ALEX


Personaggi: Angel, Alex, Spike e gli altri.

Riassunto: Una ragazza viene mandata da Angel per.....non ve lo dico, non ve lo dico!! Leggete e lo scoprirete. :P :15:

Genere: AU

Disclamer:Credi che se fosse tutto mio sarei qua?!?!?

Rating:NC17 per sicurezza







Cap 1. La Lettera


-….-dialoghi


“…”pensieri






- Ragazzi…avete visto quanti tentacoli aveva quel’ essere?! Stavolta c’è andata bene- disse Gun, mentre entrava nell’Hotel “quartier generale”, seguito da tutti gli altri.


- Già… era un essere interessante…. Se Angel non lo avesse fatto a pezzettini avrei potuto esaminarlo meglio.- rispose Weasly, mentre riluttante si toglieva un tentacolo incollato al braccio.


- La prossima volta ti andrà meglio! Quella cosa si uccideva solo facendo in modo che non gli ricrescessero i tentacoli…- rispose Angel estraendo dal frigo un bicchiere di sangue.


- Sentite, non mi interessa documentarmi su quel mostro. Mi sono già documentata abbastanza nella mia visione. - disse Cordelia, mentre cercava di risistemarsi alla meno peggio.


La serata si svolse senza troppi intoppi, tra chiacchiere(molte), letture, e Gun che ogni tanto usciva per fare la ronda nei dintorni dell’Hotel. Verso le tre di notte un ragazzo varcò la soglia dell’Hotel catturando l’attenzione di tutti.


- Angel?- chiese il ragazzo che all’apparenza non avrà avuto più di venti anni. Era alto, capelli biondi corti che gli ricadevano sugli zigomi alti e occhi azzurri. Vestito con jeans scuri sbiaditi sui lati e una maglietta a maniche corte(faccio notare che siamo in estate nd.A ^_^ ) anch’essa scura…una specie di postino alla moda!


- Sono io- rispose Angel alzando la testa dal libro che stava leggendo.


- Mi hanno detto di consegnarti questa- disse il ragazzo consegnandoli la lettera(c’è posta per te! :wacko: Nd.A :blink: chiamate la neuro!nd. Tutti) e prima che nessuno potesse dire qualcosa, uscì dall’Hotel lasciando tutti spiazzati.


- Che cos’è?- chiese Cordelia andandogli incontro, curiosa come tutti gli altri.


- Una lettera- disse solo il bel moro( :bav2: nd.A)




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Avrò fatto bene?” si chiedeva un uomo anziano sdraiato in un letto d’ospedale, che guardava fuori della finestra, perso nei suoi pensieri.


Sì non c’è dubbio… Ormai sono troppo vecchio perché faccia da guida alle forze oscure… E poi mi sarebbe impossibile tenerle a dietro. E’ troppo imprevedibile” pensò l’uomo mentre gli riaffiorava alla mente il volto di una ragazzina piccola di non più di sei anni, che si nascondeva dietro ad un albero impaurita dall’uomo una volta giovane, che ora ero steso su quel letto di ospedale aspettando la sua fine.


Si, lui sarà un ottimo insegnante!”si convinse alla fine, mentre si accorgeva dell’entrata di una ragazza dai capelli neri seguita da un’infermiera.


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Chissà cosa avrà da dirmi di così importante”si chiese una ragazza di circa sedici anni, dai capelli neri come le ali di corvo, gli occhi di un blu intenso. Era vestita con dei pantaloni neri a vita bassa, maglietta nera e giacchetta corta di pelle nera… non potevano mancare gli anfibi da motociclista.


Appena entrata in ospedale l’odore forte di disinfettante la invase e fu tentata anche di fare dietro front, ma doveva sapere cosa Dereck le doveva dire. Percorse a passo spedito il corridoio e al secondo piano, dopo aver preso l’ascensore, si diresse verso la stanza 666 infondo al corridoio. Non appena varcò la porta, notò che Dereck era perso nei suoi pensieri, poiché si accorse di lei solo quando entrò anche un’infermiera.


- Bene arrivata- disse Dereck facendo un gesto con la mano al quale la ragazza rispose con un gesto della testa.


Parlarono del più e del meno fino a quando l’infermiera non se n’andò, e allora l’anziano signore volse l’attenzione alla ragazza parlando a bassa voce in modo che nessun altro potesse sentire.


- Tra poco tempo, come ben sai, morirò e non voglio che tu rimanga sola. Lo sei già abbastanza, quindi dovrai andare a Los Angeles da un vecchio amico che t’insegnerà tutto quello che non ti ho insegnato io. - disse Dereck tutto d’un fiato guardandola dritta negli occhi con determinazione “ Si, la cosa giusta”.


- A Los Angeles? Vuoi mandarmi da uno di quei damerini che fanno tanto gli sbruffoni, ma che alla fine non appena vedono un vampiro se la fanno addosso?!?!?! Scordatelo! E poi sai che l’ultima volta che mi hai spedito da un altro ‘insegnante’ ha fatto una fine deprimente- disse la ragazza indispettita. Non le andava proprio di dover sopportare un altro damerino inamidato che le dava ordini e imponeva le sue regole. Lei non si faceva comandare da nessuno tranne che da se stessa. Solo con Dereck era riuscita a fidarsi. In fondo lui le aveva salvato la vita e si era guadagnato il suo rispetto.


- E poi non morirai presto- “ Spero” aggiunse poi tra se e se.


- Ma non posso seguirti nei tuoi allenamenti, quindi domani partirai per Los Angeles e andrai a questo indirizzo. Ho già mandato una lettera al mio amico per avvertirlo del tuo arrivo. - le diede un foglietto, anche se sembrava più un biglietto da visita e sopra c’era scritto ‘Angel Investigazioni’.


La ragazza volse lo sguardo all’anziano per protestare, ma vedendo determinazione e molta stanchezza negli occhi scuri dell’uomo, annuì e basta, mentre metteva in tasca il biglietto da visita.


- Bene. Ora che abbiamo deciso, dimmi un po’, concluso qualche cosa stasera?-


Era incredibile come l’uomo cambiasse così velocemente espressione. Prima i suoi occhi esprimevano stanchezza e determinazione ora erano divertiti e curiosi. La ragazza sospirando scosse la testa e rispose


- Solo un paio di vampiri deboli... niente di divertente insomma!-




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Angel,


Sarò diretto, oggi arriverà una ragazza mandata da me. La riconoscerai facilmente sentendo l’anima. E’ una ragazza strana che non si fa comandare da nessuno. Ti chiedo di occuparti di lei. E’ più che autonoma e sa badare a se stessa, quello che voglio che tu faccia è di insegnarle il più possibile sui demoni, e chiaramente di allenarla ma soprattutto di tenerla lontana dai guai…è una calamita per i guai(nel senso che se li va a cercare). Io l’ho salvata quando era piccola ma ora che sto per morire voglio che continui a cacciare il male.


