Per
gentile concessione di Hytok. Parte dei racconti partecipanti al
JossAwards2002, ospite sul sito http://lacasadeglielfi.altervista.org.
Il
racconto che stai per leggere contiene delle descrizioni esplicite di sesso, ed
è pertanto da intendersi come un racconto vietato ai minori di anni 18. Se hai
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QUANDO XANDER
E TARA SBAGLIARONO LA POSOLOGIA
di Zefram Cochrane
Personaggi:
-Tara McLay
-Xander Lavelle Harris
-Madre di Tara McLay
-Anya
(Dal telefilm "Buffy The Vampire Slayer")
Ambientazione temporale: Fine della quinta stagione.
No,
lesbica no. La signora McLay avrebbe potuto accettare tutto da sua figlia:
poteva essere una puttana, una gran troia, una demone, addirittura una strega,
ma una lesbica no. Cosa avrebbe detto la gente se si fosse venuto a sapere? E
la zia Euphebia, sul cui ricco malloppo si erano concentrate le attenzioni
della signora McLay? E i parenti di Detroit? Occorreva assolutamente riportare
Tara sulla retta via, e la signora McLay era sicura che sarebbe bastato farle
conoscere qualche bel ragazzo con gli ormoni a posto, ben messo in tiro da
qualche sapiente pozione magica, per far scoprire a sua figlia l'altra metà del
cielo, non vergognarsi con i parenti di Detroit, e intascare il malloppo della
zia Euphebia.
-
Sono Harris, il muratore.
La
signora McLay si era trasferita a Sunnydale da un mese circa. Da lì avrebbe
controllato le cose e sapientemente pilotato sua figlia Tara nel modo migliore
possibile. E in quel mese, si era già data molto da fare. Non solo succhiando
qualche cazzo della fauna locale, del resto il marito era lontano e lei stava
facendo tutto per il bene della famiglia e di sua figlia, e se ci scappava
qualche contentino extra era un giusto riconoscimento e un modo per allentare
la tensione, ma anche comprando ad un ottimo prezzo una villetta nella
periferia sud della città, in cui si sarebbe provvisoriamente sistemata lei
stessa, e che avrebbe lasciato poi a Tara e al suo futuro sposo come dote di
nozze. Secondo lei, una bella figliola, un bel ragazzo, qualche miscela per
renderli arrapati e desiderosi l'uno dell'altra e una casa come regalo di nozze
sarebbero stati sufficienti a redimere Tara, e ad allontanarla da quella
stregaccia con i capelli rossi, complice anche il fatto che la villetta era
all'estremo opposto della città rispetto a dove vive adesso quella lesbicona
che importunava sua figlia. La casa era venuta via per un buon prezzo, probabilmente
anche perchè nelle immediate vicinanze c'era un cimitero (ma Sunnydale era
tutta piena di cimiteri? La signora McLay trovava la cosa disdicevole e con
pessimi effetti sull'umore), ma qualche lavoro di restauro era proprio
necessario, per cui aveva cercato una società di ristrutturazioni, il cui
rappresentante le aveva appena suonato. Nel tempo che aveva passato a Sunnydale
aveva passato in rassegna tutti i ragazzi che aveva incrociato, e quelli più
interessanti e promettenti erano stati oggetto di ulteriori indagini. Ma
nessuno andava bene e le sembrava adatto per sua figlia, chi era basso chi era
alto, chi era troppo indipendente e anticonformista chi troppo bietolone, chi
pensava solo al sesso e chi, almeno a giudicare dalla piega dei vestiti, era
proprio a corto di argomenti al riguardo.
-
Salve, ti stavo aspettando. Non ti dispiace se ti dò del tu, vero? Hai la
stessa età di mia figlia! "Certo vecchia stronza, dammi pure del tu, te lo
metto nel preventivo. Ma non sperare che venga a letto con te perchè sei sola e
senza compagnia, a me piace la carne fresca."
-
Si figuri, non c'è problema. Spero che non le spiaccia se io invece le dò del
lei, sa ha la stessa età di mia madre...no cioè volevo dire che...
-
Ah ah ah, che ragazzo simpatico che sei! entra in casa ti spiego le
mie...necessità.
"E
non è niente male. Abbastanza alto, un bel fisico, una faccia simpatica ma non
troppo bello, non vorrei che un domani tradisse mia figlia, non particolarmente
intelligente, chissà come è messo dove conta per davvero..."
