UNA FINE DIVERSA

Autrice: Annabell

Disclaimer: I personaggi appartengono a J.W. & co. Non scrivo per scopo di lucro.

Pairing: B/A

Summary: Ambientata nella settima stagione di Buffy e nella quinta di Angel (SPOILER accenni alla sesta di Angel e all’ottava di Buffy). Spike non ha ancora un’anima. Il Primo è stato sconfitto senza il sacrificio di Spike e la distruzione di Sunnydale. Angel sta combattendo una grande battaglia a Los Angeles, mentre Buffy scopre di avere un nuovo fortissimo rivale.

 

Cap. 1°

Sunnydale

Buffy guardò di nuovo l’ora disperata. Erano le undici passate e Down ancora non si faceva viva. Improvvisamente sentì un rumore dalla cucina, la porta sul retro era stata appena chiusa. Corse immediatamente a vedere chi fosse pronta ad inveire contro la sorella.

- Hei dolcezza sei agitata?-

- Cosa vuoi Spike – disse in tono gelido la Cacciatrice.

- Ma come non sai cosa voglio? Io, te abbracciati nel tuo letto morbido? Non ti ricorda niente?-

- No assolutamente niente- rispose con un pesante sarcasmo nella voce.

- Ne sei quindi assolutamente sicura?- L’afferrò per le braccia spingendola contro la parete per baciarla con passione infilandole le mani sotto la maglia. Buffy sospirò di piacere per quel tocco gelido, ma qualcosa dentro di lei portò a fermare le mani del vampiro. Gentilmente scostò le labbra da quelle di Spike che cercò di riappropriarsi del contatto con lei baciandole gentilmente il collo e la leggera scollatura. Buffy iniziò a respingerlo con più forza fino a quando non si ritrovò schiacciata completamente dal corpo di lui.

- Spike basta-

- So che non dici sul serio dolcezza so cosa ti piace- Riprese a baciarle la scollatura stringendole i fianchi portandoli ancor più vicino al suo corpo. Buffy scossa da quella vicinanza lo respinse con più vigore, ma vedendo che Spike non si decideva ad allontanarsi usò la sua forza per scaraventarlo dall’altra parte della cucina. Spike si ritrovò a rotolare sul tavolo fino a cadere rumorosamente a terra infrangendo il vaso di fiori posto elegantemente sul tavolo.

- Hei se volevi qualcosa di più violento potevi semplicemente dirmelo!- Buffy lo guardò estremamente irritata da quel comportamento saccente.

- Chi credi di essere per sapere cosa voglio io? –

- Quello con cui vai a letto da un anno- Buffy si sentì umiliata profondamente da quel commento. Sapeva che era la verità e che Spike conosceva i desideri del suo corpo, ma sebbene avesse sempre saputo guardare oltre le apparenze, da quando si era concessa a lui si rese conto amaramente che ormai la sua capacità di comprendere le situazioni si era molto offuscata.

- Forse non sono così soddisfatta come credi- Il vampiro si irrigidì di colpo a quella frecciatina così sfacciata e crudele. Gli sembrava che Buffy ormai fosse diventata molto più dolce e sensibile nei suoi confronti. Si immerse in quella maschera di strafottenza che da secoli gli veniva ormai così naturale.

- Beh dalle tue urla e dal fatto che costantemente torni nel mio letto non mi sembrava che ti dispiacesse.- La rimbeccò lui. Buffy allora iniziò a sfogare tutta la sua frustrazione sul vampiro biondo di fronte a lei.

- Illuso, forse vengo a letto con te perché al momento non c’è di meglio- Era stata crudele. Si stava comportando come una tipica donna che voglia semplicemente usare un uomo per sfogare i propri istinti. Si rese conto amaramente che probabilmente era proprio la verità… Il vampiro si incupì a quelle parole cercò di nascondere la sofferenza dal suo sguardo pensando di dire qualcosa di sferzante e tagliente alla donna di cui ormai si era innamorato, ma non riusciva ad offenderla.

- Spike mi dispiace, ma stasera sono nervosa-

- Lo capisco non importa dolcezza- Riprese il suo usuale comportamento tornando verso di lei per baciarla nuovamente, ma si ritrovò di nuovo sul pavimento della cucina.

- Ma allora proprio non capisci?-

- Volevo solo consolarti!-

- Vattene Spike-

- Andiamo dolcezza non vuoi che me ne vada davvero-

- Vuoi mettermi di nuovo alla prova?-

- Ripensandoci forse è meglio se torno più tardi- Buffy lo fulminò con lo sguardo prima che si decidesse ad uscire dalla cucina.

- Buffy che fai qui in piedi? Parli da sola?-

- DOWN- urlò la cacciatrice. Con gli occhi sgranati Down osservò la furia della sorella.

- Dove diavolo sei stata fino a quest’ora? Sai benissimo cosa c’è in questa città perché ti ostini a comportarti così! Vuoi davvero che ci separino? O peggio vuoi che ti succeda qualcosa?-

- Ma sono solo stata a mangiare qualcosa con Gemma e Louise!-

- E non potevi avvisarmi e dirmi dove e con chi eri?-

- Non c’ho pensato Buffy…-

- Pensa la prossima volta, sempre se ci sarà una prossima volta- Infuriata lasciò la cucina per andare in camera sua sbattendo la porta e lasciando una Down attonita in cucina.

 

Cap. 2°

Buffy era chiusa nella sua camera al buio. Sospirando si appoggiò alla porta. In che vita era stata costretta. Dalla morte di sua madre sembrava che il mondo si fosse incupito ancora di più. Le sembrava sempre di più di essere assorbita dall’oscurità, di non avere nessuno a cui appoggiarsi, ma solo persone che amava da proteggere. Si dava forza ogni giorno ripetendosi che era fondamentale non cedere ed andare avanti, ma era come se i mostri che era costretta a combattere per la sua cosiddetta sacra missione si facessero solo sempre più forti e inesorabili richiedendo quasi sempre la sua costante attenzione e le sue forze. Dov’erano le semplici serate di ronda della sua adolescenza? Ora si sentiva il dovere di occuparsi come meglio poteva di sua sorella cercando di assomigliare a sua madre. Tentava in ogni modo di pensare a tutto: la casa, la scuola, la sua missione, i suoi amici da non trascurare, al lavoro per poter mantenere quel poco che restava della sua famiglia, la spesa ed altri milioni di compiti che sembravano non voler cessare mai. Si diresse verso il letto senza neanche spogliarsi. Non confidava nel fatto che una doccia calda potesse calmarla in qualche modo. Voleva qualcuno che pensasse un po’ a lei, che le stesse accanto come un compagno a cui potersi affidare in ogni cosa. Spike era un buon amico e spesso si illudeva di amarlo, ma non riusciva ad immaginarselo mentre l’aiutava con la casa o la confortava per una piccola cosa. Si l’aiutava nella caccia e spesso le faceva dimenticare i suoi drammi per qualche ora, ma non riusciva a colmare quel vuoto immenso che l’accompagnava nella sua fatica. Sentiva semplicemente il bisogno di stare un po’ da sola per calmarsi, per ritrovare un po’ se stessa, evitare i problemi del mondo per qualche giorno per riacquistare un po’ di forza interiore. Con queste speranze chiuse gli occhi rilassandosi e finalmente si addormentò.

- Buffyyyyyyyyyyyyyy! Si può sapere che stai facendo?? Siamo in un dannato ritardo! Vuoi aprire??-

- Cosa?- farfugliò Buffy da sotto le coperte.

- Buffy!- sentendo urlare sua sorella si precipitò fuori dalla porta.

- Down! Cosa è successo? Stai bene?- Chiese apprensiva nella speranza di non essere arrivata tardi. Si calmò solo quando vide sua sorella incolume.

- Buffy calma, ma che stavi facendo? E’ mezz’ora che ti chiamo! Siamo in ritardo dobbiamo andare a scuola.-

- Oh giusto la scuola, il lavoro. Mi lavo e arrivo immediatamente-

- Buffy- mugolò la sorella

Un vampiro giovane era appena risorto dalla sua bara che si ritrovò un paletto di frassino conficcato nel cuore.

- Fuori un altro-

- Brava Buff che dici andiamo a bere qualcosa?-

- Ma si forse per stasera la ronda possiamo accorciarla un po’, in fondo i vampiri possiamo ammazzarli anche domani-

Xander e Buffy stavano uscendo dal secondo cimitero di Sunnydale dirigendosi verso la macchina. Xander stava per aprire la portiera quando la macchina venne lanciata dall’altra parte della strada accartocciandosi su se stessa. Buffy riuscì appena in tempo a spostare Xander per allontanarlo da un colpo sferzato da un’enorme spada rimanendo però da sola di fronte ad un demone dal viso verde deformato, alto tre metri con due occhi rossi e profondi.

- Hei amico perché distruggi le macchine degli altri? Spero che tu abbia l’assicurazione!-

- Cacciatrice il tuo ruolo nel mondo cambierà ed io sono costretto a combatterti fino a distruggerti.- Buffy restò sorpresa dalla voce profonda e intensa uscita dalla bocca distorta di quello strano demone.

- Che vuoi dire?-

- Capirai col tempo Cacciatrice.-

- Chi sei?-

- Sono Toulak uno dei grandi 12 e tu morirai per mano mia ed io sarò venerato per aver salvato il male-

- Toulak non per criticarti, ma non sei il primo che dice di voler comandare le armate del male eccetera eccetera eccetera-

- Non deridermi piccola creatura tu appartieni al male quanto ci appartengo io, ma tu non puoi vivere. Non sei abbastanza forte per guidarci tutti-

- Io non appartengo al male e l’unico posto dove vorrei guidarvi è esattamente all’Inferno-

Toulak con un movimento rapidissimo atterrò la cacciatrice che si ritrovò a sputare sangue e con un livido enorme sul viso candido.

- Non puoi sconfiggermi. Non ora e non da sola.-

- Non è sola- Urlò Xander ancora seduto per terra dove Buffy l’aveva lanciato.

