che viene agganciato.
- Ti amo Angel – io che
parlo a me stessa.
Riaggancio e resto seduta
sul divano immobile.
Non sto pensando a lui, non
sto pensando a nulla.
La mia vita in questo
momento è vuota.
Completamente, desolatamente
e terribilmente vuota.
Ed io non sento più nulla.
La notte passa insonne e la
mattina, a lezione sembro uno straccio.
Fortunatamente Mr. sorriso
durbans non fa lezione oggi.
- Buffy ma cosa c’è? Sembra
che tu ti sia schianta contro un tir –
- Oh niente di particolare
Will. Io e Angel ci siamo lasciati –
Silenzio. Willow sta ancora
recependo il messaggio.
- Anzi a dire il vero lui mi
ha lasciata per un’altra di cui pare si sia innamorato in questi tre giorni -
‘ Oddio come si fa ad
innamorarsi in tre giorni ? A me lo ha detto sotto tortura dopo mesi ‘
- Buffy scusa, credo di non
stare bene oggi. Ho avuto la sensazione che tu mi dicessi che tra te e Angel è
finita -
Il mio sguardo, deve
convincerla.
Sgrana gli occhi e balbetta
dispiaciuta.
- No non ci credo. Non tu e
Angel. Non voi due -
Continua a fissarmi
incredula.
- Già da non credersi vero.
Pensa nemmeno io ancora ci credo -
E sorrido sarcastica.
- Mi dispiace – dice alla
fine e nel suo tono sento davvero il dispiacere e il suo affetto.
- Grazie Willow, ma sono
cose che succedono. Passerà –
- Si certo passerà – ma lei
sembra la prima a non credere alle sue parole.
‘ Ma che sto dicendo? Sono a
pezzi e non passerà, rimarrà una voragine grande quanto il Gran Canyon nel mio
cuore ‘.
- Adesso sai che si fa? –
Ecco l’intraprendente Willow.
Non permetterà che mi
abbatta lo so.
- Tu fai le valige e si
parte per Los Angeles e al diavolo Mr. Gel -
- Chi? –
- Scusami, ma sai io e Xand
quando tu non ci sei lo chiamiamo così… Angel –
- Davvero? – sono stupita.
- Beh a dire il vero lo
chiamiamo anche Mr. Prozac + 2000, Mr. fate largo arrivo io, Mr. sorriso e Mr.
allegria –
- Ah – sono scioccata. Ma
devo ammettere che non hanno tutti i torti.
- E avete anche dei
soprannomi per me? –
- Noooo ma che dici – quello
sguardo non mi convince, ma preferisco non indagare, per adesso.
- Allora su avanti i bagagli
–
In venti minuti, mezza casa
Summers è infilata, compressa e pressata nella mia valigia.
- Un giorno. Staremo via
solo un giorno Will non ti sembra di esagerare? -
- La prudenza non è mai
troppa – scuoto il capo.
- Pronta? –
- Si io si, ma la tua
valigia? –
- Io l’ho preparata ieri
sera –
Che domando a fare. vista la
sua prudenza…
- Okay allora alla conquista
di L.A. –
Sorrido mestamente e la
seguo trascinando la valigia alla macchina.
- Abbiamo appuntamento al
campus. L’autobus ci aspetta là -
- Grandioso – dico con
ironia.
Ma Willow non ci fa caso, e
tutta euforica mette in moto.
E quel che resta di me la
segue scettica.
Siamo arrivati all’autobus,
non ho mai visto tante studentesse così contente di partecipare ad un seminario
di letteratura. E guardale sembrano dirette ad una sfilata di moda.
Io al contrario faccio pena,
e mi sento di schifo. Pazienza.
Scendo dalla macchina e mi
tiro dietro la dannata valigia.
- Posso aiutarti – le sue
dita sfiorano le mie, ma io le ritraggo subito come scottassero.
Lo sto guardando fisso negli
occhi
‘ Vai al diavolo Angel al
diavolo tutti gli uomini. Non avrete il mio scalpo‘
- No grazie faccio da sola –
e mi rimpossesso del manico del mio bagaglio.
E come fossi Hulk la sollevo
e la lancio nel bagagliaio.
Mi sfrego le mani
soddisfatta e salgo.
Cerco Willow con lo sguardo
e accidenti si è piazzata accanto a Riley l’assistente della Prof di
Psicologia.
- Qui Buffy – mi dice.
Sono furiosa e faccio per
oltrepassarlo, ma la sua mano stringe il mio polso e il suo tono è perentorio.
- Siediti avanti. Non ci
sono altri posti liberi -
Lo guardo di sbieco e poi di
malavoglia mi siedo.
- Prometto che farò il bravo
– sorride.
- Voglio dire che se ti
bacerò non ti lascerò sino a che non sarai senza fiato –
La sua voce è un sussurro
che accarezza le mie orecchie e un brivido caldo mi assale.
- E questa sarà l’ultima
cosa che farai – dico tra i denti sorridendo forzatamente.tra i denti
sorridendo forzatamente.
za le mie orecchie e un
brivido caldo mi assale.
tono è perentorio.
e che sembra l'
- Si, è questo l’ eccitante
– è decisamente allegro.
La strada scivola via veloce
attorno a noi, e così i miei ricordi con Angel scivolano via dalla mia mente,
come acqua.
E senza rendermene conto la
stanchezza si impossessa di me e lentamente mi lascio cullare dal rumore del
motore e dal dondolare della vettura, e mi addormento.
Un sonno senza sogni.
‘ Solo dormire, nulla più ‘
l’unica frase che ricordo dell’Amleto.
Oh Shakespeare quanto la
dovevi sapere lunga tu.
Una fermata. Il dondolio
cessa e io mi risveglio lentamente.
- Siamo arrivati. Su sveglia
passerotto -
Ancora la sua voce calda che
mi avvolge e mi accarezza, e l’immancabile brivido caldo.
- Di già? -
Sta sorridendo e mi sta
fissando.
Con una mano scosta una
ciocca ribelle dei miei capelli.
E fa cenno di si con la
testa.
Guardo fuori dal finestrino.
Siamo davanti all’hotel.
Un piccolo hotel in un posto
abbastanza tranquillo di questa megalopoli.
Mi sgranchisco le gambe e mi
fletto per rimettere in moto la circolazione.
E nei suoi occhi vedo un
lampo intenso, e il suo sguardo scorre lungo il mio corpo ed è come se lo
accarezzasse avidamente.
Mi sento imbarazzata e gli
faccio cenno di lasciarmi passare.
Esita un momento e poi
scosta le gambe.
Gli passo davanti il suo
viso all’altezza del mio seno e sento un suo sospiro sommesso.
Fremo e mi allontano
agitatissima.
CAPITOLO IV
Il tempo di lasciare le
valige in camera, di rinfrescarci e prepararci che si va al seminario.
E indovinate? Ci fosse una
che seguisse l’oratore. Tutti i volti sono girati dalla sua parte in
adorazione.
Solo io e Willow sembriamo
interessate. Specie a quella parte in cui si afferma che le donne nella
letteratura sono sempre state viste con gli occhi degli uomini, sino ad un
certo periodo.
E che l’uomo non le vedeva
come soggetti di sensazioni, di emozioni e di pensiero. Ma piuttosto come
oggetti, destinatari delle loro emozioni, sensazioni e pensieri.
Ed io ribadisco ‘ Al diavolo
Angel e tutti gli uomini ‘.
Quando usciamo dalla sala
sono accaldata, se avessi un ring e un uomo tra le mani non avrebbe scampo.
- Bene adesso in giro per la
città – dice la sua voce allegramente.
- Si – risponde il coro di
oche giulive. Sono cattiva? E chi se ne frega.
Entriamo in un locale c’è
una cantante che lui sembra conoscere bene.
Ci sediamo a gruppi ai
piccoli tavolini rotondi immersi nell’semioscurità.
E lei attacca una canzone ed
io mi sento soffocare.
Adesso sto realizzando.
Tre anni di vita sono
finiti, in tre giorni.
‘ E’ finita Buffy ‘
Le lacrime scendono da sole
senza che io me ne accorga, intenta come sono a seguire la struggente musica.
La ragazza accanto a me sta
bevendo tequila e forse mossa a compassione mi porge il bicchiere.
Non dico nulla la guardo
semplicemente e bevo tutto d’un fiato.
‘ Mai ubriacarsi quando si è
tristi ‘
Mi alzo ormai partita e mi
allontano nella penombra.
Barcollo, ho caldo e mi
sento di soffocare.
- Vieni ti accompagno – le
sue braccia mi cingono la vita.
Appoggio il capo alla sua
spalla e lui mi sorregge.
- Buffy su forza -
Usciamo e una ventata di
aria fresca mi libera dalla sensazione di soffocamento.
Ma tutto intorno a me
continua a girare vorticosamente e oscillo pericolosamente.
- Come sta? – questo è Riley
l’impiccione numero due.
- Non credo molto bene. Tu
resta con le ragazze io la riaccompagno con un taxi –
- Va bene allora ci vediamo
domani –
- Si buonanotte – le sue
braccia mi legano di nuovo.
Non riesco a camminare. Lui
sospira e alla fine mi prende tra le braccia.
Mi appoggio al suo petto e i
miei occhi continuano a lacrimare.
- All’hotel **** presto -
- Si subito – dice il
taxista guardandomi come fossi una ragazza perduta.
Arriviamo all’hotel ed io
sono sempre tra le sue braccia. Comincio ad abituarmi.
Si ferma davanti alla porta
della mia stanza entra e mi posa delicatamente sul letto.
- Va meglio? – domanda
premuroso.
- Si alla grande – rispondo,
e sono nel paese dei balocchi con tutti gli oggetti che danzano attorno a me.
Sorride e mi accarezza il
viso.
- Passerotto non dovresti
bere se non reggi l’alcool -
- Ma andate al diavolo. Voi
uomini siete dei bastardi e non avete alcun diritto di dirmi quello che devo o
non devo fare. Capito? –
- Accidenti capito nel bel
mezzo di una lite tra innamorati allora ?-
- No sei capitato alla fine
quando quello che resta sono solo ricordi e stupide frasi senza senso –
- Mi spiace – la sua voce si
incrina per un attimo.
- E di cosa? Che mi abbia
piantato per telefono? Che si sia innamorato di un’ altra in tre giorni? Che la
mia vita vada a rotoli? – e sgrano gli occhi.
- Ehi – si alza.
Ed io corro in bagno a
rimettere.
- Bene adesso andrà meglio -
Mi aiuta a sedermi sul
letto.
- Vattene, andatevene. Siete
tutti uguali. Bugiardi e vigliacchi -
- Ehi calma, io non penso
proprio sia così passerotto –
- Si ma tu sei un uomo che
vede le donne come Oggetti e non Soggetti –
- Ah bene vedo che hai
seguito la lezione –
- Si mica sono come quelle
io. Che ti sbavano dietro e pendono dalle tue morbide e sensuali labbra–
‘ Dio mio spero di non
ricordarmi domani quello che sto dicendo adesso ‘
Lui sorride beffardo, ed ha
una luce perversa nello sguardo.
- Ah quindi avrei delle
labbra morbide e sensuali. Se lo dici tu che le hai provate devo crederci no? -
- Io volevo dire in senso
figurato, e non mi distrarre perdo il filo –
Biascico le parole e questo
lo diverte ancora di più.
- Su adesso stenditi e
riposa -
E mi stende supina sul
letto.
Mi rigiro e nascondo il viso
tra i cuscini e singhiozzo.
Ormai le mie emozioni sono
incontrollabili.
Lui sospira e il suo sguardo
diviene dolce.
Si stende accanto e mi
prende tra le braccia.
Il suo odore mi avvolge e il
suo calore mi rassicura.
Lo guardo, anzi ci
guardiamo.
Mi accarezza i capelli ed io
mi addormento esausta e depressa.
Lo sento mormorare frasi
senza senso e sorrido.
E di nuovo ‘Solo dormire.
Nulla più ‘.
Mi sveglio che è mattina e
penso di aver sognato tutto.
Sino a quando non metto i
piedi per terra e la testa mi duole terribilmente.
Lui non c’è. Accanto al
letto sul comodino un biglietto
‘ Buongiorno passerotto.
Ti lascio qui il mio bacio
del mattino.
Non sarebbe stato opportuno
restare nella tua stanza.
William ‘
Lo appallottolo e lo getto
via.
‘ Che mi importa del tuo
buongiorno ‘.
Faccio una doccia e mi vesto
di corsa.
Willow sale a vedere come
sto e ad aiutarmi con le valigie.
- Stai meglio? -
- No per niente – e invece
mi sento meglio e le occhiaie sono solo un ricordo.
- Andiamo voglio tornare a
casa –
- Si va bene – Willow sembra
sentirsi in colpa per l’accaduto.
- Will – la chiamo
- Si – dice lei mortificata.
- Non è colpa tua. E’ un
brutto momento tutto qui –
Oggi mi sento più forte.
- Si va bene – sembra
rincuorata.
L’abbraccio e scendiamo di
sotto, ed io sempre a trascinarmi la valigia.
- Ti aiuto – e questa volta
la sua mano mi strappa via la valigia prima che possa protestare.
- Grazie – dico e abbasso lo
sguardo.
- Di nulla è sempre un
piacere – il sorriso demoniaco e di nuovo la mia voglia di picchiarlo a sangue.
- Andiamo su – mi spinge
delicatamente verso l’autobus.
E siamo seduti di nuovo
accanto.
E mio Dio le ragazze attorno
a me sembrano spiritate e assetate di vendetta.
Le fisso sconvolta. Lui si
avvicina e mi sussurra.
- Mi hai rapito ieri sera.
Credo siano un po’ adirate con te -
Sorride soddisfatto, mentre
io deglutisco a fatica e mi stringo nel mio sedile.
L’Autobus parte ed io ho di
nuovo sonno.
Come da bambina, non c’era
viaggio in cui non dormissi.
Sarà il rumore del motore e
il dondolio che mi conciliano il sonno.
Comunque è un dato di fatto.
Dieci minuti dopo crollo
sulla sua spalla.
Quando mi sveglio siamo a
Sunnydale.
Mi alzo rapida, non vedo
l’ora di tornare nella mia tana a commiserarmi.
- Salve a domani – dico
senza guardarlo.
- Ciao passerotto –
Un saluto veloce a Willow e
sono di nuovo a casetta mia.
Corro alla segreteria ‘ la
speranza è l’ultima a morire anche se è sepolta ‘.
Niente il nastro è vuoto.
Sospiro e disfo la valigia.
E il mio letto adesso mi
sembra immenso e inutile.
La notte passa insonne sento
ancora il suo odore addosso e il sapore dei suoi baci sulle labbra.
A lezione sono
particolarmente distratta, ma fortunatamente passo inosservata.
Lui per la prima volta mi
ignora e non fa commenti in codice.
Gliene sono grata.
Finita la lezione io e
Willow siamo dirette da Xander. Oggi si mangia da lui.
- Allora oggi pomeriggio
passa da me Buffy alle diciotto -
- Ma l’incontro non è
domani? - ero sicura fosse mercoledì.
- Si ma ho un compito per te
– sorride e va via.
E nella sua macchina
intravedo la misteriosa donna bruna che si guarda allo specchietto retrovisore.
‘ chissà chi è? ‘
- Ma chissà chi è? – dice
Willow e anche lei mi frega la battuta.
- Su andiamo –
Sono agitata andare da
lui.Da sola, non mi sembra una buona idea.
‘ Perché non ho detto no.
Non ho inventato una scusa qualsiasi?...perché sei una pessima bugiarda Buffy ‘
Adoro i monologhi ti fai le
domande ed hai sempre la risposta.
Suono il campanello e i miei
nervi sono a fior di pelle.
- Ciao entra -
Si sposta per farmi passare
e mi segue.
- Allora che compito ha per
me? –
Chiedo sperando di fare in
fretta ed uscire da quella casa.
- Siediti Buffy – il suo
tono e dolce ma anche deciso.
Mi siedo ma sono all’erta.
Aspetto muovendo
nervosamente le mani.
- Allora cosa vuoi Buffy? -
Mi domanda secco.
Ed io faccio finta di non
capire.
- Io niente. Perché ? -
- Quindi non vuoi niente? –
- Si l’ho appena detto
NIENTE – ribadisco.
- Bugiarda e anche vigliacca
–
La rabbia sale. Scatto in
piedi
- Ehi ma come osi? Cosa ti
da il diritto di dirmi….? -
Non riesco a finire la
frase.
Lui si è avvicinato
velocemente e mi ha presa tra le braccia.
- Questo mi da il diritto –
E le sue labbra premono
sulle mie.
Cerco di resistere, ma il
calore e quel dannato brivido caldo
Mi impediscono di ragionare.
E rispondo al bacio.
Stringendomi a lui.
Ed è una liberazione.
Ci separiamo e siamo
eccitati e sconvolti.
- Ancora? – domanda lui
fissandomi negli occhi.
Vorrei dire no e scappare ma
non posso.
- Si – rispondo e lui
riprende a baciarmi con più passione e desiderio.
- Voglio di più Buffy –
sussurra e comincia a carezzarmi con desiderio.
- Ti prego – e non so se lo
sto implorando di smettere o di continuare.
Mi fissa e poi sospira come
rassegnato. Non sembra felice.
- Va bene. Si – le carezze
stanno diventando sempre più audaci ed intime.
Arrossisco. E’ il secondo
uomo che mi tocca dopo Angel.
- William – dico il suo nome
come per sentirne l’appartenenza.
- Si passerotto – sorride
lui mentre continua a baciarmi.
E i miei vestiti sono sparsi
sul pavimento.
Prende le mie mani e le posa
sul suo petto.
- Toccami Buffy -
Il mio sguardo è al limite.
Come me.
Gli sfilo la camicia e con
foga gli sbottono i pantaloni.
Lui mi accarezza i capelli e
poi mi solleva tra le braccia.
Mi stende sul letto e
comincia a baciarmi dappertutto partendo dai piedi.
Ogni bacio è una fonte di
calore e di brividi.
- Si – sussurro ormai persa.
Prende i preservativi dal
comodino ed io ho un luccichio.
Se ne infila uno e poi si
adagia su di me.
Ed io mi spingo verso di lui
per sentirlo.
Lui continua a guardarmi
fisso. Mentre io chiudo gli occhi.
Impongo il mio ritmo e lui
mi lascia fare.
Subisce in silenzio e mi fa
godere sino allo spasmo.
Quando ci separiamo sono
bagnata e distrutta.
Ho bruciato tutte le energie
e tutta la rabbia.
Lui è steso accanto a me
tranquillo.
Ha acceso una sigaretta. E
guarda il soffitto.
I suoi occhi sono scuri come
la notte.
E sembrano leggermente
tristi.
Resto in silenzio e non mi
sento soddisfatta.
- Bene hai avuto quello che
volevi. Ora sarà meglio che ti rivesta. Ti accompagno a casa.-
- No grazie vado da sola –
- Non se ne parla –
Spegne la sigaretta e si
alza dal letto.
E’ nudo e questo mi
imbarazza.
Giro lo sguardo dall’altra
parte.
Lui sorride e scuote il
capo.
Mi copro con il lenzuolo
- voltati per favore vorrei
vestirmi -
- Cosa c’è ti vergogni? –
Lo fisso seccata.
- Beh tesoro non mi importa
-
Resta in piedi a fissarmi.
Mi alzo e lanciandoli
sguardi di fuoco mi rivesto sotto i suoi occhi divertiti.
- Possiamo andare –
Ed è come se ce l’avessi con
lui.
- Si è meglio –
Saliamo in macchina e
restiamo in silenzio.
Sto già pensando a come
rimediare, come negare l’evidenza.
Si ferma davanti al
vialetto.
- Bene siamo arrivati –
Aspetta senza guardarmi.
- Io volevo dirti che quello
che è accaduto, è stato ….-
Mi interrompe sospirando
come sapesse già.
- …Un errore? Si certo è
ovvio e che non accadrà più e bla, bla, bla…-
Ora mi sta guardando, ride
ironico.
- Si appunto – confermo.
- E va bene – sospira di
nuovo.
Faccio per aprire lo
sportello.
- Una cosa tesoro – mi
ferma.
- Cosa – gli domando.
Mi prende per un braccio, mi
attira a se e mi bacia.
Mi stringe e mi accarezza
voglioso.
Ed io rispondo ancora più
vogliosa se possibile.
Quando libera la mia bocca
ansimo e sospiro.
- A domani – e sul viso ha
stampato un sorriso che sembra uscito dall’inferno.
Come una cretina esco dalla
macchina e mi avvio alla porta.
Le mie labbra sono ancora
gonfie del suo bacio.
Sospiro di nuovo ed entro in
casa senza voltarmi.
Sento il motore della sua
auto che si allontana.
- Oh mio Dio – mormoro
richiudendo la porta.
CAPITOLO V
Sto andando a lezione con
Willow e escludendo il fatto che ho già preso di striscio due pali e una porta,
posso dire che mi sento abbastanza tranquilla e calma.
- Sei distratta Buffy? – mi
chiede sorridendo.
- Io no perché? –
- mm….- esita.
- Buffy – e mi indica i
piedi.
‘ Na perché tutte a me?? ‘
- Oh mio Dioooooo le
pantofole! Devo tornare a cas….-
Driiiiiiiinnnnnnnnnnnnnn
Suona la campana ed io sto
per morire.
- Farai tardi. Su vieni non
ti noterà nessuno -
- Tu dici? – ‘ vatti a
fidare degli amici ‘
- Si certo su avanti –
Entro e corro quasi a
rompermi il collo al posto più isolato e meno visibile dell’aula.
E prego per la cecità
momentanea dei presenti.
Willow mi corre dietro e si
siede accanto a me.
Per fortuna questa volta non
mi ha abbandonata al mio destino.
- Vedrai nessuno le
noter…….-
- Ma che belle scarpe B.
davvero originali. Vuoi lanciare una nuova moda –
Sarcasmo di bassa lega.
- Faith, ci provo ma non
credo potrò mai superarti -
Sorrido con falsa cortesia.
Non posso dimenticare che
lei è stata la ragazza di Angel prima di me.
Quella che lui chiamava
Fuoco liquido.
- Oh scusami tanto, come
siamo acide oggi. Successo qualcosa? -
Sudo freddo ‘ non può
saperlo di già ‘ mi dico.
- No niente tutto a gonfie
vele -
- Ma che ti sei messa
Summers le ciabatte? Non avevi più scarpe per uscire? –
- Ciao Cordelia è quello che
stavo dicendo io – la saluta Faith e sorridono guardandosi d’intesa.
Io lancio uno sguardo
inviperito a Willow che vorrebbe sprofondare.
‘ E meno male che non
l’avrebbe notato nessuno ‘
Un altro commento sta
arrivando quando entra in classe la prof di psicologia e mi salva in extremis
da una lotta all’ultimo capello (o dovrei dire ciabatta), con quelle due.
La lezione finisce ed io mi
fiondo fuori alla velocità della luce, mentre Willow è rimasta a: ‘ Buffy ora
andiamo a casa così ti cambi ‘.
E accidenti a me proprio
fuori dal cancello mi scontro e finisco al tappeto.
- Ahi! Ehi ma perché non
stai attento a dove cammini –
E lui è in piedi che mi
porge la mano.
- Oh – è l’unica affermazione
intelligente che mi viene in mente (sigh! Me misera).
- Ciao Buffy – prendo la sua
mano e di nuovo la scarica elettrica.
Mi alzo imbarazzata e
confusa.
- Grazie ora devo andare
scusami ciao -
E corro via con il cuore in
gola.
Lui prosegue verso l’aula
con la mascella contratta.
Il pomeriggio lo passo in
cucina.
Di solito quando sono
nervosa e arrabbiata mi metto a cucinare.
Qualcosa di stomachevolmente
schifoso che poi faccio assaggiare ad Xander e Willow solo per vedere le loro
facce disgustate.
Infarinata ed impanata.
Passo e ripasso il
matterello su quella povera pasta che implora pietà.
Ma sono implacabile.
Poi il telefono squilla
- Si –
- Ciao Buffy –
Resto di sasso.
- Angel – balbetto e le
lacrime premono contro le mie ciglia.
- Si sono io. Volevo solo
dirti che passo in città questo fine settimana per prendere la mia roba –
Ancora silenzio. Sto andando
in pezzi.
- Si va bene. Metto tutto in
un cartone se per te va bene -
- Si grazie –
- Bene addio –
‘ Non riaggancerai tu questa
volta ‘ e riattacco.
Poi come pentita riprendo il
ricevitore tra le mani.
- Aspetta Angel mi dispiace
io ….-
ma dall’altra parte il
freddo tu, tu… mi ghiaccia.
Aggancio di nuovo e mi siedo
sul divano.
Resto alcuni minuti ferma a
fissare il telefono, poi mi alzo come posseduta, ed esco quasi correndo.
Suono il campanello
ripetutamente.
- Ehi calma amico ero sotto
la doccia …..ah sei tu –
Fa una smorfia.
- Ciao. Posso entrare? –
- Ah…. va bene – sospira e
mi lascia passare.
- Cosa c’è? – domanda
scrutandomi socchiudendo gli occhi.
- Niente passavo di qui – ho
il viso in fiamme.
Sono sporca di uova e farina
e mi sento stupida.
- Si è ovvio – si passa una
mano tra i capelli.
Esasperato dalle mie bugie
patetiche.
- Vuoi qualcosa da bere? –
- Si qualcosa di forte per
favore – penso che così sarà più facile per me.
Sorride amaro e mi porge un
bicchiere con un liquido ambrato dentro.
Bevo in un sorso e fa
effetto.
- Allora cosa sei venuta a
fare? –
Domanda stancamente mentre
si siede accanto a me sul divano.
- Io niente – agito le mani.
- Niente perfetto –
E resta fermo guardandosi
intorno.
Ed io capitolo.
Gli salto addosso e lo bacio
avida.
Gli apro l’accappatoio
ansiosa di avere un contatto con la sua pelle.
- Buffy – dice lui in un
sospiro e le sue mani scorrono avide lungo il mio corpo.
Mi sollevo la maglietta e
faccio scivolare per terra i pantaloni. A cavalcioni su di lui.
- Il preservativo – dico
perentoria.
- Un momento calma – cerca
di rallentare ma io non lo ascolto.
Si alza e va in bagno,
passano 2 interminabili minuti ed io non resisto più.
Ho bisogno di sentirmi
desiderata di sfogarmi, di sentirmi donna per un po’.
- Ecco – ritorna e la sua
calma mi da ai nervi.
Gli strappo dalle mani la
bustina e con foga la strappo e cerco di infilarglielo.
- Faccio io – dice e mi
aiuta.
Senza esitare mi spingo su
di lui ed è in me.
Mi agito e accelero il
ritmo, come ansiosa finisca tutto.
Lui ha lo sguardo torbido e
scuro come mare in tempesta.
Non parla, con le mani mi
accarezza e cerca di allentare la tensione.
- Ecco fatto finito – sibilo
e mi alzo.
Lui si solleva e stringe i
pugni.
- Non ancora passerotto –
Le sue mani si serrano sui
miei fianchi e mi tirano giù.
Siamo stesi sul tappeto e
lui è su di me che mi bacia con foga.
- Ehi ma ….-
- St…ora tocca a me – dice
tra i denti.
E riprende la danza.
Ed una, due, tre, quattro
bustine fanno la fine della prima: lacerate sul pavimento.
- Basta – mugolo mentre
vengo per l’ennesima volta tra gemiti e sospiri.
- Si – sussurra lui e si
abbandona su di me esausto.
Sono senza fiato e senza
parole.
Mi alzo di corsa e mi
rivesto alla meglio.
- Non dovevo bere ho perso
il controllo scusami è stata una brutta giornata. Non accadrà più –
- Per me invece è stato un
giorno speciale. Quando vuoi passerotto –
E’ ancora steso sul tappeto,
nudo e con le braccia incrociate dietro la nuca.
Alza il sopracciglio e fissa
le mie gambe e sale su con lo sguardo.
Ed è come se mi toccasse.
Arrossisco e finisco di vestirmi.
- Addio – ed esco respirando
l’aria della notte.
- Alla prossima – dice e si
accende pigramente una sigaretta.
Arrivo a casa trafelata per
la corsa, sbatto la porta sono furiosa.
- Accidenti ma che mi ha
preso –
Mi mordo le labbra e di
nuovo il suo sapore e il suo odore.
Le gambe mi tremano.
Sono arrabbiata perché
questa volta ha deciso lui e non ci sono abituata.
E di nuovo il mio grido di
battaglia
‘ Uomo bianco non avrai il
mio scalpo ‘.
Infine stanca ma stranamente
soddisfatta e quasi (precisazione immancabile per una come me) serena me ne
vado a dormire tanto il danno ormai è fatto, non posso certo far tornare
indietro le lancette di ….una, due, tre…..quattro…..ah cinque ore e tre quarti.
Sono allibita e mi
addormento pensando ancora a quei dannati jeans, causa di tutti i miei guai e ad…
Angel.
Non ho voglia di andare a
lezione, ma non posso mancare sarebbe la terza volta e questo non và.
Mi alzo a fatica e mi
trascino in bagno, brontolando.
Mi specchio e mi vedo
carina, cosa strana di solito prima delle dodici sono sempre un mostro.
Mi faccio una doccia e mi
liscio i capelli.
Il campanello suona ed è
Willow che passa a prendermi.
Controllo i piedi (non si sa
mai) per accertarmi di avere le scarpe giuste e andiamo.
- Allora ieri cosa hai fatto
Buffy? Ti aspettavamo al Bronze io e Xand -
Anche se lo dice con
indifferenza sento le sue antenne puntate su di me.
- Niente di particolare,
sono stata a casa a studiare, ero troppo stanca - e ripenso alle cinque ore.
- Ah, scusa Buffy ma sai io
e Xand siamo un po’ preoccupati per te –
- No ma cosa … sto bene non
vedi – sfodero il mio sorriso più convincente.
- Sai per Angel – e lascia
la frase sospesa nell’aria.
- Ah per quello. Beh
passerà, prima o poi ma passerà – ed io sto piangendo dentro.
