MUTATIS MUTANDIS


RAITING: AU, G, P.o.V. di Spike.


Non mi riconosco più.

Posso dire e fare quello che voglio, e neanche questo è del tutto vero, ma… non mi riconosco più.

Per la prima volta dopo lustri e lustri, lo specchio mostra la realtà. Cioè niente.

Non credevo che l’avrei mai detto ma è così. E’ niente.

Non perché mi senta niente, o almeno non proprio. Potrei dire che sto passando un periodo di defaiance e neanche questo è del tutto vero… o almeno del tutto esatto…

Eccola là. Guardatela.

Con che foga, rabbia, stizza massacra quel poveraccio che arranca ancora per essersi fatto strada tra l’imbottitura, il legno e tre metri di terra.

Ti ricordi cos’hai provato quando è toccato a te o l’hai rimosso come fai con tutte le cose che non ti vanno a genio?!

Che domanda idiota. Certo che l’hai fatto.

Io però mi ricordo le tue mani. Lacerate, sanguinanti. Tempestate di schegge di legno.

Con le unghie spezzate e colme di un fango fatto di terra e sangue. Nascoste per vergogna.

Per vergogna…

Ma non vedi come lo hai ridotto?!

Piantagli un paletto nel cuore e falla finita!

Ma tu non sai essere gentile…

Ad ogni modo, se ti va, sfoga pure la tua rabbia con lui e con tutti i vampiri di questa stramaledetta città. Perché se posi anche solo un dito su di me, ti farò cadere a terra col collo spezzato.

Nonostante tutto. O forse proprio per questo…

Non l’avevo mai fatto, ma ora mi chiedo perché sono tornato qui. Come gli assassini tornano sul luogo del delitto e i vampiri spesso vagano per i cimiteri.

Ci tornano per ritrovare ciò che hanno perduto.

L’innocuità. Il diritto a morire…

Io sono tornato per ritrovare me stesso. Perché mi ero perso qui.

Mi ero perso e avevo perso la mia famiglia. Che per quanto potesse essere assurda, era mia.

Sai, che che tu ne dica, nessuna famiglia è normale e tanto meno perfetta.

E quella, era la mia famiglia…

Il conoscerti, frequentarti, parlarti, pensarti, mi ha insegnato a raccontarmi menzogne.

In questo sei stata un’ottima insegnante.

Ed io un ottimo alunno.

Il chip, l’anima…

E invece mi ero perduto molto prima.

Quando ho perso il rispetto e quel po’ di fiducia che nutrivo per Angelus e l’ho venduto con la scusa di salvare Drusilla.

Quando per questo, Drusilla ha perso il rispetto e la fiducia che nutriva per me, io ho perso lei.

E ho trovato te.

E ho perso di nuovo…


E’ dura frenare la rabbia a volte.

La rabbia vera. Non quella che esplode in un urlo e si sfoga con un cazzotto. No.

Quella che ti chiude la gola. Che percorre le ossa, i muscoli e i tendini paralizzandoti. Quella che ti si conficca nel cuore, che prende il posto dei tuoi pensieri e ti manda in cancrena l’esistenza…

Mi piacerebbe parlare ad Angel di te.

Potrei sopportarli i suoi colpi, li conosco. Poi ho fatto ampia pratica con te.

E se è vero che Angel è un giusto o è giusto almeno un quarto di quanto era ingiusto Angelus, non saranno tanti. Non possono esserlo.

Perché lui ti conosce.

E anche lui come me, ha imparato a raccontarsi menzogne per andare avanti.

Per non vedere l’orrore che ti circonda…

Che io sia dannato per non aver dato retta a Drusilla. Come se non l’avessi saputo che lei ha sempre ragione. Neanche ti aveva vista e ti aveva già capita al volo.

-E’ buio dov’è lei.-

Non mi darò mai abbastanza dello scemo per questo…

Mi piacerebbe raccontargli com’è duro l’asfalto e come si vede sfuocato con gli occhi pesti, quando uno cerca di impedire che tu ti costituisca…

Tu in galera. Da ridere.

Tu non sei Faith.

E se pensi che sia un complimento, non sai quanto sbagli.

Mi piacerebbe raccontargli di cosa si prova a vederti arrivare e domandare amore, desiderio per poi vederti vergognare… di nuovo… e vederti far saltare in aria l’unico posto che sia ancora mio.

Senza chiedere spiegazioni. Senza ascoltarle. Senza crederci.

Mi piacerebbe raccontargli di cosa si sconta salvandoti la vita, o anche solo di come diventino sbagliati i pensieri più giusti se sono io a dargli voce.

Mi piacerebbe raccontargli di come rimani inerte o te ne vai, se quel ‘mostro’ che sono soffre o ha bisogno di aiuto…


E poi mi piacerebbe che fosse Angel a parlarmi di te.

Dicendomi tutto ciò che non ho mai domandato, ma che senza un eccessivo sforzo di fantasia, posso immaginare.

E sentire di te che piangi miseria sulla sua spalla ancora provata dall’Inferno per averlo ucciso.

Di te che resti in silenzio senza difenderlo mentre gli altri lo aggrediscono per averti morsa.

Di te che resti immobile senza fermarlo mentre gli altri lo scacciano e lui se ne va.

Di te che piombi con arroganza nella sua esistenza a dettare legge e a sbattergli in faccia la tua vita senza di lui.

Il tuo grande amore.

Il tuo vampiro.

Ciò che più disprezzi al mondo…

Già. Tu ci disprezzi eppure sei riuscita ad amarci. Nonostante tutto e tutti i controsensi che questo comporta.

Per questo poi hai disprezzato te stessa e l’ideale che avevi di te che, se mi permetti e anche se non lo fai non me ne importa un fico secco, non rispecchia per niente la realtà di quello che sei veramente.

E noi pur sapendolo e comprendendoti per quello che sei, siamo riusciti ad amarti. Nonostante tutto e tutti i controsensi che questo comporta.

Fondamentale differenza.

Noi ci siamo fidati di te.

Secoli alle spalle per niente. Con una stupidità dilagante nonché ereditaria addosso.

Tu. Ancora di salvezza dei poveri reietti delle tenebre.

Eppure, avendo appunto dei secoli alle spalle, avremmo dovuto saperlo che la peculiarità delle ancore è quella di affondare… Ma credo che questo passo falso faccia parte della stupidità dilagante nonché ereditaria che abbiamo addosso…


Beh, buona fortuna Cacciatrice. Ne avrai bisogno.

Ora ti lascerò in pace come hai detto tante e tante volte di volere.

Spero tu possa trovare ciò che cerchi o che credi di aver perduto. Chissà, forse ci riuscirai.

Io ho ritrovato ciò che avevo perduto e adesso che sono in placida compagnia di me stesso, potrei anche tornare in Brasile. Magari stavolta, riuscirà a piacermi…

Ce la farai da sola bionda? O una di queste notti regalerai a un vampiro qualsiasi una buona giornata…

Beh, come disse un tizio a una che non era poi tanto meglio di te… Francamente, me ne infischio.