- Lo è lurido umano voi non siete nulla e non potete nulla né contro di me né contro la regina Cacciatrice-

- Regina Cacciatrice? Ok mi rendo conto di essere una bella ragazza con molto talento, ma regina è la prima volta che me lo sento dire! Potrei innamorarmi di te sai?-

- Tu sei la nostra regina Cacciatrice e presto lo capirai, ma sarà troppo tardi. Il tuo cuore è troppo solo per renderti abbastanza forte da guidare il male. Stai diventando una patetica umana ed il diritto di comandarci ha perso la sua importanza.-

- Sai non so se ridere di te che cerchi di convincermi che sono la regina del male o ucciderti prima e poi ridere.-

- Illusa, oggi mi sono risparmiato per osservare se davvero fossi diventata così debole e priva dell’onore di restare nostra regina. La prossima volta morirai.-

- Molto divertente Toulak. Posso farti una domanda?-

- Chiedi creatura-

- Chi è il tuo oculista, no sai perché quel colore non dona molto alla tua carnagione io pensavo più ad bel marroncino. Tu che ne dici?- Con un urlo Toulak colpì nuovamente Buffy che per l’urto finì contro il cancello malandato del cimitero distruggendolo. Toulak svanì di colpo.

- Morirai presto Regina-

- Buffy!- Xander corse da lei ritrovandola svenuta. La prese in braccio correndo verso la casa di Buffy.

 

Cap. 3°

Uno Xander molto affannato bussava senza sosta alla porta di casa Summers.

- Arrivo! Arrivo!- Urlò Down dall’interno aprendo poco dopo la porta.

- Xander! Buffy Oh mio dio! Cosa le è successo?- disperata Down iniziò a farneticare non sapendo cosa fare. Xander appoggiò Buffy sul divano in salotto precipitandosi al telefono per rintracciare Willow.

- Down basta!- Down si zittì al momento sorpresa dal tono duro dell’amico.

- Willow, sono Xander Buffy è ferita corri immediatamente qui.- Qualche minuto dopo Willow atterrava sul giardino di fronte la casa di Buffy bussando freneticamente alla porta.

- Cosa è successo? Dov’è Buffy?- Willow e Kennedy si precipitarono in casa.

- Buffy è sul divano un demone enorme ci ha attaccati. Buffy non è riuscita neanche ad avvicinarsi a lui! Con un solo colpo l’ha spedita dentro al cimitero tramortendola. Mi preoccupa però che ancora non si sia svegliata.- Willow si avvicinò al corpo abbandonato di Buffy. Le mise una mano sul cuore ed una sulla testa pronunciando un incantesimo. Buffy si sollevò dal divano fluttuando nell’aria. I capelli le svolazzavano lentamente incorniciandole il viso. Improvvisamente una piccola luce si aprì dalla fronte di Buffy. Da quella luce lentamente si formarono delle immagini. Willow e gli altri assistettero nuovamente alla scena vissuta precendemente dalla cacciatrice e da Xander. Quando il demone la lanciò verso l’inferriata del cimitero Buffy si risvegliò con un sospiro così tagliente da far sobbalzare tutti nella stanza. Sembrava che Buffy fosse rimasta senz’aria per quello sforzo.

- Will… che cosa hai fatto?- chiese uno Xander molto sgomento

- Ho ripreso i ricordi di Buffy per farli rivivere e cercare di risvegliarla-

- Willow… Xander- Rispose debolmente Buffy

- Buffy!- Urlò di sollievo Down correndo ad abbracciare la sorella che cercava di riordinare le idee mettendosi seduta.

- Hei Down piano sto bene- Buffy abbracciò teneramente la sorella capendo che aveva creduto al peggio vedendola così indifesa e immobile.

- Buffy cos’hai intenzione di fare?-

- Per ora una doccia calda ed una dormita-

- Buff… non puoi sottovalutare quello che è successo- rispose Willow

- Ti ha steso con un solo colpo! Ed ha distrutto la mia bellissima auto!- Inveii Xander

- La cosa che mi preoccupa di più è però che le abbia detto di essere la regina del male-

- Credi che sia una profezia Willow?-

- Spero di no, il brutto delle profezie è che tendono a compiersi-

- Beh ma come per il Maestro la profezia non si è avverata Buffy è viva!-

- Xander dovresti sapere meglio degli altri che la profezia si è compiuta. Il maestro ha ucciso Buffy anche se per pochi minuti. L’hai salvata tu-

- Oh quindi tu dici che vale lo stesso anche se ora è viva?-

- Assolutamente- Tutti guardarono Buffy che era rimasta indifferente alle loro parole restando semplicemente seduta ad ascoltarli.

- Buffy non dici niente? Come intendi procedere?-

- Abbiamo un altro nemico da combattere non te ne rendi conto?-

- Vado a fare una doccia-

- Ma Buff…- Buffy salì le scale con lo sguardo gelido e pieno di stanchezza sapeva che chiunque in quella stanza si stava domandando cosa succedesse, ma in questo momento non aveva nessuna intenzione di dare spiegazioni. Desiderava solo perdersi nel sonno e restare sola con se stessa.

 

Cap. 4°

Los Angeles

Angel prese la spada con cui aveva combattuto fino all’ora e rincorse il drago enorme che era comparso nel cielo della città degli angeli. Demoni di ogni tipo attraversavano la città distruggendo e devastando qualsiasi cosa incontrassero. Angel incontrò Wesley ormai morente si inginocchiò accanto a lui.

- Wesley! Hei Wesley svegliati guardami!-

- Angel tornerò da Fred sii felice.-

- Wesley!- Wesley si era accasciato completamente rilassando i lineamenti devastati dal dolore e dalle ferite. Angel desiderava poter piangere per quello che stava succedendo. Il drago che imperversava per la città gli si parò davanti. Angel si rizzò trasformandosi immediatamente per attaccare il drago.

- Fermo Angelus- Tuonò il drago con la sua voce possente e rauca

- Chi diavolo sei?- ruggì Angel

- Sono accorso per distruggere la porta dell’inferno mandato dalle alte sfere, corri e seguimi ti porterò al centro del combattimento più importante- Il drago non aspettò la risposta del vampiro voltandosi e librandosi nell’aria iniziò a volare velocemente verso l’est della città. Angel attonito dalla sorpresa impiegò qualche secondo per partire all’inseguimento del drago, faticando un po’ a causa delle ferite, a stargli dietro. Man mano che andava avanti attaccava demoni che si lanciavano contro di lui. Mozzò una testa di un demone che stava inseguendo una donna che cercava di scappare e mettersi in salvo in un palazzo, un altro demone lo prese alle spalle senza dargli il tempo di rendersi conto se il demone colpito fosse realmente morto. Si ritrovò a terra con delle zanne che gli dilaniavano il petto glabro. Angel ruggendo infilò la spada nel ventre del demone tirando verso l’alto e tagliandolo in due. Cercò di riprendersi velocemente per seguire il drago che si era notevolmente allontanato. Uccise vampiri, demoni di ogni tipo e dimensione, licantropi ed esseri talmente ripugnati che non sapeva neanche cosa fossero effettivamente. L’inferno aveva vomitato tutte le sue risorse sulla città di Los Angeles ed Angel non credeva possibile che ci fosse uno scenario ancora più terrificante di quello a cui stava assistendo. Riuscì a raggiungere il drago che stava sputando fuoco uccidendo diversi demoni intenti a fare un rituale per evocare un loro compagno defunto sacrificando un bambino. Angel era devastato dallo spettacolo che si trovava davanti demoni che combattevano fra di loro scannandosi come bestie. Corpi squarciati e dilaniati di poveri umani che si erano trovati in quel posto. Ovunque guardasse c’era morte: di demoni, di umani. La morte era l’unica protagonista. Angel amareggiato e triste per l’accaduto cominciò a combattere senza tregua per salvare quelle poche persone che stavano cercando di resistere spasmodicamente a quella tortura incessante. Il drago gli si affiancava nei momenti più disperati liberandolo da molti dei suoi avversari. Dopo una notte di feroci sfide pochi umani e pochi demoni erano sopravvissuti. Il drago si fermò di nuovo davanti Angel.

- Seguimi ti porterò nel centro di altri demoni-

- Aspetta!- urlò Angel

- Non possiamo lasciare qui queste persone ci sono altre centinaia di demoni qui in giro dobbiamo trovare un posto sicuro dove possano nascondersi.-

- Non esistono posti sicuri demone. Non è un problema mio se queste persone muoiano o meno. Ora seguimi.-

- No!- ruggì Angel prendendo per mano una donna.

- Venite con me- urlò alle persone che era riuscito a salvare.

- Incauto demone! Cosa credi di fare disubbidendomi?- sputò il drago parandosi di fronte ad Angel.

- Non ho intenzione di lasciarli morire dopo aver lottato per salvarli. Meritano di vivere!-

- Stupido demone non saranno al sicuro se non chiuderai i cinque centri dell’oblio-

- Cosa sono i cinque centri?-

- I punti focali che uniscono il centro del male puro.-

- Questo non è niente in confronto a ciò che succederà se i cinque fulcri saranno conquistati dai demoni. E questi di loro che risulteranno i più forti saranno premiati dal male primordiale.-

- Verrò con te, ma devo provvedere a queste persone non posso lasciarle qui!- Il drago per nulla contento del comportamento del vampiro gli ruggì contro spalancando le fauci e le grosse ali.

- Portali nella casa della strega li proteggerà-

- Quale strega?-

- Morgana ti aspettava molto più tardi. Ogni suo volere è al di sopra di queste lotte. Potrai solo accompagnarli fuori la sua casa, ma non entrarvi.-

- Saranno al sicuro?.-

- Se lei lo vorrà si.-

- Cosa vuol dire se lei lo vorrà.- si adirò

- Ora basta!- tuonò il drago. Angel poco sicuro, ma incapace di trovare un’altra soluzione chiese al drago dove si trovasse la casa di Morgana.

- Lei è ovunque e da nessuna parte lasciali qui ed io la pregherò.-

Il drago parlò in una lingua oscura e sconosciuta pronunciando parole che nella lingua corrente sarebbero impronunciabili. Dopo poco una luce calda e rassicurante fece sparire le persone sopravvissute. Angel sgranò gli occhi.

- Dove sono andati?-

- Nella casa della mia signora.-

- Saranno protetti?.-

- Si.- Il drago si librò nell’aria stanco delle chiacchiere per dirigersi verso un altro dei cinque centri. Angel corse ormai distrutto dalla fatica seguendo il drago, quando furono arrivati la scena fu la stessa che si era presentata prima. Morte. Un demone si scagliò contro Angel cercando di staccargli la testa con un morso. Angel sfuggito per un istante cercò di schivare i colpi veloci del suo avversario. Lo distrasse tirando della sabbia nei suoi occhi riuscendo così a colpirlo al centro della bocca conficcando la spada nella testa rotonda del demone. Angel si accasciò a terra stordito. Il drago gli si parò davanti uccidendo tutti i demoni che stavano arrivando per distruggerlo. Angel volteggiava in un turbinio di dolore e vuoto, non capiva se ormai era morto o se stesse per ritornare all’inferno. Il drago aveva liberato il secondo centro quando Angel si destò.