Conto su di te,


Addio Dereck.






- Allora cosa dice la lettera?- chiese Gun curioso


- Oggi arriveranno visite- disse solo Angel chiudendo la lettera e spiegando agli altri a grandi linee cosa diceva la lettera.



2. Alex

-…..-parlato

“…….”pensato


Beh, se non altro non vive in un buco!”pensò Alex davanti all’Hotel d’Angel, guardando torva lo stabile che non sembrava essere stato toccato da non si sa quanti anni. Era partita alle sei del mattino, era andata alla stazione di Chicago, aveva cambiato almeno due treni ed ora eccola li… davanti all’entrata immobile come un’idiota…meno male che era all’ombra di un albero e che non girava un filo di vento se no a quest’ora sarebbe stata cenere! Con passo deciso ma felpato si diresse, sempre stando nascosta nell'ombra, verso una finestra del secondo piano e senza fare rumore entrò nell’Hotel. Si trovò in un lungo corridoio con tante porte.

Silenziosamente si allontanò dalla finestra e scuriosò in giro. Stava per girare l’angolo per continuare a camminare lungo il corridoio, quando, passando vicino a una porta, sentì un odore strano di…vampiro! Si avvicinò alla porta, mentre cercava il paletto nella tasca della giacca, ma poi delle voci oltre il corridoio attirò la sua attenzione.

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Stava dormendo tranquillamente, quando ad un certo punto, sentì la presenza di qualcuno davanti alla porta della sua stanza, ma non era odore umano, era odore di vampiro… Si irrigidì e sporse il braccio per prendere il paletto nel cassetto del comodino, quando sentì che l’essere si dirigeva lontano dalla sua porta. Si alzò e, vestitosi, uscì dalla stanza senza fare rumore, seguendo l’odore del vampiro.

Chi è così stolto da entrare qui dentro?” si chiese, finché non si accorse che il vampiro era diretto verso delle voci provenienti da piano terra. Aumentò l’andatura e in poco tempo si trovò a dieci metri di distanza dal ‘ladro’.

A vederlo da qua non è molto alto, e non sembra neanche molto forte” pensò, mentre notava che l’essere aveva in una mano un paletto e nell’altra un coltello non molto grande ma affilato. Stringendo maggiormente il paletto si diresse verso l’essere e in poco tempo gli fu dietro.

Beh, se è un vampiro è davvero stupido e con i sensi andati” fu l’ultimo pensiero d’Angel prima di attaccarlo. Ci avrebbe messo poco a sistemarlo. Ohhhhh ….quanto si sbagliava!

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Le voci provenivano dal piano terra, due maschili e una femminile. Le poteva sentire crescere di tonalità a mano a mano che si avvicinava alla fine del corridoio. Ad un certo punto notò che da un lato il muro non c’era, al suo posto c’era una ringhiera di legno antico e una scala che scendeva affiancata dal muro che portava al piano terra; mentre continuando a camminare al primo piano il corridoio riprendeva con le stanze. Alex si sporse per vedere le persone che parlavano dando le spalle al corridoio dove a mala pena si poteva notare una sagoma più scura delle altre che si avvicinava minacciosa ma Alex, non si accorse di niente troppo presa a focalizzare i volti delle persone e a capire di che razza fossero….Grande errore. Si voltò giusto in tempo per evitare un pugno dallo sconosciuto, ma facendo ciò, si espose alla luce delle lampade e anche i presenti al piano terra si accorsero di lei. Per un’istante tutto si fermò poi Alex con un movimento fulmineo cercò di colpire l’assalitore con il coltello, ma esso lo bloccò cercando di colpirla con un pugno ed entrambi volarono oltre alla ringhiera e caddero da cinque metri di altezza. Alex si ritrovò schiacciata da un corpo pesante e non troppo gentilmente gli diede una spinta, facendolo volare oltre il divano e, prima con i piedi poi con le mani, si mise in piedi guardando tutti con ostilità, mentre gli altri non ci capivano niente. Angel si era alzato rimanendo immobile accorgendosi solo ora dell’odore di quel vampiro.

- Ragazzina, hai sbagliato posto!-disse Gun, alzando l’ascia che aveva in mano.

- Ragazzina sarai poi tu… umano-disse Alex strafottente, guardando Gun dritto negli occhi. Il ragazzo di colore stava per ribattere, ma Angel, dopo aver annusato l’aria, disse

- Sei tu la ragazza mandata da Dereck?-chiese solo il bruno, mentre gli altri rimasero scioccati.

Non poteva essere lei.

Non sembrava per niente un vampiro.

Sembrava una ragazzina di non più di 16 anni.

..Sembrava…..

- Si sono io- Disse Alex dopo aver annusato verso Angel, capendo che doveva essere lui il suo futuro ‘insegnante’.

Se tutti i vecchi amici di Dereck sono così….dovrò conoscerli meglio”si disse la ragazza, mentre squadrava dall’alto al basso il bruno.

- Non sembri un vampiro-disse Cordelia tanto per spezzare il ghiaccio.

- Così lo sembro di più?!-disse la ragazza trasformandosi e ‘sorridendo’, facendo vedere bene le zanne bianche, zittendo Cordelia.

Comunque lo so…me lo dice anche Dereck-finì, mentre riprendeva le sembianze umane.

In pochi riescono a zittire Cordelia. Un punto a suo favore. Ne vedremo delle belle!”pensò Angel, mentre si rilassava un pochino e si dirigeva verso il frigo.

- E sentiamo ragazzina, quanti anni hai?-chiese Gun rimanendo sull’attenti.

- cinquanta- disse solo la vampira. Quel ragazzo le stava già sulle *alle.

- Cinquanta??? Io te ne davo al massimo sedici!-rispose Gun strafottente.

- Scusa, ma sono tutti così imbecilli?!?-chiese Alex a Angel, che stava guardando la scena impassibile, non degnando neanche di uno sguardo Gun che si arrabbiò ancora di più.

