IL SERVO DELLA MORTE

AUTRICE:BLOODY LADY

Data la mia depressione cronica,ecco un altro racconto macabro ma forse più affascinante delle mie stupide tre fanfiction che ancora continuo…

La coppia?E chi lo sa…

Disclaimer:questi personaggi non sono miei ma di Joss Whedon e di chiunque altro ne ha i diritti.Non scrivo a scopi di lucro,solo per sfogarmi un po’..

 

Prologo.

 

Una donna camminava per le strade oscure di Sunnydale,avvolta in un mantello nero che la ricopriva fino ai piedi.I lunghissimi capelli corvini,che sfioravano le caviglie,la avvolgevano e incorniciavano il viso di porcellana.

In mano una lunga falce,un pregiato manufatto d’oro bianco con preziosi intarsi sulla lunga asta, che rappresentavano i simboli della morte.

Perché lei era La Morte.

Sicura e silenziosa si inoltrava per quei vicoli,una meta ben precisa nella sua mente.

Il cimitero,sua patria assoluta, la rincuorava e ad ogni tomba gettava uno sguardo di rispetto.Ricordava ogni singola vita recisa.

Arrivata alla cripta respirò a fondo.Ecco compiersi il suo destino.

Non bussò,La Morte non bussa mai.Semplicemente,la porta si aprì al suo cospetto.

Una voce,bassa e suadente,con una nota speranzosa l’accolse.

“Buffy,sei tu?”

“No William,sono io.La Morte.”

Il vampiro si alzò dalla sua poltrona.

“Morte,mia cara amica…a cosa devo l’onore della tua visita?” con pochi passi la raggiunse e presa la delicata delicata mano fra le sue la baciò galante.

La donna dagli occhi viola sorrise.Piccoli,regolari e bianchissimi denti spuntarono dalle fine labbra pitturate di nero.

“Lo sai amico mio…lo sai…”

William sorrise alla nero vestita.

“Accomodati…quale appellativo preferisci stavolta?Freya,Seth,Anubi…”

“Freya è più che sufficiente,William.”

 

Seduti sulla tomba all’interno della cripta,davanti a un vero thè inglese Earl Grey Spike chiese delucidazioni rigurado la venuta della Morte.

“Allora mia cara…immagino che tu non sia venuta per togliermi quella parvenza di vita che mi fa muovere..”

Freya sorrise “No caro…ti piacerebbe lo so…ma nn posso.Per ora.Sono qui per un altro motivo,ben più grave.Devo compiere il mio destino.”

Spike sorrise ironico.”Tesoro..non è forse portare via le anime il tuo destino?”

La Morte appoggiò sul piattino lavorato la tazzina,dopo averne bevuto un sorso. “Troppo zucchero,Will.Comunque il mio destino deve compiersi e quello di “portar via le anime” ,come tu descrivi in un eufemismo il mio triste lavoro,è solo un incarico.” Bevve ancora e poi continuò guardando fisso Spike con i suoi profondi occhi viola. “In realtà Will sono qui di mia iniziativa.Devo coinvolgerti mio malgrado in una pericolosa situazione.In alto non sanno che io sono qui.”

William per poco non sputò il suo the.”Cosa!?Amica mia devi essere impazzita!Esisti dall’inizio dei tempi e sai meglio di me che lassù tu non puoi tragredire!!!Chi svolge ora il tuo compito?”

Il vampiro aveva parlato con foga sinceramente preoccupato per lei.La Morte si intenerì.

“Hai ragione Will e infatti lo so bene.Ma dovevo farlo.E’ tempo che le cose cambino e li informerò quando lo riterrò necessario.Per ora mia figlia mi copre.” Aspettò una reazione che non tardò.

Spike spalancò tanto gli occhi che per poco non gli uscirono fuori dalle orbite.”Tua..CHE?”

“Mia figlia Spike.E’ per questo che sono venuta qui.Mia figlia prenderà il mio posto.Quello è il suo destino.”

