SOMEONE LIKE YOU

AUTRICE:ANNEBELL

 

 

Preludio

 

Le situazioni ci sfuggono di mano continuamente.

Crediamo di poter gestire qualsiasi cosa fino a quando non siamo costretti a scontrarci con la realtà.

Ci illudiamo di essere forti e coraggiosi.

Crediamo di fare sempre le scelte corrette e di agire per il meglio, ma spesso la verità viene a svegliarci duramente.

E se avessimo sbagliato tutto…?

 

- Angel! No!-

- E tu chi diavolo sei?-

 

 

Cap. 1

Mi mancava il respiro e non riuscivo a capire cosa fosse successo. Il freddo di quel buco infernale era sparito insieme all’odore acre del sangue e del sudiciume incrostato sulle pareti. Dov’era finito il Daenjin?

Mantenni i nervi tesi, pronti a scorgere il minimo segno di movimento, ma i miei sensi erano compromessi. Vedevo sfuocato ed un fischio continuo mi dilaniava i timpani, sembrava che fosse scoppiata una dannata bomba.

Mi accovacciai di più, chiusi gli occhi e decisi di concentrarmi. Visto che i miei sensi da essere umano si erano messi in sciopero quelli da cacciatrice non potevano fare altrettanto.

Non tutto può essere visto, non tutto può essere udito.

Strinsi il pugnale fra le mani, era duro e ben concreto, la sensibilità c’era, 1 su 5 si può fare di meglio. Dovevo restare vigile, non avrei permesso che accadesse nulla di irreparabile. Angel stava bene, doveva stare bene, allora perché non riuscivo a sentirlo? Dove diavolo era? Se solo la vista fosse tornata normale avrei potuto cercarlo.

Feci un profondo respiro, sentivo pulsare il sangue nelle tempie, la calma mi stava facendo recuperare l’udito, qualcuno singhiozzava!

Non ebbi il tempo di pensare, un rumore, una luce intensa, mi schermai con le mani parando il colpo che mi spostò di diversi metri.

- Dannazione!- urlai

- Mamma dove sei?-

- Kathy!-

 

Cap. 2

- Chi diavolo sei? Non te lo chiederò un’altra volta-

- Kathy! Kathy! Resta dietro di me-

- Mamma?-

- Ho detto resta dietro di me-

Dove ero finita? Sembrava la hall di un albergo. La vista era tornata così come l’udito, avevo riacquistato i sensi, ma c’era qualcosa che non andava. Cos’era successo? Dov’era Angel? Dov’era il demone? Dov’era la dannata grotta?

Kathy si aggrappava tremante al mio giubbotto di jeans singhiozzando. Due persone erano immobili davanti a me. Nemici o amici? Dall’esperienza? Quasi sicuramente nemici.

- Dimmelo prima tu- risposi al tizio di colore che aveva parlato

- Sei tu che sei piombata nel nostro hotel. Le domande le faccio io-

- Gunn non vedi che ha una bambina? Potrebbe aver bisogno d’aiuto- la giovane ragazza magrolina con gli occhiali si girò verso di noi venendoci incontro.

- Non vedi che ha un coltello?-

- Io sono Fred avete bisogno di aiuto?- disse lei ignorandolo

- Ferma- Fred si bloccò, si stava avvicinando troppo e non mi piaceva. Non mi piaceva per niente. Avevo Kathy da proteggere e non potevo permetterle di avvicinarsi in quel modo.

- Non avere paura non abbiamo intenzione di farti del male-

- Questo è da vedere. Dove siamo?-

- All’Hyperion Hotel. Benvenuta alla Angel Investigazioni-

- Angel investigazioni?-

- Buffy!-

- Buffy?-

- Angel! Oh mio dio Angel stai bene!- Angel e Cordelia erano appena scesi dalle scale adiacenti a quella specie di reception. Non riuscivo a crederci. Angel era lì in piedi senza nemmeno un graffio. Lasciai cadere il pugnale e gli corsi incontro abbracciandolo.

- Buffy che succede? Che ci fai qui?-

- Angel dov’è il Daenjin?-

- Il cosa?-

- Il demone!-

- Ciao anche a te Buffy-

- Cordelia. Ciao-

- Ed è arrivata Buffster- mugolò Cordelia

- Buffy? Quella Buffy?- disse Fred

- Qualcuno si degna di spiegare che sta succedendo?- intervenne Gunn

- Mamma?- Alla voce esitante di Kathy calò il gelo nella stanza. Il caos che fin’ora l’aveva animato sembrò essere risucchiato. Lasciai Angel e presi Kathy in braccio. Si aggrappò a me dimenandosi indicando Angel. Sorrisi avvicinandomi di nuovo a lui. Angel mi guardava con gli occhi sbarrati. Fissava Kathy come se non l’avesse mai vista. Non capivo cosa stesse succedendo, ma ora eravamo insieme e avremmo risolto tutto, noi dovevamo farlo. Kathy si sporse verso di lui, agitando le braccia per essere presa. Gliela porsi, ma Angel esitava non capiva cosa fare.

- Angel? Che fai? Vuole venire da te non vedi?-

- Buffy i-io non capisco-

- Vuole che la prendi in braccio- Angel esitante accontentò la bambina che gli gettò le braccia al collo nascondendo il visino nell’incavo della sua spalla.

- Io sono confuso- ripetè quelle parole con una lentezza esasperante.

- Confuso è dir poco- aggiunse Gunn

- Quella è tua figlia?- disse Cordelia sporgendosi per osservare la bambina fra le braccia di Angel

- Certo che è mia figlia che domande mi fai?-

- L’ultima volta non l’avevi o non c’è l’hai detto?-

- Cordelia che cosa stai blaterando? Per favore non abbiamo tempo per queste sciocchezze- sbuffai

- Chiamale sciocchezze. Hai una figlia di... Quanti anni ha?-

- 5 anni-

- Ti presenti qui con una bambina di 5 anni dici che è tua figlia e ti aspetti che non rimaniamo neanche sconvolti?-

- Sai già che abbiamo una figlia Cordelia, ma vorrei sapere anche io come siamo finite qui-

- Abbiamo chi?- intervenne, ma io la ignorai dedicando la mia attenzione ad Angel.

- Angel?- Il suo sguardo era vuoto, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Non aveva più proferito parola. Guardava un punto indistinto oltre la mia spalla. Gli sfiorai il braccio con la mano.

- Angel stai bene?- si girò verso di me e mi guardò con odio, posò Kathy che piagnucolava per terra e si girò per andarsene.

- Angel!-

- Papà!-

 

Cap. 3

Kathy corse incontro ad Angel che si era letteralmente paralizzato. Si aggrappò alla sua gamba tirandogli i pantaloni.

- Papà?-

- Papà a chi?- disse Gunn

- Io non ci sto capendo niente-

- Chi non ci sta capendo niente?- aggiunse improvvisamente una voce.

- Uh chi è questo delizioso frugoletto?- Un demone verde si abbassò per guardare meglio Kathy ancora aggrappata ad Angel. Buffy corse contro Lorne e fu più veloce delle voci che cercavano di fermarla. Lorne cadde carponi col sangue che gli grondava dal naso a causa di un pugno della cacciatrice.

- Sta lontano da mia figlia- gli risposi

- Hei biondina calma, Lorne è un amico-

- Amico vostro non mio-

- Io sono amico di tutti!- aggiunse mugugnando per il dolore il demone

- Accipicchia picchi proprio forte ragazza-

- Si e ti consiglio di ricordarlo prima di avvicinarti ancora a mia figlia- Angel era ancora immobile con Kathy aggrappata, non si era nemmeno scomposto per quella breve azzuffata.

- Kathy vieni da me- la bambina però continuava a piagnucolare per poter di nuovo tornare fra le braccia del vampiro.

- Kathy!- urlai. Smise subito di lamentarsi osservando sua madre che la separava dal demone verde. Le tendeva una mano dietro le spalle ed anche se titubante la piccola la prese. Buffy velocemente prese la piccola in braccio allontanandosi dagli altri. Camminava all’indietro continuando a tenerli d’occhio.

- Non so chi tu diavolo sia, ma non sei Angel- Non poteva essere lui non avrebbe mai permesso una cosa simile. Non avrebbe mai messo Kathy così in pericolo senza fare niente. Dov’era Angel? Dov’erano finiti?

- Lui è Angel, qui quella strana sei tu Buffy- disse Cordelia

- Qualcuno si degna di spiegare per favore?- sbottò Gunn

- Io sono Buffy la cacciatrice e lei è mia figlia Kathy, la figlia di Angel-

- Angel ha un’altra figlia?- disse Cordelia

- E non ci hai detto niente amico?- riprese Lorne

- Non vorrei suonare ovvio, ma a giudicare dallo stato catatonico in cui è caduto, credo che non lo sapesse neanche lui- aggiunse Gunn. Angel si era girato e fissava Buffy sempre nel più totale silenzio. Tutti non facevano altro che lanciare sguardi dalla bambina ad Angel e da Angel alla bambina.

- Ma questo non ha senso!-

- Vediamo se ho ben capito. Tu sei Buffy il primo amore del nostro ragazzo ed hai una figlia che è anche sua fig…-

- Fermi fermi fermi! Chi ci dice che questa sia la vera Buffy?- intervenne Cordelia

- Io sono la vera Buffy, che razza di discorsi fai?-

- Senza offesa, ma la vera Buffy non ha figli! Non di Angel almeno! Non senza dirglielo!-

- Che diavolo state dicendo tutti quanti?! Angel è mio marito ed il padre di mia figlia, sa perfettamente di avere una figlia come lo sai anche tu Cordelia-

- Io? Io non so nulla! Non mettetemi in mezzo! Aspetta un attimo hai detto marito?-

- Si, ha detto proprio marito-

- Si ho detto marito. Angel!- strillai dalla rabbia ma che stava succedendo? Si erano dimenticati tutto? Anche Angel? No… Angel non poteva dimenticarsi di sua figlia!

- Amico direi che è il caso che ti svegli dal coma- disse Gunn

- Si ci devi delle spiegazioni!- aggiunse Cordelia

- Angel!- urlai ancora, ma ormai le lacrime iniziavano a scorrere sulle mie guance. Stringevo Kathy a me, non poteva essere vero. Angel si era dimenticato di noi.

 

Cap. 4

Mi sembrava di essere in un incubo. Buffy era lì, no Buffy era lì con una bambina, no Buffy era lì con mia figlia! Non riuscivo a pensare, non riuscivo a parlare, a muovermi. Era una nuova punizione? Era un altro dannato modo per farmi del male? Era solo un sogno o un incantesimo! Eppure sembrava così vero…

Vedevo Buffy piangere e rannicchiarsi con quella bambina fra le braccia. Piangeva a causa mia. E’ sorprendente come riesca a far del male alle persone a cui tengo continuamente anche senza capirne il motivo. Non potevo lasciarla così, ma come poteva essere vero? Quella bambina non poteva essere mia! Come sarebbe stato possibile? Una gravidanza ritardata? No, era troppo assurdo e poi Buffy me l’avrebbe detto!

- Buffy…- sussurrai. Buffy iniziò a singhiozzare ed ad allontanarsi. Iniziò a dirigersi verso l’uscita. Dovevo fermarla. Dovevo capire!

- Buffy!-

Finalmente riuscii a muovermi. Sentivo di nuovo le gambe, le braccia, le mani ed allora corsi, l’afferrai e l’abbracciai. Abbracciai Buffy e quella bambina contemporaneamente e di nuovo la piccola si aggrappò a me.

Perché era così affettuosa? Perché si lasciava così andare? Perché era così a suo agio? Perché mi sentivo così bene nel guardarla? Perché il semplice fatto che mi cercasse mi faceva scoppiare il cuore di gioia? Non mi importava quasi più di quello che stava succedendo. L’unico mio desiderio era stringerla, stringerle e non parlare, ne pensare, ne muovermi più. Sarei morto volentieri in quel momento.

Sentivo che i pensieri e tutti i problemi perdevano il loro senso. Il profumo del suo corpo mi investiva ed era come tornare a casa dopo aver vissuto nell’ansia e nella paura. Buffy era fra le mie braccia cos’altro poteva avere importanza? Se anche quella bambina non fosse stata mia… figlia, era assurdo anche pensarlo, era in ogni caso la figlia di Buffy e sentivo già di non poter più far a meno di lei.

Accarezzai i capelli di Buffy guardando la piccola Kathy. Aveva degli occhi marroni scuro, i capelli lisci dello stesso colore acconciati con due codini che le davano un aspetto ancor più tenero. Era deliziosa.

Se anche fosse stata una punizione sarebbe stato il veleno più dolce che avrei potuto desiderare.

 

 

Cap. 5

Scappare. Ecco cosa dovevo fare. Dovevo andarmene e trovare una soluzione da sola. Dopo tanti anni ero tornata di nuovo ad essere sola. Mi sembrava di essere in un incubo, il mio incubo peggiore. Cos’era una nuova punizione? Dovevo perdere di nuovo tutto per un qualche scopo divino? Dover lottare ogni giorno a costo di perdere la propria famiglia ed esporre la propria figlia a pericoli continui non bastava?

Dopo tanti anni ero tornata ad essere sola.

E se tutto quello che stava succedendo non fosse mai cambiato? Se non fosse stato possibile tornare indietro? Cos’avrei fatto? No, avrei trovato un modo, non potevo permettere ancora che si giocasse con la mia vita, non potevo permettere che forze assurde decidessero della vita di mia figlia.

Non le avrei negato l’amore di suo padre. Non le avrei negato di crescere con una famiglia. Angel doveva ricordare, non c’erano altre soluzioni.

Quello sguardo vuoto mi aveva ferito più di qualsiasi altra cosa, non credevo che avrei di nuovo provato quel genere di dolore. Fissavo Angel con gli occhi che ormai debordavano di ogni mia paura. Le altre persone nella stanza sembravano solo ombre tetre di una tragica commedia.

Iniziai ad indietreggiare, avrei dovuto fare in fretta.

- Buffy…- sussurrò Angel

Una briciola di consapevolezza aveva illuminato i suoi occhi scuri, ma non poteva bastarmi, non era quello che cercavo.

- Buffy!- finalmente si mosse cercandomi. Mi attirò a sé e mi strinse. Continuava a ripetere il mio nome mentre mi accarezzava i capelli. Guardava Kathy. Era Angel?

- Angel- sussurrai piangendo contro il suo petto. Era semplice lasciarsi andare fra le sue braccia, forse lo era troppo. Era come un bisogno che invece di estinguersi cresceva in ogni istante impedendomi di colmarlo completamente. Kathy si era appoggiata a lui, ma stavolta il viso di Angel non tradiva alcuna paura brillava solo di meraviglia per ogni movimento della bambina. Avrei voluto crogiolarmi nell’illusione che di lì a poco tutto si sarebbe risolto, ma quel vuoto che Angel aveva, intenzionalmente o meno, riaperto dentro di me mi ricordava incessantemente che qualcosa non andava e che avrebbe potuto non tornare mai più al suo posto.

 

Cap. 6

Finalmente trovai la forza di staccarmi da lui. Bisogna iniziare a darsi da fare prima che le cose iniziassero a peggiorare di nuovo, perché ne ero certa, sarebbero peggiorate.

- Dovremmo parlare- dissi infine

- Lo credo anche io-

Mi girai verso il nostro pubblico. Non eravamo da soli purtroppo, era meglio iniziare a mettere le cose in chiaro. Avrei voluto lasciare Kathy fra le braccia di Angel, ma avevo paura a farlo, non volevo rischiare di rivedere quello sguardo indeciso così la tenni con me.

- Non so cosa stia succedendo- ripresi

- Non sei l’unica-

- Non lo trovo un gran vantaggio. In ogni caso non so se posso fidarmi di voi, quindi cerchiamo di non darci troppo fastidio a vicenda. Voi non mi volete qui ed io non voglio restarci collaboriamo ed ognuno andrà per la sua strada-

- Chi ci dice che invece noi possiamo fidarci di te?-

- Gunn per favore-

- Io- intervenne Angel, mi girai a guardarlo sembrava sul serio essersi ripreso, ma non volevo farmi illudere era una situazione troppo strana per poter essere presa alla leggera.

- No Angel, Gunn ha ragione non possiamo sapere se lei sia la vera Buffy. Insomma guardala! Ha una figlia e piomba qui sparando ordini, anche se questo è da lei, ma non c’entra-

- Sta zitta Cordelia. Sta zitta- la fulminò il vampiro

- Come puoi parlarmi così?! Lei torna e tu ti dimentichi subito di n… ti dimentichi subito di considerare anche il nostro parere?-

- Andiamo amico Cordelia ha ragione non possiamo fidarci così facilmente- disse Gunn

- Io mi fido. So che è lei. Il discorso è chiuso-

- Io sono d’accordo con Angel… insomma a me sembra solo nervosa. Ci sarà di sicuro una spiegazione logica a tutto questo- aggiunse Fred

- Fred sta zitta. Tu non la conosci nemmeno-

- I-Io dicevo solo che non mi sembra pericolosa-

- Se anche non fosse una Buffy cattiva lei è la cacciatrice e sarebbe in ogni caso pericolosa quindi direi che la tua opinione è fuori luogo. Angel per favore ragiona!- rispose esasperata Cordelia

- Avete finito di parlare di me come se non ci fossi?-

- Senti davvero credi che siamo così stupidi da permetterti di arrivare qui, di agitare i tuoi capelli biondi e di annullare la volontà di Angel? Per chi ci hai preso?- rimbeccò Cordelia

- Io avrei una soluzione- intervenne Lorne

- Quale sarebbe?-

- Vuole farla cantare!-

- Grazie per avermi rovinato la battuta Fred-

- Oh io… scusa-

- Scherzavo dolcezza, però sì potrebbe cantare e potremmo vedere cosa riesco a scoprire-

- Cosa volete farmi fare??-

- Cantare. Lorne legge le anime delle persone mentre cantano-

- Non se ne parla nemmeno!-

- Hai qualcosa da nascondere?- Cordelia si avvicinò sinuosa a me. Era troppo sicura per i miei gusti ed i miei nervi erano già abbastanza compromessi. Feci scendere Kathy dal mio abbraccio poggiandola accanto a me. Lei osservava tutta la scena in silenzio cercando di capire qualcosa in attesa che ci dedicassimo di nuovo a lei.

