THE STORY OF US

AUTRICE: B_FLY

 

Disclaimer: non mi appartiene niente, io mi ci diverto senza scopo di lucro e mi ci diverto da morire.

Rating: non ho ancora e idee ben chiare, ma sono quasi certa che ci saranno dei momenti NC17

Premessa: io non sono molto sicura se dovrei fare questa storia o no... dipende se vi piace, quindi fatemi commenti!:-)

A molti personaggi sono stata costretta a dare un ruolo che non rispecchia il rispetto che ho per loro, l'ho fatto per esigenze sceniche quindi non mi uccidete, dispiace anche a me per alcuni...

Spero vivamente che vi possa piacere.

 

Avverto anche che il prologo è abbastanza malinconico, ma non sarà assolutamente così il resto della FF! Mi serviva per spiegare la situazione, da ora il clima sarà completamente diverso!!!

prologo

Joyce pensava che Buffy fosse proprio imbruttita. Non imbruttita nel vero senso della parola, lei era e rimaneva bellissima, ma il suo umore si rispecchiava fin troppo nella sua estetica. Lei stava male. E non male come dovrebbe stare una ragazza di 16 anni, male come non dovrebbe restare nessuno. E si malediceva per questo, perché sapeva che in fondo era anche colpa sua. Certo, non direttamente, era sempre stata Buffy a decidere cosa fare della sua vita, ma presa com’era dalle loro difficoltà economiche non era mai riuscita a darle il vero e giusto consiglio su cosa fare e non fare, le aveva sempre lasciato molta libertà, di cui Buffy le era sempre stata grata, ma ora proprio non sapeva come fare per aiutarla. Non era capace di consolare, lei, che altro non aveva che bisogno di essere consolata per prima. Provava, ma non faceva che peggiorare le cose. E ora la sua unica figlia femmina stava crescendo così in fretta da stare male. Tutto per via di quelle sue due storie passate… aveva sempre pensato che non fosse sano avere delle storie così serie alla sua età, ma non si era mai intromessa nella vita della figlia più di quanto non fosse necessario, era sempre stata zitta, e non era mai riuscita a trattenersi dal dirle “te l’avevo detto” quando le cose andavano male, e di questo si dispiaceva.

Ovviamente Joyce non sapeva esattamente cosa fosse successo a Buffy negli ultimi mesi, sapeva del suo ragazzo, sapeva che erano stati insieme 9 mesi, l’aveva visto a volte, sapeva addirittura -perché Buffy per poter prendere la pillola aveva preferito parlargliene- che erano stati molto vicini dall’avere un rapporto completo, ma Buffy non aveva voluto spiegarle bene il perchè non era successo. Ora sapeva che si erano lasciati, lo aveva lasciato lei, ma di più era meglio non indagare. Erano gli inizi di luglio, Buffy avrebbe ricominciato a uscire con le sue amiche tutti i giorni, si sarebbe confidata con loro e sarebbe andato tutto quanto bene.

 

Buffy era in camera sua, a leggere, come faceva sempre. Sempre da un certo periodo, ovviamente, prima non lo faceva mai. Aveva iniziato circa due mesi prima di lasciare definitivamente Warren, e da quel momento non si era più staccata, leggere le dava una gioia immensa che non riusciva ad avere da nessun’altra parte della sua vita. Era triste? Più che triste… amareggiata. Delusa. Si sentiva anche un po’ cattiva, perché Warren l’amava, a modo suo, e non è mai facile lasciare una persona che sai che ti ama, sai di ferirla e non è mai bello. Ma non c’era altra possibilità.

Pochi giorni prima ne aveva anche parlato con Willow, la sua migliore amica dalla prima media, e avevano rivangato il burrascoso passato delle storie di Buffy:

 

Prima c’era stato Parker. Lui era venuto a metà della terza media, le moriva letteralmente dietro, ma era molto impagliato e nonostante fossero usciti insieme quattro o cinque volte non si era deciso a chiederle di stare insieme, e a lei sembrava di perdere tempo. Neanche 6 mesi dopo, all’inizio della prima superiore, si pentì subito di quello che aveva fatto: lo aveva rivisto e si era innamorata al primo sguardo. Ma lui aveva già perso interesse, per tre mesi l’aveva fatta soffrire, dicendole sempre “insomma, io ti voglio bene, ma voglio conoscerti meglio prima, e poi ho sempre molti impegni, ma davvero ti voglio bene” e lei come una stupida aveva continuato a sperare.

Dopo tre mesi di tira e molla, era così esausta che appena Jonathan, conosciuto nella sua parrocchia, le chiese di stare con lui, accettò. Lasciò andare Parker e stette con lui. Non perché realmente le piacesse, ma perché era esausta e aveva bisogno di stare con qualcuno che le volesse bene e che non chiedesse molto, non le piaceva nemmeno fisicamente, ma ne aveva bisogno. Si erano visti ogni singolo giorno per 7 mesi. Avevano iniziato a litigare ogni settimana dopo 3 mesi, lui l’accusava di non essergli fedele corpo e anima, era convinto che lei avesse adocchiato un altro, mentre invece era lui che mandava messaggi a Cordelia Chase, la ragazza più stupida e più tr..a che esistesse al mondo, di un anno più piccola di lei ma molto più disponibile. A Buffy ci vollero 7 mesi in totale per svegliarsi e rendersi conto di quanto fosse stupida a rimanere con lui e di quanto lui fosse diventato pazzo, era arrivato al punto da spiarla nell’unica sera in cui lei aveva preferito uscire con le amiche, nascosto dietro un albero, era corso fuori e l’aveva quasi aggredita appena l’ebbe vista ridere con un altro ragazzo -che era per inciso il fidanzato di una delle sue amiche-. E poi lei fondamentalmente si era messa con lui come ripiego per Parker, anche se ci aveva messo mesi ad ammetterlo a se stessa. E così era di nuovo libera.

