BLUE CRUSH



Autore: BabyLadyV

Personaggi: Max, Liz, Michelle, Sarah, David, James.

Genere: AU

Rating: PG13

Riassunto: Max è una ragazza che ama il surf e lavora come cameriera in un Hotel molto famoso, su un’isola delle Hawai. Un giorno…

Note: Ho deciso di scrivere una storia basata sul film Blue Crush. Ho mischiato personaggi inventati con alcuni attori(come ad esempio David e James). I nomi dei personaggi sono diversi rispetto a quelli del film.

Disclaimer: David e James appartengono a loro stessi ( Se fossero miei non sarei mica qua a scrivere! :P :bav2: ).


Che altro dire, fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura. ;) :coffe:



Cap. 1 Onde


Acqua.

Acqua che la circondava, che la comprimeva, che la trascinava sempre più in basso.

Acqua che la faceva girare su se stessa e che le entrava in ogni orifizio del corpo.

Poi il colpo contro una roccia. Duro. Doloroso. Forte. Che la stordiva. Rendendola quasi incosciente. Facendole credere che quella volta non ce l’avrebbe fatta. L’acqua e la corrente forte, l’avrebbero portata via, al largo. Rendendole impossibile tornare a casa dalle amiche, dai genitori, dalla sorella.

Due occhi si aprirono di scatto. Riconoscendo il suo letto, le sue cose, la sua casa. Era solo un sogno. Un maledetto sogno, che la tormentava e che la faceva tremare ogni volta che cavalcava un onda gigante.

Si alzò dal letto e si vestì. Erano solo le cinque del mattino, ma Max decise di allenarsi. Dopo una colazione abbondante, uscì dalla casa in cui abitava con sua sorella, Sarah, e le sue due migliori amiche, Liz e Michelle. I suoi genitori avevano divorziato quando era ancora piccola e da allora non aveva più rivisto suo padre. Sua madre aveva deciso di godersi una vacanza, stanca delle due figlie, e aveva deciso di fare una crociera con il nuovo fidanzato, lasciando a lei tutto il lavoro a casa e senza un soldo. Il mare era calmo, ma lei sapeva che, al largo le onde erano gigantesche, pronte per essere cavalcate. Il sole non era ancora sorto, ma s’intravedeva qualche spiraglio di luce che fendeva la notte, rendendo il cielo uno spettacolo unico e affascinante. Ma lei non vi badò. Dopo una corsa sul lungo mare, fece delle flessioni e degli addominali sulla sabbia, ripetendosi che se non si sarebbe allenata a lungo non avrebbe mai potuto gareggiare nella Pipe Master, che si sarebbe tenuta in quel periodo. Nessuna femmina aveva mi potuto partecipare a quella gara. Considerata troppo pericolosa per le ragazze. Ma quello anno si sarebbe tenuta la prima Pipe Master al femminile e lei era stata convocata per gareggiare. Surfava da quando era piccola e gareggiava da altrettanto tempo. Il suo ultimo trofeo risaliva ai tempi del liceo, e se non fosse stata per quella vittoria, ora non sarebbe una concorrente della gara più importante di tutte le Hawai.

Era appena arrivata a casa, quando vide il mare davanti a lei. La marea si era alzata e le onde sembravano sfidarla, chiedendole di cavalcarle, di provare a domarle. Lei non se lo fece ripetere due volte. Entrò velocemente in casa, svegliando tutte le ragazze, una per una. Quando tutte furono in piedi, si prepararono velocemente e fissarono le tavole da surf sul tetto della macchina. Dopo poco arrivarono in un parcheggio, dove altri ragazzi si stavano già avviando verso quelle onde invitanti.

- Guardate quanta gente!- disse Liz, una ragazza alta e bionda.

- Diamoci una mossa o ci porteranno via le onde più belle!- esclamò Michelle, l’altra amica di Max.

Velocemente si misero in costume e corsero verso la spiaggia, non molto lontana dal parcheggio.

Si tuffarono in acqua e nuotarono fino al largo, per cercare di prendere qualche onda.

Ed finalmente eccola. Era perfetta. Max si girò, dando le spalle al mare, e si mise in posizione. L’onda non tardò ad arrivare. Si sentì trascinata verso l’alto. Continuò a spingersi con le braccia fino a che non fu sulla parte più alta dell’onda. E si lasciò scivolare, mettendosi in piedi e scivolando sull’acqua, tenendo la tavola in posizione e cavalcando l’onda con maestria.

- Vai Max!- urlarono contemporaneamente Michelle e Liz, poco prima di cavalcare un’onda. Si stavano divertendo molto, quando Max, guardando distrattamente l’ora sull’orologio che portava al polso, si rese conto che era tardi.

Dopo aver chiamato le sue amiche e la sorella, uscì velocemente dall’acqua. Poco dopo uscirono anche le altre ragazze e velocemente si diressero verso la scuola che la sorella frequentava. Sarah aveva da poco varcato la soglia della scuola quando le tre ragazze rimaste in macchina, videro uscire un uomo dall’edificio. Era il preside, un uomo non molto alto, vestito con dei pantaloni bianchi che arrivavano al ginocchio e con una camicia hawaiana.

- Signorina Bosworth, è l’ottava volta in questo mese che sua sorella arriva tardi a scuola.- disse il preside.

- Lo so.- rispose solo Max, sperando che la conversazione finisse in fretta.

- Il surf le sembra più importante della scuola? Sua sorella è molto intelligente e non può sprecare il suo tempo surfando.- disse l’uomo in tono di rimprovero.

- Senta. So che Sarah è intelligente, ma non la posso costringere a non surfare. Per quanto riguarda i ritardi non posso fare tutto contemporaneamente. Ho una casa a cui badare e mi servono i soldi per sopravvivere. Finchè mia madre non deciderà di tornare tra i comuni mortali, si dovrà accontentare. Ora se non le dispiace devo andare al lavoro.- . Così dicendo, Max mise in moto la macchina e si diresse all’Hotel in cui lavorava come cameriera con le sue due amiche.