SOLE

 

AUTHOR: Aifen71

 

DISCLAIMER: Appartiene tutto a Joss Whedon, alla Mutant Enemy, alla Fox.

Non scrivo a scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright

 

RATING: Per tutti.

 

TIMELINE: 5° serie dopo “Cotta”.

 

NOTE: Ambientate nel mese di Agosto. Spike medita su quanto successo con Buffy e Drusilla quando una vecchia conoscenza gli dà una mano.

 

 

Aveva lasciato nella cripta il vecchio spolverino di pelle ma non aveva rinunciato al suo look abituale: jeans neri e t-shirt nera.

 

Camminava lentamente per il vecchio cimitero di Sunnydale con il solito passo felino e le movenze da predatore. Era fermamente intenzionato a trovare un demone su cui sfogare la rabbia che aveva dentro di sé.

 

“Dannata cacciatrice” pensava “ma chi si crede di essere ? Di donne come lei ne trovo a centinaia. Io esprimo i miei sentimenti per lei, tento di dimostrarglielo in tutti i modi e lei mi scaccia in malo modo e mi vieta l’accesso alla sua casa!”

 

Nessun demone in vista. Forse avvertivano il pericolo e giravano alla larga. Era arrivato al vecchio cancello dell’ingresso. Aveva due possibilità o andare a ubriacarsi al Bronze o tentare un altro giro di perlustrazione. Con un sospiro decise per la seconda ipotesi inoltre voleva restare lucido nel caso avesse incontrato Buffy.

 

“Cosa avrei potuto fare di più per convincerla del mio amore per lei. Se avessi ucciso il mio primo amore Cecily per Drusilla lei ne sarebbe stata entusiasta e mi avrebbe giurato amore eterno”.

 

Alzò lo sguardo al cielo, era una notte limpida senza una nuvola e non c’era la luna.

 

In quel momento vide una stella cadente ed inconsciamente espresse un desiderio come faceva quando era in vita.

 

“Io, Spike, maestro vampiro di Sunnydale, che esprimo un desiderio ad una stella cadente! Che giorno è oggi? Il 10 Agosto, la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti. Buffy sarà andata con gli altri Scoobys sulla collina appena fuori città per osservare lo spettacolo delle lacrime del santo. Altro che ronda! Nessuna possibilità di incontrarla questa notte” pensò sconfortato.

 

All’improvviso un brivido lungo la schiena. Si sentiva osservato da qualcuno ma non avvertiva la presenza di demoni. Decise di continuare la ronda seppur immerso nei suoi pensieri.

 

“Buffy ad osservare le stelle cadenti. Con gli occhi sognanti a scrutare il cielo nella speranza di poter esprimere un desiderio. E’ così bella anche nella pallida luce della notte. Così diversa da Drusilla. Così diversa da Drusilla?? Ma certo razza di idiota” dandosi una forte pacca sulla fronte “Buffy è completamente diversa da Drusilla. Io nel mio comportamento con Buffy mi sono sempre basato su quello che sarebbe o non sarebbe piaciuto a Dru. Se l’avessi legata e minacciata, se le avessi offerto la vita del mio precedente amore Dru si sarebbe sciolta alla mia prova d’affetto e mi avrebbe dimostrato il suo apprezzamento ma Buffy no. Per lei è stato un incubo. Ho sbagliato tutto. Idiota, idiota, idiota che sono stato”. Aveva cominciato a girare in tondo gesticolando. “Come posso rimediare. Forse non c’è rimedio! In che modo potrei chiederle scusa? Io chiedere scusa? Bloody Hell. Spike come sei cambiato!”.

 

Nonostante tutto i suoi sensi gli dicevano che qualcuno lo stava seguendo.

 

All’improvviso giunto nelle vicinanze della vecchia cappella Simmons sentì un ringhio improvviso che interruppe i suoi ragionamenti, si girò con uno scatto felino ma……

 

Due giorni dopo…..