 

Ma ancora esausta. Aveva un bisogno folle di qualcuno che le facesse provare uno straccio di emozione, e di cambiamento. Si tinse i capelli di castano, il suo colore naturale -che aveva abbandonato perché a Jonathan piaceva di più bionda- e fu così che conobbe Warren.

Warren non era di Sunnydale, ma di una piccolissima città a 30 minuti di macchina di distanza. Lei per andare da lui usava l’autobus. All’inizio della storia loro non si volevano nemmeno bene, era una specie di tacito accordo per provare emozioni, ma era una cosa talmente vuota che non solo lei non riusciva a provarne, ma ne era disgustata. Col tempo le cose erano cambiate, dopo 3 mesi lui aveva iniziato ad affezionarsi realmente a lei, e lei aveva iniziato a vedere che in lui poteva esserci molto di più di quell’indifferenza e sadismo, e si ripromise che lo avrebbe fatto cambiare, accettando nel frattempo quello che lui voleva farle. E di questo avrebbe portato il rimorso per una vita intera. Aveva accettato di fare qualunque cosa, qualunque cosa lui le chiedesse, tranne il sesso. E a lei non piaceva, magari un po’ la incuriosiva, ma era tutta una sopportazione, e in cambio lui stava diventando col tempo una persona migliore, e la stava amando. Avevano entrambi la stessa età, 15 anni. Sembra assurdo pensare che una ragazza di 15 anni accetti di fare queste cose per ottenere un risultato, ma alla fine l’aveva ottenuto. Il problema fu che a lei non piaceva quello che aveva ottenuto: lui per quanto avesse i suoi stessi anni sarebbe sempre stato meno maturo di lei, e lei se ne rese finalmente conto a maggio: aveva litigato con le sue amiche e aveva avuto bisogno di stare sola per un po’, e lui non capiva di darle spazio e la tormentava con i suoi bisogni di attenzione come un bambino piccolo.

Fu in quel periodo che finì quasi per andarci a letto, per *quasi* significa che avevano stabilito il giorno (perché dovendosi organizzare con gli orari degli autobus non potevano lasciare nulla al caso, tutto doveva essere programmato e precedentemente stabilito) e che quando il giorno arrivò, Buffy lo vide nel suo letto, e capì che non era lui che avrebbe dovuto esserci. Si ritrovò a pensare “chi diavolo è questo, perché sta nel mio letto”. Da quel giorno ci mise un mese per lasciarlo definitivamente, per fare in modo che non ci fossero scenate come era successo con Jonathan, per stare in pace.

 

E ora era lì, in camera sua, sola, vuota, ma in pace. E forse anche felice, aveva ricominciato a uscire con le sue amiche di scuola: Willow, Anya e Tara. Con loro non doveva più pensare a niente, uscivano, lei doveva stare attenta che Anya e Tara non si ubriacassero, loro le facevano dimenticare tutto, l’estate era appena iniziata, lei era cambiata -appagando anche il suo desiderio di cambiamenti estetici, tagliandosi i capelli-, stava per compiere 16 anni, e tutto sarebbe migliorato.

Ma lei non immaginava fino a che punto…

 

 

Capitolo 1 e 2

 

Sabato sera. Non che facesse molta differenza in estate, visto che ogni sera erano fuori, ma faceva sempre un po’ effetto. Era comunque diverso uscire di sabato sera o uscire nelle altre sere della settimana: se una sera della settimana stava in casa non succedeva niente, se non usciva di sabato sera invece impazziva….

E poi quella sera c’erano prospettive di divertimento: Anya e Tara avevano conosciuto un grande gruppo di ragazzi, erano amici già da almeno un anno, ma Buffy non era mai uscita con loro quando stava con Warren, li aveva solo visti di sfuggita una volta e dopo aver visto il viso di uno di loro, un ragazzo biondo che sembrava sprigionare odio con lo sguardo, non era stata molto propensa a uscirci. Ma loro l’avevano convinta. In particolare Anya conosceva bene Xander, uno di loro, il più aperto. Era uno di quei ragazzi che hanno sempre qualcosa da raccontare e che sono perfetti quando non hai molta voglia di parlare ma vuoi stare in compagnia. Quella sera anche Buffy li avrebbe conosciuti. Purtroppo Willow non sarebbe andata con loro per via del suo ragazzo, Oz, dovevano uscire insieme.

A:”Si certo, come ogni dannata sera” aveva commentato Anya, e aveva ragione. Quei due erano inseparabili, e questo faceva preoccupare tutte e tre. Non solo perché sentissero la sua mancanza, ma anche perché sapevano che Oz era un ragazzo molto possessivo, e che forse Willow non usciva con loro perché lui si sarebbe arrabbiato ma si vergognava a dirglielo…

Quella sera accantonarono anche questo brutto pensiero e uscirono. Avevano optato per un programma classico: loro tre amiche sarebbero andate a mangiare pizza, poi avrebbero raggiunto il gruppo di ragazzi più tardi.

E così si ritrovarono in pizzeria.

T:”Allora Buffy, come va adesso senza più Warren?”

B:”Benissimo! L’ho completamente dimenticato”

A:”Finalmente, non ne potevamo più di sentirti parlare di lui!”

B:”Gentile come al solito… comunque lo so, e mi dispiace, ma ora è finita davvero!”

T:”Hai già adocchiato qualcuno?”

B:”Tara! L’ho lasciato da una settimana!”

T:”Si, ma stai pian piano cercando di lasciarlo da più di un mese, non mi dire che gli ormoni non ti sono rientrati in circolo!”

B:”Beh… no, non ho visto nessuno che mi interessi. E non ci voglio nemmeno pensare! Non voglio che succeda come l’anno scorso, che dopo una settimana che avevo lasciato Jonathan avevo già l’altro… questa volta non ho bisogno di niente e di nessuno, mi sento amata e mi sento fisicamente apprezzata, e soprattutto non voglio un altro maschio della nostra età che sembra speciale o intrigante all’inizio e entro 3 o 4 mesi me lo porto dietro come un cagnolino!”

