Dalla sezione Mondi Paralleli di Vs.Ananke

 

 

SCHOOL HARD

By Spuffy

 

 

 

 

I personaggi delle serie "Angel" e "Buffy, the vampire slayer", appartengono a Joss Whedon, la WB, ME e la Fox, gli autori non ha alcuno scopo di lucro e non intendono violare alcun copyright. 

spuffyspike@virgilio.it

 

 

 

 

CAPITOLO I

 

 

 

 

 

‘ Accidenti sono in ritardo proprio il primo giorno ‘.

 

Entro in aula di soppiatto, cercando di guadagnare il posto prima che il prof si accorga che sono in ritardo.

 

- Signorina, è inutile che si appiattisca sulla parete, non è invisibile -

 

Boato e risate in tutta l’aula.

 

‘ Ecco l’anno è inaugurato ‘

 

- Mi perdoni – dico un po’ disorientata e confusa.

 

- Si sieda – dice sorridendo.

 

Ed i miei occhi incrociano i suoi per la prima volta.

 

‘ Ma è…’ sono sbigottita.

 

Willow mi fa cenno di andare da lei.

 

Mi siedo e tutti mi stanno ancora guardando.

 

Tiro un sospiro.

 

- Ciao – dico a bassa voce.

 

- Ciao ma che è successo? –

 

- Niente la dannata sveglia nuova che mi ha regalato Xander –

 

- Ma lo hai visto? È ossigenato! Chi pensa di essere Billy Idol? – lo indico con la testa.

 

- E’ sexy non trovi? –

 

- Willow stai bene? – la guardo un po’ sconcertata.

 

- Si, si è tutto okay. Ma lui è sexy –

 

Mi guardo un po’ in giro e mi accorgo che tutte le ragazze presenti in sala gli stanno sbavando dietro. Ma è possibile che solo a me quell’aria arrogante e quella faccia da schiaffi stiano antipatiche?

 

Mi sta guardando ed inarca il sopracciglio.

 

‘ Mi sono giocata il corso ‘, penso.

 

‘ Questo non si scorderà di me ormai sono fregata…Pazienza ‘

 

Suona la campanella finalmente, ed io e Willow usciamo dall’aula dirette in biblioteca. Abbiamo un’ora libera e dobbiamo organizzare lo studio. Questa volta faccio sul serio, qui non siamo al liceo.

 

Speriamo bene di mantenere i buoni propositi.

 

- Buffy? – mi sta fissando. ‘ Iniziamo male Buffy, nono sono passati nemmeno sessanta minuti dall’inizio del College ed hai già accumulato un ritardo ed un richiamo per distrazione ‘.

 

Sorrido e la seguo nella camera delle tortu…biblioteca volevo dire.

 

- Sono emozionata. Nuovi corsi, nuovi temi da affrontare. Sarà stupendo studiare -

 

- Solo tu potevi dire una cosa del genere – faccio una smorfia e mi siedo lasciandomi cadere pesantemente sulla sedia.

 

- Su dai vedrai che ti piacerà –

 

Sempre ottimista la mia Willow. Io sto già contando i giorni che mi separano dalla chiusura del primo trimestre e dai 10 giorni di riposo.

 

- Buffy. Mi stai ascoltando? – ‘ Ma accidenti. Siamo a quota tre, un record ‘.

 

- Si certo – il mio sorriso idiota non convincerebbe nemmeno un neonato ma io ci provo sempre.

 

- Come no – sbuffa e poi sorride.

 

- Ecco questa è la copia dei tuoi orari di lezione. Mi raccomando Buffy cerca di seguire quelli che ti ho segnato in rosso, sono i fondamentali –

 

- Si parola di scout –

 

- Bene. Adesso che ne diresti di leggere l’introduzione al saggio di Blake? –

 

‘ Perché queste parole hanno un suono ostile alle mie orecchie? ‘

 

- Si. Su avanti, io ti seguo -

 

- Ciao ragazze –

 

- St…piano Xander. Non gridare siamo in biblioteca –

 

- Si scusa Will –

 

- Che ci fai qui? –

 

- Beh ho pensato che avreste avuto fame e vi ho portato qualcosa da sgranocchiare –

 

Lo guardiamo dubbiose.

 

- Sputa il rospo Xand -

 

- Beh mi sentivo un po’ solo. E così eccomi qua – e allarga le mani.

 

- Sono a vostra completa disposizione, fate di me quello che volete –

 

- Ci vuoi dare una mano con questo saggio? –

 

Willow lo guarda speranzosa, mentre io giro gli occhi.

 

- Ah si, beh a dire il vero in questo momento mi sono ricordato che ho un importante colloquio di lavoro proprio ora. Quindi ci vediamo dopo ragazze… e buono studio -

 

Se la fila il vigliacco mentre io devo sorbirmi tutta questa sbobba e soprattutto la faccia estasiata di Willow.

 

‘ Forza e coraggio ‘

 

 

 

Sono stanchissima, ancora un’ora con Willow e quel dannato Blake e mi sarebbe cresciuta la barba

 

Attraverso il campus a piedi. A quest’ora è quasi deserto.

 

Il tempo di cambiarmi e poi raggiungere Willow al Bronze.

 

E’ affollato come al solito. Mi alzo sulle punte per cercarli tra la folla.

 

Indietreggio lentamente quando urto qualcuno.

 

Perdo l’equilibrio e lui mi sostiene tenendomi per i fianchi.

 

- Mi spiace io…Graz…ie - mi volto e ...

 

Quello sguardo beffardo, il sorriso arrogante e il sopracciglio alzato: ‘ L’ossigenato’ .

 

- Salve….Buffy Summers vero? -

 

‘ Accidenti ormai sono schedata ‘.

 

- Salve…mi spiace – ripeto imbarazzata.

 

- Di niente è stato un piacere –

 

Passa oltre continuando a sorridere.

 

‘ Bastardo ‘ dico dentro di me e continuo a cercare i miei amici.

 

- Buffy -

 

Willow seduta poco distante mi sta chiamando e si sta sbracciando.

 

La raggiungo.

 

- Angel è arrivato? – domando e continuo a cercare tra la folla.

 

- No ancora non si è visto –

 

Sbuffo. E poi lui fa la sua comparsa dall’altra parte della sala.

 

- Eccolo – esulta Willow.

 

- Finalmente – i miei occhi si illuminano e cercano di incontrare i suoi.

 

Mi ha vista e si dirige verso di noi.

 

- Ciao tesoro – mi bacia sulle labbra.

 

- Ciao – gli prendo la mano.

 

- Allora come è andata oggi? –

 

- Bene – dico poco convinta e lui sorride (per quanto lui riesca a sorridere).

 

- Si benissimo Angel. Le materie di quest’anno sono fantastiche. Non vedo l’ora che ci diano il primo compito vero –

 

Willow è partita sparata. Sono terrorizzata.

 

- Già – replico mesta.

 

- Su non fare così amore vedrai che non è poi così male –

 

- Già ma tu hai finito anni fa ecco perché parli così – e faccio una smorfia abbattuta.

 

- Si ma del college ricordo solo le ragazze che rimorchiavo –

 

Lo guardo di sbieco e poi gli tiro una gomitata.

 

- Arriva Xander – dice Willow ridendo.

 

Guardiamo nella sua direzione e vediamo Xand che cerca di rimorchiare una ragazza.

 

Con poco successo (lei gli ha appena lanciato uno sguardo disgustato e si è allontanata)

 

Ridiamo anche noi e gli facciamo cenno di avvicinarsi.

 

 

 

- Cosa ci volete fare le ragazze non mi lasciano in pace – e fa una smorfia mentre noi lo guardiamo divertite.

 

-Vuoi ballare tesoro – mi dice Angel con voce gentile ed io annuisco.

 

Parte un lento e ci stringiamo. La mia vita è quasi perfetta.

 

Sono ancora al ‘ quasi ‘ che incrocio il suo sguardo arrogante e sicuro.

 

E il suo immancabile sorriso provocante.

 

Giro il volto dall’altra parte nascondendolo nel petto di Angel.

 

La musica finisce e torniamo al tavolo, dell’ossigenato nessuna traccia.

 

Come inghiottito dalla notte.

 

- Cosa fai domani? – mi domanda bevendo la sua birra.

 

- Non lo so vorrei andare…-

 

- A studiare vero Buffy? – Willow sgrana gli occhi e mi fissa.

 

- Io cioè ..-

 

- Abbiamo la prova ti sei già dimenticata? –

 

- No, ma che dici certo che me lo ricordavo –

 

Sorrido e nella mia testa l’immagine di me sdraiata sulla spiaggia a giocare pigramente con il Sole viene sotterrata, letteralmente da un pesante volume della letteratura inglese di qualche secolo fa.

 

- Bene quindi adesso sarà meglio tornare a casa a riposarci così domani saremo pimpanti -

 

‘ E se glielo tirassi dietro il volume? Il Sole tornerebbe a splendere su di me? ‘

 

- Si certo andiamo. Tu resta pure – dico ad Angel dandogli un lieve bacio sulle labbra.

 

- Xand tu che fai? – gli domanda Willow.

 

- Io vengo con voi, domani mi devo alzare presto. Mica sono come lui che si alza quando vuole.

 

Io devo guadagnarmi il pane –

 

Ride e ci segue mestamente, lanciando un’ultima occhiata alle ragazze in sala.

 

 

 

La dannata sveglia suona ed io mi alzo malvolentieri, al solo pensiero che dovrò rivedere la sua faccia mi sento agitata.

 

Mi vesto e aspetto che Will passi a prendermi.

 

Attraversiamo il corridoio e vediamo un gruppetto di ragazze che si affannano e si scalmano attorno a qualcosa o qualcuno.

 

Willow si alza sulle punte dei piedi, lo sguardo le si illumina e prendendomi per un braccio mi trascina nella mischia.

 

E senza che possa impedirlo…

 

- Ma – dico e mi ritrovo faccia a faccia, a pochi centimetri con lui.

 

Che mi sta fissando incuriosito.

 

- Bene Miss Summers. Allora è deciso tu sei l’ultima per questo corso –

 

Segna il mio nome su un foglio che mi consegna quasi ghignando.

 

Sbatto le palpebre mentre lui cerca di superare il muro di scalmanate che lo guarda deluso e lo implora di sceglierne ancora un’altra.

 

- Oh Buffy sei fortunata – Willow è delusa.

 

- Ah si? Ho vinto la lotteria? – le domando sarcastica.

 

- No ma un posto nel suo gruppo di letture –

 

- Cosa?????????? – deglutisco piano.

 

- Cosa vuoi dire? – scandisco le parole.

 

- Vuol dire che passerai stupendi pomeriggi insieme a lui –

 

I suoi occhi sembrano spiritati.

 

I miei sconvolti passano dal foglio a Willow senza capire.

 

I collegamenti nel mio cervello sono andati in frantumi.

 

- Tieni prendilo tu – e le passo il foglio come scottasse.

 

- No non posso ha segnato il tuo nome. Ha scelto te –

 

- Oh mio Dio che male ho fatto? –

 

Tutte le ragazze mi stanno guardando e guardano il foglio che ho in mano come se fosse oro.

 

- Forse sarà meglio andare – dico balbettando e mi allontano con Willow.

 

E i loro sguardi sono furiosi.

 

 

 

Seduta a lezione sono sconvolta. Lui sembra più allegro del solito.

 

- Bene per le fortunate e i fortunati, domani sera alle diciotto a casa mia puntuali. –

 

Sottolinea il ‘ puntuali ‘ guardandomi strafottente.

 

- Cominceremo con qualcosa di leggero non preoccupatevi - altro sorriso.

 

Alzo la mano timidamente.

 

- Si dimmi pure Buffy –

 

Lo sguardo delle mie compagne diventa ancora più adirato quando lui pronuncia il mio nome.

 

E devo dire che la sua voce calda e sensuale lo rende affascinante (okay sto delirando ma dove ero? Perché ho alzato la mano? Ah si…).

 

- Professore io….-

 

- Puoi chiamarmi William passerotto –

 

- Ah…si beh William – ecco fatta la mia brava figura

 

- Io volevo dirle che non credo di essere all’altezza del corso e che forse qualcun altro sarebbe ….-

 

Noto che gli occhi delle ragazze si sono illuminati come alberi di Natale e mi guardano quasi con amore.

 

- Su non ti buttare giù Buffy. Vedrai che ti piacerà, te lo prometto –

 

Il tono in cui lo dice mi fa venire i brividi.

 

Non so cos’altro dire se non un biascicato e balbettato

 

- Se lo dice lei -

 

Mi siedo e leggo la delusione sui visi attorno a me. Mi detestano di nuovo.

 

Ma giuro non è colpa mia.

 

Guardo di sbieco Willow e un pensiero cattivo mi attraversa la mente.

 

‘ Già è tutta colpa sua. Accidenti a lei ‘

 

Stringo il libro di Blake tra le mani e mi viene voglia di tirarglielo in testa.

 

Ma mi trattengo, chi mi aiuterebbe con le lezioni se no?

 

Sospiro e mi rassegno.

 

 

 

La lezione termina con un suo inchino teatrale e un

 

- A domani messeri e madame -

 

E se non fosse che sono un po’ cecata, credo che mi abbia appena fatto l’occhiolino.

 

- Oh Buffy come vorrei essere al tuo posto – Willow è andata.

 

Io stringo maggiormente il libro tra le mani e cerco di dominarmi.

 

Mi alzo e mi avvio alla porta.

 

Quando vengo urtata ripetutamente, mi guardo intorno e capisco che non è un caso.

 

Sono appena iniziate le ostilità.

 

A pranzo nella sala mensa. Con il mio vassoio cerco un tavolo libero.

 

Ci sediamo e devo sopportare i deliri di Willow.

 

Gli sguardi rabbiosi e mangiare questo schifo di brodaglia.

 

Passiamo il pomeriggio a leggere e studiare.

 

E la cosa si fa difficile in serata quando ci raggiunge Angel.

 

Seduta sul divano cerco una concentrazione che i suoi piccoli baci sul collo non mi consentono.

 

- Basta dai, domani ho un compito -

 

Cerco di allontanarlo poco convinta.

 

- Va bene adesso vado. Vi lascio in pace –

 

si alza pesantemente e dopo avermi baciato se ne va.

 

Willow mi fissa un po’ contrariata.

 

- I ragazzi non sono ammessi quando studiamo. Ci fanno perdere tempo –

 

- Tu parli così perché sei single – le faccio la linguaccia.

 

- No perché voglio prendere A – dice secca.

 

Ed io faccio una smorfia ripensando a tutte le D che ho collezionato a scuola e al grido di gioia che lanciava mia madre quando prendevo una – B.

 

Ricaccio via quei pensieri e riprendo decisa il libro tra le mani.

 

Non sono una che si arrende io. Cerco di convincermi.

 

L’ora si avvicina ed io sono terrorizzata.

 

Il mio primo compito e la mia prima D penso con sconforto.

 

- Su muoviti o arriveremo tardi -

 

Willow mi riporta alla realtà e corriamo per i corridoi.

 

Entriamo nell’aula e lui è seduto sulla cattedra.

 

Indossa una t-shirt nera e jeans neri ed è sexy davvero, lo ammetto.

 

Mi fissa ridendo e scuotendo il capo.

 

- Ti stavamo aspettando Buffy – ride.

 

‘ Ma che c’è? Willow è invisibile? Anche lei è in ritardo ‘

 

- Si scusi – sto diventando ripetitiva.

 

- Su avanti. I posti sono occupati vieni a sederti vicino alla cattedra –

 

Ed indica la sedia.

 

Willow senza che io me ne accorgessi ha già preso posizione in prima fila.

 

‘ Traditrice ‘

 

- Io….- ‘ Nooooooo adesso come farò. Questa volta mi prenderò una E garantito ‘

 

- Si certo – e come in Dracula la mia ombra vorrebbe strangolarlo.

 

Invece eccomi seduta, condiscendente e felice, alla cattedra.

 

Sotto lo sguardo soddisfatto anche se un po’ piccato delle altre.

 

‘ Oggi un Dio non c’è ‘ mugugno dentro di me.

 

E comincio a scorrere il foglio terrorizzata.

 

 

 

Le ore scorrono ed io annaspo e mi arrampico sugli specchi.

 

Lui si avvicina alle mie spalle e si china leggermente per leggere quello che ho scritto.

 

Poggia il braccio accanto al mio e il suo viso quasi mi sfiora i capelli.

 

- Buffy un consiglio? – dice a bassa voce.

 

Tengo gli occhi fissi sul foglio.

 

- Scrivi solo quello che provi. Quello che senti, non c’è bisogno di trattati o di tante parole -

 

- Grazie – dico seccata.

 

Lui non può sapere che questa è per me la cosa più difficile.

 

‘ Scrivere quello che provo. Fosse facile ‘.

 

Si allontana e io ho ancora le narici piene del suo odore intenso e dolce.

 

‘ il compito ‘ mi richiamo all’ordine.

 

E continuo a scribacchiare il foglio, cercando di fare il minor numero di errori grammaticali. Almeno la forma non sarà sotto accusa.

 

La campana suona e io poso la penna.

 

E come sempre sono insoddisfatta di me.

 

Faccio una smorfia e allontano il foglio.

 

- Raccogli i compiti Buffy se non ti spiace -

 

- Arrivederci a domani ragazzi –

 

Mi alzo e ripulisco i banchi.

 

Poso tutto sulla cattedra.

 

Lui è accanto a me poggiato alla cattedra a braccia incrociate.

 

- Allora non dimenticare il nostro appuntamento di questa sera –

 

- No non tema non scorderò la lezione –

 

- Beh io preferisco chiamarli incontri –

 

Sorride sicuro come sempre.

 

- Va bene incontro -

 

Inclina il capo da un lato e mi fissa.

 

Ha smesso di sorridere e nel suo sguardo c’è qualcosa di strano e così profondo che un po’ mi inquieta.

 

- Adesso sarà meglio che vada -

 

- Si lo penso anch’ io – torna il suo solito sorriso.

 

E mentre io esco in tutta fretta da quell’aula che mi sembra un forno.

 

Vedo lui che raccoglie i fogli e si siede sulla sedia incrociando le gambe sulla cattedra e fissa fuori dalla finestra assorto.

 

Ed io guardando il rigonfiamento dei jeans ho il primo pensiero sconcio della giornata. 

 

A dire il vero il primo pensiero sconcio della mia vita.

 

Arrossisco e accelero il passo. Angel mi aspetta a casa.

 

 

 

CAPITOLO II

 

 

 

Entro come una furia ‘ Se avessi Willow tra le mani che le farei ‘

 

- Ciao tesoro -

 

La sua voce mi smonta di colpo.

 

- Ciao Angel -

 

Gli corro incontro e lo bacio con foga

 

- Buffy non respiro – non lo ascolto e quasi viola lo trascino in camera da letto.

 

Lui sembra alquanto sconvolto.

 

Di solito è lui che deve fare l’opera di convincimento e di seduzione.

 

- Wow. Spero che passi altre giornate così – sorride beato.

 

Mentre io ho ancora l’immagine di quei jeans che gira nella mia testa.

 

- E’ stato un inferno. Un vero inferno -

 

Mi avvolgo nel lenzuolo e mi alzo sbuffando.

 

Non sono ancora soddisfatta…..’ il frigo la mia ultima speranza ‘

 

Scendo di sotto e prendo tutto quello che mi capita tra le mani.

 

Lui mi segue a ruota

 

- Anche io ho fame amore – mi bacia sulle labbra e si siede accanto a me.

 

Pensa che mangi per rimettermi in forze ed è contento.

 

Ma io sono solo insoddisfatta.

 

Ho bisogno di colmare il vuoto immenso che oggi sento e di nuovo i dannati jeans.

 

 

 

- Oh cavoli. No sono le 17.40 la lezione…cioè l’incontro -

 

Corro di sopra e indosso un paio di jeans e una maglietta in tinta unita.

 

- Che lezione? – dice sorpreso.

 

- Un corso di letteratura, sai com’è fa punteggio – cerco di sorridere.

 

- Ah non sapevo ti piacesse –

 

- Beh sono una donna che riserva molte sorprese –

 

- Già. Allora ci vediamo domani Buff –

 

- Come, non stasera? –

 

- Ho una riunione sai come vanno queste cose. Si sa quando iniziano e mai quando finiscono –

 

- Si va bene capisco – gli sorrido e lo bacio.

 

- A domani –

 

E scappo via.

 

Questa volta arriverò puntuale a costo di prendere sotto tutti i pedoni che incontro.

 

 

 

Sunstreet 1880 eccolo.

 

Suono il campanello. Sento risate provenire da dentro.

 

Apre la porta ed è vestito come la mattina, ‘ inizia male ‘ .

 

- Salve -

 

- Ciao. Ti stavamo…-

 

- ….Aspettando. Lo so: il traffico – cerco di giustificarmi.

 

- Su accomodati –

 

Siamo in tre, tutte e tre ragazze ‘ coincidenza ‘.

 

- Allora William – dice una di loro famigliarmente – cosa ci farai leggere per prima cosa? -

 

Lui sorride – avevo pensato a qualcosa di particolare e di diverso –

 

Comincia a frugare nella sua immensa libreria.

 

Solo adesso mi rendo conto che la sua casa è letteralmente invasa dai libri.

 

Ce ne sono ovunque accatastati, e impilati.

 

Mi guardo intorno.

 

L’arredamento è molto semplice e lineare.

 

Un mix di acciaio e legno.

 

Che da un aspetto confortevole ed accogliente insieme.

 

Al centro del soggiorno un baule che funge da tavolino e un divano a tre posti, davvero grande.

 

E di lato il camino e un tappeto dai colori vivaci.

 

Davvero accogliente.

 

- Eccolo – dice soddisfatto dell’esito positivo della sua ricerca.

 

Mentre io e le mie compagne ci siamo lanciate sguardi poco amichevoli.

 

- Ann Rice. Qualcuno la conosce? – chiede e solleva il libro mostrandocelo.

 

- Si io – dice subito la ragazza bionda alla mia destra. Euforica.

 

L’altra le fa eco, ed io mi sento una perfetta idiota.

 

- Io no – confesso sincera e le altre ridono.

 

- Bene allora questa è l’occasione buona per conoscerla –

 

Si siede accanto a me. Ed io mi irrigidisco involontariamente.

 

Inizia a leggere e la sua voce calda e profonda mi avvolge completamente.

 

Mi concentro e per un po’ non esiste altro che la sua voce calda e le sue labbra che si muovono armoniosamente.

 

- Allora Buffy? – mi rendo conto in ritardo che mi ha fatto una domanda e mi chiedo quando mi sono persa seguendo il suono della sua voce.

 

- Non saprei –

 

Mi stanno fissando interrogativamente.

 

- Non sai se vuoi una tazza di tè? -

 

- Ah, si – mi mordo il labbro e ingoio la mia lingua.

 

 

 

Comodamente seduti sorseggiamo la bevanda ambrata, particolarmente scura.

 

Si vede che è un inglese.

 

- Allora che ne pensate sino ad ora? -

 

- E’ bellissimo io lo avevo già letto –  sempre lei la bionda ‘ so tutto io ‘.

 

- Anche a me piace – dico quando è il mio turno

 

- e’ così raffinatamente decadente – aggiungo e non so da dove mi è venuto il commento.

 

- Sì esatto, raffinatamene decadente è il termine giusto. Mi piace Buffy –

 

‘ Sìììì ce l’ho fatta  1 a 0 per me biondina ‘.

 

Sorrido soddisfatta.

 

- Adesso è ora di andare ragazze ci vediamo dopodomani. Okay? -

 

- Si certo – rispondiamo insieme e poi ci alziamo e ci avviamo alla porta.

 

Lui ci accompagna e ci saluta.

 

Inciampo nello scalino e faccio l’equilibrista per non cadere.

 

Per fortuna sono stata l’ultima ad uscire e loro non mi hanno vista, ma lui si. Sento la sua risata sommessa che mi segue.

 

‘ Doppiamente accidenti ‘

 

La serata la trascorro a casa, Angel non c’è quindi non mi va di andare in giro.

 

Prigioniera di Willow che vuole sapere ogni dettaglio dalla forma del campanello al colore delle mattonelle del bagno. Ed io pazientemente l’accontento fin dove posso e ancora l’immagine dei jeans non mi abbandona.

 

 

 

Seduta al mio posto, attorno a me terra bruciata, se non fosse per Willow.

 

Attendo la mia D.

 

Lui si avvicina e mi posa il foglio sul banco.

 

- Puoi fare molto di più Buffy, molto di più – e mi sfiora leggermente la mano con la sua.

 

Alzo il volto e lo fisso e di nuovo quello sguardo intenso che non riesco a reggere.

 

Riabbasso il capo e vedo una ‘ – C ‘ sul mio foglio.

 

‘ Pensavo peggio ‘

 

Sospiro scorgendo la ‘ A ‘ di Willow che la sta osservando con un sorriso ebete in volto.

 

 

 

Tornata a casa, la televisione è accesa.

 

- Angel? – chiamo.

 

- Si sono in cucina – la sua voce è stranamente imbarazzata e titubante.

 

- Ciao tesoro – mi avvicino e faccio per baciarlo.

 

- Aspetta Buff –

 

‘ E’ serio, non mi piace ‘.

 

- Cosa è successo? – domando stupita e in allarme.

 

- Buffy c’è una cosa che devo dirti –

 

‘ Questa mi piace ancora meno ‘.

 

- Cosa? – adesso ho io il tono titubante.

 

- Buffy devo andare a Chicago per lavoro. Mi devo spostare per alcuni mesi –

 

- Chicago, perché? – sono incredula.

 

- Affari lo sai – sospira.

 

- Ma come? –

 

- Forse è meglio che allentiamo le cose per un po’ –

 

- Ma cosa dici? –

 

- Buffy niente, voglio solo dire di stare tranquilli per un po’ senza troppe pretese –

 

- Ma come? Quando ti è venuta questa brillante idea ieri pomeriggio? –

 

Ed alludo al nostro incontro di lotta sul materasso.

 

- Buffy, perché devi essere sempre così drastica e in allerta. Rilassati. Voglio solo che tu non ti preoccupi e che sia serena quando non ci sarò -

 

- Stare tranquilli? Senza pretese? Cosa vuol dire? –

 

Il terreno sta cedendo sotto di me ed ho un senso di terrore.

 

- Ma niente, dai su vieni qui. Sai che con le parole sono una frana, volevo rassicurarti ed invece vedi cosa ho fatto -

 

Ma non mi convince del tutto.

 

Mi bacia e mi accarezza una guancia e torna il solito e rassicurante Angel.

 

- Va bene. Per un attimo mi sono preoccupata. Ma tornerai presto vero? –

 

- Ecco vedi cosa volevo dire? Buffy è lavoro non so quando tornerò, tra tre, sei mesi. Un anno –

 

- Un anno – sgrano gli occhi.

 

- Su dai non fare così. Sono stato via altre volte lo sai –

 

- Si ma …-

 

- Dai Buffy vieni qui – mi stringe e ci sediamo sul divano.

 

Non so perché ma sento dentro un magone.

 

- Dormi qui stanotte? – chiedo e spero.

 

- Si – mi sorride.

 

- Quando parti? –

 

- Domattina –

 

- Ti accompagno – sono triste.

 

- Non è necessario. Hai lezione ed io odio gli addii –

 

- Si anche io –

 

Gli prendo la mano e saliamo di sopra.

 

Voglio che questa notte se la imprima nella mente.

 

E gli basti sino alla prossima volta che ci rivedremo.

 

 

 

Quando mi sveglio lui è già andato via.

 

Mi vesto e faccio colazione malvolentieri.

 

Rileggo il suo biglietto sul cuscino

 

 

 

‘ Ciao tesoro,

 

 

 

Ci vediamo la settimana prossima se potrò.

 

Ti chiamo appena arrivo.

 

 

 

Un bacio.

 

 

 

                                                Tuo

 

                                                Angel. ‘

 

 

 

 

 

Faccio un mezzo sorriso e mi avvio verso il campus.

 

Willow mi sta aspettando seduta su una panchina, con il naso ficcato sempre in un libro.

 

- Ciao – dico con voce abbattuta.

 

- Ciao. E’ successo qualcosa? –

 

- Si Angel è andato a Chicago –

 

- E voi due non potete proprio stare separati vero. Tanto torna presto –

 

- Non tanto presto, si parla di mesi. Forse anche un anno –

 

Sospiro sconsolata.

 

- Un anno? – è basita.

 

- Si – altro sospiro.

 

- Su dai fatti coraggio. In fondo anche un anno passa presto – ma non sembra convinta.

 

- Già – faccio una smorfia e tutto attorno a me ha un colore diverso. Più tetro e monotono.

 

- Su andiamo è ora – Willow fissa l’orologio e andiamo a lezione.

 

Anche lui sembra non curarsi più di me. E’ distratto dalla lezione.

 

E non mi guarda nemmeno una volta.

 

‘ Che bella giornata ‘ .

 

Non vedo l’ora di tornare a casa. Di rilassarmi un po’ ascoltando musica.

 

E aspettando la sua chiamata.

 

Non arriva sino a sera.

 

- Ciao – ci sono rumori non sento bene.

 

- Ciao sei arrivato? Tutto bene? –

 

- Si, si tutto bene. Ti chiamo domani adesso devo andare ciao tesoro un bacio –

 

- Ti amo Angel –

 

Resto con il ricevitore in mano.

 

Dall’altra parte hanno riattaccato.

 

Sono triste ed ho già svaligiato il frigo oggi.

 

E non sono andata all’incontro domani mi farà a pezzi.

 

Vado a letto e mi sento sola.

 

 

 

 

 

Entro in aula titubante so che mi sta aspettando al varco.

 

Sbircio dentro ma non c’è.

 

- Salve – dice alle mie spalle.

 

Ed io sobbalzo.

 

- Salve – rispondo e non oso guardarlo.

 

- Mi hai dato buca Buffy –

 

- Io veramente ….- non so che balla inventare, non sono una grande bugiarda.

 

- Bene passa oggi pomeriggio così recuperi –

 

Passa oltre e si dirige alla cattedra.

 

- Tu e lui soli oggi? – sussurra Willow che sembra stia assistendo ad una soap e chissà cosa pensi debba accadere oggi pomeriggio tra noi.

 

Ed ecco, ancora i jeans.

 

 

 

Di nuovo qui Sunstreet 1880.

 

Suono e attendo.

 

Apre è spettinato ed ha il viso assonnato.

 

- Ciao entra. Scusa il disordine stavo riposando -

 

Sposta un po’ di libri e un ‘ reggiseno ‘ dal divano e mi fa sedere.

 

- Bene eccomi qui -

 

Frase banale ma non mi viene altro in mente.

 

Lui si gira, prende il libro e me lo passa.

 

- Inizia a leggere a voce alta per favore. Io preparo del caffè forte -

 

- Va bene – ma che razza di lezioni.

 

- Ti sembreranno curiose queste lezioni Buffy –

 

‘ Accidenti ma chi è Superman che legge nel pensiero? ‘

 

- Ma vedrai alla fine non ne potrai fare a meno -

 

Ed è davanti a me. Di nuovo quello sguardo profondo, un po’ ambiguo e perverso.

 

- Prendi – mi tende una tazza di caffè ed io la prendo.

 

Le nostre dita si intrecciano per un momento ed è come una scarica elettrica.

 

La tazza mi sfugge e il caffè scivola sulla mia maglietta e ‘ oddio brucia ‘.

 

Balzo in piedi

 

- Ahi – grido e mi tampono con le mani.

 

E lo fa anche lui.

 

‘ Ehi mi sta mettendo le mani sul seno ‘

 

Lo guardo stupita con occhi giganti.

 

Lui mi sta fissando a sua volta, e noto un tremito delle labbra.

 

‘ Gli sto fissando le labbra ‘ e il suo tocco da semplice tamponamento è diventato qualcosa di più intimo, di più sensuale.

 

Mi sta accarezzando, con l’altra mano mi attira a se e senza dire una parola siamo labbra sulle labbra.

 

E mi sembra che il tempo si fermi e che tutto giri attorno a me.

 

Quando mi lascia andare, sono letteralmente senza fiato.

 

Boccheggio e sono incredula.

 

- Io….tu….- ansimo e faccio fatica a respirare.

 

- Si noi – riprende lui ansimando a sua volta.

 

Abbiamo gli occhi lucidi, ed io sto per avere una crisi di nervi e di pianto.

 

- E’ dalla prima volta che ti ho vista appoggiata al muro della mia aula, in quel vestito rosa, che ho desiderato baciarti -

 

La sua sincerità mi sconvolge e mi turba.

 

Sollevo la mano, lo schiaffeggio e corro via.

 

Mentre il mio cuore batte all’impazzata, che temo che da un  momento all’altro salti fuori dal petto.

 

- Wow – è l’ultima cosa che gli sento dire con il suo solito tono beffardo.

 

Sono già sulla via di casa.

 

 Angel sta per chiamare.

 

 

 

CAPITOLO III

 

 

 

Ma Angel non chiama.

 

Provo a rintracciarlo al cellulare ma è sempre spento.

 

Demoralizzata e un po’ delusa spengo la TV e salgo le scale lentamente sono a metà quando qualcuno bussa alla porta.

 

- Arrivo – dico e scendo, in fondo un po’ di compagnia mi tirerebbe su il morale.

 

Apro e lui è davanti a me: le mani infilate nei jeans sul davanti e il capo inclinato.

 

Arrogante più che mai mi fissa con il suo dannato sorriso e il suo sopracciglio perennemente asimmetrico.

 

- Cosa ci fa qui? – la mia voce è fredda, o cerca di sembrarlo.

 

- Ti ho riportato questa – e mi mostra la mia borsa.

 

‘ Accidenti nella furia del momento l’ho dimenticata da lui ‘.

 

Faccio per prenderla con la mano, ma lui la ritrae.

 

- Ah, ah…non avere tanta fretta passerotto -

 

Ed è ancora più strafottente e da schiaffi la sua faccia.

 

- Cosa diavolo? -

 

- Non pensi che meriti una ricompensa? –

 

- Eh? – sono incredula e mi preparo a schiaffeggiarlo ancora.

 

- Su avanti, non dirmi che non è piaciuto anche a te. Non ti crederei –

 

- NON MI è PIACIUTO PER NULLA – dico lentamente perché afferri ogni singola sillaba.

 

- Conosci la prova del 9? –

 

‘ Ma che fa, si mette a farmi lezioni di matematica? ‘

 

E la mia faccia deve essere ancora più sconvolta.

 

- No, ma tanto me la dirai tu –

 

- Tutto va sempre verificato – e il suo più che un sorriso, adesso è un ghigno.

 

- Che? – ‘ Non riesco a seguirlo. Ma dove vuole andare a parare? ‘

 

- Così – e senza dire altro mi prende per i fianchi e mi stringe in una morsa d’acciaio.

 

‘ Mi sta baciando di nuovo ‘

 

Sento brividi bollenti attraversarmi il corpo, come una febbre improvvisa.

 

Le sue mani mi percorrono ansiosamente i fianchi e la schiena.

 

Gli cingo le spalle e mi abbandono, socchiudendo gli occhi.

 

Proprio nel momento in cui comincio a godere del suo sapore e della sua lingua che lentamente mi esplora la bocca.

 

La sua risata è una doccia gelata.

 

Mi lascia.

 

- Visto? Come volevasi dimostrare – sorride soddisfatto.

 

Sgrano gli occhi e lo fisso stranita.

 

- Ma tu…tu sei un bastardo – urlo.

 

Con un rapido gesto gli strappo la borsa di mano e richiudo la porta.

 

Ma resto lì in ascolto. So che è ancora là dietro.

 

- Buffy – è un sussurro – volevo solo che ammettessi che ti piace baciarmi -

 

Un attimo di silenzio e poi

 

- Oh forse ti sei arrabbiata perché ho interrotto il bacio? -

 

E di nuovo la sua risata beffarda. Ha colto nel segno.

 

‘ Spero ti si carino tutti i denti ‘ gli auguro e salgo le scale.

 

In bocca sento ancora il suo sapore e sospiro.

 

‘ E’ criminale interrompere così le cose. Uno ci può restare secco ‘

 

 

 

La mattina quando mi alzo ho due occhiaie enormi.

 

Mi faccio forza e rimediando alla meglio mi rendo presentabile per la lezione.

 

Entro in aula. Willow è già ai posti di combattimento, almeno questa volta mi ha tenuto il posto.

 

- Ciao – mi dice – non è ancora arrivato -

 

- Vedo – ‘ mica sono cieca.’

 

- Allora com’ è andata ieri la lezione? -

 

- Niente di particolare – mento e ripenso ai dannatissimi jeans e alle sue labbra.

