SOLTANTO PER UN MOMENTO...




Tutti noi ad un certo punto della nostra vita ci fermiamo.


Ci fermiamo soltanto per un momento, solo un attimo, quanto basta a guardarci indietro e riflettere sulle scelte fatte.


Scelte che ormai non potranno essere più cambiate, costringendoci a subire le conseguenze delle nostre decisioni errate, comunque incommutabili, definitive.


Allora ci chiediamo se qualcosa poteva cambiare, se avessimo deciso diversamente, compiuto determinate azioni, preso un altro bivio nella nostra esistenza.


Se questo avesse potuto cambiare il corso degli avvenimenti, salvare un'amica, salvare il proprio amore.


"Doveva andare così? E se avessi...?"


E quando ci accorgiamo degli errori commessi è già troppo tardi.


Forse potevo far qualcosa, o forse non avrei potuto far niente lo stesso.


I ricordi sono ancora lucidi nella mia mente, quei ricordi così agghiaccianti, tremendi.


Sono l'unico responsabile, l'unico colpevole di quello che è successo, perchè non ho voluto...


"Perchè non ho voluto aiutarla?"


Eppure rivederla dopo tanto tempo mi aveva risvegliato tante belle emozioni, quel bellissimo viso così semplice e delicato, quel profumo inebriante, quella voce così dolce...


"Devi aiutarmi." mi chiese.


Nonostante fossi estasiato nel rivederla le risposi no.


"No."


Dannata risposta, dannato io.


"Non puoi venir qui e fare la padrona, non puoi più darmi ordini."


Rimasi molto male da come ella si rivolse a me, come se tra noi due non ci fosse mai stato niente, come fossi un estraneo.


Neanche un saluto.


"Non puoi tirarti indietro ora, è qualcosa di grosso, qualcosa di terribile, è la svolta decisiva."


Non detti peso alle sue parole, non le considerai così importanti, fu quello il mio più grande errore.


"Il Male, si è incarnato in una bestia spaventosa, sta per svegliarsi. Potrebbe essere la fine, la fine di tutto, ti prego Angel..." replicò lei.


"Mi dispiace, dovrai cavartela da sola. Tu sei la Cacciatrice, puoi farcela."


Forse sopravvalutai la sua forza, o forse sottovalutai il Male.


"D'accordo...addio." e se ne andò.


Io rimasi a lungo seduto nel buio del mio ufficio, assorto nei miei pensieri, ripensando alle parole di Buffy.


"Riuscirà a salvare il mondo, ancora una volta."


Due giorni dopo qualcosa esplose dentro me, qualcosa di inarrestabile, di incontrollabile.


"Devo aiutarla."


Sentivo però che poteva essere troppo tardi, ma andai lo stesso.


Trovai una Sunnydale in preda alla morte, come non l'avevo mai vista.


Era davvero la svolta finale.


La gente terrorizzata correva per le strade, nel panico totale.


Le case bruciavano e i marciapiedi erano ricoperti da corpi straziati, brutalmente mutilati, dissanguati, carbonizzati.


Io scrutavo questi ammassi di cadaveri con la paura di riconoscere un amico, una persona molto cara.


Il cielo era rossastro, un rosso sangue che creava un'atmosfera spettrale, surreale e angosciante.


L'odore che permeava l'aria era sconcertante, come sangue bollente che intasava ogni angolo della cittadina.


L'Inferno era sceso in Terra, e nessuno poteva sottrarsi alla sua inarrestabile furia, nessuno.


Il mio sesto senso mi portò in chiesa, quel luogo sacro che avrebbe impedito ogni male, tanto temuto dai non-morti e adesso luogo di una strage demoniaca.


"Non può essere..." queste le uniche parole che riuscì a pronunciare alla vista di Willow, distesa per terra davanti alla navata principale della chiesa, con la gola squarciata da dove sgorgava tanto di quel sangue da arrivare ai miei piedi.


Willow, la dolce Willow, adesso era un cadavere in mezzo a tanti altri, un corpo senza vita.


"Willow..."


Ripresomi dallo shock alzai lo sguardo e vidi il Male...


Qualcosa che non avevo mai visto, neanche durante la mia permanenza nella dimensione demoniaca.


Era orribile, una bestia enorme, imponente e spaventosa.


Era davvero il Male in carne ed ossa...e artigli.


Artigli lunghi e affilati, affondati nel ventre di lei.


Lei...prima così forte e decisa, adesso in balia del Male.


Riuscì a malapena a sentire il suo grido soffocato dal dolore.


La bestia continuò ad accanirsi sul corpo della povera Buffy, della mia Buffy.


Rimasi immobile, impotente e terrorizzato davanti a tanta furia, davanti a quella forza che neanche la Cacciatrice potè fermare.


Soltanto per un momento avrei voluto che fosse tutto un sogno, che quello che vedevo fosse soltanto frutto della mia contorta immaginazione, ma purtroppo quella era la realtà, la cruda realtà.


Era davvero la fine.


Non mossi un dito, non riuscì a capacitarmi di quello che stava accadendo, non riuscì ad aiutarla, avevo paura, avevo tanta paura.


La bestia lanciò il corpo della Cacciatrice verso di me, io fissai quel corpo martoriato, non riuscivo più a ragionare.


Mi chinai su di lei, la strinsi forte tra le braccia; un gemito uscì dalle sue labbra, l'ha guardai negli occhi.


Occhi che prima erano così vitali, così profondi da perdersi dentro di essi, ora quasi spenti.


Una parola sgorgò dalle sue labbra, insieme a tanto sangue.


"An...ge...l.."


Fu la sua ultima parola.


La strinsi ancora una volta, un'ultima volta; senti il suo cuore che smise di battere e le sue lacrime scendere sul mio collo.


Non potei far niente, Buffy era morta e con lei morì anche l'ultimo briciolo di umanità che mi era rimasto.


"E' tutto finito..."


In quell'istante cominciò l'ultimo capitolo della razza umana, quello che nella Bibbia viene chiamato Apocalisse, la fine di tutto, la fine dei tempi.


Buffy era morta per colpa mia, forse anche se l'avessi aiutata sarebbe andata a finire così, ma almeno avrei tentato.


Invece no, lei era morta ed io ero rimasto immobile.


Credevo che addossarmi la colpa della sua morte mi avrebbe aiutato in qualche modo, ma niente.


Ricordare quel giorno è come riviverlo, quel terribile giorno, l'ultimo giorno della Cacciatrice...e dell'umanità.


Adesso è solo questione di tempo; prima o poi il Male avrà il sopravvento su di me, mi priverà della mia anima e io diventerò un altro dei suoi tanti servi.


Tento di resistere, solo il ricordo dei momenti belli passati con lei mi aiuta.


Forse un giorno riuscirò a fuggire e ad unirmi con gli ultimi umani rimasti per tentare di ostacolare la fine del mondo, o probabilmente domani guiderò le armate del Male verso gli ultimi baluardi di resistenza della razza umana.


Comunque sia, il ricordo di quello che ho fatto, anzi che non ho fatto, mi perseguiterà per tanto tempo, troppo tempo.


Se solo l'avessi aiutata...


Mi manca molto, il suo sguardo profondo, le sue labbra, la sua pelle, i suoi capelli, mi manca tutto di lei, tutto.


Vorrei che fosse ancora qui con me, per stringerla forte e baciarla, vorrei riaverla, soltanto per un momento.