 

Al Magic Shop Anja stava riordinando la merce e rivedendo i listini di vendita. Willow e Buffy erano sedute e sfogliavano un giornale di moda in attesa dell’orario di chiusura del negozio. Per tutto il pomeriggio il cielo era stato nuvoloso nonostante fosse estate ed ora dense nubi grigie minacciavano pioggia.

 

W: “Buffy. Hai più visto Spike da quella notte?”.

 

B: “No. Non si è più fatto vedere da quando gli abbiamo revocato l’invito nella mia casa. Sai sembrava davvero dispiaciuto”.

 

W: “Certo, dispiaciuto di non potere più venire a rubare la tua biancheria intima!”

 

B: “Willow!”

 

X: “Ragazze. Ho visto l’ossigenato poco fa”. Disse Xander entrando in quel momento nel Magic Shop.

 

Anja scattò subito fuori dal retrobottega avendo sentito suonare la campanella della porta.

 

A: “Ah, Xander sei tu. Speravo che fosse un grosso cliente pagante”.

 

X: “Spiacente di averti deluso, tesoro. Sono solo io”.

 

A: “Questa sera avrai tutto il tempo per guadagnarti le mie scuse!”

 

X: “Emm… Scusatela ragazze” arrossendo imbarazzato.

 

B: “Spike. Dove? E che cosa stava facendo?”

 

X: “Calma. Ora vi racconto tutto. Ero andato a ritirare la mia roba in lavanderia quando l’ho visto passare davanti alla vetrina diretto al supermarker. Quello all’angolo. E’ entrato ed è uscito, poco dopo, trasportando una grossa tinozza. Quando è passato davanti alla lavanderia sono uscito anch’io e ci siamo scontrati. Nella tinozza c’era un rotolo di carta assorbente del tipo da officina e due flaconi ma non sono riuscito a leggere le etichette perché ha raccolto tutto in fretta e se né andato”.

 

W: “Non mi sembra poi così strano, stava facendo la spesa…”

 

X: “Spike che si scontra con ME, che gli faccio cadere quello che sta trasportando e LUI se ne va senza cogliere l’occasione di insultarmi come suo solito?”

 

W: “Ok. Questo è strano”.

 

B: “Starà certamente architettando qualcosa per vendicarsi di noi”.

 

Willow si illuminò in volto: “Ho letto in un libro di magia di un incantesimo che richiede l’utilizzo di un grosso contenitore, di cellulosa e di altri ingredienti che adesso non ricordo”.

 

Buffy si alzò e si diresse come una furia verso l’uscita del negozio: “Passo da casa, prendo un po’ di armi e vado a vedere cosa sta architettando”.

 

W: “Aspetta, veniamo anche noi”. Willow fece per raccogliere la borsetta e seguire Buffy.

 

Buffy si girò verso gli amici: “Willow, ho bisogno che tu ed Anja facciate delle ricerche su quell’incantesimo che mi hai detto. Xander, tu andrai a casa mia a badare che non accada niente a Down e a mia madre.

 

W-X-A: “Ok. Come vuoi tu. Stai attenta!”

 

 

Dopo essere passata da casa e preso alcuni paletti e un flaconcino di acqua benedetta Buffy si recò al cimitero di Sunnydale. Alcuni vampiri tentarono di ucciderla come al solito ma erano dei novellini e dopo una breve lotta erano tutti ridotti a mucchietti di polvere.

 

B: “Ciao, ciao anzi addio! E non ho neanche sporcato il mio nuovo top rosa confetto. Chissà poi perché l’ ho indossato? Sto andando nella cripta di Spike mica ad un appuntamento galante!”.

 

Finalmente era giunta davanti alla cripta del vampiro platinato.

 

Chiuse la mente ad ogni altro pensiero e decise di non entrare sfondando la porta ma di aprirla adagio in modo da entrare furtivamente e cogliere Spike in flagrante qualsiasi cosa stesse preparando.