“E quale sarebbe il tuo?”

“Diventare umana.”

 

 

“Spike?Spike svegliati!!” la voce di Buffy rieccheggiava all’interno della cripta.

“Umh..che accidenti vuoi Buffy?Non scocciarmi!” il vampiro si girò dall’altra parte continuando a dormire.

“Spike ti prego..è importante!” la bionda si sedette vicino a lui e lo girò.Il vampiro le fece pena:aveva due spaventose occhiaie ed era di una ,magrezza impressionante.

Spike aprì gli occhi e la guardò implorante.”Ti prego,lasciami dormire.Ne ho veramente bisogno.”

Sentire Spike parlare in quel modo stupì non poco Buffy,ma aveva bisogno di lui.

“Senti Spike…almeno ascoltami..io devo partire per un paio di giorni,mi ha chiamato da Los Angeles l’avvocato di mia madre e dice che deve assolutamente vedermi.Non posso portare Dawn con me e volevo chiederti di tenerla con te per due o tre giorni.”

Spike la guardò ironico. “E’ una scusa.Vai da Angel.Lo sento.”

Buffy si sentì colpita.Era maledettamente vero ma nessuno dei suoi amici pareva sospettarlo.Perché lui si?

Si rassegnò. “E’ vero.Ma non per ciò che tu pensi.”

Spike si stiracchiò alzandosi a sedere.Guardò Buffy.Singolare la loro situazione.Continuavano a fare la ronda insieme,a scopare,a fare le cose insieme anche se lo trattava malissimo.Eppure la prima volta lei chiedeva un favore come si deve,lui non poteva farglielo.

“Mi spiace passerotto.Non posso farlo e credimi,non è per ripicca.In questo tu ed Angel siete l’ultimo dei miei pensieri. ”Buffy si stranì ma lo lasciò continuare. “Vorrei ospitare briciola,sai che mi piace quando mi gira intorno.Ma stavolta no.Non puoi portarla da Willow o da Xander?”

Buffy si concentrò un attimo.Spike era stranissimo. Assente,quasi svanito.Non lo riconosceva e forse anche per questo non riusciva a perdere la calma.

“Sai bene che Willow è l’ultima persona che vuole vedere.E Xander e Anya sono partiti.E pi prima di chiedere ad altri avrei preferito lasciarla a te.Sarebbe al sicuro.”

Spike si sentì lusingato e glielo disse. “Tesoro,mi fa piacere che la pensi così,ma in questo momento io sono l’ultima persona che potrebbe tenere tua sorella al sicuro.”

Buffy si accigliò subito. “Hai qualche problema Spike?”

“Si Buffy” ammise lui candido. “Ma nulla che ti possa riguardare da vicino o che minacci la vita di qualcuno.” Si alzò dal letto.Era nudo,e Buffy provò vergognà per l’eccitazione che ciò gli provocò.

Per distrarsi cerco di guardarlo in faccia.Era veramente strano quella mattina.Buffy notò qualcosa appeso al suo collo.

“Bello quel medaglione.Dove l’hai preso?” chiese senza aggressività.Eppure Spike le fu subito vicino,scrutandola a fondo con i suoi occhi blu.Sembrava arrabbiato e insieme preoccupato. “Buffy tu non hai MAI visto questo medaglione. Mai,capito?Per il tuo bene e per quello di chiunque conosci.” Buffy rimase incantata sul letto.Cosa era successo al sarcastico Spike?Cominciava a spazientirsi.Intanto il vampiro si vestì.Buffy per poco non ci credeva.

“Cos’è questo completo?Spike è un’altra delle tue trovate?Ti prego,sei patetico!”

Spike aveva indossato giacca pantaloni e camicia totalmente neri.Il medaglione spiccava sulla camicia.Era un delicato intarsio argentato che riproduceva un qualcosa che non capiva.Al centro un rubino.Quel medaglione era inquietante almeno come l’uomo sconosciuto che le stava di fronte.

