ANIME GEMELLE

AUTRICE:ALENA

 

PAIRING: Buffy e Angel, e chi se no?

RATING: La ff non è ancora finita, quindi non so.

TIMELINE: 1° stagione di ATS e 4° stagione di BTVS, con qualche modifica (o imprecisione) per esigenze narrative.

DISCLAIMER: E’ tutto di Joss Whedon, delle Mutant Enemy e della Fox. Non voglio violare nessun copyright e non scrivo a scopo di lucro.

DEDICATED TO: tutto coloro che continuano a credere nell’amore eterno, non mollate mai, prima o poi nella vostra vita incontrerete una Buffy o un Angel, e sarete voi a decidere il vostro destino. E naturalmente a tutti coloro che credono che il “vero amore” è solo quello nato tra Angel e Buffy e che finalmente possano vivere la loro vita insieme e che niente e nessuno possa più dividerli.

AUTHOR’S NOTE: è la prima volta che posto una ff, spero vi piaccia. Aspetto i vostri commenti, siate sinceri, non ho paure delle critiche!!!

 

 

ANIME GEMELLE

 

Sobbalzò nel sonno, di nuovo, le succedeva di nuovo. Si girò verso il suo compagno per vedere se stava ancora dormendo, e infatti dormiva come un bambino, lui. Scese piano dal letto per non svegliarlo e andò in bagno per rinfrescarsi un po’. Dopo essersi bagnata il viso più volte, iniziò a guardarsi allo specchio, ma un volto si sovrappose al suo …Angel.

Buffy : “va via”.

Il volto di Angel sparì e rivide di nuovo il suo, riflesso nello specchio e non era un bel vedere, era visibilmente sconvolta. In un attimo si ritrovò a terra, seduta con le spalle appoggiate al muro, il volto tra le gambe e le mani intorno alle ginocchia e pensò – perché mi succede tutto questo, di nuovo. Cosa ho di sbagliato? Ho tanti amici che mi vogliono bene, ho un ragazzo che mi ama e a cui non devo nemmeno nascondere il mio compito di cacciatrice, …cacciatrice, esatto sono la CACCIATRICE e per questo domani potrei essere morta, e io che faccio? Invece di vivere a pieno il presente, mi tormento nel passato. Cosa mi hai fatto Angel? Io non posso più continuare così, devo risolvere questa storia una volta per tutte, e lo farò oggi stesso –. Si alzò e si rivide allo specchio, ora era tutt’altro che sconvolta, dai suoi occhi traspariva una determinazione che oramai era rara a vedersi negli ultimi tempi. Così ritornò in camera da letto e sempre molto lentamente si infilò sotto le coperte e iniziò a guardare Riley, se solo sapesse, se solo avesse saputo che aveva sognato di fare l’amore con Angel, i loro corpi vicini, che si toccavano, sfioravano, si muovevano in perfetta armonia, e i baci dolci, ma anche pieni di passione, e quegli sguardi e poi lui che le diceva “ti amo Buffy” e la stringeva forte fra le sue braccia. Solo tra le sue braccia si sentiva protetta, serena, si sentiva bene con se stessa e col mondo, e pensò – in un modo o nell’altro domani tutto questo finirà! –, e così cercò di riaddormentarsi, tra poche ore avrebbe affrontato una delle giornate più importanti della sua vita.

Fu svegliata da un bacio.

Riley : “buongiorno”

Buffy : “ciao”

Riley: “dormito bene?”

Buffy: “si”, mentì spudoratamente.

Riley: “cosa vuoi per colazione?”

Buffy: “un caffè andrà bene”

Riley: “ok”

Un altro bacio ancora e poi Riley si alzò dal letto e si diresse verso la cucina per preparare la colazione. Buffy pensò – se solo non fosse così perfetto sarebbe più facile mentirgli –. Dopo la colazione Riley fece rapidamente una doccia e si preparò per uscire.

Riley: “ci vediamo più tardi?”