A:”Esatto, questa cosa dei ragazzi di oggi è veramente orrenda! Diventano troppo dipendenti, e si lasciano col tempo sopraffare dal tuo carattere, non riescono a tenerti testa. Per tenerti con loro farebbero qualunque cosa. Proprio come Warren, quanti mesi ci sono voluti perché si mettesse a piangere durante una vostra discussione?”

B:”Oh… non so… 3, forse 4.” Rabbrividiva a quel ricordo. Orribile, come tutti gli altri.

B:”In effetti gli uomini sono come gli animali: in un branco ci sono i maschi dominanti e quelli sottomessi.”

T:”E Dio solo sa quanto desideriamo un dominante, vero Buffy?”

B:”Già, su questo puoi scommetterci. Ma ve l’ho detto amiche, non andrò in cerca di un altro ragazzo, sarebbe un gran casino iniziare una nuova storia adesso.”

A:”Uh, sono le 9:30, dovremmo andare!”

T:”Già… forza Buffy, intanto finiamo il nostro discorso!”

 

Era incredibilmente liberatorio fare un lungo discorso incentrato sul paragone fra uomini e animali, era questo che a Buffy mancava delle sue amiche: discorsi inutili e senza senso per occupare il tempo e non permettere ai cattivi pensieri di entrarti nel cervello. Già. Gli uomini erano in ritardo.

A:”Accidenti a loro, lo fanno sempre, sempre in ritardo!”

T:”Che noia! Finiamo il nostro discorso?”

A:”Aspetta! Li vedo in lontananza… si, quello è decisamente Xander! Lo riconoscerei ovunque”

B:”Ehi, ma è un gruppo grande… quanti saranno?”

T:”Sono parecchi… è che alcuni abitano nella stessa zona, altri si conoscono perché vanno a scuola insieme”

B:”Non sono del liceo, giusto?”

A:”No. Uno o due di loro già lavorano, gli altri vanno in un'altra scuola ma non mi viene in mente quale”

T:”Non ti preoccupare, anche se per caso frequentassero la stessa scuola di Jonathan non penso lo conoscano e di conseguenza non conoscono te”

B:”Lo spero vivamente, ti ricordi che cos’è successo quando l’ho lasciato?”

A:”Certo, nel giro di due minuti mezza Sunnydale ti considerava una puttanella. L’uomo grigio ha colpito in basso”

B:”E non è stato piacevole”

T:”Uomo grigio?”

B:”Già, io Anya e Willow lo chiamiamo così, è perché se lo guardi bene la sua pelle ha una sfumatura grigiastra, come se fosse cianotico, o come un palloncino riempito d’acqua…”

T:”Ne avete di fantasia, eh?”

 

Capitolo 2

 

Finalmente i ragazzi le avevano raggiunte. Non avevano nemmeno notato la presenza di Buffy, dovevano essere abituati a vedere gente che non conoscono e che escono con loro per una sera o due, così non sembravano farci caso, dopotutto erano almeno in 10. Come essere un piccolo fantasmino, a parte per Xander che si era dimostrato apertissimo e che le era subito andato a parlare. Era un simpatico ragazzo, un po’ robusto di corporatura, moro, e aveva un tatuaggio bellissimo su una spalla: due lupi. Inoltre lui e Anya sembravano trovarsi abbastanza bene insieme, ma Buffy conosceva Anya abbastanza da capire che lei non aveva minimamente notato l’interesse del ragazzo nei suoi confronti, non era mai stata capace di capire certe cose… Il resto del gruppo era abbastanza assortito, in effetti Buffy non ricordava di aver mai visto gruppi con componenti così diverse, sembrava che lì in mezzo nessuno facesse discriminazioni, stupidi o intelligenti, nerd o bocciati…

Inutile dire che la sua concentrazione fu attirata da un ragazzo biondo. Lo stesso che aveva notato quando li aveva intravisti qualche settimana prima. E come si faceva a non notarlo: alto, ossigenato, portamento strafottente e fisico niente male. <Buffy, togliti dalla testa certi pensieri! Non sono costruttivi, almeno ammetti con te stessa che vuoi solo flirtare! Già, solo questo, flirtare è divertente, e questa sera mi devo divertire, quindi è normale che abbia notato un ragazzo, non c’è nulla di più!>.

Cercava di stare l più possibile incollata alle sue amiche non conoscendo nessun altro, ma loro non sembravano farci caso e la ignoravano. Poi arrivò l’ancora di salvezza: Angel.

Angel era il migliore amico di Oz, il fidanzato di Willow. Al contrario di lui però, era una persona aperta e gentile, che non si fa troppi problemi. Aveva avuto per un po’ una lieve cotta per Anya, quindi non fu difficile convincerlo a unirsi a loro. <Buffy, ringrazia Dio che è passato per caso! Tanto le sue “amiche” sono troppo occupate per darti retta e tu avresti finito per passare la serata in un angolo in disparte come fai sempre…>.

A:”Ciao Anya! Buffy!”

B:”Ehi, ciao Angel! Ti unisci a noi?”

A:”Perché no, tanto i miei amici mi hanno dato buca!” <a chi lo dici…> pensò lei. Le dava un enorme fastidio quando quelle due si dimenticavano della sua esistenza solo perché nei paraggi c’era qualche maschio.

Si stavano dirigendo tutti insieme al Bronze. Buffy era riuscita per tutto il tragitto a parlare del più e del meno (in particolare di Oz e Willow) con Angel e contemporaneamente a drizzare le orecchie per sentir parlare quello strano ragazzo dall’aria furente. Lo aveva sentito parlare, cioè scambiarsi un paio di battute, con Anya, e le era sembrato abbastanza simpatico… aveva abbastanza senso dell’umorismo e probabilmente quella dell’incavolato era solo una maschera o la sua espressione solita… e in più c’era un particolare (perché a lei i piccoli particolari non sfuggivano mai): le era sembrato di vederlo arrossire diverse volte. Che cosa insolita…

Finalmente arrivarono al bronze, entrarono si sedettero a un tavolo tutti insieme. Tara e Anya ebbero almeno la decenza di sedersi di fianco a Buffy. Mentre l’interessante ragazzo era seduto a un tavolo vicino perché il loro non era abbastanza grande… peccato. <Peccato cosa? Che t’importa?!>.