Spike la prese per un braccio ,delicato ma deciso e la alzò.Guardandola con occhi di ghiaccio le indusse di andarsene. “Scusa Buffy ma è ora che tu vada.” L’accompagnò su per le scale e infine alla porta.La buttò quasi fuori e Buffy non trovò la forza di reagire,tanto era sconvolta.

Poi prima di chiudere l’uscio,tornò per un attimo il suo Spike. “Perdonami passerotto.Scusami con briciola.”Fece per chiudere l’usciò ma poi ci ripensò e la baciò con una passione e una disperazione quasi struggente. Buffy non riuscì a rimanere impassibile a quel bacio che chiedeva solo di essere ricambiato con forza.Spike si aggrappò a lei quasi fosse una folata di vento.Le accarezzò i capelli,il seno,la vita come se volesse imprimerla a fuoco nella sua mente e nel suo cuore.Buffy non capiva più nulla ma decise che non gli importava nulla.Il bacio finì e Buffy si sentì persa.Senza darle il tempo di reagire lui la sospinse delicatamente fuori e chiuse l’uscio.

La ragazza non riuscì a sostenere quel carico di emozioni e scappò,come sempre.

In lacrime.

Perché quel bacio le sapeva di addio.

 

Spike si appoggiò disperato al pesante portone della sua cripta.Le lacrime non riuscivano a fermarsi e dovette farsi violenza fisica per riuscire a smettere.Con un profondo respiro si ricompose e dall’elegante giacca trasse fuori le sigarette.Mentre ne accendeva una un turbinio nero comparve al centro della sua cripta.

La Morte.

Con eleganza felina arrivò a lui e lo accarezzò sul volto. “Scusami amico mio,per le sofferenze che ti arreco.”

Lui,inginocchiandosi le baciò una mano. “Mia signora,disponete di me come più vi aggrada.William the Bloody è il vostro umile servo.”

La Morte strinse le labbra in una smorfia di dolore. “So quanto ti costi.Ti prego William,risparmiami almeno le tue deferenze.”

Il vampiro,sempre inginocchiato la guardò dritto negli occhi. “Non posso mia signora.Come capo dei sette diavoli delLa Morte io non posso assolutamente trasgredire le regole.E ora,vi prego,illustratemi i nostri programmi.”

La Morte sospirò. “Ebbene William,in nome del rispetto che mi porti alzati.Vedo che questi tre giorni di tempo hanno fatto chiarezza in te.Se hai deciso di seguirmi,sai bene cosa ti aspetta..Per ora andremo da Andreus.Poi si vedrà.” Sospirò infelice. “Ho paura,William.E se non dovessi riuscire?Per il mio egoismo,tutto ciò che mi è caro e che è caro a chi amo sparirebbe.”

William,alzatosi in piedi la guardò con affetto. “Mia signora,chi le ha giurato fedeltà sapeva bene a cosa andava incontro.Nessuno le rimprovererà mai nulla.E ora avviamoci.”La Morte si concentrò.Dal nulla apparve una carrozza.Nera,trainata da sauri neri bellissimi e potenti.Alla guida una nano nero.Salirono.In men che non si dica un passaggio dimensionale si aprì dinnanzi la carrozza.

Poi sparì all’interno di esso.

 

Spike all’interno della carrozza pensava a tutto quello che aveva lasciato.Non gliene fregava nulla.Ma Buffy..lei non avrebbe nemmeno pianto, eppure sentiva il vuoto incolmabile dentro lui tornare a farsi sentire.Dopo la sconcertante rivelazione della sua signora Spike si era ritrovato due scelte.Seguire il disegno della donna a cui aveva giurato fedeltà molti anni prima oppure ignorarlo e rimanere a vivere la sua vita.Ripensò alle parole che si erano scambiati lui e La Morte la notte di tre giorni prima.