- Vedi Cordelia non ho nessuna intenzione di avvantaggiarvi in qualcosa. Non mi fido di voi e non vi permetterò di entrare nella mia testa tranquillamente chiaro?-

- Non devi farlo se non vuoi. Io non ne ho bisogno- aggiunse avvicinandosi Angel

- Grazie-

- Invece deve farlo perché qui non ci sei solo tu e non puoi metterci tutti in pericolo perché la tua testa è scesa da qualche altra parte-

- Inizi a darmi sui nervi Cordelia-

- Oh no Buffy. Non pensare di poter fare la prima donna con me. Tu arrivi e lui se ne frega di tutti per starti dietro e non ho nessuna intenzione di permettertelo!-

- Non ho bisogno del tuo permesso- sorrisi, mi aveva decisamente stancata. Colmai la distanza che ci separava velocemente, arrivai di fronte a lei e mi abbassai di scatto. Spostai la gamba in modo da farla cadere all’indietro e prima che cadesse del tutto la presi per il bavero della maglia.

- Non prendo ordini da nessuno, mettitelo in testa e non sarà di certo una reginetta dei miei stivali a farmi cambiare idea. Sta lontano da me e da mia figlia è meglio per te Queen C- la lasciai finalmente cadere a terra, mi girai tornando da Kathy ed Angel.

- E noi dovremmo fidarci di una così? Dai amico riprenditi!- Ignorai il commento del tizio di nome Gunn

- Dobbiamo parlare e dobbiamo farlo da soli- Angel annuì

- Seguimi- Presi in braccio Kathy salendo su per le scale dietro Angel.

 

- Temo che le cose si metteranno molto male ragazzi- disse Lorne. Cordelia che nel frattempo si era rialzata si era avvicinata al gruppo.

- Gli basta la sua sola presenza per rimbecillirsi del tutto. Dobbiamo restare lucidi anche per lui-

- Io non credo che ci sia da preoccuparsi così tanto-

- Possibile che tu non abbia ancora capito il potere che ha quella ragazza su di lui? Già normalmente lui striscia ai suoi piedi ora si presenta qua con una bambina e gli dice che è sua, ma tutto questo non ha senso! Quante gravidanze magiche Angel è in grado di far fare? Non c’è una briciola della sua storia che tenga minimamente. Apri gli occhi Fred! Non c’è da fidarsi di lei-

- Dobbiamo preoccuparci?- disse Gunn

- Non lo so, ma stiamo attenti. Oddio Connor! Come reagirà a tutto questo?-

- Già è un bel problema è meglio se lo prepariamo prima noi per bene-

- E’ meglio se ci prepariamo tutti-

 

Cap. 7

Mi guardavo intorno curiosa. Angel era salito sulla grande scalinata accanto alla reception ed ora sfilavamo davanti una serie di eleganti porte in mogano. Nonostante la preoccupazione mi attanagliasse lo stomaco, mi sentivo più rilassata da sola con Angel e mio malgrado ero incuriosita da quel posto.

Angel in un grand hotel? C’era qualcosa di decisamente strano. Ad Angel non piaceva lo sfarzo perché ora si trovava in un grand hotel in cui sembrava che ci fossero solo loro?

Più mi soffermavo sui dettagli, più mi convincevo dell’assurdità di quella situazione. Kathy era curiosa almeno quanto me e continuava a guardarsi in giro freneticamente. Sentivo che scalpitava fra le mie braccia per poter scendere e correre in quei corridoi eleganti, sorrisi decidendo di regalarle un po’ di gioia. Non c’era alcun bisogno che soffrisse lo stress più del dovuto. La lasciai scendere e dal mio abbraccio e la presi per mano, camminando avrebbe di sicuro apprezzato di più quel posto.

Angel, invece, proseguiva spedito. Non aveva più parlato, aveva le spalle curve ed avrei scommesso qualsiasi cosa che aveva la fronte aggrottata ed un piccolo broncio. Era quella la posizione che assumeva quando era nervoso e non poteva far nulla per scaricarsi.

Ero talmente presa dai miei pensieri che non mi accorsi che Angel si era fermato e stava aprendo una delle porte.

- Prego- mi disse invitandomi ad entrare

- Qui nessuno dovrebbe disturbarci- entrai curiosa in quella stanza. Era la sua? Devo ammettere che morivo dalla voglia di vedere l’interno delle camere di quell’hotel.

- Speriamo- risposi. La stanza era spaziosa, molto buia. Kathy si era aggrappata al mio braccio. Non le piaceva il buio e chi poteva darle torto con il lavoro che faceva sua madre? Angel accese le luci. Ci trovavamo in un salottino molto carino, un po’ sfatto, probabilmente a causa della mancata manutenzione e cura del personale, ma nel complesso pulito ed ordinato. Accarezzai una delle poltrone accanto alla porta. Velluto. L’ambiente era semplice un paio di poltrone, un tavolino, dei tappeti, uno scrittoio e niente televisione. Alla fine della parete sulla sinistra c’era una porta finestra che lasciava intravedere la camera da letto. Purtroppo da lì si riusciva a vedere solo il profilo del grande armadio e del tappeto che stava davanti al letto.

- Vengo qui quando cerco un po’ di tranquillità- mi disse.

- E’ tranquillo in effetti- stavo iniziando a sentire un po’ d’ansia, non sapevo esattamente come comportarmi. Se fosse stato il mio Angel probabilmente non avremmo nemmeno guardato la stanza o almeno non subito.

- Vuoi… uhm. Vuoi qualcosa?-

- No, no sto bene. Grazie- annuì ed io non seppi più cosa dire, così crollammo in un silenzio imbarazzante.

- E… e… l-la bambina vuole qualcosa…?- guardai Kathy che era decisamente poco interessata a noi e tutta presa nell’osservare la stanza.

- Credo di no- risposi sorridendo

- Oh ok. Perché non ti siedi?-

- Grazie-

- Credo che sia il caso di parlare-

- Sì lo credo anche io-

- Cos’è successo Buffy?-

- Non lo so- sospirai. Guardavo Kathy gironzolare allegra per la stanza.

- Stavamo combattendo contro un demone in un grotta, lui ti ha colpito, Kathy piangeva ed io ad un certo punto non vedevo più e non so cosa sia successo ed un secondo dopo ero qui a litigare col tuo amico-

- Un demone dici?-

- Si un Daenjin-

- Daenjin, non lo conosco. Dobbiamo chiedere subito agli altri di iniziare le ricerche- si alzò di scatto camminando verso la porta. Mi alzai anch’io raggiungendolo. Lo fermai afferrandogli il braccio.

- Non è di questo che dobbiamo parlare. O Almeno non solo di questo-

- Lo so…-

- Che succede Angel? Non ti ricordi più di noi?- mi avvicinai a lui guardandolo negli occhi, ora dovevamo chiarire.

- Buffy io non lo so cosa sia successo…-

- Angel… ti prego- gli strinsi il braccio

- Buffy i-io non ricordo- a queste parole le lacrime cominciarono di nuovo a scorrere, non volevo mettermi a piangere, ma non riuscivo a farne a meno.

- Non piangere ti prego- Mi accarezzò una guancia con il dorso della mano, ma mi staccai dal suo tocco non potevo sopportarlo.

- Buffy ascoltami- mi prese il viso fra le mani

- Risolveremo tutto. Non devi avere paura, qualsiasi cosa sia successa, l’affronteremo insieme. Ti proteggerò io, vi proteggerò- a queste parole cedetti e lo baciai. Avvicinai le mie labbra alle sue in un bacio disperato che lui ricambiò con lo stesso ardore. Mi sembrava di annegare nelle mie stesse lacrime e che l’unica cosa che non mi facesse crollare del tutto erano le braccia di Angel che mi stringevano in vita.

- Angel… ho paura- sussurrai

- Anch’io Buffy, anch’io-

- E se tu non ricordassi più? Che cosa succederà?-

- Buffy…-

- Che fine faremo Angel? Cosa accadrà a Kathy? La guarderai sempre con terrore? Io non posso sopportarlo!- mi staccai da lui tremante

- Ascoltami ti prego, non è il caso che ci pensiamo ora. Dobbiamo pensare al caso migliore, si risolverà tutto-

- Io devo pensare al caso peggiore Angel! Qui non si tratta solo di me o di te o di noi! Si tratta di Kathy e della nostra famiglia. Io devo occuparmi di lei e le devo garantire un futuro ed una famiglia che la ami. Come fai a non capire?-

- L’avrà Buffy farò tutto il possibile perché Kathy abbia tutto ciò di cui ha bisogno- tornai fra le sue braccia singhiozzando. Il terrore mi aveva assalita ed ora non riuscivo più a contenerlo.

 

Cap. 8

Angel mi abbracciava dondolando leggermente, mi accarezzava i capelli cercando di calmarmi.

- Mammina?- Kathy si era avvicinata a noi. Pur parlando di lei mi ero dimenticata della sua presenza in quella camera. Che assurdità. Mi staccai da Angel piegandomi sulle ginocchia per scendere alla sua altezza.

- Hei tesoro cosa c’è?-

- Perché piangi?- mi asciugai le lacrime. Non potevo cedere in quel modo davanti a lei. Ero io l’adulta dovevo dare io forza a lei.

- Oh nulla, la mamma e solo un po’ nervosa-

- Perché?-

- Niente di cui un piccolo mostriciattolo come te debba preoccuparsi- le sorrisi sfiorandole il nasino con un dito. Lei iniziò a ridacchiare ed io la presi in braccio.

- Papà- ordinò imperiosa lei sporgendosi verso Angel a braccia aperte in attesa di essere accontentata. Avevo paura che Angel si bloccasse di nuovo, ma almeno per stavolta le mie paure erano infondate. Angel sorrise e prese la piccola in braccia che sorrise radiosa.

- Papà ho fame-

- Oh cosa vorresti mangiare?-

- Cereali!-

- Kathy i cereali non sono cibo!- la rimproverai

- Mammaaa…- si lamentò lei cercando come al solito l’aiuto del padre.

- Io avrei un’idea, perché non scendiamo giù in cucina e vediamo cosa c’è di buono da mangiare? Sempre se la mamma è d’accordo- annuii. Anche se io non mi fidavo degli altri inquilini dell’albergo, al momento dipendevamo da loro e la cosa non mi piaceva per niente.

Angel sorrise di aver avuto un’idea che anche io approvavo.

- Bene, scendiamo-

- Fai strada- accondiscesi. Angel tenne la bambina in braccia contento che lei stesse ridacchiando. Scendemmo le scale sotto lo sguardo furioso degli altri. La tensione che con Angel era svanita tornò come uno schiaffo, non sopportavo quella situazione. Angel li ignorò del tutto giocando beato con la bambina dirigendosi in una stanza dietro la reception che intuii conducesse alla cucina. Tutti lo guardavano sorpresi. Mi sentivo alla gogna e fare quei pochi passi fino alla cucina mi pesò più del dovuto.

- Incredibile!- urlò Cordelia. Riuscivo a sentirli dalla cucina.

- L’ha già rimbecillito! No dico ma l’avete visto? Non ci ha degnati di uno sguardo! Se l’è già lavorato per bene- continuò lei. Per quanto stavano urlando ero sicura che anche Angel riusciva a sentire tutto, ma a differenza di me lui non se ne curava. Sembrava in preda all’estasi nello scegliere con Kathy le più caloriche schifezze che riusciva a trovare.

- Io non posso crederci! Anzi ci credo eccome! Già mi vedo la scena, lei che piange e sbatte i suoi umidi occhi verdi e lui che crolla come uno sprovveduto ai suoi piedi promettendole l’universo- mi irrigidii a quelle parole. Quella situazione era già abbastanza deprimente senza che la dovessi guardare con gli occhi di Cordelia.

- Non ti sembra di essere un po’ crudele con lui?- intervenne Fred

- Ah ora io sono crudele! E lui cos’è? Che se ne frega di noi! Lui cos’è??!-

- Shh non urlare- disse Fred

- Ohh che sentano pure non mi interessa!-

- Io non credo che ci sia bisogno di tutta questa ansia. A dire il vero la ragazza mi sembra al quanto afflitta e non credo che abbia cattive intenzioni e poi avete visto quel frugoletto? Non è dolcissimo??-

- Oh santo cielo Lorne non mettertici anche tu! Non farti abbindolare dall’incantesimo della povera cacciatrice vittima dell’universo, come se non esistessero gli altri intorno a lei-

- Non dico di fidarci incondizionatamente di lei e di aprirle tutte le porte, ma di non partire già col piede di guerra-

- A me sembra solo che abbia bisogno di aiuto e noi aiutiamo le persone-

- Io sono d’accordo con Cordelia. Non sappiamo nulla di questa tizia e la sua storia è assurda-

- Grazie Gunn. Finalmente qualcuno che ragiona-

- Come credete che reagirà Connor quando li vedrà insieme?- disse Fred

- Quello che mi preoccupa a dire il vero è quando vedrà insieme Angel e la bambina. Avete visto com’è rapito da lei? Temo che il nostro giovane campione si sentirà alquanto ferito- riprese Lorne

- Cosa dovremmo fare secondo voi?- intervenne Gunn

- Cercare di capire il prima possibile se la biondina stia dicendo la verità o meno solo dopo potremmo preparare qualcosa-

- E’ ovvio che sta mentendo-

- Ma se non fosse così? Dobbiamo controllare- disse Lorne

- Speriamo che Wesley e Connor non tornino presto dalla caccia- disse Fred

 

Cercai di concentrarmi sulla scena che avevo davanti agli occhi ed escludere le voci che mettevano in dubbio la mia vita. Angel era sommerso di buste di marshmellows, cioccolata e patatine e Kathy si dimenava sul tavolo su cui Angel l’aveva posata. Indicava ridacchiando rumorosamente tutto quello che più le piaceva.

- Quello!-

- Quale? Questo?- rispose Angel prendendo un barattolo di burro d’arachidi

- Si!- urlò Kathy di rimando

- Va bene basta così?-

- No! Ancora!-

- Cosa vorresti ancora?-

- Gelatina!-

- Gelatina?-

- Si!-

- E gelatina sia, vediamo se c’è uhmmm…- era più infantile di lei. Sembrava tornato il mio Angel. Sua figlia lo comandava a bacchetta e lui era felice di fare qualsiasi cosa lei desiderasse.

- Eccola! Questa va bene?-

- Sii!- lui sorrise. Era così bello. Sollevò lo sguardo ridente verso di me agitando il barattolo di gelatina come se avesse trovato un grande tesoro. Sorrisi era così semplice fingere di trovarci a casa nostra nella nostra cucina come tutte le mattine a fare colazione.

- Hai intenzione di far mangiare a mia figlia tutte queste schifezze?- dissi. Parve pensieroso come se si fosse appena accorto di aver fatto una grande gaffe ad essere felice di accontentare Kathy in qualsiasi cosa lei gli avesse chiesto. La sua espressione era così comica che iniziai anch’io a ridere. Mi avvicinai ad Angel rubandogli di mano il barattolo della gelatina.

- Questo te lo concedo, ma scordati marshmellows e patatine- lui mi sorrise annuendo

- E parlo anche con te signorina! Conosci le regole non cercare di corrompere papà!- mi avvicinai a Kathy per farle il solletico e lei scoppiò in grida e risa di gioia che contagiarono subito anche me ed Angel.

- Ma dico li sentite?- disse Cordelia

- Si-

- Sembra che stiano ridendo- disse Fred

- No, peggio sembra che sia felice- aggiunse tristemente Cordelia

- Che male c’è in questo?- rispose Fred, ma Cordelia si limitò a scuotere la testa salendo le scale per andare in camera sua.

- Se arriva Connor, mandatelo da me prima che li veda. Gli parlerò io- ed in silenzio salì le scale.

 

 

Cap. 9

Kathy mangiava allegra il sandwich che le avevo preparato.

- Sicura che non hai fame?- mi domandò Angel

- No, tranquillo- lo rassicurai. Mi avvicinai a lui appoggiando la testa contro il suo braccio.

- E’ davvero bellissima- disse

- Sì- Non smetteva di guardare la bambina. Sorrisi scuotendo la testa.

- Che c’è?- chiese

- Nulla-

- C’è qualcosa di divertente?-

- Non direi esattamente divertente più… tenero ecco- spostai lo sguardo verso di lui che non rispondeva. Voleva rimpicciolire, era come se fosse imbarazzato di essersi mostrato così preso dalla bambina.

- Angel!- sussurrai stupefatta guadagnandomi una sua occhiata interrogativa.

- Sei imbarazzato!-

- No! Io non sono imbarazzato- si scostò da me iniziando a mettere a posto la cucina. Non potei non ridacchiare a quella palese manifestazione di vergogna.

- Perché ti vergogni di essere tenero?- gli chiesi

- Io non mi vergogno di essere tenero! E poi non lo sono! Non sono… tenero-

- Ahhh ho capito- sorrisi avvicinandomi

- Cosa?-

- Tu uomo forte e orgoglioso, coraggioso, tenebroso, affascinante, intrigante- Ero arrivata davanti a lui che stava a braccia conserte appoggiato ad un mobile della cucina. Aveva lo sguardo corrucciato. Io continuai a sorridere mentre parlavo.

- Muscoloso, pericoloso e direi anche piuttosto sexy- sciolsi il groviglio delle sue braccia, accarezzandole fino ad arrivare al viso. Lo presi fra le mani avvicinandolo al mio

- Ovviamente non puoi essere un tenero, buffo e coccolone paparino- Angel sbuffò sollevando gli occhi al cielo, allora non resistetti più e scoppiai a ridere avvicinandomi alle sue labbra per un veloce bacio fra le risate. Sentii che anche lui aveva ceduto e si era rilassato.

- E’ così evidente?-

- Cosa? Che vai matto per le feste di compleanno in tutu e principessine? No sta tranquillo- sorrisi

- Ah Ah. Spiritosa-

- Però devo ammettere che saresti ancora sexy col tutu, basta che non sia rosa- scoppiai a ridere seguita immediatamente da lui.

- Qualcuno qui si diverte parecchio- intervenne una voce alle mie spalle. Il demone verde di nome Lorne ci osservava appoggiato all’ingresso della cucina. Subito mi allontanai dalle braccia di Angel tornando alla realtà.

- Lorne, noi stavamo solo… ecco…- incespicò Angel

- Oh sta tranquillo ragazzone non sono io quello arrabbiato- rispose indicando con la testa il piano di sopra. A chi si stava mai riferendo pensai sarcastica.