T:”Ehi, Buff!” le sussurrò Tara.

B :“Si ?”

T :“Ti va di fare un gioco ?” le chiese sorridente.

Cap 3

 

B:”Gioco? Che ti passa per la testa?”

T:”Beh, sai il discorso che facevamo prima? Uomini dominanti e uomini remissivi? Ecco… secondo te quelli di questa compagnia come sono?”

B:”Oh… beh, non so… li conosci di sicuro più tu di me! Io li vedo oggi per la prima volta e ho parlato solo con Xander…”

T:”Oh, andiamo Buffy, lo so che in questa mezz’ora li hai tenuti d’occhio e ti sei già fatta una mezza idea su tutti!”

B:”… Beh, non proprio tutti, ma… quello lì, quello che sta ridendo, subito ho pensato che fosse dominante, poi l’ho sentito ridere e mi è sembrato abbastanza-“

T:”Ben? È stupido”

B:”Già…”

Buffy faceva di proposito a non indicare il biondino attraente. Dopotutto non era una grande amica di Tara, e aveva paura che se le avesse confidato di averlo notato anche solo vagamente se ne sarebbe in un modo o nell’altro pentita, e poi lei non voleva notare nessuno, giusto? <Oh, ma perché diavolo è così carino! Maledizione, non può capitare di nuovo, non può essere che ho lasciato Warren una settimana fa e ora ne vedo un altro! Basta, non le dico niente! Entro domattina l’ho già dimenticato>.

T:”E poi e poi?”

B:”Perché non me ne dici uno tu”

T:”Oh, ma a dire il vero io non saprei.”

B:”Non dirmi che non ti sei mai interessata a nessuno qui in mezzo, non sarebbe da te!”

Nel frattempo erano arrivate le loro ordinazioni. Alcuni dei ragazzi erano maggiorenni così avevano potuto prendere alcolici.

T:”Beh, sai che ti avevo parlato di Riley, quello simpatico che scherza sempre e che guida malissimo… ti ricordo? Ti avevo detto che lui mi aveva accompagnata a casa una volta facendo gli 80, altro che cintura c’era da dire le preghiere!”

B:”Si, me lo ricordo!” Buffy rise al ricordo della descrizione dettagliata che le avevano fatto lei e Anya dell’episodio.

T:”Beh c’è lui, ma non è qui stasera… però in effetti a pensarci bene c’è quello lì, quello nuovo moro, non ricordo il suo nome…”

B:”Ah, ho capito! Ma che dici?!?! Quello ti si sottomette dopo una settimana!”

T:”Hai iniziato a bere vero?”

B:”Già… parlo troppo?” ma sul viso di Tara si stampò un sorriso furbetto…

T:”No… andiamo avanti, dimmene un altro.”

Buffy si arrese.

B:”Beh, c’è quello… mi sembra carino…” il viso di Tara si rabbuiò.

T:”Quello lì?... oh, si… si chiama Wes… carino… ma non veste un po’ troppo tirato per i tuoi gusti?”

B:”Frena un attimo! Io non mi riferivo al bellimbusto con la camicia nera a righe bianche! Stavo indicando oltre, il ragazzo biondo!”

Tara sembrò tirare un sospiro di sollievo che avrebbe spostato una casa.

T:”Oh! Vuoi dire Spike!”

B:”Spike?”

T:”Lo chiamano tutti così. Ma guarda che lui non è dominante! Anzi! Devi vederlo, arrossisce per niente! E’ il ragazzo più timido che abbia mai incontrato!”

B:”Oh… però è bello… <parlo io o l’alcool? Non avevo detto che Tara non doveva sapere niente?>… piuttosto mi è sembrato di capire dalla tua espressione che quel Wes ti ha interessato…?”

T:”Vado in bagno!”

<Si, scappa, scappa pure…> pensò Buffy, chiedendosi come mai a lei non fosse venuta la stessa idea di fuga quando avevano iniziato quello stupido gioco. Ovviamente si era ritrovata sola… ah, no! C’era ancora Angel di fianco a lei, poteva cercare almeno chiacchiere senza senso, come lui faceva di solito…

B:”Allora? Cosa mi dici?”

A:”Lo sapevi che Oz ha sospettato che io ci stessi provando con Willow?”

B:”Già, lei me ne aveva accennato, l’unica volta in questo mese che sono riuscita a vederla per più di due minuti di fila senza di lui…”

A:”Lui è troppo ossessivo… e io l’ho avvertito! Gliel’ho detto sai? Gli ho anche detto di stare attento, perché in fondo era stato anche per questo che Drusilla lo aveva tradito e poi mollato! Con tuo cugino tra l’altro…”

B:”Già… mio cugino. Pare che tutti i casini che succedono ultimamente ruotino intorno a me!”

A:”Ehi, ma non stavi parlando con Tara due minuti fa?”

B:”Già ma è andata in bagno”

A:”A me sembra all’altro tavolo a parlare con degli uomini… certo che non perde un secondo lei!”

 

Buffy si agghiacciò e guardò verso l’altro piccolo tavolino. Tara parlava con Xander, che rideva, mentre Spike stava diventando tutto rosso… oh mio Dio… gli ha detto tutto, e ora stavano ridendo di lei… mio Dio….mio Dio!!! <Ok Buffy, la ucciderai dopo, ora concentrati a mantenere la dignità! Fai finta di non esserti accorta di niente e continua a parlare con Angel!>

B:”Allora, non mi hai finito di spiegare cos’è successo quando Oz ti ha accusato di provarci con la mia Willow!”

