ETEROGENESI DEI FINI

Di stanislaw

 

 

 

Il Dirigente Aggiunto bussò alla porta, attese il brusco “avanti!”, entrò e restò in piedi fin quando la Dirigente Primaria, senza alzare lo sguardo dalle sue carte gli fece un cenno.

Aspettò qualche minuto che quella cessasse di scrivere; intanto osservava il cranio della Dirigente, completamente rasato, ad indicare il grado elevato, raggiunto nonostante l’età relativamente giovane e soprattutto il sesso, ripensando come sempre alla gag di quel libro, per altri versi dozzinale: “Il Vecchio quando gli girano dipinge… Mi vedesse adesso, si comprerebbe gli acquarelli per dipingersi sul cranio un paesaggio montano!”, trattenne il sorriso e finalmente la Dirigente Primaria alzò lo sguardo dalle carte: “E allora?”, chiese.

-         E allora, Eccellenza, ho svolto la ricerca che mi aveva chiesto.

-         Posso chiederle perché ci ha messo tanto tempo?

-         (tono quasi ironico, minaccia esplicita, ma non di grado elevato. Basterebbe, in una situazione diversa mostrare zelo e lustrare devotamente. Purtroppo la situazione era quella che era) Vede, Eccellenza è proprio come diceva lei: non tutte le Unità della Dispersione sono state ritrovate, per alcune, anzi, risulta che non si sia svolta mai alcuna ricerca.

-         E perché nessuno le ha cercate? Non era stata segnalata la loro assenza? E nessuna di loro è riuscita a far giungere un messaggio dal luogo di atterraggio?

-         (minaccia deviata, per il momento) In effetti sì, Eccellenza: le Unità disperse erano state segnalate e praticamente tutte avevano indicato dove erano riuscite a sbarcare (pausa, trattenere il respiro), solo che nessuno ha provveduto ad attivare le ricerche.

-         Perché? (in grassetto, corsivo e sottolineato; solo la Dirigente Primaria sapeva parlare così e quando succedeva, qualcuno di lì a poco avrebbe pianto).

-         Non lo so, Eccellenza, le comunicazioni di Dispersione, l’ho detto, arrivarono, le Unità ebbero quasi sempre il tempo di chiedere aiuto, ma ogni segnalazione, non sono riuscito a capire come e perché, si fermò in archivio. Le ho trovate dappertutto, in fascicoli di Unità superstiti, di altri settori e persino nella Corrispondenza Formale dei Dirigenti Primari dell’epoca e sono sicuro che ce ne siano ancora sepolte da qualche parte. Probabilmente (affrettarsi, deviare subito la possibile esplosione di rabbia fredda) nel caos di quei giorni nessuno capiva più niente o forse qualcuno (della parte politica avversa. O magari della sua. Fargli intravedere la possibilità) voleva un fallimento totale del Nobile Viaggio ed una Dispersione ancora più onerosa. Ho trovato alcuni indizi in questo senso. Vuole che svolga indagini più approfondite?

-         Non sarebbero di competenza sua. E comunque non cambi discorso. Non mi ha ancora spiegato il suo ritardo.

-         (allora a combinare il casino deve essere stato qualcuno dei suoi, o perlomeno ha questo sospetto. Ora, o la va o la spacca) Vede, una volta appurato che numerose Unità erano sopravvissute alla Dispersione ho ritenuto opportuno cercare almeno di scoprire quale era stata la sorte di tutte loro: e c’è voluto tempo (nessun cenno di consenso, né di carriera minacciata. Continuare). Ho esaminato i pianeti dove i gruppi dispersi erano finiti, in particolare quelli che consentivano una sopravvivenza prolungata, decisamente pochi purtroppo: abbiamo notato tracce della loro presenza anche in vari pianeti inospitali, ma in quelli nessuno è sopravvissuto per più di un ciclo.

-         Grandi Potenze! Che tragedia! Ma questo lo si sapeva già. E nei pianeti ospitali?

-         Anche in questo caso ho riscontrato una conclusione per lo più tragica: quasi sempre i superstiti sono riusciti ad avvisarci ma non a rendersi autosufficienti e sono rimasti ad attendere un aiuto che non è mai arrivato. I vari gruppi sono tutti scomparsi, nei tragici modi che ho indicato nella mia relazione. Solo in un caso è andata diversamente e anche là ci sono stati dei problemi. Un pianeta periferico, esseri simili a noi, ma con un basso livello tecnologico ed intellettivo. I dispersi si sono installati laggiù, sono sopravvissuti, ma, ed è questo il problema, hanno dimenticato sia le modalità di Riproduzione Controllata sia la Corretta Via al Nutrimento. Sono tornati Predatori.

