Per
gentile concessione di Hytok. Parte dei racconti partecipanti al
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è pertanto da intendersi come un racconto vietato ai minori di anni 18. Se hai
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INCANTESIMO DI MEZZANOTTE
di Vampi
Personaggi:
-Spike
-Tara McLay
-Willow Rosenberg
(Dal telefilm "Buffy The Vampire Slayer")
Ambientazione temporale: Prima della fine della sesta
stagione.
"Ora
tre gocce di succo di passiflora." borbottò Tara tra sè, china sul piccolo
calderone da pozioni. "Adesso mi serve solo un pò di polvere di
lapislazzuli ed è tutto pronto." Sorrise, esaminando con occhio critico la
scena per la cerimonia che aveva preparato per Willow. Il giorno seguente era
il loro anniversario, e allo scoccare della mezzanotte Tara aveva intenzione di
fare alla sua compagna un regalo che non avrebbe più dimenticato. Aveva trovato
i dettagli di quel particolare incantesimo in un vecchissimo libro e aveva
subito pensato che era perfetto: un sortilegio speciale che avrebbe sfruttato
la loro energia sessuale amplificando i loro poteri, rendendole streghe
potentissime.e allo stesso tempo le avrebbe legate in maniera ancora più
profonda. La vecchia pendola del salotto cominciò a battere le ore: era
mezzanotte! Tara si girò verso lo specchio per controllare di essere a posto: i
capelli sciolti, proprio come piaceva a Willow, e una sensuale veste di cangiante
velluto (scelta, ovviamente, del colore preferito di Willow) indossata senza
niente sotto. Perfetto. Accese le candele azzurre e rosse, mormorando le parole
che iniziavano l'incantesimo, controllò che nella scatola speciale all'interno
del cerchio cerimoniale non mancasse nessuno dei loro "giocattoli"
preferiti, aggiunse un altro paio di morbidi cuscini sul pavimento, poi
chiudendo gli occhi aggiunse alla pozione un pizzico di polvere di corno di
ariete. La ricetta dell'incantesimo chiedeva specificamente che fosse di un
ariete tutto bianco, ma al negozio non avevano saputo dirle con certezza se
l'animale fosse stato veramente di quel colore, e comunque le avevano
assicurato che era la prima volta che si sentivano richiedere quella
caratteristica riguardo a quell'ingrediente e che sarebbe andato bene lo
stesso. Intinse un dito nella mistura e ne mise un po' sulla fronte.
"Vieni, vieni da me, amor mio, mia potenza." Un altro po' su entrambi
i polsi. "Chiamo le energie dell'univ." La interruppe una brusca scampanellata
alla porta. "Wow. Mi piace questo incantesimo, è potente," esclamò
ridendo mentre andava ad aprire. "Entra, tesoro, vieni da me, ho
intenzione di farti morire di piacere, stanotte," disse girando la
maniglia, poi si voltò per tornare sculettando verso il cerchio cerimoniale:
Willow le aveva detto tante volte quanto le piaceva il suo sedere, e voleva
offrirle la sua vista preferita. O, almeno, "una" delle sue viste
preferite, ridacchiò tra sè. "Morire? Mi sa che sarebbe un po' difficile,
bellezza," le rispose una voce profonda ben diversa da quella di Willow.
Tara si girò così di scatto che inciampò nel vestito e cadde sedere a terra con
un tonfo. "SPIKE??!!" In effetti, nel vano della porta, appoggiato
con nonchalance allo stipite, mani nelle tasche dei pantaloni attillati di
pelle, c'era proprio il biondo vampiro inglese. "Bel panorama,"
commentò con un ghigno, guardandole con intenzione tra le gambe. Tara si rese
conto che il vestito si era aperto rivelando la sua mancanza di biancheria
intima. Si ricoprì con stizza, rialzandosi in piedi. "Tu che ci fai
qui?" "Ah, non lo so, andavo tranquillamente per i fatti miei un paio
di strade più in là quando ho sentito un ronzio fortissimo nelle orecchie, e le
gambe si sono dirette fino a qui da sole senza che potessi farci niente. Altra
cosa interessante è questa," disse indicando l'erezione che si delineava
distintamente sotto la lucida pelle nera dei pantaloni. "Beh? Che c'è di
interessante? E' una sorpresa perchè è da tanto che non ti si drizzava
più?" ribattè Tara, con un sorrisetto. Spike aggrottò la fronte, si scostò
dallo stipite e fece un passo avanti. "Ha. Ha. Ha. Che spiritosa. Non
avrei mai immaginato che le performance del mio cazzo ti interessassero.