- Ohh ma quant’è carina tutta da prendere a morsi!- mi irrigidii a quelle parole. Voleva forse mangiarsi mia figlia?

- Lorne, non spaventare Buffy- Angel si era accorto che ero passata in modalità allerta.

- Non diceva sul serio Buffy credo fosse un complimento. Era un complimento vero?-

- Oh si ma certo! A meno che non sappia di margarita la tua bambina è deliziosa come fanciulla-

- Si beh tu stalle lontano e non avremmo problemi-

- Difensiva la ragazza-

- Non sai quanto- rispose Angel

- Difendo ciò che amo da quelli di cui non mi fido-

- Hei di me puoi fidarti bambolina-

- Non sono una bambolina, mi chiamo Buffy e gradirei… Kathy!- Kathy era scesa dal tavolo su cui era seduta e stava tranquillamente camminando verso Lorne.

- Kathy che stai facendo!- corsi contro di lei per allontanarla da quel demone, ma Angel mi bloccò

- Che stai facendo? Lasciami andare!-

- Aspetta Buffy! Guarda. Lorne non le farà niente fidati di me- tutti i miei sensi mi dicevano di lanciare Angel per aria e correre a salvare mia figlia, che invece stava offrendo il suo sandwich ad un demone verde giusto per farmi venire un attacco di cuore.

- Per me?- le disse Lorne. Kathy annuì

- Oh ma che frugoletto tenero che sei! Grazie tesoro, ma mangialo tu- restai a bocca aperta. Possibile che Kathy non avesse paura di lui?

- Ma cosa?-

- Credo che Kathy abbia capito che di lui può fidarsi- mi rispose Angel

- Ha solo 5 anni come vuoi che capisca di chi può fidarsi o meno?-

- E’ tua figlia Buffy. Sono certo che in fondo anche tu sai che puoi fidarti di lui e puoi fidarti di ciò che ti dico io. Kathy deve aver preso da te il tuo buon cuore- sorrise

- Speriamo non i pugni!-

- Beh no…-

- Lei è… insomma forte?- mi chiese Angel

- Non lo sappiamo ancora… per adesso non… ha mostrato nulla. Anche se Willow cerca di insegnarle un po’ di magia contro il nostro parere-

- Magia? Stai scherzando vero?-

- Siamo abbastanza in lotta per questo in effetti- risposi sulla difensiva. Era un argomento che non mi piaceva. Improvvisamente mi accorsi di essermi dimenticata di chiedere una cosa fondamentale.

- Oh mio dio dov’è Willow? Dove sono Xander e Anya e Giles!-

- Buffy calmati sono a Sunnydale a casa loro sani e salvi, beh… credo-

- Che vuol dire credi?- mi alterai

- Noi non siamo esattamente molto in contatto al momento-

- Cosa? Non è possibile- crollai stanca su una sedia. Appoggiai i gomiti sul tavolo mantenendomi la testa, sembrava che volesse scoppiarmi. Improvvisamente tutto quello a cui non aveva pensato fino ad allora mi stava sommergendo facendomi naufragare in un milione di domande che non facevano altro che angosciarmi ancora di più.

- Buffy. Calmati, ora li chiamiamo e vedrai che sarà tutto apposto-

- Tutto apposto? Angel tu e tutti gli altri non vi ricordate di noi, siamo a Los Angeles e non so perché. Non hai contatti con beh tutti praticamente! Come può andare tutto apposto?!-

- Troveremo un modo. Vedrai- scossi la testa stavamo perdendo troppo tempo e nulla era chiaro. Dovevamo trovare immediatamente il Daenjin e fargli sputare a suon di calci la verità. Sempre che ne sapesse qualcosa anche lui.

 

 

Cap. 10

Un dolore assurdo mi stava facendo perdere i sensi, ma dovevo restare vigile. Buffy era in pericolo ed io non potevo lasciare lei e Kathy senza nessuno che le guardasse le spalle. Sentivo le carni lacerate, guardai la ferita pur sapendo che avrebbe solo fatto peggiorare il dolore. Chissà perché le ferite fanno sempre più male quando le guardi. Il sangue mi incollava la maglia squarciata all’addome non era un buon segno. Toccai il liquido cremisi che colava copioso, il flusso era troppo veloce se non fossi riuscito a fermarlo sarei morto dissanguato. Il dolore stava diventando troppo, era insopportabile. Fuoco e gelo concorrevano per lacerarmi le carni. Non riuscivo a combattere, non riuscivo a risalire dal baratro in cui stavo sprofondando. Qualcosa di opprimente come un liquido viscoso mi spingeva verso il basso inchiodandomi al suolo senza farmi respirare. Stavo morendo soffocato nel mio stesso sangue.

- Buffy- cercai di sussurrare, ma le parole svanirono prima ancora di accorgermi che ormai avevo perso i sensi.

 

Cap. 11

Un tonfo proveniva dal piano di sopra. Un rumore sordo, come di qualcosa di pesante che cade.

- Cos’è stato?-

- Non lo so-

- Credi ci sia qualcuno di sopra?-

- Non lo so-

- Cosa facciamo?-

- Andiamo a controllare direi- gli altri annuirono. Salimmo le scale nel modo più silenzioso che potemmo. Accortezza che sarebbe stata inutile se chi si trovava nella mia camera da letto era un vampiro. Feci segno agli altri di mettersi ai lati della porta come in un film di spionaggio. Il vantaggio di essere nati nel ventunesimo secolo? La tv è un grande metodo d’insegnamento di largo margine.

Aprii lentamente la porta, non dovevo far capire a chi era nella mia camera che l’avevo scoperto. Non si muoveva niente. Mi ero sbagliata? Eppure non l’avevo sentito solo io. Entrai nella stanza senza che nessuno mi assalisse.

- Oh mio dio- corsi incontro all’uomo svenuto sul pavimento della mia camera.

- Angel!!- strillai

- Oddio è Angel-

- Che ci fa qui?-

- Chiamate Willow! Subito!- strillai. Angel era disteso in un bagno di sangue che sembrava essere il suo. Aveva una profonda ferita sul torace. Si intravedevano le costole il che non era un buon segno.

- Angel mi senti? Andrà tutto bene. Andrà tutto bene mi occuperò io di te. Angel?-

- Che succede?- disse Willow

- Oh mio dio è Angel-

- Willow ti prego aiutalo!- iniziai a piangere. Che ci faceva lì Angel? Cosa l’aveva ridotto così? Se era stato Caleb a fargli questo l’avrebbe pagata con la sua vita.

- Perde molto sangue. Non si sveglia Willow!- cercavo di tamponare la ferita con le mani, ma non sapevo che fare. Gli altri intorno a me erano paralizzati.

- Ok adesso sta calma. Prendete delle bende e dell’acqua calda e delle candele ed una matita o qualsiasi cosa scriva- nessuno si mosse.

- Muovetevi!- strillai. Xander parve riprendersi

- Vado io- rispose.

- Angel. Angel. Angel- ripetevo come una litania. Avevo la sua testa in grembo. Ormai ero fradicia di sangue. I pantaloni ne erano zuppi e le braccia ne erano immerse fino ai gomiti.

- Si salverà vero?- domandai

- Farò di tutto Buffy- mi rispose Willow. Finalmente arrivò Xander seguito da Anya con il materiale che Willow gli aveva chiesto. Iniziò ad accendere le candele e a disporle in cerchio. Con il pennarello che Xander era riuscito a trovare disegnò un pentacolo sul mio tappeto. Su ogni punta posizionò una candela.

- Hecate invocaveris me. Precipio vobis ut det mihi cibum, et sanare curatione virtutem spiritus. Hecate invocaveris me. Duis servum vestrum- a queste parole la fiamme delle candele si innalzò. Gli occhi di Willow si oscurarono completamente diventando neri come la pece.

- Hecate invocaveris me. Precipio tibi impendo potestas mea. Precipio vobis audire me. Hecate et invocabimus ego precipio tibi mederi- il corpo di Angel divenne improvvisamente caldo. Era come se fosse preda di una febbre altissima. Spostai le mani dalla sua ferita perché iniziava a bruciarmi la pelle. Il sangue sembrava scorrere ancora più velocemente di prima. Cosa stava succedendo? Qualcosa non andava?

- Willow?- domandai in preda all’ansia.

- Precipio vobis!- urlò ad un certo punto e tutto cessò con la stessa velocità con cui era iniziato. Willow ansimava stremata. Allungai una mano verso di lei, ma improvvisamente Angel iniziò a tossire.

- Angel!- la mia attenzione fu di nuovo catturata da lui.

- Angel va tutto bene sei al sicuro ora- gli sussurrai piangendo. Gli accarezzavo il viso con le dita insanguinate deturpando con righe rosse il suo splendido volto.

- Buffy…- sussurrò prima di svenire di nuovo

 

Cap. 12

La testa mi scoppiava come se mi fossi ubriacato, ma non avevo fatto nulla di simile. Immagini vaghe mi scorrevano nella mente, ma sembrava tutto solo un brutto sogno perché sentivo qualcuno accanto a me che mi accarezzava. Forse non era successo nulla ed era stato tutto un semplice incubo. Mi girai lentamente. Sì ero fin troppo comodo, era stato solo un sogno. Strinsi l’esile corpo accanto al mio.

Sapevo riconoscere perfettamente il suo profilo anche ad occhi chiusi. Accarezzai col viso il suo braccio, strusciandomi come avrebbe fatto un gatto pigro.

Sentivo l’odore dei suoi capelli, probabilmente le ricadevano di lato sfiorandole il viso ad ogni respiro come un’onda d’oro. Annusai l’aria per riempirmi i polmoni del suo odore. Avrei voluto rimanere in quel tepore mite a crogiolarmi nell’odore della mia Buffy, ma quell’incubo mi era sembrato fin troppo reale ed avevo bisogno di vedere che stava bene con i miei occhi.

- Ciao- dissi

- Ciao- rispose. Sorrisi nel vedere che era esattamente nella posizione che avevo immaginato. China su di me appoggiata su un gomito con i capelli che le incorniciavano il viso. Con una mano glieli spostai dietro l’orecchio per godermi meglio lo splendore dei suoi occhi verdi. Per quanto fosse meravigliosa vedevo l’angoscia nei suoi lineamenti. Era preoccupata.

- Come stai?- mi chiese

- Stavo per chiederti la stessa cosa- riuscii a strapparle un timido sorriso.

- Direi che ho la precedenza- rispose accarezzandomi il viso.

- Vieni qui- non aspettai che lei si muovesse, ma la trascinai con delicatezza contro di me e le feci appoggiare la testa sulla mia spalla.

- Ora sto decisamente meglio- risposi. Lei mi accarezzava mansueta. C’era qualcosa che decisamente non andava.

- Buffy cos’hai?- non riuscii a finire la frase che iniziai a sentire i suoi singhiozzi.

- Buffy!- le feci voltare il viso per guardarla.

- Angel ho avuto così paura di perderti- mi rispose fra le lacrime. Le catturai una lacrima con il pollice.

- Non piangere. Sono qui con te. Va tutto bene- la strinsi a me baciandole teneramente i capelli.

- Angel cos’è successo? Chi ti ha ridotto in quello stato?-

- Quale stato?- le chiesi. Che non fosse stato solo un sogno? Che quel demone mi avesse sul serio squarciato il ventre?

- Angel eri quasi morto. Eri in un lago di sangue ed io non sapevo che fare se non ci fosse stata Willow io-io non riesco nemmeno- mi disse ricominciando a piangere. Decisamente non era stato un incubo. Quel dannato Daenjin iniziava a darmi sui nervi.

- Buffy. Sto bene ora. Va tutto bene. Sono qui accanto a te-

- Angel- singhiozzò

- Shhh… calmati. Sono qui- l’abbracciai iniziando a baciarle il viso lentamente. Avrei fatto qualsiasi cosa per farla smettere di piangere. L’unica cosa positiva di tutto quel caos era che ormai eravamo a casa sani e salvi, anche se per miracolo. Le baciai gli occhi, scendendo cercai di asciugare le sue lacrime con le mie labbra fino ad arrivare alle sue. Era così scossa, così tesa. Doveva essere stato orribile per lei e la piccola. Poggiai le mie labbra sulle sue, lasciandole tutto il tempo che desiderava per decidere se ricambiare o meno, ma non mi fece aspettare ricambiando il mio bacio con tutta la dolcezza e la tenerezza delle sue labbra. Fu lento e adorante. Le spostai i capelli dal viso accarezzandola mentre le nostre labbra si muovevano insieme senza alcuna pretesa. Finalmente iniziò a calmarsi e rilassarsi, così anche se mio malgrado mi staccai, anche se di qualche centimetro, da lei.

- Va meglio ora?- le chiesi. Non rispose, ma mi guardò ed io sprofondai nei suoi occhi. Si sporse verso di me colmando quella piccola ed insidiosa distanza che ci separava. Mi baciò di nuovo con più passione di prima. Sentivo che era ancora tesa e che il suo bacio mi chiedeva di mostrarle che ero lì accanto a lei. Mi chiedeva di rassicurarla. Ricambiai il bacio con impeto. Feci scorrere lentamente la mano sul suo braccio per arrivare sulla vita e stringerla a me. Mi spostai per aderire al suo corpo senza staccare le mie labbra dalle sue.

- Oddio scusate- disse una voce alle mie spalle. Buffy si staccò da me come se si fosse scottata.

- Willow noi non stavamo facendo nulla. Ecco Angel, beh io…- incespicò Buffy

- Certo che no! Voglio dire so che voi non correreste il rischio di… Vero che non lo correreste?- disse Willow

- No! Certo che no!- urlò Buffy

- Oh bene, certo. Angel! Stai bene!-

- Si, grazie a te-

- Oh non è stato nulla- riprese lei. Annuii

- Beh in ogni caso grazie, non sarei vivo al momento se tu non avessi fatto il tuo nulla- mi sorrise

- E’ stato un piacere- Buffy si era alzata dal letto allontanandosi da me. Era davvero nervosa se la sola presenza di Willow la metteva così in imbarazzo o forse c’erano anche gli altri di sotto?

- Ci sono anche gli altri?- chiesi

- Gli altri?-

- Si beh Xander, Giles…-

- Oh si si. Beh io vado ad avvertirli che stai bene- disse Willow

- Grazie. Arriviamo subito- dissi. Lei annuì chiudendo la porta. Buffy era appoggiata alla scrivania con la testa china. Mi alzai dal letto avvicinandomi a lei.

- Buffy va tutto bene?-

- Si! Certo. Sto bene ora-

- Sicura?- più mi avvicinavo più lei diventava nervosa e si allontanava.

- Certo-

- Buffy?-

- Si?-

- Ho fatto qualcosa di sbagliato?-

- No perché?-

- Perché ti stai allontanando da me-

- No io devo solo avvisare gli altri che stai bene-

- Ci sta pensando Willow-

- Si beh io dovrei tornare di sotto-

- Buffy aspetta- si stava dirigendo verso la porta così l’afferrai fermandola.

- Angel davvero sto bene mi hai solo spaventata tutto qui. Ora andiamo dagli altri così ci racconterai cos’è successo-

- Mi dispiace-

- Di cosa?-

- Di averti messa in imbarazzo-

- Imbarazzo?-

- Beh non mi ero reso conto che c’erano altre persone in casa con noi. Non volevo Buffy mi dispiace-

- E’ tutto ok-

- Sicura?-

- Si- Mi avvicinai a lei che cercò di spostarsi, ma io la trattenni. Abbassai il viso sfiorando il suo per catturare le sue labbra. La baciai con dolcezza, ma non capivo perché era così restia a ricambiare il mio bacio. Possibile che il solo imbarazzo avesse causato tutta questa freddezza? C’era forse qualcos’altro che non andava? Forse avevano ferito Kathy e lei non voleva dirmelo! Mi staccai da lei velocemente

- Buffy Kathy sta bene vero?-

- Kathy?-

- Si ti prego dimmi che non le è successo niente-

- Io credo di non riuscire a capire-

- Che vuol dire?-

- Chi è Kathy Angel?-

 

Cap. 13

- Che vuol dire chi è Kathy Buffy?- le risposi agitato

- Non c’era nessuno qui con te-

- Buffy Kathy era con te! Cosa stai dicendo?-

- Angel eri disteso sul pavimento della mia camera da letto in fin di vita da solo! Sei spuntato all’improvviso non c’era nessuno con te! Ed io non ho idea di chi sia questa Kathy!-

- No! No no no non è possibile!- corsi di sotto lasciando Buffy nella stanza. Quel Daenjin aveva fatto qualcosa a Buffy ed aveva preso Kathy. Dovevo muovermi e trovare quel dannato bastardo. Corsi giù per le scale seguito dalle urla di Buffy-

- Angel!- Non potevo fermarmi le avrei spiegato tutto dopo, ma dovevo trovare Kathy, non me lo sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa. Mi scontrai contro Xander che stava camminando per andare in soggiorno.

- Hei ti sei ripreso, anche troppo pare- mi disse. Forse lui ricordava.

- Xander dov’è Kathy? Il Daenjin ha fatto qualche incantesimo a Buffy non si ricorda più di lei! Dobbiamo trovarla!-

- Ok Kathy, Daenjin, incantesimo… Willow! Vieni immediatamente qui Angel è impazzito di nuovo!-

- Dannazione!- ero completamente solo. Nessuno di loro ricordava niente, avrei dovuto muovermi velocemente. Nel frattempo Buffy si era unita a noi.

- Angel che sta succedendo? Chi è questa Kathy? Perché noi dovremmo conoscerla?-

- Dio Buffy come puoi dire una cosa simile? Noi dobbiamo trovarla!-

- Ok sta calmo, ora ci sediamo e tu ci racconti tutto ok?-

- No! No no! Devo andare a cercarla subito!- mi diressi verso la porta. Prima avrei visto con i miei occhi che mia figlia stava bene. Niente poteva impedirmi di ritrovarla.

- Angel dove vai!- Aprii la porta

- Angel!!- urlò Buffy

- E’ giorno cosa stai…- ma si ammutolì all’istante.

 

 

Cap. 14

- Devo andare Buffy. Giuro che la riporterò qui sana e salva lo prometto. Quando l’avrò trovata risolveremo tutto vedrai-

- Angel tu non bruci-

- Cosa? Buffy devo andare!-

- Tu non stai bruciando!-

- Perché dovrei bruciare?-

- Perché sei al sole! I vampiri bruciano al sole!-

- Buffy… cosa ti ha fatto?- Si era dimenticata anche di me? Cosa diavolo le aveva fatto dimenticare quel dannato mostro?