Xander
Harris si mosse lungo il corridoio e raggiunse l'ingresso, permettendo così
alla signora McLay di trovargli il culo carino. Per il cazzo non avrebbe saputo
dire, ma tanto quello non sarebbe stato un problema. L'ora successiva trascorse
con la signora McLay che spiegava al giovane Harris i lavori che voleva fare in
casa, e Xander che prendeva le misure, controllava gli angoli, si segnava i
desiderata di quella che si annunciava essere una buona cliente. Solo che
Xander, fin dal suo arrivo, si era sentito un po' a disagio, le sembrava che la
signora lo scrutasse, fosse interessata a lui in senso sessuale. Non che gli
sembrasse strano, lui era sempre stato un gran playboy, e il fascino che un
muratore con il corpo scolpito e pieno di sudore poteva avere su un certo
pubblico femminile era una cosa risaputa nell'ambiente dei muratori. In fondo,
sarebbe stato per lavoro. Si scoprì a pensarlo quando ormai aveva quasi
concluso il sopralluogo, e se fino a quel momento aveva scelto di non scegliere
e di non far nulla, ora cominciava ad essere nervoso. Cosa fare? Salutare e
sperare di essere richiamato? Fare qualche allusione? No maledizione, era una
cliente, e se lui avesse frainteso tutto? Eppure quella bocca così esperta e
abituata a succhiare, che gli dava del tu e gli parlava di quanto fosse
eccitante vivere a Sunnydale, quella bocca lui la voleva riempire e zittare e
scivolarci dentro e fuori e lucidarla con il suo succo. E a questi pensieri il
suo cazzo cominciò a farsi duro, fortuna che aveva la sacca con gli attrezzi
sul davanti altrimenti non si sarebbe potuto muovere. Nel frattempo, la signora
McLay se l'era studiato nei dettagli. Come si muoveva, come parlava, che tipo
era. E si era convinta che lui poteva essere il ragazzo giusto per sua figlia,
un tipico giovane uomo americano che pensa solo a scopare e che se gli dai una
fica e una casa in cui vivere ti sarà grato per tutta la vita, e che potrai
manovrare con comodo, un marito ideale insomma.
-
Signora...io...avrei finito.
Meglio
vedere se era lei a fare la prima mossa. "Dai dimmi qualcosa fammi capire
che ci stai ho un uccello succoso che vuole riempirti tutta."
-
Perfetto. Senti, ti va di prendere un tè insieme? Sai, in questa casa sto
sempre da sola.
Il
cazzo di Xander ebbe un'ulteriore impennata, Harris poteva chiaramente
percepire come si fosse tutto scappellato, e gli pulsasse così forte da fargli
quasi male.
-
Grazie, con piacere.
La
signora McLay di cazzi ne aveva visti (e assaggiati, leccati, ingoiati,
succhiati, preso dietro e davanti) tanti, e non ebbe bisogno di alcun
suggerimento per vedere come la patta di quel ragazzo si fosse gonfiata. E
cominciò ad eccitarsi, a pensare che forse poteva anche fare un test sul campo
per assicurarsi che quel maschio fosse lo scopatore che cercava. Sì, farsi
sbattere come una troia e poi tornare ad essere la madre impeccabile che si
preoccupava per l'avvenire della figlia. No, troppo rischioso. E la zia
Euphebia non sarebbe stata daccordo. Per cui a malincuore, ripromettendosi un
ditalino quando lui se ne fosse andato, si spostò in cucina e prese il tè che
aveva preparato per i due novelli ed ancora ignari sposi. Un tè ai fiori di
sesamo, lasciato in infusione per un'intera notte di luna piena esposto a Sud,
all'interno di un cerchio tracciato per terra con della vernice di colore
rosso. Sarebbe bastato far bere il tè al lui e alla lei e loro, anche se non si
conoscevano, avrebbero cominciato a sentire uno strano impulso nell'aria, per
cui si sarebbero messi a cercarsi, si sarebbero trovati, si sarebbero fatti una
scopata stellare, e poi un'altra un'altra e un'altra ancora. L'effetto della
mistura sarebbe svanito con il tempo, ma si poteva sempre rinforzare
somministrandola nuovamente, e non sarebbe certo stato un problema. Tara e il
suo nuovo compagno, Cazzo Dritto, per un motivo o per l'altro sarebbero tornati
nella Casa Del Tè.
-
Il tuo tè, Xander. E' al sesamo, magari un sapore un pò insolito per te ma
credo che ti piacerà.
-
Grazie, signora. Sa, è la prima volta che faccio un preventivo e una donna mi
offre del tè... cioè non che io non sia uno che...
-
Bevi il tuo tè, Xander. Parleremo dopo.
"Dopo
sarai troppo impegnata ad ingoiarlo per poter parlare. Ma se ti fa piacere
berrò il tuo cazzo di tè, spero solo che tu dopo beva il mio cazzo."
