MY DREAM

AUTRICE:ANGELA

Lei era immobile di fronte al dirupo, incredula a guardare quello che una volta era Sunnydale. Il suo corpo non riusciva a reagire, era pietrificata, non poteva crederci c’è l’avevano fatta,avevano sventato quella che sembrava una battaglia persa in partenza… avevano sconfitto “ the first”.

Non ci volle molto e gli altri che erano sul pulmino scesero e la raggiunsero, erano salvi, come lei d’altronde. Non fece in tempo a reagire che sua sorella Dawn la teneva forte tra le sue braccia ripetendogli “ Hai visto, c’è l’abbiamo fatta!! Non sei felice?!”, il dolore la pervase  non riuscì a parlare, un nodo le stringeva la gola, aveva paura che da un momento all’altro avrebbe smesso anche di respirare, ma ciò non avvenne perciò si limitò ad annuire con il capo.  Si rigirò a guardare di nuovo il dirupo, quasi sconcertata da quel panorama, intanto si avvicinarono anche il signor Giles e Faith, lei non guardò i loro volti, si limitò a sentire quello che dicevano, visto che non gli importava poi molto visto…. “ Buffy, ma chi ha fatto tutto questo?” la voce di Giles la svegliò dai suoi pensieri. Pensava di non riuscire a parlare e senza accorgersene quel nome fu pronunciato dalla sua voce “ Spike”. Non si rendeva conto di preciso quello che stava succedendo dietro di lei, visto che ora le voci erano aumentate e andavano a sovrapporsi tra loro, e non aveva un senso logico quello che si stavano dicendo, ma comunque questo non aveva importanza perchè l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che lui non era più al suo fianco.

Dawn gli strinse la mano e disse “ Buffy ma che ti succede, sei strana? Non ti senti bene per caso?!”, lei la guardò e disse con un falso sorriso di circostanza “Sono solo un po’ stravolta, non allarmarti per nulla, e poi non è da tutti i giorni sventare un’ apocalisse come questa”.

Si rimisero in viaggio, e si diressero all’ospedale più vicino per far controllare i feriti, il gruppo si dovette dividere, alcune furono trattenute in ospedale per un controllo, mentre gli altri, lei compresa, che stavano meglio si diressero nell’albergo più vicino per riposare.

 

 

Arrivarono in albergo, era strano come quei posti si assomigliassero sempre tra loro, mentre Giles si occupava delle faccende burocratiche, loro erano al di fuori che aspettavano ,una volta  registrati, Giles  raggiunse il gruppetto per consegnare le chiavi delle loro stanze, Buffy e Dawn avevamo la stanza 132,  perciò senza perdere altro tempo  in inutili chiacchiere, lei prese  le chiavi e il suo bagaglio e si incamminai verso la stanza.

Dawn decise di aiutare gli altri prima di raggiungerla in stanza, lei ne fu sollevata perché aveva bisogno di restare un po’ sola.

Apri la porta e richiudendola subito dopo alle sue spalle lasciandosi scivolare sul pavimento, si strinse le ginocchia al petto e posò la testa nel piccolo spazio ricavatone, non riusciva che a pensare ai suoi occhi che la fissavano.

 Distolse nuovamente la mente da quei pensieri cosi dolorosi, si alzò e si guardò in torno, la stanza era misera, c’erano solo due letti e una tv, poi scorgendo meglio notò che la stanza era compresa anche di un minibar, posò il bagaglio sul letto e cominciò a tirar fuori qualcosa di pulito, quello di cui aveva proprio bisogno ora era una doccia che le facesse scivolar via quella lunghissima giornata. Si diresse verso il bagno e girò la manopola dell’acqua calda, richiuse la porta alle sue spalle aspettando che l’acqua arrivasse alla temperatura desiderata, nel frattempo torno nell’altra stanza dirigendosi verso il frigo bar da dove prese una bottiglietta di acqua, ne bevve un sorso e ritornò nel bagno che ormai era invaso dal vapore, si spoglio e senza indugiare ancora si infilò sotto la doccia. L’acqua che la raggiungeva pungeva sul suo corpo, e solo insaponandosi si rese conto che era più mal ridotta di quanto potesse immaginare, le sue braccia erano cosi deboli che quasi non riusciva ad insaponarsi i capelli,ma in realtà non erano le ferite  esterne che gli provocavano tutto quel dolore,  allora chiuse gli occhi cercando di rilassarsi un po’ ma fu inutile.

Dopo una decina di minuti decise che era il momento di uscire dalla doccia, si infilò un accappatoio e con un  piccolo asciugamano raccolse i capelli bagnati, e  raggiunse lo specchio ormai appannato dal vapore e con una mano come per magia fece apparire il suo viso riflesso… il suo volto! Era provato dalla stanchezza, ma soprattutto dal dolore, perciò lasciò perdere e andò verso il letto dove con cura aveva posato gli abiti che si sarebbe messa. Dopo essersi asciugata con cura, sistemò con molta attenzione la ferita che si era procurata nel combattimento, sapeva che l’indomani mattina sarebbe andata già molto meglio, ma poi penso -ma l’altra ferita? Quanto tempo ci avrebbe messo per guarire?

 Infilò il pigiama, e tolse il piccolo asciugamano che conteneva i suoi capelli e cominciò a pettinarli, d’improvviso senti un senso di solitudine che l’assalì, non capendo il motivo visto che era abituata a stare sola, di impulso prese il telecomando e accese la tv non curandosi del canale da lei scelto, riprendendo a pettinarsi, anche se i capelli finirono catturati da un elastico. La cosa migliore da fare ora era dormire, ma poi ricordo che Dawn era ancora con gli altri, perciò per evitare di essere disturbata in un secondo momento decise di uscire e che forse era meglio provare in stanza di Willow dove probabilmente l’avrebbe trovata.

Usci nel corridoio in pigiama incurante del fatto di non essere presentabile o meno, busso a due porte più giù della sua, non attese molto e dall’altra parte ad aprirgli venne Willow. La faccia della ragazza era scioccata, Buffy non capiva di preciso se ciò era per via del suo viso stravolto o dal fatto che indossasse un pigiama.   La rossa fece spazio per far accomodare l’amica limitandosi a dire “Buffy, accomodati…se cercavi Dawn ti informo che è appena scesa con Kennedy per prendere qualcosa dal bar!”, senza dire parola Buffy si infilò nella stanza e si mise seduta ad aspettare che sua sorella arrivasse, ma Willow continuo “Buffy …va-tutto bene?” la sua voce era titubante, lei la guardò e disse “Si, sono solo stanca”, forse non era stata troppo convincente perché l’amica proseguì dicendogli “So come ti senti Buffy… Non è facile da gestire, è meglio che ne parli ti farà bene vedrai”, sapeva benissimo a cosa si riferiva, ma forse per sfida o forse semplicemente per sadismo continuo vedendo fino a che punto la rossa  si spingesse “Non so di cosa tu stia parlando, proprio non capisco?”, la guardò negli occhi, il suo sguardo si fece più timoroso, forse immaginava la  reazione, e con un filo di voce aggiunse “ Buffy…parlo di Spike” , a sentir pronunciare quel nome il suo corpo improvvisamente si irrigidì, il suo sguardo divenne freddo e disse “Ti ho già detto che va tutto bene”, lei fece appena in tempo a prenderle la  mano e aggiunse “ Ti ricordi come sono stata male io quando è morta la mia.. Tara”, era incredibile a pronunciare quel nome la sua voce cambio di tono ed entrambe capirono che quella ferita faceva  ancora male, ma questo adesso non gli importava più di tanto, liberò la mano dalla stretta dell’amica  e le disse “Willow ti prego non insistere…ora non sono padrona di me!”, “ Buffy, sfogati con me….io sono tua amica, e sai perfettamente il mio dolore dove...” non le diede il tempo di finire la frase che le urlò contro “ Per quale motivo insisti diamine!…non ne voglio parlare,e poi sentir dire da te queste parole non fanno altro che aumentare la mia collera, visto che quando ti sei trovata tu in questa situazione  hai quasi cercato di uccidermi pur di non parlarmi… per non parlare del mondo poi. No Willow non ne voglio parlare ho solo bisogno che la finiate di ripetermi tutti come stai, e che mi lasciate un po’ in pace” le parole uscirono dalla sua bocca come un fiume in piena,  Willow  sapeva che lei aveva ragione anche se lei voleva  soltanto aiutarla, perciò decise di farsi travolgere dal quel fiume senza reagire. Buffy si senti subito dispiaciuta per  averle detto tutte quelle cattiverie  , ma aveva capito che questa battaglia la doveva superare da sola. Willow la guardo negli occhi e disse “Facciamo così, Dawn oggi dorme con noi, cosi tu potrai stare più tranquilla”, il loro sguardo si incrocio, Buffy non riusciva a chiedere scusa all’amica perchè era ancora troppo nervosa, ma sapeva che Willow l’aveva capito, alzandosi  si volto verso la porta e mentre attraversava l’uscio  sussurrò un semplice grazie a fior di labbra.

Tornò nella sua stanza, si gettò sul letto, e stringendo il cuscino cominciò a piangere, e nel silenzio della stanza si senti solo la sua voce che chiamava il nome che le procurava tutto quel dolore “Spike”.

Il suo cuore aveva mai sofferto tanto? Sembrava quasi che per ogni battito stesse per cedere, le lacrime ormai erano ingestibili, e continuava a ripetersi -forza Buffy questo non è da te …e poi sai che lui non l’avrebbe presa bene questa tua reazione-. Eppure non riusciva a darsi pace, perciò decise di distrarsi guardando un po’ di tv, comincio a torturare il telecomando tra le mani, non dando nessuna importanza alle immagini che apparivano sullo schermo, poi cambiò hobby cominciò a girarsi e rigirarsi nel letto cercando una posizione comoda. D’improvviso senti un rumore fuori della porta, saltò in piedi e corse a vedere, il parcheggio sottostante era desolato, da quella postazione diede un’occhiata alla sveglia che era sul suo comodino vedendo che era mezzanotte passata, sorridendo con se stessa ripenso che era ora di ronda, la ronda che per tanto tempo avevano fatto insieme per le strade di Sunnydale, ma ora Sunnydale non esisteva più e con lei anche lui…già ma ora lui dov’era? Ora lui aveva un’anima, ma questo non significava nulla, ricordava benissimo in quale dimensione infernale Angel fu imprigionato…una macchina che parcheggiò nel giardino dell’albergo la riporto alla realtà, e si rimise a letto rimettendosi a piangere.

Nel silenzio di quella stanza si ritrovò a maledirlo… per come l’aveva fatta sentire importante, per come l’aveva fatta sentire viva! Sì proprio lui, che aveva sempre cosi odiato, che aveva sempre cercato di allontanarlo da se, ora gridava e cercava nel buio il suo volto, cercando tra i lamenti del vento la sua voce…sì quella voce che riusciva come non mai a dargli fiducia in se stessa, fiducia nella sua missione cosi dura, anche se sapeva di non meritare minimamente tutto quello che lui gli aveva offerto, aveva lottato come non mai per lei, sempre in ogni circostanza lui l’aveva protetta arrivando persino a riconquistare la sua anima, sperando che qualcosa con lei cambiasse grazie a ciò. Ricordava il giorno in cui lo ritrovò nelle cantine del nuovo liceo, sembrava un pazzo scappato da chissà dove, ma in quella pazzia lei riuscì a vedere qualcosa a cui non seppe dar risposta, che la portò a fidarsi di nuovo di lui, e quando, in quella chiesa, lui gli dichiarò che si era rifatto dare l’anima e che l’aveva fatto per lei, per “ la scintilla” come la chiamava lui, spaventata corse via, non sapendo esattamente se essere onorata o immeritevole di ciò.

Guardo l’orologio sul comodino erano le 2:00 a.m. continuò a farfugliare ancora un po’ finche il sonno prese il sopravvento su di lei.

“Noo!” un incubo la fece svegliare, la luce si faceva capolino tra le tende delle finestre, -ho fatto solo un incubo, adesso scenderò in cucina e lo troverò lì che fuma una delle sue sigarette- aveva pensato, si sollevo di scatto mettendosi seduta e non gli ci mise molto nel riconoscere la stanza, era ancora in quel albergo -allora è vero, lui se ne andato!-.

 Guardo l’ora erano le 6:00 a.m., si diresse in bagno e poi si cambiò mettendosi in dosso qualcosa di comodo, per poter uscire a prendere una boccata d’aria fresca.

Andò direttamente verso la tavola calda, pensando che gli altri potessero essere tutti lì , e non ci mise molto a constatare che era come aveva immaginato.

Appena raggiunse il tavolo notò che Kennedy e Dawn non erano ancora scese per la colazione, al tavolo c’erano soltanto Willow e Xander, che parlottavano, si accomodò e disse “Buon giorno! Vedo che c’è qualcuno che è caduto dal letto questa mattina” , Willow la guardò un po’ titubante visto quello che era successo la sera prima tra loro, mentre Xander prosegui “ Il signor Giles è venuto a svegliarci, perché è andato gia in ospedale per vedere come stanno tutti gli altri, e ci ha detto di raggiungerlo il prima possibile”, Buffy prese  il menu e cominciò a leggere i piatti della casa, anche se sapeva che non avrebbe preso niente visto che non avevo fame, poi chiese “ E gli altri invece dormono ancora?” , “Si Dawn era molto stanca ieri sera, perciò ho deciso di lasciarla dormire ancora un po’, e Kennedy si è offerta di restare li per tenerla sotto controllo” nel sentir quelle parole capi che i due gli volevano parlare, si mise a scrutarli  cercando di capire chi dei due avrebbe iniziato, poi la risposta arrivo da sola, perché Xander disse “Buffy..allora come stai?”, a bruciapelo rispose “Sai se qualcuno mi avesse dato un dollaro per tutte le volte che mi è stato chiesto adesso avrei un bel gruzzoletto” , ma Xander non voleva proprio mollare, e proseguì “ Buffy…non fare così, noi siamo solo preoccupati per te” il suo sguardo lo gelò e disse “E per cosa? Sentiamo” , “Forse del fatto della morte di Spike?”, un ghigno apparve sul viso della ragazza “E tu vuoi che io parli di Spike con te?...E’ assurdo tutto questo, da quando in qua tu è Spike siete mai stati amici? Rispondimi sono curiosa” Xander stava per alzare il tono della voce quando Willow lo interruppe “ Buffy…ascolta tu hai ragione, noi non abbiamo mai visto di buon occhio Spike, ma sai quanto teniamo a te” il tono della sua voce divenne al quanto pungente “Vediamo mi siete stati vicini, tantissimo devo ammetterlo…però aspetta quando è stato il momento di seguirmi, mi avete tirata fuori! E fammi ricordare chi era al mio fianco…ah! Si ricordo… il vampiro!”, Xander deglutì quelle parole al quanto pesanti, poi riprese nel suo sfogo “ Perciò grazie ma di Spike non ho nessuna voglia di parlarne con voi, perché non capireste”, “Noi non mettiamo in dubbio i tuoi sentimenti ma i suoi..” Xander intervenne con una delle frasi più stupide che potesse dire, e Buffy nell’udire ciò si alzò in piedi aggiungendo “I suoi sentimenti me li ha mostrati sacrificandosi per me” si volto e usci dalla tavola calda senza voltarsi a guardare le facce dei due rimasti al quanto allibiti al tavolo. Xander stava alzandosi per seguirla ma Willow lo bloccò dicendogli “Lasciala stare deve calmarsi da sola”.

 

 

Camminava per la città, che non era molto più diversa da Sunnydale, scrutava il vento come una gazzella, senza una meta precisa, aveva bisogno che le batterie si scaricassero perché era troppo nervosa, decise di non andare in ospedale, per paura della sua reazione al prossimo che gli chiedeva- come stai?- .

 Si era seduta ad una panchina, aveva il sole negli occhi, la folla intorno a lei aumento, e tra tante teste notò una chioma bionda come la sua, si alzò di scatto, cercando, facendosi spazio tra la gente, cercando di non perderlo di vista, lo raggiunse, e pronuncio “Spike, sei tu?” il tipo si giro verso di lei, cercando di capire che cosa realmente volesse, guardandolo un sussulto gli prese alla stomaco, non era lui…-che stupida, sono ancora convita che lui sia vivo, e poi lo vedo di giorno tra la folla-, si infilò gli occhiali da sole, e andò nell’unico posto dove ora volesse andare.

Entrò dall’ampio cancello, e cominciò a camminare tra le lapidi, non era la prima volta che entrava in un cimitero, solo che questa volta il motivo era ben diverso, non era lì per cacciare, il suo sguardo fu catturato da una donna, che in ginocchio piangeva su una tomba, probabilmente di una persona amata …una strana sensazione la raggiunse, e capì… lei non aveva un corpo su cui piangere… lei non aveva niente su cui piangere a parte i ricordi e le sensazioni che lui le aveva lasciato, questa era la sua eredità, come avrebbe fatto? E se lo avesse dimenticato? Non poteva crederci…lei non poteva dimenticarselo, in ogni caso lui sarebbe vissuto nel suo cuore conservando un posto importante per sempre. Torno sui suoi passi, ormai era ora di andare,  doveva  tornare in albergo, e fingere d’avanti a tutti che lei stava bene, per non attirare su di se l’attenzione e la curiosità dei suoi amici, e soprattutto per non sentirsi dire “Sai Buffy in realtà quello che Spike provava per te non era altro che smania di avere il frutto del peccato!” e loro non potevano proprio capire che quello tra loro era vero amore, quello che ti toglie il fiato se lui ti guarda negli occhi, o se semplicemente ti sfiora la mano, quello che se non sai dov’è ti fa restare sveglia per tutta la notte, il loro amore era così.

Ormai era arrivata, mentre saliva la scala che la portava nella sua stanza, incontro Andrew che come sempre con il suo inutile ottimismo gli disse “ Ah! Sei tornata finalmente…erano tutti preoccupati per te, non sapevano dove ti fossi cacciata”, lei stufa di quella conversazione disse “Digli che so come difendermi nel caso”, mentre stava proseguendo per la sua strada il ragazzo aggiunse “Buffy, comunque sono tutti in stanza di Willow c’è in atto una riunione, io sono stato incaricato di prendere qualcosa dal bar…ma a breve vi raggiungerò!” lo guardo gli fece un piccolo cenno con la testa e torno a salire la scala, però cambiando destinazione da quelli che erano i suoi piani fino a pochi secondi fa.

Busso alla porta della strega, venne ad aprirgli Xander che incrociando il suo sguardo non riuscì a reggere il confronto abbasso la testa e si limitò a spostarsi facendola accomodare.

Tutti gli occhi erano puntati su di lei, ma lei continuò incurante, prendendo posto, Giles non riusciva a capire bene cosa fosse accaduto, nel momento in cui aveva visto arrivare in ospedale il gruppo senza Buffy si era un po’ preoccupato, ma Willow aveva inventato una scusa, per non dirgli della discussione avuta poco prima. Mentre infilava i suoi occhiali Giles, riprese da dove aveva lasciato “Bene, ora che finalmente ci siamo tutti possiamo cominciare”, Dawn si avvicino alla sorella e disse “Ma dove ti eri cacciata? E perché te ne sei andata senza dire niente?” Buffy conoscendo il carattere della sorella non la porto per le lunghe dicendogli “Ero andata a fare un giro, comunque ora sono qui e sto bene, perciò ora ascoltiamo”

Rientrò anche Andrew mentre Giles spiego il motivo di quella riunione “Come tutti sappiamo, il primo è stato sconfitto! La maggior parte delle ragazze in ospedale sono state dimesse e mi hanno chiesto esplicitamente di voler tornare a casa visto che il peggio è passato! Io sinceramente sono d’accordo con loro, perciò oggi la maggior parte di loro partirà…e con loro anche io!…” gli occhi dei partecipanti puntavano l’osservatore, poi Willow si fece coraggio e disse “ Come scusi…parte anche lei, e dove? E noi ci lascia cosi?” , l’osservatore continuò “Mi dispiace lasciarvi così, ma dovete capire, che adesso per me inizia il vero lavoro”, “ In che senso?” intervenne Xander allibito da quella rivelazione, “ Beh! Devo tornare in Inghilterra per costituire un nuovo consiglio, ora il mondo è pieno di ragazze cacciatrici che non capiscono quello che gli è successo…hanno bisogno del  mio aiuto! Voi capite vero?!”, “Ho capito, adesso non le serviamo più!” disse ironica Faith, anche se poco gli importava dei cambiamenti che riguardavano l’osservatore. Willow riprese “Ma …noi! Noi che faremo dove andremo? Ormai Sunnydale non esiste più” , Xander al quanto irritato disse “ Grazie Willow noi non eravamo a conoscenza di questo,”, Kennedy intervenne prendendo parte della sua ragazza “EH! Xander datti una calmata, siamo tutti nervosi”, “E tu che centri? La tua città non è stata distrutta per sventare un’apocalisse” aggiunse il ragazzo al quanto provato.