Buffy: “non so, devo andare da Giles e poi mi vedo con Willow”

Riley: “se ti liberi chiamami, altrimenti ci vediamo stasera, ti amo”

Buffy: “anch’io”

Riley chiuse la porta e lei rimase lì, a fissarla, non poteva dirglielo, non poteva dirgli che sarebbe andata da Angel. Finì il suo caffè, si alzò dalla sedia e subito si diresse sotto la doccia, ma non riuscì a godersela pienamente perché un pensiero fisso le tormentava la mente : che cosa gli avrebbe detto? Ma no, non doveva pensarci, – le parole giuste verranno quando lui sarà davanti a me – a questo pensò. Si vestì ed uscì di casa. Non passò da Giles, non c’era tempo, si diresse il prima possibile alla fermata degli autobus e prese il primo con destinazione Los Angeles. Durante il viaggio chiamò Willow.

Willow: “pronto”

Buffy: “ciao Will”

Willow: “Buffy, ciao. Ma dove sei? Ti ho aspettato per…”

Buffy: “sono fuori città”

Willow: “è successo qualcosa?”, preoccupata

Buffy: “no, va tutto bene, non è successo niente, o almeno niente che riguardi la fine del mondo o cose simili ”

Willow: “Buffy non ti seguo, stai bene?”

Buffy: “si, cioè…no ”

Willow: “Buffy”, rimproverandola

Buffy: “si”

Willow: “che mi nascondi? Dove sei?”

Buffy: “sto andando a Los Angeles”

Willow: “da Angel?”

Buffy: “si”

Willow: “perché?”

Buffy: “devo parlare con lui. Stanotte io ho fatto un sogno, sai, uno di quei sogni che facevo un po’ di tempo fa e…io non ce la faccio più Will, devo parlare con lui, devo risolvere una volta per tutte questa storia”

Willow: “sei davvero decisa ad andare fino in fondo?”

Buffy: “si”

Willow: “allora non preoccuparti, andrà tutto bene, ho un buon presentimento!”

Buffy: “non credo proprio che andrà bene, ma ti ringrazio”

Willow: “per cosa?”

Buffy: “perché cerchi sempre di risollevarmi, e non mi giudichi mai”

Willow: “a che servono le amiche, sennò”

Buffy: “ecco…”, quasi imbarazzata

Willow: “che c’è ancora?”

Buffy: “Riley non sa niente e vorrei che non lo venisse a sapere. Ho informato solo te, quindi dovresti coprirmi con lui e con il sig. Giles che mi aspetta per gli allenamenti”

Willow: “che cosa devo dirgli?”

Buffy: “non so, a Giles puoi dirlo, ma solo a lui, e a Riley…digli che hanno avvistato un demone fuori città e che sono andata lì per ucciderlo”

Willow: “va bene, ma quando pensi di ritornare?”

Buffy: “stesso stasera, non penso che ci metterà molto a spezzarmi il cuore, di nuovo!”

Willow: “sii serena, io ho un buon presentimento, ricordi?”

Buffy: “io no. È una storia che si ripete e ripete, all’infinito, ma oggi in un modo o nell’altro finirà per sempre!”

Willow: “buona fortuna”

Buffy: “ne ho bisogno! Grazie ancora Will”

Willow: “ciao”

Buffy: “ciao”.

Mancavano solo dieci minuti per la città degli angeli, ma a Buffy sembravano un’eternità,e poi mentre pensava ad Angel, a cosa avrebbe provato quando l’avrebbe rivisto, ecco «Welcome to Los Angeles», era arrivata. Scese dall’autobus e prese subito un taxi, ma si fece lasciare un po’ prima perché voleva camminare a piedi, questo la aiutava a calmarsi e chiarirsi le idee, e infatti riuscì a calmarsi, ma arrivata davanti al palazzo dove abitava Angel, si agitò nuovamente. Pensò addirittura di andarsene, di tornare indietro, ma fu solo un attimo, il tempo di riprendere il controllo di se stessa, farsi coraggio ed entrare nell’edificio.

Bussò alla porta e dopo qualche secondo si trovò davanti Cordelia

Cordelia : “Buffy…ciao”

Buffy: “ciao Cordelia, non mi dire…sembri stupita nel vedermi qui”

Cordelia : “si, cioè…, io veramente…”

Buffy: “Angel”

Cordelia : “sta riposando, sai, lui a quest’ora dorme!”

Buffy: “devo parlare con lui”, e si diresse verso la stanza di Angel.