- Hei ragazzina da strapazzo, sto parlando con te!-urlò Gun, mentre impugnava saldamente l’ascia ma non si accorse che lo sguardo di Alex si era indurito(cosa che solo Angel notò). Inaspettatamente, con un salto indietro, si trovò a faccia a faccia con Gun, che rimase paralizzato dalla velocità della ragazza. Lei, con una mano, bloccò il braccio con cui teneva l’ascia, mentre lo spinse contro il muro bloccandogli il collo con un braccio.

- 1 non chiamarmi più ragazzina

2 nessuno ti ha chiesto niente

3 io faccio quello che mi pare.

Sono stata chiara?!?!-chiese la vampira aumentando la pressione sul collo del ragazzo di colore che cominciava a faticare a respirare.

- Ora basta. -disse Angel che rimase sorpreso della velocità della ragazza.

- Gun taci. E tu lascialo andare- la ragazza lo lasciò andare solo perché vedeva che il ragazzo stava diventando cianotico. Volse il suo sguardo verso Angel, aspettando che terminasse.

- Nessuno mi può dare ordini sono stata chiara?-urlò inferocita verso Angel ma lui fece finta di niente e disse

Bene. Ed ora facciamo le presentazioni- si sedette sul divano, seguito dagli altri e da Alex che si sedette su una poltrona di color verdino.

- Allora: loro sono Gun, cacciatore di vampiri. Cordelia, colei che ha le visioni. Wesly, l’esperto di libri demoniaci e io sono Angel-il bruno fece le presentazioni, mentre indicava ognuno con un cenno della testa.

- Alex- disse solo la ragazza.

- Nella lettera che mi ha mandato Dereck non ce scritto molto sul tuo conto. C’è scritto solo cosa dovrei fare io-disse il bruno.

- Ok allora, mi chiamo Alex, ho cinquanta anni, ma ne dimostro sedici. Sono un vampiro, e fino a ieri, vivevo a Chicago con Dereck che mi ha insegnato a combattere il male e hmmm….cos’altro volete sapere?-chiese, mentre contava sulle dita le cose dette.

- Hai detto che vivevi con Dereck.. e la tua famiglia?-chiese Cordelia curiosa di sapere di più su quella ragazzina.

- Morti. Quando avevo sei anni la mia famiglia è stata attaccata da un gruppo di licantropi e sono sopravvissuta solo io. Poi qualche giorno dopo mi sono imbattuta in un gruppo di vampiri che mi hanno morsa, probabilmente erano degli imbranati perché se fossero stati dei professionisti mi avrebbero prosciugata, invece loro hanno bevuto un po e poi se ne sono andati, lasciandomi in mezzo alla strada. Probabilmente devo aver ferito uno dei vampiri, e il suo sangue si deve essere mischiato al mio, per questo mi sono trasformata. La sera successiva girovagavo per le vie buie in cerca di cibo, quando ho visto un uomo accasciato contro un muro che cercava di tamponare un taglio profondo al collo. L’odore del sangue mi ha inebriato e alla fine l’ho attaccato, non gli ho neanche aperto una nuova ferita, ho bevuto direttamente dal taglio, poi ho saputo che in realtà l’uomo era un licantropo. Qualche sera dopo ero in un parco che passeggiavo, quando ho sentito delle urla, vidi un ragazzo con, in mano un paletto che stava uccidendo dei vampiri. Il ragazzo mi vide e mi prese con se, dopo seppi che si chiamava Dereck, ma non ho mai saputo perché non mi uccise.- mentre raccontava, il suo sguardo era volto verso un punto indefinito della stanza e gli altri erano in silenzio, pendendo dalle sue labbra.

- salti così perché hai bevuto il sangue di un licantropo?-chiese Wesly.

- Sì, ma questi cambiamenti avvengono solo se la prima bevuta la fai da un essere non della tua razza. Io ho acquisito più forza perché ho bevuto da un licantropo ma se avessi bevuto da un altro vampiro non sarebbe cambiato niente.- spiegò la ragazza

- Come hai fatto ad entrare qui che è giorno?-chiese Gun esternando un pochino il suo interesse verso quella vampira/ragazzina.

- Dalla finestra del secondo piano. -disse

- E come mai hai l’anima? Insomma, si sa che tutte le persone vampirizzate perdono l’anima-chiese Angel per la prima volta.

- Per questo- disse Alex, mentre faceva vedere un braccialetto in cuoio con sopra strane incisioni.

- Mia nonna praticava la stregoneria e, quando ero piccola, mi regalò questo braccialetto stregato. Mi spiegò che era stregato in modo che la mia anima non potesse mai separarsi dal mio corpo-disse, mentre un sorriso triste le nasceva sulle labbra.

- E come mai non hai mantenuto le sembianze di una bimba di sei anni?-domandò Cordelia

- Perché le persone che vengono vampirizzate quando non hanno ancora raggiunto la maggiore età, crescono fino a che il corpo non termina il passaggio della pubertà. Poi si ferma e non cresce più. Giusto?-chiese conferma Alex ad Angel

- Sì. Anche se non avevo mai visto di persona una bimba vampirizzata crescere.- .

Ora che sapevano di più su quella vampira, si sentivano più al sicuro ed erano visibilmente più rilassati.

La ragazza è intelligente e forte. Si vede che è abituata a stare da sola, non è incline a farsi mettere i piedi in testa da nessuno ed è testarda. Andando avanti con il tempo diverrà sempre più brava, ma per ora toccherà a me aiutarla.” ragionò Angel, prima di dirle

- Dopo tutto quel parlare avrai sete.. tieni-Angel sorprese Alex, porgendole un bicchiere di sangue appena scaldato, che lei accettò di buon grado.

- …. BENVENUTA A LOS ANGELES-




Cap. 3 William





- Dannata ragazzina. E’ tutta colpa sua! Se mi avesse lasciato quella dannata collana ora non sarei qui!- disse un ‘ragazzo’ alto, dai capelli biondi ossigenati, mentre si accendeva una sigaretta e camminava in un vicolo buio dove si sentiva solo il fruscio del suo spolverino nero che fregava per terra.

- Scusa Spike, ma la collana la prendo io!-la scimmiottò lui parlando da solo. Si domandava ancora come aveva fatto una vampira di cinquanta anni a rubargli quella collana da sotto il naso.

- CINQUANTA ANNI… Come ha potuto rubare la collana a me Spike, William il sanguinario, il mitico cattivo potente Spike…grrrr - mentre parlava da solo, arrivò davanti ad un pub per demoni e decise di entrare per farsi un goccetto.

