DREAMING OF  YOU

AUTRICE;buffy4ever

Ok….devo ancora finire friendly&love…ma intanto…ieri stavo tranquillamente vendendo l’ultimo episodio della terza stagione di Buffy. E arrivata al punto straziante,in cui Angel aldilà della nebbia guarda Buffy dicendole silenziosamente addio….beh…mi sono opposta con tutte le mie forze!il mio cervellino ha iniziato a elaborare qualche idea per impedire quello scempio!Ed è arrivato ad una conclusione. ALTRA STORIA FRUTTO DELLA MIA ASSURDA PAZZIA.

TIME: fine terza serie. Angel sta per andarsene ma....

Raiting: per tutti

Coppie: OVVIAMENTE, Buffy&Angel 4ever!,Willow/Oz, Xander/...

Genere: diciamo... Cosa fosse successo se.... Joss ci avesse fatto il grande favore di non far andar via Angel....o perlomeno non del tutto!

La fanfic si svolge in due tempi.Capirete.

Buona lettura!E ovviamente commentate!

 

 

 

CAP 1 ADDIO

Era lì…Fermo esattamente come lei. Nei suoi occhi leggeva tristezza…Infinita tristezza. Leggeva anche una tacita richiesta di scusa. E leggeva l’addio che non sarebbe mai riuscito a dirle a voce. L’ultima cosa le faceva più male. Addio…Che parola crudele. Senza un futuro. Affogò nel passato. Chiuse gli occhi cercando di impedire alle lacrime di scendere sulle sue guance. Respirò a fondo. Il petto sembrava volersi squarciare da un momento all’altro. Avrebbe voluto urlare con tutte le sue forze,ma non ne aveva la forza. Si sentiva prosciugata….prosciugata da quell’amore impossibile. Si sentiva strana. Sentiva un senso di perdita acuto. Il dolore le rimbombava in testa come un rumore sordo. Non sentiva più la confusione della gente intorno a lei. C’erano solo i suoi ricordi,il suo dolore. C’era solo la consapevolezza che lui era ancora di fronte a lei. E la osservava,per l’ultima volta. Le mancava l’aria. Si sentì come se fosse su un altro pianeta. E sue gambe non sembravano toccare terra. All’improvviso aprì gli occhi. E lo scenario era totalmente cambiato.

 

Angel corse più che potette. Tornò indietro,dall’unica donna che avesse mai amato. Ce l’aveva quasi fatta, si stava per voltare,ma qualcosa lo aveva avvertito di restare ancora ad osservarla. Qualcosa dentro di lui le suggeriva che lei era in pericolo. Quando vide Buffy accasciarsi al suolo non aveva perso tempo e si era letteralmente catapultato verso di lei,che intanto era stata circondata da medici,compagni e i suoi amici che cercavano di sapere se stava bene,o almeno cose le fosse accaduto. Quando arrivò non perse tempo in convenevoli,scaraventò di lato chiunque lo intralciasse per arrivare a lei. Un medico stava cercando di farla rinvenire ma con scarso risultato.

 

Nella sala d’attesa dell’ospedale di Sunnydale tutti attendevano notizie della cacciatrice svenuta senza apparentemente un perché. Cordelia e Xander erano appena tornati portando del caffé per tutti. Giles se ne stava in un angolo con un libro aperto tra le mani,cercando una possibile spiegazione per l’accaduto.

Angel era alzato. Avanti e indietro per quel corridoio,pensava e pensava ancora. Vedere la sua cacciatrice accasciarsi a terra proprio nel momento in cui lui la stava lasciando…Non faceva altro che fargli pensare che forse era stata tutta colpa sua. Che idiota che era stato. Sarebbe dovuto andar via,senza ultimi sguardi che avrebbero arrecato solo sofferenza. Avrebbe dovuto approfittare del pandemonio di ambulanze e di persone,e del buio della notte per andar via inosservato. Ma non ce l’aveva fatta. Era stato più forte di lui. Voleva guardarla,un’ultima volta,un ultimo minuto. Si accorse in quel momento di essere stato egoista. Per lui era stata una sofferenza immane guardare quegli occhi,ed era lui che la stava lasciando. Per lei,doveva essere stato insopportabile. Scosse la testa affranto,fermandosi al centro del corridoio,bloccando la sua marcia. Si sentiva sempre più idiota.

Willow,che come sempre,sembrava aver capito i sentimenti che si agitavano nell’animo del vampiro,si alzò scostandosi dalle braccia di Oz ,e andò verso l’ex della sua migliore amica poggiandogli una mano sulla spalla in segno di conforto.

“Non è stata colpa tua.” Sussurrò la strega rossa abbozzando un sorriso all’amico.

Angel ricambiò con un mezzo sorriso forzato. Le era comunque grato. Non aveva scambiato una parola con nessuno di loro. Apparte con Giles,che li aveva chiesto cosa era successo precisamente. E Cordelia che gli aveva distrattamente chiesto se voleva un caffè. Per il resto,lo avevano già dimenticato. Lo avevano già cancellato dalle loro vite,come se non fosse già esistito. In realtà sapeva di non esser mai stato ben accetto. Ma nonostante tutto,Willow,restava sempre…Willow.

Che non giudicava solo dalle apparenze,e capiva il suo attuale stato d’animo,forse anche più di se stesso!

Il nervosismo e la tensione cresceva nella sala. Oramai era quasi un’ora che i medici cercavano di fare qualcosa per Buffy. Nessuno usciva a portare notizie di nessun tipo. Angel aveva finalmente deciso di sedersi,lontano dal resto del gruppo. La testa tra le mani si crogiolava nel suo senso di colpa,sperando con tutto il cuore,che lei sopravvivesse,e che stesse bene. In caso contrario,non ci sarebbe stata nessun altra ragione per lui di vivere.

 

 

 

“MAMMA!!”

 

Una bambina. Sicuramente quell’urlo era di una bambina. Una bambina che chiamava disperatamente la sua mamma.

Buffy si sentiva intontita. Ricordava appena che cosa le era successo. Ricordava il diploma,la battaglia,il sindaco,il serpentone,il liceo a fuoco,Giles,Willow,Xander…..Angel… Quest’ultimo le fece tornare una stretta dolorosa al cuore. Aprì piano gli occhi,sicura di ritrovarsi ancora davanti alla nebbia ormai vuota,senza un Angel oltre essa. Sola.

Ma si sorprese. Non si trovava davanti ai resti del liceo. Non c’era nebbia. Se per quello,non c’era nemmeno Angel. Si alzò di scatto,guardandosi meglio intorno. Era una stanza. Presumibilmente la stanza di una coppia. Guardando meglio riconobbe la stanza di sua madre diversamente arredata. Corrugando la fronte scese dal letto guardandosi meglio intorno. Era palese che in quella stanza ci fosse stato anche un uomo prima. Dei vestiti maschili giacevano su una sedia e un vago profumo di acqua di colonia aleggiava nell’aria.

“MAMMAA!”

Di nuovo quell’urlo. Alzando un sopracciglio Buffy si diresse fuori dalla stanza non notando una particolare foto adagiata sul comò…

Il corridoio era identico. L’unico particolare furono le foto. La dove una volta c’erano la sua foto e quella si sua sorella Dawn,ora c’erano quelle di due bambine a lei estranee. Una sembrava avere su e giù sei anni,l’altra appena 3,se non due. Si massaggiò le tempie cercando di ricordare qualche particolare in più della battaglia avuta con il sindaco. Di nuovo sentì l’insistente richiamo della bambina. Proveniva dal salotto. Scese le scale piano,senza fretta. Arrivata quasi all’ultimo gradino fu assalita dalla bambina di circa sei anni della foto che le si gettò addosso stringendole le gambe,piangendo.

“Mammina, Alisya mi ha rotto la bambola nuova!”

Buffy restò paralizzata. Quella bambina,l’aveva appena chiamata,mamma…Ma cosa diavolo le era successo!Dove si trovava! Cercando un indizio voltò la testa verso la sala. Una bambina,l’altra della foto, si dirigeva a passo incerto sulle sue bambine malferme verso di loro tenendo solo la testa di una bambola di pezza. Esasperata e ancora più confusa cercò di pensare in fretta. La bambina abbracciata a lei si era allontanata di un centimetro e la guardava spaesata.

“Mamma cosa hai?” chiese visibilmente preoccupata la sua presunta ‘figlia’ di cui ancora non conosceva il nome. La guardò attentamente cercando in lei la risposta a tutto quello che stava accadendo.

All’improvviso la porta si aprì e Buffy alzò lo sguardo restando pietrificata nel vedere l’uomo che aveva appena fatto il suo ingresso.

 

 

 

CAP 2 Welcome to the Future

 

 

NOTA: è già presente Dawn. Ho voluto inserirla perché mi piace come personaggio,anche se nella terza serie per giusto ancora non esisteva. Ma che importa!ù.ù….Licenza da scrittrice!xD

Un’altra piccola cosetta. Durante l’ultima serie di Buffy,quindi nell’ultimo episodio,non è stata distrutta l’intera Sunnydale,ma solo il liceo,per la seconda volta.

Buona lettura. E commentate!

 

 

“Coma??!” ripeté Willow esterrefatta portando una mano alla bocca. Il medico aveva appena finito di spiegare loro che Buffy aveva un trauma cranico,ed era in coma profondo.

“Eppure sembrava stare cosi bene!” disse Xander perplesso e spaesato.

Il medico sospirò come gli capitava spesso in quelle situazioni. Purtroppo l’unica pecca del fare il medico era dare le notizie spiacevoli a parenti o amici…

“Succede spesso. A volte,il trauma non si fa vivo subito dopo il colpo. Alcuni casi si manifestano anche dopo una settimana.” Spiegò il medico guardandoli uno per uno.

“Non dovrei dire queste cose a voi…Avrei bisogno dei genitori…”

“Sua madre e sua sorella sono fuori città. E suo padre non è raggiungibile al momento.E’ fuori paese.” Spiegò Willow cercando di contenersi. Buffy non poteva essere in coma. Buffy non poteva lasciarla. Strinse più forte che poteva la mano di Oz..

“Bene,consiglio di chiamare la madre. In caso mi arrivino novità vi farò sapere. Ma la situazione sembra alquanto stabile per ora. Non credo che per un po’ ci saranno peggioramenti…Ma nemmeno miglioramenti purtroppo.” Detto questo si congedò lasciando la gang a farsi domande seriamente preoccupati per la cacciatrice.

“E’ molto strano.” Affermò Cordelia reprimendo uno sbadiglio. Aveva promesso a se stessa dopo il diploma e dopo quella stupida ultima battaglia,che sarebbe corsa via da Sunnydale. Ed ecco che qualcosa le prolungava il soggiorno in quella stramaledetta città! Comunque anche se non lo dimostrava,Buffy che le aveva sempre salvato la vita,dopotutto meritava la sua attenzione e la sua preoccupazione.

“Potrebbe sembrare strano. Ma dobbiamo pensare che Buffy non è solo la cacciatrice. E’anche un comune mortale,e come tutti,può avere incidenti simili.” Sospirò Giles riprendendo posto su una sedia.

Angel dal canto suo se ne stava leggermente in disparte ascoltando ciò che si dicevano,ma non intervenendo.

“Angel,tu cosa ne pensi?” gli chiese Willow nel tentativo di coinvolgerlo capendo il suo animo.

Angel la osservò per un paio di secondi,poi alzò le spalle.

“La verità è che non ho idea. Ma sinceramente,sento puzza di magia. Potrei anche sbagliarmi…” ammise cercando di pensare a cosa potesse essere accaduto ala sua amata Buffy…

“Non è da escludere- confermò Giles- perciò direi,visto che la situazione è abbastanza stabile qui,di recarci a fare ricerche,ovviamente non in biblioteca perché l’abbiamo distrutta,ma la mia casa è disponibile.” Disse Giles alzandosi,mentre tutti lo seguirono.

Oz si voltò insieme a Willow.

“Non veni Angel?” chiese il licantropo taciturno all’amico vampiro.

“Io rimango qua.” Rispose sicuro Angel restando immobile,e guardando gli amici della cacciatrice uscire. Lentamente si recò nella stanza dove Buffy riposava a tempo indeterminato. Già indeterminato,si disse mentre avanzava verso il letto, forse era anche peggio della sua morte. Non sapere se sarebbe sopravvissuta,o tra quanto si sarebbe svegliata. Sedendosi sulla sedia posta accanto al letto,prese la piccola mano di lei tra le sue e cominciò a parlarle,sperando che lo sentisse.