Cordelia : “aspetta, lo avviso che sei qui”

Buffy: “non disturbarti, lo faccio io”

Buffy aprì la porta, era buio, non si vedeva un granché, ma poi lo vide, era disteso sul letto, sembrava stesse dormendo così si avvicinò piano e si mise lentamente a sedere vicino a lui. Stava davvero dormendo, era bello da mozzare il fiato, sembrava come se non lo vedesse da anni e solo ora si rendeva conto di quanto le fosse mancato, così iniziò ad accarezzargli il volto e lui, nel sonno, disse una cosa che la spiazzò completamente «Buffy», allora non l’aveva dimenticata, pensava ancora a lei, la sognava, allora c’era ancora una speranza per loro e lei non sarebbe andata via prima di aver tentato qualsiasi cosa per stare con lui.

Capitol 2

Angel si mosse, e Buffy che era assorta nei suoi pensieri rivolse l’attenzione nuovamente su di lui, lui aprì gli occhi e la vide, vide il suo «angelo» che gli accarezzava il viso, così mise la propria mano sulla sua e solo in quel momento si rese conto che non era uno dei suoi sogni, ma lei era lì, davvero.

Angel : “Buffy”, stupito

Buffy: “schhh…non parlare”, e si stese sul letto vicino a lui, “stringimi” e lui le diede ascolto, e rimasero così per ore, felici di essere l’uno nelle braccia dell’altro.

Fu Angel che iniziò a parlare perché voleva capire il motivo di quella visita

Angel: “è successo qualcosa?”, le chiese a voce bassa tenendola sempre stretta a sè

Buffy: “si”, così Buffy si girò e si mise di fronte a lui, occhi negli occhi

Angel: “cosa?”

Buffy non rispondeva, e intanto abbassò lo sguardo.

Angel: “stanno tutti bene?”

Buffy: “si, gli altri stanno bene,…riguarda me”

Così Angel le accarezzò il viso e gentilmente le chiese “hai voglia di parlarne? ”

Buffy: “sono qui per questo”

Angel: “allora, su forza, non sarà tanto terribile”, cercando di darle coraggio

Buffy: “me lo dirai tu dopo avermi ascoltato”

Angel: “va bene, ti ascolto”

Buffy: “bè, non so da dove incominciare…”

Angel: “ho tutto il tempo che vuoi, non scappo mica”

Buffy: “ecco, allora incominciamo da quando te ne sei scappato o andato via”

Angel voleva rispondere ma lei non glielo permise.

Buffy: “non mi interrompere, ti prego, per me è già così difficile” e lui annuì col capo, lei continuò “appena te ne sei andato io era a pezzi, non sapevo che fare della mia vita senza di te. Poi, man mano che passava il tempo, tutto sembrava diventare sempre meno doloroso, soprattutto il ricordo di te, di noi, e così ho ripreso a vivere. Tu sai che ora ho un ragazzo”, Angel annuì, “e che anche se so che non ti piace, lui mi fa vivere quella vita normale che volevi per me. Ci incontriamo alla luce del sole, mangiamo insieme, ridiamo e ci divertiamo spensieratamente, i miei amici lo adorano, per non parlare di mia madre, e poi sa che sono la cacciatrice e così non devo nascondergli la parte più oscura di me, combattiamo anche insieme, potrà invecchiare con me e darmi dei figli e …fare l’amore con me…”

Angel si alzò dal letto, non riusciva a sentire quelle parole da Buffy perché ogni cosa che lei diceva era come se lui riuscisse a vederla, e gli faceva troppo male “ora basta Buffy, perché sei venuta qui a dirmi tutto questo, cosa vuoi la mia approvazione?”

Buffy: “NO, volevo solo farti sapere che sto vivendo una vita normale con un ragazzo normale, che mi ama con tutto se stesso”

Angel: “sono felice per te, credimi! È stato questo il motivo per cui sono andato via, per darti la possibilità di vivere una vita normale”

Buffy: “e infatti, ho conosciuto Riley e ci siamo messi insieme, lui è perfetto ma…NON SEI TU ANGEL”

Angel: “che vuoi dire?”

Buffy: “che io sto vivendo una vita normale ma non sono felice, non è questo che voglio, sei TU quello che voglio”, decisa.