Non disse altro, il tabù dell’uccisione di esseri intelligenti era ormai radicato nella loro cultura e anche la caccia ai semplici animali era considerata un’attività indegna, moralmente e politicamente, per coloro che volevano definirsi cittadini civili. Erano rimasti in pochi a praticarla, e quasi tutti negli strati più bassi della popolazione; c’era anche qualche eccentrico appassionato altolocato, ma la Dirigente Primaria non era tra quelli, come dimostravano anche i suoi canini corti, tanto da non aver bisogno di retrarli, e che rivelavano, oltre tutto, che non discendeva dai Guerrieri. Lui invece sì, era orgoglioso dei suoi canini lunghi, cedeva spesso all’infantile esibizione di fingersi stanco e di rilasciare e massaggiare i muscoli retrattili, lasciando uscire quelle che erano delle vere zanne. Un tempo amava anche la caccia, il sangue caldo che schizzava in bocca dalla gola dell’animale, ancora vivo e urlante, ma un “dedito alla caccia” sulla sua Scheda Personale lo avrebbe bloccato per sempre ai Primi Livelli.

La Dirigente restò pensierosa, poi:

-         Avranno sterminato l’intera popolazione indigena o, peggio, l’avranno schiavizzata, costretta a riprodursi per poterla consumare. Grandi Potenze! Che orrore! Non basteranno dieci Espiazioni Collettive.

-         Le cose non stanno proprio così, Eccellenza. Il gruppo non restò unito. Erano pochi e dispersi ed evidentemente la biologia del pianeta ha ridotto per molto tempo le capacità riproduttive: le radiazioni di quella stella al momento del ciclo diurno sono terribilmente ustionanti per noi e nel ciclo notturno provocano, mi consenta l’espressione, impotenza e frigidità. Raramente i superstiti si sono incontrati e quasi mai si sono riprodotti, tant’è vero che il loro numero si è ridotto quasi a zero, con la presenza notevole, piuttosto, di ibridi.

-         Ibridi? Non si saranno accoppiati con gli indigeni? (La Dirigente, a riprova delle sue origini, aveva un atteggiamento puritano verso il sesso, la Nuova Dottrina si era diffusa partendo dalle Caste Inferiori, inutilmente avversata, ed era anche alla vittoria politiche delle Caste Inferiori che la Dirigente doveva il suo posto).

-         Temo di sì, Eccellenza, anche se non proprio in maniera ortodossa, alcuni paragrafi della mia relazione sono dedicati proprio a tale aspetto. Questo comunque fino a pochi cicli fa.

-         Perché cosa è successo?

-         Evidentemente è cambiato qualcosa, forse è cambiato il livello di radiazioni oppure i superstiti si sono adattati all’ambiente e i loro ultimi discendenti hanno riacquistato, quasi di colpo, la piena capacità riproduttiva. Solo allora è iniziata la vera strage degli indigeni.

-         Mi sta dicendo che il massacro è in corso ora? Dobbiamo fermarlo, subito!

-         Temo che sia questo il punto, Eccellenza. Per molto tempo i locali si sono difesi con mezzi empirici ed estemporanei, aglio, crocifissi, come chiamano loro il Segno (preghiera di scongiuro, recitata da entrambi ad occhi bassi) e anche occasionali uccisioni: con l’esperienza devono aver capito i nostri punti vitali. Esiste tutta una loro letteratura su di noi, molto rozza, peraltro e con mitologie risibili. Inoltre, in molti non credevano e non credono nella nostra esistenza. Esistono anche dei gruppi di resistenza organizzati, attorno a quelle che loro chiamano Cacciatrici e che ritengo siano una trasposizione al femminile del rito del Punitore, ma sono clandestini ed avversati dai poteri locali. Sono molto interessanti, tra l’altro ho trovato una traccia esplicita di Riti della Punizione.

-         I Riti della Punizione non esistono, la Nuova Dottrina condanna certe credenze, a cui lei è evidentemente ancora legato: non tiri troppo la corda (non aveva usato un tono particolare, era quasi un avviso affettuoso, cui non replicò, inutile spiegare per l’ennesima volta le sue vere credenze). Quanto al resto li posso capire, facciamo paura e non si crede a ciò che ci fa paura e avevano pieno diritto di difendersi in tutti i modi…

-         Se non che quando ci siamo riprodotti i loro capi hanno usato un’arma particolare, del tutto insolita. Hanno diffuso un virus, annidato nel sangue e nelle, diciamo, secrezioni sessuali della loro gente.