- Quella dannata ragazzina può aspettare-





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- Che ne dite se andiamo da Lorne a fare un giro?!?!? Così festeggiamo anche l’arrivo di Alex- propose Cordelia, mentre si metteva la giacca.

- Per me va bene-rispose Gun già sulla porta seguito da Weasly. Tutti e tre si voltarono a guardare Angel e Alex immobili in mezzo al salotto.

- Esattamente dove vorreste andare?!?-chiese scettica Alex. Non le piaceva andare in posti dove non conosceva il minimo indispensabile.

- E’ un pub per demoni…. tranquilla vendono anche il sangue-disse Cordelia raggiante.

- Così conoscerai anche Lorne, è il proprietario del locale. E’ un nostro amico!-continuò Weasly.

Alex guardò Angel negli occhi poi con uno sbuffo si diresse verso la porta assicurandosi di avere in tasca il suo fedele paletto.

- Quello non ti servirà! Nel pub non si può fare a botte! Magia contro le risse-le spiegò Weas, mentre si avviavano al Carithas a piedi.

- Vedremo- rispose solo Alex, mentre si guardava intorno sospetta.

Il viaggio dall’Hotel al Carithas non era lunghissimo… ma neanche dietro l’angolo!

- Scusate ma perché non abbiamo preso l’auto?!-chiese Gun

- Io preferisco andare a piedi… e poi così vedo un po come è fatta la città-rispose Alex senza guardarlo, cercando di imprimersi nella mente tutte le stradine che vedeva.

Dannazione!! Mi ci vorrà una carta geografica per orientarmi… ma potrei sempre passare per i tetti! I palazzi sono abbastanza vicini gli uni agli altri, quindi non dovrebbe essere difficile” pensò, mentre rivolgeva lo sguardo ai tetti dei palazzi calcolando con gli occhi la distanza da un palazzo ad un’altro. Angel vide il suo sguardo e capendo le disse

- Se vuoi dopo ti faccio vedere come passare per i tetti. E’ molto più comodo e c’è una visuale più grande.-

Alex non disse niente, ma fece cenno con la testa mentre svoltato l’angolo, “ Uno tra i tanti”constatò Alex. Si ritrovarono davanti ad un insegna con scritto Carithas. Erano arrivati!




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Non appena entrarono dovettero lasciare tutte le loro armi a un essere che sembrava un armadio, mentre le note di una canzone country si faceva sentire nella stanza…. c’era solo un piccolo problema…. CHI ERA QUELL’ ESSERE CHE CANTAVA COSì STONATO!??!?!?!?

Alex era sul punto di andare là e staccare tutti i cavi quando, per grazia divina, il ‘cantante’ smise di ‘cantare’ e la musica finì.

- Grazie signore- disse piano Alex, mentre si massaggiava le orecchie facendo spuntare sul volto di Angel un sorrisino divertito. Poi il suo sguardo si rivolse alla sala, per vedere dov’era Lorne, ma il suo sguardo cadde su un vampiro ossigenato che beveva un BloodyMary e parlava con un’altra vampira che lo guardava in modo famelico.

Spike” solo quel nome gli fece tornare in mente Sunnydayl(sacrilegio non mi ricordo più come si scrive!!!!!ndA) e la sua Buffy.

Alex invece aveva sentito subito l’odore di Spike, ma fece finta di niente e si avvicinò al bancone ordinando una Vodka alla menta. (buonaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!anche io voglio la Vodka!!!!!!!ndA).

Anche William si accorse dell’odore di Alex e Angel e si girò per sapere dove erano, e li vide: Angel che lo guardava impassibile e Alex che lo guardava con un sorrisino tra il divertito e la sfida, mentre avvicinava alle labbra il bicchiere di Vodka.

- Hei ragazzina voglio la collana!-disse Spike una volta arrivati di fronte a Angel & Co. Guardando Alex in modo minaccioso.

- Sento un ronzio… sembra una mosca fastidiosa- disse solo lei, mentre gli altri non capivano cosa stesse succedendo.

Spike cominciò a spazientirsi – Voglio la collana che tu mi hai rubato-

- Mmm… se non sbaglio io non l’ho rubata proprio a nessuno! Sei tu che sei stato lento… Sarà la vecchiaia!-disse divertita Alex, mentre Spike si stava arrabbiando sempre di più.

- Vedo che vi conoscete- disse solo Angel, mentre guardava divertito la scena.

- Che ci fai qui Spike?-chiese Alex

- Dammi la collana e poi me ne vado!- mentì Spike

- E se non ce lo?!?- disse solo Alex

- D.o.v.e. l’.h.a.i m.e.s.s.a –sibilò Spike

- L’ho distrutta- disse solo lei, mentre appoggiava il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.


Momento di silenzio………..

Weas, Cordelia e Gun avevano una faccia indescrivibile, che poco dopo si tramutò in una risata trattenuta o malcelata da un ‘improvviso’ colpo di tosse, mentre guardavano la faccia di Spike che da arrabbiato passava a terrorizzato e poi a infuriato.

- Spero per te che non sia vero o ti farò passare la voglia di scherzare con me-la sua voce non era normale, era quasi…inumana. Angel improvvisamente diventò serio…. quella voce… era la stessa che usava William in passato quando lui era ancora Angelus… e ciò prevedeva grossi guai.

- Hei Angel, dolcezza, dì a questi due tuoi amichetti che qui dentro non si possono fare risse QUINDI, se vogliono impalettarsi o quanto altro, dovranno uscire di qui- la voce di Lorne li raggiunse. Spike non lo degnò nemmeno di uno sguardo, come Alex, troppo intenta a guardare con sfida Spike negli occhi. Poi si accorse che quel tipo che gli altri chiamavano Lorne la stava guardando e lei gli rispose non togliendo gli occhi dai suoi, per poi guardare come era vestito: un paio di pantaloni verde limone con giacca e camicia dello stesso colore ,mentre la cravatta era rossa fuoco…. CHE ORRORE!!!!!!!

Dopo averlo guardato per un po’ lui si presentò.

- Salve sono Lorne il proprietario di questo bellissimo locale-

Soprattutto modesto” - Alex- disse solo lei, per poi girare i tacchi e avviarsi verso l’uscita senza guardare negli occhi nessuno… nemmeno Spike che era ancora imbambolato per non essere stato nemmeno preso in considerazione. Gli altri dopo aver salutato Lorne e avergli promesso delle spiegazioni, uscirono all’inseguimento di Spike e di Alex che erano già fuori dal locale e molto probabilmente pronti per prendersi a cazzotti.