Angel rimase spiazzato da quelle parole, non sapeva cosa dirle, poi “noi non possiamo”

Buffy: “certo che si. Sei andato via per dimostrarmi che la mia era solo una cotta da adolescente e che anche se allora non capivo, col tempo avrei voluto tutto, ed eccomi qui, ho tutto quello che volevi per me, quindi spiegami perché la notte sogno di fare l’amore con te, perché quando sto con Riley ho la sensazione di tradirti, perché quando gli dico che lo amo mi sembra di mentirgli, perché non sono serena tra le sue braccia come lo sono tra le tue, perché è come se mi mancasse qualcosa, forse è il mio cuore…che hai portato via con te. Vuoi dirmi allora perché mi sento così? E non dirmi che parlo come una ragazzina, guardami Angel, sono cresciuta, sono una donna”

Angel: “non lo so perchè”, alterato

Buffy si avvicinò a lui, occhi negli occhi ancora una volta e gli disse “perché TI AMO” e lo baciò. Lui non fece resistenza, non poteva, non ci riusciva, e si baciarono appassionatamente. Fu difficile allontanarsi da lei, era da così tanto tempo che non la guardava, toccava, baciava e il risultato dopo tutto questo tempo non era cambiato, lei era ancora pazza di lui, l’amava ancora, il tempo non era servito a nulla, tranne che a dare sofferenza e dolore, solo questo.

Angel: “io non posso Buffy…”, non sapeva che dire, era talmente sconvolto che non riusciva a trovare nemmeno una valida ragione per non stare insieme

Buffy: “perché non puoi?”

Angel: “io mi vedo con una donna”

Buffy: “che significa «mi vedo»?”

Angel: “io ho una ragazza in questo momento”

Buffy: “e allora, anch’io ho un ragazzo, ciò non significa che sei innamorato di lei”

Angel: “e invece si”, mentì spudoratamente

Buffy: “si. E dimmi qual è il suo nome? Era forse quello che hai detto mentre stavi dormendo, la stavi sognando? Io ho sentito Angel, è lei la donna che ami?”

Angel: “si è lei”

Buffy: “allora mi hai davvero dimenticata, non mi ami più?”

Angel non rispondeva

Buffy: “rispondi”

Angel: “si, ti ho dimenticata, ora c’è lei nella mia vita e l’amo”

Buffy: “e non provi più niente per me, non mi pensi ogni tanto o mi vedi nei tuoi sogni come succede a me?”

Angel: “no Buffy, mi dispiace…è finita”, quanto gli era costato dirle quelle parole, quelle parole che avrebbero dovuto distruggere Buffy più di ogni altra cosa, invece sul suo volto nacque un sorriso. Angel non capiva.

Angel: “Buffy stai bene? Io non volevo essere così duro”

Buffy: “io sto bene, anzi era tutto ciò che volevo sentire!”

Angel: “ma a che gioco stai giocando?”

Buffy: “io? Tu semmai. Io sono stata completamente sincera con te. Tu no”

Angel: “che vuoi dire?”

Buffy: “la donna che dici di amare, dimmi il suo nome”

Angel: “Katy”

Buffy: “No Angel, non è Katy la donna che ami, SONO IO”

Angel: “che stai dicendo?”

Buffy: “che io ho sentito bene il nome che hai detto durante il tuo sogno e non era certo Katy, ma era il mio nome, Buffy, tu hai detto BUFFY. E ora che mi dici, altre bugie?”

Angel si arrese : “si, è vero, c’eri tu nel mio sogno, va bene, sei contenta ora?”

Buffy: “si, hai ammesso qualcosa, è già un inizio”

Angel: “cosa vuoi da me?”

Buffy: “che tu non mi dica più bugie, solo verità Angel, me lo merito non credi”

Angel non poteva dirglielo, non poteva dirle che l’amava, perché se solo avesse pronunciato quelle parole Buffy non l’avrebbe più lasciato andar via e neanche lui avrebbe più trovato il coraggio di farlo, però stava cedendo, e come non avrebbe potuto, aveva di fronte a se l’unica donna che avesse mai amato, per la quale avrebbe dato la sua vita e anima, e che gli diceva di amarlo, di non averlo mai dimenticato, e di voler vivere la sua vita con lui, nonostante tutto, nonostante il male che le aveva fatto e sapendo lui chi era realmente, un vampiro, ed era proprio questo che risuonava nella sua mente «un vampiro» e glielo disse “sono un vampiro Buffy, UN VAMPIRO, un demone con le sembianze di un uomo”