-         Nel sangue della loro gente!?

-         Sì, Eccellenza. I loro capi non hanno avvertito i sudditi che noi esistevamo e allora quando si sono accorti della nostra diffusione hanno creato un virus, tale da colpire soprattutto quelle che erano le vittime preferite dei Predatori, e che nella maggior parte dei casi è quasi immediatamente mortale per noi e quando non lo è permette comunque l’insorgere di tutte le malattie infettive della nostra specie. Inoltre la loro tecnologia è migliorata e sono capaci di individuarci ed ucciderci più facilmente. In effetti, Eccellenza, sono i discendenti della nostra razza in questo momento ad essere sterminati.

-         Operazione di recupero! SUBITO!

-         (maiuscolo? L’aveva usato solo una volta quando il Vice Dirigente Primario era stato esiliato nelle Terre Fredde. Non che non se lo meritasse, peraltro) Eccellenza, temo che ci sia un grosso problema. Quel virus è contagioso. Non abbiamo difesa immunitaria. Come facciamo a recuperare i discendenti dei superstiti? Potrebbero contagiarci in massa.

-         (scatto di rabbia, pugno sul tavolo. Pregare che la rabbia non si rivolga contro di te) Maledetti selvaggi! Ed imbecilli oltre tutto. Corrono il rischio di autodistruggersi per eliminare un problema che potrebbero risolvere in dieci modi diversi!

-         Non sono razionali, Eccellenza, certo non conoscono la Divina Armonia.

-         E può stare certo che non la conosceranno: non possiamo salvare i discendenti dei superstiti, sarebbe troppo rischioso per noi (pausa) E d’altra parte non possiamo neanche lasciarli lì a farsi massacrare; e poi quei selvaggi hanno trovato un’arma potenzialmente mortale nei nostri confronti, se mai si mettessero a viaggiare per lo spazio (esitazione nel dare l’ordine. Le Grandi Potenze sono intervenute per cose così. Ma sa che bisogna fare quello che si deve fare): Restituiremo all’Armonia quel pianeta, certo ci vorranno truppe addestrate e dovremo pensare anche ai tempi di quarantena, ne parlerò immediatamente con il Consiglio, si tenga pronto. Ora vada.

Il Dirigente Aggiunto si alzò e uscì dalla stanza dopo vari inchini e una volta fuori dopo aver respirato a lungo – era andata - rifletté sull’errore di quei selvaggi: avevano creato un virus per distruggere una razza aliena e ora, proprio per eliminare quel virus, la razza aliena al gran completo sarebbe piombata su di loro e avrebbe fatto piazza pulita; su quel pianeta avrebbero parlato di “eterogenesi dei fini”, una caratteristica primaria della loro specie, da quel che aveva capito. A meno che…

                                                                       ***

Buffy puntò il paletto, quel ragazzino non sapeva combattere, era andato giù al primo colpo. Certo che quel sire doveva essere messo proprio male per vampirizzare uno così. Oppure doveva essere una specie di depravato.

-         Aspetta! Non uccidermi! Non sono un vampiro! Mi chiamo – un nome incomprensibile - e vengo da un altro pianeta!

Questa era nuova.

-         Giusto. Sul tuo pianeta festeggiate Halloween facendovi crescere i canini.

-         Cioè no, sono un vampiro ma vengo da un altro pianeta. Non è vero che siamo demoni! Cioè sì, ma non nel senso para religioso con cui lo intendete. Tutto quello in cui credete è falso! Noi vampiri veniamo dallo spazio!

-         Dall’Area 51 magari. Hai mai conosciuto Scully e Molder?

Fece per colpire.

-         Aspetta! Senti il cuore! Batte! Se fossi un vampiro il cuore non batterebbe no?

Tenendolo fermo, Buffy poggiò la mano sul petto. Quello sembrava un battito cardiaco. Gli strappò la camicia: niente meccanismi e sotto la pelle sembrava esserci veramente un cuore. Un qualche trucco? Non sembrava e poi, osservandolo bene quel ragazzino non sembrava così umano. E poi notò quella nuvoletta che gli usciva dalla bocca. Era naturale, faceva freddo, anche lei… Solo che i vampiri non respirano. E quel ragazzino sì. Lo tirò su di colpo, tenendolo per il bavero.

-         Adesso mi spieghi tutto bene.