 

“Vuoi diventare cosa?”

“Umana”

Spike non poteva crederci.Cominciò a passeggiare avanti e indietro per la cripta.

“Capiamoci Freya.Tu vuoi diventare umana per non so quale motivo,hai una figlia e vuoi smettere di essere la Morte all’insaputa di..LORO?Perché?E cosa c’entro io?”

Freya si aggiustò il lungo mantello per la prima volta nervosa in vita sua.Questo le faceva già capire molte cose.

“Comincerò dall’inizio.Quello che sto tentando di fare è qualcosa di impossibile eppure devo almeno provarci…Cominciò tutto sedici anni fa...”

 

Londra,1986.

 

La Morte camminava per le strade di Londra.Aveva già finito di portare nell’Intermezzo le anime delle persone morte quel giorno.Ma stava per morire un’altra persona.

Una importante,speciale per coloro di lassù.E avevano chiesto la presenza fisica delLa Morte in Terra,come si usava in questi casi.I lunghi capelli ondeggiavano intorno a lei,pieni d’acqua.

Pioveva.

Arrivò davanti una grande villa,in stile Tudor.La facciata bianca,con il colonnato di marmo le ispirava un senso di pace.E questo significava molto.

La morte di quella persona serebbe stata breve e indolore.

Entrò.

La casa era deserta.

Sentiva la presenza dell’unica persona che avrebbe dovuto portare con sé.

Un lungo corridoio conduceva nell’ala che secondo La Morte abitata…Probabilmente la persona era già nel letto,dormiente.

Entrò nella stanza dove si sentiva la presenza.

La porta si aprì al cospetto delLa Nera Signora.

E lei rimase sorpresa per la prima volta nella sua esistenza,

Era in una biblioteca enorme.Enormi scaffali che arrivavano al soffitto erano addossati al muro oppure erano stati messi centrali,in modo da creare dei corridoi.La Morte si addentrò in quel labirinto,seguendo la presenza.da quel che vedeva e da quanto ne sapeva,quei volumi erano estremamente pregiati .Arrivò al centro dell’enorme sala dove tutti i corridoi convogliavano in uno spazio circolare,come strade su una piazza.Al centro di tutto,una scrivania e svariati divanetti.Una voce echeggiò in quel luogo particolare ed affascinante.

“Ti aspettavo,morte.” La Morte si trovò davanti tutt’altra persona rispetto a quella che credeva di trovare.

Un uomo di trentasette anni le sorrideva affabile.La Morte sapeva sempre l’età delle sue vittime.

E lui non li dimostrava affatto.aveva il fascino di un uomo maturo e la bellezza di un giovane ventenne.I capelli erano nerissimi e ricci.La bocca carnosa,i zigomi alti,un naso proporzionato.Sotto due nere sopracciglia arcuate vi erano gli occhi più incredibili che La Nera Signora avesse mai visto.

Azzurri,ma di un azzurro chiarissimo,vicino al color ghiaccio.E profondi..impassibili.

La Morte non poteva sostenere quello sguardo.Da tutta l’eternità,da quando la sua esistenza era iniziata mai si era sentita così…

Nuda,davanti a quell’essere umano.Lei.

L’istituzione umana per eccellenza.

La potente forza che dall’inizio di tutto aveva spento gli aliti vitali di chiunque le venisse affidato.

Colei di cui tutti avevano paura.

Nuda e inerme davanti quell’uomo.

Molti avevano provato spavalderia nei suoi confronti.E c’erano altri che avevano provato a sdrammatizzare.Ma tutti almeno un po’ avevano avuto paura delLa Morte,anche i suicidi.Ormai,era un abitudine per lei.Non poteva sentirsi sola perché non aveva mai provato cos’era la compagnia.

Eppure quell’uomo non provava nemmeno l’ombra della paura.

E fece sorgere nelLa morte un gran senso di solitudine.