A:”Beh, semplice, io mi sono arrabbiato con lui, e a dire il vero anche lei. Credo le dia fastidio quando è così ossessivo da dubitare dei suoi stessi amici, quell’uomo vive in un mondo a parte! Forse nella sua testa pensa di essere una specie di cavaliere medievale che deve combattere contro chi ama se necessario per difendere la sua donna e il suo onore!”

B:”Già… mi sembra che sia proprio così…”

Anya:”Buffy!”

B:”Cosa?! Che c’è?!”

Anya:”Perché non mi hai detto niente!? Conosci Tara da molto meno rispetto a quanto conosci me, perché l’hai detto prima a lei che ti piace Spike?!”

Era visibilmente offesa.

B:”Anya ho bevuto e lo sai come faccio, finisce che vi racconto tutto quello che mi chiedete! Ma lei gliel’ha detto?!”

Anya:”pare proprio di si…”

B:”Oh, mio Dio perché devo sempre cacciarmi in questi casini!!! Ora non posso nemmeno uscire più con voi…”

Anya:”Calmati! Che ne sai, magari gli piaci!”

B:”Anya, ma l’hai guardato?! Quelli come lui non guardano quelle come me, come minimo ha già una ragazza, e poi sono così ridicola che Xander si è messo a ridere mentre Tara parlava!”

Anya:”Oh, ma non farci caso! Xander ride sempre, e poi Spike non ha una ragazza, ne sono sicura perché è sembrato strano anche a me quando me l’hanno detto”

B:”Beh, questo non cambia le cose…”

 

Dopo un po’ si alzarono dal locale. Avevano ripreso a camminare verso il loro punto d’incontro d’origine, Buffy cercava di evitare Spike, e soprattutto di evitare di interferire negativamente ad un suo eventuale dialogo con Tara… dopotutto, finché c’è vita c’è speranza… <ma si, raccontatela Buff!>. Si erano seduti su delle panchine di un parco, a parlare mentre Buffy restava in disparte. Solo un intervento era riuscita a fare: Angel aveva accennato ai suoi capelli, dicendo una frase del tipo “in effetti mi ricordo che quando ti ho conosciuto eri bionda” ed era stata costretta a spiegare a tutti quante tinture avesse cambiato prima di tornare del suo colore. Stop. Era rimasta a parlare con Angel quando le sue amiche se ne furono andate e poi tornò a casa anche lei. Per un secondo lui l’aveva guardata, era stato il primo a salutarla quando se n’era andata… solo un cenno della mano… ma l’aveva guardata negli occhi… sospiro.

Cap 4

 

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Tre giorni dopo.

Buffy era uscita di casa quel pomeriggio, tanto per stare un po’ fuori, era andata a trovare i nonni paterni, Ethan e Jenny. Ethan ormai ci vedeva poco, ma con la sua mania per l’impeccabilità riusciva comunque a notare ogni volta che Buffy portava una maglietta abbastanza corta da scoprirle lo stomaco o delle scarpe senza lacci. E poi Jenny, con sua nonna non aveva mai parlato tanto fino all’anno prima, in cui aveva iniziato ad andare regolarmente ogni settimana, e dal momento che spesso trovava solo lei avevano iniziato a parlare, più spesso di pettegolezzi o di moda. Non avendo altro da fare che guardare la televisione tutto il giorno, Jenny era molto aggiornata ed era ancora abbastanza lucida da capire quando le vallette della tv erano vestite in modo esagerato e faceva a Buffy molti complimenti. Nonostante non avesse speso molto tatto, dal momento che quando Buffy si è tagliata i capelli, e anche quando li ha tinti del suo colore naturale, il commento è stato “Oh, finalmente, com’eri prima proprio non mi piacevi ma sai non volevo dirtelo per non offenderti”. Buffy non si offendeva, solo perché sapeva che non era abbastanza lucida nella sua età da capire che poteva essere anche questa un offesa.

Quel pomeriggio stavano parlando della moda di portare scarpe con lacci di colori diversi, che suo nonno le notava ogni volta con disappunto, quando sentì vibrare il cellulare.

Aveva appena finito un tremendo scambio di messaggi con Warren, temeva fosse ancora lui.

“Ho dl news tell me!”. Era Anya. Scriveva sempre in questo modo criptico. Risposta: “non posso ora, dimmi che c’è!”.

“EHEHEHEHEH!” fu tutto ciò che ottenne. Maledetta Anya, l’avrebbe mandata al manicomio.

Prese congedo rapidamente dai nonni dicendo che il messaggio era della madre e ottenendo i consueti 10 dollari che le davano ogni volta e tornò a casa.

Arrivata si precipitò di sopra e si attaccò al telefono senza nemmeno sfilarsi la borsa dalle spalle.

“Pronto?” disse Anya.

“Allora che diavolo c’è?” Buffy non poteva vederlo ma era convinta che sulla labbra dell’amica si fosse dipinto un grande sorriso.

“Eh eh eh”

“Taglia corto mi stai facendo venire l’ulcera”

“Eh eh eh “

“Anya, vuoi che riattacco?”

“Non lo faresti mai, sei troppo curiosa”

“Oh, diavolo è vero. Dai su, dimmi”

“Ok. Ti ricordi di Spike?”

“Certo”

“Beh, ha appena mandato un messaggio a Tara…”

“… con scritto cosa… ESATTAMENTE”

“Beh, su non puoi pretendere che la mia memoria sia così precisa….”

“ANYA!”

“ok, ok. Ha scritto chiedendole se non era troppo tardi dire ora che gli si sembrata molto carina e che ti vorrebbe conoscere” disse aspettando una sua reazione.

“Troppo tardi… oh no, lui ora pensa che sono una che cambia ragazzo ogni 3 giorni!” disse Buffy esasperata.