 La discussione stava prendendo una brutta piega finche Buffy stufa di quelle inutili discussioni disse “Ora basta! Un posto vale l’altro…la mia idea, e di trasferirci a Cleveland, dove esiste un’altra bocca dell’inferno, per poterla tenere sotto controllo” “ Non sei stanca di veder morire la gente?!” disse Xander non rendendosi conto di quello che aveva appena detto, la ragazza ferita come da una pugnalata in pieno petto aggiunse “ Non mi importa se tu verrai  o meno, io andrò lì, non sto dicendo che dovete per forza venire con me, ma io…ho una missione! E non posso fuggire da questa” si alzo, e usci dalla stanza, andando nella sua camera.

Guardo fuori della finestra ormai il sole stava per calare, il gioco di colore che creava il tramonto l’aveva sempre affascinata anche se gli metteva a dosso una certa malinconia, senti bussare alla sua porta, si limito a dire “Avanti!”, la porta si apri e ne apparve Faith, che chiuse la porta alle sue spalle e disse “Allora B! Che diavolo ti è preso?”, la cacciatrice bionda guardo la sua interlocutrice e aggiunse “Niente!Lascia perdere”, Faith si accomodo sul letto mettendosi di fronte a Buffy, e aggiunse “Tu non mi freghi! Non mi dirai che ti manca davvero il vampiro” scruto nei suoi occhi notando il velo di tristezza che gli attraversava, e subito aggiunse “Wow! B! Sei realmente andata in trippa per Spike!”, “ Come sei delicata Faith ogni volta che parlo con te me ne dimentico”, “Scusami volevo solo capire cosa ti era preso…non potevo immaginare che stessi tanto male per Spike!”, “Ora però, lasciamo perdere questo  argomento non mi va di parlare, dimmi cosa vuoi?”, “Volevo comunicarti la mia destinazione…sai vado a New York, l’ho deciso questa mattina”, un sogghigno apparve sul viso di Buffy che aggiunse “ Per caso non c’entra un preside di nostra conoscenza”, Faith divenne rossa in volto e abbassando il capo disse “ No, ma cosa dici lo sai che io amo stare sola”, “In effetti so…che è un bel uomo, e poi è adatto per te. Faith non si può restare soli per sempre…la nostra vita è gia tanto dura, che precluderci un po’ di felicità sarebbe da stupidi, e tu l’hai capito!”, lei due si scambiarono uno sguardo di comprensione, poi Faith aggiunse “Devo finire quello che sua madre ha cominciato, e poi voglio provare ad avere una persona fidata accanto a me”, “Quando intendete partire?”, “ Tra poco, Roby vuole partire il prima possibile”, Buffy si avvicino all’amica e abbracciandola aggiunse “Sta attenta, sai che a New York non puoi contare sull’aiuto della gente”, “Lo so non preoccuparti, e poi ora non sono più sola! Avrò anch’io qualcuno che mi guarda le spalle…come te Buffy” “Ora sono io quella sola!” Faith si alzo e si appresto a raggiungere la porta, non voleva vedere la sorella piangere, mentre si allontanava però aggiunse “Buffy…Spike non ti avrebbe voluto in quello stato, reagisci in fin dei conti rimani sempre una cacciatrice” e usci. Buffy non potè fare a meno di ripensare alle sue parole, è vero doveva reagire.

 

 

 

 

 

                                                       CAPITOLO 2

 

Il mattino seguente erano radunati tutti nello spiazzale dell’albergo, i bagagli erano stati disposti con cura nelle due auto a noleggio che Willow aveva procurato. Si erano salutati, con Giles, e altre tre ragazze rimaste ancora lì, sapendo benissimo che quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero visti, visto che dovevano ricominciare avevano bisogno di tagliare i ponti con tutto ciò che riguardasse il passato.

Cleveland –penso Buffy –chissà cosa mi porterà -, si infilo in auto, come compagni di viaggio aveva scelto Dawn e Andrew, aveva deciso di non voler fare un viaggio tra sfrecciatine, e paranoie perciò opto per Andrew, invece nell’altra auto Willow, Kennedy e Xander si apprestavano a seguirli.

Infilo i suoi occhiali da sole, diede un’ultima occhiata all’albergo che gli aveva ospitati, anche se per poco anche quello adesso faceva parte dei suoi ricordi per il nuovo capitolo che stava per iniziare, e si infilo in auto e partì.

 Non aveva ancora aperto bocca da quando erano partiti, Andrew e Dawn intanto stavano facendo un gioco stupido, con le targhe o roba simile, non vi prestò molta attenzione, era più intenta a lasciare che i suoi problemi scivolassero sull’asfalto. Era presa dal suo giuda, Dawn intanto prese a cambiare le stazioni radiofoniche finche non trovo una canzone che gli piacesse, improvvisamente le note di quella canzone la riportarono alla realtà… era la loro canzone, o meglio la canzone che suonavano al Bronze quella sera, come un film d’avanti hai suoi occhi rivide la scena,  lei era fuori di testa perché il signor Giles gli aveva comunicato che era in partenza, e lei non riusciva bene a capire il motivo che spingeva l’osservatore ad andar via, quella sera però al Bronze non era sola, c’era anche Spike che aveva provato ad avvicinarla per consolarla un po', lei come al solito lo allontano non limitandosi a ciò ma prese ad insultarlo, lui avvilito da tanto odio andò via e poi inspiegabilmente si ritrovarono a baciarsi vicino la scalinata in ferro del locale, cominciò tutto da quella sera il gioco di lussuria tra loro anche se i sentimenti di lui venivano feriti e messi a dura prova dalle sue voglie, ma questo allora poco gli interessava, ora finalmente si rendeva conto degli sbagli del passato ai quali avrebbe voluto trovare soluzione in ogni modo…. “Goodbye to you” Buffy fu svegliata da Dawn che ignara del male che procurava a sua sorella, prese a cantare a squarciagola, Buffy cambio subito canale, e la sorella al quanto irritata disse “Buffy ma cosa fai…è la mia canzone preferita!”, “ Dawn piantala, è da quando siamo partiti che non fate altro che disturbarmi, con le vostre chiacchiere” Andrew che aveva capito cosa stava succedendo, si fece piccolo per evitare di essere coinvolto nella lite tra le sorelle. Dawn che ormai era stufa continuò “No …ora basta!, sono stanca di te dei tuoi silenzi e i tuoi malumori, perché non riesci ad aprirti con me? Perché non mi spieghi cosa ti prende?”, impulsivamente Buffy mise la freccia, e accosto in uno spiazzale, l’auto che li seguiva fece lo stesso, pensando che si trattasse di un problema al motore, lei apri lo sportello, era una furia, gli altri uscirono tutti dalle auto e cercarono di capire “Buffy ma che ti succede” continuo la sorella che ormai le era vicina, intanto gli altri si avvicinavano a Andrew per capire quello cosa era successo in quel auto.

Buffy guardo Dawn si tolse gli occhiali, e disse “ Io…l’amavo! Lo capisci, capisci di chi sto parlando” la sorella incredula annui sentendosi stupida per non averlo capito prima, per non aver collegato che ormai Buffy teneva Spike vicino perché aveva imparato ad amarlo e non solo perché era più forte, stupida perché aveva sorvolato che la sorella potesse amare ancora qualcuno e che quel qualcuno fosse Spike. Dawn si avvicino a lei e la strinse forte a se, sapeva che non poteva contare molto, ma gli sussurrò all’orecchio “Buffy perdonami per essere stata cosi indelicata, ma non potevo immaginare…anche se non è molto io ti sono vicina e ti aiuterò, questa volta sarò io ad occuparmi di te, non temere”.

Gli altri seguirono la scena da debita distanza, per non rovinare tutto, Andrew si strinse a Xander e prese piangere, Willow sollevata aggiunse “Finalmente ci è riuscita” Xander che l’aveva sentita disse “A fare cosa?”, “A rivelare i suoi sentimenti, facendosi vedere per quello che è…una ragazza come tutte le altre”.

Si rimisero in auto, solo un piccolo cambiamento, perché Willow andò in auto con Buffy e Dawn, cosi la ragazza si sarebbe rilassata al lato passeggero e forse anche sfogata. Willow che era alla guida disse: “Allora, ora che ti sei calmata vuoi finalmente parlare con noi”, Buffy imbarazzata disse “Scusatemi devo essere stata intrattabile questi giorni”, Willow con una smorfia al quanto buffa disse cercando di ironizzare “Beh! Sai ogni persona ha un modo diverso di affrontare il dolore, c’è chi vuole soffrire da solo e chi cerca di distruggere il mondo!” Buffy si senti peggio per il riferimento che gli aveva fatto sera prima e disse “Scusami per le parole spiacevoli che ti ho detto” Willow distogliendo per un attimo lo sguardo dalla strada gli fece un sorriso per fargli capire che non era successo nulla di irreparabile. Trovando il coraggio che fino ad allora gli era mancato continuò “Non è facile per me accettare i miei sentimenti per…Spike” pronunciava quel nome con tanto rispetto, quasi per paura che fosse sciupato, Willow azzardo “Lui sapeva…dei tuoi sentimenti?”, Buffy si guardo la mano, quella mano che lui aveva tenuto stretta, mentre lei gli disse che l’ amava e continuo “Si!... La scuola stava cadendo a pezzi , le ragazze stavano correndo tutte a mettersi al sicuro, in quella baraonda io gli ho detto che l’amavo” il suo sguardo ora fu catturato dal paesaggio fuori dal finestrino, le due interlocutrici non potevano minimamente immaginare che la sua dichiarazione fosse arrivata prima della morte di Spike, ma Dawn prosegui “E lui cosa…ti ha risposto” restando a fissare un punto indefinito prosegui “Che non era vero, ma che mi ringraziava per averglielo detto”, Dawn incredula aggiunse “Ma come…non ti ha creduto” , Buffy sorrise e aggiunse “No, Dawn, lui ha voluto solo farmi desistere, ma lui sapeva che i miei sentimenti…erano reali come i suoi nei miei confronti”. Willow si mantenne al di fuori, si limito ad ascoltare, vedendo la maturità con cui l’amica stava affrontando la cosa.

Il viaggio prosegui in perfetta calma, fecero qualche sosta di tanto in tanto, facendo a turni, l’arrivo era previsto per il mattino seguente. Era ormai notte fonda, alla guida dell’auto c’era Buffy, mentre Dawn sul sedile posteriore dormiva beata, anche Willow dormiva profondamente, lei si rilassò lasciandosi guidare da quella strada e dalla musica che era trasmessa dalla radio.

Arrivarono a Cleveland con le prime luci dell’alba, non notò che Willow si era svegliata e disse “Buon giorno, Siamo gia arrivati?” Buffy rispose “Siamo appena arrivati, guarda il sole sta sorgendo”, Willow disse “Una nuova città, con nuova gente, probabilmente nuovi amici…chissà come sarà vivere qui?”, Buffy fiduciosa aggiunse “Ricominciare da zero non è mai tanto facile, ma io penso che non sarà neanche tanto difficile”, Willow felice di quelle parole torno a guardare la strada speranzosa che fosse realmente così.

Parcheggiarono di fronte alla prima tavola calda che trovarono a Cleveland, avevano tutti bisogno di far colazione, e poi era il modo migliore per conoscere la gente del posto.

Entrarono, Andrew e Xander corsero in bagno, mentre le ragazze si accomodarono ad un tavolo vicino la vetrata. Si guardarono in torno, l’ambiente non era molto grande, c’erano solo 8 tavoli, però possedeva anche un grande bancone, a prima vista quel posto sembrava molto accogliente. Le ragazze senza aspettare ancora molto presero i menu e cominciarono a farsi un’idea del cibo che avevano li, si avvicino al loro tavolo la cameriera, una donna sulla trentina, con i capelli castani raccolti in una semplice coda, i tratti del suo viso erano delicati e con molta cortesia chiese “Buon giorno, volete ordinare oppure vi lascio ancora qualche minuto per mettervi d’accordo?” le ragazze al tavolo si guardarono in faccia annuendo che forse era il caso di non aspettare oltre perciò ad una ad una cominciarono a ordinare.

La donna con un sorriso si congedo da loro e si diresse verso la cucina con le ordinazioni. Intanto i ragazzi raggiunsero il gruppo e cominciarono anche loro a sfogliare il menù, nel frattempo Willow esordì “E adesso che siamo arrivati cosa si fa?”, nessuno rispose perciò Buffy prese la parola “Adesso facciamo colazione, e poi andiamo a trovare una pensione dove potremmo mettere i bagagli e magari farci anche una doccia, poi andiamo un po’ in giro, e chissà forse in questo giro saremmo fortunati”. Finirono di fare colazione, e prima di uscire Xander si avvicino alla cameriera che poco prima gli aveva serviti e disse “ Signora mi scusi, potrebbe gentilmente darci un’informazione…sa non siamo del posto, e quindi volevamo sapere se nelle vicinanze c’è un albergo”, la donna rispose “Sì tre isolati più giù c’è un grande albergo, lo vedrete dalla strada, arrivati li chiedere della signora Stevenson è la titolare.”. Xander ringrazio ancora la signora e raggiunse il gruppo che era tutto già all’esterno. Salirono in macchina e raggiunsero l’albergo.

 

 

Si erano sistemati nelle stanze assegnateli, l’albergo era ben tenuto molto intimo e accogliente, le stanze erano curate nei minimi particolari, Buffy e Dawn sistemarono le loro cose, non avevano molto tempo, perchè, anche se la giornata era molto lunga le cose da fare erano tante perciò i ragazzi si diedero appuntamento giù nel piccolo giardino sottostante l’albergo, dove c’erano tavolini e panchine.

Il giro della città fino a quel momento non aveva portato a nulla di buono, ormai era quasi ora di pranzo e i ragazzi continuavano imperterriti a girare e rigirare per le strade di Cleveland.

Anche se era molto impegnata, Buffy pensava e ripensava al cambiamento che stava avvenendo, questa città era esattamente l’opposto di Sunnydale, questo la spaventava, ma in particolare la cosa che la spaventava di più era che quella sera avrebbe fatto la ronda senza di lui che come un angelo custode vigilava su di lei, è vero adesso poteva contare sull’aiuto di Kennedy però questo non la tranquillizzo minimamente.

“Buffy a cosa stai pensando?” la voce preoccupata di Dawn la richiamò, “Niente, pensavo che questa sera mi tocca la mia prima ronda lontano da Sunnydale” lasciò la sua risposta a metà per non preoccupare ulteriormente la sorella. “Ora basta, fermiamoci a mangiare qualcosa sono distrutta e affamata” disse Kennedy, si guardarono intorno e videro una piccola tavola calda, perciò ne approfittarono.

Si accomodarono e fecero le loro ordinazioni, poi Willow disse “Speriamo che il giro per Xander e Andrew sia andato meglio!”, “Dai non dobbiamo abbatterci, lo sapevamo che non sarebbe stato un gioco da ragazzi ricominciare…dobbiamo solo essere pazienti e vedrai che le cose prenderanno una giusta piega” disse Buffy, distolse lo sguardo dal suo pranzo e guardando dalla finestra del locale notò un’agenzia immobiliare di fronte alla locanda, di impulso si alzò usci dal locale senza dire nulla lasciando sbigottite le altre che guardandola non capivano cosa l’era preso, attraversò la strada e si diresse verso un annuncio sull’ampia vetrina dell’agenzia, dove c’era scritto che cercavano un rappresentante per la zona, Buffy felice di questa notizia, decise che era arrivato il momento di provare, provò ad aprire la porta a vetro del negozio, e poi diede un’occhiata veloce all’altro biglietto vicino la porta, vedendo che era chiuso per la pausa pranzo, prese nota degli orari d’ufficio con la promessa di ritornare. Ritornò nella tavola calda dicendo “Visto? La fortuna sta girando anche dalla nostra parte adesso!” spiegò quello che aveva letto qualche istante prima, e spiego che voleva provarci, anche se non aveva avuto esperienze nel settore. Finirono il loro pranzo, ormai non mancava molto e l’agenzia avrebbe riaperto dopo la pausa pranzo perciò indugiarono ancora un po’, finche non videro una ragazza che aprì la porta e giro il cartello su cui c’era scritto “Closet”, Buffy si diede una sistemata nel bagno del locale, e attraverso la strada.

Le amiche avevano deciso di aspettarla lì, visto che non erano ancora pratiche di quella nuova città era meglio non dividersi.

Varcò la soglia determinata che quel lavoro sarebbe diventato suo, la ragazza che era alla scrivania sentendo suonare il campanello sulla porta poso il suo sguardo su di lei e con un ampio sorriso disse “Buon giorno, posso esserle utile in qualche modo?” Buffy un po’ intimorita, prese a parlare, la ragazza gli fece qualche domanda, a cui seppe rispondere, quella ragazza era riuscita a metterla a suo agio, perciò il colloquio prosegui in maniera tranquilla.

La videro attraversare la strada, e subito la raggiunsero prima che riuscisse ad entrare nella tavola calda, “Allora com’è andata?” Dawn chiese alla sorella, Buffy lasciando ancora un po’ sulle spine il gruppo tacque ancora un po’ e poi disse “Vediamo, cosa si potrebbe dire…Secondo voi se inizio da domani?”, le ragazze saltarono al collo di Buffy, non solo per la bella notizia, ma per quello che questa portava, un po’ di fiducia per la ripresa, e poi un lavoro non precario come quello del Doublemeat Palace, “Ma di cosa si tratta precisamente?” intervenne la rossa ancora eccitata della notizia, “ Da quel po’ che ho capito, l’agenzia è aperta da poco tempo qui in città, e hanno un disperato bisogno di un addetto vendita, in pratica devo fare da cicerone nelle varie abitazioni in vendita nella zona!” , “Ora capisco perché ti hanno preso!” con un sorriso disse la rossa, “Sono stata fortunata in effetti”. Ormai si stava facendo tardi, e Buffy e Kennedy dovevano preparasi per la ronda, perciò optarono per tornare in albergo con la speranza di ricevere altre notizie positive da Xander ed Andrew, che vista l’ora dovevano essere tornati gia da un po’.

Bussarono nella loro stanza, ma nessuno andò ad aprire, perciò ne approfittarono per andare in stanza a prepararsi.

Nel momento in cui aprì la porta della loro camera, un profumo di fiori l’avvolse, non riusciva bene a capire da dove provenisse, ma poco gli importava perchè quel profumo l’inebriava. Si lascio cadere sul letto, svuotando la sua mente da ogni sorta di pensiero, la sorella la guardava ancora con qualche timore, poi capì che Buffy finalmente stava reagendo, si avvicino a lei e disse “Buffy..ti dispiace se scendo a farmi un giro!”, Buffy torno a guardarla dicendo “Sai che tra un po’ il sole calerà…è non sappiamo ancora come sono i demoni di questa zona!”, con un espressione supplichevole Dawn continuò “Ma tornerò prima che il sole tramonti! Te lo giuro non mi allontano tanto!” Esausta per la giornata Buffy acconsenti.

Si guardo in giro, non riusciva a riposare era ancora euforica per come era andato il colloquio di lavoro, poi come una nuvola a ciel sereno quel pensiero la raggiunse…non bastava questo! Come poteva pensare di lasciarsi tutto alle spalle, grazie ad un lavoro o un semplice profumo, si trovò a fissare un punto sul soffitto, e ora arrivava il peggio, guardo l’ora non mancava molto, si alzo e cominciò a prepararsi. Indossò un paio di pantaloni in pelle nera, e su una maglia nera, avrebbe messo il suo immancabile giubbino di pelle nera, raccolse i suoi capelli color oro in un elastico, -non voleva di certo attirare a se un altro demone- poi come una stupida si riprese da quella spiacevole battuta, che probabilmente a lui sarebbe piaciuta.