 

 

A Buffy mancò il respiro. L ‘uomo era appena entrato dalla porta d’ingresso. Alto,moro,indossava una semplice camicia bianca che lo rendeva semplicemente stupendo. Il suo Angel era davanti a lei…Ed entrava,direttamente dalla luce del sole! I raggi dalle finestre colpivano il suo volto che non diventava cenere. Il suo viso aveva un bel colorito,del tutto diverso dal solito pallido.

“Papà!Sei tornato!”

Subito le due bambine gli gettarono le braccia al collo non dandogli nemmeno il tempo di posare la valigia che aveva con sè che cadde pesantemente a terra con un tonfo.

Buffy osservava la scena senza fiatare. Non sapeva cosa dire o fare. Non sapeva dove si trovava,cosa diavolo le era successo,e come era possibile che Angel fosse vivo,e che loro avessero….si…Proprio LORO, delle figlie! Cercò di pensare velocemente per quanto lo stupore glielo permetteva. Angel la stava lasciando. Forse stava semplicemente sognando. Forse era tutto un desiderio del suo subconscio. Impossibile!Lei stava guardando Angel andar via,aldilà della nebbia. E ad un tratto….Questo! Frustrata sospirò Non sapeva che pensare. Intanto le bambine avevano finalmente mollato Angel che pareva stremato,ed erano tornate a litigare tra di loro.

Fu in quel momento che Angel si voltò verso di lei rivolgendole il sorriso più dolce e felice del mondo. Lei si sentì ancor più spaesata e confusa. E anche,terrorizzata. Non sapeva ancora cosa fare per uscire da quella situazione! Avrebbe voluto scappare,ma era come paralizzata li in quel punto,nell’ultimo scalino,mentre lui si avvicinava sempre di più,finchè le loro labbra non si incontrarono nel bacio più caloroso che avesse mai ricevuto da Angel! Rispose al bacio. Era inevitabile. Vampiro o meno,confusione o meno,era pur sempre il suo Angel,e lei era Buffy,e lo amava. Disperata si perse in quel bacio,finche entrambi,non ebbero bisogno di respirare e si staccarono. Angel la guardò stranito.

“Hey,è tutto ok?La caccia ieri notte ti ha stremata?” chiese preoccupato l’ormai ex vampiro continuando a tenerla tra le sue forti braccia.

Buffy sospirò di sollievo. Almeno non era arrivata in qualche dimensione alternativa dove lei non era la cacciatrice,lui non era mai stato un vampiro,e cose come viaggiare nello spazio e nel tempo non erano all’ordine del giorno. Pensò che forse,si trovava nel futuro. O almeno in una specie. Osservò gli occhi scuri di Angel. C’era calore,VITA in quegli occhi. Davvero sarebbe accaduto ciò nel futuro? Lui non l’avrebbe lasciata?Ma cosa più importante,perché era finita li? Tutte queste domande rischiavano di farle esplodere il cervello. Avrebbe voluto avere Giles con sé….Però,se si trovava nel futuro,Giles forse era comunque presente!Forse un po’ anzianotto rispetto al Giles che lei conosceva!Decise che ne aveva abbastanza. Tornò a rivolgere la sua attenzione all’uomo di fronte a sei interrompendo il flusso dei suoi pensieri.

“Devo parlarti.” Disse semplicemente voltandosi e salendo le scale. Lui all’inizio restò sorpreso. Buffy sembrava strana,molto strana. Raccomandando alle bambine di fare le brave la raggiunse nella loro stanza. La trovò in piedi davanti al comò. Buffy stava fissando la foto,a cui prima non aveva fatto caso. Ritraeva lei ed Angel,al loro matrimonio! Sempre più confusa,la cacciatrice portò le mani alla testa cercando di ricordare un particolare di quello che le era successo. Cadde pesantemente seduta sul letto. Angel,suo marito,si mise al suo fianco cingendole le spalle con un braccio.

“Amore mio cos’hai?” le chiese dolcemente baciandole piano il collo.

Buffy si scostò leggermente e lo fissò attentamente. Era cambiato. Il suo viso sembrava più maturo….Più,invecchiato forse. Doveva essere umano da un paio d’anni,visto e considerato che comunque la loro figlia più grande aveva sei anni,come minimo da sette il suo core aveva ripreso a battere,se non da più! E poi,anche lei era cambiata. Più cresciuta,più donna. I suoi capelli erano allungati di molto,e alla fine scendevano con dolci e morbidi boccoli. Quasi non si riconosceva. Non era più una ragazzina. E aveva due figlie. E suo marito era Angel. Sempre più esasperata emise l’ennesimo sospirò di frustrazione,non capendo più nulla. Angel la guardava cercando di capire cosa la turbasse. Le sembrava distante,fredda e diversa. Non era mai stata cosi con lui. Almeno non da quando si erano finalmente sposati dopo tutte le avventure che avevano passato e i dolori che avevano subito.

“Io non sono la tua Buffy.” Disse tutto d’un fiato,aspettandosi una reazione a dir poco scandalosa. Ma una cosa che capì , che Angel aveva conservato era la compostezza e la pazienza. Continuava a fissarla,cercando di capire meglio cosa volesse dirgli sua moglie.

“Penso di venire dal passato. Se non da un’altra dimensione!” confessò ancora aspettando che lui chiedesse qualcosa.

“Cosa ti è successo?” chiese Angel con voce pacata,come al solito senza fretta.

Buffy sospirò ancora.

“Non lo so di preciso. Continuo a chiedermelo. I-io…Avevo appena fatto saltare in aria il liceo,per uccidere il sindaco che aveva fatto la sua ascesa. Poi…Tu…Cioè,tu del passato intendo…Mi stavi lasciando,stavi andando via…e-e…mi sono ritrovata stesa sul letto della stanza di mia madre,che ora suppongo sia la nostra stanza…In un certo senso.” Buffy aveva tentato di spiegargli tutto nella maniera più semplice possibile. Lui,continuava a fissarla senza battere ciglio. Finalmente dopo lunghi istanti di silenzio si decise a rispondere,come riscosso da un’illuminazione improvvisa.

“Sei in coma!” affermò sicuro facendo rimanere Buffy letteralmente di sasso.

“Cosa…cosa dici?” chiese ancora più perplessa. Non bastava il futuro…Ora anche il coma?

“Sei davvero nel futuro- spiegò Angel- non so se è proprio il futuro della realtà che stai vivendo,ma è un futuro. Forse un probabile futuro. Dipende dalle scelte che farai. Per ora è tutto giusto,credo. L’uccisione del sindaco,il mio addio. Solo che tu,anche se non te ne sei resa conto,sei svenuta. Ed io ti sono corso incontro. In ospedale hanno detto a me e gli altri che eri in coma.”

“io…ma…Se sono qua,e ti ho sposato,vuol dire che….mi risveglierò?” chiese Buffy sempre più preoccupata.

“Suppongo di si” rispose Angel cominciando ad affogare nei ricordi.

 

 

***“Sono stata in un altro tempo…Ho visto il futuro….”

Ammise Buffy. Si stava rimettendo in fretta. Angel passava tutto il tempo li con lei. Le leggeva libri,o la coccolava semplicemente,cosa che lei preferiva sicuramente di più.

Il vampiro alzò gli occhi dal vecchio libro guardando la sua cacciatrice.

“E cosa hai visto?” chiese perplesso che lei decidesse di fare quella rivelazione soltanto dopo giorni.

Buffy sorrise genuinamente.

“Beh,….Non ricordo tutto purtroppo. Cose che potrai vedere anche tu….Se decidi di restare con me…!” sorrise sorniona.***

 

 

Angel allontanò quel breve ricordo tornando a concentrarsi sulla Buffy del passato davanti a lui.

Era anche lui confuso. Certo non si aspettava una cosa del genere. Era una cosa stranissima,avere davanti Buffy,la sua Buffy….Ma in qualche modo diversa…In quegli anni passati insieme Buffy era cambiata,era cresciuta,maturata…Aveva fatto innumerevoli passi in avanti,come era giusto che accadesse crescendo. Adesso si ritrovava di nuovo la Buffy adolescente davanti. Non era pronto a questo. Sospirò.

Buffy lo guardava cercando di capire cosa frullasse per la testa al suo Angel del futuro. Com’era bello vederlo da umano!

“Non capisco ancora perché sono arrivata qua….” Gli disse Buffy abbassando il capo distrutta.

“Non lo so nemmeno io purtroppo. Buffy….Cioè tu…Non me ne hai mai parlato dopo…” le rispose gentile Angel cercando di confortarla in qualche modo,si decise a cambiare discorso.

“Comunque visto che dovrai sta qui per un po’,penso che sia meglio che ti parli della tua vita futura,che ne dici?” chiese alzandosi con un sorriso Angel.

Buffy sorrise a sua volta alzandosi. Angel non era cambiato molto. Riusciva sempre a distoglierla dal pensare sempre e solo ai problemi e alle cose negative.

“Perché non cominci a dirmi da quanto sei umano…?”

Vide passare un ombra negli occhi di Angel. Non ne capì il significato. La sua espressione tornò subito come prima,come se non fosse successo niente,e lei decise di stare al gioco,e non disse nulla,lasciando parlare lui.

“Ci è successo di tutto,dopo il tuo risveglio. Non credo di poterti dire molto,Buffy,quindi accontentati di quello che ti dirò. E’ stato difficile….Stare insieme per noi due. Io mi sono trasferito a Los Angeles…Tu sei rimasta a Sunnydale. Ci siamo sposati dopo 5 anni,non appena io sono diventato umano. Dopo due annetti abbiamo avuto Cathy,che ora ha sei anni. E da un anno e mezzo è con noi anche Alisya.” Le spiegò sorridendo dolcemente. Per lui tutto quello era una stupenda benedizione.

“Vuol dire che io ora ho….”

“31 anni….si!” completò per lei Angel divertendosi a guardare la sua espressione eccessivamente perplessa.

Buffy cercò di riprendersi dallo shock. Come diamine aveva fatto ad arrivare in un futuro così lontano dal suo presente? E ora avrebbe dovuto vestire i panni di una 31enne? Si sentiva assolutamente fuori luogo. Anche con Angel accanto.

“Beh,ma…Gli altri?Willow,Oz,Xander, Cordelia, Giles. E mia madre e Dawn??Dove sono?”

Angel sospirò. Era impossibile nascondere la verità. Come poteva fare?Lei comunque avrebbe scoperto tutto se restava per molto. Decise di parlare,che se la vedessero le forze dell’essere dopo!

“Sono cambiate molte cose. Oz,da moltissimo tempo ha lasciato Willow. Lei….beh….è diventata gay…!La sua prima ragazza,Tara è morta,e lei è diventata molto cattiva. Grazie a Giles è tornata la Willow di sempre dopo. Ora sta con una cacciatrice di nome Kennedy.”

Buffy era sempre più perplessa. Ricadde di nuovo seduta sul letto cercando di assimilare quelle notizie,e pensando che erano solo le prime.

“Kennedy?Sarebbe la sostituta di Feith?Lei….è morta?” chiese Buffy osservando Angel che stava cominciando ad essere irrequieto non sapendo più da dove riprendere.

Si sedette accanto a lei di nuovo.

“Feith è viva. E’ sposata con il preside dell’attuale Liceo di Sunnydale che è stato ricostruito per la seconda volta.” Buffy strabuzzò gli occhi.

“Ricostruito?Seconda volta??!” non riusciva a comprendere il significato di quel SECONDA VOLTA.

“Già. 4 anni dopo la distruzione del Liceo,il Preside Wood riaprì la scuola,il nuovo Liceo Sunnydale. Sfortunatamente per lui quello fu l’anno della grande battaglia finale,che si combattè esattamente sotto il Liceo,alla Bocca dell’Inferno. Arrivarono Potenziali cacciatrici da tutto il mondo. Alla fine vincesti,ma solo passando il tuo potere e quello di Feith anche alle altre. Così adesso ci sono miliardi di Cacciatrici sparse. Il Liceo però è stato distrutto di nuovo. Un paio di anni dopo,Wood decise di riaprirlo nuovamente,in un'altra zona,quella è off limits per tutti,è terra bruciata. Tu sei la psicologa della scuola. Con Feith sono sposati da 7 anni,e hanno un figlio di nove.” Le spiegò il vampiro pazientemente attento a farle capire bene tutto,o quasi.

“Mia madre?Mia sorella?” chiese Buffy ancora

“Xander invece stava con Anya,dovresti ricordarla,l’ex demone della vendetta. L’ha lasciata sull’altare,e dopo,nella battaglia finale lei è morta. Ora lavora lui al negozio di magia di Giles. Penso che tu non lo sai,Giles ha il negozio di magia. Ora lui si trova in Inghilterra fa parte del nuovo consiglio degli osservatori.” Rispose Angel cercando di deviare il discorso..