- Buffy cos’è l’ultima cosa che ricordi?- l’afferrai per le braccia

- Angel lasciami!-

- Ti prego Buffy è importante! Cos’è l’ultima cosa che ricordi?!-

- Che vuoi dire?-

- Ricordi il Daenjin? Il combattimento nella grotta?-

- Daenjin? Grotta? Angel ma che stai…-

- Dannazione! Non ricordi Kathy, non ricordi che io sono umano, non ricordi del demone. Dannazione!-

- Tu… sei… cosa?-

- Sono umano Buffy-

- No. No. No!- urlò

- Buffy ti prego dobbiamo trovare Kathy! So che ora sei confusa e spaventata, ma dobbiamo trovarla è sola e dio solo sa se quel dannato demone le ha fatto qualcosa! Ti prego Buffy dobbiamo tornare alla grotta!-

- Non capisco Angel-

- Ti prego Buffy fidati di me-

- Io…-

- Vado da solo allora. Tornerò presto-

- Angel-

- Devo-

- Ok verrò con te-

- Andiamo-

 

Ci lasciammo la casa alle spalle velocemente.

- Dov’è questa grotta-

- Ricordi il mausoleo?-

- Sì-

- Lì vicino c’è un’altura ed a valle nascosto da una quercia c’è l’ingresso-

- D’accordo- sentivo l’inquietudine di Buffy formicolarmi sulla pelle, ma la paura che fosse successo qualcosa a Kathy mi aveva fatto mettere in secondo piano quello che era successo a Buffy ed agli altri. Per quello c’era una soluzione, ma se Kathy… no! Non volevo neanche pensarlo. Arrivammo di corsa ai piedi della valle.

- Allora dov’è?- mi feci largo fra i rovi e gli alberi. Quello era uno dei posti che preferivamo quando volevamo nasconderci dal mondo. Nessun telefono, nessun problema, nessuno che potesse trovarci e disturbarci. Ricordo ancora le sere che trascorrevamo insieme seduti come ad un picnic a guardare la luna abbracciati. Strappai le fronde di una quercia e cercai di scavare con le mani per trovare l’apertura.

- Sicuro che sia qui?-

- Si-

- Ok- finalmente riuscii a strappare una radice che mostrò una piccola fenditura nella roccia.

- Eccola! Devo solo arrivare…-

- Spostai lascia fare a me-

- Non c’è bisogno ci sono quasi-

- Non ho intenzione di passare qui tutto il giorno. Spostati- lasciai perdere. Buffy era più forte e avrebbe fatto sicuramente più velocemente di me. Mi spostai dall’ingresso lasciando che lei si avvicinasse. Toccò la parete per trovare la spaccatura. Velocemente tirò un pugno al muro che si sgretolò sotto il suo colpo aprendoci finalmente l’accesso alla grotta.

- Andiamo- mi disse

- Si- la precedetti. C’era qualcosa che non andava l’ingresso della grotta era sigillato e non poteva esser stato chiuso se non che con la magia. Camminavo a tentoni. Lì dentro non c’era più niente. L’altare era sparito, le candele ed i drappi, le trappole non c’era più nulla.

- Kathy!?- urlai

- Kathy dove sei?-

- Kathy! Rispondimi!-

- Angel… qui dentro non c’è niente…-

- No dannazione! Non può essere! Non è possibile!- La mia più grande paura si era avverata. Il Daenjin era riuscito a prendere Kathy ed era sparita ogni traccia del suo passaggio. Non avevo più niente per ritrovare mia figlia. Non riuscivo a pensare a quello che le era accaduto. Cosa le aveva fatto passare quel dannato mostro prima di… No lei era viva. Doveva esserlo. Crollai in ginocchio nel buio della grotta.

- Angel!- Buffy si piegò per aiutarmi, ma avrei voluto sparire. Non sapevo cosa stesse subendo mia figlia ed ero impotente. Iniziai a piangere ed a colpire il terrendo.

- Dannazione! Kathy!- urlai

- Angel! Calmati. Calmo. La troveremo vedrai- Buffy mi abbracciò, ma per la prima volta nemmeno il suo calore e la sua vicinanza riuscirono ad aiutarmi.

 

Cap. 15

Angel era umano. Non riuscivo a crederci, possibile che non me l’avesse detto? Eppure sembrava certo che io lo sapessi… che stava succedendo? Chi diavolo era questa Kathy a cui teneva tanto? Era forse la sua nuova fidanzata? No impossibile Angel non aveva fidanzate… non poteva! No era escluso era convinto che io e gli altri la conoscessimo, no non poteva essere la sua ragazza… Eppure non l’avevo mai visto tanto distrutto…

Eravamo tornati da poco a casa dalla ricerca nella grotta. Angel era crollato in uno stato catatonico, non parlava, non rispondeva, ogni secondo che passava sembrava più logorato come se qualcosa lo stesse distruggendo dall’interno lentamente. Chi era questa Kathy che lo aveva ridotto così? Era stata lei a renderlo umano forse? Nella mia testa si affollava di tutto, ma l’unica cosa che sentivo al momento con chiarezza era il dolore. Angel era umano.

- Angel- provai a chiamarlo. Mi rendevo conto che probabilmente mi comportavo da egoista in quel momento, ma avevo bisogno di capire cosa stava succedendo. Avevamo già abbastanza problemi in quel momento, ma tutto sembrava passato in secondo piano dall’arrivo di Angel.

Mi sedetti accanto a lui sul divano in salotto. Provai a toccargli un braccio, mi si spezzava il cuore vederlo in quello stato, avrei voluto dimenticare tutto e abbracciarlo, ma sentivo addosso il peso degli anni passati lontani, la distanza e le esperienze diverse. Non ci conoscevamo più e quella seppur strana e poco logica situazione ne era la prova.

- Angel devi dirmi cosa sta succedendo- gli strinsi una mano cercando di ottenere la sua attenzione, ma abbassò solo lo sguardo a fissare le nostre mani unite.

- Angel dannazione! Parlami!-

- L’ho persa…- sussurrò

- La ritroveremo Angel, ma devi aiutarci a capire cosa sta succedendo. Non possiamo fare nulla se non ci racconti niente-

- Io non…- ma si bloccò.

- Angel- gli presi il viso fra le mani facendolo voltare. La disperazione nei suoi occhi mi bloccò, lasciai perdere quello che volevo dirgli. Il suo dolore mi spezzò in frammenti tanto piccoli da sembrare polvere, così gli accarezzai una guancia cercando di consolarlo. Non potevo sopportare di vederlo in quello stato.

- Ti aiuterò. Ti aiuteremo tutti a ritrovarla-

- Buffy mi dispiace-

- Di cosa?-

- Di aver fallito. Di non essere riuscito a proteggervi come avrei dovuto. Mi dispiace Buffy, mi dispiace-

- Angel… qualsiasi cosa sia successa non è colpa tua-

- Lo è invece, avrei dovuto badare a te e a Kathy ed invece ho permesso che lui la portasse via e che tu dimenticassi tutto-

- Angel stavi morendo! Non hai abbandonato nessuno. Non so cosa sia successo, ma ne sono certa, non è colpa tua- Scosse la testa. Era impossibile convincerlo di non avere colpe, su questo non era cambiato.

- Ti prego Angel raccontami tutto…-

- Non so da dove cominciare-

- Dimmi prima cosa ti è successo e che ci fai qui-

- Non so fin dove siano stati toccati i tuoi ricordi, ma io abito qui-

- Oh… tu abiti qui e sei umano… certo…-

- Stavamo combattendo contro un demone un Daenjin, lui mi ha colpito tu stavi proteggendo Kathy ed ho perso i sensi e non so cosa diamine sia successo. Mi sveglio e tu hai dimenticato tutto, anzi tutti avete dimenticato e Kathy è sparita-

- Chi è questa Kathy Angel…?-

- Mia figlia-

- Oh…- aveva una figlia. Logico era umano ora ed aveva una figlia! Avrei voluto urlare dal dolore che mi aveva colpito in pieno petto. Angel aveva una figlia, era umano e qualcuno ci aveva fatto un dannato incantesimo. Stavo per scoppiare. No peggio! Stavo per avere una crisi isterica. Cercai di alzarmi per camminare o forse per scappare il più lontano possibile, ma Angel mi fermò sorridendo appena.

- Credo di essermi espresso male- sorrise

- Che vuoi dire?-

- Abbiamo una figlia-

- Cosa? Io… credo… di non capire- che diavolo stava dicendo?

- Sei mia moglie Buffy e Kathy è nostra figlia-

- No- Oh mio dio! Una figlia? Sposata? Ma che diavolo di storia assurda stava raccontando? Però Angel era davvero umano quindi qualcosa di vero doveva pur esserci… ma era così assurdo!

- No?-

- Cioè non volevo dire no non vorrei… cioè… non lo so Angel è assurdo!-

- Mi rendo conto che per te è difficile da accettare al momento-

- Difficile? Andiamo Angel! Io sposata? E’ assurdo ti prego! Con una figlia! Con te! Umano! No è assurdo- iniziai a camminare avanti e indietro sbraitando, mi detestavo da sola in quel momento. Davvero qualcuno aveva cancellato il ricordo di mia figlia e di Angel dalla mia testa?

- E quello che sta succedendo ora cos’è allora? La vita che ricordo cos’è?-

- Non lo so Buffy…-

- E’ assurdo!-

- Si lo è-

- Angel non è possibile… forse ti hanno fatto un incantesimo a Los Angeles per portarti qui! Forse stavi combattendo con qualcuno e ti ha fatto credere che… beh…-

- Per te è più facile credere che non sia accaduto, che sia una finta che pensare, invece, che io e te siamo finalmente insieme come avevamo sempre desiderato?-

- Si!-

- Non puoi dire sul serio, tu eri felice, credevo che lo fossi con me e con Kathy-

- Mi parli di una vita che non ho vissuto Angel non posso sentirla mia-

- E per questo ti sembra più ovvio che sia io ad essermi sognato tutto e non tu ad aver dimenticato? Forse ho sognato anche il tuo amore allora-

- Non me lo merito Angel. Non puoi venire qui dirmi che non te ne sei mai andato, che non mi hai mai lasciata sola, che sei tornato umano ci siamo sposati, che abbiamo una figlia ed una bella vita ed aspettarti che dopo tutto quello che ho passato io ti creda così!-

- Buffy…-

- Sta zitto Angel non voglio più sentire niente- volevo andarmene e non vederlo, come poteva pensare che dopo tutto quello che avevo passato, dopo tutto il dolore che avevo dovuto portarmi dentro per anni ora gli potessi credere così? Mi afferrò un braccio bloccandomi.

- Mi dispiace-

- No-

- Buffy. Ti prego. Mi dispiace, non so cosa tu abbia passato, cosa ricordi, ma quello che io so e di cui sono certo è che noi stiamo insieme ed abbiamo una figlia-

- Non puoi esserne certo-

- Come tu non puoi del contrario- non riuscii a replicare così continuò

- Io sono certo di quello che abbiamo condiviso Buffy. Lo sento. Nel mio cuore so che è successo. So che è vero. So che odi le olive, che non vuoi mai fare colazione prima delle 10,00, che ti piace dormire a destra del letto, che adori lo shampoo alla lavanda e detesti quello al miele. So che adori il gelato ai lamponi e odi quello al pistacchio. So che Kathy è la cosa più importante nella tua vita perché lo è anche per me, perché è tua figlia ed abbiamo lottato duramente per costruire la nostra famiglia. Non ti sto prendendo in giro Buffy. So quello che dico. Tu sei mia moglie, forse non lo ricordi, ma lo sei- mentre Angel parlava le lacrime mi scorrevano sul viso senza sosta. Mi raccontava di una vita serena, di una vita a cui non avevo mai dedicato più di un pensiero perché era troppo lontana, e se Angel avesse avuto ragione? Se avessi davvero dimenticato tutto? Se tutto il dolore che avevo provato e che provavo in quel momento fosse stato opera di un dannato demone?

- Angel…-

- Troveremo un modo Buffy. Ti farò ricordare tutto- mi lasciai abbracciare. Avrei tanto voluto che dicesse la verità, ma tentavo di lottare e di reprimere la speranza che Angel avesse ragione, perché se fosse stata una menzogna ne sarei uscita ancora più distrutta.

 

Cap. 16

- Los Angeles!- urlai all’improvviso

- Cosa?- mi rispose Buffy

- Hai parlato di Los Angeles, ebbene anche nella mia realtà lavoro lì. Tu cosa ricordi?-

- Beh io so che hai una specie di agenzia lì. Che aiuti la gente-

- Fantastico! Almeno qualcosa non è cambiato, forse lì potranno dirci qualcosa, forse loro non hanno dimenticato. Dobbiamo chiamarli subito-

- D’accordo chiamo Willow- Buffy andò in cucina a cercare Willow. Forse qualcosa si stava muovendo. Avevamo ancora una piccola speranza. Se il mio gruppo di Los Angeles era ancora in piedi potevamo collaborare con loro e cercare di risolvere la situazione.

- Angel-

- Willow!-

- Angel mi dispiace-

- Di cosa? Che succede?-

- Il telefono non funziona, non so cosa sia successo, ma non c’è nemmeno una connessione-

- Un cellulare forse-

- Giusto! Xander!?- chiamò

- Qualcuno mi chiama?-

- Il cellulare presto!-

- Volete solo sfruttarmi!- disse consegnando il telefono

- Non c’è campo- rispose Willow in ansia

- Cosa? Il mio telefono ha sempre campo!-

- Siamo isolati- disse Buffy

- Non promette nulla di buono-

- Se non vogliono che contattiamo l’esterno di questa città deve esserci sicuramente qualcosa di importante fuori che non vogliono che scopriamo- dissi

- Si sono d’accordo- convenne Willow

- Cosa proponete?- disse Xander

- Dobbiamo andare a Los Angeles- dissi

- Non possiamo lasciare Sunnydale incustodita! Il Primo sta aspettando una nostra mossa falsa per spazzare via la città!- disse Xander

- Il Primo?- chiesi

- Si non ti ho raccontato cosa sta succedendo qui, ma la storia è troppo lunga-

- In sintesi il Primo vuole far fuori tutto il mondo, nulla di nuovo-

- Grazie per il resoconto Xander-

- Il Primo non è quello che cercò di farmi impazzire per ucciderti?- chiesi a Buffy

- Proprio lui, ma ha obiettivi un po’ più alti al momento- rispose lei

- Cosa facciamo?- disse Willow

- Dobbiamo organizzarci- disse Buffy

- Vado solo io allora- dissi

- Non pensarci nemmeno sei umano ora, non ti lascio da solo-

- So cavarmela Buffy-

- No. Il discorso è chiuso-

- Willow chiama tutti dobbiamo cercare un piano d’azione-

- Evvai adoro quando ci riuniamo tutti per escogitare piani- disse Xander beccandosi delle occhiatacce da tutti noi.

- Vado a cercare gli altri- disse lui di rimando

- Buffy… devo chiamare anche… beh lui- disse Willow

- Oh è meglio che vada io- rispose lei

- Di che state parlando?- chiesi

- Credo che non ti piacerà…-

- Cosa?-

- C’è Spike qui Angel-

 

Cap. 17

- Che diavolo ci fa Spike qui?-

- Lui beh ci aiuta- rispose Buffy

- Che vuol dire vi aiuta? Vi aiuta in cosa? A fare danni?- mi alterai

- Spike è diverso ora-

- Non farmi ridere Buffy per favore non sono in vena-

- Spike ha un’anima Angel, è cambiato-

- Mi stai prendendo in giro?- Un’anima! Fantastico tutti che hanno un’anima, ma non era una cosa speciale? Una cosa unica?!

- No. Lui… Angel è una storia lunga e non credo che tu voglia davvero conoscerla, sappi solo che di lui puoi fidarti. E’ buono ora-

- Perché non dovrei voler sapere cosa ha fatto mia moglie con uno dei miei nemici? E perché questi si trova in casa mia? Non mi fiderò mai di lui! E non dovresti farlo nemmeno tu-

- Qui non sono tua moglie Angel. Noi non ci vediamo da tempo. Tu sei andato via ed io sono andata avanti con la mia vita!-

- E da quando la tua vita è con Spike eh?- urlai

- Non è come pensi… noi non stiamo insieme Angel-

- Bene- risposi sollevato

- Ma è nel mio cuore- a queste parole il mio di cuore perse un battito.

- Non dirmi che lo ami- la guardai, ma lei non mi rispose.

- Buffy… ti prego- non poteva essere vero. Era un dannato incubo!

- No… non lo so Angel- mi rispose abbassando lo sguardo

- Guardami negli occhi Buffy e dimmi se lo ami- mi guardò ma ciò che vidi non mi fece sperare.

- Ho già risposto Angel e non ho intenzione di dare conto a te della mia vita-

- Non puoi dire sul serio-

- Il discorso è chiuso Angel- Buffy si girò per andarsene

- Non lo voglio alla ricerca di mia figlia Buffy. Se è lui che vuoi in questa realtà non voglio sapere altro. Andrò da solo a cercare la mia famiglia-

- Smettila di fare il bambino Angel- la raggiunsi bloccandola contro il muro. La rabbia ormai si era impadronita di me. Il dolore che provavo per la scomparsa di Kathy stava aumentando e trasformandosi ogni secondo che passava in rabbia verso quella situazione. La mia vita era andata distrutta in pochi secondi. La mia famiglia era scomparsa e la mia vita surclassata in un mondo diverso dove ogni cosa sembrava portare solo a sofferenze più grandi.

- Non faccio il bambino Buffy. E’ della mia vita che stiamo parlando. Della mia famiglia! Non ho nessuna intenzione di guardare mia moglie lanciarsi sguardi languidi con Spike mentre io temo per la vita di mia figlia chiaro? Tieniti la tua vita. Io cercherò da solo mia figlia- la lasciai andare. Non volevo sfogare su di lei la mia rabbia, ma non volevo più stare in quella casa. Ogni angolo mi ricordava di una vita che sembrava essere stata cancellata senza pietà. Mi girai incamminandomi verso la porta ed uscii da quella casa sotto la pioggia della sera.

- Credi che non mi importi?- mi urlò Buffy

- Basta così Buffy. Se troverò un modo per farti ricordare allora tornerò, se no ne cercherò uno per dimenticare io- le dissi

- Non puoi andartene così!-

- Lo sto già facendo-

- No!- singhiozzò lei raggiungendomi sotto la pioggia.