- Si ma in questi giorni sei
così strana –
‘ Inutile vivo in un mondo
di superman e di wonder woman. Io solo sono la sfigata che non capisce nulla e
non vede nulla sino a quando non le passa sotto il naso ‘
- Non ti preoccupare. Sto
solo cercando di riorganizzare le mie cose –
‘ e di raccogliere i pezzi
del mio cuore ‘.
- Allora posso stare
tranquilla? Non è che farai cose alla Anna Karenina vero? –
- Alla chi? – sapessi almeno
chi è.
- Il libro di Tolstoj –
Sbatto le ciglia, e lei
cerca un modo per farmi capire.
- Il film ricordi? Quello
con la Garbo che ti piace tanto, dove lei muore buttandosi sotto il treno -
- Ah si capito –
‘ Oh che brutta fine mi si
prospetta. Ma siamo impazziti, mi rovino il vestito per non parlare dei capelli
e della faccia. Naaaa non fa per me ‘.
Siamo sedute in aula e lui
ha appena iniziato la sua lezione su Flaubert e la sua Emma Bovary e non
capisco perché mi guardi con tanta intensità.
‘ Oggi sono tutti fissati
con i paragoni letterari? Un buon sano film no eh? ‘
Finisce al suono della
campanella passa tra i banchi consegnando il compito per la prossima lezione.
Arriva il mio turno e noto
che il mio lo prende dal fondo della pila.
Si sofferma un breve istante
fissandomi e poi prosegue oltre.
Lo prendo e d’istinto lo
metto via.
‘ Sesto senso ‘
Appena posso scorro la
pagina con lo sguardo fingendo indifferenza davanti a Willow che è tutta
concentrata e già mentalmente sta svolgendo il tema.
E annotato a matita in fondo
c’è scritto:
‘ Ci vediamo al parco alle
dieci ‘
‘ Scordatelo ‘ e lo metto
via. Spazientita.
- Allora stasera vieni al
Bronze? – Willow indaga sempre.
- Non lo so. Se riesco si.
Ma sai il compito…- ‘ scusa patetica ma lei sembra abboccare ‘
- Va bene capisco. Ma non ti
strapazzare troppo mi raccomando –
Sorride ed io ripenso al
giorno prima… se sapesse…..
- Si va bene mammina –
sorridiamo e poi andiamo a casa.
Sono le nove e quaranta e
sono seduta in salotto.
Non mi sono ancora messa in
pigiama.
- Non andrò, figuriamoci – e
giocherello con le chiavi di casa.
- Ma per fare cosa? Gli ho
detto che ero ubriaca e che non sarebbe più accaduto –
- Magari vuole restituirmi
un indumento. O vuole dirmi qualcosa di vitale importanza.
Ma sì, non mi costa nulla.
Arrivo lo faccio parlare e in fretta e poi me ne vado –
Mi alzo ed esco.
Senza rendermene conto il
mio passo è accelerato.
Ho fretta di arrivare.
Il parco è deserto, sono
all’ingresso, mi guardo intorno.
Poi vedo un bagliore nel
buio e lui che si accende la sua immancabile sigaretta.
- Ben arrivata –
- Su dimmi quello che devi
dirmi e facciamola finita –
- Non qui –
- Non verrò a casa tua –
dico sulle difensive.
- Okay ho la macchina qui
vicino – e mi indica la strada laterale.
Lo seguo.
- Cosa facciamo? – è serio.
- Che ne so sei tu che mi
hai chiesto di venire qui – sto mentendo, ma è
l’unico appiglio che ho.
- Non fare la finta tonta
Buffy – sorride malignamente.
- Niente non c’è nulla da
fare. E’ finita punto e basta –
Sono nervosa e ansiosa.
- Si come no – mi deride.
- E’ finita. E’ stato un
attimo di debolezza, mi sentivo sola e tu eri lì –
Fa una smorfia e la sua
mascella si contrae pericolosamente.
- Ah ero lì giusto –
- Senti non facciamone un
dramma è stato bello per un po’ –
‘ Esci da questa dannata
auto Buffy comincia a fare caldo ‘.
- Quindi cerchiamo di
dimenticare ed andare avanti –
- Ah grandioso – Sbuffa e
spegne la sigaretta con un gesto di rabbia.
- Cosa ti aspettavi? Cosa
credevi? – sto alzando la voce e non so nemmeno io il perché.
- Cosa? – ripete lui e mi
fissa…..
- Niente – dice alla fine –
non devo aspettarmi niente – ed è una minaccia più che un’affermazione.
E non so come finisco tra le
sue braccia, e non so se sono stata io o lui ad iniziare.
Quello che so è che le sue
mani mi accarezzano, e che la sua bocca è sulla mia che mi ruba il fiato.
Con gesti frettolosi e
impazienti gli apro la camicia e gli sbottono i pantaloni.
Lo voglio in me è un
richiamo troppo forte il suo.
Lui mi solleva la gonna e mi
apre la camicetta per avere via libera verso il mio seno.
Che comincia a succhiare
come un bambino avido.
- Sai di buono Buffy – mi
sussurra all’orecchio risalendo lungo il collo.
- Il pr….- la mia fredda
razionalità.
- Si, lo so – sembra
esasperato dal mio distacco.
Sfila il profilattico e se
lo infila con un gesto rapido e aggraziato.
Faccio per salirgli sopra ma
lui mi ferma.
- Dietro – reclina i sedili
e si sposta dietro attirandomi a se.
E poi si svolge una lotta,
assurda e scomoda su chi deve stare sopra.
Alla fine vinco io ma posso
trionfare per poco.
Nel momento in cui sto per
abbandonarmi al piacere lui inverte le posizioni ed accelera il ritmo facendomi
sussultare per le forti emozioni.
E alla fine i nostri respiri
si confondono e i nostri occhi si lanciano una muta e crudele sfida.
Prima di perderci l’uno
nell’altro.
CAPITOLO VI
E’ adagiato sul mio seno che
accarezza calmo con il palmo della mano. Dandomi i brividi.
Il suo respiro sta tornando
alla normalità.
- Devo andare – dico.
Ho fretta di lasciarlo.
- Resta un po’ – chiede.
- No devo andare –
Mi sento soffocare.
- Si capisco – si solleva e
si ricompone.
Riabbottona i jeans ed io lo
sto fissando.
Lui se ne accorge e quando i
nostri occhi si incrociano sorride.
- Sei sicura di voler
andare? –
- Si – la mia voce è roca.
- Si? – la sua mano affonda
tra le mie cosce lasciate scoperte.
- Si – e ansimo.
Mi accarezza ed io fremo.
- Non credo – dice sicuro e
prende la mia mano e se la porta ai jeans.
- Lo so che lo vuoi – dice
piano – allora prendilo non fare la vigliacca –
E’ una sfida, ed io non
resisto e casco nella sua trappola come una scema.
Infilo la mano e lo
accarezzo piano e lentamente.
- Si – geme lui soddisfatto.
Si tende tra le mie mani ed
io sono di nuovo ansiosa.
- Continua Buffy – sussurra
e riversa il capo all’indietro.
- Chi sarebbe la vigliacca?
– è arrogante il mio tono.
- Ah è per questo – geme
cambiando espressione.
- Allora fammi vedere che
non sei una vigliacca avanti –
Il suo sguardo lancia fiamme
ma io non abbasso il mio.
Ci fissiamo per alcuni
minuti ed è tesa ed elettrica l’atmosfera.
- Certo – e le mie mani
tremano.
Mentre mi chino su di lui ad
assaporarlo ed a cercare un contatto più intimo con la sua virilità.
Lui si accomoda meglio che
può sul sedile e mi lascia fare.
Un gemito più forte ed un
sospiro. Ho vinto la battaglia ma la guerra temo sia ancora lunga.
- Grazie – dice riprendendo
fiato.
Mi guarda. E sorride, ma non
c’è gioia nei suoi occhi e nemmeno nei miei.
- Ora tocca a me – ed è lui
a scivolare tra le mie cosce con la testa.
Mi tendo e spasimo. E per
lui non è difficile avere partita vinta.
- Si – sospiro e gemo
aggrappandomi con le mani al tetto della vettura.
- Uh – dice rialzandosi.
Restiamo qualche minuto
immobili senza parlare e senza guardarci.
- Riaccompagnami a casa
adesso –
Sempre il mio tono freddo e
distaccato.
Lui non replica.
- Si andiamo – ci sistemiamo
gli abiti e torniamo sui sedili davanti.
Nessuno parla sino
all’arrivo a casa mia.
- Ciao – dice ed è dolce il
suo tono.
- Ciao – gli rispondo
seccata e sbatto lo sportello.
Sto precipitando e sono
senza paracadute mio Dio mi schianterò al suolo.
La mattina sono uno straccio
e per di più Willow ormai sospetta qualcosa.
Ed ho un succhiotto sul
collo grande quanto il Gran Canyon e non c’è foulard che tenga.
- Allora vuoi dirmi che cosa
succede Buffy? -
- Niente – sbuffo e sto per
crollare.
- Tu non mi convinci c’è
qualcosa che non va – sembra preoccupata.
Di nuovo la campanella mi
salva.
Lui entra ed è bellissimo.
Irradia gioia da tutti i pori. ‘ accidenti ‘
- Salve – dice alle mie
spalle e sento i suoi occhi fissi su di me.
- Salve – rispondo a mezza
voce, indifferente.
- Oggi ti voglio
all’incontro Buffy e non ammetto scuse siamo intesi? Devi recuperare –
Un lieve sorriso appare sul
suo viso e lo sguardo si illumina.
- Si va bene – sorrido
nervosamente.
- Ottimo e voi due? –
domanda alle altre due ‘ sfigate che si credono fortunate ‘.
- Noi professore oggi
abbiamo un seminario con la Walsh. Ci spiace possiamo fare domani? –
- Non vi preoccupate,
facciamo la prossima settimana con voi. Così ne approfitto per far mettere in
pari Buffy – e mi guarda, anzi mi divora.
Sgrano gli occhi e abbasso
lo sguardo imbarazzata. So già cosa mi attende.
Willow mi sta fissando, con
due fessure al posto degli occhi.
Ormai è vicina alla verità e
questo mi spaventa.
- Buffy….. cosa fai questa
sera? – domanda e mi fissa.
Sento il tic tac del suo
cervello da qui.
- Io? Ancora non lo so –
mento sfacciatamente.
- Ah va bene, noi comunque
ti aspettiamo al Bronze, se ti va…. Raggiungici. Xander porta la sua nuova
ragazza Anya. Dovresti conoscerla è terribilmente inopportuna ma simpatica –
- Ah bene –
- Buffy, e poi vorrei
conoscessi anche Tara – arrossisce ed io capisco al volo.
‘ Magnifico io mi scoppio e
loro si accoppiano. Questo si che è tempismo ‘
Arrivo a casa che mi sento
la regina delle sfigate.
Mi stendo sul divano e penso
che domani Angel verrà qui in questa casa di nuovo.
Faccio una smorfia e mi preparo
per l’incontro.
Suono il campanello con
furia, non so perché ma è più forte di me.
Ogni volta che vado a casa
sua mi viene voglia di buttare giù la porta.
- Ciao – dico un po’ sul
depresso.
E lui senza dire nulla mi
prende per un braccio e mi trascina dentro.
Siamo già avvinghiati sul
divano.
- Devi recuperare tesoro –
dice a bassa voce mentre mi ha già sfilato la camicia e armeggia con i jeans.
- Si devo recuperare –
ripeto senza seguire il discorso.
Pensando solo a baciarlo ed
accarezzarlo e siamo di nuovo persi.
Nella foga ho rotto qualcosa
ma non so cosa.
E dopo quattro ore di
recupero. Esausti restiamo abbracciati sul divano.
Comodamente accoccolati
sotto un plaid.
- Ti è piaciuto? – domanda.
- Si – dico in tono normale.
- Ah non si direbbe –
- E’ che lui torna
domani -
Sembra infastidito.
Si sposta leggermente e
accende nervosamente una sigaretta.
- Ah – replica
semplicemente.
- Scommetto che non stai più
nella pelle – dice sarcastico.
- Torna a riprendersi le sue
cose – adesso sono io ad essere infastidita.
- Mi spiace – ma non sembra
dica la verità.
- Cosa vuoi fare adesso?
Resti o vai? – e non so cosa voglia veramente.
- Non so – dico sincera.
- Vuoi ancora….- e mi guarda
alzando il suo sopracciglio maliziosamente.
- No, forse è meglio che
vada – e mi alzo.
Lui passa la mano
nell’incavo della mia schiena.
Ho un brivido.
- Dai ancora una volta –
sorride.
Ed io sollevo la testa al
cielo.
- Va bene – come facessi una
concessione, mentre non speravo altro che lui lo chiedesse.
E di nuovo ci arrotoliamo
sul divano.
Alla fine come al solito
sono nervosa e delusa di me stessa per aver ceduto.
Mi alzo in fretta e mi
rivesto.
E sbuffando come sempre mi
avvio alla porta.
- Il giorno che ti vedrò
uscire con un sorriso e un grazie accenderò un cero Buffy –
- Auguri – rispondo
sarcastica e tagliente.
Ed esco sbattendo la porta.
Come sempre.
Lui riapre la porta ed è
nudo maledizione.
Mi prende per un braccio e
mi bacia ancora.
- Non mi hai salutato – Il
suo ghigno malefico.
Rispondo al bacio e quando
mi lascia sta ancora ridendo.
Chiude la porta.
Sospiro e mi giro con aria
sognante.
E ‘ Per tutti i diavoli
dell’inferno ‘
Willow è davanti a me che mi
fissa incredula.
- Ci…a….o Will….- balbetto
come presa in castagna.
- Buffy! – è sconvolta.
- Will non è come sembra
vedi lui, io…..-
- Era nudo – incalza.
- Si ma vedi – altro che
specchi qui mi sto arrampicando in cielo.
- Buffy – continua a
ripeterlo e mi da i nervi.
- E va bene hai ragione
faccio sesso con lui – e cammino velocemente lungo la strada.
- Ma quando? Come ? Lo
sentivo che c’era qualcosa –
- Si, si va bene? – ‘ tutti
Superman e Wonder woman ‘
- Buffy oddio e com’è? –
- Cosa? – ora sono io ad
essere stupita.
- Dico lui com’è? –
- Andiamo bene è questo che
vuoi sapere? Come scopa? –
- No è che io….- sembra
imbarazzata.
- Da Dio contenta? –
- Lo immaginavo – si sta
perdendo nelle sue riflessioni.
- E nessuno …-
- Certo che no! – urlo
imbarazzata – e nessuno lo saprà –
- Oh accidenti –
- Si ma è finita – mento
ancora.
- Non mi è sembrato – dice
sincera Will ed io la detesto ancora di più in questo momento.
- Si invece… anche se lui
non lo sa. –
- Ah ecco – mi guarda di
sbieco scettica.
- Smettila. Domani torna
Angel –
- E questo cosa centra? –
sembra incerta.
- Avevo bisogno di coraggio
–
- E tu vai a letto con
William Darcy, il tuo professore perché vuoi coraggio per incontrare il tuo
ex?-
- Si – L’ho sparata grossa
forse, ma è così. Mi illudo .
- Di bene in meglio – ha il
fiatone fa fatica a starmi dietro ma io sono una furia.
- Si è proprio così – ed ho
l’aria di voler convincere me stessa.
CAPITOLO VII
- Will ti prego non dire nulla.
Oggi non lo sopporterei – e la fisso.
Resta un po’ in silenzio e
poi annuisce.
- Va bene Buffy –
- Mi aiuterai vero? Io devo
farla finita non può andare avanti così. Non posso –
- Si Buffy ti aiuterò –
sospira e mi stringe.
Entriamo in casa.
- Resti da me questa
notte? - le domando, ma è più una
preghiera.
- Si certo – sorride ed io
mi rassereno un po’.
La notte è in bianco per me.
E la mattina sono un mostro,
e lui sta arrivando.
Cerco di restaurarmi come
posso, indosso l’abito che era tra i suoi preferiti ed aspetto.
Willow mi fissa un po’
contrariata ma non fiata.
- Io non scendo. Aspetto che
se ne vada – dice guardandomi.
- Si grazie Will –
Il campanello suona ed io
corro.
‘ Calma Buffy calma ‘
Apro – Ciao Angel –
E resto di sasso per la
seconda volta.
Lui non è solo.
In macchina seduta c’è una
donna bionda.
Mi sta guardando ed è
curiosa.
- Ciao Buffy – dice ed è
imbarazzato.
- Io …ho preparato le tue
cose – sono rassegnata.
- Grazie – esita, sembra non
voglia entrare.
- E’ lei? – domando con una
punta di rabbia.
- Si è Darla – e dal modo in
cui lo dice e dai suoi occhi capisco che è innamorato.
‘ Un coltello. Datemi un
coltello che mi devo sgozzare ‘ (chissà perché mi viene in mente la battuta di
STREGATA DALLA LUNA. Dovrei pensare a qualcosa di veramente tragico alla Romeo
e Giulietta o che ne so alla Titanic. In fondo sto affondando)
- Vuoi entrare? – domando ma
so già la risposta.
- No grazie non voglio farla
aspettare –
- Angel vuoi muoverti? – la sua
voce dolce ma allo stesso tempo sicura e perentoria mi fa capire chi è il più
forte dei due nella relazione.
Nella nostra era lui. Che
ironia del destino.
- Si arrivo tesoro – la sua
voce è calda, dolce e capisco che è suo.
- Bene la tua roba è qui –
gliela indico.
Mi passa accanto. Il suo
odore sa di lei.
Solleva il cartone ed esce.
Si volta a guardarmi una
volta ancora.
- Mi dispiace – sembra
sincero ed io non riesco ad odiarlo.
E vorrei riuscirci con tutto
il cuore.
Depone la roba nel
bagagliaio e sale in macchina.
Ripartono lasciandosi dietro
la scia dei miei sentimenti.
Resto a fissare la strada
vuota e infine mi decido ad entrare.
Willow è sulle scale e mi
guarda triste e comprensiva.
- Buffy piccola – mi corre
incontro.
Ed io mi lascio andare tra
le sue braccia.
- Perché? Cosa ho fatto di
sbagliato? –
- Niente Buffy, niente. Non
è colpa tua –
Ed io vorrei crederle.
E di nuovo quel senso di
vuoto.
Quella vertigine e il
bisogno di lui.
Della sua pelle delle sue
labbra.
Ed adesso sono certa ‘ E’
finita ‘.
- Adesso facciamo colazione
e poi usciamo che ne dici? –
- Si ottima idea – ma nella
mia testa ci sono solo i suoi jeans e le sue labbra su di me.
- Okay allora mi preparo –
Willow corre di sopra ed io
vorrei correre dove dico io….
Siamo in giro per negozi e
all’improvviso davanti mi appare lui con quella donna misteriosa.
- Salve ragazze – dice
sorridendo.
- Salve – dico asciutta
mentre vedo la sua mano che le cinge i fianchi e la incenerisco con uno
sguardo.
- Salve – dice Willow un po’
impacciata non sa cosa fare.
- Cosa fate di bello? –
sorride.
‘ Ce la presenti o no?
Bastardo ‘
- Niente, shopping – dice
Willow vedendo il mio sguardo fisso sulla bruna.
- Beh forse sarà meglio
andare non credi Buffy? – mi guarda in attesa.
Nessuna risposta.
- Buffy? – tutti e tre mi
stanno guardando.
E lui sembra divertito.
- Si forse è meglio – dico
seria.
Quella sorride e lo guarda con dolcezza.
- Andiamo William – dice e
la sua voce è così profonda e sensuale.
Ho i brividi.
- Si andiamo Dru – ‘ si
chiama Dru? Ma che razza di nome è? ‘
- Beh allora ciao. A oggi
pomeriggio allora –
Mi fissa e mi tende la mano.
La stringo incerta.
So che effetto fa il suo
contatto.
E puntuale arriva la scarica
elettrica.
Mi giro e mi allontano
indispettita.
Mentre quella gatta morta
continua a guardarmi.
- Buffy rallenta ti prego.
E’ da ieri che non faccio altro che inseguirti –
- Si scusa Willow. Hai
visto? Ma che bastardo –
- Si ho visto! – afferma
sicura e poi si riprende – Ho visto cosa? –
- Come cosa? Come la
stringeva. Come la abbracciava, la guardava e le sorrideva. Tutto insomma –
- Ah davvero? – Willow a
volte è davvero esasperante.
- Si ma che sei ceca? –
- No ma non mi è sembrato…-
- E invece sì –
Stringo i pugni e continuo a
correre invece di camminare.
La trascino per mano.
- Io lo distruggo. Lo
incenerisco. E’ finita oggi pomeriggio gliela canto e lo pianto –
Mi giro e una signora sulla
sessantina mi sta fissando sconvolta e un po’ spaventata.
- Fai bene ragazza sono
tutti bastardi –
- Oh io, mi spiace….davvero
pensavo fosse la mia amica ….-
La signora sorride mentre io
mi volto in cerca di Willow.
E lei è dieci metri più
indietro che mi guarda preoccupata. Molto preoccupata.
- Will ma che fai? – sono
esasperata.
- No tu cosa fai Buffy –
sorride – e poi non hai detto che è solo sesso e che è finita –
La guardo di sbieco e mi
accorgo che la vecchietta ci sta guardando e sta ascoltando curiosa i nostri
discorsi.
Prendo per un braccio Will e
mi allontano sorridendo ironica – ci scusi signora –
- Si appunto – ribadisco
convinta.
- Si ovvio – mugugna e
chissà perché penso che Willow non mi creda.
- Torniamo a casa. Basta
shopping per oggi – e la trascino via.
Mentre lei guarda con
rammarico il negozio di Hardware davanti a noi.
- Ma…. Io – cerca di dire,
ma è inutile siamo già sulla via di casa.
Arriva l’ora X ed io sembro
Giovanna D’arco che va in battaglia.
Inforco la borsa e mi avvio
verso il nemico.
Come al solito busso
buttando quasi giù la porta.
Lui apre e senza nemmeno
guardarmi dice
- Entra Buffy –
Indossa solo i jeans e sono
sbottonati per di più.
I capelli in disordine ed è
a piedi nudi.
- Ciao – sto per esplodere.
- Scusa il disordine –
La stanza sembra un
accampamento.
Ci sono vestiti sparsi e
scarpe di donna….le sue scarpe con tacco a spillo.
- Si vedo – smorfia
sarcastica.
- Sto facendo del caffè ne
vuoi? –
- No grazie – ho il broncio.
- Cosa c’è? Sei arrabbiata?
– domanda curioso.
- Io? No per niente – mento.
- Bene – va in cucina ed io
ho voglia di spaccare tutto.
Per prima cosa la sua
faccia.
- Allora – si siede
tranquillamente sul divano e incrocia le gambe.
Ed è così sexy e di nuovo i
dannati jeans rigonfi.
- Senti sono venuta per
dirti che non può andare avanti così. Che è tutto finito –
- Si bene – sorseggia il
caffè.
- Hai capito? E’ FINITA –
- Si ho capito – finisce di
bere il suo caffè.
- Allora che facciamo? – mi
guarda e si passa una mano tra i capelli.
Vuole esasperarmi? Lo guardo
senza parlare.
- Su avanti siediti e
continua a leggere il libro –
Mi lancia il libro che è sul
baule.
Io lo prendo al volo e mi
siedo.
Inizio a leggere con mani
tremanti.
E sto fissando i suoi jeans.
E il suo volto così serio.
- Su leggi – dice e si
sistema sul divano con le braccia larghe.
Inizio a leggere ma confondo
le frasi.
- Buffy segui le righe è per
questo che è scritto così un libro –
Il suo tono è ironico.
Si accende la sua solita
sigaretta ed è ancora più desiderabile se ciò è possibile.
Mentre io sudo e mi agito.
Continuo sempre confusamente
la lettura.
- Accidenti sono proprio un
caso disperato per cacciarmi sempre in queste dannate situazioni - sbuffa.
Butta via il mozzicone e si
alza.
Mi viene incontro e mi
toglie il libro dalle mani.
- Su alzati Buffy –
Obbedisco e lo guardo.
- Baciami – dice ed è serio.
Io esito un attimo e poi mi
stringo a lui e lo bacio.
- Andiamo, vieni – dice
dolcemente.
Mi prende per mano e mi
porta a letto.
- Io ….- cerco ancora scuse.
- St…non parlare adesso.
Dopo –
Mi stende sul letto e con
una calma, che non corrisponde al suo sguardo avido, mi spoglia.
Mi accarezza lentamente e mi
bacia.
- Buffy cosa devo fare con
te? – sospira.
E poi con tenerezza si
adagia su di me.
Ho l’immagine ancora di
Angel che va via.
Del suo ultimo sguardo e di
quel ‘ mi dispiace ‘ quasi sussurrato.
Ma tutto si confonde nei
suoi occhi.
Ed entra in me dolcemente e
con una lentezza che mi fa agonizzare dal desiderio.
Il suo sguardo mi penetra e
mi tocca dentro.
E sono sua.
E questo mi terrorizza.
Per la prima volta sono sua
davvero e non voglio.
Non ho tenuto conto del
tempo questa volta.
Mi sono persa ed ho paura
adesso.
Lui lo sente, mi sta
stringendo e accarezzando i capelli.
Non ha acceso nessuna
sigaretta.
Non oso guadarlo in viso.
Non voglio leggere nei suoi
occhi.
Non voglio sapere.
E il senso di nausea mi
prende allo stomaco.
- Devo andare –
- No non devi. Resta –
- No devo –
Lo guardo e lui mi sta
fissando.
- No tu vuoi andare –
- Si voglio è vero –
- Perché? Di cosa hai paura?
–
- Paura io? Io non ho paura
–
- Invece si – socchiude gli
occhi.
- Ora basta – mi alzo ma lui
mi trattiene.
- Lasciami – gli intimo e la
mia rabbia è al limite.
- No resta – cerca di
stringermi di nuovo.
- Lasciami ho detto – lo
spingo via e lui cade dal letto.
Mi guarda sorpreso e deluso.
- E’ finita. Te l’ho detto
prima – dico tra i denti.
- Finita? E’ appena iniziata
tesoro –
- Ti sbagli è finita.
Divertiti con la tua Dru – sottolineo – e lasciami in pace –
- Ah siamo gelose vedo –
- Gelose? Ah! Tu sogni – lo
guardo inviperita.
- Ma guardati – sorride, ma
è serio.
- Non sono gelosa. Per me
sei solo una scopata antidepressione e nulla più –
E questo sembra toccarlo
perché la sua espressione si fa dura e la mascella è contratta.
- Davvero? E allora cosa ti
importa di Dru? –
- Niente. Assolutamente
nulla. Tu poi fare tutto quello che vuoi. Ma fallo lontano da me –
- Prima – indica il letto –
non sembravi dello stesso parere –
- Ah ma dai in un momento come
quello si dice di tutto e si mente –
Voglio ferirlo.
- Si sei proprio una
bugiarda Buffy ed una vigliacca che non ha il coraggio nemmeno di affrontare se
stessa e i suoi sentimenti e bisogni –
Ora è lui che mi vuole
ferire.
- Corri avanti, va a
rinchiuderti nella tua tana. Corri a pensare al tuo principe azzurro baby. Ma
stai attenta non starò li fuori ad aspettarti –
- E chi ti ha chiesto di
aspettarmi tesoro? – sono ancora più infuriata.
- Già è vero dimenticavo
solo una scopata –
- Si esattamente – sibilo.
- Ora puoi anche andartene –
si alza.
- Si era ora –
Finisco di vestirmi e mi
avvio alla porta.
Lui mi raggiunge furioso.
Mi strattona e mi bacia. Ed
io cedo come sempre.
Mi accarezza ed io mi eccito
da morire.
Sono al limite e lui mi
lascia.
Mi sta fissando vittorioso.
- Questo per ricordo, tesoro
–
Sono incredula è la seconda
volta che mi pianta sul più bello.
Mi libero dalla sua presa e
lo schiaffeggio.
E sono fuori di casa. E non
è quello che volevo.
CAPITOLO VIII
Sulla via di casa. Borbotto
e la gente mi fissa come fossi matta.
Ma che ne sanno loro, che
tipo odioso, arrogante e così indisponente mi è toccato di incontrare.
‘ Ma adesso è finita sul
serio. Questa volta basta……sono andata troppo oltre. ‘
Ripenso al pomeriggio e a
quello che ho provato ed ho ancora paura.
Oggi ho rischiato con lui.
E solo adesso mi rendo conto
‘ Oh bloody hellllllllllll ….il preservativo!!!!!! ‘ il cuore comincia a
battere all’impazzata e mi sento di morire.
Ho fatto l’amore con lui per
ore e non aveva il preservativo.
Sono impazzita come è stato
possibile. Ho un groppo in gola.
Stavo male va bene. Ero
sconvolta per Angel ma…..’ VOGLIO MORIRE ‘
Sono a casa e sono come dire
letteralmente nel panico.
‘ Cosa faccio adesso? calma
e sangue freddo non è detto che sia rimasta in cinta in fondo è stato solo una,
due ….tre….quattro….cinque, sei …..NOOOOOOOOOOOOOOOOOO mio Dio sono fregata ‘.
‘ Prima cosa respira.
Seconda cosa corri in farmacia a compare una decina di test. Terzo fatti una
tisana bollente per calmare i nervi e quarto impiccati al ramo più alto
dell’albero in giardino STUPIDA COME HAI POTUTO ESSERE COSI’ STUPIDA ‘
Angosciata come non mai mi
alzo e mi siedo in continuazione dal divano.
- Willow devo chiamare
Willow -
Compongo il numero e poi
riattacco.
- E che le dico? Che sono
andata lì per farla finita e una cosa tira l’altra e sono finita a letto con
lui ancora? - ‘ Patetica ‘.
- Ma ho bisogno che qualcuno
mi ascolti che mi aiuti –
Ricompongo il numero e
riattacco di nuovo.
- Lei penserà che sono
impazzita, sono un’incosciente ed ha ragione –
Respiro a fondo e poi con
decisione rifaccio il numero.
- Si pronto – la voce di una
sconosciuta.
- Ciao sono Buffy. Willow
non c’è? –
- Si certo. Willow è Buffy –
- Si dimmi Buffy –
- Willow devi subito venire
qui. Ti prego sento che sto per morire –
- Ma cosa è successo? –
- Di tutto. Ti prego aiutami
–
- Okay arrivo subito –
Riaggancia ed io tremo e
sono agitata.