“Angel,non vaneggiare!Rispondi!Dov’è mia Madre!?” chiese Buffy quasi spazientita.

Angel sospirò. Testarda lo era stata sempre.

“Beh tua madre….Non. Non è più tra noi….” Rispose finalmente Angel,togliendosi un grosso peso dal cuore.

Buffy dal suo canto aveva gli occhi spalancati. Pareva terrorizzata. Cominciò a tremare.

“Quando morirà mia madre?Perchè morirà?!” domandò con un filo di voce tremate.

Angel abbassò lo sguardo,incapace di vederla in quello stato. Ricordava perfettamente Buffy quando era morta sua madre. Esasperata,e senza certezze per il futuro. Perennemente in colpa.

“Da dove vieni tu,succederà tra meno di due anni….” Rispose non osando ancora guardarla.

La cacciatrice deglutì cercando di ricacciare indietro le lacrime.

“Così presto….”

Angel le poggiò una mano sulla spalla. Lei cercò di ricomporsi. Dopo alcuni istanti in cui si calmò appena decise di continuare il suo interrogatorio.

“E Dawn?!”

Angel alzò lo sguardo tornando a guardarla. Lei fissava un punto indefinito di fronte ad essa.

“Dawn sta bene. Anche lei ha avuto qualche piccolo problemino. Durante l’anno in cui tua madre è morta,lei era minacciata,da una forza enorme,un dio,che voleva ucciderla. Poiché il suo sangue avrebbe riaperto un portale per il suo vero mondo. Lei…è chiamata chiave. Ti è stata inviata dai monaci per proteggerla. Tu la ricordi da quando era molto piccola. Ma in realtà non è conte da molto tempo.”

Buffy annuì violentemente. Si voltò a guardarlo a sua volta.

“Bene. Dammi ora tutte le notizie sconvolgenti,cosi facciamo un unico falò!” fece un sorrisetto isterico. Era molto nervosa. Tutte quelle novità la stavano massacrando. Capì perché era bello vivere nel presente,giorno per giorno.

“Beh…Il dio, Gloria,è riuscita a rapire Dawn e con il suo sangue a riaprire il portale. L’unico modo per richiuderlo era sacrificare Dawn. Il suo sangue poteva richiuderlo,come lo aveva aperto. Tu non ne hai voluto che sapere. Ti sei sacrificata al suo posto…Chiudendo così il portale…Tutti,siamo stati malissimo…” Angel abbassò nuovamente il capo. Anche a lui faceva male rivivere quei momenti. La sua anima aveva rischiato di perdersi in quel periodo.

Buffy era sempre più scioccata. Tutto questo lei doveva ancora viverlo. E questa consapevolezza la faceva tremare solo di più. Si massaggiò le tempie con le dita, cercando di fare ordine nella sua testa. Oramai voleva sapere tutto.

“Vai avanti!” affermò sicura, facendo un lungo respiro,pronta a sapere tutto il resto.

 

---> PRESENT <---

Angel era sempre la . Non si era mosso di un centimetro. Purtroppo Giles e gli altri,non avevano trovato un bel niente. Erano persino tornati alle macerie dell’ex Liceo. Ma anche quello era stato un vero buco nell’acqua. Apparte i resti del serpentone non c’era nient’altro di strano. Erano tutti d’accordo sul fatto che il come di Buffy fosse più che naturale. Ma Angel aveva sempre quella strana sensazione. Percepiva l’anima della cacciatrice lontana…Molto lontana.

Joyce e Dawn erano tornate a Sunnydale volando,dopo aver saputo la notizia. Anche se la 12enne Dawn non andava molto d’accordo con sua sorella,aveva passato un pomeriggio intero a piangere perché voleva che Buffy si svegliasse presto. Solo Angel era riuscito a calmarla,portandola davanti al letto di Buffy e dicendole di parlarle,perché lei poteva sentirla,e quindi sarebbe tornare presto.

Joyce invece,era molto contrariata che Angel si trovasse ancora al capezzale della figlia. Aveva sperato davvero che lui se ne andasse per sempre,lasciando la sua bambina in pace.

 

“Mi dispiace per lei Joyce!Forse sarà un grosso errore,forse me ne pentirò. Ma io non lascerò mai più sua figlia. A meno che non sia lei esplicitamente a dirmi di andar via!” rispose Angel sicuro ad un altro tentativo della madre di Buffy a persuaderlo a lasciare la città e la figlia.

“Non capisci Angel!Sei egoista!che futuro potrebbe avere con te!Non puoi stare alla luce del sole,non puoi darle figli!Lei non merita questo!” lo ribeccò Joyce infervorata.

Angel ammutolì per qualche istante. Si voltò a guardare l’esile figura che sembrava dormire pacificamente distesa sul lettino. Gli tornò in mente la sua espressone ferita,prima di crollare definitivamente a terra. Scosse la testa.

“Io non la lascerò mai…” rispose sicuro tornando accanto al letto della sua amata,mentre la donna scuoteva la testa. (magari Angel c’avesse pensato anche nella vera serie!!eh!)

 

---> FUTURE <---

 

Buffy continuava a guardare Angel esterrefatta. Aveva ascoltato tutta la storia. La storia tartassata di loro due,tutte le peripezie che avevano dovuto passare prima di arrivare ad essere la famiglia felice che erano ora. Le sue disavventure a L.A. Darla,suo figlio Connor. Spike,e la sua anima! Cordelia e Wesley morti. Willow e Kennedy. Xander afflitto per la perdita di Anya. La sua sorellina oramai venticinquenne,che stava preparando le sue nozze con un ragazzo conosciuto all’Università. Il negozio di magia. La sua seconda morte. La morte di sua madre…Tutte notizie più che sconvolgenti. Stava cercando di assimilare il tutto.

Angel capiva come doveva sentirsi. La confusione della sua testa doveva essere tale da farle scoppiare il cervello.

“Io lavoro ancora con una agenzia investigativa. Ovviamente specializzata in demoni e varie. La filiale a Los Angeles esiste ancora,ed è tenuta sotto controllo da mio figlio Connor e altri suoi dipendenti e alcune cacciatrici. Qua abbiamo cacciatrici e anche l’aiuto di una valida strega,ovvero Willow. La base si trova dietro il negozio di magia. Siamo mantenuti dal nuovo consiglio di Giles che ci paga per i nostri sforzi. Divertente vero? Comunque non è più come prima. Sunnydale non è più la bocca dell’Inferno e questo ha determinato un netto cambiamento. Solo pochi vampiri si aggirano ancora nei dintorni. E pochi demoni. La nostra è solo precauzione. Teniamo a bada i pochi mostri senza correre alcun rischio. Los Angeles è lo stesso. Dopo l’ultima battaglia anche la le forze del male sono stata tagliate di netto. Tu e Feith ci aiutate molto raramente. Anche la mia presenza spesso non è necessaria per combattere qualche demone o dei semplici vampiri. Se vorrai fare la ronda potrai osservare tutto questo con i tuoi occhi.” Le spiegò ancora Angel mentre Buffy lo ascoltava tranquilla. Ancora non le aveva detto la cosa forse più importante.

“C’qualcos’altro che devi dirmi?” domandò ancora Buffy. Parve leggergli nel pensiero.

“Domani sera è venerdì. E il venerdì a cena ci riuniamo con tutta la squadra. Facciamo a turno. Domani tocca a noi ospitare.” Si morse le labbra. Non sapeva come l’avrebbe presa. Rincontrare tutti estremamente cambiati forse era troppo.

“Comunque se vuoi posso disdire. Dico che stai male e…”

“No no!Tranquillo. Perchè mai. Mi sento pronta…credo. E ora so tutto,quindi spero che non notino la differenza.”

“Non vuoi dire loro la verità?” chiese Angel perplesso.

“No.. Non credo sia necessario. Almeno per ora.” Scosse la testa. Non voleva preoccupar inutilmente i suoi amici.

“Però potremmo contattare Giles,per vedere se ha qualche idea su quello che ti è successo. Va bene?”

Buffy sorrise annuendo. Poi si stupì osservando le lancette della sveglia segnare le nove di sera passate.

“Hey!Si è fatto tardi!....Dovremmo cenare giusto?Per caso,nel futuro so cucinare meglio?” chiese con un innocente sorriso iniziando ad alzarsi mentre anche Angel faceva lo stesso.

“Mmh…Diciamo che hai imparato,era inevitabile.” Angel ricambiò il sorriso.

Insieme si avviarono di sotto.

Scese le scale trovarono le bambine che come promesso,avevano fatto le brave. Purtroppo non si poteva dire la stessa cosa riguardo l’ordine. Innumerevoli giocattoli erano sparsi per tutto il pavimento e, mentre la piccola Alisya continuava a giocare con la bambola rotta,Cathy aveva preferito dedicare le sue attenzioni a un bambolotto che cullava come se fosse un bimbo vero.

“Come stai mamma?” chiese Cathy osservando sua madre scendere le scale con il suo papà.

Buffy sentì per la seconda volta il tuffo al cuore per sentirsi chiamare mamma. Era strano,ma allo stesso tempo stupendo. Sorrise affettuosamente alla sua futura bambina,rassicurandola.

“Molto bene grazie tesoro!”

Angel le sorrise. Era convinto che Buffy,seppur del passato,non avrebbe faticato ad abituarsi a quella routine e alle bambine. Era pur sempre la cacciatrice,e aveva una forza di volontà ferrea.

“Amma!” si accorse che anche la piccola Alisya reclamava le sue attenzioni. Tendeva le braccine in un chiaro invito ad essere presa in braccio dalla mamma.

“Sta iniziando ora a parlare.” Le spiegò Angel visto che ancora la piccolina non pronunciava perfettamente nemmeno la parola ‘mamma’. Buffy si avvicinò alla sua seconda figlia e la prese in braccio mentre lei sorrideva tutta contenta. Un occhio si posò sulla bambola a terra con la testa spezzata. Alzò un sopraciglio osservando Angel che represse una risata.

“Decapita tutti i giocattoli..” fece spallucce Angel. Forse quella era una dote normale per una figlia di cacciatrice. Comunque Buffy alzò le spalle e insieme si recarono in cucina…

 

 

 

 

Cap. 3 : Help!

 

---> PRESENT <---

“Davvero,fatemi avere notizie di Buffy!” raccomandò Cordelia ai suoi ‘amici’ mente li salutava prima dell’arrivo del pullman. Era stanca. Con tutto il rispetto per la cacciatrice in coma. Ma voleva evadere. Andare via dalla città dove una volta era una tra le più ricche ragazze,mentre ora era solo l’ombra di quella che era stata una volta. Se doveva cambiare,non lo avrebbe fatto la…Mai più. Non voleva ricordare ciò che era prima,né rimpiangerlo. Sarebbe stato meglio per tutti se lei si fosse tolta dai piedi.

“Ci mancherai Cordelia…” disse seriamente Willow sempre ancorata al braccio del suo Oz.

“Già..” sorrise sprezzante Xander. In fondo,non voleva assolutamente che lei se ne andasse. Con chi sarebbe beccato dalla mattina alla sera? Chi avrebbe guardato incessantemente anche per ore.

Cordelia sorrise e sospirò.

“Anche voi mi mancherete….forse…!” sorrise Cordelia decidendo di abolire gli addii sdolcinati.

Il pullman arrivò cominciando a fermarsi a poca distanza da dove si trovavano loro. Molte persone iniziavano già ad accalcarsi la intorno.

“Non ci hai ancora detto dove andrai” la riprese Willow genuinamente curiosa di saperlo.

“Da una mia zia prima di tutto. Abita vicino Los Angeles. Poi ovviamente non potrà mancare una mia visitina a L.A….Poi,è tutto da scoprire.”

Xander sorrise. Anche lui sarebbe voluto partire dopo il diploma. Andare in giro per il mondo. Ma il coma di Buffy lo teneva ben piantato a Sunnydale.

“Abbi cura di te.” Le disse il solito taciturno di Oz.

Willow abbracciò l’amica in un gesto che lasciò tutti di stucco. Cordelia ricambiò la stretta per poi lasciarla ricomponendosi subito.

“Beh, state bene anche voi! Ci sentiamo!” sorrise guardando i tre. Forse non li avrebbe rivisti mai più, o forse si…Chi lo sapeva.

“Addio.”

Guardò per ultimo Xander. Il suo strampalato ex… Sorrise e poi si voltò lentamente verso la sua nuova vita.

In macchina mentre tornavano,Xander non riuscì a fermare una lacrima. Scosse subito la testa dandosi dello stupido. Cordelia non vedeva l’ora di allontanarsi da loro…da lui. A quest’ora stava già ridendo pregustandosi la sua nuova vita. E lui come un idiota piangeva per lei.