Senti bussare alla sua porta, andò ad aprire e vide Dawn con il volto rosso e con un po’ di soprafiato, sembrava che avesse corso, che disse “Hai visto sono tornata prima che il sole tramontasse! Comunque di la sono arrivati Xander e Andrew”, chiuse la porta dietro di se portando con se  anche le armi per la ronda.

Bussarono alla porta di Willow e Kennedy, appena entrata vide che anche l’altra ragazza era pronta per la caccia, senza perder altro tempo uscirono per raggiungere il cimitero prima che il sole tramontasse del tutto, Dawn  rimase nella stanza con Willow e i due ragazzi che avevano preso a raccontare dei risultati ottenuti durante la mattinata. Stavano camminando tranquille verso il cimitero, quando Kennedy rivolgendosi verso Buffy disse “ Se vuoi questa prima ronda posso farla anche da sola! Tu sarai stanca dopo tutto quello che ti è successo negli ultimi giorni…e poi domani devi lavorare!” Buffy che aveva capito le buone intenzioni della ragazza disse “Grazie ma preferisco andare a caccia!”, le due ragazze nell’ultimo periodo non avevano avuto modo di parlare e quelle poche volte che l’avevano fatto avevano litigato, probabilmente Buffy aveva un po’ di rancore nei suoi confronti però sapeva anche che quella era la ragazza della sua migliore amica e che non poteva far altro che accoglierla nel loro gruppo, “Buffy…lo so che mi sono comportata male con te, ho pensato di essere pronta a prendere il comando, ma…” , “Kennedy!” l’interruppe lei “Basta non parliamone più, non voglio stare troppo a pensare a quello che è stato, il passato adesso per me fa male, e io non voglio stare male!” la ragazza capì perfettamente a cosa si riferiva, o meglio a chi, e prese a camminare in silenzio godendosi quel paesaggio.

Arrivarono al cimitero, ormai era buio, l’aria si era fatta fredda,  quel posto era più sinistro di quanto si potesse aspettare, cominciarono a girare per le lapidi non sapendo perfettamente cosa le attendeva, per il troppo da fare non avevano neanche letto il gazzettino dei necrologi, però di una cosa erano sicure …su di una bocca dell’inferno non c’è mai pace. Sembrava tutto tranquillo, ormai si aggiravano in quel luogo da un paio d’ore senza aver trovato nulla, d’un tratto sentirono un rumore provenire da una cripta lì vicino, senza fare troppo rumore si avvicinarono, diedero un occhiata e videro quattro vampiri, che stavano trafugando qualcosa da una vecchia tomba, senza perdere altro tempo impugnarono i loro paletti e fecero irruzione, uno dei vampiri vedendole disse “E voi chi diavolo siete?”, Buffy fece un sogghigno e disse “ Quelle che prenderanno a calci i vostri sederi”. Due dei quattro vampiri si scagliarono sulle ragazze, Buffy schivò un pugno che stava per prenderle in pieno viso, contrattaccando con un calcio all’altezza dello stomaco, piegando in due il malcapitato, poi prosegui con una serie di calci ad altezza faccia, con una tale violenza che quasi gli faceva paura, poi lo scaravento sul pavimento e l’impalettò. Diede un’occhiata a Kennedy e noto che se la stava cavando abbastanza bene da sola, improvvisamente una morsa gli blocco le spalle, il viso del vampiro era a pochi centimetri dal suo collo, lei era immobile, non riusciva a muoversi, ma non perché la stretta glielo impedisse, non riusciva a capire il perché ma si stava lasciando andare, e nel buio della sua mente rivide il suo viso una strana voglia le baleno tra i pensieri –la morte! L’unica soluzione a tutta quella sofferenza-, mentre il vampiro ridacchiava della sua preda, Kennedy gridava inutilmente il nome di Buffy cercando di riportarla alla ragione, con due abili mosse, la cacciatrice più giovane riuscì a impalettare il suo avversario e corse in soccorso dell’amica, il vampiro lascio la presa facendo cadere Buffy sul pavimento, dove finalmente trovò la risposta ai suoi interrogativi, si rialzo andò verso il bestione che qualche momento prima la teneva prigioniera, e cominciò a scagliarli dei pugni in pieno volto con una tale rabbia, gridando “Perché?” ogni pugno che sferrava le provocava un dolore dentro, fino al punto che incomincio a piangere, continuò finche Kennedy al quanto scioccata della scena impalettò il mal capitato, e quando d’avanti ai suoi occhi si creò un mucchietto di polvere alzo lo sguardo verso l’amica sconvolta. Le sue mani erano distrutte, perdeva sangue, ma questo poco gli interessava, non riusciva a spiegarsi quello accanimento, poi la vergogna per quel gesto disperato, scappò, lasciandola sola diretta per chissà quale meta, cercando quali risposte.

Ormai camminava da un paio di ore, non riconosceva le strade che percorreva, probabilmente si era persa, anche se non aveva importanza, poi la sua attenzione si focalizzo alla sua sinistra, cominciò a frugarsi nelle tasche della giacca, ma senza risultati poi prese a frugare in quella dei pantaloni cercando finche non trovo qualche moneta, si incammino, infilo i soldi e pigiò il pulsante, un rumore, si volto a guardarsi intorno, forse aveva paura di essere seguita da Kennedy, e poi cosa gli avrebbe detto se l’avesse vista lì in quel momento, si incammino in un viadotto buio  prese qualcosa che aveva posato poco prima dalla giacca lo scarto e accese una sigaretta, ma non per fumarla, gli serviva per non scordare…il suo odore, quel odore di pelle e fumo che tanto gli piaceva, quel odore che non avrebbe più sentito, un tiro poi un altro, assaporando quello che un tempo erano le sue labbra, lei gli aveva sempre detto che odiava quando lui fumava, invece ora solo ora si rendeva conto, che qualsiasi cosa che fosse appartenuta a lui, lei l’avrebbe vissuta come sua, per non dimenticare il suo grande amore.

Era quasi l’alba quando rientro nell’albergo, giusto in tempo per farsi una doccia e poi correre al nuovo lavoro, entrò in stanza Dawn dormiva beata, fece silenzio per non svegliarla, poso la giacca e si incammino in bagno. Lasciò che l’acqua gli scivolasse addosso, lasciandosi cullare da quella sensazione e trovandone lì il suo riposo. Decise che per il primo giorno di lavoro avrebbe indossato una tenuta al quanto formale, perciò scarto l’idea dei jeans e indosso un paio di pantaloni beige e sopra abbino una camicetta bianca, sistemo i capelli, e optò per un filo di trucco, indosso i soliti stivali alti, e uscì dal bagno, guardo l’orologio erano le sette, perciò aveva tempo di fare colazione.  Con molte titubanze si diresse nella stanza di Willow, e dal tipo di accoglienza che le aveva dimostrato, l’amica non aveva saputo niente della sera prima, la rossa guardando la sua faccia pensierosa disse “Buffy, ma cosa ti succede, sei preoccupata?”, lei la guardo e aggiunse “No! …Ma Kennedy è tornata?”, “Si è di la che dorme, perché mi fai questa domanda? Non siete tornate insieme?” ora doveva inventare una scusa plausibile “No, io sono andata ancora un po’ in giro. Ma tu eri ancora sveglia?”, la rossa esausta ormai di cercare un significato nell’atteggiamento dell’amica disse “Si ero sveglia, abbiamo parlato un po’ e poi siamo andati a letto. E tu a che ora sei andata a letto?” –a letto, e chi l’aveva visto il letto, di certo non posso dirgli questo perciò…-“ Non molto tardi, comunque sono qui per chiederti due favori...”. “Ah! Parli del medaglione!” “Il medaglione? Quale medaglione”, “Buffy tu mi preoccupi, come quale medaglione, quello che avete trovato nella cripta” come poteva spiegare all’amica che era scappata senza perlustrare la cripta, perciò cerco di svincolare “Si scopri il possibile, sul medaglione a cosa serve, poi cerca di scoprire dov’è situata la bocca dell’inferno, cosi nel caso saremo già preparati, e infine se non ti dispiace iscrivere Dawn a scuola, io oggi lavoro e non so come fare” “Non preoccuparti ci pensiamo noi”, si voltò prima di uscire e aggiunse “Andrew e Xander hanno trovato lavoro?”, Willow sorridendo disse “Si, anche loro cominciano oggi, tu ora pensa al tuo di lavoro, non vorrai fare tardi”.

Arrivò al lavoro in perfetto orario, gli fu spiegato quello che doveva fare, aveva un appuntamento con una coppia di sposini a cui doveva mostrare alcune case, dovevano incontrarsi  verso le dieci e trenta vicino ad una delle case da esaminare. Era emozionata, gli fu consegnato l’indirizzo e tutto il materiale che gli poteva essere utile, e nel caso di qualche problema poteva sempre contare sulla titolare.

Scese dall’auto esterrefatta, la casa che aveva di fronte era bellissima, aveva un grande giardino, e poi un patio, entro senza aspettare gli acquirenti, e inizio il suo giro, un enorme salone, con delle grandi finestre, poi la sala da pranzo e un’illuminata cucina, Sali e c’erano ben cinque stanze da letto, senza contare i tre bagni, e la cantina, quella casa le ricordava come non mai la sua casa, prese il telefonino e “Willow, sono Buffy ascoltami devi fare…”.

La coppia era in perfetto orario, le gli fece vedere tutto della casa, non tralascio nulla, e poi arrivo il momento fatidico “Signorina, questa casa è un sogno!”, lei fece una strana faccina, che incuriosì molto i due malcapitati “Si è un sogno, o meglio un incubo” “In che senso?” intervenne il marito, lei con aria dispiaciuta aggiunse “Beh! Sa io non dovrei dirlo, ma non e tutto oro ciò che luccica. I problemi sono tanti, e voi siete sposini perciò penso che vogliate godervi la casa” i due spaventati annuirono cercando di non perdere le spiegazioni cha la giovane stava cercando di dargli, “Questa casa, non è molto sicura…le scale traballano, e poi cade a pezzi”, “Ma come è possibile sembra stabilissima”, “Guardi un po’” si avvicino alla scala e con la sua forza riuscì a staccare un’asse di legno, i due sconvolti, dissero “No! Questa casa non fa per noi” “Lo so” disse lei con la faccia desolata, “Però c’è una, qualche isolato più giù che è veramente una favola”, “Se lo dice lei ci fidiamo signorina Summer” “prego vi faccio strada” e andarono via cosi.

Il primo giorno di lavoro volò senza alcun problema, arrivò in albergo, ansiosa di sapere se Willow avesse fatto quello che lei gli aveva chiesto, perciò prima di andare nella sua stanza passò nella stanza di Willow. Bussò, Kennedy andò ad aprire, appena vide il viso dell’altra cacciatrice Buffy si vergogno per la scenata fatta la sera prima, perciò abbassò lo sguardo. Kennedy la fece accomodare, Willow era comodamente seduta sul divano, e senza neanche salutarla parti “Willow allora? Cosa ti hanno detto?” la rossa vedendo l’impazienza dell’amica rimase ancora un attimo in silenzio, poi prese a parlare “Domani mattina, mi sarà mostrato l’immobile da una certa signorina Summers, per caso la conosci?!” sul viso di Buffy apparve un sorriso vero e sentito, questa notizia l’aveva messa di buon umore. Stava uscendo per raggiungere la sua camera, ancora eccitata della risposta dell’amica, quando senti una mano che blocco la sua porta, senza girarsi sapeva già chi fosse, perciò disse “Dimmi Kennedy?”, entrarono nella sua stanza, per evitare che qualcuno sentisse, le due ora, erano faccia a faccia e Kennedy prese la parola “Cosa avevi intenzioni di fare per stasera?”, Buffy con un aria interrogativa l’osservo e poi aggiunse “Di venire a caccia con te!Perchè questa domanda”, “Ho pensato che per oggi forse è meglio che tu non venga di ronda”Buffy un po’ irritata da quella conversazione disse “E sentiamo un po’ per quale motivo non dovrei venire?”, “Buffy da quanto tempo è che non dormi?” sapeva che aveva ragione, perciò evito inutili polemiche decise che per quella sera non sarebbe andata di ronda, mentre Kennedy stava andando via la blocco dicendo “Perché non hai detto niente a Willow di ieri sera?”,Kennedy senza voltarsi rispose “Non c’è bisogno che Willow sappia tutto quello che succede durante la ronda,  non credi!”.

Una serie di sensazioni le offuscavano la mente, cosa avrebbe fatto lei sapeva il motivo per il quale non dormiva, non appena chiudeva gli occhi rivedeva quella scena, era solo per questo che si stava dando cosi tanto da fare, non volle pensare…ripensò a quello che aveva fatto la sera prima durante la caccia e non l’era piaciuta, quel atteggiamento non era da lei, tutto questo la stava facendo impazzire, usci dalla stanza e ritorno in quella di Willow per non restare sola a pensare.

 

 

Omai Kennedy era fuori gia da qualche ora, loro erano tutti riuniti in stanza di Willow, Dawn ed Andrew giocavano con uno stupido gioco da tavola, lei gli osservava di tanto in tanto soprattutto quando sentiva il ragazzo inveire, mentre lei Willow e Xander erano in disparte.  Ora che ci pensava bene lei e Xander non si stavano parlano, o meglio a parte qualche frase di circostanza non un riferimento a fatti o cose, non un’idea in merito a qualcosa, niente, sapeva che non l’aveva ancora perdonata e lo stesso valeva per lei, e sapeva anche con molta sicurezza che quello era solo l’inizio e che prima o poi sarebbe scoppiato. La stanchezza ormai si stava facendo sentire, perciò Buffy penso che fosse meglio andare, mentre si alzava dalla sedia Dawn disse “Che fai te ne vai di già?”, “Si sono un po’ stanca, ma se tu vuoi puoi restare ancora un po’, vedo che ti stai divertendo”indicando Andrew irritato perché aveva di nuovo perso, “Allora mi fermo ancora un po’! Cercherò di non fare rumore”, “Te ne sarei grata”, guardo gli altri e disse “Allora buona notte ci vediamo domani mattina. Ah! Willow mi raccomando sì puntuale” la rossa sorrise alzo una mano in segno di saluto e torno a guardare il programma trasmesso alla televisione, Xander invece si limitò ad accennare un saluto, e usci.

Si infilò subito il pigiama, era veramente stanca, però appena si infilo tra le lenzuola, quella stanchezza che le aveva fatto da padrona fino a pochi secondi fa era sparita. Cominciò a girarsi e rigirarsi nel letto ripetendosi –Su Buffy domani sarà una giornata lunga devi dormire- la sensazione che gli era presa la sera prima tornò a colpirla, il suo corpo si fece piccolo piccolo,a lei continuava a tormentarsi –perché proprio io?perchè succede sempre a me?-. La cosa brutta della notte e che i ricordi ti tornano sempre alla mente, anche se sono dolorosi, e in quella stanza Buffy non faceva altro che pensare a lui a quella notte…la notte prima della battaglia, la notte dove l’aveva tenuta stretta a lui, la notte in cui… fecero l’amore, ora in quella stanza, in quel letto ricordava le sue mani che si muovevano sul suo corpo immobile quasi intimorito dalle sensazioni che provava, non era stato come le altre volte, questa volta entrambi cercavano e pretendevano l’anima dell’altro, fu intenso, ogni bacio era un gemito di piacere ogni suo movimento lo faceva padrone di lei, cosi desiderosa di quel contato, e poi i suoi occhi azzurri che non si staccavano mai da lei dal suo viso dal suo corpo caldo che si contorceva tra le lenzuola di quella umile branda nella cantina, il piacere quasi lo riusciva a riprovare, il suo fiato si fece più intenso e quasi voglioso di quel corpo che non c’era più, quel corpo che si muoveva su di lei con tale abilità da poter continuare per molto tempo senza stancarsi. Si alzo, prese a camminare nella stanza con fare nervoso, il suo corpo era un susseguirsi di brividi, cerco di non pensarci, andò in bagno, prese un bicchiere lo riempì di acqua e ne bevve un sorso, ma non servi a molto, senti uno strano calore che le saliva, guardo la sua immagine nello specchio, il suo viso che rosso come se quella non fosse stato solo un ricordo ma che lo stesse vivendo in quel momento, guardo la sua mano che tremava erano i sintomi di un astinenza forzata, una strana idea gli baleno nella mente , la mano scivolo all’interno dei pantaloni del pigiama, e mentre era li che ancora incerta trovava il coraggio di spostare quello slip…senti un rumore,torno in se doveva essere per forza Dawn che rientrava, usci dal bagno, la sorella nel vederla disse “Buffy ancora sveglia, ero convinta che dormissi già da un bel pezzo!”, “Avevo sete…sono andata a bere” si infilo nel letto , intanto che sua sorella si cambiava in bagno e penso –Devo essere impazzita,non è da me, tutto questo non è da me- ci mise un bel po’ per addormentarsi.

Il mattino seguente la sveglia prese a suonare più volte prima che lei decidesse ad abbandonare il letto, andò di corsa in bagno, o avrebbe rischiato di fare tardi il suo secondo giorno di lavoro, e soprattutto per quello che le avrebbe portato.

Prima di andarsene però volle controllare che Willow fosse in piedi per l’appuntamento, busso, la rossa con gli occhi ancora assonnati andò ad aprire, Buffy vedendola cosi grido “Willow, stai ancora dormendo! Muoviti o farai tardi all’appuntamento”, “Buon giorno anche a te ….si sto bene, si Kennedy non ha fatto troppo tardi questa notte, come sei premurosa questa mattina cosa ti prende” a cantilena rispose provando ad essere spiritosa, “Scusami, ma sai quanto ci tengo a quella casa , ora però devo proprio scappare o rischio di arrivare io in ritardo. Tu non tornare a letto, indossa qualcosa e raggiungimi, non te ne pentirai!” la lasciò sull’uscio della porta senza avergli dato il tempo di continuare, e scappo in ufficio.

Raggiunse la casa, qualche minuto prima che arrivasse Willow, prese a guardarsi intono, era perfetta per loro, spaziosa, confortevole, e soprattutto non aveva ricordi…guardava la scale e non le trasmetteva alcun ricordo, le stanze non avevano ancora la sua storia, il giardino il posto dove aveva passato più tempo qui non l’aveva neanche mai visto, questo era un piccolo passo in avanti che gli serviva per andare avanti e riuscire a riprendersi la sua vita, e lei sapeva che era giusto. Willow arrivo in perfetto orario, giro per la casa come una bambina in un negozio di giocattoli, restando colpita per ogni minima cosa, e Buffy restava immobile, divertita dalle mille espressioni dell’amica, “Buffy è stupenda, e perfetta per noi!”, lei sorrise a quelle parole “Assomiglia alla nostra…scusami tua vecchia casa”, “No Willow quella casa è stata nostra, e si è vero, anche io ho pensata la stessa cosa quando l’ho visto, mi ricordava in maniera spaventosa la nostra vecchia casa”, Willow però fu attratta dal gradino rotto della scala e disse “E questo cos’è successo?” , “Sai dovevo convincere la coppia che voleva prenderla che non era sicura, perciò….” “Poco importa lo aggiusterà Xander. Quando ci trasferiamo?”

 

Erano riusciti a fare un miracolo, in meno di una settimana la casa era pronta per essere abitata, forse si erano stancati di vivere in un albergo o forse semplicemente avevano bisogno di qualcosa di stabile in una realtà dove tutto era ancora incerto. Tutti si erano sistemati nelle loro stanze, Buffy arredo la sua camera in maniera esattamente opposta a quella che aveva a Sunnydale, le pareti erano state dipinte in un tenue color ambra, il letto era in ferro battuto era stato posizionato al lato della grande finestra, l’armadio che aveva scelto era di un colore neutro, ma abbastanza grande da contenere tutte le sue cose, uno specchio era stato posizionato su di un comò antico dove aveva sistemato i suoi trucchi, e poi l’immancabile comodino dove c’era la foto di lei sua madre e Dawn, e un’altra foto con i suoi amici, mentre sistemava le foto, sentina stretta allo stomaco, non aveva nessuna sua foto, ma non gli serviva per ricordar come lui era fatto, perché il suo viso il suo sguardo erano marchiati a fuoco nella sua mente, era per averlo sempre vicino, il primo a vedere quando apriva gli occhi il mattino, e l’ultimo prima di chiuderli la sera.