-         Sono fuggito per avvisarvi, faccio parte dell’Esercito per la Disarmonia, combattiamo contro il Sistema della Divina Armonia e le bugie religiose che affamano e schiavizzano il popolo. Mi sono infiltrato negli Uffici Dirigenziali e ho scoperto che stiamo per invadervi per via del virus che avete diffuso per eliminarci. Sappiamo di voi cacciatrici e che siete una trasposizione del mito del Punitore, se vi attiverete forse potrete combattere e magari vincere e ricacciare gli scherani del sistema nelle loro fogne. Il popolo aprirà gli occhi e noi potremo alzare il livello dello scontro e quindi innalzare il potenziale rivoluzionario del popolo fino al livello di vittoria.

O era pazzo oppure c’era un guaio grosso quanto un’apocalisse. Forse di più.

-         Ti porto dai miei. Se mi racconti balle preparati a morire.

-         Non mi importa della morte. Il mio corpo appartiene all’Esercito per la Disarmonia e ho giurato di combattere fino alla morte la falsa credenza della Divina Armonia e le sue tentacolari emanazioni, prima tra tutte il Consiglio Imperialista delle Corporazioni, che va disarticolato colpendo le sue  articolazioni sul territorio. Quando durante le Riunioni indosso il coprivolto di lana sento in me l’orgoglio di essere disarmonico e mi riempio di fiera coscienza disarmonica e

Buffy lo colpì sulla testa, facendolo svenire e se lo caricò sulle spalle. Quei Disarmonici dovevano essere una banda di dementi però forse c’era qualcosa di vero. Ci avrebbe pensato Gilles. Certo che un’invasione aliena… in effetti, le mancava solo quello. Si scoprì a sorridere, nonostante tutto.

     ***

Il Dirigente Aggiunto preparava le autorizzazioni alla spedizione. Il ragazzino delle fotocopie doveva aver raggiunto quel pianeta e probabilmente contattato la Cacciatrice, cosa che lui aveva puntualmente segnalato. I Disarmonici dovevano essere alla disperazione se avevano infiltrato uno come lui sperando che nessuno se ne accorgesse. Oppure idioti, perché lui se ne era accorto e aveva deciso di dare una mano alla Divina Armonia. Era bastato lasciare in bella vista l’incartamento della spedizione e quel ragazzino ci si era buttato sopra.

Quelle “cacciatrici” non erano una semplice trasposizione femminile del Punitore, ma derivano dai Primi Riti e avevano accesso alle Formule Proibite: lui l’aveva detto alla Dirigente durante quel colloquio, l’aveva messo per iscritto e l’aveva anche nuovamente accennato ma lei non aveva voluto saperne: “sciocchezze superate, la nostra società si è liberata dei vecchi riti. La Nuova Fede purifica ogni cosa”. Ma quei selvaggi non si erano liberati e non credevano alla Nuova Fede e la flotta d’invasione forse si sarebbe trovata di fronte non solo ad un esercito di Punitrici molto arrabbiate ma anche a Streghe capaci di dominare i Primi Riti.

Se poi le cose fossero andate comunque bene, la Dirigente l’avrebbe premiato, lo aveva già elogiato pubblicamente, sarebbe stato utile per la sua carriera (al ragazzino ci avrebbero pensato gli umani o la flotta di invasione, gli appartenenti ai Gruppi Disarmonici erano stati condannati a morte senza preventivo processo).

Ma se, come era certo, la spedizione si fosse risolta in un disastro, allora la Dirigente e il suo gruppo di riferimento al Consiglio l’avrebbero pagata cara e tanti posti si sarebbero liberati e lui, beh lui era un fedele servitore del Consiglio, aveva sottolineato il pericolo che quei selvaggi avessero accesso alle Formule, ma nessuno gli aveva dato retta, alla fine sarebbe stato promosso e avrebbe avuto i crediti per entrare in quella esclusiva e segreta riserva di caccia. E chissà, i terrestri, per denaro, come lo chiamano loro, fanno tutto, potevano comprare i loro criminali, come li chiamavano, e farli correre nella riserva e sentire il sangue caldo non di un animale ma di un vero Essere… la tesa gli girò per l’eccitazione e dovette sedersi.

Pensò alla Dirigente esiliata nelle Terre Fredde ed ebbe quasi un senso di colpa; d’altra parte, le piaceva leggere no? Alle Terre Fredde di tempo per leggere ne avrebbe avuto parecchio. Se fosse sopravvissuta, ovvio.

Eterogenesi dei fini, appunto.