“Oh, ma gli uomini non pensano! Le ha chiesto anche se usciamo Sabato sera, vieni con noi vero?”

“Beh a questo punto direi proprio di si. Ma dove?”

“Beh, fino all’inizio di agosto c’è quella sottospecie di fiera, hai presente? Quella che sembra una sagra parrocchiale ingigantita con i concerti e la birra”

“Si”

“Mi raccomando portati dietro Chad, in caso ti ritrovassi senza argomentazioni.” E riappese.

 

Buffy rimase per un po’ seduta per terra dopo aver riagganciato il telefono con aria leggermente sognante… poi questa fu rimpiazzata dal panico: “Non può succedere di nuovo, non posso trovarmi un altro ragazzo dopo aver lasciato quello di prima da neanche due settimane!” e da quel momento la sua mente pensò a cancellarlo.

 

<Su, Buffy, è facile, l’hai appena intravisto una sola sera! Beh, non è del tutto corretto, l’avevo intravisto anche la prima volta che solo passata a salutare Anya in quella compagnia, e a dire il vero quella sera l’avevo leggermente notato perché mi ha fatto un po’ paura con questo suo sguardo furente… ma l’avevo rimosso completamente e devo rimuoverlo anche adesso. Pensa Buffy, magari lui ti trova antipatica o poco carina e torna tutto al suo posto senza sforzo, (si raccontatela, il tuo orgoglio ne morirebbe!). oppure a lui piaccio ma nemmeno tanto e basterà non dargli nessun tipo di segnale, oppure va a finire che gli piaccio e sarà un bel casino! Ma perché ho dei desideri? Va a finire che si avverano e che mi mettono nei casini peggio di prima! Oh, mi serve Willow!>

Corse a telefonare all’amica.

“Pronto?”

“Ciao… Oz… perché rispondi tu al telefono di Willow?” era visibilmente seccata, si pentiva ogni secondo di più di averglielo presentato. Troppo, troppo invadente.

“Beh lei è occupata.”

“Passamela”

“Puoi richiamare dopo?”

“Ca..o, passamela!” ira, ira funesta!.

“Ok, calmati Buf….. pronto?” finalmente la sua voce.

“Oh, Will. Da quando permetti a Oz di rispondere al tuo telefono?!”

“Ehm… lascia perdere”

“Hai un minuto?”

“Ehm…. Mmm… a dire il vero no… non adesso, richiamami stasera, ok?” e riagganciò.

Buffy sapeva benissimo che non l’avrebbe trovata neanche quella sera perché Oz avrebbe trovato il modo di invitarla a mangiare da lui o auto-invitarsi da lei. Sarebbe arrivato a chiederlo a sua sorella pur di avere un invito e assicurarsi di non lasciarla da sola. Che persona odiosa e appiccicosa! Già, proprio come ogni membro della sua compagnia. <La compagnia di Jonathan>. Buffy ricordava molto bene Oz cosa le aveva detto prima di stare con Willow. Le aveva detto che lei gli doveva un favore. Lei l’avrebbe aiutato comunque con Willow, all’inizio le era sembrato che potessero stare bene insieme, ma lui comunque si era assicurato il suo aiuto ricordandole che quando Jonathan era uscito di testa e voleva picchiare Warren lui lo aveva sempre fermato. Non le piacevano i ricatti. Non che lui l’avesse messa in questi termini, era più un modo di giustificarsi l’aiuto che le stava chiedendo, ma non le piaceva comunque.

Appena mise giù il telefono, Buffy si diresse in salotto, tanto per accendere la tv. La voce di sua madre quasi la spaventò.

“Allora, su, chi è questo nuovo ometto?” le disse con l’aria di chi la sa lunga.

<Beccata Buff>.

Cap 5

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<Sabato è arrivato. Oh mio Dio. Calma, Buff. È molto semplice, tu vai là perché è sabato sera e ci sono le tue amiche, giusto? Certo. Lui non esiste. Tu lo eviti. Se viene lui cerchi di essere cordiale, se no parli semplicemente con altri. Anzi, porti il piccolo Chad con te, così devi tenere dietro a lui e non hai problemi. Si, ok>

Buffy si stava ripetendo lo stesso motivo da tre giorni circa, e ormai, con l’oggetto di tentazione lontano da lei, era quasi riuscita a convincersi. Aveva fatto in tempo a raccontare tutto a Willow, che le disse che sarebbe stata presente perché era di turno con la Croce Rossa (n.d.a. sono sicura che la croce rossa esiste anche in america perché è un ente internazionale). Questo significava anche che Willow avrebbe passato circa venti minuti a cercare di convincere tutti i membri della compagnia ad iscriversi al nuovo corso per i pionieri. Buffy era già stata convinta da tempo, doveva solo compilare il foglio d’iscrizione (cosa che le aveva procurato notevole fatica dal momento che al primo tentativo, si accorse di aver appoggiato il foglio su una macchia cioccolata).

 

Buffy era già arrivata, aveva anticipato tutti quanti arrivando da sola e raggiungendo la sua amica Willow al banco che teneva.

B:”Buona sera! Che fate di bello ragazze?” disse sorridendo avvicinandosi al banco

W:”Per ora gonfiamo palloncini. Piccolo Chad!!!” gridò l’amica correndo verso di lei.

“Oh, mio dio cos’è quello?!?! E’ bellissimo!!!” disse una ragazza bruna con la tuta rossa che la distingueva, come Willow.

W:”Kennedy! Vieni a vedere!” fece Willow alla ragazza.

K:”Ma cos’è?!” fece rivolta all’animaletto che Buffy teneva in braccio.

B:”Come cos’è? E’ un furetto. Il mio furetto, si chiama Chad”

K:”Oh! Com’è bello! Posso tenerlo?!”

B:”Nessun problema!”