- Demone sei debole- Angel non riusciva a rispondere.

- E’ ora che tu recuperi le forze, ma sappi che ogni minuto ci conduce verso l’inesorabile fine.-

 

Cap. 5°

Buffy uscita dalla doccia ripensava alle parole di Toulak. Regina del male? Lei era la Prescelta, la Cacciatrice! Come poteva essere la regina del male? Non riusciva a capire le parole del demone. Aveva paura che il baratro di oscurità che sentiva dentro di sé fuoriuscisse per avvelenare la sua anima. Il tuo cuore è troppo solo per guidare il male. Ripensò a quelle parole così dure. Era sola. Quel demone aveva capito il suo punto debole. L’aveva atterrata senza alcuno sforzo, come poteva combatterlo così? Usare la falce sarebbe stato troppo difficile visto che non riusciva ad avvicinarsi ed a vederlo quando si muoveva. Forse tutte le Cacciatrici insieme potevano riuscirci. Ma richiamarle di nuovo sarebbe stato difficile. Non aveva neanche idea di quando avrebbe incontrato nuovamente il demone. Al prossimo incontro morirai. Forse non era poi una così orribile fine pensò amaramente. Come avrebbero fatto gli altri a sopravvivere nel mondo del male? Si sentì immediatamente egoista per aver pensato di fuggire per la strada più semplice e più difficile. Doveva continuare ad essere forte nonostante non sentisse più il suo cuore e il suo desiderio di vita da molto tempo. Era così stanca di combattere giorno dopo giorno. Regina del male, forse un po’ quel titolo l’allettava. In una parte remota di se stessa pensava che forse il male avrebbe cancellato ogni preoccupazione, ogni senso di colpa, ogni responsabilità. Lei era la cacciatrice l’unica che potesse vincere il male, ma se ne avesse fatto parte? Cosa sarebbe successo? Rabbrividì per il corso che avevano preso i suoi pensieri. Scosse la testa cercando di rilassarsi. Un mondo diverso più felice le riempì la mente. Amore, pace una famiglia, la tranquillità che desiderava ardentemente. Si addormentò. Al piano di sotto i suoi amici stavano ancora discutendo.

- Ma cosa possiamo fare se Buffy ci abbandona così?-

- Down Buffy non ci abbandonerà era solo sconvolta per l’accaduto sta tranquilla, domani vedrai che tornerà quella di sempre.-

- Come fai ad esserne sicura Will?-

- Perché conosco il suo cuore, so che Buffy non tradirebbe mai la sua missione, né noi.-

- Cosa possiamo fare? Questo demone sembra imbattibile.-

- Credo che sia arrivato il momento di contattare Giles.-

- Lo credo anche io.-

- Chi sono questi 12?.-

- Non ne ho proprio idea Xander.-

- Io devo cercare di trovare qualcosa su questa storia della Regina del male.-

- Buffy non può comandare i demoni è la Cacciatrice!.-

- Infatti.-

- Kennedy ha ragione Buffy non può essere soggetta al male lo ha combattuto troppe volte per cedergli, ma dobbiamo in ogni caso trovare più informazioni.-

- Willow ha ragione. Cosa proponi?.-

- Tu Xander contatta Giles e raccontagli tutta la storia, io e Kennedy inizieremo le ricerche sulla Regina del male.-

- Ed io?- Rispose Down

- Tu devi stare vicino a Buffy, ora ha bisogno di sentirsi rassicurata.-

- Voglio fare di più.-

- Down tu devi dare fiducia all’unica persona che può aiutarci. Tu sei sua sorella le darai il conforto che cerca ne sono sicura.- Down convinta cercò di pensare a come poter aiutare sua sorella, ma non ne aveva idea. Era sempre stata Buffy la più forte, quella che si occupava di confortare tutti e di dare sicurezza. Come avrebbe fatto? Andò a letto rimuginando il modo migliore per agire.

 

 

Cap. 6°

Los Angeles

Era una bellissima giornata, il sole risplendeva caldo illuminando il magnifico paesaggio davanti ai loro occhi. La distesa del mare mosso leggermente dal vento risuonava come un dolce sottofondo alla felicità delle loro anime intrecciate. Il brillare della luce dell’alba si rifletteva in quegli occhi verdi donandogli delle sfumature graziose che risaltavano sul viso appagato di questa splendida donna. Su una coperta stesa sulla sabbia Angel abbracciava Buffy cullandola come la sua ancora di salvezza. Il mondo era perfetto. Un piccolo Connor giaceva silenzioso nel suo sonno confortante, avvolto in una piccola e morbida copertina di lino color pesca, le guance paffute erano lisce ed estatiche nella loro pacifica bellezza. Stringeva con la piccola manina un dito di Buffy che sorrideva beata a quella tenera visione. Il cuore di Angel era in visibilio. Le due persone più importanti della sua vita erano accanto a lui in quel luogo pacifico e magico. Buffy era stretta fra le sue braccia e adorava quella piccola creatura davanti a loro come fosse suo figlio, non poteva immaginare nulla di più stupendo se non avere un altro bambino da Buffy, sperando che riprendesse i tratti delicati e gentili di lei. Lei sorrise dolcemente girandosi verso di lui per un bacio casto che infiammò i loro cuori.

- E’ tutto perfetto non credi?-

- Solo grazie a te. Averti accanto rende anche l’inferno il luogo più dolce del mondo.-

- Sei un vero ruffiano!-

- Sono il ruffiano innamorato della donna più bella del mondo-

- E non me l’hai mai presentata?!-

- Forse un giorno lo farò… Magari davanti ad un altare…-

- Angel…-

- Voglio sposarti Buffy.-

- Angel…-

- Dimmi di si.-

- Non posso-

- Perché dici questo?-

- Perché non ti amo più. Mi hai lasciata ed ora ho una vita diversa dalla tua.-

- Buffy-

- Mi dispiace Angel non potrà mai tornare come prima sono cambiata, sono cresciuta, ho la mia vita adesso e tu non ne fai parte- Il volto di Buffy iniziò a svanire, Angel cercò di rinserrare la presa sul suo corpo quando ormai venne sostituito da brandelli di carne e il mare divenne un oceano di sangue.

- Buffy!- Angel si svegliò gridando il suo nome. Era solo un sogno. Cos’era successo? Si sentiva stordito come non mai. Aveva bisogno di una doccia. Scese qualche ora dopo nella hall del suo hotel. Tutto era stato quasi distrutto. Dov’erano gli altri? Angel spalancò gli occhi ripensando a quello che era successo poco tempo prima. Stava combattendo, poi il buio. Il drago! Pensò con una nuova ed intensa ansia. Uscì di corsa prendendo le armi gettate sui divani ormai distrutti. A pochi metri dall’ingresso del Hyperion la scena che gli si presentò fu solo quella di una città in rovina. Il cielo era cupo e coperto di nuvole. Tutto sembrava gridare morte e sofferenza in ogni casa distrutta ed in ogni ciottolo disperso nelle strade sprofondate. Il drago comparse di fronte ad Angel.

- Cos’è successo?-

- Hai dormito tre giorni demone-

- Tre giorni??-

- Si la tua forza era diminuita fin quasi a distruggerti. Ho dovuto chiedere alla mia signora di salvarti.-

- Morgana quindi-

- La mia signora ti ha mostrato qualcosa?-

- Che vuoi dire?-

- Ti ha sussurrato qualcosa mentre dormivi?- Angel ripensò al suo sogno, ma non desiderava parlarne ne ricordalo in quelle circostanze.

- No nulla è stato un sonno senza sogni ne sussurri.-

- La mia signora non ti ha voluto far conoscere nulla allora.-

- I cinque centri sono ancora integri?-

- Si i demoni si stanno ancora combattendo. Ora dobbiamo bloccare i due sigilli che siamo riusciti a recuperare prima che altri demoni ne prendano il controllo.-

- Come dobbiamo agire?-

- Ho salvaguardato i due centri in questi giorni, ma non ho trovato il fulcro del potere. Dobbiamo trovarlo e richiuderlo.-

- Come lo chiudiamo?-

- Con un incantesimo molto potente che la mia signora ci metterà a disposizione.-

- Abbiamo bisogno di una strega?-

- Non ne esiste una abbastanza potente.-

- Come faremo allora?-

- Pregherò la mia signora di aiutarci a comprendere. Ora andiamo dobbiamo difendere i due fulcri che abbiamo salvato.-

- Si.-

- Io mi dirigerò al secondo. Tu va verso il primo e uccidi ogni demone che trovi.-

- D’accordo.-

- Mi farò trovare quando la mia signora mi chiamerà, fino ad allora buona fortuna demone- Il drago si alzò in volo partendo alla volta del secondo centro.

- Buona fortuna anche a te.- sussurrò Angel

 

Cap. 7°

Sunnydale

Buffy non riuscì a chiuder occhio quella notte. Aveva riposato malissimo, continuato a sognare senza respiro. Era tanto che non sognava più Angel. Chissà perché quel sogno era comparso proprio ora. Quell’atmosfera così calma e dolce era così rassicurante, avrebbe tanto voluto restarci. Le braccia di Angel erano così protettive e sicure. Si sentiva bene dopo tanto tempo, era in pace con se stessa. Il sapore di Angel le tornò sulle labbra bruciandole il cuore. Quel bambino poi… sentiva di amarlo anche se non l’aveva mai visto prima. Era parte di Angel e come tale lo amava. Dopo solo morte e distruzione. Perché anche nei sogni il male le rovinava la vita? Come poteva esserne la regina se bramava di farlo scomparire per riavere la pace di quel sogno? Si alzò ulteriormente nervosa come se il sogno fosse stato un’altra vita strappatole dal male. Scese al piano di sotto dove trovò Willow e Kennedy sommerse da libri di ogni tipo.