Decisero di preparare una cena per inaugurare la nuova casa, per quella sera potevano ritardare un po’ per la caccia, perciò cenarono tutti insieme, brindando e divertendosi come non mai, tutti ridevano anche Buffy anche se il suo divertimento non era sentito, avrebbe pagato per averlo avuto al suo fianco in quel momento in cui tutto sembrava sistemarsi per il verso giusto, ormai le settimane erano passate ma l’intensità di quel dolore non diminuiva minimamente, anzi più di una notte restava sveglia a domandarsi cosa ne fosse stato di lui, come sarebbero andate le cose se il medaglione lo avesse indossato Angel, o se lei lo avesse fermato .

La ronda fu più breve del solito quella sera, tornarono a casa molto presto, ormai lei e Kennedy avevano instaurato un buon rapporto non molto intimo da parlarle liberamente di tutto, e soprattutto nella lotta avevano preso una certa affinità, in pratica riuscivano a non intralciarsi a vicenda. Rientrarono nella nuova casa, quella era la prima notte che avrebbero dormito lì, Buffy entrò nella sua stanza e si chiuse al suo interno –finalmente un po’ di privacy- penso, era stufa di dormire con Dawn, non perché la disturbasse, e che lei era sempre stata abituata a dormire sola. La stanza profumava ancora di vernice fresca, non si mise subito a letto, spense la luce e si posiziono vicino la finestra, guardava quel giardino, speranzosa che tra un momento all’altro lui sarebbe apparso, come faceva una volta. Quei giorni erano stati duri per tutti tra lavoro, trasloco, ronda, non aveva avuto un minuto libero, e grazie a ciò non aveva pensato molto a lui, ma chi voleva imbrogliare lei pensava continuamente a lui, e ogni volta che succedeva sentiva lo stomaco stringersi accompagnato da una strana sensazione di solletico, che poi si tramutava in dolore e lacrime quando era sola, invece aveva imparato a non far vedere hai suoi amici e a sua sorella quanto stava male, tanto è vero che tutti pensavano che pian piano le stesse passando, anche se lei prevedeva che ci avrebbe messo un po’ perché ciò avvenisse. Si infilo nel letto, anche quella notte le lacrime che le appannavano la vista, poi tra una lacrima e l’altra si lascio cullare dal dolce Morfeo.

 

 

Ormai il lavoro nell’agenzia immobiliare procedeva a pieno ritmo, era molto brava a convincere la gente, forse l’allenamento che faceva tutti i giorni a casa le stava servendo a qualcosa.

Quella sera uscirono di casa molto presto, il sole stava per calare e loro avevano delle ricerche da fare su alcune cripte, e non volevano essere disturbate da qualche stupido vampiro che le credeva indifese ragazze, questo era uno dei lati che lei amava della nuova città, nessuno sapeva che loro fossero delle cacciatrici. Kennedy prese a fare alcune foto, all’ingresso di una cripta appartenuta ad una famiglia importante di Cleveland nel 1500 per le ricerche che Willow stava effettuano, intanto lei gli guardava le spalle. Il sole stava calando, e loro avevano finito di fare le foto giusto in tempo, ora incominciava il loro lavoro. Le due ragazze stavano parlando del più e del meno, quando furono interrotte da una voce che attirò la loro attenzione, la voce in questione disse “ Ragazzi guardate, da quando in qua esiste la consegna a domicilio nel cimitero” il gruppo ridendo con molta calma si avvicinava verso le due, Buffy con il suo solito umorismo rispose “ Ho Kennedy guarda ci sono dei vampiri scappiamo o paura, adesso ci faranno tanto male” la ragazza non ancora abituata alle battute della cacciatrice bionda disse “No ho paura che a scappare non saremo noi, tu che ne pensi” , Buffy un po’ irritata disse “ Su stai un po’ al gioco per una volta” i vampiri che non avevano capito bene cosa stesse succedendo tra le due, si guardavano in volto sconvolti, e allo stesso tempo compiaciuti che le due fanciulle non fossero scappate “Grazie per non aver corso” disse il vampiro che aveva preso la parola pochi istanti prima, “Oh! No grazie a te per essere cosi stupido da non capire chi siamo!” Buffy non aspetto e si lancio verso il bestione, che ancora incredulo, fu atterrato da quella ragazzina. La lotta comincio, Buffy comincio a tirare pugni e calci a chiunque gli si parasse di fronte, poi prese a polverizzare il primo, prese a colpire il secondo, mentre il terzo incosciente giaceva a terra stremato da una serie di calci, una volta inpalettato anche lui, comincio a colpire il terzo, che era  il vampiro con cui poco prima aveva avuto quello scambio di battute, che durante il combattimento gli disse “Ma si può sapere chi diavolo siete?” , Buffy con una mossa agile lo impalettò e prima che sparisse d’avanti ai suoi occhi gli disse “Noi siamo le cacciatrici”, si volto e vide che Kennedy era ancora occupata , con due e gli grido “Ti dispiace se ti rubo un cavaliere?”, “Fai pure, vedo che il mio non è stanco” rispose ironica la cacciatrice bruna, non ci volle molto e anche quei due seguirono il destino dei loro compari. “Siamo state brave” commento Kennedy, “Si! Credo proprio di si! AH! Mi è piaciuto il tuo senso del humour prima, quella battuta è stata proprio d’effetto.”. mentre ridendo raggiungevano il cancello, Buffy avverti un senso di vertigine, si appoggio ad una lapide, Kennedy vedendo il suo viso pallido disse “Buffy cosa ti succede?stai male?” “No, no è stato un combattimento difficile, perciò mi gira un po’ la testa, non temere” “Sei sicura, vuoi fermarti un po’” “Andiamo a casa, non serve sto gia meglio non vedi!”. Raggiunsero casa, e prima di entrare Buffy disse “Kennedy ti prego non dire niente ai ragazzi si preoccuperebbero per niente”l’altra ragazza non sicura sul da farsi accetto senza obbiettare.

Il mattino seguente quando si svegliò noto che stava bene, scese le scale per far colazione, e vide che non c’era nessuno, guardo l’ora, sicuramente Dawn, Willow e Kennedy dormivano ancora, mentre Xander doveva essere già a lavoro, la cosa strana e che mancava Andrew, ma poco le importò, mangio i suoi cereali, con un bicchiere di spremuta e corse in ufficio.

Era in ufficio intenta a sbrigare una pratica per una vendita di una casa, quando il telefono squillò, ”Pronto Buffy Summers come posso esserle utile?”, dall’altro capo del telefono la voce di Dawn la sorprese “ Buffy, sono Dawn!”, “Dawn, ma non dovevi essere a scuola? Che ti è successo?”, “Niente mi sento poco bene, e visto che sono minorenne, ho bisogno che tu mi venga a prendere” “Dawn io sto lavorando, hai provato a chiamare Willow a casa, forse lei è libera?”, “No, Willow è andata in biblioteca a fare delle ricerche sulle foto che avete portato questa notte” “D’accordo allora aspettami lì arrivo per la mia pausa pranzo” “Va bene Buffy grazie”.

Non appena fu ora di pranzo, prese le sue cose si mise in macchina e corse a scuola dove Dawn la stava impazientemente aspettando, parlo con il preside, e poi corse subito a casa, lasciando Dawn sul vialetto e corse in ufficio visto che la sua pausa era finita e lei non aveva toccato cibo. Finì le sue ore e poi torno a casa, si cambio e fu pronta per andare a caccia.

Ormai il sole era calato da un pezzo quando uscirono per la ronda, mentre camminavano furono attaccate da due vampiri, Kennedy non ci mise molto a sbarazzarsi del suo amichetto, mentre Buffy questa volta era più lente, e molto debole, Kennedy vedendo la difficoltà dell’amica, corse in suo aiuto , Buffy lascio concludere l’opera all’altra cacciatrice e lei si accomodo sul marciapiede, tenendosi con una mano la testa, Kennedy non ci mise molto a sbarazzarsi anche del secondo vampire e corse a vedere cosa stava succedendo, “Buffy ma cosa ti è preso?” “Non lo so mi gira di nuovo la testa, mi sento debole…” la ragazza non fini di parlare che svenne, Kennedy non sapendo esattamente cosa fare  soccorse l’amica portandola di corsa a casa, da cui non erano molto distanti. Arrivata li cominciò a gridare, tutti si svegliarono e scesero in salotto dove sul divano giaceva il corpo di Buffy, “Cos’è successo?” disse Willow spaventata dalla scena che le si presentava d’avanti agli occhi, “Non lo so stavamo combattendo e lei si è accasciata, dicendo che gli girava la testa e poi è svenuta” il viso di Dawn a quelle parole divenne bianco “Willow  la testa! E’ se avesse lo stesso male della mamma?” Willow cercando di calmarla disse”No, è un singolo caso, non può essere” il viso di Kennedy si incupì “Perché è gia successo?” “Si, ieri sera” “E perché non ci hai avvertiti?” grido Willow “ Perché lei non voleva aveva detto che era stanca”. Buffy si riprese guardo il volto di Willow che le era di fronte,e disse “Cos’è successo, non ricordo” “Buffy ti sei sentita male, e sei svenuta Kennedy ti ha riportato a casa” “ Ah! Ora ricordo” Dawn facendosi spazio si posiziono vicino la sorella e prese a dire “Devi andare in ospedale” “Dawn non cominciare, sto bene e solo che oggi è stata una giornata molto impegnativa e…” non ebbe il tempo di finire che Willow prese la parola “E ieri invece?” Buffy guardo Kennedy e disse “ Perché glielo hai detto, ti avevo detto di non dire nulla” “Buffy devi finirla di comportarti da persona incosciente, devi andare dal medico, domani mattina ti fissero un appuntamento per il pomeriggio” “Ma…” “Non ci sono ma, questa volta userò anche la forza se serve” , tornarono tutti a letto, anche Buffy si addormento senza troppa fatica.

Un incubo la fece svegliare, guardo l’orologio, la sveglia avrebbe suonato a breve, perciò si alzo e andò in bagno, e poi subito a lavoro, fiduciosa che Willow avesse dimenticato di chiamare il  dottore per l’appuntamento. Non fece in tempo ad accendere il computer che il telefono squillo “Pronto Buffy Summers come posso esserle utile” “Ciao ho appena chiamato il dottore ti ha fissato un appuntamento per le 17” “Ma sai che non posso ho la ronda per quel ora” “Non ti preoccupare ci penserà  Kennedy alla ronda, tu devi riposare un  po’. Ah! Se non vuoi andare da solo posso accompagnarti io?” “No grazie Willow, ma ci andrò da sola, ci vediamo più tardi a casa! Grazie ancora di tutto”. Non amava andare dai medici, soprattutto da quando sua madre si era ammalata e anche per questo dopo la battagli a con il primo non volle restare in ospedale anche se i medici glie l’avevano consigliato, non credeva più nella medicina, perciò l’idea di avere un problema le metteva una strana ansia a dosso.

Chiese un permesso per uscire qualche minuto prima e arrivare puntuale all’appuntamento che Willow gli aveva fissato, arrivo in perfetto orario, si avvicino alla signorina che era dietro la scrivania e gli disse “Buona sera, sono la signorina Summers, avrei un’ appuntamento per le 17”

“Un attimo che controllo….Si, può entrare il dottore l’attende”. “La signorina Summers immagino! Io sono il dottor Spencer, prego si accomodi” Buffy non fece in tempo a sedersi che il dottore attaccò a parlare “Bene, mi dica di che si tratta”, “Mi sono sentita male due sere fa, mentre facevo la ro…mentre facevo ginnastica, un senso di vertigine più che altro, e ieri sera la cosa si è ripetuta solo che questa volta ho perso conoscenza” “Che tipo di vita conduce” “Direi al quanto frenetica”, “Riposa bene la notte?”, “No mi capita di fare stani sogni,e mi portano a svegliarmi molto spesso” “Segue una corretta alimentazione?” “Quando posso, non ho molto tempo, tra lavoro ,casa, famiglia” “ Qualcuno nella sua famiglia a sofferto di malattie gravi” a quella domanda Buffy si spaventò e con un filo di voce disse “Si! Mia madre e morta da tre anni per un tumore al cervello!” il dottore sentendo la sua voce provata disse “MI dispiace” “Non si preoccupi” “Comunque io vorrei capirne di più, potrebbe essere dovuto allo stress che sta accumulando, oppure…” lascio la frase a metà, entrambi sapevano cosa poteva essere nel caso, poi il dottore disse “le fisso un appuntamento per domani mattina in un centro analisi, appena avrò i risultati la contatterò a casa” “No dottore, preferisco che mi contatti in ufficio, sa non voglio spaventare gli altri” “Come vuole, uscendo lasci il numero alla segretaria. Perciò adesso le posso solo consigliare un po’ di riposo finche non avremmo i risultati” si salutarono e dopo aver lasciato il numero alla segretaria Buffy si diresse a casa. “Ehy! C’è nessuno” “Buffy sei tornata allora cosa ti ha detto il dottore?” disse Dawn preoccupata “Niente che ho bisogno di riposare! Che è dato dal mio tipo di vita frenetica, dal fatto che non mangio in maniera corretta, e che non dormo abbastanza” “Tutto qui, non c’è altro” “No non c’è altro”si volto verso la scala e disse “Ora vado a letto perché sono sfinita, ci vediamo domani mattina va bene?!” la sorella non convinta fece un cenno con il capo,e  vide Buffy salire le scale e scomparire dietro la porta della sua camera.

Appena chiuse la porta Buffy inizio a piangere, anche questa non ci voleva, lei che aveva sconfitto apocalissi che era sopravvissuta a tutto non poteva ammalarsi in quel modo…e forse fare la fine di sua madre. Si mise a letto, prese sonno nello sconforto generale, dopo un paio di ore che dormiva si sveglio , guardo l’ora erano le tre, si alzo infilo un maglione e scesele scale,usci dalla porta sul retro, si mise seduta in veranda,  si strinse nel maglione, faceva freddo la sera a Cleveland, e prese a piangere –come poteva essere- un flash le torno alla mente, lei era seduta sul giardino sul retro della casa, quella sera  lei aveva avuto un problema…aveva dai dubbi sulla morte delle cacciatrici perché durante un combattimento era quasi stata uccisa, perciò chiese aiuto al suo nemico –nemico quanto ero stupida allora- penso, Spike gli racconto quello che era successo durante i combattimenti, e lei al quanto disgustata finì con il trattarlo male, lei andò via umiliandolo come faceva sempre, arrivo a casa e sua madre le comunico che gli avevano trovato una macchi, solo una stupida macchia, la notizia l’aveva distrutta, per non preoccupare la madre  andò a sedersi nel portico retrostante l’abitazione… lui arrivò  per ucciderla, infuriato come non mai per vendicarsi dell’ennesima offesa ricevuta, un sorriso le affioro a quel ricordo, ma poi vedendola cosi triste, non potè trattenersi si sedette vicino a lei senza dire una parola…al contrario di altri che gli avrebbero fatto tante domande, lui si limito a restare in silenzio, sapendo che lei aveva bisogno di chiarirsi prima le idee e lui nel momento in cui lei avrebbe ritenuto opportuno l’avrebbe ascoltata –forse adesso verrà da me – penso lei, anche se conosceva bene la risposta a quel interrogativo. Rimase fuori ancora un po’, poi il vento la fece desistere, e la rifece entrare in casa, non poteva fare molto dove aspettare…anche se quello non era il suo punto forte.

Quella mattina, scese prima del solito, non poteva fare colazione, e poi doveva passare in ambulatorio per il prelievo.

Era in ufficio che guardava e riguardava l’orologio, il tempo sembrava non passasse mai, poi arrivo la pausa pranzo, e il telefono non volle saperne di squillare, ritorno dalla pausa controllo in segreteria e ancora niente, continuo il suo lavoro, ormai mancava poco doveva tornare a casa, finche lo squillo del telefono catturò la sua attenzione – non voglio rispondere- lo fece squillare una volta, poi un’altra e un’altra ancora, si fece forza e alzo la cornetta “Pronto, Buffy Summers posso esserle utile” la sua voce era al quanto tesa, dall’altro capo del telefono la voce del dottor Spencer disse “signorina Summers scusi il ritardo sono appena arrivati i risultati…”

 

 

Camminava per le strade di Cleveland senza una meta, con il viso al quanto sconvolto, non poteva ancora crederci, anche lei. Si ritrovo in un parco giochi per bambini e si mise seduta ad un’altalena facendosi dondolare dal vento ripensava alla telefonata avuta poco prima, come avrebbe fatto, cosa avrebbe detto a casa, guardo l’ora era meglio tornare, dovevano essere già in pensiero per quel assenza ingiustificata.

“Ciao!” la sua voce un po’ titubante riuscì a dire “Sei tornata, ma dove ti eri cacciata?” disse Dawn “ Abbiamo chiamato in ufficio e ci hanno detto che eri uscita gia da un bel po’ e che avevi una faccia sconvolta, si può sapere cosa ti è successo” tiro un sospiro facendosi coraggio andò nel salone facendosi accompagnare dagli altri e facendoli accomodare, “Vi ricordate cosa vi ho detto ieri riguardante la mia salute?” Dawn rispose “Sì che avevi bisogno di riposo, che era solo per la stanchezza”, “Si! Beh! Il dottore mi ha fatto fare delle analisi questa mattina perché era un po’ preoccupato, e mi ha dato l’esito solo poco fa…”

 

 

 

 

 

                                                           CAPITOLO 3

 

Era in ospedale, non poteva crederci c’è l’aveva fatta, anche quella battaglia era stata superata, era stata più dura di quanto avesse mai immaginato, ma ora c’è l’aveva fatta, sorridendo ripenso a quella sera quando disse a tutti quello che aveva scoperto, dopo averli fatti sedere sul divano disse:” Si! Beh! Il dottore mi ha fatto fare delle analisi questa mattina perché era preoccupato, e mi ha dato l’esito solo poco fa …” “Allora cos’hai?” disse Dawn con le lacrime agli occhi, Buffy non indugio un minuto di più anche lei prese a piangere e disse “Beh! Io…sono incinta!” tutti la guardavano increduli a quelle parole, “C- come può essere? Non ci hai detto di frequentare qualcuno, perciò deve essere per forza un errore” disse Willow con voce vacillante, non sapendo bene dove andare a parare, lei la guardò è disse “Il bello è questo…io non esco con nessuno, e l’ultima volta che sono stata a letto con qualcuno e stato…” “Spike!!” disse Xander al quanto irritato, Buffy si asciugo gli occhi e fece si con la testa, “Ma non è possibile, lui non poteva avere bambini …i vampiri non possono avere bambini giusto?!” chiese Xander ad una Willow al quanto scioccata e ancora incredula, “Anch’io so questo, però aspetto un bambino, e visto che la mai ultima volta risale a lui, facendo un rapido calcolo è lui il padre di mio figlio” Buffy era la quanto scocciata dal modo di fare di Xander, che continuò dicendo “Ma cosa intendi fare? Cioè hai deciso se tenerlo?” Buffy lo guardò con aria minacciosa, e disse “ Come, secondo te io non dovrei avere questo bambino…e sentiamo per quale remoto motivo” “ Lo sai quel vampiro non ha fatto che guai da quando l’abbiamo conosciuto,e ora che finalmente non c’era più ecco che salta fuori un altro dei suoi casini” Buffy nel sentire quelle parole si alzo prese il ragazzo dalla camicia e lo blocco vicino il muro, i suoi occhi erano pieni di rabbia e di odio, come poteva permetterti di parlare cosi di Spike del suo Spike,e ora anche  il padre di suo figlio “Non azzardarti più a parlare in questo modo di lui, ho giuro che non sono più padrona delle mie azioni. Tu non hai il diritto di dirmi certe cose, sbaglio o ti dovevi sposare con un demone” “Anya era diversa da Spike” “E per cosa sentiamo” intervenne Willow a separarli, e disse “Basta Xander, non ti accorgiti di stare esagerando!”, “Willow ma anche tu lo sai che non può essere, non può farlo!” “Io so solo che si amavano, e se Buffy vuole tenersi il bambino non sono affari che ci riguardano!” Xander scioccato da quelle parole usci sbattendola porta alle sue spalle. Buffy ancora sconvolta guardo Willow e Dawn ancora incredule, che corsero ad abbracciarla, anche Andrew le abbraccio e disse “Che bello avremmo un bambino per casa” le ragazze scoppiarono a ridere poi Buffy disse “Glielo devo…questo è stato il suo ultimo regalo per me, per non lasciarmi sola!”, Dawn le accarezzo il viso e le disse “Devi farlo Buffy, se è veramente quello che vuoi, noi ti aiuteremo, non ti lasceremo mai sola!”.