 

- Cosa avete letto? –

 

- Abbiamo finito il libro di Ann Rice –

 

- Bello! Ti è piaciuto il finale? –

 

‘ Ecco, lo sapevo. Quando imparerai a tenere chiusa quella bocca Buffy Summers? ‘

 

- A dire il vero non è che abbia seguito molto la lettura. Sai com’ è -

 

- Beh anche io sarei stata distratta da altro….- e mi lancia uno sguardo d’intesa molto eloquente.

 

- Salve – la sua voce calda riecheggia nella stanza.

 

‘ Sempre quei dannati Jeans, ma non glielo ha detto nessuno che esistono anche i pantaloni ‘

 

- Ho una sorpresa per voi ragazzi… - sorriso e pausa del tipo ‘ guardatemi quanto sono figo ‘

 

- …E ragazze ovviamente – altro sorriso e sguardo ammiccante.

 

- Dopodomani parteciperemo ad un seminario sulla DONNA E SESSUALITA’ NELLA STORIA DELLA LETTERATURA –

 

E chissà perché guarda me.

 

‘ Ma questo pensa solo a una cosa? ‘ E il reggiseno mi torna alla mente.

 

- Che bello e dove? – domanda la solita bionda ‘ so tutto io ‘, non so proprio come accidenti si chiami.

 

- A Los Angeles, qui vicino. Partiamo il pomeriggio e torniamo il giorno dopo. Ne approfitteremo anche per fare un giro per la città degli angeli se vi va –

 

‘ Noooooo ‘ urlo dentro di me.

 

- Sììììììììì – è il coro generale.

 

Ed io non posso fare altro che rassegnarmi sotto il suo sguardo divertito.

 

Mi sta provocando temo, e non capisco dove voglia arrivare.

 

La lezione si svolge serena ed è molto intensa.

 

Suona la campanella e non si trattiene

 

- Salve a domani allora – fa un cenno con la testa e sparisce.

 

Due ragazze corrono alle finestre per vederlo andare alla macchina e una di loro lancia un urlo lancinante che sembra l’abbiano passata con una spada da parte a parte.

 

- Cosa succede – Willow nella sua nuova versione: Mai farsi gli affari propri.

 

In un balzo  è corsa alla finestra ancora libera e mio malgrado anche io mi scopro curiosa e sbircio.

 

‘ Oddio e quella chi è? ‘ penso tra me.

 

- Ma accidenti chi è quella lì? – dice una delle ragazze e mi frega la battuta.

 

- L’avete vista? – sembrano tutte demoralizzate.

 

E devo ammettere che lo sono anche io.

 

Una donna bruna alta e dal fisico praticamente perfetto lo stava aspettando poggiata alla sua vettura.

 

Si sono baciati sulle labbra e poi lui le ha aperto lo sportello e sono saliti in vettura.

 

Sono delusa e arrabbiata. E Angel non chiama.

 

 

 

- Non se ne parla nemmeno io a Los Angeles non ci vengo. E poi Aspetto la chiamata di Angel -

 

Il mio tono si rattrista pronunciando il suo nome.

 

- Dai Buffy non puoi mancare, sarà un’esperienza stupenda. Avanti non fare l’asociale –

 

- Asociale io? Che sono stata cheerleaders e a Los Angeles ero l’eroina della scuola? –

 

- Si lo so ma devi ammettere che da quando sei qui hai meno amici di me –

 

E sorride come soddisfatta di aver trovato qualcuno più sfigato di lei.

 

- Ehi ma che vuoi dire? –

 

- Scusami non volevo farti arrabbiare. Voglio solo che tu venga con me a Los Angeles –

 

E fa il suo sorriso da cerbiatto alla ‘ ti prego, ti prego non consegnare Bambi ai cacciatori ‘.

 

- Ci penserò – dico e roteo gli occhi.

 

-Sìììì – gioisce, sa che cederò.

 

Passo il pomeriggio ad attendere la sua chiamata.

 

Ed a provare a chiamarlo senza risultato.

 

E’ sera quando finalmente dopo quasi 48 ore squilla nuovamente il telefono.

 

- Pronto – dico agitata – Angel sei tu? -

 

- Si sono io Buffy – ‘ è serio. Il lavoro deve essere faticoso ‘

 

- Come stai? –

 

- Sto bene Buffy - silenzio.

 

- Ehi qualcosa non va? –

 

- Buffy devo dirti una cosa, so che non è corretto ma è accaduto così in fretta, ed inaspettatamente.-

 

- Cosa è successo? Non torni più hanno deciso di lasciarti a Chicago? Beh non ti preoccupare, non è che l’idea mi entusiasmi, ma sono pronta a venire sino a lì se necessario –

 

‘ Si io amo il mio Angel ‘.

 

- No Buffy non è questo -

 

Ancora silenzio.

 

Adesso comincio sul serio a preoccuparmi.

 

- Angel parla dannazione. Vuoi che mi venga un infarto?  -

 

- Buffy ho conosciuto una ragazza e vedi lei è così….-

 

Silenzio, ma io non lo sento nemmeno più.

 

Le tempie mi scoppiano e la frase rimbomba nella mia testa amplificata.

 

- Cosa stai dicendo che mi hai tradito? -

 

Le lacrime cominciano a rigare il mio volto.

 

- Ne riparliamo quando torni – dico in un sussurro.

 

Ma il peggio deve ancora venire.

 

- Buffy non torno per adesso -

 

Ancora il silenzio e sento il mio cuore che si frantuma.

 

- Buffy mi sono innamorato mi dispiace -

 

- Ti sei innamorato? Ti dispiace? – ripeto meccanicamente.

 

La mia testa si è svuotata.

 

- Bene allora vi auguro tanta felicità -

 

Cos’altro posso dire ad un uomo che mi sta mollando per telefono, dicendomi che è innamorato di un’altra? E’ ironico ma adesso non sento nulla.

 

Probabilmente ancora non ho realizzato che è finita. Che mi sta dicendo addio.

 

- Perdonami se puoi. Addio -

 

- Addio – il clic del ricevitore che viene agganciato.

 

- Ti amo Angel – io che parlo a me stessa.

 

Riaggancio e resto seduta sul divano immobile.

 

Non sto pensando a lui, non sto pensando a nulla.

 

La mia vita in questo momento è vuota.

 

Completamente, desolatamente e terribilmente vuota.

 

Ed io non sento più nulla.

 

 

 

La notte passa insonne e la mattina, a lezione sembro uno straccio.

 

Fortunatamente Mr. sorriso durbans non fa lezione oggi.

 

- Buffy ma cosa c’è? Sembra che tu ti sia schianta contro un tir –

 

- Oh niente di particolare Will. Io e Angel ci siamo lasciati –

 

Silenzio. Willow sta ancora recependo il messaggio.

 

- Anzi a dire il vero lui mi ha lasciata per un’altra di cui pare si sia innamorato in questi tre giorni -

 

‘ Oddio come si fa ad innamorarsi in tre giorni ? A me lo ha detto sotto tortura dopo mesi ‘

 

- Buffy scusa, credo di non stare bene oggi. Ho avuto la sensazione che tu mi dicessi che tra te e Angel è finita -

 

Il mio sguardo, deve convincerla.

 

Sgrana gli occhi e balbetta dispiaciuta.

 

- No non ci credo. Non tu e Angel. Non voi due -

 

Continua a fissarmi incredula.

 

- Già da non credersi vero. Pensa nemmeno io ancora ci credo -

 

E sorrido sarcastica.

 

- Mi dispiace – dice alla fine e nel suo tono sento davvero il dispiacere e il suo affetto.

 

- Grazie Willow, ma sono cose che succedono. Passerà –

 

- Si certo passerà – ma lei sembra la prima a non credere alle sue parole.

 

‘ Ma che sto dicendo? Sono a pezzi e non passerà, rimarrà una voragine grande quanto il Gran Canyon nel mio cuore ‘.

 

- Adesso sai che si fa? – Ecco l’intraprendente Willow.

 

Non permetterà che mi abbatta lo so.

 

- Tu fai le valige e si parte per Los Angeles e al diavolo Mr. Gel -

 

- Chi? –

 

- Scusami, ma sai io e Xand quando tu non ci sei lo chiamiamo così… Angel –

 

- Davvero? – sono stupita.

 

- Beh a dire il vero lo chiamiamo anche Mr. Prozac + 2000, Mr. fate largo arrivo io, Mr. sorriso e Mr. allegria –

 

- Ah – sono scioccata. Ma devo ammettere che non hanno tutti i torti.

 

- E avete anche dei soprannomi per me? –

 

- Noooo ma che dici – quello sguardo non mi convince, ma preferisco non indagare, per adesso.

 

- Allora su avanti i bagagli –

 

In venti minuti, mezza casa Summers è infilata, compressa e pressata nella mia valigia.

 

- Un giorno. Staremo via solo un giorno Will non ti sembra di esagerare? -

 

- La prudenza non è mai troppa – scuoto il capo.

 

- Pronta? –

 

- Si io si, ma la tua valigia? –

 

- Io l’ho preparata ieri sera –

 

Che domando a fare. vista la sua prudenza…

 

- Okay allora alla conquista di L.A. –

 

Sorrido mestamente e la seguo trascinando la valigia alla macchina.

 

- Abbiamo appuntamento al campus. L’autobus ci aspetta là -

 

- Grandioso – dico con ironia.

 

Ma Willow non ci fa caso, e tutta euforica mette in moto.

 

E quel che resta di me la segue scettica.

 

 

 

Siamo arrivati all’autobus, non ho mai visto tante studentesse così contente di partecipare ad un seminario di letteratura. E guardale sembrano dirette ad una sfilata di moda.

 

Io al contrario faccio pena, e mi sento di schifo. Pazienza.

 

Scendo dalla macchina e mi tiro dietro la dannata valigia.

 

- Posso aiutarti – le sue dita sfiorano le mie, ma io le ritraggo subito come scottassero.

 

Lo sto guardando fisso negli occhi

 

‘ Vai al diavolo Angel al diavolo tutti gli uomini. Non avrete il mio scalpo‘

 

- No grazie faccio da sola – e mi rimpossesso del manico del mio bagaglio.

 

E come fossi Hulk la sollevo e la lancio nel bagagliaio.

 

Mi sfrego le mani soddisfatta e salgo.

 

Cerco Willow con lo sguardo e accidenti si è piazzata accanto a Riley l’assistente della Prof di Psicologia.

 

- Qui Buffy – mi dice.

 

Sono furiosa e faccio per oltrepassarlo, ma la sua mano stringe il mio polso e il suo tono è perentorio.

 

- Siediti avanti. Non ci sono altri posti liberi -

 

Lo guardo di sbieco e poi di malavoglia mi siedo.

 

- Prometto che farò il bravo – sorride.

 

- Voglio dire che se ti bacerò non ti lascerò sino a che non sarai senza fiato –

 

La sua voce è un sussurro che accarezza le mie orecchie e un brivido caldo mi assale.

 

- E questa sarà l’ultima cosa che farai – dico tra i denti sorridendo forzatamente.tra i denti sorridendo forzatamente.

 

za le mie orecchie e un brivido caldo mi assale.

 

tono è perentorio.

 

e che sembra l'

 

- Si, è questo l’ eccitante – è decisamente allegro.

 

La strada scivola via veloce attorno a noi, e così i miei ricordi con Angel scivolano via dalla mia mente, come acqua.

 

E senza rendermene conto la stanchezza si impossessa di me e lentamente mi lascio cullare dal rumore del motore e dal dondolare della vettura, e mi addormento.

 

Un sonno senza sogni.

 

‘ Solo dormire, nulla più ‘ l’unica frase che ricordo dell’Amleto.

 

Oh Shakespeare quanto la dovevi sapere lunga tu.

 

Una fermata. Il dondolio cessa e io mi risveglio lentamente.

 

- Siamo arrivati. Su sveglia passerotto -

 

Ancora la sua voce calda che mi avvolge e mi accarezza, e l’immancabile brivido caldo.

 

- Di già? -

 

Sta sorridendo e mi sta fissando.

 

Con una mano scosta una ciocca ribelle dei miei capelli.

 

E fa cenno di si con la testa.

 

Guardo fuori dal finestrino. Siamo davanti all’hotel.

 

Un piccolo hotel in un posto abbastanza tranquillo di questa megalopoli.

 

Mi sgranchisco le gambe e mi fletto per rimettere in moto la circolazione.

 

E nei suoi occhi vedo un lampo intenso, e il suo sguardo scorre lungo il mio corpo ed è come se lo accarezzasse avidamente.

 

Mi sento imbarazzata e gli faccio cenno di lasciarmi passare.

 

Esita un momento e poi scosta le gambe.

 

Gli passo davanti il suo viso all’altezza del mio seno e sento un suo sospiro sommesso.

 

Fremo e mi allontano agitatissima.

 

 

 

CAPITOLO IV

 

 

 

Il tempo di lasciare le valige in camera, di rinfrescarci e prepararci che si va al seminario.

 

E indovinate? Ci fosse una che seguisse l’oratore. Tutti i volti sono girati dalla sua parte in adorazione.

 

Solo io e Willow sembriamo interessate. Specie a quella parte in cui si afferma che le donne nella letteratura sono sempre state viste con gli occhi degli uomini, sino ad un certo periodo.

 

E che l’uomo non le vedeva come soggetti di sensazioni, di emozioni e di pensiero. Ma piuttosto come oggetti, destinatari delle loro emozioni, sensazioni e pensieri.

 

Ed io ribadisco ‘ Al diavolo Angel e tutti gli uomini ‘.

 

Quando usciamo dalla sala sono accaldata, se avessi un ring e un uomo tra le mani non avrebbe scampo.

 

- Bene adesso in giro per la città – dice la sua voce allegramente.

 

- Si – risponde il coro di oche giulive. Sono cattiva? E chi se ne frega.

 

Entriamo in un locale c’è una cantante che lui sembra conoscere bene.

 

Ci sediamo a gruppi ai piccoli tavolini rotondi immersi nell’semioscurità.

 

E lei attacca una canzone ed io mi sento soffocare.

 

Adesso sto realizzando.

 

Tre anni di vita sono finiti, in tre giorni.

 

‘ E’ finita Buffy ‘

 

Le lacrime scendono da sole senza che io me ne accorga, intenta come sono a seguire la struggente musica.

 

La ragazza accanto a me sta bevendo tequila e forse mossa a compassione mi porge il bicchiere.

 

Non dico nulla la guardo semplicemente e bevo tutto d’un fiato.

 

‘ Mai ubriacarsi quando si è tristi ‘

 

Mi alzo ormai partita e mi allontano nella penombra.

 

Barcollo, ho caldo e mi sento di soffocare.

 

- Vieni ti accompagno – le sue braccia mi cingono la vita.

 

Appoggio il capo alla sua spalla e lui mi sorregge.

 

- Buffy su forza -

 

Usciamo e una ventata di aria fresca mi libera dalla sensazione di soffocamento.

 

Ma tutto intorno a me continua a girare vorticosamente e oscillo pericolosamente.

 

- Come sta? – questo è Riley l’impiccione numero due.

 

- Non credo molto bene. Tu resta con le ragazze io la riaccompagno con un taxi –

 

- Va bene allora ci vediamo domani –

 

- Si buonanotte – le sue braccia mi legano di nuovo.

 

Non riesco a camminare. Lui sospira e alla fine mi prende tra le braccia.

 

Mi appoggio al suo petto e i miei occhi continuano a lacrimare.

 

- All’hotel **** presto -

 

- Si subito – dice il taxista guardandomi come fossi una ragazza perduta.

 

Arriviamo all’hotel ed io sono sempre tra le sue braccia. Comincio ad abituarmi.

 

Si ferma davanti alla porta della mia stanza entra e mi posa delicatamente sul letto.

 

- Va meglio? – domanda premuroso.

 

- Si alla grande – rispondo, e sono nel paese dei balocchi con tutti gli oggetti che danzano attorno a me.

 

Sorride e mi accarezza il viso.

 

- Passerotto non dovresti bere se non reggi l’alcool -

 

- Ma andate al diavolo. Voi uomini siete dei bastardi e non avete alcun diritto di dirmi quello che devo o non devo fare. Capito? –

 

- Accidenti capito nel bel mezzo di una lite tra innamorati allora ?-

 

- No sei capitato alla fine quando quello che resta sono solo ricordi e stupide frasi senza senso –

 

- Mi spiace – la sua voce si incrina per un attimo.

 

- E di cosa? Che mi abbia piantato per telefono? Che si sia innamorato di un’ altra in tre giorni? Che la mia vita vada a rotoli? – e sgrano gli occhi.

 

- Ehi – si alza.

 

Ed io corro in bagno a rimettere.

 

- Bene adesso andrà meglio -

 

Mi aiuta a sedermi sul letto.

 

- Vattene, andatevene. Siete tutti uguali. Bugiardi e vigliacchi -

 

- Ehi calma, io non penso proprio sia così passerotto –

 

- Si ma tu sei un uomo che vede le donne come Oggetti e non Soggetti –

 

- Ah bene vedo che hai seguito la lezione –

 

- Si mica sono come quelle io. Che ti sbavano dietro e pendono dalle tue morbide e sensuali labbra–

 

‘ Dio mio spero di non ricordarmi domani quello che sto dicendo adesso ‘

 

Lui sorride beffardo, ed ha una luce perversa nello sguardo.

 

- Ah quindi avrei delle labbra morbide e sensuali. Se lo dici tu che le hai provate devo crederci no? -

 

- Io volevo dire in senso figurato, e non mi distrarre perdo il filo –

 

Biascico le parole e questo lo diverte ancora di più.

 

- Su adesso stenditi e riposa -

 

E mi stende supina sul letto.

 

Mi rigiro e nascondo il viso tra i cuscini e singhiozzo.

 

Ormai le mie emozioni sono incontrollabili.

 

Lui sospira e il suo sguardo diviene dolce.

 

Si stende accanto e mi prende tra le braccia.

 

Il suo odore mi avvolge e il suo calore mi rassicura.

 

Lo guardo, anzi ci guardiamo.

 

Mi accarezza i capelli ed io mi addormento esausta e depressa.

 

Lo sento mormorare frasi senza senso e sorrido.

 

E di nuovo ‘Solo dormire. Nulla più ‘.

 

 

 

Mi sveglio che è mattina e penso di aver sognato tutto.

 

Sino a quando non metto i piedi per terra e la testa mi duole terribilmente.

 

Lui non c’è. Accanto al letto sul comodino un biglietto

 

 

 

‘ Buongiorno passerotto.

 

Ti lascio qui il mio bacio del mattino.

 

Non sarebbe stato opportuno restare nella tua stanza.

 

William ‘

 

 

 

Lo appallottolo e lo getto via.

 

‘ Che mi importa del tuo buongiorno ‘.

 

Faccio una doccia e mi vesto di corsa.

 

Willow sale a vedere come sto e ad aiutarmi con le valigie.

 

- Stai meglio? -

 

- No per niente – e invece mi sento meglio e le occhiaie sono solo un ricordo.

 

- Andiamo voglio tornare a casa –

 

- Si va bene – Willow sembra sentirsi in colpa per l’accaduto.

 

- Will – la chiamo

 

- Si – dice lei mortificata.

 

- Non è colpa tua. E’ un brutto momento tutto qui –

 

Oggi mi sento più forte.

 

- Si va bene – sembra rincuorata.

 

L’abbraccio e scendiamo di sotto, ed io sempre a trascinarmi la valigia.

 

- Ti aiuto – e questa volta la sua mano mi strappa via la valigia prima che possa protestare.

 

- Grazie – dico e abbasso lo sguardo.

 

- Di nulla è sempre un piacere – il sorriso demoniaco e di nuovo la mia voglia di picchiarlo a sangue.

 

- Andiamo su – mi spinge delicatamente verso l’autobus.

 

E siamo seduti di nuovo accanto.

 

E mio Dio le ragazze attorno a me sembrano spiritate e assetate di vendetta.

 

Le fisso sconvolta. Lui si avvicina e mi sussurra.

 

- Mi hai rapito ieri sera. Credo siano un po’ adirate con te -

 

Sorride soddisfatto, mentre io deglutisco a fatica e mi stringo nel mio sedile.

 

L’Autobus parte ed io ho di nuovo sonno.

 

Come da bambina, non c’era viaggio in cui non dormissi.

 

Sarà il rumore del motore e il dondolio che mi conciliano il sonno.

 

Comunque è un dato di fatto.

 

Dieci minuti dopo crollo sulla sua spalla.

 

Quando mi sveglio siamo a Sunnydale.

 

Mi alzo rapida, non vedo l’ora di tornare nella mia tana a commiserarmi.

 

- Salve a domani – dico senza guardarlo.

 

- Ciao passerotto –

 

Un saluto veloce a Willow e sono di nuovo a casetta mia.

 

Corro alla segreteria ‘ la speranza è l’ultima a morire anche se è sepolta ‘.

 

Niente il nastro è vuoto.

 

Sospiro e disfo la valigia.

 

E il mio letto adesso mi sembra immenso e inutile.

 

La notte passa insonne sento ancora il suo odore addosso e il sapore dei suoi baci sulle labbra.

 

 

 

A lezione sono particolarmente distratta, ma fortunatamente passo inosservata.

 

Lui per la prima volta mi ignora e non fa commenti in codice.

 

Gliene sono grata.

 

Finita la lezione io e Willow siamo dirette da Xander. Oggi si mangia da lui.

 

- Allora oggi pomeriggio passa da me Buffy alle diciotto -

 

- Ma l’incontro non è domani?  - ero sicura fosse mercoledì.

 

- Si ma ho un compito per te – sorride e va via.

 

E nella sua macchina intravedo la misteriosa donna bruna che si guarda allo specchietto retrovisore.

 

‘ chissà chi è? ‘

 

- Ma chissà chi è? – dice Willow e anche lei mi frega la battuta.

 

- Su andiamo –

 

Sono agitata andare da lui.Da sola, non mi sembra una buona idea.

 

‘ Perché non ho detto no. Non ho inventato una scusa qualsiasi?...perché sei una pessima bugiarda Buffy ‘

 

Adoro i monologhi ti fai le domande ed hai sempre la risposta.

 

 

 

Suono il campanello e i miei nervi sono a fior di pelle.

 

- Ciao entra -

 

Si sposta per farmi passare e mi segue.

 

- Allora che compito ha per me? –

 

Chiedo sperando di fare in fretta ed uscire da quella casa.

 

- Siediti Buffy – il suo tono e dolce ma anche deciso.

 

Mi siedo ma sono all’erta.

 

Aspetto muovendo nervosamente le mani.

 

- Allora cosa vuoi Buffy? -

 

Mi domanda secco.

 

Ed io faccio finta di non capire.

 

- Io niente. Perché ? -

 

- Quindi non vuoi niente? –

 

- Si l’ho appena detto NIENTE – ribadisco.

 

- Bugiarda e anche vigliacca –

 

La rabbia sale. Scatto in piedi

 

- Ehi ma come osi? Cosa ti da il diritto di dirmi….? -

 

Non riesco a finire la frase.

 

Lui si è avvicinato velocemente e mi ha presa tra le braccia.

 

- Questo mi da il diritto –

 

E le sue labbra premono sulle mie.

 

Cerco di resistere, ma il calore e quel dannato brivido caldo

 

Mi impediscono di ragionare.

 

E rispondo al bacio. Stringendomi a lui.

 

Ed è una liberazione.

 

Ci separiamo e siamo eccitati e sconvolti.

 

- Ancora? – domanda lui fissandomi negli occhi.

 

Vorrei dire no e scappare ma non posso.

 

- Si – rispondo e lui riprende a baciarmi con più passione e desiderio.

 

- Voglio di più Buffy – sussurra e comincia a carezzarmi con desiderio.

 

- Ti prego – e non so se lo sto implorando di smettere o di continuare.

 

Mi fissa e poi sospira come rassegnato. Non sembra felice.

 

- Va bene. Si – le carezze stanno diventando sempre più audaci ed intime.

 

Arrossisco. E’ il secondo uomo che mi tocca dopo Angel.

 

- William – dico il suo nome come per sentirne l’appartenenza.

 

- Si passerotto – sorride lui mentre continua a baciarmi.

 

E i miei vestiti sono sparsi sul pavimento.

 

Prende le mie mani e le posa sul suo petto.

 

- Toccami Buffy -

 

Il mio sguardo è al limite. Come me.

 

Gli sfilo la camicia e con foga gli sbottono i pantaloni.

 

Lui mi accarezza i capelli e poi mi solleva tra le braccia.

 

Mi stende sul letto e comincia a baciarmi dappertutto partendo dai piedi.

 

Ogni bacio è una fonte di calore e di brividi.

 

- Si – sussurro ormai persa.

 

Prende i preservativi dal comodino ed io ho un luccichio.

 

Se ne infila uno e poi si adagia su di me.

 

Ed io mi spingo verso di lui per sentirlo.

 

Lui continua a guardarmi fisso. Mentre io chiudo gli occhi.

 

Impongo il mio ritmo e lui mi lascia fare.

 

Subisce in silenzio e mi fa godere sino allo spasmo.

 

Quando ci separiamo sono bagnata e distrutta.

 

Ho bruciato tutte le energie e tutta la rabbia.

 

Lui è steso accanto a me tranquillo.

 

Ha acceso una sigaretta. E guarda il soffitto.

 

I suoi occhi sono scuri come la notte.

 

E sembrano leggermente tristi.

 

 

 

Resto in silenzio e non mi sento soddisfatta.

 

- Bene hai avuto quello che volevi. Ora sarà meglio che ti rivesta. Ti accompagno a casa.-

 

- No grazie vado da sola –

 

- Non se ne parla –

 

Spegne la sigaretta e si alza dal letto.

 

E’ nudo e questo mi imbarazza.

 

Giro lo sguardo dall’altra parte.

 

Lui sorride e scuote il capo.

 

Mi copro con il lenzuolo

 

- voltati per favore vorrei vestirmi -

 

- Cosa c’è ti vergogni? –

 

Lo fisso seccata.

 

- Beh tesoro non mi importa -

 

Resta in piedi a fissarmi.

 

Mi alzo e lanciandoli sguardi di fuoco mi rivesto sotto i suoi occhi divertiti.

 

- Possiamo andare –

 

Ed è come se ce l’avessi con lui.

 

- Si è meglio –

 

Saliamo in macchina e restiamo in silenzio.

 

Sto già pensando a come rimediare, come negare l’evidenza.

 

Si ferma davanti al vialetto.

 

- Bene siamo arrivati –

 

Aspetta senza guardarmi.

 

- Io volevo dirti che quello che è accaduto, è stato ….-

 

Mi interrompe sospirando come sapesse già.

 

- …Un errore? Si certo è ovvio e che non accadrà più e bla, bla, bla…-

 

Ora mi sta guardando, ride ironico.

 

- Si appunto – confermo.

 

- E va bene – sospira di nuovo.

 

Faccio per aprire lo sportello.

 

- Una cosa tesoro – mi ferma.

 

- Cosa – gli domando.

 

Mi prende per un braccio, mi attira a se e mi bacia.

 

Mi stringe e mi accarezza voglioso.

 

Ed io rispondo ancora più vogliosa se possibile.

 

Quando libera la mia bocca ansimo e sospiro.

 

- A domani – e sul viso ha stampato un sorriso che sembra uscito dall’inferno.

 

Come una cretina esco dalla macchina e mi avvio alla porta.

 

Le mie labbra sono ancora gonfie del suo bacio.

 

Sospiro di nuovo ed entro in casa senza voltarmi.

 

Sento il motore della sua auto che si allontana.

 

- Oh mio Dio – mormoro richiudendo la porta.

 

 

 

CAPITOLO V

 

 

 

Sto andando a lezione con Willow e escludendo il fatto che ho già preso di striscio due pali e una porta, posso dire che mi sento abbastanza tranquilla e calma.

 

- Sei distratta Buffy? – mi chiede sorridendo.

 

- Io no perché? –

 

- mm….- esita.

 

- Buffy – e mi indica i piedi.

 

‘ Na perché tutte a me?? ‘

 

- Oh mio Dioooooo le pantofole! Devo tornare a cas….-

 

Driiiiiiiinnnnnnnnnnnnnn

 

Suona la campana ed io sto per morire.

 

- Farai tardi. Su vieni non ti noterà nessuno -

 

- Tu dici? – ‘ vatti a fidare degli amici ‘

 

- Si certo su avanti –

 

Entro e corro quasi a rompermi il collo al posto più isolato e meno visibile dell’aula.

 

E prego per la cecità momentanea dei presenti.

 

Willow mi corre dietro e si siede accanto a me.

 

Per fortuna questa volta non mi ha abbandonata al mio destino.

 

- Vedrai nessuno le noter…….-

 

- Ma che belle scarpe B. davvero originali. Vuoi lanciare una nuova moda –

 

Sarcasmo di bassa lega.

 

- Faith, ci provo ma non credo potrò mai superarti -

 

Sorrido con falsa cortesia.

 

Non posso dimenticare che lei è stata la ragazza di Angel prima di me.

 

Quella che lui chiamava Fuoco liquido.

 

- Oh scusami tanto, come siamo acide oggi. Successo qualcosa? -

 

Sudo freddo ‘ non può saperlo di già ‘ mi dico.

 

- No niente tutto a gonfie vele -

 

- Ma che ti sei messa Summers le ciabatte? Non avevi più scarpe per uscire? –

 

- Ciao Cordelia è quello che stavo dicendo io – la saluta Faith e sorridono guardandosi d’intesa.

 

Io lancio uno sguardo inviperito a Willow che vorrebbe sprofondare.

 

‘ E meno male che non l’avrebbe notato nessuno ‘

 

Un altro commento sta arrivando quando entra in classe la prof di psicologia e mi salva in extremis da una lotta all’ultimo capello (o dovrei dire ciabatta), con quelle due.

 

La lezione finisce ed io mi fiondo fuori alla velocità della luce, mentre Willow è rimasta a: ‘ Buffy ora andiamo a casa così ti cambi ‘.

 

E accidenti a me proprio fuori dal cancello mi scontro e finisco al tappeto.

 

- Ahi! Ehi ma perché non stai attento a dove cammini –

 

E lui è in piedi che mi porge la mano.

 

- Oh – è l’unica affermazione intelligente che mi viene in mente (sigh! Me misera).

 

- Ciao Buffy – prendo la sua mano e di nuovo la scarica elettrica.

 

Mi alzo imbarazzata e confusa.

 

- Grazie ora devo andare scusami ciao -

 

E corro via con il cuore in gola.

 

Lui prosegue verso l’aula con la mascella contratta.

 

 

 

Il pomeriggio lo passo in cucina.

 

Di solito quando sono nervosa e arrabbiata mi metto a cucinare.

 

Qualcosa di stomachevolmente schifoso che poi faccio assaggiare ad Xander e Willow solo per vedere le loro facce disgustate.

 

Infarinata ed impanata.

 

Passo e ripasso il matterello su quella povera pasta che implora pietà.

 

Ma sono implacabile.

 

Poi il telefono squilla

 

- Si –

 

- Ciao Buffy –

 

Resto di sasso.

 

- Angel – balbetto e le lacrime premono contro le mie ciglia.

 

- Si sono io. Volevo solo dirti che passo in città questo fine settimana per prendere la mia roba –

 

Ancora silenzio. Sto andando in pezzi.

 

- Si va bene. Metto tutto in un cartone se per te va bene -

 

- Si grazie –

 

- Bene addio –

 

‘ Non riaggancerai tu questa volta ‘ e riattacco.

 

Poi come pentita riprendo il ricevitore tra le mani.

 

- Aspetta Angel mi dispiace io ….-

 

ma dall’altra parte il freddo tu, tu… mi ghiaccia.

 

Aggancio di nuovo e mi siedo sul divano.

 

Resto alcuni minuti ferma a fissare il telefono, poi mi alzo come posseduta, ed esco quasi correndo.

 

Suono il campanello ripetutamente.

 

- Ehi calma amico ero sotto la doccia …..ah sei tu –

 

Fa una smorfia.

 

- Ciao. Posso entrare? –

 

- Ah…. va bene – sospira e mi lascia passare.

 

- Cosa c’è? – domanda scrutandomi socchiudendo gli occhi.

 

- Niente passavo di qui – ho il viso in fiamme.

 

Sono sporca di uova e farina e mi sento stupida.

 

- Si è ovvio – si passa una mano tra i capelli.

 

Esasperato dalle mie bugie patetiche.

 

- Vuoi qualcosa da bere? –

 

- Si qualcosa di forte per favore – penso che così sarà più facile per me.

 

Sorride amaro e mi porge un bicchiere con un liquido ambrato dentro.

 

Bevo in un sorso e fa effetto.

 

- Allora cosa sei venuta a fare? –

 

Domanda stancamente mentre si siede accanto a me sul divano.

 

- Io niente – agito le mani.

 

- Niente perfetto –

 

E resta fermo guardandosi intorno.

 

Ed io capitolo.

 

Gli salto addosso e lo bacio avida.

 

Gli apro l’accappatoio ansiosa di avere un contatto con la sua pelle.

 

- Buffy – dice lui in un sospiro e le sue mani scorrono avide lungo il mio corpo.

 

Mi sollevo la maglietta e faccio scivolare per terra i pantaloni. A cavalcioni su di lui.

 

- Il preservativo – dico perentoria.

 

- Un momento calma – cerca di rallentare ma io non lo ascolto.

 

Si alza e va in bagno, passano 2 interminabili minuti ed io non resisto più.

 

Ho bisogno di sentirmi desiderata di sfogarmi, di sentirmi donna per un po’.

 

- Ecco – ritorna e la sua calma mi da ai nervi.

 

Gli strappo dalle mani la bustina e con foga la strappo e cerco di infilarglielo.

 

- Faccio io – dice e mi aiuta.

 

Senza esitare mi spingo su di lui ed è in me.

 

Mi agito e accelero il ritmo, come ansiosa finisca tutto.

 

Lui ha lo sguardo torbido e scuro come mare in tempesta.

 

Non parla, con le mani mi accarezza e cerca di allentare la tensione.

 

- Ecco fatto finito – sibilo e mi alzo.

 

Lui si solleva e stringe i pugni.

 

- Non ancora passerotto –

 

Le sue mani si serrano sui miei fianchi e mi tirano giù.

 

Siamo stesi sul tappeto e lui è su di me che mi bacia con foga.

 

- Ehi ma ….-

 

- St…ora tocca a me – dice tra i denti.

 

E riprende la danza.

 

Ed una, due, tre, quattro bustine fanno la fine della prima: lacerate sul pavimento.

 

- Basta – mugolo mentre vengo per l’ennesima volta tra gemiti e sospiri.

 

- Si – sussurra lui e si abbandona su di me esausto.

 

Sono senza fiato e senza parole.

 

Mi alzo di corsa e mi rivesto alla meglio.

 

- Non dovevo bere ho perso il controllo scusami è stata una brutta giornata. Non accadrà più –

 

- Per me invece è stato un giorno speciale. Quando vuoi passerotto –

 

E’ ancora steso sul tappeto, nudo e con le braccia incrociate dietro la nuca.

 

Alza il sopracciglio e fissa le mie gambe e sale su con lo sguardo.

 

Ed è come se mi toccasse. Arrossisco e finisco di vestirmi.

 

- Addio – ed esco respirando l’aria della notte.

 

- Alla prossima – dice e si accende pigramente una sigaretta.

 

 

 

Arrivo a casa trafelata per la corsa, sbatto la porta sono furiosa.

 

- Accidenti ma che mi ha preso –

 

Mi mordo le labbra e di nuovo il suo sapore e il suo odore.

 

Le gambe mi tremano.

 

Sono arrabbiata perché questa volta ha deciso lui e non ci sono abituata.

 

E di nuovo il mio grido di battaglia

 

‘ Uomo bianco non avrai il mio scalpo ‘.

 

Infine stanca ma stranamente soddisfatta e quasi (precisazione immancabile per una come me) serena me ne vado a dormire tanto il danno ormai è fatto, non posso certo far tornare indietro le lancette di ….una, due, tre…..quattro…..ah cinque ore e tre quarti.

 

Sono allibita e mi addormento pensando ancora a quei dannati jeans, causa di tutti i miei guai e ad… Angel.

 

Non ho voglia di andare a lezione, ma non posso mancare sarebbe la terza volta e questo non và.

 

Mi alzo a fatica e mi trascino in bagno, brontolando.

 

Mi specchio e mi vedo carina, cosa strana di solito prima delle dodici sono sempre un mostro.

 

Mi faccio una doccia e mi liscio i capelli.

 

Il campanello suona ed è Willow che passa a prendermi.

 

Controllo i piedi (non si sa mai) per accertarmi di avere le scarpe giuste e andiamo.

 

- Allora ieri cosa hai fatto Buffy? Ti aspettavamo al Bronze io e Xand -

 

Anche se lo dice con indifferenza sento le sue antenne puntate su di me.