- Willow che stai combinando nel mio salotto?-

- Buffy! Finalmente, stavamo cercando informazioni sulla storia della regina del male-

- Avete trovato qualcosa di interessante?-

- Per ora no. Solo un testo ne parla.-

- Cosa dice?- chiese Buffy curiosa

- Ne fa solo un piccolo accenno, ma si riferisce come temevo ad una profezia. Dice la regina dei mali regnerà con la grazia fatale del suo compagno distruggendo quel che è il mondo dell’illusione.-

- Beh tutto risolto no?-

- Cosa?-

- Io non ho un compagno! Non sono io.-

- Buffy non la prenderei così alla leggera se fossi in te.-

- Come dovrei prenderla Willow, come un’altra delle volte in cui una dannata profezia decide la mia vita?-

- Buffy…-

- No Willow sono stanca di tutto questo. Quando Toulak tornerà combatteremo.-

- Approposito… Xander ha contattato il Signor Giles. Arriverà qui domani. Era molto in ansia quando ha sentito che Xander nominava i 12.-

- Ma davvero? Quand’è che abbiamo affrontato qualcosa per cui Giles non si è preoccupato altamente?-

- Non mi sembra giusto che l’accusi così. Giles ci ha sempre aiutati-

- Lo so Willow. Sono solo stanca.-

- Lo capisco Buffy lo posso comprendere, ma devi darti forza. Questo avversario è davvero molto forte e non sappiamo nulla di lui.-

- Noi siamo le Cacciatrici Buffy insieme possiamo fare qualcosa-

- Kennedy te l’ho già detto non ne sono sicura-

- Cosa intendi?-

- Willow non vuole che noi due uniamo i nostri spiriti per combattere Toulak-

- Non è che non voglio Kennedy dico solo che un incantesimo troppo rischioso potrei uccidervi prima ancora che riusciate a collegare i vostri spiriti o peggio che non riusciate più a separarvi per tornare nei vostri corpi.-

- Di che incantesimo si tratta?-

- Beh dovrei evocare i vostri spiriti e poiché siete due cacciatrici potrei tentare di creare una connessione fra voi in modo che i vostri poteri si sommino per combattere Toulak, ma come ho già detto è molto complicato e le incognite sono troppe-

- Ma non abbiamo altri piani per ora! A meno che non vogliamo usare la falce…-

- Non credo che sia il caso che il male conosca quest’arma. In realtà temo che se perdessi l’arma potrebbe finire nelle mani del male e non voglio neanche pensare a cosa succederebbe-

- Ma se escludiamo Willow e la falce non abbiamo davvero più alcuna speranza!-

- La terremo come ultima opportunità allora-

- Sono d’accordo con Buffy. Aspettiamo Giles lui potrà aiutarci.-

- Si forse è meglio-

- Dov’è Down?-

- E’ con Xander-

- Perché?-

- Voleva uscire un po’ di qui senza farti preoccupare-

- Oh capisco.-

- Buffy devi rasserenarti noi ti aiuteremo come sempre.-

- Si… come sempre.-

 

Cap. 8°

Il Signor Giles era arrivato poche ore prima. La fronte corrugata approfondiva le pesanti rughe sulla fronte che con l’età si andavano sempre di più definendo. Nel suo impeccabile abbigliamento inglese era già all’opera ricercando fra i suoi libri i migliori testi che li avrebbero aiutati.

- Signor Giles è riuscito a trovare qualche riferimento a questi 12?-

- I 12 sono una delle sette più potenti dell’Inferno che si siano liberati è assai strano. Erano stati imprigionati da degli dei che temevano la loro forza e quindi una ribellione. Il punto di vantaggio è che ci sono molte lotte interne fra gli stessi demoni per diventare i favoriti del compagno della Regina del male.-

- Quindi Buffy.- pulendosi nervosamente gli occhiali rispose

- Beh c-credo di si per adesso lo supponiamo soltanto.-

- Ma chi è questo compagno della regina?-

- Non ne ho idea Willow ci sono molti riferimenti a lui, ma sono estremamente enigmatici e non possono esserci d’aiuto senza una chiave di codifica ed un legame fra i vari frammenti di tutti i libri.-

- Non è possibile che con qualche abra kadabra e qualche parola in una lingua morta, molto morta si possa fare qualcosa per scoprirlo?-

- Temo di no Xander-

- Non so… devo cercare nel Grimorium delle vecchie streghe non ho ancora letto tutto.- Mordicchiandosi gli occhiali Giles si immerse di nuovo in un libro.

- Oh si si cerca ovunque.-

- Dove sono Kennedy e Down?-

- A comprare qualcosa da mangiare. Buffy è uscita ha detto che voleva uccidere qualcuno per sfogarsi.-

- Ottima idea.-

Buffy camminava da ore nei cimiteri di Sunnydale uccidendo velocemente senza neanche pensarci troppo tutto ciò che diabolicamente si ritrovava in giro. Angel… com’erano dolci le sue labbra. Non riusciva a liberarsi da quel senso di armonia di quel sogno. Era stato così vero, così pieno ed intenso nella sua semplicità che le aveva fatto sentire un po’ di calore nel cuore. Ma anche nel sogno le sue parole sono state chiare: ognuno ha la sua vita ora, strade diverse… Che profonda tristezza. Avrebbe voluto non perdere nessuno nella sua vita, ma il destino era un gioco crudele che non poteva essere compreso. Un saltimbanco sadico che si diverte a scombinare gli equilibri con magia e lotte fra bene e male. Buffy improvvisamente si ritrovò per terra.

- Ma cosa…?- Toulak si era materializzato di fronte a lei e l’aveva colpita così velocemente tanto che Buffy non se n’era neanche resa conto.

- Mia regina- la schernì il demone

- Siete pronta a morire?-

- In realtà domani avrei le bollette da pagare ed ho fatto l’arrosto stasera non vorrei che si bruciasse-

- Scherza finchè puoi tra poco sarai solo polvere-

- Non sono mica un vampiro-

- No sei la Regina dei demoni e come tale morirai. Con tutti gli onori che ti spettano-

- La storia degli onori mi piace, ma la prima parte non si potrebbe cambiare?-

- Non ti sei dimostrata abbastanza forte-

- La forza non è tutto ci vuole anche l’astuzia, l’intuizione, il saper ragionare in fretta ed in questo sono molto brava-

- Per questo sei diventata la nostra regina ma la tua forza è diminuita troppo-

- Il tuo compagno non è più con te e senza il primo dei 12 sei ancora più debole e tutti noi siamo esposti-

- Il primo dei 12 sarebbe il mio compagno?-

- Certo il re più potente fra tutti il nostro Signore del male.-

- Che c’è una sorta di gerarchia? Ho anche delle damigelle? Io adoro le damigelle!-

- Io sono il quinto dei 12 il più forte e il più possente, il più veloce e il più vicino al nostro re-

- Ma prima del 5 non vengono il 4 il 3 e il 2?-

- Loro sono usurpatori! Non sono degni! Dovranno morire anche loro in modo che il nostro signore comprenda che l’unico di cui può fidarsi sono io!-

- Uhm quindi vi picchiate fra di voi per un re che non c’è e una regina che non ne sapeva niente… interessante come storia.-

- Ora basta Cacciatrice sono venuto qua per ucciderti e poi cercare il nostro re.-

- Piccola curiosità chi sarebbe questo re?-

- Colui che ha messo in ginocchio il bene e il male. Colui che ha distrutto tutto ciò che ha incontrato. L’essere più malvagio fra di noi. Il più spietato e il più arguto di tutti. Lui è il re degli inferi secondo solo a Lucifero stesso. Colui che infligge le torture più spietate. Colui che porta il mondo del bene al male corrompendo le loro anime.-

- Un tipo simpatico.-

- Non offendere il nostro re!- Tuonò il demone prendendo l’enorme spada fra le mani con uno stridio del vento.

- Fammi capire se è il vostro re ed io sono la vostra regina mica siamo tipo sposati o cose simili?-

- I nostri sovrani sono gli esseri più forti e malvagi degli Inferi. Insieme crearono le armate più micidiali del male. Sono i corruttori. La loro unione è sacra e inscindibile poiché il male li unisce in ogni atto.-

- Quindi sarei sposata con un pazzo sadico masochista fissato con l’omicidio di massa?! Oh fantastico mi mancava nella mia vita un altro pazzo!-

- Ora basta iniziamo la nostra lotta Regina.-

- Momento momento momento… Calma gli animi ragazzone.- Il demone l’atterrò di nuovo rompendole un braccio.

- Hei ti ho chiesto un momento!-

- Il tempo delle chiacchiere è finito-

- No se sono la tua regina ho dei diritti giusto?-

- Non lo sei più-

- Finché non mi uccidi ho capito bene?-

- Dove vuoi arrivare cacciatrice?-

- Avrò pure dei diritti da regina e come tale pretendo saperli-

- Perché dovrei parlartene?-

- Perché uccideresti la regina con l’inganno e se davvero il mio compagno ci tiene così tanto a me non credo che ne sarà molto felice.- Il demone parve confuso da quel discorso non si aspettava tutte queste repliche. Parve pensarci un attimo prima di decidersi a parlare.

- Hai il diritto di rinunciare alla sfida perdendo il tuo titolo ed essere alla mercè di tutti i demoni che vogliano combatterti.-

- Non è tanto vantaggioso-

- Hai il diritto di rimandare la sfida, avvantaggiando il tuo avversario in modo che questi scelga il campo di battaglia.-

- Uhm…-

- Hai il diritto di uccidere qualunque avversario non reputi degno con le tue stesse mani, ma non ne sei in grado, per questo non puoi più essere la nostra regina. Ognuno di noi ti ucciderebbe senza problemi.-

- Beh ma per ora che lo sono ancora vorrei sfruttare il diritto di rimandare la sfida.-

- Così sia, ma dovrai trovarmi tu cacciatrice hai tre giorni poi tornerò qui ad ucciderti e non potrai appellarti a nulla.-

- Come ti rintraccio? Mi lasci il tuo numero?-

- Scoprilo se sei così brava.- detto questo scomparve. Dannazione ora come avrebbe fatto a scoprire dov’era? Almeno aveva recuperato tre giorni per cercare qualche soluzione. Doveva tornare immediatamente a casa per avvisare gli altri.