 Torno a guardare quel piccolo fagottino che teneva stretta tra le braccia e disse “ Noi non ci arrenderemo, nessuno ci dividerà mai vero, piccola Joyce?”, continuava a guardarla incredula, stringendola di tanto in tanto “ Sei la cosa più bella che Spike potesse lasciarmi! Non ti sacrificherò mai per la missione, non farò lo stesso sbaglio che ho fatto con tuo padre, questa è una promessa!”, il padre…chissà Spike come avrebbe preso una notizia simile? Invece lei lo sapeva, sarebbe stato entusiasta…avere una bambina con la donna che amato in assoluto. Dalla porta si affacciarono Willow, Dawn e Andrew “Che peccato dover rovinare questo tenero quadretto familiare, se vuoi andiamo e torniamo più tardi?” disse la rossa dopo alcuni secondi che guardava la mamma, Buffy prese a guardarla e disse “Su entrate, non siate stupidi”, portarono alla nuova arrivata palloncini colorati con su scritto ben arrivata tra noi, fiori per la neo mamma, cioccolatini, Buffy era felicissima di tutte quelle attenzioni era la prova che le volevano bene nonostante la scelta difficile che aveva preso, “Allora come sta la mia piccola nipotina?” disse Dawn avvicinandosi alla bimba, “Allora Buffy come ti senti?” disse Willow un po’ preoccupata per l’amica “Sto bene!” guardo la piccola che dormiva beata tra le sue braccia e disse “Anzi benissimo!” , “Forse è meglio andare, sarai stanca, torneremo più tardi a farti visita, verrà anche Kennedy con noi, l’abbiamo lasciata riposare è tornata tardi dalla ronda questa notte” , “Ringraziala da parte mia per l’aiuto che mi sta dando, senza di lei questo non sarebbe stato possibile…e tu lo sai!”, “E’ il bello di non essere più la sola al mondo”  disse Willow tirando i due ragazzi venuti con lei che non sembravano volersi staccare dalla bambina, trascinandoli via con la forza.

Era sola, poso la piccola nella culla, e si rimise a letto, era felice, anche se una parte di lei, era ancora un po’ dubbiosa… è vero aveva tutti i suoi amici intorno…ma lei voleva dividere quel momento con l’unico uomo che aveva amato veramente, una lacrima le rigò il viso, con una mano l’asciugò, prese la manina della piccola e disse “Anche se un vampiro, tuo padre era speciale! E sono sicura che se fosse ancora vivo e le circostanze lo richiedessero darebbe la sua vita per te”. Sentì bussare si giro e vide l’unica persona che non avrebbe mai creduto di vedere “Posso entrare?” “Ma certo” , si avvicino alla culla dove era posata Joyce e disse “E’ bellissima!” “Grazie”rispose timidamente lei non sapendo esattamente come muoversi in quella situazione “Vedo che l’hai chiamata come tua madre”, “Sai quanto mia madre fosse importante per me, era il minimo che potessi fare” “Buffy scusami…so che sono stato insopportabile in questi mesi, il nostro rapporto non è più quello di una volta da quando Sunnydale è andata distrutta” “Lo so non devi giustificarti con me” “IO voglio che noi due torniamo ad essere gli amici di una volta! Io voglio aiutarti a crescere la tua bambina…se tu me lo permetterai” lei sorrise e disse “Avrò bisogno di molto aiuto, perciò non rifiuto i volontari”guardo la culla e disse “Joyce di ciao allo zio Xander!”.

Qualche giorno dopo, furono dimesse dall’ospedale, i dottori erano stupiti nel vedere con quale velocità la mamma si era ripresa, Xander e Andrew andarono a prenderle. Arrivarono nel vialetto di casa, Buffy prese la piccola tra le braccia e scese dall’auto lasciando gli altri due alle prese con le valige. Entro nel salone che era riempito di palloncini e un grosso cartellone con su scritto "ben tornate", conosceva bene i suoi amici e sapeva che le avrebbero fatto una festa, le cosa che non sapeva era la sorpresa che l’attendeva al  piano superiore. Salì le scale, entro nella stanza di Andrew e vide che avevano fatto una stanza per la bambina, felice per il regalo disse “Grazie tantissimo...ma non dovevate e poi Andrew dove dormirà?” “Di questo non ti devi preoccupare, Andrew e Xander divideranno la stanza” si guardava a torno incredula, era perfetto, la culla, i giochi, le tendine, tutto perfetto “Sai Andrew e Xander ci hanno lavorato su come pazzi, mentre noi ci siamo limitati a scegliere il lettino e le altre cose. Sperò che ti piaccia?” disse Dawn ancora incerta della reazione della sorella “E’ perfetta, grazie di vero cuore a tutti!”.

La prima notte di Joyce a casa, Buffy la guardava mentre dormiva nel suo lettino cosi beatamente, incurante del mondo che le circolava intorno -chissà se anche lei diventerà cacciatrice- si domandava, e se ciò si fosse avverato, cosa avrebbe fatto, non poteva permettergli di rovinare la sua vita come aveva fatto lei, non poteva permettergli di rischiare la sua vita con una tale frequenza…poi sorrise nel buio, il suo pensiero andò a sua madre e disse “Povera mamma chissà quanto avrai penato per me!Io sono mamma da meno di una settimana e gia sono preoccupata!”. Tornò nel suo letto con la promessa di prender sonno.

 

 

 

 

                                                          CAPITOLO 4

 

I mesi passarono velocemente, Buffy si era organizzata in maniera da restare con la piccola il più possibile, non voleva perdere i momenti più importanti della sua vita, aveva persino preso a lavorare non a tempo pieno, e di tanto in tanto si divertiva ancora ad andare di ronda, giusto per non perdere l’abitudine, e per perdere chili. Joyce iniziava il periodo più divertente, sbrodolava strane parole, ancora indecifrabili, riusciva a stare seduta da sola, cominciava capire i colori o meglio era attratta da tutto quello che era colorata. Buffy si divertiva molto con lei, gli parlava sempre di ogni cosa, aveva letto su di un libro che quello è il periodo più importante per la crescita, e lei si stava impegnando per essere una brava mamma, e lo era!

“Joyce, che ne dici di uno po’ di succo?” la bambina comincio a ridere sentendo la mamma che la chiamava “Questo dovrebbe essere un si immagino!” si avvicino e fece bere la piccola, ogni volta che la guardava notava la straordinaria somiglianza con suo padre. “Diventa sempre più simile a lui vero?” la voce di Willow la colse di sorpresa e disse “Cosa?” “Dicevo che ogni giorno che passa assomiglia sempre più a Spike!”, “In effetti”, aveva il suo stesso taglio e colore di occhi, molte volte quando Buffy la guardava restava imbambolata a vedere la stessa intensità di sguardo di lui, poi tornava a pensare in che modo la natura giocasse con lei, facendogli tutto quel male. “Speriamo solo che non gli venga in mente di ossigenarsi i capelli!” disse ironica cercando di alleggerire la tensione, “Dai non mentire…era quello che ti faceva impazzire di Spike!”, lei divenne rossa in volto poi disse “Beh! Non solo!” la rossa prese una mela dal cestino posto sul tavolo e usci dicendo “Io vado, devo passare in facoltà per sbrigare delle faccende, torno tardi, non aspettatemi per il pranzo! E tu fa la brava mammina!” “ Va bene!”.

 Poco dopo che la rossa era uscita, senti bussare alla porta e disse “Willow hai dimenticato le chiavi, come sempre!” apri la porta e rimase impietrita nel vedere chi aveva bussato, il suo interlocutore vedendo lo stato della ragazza disse “Buon giorno Buffy?”, “Buon giorno…Giles!”.

Si accomodarono in salotto “Prego si accomodi?” “Si, grazie!” entrambi erano imbarazzati, era dalla distruzione di Sunnydale che non si vedevano ne sentivano, avevano avuto tutti da fare e poi mantenere quei contatti avrebbe bloccato in qualche modo il corso delle cose…la nuova vita lasciando tutto alle spalle, “Posso offrirle qualcosa?” disse lei per romper il ghiaccio “Si, grazie un po’ di the se non ti disturba!” “Vado subito a mettere l’acqua sul fuoco”, ritorno dalla cucina con braccio la piccola, la mise seduta nel box che era posto in salotto, e si accomodo di fronte a quello che una volta era il suo osservatore, “Vedo che fai la babysitter ora!” Buffy non sapeva come dirglielo perciò per arrivare al dunque fece un giro un po’ largo “No, faccio l’agente immobiliare!”, Giles allora disse “Avevo visto la bambina ecco perché la mia affermazione!” “Non si preoccupi….lei è Joyce mia figlia!”. L’osservatore incredulo alla dichiarazione appresa comincio strofinare i suoi occhialini, come faceva di solito, quando era preoccupato, gli infilo e prese a parlare “T-tua figlia?”, “Sì mia figlia!” “Sono contento per te, sei riuscita a farti una nuova vita, con un ragazzo normale…te lo meritavi!” “Non frequento nessun ragazzo signor Giles!” la faccia preoccupata di Giles fece decidere Buffy a svuotare il sacco “Lei è stata concepita la sera prima della battaglia con il primo?” “Ma non è possibile tu allora non frequentavi nessuno…” una risata amara si spense sul suo viso “…E’ stato Spike!” “Si!”, Giles si alzo e prese a camminare per la stanza in preda al nervoso e farfugliava “Ma come, lui non poteva avere bambini..com è potuto succedere” “Non lo so, so solo che ora ho lei ed è tutto il mio mondo!” nel sentire quelle parole si avvicino alla piccola, la scruto attentamente e disse “Sono identici!” la piccola guardo lo strano uomo che le era d’avanti e prese a ridere, Giles guardo Buffy e disse “Posso prenderla in braccio?” “Ma certo!”, Buffy con aria provocante disse “Joyce di ciao al nonno Giles!” l’uomo al quanto spaventato la guardo e Buffy non riuscì a trattenere una risata poi continuo “Vado in cucina lei si accomodi e dia per favore un’occhiata a Joyce”.

Ritorno con un vassoio con sopra due tazze, poso il vassoio sul tavolino si accomodo e disse “Allora di cosa si tratta?” la faccia dell’osservatore era al quanto sorpresa “Come lo sai?” “La conosco bene, non si è fatto vedere per tanto tempo poi la vedo dietro la mia porta…facile!” “Non so se adesso e più il caso!” disse guardandola bambina che giocherellava sulle sue gambe, “Lei mi dica sarò io a decidere se è il caso o meno!” , “Buffy sai che non sarei venuto se non fosse stato d’avvero importante…è una cosa che puoi fare solo tu, non posso fidarmi di quelle ragazzine,e Faith a New York ha un bel po' da fare” “Perciò le rimanevo solo io come ultima scelta!” “Si…ma non perché non vali, era che non volevo rovinare la tua vita!” “Perciò anche il silenzio?” “Si per questo.  Sai quante volte avrei tanto voluto chiamarvi per sapere come stavate come andava il lavoro, la caccia… la vita” “Quella come vede va benissimo!”, “Comunque si tratta…dovresti andare a Los Angeles! Un informatore ti deve consegnare dei documenti al quanto importanti per qualcosa di grosso che poterebbe succedere. Non mi fido di nessuno, e io non posso andarci, sai quanto sono pericolosi questi informatori!Ora la decisione spetta a te!” ci penso un po’ poi disse “Un viaggetto non mi farebbe a fatto male! Mi lasci sistemare la bambina e domani mattina prendo il primo aereo disponibile”, “Grazie Buffy te ne sarò grato per molto tempo” “E’ meglio per lei che si prepari a fare il nonno per la mai permanenza a Los Angeles perché qui avranno bisogno di una mano!” “Poi contarci” disse sorridendo il signor Giles.

Sistemò la sua roba, il biglietto era stato prenotato per il mattino seguente alle 05.35 sarebbe arrivata lì per le 09.50 più o meno, parlo con Willow e Dawn che non potevano far altro che accettare la sua scelta.

L’aereo era partito da poche ore, lei sentiva una stana sensazione di ansia, forse perché quella era la prima volta che lasciava Joyce per una giornata intera, o forse perché sarebbe successo qualcosa, o semplicemente la paura dall’aereo. Guardava dal finestrino, ancora incerta se quella fosse stata la scelta giusta, l’aereo stava atterrando, sbrigo le sue faccende, prese il suo bagaglio, e si diresse verso l’uscita, prese un taxi che l’accompagno all’albergo che aveva prenotato, guardo fuori la finestra della sua camera, il sole era alto e caldo, decise che era arrivato il momento di fare shopping giusto per ingannare il tempo, e aspettare l’appuntamento della sera, poi non sapendo bene il motivo si trovo a passeggiare sulla spiaggia, sapeva che lì Angel aveva il suo nuovo ufficio, però lei non aveva nessuna intenzione di andare lì a trovarlo, non voleva ripiombare nei ricordi, visto che dopo quasi un anno riusciva a convivere con il dolore, anzi a volte riusciva anche a scherzarci su.

Ormai il sole stava calando, perciò si incamminò in albergo si cambio e si diresse nel vicolo dov’era fissato l’appuntamento. Si guardo intorno, il cunicolo non era molto illuminato, non c’erano vie di fuga, noto solo una porta che doveva essere sul retro di un locale, perché sentiva la musica arriva, perciò anche se avesse urlato nessuno si sarebbe accorto di nulla e disse “Ma perché gli appuntamenti sono sempre dati in posti sinistri come questo, non sarebbe più facile trovarsi in un bar, bere una cosa, fare due chiacchiere…” dei passi alle sue spalle interruppero quel tentativo di auto convincimento, si volto, non riusciva a vedere il suo interlocutore, lei disse “Sei tu il tipo che stavo aspettando?”, lui non mosse un passo, lei cerco di avvicinarsi per vedere con chi avrebbe avuto il piacere di combattere, avanzo un paio di passi, quando lui disse “No fermati!”, il sangue nelle sue vene gelò, non aveva più salivazione, la lingua era secca e ciò non gli permise di parlare, il suono della sua voce…non poteva essersi sbagliata, poi continuo a ripetersi –no non può essere, è come tutte le altre volte Buffy quando frughi nel vento pensando che tra un momento all’altro lo vedrai- chiuse gli occhi che ormai si erano riempiti di lacrime, non poteva farsi vedere così dal suo nemico, cerco di reagire, si avvicino ancora un po’ ma lui indietreggio di qualche passo “fatti vedere non aver paura, per adesso!!” ebbe una risata come risposta, e che risata…la sua risata, ora si stava arrabbiando sul serio “Vuoi dirmi chi sei!” una specie di rumore gli rispose poi vide una fiamma accendere una sigaretta, la fiamma non illumino il volto del suo interlocutore, e questo la faceva andare ancora di più in bestia, poi quel odore le apri la porta dei ricordi, quante notti l’aveva cercato sul suo corpo, combattendo,arrivando persino a fumare una delle sue sigarette- no non illuderti Buffy, probabilmente si tratta di un demone che provoca allucinazioni- la voce del suo interlocutore disse “Mi stupisci sempre di più…” facendosi avanti, fino a che la luce non mostrò il suo volto, continuando a parlare aggiunse “…Buffy!”.

Erano lì uno di fronte all’altro, incerti sul da farsi, il cuore di lei prese a battergli all’impazzata nel petto, e se lui avesse avuto un cuore avrebbe fatto altrettanto, si guardavano fissi negli occhi, lei ormai non riusciva a vedere nulla aveva le lacrime che gli appannavano la vista disse, con la voce rotta dal dolore “TU…non puoi essere! Sei morto!sei morto!” prese a camminare cercando di allontanarsi il più possibile da quel demone che stava rischiando di mettere a rischio il suo sistema nervoso “Buffy …sono io!” la prese per un braccio, la ragazza cerco di divincolarsi, ma non ci riuscì, con tutta la forza che aveva in corpo gli sferro un pugno in pieno viso che lo atterrò, mentre stava uscendo da quel vicolo, lui gli grido “Come puoi non riconoscermi…dopo che hai posseduto la mia anima?”, lei resto immobile lui la raggiunse, piano la girò verso lui, lei era pietrificata, alzo solamente il suo sguardo verso i suoi occhi, quegli occhi che non gli sapevano mentire, piano alzo una mano e lo tocco…lui era reale, era reale. Lui con molta delicatezza blocco il viso di lei tra le sue mani, e quasi con paura si avvicino pian piano, respirandoli suo respiro, vivendo in pieno quel momento che tutti e due avevano tanto sognato, prima le sfiorò le labbra, come se le stesse assaporando, poi incrociò di nuovo i suoi occhi per avere il permesso della prossima mossa e dopo che i suoi occhi gli dissero di si, la bacio. Quello non era un semplice bacio, era pieno di tristezza per il tempo perso, dolore per la sua morte e soprattutto amore…quel amore che avevano lascito in sospeso.

Non parlarono, lasciarono che i loro sentimenti valessero più di mille parole, lo sguardo di lei si fece desideroso, lui riusciva a sentire il suo eccitamento dall’odore che emanava, la prese e senza troppe parole la porto non molto lontano di li, nella sua casa. Aprì la pota, appena entrati cominciarono a spogliarsi a vicenda, lei sfilo la sua maglia, tocco quel corpo che ricordava ancora cosi perfetto com’era e prese a baciargli ogni muscolo, lui la prese in braccio la poso sul letto, i fremiti di lei si facevano sempre più vicini tra loro,  lui piano con molta dolcezza gli sfilo la maglia,osservandola come se fosse un’opera d’arte di inestimabile valore, voleva prendersi tutto il tempo che serviva, questa volta non avevano nessuna fretta, di consumare quella magia che si era venuta a creare.

Erano completamente nudi, sotto quelle lenzuola fredde,e ancora si studiavano, lui aspetto ancora un attimo, gli accarezzo i capelli, e il viso, poi prese a baciarla con molta delicatezza, fino al momento in cui entrò in lei, con una delicatezza mai usata fino ad ora. Lei accompagnava ogni suo movimento con un gemito di piacere continuando a baciarlo e aiutandolo nel suo piccolo in quella danza di corpi, che battevano e sussultavano all’unisono, lui aumento il ritmo del suo movimento cercando di aumentare anche il suo piacere, ormai lei non era più padrona di lei stessa, non si trattenne più e cominciò a gridare il piacere che stava provando.

Continuarono cosi per un bel po’ senza mai stancarsi, senza mai staccarsi…restando un unico corpo. Quando lui ebbe finito, rimase lì sfinito tra quelle gambe, che l’avevano stremato, che gli avevano fatto perdere completamente la ragione, facendo entrar in funzione solo i suoi istinti animali facendogli toccare i picchi più alti del piacere.

La bacio, e ancora e ancora, lei lo teneva stretta tra le sue braccia, mentre con le gambe gli avvinghiò il corpo, per paura che lui andasse via e rovinasse il suo momento di felicità. Il piacere provato da lei fu cosi forte che cominciò a piangere, poi cominciò a ridere, pensando a quella stana faccenda, lui prese a guardarla e disse “Che ti succede?” “Non posso ancora crederci…tu è io, qui in questo letto!”, la strinse forte a lui e disse “Come ho potuto pensare di vivere senza di te!?”, lei gli accarezzo il volto lo bacio nuovamente e disse “Ma come è possibile, che tu sia…” “Vivo?! Non lo so, è successo poco dopo la mia morte, prima ero semplicemente un fantasma, ma poi sono tornato corporeo!” nel sentir quelle parole lei si sposto, staccandosi da lui e mettendosi di fronte per sentire meglio la storia “E poi?” aggiunse a fil di voce “ Poi non potevo lasciare Angel nei casini! E se fossi venuto da te il mio sacrificio….sarebbe sembrato vano!” a quelle parole lei perse la testa dicendo “Non sei cambiato Spike vuoi sempre fare l’eroe” si alzo e cominciò a vestirsi “Perché fai cosi, ti prego fermati!” “Quali sono i documenti che devo consegnare al signor Giles?” “Ti prego parliamo,non fare sempre cosi, che scappi via” “Io posso anche scappare perché ho dei buoni motivi per scappare…tu hai solo la tua  maledettissima voglia di fare l’eroe, non curante di chi soffre per te e senza di te. Non mi hai neanche detto che eri vivo ti rendi conto?! Non voglio restare qui un minuto di più” lui offeso da quelle parole gli indicò una busta gialla sul tavolino, lei la prese e usci sbattendo la porta dietro di se. Camminava per la città cercando di far chiarezza tra i suoi pensieri incolpandolo per l’ennesima volta di aver rovinato tutto, passò in albergo, prese la sua roba e si diresse in aeroporto dove avrebbe aspettato che il suo volo partisse. Si addormento sui sedili della sala d’aspetto, finche verso le 5.30 fu chiamato il suo volo, si alzo, passo il controllo bagagli, e si imbarco, tra meno di quattro ore sarebbe tornata a casa, avrebbe ripreso la sua solita vita con la consapevolezza che lui fosse vivo, e che ora avevano preso strade diverse, non sapendo se ciò fosse stato un bene o un male.