Di fatti non appena misero piede fuori dal locale gli passò davanti uno scatolone di legno che Alex aveva prontamente evitato.

- Vieni a prendermi- disse Alex a Spike che in quel momento sembrava un indemoniato senza controllo. Spike non si fece attendere e le mollò un pugno per poi dargliene un altro allo stomaco e un altro ancora, ma questa volta Alex gli bloccò il braccio e gli diede un calcio in faccia per poi dargli un pugno bene assestato sotto alla mandibola. Dopo vari minuti di cazzotti la situazione era questa: Spike aveva un labbro rotto e dalla bocca gli uscivano dei rivoli di sangue più qualche osso rotto qua e là. Alex aveva un sopracciglio spaccato e si teneva lo stomaco segno che molto probabilmente aveva qualche costola incrinata. Alex attaccò Spike, ma lui non si fece prendere alla sprovvista e la fece girare su se stessa in modo di avere la sua schiena contro il suo petto, e le bloccò le braccia in una morsa ferrea. Alex non riusciva più a muoversi e più cercava di liberarsi più il vampiro stringeva forte la presa delle mani intorno ai suoi polsi.

- E se ti dissanguassi?! Il tuo sangue non deve essere poi così cattivo- disse William, mentre andava ad annusare il collo della ragazza che era già pronta a ribattere ma Angel la precedette.

- Non ci provare Spike. La ragazza non si tocca! E’ stata affidata a me e ci terrei se sopravvivesse come minimo altri cento anni- si fece avanti facendosi più minaccioso, mentre Spike si trasformava già pronto a mordere la ragazza imprigionata tra le sue braccia ma Alex, con sorpresa di tutti, fece un salto tenendosi in equilibrio contro le braccia di Spike e fece una specie di capriola in modo da trovarsi dietro Spike che non poté che lasciarla andare.

- Non ci provare neanche… vampiro dei miei stivali-disse Alex, mentre riprendeva ‘fiato’. Spike stava per ribattere ma venne zittito da Angel che disse

- Andiamo a casa… avete dato abbastanza spettacolo per oggi e per quanto riguarda te, William, dovremo fare una chiacchierata quindi verrai con noi ma rimarrai a debita distanza da Alex. Forza muoviamoci- e si incamminò con gli altri poco dopo seguiti dagli altri due vampiri che si guardavano in cagnesco.

La notte era ancora lunga.





Cap. 4 Intermezzo



.........” = pensato

-...........- = parlato



Durante il tragitto nessuno fu impalettato o dissanguato. Anche perché i due ‘litiganti’ erano uno dalla parte opposta dell’altro. Infatti, Alex era in prima fila di fianco a Angel con tutti i sensi all’erta, mentre Spike era tenuto sotto tiro da Gun che non la smetteva di rigirarsi il paletto in mano…. FIDARSI è BENE, MA NON FIDARSI E’ MEGLIO!

Prima di varcare l’entrata dell’Hotel Alex si fermò e rivolse lo sguardo alla luna quasi piena.

Tra pochi giorni arriverà la luna piena”pensò, prima di seguire gli altri e sedersi sulla prima poltrona a portata di mano. Le facevano male tutte le costole e decise di smettere di respirare, anche se lei fondamentalmente non n’aveva bisogno. Lo faceva solo perché gli umani respiravano, e dato che ogni tanto usciva in mezzo agli umani, sarebbe risultato un po strano vedere una ragazza che non respirava. Notò Spike seduto sul divano e non poté non ghignare alla vista di come lo aveva ridotto, però era andata anche vicina alla morte per dissanguamento. Meno male che Angel lo aveva ‘intrattenuto’ per quel poco che le era servito per liberarsi.

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Incredibile! Quella babyvampira non sembrava così forte a prima vista e invece mi sono fatto abbindolare dalla stazza di quella pulce, se non fosse stata forte abbastanza per resistermi l’avrei già fatta a pezzi. Quella ragazzina non è come le altre vampire che ho conquistato. Lei è molto più diffidente, testona e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Altro che oca….Quella è un vero peperino!!!!!!!” Spike si girò, sentendo uno sguardo su di se e si accorse che era proprio il soggetto dei suoi pensieri che lo guardava con un ghigno, tutta contenta del risultato delle sue botte.

Si guardò intorno… Tutti erano impegnati in altro e così si alzò dirigendosi velocemente verso Alex che lo fissava attenta a ogni sua mossa. Stette seduta anche quando lui si piegò in avanti poggiando le mani sui braccioli della poltrona avvicinando la faccia alla sua, cominciando a parlare

- Spero tu ti sia divertita dolcezza a prendermi per i fondelli perché non so se lo potrai rifare mai più! Sarai anche forte, ma io lo sono molto più di te e oltretutto ho molta più esperienza di te- disse, mentre gli compariva un ghigno sulle labbra.

- Dici?! Beh allora tu sei stato poco attento- e gli fece sentire la lama del coltello affilato appoggiato alla sua gola, già pronto per aprirla in due, ma venne fermata da una voce familiare ma allo stesso tempo diversa.

- Sto cominciando a stancarmi di questa storia, dannazione! Spike levati e siediti su quel dannato divano e tu Alex non stuzzicarlo – la voce bassa e roca d’Angel li fece irrigidire mentre volgevano lo sguardo al diretto interessato che sembrava più…grande. Alex era già pronta a ribattere, ma vedendolo decise che per una volta poteva anche stare zitta e buona.

Questa volta volevi essere sicuro che non me lo sarei tolto dalle scatole così facilmente, eh Dereck?!” pensò sarcastica, mentre faceva schioccare la lingua infastidita.

- Spike seguimi dobbiamo parlare- disse solo Angel, prima di dirigersi verso il suo studio seguito da uno Spike con il broncio.





Cap. 5 Problema


“…” = pensato

-…..- = parlato


- Perché sei venuto a Los Angeles?-chiese Angel non appena entrarono nel suo ufficio.

- Per la collana, ovvio!-

- Solo per quella?- Era impossibile che William si fosse scomodato così tanto per una collana. Ok, ti rendeva immune al sole, ma lui non era proprio il tipo. Poteva benissimo mandare uno dei suoi scagnozzi.

- Beh, diciamo che a Sunnydale non tira una bella aria per noi demoni e poi non avevo niente di divertente da fare- disse Spike, mentre si guardava in giro scuriosando qua e la .