 

- Niente di particolare, sono stata a casa a studiare, ero troppo stanca - e ripenso alle cinque ore.

 

- Ah, scusa Buffy ma sai io e Xand siamo un po’ preoccupati per te –

 

- No ma cosa … sto bene non vedi – sfodero il mio sorriso più convincente.

 

- Sai per Angel – e lascia la frase sospesa nell’aria.

 

- Ah per quello. Beh passerà, prima o poi ma passerà – ed io sto piangendo dentro.

 

- Si ma in questi giorni sei così strana –

 

‘ Inutile vivo in un mondo di superman e di wonder woman. Io solo sono la sfigata che non capisce nulla e non vede nulla sino a quando non le passa sotto il naso ‘

 

- Non ti preoccupare. Sto solo cercando di riorganizzare le mie cose –

 

‘ e di raccogliere i pezzi del mio cuore ‘.

 

- Allora posso stare tranquilla? Non è che farai cose alla Anna Karenina vero? –

 

- Alla chi? – sapessi almeno chi è.

 

- Il libro di Tolstoj –

 

Sbatto le ciglia, e lei cerca un modo per farmi capire.

 

- Il film ricordi? Quello con la Garbo che ti piace tanto, dove lei muore buttandosi sotto il treno -

 

- Ah si capito –

 

‘ Oh che brutta fine mi si prospetta. Ma siamo impazziti, mi rovino il vestito per non parlare dei capelli e della faccia. Naaaa non fa per me ‘.

 

Siamo sedute in aula e lui ha appena iniziato la sua lezione su Flaubert e la sua Emma Bovary e non capisco perché mi guardi con tanta intensità.

 

‘ Oggi sono tutti fissati con i paragoni letterari? Un buon sano film no eh? ‘

 

Finisce al suono della campanella passa tra i banchi consegnando il compito per la prossima lezione.

 

Arriva il mio turno e noto che il mio lo prende dal fondo della pila.

 

Si sofferma un breve istante fissandomi e poi prosegue oltre.

 

Lo prendo e d’istinto lo metto via.

 

‘ Sesto senso ‘

 

Appena posso scorro la pagina con lo sguardo fingendo indifferenza davanti a Willow che è tutta concentrata e già mentalmente sta svolgendo il tema.

 

 

 

E annotato a matita in fondo c’è scritto:

 

‘ Ci vediamo al parco alle dieci ‘

 

‘ Scordatelo ‘ e lo metto via. Spazientita.

 

- Allora stasera vieni al Bronze? – Willow indaga sempre.

 

- Non lo so. Se riesco si. Ma sai il compito…- ‘ scusa patetica ma lei sembra abboccare ‘

 

- Va bene capisco. Ma non ti strapazzare troppo mi raccomando –

 

Sorride ed io ripenso al giorno prima… se sapesse…..

 

- Si va bene mammina – sorridiamo e poi andiamo a casa.

 

Sono le nove e quaranta e sono seduta in salotto.

 

Non mi sono ancora messa in pigiama.

 

- Non andrò, figuriamoci – e giocherello con le chiavi di casa.

 

- Ma per fare cosa? Gli ho detto che ero ubriaca e che non sarebbe più accaduto –

 

- Magari vuole restituirmi un indumento. O vuole dirmi qualcosa di vitale importanza.

 

Ma sì, non mi costa nulla. Arrivo lo faccio parlare e in fretta e poi me ne vado –

 

Mi alzo ed esco.

 

Senza rendermene conto il mio passo è accelerato.

 

Ho fretta di arrivare.

 

Il parco è deserto, sono all’ingresso, mi guardo intorno.

 

Poi vedo un bagliore nel buio e lui che si accende la sua immancabile sigaretta.

 

- Ben arrivata –

 

- Su dimmi quello che devi dirmi e facciamola finita –

 

- Non qui –

 

- Non verrò a casa tua – dico sulle difensive.

 

- Okay ho la macchina qui vicino – e mi indica la strada laterale.

 

Lo seguo.

 

- Cosa facciamo? – è serio.

 

- Che ne so sei tu che mi hai chiesto di venire qui – sto mentendo, ma è  l’unico appiglio che ho.

 

- Non fare la finta tonta Buffy – sorride malignamente.

 

- Niente non c’è nulla da fare. E’ finita punto e basta –

 

Sono nervosa e ansiosa.

 

- Si come no – mi deride.

 

- E’ finita. E’ stato un attimo di debolezza, mi sentivo sola e tu eri lì –

 

Fa una smorfia e la sua mascella si contrae pericolosamente.

 

- Ah ero lì giusto –

 

- Senti non facciamone un dramma è stato bello per un po’ –

 

‘ Esci da questa dannata auto Buffy comincia a fare caldo ‘.

 

- Quindi cerchiamo di dimenticare ed andare avanti –

 

- Ah grandioso – Sbuffa e spegne la sigaretta con un gesto di rabbia.

 

- Cosa ti aspettavi? Cosa credevi? – sto alzando la voce e non so nemmeno io il perché.

 

- Cosa? – ripete lui e mi fissa…..

 

- Niente – dice alla fine – non devo aspettarmi niente – ed è una minaccia più che un’affermazione.

 

E non so come finisco tra le sue braccia, e non so se sono stata io o lui ad iniziare.

 

Quello che so è che le sue mani mi accarezzano, e che la sua bocca è sulla mia che mi ruba il fiato.

 

Con gesti frettolosi e impazienti gli apro la camicia e gli sbottono i pantaloni.

 

Lo voglio in me è un richiamo troppo forte il suo.

 

Lui mi solleva la gonna e mi apre la camicetta per avere via libera verso il mio seno.

 

Che comincia a succhiare come un bambino avido.

 

- Sai di buono Buffy – mi sussurra all’orecchio risalendo lungo il collo.

 

- Il pr….- la mia fredda razionalità.

 

- Si, lo so – sembra esasperato dal mio distacco.

 

Sfila il profilattico e se lo infila con un gesto rapido e aggraziato.

 

Faccio per salirgli sopra ma lui mi ferma.

 

- Dietro – reclina i sedili e si sposta dietro attirandomi a se.

 

E poi si svolge una lotta, assurda e scomoda su chi deve stare sopra.

 

Alla fine vinco io ma posso trionfare per poco.

 

Nel momento in cui sto per abbandonarmi al piacere lui inverte le posizioni ed accelera il ritmo facendomi sussultare per le forti emozioni.

 

E alla fine i nostri respiri si confondono e i nostri occhi si lanciano una muta e crudele sfida.

 

Prima di perderci l’uno nell’altro.

 

 

 

CAPITOLO VI

 

 

 

E’ adagiato sul mio seno che accarezza calmo con il palmo della mano. Dandomi i brividi.

 

Il suo respiro sta tornando alla normalità.

 

- Devo andare – dico.

 

Ho fretta di lasciarlo.

 

- Resta un po’ – chiede.

 

- No devo andare –

 

Mi sento soffocare.

 

- Si capisco – si solleva e si ricompone.

 

Riabbottona i jeans ed io lo sto fissando.

 

Lui se ne accorge e quando i nostri occhi si incrociano sorride.

 

- Sei sicura di voler andare? –

 

- Si – la mia voce è roca.

 

- Si? – la sua mano affonda tra le mie cosce lasciate scoperte.

 

- Si – e ansimo.

 

Mi accarezza ed io fremo.

 

- Non credo – dice sicuro e prende la mia mano e se la porta ai jeans.

 

- Lo so che lo vuoi – dice piano – allora prendilo non fare la vigliacca –

 

E’ una sfida, ed io non resisto e casco nella sua trappola come una scema.

 

Infilo la mano e lo accarezzo piano e lentamente.

 

- Si – geme lui soddisfatto.

 

Si tende tra le mie mani ed io sono di nuovo ansiosa.

 

- Continua Buffy – sussurra e riversa il capo all’indietro.

 

- Chi sarebbe la vigliacca? – è arrogante il mio tono.

 

- Ah è per questo – geme cambiando espressione.

 

- Allora fammi vedere che non sei una vigliacca avanti –

 

Il suo sguardo lancia fiamme ma io non abbasso il mio.

 

Ci fissiamo per alcuni minuti ed è tesa ed elettrica l’atmosfera.

 

- Certo – e le mie mani tremano.

 

Mentre mi chino su di lui ad assaporarlo ed a cercare un contatto più intimo con la sua virilità.

 

Lui si accomoda meglio che può sul sedile e mi lascia fare.

 

Un gemito più forte ed un sospiro. Ho vinto la battaglia ma la guerra temo sia ancora lunga.

 

- Grazie – dice riprendendo fiato.

 

Mi guarda. E sorride, ma non c’è gioia nei suoi occhi e nemmeno nei miei.

 

- Ora tocca a me – ed è lui a scivolare tra le mie cosce con la testa.

 

Mi tendo e spasimo. E per lui non è difficile avere partita vinta.

 

- Si – sospiro e gemo aggrappandomi con le mani al tetto della vettura.

 

- Uh – dice rialzandosi.

 

Restiamo qualche minuto immobili senza parlare e senza guardarci.

 

- Riaccompagnami a casa adesso –

 

Sempre il mio tono freddo e distaccato.

 

Lui non replica.

 

- Si andiamo – ci sistemiamo gli abiti e torniamo sui sedili davanti.

 

Nessuno parla sino all’arrivo a casa mia.

 

- Ciao – dice ed è dolce il suo tono.

 

- Ciao – gli rispondo seccata e sbatto lo sportello.

 

 

 

Sto precipitando e sono senza paracadute mio Dio mi schianterò al suolo.

 

La mattina sono uno straccio e per di più Willow ormai sospetta qualcosa.

 

Ed ho un succhiotto sul collo grande quanto il Gran Canyon e non c’è foulard che tenga.

 

- Allora vuoi dirmi che cosa succede Buffy? -

 

- Niente – sbuffo e sto per crollare.

 

- Tu non mi convinci c’è qualcosa che non va – sembra preoccupata.

 

Di nuovo la campanella mi salva.

 

Lui entra ed è bellissimo. Irradia gioia da tutti i pori. ‘ accidenti ‘

 

- Salve – dice alle mie spalle e sento i suoi occhi fissi su di me.

 

- Salve – rispondo a mezza voce, indifferente.

 

- Oggi ti voglio all’incontro Buffy e non ammetto scuse siamo intesi? Devi recuperare –

 

Un lieve sorriso appare sul suo viso e lo sguardo si illumina.

 

- Si va bene – sorrido nervosamente.

 

- Ottimo e voi due? – domanda alle altre due ‘ sfigate che si credono fortunate ‘.

 

- Noi professore oggi abbiamo un seminario con la Walsh. Ci spiace possiamo fare domani? –

 

- Non vi preoccupate, facciamo la prossima settimana con voi. Così ne approfitto per far mettere in pari Buffy – e mi guarda, anzi mi divora.

 

Sgrano gli occhi e abbasso lo sguardo imbarazzata. So già cosa mi attende.

 

Willow mi sta fissando, con due fessure al posto degli occhi.

 

Ormai è vicina alla verità e questo mi spaventa.

 

- Buffy….. cosa fai questa sera? – domanda e mi fissa.

 

Sento il tic tac del suo cervello da qui.

 

- Io? Ancora non lo so – mento sfacciatamente.

 

- Ah va bene, noi comunque ti aspettiamo al Bronze, se ti va…. Raggiungici. Xander porta la sua nuova ragazza Anya. Dovresti conoscerla è terribilmente inopportuna ma simpatica –

 

- Ah bene –

 

- Buffy, e poi vorrei conoscessi anche Tara – arrossisce ed io capisco al volo.

 

‘ Magnifico io mi scoppio e loro si accoppiano. Questo si che è tempismo ‘

 

Arrivo a casa che mi sento la regina delle sfigate.

 

Mi stendo sul divano e penso che domani Angel verrà qui in questa casa di nuovo.

 

Faccio una smorfia e mi preparo per l’incontro.

 

Suono il campanello con furia, non so perché ma è più forte di me.

 

Ogni volta che vado a casa sua mi viene voglia di buttare giù la porta.

 

- Ciao – dico un po’ sul depresso.

 

E lui senza dire nulla mi prende per un braccio e mi trascina dentro.

 

Siamo già avvinghiati sul divano.

 

- Devi recuperare tesoro – dice a bassa voce mentre mi ha già sfilato la camicia e armeggia con i jeans.

 

- Si devo recuperare – ripeto senza seguire il discorso.

 

Pensando solo a baciarlo ed accarezzarlo e siamo di nuovo persi.

 

Nella foga ho rotto qualcosa ma non so cosa.

 

E dopo quattro ore di recupero. Esausti restiamo abbracciati sul divano.

 

Comodamente accoccolati sotto un plaid.

 

- Ti è piaciuto? – domanda.

 

- Si – dico in tono normale.

 

- Ah non si direbbe –

 

- E’ che lui torna domani  -

 

Sembra infastidito.

 

Si sposta leggermente e accende nervosamente una sigaretta.

 

- Ah – replica semplicemente.

 

- Scommetto che non stai più nella pelle – dice sarcastico.

 

- Torna a riprendersi le sue cose – adesso sono io ad essere infastidita.

 

- Mi spiace – ma non sembra dica la verità.

 

- Cosa vuoi fare adesso? Resti o vai? – e non so cosa voglia veramente.

 

- Non so – dico sincera.

 

- Vuoi ancora….- e mi guarda alzando il suo sopracciglio maliziosamente.

 

- No, forse è meglio che vada – e mi alzo.

 

Lui passa la mano nell’incavo della mia schiena.

 

Ho un brivido.

 

- Dai ancora una volta – sorride.

 

Ed io sollevo la testa al cielo.

 

- Va bene – come facessi una concessione, mentre non speravo altro che lui lo chiedesse.

 

E di nuovo ci arrotoliamo sul divano.

 

Alla fine come al solito sono nervosa e delusa di me stessa per aver ceduto.

 

Mi alzo in fretta e mi rivesto.

 

E sbuffando come sempre mi avvio alla porta.

 

- Il giorno che ti vedrò uscire con un sorriso e un grazie accenderò un cero Buffy –

 

- Auguri – rispondo sarcastica e tagliente.

 

Ed esco sbattendo la porta. Come sempre.

 

 

 

Lui riapre la porta ed è nudo maledizione.

 

Mi prende per un braccio e mi bacia ancora.

 

- Non mi hai salutato – Il suo ghigno malefico.

 

Rispondo al bacio e quando mi lascia sta ancora ridendo.

 

Chiude la porta.

 

Sospiro e mi giro con aria sognante.

 

E ‘ Per tutti i diavoli dell’inferno ‘

 

Willow è davanti a me che mi fissa incredula.

 

- Ci…a….o Will….- balbetto come presa in castagna.

 

- Buffy! – è sconvolta.

 

- Will non è come sembra vedi lui, io…..-

 

- Era nudo – incalza.

 

- Si ma vedi – altro che specchi qui mi sto arrampicando in cielo.

 

- Buffy – continua a ripeterlo e mi da i nervi.

 

- E va bene hai ragione faccio sesso con lui – e cammino velocemente lungo la strada.

 

- Ma quando? Come ? Lo sentivo che c’era qualcosa –

 

- Si, si va bene? – ‘ tutti Superman e Wonder woman ‘

 

- Buffy oddio e com’è? –

 

- Cosa? – ora sono io ad essere stupita.

 

- Dico lui com’è? –

 

- Andiamo bene è questo che vuoi sapere? Come scopa? –

 

- No è che io….- sembra imbarazzata.

 

- Da Dio contenta? –

 

- Lo immaginavo – si sta perdendo nelle sue riflessioni.

 

- E nessuno …-

 

- Certo che no! – urlo imbarazzata – e nessuno lo saprà –

 

- Oh accidenti –

 

- Si ma è finita – mento ancora.

 

- Non mi è sembrato – dice sincera Will ed io la detesto ancora di più in questo momento.

 

- Si invece… anche se lui non lo sa. –

 

- Ah ecco – mi guarda di sbieco scettica.

 

- Smettila. Domani torna Angel –

 

- E questo cosa centra? – sembra incerta.

 

- Avevo bisogno di coraggio –

 

- E tu vai a letto con William Darcy, il tuo professore perché vuoi coraggio per incontrare il tuo ex?-

 

- Si – L’ho sparata grossa forse, ma è così. Mi illudo .

 

- Di bene in meglio – ha il fiatone fa fatica a starmi dietro ma io sono una furia.

 

- Si è proprio così – ed ho l’aria di voler convincere me stessa.

 

 

 

CAPITOLO VII

 

 

 

- Will ti prego non dire nulla. Oggi non lo sopporterei – e la fisso.

 

Resta un po’ in silenzio e poi annuisce.

 

- Va bene Buffy –

 

- Mi aiuterai vero? Io devo farla finita non può andare avanti così. Non posso –

 

- Si Buffy ti aiuterò – sospira e mi stringe.

 

Entriamo in casa.

 

- Resti da me questa notte?  - le domando, ma è più una preghiera.

 

- Si certo – sorride ed io mi rassereno un po’.

 

La notte è in bianco per me.

 

E la mattina sono un mostro, e lui sta arrivando.

 

Cerco di restaurarmi come posso, indosso l’abito che era tra i suoi preferiti ed aspetto.

 

Willow mi fissa un po’ contrariata ma non fiata.

 

- Io non scendo. Aspetto che se ne vada – dice guardandomi.

 

- Si grazie Will –

 

Il campanello suona ed io corro.

 

‘ Calma Buffy calma ‘

 

Apro – Ciao Angel –

 

E resto di sasso per la seconda volta.

 

Lui non è solo.

 

In macchina seduta c’è una donna bionda.

 

Mi sta guardando ed è curiosa.

 

- Ciao Buffy – dice ed è imbarazzato.

 

- Io …ho preparato le tue cose – sono rassegnata.

 

- Grazie – esita, sembra non voglia entrare.

 

- E’ lei? – domando con una punta di rabbia.

 

- Si è Darla – e dal modo in cui lo dice e dai suoi occhi capisco che è innamorato.

 

‘ Un coltello. Datemi un coltello che mi devo sgozzare ‘ (chissà perché mi viene in mente la battuta di STREGATA DALLA LUNA. Dovrei pensare a qualcosa di veramente tragico alla Romeo e Giulietta o che ne so alla Titanic. In fondo sto affondando)

 

- Vuoi entrare? – domando ma so già la risposta.

 

- No grazie non voglio farla aspettare –

 

- Angel vuoi muoverti? – la sua voce dolce ma allo stesso tempo sicura e perentoria mi fa capire chi è il più forte dei due nella relazione.

 

Nella nostra era lui. Che ironia del destino.

 

- Si arrivo tesoro – la sua voce è calda, dolce e capisco che è suo.

 

- Bene la tua roba è qui – gliela indico.

 

Mi passa accanto. Il suo odore sa di lei.

 

Solleva il cartone ed esce.

 

Si volta a guardarmi una volta ancora.

 

- Mi dispiace – sembra sincero ed io non riesco ad odiarlo.

 

E vorrei riuscirci con tutto il cuore.

 

Depone la roba nel bagagliaio e sale in macchina.

 

Ripartono lasciandosi dietro la scia dei miei sentimenti.

 

Resto a fissare la strada vuota e infine mi decido ad entrare.

 

Willow è sulle scale e mi guarda triste e comprensiva.

 

- Buffy piccola – mi corre incontro.

 

Ed io mi lascio andare tra le sue braccia.

 

- Perché? Cosa ho fatto di sbagliato? –

 

- Niente Buffy, niente. Non è colpa tua –

 

Ed io vorrei crederle.

 

E di nuovo quel senso di vuoto.

 

Quella vertigine e il bisogno di lui.

 

Della sua pelle delle sue labbra.

 

 

 

Ed adesso sono certa ‘ E’ finita ‘.

 

- Adesso facciamo colazione e poi usciamo che ne dici? –

 

- Si ottima idea – ma nella mia testa ci sono solo i suoi jeans e le sue labbra su di me.

 

- Okay allora mi preparo –

 

Willow corre di sopra ed io vorrei correre dove dico io….

 

Siamo in giro per negozi e all’improvviso davanti mi appare lui con quella donna misteriosa.

 

- Salve ragazze – dice sorridendo.

 

- Salve – dico asciutta mentre vedo la sua mano che le cinge i fianchi e la incenerisco con uno sguardo.

 

- Salve – dice Willow un po’ impacciata non sa cosa fare.

 

- Cosa fate di bello? – sorride.

 

‘ Ce la presenti o no? Bastardo ‘

 

- Niente, shopping – dice Willow vedendo il mio sguardo fisso sulla bruna.

 

- Beh forse sarà meglio andare non credi Buffy? – mi guarda in attesa.

 

Nessuna risposta.

 

- Buffy? – tutti e tre mi stanno guardando.

 

E lui sembra divertito.

 

- Si forse è meglio – dico seria.

 

Quella  sorride e lo guarda con dolcezza.

 

- Andiamo William – dice e la sua voce è così profonda e sensuale.

 

Ho i brividi.

 

- Si andiamo Dru – ‘ si chiama Dru? Ma che razza di nome è? ‘

 

- Beh allora ciao. A oggi pomeriggio allora –

 

Mi fissa e mi tende la mano.

 

La stringo incerta.

 

So che effetto fa il suo contatto.

 

E puntuale arriva la scarica elettrica.

 

Mi giro e mi allontano indispettita.

 

Mentre quella gatta morta continua a guardarmi.

 

- Buffy rallenta ti prego. E’ da ieri che non faccio altro che inseguirti –

 

- Si scusa Willow. Hai visto? Ma che bastardo –

 

- Si ho visto! – afferma sicura e poi si riprende – Ho visto cosa? –

 

- Come cosa? Come la stringeva. Come la abbracciava, la guardava e le sorrideva. Tutto insomma –

 

- Ah davvero? – Willow a volte è davvero esasperante.

 

- Si ma che sei ceca? –

 

- No ma non mi è sembrato…-

 

- E invece sì –

 

Stringo i pugni e continuo a correre invece di camminare.

 

La trascino per mano.

 

- Io lo distruggo. Lo incenerisco. E’ finita oggi pomeriggio gliela canto e lo pianto –

 

Mi giro e una signora sulla sessantina mi sta fissando sconvolta e un po’ spaventata.

 

- Fai bene ragazza sono tutti bastardi –

 

- Oh io, mi spiace….davvero pensavo fosse la mia amica ….-

 

La signora sorride mentre io mi volto in cerca di Willow.

 

E lei è dieci metri più indietro che mi guarda preoccupata. Molto preoccupata.

 

- Will ma che fai? – sono esasperata.

 

- No tu cosa fai Buffy – sorride – e poi non hai detto che è solo sesso e che è finita –

 

La guardo di sbieco e mi accorgo che la vecchietta ci sta guardando e sta ascoltando curiosa i nostri discorsi.

 

Prendo per un braccio Will e mi allontano sorridendo ironica – ci scusi signora –

 

- Si appunto – ribadisco convinta.

 

- Si ovvio – mugugna e chissà perché penso che Willow non mi creda.

 

- Torniamo a casa. Basta shopping per oggi – e la trascino via.

 

Mentre lei guarda con rammarico il negozio di Hardware davanti a noi.

 

- Ma…. Io – cerca di dire, ma è inutile siamo già sulla via di casa.

 

 

 

Arriva l’ora X ed io sembro Giovanna D’arco che va in battaglia.

 

Inforco la borsa e mi avvio verso il nemico.

 

Come al solito busso buttando quasi giù la porta.

 

Lui apre e senza nemmeno guardarmi dice

 

- Entra Buffy –

 

Indossa solo i jeans e sono sbottonati per di più.

 

I capelli in disordine ed è a piedi nudi.

 

- Ciao – sto per esplodere.

 

- Scusa il disordine –

 

La stanza sembra un accampamento.

 

Ci sono vestiti sparsi e scarpe di donna….le sue scarpe con tacco a spillo.

 

- Si vedo – smorfia sarcastica.

 

- Sto facendo del caffè ne vuoi? –

 

- No grazie – ho il broncio.

 

- Cosa c’è? Sei arrabbiata? – domanda curioso.

 

- Io? No per niente – mento.

 

- Bene – va in cucina ed io ho voglia di spaccare tutto.

 

Per prima cosa la sua faccia.

 

- Allora – si siede tranquillamente sul divano e incrocia le gambe.

 

Ed è così sexy e di nuovo i dannati jeans rigonfi.

 

- Senti sono venuta per dirti che non può andare avanti così. Che è tutto finito –

 

- Si bene – sorseggia il caffè.

 

- Hai capito? E’ FINITA –

 

- Si ho capito – finisce di bere il suo caffè.

 

- Allora che facciamo? – mi guarda e si passa una mano tra i capelli.

 

Vuole esasperarmi? Lo guardo senza parlare.

 

- Su avanti siediti e continua a leggere il libro –

 

Mi lancia il libro che è sul baule.

 

Io lo prendo al volo e mi siedo.

 

Inizio a leggere con mani tremanti.

 

E sto fissando i suoi jeans.

 

E il suo volto così serio.

 

- Su leggi – dice e si sistema sul divano con le braccia larghe.

 

Inizio a leggere ma confondo le frasi.

 

- Buffy segui le righe è per questo che è scritto così un libro –

 

Il suo tono è ironico.

 

Si accende la sua solita sigaretta ed è ancora più desiderabile se ciò è possibile.

 

Mentre io sudo e mi agito.

 

Continuo sempre confusamente la lettura.

 

- Accidenti sono proprio un caso disperato per cacciarmi sempre in queste dannate situazioni -  sbuffa.

 

Butta via il mozzicone e si alza.

 

Mi viene incontro e mi toglie il libro dalle mani.

 

- Su alzati Buffy –

 

Obbedisco e lo guardo.

 

- Baciami – dice ed è serio.

 

Io esito un attimo e poi mi stringo a lui e lo bacio.

 

- Andiamo, vieni – dice dolcemente.

 

Mi prende per mano e mi porta a letto.

 

- Io ….- cerco ancora scuse.

 

- St…non parlare adesso. Dopo –

 

Mi stende sul letto e con una calma, che non corrisponde al suo sguardo avido, mi spoglia.

 

Mi accarezza lentamente e mi bacia.

 

- Buffy cosa devo fare con te? – sospira.

 

E poi con tenerezza si adagia su di me.

 

Ho l’immagine ancora di Angel che va via.

 

Del suo ultimo sguardo e di quel ‘ mi dispiace ‘ quasi sussurrato.

 

Ma tutto si confonde nei suoi occhi.

 

Ed entra in me dolcemente e con una lentezza che mi fa agonizzare dal desiderio.

 

Il suo sguardo mi penetra e mi tocca dentro.

 

E sono sua.

 

E questo mi terrorizza.

 

Per la prima volta sono sua davvero e non voglio.

 

 

 

Non ho tenuto conto del tempo questa volta.

 

Mi sono persa ed ho paura adesso.

 

Lui lo sente, mi sta stringendo e accarezzando i capelli.

 

Non ha acceso nessuna sigaretta.

 

Non oso guadarlo in viso.

 

Non voglio leggere nei suoi occhi.

 

Non voglio sapere.

 

E il senso di nausea mi prende allo stomaco.

 

- Devo andare –

 

- No non devi. Resta –

 

- No devo –

 

Lo guardo e lui mi sta fissando.

 

- No tu vuoi andare –

 

- Si voglio è vero –

 

- Perché? Di cosa hai paura? –

 

- Paura io? Io non ho paura –

 

- Invece si – socchiude gli occhi.

 

- Ora basta – mi alzo ma lui mi trattiene.

 

- Lasciami – gli intimo e la mia rabbia è al limite.

 

- No resta – cerca di stringermi di nuovo.

 

- Lasciami ho detto – lo spingo via e lui cade dal letto.

 

Mi guarda sorpreso e deluso.

 

- E’ finita. Te l’ho detto prima – dico tra i denti.

 

- Finita? E’ appena iniziata tesoro –

 

- Ti sbagli è finita. Divertiti con la tua Dru – sottolineo – e lasciami in pace –

 

- Ah siamo gelose vedo –

 

- Gelose? Ah! Tu sogni – lo guardo inviperita.

 

- Ma guardati – sorride, ma è serio.

 

- Non sono gelosa. Per me sei solo una scopata antidepressione e nulla più –

 

E questo sembra toccarlo perché la sua espressione si fa dura e la mascella è contratta.

 

- Davvero? E allora cosa ti importa di Dru? –

 

- Niente. Assolutamente nulla. Tu poi fare tutto quello che vuoi. Ma fallo lontano da me –

 

- Prima – indica il letto – non sembravi dello stesso parere –

 

- Ah ma dai in un momento come quello si dice di tutto e si mente –

 

Voglio ferirlo.

 

- Si sei proprio una bugiarda Buffy ed una vigliacca che non ha il coraggio nemmeno di affrontare se stessa e i suoi sentimenti e bisogni –

 

Ora è lui che mi vuole ferire.

 

- Corri avanti, va a rinchiuderti nella tua tana. Corri a pensare al tuo principe azzurro baby. Ma stai attenta non starò li fuori ad aspettarti –

 

- E chi ti ha chiesto di aspettarmi tesoro? – sono ancora più infuriata.

 

- Già è vero dimenticavo solo una scopata –

 

- Si esattamente – sibilo.

 

- Ora puoi anche andartene – si alza.

 

- Si era ora –

 

Finisco di vestirmi e mi avvio alla porta.

 

Lui mi raggiunge furioso.

 

Mi strattona e mi bacia. Ed io cedo come sempre.

 

Mi accarezza ed io mi eccito da morire.

 

Sono al limite e lui mi lascia.

 

Mi sta fissando vittorioso.

 

- Questo per ricordo, tesoro –

 

Sono incredula è la seconda volta che mi pianta sul più bello.

 

Mi libero dalla sua presa e lo schiaffeggio.

 

E sono fuori di casa. E non è quello che volevo.

 

 

 

CAPITOLO VIII

 

 

 

Sulla via di casa. Borbotto e la gente mi fissa come fossi matta.

 

Ma che ne sanno loro, che tipo odioso, arrogante e così indisponente mi è toccato di incontrare.

 

‘ Ma adesso è finita sul serio. Questa volta basta……sono andata troppo oltre. ‘

 

Ripenso al pomeriggio e a quello che ho provato ed ho ancora paura.

 

Oggi ho rischiato con lui.

 

E solo adesso mi rendo conto ‘ Oh bloody hellllllllllll ….il preservativo!!!!!! ‘ il cuore comincia a battere all’impazzata e mi sento di morire.

 

Ho fatto l’amore con lui per ore e non aveva il preservativo.

 

Sono impazzita come è stato possibile. Ho un groppo in gola.

 

Stavo male va bene. Ero sconvolta per Angel ma…..’ VOGLIO MORIRE ‘

 

 

 

Sono a casa e sono come dire letteralmente nel panico.

 

‘ Cosa faccio adesso? calma e sangue freddo non è detto che sia rimasta in cinta in fondo è stato solo una, due ….tre….quattro….cinque, sei …..NOOOOOOOOOOOOOOOOOO mio Dio sono fregata ‘.

 

 

 

‘ Prima cosa respira. Seconda cosa corri in farmacia a compare una decina di test. Terzo fatti una tisana bollente per calmare i nervi e quarto impiccati al ramo più alto dell’albero in giardino STUPIDA COME HAI POTUTO ESSERE COSI’ STUPIDA ‘

 

Angosciata come non mai mi alzo e mi siedo in continuazione dal divano.

 

- Willow devo chiamare Willow -

 

Compongo il numero e poi riattacco.

 

- E che le dico? Che sono andata lì per farla finita e una cosa tira l’altra e sono finita a letto con lui ancora? - ‘ Patetica ‘.

 

- Ma ho bisogno che qualcuno mi ascolti che mi aiuti –

 

Ricompongo il numero e riattacco di nuovo.

 

- Lei penserà che sono impazzita, sono un’incosciente ed ha ragione –

 

Respiro a fondo e poi con decisione rifaccio il numero.

 

- Si pronto – la voce di una sconosciuta.

 

- Ciao sono Buffy. Willow non c’è? –

 

- Si certo. Willow è Buffy –

 

- Si dimmi Buffy –

 

- Willow devi subito venire qui. Ti prego sento che sto per morire –

 

- Ma cosa è successo? –

 

- Di tutto. Ti prego aiutami –

 

- Okay arrivo subito –

 

Riaggancia ed io tremo e sono agitata.

 

Pochi minuti e lei è qui.

 

- Willow aiutami. Sono una stupida ho fatto una cosa idiota. Veramente ne ho fatte tante di cose idiote ma questa è l’ultima in ordine di tempo, e la più idiota –

 

- Dai calmati Buffy. Non penso sia così idiota come pensi. Cosa hai fatto – ci sediamo.

 

- Ho fatto sesso con lui senza preservativo –

 

- Beh di certo non è la cosa più intelligente del mondo -

 

Mi guarda e subito corregge il tiro – ma dai per una volta non è detto che accada nulla –

 

Sorride, ma vede il mio volto sconvolto.

 

- Buffy su…-

 

- Veramente non è una sola volta – esito.

 

- Ah – sospira – beh per due o tre volte la percentuale non è così elevata in fondo –

 

- Già – sospiro sconsolata e lei mi guarda un po’ preoccupata.

 

- Sono più di tre? – mi mordo il labbro e faccio la faccia colpevole.

 

- Oh mio Dio e dovevi dirgli addio! Ma quante volte??? – aspetta guardandomi sbigottita.

 

- Sei …sette….forse otto – chiudo gli occhi disperata.

 

- Accidentiiiiiii Buffy – grida alzandosi in piedi.

 

- Ma che cosa avevate??? Otto volte ma ti rendi conto nemmeno i ricci –

 

Non sa nemmeno lei cosa dire.

 

- Non lo so – abbasso lo sguardo sconsolato.

 

- I test corro in farmacia – urla – tu aspettami qui vado e torno –

 

Esce come un fulmine

 

 

 

Rientra quasi subito, tanto che penso davvero a Wonder woman.

 

- Buffy dobbiamo aspettare almeno cinque  settimane per il test -

 

- Cosa? Io non resisto un’ora altro che cinque settimane –

 

- Mi spiace. Ma a dire il vero è colpa tua –

 

- Grazie tante Willow –

 

‘ Queste sono le amiche che dovrebbero tirarti su il morale ‘

 

- Scusami Buffy - si siede accanto a me ed entrambe fissiamo il vuoto.

 

- Otto volte. Hai detto otto volte – sospira ancora.

 

- Già – sospiro anche io e tremo al solo ricordo.

 

Otto volte = Una settimana, sette giorni, 168 ore, 10080 minuti, 604800 secondi di lenta agonia x 7.

 

‘ E poi la prof mi metteva quattro in matematica. ‘

 

E di nuovo l’idea dell’albero in giardino mi assale.

 

- Su dai non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso –

 

- Già ucciderlo. Hai detto bene – ringhio.

 

- Già ucciderlo. Anche se forse per l’umanità sarebbe una grave perdita. Non per me ovvio, ma per il genere femminile – la sto fissando con odio. Willow sorride nervosa – dicevo per dire scusa –

 

- Si non devo buttarmi giù. Devo pensare positivo –

 

- Già è così che si parla – sorride.

 

- Usciamo ti va? –

 

- Si ho ancora 35 giorni –

 

Ho deciso in questi 35 giorni farò di tutto e poi al patibolo.

 

- Al bronze? – chiede.

 

- Si al bronze –

 

Entriamo e ‘ Fantastico ci sono proprio tutti ‘

 

Cordelia al bar con il campione di rugby dell’anno.

 

Faith con il bibliotecario.

 

Da non credersi lei tutto fuoco e lui Mr. Wesley Whindam Price.

 

E c’è anche lui….con lei.

 

Riley ci viene incontro.

 

So che gli piaccio, me lo ha detto Willow che ha chiesto di me diverse volte e che sembrava interessato.

 

‘ Bene adesso gli faccio vedere io a Mr. sicurezza ‘

 

- Ciao Riley – sorriso sdolcinato e sguardo da gattina.

 

Sotto gli occhi scioccati di Willow.

 

- Cia..o Buf..fy – balbetta. ‘ Gli piaccio meno male ‘

 

- Che ne dici di offrirmi qualcosa da bere? –

 

- Si subito – sorride ed io lo prendo sotto braccio.

 

Mentre lui guarda Willow come disorientato.

 

Al bar lui è seduto accanto a lei e stanno bevendo qualcosa.

 

Guardano nella mia direzione e lui diventa serio.

 

Anche lei lo diventa e mi fissa con rabbia.

 

- Buffy senti io volevo chiederti da un po’ – deglutisce a fatica.

 

- Di uscire – l’ha detto finalmente.

 

- Ah si? Bene quando? –

 

- Davvero? – mi guarda incuriosito.