Comunque mi riferivo al fatto che in tutti questi numerosi anni di onorato
servizio, il caro aggeggio qui non si è mai drizzato tanto in fretta, e mai
diventato tanto duro, come poco fa, come dicevo, proprio in contemporanea alle
altre stranezze. Mi chiedo come mai tutto questo mi abbia portato proprio qui
alla tua porta, eh? Proprio in un momento in cui *casualmente*", Spike
allungò il collo per guardare bene nella stanza, "stai facendo degli
incantesimi mezza nuda?" Fece una risata cattiva. "Che c'è, bellezza,
ti sei stufata della tua fidanzatina? Beh, complimenti, di sicuro hai scelto il
meglio che c'è sulla piazza per sfogarti." "Non mi interessi,
l'incantesimo l'ho fatto per Willow, non per te, vattene." "Credo
proprio che tu abbia sbagliato qualcosa, cara mia. Mi dispiace per Willow ma
dovrai accontentarti di me, stanotte. Qualunque cosa tu abbia fatto, posso
assicurarti che è potente. Credo proprio che andarmene sia al di là delle mie
possibilità", disse Spike continuando ad avanzare verso di lei. "Ora
se non ti dispiace, preferirei passare al *sodo*," continuò, e rise della
propria battuta facendole l'occhiolino e cominciando a spogliarsi. Tara si
guardò intorno per trovare il libro degli incantesimi, e cercando di farsi
venire in mente qualche soluzione. Conosceva abbastanza Spike da sapere che avrebbe
approfittato con gusto della situazione, e anche se non l'aveva ammesso, sapeva
che lui aveva detto la verità. Qualcosa era andato storto con l'incantesimo,
nel senso che aveva colpito la persona sbagliata, ma la magia funzionava
eccome! Anche lei ne sentiva gli effetti, aveva i capezzoli duri come il marmo
ed era bagnata come non ricordava di essere mai stata, e se avesse avuto
davanti Willow in quel momento si sarebbe scatenata su di lei con bocca mani e
quant'altro per ore e ore. Ma non c'era Willow in salotto, c'era quello stronzo
di Spike! Tara era furibonda. Da una parte il suo corpo urlava di fare *sesso*
e *subito*, dall'altra l'idea anche solo di toccare *Spike* le faceva venire la
pelle d'oca dal ribrezzo. Un uomo, succhiasangue e pure *morto*, per l'amor del
cielo! Gli gettò un'occhiata. Beh, a dire il vero tanto morto non sembra
proprio, riflettè, quando non potè fare a meno di notare le dimensioni dell'...
*affare* tra le gambe di Spike. Lo fissò affascinata. Chissà come fanno i
vampiri ad avere un'erezione, pensò oziosamente, visto che non hanno
circolaz... scosse la testa per schiarirsi le idee. Tara! svegliati! devi fare
qualcosa! Si!! Succhiaglielo! le suggerì una vocina maliziosa che le veniva da
una certa parte della sua anatomia che stava per esplodere dall'eccitazione. Ma
sei scema? ribattè un'altra vocina, molto piu' flebile, vicino al cuore, e
Willow? Una risata squillante interruppe i suoi pensieri. Spike era lì, steso
tra i cuscini che si toccava e rideva di lei che lo fissava con aria stupida.