- Dato che ti sei scomodato così tanto potresti tenere d’occhio Alex e darmi una mano ad allenarla-disse, guardandolo negli occhi, e prima che Spike potesse rispondere, disse

- A meno che tu non preferisca tornare a Sunnydayle nella tua topaia a nasconderti fino a che le battaglie non cesseranno-

Colpito e affondato” pensò Angel, mentre vedeva la faccia di Spike che da schifata diventava seria, mentre appoggiava tutto il peso sulla gamba destra piegando la testa da un lato segno che stava pensando.

- Ma si va… Tanto non ho niente da fare e poi così posso far vedere a quella ragazzina chi sono!-

- Vacci piano…. E se le succede qualcosa ne risponderai a me chiaro?!?!?!?-la sua voce era roca come prima e Spike annuì solo prima di uscire dall’ufficio.



- Prego è tutto tuo! L’ho innervosito per bene- Spike lasciò la frase in sospeso, mentre passava di fianco a Alex che stava per varcare la soglia dell’ufficio di Angel. Lei, per dispetto, gli pestò il piede, ma non disse niente. Poi si chiuse la porta alle spalle con un colpo secco.

Angel la osservò, mentre con un basso ringhio, si lasciava cadere su una poltrona di fronte a lui.

- Allora, ci alleneremo tutti i giorni in una stanza allestita come palestra che dopo ti farò vedere. Potrai scegliere la stanza che ti piace di più nell’Hotel e avrai la tua riserva di sangue a patto che non porti la ‘cena’ da fuori. Potrai andare e venire dall’albergo basta che mi dici un minimo dove vai. Ma per ora se dovrai uscire ti accompagneremo o io o Spike. Ah, Spike resterà con noi per un po e mi aiuterà ad allenarti-.

- Come???? Te lo puoi scordare! Non ho bisogno di due ‘allenatori’ e anzi non avrei bisogno neanche di te. So cavarmela perfettamente da sola quindi o capitan ossigenato se ne va o me ne vado io!- gli ringhiò contro furiosa alzandosi facendo leva con le mani sui braccioli. Per lei la conversazione era chiusa, ma per lui no .

Non vide neanche il suo movimento e in un attimo si ritrovò di nuovo seduta sulla poltrona bloccata da una mano in torno al collo che la teneva bloccata lì, mentre lui le parlava, in modo stizzito, con il viso a due centimetri dal suo.

- Ascoltami bene, perché lo ripeterò una sola volta, non sei tu a decidere chi rimane e chi se ne va e soprattutto non è vero che non hai bisogno di allenamento. Sei forte, ma se incontri un vampiro di oltre due secoli cosa fai? Gli ringhi contro?!?- chiese, mentre guardava la ragazza che senza accorgersene aveva cambiato volto, e ora cercava di liberarsi dalla presa della sua mano, ma non riusciva a muovere la testa e il resto del corpo era schiacciato dal peso del vampiro più vecchio.

- Uff- disse lei alla fine, smettendo di dimenarsi ma non cambiando volto. Lo guardò negli occhi, mentre il suo stomaco cominciava a brontolare per la fame e fu allora che fu invasa da un odore inebriante che la stordiva e la rilassava allo stesso tempo. Si rese conto che l’odore proveniva dal vampiro di fronte e lei, così sporse il collo per quanto la stretta glielo permettesse. Si avvicinò al suo collo, dato che la stretta si era allentata e lei riusciva a muoversi senza troppe difficoltà. Dopo averlo annusato diede una leccata dove c’era la vena più importante. Era desiderosa di assaporare quel sangue che la inebriava tanto. Era già pronta ad affondare i denti, ma improvvisamente si bloccò come trapassata da un fulmine e con un balzo si alzò spingendolo via per poi spostarsi vicino al muro il più lontano possibile da lui, che la guardava senza capire cosa le fosse successo. Ed ora la guardava che ansimava appoggiata al muro con gli occhi spalancati ancora gialli.

- Ehi è tutto ok?!-chiese preoccupato

- Scusa. Non volevo farlo.. Io..- ma non riuscì a finire la frase e si prese la testa fra le mani facendo fatica a controllarsi. Lui le si avvicinò e preso da chissà quale sentimento l’abbracciò tenendola stretta anche se lei all’inizio cercò di ribellarsi, ma poi si rilassò appoggiando la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi.

- Mi sa di doverti dare spiegazioni- disse lei con ancora gli occhi chiusi.

- Non ora- disse solo lui, mentre le accarezzava la schiena.

- No, devo dirti una cosa. Sai quando vi ho detto che la prima volta che ho bevuto del sangue ho bevuto da un lupo mannaro?!- e lui fece si con la testa non smettendo di accarezzarle la schiena – Beh, ora ogni volta che c’è la luna piena, ho una fame insaziabile e non mi accontento del sangue di animale. La prima volta che mi è successo ho ucciso, su un treno, un vagone di persone finché Dereck non mi ha fermato. Poi a Boston abbiamo creato, in un vecchio mausoleo, una specie di gabbia in modo da non poter far male a nessuno ed ora dovrò darmi una mossa a fare lo stesso qua a Los Angeles prima che ci sia la luna piena, che è domani, per questo prima….-e si strinse ancora di più a lui, che era stato in silenzio pensando a questo problema.

- E non c’è qualcosa che ti possa far diminuire la fame in modo da non doverti rinchiudere in una gabbia per tre giorni?-

- Beh si ci sarebbe una cosa. E’ un collare che serve per indebolire la forza fisica, ma una volta messo non può più essere tolto, quindi sarei debole anche quando non ci sarebbe la luna piena.-

- Allora sarà meglio che cominciamo ad allenarci –disse sorridendo lievemente.

- Hehe. Non molli eh?! Il problema è che quel collare è praticamente introvabile, o almeno io non l’ho mai trovato!-

- Tranquilla, lo troverò, ma intanto sarà meglio allenarci e cercare provvisoriamente un posto dove puoi stare nelle prossime tre notti- e lei si scostò per poi uscire dall’ufficio ed andare a prendere un bicchiere di sangue, mentre Spike la guardava di sottecchi. Stava per dire qualcosa, ma Angel lo precedette.

- Noi usciamo e tu Spike verrai con noi- disse il moro rivolgendosi agli altri per poi avviarsi all’uscita.

- Perché deve venire anche lui?!- chiese tra i denti lei, mentre guardava Spike che li seguiva con già la sigaretta tra le labbra.

- Ne abbiamo già parlato e poi casomai lui sa come trovare quello che cerchiamo. Quindi gli dovrai dire quello che hai detto a me-. Si diressero al cimitero più vicino, mentre Spike ascoltava interessato quello che Alex gli doveva dire.