 

Cap. 9°

Los Angeles

Angel osservava i cambiamenti che erano avvenuti in quei tre giorni di sonno. Le strade erano quasi tutte sprofondate come se volessero essere inghiottite dal sottosuolo. Le case semidistrutte, i giardini pozze di sangue e terreno smussato da passi non umani. Le finestre dei grandi grattaceli erano tutte in frammenti quasi come gli stessi palazzi che rischiavano di crollare da un momento all’altro. Ovunque sembravano esserci roghi e fumi incessanti che si innalzavano verso il cielo nero. Le macchine erano gettate alla rinfusa, accartocciate, in fiamme. Ogni tanto qualche demone o qualche umano correva cercando riparo. Per fino i demoni erano impauriti ormai. Anche loro erano diventati prede. Camminava piano, non riuscendo a correre restando incantato orribilmente di fronte quello scempio. I demoni non tentavano di attaccarlo, gli umani lo scansavano impauriti. Arrivò al primo centro dell’oblio col cuore distrutto ricordando quelle strade quand’erano affollate e piene di vita. Il primo fulcro era circondato da fuoco e ceneri e da qualche demoni che ancora combattevano fra loro. Alla vista di Angel si unirono in grida tumultuose per attaccarlo, ma Angel rinvigorito nei suoi pieni poteri se ne liberò velocemente. Cadaveri e ossa erano sparpagliati ovunque. Come avrebbe fatto a trovare i sigilli di cui parlava il drago? Non aveva abbastanza informazioni per riuscire a capire cos’era. Doveva trovare forse un centro di potere? Ma come avrebbe fatto non era mica una strega! Era però un demone poteva affidarsi al suo istinto lasciando andare la parte più oscura del suo essere alla ricerca di un segno che potrebbe essergli utile a capire cosa dovesse cercare e difendere. Quant’era grande questo primo centro del potere? Iniziò a girare lungo i palazzi devastati cercando di tracciare un confine fra il fuoco della lotta fra demoni e il buio delle strade distrutte.

- Dove diavolo è questo dannato sigillo!- sbottò Angel

Camminò per ore e ore, il primo centro gli sembrava immenso, non aveva idea se si trovasse sotto le macerie o fra i corpi devastati. La disperazione si stava facendo largo nella sua mente. Come avrebbe fatto la sua parte? Iniziava addirittura a provare pietà per i resti dei demoni che era costretto a spostare per passare. Erano state delle lotte furiose. Si accasciò per terra sedendosi accanto ad una parete che sembrava un po’ più integra delle altre. Sconsolato appoggiò la testa fra le gambe piegate. Doveva riuscire a pensare un modo per risolvere la situazione. Il suo istinto gli aveva permesso di descrivere un perimetro abbastanza preciso della zona dove supponeva si trovasse il sigillo, ora doveva scovarlo, ma i suoi sensi sembravano non voler collaborare. Quello scempio lo bloccava, sebbene sapesse che tutto poteva ancor di più peggiorare se non avesse bloccato i cinque centri. Tremava all’idea che quel dolore potesse lasciare Los Angeles per espandersi verso altre città. Chiuse gli occhi per tentare di concentrarsi. Il viso ridente di Buffy gli si presentò davanti, la quiete di quel sogno magico lo invase di nuovo.

-Buffy…- sussurrò

Quanto avrebbe voluto averla accanto per trovare conforto in quelle braccia, ma al tempo stesso non avrebbe voluto che assistesse a quello spettacolo mostruoso.

-Mostri!- pensò con una piccola speranza esultante

Forse poteva cercare il sigillo con il suo mostro personale. In fondo era del puro male che si parlava e la persona più crudele e sadica che conosceva si nascondeva nei recessi del suo corpo. Angelus. Quello che voleva fare era pericoloso, ma non aveva altra scelta. Decise di affidarsi ai sensi più sviluppati di Angelus per trovare il sigillo cercando di liberarlo leggermente dalle catene con cui l’aveva imprigionato. Doveva farlo emergere abbastanza per poter guardare con i suoi occhi per poter trovare ciò che voleva. Il demone dentro di lui ringhiò di piacere assaporando una possibilità di riemergere completamente. Angel tentò di rilassarsi cercando al tempo stesso di mantenere la sua forza e di non perdere il controllo. Si affidò all’unica cosa che voleva proteggere da quell’essere: Buffy. Per lei avrebbe lottato fino all’estremo pur di non scatenarle contro di nuovo Angelus. Angelus emerse fino a colmare di odio ed una cupa allegria gli occhi di Angel. Lo scenario lo divertiva profondamente. Era quasi grato ai soci anziani per aver avuto quell’idea. C’era da divertirsi in quel nuovo mondo. Si prospettava massacri e depravazioni in ogni luogo che gli sarebbe andato a genio. Osservò con attenzione cercando di opporsi all’anima che lo infestava di dargli ciò che voleva ma involontariamente percepiva la fonte principale del potere non potendo non osservarla con desiderio. Voleva spalancarla lui stesso. A quel punto Angel si ridestò, la lotta cominciava ora. Il demone non aveva nessuna intenzione di retrocedere, ma Angel col pensiero forte sulla sua amata lo spingeva sempre di più nei recessi del suo corpo. Angelus lottava disperatamente per far parte di quel mondo di morte e distruzione Ringhiò, graffiò l’anima che lo infettava, morse con vigore la sensibilità di Angel. Bramava di farlo cedere. Si concentrò sulle perversioni più squisite che gli vennero in mente in quel momento. I cadaveri depravati, mutilati e prosciugati che si accalcavano ai suoi piedi, mentre lui regnante distruggeva con feroce soddisfazione l’inutile vita di alcuni comuni pasti, ma neanche i demoni sfuggivano al suo potere. Brutalmente li massacrava facendo sì di accordarsi il loro rispetto, creando un inferno comandato da lui stesso, ma la mossa finale per distruggere l’ombra di luce in quel corpo fu lo scempio del suo unico amore. L’avrebbe torturata. Gli mostrava immagini di lei immersa nel suo stesso sangue, logorata dalle ferite che lui stesso gli aveva procurato. La baciava mentre la distruggeva, corrompendo quei futili ricordi della loro unione. Buffy giaceva fra le braccia di Angelus con la testa penzolante e le braccia inermi che dondolavano macabramente al muoversi del suo demone Una ferita particolare inquietava la scena… un morso sul suo tenero seno. L’aveva umiliata prosciugandola nel modo più intimo ed erotico che avrebbe potuto desiderare, non aveva avuto l’occasione di prenderla completamente, ma l’avrebbe fatto in seguito. Il suo sangue, il sangue di Angel sgorgava dal suo petto e dalle sue labbra, baciò Buffy facendole assaporare il sangue che l’avrebbe fatta rinascere. Affamata, dalle labbra scese sul torace scolpito, macchiato di sangue, per leccare quei tenui rivoletti cercando di non far rimarginare la ferita per non smettere di bere. Sarebbe stata sua più di quanto non lo fosse mai stata per Angel. Il demone ringhiò d’ammirazione per se stesso, per la sofferenza muta che procurava alla sua anima ferita, ma la volontà di Angel era tale che riuscì a sferzare il desiderio di Angelus, non avrebbe permesso che a Buffy succedesse qualcosa di simile, l’avrebbe protetta anche a costo di uccidersi da solo. Angelus non si sarebbe liberato in un modo o nell’altro. Offuscò la sua mente cercando del calore e della forza che lo stesso amore per lei gli procurava, tentando di incatenarlo nuovamente. Angelus continuò a dibattersi con furia, ma la visione luminosa delle labbra di Buffy che si univano alle sue gli riempì la mente, lacerando le grida del suo demone, nascondendolo nei recessi infernali a cui apparteneva. Con gli occhi chiusi si diresse verso la fonte che Angelus aveva individuato, ora che avrebbe fatto? Doveva aspettare il drago oppure doveva tentare di rintracciarlo in qualche modo per avvisarlo che aveva trovato il sigillo. Se l’avesse abbandonato per dirigersi verso il secondo centro dell’oblio qualcun altro avrebbe potuto scoprirlo e le sue fatiche sarebbero state perdute. Doveva aspettare pazientemente proteggendo almeno quel sigillo. Il drago sarebbe arrivato presto con l’incantesimo. Stremato si appoggiò alle macerie accavallate accanto a lui. Dovevano sbrigarsi.

 

Cap. 10°

Sunnydale

- Dunque abbiamo tre giorni per trovare una soluzione.-

- In realtà due soluzioni- precisò Xander

- Vero come distruggere il demone e dove trovarlo.-

- Non si potrebbe tentare con un incantesimo di localizzazione Willow?-

- No Kennedy perché non ho mai incontrato il demone e non ho niente di suo per poterlo rintracciare-

- Neanche attraverso di me?-

- Che vuoi dire Buffy?-

- Beh se davvero sono io la Regina del male sono legata a lui, inoltre io l’ho incontrato e mi ha pure massacrato di botte. Ti bastano come collegamento i miei lividi?-

- Non so Buffy, ma possiamo provare-

- Bene allora cosa devo fare?-

- Potrebbe essere pericoloso però non ho mai cercato di utilizzare una persona per un incantesimo di localizzazione-

- In realtà l’hai fatto.- intervenne Anya

- Come?-

- Ricordi quando io ti ho chiesto di ritrovare la mia collana tempo fa?-

- Si e quindi?-

- Tu hai sfruttato il mio disegno ed i miei ricordi per vedere dove si trovasse la mia collana.-

- Hai ragione tu quindi cosa suggerisci?-

- Buffy saresti capace di disegnare o trovare qualcosa che assomigli al demone?-

- L’arte non mi è molto familiare in realtà.-

- Tu Xander?-

- Ma certo ero un asso nei disegni dei fumetti.-

- Temo sia qualcosa di diverso-

- Possiamo provare però. In fondo non abbiamo nulla da perderci e poi potrai sfruttare sempre i ricordi di Buffy!-

- Kennedy ha ragione proviamo Willow.-

- D’accordo Xander mettiti all’opera.-

- Signor Giles lei che ne pensa?-

- C-cosa?-

- Signor Giles! Lei non ci stava ascoltando!-

- Scusate ero preso da questo passaggio è molto interessante…-

- Cosa dice?-

- Beh se ho tradotto bene sapete la lingua dei moroni non era molto chiara è una specie di misto fra l’aramaico, il latino e…-

- Giles stringa il discorso per favore-

- Oh giusto dicevo se ho tradotto bene qui dice la Regina del male salverà il male dal bene poiché il suo signore le mostrerà la strada e la chiamerà ad occupare il trono che le spetta fino a quando del mondo non resterà che fuoco e distruzione.-

- Beh molto rassicurante direi- Giles si pulì gli occhiali per sfogare il nervosismo

- Ogni testo che ho cercato fino ad ora era sempre molto cupo. Parlavano tutti di corruzione e di scempi vari-

- Cosa possiamo fare Giles? L’incantesimo per localizzare Toulak con Buffy crede che possa essere pericoloso? Io sono molto più potente di quando ero agli inizi con Anya-

- Temo che sia l’unico modo per trovarlo.-

- Per ora non abbiamo altre idee quindi proviamo.-

- Buffy tu te la senti ?-

- Si cominciamo-

- Xander tu a che punto sei col disegno?-

- Hei un momento! I capolavori richiedono tempo!-

- Che noi non abbiamo. Quindi sbrigati!-

- Ok ok ho finito.-

- E questo sarebbe il capolavoro? E’ orrendo!-

- Hey provaci tu se sei tanto brava Down!-

- Non mettetevi a litigare abbiamo da fare-

- Buffy ha ragione. Willow ti basta?-

- Si, o almeno credo. Buffy?-

- Cominciamo.-

- Cosa ti serve?-

- Della sabbia nera e un cerchio di potere fatto col sangue…-

- Di chi?-

- Buffy-

- Bene-

- La sabbia dove la prendiamo?-

- La ho a casa la vado a prendere-

- D’accordo- Willow uscì dalla casa di Buffy per volare il più velocemente verso casa sua, corse per raggiungere l’ingresso e prendere quella dannata sabbia. Qualcosa verso di lei la spinse a prendere anche il Grimorium che aveva recuperato durante la lotta con il Primo. Uscì di casa per volare di nuovo a casa Summers.