L’aereo attero puntuale, prese il suo bagaglio, e per non disturbare gli altri, decise di prendere un taxi. Entrò in casa “Ciao, sono tornata…Ma dove siete tutti!” Willow gli si parò d’avanti con la faccia sconvolta dicendogli “Buffy, sei gia tornata…perché non ci hai avvertito saremmo venuti a prenderti dall’aeroporto” “Non volevo disturbarvi! Beh! Dov’è la mia piccola?” “E di sopra nella sua camera ma…” Buffy non diede retta all’amica, corse per le scale, non vedeva l’ora di stringerla a se, mentre si avvicino alla porta senti un rumore, sembrava che Joyce stesse ridendo, apri la porta, non riuscendo a credere ai suoi occhi…erano lì entrambi nella stessa stanza, ma lui non le diede il tempo di parlare che la spiazzo “Ora capisco perché avevi fretta di tornare…per lei!” “In un certo senso ...si” “E brava Buffy mi hai fatto sentire uno schifo per il fatto di non essermi fatto sentire ne vedere da te e poi scopro che sei riuscita ad andare avanti, riuscendo anche a farti una vita nuova…normale, con tanto di bambina” Willow gli fece segno di non avergli detto niente, perciò lei prese la piccola dalla culla e disse “Amore, hai visto la mamma è tornata, sei contenta vero? Sì la mia piccola Joyce, hai fatto la brava vero? Amore mio!” lui rimase incantato nel vederla con la bimba tra le braccia, quasi invidioso di non essere stato lui a darle quella pace che il suo viso mostrava, con la bimba in braccio lei si posizione di fronte a lui e disse “Tu non puoi capire!”, “Non voglio capire …hai finalmente conosciuto qualcuno che ti merita, sono contento per voi!” Si volto per non dover lottare con la sua ira, “Spike non fare il sentimentale, ti prego o per lo meno non ora!” il tono di lui comincio a scaldarsi e quasi gridando disse “ Come hai potuto…come?MI avevi detto che mi amavi e ti sei dimenticata di me in un attimo…” “Spike piantale spaventi la bambina…” “Come dimmi come?” “Spike basta” “Dammi prima una  risposta dannazione Buffy tu fai uscire il peggio di me con una facilità inaudita!” “ Basta! Hai capito Basta! Spaventi la nostra piccola” lei non poteva crederci di averglielo detto in quel modo, cosi in una discussione, lui la  guardava incredulo, poi disse “Cosa hai detto? Ma come è possibile?”, “Perché con te deve sempre finire cosi in questa maniera, io che ti urlo le cose, cose che vorrei dirti con più calma!” “Non cambiare discorso non funziona almeno questa volta, dimmi è vero?” “Si, Joyce è tua figlia, e non so come sia potuto accadere una cosa del genere, so solo che sono stata male dopo un po’ di tempo dal mio trasferimento e poi ho saputo di aspettare lei!” “Ma come è su…” “Come mai tu sei ancora vivo? Ci sono cose a cui non si può sempre trovare una risposta” si avvicino titubante alla piccola che lo guardava con i suoi grandi occhiazzurri, la piccola gli afferrò il suo dito e lo strinse, gli occhi del vampiro si riempirono di lacrime, la prese in braccio è disse “Ciao…io sono il tuo papà, sai dire Papà?” Buffy rise vendendolo comportare cosi “E ancora piccola non parla, però ha capito quello che gli hai detto, ne sono sicura!”Strinse Buffy con il braccio libero e la bacio dicendogli “Perdonami…non sapevo non potevo sapere” lei si strinse a lui e disse “Non preoccuparti!Ora sei qui e questo quello che conta!”. Willow che era fuori la porta e che aveva sentito tutto piangeva di gioia per Buffy per il suo amore, ma soprattutto per la piccola Joyce che aveva finalmente incontrato suo padre, poi entro nella stanza e disse “Scusate se vi disturbo, ma credo che sia arrivato il momento che voi parliate, perciò la piccola viene con zia Willow in cucina” prese la bimba e si incammino giù per le scale.

Erano seduti, e si guardavano senza proferire parola, poi lei azzardo “Forse prima di lasciarci prendere dalla passione era meglio parlare?”lui la guardo e disse “Ti sei pentita?”, “No, anzi sentire…il tuo corpo contro il mio mi ha fatto sentire viva!” lui fu sollevato da quelle parole, lei gli prese la mano, poi disse “pensavi veramente che fossi riuscita a dimenticarti con una tale fretta?” lui la guardo negli occhi è disse “Buffy, ogni notte a Los Angeles non facevo altro che pensare a te, a quello che mi hai detto prima che morissi!” “E cioè?” chiese lei facendo finta di non ricordare “Beh! Che tu…cioè che …” “Che ti amo!Spike e la cosa più vera che ti potessi dire” lui torno a guardarla, lei continuo “Perché pensi che abbia tirato avanti la gravidanza? Perché ti amo veramente, non puoi immaginare il dolore che ho portato dentro fino a ieri sera, a quando ti ho toccato è ho visto che eri vivo…eri lì e mi toccavi  e mi baciavi” lui la strinse forte al suo petto e gli sussurrò “Non ti lascerò mai più te lo giuro, voglio restare con te vedere insieme la nostra bambina crescere” un dolce bacio sigillò quel momento idilliaco, poi per scherzare un po’ disse “Se lo sapevo avrei usato precauzioni!” lei gli diede una botta , poi insieme scesero nel salone dove la piccola gli aspettava, Spike con delicatezza prese Joyce fra le sue braccia e continuava a osservarla, a capire quale tipo di miracolo era successo quella sera, Willow sorridendo disse “ Non posso crederci che non hai capito che fosse tua figlia, guardala siete identici” Spike sorrise e torno a guardare Buffy dicendogli “Tu trovi?” “Approvo a pieno”.

Sentirono un rumore provenire dalla porta “Sono io” la voce di Xander faceva capolino dall’ingresso, appena voltò l’angolo, lo vide li tenere tra le braccia Joyce, il suo sguardo divento duro, poi disse “E lui cosa ci fa qui…non era morto!” Spike gli lanciò un’occhiata minacciosa, poi aggiunse “E che ci fa con Joyce in braccio, potrebbe essere pericoloso” Spike stava scattando, quando Buffy lo blocco, prese Xander per un braccio tirandoselo dietro nella sala da pranzo “Si può sapere che ti prende!” disse lei “Ho paura che faccia del male alla piccola” “Ti ricordo che lui è suo padre!” “MA…” “Non ci sono ma che tengano, lui è suo padre non tu!” “Grazie per avermelo ricordato” sali le scale lasciandola lì, Spike da dov’era aveva sentito tutta la discussione guardo Willow che gli fece un sorriso forzato.

Tutti furono molto contenti di rivedere Spike, Buffy era raggiante come non mai di quella presenza, ne approfittò per uscire a fare la ronda con lui, per quella sera Kennedy non li seguì. Arrivarono nel grande cimitero, e lui disse “Il tempo passa e la storia si ripete” “Vuoi dire per la ronda? Hai perfettamente ragione!” “Non parlavo solo della ronda…” “E di cosa?” “Xander è ancora innamorato dite, e non accetterà mai il fatto che noi due siamo insieme” “Questo a me poco importa, io voglio stare con te e se poi tu non vuoi ti lascio libero” “Stupida…” “Perché di grazia?” “Io ti amo più della mia esistenza, come puoi venirmi a dire una cosa del genere!” “Sai il tempo è passato probabilmente ti sei abituato ad essere di nuovo solo?” disse lei con fare provocatorio, lui riguardò intorno, la prese per un braccio e la porto in una vecchia cripta, “La storia si ripete…” prese a baciarla con vigore, mentre con le mani denudava il suo corpo, poso la sua schiena contro il freddo muro, e comincio a farla sua, sempre più forte sempre con più intensità, lei accarezzava i suoi capelli, quando nel momento culmine del piacere, cominciò a tirarglieli, fece scivolare le sue mani sulla sua possente schiena, ogni penetrazione era un segno marcato nella carne, il loro affanno si fece più intenso e più rapido, finche lei  strinse le gambe intorno ai suoi fianchi, Spike la guardo e capi, cadde all’indietro lasciando a lei finire l’opera, lei ormai disinibita da quella figura, prese a cavalcarlo con un ritmo quasi sincronizzato, nel momento dell’orgasmo erano esausti entrambi, lei rimase su di lui, appoggiando la sua testa su quel petto scolpito, lui con una mano la teneva stretta mentre con l’altra gli accarezzava la schiena, lei guardò l’ora, si era fatto tardi, dovevano tornare a casa e mentre lei si rivestiva, lui accese una sigaretta meritata data la fatica fatta. Lui la fissava e sentendosi in imbarazzo disse “Perché mi guardi?” “Sto pensando…” “A cosa ?” “Che sono fortunato, ho una donna come te al mio fianco, e ora anche una figlia, cosa posso pretendere di più dalla mia esistenza” lei si avvicino e lo bacio con tutta la dolcezza che possedeva lo guardo negli occhi e disse “Sei il mio sogno!”, lui sorrise a quelle parole, non poteva pensare che Buffy arrivasse a dirgli tanto.

Lei dormiva beatamente, nel cuore della notte allungo la sua mano verso la sua parte e non lo trovo, si alzò di scatto guardandosi intorno, non c’era il minimo segnale che lui fosse stato realmente li- non posso aver sognato tutto, è impossibile- senti un rumore dalla stanza di Joyce e andò a vedere, e lo trovo li che cullava sua figlia nel buio della stanza e che gli cantava una specie di ninna nanna, non volle disturbarlo, si limito a restare li a spiarlo nell’ombra, lui era tenerissimo con quella bimba tra le braccia, perdeva quel aria dura che lo contraddistingueva, poi senti la sua voce che diceva “Joyce, tu sei la prima cosa bella che ho fatto in tutta la mia esistenza…” la sua vista si annebbio, cominciò a piangere, penso a cosa avrebbe preso quella bambina se non avesse mai conosciuto suo padre, si voltò e ritorno nel suo letto, ringraziando per quel miracolo.

Spike era li seduto su quella sedia a dondolo, con in braccio Joyce quando senti aprire la porta “Che ci fai qui?” domando al quanto scocciato “Dovrei farti la stessa domanda non credi?” “Xander non o voglia di litigare perciò tornatene a letto” “Sei assurdo Spike…credi d’avvero di poter fare da padre a Joyce?” “Perché non potrei!” “Perché sei un vampiro…come farai a portarla al parco?Ho per prenderla da scuola?Oppure quando la vedrai morire, perché sei immortale?” “Tu sei solo geloso perché non sei stato in grado di farti una famiglia tutta tua!” “Guardati Spike, sei ridicolo, potrai incantare Buffy ma non me…io so cosa ti passa per la testa, un morso il sangue della piccola è fresco,non è vero?” “Ringrazia che ho la bambina tra le braccia altrimenti avrei già bevuto il tuo di sangue!”  spaventato da quella dichiarazione annui e andò via, lasciandolo di nuovo solo.

Xander non aveva tutti i torti, lui non poteva rovinare la vita della piccola come aveva fatto con quella della mamma, non era reale non aveva un cuore, si sarebbe bruciato al contatto con il sole, gia si vedeva mentre tutti cenavano con del cibo vero lui invece bevevo il suo sangue e soprattutto avrebbe visto morire le persone che amava, torno al letto con la promessa di trovare una soluzione. Appena rientro a letto Buffy poso la sua testa sul suo petto freddo, cercò le sue labbra, e gli sussurrò “Sei molto tenero quando hai tua figlia tra le braccia” lui la bacio un’altra volta e si addormento.

Il mattino seguente si radunarono nel salotto come i vecchi tempi, Buffy consegno i documenti al signor Giles che fu al quanto scioccato nel rivedere Spike ancora vivo, poi riparti perché aveva molto lavoro da svolgere a Londra, si salutarono con la speranza di rivedersi al più presto senza motivi legati alla caccia. Tutti andarono via, riprendendo la loro vita quotidiana, Spike e Buffy rimasero a casa, lui guardava Buffy e Joyce mentre erano intente a sbrigare le loro faccende e incominciò a ridere, lei lo guardo al quanto preoccupata poi disse “Perché ridi?” “Sai sembriamo una di quelle famiglie che si vedono in tv” “E non sei contento?” lui la strinse da dietro appoggiò la sua testa vicino all’ orecchio di lei e sussurrò “Tu sai quanto me che non è cosi” lei si incupì, aveva ragione, ma ora questo non le importava.

 

 

 

 

 

 

 

                                                         CAPITOLO 5

 

 

Quella notte, Spike era sfinito e si addormento subito, giocare e badare una bambina era un lavoraccio, e Buffy era sollevata di averlo al suo fianco. Un rumore di finestra rotta sveglio la casa, corsero a vedere da dove proveniva, dei mostri erano entrati nella stanza della piccola, Buffy Spike e Kennedy cominciarono a lottare poi Spike prendendo in mano la situazione grido “Portate in salvo la piccola, qui ci pensiamo noi!” e cosi fecero. Spike stava combattendo, quando ad un certo punto il suo visto si trasformò nel demone che viveva in lui, Buffy lo guardò…quasi non ricordava la trasformazione, come avrebbero fatto, lui aveva ragione, lui era per meta demone! con tutta la rabbia in corpo, prese a colpire i demoni che aveva d’avanti seguita anche dagli altri due, la lotta fini presto, ora la cosa da capire era cosa volessero da Joyce. Scesero nel salone dove c’erano tutti, Buffy prendendo la piccola tra le braccia disse “ Bisogna fare delle ricerche, voglio sapere cosa volevano quelle cose da mia figlia, e lo voglio sapere adesso”. Il gruppo si mise al lavoro, leggendo libri, diari di osservatori, ma niente nessun caso o profezia parlava di Joyce, Willow disse “Buffy tua figlia non era il motivo dell’incursione!” “Finche non ne siamo certi non possiamo tralasciare niente al caso” “Se vuoi posso fare un incantesimo, e parlare con una dea e vedere cosa viene fuori, sai che non abbiamo tanti libri a nostra disposizione…” “Va bene facciamolo!”.

Sistemarono tutto il necessario, Willow traccio con una sabbia rossa una stella, e alle estremità mise cinque candele, si mise nel centro e cominciò a formulare l’incantesimo “O Dea, o mia dea ascolta la supplica di questa tua umile serva, vieni da me. O dea o mai dea ascolta la supplica di questa tua umile serva, vieni da me….Vieni” d’avanti ai loro occhi apparve circondata da una luce quasi accecante una donna, che disse “Per quale motivo mi avete invocato?”, Willow si appresto a rispondere “Abbiamo alcune domande da farle”, “Ho capito…volete sapere della bambina!” “Si, è per questo motivo che...” “No! Lei non c’entra, lei è venuta al mondo grazie all’amore provato dalla prescelta e dal suo demone, ma lei non è destinata a niente, sarà una bambina normale, per poi divenire una donna normale!” “E allora cosa volevano quei demoni che ci hanno attaccato” disse Buffy incurante che non era lei che poteva rivolgersi alla donna, “Sei tu…la cacciatrice, l’unica vera cacciatrice, non temere per la tua piccola, ma devi temere per il tuo amore” Buffy guardo Spike “Come…per il mio amore, è perché?” “E’ lui il prescelto, l’unico!” “Ma per cosa?” “Lo scoprirete presto, io non poso aiutarvi in nessun modo, posso solo dirvi che se il vostro amore è reale è puro, riuscirete a sconfiggere quello che sta arrivando!” “Mi dovrò di nuovo sacrificare?” disse Spike al quanto preoccupato per le parole appena udite, la donna lo guardo è disse “ Ora devo andare ….ma voglio farvi un’ultimo regalo, William…alla fine di questa battaglia sarai ricompensato!” “Cosa, ma dica di cosa sta parlando!” la donna sparì prima di rispondere, lasciando tutti nel dubbio sul da farsi.

Continuarono a cercare, qualcosa che riguardasse un vampiro con l’anima ma nulla, “Perché non chiamiamo Giles?” disse Dawn “Forse lui ci può dare una mano, o sa qualcosa….le carte, forse centrano in qualche modo con questa faccenda?” disse Willow, “Ma avete visto che ora è?” disse Xander, “Va pure a letto noi continuiamo con le ricerche” disse Buffy al quanto scocciata dagli intervanti gratuiti che faceva il ragazzo.

“Pronto!”la voce rispose dopo qualche squillo, “Signor Giles sono Buffy, ho bisogno del suo aiuto!”, “Buffy ma cosa è successo!” “Siamo stati attaccati nel cuore della notte, in un primo momento avevamo pensato che volessero la piccola, ma poi tramite una specie di seduta abbiamo scoperto che in realtà era Spike il loro bersaglio”, “Come posso aiutarvi io” “Ci serve sapere, tutto quello che trova su una profezia di un vampiro con l’anima” “Mi metto subito a controllare, appena scopro qualcosa vi faccio sapere!” “Faccia in fretta!” “Va bene!” l’uomo stava riattaccando quando la voce che era dall’altro lato della cornetta disse “Ah! Giles…grazie!” “Di niente Buffy se posso esservi ancora utile!”.

Dopo quattro ore il telefono squillo, Buffy si apprestò a rispondere “Pronto!” “Buffy…cattive notizie!” “Non so il perché ma l’immaginavo!”, “In pratica un gruppo di demoni vero la fine del 3 secolo, cerco di aprire un portale, che permettesse alla dimensione infernale di uscire e imprigionare la nostra dimensione in questo vortice, grazie a un gruppo di monaci non riuscirono a mettere in atto il piano, però non sventandolo del tutto il maleficio, cito il libro “Solo ilo sangue di un essere per metà uomo e per metà demone, potrà aprire il portale…” “Ma può anche essere Angel no? Anche lui è per metà uomo!” “…il demone in questione, deve avere il libero arbitrio anche per amare!” “Capisco…e per impedire che ciò avvenga cosa dovremmo fare, lo dirà il libro vero?” “Buffy dovete impedire che catturino Spike, e cercare di bloccare il portale in maniera definitiva!” “Willow!” “Esattamente, io in tanto chiederò al gruppo delle sacerdotesse di darle una mano!” “Ci faccia sapere in che modo deve avvenire la cosa!” “Se vi serve altro” “Grazie è stato utilissimo!”, riattaccò e spiegò la situazione ai compagni, Spike si alzo e disse “IO vado!” “Cosa fai scappi…prima ci metti nei casini e poi vai via!” disse Xander “Tu non vai da nessuna parte…io ti proteggerò sia anche l’ultima cosa che faccio!” Spike guardo la sua determinazione e ne fu grato, ora sapeva realmente che anche lui era ricambiato con lo stesso ardore e passione, “ma tu sai che qui mi troveranno, e metterò tutti voi nei guai” “Forse non hai capito che non sento obbiezioni! Dobbiamo solo trovare un piano!”

