LA NOTTE DI HALLOWEEN


Questa storia è ambientata in un momento un pò strano... cioè: alla fine della settima serie ma senza che il Primo si sia fatto vivo. Quindi i rapporti interpersonali sono:

Buffy e Spike: stanno insieme ma non sono sdolcinati e mielosi, lui ha l'anima e non il chip.

Anya e Xander: sono riappacificati, vivono insieme, ma nessuno dei due ha ancora nominato il matrimonio.

Giles: si è ristabilito a Sunnydale e nn lavora + per il consiglio, lavora ancora nella biblioteca del Sunnydale High per tenere d'occhio la bocca dell'inferno.

Dawn: come la troviamo nella 7°.

Willow: anche lei è come nella settima, ma non essendoci Kennedy, è single.


CAPITOLO I


Ottobre volgeva al termine, le foglie degli alberi avevano abbandonato la loro posizione per adagiarsi sul terreno quasi a volerlo proteggere con il loro caldo manto dorato. Ma le foglie non potevano sapere cosa nascondesse quel terreno consacrato. Terreno che si trovava in una cittadina apparentemente come tante altre. Qui sorgeva un cimitero molto antico, ed è proprio all’interno di questo luogo che, in una comune notte di luna piena, ha inizio la nostra storia; una storia che è tutto fuorché comune. Quella notte la luce particolarmente intensa della luna illuminava con i suoi raggi argentati la terra, una terra che racchiudeva in se segreti terribili e antichi quanto il tempo. Il male puro giaceva latente sotto quel manto di foglie, estendendo le sue avide mani sugli animi delle creature malvagie, spingendole a risvegliarsi.

Chiuso nel suo letto eterno un ragazzo giaceva immobile, vittima di un assassino. Quando fu destato dalla sensazione dell’aria che saliva nuovamente per le sue narici il ragazzo capì che non si trattava di un assassino di natura umana quello che l’aveva costretto lì dentro. Sentiva l’energia maligna che prorompeva nelle sue vene e il potere che pulsava nei suoi muscoli. Nel giro di pochi istanti era fuori dalla sua tomba, e iniziò a correre in cerca di una preda aguzzando i suoi nuovi sensi da vampiro. Dopo poco tempo vide in lontananza una figura e, avvicinandosi, capì che si trattava si una ragazza. Fragile e sola se ne stava in piedi in mezzo alle lapidi e sembrava attendere qualcuno. Quel vampiro ebbe una grande sfortuna quella notte. Si avvicinò e si apprestò a mordere il bel collo giovane di quella ragazza, e fu proprio quella la sua sfortuna: non conoscere la sua preda. Quella che sembrava una comune ragazzina si voltò di scatto prima che i denti del vampiro le affondassero nella pelle, e lo bloccò. Iniziarono a combattere ma l’inesperienza del vampiro giocò a sua sfavore e in pochi istanti il ragazzo diventò polvere. Buffy, la cacciatrice di vampiri, si sistemò i vestiti stropicciati dal breve combattimento. In quel momento Spike, il vampiro definito anche “William il sanguinario”, arrivò camminando con due lattine in mano. Aveva assistito da lontano al combattimento e le disse con aria sarcastica: « Eccomi di ritorno con i rifornimenti tesoro! Mi sono perso qualcosa? ». Le porse la lattina con la bibita dietetica e lui aprì la sua di birra e iniziò a sorseggiarla mentre si incamminavano insieme tra le tombe.

« Non ti sei perso niente di speciale, solo un vampiro incapace! » disse la ragazza con un sorrisino.

« E io che speravo che almeno per questa sera la ronda potesse essere meno noiosa…. » Mentre pronunciava queste parole, come offesa dalla sua frase, la terra iniziò a tremare violentemente costringendo i due a reggersi l’uno all’altra per non cadere. La scossa durò per diversi secondi e quando cessò il ragazzo esclamò:

« Stai bene Buffy? »

« Sì, è tutto ok….. » Rispose la cacciatrice, poi guardandolo quasi con aria di rimprovero aggiunse: « Ti annoiavi eh? Bene eccoti accontentato, ora la serata si è movimentata. »

« Perché dici così? Credi che la scossa possa avere qualche “causa maligna”? »

« Visto che ci troviamo a Sunnydale, non è da escludere… »

« Sai cosa ti dico? Sei paranoica! Capita che qualche volta ci sia una scossa di terremoto, e non significa necessariamente che ci sia un’apocalisse imminente! »

« Sulla bocca dell’inferno? Uhm… non lo so… non mi convince… Ma forse hai ragione, sto diventando paranoica! Sarà meglio andare a casa, voglio assicurarmi che stiano tutti bene! »

« Ma bene, andiamo a raggiungere l’allegra compagnia! » Esclamò Spike con aria sarcastica alzando gli occhi al cielo. Buffy gli lanciò un’occhiataccia dopodiché lo prese per mano e si avviarono verso casa della ragazza.

Nel giro di mezz’ora si ritrovarono davanti alla porta d’ingresso. Appena entrarono trovarono i loro amici che se ne stavano seduti davanti alla televisione.