Pochi minuti e lei è qui.
- Willow aiutami. Sono una
stupida ho fatto una cosa idiota. Veramente ne ho fatte tante di cose idiote ma
questa è l’ultima in ordine di tempo, e la più idiota –
- Dai calmati Buffy. Non
penso sia così idiota come pensi. Cosa hai fatto – ci sediamo.
- Ho fatto sesso con lui
senza preservativo –
- Beh di certo non è la cosa
più intelligente del mondo -
Mi guarda e subito corregge
il tiro – ma dai per una volta non è detto che accada nulla –
Sorride, ma vede il mio
volto sconvolto.
- Buffy su…-
- Veramente non è una sola
volta – esito.
- Ah – sospira – beh per due
o tre volte la percentuale non è così elevata in fondo –
- Già – sospiro sconsolata e
lei mi guarda un po’ preoccupata.
- Sono più di tre? – mi
mordo il labbro e faccio la faccia colpevole.
- Oh mio Dio e dovevi dirgli
addio! Ma quante volte??? – aspetta guardandomi sbigottita.
- Sei …sette….forse otto –
chiudo gli occhi disperata.
- Accidentiiiiiii Buffy –
grida alzandosi in piedi.
- Ma che cosa avevate???
Otto volte ma ti rendi conto nemmeno i ricci –
Non sa nemmeno lei cosa
dire.
- Non lo so – abbasso lo
sguardo sconsolato.
- I test corro in farmacia –
urla – tu aspettami qui vado e torno –
Esce come un fulmine
Rientra quasi subito, tanto
che penso davvero a Wonder woman.
- Buffy dobbiamo aspettare
almeno cinque settimane per il test -
- Cosa? Io non resisto
un’ora altro che cinque settimane –
- Mi spiace. Ma a dire il
vero è colpa tua –
- Grazie tante Willow –
‘ Queste sono le amiche che
dovrebbero tirarti su il morale ‘
- Scusami Buffy - si siede
accanto a me ed entrambe fissiamo il vuoto.
- Otto volte. Hai detto otto
volte – sospira ancora.
- Già – sospiro anche io e
tremo al solo ricordo.
Otto volte = Una settimana,
sette giorni, 168 ore, 10080 minuti, 604800 secondi di lenta agonia x 7.
‘ E poi la prof mi metteva
quattro in matematica. ‘
E di nuovo l’idea
dell’albero in giardino mi assale.
- Su dai non vendiamo la
pelle dell’orso prima di averlo ucciso –
- Già ucciderlo. Hai detto
bene – ringhio.
- Già ucciderlo. Anche se
forse per l’umanità sarebbe una grave perdita. Non per me ovvio, ma per il
genere femminile – la sto fissando con odio. Willow sorride nervosa – dicevo
per dire scusa –
- Si non devo buttarmi giù.
Devo pensare positivo –
- Già è così che si parla –
sorride.
- Usciamo ti va? –
- Si ho ancora 35 giorni –
Ho deciso in questi 35
giorni farò di tutto e poi al patibolo.
- Al bronze? – chiede.
- Si al bronze –
Entriamo e ‘ Fantastico ci
sono proprio tutti ‘
Cordelia al bar con il
campione di rugby dell’anno.
Faith con il bibliotecario.
Da non credersi lei tutto
fuoco e lui Mr. Wesley Whindam Price.
E c’è anche lui….con lei.
Riley ci viene incontro.
So che gli piaccio, me lo ha
detto Willow che ha chiesto di me diverse volte e che sembrava interessato.
‘ Bene adesso gli faccio
vedere io a Mr. sicurezza ‘
- Ciao Riley – sorriso
sdolcinato e sguardo da gattina.
Sotto gli occhi scioccati di
Willow.
- Cia..o Buf..fy – balbetta.
‘ Gli piaccio meno male ‘
- Che ne dici di offrirmi
qualcosa da bere? –
- Si subito – sorride ed io
lo prendo sotto braccio.
Mentre lui guarda Willow
come disorientato.
Al bar lui è seduto accanto
a lei e stanno bevendo qualcosa.
Guardano nella mia direzione
e lui diventa serio.
Anche lei lo diventa e mi
fissa con rabbia.
- Buffy senti io volevo
chiederti da un po’ – deglutisce a fatica.
- Di uscire – l’ha detto
finalmente.
- Ah si? Bene quando? –
- Davvero? – mi guarda
incuriosito.
- Si –
- Domani sera? –
- Si certo. Perché no –
Lo prendo ancora sotto
braccio e gli tolgo il bicchiere dalle mani.
- Mi fai ballare? –
- Si – sorride andiamo in
pista.
Con la coda dell’occhio vedo
anche lui e lei entrare in pista e ballare.
Parte il lento ed io mi
stringo a Riley che sembra confuso.
- Ti spiace – qualcuno mi
tocca le spalle.
- Cosa? – dico incredula.
‘ Ma che faccia tosta ‘
Dru mi sta guardando e mi
chiede il cambio di cavaliere.
- Certo io…- esito ma alla
fine le cedo il mio posto.
E mi ritrovo tra le sue
braccia.
Non parlo e nemmeno lui.
Ma ci stiamo fissando.
- Allora è lui la tua
prossima vittima? – e lo indica sarcastico.
- E a te cosa importa? –
- Niente chiedevo –
- Non sono affari tuoi –
Sbuffo e mi sento strana. Mi
è mancato.
- Buffy c’è una cosa …-
- Cosa vuoi? – sono seccata
e penso ancora ai giorni che mi restano.
- Oggi noi non abbiamo usato
….- mi fissa.
- Già, grandioso vero? – sono rabbiosa adesso.
- Mi dispiace. Anzi no, non
mi dispiace affatto a dire il vero. È stato bello –
- Non ti dispiace? Ma ti
rendi conto? –
- Si mi rendo conto Buffy.
Di tutto – e sottolinea la frase.
– Spero solo che tu te ne
renda conto prima che sia tardi – aggiunge serio.
- Di cosa? –
- Che sei stupida –
- Sei un bastardo –
Lo pianto al centro della
sala e me ne vado.
‘ Sono stufa di tutti gli
uomini. Che vadano all’inferno maledetti ‘
Nel bronze…..
- mm…tesoro l’hai fatta
arrabbiare? Sei un bambino cattivo – Dru ride.
- No è che riesce sempre a
tirare fuori il peggio di me – sorseggia il suo drink.
- Comunque ti dico una cosa
Willy. Se solo prova a mettere un dito su Riley la uccido –
- Ah è un problema tuo
questo piccola – si accende la sigaretta nervosamente.
- Ora andiamo a casa. -
La prende per mano e si
allontanano.
CAPITOLO IX
Questi giorni mi sembrano un
tempo infinito. Non vado a lezione, non faccio nulla.
Vago per casa in attesa e
finalmente arriva il giorno stabilito.
- Guarda che non sono
precise. Possono anche sbagliare -
Avverte Willow ansiosa come
me.
- Si lo so – ma spero e
prego.
Apriamo la scatola e
iniziamo il test.
Il tempo passa spasmodicamente
ed io non resisto.
Alla fine quando suona la
sveglia che fa da timer, nessuna delle due ha il coraggio di guardare.
- Avanti Willow – le chiedo
E lei titubante si avvicina.
- Niente negativo. Buffy è
negativo – urla di gioia.
Mentre io piango e tiro un
sospiro di sollievo.
- Adesso rifacciamolo –
altra scatola.
E così per sei volte.
Tanto per stare sicure.
Mi sento come se avessi
appena visto la morte in faccia.
Però nel fondo del mio cuore
mi sento un po’ delusa. E non riesco a spiegarmi il perché.
- Bene si festeggia adesso.
Ma Xander che fine ha fatto? – chiedo.
- Anya lo ha letteralmente
rapito, è gelosissima –
Sorride.
- Era Tara l’altro giorno
vero? – domando ricordandomi solo adesso.
- Si era lei – gli occhi le
si illuminano. Anche lei è innamorata.
- Me la devi far conoscere
ha una voce così dolce – sorrido anche io finalmente rilassata.
- Si certo –
- E lui lo hai più….-
- Si viene a scuola regolarmente
e fa lezione come sempre –
- Già immaginavo – ma sono
amareggiata.
Forse mi aspettavo che
stesse in pena per me.
- Buffy c’è una cosa che
devo dirti –
Deglutisce piano e aspetta.
- Spara – sento puzza di
tragedia.
- Angel –
- Angel cosa? – sono
agitata.
- Angel si sposa –
Silenzio.
- Cosa fa? – ‘ non ci credo
‘.
- Si la prossima settimana.
Lo so da tre giorni, ma visto come stavi ho pensato che fosse meglio aspettare
per dirtelo.-
- Si hai fatto bene –
rispondo meccanicamente.
Sento il dolore arrivare
sordo e implacabile.
- Mi dispiace –
- Anche a me – dico secca –
ma va bene così –
- Andiamo a festeggiare? –
- Certo – usciamo e al
Bronze ci aspetta anche Tara.
Ci presenta ed è davvero
molto dolce e simpatica, mi piace.
Sono così carine insieme.
‘ Forse dovrei cambiare
sponda. Visto che con gli uomini sono sfigata ‘
Poi ecco l’immagine dei suoi
dannati jeans e niente da fare.
Bevo un drink dopo l’altro.
Ho bisogno di dimenticare.
Tutto gira come quella sera
a Los Angeles.
‘ Perché? Si sposa. Come è
possibile, non è giusto ‘
- Willow sarà meglio che
vada a casa tu resta pure. Mi farà bene
camminare –
Non aspetto risposta ed esco
per strada.
Sto piangendo e sento un
freddo dentro che mi immobilizza.
E senza rendermene conto
sono davanti alla sua porta.
Suono e come al solito
sembra che butti giù tutto.
Ad aprirmi è lei che mi
fissa con un mezzo sorriso.
- Willy qualcuno ti cerca –
e senza aspettare si dirige alla macchina e parte a tutta velocità.
- Cosa? – si affaccia alla
porta e mi fissa.
- Ah sei tu – non sembra
contento.
- Cosa c’è? Hai bisogno
dell’antidepressivo – sorride sarcastico.
Non parlo e continuo a
guardarlo in preda allo sconforto.
Chiedendomi perché diavolo
sono venuta qui.
- Scusa ho sbagliato pensavo
che ….-
E cerco di girarmi e
camminare, ma barcollo.
- Sei ubriaca? – domanda più
dolcemente.
- Si penso di si –
Resto davanti alla porta a
guardarlo fisso.
I miei occhi sono lucidi e
chiedono calore ed amore.
- Maledizione Buffy. Avanti
entra –
Sospira, mi prende per le
spalle e mi fa entrare.
- Mi dispiace – dico e sono
sincera
- Si lo so - sospira ancora.
- Ma questa volta si fa a
modo mio va bene? –
Annuisco anche se non sono
molto convinta.
Mi si avvicina lentamente.
- Prima di tutto questa
volta resti sino a domattina –
Attende fissandomi.
Annuisco riluttante.
E faccio per baciarlo, ma
lui mi allontana tenendomi per le spalle.
- Secondo niente fretta,
niente violenza. Il ritmo lo stabilisco io –
Annuisco ancora.
- Terzo devi dire ‘ Non è
solo sesso ‘ –
Lo guardo con rabbia.
Sta abusando del mio stato
d’animo.
Alla fine annuisco.
- Quarto….-
- Ancora! – dico
spazientita.
- Adesso ti fai una doccia.
Non ti voglio ubriaca. Voglio che tu sia perfettamente lucida quando faremo
l’amore. Perché questa volta che ti piaccia o no, o fai l’amore con me o puoi
andartene –
- Tu sei pazzo –
Sono alla porta e ho la mano
sulla maniglia.
Non mi richiama. E’ rimasto
fermo e mi guarda con il capo inclinato da un lato.
Ed io non riesco a girare
questa dannata maniglia.
Ho bisogno di lui. Voglio
stare con lui.
Mi giro nuovamente e lo
guardo.
Lui si avvicina mi prende
per mano e mi porta in bagno.
Riempie la vasca e comincia
a spogliarmi come fossi una bambina.
E’ sereno e i suoi movimenti
sono pieni di dolcezza e tenerezza.
Il mio abito scivola per
terra e lui mi accarezza le spalle.
Mi solleva e mi fa scivolare
lentamente nell’acqua tiepida.
Ho i brividi.
Con una spugna mi accarezza
sensualmente.
Poi con una mano mi tocca
una guancia e sorride.
- Così sei bellissima amore
– sussurra.
Apre l’acqua e poi mi
asciuga massaggiandomi delicatamente.
Ed io mi sto perdendo.
Mi solleva tra le braccia e
mi porta nella sua stanza.
Mi mette giù. Fa scivolare
l’accappatoio e poi mi stende sul letto.
Si sfila i jeans (unico
indumento che indossa in casa a quanto sembra) e mi segue.
Il mio cuore batte all’impazzata.
Ho paura ma sono inchiodata
non riesco a staccare lo sguardo da lui.
- Dillo Buffy -
Esito, cerco di evitare il
momento.
Lui mi bacia con una
lentezza ed intensità, che fa accelerare ancora di più il mio battito cardiaco
e la mia paura sale.
- Avanti Buffy dillo – mi
incita, sempre sussurrando.
- Fa l’amore con me – il mio
cuore si ferma e il mio sguardo è fisso nel suo.
Sta per baciarmi ed io ho
paura. Perché voglio davvero fare l’amore con lui.
- Si farò l’amore con te
passerotto -
Comincia a baciarmi ed io
sono senza difese (o quasi) questa
volta.
Non posso dire di essere
ubriaca, né di aver ceduto in un momento di debolezza.
Mi resta però da giocare la
carta Angel per sfuggire alla verità.
Ma la sua voce calma e dolce
fa crollare la mia ultima difesa.
- Buffy so di Angel. Non
pensare per un istante domani di tirarlo in ballo come scusa per questa notte.
Perché se è per lui che resti beh possiamo anche finirla qui. -
Si è scostato leggermente da
me ed ha smesso di accarezzarmi.
Con gli occhi socchiusi mi
scruta ed attende la mia risposta.
Ed io vorrei tirargli un
pugno.
Saltare giù dal letto e
uscire da questa dannata casa (dopo essermi rivestita ovviamente).
Ma non ce la faccio.
I suoi occhi, sono così magnetici, così intensi.
La sua pelle così morbida.
E il suo odore così avvolgente.
Lo guardo sconvolta e
rassegnata alla resa totale.
Lui sorride e riprende a
baciarmi ed io rispondo come non mai.
E’ dolcissimo il suo modo di
farmi sua e di farmi sentire.
Le sue mani si intrecciano
alle mie e le stringono spingendole sul lenzuolo.
Ansimo e gemo vorrei
accelerare il ritmo, non provare così intensamente.
Fermarlo ma non posso sono
sua prigioniera e non ha la minima intenzione di liberarmi.
- Ti prego basta – lo
scongiuro, non sono abituata a sensazioni così intense.
- No amore questa notte
sentirai tutto me stesso come io ti sentirò tutta –
E il suo ritmo passa dal
lento e dolce, all’accelerato e intenso per poi tornare al lento e dolce per un
tempo indefinito protraendo la mia agonia sino allo spasimo.
Mi sento morire.
Alla fine quando sento che
ormai non riuscirò più a contenere tutte le emozioni che sto provando. Lui
toglie ogni freno alla sua passione e voglia, e il suo ritmo diventa incalzante
e sempre più pressante ed infine trova requie e appagamento in me.
Gemo a lungo soddisfatta e
finalmente colmata.
Ho gli occhi lucidi dalla
gioia.
Domani mi vergognerò come
una ladra e cercherò il modo di rinnegare tutto, ma in questo momento non ho la
forza nemmeno per respirare.
Lui si è adagiato su di me
ancora ansimante e poi è scivolato via lentamente.
Sa che mi ha conquistata che
non c’è più difesa in me, ed il suo sguardo è vittorioso e soddisfatto.
Si stende accanto a me e il
suo respiro lentamente torna alla normalità.
Adesso vorrei
scappare…picchiarlo e scappare. Ma non posso, questa volta sono incatenata.
Mi copro con il lenzuolo e
lui si avvicina a me.
Con un braccio mi circonda
la vita e mi attira a se.
Affonda la testa tra i miei
capelli e aspira profondamente.
- Non è più bello così? –
sussurra con tono sensuale.
Non rispondo ma vengo scossa
da un brivido e lui mi stringe ancora di più.
E al ritmo del suo respiro
mi addormento tra le sue braccia.
Un rumore di porta sbattuta
mi sveglia.
- Willy tesoro ci sei? -
Dru fa la sua comparsa sulla
porta e mi fissa.
Gli occhi sono scintillanti
e le labbra atteggiate ad un sorriso.
- Ah ma guarda chi abbiamo
qui. Miss bugiarda 2003 -
Mi alzo e mi avvolgo nel
lenzuolo.
- Su allora cosa fai qui? -
Incalza lei.
- Non credo siano affari
tuoi – dico seccata.
- Io credo di si invece –
stringe i pugni sui fianchi.
- Se non ti spiace adesso
vorrei vestirmi –
- Prima dimmi perché lo stai
facendo? –
Mi fissa attenta.
- Fare cosa -
- Hai capito benissimo
bellezza –
- Domanda a William non a me
–
- Ma come siamo brave –
- Senti non mi va di
litigare –
- Tanto per lui è solo
sesso, non devo preoccuparmi giusto? –
E non so cosa mi prende. Non
voglio dargliela vinta.
‘ Come si permette Miss
Mistero a dire che William con me fa solo sesso.’
- Credo che tu ti stia
sbagliando tesoro. Lui dice di provare qualcosa per me. Non è solo sesso -
- E tu? –
- Io cosa..? – cerco di
evitare anche con lei.
- Ho capito sei tu quella
senza cuore che lo fa solo per sesso – ride divertita.
- Cosa? No non è vero –
- Cosa non è vero? Su avanti
confessa che quello che vuoi è una bella ed indimenticabile scopata –
- Ma come ti permetti? –
La rabbia si impossessa di
me
– Io non faccio solo sesso
con lui, altrimenti adesso non sarei qui. Questa notte non sarei rimasta –
‘ Mio Dio sto dicendo la
verità. Non riesco a fermarla viene fuori da sola ‘
- Ah ma davvero? -
- Si davvero. Io pensavo che
fosse solo sesso …..-
Mi fermo un istante
incredula per quello che sto dicendo ma poi continuo ormai inarrestabile verso
il burrone (Willy il coyote vi ricorda qualcosa?)
- Ma adesso non ne sono più
così sicura – sospiro e rifletto su quello che ho appena detto per rendermi conto
che lo penso davvero.
- Quindi mi vorresti far
credere che ti piace? Che forse ti stai innamorando di lui? –
Si fa attenta e mi scruta.
- Si io credo di si – e
sgrano gli occhi.
‘ Oh Santo Cielo sono
innamorata di lui ‘
- Io credo di essere innamorata
di William –
Dico lentamente a bassa
voce, ed è più una confessione a me stessa.
- Ma tesoro io stavo
parlando di Riley ..... - sorride trionfante e aggiunge
- Ciao fratellino -
Sto per mandarla al diavolo,
ma quel ‘ Ciao fratellino ‘ mi fa sobbalzare e le parole mi muoiono in gola.
Sento qualcuno schiarirsi la
voce alle mie spalle.
‘ E’ la fine ritirata‘
Mi giro lentamente.
‘ Tanto vale mettere la
testa nel forno a questo punto ‘
E lo vedo.
Sorridente ed arrogante come
non mai.
Appoggiato allo stipite
della porta, con le braccia incrociate al petto.
Mi sta fissando
intensamente.
- Ciao Dru.- poi rivolto a
me.
- Che ne dici di fare
colazione Amore? Ho preparato le frittelle -
‘ Dov’è il pozzo più
profondo di Sunnyhell? Mi ci voglio buttare dentro ‘
Non so cosa dire e cosa fare
sono lì in mezzo alla sua dannatissima stanza da letto.
Nuda con solo il suo
lenzuolo addosso e lui e sua SORELLA che mi fissano divertiti.
‘ Ora mi chiedo solo dov’è
la candid camera nascosta? ‘
Abbasso lo sguardo con
l’esercito ormai in completa disfatta ed alzo bandiera bianca.
Lui si avvicina e mi stringe
per la vita. Mi solleva il mento con la mano e poi mi bacia.
Dru esce continuando a
sorridere divertita.
E lui mi sfila via il
lenzuolo.
Mi accarezza dolcemente le
braccia e poi mi infila una sua camicia.
Prende un paio di box puliti
e me li porge. Li indosso e resto immobile.
- Andiamo – dice con una
dolcezza che mi penetra.
Mi prende la mano e mi fa
strada verso la cucina.
Mi tiene la sedia, e poi si
siede accanto.
Mi passa una tazza di caffè
fumante e due frittelle.
Ancora non oso alzare la
testa.
Sento i loro occhi puntati
su di me.
- Su mangia amore –
E’ così premuroso che mi
confonde ancora di più.
Sorseggio il caffè e so che
non posso sottrarmi ancora per molto al suo sguardo.
- Come siete carini – dice
Dru ingozzandosi di frittelle
‘ Si strafocasse almeno ‘
- Comunque visto che ami
William, ti avverto: sta lontana da Riley. Lui è mio -
E sbatte le ciglia
guardandomi fissa.
Io continuo a tacere
imbarazzata.
Mentre William continua a
fissarmi e a sorseggiare il suo caffè.
Godendosi la sua vittoria,
il suo giorno speciale.
- Ora dovrei andare – cerco
di apparire il più naturale possibile.
‘ Ma dico come si può
apparire naturali indossando la sua camicia i suoi box e dopo aver spiattellato
ai quattro venti di essere innamorata di lui? Dove sono i pozzi quando servono
‘
- Io non penso che tu debba
andare, penso invece che tu debba restare -
Lancia a Dru uno sguardo
d’intesa.
- Dru ma tu non dovevi
andare a fare quella cosa? -
- Cos…..a? – poi come
afferrando al volo – ah si QUELLA COSA giusto. Corro. A dopo piccioncini –
Si alza e come un uragano
esce dalla porta della cucina.
Ora siamo soli ed io mi
sento pollicino.
- Buffy – mi chiama con
dolcezza.
Continuo a tacere e a
guardare altrove. Il mio cuore sembra impazzito.
- Buffy -
Alzo lo sguardo e lo fisso.
E mi sento mancare.
- Tesoro – sorride.
Io sto per piangere di gioia
e di emozione.
- No non piangere – mi
accarezza e mi asciuga le lacrime con le mani.
- Non sei contenta? – e
continua a guardarmi con quei due fari che mi abbagliano.
- Io non lo so…io penso di
si. Si – dico alla fine nel pallone.
- Anche io –
Il suo viso è vicinissimo al
mio.
E mi da il più dolce e
innamorato dei baci.
Ed io sono felice, sono
felice.
Lo bacio, abbraccio e
sorrido come una bambina.
Lui ride e mi stringe.
Poi si alza in piedi e mi
fissa con desiderio.
Mi porge la mano, dopo un
attimo di esitazione la stringo forte tra le mie.
E lo seguo nella stanza.
- Voglio fare ancora l’amore
con te – dice calmo.
- Anche io voglio fare
l’amore con te – rispondo e sorrido di nuovo come un’ebete.
CAPITOLO X
E’ pomeriggio quando
finalmente stremati ci accoccoliamo l’uno nelle braccia dell’altro.
- Adesso cosa vuoi fare? –
domanda ed io sono così tranquilla e in pace.
- Non lo so, voglio restare
ancora un po’ così. Tra le tue braccia –
Ci sorridiamo. E lo stringo.
- Buffy – dice piano
- Si – rispondo ad occhi
chiusi.
Ascoltando il battito del
suo cuore, che ora sembra un po’ accelerato.
- Ti amo -
Spalanco gli occhi e resto
un attimo in silenzio.
- Hai sentito? – domanda un
po’ preoccupato.
- Si – gli accarezzo il
braccio e raggiungo la sua mano e la stringo nella mia.
Alzo il capo e lo guardo
intensamente.
- Ti amo anche io
William -
‘ Game over. La fortezza è
presa dopo un lungo ed estenuante assedio ‘
Sorridiamo di nuovo.
- Su adesso alzati – gli
dico e mi sollevo su di lui.
Comincio a vestirmi.
- Te ne vai? – chiede
ansioso.
- No, voglio uscire
adesso….con te –
- Sicura? –
- Si andiamo al Bronze ho
voglia di ballare con te, di divertirmi e di tornare qui stanotte a far l’amore
ancora e ancora con te –
Sorrido.
- Mi piace il programma – si
stiracchia e poi si alza.
E come sempre è nudo, e mi
piace guardarlo.
- Attenta, se mi guardi così
la prima parte del programma rischia di andare a farsi benedire –
Sorrido ancora.
- Su non fare lo stupido -
Mi riavvio i capelli e siamo
pronti.
Usciamo di casa mano nella
mano.
Respiro l’aria della sera. E
mi sento viva.
- Andiamo – dice e mette in
moto la macchina.
Appena entrati al Bronze,
vedo lo sguardo di tutti puntarsi su di noi.
Siamo mano nella mano ed io
non ho paura.
Avanzo sicura tra la folla.
E lo trascino al centro
della pista.
Mi stringo a lui e gli passo
una mano tra i capelli.
Lui sembra al settimo cielo.
Mi attira ancora più a se e
mi bacia sul collo.
Mentre vedo la mascella di
Willow toccare il tavolo e quella di Xander arrivare per terra.
Gli altri semplicemente non
li vedo, non esistono.
Il ritmo mi prende e vedo
solo lui e i suoi occhi nei miei.
E il desiderio delle sue
labbra è più forte di ogni pudore e di ogni ritegno.
Lo bacio e mi avvinghio a
lui in un abbraccio sensuale.
Ce n’è voluto di tempo
perché capissi, ma adesso lo so sono sua.
Ci sediamo ad un tavolo e
subito Willow mi raggiunge.
- Buffy, ma cosa? ….Salve
professore -
- Ciao Willow –
- Scusate ma ….. Buffy
dobbiamo parlare adesso –
Mi prende e trascina via per
un braccio.
Mentre lui si siede ed
ordina da bere per entrambi.
E ci guarda divertito.
- Ma insomma che ti ha
preso? –
- Cosa c’è Willow non eri tu
quella che diceva che bisognava andare avanti che mi sarebbe passata?-
- Si ma ….lui è il tuo
professore e questo è un posto pubblico, anzi è il posto dove vengono tutti gli
studenti del college –
- E con questo? –
- Buffy ma è possibile che
tu non pensi alle conseguenze del tuo gesto sconsiderato? –
- Ma cosa vuoi dire? –
- Non appena Snyder lo verrà
a sapere, sarà la volta buona che otterrà la sua testa su un piatto d’argento –
- Cosa? –
- Oh andiamo, non dirmi che
non sai che lui non gli piace, e che gli serve solo una scusa per mandarlo via?
–
- Non è vero – balbetto, e
solo ora mi rendo conto del gesto sconsiderato che ho fatto.
- Non vi faranno più vedere
–
- Ma …-
- Buffy –
- Io non credevo, io non ho
pensato alle conseguenze –
- E adesso che farai? –
- Non lo so, ma non voglio
che abbandoni il suo posto per colpa mia –
- Si nemmeno io lo voglio –
- Forse è meglio così –
- Come così? –
- Che smettiamo di
vederci…che lasciamo passare il tempo e ….-
- Ma brava la mia Miss
eterna indecisa – Dru mi si è parata di fronte e mi fissa adirata.
- E così cogliamo la palla
al balzo per filarcela vero? –
- Cosa stai dicendo? – non
so come ma riesce sempre a farmi arrabbiare.
- Scusi ma lei di cosa si
impiccia? – Willow a occhi sgranati non capisce.
- Non voglio essere la causa
del suo licenziamento –
‘ Buffy sei una BUGIARDA E
VIGLIACCA ‘.
- Ah ma davvero? – e fa una
smorfia che sembra un ghigno più che un sorriso.
- Si è vero –
- Ma lo ami ancora vero? –
mi fissa.
- Si certo – balbetto e sono
nel dubbio più totale.
- Allora te la trovo io la
soluzione ….. Sposalo. Semplice No? –
- Cosa? Sei impazzita –
Willow urla quello che io penso.
- Ma cosa stai dicendo…? –
- Sposalo. Lui di certo non
si tirerà indietro….ma non è questo il problema vero Buffy? –
- Non c’è nessun problema, è
che forse è un po’ troppo….-
- Troppo Impegnativo e richiede
troppo coraggio? –
- No non volevo dire questo
– ci stiamo fissando e i nostri sguardi lanciano scintille.
La povera Willow ha smesso
di parlare, ha preso al volo un drink dalle mani di un suo vicino e lo ha
ingurgitato in un sorso.
Adesso ci fissa sconvolta.
- Forse sarebbe meglio
calmarsi non credete? – ha un’espressione terrorizzata.
- Siamo calme tesoro, non è
vero Buffy? – sibila Dru.
- Si siamo calme –
- Allora che hai deciso vuoi
anche la corona di Miss Vigliaccheria quest’anno? .-
Stringo i pugni e anche
questa volta sono in trappola.
- Hai ragione è la soluzione
giusta –
- Bene tesoro. Perché vedi
io adoro il mio fratellino e non permetterò a nessuno di fargli del male
ancora. capito? –
E nel suo tono c’è una
sottile minaccia.
Non le rispondo e spingendo
i capelli all’indietro scrollo le spalle e torno a sorridere fintamente.
- Ma cosa succede ragazze? –
la sua voce calda mi avvolge.
- William possiamo parlare
un attimo – sorrido e lo prendo sotto braccio.
- Certo tesoro – mi sorride
dolce.
Ci allontaniamo sotto gli
occhi attenti di Dru.
- Allora cosa vuoi fare
adesso? – dice maliziosamente.
- Mm…. Non so magari una
bella passeggiata al chiaro di luna – sono agitata.
- Agli ordini amore. Saluto
Dru e andiamo –
Si dirige al tavolo, bacia
su una guancia Dru, che non mi toglie gli occhi di dosso. E paga il conto.
L’aria è frizzante e lui mi
copre con la sua giacca.
Camminiamo mano nella mano
in silenzio lungo il viale alberato che porta al cimitero.