- Smettila di andartene! Tu mi hai tolto tutto! Io ti amavo Angel! Ti amavo più di qualsiasi cosa avesse senso per me. Più di tutto! Più di me! E tu te ne sei andato e non sei più tornato! Ho dovuto cavarmela da sola Angel e non volevo farlo. Non volevo questa dannata vita lo capisci? Io non la volevo! Non volevo queste dannate responsabilità!- urlò piangendo

- Torna dentro Buffy-

- No! Torni qui morente ed io mi sento morire insieme a te! Ti svegli e mi baci facendomi ricordare che anch’io ho ancora un cuore, mi dici che sei umano e me lo distruggi, che abbiamo una figlia, che siamo sposati e vuoi che io ti creda, ma guardo indietro e vedo solo dolore! Vedo solo tutto quello che ho dovuto affrontare da sola e Spike è l’unica persona che a modo suo ha cercato di capirmi. Non puoi punirmi per aver cercato conforto-

- Potevi chiamare me!- le urlai

- Potevi cercarmi, sarei venuto da te!- continuai

- E poi Angel? Nella mia vita sei ancora un vampiro, te ne saresti andato via ancora! Di nuovo! E ancora, e ancora! Ed ogni volta mi avresti fatta a pezzi se ti avessi permesso di avvicinarti di più!-

- Non posso sopportare di vederti con Spike Buffy, ma non lo capisci? Nella mia di vita tu ti addormenti con me ogni notte. Sono io che ti stringo. Sono io che ti bacio. E’ con me che hai una figlia. Non posso sopportare ora di perdere lei, di perdere te e di vederti anche con un altro che per giunta è Spike!-

- Credi che io non provi più niente Angel? Credi che io abbia dimenticato ciò che sento quando tu mi sei vicino?-

- E cosa senti quando ti è vicino Spike?-

- Spike mi è stato vicino quando nessuno lo ha fatto Angel! Lui ha lottato per avere un’anima perché detestava ciò che era! Lo ha fatto per me! Ed è ancora qui a combattere al mio fianco!-

- Resta con lui allora-

- Angel!-

- Basta Buffy! Quanto ancora vuoi ferirmi? Quanto ancora vuoi spezzarmi? Ho perso già tutto! Mi resta solo la dannata speranza di ritrovare mia figlia! Non c’è più nulla da distruggere in me Buffy. Come tu non ricordi di essere mia moglie, io non posso ricordare una vita senza di te e senza Kathy. Mi dispiace se i ricordi che hai di me sono tanto odiosi e dolorosi. Mi dispiace dannatamente che ti abbia fatto questo se è vero, ma tu per me sei mia moglie Buffy-

- Quello che tu non capisci Angel è che per quanto siano odiosi e dolorosi questi ricordi è ciò che ho di te. Ciò che mi resta ed è una delle cose più importanti che mi resta. Credi che non abbia desiderato ogni notte della mia vita di stare con te? Ho dovuto rassegnarmi Angel!-

- Non giustificarti Buffy. Ho capito-

- Hai capito?- disse riprendendo a piangere

- Si ho capito Buffy, ma non posso accettarlo. Non ci riesco! Non voglio vederti con lui. Non voglio che partecipi alle ricerche di nostra figlia. Non puoi chiedermi questo-

- Ti prego Angel- disse singhiozzando

- Buffy…-

- Ti prego non te ne andare- si avvicinò a me. Non sopportavo di vederla piangere, per quanto fossi furioso e distrutto, non lo sopportavo.

- Ti prego Angel non andartene di nuovo. Non puoi dirmi che abbiamo una figlia e andartene. Non puoi lasciarmi così- alzò lo sguardo nel buio e le sue lacrime si mischiarono alla pioggia. Non lo sopportavo.

- Ti prego-

- Non pregarmi più- dissi. La baciai. Per quanto il mio dolore fosse grande avrei preferito vederla con un altro piuttosto che continuare a farla soffrire così. Avrei preferito morire dentro e restare con lei ogni secondo piuttosto che lasciarla e sapere che mi avrebbe odiato e che avrebbe sofferto a causa mia. Avrei sopportato qualsiasi cosa per lei. Anche di avere solo una parte del suo cuore.

 

 

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Annabell

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Cap. 18

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Cap. 18

Tornammo in casa fradici e logori fin dentro l’anima. Buffy era aggrappata al mio braccio tremante. Una parte di me voleva lasciarla andare. Voleva trovare un modo per rimettere le cose al loro posto senza dover affrontare questo mondo sofferente. Mi sentivo un vigliacco, avevo perso mia figlia e per paura di soffrire avevo rischiato di abbandonare ancora la mia Buffy. Questa situazione mi stava uccidendo.

- Ciao- guardai verso la voce alle mie spalle. L’avrei riconosciuta fra mille.

- Ciao- rispose Buffy. Non volevo neanche vederlo. Ero rimasto, ma non avrei permesso che Spike si occupasse delle ricerche di mia figlia. Mi girai salendo le scale. Non volevo guardare. Forse ero davvero un vigliacco, ma non volevo vedere lo sguardo di Buffy in quel momento.

- Angel- mi chiamò lei

- Vado di sopra-

- Il solito mister simpatia-

- Spike…- lo ammonì lei. Non volevo sentire. Ringraziai di non avere più l’udito di un vampiro. Avrei dovuto allontanarmi molto di più se avessi voluto isolarmi del tutto. Salii in quella che nella mia vita era la nostra camera. Non c’era nulla che ricordasse di noi per fino il letto era diverso. L’unica cosa che rimaneva inalterata erano i vestiti di Buffy sparsi in giro per la camera. Sorrisi al ricordo di quante volte ero stato io stesso a lasciarli cadere per terra senza curarmene minimamente. Cosa si stavano dicendo? L’idea di averli lasciati da soli mi angosciava. Se fossi stato presente forse non si sarebbero toccati, ma senza di me non potevo sperarlo… non volevo sperarlo. Mi tolsi la maglia fradicia. Forse una doccia calda mi avrebbe aiutato a dimenticare cosa stava succedendo di sotto.

***

- Vi ho sentiti-

- Bene allora sai tutto non c’è bisogno che ti spieghi nulla- risposi

- Non gli credi vero?-

- Che gli creda o no lo aiuterò-

- Non lasciare che ti faccia ancora del male Buffy. Lo farà ancora lo sappiamo entrambi-

- Cosa vuoi che faccia che lo ignori? Che lo cacci? Lascia stare è meglio se non rispondi-

- È qui da quanto? Meno di un giorno e ti ha già fatto piangere! E’ tanto sbagliato quello che dico?-

- Smettila Spike-

- Lo ami ancora vero? E’ per questo che gli permetti di farti questo?-

- Non voglio parlarne- ero già abbastanza distrutta per la discussione con Angel non avevo nessuna voglia di litigare anche con Spike.

- Quando smetterai di scappare dai tuoi sentimenti?-

- Quando smetteranno di rincorrermi- risposi acida. La mia vita era un totale caos e forse c’era anche la possibilità che fosse tutta una grande bugia. Non riuscivo a fare chiarezza nel mio cuore. Non volevo fare chiarezza. Il terrore che mi assaliva se lo avessi fatto e fosse stato poi inutile mi bastava per rinunciare in partenza. Lasciai Spike in soggiorno. Ero fradicia, stanca, distrutta avrei voluto dormire per l’eternità, ma non potevo nemmeno permettermi un attimo

- di risposare. Dovevo cambiarmi, chiamare Angel e gli altri e decidere finalmente il da farsi. Solo lavoro. Ero riuscita a convincere Angel a restare, ma era l’unica mossa che avrei fatto. Non gli avrei permesso di avvicinarsi di più. Se ne sarebbe andato in un modo o nell’altro ed io sarei rimasta di nuovo sola a raccogliere i pezzi di me stessa. Entrai in camera chiudendomi la porta alle spalle. Mi ci appoggiai chiudendo gli occhi. Sentivo un gran bisogno di piangere, ma temevo che se avessi iniziato non sarei stata più capace di smettere.

- Buffy- Angel era uscito dal bagno in una nebbia di vapore. Non mi ero accorta di lui e quello era sicuramente un segno di quanto fossi spossata.

- Angel- risposi senza fiato. Era a torso nudo di fronte a me, coperto solo da un asciugamano in vita, mentre con un’altra si strofinava i capelli. Delle goccioline ribelli gli incorniciavano ancora il petto. Se ne stava lì in piedi in tutto il suo splendore ed una morsa allo stomaco mi ricordò cosa mi ero persa per tanto tempo.

- Dovresti asciugarti- disse senza guardarmi. Mentre io annaspavo per ricordarmi di respirare lui si rifiutava persino di guardarmi.

- Si dovrei- sussurrai. Cercai di riprendermi. Solo lavoro. Non potevo permettermi di pensare ad altro anche se lui era lì umano e quasi nudo davanti ai miei occhi. Mi spostai verso l’armadio per prendere qualche cambio. Se avessi smesso di fissarlo forse sarebbe andata meglio, ma solo forse. Presi dei vestiti a caso senza nemmeno guardali, volevo rintanarmi in bagno e dimenticare che un Angel umano era nudo nella mia camera da letto. Col mucchio di abiti in mano mi girai trovandomi Angel a breve distanza. Ingoiai con sforzo per cercare di non restare a bocca aperta. Strinsi i vestiti per non correre ad abbracciarlo pregandolo di fare lo stesso.

- Forse è meglio se vado a farmi una doccia anch’io- una gelida, gelida doccia. Angel mi fissava con dolore. Come se guardarmi gli facesse male. Dimenticai di volerlo e di quanto l’avessi desiderato solo per ricordare ancora una volta, che la vita mi aveva presa in giro. Non riuscivo a reggere quello sguardo. Sapevo che il fatto che io provassi qualcosa per Spike ormai gli faceva disgustare l’idea di amarmi, ma il passato non si cambia e probabilmente nemmeno il futuro. Abbassai gli occhi cercando di andarmene senza dire altro, ma le braccia di Angel mi bloccarono. Lo guardai credendo che la rabbia lo avesse di nuovo assalito e che stesse di nuovo per urlarmi contro, ma non fece niente. Mi fermò e continuò a guardarmi. Il calore della sua pelle ed il suo respiro mi investirono facendomi sciogliere in una fitta al basso ventre che collegò di nuovo testa e cuore. Mi sporsi verso di lui cercando le sue labbra. Lasciai cadere i vestiti per potergli allacciare le braccia al collo e stringermi a lui. Angel mi assecondava in ogni movimento senza prendere l’iniziativa, che non volesse? Che avessi frainteso tutto? A malincuore interruppi il nostro bacio allontanandomi, lasciai scivolare le mani ad accarezzare il suo petto muscoloso. Mi sentivo un’idiota ad essermi così lasciata andare.

- E’ meglio che- tentai di dire, ma Angel mi baciò schiacciandomi contro di lui. Il bacio era esigente, come le sue mani in quell’istante. Mi strinse le cosce sollevandomi senza nessuno sforzo. Avrei voluto fare mille cose in quel momento. Gridare di gioia, di frustrazione per gli anni passati lontani, di paura per quello che sarebbe accaduto dopo. Avrei voluto non sentirmi finalmente appagata fra le sue braccia per non dover fare i conti con la mia vita. Avrei voluto sentire come con Spike il dubbio di stare sbagliando, ma per una volta sentivo il mio cuore, la mia testa ed il mio corpo d’accordo su tutto. Non feci nulla. Lasciai semplicemente che accadesse. Angel mi trasportò sul letto inginocchiandosi fra le mie gambe. Si abbassò su di me e mi baciò ed in quel sospiro mi sentii morire.

 

Cap. 19

Pace e silenzio ecco quello che sentivo. Non provavo nulla, né paura, né rimorso, né ansia, né dubbi, nulla. Stare fra le sue braccia era semplicemente pace. Quasi come se lui fosse uno schermo isolante dal mondo. In quella camera buia potevo anche fingere che non ci fosse niente ad attenderci oltre la porta. Nessun caos, nessuna apocalisse, nessuna responsabilità.

Gli davo le spalle, non volevo ferirlo, ma mi ero messa in quella posizione inconsapevolmente. Ero abituata a rannicchiarmi dopo essere andata a letto con Spike divisa fra l’appagamento ed il dubbio di un errore fatale, ma Angel invece mi aveva stretta, come Spike non faceva mai. Mi abbracciava contro il suo corpo baciandomi i capelli e le spalle. Era una tenerezza a cui non ero abituata. C’era stata la passione, il bisogno, ma mai tenerezza fino a quel momento. Mi sentivo protetta. Avrei desiderato potergli far provare anche solo la metà di quel che lui stava facendo provare a me in quell’istante. Angel non aveva pretese. Non le aveva mai avute, si era sempre messo da parte intervenendo solo in caso di bisogno. Avrei voluto sapere come ricambiare per una volta.

- Angel?- sussurrai. Non volevo parlare ad alta voce, come se questo piccolo dettaglio avesse potuto distruggere la mia pace.

- Mmh?- mugolò lui fra i miei capelli. Sorrisi.

- Mi racconti qualcosa di noi?-

- Di noi?- mi chiese dubbioso

- Beh… della nostra vita. Com’è?- chiesi timidamente. Avevo una gran voglia di crogiolarmi nell’illusione che fosse tutto vero, ma era come se la mia testa fosse inebetita. Impedita nel poter pensare a qualcosa di felice, che non fosse la sola e semplice pace. Lo sentii sorridere.

- E’ perfetta- mi disse

- Perfetta- ripetei come un automa.

- Abbiamo tanti problemi, non voglio farti credere che sia semplice, ma è perfetta. Noi stiamo insieme, abbiamo una figlia meravigliosa e lottiamo ogni giorno della nostra vita per rendere questo posto migliore-

- Sembra bello…- risposi accarezzandogli un braccio.

- Non ti convince?- mi chiese

- Non riesco a immaginare una vita così… serena- aggrottai la fronte cercando di esprimere quello che pensavo.

- Mi dispiace che tu debba sopportare tanto dolore- disse baciandomi una spalla, ma io non volevo pensare alla mia vita, volevo immaginare la sua… la nostra.

- Dimmi qualche altra cosa- chiesi

- Cosa vorresti sapere?-

- Non so… ad esempio da quanto tempo siamo beh… sposati?-

- 5 anni-

- Oh… -

- Oh?- rispose lui imitando il mio verso inarticolato

- Sono beh… tanti- Angel scoppiò a ridacchiare stringendomi di più.

- Io non me ne sono nemmeno accorto. Ogni volta che ti guardo mi sembra sempre di vederti per la prima volta- sorrisi anch’io. Avevo paura di rovinargli l’umore e fargli tornare l’angoscia, ma desideravo sapere di più…

- Angel? Com’è… beh ecco Kathy?- chiesi titubante. Non rispose subito, così temetti di aver sbagliato irreparabilmente. Non volevo rivedere quel dolore sul suo viso, ma prima che potessi dire qualcosa, lui cominciò a descrivermela.

- Lei… è speciale. E’ meravigliosa, delicata, forte, testarda- disse

- A chi assomiglia?-

- A te- disse baciandomi una guancia.

- Davvero?- chiesi con una strana gioia nel cuore.

- Sì, però hai i capelli e gli occhi castani come i miei, ma il viso è decisamente tuo-

- Speriamo che non abbia preso tutto da me. Sarebbe una bambina molto complessata se no- Angel sorrise al mio commento

- In realtà di te ha preso la testardaggine. Il coraggio, la dolcezza, il suo grande cuore-

- Io sarei testarda? No questa è una tua qualità!-

- Tu sei testarda ed orgogliosa- disse ridendo. Mi girai facendolo spostare per guardarlo negli occhi. Gli puntai il dito contro.

- Io non sono testarda, anzi sono molto versatile- Angel sorrise attirandomi a sé per baciarmi.

- D’accordo diciamo che l’ha ereditata da entrambi allora- disse conciliante.

- Così va meglio- sorrisi divertita. Lo baciai anch’io.

- Angel?- dissi sorridendo

- Davvero facciamo questo ogni giorno?- dissi ammiccando, alludendo a quello che avevamo appena fatto. Lui scoppiò a ridere, ma mi attirò su di sé.

- Non proprio ogni giorno, ma sì- rispose

- E perché non ogni giorno scusa?-

- Perché a volte vuoi anche dormire la notte- disse ridendo

- Hei! Non dare la colpa a me- Io? Dormire? Con lui umano a disposizione per me ogni notte? Pazzesco

- Non si tratta di colpe- rispose sorridendo

- Oh è una grande colpa invece- risposi

- E’ solo sicurezza. La sicurezza di avermi quando vuoi- rispose con leggerezza.

- E’ proprio questo il punto!- dissi decisa. Mi abbassai per baciarlo.

- Ogni giorno, di ogni mese, di ogni anno- dissi baciandolo

- Siamo molto occupati- rispose fra i baci

- Non è una scusa valida- dissi continuando a baciarlo

- Kathy è molto vivace e noi…- tentò di rispondere

- Non è una scusa- Angel intensificò il bacio spostandomi sotto di lui.

- Non abbiamo bisogno di fare le cose di fretta, ci prendiamo tutto il tempo che ci occorre quando ne abbiamo l’occasione- gli sorrisi maliziosa mordendogli gentilmente le labbra.

- A volte di fretta non è male- Angel si spinse contro di me facendomi aprire le gambe.

- Lo ammetto abbiamo una radura dove stare un po’ da soli- disse soddisfatto di sé.

- Una radura?- dissi sorpresa tanto per il suo gesto che per il suo commento.

- Sì l’abbiamo trovata una volta andando a caccia. E’ piccola, ben nascosta, riparata, intima e ci andiamo quando vogliamo scappare un po’ da tutti e starcene da soli- scoppiai a ridere

- Una radura eh?- dissi baciandolo con trasporto

 

***

Cercai di sciogliermi dal groviglio delle gambe di Buffy senza svegliarla. Volevo farla riposare ancora un po’ prima di avvisare gli altri della nostra partenza per Los Angeles. Mi vestii velocemente per non rimanere incantato a guardarla dormire. Era di una bellezza sconcertante. Così forte eppure fragile e sensuale. Un connubio perfetto. Aprii la porta facendo il più silenziosamente possibile, scesi le scale dirigendomi in cucina.