Stava per piangere.

Aveva sempre visto le lacrime eppure lei non sapeva che sapore avessero le sue,dato che non aveva mai pianto.

Erano salate.

“Chi sei?” sussurrò sconvolta.

de oscure di Sunnydale,avvolta in un mantello nero che la ricopriva fino ai piedi.I lunghissimi capelli corvini,che sfioravano le caviglie,la avvolgevano e incorniciavano il viso di porcellana.

In mano una lunga falce,un pregiato manufatto d’oro bianco con preziosi intarsi sulla lunga asta, che rappresentavano i simboli della morte.

Perché lei era La Morte.

Sicura e silenziosa si inoltrava per quei vicoli,una meta ben precisa nella sua mente.

Il cimitero,sua patria assoluta, la rincuorava e ad ogni tomba gettava uno sguardo di rispetto.Ricordava ogni singola vita recisa.

Arrivata alla cripta respirò a fondo.Ecco compiersi il suo destino.

Non bussò,La Morte non bussa mai.Semplicemente,la porta si aprì al suo cospetto.

Una voce,bassa e suadente,con una nota speranzosa l’accolse.

“Buffy,sei tu?”

“No William,sono io.La Morte.”

Il vampiro si alzò dalla sua poltrona.

“Morte,mia cara amica…a cosa devo l’onore della tua visita?” con pochi passi la raggiunse e presa la delicata delicata mano fra le sue la baciò galante.

La donna dagli occhi viola sorrise.Piccoli,regolari e bianchissimi denti spuntarono dalle fine labbra pitturate di nero.

“Lo sai amico mio…lo sai…”

William sorrise alla nero vestita.

“Accomodati…quale appellativo preferisci stavolta?Freya,Seth,Anubi…”

“Freya è più che sufficiente,William.”

 

Seduti sulla tomba all’interno della cripta,davanti a un vero thè inglese Earl Grey Spike chiese delucidazioni rigurado la venuta della Morte.

“Allora mia cara…immagino che tu non sia venuta per togliermi quella parvenza di vita che mi fa muovere..”

Freya sorrise “No caro…ti piacerebbe lo so…ma nn posso.Per ora.Sono qui per un altro motivo,ben più grave.Devo compiere il mio destino.”

Spike sorrise ironico.”Tesoro..non è forse portare via le anime il tuo destino?”

La Morte appoggiò sul piattino lavorato la tazzina,dopo averne bevuto un sorso. “Troppo zucchero,Will.Comunque il mio destino deve compiersi e quello di “portar via le anime” ,come tu descrivi in un eufemismo il mio triste lavoro,è solo un incarico.” Bevve ancora e poi continuò guardando fisso Spike con i suoi profondi occhi viola. “In realtà Will sono qui di mia iniziativa.Devo coinvolgerti mio malgrado in una pericolosa situazione.In alto non sanno che io sono qui.”

William per poco non sputò il suo the.”Cosa!?Amica mia devi essere impazzita!Esisti dall’inizio dei tempi e sai meglio di me che lassù tu non puoi tragredire!!!Chi svolge ora il tuo compito?”

Il vampiro aveva parlato con foga sinceramente preoccupato per lei.La Morte si intenerì.

“Hai ragione Will e infatti lo so bene.Ma dovevo farlo.E’ tempo che le cose cambino e li informerò quando lo riterrò necessario.Per ora mia figlia mi copre.” Aspettò una reazione che non tardò.

Spike spalancò tanto gli occhi che per poco non gli uscirono fuori dalle orbite.”Tua..CHE?”

“Mia figlia Spike.E’ per questo che sono venuta qui.Mia figlia prenderà il mio posto.Quello è il suo destino.”

“E quale sarebbe il tuo?”

“Diventare umana.”

 

 

“Spike?Spike svegliati!!” la voce di Buffy rieccheggiava all’interno della cripta.