 

 

Cap 11°

Willow stava spargendo la sabbia sul disegno di Xander oscurandolo quasi completamente.

- Buffy ora tocca a te. Sei pronta? Puoi sempre tirarti indietro…-

- No sono pronta. Cosa devo fare?- sospirò Buffy

- Beh dovrai inciderti un braccio e spargere del sangue attorno al disegno di Xander, poi bagnarti le mani col tuo stesso sangue e fare lo stesso con le mie.-

- D’accordo.- Buffy prese il coltello che Giles le porgeva per tagliarsi velocemente il braccio. Una riga di sangue iniziò ad uscire dalla ferita seguita da un flusso maggiore dopo poco. Cosparse il disegno di sangue cercando di creare un cerchio, mise il braccio gocciolante sulle mani di Willow e poi toccò la ferita quasi rimarginata con le sue.-

- Si è chiusa subito- osservò Down

- Sono i poteri della cacciatrice. Era una ferita troppo superficiale per durare a lungo.- spiegò velocemente Kennedy.

- Ora inginocchiati di fronte a me Buffy.-

- Si.-

- Dammi le mani, chiudi gli occhi e ripensa a quel demone. Alle scene che hai vissuto e, più intensamente possibile cerca di ricordare il suo aspetto.- Buffy e Willow si presero per mano. Al tocco delle loro dita la luce della casa iniziò a tremolare fino a spegnersi del tutto. Il disegno di Xander iniziava a prendere fuoco, mentre Willow pronunciava un veloce incantesimo. Il cerchio di sangue che Buffy aveva tracciato iniziò ad illuminarsi debolmente. Dopo aver rivissuto gli ultimi momenti di Buffy col demone iniziò una visione di morte orrenda. Uno straziante accumulo di corpi di demoni, di umani torturati fino all’estremo, una città completamente distrutta in un rogo senza speranze. Buffy iniziò a piangere silenziosamente per quel che vedeva. Era forse il futuro che spettava ai suoi amici non appena la profezia si fosse avverata? Se non fosse stata abbastanza forte cosa sarebbe successo? Improvvisamente la visione cambiò erano in un palazzo malconcio dove regnava il silenzio disturbato solo dal sottofondo di uno strepitio di fuoco scoppiettante. Eccolo! Toulak era seduto a meditare osservando il fuoco. Sembrava parlare da solo come se da quelle parole dipendesse il suo futuro. Cosa stava facendo? E dov’era quel palazzo disastrato? Willow cercò in qualche modo di definire dove fosse quel palazzo prima che la visione sparisse di nuovo. Buffy si accorse di una scrivania penzolante da un muro. Sembrava esser stata scagliata lì da qualcosa di talmente potente che prima di distruggere il legno aveva aperto un buco nel muro. Entrambe cercavano un segno fino a quando Willow non notò un piccolo foglio accartocciato. Cosa c’era scritto?? Studio sembrava… c’era un logo ma non si riusciva a vedere chiaramente. Wolfram… La visione sparì Willow e Buffy caddero a terra prive di senso.

 

Cap. 12° NC -17

Willow e Buffy erano distese sul pavimento. Erano svenute più di ora fa e niente sembrava cambiare… Il panico ormai regnava sovrano nel salotto di casa Summers. Down piangeva copiosamente, smossa dai suoi singhiozzi, cercando di restare il più possibile in silenzio. Giles e Anya erano i più vicini alle due ragazze, mentre Xander e Kennedy cercavano di trovare un modo per risvegliarle.

- Abbiamo già provato con l’acqua Xander!-

- Lo so ma ritentiamo!-

- Non serve a nulla-

- Perché dici così Anya? Sei forse contenta dell’accaduto? Sei stata tu a spingere Willow a fare quest’incantesimo!- Kennedy si avvicinò minacciosamente ad Anya inginocchiata accanto a Willow.

- Basta Kennedy- tuonò Giles

- Nessuno è contento dell’accaduto ma dobbiamo cercare di capire cos’è successo senza ulteriori discussioni. Abbiamo già abbastanza problemi.-

- Cosa credi sia successo Anya? Sei tu che hai più esperienza in questo campo-

- Beh l’incantesimo era forte, ma in fondo abbastanza semplice. Però ripensandoci anche quando chiesi a Willow di ritrovare la mia collana non ci riuscì riportando solo una sua copia di un’altra dimensione.-

- E quindi?-

- Quindi non lo so accidenti!-

- Giles che facciamo?- chiese ormai disperata Down

- Non so davvero… Se almeno sapessimo se si sono addormentate o se riguarda i loro spiriti potremmo cercare qualcosa, ma non sappiamo nulla.- Buffy era in un luogo buio, ma nonostante la cecità si sentiva al sicuro. Si muoveva lentamente come se il suo corpo sapesse dove andare. Il suo corpo era fasciato da un lungo abito rosso cremisi che accentuava le morbide curve, scendendo in un leggero strascico. Un letto a baldacchino enorme si stagliava sullo sfondo di quel nero immenso. Era di un profondo rosso che si intonava perfettamente al vestito della cacciatrice, ma molto più sensualmente alla strana aria tesa che l’attirava verso quel letto. Le coperte cadevano pesantemente a terra facendo intravedere le lenzuola bianche di seta. I numerosi cuscini, bianchi e neri rivestiti di adorni incroci d’oro, sparsi per tutto il letto gli davano un aspetto confortevole. Si avvicinò, osservando che sotto le coperte giaceva un uomo. Angel! Le sembrava assurdo che ci faceva Angel in quel posto? In quel letto soprattutto! Camminava silenziosamente sui leggeri ticchettii dei tacchi che completavano il suo strano abbigliamento, diminuendo sempre di più la distanza fra loro. Sembrava stesse dormendo. Le spalle erano scoperte ed il tatuaggio si muoveva leggermente, seguendo come un’onda, il suo respiro sommesso. Buffy si sedette accanto a lui. Gli sfiorò delicatamente una spalla in una tenue carezza. La sua pelle era così morbida… il suo profumo la inebriava. Angel parve sentire la sua presenza ed aprì gli occhi. Sorrise alla sua vista. Si alzò a sedere prendendo Buffy per la vita e baciandola con immensa passione. Con un movimento inaspettato, che strappò a Buffy un gridolino di sorpresa, l’adagiò sul letto mettendosi su di lei. La baciò come nei suoi sogni più intimi. Buffy agognava quel tocco da sempre. Le mani di Angel si muovevano sul suo corpo scoprendola con sapienza. Si ritrovò in breve tempo nuda separata dal corpo di lui solo da un brandello di lenzuola fra di loro. Sentiva che Angel era nudo sopra di lei e che provava la sua stessa eccitazione. La bocca del suo amante si muoveva sul suo collo in tenui baci sospiranti, mentre con le mani le accarezzava il seno stuzzicando con i pollici i capezzoli induriti dal quel contatto. Buffy ansimava come se stesse sussurrando a quelle dolci carezze. Angel scese con le mani accarezzandole i fianchi fino a trovare le sue cosce per piegarle e portare il suo corpo a premere contro quello di Buffy. Le manteneva le gambe sollevate mentre con la bocca iniziava a lambire i suoi seni. Mordicchiava e succhiava quel morbido seno facendo sollevare il bacino di Buffy incontrando il suo. Si sentiva bruciare dentro aveva bisogno di un contatto più intimo col suo compagno. Spingeva i fianchi contro quelli di lui invitandolo a soddisfare il suo desiderio. Angel le si strusciò contro, ma inaspettatamente si staccò da lei mettendosi al suo fianco abbracciandola possessivamente alla vita. Buffy lo guardò immensamente sorpresa.

- Angel…- sussurrò

- Shh non parlare.- le rispose. La baciò delicatamente sulle labbra protese di lei che cercò di abbracciarlo per riportarlo sopra di lei senza alcun successo. Sentì il letto muoversi, scosso dal peso di un’altra persona. Si girò vedendo Spike nudo che saliva sul letto osservandola nuda fra le braccia di Angel.

- Spike cosa ci fai qui?- Spike non rispose baciandola di sorpresa, mentre Angel ricominciava a stuzzicarle i seni. Buffy si sentiva stordita da quel comportamento. I due uomini della sua vita erano lì nel suo letto entrambi nudi che cercavano di darle piacere. Sospirò di contentezza quando le mani di Angel scesero sul suo ventre e la bocca di Spike si diresse verso i suoi seni. Angel l’accarezzava fra le gambe muovendosi lentamente seguendo il ritmo dei gemiti della sua donna. Spike invece si era concentrato al massimo per eccitarla con baci e morsi sulle sue labbra, sul suo collo, sui suoi seni. Angel la penetrò con un dito facendola ansimare. Spike a quel suono iniziò a baciarla rudemente ingoiando i suoi sospiri di piacere. Angel si districava fra le sue gambe alternando la penetrazione con due dita e con una mentre con l’altra mano le accarezzava lentamente il clitoride. Le attenzioni dei suoi amanti le spalancarono le porte a quella tensione che aveva avvertito fin dall’inizio in quel luogo. Il suo desiderio si contrasse attorno alle dita di Angel, mentre il suo ventre bruciava da un bisogno maggiore di quella tenue pressione. Angel spostò le sue mani, facendo mugolare Buffy di protesta, sorridendo, avvicinò il viso fra le sue gambe catturandole i lucidi pezzetti di carne in un avido bacio. La baciò come se stesse assaporando le sue labbra, leccandola e mordendola senza pietà. Spike la spinse lontano dalle attenzioni di Angel per portarsi sopra di lei. Buffy ora si trovava sopra Angel a cui si appoggiava con le spalle e sotto Spike su di lei. Spike la penetrò forte mentre Angel con le mani le prese i seni stringendoglieli sussurrando contro il suo orecchio costantemente che l’amava. Buffy era persa nel corpo di Spike mentre sentiva la voce di Angel coccolarla e confortarla. Era talmente in estasi da venire dopo pochi movimenti di Spike che era deciso a non interrompersi per nessuna ragione. Angel la morse iniziando a bere lentamente da lei, ma al contrario di quanto pensasse, invece di essere sconvolta da quel gesto, ne traeva un piacere profondo. Sentiva di appartenere ad entrambi questo la sconvolse talmente tanto che sentì crescere dentro di lei un piacere mai sperimentato che l’eccitò fino a portarla di nuovo verso un altro picco di estasi. All’improvviso nonostante gli occhi annebbiati dal desiderio che non riusciva completamente ad appagare e dal godimento che traeva dai due uomini vide Willow che li osservava muta.