Lui riprese fiato, la guardò con intenzione mentre per qualche istante si
masturbava con entrambe le mani, poi ne staccò una per farle il classico segno
di invito con l'indice. "Vieni qui, tesoro, vieni qui vicino a me."
L'incantesimo era davvero potente. Le gambe di Tara si mossero da sole e lei si
ritrovò inginocchiata sui cuscini accanto al vampiro, che dopo averle dato una
lunga occhiata di apprezzamento, cominciò a spogliarla. L'operazione non prese
molto tempo, in effetti gli bastò sciogliere il nodo della cintura che chiudeva
la vestaglia di velluto per farla aprire del tutto. Spike le rivolse uno
sguardo loquente. "Niente male. Chi l'avrebbe detto, eh? Ah, ma cosa
abbiamo qui, guarda che capezzoli", commentò mentre li afferrava e li torceva
leggermente. Tara si morse il labbro per non emettere suono, ma non riuscì a
impedirsi di chiudere gli occhi per il piacere. Un istante dopo delle dita
curiose si infilarono tra i peli del pube dritte verso il suo clitoride.
Stavolta Tara non riuscì a non gemere. Le dita di Spike si stavano scatenando,
sembravano impazzite, sembravano cento, toccandola sfiorandola, pizzicandola,
solleticandola ancora e ancora. Era senza fiato. Ondeggiò leggermente e per
ritrovare l'equilibrio appoggiò le mani sulle sue spalle. Le dita si
arrestarono improvvisamente, e lei riaprì gli occhi pronta a protestare. Vide
che lui la fissava osservando le sue reazioni. Le dita si mossero di nuovo,
stavolta con movimenti più lenti e fluidi, tanto sensuali quanto frustranti. A ogni
ritorno penetravano più profondamente, scivolando morbide e sconvolgenti tra le
sue pieghe umide. Tara era stordita e confusa, furibonda con se stessa perchè
stava permettendo a Spike di usare così il suo corpo, eppure allargò le
ginocchia ancora un po' di più per facilitargli il compito e si strinse a lui.
Un nuovo calore e una sensazione di bagnato si diffusero subito sulla sua
pancia. Insinuò una mano tra i loro corpi e afferrò il muscolo pulsante di
Spike, bollente velluto con un'anima d'acciaio. Fece scorrere la mano con un
movimento lento ma deliberato, stringendo piano piano sempre di più, finchè
Spike con un sibilo smise di fare le cose deliziose che le stava facendo per
bloccarle la mano. Fissandola negli occhi il vampiro diede un paio di spinte
con i fianchi, dando alla sua mano un assaggio di ciò che sarebbe arrivato piu'
tardi, poi con una strana luce negli occhi e sempre senza una parola, le
afferrò le mani e spingendola all'indietro la costrinse a stendersi sui
cuscini. Tara non cerco' neppure di fare resistenza. Non solo non avrebbe
potuto fare niente contro la forza di un vampiro (non era mica la cacciatrice!)
ma soprattutto in quel momento non ne aveva proprio la minima voglia. Pensò
solo che, almeno, a causa del chip l'unica cosa che Spike non avrebbe potuto
sicuramente farle era succhiarle il sangue, poi ricordò certi commenti di Buffy
a proposito di Angel, di morsi e sesso, e in un angolino della mente quasi le
dispiacque. Non ebbe modo di rifletterci su più di tanto, però, perchè non appena
era riuscito a metterla orizzontale, mantendola bloccata con le braccia oltre
la testa, Spike si era completamente dedicato a tormentarle deliziosamente i
seni usando la lingua. Sembrava quasi che avesse intenzione di passare tutta la
notte solo a succhiarle, mordicchiarle, leccarle, i capezzoli, affondando la
faccia tra i seni. Era stupendo, ma a Tara sembrava di avere un incendio tra le
gambe, e cominciò a gemere sia di piacere - Spike era *decisamente* bravo, chi
l'avrebbe detto, con i suoi atteggiamenti da macho stronzo sembrava più il tipo
da ti prendo bum bum tre secondi e via - che di frustrazione. Forse dimenandosi
di più e strofinandoglisi addosso sarebbe riuscita ad ottenere un pò più di
attenzione per le sue parti basse, che si sentivano improvvisamente trascurate
dopo le meravigliose attenzioni di poco prima. Ah, sì. A quanto pare era
riuscita ad ottenere la sua attenzione. La bocca di Spike aveva improvvisamente
abbandonato i suoi capezzoli, lasciandoli bagnati e rigidi a rabbrividire deliziosamente
a contatto con l'aria, per dirigersi nella direzione che lei voleva. Diede un
breve strillo, di piacere, frustrazione e sorpresa, quando lui dopo averle
leccato l'ombelico, le diede un morsetto sulla tenera carne dei fianchi.