Non sapeva che anche a Cordelia,già in viaggio sul suo pullman, era accaduta la stessa cosa.

 

“Tu sei ancora convinto che ci sia di mezzo la magia vero?” chiese Giles pulendosi gli occhiali ad Angel seduto come sempre oramai nella sedia accanto al letto di Buffy. Lei non aveva subito né miglioramenti né peggioramenti; come aveva predetto il medico,era costantemente stabile.

“Non saprei Giles. E’ tutto cosi strano. Io…non la sento!”

Angel stava cominciando a disperarsi sempre di più. Oltre al coma di Buffy,c’era anche Joyce con la sua smania di mandarlo via che lo esasperava. Davvero quella donna non voleva arrendersi.

“Sto cercando da giorni,Angel. Non ho trovato niente. Nessun effetto collaterale nell’uccidere il sindaco.”

“Però…Anche Feith è in coma,ma io riesco a sentire la sua essenza. La sua anima! Quella di Buffy sembra troppo distante.” Spiegò Angel cercando di far capire anche all’osservatore ciò che provava.

Giles cominciò a camminare nervosamente avanti e indietro. La sua protetta poteva essere in pericolo e lui non lo sapeva,e non poteva far niente.

“Continuerò a cercare.” Sospirò non trovando nient’altro da dire.

Angel annuì lentamente.

“Grazie.”

Giles lo guardò attentamente. Sapeva che quel grazie non era riferito al darsi da fare per cercare una cura per Buffy. Lui avrebbe cercato anche senza le preghiere del vampiro. Lo ringraziava perché aveva accettato la sua scelta di restare li con loro. Almeno lui. E almeno Willow…

 

 

---> FUTURE <---

“Beh mi hai davvero stupito! Sai anche cucinare!” esclamò Buffy lodando l’ottimo lavoro di Angel mentre insieme sparecchiavano.

Angel sorrise.

“Ho imparato anche io. Come hai fatto tu!”

Buffy storse il naso.

“Come FARO’ io! Per ora vorrei evitare di avvelenare te e le bambine!” rise Buffy finendo di pulire il tavolo dove avevano cenato. Cathy e Alisya erano già state mese a letto e addormentate. Quelle due bambine le trasmettevano una dolcezza e un amore infinito.

“Allora” cominciò Angel divertito mettendosi le mani ai fianchi.

“Vuoi andare un po’ a caccia?” le chiese subito.

Lei sorrise di rimando.

“Molto volentieri!...Ma,è le bambine?Resteranno sole…”

Angel rise di gusto.

“Risolvo subito”

E si recò al telefono per chiamare la persona che solitamente chiamava sua moglie,e che era sempre disponibile a badare alle loro piccole quando loro uscivano.

Scambiò qualche parola mentre Buffy cercava di capire chi c’era dall’altro capo del telefono.

Non ebbe tempo di chiederlo quando lui posò il telefono. Infatti comparve una luce all’interno della stanza e subito Buffy si mise all’erta in posizione di lotta. Si stupì vedendo chi si materializzò poco dopo.

“Willow?!” esclamò stranita guardando la sua amica e poi Angel che tratteneva una risata. Willow era cambiata. Come lei del resto. Anche lei più grande. I capelli non erano molto lunghi,ma neanche troppo corti. I lineamenti del suo viso erano più maturi,più fini.

“Buffy!Chi aspettavi,la fata turchina per caso?!Stai bene?” chiese la strega aggrottando la fronte perplessa per l’espressione stupita della sua amica.

“Oh,no!E che Angel non mi aveva avvertito che ti chiamava. Cosi sono rimasta un po’ sorpresa!” sorrise istericamente mentre lanciava un’occhiataccia ad Angel,che intanto cercava di darsi un contegno.

“Bene Will. Torniamo presto. Grazie come sempre!” sorrise Angel per prendere poi la mano di Buffy conducendola fuori casa mentre lei salutava anche velocemente la sua amica.

Una volta in strada Angel continuava a ridere e Buffy lo guardava contrariata.

“Avresti dovuto dirmi anche che Willow per venire a badare le bambine si materializza improvvisamente nel nostro salotto!” lo riprese imbronciata.

Angel smise di ridere a fatica,respirando affannosamente.

“Me ne sono dimenticato!Ma,Buffy,avresti dovuto vedere la tua faccia!”

Le rispose fermandosi e continuando a guardarla divertito mentre lei manteneva la sua espressione più dura possibile.

 

Angel sempre sorridendo pensò che in questo non era cambiata nemmeno un po’.

Lentamente si avvicinò alle sue labbra trascinandola in un bacio dolce e appassionato.

Buffy sentì un brivido lungo la schiena. I baci dell’Angel umano,erano in qualche modo….diversi. Forse perché sentiva il suo cuore battere. Forse perché sentiva la sua sempre crescente eccitazione.

Avvolse le braccia intorno al suo collo,mentre le mani di lui le cingevano i fianchi, e si perdevano in quel bacio senza fine, bramando sempre di più.

 

 

---> PRESENT <---

In quelle notti Sunnydale era abbastanza tranquilla. Sembrava che l’Ascensione del sindaco avesse messo in fuga tutti i vampiri che non erano compresi nel suo piano. Angel sapeva che quella tranquillità era apparente e non sarebbe durata ancora a lungo. Soprattutto quando i vampiri avrebbero saputo che la cacciatrice era fuori gioco per ora. Per ora. Si disse. Perché lei si riprenderà presto. Intanto Angel faceva i suoi soliti giri in piena notte.

Il cimitero sembrava pacifico e tranquillo All’improvviso però udì dei passi dietro di lui. Rallentò il passo aspettandosi che l’inseguitore si avvicinasse. Fu un attimo. Si voltò assalendo la figura dietro di lui e spingendolo contro un muro bloccandolo Era un uomo.

“hey hey hey!Calma. Perché non ragioniamo?” propose l’uomo cercando di liberarsi dalla stretta possente che lo teneva bloccato all’albero.

Angel ringhiò anche se non si era ancora trasformato.

“Cosa cerchi?!” chiese ignorando completamente la proposta dell’uomo.

“Te! E ora che ti ho trovato, Angelus,faresti bene ad ascoltarmi.” Rispose quello strano tipo parlando a fatica visto che il suo assalitore teneva strettamente il suo collo nella morsa della sua mano. Angel rimase stupito sentendosi chiamare con il nome del suo demone. Lasciò leggermente il collo dell’uomo,mantenendo sempre una leggera pressione in caso volesse scappare.

“Parla!” ordinò questa volta trasformandosi in vampiro.

“Puoi lasciarmi. Non scapperò di certo!Ti stavo cercando!” spiegò cercando di convincere il vampiro davanti a lui di lasciarlo. Lo fece,mentre il suo volto tornava normale.

“Il mio nome è Doyle!” cominciò l’uomo allontanandosi dall’albero.

“E io so che tu sei buono. So tutta la tua storia. So che eri il vampiro più temuto e crudele,e che un giorno gli zingari ti ridiedero l’anima per farti pagare di aver ucciso la preferita del loro clan. So che cercasti di espiare i tuoi peccati combattendo a fianco della cacciatrice. So anche che ti innamorasti di lei,e per un piccolo incidente…Perdesti di nuovo la tua anima. So anche che sei tornato. E so anche che la stavi lasciando. Ma che c’è stato un imprevisto.”

“Bene non mi interessa la storia della mia vita!Sai cosa è successo a Buffy?” chiese Angel già spazientito

Doyle continuò ignorando la sua domanda.

“Sono stato mandato dalle Forze Supreme, coloro che gestiscono i nostri destini. Hai letteralmente rovinato il loro piani. Tu saresti dovuto andar via,esattamente a Los Angeles. Io ho delle visioni. Un volto,un nome. In quella città,c’è molta gente che ha bisogno di aiuto. Alcuni devono essere salvati,altri devono essere fermati. Tu devi venire con me.”

Angel lo guardò confuso per un po’. Poi fece un passo indietro come scottatosi.

“io…Io non posso lasciar Buffy,non ora. Non più!” rispose Angel sicuro.

“Mi dispiace,amico. Non hai scelta.” Lo riprese Doyle.

“cosa succede se non vengo?” chiese Angel sempre più perplesso

“Beh,non potrai sperare di avere più la tua ricompensa un giorno. Ovvero di espiare i tuoi peccati,e chi lo sa,magari di tornare uomo.”

Angel sempre più confuso restò immobile assimilando le parole del mezzo demone con le visioni davanti a lui.

“In più…..” continuò Doyle per convincerlo

“Ci sarebbero persone che a L.A potrebbero aiutarti per sapere cosa è successo alla tua cacciatrice. E poi,potrai sempre venire a trovarla,la distanza non sarà un problema.”

Angel continuò a pensare,mentre Doyle allungava la mano in attesa che il vampiro la stringesse accettando le cose.

“Mi serve aiuto.” Disse ancora il mezzo demone attendendo speranzoso.

 

---> FUTURE <---

Buffy si accorse davvero che Angel aveva ragione. Sunnydale del futuro era identica,ma in una cosa cambiava. La tranquillità,la calma. Persino al cimitero,il luogo preferito dei vampiri. C’era una pace assoluta la dentro. Senza volerlo,e soprattutto senza saperlo Buffy arrivò esattamente davanti alla tomba di sua madre. Angel non aveva osato dire una parola. Capiva come doveva sentirsi. Lui stesso l’aveva consolato anni fa,per la perdita di Joyce,e ora forse doveva farlo un’altra volta. Che strano! Pensò. Le strinse piano una mano,restando accanto a lei,in silenzio. Nessuno dei due si accorse del tempo che scorreva velocemente. Si fece tardi,e Buffy a malincuore interruppe quella calma interiore che aveva trovato.

“Mi sa che è ora di andare.” Disse voltandosi a guardare Angel che ancora fissava la lapide.

“Hai ragione.” Mormorò mentre anche lui si voltava verso di lei,e sempre in silenzio,mano nella mano,tornarono a casa.

 

 

 

Capitolo 4: La città degli Angeli

 

---> PRESENT <---

Los Angeles. Cala l’oscurità e la città risplende. Come un faro. Tutti ne sono attratti: persone, e anche altre creature. Arrivano qui per vari motivi. Vuoi sapere il mio? E’ un motivo strano,molto strano. Ha a che fare con un mezzo demone che mi ha chiesto aiuto,e che in questo momento non so neanche dove sia,mentre io girovago per le strade di questa città illuminata. Penso a Buffy. E’ passato un mese da quando è entrata in coma. Ancora nessun miglioramento o peggioramento. Certe volte credo davvero che rimarrà cosi per sempre,poi mi impedisco di pensare questa cose negative. Da poco meno di un mese sono qua,nella città degli angeli,per la gioia di Joyce,per la gratitudine di Doyle che mi sta sempre addosso,ma che ora sembra si sia calmato. Lui ha le visioni,io vado,combatto,salvo vite e torno a casa. Il mio lavoro inizia e finisce cosi. Nel tempo che mi resta cerco ininterrottamente tracce della mia cacciatrice che voglio assolutamente si risvegli presto. Il medico dice che più continua a dormire,più ci sono probabilità che se si risvegliasse abbia dei danni al cervello. Lo devo impedire! E devo riportarla indietro. Torno spesso a Sunnydale,quasi una volta ogni due-tre giorni. Giles è a pezzi. Non ha più il consiglio con lui,e ora neanche la sua cacciatrice. E’ più spaesato di un ago in un pagliaio. Willow,attende con impazienza che la sua amica si volti verso di lei dal letto dov’è stesa e le sorrida dicendole che era tempo di andare al college. Era rimasta li a Sunnydale principalmente per stare accanto alla cacciatrice,ed ora che lei era in quelle condizioni si sentiva senza uno scopo. Nemmeno Oz riusciva a consolarla,e sperava che l’inizio effettivo del college coinvolgesse la sua ragazza a tal punto da farle pensare di meno a questa brutta storia. Xander,il giramondo mancato, si fa consolare da Anya. Non che la usi,anzi le vuole molto bene. Sta imparando ad apprezzarla di più,credo che siano fidanzati ora,ma sinceramente non li capisco,e non mi importa di loro. L’unica persona che mi tiene legato a Sunnydale è quella ragazza ancora costretta in un letto d’ospedale,la cacciatrice da cui non ricevo un sorriso,né una parola,né una lacrima da troppo tempo,e che mi manca terribilmente. E Dawn. La sua povera sorellina,che pare sia davvero l’unica che mi voglia bene a prescindere dai sentimenti di Buffy. So che Doyle presto arriverà con un altro biglietto indicante nome e luogo per trovare la prossima vittima da salvare,e mi godo questi ultimi momenti di libertà e di pace dalle parole oppressive di quel nanerottolo complessato,che si sta pian piano accaparrando la mia ammirazione.