- Willow- dissi sorpreso di trovarla al computer

- Hei Angel- rispose senza nemmeno alzare gli occhi dallo schermo

- Novità?- chiesi speranzoso

- Nulla, sono stata qui tutta la notte a cercare di capire che cosa sia successo, ma niente non sono riuscita a risalire a nulla. Tutta Sunnydale è priva di un qualsiasi mezzo di comunicazione- rispose lei esasperata chiudendo di scatto il pc

- Capiremo cosa succede. Chiunque sia stato non credo che ci farà attendere molto-

- Lo credo anche io. Buffy?-

- E’ di sopra dorme- dissi

- Oh si certo beh tu sei umano ora quindi voi… avete una figlia e quindi beh io vado a fare una doccia per svegliarmi- farneticò.

- D’accordo- sorrisi scuotendo la testa. Entrai in cucina ed iniziai a preparare un thè.

- Hei- disse una voce dolce alle mie spalle.

- Buongiorno- dissi sorridendole. Lei andai incontro per abbracciarla.

- Speravo di svegliarmi accanto a te stamattina- mi confessò rannicchiandosi nel mio abbraccio.

- Oh scusami, volevo prepararti la colazione prima di svegliarti- chiarii

- Prepararmi la colazione?- chiese lei stupefatta

- Sì- sorrisi

- Nessuno mi prepara la colazione- disse lei

- Perché tu non la fai- disse Spike apparendo come un’ombra dalla porta della cucina. Se ne stava lì appoggiato, ma non gli avrei permesso di rovinare tutto.

- Spike… sì… è vero io non faccio colazione- disse Buffy tristemente imbarazzata

- Lo so- sorrisi

- La fai solo quando te la preparo io, se no saresti capace di morire di fame- continuai ignorando Spike. Buffy mi sorrise leggermente.

- Tieni ti ho preparato il caffè ed i pancake-

- Caffè che bella idea- rispose lei

- Ma che brava donna di casa- intervenne Spike

- Spike finiscila- disse Buffy sorseggiando il caffè ed appoggiandosi al bancone accanto a me.

- Per me non hai preparato niente mamma?- continuò lui

- Spike ora basta- ordinò Buffy facendolo tacere. Non avevo voglia di starlo a sentire. Presi un pezzo di pancake avvicinandolo alla bocca di Buffy.

- Provalo- dissi sorridente del suo sguardo un po’ sconvolto, un po’ preoccupato. Scosse la testa sorridendo prima di inghiottire il boccone.

- Non è male- disse

- Chi ti ha insegnato a farle?- chiese

- Tu- sorrisi. Mi avvicinai velocemente alle sue labbra per rubarle un bacio.

- Hai finito di divertirti con la mia ragazza? Hai già fatto abbastanza ieri notte- sputò infuriato Spike.

- Non sono la tua ragazza- disse Buffy staccandosi da me

- E quello che faccio non ti riguarda-

- Mi riguarda eccome!- urlò lui avvicinandosi a grandi passi, ma mi misi fra lui e Buffy impedendogli di raggiungerla.

- Cosa credi di fare? Ora sei umano ti posso fare a pezzi quando voglio!- mi disse

- Provaci- gli risposi sorridendo. Morivo dalla voglia di prenderlo a pugni. Avevo bisogno solo di un dannato pretesto.

- Basta tutti e due!- disse Buffy separandoci.

- Ringrazia che c’è la tua bella se no ti riducevo in polvere- riprese lui spavaldo. Lasciai che un sorriso del tutto privo di umanità mi si increspasse sul viso.

- Non vinceresti mai contro di me Spike. Anche se ora sono umano, ho ancora più motivi per farti fuori. Sei un intralcio per la mia famiglia e non c’è cosa che io possa detestare di più. Quindi ora vattene e lascia finire a me e a Buffy la colazione- dissi abbracciando Buffy in vita stringendola a me. Non volevo nemmeno che si avvicinasse a lui.

- Angel ti prego- mi disse Buffy. Forse mi stavo solo illudendo. Perché continuava a difenderlo? Credevo che fare l’amore con me ci avesse avvicinati, ma se bastava la sola presenza di Spike ad allontanarci di nuovo, era stata solo un’illusione. La lasciai andare ferito. Mi allontanai da loro uscendo dalla cucina.

- Ecco bravo vattene!- disse Spike

- Angel!- Buffy mi rincorse fermandomi. Non volevo parlare in quel momento perché temevo che l’avrei ferita dicendole qualcosa di cui mi sarei pentito, così mi limitai a fissarla.

- Ti prego non fare così- scossi la testa cercando di liberarmi

- Angel è difficile per me. Vorrei lasciarmi andare, ma se non fosse vero… è questa la mia vita-

- Lasciami andare Buffy-

- Angel per favore-

- Credevo che avesse importanza quello che è successo fra noi stanotte a quanto pare non ne ha- risposi col cuore in frantumi.

- E ne ha! Non dire così- mi supplicò lei

- Cosa dovrei dire visto che continui a difenderlo?-

- Non lo sto difendendo! E’ solo che non voglio che vi azzanniate a vicenda-

- D’accordo- sospirai. Avevamo decisioni importanti da prendere e non era il momento per quella discussione. Buffy annuì sollevata.

- Andiamo a chiamare gli altri- disse

 

Cap. 20

C’era molta più gente di quel che credevo. Chi erano tutte quelle persone e che ci facevano a casa di Buffy?

- Giles!- salutai felice

- Angel noto con piacere che stai bene-

- Sono vivo- risposi

- Oh io l’ho saputo sono beh contento per te- rispose titubante lui

- Non ricorda più nulla neanche lei- risposi sconfortato

- Ricordare? Cosa intendi?- mi chiese

- Vi spiegheremo tutto o almeno proveremo a capirci qualcosa insieme- rispose Buffy.

- Angel che ci fai qui?!- una ragazza mi corse incontro abbracciandomi.

- Ehm… io- Guardai Buffy confuso. Non conoscevo quella ragazza, ma lei sembrava sapere perfettamente chi fossi io. Che avessero fatto un incantesimo anche a me?

- Angel? Sono Down! Non mi riconosci?- chiese lei staccandosi da me

- Io credo di non conoscerti a dire il vero- riposi

- Oh non ti ricordi più di me?-

- Mi dispiace-

- Angel davvero non ti ricordi di Down?- mi chiese Giles

- Che sia stato quel demone?- chiese Buffy

- Non lo so. Sto iniziando a credere che forse ha fatto un incantesimo anche a me-

- Che demone? Di che parlate?- chiese Down

- Angel Down è mia sorella- mi disse Buffy

- Sorella? Aspetta… Cosa?- ero totalmente confuso. Sorella? Che storia era mai?

- Mia sorella-

- Tu non hai una sorella- risposi

- Beh lei tecnicamente non lo è, ma praticamente sì- disse lei abbracciando Down

- Credo di non capire-

- Down è una parte del mio potere. Una chiave magica che dei monaci hanno creato per nasconderla al male-

- Oh-

- Sconvolgente vero?- mi chiese Down

- Un po’ a dire il vero- sorrisi.

- Non quanto il fatto che tu sia umano e che siamo sposati con una figlia- disse Buffy

- Voi siete cosa?- urlò Giles

- Figlia?- chiese Down

- Aspettiamo gli altri- disse Buffy rendendosi conto di aver rivelato troppo.

- Chi sono tutte queste persone Buffy?-

- Cacciatrici-

- Cacciatrici? Che vuol dire? La cacciatrice è una sola, beh escludendo Faith-

- Beh non sono ancora cacciatrici sono potenziali cacciatrici ecco-

- E perché sono qui?-

- Il Primo sta cercando di distruggere il mondo, vuole scatenare la bocca dell’Inferno e permettere a migliaia di UberVamp di massacrare le persone. Sta cercando di uccidere tutte le potenziali cacciatrici e noi stiamo provando a salvarle ed addestrarle-

- Un bel lavoro-

- Non sai quanto- rispose lei esausta. L’abbracciai

- Andrà tutto bene vedrai- tentai di rassicurarla.

- Lo spero-

- Se i due piccioncini hanno finito che ne dite di iniziare questa rimpatriata?- disse Spike

- Mancano ancora Xander e Andrew-

- Siamo qui. Siamo qui. Scusate l’idiota non voleva staccarsi dal frigo- rispose Xander

- Hei il cibo mi serve per vivere! E poi c’era la gelatina alle more, non trovo mai la gelatina alle more!- disse il tizio che supposi essere Andrew

- Perché ha una telecamera?- chiesi a Buffy

- Non ricordarmelo ti prego- rispose lei irritata

- Non è una potenziale. Chi è?- chiesi

- Un tizio che il Primo vuole uccidere e che sarei molto felice di accontentare se solo non violasse il mio codice etico-

- Oh- risposi sorridendo del tono scocciato di Buffy

- Credo che sia il caso che iniziate a spiegarci cosa sta succedendo- disse Giles avvicinandosi

- Si beh Angel è umano ecco- iniziò Buffy

- E questo lo sapevamo. La domanda è perché? Come?- disse Xander

- Io non lo sapevo- disse Down

- Beh io… questo non… Angel?- disse Buffy in ansia

- Sono umano da qualche anno a dire il vero- risposi

- E c’è lo dici solo ora?- disse Xander

- Si ma come?- domandò Giles

- In realtà lo sapevate già- cercai di spiegare

- Cosa?-

- Credo che ci abbiano fatto un incantesimo- dissi

- Incantesimo che intendi?- chiese il tizio di nome Andrew

- Beh… ma deve proprio riprendermi? Chiesi a Buffy- quella telecamera mi innervosiva.

- Andrew se non togli immediatamente di mezzo quella telecamera te la faccio ingoiare sono stata chiara?- disse Buffy

- Ricevuto- rispose con voce stridula

- Continua pure- mi disse Buffy

- Beh io e Buffy stavamo combattendo contro un demone Daenjin quando ad un certo punto lui mi ha colpito ed io ho perso conoscenza e mi sono ritrovato qui e voi non ricordavate più nulla-

- Tu e Buffy stavate combattendo insieme?- chiese Down

- E cos’altro non ricordiamo?- chiese Giles

- Perché credo che la risposta non mi piacerà?- disse Xander

- Oh questo lo dico io- intervenne Spike.

- Smettila Spike- intimò Buffy. Iniziavo realmente ad innervosirmi. Abbracciai Buffy cercando di calmarmi, ma gli sguardi sbalorditi ed inquisitori di tutti non mi aiutarono.

- Andiamo non vuoi dire ai tuoi amici che ti sei sposata ed hai anche una mocciosa? Non siete contenti?- rispose Spike teatralmente

- Attento a come parli- mi infuriai

- Se no che mi fai?- rispose lui sfidandomi

- Non puoi neanche immaginarlo- risposi sorridendo

- Oh ma che paura- disse lui schermandosi con le mani.

- Spike basta!-

- Ma com’è possibile?-

- Una figlia. Buffy ha una figlia quindi io sono zia!- disse Down eccitata e confusa.

- L’avevo detto che non mi sarebbe piaciuta- disse Xander

- Giles è possibile?- chiese Buffy

- Io non lo so. Credo beh sì che sia possibile-

- Ma come facciamo a sapere che non è un trucco del Primo in realtà?- disse Xander

- Finalmente uno che ragiona. Non credevo che sarebbe stato Xander quella persona, pensavo più a Willow, ma almeno qualcuno lo fa- disse Spike

- Io? Che c’entro- disse Willow colta di sorpresa

- Beh sei tu la cervellona- disse Spike

- Io non credo sia un trucco del Primo. Era quasi morto, perché doveva architettare un piano simile? E’ già abbastanza forte da ucciderci tutti quanti. Non aveva motivo di fingere di essere un attraente ex-vampiro-

- Attraente ex-vampiro? Anya mi meraviglio di te- disse Xander

- Che c’è? E’ attraente! Vero?-

- La mia stima nei tuoi confronti è molto diminuita- disse Spike

- Tralasciando questo discorso credo che Anya abbia ragione. Non credo sia un trucco del Primo. Piuttosto dovremmo cercare di scoprire qualcosa di più su questo Daenjin- intervenne Giles

- Lui non è poi così attraente- continuò Xander

- E’ sexy ammettilo. E non lo penso solo io. Tutte le donne in questa stanza lo pensano vero? A parte Willow perché lei è lesbica e non apprezza gli uomini, anche se non li odia e voleva Xander, ma senza pene perché voleva toglierglielo-

- Cosa volevi farmi?- disse Xander a Willow

- Io… Non volevo toglierti, ma non dovevamo parlare di Angel e dei demoni?- disse Willow imbarazzata.

- Volevi togliermi il mio… Oh mio dio!-

- Ma che cattiva ragazza- disse Spike

- Possiamo smetterla di parlarne e concentrarci?- chiese Buffy

- Siamo già andati a controllare la grotta dove stavamo combattendo, ma era stata sigillata ed era vuota…- dissi. Buffy mi strinse un braccio

- Credo che quel demone abbia rapito Kathy- continuai

- Kathy?- chiese Giles

- Mia figlia- risposi

- Oh…-

- Oh appena scoperto di avere una nipote ed è già in pericolo? La dobbiamo trovare signor Giles!- disse Down alzandosi. Sorrisi del suo entusiasmo.

- Sì noi faremo il possibile- disse Giles impacciato

- Partiamo per Los Angeles- disse Buffy al mio fianco.

- Cosa? Non possiamo lasciare Sunnydale incustodita! E le potenziali?- disse Xander

- Solo io e Angel- aggiunse Buffy

- Ma che bella gita romantica- disse Spike

- Credo che dovremmo parlarne meglio- aggiunse Giles

- Giles hanno tagliato le comunicazioni. E’ impossibile cercare di contattare Los Angeles da qui, devo scoprire se i miei hanno perso anche loro la memoria- dissi cercando di convincerlo

- Ed io non voglio che vada da solo- aggiunse Buffy

- E noi? Ci lascerai qui a morire?- aggiunse una delle ragazze potenziali

- No! Sarete protette e continuerete l’allenamento, solo che non ci sarò io- disse Buffy

- Io voglio venire con voi!- disse Down

- Down non so cosa stia succedendo e non voglio che corri pericoli. Devi stare qui e aiutare gli altri a controllare la situazione-

- Ma Buffy!-

- Niente ma Buffy, ho preso la mia decisione-

- Non è giusto Buffy-

- Non ci vuole fra i piedi briciola. Deve stare da sola col suo dolce sposino. Ecco qual è la verità- disse acido Spike

- Non è così Spike e lo sai- disse Buffy

- Ah davvero? E allora perché tu te ne vai e lasci noi qui a morire per salvare lui?-

- Vi porterei tutti, ma chi proteggerebbe Sunnydale dal Primo?-

- Tu se non andassi- disse Xander

- Non puoi dire sul serio. C’è in pericolo una bambina!- urlò indignata Buffy

- Questo lo dice lui, non puoi fidarti ciecamente-

- Andrò con Angel che vi piaccia o no. Proteggete Sunnydale- disse Buffy andandosene.

- Buffy aspetta!- disse Willow correndole dietro.

- Non sto mentendo. Non so cosa stia succedendo, ma devo scoprirlo. So che voi non la ricordate, ma Kathy è in pericolo ed io non posso starmene qui senza far nulla- dissi

- Io ti credo Angel e voglio aiutarti- disse Down

- Grazie Down, ma credo che la cosa migliore sia fare come ha detto Buffy. Qui a Sunnydale c’è un grande pericolo ed in ogni caso c’è bisogno di qualcuno che la protegga. Noi faremo… il prima possibile te lo prometto-

- E se non riusciste ad uscire dalla città?- chiese Giles

- Questo isolamento mi preoccupa molto- continuò

- Anch’io ho paura che ci sia qualche impedimento magico-

- Verrò io con voi- disse Willow scendendo dalle scale con Buffy.

- Avrete bisogno di una strega-

- Dovrò fare qualche ricerca su questo demone a quanto pare- disse Giles pulendosi gli occhiali

- Sì e poi partiremo- disse Buffy guardandomi

- Visto? Non vanno più a fare una gita romantica perché Willow è lesbica e non possono fare una cosa a tre-

- Anya!-

 

Cap. 21

- Non andare Buffy- mi girai per fronteggiarlo un ultima volta.

- Basta Spike. Andrò con lui che ti piaccia o no-

- Ti ferirà- disse

- Ha bisogno di me, non posso lasciarlo solo-

- Non mentirmi, sai che con me non ci riesci-

- Non sto mentendo-

- Allora non è a me che stai mentendo-

- Che vuoi dire?- domandai anche se avevo paura della risposta

- Lo sai già, solo che non hai il coraggio di dirlo-

- Smettila-

- Stai mentendo a te stessa Buffy. Lui non ha bisogno di te, sei tu che hai bisogno di lui, hai bisogno che quello che Mr. Fantastic va blaterando sia vero, ma non lo è-

- Non puoi saperlo- dissi voltandogli le spalle, non volevo guardarlo, non volevo pensare. Mi ci era voluto troppo per nascondere tutto e prendere il coraggio necessario per seguirlo. Spike mi aggirò per far in modo che lo guardassi.

- Io lo so. Non è mai così semplice Buffy.-

- Potrebbe esserlo- dissi risoluta. Volevo crederci, avevo bisogno di crederci.

- Buffy… Lui ti ferirà, ti amerà, ti distruggerà e ti lascerà di nuovo-

- No-

- Non mentire a te stessa lo sai anche tu! Non voglio che tu soffra-

- Quanto sei gentile a preoccuparti, ma so quello che faccio-

- No, invece! Non lo sai! Non lo capisci?! Lui non è giusto per te-

- Ma tu sì?- dissi passandogli oltre.

- Io sono cambiato per te, lui cosa ha fatto? Se ne è andato e lo rifarà!-

- Non puoi saperlo- urlai girandomi

- Beh non tornare da me quando avrai il cuore a pezzi perché il tuo Angel ti ha gettato via un’altra volta- mi disse con disprezzo. Ebbene era questa la mia scelta? Tentare con Angel e lasciare Spike? Se Spike avesse avuto ragione avrei perso tutto, anche me stessa, ma dovevo provarci non mi sarei mai perdonata se non l’avessi fatto. Angel era umano, era mio ed avevamo una vita non poteva essere una finzione, avrei fatto qualsiasi cosa per evitare di perderlo. Annuii con il cuore colmo di paura.

- D’accordo- sussurrai andandomene, ma Spike mi fermò.