“Umh..che accidenti vuoi Buffy?Non scocciarmi!” il vampiro si girò dall’altra parte continuando a dormire.

“Spike ti prego..è importante!” la bionda si sedette vicinò a lui e lo girò.Il vampiro le fece pena:aveva due spaventose occhiaie ed era di una ,magrezza impressionante.

Spike aprì gli occhi e la guardò implorante.”Ti prego,lasciami dormire.Ne ho veramente bisogno.”

Sentire Spike parlare in quel modo stupì non poco Buffy,ma aveva bisogno di lui.

“Senti Spike…almeno ascoltami..io devo partire per un paio di giorni,mi ha chiamato da Los Angeles l’avvocato di mia madre e dice che deve assolutamente vedermi.Non posso portare Dawn con me e volevo chiederti di tenerla con te per due o tre giorni.”

Spike la guardò ironico. “E’ una scusa.Vai da Angel.Lo sento.”

Buffy si sentì colpita.Era maledettamente vero ma nessuno dei suoi amici pareva sospettarlo.Perché lui si?

Si rassegnò. “E’ vero.Ma non per ciò che tu pensi.”

Spike si stiracchiò alzandosi a sedere.Guardò Buffy.Singolare la loro situazione.Continuavano a fare la ronda insieme,a scopare,a fare le cose insieme anche se lo trattava malissimo.Eppure la prima volta lei chiedeva un favore come si deve,lui non poteva farglielo.

“Mi spiace passerotto.Non posso farlo e credimi,non è per ripicca.In questo tu ed Angel siete l’ultimo dei miei pensieri. ”Buffy si stranì ma lo lasciò continuare. “Vorrei ospitare briciola,sai che mi piace quando mi gira intorno.Ma stavolta no.Non puoi portarla da Willow o da Xander?”

Buffy si concentrò un attimo.Spike era stranissimo.Assente,quasi svanito.Non lo riconosceva e forse anche per questo non riusciva a perdere la calma.

“Sai bene che Willow è l’ultima persona che vuole vedere.E Xander e Anya sono partiti.E pi prima di chiedere ad altri avrei preferito lasciarla a te.Sarebbe al sicuro.”

Spike si sentì lusingato e glielo disse. “Tesoro,mi fa piacere che la pensi così,ma in questo momento io sono l’ultima persona che potrebbe tenere tua sorella al sicuro.”

Buffy si accigliò subito. “Hai qualche problema Spike?”

“Si Buffy” ammise lui candido. “Ma nulla che ti possa riguardare da vicino o che minacci la vita di qualcuno.” Si alzò dal letto.Era nudo,e Buffy provò vergognà per l’eccitazione che ciò gli provocò.

Per distrasi cerco di guardarlo in faccia.Era veramente strano quella mattina.Buffy notò qualcosa appeso al suo collo.

“Bello quel medaglione.Dove l’hai preso?” chiese senza aggressività.Eppure Spike le fu subito vicino,scrutandola a fondo con i suoi occhi blu.Sembrava arrabbiato e insieme preoccupato. “Buffy tu non hai MAI visto questo medaglione.Mai,capito?Per il tuo bene e per quello di chiunque conosci.” Buffy rimase incantata sul letto.Cosa era successo al sarcastico Spike?Cominciava a spazientirsi.Intanto il vampiro si vestì.Buffy per poco non ci credeva.

“Cos’è questo completo?Spike è un’altra delle tue trovate?Ti prego,sei patetico!”

Spike aveva indossato giacca pantaloni e camicia totalmente neri.Il medaglione spiccava sulla camicia.Era un delicato intarsio argentato che riproduceva un qualcosa che non capiva.Al centro un rubino.Quel medaglione era inquietante almeno come l’uomo sconosciurto che le stava di fronte.