 

Buffy aveva già calcolato che nessuno si sarebbe rifiutato di tenere Chad in braccio durante la serata, così l’aveva portato certa che sarebbe stato un vantaggio per lei e la sua manovra di sviamento. E poi lo doveva portare a fare un giro, gliel’aveva promesso mentre lui la guardava con i suoi occhietti neri. Lasciò Chad in braccio a Kennedy che si allontanò per farlo vedere ai “colleghi”. Poi fece una rapida telefonata alla “cara” amica chiedendole “gentilmente” il motivo del ritardo. Riattaccò la conversazione con una smorfia.

W:”Che ti ha detto?”

B:”Testuali parole? ‘qui mi dicono di dirti che Spike è fremente’. Poverino, stare in macchina con quella…. Chissà quanto ha cercato di prenderlo in giro…”

W:”Di la verità, Buff. L’hai portato per avere una scusa per staccarti da situazioni complicate?”

B:”Come sempre. Il mio piccolo assassino è bravo nel suo lavoro, a quegli occhietti dolci non resiste nessuno.”

W:”Già. Dovresti prendere lezioni da lui”

B:”A buon rendere”

W:”Allora” disse voltandosi verso di lei “Cosa conti di fare?” le sorrise.

B:”Io? Niente, cosa dovrei fare… Mi hanno tutti detto che è timido, basterà non dargli corda”

W:”Io mi riferivo al modulo d’iscrizione, quando me lo porterai?”

B:”Oh…” Buffy si sentì improvvisamente in imbarazzo.

W:”Su, Buff! Ti stavo prendendo in giro! Sciogliti un po’, tanto ti sarai ripetuta il tuo mantra per tutta la settimana, cosa vuoi che sia passare una sera! …Vedi di concentrarti, stanno arrivando”

B:”Cosa?!?!”

Buffy si voltò verso la direzione indicata da Willow. La prima persona che riuscì a distinguere fu Anya, poi Tara, poi Xander, poi lui. Buffy restò fulminata.

Si irrigidì come un ghiacciolo, fissandolo, tanto che Willow le diede una leggera gomitata.

B:”…. Da quando ha gli occhi azzurri…”

W:”Mmm… a meno che non siano lenti a contatto, direi da sempre”

B:”… così tanto…?”

 

Willow sorrise allontanandosi, avendo già intuito che i mantra di Buffy potevano andare a farsi benedire dal momento in cui lo aveva rivisto. Colpo di fulmine. Ah... l’amore…

Intanto Buffy si era risvegliata dalla trance e aveva preso in mano un palloncino facendo finta di essere occupata.

A:”Hey, Buff!”

B:”…ciao Anya… ciao Xander… ciao…” lo guardò negli occhi. poi distolse subito lo sguardo. Ecco, lo sapeva, la situazione era incredibilmente imbarazzante: se conosceva Anya almeno la metà di quanto pensava, poteva metterci la mano sul fuoco che aveva scommesso su di loro con Xander e che avrebbero spiato ogni mossa. E anche che non si era limitata a confabulare con Xander, ma che nel viaggio in macchina per arrivare lì aveva fatto in modo di mettere a disagio Spike, così ora sarebbe stato un bel casino: lì, con i loro amici a spiarli, sapendo di essere interessati a vicenda ed entrambi timidi.

Buffy tagliò la corda riprendendosi Chad e attirando così l’attenzione di Xander.

X:”Ma quello è un topo?!”

B:”E’ un furetto!”

X:”E’ un topo di 40 centimetri!!!”

B:”50, contando la coda.”

 

Raggiunto l’effetto desiderato, ora Chad era in braccio a Xander e lei non doveva far altro che stargli vicino con la scusa di controllare il suo animaletto, per sfuggire allo sguardo magnetico di quel bellissimo ragazzo biondo.

S:”Ehi, carino”

Spike tese una mano aperta verso l’animaletto, e con un gesto fluido lo accarezzò lungo tutta la schiena. Buffy si sciolse, non potendo impedirsi di pensare cos’avrebbe provato a sentire su di se una carezza del genere.

<ok> si disse. <mi arrendo. Comincia il gioco>. Gli sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e iniziò ad osservarlo come un cacciatore osserva la sua preda.

Cap 6

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Avevano fatto un giro lungo la manifestazione, guardato le bancarelle, tutti insieme. Poi Xander e gli altri si erano fermati ad un bancone a prendere da bere. Buffy non ne aveva voglia, così era rimasta in piedi lontana dalla massa di gente che faceva la fila, assorta nei suoi pensieri.

Per quanto fosse decisa e determinata, aveva una paura folle ad avvicinarsi. La sua testa era invasa da pare inutili come probabilmente quella di una qualunque ragazza nella sua situazione <E se non gli sono simpatica? E se non gli piaccio? E se…>

S:”Come si chiama?” la sua voce la interruppe come una pugnalata.

 

B:”Come?” si era avvicinato a lei mentre non lo sentiva, la stava guardando negli occhi e le facoltà mentali di Buffy ne risentivano fortemente.

S:”Il piccolo, il topolino, quale nome gli hai dato?”

B:”Oh… Chad”

S:”Chad,” sorrise, e per Buffy fu un tuffo al cuore “Carino. Lo porti spesso fuori a guinzaglio?”

B:”Beh si… ravviva la serata, è molto divertente”

S:”Già… guarda come si è interessato a Xander.”

Buffy si voltò, guardando per terra e seguendo il filo del guinzaglio per scoprire che Chad era visibilmente incuriosito dalle scarpe di Xander.

X:”Ehi, Buffy… ehm… non è che… corro qualche rischio vero?”

B:”No, no, tranquillo, lui non farebbe mai niente di…

S’interruppe, vedendo Chad fare uno scatto e arrampicarsi per l’interno dei pantaloni di Xander puntandogli le unghie sul polpaccio.

X:”Ah! Ah! Buffy toglilo"! toglilo!”

 

Buffy corse a sfilare Chad da lì sotto mentre Xander si massaggiava il polpaccio. Si voltò verso Spike che rideva a crepapelle.