Xander
bevve il tè, e se non avesse in testa solo l'idea della bocca della signora
McLay lo avrebbe anche trovato poco buono (e del resto i filtri d'amore non
sono fatti per essere di un buon sapore), ma ormai pensava solo se tirarselo
fuori lui o lasciar fare a lei.
-
Ti è piaciuto il tè?
-
Moltissimo, veramente buono.
"Me
ne frega un cazzo del tè. Quando fanno le santarelline mi viene una voglia di
metterle alla pecora e far uscire la troia che è in loro che..."
-
Mi fa piacere. Credo che sia il caso che tu vada.
-
Co...cosa? Cioè, io credevo che...cioè...no, NON che, ma...
-
Qualcosa non va Xander?
"Certo
che qualcosa non va! Prima mi metti il cazzo in tiro e poi ti tiri
indietro?"
-
No no, solo che... Oh si è fatto tardi, buona giornata, la richiamo io quando
avrò fatto il preventivo.
La
signora McLay accompagnò il giovane Harris alla porta, lo guardò salire sulla
sua macchina, piuttosto incazzato ma certamente con il cazzo ormai moscio,
aspettò che sparisse e si fregò le mani, metà del piano era compiuta. L'altra
metà sarebbe stata anche più facile:
"Tara?
Sono io, la mamma! Sai la novità? Mi sono appena trasferita a Sunnydale!
Perchè?? Voglio starti più vicina, è tanto tempo che non ci sentiamo... ma
certo che è una cosa temporanea... senti, perchè non ne parliamo dal vivo?
Magari davanti ad una tazza di tè?"
Quello
che la signora McLay non poteva certo immaginare, era che Xander e Tara si
sarebbero visti poche ore dopo, quando l'effetto della mistura era ancora
massimo. Se fossero stati due perfetti sconosciuti, ci sarebbe voluto qualche
giorno prima che si incontrassero e scoppiasse quello che i non esperti di
magia chiamavano "colpo di fulmine", ma il destino, evidentemente
eterosessuale, aveva in programma di farli incontrare quella sera stessa. Per
tutto il resto della giornata, Xander si sentì confuso. Avvertiva come una
necessità, solo che quando cercava di focalizzarla essa svaniva, come se fosse
ancora troppo debole per poter essere oggetto di un pensiero meno che involontario.
Attribuì la cosa alla mancata scopata della mattinata, probabilmente gli
sarebbe bastato sbattersi Anya e tutto sarebbe passato...sorrise, pensando che
quella sera la sua donna avrebbe visto fuoco e fiamme. Anche Tara si sentiva un
po' confusa. Non le piaceva che sua madre fosse venuta a Sunnydale, addirittura
alloggiando in una casa, segno che non aveva intenzione di andarsene presto. E
anche se il tè era andato quasi liscio, con solo qualche velato accenno della
madre alla sua situazione sentimentale, Tara era uscita da quella casa
sentendosi inquieta. Forse perchè era andata da sola, Willow era impegnatissima
con l'università, e lei avrebbe preferito cogliere l'occasione per presentarla
alla madre, almeno per togliersi il pensiero, non sperava certo in nessuna
accettazione, almeno non in prima battuta. Al Bronze c'era la consueta folla
del Martedì, cioè era quasi vuoto. Ma era così piacevole quel silenzio, e
l'assenza di liceali in libera uscita, che incontrarsi lì era una piacevole
abitudine. Xander arrivò da solo, Anya aveva da fare un inventario in negozio,
e puntò dritto verso Willow e Tara. Si sentiva in qualche modo attratto da
Tara, e cominciò a pensare alle sue forme, alle sue rotondità, alle sue
aperture, fantasticando come non aveva fatto da anni. La vedeva sorridere,
muoversi, girarsi di lato, e cominciava ad avere sempre più voglia di stare in
mezzo alle sue cosce, di penetrarla a lungo e con passione.
-Ragazzi
vi lascio, domani ho un esame e devo alzarmi presto. Salutatemi Anya quando arriva.
La
voce di Willow risuonò lontana e sullo sfondo, quasi un fastidio se non avesse
portato con sè la prospettiva di un po' di intimità. Tara si alzò per
accompagnare Willow alla porta, e lui la seguì con lo sguardo, tracciando tutte
le curve del suo corpo, immaginandosi tutti i suoi anfratti e i suoi angolini
nascosti. Il cazzo cominciava a farsi duro. Tara aveva appena salutato Willow,
e si dirigeva verso di lui. No, un momento, andava verso il bagno. Xander ebbe
un tuffo al cuore, forse era un invito? Gli sembrò che prima di entrare Tara
gli avesse ammiccato. Si alzò e si mosse anche lui in quella direzione,
cercando di fare il disinvolto, cosa non facile quando hai il cazzo all'insù e
due palle che stanno per scoppiare da sole. Entrò nel bagno, e la vide che si
stava rinfrescando la faccia. O cazzo, e se fosse stata tutta una coincidenza?