 

 

 

---> FUTURE <---

Buffy si svegliò piano. Non voleva svegliarsi nella realtà,nel presente. Almeno non ancora. No. Era oramai da un mesetto che si trovava li. Forse,voleva stare per sempre in questo splendido futuro,che era quello che aveva sempre sognato. Aveva persino conosciuto i suoi amici del futuro. Tutti erano molto cambiati. Per non parlare della sua sorellina Dawn!Lei era quella che l’aveva fatta rimanere più di sasso. Aveva conosciuto anche Connor,il figlio di Angel,e le ricordava terribilmente Darla. Fortuna che caratterialmente assomigliava molto al suo Angel,e difatti aveva scoperto che con il suo,diciamo figliastro, aveva costruito un bel rapporto,e ne era stata contenta.

Sorridendo,si voltò verso l’uomo che giaceva al suo fianco,con cui aveva passato una nottata a dir poco stupenda. Un suo possente braccio era ancora posato su un suo fianco nudo, leggermente,ma possessivamente,come se non volesse lasciarla andare. I raggi del sole che entravano attraverso le sottili tendine della finestra gli illuminavano il viso angelico e i muscoli perfettamente scolpiti. Non avrebbe voluto guardare altro tutte le mattine. Si stiracchiò stando attenta a non muoversi troppo per non disturbare il suo sonno pacifico,ma Angel si mosse istantaneamente,sentendola subito mentre si muoveva dal suo abbraccio,visto che i suoi sensi erano ancora sensibili come quelli di un vampiro.

Aprì gli occhi, attirandola in un caldo bacio per iniziare al meglio la giornata.

Buffy non aveva nessuna intenzione di alzarsi. Si distese meglio accanto a lui poggiando la testa sul suo petto.

“Davvero vivrò tutto questo un giorno?” chiese piano,come per non spezzare la magia di quel momento incantevole.

“Veramente lo stai già vivendo!... Comunque si. Sono sicuro che lo vivrai. Devi avere solo pazienza” la rassicurò Angel sorridendo sincero. Buffy ricambiò il sorriso,godendosi quel momento di immensa pace,che però fu interrotto troppo presto per i suoi gusti.

Cominciarono a sentire le voci delle bambine che reclamavano la presenza dei loro genitori.

Cathy infatti doveva andare a scuola,e dovevano anche sbrigarsi se non volevano fare tardi. Alisya era destinata all’asilo.

Buffy sbuffò.

“Oddio…Non credo di farcela oggi…” disse seppellendo ancora di più la testa sul largo petto di Angel,che rise di gusto.

“Si che ce la fai!Forza cacciatrice alzati.” La riprese dolcemente scostandola un po’ per alzarsi e iniziare a dirigersi vero il bagno.

Buffy sospirò pesantemente,dicendosi che aveva sempre odiato alzarsi presto. Ora non solo doveva alzarsi presto,ma anche pensare alle sue figlie da sistemare e mandare a scuola,per poi andare al lavoro. Si….si disse. Ecco perché il futuro arriva un giorno alla volta. Non si stancava mai di ripeterselo.

 

--->PRESENT<---

 

“Avanti Buffy,tra due mesi inizierà il College. Non vorrai lasciarmi sola a godere di questa esperienza?!”

Silenzio.

Willow si era abituata ai suoi monologhi. Parlava e parlava,consapevole che non sarebbe mai arrivata una risposta dall’amica distesa da ormai un mese in quel letto di quella,stupida,infima stanza d’ospedale. Non si rassegnava alle parole del medico,che non mancava mai di ripetere che Buffy non si sarebbe risvegliata tanto presto,ammesso che si sarebbe risvegliata. Lei le parlava del college,della sua storia con Oz,del suo Angel che era a L.A e non aspettava altro se non una chiamata per avvertirlo che la cacciatrice si era svegliata. A quando Angel era andato via le visite di Willow si erano fatte più ricorrenti e più corpose. Passava ore al capezzale della sua migliore amica,molte volte sapeva bene di trascurare Oz,ma proprio una caratteristica che l’aveva fatta innamorare di lui era la sua pazienza e la comprensione che traspariva dai suoi occhi. Lui non gliene faceva una colpa. Non pretendeva che non andasse spesso da Buffy per stare con lui. Anzi moltissime volte l’accompagnava lui stesso e stava in un angolo della stanza,oppure fuori,per non interrompere quelle confessioni e quelle parole dolci che la sua ragazza rivolgeva a Buffy,sicura che la potesse sentire. E infatti lei ne era sicura. Sicura come non mai che avrebbe iniziato il College al fianco del suo ragazzo e della cacciatrice.

 

 

Cap 5: Mondi paralleli

 

Giles si strofinò gli occhi e riprese la tazza di tea caldo e fumante portandola alla bocca. Dopo averla svuotata,pazientemente si alzò prendendo un grosso libro dal tavolo in cui era seduto per posarlo nello scaffale a cui era stato destinato. Leggendo i titoli degli altri numerosi volumi passò un dito sopra essi finchè non trovò quello che cercava e si fermò,prendendolo e recandosi nuovamente al tavolo.

Proiezione astrale.

Le lettere che componevano il titolo parevano quasi d’oro ed erano leggermente rialzate. Il libro si aprì con uno scricchiolio dovuto al fatto che non era stato aperto recentemente,da anni forse.

L’osservatore si immerse nella lettura,cercando come faceva oramai da un mese,le cause più probabili del coma di Buffy. E anche,il perché Angel non sentiva la sua essenza.

Il suo compito in quel mese era stato unicamente quello. Apparte le visite all’ospedale,le poche parole scambiate con il medico e con Joyce,e le raccomandazioni che faceva al resto della gang per le cacce notturne,passava tutto il giorno,tutte le ore,tra i suoi libri,volumi,manuali e il telefono qualora Angel avesse notizie da dargli o voleva sapere qualcosa. Per il resto era completamente apatico. Se non fosse per Willow che ogni giorno si assicurava che mangiasse e dormisse,se ne sarebbe dimenticato sempre. Sentiva solo il bisogno di cercare un modo,una cura,o una risposta per il coma della ragazza che considerava oramai come una figlia.

Lo squillo del telefono gli rimbombò in testa,accentuando la sua emicrania. Portando le mani alla testa si affrettò a prendere la cornetta per interrompere quella tortura.

 

“Pronto?”

“Arrivo stasera”

La voce profonda dall’altro capo del telefono era inconfondibile,nonché quasi l’unica voce che sentiva per telefono.

“Bene. Hai novità Angel?”

chiese cercando di nascondere la sua voce stanca e quasi impastata.

“Forse. Glene parlerò stasera. Giles è molto stanco. Non potrà andare avanti così a lungo. Si riposi. Questa sera riprenderemo le ricerche insieme a me.”

“Ci proverò. A stasera.”

“Deve. Arrivederci”

 

Chiuse il telefono lentamente. Le parole di Angel gli rimbombavano ancora in testa. Non poteva andare avanti così. Intanto non aveva voglia,e a volte neanche forza per alzarsi e andare a riposare. E la sua coscienza glielo impediva. Affranto,e convinto dal fatto che se non si fosse ripreso,non sarebbe stato di grande aiuto a Buffy,arrancò verso il divano e ci cadde sopra con un tonfo. Era tropo stanco per salire le scale. Il sonno non tardò ad arrivare.

 

 

---> FUTURE <---

Giles si tolse gli occhiali per pulirli con una piccola pezza presa dal taschino della sua giacca.

Che strano,assomiglia tanto a qualcuno. Pensò Buffy abbozzando un sorriso e continuando ad guardare il suo osservatore molto cambiato. Di certo invecchiato. Le rughe, avevano oramai scavato dei solchi sul suo volto,i capelli erano bianchi,ma per il resto,Giles si manteneva benissimo. Concluso il solito tic del pulire gli occhiali,riprese in mano il libro continuando a spiegare la sua teoria.

“Appurato che sei in coma nel tuo tempo,e che sei arrivata qua,solo ora,a distanza di anni,mi rendo conto che gli sforzi miei e di Angel per cercare un modo per farti svegliare, furono completamente vani. Per qualche strano motivo il Destino, o Le Forze dell’Essere,come vogliamo intenderli,hanno voluto che tu facessi questa esperienza. Non ne so il motivo preciso. Forse,per arrivare a questo futuro. Comunque non c’è modo di farti tornare nel presente,accadrà naturalmente suppongo,quando sarà tempo. Ora,mi pare di aver capito Angel,che Buffy appena sveglia ti disse che non ricordava tutto,giusto?”

“Esattamente” rispose Angel seduto accanto a me sul divano del salotto. “Disse che ricordava di essere stata nel futuro,ma che non ricordava molto. Ma non mi disse più niente. Non ne parlammo più.” Continuò con aria seria cercando di trovare qualche altro indizio,sforzando la memoria.

“Beh. Vuol dire che Le Forze dell’Essere hanno ben pensato di cancellare la parte dei ricordi dove veniva svelato il futuro prima del tempo! Non ci resta che attendere.”

Concluse Giles chiudendo il libro e poggiandolo sul tavolino di legno molto delicatamente. La sua accuratezza nel trattare i libri non era cambiata affatto,come moltissime altre cose di lui d’altronde.

Era l’unico comunque a sapere dell’incidente di ‘Buffy del passato ’. Gli altri non sapevano niente.

“Grazie signor Giles. A dire il vero,starei benissimo qua,senza tornare indietro nel mio tempo.” Ammise Buffy con una smorfia. Pur di non affrontare tutto quello che Angel le aveva raccontato,avrebbe preferito abituarsi a quel nuovo mondo,sebbene rose e fiori,comunque complicato e sconosciuto per lei.

Giles abbozzò un sorriso.

“Purtroppo non si può,Buffy. Tutti devono affrontare il futuro,e se lo devono costruire. E se tu non tornassi nel passato,e non ti risvegliassi,questo futuro non esisterebbe oltretutto.” Spiegò Giles tornando immediatamente serio.

Buffy pensò alle parole di Giles e si accorse che erano del tutto veritiere ,seppur crudeli.

Però,forse chi sta in alto,l’aveva fatta arrivare in quel futuro stupendo,per farle capire che c’era ancora molto per cui battersi. Con questa nuova consapevolezza ritrovò il coraggio di poter esser rispedita da un momento all’altro nel suo presente reale.

 

---> PRESENT <---

 

Chiuso. Quella stanza aveva un odore di chiuso tremendo. Come se non venisse aperta da anni.

Avanzando lentamente,Angel si diresse verso la finestra,spalancandone le ante,in modo che l’aria e la pallida luce della luna facessero capolino nella camera d’ospedale. Soddisfatto del fatto che ora si cominciava a respirare meglio si incamminò di nuovo verso il letto. Non che a lui servisse respirare aria pulita,ma alla ragazza indifesa che riposava su quel lettino,sì,e quasi provò un impeto di uccidere le infermiere o i medici che non pensavano a questo particolare. Buffy era collegata da molti tubi,che la aiutavano a respirare,che la nutrivano. Quasi ogni parte del suo stupendo corpo era coperta da ventose e aghi. Avrebbe voluto strappargliele e accarezzare la sua pelle per farle passare tutte le ferite e il dolore,e fare in modo che si risvegliasse. A Los Angeles la routine quotidiana lo sommergeva,e alle volte gli faceva dimenticare perché era ancora al mondo. Poi pensava a Buffy,e questa era la sua risposta. Finchè Buffy era viva,al mondo c’era un posto anche per un essere come lui. Solo perché aveva l’amore di quella persona pura e splendida. Solo perché anche lui l’amava più di ogni altra cosa. Sedendosi accanto al suo letto restò a contemplarla per minuti,ore,sperando di vedere si suoi occhi color smeraldo spalancarsi e guardarlo. Ma non successe.

 

 

“Sai non l’avrei mai pensato.”

Xander si voltò versò Willow cercando di capire cosa volesse dire l’amica.

“Cosa?” chiese continuando a camminare insieme a lei ed Oz.

“Questo. Noi a cacciare di nuovo vampiri. Soli.” Completò Willow.

Calò per un attimo il silenzio. Attorno,per il cimitero,neanche una foglia sembrava muoversi. Ma sapevano bene ormai che le forze del male si nascondevano ovunque.