Accidenti! Più giù, Spike! Più giù! Quando ormai i suoi gemiti erano diventati
una supplica, Spike la accontentò. Tara si rese a malapena conto che le aveva
liberato le mani, perchè il vampiro dopo averle allargato di più le cosce e
sollevato le ginocchia, aveva finalmente cominciato a gustarla. Tara era certa
che Spike sarebbe stato bravissimo, un grande, un grandissimo talento, ne era
sicurissima, e ne avrebbe assaporato anche lei ogni virtuosismo, ma il vampiro
l'aveva ormai portata a un tal punto di eccitazione che non appena la punta
della sua lingua carezzò il suo clitoride Tara cacciò un urlo ed esplose.
Letteralmente. O almeno, lei dopo si stupì un po' di non ritrovarsi in mille
pezzettini sparsa per la stanza, perchè così le era sembrato. Con Willow aveva
degli orgasmi fantastici, ma stavolta era diverso. Forse perchè Spike era
particolarmente dotato, o forse perchè era ancora sotto l'influsso della
pozione, ma Tara sapeva che questo non se lo sarebbe dimenticato tanto
facilmente, lo capì subito quando riemerse alla coscienza di chi era dove era e
cosa stava succedendo senza respiro e quasi senza voce. Riaprì gli occhi e si
trovò Spike steso su un fianco accanto a lei, sulle labbra aveva una sorrisetto
sardonico. "Uhm, non male, direi, eh?" le chiese, sollevando un sopracciglio.
Senza darle il tempo di rispondere le afferrò una mano, la tirò verso di sè e
se la appoggiò sulle palle, invitandola silenziosamente a darsi da fare. Ancora
senza fiato, Tara cominciò a massaggiarlo. Aveva intenzione di ripagarlo della
stessa moneta, di tormentarlo a lungo, voleva sentirlo implorare come aveva
fatto con lei, voleva vederlo perdere il controllo, cancellare in qualche modo
quello stupido sorrisetto soddisfatto da quella faccia da schiaffi. Allungò
anche l'altra mano e la fece scorrere sull'asta, soffermandosi sulla punta per
un istante, a raccogliere il liquido che ne veniva fuori. Il respiro di Spike
accelerò e gli occhi si socchiusero. Sembra un gatto, pensò Tara, con gli
artigli sotto il pelo morbido. Tieni, micino, disse tra sè, e poggio' il dito
bagnato sulle labbra del vampiro. Spike aprì subito gli occhi, e fissandola con
aria di sfida, glielo succhiò deliberatamente, afferrandole il polso. Senza
smettere di fissarla, lui si mise a cavalcioni su di lei, e Tara si ritrovò a
fissare il cazzo di Spike a distanza molto ravvicinata. Ok, comincia lo show,
si disse, e quando lui si allungò su di lei, si umettò le labbra e chiuse gli
occhi, pronta a succhiarglielo. Ma niente. Spike le blocco di nuovo le mani
sulla testa, e quando qualche istante dopo Tara riaprì gli occhi, sorpresa,
vide che si era steso su di lei per raggiugere la scatola dei
"giochi" sua e di Willow. Ne tirò fuori un dildo color avorio, dalla
superficie scolpita e dalle dimensioni notevoli, un modello in stile antico. "Ah",
disse Spike, "roba classica. Scommetto che quelli moderni sono più
realistici e piu' accessoriati, ma questi sono popolari da secoli, una
tradizione, una garanzia, non trovi? E' tuo? O di Willow?" Le chiese
facendoglielo vedere da vicino. "Beh, non ha importanza, farete comunque
conoscenza tra pochissimo," aggiunse sorridendo diabolico. Tara sorrise
tra sè, si stava di nuovo eccitando sul serio, apri un po' di più le cosce e
guardò Spike con aria di sfida. "Facciamo le presentazioni, allora?"