Lui a disagio abbandonò la stanza, salì le scale e andò nella loro camera da letto, prese una borsa e cominciò a mettere dentro la sua roba, lei lo raggiunse e disse “Cosa stai facendo?” “Non lo vedi…vado via” “Perché ti ostini tanto !” “Buffy non posso permettere che succeda qualcosa a te o alla piccola, non riuscirei a vivere con questo rimorso” “E io non riuscirei a vivere senza averti al m io fianco!” lui si limito a guardarla negli occhi “Spike…tu non puoi capire cosa ho passato!” si asciugo una lacrima e prosegui “Questo non lo sa nessuno a parte Kennedy…la prima sera che tornai a cacciare dopo la tua scomparsa…ho lottato, e per poco non ci restavo secca” lui la guardo preoccupato “Ti ricordi la sera che mi spiegasti cosa porta a morire una cacciatrice?” “Si” disse lui, “Beh! Io non avevo più voglia di andare avanti senza di te…senza il tuo sostegno! SE sono qui e solo perché Kennedy riuscì a liberarmi! Poi quando ho scoperto di Joyce…avevo capito che la vita mi stava dando un’altra possibilità! Ora ti prego con tutta me stessa…non me la togliere!” lui gli andò in contro abbracciandola con tutta la forza che aveva in corpo e gli sussurrò “Una volta ero io che dovevo darti fiducia! Ora ci riesci benissimo da sola!” “E proprio per questo che ho bisogno di te!Per la fiducia che riesci a trasmettermi”.

Scesero al piano inferiore, “Allora cosa avete scoperto?” disse Buffy prendendo il suo tono autoritario “Tramite un incantesimo abbiamo scovato la loro tana…si trovano al vecchio deposito di legname!”, “Bene che altro!” “Dalle informazioni che ci ha dato Giles si può capire che il sacrificio dovrebbe avvenire entro la mezza notte perciò hanno ancora del tempo per agire.  Buffy non sono degli sprovveduti! Perciò dobbiamo stare molto attenti, io intanto sto cercando di capire che formula usare per il portale!” “Quanto tempo ti serve?” “Ci sono quasi, sto facendo del mio meglio, ma non è facile!” “Io ho pensato di agire al tramonto, per prenderli in contropiede…tu pensi di farcela?” “ Si credo di si” “Kennedy tu sei pronta?” “ Puoi contarci”. Si divisero i compiti, Dawn e Andrew sarebbero rimasti a casa con la bambina, protetti da uno scudo anti demone, mentre loro avrebbero attaccato.

 

 

Erano tutti riuniti, vicino il deposito, il sole non era ancora calato, avevano del tempo, per prepararsi, quando alle loro spalle sentirono dei rumori, Buffy prese la sua falce ed era pronta per attaccare quando riconobbe quella voce che le disse “Ciao B! Grazie per l’accoglienza!Come sempre sei molto calorosa nei miei confronti!” la cacciatrice bionda abbraccio la sua vecchia amica, poi disse “Faith e tu cosa ci fai qui?” “Beh! Avevo bisogno di una vacanza, sai New York è molto impegnativa, perciò ho detto a Rob perché non andiamo a fare una visita a B e tutta la banda!” “Dico sul serio!” “Giles mi ha avvertito dei pasticci che poteva combinare il biondo, perciò ho pensato che una mano ti poteva essere utile!” Buffy riabbraccio Faith era veramente felice di vederla, o meglio di vederli visto che c’era anche il preside Wood con lei “Ah! Ma cos’è questa faccenda che hai una bambina?” “E’ vero sono mamma!” “OH! B ma devo insegnarti proprio tutto e tu riccioli d’oro non sai che bisogna prendere precauzioni!” “Ora per favore torniamo seri!” disse Wood al quanto preoccupato “Si! Hai ragione! Dobbiamo solo tenerli impegnati finche Willow fa il sortilegio “Tutto qui!Facile!” disse Faith “Non direi proprio, sono molto forti e furbi stiamo attenti!”.

Ormai era questione di minuti Buffy prese in disparte Spike e gli disse “Ti prego non farti ammazzare!” lui sorrise e disse “Anche tu!”.

L’irruzione fu immediata, Willow prese posto e comincio a farfugliare, mentre loro cominciarono a combattere, Buffy comincio ad attaccare con la sua ascia, era da un anno che non l’impugnava, la faceva sentire forte come un tempo, tutti i suoi pensieri svanivano, anche se ogni tanto guardava come se la cavava Spike.

La battaglia era più dure del previsto, i demoni che gli attaccavano non volevano saperne di fermarsi, Buffy era intenta ad affettare un demone, quando senti un grido, si volto e lo vide in terra, che perdeva sangue “Spike!!!!!!!!!!” grido, prese a colpire chiunque si metteva sulla sua strada finche non lo raggiunse “Spike! Alzati!”, improvvisamente Willow fu circondata da una luce bianca, Buffy capi che l’incantesimo stava funzionando, prese a colpire tutto quello che gli si posava d’avanti, difendendo a tutti i costi lui che era in erme per terra, ormai il portale era bloccato, ma i demoni non volevano saperne di arrendersi, non sapeva come fare, erano tutti stremati dalla lotta, ma non potevano arrendersi…dove difendere la sua nuova città, dove difendere il futuro di sua figlia e soprattutto doveva difendere la vita dell’uomo che amava. Fu colpita senza rendersi conto, si accasciò sul pavimento, la ferità era profonda, e lei stava perdendo molto sangue, senti la forza abbandonarla sempre più velocemente, Spike le stringeva la mano e gli diceva “Buffy, No! Lotta, ti prego lotta con me…resta qui, amore mio!”, lui raccolse le ultime forze a sua disposizione, prese l’ascia e comincio a colpire, e a ogni colpo che sferrava grida il suo nome cercando di non fargli perdere conoscenza.

 I demoni erano morti, lui sfinito si avvicino a lei, cercando di capire come realmente stava, la prese tra le braccia e comincio a correre, lei aveva bisogno di un ospedale, era più grave di quanto potessero immaginare tutti. Giunti lì la portarono di urgenza in sala operatoria, la ferita che si era procurata gli aveva causato un’emorragia interna, e lei era molto debole, non si sapeva se c’è l’avrebbe fatta a sostenere l’operazione.

Spike camminava su e giù per il corridoio aspettando che qualcuno gli desse notizie, intanto anche Dawn era arrivata in ospedale con la piccola, Spike continuava a ripetersi che era colpa sua se era successo tutto questo… e che se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato, sapeva che doveva andare via, che per quella battaglia lei non era pronta. Il dottore uscì dalla sala operatoria, tutti si avvicinarono per sapere e lui disse “L’operazione è andata bene!solo che la paziente ha perso molto sangue e ha perso conoscenza per molto tempo…” “Dottore non sia vago mi dica come sta mia moglie!” “Non possiamo ancora dirglielo con certezza…dobbiamo aspettare!” “Ma possiamo vederla?” chiese Dawn  “Soltanto uno può entrare…non può stancarsi è ancora molto debole”, si guardarono in faccia Spike prese la piccola e disse “Lei può entrare con me?E nostra figlia!” il dottore incerto disse “Si! Ma non potete restare molto!” “Salutala da parte nostra!” disse Willow, mentre consolava Dawn.

Dovette indossare uno stupido camice, lei era lì nuda sotto quel lenzuolo, attaccata a tanti macchinari, Spike vedendola cosi, in quelle condizioni, così fragile, le bacio le labbra poi con le lacrime che gli impedivano una vista nitida disse “Hai visto, sono riuscito a far entrare la piccola, ho pensato che volevi vederla.” Le prese la mano e la strinse con tutte le forze “Buffy ti prego non lasciarmi solo, fallo anche per la bambina. Io so che tu sei forte e supererai anche questa. Ti sarò vicino sempre…così tu non dovrai più combattere! Ti prego amore…io ti amo” un’infermiera entrò lo richiamo dicendogli “Mi dispiace disturbarla, ma ora deve proprio andare!” lui la guardo si asciugo le lacrime con il dorso della mano e disse “Ora vado, ma tornerò finche tu non ti riprenderai!” la baciò delicatamente e usci da quella stanza.

 

Arrivarono a casa, tutti erano andati a letto, Dawn aveva sistemato la bambina, prima di andare a dormire, Spike sedeva ancora nel salone, finche un’idea non gli baleno nella mente, Sali le scale busso nella stanza della rossa e gli disse “Aiutami!” “Cosa succede Spike!”  “Dobbiamo riparlare con quella dea…ti ricordi mi aveva detto che il vero amore ci avrebbe aiutati, ti prego Willow” “Si dammi solo un minuto per sistemare le cose!”.

Willow era pronta, tutto era pronto per il rito, il rituale ebbe inizio la donna riapparve d’avanti ai loro occhi e disse “Scommetto che sei impaziente di sapere la tua ricompensa”, lui incurante del modo disse “Dimmi cosa devo fare per farle guarire…sono disposto a tutto!” “Non posso esserti utile, mi dispiace” “Come…ma è inaudito, tu dovresti sapere il modo per farla riprendere da quel ridicolo coma ” “E sentiamo che vuoi che faccia?” “Qualsiasi cosa serve …un rito, una danza, qualsiasi cosa, ma riportala da me!”, “Tu mi sorprendi sempre di più…sai che la magia non può superare certi confini!”, “ma lei ha il diritto di vivere…e di vedere nostra figlia crescere” “Hai ragione… e se io ti dicessi che il modo c’è , tu cosa diresti?!” “che dobbiamo provare!” “E se ti dico che è tutto nelle tue mani, tu cosa diresti?.” “Che sono disposto a tutto!” “Ah! Ricordo hai superato prove fisiche per riavere la tua anima…” “Perciò sono disposto a sopportare di nuovo tutto quanto se solo servisse a qualcosa” “E se questa volta non sia qualcosa di fisico…” “In che senso?Non capisco!” “Sopporteresti il dolore di non poterla tenere più con te?” “Spiegati meglio!” “Facendo scomparire dalla sua memoria tutto quello che riguarda te!” “Ma che razza di gioco è questo?!” “La vostra unione non è mai stata positiva, anzi a portato la cacciatrice a non rispettare alcune regole, la tua influenza sul suo libero arbitrio ha influito molto…” “Perché ci amiamo!” “Tu parli di amore…ma ne sei proprio sicuro!” “Si, ci scommetterei la mia immortalità!” “Ma tu sai che chi si ama e collegato da un sottile filo invisibile, e qualsiasi cosa accada i due amanti si ritroveranno sempre, in qualsiasi dimensione vengano divisi. Il vostro amore è così forte?” “Si! Ne sono sicuro” allora facciamo questo esperimento Spike, voglio vedere se lei riuscirà a ritrovarti non avendo nessun ricordo di te!” “Ma perché dobbiamo ancora soffrire? Perché vi ostinate a giocare con il nostro amore?” “Perché c’è chi crede in te e in Buffy, e sa che potete riuscirci!” “E cosa ci guadagno…voi avrete il vostro divertimento e noi la nostra pena!” “Se riuscite a riavvicinarvi, avrete il vostro tenero amore, altrimenti lei continuerà la sua vita in maniera tranquilla, invece tu penerai un amore non corrisposto per la tua eternità!” “e se non accetto?” “lei non si sveglierà mai più!Ora sta a te decidere, sappi che nessuno potrà aiutarti” “Fammi capire lei non saprà chi sono, ma io dovrò farmi conoscere senza rivelarglielo. Ma posso restare nei paraggi vero?” uno strano ghigno apparve sul viso del vampiro “Si, deve essere il suo cuore a riconoscerti” “Va bene ci sto. Per lei sono disposta a tutto!” “Allora che il gioco abbia inizio!”

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                        CAPITOLO 6

 

Era quasi il tramonto, la cacciatrice si preparava per uscire di ronda, quella sera sarebbe andata da sola, era nella sua camera intenta nel cambiarsi, mentre al piano inferiore tutti erano presi dalle loro cose “Willow dobbiamo tenerla il più possibile lontano dal cimitero!” disse Xander alla rossa “Per quale motivo?Ormai si è ripresa e più di un mese che è uscita dall’ospedale, perciò non vedo il motivo!” “Il motivo che finalmente siamo riusciti a sbarazzarci di Spike…lei non sa neanche chi sia!E’perfetto!” “Povero Xander quasi mi fai pena...” “Perché?” “Non l’hai notato? Da quando è tornata dall’ospedale non è più felice…sembra che gli manchi qualcosa!” “E solo una tua impressione?” “Questo lo dici tu perché non vuoi vedere la verità, e cioè che Spike è riuscito a farsi amare e farsi accettare da lei nonostante i pregiudizi che aveva all’inizio!” “Si ma se solo lui non fosse comparso probabilmente…probabilmente” “No Xander non sarebbe stata mai tua,e quella che Dawn a sulle gambe adesso non sarebbe mai stata tua figlia…il vostro destino non si sarebbe mai incontrato” “Come puoi essere sicura?” “Sono sicura perché ho visto Buffy odiare con ogni parte di se Spike, poi ha sempre cercato un confronto con lui per sentirsi forte, perché lei riteneva Spike più forte e questo con te non è mai avvenuto!” si volto lasciando il suo interlocutore immobile per quelle parole, e salì la scala per raggiungerla. La porta della sua camera era aperta, la vide lì seduta che si pettinava i capelli e guardava nel vuoto, Willow allora disse “Ehy Buffy tutto bene?!” “Cosa…scusami ero soprapensiero” “niente, volevo ancora ringraziarti per aver dato una giornata libera a Kennedy” “Non preoccuparti…intanto a parte a Joyce e l’unica cosa che mi resta!” “Cosa?” “Niente parlavo da sola” “Ora ti lascio finire ormai manca poco” “Si grazie Willow”.

Era diretta al cimitero, e nella sua testa mille domande gli annebbiavano la mente, odiava quella città odiava quella missione a cui proprio non riusciva a dare un motivo, era costretta a difendere la gente…ma lei chi l’avrebbe difesa. Il sole stava calando dietro le case di Cleveland, e lei si aggirava tra quelle lapidi aspettando di essere attaccata, almeno questa l’avrebbe fatta sentire viva! Un rumore da dietro un albero catturò la sua attenzione, non riusciva a capire chi fosse senti solo una voce che gli disse “Non ti hanno mai detto che il cimitero non è un posto sicuro di sera!” si volto dalla direzione della voce rispondendo senza quel suo solito umorismo“Senti non ho voglia di giocare a nascondino perciò esci e fatti uccidere” “Uhhh! Che paura, una cacciatrice seria!” “E tu che ne sai che io sono una cacciatrice?” “Piccola, non sono uno sprovveduto, anzi…” rimanendo nell’ombra lui accese una sigaretta, non perdendola mai di vista, perché sapeva bene che lei poteva ucciderlo, “E allora sentiamo chi sei mister non sprovveduto!” “Io…nessuno di importante!” “Lo immaginavo gia prima che me lo dicessi tu!” Spike sorrise notando che stava riprendendo il suo senso dell’umorismo “Vediamo il tuo osservatore non ti ha mai detto che non devi mai tenere la guardia abbassata?” “ Senti saputello, esci fuori e vediamo se riesci a tenere i miei ritmi!” “Non sono sicuro…” “di tenere i miei ritmi?” “NO! Che tu riesca a tenere i miei” fece un passo, la luna illumino il suo viso, ma lei rimase sorpresa nel vedere quel tipo, ma non ebbe nessun ricordo, Spike quasi fu spiazzata da ciò, ma sapeva che non doveva arrendersi “Lascia che mi presenti…io sono William il sanguinario, ma per gli amici Spike!Tu se vuoi puoi chiamarmi Spike!” lei fu confusa sembrava che quel nome le ricordasse qualcosa, ma forse l’aveva sentito citare da signor Giles per qualche ragione “E perché credi che ti dovrei conoscere?” “Oh! Mia cara io sono l’unico vampiro che è riuscito ad uccidere due cacciatrici!” Buffy indietreggio di qualche passo, aveva fatto centro “Allora, dimmi come mai eri cosi assorta dai tuoi pensieri…forse il tuo ragazzo ti ha lascito?” “Non vedo perché dovrei parlare con te” “Perché per il combattimento è ancora presto…voglio prima divertirmi!” “Fatti avanti cosi la finiamo in fretta questa farsa!” “Oh!! Forse ho capito, tu non hai un ragazzo?” “E tu cosa vuoi saperne di me?” “Vediamo…ti senti sola su questa terra, senti il peso della missione che ti opprime e ti chiedi –Perché io?- e pesi riuscirò mai a farmi una vita normale? E io ti dico… No!” “Che ne vuoi sapere tu sei solo un vampiro!” “Senti…sono vivo da un po’ più tempo di te, e morto da molto di più…ho visto cose che non puoi immaginare e fatto cose che preferirei tu non immaginassi. Non ho esattamente la fama di essere un pensatore. Seguo il sangue che non va esattamente dalla direzione del cervello quindi ho fatto molti errori, decisioni terribilmente sbagliate. Io oltre cento anni c’è solo una cosa che so fare bene ed è capire il mio avversario!” aveva gettato l’amo ora aspettava che il pesce abboccasse, lei non poteva crederci quello sbruffone d’avanti a lei aveva farfugliato un sacco di cavolate…però aveva colpito, l’aveva inquadrata perfettamente, doveva stare molto attenta, capiva che questo che aveva d’avanti non ero come quelli stupidi vampiri che ammazzava di solito, era molto astuto. Le comincio a battere le mani poi disse “Scommetto che nella tua vita precedente eri un poeta!” lui comincio a ridere, e si avvicino ancora un po’. Il cielo comincio ad annuvolarsi la luna quasi non si vedeva più, ora anche il buio giocava a suo favore, con una rapidità assoluta riuscì a nascondersi dietro una tomba a sorprenderla alle spalle “Allora cacciatrice vuoi ballare!” lei spaventata e sorpresa gli sferro un calcio che lo fece indietreggiare di parecchio, dolorante si rialzo è disse “Vai giù pesante!Bene sarà più divertente per me sconfiggerti!” si lanciò su di lei e prese a colpirla con una serie di pugni, e si doveva proprio ammetterlo lui era proprio forte, ma non abbastanza per lei, prese a contrattaccare schivando alcuni pugni con una combinazione di capriole, poi una volta in piedi cominciò a colpirlo senza sosta, lui, mentre indietreggiava per difendersi da quel attacco inciampo su di una tomba, lei ne approfitto e gli salto a dosso con il paletto in posizione, da quando si erano visti quello era stato l’unico momento che i loro occhi si incrociarono, lei fu incantata da quegli occhi blu non riuscendo a capire perché lui non si fosse ancora trasformato mostrando il suo volto demoniaco, lui disse “Cosa c’è cacciatrice non ti starai mica innamorando di me!” e la spinse via prontamente, per evitare che lei lo impalettasse, lei era confusa non riusciva a capire cosa gli stesse prendendo, perché non l’aveva impalettato? Per quale motivo non ci era riuscita? La pioggia prese a cadere, lentamente, e loro incuranti cominciarono di nuovo ad attaccarsi “Cos’è non fai più la spiritosa?!” “Vedo che basti tu per entrambi!”, pugni e calzi senza mai fermarsi senza mostrare il minino affaticamento, e loro lì sotto quella pioggia che diventava sempre più forte sempre più pungente che lottavano incuranti di tutto. Si ritrovarono vicini, cosi tanto vicini che lui pregava di essere ucciso per non dover subire tutto questo, e lei lo osservo meglio, noto che era un bel vampiro i suoi lineamenti marcati e forti gli davano quel non so che…e poi i suoi occhi come poteva un demone avere quegli occhi? Il vento soffio leggermente e giunse inaspettato il suo profumo che la colpì come un pugno in pieno ventre…lei conosceva quel profumo! Ma non sapeva come, forse era dovuto alla momentanea perdita di memoria da cui era affetta. Lui approfitto del suo momento di distrazione e la disarmò del paletto, e con una rapida mossa l’attero mettendosi lui su di lei e disse “Ahi! Ahi! Cacciatrice, non devi mai durante un combattimento farti sopraffare dai pensieri, altrimenti guarda cosa succede!” la sua stretta era forte, lei era completamente succube di lui che con il suo corpo la teneva ben piantata nel terreno, poi prese a parlare “E ora io dovrei ucciderti vero?” nel sentire quelle parole le si gelò il sangue a parte Joyce non lasciava un grande vuoto, penso- forse questa e la fine che mi merito- si abbandono, lui rimase schioccato poi disse “come puoi arrenderti?” lei lo guardo “Cosa?!” disse lei, “Tu sei una cacciatrice, non puoi arrenderti così, e poi non pensi alle conseguenze del tuo gesto” “Non capisco?” “Pensa a chi ti vuole bene, pensa al dolore che potrebbero provare nel perderti!” “Non ti riguarda!” “E a tua figlia non ci pensi?” “E tu come sai che ho una figlia?”lui non sapeva proprio come giustificarsi, i patti erano stati chiari perciò invento al momento “Sento il suo odore sui tuoi vestiti” “ma cosa vuoi hai vinto perciò uccidimi…” “Buffy perché fai cosi?” “Lei lo guardo negli occhi la sua voce si era fatta dolce e comprensiva poi disse  scioccata da quella voglia di confidarsi con quel tipo“Non ho niente…la mia vita non è niente, e per il bene di mia figlia forse è meglio che io non ci sia!” “Come puoi privarla di conoscerti, di amarti…di abbracciarti nell’oscurità della notte quando si sveglierà perché avrà fatto un incubo!” “Cosa ne puoi sapere tu dell’amore sei solo un vampiro!” quelle parole arrivarono come una doccia fredda che lo riporto indietro nel tempo a quando lei non faceva altro che umiliarlo, la guardo e disse “E già io sono solo un vampiro! Proprio non ri…” lascio la frase a meta alzò il volto verso il cielo lasciando che la pioggia mimetizzasse le sue lacrime la guardo un’ultima volta, si chino e la bacio, si alzo e la lasciò lì per terra ancora scioccata per quello che quel vampiro aveva fatto. Lui comincio a camminare dicendo “Avete vinto! Non era vero amore siete contenti dannazione!!!!!!!!!” quando senti un urlo provenire da dove poco tempo fa era lui, corse a vedere e vide quattro energumeni che l’avevano presa di sorpresa, la tenevano bloccata  mentre uno di loro si stava avvicinando per morderla, finche non gli sparì d’avanti agli occhi, ancora spaventata guardo chi era venuto in suo soccorso, e lo vide, con la sua giacca di pelle e con il paletto che poco prima era riuscito a togliergli uccidere quei demoni d’avanti ai suoi occhi. Non riusciva a capire come un vampiro potesse uccidere i suoi simili per salvare una cacciatrice, poi lui si trasformo, lei fu inorridita dalla sua faccia, tutto era troppo strano… troppo strano. Comincio a combattere aiutando quello che era il suo nemico. L’attenzione dei vampiri presenti passo su quello che era il loro simile, lo circondarono catturandolo, Spike grido “Buffy va, mettiti in salvo!” “No!Non posso lasciarti solo!” “Non essere stupida, salvati!” comincio a liberarlo occupandosi di quello che cercava di tenerla più lontana possibile da lui, con una serie di attacchi lo atterrò finendolo con il paletto, intanto Spike invano cercava di liberarsi dalla morsa da cui era tenuto, la guardo combattere proprio come una volta…eppure sapeva che lei non l’aveva riconosciuto, ma gli era grato per quello che stava facendo. Lei riuscì a uccidere un altro dei demoni, finche non riuscì a liberarlo e insieme finirono quello che l’aveva tenuto bloccato. Rimasero lì con il fiatone, il viso di lui era ancora trasformato, lei lo guardo negli occhi che quasi stentava a riconoscere gli prese la faccia  con una mano e lo bacio…riuscì a fare quello che non aveva mai trovato il coraggio di fare fino a quel momento, lui spiazzato disse “Perché l’hai fatto?” “Per ringraziarti per avermi salvato!” “Tutto qui?” tornò normale, “che vuoi che ci sia sotto…tu sei un…cioè tu non puoi amare” lui la guardo negli occhi e disse “Tu non cambierai mai, inventi una serie di scuse per difenderti dai tuoi sentimenti!” “Ma se ti conosco appena…che sentimenti potrei sentire per te?” “lascia perdere!” si volto e andò via.