Spike la prese per un braccio ,delicato ma deciso e la alzò.Guardandola con occhi di ghiaccio le indusse di andarsene. “Scusa Buffy ma è ora che tu vada.” L’accompagnò su per le scale e infine alla porta.La buttò quasi fuori e Buffy non trovò la forza di reagire,tanto era sconvolta.

Poi prima di chiudere l’uscio,tornò per un attimo il suo Spike. “Perdonami passerotto.Scusami con briciola.”Fece per chiudere l’usciò ma poi ci ripensò e la baciò con una passione e una disperazione quasi struggente.Buffy non riuscì a rimanere impassibile a quel bacio che chiedeva solo di essere ricambiato con forza.Spike si aggrappò a lei quasi fosse una folata di vento.Le accarezzò i capelli,il seno,la vita come se volesse imprimerla a fuoco nella sua mente e nel suo cuore.Buffy non capiva più nulla ma decise che non gli importava nulla.Il bacio finì e Buffy si sentì persa.Senza darle il tempo di reagire lui la sospinse delicatamente fuori e chiuse l’uscio.

La ragazza non riuscì a sostenere quel carico di emnozioni e scappò,come sempre.

In lacrime.

Perché quel bacio le sapeva di addio.

 

Spike si appoggiò disperato al pesante portone della sua cripta.Le lacrime non riuscivano a fermarsi e dovette farsi violenza fisica per riuscire a smettere.Con un profondo respiro si ricompose e dall’elegante giacca trasse fuori le sigarette.Mentre ne accendeva una un turbinio nero comparve al centro della sua cripta.

La Morte.

Con eleganza felina arrivò a lui e lo accarezzò sul volto. “Scusami amico mio,per le sofferenze che ti arreco.”

Lui,inginocchiandosi le baciò una mano. “Mia signora,disponete di me come più vi aggrada.William the Bloody è il vostro umile servo.”

La Morte strinse le labbra in una smorfia di dolore. “So quanto ti costi.Ti prego William,risparmiami almeno le tue deferenze.”

Il vampiro,sempre inginocchiato la guardò dritto negli occhi. “Non posso mia signora.Come capo dei sette diavoli delLa Morte io non posso assolutamente trasgredire le regole.E ora,vi prego,illustratemi i nostri programmi.”

La Morte sospirò. “Ebbene William,in nome del rispetto che mi porti alzati.Vedo che questi tre giorni di tempo hanno fatto chiarezza in te.Se hai deciso di seguirmi,sai bene cosa ti aspetta..Per ora andremo da Andreus.Poi si vedrà.” Sospirò infelice. “Ho paura,William.E se non dovessi riuscire?Per il mio egoismo,tutto ciò che mi è caro e che è caro a chi amo sparirebbe.”

William,alzatosi in piedi la guardò con affetto. “Mia signora,chi le ha giurato fedeltà sapeva bene a cosa andava incontro.Nessuno le rimprovererà mai nulla.E ora avviamoci.”La Morte si concentrò.Dal nulla apparve una carrozza.Nera,trainata da sauri neri bellissimi e potenti.Alla guida una nano nero.Salirono.In men che non si dica un passaggio dimensionale si aprì dinnanzi la carrozza.

Poi sparì all’interno di esso.

 

Spike all’interno della carrozza pensava a tutto quello che aveva lasciato.Non gliene fregava nulla.Ma Buffy..lei non avrebbe nemmeno pianto, eppure sentiva il vuoto incolmabile dentro lui tornare a farsi sentire.Dopo la sconcertante rivelazione della sua signora Spike si era ritrovato due scelte.Seguire il disegno della donna a cui aveva giurato fedeltà molti anni prima oppure ignorarlo e rimanere a vivere la sua vita.Ripensò alle parole che si erano scambiati lui e La Morte la notte di tre giorni prima.

 

“Vuoi diventare cosa?”

“Umana”

Spike non poteva crederci.Cominciò a passeggiare avanti e indietro per la cripta.