 

- Si –

 

- Domani sera? –

 

- Si certo. Perché no –

 

Lo prendo ancora sotto braccio e gli tolgo il bicchiere dalle mani.

 

- Mi fai ballare? –

 

- Si – sorride andiamo in pista.

 

Con la coda dell’occhio vedo anche lui e lei entrare in pista e ballare.

 

Parte il lento ed io mi stringo a Riley che sembra confuso.

 

- Ti spiace – qualcuno mi tocca le spalle.

 

- Cosa? – dico incredula.

 

‘ Ma che faccia tosta ‘

 

Dru mi sta guardando e mi chiede il cambio di cavaliere.

 

- Certo io…- esito ma alla fine le cedo il mio posto.

 

E mi ritrovo tra le sue braccia.

 

Non parlo e nemmeno lui.

 

Ma ci stiamo fissando.

 

- Allora è lui la tua prossima vittima? – e lo indica sarcastico.

 

- E a te cosa importa? –

 

- Niente chiedevo –

 

- Non sono affari tuoi –

 

Sbuffo e mi sento strana. Mi è mancato.

 

- Buffy c’è una cosa …-

 

- Cosa vuoi? – sono seccata e penso ancora ai giorni che mi restano.

 

- Oggi noi non abbiamo usato ….- mi fissa.

 

- Già, grandioso vero?  – sono rabbiosa adesso.

 

- Mi dispiace. Anzi no, non mi dispiace affatto a dire il vero. È stato bello –

 

- Non ti dispiace? Ma ti rendi conto? –

 

- Si mi rendo conto Buffy. Di tutto – e sottolinea la frase.

 

– Spero solo che tu te ne renda conto prima che sia tardi – aggiunge serio.

 

- Di cosa? –

 

- Che sei stupida –

 

- Sei un bastardo –

 

Lo pianto al centro della sala e me ne vado.

 

‘ Sono stufa di tutti gli uomini. Che vadano all’inferno maledetti ‘

 

 

 

Nel bronze…..

 

- mm…tesoro l’hai fatta arrabbiare? Sei un bambino cattivo – Dru ride.

 

- No è che riesce sempre a tirare fuori il peggio di me – sorseggia il suo drink.

 

- Comunque ti dico una cosa Willy. Se solo prova a mettere un dito su Riley la uccido –

 

- Ah è un problema tuo questo piccola – si accende la sigaretta nervosamente.

 

- Ora andiamo a casa. -

 

La prende per mano e si allontanano.

 

 

 

CAPITOLO IX

 

 

 

Questi giorni mi sembrano un tempo infinito. Non vado a lezione, non faccio nulla.

 

Vago per casa in attesa e finalmente arriva il giorno stabilito.

 

- Guarda che non sono precise. Possono anche sbagliare -

 

Avverte Willow ansiosa come me.

 

- Si lo so – ma spero e prego.

 

Apriamo la scatola e iniziamo il test.

 

Il tempo passa spasmodicamente ed io non resisto.

 

Alla fine quando suona la sveglia che fa da timer, nessuna delle due ha il coraggio di guardare.

 

- Avanti Willow – le chiedo

 

E lei titubante si avvicina.

 

- Niente negativo. Buffy è negativo – urla di gioia.

 

Mentre io piango e tiro un sospiro di sollievo.

 

- Adesso rifacciamolo – altra scatola.

 

E così per sei volte.

 

Tanto per stare sicure.

 

Mi sento come se avessi appena visto la morte in faccia.

 

Però nel fondo del mio cuore mi sento un po’ delusa. E non riesco a spiegarmi il perché.

 

- Bene si festeggia adesso. Ma Xander che fine ha fatto? – chiedo.

 

- Anya lo ha letteralmente rapito, è gelosissima –

 

Sorride.

 

- Era Tara l’altro giorno vero? – domando ricordandomi solo adesso.

 

- Si era lei – gli occhi le si illuminano. Anche lei è innamorata.

 

- Me la devi far conoscere ha una voce così dolce – sorrido anche io finalmente rilassata.

 

- Si certo –

 

- E lui lo hai più….-

 

- Si viene a scuola regolarmente e fa lezione come sempre –

 

- Già immaginavo – ma sono amareggiata.

 

Forse mi aspettavo che stesse in pena per me.

 

- Buffy c’è una cosa che devo dirti –

 

Deglutisce piano e aspetta.

 

- Spara – sento puzza di tragedia.

 

- Angel –

 

- Angel cosa? – sono agitata.

 

- Angel si sposa –

 

Silenzio.

 

- Cosa fa? – ‘ non ci credo ‘.

 

- Si la prossima settimana. Lo so da tre giorni, ma visto come stavi ho pensato che fosse meglio aspettare per dirtelo.-

 

- Si hai fatto bene – rispondo meccanicamente.

 

Sento il dolore arrivare sordo e implacabile.

 

- Mi dispiace –

 

- Anche a me – dico secca – ma va bene così –

 

- Andiamo a festeggiare? –

 

- Certo – usciamo e al Bronze ci aspetta anche Tara.

 

Ci presenta ed è davvero molto dolce e simpatica, mi piace.

 

Sono così carine insieme.

 

‘ Forse dovrei cambiare sponda. Visto che con gli uomini sono sfigata ‘

 

Poi ecco l’immagine dei suoi dannati jeans e niente da fare.

 

Bevo un drink dopo l’altro.

 

Ho bisogno di dimenticare.

 

Tutto gira come quella sera a Los Angeles.

 

‘ Perché? Si sposa. Come è possibile, non è giusto ‘

 

- Willow sarà meglio che vada  a casa tu resta pure. Mi farà bene camminare –

 

Non aspetto risposta ed esco per strada.

 

Sto piangendo e sento un freddo dentro che mi immobilizza.

 

E senza rendermene conto sono davanti alla sua porta.

 

Suono e come al solito sembra che butti giù tutto.

 

Ad aprirmi è lei che mi fissa con un mezzo sorriso.

 

­- Willy qualcuno ti cerca – e senza aspettare si dirige alla macchina e parte a tutta velocità.

 

- Cosa? – si affaccia alla porta e mi fissa.

 

- Ah sei tu – non sembra contento.

 

- Cosa c’è? Hai bisogno dell’antidepressivo – sorride sarcastico.

 

Non parlo e continuo a guardarlo in preda allo sconforto.

 

Chiedendomi perché diavolo sono venuta qui.

 

- Scusa ho sbagliato pensavo che ….-

 

E cerco di girarmi e camminare, ma barcollo.

 

- Sei ubriaca? – domanda più dolcemente.

 

- Si penso di si –

 

Resto davanti alla porta a guardarlo fisso.

 

I miei occhi sono lucidi e chiedono calore ed amore.

 

- Maledizione Buffy. Avanti entra –

 

Sospira, mi prende per le spalle e mi fa entrare.

 

- Mi dispiace – dico e sono sincera

 

- Si lo so  - sospira ancora.

 

- Ma questa volta si fa a modo mio va bene? –

 

Annuisco anche se non sono molto convinta.

 

Mi si avvicina lentamente.

 

- Prima di tutto questa volta resti sino a domattina –

 

Attende fissandomi.

 

Annuisco riluttante.

 

E faccio per baciarlo, ma lui mi allontana tenendomi per le spalle.

 

- Secondo niente fretta, niente violenza. Il ritmo lo stabilisco io –

 

Annuisco ancora.

 

- Terzo devi dire ‘ Non è solo sesso ‘ –

 

Lo guardo con rabbia.

 

Sta abusando del mio stato d’animo.

 

Alla fine annuisco.

 

- Quarto….-

 

- Ancora! – dico spazientita.

 

- Adesso ti fai una doccia. Non ti voglio ubriaca. Voglio che tu sia perfettamente lucida quando faremo l’amore. Perché questa volta che ti piaccia o no, o fai l’amore con me o puoi andartene –

 

- Tu sei pazzo –

 

Sono alla porta e ho la mano sulla maniglia.

 

Non mi richiama. E’ rimasto fermo e mi guarda con il capo inclinato da un lato.

 

Ed io non riesco a girare questa dannata maniglia.

 

Ho bisogno di lui. Voglio stare con lui.

 

Mi giro nuovamente e lo guardo.

 

Lui si avvicina mi prende per mano e mi porta in bagno.

 

Riempie la vasca e comincia a spogliarmi come fossi una bambina.

 

E’ sereno e i suoi movimenti sono pieni di dolcezza e tenerezza.

 

Il mio abito scivola per terra e lui mi accarezza le spalle.

 

Mi solleva e mi fa scivolare lentamente nell’acqua tiepida.

 

Ho i brividi.

 

Con una spugna mi accarezza sensualmente.

 

Poi con una mano mi tocca una guancia e sorride.

 

- Così sei bellissima amore – sussurra.

 

Apre l’acqua e poi mi asciuga massaggiandomi delicatamente.

 

Ed io mi sto perdendo.

 

Mi solleva tra le braccia e mi porta nella sua stanza.

 

Mi mette giù. Fa scivolare l’accappatoio e poi mi stende sul letto.

 

Si sfila i jeans (unico indumento che indossa in casa a quanto sembra) e mi segue.

 

Il mio cuore batte all’impazzata.

 

Ho paura ma sono inchiodata non riesco a staccare lo sguardo da lui.

 

- Dillo Buffy -

 

Esito, cerco di evitare il momento.

 

Lui mi bacia con una lentezza ed intensità, che fa accelerare ancora di più il mio battito cardiaco e la mia paura sale.

 

- Avanti Buffy dillo – mi incita, sempre sussurrando.

 

- Fa l’amore con me – il mio cuore si ferma e il mio sguardo è fisso nel suo.

 

Sta per baciarmi ed io ho paura. Perché voglio davvero fare l’amore con lui.

 

 

 

- Si farò l’amore con te passerotto -

 

Comincia a baciarmi ed io sono senza difese (o quasi)  questa volta.

 

Non posso dire di essere ubriaca, né di aver ceduto in un momento di debolezza.

 

Mi resta però da giocare la carta Angel per sfuggire alla verità.

 

Ma la sua voce calma e dolce fa crollare la mia ultima difesa.

 

- Buffy so di Angel. Non pensare per un istante domani di tirarlo in ballo come scusa per questa notte. Perché se è per lui che resti beh possiamo anche finirla qui. -

 

Si è scostato leggermente da me ed ha smesso di accarezzarmi.

 

Con gli occhi socchiusi mi scruta ed attende la mia risposta.

 

Ed io vorrei tirargli un pugno.

 

Saltare giù dal letto e uscire da questa dannata casa (dopo essermi rivestita ovviamente).

 

Ma non ce la faccio.

 

 I suoi occhi, sono così magnetici,  così intensi.

 

 La sua pelle così morbida.

 

 E il suo odore così avvolgente.

 

Lo guardo sconvolta e rassegnata alla resa totale.

 

Lui sorride e riprende a baciarmi ed io rispondo come non mai.

 

E’ dolcissimo il suo modo di farmi sua e di farmi sentire.

 

Le sue mani si intrecciano alle mie e le stringono spingendole sul lenzuolo.

 

Ansimo e gemo vorrei accelerare il ritmo, non provare così intensamente.

 

Fermarlo ma non posso sono sua prigioniera e non ha la minima intenzione di liberarmi.

 

- Ti prego basta – lo scongiuro, non sono abituata a sensazioni così intense.

 

- No amore questa notte sentirai tutto me stesso come io ti sentirò tutta –

 

E il suo ritmo passa dal lento e dolce, all’accelerato e intenso per poi tornare al lento e dolce per un tempo indefinito protraendo la mia agonia sino allo spasimo.

 

Mi sento morire.

 

Alla fine quando sento che ormai non riuscirò più a contenere tutte le emozioni che sto provando. Lui toglie ogni freno alla sua passione e voglia, e il suo ritmo diventa incalzante e sempre più pressante ed infine trova requie e appagamento in me.

 

Gemo a lungo soddisfatta e finalmente colmata.

 

Ho gli occhi lucidi dalla gioia.

 

Domani mi vergognerò come una ladra e cercherò il modo di rinnegare tutto, ma in questo momento non ho la forza nemmeno per respirare.

 

Lui si è adagiato su di me ancora ansimante e poi è scivolato via lentamente.

 

Sa che mi ha conquistata che non c’è più difesa in me, ed il suo sguardo è vittorioso e soddisfatto.

 

Si stende accanto a me e il suo respiro lentamente torna alla normalità.

 

Adesso vorrei scappare…picchiarlo e scappare. Ma non posso, questa volta sono incatenata.

 

Mi copro con il lenzuolo e lui si avvicina a me.

 

Con un braccio mi circonda la vita e mi attira a se.

 

Affonda la testa tra i miei capelli e aspira profondamente.

 

- Non è più bello così? – sussurra con tono sensuale.

 

Non rispondo ma vengo scossa da un brivido e lui mi stringe ancora di più.

 

 

 

 

 

E al ritmo del suo respiro mi addormento tra le sue braccia.

 

Un rumore di porta sbattuta mi sveglia.

 

- Willy tesoro ci sei? -

 

Dru fa la sua comparsa sulla porta e mi fissa.

 

Gli occhi sono scintillanti e le labbra atteggiate ad un sorriso.

 

- Ah ma guarda chi abbiamo qui. Miss bugiarda 2003 -

 

Mi alzo e mi avvolgo nel lenzuolo.

 

- Su allora cosa fai qui? -

 

Incalza lei.

 

- Non credo siano affari tuoi – dico seccata.

 

- Io credo di si invece – stringe i pugni sui fianchi.

 

- Se non ti spiace adesso vorrei vestirmi –

 

- Prima dimmi perché lo stai facendo? –

 

Mi fissa attenta.

 

- Fare cosa -

 

- Hai capito benissimo bellezza –

 

- Domanda a William non a me –

 

- Ma come siamo brave –

 

- Senti non mi va di litigare –

 

- Tanto per lui è solo sesso, non devo preoccuparmi giusto? –

 

E non so cosa mi prende. Non voglio dargliela vinta.

 

‘ Come si permette Miss Mistero a dire che William con me fa solo sesso.’

 

- Credo che tu ti stia sbagliando tesoro. Lui dice di provare qualcosa per me. Non è solo sesso -

 

- E tu? –

 

- Io cosa..? – cerco di evitare anche con lei.

 

- Ho capito sei tu quella senza cuore che lo fa solo per sesso – ride divertita.

 

- Cosa? No non è vero –

 

- Cosa non è vero? Su avanti confessa che quello che vuoi è una bella ed indimenticabile scopata –

 

- Ma come ti permetti? –

 

La rabbia si impossessa di me

 

– Io non faccio solo sesso con lui, altrimenti adesso non sarei qui. Questa notte non sarei rimasta –

 

‘ Mio Dio sto dicendo la verità. Non riesco a fermarla viene fuori da sola ‘

 

- Ah ma davvero? -

 

- Si davvero. Io pensavo che fosse solo sesso …..-

 

Mi fermo un istante incredula per quello che sto dicendo ma poi continuo ormai inarrestabile verso il burrone (Willy il coyote vi ricorda qualcosa?)

 

- Ma adesso non ne sono più così sicura – sospiro e rifletto su quello che ho appena detto per rendermi conto che lo penso davvero.

 

- Quindi mi vorresti far credere che ti piace? Che forse ti stai innamorando di lui? –

 

Si fa attenta e mi scruta.

 

- Si io credo di si – e sgrano gli occhi.

 

‘ Oh Santo Cielo sono innamorata di lui ‘

 

- Io credo di essere innamorata di William –

 

Dico lentamente a bassa voce, ed è più una confessione a me stessa.

 

- Ma tesoro io stavo parlando di Riley ..... - sorride trionfante e aggiunge

 

- Ciao fratellino -

 

Sto per mandarla al diavolo, ma quel ‘ Ciao fratellino ‘ mi fa sobbalzare e le parole mi muoiono in gola.

 

Sento qualcuno schiarirsi la voce alle mie spalle.

 

‘ E’ la fine ritirata‘

 

Mi giro lentamente.

 

‘ Tanto vale mettere la testa nel forno a questo punto ‘

 

E lo vedo.

 

Sorridente ed arrogante come non mai.

 

Appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate al petto.

 

Mi sta fissando intensamente.

 

- Ciao Dru.- poi rivolto a me.

 

- Che ne dici di fare colazione Amore? Ho preparato le frittelle -

 

‘ Dov’è il pozzo più profondo di Sunnyhell? Mi ci voglio buttare dentro ‘

 

Non so cosa dire e cosa fare sono lì in mezzo alla sua dannatissima stanza da letto.

 

Nuda con solo il suo lenzuolo addosso e lui e sua SORELLA che mi fissano divertiti.

 

‘ Ora mi chiedo solo dov’è la candid camera nascosta? ‘

 

Abbasso lo sguardo con l’esercito ormai in completa disfatta ed alzo bandiera bianca.

 

Lui si avvicina e mi stringe per la vita. Mi solleva il mento con la mano e poi mi bacia.

 

Dru esce continuando a sorridere divertita.

 

E lui mi sfila via il lenzuolo.

 

Mi accarezza dolcemente le braccia e poi mi infila una sua camicia.

 

Prende un paio di box puliti e me li porge. Li indosso e resto immobile.

 

- Andiamo – dice con una dolcezza che mi penetra.

 

Mi prende la mano e mi fa strada verso la cucina.

 

 

 

Mi tiene la sedia, e poi si siede accanto.

 

Mi passa una tazza di caffè fumante e due frittelle.

 

Ancora non oso alzare la testa.

 

Sento i loro occhi puntati su di me.

 

- Su mangia amore –

 

E’ così premuroso che mi confonde ancora di più.

 

Sorseggio il caffè e so che non posso sottrarmi ancora per molto al suo sguardo.

 

- Come siete carini – dice Dru ingozzandosi di frittelle

 

‘ Si strafocasse almeno ‘

 

- Comunque visto che ami William, ti avverto: sta lontana da Riley. Lui è mio -

 

E sbatte le ciglia guardandomi fissa.

 

Io continuo a tacere imbarazzata.

 

Mentre William continua a fissarmi e a sorseggiare il suo caffè.

 

Godendosi la sua vittoria, il suo giorno speciale.

 

- Ora dovrei andare – cerco di apparire il più naturale possibile.

 

‘ Ma dico come si può apparire naturali indossando la sua camicia i suoi box e dopo aver spiattellato ai quattro venti di essere innamorata di lui? Dove sono i pozzi quando servono ‘

 

- Io non penso che tu debba andare, penso invece che tu debba restare -

 

Lancia a Dru uno sguardo d’intesa.

 

- Dru ma tu non dovevi andare a fare quella cosa? -

 

- Cos…..a? – poi come afferrando al volo – ah si QUELLA COSA giusto. Corro. A dopo piccioncini –

 

Si alza e come un uragano esce dalla porta della cucina.

 

Ora siamo soli ed io mi sento pollicino.

 

- Buffy – mi chiama con dolcezza.

 

Continuo a tacere e a guardare altrove. Il mio cuore sembra impazzito.

 

- Buffy -

 

Alzo lo sguardo e lo fisso. E mi sento mancare.

 

- Tesoro – sorride.

 

Io sto per piangere di gioia e di emozione.

 

- No non piangere – mi accarezza e mi asciuga le lacrime con le mani.

 

- Non sei contenta? – e continua a guardarmi con quei due fari che mi abbagliano.

 

- Io non lo so…io penso di si. Si – dico alla fine nel pallone.

 

- Anche io –

 

Il suo viso è vicinissimo al mio.

 

E mi da il più dolce e innamorato dei baci.

 

Ed io sono felice, sono felice.

 

Lo bacio, abbraccio e sorrido come una bambina.

 

Lui ride e mi stringe.

 

Poi si alza in piedi e mi fissa con desiderio.

 

Mi porge la mano, dopo un attimo di esitazione la stringo forte tra le mie.

 

E lo seguo nella stanza.

 

- Voglio fare ancora l’amore con te – dice calmo.

 

- Anche io voglio fare l’amore con te – rispondo e sorrido di nuovo come un’ebete.

 

 

 

CAPITOLO X

 

 

 

E’ pomeriggio quando finalmente stremati ci accoccoliamo l’uno nelle braccia dell’altro.

 

- Adesso cosa vuoi fare? – domanda ed io sono così tranquilla e in pace.

 

- Non lo so, voglio restare ancora un po’ così. Tra le tue braccia –

 

Ci sorridiamo. E lo stringo.

 

- Buffy – dice piano

 

- Si – rispondo ad occhi chiusi.

 

Ascoltando il battito del suo cuore, che ora sembra un po’ accelerato.

 

- Ti amo -

 

Spalanco gli occhi e resto un attimo in silenzio.

 

- Hai sentito? – domanda un po’ preoccupato.

 

- Si – gli accarezzo il braccio e raggiungo la sua mano e la stringo nella mia.

 

Alzo il capo e lo guardo intensamente.

 

- Ti amo anche io William  -

 

‘ Game over. La fortezza è presa dopo un lungo ed estenuante assedio ‘

 

Sorridiamo di nuovo.

 

- Su adesso alzati – gli dico e mi sollevo su di lui.

 

Comincio a vestirmi.

 

- Te ne vai? – chiede ansioso.

 

- No, voglio uscire adesso….con te –

 

- Sicura? –

 

- Si andiamo al Bronze ho voglia di ballare con te, di divertirmi e di tornare qui stanotte a far l’amore ancora e ancora con te –

 

Sorrido.

 

- Mi piace il programma – si stiracchia e poi si alza.

 

E come sempre è nudo, e mi piace guardarlo.

 

- Attenta, se mi guardi così la prima parte del programma rischia di andare a farsi benedire –

 

Sorrido ancora.

 

- Su non fare lo stupido -

 

Mi riavvio i capelli e siamo pronti.

 

Usciamo di casa mano nella mano.

 

Respiro l’aria della sera. E mi sento viva.

 

- Andiamo – dice e mette in moto la macchina.

 

Appena entrati al Bronze, vedo lo sguardo di tutti puntarsi su di noi.

 

Siamo mano nella mano ed io non ho paura.

 

Avanzo sicura tra la folla.

 

E lo trascino al centro della pista.

 

Mi stringo a lui e gli passo una mano tra i capelli.

 

Lui sembra al settimo cielo.

 

Mi attira ancora più a se e mi bacia sul collo.

 

Mentre vedo la mascella di Willow toccare il tavolo e quella di Xander arrivare per terra.

 

Gli altri semplicemente non li vedo, non esistono.

 

Il ritmo mi prende e vedo solo lui e i suoi occhi nei miei.

 

E il desiderio delle sue labbra è più forte di ogni pudore e di ogni ritegno.

 

Lo bacio e mi avvinghio a lui in un abbraccio sensuale.

 

Ce n’è voluto di tempo perché capissi, ma adesso lo so sono sua.

 

 

 

Ci sediamo ad un tavolo e subito Willow mi raggiunge.

 

- Buffy, ma cosa? ….Salve professore -

 

- Ciao Willow –

 

- Scusate ma ….. Buffy dobbiamo parlare adesso –

 

Mi prende e trascina via per un braccio.

 

Mentre lui si siede ed ordina da bere per entrambi.

 

E ci guarda divertito.

 

- Ma insomma che ti ha preso? –

 

- Cosa c’è Willow non eri tu quella che diceva che bisognava andare avanti che mi sarebbe passata?-

 

- Si ma ….lui è il tuo professore e questo è un posto pubblico, anzi è il posto dove vengono tutti gli studenti del college –

 

- E con questo? –

 

- Buffy ma è possibile che tu non pensi alle conseguenze del tuo gesto sconsiderato? –

 

- Ma cosa vuoi dire? –

 

- Non appena Snyder lo verrà a sapere, sarà la volta buona che otterrà la sua testa su un piatto d’argento –

 

- Cosa? –

 

- Oh andiamo, non dirmi che non sai che lui non gli piace, e che gli serve solo una scusa per mandarlo via? –

 

- Non è vero – balbetto, e solo ora mi rendo conto del gesto sconsiderato che ho fatto.

 

- Non vi faranno più vedere –

 

- Ma …-

 

- Buffy –

 

- Io non credevo, io non ho pensato alle conseguenze –

 

- E adesso che farai? –

 

- Non lo so, ma non voglio che abbandoni il suo posto per colpa mia –

 

- Si nemmeno io lo voglio –

 

- Forse è meglio così –

 

- Come così? –

 

- Che smettiamo di vederci…che lasciamo passare il tempo e ….-

 

- Ma brava la mia Miss eterna indecisa – Dru mi si è parata di fronte e mi fissa adirata.

 

- E così cogliamo la palla al balzo per filarcela vero? –

 

- Cosa stai dicendo? – non so come ma riesce sempre a farmi arrabbiare.

 

- Scusi ma lei di cosa si impiccia? – Willow a occhi sgranati non capisce.

 

- Non voglio essere la causa del suo licenziamento –

 

‘ Buffy sei una BUGIARDA E VIGLIACCA ‘.

 

- Ah ma davvero? – e fa una smorfia che sembra un ghigno più che un sorriso.

 

- Si è vero –

 

- Ma lo ami ancora vero? – mi fissa.

 

- Si certo – balbetto e sono nel dubbio più totale.

 

- Allora te la trovo io la soluzione ….. Sposalo. Semplice No? –

 

- Cosa? Sei impazzita – Willow urla quello che io penso.

 

- Ma cosa stai dicendo…? –

 

- Sposalo. Lui di certo non si tirerà indietro….ma non è questo il problema vero Buffy? –

 

- Non c’è nessun problema, è che forse è un po’ troppo….-

 

- Troppo Impegnativo e richiede troppo coraggio? –

 

- No non volevo dire questo – ci stiamo fissando e i nostri sguardi lanciano scintille.

 

La povera Willow ha smesso di parlare, ha preso al volo un drink dalle mani di un suo vicino e lo ha ingurgitato in un sorso.

 

Adesso ci fissa sconvolta.

 

- Forse sarebbe meglio calmarsi non credete? – ha un’espressione terrorizzata.

 

- Siamo calme tesoro, non è vero Buffy? – sibila Dru.

 

- Si siamo calme –

 

- Allora che hai deciso vuoi anche la corona di Miss Vigliaccheria quest’anno? .-

 

Stringo i pugni e anche questa volta sono in trappola.

 

- Hai ragione è la soluzione giusta –

 

- Bene tesoro. Perché vedi io adoro il mio fratellino e non permetterò a nessuno di fargli del male ancora. capito? –

 

E nel suo tono c’è una sottile minaccia.

 

Non le rispondo e spingendo i capelli all’indietro scrollo le spalle e torno a sorridere fintamente.

 

- Ma cosa succede ragazze? – la sua voce calda mi avvolge.

 

- William possiamo parlare un attimo – sorrido e lo prendo sotto braccio.

 

- Certo tesoro – mi sorride dolce.

 

Ci allontaniamo sotto gli occhi attenti di Dru.

 

 

 

- Allora cosa vuoi fare adesso? – dice maliziosamente.

 

- Mm…. Non so magari una bella passeggiata al chiaro di luna – sono agitata.

 

- Agli ordini amore. Saluto Dru e andiamo –

 

Si dirige al tavolo, bacia su una guancia Dru, che non mi toglie gli occhi di dosso. E paga il conto.

 

L’aria è frizzante e lui mi copre con la sua giacca.

 

Camminiamo mano nella mano in silenzio lungo il viale alberato che porta al cimitero.

 

E’ strano ma questo posto mi rilassa, mi sento a mio agio.

 

- William come credi reagiranno gli altri a questo? –

 

- A cosa? – mi guarda e capisce al volo – a noi? –

 

- Si a noi – sospiro.

 

- Non lo so e francamente non mi importa –

 

- A me si però –

 

- Cosa stai cercando di fare Buffy? –

 

I suoi lineamenti si sono induriti e la voce è diventata più dura.

 

- Voglio parlarne –

 

- Bene non so come reagiranno –

 

- E a scuola? –

 

- Beh vedremo –

 

- Lo sai che potresti perdere il posto? –

 

Le mie mani sudano.

 

- Si lo so. Ci avevo già pensato –

 

- Quindi lo sapevi sin dall’inizio? –

 

- Si Buffy sapevo che c’era il rischio –

 

- Ed hai rischiato lo stesso- lo guardo incredula.

 

- Beh ne è valsa la pena no? – domanda come chiedendomi una conferma.

 

- Già, ma io non lo avevo previsto questo –

 

- Buffy questo è un problema mio, sistemerò tutto io. Male che vada mi troverò un altro college –

 

- Già – dico per la seconda volta, e la sua determinazione e coraggio mi spaventano e mi conquistano.

 

- Buffy – mi gira il viso con una mano

 

– Ti amo e non rinuncerò a te per tutti gli Snyder di questo mondo – sorridiamo.

 

E ci baciamo.

 

Gli stringo maggiormente la mano e poso la testa sulle spalle.

 

- Non ci sono altre soluzioni? – chiedo e cerco di portarlo dove voglio io.

 

- Beh – dice lui scherzando

 

– Alla fine potrei costringerti a sposarmi per mettere a tacere le malelingue – mi strizza l’occhio.

 

Il mio cuore ha il battito accelerato e facendomi coraggio, e soprattutto ripensando alle parole di Dru. Il Miss Vigliaccheria ha colpito nel segno, continuo.

 

- Si potremmo farlo – dico euforica guardandolo.

 

Lui continua a ridere per un po’, poi si fa serio.

 

- Cosa stai cercando di dire Buffy? –

 

Ed il suo sguardo è preoccupato ma con in fondo una speranza.

 

- Sto dicendo che potremmo mettere a tacere le male lingue –

 

- Buffy? Cosa hai bevuto al Bronze? – è agitato.

 

- Non ho bevuto. Dico solo che potremmo sposarci …o scusami forse tu non vuoi ed io sto…-

 

- Cosa? Io non voglio? Accidenti Buffy certo che voglio. E solo che non pensavo,  non credevo che tu…almeno non per i prossimi dieci anni ….- sorride di nuovo cercando di sdrammatizzare.

 

- Allora facciamolo, anche io voglio –

 

Ora è totalmente serio e non ride più.

 

- Dici davvero? Non stai scherzando? Buffy ho capito bene? Vuoi che ci sposiamo? -

 

Annuisco con la testa e sorrido ‘ in fondo sembrava più tragica ‘ penso tra me e me.

 

- Una chiesa? La marcia nuziale? Tu in bianco, scambio di fedi e il prete che dice ‘ finché morte non vi separi ‘? –

 

Sembra incredulo e un po’ mi fa arrabbiare anche lui pensa che sia Miss Vigliaccheria?

 

- Si esattamente -

 

- Okay ci sto amore. Quando? –

 

Ora si che la cosa si fa tragica e la paura mi assale per davvero.

 

- Oh beh io ancora non ci avevo pensato….-

 

L’immagine di Dru che dondolando il capo mi dice:

 

‘ stiamo ritrattando vero Miss Vigliaccheria? ‘

 

mi passa davanti agli occhi e di nuovo la rabbia mi fa reagire.

 

- La prossima settimana – ‘ Oh bloody Hellllllllllll!!!!!!!!! Aiuto, SOS, Help me ‘

 

- Va bene. Si – è al settimo cielo mi stringe e mi bacia.

 

- Ti amo, ti amo, ti amo – ripete ridendo e accarezzandomi teneramente.

 

Sorrido e la paura dentro di me fa 90.

 

- Andiamo a casa adesso Buffy –

 

La sua voce è piena di desiderio e i suoi occhi sono profondi e intensi come non gli ho visti mai.

 

- Si andiamo a casa – anche io ho voglia di sentirlo e di amarlo.

 

Camminiamo rapidamente guardandoci di tanto in tanto con desiderio.

 

Ed io posso sentire il battito del suo cuore da qui.

 

‘ Si è la cosa giusta ‘ cerco di convincermi, ma in fondo al mio animo resta il dubbio e la paura.

 

 

 

CAPITOLO XI

 

 

 

La mattina dopo mi risveglio tra le sue braccia, e sono di nuovo serena.

 

- Resta con me, non andartene. Porta le tue cose qui –

 

Mi chiede ad occhi chiusi mentre stringe la stretta su di me.

 

- Ma qui è troppo piccolo, credo sia meglio che tu venga a stare da me –

 

Mormoro e mi accoccolo su di lui.

 

- Affare fatto, basta che stiamo insieme, non sopporto quando te ne vai –

 

- Si nemmeno io – sorrido e mi stringo di più a lui.

 

- Questa notte sei stato terribile amore –

 

- Beh nemmeno tu hai scherzato – replica divertito.

 

- Vuoi fare colazione? –

 

- Voglio restare così se non ti spiace – sussurra e affonda la sua testa sul mio seno.

 

- Mm va bene – e chiudo gli occhi per sentire il battito del suo cuore.

 

‘ Si in fondo voglio sposarlo. Questa è la verità ‘.

 

Quando ci alziamo a malincuore è mattina inoltrata.

 

Facciamo colazione in silenzio guardandoci divertiti.

 

- Allora come ti suona Signora Darcy –

 

- Bene mi piace – addento una frittella, ne sono diventata golosa.

 

- Cosa vuoi fare oggi? – gli domando.

 

- Per prima cosa vado in facoltà ad affrontare il nemico e gli do la bella notizia che sto per sposarmi–

 

- Bene, io andrò da Willow, ieri l’ho lasciata senza spiegazioni. Sarà preoccupata –

 

- E che le dirai? – chiede curioso.

 

- Che mi sono innamorata e che sto per sposarmi –

 

- Ed è vero? – un dubbio adesso sembra attraversare la sua mente.

 

- Si lo sono – e non so se sia vero, ma lo sembra. Sono felice.

 

 

 

Willow mi attende sul piede di guerra.

 

- Ma sei impazzita? – mi aggredisce appena varco la porta della sua stanza.

 

- Will ti prego calmati. Ti spiegherò tutto –

 

- E sarebbe anche ora. Ieri mi hai lasciato con quella, quella …. Specie di strega manipolatrice –

 

- Cosa è successo? –

 

- Beh non so come abbia fatto ma sono finita con lei e Riley al cimitero a correre a piedi nudi tra le tombe –

 

- Ah. Cosa? – la guardo incredula.

 

- Beh se ha convinto te a sposare William Darcy quella donna è una strega e può tutto – cerca di giustificarsi.

 

- No non è esatto io voglio sposare William – cerco di correggerla e di auto convincermi.

 

- Ma davvero e da quando? Se ieri mi avevi detto che forse era meglio se non vi vedevate più –

 

- Si ma era per il suo lavoro, era per lui – faccio una smorfia.

 

- Si come no…- rotea gli occhi e sospira.

 

- Si è vero ho paura. Ho una fifa matta di quello che sto per fare. Ma allo stesso tempo è così…così…..mi fa stare così bene. Ho bisogno di lui – concludo determinata.

 

- Si lo so Buffy si vede che stai bene – sorride.

 

- Si sto bene, lui mi fa sentire bene, amata e protetta e non sola –

 

- Si ma hai pensato a lui? –

 

- Che vuoi dire? – 

 

- Lui ti ama si vede lontano un miglio. Hai pensato a cosa accadrà dopo? –

 

- No e non ci voglio pensare adesso. In questo momento so che voglio stare con lui e che non voglio perderlo –

 

- Si Buffy ma non pensi che potrebbe soffrirne. E Angel? –

 

- Cosa centra Angel adesso? –

 

- Non provi più nulla per lui? Sei sicura che lui non centri nella tua decisione? –

 

- Non lo so, non lo so – e i dubbi si ingigantiscono.

 

- Buffy forse dovresti ripensarci. O quanto meno non affrettare le cose –

 

- Lui è andato a parlare con il preside Snyder –

 

- Cosa? Di già? –

 

- Si. Era così felice Will –

 

- Ah bene allora cosa vuoi fare? –

 

- Non lo so, ma non voglio perderlo. Non sono pronta a stare senza di lui –

 

- Non ti sembra un tantino egoistico? –

 

- Si – abbasso lo sguardo  - ma lui vuole sposarmi – e tacito così la mia coscienza che urla.

 

- Anche io vorrei sposare George Clooney ma non per questo lui me lo propone –

 

Scoppiamo involontariamente a ridere.

 

- Va bene Buffy. Fa quello che credi giusto per te. Mi piace William, e insieme siete bellissimi -

 

- Grazie Will sei un’amica –

 

- Già e a cosa servono le amiche se non a passare la notte nei cimiteri con un assistente un po’ tonto e una strega? –

 

Ridiamo ancora. Torna seria e mi domanda

 

- Buffy. Almeno provi qualcosa per lui? - mi fissa.

 

- Si e questo mi spaventa ancora di più e mi confonde –

 

- Bene almeno è qualcosa da cui iniziare –

 

E di nuovo l’immagine di Dru che con pugni sui fianchi sorride e mi apostrofa

 

‘ Miss Vigliacca e Bugiarda ‘.