Buffy: “questo preoccupa più te che me, io so chi sei, ci combatto tutti i giorni contro i vampiri, ma tu sei la persona che amo, non capisci. Tutto ciò che sei stato, tutto ciò che hai fatto, nel bene o nel male, ti ha portato ad essere ciò che sei oggi, l’UOMO CHE AMO, e a cui appartengo, io amo tutto di te, l’uomo e il demone, ora lo so. Prima quando stavamo insieme io ti vedevo come un uomo cercando di non pensare al demone che c’era in te, ora so cosa significa avere una parte oscura e capisco le tue esigenze di vampiro, non rinnego più a me stessa la tua identità, l’ho accettata perché tu sei TUTTO. E ora dimmi, davvero non mi ami più, perché io domani potrei essere morta e tutto ciò che voglio realmente dalla vita è passare il mio tempo con te”

Angel: “certo che ti amo Buffy, io ho amato solo te, tu sei la ragione per cui sono ancora in questo mondo, che mi aiuta ad andare avanti giorno per giorno, io non ti avrei mai lasciata se non pensavo che fosse stata la cosa più giusta per te, ti amavo troppo e pensavo solo al tuo bene anche se ciò mi avrebbe «ucciso» di nuovo e infatti ho sofferto così tanto lontano da te”

Buffy: “anch’io sono stata così male, ma questo ci ha reso più forti”

Angel: “si, e capaci di superare qualsiasi cosa, niente può essere più doloroso di quello che abbiamo passato. TI AMO BUFFY”

Buffy: “non mi lascerai più, vero?”

Angel: “mai più, te lo prometto”

Si abbracciarono, e poi si baciarono, i loro cuori erano di nuovo sereni, erano tornati ognuno al proprio posto. Dopo essersi scambiati baci, carezze, e fatte tante coccole fu Angel ad aprire il discorso :”pensi di restare qualche giorno?”

Buffy: “in verità ho detto che venivo qui solo a Willow che avrebbe avvisato solo Giles, il resto non sa niente, nemmeno Riley, quindi volevo tornare a casa e mettere le cose a posto senza far preoccupare nessuno”

Angel: “mi sembra giusto, mi mancherai”, e la baciò, “cosa gli dirai?”

Buffy: “non so di preciso, ma vorrei fargli capire che la nostra storia non è finita perché tu non mi hai respinto, ma sarebbe finita comunque, gli dirò che non lo amo più, per non dirgli che non lo ho mai amato come amo te, questo lo distruggerebbe, e quindi non deve prendersela con te e spero che prima o poi riuscirà a perdonarmi per il male che gli ho fatto”

Angel: “allora gli dirai anche di noi?”

Buffy: “si, perché prenderlo in giro più di quanto ho già fatto, verrebbe a saperlo comunque e in tal caso sarebbe peggio”

Angel: “sei diventata molto saggia”

Buffy: “dici davvero?”

Angel: “certo, sei anche molto più riflessiva”

Buffy: “ho avuto un buon maestro!”, prendendolo in giro

Angel: “e abbine rispetto”

Buffy: “signor sì, maestro…eh… ”

Angel: “cosa c’è?”

Buffy: “potrei avvicinarmi, vorrei ripagarla in qualche modo”, sinuosa

Angel: “bè, si. Si avvicini”, e lei si avvicinò e lo baciò dolcemente

Buffy: “anche se non voglio, ora devo andare”

Angel: “ti accompagno alla fermata degli autobus, dammi giusto il tempo di cambiarmi”

Buffy: “va bene, grazie”

Angel si cambiò velocemente e furono pronti per uscire

Angel: “andiamo”

Camminando mano nella mano passarono per l’ufficio, ma di Cordelia nemmeno l’ombra, chissà dov’era finita? E così uscirono subito. Il tempo sembrò volare perché si trovarono presto alla fermata.

Angel: “torna presto, ti amo”

Buffy: “anch’io ti amo, ti chiamo appena ho risolto tutto”

Si baciarono intensamente, sembrava come fosse un bacio d’addio, come se non si sarebbero mai più visti, e forse sarebbe stato così. Si guardarono negli occhi e Buffy lasciò le mani di Angel, fece alcuni passi all’indietro e poi si girò per salire sull’autobus, subito si sedette e si voltò verso il suo amore, il bus partì e pian piano erano sempre più lontani. Angel e Buffy provarono una strana sensazione, ma Buffy pensò – basta con i brutti presentimenti, è solo un arrivederci, non un addio – , e anche Angel scacciò presto quella brutta sensazione, da oggi per lui era tornato a splendere il sole.