« Ciao ragazzi, state tutti bene? » Esclamò Buffy un po’ ansiosa.

« Perché? Per il terremoto? » Domandò la sorella. La ragazza annuì, e Anya che stava seduta lì, vicino a Xander rispose:

« E’ stata una scossa bella forte ma non ci sono stati problemi di nessun genere!! Certo starsene qui seduti al buio a vedere questo film assurdo non è stato uno spasso ma…. Problemi riguardanti il terremoto non ce ne sono stati! Che film stupido!!! Insomma vi sembra possibile che un uomo possa aver ucciso tante ragazze da solo e non sia mai stato trovato? » Xander le rispose:

« Anya tesoro la storia di Jack lo squartatore è una storia documentata.. è vera… »

« Non dire sciocchezze Xander!! Io c’ero e ti assicuro che Jack lo squartatore non c’entra proprio niente!! Tolgono sempre ogni merito a noi demoni della vendetta!» Ci fu un breve silenzio durante il quale l’attenzione fu rivolta ad Anya. La ragazza li guardò come se no avesse detto niente e domandò scocciata:

« Che c’è?! Cosa ho detto?! »

Benché fossero oramai tutti abituati alle affermazioni di Anya, ogni tanto quegli scorci del suo passato li lasciavano ancora perplessi. Xander le lanciò uno sguardo tra l’allibito e l’imbarazzato dopo di che esclamò:

« Ok… non voglio indagare….!! Bene! Ora che Buffy è tornata è ora di levare le tende e andare a casa… »

« Va bene…» Rispose Buffy che aveva assistito alla conversazione piuttosto perplessa. I due presero i cappotti salutarono gli altri e uscirono abbracciati, diretti alla loro casa. Come ebbero oltrepassato la soglia Buffy guardò la sorella e le disse:

« Dawn, va a lavarti i denti e fila a letto che domani hai scuola. Sei già stata alzata più del dovuto!!» Dawn sbuffò e salì borbottando le scale. A quel punto Willow si avvicinò a Buffy e le disse:

« Senti Buffy… io ho un brutto presentimento…. Riguardo al terremoto.»

« Pensi che possa essere stato causato dalla bocca dell’inferno? »

« No… beh… non esattamente. Non so come spiegarlo… ho una sensazione strana… come se il terremoto non FOSSE stato provocato ma AVESSE provocato qualcosa… »

« Mah anch’io non è che sia molto tranquilla…. Però oramai ne abbiamo passate talmente tante che ci allarmiamo per niente! Può darsi che sia solo un semplice evento naturale…. »

« O può darsi anche di no…»

La piccola strega non poteva ancora sapere quanto le sue parole si avvicinavano alla verità. Perché quella stessa terra che più e più volte era stata origine di guai per tutti loro, ancora una volta aveva in serbo una cattiva sorpresa. Il male più antico e leggendario giaceva racchiuso in una prigione tra le braccia infernali di quella terra. Una prigione che per migliaia e migliaia di anni era stata protetta e mantenuta sigillata dalla stessa energia maligna che l’aveva creata. Ma in quella notte di luna piena qualcosa cambiò per sempre. Un semplice evento naturale innescò una reazione a catena che avrebbe portato alla distruzione del mondo da noi conosciuto… a meno che non avesse trovato qualcuno che l’avesse fermata. Infatti, questa millenaria prigione dalle pareti di ghiaccio si incrinò a causa del terremoto permettendo che la creatura che intrappolava si risvegliasse. Fu grande lo stupore dell’essere malvagio quando si destò dal suo lungo sonno. Lentamente l’energia iniziò a scorrergli di nuovo nelle membra addormentate, tanto che fu presto in grado di alzarsi in piedi.

« Sono vivo » Sussurrò tra sé. Poi rivolse lo sguardo alla spaccatura della parete della prigione che lo rinchiudeva. Un ghigno agghiacciante gli si dipinse sul volto mentre pregustava il sapore del sangue delle sue future vittime. In men che non si dica il vampiro millenario si scaglio verso il varco apertosi nel terreno, ma invece di incontrare la fresca aria della sera andò a colpire un capo energetico che lo respinse con violenza. Il vampiro non riuscì a capacitarsi dell’accaduto. Una rabbia infinita gli crebbe in corpo tanto che scoppiò in un urlo terrificante. Dopo l’iniziale momento di collera si fermò a valutare la situazione; da solo non poteva uscire. Aveva bisogno di un alleato, ma come sceglierlo? Si sedette sul suo letto di pietra, chiuse gli occhi e attivò i suoi poteri mentali in modo da osservare la popolazione che viveva sopra la sua testa. Gli ci volle un po’ prima di trovare il giusto equilibrio, i suoi poteri erano sopiti dai lunghi anni di prigionia, ma alla fine riuscì ad avere qualche visione confusa della miglior fonte di energia disponibile al momento: gli esseri umani. Era infatti l’energia la cosa di cui aveva bisogno per vincere la prigione mistica che ancora lo teneva in trappola.