 

 

 

Cammino per il campus ho appuntamento con lui alle dodici.

 

Alcuni dei ragazzi che erano al Bronze la sera prima mi guardano e indicano. Immagino i loro commenti.

 

- Buffy – la sua voce alle spalle.

 

- Ciao William allora? – chiedo sedendomi su una panchina e guardandomi intorno con un po’ di imbarazzo.

 

- Tutto a posto. Ci fa gli auguri pensa – sorride e mi illumina.

 

Mi prende tra le braccia ed io non resisto al suo sguardo intenso.

 

Mi bacia ed io vorrei restare così per sempre.

 

‘ E guardate pure voi e rodetevi ‘

 

- Vieni andiamo a mangiare qualcosa – si alza e si porta la giacca sulla spalla.

 

E’ così affascinante. Lo prendo sotto braccio e ci avviamo verso un piccolo locale vicino al campus.

 

- Allora cosa è rimasto da fare? – domanda mentre si versa il catchup sulle patatine.

 

- William – lo guardo e sto cercando di rallentare, ma i suoi occhi sono troppo intensi, dolci e pieni di amore.

 

- Si amore – mi guarda un po’ dubbioso.

 

- Niente volevo sapere come ti saresti vestito? – sorrido.

 

- Beh abbastanza elegante ma semplice – sorride ancora e si morde il labbro inferiore.

 

- Io credo che indosserò un semplice liscio, abito bianco –

 

- Per me va bene, io aspetterò solo il momento in cui te lo dovrò togliere – ride.

 

- Stupido – gli dico ma sorrido anche io.

 

- Hai finito? –

 

- Si – ci alziamo e sempre super osservati ci dirigiamo alla sua macchina.

 

- Ho fatto i bagagli, a dire il vero poche cose. Se sei ancora dell’opinione che possa stare da te…-

 

- Si certo – lo prendo per mano e siamo in macchina.

 

Diretti a casa mia.

 

Sto per dividere di nuovo la casa, la stanza e il letto con un uomo ed ho paura.

 

- Bene questo è il soggiorno – indico la stanza.

 

- Qui c’è la cucina e di sopra tre stanze e un bagno –

 

- Bella – sorride – dove mi sistemo? –

 

- Che dici in quella degli ospiti? – lo guardo maliziosa.

 

- Mmm.. naa troppo lontana dalla tua – sorride.

 

- Vieni – lo porto nella stanza da letto.

 

Apro l’armadio e c’è ancora il suo pigiama in un angolo.

 

Esito un po’.

 

Lui fa finta di nulla. Lo tolgo e lo poso su una sedia.

 

- Devo ancora sistemare alcune cose – sono imbarazzata.

 

Lui posa lo zaino e mi si avvicina.

 

Mi cinge la vita con le braccia e mi stringe.

 

- Bene amore da adesso per noi comincia una nuova vita. Io e te, noi -

 

- Si noi – sorrido e lo bacio.

 

E come sempre finiamo a letto avvinghiati.

 

- Così non va – dico fissando il soffitto.

 

- Se facciamo ogni volta così, non ci alzeremo più da questo letto –

 

- Questa si che è una bella idea – dice lui sprofondando il viso tra il cuscino e i miei capelli.

 

 

 

Il pomeriggio lo passiamo pigramente seduti sul divano a guardare la Tv e a sbaciucchiarci come due ragazzini.

 

- Domani vado a prendere gli anelli e prenoto la chiesetta – dice tra un bacio e l’altro sul collo.

 

- Si io invece con Willow andrò a scegliere il vestito –

 

- Chi saranno i tuoi testimoni? –

 

- Willow e Xander . E i tuoi? –

 

- Dru e Riley – 

 

‘Avrò il suo sguardo addosso per tutta la cerimonia ‘

 

- Buffy tu vuoi sposarmi vero? –

 

- Si William – non esito questa volta.

 

 

 

La mattinata e calda e soleggiata. Io sono la sposa più nervosa che si sia mai vista.

 

Avanzo lentamente lungo la piccola fila di panche della chiesetta, alla periferia di Sunnydale.

 

La musica lenta mi accompagna e copre a stento il battito del mio cuore impazzito.

 

Lui è là davanti che mi aspetta vestito in nero. È bellissimo.

 

Lascio la mano di Xander, che mi ha accompagnato all’altare e che ancora mi guarda diffidente e un po’ incredulo.

 

Non ha preso molto bene la notizia quando io e Willow gliel’abbiamo detto.

 

 

 

‘ Cosa ma sei impazzita? Tu e Willy Idol? Ma il Sole ti ha dato alla testa? ‘

 

Beh diciamo che non l’ha proprio mandata giù.

 

 

 

Comunque adesso sono accanto a lui e sono tranquilla.

 

Il suo sguardo sicuro e felice e il suo sorriso mi mettono in pace con me stessa.

 

Vicino a lui c’è una rifulgente e davvero elegante Dru e il suo ragazzo (predestinato) Riley.

 

Un po’ imbarazzato a dire il vero.

 

Lei non mi toglie gli occhi di dosso e prima della cerimonia quando era a casa mia.

 

Ha sussurrato in modo che potessi udire solo io

 

‘ Ti sto affidando la cosa più preziosa che ho al mondo tesoro, non farmene pentire ‘.

 

Ed ha sfoderato uno dei suoi diabolici sorrisi.

 

 

 

La musica cessa e il prete inizia a la cerimonia.

 

Io non ascolto quasi nulla. Sento il battito del mio cuore e la mia mano stretta nella sua.

 

- Vi dichiaro marito e moglie – è l’unica frase che distinguo prima di ritrovarmi tra le sue braccia.

 

Un bacio dolce e intenso e poi via di corsa lungo la scalinata assediati da riso e confetti.

 

Un saluto veloce agli amici e poi in macchina diretti al nostro nido d’amore.

 

La mia casa. Io non volevo lasciarla, troppi ricordi, e lui mi ha accontentata. Vivremo lì.

 

Entriamo di corsa. La casa è al buio. Tutto chiuso.

 

Sono sorpresa.

 

Lui mi lascia per un attimo e accende delle candele.

 

Mette su la musica ed io mi sento in una fiaba.

 

Versa dello champagne nei bicchieri e torna da me.

 

Ed è un uomo felice ed innamorato quello che ho davanti.

 

 

 

Sorseggio lentamente lo champagne, so già che mi darà alla testa, ma oggi non mi importa.

 

Sono felice, e questo mi spaventa e allo stesso tempo mi entusiasma.

 

- William stringimi – gli chiedo.

 

- Si certo amore – posa il bicchiere e mi stringe teneramente tra le sue braccia.

 

Poggio il capo sul suo petto e chiudo gli occhi.

 

- Signora Darcy -

 

Il suo modo di pronunciare il mio nome mi da i brividi.

 

- William dimmi che mi ami –

 

- Ti amo –

 

- Dimmi che mi vuoi –

 

- Ti voglio, sempre amore –

 

Mi bacia il collo risalendo verso il lobo dell’orecchio.

 

- Buffy dimmelo tu adesso – e attende.

 

- Ti amo William e ti voglio sempre –

 

Mi giro lentamente e siamo occhi negli occhi.

 

- E’ questo che volevo sentirti dire -

 

- Si io ti amo – ora sono una donna, non ho più paura.

 

E voglio lui, e non è per Angel, e non è perché mi sento sola, è perché lo voglio.

 

Perché lo amo ed ho bisogno di lui come dell’aria.

 

Perché sa come prendermi. Sa capirmi e sa amarmi.

 

E mi ama, si lui mi ama. E mi rende felice.

 

Lo stringo e gli sussurro all’orecchio

 

- Prendimi in braccio adesso e portami di sopra, non resisto più ho bisogno di te.-

 

- Si amore come vuoi –

 

Mi bacia e mi solleva, nascondo la testa nella sua spalla e inspiro il suo odore.

 

Bacio il suo collo e cerco avida le sue labbra.

 

Lui mi sorride un po’ incredulo ma felice.

 

- Amami – lo prego quando siamo accanto al letto.

 

Mi lascia andare e lentamente mi spoglia, ed io faccio lo stesso con lui.

 

Gli sfilo la camicia e lui tira giù le spalline del mio abito.

 

Gli sbottono lentamente i pantaloni, sfiorandogli la virilità già eccitata e lui mi sfila il vestito.

 

Con un semplice gesto fa cadere per terra la mia sottana e sono nuda.

 

E anche lui lo è.

 

Non ci stacchiamo gli occhi di dosso.

 

Ci guardiamo avidi e un po’ timorosi come fosse la prima volta.

 

Mi tocca con trepidazione e con tenerezza.

 

E poi ci stendiamo sul letto.

 

- Buffy – sospira il mio nome e il suo desiderio è teso allo spasimo.

 

- William – replico io in un fil di voce e fremo.

 

E lentamente mi abbandono all’irruenza del mare che mi travolge con ondate sempre più languide e violente. Unico scoglio a cui sostenermi i suoi fianchi e le sue spalle.

 

E più mi avvinghio a lui, più il mare mi travolge e mi manda alla deriva dei sensi.

 

- Oh Buffy – geme e i suoi baci bruciano sulla mia pelle.

 

Ed anche io lo ricopro di baci e esploro ogni singola cellula del suo corpo.

 

Avida di scoprirlo e di farlo totalmente mio.

 

Le nostre mani sono intrecciate e tese come a rafforzare la nostra appartenenza reciproca.

 

Alla fine stremata ed appagata naufrago dolcemente tra le sue braccia.

 

E ad accogliermi è il suo petto, porto sicuro e tranquillo in cui abbandonarmi al sonno e all’oblio.

 

E tra noi non esistono più né Angel, né le paure né i ricordi.

 

Ora siamo solo io e lui naufraghi di una stessa isola chiamata Amore.

 

 

 

PARTE II

 

 

 

CAPITOLO I

 

 

- Amore cosa vuoi per colazione, le frittelle? – domanda affacciandosi dalle scale.

- Si grazie – e mi rigiro tra le lenzuola.

Da quando sono sposata sono diventata più pigra.

’ E’ colpa sua mi vizia a morire. ‘

- Eccomi qui – appare davanti alla porta con un vassoio stracolmo di roba da mangiare.

Ed è terribilmente sexy con indosso solo il suo sorriso e il suo sguardo arrogante e divertito.

- Era ora – sbuffo.

- Ma guarda, anche ingrata –

Sorride ed io ho voglia di nuovo di lui.

- Mm….il tuo sguardo non promette nulla di buono – dice alzando il sopracciglio e sedendo sul letto accanto a me.

- Vieni qui passerotto – e mi stringe spingendo il vassoio.

- No adesso ho fame – e cerco di liberarmi dalla sua stretta.

- Anche io ho fame, ma di te – e mi morde piano il collo.

- Smettila…mm…- dico ansimando leggermente.

- Ti voglio amore –

Cominciamo a baciarci e ad accarezzarci.

E’ eccitato e ansioso di possedermi.

- Metti il pres….- gli dico sospirando.

- No non lo metto dai – dice e continua a baciarmi.

- Si invece avanti non fare il bambino –

- Appunto proposito di bambini … Buffy sono quattro mesi che siamo sposati, ed io vorrei che cominciassimo a pensare a….-

e mi accarezza la pancia delicatamente, sorridendo.

- No – sbuffo e cerco di allontanarlo

- Perché no? – sbuffa anche lui e continua a stringermi e baciarmi il collo.

- Non voglio bambini – dico secca.

- Cosa? Come sarebbe che non vuoi bambini? –

Mi guarda stranito.

- Si non voglio bambini -

- Ah e da quando questo? –

- Da quando ho deciso così –

- Buffy io voglio che tu abbia dei bambini. Voglio avere figli da te –

- Ed io invece no – sbuffo ancora e cerco di staccare le sue labbra dal mio collo.

Alla fine si stacca e restando abbracciato, mi scruta.

- Buffy non stai dicendo sul serio vero? -

- Mai stata così seria – ribatto e roteo gli occhi.

- Beh voglio che cambi idea adesso –

- Scordatelo –

- Buffy ti prego, ma ci pensi un bambino tutto nostro. Mio e tuo, te e me insieme –

- No sei sordo –

Rigiro una ciocca di capelli tra le mani e poi mi scosto da lui e prendo delle frittelle dal vassoio.

- Buffy – non rispondo e non lo guardo.

- Allora vuoi o non vuoi? – chiedo quasi seccata.

‘ Dio mio questo è sesso ‘

Ho una fitta al petto.

- Cosa fare sesso con te? – dice sarcastico.

- Non voglio dire questo – sbuffo ancora e un po’ mi sento colpevole e cattiva.

- E invece si Buffy è questo che vuoi dire –

- William –

- Perché non me lo hai detto prima? – dice tra i denti.

- William, ti prego non fare così. Io….- non ho scusanti e lo so.

- No. Non ti voglio ascoltare –

Si alza sbuffando.

Gli prendo la mano e lo trattengo.

- Ti prego -

- Cosa? –

C’è rabbia e delusione nei suoi occhi.

- E’ questo che vuoi? – e indica la sua virilità.

- William – mi sento ferita.

- Allora? Lo vuoi vero? –

- Basta – e faccio per alzarmi ma adesso è lui che mi trattiene per un braccio.

- Eh no adesso lo prendi –

- Lasciami – urlo.

- No – e mi spinge sul letto con tutto il suo peso.

- William lasciami mi stai facendo male –

Non lo avevo mai visto così arrabbiato.

- Avanti divertiamoci, non è questo che ti interessa? –

E comincia ad assediare le mie parti sensibili facendomi gemere.

- Visto? –

Mi bacia ma sa più di rabbia che di desiderio il suo bacio.

- Smettila William non così -

- Non così? – ride beffardo – ma se è così che ti piace –

E continua a torturarmi, ansimo e mi sento mancare tanto sono intense le sensazioni che mi fa provare.

- Avanti amore fammi vedere ….-

- William – deglutisco piano e chiudo gli occhi.

- Su lo so che lo vuoi – e spinge la mia testa verso il suo membro eccitato.

Ed è vero io lo voglio.

Lo accarezzo e con dolcezza lo prendo in bocca.

Lui geme e mi guarda mentre io lo sto facendo godere.

- Si succhiamelo così, avanti - e mi viene in bocca sussultando.

Un senso di repulsione ma anche eccitazione mi coglie.

Lo lascio e mi sollevo a sedere.

- Mi fai schifo – e mi pulisco la bocca.

- Anche tu – si alza infuriato e va in bagno.

Ed io mi sento mortificata, e dispiaciuta.

So che è colpa mia, lo sto allontanando e non riesco ad impedirmelo.

Ci guardiamo torvi per tutto il pomeriggio e quando arriva Willow, tira aria di tempesta.

- Ciao ragazzi come va? Sempre a fare i ricci? -

Resta spiazzata dal silenzio e dai nostri sguardi.

- No – dico secca e continuo a sfogliare la rivista nervosamente.

- Oh forse ho sbagliato momento? –

- No Willow siediti – lui la prende per una spalla e la fa sedere.

- Lasciala in pace – dico seccata.

- Voglio farti una domanda Will – la fissa intensamente.

- Si dimmi pure – Willow è in ansia, come stesse per essere interrogata.

- Ti piacciono i bambini? – sorride.

Io roteo gli occhi arrabbiata.

- Si mi piacciono molto – sorride e ci scruta cercando di capire cosa stia succedendo.

- E ne vorresti dall’uomo/donna che ami? –

- Si certo. E poi io e Buffy sai quante volte abbiamo pensato ai nostri bambini. Addirittura immaginavamo che si sarebbero sposati e che saremmo stati tutti insieme –

‘ Ecco fatto un Hippy, hippy hurrà per Miss bocca della verità. Ed io sto ancora cercando quel dannato pozzo ‘.

- Si ma io poi ti ho detto che non ne volevo più – e le faccio il mio sguardo d’intesa (o almeno così penso io).

Sfortunatamente per me Willow pensa che abbia un tic nervoso e mi guarda interrogativa attirando l’attenzione di William.

Ed io mi liscio i capelli e sorrido impacciata.

- Ma che stai dicendo Buffy se tu lo volevi chiamare Angel jr. che brutto nome. Ho sempre odiato gli Jr. –

Solo adesso si è resa conto di aver nominato l’innominabile e sul viso di William passa un velo di tristezza e di rabbia.

- Ah bene – mi sta fissando ed io mi sento sul banco degli imputati.

- William ascolta – mi fulmina con lo sguardo.

Ed io fulmino Willow che si alza e sorridendo ebete e colpevole si avvicina alla porta lentamente.

Mentre io e lui in piedi l’uno di fronte all’altra ci fissiamo con aria di sfida.

- Forse è meglio che vada, vedo che voi avete alcune cose di cui discutere. Mi raccomando statemi bene e …fate l’amore e non la guerra -

E senza aspettare una nostra replica si precipita fuori.

 

- William –

- Si avanti trova una buona scusa Buffy. Ma che sia una scusa molto, molto convincente cara –

Il suo sguardo mi fa fremere.

 

E non so davvero cosa dire.

 

Resto in silenzio per un po’ cercando di riordinare le idee e di scegliere le parole giuste da dire.

- William io in questo momento non mi sento pronta -

- Ah no? E con Angel ti sentivi pronta? –

- Non è questo il punto – sospiro.

- E’ invece è proprio questo –

- Cerca di capirmi –

- Già William deve sempre capirti vero? E tu quando cercherai di capire William? –

- Cosa stai cercando di dirmi? – lo guardo sorpresa.

- Hai capito bene. Cosa credi che il sesso metta tutto a posto? –

- No non l’ho mai pensato –

- Però quando Angel ti ha piantata sei venuta a cercalo da me e quella sera eri talmente disperata che hai accettato di darti completamente ad un uomo pur di non restare da sola a pensare a lui che si sposava vero? –

- Io…- mi sento accusata e non so se quello che sta dicendo siano solo bugie.

- Si tu? Avanti raccontati un’altra bella bugia che ci faccia tutti felici e contenti –

- Tu vuoi un figlio da me per legarmi a te. Così pensi che non potrà finire tra di noi vero? –

Sto urlando e la rabbia mi acceca.

- No se volessi questo potrei facilmente bucare un preservativo senza dirti nulla e metterti in cinta…. e tu non potresti fare nulla. -

- E lo faresti? – lo guardo incredula.

- Sai ci ho anche pensato in questi giorni quando mi sono reso conto che tu rifiutavi di accogliermi in te. –

- Ti prego William, non è così –

- Ah no? Però con Angel lo volevi il tuo Junior vero? –

- William questo è diverso –

- Perché? Perché il mio pene ti piace da succhiare più che per farti penetrare e ingravidare? –

Sono allibita, da lui non mi aspettavo questa aggressività.

- A te serve uno stallone vero? Uno che non faccia domande, che ti faccia godere e stare bene, poco importa se questo calpesta i suoi principi, i suoi sentimenti e desideri. Niente in confronto a quello che vuole Buffy Summers -

- Tu davvero pensi questo di me? Ma perché mi hai sposata allora? –

- Perché – sta urlando come un pazzo – Oh accidenti perché ti amo Buffy –

le mani poggiate sui fianchi e il capo chino in una smorfia amara e delusa.

Sorride con sarcasmo e rabbia.

- Che sciocco vero? – alza il volto a cielo e sospira.

Ed il mio cuore sussulta.

Gli corro incontro e lo stringo nonostante le sue proteste.

- Amore perdonami è che ho paura. Paura che accada quello che è accaduto a me. I miei hanno divorziato, mio padre si è rifatto una famiglia, mia madre è morta ed io sono rimasta sola -

Si addolcisce e dopo un po’ risponde al mio abbraccio.

- Buffy cosa devo fare con te? Cosa posso fare per farti capire che io non sono tuo padre e nemmeno Angel. Io non ti lascerò mai amore lo capisci? Ti fidi di me? -

- Non lo so William. Ho paura di cadere di nuovo. Dammi tempo ti prego –

Lo sto baciando e stringendo a me.

Sospira rassegnato e innamorato. E cede.

- Si va bene amore tutto il tempo che vuoi ma ti prego fidati di me -

Mi bacia e abbraccia.

- Proverò te lo giuro, proverò -

Sorrido di nuovo e lo bacio.

Lo voglio ancora.

Lui mi prende tra le braccia e mi porta di sopra.

- Ah proposito cosa ha detto Willow sui ricci? -

- Niente, niente - rispondo sorridendo e baciandogli il viso.

Stesi sul letto ci baciamo e accarezziamo come sempre.

Lui si sposta leggermente con il busto e apre il cassetto per prendere i preservativi.

Io gli fermo la mano e la tiro verso di me.

- Per questa volta non fa nulla – sorrido.

E lui sembra contento.

- Davvero? – chiede titubante tenendo in mano una bustina in vista.

- Si davvero –

‘ Oddio, oddio questa volta non me la cavo.’ E immagino un suo spermatozoo con indosso la maglia di capitano della squadra di rugby della Baby gang. Che corre minaccioso verso il mio povero ovetto, portiere smarrito della squadra avversaria, e lo atterra.

Una gocciolina di sudore scivola lungo la guancia ed io prego la dea bendata.

E mi vedo già in caduta libera alla Willy il coyote in qualche profondo canyon. Mentre il dannato Beep beep con la faccia di Dru sorride soddisfatto. E mi giungo gli echi dei suo BEEP – BEEP, prima di spiaccicarmi al suolo.

 

 

 

Lancia la bustina dietro le spalle e mi salta addosso. Ed io lo desidero da morire.

 

È notte fonda quando finalmente esausto si stende al mio fianco appagato e ancora ansimante.

 

- E’ stato bellissimo – sospira.

 

- Si – dico e a ripensarci mi vengono i brividi.

 

- Buffy non volevo dire tutte quelle cose prima –

 

- Si lo so – mi giro verso di lui e lo raggiungo.

 

Mi accomodo tra le sue braccia e poso il mio capo sul suo petto.

 

- Nemmeno io William -

 

Mi stringe la mano ed io l’accarezzo piano.

 

E ci addormentiamo riappacificati.

 

 

 

CAPITOLO II

 

 

 

- Bene Signora Summers l’esito è positivo congraturazioni -

 

- Grazie dottore – sorriso di circostanza.

 

‘ Maledetto quaterbeck assassino, hai fatto fuori il mio ovetto. Oh mio dio sono in cinta ‘.

 

- Allora che cosa ha detto? – Willow è così agitata che sembra lei quella in cinta.

 

- Secondo te la mia faccia è di una che se l’è cavata? O di una che ci è rimasta stecchita? –

 

- Mm…a dire il vero non si capisce. Hai sempre la stessa faccia ed espressione –

 

- Ah cosa vuoi dire che ho il viso inespressivo? –

 

- No ma come ti viene in mente – sorride nervosamente.

 

- Beh sono in cinta –

 

- SIiii sarò zia - il suo sorriso e la sua allegria si smorzano – cioè no, mio Dio che cosa orribile -

 

Lui è rientrato, la sua valigetta è nell’ingresso.

 

Sento rumori di sopra. Sta facendo la doccia.

 

E un pensiero sconcio mi assale.

 

Mi tolgo le scarpe e salgo in silenzio

 

Lui è di spalle sotto l’acqua e la sua pelle tesa e bianca mi fa girare la testa.

 

Mi avvicino piano per prenderlo di sorpresa. Sono dietro di lui.

 

Trattengo il fiato, è quasi fatta.

 

Quando sento una mano stringermi il polso e tirarmi sotto l’acqua.

 

- Ah è gelida – urlo mentre lui ridendo mi bacia e comincia a spogliarmi.

 

- Presa – dice divertito. E nei suoi occhi dolci c’è tanto amore e desiderio per me.

 

‘ Sono fortunata ‘

 

- Si presa – sorrido e ricambio il bacio cingendoli le spalle.

 

- Buffy cosa mi hai fatto? Non riesco a smettere di pensare a te e di desiderarti –

 

- Ah, veramente hai fatto tutto tu – e sorrido maliziosa.

 

- Na, lo volevi anche tu – mi bacia sul collo.

 

- William piano, sta attento –

 

- Ti ho fatto male? Davvero –

 

- No a me no – sorrido ancora

 

- E…-

 

- Ma al nostro Jr. non ci pensi? –

 

- A chi? – dice sorpreso fissandomi.

 

- A lui – e lo fisso.

 

- Buffy – urla e il suo sguardo è pieno di gioia.

 

- Si avremo il nostro Jr. a quanto sembra –

 

- Davvero? – scuote il capo sotto la doccia.

 

Bagnandomi il viso con una miriade di goccioline.

 

Si ferma e diventa serio.

 

- Esci da qui – mi tira fuori dalla doccia.

 

- E’ fredda. Aspetta qui amore –

 

Corre in camera a prendere una asciugamani immenso e ci avvolge dentro.

 

- Ecco fatto, ora va meglio – e mi accarezza dolcemente.

 

Mi massaggia per asciugarmi ed io sono scossa dai brividi.

 

- Si così va molto meglio – mormoro tra i sospiri.

 

Lui torna a sorridere e mi bacia.

 

- Farò piano – sussurra.

 

- Non tanto piano – gli rispondo ridendo.

 

- Si va bene – risponde lui e siamo di nuovo persi.

 

 

 

- Il parto è stato difficile ma stanno entrambi bene -

 

Dice l’infermiera a bassa voce.

 

Mentre lui seduto mi stringe la mano e mi guarda con tenerezza.

 

- Buffy? -

 

- Si sta risvegliando –

 

Apro gli occhi e vedo lui che sorridente stringe tra le braccia un fagotto.

 

- Amore il nostro primo bambino -

 

Sorrido debolmente me lo posa vicino.

 

Lo guardo ed un senso di tristezza mi avvolge e non ne capisco il motivo.

 

I mesi passano e la mia vita è totalmente cambiata.

 

Da quando l’ho sposato ho detto addio al college e ora…. il bambino.

 

Non è la mia vita, non è quello che volevo.

 

Non che non ami il mio William Jr.

 

Ma a volte avrei preferito non nascesse.

 

Rivoglio la mia libertà, la mia giovinezza.

 

Voglio tornare indietro ma non posso dirlo a nessuno.

 

Nessuno mi capirebbe.

 

Io devo essere la ragazza perfetta, l’amica perfetta, la moglie perfetta e la madre perfetta.

 

E per la prima volta sento del rancore per lui, per William che mi ha tolto la mia vita.

 

- Ciao tesoro – mi bacia sul collo e di nuovo quel senso di nausea.

 

- Ciao – sono indifferente.

 

Tutti hanno detto che è depressione post parto, ma io so che c’è qualcosa dentro di me che è cambiato.

 

E sono tre mesi che non gli permetto di toccarmi e di avvicinarsi.

 

Lui è paziente e sempre dolce e caro, ma questo mi allontana e mi fa sentire ancora peggio.

 

E a volte è come se lo detestassi perché mi ama così tanto mentre io…..

 

Oggi non sono più sicura di amarlo, o di averlo mai amato.

 

Ed è dura ammetterlo con se stessa di aver fallito e di star rovinando la sua vita, la mia e forse anche quella di mio figlio.

 

Non sono buona, non lo sono mai stata.

 

Questo è il matrimonio, la quotidianità è la tomba dell’amore.

 

 

 

- Amore? – mi ha chiesto qualcosa ma non lo stavo ascoltando

 

- Si? – lo guardo un po’ assente.

 

- Niente – il suo sguardo si rabbuia un istante poi torna a sorridermi.

 

- Vieni qui – mi dice e mi abbraccia.

 

Ed io mi sento soffocare.

 

- Sai cosa ho voglia di fare adesso? – c’è un tremito nella sua voce.

 

- No cosa – dico un po’ seccata.

 

- Andare di sopra fare un bel bagno caldo…con te …e fare l’amore sino a domani –

 

Come al solito la sua sincerità e dolcezza sono disarmanti.

 

- Ah si – dico e stringo i pugni.

 

- Ti va l’idea? – i suoi occhi quasi implorano.

 

- Si va bene – ma dentro mi sento male.

 

Saliamo di sopra. Lui è eccitatissimo.

 

I suoi jeans ora non mi fanno più lo stesso effetto anzi evito di guardarli.

 

Mi ricordano il suo desiderio immutato per me.

 

È già mezzo nudo quando entriamo nella stanza.

 

È impaziente, dopo tre mesi di attesa.

 

Mi sbottona la camicetta rapidamente, le mani gli tremano dal desiderio.

 

Guarda il mio seno, leggermente ingrassato.

 

Io distolgo lo sguardo, non mi piaccio adesso.

 

Mi sento orribile.

 

- Sei bellissima amore –

 

Sussurra lui mentre con le mani accarezza le punte del mio seno lentamente e con trepidazione.

 

- Smettila -

 

- No che non la smetto. Sei bellissima –

 

I suoi pantaloni sono volati dall’altra parte della stanza e la mia gonna è già sul pavimento.

 

- Quanto tempo…- sospira e il suo desiderio gli deve fare quasi male.

 

- Ti amo – mormora impossessandosi delle mie labbra.

 

- William – sussurro e lui trema.

 

Mi spinge sul letto e mi accarezza come un folle in adorazione.

 

Mi fa male, il suo amore mi fa male.

 

E poi lentamente ma con decisione entra in me.

 

Ha avvertito la mia incertezza ed ha avuto timore che lo fermassi.

 

E mi desidera troppo.

 

Non credo che si sarebbe fermato neanche se glielo avessi chiesto.

 

Il suo respiro diventa irregolare, e geme dal piacere.

 

E anche io gemo con lui, anche se adesso la cosa mi sembra più meccanica.

 

Non che non provi nulla ma è come fosse distaccata da me.

 

E non riesco a superare la barriera che ho innalzato tra noi.

 

- Buffy – dice con voce roca.

 

- Oh amore mi sei mancata da morire –

 

‘ Spero di non restare ancora in cinta ‘

 

A questo sto pensando mentre lui mi ama come non mai.

 

Non gli ho chiesto di mettere il preservativo, sapevo che lo avrei ferito e non voglio.

 

Non dico nulla ma sento il suo bisogno di me appagarsi, e il suo corpo cedere e abbandonarsi nel mio.

 

- Si. Amore, amore mio – sussurra ormai completamente abbandonato sul mio grembo.

 

 

 

La sera e la notte più lunga della mia vita, non che non avessimo mai fatto l’amore per tutta la notte come ricci. Ma questa notte non passa mai.

 

Sentirlo, essere sua, è una cosa che mi fa star male.

 

Mi sento in trappola, in gabbia e il suo amore è il mio carceriere.

 

E per la prima volta da quando sono sua moglie, per un istante penso a Angel.

 

Alla nostra relazione meno impegnativa, meno coinvolgente e totalizzante.

 

E perdonami William ma la rimpiango. Un po’ la rimpiango.

 

‘ Rimpiango Angel? mi manca? ‘

 

Lui mi stringe ancora e sono di nuovo sua.

 

- Oh Buffy, non riesco a smettere. Mi fai impazzire -

 

- William – lo bacio.

 

È mattina, lui sta facendo la doccia ed è allegro.

 

Mi piace sentirlo cantare sotto l’acqua.

 

Io mi raggomitolo nelle lenzuola sono stanca, ma abbastanza rilassata.

 

- Ora vado amore ci vediamo dopo -

 

Finisce di vestirsi, mi bacia e accarezza la guancia.

 

- Ti ho già detto che sei bellissima e che ti amo? -

 

- Si – sorrido.

 

- Ciao piccolo – accarezza il bambino nella culla e lo bacia.

 

Il piccolo ride e fa i versi.

 

Lo adora più di me.

 

E poi esce.

 

In quel momento squilla il telefono.

 

Alzo il ricevitore..

 

- Buffy ciao -

 

- Ciao Willow cosa è successo? –

 

Ha la voce preoccupata.

 

- Angel -

 

Stringo il ricevitore con forza e fisso il vuoto.

 

- Si –

 

- Darla è morta una settimana fa –

 

- Cosa, come? –

 

- Era malata. Da anni sapeva che sarebbe morta –

 

Spalanco gli occhi e resto immobile.

 

.- Lui sa…-

 

- Si credo l’abbia sposata per questo Buffy. -

 

Silenzio, e la mia testa gira.

 

- Buffy sta tornando qui. Arriva oggi -

 

Ancora silenzio.

 

‘ Lui l’ha sposata perché stava morendo, questo vuol dire che lui …lui ….mi ama. Mi amava ‘

 

Non posso pensarci, non adesso con il mio bambino nella culla accanto a me.

 

Eppure non posso non pensarci. Non posso non ci riesco.

 

Angel sta tornando qui a Sunnydale

 

Sta piovendo e i vetri sono rigati di pioggia.

 

Ed io sto andando da lui, devo andarci.

 

Busso alla porta e lui mi apre.

 

- Ciao – dice sorpreso.

 

- Ciao Angel  - un  momento di silenzio che lascia lo spazio ai nostri ricordi.

 

- Posso entrare – dico in fine un po’ imbarazzata.

 

- Si entra Buffy – e mi fa passare.

 

- Sono venuta per …-

 

- Si grazie –

 

- Mi dispiace davvero Angel –

 

-  Si lo so Buffy – i suoi occhi sono lucidi.

 

- Dispiace anche a me di tutto – è distrutto, si vede.

 

La casa è in disordine, si è lasciato molto andare.

 

E’ trasandato il suo aspetto e non si rasa da qualche giorno.

 

- So che qualsiasi cosa io ti dica non lenirà il tuo dolore –

 

- Buffy a me basta che tu sia qui –

 

- Ed io sono qui –

 

E’ abbattuto, spezzato non sembra più l’uomo che ho conosciuto.

 

- E tu come stai? – dice ricordandosi improvvisamente.

 

- Bene grazie –

 

- Ho saputo del matrimonio e del bambino. Spero tu sia felice con lui –

 

- Si lo sono abbastanza –

 

Quell’abbastanza stupisce per prima me. E anche lui, che mi fissa cercando di capire.

 

- Buffy ascolta non sono tornato per ripiombare nella tua vita e rovinartela, non lo farei mai -

 

- Si lo so Angel, non devi spiegarmi nulla –

 

- Aspetta…non ho finito….- mi fissa.

 

- Ah…allora vai avanti – e sono inspiegabilmente agitata.

 

- Ma non ho dimenticato. Io non ho mai smesso di ….-

 

Sospira amareggiato.

 

- Angel no ti prego, non adesso. Non è giusto né per te, né per me e ne per lui -

 

- Si hai ragione, devo aver bevuto troppo in questi giorni e dormito poco. Perdonami –

 

- Capisco – sono triste – forse sarà meglio che vada e che torni un altro giorno –

 

- Si forse è meglio – e si passa una mano tra i capelli guardando lo sfacelo attorno.

 

Sono davanti alla porta, e la maniglia è stretta saldamente tra le mie mani.

 

- Angel nemmeno io ho mai dimenticato – apro la porta

 

- Buffy – sento sussurrare ma non mi volto e la richiudo dietro di me.

 

Sto piangendo e sono a casa.

 

William sta per tornare, devo versare tutte le mie lacrime prima che arrivi. Anche se temo che lui capirà, come ha sempre capito.

 

La maniglia gira lentamente. ‘ eccolo ‘.

 

- Ciao amore – la sua voce sempre calda e dolce.

 

- Ciao William – gli sorrido, ma dal suo sguardo accigliato capisco che ha intuito.

 

- Tutto bene? – domanda premuroso, e nei suoi occhi la tristezza.

 

- Si tutto bene. Sono stata da Angel oggi ….- silenzio.

 

- Ah si beh immaginavo – sospira, ma non dice nulla.

 

- Dovevo andarci tu capisci vero? –

 

- Si capisco – ma il suo volto amareggiato mi fa capire che non ne  è contento.

 

- Mi spiace William – lui mi fissa in istante.

 

- Non è nulla Amore. Hai fatto bene. Non posso pretendere che tu non provi nulla per lui –

 

E come sempre il suo amore totalizzante mi avvolge e soffoca, facendomi sentire inadeguata e cattiva.

 

- Grazie – gli bacio le labbra teneramente.

 

- Hai già cenato? – sorride.

 

- Non ancora ti aspettavo – andiamo a tavola e restiamo in silenzio.

 

E già questo avrebbe dovuto farmi capire, intuire, ma sono cieca.

 

A letto lui spegne la luce e non si avvicina ha percepito il mio bisogno di solitudine già da un po’.

 

Dopo aver fatto l’amore quella volta non mi ha più toccata, come avvertisse la mia lontananza, il mio rifiuto e non volesse imporsi per forza.

 

Ed io gli sono grata.

 

Non dorme e nemmeno io, ma fingiamo come una vecchia coppia ormai stanca.

 

Ed io sento di essere davvero stanca.

 

Il terreno si sta sgretolando sotto di me, lo sto perdendo e mi sto perdendo ma non me ne rendo conto.