Lei torno a casa al quanto scioccata per la nottata appena trascorsa, prese un asciugamano per asciugarsi un po’,guardo fuori dalla finestra la pioggia non voleva saperne di smettere di cadere, il suo pensiero torno a quello strano vampiro che aveva incontrato…perché il suo viso la stava tormentando tanto? Anche se aveva un viso d’angelo non poteva lui non era un essere che poteva provare sentimenti, e per quale motivo quel idea gli balenava nella mente? E ormai lui chissà dove era andato. Si mise a letto non riuscendo a prender sonno, sentiva la mancanza di qualcosa…quel bacio cosi casto l’aveva, dopo tanto, fatta sentire viva! Ma perché? Perché l’aveva baciata? Chiuse gli occhi e lo rivide li, in quella stanza lei era in lacrime perché era stata cacciata dal gruppo lui arrivo, e grazie alle sue parole gli aveva fatto capire che non doveva arrendersi, era riuscito a dargli forza nel proseguire la missione…come aveva potuto non riconoscere l’unica persona al mondo che amava. Corse in strada in pigiama, mentre la pioggia continuava a bagnarla, arrivò al cimitero, comincio a girare per le cripte, gridava il suo nome al vento, ma lui non era lì, non era più lì, chissà dove era andato a finire?, chissà se l’avrebbe mai più rivisto?, l’aveva trattato come nel passato, facendolo sentire una cosa, offendendolo sul fatto di provare veri sentimenti…e nonostante tutto lui gli era rimasto vicino, cercando di fargli capire che lei era importante “Stupida, sono solo una stupida…Spike!!!!!!!!!!” comincio a piangere. Dopo più di un’ora che lo cercava, ormai era completamente fradicia, tornò a casa, Willow era seduta nel salotto, la vide in pigiama tutta bagnata le corse in contro e le disse “Buffy, ma dove sei stata, cosa hai fatto?” “Non l’avevo riconosciuto …capisci e lui è andato via, da me per sempre!””Buffy, lui sapeva a cosa sarebbe andato incontro, ecco perché mi ha detto di darti questa!” prese una lettera da un cassetto, l’aprì e comincio a leggere quello che lui gli aveva scritto:

 

                Cara Buffy, se stai leggendo questa lettera vuol dire che ho fallito!

               Tu ti chiederai chi ti scrive…diciamo che sono la persona che

               più ti ha amato al mondo, la persona che viveva e vivrà per sempre per il

              tuo sorriso!

               Oddio non posso immaginare la mia vita senza di te,

              ho appena accettato di farmi cancellare dalla tua memoria, perché è l’unica

             possibilità che tu ti risvegli da quel assurdo coma. Ho dovuto farlo, nel caso in cui io non

               riuscissi a farti ricordare di me, almeno mi rimane la soddisfazione che  la nostra  

            bambina potrà contare su le cure amore voli di sua madre. La cosa che più mi fa felice                                                                                                      

           è che   avrà una mamma come te al suo fianco, ti prego Buffy non fargli mancare mai niente

             abbi cura d i lei come fare io con entrambe,fagli sempre una carezza la sera

            prima che si corichi e digli che quella è da parte del suo papà,e  anche se è difficile

            non dipingermi come un vampiro…ma come un’ uomo che vi ama entrambe con

            un tale ardore da rinunciare a tutto per voi.

              Ricorda sempre di lottare per entrambi e di  non lasciarti prendere dal panico mai

             Ricorda che da qualche parte del mondo esiste un vampiro che ti ama e che vivrà con

            Il piacere di averti conosciuta e amata.

 

                                                                    Il tuo William

 

 

Buffy richiuse quella lettera, guardo l’amica e disse “L?ho perso! Ti rendi conto l’ho perso per l’ennesima volta!”, l’amica la strinse forte al suo petto è disse “Probabilmente il destino sta solo allontanandovi per un po’, forse vi rincontrerete a combattere fianco a fianco!” “E fino ad allora cosa faccio…non posso!Non posso!”. Willow riaccompagno in stanza Buffy distrutta che non riusciva a calmarsi, prese una fialetta dalla sua stanza e versò venti gocce in un bicchiere, Buffy prese quello che l’amica gli aveva dato, non ci volle molto e grazie a quelle gocce si addormento.

 

 

 

 

                                                        CAPITOLO 7

 

Ormai erano passati alcuni mesi da quella notte, e Buffy aveva ancora bisogno di quelle gocce per trovar sonno, continuava a leggere quella lettera, anche se ormai il suo contenuto lo sapeva a memoria, e poi in quelle epoche righe che lui gli aveva lascito, come un testamento, ricercava la forza…quella forza che lui riusciva ad infondergli con le parole. Ripensava a quella notte nel cimitero, a come era riuscito a capirla anche allora…nonostante tutto lui era collegato a lei!Se solo non fosse stata cosi stupida, aveva avuto una seconda possibilità e l’aveva persa come la prima, limitandosi a indietreggiare solo perchè lui era diverso…si diverso! Ma poi quanto diverso da lei?

Quella mattina il sole splendeva alto in cielo, Buffy decise di portare Joyce al parco per farla divertire un po’voleva rispettare le volontà di Spike, non facendogli mancare mai nulla, facendola crescere con la complicità di sua madre…era per questo che lui aveva accettato il patto in fin dei conti, e lei non voleva svalorizzare il suo gesto.

 Gli mise un simpatico vestitino rosso, con scarpine in coordinato, e gli fece un piccolo ciuffetto sulla chioma bionda, la guardo è disse “Sei bellissima, sai che il tuo papà sarebbe molto geloso di te?” la piccola rise, chissà come mai lei si divertiva molto quando la sua mamma gli parlava.

Buffy appena fuori mise i suoi occhiali da sole, e cominciò ad avviarsi verso il parco, che non distava molto da casa, appena entrata vide un venditore di gelati, si avvicino e ne prese uno, poi si accomodò ad una panchina, girando verso di se la piccola con il carrozzino. Si diede uno sguardo in torno, e noto che molti quella mattina avevano avuto la sua stessa idea, approfittando della bella giornata.

Mentre la piccola giocherellava lei prese a leggere una rivista di moda, non era molto concentrata continuava a girare le pagine senza troppa importanza, un po’ più di stante di lei vide una famiglia che stava giocando a rincorrersi nel prato, rimase incantata e quasi gelosa per quella fortuna che lei non possedeva “Non potete capire quanto siete fortunati…” guardo Joyce e disse “Perché anche tu devi subire le scelte della mia vita sbagliate?” le accarezzo il viso è disse “Tu ti meriti di essere felice in quel modo…con un padre che ti voglia bene e che ti rincorra nel parco, che ti aiuti a studiare…che ti ami!”. Si alzo per tornare a casa, e in lontananza, noto qualcuno che l’osservava, da dov’era non riusciva a capire bene chi fosse, aveva i capelli rasati, un paio di occhiali da sole e indossava un paio di jeans e una camicia nera, taglio per l’altro ingresso, non aveva voglia di combattere o cose del genere. Ormai era fuori, continuava dritta per la sua strada, incurante della gente in torno, proseguendo per la sua meta, le sue sensazioni da cacciatrice gli fecero notare che qualcuno la seguiva, volto dietro una siepe, mettendo Joyce al sicuro e attese che il tale la raggiungesse, era li sentiva la sua presenza…ma perché ci metteva tanto, l’attesa non era mai stata il suo punto forte, perciò usci allo scoperto “Chi diavolo sei?E cosa vuoi da me…” i suoi occhi erano mai stati ingannati tanto, le parole le morirono in bocca “Sorpresa?” “Spike…” gli si lanciò tra le braccia “Amore ho ricordato…ho ricordato tutto, sono persino venuta a cercarti, ma tu non c’eri più!” “Lo so…lo so non preoccuparti, ma avevo una questione da risolvere prima!” lei non si era ancora resa conto di nulla, lui l’allontano un po’ e disse “Buffy non noti nulla di diverso?” “Si hai tagliato i tuoi capelli! A proposito perché?” “Buffy guarda…guardati intorno!” si diede un’occhiata intorno e subito “Ma…ma com’è possibile, è pieno giorno e tu sei qui d’avanti a me!” “Ho fatto l’unica cosa che potessi fare per te e per Joyce…Ho rinunciato alla mia immortalità” quelle parole sortirono l’effetto desiderato, “Ma come hai fatto?” “Te lo dico però spostiamoci di qui, dai torniamo al parco voglio restare da solo con voi!”. Raggiunsero il parco si misero seduti alla panchina su cui lei pochi minuti prima era seduta, e presero a parlare “Il sole…croce e delizia per i miei occhi! Devo portare gli occhiali da sole perché non riesco ancora a sopportarlo” lei gli prese la mano, e disse “Raccontami tutto nei minimi particolari!” “Appena partito, non sapevo esattamente dove andare, non volevo assolutamente tornare a Los Angeles, anche se sapevo che una mano ad Angel faceva sempre comodo, perciò ho vagato, arrivando a quella che un tempo era …Sunnydale, ero lì di fronte a quel enorme buco, che mi ripetevo che non era vero…non poteva essere vero, di averti persa un’altra volta, senza lottare! Ormai il sole stava per sorgere e io avevo pensato di …farla finita!” lui abbassò lo sguardo vergognandosi anche di aver pensato una cosa simile “Poi mi appare lei, bianca luminosa…che mi dice-Complimenti Spike, hai vinto!- io non riuscivo ben a capire cosa, poi prosegui –Lei ti ama veramente…perciò ora puoi tornare da lei- e io gli ho detto di no!” lei lo guardo perplessa, ma non ebbe il coraggio di porgli le sue domande perché sapeva che lui gli avrebbe svelato tutto “Lei nella sua maestosità disse -Come hai lottato per il suo amore e ora non vuoi raggiungerla?- Buffy hai capito perché io non volevo tornare vero?” “Credo di si!” “Quando ti eri dimenticata di me…mi hai disprezzato come un tempo, ma non perché ero cattivo, solo perché ero diverso da te! Poi anche quello che mi aveva detto Xander, riguardante Joyce…dovevo fare di più per voi, non potevo rovinarvi la vita, almeno non la sua!” indicò la piccola che seguiva la conversazione dei due senza disturbare, quasi capendo l’importanza di quelle parole “Allora gli ho chiesto di tornare vivo per voi!” “E lei cosa ti rispose?” “Che sperava che io facessi quella scelta…e che questo era il suo scopo sin dal principio, capire fino a che punto era forte il mio amore per te!” lei lo abbraccio forte poi lui prosegui “Solo che ora non ti potrò più essere utile per la caccia!” “Ma sarai utile per crescere nostra figlia…e questa è una delle cose più importanti” tornarono a casa, tenendosi per mano, contemplando il sole che pian piano andava riposarsi, il viso di lui era raggiante, quello di lei anche di più, potevano quasi toccare il cielo con un dito se solo avessero voluto, finalmente insieme…finalmente in maniera normale.

Quella notte lei senti per la prima volta il suo cuore battere, quel cuore che, anche se morto aveva sofferto tanto, e amato tanto lei. Spike alzo il volto di lei verso il suo e la baciò, poi disse “Buffy…ho voglia di fare con te tutto quello che non ho mai fatto con nessun altra donna!”, il suo sguardo si fece al quanto intrigante poi disse “Sai che dovremmo prendere precauzioni vero?!”  “Sto parlando seriamente” lei allora torno seria, lui la strinse forte tra le sue braccia e disse “Buffy…io voglio sposarti!” lei lo guardò non credendo a quello che aveva appena udito, un brivido pervase il suo corpo, lui notando la sua reazione disse “Se per te vado troppo veloce…” “Spike non puoi immaginare da quanto tempo l’ho desiderato!” “Perciò la tua risposta e si?” “Si! Si! Mille volte si!”lui la strinse forte e se, notando che il suo cuore prese a battere più forte…era starna, non ricordava quasi più com’era avere un cuore, le sensazioni che ti porta a provare.

 

 

 

                                                             CAPITOLO 8

 

La musica era partita era il suo turno, non riusciva a muoversi, il suo corpo non glie lo permettevano “Buffy va tutto bene, non e che ci hai ripensato?” guardo l’uomo che la teneva sotto braccio per accompagnarla da quello che sarebbe diventato suo marito e disse “Se sono sicura di una cosa…e Spike. Comunque Giles volevo ringraziarla per aver accettato…lei per me è come un padre, nonostante tutto!”Giles gli strinse la mano, e cominciarono a camminare.

Lui non poteva fare a meno di notare quanto bella fosse, mentre percorreva la navata con fare così sicuro…e soprattutto non lasciava il suo sguardo, quasi a confermare quella scelta che oggi li vedeva li per scambiarsi una promessa d’amore eterna. Lei lo guardava, era incantevole nel suo abito bianco, le conferiva una tale grazia, che tutto non potevano che ammirare quella incantevole sposa.

Erano lì uno di fronte all’altro, circondati dai pochi amici fidati e da quelle che una volta erano giovani prescelte impaurite invece ora donne forti e sicure di loro.

 Nel momento in cui lui gli prese la mano per scambiarsi la promessa, lei non riuscì a reggere le lacrime, lui si avvicino e le sussurrò all’orecchio “Se vuoi questa è la tua ultima possibilità!” lei lo guardo e gli disse “Si…la mai ultima possibilità di essere realmente felice!”.

Il matrimonio, andò nel migliore dei modi, tutti si divertirono, anche se gli sposi erano quasi in un trans mentale che apparteneva solo loro.

Arrivarono a casa, misero a letto la piccola,e andarono nella loro stanza erano stravolti, non potevano immaginare che un matrimonio sfinisse qualcuno più di un apocalisse, sorridevano tra loro ricordando qualche aneddoto sulla cerimonia tipo il discorso di Willow, oppure nel momento dello scambio delle fedi la scenata di Andrew troppo emozionato per non piangere, oppure il loro primo ballo. Lui si volto accese lo stereo che era posizionato dietro di lui, si volto verso di lei prendendo la sua mano e disse “Mi permetti questo ballo?” “dovrei chiedere a mio marito…sai è un tipo un po’ geloso!” “E fa bene, visto che sei bellissima!” quelle note partirono, la musica di Chantel Kreviazuk riecheggiavano per tutta la stanza con la sua dolcissima Feels like home, era la stessa canzone con cui avevano aperto il ricevimento. Lui la strinse a se e disse “ Sai tu sei…tutto per me!” “Ne sei sicuro…anche se per me hai dovuto rinunciare alla tua immortalità?” “Ti immagini l’eternità senza di te! Sarebbe al quanto triste, preferirei vivere una sola ora con te piuttosto che un’eternità senza di te!”.

Quella notte fu un turbinio di emozioni, non poteva crederci era diventata un biscotto…il suo biscotto, cominciò a ripensare a quando si erano incontrati la prima volta, a come avevano combattuto uno contro l’altro senza tregua, e le varie lotte fatte fianco a fianco, a volte con disprezzo a volte per sicurezza fino all’ultima combattuta con amore, e lui nonostante tutto non aveva mai mollato, subendo umiliazioni, venendo a volte attaccato, ma era li solo contro un’impresa difficile. Continuava a tenerlo stretto a se, lui ormai dormiva gia da un bel po’ e lei ancora sveglia l’osservava… osservava il suo petto il movimento che il suo respiro gli procurava e poi penso –sono la donna più felice al mondo! Quanti uomini avrebbero fatto tanto per amore…per il suo amore cosi tormentato!- lo baciò, lui al tocco delle sue labbra si sveglio è disse “Cosa succede Joyce sta piangendo?” “No, no stai tranquillo, e solo che ti amo troppo!” lui la guardo sorrise e disse “Io di più!”.

 

 

 

 

 

                                                              EPILOGO

 

Lei fu svegliata dai teneri raggi che provenivano dalla sua finestra, attese un attimo ad aprire gli occhi, quella sera ci aveva messo un po’ prima di prendere sonno, perciò comincio a stiracchiarsi, allungo la mano verso il suo lato e non lo trovo –E’ andato a prepararmi la colazione che dolce!- “Spike! Sono sveglia!” apri gli occhi e si trovo a fissare il soffitto, si sollevò di scatto, non ci volle molto per capire dove si trovasse.

Si guardo in torno…non poteva essere, no! Non era vero, usci dalla sua stanza, scalza ancora in pigiama, guardo giù verso il parcheggio, ritorno nella sua stanza “No! Non può essere stato!” comincio a spaccare tutto quello che gli capitasse a tiro, incurante del chiasso che faceva, urlava si dimenava come una pazza in quella stanza d’albergo, soprattutto quel albergo, piangeva e urlava il suo nome “Spike!!!!perchè mi hai fatto questo scherzo !Spike!!!!!!!!!!”. La porta si apri Willow entro di corsa e la vide lì seduta sul pavimento con l’aria sconvolta e dopo la discussione avuta la sera prima, l’abbraccio e disse “Buffy…calmati è stato solo un sogno! Era tutto un sogno!”

 

 

 

 

                                                                 FINE