Così Buffy partì per Sunnydale. Arrivò che era notte, scese dall’autobus e cominciò a camminare verso casa, era serena, era felice. Ad un tratto vide un bambino in mezzo alla strada e un auto che veniva verso la sua direzione ad alta velocità, senza pensarci un attimo si ritrovò a correre verso il bambino per salvarlo e, nel spingerlo via dalla strada fu investita lei dall’auto, e fu scaraventata alcuni metri più in là priva di sensi. La madre del bambino che aveva visto tutta la scena corse subito in soccorso alla ragazza, ma vedendo che non riprendeva i sensi chiamò un’ambulanza, nel frattempo l’auto era sparita.

Buffy era nel letto dell’ospedale di Sunnydale e non si svegliava, la madre da quando era arrivata lì non l’aveva lasciata un momento sola. I medici avevano detto che era stata fortunata perché dopo quell’incidente e dopo l’urto subito, era un miracolo che fosse ancora viva, infatti aveva riportato solo qualche contusione, ma niente di più, e al più presto si sarebbe svegliata. Loro non sapevano che non era stata solo fortuna ma piuttosto il fatto che lei era la cacciatrice e quindi era più forte di una persona qualsiasi.

Era quasi mattina quando Buffy aprì gli occhi, la luce le dava fastidio però riusci ad intravedere una figura accanto a lei

Joice : “Buffy, tesoro mio, come ti senti? ”

Ma lei non rispondeva, sembrava confusa, disorientata

Joice : “Buffy rispondimi, stai bene?”

Buffy: “si, ma…”

Joice : “dimmi cara”

Buffy: “tu chi sei?”

 

Capitolo 3

 

La madre non riusciva a capire.

J : “come chi sono, Buffy, sono tua madre, non mi riconosci?”

B : “mi dispiace ma…non mi ricordo niente, dove sono?”

J : “sei in ospedale, hai avuto un incidente ma i medici hanno detto che non ci sono stati danni gravi”

B : “mi fa male la testa”

J : “Aspetta, vado a chiamare un medico”

Così Joice uscì dalla stanza e fuori c’erano Down, Riley e tutti i gli amici che subito chiesero se Buffy si fosse svegliata, ma Joice non sapeva che dire, era sconvolta, non poteva credere che la sua «bambina» non si ricordava di lei.

J : “si è svegliata”

D : “voglio vederla”

J : “no Down, è confusa. Fammi parlare prima con i medici” e così andò dal medico, gli spiegò la situazione e subito andarono da Buffy.

Dott. : “salve Buffy, come ti senti?”

B : “confusa”

Dott. : “hai dolori?”

B : “si, ho un forte mal di testa e dolori un po’ per tutto il corpo”

Dott. : “va bene, ora facciamo una visita accurata. Signora Summers può aspettare fuori, per favore”

Joice non voleva uscire ma il dottore insistette e allora uscì dalla stanza.

Dopo la visita

B : “dottore, come sto?”

Dott. : “fisicamente bene, non hai riportato fratture, in pochi giorni ti rimetterai completamente”

B : “ma io non…ricordo niente”

Dott. : “a volte capita che dopo un urto di questo genere, al risveglio i pazienti non ricordino”

B : “per quanto durerà?”

Dott: : “purtroppo non posso dirlo con precisione, ma nella maggior parte dei casi delle ore o giorni”

B : “e nelle ipotesi meno comuni”

Dott. : “per degli anni o potresti anche non ricordare mai più”

Buffy stava quasi per piangere

Dott. : “no, ti prego non ti agitare, quest’ultima è un’ipotesi rarissima, ora rifaremo tutti gli accertamenti del caso, però tu non devi agitarti, è peggio”, Buffy annuì, “posso far rientrare tua madre e se vuoi ci sono anche tutti i tuoi amici qui fuori”

B : “per il momento faccia entrare solo mia madre e grazie”

Dott: : “cerca di stare rilassata, di non agitarti e affaticarti troppo, vengo più tardi a vedere come stai”

Il dottore uscì dalla stanza e fuori tutti si diressero verso di lui

J : “allora, cosa le è successo?”