- Non è vero. Sto mentendo. Ti aspetterò sempre. Io ci sarò sempre. Non ho dignità, non ho orgoglio, non mi servono se non posso avere te. Ti aspetterò Buffy perché non posso fare altro- continuai a salire le scale piangendo. Non dissi nulla perché non sapevo cosa rispondere. Cosa avrei dovuto dirgli? Grazie? Oppure no lascia stare ti ho usato finchè mi sei stato comodo, ti voglio bene e forse qualcosa di più, ma ora c’è Angel, forse ho una vita e non mi servi più? Non potevo dirgli nulla che lo potesse consolare. Non avevo nulla che potesse consolare nemmeno me stessa.

 

***

 

- Siamo isolati-

- Non è possibile. Non ci credo- crollai a sedermi su uno dei divanetti della hall

- E’ assolutamente assurdo, non funziona niente!- disse Fred

- Prova ancora- la incitò Angel

- Ho già provato mille volte ed il risultato è sempre lo stesso-

- Come faremo a contattare Sunnydale ora?- chiesi in ansia

- Troveremo un modo- tentò di consolarmi Angel sedendosi accanto a me.

- Dobbiamo capire se l’isolamento è un problema solo nostro o di tutta Los Angeles- intervenne Gunn

- Si, ma non possiamo di certo andare a bussare a casa di qualcuno e chiedergli di usare il loro telefono- disse Fred

- No, ma senza comunicazione scoppierà il caos e di certo si spargerà la notizia-

- Giusto-

- Cosa facciamo allora?-

- Aspettiamo-

- Andrà tutto bene Buffy- mi disse Angel. Annuii appoggiandomi a lui, lasciando che il suo abbraccio mi nascondesse. Tentai di riflettere

- Non c’è magari un modo per contattarli con la magia?- chiesi

- Non saprei a dire il vero- disse titubante Fred

- Posso cercare però- continuò lei

- Bene- risposi

- Quello che preoccupa me, invece, è il perché siamo isolati- disse Gunn

- Non potrebbe essere solo un semplice guasto?- tentò di proporre Fred speranzosa

- E da quando le cose sono così semplici?- rispose ironico

- Non abbiamo niente da cui partire e dobbiamo aspettare di capire se il problema è solo dell’Hyperion o di Los Angeles non azzardiamo ipotesi- disse Angel

- Traducendo? Brancoliamo nel buio e non sappiamo che pesci prendere. Fantastico. Perché questa situazione non mi piace? La bionda arriva ed ecco in arrivo una bella cascata di guai. Che ti sei portata dietro cacciatrice?-

- Gunn finiscila- disse Angel

- No aspetta e se avesse ragione?- dissi iniziando a pensare

- Io ero in una grotta con Kathy e te, poi qualcosa mi ha diciamo spinto, trasportata o non so cosa qui, voi non ricordate niente ed io non so il Daenjin che fine abbia fatto- continuai cercando di mettere ordine nei miei pensieri.

- Credi sia stato quel demone?- chiese Angel

- Non lo so, a dire il vero non era esattamente un genio, anche se è riuscito ad intrappolarci, ma non credo se ne intenda di cavi elettrici-

- Però potrebbe aver fatto un incantesimo- disse Fred

- E per cosa? Per far impazzire gli adolescenti di Los Angeles? Che se ne fa un demone della mancanza di comunicazione?- chiese Gunn

- Potrebbe esser stato un effetto indesiderato- disse Fred

- Potrebbe anche essere dovuto all’arrivo di Buffy. Hai detto di essere stata spinta prima di arrivare qui giusto?- mi domandò Angel

- Beh in realtà è stato strano. Ad un certo punto non vedevo più nulla, non sentivo bene poi è apparsa una strana luce, mi sono coperta il viso ed era come se qualcosa mi avesse spostata di diversi metri. Quando ho aperto gli occhi ero qui-

- Credi che sia stata questa strana forza che l’ha portata qui a scombussolare tutto?- chiese Fred ad Angel

- Potrebbe- rispose lui

- Non è che per caso vieni dal futuro?- mi chiese improvvisamente Fred

 

Cap. 22

- Andiamo Fred non dire sciocchezze- disse Gunn

- Lei non può… Vero Angel?- continuò

- Io non credo che sia una Buffy del futuro- rispose Angel

- In che anno siamo?- dissi allora ripensando alle tremila reminescenze cinematografiche.

- 2011- rispose Fred

- Ok siamo dello stesso anno. Niente futuro- conclusi

- Almeno avrebbe avuto un minimo di senso- disse Gunn

- Andiamo di sopra Angel? Non sono tranquilla a lasciare Kathy da sola dopo quello che è successo- chiesi in ansia.

- D’accordo- disse Angel abbracciandomi.

- Se scoprite qualcosa venite a chiamarci, siamo nella mia camera- disse ai due che annuirono. Salimmo le scale in silenzio. Kathy dormiva beata nel letto di Angel. Mi sedetti accanto a lei accarezzandole i capelli.

- Sembra così tranquilla- dissi sottovoce

- Io credo che si sia abituata a questo posto. Ha capito che per lei non è un pericolo-

- Forse è così- risposi

- E tu?- chiese

- Io cosa?- domandai curiosa

- Ti senti in pericolo?- chiese titubante.

- Non con te- sorrisi appena, ma lui non sembrò molto soddisfatto della mia risposta.

- Cosa posso fare Buffy?- mi alzai dal letto cercando di non svegliare Kathy. Raggiunsi Angel appoggiato ad un tavolino e mi misi di fronte a lui.

- Non lasciarmi- sussurrai baciandolo. Angel rispose al mio bacio con tenerezza, sciogliendo ogni goccia di me. Accarezzavo il suo viso cercando di attirarlo contro di me in modo che non interrompesse il bacio. Non volevo che quel momento finisse. Volevo restare in quella camera fra le sue braccia, con Kathy al sicuro e tranquilla. Per mia fortuna non mi sembrava che Angel volesse interrompere il bacio tanto presto. Mi strinse i fianchi attirandomi a lui ed il bacio divenne qualcosa di più che avrei disperatamente voluto saziare, ma c’era Kathy e non volevo rischiare di svegliarla. A malincuore mi staccai da lui. Sorrisi poggiandogli le dite sulle labbra.

- C’è Kathy non mi sembra il caso- ridacchiai quando lui mi baciò con dolcezza le dita e mi abbracciò.

- Andiamo di là così non la disturbiamo- disse. Sorrisi seguendolo sul divanetto nella stanza adiacente. Si sedette sul divano ed io mi accoccolai su di lui felice di vedere un sorriso divertito increspare le sue labbra.

- Credevi che ti avrei lasciato andare così facilmente?- sorrisi baciandogli una guancia dolcemente.

- Speravo proprio di no- rispose lui baciandomi.

 

 

- Ehilà- disse Buffy

- Non c’è nessuno?- dissi

- Così pare- rispose lei

- Angel forse ho trovato qualcosa- disse una ragazza appena apparsa da dietro un bancone. Era piena di fogli e con una penna in bocca.

- E tu chi sei? Cordelia ha assunto qualcun altro?- chiesi

- C-cosa? Cordelia?- disse la ragazza balbettando.

- Fred!- disse Willow

- Fred?- domandai

- Oh mio dio Willow! Che ci fai qui?- disse guardandoci finalmente la ragazza che a quanto pare si chiamava Fred.

- Abbiamo un piccolo problema a dire il vero- rispose Willow

- Oh si abbiamo cercato di contattarvi, ma siamo beh isolati-

- Anche voi?- disse Willow

- Ok qui c’è qualcosa che decisamente non va- disse Buffy

- Ti sei cambiata. Stai molto bene- disse Fred rivolgendosi a Buffy

- Grazie, credo- disse lei confusa

- Da quanto sei qui Willow?-

- Qualche minuto- rispose lei

- Oh bene- sorrise Fred. Le due ragazze annuirono incuranti dell’imbarazzo che provavamo io e Buffy.

- Allora ehm come mai volevate chiamarci?- chiese Willow

- Beh per Buffy! Era molto in ansia- disse Fred

- Cosa? Io? Scusa, ma non ti conosco- disse Buffy

- Si lo so non abbiamo avuto modo di conoscerci bene- disse Fred gesticolando

- No quello che io intendo e che non ti ho mai vista in vita mia, mi dispiace- rispose Buffy

- I-io credo di non capire. Hai perso la memoria?- chiese Fred

- Cosa hai detto? Memoria?!- disse Willow agitata

- Oddio e se fosse come ha detto Angel che tutti siamo sotto incantesimo e non ricordiamo niente?!- continuò lei

- No, c’è qualcosa che non va, nemmeno io so chi sia questa ragazza- dissi sussurrando.

- Angel sono Fred! N-non ti ricordi di me?-

- Dove sono Wesley e Gunn?- chiesi

- Wesley non è ancora tornato e Gunn è di sotto a cercare un libro-

- Valli a chiamare- dissi

- O-ok- balbettò lei

- Fantastico. Ora è ancora tutto più confuso. Ci mancava solo questo- disse Buffy

- Non mi piace questa storia- dissi

- Almeno è questo il posto vero?- chiese Willow

- Sì è questo- confermai

- Ti tratti bene. Io cuocevo hamburger e tu vivi in un hotel a 5 stelle- commentò sarcasticamente Buffy

- Io non vivo qui e poi cosa? Cuocevi hamburger?- chiesi confuso

- Lascia stare è una storia lunga e deprimente- disse

- Hey amico che ti serve- chiese Gunn sbucando da una porta sul lato della stanza.

- Gunn!- sorrisi andandogli incontro.

- Sì sono io- rispose lui guardingo

- Tu sai chi sono vero?- chiesi in ansia

- Si Angel so chi sei- rispose sempre circospetto

- E conosci Buffy vero?- continuai

- Non posso dire di esserci uscito, ma si so chi è. Perché mi fai tutte queste domande ti senti bene? Non hai un bell’aspetto-

- Lascia stare rispondimi e basta. Sai chi è Kathy vero?-

- La bambina che dovrebbe essere tua figlia giusto?- disse riempiendomi il cuore di gioia.

- Tu conosci Kathy! Oddio Gunn tu ricordi! Ma è meraviglioso!- risposi euforico. Corsi da Buffy abbracciandola e sollevandola da terra con un suo squisito gridolino di sorpresa.

- Sei mia moglie!- gridai contento

- Angel mettimi giù che stai facendo- disse ridendo lei. L’accontentai poggiandola per terra e baciandola.

- Ok. C’è qualcosa che dovrei sapere Angel?- chiese Gunn

- Sì Buffy e tutta Sunnydale sono sotto un incantesimo che gli impedisce di ricordare gli ultimi anni. Dobbiamo aspettare Wesley per iniziare le ricerche e dobbiamo… trovare Kathy… lei è scomparsa…- riuscii a dire

- Non era di sopra? Come ha fatto a scomparire? Cos’è successo?- chiese subito allerta Gunn

- Che vuol dire era di sopra?- chiesi in ansia

- Parla Gunn tu l’hai vista? Era qui?- continuai avvicinandomi a lui strattonandolo.

- Amico calmati. Si era qui. Non te lo ricordi più? Siete andati di sopra una mezz’ora fa- disse incredulo

- Gunn cosa stai dicendo noi siamo appena arrivati da Sunnydale- dissi confuso ed in preda all’isteria.

- Oh no-no. Io mi rifiuto! Non ci sto capendo più niente! Prima la bionda con la bambina ed ora tu che non ti ricordi nulla. E’ troppo!-

- Chi sarebbe la bionda con la bambina?- domandai

- Lei Buffy con Kathy- rispose crollando su un divanetto.

- Buffy era qui con Kathy, ma non è possibile era con me! Questo quando è successo?-

- Stamattina più o meno- rispose

- Buffy?- domandai

- Io non lo so! Willow tu…?- chiese Buffy a Willow

- Cosa? Io? Io non lo so! E’ tutto così confuso accidenti!-

- Ok calmiamoci. Io non sono mai venuta in questo posto, ma se… ehm come ti chiami, dice che di sopra c’è o meglio c’era la bambina, sarebbe il caso di andare a controllare e poi possiamo fare tutte le congetture che volete- disse Buffy

- Si hai ragione- acconsentii io. Quella situazione stava diventando sempre più strana. Non facevo in tempo a scoprire qualcosa che immediatamente sbucava dal nulla un altro problema, come se non bastasse ero terrorizzato all’idea di quello che era accaduto a Kathy. Chi era questa ragazza che assomigliava a Buffy con Kathy?

 

Cap. 23

Salire quelle scale fu terrificante. L’ansia e la paura riempivano ogni mio pensiero. Con chi era Kathy? Sarebbe stata davvero lei oppure avrei dovuto sopportare anche un’altra ferita? Non credo che a questa sarei riuscito a sopravvivere, ne che l’avrei voluto. Sentivo il mio cuore martellarmi nelle tempie, Buffy era al mio fianco, cercai la sua mano, ma non riuscii a calmarmi, non capivo se quel luogo fosse sicuro o meno. Seguivo Gunn che si stava dirigendo in quella che secondo lui era la mia camera.

- Siamo arrivati- disse.

- Entriamo che stiamo aspettando?- dissi io facendomi avanti. Gunn aprì la porta ed io entrai dietro di lui pronto a massacrare chiunque avesse toccato mia figlia.

- Mio Dio- disse Gunn. Io semplicemente non riuscivo a parlare. Cosa diamine stava succedendo? Ciò che vedevo non poteva accadere! Doveva sicuramente essere opera di un incantesimo. Il terrore e lo sgomento ci avevano paralizzati tutti, ma non potevo permettermi di bloccarmi, dovevo trovare la mia Kathy.

- Non so chi diavolo voi siate, ma se non mi dite immediatamente dove si trova mia figlia ve ne farò pentire- dissi

- Oh mio Dio-

- Ma cosa diavolo…-

- Angel…-

- Voglio sapere dove si trova mia figlia e lo voglio sapere subito!-

- Non so tu chi sia, ma stai certo che non ti permetterò di avvicinarti a lei-

- Allora morirai- risposi

- Che strano stavo per dirti la stessa cosa-

- No! Angel aspetta!- intervenne la copia di Buffy fermando il mio alterego

- Aspetta – continuò avvicinandosi a me. Mi scrutava con una tale intensità che non riuscivo a credere che quella non fosse la mia Buffy, ma non poteva essere lei. Non dovevo permetterle di ingannarmi solo perché indossava il suo viso.

- Stai lontana da me- ringhiai

- Angel…- disse ed i suoi occhi traboccarono di lacrime. Ero sconvolto. Perché piangeva?

- Sei tu?- singhiozzò

- Dimmi dov’è mia figlia e non ti accadrà niente- le dissi conciliante

- Angel…-

- Tu prova anche solo a sfiorarla e non farai un altro respiro- ringhiò il mio alterego

- Buffy, Willow cercate Kathy- ordinai, ma nessuna delle due si mosse.

- Buffy!- urlai

- Stanno solo cercando di fregarci indossando le nostre facce dannazione!- Finalmente riuscii a scuoterla. Buffy si diresse verso la camera da letto, ma il mio alterego le si parò davanti.

- Non ti permetterò di avvicinarti a lei-

- Ed io non ho nessuna intenzione di lasciarti indossare la sua faccia- rispose tirandogli un pugno.

- Angel!- urlò spaventata il doppione di Buffy

- Su vediamo la tua com’è!- disse tirandogli un calcio in pieno petto

- Ti accontento subito- gli rispose trasformandosi in un vampiro ed aggredendola.

- Impedimenta!- urlò Willow bloccando il vampiro dietro una barriera

- Angel…- la copia di Buffy si allontanò da me dirigendosi verso i due che avevano smesso di combattere. Cercai di fermarla prendendola per un braccio.

- Io non lo farei se fossi in te - ma non potevo competere. Aveva la stessa forza di una cacciatrice. Guardò la mia mano sul suo braccio prima di girarsi e scaraventarmi contro il divano sui cui poco prima erano accoccolate le nostre copie. Non mi degnò più di uno sguardo. Si allontanò bloccando Buffy.

- Buffy!- urlai alzandomi per aiutarla

- Adesso basta! Fermatevi tutti quanti!- urlò la sua copia. Aveva preso Buffy per i capelli e l’aveva lanciata contro la mia copia rompendo la barriera che Willow aveva creato.

- Tu sei un vampiro- disse

- Non l’avevamo notato! Tu cosa sei invece?- rispose Buffy camminando verso la sua copia.

- Io sono la cacciatrice-

- Ah ecco, quindi non solo mi rubi l’immagine, ma vorresti anche farmi credere che tu sia la cacciatrice? A che gioco stai giocando?-

- Buffy stai attenta è più forte di quel che credi- le dissi cercando di avvertirla

- Davvero? Perché non mi fai vedere ciò che sai fare?- rispose lei divertita

- Non ho nessuna intenzione di combattere, voglio prendere mia figlia e andarmene-

- Tu non vai da nessuna parte- rispose Buffy

- Tua figlia- ripetei laconico. Perché la copia di Buffy aveva chiamato Kathy “sua figlia”? Che fosse solo un modo per distrarci? Forse era stata proprio lei a far in modo che Buffy dimenticasse tutto ed ora stava sfruttando questa opportunità per distrarci. Si girò verso di me.

- Trasformati- mi disse

- Cosa?- chiesi confuso

- Trasformati, voglio vedere la tua faccia da vampiro- disse avvicinandosi

- Non avvicinarti- disse Buffy, ma la copia non l’ascoltò.

- Trasformati ho detto!- urlò piangendo

- Buffy…- sussurrò il mio alterego

- No- risposi. Stava prendendo tempo? Ma tempo per cosa? Che non ci fossero solo loro due nella camera?

- Buffy controlla la stanza accanto, stanno prendendo tempo- ordinai, sicuro che sarebbe ricominciato lo scontro. Buffy corse verso la stanza da letto, evitando la presa del mio alterego. Io provai a spostare la sua copia per tentare di aprirle una via d’uscita e portare fuori di qui Kathy. Fu più semplice del previsto, il doppione di Buffy non fece alcuno sforzo per parare il mio colpo e si lasciò trascinare nell’angolo senza opporsi.

- Lasciala andare- disse il mio alterego, mi girai speranzoso di vedere la mia Kathy. Buffy era in piedi con una bambina in braccio, era proprio lei.

- Kathy- sussurrai in preda alla gioia. Era viva, stava bene, era viva.