 

‘ Cieca sono cieca. E’ la paura che mi rende tale ‘

 

 

 

CAPITOLO III

 

 

 

I giorni passano ed io non faccio che pensare a lui, al suo sguardo perso e alla sua muta disperazione.

 

E so che tra noi non è mai finita, non è mai stata detta la parola fine.

 

Siamo ancora legati e questo mi fa sentire in colpa.

 

- Vado a fare la spesa Willow, ti spiace badare tu al bambino? -

 

- Si certo vai pure Buffy. Resto io con questo piccolo diavoletto biondo –

 

E lo strapazza amorevolmente.

 

Esco, ho bisogno di camminare, di pensare di ….non lo so nemmeno io.

 

E non so come mi ritrovo davanti alla sua porta.

 

Sono indecisa se bussare o andarmene, sento che questo è un gesto irreversibile.

 

Improvvisamente la porta si spalanca e mi solleva da ogni scelta.

 

- Ciao – dico e lo fisso un po’ stupita.

 

- Ciao – anche lui è stupito.

 

- Stavi uscendo? – domando.

 

- Si, veramente…. Entra –

 

Siamo seduti sul divano e non parliamo.

 

Sappiamo entrambi che qualcosa sta per accadere, non sappiamo bene cosa e dove tutto questo ci porterà, ma sta per accadere.

 

- Angel hai detto che ….-

 

- Si l’ho detto – trema la sua voce.

 

- E anche tu lo hai detto – mi incalza e mi fissa.

 

- Si – ci stiamo fissando.

 

Quanto tempo è passato ma è come se fosse stato ieri.

 

- Buffy mi dispiace, io, io….- piange ed è disperato.

 

- Si Angel, piangi ti farà bene – ci abbracciamo ed io gli accarezzo il capo dolcemente.

 

- Buffy penserai che sono un mostro se ti dico che mi sei mancata. Che io avrei dovuto…-

 

- No sei solo umano –

 

Ecco questo giustifica anche me.

 

Siamo solo umani, stiamo sbagliando perché umani.

 

- No, non voglio che tu mi compatisca – dice tra i singhiozzi.

 

- Non lo faccio – gli bacio la fronte.

 

E poi ci stiamo baciando.

 

E nella sua bocca il sapore dei ricordi, del passato e della nostra storia.

 

- Buffy, Buffy – ripete all’infinito.

 

Mentre io mi lascio baciare e accarezzare teneramente da lui.

 

- Angel – mi stacco lo guardo negli occhi e adesso sto piangendo anche io.

 

Mi alzo di scatto e corro, scappo prima che sia troppo tardi prima che accada l’irreparabile.

 

Oh forse è già accaduto.

 

Arrivo a casa in preda allo sconforto e alla confusione.

 

Mi sento male, e sento di aver tradito tutte le persone a me care.

 

Che credono in me e che mi amano.

 

- Eccoti – la sua voce calma mi fa trasalire.

 

- Ma dov’eri finita? Willow mi ha detto che sei andata a fare la spesa –

 

Gli basta uno sguardo per capire, lui sa lo sento.

 

E il suo muto sguardo deluso e amareggiato me lo stanno gridando.

 

- Si è vero…- ma non ho spesa con me.

 

- Capisco – sospira e torna in cucina.

 

- William ha…- domando.

 

- Si gli ho già dato il biberon – la sua voce è calma ma più fredda.

 

- Bene e tu hai ..-

 

- No ti aspettavo –

 

- Si arrivo subito –

 

Corro di sopra in bagno e davanti allo specchio vedo il volto di una traditrice, di una vigliacca e di una bugiarda.

 

‘ Aiutatemi, aiutatemi ‘

 

Mi lavo il viso e torno di sotto.

 

Lui è seduto in silenzio e un piatto fumante è messo davanti al mio posto.

 

- Grazie – comincio a mangiare lentamente e malvolentieri.

 

E il silenzio mi sta uccidendo.

 

Nel letto sono agitata e lui lo sente.

 

Mi abbraccia come a volermi ricordare la sua presenza.

 

Che è lì per me.

 

- William io….-

 

- Zitta Buffy per favore, non dire nulla – le sue mani tremano come le sue parole.

 

Ed io gli obbedisco.

 

- Posso baciarti? – domanda e la sua mascella si contrae.

 

- Si – è assurdo.

 

Mi bacia teneramente e comincia ad accarezzare ed io mi ritraggo.

 

Lui avverte la mia lontananza, continua per un po’ ma poi si ferma.

 

- Non posso. Non così – sospira e mi lascia.

 

- Mi dispiace –

 

- Si anche a me – sbuffa ed è arrabbiato.

 

- William mi dispiace io non volevo, non so cosa fare – e piango disperata.

 

- Non lo devi vedere più Buffy, se davvero tieni a noi ti prego non vederlo più –

 

Mi sta pregando, implorando.

 

- Si va bene – lo abbraccio e mi lascio andare al pianto disperato.

 

- Su amore non piangere. Basta ti prego – e lui sa già che è finita.

 

Vuole solo non crederci, vuole solo non vedere e non sapere.

 

 

 

I giorni scorrono lenti ed è una lenta agonia per il nostro rapporto.

 

Siamo logorati dentro.

 

Non l’ho più visto, ma nella mia testa lui è presente.

 

William lo sa e questo lo fa soffrire.

 

Ogni volta che mi tocca, che mi abbraccia sente che tra noi c’è lui.

 

Ed è sempre più stanco, sempre più amareggiato e disperato.

 

Sta mollando lo sento, ed io sono allo sbando nella confusione più completa.

 

E so che presto non sopporterà più e tremo solo al pensiero delle conseguenze.

 

E’ pomeriggio sono sola in casa giro in pantofole.

 

Anche io mi sto lasciando andare.

 

Guardo le nostre foto sul camino e sorrido.

 

Suona il campanello.

 

E’ lui lo so.

 

- Ciao – dice titubante – posso…-

 

Mi fissa.

 

- Si entra pure -

 

Il cuore batte forte.

 

- Buffy non ti sei più fatta viva e so che hai ragione…che io non posso e non dobbiamo -

 

- Angel io …-

 

Mi sta baciando, ci stiamo baciano.

 

La porta si spalanca e lui è davanti a noi in piedi che ci guarda.

 

E nel suo sguardo si riflette il dolore e il grido di un cuore spezzato.

 

- Buffy – dice solamente e resta immobile a fissarmi.

 

- William – sussurro e lo fisso e anche il mio cuore si ferma.

 

- Io …io …..- Angel non sa cosa dire o fare si sente colpevole e vile.

 

- Sta zitto e vattene – la voce di William è tagliente e dura.

 

I lineamenti sono tesi.

 

- Si – dice a bassa voce ed esce con il capo chino.

 

Siamo soli e questa volta non ci sono scuse, questa volta non può far finta di niente.

 

- William mi dispiace io non so cosa mi stia succedendo è che….-

 

- Te lo spiego io Buffy….- sospira e so che è finita. Che mi sta lasciando.

 

- Tu lo ami ancora, tu mi hai voluto solo perché lui non c’era più ed ora che è tornato – stringe i pugni e i suoi occhi sono lucidi.

 

Fa più male a lui che a me dire quello che sta dicendo e fare quello che sta facendo.

 

- Basta così Buffy, io non ce la faccio più – si siede e si prende la testa tra le mani.

 

- Non posso più andare avanti così. È finita avrei dovuto farlo tempo fa…. ma mi sono illuso. Speravo che il mio amore e il bambino potessero….-

 

Sta piangendo ed io resto immobile incapace di dire o fare qualcosa.

 

- Oh mio Dio – sospira e si alza.

 

Vorrei corrergli incontro, vorrei dirgli qualcosa ma non so cosa sono troppo confusa.

 

- Ora vado a preparare le mie cose amore ….- si blocca sorride amaramente

 

– Buffy – si corregge.

 

Sale di sopra ed io sono disperata e sconvolta.

 

‘ Io non volevo io non volevo ‘ripete la mia mente.

 

Scende quasi subito, ha fretta non vuole restare oltre.

 

- Addio Buffy e buona fortuna amore – mi bacia per l’ultima volta sulle labbra ed esce.

 

Corro alla porta e la spalanco.

 

- William – lo chiamo.

 

Si volta e mi sorride mestamente, fa un cenno con il capo e sale in macchina.

 

E senza più guardarmi mette in moto e parte.

 

Ed è il mio cuore che adesso si sta spezzando.

 

 

 

 

 

Non ricordo con precisione cosa ho fatto dopo.

 

Willow è con me adesso e mi guarda sconvolta.

 

- Cosa è successo? – mi scuote

 

– Buffy rispondimi? -

 

- Se n’è andato Willow, se n’è andato –

 

- Come se n’è andato, perché? – sembra spaventata.

 

- William, io e Angel – e finalmente la verità mi appare in tutta la sua agghiacciante crudeltà.

 

Qualcuno ha detto che bisogna stare attenti a cosa si desidera perché lo si può ottenere.

 

- Buffy ti prego parla –

 

- Io, io l’ho mandato via. L’ho tradito e l’ho ferito. Aiutami Willow, io non volevo. Io…-

 

- Buffy basta non piangere più ti prego –

 

- Lui mi ama così tanto che mi spaventa. Ho avuto paura, era troppo per me. Troppo grande e troppo coinvolgente. Lui voleva tutto, tutto da me ed io non ero pronta. Ed adesso l’ho perso –

 

- E Angel cosa centra? – è disorientata e cerca di ricostruire le cose.

 

- Lui, l’ho usato per allontanarlo per fare in modo che finisse –

 

- Buffy non ti seguo, come hai usato Angel? –

 

- Willow non capisci se n’è andato per sempre non tornerà più –

 

E’ questa adesso è la cosa che veramente mi terrorizza.

 

Mi porge una tisana bollente e con tono deciso mi dice

 

- Adesso bevi, devi calmarti Buffy -

 

Bevo e resto in silenzio.

 

Non sento più niente.

 

Lui si è portato via la mia vita.

 

Le mie emozioni.

 

- Va meglio? – chiede accarezzandomi i capelli.

 

- No per niente – dico e mi prendo il capo tra le mani.

 

Lei mi abbraccia e mi accompagna di sopra.

 

- Ora è meglio che riposi Buffy domani ti sentirai meglio -

 

- Resta con me – la prego e lei annuisce.

 

Ci stendiamo l’una accanto all’altra, ma non riesco a dormire.

 

Riesco solo a pensare che lui non c’è, che non allungherà il suo braccio per stringermi e farmi sentire che gli appartengo e che sono la sua vita.

 

- Willow si può essere così stupidi da volere una cosa e di accorgersi che non è quello che si vuole subito dopo averla ottenuta. Nello stesso istante in cui la si ottiene -

 

Piango di nuovo e sono scossa dai singulti.

 

- Si Buffy, accade molto spesso – sospira.

 

- Tu almeno però lo hai capito. C’è chi non lo capisce sino alla fine –

 

- Ma è finita, è finita –

 

- Tu credi? –

 

E quella domanda accende in me una lieve speranza.

 

- Cosa vuoi dire? – il mio sguardo è attento.

 

- Tu lo ami Buffy? Lo ami davvero? –

 

- Si lo amo – dico senza esitare.

 

- E Angel? Per Angel cosa provi? –

 

- Niente – ed è vero, tra noi ci sono solo i nostri ricordi.

 

Quello che eravamo.

 

- E cosa vorresti? –

 

Ora lo so con certezza.

 

- Voglio che torniamo ad essere una famiglia. Che lui torni con me e il bambino –

 

- Allora vai a riprendertelo -

 

- Ma lui adesso…-

 

- Oh andiamo Buffy, un uomo innamorato come lui non smette di amare a comando. Così all’improvviso. –

 

- Willow grazie –

 

- E di cosa? – sorride ed io l’abbraccio.

 

E poi di nuovo la paura mi assale.

 

- E come faccio a riconquistarlo? –

 

- Beh domani studieremo un piano infallibile vedrai. Lasciatelo dire da un’esperta –

 

Dice orgogliosa.

 

- Ah beh se lo dici tu – cerco di sorridere.

 

La mattina sono in piedi prestissimo ed aspetto che lei mi esponga il suo brillante piano per riconquistarlo.

 

- Allora? – domando impaziente mentre lei con tutta calma sorseggia il suo caffè latte.

 

- Si un attimo solo Buffy. Finisco questo e ci mettiamo al lavoro –

 

Sbuffo, sono troppo ansiosa. Il bambino gioca con i miei capelli.

 

Ha gli occhi del padre.

 

Quanto mi mancano i suoi occhi.

 

Mi manca tutto di lui adesso.

 

Ed è solo da un giorno che è andato via.

 

Qualcuno bussa violentemente alla mia porta.

 

Apro e lei mi guarda furiosa.

 

- Allora che cosa gli hai fatto? -

 

- Dru – riesco solo a dire.

 

- Cosa gli hai fatto? –

 

Ed io non riesco a parlare, comincio a piangere a dirotto.

 

Se mi picchiasse adesso ne avrebbe tutto il diritto.

 

- Mi dispiace – dico tra i singhiozzi.

 

E forse vedermi in quello stato la impietosisce.

 

Si calma un po’ ed entra in cucina.

 

- Insomma si può sapere cosa è successo? –

 

Il suo tono è più pacato.

 

Ma è sempre adirata con me.

 

- Dov’è? Lo hai visto? – chiedo preoccupata.

 

- Mi ha chiamata. E’ andato a Los Angeles –

 

- Cosa? Perché? –

 

- Ma bene, pensavo che questo me lo dicessi tu –

 

Mi sta fissando.

 

- Ho sbagliato. Io ho sbagliato e non so cosa fare adesso -

 

- Dru adesso basta –

 

Willow interviene, la scena le fa troppo pena.

 

- Siediti adesso -

 

Dru la guarda e poi cede, si siede ma continua a guardarmi di sott’occhi.

 

- Buffy ha sbagliato. Diciamo che in un momento di pura follia ha mandato tutto a rotoli -

 

- Dovevo immaginarlo che alla fine gli avresti fatto del male. Lo avresti ferito. Lo sapevo ma lui ti amava così tanto che ho sperato..- sospira e rotea i suoi espressivi ed intensi occhi violetti.

 

- Si avevi ragione. L’ho ferito, sono un mostro. Ma io…io lo amo e adesso non so cosa farò senza di lui. Cosa faremo io e lui –

 

Indico il bambino che è adagiato tra le braccia di Willow.

 

- Dovevi pensarci prima Buffy maledizione -

 

- Cosa ti ha detto? –

 

- Cosa non mi ha detto vorrai dire. Era a pezzi, mi ha detto solo che andava a Los Angeles e che tra voi era finita. Ma che presto sarebbe tornato per vedere il bambino. Già gli manca –

 

- E cosa farà a Los Angeles? –

 

- Beh aveva avuto una proposta molto vantaggiosa tempo fa, ma non ha accettato per te e il bambino. Sapeva quanto fossi legata a questa città –

 

Mi guarda un attimo e poi continua

 

- Non te lo ha detto vero? -

 

- Non ne sapevo nulla -

 

- Tipico di William. Non voleva farti sentire responsabile -

 

- William – riesco solo a dire angosciata.

 

Sempre così attento, sempre così presente e premuroso.

 

Sempre così innamorato.

 

‘ Cieca sono stata cieca e stupida. Non c’è bisogno che me lo diciate voi. Me lo dico da me ‘

 

Willow ha dato una tazza di caffè latte anche a lei ed adesso tutte e tre le sorseggiamo quasi come fossimo sincronizzate, in silenzio guardando un punto fisso davanti a noi.

 

- Ed adesso che farai? – La sua domanda riecheggia nell’aria.

 

- Non lo so. So solo che voglio che torni con me. –

 

- Accidenti, io non riesco proprio a seguirti Buffy, in questi mesi hai fatto di tutto per allontanarlo e per fare in modo che ti lasciasse. E adesso dopo nemmeno 24 ore che hai ottenuto quello che volevi eccoti qui distrutta che lo rimpiangi e dici che vuoi ‘ che torni con te ‘. Mio fratello è proprio un santo per starti dietro –

 

‘ Accidenti ogni volta che la rivedo è peggio, mi fa sentire sempre una idiota…ed ha ragione lo sono, maledizione ‘

 

- Quindi? In sostanza in cosa consiste la tua idea di riprendertelo? -

 

- Abbiamo un piano – dice Willow serena.

 

‘ ABBIAMO? Come mai io questo piano non lo conosco? ‘

 

Mi guarda sorridente e i suoi occhi brillano.

 

‘ Si credo che abbiamo un ottimo piano ‘

 

 

 

CAPITOLO IV

 

 

 

Quattro settimane dopo………

 

Sistemare tutto non è stato facile ma finalmente è tutto a posto.

 

Adesso è il momento di mettere in atto il nostro piano infallibile.

 

 

 

1a parte fargli sapere che sei qui.

 

 

 

Mi sono preparata con molta cura e mi avvio verso l’ obiettivo.

 

L’aula è affollata e come al solito sono in ritardo.

 

Tutti si voltano a guardarmi e sembra un dejà – vu, ed indosso lo stesso abito rosa.

 

Mi appoggio alla parete e lui si volta d’istinto e sgrana gli occhi.

 

La sua mascella è contratta.

 

- Si sieda Signorina, è inutile che si appiattisca alla parete, non è invisibile. -

 

- Mi scusi – e questa volta un lieve sorriso appare sul mio volto.

 

La lezione ha inizio, ma io più che seguire quello che dice seguo i suoi movimenti, il suo sguardo che cerca di evitarmi.

 

Alla fine rapidamente infila i libri nella borsa ed esce.

 

‘ Mi vuole evitare ‘ sono un po’ delusa ma era previsto. Il piano deve seguire il suo corso.

 

Oggi sceglierà gli studenti per i suoi incontri (ora che ci penso dopo il matrimonio non ne ha più fatti….. sono maligna).

 

Mi faccio coraggio, non mi aspetto che mi scelga, ma devo tentare.

 

Mi avvicino al gruppo di scalmanate, come al solito tutte gli sbavano dietro (E penso che solo io sono stata l’idiota), e mi faccio avanti.

 

Lui mi guarda e si acciglia.

 

La cosa non gli piace per niente.

 

- Questo per lei, questo per lei e questo per ….-

 

Io gli sono davanti ho calpestato piedi e dato gomitate ai fianchi per essere lì.

 

Ma non spero. Lo guardo e abbasso gli occhi come pronta alla sua umiliazione.

 

- Tenga – mi porge il foglio e senza dire altro si allontana.

 

Furibondo con se stesso per aver ceduto.

 

Mentre in me la speranza è viva più che mai.

 

‘ Non ha voluto umiliarmi, non ha voluto ferirmi. E’ ancora il mio William. ‘

 

Torno nel mio monolocale in affitto con un sorriso ebete sul viso.

 

Il mio piccolo mi guarda interrogativa con aria un po’ triste.

 

Gli manca il suo papà.

 

- E’ per poco piccolo. La mamma te lo promette –

 

Gli faccio il solletico e lui ride.

 

- Grazie Dru per averlo tenuto –

 

Sono Riley e Dru che mi aiutano con il bambino. Ed io gli sono grata.

 

- Niente Buffy adesso vado a domani. Se hai bisogno o ci dovessero essere sviluppi sai dove chiamarmi -

 

Sorride, fa l’occhiolino al piccolo e va via.

 

La lezione successiva, sembra nervoso.

 

Oggi c’è il nostro primo incontro e capisco che sia teso.

 

Del resto lo sono anche io.

 

Passa tra i banchi, ci ha assegnato un compito di inizio.

 

Un tema su di noi, su cosa pensiamo e cosa vogliamo.

 

Ed io come sempre sono in difficoltà.

 

E’ dietro di me, sento i suoi occhi puntati come allora.

 

Si china leggermente e mi sussurra con fare indifferente.

 

- Vieni alle 17 a casa mia. L’indirizzo è sul foglio -

 

E prosegue oltre.

 

Il battito del mio cuore è accelerato.

 

La sua voce è calda come sempre ma non ha più nulla della dolcezza di qualche settimana fa.

 

Sono in fibrillazione.

 

Mi pettino e pettino ancora guardando l’ora.

 

- Su sta tranquilla Buffy. Andrà tutto bene e tu sei stupenda -

 

Riley è sempre molto gentile.

 

Gli sorrido e sospiro.

 

Prendo la borsa e bacio il piccolo William sulla fronte.

 

- Fammi gli auguri piccolo -

 

Mi sorride ed io esco.

 

 

 

185a Avenue.

 

Eccomi davanti alla sua porta.

 

Puntuale questa volta.

 

Come sempre busso come volessi buttare giù la porta.

 

- Entra – dice aprendo la porta

 

Senza nemmeno guardarmi.

 

Siamo uno di fronte all’altra e di nuovo ci studiamo e squadriamo come allora.

 

 

 

- Allora cosa sei venuta a fare Buffy? Si può sapere cosa ti sei messa in testa? -

 

E’ arrabbiato e il suo tono è duro.

 

- Sono venuta per te – gli dico fissandolo negli occhi.

 

- Cosa? – grida ridendo sarcasticamente.

 

Si è alzato e cammina su e giù per la stanza.

 

Guardandomi come fossi pazza.

 

Inarca il sopracciglio e poi dice gelido.

 

- Cosa c’è Angel ti ha piantato di nuovo? -

 

Mi ferisce, ma né ha tutti i motivi, devo accettarlo.

 

E ripenso all’ultima conversazione tra me e Angel due settimane prima.

 

 

 

 

 

……- Sto partendo, torno a Chicago. A casa –

 

Resta in silenzio per un po’ e poi mi dice con tono mortificato.

 

- Buffy mi spiace non volevo. Sono stato un idiota -

 

- Beh lo siamo stati entrambi -

 

Sorride lievemente.

 

- Spero di non averti incasinato troppo la vita, di nuovo.-

 

Dice con rammarico.

 

- A dire il vero Angel se non fosse stato per te, l’altra volta. Non avrei sposato William e non avrei il mio bambino. E non sarei così stata felice come sono stata –

 

‘ E come tornerò ad essere non appena avrò riacchiappato William ‘

 

(E nella mia testa mi vedo a cavallo di un purosangue che armata di lazo inseguo uno splendido cavallo nero come la notte. Lui ancora non lo sa ma non ha scampo.)

 

- Già – ride con un po’ di rimpianto.

 

Gli accarezzo la guancia.

 

- Buona fortuna Angel -

 

Stringe la mia mano nella sua e me la bacia con dolcezza.

 

- Grazie Buffy – annuisce con il capo.

 

Si dirige alla macchina.

 

Si volta ancora una volta a guardarmi. e mi fa tenerezza la sua aria smarrita di chi sa che deve ricominciare e che sarà dura.

 

Ed ha paura, proprio come ne avevo io prima di incontrare William.

 

Un gesto con la mano e Angel è fuori dalla mia vita per sempre.

 

Ma tutto questo a William non posso dirlo.

 

Non lo capirebbe adesso, e soprattutto non lo crederebbe…………

 

 

 

- No Angel non mi ha piantato – dico semplicemente.

 

E lui fa una smorfia.

 

- Già lui usa il telefono, non lo fa mai di persona -

 

- Ti prego William –

 

- No. Non pregare Buffy. Ti ho fatta venire prima per dirti che devi lasciare il mio corso e subito –

 

- No –

 

- Questo è il mio lavoro, e se tu resti potrei passare seri guai –

 

- Si ma questo una volta non ti spaventava –

 

E sembrano secoli.

 

- Sì, ma adesso è diverso –

 

- Già è diverso – dico un po’ risentita.

 

- Buffy cosa vuoi? – mi sta fissando ed è esasperato.

 

- Te –

 

- Ah Dio sei incredibile. In questi mesi hai fatto di tutto per liberarti di me, ed adesso dopo nemmeno un mese che sei riuscita nel tuo intento…mi rivuoi? –

 

- Si – non so cosa posso dire a mia giustificazione.

 

- Tu devi essere matta! E comunque è solo una questione di possesso mia cara e puoi scordartelo –

 

- Non è possesso è …- Sto per dire amore ma lui mi blocca ed è furioso.

 

- Non lo dire, non lo pensare nemmeno Buffy. Non era niente, capisci? Niente.

 

Hai buttato via tutto e adesso vorresti venirmi a dire che era …- non riesce nemmeno a dire la parola.

 

Sospira e i suoi lineamenti sono tesi allo spasmo.

 

- E’ finita Buffy e non ho intenzione di tornare indietro. Non voglio ripassare nel tuo inferno -

 

- Mi spiace – mi ha ferito più di quanto pensi ma non posso permettermi il lusso di cedere.

 

Ne vade la mia felicità e quella di William.

 

- Non mi importa. E se ti dispiace davvero allora vattene, esci fuori dalla mia vita -

 

‘ Questo  è un colpo basso e fa molto male ‘

 

Ma io sono una brava incassatrice.

 

 

 

- No non me ne andrò – dico testarda.

 

- Maledizione Buffy –

 

- Non vuoi sapere come sta William? –

 

‘ Lo so sto giocando sporco ma un povero Coyote sfigato ogni tanto deve pur ricorrere alle armi di cui dispone per cercare di cavarsela no? ‘

 

La sua espressione si addolcisce e lo sguardo diventa per un attimo triste.

 

- Come sta? – dice sospirando.

 

- Bene, ma gli manchi…..ci manchi –

 

- Verrò presto a trovarlo – è esasperato si vede benissimo.

 

- Si ti lascio il mio indirizzo –

 

Scarabocchio un foglio e glielo passo.

 

- Allora con cosa inizierai oggi l’incontro? -

 

- Buffy ti ho dato quel foglio solo per giustificare la tua presenza qui a casa mia oggi. Non voglio che vi partecipi –

 

- Io invece sono molto interessata e non ho intenzione di ritirarmi –

 

- Va bene come vuoi tu ma non sarà divertente per te Buffy …-

 

Mi sta minacciando ma non mi spaventa davvero.

 

- Non fa niente -

 

- Ho intenzione di chiedere il divorzio, presto –

 

Ha lanciato la bomba ed è terribilmente serio.

 

Ed io sto tremando. Ho davvero paura adesso.

 

- Va bene – dico rassegnata e nella mia voce c’è un lieve tremito.

 

- Buffy…- sta per dire qualcosa quando suona il campanello.

 

‘ Accidenti che dannato tempismo ‘

 

Le altre due ragazze entrano e sono euforiche, proprio come quelle che le hanno precedute.

 

Lui è gentile come allora, forse un po’ di più e questo è un tiro che mi sta giocando.

 

- Su sedetevi ragazze -

 

E come allora prende un libro diciamo non classico.

 

IL PARADISO DEGLI ORCHI di Pennac.

 

Lo passa alla ragazza alla mia destra e le sorride.

 

Ed io sono gelosa ma cerco di non darlo a vedere.

 

Seguo attentamente la lettura, so che cercherà di mettermi a disagio e sono pronta.

 

- Allora dopo questo capitolo che idea vi siete fatte? – domanda divertito.

 

- Beh questo scrittore è davvero come dire molto arguto – dice lei.

 

‘ Ecco iniziamo con i termini sconosciuti borbotto tra me e me ‘

 

- E per lei Signorina? –

 

- Beh mi piace come analizza quella parte nascosta, ai margini della città. Gli invisibili che popolano la notte. Che sopravvivono più che vivere. Perché usa molta ironia anche se vi è in fondo un sapore amaro –

 

Lo fisso attentamente, questi mesi con lui mi hanno fatto amare la lettura ed ho imparato qualcosa.

 

- Bene – dice stupito, e per un attimo leggo orgoglio nei suoi occhi.

 

- Bella critica Buf….Signorina Summers – si corregge, ma le ragazze hanno intuito qualcosa perché i loro sguardi curiosi passano da lui a me con rapidità.

 

- Un po’ di Caffè? – domanda cercando di stemperare l’atmosfera tesa.

 

- Si grazie – rispondiamo in coro.

 

Lo seguo con lo sguardo mentre va in cucina e vedo le sue labbra muoversi come imprecando contro se stesso. E questo mi fa sorridere.

 

 

 

Sorseggiamo in silenzio il caffè, lui sembra preoccupato.

 

- Bene adesso proseguiamo. Legga lei – passa  il libro alla ragazza alla mia sinistra.

 

‘ E’ proprio un bambino a volte ‘

 

E riprendiamo la lettura. Il secondo capitolo fa sembrare il libro un triller.

 

- Bene e adesso che mi dite? –

 

- Beh secondo me l’autore vuole mantenere vivo l’interesse del lettore mostrando la parte più nascosta e buia della città –

 

- No non è questo quello che lui vuole dirci. Qualcuna si è fatta un’idea –

 

- Io credo che l’autore voglia mostrarci più che la parte oscura e nascosta della città, quella che si annida in tutti noi, che ogni giorno indossiamo la maschera della normalità. Ci sta dicendo che l’orrore le fattezze del mostro ‘ orco in questo caso ‘ sono spesso celate, alla nostra vista. Ed anche il nostro vicino può esserlo –

 

E fisso la mia compagna a sinistra

 

‘ si può essere un orco che vuole mettere le grinfie sul mio William ‘

 

Lei mi guarda un po’ intimorita, ha letto una minaccia nel mio sguardo.

 

Lui annuisce e sorride per un attimo.

 

Di nuovo un assurdo orgoglio nei suoi occhi.

 

Si riprende quasi subito. Si alza e ci dice sempre sorridendo a loro.

 

- Bene ragazze ci vediamo dopodomani -

 

Ci accompagna alla porta ed io esco per ultima.

 

Lui resta sulla porta a guardarci (anche se io presuntuosamente penso che stia guardando me).

 

E poi la richiude.

 

- Ma hai visto che figo da paura? E quei jeans, ti vien voglia di strapparglieli a morsi –

 

Arrossisco come una ragazzina sentendo quei commenti così espliciti su MIO MARITO!!.

 

E vorrei urlarlo con tutto il fiato che ho in gola.

 

‘ Stategli lontane, lui è mio. E’ mio marito ‘.

 

Ma taccio e goccioline di sudore imperlano la mia fronte di Coyote sfigato.

 

 

 

CAPITOLO V

 

 

 

A casa sono un po’ sconfortata. Dru e Riley se ne accorgono.

 

- Su dai non ti preoccupare, è un buon segno – cerca di rincuorarmi lui.

 

- Cosa è un buon segno? Che non mi voglia nel suo gruppo? Nel suo corso? Nella sua vita? O che stia per chiedere il divorzio? –

 

- Ah ti ha detto questo? – interviene Dru seria.

 

- Si – abbasso lo sguardo

 

- Ma non lo ha ancora fatto giusto? – sorride.

 

- Cosa c’è da ridere? –

 

- Credo te lo abbia detto per vedere la tua reazione. Se avesse voluto subito il divorzio lo avrebbe già chiesto fidati –

 

E come sempre lei sembra così sicura di se mentre io sono l’eterna indecisa in preda ai dubbi più atroci. Coyote sfigato appunto.

 

- Su con il morale, vedrai …- sorride enigmatica come al solito.

 

Alzo le spalle per nulla rincuorata

 

-A se vuoi questa sera va al Bloody hell….verso le dieci – mi fissa intensamente.

 

- Ma il bambino? – mi siedo sul divano e loro mi guardano.

 

- Scusa cara ti sembra che noi abbiamo intenzione di smontare le tende? –

 

- Cosa? –

 

- Su vatti a preparare, io e Riley abbiamo preso le patatine e un film (sorriso malizioso indirizzato a lui) e non amiamo i terzi incomodi – e mi guarda sbattendo le ciglia ripetutamente.

 

- Grazie – sono raggiante come non mai ….beh tranne quando…avete capito vero?

 

E in un balzo sono di sopra a prepararmi.

 

‘ Ragazze assatanate di Los Angeles non lo avrete. Dovrete passare sul mio cadavere. ‘

 

Una mandria di mucche a due zampe assatanate che fumano dal naso e che mi corre incontro….non credo si facciano molti problemi sul fatto di passare sul mio cadavere.

 

In cinque minuti sono pronta. Ed esco, metto in moto la mia piccola auto e sono davanti al Bloody Hell. Ho i crampi allo stomaco. Tiro un profondo respiro e mi getto nella mischia.

 

Lo cerco per tutto il locale (e la mia altezza …modesta non mi aiuta. Qui sembra che sotto i 180 cm ci siano solo i bambini e i nani).

 

Ma non mollo e continuo a cercare mettendomi sulle punte dei piedi.

 

Indietreggio e urto qualcuno.

 

- Mi dispiace io non….- è lui.

 

Sono persa nel suo sguardo sorpreso.

 

- Buffy – sospira.

 

- Si mi spiace – sono imbarazzata.

 

- Di niente – fa una smorfia.

 

Ed io aggiungo – il piacere è stato mio –

 

Lui mi fissa attento e scuote il capo.

 

- Tu vuoi davvero farmi impazzire Buffy – sospira forte.

 

E passa oltre sorridendo leggermente.

 

E Dio quanto mi è mancato il suo sorriso.

 

 

 

E poi lo vedo al tavolo, non è solo ‘ Noooooooooooo ‘ grido di dolore.

 

E’ con una bionda tutta curve che gli sta appiccicata e gli sorride sensualmente.

 

Il mio cuore ha smesso di battere e non respiro.

 

‘ Non può, non può farlo ‘ e gli occhi mi si riempiono di lacrime.

 

Poi è la rabbia che ribolle nel mio sangue.

 

Le braccia dritte lungo i fianchi, i pugni serrati e la mascella contratta.

 

Mi avvicino al bar. E mi siedo accanto a lui.

 

Mi da le spalle e non mi vede.

 

- Oh si è davvero molto interessante William -

 

‘ Oca ‘ ringhio dentro di me.

 

- Si infatti Harm, è per questo che volevo parlarne a tuo padre domani -

 

‘ Come parlarne con il padre? Oh ma è possibile che solo io conosca uomini che si innamorano alla velocità della luce di tutte quelle che incontrano tranne che della sottoscritta? Siamo già al discorso al padre? ‘

 

Gli sto fissando e lei se ne accorge e mi guarda interrogativa.

 

- Scusi le serve qualcosa? – mi chiede alla fine acida.

 

Ed io non so che pesci pigliare… e anche qui a Los Angeles i pozzi scarseggiano quando servono.

 

- Io veramente….no …anzi a dire il vero sì – balbetto e sono agitata.

 

Lui si volta e mi fissa.

 

- Buffy – altro sospiro.

 

- Voglio che sparisci – le dico secca.

 

Lei mi guarda sbattendo le ciglia, è un po’ tarda la ragazza. Non ha capito il messaggio.

 

- Cosa prego? -

 

Sorrido nervosamente e ripeto scandendo le sillabe lentamente

 

- Vo-gli-o che spa-ri-sci te-so-ro -

 

- Ma che….? – è ancora sotto shock la ragazza.

 

- Niente Harm è mia…una mia studentessa molto simpatica e ironica – e mi guarda torvo.

 

- Scusaci un momento ti spiace? – domanda premuroso e questo mi infastidisce molto.

 

- Buffy se non ti spiace – mi indica la strada e ci allontaniamo di qualche metro.

 

- Allora si può sapere che diavolo hai intenzione di fare Buffy? –

 

- Io niente perché? –

 

- Niente? E che ci fai ancora qui?-

 

Mi guardo intorno e poi rispondo con l’aria più innocente del mondo.

 

- Mi sembra questo sia un posto pubblico e molto carino a dire il vero quindi, perché dovrei andarmene? – sorrido ingenuamente.

 

Resta qualche secondo a fissarmi e poi sorride sarcastico.

 

- Bene allora vorrà dire che me ne vado io – E si allontana.

 

Dice qualcosa all’oca giuliva e poi vanno via insieme.

 

Mi ha ferita adesso.

 

Rientro a casa distrutta e con la speranza sottozero.

 

- Su cosa è successo? Perso la battaglia? – domanda Dru che sembra sempre così sicura e ottimista.

 

- E’ stata una disfatta – mi accascio sul divano.

 

- Deve essere stata proprio terribile vista la faccia –

 

- Esce con una tipa – aggiungo e sento ancora più dolore nel dirlo.

 

- Cosa? Davvero? – sembra stupita.

 

- Con una certa Harm – Dru mi fissa sbigottita.

 

- Oh mio Dio con quella Harm? La figlia del rettore. Accidenti William è proprio nei guai –

 

- Perché? - domando in apprensione.

 

- Quella è una mangia uomini. Tutta curve –

 

- Oh perfetto – il mio morale è sottoterra adesso.

 

- Mm….tesoro qui ci vuole un piano B e subito –

 

- Ossia? – domando poco convinta.

 

- Diciamo una bella mise da notte trasparente, nera, calze a rete e il soprabito.