S:”Ah ah ah! Xan, gli piaci! Ah ah ah!”

Buffy stava per morire di vergogna, ma poi finì per ridere anche lei mentre Xander era a metà fra lo scoppiare a ridere e continuare a lamentarsi.

S:”Ah ah, è incredibile…”

Buffy lo riprese in braccio.

B:”Vorresti tenerlo?” Spike mutò immediatamente espressione, quasi spaventato.

S:”Io?” Buffy gli sorrise.

B:”Si tu”

S:”Oh, beh, non so se ne sono capace…”

B:”Tranquillo, è facile”

Buffy gli mise in braccio Chad, e Spike lo tenne come si tiene un bimbo piccolo. Com’era carino… Spike guardò Buffy negli occhi per un tempo indefinibile, forse un secondo, forse un’ora, non l’avrebbe saputo dire con certezza. Quando furono interrotti da Anya.

A:”Ehi, belli, venite che è tardi devo iniziare ad avviarmi all’uscita.”

B:”Già?”

A:”Oh, beh, entro mezz’ora, ma intanto iniziamo a camminare.”

 

Buffy represse l’istinto omicida. Mentre si dirigevano verso l’entrata, ovvero l’inizio delle bancarelle, Buffy ebbe la scusa di stare accanto a Spike, dal momento che il piccolo Chad era in braccio a lui.

B:”E così… come conosci Xander e gli altri?”

S:”Oh, beh loro sono miei compagni di classe.”

B:”E in che classe sei?”

S:”Sono arrivato alla fine, se Dio vuole ho ancora quest’anno poi basta”

B:”Quindi hai 17 anni?”

S:”Già… 18 fra una settimana?”

B:”Il 17 luglio, data fortunata” Spike si voltò verso di lei, ancora camminavano, ma chissà perché non era venuto nessuno a disturbare la loro conversazione…

S:”Non inizierai anche tu con la storia del VIXI, vero?”

B:”Intendi il 17 = XVII = VIXI = sono vissuto?”

S:”E sono vissuto = sono morto. Proprio quella.”

B:”No non ti preoccupare”

S:”Tu invece quanti anni hai?”

B:”15. 16 fra un mese e una settimana”

S:”17 agosto? Ora capisco perché non mi hai detto che porta sfortuna”

 

Risero entrambi. <Beh…> si disse Buffy <Poteva andare mooolto peggio>.

A:”Buffy, ancora cinque minuti e dobbiamo andare, è mezzanotte”

<Ecco, per esempio così…>

B:”Oh, d’accordo..”

A Buffy venne istintivo voltarsi verso Spike. Anche lui la stava osservando.

B:”Beh… immagino che…”

S:”Ci rivedremo”

B:”Già…”

Dannato imbarazzante silenzio… pensarono entrambi. <Oh, Dio. Vorrei il suo numero di telefono ma mi vergogno a chiederlo. E poi magari non gli sono neanche piaciuta… no, deve fare lui la prima mossa, tanto lui lo sa già di piacermi, e se non lo sa Anya avrà già provveduto a chiarirglielo… io invece… no, sarò paziente, deve, deve assolutamente fare lui la prima mossa, e io devo pregare e pregare che la faccia…>

S:”Allora…”

B:”Buona notte.” Gli sorrise. Lui sorrise a lei.

S:”Già, buona notte.”

 

Buffy gli sorrise un’ultima volta poi si allontanò salutando Anya e il povero Xander. Ora veniva la parte brutta… il giorno dopo avrebbe aspettato la telefonata di Anya: se in macchina fosse riuscita a scoprire qualcosa di positivo di sicuro gliel’avrebbe detto, altrimenti….

<Ma cosa vai a pensare, Buffy, smettila di farti tutti questi problemi, dopotutto lo hai conosciuto appena… e poi dicono tutti che è timido e silenzioso, magari è a te che non piacerebbe… ma vogliamo scherzare? Li ho visti o no i suoi occhi? C’è di che sbavare da qui alla fine dei miei giorni, non gli piacerò mai…">

Fu con questi pensieri che arrivò a casa e si mise a dormire.

 

Il mattino dopo si svegliò con lo squillo del suo cellulare. Maledicendosi per esserselo dimenticato acceso, rispose con una specie di rantolio senza curarsi di chi potesse essere.

B:”Mmphrf…”

A:”Cosa?”

B:”Pronto!”

A:”Ah, okay, sei sveglia?”

B:”Adesso grazie a te si, che diavolo vuoi Anya a quest’ora?”

A:”Buffy, sono le undici passate e di solito sono io che dormo più di te…”

B:”Taglia corto”

A:”Non indovinerai mai così successo” il cervello di Buffy era ancora nel mondo dei sogni, non connetteva la minima informazione.

B:”No infatti, che diavolo è successo”

A:”Ti ricordi che Spike aveva detto che di solito non usciva la sera durante la settimana perché di mattina lavora?”

 

Improvvisamente Buffy si sentì molto sveglia e attenta, a sentir nominare il suo nome…

B:”Si?”

A:”Beh, ha deciso di fare un’eccezione, viene martedì sera al concerto di quei tizi, i Dingoes ate my baby, e credo proprio che ci venga per te…”

B:”… stai scherzando?”

A:”Assolutamente! Ieri sera gli ho chiesto com’era andata la serata, e lui ha detto ‘Molto bene, davvero’, ma poi non è voluto scendere in particolari, comunque mi sa che hai fato centro!”

Buffy si stava sciogliendo dalla felicità.

B:”Anya… grazie!”

A:”Oh, si, hai un bel po’ di che ringraziarmi. E ricorda: questa è l’ultima volta che adeschi un mio amico! E per fortuna che Warren lo conosco solo perché abita nel mio quartiere…”

Buffy aveva già smesso di ascoltarla. In fretta la salutò, poi riattaccò il telefono e compose il numero di Willow, pronta a raccontare ogni particolare all’amica.

Tbc…………