Cap. 6 Non ce l’ha fatta!(prima parte)


“…” = pensato

-…- = parlato



- Interessante! Quindi, quando c’è la luna piena non riesci a controllare la sete e la tua forza accresce… molto interessante- disse Spike, mentre camminavano per una stradina buia, ma per loro non era un problema.

- Già- disse solo Alex guardandosi in giro. Sentiva un odore famigliare e cominciava a tornarle la sete, ma non poteva mollare ora. In fondo alla strada, si vedevano delle luci e si sentivano delle voci. Probabilmente c’era un qualche locale notturno e lei non voleva fare stragi già da subito. Si vergognava ancora per quello che era successo nell’ufficio d’Angel. Meno male che alla fine era tornata in se.

- Per andare al cimitero dobbiamo passare davanti a quel pub. Ce la fai a non impazzire?!- chiese il moro preoccupato.

- Si credo di si.- “ Speriamo bene” pensò, mentre si dirigevano verso il pub e Spike senza farsi vedere la guardò. Notò che il suo viso era corrucciato e che stringeva le mani a pugno.

Passarono in mezzo alla folla di gente che occupava tutta la strada stando attenti a non avvicinarsi troppo a loro, ma non si accorsero che Alex, senza farsi vedere, era sgusciata via e che era entrata furtivamente nel pub pieno di gente… non ce l’aveva fatta!


In mezzo a quella folla l’odore del sangue era fortissimo e, seppur cercando di trattenersi, alla fine il demone dentro di lei aveva vinto ed ora si trovava dentro al pub in mezzo a tutte quelle persone ‘calde’ , che sembravano invitarla ad affondare i denti nel loro collo. Alex ghignò malvagia prima di girarsi per vedere un ragazzo di non più di vent’anni avvicinarsi a lei e guardarla famelico, mentre dietro di lui vedeva i suoi amici incitarlo a rimorchiarla.

Come sono stupidi gli umani. Mi offrono la cena su un piatto d’argento!” pensò, prima di sorridere falsa al ragazzo che intanto le aveva chiesto se voleva ballare.

E allora balliamo” pensò, mentre si dirigeva in mezzo alla pista da ballo osservata da altri ragazzi che non riuscivano a togliere gli occhi da quella creatura perfetta.


- Hei, dov’è Alex?- chiese Spike, voltandosi verso Angel che solo ora si era accorto della mancanza della ragazza. Entrambi si guardarono. Poi, in sincronia, si girarono verso il pub stracolmo di gente e capirono che Alex non ce l’aveva fatta. Entrambi con passo spedito si diressero verso l’entrata, ma il buttafuori li bloccò e gli fece cenno di andare a mettersi in fila. Spike stava per menarlo, ma Angel lo prese per un braccio e lo trascinò via.

- Lasciami idiota. Perché diavolo mi hai trascinato via? Se lo stendevo poi potevamo entrare tranquillamente- era preoccupato per quella piccola peste, era forte ma era anche giovane e se si fosse fatta scoprire si sarebbe cacciata in guai grossi.

- Dobbiamo cercare un’altra entrata- disse solo Angel, mentre si dirigeva ad una porta non lontana dall’entrata del pub. Era chiusa, ma tirandola con forza la scardinarono. Si ritrovarono in una specie di magazzino con tutte le bevande alcoliche. Poi notarono un’altra porta dall’altra parte del muro e l’aprirono. Le loro orecchie furono invase da una musica assordante e videro centinaia di persone che ballavano, bevevano e parlavano cercando di sovrastare il rumore della musica.

- Dannazione! Ci sono troppi odori. Dovremo cercarla alla vecchia maniera!- esclamò Spike, per poi dirigersi in mezzo alla folla facendosi strada a spintoni, mentre Angel prendeva una strada diversa. Dividendosi l’avrebbero trovata prima, sempre se non fosse uscita, mentre loro la cercavano lì!


Dopo aver ballato, il ragazzo le offrì da bere e chiacchierarono del più e del meno. Poi lui, visibilmente ubriaco, le chiese di andare in bagno per stare un po’ da soli e lei, che non aspettava altro, accettò molto volentieri pregustando già il dolce sangue sulle sue papille gustative.

Il bagno non era molto lontano e appena entrati notarono che c’era poca luce e c’erano molti angoli bui dove potersi nascondere da occhi indiscreti. Una parte del bagno era occupata da una fila di porte che conducevano ai gabinetti e dall’altra da un’enorme specchio con i lavandini. Alex spinse il ragazzo contro il muro e prima che potesse mangiarselo lui la baciò. Aveva molta fame e non vedeva l’ora di addentare il collo tenero, ma per ora decise di giocare e prese in bocca la sua lingua per poi morderla facendo uscire alcune gocce di sangue che succhio prontamente, mentre il ragazzo gemeva piano e le metteva le mani sul sedere sodo, fasciato dai pantaloni neri di pelle a vita bassa, palpandoglielo. Lei sorrise, un sorriso divertito, e si spostò verso il suo collo leccandoglielo, mentre con una mano lo accarezzava dappertutto.

- Cosa.. hic.. diavolo .. succedde? Il tuo…hic... riflesso…- disse il ragazzo, cercando di articolare le parole. Aveva aperto gli occhi, mentre lei era chinata sul suo collo e si era accorto che nello specchio si rifletteva solo la sua immagine. Lei lo guardò negli occhi per poi ghignare e cambiare di volto, mentre lui apriva la bocca per urlare, ma non usciva alcun suono, troppo spaventato. Gli bloccò le braccia e si tuffò sul suo collo morbido.


Ancora niente! Quella ragazzina sembrava si fosse volatilizzata. Aveva ormai perso le speranze di trovarla lì dentro, quando, passando davanti ad una porta con la scritta ‘toilette’ sentì l’odore forte della babyvampira. Senza pensare entrò, spalancando la porta che si richiuse dopo il suo passaggio. Cominciò a guardarsi intorno notando, appoggiate al muro, due figure, una appiccicata all’altra. Si avvicinò e notò che le due figure erano una ragazza e un ragazzo e lui non sembrava molto contento.. anzi sembrava terrorizzato. Si avvicinò velocemente ai due e prima che lei potesse mordergli il collo le urlò - Fermati-.