“Capiamoci Freya.Tu vuoi diventare umana per non so quale motivo,hai una figlia e vuoi smettere di essere la Morte all’insaputa di..LORO?Perché?E cosa c’entro io?”

Freya si aggiustò iul lungo mantello per la prima volta nervosa in vita sua.Questo le faceva già capire molte cose.

“Comincerò dall’inizio.Quello che sto tentando di fare è qualcosa di impossibile eppure devo almeno provarci…Cominciò tutto sedici anni fa...”

 

Londra,1986.

 

La Morte camminava per le strade di Londra.Aveva già finito di portare nell’Intermezzo le anime delle persone morte quel giorno.Ma stava per morire un’altra persona.

Una importante,speciale per coloro di lassù.E avevano chiesto la presenza fisica delLa Morte in Terra,come si usava in questi casi.I lunghi capelli ondeggiavano intorno a lei,pieni d’acqua.

Pioveva.

Arrivò davanti una grande villa,in stile Tudor.La facciata bianca,con il colonnato di marmo le ispirava un senso di pace.E questo significava molto.

La morte di quella persona serebbe stata breve e indolore.

Entrò.

La casa era deserta.

Sentiva la presneza dell’unica persona che avrebbe dovuto portare con sé.

Un lungo corridoio conduceva nell’ala che secondo La Morte abitata…Probabilmente la persona era già nel letto,dormiente.

Entrò nella stanza dove si sentiva la presenza.

La porta si aprì al cospetto delLa Nera Signora.

E lei rimase sopresa per la prima volta nella sua esistenza,

Era in una biblioteca enorme.Enormi scaffali che arrivavano al soffitto erano addossati al muro oppure erano stati messi centrali,in modo da creare dei corridoi.La Morte si addentrò in quel labirinto,seguendo la presenza.da quel che vedeva e da quanto ne sapeva,quei volumi erano estremamente pregiati.Arrivò al centro dell’enorme sala dove tutti i corridoi convogliavano in uno spazio circolare,come strade su una piazza.Al centro di tutto,una scrivania e svariati divanetti.Una voce eccheggiò in quel luogo particolare ed affascinante.

“Ti aspettavo,morte.” La Morte si trovò davanti tutt’altra persona rispetto a quella che credeva di trovare.

Un uomo di trentasette anni le sorrideva affabile.La Morte sapeva sempre l’età delle sue vittime.

E lui non li dimostrava affatto.aveva il fascino di un uomo maturo e la bellezza di un giovane ventenne.I capelli erano nerissimi e ricci.La bocca carnosa,i zigomi alti,un naso proporzionato.Sotto due nere sopracciglia arcuate vi erano gli occhi più incredibili che La Nera Signora avesse mai visto.

Azzurri,ma di un azzurro chiarissimo,vicino al color ghiaccio.E profondi..impassibili.

La Morte non poteva sostenre quello sguardo.Da tutta l’eternità,da quando la sua esistenza era iniziata mai si era sentita così…

Nuda,davanti a quell’essere umano.Lei.

L’istituzione umana per eccellenza.

La potente forza che dall’inizio di tutto aveva spento gli aliti vitali di chiunque le venisse affidato.

Colei di cui tutti avevano paura.

Nuda e inerme davanti quell’uomo.

Molti avevano provato spavalderia nei suoi confronti.E c’erano altri che avevano provato a sdrammatizzare.Ma tutti almeno un po’ avevano avuto paura delLa Morte,anche i suicidi.Ormai,era un abitudine per lei.Non poteva sentirsi sola perché non aveva mai provato cos’era la compagnia.

Eppure quell’uomo non provava nemmeno l’ombra della paura.

E fece sorgere nelLa morte un gran senso di solitudine.

Stava per piangere.

Aveva sempre visto le lacrime eppure lei non sapeva che sapore avessero le sue,dato che non aveva mai pianto.

Erano salate.

“Chi sei?” sussurrò sconvolta.

 

Tbc………