“Già, è da quando Buffy lasciò Sunnydale dopo aver ucciso Angel.” Concordò Oz sempre stringendo la mano a Willow. Da sempre la pregava di rimanere a casa quando si doveva uscire per la caccia. Ma lei imperterrita continuava ad andare con lui e Xander,dicendo di poterli aiutare con qualche piccolo incantesimo,qualora servisse. I due si rassegnavano e la portavano con loro,ben attenti a proteggerla e a tenerla lontana dai guai. Ovviamente non riuscivano a tenere testa ai vampiri come la cacciatrice. Anche con un novellino la battaglia a volte si prolungava più del previsto. Quando c’era un demone più potente delle loro aspettative sapevano che l’unica cosa che potevano fare,era di scappare a gambe levate e chiamare Angel,che non avrebbe esitato ad accorrere ad aiutarli. Tenevano a bada solo i vampiri principianti. Questa era l’unica cosa che potevano fare,aspettando ansiosamente che la cacciatrice si risvegliasse,facendo felici tutti.

 

 

Angel e Giles sedevano uno di fronte all’altro sui divani dell’abitazione dell’osservatore. Quest’ultimo aveva fatto davvero un buon sonno ristoratore,e pareva già stare un poco meglio. Le occhiaie erano meno accentuate dall’ultima volta in cui Angel era andato a fargli visita.

“Allora,cosa dovevi dirmi?” cominciò subito versando all’ospite una tazza di tea per poi versarne una per sé stesso.

“Ho girato molto,a Los Angeles. In cerca di risposte per il coma di Buffy,per una spiegazione plausibile per il fatto che non sento la sua anima vicina. Ho trovato un bar,gestito da un demone,che riesce a leggere nell’anima e nella mente delle persone quando cantano al suo karaoke. Ho cercato di estorcergli informazioni,visto che ha la nomea di sapere molte cose. Ho dovuto cantare,ma per Buffy questo e altro.” Angel fece una pausa facendo una smorfia al ricordo e alla vergogna provata mentre cantava per quel demone verde di nome Lorne. Giles continuò a guardarlo cercando di rimanere serio,ma non potendo impedirsi di alzare un sopraciglio.

“Comunque- continuò il vampiro- Mi ha detto soltanto che l’anima di Buffy mi sembra lontana,perché è lontana per davvero. Non ha saputo dirmi dove si trova con precisione,ma suppone che sia in qualche dimensione alternativa alla nostra.” Spiegò rabbrividendo pensando alla sua Buffy in un altro mondo da cui non sapeva come uscire. Magari stava anche soffrendo.

Giles non rispose ma semplicemente bevve un altro sorso di tea. Mantennero il silenzio per parecchi minuti pensando a dove si trovasse la cacciatrice e come avrebbero potuto portarla indietro. Angel si spazientì e diede un pugno sul tavolino facendo traballare la sua tazza di tea che per poco non si rovesciò.

“Dannazione!Deve esserci un modo per riportarla qua!Che razza di scherzo è questo?!NON si può fare un incantesimo o qualcosa del genere?!”

Giles scosse la testa,mantenendo la calma.

“E’ troppo pericoloso. Potremmo provocare uno sbalzo temporale se interferiamo in queste cose. Inoltre l’incantesimo è rischioso,compreso quello della localizzazione. Tutto quello che possiamo fare è sperare che Buffy torni presto tra noi. Ma,Angel,ti ripeto,non possiamo fare nulla. In questi casi,si tratterebbe di magia nera,in un certo senso. E altereremmo la conformazione delle altre dimensioni.”

Angel sbuffò alzandosi sempre più nervoso.

“Non la lascerò ancora a lungo là….Dovunque sia!La riporterò indietro.”

Giles preoccupato si alzò per fronteggiare il vampiro che se ne stava davanti a lui,coi pugni serrati,quasi a farsi male.

“Angel. Ti prego di essere prudente,e di non agire di impulso.”

Giles era serio. Angel continuava a guardarlo,sempre più consapevole di voler Buffy al più presto. Annuendo lentamente non era molto sicuro che avrebbe seguito alla lettera le parole dell’osservatore.

 

 

Cap 6: Evil

 

---> FUTURE <---

 

La piccola Alysia giocava tranquilla con una bambola nuova di zecca regalatale dalla zia Dawn.

Buffy,godendo di quegli attimi di pace,e del suo giorno libero,sfogliava distrattamente una rivista. Oramai,dopo più di un mese,era venuta a conoscenza delle notizie più importanti e sconvolgenti del mondo del gossip,così quella era solo un’ennesima rivista uguale e tutte le altre.

Posò lo sguardo sull’orologio del soggiorno. Era ormai mezzogiorno passato. Strano. Angel a quell’ora era sempre a casa solitamente. Un mesto senso di preoccupazione si fece capolino tra i suoi pensieri. Fu interrotta dal pianto della bambina ai suoi piedi. Alysia piangeva dopo aver rotto anche la nuova bambola. La bambina pareva nervosa e irrequieta. Buffy posando la rivista,le tolse la bambola ormai rotta dalle manine e la prese in braccio cullandola,cercando di calmarla.

All’improvviso la porta si spalancò e Angel fece il suo ingresso. Buffy sospirò di sollievo,mentre la bambina continuava a piangere e dimenarsi. L’espressione sollevata della cacciatrice cambiò immediatamente appena incontrò quella del marito. Angel era visibilmente preoccupato e sconvolto.

“Cos’è successo?”

 

 

Kennedy giaceva sul letto d’ospedale mentre Willow le teneva strettamente la mano,non avendo la minima intenzione di lasciarla. Fortunatamente si era svegliata,ma aveva ferite abbastanza gravi e contusioni ovunque. La cacciatrice nel letto accanto invece,era molto più grave,ed era in coma profondo.

“Hai detto che erano di ronda?” domandò Buffy ad Angel,che stava costantemente al suo fianco,sulla porta della stanza delle due cacciatrici sfortunate.

“Si. Hanno fatto un incontro molto brutto…Giles sta già facendo ricerche.” Rispose Angel sospirando. Una cosa del genere non succedeva da tempo ormai. Fortuna che Giles era tornato da poco,e aveva deciso di rimanere per almeno un mese,scelta dovuta principalmente alla storia di Buffy dal passato.

“Si riprenderanno?” chiese ancora la cacciatrice bionda osservando la sua amica Willow parlare a bassa voce con la fidanzata.

“Kennedy si. Avrà bisogno di tempo. Il problema è Camille. Non ha molte possibilità purtroppo.”

Buffy rabbrividì. Angel le prese la mano stringendola per infonderle coraggio e sicurezza. Forse ne aveva bisogno anche lui. Non erano più abituati a esperienze simili. Con Sunnydale calma,si erano in un certo senso calmati anche loro. Erano arrugginiti. Era ora di chiamare i rinforzi.

 

 

“Un diavolo dell’inferno.”

Mormorò Giles per la seconda volta alla gang riunita intorno a lui nel salotto di casa Summers.

“Un diavolo?!” ripeté Dawn sconcertata.

“Non credo abbiamo mai affrontato diavoli giusto?” domandò Xander stupito e spaventato insieme.

“O santo cielo!Perchè proprio a due settimane dalle mie nozze?!” Dawn sbuffò cadendo pesantemente sulla poltrona,accanto alla sorella che la guardò comprensiva.

“Tranquilla sorellina,risolveremo prima.” La rassicurò sorridendole. Dawn ricambiò il sorriso non molto convinta.

“Non vorrei smontarvi,ma non credo che sarà cosi facile.” Intervenne Giles guadagnandosi un’occhiataccia da parte di tutti,eccetto Buffy che invece roteò gli occhi Giles né tra 10,ne tra 20,ne tra un secolo sarebbe cambiato!

“Non siamo più abituati a questo genere di avventure oramai. Abbiamo bisogno di aiuto signor Giles.”

Disse Willow che era stata costretta a seguirli a casa per mangiare qualcosa. Fosse stato per lei sarebbe rimasta in ospedale.

Giles riprese il libro dove aveva trovato la foto del diavolo. Dalla foto era spaventoso. Per descrizione di Kennedy era davvero molto grosso,molto alto e potente. Kennedy non si impauriva per poco. Quattro corna sbucavano dalle tempie della creatura infernale. Dietro la schiena aveva una cresta,molto somigliante a una pinna di uno squalo. Le braccia non finivano con due mani normali,ma con delle dita affilatissime dalle lame mortali.

“Una ferita superficiale,come quelle che ha Kennedy sono più o meno curabili. Il veleno si può togliere. Ma una ferita profonda,come quella di Camille….Il veleno è già entrato in circolo e a infettato tutto il suo sangue…Non resisterà a lungo.” Commentò Giles togliendosi gli occhiali. Dawn portò una mano alla bocca. Camille era una brava ragazze e le stava simpatica. Era troppo giovane e vitale per finire così….

Angel cercò di spezzare quell’aria tesa e triste e si schiarì la voce. Tutti si voltarono a guardarlo. Gli sguardi pieni di paura e di rammarico. Per il nuovo demonio,e per la cacciatrice in fin di morte.

“Per questo ho pensato di chiamare rinforzi….”

“Ovvero?” chiese Xander

“Stasera vedrete con i vostri occhi. Direi di fare qualche ricerca ora.”

Giles annuì e iniziò a distribuire libri a tutti.

Willow si alzò velocemente rifiutando il libro che le porgeva l’osservatore.

“Ragazzi io preferirei andare da Kennedy,se non vi dispiace. Se avete bisogno di qualcosa,non esitate a chiamare.”

“Vai tranquilla Willow.” Buffy sorrise all’amica percependo il suo stato di preoccupazione. Era contenta che quel rapporto cosi stretto neanche nel futuro sarebbe cambiato.

“Vado anche io!Charles mi aspetta!” Dawn si affrettò a raggiungere Willow alla porta salutando velocemente tutti.

Buffy prese posto accanto ad Angel e ai suoi amici,e aprendo un libro si gettò nella lettura sospirando. Come ai vecchi tempi. Sorrise. Sorrise anche Angel,che intuì cosa stava pensando.

 

---> PRESENT <---

 

“Non capisci!Voglio solo sapere dove diavolo è!!”

Doyle sospirò pesantemente. Angel aveva completamente perso la pazienza. E tra poco avrebbe perso anche la ragione se non tentava di calmarlo.

“Angel,non so come aiutarti!Non so dove si trova Buffy!Io sono stato mandato da te dalle Forze dell’Essere,ma non mi hanno detto altro!” si difese ancora il mezzo demone. Da oramai mezz’ora Angel lo teneva bloccato in quella stanza della sua casa a L.A per cercare di estorcergli informazioni,che però lui non aveva affatto.

“E allora fammi parlare con queste Forze dell’Essere!” ruggì ancora Angel sicuro di non potersi trattenere ancora a lungo. Doyle indietreggiò ancora fino a trovarsi le spalle contro il muro.

“Loro non sono raggiungibili. Mi mandano solo le visioni. Ma nessuno può contattarli.”

Il muro si sfracellò. Dal suo pugno cominciarono a uscire fiotti di sangue. Ma lui non sembrava curarsene. Voleva sfogare tutta la sua rabbia e la sua frustrazione. Doyle sobbalzò.

Angel rimase fermo in quel modo. La testa basta,e la mano ancora conficcata nella parete. Quella creatura della notte così in pena per la sua amata le fece compassione. Avanzando di qualche passo gli prese il braccio aiutandolo a toglierlo dal muro. Le ferite si stavano già rimarginando.

“Potresti parlare con gli Oracoli. Loro sono i tramiti delle forze dell’essere. Forse possono dirti qualcosa.”

 

 

La sala era piccola e umida. Una porta chiusa,completamente di cemento faceva bella mostra di se nella parete centrale. Su di essa la scritta in greco che catturò l’attenzione di Angel.

 

“L’entrata per le anime perdute. E’ sotto l’ufficio postale??!” chiese a Doyle.

Intanto il mezzo demone stava preparando un intruglio di erbe per invocare gli oracoli.

“Ha una sua logica se ci pensi. Ascolta,gli oracoli sono esigenti e imprevedibili. Se entri,non indugiare,fa le tue domande ed esci!” rispose continuando la sua opera

“Tu non vieni?” chiese ancora Angel andandogli accanto.

“Non posso,sono un umile messaggero,tu sei un guerriero. Se il tuo cuore è puro,e io lavoro bene-

Non imploriamo l’accesso a coloro che tutto sanno- forse sopravvivremo!” continuò prendendo un accendino dalla tasca e dando fuoco alle erbe. La porta in cemento si riempì di luce,una luce cos’ì accecante che si dovettero coprire gli occhi.

“Puoi entrare.”

Angel camminò lentamente. Oltrepassata la coltre di nubi e luce,si trovo in un'altra stanza. Due creature,un uomo e una donna erano di fronte a lui su degli scalini.

“Vieni dinanzi a noi essere inferiore.” Cominciò l’uomo.