Lei si bloccò e girò il volto guardandolo negli occhi e per un nanosecondo allentò la presa sulle braccia del ragazzo, troppo preoccupata a guardare quegli occhi così azzurri che la guardavano severi, ma poi si rigirò e guardò il volto del ragazzo che ora tremava per la paura. Si prese la testa fra le mani, scuotendola come per tornare in se, allontanandosi da lui che si diresse verso la porta come un fulmine e uscì dai bagni, mentre Spike si avvicinava a Alex. Lui notò che il demone aveva ripreso il sopravvento di nuovo, mentre era indeciso se dire qualcosa o se stenderla direttamente. Provò ad avvicinarsi, ma lei gli soffiò contro per poi dirigersi verso la porta per andare a riprendersi la cena, ma lui la afferrò per un braccio e la spinse contro il muro, lei si liberò e gli mollò un pugno e cominciarono a lottare nei bagni, rompendo ogni cosa sulla loro strada. Spike fu buttato contro un muro e picchiò forte la testa stordendolo appena e lei si diresse velocemente alla porta per uscire. Non appena la aprì si trovò davanti una figura massiccia che copriva buona parte della porta, Angel.

Alex fece un passo indietro momentaneamente confusa e lui fece un passo avanti chiudendosi la porta alle spalle preoccupandosi di chiuderla a chiave in modo che nessuno potesse entrare. Era già pronta a buttarsi addosso al vampiro più grosso, ma sentì un dolore acuto alla base della testa poi si accasciò a terra svenuta. Angel volse lo sguardo al vampiro più giovane che aveva ancora la mano alzata per il colpo dato ad Alex. Dopo che Angel era entrato si era alzato in silenzio e si era diretto alle spalle d’Alex che era troppo confusa per accorgersi di qualcosa. L'aveva colpita alla base della testa con la mano aperta messa di traverso ed ora guardava la creatura accasciata per terra svenuta.

Questa è l’ultima volta che mi faccio mettere al tappeto! Il mio orgoglio non ne può più!” pensò arrabbiato, mentre prendeva in braccio Alex e si dirigeva fuori dal pub preceduto da Angel visibilmente sollevato.





Cap 7 Non ce l’ha fatta (seconda parte)


“……” = pensato

-……- = parlato




Arrivarono al cimitero senza altre soste e alla fine trovarono un mausoleo a forma di quadrato abbastanza nascosto agli occhi delle persone e con dentro un grande spazio. Poi si accorsero che c’era un ragazzo che stava montando una specie di muro di sbarre di ferro molto spesse che partivano da un muro e arrivavano all’altro e in mezzo c’era una porta chiusa con un lucchetto non troppo grande ma che sembrava molto resistente. Angel riconobbe il ragazzo che gli aveva portato la lettera.

- Come sapevi che saremmo venuti qui?- chiese Angel

- Intuizione! In ogni modo la ragazza la dovrete mettere qua dentro, le sbarre sono molto resistenti e non riuscirà a romperle e il lucchetto è magico ed è indistruttibile- disse mentre finiva di assicurare le sbarre ai muri poi si avvicinò a Angel e gli dette le chiavi del lucchetto e senza una parola se ne andò.

- E' di molte parole- disse ironico Spike seguendo la sagoma del ragazzo che diventava sempre più piccola. Poi rivolse lo sguardo alla ragazza tra le sue braccia che si lamentò appena, quando se la sistemò meglio in braccio.

- Sarà meglio metterla dentro. Non sappiamo di che umore sarà, quando si sveglierà.- disse il moro per poi aprire la porta della gabbia e lasciò passare Spike che appoggiò la ragazza su una brandina vicino al muro per poi richiudere la porta quando il vampiro biondo fu uscito. Calò il silenzio per un po, poi Spike disse

- Non mi piace vederla lì dentro-

- Neanche a me- ribatté Angel

- Allora sarà meglio trovare alla svelta quel collare- rispose sicuro Spike per poi voltarsi verso la vampira che cominciava a riprendersi.

- Ma che diavolo..- disse solo la ragazza socchiudendo gli occhi per il forte dolore alla testa poi le immagini della serata al pub le tornarono in mente e si alzò di scatto a sedere guardandosi in torno ma si accorse che non era più nel pub ma in una specie di gabbia e dall’altra parte delle sbarre c’erano Angel e Spike che la guardavano seri non sapendo cosa aspettarsi,se un essere assetato di sangue o la solita Alex, e lei capendo i loro pensieri li rassicurò

- Tranquilli sono io-

- Come facciamo a esserne sicuri?-chiese Spike mentre si accendeva una sigaretta.

- Hei ossigenato, lo sai che il fumo uccide?!- chiese sarcastica lei.

- Sì è lei!- disse sollevato Angel mentre Spike alzava un sopracciglio. Stava già per aprire la porta di ferro, ma lei lo fermò.

- NO!- urlò – La cosa mi stà scappando di mano e non voglio rischiare oltre. Sarà meglio che stia qui già da stanotte.- disse lei guardandoli seri.

- Ti terremo d’occhio, mentre torniamo a casa-propose il moro.

- No, non mi fido. Meglio che stia qui!- disse solo lei alzandosi e avvicinandosi alle sbarre.

- Ok. Allora vado a procurarti del sangue e tu Spike rimani qui.- disse Angel mentre usciva dal mausoleo. Spike assentì e basta.

- Ci hai fatto preoccupare- disse il biondo mentre la osservava avvicinandosi alle sbarre.

- Scusate- “ Ha usato il plurale! Che tenga a me?! Mah!” pensò, poi allungò una mano tra le sbarre e prese la sigaretta dalle labbra di Spike portandola alle proprie facendo un tiro lungo.

- Non sapevo fumassi- disse lui divertito

- Ogni tanto mi concedo questo vizio- disse, mentre buttava fuori il fumo e restituiva la sigaretta al vampiro, ma lui le fece cenno di no e ne tirò fuori un’altra dal pacchetto.

- Hei pulce il fumo uccide non lo sai?!- disse mentre la osservava buttare per terra la cicca di sigaretta che aveva finito in due tirate. Lei rise divertita e lui fece di tutto per imprimersi in mente la sua risata pulita e cristallina.

- Comunque ragazzina sarà l’ultima volta che mi metti al tappeto!- disse lui in tono di sfida guardandola attentamente.

- hehe…non ci contare troppo schiappa!!- rispose lei

- Schiappa a chi?!?!?!? Te lo farei vedere io se non fossi li dentro!- disse lui ,che si era avvicinato velocemente ,divertito.

- Aspetta tre giorni e te lo faccio vedere io!- ed entrambi scoppiarono a ridere ed Angel li trovò così che ancora ridacchiavano mentre lui non capiva il perché.