- Willow…- tentò di sussurrare, ma quel gesto fu interrotto da un gemito di piacere. Angel iniziò a muoversi sotto di lei premendole la sua eccitazione sui glutei contratti per i movimenti intensi di Spike. Willow e Buffy si svegliarono insieme, alzandosi stordite.

- Buffy- sussurrò Willow stupita. Buffy non sapeva come replicare era rimasta altrettanto confusa da quella specie di sogno. Non potè far altro che restare a bocca aperta di fronte l’amica.

- Ragazze! Siete tornate!- Xander gli si buttò praticamente addosso rischiando di farle ricadere per terra. Tutti erano sollevati, ma al tempo stesso preoccupati per quegli strani effetti.

- Si stiamo bene.-

- Siete rimaste svenute per più di un’ora.- ma ne Buffy ne Willow ne parvero sorprese.

- Stiamo bene.- rispose Buffy

- Si bene…-

 

Cap. 13°

Willow prese in disparte Buffy senza molta gentilezza.

- Cosa ti è preso si può sapere?-

- Non ne ho idea Willow. Davvero non lo so.-

- Angel e Spike?? Insieme poi!-

- Già…-

- Rispondimi almeno! Io ero imprigionata in una specie di spazio e tu ti divertivi senza preoccuparti di dove fossi io?-

- Non so che altro dirti Willow. Non ne sapevo niente, mi ci sono ritrovata fine della storia.- Buffy ritornò nel salotto dove tutti le aspettavano in silenzio.

- Dovremmo sapere qualcosa?- chiese Xander molto confuso

- No.- rispose Willow

- Si invece.- Willow si girò verso di Buffy. Aveva intenzione di raccontargli tutto? Non poteva essere vero!

- Ho visto Toulak in un palazzo disastrato. C’erano scrivanie distrutte e Willow ha notato un biglietto da visita accartocciato con su scritto “Studio e Wolfram” c’era anche un logo ma non si riusciva a capire cosa fosse.-

- Ah giusto Toulak.-

- In che senso “Ah giusto Toulak”?-

- C’è qualcos’altro?-

- No, no assolutamente. Ero solo ancora un po’ stordita.-

- Beh è il caso di iniziare le ricerche su questo studio Wolfram, così almeno capiremo dove si trova.-

- Beh resta sempre il problema di come ucciderlo.-

- Abbiamo bisogno di un piano.-

- Si un piano molto funzionante-

- Come possiamo fare signor Giles?-

- Vorrei tanto saperlo Buffy. Davvero tanto…-

- E se usassimo qualche arma a distanza visto che a questo demone non ci si può avvicinare e non si può usare la falce?-

- Non penso che una balestra o qualsiasi fucile possano servire a qualcosa.-

- Un incantesimo magari?-

- Ma si sì!- urlò Giles attirando l’attenzione di tutti.

- Cosa si sì?-

- Willow potrebbe proteggere Buffy!-

- Io? E come dovrei fare scusi?? Se Buffy non riesce a combatterlo quante possibilità avrei io?-

- No, no non hai capito Willow! Potresti creare un incantesimo di protezione per Buffy in modo che non possa essere colpita o ferita da questo demone!-

- Ma non ho idea di come fare…-

- Hai tre giorni per pensarci su Will contiamo su di te!-

- Ci posso provare, ma non posso darvi alcuna sicurezza. Se anche riuscissi ad inventare un incantesimo adatto non possiamo sapere se abbia funzionato o meno.-

- Beh proveremo noi a colpirla.-

- Volete farvi male forse?- suggerì ironicamente Buffy

- Non vorrei rovinarvi la festa, ma questo non ci aiuta ad ammazzare Toulak.-

- Vero Anya, ma Buffy da morta non potrebbe aiutarci in nessun modo. Se riusciamo a proteggerla dai suoi colpi abbiamo più margine di movimento per trovare dei modi per ucciderlo. Magari nel caso tu possa avvicinarti senza problemi potresti anche usare la falce-

- Dobbiamo farci assolutamente venire qualche idea.-

- Per ora suggerisco solo di riposarci tutti. E’ stata una giornata troppo stressante. A mente lucida potremmo avere qualche buona idea.-

- Io sono a pezzi.-

- A chi lo dici Down.-

- Bene è deciso allora.-

- Signori la riunione è spostata a domani!-

 

 

Cap. 14°

Los Angeles

Erano ormai passati quattro giorni da quando il drago l’aveva lasciato in quella coltre di morte e ceneri, ma di lui ancora nessun segno. Angel vagava per il perimetro del primo centro dell’oblio uccidendo quasi ogni cosa che si muovesse. Il suo sguardo ormai era opaco dalla visione che era costretto ad osservare da giorni. I cadaveri di umani emanavano quell’odore dolciastro quasi nauseante della decomposizione. Gli arti deturpati e le viscere erano sparpagliate ovunque non era possibile per lui sfuggire a quegli odori che troppo gli ricordavano le turpitudini che egli stesso aveva compiuto anni addietro. Quei ricordi lo sommergevano ad ogni sguardo su quel che restava dei ciottoli umani lì dispersi. Perfino i corpi dei demoni erano lì a contaminare quel luogo anche nella morte. Il loro odore disgustoso infettava quello degli uomini e delle donne sacrificati. Angel rincorreva le immagini che si erano formate nella sua mente: urla, grida incessanti di terrore, sospiri di morte e preghiere incessanti gli si affollavano nel cuore. Era talmente distrutto da mischiare a quella guerra gli orrori che Angelus aveva commesso. Gli uomini cambiavano abiti, ma il risultato era quasi lo stesso. La violenza psicologica, lo scempio delle loro anime, la distruzione della loro famiglia fino a quando gli stessi non subivano la loro inutile morte. Veloce se erano fortunati, semplici pasti, ma le povere vittime che preferiva venivano perseguitate da quell’ombra terrificante che preannunciava la loro inesorabile fine senza mai una tregua. Vedeva mischiati ai cadaveri di quell’epoca le stesse persone uccise tanto tempo prima. Stava impazzendo. Sentiva dentro di sé il bisogno di correre il più lontano possibile da quel posto, ma non poteva farlo e questo lo terrorizzava affondandolo sempre di più nella disperazione totale. Non si era mai sentito così solo prima d’ora, nemmeno quando aveva vagato per anni nella sporcizia e nel rammarico. I suoi amici erano morti Wesley, Fred, Cordelia e non aveva idea se Condor, Gwen e Nina fossero riusciti a mettere in salvo quelle poche persone che erano riusciti a trovare. E se anche loro avessero fatto la stessa fine di queste persone? Il pensiero lo rinchiudeva sempre di più nell’oscurità. Voleva poter almeno sperare in qualcosa di diverso. Poter avere qualcuno accanto a cui aggrapparsi. L’inferno gli si stava riscatenando contro, ma quando tanto tempo prima ci era finito era riuscito, dopo cent’anni, a cadere in uno stato animalesco che gli impediva di sentire quei pensieri concentrandosi solo sui propri istinti e la propria sopravvivenza. Ricordava quasi con un’amara felicità quel momento. Prima di sparire nelle ombre cupe degli inferi e ammutolire la sua anima ed il suo demone limitandosi ad essere un’animale, le uniche cose che ricordava erano il corpo di Buffy contro il suo, i suoi sospiri, il suo sguardo sicuro e tremante ad ogni gesto e la sua infinita dolcezza. Le era accanto al suo risveglio, lo guardava piangendo invocando il suo nome. Non poteva far altro che abbracciarla e stringerla più che poteva dopo quei ricordi voleva solo sentirla accanto incurante di tutto ciò che c’era attorno. Non vedeva il mostro dietro di sé, non vedeva in che luogo fosse, non aveva idea di ciò che era successo. Vedeva solo lei, il suo eterno universo. Gli importava solo dei suoi occhi, del suo corpo, delle sue lacrime e delle sue ferite. E poi quel bacio… così disperato, così dolce, talmente profondo da non riuscire a descriverlo. Se non avesse sentito il dolore nel cuore di Buffy avrebbe condiviso di nuovo quell’attimo di perdizione e di sfrenata felicità. Le loro anime erano incrociate, incatenate l’una con l’altra e si sussurravano quel che neanche il loro corpo poteva manifestare. Era questo l’amore eterno? Perdersi nell’altro fino a non riconoscere più se stessi? Sentire la presenza del proprio compagno anche senza vederlo? Ricordava i momenti magici che quel giorno mai compiuto gli spezzavano il cuore morto da più di un secolo con un tale candore ed una tale speranza che non poteva far nulla per proteggersi da quell’immenso dolore. Vivere solo per lei, per vedere nei suoi occhi ridenti accendersi quel verde smeraldo di felicità che lo avvolgeva riscaldandolo. Le sue piccole mani si stringevano sul suo volto per baciarlo con dolcezza, si sentiva protetto dal suo tenero abbraccio, restava incantato da quel sorriso talmente spontaneo e pieno d’amore che non poteva credere fosse dedicato solo a lui. La presenza del suo corpo accanto al suo lo inebriava sconvolgendolo, colmandolo di quella soddisfazione intima di possedere la propria compagna godendo di quel gesto che era concesso solo a lui, ma più di tutto ricordava il suono dei loro cuori. Del suo che tanto gli mancava, ma per quello di lei… avrebbe amato l’inferno se fosse servito a non farlo smettere di battere. Il giorno in cui Willow gli aveva detto che Buffy era morta aveva perso una parte della sua anima. Il suo orrido demone stava quasi per sopraffarlo dal suo desiderio di vendetta e dall’odio che provava per quel dannato mondo che aveva distrutto un essere di pura luce come la sua adorata Buffy. Rideva, scherzava, ma l’Angel vero era morto con lei. Si era di nuovo impossessato di una maschera, ora doveva badare ad altre persone e non poteva cedere al suo normale dolore e sconforto. Solo lui conosceva le lacrime di ogni notte che sgorgavano incessanti dal suo cuore. E poi… quella notizia. Buffy di nuovo con lui. Corse da lei, lontano dagli altri che lo assillavano, e lei lontana dai suoi amici che l’opprimevano. Solo loro due di nuovo. Angel le corse incontro abbracciandola, inginocchiandosi nuovamente davanti a lei. L’abbracciava disperato. I suoi occhi piangevano lacrime che non si potevano vedere, ma che copiosamente lo inondavano. Buffy crollò ai suoi piedi abbracciandolo di rimando. Anche lei piangeva. Piangeva liberamente per quella serenità che le era stata strappata per egoismo. Piangeva con l’unica persona che conoscesse il dolore che lei stessa provava. Rimasero così l’uno aggrappato all’altro per ore piangendo sommessamente, godendo del semplice contatto lenitivo che solo quell’abbraccio delle loro anime poteva donare. Le ferite erano così profonde per tutto quello che entrambi avevano subito. Era come se tutto quello che gli era capitato si fosse fiondato su di loro atterrandoli, schiacciandoli e soffocandoli. Il desiderio di vivere era scomparso da entrambi. Come potevano amare la vita, sperare nel futuro se da un attimo all’altro tutto sarebbe potuto finire? Entrambi lottavano costantemente contro il pericolo, ogni secondo delle loro esistenze, rischiando di morire, ma in fondo nei loro cuori questa consapevolezza non era chiara. Come si fa a negare al cuore un desiderio? Angel si sedette per terra cullando Buffy fra le sue braccia. La vedeva fragile, inerme. Vedeva le ferite sul suo corpo, sul suo cuore, sulla sua anima. Ferite che si nascondevano agli occhi di chi l’aveva richiamata. Anche lui avrebbe desiderato che Buffy ritornasse, ma non avrebbe mai osato strapparla dal paradiso, in cui sicuramente si trovava una persona buona e generosa come lei, solo per averla di nuovo accanto a sé. Buffy lo guardò con gli occhi tristi e luccicanti per le lacrime versate, non immaginava il loro incontro così. Pensava di dirgli “Hei guarda sono viva non preoccuparti” e andarsene, ma sapeva che non ne sarebbe stata capace. Angel le accarezzò il viso solo sfiorandola cercando di cancellare quelle goccioline che ancora le incorniciavano il viso.