 

Nella stanza tutto sembrava normale. Sul sarcofago, ad imitazione di un letto, lenzuola nere. “Lenzuola di seta? Pero. Gusti raffinati!”. La sua concentrazione era già andata a farsi benedire dopo solo un minuto.

 

Sul televisore una guida programmi TV. Sulla poltrona era stato gettato lo spolverino di pelle. Sul basso tavolino alla sua sinistra alcune bottiglie di birra vuote.

 

“Ma un vampiro non dovrebbe bere solo sangue?”.

 

All’ improvviso un rumore giunse dal piano di sotto seguito da un’imprecazione che avrebbe scandalizzato uno scaricatore di porto.

 

“Allora il proprietario è in casa” pensò Buffy avvicinandosi lentamente alla ripida scala a chiocciola e cominciando a scendere i gradini. Tutti i suoi sensi erano allerta.

 

Al piano di sotto alcune candele illuminavano debolmente la stanza.

 

Nell’angolo a destra un altro sarcofago. La tinozza, di cui Xander aveva parlato, giaceva rovesciata a terra. Una sostanza liquida, trasparente e dall’ aspetto viscido ne era fuoriuscita e ricopriva in parte il pavimento.

 

Buffy riuscì appena a scendere l’ultimo gradino e a fare due passi nella stanza che venne atterrata da qualcosa di umido e molliccio sbucato da chissà dove piombando con tutto il suo peso sul suo stomaco ringhiando.

 

La cacciatrice tentò di riprendere il paletto che le era sfuggito di mano nell’impatto cercando di capire con quale demone aveva a che fare.

 

Occhi marroni, naso rosa, orecchie medie leggermente pendenti, denti piccoli ma affilati, pelo bianco, bagnato e… insaponato? E… ABBAIA???

 

S: “A cuccia Sole” ordinò Spike sbucando da dietro il sarcofago.

 

Il cane obbedì immediatamente scendendo dal petto di una Buffy senza parole che guardava sconsolata il suo top rosa dove l’animale aveva lasciato l’impronta delle zampette in due punti strategici.

 

B: “Era nuovo…” con vocina sconsolata.

 

S: “Se vuoi provo a pulirlo” si offrì Spike inginocchiandosi e allungando una mano con della carta assorbente.

 

B: “No grazie”. Gli strappò di mano la carta e tamponò il top sul seno. “E’ tua quella belva?”

 

S: “Quella… belva…? Si, si può dire che sia mia.” Si rialzò e guardò verso la bestiola che ricambiava, scodinzolando, il suo sguardo incurante della pozzanghera che si sta formando intorno a lei.

 

S: “Me l’ aveva regalata Drusilla quando ero convalescente sulla sedia a rotelle. L’ aveva chiamata Raggio di sole. In verità secondo lei avrei dovuto mangiarmela ma era così piccola ed affettuosa che decisi di non ucciderla”.

 

Buffy si era sempre chiesta se i vampiri potessero arrossire ma in quel momento le guance di Spike erano se non rosse sicuramente meno pallide del solito.

 

S: “Poi, come ricordi, ce ne andammo da Sunnydale in tutta fretta e non l’ avevo più vista fino a due sere fa. Stavo facendo la ronda quando mi ha assalito. Non mi ricordavo neanche più di lei che invece mi ha aspettato per tutto questo tempo. Appena mi ha annusato mi ha riconosciuto e adesso non mi lascia più solo un minuto”.

 

Buffy si rialzò in piedi e solo allora si accorse che Spike in quel momento era scalzo, a torso nudo, con indosso solo un paio di jeans. Anche lui era bagnato tanto quanto il suo cane ed i capelli, avendo il gel perso il suo effetto, si arricciavano delicatamente.

 

Una goccia scivolava dalla chioma platinata e scendeva prima sul collo… sulla spalla… poi sul petto… sullo stomaco… poi sempre più giù fino ad essere assorbita dal tessuto del jeans a vita bassa.