"Con vero piacere, mia cara," ribattè Spike, steso su di lei,
portando la mano con il superdildo fra le sue gambe. Lei sentì la punta
sfiorarle il clitoride, e scivolare lentamente tra le sue pieghe bagnate.
"Signorina Tara", e con una spinta glielo mise dentro, lasciandola
senza fiato, "le presento" - altra spinta, Tara dette un gemito -
"il signor" - altra spinta ancora, era incredibile, caldo, enorme,
stupendo, "William il Grande." Tara inarcò la schiena, a seguire il
ritmo degli affondi dentro di lei. Era stupendo. Con le mani di nuovo libere,
si ritrovò a graffiare la schiena di Spike, gemendo sempre più forte, e
seguendo con le dita il gioco dei muscoli delle spalle e dei fianchi che
spingevano e spingevano ancora e ancora, mentre il vampiro si appoggiava su entrambe
le mani per muiovere meglio le anche. Un momento! Un pensiero si fece strada
nella mente sempre più annebbiata di Tara. Se usa entrambe le mani per
appoggiarsi, il dildo, come??!."oh!" esclamò, spalancando gli occhi
quando si rese conto della risposta. Si concentrò sulle proprie sensazioni, su
Spike dentro di lei, e lo guardò, rendendosi conto dal suo respiro che il
vampiro era ormai prossimo all'orgasmo. Beh, era stato davvero notevole,
commentò tra sè. Gli piantò le unghie nella schiena e si tuffò seguendo il suo
ritmo di nuovo sulla cresta di quel piacere incredibile, ma si ricordò di
tenere gli occhi aperti e trovò una soddisfazione particolare a vederlo godere,
a sentire i suoi gemiti mescolarsi ai suoi. Qualche istante più tardi, nella
stanza si sentiva solo il loro respiro affannoso, unito a qualche gemito se un
movimento andava a sfiorare una zona ancora sensibile. Clap. Clap. Clap. Un
lento applauso interruppe improvvisamente il silenzio del salotto rischiarato
ormai solo da un mozzicone di candela. "Molto bravi. Complimenti
davvero." Tara impallidì. "Willow! Non è come pensi, cioè sì, però,
oddio, adesso ti spiego, cioè." Balbettò, dando una gomitata a Spike che
nel frattempo era scoppiato a ridere a crepapelle. "Shhh, tesoro. è tutto
a posto. Lo so che è colpa di Spike, non ti preoccupare" le disse Willow
con un sorriso dolce. "Ehi! Stavolta non è colpa mia!!" comincio'a
protestare Spike, alzandosi a sedere, ma Willow lo zittì: "è sempre colpa
tua, Spike! Non puoi mordere ma sappiamo tutti che sei ancora pericoloso e che
ci odi! Hai voluto approfittarti della mia ragazza, eh? Credi che non sappia
chi le ha fatto avere l'ingrediente sbagliato della pozione? Non sono riuscita
ad intervenire prima, ma ora scoprirai quanto è stata pessima l'idea di
mettersi contro due streghe! Tara, spranga la porta", le ordinò, e quando
lei la guardò con aria interrogativa, senza aggiungere altro Willow le fece
vedere ciò che aveva in mano: nella sinistra un paio di manette, e nella destra
il super dildo d'avorio. "Oh, mamma", esclamò Spike, e svenne.