Angel si avvicinò. I loro visi erano di bronzo con alcune sfumature blu elettrico. Vestiti da una semplice tunica. Voltandosi indietro vide il passaggio chiudersi.

“Cosa ci hai portato?” chiese inaspettatamente la donna.

Angel alzò un sopracciglio.

“Perché avrei dovuto…?”

“Ci invochi e non porti alcuna offerta?” lo riprese l’uomo interrompendolo.

Angel maledisse silenziosamente Doyle per non avergli detto nulla. Poi posò gli occhi sull’orologio,se lo tolse dal polso e subito la donna tese la mano e lo attirò verso di lei con la magia.

“Mi piace il tempo. Non ne abbiamo né tanto né poco.” Sorrise l’oracolo donna avvicinandosi insieme all’uomo ad Angel e mettendosi l’orologio al polso.

“Allora?” chiese l’uomo sempre più vicino a lui.

“Cosa è successo a Buffy??” domandò sicuro Angel.

“Allora è vero fratello?!”

“Anche la seconda cacciatrice è in coma.” Rispose il maschio alla quasi domanda della sorella oracolo.

“Sono state le Forze dell’Essere a fare questo?” chiese ancora Angel serrando i pugni.

“Possiamo dire che è così. Se è così che la vuoi mettere. Era destino che accadesse. La vita continua.” Rispose la donna camminando avanti e indietro per la sala.

“La vita continua?Senza Buffy??Si risveglierà?”

“Basta!Non possiamo svelarti il futuro o dirti troppe cose essere inferiore! Quel che è fatto è fatto,e non può esser disfatto.La cacciatrice è in coma,come altre migliaia di persone nel tuo mondo.Non è la prima né l’unica.” Lo riprese l’uomo quasi spazientito.

“Ma c’è qualcosa che non va!Forse è in qualche dimensione alternativa?!” domandò imperterrito il vampiro.

“Si. Molto probabilmente. Ma noi,né tanto meno tu,non possiamo farci niente. L’unica cosa che devi fare è attendere. Il Destino farà il suo corso.” Rispose più docilmente la donna.

Entrambi gli oracoli si voltarono per andar via.

“Ma….” Angel non fece in tempo a presentare un altro dubbio che venne scaraventato fuori dalla stanza.

 

Cadde su di Doyle che lo afferrò prontamente reggendolo.

“Angel,non ha funzionato?” chiese Doyle aiutando l’amico a rialzarsi.

”Cosa?”

“Guarda l’orologio!” lo informò Doyle. Angel lo guardò male.

“Ma che!Non posso farlo Doyle,la prossima volta ricordati del regalo!”

“Accidenti lo sapevo!Allora cos’è successo?” domando curioso il mezzo demone continuando a guardare Angel che non sembrava molto soddisfatto.

“Ti confondono un po’. Ma la sostanza è che Giles ha ragione. Non possiamo fare niente. Mi sento inutile.” Affermò Angel sempre a pugni stretti.

Doyle si affrettò a mettergli una mano sulla spalla con fare consolatorio.

“Hey amico. Non darti pena. Vedrai,si sveglierà!”

 

 

--->FUTURE<---

 

“Niente!!”

Xander chiuse con un tonfo l’ennesimo libro dove non c’era praticamente niente da sapere di più su questo diavolo dell’inferno.

Oramai si era fatto buio. Da ore cercavano e cercavano ma non avevano trovato ancora niente.

Willow era tornata dall’ospedale e aveva portato loro qualcosa da mangiare. Si era fermata un po’ con loro,e poi era tornata da Kennedy. Lei si stava riprendendo fortunatamente. Mentre Camille era ancora in coma e i medici erano scettici nel pensare che avrebbe superato la notte.

“Forse ci siamo.” Proferì Giles leggendo più attentamente il libro che aveva in mano.

“Finalmente.” Sussurrò Dawn accanto a Charles. L’aveva portato con lei quando era tornata,e anche lui stava dando una mano. Oramai,era da anni che conosceva Dawn e sapeva le stramberie che accadevano nella sua vita. Però forse questa era la cosa più grande che affrontavano da quando lui la conosceva.

“Avanti ci spieghi Giles.” Disse Feith con molta fretta. Come al solito non era molto paziente. Wood accanto a lei,invece,come al solito era pacato e tranquillo.

“Giles ci spiega perché se è sempre lei a trovare tutto alla fine,ci va star qua a sgobbare sui libri?”

Giles gettò una rapida occhiataccia a Xander senza commentare la sua frase idiota,poi si affrettò a spiegare agli altri cosa aveva scoperto.

“Questo diavolo,si chiama Deniak. E’ uno dei due demòni che regnano accanto al diavolo all’inferno. Quando arrivano sulla terra,lo fanno in una zona dove l’attività malefica è stata notevolmente respinta,e creano di nuovo scompiglio. Sono capaci di fare più stragi loro,che migliaia di vampiri e demoni che una volta popolavano Sunnydale. Deniak è il più potente dopo il diavolo. Deve essere ben convinto a farci tutti fuori. Si può uccidere solo staccando quella specie di pinna che ha dietro la schiena,che è il centro della sua energia. Il problema è che è molto resistente,anche ammesso di riuscire ad arrivarvi prima di essere scaraventati al suolo.” Giles era visibilmente preoccupato,anche se cercava di nasconderlo. Tutti deglutirono. Non erano preparati a tutto quello,e se ne rendevano perfettamente conto. Il campanello della porta interrupe l’aria di tensione che si era venuta creare a seguito delle parole di Giles. Buffy si alzò in fretta per andare ad aprire,subito seguita da Angel che intuiva chi fosse.

Aprendo la porta Buffy si ritrovò davanti Connor che la salutò abbracciandola per poi passare al padre. Ma la cosa che teneva ancora stupita la cacciatrice era l’altra persona che Connor aveva portato con sé.

“Ciao cacciatrice. E’ bello rivederti.”

 

 

Cap 7 REQUIEM

 

Buffy osservava basita l’uomo fermo sulla soglia della porta. Con i capelli sempre più biondi,e l’aria più matura,Spike la osservava divertito dalla sua reazione,attendendo.

“Mi avevi dato per disperso eh?Ma Spike torna sempre a Sunnydale,anche se è impegnato in missioni intorno al mondo!Avanti cacciatrice sembra che tu abbia davanti un fantasma.”

Buffy si riscosse subito,mostrando tranquillità,o almeno tentava. In realtà non aveva ancora ben assimilato la faccende tra lei e Spike,il fatto che ora fosse buono,e soprattutto che anche lui era diventato umano…..Era tutto molto confuso. Non sapendo cosa fare tirò fuori un cosiddetto sorriso cordiale spostandosi per fare entrare il nuovo ospite,decisamente inatteso.

Angel dopo aver salutato e scambiato quattro parole con il figlio,ora era di nuovo accanto a sua moglie,pensando bene che si trovasse in difficoltà con l’ex vampiro biondo. Buffy si sentì meglio con la sola presenza di Angel accanto a sé,e cercò di comportarsi normalmente di fronte a Spike,che comunque qualcosa di strano aveva già notato,ma preferì tacere.

 

Poco dopo,tutti avevano salutato i nuovi arrivati,e si erano rimessi seduti per spiegare anche a loro la situazione.

“Oh,era da molto che non si verificavano cose simili a Sunnydale!Sì,vi serve il buon vecchio Spike,che al contrario di voi non si è arrugginito tra lavoro e famiglie varie….”

Tutti gettarono un’occhiataccia a Spike,che anche da umano non era cambiato molto…Anzi quasi per niente.

“Spike,un giorno scoprirai che la vita non è solo lotta e demoni!C’è anche di meglio…” lo riprese Dawn ricevendo uno sguardo amorevole da Charles,e ammirazione da parte di tutti. Furono nuovamente interrotti dalla squillo del telefono. Angel alzò la cornetta scambiando poche parole con la persona dall’altro capo,ovvero Willow. La sua espressione crucciata quando posò nuovamente il telefono fece allarmare tutti,che non persero tempo a chiedergli cosa avesse comunicato loro la strega.

“Camille è morta…” spiegò Angel. E non c’era bisogno di dire altro. Giles tolse gli occhiali nel suo quotidiano gesto di nervosismo/incredulità. Tutti abbassarono lo sguardo. Dawn abbraccio il suo futuro marito,decisamente triste per la povera Camille,che aveva ancora tanto da vivere…

Buffy,non poteva crederci…O forse non voleva accettarlo…

Velocemente si alzò dalla poltrona e si diresse verso la porta,subito seguita da Angel.

 

Appena fuori,la cacciatrice si aggrappò con tutte le sue forze alla ringhiera della piccola veranda,cercando di ricacciare indietro le lacrime. Il freddo pungente sembrò trapassarle la pelle e arrivarle all’anima. Cercò di essere forte,come la sua età e la sua esperienza richiedevano. Ma lei non aveva queste cose!Era solo arrivata in un tempo dove non poteva affrontare neanche le piccole cose,perché non aveva affrontato,come si supporrebbe,quelle più grandi e difficili.

Due forti braccia la afferrarono da dietro,cingendole i fianchi. Angel,aveva subito capito che Buffy,avendo ancora sensibilità di un adolescente,avrebbe preso male questa notizia di Camille.

“Fa freddo…Rientriamo…” le sussurrò suo ‘marito’ all’orecchio,per poi darle un dolce bacio sulla guancia. Buffy si strinse più forte ad Angel,cercando riparo e conforto. Le faceva freddo,ma l’ultima cosa che voleva era tornare in mezzo a tutta quella gente e ascoltare ancora tutti quei discorsi su Camille e il diavolo. Si voltò a guardare il volto dell’uomo,che notò subito la sua aria afflitta e la sua espressione con una tacita richiesta.

“Sono stanca….” Sospirò la cacciatrice abbassando lo sguardo.

Angel capì subito e prendendole la mano la condusse dentro,dirigendosi subito per le scale e portandola nella loro camera per farla riposare in pace.

 

Tornato sotto tutti si bevvero la scusa della stanchezza di Buffy. D’altronde aveva due bambine da gestire oltre quei problemi. L’unico scettico alla cosa fu Spike,che guardò attentamente Angel,che però ebbe un attimo di cedimento,che il biondo notò,prima di voltare lo sguardo altrove.

Continuarono le ricerche per bloccare l’avanzata di questo demonio dell’inferno,ma con scarso risultato. Alla fine tornarono tutti a casa,con l’appuntamento per la mattina seguente al negozio di magia. Connor e Spike rimasero a casa Summers per la notte.

 

“Cosa prende a Buffy?” domandò più tardi Spike ad Angel,che aveva portato agli ospiti le coperte e i cuscini per sistemarsi sui divani.

“Nulla che ti riguardi…” rispose secco Angel cercando di non guardare l’amico negli occhi.

“Ohh avanti, so che c’è qualcosa di grosso sotto!Non puoi non dirmi niente!”

Angel si fermò e guardò fisso Spike con aria scettica e ironica.

“Invece si!” disse dopo pochi secondi, mentre Connor rideva come al solito allo scambio di battutine tra i due ex vampiri. Dopo essersi beccato qualche altro minuto con Spike,Angel lasciò i suoi ospiti per controllare le bambine e dirigersi da sua moglie.

 

 

 

Buffy non dormiva. Aveva passato tutto il tempo a guardare inebetita il soffitto, ascoltando di tanto in tanto ciò che udiva delle parole dei suoi amici al piano di sotto. Perché? Perché doveva morire una ragazzina…. Era inconcepibile. Sospirò di sollievo quando Angel fece la sua apparizione sulla porta. Si voltò a guardarlo, e lui, quasi per niente stupito che fosse ancora sveglia chiuse la porta dietro di sé per poi cambiarsi e raggiungerla.

“So come ti senti.” Proferì accogliendola tra le sue braccia. Al sicuro, Buffy poggiò la testa sul suo petto, cercando conforto.

“Buffy, non devi lasciarti andare. So che il tuo primo istinto sarebbe quello di fare piazza pulita di ogni demone. Ma ricorda che sei nel futuro, e sei più grande, con delle responsabilità,quali le tue figlie. Questo non deve farti sentire impotente, ma solo più matura. Risolveremo tutto al più presto. Te lo prometto.” Angel le posò un leggero bacio sui capelli, stringendola più forte a sé. Buffy dal suo canto non rispose,cercò di chiudere gli occhi e abbandonarsi a un sonno profondo, mentre la parola RESPONSABILITA’ le rimbombava in testa.