E’ strano ma questo posto mi
rilassa, mi sento a mio agio.
- William come credi
reagiranno gli altri a questo? –
- A cosa? – mi guarda e
capisce al volo – a noi? –
- Si a noi – sospiro.
- Non lo so e francamente
non mi importa –
- A me si però –
- Cosa stai cercando di fare
Buffy? –
I suoi lineamenti si sono
induriti e la voce è diventata più dura.
- Voglio parlarne –
- Bene non so come
reagiranno –
- E a scuola? –
- Beh vedremo –
- Lo sai che potresti
perdere il posto? –
Le mie mani sudano.
- Si lo so. Ci avevo già
pensato –
- Quindi lo sapevi sin
dall’inizio? –
- Si Buffy sapevo che c’era
il rischio –
- Ed hai rischiato lo
stesso- lo guardo incredula.
- Beh ne è valsa la pena no?
– domanda come chiedendomi una conferma.
- Già, ma io non lo avevo
previsto questo –
- Buffy questo è un problema
mio, sistemerò tutto io. Male che vada mi troverò un altro college –
- Già – dico per la seconda
volta, e la sua determinazione e coraggio mi spaventano e mi conquistano.
- Buffy – mi gira il viso
con una mano
– Ti amo e non rinuncerò a
te per tutti gli Snyder di questo mondo – sorridiamo.
E ci baciamo.
Gli stringo maggiormente la
mano e poso la testa sulle spalle.
- Non ci sono altre
soluzioni? – chiedo e cerco di portarlo dove voglio io.
- Beh – dice lui scherzando
– Alla fine potrei
costringerti a sposarmi per mettere a tacere le malelingue – mi strizza
l’occhio.
Il mio cuore ha il battito
accelerato e facendomi coraggio, e soprattutto ripensando alle parole di Dru.
Il Miss Vigliaccheria ha colpito nel segno, continuo.
- Si potremmo farlo – dico
euforica guardandolo.
Lui continua a ridere per un
po’, poi si fa serio.
- Cosa stai cercando di dire
Buffy? –
Ed il suo sguardo è
preoccupato ma con in fondo una speranza.
- Sto dicendo che potremmo
mettere a tacere le male lingue –
- Buffy? Cosa hai bevuto al
Bronze? – è agitato.
- Non ho bevuto. Dico solo
che potremmo sposarci …o scusami forse tu non vuoi ed io sto…-
- Cosa? Io non voglio?
Accidenti Buffy certo che voglio. E solo che non pensavo, non credevo che tu…almeno non per i prossimi
dieci anni ….- sorride di nuovo cercando di sdrammatizzare.
- Allora facciamolo, anche
io voglio –
Ora è totalmente serio e non
ride più.
- Dici davvero? Non stai
scherzando? Buffy ho capito bene? Vuoi che ci sposiamo? -
Annuisco con la testa e
sorrido ‘ in fondo sembrava più tragica ‘ penso tra me e me.
- Una chiesa? La marcia
nuziale? Tu in bianco, scambio di fedi e il prete che dice ‘ finché morte non
vi separi ‘? –
Sembra incredulo e un po’ mi
fa arrabbiare anche lui pensa che sia Miss Vigliaccheria?
- Si esattamente -
- Okay ci sto amore. Quando?
–
Ora si che la cosa si fa
tragica e la paura mi assale per davvero.
- Oh beh io ancora non ci
avevo pensato….-
L’immagine di Dru che
dondolando il capo mi dice:
‘ stiamo ritrattando vero
Miss Vigliaccheria? ‘
mi passa davanti agli occhi
e di nuovo la rabbia mi fa reagire.
- La prossima settimana – ‘
Oh bloody Hellllllllllll!!!!!!!!! Aiuto, SOS, Help me ‘
- Va bene. Si – è al settimo
cielo mi stringe e mi bacia.
- Ti amo, ti amo, ti amo –
ripete ridendo e accarezzandomi teneramente.
Sorrido e la paura dentro di
me fa 90.
- Andiamo a casa adesso
Buffy –
La sua voce è piena di
desiderio e i suoi occhi sono profondi e intensi come non gli ho visti mai.
- Si andiamo a casa – anche
io ho voglia di sentirlo e di amarlo.
Camminiamo rapidamente
guardandoci di tanto in tanto con desiderio.
Ed io posso sentire il
battito del suo cuore da qui.
‘ Si è la cosa giusta ‘
cerco di convincermi, ma in fondo al mio animo resta il dubbio e la paura.
CAPITOLO XI
La mattina dopo mi risveglio
tra le sue braccia, e sono di nuovo serena.
- Resta con me, non andartene.
Porta le tue cose qui –
Mi chiede ad occhi chiusi
mentre stringe la stretta su di me.
- Ma qui è troppo piccolo,
credo sia meglio che tu venga a stare da me –
Mormoro e mi accoccolo su di
lui.
- Affare fatto, basta che
stiamo insieme, non sopporto quando te ne vai –
- Si nemmeno io – sorrido e
mi stringo di più a lui.
- Questa notte sei stato
terribile amore –
- Beh nemmeno tu hai
scherzato – replica divertito.
- Vuoi fare colazione? –
- Voglio restare così se non
ti spiace – sussurra e affonda la sua testa sul mio seno.
- Mm va bene – e chiudo gli
occhi per sentire il battito del suo cuore.
‘ Si in fondo voglio
sposarlo. Questa è la verità ‘.
Quando ci alziamo a
malincuore è mattina inoltrata.
Facciamo colazione in
silenzio guardandoci divertiti.
- Allora come ti suona
Signora Darcy –
- Bene mi piace – addento
una frittella, ne sono diventata golosa.
- Cosa vuoi fare oggi? – gli
domando.
- Per prima cosa vado in
facoltà ad affrontare il nemico e gli do la bella notizia che sto per sposarmi–
- Bene, io andrò da Willow,
ieri l’ho lasciata senza spiegazioni. Sarà preoccupata –
- E che le dirai? – chiede
curioso.
- Che mi sono innamorata e
che sto per sposarmi –
- Ed è vero? – un dubbio
adesso sembra attraversare la sua mente.
- Si lo sono – e non so se
sia vero, ma lo sembra. Sono felice.
Willow mi attende sul piede
di guerra.
- Ma sei impazzita? – mi
aggredisce appena varco la porta della sua stanza.
- Will ti prego calmati. Ti
spiegherò tutto –
- E sarebbe anche ora. Ieri
mi hai lasciato con quella, quella …. Specie di strega manipolatrice –
- Cosa è successo? –
- Beh non so come abbia
fatto ma sono finita con lei e Riley al cimitero a correre a piedi nudi tra le
tombe –
- Ah. Cosa? – la guardo
incredula.
- Beh se ha convinto te a
sposare William Darcy quella donna è una strega e può tutto – cerca di
giustificarsi.
- No non è esatto io voglio
sposare William – cerco di correggerla e di auto convincermi.
- Ma davvero e da quando? Se
ieri mi avevi detto che forse era meglio se non vi vedevate più –
- Si ma era per il suo
lavoro, era per lui – faccio una smorfia.
- Si come no…- rotea gli
occhi e sospira.
- Si è vero ho paura. Ho una
fifa matta di quello che sto per fare. Ma allo stesso tempo è così…così…..mi fa
stare così bene. Ho bisogno di lui – concludo determinata.
- Si lo so Buffy si vede che
stai bene – sorride.
- Si sto bene, lui mi fa
sentire bene, amata e protetta e non sola –
- Si ma hai pensato a lui? –
- Che vuoi dire? –
- Lui ti ama si vede lontano
un miglio. Hai pensato a cosa accadrà dopo? –
- No e non ci voglio pensare
adesso. In questo momento so che voglio stare con lui e che non voglio perderlo
–
- Si Buffy ma non pensi che
potrebbe soffrirne. E Angel? –
- Cosa centra Angel adesso?
–
- Non provi più nulla per
lui? Sei sicura che lui non centri nella tua decisione? –
- Non lo so, non lo so – e i
dubbi si ingigantiscono.
- Buffy forse dovresti
ripensarci. O quanto meno non affrettare le cose –
- Lui è andato a parlare con
il preside Snyder –
- Cosa? Di già? –
- Si. Era così felice Will –
- Ah bene allora cosa vuoi
fare? –
- Non lo so, ma non voglio
perderlo. Non sono pronta a stare senza di lui –
- Non ti sembra un tantino
egoistico? –
- Si – abbasso lo
sguardo - ma lui vuole sposarmi – e
tacito così la mia coscienza che urla.
- Anche io vorrei sposare
George Clooney ma non per questo lui me lo propone –
Scoppiamo involontariamente
a ridere.
- Va bene Buffy. Fa quello
che credi giusto per te. Mi piace William, e insieme siete bellissimi -
- Grazie Will sei un’amica –
- Già e a cosa servono le
amiche se non a passare la notte nei cimiteri con un assistente un po’ tonto e
una strega? –
Ridiamo ancora. Torna seria
e mi domanda
- Buffy. Almeno provi
qualcosa per lui? - mi fissa.
- Si e questo mi spaventa
ancora di più e mi confonde –
- Bene almeno è qualcosa da
cui iniziare –
E di nuovo l’immagine di Dru
che con pugni sui fianchi sorride e mi apostrofa
‘ Miss Vigliacca e Bugiarda
‘.
Cammino per il campus ho
appuntamento con lui alle dodici.
Alcuni dei ragazzi che erano
al Bronze la sera prima mi guardano e indicano. Immagino i loro commenti.
- Buffy – la sua voce alle
spalle.
- Ciao William allora? –
chiedo sedendomi su una panchina e guardandomi intorno con un po’ di imbarazzo.
- Tutto a posto. Ci fa gli
auguri pensa – sorride e mi illumina.
Mi prende tra le braccia ed
io non resisto al suo sguardo intenso.
Mi bacia ed io vorrei
restare così per sempre.
‘ E guardate pure voi e
rodetevi ‘
- Vieni andiamo a mangiare
qualcosa – si alza e si porta la giacca sulla spalla.
E’ così affascinante. Lo
prendo sotto braccio e ci avviamo verso un piccolo locale vicino al campus.
- Allora cosa è rimasto da
fare? – domanda mentre si versa il catchup sulle patatine.
- William – lo guardo e sto
cercando di rallentare, ma i suoi occhi sono troppo intensi, dolci e pieni di
amore.
- Si amore – mi guarda un
po’ dubbioso.
- Niente volevo sapere come
ti saresti vestito? – sorrido.
- Beh abbastanza elegante ma
semplice – sorride ancora e si morde il labbro inferiore.
- Io credo che indosserò un
semplice liscio, abito bianco –
- Per me va bene, io
aspetterò solo il momento in cui te lo dovrò togliere – ride.
- Stupido – gli dico ma
sorrido anche io.
- Hai finito? –
- Si – ci alziamo e sempre
super osservati ci dirigiamo alla sua macchina.
- Ho fatto i bagagli, a dire
il vero poche cose. Se sei ancora dell’opinione che possa stare da te…-
- Si certo – lo prendo per
mano e siamo in macchina.
Diretti a casa mia.
Sto per dividere di nuovo la
casa, la stanza e il letto con un uomo ed ho paura.
- Bene questo è il soggiorno
– indico la stanza.
- Qui c’è la cucina e di
sopra tre stanze e un bagno –
- Bella – sorride – dove mi
sistemo? –
- Che dici in quella degli ospiti?
– lo guardo maliziosa.
- Mmm.. naa troppo lontana
dalla tua – sorride.
- Vieni – lo porto nella
stanza da letto.
Apro l’armadio e c’è ancora
il suo pigiama in un angolo.
Esito un po’.
Lui fa finta di nulla. Lo
tolgo e lo poso su una sedia.
- Devo ancora sistemare
alcune cose – sono imbarazzata.
Lui posa lo zaino e mi si
avvicina.
Mi cinge la vita con le
braccia e mi stringe.
- Bene amore da adesso per
noi comincia una nuova vita. Io e te, noi -
- Si noi – sorrido e lo
bacio.
E come sempre finiamo a
letto avvinghiati.
- Così non va – dico
fissando il soffitto.
- Se facciamo ogni volta
così, non ci alzeremo più da questo letto –
- Questa si che è una bella
idea – dice lui sprofondando il viso tra il cuscino e i miei capelli.
Il pomeriggio lo passiamo
pigramente seduti sul divano a guardare la Tv e a sbaciucchiarci come due
ragazzini.
- Domani vado a prendere gli
anelli e prenoto la chiesetta – dice tra un bacio e l’altro sul collo.
- Si io invece con Willow
andrò a scegliere il vestito –
- Chi saranno i tuoi
testimoni? –
- Willow e Xander . E i
tuoi? –
- Dru e Riley –
‘Avrò il suo sguardo addosso
per tutta la cerimonia ‘
- Buffy tu vuoi sposarmi
vero? –
- Si William – non esito
questa volta.
La mattinata e calda e
soleggiata. Io sono la sposa più nervosa che si sia mai vista.
Avanzo lentamente lungo la
piccola fila di panche della chiesetta, alla periferia di Sunnydale.
La musica lenta mi
accompagna e copre a stento il battito del mio cuore impazzito.
Lui è là davanti che mi
aspetta vestito in nero. È bellissimo.
Lascio la mano di Xander,
che mi ha accompagnato all’altare e che ancora mi guarda diffidente e un po’
incredulo.
Non ha preso molto bene la
notizia quando io e Willow gliel’abbiamo detto.
‘ Cosa ma sei impazzita? Tu
e Willy Idol? Ma il Sole ti ha dato alla testa? ‘
Beh diciamo che non l’ha
proprio mandata giù.
Comunque adesso sono accanto
a lui e sono tranquilla.
Il suo sguardo sicuro e
felice e il suo sorriso mi mettono in pace con me stessa.
Vicino a lui c’è una
rifulgente e davvero elegante Dru e il suo ragazzo (predestinato) Riley.
Un po’ imbarazzato a dire il
vero.
Lei non mi toglie gli occhi
di dosso e prima della cerimonia quando era a casa mia.
Ha sussurrato in modo che
potessi udire solo io
‘ Ti sto affidando la cosa
più preziosa che ho al mondo tesoro, non farmene pentire ‘.
Ed ha sfoderato uno dei suoi
diabolici sorrisi.
La musica cessa e il prete
inizia a la cerimonia.
Io non ascolto quasi nulla.
Sento il battito del mio cuore e la mia mano stretta nella sua.
- Vi dichiaro marito e
moglie – è l’unica frase che distinguo prima di ritrovarmi tra le sue braccia.
Un bacio dolce e intenso e
poi via di corsa lungo la scalinata assediati da riso e confetti.
Un saluto veloce agli amici
e poi in macchina diretti al nostro nido d’amore.
La mia casa. Io non volevo
lasciarla, troppi ricordi, e lui mi ha accontentata. Vivremo lì.
Entriamo di corsa. La casa è
al buio. Tutto chiuso.
Sono sorpresa.
Lui mi lascia per un attimo
e accende delle candele.
Mette su la musica ed io mi
sento in una fiaba.
Versa dello champagne nei
bicchieri e torna da me.
Ed è un uomo felice ed
innamorato quello che ho davanti.
Sorseggio lentamente lo
champagne, so già che mi darà alla testa, ma oggi non mi importa.
Sono felice, e questo mi
spaventa e allo stesso tempo mi entusiasma.
- William stringimi – gli
chiedo.
- Si certo amore – posa il
bicchiere e mi stringe teneramente tra le sue braccia.
Poggio il capo sul suo petto
e chiudo gli occhi.
- Signora Darcy -
Il suo modo di pronunciare
il mio nome mi da i brividi.
- William dimmi che mi ami –
- Ti amo –
- Dimmi che mi vuoi –
- Ti voglio, sempre amore –
Mi bacia il collo risalendo
verso il lobo dell’orecchio.
- Buffy dimmelo tu adesso –
e attende.
- Ti amo William e ti voglio
sempre –
Mi giro lentamente e siamo
occhi negli occhi.
- E’ questo che volevo
sentirti dire -
- Si io ti amo – ora sono
una donna, non ho più paura.
E voglio lui, e non è per
Angel, e non è perché mi sento sola, è perché lo voglio.
Perché lo amo ed ho bisogno
di lui come dell’aria.
Perché sa come prendermi. Sa
capirmi e sa amarmi.
E mi ama, si lui mi ama. E
mi rende felice.
Lo stringo e gli sussurro
all’orecchio
- Prendimi in braccio adesso
e portami di sopra, non resisto più ho bisogno di te.-
- Si amore come vuoi –
Mi bacia e mi solleva,
nascondo la testa nella sua spalla e inspiro il suo odore.
Bacio il suo collo e cerco
avida le sue labbra.
Lui mi sorride un po’
incredulo ma felice.
- Amami – lo prego quando
siamo accanto al letto.
Mi lascia andare e
lentamente mi spoglia, ed io faccio lo stesso con lui.
Gli sfilo la camicia e lui
tira giù le spalline del mio abito.
Gli sbottono lentamente i
pantaloni, sfiorandogli la virilità già eccitata e lui mi sfila il vestito.
Con un semplice gesto fa
cadere per terra la mia sottana e sono nuda.
E anche lui lo è.
Non ci stacchiamo gli occhi
di dosso.
Ci guardiamo avidi e un po’
timorosi come fosse la prima volta.
Mi tocca con trepidazione e
con tenerezza.
E poi ci stendiamo sul
letto.
- Buffy – sospira il mio
nome e il suo desiderio è teso allo spasimo.
- William – replico io in un
fil di voce e fremo.
E lentamente mi abbandono
all’irruenza del mare che mi travolge con ondate sempre più languide e
violente. Unico scoglio a cui sostenermi i suoi fianchi e le sue spalle.
E più mi avvinghio a lui,
più il mare mi travolge e mi manda alla deriva dei sensi.
- Oh Buffy – geme e i suoi
baci bruciano sulla mia pelle.
Ed anche io lo ricopro di
baci e esploro ogni singola cellula del suo corpo.
Avida di scoprirlo e di
farlo totalmente mio.
Le nostre mani sono
intrecciate e tese come a rafforzare la nostra appartenenza reciproca.
Alla fine stremata ed
appagata naufrago dolcemente tra le sue braccia.
E ad accogliermi è il suo
petto, porto sicuro e tranquillo in cui abbandonarmi al sonno e all’oblio.
E tra noi non esistono più
né Angel, né le paure né i ricordi.
Ora siamo solo io e lui
naufraghi di una stessa isola chiamata Amore.
PARTE II
CAPITOLO I
- Amore cosa vuoi per
colazione, le frittelle? – domanda affacciandosi dalle scale.
- Si grazie – e mi rigiro
tra le lenzuola.
Da quando sono sposata sono
diventata più pigra.
’ E’ colpa sua mi vizia a
morire. ‘
- Eccomi qui – appare
davanti alla porta con un vassoio stracolmo di roba da mangiare.
Ed è terribilmente sexy con
indosso solo il suo sorriso e il suo sguardo arrogante e divertito.
- Era ora – sbuffo.
- Ma guarda, anche ingrata –
Sorride ed io ho voglia di
nuovo di lui.
- Mm….il tuo sguardo non
promette nulla di buono – dice alzando il sopracciglio e sedendo sul letto
accanto a me.
- Vieni qui passerotto – e
mi stringe spingendo il vassoio.
- No adesso ho fame – e
cerco di liberarmi dalla sua stretta.
- Anche io ho fame, ma di te
– e mi morde piano il collo.
- Smettila…mm…- dico
ansimando leggermente.
- Ti voglio amore –
Cominciamo a baciarci e ad
accarezzarci.
E’ eccitato e ansioso di
possedermi.
- Metti il pres….- gli dico
sospirando.
- No non lo metto dai – dice
e continua a baciarmi.
- Si invece avanti non fare
il bambino –
- Appunto proposito di
bambini … Buffy sono quattro mesi che siamo sposati, ed io vorrei che
cominciassimo a pensare a….-
e mi accarezza la pancia
delicatamente, sorridendo.
- No – sbuffo e cerco di
allontanarlo
- Perché no? – sbuffa anche
lui e continua a stringermi e baciarmi il collo.
- Non voglio bambini – dico
secca.
- Cosa? Come sarebbe che non
vuoi bambini? –
Mi guarda stranito.
- Si non voglio bambini -
- Ah e da quando questo? –
- Da quando ho deciso così –
- Buffy io voglio che tu
abbia dei bambini. Voglio avere figli da te –
- Ed io invece no – sbuffo
ancora e cerco di staccare le sue labbra dal mio collo.
Alla fine si stacca e
restando abbracciato, mi scruta.
- Buffy non stai dicendo sul
serio vero? -
- Mai stata così seria –
ribatto e roteo gli occhi.
- Beh voglio che cambi idea
adesso –
- Scordatelo –
- Buffy ti prego, ma ci
pensi un bambino tutto nostro. Mio e tuo, te e me insieme –
- No sei sordo –
Rigiro una ciocca di capelli
tra le mani e poi mi scosto da lui e prendo delle frittelle dal vassoio.
- Buffy – non rispondo e non
lo guardo.
- Allora vuoi o non vuoi? –
chiedo quasi seccata.
‘ Dio mio questo è sesso ‘
Ho una fitta al petto.
- Cosa fare sesso con te? –
dice sarcastico.
- Non voglio dire questo –
sbuffo ancora e un po’ mi sento colpevole e cattiva.
- E invece si Buffy è questo
che vuoi dire –
- William –
- Perché non me lo hai detto
prima? – dice tra i denti.
- William, ti prego non fare
così. Io….- non ho scusanti e lo so.
- No. Non ti voglio
ascoltare –
Si alza sbuffando.
Gli prendo la mano e lo
trattengo.
- Ti prego -
- Cosa? –
C’è rabbia e delusione nei
suoi occhi.
- E’ questo che vuoi? – e
indica la sua virilità.
- William – mi sento ferita.
- Allora? Lo vuoi vero? –
- Basta – e faccio per
alzarmi ma adesso è lui che mi trattiene per un braccio.
- Eh no adesso lo prendi –
- Lasciami – urlo.
- No – e mi spinge sul letto
con tutto il suo peso.
- William lasciami mi stai
facendo male –
Non lo avevo mai visto così
arrabbiato.
- Avanti divertiamoci, non è
questo che ti interessa? –
E comincia ad assediare le
mie parti sensibili facendomi gemere.
- Visto? –
Mi bacia ma sa più di rabbia
che di desiderio il suo bacio.
- Smettila William non così
-
- Non così? – ride beffardo
– ma se è così che ti piace –
E continua a torturarmi,
ansimo e mi sento mancare tanto sono intense le sensazioni che mi fa provare.
- Avanti amore fammi vedere
….-
- William – deglutisco piano
e chiudo gli occhi.
- Su lo so che lo vuoi – e
spinge la mia testa verso il suo membro eccitato.
Ed è vero io lo voglio.
Lo accarezzo e con dolcezza
lo prendo in bocca.
Lui geme e mi guarda mentre
io lo sto facendo godere.
- Si succhiamelo così,
avanti - e mi viene in bocca sussultando.
Un senso di repulsione ma anche
eccitazione mi coglie.
Lo lascio e mi sollevo a
sedere.
- Mi fai schifo – e mi
pulisco la bocca.
- Anche tu – si alza
infuriato e va in bagno.
Ed io mi sento mortificata,
e dispiaciuta.
So che è colpa mia, lo sto
allontanando e non riesco ad impedirmelo.
Ci guardiamo torvi per tutto
il pomeriggio e quando arriva Willow, tira aria di tempesta.
- Ciao ragazzi come va?
Sempre a fare i ricci? -
Resta spiazzata dal silenzio
e dai nostri sguardi.
- No – dico secca e continuo
a sfogliare la rivista nervosamente.
- Oh forse ho sbagliato
momento? –
- No Willow siediti – lui la
prende per una spalla e la fa sedere.
- Lasciala in pace – dico
seccata.
- Voglio farti una domanda
Will – la fissa intensamente.
- Si dimmi pure – Willow è
in ansia, come stesse per essere interrogata.
- Ti piacciono i bambini? –
sorride.
Io roteo gli occhi
arrabbiata.
- Si mi piacciono molto –
sorride e ci scruta cercando di capire cosa stia succedendo.
- E ne vorresti dall’uomo/donna
che ami? –
- Si certo. E poi io e Buffy
sai quante volte abbiamo pensato ai nostri bambini. Addirittura immaginavamo
che si sarebbero sposati e che saremmo stati tutti insieme –
‘ Ecco fatto un Hippy, hippy
hurrà per Miss bocca della verità. Ed io sto ancora cercando quel dannato pozzo
‘.
- Si ma io poi ti ho detto
che non ne volevo più – e le faccio il mio sguardo d’intesa (o almeno così
penso io).
Sfortunatamente per me
Willow pensa che abbia un tic nervoso e mi guarda interrogativa attirando l’attenzione
di William.
Ed io mi liscio i capelli e
sorrido impacciata.
- Ma che stai dicendo Buffy
se tu lo volevi chiamare Angel jr. che brutto nome. Ho sempre odiato gli Jr. –
Solo adesso si è resa conto
di aver nominato l’innominabile e sul viso di William passa un velo di
tristezza e di rabbia.
- Ah bene – mi sta fissando
ed io mi sento sul banco degli imputati.
- William ascolta – mi
fulmina con lo sguardo.
Ed io fulmino Willow che si
alza e sorridendo ebete e colpevole si avvicina alla porta lentamente.
Mentre io e lui in piedi
l’uno di fronte all’altra ci fissiamo con aria di sfida.
- Forse è meglio che vada,
vedo che voi avete alcune cose di cui discutere. Mi raccomando statemi bene e
…fate l’amore e non la guerra -
E senza aspettare una nostra
replica si precipita fuori.
- William –
- Si avanti trova una buona
scusa Buffy. Ma che sia una scusa molto, molto convincente cara –
Il suo sguardo mi fa
fremere.
E non so davvero cosa dire.
Resto in silenzio per un po’
cercando di riordinare le idee e di scegliere le parole giuste da dire.
- William io in questo
momento non mi sento pronta -
- Ah no? E con Angel ti
sentivi pronta? –
- Non è questo il punto –
sospiro.
- E’ invece è proprio questo
–
- Cerca di capirmi –
- Già William deve sempre
capirti vero? E tu quando cercherai di capire William? –
- Cosa stai cercando di
dirmi? – lo guardo sorpresa.
- Hai capito bene. Cosa
credi che il sesso metta tutto a posto? –
- No non l’ho mai pensato –
- Però quando Angel ti ha
piantata sei venuta a cercalo da me e quella sera eri talmente disperata che
hai accettato di darti completamente ad un uomo pur di non restare da sola a
pensare a lui che si sposava vero? –
- Io…- mi sento accusata e
non so se quello che sta dicendo siano solo bugie.
- Si tu? Avanti raccontati
un’altra bella bugia che ci faccia tutti felici e contenti –
- Tu vuoi un figlio da me
per legarmi a te. Così pensi che non potrà finire tra di noi vero? –
Sto urlando e la rabbia mi
acceca.
- No se volessi questo
potrei facilmente bucare un preservativo senza dirti nulla e metterti in
cinta…. e tu non potresti fare nulla. -
- E lo faresti? – lo guardo
incredula.
- Sai ci ho anche pensato in
questi giorni quando mi sono reso conto che tu rifiutavi di accogliermi in te.
–
- Ti prego William, non è
così –
- Ah no? Però con Angel lo
volevi il tuo Junior vero? –
- William questo è diverso –
- Perché? Perché il mio pene
ti piace da succhiare più che per farti penetrare e ingravidare? –
Sono allibita, da lui non mi
aspettavo questa aggressività.
- A te serve uno stallone
vero? Uno che non faccia domande, che ti faccia godere e stare bene, poco
importa se questo calpesta i suoi principi, i suoi sentimenti e desideri.
Niente in confronto a quello che vuole Buffy Summers -
- Tu davvero pensi questo di
me? Ma perché mi hai sposata allora? –
- Perché – sta urlando come
un pazzo – Oh accidenti perché ti amo Buffy –
le mani poggiate sui fianchi
e il capo chino in una smorfia amara e delusa.
Sorride con sarcasmo e
rabbia.
- Che sciocco vero? – alza
il volto a cielo e sospira.
Ed il mio cuore sussulta.
Gli corro incontro e lo
stringo nonostante le sue proteste.
- Amore perdonami è che ho
paura. Paura che accada quello che è accaduto a me. I miei hanno divorziato,
mio padre si è rifatto una famiglia, mia madre è morta ed io sono rimasta sola
-
Si addolcisce e dopo un po’
risponde al mio abbraccio.
- Buffy cosa devo fare con
te? Cosa posso fare per farti capire che io non sono tuo padre e nemmeno Angel.
Io non ti lascerò mai amore lo capisci? Ti fidi di me? -
- Non lo so William. Ho
paura di cadere di nuovo. Dammi tempo ti prego –
Lo sto baciando e stringendo
a me.
Sospira rassegnato e
innamorato. E cede.
- Si va bene amore tutto il
tempo che vuoi ma ti prego fidati di me -
Mi bacia e abbraccia.
- Proverò te lo giuro,
proverò -
Sorrido di nuovo e lo bacio.
Lo voglio ancora.
Lui mi prende tra le braccia
e mi porta di sopra.
- Ah proposito cosa ha detto
Willow sui ricci? -
- Niente, niente - rispondo
sorridendo e baciandogli il viso.
Stesi sul letto ci baciamo e
accarezziamo come sempre.
Lui si sposta leggermente
con il busto e apre il cassetto per prendere i preservativi.
Io gli fermo la mano e la
tiro verso di me.
- Per questa volta non fa
nulla – sorrido.
E lui sembra contento.
- Davvero? – chiede
titubante tenendo in mano una bustina in vista.
- Si davvero –
‘ Oddio, oddio questa volta
non me la cavo.’ E immagino un suo spermatozoo con indosso la maglia di
capitano della squadra di rugby della Baby gang. Che corre minaccioso verso il
mio povero ovetto, portiere smarrito della squadra avversaria, e lo atterra.
Una gocciolina di sudore
scivola lungo la guancia ed io prego la dea bendata.