Dott. : “è un’amnesia dovuta sicuramente al forte colpo subito alla testa”

J : “e quanto ci metterà per ricordare”

Dott. : “solitamente dopo pochi giorni i pazienti incominciano a ricordare, ma in rari casi ricordano dopo anni o anche mai più”

J : “oh mio Dio, la mia Buffy”

Dott. : “non si preoccupi signora, quest’ultimo caso non si verifica quasi mai, ma era mio dovere dirglielo. Comunque sua figlia è forte e credo che ce la farà. Se vuole, ora può entrare, solo lei mi raccomando”

J : “va bene, grazie dottore”

Gli altri non avevano detto una parola da quando Joice gli aveva detto che Buffy non l’aveva riconosciuta e che non ricordava niente e poi, le parole del medico “in rari casi ricordano dopo anni o anche mai più”. Non sapevano che dire o fare, non si aspettavano una cosa del genere e non sapevano come affrontarla.

Sig. G : “su ragazzi la conoscete, è Buffy, la nostra Buffy, è forte, ne ha superate tante, supererà anche questa” e con questa parole riuscì a rincuorare un po’ tutti, compresa Joice.

J : “io vado da lei”

Quando Joice entrò nella stanza, Buffy si era già rivestita, stava a letto e guardava fuori dalla finestra, poi si girò verso Joice

B : “ti và di parlare un po’?”

J : “certo, di cosa?”

B : “ho alcune domande da farti. Il mio nome è Buffy, vero?”

J : “si, Buffy Anne Summers, però ti chiamano tutti Buffy”

B : “Buffy Anne Summers. Tu sei mia madre, come ti chiami?”

J : “Joice”

B : “e mio padre dov’è?”

J : “tuo padre vive a Los Angeles ma viaggia spesso per lavoro. Sono già alcuni anni che siamo separati”

B : “come si chiama?”

J : “Hank”

B : “ho fratelli?”

J : “si, una sorella, è più piccola di te e si chiama Down. È qui fuori insieme a tutti i tuoi amici, hanno passato la notte qui per aspettare il tuo risveglio, vuoi vederli?”

B : “forse dopo. Parlami di loro”

J : “c’è Willow e Xander che sono i tuoi migliori amici, li hai conosciuti appena ci siamo trasferiti qui, da circa tre anni, e da quel momento siete diventati inseparabili. Successivamente si sono uniti al gruppo Tara, che sta con Willow e da quello che ho visto è una persona molto dolce e sensibile, e Anya, la fidanzata di Xander, che è un po’ fuori dal comune. Poi c’è il Sig. Giles che era il bibliotecario del liceo che frequentavi e che ti è molto affezionato, poi c’è Riley che è il tuo fidanzato, state insieme da qualche mese, è un bravo ragazzo e ti ama molto e infine c’è Down, tua sorella, lei è più piccola di te, voi…voi state sempre a litigare, ma è normale tra sorelle, però ti vuole molto bene”

Buffy aveva ascoltato attentamente la descrizione di tutti coloro che erano lì per lei, i suoi amici, il suo fidanzato, sua sorella, ma non li ricordava, non ricordava niente di loro.

J : “Buffy che hai?” disse, vedendola pensierosa e assente.

B : “niente, è che non mi ricordo di loro, forse vedendoli. Puoi far entrare Down. Ho detto bene, Down?”

J : “si Down”

B : “e anche gli altri, ma per pochi minuti”

J : “va bene”

Joice si alzò dalla sedia e andò a chiamare la gang al completo che sedeva fuori. Entrarono uno ad uno, lentamente. Buffy li osservava, ma la sua mente era vuota, nessun ricordo, niente di niente, era come se lei non avesse mai visto quelle persone. Si misero tutti intorno al letto e iniziarono le presentazioni, dopo aver parlato un po’ con lei, soprattutto il discorso si era basato su “come stai”, “ti riprenderai”, “sei forte”, “ricorderai presto”, lasciarono tutti la stanza per farla riposare.

Rimasta sola, Buffy si sforzava di ricordare, ma era peggio, il mal di testa che quasi le era passato, divenne più forte, così decise di dormire anche se era mattina.