 

 

------>PRESENT<-----

 

Angel posò un leggero bacio sulla fronte della cacciatrice, prendendo posto sulla sedia accanto al letto. Prese una sua mano, notando la sempre più estrema magrezza del suo braccio. I lividi degli aghi erano sempre più scuri ed evidenti. Il suo viso era pallidissimo, e quegli occhi ancora chiusi. Quanto avrebbe pagato per farli aprire, per poterli ammirare, ed annegare in quel mare verde brillante. Incredibile. E lui credeva di poter sopravvivere cosi lontano da lei. In un'altra città. Senza nessun tipo di contatto, senza neanche una lettera. Sarebbe morto. Che idiota che era stato! Forse, se fosse stato accanto a lei, non si sarebbe mai accasciata al suolo, non l’avrebbe mai lasciato. Non sarebbe mai stata cosi in bilico tra vita e morte, in quell’orrida stanzetta di ospedale. Fredde lacrime bagnarono il suo volto, mentre lo attendeva un’altra nottata a vegliare sulla sua amata, nell’attesa che si destasse.

 

----->FUTURE<------

Buffy si svegliò di soprassalto, voltandosi immediatamente verso Angel. L’aveva sentito singhiozzare. Invece Angel era normalmente e beatamente addormentato, mentre ancora la stringeva. Ma che diavolo le era preso? La sensazione del suo pianto non andava via. Lo guardò attentamente ma non riuscì a scorgere nessun segno di ciò. Si districò piano dalle sue braccia, e alzatasi dal letto cercando di non far rumore si recò al piano di sotto.

 

Il soggiorno era completamente buio. I due ospiti ovviamente stavano dormendo a quell’ora della notte! Cercando sempre di esser silenziosa attraversò la sala per arrivare in cucina,dove aperta la luce quasi sobbalzò. Spike la osservava divertito,seduto su una sedia, stava fumando una sigaretta tranquillamente, al buio.

 

“Mi hai spaventata!” sussurrò Buffy, pensando di tornare di sopra, visto che non si sentiva a suo agio con questo ex vampiro a lei poco simpatico.

“Brutti sogni Buff? O il nostro Angel russa?” chiese con il suo solito sorriso beffardo. Buffy rabbrividì cercando di mantenere la calma. Si avvicino alla mensola,prendendo un bicchiere e versandosi del succo.

“Nessuno dei due, avevo sete! Ora torno di sopra.” Rispose bevendo velocemente e affrettandosi ad uscire.

“Hei hei hei. Aspetta. Non ti va di parlare un po’?Mi sembri strana….”

Buffy si voltò di scatto, non sapendo cosa dire. Si schiarì la voce per temporeggiare e sembrare indifferente alla domanda pungente.

“E tutto ok, sono solo un po’ scossa….Per Camille, ma mi riprenderò. Ora se non ti dispiace salgo, sono molto stanca. Buonanotte!” stavolta volò decisamente fuori dalla cucina e poi su per le scale,senza voltarsi in dietro, e sentendo a stento il “buonanotte” non molto convinto di un incerto Spike, sempre più confuso e dubbioso.

 

Camille. Camille. Camille. Buffy non si dava pace. Era vero, aveva ragione Angel, si sentiva IMPOTENTE. Incapace! Quel diavolo,qualunque cosa esso fosse, andava fermato, al più presto! Non poteva darsi pace, né dormire tranquillamente come vedeva fare a tutti! Sarà il suo spirito adolescenziale, o il suo istinto immaturo, ma la cosa certa, era che si stava silenziosamente vestendo. Prese le armi che tenevano in soffitta, si recò nella sua ormai ex camera, ora camera delle sue figlie. Aprì la finestra, sorridendo. Quanti ricordi in quella finestra. Era il colmo che ora fosse la stanza delle SUE figlie…. Scese lentamente bloccando la finestra dietro di sé, scivolando sul tetto per poi toccare terra. L’aria era gelida,più del solito. Si strinse nel suo cappotto e corse verso la notte.

 

Angel si svegliò, cercando il corpo di sua moglie accanto a lui. Non c’era. Voltò lo sguardo verso la porta del bagno. La luce era spenta anche li. Preoccupato si alzò,osservando che erano ancora le tre di notte. Scese al piano di sotto dove intravide al buio suo figlio e Spike addormentati. Lei non c’era da nessuna parte, aveva controllato persino dalle bambine. Affranto e sempre più in pena che avesse fatto qualche sciocchezza, svegliò Spike e Connor. Spiegato loro l’accaduto,cercò di evitare di dire che si trovavano di fronte alla Buffy apparentemente adulta, ma in realtà adolescente!

“Diamine! Sarà andata a cercare il demone!La solita testarda!” esclamò Spike,sicuro che ci fosse qualcos’altro sotto lo strano comportamento della cacciatrice.

“Dovremmo andare a cercarla!” propose in fretta Connor.

Angel sbuffò sedendosi. Le gambe non lo reggevano in piedi. Come diavolo aveva fatto ad essere cosi stupido e a non stare attento a lei! Avrebbe dovuto intuirlo. Aveva notato dopo il secondo controllo, la finestra delle stanza delle bimbe, bloccata da fuori. Ecco perché non era riuscita a svegliare Connor e Spike, non era uscita dalla porta. Imprecando si alzò nuovamente, cercando di restare calmo.

“Connor resta qua, non voglio lasciare sole Cathy e Alisya, stà attento a loro. Spike noi andiamo a cercarla,prima che sia troppo tardi.” Ordinò mordendosi le labbra. Purtroppo era quello che pensava, quello per cui il suo animo si agitava irrequieto. Buffy era debole,in preda alla rabbia e alla tristezza, alla confusione. Il demonio era più forte che mai, già di per sé!

 

 

 

----->PRESENT<--------

Stavolta era stato troppo. Non riusciva a guardare Buffy in quello stato. Non lo accettava, NON LO COMPRENDEVA!Si sentiva impotente, inutile, forse di troppo. Perennemente il senso di colpa lo attanagliava. Le tre di notte passate, e non sapeva neanche dove era diretto con la sua macchina oscurata. Alla fine arrivò alla sua casa dietro il cimitero. Quella grande casa, cosi vuota senza le visite della sua cacciatrice. Quella casa, che aveva sistemato in tutto quel mese, apposta per lei, secondo suoi gusti e le sue richieste che tante volte gli aveva elencato, prima che la lasciasse.

Entrando, si recò direttamente nella stanza dove c’era il letto. Quante volte si erano riposati in quel posto, contenti della loro vicinanza, che allo stesso tempo li faceva gioire e stare male, per la passione che tra loro c’era,e non poteva esplodere….Per la tensione che per questo molto spesso si veniva a creare…Affranto, si sedette a rimuginare, al suo solito…

 

------>FUTURE<---------

Il freddo pungente non l’aveva fermata. Aveva continuato a vagare per le buie e gelide strade, desolate e illuminate dalla luce fioca dei lampioni. All’entrata del cimitero si affrettò, calpestando l’erba umida a sentire qualche rumore, qualche sensazione, che la potesse portare dritta dal demonio, e dopo l’avrebbe ucciso con le sue stesse mani, l’avrebbe pagata cara per quello che aveva fatto a Camille!Oh!Eccome! La rabbia era tale che non sentiva più nulla intorno, aveva solo la testa pulsante, le gambe frementi di arrivare in qualche luogo e poter finalmente sfogarsi. Era talmente concentrata su questo che non senti nessuno arrivare alle sue spalle, né il conseguente colpo alla schiena che le fu inflitto.

Cadde a terra gemente. Voltandosi di scatto, capì che le sue preghiere erano state esaudite. Esattamente come nell’immagine dei libri del signor Giles, il mostro si ergeva davanti a lei, forse, un po’ più grosso di quanto si era immaginata. Senza perder tempo si alzò di scatto, notando che la sua agilità, era parecchio limitata in confronto al suo corpo da 18enne. Il demone emise un ruggito a dir poco spaventoso, mostrando i suoi denti aguzzi terrificanti. Il corpo era il triplo dell’esile figura della cacciatrice, che all’improvviso si rammaricò della sua scelta affrettata, e sperò che qualcuno si fosse accorto della sua assenza. Sferrò un calcio deciso all’altezza dello stomaco del demone,che purtroppo non si piegò, né gemette di dolore. Solo la lasciò fare. Buffy sferrava calci e pugni senza nessun risultato. Ricordandosi delle parole di Giles, cercò di raggiungere la parte posteriore del corpo del mostro,per arrivare in qualche modo alla pinna. Il demonio però, la prese in contropiede, la afferrò per le spalle gettandola contro un albero, e avvicinandosi minacciosamente. Buffy si alzò il più velocemente possibile, già abbastanza indolenzita. Era stata una stupida. La battaglia continuò, all’infinito, non capiva se stava in qualche modo scalfendo il demone con la sua ascia, o se stava semplicemente facendogli il solletico. A sua pelle, era quasi rocciosa. Non si rompeva facilmente, e quando lo faceva, era un piccolo taglietto e nulla più. Cercava di raggiungere la sua schiena, ma era sempre, costantemente e brutalmente rispedita all’indietro. Non sapeva quanto al lungo sarebbe riuscita a reagire.

 

Angel avvertiva il pericolo, il SUO pericolo. Buffy sicuramente aveva già incontrato il demone. Non sapeva dove, non sapeva quanto svantaggio aveva su di lei, voleva solo trovarla al più presto e assicurarsi che stesse bene. Oltretutto, se lei fosse morta…..Non ci sarebbe stato più futuro!Tutto quello che avevano costruito, con la morte di Buffy del passato,sarebbe letteralmente caduto a pezzi! Si maledì silenziosamente. Spike riusciva a stento a tenere il suo passo, Non faceva domande, capiva che forse c’era qualcosa di più nascosto tra i due, che non volevano in alcun modo svelare, e quello era il momento meno opportuno per fare domande. Anche lui voleva al più presto ritrovare la cacciatrice.

 

Buffy cadde a terra supina, oramai non teneva più il conto di quante volte lo aveva fatto. Piena di ferite dappertutto, non riusciva più a muovere neanche un muscolo. La schiena era paralizzata contro la fresca erba, ma lo stesso bruciava da impazzire. Cercò di aprire gli occhi, a stento. Pregò che Angel arrivasse a salvarla. Calde lacrime scesero dai suoi occhi, e pensò ai suoi amici, alle sue bambine. A chi l’attendeva nel passato, per poter arrivare a questo futuro. Si senti sempre più stupida, perché stava per rovinare tutto. La luce del lampione fu subito oscurata dal corpo imponente del demonio dell’Inferno che non perse altro tempo. Buffy riuscì a vedere come dal suo braccio, spuntava una lama affilata, che in pochi secondi il mostro piantò nel suo stomaco. La cacciatrice spalancò gli occhi per il dolore. Ormai non riusciva neanche più ad urlare, solo un flebile gemito le fuoriuscì dalle labbra. Si preparava a morire, mentre sentì sempre più vicino l’urlo di dolore dell’anima del suo Angel, che la chiamava, la implorava. Il demone, tolse la lama dal suo stomaco, impassibile, fece una risata malefica, contento di aver ucciso la cacciatrice più potente del mondo, di tutte le generazioni. La sua felicità però, durò finchè non senti qualcuno saldamente aggrappato alla sua schiena, e il sonoro CRAC, che conseguì lo strappo della sua pinna. Si voltò imbestialito, urlando di dolore, mentre Angel scendeva finalmente dalla sua schiena, e il mostro si accasciava a terra, per poi scomparire sotto gli occhi di un incredulo Spike. Angel era già in ginocchio vicino alla sua Buffy, che si stava lentamente spegnendo. Piano, le prese il capo, poggiandolo sulle sue gambe.

“Angel….Sc-scusa” Buffy piangeva, disperata, mentre moriva, il suo unico desiderio, era quello di poter tornare indietro e non fare di testa sua.

“Shhh! Basta, non importa. Buffy, non mi lasciare…Ti prego.” Angel piangeva anche lui. Affondando la testa nell’incavo del collo della cacciatrice, piangeva con lei, per il destino crudele, che nuovamente li separava, cancellando oltretutto le cose belle che si erano creati con fatica e amore. Spike dal suo canto, versava qualche lacrima. Impossibile , che la cacciatrice più forte di tutti i tempi, si spegnesse cosi. Impossibile.

 

“Ti amo”

il sussurro flebile, non sarebbe stato sentito, se Angel non fosse proprio a poca distanza dalle sue labbra. E quell’ultima dimostrazione di amore, combaciò con l’ultimo sospiro della donna tra le sue braccia. Il suo cuore smise di battere. Non poteva crederci. Tutto era finito. Che fosse un incubo?Purtroppo era più reale che mai. L’odore della morte vagava nell’aria, insieme all’urlo agghiacciate di un uomo disperato che chiamava il nome della sua amata…

tbc……….