E mi vedo già in caduta
libera alla Willy il coyote in qualche profondo canyon. Mentre il dannato Beep
beep con la faccia di Dru sorride soddisfatto. E mi giungo gli echi dei suo
BEEP – BEEP, prima di spiaccicarmi al suolo.
Lancia la bustina dietro le
spalle e mi salta addosso. Ed io lo desidero da morire.
È notte fonda quando
finalmente esausto si stende al mio fianco appagato e ancora ansimante.
- E’ stato bellissimo –
sospira.
- Si – dico e a ripensarci
mi vengono i brividi.
- Buffy non volevo dire
tutte quelle cose prima –
- Si lo so – mi giro verso
di lui e lo raggiungo.
Mi accomodo tra le sue
braccia e poso il mio capo sul suo petto.
- Nemmeno io William -
Mi stringe la mano ed io
l’accarezzo piano.
E ci addormentiamo
riappacificati.
CAPITOLO II
- Bene Signora Summers
l’esito è positivo congraturazioni -
- Grazie dottore – sorriso
di circostanza.
‘ Maledetto quaterbeck
assassino, hai fatto fuori il mio ovetto. Oh mio dio sono in cinta ‘.
- Allora che cosa ha detto?
– Willow è così agitata che sembra lei quella in cinta.
- Secondo te la mia faccia è
di una che se l’è cavata? O di una che ci è rimasta stecchita? –
- Mm…a dire il vero non si
capisce. Hai sempre la stessa faccia ed espressione –
- Ah cosa vuoi dire che ho
il viso inespressivo? –
- No ma come ti viene in
mente – sorride nervosamente.
- Beh sono in cinta –
- SIiii sarò zia - il suo
sorriso e la sua allegria si smorzano – cioè no, mio Dio che cosa orribile -
Lui è rientrato, la sua
valigetta è nell’ingresso.
Sento rumori di sopra. Sta
facendo la doccia.
E un pensiero sconcio mi
assale.
Mi tolgo le scarpe e salgo
in silenzio
Lui è di spalle sotto
l’acqua e la sua pelle tesa e bianca mi fa girare la testa.
Mi avvicino piano per
prenderlo di sorpresa. Sono dietro di lui.
Trattengo il fiato, è quasi
fatta.
Quando sento una mano
stringermi il polso e tirarmi sotto l’acqua.
- Ah è gelida – urlo mentre
lui ridendo mi bacia e comincia a spogliarmi.
- Presa – dice divertito. E
nei suoi occhi dolci c’è tanto amore e desiderio per me.
‘ Sono fortunata ‘
- Si presa – sorrido e
ricambio il bacio cingendoli le spalle.
- Buffy cosa mi hai fatto?
Non riesco a smettere di pensare a te e di desiderarti –
- Ah, veramente hai fatto
tutto tu – e sorrido maliziosa.
- Na, lo volevi anche tu –
mi bacia sul collo.
- William piano, sta attento
–
- Ti ho fatto male? Davvero
–
- No a me no – sorrido
ancora
- E…-
- Ma al nostro Jr. non ci
pensi? –
- A chi? – dice sorpreso
fissandomi.
- A lui – e lo fisso.
- Buffy – urla e il suo
sguardo è pieno di gioia.
- Si avremo il nostro Jr. a
quanto sembra –
- Davvero? – scuote il capo
sotto la doccia.
Bagnandomi il viso con una
miriade di goccioline.
Si ferma e diventa serio.
- Esci da qui – mi tira
fuori dalla doccia.
- E’ fredda. Aspetta qui
amore –
Corre in camera a prendere
una asciugamani immenso e ci avvolge dentro.
- Ecco fatto, ora va meglio
– e mi accarezza dolcemente.
Mi massaggia per asciugarmi
ed io sono scossa dai brividi.
- Si così va molto meglio –
mormoro tra i sospiri.
Lui torna a sorridere e mi
bacia.
- Farò piano – sussurra.
- Non tanto piano – gli
rispondo ridendo.
- Si va bene – risponde lui
e siamo di nuovo persi.
- Il parto è stato difficile
ma stanno entrambi bene -
Dice l’infermiera a bassa
voce.
Mentre lui seduto mi stringe
la mano e mi guarda con tenerezza.
- Buffy? -
- Si sta risvegliando –
Apro gli occhi e vedo lui
che sorridente stringe tra le braccia un fagotto.
- Amore il nostro primo
bambino -
Sorrido debolmente me lo
posa vicino.
Lo guardo ed un senso di
tristezza mi avvolge e non ne capisco il motivo.
I mesi passano e la mia vita
è totalmente cambiata.
Da quando l’ho sposato ho
detto addio al college e ora…. il bambino.
Non è la mia vita, non è
quello che volevo.
Non che non ami il mio
William Jr.
Ma a volte avrei preferito
non nascesse.
Rivoglio la mia libertà, la
mia giovinezza.
Voglio tornare indietro ma
non posso dirlo a nessuno.
Nessuno mi capirebbe.
Io devo essere la ragazza
perfetta, l’amica perfetta, la moglie perfetta e la madre perfetta.
E per la prima volta sento
del rancore per lui, per William che mi ha tolto la mia vita.
- Ciao tesoro – mi bacia sul
collo e di nuovo quel senso di nausea.
- Ciao – sono indifferente.
Tutti hanno detto che è
depressione post parto, ma io so che c’è qualcosa dentro di me che è cambiato.
E sono tre mesi che non gli
permetto di toccarmi e di avvicinarsi.
Lui è paziente e sempre
dolce e caro, ma questo mi allontana e mi fa sentire ancora peggio.
E a volte è come se lo
detestassi perché mi ama così tanto mentre io…..
Oggi non sono più sicura di
amarlo, o di averlo mai amato.
Ed è dura ammetterlo con se
stessa di aver fallito e di star rovinando la sua vita, la mia e forse anche
quella di mio figlio.
Non sono buona, non lo sono
mai stata.
Questo è il matrimonio, la
quotidianità è la tomba dell’amore.
- Amore? – mi ha chiesto
qualcosa ma non lo stavo ascoltando
- Si? – lo guardo un po’
assente.
- Niente – il suo sguardo si
rabbuia un istante poi torna a sorridermi.
- Vieni qui – mi dice e mi
abbraccia.
Ed io mi sento soffocare.
- Sai cosa ho voglia di fare
adesso? – c’è un tremito nella sua voce.
- No cosa – dico un po’
seccata.
- Andare di sopra fare un
bel bagno caldo…con te …e fare l’amore sino a domani –
Come al solito la sua
sincerità e dolcezza sono disarmanti.
- Ah si – dico e stringo i
pugni.
- Ti va l’idea? – i suoi
occhi quasi implorano.
- Si va bene – ma dentro mi
sento male.
Saliamo di sopra. Lui è
eccitatissimo.
I suoi jeans ora non mi
fanno più lo stesso effetto anzi evito di guardarli.
Mi ricordano il suo
desiderio immutato per me.
È già mezzo nudo quando
entriamo nella stanza.
È impaziente, dopo tre mesi
di attesa.
Mi sbottona la camicetta
rapidamente, le mani gli tremano dal desiderio.
Guarda il mio seno,
leggermente ingrassato.
Io distolgo lo sguardo, non
mi piaccio adesso.
Mi sento orribile.
- Sei bellissima amore –
Sussurra lui mentre con le
mani accarezza le punte del mio seno lentamente e con trepidazione.
- Smettila -
- No che non la smetto. Sei
bellissima –
I suoi pantaloni sono volati
dall’altra parte della stanza e la mia gonna è già sul pavimento.
- Quanto tempo…- sospira e
il suo desiderio gli deve fare quasi male.
- Ti amo – mormora
impossessandosi delle mie labbra.
- William – sussurro e lui
trema.
Mi spinge sul letto e mi
accarezza come un folle in adorazione.
Mi fa male, il suo amore mi
fa male.
E poi lentamente ma con
decisione entra in me.
Ha avvertito la mia
incertezza ed ha avuto timore che lo fermassi.
E mi desidera troppo.
Non credo che si sarebbe
fermato neanche se glielo avessi chiesto.
Il suo respiro diventa
irregolare, e geme dal piacere.
E anche io gemo con lui,
anche se adesso la cosa mi sembra più meccanica.
Non che non provi nulla ma è
come fosse distaccata da me.
E non riesco a superare la
barriera che ho innalzato tra noi.
- Buffy – dice con voce
roca.
- Oh amore mi sei mancata da
morire –
‘ Spero di non restare
ancora in cinta ‘
A questo sto pensando mentre
lui mi ama come non mai.
Non gli ho chiesto di
mettere il preservativo, sapevo che lo avrei ferito e non voglio.
Non dico nulla ma sento il
suo bisogno di me appagarsi, e il suo corpo cedere e abbandonarsi nel mio.
- Si. Amore, amore mio –
sussurra ormai completamente abbandonato sul mio grembo.
La sera e la notte più lunga
della mia vita, non che non avessimo mai fatto l’amore per tutta la notte come
ricci. Ma questa notte non passa mai.
Sentirlo, essere sua, è una
cosa che mi fa star male.
Mi sento in trappola, in
gabbia e il suo amore è il mio carceriere.
E per la prima volta da
quando sono sua moglie, per un istante penso a Angel.
Alla nostra relazione meno
impegnativa, meno coinvolgente e totalizzante.
E perdonami William ma la
rimpiango. Un po’ la rimpiango.
‘ Rimpiango Angel? mi manca?
‘
Lui mi stringe ancora e sono
di nuovo sua.
- Oh Buffy, non riesco a
smettere. Mi fai impazzire -
- William – lo bacio.
È mattina, lui sta facendo
la doccia ed è allegro.
Mi piace sentirlo cantare
sotto l’acqua.
Io mi raggomitolo nelle
lenzuola sono stanca, ma abbastanza rilassata.
- Ora vado amore ci vediamo
dopo -
Finisce di vestirsi, mi
bacia e accarezza la guancia.
- Ti ho già detto che sei
bellissima e che ti amo? -
- Si – sorrido.
- Ciao piccolo – accarezza
il bambino nella culla e lo bacia.
Il piccolo ride e fa i
versi.
Lo adora più di me.
E poi esce.
In quel momento squilla il
telefono.
Alzo il ricevitore..
- Buffy ciao -
- Ciao Willow cosa è
successo? –
Ha la voce preoccupata.
- Angel -
Stringo il ricevitore con
forza e fisso il vuoto.
- Si –
- Darla è morta una
settimana fa –
- Cosa, come? –
- Era malata. Da anni sapeva
che sarebbe morta –
Spalanco gli occhi e resto
immobile.
.- Lui sa…-
- Si credo l’abbia sposata
per questo Buffy. -
Silenzio, e la mia testa
gira.
- Buffy sta tornando qui.
Arriva oggi -
Ancora silenzio.
‘ Lui l’ha sposata perché
stava morendo, questo vuol dire che lui …lui ….mi ama. Mi amava ‘
Non posso pensarci, non
adesso con il mio bambino nella culla accanto a me.
Eppure non posso non
pensarci. Non posso non ci riesco.
Angel sta tornando qui a
Sunnydale
Sta piovendo e i vetri sono
rigati di pioggia.
Ed io sto andando da lui,
devo andarci.
Busso alla porta e lui mi
apre.
- Ciao – dice sorpreso.
- Ciao Angel - un
momento di silenzio che lascia lo spazio ai nostri ricordi.
- Posso entrare – dico in
fine un po’ imbarazzata.
- Si entra Buffy – e mi fa
passare.
- Sono venuta per …-
- Si grazie –
- Mi dispiace davvero Angel
–
- Si lo so Buffy – i suoi occhi sono lucidi.
- Dispiace anche a me di
tutto – è distrutto, si vede.
La casa è in disordine, si è
lasciato molto andare.
E’ trasandato il suo aspetto
e non si rasa da qualche giorno.
- So che qualsiasi cosa io
ti dica non lenirà il tuo dolore –
- Buffy a me basta che tu
sia qui –
- Ed io sono qui –
E’ abbattuto, spezzato non
sembra più l’uomo che ho conosciuto.
- E tu come stai? – dice
ricordandosi improvvisamente.
- Bene grazie –
- Ho saputo del matrimonio e
del bambino. Spero tu sia felice con lui –
- Si lo sono abbastanza –
Quell’abbastanza stupisce
per prima me. E anche lui, che mi fissa cercando di capire.
- Buffy ascolta non sono
tornato per ripiombare nella tua vita e rovinartela, non lo farei mai -
- Si lo so Angel, non devi
spiegarmi nulla –
- Aspetta…non ho finito….-
mi fissa.
- Ah…allora vai avanti – e
sono inspiegabilmente agitata.
- Ma non ho dimenticato. Io
non ho mai smesso di ….-
Sospira amareggiato.
- Angel no ti prego, non
adesso. Non è giusto né per te, né per me e ne per lui -
- Si hai ragione, devo aver
bevuto troppo in questi giorni e dormito poco. Perdonami –
- Capisco – sono triste –
forse sarà meglio che vada e che torni un altro giorno –
- Si forse è meglio – e si
passa una mano tra i capelli guardando lo sfacelo attorno.
Sono davanti alla porta, e
la maniglia è stretta saldamente tra le mie mani.
- Angel nemmeno io ho mai
dimenticato – apro la porta
- Buffy – sento sussurrare
ma non mi volto e la richiudo dietro di me.
Sto piangendo e sono a casa.
William sta per tornare,
devo versare tutte le mie lacrime prima che arrivi. Anche se temo che lui
capirà, come ha sempre capito.
La maniglia gira lentamente.
‘ eccolo ‘.
- Ciao amore – la sua voce
sempre calda e dolce.
- Ciao William – gli
sorrido, ma dal suo sguardo accigliato capisco che ha intuito.
- Tutto bene? – domanda
premuroso, e nei suoi occhi la tristezza.
- Si tutto bene. Sono stata
da Angel oggi ….- silenzio.
- Ah si beh immaginavo –
sospira, ma non dice nulla.
- Dovevo andarci tu capisci
vero? –
- Si capisco – ma il suo
volto amareggiato mi fa capire che non ne
è contento.
- Mi spiace William – lui mi
fissa in istante.
- Non è nulla Amore. Hai
fatto bene. Non posso pretendere che tu non provi nulla per lui –
E come sempre il suo amore
totalizzante mi avvolge e soffoca, facendomi sentire inadeguata e cattiva.
- Grazie – gli bacio le
labbra teneramente.
- Hai già cenato? – sorride.
- Non ancora ti aspettavo –
andiamo a tavola e restiamo in silenzio.
E già questo avrebbe dovuto
farmi capire, intuire, ma sono cieca.
A letto lui spegne la luce e
non si avvicina ha percepito il mio bisogno di solitudine già da un po’.
Dopo aver fatto l’amore
quella volta non mi ha più toccata, come avvertisse la mia lontananza, il mio
rifiuto e non volesse imporsi per forza.
Ed io gli sono grata.
Non dorme e nemmeno io, ma
fingiamo come una vecchia coppia ormai stanca.
Ed io sento di essere
davvero stanca.
Il terreno si sta
sgretolando sotto di me, lo sto perdendo e mi sto perdendo ma non me ne rendo
conto.
‘ Cieca sono cieca. E’ la
paura che mi rende tale ‘
CAPITOLO III
I giorni passano ed io non
faccio che pensare a lui, al suo sguardo perso e alla sua muta disperazione.
E so che tra noi non è mai
finita, non è mai stata detta la parola fine.
Siamo ancora legati e questo
mi fa sentire in colpa.
- Vado a fare la spesa
Willow, ti spiace badare tu al bambino? -
- Si certo vai pure Buffy.
Resto io con questo piccolo diavoletto biondo –
E lo strapazza
amorevolmente.
Esco, ho bisogno di
camminare, di pensare di ….non lo so nemmeno io.
E non so come mi ritrovo
davanti alla sua porta.
Sono indecisa se bussare o
andarmene, sento che questo è un gesto irreversibile.
Improvvisamente la porta si
spalanca e mi solleva da ogni scelta.
- Ciao – dico e lo fisso un
po’ stupita.
- Ciao – anche lui è
stupito.
- Stavi uscendo? – domando.
- Si, veramente…. Entra –
Siamo seduti sul divano e
non parliamo.
Sappiamo entrambi che
qualcosa sta per accadere, non sappiamo bene cosa e dove tutto questo ci
porterà, ma sta per accadere.
- Angel hai detto che ….-
- Si l’ho detto – trema la
sua voce.
- E anche tu lo hai detto –
mi incalza e mi fissa.
- Si – ci stiamo fissando.
Quanto tempo è passato ma è
come se fosse stato ieri.
- Buffy mi dispiace, io,
io….- piange ed è disperato.
- Si Angel, piangi ti farà
bene – ci abbracciamo ed io gli accarezzo il capo dolcemente.
- Buffy penserai che sono un
mostro se ti dico che mi sei mancata. Che io avrei dovuto…-
- No sei solo umano –
Ecco questo giustifica anche
me.
Siamo solo umani, stiamo
sbagliando perché umani.
- No, non voglio che tu mi
compatisca – dice tra i singhiozzi.
- Non lo faccio – gli bacio
la fronte.
E poi ci stiamo baciando.
E nella sua bocca il sapore
dei ricordi, del passato e della nostra storia.
- Buffy, Buffy – ripete
all’infinito.
Mentre io mi lascio baciare
e accarezzare teneramente da lui.
- Angel – mi stacco lo
guardo negli occhi e adesso sto piangendo anche io.
Mi alzo di scatto e corro,
scappo prima che sia troppo tardi prima che accada l’irreparabile.
Oh forse è già accaduto.
Arrivo a casa in preda allo
sconforto e alla confusione.
Mi sento male, e sento di
aver tradito tutte le persone a me care.
Che credono in me e che mi
amano.
- Eccoti – la sua voce calma
mi fa trasalire.
- Ma dov’eri finita? Willow
mi ha detto che sei andata a fare la spesa –
Gli basta uno sguardo per
capire, lui sa lo sento.
E il suo muto sguardo deluso
e amareggiato me lo stanno gridando.
- Si è vero…- ma non ho
spesa con me.
- Capisco – sospira e torna
in cucina.
- William ha…- domando.
- Si gli ho già dato il
biberon – la sua voce è calma ma più fredda.
- Bene e tu hai ..-
- No ti aspettavo –
- Si arrivo subito –
Corro di sopra in bagno e
davanti allo specchio vedo il volto di una traditrice, di una vigliacca e di
una bugiarda.
‘ Aiutatemi, aiutatemi ‘
Mi lavo il viso e torno di
sotto.
Lui è seduto in silenzio e
un piatto fumante è messo davanti al mio posto.
- Grazie – comincio a
mangiare lentamente e malvolentieri.
E il silenzio mi sta
uccidendo.
Nel letto sono agitata e lui
lo sente.
Mi abbraccia come a volermi
ricordare la sua presenza.
Che è lì per me.
- William io….-
- Zitta Buffy per favore,
non dire nulla – le sue mani tremano come le sue parole.
Ed io gli obbedisco.
- Posso baciarti? – domanda
e la sua mascella si contrae.
- Si – è assurdo.
Mi bacia teneramente e
comincia ad accarezzare ed io mi ritraggo.
Lui avverte la mia
lontananza, continua per un po’ ma poi si ferma.
- Non posso. Non così –
sospira e mi lascia.
- Mi dispiace –
- Si anche a me – sbuffa ed
è arrabbiato.
- William mi dispiace io non
volevo, non so cosa fare – e piango disperata.
- Non lo devi vedere più
Buffy, se davvero tieni a noi ti prego non vederlo più –
Mi sta pregando, implorando.
- Si va bene – lo abbraccio
e mi lascio andare al pianto disperato.
- Su amore non piangere.
Basta ti prego – e lui sa già che è finita.
Vuole solo non crederci,
vuole solo non vedere e non sapere.
I giorni scorrono lenti ed è
una lenta agonia per il nostro rapporto.
Siamo logorati dentro.
Non l’ho più visto, ma nella
mia testa lui è presente.
William lo sa e questo lo fa
soffrire.
Ogni volta che mi tocca, che
mi abbraccia sente che tra noi c’è lui.
Ed è sempre più stanco,
sempre più amareggiato e disperato.
Sta mollando lo sento, ed io
sono allo sbando nella confusione più completa.
E so che presto non
sopporterà più e tremo solo al pensiero delle conseguenze.
E’ pomeriggio sono sola in
casa giro in pantofole.
Anche io mi sto lasciando
andare.
Guardo le nostre foto sul
camino e sorrido.
Suona il campanello.
E’ lui lo so.
- Ciao – dice titubante –
posso…-
Mi fissa.
- Si entra pure -
Il cuore batte forte.
- Buffy non ti sei più fatta
viva e so che hai ragione…che io non posso e non dobbiamo -
- Angel io …-
Mi sta baciando, ci stiamo
baciano.
La porta si spalanca e lui è
davanti a noi in piedi che ci guarda.
E nel suo sguardo si
riflette il dolore e il grido di un cuore spezzato.
- Buffy – dice solamente e
resta immobile a fissarmi.
- William – sussurro e lo
fisso e anche il mio cuore si ferma.
- Io …io …..- Angel non sa
cosa dire o fare si sente colpevole e vile.
- Sta zitto e vattene – la
voce di William è tagliente e dura.
I lineamenti sono tesi.
- Si – dice a bassa voce ed
esce con il capo chino.
Siamo soli e questa volta
non ci sono scuse, questa volta non può far finta di niente.
- William mi dispiace io non
so cosa mi stia succedendo è che….-
- Te lo spiego io Buffy….-
sospira e so che è finita. Che mi sta lasciando.
- Tu lo ami ancora, tu mi
hai voluto solo perché lui non c’era più ed ora che è tornato – stringe i pugni
e i suoi occhi sono lucidi.
Fa più male a lui che a me
dire quello che sta dicendo e fare quello che sta facendo.
- Basta così Buffy, io non
ce la faccio più – si siede e si prende la testa tra le mani.
- Non posso più andare
avanti così. È finita avrei dovuto farlo tempo fa…. ma mi sono illuso. Speravo
che il mio amore e il bambino potessero….-
Sta piangendo ed io resto
immobile incapace di dire o fare qualcosa.
- Oh mio Dio – sospira e si
alza.
Vorrei corrergli incontro,
vorrei dirgli qualcosa ma non so cosa sono troppo confusa.
- Ora vado a preparare le
mie cose amore ….- si blocca sorride amaramente
– Buffy – si corregge.
Sale di sopra ed io sono
disperata e sconvolta.
‘ Io non volevo io non
volevo ‘ripete la mia mente.
Scende quasi subito, ha
fretta non vuole restare oltre.
- Addio Buffy e buona
fortuna amore – mi bacia per l’ultima volta sulle labbra ed esce.
Corro alla porta e la
spalanco.
- William – lo chiamo.
Si volta e mi sorride
mestamente, fa un cenno con il capo e sale in macchina.
E senza più guardarmi mette
in moto e parte.
Ed è il mio cuore che adesso
si sta spezzando.
Non ricordo con precisione
cosa ho fatto dopo.
Willow è con me adesso e mi
guarda sconvolta.
- Cosa è successo? – mi
scuote
– Buffy rispondimi? -
- Se n’è andato Willow, se
n’è andato –
- Come se n’è andato,
perché? – sembra spaventata.
- William, io e Angel – e
finalmente la verità mi appare in tutta la sua agghiacciante crudeltà.
Qualcuno ha detto che
bisogna stare attenti a cosa si desidera perché lo si può ottenere.
- Buffy ti prego parla –
- Io, io l’ho mandato via.
L’ho tradito e l’ho ferito. Aiutami Willow, io non volevo. Io…-
- Buffy basta non piangere
più ti prego –
- Lui mi ama così tanto che
mi spaventa. Ho avuto paura, era troppo per me. Troppo grande e troppo
coinvolgente. Lui voleva tutto, tutto da me ed io non ero pronta. Ed adesso
l’ho perso –
- E Angel cosa centra? – è
disorientata e cerca di ricostruire le cose.
- Lui, l’ho usato per
allontanarlo per fare in modo che finisse –
- Buffy non ti seguo, come
hai usato Angel? –
- Willow non capisci se n’è
andato per sempre non tornerà più –
E’ questa adesso è la cosa
che veramente mi terrorizza.
Mi porge una tisana bollente
e con tono deciso mi dice
- Adesso bevi, devi calmarti
Buffy -
Bevo e resto in silenzio.
Non sento più niente.
Lui si è portato via la mia
vita.
Le mie emozioni.
- Va meglio? – chiede
accarezzandomi i capelli.
- No per niente – dico e mi
prendo il capo tra le mani.
Lei mi abbraccia e mi
accompagna di sopra.
- Ora è meglio che riposi
Buffy domani ti sentirai meglio -
- Resta con me – la prego e
lei annuisce.
Ci stendiamo l’una accanto
all’altra, ma non riesco a dormire.
Riesco solo a pensare che
lui non c’è, che non allungherà il suo braccio per stringermi e farmi sentire
che gli appartengo e che sono la sua vita.
- Willow si può essere così
stupidi da volere una cosa e di accorgersi che non è quello che si vuole subito
dopo averla ottenuta. Nello stesso istante in cui la si ottiene -
Piango di nuovo e sono
scossa dai singulti.
- Si Buffy, accade molto
spesso – sospira.
- Tu almeno però lo hai
capito. C’è chi non lo capisce sino alla fine –
- Ma è finita, è finita –
- Tu credi? –
E quella domanda accende in
me una lieve speranza.
- Cosa vuoi dire? – il mio
sguardo è attento.
- Tu lo ami Buffy? Lo ami
davvero? –
- Si lo amo – dico senza
esitare.
- E Angel? Per Angel cosa
provi? –
- Niente – ed è vero, tra
noi ci sono solo i nostri ricordi.
Quello che eravamo.
- E cosa vorresti? –
Ora lo so con certezza.
- Voglio che torniamo ad
essere una famiglia. Che lui torni con me e il bambino –
- Allora vai a riprendertelo
-
- Ma lui adesso…-
- Oh andiamo Buffy, un uomo
innamorato come lui non smette di amare a comando. Così all’improvviso. –
- Willow grazie –
- E di cosa? – sorride ed io
l’abbraccio.
E poi di nuovo la paura mi
assale.
- E come faccio a
riconquistarlo? –
- Beh domani studieremo un
piano infallibile vedrai. Lasciatelo dire da un’esperta –
Dice orgogliosa.
- Ah beh se lo dici tu –
cerco di sorridere.
La mattina sono in piedi
prestissimo ed aspetto che lei mi esponga il suo brillante piano per
riconquistarlo.
- Allora? – domando
impaziente mentre lei con tutta calma sorseggia il suo caffè latte.
- Si un attimo solo Buffy.
Finisco questo e ci mettiamo al lavoro –
Sbuffo, sono troppo ansiosa.
Il bambino gioca con i miei capelli.
Ha gli occhi del padre.
Quanto mi mancano i suoi
occhi.
Mi manca tutto di lui
adesso.
Ed è solo da un giorno che è
andato via.
Qualcuno bussa violentemente
alla mia porta.
Apro e lei mi guarda
furiosa.
- Allora che cosa gli hai
fatto? -
- Dru – riesco solo a dire.
- Cosa gli hai fatto? –
Ed io non riesco a parlare,
comincio a piangere a dirotto.
Se mi picchiasse adesso ne
avrebbe tutto il diritto.
- Mi dispiace – dico tra i
singhiozzi.
E forse vedermi in quello
stato la impietosisce.
Si calma un po’ ed entra in
cucina.
- Insomma si può sapere cosa
è successo? –
Il suo tono è più pacato.
Ma è sempre adirata con me.
- Dov’è? Lo hai visto? –
chiedo preoccupata.
- Mi ha chiamata. E’ andato
a Los Angeles –
- Cosa? Perché? –
- Ma bene, pensavo che
questo me lo dicessi tu –
Mi sta fissando.
- Ho sbagliato. Io ho
sbagliato e non so cosa fare adesso -
- Dru adesso basta –
Willow interviene, la scena
le fa troppo pena.
- Siediti adesso -
Dru la guarda e poi cede, si
siede ma continua a guardarmi di sott’occhi.
- Buffy ha sbagliato.
Diciamo che in un momento di pura follia ha mandato tutto a rotoli -
- Dovevo immaginarlo che
alla fine gli avresti fatto del male. Lo avresti ferito. Lo sapevo ma lui ti
amava così tanto che ho sperato..- sospira e rotea i suoi espressivi ed intensi
occhi violetti.
- Si avevi ragione. L’ho
ferito, sono un mostro. Ma io…io lo amo e adesso non so cosa farò senza di lui.
Cosa faremo io e lui –
Indico il bambino che è
adagiato tra le braccia di Willow.
- Dovevi pensarci prima
Buffy maledizione -
- Cosa ti ha detto? –
- Cosa non mi ha detto
vorrai dire. Era a pezzi, mi ha detto solo che andava a Los Angeles e che tra
voi era finita. Ma che presto sarebbe tornato per vedere il bambino. Già gli
manca –
- E cosa farà a Los Angeles?
–
- Beh aveva avuto una
proposta molto vantaggiosa tempo fa, ma non ha accettato per te e il bambino.
Sapeva quanto fossi legata a questa città –
Mi guarda un attimo e poi
continua
- Non te lo ha detto vero? -
- Non ne sapevo nulla -
- Tipico di William. Non
voleva farti sentire responsabile -
- William – riesco solo a
dire angosciata.
Sempre così attento, sempre
così presente e premuroso.
Sempre così innamorato.
‘ Cieca sono stata cieca e
stupida. Non c’è bisogno che me lo diciate voi. Me lo dico da me ‘
Willow ha dato una tazza di
caffè latte anche a lei ed adesso tutte e tre le sorseggiamo quasi come fossimo
sincronizzate, in silenzio guardando un punto fisso davanti a noi.
- Ed adesso che farai? – La
sua domanda riecheggia nell’aria.
- Non lo so. So solo che
voglio che torni con me. –
- Accidenti, io non riesco
proprio a seguirti Buffy, in questi mesi hai fatto di tutto per allontanarlo e
per fare in modo che ti lasciasse. E adesso dopo nemmeno 24 ore che hai
ottenuto quello che volevi eccoti qui distrutta che lo rimpiangi e dici che
vuoi ‘ che torni con te ‘. Mio fratello è proprio un santo per starti dietro –
‘ Accidenti ogni volta che
la rivedo è peggio, mi fa sentire sempre una idiota…ed ha ragione lo sono,
maledizione ‘
- Quindi? In sostanza in
cosa consiste la tua idea di riprendertelo? -
- Abbiamo un piano – dice
Willow serena.