- Non piangere- le sussurrò. Lei annuì con la testa cercando di spostarsi da lui, ma Angel la strinse di nuovo a sé.

- Resta con me- la guardò disperato baciandola con tutto l’amore che poteva dargli. L’accarezzò, assaporò il suo profumo, la sua concretezza ed il suo cuore. La sua anima cercava allo stesso modo di confortare la sua compagna. Desiderava poterle far dimenticare il suo dolore, prenderlo su di sé pur di non vedere più quella sofferenza nei suoi occhi.

- Angel… Perché?- Le lacrime scorrevano di nuovo sul suo viso. Perché gli chiedeva. Perché cosa? Perché stesse soffrendo così? Perché i suoi amici e lui godevano nel riaverla fra le braccia? Perché non poteva essere aiutata da nessuno? Perché.

- Guardami- Buffy alzò gli occhi dal petto di Angel in cui si era nascosta

- Ti amo- Buffy restò in silenzio mentre il flusso di lacrime ricominciava a scorrere più copioso. L’amava? Perché anche questo la faceva star male? Perché non potevano restare insieme? Perché l’unico a cui poteva aggrapparsi doveva andarsene?

- Angel…- lo chiamò fra le lacrime e lui capì che non poteva dirglielo anche lei se no sarebbe sprofondata in un nuovo baratro. Una nuova ferita per entrambi.

- Lo so- rispose con un sorriso amaro. Buffy annuì di nuovo cercando di allontanarsi, ma ancora Angel la strinse a sé.

- Non ancora ti prego-

- Non voglio tornare, non voglio restare, non voglio Angel. Perché tutto questo ancora? Non ho sofferto abbastanza? Non ho adempiuto alla mia missione più di una volta? Cosa non ho fatto Angel?- Gettandosi di nuovo su di lui Buffy versò altre lacrime. Lui le accarezzava i capelli sussurrandole frasi tenere che riempivano il cuore di Buffy di dolcezza e sofferenza. Si spostò dal suo abbraccio, lo guardò negli occhi e lo baciò di nuovo. Fu lento, triste, appassionato. Fu una preghiera, un desiderio, un bisogno. Fu amore, passione, ossessione. Quante volte un cuore può distruggersi? Buffy si spostò da Angel che si alzò da terra porgendole una mano. Lei la prese e lui la tirò su attirandola di nuovo in un abbraccio.

- Sono morto con te-

- Tutto ciò che ero e che speravo è morto con te Buffy-

- Mi dispiace-

- Di cosa?- si arrabbiò lui

- Di aver sofferto? Di esserti sacrificata? No Buffy non te lo permetto. Non ti permetto neanche di pensarlo- La strinse di più a sé

- Avrei preferito morire io al tuo posto.-

- Così sarei morta io con te.-

- No ti saresti ripresa col tempo, il tuo cuore è troppo puro per piangere per me.-

- Cosa credi abbia fatto in questi anni? Che abbia giocato? Ti ho amato con tutta me stessa e tu mi hai distrutta entrambe le volte-

- Per questo sono andato via non lo meritavi-

- Potevi restare e aiutarmi-

- Sarebbe stato peggio. Abbiamo provato ad essere amici, ma abbiamo mentito.-

- Potevi restare con me.-

- Lo sai anche tu che non possiamo.-

- Lo so.-

- Non posso neanche amarti Buffy lo capisci?-

- Più di quanto credi Angel.- Di nuovo si baciarono con ardore, con la consapevolezza che forse sarebbe stata l’ultima volta.

- Vorrei che tu potessi restare con me.-

- Chiedimelo.-

- Non posso.-

- Vorrei restare con te.-

- Vorrei darti tutto. Proteggerti, amarti come meriti, renderti felice e perfino morire per te.-

- Io vorrei solo te. Ricordi? Voglio solo te… amo solo te.-

- Quando penso al futuro vedo solo te… lo ricordo è ancora così per me Buffy.-

- Fra di noi non cambia mai vero?-

- Mai- sussurrò lui mentre lei gli accarezzava il viso.

- Devo andare, purtroppo ci sono delle cose che devo fare da sola.-

- Lo so, anche io- Buffy si staccò un po’ arrabbiata

- Io sono morta dannazione! E tu di nuovo non vuoi starmi vicino!-

- Lo sai che non è così ti prego.-

- NO! Amami e resta con me- Gli corse di nuovo incontro, la prese in braccio sollevandola da terra appoggiandola al muro. Angel divorava le sue labbra, mentre lei lo teneva a sé stringendogli le gambe alla vita, trattenendolo con le mani fra i capelli. Entrambi sentivano bruciare i loro corpi che diventavano solo cenere per un bisogno che non potevano lasciar andare. Angel le baciò ogni centimetro di pelle scoperta facendo ansimare leggermente Buffy, poi si staccò da lei facendola scendere.

- Capisci ora perché?-

- Cosa?-

- Non posso amarti completamente! Posso darti il mio cuore, la mia anima, mi dannerei ancora per te, ma non posso renderti mai completamente felice!- la prese per le braccia trascinandola oltre l’ombra protettiva di quel luogo desolato. La sporse al sole tenendo le mani sulle sue braccia mentre iniziavano a bruciare.

- Questo! Io non posso dartelo!- Buffy piangendo lo spinse via dal sole che lo stava corrodendo, staccandosi deliberatamente dalla sua morsa.

- Hai ragione. Ognuno ha la sua vita adesso. Siamo cambiati. Tu hai le tue cose da fare. Ed io ho le mie cose da fare da sola.- disse risoluta. Angel non riusciva a risponderle. Voleva solo starle accanto.

- Forse è il caso che ora vada.-

- Si… lo capisco- Buffy annuì girandosi lentamente allontanandosi da lui. Ormai al sole si girò di nuovo.

- A me sarebbe bastato. Ti amo Angel.- Lui la guardò al margine dell’ombra. Le corse incontro attirandola a sé incurante del sole che iniziava a bruciarlo completamente. Buffy lo spinse completamente all’ombra, si stava spingendo al limite per lei. Ricambiando l’abbraccio continuarono incessantemente a dirsi ti amo. Passarono minuti, ore, giorni per quanto ne sapessero.

- Ora devo davvero andare-

- Lo so- lei gli sorrise tristemente andandosene

- Buffy?-

- Si?-

- Ci sarò sempre per te-

- Lo so- Angel ripensava a quei momenti. Era successo tanto tempo fa, ma ancora quelle due semplici parole gli gonfiavano il cuore. Ti amo pensò desolato.

- Buffy- sussurrò piangendo.

 

 

Cap. 15°

Il palazzo della Wolfram & Hart era caduto, così come le fondamenta della città, ma il fulcro centrale del potere era ancora purtroppo attivo.

- Siamo decisi?-

- Si. Lo siamo-

- Essia- Un fiotto di luce oscurò la penombra della stanza incantata in cui giacevano silenziosi i soci anziani. Un tuono leggero percuoteva come una lunga ascia i sotterranei stessi della città. Le macerie delle poche case, rimaste amputate delle loro parti, cedettero, inchinandosi ai piedi di un nuovo terrore. Il cuore di Angel piangeva il suo amore nei meandri del suo essere. La sua mente era piena di una sconfortante ed amara serenità. La voce di lei cantilenava allegramente nella sua testa, quando ancora da ragazzina cercava di mostrarsi ancora più donna di quanto già non fosse. Sorrideva pensando alle risposte che tentava di dargli mostrando una maturità tutta articolata, smentendosi però con gli occhi innocenti e smaniosi della sua curiosità. Il tremore della terra arrivò a fremere nel suo sguardo fino a quando un suono diverso gli riempì le orecchie. Un suono che da troppi anni non sentiva, che non ricordava, che non aspettava. Si portò una mano sul petto ferito, il suo cuore batteva, di nuovo.

 

T bc…