 

“Peccato abbia finito la sua corsa” si ritrovò a pensare Buffy riprendendo a respirare (cosa che aveva dimenticato di fare) e cercando di riportare il cuore ad un ritmo normale.

 

B: “Quindi tu stavi…”

 

S: “Facendole il bagno! E’ andato tutto bene fino a che l’ ho insaponata poi quando dovevo risciacquarla è scappata rovesciando la tinozza ed inondandomi la cripta”

 

B: “E io che credevo che tu stessi cercando…” e scoppiò a ridere come una matta.

 

Spike mentre stava raddrizzando la tinozza sentì la risata e si girò a guardare la cacciatrice ma prima di riuscire a dire una delle sue famose battute taglienti venne contagiato dalla risata.

 

Dopo 5 minuti buoni entrambi si asciugarono le lacrime dagli occhi e si guardarono.

 

S: “Perché eri venuta qua? Cercavi qualcosa?”.

 

B: “Ero venuta a darti una mano per il bagnetto a Sole”.

 

S: “Ti ringrazio. Ma come favi a sapere…”

 

B: “Tu prendi il cane, tienilo delicatamente e accarezzalo in modo da rassicurarlo. Io prendo l’acqua”.

 

 

Quando ebbero finito di fare il bagno a Raggio di sole, Buffy aiutò Spike e ripulire ed asciugare la cripta. Poi quando tutto fu a posto risalirono lentamente la scala a chiocciola. Per Buffy era tempo di rientrare a casa.

 

S: “Grazie dell’ aiuto. Senza di te a quest’ora sarei ancora bagnato fradicio”.

 

B: “Non che mi spiacesse!! … Cioè, volevo dire, mi ha fatto piacere darti una mano”

 

S: “Buffy, per l’ altra sera… Mi dispiace. Mi sono comportato da vero cretino. Perché tu non sei Drusilla e certe cose non le capisci. Cioè non è che non capisci le cose è che non sei neanche un vampiro e quindi non puoi apprezzare… Però tu mi piaci lo stesso e l’ idea di averti offeso mi tortura da giorni e vorrei rimediare. Perché se non ti posso avere come amante ti vorrei avere almeno come amica…”

 

Dannazione! Il discorso di scuse che aveva provato con Raggio di sole come interlocutore gli era venuto decisamente meglio!

 

Buffy, che aveva afferrato solo la metà di quel discorso strampalato, aveva l’impressione di riavere davanti William il poeta (e le sue guance erano di nuovo più colorite) e questo lato del suo carattere così abilmente nascosto le piaceva e la incuriosiva. Forse era ora di dare un taglio al passato. Tutti con il tempo cambiano anche i demoni.

 

B: “Spike volevo dirti che mi dispiace per l’altra notte. Ho interpretato male le tue azioni e di questo dovremo parlare una di queste sere…” prese un lungo respiro e domandò “Verresti domani sera a casa mia, dentro casa mia, a prendere una cioccolata con mamma, Dawn e me? Potresti far conoscere Raggio di sole a Dawn. Si divertirà un mondo a farla giocare.”

 

S: “Mi stai invitando a casa tua?”

 

B: “Si. Se non hai altri impegni. Ci vediamo domani alle 21?

 

S: “Ok”. Che risposta idiota. Toc toc cervello sei ancora li?

 

Buffy si allontanò di qualche passo poi sembrò ripensarci, si girò, si avvicinò a Spike, si alzò sulla punta dei piedi e gli diede un dolcissimo bacio sulla guancia.

 

B: “Ok. A domani. Ciao” e si allontanò con passo svelto.

 

Raggio di sole guardò il suo padrone che se ne stava lì senza parole inclinò la testa di lato e poi abbaiò.

 

Buffy era arrivata quasi al cancello del cimitero, si voltò e vide che Spike si era accucciato ad accarezzare il cane ed un sorriso apparve sulla sua bocca.

 

B: “Ti amo anch’io William”.

 

 

FINE