‘ ABBIAMO? Come mai io
questo piano non lo conosco? ‘
Mi guarda sorridente e i
suoi occhi brillano.
‘ Si credo che abbiamo un
ottimo piano ‘
CAPITOLO IV
Quattro settimane dopo………
Sistemare tutto non è stato
facile ma finalmente è tutto a posto.
Adesso è il momento di
mettere in atto il nostro piano infallibile.
1a parte fargli sapere che
sei qui.
Mi sono preparata con molta
cura e mi avvio verso l’ obiettivo.
L’aula è affollata e come al
solito sono in ritardo.
Tutti si voltano a guardarmi
e sembra un dejà – vu, ed indosso lo stesso abito rosa.
Mi appoggio alla parete e
lui si volta d’istinto e sgrana gli occhi.
La sua mascella è contratta.
- Si sieda Signorina, è
inutile che si appiattisca alla parete, non è invisibile. -
- Mi scusi – e questa volta
un lieve sorriso appare sul mio volto.
La lezione ha inizio, ma io
più che seguire quello che dice seguo i suoi movimenti, il suo sguardo che
cerca di evitarmi.
Alla fine rapidamente infila
i libri nella borsa ed esce.
‘ Mi vuole evitare ‘ sono un
po’ delusa ma era previsto. Il piano deve seguire il suo corso.
Oggi sceglierà gli studenti
per i suoi incontri (ora che ci penso dopo il matrimonio non ne ha più fatti…..
sono maligna).
Mi faccio coraggio, non mi
aspetto che mi scelga, ma devo tentare.
Mi avvicino al gruppo di
scalmanate, come al solito tutte gli sbavano dietro (E penso che solo io sono
stata l’idiota), e mi faccio avanti.
Lui mi guarda e si acciglia.
La cosa non gli piace per
niente.
- Questo per lei, questo per
lei e questo per ….-
Io gli sono davanti ho
calpestato piedi e dato gomitate ai fianchi per essere lì.
Ma non spero. Lo guardo e
abbasso gli occhi come pronta alla sua umiliazione.
- Tenga – mi porge il foglio
e senza dire altro si allontana.
Furibondo con se stesso per
aver ceduto.
Mentre in me la speranza è
viva più che mai.
‘ Non ha voluto umiliarmi,
non ha voluto ferirmi. E’ ancora il mio William. ‘
Torno nel mio monolocale in
affitto con un sorriso ebete sul viso.
Il mio piccolo mi guarda
interrogativa con aria un po’ triste.
Gli manca il suo papà.
- E’ per poco piccolo. La
mamma te lo promette –
Gli faccio il solletico e
lui ride.
- Grazie Dru per averlo
tenuto –
Sono Riley e Dru che mi
aiutano con il bambino. Ed io gli sono grata.
- Niente Buffy adesso vado a
domani. Se hai bisogno o ci dovessero essere sviluppi sai dove chiamarmi -
Sorride, fa l’occhiolino al
piccolo e va via.
La lezione successiva,
sembra nervoso.
Oggi c’è il nostro primo
incontro e capisco che sia teso.
Del resto lo sono anche io.
Passa tra i banchi, ci ha
assegnato un compito di inizio.
Un tema su di noi, su cosa
pensiamo e cosa vogliamo.
Ed io come sempre sono in
difficoltà.
E’ dietro di me, sento i
suoi occhi puntati come allora.
Si china leggermente e mi
sussurra con fare indifferente.
- Vieni alle 17 a casa mia.
L’indirizzo è sul foglio -
E prosegue oltre.
Il battito del mio cuore è
accelerato.
La sua voce è calda come
sempre ma non ha più nulla della dolcezza di qualche settimana fa.
Sono in fibrillazione.
Mi pettino e pettino ancora
guardando l’ora.
- Su sta tranquilla Buffy.
Andrà tutto bene e tu sei stupenda -
Riley è sempre molto
gentile.
Gli sorrido e sospiro.
Prendo la borsa e bacio il
piccolo William sulla fronte.
- Fammi gli auguri piccolo -
Mi sorride ed io esco.
185a Avenue.
Eccomi davanti alla sua
porta.
Puntuale questa volta.
Come sempre busso come
volessi buttare giù la porta.
- Entra – dice aprendo la
porta
Senza nemmeno guardarmi.
Siamo uno di fronte
all’altra e di nuovo ci studiamo e squadriamo come allora.
- Allora cosa sei venuta a
fare Buffy? Si può sapere cosa ti sei messa in testa? -
E’ arrabbiato e il suo tono
è duro.
- Sono venuta per te – gli
dico fissandolo negli occhi.
- Cosa? – grida ridendo
sarcasticamente.
Si è alzato e cammina su e
giù per la stanza.
Guardandomi come fossi
pazza.
Inarca il sopracciglio e poi
dice gelido.
- Cosa c’è Angel ti ha
piantato di nuovo? -
Mi ferisce, ma né ha tutti i
motivi, devo accettarlo.
E ripenso all’ultima
conversazione tra me e Angel due settimane prima.
……- Sto partendo, torno a
Chicago. A casa –
Resta in silenzio per un po’
e poi mi dice con tono mortificato.
- Buffy mi spiace non
volevo. Sono stato un idiota -
- Beh lo siamo stati
entrambi -
Sorride lievemente.
- Spero di non averti
incasinato troppo la vita, di nuovo.-
Dice con rammarico.
- A dire il vero Angel se
non fosse stato per te, l’altra volta. Non avrei sposato William e non avrei il
mio bambino. E non sarei così stata felice come sono stata –
‘ E come tornerò ad essere
non appena avrò riacchiappato William ‘
(E nella mia testa mi vedo a
cavallo di un purosangue che armata di lazo inseguo uno splendido cavallo nero
come la notte. Lui ancora non lo sa ma non ha scampo.)
- Già – ride con un po’ di
rimpianto.
Gli accarezzo la guancia.
- Buona fortuna Angel -
Stringe la mia mano nella
sua e me la bacia con dolcezza.
- Grazie Buffy – annuisce
con il capo.
Si dirige alla macchina.
Si volta ancora una volta a
guardarmi. e mi fa tenerezza la sua aria smarrita di chi sa che deve
ricominciare e che sarà dura.
Ed ha paura, proprio come ne
avevo io prima di incontrare William.
Un gesto con la mano e Angel
è fuori dalla mia vita per sempre.
Ma tutto questo a William
non posso dirlo.
Non lo capirebbe adesso, e
soprattutto non lo crederebbe…………
- No Angel non mi ha
piantato – dico semplicemente.
E lui fa una smorfia.
- Già lui usa il telefono,
non lo fa mai di persona -
- Ti prego William –
- No. Non pregare Buffy. Ti
ho fatta venire prima per dirti che devi lasciare il mio corso e subito –
- No –
- Questo è il mio lavoro, e
se tu resti potrei passare seri guai –
- Si ma questo una volta non
ti spaventava –
E sembrano secoli.
- Sì, ma adesso è diverso –
- Già è diverso – dico un
po’ risentita.
- Buffy cosa vuoi? – mi sta
fissando ed è esasperato.
- Te –
- Ah Dio sei incredibile. In
questi mesi hai fatto di tutto per liberarti di me, ed adesso dopo nemmeno un
mese che sei riuscita nel tuo intento…mi rivuoi? –
- Si – non so cosa posso
dire a mia giustificazione.
- Tu devi essere matta! E
comunque è solo una questione di possesso mia cara e puoi scordartelo –
- Non è possesso è …- Sto
per dire amore ma lui mi blocca ed è furioso.
- Non lo dire, non lo
pensare nemmeno Buffy. Non era niente, capisci? Niente.
Hai buttato via tutto e
adesso vorresti venirmi a dire che era …- non riesce nemmeno a dire la parola.
Sospira e i suoi lineamenti
sono tesi allo spasmo.
- E’ finita Buffy e non ho
intenzione di tornare indietro. Non voglio ripassare nel tuo inferno -
- Mi spiace – mi ha ferito
più di quanto pensi ma non posso permettermi il lusso di cedere.
Ne vade la mia felicità e
quella di William.
- Non mi importa. E se ti
dispiace davvero allora vattene, esci fuori dalla mia vita -
‘ Questo è un colpo basso e fa molto male ‘
Ma io sono una brava
incassatrice.
- No non me ne andrò – dico
testarda.
- Maledizione Buffy –
- Non vuoi sapere come sta
William? –
‘ Lo so sto giocando sporco
ma un povero Coyote sfigato ogni tanto deve pur ricorrere alle armi di cui
dispone per cercare di cavarsela no? ‘
La sua espressione si
addolcisce e lo sguardo diventa per un attimo triste.
- Come sta? – dice
sospirando.
- Bene, ma gli manchi…..ci
manchi –
- Verrò presto a trovarlo –
è esasperato si vede benissimo.
- Si ti lascio il mio
indirizzo –
Scarabocchio un foglio e
glielo passo.
- Allora con cosa inizierai
oggi l’incontro? -
- Buffy ti ho dato quel
foglio solo per giustificare la tua presenza qui a casa mia oggi. Non voglio
che vi partecipi –
- Io invece sono molto
interessata e non ho intenzione di ritirarmi –
- Va bene come vuoi tu ma
non sarà divertente per te Buffy …-
Mi sta minacciando ma non mi
spaventa davvero.
- Non fa niente -
- Ho intenzione di chiedere
il divorzio, presto –
Ha lanciato la bomba ed è
terribilmente serio.
Ed io sto tremando. Ho
davvero paura adesso.
- Va bene – dico rassegnata
e nella mia voce c’è un lieve tremito.
- Buffy…- sta per dire
qualcosa quando suona il campanello.
‘ Accidenti che dannato
tempismo ‘
Le altre due ragazze entrano
e sono euforiche, proprio come quelle che le hanno precedute.
Lui è gentile come allora,
forse un po’ di più e questo è un tiro che mi sta giocando.
- Su sedetevi ragazze -
E come allora prende un
libro diciamo non classico.
IL PARADISO DEGLI ORCHI di
Pennac.
Lo passa alla ragazza alla
mia destra e le sorride.
Ed io sono gelosa ma cerco
di non darlo a vedere.
Seguo attentamente la
lettura, so che cercherà di mettermi a disagio e sono pronta.
- Allora dopo questo
capitolo che idea vi siete fatte? – domanda divertito.
- Beh questo scrittore è
davvero come dire molto arguto – dice lei.
‘ Ecco iniziamo con i
termini sconosciuti borbotto tra me e me ‘
- E per lei Signorina? –
- Beh mi piace come analizza
quella parte nascosta, ai margini della città. Gli invisibili che popolano la
notte. Che sopravvivono più che vivere. Perché usa molta ironia anche se vi è
in fondo un sapore amaro –
Lo fisso attentamente,
questi mesi con lui mi hanno fatto amare la lettura ed ho imparato qualcosa.
- Bene – dice stupito, e per
un attimo leggo orgoglio nei suoi occhi.
- Bella critica
Buf….Signorina Summers – si corregge, ma le ragazze hanno intuito qualcosa
perché i loro sguardi curiosi passano da lui a me con rapidità.
- Un po’ di Caffè? – domanda
cercando di stemperare l’atmosfera tesa.
- Si grazie – rispondiamo in
coro.
Lo seguo con lo sguardo
mentre va in cucina e vedo le sue labbra muoversi come imprecando contro se
stesso. E questo mi fa sorridere.
Sorseggiamo in silenzio il
caffè, lui sembra preoccupato.
- Bene adesso proseguiamo.
Legga lei – passa il libro alla ragazza
alla mia sinistra.
‘ E’ proprio un bambino a
volte ‘
E riprendiamo la lettura. Il
secondo capitolo fa sembrare il libro un triller.
- Bene e adesso che mi dite?
–
- Beh secondo me l’autore
vuole mantenere vivo l’interesse del lettore mostrando la parte più nascosta e
buia della città –
- No non è questo quello che
lui vuole dirci. Qualcuna si è fatta un’idea –
- Io credo che l’autore
voglia mostrarci più che la parte oscura e nascosta della città, quella che si
annida in tutti noi, che ogni giorno indossiamo la maschera della normalità. Ci
sta dicendo che l’orrore le fattezze del mostro ‘ orco in questo caso ‘ sono
spesso celate, alla nostra vista. Ed anche il nostro vicino può esserlo –
E fisso la mia compagna a
sinistra
‘ si può essere un orco che
vuole mettere le grinfie sul mio William ‘
Lei mi guarda un po’
intimorita, ha letto una minaccia nel mio sguardo.
Lui annuisce e sorride per
un attimo.
Di nuovo un assurdo orgoglio
nei suoi occhi.
Si riprende quasi subito. Si
alza e ci dice sempre sorridendo a loro.
- Bene ragazze ci vediamo
dopodomani -
Ci accompagna alla porta ed
io esco per ultima.
Lui resta sulla porta a
guardarci (anche se io presuntuosamente penso che stia guardando me).
E poi la richiude.
- Ma hai visto che figo da
paura? E quei jeans, ti vien voglia di strapparglieli a morsi –
Arrossisco come una
ragazzina sentendo quei commenti così espliciti su MIO MARITO!!.
E vorrei urlarlo con tutto
il fiato che ho in gola.
‘ Stategli lontane, lui è
mio. E’ mio marito ‘.
Ma taccio e goccioline di
sudore imperlano la mia fronte di Coyote sfigato.
CAPITOLO V
A casa sono un po’
sconfortata. Dru e Riley se ne accorgono.
- Su dai non ti preoccupare,
è un buon segno – cerca di rincuorarmi lui.
- Cosa è un buon segno? Che
non mi voglia nel suo gruppo? Nel suo corso? Nella sua vita? O che stia per
chiedere il divorzio? –
- Ah ti ha detto questo? –
interviene Dru seria.
- Si – abbasso lo sguardo
- Ma non lo ha ancora fatto
giusto? – sorride.
- Cosa c’è da ridere? –
- Credo te lo abbia detto
per vedere la tua reazione. Se avesse voluto subito il divorzio lo avrebbe già
chiesto fidati –
E come sempre lei sembra
così sicura di se mentre io sono l’eterna indecisa in preda ai dubbi più
atroci. Coyote sfigato appunto.
- Su con il morale, vedrai
…- sorride enigmatica come al solito.
Alzo le spalle per nulla
rincuorata
-A se vuoi questa sera va al
Bloody hell….verso le dieci – mi fissa intensamente.
- Ma il bambino? – mi siedo
sul divano e loro mi guardano.
- Scusa cara ti sembra che
noi abbiamo intenzione di smontare le tende? –
- Cosa? –
- Su vatti a preparare, io e
Riley abbiamo preso le patatine e un film (sorriso malizioso indirizzato a lui)
e non amiamo i terzi incomodi – e mi guarda sbattendo le ciglia ripetutamente.
- Grazie – sono raggiante
come non mai ….beh tranne quando…avete capito vero?
E in un balzo sono di sopra
a prepararmi.
‘ Ragazze assatanate di Los
Angeles non lo avrete. Dovrete passare sul mio cadavere. ‘
Una mandria di mucche a due
zampe assatanate che fumano dal naso e che mi corre incontro….non credo si
facciano molti problemi sul fatto di passare sul mio cadavere.
In cinque minuti sono
pronta. Ed esco, metto in moto la mia piccola auto e sono davanti al Bloody
Hell. Ho i crampi allo stomaco. Tiro un profondo respiro e mi getto nella
mischia.
Lo cerco per tutto il locale
(e la mia altezza …modesta non mi aiuta. Qui sembra che sotto i 180 cm ci siano
solo i bambini e i nani).
Ma non mollo e continuo a
cercare mettendomi sulle punte dei piedi.
Indietreggio e urto
qualcuno.
- Mi dispiace io non….- è
lui.
Sono persa nel suo sguardo
sorpreso.
- Buffy – sospira.
- Si mi spiace – sono
imbarazzata.
- Di niente – fa una
smorfia.
Ed io aggiungo – il piacere
è stato mio –
Lui mi fissa attento e
scuote il capo.
- Tu vuoi davvero farmi
impazzire Buffy – sospira forte.
E passa oltre sorridendo
leggermente.
E Dio quanto mi è mancato il
suo sorriso.
E poi lo vedo al tavolo, non
è solo ‘ Noooooooooooo ‘ grido di dolore.
E’ con una bionda tutta
curve che gli sta appiccicata e gli sorride sensualmente.
Il mio cuore ha smesso di
battere e non respiro.
‘ Non può, non può farlo ‘ e
gli occhi mi si riempiono di lacrime.
Poi è la rabbia che ribolle
nel mio sangue.
Le braccia dritte lungo i
fianchi, i pugni serrati e la mascella contratta.
Mi avvicino al bar. E mi
siedo accanto a lui.
Mi da le spalle e non mi
vede.
- Oh si è davvero molto
interessante William -
‘ Oca ‘ ringhio dentro di
me.
- Si infatti Harm, è per
questo che volevo parlarne a tuo padre domani -
‘ Come parlarne con il
padre? Oh ma è possibile che solo io conosca uomini che si innamorano alla
velocità della luce di tutte quelle che incontrano tranne che della
sottoscritta? Siamo già al discorso al padre? ‘
Gli sto fissando e lei se ne
accorge e mi guarda interrogativa.
- Scusi le serve qualcosa? –
mi chiede alla fine acida.
Ed io non so che pesci
pigliare… e anche qui a Los Angeles i pozzi scarseggiano quando servono.
- Io veramente….no …anzi a
dire il vero sì – balbetto e sono agitata.
Lui si volta e mi fissa.
- Buffy – altro sospiro.
- Voglio che sparisci – le
dico secca.
Lei mi guarda sbattendo le
ciglia, è un po’ tarda la ragazza. Non ha capito il messaggio.
- Cosa prego? -
Sorrido nervosamente e
ripeto scandendo le sillabe lentamente
- Vo-gli-o che spa-ri-sci
te-so-ro -
- Ma che….? – è ancora sotto
shock la ragazza.
- Niente Harm è mia…una mia
studentessa molto simpatica e ironica – e mi guarda torvo.
- Scusaci un momento ti
spiace? – domanda premuroso e questo mi infastidisce molto.
- Buffy se non ti spiace –
mi indica la strada e ci allontaniamo di qualche metro.
- Allora si può sapere che
diavolo hai intenzione di fare Buffy? –
- Io niente perché? –
- Niente? E che ci fai
ancora qui?-
Mi guardo intorno e poi
rispondo con l’aria più innocente del mondo.
- Mi sembra questo sia un
posto pubblico e molto carino a dire il vero quindi, perché dovrei andarmene? –
sorrido ingenuamente.
Resta qualche secondo a
fissarmi e poi sorride sarcastico.
- Bene allora vorrà dire che
me ne vado io – E si allontana.
Dice qualcosa all’oca
giuliva e poi vanno via insieme.
Mi ha ferita adesso.
Rientro a casa distrutta e
con la speranza sottozero.
- Su cosa è successo? Perso
la battaglia? – domanda Dru che sembra sempre così sicura e ottimista.
- E’ stata una disfatta – mi
accascio sul divano.
- Deve essere stata proprio
terribile vista la faccia –
- Esce con una tipa –
aggiungo e sento ancora più dolore nel dirlo.
- Cosa? Davvero? – sembra
stupita.
- Con una certa Harm – Dru
mi fissa sbigottita.
- Oh mio Dio con quella
Harm? La figlia del rettore. Accidenti William è proprio nei guai –
- Perché? - domando in
apprensione.
- Quella è una mangia
uomini. Tutta curve –
- Oh perfetto – il mio
morale è sottoterra adesso.
- Mm….tesoro qui ci vuole un
piano B e subito –
- Ossia? – domando poco
convinta.
- Diciamo una bella mise da
notte trasparente, nera, calze a rete e il soprabito.
Una bottiglia di champagne e
due bicchieri. E il tuo più sensuale ed accattivante sorriso –
- Cosa? -
- Vai a casa sua e ….preghi
–
‘ Ma che va a pensare?
Questa qui…io non potrei mai farlo….o no? ‘
- Beh forse è un po’
esagerato ma è meglio tenerlo presente… in caso estremo -
- Grazie sai davvero come
tirare su il morale Dru –
- Su dai volevo
sdrammatizzare anche se continuo a pensare sia un ottimo piano. Va bene non lo
dico più. –
- Si brava – sbuffo.
- Comunque mia cara devi
darti una mossa o quella se lo pappa con tutti i vestiti –
- Ma che accidenti …..già e
chi non se lo papperebbe – ‘ ehi ma che sto dicendo? ‘
- Ecco brava finalmente lo
hai capito. Era ora ragazza –
- Peccato che forse è troppo
tardi –
- Naaa non credo
tesoro…conosco il mio pollo – sorride.
- Ora vado a letto sono
distrutta – dico abbattuta – e domani ho lezione –
- Si va bene notte Buffy e
su con il morale…non lo ha ancora pappato….. – riflette un attimo e poi
aggiunge – speriamo –
Ed io come il povero Willy
sotterrato da un macigno me ne vado nella mia stanza a curarmi le ferite.
La lezione è sempre intensa
e lui mi evita ed io sto perdendo le speranze.
Esce guardandomi di
sott’occhi e una ragazza accanto a me dice ridacchiando.
- Lo sapete che esce con la
figlia del Rettore? -
- Ma dai – dice tra il serio
e il sorpreso l’altra.
- Si. Credo che quella ci
stia provando – ridono entrambe adesso.
- Come con il povero Riley …
ricordi? –
- Già ma allora c’era la sua
ragazza che era un vero demonio e la fece filare di brutto –
- Si vero ricordi la
scenata? E come si presero per capelli? Riley da quel giorno non le ha più
rivolto la parola ad Harm. Era troppo spaventato. Hihi – continuano a
ridacchiare.
‘ Ed io immagino Dru dagli
occhi fiammeggianti che minaccia di morte la povera Oca. E a dire il vero non
ci vuole molta immaginazione. Dru sembra davvero un demonio quando vuole. Ne
avrei paura anche io se fossi il suo ragazzo…ma sono solo il coyote sfigato e
William e tra le grinfie di quella….quella…..ecco non mi viene nemmeno un
insulto. Me povera sfigata imbranata ‘
Torno a casa e oggi ho
deciso di passarlo con il mio William, voglio farlo giocare e divertire. Domani
penserò a qualcosa per l’altro mio William.
La serata si preannuncia
noiosa e solitaria.
Quando qualcuno bussa alla
porta ed io corro speranzosa.
- Ciao sorpresa – dicono in
coro ed io sono un po’ delusa a dire il vero ma anche contenta.
Mi sono mancati.
- Willow, Xand entrate
avanti –
Li abbraccio entrambi.
- Come stai Buffy? – domanda
Willow.
- Mah così – dico sincera.
- Mi spiace. Ci sono novità?
–
- No niente ancora –
sospiro.
- Buffy cosa hai intenzione
di fare….- mi stanno fissando un po’ preoccupati.
- Ancora non lo so ma Dru ha
un piano B che potrei decidere di mettere in atto alla fine – sospiro mesta.
- Piano B? – sono increduli.
- Si un piano disperato ma
….oramai temo non mi restino molte carte da giocare –
- Oh ma accidenti prima sei
tu la scema ed adesso è lui. Dio gli fa e poi gli accoppia ecco –
Willow ha parlato a raffica
e non credo si sia resa conto di averlo fatto ad alta voce.
Xander la sta fissando
sconvolto e dice imbarazzato.
- Sono sicuro che c’è stata
una interferenza di segnale Buffy -
- Perché l’ho detto ad alta
voce? – chiede guardandolo mortificata.
- Eh temo proprio che ti
abbiano sentito anche i vicini. Già –
Io la sto fissando incredula
‘ Willow pensa che sono una
scema? Beh…non è l’unica, ma dirmelo in
faccia così ‘
- Willow – dico incapace di
articolare parola.
- Buffy io volevo dire
che…beh che …… vi state comportando da scemi e che Dio gli fa e poi gli
accoppia….- ancora la sua aria mortificata e gli occhi sgranati – gli scemi
dico – fa una smorfia e guarda Xander. Che la sta fissando ancora più
sconvolto.
- Si ho capito tengo la
bocca chiusa giusto – e fa il gesto di sigillarsi le labbra.
Mentre io ho incrociato le
braccia al petto e gli sto fissando un po’ irritata.
- Beh forse è meglio che
andiamo a dormire. Sai il viaggio, la stanchezza giocano brutti scherzi -
Sorridono nervosamente.
- Bene il divano è a vostra
disposizione – sospiro – io prendo le lenzuola -
Nonostante tutto sono
contenta siano qui, mi danno forza e in questo momento ne ho davvero bisogno.
Oggi è il secondo incontro e
lui a quest’ ora mi aveva già toccato il seno…ricordo bene.
Busso come sempre buttando
quasi giù la porta, loro sono già arrivate.
Entro mesta e mi siedo
accanto alle altre.
Lui è serio più del solito.
Passa il libro ad una delle
due che comincia a leggere, ma non sembra seguire la lettura, e nemmeno io a
dire il vero lo sto facendo.
- Ho finito il capitolo –
ripete la ragazza e lui sembra ridestarsi.
- Si bene allora commenti?
Mentre io preparo il caffè? – si alza e va in cucina.
- Prof. Ma perché accade
tutto in quel magazzino? – domanda curiosa una delle ragazze.
Ma lui non risponde.
Torna con tre tazze fumanti
in mano.
Ed io ho un brivido quando
le nostre mani si sfiorano.
Lui mi fissa e poi si siede.
- Grazie – diciamo tutte e
tre insieme e in silenzio sorseggiamo il caffè.
Nemmeno lui parla, ci guarda
pensieroso.
E spesso il suo sguardo si
posa su di me.
- Bene per oggi basta se non
vi spiace, ho un impegno –
Ed io mi schianto contro un
albero.
- Si va bene professore a
domani –
Entrambe mostrano
quarantadue denti invece dei trentadue che dovrebbero avere.
- Salve – dico affranta e le
seguo a ruota.
Loro escono, sono nel
portico e sto scendendo gli scalini.
Lui mi richiama.
- Signorina Summers ha
dimenticato il suo libro -
- Quale ….- sto per dire
‘ Ora sono io ad essere
tarda, ma recupero in tempo e correggo il tiro ‘
- Ah si arrivo. Ciao ragazze
– le saluto e rientro mentre loro vanno via.
In salotto lui è in piedi
che mi sta fissando.
Io non parlo, non so perché
mi ha richiamata ma non voglio sciupare niente.
Lo fisso e i miei occhi
devono essere davvero disperati.
Lui sospira si passa una
mano tra i capelli e poi sembra non resistere più.
- Buffy – dice piano ed io
gli corro tra le braccia.
Lui mi allontana e
lentamente mi accarezza la mano e risale sino al viso.
- William – piango come una
scema e lui mi guarda con tenerezza.
- Baciami – mi dice e siamo
bocca sulla bocca.
Siamo avvinghiati sul
tappeto.
Mi stringe e mi spoglia alla
velocità della luce.
- Mi sei mancato – dico
baciandolo intensamente.
- Si lo so – sfila i miei
slip e siamo nudi l’uno sull’altro, la nostra pelle brucia e freme al contatto.
Il suo sguardo è caldo e
pieno di desiderio.
Si solleva leggermente, mi
accarezza dolcemente il viso e poi scende sul mio seno teso.
Allunga una mano e prende i
preservativi dal cassetto.
Sono delusa e faccio una
smorfia.
Ma lo voglio da morire e non
protesto.
Lentamente si adagia su di
me e fissandomi mi penetra con dolcezza.
Ansimo e sospiro, finalmente
è di nuovo mio ed io di nuovo sua.
- Mi farai impazzire, tu mi
farai impazzire – dice piano e continua a torturarmi con il suo ritmo sempre
più intenso.
- Si, si ti prego, ancora
William. Ancora ti prego – e lui mi sorride dolcemente mentre continua ad
accelerare il suo ritmo.
- Ancora? – sospira e vuole
sentire che lo voglio. Che lo desidero.
- Si ancora – ripeto gemendo
sempre di più.
- Dillo ancora Buffy. Di che
mi vuoi ancora –
- Si ti voglio sempre
William. Ti amo –
Lui mi fissa ed io ormai
sono al limite e mi abbandono appagata sotto di lui, che mi segue subito dopo.
Resta così immobile su di me
il suo respiro si sta normalizzando.
- William – lo chiamo. Mi
piace dire il suo nome.
- Buffy – ripete lui.
- Ti prego William – lo
bacio e lui mi stringe quasi a farmi male.
- Si pregami, ancora – dice
sussurrando e riprende a baciarmi con passione.
CAPITOLO VI
- Cosa facciamo adesso? – è
notte fonda e siamo accoccolati sul divano.
- In che senso? – dice
stancamente.
- Lo sai – replico seccata.
- Non lo so – sospira.
- William –
- No Buffy non voglio
ricominciare tutto da capo e stare a rodermi e a pensare a cosa pensi tu quando
siamo insieme. Se mi stai paragonando a lui e così via – si accende una
sigaretta e fuma nervosamente.
- Ti prego William – lo
guardo e gli accarezzo il petto con la mano.
- No mi spiace. Ora è meglio
che ti rivesta. Ti accompagno a casa –
- Si, sarebbe sconveniente
se mi vedessero uscire dalla tua casa vero? – sono sarcastica.
- Buffy non cominciare – si
alza ed è nudo. Ed è sempre lo stesso arrogante, sexy figlio di ….. ed io lo
amo da morire.
- Non ti preoccupare non ne
ho la minima intenzione – mi alzo e mi rivesto rapidamente.
- Ti accompagno – dice
piano.
- Non ti disturbare vado da
sola –
- E’ pericoloso – replica e
mi guarda arrabbiato.
- Non ti deve interessare –
e senza aspettare risposta esco fuori e comincio a correre.
- Buffy dannazione aspetta –
mi è corso dietro mezzo nudo.
- Non fare sempre la bambina
– è al mio fianco e finisce di abbottonarsi la camicia e indossa la giacca.
- Ah io farei la bambina? –
sono furiosa.