Poteva sempre dire che era finito lì per sbaglio, cercava il bagno degli
uomini, e che... Tara si girò verso di lui, lo guardò in faccia, osservò i suoi
jeans su cui era stagliata la forma dell'asta, e sorrise.
-Ecco...
cioè... io ho...
-Vieni
qui, Xander.
Xander
quasi le saltò addosso, con la sua lingua che si faceva strada nella bocca di
lei, e il cazzo duro che spingeva sul suo addome. Al contatto con quella
rigidità, Tara rispose subito con un mugolio di piacere, cominciando a
sbottonargli i pantaloni. Riuscì con disinvoltura a tirargli fuori il pisello,
e a vedere quel cazzo così grosso e duro, con una cappella violacea che vibrava
per l'eccitazione, si lasciò andare ad un gridolino di felice meraviglia. Anche
Xander cominciava a stupirsi delle dimensioni del suo pisello, non se lo era
ricordato mai così, quando la lingua di Tara cominciò a baciarlo. Lei aveva
preso a leccarlo dalla base, con delle lunghe pennellate che si avvicinavano
sempre di più alla cappella, e che poi arrivate in zona ne percorrevano tutto
il cornicione, giocando con l'attaccatura e baciandoglielo di tanto in tanto.
Xander era in un paradiso di piacere, quella sì che ci sapeva fare, e si confermò
dell'idea quando lei glielo prese in bocca. Sentì chiaramente le sue labbra
schiudersi piano a piano, massaggiandogli così la cima del cazzo, e la vide
mentre cominciava ad ingoiarlo, sempre di più sempre di più finchè non sentì la
punta del suo arnese sbatterle sul palato. Ma Tara non si fermò, prese un
respiro e continuo ad ingoiarlo, Xander sentiva il suo cazzo tutto dentro la
bocca di lei scenderle per la gola, e vide il naso di lei sul suo pube,
mescolandosi con i suoi peli, mentre quella lingua giocava con la parte
centrale dell'asta. Tara si sfilò piano piano, lasciando una scia di saliva su
tutto l'uccello, che cominciò a strofinare con la mano. Arrivata in cima,
riprese a giocare con la cappella di lui, e mentre gliela leccava si scopriva
ad eccitarsi a guardarlo dritto negli occhi, chiedendogli di farla sua, lì e in
quel momento. Lo riprese tutto in bocca, gemendo per lo sforzo e il piacere,
più e più volte, finchè l'ansimare crescente di Xander non le fece capire che
stava per venire. Arretrò, tenendo in bocca solo la cappella, su cui alternava
dei picchiettii con la lingua a delle lunghe leccate, finchè non cominciò a
sentire il primo caldo schizzo. Xander voleva sfilarsi, ma lei gli mise due
mani dietro il culo e lo portò ancora più a sè, cosicchè il secondo schizzo di
lui le entrò direttamente nella gola. Xander non si ricordava un bocchino del
genere da anni, anzi forse non ne aveva mai avuto uno così, nemmeno da
Cordelia. Forse era per questo che la sborrata che stava avendo era incredibile,
sentiva contrarsi il suo basso addome e sentiva la bocca di Tara che
inghiottiva. La vide poi aprire la bocca, credeva si fosse stufata di ingoiare,
e invece lei gli sorrise: voleva che lui stesso vedesse la sua sborra entrarle
dentro, e infatti la vide uscire imperiosa dalla sua punta, colpirle il palato
e colare sulla sua lingua, da cui raggiunse la parte interna delle labbra, e
cominciò a colare fuori. Il suo cazzo cominciava a perdere di rigidità, e la
sua cappella lucida passò, mentre andava ritirandosi, sulla guancia di Tara,
regalandole un'ultima striscia del suo piacere. A Tara piaceva molto il sapore
di quel maschio, e il succo che gli aveva tirato fuori era tutto tranne che il
cattivo che le aveva detto Willow. Sì, era denso, amaro, caldo, ma era anche
l'essenza di quell'uomo, e lei l'aveva fatto suo e ospitato dentro di sè.
Inghiottì con gioia, e prima che Xander si rimmettesse l'uccello nei pantaloni
lo prese in bocca, pulendogli le ultime tracce. La mattina dopo, Tara andò da
Anya al Magic Shop. La trovò al bancone, sorridente e felice, e le chiese
qualcosa che non credeva avrebbe mai osato chiedere.
-Fiori di sesamo? Certo che li abbiamo, e sono anche ad un buon prezzo. Ma come mai tutto questo interesse per i fiori di sesamo? Sai, anche Xander questa mattina ne ha presi un pò!