 

Una bottiglia di champagne e due bicchieri. E il tuo più sensuale ed accattivante sorriso –

 

- Cosa? -

 

- Vai a casa sua e ….preghi –

 

‘ Ma che va a pensare? Questa qui…io non potrei mai farlo….o no? ‘

 

- Beh forse è un po’ esagerato ma è meglio tenerlo presente… in caso estremo -

 

- Grazie sai davvero come tirare su il morale Dru –

 

- Su dai volevo sdrammatizzare anche se continuo a pensare sia un ottimo piano. Va bene non lo dico più. –

 

- Si brava – sbuffo.

 

- Comunque mia cara devi darti una mossa o quella se lo pappa con tutti i vestiti –

 

- Ma che accidenti …..già e chi non se lo papperebbe – ‘ ehi ma che sto dicendo? ‘

 

- Ecco brava finalmente lo hai capito. Era ora ragazza –

 

- Peccato che forse è troppo tardi –

 

- Naaa non credo tesoro…conosco il mio pollo – sorride.

 

- Ora vado a letto sono distrutta – dico abbattuta – e domani ho lezione –

 

- Si va bene notte Buffy e su con il morale…non lo ha ancora pappato….. – riflette un attimo e poi aggiunge – speriamo –

 

Ed io come il povero Willy sotterrato da un macigno me ne vado nella mia stanza a curarmi le ferite.

 

La lezione è sempre intensa e lui mi evita ed io sto perdendo le speranze.

 

 

 

 

 

 

 

Esce guardandomi di sott’occhi e una ragazza accanto a me dice ridacchiando.

 

- Lo sapete che esce con la figlia del Rettore? -

 

- Ma dai – dice tra il serio e il sorpreso l’altra.

 

- Si. Credo che quella ci stia provando – ridono entrambe adesso.

 

- Come con il povero Riley … ricordi? –

 

- Già ma allora c’era la sua ragazza che era un vero demonio e la fece filare di brutto –

 

- Si vero ricordi la scenata? E come si presero per capelli? Riley da quel giorno non le ha più rivolto la parola ad Harm. Era troppo spaventato. Hihi – continuano a ridacchiare.

 

‘ Ed io immagino Dru dagli occhi fiammeggianti che minaccia di morte la povera Oca. E a dire il vero non ci vuole molta immaginazione. Dru sembra davvero un demonio quando vuole. Ne avrei paura anche io se fossi il suo ragazzo…ma sono solo il coyote sfigato e William e tra le grinfie di quella….quella…..ecco non mi viene nemmeno un insulto. Me povera sfigata imbranata ‘

 

Torno a casa e oggi ho deciso di passarlo con il mio William, voglio farlo giocare e divertire. Domani penserò a qualcosa per l’altro mio William.

 

La serata si preannuncia noiosa e solitaria.

 

Quando qualcuno bussa alla porta ed io corro speranzosa.

 

- Ciao sorpresa – dicono in coro ed io sono un po’ delusa a dire il vero ma anche contenta.

 

Mi sono mancati.

 

- Willow, Xand entrate avanti –

 

Li abbraccio entrambi.

 

- Come stai Buffy? – domanda Willow.

 

- Mah così – dico sincera.

 

- Mi spiace. Ci sono novità? –

 

- No niente ancora – sospiro.

 

- Buffy cosa hai intenzione di fare….- mi stanno fissando un po’ preoccupati.

 

- Ancora non lo so ma Dru ha un piano B che potrei decidere di mettere in atto alla fine – sospiro mesta.

 

- Piano B? – sono increduli.

 

- Si un piano disperato ma ….oramai temo non mi restino molte carte da giocare –

 

- Oh ma accidenti prima sei tu la scema ed adesso è lui. Dio gli fa e poi gli accoppia ecco –

 

Willow ha parlato a raffica e non credo si sia resa conto di averlo fatto ad alta voce.

 

Xander la sta fissando sconvolto e dice imbarazzato.

 

- Sono sicuro che c’è stata una interferenza di segnale Buffy -

 

- Perché l’ho detto ad alta voce? – chiede guardandolo mortificata.

 

- Eh temo proprio che ti abbiano sentito anche i vicini. Già –

 

Io la sto fissando incredula

 

‘ Willow pensa che sono una scema? Beh…non è l’unica,  ma dirmelo in faccia così ‘

 

- Willow – dico incapace di articolare parola.

 

- Buffy io volevo dire che…beh che …… vi state comportando da scemi e che Dio gli fa e poi gli accoppia….- ancora la sua aria mortificata e gli occhi sgranati – gli scemi dico – fa una smorfia e guarda Xander. Che la sta fissando ancora più sconvolto.

 

- Si ho capito tengo la bocca chiusa giusto – e fa il gesto di sigillarsi le labbra.

 

Mentre io ho incrociato le braccia al petto e gli sto fissando un po’ irritata.

 

- Beh forse è meglio che andiamo a dormire. Sai il viaggio, la stanchezza giocano brutti scherzi -

 

Sorridono nervosamente.

 

- Bene il divano è a vostra disposizione – sospiro – io prendo le lenzuola -

 

Nonostante tutto sono contenta siano qui, mi danno forza e in questo momento ne ho davvero bisogno.

 

 

 

 

 

Oggi è il secondo incontro e lui a quest’ ora mi aveva già toccato il seno…ricordo bene.

 

Busso come sempre buttando quasi giù la porta, loro sono già arrivate.

 

Entro mesta e mi siedo accanto alle altre.

 

Lui è serio più del solito.

 

Passa il libro ad una delle due che comincia a leggere, ma non sembra seguire la lettura, e nemmeno io a dire il vero lo sto facendo.

 

- Ho finito il capitolo – ripete la ragazza e lui sembra ridestarsi.

 

- Si bene allora commenti? Mentre io preparo il caffè? – si alza e va in cucina.

 

- Prof. Ma perché accade tutto in quel magazzino? – domanda curiosa una delle ragazze.

 

Ma lui non risponde.

 

Torna con tre tazze fumanti in mano.

 

Ed io ho un brivido quando le nostre mani si sfiorano.

 

Lui mi fissa e poi si siede.

 

- Grazie – diciamo tutte e tre insieme e in silenzio sorseggiamo il caffè.

 

Nemmeno lui parla, ci guarda pensieroso.

 

E spesso il suo sguardo si posa su di me.

 

- Bene per oggi basta se non vi spiace, ho un impegno –

 

Ed io mi schianto contro un albero.

 

- Si va bene professore a domani –

 

Entrambe mostrano quarantadue denti invece dei trentadue che dovrebbero avere.

 

- Salve – dico affranta e le seguo a ruota.

 

Loro escono, sono nel portico e sto scendendo gli scalini.

 

Lui mi richiama.

 

- Signorina Summers ha dimenticato il suo libro -

 

- Quale ….- sto per dire

 

‘ Ora sono io ad essere tarda, ma recupero in tempo e correggo il tiro ‘

 

- Ah si arrivo. Ciao ragazze – le saluto e rientro mentre loro vanno via.

 

In salotto lui è in piedi che mi sta fissando.

 

Io non parlo, non so perché mi ha richiamata ma non voglio sciupare niente.

 

Lo fisso e i miei occhi devono essere davvero disperati.

 

Lui sospira si passa una mano tra i capelli e poi sembra non resistere più.

 

- Buffy – dice piano ed io gli corro tra le braccia.

 

Lui mi allontana e lentamente mi accarezza la mano e risale sino al viso.

 

- William – piango come una scema e lui mi guarda con tenerezza.

 

- Baciami – mi dice e siamo bocca sulla bocca.

 

Siamo avvinghiati sul tappeto.

 

Mi stringe e mi spoglia alla velocità della luce.

 

- Mi sei mancato – dico baciandolo intensamente.

 

- Si lo so – sfila i miei slip e siamo nudi l’uno sull’altro, la nostra pelle brucia e freme al contatto.

 

Il suo sguardo è caldo e pieno di desiderio.

 

Si solleva leggermente, mi accarezza dolcemente il viso e poi scende sul mio seno teso.

 

Allunga una mano e prende i preservativi dal cassetto.

 

Sono delusa e faccio una smorfia.

 

Ma lo voglio da morire e non protesto.

 

Lentamente si adagia su di me e fissandomi mi penetra con dolcezza.

 

Ansimo e sospiro, finalmente è di nuovo mio ed io di nuovo sua.

 

- Mi farai impazzire, tu mi farai impazzire – dice piano e continua a torturarmi con il suo ritmo sempre più intenso.

 

- Si, si ti prego, ancora William. Ancora ti prego – e lui mi sorride dolcemente mentre continua ad accelerare il suo ritmo.

 

- Ancora? – sospira e vuole sentire che lo voglio. Che lo desidero.

 

- Si ancora – ripeto gemendo sempre di più.

 

- Dillo ancora Buffy. Di che mi vuoi ancora –

 

- Si ti voglio sempre William. Ti amo –

 

Lui mi fissa ed io ormai sono al limite e mi abbandono appagata sotto di lui, che mi segue subito dopo.

 

Resta così immobile su di me il suo respiro si sta normalizzando.

 

- William – lo chiamo. Mi piace dire il suo nome.

 

- Buffy – ripete lui.

 

- Ti prego William – lo bacio e lui mi stringe quasi a farmi male.

 

- Si pregami, ancora – dice sussurrando e riprende a baciarmi con passione.

 

 

 

CAPITOLO VI

 

 

 

- Cosa facciamo adesso? – è notte fonda e siamo accoccolati sul divano.

 

- In che senso? – dice stancamente.

 

- Lo sai – replico seccata.

 

- Non lo so – sospira.

 

- William –

 

- No Buffy non voglio ricominciare tutto da capo e stare a rodermi e a pensare a cosa pensi tu quando siamo insieme. Se mi stai paragonando a lui e così via – si accende una sigaretta e fuma nervosamente.

 

- Ti prego William – lo guardo e gli accarezzo il petto con la mano.

 

- No mi spiace. Ora è meglio che ti rivesta. Ti accompagno a casa –

 

- Si, sarebbe sconveniente se mi vedessero uscire dalla tua casa vero? – sono sarcastica.

 

- Buffy non cominciare – si alza ed è nudo. Ed è sempre lo stesso arrogante, sexy figlio di ….. ed io lo amo da morire.

 

- Non ti preoccupare non ne ho la minima intenzione – mi alzo e mi rivesto rapidamente.

 

- Ti accompagno – dice piano.

 

- Non ti disturbare vado da sola –

 

- E’ pericoloso – replica e mi guarda arrabbiato.

 

- Non ti deve interessare – e senza aspettare risposta esco fuori e comincio a correre.

 

- Buffy dannazione aspetta – mi è corso dietro mezzo nudo.

 

- Non fare sempre la bambina – è al mio fianco e finisce di abbottonarsi la camicia e indossa la giacca.

 

- Ah io farei la bambina? – sono furiosa.

 

- Si ti comporti come tale -

 

- Tu invece sei l’uomo adulto e maturo vero? –

 

- Questa volta non ci casco Buffy, non voglio litigare –

 

- Già tu vuoi fare solo sesso vero? –

 

Mi fissa un istante e poi risponde

 

- Si – ed è un pugno nello stomaco che lascia il sapore amaro delle lacrime in bocca.

 

- Bene e allora facciamo solo sesso – e poi silenzio sino all’arrivo a casa mia.

 

- Domani posso passare a vedere William? – domanda giocherellando con il piede.

 

Senza guardarmi.

 

- Si puoi. Sarà felice -

 

- Grazie – dice con voce più dolce ma io sono ferita e arrabbiata.

 

- Addio – gli dico fredda e mi richiudo la porta alle spalle.

 

E crollo, calde lacrime scorrono sulle mie guance e i singhiozzi riempiono la stanza.

 

- Buffy – dice Xander correndomi incontro – cosa c’è cosa è successo? –

 

- Niente, niente di grave – ma continuo a piangere disperata.

 

Non mi va di parlare sono troppo stanca.

 

Vado a dormire ed il mio cuore è in tempesta.

 

La mattina sembro uno straccio.

 

- Buffy ciao. Va meglio? – domanda Willow passandomi del tè caldo.

 

- Si meglio – ma non ho chiuso occhio e devo sembrare davvero uno spaventapasseri.

 

- Sei sicura? – domanda Xander ed entrambi sembrano molto preoccupati.

 

- Oggi pomeriggio verrà a trovare William – dico e mi prendo la testa tra le mani.

 

- Ah – dicono insieme Will e Xander.

 

- Mi spiace che le cose non vadano come avevi previsto – Willow è dispiaciuta.

 

- Non voglio parlarne adesso se non ti spiace –

 

Ripenso ancora al pomeriggio di ieri e sono furiosa perché lo desidero ancora da morire.

 

La lezione oggi è più dura del solito, lui non fa che fissarmi e cercare di evitare il mio sguardo. Mentre io non faccio altro che guardare i suoi dannati jeans attillati.

 

Sono un caso disperato, da ricovero.

 

Il tempo sembra non voler passare mai.

 

Ed io sono sempre più agitata.

 

So che accadrà qualcosa, lo temo e lo desidero allo stesso tempo.

 

- Bene ragazzi per oggi abbiamo finito. Consegnate tutti i compiti alla signorina Summers e poi potete andare -

 

Resto immobile al mio posto, ma lui non mi guarda.

 

I ragazzi mi passano i compiti ed escono.

 

Le due ragazze del gruppo pomeridiano mi stanno fissando maliziose.

 

Se sapessero. O forse sanno.

 

Siamo soli, lui non mi guarda ancora.

 

Io mi alzo e raccolgo la pila dei compiti.

 

Prendo la borsa e mi avvio alla cattedra.

 

Non gliela darò vinta questa volta.

 

Lascerò i compiti ed uscirò sbattendo quella dannata porta.

 

Lui è seduto alla cattedra e scrive degli appunti su un foglio.

 

Sono davanti a lui.

 

Lo guardo un momento.

 

Ha una ciocca fuori posto ed è così bello il suo viso.

 

Sospiro e poggio i compiti sulla cattedra.

 

- Buon giorno – dico e mi avvio senza voltarmi indietro.

 

Ho il cuore gonfio ma non dico niente.

 

Sto per uscire quando lui mi richiama e il mio cuore torna a sperare.

 

- Buffy aspetta – si alza e mi raggiunge.

 

Mi sta fissando adesso, e il suo sguardo è profondo ed intenso. Quasi mi accarezza.

 

E’ tra me e la porta e mi guarda con un’espressione indefinibile.

 

Richiude la porta alle sue spalle e gira la chiave.

 

- Resta – dice piano.

 

Ed io vorrei schiaffeggiarlo, mandarlo al diavolo, dirgli di No.

 

Ma i suoi occhi, il suoi sopracciglio alzato, il suo sguardo serio e teso.

 

E i suoi dannatissimi jeans rigonfi me lo impediscono.

 

Non ci riesco.

 

‘ Il Coyote sfigato alza bandiera bianca e si arrende che beep beep faccia quello che vuole di lui ‘.

 

Continuiamo a fissarci e poi lui mi cinge la vita e mi attira a se.

 

E languidi brividi mi attraversano il corpo.

 

Mentre la mia mente si svuota di tutti i pensieri.

 

- Buffy ti voglio – dice semplicemente ed io sono sua.

 

Ci trasciniamo a stento alla cattedra.

 

Il suo desiderio è incontenibile e violento.

 

Mi solleva e stende sulla cattedra dopo aver buttato giù tutto quello che c’era sopra.

 

Mi strappa quasi la camicetta e solleva la gonna.

 

Mentre io gli ho sbottonato la camicia ed armeggio con la cintura dei suoi jeans.

 

Infilo la mano e lui è teso allo spasmo.

 

Ansima e i suoi gesti sono rapidi, mi desidera non riesce a controllarsi.

 

Mi accarezza come solo lui sa fare, portandomi subito al punto di non ritorno.

 

E si spinge in me ansioso di possedermi e di sentirmi sua.

 

Sospira pesantemente e spinge, spinge disperatamente come a volermi annientare.

 

- Buffy, Buffy – ripete e geme e si perde nel suo stesso ritmo.

 

Mentre io sono già perduta e incapace di controllarmi e di resistergli lo attiro sempre più in me.

 

- William, amore. Non mi lasciare, continua. Amami – e piango sommessamente.

 

- Buffy cosa mi hai fatto – mormora e disperato continua ad accelerare il ritmo senza pietà.

 

- William – quasi urlo e mi abbandono stremata e bagnata.

 

E anche lui è venuto con me.

 

Ci stiamo fissando ed è incredibile quanto sia stato intenso questa volta.

 

Ne siamo spaventati entrambi.

 

In silenzio ci rivestiamo e riordiniamo.

 

Ci guardiamo fissi prima che la magia svanisca, e poi lui riapre la porta.

 

E mi fa passare.

 

- Vengo con te così passo a vedere William – dice piano senza guardarmi.

 

- Va bene – rispondo e sono ancora sopraffatta da quello che è appena accaduto tra noi.

 

 

 

 

 

Entriamo in casa piano, siamo stati in silenzio per tutto il tragitto.

 

- Willow ci sei? – chiamo e lei compare da dietro la porta della cucina.

 

- Cia…..o…..Buff…..y.- ci guarda sorpresa e poi parte

 

‘ E’ partita mio Dio fermala tu ‘

 

- Ops ….forse è meglio che io vada a fare quella cosa che si deve fare quando ci sono quelli che vogliono che gli altri vadano a fare delle cose ….-

 

Si ferma confusa e poi prosegue – Cosa devo fare? Non mi ricordo…..-

 

Mi guarda e i suoi occhi si illuminano di nuovo – ma la ricorderò se vado. Ciao – e svanisce come avesse fatto una magia.

 

- Entra – gli dico e lui sta sorridendo.

 

- Vado a prendere William – e salgo di sopra mentre lui mi segue con lo sguardo pensieroso.

 

Torno con il bambino tra le braccia.

 

Appena lo vede è in festa. Gli salta quasi tra le braccia.

 

- Piccolo – sorride lui mentre sfrega la punta del suo naso contro quella del bambino che ride.

 

- Quanto sei mancato al tuo papà lo sai? – fa le smorfie e lo solleva in aria.

 

Gli piace essere sballottato da suo padre.

 

- Il mio piccolo urlatore. Hai fatto il bravo mentre non c’ero? -

 

E vederli insieme mi fa male. Ho gli occhi lucidi e trovo una scusa qualsiasi per non restare.

 

- Vado a fare una tazza di caffè – entro in cucina.

 

Stringo le mani al lavandino e le lacrime cadono giù.

 

‘ Mio Dio era così perfetto ed io ho rovinato tutto ‘

 

- Eccomi – e resto impietrita davanti alla porta.

 

William è seduto sulla sedia e il bambino gli è aggrappato al petto e gli stringe con la manina un dito e sorride.

 

Lui gli sta baciando la nuca e gli accarezza la schiena, mentre gli sussurra frasi senza senso. Proprio come faceva con me.

 

- Il caffè – dico con voce commossa.

 

- Grazie – mi fissa e poi con una mano prende la tazza e se la porta alle labbra.

 

Resta a giocare per un po’ con il bambino.

 

Io mi avvicino e accarezzo la testa del piccolo che gira lo sguardo da lui a me e da me a lui.

 

Poi le nostre mani si sfiorano e di nuovo quella scarica elettrica tra noi.

 

Mi passa il bambino ed io lo coccolo tra le braccia.

 

Ci guardiamo e lui mi bacia.

 

Prima dolcemente e lentamente, poi sempre più avidamente e intensamente.

 

- William resta – gli dico implorandolo.

 

- No, non posso, non devo – e mi lascia dopo avermi lanciato uno sguardo disperato e terrorizzato.

 

Ed esce, quasi scontrandosi con Dru che lo guarda andare via indispettita.

 

Richiude la porta e mi fissa e credo che capisca la situazione al volo come sempre.

 

 

 

 CAPITOLO VII

 

 

 

- Bene a quanto pare siamo impantanate vero? -

 

La guardo stupita come sempre chiedendomi cosa stia escogitando adesso.

 

- Bene tesoro. La prima fase del piano: ‘ AMORE TI AMO TORNA TI PREGO ‘ è finita. Conclusa, stop. Adesso cominciamo a giocare duro. Andiamo sul pesante. E’ il momento di passare alla seconda fase quella del ‘ VAI E STENDI L’ORMONE ‘ –

 

Ha un sorriso spaventoso in viso e uno sguardo demoniaco che da i brividi.

 

- Cioè? – ho quasi paura a domandarle in cosa consiste.

 

- Adesso, non lo cerchi più. Non andrai più ai suoi incontri del cavolo e non gli farai più gli occhi dolci. –

 

- Eh? – sono davvero confusa adesso ‘ ma non era la cosa più preziosa che avessi al mondo? Figuriamoci le cose a cui non tieni come sono messe ‘.

 

- Si lo so posso sembrare un tantino sadica, ma mio fratello è un vero idiota, e bisogna ….di conseguenza trattarlo come tale –

 

- Dru sei sicura di non aver bevuto niente prima di venire qui? –

 

Le domando ormai incapace di seguirla nei suoi vaneggiamenti.

 

- No per niente – mi sta squadrando.

 

- Dove sono quelle gonne cortissime che ti ho visto indosso prima di metterti con il mio fratellino ‘ Mr. gelosia fatta persona? ‘-

 

- Perché? – sono nel pallone.

 

- Perché è il momento di indossarle di nuovo –

 

- Cosa hai in mente? – la guardo con una espressione stranita.

 

- Vedrai….quello che ho in mente come minimo gli farà venire un infarto. Ma se l’è cercata lui –

 

- Willow – urla e lei appare.

 

- Si dimmi Dru –

 

- Puoi tenere tu il bambino? Io e Buffy dobbiamo andare di sopra a fare….qualche piccolo ritocco di look –

 

Altro sguardo da brivido e poi mi spinge su per le scale.

 

 

 

Mattino dopo …..

 

 

 

- Non credo di farcela, e se non dovesse funzionare? -

 

Ho i crampi allo stomaco e mi sento una perfetta imbecille.

 

- Cosa? Vuoi scherzare? Funzionerà e alla grande tesoro…fidati di me –

 

Mi fa l’occhiolino ed io mi sento come se stessi andando a morte.

 

- Su dai pensa che è una missione e che tu devi a tutti i costi portarla a termine o il tuo bambino resterà orfano di padre e con una madre depressa a vita –

 

- Eh? Ma che dici? –

 

- Quello che accadrà se adesso non ti muovi e vai a lezione. Su sbrigati….anche se….arrivare tardi in questo caso sarà un vantaggio – altro ghigno divertito e agghiacciante.

 

 

 

Esco di casa, cercando di tirarmi giù la maledetta minigonna che Dru mi ha costretto ad indossare.

 

Dei ragazzi per strada mi fissano con ammirazione ed io arrossisco lievemente.

 

‘ Forse funzionerà ‘ penso e sospiro agitata.

 

Arrivo in aula, in ritardo tanto per cambiare.

 

Entro e come al solito lo sguardo di tutti si punta su di me.

 

Ci sono abituata e lo sostengo.

 

Ma questa volta vedo i ragazzi rimanere a bocca aperta.

 

Alcune matite cadono e sento un sommesso

 

- Oh – di ammirazione.

 

‘ Bene resta calma Buffy e ricordati la missione STECCHISCI L’ORMONE ‘

 

Mi siedo al mio posto e subito due ragazzi di fianco mi sorridono e mi passano gli appunti.

 

Litigando quasi per chi mi dovesse aiutare.

 

Gli guardo divertita, e non oso ancora posare lo sguardo su di lui.

 

Faccio finta di essere concentrata sui libri, e presto attenzione a quello che i ragazzi mi passano e che mi sussurrano quasi all’orecchio.

 

Poi un’ombra davanti al mio banco.

 

Sollevo la testa ed è lui che mi sta lanciando sguardi di fuoco.

 

- Signorina Summers ecco a lei gli appunti della lezione -

 

Posa un foglio sul mio banco e continua a fissarmi.

 

- Grazie – dico cercando di sembrare il più naturale possibile.

 

- Ragazzi adesso potreste concentrarvi sulla lezione e non importunare più la signor..ina? –

 

Si corregge in extremis.

 

- Veramente non mi stanno importunando, mi stanno aiutando –

 

Dico con finta ingenuità, sorridendo ai ragazzi che sembrano al settimo cielo.

 

- Si ma disturbano la lezione. Quindi silenzio per favore -

 

- O ci scusi professore ha ragione. Ragazzi parleremo dopo lezione se vi va? –

 

Altro sorriso fintamente ingenuo.

 

Lui mi lancia uno sguardo assassino e torna alla cattedra borbottando qualcosa tra se.

 

Ed io comincio a sperare di nuovo.

 

La lezione continua tra i suoi sguardi adirati e i sorrisi che ci scambiamo io e i ragazzi.

 

- La lezione è finita. Adesso potete andare…. a chiacchierare – dice con tono alterato guardandomi fisso.

 

Ci apprestiamo a lasciare l’aula io sono in mezzo ai due ragazzi che pendono totalmente dalle mie labbra.

 

- Signorina Summers posso disturbarla un secondo? -

 

- Si certo professore – dico innocentemente.

 

- Ragazzi aspettatemi alla fontana va bene? –

 

- Si certo Buffy ti aspettiamo – dicono in coro guardandomi come inebetiti.

 

Io sorrido e li saluto con un cenno della mano e loro escono.

 

Mi prende per un braccio e mi strattona.

 

- Che cosa stai cercando di fare Buffy? – è rabbiosa la sua voce e il suo sguardo tagliente.

 

- Niente – gli dico liberandomi dalla sua stretta – sto cercando di andare avanti –

 

- Facendotela con dei ragazzini? –

 

- Sono compagni e sono molto gentili. E non ti interessa quello che faccio –

 

- Sei sempre mia moglie – ed è la prima volta che lo dice da quando sono qui.

 

- Ah si? Ed è per questo che mi chiami Signorina ed esci con la bionda tutta curve? –

 

- Cosa? Questo non centra – è confuso.

 

- Senti William io ho fatto di tutto per farti capire che ti amo ma a quanto pare è tardi –

 

Sospiro studiatamente questa volta e poi continuo.

 

- Quindi ho deciso che forse hai ragione è meglio così per tutti. E mi sto guardando intorno. Non ho intenzione di stare a piangerti in eterno – lo guardo dritto negli occhi e spero di essere convincente.

 

- Ah bene e tutto in una notte? –

 

- Beh anche tu hai deciso tutto in fretta mi sembra. Stai anche per chiedere il divorzio se non sbaglio-

 

Lui sembra sorpreso, come non ricordasse di avermi detto che voleva il divorzio.

 

- Si già – ma non sembra convinto.

 

- Quindi – mi avvicino a lui e gli accarezzo dolcemente il viso

 

– Buona fortuna amore – e lo bacio sulle labbra con dolcezza.

 

Lui sta per stringermi ma io mi allontano.

 

Mi volto ancora una volta a guardarlo e poi esco e il mio cuore batte all’impazzata.

 

‘ Dio ti prego, ti prego fa che abbia funzionato ‘ e cammino rapidamente verso la fontana.

 

Faccio la liceale per due ore e rimedio un invito al Bloody Hell per la sera e uno al cinema.

 

Torno a casa esausta e speranzosa.

 

Dru mi aspetta seduta in soggiorno.

 

Appena entro mi sorride e dice sicura

 

– Visto che ha funzionato? -

 

Ed io davvero penso che sia una strega o un demone.

 

- Ma come hai fatto a saperl…? -

 

- Mi ha chiamata oggi pomeriggio ed era furibondo. Ha fatto tanti bla bla bla inutili, ma sapevo che cosa voleva sapere il mio pollo. E alla fine l’ha buttata lì con indifferenza –

 

- Cosa? Avanti parla – sono agitata.

 

- Mi ha detto quasi stesse parlando del tempo ‘ Hai visto Buffy? ‘ ed io calma ‘ Si certo sai che le tengo il bambino quando posso ‘ –

 

- E lui? – sono sempre più curiosa.

 

- ‘ Si è vero avevo dimenticato. Ma dico oggi l’hai vista? ‘ ed io ‘ No perché ? è successo qualcosa? ‘ e lui tutto serio ‘ Era strana, diversa e ….’ Silenzio ma io non ho mollato, non ho detto nulla ed ho aspettato che continuasse –

 

- E dopo? –

 

- ‘ Dru sai se esce con qualcuno? ‘ tombola. Lo sapevo che avresti steso l’ormone. E’ geloso ben gli sta. Così impara a tirarsela. –

 

- E tu cosa gli hai risposto? –

 

- Come cosa gli ho risposto? E’ ovvio gli ho detto di sì –

 

- Come si? –

 

- Buffy, Buffy…. avanti non hai mai letto Otello….va bene escludiamo la parte in cui fa fuori Desdemona, ma quello che voglio dire è che la gelosia è un potente catalizzatore di emozioni. Adesso l’abbiamo scatenata e dobbiamo solo aspettare. Farà tutto lei –

 

- Farà cosa? –

 

- Lo logorerà e alla fine cederà vedrai tesoro. Sono convinta che adesso ti starà immaginando in qualche camera da letto avvinghiata a qualche ragazzo. Eh non credevo mi sarei divertita così tanto

 

sai Buffy –

 

- Divertita? – sudo freddo – ti stai divertendo? – sono sbigottita.

 

- Si certo. Ma su dai, tu lo ami e lui ti ama è ovvio che tornerete insieme, a meno che voi non siate due stupidi senza speranza. Quindi perché non dovrei divertirmi mentre faccio di tutto per ovviare alle vostre stupidaggini? – altro sorriso diabolico, ma devo ammettere che il discorso dal suo punto di vista fila. Devo stare proprio male per pensare una cosa del genere.

 

- E adesso che si fa? –

 

- Adesso ti rimedio un bel maschione e ti fai vedere al Bloody Hell con lui questa sera. E vedrai che danze tesoro. Eh ci sarà da morire ….dal ridere vedrai –

 

‘ Cosa da ricordarsi dopo…non diventare mai nemica di Dru ‘

 

 

 

CAPITOLO VIII

 

 

 

Alle nove in punto Dru suona alla porta ed il mio cuore trema al solo pensiero di cosa può aver messo in atto la sua mente diabolica.

 

- Ciao ragazzi - è raggiante.

 

- Ciao Dru - il saluto si prolunga seguito da un silenzio tombale.

 

- Questo è Wesley Whindam Pryce - dice con orgoglio.

 

Mormorii di sorpresa ed ammirazione salgono su per le scale.

 

Le mie gambe tremano, ma non mi tirerò indietro non adesso.

 

Scendo lentamente, nelle orecchie il rumore assordante del mio cuore che batte.

 

Respiro praticamente a zero.

 

Mi affaccio sulla porta del soggiorno e i nostri sguardi si incrociano per un momento.

 

- Eccola qui finalmente - sorriso soddisfatto

 

- Buffy questo è Wes e Wes questa è Buffy -

 

- Piacere - diciamo entrambi ed un po’ impacciati ci stringiamo la mano.

 

- A quanto pare è riuscita a convincerti a fare questa follia –

 

Dico subito per mettere le cose in chiaro.

 

- Beh a Dru non si riesce mai a dire di no....- si avvicina e facendo finta di sussurrare al mio orecchio aggiunge - è pericoloso dirle di no -

 

Sorrido e annuisco.

 

Mi fissa un istante e poi aggiunge serio

 

- Anche se a dire il vero dopo averti visto comincio a credere che dopo tutto non sia una follia -

 

Arrossisco, abbassando lo sguardo e lo ringrazio.

 

- Ecco fatto. Visto, lo sapevo che sareste andati d'accordo. Adesso è il momento di mettere in atto la fase tre del nostro piano -

 

Ed io non capisco perché continui a dire Nostro quando a conoscerlo e a stabilire le strategie è solo lei.

 

- Quale sarebbe? - sospiro in attesa del suo vaneggiamento.

 

- PRENDI IL PESCE ALL'AMO - sorriso diabolico che questa volta fa raggelare tutti i presenti non solo me. ' Evviva non sono pazza '

 

- Eh si Dru ha un modo tutto particolare di descrivere noi uomini - dice Wes aggiustandosi il collo della camicia.

 

- Beh pesci, cani, insomma avete tutti bisogno di un collare o di un amo - sbuffa divertita.

 

- E visti i risultati con Riley non credo che in fin dei conti abbia tutti i torti -

 

' Willow se non diceva la sua non era contenta e non è finita le sue labbra si stanno muovendo ancora '

 

Riley la guarda contrariato ma non osa fiatare sente l'alito di Dru sul collo.

 

Willow prosegue imperterrita

 

- Beh escluso per gli animalisti e per chi ha paura di quei grossi cagnoni, con quei denti affilati che appena ti vedono ti abbaiano dietro e ti ringhiano sbavando qua e là –

 

' Ma che immagini contorte che elabora la sua mente, ed immagino William legato ad un guinzaglio che sbava e ringhia contro di me...il che potrebbe benissimo accadere questa sera (sto diventando contorta anche io?)'

 

- Si va bene cara adesso bando alle chiacchiere è il momento di passare all'azione. E Wes tesoro per una sera scordati di essere il perfetto gentiluomo inglese che sei e comportati da perfetto bastardo guasta famiglie -

 

- Ehm d'accordo Dru cercherò di fare del mio meglio -

 

- Già è sarà meglio per te. –

 

Poi rivolta a me con sorriso ammiccante

 

- Adoro i giri di parole, tu no? -

 

La fisso senza aprire bocca e Wes mi porge il  braccio divertito.

 

- Madame - lo prendo sottobraccio e ricambio il sorriso.

 

In macchina siamo tutti in silenzio, è Dru alla guida ed è a dir poco spericolata.

 

Riley tiene stretta la mano alla maniglia dello sportello e credo che al primo segnale di pericolo si lancerà fuori.

 

Wes invece sembra una statua di legno e il suo volto è una maschera di sudore e preoccupazione.

 

Io invece sono così agitata, che non faccio nemmeno caso ai sorpassi azzardati di Dru e alle sue frenate da ultimo minuto.

 

Finalmente ci fermiamo davanti all'ingresso del locale.

 

La tensione è alle stelle.

 

Wes da burattino di legno si trasforma nuovamente in uomo di carne e torna a sorridermi.

 

Riley sembra scampato per miracolo ad una missione impossibile.

 

Mentre Dru bellissima e rifulgente come al solito si passa la mano nei capelli facendoli ondeggiare e sorride al valletto che prende le chiavi della macchina con un sorriso idiota sul viso, che sembra abbia vinto la lotteria.

 

- Siete pronti? - dice guardandoci ad uno ad uno.

 

Annuiamo con il capo, poco convinti e poi a coppie entriamo.

 

- Prima cosa individuare il bersaglio...-

 

Si guarda intorno con fare naturale sorridendo a destra e sinistra.

 

Sembra una Star.

 

- Bersaglio ore dodici -

 

E con un lieve cenno del capo indica William che seduto al bar sorseggia il suo bourbon. 

 

- Bene adesso Buffy dimentica che lui è tuo marito, dimentica che tu sei madre. Adesso tu sei Buffy Summers la cacciatrice. E la tua preda ignara… – Sorrisetto maligno - …è seduta davanti a te.

 

Quindi avanti mostrami di che stoffa sei fatta -

 

E senza dire altro trascina il povero Riley ad un tavolo appartato.

 

- Dru è davvero .....terribile - dico sorridendo a Wes mentre li vedo sparire tra la folla.

 

- Già, anche se a dire il vero da quando sta con Riley si è molto calmata...prima era davvero una furia scatenata - mi fa strada verso un tavolo, poco distante dal bar.

 

- Mi spiace di averti coinvolto in questa cosa - cerco di giustificarmi.

 

- E perché? A noi inglesi piace spettegolare e impicciarci degli affari altrui...e poi a dire il vero sarà divertente -

 

- Dici davvero? - sono un po’ scettica.

 

- Si certo. Tu lascia fare a me e reggi il gioco - mi fa l'occhiolino e siamo seduti a lume di candela.

 

Mi prende la mano senza stringerla e mi sorride.

 

- Adesso che ne dici di trovare un bell' argomento di conversazione che ci faccia ridere di cuore? -

 

- Beh io a dire il vero non sono molto spiritosa - Sindrome del Coyote in agguato.

 

- Si nemmeno io .... ma sono sicuro che se ti racconto qualche aneddoto di quello che mi è capitato qui in America da quando sono arrivato, riderai ...almeno questo è l'effetto che fa a tutti quelli a cui li racconto – Dice perplesso.

 

Inizia a raccontare delle storie davvero assurde che sembrano delle barzellette appena uscite dal Benny Hill's show ed io capisco perché tutti ridono quando le racconta.

 

E rido anche io.

 

- Ecco ci ha visti - mormora Wes guardandomi sempre sorridendo.