- Si ti comporti come tale -
- Tu invece sei l’uomo
adulto e maturo vero? –
- Questa volta non ci casco
Buffy, non voglio litigare –
- Già tu vuoi fare solo sesso
vero? –
Mi fissa un istante e poi
risponde
- Si – ed è un pugno nello
stomaco che lascia il sapore amaro delle lacrime in bocca.
- Bene e allora facciamo
solo sesso – e poi silenzio sino all’arrivo a casa mia.
- Domani posso passare a
vedere William? – domanda giocherellando con il piede.
Senza guardarmi.
- Si puoi. Sarà felice -
- Grazie – dice con voce più
dolce ma io sono ferita e arrabbiata.
- Addio – gli dico fredda e
mi richiudo la porta alle spalle.
E crollo, calde lacrime
scorrono sulle mie guance e i singhiozzi riempiono la stanza.
- Buffy – dice Xander
correndomi incontro – cosa c’è cosa è successo? –
- Niente, niente di grave –
ma continuo a piangere disperata.
Non mi va di parlare sono
troppo stanca.
Vado a dormire ed il mio
cuore è in tempesta.
La mattina sembro uno
straccio.
- Buffy ciao. Va meglio? –
domanda Willow passandomi del tè caldo.
- Si meglio – ma non ho
chiuso occhio e devo sembrare davvero uno spaventapasseri.
- Sei sicura? – domanda
Xander ed entrambi sembrano molto preoccupati.
- Oggi pomeriggio verrà a
trovare William – dico e mi prendo la testa tra le mani.
- Ah – dicono insieme Will e
Xander.
- Mi spiace che le cose non
vadano come avevi previsto – Willow è dispiaciuta.
- Non voglio parlarne adesso
se non ti spiace –
Ripenso ancora al pomeriggio
di ieri e sono furiosa perché lo desidero ancora da morire.
La lezione oggi è più dura
del solito, lui non fa che fissarmi e cercare di evitare il mio sguardo. Mentre
io non faccio altro che guardare i suoi dannati jeans attillati.
Sono un caso disperato, da
ricovero.
Il tempo sembra non voler
passare mai.
Ed io sono sempre più
agitata.
So che accadrà qualcosa, lo
temo e lo desidero allo stesso tempo.
- Bene ragazzi per oggi
abbiamo finito. Consegnate tutti i compiti alla signorina Summers e poi potete
andare -
Resto immobile al mio posto,
ma lui non mi guarda.
I ragazzi mi passano i
compiti ed escono.
Le due ragazze del gruppo
pomeridiano mi stanno fissando maliziose.
Se sapessero. O forse sanno.
Siamo soli, lui non mi
guarda ancora.
Io mi alzo e raccolgo la
pila dei compiti.
Prendo la borsa e mi avvio
alla cattedra.
Non gliela darò vinta questa
volta.
Lascerò i compiti ed uscirò
sbattendo quella dannata porta.
Lui è seduto alla cattedra e
scrive degli appunti su un foglio.
Sono davanti a lui.
Lo guardo un momento.
Ha una ciocca fuori posto ed
è così bello il suo viso.
Sospiro e poggio i compiti
sulla cattedra.
- Buon giorno – dico e mi
avvio senza voltarmi indietro.
Ho il cuore gonfio ma non
dico niente.
Sto per uscire quando lui mi
richiama e il mio cuore torna a sperare.
- Buffy aspetta – si alza e
mi raggiunge.
Mi sta fissando adesso, e il
suo sguardo è profondo ed intenso. Quasi mi accarezza.
E’ tra me e la porta e mi
guarda con un’espressione indefinibile.
Richiude la porta alle sue
spalle e gira la chiave.
- Resta – dice piano.
Ed io vorrei
schiaffeggiarlo, mandarlo al diavolo, dirgli di No.
Ma i suoi occhi, il suoi
sopracciglio alzato, il suo sguardo serio e teso.
E i suoi dannatissimi jeans
rigonfi me lo impediscono.
Non ci riesco.
‘ Il Coyote sfigato alza
bandiera bianca e si arrende che beep beep faccia quello che vuole di lui ‘.
Continuiamo a fissarci e poi
lui mi cinge la vita e mi attira a se.
E languidi brividi mi
attraversano il corpo.
Mentre la mia mente si
svuota di tutti i pensieri.
- Buffy ti voglio – dice semplicemente
ed io sono sua.
Ci trasciniamo a stento alla
cattedra.
Il suo desiderio è
incontenibile e violento.
Mi solleva e stende sulla
cattedra dopo aver buttato giù tutto quello che c’era sopra.
Mi strappa quasi la
camicetta e solleva la gonna.
Mentre io gli ho sbottonato
la camicia ed armeggio con la cintura dei suoi jeans.
Infilo la mano e lui è teso
allo spasmo.
Ansima e i suoi gesti sono
rapidi, mi desidera non riesce a controllarsi.
Mi accarezza come solo lui
sa fare, portandomi subito al punto di non ritorno.
E si spinge in me ansioso di
possedermi e di sentirmi sua.
Sospira pesantemente e
spinge, spinge disperatamente come a volermi annientare.
- Buffy, Buffy – ripete e
geme e si perde nel suo stesso ritmo.
Mentre io sono già perduta e
incapace di controllarmi e di resistergli lo attiro sempre più in me.
- William, amore. Non mi
lasciare, continua. Amami – e piango sommessamente.
- Buffy cosa mi hai fatto –
mormora e disperato continua ad accelerare il ritmo senza pietà.
- William – quasi urlo e mi
abbandono stremata e bagnata.
E anche lui è venuto con me.
Ci stiamo fissando ed è
incredibile quanto sia stato intenso questa volta.
Ne siamo spaventati
entrambi.
In silenzio ci rivestiamo e
riordiniamo.
Ci guardiamo fissi prima che
la magia svanisca, e poi lui riapre la porta.
E mi fa passare.
- Vengo con te così passo a
vedere William – dice piano senza guardarmi.
- Va bene – rispondo e sono
ancora sopraffatta da quello che è appena accaduto tra noi.
Entriamo in casa piano,
siamo stati in silenzio per tutto il tragitto.
- Willow ci sei? – chiamo e
lei compare da dietro la porta della cucina.
- Cia…..o…..Buff…..y.- ci
guarda sorpresa e poi parte
‘ E’ partita mio Dio fermala
tu ‘
- Ops ….forse è meglio che
io vada a fare quella cosa che si deve fare quando ci sono quelli che vogliono
che gli altri vadano a fare delle cose ….-
Si ferma confusa e poi
prosegue – Cosa devo fare? Non mi ricordo…..-
Mi guarda e i suoi occhi si
illuminano di nuovo – ma la ricorderò se vado. Ciao – e svanisce come avesse
fatto una magia.
- Entra – gli dico e lui sta
sorridendo.
- Vado a prendere William –
e salgo di sopra mentre lui mi segue con lo sguardo pensieroso.
Torno con il bambino tra le
braccia.
Appena lo vede è in festa.
Gli salta quasi tra le braccia.
- Piccolo – sorride lui
mentre sfrega la punta del suo naso contro quella del bambino che ride.
- Quanto sei mancato al tuo
papà lo sai? – fa le smorfie e lo solleva in aria.
Gli piace essere sballottato
da suo padre.
- Il mio piccolo urlatore.
Hai fatto il bravo mentre non c’ero? -
E vederli insieme mi fa
male. Ho gli occhi lucidi e trovo una scusa qualsiasi per non restare.
- Vado a fare una tazza di caffè
– entro in cucina.
Stringo le mani al lavandino
e le lacrime cadono giù.
‘ Mio Dio era così perfetto
ed io ho rovinato tutto ‘
- Eccomi – e resto
impietrita davanti alla porta.
William è seduto sulla sedia
e il bambino gli è aggrappato al petto e gli stringe con la manina un dito e
sorride.
Lui gli sta baciando la nuca
e gli accarezza la schiena, mentre gli sussurra frasi senza senso. Proprio come
faceva con me.
- Il caffè – dico con voce
commossa.
- Grazie – mi fissa e poi
con una mano prende la tazza e se la porta alle labbra.
Resta a giocare per un po’
con il bambino.
Io mi avvicino e accarezzo
la testa del piccolo che gira lo sguardo da lui a me e da me a lui.
Poi le nostre mani si
sfiorano e di nuovo quella scarica elettrica tra noi.
Mi passa il bambino ed io lo
coccolo tra le braccia.
Ci guardiamo e lui mi bacia.
Prima dolcemente e
lentamente, poi sempre più avidamente e intensamente.
- William resta – gli dico
implorandolo.
- No, non posso, non devo –
e mi lascia dopo avermi lanciato uno sguardo disperato e terrorizzato.
Ed esce, quasi scontrandosi
con Dru che lo guarda andare via indispettita.
Richiude la porta e mi fissa
e credo che capisca la situazione al volo come sempre.
CAPITOLO VII
- Bene a quanto pare siamo
impantanate vero? -
La guardo stupita come
sempre chiedendomi cosa stia escogitando adesso.
- Bene tesoro. La prima fase
del piano: ‘ AMORE TI AMO TORNA TI PREGO ‘ è finita. Conclusa, stop. Adesso
cominciamo a giocare duro. Andiamo sul pesante. E’ il momento di passare alla
seconda fase quella del ‘ VAI E STENDI L’ORMONE ‘ –
Ha un sorriso spaventoso in
viso e uno sguardo demoniaco che da i brividi.
- Cioè? – ho quasi paura a
domandarle in cosa consiste.
- Adesso, non lo cerchi più.
Non andrai più ai suoi incontri del cavolo e non gli farai più gli occhi dolci.
–
- Eh? – sono davvero confusa
adesso ‘ ma non era la cosa più preziosa che avessi al mondo? Figuriamoci le
cose a cui non tieni come sono messe ‘.
- Si lo so posso sembrare un
tantino sadica, ma mio fratello è un vero idiota, e bisogna ….di conseguenza
trattarlo come tale –
- Dru sei sicura di non aver
bevuto niente prima di venire qui? –
Le domando ormai incapace di
seguirla nei suoi vaneggiamenti.
- No per niente – mi sta
squadrando.
- Dove sono quelle gonne
cortissime che ti ho visto indosso prima di metterti con il mio fratellino ‘
Mr. gelosia fatta persona? ‘-
- Perché? – sono nel
pallone.
- Perché è il momento di
indossarle di nuovo –
- Cosa hai in mente? – la
guardo con una espressione stranita.
- Vedrai….quello che ho in
mente come minimo gli farà venire un infarto. Ma se l’è cercata lui –
- Willow – urla e lei
appare.
- Si dimmi Dru –
- Puoi tenere tu il bambino?
Io e Buffy dobbiamo andare di sopra a fare….qualche piccolo ritocco di look –
Altro sguardo da brivido e
poi mi spinge su per le scale.
Mattino dopo …..
- Non credo di farcela, e se
non dovesse funzionare? -
Ho i crampi allo stomaco e
mi sento una perfetta imbecille.
- Cosa? Vuoi scherzare?
Funzionerà e alla grande tesoro…fidati di me –
Mi fa l’occhiolino ed io mi
sento come se stessi andando a morte.
- Su dai pensa che è una
missione e che tu devi a tutti i costi portarla a termine o il tuo bambino
resterà orfano di padre e con una madre depressa a vita –
- Eh? Ma che dici? –
- Quello che accadrà se
adesso non ti muovi e vai a lezione. Su sbrigati….anche se….arrivare tardi in
questo caso sarà un vantaggio – altro ghigno divertito e agghiacciante.
Esco di casa, cercando di
tirarmi giù la maledetta minigonna che Dru mi ha costretto ad indossare.
Dei ragazzi per strada mi
fissano con ammirazione ed io arrossisco lievemente.
‘ Forse funzionerà ‘ penso e
sospiro agitata.
Arrivo in aula, in ritardo
tanto per cambiare.
Entro e come al solito lo
sguardo di tutti si punta su di me.
Ci sono abituata e lo
sostengo.
Ma questa volta vedo i
ragazzi rimanere a bocca aperta.
Alcune matite cadono e sento
un sommesso
- Oh – di ammirazione.
‘ Bene resta calma Buffy e
ricordati la missione STECCHISCI L’ORMONE ‘
Mi siedo al mio posto e
subito due ragazzi di fianco mi sorridono e mi passano gli appunti.
Litigando quasi per chi mi
dovesse aiutare.
Gli guardo divertita, e non
oso ancora posare lo sguardo su di lui.
Faccio finta di essere
concentrata sui libri, e presto attenzione a quello che i ragazzi mi passano e
che mi sussurrano quasi all’orecchio.
Poi un’ombra davanti al mio
banco.
Sollevo la testa ed è lui
che mi sta lanciando sguardi di fuoco.
- Signorina Summers ecco a
lei gli appunti della lezione -
Posa un foglio sul mio banco
e continua a fissarmi.
- Grazie – dico cercando di
sembrare il più naturale possibile.
- Ragazzi adesso potreste
concentrarvi sulla lezione e non importunare più la signor..ina? –
Si corregge in extremis.
- Veramente non mi stanno
importunando, mi stanno aiutando –
Dico con finta ingenuità,
sorridendo ai ragazzi che sembrano al settimo cielo.
- Si ma disturbano la
lezione. Quindi silenzio per favore -
- O ci scusi professore ha
ragione. Ragazzi parleremo dopo lezione se vi va? –
Altro sorriso fintamente
ingenuo.
Lui mi lancia uno sguardo
assassino e torna alla cattedra borbottando qualcosa tra se.
Ed io comincio a sperare di
nuovo.
La lezione continua tra i
suoi sguardi adirati e i sorrisi che ci scambiamo io e i ragazzi.
- La lezione è finita.
Adesso potete andare…. a chiacchierare – dice con tono alterato guardandomi
fisso.
Ci apprestiamo a lasciare
l’aula io sono in mezzo ai due ragazzi che pendono totalmente dalle mie labbra.
- Signorina Summers posso
disturbarla un secondo? -
- Si certo professore – dico
innocentemente.
- Ragazzi aspettatemi alla
fontana va bene? –
- Si certo Buffy ti
aspettiamo – dicono in coro guardandomi come inebetiti.
Io sorrido e li saluto con
un cenno della mano e loro escono.
Mi prende per un braccio e
mi strattona.
- Che cosa stai cercando di
fare Buffy? – è rabbiosa la sua voce e il suo sguardo tagliente.
- Niente – gli dico
liberandomi dalla sua stretta – sto cercando di andare avanti –
- Facendotela con dei
ragazzini? –
- Sono compagni e sono molto
gentili. E non ti interessa quello che faccio –
- Sei sempre mia moglie – ed
è la prima volta che lo dice da quando sono qui.
- Ah si? Ed è per questo che
mi chiami Signorina ed esci con la bionda tutta curve? –
- Cosa? Questo non centra –
è confuso.
- Senti William io ho fatto
di tutto per farti capire che ti amo ma a quanto pare è tardi –
Sospiro studiatamente questa
volta e poi continuo.
- Quindi ho deciso che forse
hai ragione è meglio così per tutti. E mi sto guardando intorno. Non ho
intenzione di stare a piangerti in eterno – lo guardo dritto negli occhi e
spero di essere convincente.
- Ah bene e tutto in una
notte? –
- Beh anche tu hai deciso
tutto in fretta mi sembra. Stai anche per chiedere il divorzio se non sbaglio-
Lui sembra sorpreso, come
non ricordasse di avermi detto che voleva il divorzio.
- Si già – ma non sembra
convinto.
- Quindi – mi avvicino a lui
e gli accarezzo dolcemente il viso
– Buona fortuna amore – e lo
bacio sulle labbra con dolcezza.
Lui sta per stringermi ma io
mi allontano.
Mi volto ancora una volta a
guardarlo e poi esco e il mio cuore batte all’impazzata.
‘ Dio ti prego, ti prego fa
che abbia funzionato ‘ e cammino rapidamente verso la fontana.
Faccio la liceale per due
ore e rimedio un invito al Bloody Hell per la sera e uno al cinema.
Torno a casa esausta e
speranzosa.
Dru mi aspetta seduta in
soggiorno.
Appena entro mi sorride e
dice sicura
– Visto che ha funzionato? -
Ed io davvero penso che sia
una strega o un demone.
- Ma come hai fatto a
saperl…? -
- Mi ha chiamata oggi
pomeriggio ed era furibondo. Ha fatto tanti bla bla bla inutili, ma sapevo che
cosa voleva sapere il mio pollo. E alla fine l’ha buttata lì con indifferenza –
- Cosa? Avanti parla – sono
agitata.
- Mi ha detto quasi stesse
parlando del tempo ‘ Hai visto Buffy? ‘ ed io calma ‘ Si certo sai che le tengo
il bambino quando posso ‘ –
- E lui? – sono sempre più
curiosa.
- ‘ Si è vero avevo
dimenticato. Ma dico oggi l’hai vista? ‘ ed io ‘ No perché ? è successo
qualcosa? ‘ e lui tutto serio ‘ Era strana, diversa e ….’ Silenzio ma io non ho
mollato, non ho detto nulla ed ho aspettato che continuasse –
- E dopo? –
- ‘ Dru sai se esce con
qualcuno? ‘ tombola. Lo sapevo che avresti steso l’ormone. E’ geloso ben gli
sta. Così impara a tirarsela. –
- E tu cosa gli hai
risposto? –
- Come cosa gli ho risposto?
E’ ovvio gli ho detto di sì –
- Come si? –
- Buffy, Buffy…. avanti non
hai mai letto Otello….va bene escludiamo la parte in cui fa fuori Desdemona, ma
quello che voglio dire è che la gelosia è un potente catalizzatore di emozioni.
Adesso l’abbiamo scatenata e dobbiamo solo aspettare. Farà tutto lei –
- Farà cosa? –
- Lo logorerà e alla fine
cederà vedrai tesoro. Sono convinta che adesso ti starà immaginando in qualche
camera da letto avvinghiata a qualche ragazzo. Eh non credevo mi sarei
divertita così tanto
sai Buffy –
- Divertita? – sudo freddo –
ti stai divertendo? – sono sbigottita.
- Si certo. Ma su dai, tu lo
ami e lui ti ama è ovvio che tornerete insieme, a meno che voi non siate due
stupidi senza speranza. Quindi perché non dovrei divertirmi mentre faccio di
tutto per ovviare alle vostre stupidaggini? – altro sorriso diabolico, ma devo
ammettere che il discorso dal suo punto di vista fila. Devo stare proprio male
per pensare una cosa del genere.
- E adesso che si fa? –
- Adesso ti rimedio un bel
maschione e ti fai vedere al Bloody Hell con lui questa sera. E vedrai che
danze tesoro. Eh ci sarà da morire ….dal ridere vedrai –
‘ Cosa da ricordarsi
dopo…non diventare mai nemica di Dru ‘
CAPITOLO VIII
Alle nove in punto Dru suona
alla porta ed il mio cuore trema al solo pensiero di cosa può aver messo in
atto la sua mente diabolica.
- Ciao ragazzi - è
raggiante.
- Ciao Dru - il saluto si
prolunga seguito da un silenzio tombale.
- Questo è Wesley Whindam
Pryce - dice con orgoglio.
Mormorii di sorpresa ed
ammirazione salgono su per le scale.
Le mie gambe tremano, ma non
mi tirerò indietro non adesso.
Scendo lentamente, nelle
orecchie il rumore assordante del mio cuore che batte.
Respiro praticamente a zero.
Mi affaccio sulla porta del
soggiorno e i nostri sguardi si incrociano per un momento.
- Eccola qui finalmente -
sorriso soddisfatto
- Buffy questo è Wes e Wes
questa è Buffy -
- Piacere - diciamo entrambi
ed un po’ impacciati ci stringiamo la mano.
- A quanto pare è riuscita a
convincerti a fare questa follia –
Dico subito per mettere le
cose in chiaro.
- Beh a Dru non si riesce
mai a dire di no....- si avvicina e facendo finta di sussurrare al mio orecchio
aggiunge - è pericoloso dirle di no -
Sorrido e annuisco.
Mi fissa un istante e poi
aggiunge serio
- Anche se a dire il vero
dopo averti visto comincio a credere che dopo tutto non sia una follia -
Arrossisco, abbassando lo
sguardo e lo ringrazio.
- Ecco fatto. Visto, lo
sapevo che sareste andati d'accordo. Adesso è il momento di mettere in atto la
fase tre del nostro piano -
Ed io non capisco perché
continui a dire Nostro quando a conoscerlo e a stabilire le strategie è solo
lei.
- Quale sarebbe? - sospiro
in attesa del suo vaneggiamento.
- PRENDI IL PESCE ALL'AMO -
sorriso diabolico che questa volta fa raggelare tutti i presenti non solo me. '
Evviva non sono pazza '
- Eh si Dru ha un modo tutto
particolare di descrivere noi uomini - dice Wes aggiustandosi il collo della
camicia.
- Beh pesci, cani, insomma
avete tutti bisogno di un collare o di un amo - sbuffa divertita.
- E visti i risultati con
Riley non credo che in fin dei conti abbia tutti i torti -
' Willow se non diceva la
sua non era contenta e non è finita le sue labbra si stanno muovendo ancora '
Riley la guarda contrariato
ma non osa fiatare sente l'alito di Dru sul collo.
Willow prosegue imperterrita
- Beh escluso per gli
animalisti e per chi ha paura di quei grossi cagnoni, con quei denti affilati
che appena ti vedono ti abbaiano dietro e ti ringhiano sbavando qua e là –
' Ma che immagini contorte
che elabora la sua mente, ed immagino William legato ad un guinzaglio che sbava
e ringhia contro di me...il che potrebbe benissimo accadere questa sera (sto
diventando contorta anche io?)'
- Si va bene cara adesso
bando alle chiacchiere è il momento di passare all'azione. E Wes tesoro per una
sera scordati di essere il perfetto gentiluomo inglese che sei e comportati da
perfetto bastardo guasta famiglie -
- Ehm d'accordo Dru cercherò
di fare del mio meglio -
- Già è sarà meglio per te.
–
Poi rivolta a me con sorriso
ammiccante
- Adoro i giri di parole, tu
no? -
La fisso senza aprire bocca
e Wes mi porge il braccio divertito.
- Madame - lo prendo
sottobraccio e ricambio il sorriso.
In macchina siamo tutti in
silenzio, è Dru alla guida ed è a dir poco spericolata.
Riley tiene stretta la mano
alla maniglia dello sportello e credo che al primo segnale di pericolo si
lancerà fuori.
Wes invece sembra una statua
di legno e il suo volto è una maschera di sudore e preoccupazione.
Io invece sono così agitata,
che non faccio nemmeno caso ai sorpassi azzardati di Dru e alle sue frenate da
ultimo minuto.
Finalmente ci fermiamo
davanti all'ingresso del locale.
La tensione è alle stelle.
Wes da burattino di legno si
trasforma nuovamente in uomo di carne e torna a sorridermi.
Riley sembra scampato per
miracolo ad una missione impossibile.
Mentre Dru bellissima e
rifulgente come al solito si passa la mano nei capelli facendoli ondeggiare e
sorride al valletto che prende le chiavi della macchina con un sorriso idiota
sul viso, che sembra abbia vinto la lotteria.
- Siete pronti? - dice
guardandoci ad uno ad uno.
Annuiamo con il capo, poco
convinti e poi a coppie entriamo.
- Prima cosa individuare il
bersaglio...-
Si guarda intorno con fare
naturale sorridendo a destra e sinistra.
Sembra una Star.
- Bersaglio ore dodici -
E con un lieve cenno del
capo indica William che seduto al bar sorseggia il suo bourbon.
- Bene adesso Buffy
dimentica che lui è tuo marito, dimentica che tu sei madre. Adesso tu sei Buffy
Summers la cacciatrice. E la tua preda ignara… – Sorrisetto maligno - …è seduta
davanti a te.
Quindi avanti mostrami di
che stoffa sei fatta -
E senza dire altro trascina
il povero Riley ad un tavolo appartato.
- Dru è davvero
.....terribile - dico sorridendo a Wes mentre li vedo sparire tra la folla.
- Già, anche se a dire il
vero da quando sta con Riley si è molto calmata...prima era davvero una furia
scatenata - mi fa strada verso un tavolo, poco distante dal bar.
- Mi spiace di averti
coinvolto in questa cosa - cerco di giustificarmi.
- E perché? A noi inglesi
piace spettegolare e impicciarci degli affari altrui...e poi a dire il vero
sarà divertente -
- Dici davvero? - sono un
po’ scettica.
- Si certo. Tu lascia fare a
me e reggi il gioco - mi fa l'occhiolino e siamo seduti a lume di candela.
Mi prende la mano senza
stringerla e mi sorride.
- Adesso che ne dici di
trovare un bell' argomento di conversazione che ci faccia ridere di cuore? -
- Beh io a dire il vero non
sono molto spiritosa - Sindrome del Coyote in agguato.
- Si nemmeno io .... ma sono
sicuro che se ti racconto qualche aneddoto di quello che mi è capitato qui in
America da quando sono arrivato, riderai ...almeno questo è l'effetto che fa a
tutti quelli a cui li racconto – Dice perplesso.
Inizia a raccontare delle
storie davvero assurde che sembrano delle barzellette appena uscite dal Benny
Hill's show ed io capisco perché tutti ridono quando le racconta.
E rido anche io.
- Ecco ci ha visti - mormora
Wes guardandomi sempre sorridendo.
E fa una leggera pressione
sulla mia mano per evitare che io mandi a rotoli il piano.
Continuo a ridere divertita.
- Cosa sta facendo? -
domando piano tra un sorriso e l'altro.
- Direi che sta cercando di
incenerirmi con il suo sguardo.
- Andiamo a ballare ti va? -
- Si va bene -
Si alza e mi tiene la sedia,
poi mi prende per mano e mi conduce al centro della pista da ballo.
Mi stringe tra le braccia
- Scusami, non ci sto
provando - si schiarisce la voce
- E' solo la mia parte -
- Si lo so - ed entrambi
ridiamo come due imbecilli e siamo imbarazzati da morire.
- Bingo, preparati Buffy. Il
pesce ha abboccato e si dirige verso di noi -
- Grazie Wes sei davvero
gentile - dico ad alta voce per farmi udire da lui che è ormai a pochi passi da
noi.
- Buona sera. Che ci fai qui
Buffy? -
Lo guardo come non capissi
quello che vuole dire.
- Non lo vedi? Sto ballando
- e sorrido al mio cavaliere.
- Si lo vedo, ma dovresti
essere a casa con il bambino - e guarda di sott'occhi lui.
- C'è Willow con lui non ti
preoccupare - dico un po’ seccata.
- Perché lo sa vero che ha
un bambino? - incalza rivolto a Wes.
Che con la faccia più dolce
e gentile di questo mondo mi sorride e risponde candidamente
- Si certo che lo so, e devo
dire che è un bellissimo bambino, ha preso tutto dalla sua splendida madre -
E forse un po’ esagerando mi
bacia la mano.
Gli occhi di William sono
due fessure e non promettono nulla di buono.
- E lo sa che è sposata? -
ormai la sua rabbia è al limite.
- Si, ma so anche che lui
l'ha lasciata e che presto divorzieranno, quindi ho buone speranze -
- Contento adesso? - ribatto
indispettita e gli lancio uno sguardo arrabbiato.
Ma il mio cuore esulta.
- Io non ne sarei così
sicuro. Devo parlarti subito, vieni -
Mi strattona per un braccio.
- Signore, non è così che un
gentiluomo tratta una Signora -
Wes non mi molla.
- Non mi frega nulla di
quello che pensi tu -
Più dolcemente si rivolge e
a me.
- Vieni adiamo via. Ho tetto
che devo parlarti -
Il tono è alterato.
- Adesso sto ballando – dico
seccata e cerco di liberarmi dalla sua stretta.
- Tu balli solo con me Buffy
– i suoi occhi scintillano.
- Non credo proprio che la
Signora voglia venire con lei. Marrano la lasci subito -
' Ma che parola è questa? '
Mi chiedo mentre gli
avvenimenti precipitano
- Idiota giù le mani da mia moglie - e lo spinge.
Wes si mette in posizione di
combattimento e alza i pugni.
- Su in guardia -
- Ma cosa fate? - domando ad
occhi sbarrati.
- Non si preoccupi Signorina
la difendo io -
Wes è totalmente calato
nella parte e questo mi preoccupa.
- Signorina? Ti ho appena
detto che è mia moglie razza di imbecille -
William ha perso le staffe
oramai.
- Basta adesso vi prego -
- E tu esci con questo qui?
-
Mi domanda inarcando il
sopracciglio
Mi fa infuriare per davvero.
- Già perché tu invece? -
Ed indico sarcasticamente
con un gesto del capo la chioma bionda che si sta avvicinando a noi.
- Insomma tesoro cosa sta
succedendo? -
Mi squadra dalla testa ai
piedi e lo stesso faccio io.
- Ah è di nuovo lei, ma
perché non lascia in pace il mio William -
' Tuo cosa? Razza di
smorfiosa, denti di coniglio, finta bionda che non sei altro '
Ma mi trattengo e rispondo
invece molto più astutamente.
- Si hai proprio ragione,
Wes andiamocene -
E mi avvicino a lui
prendendolo per un braccio.
William mi fissa folle di
gelosia.
- Tu non vai da nessuna
parte con questo qui -
E mi tira per un braccio
verso di lui.
Harmony lo prende
sottobraccio e gli domanda incredula.
- Ma che dici Blondy Bear? -
- Blondy Bear? -
Facciamo involontariamente
eco io e Wes quasi divertiti.
- Finiscila Harm - risponde
seccato.
- Si facciamola finita -
Faccio eco io e cerco di
allontanarmi con Wes.
- Buffy ti ho detto che non
te ne andrai con lui -
Si libera della stretta di
Harm e mi prende per un braccio cercando di trascinarmi via.
- Ti ho detto di lasciarmi
William - urlo e l'attenzione della sala si rivolge a noi.
- Smettila di fare la
bambina - urla anche lui adesso
- Andiamo a casa - cerca di
trascinarmi ancora.
- Ehi Signore qui non
vogliamo casini -
Dice un ciccione di 150
chili che ci si è appena parato davanti.
- Lasci andare la Signora ed
esca -
- Togliti di mezzo - sibila William
' Ma perché non ti impicci
degli affari tuoi imbecille ' dico tra me e me.