 

LOS ANGELES

Angel non riusciva a riposare, non era tranquillo, non aveva ancora avuto sue notizie, eppure gli aveva detto che dopo aver parlato con Riley l’avrebbe chiamato. E se fosse successo qualcosa, se quel soldatino le avesse messo le mani addosso o le avesse fatto del male. No, Buffy era forte, avrebbe potuto metterlo ko in un secondo, ma allora perché non chiamava, e poi perché aveva quella sensazione che le fosse successo qualcosa. Non ci pensò una volta di più, prese il telefono e chiamò a casa di Buffy, ma niente, non rispondeva nessuno. Allora chiamò Giles, ma nessuno rispose anche lì. Come era possibile che nessuno fosse a casa, eppure era mattina presto, dove erano finiti tutti. Non doveva agitarsi, non ora che aveva ritrovato la sua Buffy e la serenità. Pensò – se non mi ha chiamato ci sarà sicuramente una valida ragione, io mi fido di lei, ma se non mi chiamerà per stasera andrò a Sunnydale per vedere che cosa è successo -. Si fece sera e di Buffy nessuna notizia, così Angel uscì dal suo appartamento, prese l’auto e si diresse a Sunnydale.

Appena arrivò si diresse subito a casa di Buffy, ma non c’era nessuno, allora decise di fare un giro al cimitero, ma con nessun risultato, così si ritrovò di nuovo davanti casa sua. Mentre aspettava vide una macchina fermarsi davanti casa, e dopo qualche secondo vide scendere Down. Aspettò che la macchina andasse via per avvicinarsi a lei.

A : “Down, dov’è Buffy”, preoccupato

D : “Oh Angel” e scoppiò a piangere buttandosi tra le sue braccia

A : “su calmati, raccontami cosa è successo”, intanto la teneva stressa a sé accarezzandole i capelli

D : “Buffy…lei, ieri sera per salvare un bambino che stava per essere investito, è…è stata investita lei”

A : “e come sta adesso?”

D : “bene, i medici dicono che tra pochi giorni potrà già tornare a casa ”

A : “dov’è ora, in ospedale?”

D : “si, è in ospedale”

A : “devo andare da lei. Down non preoccuparti, lei starà bene”, le accarezzò dolcemente il viso dopo di che, corse via.

Down ancora scioccata e non del tutto lucida, si rese conto di non aver detto ad Angel dell’amnesia di Buffy, così lo chiamò, ma Angel era già scomparso nella notte.

 

OSPEDALE DI SUNNYDALE

Buffy aveva dormito quasi tutta la giornata, anche se il suo sonno era stata agitato. Oramai era di nuovo sera e la madre era ancora vicino a lei, anche se si era addormentata sulla sedia.

B : “mamma…mamma svegliati”

J : “si Buffy, cosa c’è?”

B : “vai a casa, hai bisogno di riposare”

J : “no, io…”

B : “si mamma, io sto bene e poi ci sono i medici e l’infermiera se ho bisogno di qualcosa, ti prego vai a casa, ci vediamo domani mattina”

J : “Buffy sei sicura?”

B : “certo, vai e non ti preoccupare”

J : “allora vado. Sicuro che non hai bisogno di niente”

B : “non mi serve niente, stai tranquilla, ciao”

Joice le diede un bacio, prese le sue cose e a malavoglia lasciò la stanza per andare a casa.

Angel stava fuori e aveva assistito a tutta la scena dalla finestra, aveva visto la sua Buffy, lì, in un letto d’ospedale, ma sembrava stare bene e questo lo tranquillizzò. Decise di aspettare che Joice fosse uscita per poi farsi vedere.

TOC TOC

Buffy si girò verso la finestra e vide un bellissimo ragazzo che le faceva segno di aprire, così si alzò e zoppicando si diresse verso la finestra. La aprì ed Angel entrò nella stanza e la abbracciò, senza dire una parola, rimasero così per qualche secondo, poi A : “come stai?” e intanto le accarezzava il viso e le teneva la mano

B : “sto bene”

Lui la prese in braccio e la riportò a letto. Si sedette a fianco a lei tenendole la mano. Si guardarono intensamente e Buffy fu rapita dal suo sguardo.

 

 

CONTINUA…