 

E fa una leggera pressione sulla mia mano per evitare che io mandi a rotoli il piano.

 

Continuo a ridere divertita.

 

- Cosa sta facendo? - domando piano tra un sorriso e l'altro.

 

- Direi che sta cercando di incenerirmi con il suo sguardo.

 

- Andiamo a ballare ti va? -

 

- Si va bene -

 

Si alza e mi tiene la sedia, poi mi prende per mano e mi conduce al centro della pista da ballo.

 

Mi stringe tra le braccia

 

- Scusami, non ci sto provando - si schiarisce la voce

 

- E' solo la mia parte -

 

- Si lo so - ed entrambi ridiamo come due imbecilli e siamo imbarazzati da morire.

 

- Bingo, preparati Buffy. Il pesce ha abboccato e si dirige verso di noi -

 

- Grazie Wes sei davvero gentile - dico ad alta voce per farmi udire da lui che è ormai a pochi passi da noi.

 

- Buona sera. Che ci fai qui Buffy? -

 

Lo guardo come non capissi quello che vuole dire.

 

- Non lo vedi? Sto ballando - e sorrido al mio cavaliere.

 

- Si lo vedo, ma dovresti essere a casa con il bambino - e guarda di sott'occhi lui.

 

- C'è Willow con lui non ti preoccupare - dico un po’ seccata.

 

- Perché lo sa vero che ha un bambino? - incalza rivolto a Wes.

 

Che con la faccia più dolce e gentile di questo mondo mi sorride e risponde candidamente

 

- Si certo che lo so, e devo dire che è un bellissimo bambino, ha preso tutto dalla sua splendida madre -

 

E forse un po’ esagerando mi bacia la mano.

 

Gli occhi di William sono due fessure e non promettono nulla di buono.

 

- E lo sa che è sposata? - ormai la sua rabbia è al limite.

 

- Si, ma so anche che lui l'ha lasciata e che presto divorzieranno, quindi ho buone speranze -

 

- Contento adesso? - ribatto indispettita e gli lancio uno sguardo arrabbiato.

 

Ma il mio cuore esulta.

 

- Io non ne sarei così sicuro. Devo parlarti subito, vieni -

 

Mi strattona per un braccio.

 

- Signore, non è così che un gentiluomo tratta una Signora -

 

Wes non mi molla.

 

- Non mi frega nulla di quello che pensi tu -

 

Più dolcemente si rivolge e a me.

 

- Vieni adiamo via. Ho tetto che devo parlarti -

 

Il tono è alterato.

 

- Adesso sto ballando – dico seccata e cerco di liberarmi dalla sua stretta.

 

- Tu balli solo con me Buffy – i suoi occhi scintillano.

 

- Non credo proprio che la Signora voglia venire con lei. Marrano la lasci subito -

 

' Ma che parola è questa? '

 

Mi chiedo mentre gli avvenimenti precipitano

 

- Idiota giù le  mani da mia moglie - e lo spinge.

 

Wes si mette in posizione di combattimento e alza i pugni.

 

- Su in guardia -

 

- Ma cosa fate? - domando ad occhi sbarrati.

 

- Non si preoccupi Signorina la difendo io -

 

Wes è totalmente calato nella parte e questo mi preoccupa.

 

- Signorina? Ti ho appena detto che è mia moglie razza di imbecille -

 

William ha perso le staffe oramai.

 

- Basta adesso vi prego -

 

- E tu esci con questo qui? -

 

Mi domanda inarcando il sopracciglio

 

Mi fa infuriare per davvero.

 

- Già perché tu invece? -

 

Ed indico sarcasticamente con un gesto del capo la chioma bionda che si sta avvicinando a noi.

 

- Insomma tesoro cosa sta succedendo? -

 

Mi squadra dalla testa ai piedi e lo stesso faccio io.

 

- Ah è di nuovo lei, ma perché non lascia in pace il mio William -

 

' Tuo cosa? Razza di smorfiosa, denti di coniglio, finta bionda che non sei altro '

 

Ma mi trattengo e rispondo invece molto più astutamente.

 

- Si hai proprio ragione, Wes andiamocene -

 

E mi avvicino a lui prendendolo per un braccio.

 

William mi fissa folle di gelosia.

 

- Tu non vai da nessuna parte con questo qui -

 

E mi tira per un braccio verso di lui.

 

Harmony lo prende sottobraccio e gli domanda incredula.

 

- Ma che dici Blondy Bear? -

 

- Blondy Bear? -

 

Facciamo involontariamente eco io e Wes quasi divertiti.

 

- Finiscila Harm - risponde seccato.

 

- Si facciamola finita -

 

Faccio eco io e cerco di allontanarmi con Wes.

 

- Buffy ti ho detto che non te ne andrai con lui -

 

Si libera della stretta di Harm e mi prende per un braccio cercando di trascinarmi via.

 

- Ti ho detto di lasciarmi William - urlo e l'attenzione della sala si rivolge a noi.

 

- Smettila di fare la bambina - urla anche lui adesso

 

- Andiamo a casa - cerca di trascinarmi ancora.

 

- Ehi Signore qui non vogliamo casini -

 

Dice un ciccione di 150 chili che ci si è appena parato davanti.

 

- Lasci andare la Signora ed esca -

 

- Togliti di  mezzo - sibila William

 

' Ma perché non ti impicci degli affari tuoi imbecille ' dico tra me e me.

 

Indispettita verso quella montagna di grasso.

 

- Ora basta -

 

Ed ecco l'inevitabile.

 

Wes si para davanti a William e lo colpisce con un destro.

 

Poi rivolto a me

 

- Meglio un mio pugno che uno suo non ti pare? -

 

Ed indica il ciccione alle sue spalle.

 

William indietreggia di qualche passo mentre Harm urla

 

- Oh mio Dio guarda cosa hai combinato Sgualdrina -

 

Io mi sono portata le mani alla bocca per non urlare.

 

- Ehi come ti permetti tu di dare della sgualdrina a Buffy? Donnaccia -

 

E' la voce di Dru che fa voltare Harm tirandola per la manica della giacca. Poi le assesta un  pugno in pieno viso facendola finire addosso ad un cameriere che riversa il contenuto del vassoio stracolmo, sulla poveretta e su un'altra decina di clienti.

 

- Così impari vipera - Dru si sfrega le mani e sorride.

 

Dietro di noi nel frattempo i ragazzi unti di panini, patatine e bevande varie cominciano ad insultarsi e picchiarsi.

 

Ed è il caos.

 

Vedo Dru saltare sulla schiena di un ragazzo e urlare a squarcia gola.

 

- Come osi mettere la mani addosso al mio ragazzo? -

 

E Riley è seduto per terra poggiato al bancone con un occhio pesto.

 

Bottiglie cominciano a volare pericolosamente sulle nostre teste e il buttafuori è stato appena atterrato da una ventina di ragazze inferocite.

 

Dru è ancora sulla schiena del povero malcapitato che ha il viso tutto un graffio e perde sangue.

 

Quando finalmente lo molla dopo avergli spaccato un bicchiere di birra in testa.

 

Si avvicina a me e dice euforica, con lo sguardo illuminato sinistramente

 

- Che bello una Rissa era tanto che non ne vedevo una -

 

Io mi guardo intorno sconvolta e poi vedo un'idiota che ha appena tirato un pugno a William e senza pensarci lo raggiungo e con calma lo tocco sulla spalla.

 

Il ragazzo si gira e mi sorride. Io ricambio e poi gli tiro un sonoro destro.

 

Lui sembra incredulo, mentre sento le ossa della mia mano andare in frantumi.

 

' Ma perché nessuno dice mai che fa così male '

 

- Ohi - grido.

 

- Tesoro, con questa è meglio -

 

E sempre l'indemoniata Dru mi porge una bottiglia mezza vuota di liquore.

 

Ed io eseguo e la spacco sulla testa del sempre più stupito e allibito ragazzo che stramazza al suolo.

 

William si è rialzato e mi sta fissando.

 

Viene verso di me ma io non ce la faccio. E come presa da una paura folle mi volto e scappo a gambe levate.

 

- Buffy - mi chiama lui e si lancia all'inseguimento

 

Alla porta, mi raggiunge e mi ferma.

 

Io sono in lacrime, e mi dispiace per davvero per quello che è successo.

 

E vedo Wes che ha appena ricevuto un pugno sul mento e cade al tappeto dritto come una stecca.

 

- Dobbiamo parlare Buffy -

 

Cerca di trattenermi.

 

- No ti prego adesso basta William - e sono in lacrime.

 

- Aiutooooo - questa è Dru che urla.

 

William si gira e la vede

 

- Aspettami torno subito -

 

Va da lei ed io lo guardo allontanarsi ed esco senza voltarmi indietro.

 

 

 

- Eccomi Dru - dice lui e ferma il ragazzo che la sta strattonando.

 

- Ma che fai William -

 

Lo redarguisce lei.

 

- Come cosa faccio? - chiede lui fissandola.

 

- Va da Buffy io me la cavo da sola. Devi sempre rovinarmi il divertimento tu -

 

Sbuffa e si gira nuovamente verso il ragazzo e gli ficca le unghie al collo.

 

William torna all'ingresso ma io sono già lontana.

 

E si lancia al mio inseguimento.

 

Riley interviene ma non per difenderla, quanto per fermarla. Sembra una furia.

 

La prende per la vita e la trascina via mentre lei continua a sbracciarsi verso quel poveretto che la fissa terrorizzato.

 

- Cosa è successo? - Harm si rialza ed anche lei ha un' occhio pesto.

 

- Fuori, fuori di qui -    

 

Nove buttafuori sono riusciti alla fine a ristabilire più o meno l'ordine e presi Wes, Dru, il povero Riley, ed Harm per le braccia, li scortano fuori senza tanti complimenti.

 

- E non fatevi più vedere da queste parti. -

 

- E' tutta colpa tua - dice Harm rivolta a Dru, ma basta che incroci il suo sguardo sinistro per farla battere in ritirata.

 

- Beh è stata proprio una bella serata vero ragazzi - dice Dru ridendo mentre Wes e Riley la guardano sconvolti.

 

- Speriamo che quei due non combinino casini -

 

- Tu parli di casini combinati da altri? - Domanda al colmo dello stupore Wes

 

- Questa è bella - scuote il capo e insieme, malconci si dirigono alla macchina.

 

 

 

CAPITOLO IX

 

 

 

Appena arrivata a casa raccolgo le cose in fretta e furia e ordino di fare lo stesso a Willow e Xander.

 

Prendo il bambino e in mezz'ora siamo già sulla strada per Sunnydale.

 

Nessuno di loro ha fatto domande sino ad ora.

 

Adesso che siamo in macchina diretti a casa ed io sembro un po’ più calma, Xander azzarda la richiesta di una qualche spiegazione

 

- Allora cosa è successo? -

 

Domanda preoccupato.

 

- Perché stiamo scappando? -

 

- Non stiamo scappando - ' Coyote bugiardo '

 

- Ah no? Fare le valige, se quei fagotti possono chiamarsi valige,  in piena notte. Con te ancora vestita da sera. Tu come lo chiameresti? -

 

- Senza contare che io dovevo finire di vedere la puntata di Passioni - aggiunge Willow sconsolata.

 

- E poi come mai il tuo vestito è ridotto in quello stato?-

 

- Non ci credereste mai - ribatto sospirando.

 

- Già sembra che tu abbia preso parte ad una rissa. Non è che Wes ha recitato troppo bene e si è scatenato il caos nel locale? - Willow mi fissa curiosa.

 

' Oh ma mio Dio è possibile che riesca a indovinare tutto. Non è giusto '

 

- Ma dai Willow non dire idioz....i...e......-

 

Xander mi fissa e il mio sguardo colpevole gli fa balenare la verità alla mente

 

- E' andata davvero così? –

 

Ed è sorpreso ma anche divertito.

 

- Come avrei voluto esserci - dice Willow e per un istante immagino lei sulla schiena di un povero malcapitato. E mi domando quanto simili siano lei e Dru in fondo.

 

- Già sarebbe stato divertente....da dietro il bancone -

 

Aggiunge Xand più prudentemente.

 

- E alla fine cosa è successo? -

 

- Me la sono data a gambe - confesso sconfitta.

 

‘ Il coyote ha fallito ancora e tonf spiaccicato in uno dei canyon.’

 

- Lui voleva parlarmi ma io non ce l'ho fatta e sono fuggita. Contenti adesso? -

 

Singhiozzo mentre Willow e Xander si guardano un po’ mortificati.

 

- Vedrai si sistemerà tutto -

 

Willow mi accarezza teneramente.

 

Mi riprendo e stringo forte il bambino tra le mie braccia.

 

- Comunque vada io ho lui - E gli bacio la fronte.

 

Loro si lanciano uno sguardo d'intesa e non parlano più.

 

E' ancora notte fonda quando arriviamo a casa mia.

 

' Casa dolce casa ' ripeto ' non credevo mi saresti mancata così tanto '.

 

Apro la porta e accendo la luce.

 

Porto la roba di sopra e sistemo il bambino nella sua culla.

 

- Bene grazie di tutto ragazzi. Ci vediamo domani sera -

 

- Figurati. A domani sera allora - mi abbracciano ancora una volta e poi vanno via.

 

Richiudo la porta e sono sola.

 

Le lacrime premono, ma non voglio abbattermi.

 

Sospiro ' metterò a posto domani ' mi dico e salgo di sopra.

 

Mi stendo nel letto e guardo fuori dalla finestra.

 

Il cielo è stellato e la Luna splende più pallida che mai.

 

Il vento leggero muove le foglie che cantano una dolce e sussurrata ninnananna.

 

Mi sto addormentando quando un bussare ripetuto ed insistente alla porta mi fanno destare di colpo.

 

Scendo di sotto senza accendere la luce.

 

- Chi è? - dico piano per non svegliare il bambino.

 

- Io, apri Buffy -

 

E' la sua voce. E’ lui.

 

- Vattene William -

 

- Aprimi Buffy - non sembra intenzionato a mollare.

 

Apro leggermente la porta.

 

- Cosa vuoi? - domando fredda.

 

- Parlare - mi fissa inclinando il capo da un lato.

 

Quanto lo odio quando fa così.

 

- Non abbiamo niente di cui parlare Blondy Bear - lo attacco.

 

- Ah, divertente. Avanti vieni fuori dobbiamo parlare -

 

Sbuffa spazientito.

 

- Ho detto no -

 

- Guarda che se non viene fuori, vengo io dentro -

 

Il suo tono è minaccioso.

 

 

 

Apro la porta guardandomi alle spalle per sentire se il bambino si è svegliato e poi esco.

 

- Allora cosa vuoi?-

 

- Perché sei uscita con quello? Perché stai facendo tutto questo? -

 

- Beh se non lo hai capito sino ad ora dubito che lo capirai mai -

 

- Dimmelo -

 

Mi guarda scrutandomi.

 

- No adesso no - ' Testarda, cocciuta che non sei altro Buffy Summers '.

 

Mi alzo e faccio per rientrare ma lui mi si para davanti.

 

- Invece si adesso -

 

- William, volevi che ti lasciassi in pace. Volevi che sparissi dalla tua vita. Vuoi il divorzio. Bene adesso l'hai ottenuto. Non cercherò più di fermarti. Non sei contento? Quindi cos'altro vuoi? -

 

- Ma come fai? Come riesci ogni volta a rigirare talmente le cose da farmi sentire in colpa? -

 

Dice alterandosi.

 

- Guarda che sei tu che mi volevi fuori dalla tua vita. Sei tu che per prima mi ha allontanato -

 

- Si lo so - e abbasso lo sguardo - ma ho capito subito l'errore commesso ed ho cercato di rimediare-

 

- E tu pensi sia così facile? - Mi sta fissando serio.

 

- Non lo so. Ma io dovevo provarci. Io dovevo cercare di rimediare -

 

- Al diavolo Buffy, lo stavi baciando nella nostra casa, nel nostro salotto e se io non fossi arrivato cosa sarebbe accaduto? -

 

So cosa vorrebbe che dicessi, so cosa vorrebbe sentirsi dire. Ma non sarebbe la verità.

 

- Non lo so William. Mi spiace -

 

Non ho il coraggio di guardarlo e lui trema dalla rabbia e dall’amarezza.

 

Tira un pugno contro la parete e sanguina.

 

- Maledizione – urla.

 

Io continuo a tacere.

 

- Perché mi sei venuto dietro? –

 

Domando sempre evitando il suo sguardo.

 

- Non lo so. Non lo so. Non ci riesco, non ci riesco –

 

- William – dico piano e vorrei abbracciarlo ma non oso farlo.

 

- Buffy, tu non sai quanto fa male –

 

Guarda lontano.

 

Io sollevo lo sguardo e lo fisso.

 

E nei miei occhi di nuovo quella disperazione e quel bisogno di amore.

 

Come quella notte quando Willow mi disse che Angel si sposava.

 

Lui si volta è mi fissa intensamente a lungo.

 

- Maledizione Buffy. – sospira

 

- Avanti entriamo –

 

Mi prende per le spalle e mi fa entrare.

 

- Mi dispiace – ripeto ancora.

 

- Si lo so  - sospira ancora.

 

- Ma questa volta si fa a modo mio va bene? –

 

Annuisco.

 

Mi si avvicina lentamente.

 

- Prima di tutto resto sino a domattina –

 

Attende fissandomi.

 

Annuisco ed ho gli occhi lucidi.

 

E faccio per baciarlo, ma lui mi allontana tenendomi per le spalle.

 

- Secondo niente fretta, niente violenza. Il ritmo lo stabilisco io –

 

Annuisco ancora e sto quasi sorridendo.

 

- Terzo devi dire ‘ Non è solo sesso ‘ –

 

Continuo a fissarlo sorridente.

 

- Quarto….-

 

- Ancora! – dico fintamente spazientita.

 

- Adesso ti fai una doccia. Non ti voglio ubriaca. Voglio che tu sia perfettamente lucida quando faremo l’amore. Perché questa volta che ti piaccia o no, o fai l’amore con me o puoi andartene –

 

- Tu sei pazzo – dico quasi scherzando – non ho nessuna intenzione di muovermi di qui -

 

Lui sorride lievemente e poi prosegue.

 

- Quinto – ‘ quinto ma non erano quattro? ‘ Mi domando.

 

- Quinto – ripete – giurami che non mi lascerai mai –

 

- Si lo giuro, lo giuro – e sto ridendo e piangendo insieme.

 

Gli salto al collo e lo bacio quasi a togliergli il respiro.

 

- Ti amo. Ti amo da morire William – ripeto ormai incapace di contenere la mia gioia.

 

Mi solleva e mi porta nella nostra stanza.

 

- Quanto mi sei mancato. Quanto mi sei mancato –

 

Gi ripeto con il capo affondato nel suo petto.

 

- Anche tu amore, da impazzire –

 

- Perdonami amore, perdonami. Io non volevo – piango.

 

- St…ora basta. Non ne parliamo più amore –

 

Ed io non riesco a capire cosa abbia fatto nella vita per meritarmi lui.

 

- Stringimi -

 

- Si amore – risponde.

 

Distesa nel nostro letto mi lascio accarezzare dalle sue mani, e baciare dalle sue labbra.

 

E lo stesso faccio io.

 

E lui sembra commosso, da questa mia manifestazione alquanto inusuale di affetto.

 

- Buffy – sospira e geme dal piacere.

 

- Si amore – gemo anche io e lo accarezzo sempre più desiderosa di essere sua.

 

La notte scivola sui nostri corpi avvinghiati e innamorati.

 

Il suo ritmo è sempre perfetto e avvolgente e nella mia mente si delinea netta questa immagine

 

 

 

La squadra di spermatozoi pompati che corrono verso il mio ovetto.  Che immancabilmente viene atterrato (squillo di trombe).

 

Ma questa volta sorride felice come una pasqua ed è soddisfatto.

 

Ed anche io sono felice e soddisfatta.

 

E mi perdo nei suoi movimenti intensi e nei suoi baci.

 

 

 

CAPITOLO X

 

 

 

- E adesso che si fa? – domando dopo. Accoccolata tra le sue braccia.

 

Lui mi bacia la fronte e mi accarezza dolcemente.

 

- Tu cosa vorresti fare? – domanda a bassa voce.

 

- Voglio che tu torni con noi, qui nella nostra casa, nella nostra stanza e nel nostro letto –

 

- E Angel? – chiede titubante.

 

- Lui non fa più parte della Mia vita. E’ passato per sempre amore –

 

- Dici sul serio? – e non sembra totalmente convinto.

 

- Si William dico sul serio –

 

- Sicura? –

 

- Si sicura. E tu invece cosa vuoi? –

 

- Beh vediamo…una mercedes, una villa alle Bahamas ….–

 

- Non fare lo stupido – sorrido e lo spingo dolcemente.

 

Si fa serio e dice

 

- Voglio te Buffy. Solo e sempre te. Ma ti prego non farmi soffrire mai più –

 

E il tono della sua voce è così disperato che mi tocca l’anima.

 

- Mai più amore, perché anche io adesso lo so. Voglio te, solo e sempre te –

 

Mi guarda incredulo ma felice e mi bacia a lungo lentamente.

 

Sono senza fiato, vinta e conquistata dal suo amore.

 

 

 

…….In giardino nello stesso momento …………

 

 

 

- Dru vuoi scendere. Mio Dio sei davvero ….davvero incredibile -

 

- Zitto Riley mi stai rovinando la quarta fase (e ovviamente la più bella) fase del piano –

 

- Quale quarta fase – dice a bassa voce Wes che insieme a Riley sostengono Dru che cerca di sbirciare con tanto di cannocchiale dalle finestre della nostra camera da letto.

 

- GODITI IL MERITATO SPETTACOLO –

 

- Cosa? – dicono insieme Riley e Wes, sconvolti.

 

- Insomma io faccio tutto il lavoro per quei due e vuoi che poi non mi goda lo spettacolo della riappacificazione? –

 

- Ma Dru da piccola hai avuto qualche trauma? O qualche botta per caso? – Wes sembra perplesso.

 

- Certo che no, pensa piuttosto a te che quando sei arrivato qui in America ti hanno fermato all’aeroporto con quel coltellaccio di trenta centimetri nella valigia e ti avevano scambiato per terrorista –

 

- Si ma era un reperto molto antico –

 

- Si bella scusa questa –

 

- Trenta centimetri? – ripete Riley fissandolo.

 

- Allora hai finito di spiare. Guardona? – Wes sbuffa impaziente.

 

- Un attimo solo. Bene fatto –

 

- Cosa? – di nuovo insieme. Wes e Riley tornano a guardarsi.

 

- I piccioncini sono riappacificati. Missione compiuta possiamo tornare a casa –

 

- Bene era ora. Ho tutte le ossa a pezzi – borbotta Riley con un occhio nero e tagli sulle mani.

 

- Già ed io non sto certo meglio – Aggiunge Wes con il mento tumefatto ed i vestiti in disordine.

 

- E va bene. E va bene ho capito andiamo – si indispettisce Dru.

 

- Comunque non potete dire che non sono stata brava –

 

I due si guardano e sospirano – Sei stata brava – dicono rassegnati scuotendo il capo.

 

- Toglimi una curiosità Dru –

 

- Si amore – lo guarda dolcemente.

 

- Come facevi a sapere che erano venuti qui. Cioè che erano tornati da Los Angeles? –

 

Attendono in silenzio la risposta di Dru.

 

- Ma è ovvio ragazzi perché sono una strega. Cattiva o buona….è tutto da vedersi -

 

E di nuovo il suo sorriso diabolico e quello sguardo uscito dritto dall’inferno, fanno sussultare i due uomini accanto a lei.

 

- Già …ovvio. Bene adesso torniamo a casa però –

 

Tutti annuiscono. Dru mette in moto e i due uomini si predispongono in assetto da combattimento. Sperando di arrivare sani e salvi a casa.

 

 

 

- Bene siete pronti? –

 

Domanda Dru euforica ed eccitata.

 

- Si, e che Dio ce la mandi buona -

 

Aggiunge Wes alzando gli occhi al cielo.

 

- Si vedrai che sarà il nostro giorno speciale -

 

Sorride diabolicamente come sempre.

 

- Già è questo che temo –

 

Riley la guarda spaventato.

 

- E questa volta ci saremo anche noi -

 

Esulta Xander stringendo i pugni.

 

Mentre Willow lo guarda scettica

 

- Che ne dite lo smalto rosso giungla si addice alla serata? -

 

E anche Willow ha un’espressione sinistra poco rassicurante.

 

 

 

- Andiamo amore? –

 

Dice lui piano abbracciandomi da dietro e baciandomi sul collo.

 

- Si andiamo -

 

Mi appoggio al suo petto.

 

- Sei bellissima lo sai vero? -

 

Mi stringe di più.

 

- Bugiardo – sorrido e lo guardo girando il viso.

 

- Sempre – sussurra lui mentre mi mordicchia il lobo dell’orecchio.

 

- Su andiamo, se continui così non scendiamo più –

 

- Mm…che bella prospettiva – mugugna respirando la mia pelle.

 

- Stupido – lo bacchetto e mi sciolgo dall’abbraccio.

 

E scendiamo le scale.

 

- Era ora che la finiste di tubare e scendeste. Siamo in ritardo –

 

Dru sembra come posseduta.

 

- Bene ci siamo tutti. Siete pronti? -

 

- Si – rispondiamo in coro.

 

E saliamo in macchina.

 

Fortunatamente a me non tocca andare con Dru.

 

Io e William gli salutiamo con un cenno della mano.

 

E loro con il terrore sul viso ricambiano mentre Dru con lo sguardo di una indemoniata si mette alla guida.

 

E come un anno prima siamo davanti all’ingresso del locale.

 

Ci mischiamo alla folla.

 

Harm incrocia Dru che la guarda tra il divertito e il minaccioso e lei se batte in ritirata, memore dell’occhio nero rimediato l’anno prima.

 

Ridiamo divertiti, ricordando quello che è accaduto e William un po’ imbarazzato cerca di giustificarsi.

 

- Io lo avevo capito che era tutta una messa in scena -

 

- Si come no fratellino – incalza Dru.

 

- Solo non volevo rovinare il vostro piano –

 

E anche lui continua a parlare al plurale di quel piano che conosceva solo Dru.

 

- Ma questa volta faremo i bravi vero? -

 

Dice Wes sorseggiando il suo tè.

 

- Ma certo – ghigna Dru per niente rassicurante.

 

- Beh Will alza il tuo fondo schiena e lanciati nelle danze con me. Visto che questi uomini non sono all’altezza –

 

E le due si avviano verso la pista da ballo.

 

Ed è allora che accade di nuovo ed è incredibile.

 

- Ehi Riley – dice Wes un po’ preoccupato

 

- Si? –

 

- Credo che Dru abbia bisogno di ai…..-

 

si interrompe e sgrana gli occhi e poi prosegue.

 

- Credo che quel poveretto abbia bisogno di aiuto -

 

- Chi? – ed è in quel momento che si volta verso la pista da ballo.

 

E Dru è saltata addosso a un tipo che urla come un pazzo.

 

- Oh, Oh…- entrambi si guardano e sospirano rassegnati.

 

- Andiamo – dicono e si lanciano nella mischia.

 

Willow sta mordendo la gamba di una ragazza ed Xander è stato arpionato da due ragazze che gli stanno saltellando con il bacino addosso, ma non sembra particolarmente dispiaciuto o sofferente.

 

Io e William li guardiamo e non possiamo fare a meno di ridere.

 

Un butta fuori viene ad urtare contro il nostro tavolo e dispiaciuto si gira e dice

 

- Mi spiace, scusate -

 

Io e William ci scambiamo uno sguardo d’intesa, un po’ imbarazzato e sorridiamo nervosamente.

 

- Di nulla – diciamo insieme.

 

Poi ci fissa allibito e come in un flash back ricorda.

 

- Oh no ancora voi! -

 

E qualcuno gli assesta un pugno e lo fa stramazzare al suolo.

 

Lui ride come un matto e mi trascina via verso l’uscita.

 

Sulla porta si ferma e guarda la baraonda ormai scatenatasi nel locale.

 

- Andiamo, ho voglia di te amore -

 

Mi bacia.

 

- E loro? – dico un po’ preoccupata.

 

- Loro se la caveranno. Poi hanno un asso nella manica –

 

E anche lui ha un sorriso demoniaco sul viso (sono fratelli indubbiamente)

 

- Hanno Dru – ed indica una chioma nera che sta trascinando per tutto il locale un signore di mezza età tenendolo per la cravatta.

 

Mentre Wes e Riley cercando di farglielo mollare.

 

- Si hai ragione – e gli stringo la mano.

 

Il suo sguardo si fa dolce e intenso e mi fissa con amore.

 

- E poi dobbiamo pensare a lui o lei –

 

Accarezza il mio pancione ed io ho i brividi.

 

- Andiamo a casa – gli intimo e senza perdere altro tempo corriamo alla vettura.

 

 

 

Al buio continuiamo a baciarci e siamo sul divano.

 

- Piano Buffy. Il bambino -

 

E’ più preoccupato lui di me, e questo mi fa impazzire.

 

- Si, si. Non ti preoccupare tu continua a spogliarmi -

 

Ed armeggio con i suoi pantaloni (Ehm…. secondo voi cosa indossa?...ma ovviamente i suoi dannatissimi jeans rigonfi. Ormai morirò con questa immagine nella mente e altro che estrema unzione. L’inferno dei lussuriosi mi tocca. Unica consolazione? So che anche lui ci è destinato,visto che si ostina ad indossare quel capo di abbigliamento)

 

- Amore, ah – geme mentre io ho infilato la mano nei pantaloni e lo sto accarezzando impaziente.

 

Lo bacio togliendoli il respiro e siamo completamente nudi, sono un po’ in soggezione per via del mio stato. Ma lui mi guarda sempre con occhi adoranti come fossi la cosa più bella che abbia mai visto.

 

- Siete rientrati? – una voce dal piano di sopra ci fa sussultare.

 

- Accidenti ci siamo dimenticati di Dawn – la figlia del vicino che ci fa da baby sitter di tanto in tanto.

 

Lui prontamente prende il plaid da sopra il divano (ringrazio Willow che nel suo solito eccesso di prudenza mi ha convinta a metterne uno per il piccolo William, e la sua tendenza a rigurgitare ciò che non gli piace) e ci avvolge.

 

- Si ciao Dawn siamo noi –

 

- Siete tornati prest…….o – si blocca a metà scala ed arrossisce.

 

Mai quanto me.

 

- Si eravamo stanchi vero Buffy? –

 

Dice lui inarcando il sopracciglio e fissandomi divertito.

 

- Si, già beh sai nel mio stato –

 

‘ E sento il tonfo della gaffe e lo schianto nell’ennesimo canyon. Povero coyote che vita infame ‘.

 

- Puoi andare Dawn adesso ci pensiamo noi – e all’unisono ci spostiamo e ci sediamo sul divano.

 

- Si vado – e quasi fugge richiudendosi la porta alle spalle.

 

Scoppiamo a ridere e poi i suoi occhi si riempiono nuovamente di desiderio.

 

- Forse è meglio andare di sopra non pensi? – sussurra piano all’orecchio.

 

Annuisco ed insieme ci alziamo e saliamo in fretta le scale.

 

Ci fermiamo a guardare il bambino nella sua culla e poi sotto le coperte.

 

- Tesoro – ansima lui – così mi farai venire un infarto -

 

Sospira e geme gettando all’indietro la testa e accarezzandomi la nuca con le mani.

 

- Credo che ti farò venire…. Ma non l’infarto –

 

‘ ho fatto una battuta sconcia. La mia prima battuta sconcia ‘

 

Lui scoppia a ridere come un pazzo ed io gli intimo di fare silenzio per non svegliare il bambino.

 

Ma lui non riesce a trattenersi.

 

Poi mi attira a se e mi bacia con ardore.

 

- Bene mammina – e mi piace quando mi chiama così.

 

- Ora vediamo se anche io riesco a non farti venire l’infarto –

 

Ride malizioso e poi inchioda le sue labbra alle mie.

 

Mentre accarezzandomi mi fa fremere di desiderio.

 

- William – dico piano.

 

- Si Buffy – sorride sempre più diabolicamente.

 

- Non voglio spaventarti amore, ma credo sia arrivato il momento –

 

- Per cosa? – domanda continuando a baciarmi sul collo.

 

- Perché tu ti dia una mossa –

 

- Cosa? –

 

- Il bambino –

 

- Ah, oh si giusto il bambino – sguardo terrorizzato.

 

Salta giù dal letto e corre verso le scale.

 

- William - lo richiamo indietro.

 

- Oh si scusami amore. Andiamo –

 

Mi solleva tra le braccia e si avvia alla porta, mentre io sorrido divertita.

 

- William – gli sussurro all’orecchio – forse è meglio che ci mettiamo addosso qualcosa prima di uscire? Non ti sembra? -

 

- Cosa? – In quel momento si rende conto che siamo ancora nudi.

 

Torna verso il letto e mi fa sedere.

 

Prende uno degli abiti pré - maman  e me lo fa indossare delicatamente.

 

Poi prende un paio di mutandine e mi mette anche quelle.

 

E scendiamo di sotto.

 

Dove alla meglio si infila i jeans (e ancora quella visione) e la camicia.

 

Siamo già fuori in giardino quando vediamo arrivare le auto di Xander e di Dru.

 

- Oddio è arrivato il momento? –

 

Urla Willow dal finestrino ‘ ed io ormai sono convinta che sia cassandra o qualcosa giù di lì ‘

 

- Si – dice William mentre mi ha già fatta accomodare in macchina.

 

- Vengo in macchina con voi – urla Dru.

 

- Siìììììììììììììì – dicono insieme ancora sconvolti, Wes e Riley.

 

- Nooooooooo  - urlo io che comincio ad avvertire i dolori.

 

- Meglio di No Dru – cerca di essere gentile William

 

- Tu facci strada –

 

Una luce illumina il suo sguardo

 

- Si vi sgombero la strada -

 

E vedo lo sguardo terrorizzato di Riley e Wes e il sudore colare dalle loro fronti.

 

- Forse è meglio se noi aspettiamo q….- cercano disperatamente di fuggire.

 

- Ehi restate dove siete voi dovete urlare alla gente che si mette davanti alla vettura di togliersi dai piedi –

 

E le loro paure diventano certezze.

 

Sgommata prolungata e l’auto di Dru parte a tutta velocità.

 

La seguiamo a ruota noi e poi dietro di noi Willow e Xander.

 

 

 

 

 

…… due settimane dopo…….

 

Lui ha appena messo la bambina nella culla accanto al letto e mi sta fissando con desiderio.

 

Si  siede sul letto accanto a me e mi domanda sussurrando

 

- Dove eravamo rimasti? – mentre mi stringe e mi bacia il collo.

 

- Mmm….non ricordo. Forse è meglio che ricominciamo daccapo –

 

- Si anche a me sembra la cosa migliore –

 

E riprendiamo a baciarci come solo noi sappiamo fare.

 

- William. Secondo te abbiamo fatto bene a chiamarla Dru? –

 

- Perché? – dice lui mentre con le labbra scende verso il mio seno.

 

- Perché potrebbe anche assomigliarle ed io…. ah sì….-

 

Non riesco ad andare avanti con lui che mi succhia il seno rigonfio per la recente gravidanza.

 

- Guarda che potrebbe fuoriusci…-

 

- Si lo so – un luccichio negli occhi

 

 – Ma anche io voglio la poppata. Sono geloso –

 

Fa finta di tenermi il broncio e continua a torturarmi.

 

- Comunque se penso che la nostra bambina tra qualche anno possa saltare addosso ad un poliziotto che cerca di fermarci per eccesso di velocità, dopo un inseguimento alla starsky e hutch. Sono un po’ preoccupata -

 

- Si ma poi ha chiesto scusa – e la mia agonia si fa insostenibile.

 

- Dopo che in sei poliziotti sono riusciti a fermarla e che Riley si è messo in ginocchio implorandoli di non arrestarla –

 

- Beh ma se l’è cavata no? –

 

- Già anche questo è vero – e sorrido.

 

Mi stende sotto di lui e inizia le danze ad un ritmo che solo lui riesce ad avere.

 

 

 

E mentre mi sto perdendo dietro al suo valzer d’amore, di nuovo l’immagine del quarterback pompato. Sono terrorizzata, se continuiamo così metteremo su per davvero una squadra.

 

Il mio ovetto questa volta furbo abbandona la porta e se la fila dietro gli spalti.

 

Io sorrido e penso che comunque vada sono felice.

 

Lui è mio ed io sua, e siamo insieme.

 

- William – lo chiamo mentre mi abbandono completamente a lui sfinita

 

‘ E adesso si posso ben dirlo ho avuto anche io il mio giorno speciale ‘

 

 

 

 

 

FINE