Indispettita verso quella
montagna di grasso.
- Ora basta -
Ed ecco l'inevitabile.
Wes si para davanti a
William e lo colpisce con un destro.
Poi rivolto a me
- Meglio un mio pugno che
uno suo non ti pare? -
Ed indica il ciccione alle
sue spalle.
William indietreggia di
qualche passo mentre Harm urla
- Oh mio Dio guarda cosa hai
combinato Sgualdrina -
Io mi sono portata le mani
alla bocca per non urlare.
- Ehi come ti permetti tu di
dare della sgualdrina a Buffy? Donnaccia -
E' la voce di Dru che fa
voltare Harm tirandola per la manica della giacca. Poi le assesta un pugno in pieno viso facendola finire addosso
ad un cameriere che riversa il contenuto del vassoio stracolmo, sulla poveretta
e su un'altra decina di clienti.
- Così impari vipera - Dru
si sfrega le mani e sorride.
Dietro di noi nel frattempo
i ragazzi unti di panini, patatine e bevande varie cominciano ad insultarsi e
picchiarsi.
Ed è il caos.
Vedo Dru saltare sulla
schiena di un ragazzo e urlare a squarcia gola.
- Come osi mettere la mani
addosso al mio ragazzo? -
E Riley è seduto per terra
poggiato al bancone con un occhio pesto.
Bottiglie cominciano a
volare pericolosamente sulle nostre teste e il buttafuori è stato appena
atterrato da una ventina di ragazze inferocite.
Dru è ancora sulla schiena
del povero malcapitato che ha il viso tutto un graffio e perde sangue.
Quando finalmente lo molla
dopo avergli spaccato un bicchiere di birra in testa.
Si avvicina a me e dice
euforica, con lo sguardo illuminato sinistramente
- Che bello una Rissa era
tanto che non ne vedevo una -
Io mi guardo intorno
sconvolta e poi vedo un'idiota che ha appena tirato un pugno a William e senza
pensarci lo raggiungo e con calma lo tocco sulla spalla.
Il ragazzo si gira e mi
sorride. Io ricambio e poi gli tiro un sonoro destro.
Lui sembra incredulo, mentre
sento le ossa della mia mano andare in frantumi.
' Ma perché nessuno dice mai
che fa così male '
- Ohi - grido.
- Tesoro, con questa è
meglio -
E sempre l'indemoniata Dru
mi porge una bottiglia mezza vuota di liquore.
Ed io eseguo e la spacco
sulla testa del sempre più stupito e allibito ragazzo che stramazza al suolo.
William si è rialzato e mi
sta fissando.
Viene verso di me ma io non
ce la faccio. E come presa da una paura folle mi volto e scappo a gambe levate.
- Buffy - mi chiama lui e si
lancia all'inseguimento
Alla porta, mi raggiunge e
mi ferma.
Io sono in lacrime, e mi
dispiace per davvero per quello che è successo.
E vedo Wes che ha appena
ricevuto un pugno sul mento e cade al tappeto dritto come una stecca.
- Dobbiamo parlare Buffy -
Cerca di trattenermi.
- No ti prego adesso basta
William - e sono in lacrime.
- Aiutooooo - questa è Dru
che urla.
William si gira e la vede
- Aspettami torno subito -
Va da lei ed io lo guardo
allontanarsi ed esco senza voltarmi indietro.
- Eccomi Dru - dice lui e
ferma il ragazzo che la sta strattonando.
- Ma che fai William -
Lo redarguisce lei.
- Come cosa faccio? - chiede
lui fissandola.
- Va da Buffy io me la cavo
da sola. Devi sempre rovinarmi il divertimento tu -
Sbuffa e si gira nuovamente
verso il ragazzo e gli ficca le unghie al collo.
William torna all'ingresso
ma io sono già lontana.
E si lancia al mio
inseguimento.
Riley interviene ma non per
difenderla, quanto per fermarla. Sembra una furia.
La prende per la vita e la
trascina via mentre lei continua a sbracciarsi verso quel poveretto che la
fissa terrorizzato.
- Cosa è successo? - Harm si
rialza ed anche lei ha un' occhio pesto.
- Fuori, fuori di qui -
Nove buttafuori sono
riusciti alla fine a ristabilire più o meno l'ordine e presi Wes, Dru, il
povero Riley, ed Harm per le braccia, li scortano fuori senza tanti
complimenti.
- E non fatevi più vedere da
queste parti. -
- E' tutta colpa tua - dice
Harm rivolta a Dru, ma basta che incroci il suo sguardo sinistro per farla
battere in ritirata.
- Beh è stata proprio una
bella serata vero ragazzi - dice Dru ridendo mentre Wes e Riley la guardano
sconvolti.
- Speriamo che quei due non
combinino casini -
- Tu parli di casini
combinati da altri? - Domanda al colmo dello stupore Wes
- Questa è bella - scuote il
capo e insieme, malconci si dirigono alla macchina.
CAPITOLO IX
Appena arrivata a casa
raccolgo le cose in fretta e furia e ordino di fare lo stesso a Willow e
Xander.
Prendo il bambino e in
mezz'ora siamo già sulla strada per Sunnydale.
Nessuno di loro ha fatto
domande sino ad ora.
Adesso che siamo in macchina
diretti a casa ed io sembro un po’ più calma, Xander azzarda la richiesta di
una qualche spiegazione
- Allora cosa è successo? -
Domanda preoccupato.
- Perché stiamo scappando? -
- Non stiamo scappando - '
Coyote bugiardo '
- Ah no? Fare le valige, se
quei fagotti possono chiamarsi valige,
in piena notte. Con te ancora vestita da sera. Tu come lo chiameresti? -
- Senza contare che io
dovevo finire di vedere la puntata di Passioni - aggiunge Willow sconsolata.
- E poi come mai il tuo
vestito è ridotto in quello stato?-
- Non ci credereste mai -
ribatto sospirando.
- Già sembra che tu abbia
preso parte ad una rissa. Non è che Wes ha recitato troppo bene e si è
scatenato il caos nel locale? - Willow mi fissa curiosa.
' Oh ma mio Dio è possibile
che riesca a indovinare tutto. Non è giusto '
- Ma dai Willow non dire idioz....i...e......-
Xander mi fissa e il mio
sguardo colpevole gli fa balenare la verità alla mente
- E' andata davvero così? –
Ed è sorpreso ma anche
divertito.
- Come avrei voluto esserci
- dice Willow e per un istante immagino lei sulla schiena di un povero
malcapitato. E mi domando quanto simili siano lei e Dru in fondo.
- Già sarebbe stato
divertente....da dietro il bancone -
Aggiunge Xand più
prudentemente.
- E alla fine cosa è
successo? -
- Me la sono data a gambe -
confesso sconfitta.
‘ Il coyote ha fallito
ancora e tonf spiaccicato in uno dei canyon.’
- Lui voleva parlarmi ma io
non ce l'ho fatta e sono fuggita. Contenti adesso? -
Singhiozzo mentre Willow e
Xander si guardano un po’ mortificati.
- Vedrai si sistemerà tutto
-
Willow mi accarezza
teneramente.
Mi riprendo e stringo forte
il bambino tra le mie braccia.
- Comunque vada io ho lui -
E gli bacio la fronte.
Loro si lanciano uno sguardo
d'intesa e non parlano più.
E' ancora notte fonda quando
arriviamo a casa mia.
' Casa dolce casa ' ripeto '
non credevo mi saresti mancata così tanto '.
Apro la porta e accendo la
luce.
Porto la roba di sopra e
sistemo il bambino nella sua culla.
- Bene grazie di tutto
ragazzi. Ci vediamo domani sera -
- Figurati. A domani sera allora
- mi abbracciano ancora una volta e poi vanno via.
Richiudo la porta e sono
sola.
Le lacrime premono, ma non
voglio abbattermi.
Sospiro ' metterò a posto
domani ' mi dico e salgo di sopra.
Mi stendo nel letto e guardo
fuori dalla finestra.
Il cielo è stellato e la
Luna splende più pallida che mai.
Il vento leggero muove le
foglie che cantano una dolce e sussurrata ninnananna.
Mi sto addormentando quando
un bussare ripetuto ed insistente alla porta mi fanno destare di colpo.
Scendo di sotto senza
accendere la luce.
- Chi è? - dico piano per
non svegliare il bambino.
- Io, apri Buffy -
E' la sua voce. E’ lui.
- Vattene William -
- Aprimi Buffy - non sembra
intenzionato a mollare.
Apro leggermente la porta.
- Cosa vuoi? - domando fredda.
- Parlare - mi fissa
inclinando il capo da un lato.
Quanto lo odio quando fa
così.
- Non abbiamo niente di cui
parlare Blondy Bear - lo attacco.
- Ah, divertente. Avanti
vieni fuori dobbiamo parlare -
Sbuffa spazientito.
- Ho detto no -
- Guarda che se non viene
fuori, vengo io dentro -
Il suo tono è minaccioso.
Apro la porta guardandomi
alle spalle per sentire se il bambino si è svegliato e poi esco.
- Allora cosa vuoi?-
- Perché sei uscita con
quello? Perché stai facendo tutto questo? -
- Beh se non lo hai capito
sino ad ora dubito che lo capirai mai -
- Dimmelo -
Mi guarda scrutandomi.
- No adesso no - ' Testarda,
cocciuta che non sei altro Buffy Summers '.
Mi alzo e faccio per
rientrare ma lui mi si para davanti.
- Invece si adesso -
- William, volevi che ti
lasciassi in pace. Volevi che sparissi dalla tua vita. Vuoi il divorzio. Bene
adesso l'hai ottenuto. Non cercherò più di fermarti. Non sei contento? Quindi
cos'altro vuoi? -
- Ma come fai? Come riesci
ogni volta a rigirare talmente le cose da farmi sentire in colpa? -
Dice alterandosi.
- Guarda che sei tu che mi
volevi fuori dalla tua vita. Sei tu che per prima mi ha allontanato -
- Si lo so - e abbasso lo
sguardo - ma ho capito subito l'errore commesso ed ho cercato di rimediare-
- E tu pensi sia così
facile? - Mi sta fissando serio.
- Non lo so. Ma io dovevo
provarci. Io dovevo cercare di rimediare -
- Al diavolo Buffy, lo stavi
baciando nella nostra casa, nel nostro salotto e se io non fossi arrivato cosa
sarebbe accaduto? -
So cosa vorrebbe che
dicessi, so cosa vorrebbe sentirsi dire. Ma non sarebbe la verità.
- Non lo so William. Mi
spiace -
Non ho il coraggio di
guardarlo e lui trema dalla rabbia e dall’amarezza.
Tira un pugno contro la
parete e sanguina.
- Maledizione – urla.
Io continuo a tacere.
- Perché mi sei venuto
dietro? –
Domando sempre evitando il
suo sguardo.
- Non lo so. Non lo so. Non
ci riesco, non ci riesco –
- William – dico piano e
vorrei abbracciarlo ma non oso farlo.
- Buffy, tu non sai quanto
fa male –
Guarda lontano.
Io sollevo lo sguardo e lo
fisso.
E nei miei occhi di nuovo
quella disperazione e quel bisogno di amore.
Come quella notte quando Willow
mi disse che Angel si sposava.
Lui si volta è mi fissa
intensamente a lungo.
- Maledizione Buffy. –
sospira
- Avanti entriamo –
Mi prende per le spalle e mi
fa entrare.
- Mi dispiace – ripeto
ancora.
- Si lo so - sospira ancora.
- Ma questa volta si fa a
modo mio va bene? –
Annuisco.
Mi si avvicina lentamente.
- Prima di tutto resto sino
a domattina –
Attende fissandomi.
Annuisco ed ho gli occhi
lucidi.
E faccio per baciarlo, ma
lui mi allontana tenendomi per le spalle.
- Secondo niente fretta,
niente violenza. Il ritmo lo stabilisco io –
Annuisco ancora e sto quasi
sorridendo.
- Terzo devi dire ‘ Non è
solo sesso ‘ –
Continuo a fissarlo
sorridente.
- Quarto….-
- Ancora! – dico fintamente
spazientita.
- Adesso ti fai una doccia.
Non ti voglio ubriaca. Voglio che tu sia perfettamente lucida quando faremo
l’amore. Perché questa volta che ti piaccia o no, o fai l’amore con me o puoi
andartene –
- Tu sei pazzo – dico quasi
scherzando – non ho nessuna intenzione di muovermi di qui -
Lui sorride lievemente e poi
prosegue.
- Quinto – ‘ quinto ma non
erano quattro? ‘ Mi domando.
- Quinto – ripete – giurami
che non mi lascerai mai –
- Si lo giuro, lo giuro – e
sto ridendo e piangendo insieme.
Gli salto al collo e lo
bacio quasi a togliergli il respiro.
- Ti amo. Ti amo da morire
William – ripeto ormai incapace di contenere la mia gioia.
Mi solleva e mi porta nella
nostra stanza.
- Quanto mi sei mancato.
Quanto mi sei mancato –
Gi ripeto con il capo
affondato nel suo petto.
- Anche tu amore, da
impazzire –
- Perdonami amore,
perdonami. Io non volevo – piango.
- St…ora basta. Non ne
parliamo più amore –
Ed io non riesco a capire
cosa abbia fatto nella vita per meritarmi lui.
- Stringimi -
- Si amore – risponde.
Distesa nel nostro letto mi
lascio accarezzare dalle sue mani, e baciare dalle sue labbra.
E lo stesso faccio io.
E lui sembra commosso, da
questa mia manifestazione alquanto inusuale di affetto.
- Buffy – sospira e geme dal
piacere.
- Si amore – gemo anche io e
lo accarezzo sempre più desiderosa di essere sua.
La notte scivola sui nostri
corpi avvinghiati e innamorati.
Il suo ritmo è sempre
perfetto e avvolgente e nella mia mente si delinea netta questa immagine
La squadra di spermatozoi
pompati che corrono verso il mio ovetto.
Che immancabilmente viene atterrato (squillo di trombe).
Ma questa volta sorride
felice come una pasqua ed è soddisfatto.
Ed anche io sono felice e
soddisfatta.
E mi perdo nei suoi
movimenti intensi e nei suoi baci.
CAPITOLO X
- E adesso che si fa? –
domando dopo. Accoccolata tra le sue braccia.
Lui mi bacia la fronte e mi
accarezza dolcemente.
- Tu cosa vorresti fare? –
domanda a bassa voce.
- Voglio che tu torni con
noi, qui nella nostra casa, nella nostra stanza e nel nostro letto –
- E Angel? – chiede
titubante.
- Lui non fa più parte della
Mia vita. E’ passato per sempre amore –
- Dici sul serio? – e non
sembra totalmente convinto.
- Si William dico sul serio
–
- Sicura? –
- Si sicura. E tu invece
cosa vuoi? –
- Beh vediamo…una mercedes,
una villa alle Bahamas ….–
- Non fare lo stupido –
sorrido e lo spingo dolcemente.
Si fa serio e dice
- Voglio te Buffy. Solo e
sempre te. Ma ti prego non farmi soffrire mai più –
E il tono della sua voce è
così disperato che mi tocca l’anima.
- Mai più amore, perché
anche io adesso lo so. Voglio te, solo e sempre te –
Mi guarda incredulo ma
felice e mi bacia a lungo lentamente.
Sono senza fiato, vinta e
conquistata dal suo amore.
…….In giardino nello stesso
momento …………
- Dru vuoi scendere. Mio Dio
sei davvero ….davvero incredibile -
- Zitto Riley mi stai
rovinando la quarta fase (e ovviamente la più bella) fase del piano –
- Quale quarta fase – dice a
bassa voce Wes che insieme a Riley sostengono Dru che cerca di sbirciare con
tanto di cannocchiale dalle finestre della nostra camera da letto.
- GODITI IL MERITATO
SPETTACOLO –
- Cosa? – dicono insieme
Riley e Wes, sconvolti.
- Insomma io faccio tutto il
lavoro per quei due e vuoi che poi non mi goda lo spettacolo della
riappacificazione? –
- Ma Dru da piccola hai
avuto qualche trauma? O qualche botta per caso? – Wes sembra perplesso.
- Certo che no, pensa
piuttosto a te che quando sei arrivato qui in America ti hanno fermato
all’aeroporto con quel coltellaccio di trenta centimetri nella valigia e ti
avevano scambiato per terrorista –
- Si ma era un reperto molto
antico –
- Si bella scusa questa –
- Trenta centimetri? –
ripete Riley fissandolo.
- Allora hai finito di
spiare. Guardona? – Wes sbuffa impaziente.
- Un attimo solo. Bene fatto
–
- Cosa? – di nuovo insieme.
Wes e Riley tornano a guardarsi.
- I piccioncini sono
riappacificati. Missione compiuta possiamo tornare a casa –
- Bene era ora. Ho tutte le
ossa a pezzi – borbotta Riley con un occhio nero e tagli sulle mani.
- Già ed io non sto certo
meglio – Aggiunge Wes con il mento tumefatto ed i vestiti in disordine.
- E va bene. E va bene ho
capito andiamo – si indispettisce Dru.
- Comunque non potete dire
che non sono stata brava –
I due si guardano e
sospirano – Sei stata brava – dicono rassegnati scuotendo il capo.
- Toglimi una curiosità Dru
–
- Si amore – lo guarda
dolcemente.
- Come facevi a sapere che
erano venuti qui. Cioè che erano tornati da Los Angeles? –
Attendono in silenzio la
risposta di Dru.
- Ma è ovvio ragazzi perché
sono una strega. Cattiva o buona….è tutto da vedersi -
E di nuovo il suo sorriso
diabolico e quello sguardo uscito dritto dall’inferno, fanno sussultare i due
uomini accanto a lei.
- Già …ovvio. Bene adesso
torniamo a casa però –
Tutti annuiscono. Dru mette
in moto e i due uomini si predispongono in assetto da combattimento. Sperando
di arrivare sani e salvi a casa.
- Bene siete pronti? –
Domanda Dru euforica ed
eccitata.
- Si, e che Dio ce la mandi
buona -
Aggiunge Wes alzando gli
occhi al cielo.
- Si vedrai che sarà il
nostro giorno speciale -
Sorride diabolicamente come
sempre.
- Già è questo che temo –
Riley la guarda spaventato.
- E questa volta ci saremo
anche noi -
Esulta Xander stringendo i
pugni.
Mentre Willow lo guarda
scettica
- Che ne dite lo smalto
rosso giungla si addice alla serata? -
E anche Willow ha
un’espressione sinistra poco rassicurante.
- Andiamo amore? –
Dice lui piano
abbracciandomi da dietro e baciandomi sul collo.
- Si andiamo -
Mi appoggio al suo petto.
- Sei bellissima lo sai
vero? -
Mi stringe di più.
- Bugiardo – sorrido e lo
guardo girando il viso.
- Sempre – sussurra lui
mentre mi mordicchia il lobo dell’orecchio.
- Su andiamo, se continui
così non scendiamo più –
- Mm…che bella prospettiva –
mugugna respirando la mia pelle.
- Stupido – lo bacchetto e
mi sciolgo dall’abbraccio.
E scendiamo le scale.
- Era ora che la finiste di
tubare e scendeste. Siamo in ritardo –
Dru sembra come posseduta.
- Bene ci siamo tutti. Siete
pronti? -
- Si – rispondiamo in coro.
E saliamo in macchina.
Fortunatamente a me non
tocca andare con Dru.
Io e William gli salutiamo
con un cenno della mano.
E loro con il terrore sul
viso ricambiano mentre Dru con lo sguardo di una indemoniata si mette alla
guida.
E come un anno prima siamo
davanti all’ingresso del locale.
Ci mischiamo alla folla.
Harm incrocia Dru che la
guarda tra il divertito e il minaccioso e lei se batte in ritirata, memore
dell’occhio nero rimediato l’anno prima.
Ridiamo divertiti,
ricordando quello che è accaduto e William un po’ imbarazzato cerca di
giustificarsi.
- Io lo avevo capito che era
tutta una messa in scena -
- Si come no fratellino –
incalza Dru.
- Solo non volevo rovinare
il vostro piano –
E anche lui continua a
parlare al plurale di quel piano che conosceva solo Dru.
- Ma questa volta faremo i
bravi vero? -
Dice Wes sorseggiando il suo
tè.
- Ma certo – ghigna Dru per
niente rassicurante.
- Beh Will alza il tuo fondo
schiena e lanciati nelle danze con me. Visto che questi uomini non sono
all’altezza –
E le due si avviano verso la
pista da ballo.
Ed è allora che accade di
nuovo ed è incredibile.
- Ehi Riley – dice Wes un
po’ preoccupato
- Si? –
- Credo che Dru abbia
bisogno di ai…..-
si interrompe e sgrana gli
occhi e poi prosegue.
- Credo che quel poveretto
abbia bisogno di aiuto -
- Chi? – ed è in quel
momento che si volta verso la pista da ballo.
E Dru è saltata addosso a un
tipo che urla come un pazzo.
- Oh, Oh…- entrambi si guardano
e sospirano rassegnati.
- Andiamo – dicono e si
lanciano nella mischia.
Willow sta mordendo la gamba
di una ragazza ed Xander è stato arpionato da due ragazze che gli stanno
saltellando con il bacino addosso, ma non sembra particolarmente dispiaciuto o
sofferente.
Io e William li guardiamo e
non possiamo fare a meno di ridere.
Un butta fuori viene ad
urtare contro il nostro tavolo e dispiaciuto si gira e dice
- Mi spiace, scusate -
Io e William ci scambiamo
uno sguardo d’intesa, un po’ imbarazzato e sorridiamo nervosamente.
- Di nulla – diciamo
insieme.
Poi ci fissa allibito e come
in un flash back ricorda.
- Oh no ancora voi! -
E qualcuno gli assesta un
pugno e lo fa stramazzare al suolo.
Lui ride come un matto e mi
trascina via verso l’uscita.
Sulla porta si ferma e
guarda la baraonda ormai scatenatasi nel locale.
- Andiamo, ho voglia di te
amore -
Mi bacia.
- E loro? – dico un po’
preoccupata.
- Loro se la caveranno. Poi
hanno un asso nella manica –
E anche lui ha un sorriso
demoniaco sul viso (sono fratelli indubbiamente)
- Hanno Dru – ed indica una
chioma nera che sta trascinando per tutto il locale un signore di mezza età
tenendolo per la cravatta.
Mentre Wes e Riley cercando di
farglielo mollare.
- Si hai ragione – e gli
stringo la mano.
Il suo sguardo si fa dolce e
intenso e mi fissa con amore.
- E poi dobbiamo pensare a
lui o lei –
Accarezza il mio pancione ed
io ho i brividi.
- Andiamo a casa – gli
intimo e senza perdere altro tempo corriamo alla vettura.
Al buio continuiamo a
baciarci e siamo sul divano.
- Piano Buffy. Il bambino -
E’ più preoccupato lui di
me, e questo mi fa impazzire.
- Si, si. Non ti preoccupare
tu continua a spogliarmi -
Ed armeggio con i suoi
pantaloni (Ehm…. secondo voi cosa indossa?...ma ovviamente i suoi dannatissimi
jeans rigonfi. Ormai morirò con questa immagine nella mente e altro che estrema
unzione. L’inferno dei lussuriosi mi tocca. Unica consolazione? So che anche
lui ci è destinato,visto che si ostina ad indossare quel capo di abbigliamento)
- Amore, ah – geme mentre io
ho infilato la mano nei pantaloni e lo sto accarezzando impaziente.
Lo bacio togliendoli il
respiro e siamo completamente nudi, sono un po’ in soggezione per via del mio
stato. Ma lui mi guarda sempre con occhi adoranti come fossi la cosa più bella
che abbia mai visto.
- Siete rientrati? – una
voce dal piano di sopra ci fa sussultare.
- Accidenti ci siamo
dimenticati di Dawn – la figlia del vicino che ci fa da baby sitter di tanto in
tanto.
Lui prontamente prende il
plaid da sopra il divano (ringrazio Willow che nel suo solito eccesso di
prudenza mi ha convinta a metterne uno per il piccolo William, e la sua
tendenza a rigurgitare ciò che non gli piace) e ci avvolge.
- Si ciao Dawn siamo noi –
- Siete tornati prest…….o –
si blocca a metà scala ed arrossisce.
Mai quanto me.
- Si eravamo stanchi vero
Buffy? –
Dice lui inarcando il
sopracciglio e fissandomi divertito.
- Si, già beh sai nel mio
stato –
‘ E sento il tonfo della
gaffe e lo schianto nell’ennesimo canyon. Povero coyote che vita infame ‘.
- Puoi andare Dawn adesso ci
pensiamo noi – e all’unisono ci spostiamo e ci sediamo sul divano.
- Si vado – e quasi fugge
richiudendosi la porta alle spalle.
Scoppiamo a ridere e poi i
suoi occhi si riempiono nuovamente di desiderio.
- Forse è meglio andare di
sopra non pensi? – sussurra piano all’orecchio.
Annuisco ed insieme ci
alziamo e saliamo in fretta le scale.
Ci fermiamo a guardare il
bambino nella sua culla e poi sotto le coperte.
- Tesoro – ansima lui – così
mi farai venire un infarto -
Sospira e geme gettando
all’indietro la testa e accarezzandomi la nuca con le mani.
- Credo che ti farò venire….
Ma non l’infarto –
‘ ho fatto una battuta
sconcia. La mia prima battuta sconcia ‘
Lui scoppia a ridere come un
pazzo ed io gli intimo di fare silenzio per non svegliare il bambino.
Ma lui non riesce a
trattenersi.
Poi mi attira a se e mi
bacia con ardore.
- Bene mammina – e mi piace
quando mi chiama così.
- Ora vediamo se anche io
riesco a non farti venire l’infarto –
Ride malizioso e poi
inchioda le sue labbra alle mie.
Mentre accarezzandomi mi fa
fremere di desiderio.
- William – dico piano.
- Si Buffy – sorride sempre
più diabolicamente.
- Non voglio spaventarti
amore, ma credo sia arrivato il momento –
- Per cosa? – domanda
continuando a baciarmi sul collo.
- Perché tu ti dia una mossa
–
- Cosa? –
- Il bambino –
- Ah, oh si giusto il
bambino – sguardo terrorizzato.
Salta giù dal letto e corre
verso le scale.
- William - lo richiamo
indietro.
- Oh si scusami amore.
Andiamo –
Mi solleva tra le braccia e
si avvia alla porta, mentre io sorrido divertita.
- William – gli sussurro
all’orecchio – forse è meglio che ci mettiamo addosso qualcosa prima di uscire?
Non ti sembra? -
- Cosa? – In quel momento si
rende conto che siamo ancora nudi.
Torna verso il letto e mi fa
sedere.
Prende uno degli abiti pré -
maman e me lo fa indossare
delicatamente.
Poi prende un paio di
mutandine e mi mette anche quelle.
E scendiamo di sotto.
Dove alla meglio si infila i
jeans (e ancora quella visione) e la camicia.
Siamo già fuori in giardino
quando vediamo arrivare le auto di Xander e di Dru.
- Oddio è arrivato il
momento? –
Urla Willow dal finestrino ‘
ed io ormai sono convinta che sia cassandra o qualcosa giù di lì ‘
- Si – dice William mentre
mi ha già fatta accomodare in macchina.
- Vengo in macchina con voi
– urla Dru.
- Siìììììììììììììì – dicono
insieme ancora sconvolti, Wes e Riley.
- Nooooooooo - urlo io che comincio ad avvertire i
dolori.
- Meglio di No Dru – cerca
di essere gentile William
- Tu facci strada –
Una luce illumina il suo
sguardo
- Si vi sgombero la strada -
E vedo lo sguardo
terrorizzato di Riley e Wes e il sudore colare dalle loro fronti.
- Forse è meglio se noi
aspettiamo q….- cercano disperatamente di fuggire.
- Ehi restate dove siete voi
dovete urlare alla gente che si mette davanti alla vettura di togliersi dai
piedi –
E le loro paure diventano
certezze.
Sgommata prolungata e l’auto
di Dru parte a tutta velocità.
La seguiamo a ruota noi e
poi dietro di noi Willow e Xander.
…… due settimane dopo…….
Lui ha appena messo la
bambina nella culla accanto al letto e mi sta fissando con desiderio.
Si siede sul letto accanto a me e mi domanda sussurrando
- Dove eravamo rimasti? –
mentre mi stringe e mi bacia il collo.
- Mmm….non ricordo. Forse è
meglio che ricominciamo daccapo –
- Si anche a me sembra la
cosa migliore –
E riprendiamo a baciarci
come solo noi sappiamo fare.
- William. Secondo te abbiamo
fatto bene a chiamarla Dru? –
- Perché? – dice lui mentre
con le labbra scende verso il mio seno.
- Perché potrebbe anche
assomigliarle ed io…. ah sì….-
Non riesco ad andare avanti
con lui che mi succhia il seno rigonfio per la recente gravidanza.
- Guarda che potrebbe
fuoriusci…-
- Si lo so – un luccichio
negli occhi
– Ma anche io voglio la poppata. Sono geloso –
Fa finta di tenermi il
broncio e continua a torturarmi.
- Comunque se penso che la
nostra bambina tra qualche anno possa saltare addosso ad un poliziotto che
cerca di fermarci per eccesso di velocità, dopo un inseguimento alla starsky e
hutch. Sono un po’ preoccupata -
- Si ma poi ha chiesto scusa
– e la mia agonia si fa insostenibile.
- Dopo che in sei poliziotti
sono riusciti a fermarla e che Riley si è messo in ginocchio implorandoli di
non arrestarla –
- Beh ma se l’è cavata no? –
- Già anche questo è vero –
e sorrido.
Mi stende sotto di lui e
inizia le danze ad un ritmo che solo lui riesce ad avere.
E mentre mi sto perdendo
dietro al suo valzer d’amore, di nuovo l’immagine del quarterback pompato. Sono
terrorizzata, se continuiamo così metteremo su per davvero una squadra.
Il mio ovetto questa volta
furbo abbandona la porta e se la fila dietro gli spalti.
Io sorrido e penso che
comunque vada sono felice.
Lui è mio ed io sua, e siamo
insieme.
- William – lo chiamo mentre
mi abbandono completamente a lui sfinita
‘ E adesso si posso ben
dirlo ho avuto anche io il mio giorno speciale ‘
FINE