- Va via Buffy! Portala via di qui!- urlai

- Non ti lascio da solo- replicò

- Andate via! Portala via ti prego!- non mi importava di nient’altro ora. Volevo solo allontanare la mia bambina da quell’inferno. Con la coda dell’occhio riuscii a vedere che Buffy si allontanava verso Willow.

- No!- ringhiò il mio alterego, ma Willow fu più veloce di lui.

- Impedimenta!- e di nuovo fu imprigionato dalla barriera mistica.

- Gunn fermale!- urlò la mia copia. Vidi che Gunn cercava di bloccare Buffy.

- Gunn che stai facendo! Sono io Angel!- urlai. Buffy lanciò Gunn per aria liberandosene facilmente.

- Meglio per te se non ti metti fra me e quella porta- intimò a Fred. La copia di Buffy che era stata in silenzio per tutto il tempo improvvisamente mi spinse via.

- Lasciala andare- disse a Buffy.

- Vattene Buffy!- urlai ancora. La sua copia la rincorse, io mi lanciai contro di lei per rallentarla.

- Impedimenta!- Willow era a terra che respirava a fatica. Aveva creato un’altra barriera per la copia di Buffy, ma era allo stremo delle forze.

- Angel ti prego!- mi urlò il doppione di Buffy

- Tu sei umano vero?- continuò

- Come fai a saperlo?- risposi nervoso

- Perché Kathy è nostra figlia- riprese piangendo

- Smettila!- ringhiai. Perché continuava questa farsa? Perché doveva fingere in quel modo, guardai Willow che respirava sempre più affannosamente, le barriere sarebbero crollate da un momento all’altro dovevamo andarcene, ecco perché recitava così bene.

- Buffy porta Kathy via di qui, Willow non reggerà ancora per molto!-

- No!- strillò fra le lacrime la sua copia. Il mio alterego continuava a colpire la barriera per far in modo che crollasse.

- Via!- urlai

- Guarda!- urlò di rimando la copia di Buffy. Mi stava mostrando la collana che nascondeva sotto la maglia.

- Sono io!- disse in preda alla disperazione. Era la collana che avevo regalato a Buffy quando era nata Kathy.

- Come fai ad averla?! Dimmi dove l’hai presa!- urlai colpendo la barriera dietro cui si trovava.

- Perché sono io Angel! Sono io la vera Buffy! Sono io- urlò singhiozzando

- No! Stai mentendo- dissi in preda alla paura.

- Angel! Angel! Ti prego!- supplicò crollando in ginocchio. Non poteva essere lei la mia Buffy, ero completamente in balia della confusione e del terrore. Qualcosa nel mio cuore mi diceva che non avrebbe potuto fingere un dolore del genere se non fosse stata lei, doveva essere lei.

- No- sussurrai. Ero terrorizzato all’idea di ammetterlo. Il suono di un risucchio riempì la stanza, Willow aveva ceduto, le barriere erano scomparse.

- Willow!- urlò Buffy accovacciandosi accanto a lei con la bambina fra le braccia.

- Ti prego Angel!- singhiozzò la donna davanti a me. Non c’era nulla che ci separasse ormai. Vedevo ondeggiare la catenina con il ciondolo a forma di cuore sul suo petto. Always. Era ciò che c’era scritto. Avevo il respiro smorzato, crollai accanto a lei. Doveva essere lei.

- Buffy- sussurrai. Annuì appoggiandosi al mio petto in preda alle lacrime. Le accarezzavo la schiena, ma ormai avevo ceduto alle lacrime anche io.

 

Cap. 24

Angel era teso ed anche se io non ricordavo niente della mia famiglia, l’idea che qualcuno uguale a me girasse per Los Angeles insieme alla mia possibile figlia mi inquietava profondamente. Angel cercò la mia mano, ma non riuscii a confortarlo. Temevo quello che avremmo trovato in quella camera. Qualcosa mi diceva che ci avrebbe distrutti entrambi.

- Siamo arrivati- disse il tizio di nome Gunn

- Entriamo che stiamo aspettando?- intervenne Angel precipitandosi nella stanza

- Mio Dio- sussurrò Gunn. Si erano entrambi paralizzati, ma che stava succedendo? Io, Willow e Fred entrammo seguendo il loro sguardo, ma quello che i miei occhi registravano non riusciva ad essere assimilato dal mio cervello. Guardavo in una bolla me stessa stretta fra le braccia di un altro Angel. Se non fosse stato per le loro facce sconvolte e per i loro movimenti avrei giurato che si trattasse di una proiezione mentale.

- Non so chi diavolo voi siate, ma se non mi dite immediatamente dove si trova mia figlia ve ne farò pentire- disse la voce di Angel. Lui sembrava non notare che stava discutendo con due esseri perfettamente uguali a noi.

- Oh mio Dio- disse Willow

- Ma cosa diavolo…-

- Angel…- sussurrò la mia copia. Ero come stranamente attratta da lei. Guardavo come si avvicinava ad Angel, come gli parlava e come l’osservava e ne fui terrorizzata.

- Voglio sapere dove si trova mia figlia e lo voglio sapere subito!- urlò Angel senza lasciarsi sconvolgere come me.

- Non so tu chi sia, ma stai certo che non ti permetterò di avvicinarti a lei- disse la voce dell’alterego di Angel catturando pienamente la mia attenzione.

- Allora morirai- rispose l’altro Angel

- Che strano stavo per dirti la stessa cosa-

- No! Angel aspetta!- intervenne la mia copia fermando l’Angel di Los Angeles

- Aspetta – disse avvicinandosi lentamente al mio Angel, non sopportavo di vederla camminare verso di lui.

- Stai lontana da me- ringhiò lui

- Angel…- disse iniziando a piangere. Sapevo che qualcosa non stava andando come previsto.

- Sei tu?- singhiozzò

- Dimmi dov’è mia figlia e non ti accadrà niente- rispose lui piano tentando di confortarla. Possibile? Vedere come la sua voce si incrinasse mentre guardava un’altra me mi sembrava surreale, terribilmente surreale. Quel che però mi terrorizzava non avevo il coraggio nemmeno di pensarlo.

- Angel…-

- Tu prova anche solo a sfiorarla e non farai un altro respiro- Sentivo i due Angel litigare, ma non riuscivo a spostare lo sguardo dall’altra me. Era davvero un, beh cosa? Un demone? Un altro robot? Una visione, un incantesimo, cos’era? Eppure più la guardavo più vedevo il riflesso di me stessa.

- Buffy, Willow cercate Kathy-

- Buffy!- urlò all’improvviso Angel. Volevo seguire il suono della sua voce, volevo disperatamente aggrapparmi ad Angel e scappare.

- Stanno solo cercando di fregarci indossando le nostre facce dannazione!- Trasalii a quelle parole. Aveva ragione, lui doveva avere ragione! Volevo fidarmi di lui e sarei andata fino in fondo. Scattai verso quella che doveva essere la camera da letto, ma l’Angel di Los Angeles mi si parò davanti.

- Non ti permetterò di avvicinarti a lei- mi disse

- Ed io non ho nessuna intenzione di lasciarti indossare la sua faccia- risposi infuriata. Dovevo concentrarmi sulla rabbia. La rabbia non mi avrebbe fatta a pezzi o almeno non l’avrebbe fatto in quel momento e per me che non esisteva un futuro, adesso era tutto.

- Angel!- urlò l’altra me

- Su vediamo la tua com’è!- gli dissi tirandogli un calcio. Volevo vedere la faccia di quel dannato mostro. Avevo bisogno di vedere che era qualcosa di diverso da Angel, doveva essere qualcos’altro…

- Ti accontento subito- mi rispose. Trasfigurò la sua faccia in quella di un vampiro ed il mio cuore si fermò. Angel… il mio Angel era un vampiro, la cosa davvero assurda era quella a cui mi stavo aggrappando io: un Angel umano. Se fossi stata ingannata io? Se fosse stata solo una trappola? E se qualcuno stava solo utilizzando i nostri desideri contro di noi? Se qualcuno avesse creato apposta un nuovo Angel ed una nuova Buffy per distrarci e farci a pezzi, quello con cui stavo combattendo allora era il vero Angel… il vampiro, il demone.

- Impedimenta!- urlò improvvisamente Willow bloccando l’Angel di Los Angeles dietro una barriera. Se non fosse intervenuta cosa sarebbe successo? Mi avrebbe davvero uccisa? Era questo il loro piano? Farci uccidere fra di noi confondendoci?

- Angel…- il mio altergo si allontanò dall’Angel umano dirigendosi verso di me.

- Io non lo farei se fossi in te - disse Angel cercando di fermarla, ma qualunque cosa fosse, la mia copia era molto forte e lanciò Angel contro il divano.

- Buffy!- urlò Angel cercando di rialzarsi e correre in mio aiuto. Erano davvero queste le sue intenzioni? Fingeva? Allora per quale motivo si stava preoccupando per me in quel modo?

- Adesso basta! Fermatevi tutti quanti!- urlò il mio doppione. Si avvicinò a me ed io rimasi inerme mentre lei mi trascinava per i capelli catapultandomi contro la barriera di Willow frantumandola.

- Tu sei un vampiro- disse improvvisamente. Mi sembrava quasi sorpresa ed io di certo lo ero di più per un Angel umano. Qualcosa nei suoi occhi mostrava sofferenza, non capivo cosa stesse succedendo. Vedevo la linea del giusto e del sensato mischiarsi sempre di più con l’irrazionale ed il male. Chi erano i cattivi? Ma soprattutto c’erano davvero dei cattivi?

- Non l’avevamo notato! Tu cosa sei invece?- chiesi cercando di capirci qualcosa.

- Io sono la cacciatrice- mi rispose.

- Ah ecco, quindi non solo mi rubi l’immagine, ma vorresti anche farmi credere che tu sia la cacciatrice? A che gioco stai giocando?- rimbeccai

- Buffy stai attenta è più forte di quel che credi- mi avvisò l’Angel umano.

- Davvero? Perché non mi fai vedere ciò che sai fare?- risposi sfidandola. Rabbia. Dovevo rifugiarmi nella rabbia.

- Non ho nessuna intenzione di combattere, voglio prendere mia figlia e andarmene- mi disse laconica

- Tu non vai da nessuna parte- le risposi mettendomi di fronte a lei.

- Tua figlia- ripetè l’Angel umano. La mia copia non mi degnò di uno sguardo. Si girò verso quel che credevo fosse il mio Angel ed iniziò ad urlargli contro.

- Trasformati- gli disse

- Cosa?-

- Trasformati, voglio vedere la tua faccia da vampiro- continuò avvicinandosi a lui

- Non avvicinarti- le dissi. Non volevo che facesse un solo altro passo verso di lui, per quanti dubbi avessi non le avrei mai permesso di far del male ad Angel. A nessuno dei due fino a quando non avessi capito chi di loro stesse mentendo.

- Trasformati ho detto!- urlò piangendo

- Buffy…- sentii sussurrare il vampiro dietro di me. Anche lui stava iniziando a tirare le somme di quella situazione?

- No- rispose Angel

- Buffy controlla la stanza accanto, stanno prendendo tempo- continuò l’Angel umano. Preferii non pensare oltre e cercai di correre il più velocemente possibile verso quella camera da letto. Se fossi stata abbastanza veloce, forse non avrei dovuto scontrarmi in modo violento con l’Angel-vampiro. Riuscii ad evitare la sua presa ed ad arrivare nella stanza da letto. Per un solo secondo mi bloccai. Una bambina, una stupenda, dolce e terrorizzata bambina era rannicchiata sul grande letto. Aveva le manine poggiate sulle orecchie per cercare di allontanarsi da quel momento. Mi si spezzò il cuore. Qualsiasi cosa Angel mi avesse detto, quella bambina che poteva essere nostra figlia, mia figlia, esisteva davvero e mi guardava impaurita. Chiunque le avesse fatto passare un dolore simile l’avrebbe pagata. Avrei fatto qualsiasi cosa per farlo soffrire. Raccolsi le forze ed andai a raccogliere la piccola dal letto che si aggrappò a me come se fossi l’unica sua speranza. Tremava.

- Sono qui con te, non avere paura- le sussurrai.

- Lasciala andare- disse l’Angel di Los Angeles. Mi girai tenendo stretta Kathy fra le mie braccia. Nascondeva la testa fra i miei capelli. Quella creatura che respirava contro il mio collo era mia figlia. Non so cosa mi avesse convinto, ma sentivo, che lei era mia.

- Kathy… Va via Buffy! Portala via di qui!- urlò l’Angel umano.

- Non ti lascio da solo- replicai decisa. Come poteva pensare che l’avrei abbandonato in mezzo a quel putiferio?

- Andate via! Portala via ti prego!- urlò ancora disperato. Per Angel al momento non c’era nulla di più importante che salvare Kathy. Guardai la piccola fra le mie braccia. Dovevo portarla fuori, ma non avrei abbandonato Angel.

- No!- ringhiò l’Angel di Los Angels, ma Willow fu più veloce di qualsiasi suo movimento.

- Impedimenta!- e di nuovo fu imprigionato dalla barriera mistica.

- Gunn fermale!- urlò l’Angel-vampiro. Rimasi stupita di vedere che Gunn gli obbediva. Che fosse una trappola? O forse lui non aveva gli stessi dubbi che avevo io… per lui il vero Angel doveva essere il vampiro… come avrebbe dovuto esserlo anche per me.

- Gunn che stai facendo! Sono io Angel!- rispose il mio Angel, ma Gunn non gli diede retta e provò ad attaccarmi, lo spinsi via cercando di non fargli troppo male, non sapevo chi di noi fosse il cattivo in quel momento. Sapevo solo che dovevo uscire di lì.

- Meglio per te se non ti metti fra me e quella porta- intimai a Fred.

- Lasciala andare- mi disse la mia copia.

- Vattene Buffy!- urlò ancora Angel. L’altra me cercò di raggiungermi ed Angel tentò di fermarla lanciandosi contro di lei. Se avesse continuato così si sarebbe fatto uccidere. Sempre che non fossero in combutta…

- Impedimenta!- Willow era a terra che respirava a fatica. Aveva creato una nuova barriera per imprigionare il mio alterego.

- Angel ti prego!- urlò la mia copia.

- Tu sei umano vero?- continuò. Come faceva a saperlo? Cosa diavolo c’era che mi sfuggiva in quella storia?

- Come fai a saperlo?- rispose Angel.

- Perché Kathy è nostra figlia- riprese piangendo. La loro figlia… cosa stava dicendo? Era possibile? Insomma io non ricordavo nulla di Kathy mentre l’altra me a quanto pareva si e sapeva anche che Angel era umano.

- Smettila!- ringhiò.

- Buffy porta Kathy via di qui, Willow non reggerà ancora per molto!- continuò. Guardai Willow che non resisteva più. L’Angel-vampiro continuava a prendere a pugni la barriera ed ad ogni colpa Willow si indeboliva sempre di più. Non era più allenata per dei simili sforzi.

- No!- strillò la mia copia.

- Via!- urlò Angel.

- Guarda!- urlò di rimando l’altra me. Aveva fra le mani una collana a forma di cuore che aveva pescato da sotto la maglia.

- Sono io!- disse in preda alla disperazione.

- Come fai ad averla?! Dimmi dove l’hai presa!- urlò Angel furibondo. Non avevo mai visto Angel tanto furioso. Colpì anche lui violentemente la barriera di Willow. Ne fui terrorizzata. Per un solo secondo vidi negli occhi di Angel la stessa furia di Angelus.

- Perché sono io Angel! Sono io la vera Buffy! Sono io- urlò singhiozzando la mia copia.

- No! Stai mentendo- disse Angel.

- Angel! Angel! Ti prego!- supplicò la mia copia crollando in ginocchio.

- No- sussurrò Angel. Qualcosa in lui era cambiata. Le credeva. Lui le credeva! Lo guardai con immensa paura. Paura che quello che non avevo il coraggio di pensare si fosse avverato. Il rumore di un risucchio riempì la stanza e Willow crollò a terra senza più fiato.

- Willow!- urlai spaventata. Mi inginocchiai accanto a lei senza lasciar andare la bambina fra le mie braccia.

- Ti prego Angel!- singhiozzò ancora la mia copia.

- Buffy- sussurrò Angel. Li vidi stringersi senza più nessuna barriera a separarli. Il mio cuore si frantumò per l’ennesima volta in quell’istante. Avevo voluto credere a qualcosa che non poteva essere vero per me. Avevo voluto aggrapparmi all’illusione di una vita più felice. Avevo voluto fidarmi delle parole di un Angel diverso da quello che conoscevo, un Angel che non mi aveva mai lasciata. Spike aveva ragione, mi avrebbe amata, mi avrebbe fatto sperare, mi avrebbe fatto soffrire e poi mi avrebbe lasciata di nuovo. Non c’era nessuna speranza per noi. Non c’era mai stata. Guardavo quell’Angel piangere e stringersi ad un’altra me come poco prima aveva fatto Kathy con me. Era lo stesso bisogno. Sentivo le gambe cedermi dal dolore. Sentivo che il baratro in cui avevo cercato di non sprofondare si era ormai allargato e non desiderava altro che risucchiarmi e distruggermi senza alcuna pietà. Silenziosamente iniziarono a scorrere delle lacrime sulle mie guance ed allora alzai lo sguardo dalle nostre copie e guardai il mio Angel. L’unico. Il demone. Il vampiro. Vedevo riflessa nei suoi occhi la stessa disperazione che sapevo doveva vedersi nei miei. Aveva la bocca aperta come se cercasse di prendere dell’aria che in realtà non gli serviva. Era solo un riflesso del proprio corpo, ma sapevo cosa stava provando. Stava soffocando nella mia stessa stupidità. Non c’era felicità per noi. Anche lui spostò lo sguardo dal quadro che aveva davanti incontrando il mio. Se fosse stato possibile avrei giurato di aver visto sul suo viso un dolore ancora più grande, ma non c’era nulla di più terribile in quel momento. Distolsi lo sguardo cercando di aiutare Willow ad alzarsi. Qualsiasi cosa fossi venuta a fare non era più la mia guerra. Non c’era più niente lì per me. Guardai Kathy fra le mie braccia. Era più calma e con lo sguardo confuso. Mi posò una mano calda sul viso bagnato e non potei fare a meno di godere di quel calore e di quell’amore anche se non erano per me. Strinsi quella mano con dolcezza. Dovevo lasciarla andare, lei non apparteneva a me.